Compagnia Virgilio Sieni NELLE PIEGHE DEL CORPO_BOLOGNA geografia di gesti e luoghi di Virgilio Sieni Nelle pieghe del corpo_Bologna Due teatri pubblici che lavorano nello stesso territorio promuovono, di concerto con il Comune di Bologna, un progetto dedicato a uno dei maestri della danza contemporanea italiana, Virgilio Sieni. Con Nelle pieghe del corpo_Bologna, la Fondazione Teatro Comunale di Bologna e Emilia Romagna Teatro Fondazione, con i rispettivi teatri, Comunale e Arena del Sole, sono al centro di un crocevia di collaborazioni tra istituzioni, in primo luogo l’Università, e realtà culturali che operano lungo il perimetro cittadino come il DOM di Laminarie e Teatri di Vita. In una città lanciata verso il contemporaneo, è stato naturale trovare un’ampia convergenza su una figura fondamentale della scena contemporanea italiana come Virgilio Sieni, cogliendo il percorso che la sua compagnia sta sviluppando, fornendo gli strumenti per avvicinarsi al lavoro di questo ensemble e creando momenti di riflessione sull’essenza del teatro e della danza. Nell’ambito di questo progetto il Teatro Comunale di Bologna ha deciso di realizzare la nuova produzione di Virgilio Sieni dedicata a La sagra della primavera di Igor Stravinskij. Questa nuova rappresentazione della Sagra sarà l’occasione per tutto il pubblico che segue le Stagioni di Opera, Balletto e Teatro delle due Istituzioni bolognesi, di entrare in contatto con una diversa, innovativa interpretazione della celebre partitura stravinskiana. Si tratta di una delle opere emblematiche del Novecento, un capolavoro con il quale si sono confrontati i grandi coreografi del XX secolo e del nostro tempo. Per la prima volta, Sieni fonde la propria ricerca sulle dinamiche dell’interiorità con i ritmi decostruiti, gli ossessivi assemblamenti sonori e l’esplosivo scatenamento armonico della Sagra, rivelandone tutta la dirompente attualità nel nostro quotidiano, nel nostro pensare, agire, meditare. La dimensione personale, l’immersione nel proprio “io”, il rapporto tra singolo e collettività che si richiama direttamente all’origine della rappresentazione della Sagra, vengono introdotti, nel nuovo progetto di Sieni, da un Preludio per contrabbasso solo, che diviene parte integrante di questa nuova concezione drammaturgicocoreografica. La presenza sulla scena del contrabbassista e compositore Daniele Roccato, autore e interprete della musica di questo incipit, è un ulteriore elemento di interesse di questa innovativa, esaltante produzione. Emilia Romagna Teatro Fondazione ha commissionato alla Compagnia Virgilio Sieni, con cui da tempo ha un intenso legame, Cena Pasolini, lavoro incentrato su uno degli aspetti più interessanti del percorso dell’artista: la ricerca di nuovi linguaggi con interpreti non professionisti. Uno dei luoghi emblematici della città, lo splendido Salone del Podestà affacciato su Piazza Maggiore, ospiterà le rappresentazioni. In ognuna di esse saranno simultaneamente presenti cinque ultime cene le cui coreografie saranno eseguite da altrettanti gruppi composti da 65 interpreti, tra i 14 e gli 80 anni: professionisti, allievi, persone comuni. La danza sta suscitando, negli ultimi anni, una crescente attenzione nel pubblico, in particolare nelle nuove generazioni. Non è dunque un caso che tra i due enti sia forte la sinergia in questo campo. Oltre al focus Nelle pieghe del corpo_Bologna, tale collaborazione si sta sviluppando attraverso una comune programmazione al Teatro Comunale e all’Arena del Sole e la nascita di una “Danza Card”, che coinvolge anche il DOM, Teatri di Vita, Gender Bender Festival e Vie Festival, con il duplice obiettivo di fornire agevolazioni agli appassionati e promuovere la danza presso un pubblico ancora più ampio. Nicola Sani sovrintendente Fondazione Teatro Comunale di Bologna Pietro Valenti direttore Emilia Romagna Teatro Fondazione foto di Piero Tauro Virgilio Sieni interroga Bologna La città. La memoria. Il gesto. Le pieghe più intime dell’individuo, del corpo, dell’immaginazione. Il futuro della comunità, i modi per tornare a essere polis. Virgilio Sieni, maestro della ricerca coreografica internazionale, direttore artistico della Biennale Danza e della Compagnia Sieni Danza, interroga Bologna per più di un mese in una rassegna il cui percorso coinvolge interpreti professionisti e amatori, anziani e bambini, partigiani e giovani, grandi teatri e centri di ricerca che lavorano come avamposti in periferia, una spericolata corale che fa risuonare la voce in gesti e azioni, l’Università. Con alcuni spettacoli con danzatori professionisti e con molte creazioni che scandagliano la memoria del gesto, attraversa la città per indagarne le geografie umane, utilizzando le sonde vive del corpo e della danza. Di Bologna ausculta le terminazioni nervose; con azioni e creazioni artistiche ne esplora individui e comunità, tensioni, aspirazioni, distopie, segni, sogni, felicità, in cerca di germi di nuove socialità. Nelle pieghe del corpo_Bologna si articola in momenti differenti, fondendo varie delle molteplici strade di ricerca sviluppate dall’artista fiorentino negli anni. È creazione coreografica con La sagra della primavera di Stravinskij al Teatro Comunale, con Dolce vita, ultima creazione della sua compagnia all’Arena del Sole, con Cena Pasolini nel Palazzo del Podestà, con altre opere più da camera. Prosegue l’indagine avviata in campo internazionale con l’Accademia sull’arte del gesto, sul senso del corpo e sulla memoria e la trasmissione del movimento, creando opere originali con gruppi di non professionisti, di amatori, di danzatori esperti, aprendosi anche al contributo di altre discipline tecniche e umanistiche. È un vero e proprio ciclo, un’immersione totale nella città, visitata nelle sue grandi istituzioni teatrali e nella periferia di DOM e Teatri di Vita, nell’arte della danza contemporanea, nello sguardo, nell’invenzione. È, come scrive Sieni, «un programma in crescendo, in cui la dimensione del ciclo e della durata estende i linguaggi del corpo a strumenti per il rinnovamento del luogo». Da esso «un corpo politico emerge come elemento democratico di ricerca e di costruzione di tracce per il futuro, attraverso la testimonianza poetica di tutte le età e i corpi dell’uomo». foto di Piero Tauro / Teatro Comunale di Bologna (Largo Respighi 1) 7 marzo h 20, 8 marzo h 15.30, 10 marzo h 20, 11 marzo h 18 / prima assoluta Compagnia Virgilio Sieni LE SACRE: PRELUDIO, LA SAGRA DELLA PRIMAVERA nuova produzione del TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA e COMPAGNIA VIRGILIO SIENI commissione TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA con EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE PRELUDIO coreografia Virgilio Sieni musica contrabbasso Daniele Roccato, eseguita dal vivo dall’autore interpretazione e collaborazione Ramona Caia, Claudia Caldarano, Patscharaporn Distakul, Sharon Estacio, Giulia Mureddu, Sara Sguotti luci Fabio Sajiz, Virgilio Sieni regia del suono Marco Olivieri allestimento Viviana Rella La coreografia riflette sulla nuda vita per riportarci veloci al senso dell’archeologia che vede la forma nella sua impossibilità di essere afferrata. I corpi appaiono allo stesso tempo come maceria e origine, ricomponendo un dizionario di movimenti primi, ricercando i prolegomeni del rito: tutti tentativi, verifiche, dettagli e accenni, pieghe del corpo sulla soglia dell’umanità; sestetto di donne, in esodo, naufraghe, che cade innocente nella mitologia quale fonte gioiosa del “noi” nel gesto. LA SAGRA DELLA PRIMAVERA coreografia Virgilio Sieni musica Igor’ Fëdorovic Stravinskij direttore Felix Krieger interpretazione e collaborazione Jari Boldrini, Ramona Caia, Claudia Caldarano, Nicola Cisternino, Patscharaporn Distakul, Sharon Estacio, Maurizio Giunti, Giulia Mureddu, Giulio Petrucci, Rafal Pierzynski, Sara Sguotti, Davide Valrosso luci Fabio Sajiz, Virgilio Sieni costumi Giulia Bonaldi, Virgilio Sieni allestimento Viviana Rella Orchestra del Teatro Comunale di Bologna Mi piacerebbe che la coreografia guardasse al primitivo come forma leale di scavo verso la propria archeologia, un’archeologia di ossa, allineamenti sottili, corrispondenze neurali, muscolari, tendinee, molecolari, fatti che ci danno al mondo: in questo senso il tema della danza diventa urgente in quanto avamposto sul territorio delle abitudini. Danzare la Sagra rappresenta un’opportunità per rovesciare alcuni modelli colonialisti della coreografia occidentale, dove il rito appare esclusivamente come forma barbara. Nel processo sofisticato che porta l’uomo a uno spostamento nella radura del margine e della soglia, verso il primo passo in un mondo che risorge nuovo alla messa in opera del corpo, viene chiesto agli interpreti di originare i movimenti da un continuum di risonanze e di stratificazioni. L’arcipelago che appare apre a una fessurazione continua affinché lo sguardo di chi osserva si abbandoni alla foresta di gesti. Virgilio Sieni / Laboratori delle Arti/Teatro, Università di Bologna (Piazzetta Pasolini 5b) 18 marzo h 21 PINOCCHIO_leggermente diverso coreografia, regia Virgilio Sieni interprete Giuseppe Comuniello musica Michele Rabbia eseguita dal vivo dall’autore assistente al progetto Giulia Mureddu luci Fabio Sajiz suono Umberto Foddis elementi scenici Antonio Gatto In tutti i quadri c’è silenzio, un fracasso dentro che si traduce nella forma dell’ascolto e del prevedere, posture sempre sospese e osservate dal di dentro. In questo spazio, pensato anche come un giardino di cammini, Giuseppe/Pinocchio incontra tutti i personaggi. Giuseppe/Pinocchio alla fine ha piantato il suo bosco sacro, lasciandoci al bosco e donandoci uno spazio che è recinto di resistenza e non luogo del consumo: intimo e struggente cammino verso una benevolenza del gesto, a desiderare di essere nell’ombra del burattino e a proteggere il danzatore cieco. Lo spettacolo fa parte del progetto Prima persona. Virgilio Sieni del Centro La Soffitta del Dipartimento delle Arti – Università di Bologna, a cura di Elena Cervellati, comprendente altri appuntamenti: un incontro con Virgilio Sieni, il 27 febbraio a Palazzo Marescotti, con la partecipazione di Eugenia Casini Ropa, Elena Cervellati, Andrea Nanni, e due laboratori pratici, riservati agli studenti dell’Università di Bologna, uno condotto da Giuseppe Comuniello (12 e 13 marzo) e uno da Virgilio Sieni (19 marzo). produzione COMPAGNIA VIRGILIO SIENI in collaborazione con AMAT per CIVITANOVA DANZA Giuseppe è un non vedente che da alcuni anni si prepara alla danza. Giuseppe/Pinocchio ci conduce al dettaglio e nelle varie scene ci mostra l’addentrarsi nei particolari, tra intimità e inquietudine. Essere legno/dentro al legno. Giuseppe/Pinocchio ci consegna una collezione inedita sulla luce, individuandola nell’ascolto, nel gesto del silenzio. Questo Pinocchio leggermente diverso si avvicina al silenzio, corre adiacente a certi corpi come si possono vedere nelle albe di Piero della Francesca (Battesimo di Cristo a Londra, National Gallery), che emergono nei colori della luce del Tiepolo (Mosè salvato dalle acque a Edimburgo alla National Gallery), nell’incarnato del Bellini (Pietà Martinengo all’Accademia di Venezia). Giuseppe/Pinocchio si lascia al bosco di luce che gli esercizi/quadri accolgono silenziosamente. foto di Virgilio Sieni / / DOM la cupola del Pilastro (Via Panzini 1) 20 marzo h 21 DOM la cupola del Pilastro (Via Panzini 1) 22 marzo h 18 Teatri di Vita (Via Emilia Ponente 485) 25 marzo h 21 Virgilio Sieni ALTISSIMA POVERTÀ Virgilio Sieni ABBRACCI SOLO GOLDBERG IMPROVISATION evento inedito tra giovanissimi e partigiani a seguire incontro con Massimo Marino, critico teatrale Ho chiesto ad alcuni partigiani, persone che hanno vissuto gli anni della seconda guerra mondiale, di condividere con dei giovanissimi, bambini, adolescenti, lo sguardo, il volto, la tattilità che può emanare da un corpo che ha fatto quell’esperienza. Uno di fronte all’altro, alla ricerca di una tenue trasmissione di vita e bellezza, memoria e gesto contemporaneo. Sono azioni e incontri straordinari che il pubblico potrà visitare e frequentare silenziosamente. coppie di anziani si dedicano all’abbraccio istruendoci sull’origine del gesto Un lavoro fondato sulla pratica dell’incontro. Seduti l’uno di fronte all’altro, ogni tanto, in momenti non stabiliti, due anziani si abbracciano. Lo sguardo, la memoria, l’origine del gesto, l’abbraccio. «Altissima povertà e Abbracci sono due esperienze che si rivolgono alla trasmissione intesa come apertura al dettaglio del corpo, all’archeologia umana vista attraverso la relazione tra sguardo e attesa, al rito che sbriciola il gioco nella forma del ritorno. Emerge la qualità del tatto posto come soglia e piega allo stesso tempo. Nel toccare sostengo l’altro verso la creazione di un luogo comune». Virgilio Sieni Gli spettacoli sono preceduti da due eventi: / 17 e 18 marzo ore 17.30 – 19: Percorso di avvicinamento al gesto a cura della Compagnia Virgilio Sieni rivolto a giovanissimi danzatori di età compresa tra i 9 e i 12 anni / 19 marzo ore 18: Virgilio Sieni, incontro con i partigiani, gli anziani e i giovanissimi verso la creazione di Altissima Povertà e di Abbracci coreografia e interpretazione Virgilio Sieni musiche J.S. Bach, Variazioni Goldberg eseguite dal vivo al pianoforte da Mari Fujino produzione COMPAGNIA VIRGILIO SIENI in collaborazione con FONDAZIONE TEATRO A. PONCHIELLI CREMONA, FESTIVAL ORIENTE OCCIDENTE Solo Goldberg Improvisation rappresenta il manifesto dell’arte coreografica di Virgilio Sieni, emblema delle sue ricerche sul corpo e sui linguaggi della danza e dell’arte, sempre protese a oltrepassare gli approdi formali e le codificazioni. In questo lavoro la musica di Bach definisce una metrica e un’architettura immateriale in cui il danzatore si iscrive attuando un continuo ripensamento del corpo e accennando a un articolato percorso di figure prostrate, tratte dall’arte italiana. «Non vi è percorso nelle Variazioni Goldberg di Bach. Allo stesso tempo uso il termine improvisation per definire questo lavoro non fondato sull’improvvisazione ma sul riconoscimento e il rinnovamento. Certo, improvviso. Mi lascio cogliere da quella che non è mai una sorpresa ma un divenire impercettibile nell’atto dell’esserci. Spoglio il corpo, o almeno tento di spogliare il corpo di quelle pratiche che comunque appaiono nel segno della danza, e nel canone sacro della musica finalizzata alla costruzione di una città aurea, vero sogno, vera realtà. “Sbrandello” con rigore il corpo, fissandomi sul senso di sparizione: muoversi per sparire, far pesare il corpo per lasciare solo orme e tracce. Penso alle Variazioni Goldberg come a un atto sulle debolezze, le imperfezioni, lo sforzo, le pieghe e le polveri, qualcosa che rende il corpo pagliaccio tragicomico dell’oggi». Virgilio Sieni / / Arena del Sole (Via Indipendenza 44) 31 marzo h 21 Palazzo del Podestà, Salone del Podestà (Piazza del Nettuno) 3 aprile h 21, 4 aprile h 19.30 / prima assoluta DOLCE VITA_Archeologia della Passione CENA PASOLINI coreografia Virgilio Sieni interpretazione e collaborazione Ramona Caia, Claudia Caldarano, Giulia Mureddu, Sara Sguotti, Marjolein Vogels, Jari Boldrini, Maurizio Giunti, Giulio Petrucci musica Daniele Roccato, eseguita dal vivo dall’autore (contrabbasso) luci Fabio Sajiz, Virgilio Sieni costumi Giulia Bonaldi maschera Giovanna Amoroso & Istvan Zimmermann, Plastikart Studio allestimento Viviana Rella produzione 2014 COMPAGNIA VIRGILIO SIENI collaborazione alla produzione ROMAEUROPA FESTIVAL, EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE, ASSOCIAZIONE TEATRALE PISTOIESE Lo spettacolo si forma cercando di far coincidere due strade parallele, proponendo due narrazioni adiacenti che si sviluppano nel riversarsi l’una nell’altra; sono cinque quadri coreografici ciascuno dei quali si inoltra nel racconto evangelico della passione di Gesù e allo stesso tempo ricerca il senso della comunità attraverso un arcipelago di avvicinamenti, tangenze, riconoscimenti, solidarietà, complicità, sguardi. Nasce così la necessità di dar luogo a un viaggio che riflette sul dolore e la bellezza, la pietà e la leggerezza. La comunità di danzatori si muove come un unico corpo, attraversa il vacuum dello spazio lasciando tracce di umanità, depositando un gioco continuo che pone il corpo e la danza al pari di un annuncio, un richiamo che affonda le sue radici nel desiderio di memoria. I cinque quadri che compongono lo spettacolo, Annuncio, Crocifissione, Deposizione, Sepoltura, Resurrezione, attraversano i volti sbiancati dei danzatori, le bocche sfumate dal rosso delle labbra, lo sguardo sgomento. Virgilio Sieni ideazione e coreografia Virgilio Sieni assistente alla coreografia Giulia Mureddu assistenti al progetto Gaia Germanà, Daina Pignatti cura del progetto Lorenza Paniccià musica Corale G. Savani di Carpi direttore Giampaolo Violi commissione EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE I 65 interpreti delle ultime cene gettano ombre sui contemporanei come a volere indicare gli “uomini nuovi”. Sono tutti disposti iconograficamente a perdersi nelle tracce esatte, per questo imperfette, dei gesti. I corpi degli interpreti aderiscono a una nuova misura dove tutto si muove per risonanze e ascolti; il gesto ampio, minimo, debole, fragile, storto è comunque chiamato a percorrere una strada non conforme, si stacca dalla quotidianità portando con sé tracce frantumate di essa. Sono 5 ultime cene disposte in uno spazio di 60x13 (Palazzo del Podestà) ed eseguite allo stesso tempo. Un corpo unico di 65 interpreti (14>80 anni) che usano lo spazio come un pentagramma: cinque tavoli corrispondono ad altrettante coreografie composte per richiami e canoni. I gesti migrano da uno spazio all’altro, perdendosi nella selva dei corpi. L’idea del bosco è uno degli elementi per la costruzione dell’evento: il pubblico, libero di camminare intorno alla coreografia (senza poterla attraversare, ma percorrendo il perimetro), perderà, abbandonerà e ritroverà più volte quei volti e alcuni passaggi. Volti, sguardi, dilettanti, debolezza, bruttezza, ingenuità, nobiltà, corporeità, corpo poetico, la madre (le cene paradossalmente sono delle grandi madri…). Un’esperienza che, citando Pasolini, «dovrebbe avere, alla fine, la stessa violenza di una resistenza». VIRGILIO SIENI Direttore della Biennale di Venezia, Virgilio Sieni è uno dei maggiori protagonisti della scena contemporanea europea. Coreografo e danzatore “tra i pochissimi capaci tramite il movimento di dar vita a composizioni che parlano ancora dell’umano, delle sue debolezze e fragilità” (Goffredo Fofi), Sieni si è formato alla danza classica e contemporanea ad Amsterdam, New York e Tokyo, ma il suo percorso comprende anche studi di arti visive, architettura e arti marziali. Nell’83 ha fondato la Compagnia Parco Butterfly, che nel 1992 diventa Compagnia Virgilio Sieni, con cui, fra i tanti riconoscimenti, vince tre premi UBU – nel 2000, nel 2003 e nel 2011, anno in cui ottiene anche il premio della rivista “Lo Straniero”. In qualità di coreografo ospite, ha creato balletti per i principali Enti Lirici e istituzioni teatrali italiane: Teatro alla Scala di Milano, Teatro Comunale di Firenze – Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Massimo di Palermo, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro dell’Opera di Roma. Osso, La natura della cose, tratto dal De rerum natura di Lucrezio con la collaborazione del filosofo Giorgio Agamben per la drammaturgia, Solo Goldberg Improvisation, Tristi tropici, liberamente ispirato all’omonimo testo di Claude Lévi-Strauss, De anima, ispirato ad Aristotele, Esercizi di primavera e Dolce Vita sono alcuni dei titoli più significativi della sua produzione. Per la creazione dei suoi lavori Sieni si è spesso avvalso della collaborazione di artisti visivi, musicisti e compositori di fama, come Alexander Balanescu, Ennio Morricone, Steve Lacy, Francesco Giomi/Tempo Reale, Evan Parker, Stefano Scodanibbio, Grazia Toderi, Liliana Moro, Maurizio Nannucci, Flavio Favelli. Insieme alla sua compagnia, Sieni affianca alla creazione di spettacoli un programma di ricerca, studio, diffusione del linguaggio coreografico contemporaneo articolato in progetti di residenza, produzione e formazione. Dal 2003 dirige infatti, a Firenze, Cango Cantieri Goldonetta e dal 2007 l’Accademia sull’arte del gesto, finalizzata alla trasmissione delle pratiche artistiche e alla definizione di un nuovo rapporto tra formazione e produzione, rivolto sia a professionisti che a gruppi di neofiti della danza, dall’infanzia alla terza età ai non vedenti. Tra i progetti più recenti che hanno coinvolto centinaia di interpreti ricordiamo Tre Agorà per Marsiglia Capitale europea della cultura 2013 e il grande ciclo del Vangelo secondo Matteo, presentato alla Biennale Danza 2014. Incontri dopo gli spettacoli a cura di Andrea Nanni Segui il blog della rassegna: http://nellepieghedelcorpo.wordpress.com coordinato da Massimo Marino con la collaborazione di Altre Velocità — Info e vendita biglietti | Arena del Sole (anche per Cena Pasolini) tel. 051.2910910 www.arenadelsole.it | Teatro Comunale di Bologna tel. 051.529019 www.tcbo.it | Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna tel. 051.2092000/400 www.dar.unibo.it | DOM la cupola del Pilastro tel. 051.6242160 www.domlacupoladelpilastro.it | Teatri di Vita tel. 051.566330 www.teatridivita.it foto di Piero Tauro cura Emilia Romagna Teatro Fondazione www.emiliaromagnateatro.com in collaborazione con