U NIVERSITÀ
DEGLI
S TUDI
DI
M ESSINA
Inaugurazione
dell’Anno Accademico
2015-2016
LUNEDÌ 30 N OVEMBRE 2015
AULA M AGNA DEL RETTORATO
I NDICE
Interventi
Magnifico Rettore
p.
Rappresentante Personale Tecnico-Amministrativo
p. 19
Direttore Generale
Rappresentante degli Studenti
Prolusione ai corsi Prof. Giovanni Raimondo
Medicina e virus: nuove frontiere
Un anno di Ateneo
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p. 13
p. 21
p. 25
Ricerca
p. 32
Governance
p. 36
Didattica
L’impegno nei confronti degli studenti
L’Ateneo e le imprese
L’Ateneo e la città
Unime in cifre
p. 34
p. 40
p. 42
p. 42
p. 46
Relazione del Magnifico Rettore
P ROF. P IETRO N AVARRA
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
Signor Ministro della Salute,
Signor Presidente Emerito della Corte Costituzionale,
Signor Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca,
Autorità religiose, civili e militari
Magnifici Rettori e loro rappresentanti,
Illustri componenti del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione,
Chiarissime colleghe e colleghi,
Chiarissimi Professori Emeriti,
Stimati signori del personale tecnico e amministrativo,
Care studentesse e cari studenti,
Gentili signore e signori,
è con vivo piacere che porgo a voi tutti il benvenuto alla cerimonia d’inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016 dell’Università degli Studi di Messina.
Desidero esprimere i miei più sentiti ringraziamenti al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin per
avere cortesemente accolto il nostro invito. La sua presenza oggi in Aula Magna rappresenta per noi
un segno tangibile della sua vigile attenzione verso l’importanza strategica che formazione e ricerca
rivestono nel garantire al Paese una sanità sempre più rispondente ai bisogni di assistenza e di cura
dei cittadini. Avere la consapevolezza che conoscenza scientifica e risorse umane siano la chiave di
volta per una sanità moderna che punti sull’innovazione e sul capitale umano, significa scommettere
sulle persone, sulla loro sete di sapere e sul loro desiderio di puntare sulle proprie capacità per affrontare le malattie con competenza e sconfiggerle.
L’anno in corso ha rappresentato un periodo di rifondazione dei rapporti tra sanità e università.
Dopo una lunga gestazione avviata nell’autunno del 2013, nei primi mesi del 2015, sono stati firmati
e poi pubblicati i Protocolli d’Intesa tra l’Assessorato alla Sanità e le Università di Messina, Palermo
e Catania. Si tratta di un testo nel quale si riconosce una nuova filosofia dei rapporti tra Università e
Regione, caratterizzata dalla volontà di favorire una sempre maggiore integrazione tra le attività assistenziali e quelle didattico-formative e scientifiche delle aziende ospedaliere universitarie. L’Università
di Messina e l’Amministrazione Regionale hanno assunto il reciproco impegno per una collaborazione
leale e paritaria finalizzata a realizzare un sistema integrato di alta formazione, di sviluppo della ricerca
biomedica e clinica e delle connesse attività assistenziali, pur nel quadro della compatibilità delle risorse disponibili. Risorse alle quali l’Università di Messina, è bene ribadirlo ancora una volta, concorre
non solo con il proprio patrimonio di tecnologia e infrastrutture, ma anche con la copertura di gran
parte della spesa per il personale medico, tecnico-amministrativo e socio-sanitario. La quasi totalità
dei beni mobili e tutti quelli immobili del Policlinico sono di proprietà dell’Università che, al tempo
stesso, partecipa con risorse proprie per circa il 30% del totale della spesa annuale dell’azienda ospedaliera universitaria.
Tuttavia, il confronto serrato e fruttuoso con il Governo Regionale rischia di non produrre tutti i risultati sperati. Ciò a causa dell’assenza dell’Università al tavolo della Conferenza Stato-Regioni nelle
riunioni che hanno a oggetto i temi della sanità universitaria. La mancanza di un approfondito dibattito
sulle questioni di comune interesse, infatti, ha spesso prodotto incomprensioni facilmente superabili
che possono, in taluni casi, sacrificare l’integrazione feconda tra ricerca, formazione e assistenza a
favore di un’apparente maggiore efficienza nella distribuzione delle risorse. Pertanto, rivolgo al Ministro Lorenzin un appello a farsi parte diligente perché il Ministero dell’Università e della Ricerca e
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane possano essere invitati alle riunioni della Conferenza
Stato-Regioni ogni qual volta gli argomenti discussi riguardino la sanità universitaria. Conoscendo la
sensibilità e l’attenzione che il Ministro ha sempre rivolto al mondo della ricerca e della formazione,
sono certo che questa esigenza sarà da Lei tenuta nella giusta considerazione e, pertanto, rappresentata
con efficacia alle parti istituzionali interessate.
Dopo una lunga attesa, entro la fine dell’anno, in esecuzione del riassetto della rete ospedaliera regionale, previa consultazione con le Autorità Sanitarie Regionali e d’intesa con il Rettore, l’Azienda
Ospedaliera Universitaria Policlinico dovrà attuare il nuovo modello organizzativo descritto nell’atto
aziendale e procedere, quindi, con il completamento della pianta organica. Il nuovo atto aziendale,
frutto di un inteso e proficuo confronto con tutte le componenti universitarie e ospedaliere del Policlinico, fissa i principi ispiratori della gestione aziendale, ne determina l’assetto istituzionale, nonché
la struttura organizzativa e i sistemi e gli strumenti di gestione e controllo. Il documento, ancora più
che nel passato, è stato formulato nella consapevolezza della specificità dell’azienda ospedaliera che,
a differenza delle altre che operano sul territorio, ha una missione propria che integra in modo pieno
e inscindibile le tre azioni dell’assistenza, della formazione e della ricerca. Questa specificità rende il
Policlinico Universitario la sede naturale degli investimenti in ricerca e formazione.
Nel corso dell’anno l’Università di Messina ha investito parte delle sue risorse finanziarie nel reclutamento di personale docente in quei settori che al Policlinico rivestono una rilevante valenza strategica. Tuttavia, seppure l’Università non può prescindere dalla capacità di attrarre intelligenze, è di
fondamentale importanza che essa sia messa nelle condizioni di offrire tecnologie all’avanguardia
dove condurre ricerca e trasferire formazione. A tal proposito, ritengo necessario sollecitare l’attenzione
del Governo Regionale perché possa rivedere i DRG della chirurgia robotica con integrazioni tariffarie
adeguate sulla stregua di molte altre regioni italiane. Sono evidenti i benefici per l’Università, la Regione e i pazienti. L’Università potrà più efficacemente investire in nuove tecnologie e professionalità,
garantendo alti standard di ricerca e formazione. La Regione potrà risparmiare i costi della mobilità
passiva dei pazienti verso altre destinazioni al di fuori dal suo territorio. I pazienti, e questo mi pare
l’aspetto più importante, senza intraprendere viaggi della speranza, potranno trovare una risposta qualificata e tecnologicamente all’avanguardia alle loro esigenze di salute.
Quello che ci attende, quindi, sarà un anno di cambiamenti che dovrà essere affrontato con spirito
di sacrificio, ma che può contare certamente sulla professionalità e il valore dei medici, del personale
socio-sanitario e di quello tecnico e amministrativo. Tutti, con la loro dedizione e competenza, hanno
permesso, infatti, al nostro Policlinico Universitario di conseguire, nel pieno rispetto dei vincoli di bilancio, il più alto valore aggiunto per posto letto in Sicilia. Ciò non è soltanto una rara dimostrazione
di efficienza e produttività, ma anche di qualità nell’erogazione dei servizi sanitari. Sono fiducioso
che le Autorità Sanitarie Regionali nella formulazione delle scelte di politica sanitaria sapranno tener
nel giusto conto di tutti questi elementi.
Il 2015 ha segnato una tappa di fondamentale importanza per il Dipartimento di Scienze Veterinarie.
In poco più di un anno l’Università ha centrato un obiettivo che attendeva da più di un decennio. In
primavera, infatti, il Corso di Studio in Medicina Veterinaria ha ottenuto l’accreditamento europeo.
Questo risultato, dopo anni di amarezze, ha rappresentato il riconoscimento della capacità dei nostri
docenti, della qualità dei nostri studenti e di un lavoro costante e minuzioso che ha permesso al Dipartimento di adeguare le attività formative agli elevatissimi standard europei richiesti dalla Commissione di valutazione. Il raggiungimento di questo traguardo, tra l’altro, coinvolge l’intera Città poiché
consente di mantenere e rendere sempre più fruibile un corso di studi che rappresenta una realtà unica
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
per il Meridione e costituisce pertanto un polo di attrazione per tutti i giovani del Sud. L’Ospedale Didattico Veterinario, infine, un modello avanzato di strutture e tecnologia, si propone, in piena sinergia
con l’Azienda Sanitaria Provinciale, come uno dei poli veterinari di portata interregionale più importanti del Paese e, al tempo stesso, un vero trampolino di lancio per i giovani medici veterinari che si
apprestano ad entrare nel mondo del lavoro.
Infine, lasciatemi concludere il capitolo sulla sanità universitaria esprimendo un sentito ringraziamento all’On. Davide Faraone, che ringrazio per onorarci della sua presenza ancora una volta quest’oggi, per la determinazione con la quale ha affrontato, coinvolgendo l’intero Ministero
dell’Università e della Ricerca, la paradossale vicenda dei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia e
in Scienze Infermieristiche svolti in lingua rumena e organizzati presso l’Ospedale Umberto I di Enna
da una fantomatica Fondazione in collaborazione con l’Università Dunarea de Jos di Galati. Il deciso
intervento del MIUR e l’energica protesta delle tre Università siciliane con sede di Corsi di Studio in
Medicina e Chirurgia hanno prodotto la definitiva interruzione di ogni rapporto di collaborazione tra
le strutture sanitarie pubbliche della Regione e la Fondazione. Ciò, mi auguro, possa scoraggiare tutti
coloro che hanno avuto la ventura di iscriversi ai pre-corsi di rumeno con la speranza di poter frequentare poi quelli di Medicina e Chirurgia, prospettiva questa non solo escogitata in violazione delle
regole del sistema nazionale universitario, ma ritengo nel disinteresse più assoluto della qualità della
formazione dei futuri medici. Mi auguro che quella di Enna rimanga solo una brutta pagina di una Sicilia che non ci piace, furba e opportunista, che vorremmo, pertanto, dimenticare al più presto.
In occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico 2014-15 ho avuto modo di porre in evidenza come, nel primo suo anno di mandato, questa amministrazione abbia varato tre importanti riforme strutturali: la revisione dello Statuto dell’Università, la riorganizzazione dell’amministrazione
e la rivisitazione organica dell’offerta formativa. Se il 2014 è stato, dunque, l’anno della formulazione
delle regole, il 2015 è stato quello in cui queste nuove regole sono state attuate.
Per quanto attiene alle modifiche statutarie, non appena il Ministero dell’Università ne ha comunicato la definitiva approvazione, la nuova architettura normativa ha prodotto i suoi effetti attraverso
la costituzione dei nuovi Organi Accademici. Una riforma, quella statutaria, incentrata sull’esigenza
di aumentare gli spazi di democrazia all’interno dell’Ateneo che ha dato i primi importanti frutti. È
stata estesa la partecipazione democratica al voto a tutti gli studenti nelle elezioni dei Direttori dei Dipartimenti tenutesi qualche mese addietro ed è stata assicurata la partecipazione in Senato Accademico
ai Direttori di tutti i neo-costituiti Dipartimenti, permettendo una più efficace trasmissione dei flussi
informativi dal centro alla periferia e una maggiore e più diffusa consapevolezza delle scelte dell’amministrazione.
Accingendomi a proseguire con la stessa determinazione il percorso di governo già intrapreso, mi
preme qui ringraziare il Senato Accademico e i Direttori di Dipartimento che hanno cessato il loro
mandato il primo ottobre di quest’anno per il contributo di proposte e di idee che ha certamente arricchito l’azione dell’amministrazione. Allo stesso tempo, auguro buon lavoro ai componenti del Senato
Accademico appena insediatosi il cui supporto attendo come indispensabile per il conseguimento di
nuovi e più ambiziosi traguardi.
Lo scorso anno abbiamo anche varato una sistematica rimodulazione dell’assetto organizzativo
dell’amministrazione. I criteri guida che hanno motivato le nostre scelte sono stati due: il dimensionamento della struttura organizzativa sulla base della consistenza della dotazione organica e della distribuzione dei carichi di lavoro e l’affermazione dei principi di autonomia e responsabilità
nell’erogazione dei servizi. Circa otto mesi addietro, con il determinante apporto delle organizzazioni
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
sindacali e con il contributo fattivo di tutto il personale tecnico e amministrativo, abbiamo dato esecuzione alla rimodulazione dell’assetto organizzativo dell’amministrazione.
La nostra azione è stata affiancata dalla predisposizione di un piano strategico che permette di integrare pienamente gli aspetti di formazione, ricerca e trasferimento tecnologico con quelli più propriamente di gestione amministrativa. La verifica e il monitoraggio del piano strategico integrato sono
resi possibili attraverso la realizzazione del sistema informativo della performance che consente di allineare obiettivi, risorse di bilancio e valutazione di risultati in un programma triennale. Nella piattaforma informatica ogni singola struttura ha uno spazio dedicato nel quale è possibile misurare, in
modo analitico, gli obiettivi raggiunti e il contributo ad essi assicurato fino alla singola unità di personale. Particolare attenzione è stata rivolta agli aspetti di legalità e trasparenza nelle procedure.
L’esperienza maturata da parte dell’Ateneo di Messina in questo settore è stata considerata tra le
più riuscite nel Paese e i vertici dell’amministrazione sono stati invitati a presentare il piano della performance 2014-2016 in diverse occasioni e a condividerne la progettualità sia con altre università ed
enti di ricerca che con amministrazioni pubbliche diverse da quelle che operano nel mondo universitario.
La riforma dell’offerta formativa ha garantito sostenibilità ai corsi di studio rendendo compatibile
l’attività potenzialmente erogabile con le risorse umane realmente a disposizione. Questo sforzo ha
avuto pieno riconoscimento dalla posizione guadagnata dall’Università di Messina nelle classifiche
redatte su scala nazionale che la pongono al sesto posto su sessantuno atenei in termini di sostenibilità
della propria offerta didattica. Se da un lato l’impianto formativo è stato tarato sulla base della reale
consistenza del corpo docente misurata per competenze e dimensioni, dall’altro è stata elaborata una
piattaforma informatica, denominata anagrafe della didattica, per l’organizzazione, la direzione e il
monitoraggio dell’erogazione delle attività didattiche. L’obiettivo è stato quello di ottimizzare le risorse
destinate all’offerta formativa, attraverso la piena trasparenza dell’attribuzione dei carichi didattici.
Anche in questo caso l’importante innovazione gestionale, ispirata a criteri di uniforme distribuzione degli insegnamenti, alla piena utilizzazione delle risorse umane e alla continuità formativa, è
stata accolta con grande interesse dal sistema universitario nazionale. Diverse università, infatti, hanno
espresso il desiderio di condividere la nostra piattaforma informatica per l’organizzazione della propria
offerta formativa. L’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca, che
sta pensando all’istituzione di una procedura nazionale di valutazione della didattica, non a caso ha
condiviso il metodo da noi adottato per l’anagrafe e ha riconosciuto la capacità dell’Università di Messina di anticipare i tempi, costituendo un punto di riferimento nazionale per lo sviluppo delle procedure
di valutazione dell’erogazione dell’offerta formativa e accreditamento dei corsi di studio.
È doveroso dare atto del fatto che le innovazioni gestionali sul versante dell’amministrazione e
della didattica sono state rese possibili attraverso l’impegno e la professionalità dei tecnici del Centro
Informatico di Ateneo a cui va il mio più sentito ringraziamento.
Per quanto attiene al settore della ricerca, nell’anno in corso sono stati portati a compimento tre
importanti progetti strategici di Ateneo per un valore complessivo che supera i 50 milioni di Euro. Si
tratta del laboratorio PanLab, del progetto CERISI e di quello in Neuro-Oncologia. Il PanLab, inaugurato nel mese di luglio dal Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, è un laboratorio di ricerca nel
settore agroalimentare tra i più avanzati in Europa. Il progetto di potenziamento strutturale CERISI
consiste nella realizzazione di un centro di eccellenza nel settore delle prove su componenti e infrastrutture di grandi dimensioni utilizzate nelle strutture meccaniche e navali così come nel settore del
monitoraggio territoriale e ambientale. Il Centro è già in funzione, ma la sua inaugurazione ufficiale
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
è prevista nella terza settimana di dicembre alla presenza del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Il progetto di Neuro-Oncologia, infine, grazie al quale sono state acquisite risorse tecnologiche
all’avanguardia così da creare al Policlinico un punto di riferimento nazionale per la ricerca e la cura
delle neoplasie, con particolare riguardo a quelle celebrali. Un plauso va rivolto a tutti i ricercatori
che hanno consentito il raggiungimento di tali importanti traguardi per il nostro Ateneo e i cui frutti
potranno ben essere apprezzati nel prossimo futuro, anche in vista della programmazione dei fondi
europei per la ricerca 2014-20.
La ricerca è certamente il nucleo fondamentale attorno al quale ruota tutta l’istituzione universitaria.
Infatti, non esiste possibilità di formazione senza progresso scientifico e tecnologico. Tuttavia, è anche
vero che non tutta la ricerca prodotta è della stessa qualità. Condividiamo, dunque, il fatto che occorra
un sistema efficace e armonioso di valutazione della ricerca, ma costatiamo l’empasse nella quale
oggi si trova il sistema universitario nel definire gli strumenti di valutazione della prossima VQR. Ciò
è probabilmente dovuto a un cortocircuito nei rapporti tra il MIUR, l’ANVUR e le università italiane
che deve essere prontamente risolto. Da un lato, infatti, occorre approdare a un metodo che sia largamente condiviso e non suscettibile a continue rivisitazioni. Dall’altro occorre evitare che le risorse
vengano distribuite alle università, ancora nei prossimi anni, sulla base di dati e informazioni contenute
nella precedente VQR che non solo è ormai vecchia di quasi 10 anni, ma ancor peggio è stata formulata
sulla base di una metodologia di valutazione sbagliata.
A questo proposito non posso sottacere il disagio che molte università provano nel dovere essere
giudicate da regole che sono fissate oggi per valutare ciò che è accaduto ieri. Ci auguriamo che ci sia
una inversione di rotta che ponga fine alle valutazioni ex post e che, finalmente, vengano introdotte
regole oggi che permettano di valutare i comportamenti di domani. Diversamente, il dubbio di criteri
costruiti ad hoc per avvantaggiare qualcuno e svantaggiare qualche altro, sarebbe non soltanto legittimo
ma forse smetterebbe di essere dubbio e diventerebbe certezza. Confidiamo nell’autorevolezza e nel
senso di giustizia dell’On. Faraone affinché il processo di valutazione, che per noi costituisce una importante conquista del sistema universitario italiano, non perda credibilità garantisca tutti nel futuro
nella stessa misura.
D’altronde, se è vero che le Università italiane e i loro docenti costituiscono l’asse portante dell’intera ricerca italiana, è anche vero che nell’attuale fase storica, troppo poche sono le risorse che il
nostro paese destina loro. Il riferimento è qui alla questione degli avanzamenti stipendiali per la cui
risoluzione auspico che il Ministero, il cui lavoro fin qui svolto è stato ampiamente apprezzato, non
solo preveda lo sblocco, così come contenuto nella Disegno di Legge di Stabilità, ma adotti i provvedimenti proposti dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane con particolare riguardo ai trattamenti stipendiali dei ricercatori più giovani.
Il 2015 è stato anche l’anno in cui l’Università di Messina ha sviluppato una programmazione di
investimenti e iniziative orientate a migliorare la qualità della formazione e dei servizi a favore degli
studenti. Attraverso una minuziosa verifica sul posto e un approfondito confronto con i singoli Dipartimenti sono state censite tutte le infrastrutture e le attrezzature a supporto delle attività didattiche. Le
informazioni raccolte hanno prodotto un inedito database delle aule didattiche. Ciò ha permesso all’amministrazione di programmare nei prossimi 2 anni un investimento di quattro milioni di Euro per
l’ammodernamento delle strutture didattiche, dei servizi igienici e degli spazi comuni agli studenti in
tutto l’Ateneo. Questi interventi di seguono il recente completamento dell’aulario di Via Pietro Castelli,
che consegna al plesso centrale dell’Università ben 17 aule con una capienza complessiva di circa
800 posti a sedere.
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
Sul versante residenze, nell’anno in corso sono stati compiuti importanti passi in avanti. È stata
completata la ristrutturazione del complesso monumentale di Villa Pace, è stata finalmente ottenuta
l’agibilità per le residenze sportive all’Annunziata, è in via di affidamento l’appalto della prima residenza universitaria al Policlinico e sono state avviate le procedure per la realizzazione di una seconda
con il supporto della Cassa Depositi e Prestiti. Tutti questi interventi, del valore complessivo pari a
circa 25 milioni di Euro, assicureranno all’Università di Messina un ampliamento di circa 800 posti
letto nell’offerta di alloggi per studenti.
Un ulteriore fondamentale risultato è stato raggiunto nel percorso, avviato sin dai primi mesi dal
mio insediamento, che dovrà condurre l’Università di Messina a ospitare uno dei poli bibliotecari più
grandi del Paese. Infatti, dopo un primo accordo nell’autunno del 2013, lo scorso mese Università,
Assessorato Regionale ai Beni Culturali, la Soprintendenza di Messina e la Biblioteca Regionale di
Messina hanno firmato un protocollo d’intesa che permetterà di unificare il patrimonio librario in
un’unica grande biblioteca centralizzata. Sono già stati stanziati i relativi fondi nei bilanci delle istituzioni coinvolte e il primo bando di gara è stato deliberato da qualche giorno. Il polo bibliotecario
centralizzato, che prevede un investimento complessivo di circa dieci milioni di Euro, segnerà una
svolta nella vita della città e della sua Università. Esso, infatti, rappresenterà un punto di incontro per
ricercatori, studenti e cittadini che consentirà di animare ulteriormente il plesso centrale dell’Ateneo,
anche al di là delle ore di apertura degli uffici. Potremo così garantire un miglioramento dei servizi ai
nostri studenti, offrendo loro l’opportunità di vivere un’esperienza universitaria ancora più completa.
Un capitolo a parte meritano le azioni intraprese dall’Ateneo nel settore dell’internazionalizzazione.
Nei due anni dall’insediamento di questa amministrazione è stato triplicato il numero degli studenti e
quintuplicato quello dei docenti che hanno beneficiato degli scambi interuniversitari nell’ambito dei
programmi Erasmus. Per la rima volta nell’esperienza della nostra università, sono stati avviati progetti
europei di mobilità per il personale tecnico e amministrativo ed è stato promosso con grande successo
un programma per i visiting professors e i visiting researchers. Quest’anno sono stati finanziati a 30
docenti stranieri periodi di soggiorno per motivi di insegnamento o di ricerca (più di due in media a
dipartimento) di durata non inferiore a un mese e non superiore a sei mesi. Infine, sono stati introdotti
nell’offerta formativa dell’Ateneo corsi di laurea e percorsi formativi post-laurea in lingua inglese
con l’obiettivo di poter quanto prima proporre ai nostri studenti il conseguimento di titoli congiunti
con alcune delle istituzioni accademiche con le quali l’Università di Messina ha già accordi di scambio.
Gli sforzi profusi per migliorare la qualità dei servizi offerti agli studenti nascono dal desiderio
dell’Amministrazione di rispondere alle esigenze che questi esprimono. Grande attenzione, pertanto,
è stata posta ai questionari di valutazione delle attività didattiche compilati dagli studenti. Nei due
anni di governo abbiamo introdotto una procedura online che ha permesso alla nostra Università di
aumentare del 145% la compilazione e la raccolta dei giudizi espressi dagli studenti. I dati raccolti ci
restituiscono un quadro molto lusinghiero delle attività didattiche erogate dai docenti dell’Ateneo: il
93% dei nostri ragazzi dichiara interesse verso gli argomenti trattati nei vari insegnamenti e il 92% riconosce l’impegno profuso dai docenti. Questi risultati hanno permesso all’Università di Messina di
raggiungere un livello pari alle migliori altre realtà universitarie del Paese.
A questo proposito mi sembra opportuno auspicare la possibilità che la quota di premialità del
fondo di finanziamento ordinario possa essere distribuita anche sulla base delle opinioni espresse dagli
studenti relativamente ai servizi didattici ricevuti nei vari atenei. Questo aspetto è del tutto assente
nella valutazione del sistema universitario e non ritengo sia di secondaria importanza rispetto alla qualità della ricerca prodotta.
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
Volgendo il mio intervento verso le conclusioni, il mio pensiero si sofferma sull’importanza della
formazione universitaria in una realtà sociale che sembra averne smarrito il significato, rimpiazzandolo
spesso con l’illusione di carriere rapide, prive di sacrificio e, soprattutto, economicamente gratificanti.
Ma come può un docente universitario trasmettere ai nostri giovani il valore della formazione a beneficio del loro e del nostro futuro? Una risposta semplice è puntare, con sempre maggiore passione e
dedizione, alle ore di lezione. Si, perché basta una sola ora di lezione per cambiare una vita, imprimere
al destino un’altra direzione o confermare per sempre quella che era solo debolmente già stata intrapresa.
È proprio qui che entra in gioco la forza del professore e la potenza dei suoi insegnamenti. Insegnamenti che non devono essere orientati solo a rafforzare le competenze e a risolvere i problemi, ma
innanzitutto a saperli porre. I veri docenti sono, infatti, quelli che hanno fatto nascere domande in chi
li ascolta senza offrire risposte precostituite. Ecco perché l’automatismo è la patologia propria dell’insegnamento in generale e, più in particolare, di quello impartito nelle università. Qui il sapere
nasce dalla scoperta di percorsi sempre nuovi, frutto di una ricerca costante e appassionata. Pertanto,
lezioni in cui si ricicla un sapere sempre uguale a se stesso sono lo spettro che può condizionare mortalmente il mestiere del professore universitario.
I professori che non abbiamo dimenticato e di cui ci ricordiamo bene i nomi, i volti, il timbro della
voce, quelli verso i quali abbiamo una relazione di debito e di riconoscenza sono coloro che hanno lasciato un’impronta indelebile dentro di noi per i mondi che hanno aperto ai nostri occhi durante le ore
di lezione. Non li scordiamo non solo per quello che ci hanno insegnato, per il contenuto dei loro
enunciati, ma innanzitutto per come ce li hanno insegnati. Ciò che più conta nella formazione di un
giovane non è tanto il contenuto del sapere, ma la trasmissione dell’amore per il sapere.
Nelle battute conclusive del mio intervento è mio desiderio incoraggiare tutti i colleghi, giovani e
anziani, a non smettere mai di essere curiosi e a provare sempre e con ostinazione a trasmettere entusiasmo ai giovani con parole appassionate, rendendo le proprie lezioni avventure, incontri ed esperienze intellettuali ed emotive profonde.
È con questo augurio che dichiaro aperto l’anno accademico 2015-2016 dell’Università degli Studi
di Messina, 468° dalla sua fondazione.
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Relazione del Direttore Generale
P ROF. F RANCESCO D E D OMENICO
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
Autorità Civili, Militari e Religiose, Magnifici Rettori, Docenti, Studentesse e Studenti, amici del
Personale Tecnico-amministrativo, Signore e Signori,
con vivo compiacimento porgo a tutti un caloroso benvenuto alla Cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016 dell’Università degli Studi di Messina.
Preliminarmente, mi sia consentito un sincero ringraziamento al personale tecnico-amministrativo
che ho l’onore di dirigere e con cui quotidianamente condividiamo l’onere di condurre la complessa
“macchina” universitaria.
Per rimanere nel tempo previsto mi soffermerò su alcune istantanee che spero possano focalizzare
il percorso di qualità e innovazione con cui la governance intende connotare e indirizzare l’attività
gestionale e amministrativa della nostra università.
La gestione di un Ateneo costituisce oggi una sfida resa ancor più complicata dal proliferare di normative che da più parti promanano e che comportano una continua rincorsa di scadenze ed adempimenti. Ogni Governo negli ultimi anni ha promesso semplificazioni ma, paradossalmente, ogni
tentativo alla fine ha reso solo più complicato e rallentato il lavoro degli operatori universitari.
Molte delle criticità nella gestione di un Ateneo derivano da una grande contraddizione: costituzionalmente gli Atenei dovrebbero godere di autonomia funzionale ma, in concreto, tale autonomia è
solo formale. Le Università, in buona sostanza soggiacciono, non solo esclusivamente a “(…) norme
legislative che vi operino espresso riferimento”, come recita la cosiddetta legge Ruberti n. 168/1989
di attuazione dei principi di cui all’art. 33 della Costituzione, bensì a tutte le disposizioni che hanno
per destinatarie le pubbliche amministrazioni.
QUALITA’ E MODERNIZZAZIONE
Partendo da queste difficoltà che sono amplificate per le Università del Sud dai criteri di distribuzione delle risorse, da un tessuto economico asfittico e da un rilevante tasso di abbandono degli studi,
per l’Università di Messina la spinta verso la qualità e l’innovazione dei processi assume una valenza
estremamente strategica e decisiva che, sotto il profilo della valutazione comparativa, comincia a dare
i primi soddisfacenti frutti che ci consentono di affrontare le sfide future con ottimismo.
Customer satisfaction - Carte dei servizi
I primi risultati raggiunti ci inducono a moltiplicare l’impegno, guardando adesso anche all'erogazione dei servizi offerti agli “stakeholders”, in primis agli studenti, avviando un programma partecipato
per la definizione degli standard di qualità che soddisfino le reali aspettative dei nostri interlocutori e
che permettano di raggiungere elevati livelli di “customer satisfaction”, tramite anche processi di
feedback continuo in tutti i contesti in cui esiste un rapporto tra l'Ateneo e i suoi utenti. Con grande
sforzo, pertanto, puntiamo a fare in modo che si raggiungano risultati nei livelli di qualità percepita
dagli studenti che siano allineati a quelli dei più prestigiosi Atenei italiani.
Contabilità economico-patrimoniale e riorganizzazione amministrativa
Il 2015 è stato l’anno che ha segnato l’avvio della contabilità economico-patrimoniale, anticipata
nel 2014 dal passaggio al bilancio unico. Si è trattato di un processo di innovazione complesso e articolato, condotto con impegno e professionalità e nel rispetto dei ristretti tempi di legge, da una task
force appositamente costituita che ha determinato un vero “cambiamento culturale” - che continuerà
a impattare sull’attività dell’intero Ateneo - e un maggiore controllo sulla gestione complessiva.
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
Contestualmente è stata attuata una significativa riorganizzazione della struttura amministrativa e
tecnico-gestionale, sviluppata in un’ottica di servizio nei confronti delle altre strutture universitarie
ed in particolare dei dipartimenti di studi, privilegiando la specializzazione e la professionalità, sia
mediante la rotazione del personale in parecchi ambiti lavorativi e la redistribuzione funzionale delle
responsabilità secondo principi di efficacia, efficienza e trasparenza, sia tramite la riduzione del numero
delle strutture e la compressione della piramide gerarchica.
Innovazione digitale, dematerializzazione e qualità
È stata istituita la “Task force innovazione digitale, dematerializzazione e qualità”, con compiti di
coordinamento e impulso di tutte le azioni finalizzate al perseguimento degli obiettivi di “Qualità”,
attraverso una gestione trasversale ma coordinata.
La task force si occupa della mappatura dei processi amministrativi e della eventuale loro reingegnerizzazione, con particolare riguardo alla misurazione della qualità; di analisi, ottimizzazione e dematerializzazione delle attività amministrative; dell’implementazione degli strumenti software di
supporto e della formazione tecnica specifica sulle nuove procedure e sugli strumenti informativi, rivolta a tutto il personale.
Servizi linguistici
Il CLAM è uno dei centri autonomi che negli ultimi anni ha incrementato in modo significativo la
propria attività offrendo servizi linguistici di qualità - che molte università esternalizzano - a studenti,
personale universitario e utenti esterni, senza drenare risorse dall’Ateneo, ma in totale autonomia finanziaria.
Il CLAM si è accreditato per il rilascio di due importanti Certificazioni Internazionali, oggi assolutamente indispensabili per accedere agli ambiti scientifici e professionali, per i quali è sede di esame,
la Certificazione IELTS per l’Inglese, rilasciata dal British Council e la Certificazione DITALS, titolo
che seleziona i docenti per l’insegnamento dell’italiano a stranieri presso enti pubblici e privati.
Servizi bibliotecari
A fronte della forte riduzione dei trasferimenti regionali, l’Università ha sopperito con un investimento di oltre 2 milioni di euro per consentire allo SBA il riavvio, l’aggiornamento e l’ampliamento
dei servizi offerti.
L’adozione del nuovo modello organizzativo centralizzato ha ricondotto all’interno del Sistema Bibliotecario di Ateneo le precedenti strutture dipartimentali, il personale che vi opera e le funzioni. Tale
rimodulazione consente, fra l’altro, un modello di acquisizione centralizzato delle risorse cartacee e
digitali.
Servizi informatici
Lo sviluppo di servizi informatici di qualità sta caratterizzando sempre più l’attività dell’Università
di Messina anche nei confronti del territorio e delle altre università, ne sono esempio le piattaforme
per la gestione della performance, considerata best practice a livello nazionale, e quella denominata
“Onore al merito” ideata per la competizione tra tutti gli studenti più meritevoli per l’assegnazione di
270 premi nella massima trasparenza, ma anche il progetto per l’informatizzazione del Museo Guttuso
di Bagheria e il progetto #SmartME per la realizzazione di una rete informativa cittadina con la tecnologia ICloud.
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
Inoltre, nel corso dell’anno sono state completate la piattaforma “Anagrafe della Didattica”, di cui
ha già fatto cenno il Rettore, e il Progetto UnimElearning 2.0, che prevede la registrazione digitale
delle lezioni per una didattica interattiva.
In questi giorni, infine, si sta completando il progetto Unimecard basato su una carta interattiva
che, oltre a gestire la carriera, consente di accedere facilmente a tutti i servizi quali trasporti, mense,
cittadella sportiva e altre attività convenzionate.
Appalti, contratti e servizi tecnici
Il completamento dei progetti di ricerca di potenziamento delle infrastrutture Cerisi e Panlab, nonché dell’Aulario di via Pietro Castelli e della residenza per studenti di Villa Amalia ha richiesto uno
sforzo straordinario al Careci, al Dipartimento attività negoziale, patrimonio e servizi generali ed alla
Unità speciale dei servizi tecnici.
Sono state completate oltre 200 procedure di gara per forniture, servizi e lavori, per un valore superiore a 50 milioni di euro, molte delle quali riguardano investimenti infrastrutturali che miglioreranno
la qualità dei servizi offerti. In particolare, sono state completate le procedure di aggiudicazione della
ristrutturazione dell’edificio dell’ex Facoltà di Scienze e della realizzazione di un residence universitario nell’area del Policlinico universitario. Sono in via di aggiudicazione i lavori per la realizzazione
di una palestra a Palazzo Mariani, il rifacimento dei prospetti della sede centrale e tre appalti integrati
per impianti di risparmio energetico ed entro l’anno i lavori per la nuova biblioteca centralizzata e per
il rifacimento e l’adeguamento tecnologico di tutte le aule.
Servizi didattici, internazionalizzazione e ricerca
La recente riorganizzazione è stata l’occasione per implementare e migliorare i servizi agli studenti;
in particolare, sono stati accentrati gli uffici di segreteria nell’area adiacente lo splendido chiostro di
Palazzo Mariani ed è stata implementata, in collaborazione con il CIAM, l’informatizzazione delle
carriere degli studenti dei dottorati di ricerca.
Sono stati ulteriormente migliorati i servizi di trasporto con un servizio integrativo verso i Poli Annunziata e Papardo e nuove convenzioni stipulate con l’ATM, per consentire una completa mobilità
cittadina, e con USTICALINES, per gli studenti provenienti dalla Calabria.
Nel corso del 2015 l'Università di Messina ha ospitato otto visiting professor provenienti da prestigiosi Atenei stranieri, per il nuovo anno accademico è prevista la mobilità di sei Visiting researcher
e diciannove Visiting professor. Attraverso accordi di cooperazione sono stati, altresì, finanziati Progetti
di mobilità extra UE per 133 mobilità e l’erogazione di 4 borse di dottorato per un finanziamento complessivo di oltre 1.800.000,00 euro.
La formazione post laurea si è distinta con l’attivazione di 29 Master e 6 Corsi di Perfezionamento,
nonché con l’attivazione di 13 classi di abilitazione per il TFA. Particolare attenzione è stata dedicata
agli studenti diversamente abili, potenziando i servizi offerti e ripristinando l’infrastruttura di “Supporto Ausili Tecnologici”.
Infine nell’ambito delle iniziative per la lotta all’evasione contributiva sono stati eseguiti 580 controlli e riscontrate differenze contributive per 415.000,00 euro.
Gestione risorse umane
La spinta alla rimodulazione qualitativa delle risorse umane ha determinato, nel corso dell’ultimo
biennio, l’assunzione di 179 docenti idonei nelle procedure di abilitazione nazionale, di cui 50 di I fa-
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
scia e 129 di II fascia consentendo ad oltre il 60 per cento degli idonei del nostro Ateneo l’assunzione
con la nuova qualifica.
Inoltre, sono in fase di svolgimento iter selettivi per 40 posizioni di personale tecnico-amministrativo di alto profilo professionale, di cui 6 riservate alle categorie protette.
Grazie all’istituzione dell’Anagrafe didattica ed alle nuove assunzioni di docenti, è stato possibile
ridurre in modo consistente il numero degli insegnamenti da coprire mediante contratto, garantendo
così un sensibile contenimento della spesa.
Strategica nell’ottica della valorizzazione della qualità risulta l’attività di formazione. Nel 2015
sono stati organizzati numerosi corsi in house per oltre 600 unità di personale dei diversi ambiti professionali ed, in particolare, per i profili contabili e della prevenzione della corruzione e della trasparenza amministrativa, sviluppati, questi ultimi, in rete con altri Atenei del sud nell’ambito della
Programmazione triennale. Il processo di valorizzazione della vocazione internazionale dell’Ateneo
ha spinto ad avviare, in sinergia con il CLAM, corsi di lingua inglese che coinvolgeranno progressivamente tutto il personale interessato. Elemento qualificante del progetto formativo è il superamento
della mansione come concetto rigido e l’approdo, attraverso la valorizzazione delle competenze e
delle attitudini del personale, ad una nozione polivalente della professionalità acquisita.
Infine, con il costruttivo apporto delle organizzazioni sindacali l’Amministrazione si è impegnata,
risolvendo annose questioni giuridiche, a reperire ulteriori risorse per incrementare la componente accessoria del trattamento economico consentendo di riconoscere ai dipendenti oltre due milioni di euro
legandoli ai risultati della performance ed alla realizzazione di progetti incentivanti di qualità.
Trasferimento tecnologico
La nostra Università, oltre che nelle tradizionali missioni della didattica e della ricerca, crede nella
“terza missione” tanto che, nella recente riforma statutaria, ha ritenuto di inserire un’apposita disposizione con la quale si afferma che: “L’Università garantisce l’elaborazione, l’innovazione, il trasferimento e la valorizzazione delle conoscenze a vantaggio dei singoli e della collettività, per favorire
il progresso culturale, scientifico, economico e sociale”.
A tal fine, è stato istituito un tavolo tecnico con le aziende più importanti presenti nel territorio ed
è stata avviata una interazione tra Università ed imprese che ha portato già i primi frutti in termini di
spin off costituite con l’assistenza del Careci. Anche nel campo della tutela della proprietà intellettuale,
l’Ateneo ha moltiplicato gli sforzi, ottenendo risultati esponenziali, considerando che, solo nel 2015,
grazie ai fondi reperiti con un progetto di ricerca, sono stati depositati 7 brevetti.
Rapporti con il territorio
L’Università è comunque un’istituzione che crede nelle interazioni con il territorio, promuovendo
iniziative comuni e realizzando forme di efficace cooperazione istituzionale, nella consapevolezza
che la nostra realtà ha bisogno di sinergie e di percorsi comuni finalizzati allo sviluppo socio-economico e culturale.
A tal fine sono attivate le cooperazioni applicative con l’INPS per la consultazione reciproca delle
banche dati ISEE/ISEEU gestite dall’Istituto di previdenza e ESSE3 dall’Università, e con l’ERSU
per la condivisione e lo scambio di dati e informazioni finalizzati all’erogazione di servizi agli studenti.
Sempre con l’INPS è attiva una convenzione per attività formative condivise.
Sono attive convenzioni mirate alla lotta all’evasione contributiva con il Comando della Guardia
di Finanza di Messina e di Siracusa e con l’Agenzia delle entrate e l’INPS.
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
L’Università ha consentito al Circolo del tennis e della vela di Messina, in occasione degli Internazionali di Tennis Under 14, la possibilità di ospitare a giugno i migliori atleti internazionali negli
alloggi della Cittadella Sportiva Universitaria dell’Annunziata.
L’Ateneo ha svolto per la Fondazione Intesa S. Paolo onlus funzioni di supporto amministrativo in
occasione di un concorso per l’assegnazione di borse di studio a favore di studenti in condizioni di disagio fisico, psichico e sociale.
Nell’ambito delle attività di placement, sono stati inseriti sulla Piattaforma Almalaurea i dati relativi
a 3027 laureati e sono state accreditate 30 aziende. Sono state stipulate 134 nuove convenzioni con
strutture pubbliche e private per l’attivazione di 253 tirocini extracurriculari post laurea, oltre a 48 tirocini con borsa mediante adesione al “Programma garanzia giovani”. In partenariato con la clinica
COT è stato attivato un master in alto apprendistato sul “Quality management” che ha portato all’assunzione di 14 laureati e all’attivazione di 4 contratti di ricerca.
******************
In conclusione per un Ateneo del sud intraprendere percorsi di qualità costituisce il presupposto di
un processo di crescita e di sviluppo, in quanto solo una formazione universitaria di qualità potrà consentire sia di superare il divario Nord-Sud sia di migliorare l’attrattività del territorio e impedire che
migliaia di nostri ragazzi vadano ad impinguare le fila delle università del Nord con una emorragia di
risorse economiche e umane non più tollerabile.
Immaginare uno sviluppo del sistema universitario che punti solo su alcuni Atenei di presunta eccellenza, localizzati in prevalenza al Nord, vuol dire ignorare i risultati raggiunti dal dopoguerra ad
oggi in cui il ruolo delle Università meridionali è stato fondamentale per lo sviluppo del Paese e per
la sua crescita culturale.
Pertanto, pur consapevoli della irrinunciabilità della competizione e della valutazione, riteniamo
che le risultanze delle classifiche devono costituire il punto di partenza per evidenziare le criticità e
consentire di superarle e che il modo migliore per ridurre i divari non possa essere quello di penalizzare
i più deboli, ma quello di immaginare strategie per rimuovere gli ostacoli che impediscono una crescita
diffusa.
Mi piace concludere con la famosa affermazione di Henry Ford che: “Qualità significa fare le cose
bene quando nessuno ti sta guardando”, ossia un’accezione della Qualità che non si limita alla sua dimensione tecnica, ma umana e comportamentale, come cambiamento della coscienza e dell’agire che
diventa il vero carburante per il comportamento organizzativo solo se poggia su “mentalità” e “culture
professionali” radicate e se è ancorata a valori forti dell’appartenenza ad una Amministrazione della
quale essere orgogliosi.
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Intervento del Rappresentante
del Personale Tecnico Amministrativo
S IG . M ARIO R ECUPERO
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
Magnifico Rettore, Direttore Generale e illustri ospiti,
porgo il mio saluto a nome di tutto il personale tecnico-amministrativo di questo Ateneo, che mi onoro
qui di rappresentare.
Chi mi ha preceduto ha avuto modo di illustrarVi quanto è stato fatto nel corso dell’ultimo anno e
quanto impegno hanno profuso tutte le componenti universitarie per fare sì che il nostro Ateneo possa
ritornare allo splendore passato. Ma, siamo solo all’inizio di un lungo cammino che può portare l’Università degli Studi di Messina a ragguardevoli traguardi. I primi risultati sono visibili già oggi.
La riforma Brunetta e la Legge Gelmini hanno fornito, probabilmente, l’input per il cambiamento. E’
tramontata la concezione di una struttura amministrativa dell’Ateneo che rispondeva alle sole logiche
del Pubblico Impiego - gerarchia, procedure amministrative, obblighi di legge - e che forniva il proprio
know-how per le attività di didattica, ricerca e servizi amministrativi all’utenza. Oggi, la funzione strumentale alla mission delle università esige una maggiore specializzazione del personale amministrativo
e una forte spinta manageriale dei docenti che rivestono ruoli istituzionali.
Il nuovo assetto organizzativo dell’Ateneo costituisce, a mio parere, uno degli elementi portanti del
cambiamento in atto. Lo snellimento della didattica e la riorganizzazione degli uffici e dei servizi, se
adeguatamente supportati, gestiti e soprattutto controllati, potranno condurre ad una maggiore efficienza
ed efficacia dell’azione amministrativa.
Come potete immaginare, un ruolo fondamentale in tale contesto lo assume la componente tecnicoamministrativa dell’Ateneo, che costituisce l’asse portante della struttura universitaria, senza la quale lasciatemelo dire - questa macchina non potrebbe funzionare.
Dobbiamo riconoscere a questa Amministrazione una buona propensione al dialogo e, quindi, l’apertura necessaria al raggiungimento di quegli equilibri utili al buon funzionamento di tutta la struttura. Ciò
non è poco, se si pensa al contesto socio-politico nel quale viviamo e dove la Pubblica Amministrazione
è divenuta una Cenerentola, a cui tutto è negato e nulla o poco è concesso.
A fronte di un Governo nazionale che nega un diritto fondamentale ai dipendenti pubblici, come il
rinnovo dei contratti, possiamo affermare che la nostra Amministrazione dialoga, alla ricerca di soluzioni
che guardano anche al benessere lavorativo dei dipendenti.
Gli incontri che, periodicamente, il Magnifico Rettore ha con il personale docente e tecnico-amministrativo ne costituiscono un chiaro esempio.
Sempre nell’ottica di una più ampia collaborazione col governo di Ateneo, sono stati aperti tavoli
contrattuali che hanno permesso di destinare somme pari a 924.963,91 euro in parte per premialità legate
alle perfomance e, in altra parte, per progetti diretti ad incentivare la produttività e il miglioramento dei
servizi. Per le progressioni economiche orizzontali, invece, sono state stanziate somme pari a 477.789,99
euro. A ciò si aggiunga la rielaborazione dei fondi contrattuali per gli anni 2010-2014, mediante il conteggio del differenziale di posizione della RIA del personale andato in quiescenza dell’AOU, integrandoli
con un importo pari a 1.157.749,53 euro.
Andiamo veramente fieri di tali esiti contrattuali, poiché gli stanziamenti costituiscono una giusta ricompensa all’impegno che i dipendenti di questo Ateneo hanno profuso per portare avanti e realizzare
quel programma che il Rettore e questa Amministrazione si sono prefissati.
Concludo questo mio breve intervento nell’auspicio che la collaborazione col governo di Ateneo
possa condurre, in futuro, a risultati sempre più ampiamente condivisi. Ciò nell’esclusivo interesse della
nostra Università che, oggi più che mai, ha bisogno di quella spinta necessaria per crescere e ritornare ad
essere il fiore all’occhiello di questa comunità. Solo così si potrà rafforzare, ancor più, quel senso di appartenenza che ci ha reso orgogliosi di essere parte integrante dell’Università degli Studi di Messina.
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Intervento del Rappresentante degli Studenti
S IG . D OMENICO B RANCA
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
Magnifico Rettore e illustri ospiti,
Vi porgo il mio cordiale saluto e colgo l’occasione per ringraziare i miei colleghi che mi hanno
concesso l’opportunità di rappresentarli oggi: ne sono particolarmente onorato.
Cercherò di esprimere al meglio il pensiero dell’intera comunità studentesca.
Mi piacerebbe impostare una parte del mio discorso sfruttando una metafora e guardando la nostra
Università come una bilancia dominata dal principio dei Diritti e dei Doveri: un principio che certamente regola tutto il mondo.
Crediamo nel ruolo preponderante che l’Università recita nella società intera e nel contesto cittadino, costantemente animata da tanti percorsi, esperienze, eccellenze, vite individuali. Principalmente,
ad alimentare e fare progredire l’Ateneo, è proprio la nostra esperienza, più o meno breve, da studenti.
Pertanto, crediamo nel DOVERE dell’Università di GARANTIRE un’offerta adeguata alle nostre esigenze, ai nostri sogni e progetti, al nostro futuro, mantenendo sempre uno sguardo attento al prestigio
e alla storia di cui è stata protagonista negli anni passati.
Crediamo nei mezzi che questa Università possiede; è quindi suo dovere fornire una formazione
piena e autentica della persona, preparare la gioventù alla quale è affidato lo sviluppo di questo Paese.
È dovere di questa Università scommettere su chi dimostra di VALERE e di VOLERE, bisogna puntare
sulla creatività e sull’intelligenza di noi giovani studenti e investirci.
È dovere della comunità accademica individuare degli obiettivi ambiziosi e condivisi, che diano
valore e significato al quotidiano impegno ed ai sacrifici che gli studenti si trovano ad affrontare,
dando loro la possibilità di progettare un percorso di vita.
Dedizione, Serietà e Responsabilità sono gli ingredienti necessari per il progresso.
Sono tempi duri, dobbiamo darne atto a questa Amministrazione. Ciò non toglie che essa debba
cercare di rispettare questi doveri, nonostante il momento storico del nostro territorio, che rende
molto difficile tale compito.
Anche noi studenti abbiamo il dovere di vivere in modo attivo e partecipe questo percorso, non
solo per la nostra formazione personale, ma per la crescita culturale del luogo in cui viviamo.
Crediamo che la collaborazione sinergica tra l’Università di Messina e le istituzioni sia la chiave
di volta per ottenere risultati migliori. Desideriamo avere un dialogo più aperto con le istituzioni locali, perché possano rispondere alle nostre istanze. Ma, tutte le istituzioni, in termini più generali,
dovrebbero considerare l’università italiana una risorsa strategica e fondamentale per la crescita del
Paese.
Credo sia il momento di riporre fiducia in noi studenti e nel nostro senso di responsabilità, coinvolgendoci maggiormente nelle decisioni strategiche che riguardano l’Ateneo di Messina: solo così
potremo garantire un efficace contributo.
Ma, questa Università, seppur con qualche difetto, progredisce e punta lo sguardo lontano. E’ sicuramente lodevole l’attività svolta dall’Amministrazione in termini di valorizzazione della meritocrazia ed in tal senso il programma “Onore al Merito” rappresenta un piccolo traguardo lungo questo
cammino, in cui ci auspichiamo che l’Università possa sempre migliorarsi.
Da lodare è sicuramente l’interesse per i progetti di mobilità che l’Ateneo incrementa progressivamente, coinvolgendo sempre più giovani studenti nel processo di internazionalizzazione. Ci piacerebbe un’intensificazione della collaborazione tra Università e istituzioni straniere, anche con un
migliore coordinamento delle importanti iniziative promosse in questo senso nell’Ateneo.
Allo stesso tempo, chiediamo attenzione su tematiche che ci stanno a cuore, di cui ci preme ribadire anche oggi l’importanza.
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
La prima è, sicuramente, un’adeguata analisi dell’offerta formativa che porti ad una sua riformulazione, utile a renderla accattivante ed in grado di contrastare energicamente il fenomeno del calo
di iscrizioni. Nell’anno accademico appena conclusosi il nostro Ateneo ha, infatti, subito una flessione
delle immatricolazioni. Non è possibile ascriverne le cause solo alla diminuita capacità delle famiglie
di sorreggere l’impegno economico degli studi dei figli: risulterebbe un atteggiamento ipocrita. L’Università, piuttosto, è chiamata ad interrogarsi su come creare un’offerta formativa al passo con i tempi
e attraente, che possa contribuire allo sviluppo non solo della persona, ma anche delle capacità professionali concrete.
Una seconda tematica, assolutamente fondamentale per noi studenti, è un’analisi e una conseguente riformulazione delle fasce di reddito contributive. Non dimentichiamo, infatti, che studiare
è prima di tutto un diritto.
Infine, un argomento importante è sicuramente l’inserimento nel mondo del lavoro dei laureati.
Il nostro Ateneo si sta muovendo in termini di placement, ma potrebbe e dovrebbe, viste le nostre
potenzialità, cercare di immettere ancora più studenti direttamente nel mondo del lavoro.
Desidererei concludere questo mio intervento, con parole di SPERANZA.
La speranza che noi giovani riusciremo ad essere una classe dirigente futura MIGLIORE, perché se
pretendiamo che il luogo in cui viviamo sia migliore, noi stessi dobbiamo dare l’esempio.
Quindi auguro un buon inizio di Anno Accademico, in particolare:
- a tutti i docenti ed i ricercatori, affinché continuino a impartirci una formazione per noi fondamentale non solo sotto un profilo culturale, ma anche personale;
- a tutti gli studenti, affinché riescano ad essere parte integrante e viva di questa università e
riescano a realizzare i propri obiettivi;
- a tutte le rappresentanze che operano negli organi accademici, affinché fungano da modello e
da esempio, non accontentandosi di svolgere un ruolo marginale;
- a tutto il personale tecnico-amministrativo dell’Ateneo, affinché con il suo lavoro permetta a
questa grande macchina di progredire.
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Prolusione ai Corsi
P ROF. G IOVANNI R AIMO NDO
M EDICINA
E VIRUS : NUOVE FRONTIERE
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
Lo straordinario sviluppo verificatosi negli ultimi decenni nel campo delle bio-tecnologie sta
aprendo nuovi ed in gran parte inaspettati orizzonti in ambito medico. In particolare le sempre più
raffinate e sensibili tecniche di biologia molecolare stanno sia consentendo un rapidissimo evolvere
dei test di diagnostica di laboratorio sia fornendo importanti indicazioni per lo sviluppo di nuovi percorsi diagnostico/terapeutici.
Uno dei settori nei quali gli scenari, che si stanno schiudendo appaiono di particolare fascino è
quello che riguarda lo studio dei virus e soprattutto dei meccanismi che regolano i rapporti fra virus
(quali agenti infettanti) ed esseri umani (quali organismi infettati). La comprensione di questi meccanismi è ovviamente basilare per l’identificazione delle circostanze e delle modalità attraverso cui
un’infezione virale può determinare un effetto patogeno ed allo steso tempo è necessaria per l’individuazione dei più idonei approcci terapeutici.
Gli studi scientifici degli ultimi anni hanno chiaramente portato a comprendere che mentre alcuni
virus (più frequentemente quelli il cui genoma è costituito una molecola di acido ribonucleico o RNA)
possono essere eradicati - cioè del tutto eliminati da un organismo grazie ad un’efficiente risposta immunitaria o grazie a terapie efficaci - altri virus (più frequentemente quelli il cui genoma è costituito
da una molecola di acido desossiribonucleico o DNA, oppure i retrovirus ad RNA) persistono indefinitamente nell’organismo infettato. E’ importante tuttavia sottolineare che la gran parte di questi ultimi
virus sono responsabili di infezioni croniche che non sempre portano all’instaurarsi di quadri patologici. Un esempio tipico in questo senso riguarda il virus di Epstein Barr (EBV), un virus a DNA responsabile in fase acuta della mononucleosi infettiva e che, una volta avvenuta l’infezione, può persiste
nell’organismo cronicamente, possibilmente per tutta la vita. Un importante studio ha, di fatto, dimostrato che oltre il 90% degli individui adulti sono portatori di infezione cronica da EBV, anche se la
stragrande maggioranza di essi non svilupperà mai alcuna patologia ascrivibile a detto virus. Tuttavia,
è accertato che l’EBV può essere responsabile di gravi malattie ed anche di neoplasie quali il linfoma
di Burkit ed il carcinoma nasofaringeo. I dati disponibili suggeriscono, pertanto, che in una piccola
minoranza di soggetti con infezione cronica da EBV, si possa verificare l’interruzione dei meccanismi
di controllo messi in atto dall’organismo ospite al fine di prevenire il - e difendersi dal - possibile
effetto patogeno del virus. Conoscere le cause che determinano la rottura dell’equilibrio virus/ospite
è chiaramente fondamentale per comprendere i meccanismi patogenetici coinvolti nelle malattie EBVcorrelate e tracciare la strada per l’individuazione di terapie appropriate. Quanto appena detto per
l’EBV vale anche per i virus erpetici ed in particolare per l’Herpes Virus VIII (HHV-8) che, pur determinando infezione cronica in un gran numero di soggetti sani, può essere causa di sarcoma di Kaposi
in pazienti con infezione da virus dell’immunodeficienza umana (HIV) e malattia da immunodeficienza acquisita (AIDS).
Quindi, esistono virus capaci di dare infezione cronica svelabile solo mediante tecniche di virologia molecolare altamente sensibili, ma che solo in determinate circostanze possono indurre malattia.
In realtà, sono stati di recente scoperti altri virus che pur essendo molto diffusi in natura e dotati della
capacità di infettare gli esseri umani in maniera persistente, non sono stati ancora riconosciuti quali
agenti patogeni di specifiche malattie. Fra questi cosiddetti disease orphan viruses vi è il Transfusion
Transmitted Virus (noto anche come Torque Teno Virus, TTV) virus che è stato dimostrato – anche
dal gruppo di ricerca epatologica del Policlinico Universitario di Messina – essere presente in forma
cronica in tutti i soggetti adulti e per il quale si è dapprima prospettato un ruolo come agente causale
di epatiti virali post-trasfusionali e poi di patologie polmonari od intestinali. Tuttavia, tutte queste ipotesi che non hanno retto le verifiche scientifiche e, pertanto, non si conosce alcuna malattia TTV-cor-
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
relata. Fra questi virus “in cerca di malattia” vi è anche il GBV (virus di GB, iniziali del paziente nel
cui siero per la prima volta è stato individuato). Si tratta di un virus ad RNA che può determinare
un’infezione cronica ma che può essere anche eliminato dall’organismo. Anche questo virus era stato
inizialmente considerato responsabile di epatiti, tanto da essere anche identificato come HGV (hepatitis
G virus). Tuttavia, numerosi studi successivi hanno definitivamente smentito qualunque ruolo del
GBV quale agente patogeno capace d’indurre danno epatico né è stata a tutt’oggi identificata alcuna
malattia associabile all’infezione da GBV. Di contro, importanti studi hanno dimostrato che soggetti
con infezione da HIV non presentano malattia se portatori di infezione attiva da GBV, ma che, a seguito
dell’eradicazione del GBV, sviluppano l’AIDS. Pertanto, l’unico effetto biologico noto del virus
GB è un effetto positivo per l’organismo infettato, osservazione questa che apre nuove interessantissime prospettive non solo in campo scientifico/speculativo ma prospetticamente anche in campo
terapeutico.
Il virus dell’epatite E (HEV) è un virus ad RNA che infetta diffusamente il mondo animale e può
determinare zoonosi caratterizzate sul piano clinico da epatiti acute solitamente benigne che si concludono con l’eliminazione del virus e la completa guarigione. Si tratta di un virus identificato da oltre
un trentennio ma che, negli ultimi anni, ha suscitato grande interesse sia clinico che scientifico. E’
stato, infatti, dimostrato che soggetti sottoposti a potenti terapie immunosopressive (ad esempio, trapiantato di rene) possono sviluppare un’infezione cronica da HEV con associata malattia di fegato
che può anche sfociare nella cirrosi. Con questa scoperta ci troviamo, quindi, di fronte ad un’ulteriore
nuova frontiera: una condizione clinica “non prevista” in natura, quale è quella di un soggetto sottoposto a trapianto d’organo il cui stato di immuno-soppressione crea i presupposti a ché un virus “naturalmente” incapace di indurre infezione cronica, non solo infetta persistentemente l’organismo ospite
ma determina anche una malattia cronica progressiva.
Nell’ambito dei nuovi scenari che il progresso bio-medico sta prospettando, le scoperte derivanti
dagli studi sui virus epatitici B e C hanno rappresentato alcune delle tappe più importanti ed entusiasmanti degli ultimi anni. L’attività di ricerca del gruppo di epatologia del Policlinico Universitario di
Messina è stata in gran parte incentrata sullo studio di questi due virus e delle malattie ad essi correlate,
e su di essi sarà essenzialmente focalizzata la restante parte di questa relazione.
Il virus dell’epatite B (HBV) e quello dell’epatite C (HCV) sono notevolmente diversi l’uno dall’altro dal punto di vista biologico, ma condividono le modalità di trasmissione per via parenterale, la
capacità di determinare un’infezione cronica, lo spiccato tropismo per le cellule epatiche e la possibilità
di indurre una malattia cronica di fegato. In analogia a quanto in precedenza esposto, le infezioni persistenti da HBV e da HCV sono evenienza molto frequente e non necessariamente associata a malattia.
Allo stesso tempo, tuttavia, la grande maggioranza delle malattie croniche di fegato e delle forme di
carcinoma epatocellulare sono ascrivibili a questi due virus in tutto il mondo. Pertanto è evidente che
la cura e, meglio ancora, la prevenzione di dette infezioni è un obiettivo primario di salute pubblica.
L’HCV è la principale causa di epatopatia cronica, cirrosi, epatocarcinoma e trapianto di fegato
nel mondo occidentale. Esso è inoltre l’agente eziologico della crioglobulinemia mista e di casi di linfoma a cellule-B. Recenti evidenze suggeriscono anche che l'infezione da HCV favorisca lo sviluppo
della sindrome metabolica e, di conseguenza, aumenti il rischio di morbilità e mortalità per malattie
cardiovascolari. Pertanto, è ovvio che la cura di questa infezione virale rappresenti un obiettivo terapeutico prioritario. L’HCV è, come detto, un virus ad RNA con un’alta variabilità genetica che ha impedito lo sviluppo di un vaccino ed ha fatto identificare sei distinti “genotipi” virali che differiscono
fra loro per impatto clinico e suscettibilità alle terapie. Nessuna fase del ciclo biologico dell’HCV si
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esplica nel nucleo della cellula ospite e l’interruzione della replicazione virale, di fatto, determina la
totale eradicazione del virus dall’organismo e, quindi, la completa risoluzione dall’infezione. Sul piano
clinico, la reale eliminazione del virus coincide con la guarigione dalla malattia in pazienti con epatite
cronica e con una riduzione altamente significativa del rischio di sviluppare complicanze in pazienti
con cirrosi compensata. Dal punto di vista della diagnostica di laboratorio la risoluzione dell’infezione
è identificata per la scomparsa dell’HCV-RNA dal sangue (“risposta virologica sostenuta”, obiettivo
di ogni terapia anti-HCV).
Lo standard di cura per i pazienti con epatite cronica C ha previsto per lungo tempo l’utilizzo
dell’interferone (IFN), dapprima in mono-terapia, successivamente associato alla Ribavirina (RBV).
Gran parte dei pazienti trattati con queste terapie, però, non guariva dall’infezione, in particolare se
infettati con il genotipo virale 1b (il più diffuso in Sicilia). Inoltre dette terapie producevano importanti
effetti collaterali che ne impedivano l’uso in pazienti con malattia epatica avanzata o con patologie
concomitanti. La recente introduzione di farmaci ad azione antivirale diretta (DAA) ha rivoluzionato
l’approccio terapeutico all’infezione da HCV. I DAA di prima generazione sono stati usati in combinazione con IFN e RBV incrementando le probabilità di successo terapeutico ma anche gli effetti collaterali. Negli ultimi mesi sono divenuti finalmente disponibili anche in Italia combinazioni di DAA
diversi che agiscono inibendo proteine virali target differenti. I dati ottenuti dai numerosi Trial clinici
chiaramente dimostrano che la somministrazione di combinazioni di DAA consente di ottenere un potenziamento dell’effetto terapeutico, di evitare l’uso di IFN, di ridurre significativamente l’insorgenza
di effetti collaterali e di limitare drasticamente la durata del trattamento garantendo, pur tuttavia, un’altissima probabilità di guarigione. Sulla base di ciò sembrerebbe pertanto, ovvio dare accesso alla cura
a tutti i soggetti con epatite C. Tuttavia, in un'epoca di crisi economica e ristrettezze finanziarie questo
bisogno clinico si scontra con l'alto costo dei DAA. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha pertanto
fornito specifica indicazione a che sia implementato un piano di trattamento basato sulla priorità clinica, in cui i pazienti ad alto rischio di complicanze della malattia epatica abbiano accesso immediato
alla terapiamentre per i pazienti con malattia più lieve il trattamento viene procrastinato pur rimanendo
essi in programmi continui di sorveglianza. Piace a questo proposito ricordare che, con Decreto dell’Assessorato Regionale alla Sanità, è stata costituita la “Rete HCV Sicilia”, diventata ormai un modello organizzativo di riferimento per tutte le regioni italiane e che prevede l’inserimento in un registro
elettronico condiviso di tutti i pazienti con malattia da HCV residenti in Sicilia e che fanno riferimento
a 23 centri “Spoke” che identificano i pazienti nel territorio, 21 centri “Hub” autorizzati alla prescrizione delle terapia con DAA e due centri cosiddetti “SuperHub” (l’Unità di Epatologia del Policlinico
Universitario di Messina e quella del Policlinico Universitario di Palermo) che fungono anche da garanti dell’applicazione delle linee guida AIFA nella nostra regione.
L’infezione da HBV si può associare ad un largo spettro di forme cliniche che vanno dall’epatite
benigna auto-limitante all’epatite fulminante in caso di infezione acuta e dallo stato di portatore senza
malattia alla cirrosi ed all’epatocarcinoma in caso di infezione cronica. Di fatto, l’HBV è, nel mondo,
il più importante fattore di rischio per lo sviluppo del carcinoma epatico. Gli studi epidemiologici
condotti sin dalla fine degli anni ’70 hanno chiaramente dimostrato come l’incidenza di epatocarcinoma sia massima proprio nelle regioni geografiche a maggiore endemia per HBV (Sud-Est Asiatico,
Cina, Africa Sub-Sahariana) regioni in cui il carcinoma epatico è frequentemente la neoplasia maligna
di maggiore riscontro. Comunque, l’infezione da HBV appare svolgere un ruolo importante nell’insorgenza di detto tumore anche nei Paesi in cui essa è meno diffusa. Inoltre, quando altri fattori di rischio – infezione da HCV, abuso alcolico, etc – co-esistono con l’infezione da HBV, si osserva un
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
significativo aumento del rischio relativo di sviluppo della neoplasia epatica, e ciò per il sinergico effetto pro-oncogeno dei diversi fattori.
L’HBV è tra i più piccoli virus esistenti in natura ed il suo genoma è da considerarsi uno straordinario esempio di compattezza strutturale ed organizzativa. Il ciclo replicativo di questo virus presenta
delle caratteristiche del tutto peculiari. L’HBV, infatti, pur essendo un virus a DNA, replica come se
fosse un retrovirus e cioè attraverso la retro-trascrizione di un RNA pregenomico. Proprio come i retrovirus il DNA dell’HBV può integrarsi nel genoma delle cellule epatiche ospiti, evento questo cui
si ascrive un ruolo primario nell’attività pro-oncogena del virus. Le proteine del rivestimento esterno
del virus sono antigeni stabili che evocano la produzione di anticorpi neutralizzanti capaci di bloccare
l’ingresso del virus nell’organismo. Grazie a questo è stato possibile mettere a punto un vaccino antiHBV estremamente efficace nel prevenire le nuove infezioni. In atto, la vaccinazione anti-HBV è obbligatoria per tutti i neonati nella gran parte dei Paesi del Mondo incluso il nostro. La disponibilità e
diffusione di detto vaccino è considerata uno dei principali esempi del progresso in campo bio-medico
degli ultimi decenni. Grande risalto ha avuto uno studio condotto a Taiwan (una delle aree del mondo
a massima prevalenza di HBV) che ha dimostrato come il programma della vaccinazione universale
anti-HBV, dopo venti anni dalla sua introduzione, abbia determinato una grandissima riduzione dei
casi di epatocarcinoma in età infantile, condizione questa che per secoli aveva rappresentato una vera
e propria piaga in quel Paese. Oltre al vaccino, negli ultimi anni si è avuta la disponibilità di farmaci
a specifica attività anti-HBV che, pur non essendo in grado di eradicare il virus dall’organismo infettato, sono capaci di inibirne la capacità replicativa e, di fatto, di evitare il danno epatico. Si tratta,
quindi, di terapie molto efficaci che tuttavia devono essere somministrate in maniera continua in quanto
la loro sospensione si associa alla ripresa della replicazione virale e della malattia.
L’infezione da HBV è generalmente diagnosticata quando vi è il riscontro nel sangue dell’antigene
di superficie del virus, ossia l'HBsAg. Tuttavia, le sue peculiari caratteristiche biologiche fanno sì che
questo virus, una volta infettato un organismo, persista perennemente anche quando, grazie alla risposta
immunitaria dell’ospite, l’attività replicativa del virus è soppressa così profondamente da annullarsi
anche la produzione dell’HBsAg. Si può quindi instaurare una fase particolare dell’infezione da HBV
caratterizzata dalla persistenza del DNA virale nel fegato in assenza dell’HBsAg circolante. Questa
forma di infezione è chiamata “occulta”, volendo con questo termine sottintendere un potenziale comportamento subdolo dal punto di vista clinico. La diagnosi di certezza di infezione occulta da HBV si
effettua attraverso l’individuazione del DNA virale nel tessuto epatico mediante tecniche bio-molecolari altamente sensibili, mentre la presenza nel sangue di anticorpi specifici anti-HBV rappresenta
un marcatore indiretto della possibile presenza di detta infezione. L’infezione occulta da HBV è altamente diffusa e si calcola che circa un terzo della popolazione mondiale ne sia portatrice. Trattandosi
di una condizione caratterizzata da una potente inibizione dell’attività virale, nella larghissima maggioranza dei casi non si riscontra alcuna patologia ascrivibile ad essa. Tuttavia, in una piccola parte di
casi tale infezione può assumere ruolo patogeno. La potenziale rilevanza clinica dell’infezione occulta
è legata ad un possibile ruolo nella trasmissione dell’epatite B (trapianti d’organo, emotrasfusioni),
nel favorire la progressione verso la cirrosi in pazienti con epatopatie croniche associate ad altre cause
di danno epatico e, soprattutto, nell’aumentare il rischio di HCC in pazienti con cirrosi (anche attraverso meccanismi diretti quali l’integrazione del DNA virale nel genoma dell’ospite e la sintesi di
proteine pro-oncogene). Infine, data la potenziale reversibilità dei meccanismi che sottendono l’inibizione della replicazione virale, una condizione di immunosoppressione (es., chemio- e/o immunoterapia) può determinare la riattivazione dell’OBI con ricomparsa del profilo sierologico di
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
un’infezione produttiva e sviluppo di epatite acuta che può avere esito fatale. Il team dell’Unità di
Epatologia Clinica e Biomolecolare del Policlinico Universitario di Messina sta contribuendo in maniera sostanziale al progredire delle conoscenze sull’infezione occulta da HBV, tanto da essere stato
sollecitato ad organizzare il primo congresso mondiale totalmente incentrato su questa tematica. Tale
congresso si è tenuto a Taormina nel marzo 2008 ed ha riunito un folto e prestigioso gruppo di esperti
internazionali (virologi, immunologi, patologi, clinici e trasfusionisti) i quali hanno redatto un documento conclusivo (“Statements from the Taormina expert meeting on occult hepatitis B virus infection”) pubblicato ad ottobre dello stesso anno sulla rivista Journal of Hepatology. Tale documento
stabiliva i principi basilari dell’infezione occulta B e rappresenta tuttora un riferimento scientifico
fondamentale per chi si approccia alle problematiche biologiche, diagnostiche e cliniche correlate a
questa particolare forma d’infezione da HBV.
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Un anno di Ateneo
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
RICERCA
PANLAb, CERISI E NON SOLO
L’anno appena trascorso è stato innanzitutto caratterizzato dalla conclusione dei progetti Panlab e
Cerisi, che hanno portato all’apertura di strutture in cui sono ospitati laboratori di assoluta eccellenza.
Per quanto riguarda il Panlab (analisi degli alimenti, studio della loro incidenza sulla salute umana e
consulenza tecnologica, giuridica ed economica alle aziende agroalimentari), a fronte dei 22,5 milioni
di euro di fondi PON finanziati (cui se ne aggiungono altri 20,5 per progetti collegati), ne sono stati
spesi 22,4, pari al 99,5% del totale. Rispettando pienamente il cronoprogramma, in poco meno di 4 mesi
è stata completata, nel Dipartimento di Scienze Veterinarie, la nuova sede, inaugurata lo scorso 4 luglio
dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti. Ciò ha anche consentito un ampliamento delle azioni in cui Panlab è coinvolto, come ad esempio il progetto Save, che prevede il riciclo
degli scarti alimentari ed ha già ottenuto i primi confortanti riscontri a livello locale.
Per il Cerisi (ricerca e innovazione per strutture e infrastrutture di grandi dimensioni) sono stati finanziati altri 22,1 milioni di euro di fondi PON, dei quali ne sono stati spesi 21,6, pari al 97,6% del totale. Anche se la nuova struttura ubicata presso il Polo di contrada Papardo non è stata ancora
ufficialmente inaugurata, è già operativa ed ha suscitato l’interesse di importanti aziende e istituzioni.
Tra queste, il Ministero della Protezione Civile della Federazione Russa, una cui delegazione, guidata
dal Ministro Vladimir Andreevich Puchkov, è stata in visita ai laboratori lo scorso luglio.
Grazie all’impegno continuo dei docenti coinvolti nei progetti e del personale tecnico e amministrativo, sono state pienamente rispettate le scadenze. Le visite ispettive ministeriali, in entrambi i casi, hanno
dato riscontri positivi, attestando il puntuale raggiungimento degli obiettivi e la piena correttezza delle
procedure amministrative adottate.
È in fase conclusiva, altresì, CIPE 1. Si tratta di un progetto riguardante un “Modello di diagnostica
molecolare integrata e terapia mirata non farmacologica nel tumore della mammella (Breast Unit) e in
neurooncologia (Brain Unit)”, per il quale sono erano stati stanziati in totale 8,4 milioni di euro, grazie
al quale sono stati acquisite risorse strumentali di primaria importanza nel panorama nazionale (come il
Ciclotrone) così da creare al Policlinico un polo di riferimento in Sicilia per la ricerca, la cura e il trattamento di tutte le neoplasie, in particolare per quelle cerebrali.
Ma, nel corso del 2015, sono stati sviluppati anche altri importanti progetti. Per Riltus (Rete Integrata
dei Laboratori Tecnologici delle Università Siciliane) l’Ateneo ha ricevuto un finanziamento per 2,9 milioni di euro. L’obiettivo è la realizzazione di una “rete virtuale integrata” di laboratori tecnologici
per la ricerca e l’innovazione, che sarà composta da tre “Poli Tecnologici Operativi” interconnessi, costituiti dalle Università di Catania, Palermo e Messina e dalle strutture e competenze tecnico-scientifiche
di due ulteriori organismi di ricerca pubblica, quali l’ENEA ed il CNIT.
Per Agrivet (Centro per l’innovazione dei sistemi di qualità, tracciabilità e certificazione dell’agroalimentare) sono disponibili altri 2,9 milioni di euro. La finalità è quella di qualificare l’offerta di ricerca
nel settore agroalimentare, investendo sui principali soggetti pubblici operanti in Sicilia nel campo della
ricerca e dell’innovazione, rafforzando le loro risorse, strumentazioni e attrezzature. Saranno messi in
rete i soggetti così rafforzati e saranno integrati all’interno di una nuova grande infrastruttura di ricerca,
il Centro per l’Innovazione dei Sistemi di qualità, tracciabilità e certificazione dell’agroalimentare,
in grado di rispondere alle esigenze del territorio, e in particolare a quelle delle PMI del settore, di attrarre
ricercatori e di competere a livello internazionale. Il progetto prevede il potenziamento di laboratori afferenti a 13 soggetti, di cui 10 Dipartimenti universitari dei 3 Atenei siciliani (Messina, che è capofila,
Palermo e Catania) e 3 importanti Centri di ricerca.
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
ExPO 2015
Il 2015 è stato anche l’anno di Expo, vetrina internazionale alla quale l’Università di Messina ha
preso parte attivamente. Visto il tema dell’esposizione, proprio il Panlab ha rappresentato un punto di riferimento delle eccellenze proposte dal nostro Ateneo. Tuttavia, Unime è stata presente anche su molti
alti fronti, esponendo risultati di ricerche in campo umanistico, medico e scientifico. Ha, inoltre, offerto
il proprio contributo in dibattiti dedicati ai temi del trasferimento tecnologico e dell’internazionalizzazione, con un bilancio finale senz’altro positivo.
INTERNAZIONALIZZAZIONE
L’amministrazione ha poi ulteriormente aumentato gli sforzi tesi a creare reti di collaborazione virtuose
e opportunità di ampliare gli orizzonti di ricerca. Per il secondo anno consecutivo, innanzitutto, sono
state investite risorse per incentivare l’arrivo di visiting professor e researcher: 19 professori e 6 ricercatori (con un aumento complessivo del 178% rispetto al 2013/14) sono già arrivati a Messina, o arriveranno nel corso dei prossimi mesi, provenienti da tutto il mondo (Argentina, India, Stati Uniti, Australia,
Sud Africa oltre che da Spagna, Regno Unito, Svezia, Grecia, Francia, Svizzera, Ungheria e Danimarca).
Studiosi dall’alto profilo scientifico, provenienti dalle più importanti Università mondiali – come Harvard,
Yale, University of California at Los Angeles, Columbia, Queen’s University at Kingston, University of
Copenhagen – i quali hanno scelto di spendere nel nostro Ateneo un periodo che varia da uno a tre mesi.
Un’iniziativa di carattere globale, i cui benefici si rifletteranno su tutta la comunità accademica.
Con la pubblicazione del primo bando, inoltre, ha preso avvio il programma R&M (Research &
Mobility), grazie al quale vengono finanziati (con 600.000 euro annui per tre anni) progetti che, per complessità e natura, richiedono la collaborazione tra l’Università di Messina ed almeno una Università partner straniera.
Parallelamente, grazie a Erasmus+ Azione, 17 docenti e 8 unità di personale tecnico e amministrativo
hanno avuto la possibilità di accedere alla mobilità internazionale. Si è così confermato un trend in forte
incremento, dato che nel 2012/13 erano stati 7 i docenti e 5 le unità di personale ad usufruirne. Questo
anche in virtù del sostegno finanziario dell’Ateneo, grazie al quale sono state quasi di triplicare le risorse
messe a disposizione dall’Agenzia Nazionale.
Sempre sul fronte dell’internazionalizzazione, sono state intercettate risorse per complessivi 800mila
euro, da destinare ai progetti “International credit mobility” e “Capacity building resume”. La somma
consentirà, principalmente, a molti studenti e dottorandi dell’Ateneo di effettuare soggiorni, anche per
lunghi periodi di formazione, nell’area dei Balcani e del Nord Africa. Inoltre, permetterà azioni di incoming.
L’Università ha visto riconosciuti i propri sforzi, con uno stanziamento risultato tra i primi a livello
nazionale.
Proprio la competitività della ricerca – parametro che misura la capacità di attrazione delle risorse
– è, d’altronde, un punto di forza per l’Università di Messina, collocata quest’anno da “Il Sole24Ore” al
14° posto a livello nazionale nella graduatoria dedicata a questo dato, a fronte della 17a posizione di
dodici mesi prima.
VQR
L’anno che volge al termine, infine, ha una particolare valenza nell’ottica della VQR 2011/14 ed in
tal senso è stato compiuto un importante lavoro preparatorio. L’introduzione di un nuovo sistema per la
catalogazione delle pubblicazioni, di un apposito codice per facilitare la sottomissione dei lavori destinati
alla valutazione, ma anche una serie di incontri che hanno visto ospiti dell’Università di Messina, ad
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
esempio, i vertici dell’ANVUR, della CRUI, oltre che dello stesso MIUR, rappresentano azioni tese a
sensibilizzare sempre più la comunità accademica in vista delle ormai prossime scadenze. Nella consapevolezza di quanto abbia pesato in concreto il risultato dell’ultima tornata della valutazione, il governo
dell’Ateneo sta profondendo il massimo impegno per cercare di arrivare nelle migliori condizioni possibili al nuovo appuntamento. Intanto, un primo confortante riconoscimento è arrivato: tre docenti di
Unime sono stati nominati nei Gruppi Esperti di Valutazione, un quarto è ora Presidente della commissione chiamata ad occuparsi della terza missione ed un quinto docente è stato chiamato a fare parte del
gruppo di lavoro dell’ANVUR che si occuperà delle procedure e degli indicatori del sistema AVA (Autovalutazione, Valutazione periodica, Accreditamento).
DOTTORATI
Per gli 11 Corsi di dottorato del XXXI ciclo con sede amministrativa a Messina (cui se ne aggiungono
altri 2 in convenzione), l’Ateneo ha sostanzialmente mantenuto la media delle borse assegnate nell’anno
precedente. Ne sono state, infatti, finanziate 55 per i dottorati con sede a Messina (erano 54 dodici mesi
fa), cui ne vanno aggiunte 6 per i Dottorati in convenzione e 10 ottenute grazie al sostegno di enti esterni,
per una media di 5,4 borse a dottorato, contro le 5,8 del XXX ciclo.
Per mantenere questo trend, l’Ateneo ha dovuto incentivare il suo impegno economico visto che sono
venute a mancare, nel confronto con il ciclo precedente, 10 borse finanziate da enti esterni e 3 per Dottorati in convenzione.
DIDATTICA
ANAGRAfE DELLA DIDATTICA E NUOVO REGOLAMENTO
Un dato indicativo per comprendere l’effetto delle politiche attuate per migliorare l’offerta didattica
della nostra Università è rappresentato dai dati proposti dalla annuale classifica redatta da “Il Sole24Ore”
per misurare la qualità degli Atenei italiani. Messina, infatti, è 6a nella graduatoria nazionale relativa alla
sostenibilità della didattica – il numero medio dei docenti rispetto ai vari insegnamenti – migliorando
così un risultato che era già rilevante (dodici mesi prima, 11° posto).
Ancora più importante, il riscontro offerto dagli studenti. La grande attenzione posta su questo fronte
è attestata dai numeri: i questionari di valutazione delle attività didattiche compilati appunto dagli studenti, che già da due anni effettuano questa operazione on-line grazie alla definitiva adozione del sistema
di registrazione elettronica delle procedure di esame, sono passati dai 61mila del 2012/13 ai 150.000 attuali, con un aumento del 145%. Il tasso di soddisfazione è, sempre secondo le stime de “Il Sole24Ore”,
superiore a quello degli iscritti di Università come Torino, Firenze e Roma la Sapienza. Il 93% dei nostri
ragazzi dichiara interesse verso gli argomenti trattati nei vari insegnamenti e il 92% riconosce l’impegno
profuso dai docenti.
Giudizi fondamentali per testare le novità introdotte anche nell’ultimo anno. Dopo una decisa riformulazione dell’offerta attuata nel 2013, infatti, il governo d’Ateneo nel 2014/15 ha massimizzato i propri
sforzi verso la realizzazione e l’entrata in funzione a pieno regime di un nuovo strumento come l’anagrafe della didattica. Una piattaforma che ha suscitato anche l’interesse dell’ANVUR, tanto da essere
utilizzata come esempio per tutte le altre Università italiane. Un sistema grazie al quale sono state razionalizzate le risorse disponibili ed è stato operato un risparmio sulle spese relative ai contratti di docenza.
Allo stesso tempo, Unime si è dotata di un proprio Regolamento per la disciplina degli obblighi
didattici dei professori e dei ricercatori, ispirato ai principi dell’uniforme distribuzione del lavoro e
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
della piena utilizzazione delle risorse. Tutto ciò per garantire agli studenti che le capacità dei loro docenti
siano utilizzate al meglio e per distribuire in modo più equo il peso della didattica tra i professori e i ricercatori, anche al fine di garantire maggiori spazi da dedicare alla ricerca.
Si è lavorato anche sul versante delle sedi decentrate, chiudendone tre perché i Consorzi non avevano
rispettato le convenzioni o, comunque, avevano dichiarato di non essere in grado di farlo per i prossimi anni.
ACCREDITAMENTO DEL CDS IN MEDICINA VETERINARIA
Un ulteriore, importante traguardo raggiunto è costituito dall’accreditamento del Corso di Studio in
Medicina Veterinaria. La Commissione EAEVE (European Association of Establishments for Veterinary
Education), nella propria relazione, ha dichiarato che è stata determinante la nuova strategia decisa, a
partire dalla fine del 2013, dall’Ateneo che, in particolare, ha permesso all’Ospedale veterinario di raggiungere gli elevati standard europei.
Sono state così superate le criticità registrate due anni fa, grazie a un investimento di 639mila euro
in strutture, attrezzature e contratti che ha comunque rappresentato un considerevole risparmio rispetto
a quanto era stato precedentemente programmato.
L’accreditamento ha rappresentato il riconoscimento delle capacità dei docenti, della qualità degli
studenti e di un lavoro costante e minuzioso che ha consentito di adeguare ai livelli richiesti le attività
svolte nel Dipartimento di Scienze Veterinarie.
CENSIMENTO E DATAbASE DELLE AULE
Qualità della didattica, però, significa pure ambienti idonei per le lezioni. In questa direzione si inquadra innanzitutto l’opera di censimento compiuta dalla Commissione per l’ammodernamento delle
aule didattiche, dei servizi igienici e degli spazi comuni per gli studenti. Un lavoro sistematico di ricognizione di tutto il patrimonio didattico dell’Ateneo, eseguito per la prima volta. Ciò ha portato alla creazione di un prezioso ed inedito database delle aule didattiche (DUAD - Database Unime Aule
Didattiche), fondamentale tra l’altro al fine di ottimizzare proprio gli interventi di ammodernamento
delle strutture. Opere per le quali l’amministrazione è già pronta ad investire 3,9 milioni di euro.
In quest’alveo si inseriscono gli sforzi profusi per completare e rendere finalmente fruibile il nuovo
Aulario a Gravitelli, per il quale sono stati spesi 2,7 milioni di euro. Complessivamente sono state ricavate 15 aule per un totale di 775 posti, oltre a 6 locali adibiti ad uffici di supporto alla didattica e 3 locali
destinati a internet point/luogo di studio per studenti. Un apporto essenziale, specie per alcuni Corsi di
Studio particolarmente numerosi, che in passato avevano sofferto la mancanza di spazi adeguati.
E, ancora, è stata recentemente definita l’aggiudicazione dell’appalto per la ristrutturazione degli
edifici dell’ex facoltà di Scienze a Papardo, il cui importo ammonta ad oltre 20 milioni di euro. Le
opere, il cui avvio è previsto all’inizio del 2016, riguarderanno sia la parte edilizia, sia l’impiantistica,
con una particolare attenzione al miglioramento dell’efficienza energetica. È stato programmato, altresì,
un apposito piano per minimizzare i disagi di studenti, docenti e personale e consentire, durante l’esecuzione dei lavori, il regolare svolgimento di tutte le attività.
LE CONfERME DI ALMALAUREA
Un ulteriore, importante riscontro rispetto a quanto il governo di Ateneo sta facendo sul fronte della
didattica, è testimoniato dall’indagine annuale di Almalaurea. La percentuale di occupati tra i laureati
di Unime nel primo anno dopo il conseguimento del titolo nel corso del 2014 si è finalmente allineata
con quella registrata nelle realtà del Centro Nord del Paese, dove maggiori sono le opportunità lavorative.
Tra l’altro, come rivela la ricerca, se si osserva il lavoro stabile – contratti a tempo indeterminato e lavoro
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
autonomo (lavoratori in proprio, imprenditori, ecc.) – si nota come esso coinvolga, a un anno dalla laurea,
41,5 laureati occupati su cento di primo livello di Messina, un valore nettamente superiore alla media
nazionale del 33%.
Ad incidere complessivamente sui risultati, anche i 35 contratti di alto apprendistato e gli oltre 200
tirocini presso aziende locali e nazionali, sottoscritti con la mediazione dell’Università.
ERASMUS
In un quadro come quello attuale, ovviamente, i punti di riferimento non possono fermarsi ad un
livello nazionale o, addirittura, locale. Uno degli elementi fondamentali della proposta a disposizione
dei nostri studenti è sicuramente rappresentato dalla possibilità di ampliare i loro orizzonti, attraverso
esperienze che potranno risultare determinanti per il futuro. Anche nell’anno accademico appena trascorso, quindi, è stata prestata massima attenzione al programma Erasmus, integrando i fondi europei
con altri 200mila euro. Circa 500 studenti di Unime possono sfruttare, ogni anno, la possibilità di inserire
nella loro carriera universitaria un ciclo di studio (da un minimo di 3 mesi a un massimo di 12 mesi)
presso una delle Università degli Stati membri dell’Unione Europea e di altri Paesi aderenti al programma
stesso. Un’opportunità che è stata ora aperta anche agli studenti del primo anno.
Rispetto a un anno fa, il numero delle partenze è aumentato di oltre il 50%.
QUALITà, EffICACIA E VALORI
Accanto alla qualità ed all’efficacia della didattica, va altresì tenuto in grande considerazione lo spessore culturale dei percorsi proposti agli studenti ed i valori a cui essi sono ispirati. In questo senso, va sicuramente ricordata l’attivazione del Master di II livello in “Amministrazione e gestione dei patrimoni
confiscati alla mafia”, tenuto a battesimo dal Ministro Angelino Alfano e per il quale si stanno concludendo le attività di questa prima edizione. Un corso fortemente voluto dall’Ateneo e che riafferma l’attenzione sui temi della legalità e l’impegno nella trasmissione di quei valori e di quegli strumenti utili a
contrastare i fenomeni criminali.
Un esempio della filosofia seguita per offrire agli studenti una formazione che non si deve fermare
soltanto a un profilo scientifico.
GOVERNANCE
COMPLETATA LA RIORGANIZZAZIONE LEGATA ALLE MODIfIChE STATUTARIE
Quando, nel dicembre 2014, il MIUR ha espresso parere positivo alle proposte di modifica dello Statuto dell’Università (fornendo così un riscontro positivo al lavoro svolto nei mesi precedenti), è stata avviata la fase conclusiva di quel processo di riorganizzazione avviato dal nuovo governo di Ateneo sin
dal suo insediamento.
A febbraio 2015, così, sono state ultimate le linee guida per la costituzione dei 12 nuovi Dipartimenti
(in sostituzione dei precedenti 21) ed a giugno ne è stata definita la composizione finale e sono stati poi
incardinati i Corsi di Studio. A settembre si è proceduto all’elezione dei nuovi direttori (che ora sono di
diritto anche componenti del Senato Accademico), in occasione della quale tutti gli studenti hanno
avuto diritto di voto.
Parallelamente, sono stati eletti i docenti che rappresenteranno le 3 macro-aree scientifico-disciplinari
in seno al Senato Accademico, per il triennio 2015-2018 ed i rappresentanti di studenti, assegnisti, dottorandi, specializzandi e del personale tecnico-amministrativo in seno ai Consigli di Dipartimento. Infine,
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
si è proceduto al rinnovo dei coordinatori dei Corsi di Studio, sfruttando per la prima volta l’Anagrafe
della didattica per definire le afferenze dei docenti.
Sono state, pertanto, pienamente rispettate tutte le scadenze previste e con l’avvio dell’A.A. 2015/16
l’Ateneo può contare su una nuova architettura istituzionale.
RIMODULAZIONE PIANTA ORGANICA E PIANO PERfORMANCE
Fissati i principi per procedere alla rimodulazione della pianta organica, nel 2015 è stato attuato il
nuovo piano, con l’intento di snellire i processi amministrativi, evitare duplicazioni e sovrapposizioni di
attività e migliorare la performance nell’erogazione dei servizi didattici e di ricerca.
La riorganizzazione in atto, però, non passa esclusivamente da una razionalizzazione degli uffici e
delle funzioni. Quello su cui il governo di Ateneo ha lavorato e sta continuando a lavorare, è una nuova
filosofia attorno alla quale sviluppare l’attività amministrativa. In tal senso, sono stati approvati il nuovo
Sistema di Misurazione e Valutazione delle Performance ed il Piano delle Performance 2014/16. Il Sistema di Misurazione è un documento metodologico, che illustra il processo attraverso il quale l’amministrazione dà attuazione al Ciclo di Gestione della Performance ed elabora il Piano della Performance
e la Relazione sulla Performance. La Performance Organizzativa viene misurata e valutata con riferimento
ai diversi livelli gerarchici in cui è suddivisa la struttura valutata: Dipartimenti, Segreterie, Unità di staff,
Unità organizzative ed Unità operative. La prestazione di ciascuna delle Strutture Organizzative dei
livelli inferiori contribuisce alla valutazione del livello superiore.
L’ANVUR ha inserito l’esperienza di Unime tra i casi più significativi di attuazione di piani della
performance a livello nazionale ed ha invitato i vertici dell’Ateneo a presentarla nel corso di un
workshop.
Per sostenere concretamente questa innovazione l’amministrazione, sin dalla contrattazione dell’anno
2013 per l’utilizzo del fondo del salario accessorio, si era impegnata affinché il 20% dell’IMA (Indennità
Mensile Accessoria) fosse erogato secondo la valutazione della performance individuale per l’anno di
riferimento. Un impegno ribadito anche nell’ultimo anno. Con la contrattazione del fondo dell’anno
2015, infatti, è stata finalizzata a premialità collegata con il Piano delle Performance la somma di
80mila euro. Inoltre, nella medesima contrattazione, gli importi non contrattati negli anni 2011-2014
(pari ad oltre 904mila euro) sono stati interamente destinati a premialità collegata al Piano delle Performance (per una parte pari a più di 457mila euro) e alla realizzazione di progetti (per una parte pari a
oltre 447mila euro).
UN bILANCIO SANO
Sotto l’aspetto contabile e della programmazione finanziaria, la situazione dell’Ateneo è positiva.
L’approvazione del pre-consuntivo 2014, del bilancio di previsione 2015 e del consuntivo 2014, con
il parere favorevole del Collegio dei Revisori, ha certificato che il 2014 si è chiuso in attivo, grazie anche
alle entrate garantite dal ffO (Fondo di Finanziamento Ordinario): il contributo ministeriale – 147,8
milioni di euro – è infatti rimasto praticamente invariato (-0,5%) rispetto a quello concesso nei dodici
mesi precedenti, al contrario di quanto avvenuto negli ultimi anni, nei quali si sono registrati continui e
progressivi tagli. L’avanzo libero è di circa 8,5 milioni di euro, un risultato legato altresì ad una previsione
delle entrate che era stata improntata a criteri di prudenza. Per il secondo anno consecutivo, così, l’amministrazione ha riscontrato un significativo avanzo.
Il previsionale 2015 ha previsto, di conseguenza, entrate ed uscite per circa 275 milioni di euro
(erano quasi 250 nel 2014).
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
L’approvazione dei documenti contabili alla fine del 2014, tra l’altro, ha segnato il definitivo passaggio
alla contabilità economico patrimoniale, in linea con i tempi previsti dalla legge, al contrario di quanto
avvenuto in altre università italiane.
CIAM E CLAM: DUE ESEMPI DI GESTIONE IN ATTIVO
Un valido esempio della politica finanziaria impostata da questa amministrazione, è rappresentata
dalla gestione di due centri come CIAM e CLAM, entrambi capaci di garantire servizi all’esterno dell’Ateneo e di capitalizzarli.
Il Centro Informatico ha recentemente siglato un’intesa per realizzare un sistema integrato finalizzato
al miglioramento dei servizi offerti dalla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Renato Guttuso” di Bagheria, introducendo nuove modalità di gestione, di promozione e di fruizione. Solo l’ultimo,
in ordine di tempo, degli accordi che hanno consentito all’Università di fornire prestazioni a enti e
aziende, ricavandone un utile.
Il Centro Linguistico, a partire dal 2013 per volontà del nuovo governo di Ateneo, è stato amministrato attraverso un sistema totale di autofinanziamento. Nonostante l’assenza di contributi ordinari e
straordinari, è passato da un passivo di 40mila euro (nel 2012) a un attivo di 12mila euro nel 2014, fino
a fare registrare, a settembre 2015, un attivo di oltre 37mila euro. Rispetto al 2013, i corsi di lingua
erogati sempre fino a settembre 2015 sono più che raddoppiati, il numero degli studenti è aumentato del
64% e quello degli esami esterni addirittura del 833%. Molti altri Atenei italiani, per garantire gli stessi
servizi ai propri studenti, devono invece rivolgersi ad enti terzi, con conseguenti spese.
Un’ulteriore fonte di risparmio sarà presto rappresentata dal contenimento dei costi dell’energia.
Confermando quanto già emerso un anno fa, infatti, sono stati finanziati dal Ministero complessivamente
4,5 milioni di euro per i progetti “Cittadella fotovoltaica” e “IngME Efficiency”, che si sommano ad
altri 2,5 milioni di euro già stanziati per “UniME-LED”.
“Cittadella fotovoltaica” prevede l’installazione di generatori fovoltaici, per un totale di 455 kW, sulle
coperture della palestra polivalente e della piscina della Cittadella Sportiva dell’Annunziata, nonché in
apposite pensiline poste nei parcheggi.
“IngME Efficiency” prevede la sostituzione di circa 6.000 lampade fluorescenti ed ad incandescenza
con dispositivi LED ad alta efficienza nei Dipartimenti del Polo ex Facoltà di Ingegneria.
Lo stesso intervento, grazie a “UniME-LED”, è previsto nei Dipartimenti del Polo Annunziata.
NUOVI CONCORSI E CRITERI PER LA RIPARTIZIONE DEI PUNTI ORGANICO
Nel 2015 si è deliberato di bandire 62 nuovi concorsi: 17 per posti di I fascia, 30 per posti di II fascia
e 15 per ricercatori a tempo determinato di tipo B.
Per quanto riguarda le procedure esterne, in particolare, sono arrivati all’Università di Messina 5 professori ordinari, 7 professori associati, e si è proceduto al rientro di un ricercatore dall’estero. Si tratta di
docenti di elevato spessore scientifico, che contribuiranno ad elevare il livello della nostra Università.
Significativo, in tal senso, il dato della graduatoria “Il Sole24 Ore” sulla qualità degli Atenei, in cui Messina – per il secondo anno consecutivo – risulta essere la seconda tra le Università meridionali di
grandi dimensioni e la quarta in assoluto nel Sud.
Per implementare ulteriormente questi risultati, sono stati anche aggiornati i criteri per la ripartizione
dei punti organico ai Dipartimenti, aggiungendo un’ulteriore variabile. Adesso, infatti, viene presente
pure la produzione scientifica dei docenti afferenti, tra la rilevazione VQR 2004-2010 e quella 20112014. Viene, così, considerata la percentuale dei prodotti esposti rispetto a quella dei prodotti attesi. Una
misura che si aggiunge a quelle incentrate sulle premialità da destinare a Dipartimenti e settori scientifico
disciplinari più produttivi e sull’obiettivo di rafforzare quelli meno produttivi.
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
Sempre in merito alle azioni destinate a un miglioramento della qualità, è stata innalzata la soglia dei
requisiti necessari per la proposta di nomina a professore emerito, al fine di garantire un livello ancora
più elevato.
LA CRESCITA DELLA CITTADELLA SPORTIVA
Un altro dei fronti che ha visto impegnato il governo d’Ateneo negli ultimi dodici mesi è il potenziamento della Cittadella sportiva dell’Annunziata, una struttura di eccellenza a livello nazionale.
Innanzitutto, grazie agli sforzi della nuova amministrazione, è stata finalmente ottenuta l’agibilità
per le residenze sportive, che dopo 17 anni risultano ora fruibili. Si tratta di 190 posti letto, già utilizzati
nei mesi scorsi in occasione di eventi come gli Internazionali di Tennis under 14 e la Festa della Marineria
e che verranno presto destinati agli studenti.
È stato inaugurato il nuovo Centro Medico Sportivo Riabilitativo che, in collaborazione con le
strutture del CUS Unime, offre un’ampia varietà di servizi medici riabilitativi supportati da impianti all’avanguardia, come, ad esempio, laser ad alta frequenza o onde d’urto di ultima generazione, ma anche
visite di idoneità medico-sportiva, per dilettanti e per professionisti.
È stato, infine, attivato un maneggio. La struttura si estende su 4mila metri quadri e prevede una zona
di avviamento all’equitazione (per i più piccoli e per i principianti), un campo per salto ostacoli (destinato
ai più esperti), il tondino per l’allenamento ed i box per il servizio pensione dei cavalli. Inoltre, sono in
fase di ultimazione una vasta area verde ed una club house.
Sotto il profilo strutturale, al di là della Cittadella sportiva, va ricordato il collaudo positivo dei lavori
di Villa Amalia, all’interno di Villa Pace, splendida costruzione ristrutturata sulla base di un bando che
ha visto l’Università vincitrice per la qualità del progetto stesso. I locali saranno adibiti a residenze universitarie, una volta completati i lavori d’arredo.
POLICLINICO: fIRMATI I PROTOCOLLI D’INTESA
È stato completato il lavoro inerente i rapporti tra le Università di Messina, Catania, Palermo e la Regione in merito alla gestione dei Policlinici universitari, con la firma, presso l’Assessorato alla Sanità
della Regione Siciliana, dei Protocolli d’intesa.
Il tavolo tecnico aveva preso l’avvio nell’autunno 2013. Su forte sollecitazione da parte dei Rettori e
in piena sinergia con essi, era stata riconosciuta la necessità di intervenire con una nuova filosofia nella
redazione dei protocolli d’intesa per favorire una maggiore integrazione tra le attività assistenziali e
quelle didattico-formative e scientifiche all’interno delle aziende ospedaliero-universitarie.
L’Università e la Regione, alla fine del lungo iter, hanno assunto il reciproco impegno ad una collaborazione leale e paritaria finalizzata a realizzare un sistema integrato di alta formazione professionale,
di sviluppo della ricerca bio-medica e clinica e delle connesse attività assistenziali, pur nel quadro
di compatibilità delle risorse disponibili. Con tale spirito e in linea con quanto previsto anche nel passato,
la nomina del Direttore Generale dell’AOU avviene con decreto del Presidente della Regione, previa intesa con il Rettore. Diversamente dal passato, invece, il contratto del Direttore Generale fissa, oltre
agli obiettivi generali, quelli specifici di salute e di funzionamento dei servizi che vengono stabiliti dall’Assessore e quelli relativi all’attività di didattica e di ricerca che sono individuati dal Rettore dell’Università. L’Assessore alla Salute ed il Rettore negoziano annualmente gli obiettivi specifici con il
Direttore Generale.
I nuovi protocolli d’intesa prevedono, altresì, la proposta di nomina di un Direttore Scientifico, aggregato alla Direzione Strategica Aziendale, con il compito di svolgere un coordinamento scientifico
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
delle attività e dei progetti di ricerca correlati all’attività assistenziale e in raccordo con le funzioni scientifiche delle Università.
Si è proceduto ad una nuova redazione dell’articolo riguardante il Collegio di Direzione dell’AOU, definendone in modo più preciso sia le modalità di convocazione che la sua composizione.
Come nel passato, la Regione si è impegnata a riconoscere i maggiori costi indotti sulle attività assistenziali dalle funzioni di didattica e di ricerca, corrispondendo all’AOU un’integrazione della valorizzazione annua dei DRG (cioè i gruppi diagnostici in base ai quali vengono definite delle prestazioni
sanitarie). Diversamente dal passato, invece, l’integrazione riconosciuta all’AOU, crescente per le specialità
di base e le discipline specialistiche con case-mix più rilevante, è maggiore. A ciò inoltre è aggiunta un’ulteriore integrazione della valorizzazione annua dell’attività assistenziale complessiva. Tali integrazioni
tengono conto per ciascuna Università della situazione amministrativo-contabile delle AOU di riferimento
alla fine dell’anno precedente. Nel merito, sulla base degli ultimi dati di bilancio, a differenza delle altre
due AOU siciliane, l’AOU Policlinico “G. Martino” vanta un saldo attivo di alcuni milioni di euro.
Per quanto attiene all’impegno orario del personale universitario per le attività assistenziali, è stato
determinato – ai fini della dotazione organica – nel 60% del corrispondente personale del SSN per i
professori ordinari e del 50% per i professori associati ed i ricercatori. Si tratta di una significativa innovazione a favore di coloro che debbono percorrere le tappe ulteriori della carriera universitaria, disponendo così di un maggiore quota temporale.
Al contrario di quanto avveniva finora, l’attività di formazione manageriale e organizzativo-gestionale
del personale delle AOU potrà essere direttamente affidata alle Università titolari del rapporto convenzionale. L’Ateneo peloritano è già dotato delle strutture e delle competenze che permetteranno di gestire il
servizio autonome, anche con l’apporto di centri di ricerca e formazione di livello nazionale e internazionale.
In uno degli ultimi articoli, prima delle norme finali e transitorie, si dispone che l’Università concorderà
con la Regione l’attuazione di progetti di ricerca, finanziati da quest’ultima.
L’IMPEGNO NEI CONfRONTI DEGLI STUDENTI
RICONOSCIMENTO DEI MERITI
Il tema dell’attenzione nei confronti degli studenti rappresenta, in realtà, un filo rosso che lega tutte
le azioni del governo di Ateneo. Questa centralità dello studente ha un riscontro ancor più concreto in
alcuni interventi specifici.
Fin dal suo insediamento, questa amministrazione ha fatto del riconoscimento del merito un punto
cardinale del proprio operato. In tale direzione si inquadra l’impegno, rinnovato nell’anno accademico
appena trascorso, teso a mettere a disposizione dei nostri iscritti meccanismi di premialità trasparenti ed
immediati.
La prima edizione di “Onore al Merito”, il programma che grazie ad un’apposita piattaforma monitora automaticamente le carriere degli studenti, è culminata nel 2015 con la consegna di premi per
440mila euro a 370 ragazzi, nel corso di due partecipate cerimonie.
A questi, si sono aggiunte 30 borse di studio di 1.000 euro ciascuna, messe a disposizione dalla
fondazione Intesa San Paolo onlus per studenti in condizioni svantaggiate.
Tra le varie iniziative, va ricordato il premio (una borsa di studio per un importo di 1.000 euro) alla
memoria di Simone Neri, il cui nome è indelebilmente legato alla tragica alluvione che colpì Giampilieri
e diversi altri centri della fascia jonica nel 2009.
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
Sempre nel 2015, l’amministrazione ha riconfermato il proprio impegno, attraverso la seconda edizione di “Onore al Merito” per la quale sono stati nuovamente stanziati altri 440mila euro, grazie ai quali
sono stati istituiti altri 300 premi per la carriera (1.000 euro ciascuno) e 70 premi di laurea (2.000
euro ciascuno).
SERVIZI RESIDENZIALI
In coincidenza con l’avvio di iscrizioni e immatricolazioni per il nuovo anno accademico, è stato messo
a disposizione degli studenti il servizio Alloggi in convenzione. Grazie a un accordo con le Associazioni
di categoria, gli studenti di Unime possono trattare immobili in locazione certificati, rispondenti a determinati requisiti di qualità e sicurezza e con procedure trasparenti. Mediante un’apposita area del sito di
Unime, infatti, ci si può rivolgere direttamente alle agenzie convenzionate, visualizzando on-line gli immobili e le principali caratteristiche (ubicazione, dimensioni, dotazioni, condizioni, prezzo etc..). Agli studenti viene effettuato uno sconto (pari al 25%) sulla provvigione spettante per i servizi di mediazione
immobiliare. Nei primi quattro mesi di attività, il servizio ha già fatto registrare oltre 2mila contatti.
In base a un accordo tra l’Ateneo e l’ERSU, poi, è stata realizzata la piattaforma on-line Unime Residence, finalizzata alla gestione delle domande di richiesta di alloggi uso foresteria per 30 stanze site presso
il Residence Papardo e 9 presso il Residence Annunziata. I posti letto sono riservati principalmente a studenti
provenienti da altre Università, enti di ricerca o di alta formazione, in mobilità presso l’Università di Messina
nell’ambito di programmi di interscambio e/o in esecuzione di convenzioni stipulate dall’Ateneo.
TRASPORTI E STRUTTURE
Sul fronte dei trasporti, oltre a riconfermare l’impegno per garantire servizi dedicati di bus navetta
da e verso i poli Papardo e Annunziata, è stato rimodulato l’accordo con l’Atm, grazie al quale gli studenti
possono fruire anche dei mezzi pubblici. L’Università ha quasi raddoppiato i fondi stanziati nel 2014.
È stato però necessario rimodulare la convenzione, visto che nell’anno accademico precedente, a fronte
di una stima di 2.500 potenziali utenti, erano stati poi sottoscritti oltre 5.000 abbonamenti. A differenza
di quanto accadeva negli ultimi anni, tuttavia, gli studenti possono ora utilizzare – con una spesa annua
di 30 euro (contro gli 80 euro previsti per la tariffa scolastica) – sia il tram che gli autobus di tutte le
linee Atm.
Oltre agli interventi per migliorare gli spazi didattici, per ciò che concerne le strutture dell’Ateneo
vanno ricordati i lavori di riammodernamento della sede del Centro Disabilità/DSA a Palazzo Mariani, la cui azione è tesa all’inserimento della persona con disabilità e DSA nel contesto universitario e
alla predisposizione di condizioni e soluzioni per il raggiungimento della piena integrazione.
IL NUOVO SISTEMA DI TASSAZIONE
Il passaggio al sistema ISEE ai fini della determinazione dei livelli di contribuzione a carico degli
studenti avviato un anno fa, nell’A.A. 2014/15 ha visto l’amministrazione impegnata a testarne gli effetti
e ad eliminare eventuali incongruenze. È stato creato un apposito Tavolo Tecnico, del quale fanno parte
anche tutti i rappresentanti degli studenti eletti in Senato e Consiglio di Amministrazione, il cui lavoro
ha consentito una rimodulazione delle fasce contributive e la conseguente redistribuzione di una parte
dell’extragettito (oltre 1,1 milioni di euro). È stato così possibile andare incontro alle richieste degli studenti, nei limiti consentiti dal bilancio.
Inoltre, è in corso di definizione una convenzione con l’INPS che, superando alcuni ostacoli emersi
dodici mesi fa quando furono stipulati appositi accordi con i CAF, consentirà già da quest’anno uno snellimento delle procedure relative alla consegna dei modelli ISEEU.
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
SENSO DI APPARTENENZA E VALORE DELLA COMUNITà
L’idea di costituire ALuMnime un’associazione di ex allievi dell’Ateneo, ad un anno dall’inizio dell’attività si è rivelata sicuramente vincente (già raccolte poco meno di 300 iscrizioni). La possibilità di
continuare a coltivare il senso di appartenenza verso l’istituzione universitaria, anche dopo il conseguimento della laurea, si è coniugata con l’impegno che ha portato all’organizzazione di molteplici iniziative,
utili a stimolare nuove sinergie culturali, professionali e scientifiche.
Uno spirito di coinvolgimento alimentato sicuramente anche dalle iniziative degli studenti. Tra queste,
oltre ai consueti appuntamenti rinnovati anche nel 2014, l’attivazione di un punto di book-sharing presso
la Sala lettura della Biblioteca all’ingresso del Polo centrale (spazio che, grazie all’orario di apertura serale, sta diventando sempre più luogo di aggregazione e incontro nella vita universitaria dei ragazzi).
Incoraggiare l’appartenenza significa, altresì, eliminare eventuali disagi e garantire serenità e benessere psicologico, necessari per un proficuo svolgimento degli studi. Per questo l’amministrazione si è
impegnata nel rilascio del “doppio libretto” universitario, appositamente previsto per garantire i diritti
degli studenti e delle studentesse transgender. Un provvedimento che ha allineato Unime a quanto già
fatto in altri Atenei, come Padova, Torino, Napoli e Bari.
Il valore della comunità passa anche attraverso la capacità di non dimenticare, celebrandoli come
meritano, coloro i quali ne hanno fatto parte e adesso non ci sono più. Una laurea alla memoria per Giorgio Terranova, studente di Economia, è stata consegnata ai genitori nel corso di una toccante cerimonia.
Il 2015, purtroppo, è stato segnato anche dalla scomparsa di Annarita Sidoti, marciatrice olimpica, che
dell’Università di Messina era stata studentessa, ma anche docente esercitatore. L’Ateneo ha voluto ricordarla con un premio alla memoria. Così come studente di Unime era stato Luigi Michaud, poi divenuto
assegnista di ricerca, scomparso durante una missione di studio in Antartide nel gennaio 2014. A lui è
stata ora intitolata un’aula presso l’ex Facoltà di Scienze.
L’ATENEO E LE IMPRESE
SPIN Off E bREVETTI
Il governo di Ateneo, anche nell’ultimo anno, ha voluto imprimere grande impulso verso quel percorso di rinnovamento organizzativo dell’Università in funzione di principi di qualità e responsabilità
sociale che, partendo dalla ricchezza dell’interdisciplinarietà e delle eccellenze rappresentate al suo interno, promuova – in primo luogo attraverso i rapporti con le imprese – lo sviluppo culturale, sociale ed
economico del territorio.
In tal senso, un primo aspetto da evidenziare è l’impegno teso a favorire la diffusione e il trasferimento
tecnologico soprattutto attraverso lo strumento della creazione di imprese spin off. Nel 2014 ne erano
già state costituite 3 (MILA srl - medicina diagnostica per immagini; Shylla Biotech srl - ambito salute
dell’uomo e biotecnologie; Geologis srl - ambito geologia web GIS), oltre alla proroga per ulteriori due
anni di incubazione di una quarta (Charybdis srl – biotecnologie). Proseguendo su questa strada, nel
2015 ne sono state costituite altre 2 (Science4life srl – ambito scienza dell’alimentazione; DHLabs srl –
ambito ICT). Progetti, tra l’altro, che permetteranno all’Università di ottenere benefici economici, a
fronte di un supporto logistico.
I risultati quantitativi dell’attività a sostegno non solo della creazione d’impresa, ma anche della tutela
della proprietà intellettuale, sono oggi superiori alle aspettative poste in fase di programmazione delle
attività e sottendono un più vasto e proficuo lavoro di sensibilizzazione svolto costantemente. A riprova
di ciò, nel solo 2015 sono stati depositati – o sono comunque in corso di deposito – 7 brevetti.
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
COLLAbORAZIONI CON LE IMPRESE E fONDI PER IL TRASfERIMENTO TECNOLOGICO
Nel corso dell’A.A. 2014/15 sono state avviate numerose collaborazioni tra Università ed imprese,
al fine di favorire il trasferimento tecnologico e la diffusione dell’innovazione attraverso la valorizzazione
della ricerca scientifica. In particolare, oltre all’organizzazione di eventi formativi aperti al sistema universitario e delle imprese, sono state realizzate diverse analisi e rilevazioni dedicate a determinati comparti
(ad esempio, un’indagine sui fabbisogni relativi ai servizi di trasferimento tecnologico delle aziende
della filiera nautica di Messina e provincia) o ad ambiti più ampi (come l’attività di monitoraggio dei
casi di successo tra imprenditoria internazionale e sistema universitario italiano, su iniziativa della CRUI).
In più, è stato costituito un tavolo tecnico UniMe#Imprese, partecipato da una ristretta delegazione
di imprenditori mirato a consolidare le eccellenze del territorio e a massimizzare opportunità di crescita
e sviluppo in un’ottica di sistema internazionale.
Con programmi come ad esempio fi-Ware, inoltre, si sta puntando a dare sostegno alle imprese innovative.
Progetti che potranno contare, tra l’altro, anche su fondi per 210mila euro, intercettati durante l’ultimo anno accademico e destinati ad attività di trasferimento tecnologico.
SCOUTING DELLE IDEE INNOVATIVE
Lo scouting delle idee innovative generate dalla ricerca è un’altra delle attività su cui si è continuato
a lavorare negli ultimi dodici mesi, attraverso incontri presso i gruppi di ricerca, diffusione delle informazioni che riguardano tale opportunità (premi, incentivi alla collaborazione Università-industria), organizzazione di eventi mirati.
È stata riproposta la Start Cup Competition, competizione tra idee imprenditoriali generate dalla
ricerca universitaria collegata al “Premio nazionale per l’Innovazione”, aperta alle idee d’impresa caratterizzate da un contenuto innovativo, collegato alla ricerca scientifica ed aperta a tutta la comunità accademica, con un primo premio di 8mila euro. Le start up 2015 selezionate dall’Università di Messina
hanno superato anche la selezione regionale, approdando così alla fase nazionale.
IL PROGETTO DI CONDIVISIONE CON L’UNIVERSITà MEDITERRANEA DI REGGIO CALAbRIA
In conformità a quanto previsto nell’accordo sottoscritto nell’ambito della Programmazione triennale
delle Università, gli uffici competenti dei due Atenei di Messina e Reggio Calabria, è stato dato avvio
all’ambizioso progetto di condivisione e unificazione dei servizi della Ricerca e del Trasferimento
Tecnologico. La strategia perseguita dai due Atenei è il progressivo potenziamento del trasferimento
tecnologico nell’Area dello Stretto.
Pertanto, il SARITT-ILO della Mediterranea e l’ILO dell’Università di Messina hanno innanzitutto
identificato le principali potenzialità del trasferimento tecnologico per l’intera comunità accademica di
riferimento, per poi analizzare le necessità di potenziare alcuni servizi specialistici, in grado di massimizzare l’impatto di una politica di trasferimento tecnologico unificata per l’Area dello Stretto.
LE AZIONI DI PLACEMENT
Le imprese sono state coinvolte, altresì, in un’intensa attività di placement, utile per consentire alle
aziende di usufruire di quelle competenze che gli studenti di Unime sviluppano nel loro percorso di formazione. Già in passato, come si è visto in riferimento ai riscontri forniti da Almalaurea e riassunti nelle
pagine precedenti, questa politica si è rivelata fruttuosa.
Proseguendo su questa strada, nel 2015 sono state stipulate 134 nuove convenzioni con strutture pubbliche e private, per l’attivazione di tirocini extracurriculari. È stata effettuata l’adesione al Programma
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
Garanzia Giovani e sono stati attivati 48 tirocini, retribuiti dall’INPS. Oltre questi, sono stati attivati
253 tirocini extracurriculari - post laurea e 15 contratti di apprendistato di alta formazione e ricerca che hanno permesso di portare a 47 il numero complessivo (rispetto a un anno fa, la Regione Siciliana non ha confermato il proprio contributo alle aziende). Sono state pubblicate 34 inserzioni di
offerte lavoro e tirocini extracurriculari.
Significativi i numeri emersi in occasione dei vari Job Day che l’Ateneo ha organizzato. Ad esempio,
per la selezione che ha coinvolto il gruppo Lidl, su circa 200 curricula pervenuti, sono state preselezionate
80 candidature e sono stati effettuati circa 70 colloqui di selezione; per la selezione di Decathlon, su 500
curricula pervenuti, sono state preselezionate 150 candidature e 10 laureati di Unime hanno superato
la fase di selezione; il Professional Day (nell’ambito del 10° Salone dell’Orientamento), ha visto la partecipazione di 12 aziende, fatto registrare la consegna di 200 curricula e lo svolgimento di circa 300
colloqui.
L’ATENEO E LA CITTà
IL POLO bIbLIOTECARIO
È dedicato proprio alla città il progetto che consentirà la nascita di uno dei più grandi poli librari d’Italia, grazie allo spostamento del patrimonio della Biblioteca regionale all’interno dei locali che saranno
messi a disposizione dell’Ateneo, nel Plesso centrale. Il protocollo d’intesa firmato con la Regione Siciliana consentirà anche il recupero dell’immobile dell’ex Biblioteca regionale di via dei Verdi, abbandonato da quasi 20 anni e che ha rappresentato un simbolo culturale per intere generazioni di messinesi.
La procedura, già avviata nei primi mesi di lavoro del nuovo governo di Ateneo, nelle scorse settimane
è stata portata a compimento ed i primi lavori sono stati subito appaltati con un impegno di 2,2 milioni
di euro, a cui si aggiunge 1 milione stanziato dalla Regione.
Saranno a disposizione della città e di tutto il territorio oltre 10mila metri quadrati, in cui sarà possibile
creare un centro di eccellenza: uno dei poli bibliotecari più importanti del Mezzogiorno, destinato a ospitare oltre un milione di volumi.
L’IMPEGNO CULTURALE E SCIENTIfICO A fIANCO DELLE ALTRE ISTITUZIONI
Anche nel corso dell’ultimo anno, l’Ateneo si è dimostrato pronto a offrire il proprio contributo, tanto
sotto il profilo scientifico, quanto sotto quello culturale e di ordine pratico, al fianco delle altre istituzioni
locali e non.
Pure in occasione dell’emergenza idrica che ha colpito Messina, l’Università ha immediatamente
offerto all’apposita Unità di Crisi le proprie competenze nel settore dell’ingegneria idraulica e della geotecnica, risultate assai importanti nel parziale ripristino dell’acquedotto.
Molteplici le iniziative culturali organizzate in sinergia con altri Enti. Con la Regione Siciliana, ad
esempio, sono state realizzate una serie di giornate di studio mostre dedicate ai rapporti tra Messina e
la Spagna; Unime è stata a fianco del Comune nelle celebrazioni del 60° anniversario della Conferenza
di Messina; l’Ateneo ha dato un contributo alla Marina Militare nell’organizzazione della festa della
Marineria; grazie al connubio con l’Esercito si è dato vita a una giornata di commemorazione in occasione del centenario della Grande Guerra; l’Università ha aderito alla Giornata della Giustizia, su
invito della Giunta Sezionale dell’Associazione Nazionale Magistrati di Messina. E, ancora, sul fronte
della ricerca è stata siglata un’intesa con la Marina Militare per una collaborazione che troverà applicazione in diverse tematiche di interesse comune riguardanti l’ambiente marino.
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
Nell’ambito della formazione, sono stati organizzati corsi e seminari per dare seguito alla convezione
sulla legalità siglata tra l’Università ed il Comando Regione Sicilia della Guardia di Finanza, ai fini
della collaborazione tra istituzioni per la crescita culturale e scientifica del territorio.
Vanno ricordate, inoltre, una serie di iniziative aperte alla cittadinanza, come – per citarne alcune – la
giornata di studio sull’Opera dei pupi (a conclusione della quale si è tenuto uno spettacolo in Aula
Magna), il convegno in ricordo della poetessa Maria Luisa Spaziani (che ha visto come graditissima
ospite anche Carla Fracci), le manifestazioni in occasione del decennale della Dichiarazione di Messina
sull’Open Acces.
Il supporto dell’Università, infine, è stato determinante per lo svolgimento di importanti eventi sportivi,
quali il trofeo di nuoto “Piskeo” (per il secondo anno consecutivo) e, soprattutto, gli Internazionali d’Italia
di tennis under 14-”XXVII Trofeo Stagno D’Alcontres” (128 giovani giocatori, provenienti da 20 nazioni), che mancavano da Messina dal 2009.
#SMARTME: PER UN TERRITORIO MIGLIORE
L’Ateneo ha messo a servizio del territorio anche un’iniziativa particolarmente innovativa, che ha riscosso un successo andato ben al di là di un primo traguardo prefissato.
#SmartMe è un progetto – condiviso dal Comune – utile per monitorare parametri generali come la
qualità dell’aria, il rumore, la temperatura o l’erosione delle colline, il traffico veicolare e lo stato delle
strade. Tutto ciò sarà possibile mediante l’utilizzo di schede basate su microcontrollori a basso costo e
con l’aiuto dei cittadini che vorranno “adottare” un sensore per diventare parte di questa rete. Attraverso
l’utilizzo di smartphone sarà possibile interagire con gli oggetti, ad esempio venendo informati in tempo
reale sulla posizione dei mezzi pubblici o dialogando con un monumento per scoprirne la storia o la tecnica realizzativa, sarà possibile ricevere segnalazioni in caso di emergenza o essere guidati verso un parcheggio libero in una zona affollata. Tale enorme mole di dati sarà gestita in maniera efficiente facendo
ricorso al paradigma del Cloud.
L’iniziativa di crowdfunding dell’Ateneo per finanziare l’attività, in poco più di un mese ha permesso
di raccogliere oltre 34mila euro, più del doppio della cifra (15mila euro) che ci si prefiggeva inizialmente.
IL GRANDE CUORE DI UNIME IN AIUTO DEI MENO fORTUNATI
Si è rinnovato, in occasione delle festività natalizie, quello che è ormai diventato un appuntamento
fisso con la solidarietà, a supporto dei meno fortunati e delle persone svantaggiate. La comunità accademica si è superata, raccogliendo 17mila euro (l’anno prima erano stati 15mila), donati questa volta alla
Croce Rossa Italiana, alla Caritas per l’Associazione Madonna della Strada (centro diurno per i senzatetto)
e alla Fondazione Italiana per il rene. In quest’ultimo caso, con l’intento di regalare un sorriso ai malati,
dopo avere raccolto i desiderata dei pazienti dializzati del Policlinico con particolare attenzione ai bambini, sono stati acquistati dei doni al fine di alleviare seppur in piccola parte, nel periodo natalizio, i
disagi legati alla terapia.
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016
UNIME IN CIFRE
STUDENTI (A.A. 2014/15)
di cui
• Matricole
DOCENTI
• Professori Ordinari
• Professori Associati
• Ricercatori Universitari
• Ricercatori a Tempo Determinato
Collaboratori linguistici ed altre tipologie di collaborazione
(assegnisti, borsisti, contrattisti, specializzandi,
docenti a contratto, personale esterno)
5.686
1.177
279
344
491
63
1.057
Personale Tecnico Amministrativo
1.191
Laureati (anno solare 2014)
4.266
Centri autonomi non dipartimentali
Dottori di Ricerca (a.a. 2014/15)
Diplomati Scuole di Specializzazione (a.a. 2014/15)
Studenti Abilitati all’esercizio di una professione
tramite Esami di Stato (anno solare 2014)
Studenti che hanno conseguito un Master di 1° e 2°
livello (anno solare 2014)
Bilancio di previsione 2015
Spese correnti previste per il 2015
Dipartimenti
Corsi di Laurea (a.a. 2015/16)
Corsi di Dottorato autonomi ed in convenzione
(a.a. 2015/16 - XXI ciclo)
• Borse di studio per dottorandi (31° ciclo)
Master di 1° e 2° livello (a.a. 2014/15)
46
26.115
9
342
124
1.005
550
€ 275.624.946,19
€ 200.763.506,29
12 + 2 SIR
75
11
65
29
Stampa: Centro Stampa Universitario Messina
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Libretto Inaugurazione Anno Accademico 15 16