COMUNE DI ANZOLA Venerdì, 13 febbraio 2015 COMUNE DI ANZOLA Venerdì, 13 febbraio 2015 Cronaca 13/02/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 21 1 Anzola, Sala e Calderara, prove tecniche di... 13/02/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 21 2 Il prefetto Sodano visita la Fabbri e la Carpigiani Politica locale 13/02/2015 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 2 3 Quei delitti dei boss sotto le Torri ancora senza un colpevole Pubblica amministrazione 13/02/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 13 5 Poste conferma il piano: chiuderanno 455 sportelli 13/02/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 21 6 Il governo potrà sostituirsi a regioni e comuni 13/02/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 37 8 Per il bonus di 80 euro la Pa presenta un doppio F24 13/02/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 38 10 Comuni, contratti flessibili con doppio limite 13/02/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 38 11 Il Patto «premia» i tagli 13/02/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 38 13 Per gli enti slitta a settembre l' obbligo della centrale unica 13/02/2015 Italia Oggi Pagina 26 BEATRICE MIGLIORINI Catasto autocertificato 13/02/2015 Italia Oggi Pagina 32 17 Enti locali e voluntary disclosure,... 13/02/2015 Italia Oggi Pagina 32 19 Formazione, passaggio obbligato 13/02/2015 Italia Oggi Pagina 34 MATTEO BARBERO Contratti precari con tetto di spesa 13/02/2015 Italia Oggi Pagina 35 PAGINA A CURA DI ROBERTO LENZI Dalla Cariplo aiuti ai comuni 13/02/2015 Italia Oggi Pagina 37 Pulizia dei bilanci senza rinvii 15 LUCIANO FAZZI* 21 22 24 13 febbraio 2015 Pagina 21 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca Anzola, Sala e Calderara, prove tecniche di fusione Le tre amministrazioni puntano al super Comune. di PIER LUIGI TROMBETTA FONDERE in un solo Comune le amministrazioni di Anzola, Calderara di Reno e Sala Bolognese. Lo ha comunicato il sindaco di Anzola, Giampiero Veronesi, ad alcuni consiglieri comunali. La reazione non si è fatta attendere perché Chiara Mengoli, Vittorio Borghi, Angela Bertone, Marco Calamini, Gabriele Gallerani, Simone Sasso, consiglieri comunali delle liste civiche di minoranza e del Movimento 5 Stelle, hanno già chiesto di convocare dei consigli comunali straordinari per far chiarezza sulla questione. «E' incredibile la leggerezza con cui i sindaci hanno deciso di avviare la procedura che dovrebbe fondere i tre Comuni nei prossimi quattro anni dicono . Senza entrare nel merito dell' opportunità dell' operazione, tutta da discutere, l' argomento è troppo importante per essere affrontato dai soli sindaci e dalle maggioranze del Pd. Inoltre è singolare aggiungono i consiglieri di minoranza constatare il tipo di rapporto che i sindaci intendono avere con i cittadini e con le liste civiche e il M5stelle; perché a Anzola il sindaco ha ufficialmente informato i capigruppo, mentre negli altri due Comuni non è stato detto nulla». I PRIMI cittadini interessati non intendono, al momento, fare dichiarazioni ma secondo le opposizioni avrebbero già chiesto alla Regione un finanziamento per realizzare uno studio di fattibilità per questa fusione. «Il sindaco Veronesi spiega il capogruppo della lista civica Uniti per Anzola', Gabriele Gallerani ha detto che i tre sindaci sono intenzionati a commissionare (a chi?) uno studio di fattibilità per verificare i pro e contro dell' operazione. Un modo di agire inopportuno e inaccettabile perché ritiene il parere dei cittadini un qualcosa da verificare a priori. E' necessario invece da subito un confronto con la gente e con i loro rappresentanti prima di avviare qualsivoglia operazione di fusione. Perché vogliamo evitare che si ripetano le polemiche e l' infelice esperienza della Valsamoggia». IN QUALITÀ di presidente dell' Unione di Terre d' Acqua Renato Mazzuca, sindaco di Persiceto interviene: «Credo che questa fusione sia un' ipotesi suggestiva. Da parte mia, sto operando affinché l' Unione funzioni al meglio. Ma come sindaco di Persiceto, sono aperto a valutare ogni scenario alternativo, sempre però tenendo conto dell' opinione dei cittadini e delle effettive opportunità che queste eventuali evoluzioni istituzionali possano portare alla qualità di vita della nostra comunità». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1 13 febbraio 2015 Pagina 21 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca ANZOLA. Il prefetto Sodano visita la Fabbri e la Carpigiani IL PREFETTO di Bologna, Ennio Mario Sodano, ha visitato il Comune di Anzola e alcune aziende del territorio. A fare gli onori di casa il sindaco Giampiero Veronesi. Successivamente prefetto e sindaco si sono recati in visita nello stabilimento Fabbri, dove hanno visionato l' intera linea di produzione. Infine, ultima tappa alla Carpigiani, e al relativo Museo, dove Veronesi e Sodano hanno visitato l' intero stabilimento e il laboratorio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 13 febbraio 2015 Pagina 2 La Repubblica (ed. Bologna) Politica locale Quei delitti dei boss sotto le Torri ancora senza un colpevole TRE FATTI DI SANGUE ALLA FINE DEGLI ANNI '80 ANNUNCIARONO I PRIMI TENTATIVI DI ESPANSIONE DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA CALABRESE NELLA RICCA EMILIA Domenico Valente fu ucciso in via Ferrarese mentre tornava in carcere Il pentito Mammoliti parlò della morte di Spatara e dell' assalto alla Capannina LUIGI SPEZIA TRE delitti eccellenti nello spazio di pochi mesi che rispuntano dal lontano passato e segnano col sangue i primi tentativi di infiltrazione della 'ndrangheta a Bologna, tornata di forte attualità dopo l' esito dell' indagine della Dda sul clan Grande Aracri in Emilia Romagna. Gli omicidi sono quelli del killer crotonese Domenico Felice Valente, ucciso in via Ferrarese il 15 ottobre 1989, del "maresciallo" Donato Costantini, ammazzato pochi giorni dopo, il 10 novembre, per impedire il rapimento di Luca Pazzaglia, figlio del playboy Paolo, alla Capannina, e dello studentecameriere Rocco Spatara, di Bianco (Reggio Calabria), freddato in città quasi un anno dopo, il 21 settembre 1990. Tre delitti ancora senza colpevoli, anche se le indagini hanno stabilito che sono di chiara matrice 'ndranghetista. Domenico Valente, crotonese di Strongoli, accusato di un omicidio in Calabria, si rifugiò con moglie e figli a San Giovanni in Persiceto, dove i carabinieri un giorno del 1988 lo presero e lo portarono in carcere. Proprio di ritorno da cinque giorni di permesso, sull' auto guidata dalla moglie ferma al semaforo di via Ferrarese prima di svoltare per il carcere della Dozza, un commando entrò in azione e lo uccise. Nell' ordinanza dei 117 arresti dei giorni scorsi, ne parla Vittorio Foschini, collaboratore di giustizia milanese della cosca Trovato. Disse Foschini in un interrogatorio del 2004: «All' epoca noi eravamo in guerra con Antonio Dragone, perché a Bologna avevamo ammazzato Domenico Valente, che sarebbe il cognato di Antonio Dragone». Dice: «avevamo ammazzato». Un delitto misterioso come fu quello di Valente (l' allora capo della Squadra Mobile Salvatore Surace si premurò subito di dire che "il delitto non aveva a che fare con Bologna", che era di importazione), trova dunque, secondo le parole del pentito, una spiegazione in una guerra tra il gruppo di Trovato, attivo a Milano nello spaccio di droga e negli omicidi, e i Dragone, di cui Nicolino Grande Aracri era allora il braccio destro. «Eravamo in guerra», dice il pentito, ma da allora Foschini cominciò a fornire «eroina e cocaina per Parma e Reggio Emilia» ai Dragone, quando già Nicolino Grande Aracri cominciava a dare segni di insofferenza e a volersi mettere in proprio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 3 13 febbraio 2015 Pagina 2 < Segue La Repubblica (ed. Bologna) Politica locale Di diverso ambito 'ndranghetista sono i delitti di Rocco Spatara, 26 anni, e di Donato Costantini, 59, ex maresciallo dell' Arma che ha lasciato la vita per difendere Luca Pazzaglia, che doveva essere rapito. Spatara venne ucciso da due uomini a volto scoperto la sera dopo le 21,30 uscito dalla casa di via Nadi, laterale di via Mazzini. Una vera esecuzione. Su entrambi questi due fatti di sangue ci sono le dichiarazioni del pentito Rocco Mammoliti, interrogato nel carcere di Parma dal pm Guido Guccione l' 8 settembre del 1998. Mammoliti, che parlò anche di rapporti tra 'ndrangheta e banda della Magliana (tornati sulle cronache con l' inchiesta su Mafia Capitale) indicò dove andare a cercare i responsabili della morte sia di Spatara sia di Costantini, tra gli elementi della cosca Morabito di Africo nella Locride. Parlò di un gruppo di giovani che frequentava un' osteria a Bologna, tra cui uno che poi dila venne latitante. Individui che erano stati anche segnalati dai carabinieri di Milano a quelli di Bologna perché identificati su un' auto durante un controllo. Gente che aveva acquistato in provincia di Milano una villetta pagata 200 milioni di lire in contanti e che secondo Mammoliti era dedita allo spaccio di stupefacenti. Il pentito, dopo aver specificato «vengo dal paese delle 'ndrine, quindi lo so com' è, qui a Bologna è una zona di tutti, chi arriva fa», spiegò il movente del delitto Spatara. Il giovane studente calabrese, «che trafficava delle discrete quantità di eroina e cocaina, 3, 4, 5, 7 chili alla volta, non voleva rifornirsi da loro. Un particolare che mi è stato riferito è che al momento dell' omicidio lo Spatara aveva una borsa di plastica con dentro 40, 45 milioni», disse al pm Mammoliti, che spiegò anche come in Calabria, nell' ambiente della 'ndrangheta, pensassero che fosse in realtà lui l' assassino. Misteriosi anche i contorni dell' azione alla Capannina. Alle 4,30 di notte un commando di incappucciati tentò di rapire all' uscita Luca Pazzaglia, figlio del famoso titolare. Luca gridò, accorse l' ex maresciallo Costantini, direttore del locale, ma non fece in tempo ad intervenire perchè venne ucciso con un colpo di fucile caricato a pallettoni. Mammoliti disse al pm Guccione che erano lo stesso gruppo del delitto Spatara: «Erano in tre...». Scapparono nella notte, le affermazioni sui due delitti non furono mai riscontrate. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 13 febbraio 2015 Pagina 13 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Nel 2015. La società coinvolgerà anche Regioni e Comuni. Poste conferma il piano: chiuderanno 455 sportelli Poste Italiane corregge il tiro sul piano di chiusura degli sportelli postali in tutta Italia e si impegna a coinvolgere le realtà locali, comuni e regioni, nel processo di razionalizzazione della rete. «Il confronto con regioni e comuni precederà la fase attuativa del piano di razionalizzazione degli uffici postali», recita una nota diffusa ieri al termine dell' incontro con l' ad Francesco Caio e il presidente dell' Autorità per le comunicazioni, Angelo Cardani, chiesto dal sottosegretario per il ministero dello Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, dopo le proteste giunte dall' Anci e dalla Conferenza delle regioni. Non si tratta di un dietrofront rispetto ai tagli annunciati: per il 2015 sono 455 sportelli in tutto il territorio nazionale. Cardani ha spiegato che la richiesta, pervenuta all' Autorità lo scorso anno, è in linea con quanto previsto dalla legge Scajola del 2008 e con la delibera dell' Authority in materia. Laddove esigenze di economicità lo richiedano, è questo il senso, è possibile la chiusura degli sportelli a condizione di lasciarne aperto almeno uno nel territorio comunale. Caio ha ribadito la logica che ha portato a questa scelta, ma ha ricordato che le chiusure camminano di pari passo con il lancio di nuovi servizi a domicilio o telematici che Poste sta lanciando. Ad esempio, la possibilità di chiamare a casa il postino "telematico" per la consegna di pacchi o il pagamento dei bollettini. E ancora: la card abbinata al libretto postale che consente ai pensionati di prelevare al postamat la pensione. Il manager ha inoltre ribadito che il piano non ha alcun impatto occupazionale, perchè il personale viene spostato su altri sportelli che aumentano gli orari di apertura. Le proteste di questi giorni sono nate a fronte delle lettere di Poste che i sindaci si sono visti recapitare dalla sera alla mattina in cui si annunciavano le chiusure. Giacomelli ha convinto il management della società a condividere le strategie con le realtà interessate anche in vista delle altre novità che arriveranno con l' approvazione del nuovo contratto di programma, e cioè l' aumento dei costi della posta prioritaria che ridurrà il servizio in alcune aree e la reintroduzione della posta ordinaria con tempi molto più lunghi di consegna. Le preoccupazioni, però, guardano anche alle previsioni del piano industriale per i prossimi due anni. Secondo indiscrezioni sono previsti nuovi consistenti tagli. La legge oggi consente a Poste di chiudere altri 171 sportelli, dunque non oltre 626 complessivi dopo i 455 che si vanno a tagliare quest' anno. Il timore, però, è che intervengano modifiche normative che facciano saltare quel tetto in vista della privatizzazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Laura Serafini. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5 13 febbraio 2015 Pagina 21 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Titolo V. L' addio alle materie concorrenti rafforza i poteri sostitutivi che finora sono stati usati raramente. Il governo potrà sostituirsi a regioni e comuni roma Non solo tordi, cesene e beccacce. Da quando il nuovo titolo V sarà in vigore il governo potrà sostituirsi con più efficacia alle regioni e agli enti locali. Rispetto ai pochi e limitati casi in cui l' ha fatto finora. L' ultima volta il 20 gennaio scorso quando l' ha fatto per bloccare la caccia delle tre razze di uccelli selvatici citati. Modificando su richiesta del ministro dell' Ambiente, Gian Luca Galletti il calendario venatorio in sei Regioni: Liguria, Toscana, Umbria, FriuliVenezia Giulia, Veneto e Marche. La scelta di eliminare le materie concorrenti e dunque di stabilire con più precisione tra Stato e Regioni "chi fa che cosa" sembra rafforzare implicitamente i poteri sostitutivi che l' articolo 120 della Costituzione affida dal 2001 all' Esecutivo. E che continuerà ad affidargli anche in futuro grazie all' articolo 34 del ddl che ha incassato ieri sera (senza modifiche) l' ok dell' aula di Montecitorio. Respingendo tutti gli emendamenti presentati, l' assemblea della Camera ha di fatto confermato le novità che erano state introdotte al Senato durante il precedente giro parlamentare. Nel continuare ad assicurare al livello centrale la possibilità di intervenire al posto di quelli territoriali (da intendersi come Regioni, Città metropolitane e Comuni visto che con la riforma le Province spariscono dalla Carta, ndr ) la disposizione introduce l' obbligo, tranne che nei casi di «motivata urgenza», di richiedere un parere preventivo del Senato. Parere da emanare entro 15 giorni. Immutati rispetto al testo attuale sono invece i casi in cui la sostituzione potrà essere esercitata. Vale a dire il «mancato rispetto di norme e trattati internazionali o della normativa comunitaria oppure di pericolo grave per l' incolumità e la sicurezza pubblica, ovvero quando lo richiedono la tutela dell' unità giuridica o dell' unità economica e in particolare la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, prescindendo dai confini territoriali dei governi locali». A stabilire le procedure e i termini per l' esercizio del potere sostitutivo continuerà a essere la legge ordinaria. Che per effetto di una modifica introdotta a Palazzo Madama e confermata a Montecitorio dovrà anche individuare «i casi di esclusione dei titolari di organi di governo regionali e locali dall' esercizio delle rispettive funzioni quando è stato accertato lo stato di grave dissesto finanziario dell' ente». Insomma far decadere gli amministratori responsabile di un eventuale default. Fin qui l' articolo 120. Ma nel testo c' è un' altra norma (anche in questo caso già prevista al Senato) che va nella stessa direzione. Si tratta del comma 5 dell' articolo 117 che consente alla legge statale di intervenire in materie di ambito Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 6 13 febbraio 2015 Pagina 21 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione esclusivo regionale «quando lo richiede la tutela dell' unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell' interesse nazionale». E che va letta come una vera e propria clausola di supremazia del centro sulla periferia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Eugenio Bruno. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 13 febbraio 2015 Pagina 37 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Compensazioni. L' adempimento relativo a gennaio entro lunedì 16. Per il bonus di 80 euro la Pa presenta un doppio F24 La compensazione trasparente in F24 si applica anche alle pubbliche amministrazioni che utilizzano il modello F24EP. La norma è stata introdotta dal decreto semplificazioni (articolo 15 del Dlgs 175/2014) e confermata dalla risoluzione delle Entrate 13/E/2015 che ne ha istituito i codici tributo. La conseguenza immediata è che dagli stipendi di gennaio, il cui F24 va presentato entro il 16 febbraio (lunedì prossimo), oltre al normale F24EP gli enti dovranno trasmettere un F24 a zero per evidenziare quantomeno il credito per le famiglie numerose; dal mese prossimo si dovranno indicare anche i conguagli a credito e da luglio l' assistenza fiscale. Ai problemi pratici per l' ennesima rincorsa alla scadenza fuori tempo massimo, si affiancano problemi interpretativi di non facile soluzione: la compensazione trasparente si applica al bonus Renzi? La risposta immediata da dare non può che essere "meglio di sì". Il perché è un po' più complicato. Il decreto istitutivo del bonus aveva previsto una norma speciale per la Pa che consentiva di recuperare le somme erogate "anche" mediante la riduzione dei versamenti delle ritenute e la circolare 9/E/2014 chiariva che le Pa potevano scegliere di decurtare direttamente i versamenti presentando solo il modello F24EP per il netto oppure di utilizzare anche il modello F24 a zero per evidenziare la compensazione. Con il decreto semplificazioni il legislatore fiscale cambia completamente rotta rispetto al passato e vuole che tutte le compensazioni, comprese quelle della Pa, diventino trasparenti in F24. Ma l' agenzia delle Entrate non affronta il tema del bonus Renzi. Si potrebbe obiettare che per chi non utilizza l' F24EP il problema non si pone ed inoltre non servono nuovi codici tributo perché da sempre doveva utilizzare la compensazione trasparente. Ma cosa deve fare la Pa? Deve recepire il nuovo principio generale, superando il contenuto delle precedenti indicazioni di prassi, o può continuare come prima? Nel dubbio interpretativo la risposta non può che essere "meglio presentare l' F24 a zero": è sempre preferibile un adempimento inutile (e ammesso) che un inadempimento. In punta di diritto, tuttavia, si potrebbe anche sostenere la tesi contraria che consentirebbe di evitare l' F24 a zero in quanto l' articolo 1, comma 15, della legge di stabilità 2015 ripropone tout court il testo del precedente Dl 66/2014 confermando che la Pa può «recuperare le somme erogate () mediante riduzione dei versamenti delle ritenute». Poiché la legge di stabilità è posteriore al decreto semplificazioni e il suo contenuto costituisce lex specialis non dovrebbe cambiare nulla. Ma i software di controllo del modello 770 se lo ricorderà? Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8 13 febbraio 2015 Pagina 37 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione © RIPRODUZIONE RISERVATA Tiziano Grandelli Mirco Zamberlan. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 13 febbraio 2015 Pagina 38 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Pubblico impiego. Corte conti: si può pareggiare la spesa del 2009. Comuni, contratti flessibili con doppio limite La sezione Autonomie della Corte dei conti ha chiarito nella delibera 2/2015 che nemmeno gli enti locali "virtuosi" possono superare per i contratti flessibili la spesa del 2009, e ora iniziano i problemi applicativi. Questi contratti non hanno solo un vincolo finanziario, ma possono essere utilizzati solo in presenza di rigidi criteri, con tanto di sanzioni, per evitare nuovo precariato. Prima di tutto, per poter pareggiare la spesa 2009 è necessario rispettare le limitazioni in materia di spesa di personale previste dall' articolo 1, comma 557 e 562 della legge 296/2006 (Finanziaria 2007). Per gli enti che, invece, non rispettano il Patto di stabilità e/o la spesa di personale, è inibita qualsiasi assunzione di qualsiasi tipo, incluse ovviamente le forme di lavoro flessibile. La Corte Costituzionale, con la sentenza 173/2012, aveva stabilito che per gli enti locali il limite è unico, e non su doppio binario come per le amministrazioni centrali. La disposizione prevede, poi, che in assenza di spesa nell' anno 2009, si possa far riferimento alla media del triennio 20072009. Se anche tale valore è pari a zero, con la delibera 29/2012 la Corte dei conti della Lombardia ha ritenuto possibile individuare un nuovo parametro «da adesso in poi» per far fronte alle necessità per garantire i servizi essenziali per l' ente. Se si supera la spesa del 2009 scatta l' illecito disciplinare e la responsabilità erariale. In materia di lavoro flessibile, però, non è sufficiente rispettare i vincoli di spesa. Infatti, l' articolo 36 del Dlgs 165/2001 richiede innanzitutto che si possa accedere a tali forme di lavoro per rispondere a esigenze di carattere esclusivamente temporaneo o eccezionale. Nel caso di contratti a tempo determinato stipulati in violazione di questi principi, scatta la nullità e la responsabilità erariale. Stessa sorte per le collaborazioni coordinate e continuative affidate in violazione dei parametri oggettivi e soggettivi previsti dall' articolo 7, comma 6, del Dlgs 165/2001. Infine, l' articolo 36, comma 3 dello stesso Testo unico del pubblico impiego, prevede una forma di monitoraggio per tutte queste forme di lavoro flessibile attraverso una comunicazione all' Oiv e alla Funzione pubblica tramite un applicativo informatico. Il sistema è stato attivato per la rendicontazione del 2012, ma ad oggi non si hanno notizie per gli anni 2013 e 2014. © RIPRODUZIONE RISERVATA Gianluca Bertagna. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 13 febbraio 2015 Pagina 38 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Enti locali. Obiettivi alleggeriti per gli enti virtuosi Si profila il rinvio dei bilanci preventivi al 30 giugno. Il Patto «premia» i tagli Accordo Governosindaci sui vincoli, ma è stallo su «fondo Tasi» e Città. milano Arriva il Patto di stabilità «intelligente», arricchito da "premi" per le amministrazioni locali che hanno tagliato di più la spesa e riscosso meglio le entrate, e raffinato da meccanismi che permetteranno di evitare gli effetti collaterali dei picchi congiunturali di spesa; il tutto mentre si profila un nuovo rinvio dei bilanci preventivi degli enti locali a l 3 0 giugno prossimo. Sul nuovo Patto ieri Governo e amministratori locali hanno raggiunto in Conferenza Stato Città la preintesa che ora dovrà essere tradotta in un decreto, con un correttivo normativo che allunghi i termini perché la legge di stabilità dava tempo solo fino al 31 gennaio (ma per questo basta una riga nel Milleproroghe). Non si risolve, invece, la questione della replica del fondoTasi da 625 milioni che i Comuni chiedono da quando la manovra ha congelato regole e aliquote del Fisco immobiliare. Il punto è stato al centro di un incontro ieri pomeriggio fra il ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan e i vertici dell' Anci, i n c o n t r o c h e i l p r e s i d e n t e d e l l ' Associazione dei Comuni Piero Fassino ha definito «interlocutorio»: l' impegno politico a rimettere sul piatto i fondi che nel 2014 hanno aiutato a quadrare i conti in 1.800 Comuni (solo a Milano la partita vale quasi 90 milioni) era stato già assunto nelle scorse settimane, ma i soldi sono ancora da trovare. Sul versante del Patto, invece, settimane di trattativa hanno prodotto un accordo che mette insieme l' esigenza, rilanciata da Palazzo Chigi, di premiare chi ha ridotto di più la spesa corrente con quella, sollevata dai Comuni, di correggere una serie di storture dei vecchi meccanismi. In pratica, per individuare la base di calcolo bisognerà considerare tre dei quattro anni dal 2010 al 2013, togliendo l' anno con la spesa più alta. In questo modo, la spesa corrente media a cui applicare i moltiplicatori non sarà gonfiata dai picchi congiunturali, dovuti per esempio a un intervento straordinario o allo sblocca debiti. Da questa base, poi, escono le spese per il trasporto pubblico locale e quelle per i rifiuti, che erano rientrate nei bilanci di migliaia di Comuni dopo il tramonto della tariffa d' igiene urbana. Su questi presupposti saranno ripartiti gli obiettivi del Patto, per metà sulla spesa e per metà in base alla capacità di riscossione. Sul primo versante, circa 350 milioni si trasformeranno in premi per chi ha tagliato di più la spesa corrente (sempre con l' esclusione di trasporto pubblico e rifiuti), con sconti sul Patto che si trasformeranno in aumenti degli obiettivi per i meno "virtuosi". Sulla riscossione, invece, tutto dipenderà Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 11 13 febbraio 2015 Pagina 38 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione dal fondo di riscossione crediti che ogni ente è chiamato a costituire in base alla riforma della contabilità, proporzionale al tasso di mancata riscossione. Nel nuovo meccanismo, il fondo crediti sarà scontato dall' obiettivo lordo di Patto ma gli enti più efficienti nella riscossione, dunque con poco fondo crediti, avrebbero pochi vantaggi dalla novità: per questa ragione, interverrà un meccanismo premiale a loro favore. Mentre si affinano le regole del Patto, però, rimangono le nubi sulle risorse, soprattutto per le Città metropolitane. Su di loro si concentra l' esigenza del fondo Tasi e il fatto che la manovra le tratta come le Province, anche se nelle Città le funzioni sono in crescita e non in diminuzione. Nell' incontro di ieri Fassino è tornato a chiedere «una rimodulazione dei tagli, altrimenti si rischia che i nuovi enti decollino in una situazione di dissesto» che mette a rischio anche interventi urgenti come l' edilizia scolastica. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Gianni Trovati. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12 13 febbraio 2015 Pagina 38 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Milleproroghe. In caso di appalti o di acquisti da parte della Pa. Per gli enti slitta a settembre l' obbligo della centrale unica Roma Attenuazione dell' impatto negativo dello split payment sulle imprese che lavorano in appalto con la Pa. Riapertura delle rateizzazioni di Equitalia per chi è decaduto dal beneficio. In arrivo anche il differimento al 1° settembre dell' obbligo per i comuni di dotarsi delle centrali uniche di acquisto e il via libera del Governo all' emendamento di Scelta civica per far rivivere, per tutto il 2015, il regime del 5% per le piccole partite Iva. Sono solo alcune delle novità che andranno a modificare il Dl Milleproroghe all' esame congiunto delle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera. Un esame "a passo lento", che vedrà una coda di lavori delle due commissioni nel prossimo week end , e fortemente condizionato dai lavori dell' Aula di Montecitorio ormai in seduta permanente sulle riforme costituzionali. Tra gli emendamenti non ancora depositati ma dati in arrivo dagli stessi relatori del provvedimento, Maibo Marchi (Pd) e Francesco Paolo Sisto (Fi), con tanto di via libera del Governo, spiccano quelli su partite Iva e sfratti. Sulle partite Iva, come già anticipato su queste pagine, arriverà un emendamento presentato da Scelta Civica (a firma Giulio Sottanelli) che prevede il ripristino del regime dei minimi (sostitutiva al 5% e ricavi per tutti fino a 30mila euro), con la possibilità di opzione tra questo e il nuovo regime forfettario introdotto con la legge di stabilità 2015 (aliquota al 15% e ricavi differenziati tra categorie e legati a specifici coefficienti di redditività). Sul blocco dell' esecuzione degli sfratti si lavora a una "miniproroga" fino a giugno prossimo e comunque limitato alle situazioni più critiche e che coinvolgono le famiglie più disagiate. Nel pacchetto di emendamenti presentati, sempre dai due relatori, emerge il tentativo di attenuare gli impatti negativi dello split payment, ovvero il pagamento dell' Iva da parte della Pa direttamente all' Erario e non più ai fornitori. In questo senso, infatti, va letto l' aumento dal 10 al 15% della quota dell' importo totale di un appalto pubblico da corrispondere come anticipazione del prezzo all' appaltatore. «Si tratta di ottima notizia», ha commentato a caldo il presidente dell' Ance, Paolo Buzzetti:?«un primo segnale di attenzione necessario a ristabilire un corretto rapporto tra amministrazione e imprese di costruzione piegate in questi anni da una grave crisi di liquidità». Buone notizie in arrivo anche per i debitori del Fisco. Con un altro emendamento dei relatori chi è decaduto dal piano di rateizzazione concesso da Equitalia entro il 31 dicembre 2014 potrà ottenere la Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 13 13 febbraio 2015 Pagina 38 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione riapertura dei termini, fino a luglio 2015, per richiedere la concessione di un piano di rateizzazione delle cartelle fino a un massimo di 72 rate mensili. Così come era già accaduto vien anche previsto lo stop a nuove azioni esecutive nei confronti di chi presenta la richiesta del piano di rateazione. Lo strumento della rateazione, per altro, è sempre più utilizzato da imprese e cittadini in debito con l' amministrazione. Secondo gli ultimi dati resi noti ieri da Equitalia sul suo profilo ufficiale Twitter (@equitalia_it) le rateizzazioni ad oggi sono 2,6 milioni per un importo complessivo di 28,4 miliardi. Slitta all' 11 luglio 2015 il termine entro cui i comuni devono indire i bandi di gara per la distribuzione del gas naturale. In questo lasso di tempo saranno quindi sospese tutte le sanzioni previste. Pronto a slittare al 30 luglio 2015 il termine entro il quale gli enti locali interessati, anche consorziati tra loro, possono richiedere il mantenimento degli uffici del giudice di pace. Anche se non ancora presentata potrebbe arrivare a breve l' ennesima proroga, "almeno fino al 1° settembre" dell' obbligo per i Comuni non capoluogo di Provincia di ricorrere alle centrali uniche per i propri acquisti. Come per gli obblighi di gestione associata, già prorogati al 2016 con un emendamento approvato nei giorni scorsi (si veda anche Il Sole 24 Ore del 5 febbraio), anche in questo caso si tratta di una regola ormai classica delle spending review, introdotta con l' obiettivo di evitare sprechi e ridurre le spese per «consumi intermedi» delle Pubbliche amministrazioni, ma mai "accompagnata" verso l' attuazione. Con un emendamento già depositato dai relatori viene prorogata al 31 dicembre 2016 la possibilità di acquisire la titolarità di una farmacia con la sola iscrizione all' albo dei farmacisti, mentre per tutto il 2015 opererà la sospensione, nei confronti del Comune dell' Aquila, delle sanzioni in materia di patto di stabilità interno. Tra le modifiche proposte dai relatori c' è anche la proroga di due anni degli incentivi per il rientro dei cervelli con l' estensione a tutto il triennio 20152017 del regime fiscale agevolato per chi rientra a lavorare in Italia introdotto nel 2011 (legge 238/2010) e in scadenza per l' anno d' imposta 2015. Questo regime agevolato prevede che i redditi di lavoro dipendente, quelli di impresa e quelli di lavoro autonomo percepiti dalle persone fisiche entrano nell' imponibile solo nella misura del 20% per le lavoratrici e del 30% per i lavoratori. © RIPRODUZIONE RISERVATA Marco Mobili. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 13 febbraio 2015 Pagina 26 Italia Oggi Pubblica amministrazione Nuovi valori patrimoniali e rendite pubblicati nell' albo pretorio. Catasto autocertificato Per immobili ordinari i dati dai proprietari. Riforma del catasto verso l' autocertificazione. Per la nuova categoria degli immobili ordinari (abitazioni familiari, abitazioni tipiche, uffici, studi, cantine, posti auto, negozi, magazzini) i dati mancanti per dare avvio alla riforma del catasto potranno essere forniti ad Agenzia delle entrate e comuni direttamente dai possessori degli immobili. Questi, infatti, saranno chiamati a compilare un modulo ad hoc in cui autocertificheranno determinate caratteristiche dell' immobile. Per gli immobili rientrati nella categoria speciale (in via residuale tutto ciò che non rientra nella categoria ordinaria), invece, questo compito sarà affidato a professionisti. Questa una delle procedure che, in base a quanto risulta a ItaliaOggi, contribuirà a formare la base di dati necessaria per dare impulso alla prima fase di ricognizione legata alla riforma del catasto prevista dall' art. 2 della delega fiscale la cui scadenza sarà proroga a settembre. Dopo l' annuncio da parte del viceministro dell' economia Luigi Casero giunto mercoledì pomeriggio (si veda ItaliaOggi del 12 febbraio 2014), ieri, «il sottosegretario all' economia Enrico Zanetti (Sc) «ha ufficializzato la presentazione di un emendamento nel corso dell' esame del dl Imu sui terreni agricoli, per modificare i termini di esercizio della delega e», ha sottolineato il presidente della Commissione finanze di palazzo Madama, Mauro Maria Marino (Pd), «automaticamente, quelli per l' espressione del parere da parte delle Commissioni competenti». Un meccanismo, quello messo in piedi da amministrazione finanziaria e Mef che segue la falsa riga di quanto previsto per il vecchio Isee e che rischia di porsi come una via percorribile data la mancanza di risorse a disposizione dei comuni. Per la gran parte delle categorie ordinarie, quindi, la nuova base dati sarà sostanzialmente autocertificata senza che, al momento, nulla sia dato sapere circa eventuali modalità di controllo, di rettifica o di eventuali conseguenze in caso di dichiarazioni non veritiere. Le informazioni, però, in via residuale potranno essere richieste all' amministratore di condominio. Un sistema, quindi, che si pone come un ulteriore onere a carico dei cittadini e che non si accinge a essere biunivoco. Mentre, infatti, sarà compito dei proprietari comunicare i dati, altrettanto non saranno tenuti a fare comuni e amministrazione finanziaria. Una volta che a ogni immobile saranno attribuiti la nuova rendita e il nuovo valore patrimoniale la notifica ai cittadini avverrà tramite la pubblicazione presso l' albo pretorio per una durata non inferiore a Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 15 13 febbraio 2015 Pagina 26 < Segue Italia Oggi Pubblica amministrazione 90 giorni. E solo entro questo termine il cittadino potrà eventualmente fare reclamo presso la pubblica amministrazione. In alternativa, avrà a disposizione 120 giorni a partire dalla data di pubblicazione in G.U. dell' avviso da parte delle Entrate della pubblicazione presso l' albo pretorio, per adire la Commissione tributaria provinciale. Compito dei comuni, invece, quello di trasmettere alle Entrate le informazioni già disponibili e di rilevare le caratteristiche posizionale ed edilizie delle unità immobiliari produttive. Ma anche in questo casa la strada rischia di non essere in discesa. «I comuni rivestiranno un ruolo importante nella dinamica complessiva della riforma», ha spiegato a ItaliaOggi Mirco Mion, presidente di Agefis (Associazione geometri fiscalisti), «ragion per cui se non verranno definiti in modo chiaro e preciso non solo gli stanziamenti ma anche le risorse umane a disposizione i comuni rischiano di non poter operare al meglio». I tempi, comunque, non saranno brevi. Il testo del dlgs di riforma, infatti, avrebbe dovuto essere esaminato ieri nel corso della prima seduta del nuovo comitato ristretto informale composto da governo e dai membri delle commissioni finanze di camera e senato. La seduta, però, per impegni parlamentari è slittata alla prossima settimana. BEATRICE MIGLIORINI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16 13 febbraio 2015 Pagina 32 Italia Oggi Pubblica amministrazione revisori news. Enti locali e voluntary disclosure, istruzioni per l' uso È stata pubblicata sul sito del Dipartimento Affari Interni e Territoriali del Ministero dell' Interno (Finanzalocale.interno.it), la nuova procedura per il rilascio dell' attestato di iscrizione all' Elenco dei Revisori dei conti degli enti locali con relativa visualizzazione delle estrazioni a sorte riguardanti il singolo iscritto. Si tratta di una nuova funzione che permette agli iscritti all' Elenco di richiedere un attestato di iscrizione all' Elenco relativo a ciascun anno in cui si è risultati regolarmente iscritti. Ciascun iscritto, accedendo con le proprie credenziali alla pagina internet della Direzione centrale (nello specifico si deve digitare http://finanzalocale.interno.it/apps/revisori. php) può visualizzare l' apposita sezione dalla quale richiedere un attestato per ogni anno di iscrizione. Entro un' ora dalla richiesta, il sistema informatico elabora il relativo documento che sarà, quindi trasmesso, per posta elettronica certificata. Nelle modalità relative alla visualizzazione delle estrazioni, che appaiono nella home page, viene spiegato che ciascun iscritto che accede con le proprie credenziali alla pagina internet della Direzione centrale trova una nuova sezione dalla quale è possibile visualizzare tutti gli enti locali per i quali ha partecipato al sorteggio e quelli in cui è stato eventualmente estratto come nominativo o come riserva. www.finanzalocale.it Con una apposita comunicazione apparsa nei giorni scorsi sul proprio sito l' Agenzia delle entrate ha chiarito che tra i professionisti abilitati alla procedura della «voluntary disclosure» (collaborazione volontaria) sono inclusi i revisori legali iscritti al Registro. La «collaborazione volontaria» è uno strumento che consente ai contribuenti che detengono illecitamente patrimoni all' estero di regolarizzare la propria posizione denunciando spontaneamente all' Amministrazione finanziaria la violazione degli obblighi di monitoraggio. Possono avvalersi della procedura anche i contribuenti non destinatari degli obblighi dichiarativi di monitoraggio fiscale, ovvero che vi abbiano adempiuto correttamente, per regolarizzare le violazioni degli obblighi dichiarativi commesse in materia di imposte sui redditi e relative addizionali, imposte sostitutive, imposta regionale sulle attività produttive e imposta sul valore aggiunto, nonché le violazioni relative alla dichiarazione dei sostituti d' imposta. La collaborazione volontaria può essere attivata fino al 30 settembre 2015 ed è ammessa per le violazioni commesse fino al 30 settembre 2014. Il modello di richiesta di accesso alla procedura va presentato esclusivamente per via telematica; direttamente (se si è abilitati a Entratel o Fisconline) oppure tramite i soggetti incaricati. Riguardo a tale punto, l' Agenzia delle entrate ha Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 17 13 febbraio 2015 Pagina 32 < Segue Italia Oggi Pubblica amministrazione precisato che le richieste per accedere alla procedura di collaborazione volontaria possono essere inviate da tutti i professionisti abilitati ai servizi telematici dell' Agenzia delle entrate, che rientrano nell' elenco contenuto nel dpr n. 322 del 1998 e nei successivi decreti attuativi. Tra questi, sono compresi gli avvocati e gli iscritti nel registro dei revisori legali. www.agenziadellentrate.it. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18 13 febbraio 2015 Pagina 32 Italia Oggi Pubblica amministrazione L' istituto conferma anche per quest' anno l' impegno a garantire eventi di qualità. Formazione, passaggio obbligato Dall' Inrl i corsi che qualificano il revisore legale dei conti. Calendarizzati anche quest' anno tutti i corsi di formazione dell' Inrl, su Enti locali, sulla revisione legale nelle società, sulle Carte di lavoro e nozioni di bilancio Ias e consolidato Ias. Nel dettaglio vengono garantiti agli associati corsi distinti in aree professionalmente integrate per rispondere alle esigenze professionali del revisore. Come gli scorsi anni, quindi , vengono proposti, a decorrere dal 26/02/2015, corsi elearning direttamente «via computer» con metodo interattivo, con relazioni fiscali di Roberto Belotti, che consente una facile fruizione, e il corso Tv on the web con l' ausilio della moderna tecnologia di trasmissione televisiva di Selena srl / Rtb Network. Lo stesso presidente Inrl, Virgilio Baresi, ricorda che «quello della formazione e dell' aggiornamento è un passaggio obbligato per acquisire crediti formativi e consentire ai revisori legali di svolgere pienamente la loro attività». Nel frattempo proseguono i colloqui dell' Istituto con Microcredito per pianificare la partecipazione all' Expo. «Un evento», ha evidenziato Baresi, «che rappresenta una preziosa opportunità per la internazionalizzazione professionale». A seguito, poi, della breve ma esaustiva lettera di auguri inviata nei giorni scorsi dal presidente dell' Inrl al neopresidente della repubblica, Sergio Mattarella, i vertici dell' Istituto rinnovano l' invito al Parlamento e alle regioni, affinché venga rispettata la piena disponibilità del revisore legale a svolgere un ruolo decisivo nel ripristino del rigore contabile nella p.a. «Riteniamo», ha evidenziato il presidente dell' Inrl Virgilio Baresi, «che proprio la scarsa trasparenza nei bilanci della p.a. sia il tallone d' Achille del sistema economico italiano. Per porvi rimedio è indispensabile adottare da subito quanto stabilito dalla legge e dotare le Regioni e gli Enti Locali di un meccanismo di revisione contabile che si avvalga della professionalità dei revisori legali attraverso un rigoroso monitoraggio nei bilanci pubblici. L' appello è rivolto a politici ed amministratori locali che devono avere a cuore il ritorno di una stabilità economica che può essere ristabilita anche attraverso una corretta lettura contabile delle situazioni economiche sul territorio. La forza professionale dei revisori legali può rappresentare uno stimolo positivo affinché quel principio della terzietà possa realmente generare benefici risultati nel sistema socioeconomico del paese. È bene che la politica operi per tutelare questa visione perché l' indipendenza e la terzietà della nostra professione Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 19 13 febbraio 2015 Pagina 32 < Segue Italia Oggi Pubblica amministrazione rappresentano un valore aggiunto e non una semplice esercitazione linguistica del legislatore che con il dlgs 39/2010 ha inteso fornire gli strumenti per un virtuosismo contabile che può garantire un equo sistema economico». Altro versante nel quale l' Inrl intende rivendicare un ruolo professionale per i revisori legali è la vicenda del Ctu, da dove troppo spesso il revisore legale viene escluso. A tal riguardo il presidente dell' Istituto ha avuto colloqui costruttivi con il sottosegretario della Giustizia, Cosimo Maria Ferri, che sta valutando possibile la stesura di una circolare da far pervenire a tutti i presidenti dei Tribunali per ribadire la legittimità del revisore legale tra i soggetti preposti quali Ctu. E in merito a questa vicenda i vertici Inrl hanno sollecitato tutti i delegati regionali e provinciali dell' Istituto a prestare la massima attenzione e attivarsi con tempestive comunicazioni alla presidenza per eventuali illegittime esclusioni sui propri territori di competenza. E circa il nuovo organigramma dell' Istituto, con la recente nomina dei nuovi delegati Inrl, lo stesso presidente Baresi ha puntualizzato che «proprio in questi giorni stiamo ultimando le nomine di alcuni delegati in quei territori che ne sono ancora sprovvisti». A tal proposito i revisori legali iscritti intenzionati a candidarsi per operare con tale carica nelle regioni e nelle province di pertinenza, possono innanzitutto contattare la segreteria Inrl per conoscere quali regioni e province sono ancora prive di delegato e successivamente inviare il loro curriculum, sempre alla segreteria dell' Istituto, affinché l' Ufficio di presidenza ne valuti l' idoneità. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20 13 febbraio 2015 Pagina 34 Italia Oggi Pubblica amministrazione Vale la spesa sostenuta nell' anno 2009. Contratti precari con tetto di spesa Anche gli enti locali in regola con i limiti della spesa di personale non possono destinare alle assunzioni con contratti flessibili più di quanto speso nel 2009. Lo ha chiarito la sezione delle autonomie della Corte dei conti con la deliberazione n. 2/SEZAUT/2015/QMIG, diffusa ieri. La pronuncia risolve il contrasto interpretativo che era insorto fra i giudici contabili rispetto all' art. 11, comma 4bis, del dl 90/2014, introdotto dalla l 114/2014. In base a tale disposizione, agli enti locali che hanno sempre rispettato l' obbligo di riduzione delle spese di personale previsto dai commi 557 (enti soggetti al Patto) e comma 562 (enti non s o g g e t t i a l Patto) d e l l ' a r t . 1 d e l l a l e g g e 296/2006 non si applicano le limitazioni previste dall' art. 9, comma 28, del dl 78/2010 per le assunzioni a tempo determinato, collaborazioni coordinate e le altre forme di lavoro flessibile, pari 50% delle spesa impegnata con le medesime finalità nel 2009. Il dubbio riguardava l' ulteriore precisazione secondo cui «resta fermo che comunque la spesa complessiva non può essere superiore alla spesa sostenuta per le stesse finalità nell' anno 2009». Secondo le sezioni regionali per la Puglia (parere 174/2014) e per la Campana (parere n. 232/2014), l' obbligo di non oltrepassare la spesa 2009 si impone anche agli enti «virtuosi», mentre in senso contrario si era espressa, invece, la sezione per la Lombardia, il cui parere n. 264/2014 aveva ritenuto che la novella introdotta dal dl 90 determinasse la disapplicazione di tutte le limitazioni previste dal citato comma 28, ivi compresa quella in parola. La sezione autonomie ha sposato la tesi più restrittiva, ravvisando che sarebbe incongruo, in un periodo in cui il Paese è fortemente impegnato sul fronte del risanamento della finanza pubblica, favorire l' incremento incontrollato della sola spesa di personale per lavoro flessibile, nel contesto dell' obbligo generale di ridurre le altre voci di bilancio afferenti alla spesa complessiva di personale. MATTEO BARBERO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 21 13 febbraio 2015 Pagina 35 Italia Oggi Pubblica amministrazione Dalla Fondazione sette bandi per contributi fino a 130 mila euro. Domande fino al 29/5. Dalla Cariplo aiuti ai comuni Fondi per cultura, servizi alla persona, ambiente. S o n o s t a t i pubblicati i b a n d i 2 0 1 5 d e l l a Fondazione Cariplo. Ambiente, cultura e servizi alla persona sono i temi di interesse per gli enti locali che possono contare su sette bandi rispetto al totale di 18 bandi attualmente aperti. I bandi si rivolgono in particolare ad enti locali, come comuni e comunità montane, oltre che ai soggetti del terzo settore, principalmente senza scopo di lucro, ed enti di ricerca. I beneficiari possono ottenere contributi a fondo perduto. Gli interventi della Fondazione si rivolgono ai territori della Lombardia e delle province di Novara e VerbanoCusioOssola. Di seguito vediamo alcuni dei bandi a cui possono accedere gli enti locali, disponibili su www.fondazionecariplo.it. Comunità resilienti. Con uno stanziamento di 1,4 milioni di euro, si rivolge ad organizzazioni private senza scopo di lucro in partenariato con un' amministrazione pubblica. Il bando intende contribuire alla diffusione di iniziative che, muovendo da aspetti di criticità ambientale localmente individuati, siano in grado di promuovere la resilienza complessiva della comunità. I temi di interesse sono cura del territorio, benessere e qualità della vita, valorizzazione delle risorse ambientali. È ammessa una richiesta di contributo compresa tra 25 mila euro e 130 mila euro a copertura del 60% dei costi totali del progetto. La scadenza è fissata al 29 maggio 2015. Realizzare la connessione ecologica. Il bando sostiene gli enti locali nella realizzazione, sviluppo e potenziamento di corridoi ecologici terrestri e fluviali che possano mettere in collegamento aree naturalistiche importanti per il mantenimento della biodiversità. Il contributo è compreso tra 50 e 500 mila euro, nella misura del 100%. La scadenza è fissata al 9 giugno 2015, risorse disponibili per 4 milioni di euro. Promuovere gli investimenti locali in efficienza energetica ed energie rinnovabili. Il bando sostiene le pubbliche amministrazioni nella spesa per una corretta gestione e contabilizzazione dell' energia elettrica degli edifici pubblici e dell' illuminazione pubblica, nonché per l' assistenza tecnica per lo sviluppo di investimenti mirati ad ottenere un sensibile risparmio energetico. Il contributo copre fino al 90% dei costi. I fondi ammontano a 1,8 milioni di euro e possono essere richiesti senza scadenza. Sostegno alla conservazione del patrimonio culturale. Rimarrà aperto fino al 9 aprile 2015 il bando che finanzia interventi di prevenzione, manutenzione e Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 22 13 febbraio 2015 Pagina 35 < Segue Italia Oggi Pubblica amministrazione conservazione su beni storicoarchitettonici e archeologici tutelati di proprietà di enti locali. Il contributo del 70% non deve superare i 350 mila euro. Fondi per lo sviluppo del patrimonio culturale. I progetti dovranno riguardare la rifunzionalizzazione di beni immobili di interesse storicoarchitettonico e il conseguente avvio di attività coerenti con la destinazione d' uso individuata. Il contributo non potrà risultare inferiore a 250 mila euro e potrà coprire il 70% delle spese sostenute da enti pubblici. Il bando è aperto senza scadenza. Fondi per la partecipazione dei cittadini. Le amministrazioni pubbliche possono ottenere contributi per progetti che mirano a coinvolgere i cittadini nella produzione culturale, nella valorizzazione e nella cura del patrimonio della comunità di appartenenza, dare spazio e visibilità alle forme di espressione artistica e culturale delle diverse componenti della società, favorire l' incremento del pubblico alle iniziative artistiche e culturali. È previsto un contributo del 60% per un importo massimo di 80 mila euro annui. Il bando è aperto senza scadenza. Contributi per favorire l' housing sociale. Il bando finanzia l' avvio di nuovi interventi di abitare sociale, promossi da soggetti non profit, capaci di rivolgersi in modo mirato alle categorie sociali più bisognose e di mobilitare e catalizzare risorse locali altrimenti non disponibili. Il contributo richiedibile ammonta al 50% delle spese fino ad un massimo di 500 mila euro. Il bando è aperto senza scadenza. PAGINA A CURA DI ROBERTO LENZI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 23 13 febbraio 2015 Pagina 37 Italia Oggi Pubblica amministrazione La mancata delibera di giunta comporta lo scioglimento del consiglio comunale. Pulizia dei bilanci senza rinvii Riaccertamento dei residui contestuale al rendiconto 2014. Il dlgs n. 126/14, pubblicato il 28 agosto 2014 sulla G.U. del 28 agosto, n. 199, S.o. n. 73, entrato in vigore il 12 settembre 2014, ha apportato al dlgs. n. 118/11 ed al dlgs 267/2000 (Testo unico enti locali) le modifiche necessarie a confermare il 1° gennaio 2015 come data di entrata a regime dell' armonizzazione dei sistemi contabili. Il testo riformato del dlgs 118/11 ha previsto che gli enti territoriali (regioni, province e comuni) entreranno in armonizzazione in maniera graduale, così com' era già accaduto agli enti che avevano aderito alla sperimentazione contabile del 2012 (ma non ai nuovi agli sperimentatori del 2014). Nel 2015, infatti, gli enti adotteranno gli schemi di bilancio e di rendiconto vigenti nel 2014 (tuttavia, applicando fin da subito i nuovi principi contabili), che conservano tutti gli effetti giuridici, compresa la funzione autorizzatoria. In sostanza, giunte e consigli approveranno i bilanci di previsione 2015 redatti secondo gli schemi previsti dal dpr n. 194/96 ma «alimentati» rispettando il principio contabile applicato della contabilità finanziaria (allegato n. 4/2 al dlgs n. 118/11). Il bilancio di previsione secondo gli schemi contabili «armonizzati» dovrà essere predisposto solamente a fini conoscitivi. Stessa cosa vale anche in caso di esercizio provvisorio. In questo caso, solamente per il 2015, gli enti dovranno gestire la spesa in dodicesimi facendo riferimento alle regole in vigore nel 2014 e cioè secondo quanto previsto dall' art. 163 del dlgs n. 267/00 (il bilancio di riferimento sarà quello assestato 2014), mentre nel 2016, gli enti che si troveranno in esercizio provvisorio gestiranno gli stanziamenti di spesa facendo riferimento al bilancio pluriennale autorizzatorio 20152017, per essere più precisi alla colonna relativa all' annualità 2016, ovviamente e opportunamente riclassificata secondo gli schemi della contabilità armonizzata. Eccezionalmente per l' anno 2015 anche gli strumenti di programmazione rimarranno in vigore quelli ante riforma, infatti al bilancio di previsione annuale 2015 e pluriennale 2015/2017, dovrà essere allegata la relazione previsionale e programmatica. Solo a partire dal 31 luglio 2015 dovrà essere predisposto il Documento unico di programmazione a valere sul triennio 2016/2018. Le disposizioni più rilevanti, in quanto relative ai passaggi maggiormente «critici» del percorso di adeguamento, sono quelle che riguardano il riaccertamento straordinario e dunque l' adeguamento Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 24 13 febbraio 2015 Pagina 37 < Segue Italia Oggi Pubblica amministrazione dello stock di residui attivi e passivi al principio contabile generale della competenza finanziaria allegato al dlgs. n. 118/11. Tale adempimento, sancito da una delibera di giunta (unico atto deliberativo), previo parere dell' Organo di revisione economicofinanziaria, dovrà essere effettuato contestualmente all' approvazione del rendiconto 2014. Al fine di evitare le problematiche verificatesi soprattutto nell' ultimo anno di sperimentazione, il comma 8, dell' art. 3, del dlgs n. 118/11 prevede che, in caso di mancata deliberazione del riaccertamento straordinario dei residui contestualmente all' approvazione del rendiconto 2014, agli enti locali si applica la procedura prevista al comma 2, primo periodo, dell' art. 141 del Tuel (scioglimento del consiglio per mancata approvazione del bilancio nei termini). Stesse considerazioni valgono anche per la contabilità economicopatrimoniale (Allegato n. 4/3) e bilancio consolidato (Allegato n. 4/4): rinviabili entrambi (in quanto, è ovvio, inscindibilmente connessi) all' esercizio 2016. È bene precisare che, però, in queste fattispecie trattasi di facoltà e non di obbligo, e pertanto la discrezionalità sul rinvio dei suddetti adempimenti spetta a ogni singolo ente. In ogni caso, il decreto sull' armonizzazione contabile fissa al 30 settembre dell' anno successivo il termine per l' approvazione del bilancio consolidato. Particolare attenzione merita poi l' altra novità, introdotta dalla riforma contabile degli enti locali, costituita dall' obbligo, a decorrere dal 1° gennaio 2015, di contabilizzare nelle scritture finanziarie i movimenti di utilizzo e di reintegro delle somme vincolate di cui all' articolo 180, comma 3, lettera d) secondo le modalità indicate nel principio applicato della contabilità finanziaria. Per gli enti che non hanno contabilizzato le entrate a destinazione vincolata, il principio contabile prevede una modalità forfetaria di calcolo della giacenza vincolata al 01 gennaio 2015 come differenza tra i residui tecnici al 31 dicembre 2014 e i residui attivi riguardanti entrate vincolate alla medesima data. *presidente Ancrel ToscanaLiguria. LUCIANO FAZZI* Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 25