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li
on
N.1 - Aprile 2010
Leggi il giornalino su www.romacastelli.it/vivavocescuola
di Rocco
Fondacaro
MEGLIO UN
AMICO REALE
CHE CENTO
VIRTUALI
Sull’argomento
si è scritto di
tutto e di più: in
televisione, passando
per la radio fino alla carta
stampata non c’è giorno in cui
non si parli di Facebook e dei social
networks, di questo fenomeno che segna in modo deciso gli
ultimi anni.
Premetto che amo le novità e seguo con curiosità tutto ciò che
è tecnologicamente evoluto, so resistere alle tentazioni virtuali
e mi guardo bene dal farmi coinvolgere troppo. Ciò premesso
voglio fare alcune considerazioni: l’avvento della tecnologia
nella vita di tutti i giorni ha prodotto dei cambiamenti nei rapporti sociali. Ma chi ricorda com’eravamo prima? Si stava
meglio? Si comunicava di più? Parlando con i giovani da più
parti sento parlare della loro “collezione” di amici su facebook,
dagli 80 ai 100, fino ai 500 per i più capaci al “reclutamento” di
amici. .
Ma che senso ha questa collezione? Quando era partito come
fenomeno anni fa, facebook aveva lo scopo di essere il polo
per far reincontrare amici, compagni di scuola, di lavoro e d’infanzia che si riunivano virtualmente per ritrovarsi insieme dopo
anni di lontananza. Ma una cosa è una conoscenza (effettivamente ognuno di noi conosce centinaia di persone) e una cosa
è l’amicizia!
L’amico è qualcuno con cui condividi emozioni, passioni, sofferenze, momenti particolari, è colui che sa capirti al solo guardarti negli occhi, è colui che sa sempre cosa fare (per te)!
Come fa un’amicizia virtuale ad essere veramente amicizia? E’
vero tra i
tanti eletti ce
ne sarà qualcuno che ha
le caratteristiche di cui
sopra ma non capisco
come si faccia a considerarli tali accontentandoci di
frequentarli solo on line senza sentire il bisogno di vederli di
persona. Ad alcuni succede che l’amico virtuale incontrato per
strada, non necessariamente quando si è di fretta, o di far finta
di niente o liquidarlo frettolosamente con un fugace saluto” che
la dice tutta sul tipo di rapporto che si è costruito con il presunto amico. Sui profili tutti sono accattivanti, in forma, nella
versione migliore e nello scatto più azzeccato per rappresentarli on line, non si può dir di no a tizio o a caio, abbelliscono la
propria collezione e se i tipi sono tanti e belli tanto meglio si
diventa più importanti, affascinanti ed appetibili.
[...] Segue a pag 2
SOMMARIO
Attualità ......................................................... 2-5
Alla scoperta di noi ...................................... 6-8
Poesia ................................................................ 9
Letti e Sentiti per voi ...................................... 10
Manifestazioni e Conferenze .....................11-13
Umorismo e Tempo libero.............................. 14
Attualità
[...] Segue dalla Prima pagina
Non capisco perché ci si è rifugiati in
una sorta di mondo ovattato, dove
tutto è bello e dove solo chi ne fa
parte diventa notaio dell’amicizia:
ok, la tua richiesta di essermi amico
è accettata!
Molti, rapiti dal essere parte del
social network, raccontano di sé, dei
propri stati d’animo, aprono i loro
pensieri all’amico virtuale che diventa il confessore che non ti guarda
negli occhi e al quale, forse solo
così, riescono a raccontare cose che
de visu non riuscirebbero mai a dire.
Non è questione di timidezza, di
carattere introverso e taciturno, è
solo un modo per sentirsi parte di un
mondo diverso dove si viene accettati meglio rispetto alla realtà
meschina di tutti i giorni.
Io se ho voglia di sfogarmi, di sorridere e di parlare con un vero amico
in carne e ossa, faccio una telefonata e mi incontro con lui, parliamo,
ridiamo, partecipiamo l’un l’altro
delle nostre emozioni con il desiderio di rivederci presto. Un’altra cosa
è però sfogarsi davanti ad un p.c.,
freddo, impersonale, una sorta
canyon dove urlare i nostri disagi
ricevendone solo l’eco di ciò che vorremmo sentirci dire. Abbiamo svenduto anche l’amicizia, quasi nessuno
ne è cosciente, ci si lamenta di tutto
ma non ci si ribella ad un fanatismo
tecnologico che porta solo all’inaridirsi della propria esistenza. Su
Facebook siamo intellettualmente
profondi, romantici, passionali, simpatici, straripanti, dolci, affabili,
siamo tutto ciò che in realtà non
siamo, la verità sta nel quotidiano
vivere, nel confronto continuo con gli
altri, nei comportamenti che teniamo
quando ci relazioniamo realmente
con gli altri. Non perdiamo di vista il
reale significato delle community,
riappropriamoci della nostra vita con
le cose più naturali e genuine e se
proprio non possiamo fare a meno di
Facebook facciamolo per ritrovare
persone delle quali non abbiamo più
notizie da anni.
Ora devo andare ho voglia di vedere
un amico, un amico reale, quello che
poco fa mi ha mandato un sms per
chiedermi se potevamo vederci per
parlare un po’. Miracoli della tecnologia!
2
In ricordo di Roberto De Rossi,
docente di matematica per tanti anni
nel nostro istituto, in pensione dallo
scorso anno, che il 1 aprile u.s. ci ha
lasciati.
.
La sua prematura scomparsa mi ha
molto addolorato. Di lui ricorderò la
rettitudine, la profonda umanità che
si riscontravano in ogni momento e
situazione, l’equilibrio di giudizio e la
disponibilità al lavoro e all’incontro
professionale.
.
Dirigente scolastico prof. Lucio
Mariani
Quanti ricordi mi riportano alla
mente te! Al centro di tutto c’erano
sempre i nostri alunni: nei consigli di
classe, nei collegi docenti, nelle
pause della giornata. E come non
ricordare quando tu, componente
del comitato di valutazione dei
docenti appena immessi in ruolo,
esprimevi tutta la gioia di avermi
come collega per gli anni a venire!
Mi mancherai.
.
Prof. Rocco Fondacaro
I miei ricordi di te sono legati alle
belle chiacchierate in sala docenti
sugli argomenti più vari, sempre
pronto ad ascoltare, sempre pronto
a sorridere.
.
Prof.ssa Anna Lucia Di Teodoro
Ricordo con piacere le chiacchierate
extrascolastiche e quando mi prendevi in giro per il mio nome Dionigi
sempre con tono ironico spiccato e
acuto.
.
Prof. Antonio Valentini
Roberto, non dimenticherò la grande
dignità della tua vita semplice e
silenziosa che, per noi, sarà certamente d’esempio. Purtroppo accade
in un solo momento ciò che non vorremmo accadesse mai!
.
Il tecnico Mimmo Mastropietro
Sei stato per noi oltre che un bravo
docente anche una persona che con
la sua disponibilità, la sua umanità e
la sua ironia ha lasciato un segno
indelebile nei nostri cuori.
.
Arianna, Giulia e Simona IV B tst
Non possiamo dimenticare quanto
lei, prof, fosse affezionato a noi
alunni e innamorato del suo lavoro
e, seppur in apparenza sembrasse
“un duro”, in realtà nascondeva
una grande sensibilità e bontà d’
animo.
Jessica e Viola VBtst
Il suo ricordo per me sarà sempre
unico, così come unico era lei nell’insegnarci la tanto odiata matematica; era paziente, buono e molto
competente anche se a volte, per
spronarci, era un po’ duro.
.
Azzurra IV B tst
Aprile 2010- n° 1
Attualità
Filippo RACITI
Ispettore capo della Polizia di Stato, è
morto in servizio durante gli incidenti
scatenati da una frangia di ultras catanesi contro la Polizia intervenuta per
sedare i disordini alla fine del derby siciliano di calcio Catania - Palermo.
Nato a Catania, Raciti entrò nella Polizia
di Stato nel giugno del 1986 come allievo agente ausiliario. Svolse la maggior
parte della sua carriera in servizi esterni
di ordine pubblico, per i quali era istruttore. Dopo aver prestato servizio, per
quasi due anni, presso la Questura di
Catania, all’Ufficio Prevenzione Genera-
le e Soccorso Pubblico, dal dicembre
2006 era stato trasferito al X Reparto
Mobile. Aveva servito per quasi vent’anni nella Polizia di Stato, proprio al X
Reparto Mobile. Viveva ad Acireale con
la moglie Marisa Grasso e i figli Fabiana
e Alessio. Una settimana prima della sua
morte, Raciti testimoniò circa i fatti
riguardanti un tifoso fermato per intemperanze, ma lo stesso venne poi rilasciato dal magistrato inquirente. Secondo quanto raccontato da uno dei suoi
colleghi, il teppista, appena rilasciato,
andò a ridere in faccia all’ispettore in
segno di scherno. Raciti morì a Catania
il 2 febbraio 2007, due ore circa dopo il
‘‘
Aprile 2010- n° 1
I fiori della primavera
sono i sogni dell'inverno
raccontati, la mattina, al
tavolo degli angeli.
Khalil Gibran
‘‘
di Valerio Mignucci VA TGA
termine della partita, a seguito di un
trauma epatico[5] causato dall’impatto di
un corpo contundente non individuato,
sul quale sono tutt’ora in corso delle
indagini[6], e non, come detto subito
dopo il decesso, per le esalazioni dello
scoppio di una bomba carta lanciata
all’interno della vettura in cui si trovava.I
mass-media rivelarono la possibilità che
Raciti fosse stato investito dallo sportello del fuoristrada (Land Rover Discovery) dei colleghi che si muoveva in
retromarcia, e da cui era disceso a
causa del denso fumo che aveva invaso
il veicolo. Le immagini della emittente
televisiva SKY che ritraevano tale
momento hanno attestato la infondatezza di questa ipotesi, visto che il Land
Rover ha indietreggiato a velocità insignificante. La morte di Raciti suscitò
forte emozione in tutto il paese e causò
l’interruzione di tutti i campionati di calcio
in Italia per una settimana e l’annullamento di un’amichevole della Nazionale.[9] Un intenso dibattito sulla messa a
norma degli stadi è scaturito dopo l’incidente ed ha causato la disputa degli
incontri di calcio a porte chiuse fino al
completamento dei lavori necessari alla
messa in sicurezza degli impianti non a
norma. Raciti è stato insignito della
medaglia d’oro al valor civile alla memoria, consegnata alla moglie l’11 maggio
2007, in occasione del 155º anniversario
della Polizia di Stato. Il 17 febbraio 2007
gli è stato intitolato lo stadio di Quarrata,
in provincia di Pistoia. Tra il 28 febbraio
e il 1º marzo 2009 è stata fatta una
maratona in suo onore, che partiva dallo
Stadio Angelo Massimino di Catania ed
arrivava allo Stadio Renzo Barbera di
Palermo. L’iniziativa ha visto protagonista l’ex atleta Salvatore Antibo.
3
Attualità
E adesso la
PUBBLICITÀ!
di Silvia Restaino
La televisione, com’è
spesso ribadito, è cambiata molto rispetto agli
anni precedenti: nelle
programmazioni, nel linguaggio utilizzato, nei
messaggi che inviano e
soprattutto nelle pubblicità. Oggi la pubblicità è
sempre più presente: per
la strada, sui giornali, in
tv, per radio. E noi siamo
sempre più colpiti, anche
inconsapevolmente, da
questi brevi spot che
ripetuti più volte al giorno
entrano entrano nella
nostra testa con delle
sigle, degli slogan o con
delle immagini forti. Infatti spesso ci ritroviamo,
senza rendercene conto,
a canticchiare le canzoncine di uno o l’altro snack o a simulare lo slogan del detersivo miracoloso quando si nota una macchia a terra. Le pubblicità più “invasive” sono quelle televisive
che ci propongono immagini e suoni che arrivano in modo più
diretto e colpiscono la nostra attenzione. Ogni spot mira ad un
obbiettivo e a un determinato target di persone: infatti vediamo
notevoli differenze tra una pubblicità per bambini, per ragazzi,
per donne o per uomini. Inoltre è fondamentale, per la riuscita
del messaggio, distinguere le fasce orarie in cui quel target è
di fronte alla tv e mandare quindi lo spot indirizzato allo stesso. Con tutte queste attenzioni e studi capiamo che quei due
minuti che arrivano a noi non sono affatto casuali ma vogliono
proprio raggiungere noi e toccare quel bisogno o quella voglia
che prima dello spot neanche avevamo. Negli ultimi anni, in
cui la mancanza del pudore e il nudo sono ormai di routine, le
pubblicità sono sempre più volgari e le allusioni sono continuamente presenti. Quel nudo, quel linguaggio o modo di
muoversi così provocante, con cui siamo bombardati, diventa
la normalità e non risalta più agli occhi dello spettatore. Ad
accompagnare l’immagine c’è un messaggio sempre più esplicito ed azzardato, che non teme di arrivare ad allusioni troppo
volgari ma anzi sfrutta quel velo che divide la sfrontatezza dall’allusività. Il pubblico di oggi è definito distratto e per questo è
giusto riempirlo di donne seminude, voci profonde e movimenti
espliciti? Oppure è giusto convincere una donna ad acquistare un prodotto con il quale, mettendo il marito in lavatrice, ne
esce in seguito un muscoloso uomo di colore? Tutto ciò porta
un sorriso e a volte una speranza. Non di cambiare uomo,
forse, ma di avere un prodotto così efficace a casa. Oppure
avere quelle fantastiche patatine che sono buone solo se ti
lecchi le dite in nome del buon gusto, del galateo e del forte
4
senso
dell’igiene.
Inoltre molte altre
pubblicità
ancora
peggiori e più volgari
si aggirano in tv e
nelle nostre case: dal
consiglio di fare l’amore con il sapore e
quello di portare una
ragazza su un gommone per vedere i
suoi “movimenti”, fino
ad arrivare a bere
una bibita magica
che
rinvigorisce
corpo e mente. In
tutto questo come
fanno questi geni
della pubblicità a
pensare che questo
tipo di spot possa attirare la nostra attenzione e non invece
ferirci nell’orgoglio? A volte tutto ciò porta la nausea alla vista
di corpi nudi anche se belli, del sesso nominato e della eccessiva esplicità. Non c’è più magia e mistero, tutto è troppo palese e troppo visibile come nei rapporti con gli altri. Due giovani
dopo due giorni di conoscenza hanno già la confidenza e il
rapporto di gente che si conosce da una vita, con la differenza
che per i primi non c’è stata la scoperta dell’altro piano piano
ma è stato l’altro ad aprirsi troppo rapidamente e viceversa.
Non esistono più l’attesa, le emozioni del solo sfiorarsi e tutto
è troppo affrettato come in una pubblicità dai corpi nudi visti e
rivisti. E questo porta solo alla noia, alla delusione di aver bruciato i tempi e alla ricerca di una stabilità come nella famiglia
perfetta della televisione.
Aprile 2010- n° 1
Attualità
Tombe delle Grotticelle
di Laura Quarta IIA
DISCO MUSIC
di Laura Quarta IIA
Più di venticinque anni fa, durante una ricognizione su una delle tante
dorsali del costone orientale del Monte Albano, due volontari dell’associazione archeologia OPE, scoprirono due tombe dalla forma molto particolare. Queste hanno molte analogie con le tombe dell’Eneolitico dell’Italia meridionale ed insulare. Tuttavia sono soprattutto due le peculiarità che hanno fatto riflettere: la strana forma a guisa d’imbuto del corridoio d’accesso (dromos) e la completa assenza della banchina funebre nella cella. Allora perché queste tombe non hanno nulla in comune
con la classica ideologia funeraria della casa simbolizzata nel Lazio
arcaico? Perché esse sono molto, molto più antiche, addirittura prima
della civiltà etrusca. Finalmente nel 2009, un gruppo di studenti universitari insieme all’associazione OPE, dopo vari studi, si sono accorti che
la particolare forma delle tombe rappresenta semplicemente il grembo
della Madre: l’uomo dopo il ciclo della vita ritornava nell’utero della
Madre
Terra.
In seguito al passaggio dal sistema matrilineare dell’Europa antica a
quello patriarcale indoeuropeo, alla trasformazione radicale dell’Europa
dell’Età del Bronzo verso una struttura sociale bellicosa, si perse la
sacra partecipazione nei grandi cicli naturali della fertilità e della nascita, della morte e rigenerazione.
Aprile 2010- n° 1
La Disco Music è un genere musicale che ha
avuto una gran popolarità negli anni ’70. In questi
anni si presenta un mutamento della musica nera:
si utilizzano arrangiamenti orchestrali e i climi
diventano più dolci e leggeri.
Nel ’76 la disco music era quasi di sola interpretazione di persone di colore, ma non aveva quel
successo mondiale che avrebbe avuto a distanza
di due anni. Infatti, nel ’78 la disco dominava tutte
le prime posizioni in classifica, mettendo da parte
gli artisti del rock.
È difficile dimenticare gruppi come i Bee Gees,
Abba, K.C. and the Sunshine Band, Jackson Five,
Earth Wind and Fire, che hanno segnato la storia
della musica, regalandoci delle hits memorabili,
che ancora oggi, a distanza di decenni, troviamo
nelle piste da ballo creando un’atmosfera particolare. Questa si che era ed è la vera musica!...
CANZONI CONSIGLIATE
Earth wind and fire – September; Boogie
Wonderland
Kool & the Gang - She’s fresh
Chic – Le Freak
Booney M – Sunny
K.C. and the Sunshine Band – I’m your
boogie man
5
Alla scoperta di noi
Un interessante
“FACCIA A FACCIA”
di Tania Marcucci (ex alunna)
Nell’ambito di un lavoro di ricerca promosso dalla Facoltà di Psicologia 2 dell’Università La Sapienza di Roma, si è collocato il mio interesse per le dinamiche motivazionali che legano gli studenti alla scuola e, conseguentemente, allo studio. Non
potendo, per ragioni logistiche ma soprattutto di ruolo, organizzare un incontro
diretto con ragazzi e ragazze per ascoltare le loro opinioni e per capire qual è il loro
atteggiamento nei confronti dello studio,
ho pensato di utilizzare una modalità più
indiretta, sebbene meno proficua rispetto
al confronto “faccia a faccia”.
Dopo aver messo a punto l’intero lavoro
con una docente del Dipartimento di Psicologia, ho chiesto ad un gruppo di 38
alunni volontari di compilare due questionari anonimi, uno relativo al tipo di teoria
implicita dell’intelligenza posseduta, l’altro
riferito alla motivazione e all’atteggiamento verso lo studio. Il campione riguardava
solamente una classe prima ed una classe seconda con l’obiettivo di comprendere
se, e fino a che punto, l’idea che si ha
della propria intelligenza – intesa come
quell’insieme di abilità logiche e di ragionamento che permettono di svolgere certi
compiti e/o di adattarsi all’ambiente ed alle
situazioni – possa influenzare il proprio
modo di considerare ed organizzare lo
studio. Questo anche per tentare di fare
un po’ di luce nel complesso universo di
ragioni e circostanze che spingono un
numero sempre maggiore di studenti ad
abbandonare la scuola.
Mi sono posta questo quesito: il successo,
o al contrario, il fallimento scolastico di uno
studente, dipende davvero unicamente da
lui, dal suo brillante impegno o dalla sua
poca voglia di studiare? Non metto in dubbio che la costanza, la serietà e l’impegno
siano fattori molto importanti per perseguire dei buoni risultati, ma non credo siano
gli
unici.
Il
processo
di
insegnamento/apprendimento prevede
6
due attori: gli studenti e gli educatori. Ho
pensato fosse interessante, quindi, raccogliere anche le opinioni del gruppo docenti – somministrando il questionario relativo
alla teoria implicita posseduta circa la propria intelligenza e quella degli alunni – tra
i quali ho dovuto sceglierne tre per ogni
classe considerata, per capire se l’idea
che gli insegnanti possiedono circa l’intelligenza dei propri alunni possa influenzare
in qualche modo l’idea che gli studenti
hanno di sé stessi. In breve: possono le
aspettative positive e negative dei docenti
migliorare o peggiorare il rendimento degli
alunni?
I risultati sono stati molto interessanti:
entrambe le classi, in media, tendono
verso un’idea dell’intelligenza come entità,
cioè pensano di essere poco intelligenti e
hanno pochissima fiducia nelle proprie
capacità; gli alunni credono che l’intelligenza sia un’entità stabile, che non si può
modificare. Nello specifico, la classe prima
presenta livelli più bassi di fiducia rispetto
alla classe seconda, e in generale sono le
ragazze ad avere una minima autostima.
Nonostante ciò, i punteggi ottenuti nel
questionario che andava a valutare aspetti dell’atteggiamento nei confronti dello
studio (quali l’organizzazione e l’elaborazione del materiale, le modalità di preparazione ad una prova e la capacità di riflet-
tere sui propri errori) si aggirano intorno al
30, il che denota un atteggiamento riflessivo e responsabile degli studenti considerati. Le ragazze sono maggiormente inclini a riflettere sul proprio modo di studiare
e sui propri errori, mentre i ragazzi risultano avere buone capacità di organizzare il
proprio studio.
Infine, tra i docenti, in media, ho notato
una confortante fiducia riposta nell’intelligenza e nelle capacità dei propri alunni;
tuttavia, alcuni tendono a guardare all’intelligenza come ad una entità difficilmente
modificabile e questo può essere d’ostacolo ad una corretta impostazione didattica. Ci tengo, però, a precisare che il
numero esiguo dei partecipanti a questa
ricerca e il tema di per sé troppo impegnativo per essere affrontato con questionari
standardizzati, non consente di generalizzare i dati ottenuti; ad ogni modo, sono
emerse osservazioni interessanti e mi
sento di fare i miei complimenti agli studenti che, con tutta la loro simpatia e la loro
partecipazione, mi hanno aiutata a portare
a termine questo lavoro nel quale, peraltro,
hanno ottenuto dei buoni risultati e porgo i
miei più sinceri ringraziamenti al Preside e
ai docenti che, non solo hanno mostrato
interesse per questo studio, ma mi hanno
offerto anche la loro disponibilità.
Aprile 2010- n° 1
Alla scoperta di noi
Cosa vogliamo?
I DUBBI DELL’ADOLESCENZA
di Melania Maccarrone IIA
Ogni adolescente ha dubbi per
quanto riguarda il proprio futuro,
e non solo anche nel suo presente di tutti i giorni. Naturalmente
non sono gli unici ad avere tanti
dubbi nel mondo, ma alla nostra
età avviene un grande cambiamento in noi, naturalmente non
cambia solo il nostro corpo ma
cresce ( o almeno dovrebbe…)
anche la nostra mente, per passare dall’adolescenza al “mondo
degli adulti”. Siamo molto insicuri, anche le persone che non lo
ammettono in fondo lo sono.
Quale sarà il nostro futuro? Che
lavoro faremo da grandi? E lo
stesso che da piccoli volevamo
fare? Come saremo da adulti?
Troveremo una persona che ci
ama veramente, con cui avere
poi una famiglia? E saremo dei
bravi genitori o i nostri figli come
noi spesso facciamo, ci diranno
che potremmo fare di meglio?
Adesso forse a molte persone
non importa, ma da quello che
facciamo ogni giorno poi dipenderà la nostra vita. Sembrano
domande lontane da noi, dal
nostro presente e magari per qualcuno
anche senza importanza. Ma ovviamente
anche se non ce le porremmo, col tempo,
arriveranno da sole le risposte a queste
domande. E poi quando sarà inevitabile ci
domanderemo: sono soddisfatto della mia
vita? Era ed è veramente questo quello
che volevo? Sicuramente ci sarà sempre
qualcosa che andrà per un verso sbagliato, purtroppo non può essere tutto perfetto. Forse però non sarà solo un piccolo
dettaglio che non ci piacerà della nostra
vita. Potremmo accorgerci che ormai è
diventata una squallida routine e che in
fondo, anche se potremmo essere soddisfatti, non saremo realmente felici.
Alcune persone, è come se avessero
paura, di farsi queste domande. Cercano
di non pensarci, di distrarsi, di fare sempre
qualcosa per non darsi nemmeno il tempo
di pensare, come se volessero scappare,
ma da cosa? Da se stessi? O meglio,
Aprile 2010- n° 1
dalle risposte che potrebbero scoprire?
Non capiscono che porsi domande è fondamentale per conoscere realmente se
stessi, migliorarsi e soprattutto anche per
crescere, perché ci sarà sempre qualcosa
di nuovo da imparare per tutti noi.
Ci sono invece altre persone che non pensano molto al proprio futuro perché sono
troppo prese dai loro dubbi quotidiani. I
dubbi quotidiani degli adolescenti, sono
spesso legati alle loro emozioni e ai loro
sentimenti. Per esempio, qualcuno cerca
di indagare dentro di se per capire se il
sentimento che prova o che crede di provare per persona, è veramente amore o
una semplice cotta passeggera (anche se
in realtà ormai i giovani che vogliono una
storia seria sono molto pochi…). O ancora, si domandano cosa pensa la società di
loro, e anche se le mode che si vedono
attorno per esempio: fumare, bestemmiare quasi ogni minuto e comportarsi da
immaturi, siano giuste o no.
Senza contare poi i modelli
sbagliati della televisione:
donne troppo magre, rifatte, o
anche ragazzi un con corpo a
volte esageratamente palestrato. Magari un adolescente
invece di capire che si deve
accettare per quello che è, o di
migliorarsi ma in un altro
modo, rischia di cadere in
“trappole” come l’anoressia,
rischiando perfino la vita.
Ancora molti di noi non sanno
quello che vogliono, sia per
quanto riguarda le piccole
cose che anche per quelle
importanti. La nostra età e un
po’ difficile, dobbiamo fare
molte scelte, cercando sempre
di fare quelle giuste di cui non
ci pentiremo mai e che ci renderanno felici e soddisfatti, ma
il più delle volte non è per niente affatto semplice. Un’altra
domanda che dovremmo farci
è: perché nel mondo sono più
diffuse l’arroganza, l’invidia, la
presunzione e la superbia, di
quanto lo sia l’amicizia sincera
e l’amore?
È importante porsi domande
su quello che si prova, si pensa o anche
su quello che si dice inconsciamente, perché potremmo scoprire delle verità interessanti su noi stessi e poi bisogna colmare la nostra sete di conoscenza, non
solo per migliorarci, ma soprattutto per
rendere questo mondo migliore. Un
mondo dove bisogna sempre stare attenti
e non fidarsi mai troppo, perché le esperienze è questo che ci hanno imparato. Un
mondo dove bisogna sempre guardarsi le
spalle, in cui alle volte purtroppo si soffre,
un mondo dove la maggior parte dei sorrisi sono falsi e servono, come se fossero
maschere, per coprire delle facce tristi.
Non possiamo purtroppo risolvere tutti i
lati negativi di questo mondo, ma possiamo almeno provare a essere prima di tutto
sinceri con noi stessi e poi con gli altri per
provare almeno a risolvere i nostri piccoli o grandi dubbi.
7
Alla scoperta di noi
Conosciamo in 30 DOMANDE
La prof.ssa Giampaoletti ed il rappresentate d’Istituto Cristian Ferrari
Cristian: Un cantante
1. Cos’è per te l’amore?
Prof.ssa Giampaoletti: E’ il carburante pulito
che fa camminare il mondo
Cristian: Qualcosa d’importante che oggi
viene preso alla leggera
21. Un pensiero per il domani
Prof.ssa Giampaoletti: Che ci sia un ricambio della classe dirigente affinché i valori
etici e morali possano tornare importanti
Cristian: Che tutti possano raggiungere i
propri obiettivi e di costruirsi il futuro per
raggiungerne altri
2. Cos’è Dio per te?
Prof.ssa Giampaoletti: Me lo chiedo spesso
Cristian: Non me lo sono mai chiesto
22. Qual è stato “l’evento” più importante della tua vita?
Prof.ssa Giampaoletti: La nascita dei miei
figli
Cristian: La patente di guida
3. Cos’è per te l’amicizia?
Prof.ssa Giampaoletti: Fiducia e rispetto
Cristian: Importantissima, senza di essa
vivrei male
4. Cosa non sopporti degli altri?
Prof.ssa Giampaoletti: L’ipocrisia e la prepotenza
Cristian: Il parlare alle spalle
5. La festa che ami di più
Prof.ssa Giampaoletti: Il compleanno dei
miei figli
Cristian: Il mio compleanno
6. Sogno nel cassetto
Prof.ssa Giampaoletti: Viaggiare per il
mondo
Cristian: Entrare nell’Esercito e fare carriera
7. Ultimo film visto
Prof.ssa Giampaoletti: La prima cosa bella
Cristian: L’ultima alba
8. Ultimo libro letto
Prof.ssa Giampaoletti: La solitudine dei
numeri primi
Cristian: Angeli e demoni
9. Cantante preferito
Prof.ssa Giampaoletti: Nessuno, scelgo la
musica in base al mio umore
Cristian: Renato zero
10. Trasmissione tv più riuscita
Prof.ssa Giampaoletti: I talk show e in particolare “Anno zero”
Cristian: Nessuna, servono solo a fare
audience
11. Attore/attrice preferito/a
Prof.ssa Giampaoletti: Richard Gere
Cristian: Bruce Willis e Nicole Kidman
12. Personaggio da far rivivere
8
Prof.ssa Giampaoletti: Mahatma Gandhi
Cristian: Mussolini
23. Qual è la tua squadra del cuore?
Prof.ssa Giampaoletti: Roma
Cristian: Roma
13. La scoperta più grande dell’uomo
Prof.ssa Giampaoletti: Oltre al fuoco la
penicillina
Cristian: Il fuoco
24. Cosa faresti se vincessi alla lotteria?
Prof.ssa Giampaoletti: Oltre a beneficenza
cercherei aiuto
Cristian: Investimenti in case e una parte in
beneficenza
14. Luogo più bello visitato nel mondo
Prof.ssa Giampaoletti:Mont Saint-Michel
Cristian: Canada
25. Il tuo piatto preferito
Prof.ssa Giampaoletti:Gli gnocchi
Cristian: La crostata di mio padre
15. Cosa guardi per primo in un
uomo/donna?
Prof.ssa Giampaoletti:Gli occhi
Cristian: I capelli e poi gli occhi
26. Il tuo angelo custode
Prof.ssa Giampaoletti: Ne esiste uno?
Cristian: Spero ci sia
16. Quale dote invidi all’altro sesso?
Prof.ssa Giampaoletti: La leggerezza
Cristian: Siamo tutti uguali!
17. Quale dei tuoi difetti cambieresti?
Prof.ssa Giampaoletti: L’eccesso di sincerità
Cristian: Nulla sennò non sarei più io!
18. Qual è il tuo miglior pregio?
Prof.ssa Giampaoletti: Disponibilità
Cristian: Lealtà
19. La cosa che ti riesce meglio
Prof.ssa Giampaoletti: Ascoltare
Cristian: Stare con gli altri
20. Cosa vorresti essere se non fossi
quello che sei?
Prof.ssa Giampaoletti: Sono abbastanza
soddisfatta di me stessa
27. Il super potere che vorresti avere
Prof.ssa Giampaoletti: Conoscere tutte le
lingue esistenti
Cristian: Potermi sdoppiare
28. La canzone più bella che sia stata
mai scritta
Prof.ssa Giampaoletti: La guerra di Piero
Cristian: “Il mondo” di Jimmy Fontana
29. Tre aggettivi per i giovani di oggi
Prof.ssa Giampaoletti: Disorientati, sognatori e poco inclini al sacrificio
Cristian: Coatti, incoscienti e irrispettosi
30. Il tuo motto o proverbio
Prof.ssa Giampaoletti: Aria di importanza
diploma di ignoranza
Cristian: Chiunque ama crede nell’impossibile
Aprile 2010- n° 1
Poesia
A proposito di poesia
Concorso arte per la pace
di Alessia Garofolo IIA
Nell’ambito del concorso “arte per la pace” ho
avuto la possibilità di partecipare, con una poesia,
in una delle diverse sezioni, che riguardano anche
i temi, disegni e quant’altro di creativo sul tema
della pace.
Molti miei compagni hanno partecipato con disegni
molto belli e particolari dove la fantasia e la creatività si è mostrata in modo molto evidente.
Questo concorso mi ha dato la possibilità di esprimere liberamente i miei sentimenti, di parlare in
modo diverso… con una poesia.
Ho scoperto che scrivere, anche se per un concorso, mi rende libera e capace di parlare “ una lingua
nuova”, ma una lingua che, nella poesia del concorso, parla d’indifferenza, solitudine, felicità, gioia
e dolore tutte parole racchiuse in un mondo a forma
di cuore.
UN M ND
A FORMA DI
CUORE
I ventagli dell’indifferenza
Soffiano
Sui sentimenti
Che navigano alla deriva
Nei mari della solitudine.
Il mio cuore desidera felicità
E un mondo pieno di bontà…
Tutti noi amiamo gli amici,
tutti noi vogliamo essere felici!
Tutti noi abbiamo un cuore
Che batte forte d’amore.
In pace c’è gioia
In guerra dolore.
Io voglio la pace,
la pace e l’amore!
Io voglio un mondo
A forma di cuore.
Aprile 2010- n° 1
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Letti e Sentiti per voi
LETTI PER VOI
di Agnese Basili
DELITTI IMPERFETTI
di Luciano Garofano
CONSIGLIATO
A chi non si limita alla semplice disamina del fatto criminoso ma
desidera andare a fondo alla scoperta delle radici del male. Bisogna anche valutare i trascorsi dell’ “assassino”, spesso segnati da
eventi, apparentemente normali, ma che in realtà nascondono un
profondo disagio. Quando si comincia la lettura si viene totalmente catturati dalla realtà dei fatti.
SCONSIGLIATO
Alle persone che hanno già dato “una sentenza” su un fatto di sangue e credono che la lettura di questo libro non serva a trovare
una giustificazione umana per questi assassini.
SENTITI PER VOI
di Agnese Basili
SPANDAU
BALLET
La moda di ritrovarsi a distanza di molti
anni ha contagiato anche loro. Coglie di
sorpresa la loro mai persa freschezza, la
loro ritrovata e immutabile voglia di fare
musica. L’ultimo loro lavoro si intitola
“Once more” e, praticamente, ci fa sentire
ancora giovani, contagiati dal loro emozionante ritmo.
CONSIGLIATO: Ai nostalgici degli anni
ottanta ma anche a chi vuole lasciarsi catturare dalla musica di questo gruppo, rivale dei Duran Duran, che con i suoi pezzi
ha lasciato tante emozioni in un’intera
generazione. Nell’ultimo lavoro si possono rivivere molte hits riarrangiate come
Gold, True ed altri.
SCONSIGLIATO: A chi non interessa la
musica datata, opposta ai suoni odierni e
segnata da ritmi diversi ma coinvolgenti.
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STING
Un cantante di successo che non
smentisce mai la sua fama: nel suo
ultimo lavoro “If non a winter’s night”,
così come nel precedente, continua ad
attingere dal passato; ne esce un disco
che rievoca atmosfere invernali e si rifà
ad una tradizione musicale britannica
ed irlandese coronata anche da due
inediti.
CONSIGLIATO: A chi segue l’artista
dai tempi dei mitici Police e vuole farsi
trasportare dalla sua inimitabile voce.
SCONSIGLIATO: A chi non vuole
abbattere le proprie frontiere musicali
ascoltando un artista unico e mai
banalmente commerciale.
Aprile 2010- n° 1
Manifestazioni e conferenze
Nell’ambito del concorso bandito
dalla società Terna S.p.a e finalizzato
alla promozione dell’arte contemporanea sul
tema dell’energia eco-sostenibile
L’incontro con le LIM
di Ilaria Cioccoloni e Gioia Mei IE
ENERGIA:UMANITA’
=
FUTURO:AMBIENTE
Proporzione per una
nuova estetica
La prof. Anna Lucia Di Teodoro ha realizzato l’opera “Vita Preziosa” nella quale ha voluto evidenziare che l’energia che produce armonia ed equilibrio nell’ambiente faciliterà la
sopravvivenza del pianeta.
L’opera è un tondo, il nostro pianeta che è
inserito in un quadrato che rappresenta l’ambiente: il pianeta è attraversato da energia che
rende preziosa la vita e le note musicali inserite qua e là simboleggiano l’armonia che è possibile ottenere con un utilizzo dell’energia in
modo equilibrato.
Aprile 2010- n° 1
Mai avremmo pensato di dover presentare un prodotto tecnologico a tante persone importanti.Il ………. L’emozione era
tanta ma ci siamo fatte coraggio a vicenda per parlare di questo nuovo strumento, le L.I.M. Innanzitutto spieghiamo che
LIM significa lavagna interattiva multimediale, è una tecnologia che la Fondazione Roma ha fornito al nostro istituto ad
inizio dell’attuale anno scolastico. Abbiamo già avuto modo di
utilizzare “la lavagna” in varie discipline e in modo diverso:
con la nostra professoressa d’Inglese in modo interattivo e
con la partecipazione di molti di noi, in scienze per vedere in
modo diverso delle immagini scientifiche e in religione per
vedere un film.
Da parte di noi ragazzi sono state proposte molte idee, suggerimenti e spunti. Abbiamo sottolineato la validità della lavagna per quel che riguarda la partecipazione e l’attenzione alla
lezione che coinvolge tutti con molto interesse offrendo nuovi
spunti per imparare meglio.
Molto apprezzata è stata la lezione di Inglese, per il futuro
prossimo abbiamo concordato di poter utilizzare molto spesso la lavagna , registrando la lezione per gli utilizzi più diversi quali: rivedere il contenuto o parte di essa per il ripasso, in
vista di un compito, nel caso uno o più compagni siano stati
assenti o per continuare un “esperimento” già iniziato. Purtroppo non tutte le classi sono dotate delle LIM quindi per permettere anche ad altre classi di usufruire di questa meraviglia
tecnologica bisogna spesso spostarsi in altra aula, dove
seguiamo lezioni nel modo tradizionale, a dir il vero a volte
noiose. Il confronto è stato molto positivo, l’argomento ci ha
aiutato ad esporre una realtà che appartiene alla nostra
generazione, i cui meccanismi sono da noi ben conosciuti e il
cui utilizzo per noi non necessita di manuali ma solo di prove
sul campo. Siamo convinti che le LIM abbiano creato in noi
studenti una consapevolezza su un nuovo modo di intendere
lo studio, più partecipato e che ci coinvolge direttamente e ci
fà sentire protagonisti.
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Manifestazioni e conferenze
PER NON
DIMENTICARE
di Martina Namici II A
Il giorno venerdì 20 novembre la classe II
A è stata gentilmente invitata alla conferenza tenuta al teatro Alba Radians di
Albano Laziale sulla Shoah, ovvero lo sterminio degli ebrei durante la Seconda
Guerra Mondiale. A questo evento erano
presenti il Sindaco di Albano Laziale, l’Assessore alla Pubblica Istruzione, una giornalista, Alberto Sed (ebreo sopravvissuto
nei campi) e Riccardi Roberto, autore del
libro “SONO STATO UN NUMERO”, tratto
dalle vicende del Signor Sed.
Questo signore ha raccontato di ciò che ha
dovuto patire all’interno dei campi di concentramento. Con i suoi ricordi, le sue
emozioni, ma anche con lo spirito con il
quale è riuscito ad affrontare la vita una
volta tornato a casa, è riuscito a commuovere tutti! Uno degli aneddoti che ci ha raccontato e che forse è quello che ci ha colpiti maggiormente riguarda l’uccisione
della sorella, sbranata dai cani. Lui “fortunatamente” non ha assistito alla scena, ma
un’altra sua sorella ha visto tutto e purtroppo non è mai riuscita a dimenticare l’orrore
e lo strazio di ciò a cui ha assistito. Altra
cosa che ci ha raccontato è stata quella
che i soldati gli ordinavano di lanciare in
aria i neonati per farci il “tirassegno”. Lui,
riguardo questa cosa, ancora è molto
shockato perciò ha detto che da quando è
tornato a casa non è mai riuscito a prendere un neonato in braccio proprio per
paura che lo lanciasse in aria.
Non possiamo dire di esserci divertiti, perché non c’è niente di divertente nell’ascoltare un uomo che parla e racconta di come
ha sofferto per colpa di persone senza un
minimo di buon senso, ma dobbiamo dire
che questo incontro ci ha molto interessato. Perciò se questo signore, ormai ottantenne, venisse un giorno nella nostra scuola per continuare il racconto della sua
esperienza noi saremmo molto entusiasti!!
SONO STATO UN
NUMERO. ALBERTO
SED RACCONTA
di Riccardi Roberto
Autore: Riccardi Roberto
Editore: La Giuntina
Genere: storia d'europa
Argomento: campi di concentramento persecuzioni razziali
nazismo
Pagine: 165
ISBN: 8880573276
ISBN-13: 9788880573272
Data pubbl.: 2009
Prezzo: 15 euro
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Aprile 2010- n° 1
Manifestazioni e conferenze
Il TTG di RIMINI
di Giulia Monfredini e Paola Vari IV B TST
Riapriamo
IL SIPARIO…
di Stefania Paolotti e
Annamaria Capecelatro
Sull’onda del successo avuto nel passato e
per le richieste pervenute da parte degli
stessi ragazzi partecipanti
lo scorso anno, prende il via il laboratorio teatrale che coinvolge gli alunni di
ogni classe interessati a questa esperienza artistica assistiti dalle professoresse Paolotti e Capecelatro. Questo
anno verrà messa in scena “L’Avaro”, una
tra le commedie più esilaranti di Molière.
Gli incontri per preparare lo spettacolo si tengono una volta a
settimana (il giovedì) dalle 14,30 alle 16,30 nella biblioteca
dell’istituto e aspettiamo tutti coloro che vogliono mettersi alla
prova con qualcosa di diverso.
Questo anno il testo teatrale che è stato scelto è sicuramente
più semplice dal punto di vista linguistico rispetto a quello
shakespeariano dello scorso anno, (“Sogno di una notte di
mezza estate”) ma abbiamo comunque bisogno non solo di
interpreti, ma anche di appassionati di musica, costumi e
tanta creatività.
Un grazie particolare ai ragazzi delle classi quinte per il contributo dato negli anni.
Di seguito le foto della rappresentazione del progetto conclusosi lo scorso anno e messo in scena con grande successo ai
primi di dicembre al teatro civico di Rocca di Papa con la partecipazione di tutte le classi prime.
Aprile 2010- n° 1
Nei giorni 16,17 e 18 Ottobre
del’anno corrente si è tenuta a
Rimini la 46° edizione della fiera
del TTG. La nostra classe, la 4 B
TST assieme alle altre classi turistiche del nostro istituto, ha partecipato a questo evento in modo
puramente eccezionale poiché
aperto solo a persone facenti
parte dell’ambito lavorativo del
settore turistico come T.O, ADV,
albergatori ecc…
Entrando nell’edificio la prima
cosa che ha colto la nostra attenzione è stata la grandezza e l’eleganza di uno stand famoso il
quale offriva gadget esclusivi e che occupava un ampio ed
importante spazio. A seguire iniziava il susseguirsi dei vari settori, detti anche padiglioni, aventi ognuno la propria lettera ed il
proprio numero, in modo da poterli distinguere l’uno dall’altro; in
ognuno di essi era presente un certo numero di stand riguardanti
le varie località italiane ed estere, aventi differenti caratteristiche,
come il colore, che veniva scelto in base alla moda e i gusti dell’anno, la grandezza, la posizione ecc… Ognuno di essi offriva
vari gadget per cogliere l’attenzione degli agenti di viaggio, i
quali, dopo averne constatato la qualità e verificato la disponibilità, potevano scegliere di scambiare contatti per una futura ed
eventuale collaborazione. Lo scopo di questa fiera è quello di
presentare al mercato le principali novità degli operatori del turismo, oltre che essere un’occasione per le aziende turistiche per
fare business e per programmare incontri.
Questa esperienza è stata molto formativa ed interessante poiché ci ha fatto conoscere una nuova realtà a cui non ci eravamo
mai rapportati, una specie di anticipazione di un probabile lavoro futuro nel settore turistico. Abbiamo interagito con persone di
diverse lingue e culture, di cui la maggior parte si è mostrata
disponibile nel fornire informazioni riguardo il loro ambito. Inoltre
abbiamo partecipato ad un convegno dove si sono confrontati
diversi ed importanti personaggi di compagnie aeree, tour operator, travel agency ecc… Si è trattato di vari argomenti, centrati soprattutto sull’attuale crisi economica che si sta abbattendo in
pratica su tutti i settori, tra cui appunto quello turistico; si è parlato di sviluppo, del clima di fiducia che prevede miglioramenti e
rinascita del mercato, mettendo in evidenza le varie possibilità di
crescita, che partono da una maggiore professionalità e conoscenza del prodotto da parte degli agenti di viaggio, per arrivare
in fine al mercato via internet, ovvero il network, che per molte
compagnie è l’unico canale di vendita.
13
Umorismo e tempo libero
PER RIDERE UN PO’
di Mignucci Valerio VA TGA
Su un aereo ci sono Cofferati, D’Alema e
Bertinotti l'aereo precipita,chi si salva?? ...
L'ITALIA!!!
***
In una caldissima mattina d'agosto del 2060
Emilio Fede viene a mancare all'affetto dei
suoi cari...si ritrova cosi' alle porte del paradiso,a cospetto di San Pietro. Mentre sta per
parlare con il piu' fidato segretario del capo
supremo,nota che su di una parete ci sono
milioni di orologi:uno per ogni abitante della
terra. Incuriosito,al momento del colloquio
con San Pietro,chiede spiegazioni; egli
risponde che quegli orologi in verita' sono
misuratori di bugie: ogni volta che uno dice
una bugia la lancetta dei secondi scatta;
ancora piu' incuriosito chiede come mai non
ce ne sia uno destinato a Silvio Berlusconi e
San Pietro:" ah,quello lo uso io come ventilatore nel mio ufficio!!!"...
***
E' Natale, un bambino torinese riceve in
regalo un bell'orologio ed un bambino siciliano, abitante anch'egli a Torino, riceve invece
in regalo una piccola doppietta con le canne
mozze. Trascorse le vacanze natalizie i due
bambini si ritrovano a scuola e naturalmente
parlano dei regali ricevuti. Ognuno si innamora del regalo dell'altro e decidono cosi di
scambiarseli. Il bambino siciliano torna a
casa dal padre tutto contento e gli fa: - Guarda papà: ho scambiato la mia lupara per
questo bell'orologio tutto d'oro! Il padre si
rigira e gli ammolla uno schiaffone che gli fa
vedere le stelle. Il bambino piangente: - Ma
papà ... che ho fatto? Non vedi che è un bell'orologio? - Si ma quando uno ti dice connuto tu cosa gli rispondi che sugnu le quattru e un quartu?
***
La madre dice al figlio: -paolo smettila di
stare davanti alla televisione!!!!- il figlio
risponde: -mamma ho fatto un tentativo ma
da dietro non si vede!!!!!
***
E' natale, il figlio di un pastore sardo vorrebbe ricevere un regalo. Prende carta e penna
e comincia a scrivere: "caro babbo natale,
per il giorno della tua festa vorrei ricevere
una bicicletta rossa." arriva la mattina di
natale, il bambino va a vedere sotto l'albero
e non trova nulla. Un po' perplesso si rimette al tavolo e scrive un'altra letterina: "cara
14
befana, per il giorno della tua festa vorrei
ricevere una bicicletta rossa." arriva anche il
giorno dell'epifania, ma la bicicletta non arriva. Allora guardandosi intorno, vede il presepe, prende la statuina del bambin gesu', se
la mette in tasca e scrive un'altra lettera:
"cara madonna, se vuoi rivedere tuo figlio
fammi ricevere la mia bicicletta rossa..."
***
Hobby Due carabinieri si incontrano e si
mettono a parlare di hobby. - Lo sai cosa faccio io la sera per passare il tempo? - No... risponde l'altro. - Faccio il puzzle!!! Allora l'altro incuriosito gli chiede: - Ma cos'è questo
puzzle?? - Allora, è semplice... tu compri una
scatola dove ci sono tanti pezzettini colorati
e li devi unire fino a quando non formano
l'immagine che c'è davanti alla scatola. L'altro tutto eccitato decide di provarci anche lui,
passano due settimane e si riincontrano. Allora ci sei riuscito? L'altro: - Macche non
riesco a incastrare tutti quei pezzettini arancioni per fare il gallo che c'è sulla scatola... Scusa ma che marca è ??? -Boh!!! Davanti
c'è scritto Kellog's Corn Flakes...
FIAT: Dedicato a tutti i
proprietari di queste
splendide automobili
di Valerio Mignucci VA TGA
Come si fa a raddoppiare il valore
di una FIAT?
Basta fare il pieno di benzina
Come si fa a procurarsi i pezzi di
ricambio per una FIAT?
Basta vederne un' altra e seguirla
Che differenza c'e' fra una FIAT e
un cane guida?
Nessuna bisogna essere ciechi per
comprarli.
Si puo' mettere della benzina senza
piombo nella FIAT?
Meglio di no, seno' basta un po' di
vento e decolla !
Che cosa c'e' scritto nell'ultima
pagina del libretto di istruzioni di
una FIAT?
L'orario degli autobus.
Quante persone ci stanno in una
FIAT?
Dipende dalla grandezza del carro
attrezzi!
Dove si trova la ruota di scorta di
una FIAT?
Non c'e'; in caso di bisogno si usa il
LE 10 REGOLE DELLA
VITA IN DIALETTO
ROMANESCO
di Valerio Mignucci VA TGA
1) Dormi più che poi (chi dorme non pia
pesce ma quanno se sveglia pia quello
che hanno pescato l'artri).
2) Fermati spesso (chi si ferma è perduto e, a esempio è più difficile ritrovallo - si quarcuno per caso o dovesse
cercà).
3) Cambia spesso abitudini, sennò te
cambiano loro - gioca d'anticipo (chi
lascia la strada vecchia pe la nova, si è
nova, a esempio nun ce sò e buche).
4) Non tutti i mali vengono per nuocere, quindi tutte e vorte che hai fatto
male a quarcuno, nun te sembra, ma
gliai fatto bene, perciò nun te stà a
preoccupà, che te frega.
5) Aiutati che tanto nun te aiuta nessuno, ricorda infatti che Dio è onnipre-
volante!
Come ci si sbarazza di una FIAT?
La si spruzza con uno spray anti-ruggine...
Come si riconosce una FIAT serie
speciale "Adriano Panatta"?
Dalla palla da tennis sul gancio rimorchio
Come si riconosce una FIAT sport?
Dalla tuta del conduttore
A cosa serve il pedale in piu' su una
FIAT?
A gonfiare l'air bag
Qual'e' la differenza tra una FIAT e
l'AIDS?
Prova a dare la FIAT a qualcuno
A cosa serve lo sbrinatore sul lunotto posteriore di una FIAT?
A non aver freddo alle mani quando si
spinge
Cos'e' una FIAT sulle Alpi?
Un miracolo
2 FIAT sulla cima di una montagna?
Fantascienza
3 FIAT?
Un posto strano posto per una fabbrica
100 Fiat su una montagna?
Aprile 2010- n° 1
Umorismo e tempo libero
sente, quinni se voleva, te aiutava
prima.
6) Nun scaià mai la prima pietra si nun
sei sicuro da piallo BENE. Se no è meio
che te la conservi pe dopo.
CRUCIVERBA
PER … POCHI ESPERTI
di Rocco Fondacaro
7) Onora, rispetta madre, padre e,
parenti, se e solo se ch'hai un credito cò
loro.
8) Nun te incazzà coi deboli, nun te
incazzà coi forti, NUN TE INCAZZA'
PROPRIO. Se proprio te devi incazzà
fallo un giorno prima de le ferie, e ricorda, i deboli fanno finta, domani saranno
forti, quindi menaie subito, nu li fà cresce.
9) L’erba der vicino è sempre più
verde… fumatela tu prima che se secchi o sa fuma lui!
10) L'audi der vicino è sempre sua,
rubatela subito sennò, quer fesso
der vicino, a venne e se fa a Dacia.
Una discarica
Come si chiama una fiat con il
turbo?
Alfa Romeo
Qual'e' la parte più piccola di una
FIAT?
Il cervello del conduttore
Qante persone ci vogliono per fabbricare una FIAT?
Due: una piega l'altra incolla.
Qual'e' l'accellerazione massima per
una FIAT?
9.81 m/s2 (accellerazione in caduta
libera per gli ignoranti)
Come si riconosce una vecchia
FIAT?
dall'adesivo "TORINO Campione" incollato sul vetro
Qual'e' la differenza tra un bordello e
una FIAT?
Nessuna ci si vergogna quando si entra
e si esce ma dentro si sta bene
Perche' due conduttori di FIAT non
si salutano quando si incontrano?
Perche' si sono gia' visti la mattina dal
meccanico
ORIZZONTALI
1- Il supercomputer di “2001 Odissea nello spazio”
4- Lo stato sionista
9- Una città giapponese
12- Un sindacato italiano
13- Tatuaggio polinesiano
14- Il rame
15- La strada in Francia
16- Modello di un auto Ford
17- Il personale ausiliario nella
scuola
19- Moneta turca senza vocali
21- Vocale dell’alfabeto greco
22- Sigla di una provincia toscana
24- Stato dentro un altro stato
27- Il fiume italiano con più affluenti
28- A lui non si possono fare critiche
31- Sì tedesco
32- Maradona lo era “… de oro”
34- Particella pronominale
35- Riduce l’attrito
37- Iniziali dell’artista della pop art
famoso per i volti di Marilyn Monroe
39- Fiume dei Cosacchi
40- Articolo spagnolo
41- Bollente
43- Chiedere a Londra
44- Ferra i cavalli
46- Provincia da cui nasce il Tevere
49- Pittore famoso per il suo “Urlo”
50- Difetto
51- Un numero decimale . . . greco
VERTICALI
1- La danza Maori degli All Blacks
2- Raggio del cerchio inscritto in un
poligono
3- I vecchi dischi 33 giri
4- Lo sottolinea sempre l’egocentrico
5- Sigla dello stato con il monte
Titano
6- Un satellite di Giove
7- Strumento a corda
8- Città della scuola filosofica di
Senofane
9- La direzione del vento di libeccio
10- Antica lingua
11- Suono del tamburo
13- Isola al largo della Colombia
18- Nome di donna spagnola
20- Il “monaco matto” russo
23- Una volta la sua sigla era CEE
25- Sigla di una città siciliana
26- Si dà in senso di rispetto
29- C’è quello “delle Amazzoni”
30- Il nemico giurato di Diabolik
33- Il cane di Tom e Jerry
34- La città della Piazza Rossa
35- Nome di uomo del Nord Europa
36- Fiume della Francia
38- Ex gruppo musicale di George
Michael
39- Decalitro
42- Organizzazione internazionale
45- Può essere alpino o d’acqua
47- Sopra… a Londra
48- Sigla di una provincia lombarda
Cos'e' una FIAT GTI ?
Una FIAT con Garantiti Tappetini Inclusi
Aprile 2010- n° 1
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Responsabile: prof. Rocco Fondacaro
Progetto grafico e impaginazione: Consorzio SBCR - Sede Genzano di Roma
Stampa: Fai da te
Hanno collaborato:
Prof.ssa Capecelatro Anna Maria,
prof.ssa Di Teodoro Anna Lucia, prof.
Fondacaro Rocco, prof.ssa Giampaoletti
Tiziana, prof.ssa Paolotti Stefania, Basili
Agnese, Cioccoloni Ilaria, Ferrari Cristian, Garofolo Alessia, Maccarrone
Melania, Marcucci Tania, Mei Gioia,
Mignucci Valerio, Monfredini Giulia,
Namici Martina, Quarta Laura, Restaino
Silvia, Vari Paola.
IPSSCT – N. Garrone
via della Stella, 7
00041 Albano Laziale (RM)
Tel. 06/9320890 - 069323128
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MERCURIO
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BUONE
PASQUA
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