BOLLETTINO DI INFORMAZIONE DEGLI ITALIANI IN ISRAELE Anno XIV n. 54 Luglio 2013 - Av 5773 Festival Internazionale del Cinema In questi giorni si è concluso il Festival Internazionale del Cinema a Gerusalemme, partecipavano tanti film israeliani di registi noti e meno noti e film stranieri tra cui “Cesare deve morire” dei fratelli Taviani che ha ottenuto l’Orso d’Oro al festival di Berlino. Sono stati proiettati anche un certo numero di cortometraggi e film documentari, tra questi ultimi quello di produzione italiana intitolato “Il viaggio più lungo: gli ebrei di Rodi” per la regia di Ruggero Gabbai, basato su testi e interviste di Liliana Picciotto e Marcello Pezzetti. La storia e la fine tragica di questa comunità sono note ne’ il documentario porta nuovi elementi alla storia, ma quello che è straziante in questa ricostruzione è la semplicità e l’innocenza di questi ebrei che vivono nella piccola isola dal primo secolo a.C. che hanno convissuto con turchi, greci e italiani, che dal governo italiano hanno ottenuto la cittadinanza e studiano anche nelle scuole italiane. Stella Levi, Sami Modiano e Alberto Israel raccontano la loro storia incredibile; non si capacitano ancora di come siano stati buttati fuori dalla scuola senza Segue a pagina 2 Enrico Letta in Israele “L’antisemitismo è un cancro dell’umanità e una minaccia alla pace di tutti i popoli” Con queste parole si è espresso Enrico Letta a Yad Vashem durante la sua prima visita di due giorni in medioriente. Al Tempio italiano di Gerusalemme nel suo incontro con la comunità degli “italkim”, Letta ha ribadito il suo impegno contro l’antisemitismo in evidente aumento anche in Italia e per la pace tra Israele e i Palestinesi. Ha ricordato le difficoltà che deve affrontare il suo governo e il suo impegno per risolvere al più presto la profonda crisi economica italiana e soprattutto la disoccupazione giovanile che sembra essere oggi il problema più urgente. Da parte loro gli italkim, te- nendo presente le origini pisane del Presidente del Consiglio hanno ricordato il ruolo di importanti studiosi italiani e anche pisani (per es Alexander Rofè, adottivo, e Giulio Raccah, laureato) nel progresso culturale dello Stato d’Israele. Letta si è anche interessato all’Aron hakodesh proveniente da Pisa attualmente in fase di restauro al Museo U. Nahon. Un inaspettato tesoro Negli anfratti polverosi della biblioteca dell’università di Bologna nascosto in mezzo a tanti altri manoscritti e catalogato come un’altra delle tante bibbie esistenti c’era invece un tesoro incredibile: non era il manoscritto in questione una Bibbia del XVII secolo come erroneamente creduto ma un Sefer Torah risalente al XII secolo inizio XIII, scritto su pelle ovina e con caratteri “goffi” cioè strani che si comprendono alla luce dell’antichità di questo rotolo. La scoperta è stata fatta dal Prof. Mauro Perani esperto di manoscritti ebraici al Dipartimento di Beni Culturali dell’università di Bologna (con sede a Segue a pagina 2 Segue da pagina 1 Segue da pagina 1 Festival Internazionale del Cinema una spiegazione, umiliati ed offesi senza colpa davanti a tutti i compagni. L’amata Italia che per loro era la civiltà, la letteratura, l’opera, voltava loro le spalle e assisteva indifferente alla deportazione di tutta la comunità dopo l’arrivo dei tedeschi nel settembre del 1943. Ma non solo gli italiani, anche i turchi e soprattutto i greci si assiepavano sulle mura per godersi meglio lo spettacolo della lunga fila di ebrei che lentamente scendeva verso il porto a testa bassa come era stato loro ordinato (era il 23 luglio del 1944). I greci si affrettavano subito dopo ad occupare le case e fare manbassa di tutto quello che apparteneva agli ebrei mentre all’orizzonte sparivano i barconi carichi degli ebrei di Rodi diretti ad Auschwitz. Anche gli inglesi che avevano già bombardato l’isola uccidendo tra gli altri non pochi ebrei si guardarono bene dal fermare le barche. Solo troppo tardi l’ingenua comunità rodiota capì che da quel viaggio non ci sarebbe stato ritorno e che nessuno li avrebbe aiutati. Così finiva la comunità di Rodi che contava alla fine circa 1800 ebrei, di questi ne sopravvissero soltanto 181 che scelsero in parte di vivere in Italia perchè per loro e malgrado tutto l’Italia rappresentava la loro lingua e la loro cultura. M.D.P Ravenna), occupato da anni nello studio e nella catalogazione dei manoscritti ebraici. Imbattutosi nel rotolo in questione ha immediatamente capito trattarsi di una Bibbia molto precedente rispetto a quello che si era pensato. Sia i caratteri molto antichi sia il consulto con esperti mondiali della materia e sia l’esame col carbonio, hanno confermato trattarsi di un manoscritto risa- lente al 1155-1225. È vero che ci sono esempi più antichi di Sefer Torah (per esempio quello conservato a Leningrado e risalente al 1008) ma questo potrebbe essere il più antico rotolo completo della Bibbia fin qui trovato. Al Prof. Perani lo scorso 16 giugno è stata conferita la laurea Honoris Causa dall’Università ebraica di Gerusalemme. AUSCHWITZ: Padiglione Italia Già da parecchi anni a Auschwitz le autorità polacche hanno assegnato a molti paesi degli spazi espositivi in cui ognuno di loro può raccontare quale e come è stato il suo coinvolgimento nella tragedia della Shoah. Alcuni di questi padiglioni sono molto belli, sia nella forma che nella sostanza, come quello della Francia, e toccano i comportamenti e gli errori di quello stato nell’affrontare gli eventi. Ma nonostante che gli italiani siano al terzo posto nel numero di visitatori annuali di Auschwitz, più dei tedeschi e degli israeliani, il padiglione Italia, che 2 KOL HA-ITALKIM era stato inaugurato nel 1980, è stato chiuso un paio di anni fa dalle autorità museali perchè troppo vecchio, fuori contesto, inattuale, trascurato. Concepito secondo i criteri degli anni ‘70 e incentrato in particolare sugli aspetti politici dell’antifascismo, non rispondeva più alle esigenze attuali (l’aspetto ebraico non vi era, ad esempio, neppure accennato), ma i contrasti fra gli enti responsabili e pastoie burocratiche hanno sempre impedito di affrontarne la trasformazione. Adesso pensano addirittura di eliminarlo. “Ad Auschwitz l’Italia non è degna di memoria”, ha titolato Il Fatto Quotidiano lo scorso aprile. EBRAICO O ITALIANO Una famosa frase di un famoso Presidente americano recita: “Non chiedetevi che cosa il vostro Paese può fare per voi: chiedetevi piuttosto che cosa potete fare voi per il vostro Paese.” Questa frase (lehavdil, o mutatis mutandis) mi è venuta in mente a proposito della discussione che prosegue, ingrossa e si espande sulla lingua che si deve usare nelle attività della Hevrat Yehudè Italia. La polemica ha avuto infatti risonanza anche sulle pagine del mensile della comunità ebraica di Roma, Shalom, che nel numero di maggio dedica un’intera pagina all’argomento. Io credo che il discorso sia molto più serio di quello che appare a prima vista. Questo della lingua da usare è un problema che si pone solo a Gerusalemme. Gli italkim di Tel Aviv e di Haifa, per esempio, si aspettano di sentir parlare italiano solo se partecipano alle attività dell’Istituto Italiano di Cultura (che dipende dall’Ambasciata d’Italia in Israele) o della Dante Alighieri, che è preposta all’insegnamento della lingua italiana. Tutto dipende probabilmente dal carattere particolare della Hevrat Yeudè Italia, che è in tutto e per tutto una amutà israeliana indipendente e locale, ma che per forza di cose ha finito per essere il punto di incontro e riferimento per gli olim dall’Italia. Fino a qualche anno fa il numero di questi olim, a Gerusalemme come altrove, non era particolarmente alto, anzi era decisamente basso e i nuovi arrivati che si affacciavano timidamente alla vita di questo paese desideravano solo farne parte nel più breve tempo possibile, lingua compresa. Imparare l’ebraico era indispensabile, come lavare per terra col gumi e non con lo spazzolone. Alle tefilloth del Tempio Italiano di rehov Hillel, con le sue melodie tradizionali e conosciute, ci sono sempre venuti, più o meno assiduamente tutti, religiosi o laici, giovani o meno giovani. E anche se spesso negli ultimi anni fra i “più religiosi” ci sono discussioni aspre se seguire il rito romano, o quello di Livorno o di Milano nelle varie celebrazioni, nessuno è arrivato a pretendere che (come appare nei siddurim di qualche comunità italiana) ci fossero preghiere recitate in italiano. Chi era abituato a capirci poco in Italia si adatta a capirci poco anche qui senza problemi, l’importante è stare insieme (e al tempio si chiacchiera a ruota libera, come nella buona tradizione italiana!!). Un discorso diverso sembra essere quello delle attività “culturali” e ricreative, in senso lato. Se è vero che è stato riconosciuto il disagio delle persone che sono arrivate in età già più avanzata, per cui con molta lungimiranza è stato creato più di dieci anni fa il gruppo di incontro in italiano che è oggi intitolato 3 KOL HA-ITALKIM al nome di rav Sergio Sierra, che ne fu uno dei promotori, è anche vero che fino a un certo periodo le attività si svolgevano molto in ebraico, spesso in italiano, talvolta nelle due lingue insieme, senza polemiche o permali. A seconda dei conferenzieri, degli ospiti, del pubblico a cui erano rivolte. Le attività più “burocratiche”, come assemblee, sedute di consiglio, ecc. sono sempre state tenute, in ebraico e chi all’inizio non capiva tutto ha sempre trovato chi gli spiegasse e gli traducesse. Oggi il quadro è diverso: da molte parti a rehov Hillel si pretende che tutto sia fatto in italiano. Forse perchè gli olim sono più pigri, o forse perchè sono di più e il numero fa la forza. O forse perchè nonostante tutto hanno ancora bisogno di sentirsi dentro le mura protettrici di un ghetto. Italiano, questa volta. C.D.O. INTERNET... Come promesso nel numero precedente, eccoci nuovamente a passeggiare fra i siti web insoliti che sono di nostro interesse. La nostra visita comincia dal sito ufficiale della “British Pathe”, cinegiornale simile alla vecchia “Settimana Incom” ma in inglese. Anche qui troveremo degli spezzoni di filmati, alcuni anche in italiano, molto più brevi rispetto a quelli di cui parlavamo nel numero precedente, perchè che la “British Pathe” vuole vendere i filmati e quindi fa vedere gratis solo brevi anticipazioni: http://www. britishpathe.com/search/query/ Jewish+ITALY Il più interessante è sicuramente un filmato del 1951 sull’insediamento del rabbino capo Elio Toaff a Roma. Lo troverete nel motore di ricerca interno del sito inserendo la frase “Chief Rabbi Installed AKA Italian Chief Rabbi Installed (1951)”. Commovente l’abbraccio del padre rav Alfredo S. Toaff durante la cerimonia. Attenzione: ci sono due filmati con lo stesso titolo, uno in italiano e uno in inglese. Quello in italiano è più lungo. Da vedere anche la cronaca del primo alza bandiera al consolato di Israele a Roma dal titolo “Israeli Flag Hoisted In Rome 1949”. Chissà se qualcuno dei nostri lettori conosce o riconosce la bambina Hassan Levi che nel filmato alza per la prima volta la bandiera dal balcone dell’ambasciata israeliana di Roma. Sarebbe interessante poterla intervistare. Interessante anche il servizio sul bombardamento italiano su una Haifa irriconoscibile. ll titolo: Italians Bomb The Holy Land 1941. Passiamo ora al sito Città Luce http://www.archivioluce. com/archivio/. Fra gli spezzoni de “La Settimana Incom” mi ha colpito “Viaggio in Palestina” del 1938. I commenti antisemiti del giornalista ci ricordano che il filmato è stato prodotto nel periodo delle leggi razziali: “... Nella città uno sparuto numero di usurai e rabbini che si sentono spalleggiati nella lotta contro l’arabo … e gli arabi sostengono animosamente la lotta contro le finanze giudaiche ...”. Consiglio come antidoto di passare subito al filmato: “Gerusalemme Città Santa per tutte le religioni” del 1967. Passiamo ora alla “Manifestazione degli ebrei romani contro la sentenza del Tribunale militare che scarcera Kappler” del 25/11/1976 - S0478. I romani riconosceranno fra i manifestanti molti parenti e correligionari. I filmati da citare sono ancora molti ma per motivi di spazio ne scriviamo solo i titoli senza 4 KOL HA-ITALKIM commenti. Tramite il motore di ricerca interno del sito sarà facile trovare il video di riferimento: Dal nostro inviato speciale in Palestina. Guerra arabo-israeliana. 10/06/1948 00162 Lo Stato d’Israele: parata militare a Tel-Aviv e ad Haifa. 06/08/1948 - 00178 Israele: viaggio sul “tappeto magico”. 12/01/1950 - 00389 Dai nostri inviati speciali viaggio in Palestina 27/01/1950 - 00396 Il “padre d’Israele” è morto 19/11/1952 - 00868 Incidente alla frontiera tra l’Egitto e la Palestina. Scontri nella regione di Gaza al confine tra Israele [...] 11/03/1955 01221 Destinazione Suez. “Si combatte per Suez - S’imbarcano truppe francesi e inglesi. destinazione Egitto” 08/11/1956 01479 Questa volta in primo piano. Roma: ignoti imbrattano la lapide della Sinagoga su cui sono riportati i [...] 29/05/1958 - 01659 Ma finiamo la visita in questo sito con qualcosa di veramente speciale: “L’inaugurazione dell’orfanotrofio israelita di Roma”, filmato muto del 1929! Dello stesso anno ho trovato un lungo documentario dal titolo “Igiene della scuola” prodotto dalla propaganda fascista sulla INTERNET ... E ANCORA INTERNET politica edilizia delle scuole. Se andate direttamente al ventesimo minuto e mezzo dall’inizio vedrete scritto: “Asilo infantile israelitico di Roma per 250 bambini poveri”. Fatico a capire la frase: l’asilo era sicuramente aperto a tutti i bambini sia poveri o meno. Dalla immagine successiva che inseriamo nella pagina capiamo chiaramente che il palazzo che si vede non è l’istituto Pitigliani e suppongo che sia il palazzo della vecchia scuola ebraica, demolito negli anni ‘50 quando l’architetto Di Castro ha costruito al suo posto i due palazzi dove fino a pochi anni fa c’erano la Scuola elementare Polacco e la scuola media, e dove ancora si trovano gli Asili. Le scene che seguono fanno vedere le aule e un ampio giardino, che non riesco ad immaginarmi alle spalle dell’edificio della ex scuola ebraica. Forse è un errore dell’operatore o più semplicemente propaganda fascista. Ho cercato conferme su internet ma non le ho trovate: se qualcuno dei lettori ha notizie più precise o riconosce gli edifici, lo invitiamo a scriverci. Cinegiornali “Tempi Nostri” Igiene della scuola 1929 - M012701. Andiamo ora alla sorprendente cronaca del carnevale a Wolfach, ridente cittadina tede- sca. Mentre cercavo materiale per questo articolo, mi ha incuriosito il fatto che fra i filmati proposti dal sito dell’Archivio Luce, inserendo la parola “ebrei” compariva questo video. Anche se non riguarda gli ebrei italiani l’ho trovato interessante e ve lo propongo. L’anno di produzione del filmato è 1937 e il commen- tatore ci mostra con allegria gli abitanti di Wolfach che prendono in giro gli ebrei e le loro usanze durante il carnevale. Come in quegli anni si poteva ridere di antisemitismo. Ma finiamo ora con due filmati positivi: in http://senato.archivioluce.it/senato-luce/home. html troviamo un altro sito del senato legato all’Archivio Luce. Molti video sono già presenti nell’ Archivio Luce sopra menzionato; qui troviamo un filmato del 1946 sulla creazione di un campo scuola a Fano per i profu- 5 KOL HA-ITALKIM ghi scampati dai campi che andranno in Israele, e il commento favorevole alla creazione di uno stato nazionale ebraico, http://senato.archivioluce.it/senato-luce/ scheda/video/IL5000094755/2/ Fano-una-scuola-per-i-profughiebrei.html Il 22/11/1962, La Settimana Incom n. 02295 mostra la visita in Israele del sindaco di Firenze La Pira, che presenzia all’inaugurazione della scuola costruita grazie ai fondi dell’Aliyat Ha Noar italiano. Sono sicuro che gli italkim meno giovani vi riconosceranno personalità della comunità italiana di quegli anni : http://www.youtube.com/ watch?v=67TF7DuCj6g Anche questa volta potrete trovare sul sito https://sites.google.com/site/kolaitalkim/ questo articolo da cui potrete navigare più facilmente dato che gli indirizzi dei siti qui menzionati sono tutti linkati. Lello Dell’Ariccia Il PIN - Storie di ordinaria burocrazia Il Dott. Bediùk si considerava una persona innovativa. Non appena l’INPS (Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale) gli dette la possibilità di inviare le denunce mensili dei suoi dipendenti per via telematica, si attivò immediatamente. Si recò alla più vicina sede INPS e una persona gentile lo aiutò. Gli spiegò che dietro presentazione del Codice Fiscale gli avrebbero assegnato un PIN come consulente della propria azienda. ll Dott. Bediuk perplesso si chiese tra se e se come mai dovesse diventare un consulente della sua azienda di cui era amministratore, per accedere ai dati dell’azienda stessa. Si chiese inoltre quanti impiegati dell’INPS sapessero il significato del termine PIN in inglese (Personal Identification Number). Ma rimosse questi pensieri, fece quanto richiesto e uscì dalla sede INPS con il PIN . Dopo qualche tempo, nel Sito INPS vide che era possibile anche vedere la propria situazione previdenziale inserendo il Codice Fiscale e il PIN. Dopo aver fatto quest’operazione però, ricevette un messaggio di errore: PIN non valido. Sarà si disse fra se e se – dovrò chiedere un nuovo PIN. Pazientemente andò quindi nella pagina di richiesta e dopo aver inserito alcuni dati premette il fatidico pulsante “Invia”. Con disappunto ricevette il seguente messaggio: PIN già attribuito al Codice Fiscale. Il Dott. Bediuk non era tipo da arrendersi facilmente. Prese il telefono e si informò. È semplice - gli rispose la voce al telefono – deve chiedere l’estensione del suo profilo utente. È banale, si disse fra sè e sè il Dott. Bediuk e inviò una mail di richiesta all’indirizzo trovato sul Sito. Gli venne risposto dal Gruppo di Supporto PIN on line (ma perché mai era necessario costituire addirittura una struttura per queste questioni, con relativi costi, si chiese tra se e se il Dott. Bediuk…) Gentile Utente, poiché risulta esserle stato rilasciato un PIN cartaceo dalla sede (come azienda o consulente ecc..), non è possibile richiedere un ulteriore PIN ma è necessario presentarsi alla sede provinciale INPS di competenza e chiedere l’ampliamento del profilo. Trovandosi un giorno nei pressi della sede INPS, il Dott. Bediuk si presentò quindi all’ingresso. Dove deve andare? chiese l’usciere. Dovrei chiedere l’estensione del profilo utente del mio PIN. L’uomo lo guardò con fare tra l’interrogativo e lo spaventato. Ma chi gliel’ha detto che deve venire qui? Voi! rispose il Dott. Bediuk esibendo la copia dell’E-mail ricevuta e che aveva prudentemente portato con se. Ah, ho capito. Deve andare al primo piano al settore aziende, salendo da quella scala per il pubblico. Un uomo con i baffi lo stava osservando incuriosito. 6 KOL HA-ITALKIM Il Dott. Bediuk si recò al primo piano, prese il numerino e attese pazientemente. Venuto il suo turno fece la sua richiesta. L’addetto lo fissò con uno sguardo interrogativo. Ma non è qui che deve venire. Deve scendere all’ingresso dove c’è l’addetto alle informazioni. Di fianco c’è una porticina; deve entrare lì e c’è la persona che risolverà il suo problema. Il Dott. Bediuk scese, ed entrò dalla porta indicata. Si trovò in un grande stanzone con una donna seduta dietro ad una scrivania. Il Dott. Bediuk spiegò cosa stava cercando. Mi spiace ma non sono io la persona giusta; lei deve salire al secondo piano entrando dalla porta a vetri che vede all’ingresso; li troverà la persona che si occupa del suo problema. Il Dott. Bediuk ringraziò, uscì e andò verso la porta a vetri; spinse, ma la porta era chiusa. L’uomo con i baffi lo stava osservando incuriosito. Ehi, lei dove sta andando? Gli corse dietro l’usciere. Mi hanno detto di salire al secondo piano … Ma lei non può salire; l’ingresso da quella porta è riservato. Deve avere un pass per poter entrare. E dove lo trovo il pass? Vada al primo piano e chieda a qualcuno del settore aziende. L’uomo con i baffi lo stava osservando con un sorriso divertito. Il Dott. Bediuk si accinse a salire nuovamente al primo piano. Prese nuovamente il numerino ed attese. Ancora lei? Disse sorpreso l’addetto di prima. Si, forse ho trovato la soluzione, ma mi occorre un pass per salire al secondo piano. Glielo faccio subito. Felice, il Dott. Bediuk presentò trionfante il pass all’ingresso sotto lo sguardo divertito dell’uomo con i baffi. L’addetto pigiò un pulsante, la porta a vetri finalmente si aprì e il Dott. Bediuk salì al secondo piano. Il Dott. Bediuk arrivò davanti ad una porta a vetri. All’interno vi erano alcune persone sedute ognuno alla propria scrivania. Entrò e si avvicinò a una di queste. Un uomo in piedi con la barba stava conversando con la persona seduta. Lei che fa qui? Lo apostrofò quest’ultimo, mentre l’uomo con la barba andava nella stanza vicina. Il Dott. Bediuk spiegò nuovamente il suo problema. L’impiegato lo guardò per un istante. Lei non dovrebbe essere qui. Questi uffici sono riservati agli addetti. Però, guardi, la voglio aiutare. La persona che si occu- pa di questi problemi è l’uomo con la barba che era qui qualche istante fa. Il Dott. Bediuk tirò un sospiro di sollievo, finalmente aveva trovato la persona giusta; ringraziò e fece per andare nell’altra stanza, ma l’impiegato gentile lo fermò. Scusi, ma lei non può presentarsi a lui qui. Deve scendere giù e recarsi poi al primo piano alla sezione aziende. Vedrà che tra qualche minuto lo troverà allo sportello. Il Dott. Bediuk scese all’ingresso. Il signore con i baffi lo guardò ridendo. Restituì il pass sotto lo sguardo tra l’incredulo ed il divertito dell’uomo con i baffi, salì nuovamente al primo piano, prese il numero e attese. Giunse il suo turno andò allo sportello dove nel frattempo era arrivato l’uomo con la barba ed espose il suo problema. Ma è semplice,– l’uomo con la barba pigiò qualche tasto sul suo computer - ecco fatto. Il Dott. Bediuk ringraziò e uscì dalla Sede dell’INPS. Guardò l’orologio; erano passate tre ore da quando era entrato. Qualche giorno dopo il Dott. Bediuk entrò nel Sito e digitò PIN e codice fiscale. Apparve il messaggio sibillino: tipologia di utente non riconosciuta. Il Dott. Bediuk era sconcertato. Eppure aveva fatto quello che gli avevano detto. Decise di chiedere ancora lumi al Gruppo di Supporto PIN on line, inviando una mail che gli rispose: Gentile utente, le consiglia- 7 KOL HA-ITALKIM mo di rivolgersi alla sede che ha provveduto all’estensione del profilo. Il Dott. Bediuk cominciò a sudare freddo; non voleva ripetere l’odissea già vissuta. Tuttavia ora era impegnato in altre cose e lasciò perdere per un pò. Dopo qualche giorno provò nuovamente e misteriosamente questa volta la cosa funzionò. Il Dott. Bediuk finalmente tirò un sospiro di sollievo e scosse la testa, rinunciando a capire cosa fosse successo. Raffaele Picciotto Fedi Ratificare la convenzione di sicurezza sociale con Israele Marco Fedi (che rappresenta anche Israele al Parlamento italiano) ha presentato un’interrogazione al Ministro del Lavoro e a quello degli Esteri per l’aggiornamento e la ratifica della convenzione di reciprocità in materia di sicurezza sociale tra Italia e Israele. “Con la mia interrogazione ai ministri competenti ho richiamato una duplice esigenza: aggiornare il testo della convenzione e procedere finalmente da parte italiana a ratificare la convenzione per corrispondere ad un’obiettiva necessità che interessa tanti lavoratori e professionisti. Ne va il diritto delle persone ad avere una tutela volta a far valere giusti diritti legati a esperienze di lavoro effettivamente realizzate.” Museo di Arte Ebraica Italiana U. Nahon Policromie del tempo Motivi architettonici nell’arte ebraica italiana Il Museo U. Nahon organizza per tutto il periodo estivo, un’importante mostra dal titolo “Motivi architettonici nell’arte ebraica italiana”. Sono questi, com’e’ noto, motivi molto frequenti nell’arte italiana anche ebraica, in tutti i periodi storici da quelli piu’ antichi fino all’arte moderna. Li troviamo nelle monete, nelle stoffe, nei manoscritti, nei libri stampati come pure negli oggetti rituali. Si tratta di edifici o elementi architetonici come archi, colonne, portali, edicole o baldacchini.Collabora l’artista Danielle Sulevic. Con questo titolo è stata organizzata una giornata di studio sul restauro ligneo dal Museo di arte ebraica italiana U. Nahon in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura. È certamente noto che l’Italia è uno dei paesi all’avanguardia per quel che riguarda le tecniche del restauro in generale e quello del legno in particolare. Soprattutto in Toscana e specialmente a Firenze operano scuole famose in tutto il mondo. Questa volta è stato invitato a tenere una serie di lezioni al Museo Nahon di Gerusalemme (che è particolarmente ricco di antichi arredi sacri lignei) il professor Teodoro Auricchio direttore dell’Istituto Europeo di Restauro con sede a Ischia. L’evento straordinario è legato al fatto che alle lezioni dell’esperto italiano hanno partecipato in massa professionisti e studenti di restauro dei maggiori musei israeliani e di tutte le università compreso l’Istituto Weitzman, il Centro per il Restau- 8 KOL HA-ITALKIM ro di Acco e il Dipartimento delle Antichità del Ministero dell’Istruzione. Il prof. Auricchio ha presentato una serie di trascinanti lezioni sul corretto approccio teorico e pratico al restauro ligneo: etica diagnostica e intervento. Anche le più moderne tecnologie (lampade speciali) sono state dimostrate ai partecipanti. Alla fine si è svolto un esame collettivo sulle fasi del restauro e lo studio delle patine. Un evento senz’altro importante a cui gli esperti israeliani hanno aderito con entusiasmo, che rafforza i buoni rapporti che corrono tra Italia e Israele. ONORIFICENZA In occasione della festa della Repubblica il 2 giugno, nella residenza dell’Ambasciatore Talò a Ramat Gan è stata consegnata a Corrado De Benedetti del Kibbuz Ruchama l’onoreficenza Stella al Merito del Lavoro rilasciata dal Presidente della Repubblica Luigi Napolitano. Corrado De Benedetti nasce a Ferrara nel 1927 da una famiglia ebraica appartenente alla media borghesia. Il padre ufficiale viene espulso dall’esercito italiano a seguito delle leggi razziali. Durante la guerra la famiglia si nasconde Il 17 luglio, l’Ambasciatore d’Italia in Israele Francesco Talò ha ospitato in residenza la delegazione italiana ai Giochi in Romagna e dopo la liberazione De Benedetti entra nel movimento Hechaluz e fa l’aliyà nel 1949, stabilendosi nel kibbuz di Ruchama dove vive fino oggi. Ha fatto parte della direzione economica del movimento kibbuzistico e dell’Organizzazione Sionistica Mondiale. È noto al pubblico italiano come autore di libri tra cui :”Anni di rabbia e speranze 19381949” e “I sogni non passano in eredità”. Auguri all’amico De Benedetti da 9 anni membro attivo del Com. It.Es. Ricordiamo ai connazionali italiani gli indirizzi del Com.It.Es. d’Israele: P.O.Box 4672 – 91046 Gerusalemme . Posta elettronica : [email protected]. Ricordiamo nuovamente a tutti i connazionali italiani che è loro obbligo aggiornare immediatamente il rispettivo Consolato per ogni cambio di indirizzo e cambio di stato civile, quale matrimonio, nascita, divorzio, decesso, in modo da poter aggiornare tempestivamente le registrazioni anagrafiche presso l’A.I.R.E. delle Maccabiadi, guidata da Vittorio Pavoncello (Botticella). L’italo-israeliana Shir Landes ha vinto una medaglia di bron- zo nel judo. Eden Pescara, figlia di Sami e di Merav Cassuto, fa parte della nazionale israeliana di nuoto. Avv. Alessandro Levi Su Tutta Israele Iscritto all’ordine degli avvocati del foro di Milano Svolge attività in ambito giudiziale. 5 Civile: 5 Penale: recupero crediti, risarcimento danni, separazione e divorzi, locazioni, rapporti di diritto commerciale. * Lavoro professionale * Piena garanzia * Contratto firmato reati in generale, immigrazione clandestina, detenzione e spaccio di stupefacenti. 5 In ambito stragiudiziale: successioni ereditarie, permessi di soggiorno, cittadinanza. Recapiti: via Guastalla 5, 20122, Milano Tel.: 0039-02-5512250 Fax: 0039-02-55190247 Cell.: 0039-347-4622826 oppure: 00972-525325306 e-mail: [email protected] 9 * + di 100 canali italiani * Televisione satellitare in Israele, come in Italia * Possibilità di trasmissioni in HD * Il “Receiver” in offerta * Molti canali di sport e film MENO CARO DI “YES” e “HOT” Per informazioni: tel. 050-540 77 11 [email protected] Sito Internet: www.sat.co.il KOL HA-ITALKIM AL TEMPIO ITALIANO DI RAMAT GAN Yom ha Shoah - Con una commovente cerimonia a cui ha partecipato un folto pubblico, alla presenza di S.E. l’Ambasciatore d’Italia Francesco Talò e signora, della dott.ssa Simonetta Della Seta e dell’addetto scientifico prof. Alessandro Treves e sig.ra, è stato celebrato Yom Hashoah ve Hagvurah al tempio Ovadia da Bertinoro di Ramat Gan. Dopo il Kadish e il Mizmor Le David, è stata letta la traduzione in italiano dell’Izkor. “Ricordi il Signore le anime delle persone sante che furono uccise in Europa e altrove, nelle città, nelle campagne, nei ghetti e nei campi di stermi- nio dalla follia nazista. Furono sistematicamente trucidati giovani e vecchi, donne, bambini e neonati, genitori coi loro figli, intere famiglie, insegnanti e i loro allievi per mano di carnefici con lo scopo di annientare ed estirpare totalmente il popolo ebraico. Ricordi il Signore le anime dei nostri fratelli, figli di Israele, che furono assassinati, arsi vivi, ridotti a cenere, massacrati e sepolti vivi per la sola colpa di essere ebrei. Ricordi il Signore le vittime del Suo popolo che giacciono in qualsivoglia luogo del mondo.” Anche S.E. l’ambasciatore Talò, la dott.ssa Della Seta e il prof. Tre- ves hanno partecipato alla lettura dei nomi dei deportati dall’Italia. Yom Azmauth - Dopo Arvit e il suono dello shofar, le signore del Tempio hanno organizzato nel matroneo imbandierato una gustosa cena – tutti seduti - terminata con macedonia e torta gelato proprio in coincidenza con lo spettacolo dei fuochi di artificio dalla sottostante piazza centrale di Ramat Gan. Celebrando Rita Levi Montalcini Il Peres Center for Peace ha organizzato in collaborazione coll’Ambasciata d’Italia un convegno dedicato alla neuroscienza materia per la quale la scienziata ha ottenuto il Premio Nobel. Ma più che una commemorazione questo incontro si proponeva di stimolare la ricerca, aiutare i giovani a trovare risposte con- crete alle loro richieste di supporto, collaborazione scientifica in questo campo tra università israeliane e palestinesi. La fondazione Rita Levi Montalcini ha già promosso dal 1992, 150 differenti progetti in tutto il mondo, organizzando corsi, mettendo a disposizione borse di studio, creando collaborazioni tra diversi centri di neurochirurgia. Tra l’altro sono coinvolti nel progetto scienziati israeliani che collaborano con colleghi palestinesi, turchi, giordani e perfino iraniani. Particolarmente apprezzata la collaborazione tra studenti dell’università di Tel Aviv e quella di Al Quds. 10 KOL HA-ITALKIM Il ricordo di Rita Levi Montalcini si onora non con discorsi ma aiutando studiosi di tutto il mondo a realizzare i loro progetti. Anche a Roma si è tenuto il 22 aprile, presso l’Aula Magna dell’Università La Sapienza, un evento in ricordo di Rita LeviMontalcini, a cui è intervenuto il prof. Aaron Ciechanover, premio Nobel 2004 per la Chimica e ricercatore presso il Technion e il Rambam di Haifa. La scelta di Aaron Ciechanover è stata fatta dagli organizzatori in considerazione dei forti legami di amicizia esistenti fra i due ricercatori che si erano conosciuti a Roma nel 2005. Da Prandelli a Sacchi È da poco finito l’Europeo Under 21 in Israele ma le sensazioni di quest’ultimo mese sono ancora calde e forti. Calde come le emozioni dell’ultimo torneo di calcetto, il sesto per l’esattezza, organizzato dal Roma Club Gerusalemme per i suoi affiliati alla scuola calcio. Più di 70 ragazzini si sono sfidati sotto gli occhi del Console Generale d’Italia Davide La Cecilia, in una calda giornata di giugno, creando un vero e proprio clima da stadio sostenuto da amici, parenti e soprattutto genitori. Anche nel torneo degli adulti non sono mancate le sorprese. La giovane squadra di ragazzi provenienti da Modena (Crema-Uzzielli-Oppenheim) ha dato filo da torcere anche in finale al Milan. Tutto sommato si trattava di avvenimenti di ordinaria amministrazione per il Roma Club Gerusalemme, che in poco più di un mese ha vissuto giornate ben più intense come la doppia visita del CT della Nazionale Italiana di calcio Cesare Prandelli e del campione del mondo Antonio Cabrini. Entrambi si sono prestati ad allenare per un buon quarto d’ora i ragazzini della nostra scuola calcio. Sotto le telecamera puntate della televisione israeliana e della Rai i due Mister hanno firmato autografi ai bambini e preso atto della richiesta del Presidente Fabio Sonnino di organizzare a Gerusalemme una partita per l’addio dalla Nazionale Italiana da parte del Capitano Francesco Totti. Prandelli:” Sarebbe un sogno”. Il 6 Giugno l’autobus gremito di bambini della scuola calcio fa scalo a Ramat Ha Sharon per incontrare i giovani calciatori della Nazionale Italiana. Assistere al loro allenamento è stato un mezzo delirio per i ragazzi. Oltre alla calorosa accoglienza da parte dei dirigenti della FIGC i bambini hanno ricevuto in regalo cappellini, portachiavi, spillette della Nazionale nonché magliette autografate. In cambio noi abbiamo regalato alla Nazionale uno scudetto di cristallo per ringraziamento col nostro slogan “Sport senza frontiere”, inciso in tre lingue. 11 KOL HA-ITALKIM Pochi giorni dopo i giocatori hanno ricambiato la visita. Questa volta a Gerusalemme presso la sede del Roma Club si sono presentati tutti i giocatori insieme al Mister Devis Mangia, hanno quindi proseguito alla volta della città vecchia (Santo Sepolcro e il Kotel). Tutti i ragazzi sono stati invitati a vedere la prossima partita contro la Norvegia. Muniti di 50 biglietti il tifo per l’Italia si è fatto sentire alto dalla tribuna dello stadio Blumfield di Tel Aviv. Come se non bastasse la Nazionale insieme a tutta la delegazione delle FIGC è giunta a Gerusalemme per disputare la tanto attesa finale del Campionato Europeo. Il giorno precedente alla partita il coordinatore delle nazionali giovanili il CT Arrigo Sacchi e il capo della delegazione Gabriele Gravina hanno voluto far visita alla sede del Roma Club Gerusalemme incontrando alcuni dei nostri ragazzi ed invitandoli a cenare con loro in albergo. Purtroppo la finale è andata come è andata, ma questo non cancellerà i nostri ricordi, le emozioni, i sorrisi dei ragazzini che hanno vissuto questi irripetibili momenti. Da Prandelli a Sacchi aspettando il Capitano. Sarebbe un sogno. S.G. In ricordo di Haim Vito Volterra È mancato all’età di 92 anni il prof. Haim Vito Volterra, architetto e pianificatore ambientale. Nato ad Ancona e rimasto in questa città fino alla fine del liceo, aveva dovuto proseguire gli studi accademici in Svizzera a causa delle leggi razziali. Nel 1943 conseguita la laurea, tornò in Italia e si uni’ ai partigiani della zona di Amandola operando contro i nazisti in ritirata. All’inizio di maggio del 1944 il gruppo venne a sapere che dal campo di Servigliano dove erano stati raccolti ebrei e soldati delle forze alleate fatti prigionieri, i tedeschi si preparavano a deportare tutti nei campi di concentramento. Volterra preparò i piani per liberare i prigionieri organizzò e presiedette all’operazione e con la collaborazione dell’aviazione anglo-americana portò a termine con successo l’impresa dopo aver isolato i cavi del telefono e del telegrafo. Alla fine della guerra dopo aver sostenuto gli esami per il riconoscimento del titolo svizzero cominciò a lavorare come pianificatore ambientale, divenendo anche membro del consiglio del Comune di Ancona e qualche anno più tardi assistente all’università di Genova. Fu anche membro della redazione della rivista internazionale “Urbanistica”. All’inizio degli anni ’50 professore di architettura e pianificazione, fu seguace della scuola Bauhaus a capo della quale era Le Corbusier la cui influenza in quegli anni era notevole. Nel 1951 fece l’aliyà e lavorò con architetti di fama come Ariè Sharon e Marcel Janco, col quale programmò i primi parchi nazionali e riserve naturali protette. Sempre con Janco scoprì e restaurò il villaggio Vito Volterra con David Cassuto a Yad Vashem di Ein Hod che sarebbe divenuto il villaggio antiche sinagoghe. Negli anni ’60 degli artisti. è stato tra i fondatori dell’AssociaNel 1952 sposò Miriam Camzione per la pianificazione. pagnano da cui ebbe una figlia Rimase sempre legato alla Michal, con lei si trasferì a Gerucomunità degli italiani in Israel salemme e qui creò il primo piamembro fino all’ultimo giorno no regolatore della Capitale. della Hevrat Yehudè Italia. In seguito si trasferì nel nord Una volta in pensione è stato del paese lavorando come archinominato membro dell’Accadetetto per il ministero degli interni, mia di Scienze Lettere ed Arti. tra i fondatori della città di Nazrat Vito Volterra ha scritto decine Ilit, pianificò parte degli edifici di articoli, in parte pubblicati, su più importanti. importanti riviste del settore urbaInsegnò saltuariamente alnistico ed ha anche collaborato con l’università di Haifa e al TechTorat Haim. Senza dubbio sarà rinion e fu attivo nel Comitato per cordato come persona intellettuale la conservazione e il restauro di colta e modesta. edifici storici ed in particolare di Sia benedetto il Suo Ricordo Piera Levi Bassi 1923-2013 È mancata a Sdè Eliahu Piera Bassi figura assai nota nella comunità italiana di Israele. Sposata a Paolo Shaul Bassi dal 1945 dopo le tristi vicissitudini che li avevano separati in Italia (dopo le leggi razziali Paolo aveva fatto la aliyà mentre Piera era rimasta bloccata in Italia) avevano fondato il kibbutz di Sdè Eliahu nella valle di Beth Shean lavorando duramente e in condizioni molto difficili. Rimasero sempre in questo kibbutz. Shaul moriva molto giovane nel 1967 lasciando a Piera il compito di crescere figli e nipoti nell’amore per Israele e per le tradizioni ebraiche italiane. 12 KOL HA-ITALKIM Ricordo di Bianca z.l. Dieci anni fa, esattamente l’11 di Sivan un kamikaze imbottito di tritolo fece saltare in aria a Gerusalemme l’autobus di linea 14a. Nell’attentato persero la vita 16 persone tra le quali Bianca Rivka Shihrur Kauders. Bianca proveniva da una ben nota famiglia della comunità ebraica di Milano, aveva frequentato la scuola di via Eupili e nel 1969 aveva compiuto la sua aliyà stabilendosi a Gerusalemme. In Israele metteva su famiglia e continuava a frequentare le at- tività della comunità italiana di rehov Hillel, interessata ai corsì e alle conferenze. Sempre sorridente cordiale e generosa sapeva conquistarsi la simpatia e l’affetto di chi la conosceva. Nonostante siano passati dieci anni da quel tragico evento, Bianca è rimasta nel cuore di parenti e amici che si sono raccolti numerosi prima al cimitero e poi in una sala di Yad Sara onorarne la memoria. Tra l’altro l’ha ricordata affet- tuosamente per via e-mail Vittoria compagna di scuola dei tempi di via Eupili che cosi’ scrive:”il suo viso gingi e il suo sorriso sono rimasti ben impressi nella mia memoria. La sua timidezza e ingenuità facevano parte della sua personalità si che spesso le sue guance arrossivano….” Ai presenti è stato distribuito un libretto con fotografie e ricordi al cui centro compare un articolo su Bianca pubblicato dalla rivista “Pnima”. Yihie Zichrà Baruch F.R.G. Notizie in breve Un progetto di gemellaggio finanziato dall’Unione Europea per 18 mesi è stato lanciato a fine febbraio a Tel Aviv. Nell’ambito del progetto un esperto italiano del Ministero dell’Agricoltura guiderà un team di colleghi europei, per armonizzare la legislazioni israeliana a quella europea sul tema della diversificazione rurale. Il progetto italiano è stato scelto alla luce della grande esperienza dell’Italia in agriturismi a cui gli israeliani sono molto interessati. Al MEIS (Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah) di Ferrara è stata inaugurata con grande successo una mostra, che sarà aperta fino al 30 giugno. La mostra “Testa e cuore” è basata su oltre duemila pezzi fra oggetti di arte cerimoniale ebraica, documenti rari e libri preziosi provenienti dalla collezione di Gianfranco Moscati, frutto di una ricerca di decenni. La polizia postale italiana, su denuncia presentata dalla comunità ebraica di Merano, ha oscurato il sito web Holy war che, basandosi anche su materiali provenienti dalla Norvegia, era uno dei più beceri e violenti siti antisemiti degli ultimi tempi. A Yad Vashem si è aperta a fine giugno una mostra dal titolo “I Am My Brother’s Keeper”, a 50 anni dall’inizio del riconoscimento dei Giusti fra le Nazioni. La mostra consiste in cinque filmati che esemplificano i diversi ambiti in cui si sono svolte le operazioni di salvataggio di ebrei durante la Shoah. Una gran parte del primo filmato, dove si tratta dell’aiuto portato da religiosi 13 KOL HA-ITALKIM delle varie fedi, parla di Firenze e tratta le vicende delle famiglie Cassuto, Campagnano e Pacifici. Alla fine di aprile, Abu Mazen ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Napoli. I festeggiamenti sono durati tre giorni e tre notti, coronati anche dalla consegna delle chiavi della città di Pompei e della laurea honoris causa in relazioni internazionali conferitagli dall’antica università di Salerno. Il sindaco di Napoli ha dichiarato: “Oggi è una giornata storica per Napoli, per la Palestina, per l’Italia e il Sud!” A Bologna è stato inaugurato il 26 maggio un giardino a nome di Rabin, alla presenza di personalità cittadine, dell’ambasciatore d’Israele in Italia, di esponenti delle associazioni ebraiche, della comunità, dell’Unione e della Sinistra per Israele. LIBRI Elena Lea Rossi Artom, La Famiglia De’ Rossi, Vicissitudini di una famiglia ebraica da Gerusalemme a Roma e da Roma nel mondo, Giuntina, Firenze 2013, pp.272 più 2 tavole genealogiche. La storia della famiglia min ‘Adumim (con tutte le variazioni di traduzione del cognome derivate nel corso del tempo: De’ Rossi, de’ Rossi, Rossi, Rosso, de’ Rubeis, Derossi, delli Rossi, Rossio, Roscio, e altri), è lunga molti secoli. Se ne hanno notizie dal 70 a.E.V., poiché era questa una delle quattro famiglie principesche che Tito deportò a Roma per il suo trionfo, dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme. Raccontare la storia di questa famiglia è raccontare la storia degli ebrei in Italia, della loro presenza nelle varie zone, degli spostamenti di città in città, dei periodi di tranquillità e di quelli più duri. Emerge da questo libro il quadro vivace di una vita intensa e attiva nei ghetti, e non solo quella più nota e descritta degli ebrei di Roma, delle molteplici e disparate attività, delle abitazioni spesso precarie e malsane ma preziose, dell’alto tasso di mortalità di partorienti e bambini, ma anche delle capacità degli ebrei di crescere e moltiplicarsi nonostante tutto. Attraverso documenti e stralci di documenti rintracciati in un gran numero di archivi, l’esame di Ketubboth conservate in Prof. Alexander Rofè e dal rav Prof. Roberto Bonfil, che ne ha firmato la prefazione. Italia, in Israele, in Canada, negli U.S.A., con l’ausilio di una vasta e aggiornata bibliografia e dei mezzi tecnici più attuali l’autrice porta alla luce i nomi di personaggi famosi, come Azarià de’ Rossi o Salomone Rossi, ma anche quelli di scribi, fra cui anche donne, rabbini, imprenditori, studiosi, musicisti, maestri, medici. Come, ad esempio quello del ferrarese Elia Giacobbe Rossi, medico in Egitto dal 1838, onorato e considerato dal vicerè, che pubblicò studi e relazioni sulla peste e la febbre gialla, una Geografia medica d’Egitto e portò a Ferrara manoscritti e animali strani. Una ricerca e una testimonianza preziosa che sono un atto d’amore per la famiglia paterna portato a termine da Elena Rossi Artom, che Simonetta Della Seta nella sua introduzione al libro descrive come “una piccola grande donna, che porta nell’animo quasi un secolo di storia vissuta e nello sguardo la freschezza della sua curiosità.” Il libro, ricco di fotografie, di riproduzioni di documenti, di grafici, è stato presentato in giugno presso la Hevrat Yehude’ Italia, di fronte a un pubblico interessato e partecipe, dall’Autrice, dalla dott. Simonetta Della Seta, da Giovanna Barouch Camis, dal 14 KOL HA-ITALKIM Alberto Cavaglion, Nati con la Libertà Dizionario portatile dell’ebraismo contemporaneo2012, l’Ancora del Mediterraneo Le gomene. Pagg.156 L’Opus di Alberto Cavaglion, che si arricchisce di anno in anno, è lo specchio di un Autore che non si può inquadrare banalmente. Alberto è sì storico nell’accezione del termine, avendo trattato con pagine struggenti il passato del “secolo breve” e di come tramandarlo alle nuove generazioni, ma è pure l’acuto e informatissimo critico letterario, cito il suo studio su Saba e l’edizione di “Se questo è un uomo”, che lo pone tra i più notevoli cultori di Primo Levi ed è soprattutto il custode della Memoria del suo Piemonte ebraico, rievocando figure note e meno note, il loro mondo, il loro gergo , l’impatto con i loro lochi natii. L’ultima sua fatica, che sto esaminando, è una collezione di saggi, direi, di medaglioni, di varia ebraicità ed italianità, che riprende un leit-motiv caro al Nostro: l’identità ebraica in Italia postemancipatoria. Ogni capitolo comporterebbe una approfondita disamina. Dalla gustosa rievocazione della relazione di Mazzini con il fedelissimo Angelo Usiglio, che tocca certi FONDAZIONE RAFFAELE CANTONI UNIONE DELLE COMUNITÀ EBRAICHE ITALIANE pregiudizi nei nostri confronti anche in anime elette fino al saggio “L’arte dell’umorismo e la casa del ridere”, che ricorda soprattutto un egregio scrittore, ingiustamente quasi dimenticato, Alberto Cantoni, che ispirò Pirandello, accomunato ai sentimenti delle generazioni ebraiche tra i due secoli, nate con la libertà e alle prese, in diverse misure, con quel quid che è il retaggio ebraico. Cavaglion da tempo esamina la problematica degli ebrei senza saperlo”, degli appartenenti ad una più che bimillenaria collettività così particolare, con una sua specificità in rapporto agli altri centri della dispersione. Personalità di rilievo, alcune frequentate dall’Autore stesso, nomi di prima grandezza del Novecento italiano. Cavaglion ci fornisce, soprattutto nelle note, una quantità di notizie, che ci suscitano stimoli intellettuali per ulteriori approfondimenti. In ispecie per gli italkim che possono essere apportatori in Erez Israel di una tradizione culturale di notevole rilievo. Chi scrive ha sovente esortato l’amico di Cuneo ad intrapendere un’opera di ampio respiro che possa delineare un vasto panorama di centocinquanta e più anni dell’Italia Ebraica, in tutti i suoi aspetti, un compito da assolvere anche per i non ebrei molte volte carenti di conoscenza o condizionati da perduranti luoghi comuni. R.R La Fondazione per la Gioventù Ebraica “Raffaele Cantoni” e l`U.C.E.I hanno deciso di distribuire per l’anno accademico 2013-2014 alcune borse di studio di N.I.S. 4.000 ognuna a studenti provenienti dall’Italia. Tali borse di studio verranno conferite a giudizio insindacabile del Comitato Direttivo della Fondazione in Israele e dell’U.CE.I e verranno consegnate a Gerusalemme. Le borse di studio si divideranno in due categorie. Possono concorrere a tali borse: 1) Studenti in possesso di Diploma di Maturità che intendano iscriversi ad una delle Università, scuole Talmudiche o altri Istituti di Studio superiore in Israele. Giovani già laureati che si iscrivano ad uno degli Istituti di cui sopra per corsi di perfezionamento o di ricerca. 2) Studenti italiani che intendano trascorrere un periodo di studio di almeno 2 mesi in Israele al fine di formazione linguistica, professionale, culturale o di hadrahà. Sarà data priorità a coloro che intendano perseguire un percorso di formazione per l’attività, anche temporanea, di madrich da svolgersi, al ritorno in Italia, presso le strutture educative dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. In tal caso, il DEC (Dipartimento Educazione e Cultura dell’UCEI) provvederà ai contatti e all’inserimento del candidato 15 KOL HA-ITALKIM nelle istituzioni di formazione in Israele. I moduli per le domande per l’anno accademico 2013-2014 potranno essere richiesti al seguente indirizzo: f.r.cantoni@ gmail.com e dovranno essere inviati alla Fondazione per la Gioventù Ebraica “Raffale Cantoni” – P.O.Box 4672 – Gerusalemme 91046 con copia all` U.C.E.I , Dipartimento educazione e cultura, Lungotevere Sanzio 9, 00153 Roma. Le domande dovranno pervenire entro e non oltre il 15 ottobre 2013 Le richieste dovranno contenere: 1) Nome, cognome , data e luogo di nascita. 2) Indirizzi esatti in Italia e in Israele. 3) Titoli di studio (già ottenuti o da ottenere prima della partenza per Israele) e fotocopia degli ultimi esami sostenuti. 4) Università od Istituto al quale lo studente si è iscritto o intende iscriversi in Israele (allegare copia del documento di accettazione) 5) Materia di studio. 6) Soggetto della ricerca a cui il candidato già laureato intende dedicarsi in Israele 7) Stato di famiglia (celibe, nubile, coniugato, figli, ecc.) Le domande non debitamente compilate ed incomplete non verranno prese in considerazione. NOTIZIE LIETE Auguri ai nuovi nati Noga Felson, figlia di Howard e di Efrat Campagnano Lavi Adler, figlio di Yahuda e di Shlomit Campagnano Yael Gebel, figlia di Eliezer e di Ada Campagnano Ghidon Vivanti, figlio di Raffaello e Maia Hacoen Shir Lanza, figlia di Daniel e Oshrat Itamar Mordechai Pacifici, figlio di Jonathan e di Solenne Neta Shmuel Adorian, figlio di Yair e Orit Aram Dov Pinsky, figlio di Lior Yossef e Ayala Tomer Refael Stow, figlio di Victor e di Dafnà Cohen Ghila Di Castro, figlia di Aron e di Judith Pacifici Ofer Herstein, figlio di Yoav e di Noa Cassuto Auguri ai benei mizwà Omer Tishbi Portaleone Omer Harel Ben Zimra Auguri agli sposi Noga D’Angeli e Ori Levin Nir Toaff e Natalie Eitan Ariel Emanuel e Michal Shaffer Levi Hila Shemesh e Amir Schmidt Marco Jona e Yael Rockoff Alessandra Di Castro e Elliot Hollander Sharon Moscati e Walter Nathan Levi Meital Di Veroli e Eldan Bezalel Tesler Anna Nizza e Alan Kaplan CONDOGLIANZE Alle famiglie Alcoloumbre e Viterbo per la scomparsa di Giselle Alcoloumbre Alla famiglia Giannetti e Schechter per la scomparsa di Yaakov Schechter Alla famiglia per la scomparsa del dott. Vittorio Vivanti Alla famiglia per la scomparsa a Milano di Arna Pirani Camerino Alle famiglie Feldman e Pacifici per la scomparsa di Asher Felice Feldman Alla famiglia per la scomparsa di Bona Cividalli Alla famiglia per la scomparsa di Telma Ben Tovim Alla famiglie Bassi e Piperno per la scomparsa di Piera Bassi COMUNICATO Per assicurare la massima efficienza degli Uffici Consolari e per garantire una tempestiva informazione in caso di necessità, si sarà grati ai tutti i cittadini italiani residenti nella circoscrizione del Consolato Generale d’Italia a Gerusalemme se vorranno segnalare il proprio indirizzo di posta elettronica al seguente indirizzo: [email protected], indicando anche un numero di telefono cellulare. Gli indirizzi di posta elettronica, nonché il numero cellulare, saranno utilizzati esclusivamente dal Consolato Generale d’Italia in Gerusalemme, nel rispetto della normativa sul trattamento dei dati personali e per fini esclusivamente d’ufficio. AUGURI PARTICOLARI A Luigi Mattiolo, che ha ricevuto il titolo di Ambasciatore A Gabriele Altana per aver ricevuto il titolo di Ambasciatore Plenipotenziario A Giamberto De Vito per la sua nomina a Ambasciatore d’Italia a Malta. Benvenuta alla dott. Giuseppina De Maria all’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv. PICCOLI ANNUNCI CONGRATULAZIONI All’amico prof. arch. David Cassuto che ha ricevuto il titolo di Yakir Yerushalaim in riconoscimento della sua lunga e benemerita attività. A Moshè Mario Levi del kibbutz Sdè Eliahu che ha ricevuto il titolo di Dottore Honoris Causa dell’Università Bar Ilan per la sua attività nel campo dell’agricoltura organica e biologica in Israele, di cui è stato uno dei precursori. Ho parecchi libri in italiano in prevalenza romanzi classici. Li offro in dono. Chi è interessato può scrivere a Pessla Stern: [email protected] Al prof. Alfredo Rabello a cui è stato conferito il titolo di socio onorario dell’Associazione Civilisti italiani. Un riconoscimento importante per tutta la comunità degli italiani in Israele e anche per i membri dell’Accademia israeliana. 16 KOL HA-ITALKIM www.kolhaitalkim.com