Piano Regionale di formazione
Anno scolastico 2014/2015
Incontro con i tutor /facilitatori
Torino, 27 gennaio 2015
A cura di Donatella Gertosio
IL PERCORSO dei TUTOR A.S. 2013-14
Incontri di formazione e supervisione gruppo tutor /cabina
di regia: 16 ottobre, 6 novembre, 17 dicembre, 28 gennaio, 25
febbraio
Incontri di
formazione nei 9
gruppi territoriali:
n. 4 -5 incontri
novembre – marzo
2014
Convegni :
-22 marzo 2014
-14 giugno 2014
POSSIBILI CONNESSIONI CON LA
RELAZIONE DELLE DOTT. BONDIOLI
SAVIO:
“La promozione dall’interno in
percorsi di valutazione riflessiva”
Focus su:
- Riflettere
- Valutare in senso formativo
- Strumenti nei processi di
valutazione formativa
Caratteristiche del processo formativo
Apprendere
dall’esperienza
Documentazione
Superamento
asimmetrie
formatore/formato
Apprendere nel
gruppo dei pari
Pensiero riflessivo
Gli strumenti e la metodologia :
- sezioni primavera:
le carte d’identità /
l’osservazione di spazi e materiali
- utilizzo di item della davopsi
- confronto e approfondimento in gruppi
territoriali con l’aiuto di un facilitatore
- supervisione di gruppo per i tutor
g2014
Pensiero riflessivo
 RIFLETTERE:
- come atteggiamento e posizione
- come disposizione nei confronti della
problematicità dell’esperienza (trasformare la difficoltà in
problema,)
- come esplicitazione della “pedagogia
latente”(convincimenti che orientano le pratiche)
- come pensiero dialogico
- come verifica dell’esperienza
A.Bondioli/D.Savio slide 4
Pensiero riflessivo
il facilitatore e l’atteggiamento riflessivo
- siccome è più importante indurre domande che non
dare risposte, occorre allora interrogarsi su quali sono
le domande da sostenere nel gruppo
- innescare un processo di ricerca di nuove soluzioni
- sostenere i tempi della riflessione e della ricerca del
gruppo e dei singoli
Da verbali di supervisione con i tutor 2013-14
Pensiero
riflessivo
Lo stile del facilitatore di gruppo:
- mette in luce ciò che già fanno ma aiuta la
problematizzazione (lavora sulle buone domande )
- accoglie il disagio ma cerca di restituire la complessità
e non il disagio
- è attento ai tempi che servono per la riflessione
- è attento al processo che si innesca più che al
risultato
- esprime capacità di vicinanza, accompagnamento,
incoraggiamento, ma non si sostituisce al percorso di
un altro e non nega il suo pensiero autentico
Da verbali di supervisione con i tutor 2013-14
Apprendere nel
gruppo dei pari
La valutazione formativa e Il lavoro in gruppo:
- favorisce la costruzione di significati condivisi
dal gruppo intorno a un termine (es.cura/ accoglienza)
- l’utilizzo di strumenti nei percorsi formativi
costituisce un filo rosso metodologico tra i gruppi
innescano due processi:
- il confronto tra la proposta e l’ideale (sono /non
sono d’accordo con il modello e l’idea di scuola)
- percorso di autovalutazione rispetto alla realtà
in cui si opera
Pensiero riflessivo
Quale ricaduta formativa?
La ricaduta nell’innescare due processi:
- nell’elevazione del livello di consapevolezza
- nell’innestare pratiche educative migliorative
per far sì che la nostra scuola reale si avvicini di più a
quella reale
Apprendere nel
gruppo dei pari
Pensiero riflessivo
Apprendere nel
gruppo dei pari
“Quando vi abbiamo suggerito gli item della
Davopsi sullo spazio, è stato perché suggeriscono
idee, opportunità che non sono state viste…”
dai verbali di supervisione tutor 2013-14
“Per adempiere al nostro
compito di educatori …
è necessario
non stare mai soli,
…ma sentirsi parte di un
gruppo che ascolta,
comprende e propone
nuove strategie e
stimoli…”
Apprendere nel
gruppo dei pari
La valutazione formativa è una pratica riflessiva
che comporta il confronto tra“essere” e “dover
essere”
•che avviene attraverso l’esplicitazione delle idee di
qualità di un gruppo di soggetti che lavora per uno scopo
educativo comune
•è un processo partecipato e intersoggettivo di
elaborazione di significati
•aiuta ad assumere maggiore consapevolezza circa le
scelte educative
A.Bondioli/D.Savio slide 11
Apprendere nel
gruppo dei pari
Superamento
asimmetrie
formatore/formato
Temi cruciali
 IL MODELLO FORMATIVO
 IL GRUPPO: CRUCIALITA’ E RISORSA (Come organizzare i
piccoli gruppi ? La gestione dei tempi, le occasioni di
conoscenza ed esperienza, la presenza/assenza degli adulti, la
disponibilità a mettersi in gioco…)
 IL DOCENTE della sezione : differenze con il nido e la scuola
dell’infanzia, solitudine professionale, difficoltà nella
progettazione
 IL FACILITATORE/TUTOR: NOVITA’ E INVESTIMENTO
 LA SEZIONE PRIMAVERA NEL SISTEMA 0-6: IDENTITA’,
CONTINUITA’, FORMAZIONE, GOVERNANCE…
ASPETTATIVE FACILITATORI
 LA FATICA DEL CONFRONTO, INTENDERSI SUI TERMINI
 CONTESTI DIVERSI
 A SECONDA DELL’INTERLOCUTORE CON CUI CI SI RAPPORTA CI





SONO DIFFICOLTA A TRADURRE IL CAMBIAMENTO NELLA
PRATICA
PREOCCUPAZIONE SUL NUMERO DI INCONTRI TROPPO ESIGUO
VISIBILITA’ DOPO IL CONVEGNO
QUALI APPROCCI ASSUMERE RISPETTO A GRUPPI
NUOVI:APPROCCIO SUL MODELLO FORMATIVO E RUOLO
FACILITATORE
TENERE IN MENTE CHE IL GRUPPO SI DEVE RIPOSIZIONARE
DOVE ANDRA’ LA SEZIONE PRIMAVERA? ANTICIPATARI
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Materiale incontro tutor