febbraio 2014 Biblio news La grande letteratura all’opera Dal connubio tra il genio musicale di un grande compositore e un capolavoro letterario sono nate alcune delle opere liriche più importanti e più amate dal pubblico di tutto il mondo. L’attuale programmazione del Teatro alla Scala ne è una chiara dimostrazione. Ritratto di Walter Scott Gaetano Donizetti: Lucia di Lammermoor Dall'1 al 28 febbraio 2014 il Teatro alla Scala di Milano presenta Lucia di Lammermoor, dramma tragico in due parti e tre atti composto da Gaetano Donizetti su libretto di Salvatore Cammarano. Durata spettacolo: 3 ore e 20 minuti inclusi intervalli. Produzione del Metropolitan Opera House di New York La locandina Direttore: Regia: Scene: Costumi: Pier Giorgio Morandi Mary Zimmerman Daniel Ostling Mara Blumenfeld Interpreti principali (tra parentesi i giorni di presenza in scena) Enrico: Massimo Cavalletti Lucia Albina Shagimuratova (1, 7, 14, 19, 23p, 28) Jessica Pratt (11,16p, 21) Edgardo Vittorio Grigolo (1, 7, 14, 19, 23p, 28) Piero Pretti (11, 16p, 21) Arturo Juan Francisco Gatell Raimondo Orlin Anastassov (1, 7, 14, 19, 23p, 28) Sergey Artamonov (11, 16p, 21) Alisa Barbara Di Castri Normanno Massimiliano Chiarolla L’opera in breve Per citarne solo alcune, nella prima parte abbiamo “Cruda funesta smania” (baritono), “Regnava nel silenzio” (soprano), “Sulla tomba che rinserra” (tenore) e soprattutto il bellissimo duetto soprano-tenore “Verranno a te sull’aure” (guarda l’interpretazione storica di Sutherland/Pavarotti). Nella seconda parte, di grande effetto il terzetto tenore/soprano/baritono “Chi mi frena in tal momento”, due arie del tenore (“Tombe degli avi miei” e “Tu che a Dio spiegasti l’ali”) e una delle scene più famose di tutta la storia del melodramma ossia quella della pazzia di Lucia che ha i suo culmine nell’aria “Ardon gli incensi” (guarda l’interpretazione di Mariella Devia). Quando, nel 1835, la Società d’industrie e belle arti napoletana commissiona a Gaetano Donizetti una nuova opera per il teatro San Carlo di Napoli, il maestro bergamasco è nel pieno della sua maturità artistica avendo alle spalle 43 opere, tra cui alcuni capolavori osannati nei teatri dell’Europa melomane. Per scriverla, Donizetti impiega 37 giorni confermando ancora una volta la sua fama di compositore estremamente fecondo. Il 26 settembre 1835 la prima rappresentazione fa registrare un grande successo, e l’opera rimane in repertorio fino ai nostri giorni nei principali teatri di tutto il mondo. In effetti l’opera è particolarmente ricca di pezzi orecchiabili ed è sostenuta da una linea d’azione che coinvolge lo spettatore dal primo istante fino alla fine. Molte le arie diventate popolari. L’opera si può ascoltare in streaming sul sito di Medialibrary. La fonte letteraria Il libretto di Salvatore Cammarano è ispirato al romanzo The bride of Lammermoor di Walter Scott, pubblicato nel 1818 con grande successo. La vicenda però viene anticipata dal XVIII alla fine del XVI secolo ai tempi di Maria Stuarda e semplificata. Infatti, nel libretto di Cammarano i protagonisti sono solo tre ossia Lucia, il suo amato Edgardo e il fratello. Escono di scena il padre e la madre che nel romanzo hanno parti importanti. Tutta la vicenda è concentrata sul nucleo centrale del dramma: Lucia ha promesso il suo amore all’erede di un nemico storico della sua famiglia ma viene costretta a un matrimonio di interesse. Nella prima notte di nozze accoltella lo sposo e impazzisce. Secondo Walter Scott la vicenda si rifà a fatti realmente accaduti nella famiglia scozzese Dalrymple. Verso la metà del seicento, Janet, la sorella più anziana di Sir James Dalrymple, venne promessa in sposa a David Dunbar, erede di Sir David Dunbar di Baldoon. Ma Janet era innamorata di Archibald, terzo Lord Rutherford, la cui famiglia non aveva alcun possedimento. Alla fine comunque dovette cedere, ma la prima notte di matrimonio accoltellò il marito e impazzì. Janet venne portata in giudizio ma fu riconosciuta insana di mente. Dopo un mese morì. Il libretto può essere scaricato dal sito del Teatro alla Scala. 2 La trama Parte prima: La partenza Scozia, fine del XVI secolo. Siamo nel castello dei Ravenswood, ora occupato dalla casata rivale degli Ashton guidata da Lord Enrico. In quel periodo la Scozia è dilaniata da contrapposizioni politiche e le fortune delle varie casate sono molto mutevoli. Ciò vale anche per gli Ashton che sono schierati con la fazione attualmente in difficoltà. L’unica speranza che Enrico intravede di salvare le sorti della sua famiglia è dare in sposa la sorella Lucia a Lord Arturo Bucklaw, partigiano influente della fazione vincente. Ma Lucia fa resistenza col pretesto della recente morte della madre. In realtà è innamorata dell’ultimo rampollo dei Ravenswood, Edgardo, che la ricambia. L’idillio è in corso da tempo quando Edgardo deve partire per una missione diplomatica in Francia. Prima vorrebbe dichiarare a Enrico la sua volontà di riappacificare le due famiglie con il suo matrimonio con Lucia, ma questa lo frena perché teme che i tempi non siano ancora maturi. I due giovani si giurano eterno amore e si scambiano gli anelli di fidanzamento. Enrico approfitta dell’assenza di Edgardo per cercare di far cambiare idea alla sorella, intercettando tutte le sue lettere in modo da farle credere che l’abbia dimenticata. Parte seconda: Il contratto nuziale Atto primo I tempi stringono. Enrico comunica a Lucia che, come capo della famiglia, ha deciso di darla in moglie ad Arturo, che sta per arrivare, e le chiede di accettare questa sua decisione di buon grado perché solo così potrà salvarsi dalla vendetta della fazione che si profila vincente. Lucia rifiuta ancora. Enrico l’accusa di volere la rovina della sua stirpe e le mostra una falsa lettera di Edgardo da cui si evince che questi ha tradito il suo giuramento di fedeltà. Lucia la legge e rimane molto turbata. Arriva Arturo. Lucia si presenta di fronte al suo promesso sposo in stato di trance. Comunque non trova la forza di non firmare l’atto di matrimonio. Un attimo dopo, inaspettatamente entra Edgardo che capisce la situazione e accusa Lucia di aver tradito le sue promesse. Breve tumulto. Edgardo si offre alla spada del suo nemico ma viene fatto allontanare. Atto secondo Edgardo è nel suo castello e medita sul suo triste destino quando entra Enrico che gli propone un duello l’indomani all’alba. Edgardo accetta. Intanto gli sposi si sono ritirati nei loro appartamenti e al castello si festeggia, quando riappare Lucia: ha in mano un coltello insanguinato e l’aria fuori di sé. In un impeto di pazzia ha ucciso il suo sposo e delira. Nel frattempo Edgardo nel cimitero dei Ravenswood, davanti alle tombe dei suoi antenati piange la sua sorte e medita di farsi uccidere nel duello. Ma dal castello degli Ashton improvvisamente giungono alte grida. Edgardo chiede la ragione di questo trambusto e così apprende che Lucia dopo aver ucciso lo sposo è diventata pazza e sta morendo. Si precipita per vederla un’ultima volta ma giunge quando ormai è morta. Disperato si trafigge. 3 Alcune celebri Lucia. Dall’alto: Lily Pons Maria Callas Johan Sutherland Renata Scotto Il romanzo storico dell’800 Cosa trovi in Biblioteca Borges, Jorge Luis La biblioteca inglese : lezioni sulla letteratura Einaudi, © 2006. Come si legge in Wikipedia, il genere tipicamente romantico del romanzo storico nacque e conobbe una grande espansione durante l'Ottocento. In quel secolo la narrativa conquistò una posizione preminente sulle altre forme letterarie. Il romanzo storico, in particolare, ricevette un forte impulso. Prima dell'Ottocento, naturalmente, nel romanzo e anche nella drammaturgia erano già state utilizzate ambientazioni storiche: basti pensare ad alcuni drammi di Shakespeare. Ma nella letteratura pre-romantica la storia era sostanzialmente un elemento statico, non produttivo dell'azione romanzesca e rappresentava più che altro lo scenario di fondo sul quale si muovevano i personaggi. Nel romanzo ottocentesco, invece, la storia entra in scena da protagonista e lo studio e la documentazione sugli eventi storici diventa pratica complementare, anzi, necessaria al lavoro dell'autore. Walter Scott è considerato l’antesignano del romanzo storico ottocentesco con il suo Waverley che precede di soli 4 anni La sposa di Lammermoor, che è la fonte del libretto della Lucia di Salvatore Cammarano. Da notare l’affinità di Donizetti con il romanzo storico e in particolare con le vicende scozzesi. Infatti oltre alla Lucia di Lammermoor, il compositore bergamasco ha al suo attivo altre due opere di successo, ossia Anna Bolena e Maria Stuarda, delle quali sono disponibili in biblioteca CD e DVD. Cecchi, Emilio I grandi romantici inglesi Adelphi, © 1981. Lukacs, Gyorgy Il romanzo storico G. Einaudi, 1977. Moretti, Franco Atlante del romanzo europeo : 1800-1900 Einaudi, © 1997. Praz, Mario Storia della letteratura inglese Sansoni, 2000. Scott, Walter La sposa di Lammermoor Garzanti, 1982. Donizetti e la Lucia di Lammermoor Della Porta, Dario Dentro Donizetti Bolis, 1983. Donizetti, Gaetano Lucia di lammermoor DVD Rai Trade Elleu Multimedia,© 2002. CD Decca, 1972. Gaetano Donizetti Gaetano Donizetti (1797-1848), pur non avendo in famiglia alcun esempio o particolare incoraggiamento, dimostrò precocemente una forte inclinazione musicale tanto da entrare al Conservatorio di Bergamo, sua città natale, all’età di 9 anni. Qui ebbe la fortuna di incontrare Johann Simon Mayr, compositore molto in voga a cavallo tra il ‘700 e l’800 che, pur essendo tedesco, aveva scelto di vivere e insegnare a Bergamo. Mayr intuì rapidamente le grandi possibilità del nostro Gaetano, lo indirizzò e lo incoraggiò e, una volta terminato il ciclo di studi del Conservatorio, lo spinse – diciottenne- a frequentare il Liceo musicale di Bologna - famoso per aver avuto tra i suoi allievi Mozart - da cui venne congedato dopo soli tre anni con un certificato che attestava che “nulla più restava ad apprendere”. Nel suo periodo bolognese Donizetti scrisse la sua prima opera, Pigmalione, un lavoro di scarsa importanza e rappresentato la prima volta solo nel 1960, seguito da altre opere che ebbero successo all’epoca ma che oggi sono uscite dal repertorio. Il successo destinato a durare fino a nostri giorni arriva nel 1830 con Anna Bolena, e due anni più tardi con L’Elisir d’amore, due capolavori che ancor oggi vengono rappresentati in tutto il mondo. Poi tre capolavori in tre anni: Lucrezia Borgia (1833), Maria Stuarda (1834), Lucia di Lammermoor (1835). Dopo altre opere, alcune ancora in repertorio, troviamo due capolavori: La fille du régiment e La favorite, entrambe del 1840, scritte su libretto in francese per Parigi. L’ultimo grande successo fu Don Pasquale (1843). In totale Donizetti scritte una settantina di opere, una produzione che lo consacra non solo come uno dei principali compositori d’opera del primo ‘800, ma anche come uno dei più prolifici in assoluto. Negli ultimi anni di vita Donizetti soffrì di gravi problemi di salute. Inizialmente furono emicranie, che divennero sempre più frequenti e particolarmente gravi con sintomi di squilibrio mentale, tanto che nel 1845, durante un soggiorno a Parigi, si rese necessario un consulto con valenti specialisti a seguito del quale fu disposto il suo ricovero nella casa di cura di Ivry, vicino alla capitale francese. Da questa struttura Donizetti uscì solo tre anni più tardi per andare a morire nella sua città natale. Dall’esame, dopo la morte, della calotta cranica, si scoprì che Donizetti era affetto da sifilide. 4 Richard Strauss: Elektra Dal 18 maggio al 10 giugno 2014 al Teatro alla Scala di Milano andrà in scena Elektra, tragedia in un atto di Richard Strauss, su libretto di Hugo von Hofmannsthal. Si tratta di una nuova messa in scena coprodotta con: Festival d’Aix en Provence Metropolitan Opera House, New York Finnish National Opera, Helsinki Gran Teatre del Liceu, Barcellona Staatsoper Unter den Linden Berlino. L’opera, cantata in tedesco, con videolibretti in italiano, inglese, tedesco, dura 1 ora e 45 minuti. La locandina Direttore: Regia: Scene: Costumi: Luci: Esa-Pekka Salonen Patrice Chéreau ripresa da Vincent Huguet Richard Peduzzi Caroline De Vivaise Dominique Bruguière Interpreti principali Klytämnestra Elektra Chrysothemis Aegisth Orest Waltraud Meier Evelyn Herlitzius Adrianne Pieczonka Tom Randle René Pape La locandina dell’ultima rappresentazione alla Scala, nella stagione 2004-2005 Da Sofocle a Hofmannsthal Hugo von Hofmannsthal (Vienna, 1 febbraio 1874 – Vienna, 15 luglio 1929) è stato il principale librettista di Richard Strauss. La loro collaborazione, che avrebbe prodotto capolavori come Der Rosenkavalier, Ariadne auf Naxos, Die Frau ohne Schatten e Arabella, inizia proprio con l'Elettra, di cui Hofmannsthal scrisse il libretto rielaborando la tragedia da lui stesso scritta nel 1903. Nell’Elettra di Sofocle Oreste, figlio di Agamennone, torna dopo molti anni a Micene, in compagnia di Pilade e del Pedagogo. Egli, su ordine di Apollo, deve vendicare la morte del padre, ucciso dalla moglie Clitennestra e dal suo amante Egisto per usurparne il trono. Anche Oreste avrebbe dovuto essere ucciso in quanto erede al trono, ma viene salvato dalla sorella Elettra che da allora prova un odio profondo verso i due assassini. Oreste si presenta travestito al palazzo di Micene e diffonde la falsa notizia della propria morte, che riempie di gioia la madre Clitennestra e di dolore Elettra che però non si perde d’animo e decide che sarà lei a vendicare il padre. Dopo questa prova della fedeltà della sorella, Oreste le rivela la propria identità e, insieme, i due organizzano un piano per attuare la loro vendetta. Oreste penetra nel palazzo e uccide senza pietà la madre supplicante, poi incontra Egisto. Lo trascina fuori scena e lo uccide. Su questa immagine si chiude la tragedia. Il libretto di Hofmannsthal segue il testo di Sofocle abbastanza fedelmente. La scena è nella corte interna nel palazzo di Micene. È sera. Elettra attende da tempo il ritorno del fratello Oreste predestinato a vendicare la morte del padre con l’uccisione della madre e del suo amante Egisto. La sorella minore Crisotemide, invece, crede che Oreste non farà più ritorno e cerca di convincere Elettra a fuggire perché ha sentito che i due amanti vogliono rinchiuderla in una torre. Elettra rifiuta. Esce Crisotemide, entra Clitennestra. È disperata perché ossessionata da un incubo: suo figlio Oreste che si avventa su di lei e l’uccide. Elettra risponde che la quiete tornerà dopo il sacrificio di una donna, colpita a morte da un uomo. Clitennestra non capisce l’allusione e allora Elettra la ripete in modo più esplicito: è lei destinata a morire e sarà Oreste che l’ucciderà. Il dialogo tra le due donne è interrotto da un’ancella che annuncia che Oreste è morto. Esce Clitennestra, entra Crisotemide. Elettra ha deciso che, se Oreste è morto, sarà lei a vendicare il padre e chiede aiuto alla sorella, che però rifiuta. Entra un messaggero che conferma la notizia. Dopo un iniziale indugio, Elettra riconosce in lui il fratello. La tragedia si fa incalzante. Oreste entra nella reggia e colpisce a morte la madre. Compare Egisto. Elettra fingendo di dichiarargli la propria obbedienza lo sospinge danzando nel palazzo dove cade sotto i colpi di Oreste. La vendetta è compiuta. Elettra, in preda al delirio, muove alcuni passi di danza. Poi cade a terra tramortita. Scarica il libretto. 5 Sofocle Sofocle nacque nel 496 a.C. a Colono, sobborgo di Atene. Figlio di un ricco ateniese proprietario di schiavi, ebbe la migliore formazione culturale e sportiva. La sua carriera di autore tragico è stata subito un successo. A soli 27 anni conquista infatti il suo primo trionfo gareggiando con il fino allora incontrastato Eschilo e sconfiggendolo. In seguito a ciò, Eschilo sceglie il volontario esilio in Sicilia. Amico di Pericle e impegnato anche nella vita politica, secondo la tradizione Sofocle scrisse 123 tragedie, ma sono solo 7 quelle che ci sono rimaste: Antigone (442 a.C.), Aiace, Edipo re, Elettra, Filottete (409 a.C.), Le Trachinie ed Edipo a Colono (406 a.C.). Queste sono peraltro sufficienti a testimoniare il contributo originale che Sofocle diede allo sviluppo della tragedia greca. Come si legge in Wikipedia, rispetto alle opere di altri autori contemporanei o antecedenti, l'umanità dei personaggi di Sofocle risulta accentuata. Gli eroi sono immersi in un mondo di contraddizioni insanabili, di conflitti con forze inevitabilmente destinate a travolgerli. Tutti i personaggi hanno in sé qualcosa di “guasto”, una tabe fisica e psichica: possono anche essere generosi e buoni, ma sono sempre smisuratamente soli e portati alla tragedia dal male che hanno dentro di sé. Ciononostante, non appaiono mai schiacciati del tutto dal fato, ma proprio nella vana lotta contro di esso, ricevono una piena dimensione umana, portatrice di un destino di dannazione e, contemporaneamente, di gloria. Sofocle morì nel 406 a.C. e la sua ultima tragedia, l'Edipo a Colono, fu rappresentata postuma lo stesso anno in segno di grande onore. Secondo la storiografia antica morì soffocato da un acino d'uva. Sofocle, copia in marmo di bronzo greco Richard Strauss Richard Georg Strauss (Monaco di Baviera, 11 giugno 1864 – Garmisch-Partenkirchen, 8 settembre 1949) è stato un compositore tedesco molto eclettico visto che le sue creazioni vanno dai Lieder, ai poemi sinfonici, alle numerose opere liriche. Cresciuto in una famiglia con grandi interessi musicali, iniziò a comporre già all'età di sei anni. Dopo un breve periodo di studio presso l'Università di Monaco, nel 1883 fece un viaggio a Dresda e Berlino dove strinse contatti importanti, tra l’altro con il direttore d’orchestra Hans von Bülow, noto per la stretta collaborazione con Richard Wagner di cui diresse le prime rappresentazioni di Tristano e Isotta e dei Maestri cantori di Norimberga. Fu Bülow a spingere Strauss verso la composizione dei poemi sinfonici, genere di cui divenne uno dei più reputati autori, basti pensare ad Also sprach Zarathustra (1896), le cui battute iniziali utilizzate nel film “2001: Odissea nello spazio” hanno reso il compositore molto noto anche al di fuori della cerchia degli amanti della musica sinfonica. A partire dagli inizi del ‘900 Strauss cominciò a essere molto stimato anche come compositore di opere liriche, in particolare grazie a Salome (1905) che suscitò grande scalpore per l’audacia del soggetto ma anche grandi apprezzamenti per la parte musicale. Di pochi anni più tardi è Elektra (1909), seguita da grandi capolavori come Der Rosenkavalier (1911), Ariadne auf Naxos (1912/16) e Die Frau ohne Schatten (1919). L’ultima opera, Capriccio, è stata composta nel 1942, 7 anni prima della morte. Il ruolo di Strauss nell'epoca del Nazismo rimane controverso. Alcuni riconoscono la totale apoliticità di Strauss, altri sostengono che grazie alla sua grande fama avrebbe potuto prendere posizione contro il nazionalsocialismo, altri infine riconoscono che Strauss si sia più volte adoperato per proteggere i suoi amici e colleghi ebrei. 6 Una serata alla Scala Offrirsi una serata alla Scala è difficile ma non impossibile. Come fare ce lo spiega il sito del teatro. Si comincia dalla scelta dello spettacolo sulla pagina del calendario delle manifestazioni. Si passa poi alla pagina Biglietti e tariffe, dove sono riportate le date a partire dalle quali sono messi in vendita i biglietti e quali sono i canali di vendita, ossia: ● on line ● al telefono ● presso i punti di vendita autorizzati ● presso la biglietteria del teatro. Sempre sul sito, si può vedere la disposizione dei posti del teatro. A questo punto...buona fortuna! Cosa trovi in Biblioteca Sofocle e la tragedia greca Richard Strauss Sophocles Elettra : variazioni sul mito Marsilio, 2002. Bortolotto, Mario La serpe in seno : sulla musica di Richard Strauss Adelphi, © 2007. Tragici greci : Eschilo, Sofocle, Euripide A. Mondadori, 1992. Levi, Vito Richard Strauss Studio Tesi, 1990. Sophocles Elettra Mursia, 1991. Hugo Von Hofmannsthal Principe, Quirino Strauss Rusconi, 1989. Broch, Hermann Hofmannsthal e il suo tempo Editori Riuniti, 1981. Martinotti, Sergio Il tardo romanticismo tedesco Gruppo Editoriale Fabbri, © 1983. Hofmannsthal, Hugo Von Elektra A. Mondadori, 1978. Hofmannsthal, Hugo von, Strauss, Richard Epistolario Adelphi 1993. Lukacs, Gyorgy Il dramma moderno SugarCo, 1976-1980. Per ascolti in streaming visita le pagine di Medialibrary. 7 Biblioteca Comunale Biblioteca Comunale - Sede centrale Centro Civico Verdi - Via XXV Aprile 20090 Segrate Tel. 02 26902374 / 02 26902366 [email protected] [email protected] La Biblioteca Comunale di Segrate, presente sul territorio dal 1970, garantisce a tutti i cittadini la possibilità di informarsi attraverso la consultazione e il prestito di libri, quotidiani, periodici, dvd, cd musicali, cd-rom e risorse digitali. In Biblioteca è possibile navigare in internet da postazioni multimediali fisse oppure attraverso la rete wireless gratuita e accedere alla biblioteca digitale per consultare online quotidiani italiani e stranieri, banche dati professionali, risorse audio e video, e-book. La biblioteca organizza iniziative per promuovere la lettura coinvolgendo lettori di tutte le età, dai bambini agli adulti, e favorisce lo scambio tra culture diverse e l’accesso alle risorse informative e culturali da parte di tutti i cittadini, senza distinzione di età, razza, sesso, religione, nazionalità, lingua o condizione sociale. La Biblioteca Comunale con le sue sedi decentrate possiede circa 64.000 volumi e circa 6500 cd e dvd. Seguici su facebook. 8 Sistema Bibliotecario Milano Est Dispone di circa 760.000 documenti che si possono richiedere con il servizio di prestito interbibliotecario. www.bibliomilanoest.it