sicurezza a cura di Giordano Biserni e Carlo Rinaldi della PM di Firenze
Asaps
I nostri consigli
per viaggiare sicuri
e per gli acquisti
degli pneumatici
I
l problema del blocco da neve è scoppiato ancora
prima che l’inverno entrasse in servizio effettivo alla
sua canonica data del 21 dicembre.
Ci sono condizioni nelle quali le precipitazioni per la
loro forza creano oggettive difficoltà. Non dimentichiamo
quello che è successo all’estero in paesi ben più abituati
alla neve.
- Serve innanzi tutto una informazione puntuale, corretta
e trasparente. Occorre poi l’individuazione di una autorità
che con assoluta tempestività decida di chiudere per
tempo gli accessi all’autostrada, anche per categorie di
mezzi come i veicoli pesanti.
- L’utenza deve essere preparata all’evento. Cioè i
conducenti devono convincersi che l’inizio di un viaggio
in autostrada deve vederci attrezzati adeguatamente con
catene. Ma bisogna saperle montare! Oggi anche molti
giovani che sanno navigare sul web e su Face Book
come provetti marinai, si spiaggiano come dilettanti di
fronte ad un paio di catene da montare. Figuriamoci le
signore e gli anziani. E allora meglio le gomme invernali
da novembre a marzo (aprile in montagna)
Attenzione alla scelta delle gomme da
neve
Acquistare pneumatici invernali (o da neve) adatti alla
vostra macchina richiede un po’ di attenzione, perché
sbagliarsi è facile. Verificate sul libretto di circolazione
quali sono le misure omologate, i codici di velocità e,
soprattutto per i veicoli fuoristrada, anche quelli di carico.
Se avete la possibilità di scegliere tra più misure (riportate
sul libretto di circolazione del vostro veicolo), ricordate
che le gomme con l’area d’impronta a terra più piccola (le
più strette) offrono maggiore aderenza su neve e ghiaccio,
mentre quelle più larghe vanno meglio sull’asciutto. Per
il codice di velocità, potete sceglierne uno superiore a
quello richiesto, ma non inferiore: altrimenti rischiate di
incorrere in sanzioni.
I codici velocità
Q fino a 160 km/h
R fino a 17Okm/h
S fino a 180 km/h
T fino a 190 km/h
H fino a 210 km/h
V fino a 240 km/h
Il disegno del battistrada non è fatto a
caso
SIMMETRICHE, DIREZIONALI, ASIMMETRICHE. La
presenza di fitte lamelle e la mescola morbida sono gli
elementi che accomunano le gomme invernali o da neve.
Ma, da un modello all’altro, il disegno del battistrada può
variare parecchio. Fino a dieci anni fa, la disposizione
simmetrica dei tasselli era la più diffusa: tale gomma
non richiedeva particolare attenzione nel montaggio
sul cerchio. Poi sono arrivate le gomme direzionali.
Queste, invece, vanno montate secondo un preciso
senso di marcia. Di solito, sul fianco della carcassa c’è
una freccia per aiutare il gommista a non commettere
errori. Hanno un disegno studiato per migliorare le
prestazioni in trazione e frenata. Le più recenti sono le
asimmetriche, con il battistrada di disegno differente
sulla parte destra e sinistra (rispetto alla linea centrale).
Sono sempre più diffuse: dato che sul lato esterno e
su quello interno di una gomma agiscono forze ben
diverse, i battistrada asimmetrici consentono ai tasselli di
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disporsi in modo da toccare l’asfalto in una determinata
sequenza, migliorando così l’aderenza. Si riduce, inoltre,
il rumore di rotolamento e aumenta il comfort di marcia.
Meno di 4 millimetri…mai!
La profondità minima del battistrada (imposta dalla
legge) è di 1,6 mm. Con le gomme invernali evitate di
scendere sotto i 4 mm per non perdere troppo di efficacia
sulla neve; al di sotto di tale soglia, infatti, i tasselli sono
troppo ridotti di altezza e non hanno più elasticità; ciò
vale anche per le (fondamentali) lamelle perché non ci
sono quasi più.
Un occhio (spesso) alla corretta pressione
ed alle variazioni di temperatura.
La pressione di gonfiaggio delle gomme invernali va
controllata con maggiore frequenza rispetto a quella dei
normali pneumatici estivi. Ricordatevi di farlo almeno
ogni sette, dieci giorni, dato che la stagione invernale
richiede più attenzione alla variazione di pressione
correlata alla temperatura esterna: un gonfiaggio di 2
bar misurato a +20 gradi, scende a 1,74 bar a -5 °C e
ad 1,59 quando il termometro tocca i -20 °C. Per questo
è consigliabile alzare di 0,2 bar la pressione prima di un
viaggio in montagna: come tutti sanno, la temperatura
ambientale si riduce con l’aumentare dell’altitudine.
Se controllate la pressione delle gomme in un luogo
riscaldato, aumentate fino al 20% (es., da 2,0 bar a 2,4)
il gonfiaggio rispetto a quanto suggerisce il costruttore
della vostra auto
perché poi lo pneumatico lavorerà a temperature ben
diverse.
Al momento dell’acquisto attenzione alle marche
magari sconosciute e di paesi orientali. Verificare
anche l’anno di costruzione della gomma perché se
molto stagionata non migliora come il vino…
Di fronte a tante richieste a volte si piazza di tutto.
Il problema
del filtro dei veicoli
La proposta Asaps per l’identificazione immediata degli
pneumatici invernali: un cerchio colorato e fosforescente sul
fianco della gomma o un chip per la rilevazione a distanza
Le recenti nevicate, con i conseguenti blocchi
della circolazione, hanno riproposto il problema, per
gli Operatori di Polizia Stradale, dell’individuazione
immediata delle caratteristiche degli pneumatici invernali,
onde consentire la circolazione ai veicoli idonei ed il
fermo di quelli che non possono procedere.
Infatti, per chi deve attuare il “FILTRO” dei veicoli ha
bisogno di individuare immediatamente i veicoli dotati
di pneumatici invernali, dagli altri che invece devono
essere fermati.
Questo necessario controllo è motivo di rallentamenti
della circolazione, con alto rischio di errore o discussioni,
che potrebbero essere evitati se siffatti pneumatici
presentassero delle caratteristiche con una facile ed
evidente identificazione.
Attualmente le case costruttrici di pneumatici invernali
utilizzano le lettere M + S (MUD and SNOW) cioè FANGO
E NEVE stampigliate sul fianco del pneumatico.
Queste lettere, è facile immaginare, sono pressoché
impossibili da identificare in caso di neve in atto e nelle
ore notturne. Non dimenticando che il più delle volte gli
Operatori che devono attuare il “filtro” lo fanno con
precipitazioni in atto e con temperature rigide.
Si potrebbe ovviare a tali inconvenienti con un semplice
accorgimento, per esempio chiedere alla case costruttrici
di disegnare sul fianco del pneumatico un cerchio su
tutta la circonferenza, analogamente a quanto avviene
per le gomme delle auto in formula uno, (magari di colore
rifrangente per esempio “verde”) che consente di essere
individuato a distanza senza bisogno di fermare il veicolo.
Vi potrebbero essere altre soluzioni, per esempio
simboli posti in particolare evidenza o a rilievo sul lato del
pneumatico come il simbolo del cristallo della neve o la
lettera “S” per SNOW evidenziata con colore rifrangente
sensibile alla luce per le ore notturne o altre soluzioni.
L’importante è che l’Operatore possa facilmente,
anche a distanza, poter individuare le caratteristiche
del pneumatico senza fermare il veicolo rendendo così
molto più celere la circolazione.
Infine con l’aiuto della moderna tecnologia si potrebbe
montare un chip nella gomma invernale, tale da consentire
alla polizia la rilevazione in automatico con apposito
lettore. Un Bip e puoi andare!
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