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RICETTE E RICORDI
Verona, l’originale progetto del Centro “Loro”
> di DANIELA SAMBENATI - DONATELLA GIULIANI *
“IL RICORDO È UN MODO DI INCONTRARSI”, DICEVA KAHIL GIBRAN. MA A VOLTE CI DIMENTICHIAMO
CHE PER MANTENERE UN’IDENTITÀ BISOGNEREBBE RICORDARE SEMPRE LE NOSTRE TRADIZIONI
E LA NOSTRA CULTURA. QUESTO RIGUARDA ANCHE LA CUCINA. IL PROGETTO DI RACCOLTA DI RICETTE REALIZZATO CON ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI DEL CENTRO RESIDENZIALE I.A.A. “LORO”DI
VERONA NASCE CON L’OBIETTIVO DI RIEVOCARE LA MEMORIA PROCEDURALE ATTRAVERSO L’ESPOSIZIONE DELLA RICETTA.
“IL ricettario dei ricordi” è un libretto realizzato con
le ricette delle nonne, con l’intento di catturare
anche da chi non ci si aspetta nuove idee e nuove
prelibatezze di un tempo. Il progetto coinvolge il
personale, i cargiver e gli anziani residenti nel
Centro Residenziale “Loro” (nuova struttura di
118 posti per anziani non autosufficienti) dell’Istituto
Assistenza Anziani di Verona. Tale Istituto iniziò la
propria attività il 1° gennaio 1812 con lo scopo di
accogliere ed alimentare i poveri della città, inabili
ed impotenti a qualsiasi occupazione. Attualmente
lo scopo dell’Istituto, secondo le tavole di fondazione, è quello di sostenere, promuovere, realizzare
tutte le iniziative sociali e di assistenza a favore di
persone anziane e non che si trovino in condizioni
di bisogno a causa di menomazioni fisiche, psichiche, sensoriali, croniche. L’Istituto Assistenza Anziani è un Ente di Diritto Pubblico che ospita 583
posti letto per non autosufficienti e 85 posti letto per
autosufficienti. Offre una pluralità di servizi come:
assistenza domiciliare integrata (A.D.I.); pasti a domicilio; centro diurno; casa famiglia; posti sollievo/pronta accoglienza per bisogni improvvisi;
hospice; posti letto per stati vegetativi permanenti
(S.V.P.); nucleo protesico Alzheimer; progetto
Alzheimer città di Verona; nido aziendale.
Tradizione,
cultura
e rievocazione
della memoria
La durata del progetto di cui parliamo è annuale:
si tratta di un’ attività di gruppo che si svolge all’interno dei nuclei. Ogni sabato mattina l’operatore
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riunisce gli ospiti e li stimola a raccontare una ricetta coinvolgendo nel dialogo anche i familiari presenti
Alcune nonne sono molto attente a raccontare le
ricette in base alla stagione e a ciò che conviene
mangiare in certi periodi piuttosto che in altri. Le
nonne che vengono da altre regioni ci regalano
gusti e sapori nuovi che destano curiosità e sorpresa. Alcune ricette sono il risultato di più interventi; ricordiamo, ad esempio, “la renga de nà olta”
che ha scatenato l’entusiasmo, la partecipazione
e una miriade di commenti .
Le ricette vengono trascritte su un apposito
quadernone fornito ad ogni nucleo. Talvolta, nel
corso degli incontri, si verifica negli ospiti qualche
episodio di ansia e preoccupazione per il fatto di
non ricordare bene quando accadde. Cerchiamo
sempre di rassicurarli, spiegando che nessuno ha
una memoria perfetta, che a tutti capita di dimenticare e che questo succede anche per i
cambiamenti che si verificano con l’età. Siamo infatti convinte che sia più efficace concentrarsi su
quello che le persone ricordano piuttosto che su
quello che talvolta dimenticano.
Il progetto si conclude con due iniziative:
• un libretto che raccoglie tutte le ricette, in visione
in ogni reparto, che suscita molto interesse e curiosità (in alcuni casi abbiamo visto il personale e
i familiari trascrivere o fotocopiare la ricetta).
• una festa conclusiva con premiazione e degustazione delle ricette.
E’ proprio, più la premiazione delle nostre cuoche
il momento sentito ed emozionante. Una grande
festa con musica, la televisione, gli amministratori
locali. Ma i veri protagonisti sono gli anziani e gli
operatori, che hanno saputo far ricordare e recuperare quei piatti che appartengono ai momenti
speciali, alle tradizioni o semplicemente alla quotidianità. Le ricette raccolte sono 40, si tratta perlopiù di primi piatti e dolci, e si è deciso di premiarle
tutte con un mestolo in ceramica ed una pergamena personalizzata. A tutti vengono poi offerte le “pizzelle”, dalla ricetta di Elda, una ospite novantenne
molto lucida e arzilla, che lavorava saltuariamente
come infermiera presso un ricco signore di Verona.
Libri, festa
e pr e m i a z i o n e
di anziani
e operatori
Conclusioni
“Il ricettario dei ricordi” è dunque un progetto che
ha presentano molti aspetti soddisfacenti. Anzitutto
per il forte coinvolgimento del personale e dei
cargiver che hanno formato un unico grande gruppo di lavoro con gli ospiti. Il gradimento osservato
e quello dichiarato è stato molto alto da parte di tutti
e lo abbiamo rilevato dai sorrisi degli ospiti, dai
complimenti dei familiari e dall’entusiasmo del
personale nel volersi cimentare nuovamente nel
progetto. Su quadernone del nostro Centro è
comparsa questa frase: “Queste ricette sono delle
‘donne’ e non solo delle ‘nonne’ che sono approdate in questi reparti. Ci piace ricordarle tutte,
anche quelle che ci hanno raccontato che da giovani piuttosto che far da mangiare avrebbero preso a sberle le pentole…”.
* Educatrici presso IAA Centro Residenziale “Loro”
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