La magia della musica
CONCERTI PER LE SCUOLE 2015
28 – 30 aprile
ORCHESTRA DELLA
SVIZZERA ITALIANA
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DIRETTORE
PHILIPPE BÉRAN
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SOLISTA
MARINA VIOTTI VOCE
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ANIMATORE
FEDERICO SOLDATI MENTALISTA
MANUEL DE FALLA
El amor brujo (L’amore stregone),
suite dal balletto per orchestra e voce
25’
Durata spettacolo: max 45 min.
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PHILIPPE BÉRAN DIRETTORE
Nato a Ginevra nel 1962, segue una doppia formazione: scientifica (teoria della fisica all’università di
Ginevra) e musicale. Primo premio al Conservatorio di Ginevra e al Conservatorio Nazionale di Parigi, dirige
oggi un centinaio di concerti e spettacoli annui, in Svizzera e all’estero.
Desideroso di far scoprire il piacere della musica al giovane pubblico e alle famiglie (da 10 anni responsabile
dei progetti pedagogici dell’Orchestre de la Suisse romande e dell’Orchestre de Chambre de Lausanne), ha
sviluppato una nuova tipologia di concerti, in cui commenta e dirige simultaneamente e nei quali, talvolta,
invita il pubblico a cantare.
È invitato regolarmente nel Grand-Théâtre di Ginevra a all’Opéra di Losanna. Dal 1997 al 2000 è stato chef
associé all’Opéra di Bordeaux e lavora altrettanto regolarmente con istituzioni prestigiose quali il Ballet
National de Paris, il New York City Ballet, il Ballet Royal de Suède.
Philippe Béran in poche parole: energia, emozione, immaginazione, entusiasmo, umore, piacere, rigore,
precisione, professionalità, qualità.
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MANUEL DE FALLA (Cadice 1876 – Cordoba, Argentina 1946)
Compositore spagnolo, nasce nel 1876 a Cadice. Si trasferisce in seguito a Madrid, dove studia pianoforte
con José Trago, insegnante del Conservatorio di Madrid e compagno di classe di Isaac Albéniz.
Guidato dal compositore Amadeo Agnes Loves, tenta la fortuna nel mondo della zarzuela. Studia
composizione con il musicologo Felipe Pedrell.
Professore di pianoforte al Conservatorio di Parigi, si trasferisce in seguito a Parigi, dove incontra i
compositori Claude Debussy e Maurice Ravel, frutto rilevatore di un’adesione allo stile impressionistico.
Tra le sue più famose composizioni troviamo: Noches en los jardined de España, La vida breve, El amor
brujo, El sombrero de tre picos; lascia invece incompiuto il suo oratorio Atlántida (che concluderà poi
Ernestro Halffter), partitura cui si accostò più volte soprattutto nell’esilio argentino.
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El amor brujo, suite dal balletto per orchestra e voce
Composto tra il dicembre del 1914 e l’aprile del 1915, L’amor brujo non viene inizialmente concepito come
balletto; la forma operistica nazionale spagnola fatta di canto, parlato e balletti viene riferita alla
“gitaneria”, uno spettacolo di multiforme di canto e danza ispirato al popolo tzigano.
Autore del libretto è Gregorio Martinéz Sierra, scrittore, drammaturgo e impresario madrileno.
L’intervento della voce è limitato ai brani n. 3, 10, 12 e 13, ma è un elemento caratterizzante perché la sua
parte è la trasposizione colta dell’antico cante jondo (lett. “canzone profonda”), canto dei gitani andalusi
(flamenco) nel quale confluiscono tratti ebraici, arabi e bizantini.
La trama è molto semplice: una giovane fanciulla gitana di nome Candela s’innamora di Carmelo, dopo che
il suo infedele marito, sposato per costrizione, è morto. Il fantasma del marito torna ad importunarla e a
disturbare i suoi incontri con Carmelo; per scacciarne lo spirito, i gitani si raccolgono in cerchio intorno al
fuoco a mezzanotte mentre Candela si abbandona alla Danza ritual del fuego. Il fantasma appare e danza
con la donna. Il ballo diventa sempre più vorticoso e dà vita a un fuoco che avvolge lo spettro facendolo
scomparire per sempre.
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