CON IL PATROCINIO DI
Sala Verdi del Conservatorio - Via Conservatorio, 12 – Milano
Venerdì 26 febbraio 2016 - ore 21.00
SERIE «Festival Omaggio a Milano» 2016
Pianista
EMILIO AVERSANO
WOLFGANG AMADEUS MOZART (1756 - 1791)
Fantasia in re minore K 397
Andante. Adagio. Presto. Tempo primo. Allegretto
LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770 - 1827)
Sonata in re minore op. 31 n. 2 “La Tempesta”
Allegro vivace; Adagio grazioso; Rondò. Allegretto
FRANZ SCHUBERT (1797 - 1828)
Improvviso in sol bemolle maggiore op. 90 n. 3
Andante mosso
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Fantasia in do minore K 475
Adagio. Allegro. Andantino. Più Allegro. Tempo primo
DOMENICO SCARLATTI (1685 - 1757)
Sonata in mi maggiore L 430
Sonata in fa minore L 281
LUDWIG VAN BEETHOVEN
Sonata in fa minore op.57 “Appassionata”
Allegro assai; Andante con moto; Allegro ma non troppo
EMILIO AVERSANO
Salernitano di nascita, svolge sin da giovanissimo attività concertistica in recital (Amici della
Musica di Palermo, Festival di Ravello in collaborazione con il Nuovo Quartetto Italiano), e
da solista con orchestra, accompagnato da Filarmoniche quali Bacau, Ploiesti (Romania),
SBS Youth Orchestra della Radiotelevisione di Sidney, Orchestra delle Università di Parma e
di Oslo presso la Oslo University, City Symphony Orchestra di Salonicco, con cui nel
dicembre 2015 ha suonato il Concerto n.1 di Ciaikovski nel “Megaròn Concert Hall” di
Salonicco. In recital ha suonato a Salisburgo (Marmorsaal), Bruxelles (Château Sainte-Anne)
e a Londra al Benjamin Britten Theatre at Royal College of Music. Nel 2004 ha suonato
nella Sala Verdi del Conservatorio di Torino, eseguendo con l'Orchestra Filarmonica di
Bacau una maratona di tre concerti (Mozart K. 488, Ciaikovski n.1 e Rachmaninov n.2). Nel
2008, in un concerto organizzato da "Serate Musicali" al Teatro Dal Verme di Milano, ha
eseguito una maratona di quattro concerti nella stessa serata (Mozart K488, Rachmaninov
n.2, Ciaikovski n.1 e Liszt n.2). Gian Mario Benzing sul Corriere della Sera scriverà: «Mai
visto nulla di simile (...)». Il 1° ottobre 2010 presso lo stesso teatro, al concerto d'apertura
della stagione di "Serate Musicali", è stato protagonista di una nuova maratona concertistica
durante la quale ha suonato di seguito, oltre ai quattro Concerti già eseguiti due anni prima,
anche il Concerto di Schumann. Il quotidiano “La Repubblica” ha dedicato all’evento uno
speciale a cura di Luigi Di Fronzo. Nell'occasione dell'ultima maratona musicale per le
“Serate Musicali” di Milano presso la Sala Verdi del Conservatorio il TG1 ha trasmesso un
servizio con un'intervista al pianista, che dal Corriere della Sera è stato definito l’“inventore
di un genere”; la stessa testata gli ha poi dedicato una pagina sul settimanale "Sette", a firma
di Gianluca Bauzano. Ancora a Milano, alla Biblioteca Sormani, per le Serate Musicali, è
stato prima in dialogo con Gian Mario Benzing (Corriere della Sera) sul tema "Beethoven e
la poesia di Omero e Shakespeare" e poi ha eseguito tre Sonate del compositore tedesco.
Presente l’illustre filosofo della musica Quirino Principe, il quale su "Il Sole 24 ore" scriverà
di avere «avuto la viva illuminazione di quanto possa essere colto e raffinato, ellenico ed
europeo insieme un artista del nostro Sud». Con l’Orchestra Filarmonica di Bacau, sempre
diretta da Ovidiu Balan, nel 2014 ha tenuto di seguito due importanti maratone pianistiche
al Konzertsaal dell'Universitat der Künste di Berlino e al Gewandhaus di Lipsia.
Quest’ultima è stata edita in live recording nel doppio CD “Maratona al Gewandhaus”
nell'ottobre 2015 dal mensile Amadeus, che ha dedicato al pianista la pagina di copertina
oltre che uno speciale sulla sua attività artistica e intellettuale. Nel novembre 2016 presenterà
la sua maratona al Musikverein di Vienna, accompagnato dalla Mav Symphony Orchestra di
Budapest. Terminati gli studi classici, ha conseguito la laurea in Lettere Moderne col
massimo dei voti e la lode presso l'Università di Salerno con una tesi su “Dante e la musica”.
Tra le sue guide quella di Aldo Ciccolini.
È ospite di Serate Musicali dal 2004.
SI RACCOMANDA VIVAMENTE DI SPEGNERE I TELEFONI CELLULARI
Si ricorda che è vietato registrare senza l’autorizzazione dell’Artista e dell’organizzazione
DA NAPOLI A VIENNA. VIAGGIO LUNGO I SENTIERI DELLA GRANDE MUSICA
La Fantasia in re minore K 397 di Wolfgang Amadeus Mozart probabilmente più di ogni altra
composizione pianistica del genio salisburghese interpreta la propensione dei grandi artisti a
scrivere musica evocando eco lontana -ora nel tempo, ora nello spazio- di melodie, il cui carattere
ha impresso, nella loro memoria, un ricordo che li ha accompagnati durante tutto l'arco della vita
terrena. Forse non è del tutto un'eresia pensare che una tra le chiavi dell'interpretazione moderna
possa essere proprio quella che sottovoce ci piacerebbe definire “poetica dell'eco”. Si dice che una
corretta esecuzione pianistica debba essere la riproduzione sonora il più possibile fedele ai segni
che l'autore ha lasciato in partitura e concordiamo pienamente, ma se provassimo a trasporre
nella magia dell'eco tale riproduzione, spogliandola di qualsiasi accezione esclusivamente
filologica, ci accorgeremmo che probabilmente molto cambierebbe nell'idea generatrice
dell'interpretazione, lontana dal tentativo di creare sulla tastiera suoni di un'interezza fine a se
stessa e dunque talvolta eccessiva. Quando Napoli era la capitale della musica e meta obbligata
delle tournèe dei più importanti artisti dell'epoca, Mozart, per volere del padre Leopold, all'età di
14 anni ne fece una tappa fondamentale del suo primo viaggio in Italia. Non crediamo sia un
caso che la melodia della Fantasia K397 appaia come un'eco di cantabilità intrisa di malinconia,
anche melodrammatica, tipica della sensibilità napoletana. Melodia struggente ma al contempo
elegante, nobile nel portamento, introdotta a sua volta da straordinaria eco bachiana, un
preludiare in arpeggi evocativo d'un'atmosfera di mistero che non lascerà più l'intero
componimento e a cui Beethoven sembra rivolgersi idealmente nel primo accordo arpeggiato
della Sonata op.31 n.2 "La Tempesta". É un momento di vibrante attesa dell'apparizione dei temi
che si susseguono, pervasi dall'agitazione caratteristica dello Sturm und Drang, di cui la Tempesta
può essere considerata quasi un manifesto musicale, al di là del titolo che richiama l'omonima
commedia di Shakespeare. Beethoven, tra l'altro, suggerì ai futuri esecutori di leggere quest'opera
per una coerente interpretazione della Sonata. Il primo tempo è di struttura formale complessa e
oggetto di acceso dibattito tra gli studiosi di analisi per ciò che è attinente all'individuazione dei
due temi principali. Ma essendo, come crediamo, un componimento innanzitutto poetico e
profondamente drammatico, riporta l'eco misteriosa della Fantasia K 397 e, nella forma, lascia
pensare proprio a una Fantasia, data la presenza di tre Temi generati dalla stessa idea di tragedia.
Inoltre, un pedale autografo posto a tre quarti della composizione, esattamente prima della
ripresa, evoca tutta la suggestione di una sezione aurea. Esso crea infatti, tra le note di uno spoglio
recitativo, una lunga eco di risonanza che ricorda quella sofferta del primo tempo della Sonata
quasi una fantasia op.27 n.2 detta "Al chiaro di luna" e rappresenta la climax dell'opera. L'atmosfera
pacificata del secondo tempo evoca spunti virgiliani: il ritmo appare come statico e apre
l'immaginazione a un luminoso paesaggio dai contorni sfumati ove il canto - ora breve, ora più
articolato - sembra provenire da antichi strumenti d'un tratto risvegliatisi o ispirato dai suoni
della natura di fronte alla quale l'uomo contempla la sua solitudine. Si avverte una nostalgia velata
di tristezza, che introduce il terzo tempo, ove un enigmatico e ossessivo ritmo ternario sostiene
un leitmotiv intimamente sofferto, fino ad accompagnarlo a scomparire quasi inghiottito da se
stesso, in una misterioso pianissimo, eco di lancinante tragedia interiore. La stessa eco percorre
l'anima di Franz Schubert, il compositore che più di ogni altro ha rappresentato l'artista nel
passaggio dall'equilibrio classico alla profonda sofferenza emotiva di fronte al mistero
dell'esistenza. Maestro assoluto nella composizione di Lieder, proprio in un Lied dal titolo “Der
Wanderer” innalzò la colonna dorica della Wanderer Fantasia, la composizione pianistica ritenuta
universalmente il manifesto musicale del Romanticismo e legata spiritualmente al dipinto di
Caspar David Friedrich, “Il Viandante sul mare di nebbia”. Nel tema di questo Lied rinveniamo l'eco
meravigliosa del metro principe della poesia classica greca e latina, il dattilo, oltre che delle
componenti più drammatiche della sua musica. Un canto di dolore dalle profondità
imperscrutabili rappresenta la tragica interrogazione che il viandante pone a se stesso lungo il
suo viaggio: “dove?”. Proprio nella melodia Schubert esprime l'afflato più romantico della sua
anima, che percorre interamente una delle sue composizioni più celebri, l'Improvviso op.90 n.3 in sol
bemolle maggiore. Limpido canto sembra fluire sorgivo attraverso il commovente ricordo di antica
bellezza perduta, che riaffiora come un sogno a occhi aperti. É forse tra le più alte espressioni
dell'amore romantico, ripiegato in se stesso, a proteggere la fragilità dei sentimenti puri, dove
ogni nota si può dire simile a un cristallo d'incontaminata bellezza. L'estrema delicatezza della sua
musica, unita alla grande intensità emotiva, anticipa quella che sarà la definizione che Schumann
ebbe a dare delle Mazurke di Chopin, brevi pezzi dalla struttura formale semplice ma nello stesso
tempo dalla potenza espressiva inaudita: «cannoni sepolti sotto i fiori». Aneliti romantici dunque,
che pervadono anche quella che è forse la più complessa tra le opere di Mozart per pianoforte
solo, la Fantasia in do minore K 475. Il sentiero tragico pare non trovare fine in questa
composizione, che si apre con tre forti (“f ”) posti su altrettante note discendenti, a partire dal do
centrale e a distanza di un tono: do-si bemolle-la bemolle, seguite tutte e tre da improvvise note
in piano, come eco di un rintocco funebre che sembra preludere all'abbandono del corpo per una
rinascita dell'anima a nuova vita. Non è probabilmente un caso che il canto sereno che pare
sorgere dalla nera terra (μέλαινα γαῖα, come nell'incanto del più celebre frammento poetico di
Alcmane) dell'introduzione, si presenti in re maggiore, tonalità “pastorale”, un tono sopra al do
della tonalità d'impianto della Fantasia. Tale suggestione matematica, insieme al meraviglioso
diradarsi dell'oscurità della tonalità di do minore verso il luminoso re maggiore, sembra evocare
la eco d'un rituale esoterico, di cui Mozart era interprete grazie all'appartenenza alla loggia
massonica "Alla speranza incoronata" di Vienna. La composizione procede tra un’alternanza di luci
e ombre sempre fitta di impressioni poetiche e si conclude con una lunga scala di do minore
segnata non a caso da tre brevissime interruzioni su altrettanti “do”, a partire dal do in chiave di
basso fino al do acuto. Echi fantastici si generano copiosi anche negli “Essercizi per gravicembalo” di
Domenico Scarlatti, conosciuti universalmente come Sonate, ove gli spunti tecnici innovativi
(arpeggi, mani incrociate, ottave spezzate, note ribattute) sono il mezzo straordinario per
caratterizzarne il preziosissimo valore formale. Anche nelle Sonate L 430 in mi maggiore e L 281 in
fa minore, eco di vita quotidiana, di profumi dei vicoli di Napoli dov'era nato, d'atmosfera mistica
della Cappella reale di cui era compositore e organista, sgorgano dai temi mai freddamente statici
ma in continuo movimento, secondo la concezione classica del moto in sé che rinveniva nel
“patire” il principio originario. Pathos che scaturisce già dal titolo nella grande Sonata op. 57 di
Ludwig van Beethoven, “Appassionata”. Opera di insuperata forza drammatica, ove l'appassionata
dialettica tra i temi raggiunge il culmine della potenza espressiva. La cellula originaria dell'intero
componimento risiede nel primo tema di quattro battute in fa minore, preceduto da un levare,
dal carattere profondamente cupo. Da osservarsi che la nota iniziale della sonata è un “do”,
quinto grado “dominante” di fa minore, tonalità d'impianto. Dalla figurazione ritmica e dagli
stessi intervalli delle prime due battute si genera il secondo tema in la bemolle maggiore, canto
che sembra levarsi come una novella aurora sul deserto di ciò che rimane di sanguinosa pugna e
che nasce sempre da un “do”, che in questo caso funge da terzo grado “modale”. Le seconde
due battute del primo tema partono ancora da “do”, seguite da un breve intervallo di seconda
maggiore (do-re). Ma ciò che immediatamente balza alla nostra attenzione è l'eco di
quest'intervallo, che sfocia rigenerandosi nel tema dell'Andante con moto, pagina in stile corale con
alcune variazioni dove la ripetizione diventa parte integrante della scrittura. L'atmosfera distesa di
questo secondo tempo è rotta all'improvviso dalla tensione generata da un accordo di settima
diminuita prima in piano e poi in fortissimo, che introduce il terzo tempo. Tale accordo in
Beethoven assume valore di drammaticità intrinseca, preludendo al vortice di scale e arpeggi che
compone quest'ultima parte, fino al culmine di un Presto, che ha nella scrittura stessa la più alta
densità di tragica accelerazione. Eco del brontolio lontano che Ferdinand Ries, allievo di
Beethoven, raccontò di aver ascoltato dal Maestro dopo il ritorno da un’improvvisa fuga tra i
boschi nel mezzo di una lezione di pianoforte, è l'ultimo tempo dell'Appassionata, che sembra
rappresentarci l'urlo soffocato dell'essere umano di fronte al fato avverso. Altra eco, questa volta
ideale, proveniente dalle letture disperate tra le quali il genio di Bonn si ritirava per astrarsi, la
ritroviamo nella figura di Ulisse, simbolo di eroe imperituro che tanto vagò prima di riunirsi per
sempre al focolare di casa. “L'amata immortale”, che per Beethoven sembrerebbe rappresentata
nell'Odissea dall'approdo di Ulisse nell'isola felice dei Feaci, non poteva che essere per lui la
musica, quando, completamente sordo, superando se stesso, compose una delle più alte opere
dell'umanità: la Nona Sinfonia. Eco di Saffo e di Catullo, di Omero e di Platone, la poesia della vita
e dei pensieri di Beethoven costituisce ancora la commovente eco della bellezza che ognuno di
noi custodisce in segrete stanze. La sua musica sembra chiederci instancabilmente di tendere
l'anima agli aneliti della cultura magnogreca, rinascimentale, classica, romantica, fonti
inestinguibili di sentimenti puri. Sono il nostro passato, illuminano il nostro futuro.
Emilio Aversano
PROSSIMI CONCERTI
Lunedì 29 febbraio 2016 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio)
(Valido per A+F; F; COMBINATA 2; ORFEO 2; F2)
Violinista LEONIDAS KAVAKOS - Pianista ENRICO PACE
C. DEBUSSY Sonata per violino e pianoforte in sol minore - K. SZYMANOWSKI Mythes, op.30
R. STRAUSS Der Rosenkavalier, TrV.227, op. 59: Valzer (arr. Příhoda); Sonata per violino e pianoforte
in mi bemolle maggiore, TrV.151, op. 18
Biglietti: Intero € 25,00 - Ridotto € 20,00
Lunedì 7 marzo 2016– ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio)
(Valido per A+F; F; COMBINATA 1; ORFEO 1; F1)
«After Horowitz»
Pianista FREDDY KEMPF
L. v. BEETHOVEN Sonata in re maggiore n.15 op.28 "Pastorale" - F. CHOPIN Polonaise in do
minore op. 40 no. 2 - Polonaise in fa diesis minore op. 44 - P.I. CIAIKOVSKI Grande Sonata in sol
maggiore op. 37
Biglietti: Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00
Lunedì 14 marzo 2016– ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio)
(Valido per A+F; F; COMBINATA 1; F1)
Pianista LOUIS LORTIE
Programma da definire
Biglietti: Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00
Martedì 15 marzo 2016 – ore 21.00 (Teatro Dal Verme)
(Valido per A+F; F; COMBINATA 2; ORFEO 2; F2)
«Il Genio è Donna»
Pianista VLADIMIR ASHKENAZY - Clarinettista DIMITRI ASHKENAZY Violista ADA MEINICH
R. SCHUMANN Tre Romanze op. 94 per clarinetto e pianoforte - R. CLARKE Preludio, Allegro e
Pastorale per clarinetto e viola - N. W. GADE Fantasistykker per clarinetto e pianoforte D. SHOSTAKOVICH Sonata per viola e pianoforte op. 147
Biglietti: Intero € 30,00 - Ridotto € 25,00
PER INFO E PRENOTAZIONI: SERATE MUSICALI
tel. 02 29409724 | e.mail: [email protected] | sito: www.seratemusicali.it
ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI»
2014/2015201 2022001122013/2014ICALI»
Presidente Onorario
Roberto Fedi
Ugo Friedmann
***
Camilla Guarneri
Soci Fondatori
Miriam Lanzani
Carla Biancardi
Mario Lodigiani
Franco Cesa Bianchi
Paolo Lodigiani
Giuseppe Ferreri
Amelia Mazzeo
Emilia Lodigiani
Maria Candida Morosini
Enrico Lodigiani
Rainera e Mario Morpurgo
Luisa Longhi
Ede Palmieri
Stefania Montani
Tinetta Piontelli
Gianfelice Rocca
Adriana Ragazzi Ferrari
Luca Valtolina
Giovanna e Antonio Riva
Amici Benemeriti
Elisabetta Riva
Alvise Braga Illa
Luisa Robba
Pepi Cima
Alessandro Silva
Fondazione Rocca
Maria Giacinta Talluto
Thierry le Tourneur d’Ison Roberto Tremi
Società del Giardino
Maria Luisa Vaccari
Amici
Marco Valtolina
Giovanni Astrua Testori Beatrice Wehrlin
Maria Enrica Bonatti
Soci
Luigi Bordoni
Antonio Belloni
Luigi Crosti
Beatrice Bergamasco
Hans Fazzari
Eugenio Bergamasco
Umberto e Giovanna
Bertelè
Elisabetta Biancardi
Mimma Bianchi
Valeria Bonfante
Isabella Bossi Fedrigotti
Maria Brambilla Marmont
Giuliana Carabelli
Giancarlo Cason
Piera Cattaneo
Maya Eisner
Federico ed Elisabetta
Falck
Carlo e Anna Ferrari
Luisa Ferrario
Anna Ferrelli
Maria Teresa Fontana
Matilde Garelli
Felicia Giagnotti
Giuseppe Gislon
Maria Clotilde Gislon
Fernanda Giulini
Marcello e Michela
Gustapane
Ferruccio Hurle
Vincenzo Jorio
Giuliana e Vittorio Leoni
Giuseppe Lipari
Maria Giovanna Lodigiani
Eva Malchiodi
Lucia ed Enrico Morbelli
Luisa Consuelo Motolese
Josef Oskar
Denise Petriccione
Rosemarie Pfaffli
Raffaella Quadri
Anna Maria Ravagnan
Giustiniana Schweinberger
Paola e Angelo Sganzerla
Franca Soavi
Andrea Susmel
Giuseppe Tedone
Adelia Torti
Graziella Villa
«SERATE MUSICALI» AMICI STORICI
Fedele Confalonieri
Mediaset
Giuseppe Barbiano di
Belgiojoso
Ugo Carnevali
Roberto De Silva
Roberto Formigoni
Gaetano Galeone
Società del Giardino
Gianni Letta
Mario Lodigiani
Roberto Mazzotta
Francesco Micheli
Arnoldo Mosca
Mondadori
Silvio Garattini
Robert Parienti
Paolo Pillitteri
Fulvio Pravadelli
Quirino Principe
Gianfelice Rocca
Fondazione Rocca
Carlo Sangalli
Fondazione Cariplo
Luigi Venegoni
Giuseppe Ferreri
Banca Popolare di Milano
Camera di Commercio di
Milano
Publitalia
*****
Diana Bracco
Martha Argerich
Marina Berlusconi
Cecilia Falck
Vera e Fernanda Giulini
Emilia Lodigiani
Maria Grazia Mazzocchi
Conservatorio G. Verdi Milano
Francesca Colombo
Stefania Montani
Cristina Muti
Simonetta Puccini
Rosanna Sangalli
Elisso Virsaladze
Juana Zayas
Flavia De Zigno
Bianca Hoepli
*****
Carlo Maria Badini
Alberto Falck
Oscar Luigi Scalfaro
Giovanni Spadolini
Leonardo Mondadori
Giuseppe Lodigiani
Giancarlo Dal Verme
Tino Buazzelli
Peter Ustinov
Franco Ferrara
Franco Mannino
Carlo Zecchi
Shura Cherkassky
Scarica

Pianista EMILIO AVERSANO