PARLIAMO DI COSE PRATICHE Chi è preposto per il servizio di lode ed adorazione in chiesa deve: Essere un credente ( vi sembrerà strano che dica questo ma ho sentito di alcune chiese dove la lode è diretta da non credenti solo perché sono musicisti!!!!) Avere un cuore di servo ( non è sempre facile e divertente, è anche faticoso) Essere in sottomissione ai servi preposti e al pastore e avere con loro una buona relazione Essere cooperativo col resto del gruppo ( non c’è spazio per l’egocentrismo) Essere disposto a migliorare le proprie capacità strumentali o vocali. Il Responsabile Musicale: Quello che segue è una lista presa da un libro sulla direzione corale. Al direttore del coro servirà: Sensibilità artistica per saper interpretare un brano Un buon senso del ritmo; conoscenza dei tempi base Una buona intonazione ( non è necessaria una grande voce) Una conoscenza di armonia per saper distinguere accordi, voci diverse… Avere una conoscenza, anche non perfetta, di uno strumento polifonico Avere un carattere deciso che sappia imporsi Avere un forte desiderio di miglioramento e di dedizione, un forte amore per la musica e per i “suoi” Essere chiaro nei segnali (da “Istruzione e Direzione del Coro” di Eugenio Consonni) Questo per quanto riguarda la parte tecnica, ma io aggiungerei: Una certa sensibilità e maturità spirituale; Tanta pazienza; Tanta umiltà (non è necessario che sappia fare tutto); Capacità di comunicare i giusti obiettivi al proprio gruppo, che non sono solo la riuscita del pezzo, ma la comunicazione di un sentimento di gratitudine, di lode o di adorazione o di evangelizzazione; Idee chiare su cosa vuole fare (mai andare alle prove senza sapere cosa fare). Le prove Condivisione ed amicizia Preghiera iniziale e comunicazione obiettivi Offerta per piccole esigenze Inizio prove Suddivisione compiti ad altri sub-responsabili Prove differenziate Prove congiunte IL MOMENTO DEL CULTO Non scegliete i cori come se stessimo giocando al lotto. Non trattate l’apertura del culto come un momento inutile, senza un senso preciso: FIN DALL’APERTURA DEL CULTO, LO SPIRITO SANTO SA DOVE VUOL CONDURRE LA CHIESA. Non spezzate i momenti spirituali facendo suggerire i cori o non trovando il libretto con gli accordi o facendo cori che non sapete bene; tutto dovrebbe risultare collegato e fluido. Non vi intestardite a fare un coro solo perché vi piace tanto ma non c’entra niente con il momento del culto. Non c’è niente di poco spirituale nel fare una scaletta prima del culto, lo Spirito Santo può suggerirvi anche due ore prima l’argomento del culto. E’ bello avere dei cori che si raccordano uno all’altro, il che crea fluidità. Occhi ai canali profetici, create spazi per aiutarli ad esprimere (anche i profeti, a volte, sono timidi). Quando si insegna un coro nuovo, non farlo mai nel momento più sentito dell’adorazione, perché distrarrebbe la gente che cercherebbe di capire come fa o di leggere le parole e così via. Insegnatelo piuttosto all’inizio, oppure, fatelo cantare come assolo, ma non date distrazioni in un momento “caldo”. Ricordatevi delle persone anziane (tanto ci arriverete prima o poi anche voi): per loro il coro vecchio è il ricordo, importante quanto per i giovani la novità; ogni tanto usatene qualcuno. In ogni cosa ci sia amore verso tutti. Suggerimenti tecnici per le prove: 1. Le prove non devono durare più di un’ora/un ‘ora e mezza. 2. L’ambiente deve essere rilassato ma non disimpegnato: Si impara solo ciò che ci diverte. 3. Si deve far finire la prova con l’idea di aver concluso qualcosa di buono. 4. E’ consigliabile far provare canto e strumenti separatamente. 5. Se si fanno canti a più voci e si ha un coro che, per la maggior parte non conosce la musica, usare il sistema dei CD o Mp3 con le singole voci registrate(Mp3con la melodia, Mp3 con il contralto...). 6. Porre sempre in risalto la melodia rispetto alle voci in armonia. 7. Quando si prova infine insieme, sistemare i vari gruppi di voci, lontano uno dall’altro in modo che si sentano uno con l’altro e possano correggersi. Dopo un paio di volte assemblarli insieme. 8. Non pretendere subito la perfezione. 9. Non fermare le prove per un errore senza spiegare l’errore, dicendo solo “da capo”, nessuno capirebbe. Non correggete tutti gli errori alla prima prova, darebbe insicurezza al coro. 10. Non cantare mentre si dirige, ma ascoltare il coro per correggere. 11. Mantenere la calma ed il sorriso ma pretendere serietà nell’impegno: troppa severità stanca ma anche troppa superficialità stanca. 12. Soffermarsi sulle parti più difficile, isolandole per provarle meglio. 13. Quando vedete che i ragazzi sono stanchi, mandateli a casa. 14. Se non volete pesare sulla cassa di chiesa per fotocopie, cd, riparazioni strumenti, fate una piccola offerta (l’offerta dell’Euro); è utile e non è gravosa. Cosa Fa Bello un Pezzo ? Le voci devono essere in equilibrio fra loro: melodia in abbondanza, poi le voci base, fino ai timbri più alti che possono essere pochi. La dinamica: ogni pezzo ha i suoi piani e i suoi forti, enfasi, i rallentamenti, ecc., considerateli Ogni pezzo ha una sua caratteristica: ritmico, melodico, veloce lento ecc. rispettatelo. Volumi, strumenti e voci devono essere in equilibrio: LE PAROLE SONO LA COSA PIU’ IMPORTANTE !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Non suonate tutti insieme su tutto il pezzo, la diversità degli strumenti serve anche a questo. Non eliminate con due prove dei pezzi difficili, non c’è niente di più brutto e che distrae di più di un pezzo fatto male.