La scuola delle Indicazioni Nazionali INSIEME PER UNA SCUOLA DI SUCCESSO Contegreco 29 gennaio 2014 Apricena, 29 gennaio 2014 primo incontro Qualche riflessione preliminare… •Motivazione •Disponibilità •Collaborazione •Spirito di concretezza •Essere costruttivi Contegreco 29 gennaio 2014 Qualche riflessione preliminare… •Siamo veramente disposti a metterci in discussione? •Disponibilità al cambiamento? •Disponibilità a collaborare e “fare rete”? •Siamo disposti a mettere in discussione il “vecchio” e ad aprirsi al “nuovo che avanza”? •Siamo disposti a rischiare? Contegreco 29 gennaio 2014 Comprendere che… Non si può sfondare una porta chiusa ma bisogna lavorare per COSTRUIRE LA CHIAVE per aprirla Contegreco 29 gennaio 2014 Un nuovo contesto sociale •riduzione nell’impiego di lavoro dipendente, con crescita del lavoro autonomo e dei cosiddetti lavori atipici; •crescita del peso dei servizi, riduzione del peso del secondario; •aumento del peso del lavoro qualificato nell’industria e in alcuni comparti dei servizi; •aumento del peso del lavoro non qualificato in alcuni comparti, come quello dei servizi alla persona; •il peso delle nuove tecnologie (social network, etc.) Contegreco 29 gennaio 2014 Un nuovo contesto sociale “Prima degli anni Sessanta, non ci si preoccupava affatto dell’insuccesso scolastico massivo dei bambini delle classi popolari. Rientrava nell’ “ordine delle cose” ed era stato per molto tempo mascherato da una struttura scolastica che sovrapponeva due distinte categorie: l'una popolare, che aveva come sbocco la vita attiva, l’altra elitaria, che preparava agli studi universitari. Da quando il sistema educativo è integrato e si considera l’educazione come un investimento, l’insuccesso scolastico massivo è divenuto un problema della società.” Philippe Perrenoud, Costruire competenze a partire dalla scuola, p.99 Contegreco 29 gennaio 2014 Un nuovo contesto sociale •Ce lo chiede la legge: autonomia = successo formativo •Ce lo chiede l’Europa: key competences, life competences, competenze spendibili per la vita •Ce lo chiedono gli studenti: scuola attenta ai reali bisogni formativi •Ce lo chiede il senso della professionalità docente: l’efficacia del lavoro sugli studenti = cosa resta? •Ce lo chiede il nostro tipo di società complessa: il rischio, l’imprevedibile, la “modernità liquida” (Z. Bauman) Contegreco 29 gennaio 2014 Perché progettare per competenze? Dall’imbuto di Norimberga… Travaso di informazioni (nozioni) da un individuo che sa (docente) ad un individuo che non sa (allievo) Contegreco 29 gennaio 2014 …alla scuola delle Indicazioni Nazionali TECNOLOGIE COOPERAZIONE Contegreco 29 gennaio 2014 SOCIALIZZAZIONE LABORATORIO scuola delle conoscenze scuola delle competenze Competitiva Trasmissiva Adottativa Addestrativa SCUOLA DEI PROGRAMMI Cooperativa Costruttivista Problematica Metacognitiva SCUOLA DEL CURRICOLO Due visioni della scuola La prima consiste nel fornire la quantità più vasta possibile di conoscenze, senza preoccuparsi della loro mobilitazione in situazione; ciò significa sostenere che per assicurare la costruzione di competenze ci si deve affidare alla formazione professionale o alla vita La seconda accetta di limitare in modo drastico la quantità delle conoscenze insegnate o necessarie, per esercitare in modo intensivo, durante il percorso scolastico, la loro attivazione in situazioni complesse Critica ai saperi nozionistici La scuola non riesce a seguire la mole delle conoscenze che quadruplicano ogni dieci anni. La mole delle conoscenze deve perciò subire una selezione verso i “saperi fondamentali” (Morin). Le conoscenze (e le abilità), nell’elaborazione di un curricolo d’istituto, vengono selezionate in base alla loro funzionalità al fine di conseguire le competenze in uscita dal ciclo d’istruzione specifico. Contegreco 29 gennaio 2014 Indicazioni 2012 L’adozione delle indicazioni nazionali va considerata come attività ordinaria. La loro attuazione costituisce una preziosa opportunità per approfondire alcuni nodi culturali, didattici, organizzativi e professionali di particolare rilievo. Contegreco 29 gennaio 2014 A questo fine, è necessario: •attuare opportune metodologie didattiche •adeguare e arricchire gli ambienti di apprendimento •rendere coerenti le pratiche valutative e certificative •l’azione decisiva in questo ambito è data dalla formazione in servizio dei docenti Contegreco 29 gennaio 2014 Tutto ciò comporta un impegno pluriennale da parte delle scuole che dovrà comprendere una fase di informazione, una fase di formazione e di formazione, riflessione e ricerca, rivolta anche a gruppi confronto tra i nuovi limitati di docenti – in grado poi contenuti delle di svolgere funzioni di indicazioni e le pratiche animazione, promozione, didattiche reali, le novità ricerca didattica all'interno in materia di valutazione, delle proprie comunità gli assetti disciplinari, le professionali – in forma di scelte metodologiche laboratorio, con sperimentazioni didattiche sul campo ben delimitate e mirate che consentano la verifica dei risultati Contegreco 29 gennaio 2014 una fase di documentazione degli esiti e di condivisione delle innovazioni più efficaci anche in vista di una disseminazione più ampia Ogni scuola deve predisporre il curricolo all'interno del Piano dell'offerta formativa con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina ai traguardi per lo sviluppo delle competenze Contegreco 29 gennaio 2014 Nell’elaborare il curricolo di istituto, i docenti individuano le esperienze di apprendimento più efficaci le scelte didattiche più significative le strategie più idonee con attenzione all'integrazione fra le discipline e alla loro possibile aggregazione in aree Contegreco 29 gennaio 2014 2 nodi fondamentali Il docente L’ambiente di apprendimento Contegreco 29 gennaio 2014 Realizzazione di se stessi Contegreco 29 gennaio 2014 EDUCAZIONE a scuola Indiretta Decontestualizzata Simulata Semplificata Autoritaria Contegreco 29 gennaio 2014 nell’extrascuola Diretta Implicante Reale Complessa Democratica Apprendimento Processo attivo e complesso in cui si intrecciano vari elementi, non soltanto cognitivi ma anche emotivo/affettivi e relazionali. In tal senso, le Indicazioni recepiscono diverse prospettive teoriche e delineano l’imparare nella ricchezza delle sue caratteristiche. Contegreco 29 gennaio 2014 Apprendimento Svincolato dagli aspetti di puro meccanicismo, l’apprendimento viene delineato come esito di un’attività, che implica il diretto coinvolgimento dell’allievo con tutta la persona, affinché egli possa trovare senso e significato in ciò che fa. L’approccio privilegiato è di tipo induttivo e l'accento è posto sui processi di osservazione, di ricerca e scoperta. Contegreco 29 gennaio 2014 Ambiente di apprendimento I.In molti passaggi delle nuove Indicazioni si insiste sul concetto di “ambiente di apprendimento”, di “gestione della classe”, di “cura educativa”, di coinvolgimento degli allievi nella relazione educativa. II.Esistono due paragrafi specifici dedicati a questo aspetto: uno per la scuola dell’infanzia e uno per il primo ciclo. III.L’ambiente di apprendimento oggi non coincide più, come nella concezione tradizionale, con lo spazio fisico dell’aula (banchi, sedie, cattedra, lavagna, ecc.) in cui c’è un soggetto che trasmette conoscenze ed altri che le immagazzinano. Contegreco 29 gennaio 2014 Ambiente di apprendimento Il vero apprendimento è quello che si costruisce e non quello in cui lo studente incamera le conoscenza in modo trasmissivo. Dobbiamo considerare tutti i fattori che intervengono in un processo di apprendimento: •l’insegnante, i compagni •gli strumenti (dai libri alle tecnologie) •le relazioni interpersonali (costruttivismo sociale di Vygotskij) •le relazioni affettive •uno spazio accogliente, caldo, curato •uno stile educativo improntato all’ascolto, alla cooperazione, alla fiducia Contegreco 29 gennaio 2014 Dall’aula all’ambiente di apprendimento Un ambiente di apprendimento è un CONTESTO STRUTTURATO intenzionalmente dal docente che comprende le attività pensate, gli strumenti necessari, le relazioni sociali e affettive, che diventa UNO SPAZIO DI AZIONE DELLA MENTE che può essere fisico e virtuale. (C. Petracca) Contegreco 29 gennaio 2014 Dall’aula all’ambiente di apprendimento 1.Forte caratterizzazione sociale nel senso che: crea comunità di apprendimento in cui i bambini •collaborano nella risoluzione di compiti e problemi •si scambiano pareri e punti di vista •imparano a confrontarsi e rispettare le opinioni di altri •a negoziare idee e concetti Adatt. da C. Petracca Contegreco 29 gennaio 2014 Dall’aula all’ambiente di apprendimento 2. Forte caratterizzazione metacognitiva nel senso che l’alunno mentre costruisce insieme ad altri il proprio apprendimento •impara dal confronto a riconoscere i propri limiti e i propri pregi, gli errori che compie e le modalità per evitarli •apprende non solo contenuti, ma anche le modalità e le strategie per svolgere un compito •si abitua a riflettere sul proprio funzionamento mentale e a controllare la propria attività cognitiva Contegreco 29 gennaio 2014 Dall’aula all’ambiente di apprendimento 3. Forte caratterizzazione emotiva e affettiva nel senso che l’alunno esprime •il gusto della scoperta della conoscenza •lo stupore e l’ammirazione per il nuovo che viene appreso •l’emozione del prodotto finito •l’orgoglio di una realizzazione riuscita •la fiducia in sé e negli altri Adatt. da C. Petracca Contegreco 29 gennaio 2014 Dall’aula all’ambiente di apprendimento Ambiente come “spazio d’azione” creato per stimolare e sostenere la costruzione di conoscenze, abilità, motivazioni, atteggiamenti; in tale “spazio d’azione” si verifica interazione e scambio tra allievi, oggetti del sapere e insegnanti. La classe ha modo di fare esperienze significative sul piano cognitivo, affettivo/emotivo, interpersonale/sociale. Contegreco 29 gennaio 2014 Dall’aula all’ambiente di apprendimento Importanza del contesto. Si pone l’accento sui processi di osservazione, di ricerca e scoperta. Si sottolinea che l’esperienza diretta e l’esplorazione sono indispensabili per produrre atteggiamenti di curiosità flessibilità e per costruire forme di pensiero sempre più evolute. Contegreco 29 gennaio 2014 L’esperienza diretta e l’esplorazione Assumono importanza tutte quelle attività che pongono gli allievi davanti a situazioni problematiche e li stimolano a fare ipotesi, produrre idee , cogliere nessi e relazioni vedendo le cose da diversi punti di vista, trovare soluzioni. In una parola, attività che promuovano capacità di pensiero flessibile e creativo, fondamentale per orientarsi nella società odierna. Contegreco 29 gennaio 2014 L’esperienza diretta e l’esplorazione Le situazioni che spingono gli allievi nelle condizioni di ricercare, trovare risposte, fare analisi e confronti, sono quelle legate al "fare". Nelle Indicazioni si parla in proposito di “percorsi in forma di laboratorio, per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su quello che si fa”. Contegreco 29 gennaio 2014 Il docente L’immagine del docente che emerge dalle Indicazioni non è quella tradizionale di chi trasmette informazioni, ma di colui che predispone l’ambiente, creando situazioni che mettano gli allievi in condizione di imparare. Egli diventa così un mediatore tra il sapere e gli allievi stessi, con un’attività di stimolo che accompagna il loro sviluppo. Contegreco 29 gennaio 2014 Il docente Art. 26 - Funzione Docente 1. La funzione docente realizza il processo di insegnamento/apprendimento volto a promuovere lo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli alunni, sulla base delle finalità e degli obiettivi previsti dagli ordinamenti scolastici definiti per i vari ordini e gradi dell'istruzione. 2. La funzione docente si fonda sull'autonomia culturale e professionale dei docenti; essa si esplica nelle attività individuali e collegiali e nella partecipazione alle attività di aggiornamento e formazione in servizio. Contegreco 29 gennaio 2014 Profilo professionale docente Art. 27 - Profilo Professionale Docente 1. Il profilo professionale dei docenti è costituito da competenze disciplinari, psicopedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo-relazionali e di ricerca, documentazione e valutazione tra loro correlate ed interagenti […] Contegreco 29 gennaio 2014 Le competenze dell’insegnante (adatt. da Perrenoud) Possiamo arrivarci? Contegreco 29 gennaio 2014 1. Organizzare e animare situazioni di apprendimento •Conoscere, per una data disciplina, i contenuti da insegnare e la loro traduzione in obiettivi d'apprendimento •Lavorare a partire dalle rappresentazioni degli alunni •Lavorare a partire dagli errori e dagli ostacoli all'apprendimento •Costruire e pianificare dispositivi e sequenze didattiche •Impegnare gli alunni in attività di ricerca, in progetti di conoscenza Contegreco 29 gennaio 2014 2. Gestire la progressione degli apprendimenti •Ideare e gestire situazioni-problema adeguati al livello e alle possibilità degli alunni •Acquisire una visione longitudinale degli obiettivi dell'insegnamento •Osservare e valutare gli alunni in situazioni d'apprendimento, secondo un approccio formativo •Stabilire bilanci periodici di competenze in una prospettiva di progressione degli apprendimenti Contegreco 29 gennaio 2014 3. Ideare e far evolvere dispositivi di differenziazione •Gestire l'eterogeneità in seno ad un gruppo-classe •Praticare il sostegno integrato, lavorare con alunni in grande difficoltà •Sviluppare la cooperazione fra alunni e alcune forme semplici di mutuo insegnamento Contegreco 29 gennaio 2014 4. Coinvolgere gli alunni nel loro apprendimento e nel loro lavoro •Suscitare il desiderio d'imparare, esplicitare il rapporto con il sapere, il senso del lavoro scolastico e sviluppare la capacità di autovalutazione nel bambino •Istituire un consiglio degli alunni e negoziare con loro diversi tipi di regole e contratti •Offrire attività di formazione opzionali •Favorire la definizione di un progetto personale dell'alunno Contegreco 29 gennaio 2014 5. Lavorare in gruppo •Elaborare un progetto di gruppo •Animare un gruppo di lavoro, gestire riunioni •Formare e rinnovare un gruppo pedagogico •Affrontare e analizzare insieme situazioni complesse, pratica e problemi professionali •Gestire crisi o conflitti fra persone Contegreco 29 gennaio 2014 6. Partecipare alla gestione della scuola •Elaborare, negoziare un progetto d'istituto •Gestire le risorse della scuola •Coordinare, animare una scuola con tutti i suoi interlocutori •Sviluppare competenze per lavorare in cicli d'apprendimento Contegreco 29 gennaio 2014 7. Informare e coinvolgere i genitori •Animare riunioni d'informazione e di dibattito •Avere colloqui periodici •Coinvolgere i genitori nella costruzione dei saperi Contegreco 29 gennaio 2014 8. Servirsi delle nuove tecnologie •Utilizzare software per la scrittura di documenti •Sfruttare le potenzialità didattiche dei software in relazione agli obiettivi dell'insegnamento •Comunicare a distanza per via telematica •Utilizzare gli strumenti multimediali nel proprio insegnamento Contegreco 29 gennaio 2014 9. Affrontare i problemi e i dilemmi etici della professione •Prevenire la violenza a scuola e in città •Lottare contro i pregiudizi e le discriminazioni sessuali, etniche e sociali •Partecipare alla realizzazione di regole di vita comune riguardanti la disciplina a scuola, le sanzioni, l'apprezzamento della condotta •Analizzare la relazione pedagogica e la comunicazione in classe •Sviluppare il senso di responsabilità, la solidarietà, il senso di giustizia Contegreco 29 gennaio 2014 10. Gestire la propria formazione continua •Saper esplicitare la propria pratica •Stabilire il proprio bilancio di competenze e il proprio programma personale di formazione continua •Negoziare un progetto di formazione comune con colleghi (gruppo, scuola, rete) •Essere attore del sistema di formazione continua Contegreco 29 gennaio 2014 La comunità scolastica La scuola di oggi, la scuola del curricolo, più che come luogo di trasmissione si connota come luogo di mediazione, di interazione e di scambio. È comunità di apprendimento dove la conoscenza nasce e si costruisce grazie alla relazione con gli altri. In questo senso la comunità scolastica diventa espressione di tipologie diverse di comunità compresenti al suo interno, affinché la scuola diventi un ambiente inclusivo e accogliente per tutti. Contegreco 29 gennaio 2014 Comunità di dialogo La scuola è il luogo dove si sviluppa la “democrazia cognitiva”. Gli studenti discutono, mettono a confronto le loro idee e le loro visioni del mondo. Scoprono punti di vista diversi e alternativi e sperimentano resistenza alle loro convinzioni. Come nella vita democratica adulta, anche nelle prime esperienze di interazione con gli altri, il confronto dialettico gioca un ruolo fondamentale perché non consente di coltivare l’illusione infantile di avere sempre ragione. Contegreco 29 gennaio 2014 Comunità di diversità In un società che in modo crescente diventa multiculturale densa di situazioni individuali diversificate le pratiche didattiche collaborative svolgono una insostituibile funzione sociale. Le personali convinzioni sono legate al background culturale cui si appartiene e poterle manifestare e condividerle in un clima favorevole costituisce un’esperienza di valorizzazione che accresce l’autostima e favorisce l’integrazione. Ogni gruppo è caratterizzato da diversità, che non è possibile irrigidire e che sono parte di un processo di osmosi. Contegreco 29 gennaio 2014 Comunità di persone L’esperienza ha una propria dimensione sociale che però non elimina l’originalità della persona. La scuola intesa come comunità è qualcosa di più di una organizzazione, sia pure efficiente. La persona è pienamente accolta,riconosciuta, sostenuta nel suo processo di crescita, abilitata a diventare responsabile e autonoma proprio all’interno della COMUNITA’ (scolastica). Al suo interno gli insegnanti e i dirigenti non sono soltanto Tecnici o manager dell’istruzione o dell’organizzazione, ma sono riconosciuti e responsabilizzati nel loro ruolo di educatori. I genitori non sono percepiti, a loro volta, semplicemente come clienti o utenti, ma come partner in un progetto condiviso. Contegreco 29 gennaio 2014 Mappa nel mezzo (Cooperative learning) Contegreco 29 gennaio 2014 Mappa nel mezzo (Cooperative learning) “Il gruppo - gruppo di lavoro e di studio - è la struttura magica per moltiplicare le energie, per creare apprendimento e capacità di pensare, ma anche per ridare equilibrio all’azione degli individui, per creare buone prassi, buone relazioni, buoni climi di apprendimento, di lavoro, di salute mentale, di vita”. Johnson e Johnson, ‘Leadership e apprendimento cooperativo’, Erickson. Contegreco 29 gennaio 2014 Mappa nel mezzo (Cooperative learning) Si formano gruppi casuali di quattro persone; ogni componente del gruppo legge individualmente il testo proposto; ciascun componente risponde al compito sintetizzando le osservazioni personali nel proprio spazio. A conclusione del lavoro individuale i quattro componenti del gruppo discutono ed arrivano a conclusioni condivise che vengono riportate nell’ovale centrale; infine, il gruppo nomina un portavoce che presenta la sintesi condivisa dal/nel gruppo; Contegreco 29 gennaio 2014 Mappa nel mezzo (Cooperative learning) Scopi della struttura MAPPA nel MEZZO: elaborare informazioni individuali e fare sintesi di un insieme di pensieri; esprimere e sostenere le proprie idee; ascoltare le idee degli altri prima di esprimere le proprie; sostenere una discussione e condividere delle informazioni; selezionare le informazioni e presentare ad un gruppo le idee di altri e le proprie. Contegreco 29 gennaio 2014 grazie per l’attenzione Contegreco 29 gennaio 2014