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Sardinia
Organizzazione
Organ est
Il romanticismo
in Europa
Città di Alghero
Direzione Artistica_Giovanni Solinas
PRIMA
Provincia di Sassari
STAGIONE CONCERTISTICA INTERNAZIONALE
7 luglio_5 agosto 2011
Alghero_Cattedrale di Santa Maria
Sassari_Chiesa del Sacro Cuore
Generalitat de Catalunya
Espai Llull de l’Alguer
Grafiche Peana - Alghero
C
Organizzazione
Presidente
Mario Loriga
Direzione Artistica
Gabriele Loriga
Direzione Artistica Rassegna
Giovanni Solinas
Testi
Roberto Milleddu
Grafica
Beroddugraph©_Cagliari
on questa prima edizione del Sardinia Organ Fest l'associazione
culturale “Harmonia Musicae”, nata nel marzo del corrente anno,
inaugura la propria attività con il fine di promuovere la cultura
musicale nel territorio isolano e in particolare nella città di Alghero.
Incentrata sul tema “Il Romanticismo in Europa”, la rassegna propone una
serie di concerti nei quali risuoneranno alcuni fra i capisaldi della
produzione organistica del secolo XIX: dalle sei Sonate op. 65 di F.
Mendelssohn, agli undici preludi-corali op. 122 di J. Brahms passando per
le sei fughe op. 60 di R. Schumann. Accanto a queste troveranno spazio
altre composizioni di raro ascolto in Sardegna come l'imponente Prima
Sonata op. 42 di A. Guilmant e un seminario specifico con argomento
“Percorso storico-musicologico della musica iberica per tastiera, dalla genesi
al periodo romantico”. Inoltre nella ricorrenza del bicentenario della
nascita di Franz Listz è in programma un concerto monografico che
comprende alcune fra le sue opere più significative.
A dar vita alla musica sono chiamati interpreti di provata fama, come la
catalana Montserrat Torrent Serra, Adriano Falcioni di Perugia entrambi
affiancati da giovani organisti sardi quali Andrea Sarigu e Giovanni Solinas.
Particolarmente significativo è l'impiego dell'organo Mascioni della
cattedrale di Santa Maria di Alghero (1935), mezzo interpretativo
insostituibile le cui timbriche si rivelano particolarmente adatte proprio
alla musica del periodo romantico e tardo-romantico.
Al Sardinia Organ Fest seguirà, nella prima settimana d'agosto, il primo
corso di interpretazione e perfezionamento organistico tenuto da rinomati
concertisti quali Emanuele Carlo Vianelli, titolare ai grandi organi del
Duomo di Milano ed Enrico Viccardi, docente presso il Conservatorio di
Piacenza. Il corso ha come obiettivo principale la formazione, la crescita e
il perfezionamento di giovani che si avviano a svolgere la professione di
organista. I seminari si terranno nella Cattedrale di Alghero e nel Sacro
Cuore di Sassari (organo “Tamburini” meccanico a tre manuali del 1972)
e avranno come temi: “Aspetti d'interpretazione del repertorio romantico e
tardo romantico in Germania e in Italia” (corso di E. Vianelli); “Frescobaldi,
Buxtehude e Bach - I tre grandi della musica per organo in Italia ed in
Germania tra '600 e '700 - Interpretazione, analisi, diteggiature e prassi
esecutiva” (corso di E. Viccardi).
L'auspicio è che queste proposte siano di stimolo affinché la cultura
organistica possa avere, anche nella nostra isola, un pubblico competente
ed appassionato sempre più numeroso.
A tutti, di cuore, auguriamo buon ascolto.
Giovanni Solinas
Direttore Artistico
N
el saggio intitolato “Alte un neue Kirchenmusik” (Musica
religiosa antica e moderna, 1814) E.T.A Hoffman
propone un tema che sarà assai presente nella
concezione romantica della musica ovverosia il culto per la
musica religiosa e l'antico 'stile ecclesiastico' che si incarna
nella figura del Palestrina che assurge ad emblema della
'purezza dell'arte'. Questa visione sarà centrale in quel grande
movimento di rinascita della musica sacra che sotto le
insegne della martire Cecilia informerà tutto l'Ottocento
romantico.
Su un fronte parallelo, a partire dalla fine del Settecento,
prendeva le mosse nei paesi di lingua tedesca il processo di
rivalutazione dell'opera di Johann Sebastian Bach che si
consoliderà nel primo ventennio dell'Ottocento con la
pubblicazione nel 1802 della biografia di J.N. Forkel che darà
impulso a svariate iniziative editoriali tese a pubblicare le
opere del Kantor e che avrà come punto culminante la
ripresa, ad opera di Mendelssohn, della Matthäus-Passion nel
1829 a Berlino.
Il convergere di queste tendenze culturali favorisce lungo il
primo Ottocento la rivalutazione dell'organo e della musica ad
esso destinata. Quello al quale Mozart rivendicava lo statuto
regale fra gli strumenti musicali, aveva infatti conosciuto un
momento di sostanziale stagnazione negli anni in cui,
parallelamente agli sconvolgimenti rivoluzionari prima e
napoleonici poi, si affermava lo stile della sensibilità prima e
si accentuava il soggettivismo e l'intimismo col nascente
romanticismo.
Se fino alla metà del Settecento la musica per strumenti da
tasto non conosce precisi confini se non quelli contestuali (ad
es. la musica espressamente liturgica) fra le diverse Klavier
(organo, clavicembalo, clavicordo) sul finire del secolo le
caratteristiche espressive del pianoforte, la sua possibilità di
controllo dinamico, contribuiscono ad imporlo come lo
strumento più adatto ad esprimere il carattere del nascente
romanticismo.
L'organo, con la sua impossibilità di controllo delle dinamiche
se non attraverso drastici passaggi a terrazza fra le tastiere,
legato strutturalmente a quei caratteri nazionali, se non
regionali, consolidati in età barocca che si riflettono
pesantemente sui repertori spesso ineseguibili in paesi diversi,
rimane di fatto relegato al suo ruolo di strumento liturgico
rimanendo in secondo piano rispetto agli sviluppi delle nuove
tendenze.
Come detto, sarà la riscoperta e la diffusione della musica di
Bach al di fuori dei confini tedeschi - soprattutto in
Inghilterra e Francia - a contribuire ad una rivalutazione
dell'organo che passa necessariamente per alcuni sostanziali
mutamenti nelle tecniche costruttive. Un esempio palmare è
quello che riguarda la pedaliera, essenziale nell'opera di Bach
che non in tutti i paesi d'Europa aveva avuto il medesimo
sviluppo per estensione e numero dei registri che in
Germania. Ora, pur presente in varie fogge e con estensioni
limitate, in Francia, Inghilterra e Italia il pedale costituiva un
semplice ausilio dei manuali, fornendo più che altro il
sostegno armonico ma senza intervenire con parti complesse.
L'acquisizione di pedaliere estese, la redazione di metodi per
l'utilizzo, primo fra tutti quello del belga Lemmens (1850)
avranno un ampio successo ai fini della definizione di nuove
modalità esecutive.
Ma saranno soprattutto i primi trent'anni dell'Ottocento a far
registrare i progressi più significativi in fatto di tecnica
organaria. Nel 1826 da un'Inghilterra in piena rivoluzione
industriale, giunge a Parigi l'organaro John Abbey. Con la casa
Erard costruisce un organo dotato di cassa espressiva e di
pedali per il richiamo di registri o famiglie di registri che
farà scrivere a F.J.Fétis sulla “Revue Musicale” (1827) qualcosa
come «una rivoluzione nella musica per organo è arrivata,
rivoluzione per la quale la scoperta dell'organo espressivo è il
segnale». Un decennio più tardi un altro inglese, Charles
Spackman Barker introduce nell'organo dell'abbazia di Saint
Denis, costruito da Aristide Cavaillé-Coll un sistema di
servocomandi pneumatici che consentono l'accoppiamento di
molteplici tastiere senza produrre sforzo all'organista. La strada
verso l’organo “romantico/sinfonico” è spianata e accolta
progressivamente da altri organari come Callinet e Merklin.
Parallelamente in Germania e in Inghilterra si elaborano nuovi
piani sonori, caratterizzati dall'impiego di Flauti armonici, ance
soliste, violeggianti. Organari come l'inglese Wills, come i
tedeschi Eberhard Friedrich Walcker, Friedrich Ladegast e
Wilhelm Sauer elaborano una propria via all'organo sinfonico
romantico.
Organo romantico che, per contro, in Italia si lega agli
sviluppi del melodramma nazionale e tende sostanzialmente
ad emularne le sonorità orchestrali e vocali. L'organo italiano
ottocentesco mirabilmente sintetizzato dall'opera dei
bergamaschi Serassi si caratterizza per la prevalenza della
tastiera unica e divisa in bassi e soprani, di una pedaliera
d'ambito ridotto e per l'uso di effetti bandistici (grancassa
etc.). Solo a partire anni 1880/90 sotto la spinta del
movimento Ceciliano e l'azione di musicisti come Marco Enrico
Bossi e Giovanni Tebaldini, i fabbricanti italiani come Carlo
Vegezzi Bossi, Luigi Bernasconi, Pacifico Inzoli iniziano ad
accogliere quelle innovazioni tecniche provenienti da oltralpe
che caratterizzeranno la produzione nella penisola fino al
sesto decennio del Novecento.
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Presentazione _Roberto Milleddu
3
Programma
Programma
B
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rano di eccezionale popolarità - anche grazie alle
numerose trascrizioni realizzate fin dalla fine
dell’Ottocento- la “Toccata con fuga in re minore”
venne composta da Bach verosimilmente negli anni di
attività ad Arnstadt (1703). Viene pubblicata nel 1845 da
Peters nell’edizione in sette volumi curata da Griepenkerl
e Roitzsch. Recentemente alcuni musicologi hanno rilevato
alcuni dubbi intorno allo stile della composizione che
hanno posto dubbi intorno alla sua autenticità. Da alcuni
studi parrebbe che il materiale musicale apparterrebbe ad
un lavoro bachiano a destinazione violinistica.
Dubbi a parte la composizione rivela una sostanziale
prossimità con quello stylus phantasticus tipico di autori
della Germania del Nord come Vincent Lubeck e Dieterich
Buxtehude.
Sul finire degli anni 1830 l’influsso del contrappunto e
della musica bachiana diviene sempre più evidente nella
produzione di Robert Schumann. Negli studi op.13 il
compositore aveva iniziato a riscoprire le possibilità del
contrappunto ma è nelle 6 Fughe sul nome di Bach
(nella notazione alfabetica B corrisponde al Sib, A-La, c-Do,
h-Si naturale), op.60 pubblicate da Heinze nel 1847 che
Schumann elabora un personale itinerario in questa
complessa forma contrappuntistica servendosi di un
pedalflügel (pianoforte con pedaliera di 29 note) costruito
da Louis Schone nel 1843.
Allievo di Lemmens a Bruxelles, Alexandre Guilmant
assurge a grande notorietà come virtuoso d’organo.
Compie svariate tournèe in Europa e negli Stati Uniti negli anni 1890 viene più volte invitato a suonare in
Italia dai fautori della riforma dell’organo come l’avvocato
genovese P.C. Remondini -; nel 1896 fonda a Parigi
insieme a Vincent d’Indy e Charles Bordes la prestigiosa
Schola Cantorum che curerà al formazione di numerosi
fra i protagonisti della musica del XX secolo. La sua
produzione destinata all’organo è copiosa e comprende
Otto sonate per Grand’Organo composte fra il 1874 e il
1907 alle quali appartiene l’imponente Sonata in re min.
Op.61 in quattro movimenti, la stessa che l’autore
arrangiò per organo e orchestra ed eseguì a Parigi, al
Palais du Trocadero, il 22 agosto 1878.
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JOHANN SEBASTIAN BACH (1785-1750)
Toccata con fuga in re min. BWV 565
ROBERT SCHUMANN (1810-1856)
Sei Fughe su BACH, Op. 60
I. Langsam
II. Lebhaft
III. Mit sanften stimme
IV. Mäßig, doch nicht zu Langsam
V. Lebhaft
VI. Mäßig, nach un nach schneller
ALEXANDRE GUILMANT (1810-1856)
Sonata in re min. Op. 61, N. 4
Allegro Assai/Andante/Menuetto/Finale
7 luglio_ore 21_Cattedrale Alghero
Adriano Falcioni, organo
L
o studio della musica del passato, di Bach e Handel e dei
grandi polifonisti del XVI secolo costituì un elemento
centrale nella formazione di Johannes Brahms.
L'esplorazione delle forme e delle tecniche contrappuntistiche
che trasfuse con felicissima sintesi nelle sue opere costituì una
una precisa cifra stilistica. L'organo, strumento polifonico per
eccellenza, non poteva restare estraneo alla personale ricerca di
Brahms il quale, piuttosto che lavorare su un linguaggio
organistico rinnovato, orientato alla sperimentazione timbrica, ai
contrasti, guardò al rigore delle grandi forme (Preludio, Fuga,
Corale) coltivate da Bach, Buxtehude e dai compositori
barocchi. Negli anni 1850, parallelamente alla frequentazione di
Schumann e della moglie Clara, Brahms si avvicina all'organo
anche se la sua produzione per questo strumento sarà limitata
ad una Fuga in lab maggiore, un preludio e fuga sul corale O
“Traurigkeit, o Herzlied” dedicato a Philip Spitta (1856) due
Preludi e Fuga (in la e sol min.) dedicati a Clara Schumann
nel 1856/57 e infine negli 11 Preludi Corali Op. 122 che,
seppur basati su materiali preesistenti, verranno terminati nel
1896, un anno prima della scomparsa del compositore
pubblicati postumi da Simrock a Berlino nel 1902.
Si colloca in una fase estrema del romanticismo europeo
l'opera dello spagnolo Jesus Guridi Bidaola che completò la sua
formazione a Parigi alla Schola Cantorum (con Vincent d'Indy e
Alexandre Guilmant) a Bruxelles con Joseph Jongen e a Colonia.
Attivo a Bilbao nel paese Basco Guridi come molti compositori
della sua generazione seppe trarre ispirazione dal folclore
musicale, in particolare dalle ricerche sui canti popolari che
trovarono compendio nel “Cancionero Popular Vasco” pubblicato
fra il 1918-1921 R.M. Azkue uno dei padri della rinascita della
lingua basca. Appunto su uno dei canti pubblicati da Azkue,
”Itxasoan laño dago”, Guridi compose nel 1948 un ciclo di
variazioni per organo che ben si adattano alle sonorità degli
organi romantici baschi fra i quali spiccano alcuni importanti
strumenti di A. Cavaillé-Coll.
Nato nel 1930 Manuel Castillo Navarro e morto nel 2005 è un
compositore andaluso che elabora un linguaggio proprio
estraneo alle tendenze delle avanguardie della seconda metà
del XX secolo. La sua “Fantasía para un libro de órgano” viene
composta nel 1972 e fa parte di uno dei corpus più
significativi della musica per organo iberica contemporanea.
Venerdì 15 luglio, alle ore 10 la prof. Torrent terrà presso
l'Hotel Villa Las Tronas un Seminario dal titolo:
“Percorso storico-musicologico della musica iberica
per tastiera, dalla genesi al periodo romantico”.
INGRESSO AD INVITO
JOHANNES BRAHMS (1833-1897)
Preludio e fuga in la min. BWV 543
Undici Preludi Corali, Op. 122
1 . Mein Jesu, der du mich
2. Herzliebster Jesu, was hast du verbrochen
3. O Welt, ich muss dich lassen
4. Herzlich tut mich erfreuen
5. Schmücke dich, o liebe Seele
6. O wie selig seid ihr doch, ihr Frommen
7. O Gott, du frommer Gott
8. Es ist ein Ros' entsprungen
9. Herzlich tut mich verlangen
10. Herzlich tut mich verlangen
11. O Welt, ich muss dich lassen
MANUEL CASTILLO (1931-2005)
Fantasìa para un libro de òrgano
JESÙS GURÍDI (1886-1961)
Variaciones sobre un tema Vasco
Montserrat Torrent-Serra, organo
14 luglio_ore 21_Cattedrale Alghero
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Programma
N
Programma
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M
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A
B (1861-1925)
Sonata I in re min. Op. 60
egli ultimi decenni dell’Ottocento il diffondersi nella
ARCO NRICO OSSI
penisola della musica di Wagner, dei repertori
sinfonico-cameristici d’oltralpe e l’attività di
musicisti informati a quelle che erano le tendenze del
Allegro ma non troppo/Larghetto/Finale (Toccata)
tardo-romanticismo europeo, contribuisce ad evidenziare le
crepe di un mondo musicale come quello italiano
sostanzialmente autoreferenziale e provinciale. Un ulteriore
contributo allo svecchiamento della musica italiana giunse
dal campo della musica sacra dove l’affermazione delle
idee del movimento Ceciliano - incentrate sulla
rivalutazione del canto gregoriano che passava attraverso
ESAR UGUSTE RANCK
gli studi dei benedettini di Solesmès e sulla polifonia
palestriniana - si concretizzava nell’azione di una
generazione di autori entusiasti fra i quali spiccano i nomi
di Lorenzo Perosi, Giovanni Tebaldini e Marco Enrico Bossi.
Proprio questi ultimi due diverranno le figure di punta di
quel movimento di riforma dell’organo italiano Autori di
un fondamentale Metodo per organo sul quale si formerà
LEXANDRE UILMANT
una nuova generazione di interpreti e didatti, Bossi e
Tebaldini contribuiranno alla riforma con la loro attività di
progettisti di nuovi organi e di compositori. M.E.Bossi sarà
la figura di punta del movimento. Artefice di una ricca
produzione per organo che guarda alla tradizione
contrappuntistica bachiana e ai contemporanei modelli
franco-tedeschi senza disdegnare una spiccata propensione
per la cantabilità e il lirismo uniti ad una densa e
sapiente condotta armonica. Qualità che possiamo ritrovare
nella Prima Sonata Op.60 che Bossi compose nel 1890.
Nell’opera del maestro italiano sono evidenti i richiami
alla lezione del grande innovatore del linguaggio
organistico romantico che fu Cesar Auguste Franck. Titolare
dal 1859 del grande organo della chiesa parigina di Ste.Clotilde, costruito da Cavaillé-Coll, Franck fu professore al
Conservatorio nazionale dal 1871 fino alla morte occorsa per un incidente stradale nel 1890. Compreso nei “Six pieces
pour Grand Orgue”, il Prelude, Fugue et Variations Op.18 venne concepito intorno al 1862 ed eseguito dallo stesso Franck
in S.Clotilde il 17 novembre 1864. Successivamente l’autore approntò una versione per harmonium e pianoforte e una per
piano solo.
Riprendendo il filo della riforma dell’organo italiano si devono necessariamente ricordare i concerti che Alexandre Guilmant
eseguì in Italia su invito di uno fra i più assidui promotori della riforma, l’avv. Remondini di Genova. Fra questi spiccano
quelli eseguiti insieme a Capocci e Polleri in occasione dell’inaugurazione a Genova dell’innovativo organo della basilica
dell’Immacolata costruito nel 1890 dall’inglese G.W.Trice che, per la prima volta utilizzava il sistema trasmissivo elettrico.
Ed è proprio nel concerto dato il 23 aprile 1890 che Guilmant eseguì la sua Sonata per organo Op.42, forse la più
eseguita del suo catalogo, all’interno di un programma articolato con brani che andavano da Frescobaldi e Bach, fino a
Lemmens e Mendelssohn.
A
F (1822-1890)
Prélude, Fugue et Variation, Op. 18
G
(1810-1856)
Sonata in re min., Op. 42, N. 1
Introduction et Allegro/Pastorale/Finale
Giovanni Solinas, organo
6
21 luglio_ore 21_Cattedrale Alghero
S
ono note le vicende che portarono, sul finire del XVIII
secolo, alcuni circoli di intellettuali nei paesi di lingua
tedesca ad intraprendere un’opera di rivalutazione
della “musica antica” ovverosia quella di Bach e Handel
(morti al tempo da appena vent’anni), ma anche quella di
compositori più antichi che avevano coltivato quelle forme
complesse di scrittura contrappuntistica che alla metà del
secolo dei lumi erano apparse superate.
A Vienna uno di questi circoli faceva capo al barone Van
Swieten, presso il quale Mozart ebbe l’opportunità di
conoscere e praticare la musica di J.S.Bach.
L’ultima produzione del salisburghese risente per questo
rinnovato interesse per le forme ispirate a tecniche o al
formalismo barocco come la fuga. Questo interesse non
significò un avvicinamento alla scrittura propriamente
organistica. Mozart infatti compose la Fuga KV 401 per
strumento a tastiera (pianoforte) mentre le due grandi
Fantasie in Fa minore, vennero concepite - secondo una
consuetudine che lo accomunerà ai grandi autori del
classicismo come Haydn e Beethoven - per automi
meccanici (Flötenuhr) che venivano fatti suonare
attraverso cilindri dentati.
Attraverso trascrizioni, le Fantasie mozartiane entrarono
nel repertorio da concerto e, questa sera le ascolteremo
in una versione per organo a 4 mani.
Concepita originariamente per due organisti la “Sonata in
re minore” Op.30 di Gustav Merkel riflette la grande
popolarità di questo genere nella Sassonia di inizio
Ottocento.
Nella musica di Merkel, allievo di J.Schneider e R.
Schumann, organista a Dresda e apprezzato compositore di
musica in Germania e negli Stati Uniti si ritrova un ricco
linguaggio armonico che presenta reminiscenze dello stile
di Bach rivisto alla luce della lezione di Mendelssohn.
WOLFGANG AMADEUS MOZART (1756-1791)
Fantasia in fa min. KV 594
Fuga in sol min. KV 401
Fantasia in fa min. KV 608
GUSTAV MERKEL (1827-1885)
Sonata in re min., Op. 30
Allegro moderato
Adagio
Allegro con fuoco
Fuga
Giovanni Solinas,
Andrea Sarigu, organo
28 luglio_ore 21_Cattedrale Alghero
7
Programma
S
Programma
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traordinario virtuoso, sperimentatore ardito, FRANZ LISTZ (1811-1886)
intellettuale cosmopolita, esponente di punta
Präludium und fuge über das Thema B-A-C-H
del romanticismo musicale europeo Franz
Listz lega indissolubilmente il suo nome al
pianoforte.
Eppure il compositore non mancò di rivolgere la JOHANN SEB. BACH - FRANZ LISZT
sua attenzione allo strumento principe del culto
Introduzione e fuga dalla Cantata
cattolico dal quale fin dalla giovinezza fu
profondamente attratto. George Sand ci racconta
“Ich hatte viel Bekümmernis”
che Listz amava fermarsi ad improvvisare
Adagio dalla 4. Sonata per Violino e
sull'organo e raccogliersi in meditazione nelle
Cembalo
atmosfere mistiche che lo strumento evocava.
Nel 1850 compone una Fantasia e Fuga per
“Andante: Aus tiefer Not schrei ich zu Dir
organo sul Corale “Ad nos, ad salutarem undam”
tratto dall'oratorio “Il Profeta” di Giacomo
Mayerbeer al quale è dedicata. Si tratta di una
composizione gigantesca, ricca di contrasti, in cui
l'autore adatta all'organo le sonorità
dell'orchestra sinfonica e che sarà di modello per
FRANZ LISTZ
i grandi innovatori del linguaggio organistico
come Franck.
Evocation a la Chapelle Sixtine
La Fantasia “Ad Nos” venne eseguita dall'organista
Alexander Winterberger il 26 settembre 1855 in
occasione dell'inaugurazione del grande organo
RICHARD WAGNER (1813-1883) - F. LISTZ
(81 registri su 4 manuali) costruito da F.Ladegast
Coro dei Pellegrini da “Tannhäuser”
per la cattedrale di Merseburg. Nel frattempo
Listz terminava l'altra sua grande composizione
organistica che sarebbe stata destinata ad entrare
di diritto nel repertorio dei virtuosi d'organo: il GIUSEPPE VERDI (1813 -1901) - F. LISZT
Preludio e Fuga sul nome di BACH che lo stesso
Agnus Dei dalla “Messa da Requiem”
Winterberger lasciando profondamente
impressionato lo stesso autore eseguì a
Merseburg il 13 maggio 1856.
Le altre composizioni presentate in questo
OTTO NICOLAI (1810-1849) - F. LISZT
concerto rappresentano un versante peculiare
della produzione di Listz. Egli realizzò cicli di
Kirchliche Fest Ouverture über den Choral
arrangiamenti fedeli di brani di sentimento ed
“Ein feste Burg ist unser Gott”
ispirazione religiosa realizzati in larga misura nel
corso del suo soggiorno romano al principio degli
anni 1860.
Concerti dei docenti del
8
2 agosto_ore 21_Cattedrale Alghero
Primo Corso di Interpretazione
Organistica
L
e due composizioni frescobaldiane che aprono
questo concerto, tratte da “Il secondo libro di
toccate, canzone versi d'hinni, Magnificat,
gagliarde, correnti [...]”, stampata a Roma da N.
Borbone nel 1637 ci introducono a quello che fu il
ruolo dell'opera tastieristica del ferrarese ai fini
della definizione di uno stile peculiare della
Germania meridionale che una grande importanza
ebbe nella formazione di Bach. Fin dal tardo
Seicento musicisti come Froberger e Kerll, allievi di
Frescobaldi contribuirono a diffondere gli stilemi del
maestro italiano tanto che Bach ne intercetta
l'opera negli anni della sua prima formazione ad
Ohrdruf, J.S. Bach e resterà legato alla lezione
frescobaldiana tanto da possedere una copia
manoscritta dei frescobaldiani Fiori musicali (1635)
che verosimilmente ebbero un peso
nell'organizzazione delle Messe per organo che
caratterizzano la terza parte del Clavier-Übung. Ma
sicuramente un ruolo centrale nella formazione
dello stile tastieristico di Bach è rappresentato
dall'opera di Dietrich Buxtehude, il compositore
danese attivo a Lubecca esponente di quella “scuola
del nord” che si esprimeva tanto attraverso il
rigore delle forme contrappuntistiche (elaborazione
di Corali luterani) quanto attraverso le composizioni
libere per tastiera, elaborate in quello che veniva
definito stylus phantasticus basato su ampi passaggi
toccatistici, passi accordali etc., condotti con la
massima libertà.
Caratteri che possono essere ravvisati in opere
giovanili come il Preludio e fuga BWV 532,,
risalente agli anni di Weimar e la poderosa
Fantasia e fuga 542 composta verosimilmente negli
anni 1720.
All'elaborazione organistica delle melodie di Corale
caratteristiche del culto evangelico, Bach dedica una
parte significativa della sua produzione organistica.
Nel 1740 affida ai tipi di Georg Schübler a Zella
una raccolta di 6 Corali in trio, per organo a due
tastiere e pedale i cui materiali musicali sono tratti
da preesistenti cantate.
Concerti dei docenti del
Primo Corso di Interpretazione
Organistica
GIROLAMO FRESCOBALDI (1583-1643)
Toccata V sopra i pedali per l'organo, e
senza Aria detta La Frescobalda
DIETRICH BUXTEHUDE (1637-1707)
Magnificat primi toni BuxWV 203
Komm heiliger Geist, Herre Gott BuxWV 199
Canzona in re minore BuxWV 168
Canzonetta in la minore BuxWV 225
JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)
Preludio e fuga in re maggiore BWV 532
Sei Corali “Schübler”
Wachet auf, ruft uns die Stimme BWV 645
Wo soll ich fliehn ihn (o Auf meinen lieben
Gott) BWV 646
Wer nur den lieben Gott lässt walten BWV 647
Meine Seele erhebet den Herren BWV 648
Ach bleib bei uns, Herr Jesu Christ BWV 649
Kommst du nun, Jesu, von Himmel herunter
BWV 650
Fantasia e fuga in sol minore BWV 542
Enrico Viccardi, organo
3 agosto_ore 21_S. Cuore, Sassari
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Primo Corso
di Interpretazione
Organistica
Programma
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Concerto degli Allievi del Primo Corso di Interpretazione
Educato alla scuola di Carl Friedrich Zelter
alla musica di Bach, Felix Mendelssohn coltivò organistica. Docente_Emanuele Carlo Vianelli
fin dalla giovinezza la pratica organistica,
Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847)
rivelandosi un eccellente improvvisatore.
Durante i suoi viaggi in Inghilterra diede
diversi recital in cui eseguì musiche di Bach
e si produsse in memorabili improvvisazioni. Sei Sonate per Organo Op. 65
Sollecitato da Thomas Atwood, organista della
No. 1 in Fa min.
St.Paul Cathedral a Londra aveva dato saggio
Allegro Moderato e Serioso/Adagio/Andante recitativo/
delle sue qualità improvvisative e intrapreso
Allegro assai vivace
nel lungo periodo un programma di
Andrea SARIGU (Cagliari)
composizioni organistiche. Nel 1844 gli
editori Coventry and Hollier intrapresero una
sottoscrizione finalizzata alla pubblicazione
No. 2 in Do min.
delle Sei Sonate per Organo (nell'accezione
Grave-Adagio/Allegro maestoso e vivace/Fuga-Allegro moderato
inglese di “Voluntaries”) la cui uscita
Alessandro SALA (Cavenago d'Adda)
avvenne l'anno successivo.
Dal punto di vista compositivo Mendelssohn
si rifà ai modelli bachiani, utilizzando forme
No. 3 in La magg.
contrappuntistiche rigorose si pensi alle
Con moto maestoso/Andante tranquillo
fughe presenti nelle sonate 2 e 6 episodi
Davide PALEARI (Varese)
toccatistici come nel terzo movimento della
Sonata n.3, solenni Preludi (Sonata n.4)
impiegando altresì largamente melodie di
No. 4 in Sib magg.
Corali come nella n.3 basata su "Aus tiefer
Allegro con brio/Andante religioso/Allegretto/ Allegro maestoso
Not schrei ich zu dir”, o la sesta in cui
Giovanni SOLINAS (Alghero)
risuona “Vater unser im Himmelreich”
versione tedesca del Pater noster o
No. 5 in Re magg.
riutilizzando brani propri, come il postludio
Andante/Andante con moto/Allegro
festivo (Nachspiel) composto a Roma nel
1831 usato per il secondo movimento della
Gianluca FRAU (Terralba)
Sonata N.2, nel cui Adagio affiora pienamente
l'ispirazione squisitamente romantica
No. 6 in Re min.
dell'autore delle Romanze senza parole.
Corale-Andante sostenuto/Allegro molto/Fuga/
Finale- Andante
Sassari, Chiesa del Sacro Cuore, 2-5 Agosto
Organo “Tamburini” meccanico_III/42
Partecipano:
Davide Paleari (Varese)
Giacomo Graniti (Oristano)
Gianluca Frau (Terralba, OR)
Sara Rapazzini (Brissago Valtravaglia, VA)
Alessandro Sala (Cavenago d'Adda, LO)
Andrea Sarigu (Assemini, CA)
Piergiovanni Domenighini (Darfo, BS)
Fabio Frigato (Oristano)
Angela Sau (Sassari)
Giovanni Carboni (Alghero)
Francesco Sebastiano Soro (Sassari)
Lia Baldassarri (Sassari)
Laura Casti (Sassari)
Elena Puliga (Porto Torres)
Giovanni Solinas (Alghero)
Stefano Crosazzo (Varese)
“Frescobaldi, Buxtehude e Bach
I tre grandi della musica per organo in Italia ed in
Germania tra '600 e '700: Interpretazione, analisi,
diteggiature e prassi esecutiva”
Venerdì 5 Agosto
Concerto degli allievi - Programma da definire
Docente: Enrico Viccardi
Alghero, Cattedrale, 1-4 Agosto
Organo “Mascioni”, pneumatico _II/18
“Aspetti d'interpretazione del repertorio romantico e
tardo romantico in Germania e in Italia”.
Sabato 6 Agosto
Concerto degli allievi - musiche di Mendelssohn
Docente: Emanuele Carlo Vianelli
Piergiovanni DOMENIGHINI (Darfo)
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6 agosto_ore 21_Cattedrale Alghero
1-5 agosto _Cattedrale Alghero_Sacro Cuore Sassari
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Adriano Falcioni
Adriano Falcioni
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Adriano Falcioni, nato a Terni nel 1975, si è diplomato in organo con
W.Van de Pol, pianoforte e clavicembalo al Conservatorio di Perugia ed
ha proseguito gli studi in Germania diplomandosi alla Musikhochschule
di Freiburg con Klemens Schnorr.
Ha inoltre studiato a Parigi con Marie Claire Alain, a Londra con Nicolas
Kynaston e seguito corsi e masterclasses in Italia, Svizzera, Olanda e
Svezia con B.Winsemius, G.Leonhardt, L.F.Tagliavini, F.Chapelet, L.Lohmann,
J.van Oortmerssen e J.Guillou. Premiato in numerosi concorsi organistici
internazionali tra cui il “Froberger” di Kaltern (2001), lo Schubert di Cremolino (2002), ION Pachelbel di Norimberga (2004),
“Mendelssohn” di Berlino (2004), Bergamo (2004), Landsberg (2005), Viterbo (2003 e 2005) e il Columbus International USA
Competition (2009). Da qualche anno ha iniziato una brillante carriera concertistica internazionale che lo ha visto esibirsi nei
maggiori festival italiani ed europei (Cattedrali di Westminster a Londra e di Leeds, Sala Tohnalle di Zurigo in Svizzera,
Festival Musica Antiqua di Brugge in Belgio, Festival di Göteborg in Svezia, St.Giles Cathedral al Festival di Edinburgo,
Cattedrali di Amsterdam e Haarlem in Olanda, Friburgo, Fulda, Brema, Lipsia, Dresda e Berlino in Germania, Graz e Innsbrück
in Austria, Varsavia, Cracovia e Danzica in Polonia, Francia, Norvegia, Finlandia, USA e Sud Africa).
Ha registrato numerosi cd per Bottega Discantica e maxresearch e suonato per Rai3, Radio Vaticana, Radio e Televisioni
americane, tedesche, austriache e polacche. Il suo repertorio spazia dalla musica antica alla contemporanea e dopo
l'esecuzione delle integrali di Kerll, Franck, Liszt, Mendelssohn e Duruflé, nel 2004 ha terminato per due volte in Germania
l'esecuzione dell'opera omnia organistica di J.S.Bach e delle maggiori opere di Max Reger in una serie di quaranta concerti
nell'arco di sei mesi. Docente di organo al Conservatorio di Sassari e professore ospite all'Università UNISA di Pretoria in Sud
Africa, è organista titolare della Cattedrale di S.Lorenzo a Perugia.
Montserrat Torrent Serra
Montserrat Torrent ha iniziato a cinque anni lo studio del pianoforte sotto la guida di sua
madre Angela Serra, che fu allieva di Enrique Granados, proseguendo gli studi all'Accademia
Marshall. Dopo un'interruzione causata dalla guerra civile spagnola, continuò gli studi di
pianoforte sino al grado di “virtuosismo” con i maestri Blay Net e Carlos Pellicer nel
Conservatorio Superior Municipal de Música di Barcelona, completando anche le discipline di
Armonia e Contrappunto. Nello stesso Conservatorio ha intrapreso lo studio dell'organo con
il maestro Paul Franch, ottenendo il “Premio de Honor” e il “Premio Extraordinario del
Excelentísimo Ayuntamiento de Barcelona”; ampliò quindi le sue conoscenze a Parigi con
Nöelie Pierront e in seguito a Siena con Ferdinando Germani e Helmut Rilling.
Attratta in modo particolare dall'interpretazione della musica iberica si perfezionò con
Santiago Kastner, Luigi Ferdinando Tagliavini e P. Gregorio Estrada. Nominata titolare, per
concorso, della cattedra d'Organo al Conservatorio Superior Municipal di Barcellona, ha
iniziato un'intensa attività sia come docente che come concertista, suonando in Spagna, in tutta Europa, nel Nord Africa,
negli Stati Uniti d'America, in Canada ein America Latina. Ha collaborato a lungo con l'orchestra Nazionale spagnola e
l'orchestra “Citta di Barcellona”. Ha registrato numerosi dischi su organi storici, ottenendo, con l'incisione dedicata a
Cabanilles, un premio dall'Accademia Charles Cross di Parigi.
Dedicatasi appieno al repertorio della musica antica spagnola, tiene regolarmente corsi su quest'argomento a Santiago de
Compostela e in altre città della penisola e delle isole Baleari, cosi come Masterclasses in diversi Paesi europei, Stati Uniti
d'America e Canada. È stata insignita dal Governo della Catalogna con la “Cruz de San Jorge” e con il “Premio Nacional
de Música” nel 1996. Il Ministero della Cultura le ha destinato la “Medalla de Plata del Mérito Artístico en las Bellas Artes”
e, recentemente, la Città di Barcellona le ha assegnato il riconoscimento della “Medalla de Oro al Mérito Artístico”.
È'Accademica corrispondente dell'Accademia Reale di Belle Arti di Granada. L'Universitá di Barcellona gli ha conferito la
laurea honoris Causa, ed ultimamente il Premio Francesc Pujol.
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Giovanni Solinas
Gli Interpreti
Giovanni Solinas nasce ad Alghero nel 1986. Si è diplomato in
pianoforte con Stefano Curto frequentando poi numerose masterclasses
con A. Ciccolini, A. Lucchesini, B. Lupo, M. Moretti e A. Oliviero.
Attualmente frequenta l'ultimo anno del triennio in Organo al
Conservatorio "L. Canepa" di Sassari con Adriano Falcioni.
Approfondisce periodicamente il repertorio organistico con Emanuele
Vianelli ed ha seguito diversi corsi di interpretazione e
perfezionamento organistico con Montserrat Torrent, V. Urban, E.
Viccardi, S. Paolini, J. Bate, D. Lönnqvist, F. Tasini, A. Mancinanti e un
corso per la musica antica organizzato dalla Camerata Artemisia
Gentileschi. Svolge attività concertistica che lo vede impegnato sia
come solista all'organo che continuista e camerista, principalmente con il soprano Marta Soggiu e il violinista Alessio Manca;
inoltre, in qualità di organista accompagnatore, collabora con differenti associazioni corali italiane ed estere fra cui I Cantori
della Resurrezione di Porto Torres, Kammerchor Stuttgart di Stoccarda, Chor96 di Ottobeuren, Coro Polifonico Turritano di
Porto Torres, Polifonica Santa Cecilia di Sassari. Ha inaugurato diversi nuovi strumenti fra cui il nuovo Organo Pinchi-Skrabl
della chiesa di Nostra Signora delle Grazie di Palau e l'Organo della Chiesa di Sant'Ignazio di Cagliari. Recentemente è stato
invitato in Germania, presso la Basilica benedettina di Ottobeuren, per la stagione concertistica “Festival europäischer
Orgelmusik XLVI”. Ha tenuto inoltre concerti alla Cattedrale e alla Basilica di Bonaria di Cagliari, Milano presso la Basilica
di Sant'Ambrogio, alla Sagrada Familia di Barcellona e al Monastero di Montserrat. Fa parte dell'Associazione Schola
Cantorum “Pietro Allori” di Alghero che si occupa allo studio del canto gregoriano e della polifonia antica. Già docente di
pianoforte presso la Scuola Civica di Osilo, è organista della Cattedrale di Santa Maria di Alghero. È Direttore Artistico della
stagione concertistica internazionale “Sardinia Organ Fest”.
Andrea Sarigu
Andrea Sarigu, brillantemente diplomato in organo e composizione organistica presso il Conservatorio di Cagliari sotto la
guida della Prof.ssa Maria Teresa Nano inizia i suoi studi musicali all'età di sei anni con Salvatore Spano e
successivamente con Antonella Ferru. Dal 2004 collabora come organista e continuista nell'Ensemble “Città di Castello” di
Cagliari e con l'orchestra e il coro del Conservatorio di Cagliari.
Ha al suo attivo numerosi concerto in Italia e all'estero: Germania, Inghilterra, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e
Spagna. Nel 2006 è finalista al concorso organistico “Marcello Galanti” presso la città di Mondaino e nell'estate dello
stesso anno ha inaugurato dopo il restauro il prestigioso organo da
concerto “Mascioni” della Cattedrale di Cagliari, il “Tamburini” della
Chiesa di Santa Maria di Betlem a Sassari e recentemente l'organo
della Chiesa parrocchiale di Ussana. Dal 2009 è direttore artistico del
“Festival Internazionale d'organo del Duomo di Cagliari”.
Organista ufficiale per le Celebrazioni Pontificie del 7 settembre 2008
a Cagliari, attualmente è organista titolare presso la Cattedrale e
presso la Parrocchia Collegiata di S. Anna, svolge attività didattica
presso il Seminario Arcivescovile, membro della Commissione Diocesana
di Musica Sacra, laureando biennio di specializzazione in organo e
composizione organistica nella classe della Prof.ssa Maria Teresa Nano
e diplomando in clavicembalo nella classe del M° Fernando De Luca.
Gli Interpreti
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Emanuele Carlo Vianelli
GLI ORGANI
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Milanese, ha iniziato gli studi musicali sotto la guida paterna,
continuandoli in seguito con la prof. Romana Grego (pianoforte) e con il
M° Enzo Corti (organo e composizione organistica). Si è diplomato
brillantemente presso la Civica Scuola di Musica di Milano ed il
Conservatorio "L. Campiani" di Mantova, perfezionandosi in seguito - per
l'organo e l'improvvisazione - sotto la guida del M.o Lionell Rogg, presso
il Conservatorio Superiore di Ginevra.
Ha parimenti seguito corsi di specializzazione con H. Vogel, L. Rogg, M.
Radulescu e C. Stella, approfondendo particolarmente il repertorio
bachiano con W. Krumbach e la letteratura romantica e contemporanea
con A. Sacchetti. Vincitore ai concorsi organistici di Cagliari (1986) e
Noale (1987 - 88) svolge un'intensa e poliedrica attività concertistica
che lo vede impegnato sia come solista all'organo che come collaboratore (anche al pianoforte e al clavicembalo) e
direttore di diversi ensembles vocali e strumentali in rassegne e festivals in Italia, Svizzera, Germania, Francia e Spagna.
Nell'aprile 2010 è stato chiamato dal Patrimonio Nacional Espaòolo a rappresentare l'Italia nel ciclo di concerti celebrativi
del 500° anniversario della nascita di Antonio de Cabezòn.
Ha inciso per le etichette Carrara e Motette, operando nel contempo come compositore e saggista; è direttore della
"Corale Santa Cecilia" di Novate Milanese.
Già docente presso la Civica Scuola di Musica di Milano ed il Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra, attualmente è
titolare delle cattedre di Organo e di Teoria e Lettura della Musica al Civico Liceo Musicale di Varese, oltre che maestro
collaboratore presso la Scuola dei Fanciulli Cantori e la Cappella Musicale del Duomo di Milano. Dal Gennaio 2005, quale
successore del M° Luigi Benedetti, la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano lo ha nominato titolare ai grandi organi
dell'insigne Cattedrale milanese.
Alghero
Cattedrale di Santa Maria
Organo Vincenzo Mascioni 1935 Op.477
Trasmissione Pneumatica
Due tastiere 58 note, Pedale 30
I - GRAND’ORGANO
Principale 8’
Principale II 8’
Flauto 8’
Dulciana 8’
Ottava 4’
Decima V 2’
Ripieno
Tromba 8’
Enrico Viccardi
Enrico Viccardi, nato a Maleo nel 1961, si è diplomato con il massimo dei voti
in Organo e Composizione organistica al Conservatorio di Piacenza nella classe
di Giuseppina Perotti, perfezionandosi poi per due anni con Michael Radulescu
alla Hochschule für Musik di Vienna. Ha seguìto inoltre numerosi corsi di
perfezionamento con qualificati insegnanti quali E.Fadini, C.Tilney, J.Langlais,
D.Roth e in particolare quelli tenuti da L.F.Tagliavini all'Accademia di Pistoia.
L'attività concertistica lo ha portato a suonare -con un particolare interesse
alla valorizzazione del ricco patrimonio di strumenti storici- per rassegne ed
associazioni prestigiose in numerosi centri italiani ed all'estero fra i quali
Musica e poesia a San Maurizio (Milano), Feste organistiche di Venezia,
Accademia di Pistoia, Colorno, Cattedrale di Cremona, Genova, Festival
Internazionale di Trento, Bolzano, Festival Internazionale di Paola, Napoli, Bari, La Chaise Dieu, Cannes, Montpellier, Granada,
Festival Internazionale delle Asturie, Barcellona, Andorra, Festival Internazionale di Lisbona, Isole Azzorre, Città del Vaticano,
Malmö, Dornum, Uttum, Alma-Ata. Ha collaborato anche come continuista con prestigiosi complessi quali il Coro della Radio
della Svizzera Italiana, l'ensemble Vanitas, i Sonatori della Gioiosa Marca con direttori quali René Clemencic, Diego Fasolis,
Giuliano Carmignola. Ha registrato per Bottega Discantica, Divox Antiqua e Dynamics; per la casa Fugatto ha invece
realizzato, oltre a diversi CD, un DVD intieramente dedicato a musiche per organo di J.S.Bach (segnalato con cinque stelle
dalla rivista Musica). Ha inoltre recentemente registrato l'Orgelbüchlein di J.S.Bach sull'organo “Giani” della cappella del
Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Interessato allo studio delle antiche scuole organarie, sta curando la
pubblicazione del censimento degli strumenti storici della Provincia di Piacenza. Ha tenuto corsi di perfezionamento in
Italia, Spagna, Portogallo, Germania, Svezia e Kazakhstan. È docente ai Corsi d'Organo dell'associazione Marc'Antonio
Ingegneri di Cremona e all'Istituto diocesano "San Cristoforo" di Piacenza nonché presidente dell'associazione musicale
Accademia Maestro Raro di Casalpusterlengo (LO). Fa parte della Commissione per gli organi della Diocesi di Piacenza. È
titolare della cattedra d'Organo e Composizione organistica al Conservatorio "G.Verdi" di Como. (Www.enricoviccardi.org).
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Gli Interpreti
II - RECITATIVO Espressivo
Eufonio 8’
Bordone 8’
Viola 8’
Flauto 4’
Sesquialtera 2,2/3’
Flagioletto 2’
Coro Viole 8’
Cornetto combinato
Tremolo
PEDALE
Contrabbasso 16’
Subbasso 16’
Bordone 8’
Basso 8’
Unioni
II 8 I
I4I
II 4 I
II 16 I
II 4 II
I4P
I8P
II 8 P
Sassari
Chiesa del Sacro Cuore
Organo Tamburini, 1972 op.649
Trasmissione meccanica
Tre tastiere 61 note, Pedale 32
I - POSITIVO ESPRESSIVO
Principale 8’
Ottava 4’
Decimaquinta 2’
Decimanona 1, 1/3’
XXII-XXVI-XXIX
Sesquialtera II file (XII-XVII)
Voce Umana 8’
Flauto a Camino 8’
Cromorno 8’
Tremolo
II- GRAND’ORGANO
Principale 16’
Principale 8’
Ottava 4’
Decimaquinta 2’
XIX-XXII
Ripieno 4 file
Flauto traverso 8’
Flauto in Ottava 4’
Tromba 8’
Tromba orizzontale 8’
Chiarina 4’
III- RECITATIVO-ESPRESSIVO
Principale 4
Ripieno 4 file
Bordone 16
Corno di notte 8’
Flauto a becco 4’
Nazardo 2.2/3’
Ottavino 2’
Terza 1,3/5
Viola da Gamba 8’
Voce Celeste 8’
Oboe 8’
Tremolo
PEDALE
Principale 16’
Contrabbasso 16’
Ottava 8’
Decimaquinta 4’
Ripieno 6 file
Subbasso 16’
Bordone 8’
Fagotto 16’
Clarone 4’
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Libretto e programma