f Sardinia Organizzazione Organ est Il romanticismo in Europa Città di Alghero Direzione Artistica_Giovanni Solinas PRIMA Provincia di Sassari STAGIONE CONCERTISTICA INTERNAZIONALE 7 luglio_5 agosto 2011 Alghero_Cattedrale di Santa Maria Sassari_Chiesa del Sacro Cuore Generalitat de Catalunya Espai Llull de l’Alguer Grafiche Peana - Alghero C Organizzazione Presidente Mario Loriga Direzione Artistica Gabriele Loriga Direzione Artistica Rassegna Giovanni Solinas Testi Roberto Milleddu Grafica Beroddugraph©_Cagliari on questa prima edizione del Sardinia Organ Fest l'associazione culturale “Harmonia Musicae”, nata nel marzo del corrente anno, inaugura la propria attività con il fine di promuovere la cultura musicale nel territorio isolano e in particolare nella città di Alghero. Incentrata sul tema “Il Romanticismo in Europa”, la rassegna propone una serie di concerti nei quali risuoneranno alcuni fra i capisaldi della produzione organistica del secolo XIX: dalle sei Sonate op. 65 di F. Mendelssohn, agli undici preludi-corali op. 122 di J. Brahms passando per le sei fughe op. 60 di R. Schumann. Accanto a queste troveranno spazio altre composizioni di raro ascolto in Sardegna come l'imponente Prima Sonata op. 42 di A. Guilmant e un seminario specifico con argomento “Percorso storico-musicologico della musica iberica per tastiera, dalla genesi al periodo romantico”. Inoltre nella ricorrenza del bicentenario della nascita di Franz Listz è in programma un concerto monografico che comprende alcune fra le sue opere più significative. A dar vita alla musica sono chiamati interpreti di provata fama, come la catalana Montserrat Torrent Serra, Adriano Falcioni di Perugia entrambi affiancati da giovani organisti sardi quali Andrea Sarigu e Giovanni Solinas. Particolarmente significativo è l'impiego dell'organo Mascioni della cattedrale di Santa Maria di Alghero (1935), mezzo interpretativo insostituibile le cui timbriche si rivelano particolarmente adatte proprio alla musica del periodo romantico e tardo-romantico. Al Sardinia Organ Fest seguirà, nella prima settimana d'agosto, il primo corso di interpretazione e perfezionamento organistico tenuto da rinomati concertisti quali Emanuele Carlo Vianelli, titolare ai grandi organi del Duomo di Milano ed Enrico Viccardi, docente presso il Conservatorio di Piacenza. Il corso ha come obiettivo principale la formazione, la crescita e il perfezionamento di giovani che si avviano a svolgere la professione di organista. I seminari si terranno nella Cattedrale di Alghero e nel Sacro Cuore di Sassari (organo “Tamburini” meccanico a tre manuali del 1972) e avranno come temi: “Aspetti d'interpretazione del repertorio romantico e tardo romantico in Germania e in Italia” (corso di E. Vianelli); “Frescobaldi, Buxtehude e Bach - I tre grandi della musica per organo in Italia ed in Germania tra '600 e '700 - Interpretazione, analisi, diteggiature e prassi esecutiva” (corso di E. Viccardi). L'auspicio è che queste proposte siano di stimolo affinché la cultura organistica possa avere, anche nella nostra isola, un pubblico competente ed appassionato sempre più numeroso. A tutti, di cuore, auguriamo buon ascolto. Giovanni Solinas Direttore Artistico N el saggio intitolato “Alte un neue Kirchenmusik” (Musica religiosa antica e moderna, 1814) E.T.A Hoffman propone un tema che sarà assai presente nella concezione romantica della musica ovverosia il culto per la musica religiosa e l'antico 'stile ecclesiastico' che si incarna nella figura del Palestrina che assurge ad emblema della 'purezza dell'arte'. Questa visione sarà centrale in quel grande movimento di rinascita della musica sacra che sotto le insegne della martire Cecilia informerà tutto l'Ottocento romantico. Su un fronte parallelo, a partire dalla fine del Settecento, prendeva le mosse nei paesi di lingua tedesca il processo di rivalutazione dell'opera di Johann Sebastian Bach che si consoliderà nel primo ventennio dell'Ottocento con la pubblicazione nel 1802 della biografia di J.N. Forkel che darà impulso a svariate iniziative editoriali tese a pubblicare le opere del Kantor e che avrà come punto culminante la ripresa, ad opera di Mendelssohn, della Matthäus-Passion nel 1829 a Berlino. Il convergere di queste tendenze culturali favorisce lungo il primo Ottocento la rivalutazione dell'organo e della musica ad esso destinata. Quello al quale Mozart rivendicava lo statuto regale fra gli strumenti musicali, aveva infatti conosciuto un momento di sostanziale stagnazione negli anni in cui, parallelamente agli sconvolgimenti rivoluzionari prima e napoleonici poi, si affermava lo stile della sensibilità prima e si accentuava il soggettivismo e l'intimismo col nascente romanticismo. Se fino alla metà del Settecento la musica per strumenti da tasto non conosce precisi confini se non quelli contestuali (ad es. la musica espressamente liturgica) fra le diverse Klavier (organo, clavicembalo, clavicordo) sul finire del secolo le caratteristiche espressive del pianoforte, la sua possibilità di controllo dinamico, contribuiscono ad imporlo come lo strumento più adatto ad esprimere il carattere del nascente romanticismo. L'organo, con la sua impossibilità di controllo delle dinamiche se non attraverso drastici passaggi a terrazza fra le tastiere, legato strutturalmente a quei caratteri nazionali, se non regionali, consolidati in età barocca che si riflettono pesantemente sui repertori spesso ineseguibili in paesi diversi, rimane di fatto relegato al suo ruolo di strumento liturgico rimanendo in secondo piano rispetto agli sviluppi delle nuove tendenze. Come detto, sarà la riscoperta e la diffusione della musica di Bach al di fuori dei confini tedeschi - soprattutto in Inghilterra e Francia - a contribuire ad una rivalutazione dell'organo che passa necessariamente per alcuni sostanziali mutamenti nelle tecniche costruttive. Un esempio palmare è quello che riguarda la pedaliera, essenziale nell'opera di Bach che non in tutti i paesi d'Europa aveva avuto il medesimo sviluppo per estensione e numero dei registri che in Germania. Ora, pur presente in varie fogge e con estensioni limitate, in Francia, Inghilterra e Italia il pedale costituiva un semplice ausilio dei manuali, fornendo più che altro il sostegno armonico ma senza intervenire con parti complesse. L'acquisizione di pedaliere estese, la redazione di metodi per l'utilizzo, primo fra tutti quello del belga Lemmens (1850) avranno un ampio successo ai fini della definizione di nuove modalità esecutive. Ma saranno soprattutto i primi trent'anni dell'Ottocento a far registrare i progressi più significativi in fatto di tecnica organaria. Nel 1826 da un'Inghilterra in piena rivoluzione industriale, giunge a Parigi l'organaro John Abbey. Con la casa Erard costruisce un organo dotato di cassa espressiva e di pedali per il richiamo di registri o famiglie di registri che farà scrivere a F.J.Fétis sulla “Revue Musicale” (1827) qualcosa come «una rivoluzione nella musica per organo è arrivata, rivoluzione per la quale la scoperta dell'organo espressivo è il segnale». Un decennio più tardi un altro inglese, Charles Spackman Barker introduce nell'organo dell'abbazia di Saint Denis, costruito da Aristide Cavaillé-Coll un sistema di servocomandi pneumatici che consentono l'accoppiamento di molteplici tastiere senza produrre sforzo all'organista. La strada verso l’organo “romantico/sinfonico” è spianata e accolta progressivamente da altri organari come Callinet e Merklin. Parallelamente in Germania e in Inghilterra si elaborano nuovi piani sonori, caratterizzati dall'impiego di Flauti armonici, ance soliste, violeggianti. Organari come l'inglese Wills, come i tedeschi Eberhard Friedrich Walcker, Friedrich Ladegast e Wilhelm Sauer elaborano una propria via all'organo sinfonico romantico. Organo romantico che, per contro, in Italia si lega agli sviluppi del melodramma nazionale e tende sostanzialmente ad emularne le sonorità orchestrali e vocali. L'organo italiano ottocentesco mirabilmente sintetizzato dall'opera dei bergamaschi Serassi si caratterizza per la prevalenza della tastiera unica e divisa in bassi e soprani, di una pedaliera d'ambito ridotto e per l'uso di effetti bandistici (grancassa etc.). Solo a partire anni 1880/90 sotto la spinta del movimento Ceciliano e l'azione di musicisti come Marco Enrico Bossi e Giovanni Tebaldini, i fabbricanti italiani come Carlo Vegezzi Bossi, Luigi Bernasconi, Pacifico Inzoli iniziano ad accogliere quelle innovazioni tecniche provenienti da oltralpe che caratterizzeranno la produzione nella penisola fino al sesto decennio del Novecento. f Presentazione _Roberto Milleddu 3 Programma Programma B f f rano di eccezionale popolarità - anche grazie alle numerose trascrizioni realizzate fin dalla fine dell’Ottocento- la “Toccata con fuga in re minore” venne composta da Bach verosimilmente negli anni di attività ad Arnstadt (1703). Viene pubblicata nel 1845 da Peters nell’edizione in sette volumi curata da Griepenkerl e Roitzsch. Recentemente alcuni musicologi hanno rilevato alcuni dubbi intorno allo stile della composizione che hanno posto dubbi intorno alla sua autenticità. Da alcuni studi parrebbe che il materiale musicale apparterrebbe ad un lavoro bachiano a destinazione violinistica. Dubbi a parte la composizione rivela una sostanziale prossimità con quello stylus phantasticus tipico di autori della Germania del Nord come Vincent Lubeck e Dieterich Buxtehude. Sul finire degli anni 1830 l’influsso del contrappunto e della musica bachiana diviene sempre più evidente nella produzione di Robert Schumann. Negli studi op.13 il compositore aveva iniziato a riscoprire le possibilità del contrappunto ma è nelle 6 Fughe sul nome di Bach (nella notazione alfabetica B corrisponde al Sib, A-La, c-Do, h-Si naturale), op.60 pubblicate da Heinze nel 1847 che Schumann elabora un personale itinerario in questa complessa forma contrappuntistica servendosi di un pedalflügel (pianoforte con pedaliera di 29 note) costruito da Louis Schone nel 1843. Allievo di Lemmens a Bruxelles, Alexandre Guilmant assurge a grande notorietà come virtuoso d’organo. Compie svariate tournèe in Europa e negli Stati Uniti negli anni 1890 viene più volte invitato a suonare in Italia dai fautori della riforma dell’organo come l’avvocato genovese P.C. Remondini -; nel 1896 fonda a Parigi insieme a Vincent d’Indy e Charles Bordes la prestigiosa Schola Cantorum che curerà al formazione di numerosi fra i protagonisti della musica del XX secolo. La sua produzione destinata all’organo è copiosa e comprende Otto sonate per Grand’Organo composte fra il 1874 e il 1907 alle quali appartiene l’imponente Sonata in re min. Op.61 in quattro movimenti, la stessa che l’autore arrangiò per organo e orchestra ed eseguì a Parigi, al Palais du Trocadero, il 22 agosto 1878. 4 JOHANN SEBASTIAN BACH (1785-1750) Toccata con fuga in re min. BWV 565 ROBERT SCHUMANN (1810-1856) Sei Fughe su BACH, Op. 60 I. Langsam II. Lebhaft III. Mit sanften stimme IV. Mäßig, doch nicht zu Langsam V. Lebhaft VI. Mäßig, nach un nach schneller ALEXANDRE GUILMANT (1810-1856) Sonata in re min. Op. 61, N. 4 Allegro Assai/Andante/Menuetto/Finale 7 luglio_ore 21_Cattedrale Alghero Adriano Falcioni, organo L o studio della musica del passato, di Bach e Handel e dei grandi polifonisti del XVI secolo costituì un elemento centrale nella formazione di Johannes Brahms. L'esplorazione delle forme e delle tecniche contrappuntistiche che trasfuse con felicissima sintesi nelle sue opere costituì una una precisa cifra stilistica. L'organo, strumento polifonico per eccellenza, non poteva restare estraneo alla personale ricerca di Brahms il quale, piuttosto che lavorare su un linguaggio organistico rinnovato, orientato alla sperimentazione timbrica, ai contrasti, guardò al rigore delle grandi forme (Preludio, Fuga, Corale) coltivate da Bach, Buxtehude e dai compositori barocchi. Negli anni 1850, parallelamente alla frequentazione di Schumann e della moglie Clara, Brahms si avvicina all'organo anche se la sua produzione per questo strumento sarà limitata ad una Fuga in lab maggiore, un preludio e fuga sul corale O “Traurigkeit, o Herzlied” dedicato a Philip Spitta (1856) due Preludi e Fuga (in la e sol min.) dedicati a Clara Schumann nel 1856/57 e infine negli 11 Preludi Corali Op. 122 che, seppur basati su materiali preesistenti, verranno terminati nel 1896, un anno prima della scomparsa del compositore pubblicati postumi da Simrock a Berlino nel 1902. Si colloca in una fase estrema del romanticismo europeo l'opera dello spagnolo Jesus Guridi Bidaola che completò la sua formazione a Parigi alla Schola Cantorum (con Vincent d'Indy e Alexandre Guilmant) a Bruxelles con Joseph Jongen e a Colonia. Attivo a Bilbao nel paese Basco Guridi come molti compositori della sua generazione seppe trarre ispirazione dal folclore musicale, in particolare dalle ricerche sui canti popolari che trovarono compendio nel “Cancionero Popular Vasco” pubblicato fra il 1918-1921 R.M. Azkue uno dei padri della rinascita della lingua basca. Appunto su uno dei canti pubblicati da Azkue, ”Itxasoan laño dago”, Guridi compose nel 1948 un ciclo di variazioni per organo che ben si adattano alle sonorità degli organi romantici baschi fra i quali spiccano alcuni importanti strumenti di A. Cavaillé-Coll. Nato nel 1930 Manuel Castillo Navarro e morto nel 2005 è un compositore andaluso che elabora un linguaggio proprio estraneo alle tendenze delle avanguardie della seconda metà del XX secolo. La sua “Fantasía para un libro de órgano” viene composta nel 1972 e fa parte di uno dei corpus più significativi della musica per organo iberica contemporanea. Venerdì 15 luglio, alle ore 10 la prof. Torrent terrà presso l'Hotel Villa Las Tronas un Seminario dal titolo: “Percorso storico-musicologico della musica iberica per tastiera, dalla genesi al periodo romantico”. INGRESSO AD INVITO JOHANNES BRAHMS (1833-1897) Preludio e fuga in la min. BWV 543 Undici Preludi Corali, Op. 122 1 . Mein Jesu, der du mich 2. Herzliebster Jesu, was hast du verbrochen 3. O Welt, ich muss dich lassen 4. Herzlich tut mich erfreuen 5. Schmücke dich, o liebe Seele 6. O wie selig seid ihr doch, ihr Frommen 7. O Gott, du frommer Gott 8. Es ist ein Ros' entsprungen 9. Herzlich tut mich verlangen 10. Herzlich tut mich verlangen 11. O Welt, ich muss dich lassen MANUEL CASTILLO (1931-2005) Fantasìa para un libro de òrgano JESÙS GURÍDI (1886-1961) Variaciones sobre un tema Vasco Montserrat Torrent-Serra, organo 14 luglio_ore 21_Cattedrale Alghero 5 Programma N Programma f f M E C A B (1861-1925) Sonata I in re min. Op. 60 egli ultimi decenni dell’Ottocento il diffondersi nella ARCO NRICO OSSI penisola della musica di Wagner, dei repertori sinfonico-cameristici d’oltralpe e l’attività di musicisti informati a quelle che erano le tendenze del Allegro ma non troppo/Larghetto/Finale (Toccata) tardo-romanticismo europeo, contribuisce ad evidenziare le crepe di un mondo musicale come quello italiano sostanzialmente autoreferenziale e provinciale. Un ulteriore contributo allo svecchiamento della musica italiana giunse dal campo della musica sacra dove l’affermazione delle idee del movimento Ceciliano - incentrate sulla rivalutazione del canto gregoriano che passava attraverso ESAR UGUSTE RANCK gli studi dei benedettini di Solesmès e sulla polifonia palestriniana - si concretizzava nell’azione di una generazione di autori entusiasti fra i quali spiccano i nomi di Lorenzo Perosi, Giovanni Tebaldini e Marco Enrico Bossi. Proprio questi ultimi due diverranno le figure di punta di quel movimento di riforma dell’organo italiano Autori di un fondamentale Metodo per organo sul quale si formerà LEXANDRE UILMANT una nuova generazione di interpreti e didatti, Bossi e Tebaldini contribuiranno alla riforma con la loro attività di progettisti di nuovi organi e di compositori. M.E.Bossi sarà la figura di punta del movimento. Artefice di una ricca produzione per organo che guarda alla tradizione contrappuntistica bachiana e ai contemporanei modelli franco-tedeschi senza disdegnare una spiccata propensione per la cantabilità e il lirismo uniti ad una densa e sapiente condotta armonica. Qualità che possiamo ritrovare nella Prima Sonata Op.60 che Bossi compose nel 1890. Nell’opera del maestro italiano sono evidenti i richiami alla lezione del grande innovatore del linguaggio organistico romantico che fu Cesar Auguste Franck. Titolare dal 1859 del grande organo della chiesa parigina di Ste.Clotilde, costruito da Cavaillé-Coll, Franck fu professore al Conservatorio nazionale dal 1871 fino alla morte occorsa per un incidente stradale nel 1890. Compreso nei “Six pieces pour Grand Orgue”, il Prelude, Fugue et Variations Op.18 venne concepito intorno al 1862 ed eseguito dallo stesso Franck in S.Clotilde il 17 novembre 1864. Successivamente l’autore approntò una versione per harmonium e pianoforte e una per piano solo. Riprendendo il filo della riforma dell’organo italiano si devono necessariamente ricordare i concerti che Alexandre Guilmant eseguì in Italia su invito di uno fra i più assidui promotori della riforma, l’avv. Remondini di Genova. Fra questi spiccano quelli eseguiti insieme a Capocci e Polleri in occasione dell’inaugurazione a Genova dell’innovativo organo della basilica dell’Immacolata costruito nel 1890 dall’inglese G.W.Trice che, per la prima volta utilizzava il sistema trasmissivo elettrico. Ed è proprio nel concerto dato il 23 aprile 1890 che Guilmant eseguì la sua Sonata per organo Op.42, forse la più eseguita del suo catalogo, all’interno di un programma articolato con brani che andavano da Frescobaldi e Bach, fino a Lemmens e Mendelssohn. A F (1822-1890) Prélude, Fugue et Variation, Op. 18 G (1810-1856) Sonata in re min., Op. 42, N. 1 Introduction et Allegro/Pastorale/Finale Giovanni Solinas, organo 6 21 luglio_ore 21_Cattedrale Alghero S ono note le vicende che portarono, sul finire del XVIII secolo, alcuni circoli di intellettuali nei paesi di lingua tedesca ad intraprendere un’opera di rivalutazione della “musica antica” ovverosia quella di Bach e Handel (morti al tempo da appena vent’anni), ma anche quella di compositori più antichi che avevano coltivato quelle forme complesse di scrittura contrappuntistica che alla metà del secolo dei lumi erano apparse superate. A Vienna uno di questi circoli faceva capo al barone Van Swieten, presso il quale Mozart ebbe l’opportunità di conoscere e praticare la musica di J.S.Bach. L’ultima produzione del salisburghese risente per questo rinnovato interesse per le forme ispirate a tecniche o al formalismo barocco come la fuga. Questo interesse non significò un avvicinamento alla scrittura propriamente organistica. Mozart infatti compose la Fuga KV 401 per strumento a tastiera (pianoforte) mentre le due grandi Fantasie in Fa minore, vennero concepite - secondo una consuetudine che lo accomunerà ai grandi autori del classicismo come Haydn e Beethoven - per automi meccanici (Flötenuhr) che venivano fatti suonare attraverso cilindri dentati. Attraverso trascrizioni, le Fantasie mozartiane entrarono nel repertorio da concerto e, questa sera le ascolteremo in una versione per organo a 4 mani. Concepita originariamente per due organisti la “Sonata in re minore” Op.30 di Gustav Merkel riflette la grande popolarità di questo genere nella Sassonia di inizio Ottocento. Nella musica di Merkel, allievo di J.Schneider e R. Schumann, organista a Dresda e apprezzato compositore di musica in Germania e negli Stati Uniti si ritrova un ricco linguaggio armonico che presenta reminiscenze dello stile di Bach rivisto alla luce della lezione di Mendelssohn. WOLFGANG AMADEUS MOZART (1756-1791) Fantasia in fa min. KV 594 Fuga in sol min. KV 401 Fantasia in fa min. KV 608 GUSTAV MERKEL (1827-1885) Sonata in re min., Op. 30 Allegro moderato Adagio Allegro con fuoco Fuga Giovanni Solinas, Andrea Sarigu, organo 28 luglio_ore 21_Cattedrale Alghero 7 Programma S Programma f f traordinario virtuoso, sperimentatore ardito, FRANZ LISTZ (1811-1886) intellettuale cosmopolita, esponente di punta Präludium und fuge über das Thema B-A-C-H del romanticismo musicale europeo Franz Listz lega indissolubilmente il suo nome al pianoforte. Eppure il compositore non mancò di rivolgere la JOHANN SEB. BACH - FRANZ LISZT sua attenzione allo strumento principe del culto Introduzione e fuga dalla Cantata cattolico dal quale fin dalla giovinezza fu profondamente attratto. George Sand ci racconta “Ich hatte viel Bekümmernis” che Listz amava fermarsi ad improvvisare Adagio dalla 4. Sonata per Violino e sull'organo e raccogliersi in meditazione nelle Cembalo atmosfere mistiche che lo strumento evocava. Nel 1850 compone una Fantasia e Fuga per “Andante: Aus tiefer Not schrei ich zu Dir organo sul Corale “Ad nos, ad salutarem undam” tratto dall'oratorio “Il Profeta” di Giacomo Mayerbeer al quale è dedicata. Si tratta di una composizione gigantesca, ricca di contrasti, in cui l'autore adatta all'organo le sonorità dell'orchestra sinfonica e che sarà di modello per FRANZ LISTZ i grandi innovatori del linguaggio organistico come Franck. Evocation a la Chapelle Sixtine La Fantasia “Ad Nos” venne eseguita dall'organista Alexander Winterberger il 26 settembre 1855 in occasione dell'inaugurazione del grande organo RICHARD WAGNER (1813-1883) - F. LISTZ (81 registri su 4 manuali) costruito da F.Ladegast Coro dei Pellegrini da “Tannhäuser” per la cattedrale di Merseburg. Nel frattempo Listz terminava l'altra sua grande composizione organistica che sarebbe stata destinata ad entrare di diritto nel repertorio dei virtuosi d'organo: il GIUSEPPE VERDI (1813 -1901) - F. LISZT Preludio e Fuga sul nome di BACH che lo stesso Agnus Dei dalla “Messa da Requiem” Winterberger lasciando profondamente impressionato lo stesso autore eseguì a Merseburg il 13 maggio 1856. Le altre composizioni presentate in questo OTTO NICOLAI (1810-1849) - F. LISZT concerto rappresentano un versante peculiare della produzione di Listz. Egli realizzò cicli di Kirchliche Fest Ouverture über den Choral arrangiamenti fedeli di brani di sentimento ed “Ein feste Burg ist unser Gott” ispirazione religiosa realizzati in larga misura nel corso del suo soggiorno romano al principio degli anni 1860. Concerti dei docenti del 8 2 agosto_ore 21_Cattedrale Alghero Primo Corso di Interpretazione Organistica L e due composizioni frescobaldiane che aprono questo concerto, tratte da “Il secondo libro di toccate, canzone versi d'hinni, Magnificat, gagliarde, correnti [...]”, stampata a Roma da N. Borbone nel 1637 ci introducono a quello che fu il ruolo dell'opera tastieristica del ferrarese ai fini della definizione di uno stile peculiare della Germania meridionale che una grande importanza ebbe nella formazione di Bach. Fin dal tardo Seicento musicisti come Froberger e Kerll, allievi di Frescobaldi contribuirono a diffondere gli stilemi del maestro italiano tanto che Bach ne intercetta l'opera negli anni della sua prima formazione ad Ohrdruf, J.S. Bach e resterà legato alla lezione frescobaldiana tanto da possedere una copia manoscritta dei frescobaldiani Fiori musicali (1635) che verosimilmente ebbero un peso nell'organizzazione delle Messe per organo che caratterizzano la terza parte del Clavier-Übung. Ma sicuramente un ruolo centrale nella formazione dello stile tastieristico di Bach è rappresentato dall'opera di Dietrich Buxtehude, il compositore danese attivo a Lubecca esponente di quella “scuola del nord” che si esprimeva tanto attraverso il rigore delle forme contrappuntistiche (elaborazione di Corali luterani) quanto attraverso le composizioni libere per tastiera, elaborate in quello che veniva definito stylus phantasticus basato su ampi passaggi toccatistici, passi accordali etc., condotti con la massima libertà. Caratteri che possono essere ravvisati in opere giovanili come il Preludio e fuga BWV 532,, risalente agli anni di Weimar e la poderosa Fantasia e fuga 542 composta verosimilmente negli anni 1720. All'elaborazione organistica delle melodie di Corale caratteristiche del culto evangelico, Bach dedica una parte significativa della sua produzione organistica. Nel 1740 affida ai tipi di Georg Schübler a Zella una raccolta di 6 Corali in trio, per organo a due tastiere e pedale i cui materiali musicali sono tratti da preesistenti cantate. Concerti dei docenti del Primo Corso di Interpretazione Organistica GIROLAMO FRESCOBALDI (1583-1643) Toccata V sopra i pedali per l'organo, e senza Aria detta La Frescobalda DIETRICH BUXTEHUDE (1637-1707) Magnificat primi toni BuxWV 203 Komm heiliger Geist, Herre Gott BuxWV 199 Canzona in re minore BuxWV 168 Canzonetta in la minore BuxWV 225 JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750) Preludio e fuga in re maggiore BWV 532 Sei Corali “Schübler” Wachet auf, ruft uns die Stimme BWV 645 Wo soll ich fliehn ihn (o Auf meinen lieben Gott) BWV 646 Wer nur den lieben Gott lässt walten BWV 647 Meine Seele erhebet den Herren BWV 648 Ach bleib bei uns, Herr Jesu Christ BWV 649 Kommst du nun, Jesu, von Himmel herunter BWV 650 Fantasia e fuga in sol minore BWV 542 Enrico Viccardi, organo 3 agosto_ore 21_S. Cuore, Sassari 9 Primo Corso di Interpretazione Organistica Programma f f Concerto degli Allievi del Primo Corso di Interpretazione Educato alla scuola di Carl Friedrich Zelter alla musica di Bach, Felix Mendelssohn coltivò organistica. Docente_Emanuele Carlo Vianelli fin dalla giovinezza la pratica organistica, Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847) rivelandosi un eccellente improvvisatore. Durante i suoi viaggi in Inghilterra diede diversi recital in cui eseguì musiche di Bach e si produsse in memorabili improvvisazioni. Sei Sonate per Organo Op. 65 Sollecitato da Thomas Atwood, organista della No. 1 in Fa min. St.Paul Cathedral a Londra aveva dato saggio Allegro Moderato e Serioso/Adagio/Andante recitativo/ delle sue qualità improvvisative e intrapreso Allegro assai vivace nel lungo periodo un programma di Andrea SARIGU (Cagliari) composizioni organistiche. Nel 1844 gli editori Coventry and Hollier intrapresero una sottoscrizione finalizzata alla pubblicazione No. 2 in Do min. delle Sei Sonate per Organo (nell'accezione Grave-Adagio/Allegro maestoso e vivace/Fuga-Allegro moderato inglese di “Voluntaries”) la cui uscita Alessandro SALA (Cavenago d'Adda) avvenne l'anno successivo. Dal punto di vista compositivo Mendelssohn si rifà ai modelli bachiani, utilizzando forme No. 3 in La magg. contrappuntistiche rigorose si pensi alle Con moto maestoso/Andante tranquillo fughe presenti nelle sonate 2 e 6 episodi Davide PALEARI (Varese) toccatistici come nel terzo movimento della Sonata n.3, solenni Preludi (Sonata n.4) impiegando altresì largamente melodie di No. 4 in Sib magg. Corali come nella n.3 basata su "Aus tiefer Allegro con brio/Andante religioso/Allegretto/ Allegro maestoso Not schrei ich zu dir”, o la sesta in cui Giovanni SOLINAS (Alghero) risuona “Vater unser im Himmelreich” versione tedesca del Pater noster o No. 5 in Re magg. riutilizzando brani propri, come il postludio Andante/Andante con moto/Allegro festivo (Nachspiel) composto a Roma nel 1831 usato per il secondo movimento della Gianluca FRAU (Terralba) Sonata N.2, nel cui Adagio affiora pienamente l'ispirazione squisitamente romantica No. 6 in Re min. dell'autore delle Romanze senza parole. Corale-Andante sostenuto/Allegro molto/Fuga/ Finale- Andante Sassari, Chiesa del Sacro Cuore, 2-5 Agosto Organo “Tamburini” meccanico_III/42 Partecipano: Davide Paleari (Varese) Giacomo Graniti (Oristano) Gianluca Frau (Terralba, OR) Sara Rapazzini (Brissago Valtravaglia, VA) Alessandro Sala (Cavenago d'Adda, LO) Andrea Sarigu (Assemini, CA) Piergiovanni Domenighini (Darfo, BS) Fabio Frigato (Oristano) Angela Sau (Sassari) Giovanni Carboni (Alghero) Francesco Sebastiano Soro (Sassari) Lia Baldassarri (Sassari) Laura Casti (Sassari) Elena Puliga (Porto Torres) Giovanni Solinas (Alghero) Stefano Crosazzo (Varese) “Frescobaldi, Buxtehude e Bach I tre grandi della musica per organo in Italia ed in Germania tra '600 e '700: Interpretazione, analisi, diteggiature e prassi esecutiva” Venerdì 5 Agosto Concerto degli allievi - Programma da definire Docente: Enrico Viccardi Alghero, Cattedrale, 1-4 Agosto Organo “Mascioni”, pneumatico _II/18 “Aspetti d'interpretazione del repertorio romantico e tardo romantico in Germania e in Italia”. Sabato 6 Agosto Concerto degli allievi - musiche di Mendelssohn Docente: Emanuele Carlo Vianelli Piergiovanni DOMENIGHINI (Darfo) 10 6 agosto_ore 21_Cattedrale Alghero 1-5 agosto _Cattedrale Alghero_Sacro Cuore Sassari 11 Adriano Falcioni Adriano Falcioni f f Adriano Falcioni, nato a Terni nel 1975, si è diplomato in organo con W.Van de Pol, pianoforte e clavicembalo al Conservatorio di Perugia ed ha proseguito gli studi in Germania diplomandosi alla Musikhochschule di Freiburg con Klemens Schnorr. Ha inoltre studiato a Parigi con Marie Claire Alain, a Londra con Nicolas Kynaston e seguito corsi e masterclasses in Italia, Svizzera, Olanda e Svezia con B.Winsemius, G.Leonhardt, L.F.Tagliavini, F.Chapelet, L.Lohmann, J.van Oortmerssen e J.Guillou. Premiato in numerosi concorsi organistici internazionali tra cui il “Froberger” di Kaltern (2001), lo Schubert di Cremolino (2002), ION Pachelbel di Norimberga (2004), “Mendelssohn” di Berlino (2004), Bergamo (2004), Landsberg (2005), Viterbo (2003 e 2005) e il Columbus International USA Competition (2009). Da qualche anno ha iniziato una brillante carriera concertistica internazionale che lo ha visto esibirsi nei maggiori festival italiani ed europei (Cattedrali di Westminster a Londra e di Leeds, Sala Tohnalle di Zurigo in Svizzera, Festival Musica Antiqua di Brugge in Belgio, Festival di Göteborg in Svezia, St.Giles Cathedral al Festival di Edinburgo, Cattedrali di Amsterdam e Haarlem in Olanda, Friburgo, Fulda, Brema, Lipsia, Dresda e Berlino in Germania, Graz e Innsbrück in Austria, Varsavia, Cracovia e Danzica in Polonia, Francia, Norvegia, Finlandia, USA e Sud Africa). Ha registrato numerosi cd per Bottega Discantica e maxresearch e suonato per Rai3, Radio Vaticana, Radio e Televisioni americane, tedesche, austriache e polacche. Il suo repertorio spazia dalla musica antica alla contemporanea e dopo l'esecuzione delle integrali di Kerll, Franck, Liszt, Mendelssohn e Duruflé, nel 2004 ha terminato per due volte in Germania l'esecuzione dell'opera omnia organistica di J.S.Bach e delle maggiori opere di Max Reger in una serie di quaranta concerti nell'arco di sei mesi. Docente di organo al Conservatorio di Sassari e professore ospite all'Università UNISA di Pretoria in Sud Africa, è organista titolare della Cattedrale di S.Lorenzo a Perugia. Montserrat Torrent Serra Montserrat Torrent ha iniziato a cinque anni lo studio del pianoforte sotto la guida di sua madre Angela Serra, che fu allieva di Enrique Granados, proseguendo gli studi all'Accademia Marshall. Dopo un'interruzione causata dalla guerra civile spagnola, continuò gli studi di pianoforte sino al grado di “virtuosismo” con i maestri Blay Net e Carlos Pellicer nel Conservatorio Superior Municipal de Música di Barcelona, completando anche le discipline di Armonia e Contrappunto. Nello stesso Conservatorio ha intrapreso lo studio dell'organo con il maestro Paul Franch, ottenendo il “Premio de Honor” e il “Premio Extraordinario del Excelentísimo Ayuntamiento de Barcelona”; ampliò quindi le sue conoscenze a Parigi con Nöelie Pierront e in seguito a Siena con Ferdinando Germani e Helmut Rilling. Attratta in modo particolare dall'interpretazione della musica iberica si perfezionò con Santiago Kastner, Luigi Ferdinando Tagliavini e P. Gregorio Estrada. Nominata titolare, per concorso, della cattedra d'Organo al Conservatorio Superior Municipal di Barcellona, ha iniziato un'intensa attività sia come docente che come concertista, suonando in Spagna, in tutta Europa, nel Nord Africa, negli Stati Uniti d'America, in Canada ein America Latina. Ha collaborato a lungo con l'orchestra Nazionale spagnola e l'orchestra “Citta di Barcellona”. Ha registrato numerosi dischi su organi storici, ottenendo, con l'incisione dedicata a Cabanilles, un premio dall'Accademia Charles Cross di Parigi. Dedicatasi appieno al repertorio della musica antica spagnola, tiene regolarmente corsi su quest'argomento a Santiago de Compostela e in altre città della penisola e delle isole Baleari, cosi come Masterclasses in diversi Paesi europei, Stati Uniti d'America e Canada. È stata insignita dal Governo della Catalogna con la “Cruz de San Jorge” e con il “Premio Nacional de Música” nel 1996. Il Ministero della Cultura le ha destinato la “Medalla de Plata del Mérito Artístico en las Bellas Artes” e, recentemente, la Città di Barcellona le ha assegnato il riconoscimento della “Medalla de Oro al Mérito Artístico”. È'Accademica corrispondente dell'Accademia Reale di Belle Arti di Granada. L'Universitá di Barcellona gli ha conferito la laurea honoris Causa, ed ultimamente il Premio Francesc Pujol. 12 Giovanni Solinas Gli Interpreti Giovanni Solinas nasce ad Alghero nel 1986. Si è diplomato in pianoforte con Stefano Curto frequentando poi numerose masterclasses con A. Ciccolini, A. Lucchesini, B. Lupo, M. Moretti e A. Oliviero. Attualmente frequenta l'ultimo anno del triennio in Organo al Conservatorio "L. Canepa" di Sassari con Adriano Falcioni. Approfondisce periodicamente il repertorio organistico con Emanuele Vianelli ed ha seguito diversi corsi di interpretazione e perfezionamento organistico con Montserrat Torrent, V. Urban, E. Viccardi, S. Paolini, J. Bate, D. Lönnqvist, F. Tasini, A. Mancinanti e un corso per la musica antica organizzato dalla Camerata Artemisia Gentileschi. Svolge attività concertistica che lo vede impegnato sia come solista all'organo che continuista e camerista, principalmente con il soprano Marta Soggiu e il violinista Alessio Manca; inoltre, in qualità di organista accompagnatore, collabora con differenti associazioni corali italiane ed estere fra cui I Cantori della Resurrezione di Porto Torres, Kammerchor Stuttgart di Stoccarda, Chor96 di Ottobeuren, Coro Polifonico Turritano di Porto Torres, Polifonica Santa Cecilia di Sassari. Ha inaugurato diversi nuovi strumenti fra cui il nuovo Organo Pinchi-Skrabl della chiesa di Nostra Signora delle Grazie di Palau e l'Organo della Chiesa di Sant'Ignazio di Cagliari. Recentemente è stato invitato in Germania, presso la Basilica benedettina di Ottobeuren, per la stagione concertistica “Festival europäischer Orgelmusik XLVI”. Ha tenuto inoltre concerti alla Cattedrale e alla Basilica di Bonaria di Cagliari, Milano presso la Basilica di Sant'Ambrogio, alla Sagrada Familia di Barcellona e al Monastero di Montserrat. Fa parte dell'Associazione Schola Cantorum “Pietro Allori” di Alghero che si occupa allo studio del canto gregoriano e della polifonia antica. Già docente di pianoforte presso la Scuola Civica di Osilo, è organista della Cattedrale di Santa Maria di Alghero. È Direttore Artistico della stagione concertistica internazionale “Sardinia Organ Fest”. Andrea Sarigu Andrea Sarigu, brillantemente diplomato in organo e composizione organistica presso il Conservatorio di Cagliari sotto la guida della Prof.ssa Maria Teresa Nano inizia i suoi studi musicali all'età di sei anni con Salvatore Spano e successivamente con Antonella Ferru. Dal 2004 collabora come organista e continuista nell'Ensemble “Città di Castello” di Cagliari e con l'orchestra e il coro del Conservatorio di Cagliari. Ha al suo attivo numerosi concerto in Italia e all'estero: Germania, Inghilterra, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Spagna. Nel 2006 è finalista al concorso organistico “Marcello Galanti” presso la città di Mondaino e nell'estate dello stesso anno ha inaugurato dopo il restauro il prestigioso organo da concerto “Mascioni” della Cattedrale di Cagliari, il “Tamburini” della Chiesa di Santa Maria di Betlem a Sassari e recentemente l'organo della Chiesa parrocchiale di Ussana. Dal 2009 è direttore artistico del “Festival Internazionale d'organo del Duomo di Cagliari”. Organista ufficiale per le Celebrazioni Pontificie del 7 settembre 2008 a Cagliari, attualmente è organista titolare presso la Cattedrale e presso la Parrocchia Collegiata di S. Anna, svolge attività didattica presso il Seminario Arcivescovile, membro della Commissione Diocesana di Musica Sacra, laureando biennio di specializzazione in organo e composizione organistica nella classe della Prof.ssa Maria Teresa Nano e diplomando in clavicembalo nella classe del M° Fernando De Luca. Gli Interpreti 13 Emanuele Carlo Vianelli GLI ORGANI f f Milanese, ha iniziato gli studi musicali sotto la guida paterna, continuandoli in seguito con la prof. Romana Grego (pianoforte) e con il M° Enzo Corti (organo e composizione organistica). Si è diplomato brillantemente presso la Civica Scuola di Musica di Milano ed il Conservatorio "L. Campiani" di Mantova, perfezionandosi in seguito - per l'organo e l'improvvisazione - sotto la guida del M.o Lionell Rogg, presso il Conservatorio Superiore di Ginevra. Ha parimenti seguito corsi di specializzazione con H. Vogel, L. Rogg, M. Radulescu e C. Stella, approfondendo particolarmente il repertorio bachiano con W. Krumbach e la letteratura romantica e contemporanea con A. Sacchetti. Vincitore ai concorsi organistici di Cagliari (1986) e Noale (1987 - 88) svolge un'intensa e poliedrica attività concertistica che lo vede impegnato sia come solista all'organo che come collaboratore (anche al pianoforte e al clavicembalo) e direttore di diversi ensembles vocali e strumentali in rassegne e festivals in Italia, Svizzera, Germania, Francia e Spagna. Nell'aprile 2010 è stato chiamato dal Patrimonio Nacional Espaòolo a rappresentare l'Italia nel ciclo di concerti celebrativi del 500° anniversario della nascita di Antonio de Cabezòn. Ha inciso per le etichette Carrara e Motette, operando nel contempo come compositore e saggista; è direttore della "Corale Santa Cecilia" di Novate Milanese. Già docente presso la Civica Scuola di Musica di Milano ed il Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra, attualmente è titolare delle cattedre di Organo e di Teoria e Lettura della Musica al Civico Liceo Musicale di Varese, oltre che maestro collaboratore presso la Scuola dei Fanciulli Cantori e la Cappella Musicale del Duomo di Milano. Dal Gennaio 2005, quale successore del M° Luigi Benedetti, la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano lo ha nominato titolare ai grandi organi dell'insigne Cattedrale milanese. Alghero Cattedrale di Santa Maria Organo Vincenzo Mascioni 1935 Op.477 Trasmissione Pneumatica Due tastiere 58 note, Pedale 30 I - GRAND’ORGANO Principale 8’ Principale II 8’ Flauto 8’ Dulciana 8’ Ottava 4’ Decima V 2’ Ripieno Tromba 8’ Enrico Viccardi Enrico Viccardi, nato a Maleo nel 1961, si è diplomato con il massimo dei voti in Organo e Composizione organistica al Conservatorio di Piacenza nella classe di Giuseppina Perotti, perfezionandosi poi per due anni con Michael Radulescu alla Hochschule für Musik di Vienna. Ha seguìto inoltre numerosi corsi di perfezionamento con qualificati insegnanti quali E.Fadini, C.Tilney, J.Langlais, D.Roth e in particolare quelli tenuti da L.F.Tagliavini all'Accademia di Pistoia. L'attività concertistica lo ha portato a suonare -con un particolare interesse alla valorizzazione del ricco patrimonio di strumenti storici- per rassegne ed associazioni prestigiose in numerosi centri italiani ed all'estero fra i quali Musica e poesia a San Maurizio (Milano), Feste organistiche di Venezia, Accademia di Pistoia, Colorno, Cattedrale di Cremona, Genova, Festival Internazionale di Trento, Bolzano, Festival Internazionale di Paola, Napoli, Bari, La Chaise Dieu, Cannes, Montpellier, Granada, Festival Internazionale delle Asturie, Barcellona, Andorra, Festival Internazionale di Lisbona, Isole Azzorre, Città del Vaticano, Malmö, Dornum, Uttum, Alma-Ata. Ha collaborato anche come continuista con prestigiosi complessi quali il Coro della Radio della Svizzera Italiana, l'ensemble Vanitas, i Sonatori della Gioiosa Marca con direttori quali René Clemencic, Diego Fasolis, Giuliano Carmignola. Ha registrato per Bottega Discantica, Divox Antiqua e Dynamics; per la casa Fugatto ha invece realizzato, oltre a diversi CD, un DVD intieramente dedicato a musiche per organo di J.S.Bach (segnalato con cinque stelle dalla rivista Musica). Ha inoltre recentemente registrato l'Orgelbüchlein di J.S.Bach sull'organo “Giani” della cappella del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Interessato allo studio delle antiche scuole organarie, sta curando la pubblicazione del censimento degli strumenti storici della Provincia di Piacenza. Ha tenuto corsi di perfezionamento in Italia, Spagna, Portogallo, Germania, Svezia e Kazakhstan. È docente ai Corsi d'Organo dell'associazione Marc'Antonio Ingegneri di Cremona e all'Istituto diocesano "San Cristoforo" di Piacenza nonché presidente dell'associazione musicale Accademia Maestro Raro di Casalpusterlengo (LO). Fa parte della Commissione per gli organi della Diocesi di Piacenza. È titolare della cattedra d'Organo e Composizione organistica al Conservatorio "G.Verdi" di Como. (Www.enricoviccardi.org). 14 Gli Interpreti II - RECITATIVO Espressivo Eufonio 8’ Bordone 8’ Viola 8’ Flauto 4’ Sesquialtera 2,2/3’ Flagioletto 2’ Coro Viole 8’ Cornetto combinato Tremolo PEDALE Contrabbasso 16’ Subbasso 16’ Bordone 8’ Basso 8’ Unioni II 8 I I4I II 4 I II 16 I II 4 II I4P I8P II 8 P Sassari Chiesa del Sacro Cuore Organo Tamburini, 1972 op.649 Trasmissione meccanica Tre tastiere 61 note, Pedale 32 I - POSITIVO ESPRESSIVO Principale 8’ Ottava 4’ Decimaquinta 2’ Decimanona 1, 1/3’ XXII-XXVI-XXIX Sesquialtera II file (XII-XVII) Voce Umana 8’ Flauto a Camino 8’ Cromorno 8’ Tremolo II- GRAND’ORGANO Principale 16’ Principale 8’ Ottava 4’ Decimaquinta 2’ XIX-XXII Ripieno 4 file Flauto traverso 8’ Flauto in Ottava 4’ Tromba 8’ Tromba orizzontale 8’ Chiarina 4’ III- RECITATIVO-ESPRESSIVO Principale 4 Ripieno 4 file Bordone 16 Corno di notte 8’ Flauto a becco 4’ Nazardo 2.2/3’ Ottavino 2’ Terza 1,3/5 Viola da Gamba 8’ Voce Celeste 8’ Oboe 8’ Tremolo PEDALE Principale 16’ Contrabbasso 16’ Ottava 8’ Decimaquinta 4’ Ripieno 6 file Subbasso 16’ Bordone 8’ Fagotto 16’ Clarone 4’