verde
di Paola Thiella, [email protected]
facciamoci
un regalo
Un frutteto in giardino
(progetto - parte prima)
Un regalo a noi e al nostro giardino, un regalo non effimero che darà gioia a lungo
a noi e a chi con noi ne godrà i frutti.
Il Natale porterà, quest’anno forse più
degli altri anni, il desiderio di trovare un
intimità e una calma che da tempo forse
non cercavamo. In mezzo ai pensieri e ai
turbamenti che pare offuschino le nostre
giornate, facciamoci un regalo e pensiamo a qualcosa che possiamo realizzare
per noi con poca spesa e che ci restituirà
grandi soddisfazioni per anni futuri.
In realtà il regalo mio io l’ho già avuto:
passerò le mie vacanze di Natale ad approfondire lo studio di un libretto antico e
raro che mi hanno prestato e che insegna
tutto sulla coltivazione del frutteto secondo
la tradizione tedesca dei primi anni del
novecento. Intreccerò queste nuove con
altre conoscenze in materia di potature e
conduzione delle piante da frutto: quelle
della nostra tradizione, quelle di stile francese e, perché no, quelle rivisitate dallo
stile americano osservate a Brooklin in una
visita all’orto botanico durante un recente
viaggio. Tutto ciò mi porterà a poter poi
realizzare un progetto di frutteto ornamentale che sarà bello e utile al contempo,
come pretendiamo giustamente che sia
ciascuna cosa che facciamo oggigiorno,
in un miscuglio tra culture diverse (una sorta
di globalizzazione dei vegetali), tecniche
agronomiche e ricerca estetica. Sto dicendo
che il nostro regalo di Natale potrebbe
essere proprio quello di prenderi un po’ di
tempo per programmare, per i mesi prossimi, ancora adatti per la messa a dimora
di piante da frutto, l’impianto di un piccolo
frutteto che può, con un po’ d’intelligenza,
trovare spazio in ogni giardino.
Cerchiamo e studiamo
Prima di tutto: cercare. Ma cosa? Notizie,
informazioni, fotografie, idee e tutto
quello che possiamo trovare sul tema. Poi
stabilire lo spazio da dedicare ai nostri
frutti. Quindi mettersi a tavolino e studiare le caratteristiche e le esigenze delle
varie specie per capire come preparare
il terreno per l’impianto e quante piante
possiamo aspirare ad avere.
Non pensiamo che per fare tutto questo
sia necessario un grande appezzamento di terreno: proprio i paesi nordici ci
insegnano che anche lungo un muro in
un’aiuola di mezzo metro di larghezza, o
sulla facciata della casa, possiamo avere
le nostre piante da frutto. Anzi, i luoghi più
difficili, per esperienza, sono quelli che
portano risultati migliori.
Quello che dobbiamo cercare è l’idea,
l’anima al progetto, che non sarà un banale
copiare altri o affidarsi a chi genericamente
vende piante “che tanto le conosce bene e
saprà consigliarmi”, dev’essere, sostengo,
un regalo che ci facciamo, una cosa che
viene da noi, da dentro e che per questo ci
darà la soddisfazione che cerchiamo.
Quante piante per il nostro spazio?
Anche una sola, perché no? Il frutteto può
essere anche una pianta, ma quella giusta,
bella, buona e sana. Qui allora entra
la questione dell’approfondimento della
conoscenza della varietà e del portainnesto.
Se non siamo in grado di scegliere da soli, a
questo punto ci possiamo informare da chi è
veramente esperto e su queste piante fa studio
e ricerca da anni. In Italia esistono anche
alcuni vivai specializzati cui potersi rivolgere.
Piante antiche perché?
Possiamo rivolgerci a chi coltiva piante da
frutto di varietà antiche perché, di norma
sono quelle che creeranno meno problemi e
daranno più soddisfazioni. Non è più tempo
di pensare ad un frutteto come a qualcosa
che avrà bisogno di mille cure e trattamenti:
con le varietà antiche che sono naturalizzate
nel nostro territorio da molti anni, avremo dei
frutti dal sapore migliore senza bisogno di
fare trattamenti. Avremo piante più equilibrate, che produrranno per noi frutti sani.
Avremo in più piante belle. Basterà un poca
di cura nell’impianto, un po’ di concimazione
organica e il rigoroso rispetto della fisiologia
delle piante nelle potature.
La parte pratica
Qui finisce grossomodo la parte di ricerca e
di studio per il nostro frutteto. Il seguito riguarda la pratica con anche la scelta precisa
delle varietà e dello stile di conduzione per
le potature. Ma c’è tempo, l’inverno è lungo
e, dopo la riflessione verrà l’azione.
Buon Natale
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