L’OPERA PIÙ BREVE AL MONDO Girolamo Deraco premiato in Ungheria al Festival internazionale dell’opera di Maria Pia Tucci I l premio “Bartók Plusz” riservato al vincitore del Festival internazionale dell’opera che si svolge a Miskolc, Ungheria, suona italiano e porta il nome del compositore Girolamo Deraco. “TACI”, primo posto exequo, per gli 8 secondi che compongono l’opera più breve al mondo e nella stessa serata è doppio guinness dei primati per il numero di esecuzioni della stessa. Un gesto assoluto, lirico, che entra a pieno titolo nella storia della musica. re esperienze di grande spessore artistico. Il suo nome si è incrociato spesso con quelli più importanti del panorama musicale italiano ed internazionale ed ha ricevuto premi e riconoscimenti in tutto il mondo. La sperimentazione musicale ha condotto la sua composizione all’interpretazione parossistica della realtà. Lettore dei tempi e delle contaminazioni, non ha mai abbandonato il senso lirico della visione interpretativa, che traspare nelle sue opere. Girolamo Deraco ha origini calabresi, nato a Cittanova, in provincia di Reggio Calabria, vive a Lucca, dove si è diplomato con il massimo dei voti in composizione presso l’Istituto musicale Luigi Boccherini con il Maestro Pietro Rigacci, e nella città toscana è da quattro anni compositore in resindence per il Maestro Gustav Khun presso l’Accademia di Montegral. Ed è con questo slancio d’innovazione e tradizione che è arrivato a questo premio. Sfidando i canoni musicali e racchiudendoli in un “frammento” minimo ma reinterpretabile ed intellegibile. La sua maturità compositiva e la sua forte sensibilità lo hanno portato in questi anni a vive- Girolamo Deraco con il maestro collaboratore Philippe de Chalendar / Girolamo Deraco with the maestro and colleague Philippe de Chalendar 36 TACI, una partitura letta ed eseguita alla perfezione dall’ Orchestra del Miskolci Operafesztivàl, interpretata con linearità d’intenti dal regista Aczél András. Un minimodramma per voce ed orchestra diretto da Cser Ádám, cantato dalla voce soprano di Röser Orsolya Hajnalka, che ha lasciato tutti col fiato sospeso. Quell’“illusione di spazio” nasce in silenzio, esce dall’isolamento, legge il vuoto sociale che segna la società contemporanea e parla in musica. Girolamo Deraco alza la voce e fa aprire sipari grazie alle sue intuizioni d’avanguardia. ro che è circondato dal vuoto che lo contiene è la massima espressione umana che possa rappresentare l’uomo nel suo hic et nunc, che inevitabilmente diventa colpo di faro, illuminazione” questo il concept dell’opera, dichiara Deraco. E questo ha strabiliato, divertito, esaltato il pubblico e gli addetti ai lavori. TACI è l’infinito dell’umanità finita. “Nell’era della velocità, delle connessioni in grado di abbattere spazi e tempi, esprimere un respi- “Pensavamo ad uno scherzo, una burla - dichiara Kesselyák Gergely, direttore artistico della manifestazione - poi leggendo l’introdu- Girolamo Deraco TACI minimodramma per voce ed orchestra / Vocal and orchestral minimalist drama Soprano / Soprano: Röser Orsolya Hajnalka Comparse / Supporting cast: Miskolci Balett Maestro collaboratore / Conductor: Philippe de Chalendar Orchestra del Miskolci Operafesztivàl / The Miskolci Operafesztivàl Orchestra Direttore / Director: Cser Ádám Regia / Direction: Aczél András Direttore artistico / Artistic Director: Kesselyák Gergely Eseguito in prima internazionale al Festival internazionale dell’opera di Miskolc il 23 giugno 2013 / Premiered at the Miskolc International Opera Festival on the 23rd of June 2013 Primo premio exequo / Joint First Prize Record opera più corta (8 secondi) / Record for the shortest opera (8 seconds) Record opera più eseguita in una serata (17 volte) / Record for the most performances in one evening (17 times) zione all’opera e guardando la partitura abbiamo capito che c’era “qualcuno” dietro quest’opera! Che il concetto espresso era forte e dirompente”. Come in un calcolo matematico perfetto, l’esecuzione è stata ripetuta 17 volte con altrettante variazioni sceniche stabilendo così un altro record all’interno della stessa serata, “La somma ci fa tornare a quell’otto iniziale - ribadisce Deraco - a quel richiamo dell’eterno espresso nel segno capovolto”. L’opera nasce come lettura di un tempo imperfetto, ma con una serialità matematica che avvolge la cosmicità. Concepita in una frazione di terra, si fa interpretazione del vissuto e si comporta come il suo contrario. L’opera è libretto, musica, azione, tutto, è minimodramma. Una forma ascensionale che si alimenta e si sviluppa come frattale sonoro. Lo spazio diventa visione, teatro del silenzio. THE SHORTEST OPERA IN THE WORLD Girolamo Deraco, prize-winner at the Hungarian International Opera Festival by Maria Pia Tucci T he “Bartók Plusz” prize, reserved for the winner of the International Opera Festival, which takes place in Miskolc, Hungary, went to the Italian composer Girolamo Deraco. “TACI”, the shortest opera in the world at 8 seconds in length, was awarded joint first place, and also entered the Guinness world record books for the most number of consecutive performances in one evening. An impressive lyrical act, which earns it a place in the history of music. Girolamo Deraco is of Calabrian origin. Born in Cittanova, in the province of Reggio Calabria, he now lives in Lucca, where he graduated with the highest marks from the Luigi Boccherini Musical Institute under the supervision of Maestro Pietro Rigacci. For the past four years he has been the composer in residence for the conductor Gustav Khun at the Montegral Academy. His strong awareness and compositional maturity have permitted him to take part in many major artistic events over the past few years. His name is often linked with the biggest names in the Italian and International music scenes, and he has received prizes and accolades throughout the world. His musical experimentation has driven his composition towards a powerfully emotional interpretation of reality. Although he moves with the times and is in tune with fusions, he has never abandoned the lyrical sense of the interpretive vision, a fact that is obvious from his operas. p. 38. Il soprano Röser Orsolya Hajnalka in una delle 16 variazioni di regia / The soprano Röser Orsolya Hajnalka in one of the sixteen stage variations It is through this enthusiasm for innovation and tradition that he managed to win this prize. Defying the musical cannons by restricting them to a minimalist ‘fragment’, which is nonetheless recognisable and intelligible. p.40. Il soprano Röser Orsolya Hajnalka e il direttore Cser Ádám / The soprano Röser Orsolya Hajnalka and the director Cser Ádám TACI, a score which was read and performed with perfection by the Miskolci Operafesztivàl Orchestra, was interpreted with straightforward intent by the director Aczél Andràs. The vocal and orchestral minidrama, conducted by Cser Ádám and sung by the soprano Röser Orsolya Hajnalka, left the audience holding their breath. This ‘illusion of space’ grows out of silence, emerges from isolation, sees the social vacuum, which is present in contemporary society, and speaks in music. Girolamo Deraco raises his voice and opens the curtains thanks to his avant-garde intuition. TACI represents the infinity of the finite humanity. According to Deraco, “in this age of speed, of connectivity which is capable of diminishing space and time, the ability to breath out a breath which exists in a vacuum is the maximum human expression which can represent mankind in the here and now. Inevitably this becomes a beacon, a guiding light, and this is the idea of the opera”. And it is this that amazed, entertained and excited the audience and the performers alike. “We thought it was a joke, a prank” says Kesselyàk Gergely, artistic director of the festival, “however, when we read the introduction to the opera and looked at the score we understood that someone was behind this opera! That the concept conveyed was explosive. As with a perfect mathematical equation, the piece was replayed 17 times with as many stage variations, thus breaking the record for the number of performances in the space of a single night. “The sum total of the work requires us to go back to the initial 8 seconds”, Deraco reiterates, “to the reference to eternity expressed through the symbol of overturning”. The opera was conceived as a reading of an imperfect time, but with a mathematical repetition, which envelops the cosmic nature. It is conceived in a fraction of land, it interprets lived experiences but acts as the contrary. The opera is the libretto, the music, the action, everything, it is a minimalist drama. An ascending light which is fed and grows like fractions of sounds. Space becomes the vision, the theatre of silence.