Periodico trimestrale - gennaio - marzo 2015 - DIstribuzione gratuita Bollettino degli Organi Direttivi di Associazione Sindacale - Autorizzazione Tribunale di Venezia n. 961 del 07/03/1989 ANNO XXVII - Nuova Serie n. 10 LA RESISTENZA ARTIGIANA MAGGIO 2015 Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese del mandamento di San Donà di Piave per tutti i servizi affidati a caaf confartigianato • compilazione modello red inps/inpdap • compilazione dichiarazione isee • detrazione inps/ndap • calcolo e dichiarazione per le imposte sugli immobili • successioni Via Perugia, 2 - San Donà di Piave - Tel. 0421.335370 CONFARTIGIANATO SOMMARIO INFORMA SOMMARIO ANNO XXVII - Nuova Serie n. 10 MAGGIO 2015 Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese del mandamento di San Donà di Piave 5 IL PUNGIGLIONE Periodico trimestrale - gennaio - marzo 2015 - DIstribuzione gratuita Bollettino degli Organi Direttivi di Associazione Sindacale - Autorizzazione Tribunale di Venezia n. 961 del 07/03/1989 Siamo tutti Serenella 6 IO NON VOGLIO FALLIRE Storie di resistenza di una piccola impresa 7 IO NON VOGLIO FALLIRE LA RESISTENZA ARTIGIANA 8 Il racconto di Serenella Antoniazzi CONFARTIGIANATO INFORMA Periodico trimestrale di Confartigianato Imprese San Donà Anno XXVII - Numero 01 Gennaio/Marzo 2015 Autorizzazione del Tribunale di Venezia n.961 del 07/03/1989 Pubblicazione Registrata al ROC n. 13094 del 17/12/2005 9 innovazione I bandi e le novità 10 AMBIENTE Le emissioni in atmosfera: scadono le autorizzazioni Distribuzione gratuita Bollettino degli organi direttivi di Associazione sindacale Direttore responsabile: Aldo Trivellato Comitato di Redazione: Nicola Beccari, Monica Carrer, Sonia Cibin, Ennio Galletti, Luisella Surian Hanno collaborato a questo numero: Fabrizio Boato, Chiara Franchin, Roberto Mazzardis, Vito Molinaro, Luca Nardin, Claudia Poles Direzione, Redazione, Amministrazione: via Perugia, 2 - 30027 San Donà di Piave Tel 0421.3351 - [email protected] Editore: Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese del Mandamento di San Donà di Piave via Perugia, 2 - 30027 San Donà di Piave Tel 0421.3351 - Fax 0421.335444 Stampa: Tipolitografia COLORAMA snc via Garda, 13 - 30027 San Donà di Piave Pubblicità: Per la pubblicità su Confartigianato Informa Tel. 0421.3351 11 sicurezza Attenzione alle responsabilità civili e penali 12 fiscale Dopo le semplificazioni arrivano le complicazioni 13 fiscale La fattura elettronica si estende alla pubblica amministrazione 14 LAVORO La legge di stabilità 2015 In copertina: Immagine tratta dal libro di Serenella Antoniazzi e Elisa Cozzarini “Io non voglio fallire” Nuova Dimensione Editore 15 CATEGORIE Pubblicazione chiusa in redazione e data alla stampa il 21 Maggio 2015. di riscaldamento e condizionamento Patente e libretto per gli impianti 3 CONFARTIGIANATO INFORMA IL PUNGIGLIONE Siamo tutti Serenella Questa è una storia di guerra. Di resistenza partigiana. Anzi artigiana. Questa è la storia di chi non si arrende, non molla. Di chi, onestamente, difende la propria azienda. Questa è una storia che ha anche un nome “partigiano”, Serenella. Sembra una vicenda nata in un altro tempo, quando si combatteva per un’idea, ma anche per sopravvivere e dare un futuro al proprio mondo. Invece, è storia di adesso, di chi non si piega a normative sbagliate ed inique, quelle che privilegiano i furbetti e lasciano naufragare gli onesti. Ecco perchè dedichiamo queste pagine alla storia di Serenella Antoniazzi, imprenditrice di Concordia Sagittaria, che si sta battendo per salvare la propria azienda e con lei, la sua storia, il lavoro dei suoi dipendenti, il proprio passato ed il proprio futuro. Perchè questa non è la storia di chi non ha più avuto lavoro, soffocata dalla crisi, ma di chi è finita nel buco nero favorito da leggi sbagliate, da cavilli e meandri che consentono di non pagare, invitando a fallire, a sparire, trascinando nel gorgo anche gli onesti, anche chi ha rispettato le regole. Fino all’assurdo di punire chi cerca di restare in piedi, perchè ha creduto nel proprio lavoro e nell’importanza di condividerlo con i propri dipendenti e le loro famiglie. Una storia che è emersa prima sommessamente, poi con un grido rabbioso, infine con una storia, un racconto, oggi affidato ad un libro: “Io non voglio fallire”, pubblicato da Nuova Dimensione, editore di Portogruaro. Vi invitiamo a leggerlo, a diffonderlo, a discuterlo, per ragionarci sopra, convinti che si possa ancora fare qualcosa, che ci siano ancora gli onesti, che anche in questo paese, annegato nel malaffare e nella corruzione, ci siano i semi sani capaci di far germogliare una nuova rinascita. Quanto di sbagliato c’è stato nella vicenda che ha coinvolto Serenella e molti altri artigiani, lo abbiamo anticipato un anno fa. Allora, il Pungiglione della nostra rivista, firmato da Ildebrando Lava, così si esprimeva: “Sta accadendo una cosa subdola, infame, indegna, che forse non tutti vedono e conoscono: mi riferisco a quelle realtà che assumono commesse anche importanti, spesso inspiegabilmente a costi bassissimi, che sbaragliano la concorrenza, che poi distribuiscono e spalmano sapientemente fra i vari subappaltatori, i quali, ben felici, portano a casa le commesse seppur a prezzi risicati. Bene, con sempre con maggior frequenza si innescano spirali vergognose dalle quali poi il subappaltatore non ne esce. In buona sostanza, con la scusa della crisi economica, i pagamenti vengono sempre più dilatati e spostati il più avanti possibile, il subappaltatore inventa l’impossibile per onorare i propri impegni finanziari e contributivi, per esempio ben conscio che non rispettando le scadenze contributive, non avrà il DURC regolare (il documento unico regolarità contributiva) e di conseguenza, il committente, forte della corresponsabilità prevista dalle attuali normative, blocca inesorabilmente i pagamenti. Non importa se l’origine del male è l’appaltatore che non onorando i suoi impegni non consente al subappalta- tore di pagare a sua volta i contributi. L’appaltatore, in caso di DURC irregolare, avvalendosi delle attuali leggi, blocca tutti i pagamenti, decretando in questo modo la morte del subappaltatore! (...) Funziona così: l’appaltatore sottoscrive il contratto anche sottocosto; affida i lavori in subappalto, non necessariamente sottocosto, preferibilmente ad aziende con scarsa capacità finanziaria o trascinandole in questo stato; in corso d’opera l’appaltatore non rispetta le modalità di pagamento e magari prevede anche in fase contrattuale clausole che imbrigliano il subappaltatore; ad un certo punto il subappaltatore si trova il DURC irregolare e di conseguenza il committente passa dai ritardati pagamenti alla sospensione dei pagamenti concessa dall’attuale normativa; con i pagamenti bloccati il subappaltatore sospende i lavori. E’ la fine! A questo punto il subappaltatore non ha più via di fuga, pagamenti bloccati e contestazione per lavori interrotti con relativa richiesta di risarcimento danni. Ecco che miracolosamente la commessa, da sottocosto passa in attivo, a spese di chi ha lavorato. Storia di ordinaria follia legata a leggi inique. Allora noi, ancora una volta, chiediamo al mondo politico di fare propri i nostri problemi, spesso frutto di leggi profondamente inique che vanno modificate o rifatte, non per difendere posizioni di comodo, che non abbiamo, ma per difendere il mondo produttivo sano, la vita stessa degli imprenditori onesti e dei loro collaboratori”. Ad un anno di distanza nulla è cambiato. Ecco perchè, gli artigiani sono diventati partigiani che combattono, democraticamente, una giusta guerra. Aldo Trivellato Aldo Trivellato Direttore Responsabile “Confartigianato Informa” Frecce Serenella Antoniazzi con Elisa Cozz Io non voglio fallire Storie di resistenza di una piccola im Una storia che colpisce dritta allo stoma confessione senza censure di un’impren allo stremo che ha saputo lottare per so re, tra giorni bui e false speranze. Una piccola azienda artigiana strozzata limento in bianco cerca di resistere. Me tutto: l’anima, il cuore e la disperazione La testimonianza coinvolgente di una d forte eNuova coraggiosa, che ha rimesso in dis editore Dimensione© le priorità della propria vita. collana frecce/7 caratteristiche brossura cucita Per Serenella il generali lavoro è come il sole: attorno filosempre refe con alettetutta la sua vita, fin da bambi ruotato quando14 suoxpadre formato 21 cmha costruito, mattone su m l’azienda di famiglia di levigatura del legno. pagine 192che illumina tutto, che mette in mo È un sole prezzo che uneuro astro14,50 esigente: nel 1985 a soli sedici an va a978-88-89100-82-0 lavorare nell’azienda; mettendo via sogni isbn zioni di arredatrice si dedica anima e corpo a inillibreria progettoda delmarzo padre.2015 Compiuti i diciotto anni con scaffale cinquantatestimonianze, milioni delle vecchie lire in cam sullo attualità, prietaria a metà della ditta, responsabile dei d economia 10 collana frecce/7 caratteristiche generali brossura cucita filo refe con alette formato 14 x 21 cm pagine 192 5 prezzo € 14,50 isbn 978-88-89100-82-0 E l’azienda cammina, cresce, il lavoro continu fino a qualche anno fa. Nel 2008 si avvertono i primi sentori della cr prattutto nel settore del mobile. Ma la piccola resiste: attinge alle scorte, mantiene i posti di Nel 2011 nuove e importanti commesse da pa grosso committente portano nuova linfa e fan PRIMO PIANO CONFARTIGIANATO INFORMA Serenella Antoniazzi con Elisa Cozzarini Io non voglio fallire «Al mattino esco di casa nel buio, i fari illuminano la Storie di resistenza di una piccola impresa prima nebbia di stagione, la vedo aleggiare sui campi spogli. Il lavoro è come il sole, mette in moto l’azienda con il suo personale, i fornitori, la banca, i clienti, riattiva il mercato, rimpolpa le casse dello Stato. Se manca, si ferma tutto. Alzo il riscaldamento. È il momento cui Una storia che colpisce dritta alloinstomaco. La consi, come una forza che la fa stringere attorno ai suoi in cielo ci sono lunafessione e sole insieme, ho sempre pensato senza censure di un’imprenditrice allo stredipendenti, contro un nemico che si nasconde nelle che in questi attimi mo ogniche desiderio può prendere forma. ha saputo lottare per sopravvivere, tra giorni maglie della burocrazia. Mi aggrappo a quell’idea, non speranze. voglio perdere la speranbui e false Una piccola azienda artigiana za, non voglio rinunciare a tutto ciò che hain costruito miodi resistere. strozzata dal fallimento bianco cerca padre e che abbiamo fatto crescere, mioilfratello. Mettendoci tutto: con l’anima, cuore e la disperazione. Sempre più mi rendo che siamo di passaggio su donna forte e Laconto testimonianza coinvolgente di una questa terra. Ma possiamo scegliere se affondare i piedi coraggiosa, che ha rimesso in discussione le priorità nella sabbia, dove ildella vento cancellerà propria vita. presto ogni traccia di noi, o provare a calpestare un terreno più solido, perché qualcuno ritrovi le nostreil orme. di aver dimoPer Serenella lavoro So è come il sole: attorno a esso strato a mio figlio che lottare e credere in ciò che si fada è bambina, da ha sempre ruotato tutta la sua vita, fin faticoso, ma è l’unica stradasuo perpadre non ha lasciarsi annientare Ildebrando Lava quando costruito, mattone su mattone, Presidente come persone. Questo pensiero mi fa sentire in pace con È un sole l’azienda di famiglia di levigatura del legno. me stessa». che illumina tutto, che mette in moto, ma anche un astro esigente: nel 1985 a soli sedici anni si ritrova a lavorare nell’azienda; mettendo via sogni e aspirazioni «“Lei non sa niente di di arredatrice me, non ha di anima cosa voglia dire si idea dedica e corpo a continuare perdere tutto, avereilvoglia di non svegliarsi più, idistrugprogetto del padre. Compiuti diciotto anni si ritrova per con aver cinquanta milioni delle trascinato vecchie lire in cambiali, gersi per la vergogna, fallito, per aver proprietaria a metà della ditta, responsabile dei dipenla propria famiglia nella disperazione, lavorare senza l’azienda cammina, il lavoro continua percepire stipendio,denti. senzaE gratificazione, per cresce, impiegare a qualche anno fa. Nel 2008 si avverogni centesimo soloaagirare, pagarefino i debiti.” tonoattente. i primi sentori dellacome crisi, soprattutto Mi ascoltano sorprese, Continuo un fiume nel settore del mobile. Ma la piccola azienda resiste: attinge alle in piena: scorte, mantiene posti di lavoro. “Lei non sa cosa vuol dire sentire il iproprio padre deNel 2011 nuove e importanti commesse da parte di siderare di vivere abbastanza per estinguere l’ipoteca un grosso committente portano sul capannone costruito mattone su mattone con lenuova sue linfa e fanno girare l’azienda. Ma nel 2012 l’amara sorpresa: stesse mani”. mole fatto e consegnato, Le lacrime sgorganoquell’enorme sulle guance, madilalavoro, voce ègià ferma, nonClaudia viene pagata. Dasilenzio. qui si innesca un meccanismo indignata, esasperata. resta in L’altro perverso di insoluti, posticipi, acrobazie bancarie da avvocato è senza parole, il Giudice mi lascia continuare. parte del debitore. Dopo qualche mese Serenella, diE io non riesco a fermarmi: scrive non una lettera Nuova Venezia, un ap“Sapete perché sonosperata, qui? Perché voglioalla chiudere la pelloundici partito famiglie dal cuore:senza cercauno l’aiuto, l’appoggio degli mia azienda, lasciando stipenenti e delle persone. La suadi lettera viene ripresa anche dio da domani. Avvocato, lei elenca articoli legge, agida La Repubblica, e colpisce l’attenzione sce solo per difendere la sua assistita, eppure il sindacato di un imche aveva passato un’esperienza dovrebbe pensare a prenditore tutti i lavoratori. Seappena mi costringete a L’imprenditore chiama Serenella, la conforta, pagare Ana adesso, analoga. avrete vinto una battaglia personale, cerca di che esserle vicino.Sarà lui a impedire un suo gesenza pensare a nient’altro al vostro interesse”. sto estremo quando Serenella Mi ritrovo in piedi, il piumino è scivolato a terra. Guardo cheleil gambe suo debitore ha avviato il Giudice. Ho finito.scoprirà Mi siedo, di gomma non un fallimento bianco, del tutto legalizzato dalla legge, e che proreggono più, il cuorein scoppia, le tempie pulsano». babilmente non potrà più avere i suoi soldi. Da allora Serenella riconsidera la sua vita, trova il coraggio di lottare, il lavoro come una speranza a cui aggrapparSerenella Antoniazzi, classe 1968, è imprenditrice a Concordia Sagittaria, Venezia. Entra in azienda a 16 anni e a 24 si sposa. Ha una vita tranquilla, con il padre e il fratello porta avanti la piccola attività di famiglia nel settore del mobile, ma nel 2012 la crisi si abbatte pesantemente sull’azienda. A ridosso di Natale, Serenella decide di iniziare a far conoscere ciò che sta accadendo, scrive a La Nuova di Venezia e Mestre e la sua lettera viene ripresa anche da Repubblica. Da allora porta avanti una lotta solitaria, per non chiudere l’azienda e per non lasciare a casa i suoi otto dipendenti. 6 11 prima edizione: marzo 2015 © 2015 nuova dimensione [email protected] www.nuova-dimensione.it Elisa Cozzarini, laureata in Scienze Politiche a Trieste, è giornalista pubblicista. Scrive di tematiche sociali e ambientali, collaborando con Vita non profit e La Nuova Ecologia. Per Nuova Dimensione, nel 2013 è autrice de Il deserto negli occhi, con Ibrahim Kane Annour. Nel 2014 ha vinto il premio Cigana per il giornalismo d’inchiesta in Friuli Venezia Giulia per un servizio sul riutilizzo dei beni militari dismessi. Attualmente collabora con l’associazione Thesis per il coordinamento del Festival Dedica a Pordenone. CONFARTIGIANATO PRIMO PIANO INFORMA Il valore del lavoro Levigare antine Il mercato del mobile era in continua evoluzione. Laccati dai colori più diversi entravano di prepotenza nelle case di tutto il mondo, vecchi mobili carichi di ricci e intagli venivano sostituiti da linee lisce e lucide, maniglie in alluminio prendevano il posto delle vecchie gocce di ottone. I servizi di piatti e bicchieri, prima in bella mostra, finivano dietro a vetri satinati con serigrafie in superficie, i lavandini a colonna, re delle stanze da bagno, si circondavano di scaffali, specchi, mensole e antine dai disegni fantasiosi. Passavamo da un colore eccentrico all’essenzialità delle linee nel giro di poche ore. Lavoravamo ancora con il sistema del “dopo incasso”, aspettando la scadenza pattuita con il cliente per utilizzare i soldi. Pagati gli stipendi, i contributi, l’IVA, i fornitori, riuscivamo sempre a mettere da parte una somma di denaro. Non ci facevamo trovare impreparati dalle tasse di maggio, le ferie d’agosto, quando la produzione si ferma e le uscite restano comunque fisse e onerose, l’acconto di novembre, le tredicesime di dicembre, lo sforzo per far fronte ai contributi doppi in gennaio. Operavamo pensando al futuro. Le regole erano le stesse di oggi, ma vigeva ancora un’etica personale e professionale, i clienti ti pagavano sempre nei tempi stabiliti. Non pagare equivaleva a essere un ladro, un truffatore. Adesso sembra una moda, anche chi potrebbe saldare una fattura alla giusta scadenza gioca con il fornitore come il gatto con il topo. Sembrano secoli fa. I nostri problemi erano diversi. La mole di lavoro aumentava, avevamo appena acquistato una nuova macchina levigabordi, c’era bisogno di personale. La difficoltà, adesso, era trovare manovalanza maschile. Da qualche anno i ragazzi che portavano i curriculum per un paio di mesi di stipendio estivo non c’erano più. Assumere apprendisti era diventato più difficile, le norme sempre più rigide, specie per le aziende con muletto e macchinari in movimento come la nostra. Ma, soprattutto, il benessere delle famiglie non spingeva i giovani all’indipendenza, avevano già tutto. Nel cambio generazionale fra noi e i nostri padri, forse si è persa un po’ di umiltà. «A mio figlio non farò mancare niente» dicevamo. Ciò che non dovremmo far mancare è lo studio, certo, ma anche il sudore e la fatica per guadagnarsi le cose. Invece ci siamo lasciati prendere dal desiderio di vedere i nostri ragazzi vestiti con abiti di sartoria e colletto bianco, senza pensare che potessero lavorare in fabbrica, come se l’operaio fosse una professione di secondo grado, adatta solo a chi è privo di istruzione e capacità. Abbiamo dimenticato chi siamo, un popolo che si è sporcato le mani per far crescere l’Italia. E ci sembra quasi di essere crudeli se mandiamo nostro figlio a lavorare, mentre i suoi coetanei vanno a bere aperitivi. (...). Allora sono arrivati gli immigrati, che hanno colmato questo vuoto mentre noi non ci rendevamo conto che la vita può cambiare in un attimo e qualsiasi mestiere onesto merita rispetto.Assumemmo i primi due ragazzi neri della zona industriale di via Fratelli Cervi. Il loro ingresso fu una novità in azienda, specie per mio padre. Nella polvere bianca, Frank e Michael si notavano subito. (...). Quando Michael e Frank partirono, al loro posto arrivarono Luigi e Valeriu dalla Romania, Vasile dalla Moldavia. Vasile era solo in Italia, lontano dalla sua giovane sposa e dalla figlioletta Donatela. Era difficile per me restare fuori da queste vicende. (...) Mio padre era severo con loro, ma sapeva anche scherzare; li trattava come dei figli. E Alessandro insegnava loro con passione i trucchi del mestiere. In quel pugno d’anni all’interno della squadra dell’AGA c’era stato un profondo cambiamento. Le ragazze che erano entrate come apprendiste ormai erano donne mature. Alcune si erano sposate e trasferite a diversi chilometri di distanza, altre erano diventate mamme e avevano dovuto lasciare il lavoro. In Ita lia è difficile conciliare maternità e lavoro in fabbrica, se i nonni non sono disponibili e devi pagarti una baby-sitter. (...).Da noi non si lavora come robot, si parla, si usa la creatività. Solo così si riesce a essere completi, si impara a trovare soluzioni in autonomia. Levigare può sembrare un’attività facile, per cui non sono richieste qualità particolari. Per noi non è così. Il nostro impegno è concentrato sull’asportare dalla superficie dei pannelli in poliestere il più piccolo difetto. Ogni elemento va curato come se un giorno dovesse arredare le nostre case. (...) Nel capannone, il rumore degli aspiratori sovrasta lo sfregare della carta, ma dopo anni riesci a sentire la musica del movimento, a capire come cambia in base alle fasi di lavorazione, ti accorgi quando i gesti diventano sinfonia e quando è il momento di smettere. Il braccio si muove sincronizzando polso e dita, la forza viene distribuita in modo uniforme. La superficie all’inizio viene solo sgrezzata, più si avanza nelle lavorazioni più sono necessarie precisione ed esperienza. Alla fine chiudi gli occhi e accarezzi i pezzi finiti con i polpastrelli liberi dai guanti e tocchi la perfezione. Impercettibile, solo una goccia del nostro sudore resta impressa sulla superficie levigata. Noi siamo l’ultimo passaggio prima della finitura, niente deve essere lasciato al caso. A volte, però, quando soffio via la polvere dalle ante per controllare che tutto sia a posto, mi capita di trovare frammenti di smalto di colori strampalati. Sono di Stefania. Non li tolgo, li lascio andare, le antine verranno verniciate ma un pezzetto di noi rimarrà dentro la casa di una famiglia, in un piccolo appartamento dove qualcuno, da solo, si sta rifacendo una vita. Io, ricoperta di polvere bianca, stanca dopo i lavori più duri, sono orgogliosa di far parte di qualcosa di grande, la qualità del Made in Italy. Se un giorno l’AGA non esisterà più, avrò lasciato in eredità le mani sapienti delle mie operaie. Monica Carrer Segretario Tratto dal libro “Io non voglio fallire” di Serenella Antoniazzi ed Elisa Cozzarini Editore Nuova Dimensione 7 PRIMO PIANO CONFARTIGIANATO INFORMA Le leggi, la politica, le speranze La legge per me Rischio una denuncia per appropriazione indebita, per non aver versato i contributi INPS e INAIL di dieci mesi, nel 2012. È un reato penale. Lo sapevo, ma ne avevo parlato con i miei dipendenti, avevamo deciso di comune accordo che in mancanza di liquidità era meglio lo stipendio immediato rispetto alla pensione futura. Ho agito secondo coscienza. Adesso paghiamo le rate con Equitalia, gravate da interessi e sanzioni, per un totale di 1.200 euro al mese. Abbiamo privilegiato i pagamenti verso i dipendenti e i fornitori, usando il poco a disposizione per il sostegno delle famiglie, prima che del sistema. Non dovrebbe essere quel sistema, lo Stato, a valutare chi ha di fronte, non dovrebbe proteggermi e tutelarmi, invece di condannarmi al pagamento di sanzioni ingiuste? (...) Un’interrogazione parlamentare (...) «Serenella, io non posso aiutarti, però se vieni alla festa del PD ti faccio conoscere l’onorevole Sara Moretto e qualche altra personalità. Magari si riesce a portare all’attenzione la tua vicenda». Io i politici li avevo già cercati. Avevo chiamato la Camera dei Deputati, a Roma, avevo parlato con le segreterie dei vari partiti, mi ero fatta dare le e-mail e avevo inviato a tutti la documentazione sulla mia storia. Emanuele Prataviera della Lega Nord mi aveva richiamato per primo. Ci conoscevamo ed era sorpreso, non immaginava che le mie osservazioni, che lui aveva sentito altre volte, fossero un vero grido d’aiuto. Poi avevo conosciuto David Borrelli e Mattia Fantinati del Movimento Cinque Stelle e Magdi Cristiano Allam di Fratelli d’Italia. Avevo letto un articolo a sua firma, in cui accusava Equitalia della moria di partite IVA. Vengo da una famiglia che è sempre stata di destra. Seguo questa linea più per tradizione che per scelta personale. Così, quando decido di andare all’incontro del PD mi sento a disagio, un’opportunista, una che cambia bandiera a seconda dei propri interessi. Sul palco ci sono Flavio Zanonato e Alessandra Moretti, candidati al Parlamento europeo. Mi dico che nella vita le cose possono cambiare ed è un errore credere che non sia così. Non può farmi male ascoltare anche idee diverse dalle mie. Si parla di Europa, di globalizzazione, a me suona tutto astratto e lontano. Tra il pubblico respiro la mia stessa perplessità, finché si apre il dibattito e intorno inizia tutto un parlottare e commentare a bassa voce gli interventi, le parole a effetto buttate lì per fare impressione. Stiamo sprecando un’occasione per dire apertamente ciò che pensiamo, ma ho paura di parlare in pubblico. La mia vicina mi sorprende: «Serenella, volevi intervenire? Dai, tocca a te». Mi ritrovo in piedi davanti a tutti. In una frazione di secondo mi convinco che non posso combattere una battaglia senza espormi, non sono coraggiosa se non dimostro di credere nelle mie azioni e nelle persone che lavorano con me. È tempo di alzare la voce. Inizio incerta, come sempre, poi divento un fiume in piena, con i presenti stretti attorno 8 a me che applaudono. Tra loro si fa largo Alessandra Moretti, mi abbraccia. Provo imbarazzo per lei. È arrivata come una star e cerca di mostrarsi semplice, alla mano. Da Zanonato percepisco lo stesso distacco, eppure lui è stato sindaco, ha avuto modo di dialogare con i cittadini e la sua partecipazione al Governo è mirata a intervenire contro la crisi. Andando verso il parcheggio, con le gambe molli e il cuore che rischia di scoppiare, mi sento sollevata. Ho superato la vergogna, ho esposto le difficoltà dell’AGA. L’incontro a tu per tu con Sara Moretto, promesso da Federico, è diverso: lontano dai riflettori, entriamo subito in sintonia. Figlia di imprenditori, capisce al volo il cataclisma che ha stravolto la mia vita lavorativa e personale. Non c’è bisogno di spiegarle i passaggi e gli intoppi, li conosce già. È schietta, non promette favoritismi né scorciatoie: presenterà un’interrogazione parlamentare almeno sul tema della rateazione straordinaria, prevista dal decreto “del fare”. La norma consente di passare da 72 a 120 rate mensili per il pagamento dei debiti con Equitalia. La scoperta di questa possibilità era stata l’ennesimo abbaglio per me, un vantaggio a cui non potevo accedere perché per le imprese è necessario che il rapporto tra la rata e il reddito mensile sia superiore al 10%.«Facendo un esempio» chiarisce Sara Moretto nell’interrogazione parlamentare, «un’azienda che ha un debito tributario di 72.000 euro e ha ottenuto una rateazione ordinaria con 72 rate mensili pari a circa 1.000 euro, se volesse accedere a una rateazione straordinaria in 120 rate, dovrebbe dimostrare lo stato di difficoltà presentando un fatturato mensile inferiore a 5.000 euro, evidentemente troppo basso». Il punto è che la norma non tiene conto del fatto che i problemi nei pagamenti sono causati non dalla mancanza di ricavi, ma dalla difficoltà a incassare. «Con questi criteri così stringenti» conclude la deputata «si rischia di vanificare una misura che era stata accolta positivamente. L’obiettivo deve rimanere quello di dare ossigeno alle piccole e medie imprese che vivono un periodo di difficoltà, consentendo di saldare i debiti in un lasso di tempo più lungo». Ora, perché l’iniziativa della Moretto abbia maggiore risonanza, secondo me dovrebbero sostenerla anche gli altri partiti. Questa non è una questione di colore politico, ma una richiesta per migliorare uno strumento che aiuterebbe in concreto noi imprenditori. Quante Serenelle ci sono in Italia? Quante aziende in difficoltà potrebbero trarne beneficio? Tratto dal libro “Io non voglio fallire” di Serenella Antoniazzi ed Elisa Cozzarini Editore Nuova Dimensione CONFARTIGIANATO innovazione INFORMA i bandi e le novità Giovani designer in Azienda! L’Artigianato tra tradizione e innovazione Avviata un’importante collaborazione con l’Istituto Europeo di Design di Venezia (IED), un network internazionale di formazione avanzata nei campi del Design, della Moda, della Comunicazione Visiva e del Management, che offre corsi triennali post-diploma, Master e corsi di specializzazione. L’obiettivo è far sì che le nostre Aziende artigiane percorrano la strada del design grazie a idee moderne e innovative unite ad una realizzazione di alta qualità. Già avviati i corsi sul design e la comunicazione e l’iniziativa “Adotta un Designer” che ha visto la collaborazione di studenti ed ex studenti dello IED con gli artigiani che vogliono proporre prodotti nuovi o rinnovare quelli che già producono, con l’aiuto della creatività e l’estrosità di questi giovani. L’istituto aprirà, in seguito, un open call per gli studenti che partecipano all’iniziativa e questi proporranno dei progetti sulla base delle idee di sviluppo degli Artigiani partecipanti all’iniziativa. Saranno poi questi ultimi a selezionare i progetti ritenuti più interessanti e a realizzarli in Azienda. L’iniziativa è completamente gratuita, grazie al cofinanziamento di Venezia Opportunità, l’Azienda speciale della Camera di Commercio di Venezia. Agevolati progetti di investimento con contributi a fondo perduto Bandi aperti e di prossima apertura Possibilità per le Aziende di ottenere contributi a fondo perduto tramite Bandi regionali e nazionali per investimenti in vari ambiti: Bando ISI INAIL 2014 per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro con contributi fino al 65% delle spese ammesse (fino ad un massimo di 130.000,00 Euro) per ristrutturazioni degli ambienti di lavoro, installazione, modifica o adeguamento degli impianti e per acquisto di macchine con sostituzione di quelle vecchie. Bando DIGITAL ANGELS per l’affiancamento in Azienda, fino ad un massimo di 3 mesi, di giovani laureandi con competenze digitali per lo sviluppo di progetti che necessitano dell’utilizzo di strumenti informatici, con contributi di 1.500,00 Euro a titolo di rimborso degli importi corrisposti agli studenti per l’attività svolta. Bando VOUCHER DIGITALE per interventi di digitalizzazione dell’Azienda con contributi del 50% delle spese ammissibili, per un importo non superiore ai 10.000,00 euro. Do you speak English? Corsi di inglese a prezzi agevolati Di prossima organizzazione i seguenti corsi di inglese: INGLESE BASE per PRINCIPIANTI: rivolto ai principianti assoluti della lingua inglese, cioè coloro che non hanno mai studiato Inglese Durata: 30 ore (15 lezioni da 2 ore) Orario lezioni: 18.00 – 20.00 INGLESE BASE: rivolto a coloro che possiedono un inglese scolastico Durata: 30 ore (15 lezioni da 2 ore) Orario lezioni: 18.00 – 20.00 INGLESE INTERMEDIO: rivolto a coloro che già possiedono un inglese base (ovvero hanno già seguito almeno un corso di inglese base e sanno intrattenere conversazioni semplici sulla vita quotidiana, dare e comprendere indicazioni e scrivere testi di base) Durata: 30 ore (10 lezioni da 3 ore) Orario lezioni: 18.00 – 21.00 CONVERSAZIONE (avanzato): rivolto a coloro che hanno un buon livello di conoscenza della lingua e intendono ulteriormente approfondirla tramite esercizi di conversazione Durata: 24 ore (8 lezioni da 3 ore) Orario lezioni: 18.00 – 21.00 INGLESE COMMERCIALE: rivolto a chi possiede già una conoscenza base della lingua e intende approfondirla per comunicare con clienti, fornitori e partner esteri, nonché migliorarne la comprensione e l’utilizzo di termini specifici Durata: 24 ore (8 lezioni da 3 ore) Orario lezioni: 18.00 – 21.00 Per l’attivazione dei corsi è previsto un numero minimo di quindici persone. Costituisce certamente un’iniziativa di successo per Confartigianato Imprese la costituzione di Confartigianato for Expo Srl con la quale è stato proposto il progetto Fuori EXPO, che prevede esposizioni tematiche, incontri B2B e molti eventi sul tema dell’“artigenialità” italiana. Confartigianato è quindi riuscita a proporre condizioni agevolate per la visita all’Expo dei propri Associati (1° maggio – 31 ottobre 2015) e a disporre di spazi espositivi presso il Padiglione Italia nei quali presenterà le eccellenze dell’Artigianato e della Piccola Impresa italiana sul tema “NUTRIRE IL NOSTRO FUTURO: ENERGIE DALLA TRADIZIONE”. 9 Claudia Poles Internazionalizzazione 0421.335501 [email protected] AMBIENTE CONFARTIGIANATO INFORMA Il rinnovo delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera Scadono tutte le autorizzazioni alle emissioni in atmosfera degli impianti realizzati prima del 2006 e autorizzati in data successiva al 31.12.1999 Vito Molinaro Referente Servizio Ambiente Tel. 0421.335410 Le aziende che effettuano emissioni in atmosfera sono soggette all’ottenimento di una specifica autorizzazione e al periodico rinnovo della stessa. L’attuale normativa ambientale prevede l’aggiornamento, mediante rinnovo da richiedere entro il 31.12.2015, di tutte le autorizzazioni inerenti agli impianti già esistenti alla data del 01.01.2006 e autorizzati con decreti successivi al 31.12.1999. La richiesta di rinnovo deve essere presentata alla Provincia competente per territorio, esclusivamente per via telematica, tramite lo sportello S.U.A.P. del Comune dov’è installato l’impianto. La mancata presentazione della domanda di rinnovo entro i termini previsti comporta la decadenza della precedente autorizzazione e, di conseguenza, l’impossibilità di utilizzo degli impianti. Evidenziamo che, effettuare emissioni in atmosfera sprovvisti di autorizzazione, o con autorizzazione scaduta, comporta, oltre al possibile sequestro dell’impianto, una sanzione penale che prevede l’arresto da due mesi a due anni o l’ammenda da duecentocinquantotto euro a milletrentadue euro. Invitiamo pertanto tutti gli interessati a rivolgersi con la massima sollecitudine all’Ufficio Ambiente dell’Associazione (riferimento geom. Vito Molinaro - tel. 0421335410) per la verifica delle rispettive posizioni e l’eventuale avvio della pratica in tempo utile per non incorrere in sanzione. 10 Riportiamo infine, a puro titolo esemplificativo, alcune tra le più comuni tipologie di attività e impianti soggetti ad autorizzazione: - Tipografie, litografie, serigrafie; - Verniciatura (sia di legno sia di metallo); - Saldature su metalli (saldatura a gas o elettrica, brasatura e saldobrasatura, taglio a caldo); - Trattamenti superficiali dei metalli (es.: stampaggio a caldo, trattamenti meccanici di pulizia, trattamenti superficiali con acidi, elettroerosione, ecc…); - Anodizzazione, galvanotecnica, fosfatazione di superfici metalliche; - Sgrassaggio superficiale dei metalli; - Pressofusione con utilizzo di metalli e leghe; - Tempra di metalli; - Laboratori orafi con fusione di metalli; - Lavorazioni meccaniche dei metalli con consumo complessivo di olio (come tale o come frazione oleosa delle emulsioni) superiore a 500 kg/anno; - Produzione di mobili, oggetti, imballaggi, prodotti semifiniti in materiale a base di legno; - Produzione di mastici, pitture, vernici, cere, inchiostri e affini; - Utilizzazione di mastici e colle; - Puliture a secco; - Produzione di prodotti in vetroresina; - Produzione di articoli in gomma e prodotti delle materie plastiche; - Panificazione, pasticceria e affini con consumo di farine superiore 300 Kg/g; - Trasformazione e conservazione, esclusa la surgelazione, di carne con produzione superiore a 350 Kg/g; - Lavorazioni manifatturiere alimentari con utilizzo di materie prime superiori a 350 Kg/g; - Torrefazione di caffè e altri prodotti tostati; - Trasformazioni lattiero-casearie con produzione superiore a 350 Kg/g; - Molitura di cereali con produzione superiore a 500 Kg/g; - Prodotti di calcestruzzo e gesso; - Produzione di oggetti artistici in ceramica, terracotta o vetro. CONFARTIGIANATO SICUREZZA INFORMA LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO ATTENZIONE ALLE RESPONSABILITA’ CIVILI E PENALI TRA I SOCI Informiamo i nostri associati che, durante i nostri sopralluoghi gratuiti presso le aziende associate per la verifica dell’applicazione della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, riscontriamo spesso che, in presenza di società, non si riesce ad individuare in maniera chiara ed univoca chi dei vari soci è effettivamente il Datore di Lavoro, che risponde penalmente e civilmente in caso ispezioni con sanzioni o infortuni in azienda. Purtroppo in questi casi risponderanno solidalmente tutti i soci della società. Quindi, ad esempio, in una società in nome collettivo di tre soci, in caso di una sanzione per la mancata formazione dei lavoratori (si parte da un minimo di 1.315,00 e a lavoratore) la sanzione SARA’ MOLTIPLICATA PER TRE, e se ci sono anche risvolti penali, saranno coinvolti TUTTI TRE I SOCI. Per evitare tutto ciò è fondamentale che, all’atto della costituzione della società davanti al notaio, venga scritto sull’atto stesso chi dei tre soci sarà l’unico responsabile in materia di sicurezza (ma anche ambiente, privacy e argomenti similari), e sarà lui e soltanto lui che potrà effettuare il corso del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) se si sceglie una nomina interna ai soci (che succede nella quasi totalità delle aziende artigiane). Se ciò non è stato fatto originariamente nell’atto costitutivo della società (l’Associazione è dagli anni novanta, con l’introduzione della famosa “legge 626”, che prevede questo importate passaggio nelle nuove società che costituisce per nome e per conto degli associati) si può in parte ovviare con un atto formale successivo tra i soci dove esprimono a posteriori chi dei tre soci si assume questa responsabilità. Non esime totalmente dalle responsabilità degli altri soci in caso di cause in tribunale (non è opponibile a terzi), ma almeno, durante le normali ispezioni degli Enti preposti, viene di norma accettato, e cosi si evita le sanzioni moltiplicate per enne soci. L’ideale sarebbe comunque tornare dal notaio e inserire questo importante passaggio nell’atto costitutivo della società di persone. Per le società di capitali è un po’ più semplice perché è sufficiente convocare una riunione straordinaria del consiglio di amministrazione, verbalizzare questa decisione tra i soci, e darne evidenza pubblica nelle forme previste dalla legge. Per saperne di più l’Ufficio Ambiente-Sicurezza dell’Associazione è a disposizione degli associati. PREVENZIONE INCENDI AUTOFFICINE/CARROZZERIE E STRUTTURE RICETTIVE: ANCORA PROROGHE DEI TERMINI DI ADEGUAMENTO DEL C.P.I. Si segnala che il cosiddetto Decreto Milleproroghe di fine anno ha nuovamente prorogato i termini degli adempimenti in materia prevenzione incendi, che di seguito riportiamo. Officine di autoriparazione e carrozzerie con superficie totale coperta degli ambienti di lavoro superiore ai 300 mq totali (si devono contare anche le metrature degli uffici, bagni, spogliatoi): il termine per adeguarsi agli obblighi della Prevenzione Incendi e del Certificato di Prevenzione Incendi (C.P.I.) imposti dal D.P.R. 151/2011 viene spostato al 7 ottobre 2016 a condizione che le stesse presentino l’istanza di valutazione dei progetti di adeguamento al Comando dei Vigili del Fuoco di Venezia entro il 1° novembre 2015. Strutture turistico alberghiere: Il termine per l’adeguamento a fini del Certificato di Prevenzione Incendi C.P.I. delle strutture turistico alberghiere con oltre 25 posti letto, esistenti all’11/05/1994 e in possesso dei requisiti per l’ammissione al piano straordinario di adeguamento previsto dal DM 16/03/2012, è stato ulteriormente prorogato al 31 ottobre 2015. Una proroga di altri sei mesi rispetto alla scadenza inizialmente prevista del 30/04/2015 (siamo al 21° anno di proroga!!). Roberto Mazzardis Referente Servizio Sicurezza Te. 0421.335430 CLICCA QUI FINANZIAMENTI CONTRIBUTI ED AGEVOLAZIONI ALLE IMPRESE Le opportunità nel sito www.artigianisandona.it 11 FISCALE CONFARTIGIANATO INFORMA DOPO LE SEMPLIFICAZIONI ARRIVANO NUOVE COMPLICAZIONI Luisella Surian Responsabile Area Fiscale Vice Direttore 1 - AMPLIAMENTO DEL REGIME IVA “REVERSE CHARGE” Come si dice “il lupo perde il pelo ma non il vizio”. Dopo aver approvato il Decreto delle semplificazioni fiscali, ecco la Legge di Stabilità 2015 con nuove complicazioni fiscali. Ci riferiamo principalmente alla norma che ha ampliato l’applicazione del cosiddetto “Regime del Reverse Charge” (particolare sistema in forza del quale chi emette la fattura non applica l’iva e colui che la riceve deve provvedere ad integrare la stessa con l’iva e registrarla sia tra gli acquisti che tra le vendite, vedi il subappalto in edilizia o gli acquisti intracomunitari). Ora la Legge Finanziaria 2015 ha esteso tale sistema ad altri settori di attività e ampliato per altri. Pertanto dal 01 GENNAIO 2015 le imprese con codice attività incluso tra i seguenti: INSTALLATORI 43.21.01 – Installazione di impianti elettrici; 43.21.02 – Installazione di impianti elettronici; 43.22.01 – Installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento dell’aria; 43.22.02 – Installazioni di impianti per la distribuzione di gas; 43.22.03 – Installazione di impianti di spegnimento antincendio; 43.29.01 – Installazione di ascensori e scale mobili; 43.29.02 – Lavori di isolamento termico, acustico o antivibrazioni; 43.29.09 – Altri lavori di costruzione e installazione EDILIZIA 43.11.00 - Demolizione di edifici 43.31.00 - Intonacatura e stuccatura; 43.32.01 Posa in opera di casseforti, forzieri, porte blindate; 43.32.02 - Posa in opera di infissi, arredi, controsoffitti, pareti mobili e simili; 43.33.00 - Rivestimento di pavimenti e di muri; 43.34.00 - Tinteggiatura e posa in opera di vetri; 43.39.01 - Attività non specializzate di lavori edili; 43.39.09 - Altre attività di completamento e di finitura degli edifici IMPRESE DI PULIZIE 81.21.00 – Pulizia generale di edifici; 81.22.02 – Altre attività di pulizia specializzata di edifici quando emettono fattura, esclusivamente per interventi eseguiti su edifici (negozi, uffici, capannoni ecc.), verso altri soggetti passivi Iva (imprese, professionisti, in sostanza soggetti con partita iva), non devono assoggettarle a Iva ma deve essere applicato appunto il regime dell’inversione contabile (Reverse Charge ex. art. 17 comma 6 del D.P.R. 633/72), non rilevando se le prestazioni sono effettuate in appalto o subappalto. La norma, per come è stata espressa, si presta a diverse interpretazioni (per esempio: per il settore installatori le manutenzioni sono incluse o meno? In caso di prevalenza di valore della fornitura rispetto alla prestazione, si considera cessione di beni e quindi va applicata l’Iva?). Per rispondere a questi dubbi non rimane che attendere chiarimenti ufficiali. Infine, per le prestazioni effettuate verso privati, Condomini ed Enti in possesso del solo codice fiscale, si continua ad applicare l’iva in fattura con la relativa aliquota prevista. 2 – SPLIT PAYMENT FATTURE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Altra novità introdotta dalla Legge di Stabilità riguarda i pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione ai fornitori di beni e prestatori di servizi: per le fatture emesse dal 01 GENNAIO 2015 nei confronti degli enti pubblici che non sono debitori di imposta, al fornitore/ prestatore verrà corrisposto l’importo al netto dell’iva, che sarà versata dall’ente stesso all’Erario. I riferimenti a tale nuovo meccanismo, dovranno essere indicati anche nelle fatture, specificando “Operazione con “scissione dei pagamenti” D.M. 23/01/2015”. Con la circolare 1/E del 09 febbraio 2015 l’Agenzia delle Entrate, oltre a individuare meglio i soggetti della P.A. nei cui confronti opera lo Split Payment, ha stabilito che per le operazioni effettuate fino all’8 febbraio 2015 non verranno applicate sanzioni in caso di comportamenti difformi rispetto alla norma. CLICCA QUI UNA VETRINA DI OPPORTUNITÀ PER GLI ASSOCIATI Collegati al sito www.artigianisandona.it 12 CONFARTIGIANATO FISCALE INFORMA IMPORTANTE!! 31 MARZO 2015: LA FATTURA ELETTRONICA SI ESTENDE A TUTTA LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Nessun rinvio in vista, anzi! E neppure deroghe. Dal 31 marzo le fatture per forniture di beni o prestazioni di servizi emesse nei confronti della Pubblica Amministrazione saranno accettate (e di conseguenza pagate) solo se inviate in formato elettronico. Cosa significa? Significa che anziché emettere il consueto documento cartaceo, dovrà essere predisposto, con l’ausilio di specifici programmi, un file contenente i dati della fattura, il Codice Univoco che identifica l’ente destinatario della fattura (che lo stesso dovrà comunicare ai propri fornitori/prestatori), l’eventuale codice CUP e/o CIG attribuiti alla fornitura ovvero alla prestazione. Il file poi dovrà essere firmato digitalmente, e infine inviato via ‘PEC’ (posta elettronica certificata) o attraverso il canale telematico “SDI” (necessarie in questo caso le credenziali di Fisconline o Entratel) all’ente di destinazione (quello che dovrà provvedere al pagamento della fattura). Non si tratta di una novità assoluta in quanto tale sistema era già stato avviato il 06 giugno dello scorso anno, ma riguardava solo alcuni settori della Pubblica Amministrazione (Ministeri, Agenzie fiscali, Enti nazionali di previdenza). Ora, a partire dal 31 marzo, è esteso a tutti gli altri (solo per citarne alcuni a titolo di esempio: Comuni, Province, Regioni, A.S.L. -Aziende sanitarie locali-, Università). Il ‘nuovo’ sistema prevede che oltre alla predispo- della stessa. Anche Infocert ha messo a disposizione delle imprese, sempre gratuitamente, un servizio analogo (limitato però a un numero massimo di documenti gestibili nell’arco di un anno). L’Associazione, già dal 06 giugno dello scorso anno (e sicuramente siamo stati tra i primi ad averlo fatto), ha attivato e messo a disposizione degli associati, un servizio completo di gestione della fattura elettronica, dall’emissione, alla trasmissione dei file firmati digitalmente, alla conservazione elettronica per 10 anni. Per informazioni sulle modalità del servizio offerto, contatta l’Ufficio Contabilità. sizione e invio in formato elettronico della fattura, quest’ultima poi, assieme alle ricevute di consegna e di accettazione da parte dell’ente, debba essere anche conservata in modalità elettronica (il documento cartaceo non è ammesso), per un periodo di 10 anni. I soggetti iscritti presso il MePA (Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione) possono usufruire gratuitamente dei servizi messi a disposizione dallo stesso per gestire il processo di emissione della fattura elettronica, l’invio e la conservazione elettronica limiti diversificati in base all’attività esercitata (Codice Ateco 2007) con percentuali forfettarie di reddito prestabilite e imposta sostitutiva del 15% (ridotta ad 1/3 per le nuove start-up per i primi tre anni). Il Regime dei Nuovi Minimi invece prevede (così come in precedenza) il limite di ricavi per tutte le attività pari a 30.000 euro, il reddito determinato con il sistema (ricavi – costi) e l’imposta sostitutiva del 5%. A VOLTE RITORNANO: RIPROPOSTO IL REGIME DI VANTAGGIO (NUOVI MINIMI) FINO AL 31/12/2015 Con l’approvazione del Decreto Legge 192/2014 (meglio noto come ‘Decreto Milleproroghe’) è stato, appunto, prorogato fino al 31/12/2015 il REGIME DI VANTAGGIO PER I LAVORATORI IN MOBILITA’ E PER L’IMPRENDITORIA GIOVANILE (detto anche “REGIME DEI NUOVI MINIMI”), che era stato soppresso (assieme al Regime delle Nuove Iniziative Produttive e al Regime degli “Ex Minimi”) dalla Legge di Stabilità 2015, la quale aveva invece introdotto a partire dal 01/01/2015 un nuovo regime “forfettario” con 13 Fabrizio Boato Vice Responsabile Area Fiscale LAVORO CONFARTIGIANATO INFORMA La legge di stabilità 2015 L’esonero contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato ecco le novità Nicola Beccari Coordinatore Area Lavoro Sono passati quasi due mesi da quando la Legge di Stabilità 2015 (Legge 23 dicembre 2014, n. 190) ha introdotto una delle riforme più importanti nel mercato del lavoro. Stiamo parlando della riforma che prevede l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro in relazione alle nuove assunzioni a tempo indeterminato intervenute a partire dal 1° gennaio 2015 fino al 31.12.2015. Tale riforma mira da un lato a favorire l’(re)ingresso nel mondo del lavoro di soggetti inoccupati o disoccupati e dall’altro quello di stabilizzare rapporti di lavoro già in essere ma ancora precari (es. contratti a tempo determinato). Tale beneficio, la cui misura è pari all’ammontare dei contributi a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi Inail, nel limite massimo di un importo pari ad € 8.060,00 su base annua, spetta a tutti i datori di lavoro privati aventi o meno natura imprenditoriale (es. associazioni culturali, politiche o sindacali, studi professionali, ecc..). Come si è detto tale l’esonero riguarda tutti i rapporti di lavoro a tempo indeterminato, ancorché in regime di part-time, con l’eccezione dei contratti di apprendistato e di lavoro domestico per i quali esistono già delle agevolazioni contributive specifiche. E’ escluso altresì dal beneficio in parola il lavoro a chiamata ancorché a tempo indeterminato, posto che tale tipologia di lavoro non soddisfa la finalità della legge che è quella di “promuovere un’ occupazione stabile”. E’ noto, infatti, come il lavoro intermittente, anche là dove preveda la corresponsione di un’indennità di disponibilità, rappresenta una forma contrattuale concepita al fine di far fronte ad attività lavorative di natura discontinua e quindi del tutto incompatibili con l’esigenza sottesa nella legge de quo riguardate la stabilità del rapporto di lavoro. Va fin d’ora osservato come il legislatore abbia posto delle condizioni molto rigorose per la fruizione dell’esonero contributivo. In primis è richiesto il rispetto delle norme fondamentali in materia di condizioni di lavoro e di assicurazione sociale obbligatoria. Ciò significa che è necessario da parte del datore di lavoro che assume il rispetto delle seguenti condizioni: - regolarità del Durc; - rispetto della normativa contenuta negli accordi e contratti nazionali nonché di quelli regionali, territoriali o aziendali, laddove sottoscritti, stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. 14 Per quanto riguarda invece i vincoli introdotti dalla Legge di Stabilità 2015, la fruizione del diritto all’esonero contributivo triennale è subordinata alla sussistenza, alla data di assunzione, delle seguenti condizioni: il lavoratore, nel corso dei sei mesi precedenti l’assunzione, non risulti occupato, presso qualsiasi datore di lavoro, in forza di un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Al riguardo è da osservare che è escluso dall’applicazione dell’esonero contributivo in oggetto, il lavoratore che nei sei mesi precedenti l’assunzione sia stato assunto con un contratto di apprendistato, posto che tale tipologia contrattuale rientra nel novero dei contratti a tempo indeterminato; il lavoratore non deve aver avuto un precedente rapporto di lavoro agevolato ai sensi della Legge di stabilità 2015, con lo stesso datore di lavoro che assume. Di fondamentale importanza è il rapporto esistente tra la normativa in parola e la legge n, 223/1991 che prevede incentivi per l’assunzione di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità. Di recente l’Inps con circolare interpretativa ha precisato che il beneficio previsto dalla Legge n. 223/1991 è cumulabile con l’esonero contributivo previsto dalla Legge di Stabilità con la conseguenza dunque che i datore di lavoro che, a partire dal 1° gennaio 2015, effettuano nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato di lavoratori iscritti alle liste di mobilità, possono usufruire, dell’esonero contributivo previsto dalla Riforma Renzi unitamente all’incentivo di natura economica pari al 50% dell’indennità mensile che sarebbe spettata al lavoratore per il residuo periodo di diritto all’indennità medesima, fino ad un massimo di 12 mesi ovvero 24 per l’assunzioni di lavoratori over 50 anni. Infine va ricordato che a seguito dell’entrata in vigore della normativa in parola il legislatore ha provveduto a sopprimere tutti i benefici contributivi previsti per le assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori disoccupati da almeno 24 mesi o sospesi dal lavoro e beneficiari della CIGS da uguale periodo. CONFARTIGIANATO CATEGORIE INFORMA Avete un impiantO di riscaldamento o DI condizionamento? Patente e libretto prego! Il panorama normativo relativo a gli impianti di riscaldamento e condizionamento, ora definiti impianti di climatizzazione invernale ed estiva, è stato ampiamente modificato negli ultimi 3 anni. Si ritiene quindi utile elencare la documentazione che accompagna ogni impianto e, soprattutto, i soggetti responsabili di tale documentazione, perché a questi soggetti fanno riferimento le “n” sanzioni elevabili da pubblico ufficiale. I soggetti interessati sono: - il responsabile dell’impianto (proprietario, conduttore o terzo responsabile nei casi consentiti dalla legge), il quale deve provvedere all’esercizio, alla conduzione, al controllo, alla manutenzione dell’impianto secondo norma di legge, e risponde del mancato rispetto delle norme relative all’impianto termico; - l’impresa installatrice, abilitata ai sensi del DM37/2008, se l’impianto contiene F-Gas l’operatore e l’impresa devono essere certificati secondo il DPR 43/2012, l’installatore deve rendere disponibili le istruzioni tecniche per l’uso e la manutenzione dell’impianto di nuova installazione; - l’impresa di manutenzione, abilitata ai sensi del DM37/2008, se l’impianto contiene F-Gas l’operatore e l’impresa devono essere certificati secondo il DPR 43/2012, il manutentore deve rendere disponibili le istruzioni tecniche per l’uso e la manutenzione dell’impianto esistente, qualora non presenti Il responsabile dell’impianto deve possedere i seguenti documenti: 1) Impianti per le climatizzazione invernale di tipo tradizionale (es: caldaie): - Nuovo Libretto d’impianto riportante codice catastale e codice chiave, per impianti esistenti verrà compilato dal manutentore alla prima manutenzione (entro 31/12/2015), per i nuovi impianti è compilato dall’installatore; - Rapporto di Controllo di Efficienza Energetica, di competenza del manutentore o dell’installatore per i nuovi impianti; 2) Impianti di climatizzazione invernale/estiva contenenti gas fluorurati in quantità uguale o superiore a 3kg: - Nuovo Libretto d’impianto come sopra; - Rapporto di Controllo di Efficienza Energetica,come sopra; - Registro dell’apparecchiatura: pubblicato dal Ministero, deve essere compilato dal responsabile dell’impianto (detto operatore), il quale entro il 31 maggio di ogni anno, deve presentare al Ministero dell’ambiente, una dichiarazione contenete informazioni sull’apparecchiatura relative all’anno precedente; - Rapporto d’intervento sull’apparecchiatura, rilasciato dall’installatore o dal manutentore in seguito a manutenzioni, modifiche o interventi sull’apparecchiatura; 3) Impianti di climatizzazione invernale/estiva contenenti gas fluorurati in quantità inferiore a 3kg: - Nuovo Libretto d’impianto come sopra; - Rapporto di Controllo di Efficienza Energetica, come sopra; - Rapporto d’intervento sull’apparecchiatura, come sopra. Il responsabile dell’impianto tenga ben presente che quest’anno la Regione Veneto ha istituito il Catasto Elettronico degli impianti di climatizzazione, entro il 31/12/2015 gli impianti devono essere registrati e avere quindi un numero di catasto, la registrazione telematica è demandata all’installatore/manutentore. Quanto sopra scritto è indicativo, le norme risultano maggiormente dettagliate per gli impianti di potenza superiore a 10 kW, o 5 kW nel caso di stufe, caminetti, apparecchi di riscaldamento localizzato ad energia radiante. Per eventuali precisazioni è bene riferirsi al tecnico installatore/manutentore di fiducia. 15 Chiara Franchin Referente Ufficio Sindacale Categorie San Donà di Piave Via Perugia, 2 Tel. 0421 3351 Fax 0421 335444 Jesolo Via E.Borsanti, 11 Tel. 0421 951388 Fax 0421 335522 Eraclea Via Roma, 20/b Tel. 0421 232636 Fax 0421 335544 Quarto d’Altino Piazza San Michele, 47 N/2 Tel. 0422 823105 Fax 0422 826301 Torre di Mosto Via Roma, 31 Tel. 0421 325655 Fax 0421 326546 www.artigianisandona.it - [email protected] - www.confartigianato.it