IL TEATRO La nascita del teatro moderno • Quando? Periodo Rinascimentale:novità rispetto a forme Medievali Reinvenzione; • Dove? In Italia, nelle corti rinascimentali; • Chi? testi scritti da autori illustri (Macchiavelli, Ariosto, Aretino e Tasso); fondali a scopo scenografico dipinti da pittori affermati come Mantegna, Raffaello, Vasari; • Dal xv sec: recupero di testi antichi greci e latini (Plauto, Terenzio e rappresentazioni in volgare); • Intenso dibattito teorico intorno alla “Poetica” di Aristotele. Spazio teatrale e luogo del teatro Dove? All’interno di “spazi teatrali” che comprendono anche luoghi non appositamente creati per rappresentazioni come i cortili, piazze,…; Palazzi dei signori = luogo privilegiato: saloni, cortili e giardini arredati da scenografie. Quando? In occasione di ricorrenze, feste, visite di ospiti illustri; 1514 a Roma: prima rappresentazione teatrale con scenografia prospettica (Calandria); XVI: nascono e si diffondo luoghi appositamente creati per eventi teatrali. Ad es: Teatro provvisorio ligneo nel 1513 in Campidoglio; Teatro Olimpico di Vicenza del Palladio; Il Teatro Olimpico di Vicenza Nel 1580 ad opera del Palladio viene costruito all’interno di un palazzo il primo teatro vero e proprio. Egli si ispira al modello di teatro antico. Progetta una cavea destinata agli spettatori, il coro e un proscenio per la rappresentazione. Sullo sfondo della monumentale scena fissa si apre una visione spettacolare di molteplici strade urbane in finta prospettiva. Creazione di un ambiente chiuso,in cui lo spazio degli spettatori è integrato con quello riservato alla presentazione. Forte effetto illusionistico del soffitto, aperto su un cielo nuvoloso. La raffinatezza della scenografia che rende lo spettatore parte integrante dello spettacolo. Teatro e Corte Este: promotori del genere teatrale; Anche Venezia, Urbino, Roma sono importanti centri per il pubblico di nobili e funzionari di corte • Teatro = strumento di propaganda: esibiscono le ricchezze per avere il consenso generale. Pochi attori professionisti e molti dilettanti spesso scelti tra nobili Dietro alle rappresentazioni è spesso celata una vicenda mondana di corte • Funzione ludica e specchio della corte stessa Commedia: maggior successo; Tragedia: poco rappresentata fino alla controriforma da quando assume un valore morale e didattico. Commedia Temi e strutture: •Interesse per la commedia grazie alla riscoperta di Plauto e Terenzio e per il vasto repertorio di beffe e intrecci della novellistica toscana; •Inizio XVIsec stesura opere in lingua volgare; •Prima commedia in volgare:Formicone (1503). Caratteri fondamentali: •Ambientazione cittadina e borghese; •Intreccio basato su scambio di persone e agnizioni improvvise, con lieto fine; •Presenza di personaggi modellati sui “tipi” derivati da commedie classiche (vecchi avari, giovani innamorati,servi astuti,…); •Assenza di personaggio autonomo con psicologia complessa e originale; •Tipologia “regolare”: scritta in prosa, divisa in 5 atti preceduti da un prologo (offre indicazioni di poetica). Meccanismi linguistici: Comico del significato (gioco di parole basato su ambiguità dei sensi e storpiature di parole) Comico del significante (centrale dimensione fonico - musicale come giochi di parole,assonanze,…) Tragedia Parte dall’Italia nel segno della riscoperta e dell’imitazione dei classici. Prevalenza a seguire indicazioni fornite dalla “Poetica” di Aristotele. Caratteristiche: •Suddivisa in 5 atti preceduti da prologo e succeduti da esodo; •Presenza di cori con funzione di commento (pensiero autore); •Predilezione di versi; •Linguaggio nobile con artifici retorici; •Personaggi appartenenti al ceto nobiliare; •Rispetto tra unità aristoteliche (tempo, luogo e azione); •Sfocia in una catastrofe finale coinvolgimento emotivo del pubblico che porta alla purificazione delle passioni. Dramma Pastorale Volontà di recupero dei classici già attiva negli anni venti del XVI sec. Nella seconda metà incrementata dal desiderio di evasione del pubblico non più soddisfatto da forme stereotipate della commedia dell’arte. Caratteristiche: •Suddiviso in 5 atti; •Presenza di un prologo e dell’accompagnamento del coro; •Personaggi =>pastori, ninfe, satiri che utilizzano un linguaggio elevato con riferimenti letterari; •Essi si muovono nel mondo rurale stilizzato dell’Arcadia in una dimensione acronica, non contaminata dalla realtà della storia; •Il tema prevalente risulta l’amore contrastato con lieto fine. Ariosto •Attraverso opere teatrali egli tentò di innalzare il decoro letterario delle rappresentazioni senza rinunciare alla loro vivacità; •Ariosto tradusse e diresse molte commedie di Plauto e di Terenzio; •Le sue opere: modello latino + novellistica volgare; •La Cassaria (1508) e i Suppositi (1509) sono opere in prosa; •Ariosto cerca di creare un nuovo linguaggio comico in volgare uso di lessico basso, gergale e dialettale; •10 anni dopo scrive testo in endecasillabo sdruciolo per realizzare un tono medio, vivace e agile ma contemporaneamente decoroso e sostenuto; •Nel 1528 vengono rappresentate il Negromante e la Lena La commedia dell’arte: maschere • Nel ‘600 in Italia : clima repressivo della controriforma • “Arte”:a - enfasi sul talento artistico individuale Toglie importanza alla parola a favore del gesto o della musica. b - enfasi all’aspetto professionale in senso artigianale. • Fare l’attore diventa un mestiere (anche per le donne) riconosciuto e retribuito come tale (mercenari) e nascono i primi teatri detti “stanze delle commedie” a pagamento; • All’ origine della commedia dell’arte vi sono: spetti di natura popolaresca, dotta e specificamente teatrale. Caratteri fondamentali: 1. Svalutazione dell’intreccio e del dialogo a tutto vantaggio dei contrasti con la polarizzazione sulla scena di tipi diversi; Dal personaggio-individuo si passa al personaggio-tipo. Ciò è reso dal modo di parlare e dalla maschera. Il canovaccio non definisce le parole ma solo i comportamenti degli attori. 2. 3. Forte opposizione della Chiesa che non sopportava il carattere imprevedibile e improvvisato e l’utilizzo delle maschere. Grande successo della commedia dell’arte in Francia. La commedia dell’arte:attori e pubblico Si protrae dalla metà del ‘500 fino a Goldoni (metà del ’700). Pubblico sostanzialmente borghese, no aristocratico e no selezionato. Verso la fine del ‘500 le compagnie teatrali recitano nelle corti. Nella seconda metà del ‘600 si affermano le “compagnie ducali”. I comici però hanno perso l’autonomia delegando le decisioni al signore che diventa “capocomico”, scegliendo il repertorio e organizzando spostamenti. L’attore è quindi un funzionario dell’amministrazione e la sua funzione è quella di rappresentare all’ estero la fama e la ricchezza della corte. Questa dipendenza favorisce il declino della commedia delle arti.