SOSTEGNO A DISTANZA PICCOLI RACCONTI CHE CAMBIANO LA VITA AVSI sostiene a distanza nel mondo più di 30.000 bambini. Ad ognuno di loro basta davvero poco per sentirsi uno di famiglia. Proprio come raccontano le storie di Marie Josè, Murillo, Joselyne, Emmanuel... segno della possibilità di un incontro che cambia la vita. Come per Rose del Myanmar, che grazie all’amore e all’aiuto dei suoi sostenitori è riuscita a dare valore alla sua vita ed arrivare perfino a studiare all’università. La sua storia, resa possibili grazie all’aiuto di amici che seppure lontani l’hanno fatta sentire una di famiglia, è solo uno dei tanti frutti nati con l’amicizia del Sostegno a Distanza che potrete scoprire e leggere in questa raccolta! Diventa anche tu sostenitore a distanza! Scrivi a [email protected] o chiama il numero 0547 360811. C’è un bambino che aspetta di far parte della tua famiglia! 2 piccoli racconti che cambiano la vita 3 Sostegno a distanza: molto più che un numero Seguendo più di cento bambini, si potrebbe pensare che essi siano solo nu- anni: gli scriviamo e ci teniamo in contatto. Per noi è una forma di meri, ma c’è una cosa particolare per me. - dice Christine, assistente sociale dovere, è un bisogno, piccolo, ma vero. in Rwanda, che lavora nel progetto del Sostegno a distanza - Forse è perchè Tanti anni fa abbiamo deciso di iniziare l’esperienza del sostegno per un amo- sono stata con i bambini per così tanto tempo che ora li conosco tutti così re verso don Giussani. Lui ci ha fatto capire cosa significhi aiutare e grazie a bene; sono andata a conoscere ciascun bambino nella sua casa, a scuola, al lui abbiamo capito il valore della gratuità”. mercato...ovunque. Nelle lettere come nelle telefonate e negli incontri, i sostenitori trasmettono sempre il loro Conosco ciascun bambino attraverso la sua storia. Osservo il luogo, i vicini, la attaccamento a questo gesto che definiscono semplice; un piccolo aiuto che in realtà cela casa, e li paragono alla mia. Il modo in cui sono cresciuta è simile a quello di molti di un’eccezionalità incredibile. Perché tramite quel contributo, un bambino, una comunità, questi bambini, e posso confrontare le somiglianze e le differenze con la mia vita. possono trovare un’alternativa alla rassegnazione e miseria in cui spesso vivono. Si rende Tuttavia, ognuno è unico...ognuno ha una storia che gli appartiene. possibile una mano tesa, qualcuno che gli sia accanto nelle difficoltà che incontrano e li Non solo il beneficiario è unico, ma anche l’assistente sociale, e tu porti possa aiutare. Ed è una cosa che fa una grande differenza, perché, come diceva il Beato la tua storia al lavoro. La storia di ciascun assistente sociale può aiutarlo a Giovanni Paolo II, “Non è una formula che salverà il mondo, ma una presenza”. trovare una strategia per aiutare il beneficiario. Quindi quando vedo il codice di un particolare bambino, non è solo un numero ciò che vedo, ma mi viene immediatamente alla mente l’intera immagine della sua casa e della sua storia. ~~~ Una quotidiana straordinarietà 4 ~~~ Sostegno a distanza: insieme per arrivare lontano Un proverbio africano dice “Se vuoi andare veloce, vai da solo, se vuoi andare lontano, vai con gli altri”. Ed è proprio quello che è capitato a F. L’incontro con la sua sostenitrice e il cammino fatto insieme a lei, all’assistente sociale di AVSI di C’è chi lo inizia per festeggiare una ricorrenza, un evento, chi per condividere Uvira (RdC) e alla sua famiglia lo sta portando lontano. il bisogno di aiuto di tanti bambini, ragazze, famiglie che vivono nelle zone F. ha da pochi mesi terminato gli studi, in tasca ha un buon voto e il diplo- più povere del mondo, chi per ricordare un proprio caro… ma tanto atteso. Questo però non è il successo più grande! Ce n’è un altro Sono infiniti i motivi che spingono i nostri sostenitori ad intraprendere con noi il cam- altrettanto importante: la sua famiglia lo aiuterà a frequentare l’università. Uniti e fieri mino del sostegno a distanza, ma sono tutti accomunati da un elemento, la convinzio- i membri della famiglia allargata faranno insieme un sacrificio perché credono in lui e ne che sia un piccolo aiuto, semplice. vogliono aiutarlo a realizzare il suo sogno. Ermanno ed Anna hanno descritto la loro esperienza di sostegno per un’amica: Una scelta che rende il diploma di F. ancora più importante poiché da un lato “Una nostra amica ci ha proposto di scrivere una testimonianza sulla nostra ha stimolato la famiglia a farsi carico del proseguimento della sua istruzione esperienza di sostegno a distanza. Veramente noi non ci avevamo mai pensato e dell’altro permetterà a lui, terminati gli studi universitari, di trovare un buon perché per noi è una cosa normale, non ci sembrava niente di eccezionale e lo fac- lavoro che a sua volta renderà più stabili le condizioni della sua famiglia. ciamo veramente con il cuore. Infatti, la prima ragazza che abbiamo aiutato ormai si La sostenitrice grazie alla quale F. ha potuto studiare e che ha accompagnato la fa- è laureata da più di due anni e noi l’abbiamo sempre presente nelle nostre preghiere. miglia per ben dodici anni, è fiera di lui. Noi, stupiti e grati ancora una volta di ciò Ogni tanto pensiamo “Chissà se lavora, se si è sposata….” In noi è rimasta una affe- che può nascere da un incontro non possiamo che ringraziare ed incoraggia- zione e pensiamo a lei come ad una persona di re tutti i protagonisti di questa storia perché continuino ad essere testimoni famiglia. Ora aiutiamo un altro ragazzo di sedici di quel che si può fare camminando insieme. piccoli racconti che cambiano la vita 5 Sostegno a distanza: un uccellino che ricomincia a cantare. Da Haiti la storia di Dacheline madri o padri di famiglia… Dacheline è nata nove anni fa a Torbeck in Haiti, quartogenita di otto Alcuni di loro si sono persi per strada ma molti altri, anche senza più un padrino, vengono bambini. La sua famiglia ha dovuto affrontare molti problemi, insicurezza e spesso a trovarci. Per loro Khandlelo, partner locale di AVSI, è una casa, una famiglia! povertà prima, terremoto e colera, infine qualche mese fa la casa inondata Erano alcuni mesi che pensavamo alla forma migliore per dire a coloro dopo l’uragano. Prima i problemi sembravano insormontabili, poi con la con- che sono arrivati alla maggiore età che si avvicina il momento di uscire dal sapevolezza di non essere soli il coraggio, l’impegno, la ricostruzione. progetto del SAD (Sostegno A Distanza) e che in qualche modo devono dare Anche Dacheline ha mostrato coraggio nell’affrontare le sue sfide. A spazio ai più piccolini… dovevamo farlo senza che si sentissero abbandonati causa dei momenti difficili vissuti quando era più piccolina, ha sempre o messi in un angolo. Volevamo, da una parte, far capire loro che un pezzo di avuto difficoltà a parlare. Molto introversa non solo non riusciva a giocare strada fatto insieme è in qualche modo terminato ma che comunque Khandlelo ed il e ridere con gli altri ma nemmeno a lasciarsi andare ad un pianto liberatorio. Centro Maria Grazia Rizzo esistono sempre e che, anche senza ricevere l’uniforme o i Fisicamente era come un “robot”: aveva una postura rigida, era bloccata nei libri, possono sempre averlo come punto di riferimento! movimenti e non muoveva le braccia normalmente. Abbiamo allora deciso di organizzare un incontro con un primo gruppo, al I traumi vissuti si riflettevano anche da un punto di visto fisico. Compiuti 3 Centro, invitando i ragazzi che sono in dirittura di arrivo e quelli che sono già anni e raggiunta l’età scolare, i genitori non hanno reputato importante iscri- usciti da un po’ ma che ancora sono legati a Khandlelo. Li abbiamo accolti fa- verla a scuola. Perché impegnarsi a superare le difficoltà economiche per pagare cendo un cerchio e chiedendo loro di dire il nome, cosa stavano facendo e da quanti le tasse scolastiche ad una bambina che manifestava disturbi fisici e psicologici? anni erano con noi. Alcuni si sono fermati a queste informazioni mentre altri hanno Fortunatamente un paio di anni più tardi Dacheline è entrata a far parte del progetto voluto andare oltre. di Sostegno a distanza e dopo che gli assistenti sociali hanno sensibilizzato la famiglia Come Julio e Chulze, i gemelli del gruppo, ricordano che sono entrati quando sull’importanza dell’educazione, ha iniziato ad andare a scuola. Ha trascorso un anno frequentavano la 5º elementare. La loro mamma era morta e il padre non si curava in classe normale, con tutti gli altri bambini poi è stata integrata in una classe speciale molto di loro… l’anno scorso hanno terminato la scuola superiore. Ora lavorano. Uno in con un insegnante di sostegno specializzato. una serigrafia e l’altro in un’industria di vestiti. Nel tempo libero fanno in casa le ripetizioni Dopo 2 anni di frequenza scolastica ha iniziato a parlare e poco a poco a ad alcuni bambini: uno è bravo in portoghese e l’altro in inglese. Julio dice che sono socializzare con gli altri bambini. Oggi grazie agli interventi degli operatori sociali, molto grati perché “non esiste una famiglia come questa”! Orlando ha anche lui terminato Dacheline parla e gioca con gli altri bambini normalmente e soprattutto i genitori non la scuola ed ora fa il musicista mentre Osvaldo, che è entrato in Khandlelo quando era la guardano più per quello che non riesce a fare ma per quella che è. piccolissimo, ora è uno degli educatori del centro di Laulane. Senza l’aiuto degli amici italiani che la sostengono a distanza Dacheline non Alberto racconta che grazie a Khandlelo ha potuto terminare la scuola secon- avrebbe avuto la possibilità di andare a scuola, di fare un percorso per superare i daria ed ora è al secondo anno di architettura. Dice che gli piace moltissimo traumi, non avrebbe mai conosciuto il significato della felicità e il gusto della vita. e che è stato grazie al corso di disegno che ha frequentato ~~~ Sostegno a distanza: un’amicizia senza tempo 6 dei ragazzi! Alcuni sono all’università, altri lavorano, altri addirittura sono qui che ha scoperto il suo talento! Adriano dice che è entrato nel SAD da piccolissimo. Ad un certo punto ha smesso di andare a scuola. Allora veniva al centro per dare una mano. Ma In Mozambico il progetto del Sostegno a distanza è iniziato circa 13 anni fa e, dopo un po’, quando gli educatori hanno capito che lo faceva per senza neanche accorgercene, quelli che all’epoca erano dei bimbi ora sono sfuggire alle sue responsabilità, gli hanno detto che non poteva più piccoli racconti che cambiano la vita 7 venire. Lui all’inizio non ha capito, si è sentito rifiutato. Ed è stato costretto a cercarsi un lavoro… ma ora che lavora ed è contento ha capito quel gesto e ne è grato. data da spericolati ragazzini: il costo del trasporto Abbiamo continuato leggendo alcune frasi tratte da “il piccolo principe” frasi è quasi raddoppiato negli ultimi due anni e se la sull’amicizia, sulla vita… le abbiamo commentate insieme. É stato un bell’in- strada è rovinata dalle piogge, il prezzo aumenta. contro. Più che un addio, un nuovo inizio! I ragazzi hanno detto di essere molto grati a John, responsabile del Sostegno a distanza, Khandlelo e ai loro padrini perché, al di là di tutto ciò che hanno ricevuto materialmen- mi racconta di Fanta, una ragazzina appena promossa in seconda superiore te, hanno incontrato un ambiente bello, di condivisione, di amicizia tra loro e con gli che questa mattina ha incontrato a scuola mentre puliva il cortile: era la educatori. Per questo non possono perdere quello che hanno trovato! punizione per essere arrivata a scuola con 15 minuti di ritardo. Fanta spiega a Yara ha proposto di continuare a vedersi, costruire qualcosa insieme. É nato un grup- John il motivo del ritardo e così scopriamo che deve alzarsi tutte le mattine alle 4.30 per petto dei “giovani di Khandlelo”. Cominceranno a vedersi tutti i sabati qui al Centro. andare a raccogliere l’acqua al pozzo della comunità che dista 10 minuti da casa, lì deve Per confrontarsi su alcuni temi, aiutarsi, continuare l’amicizia. Ma anche per aiutare i attendere il suo turno insieme agli altri bambini in coda per riempire il secchio. Dopo aver bambini più piccoli che sono ancora nel progetto o che entreranno prossimamente! mangiato un po’ di riso (per lo più avanzato dalla sera prima) userà quell’acqua per lavarsi Ana ci dice che l’aiuto che ha ricevuto è stato grande e che ora tocca a lei mettersi in e per pulire la casa prima di poter andare a cercare un trasporto per raggiungere la scuola. gioco e aiutare. Oggi mi sono capitate sotto mano alcune foto ormai sbiadite Il momento di preghiera a scuola inizia alle 7.45 e alle 8 cominciano le lezioni, ed incredibilmente ho riconosciuto i volti di alcuni dei ragazzi che hanno par- ma arrivare puntuali non è per niente facile: il traffico a Freetown è caotico ed tecipato all’incontro: Adriano, Arnaldo, Jossefa… buona strada ragazzi! è pressoché impossibile calcolare quanto dovrai attendere per poter salire sul ~~~ Sierra Leone: un lusso chiamato scuola spesso i bambini devono percorre gli ultimi 20 minuti di salita a piedi. John accompagna Fanta in classe a lezione iniziata e spiega all’insegnante le difficoltà che la ragazza incontra A Mayenkineh la scuola ha riaperto una settimana fa, ma i bambini che hanno ogni mattina prima di venire a scuola; stavolta Fanta non sarà punita per il suo ritardo. iniziato a frequentarla sono ancora pochi. Solo fra qualche giorno i cortili della Il nostro è un lavoro continuo di educazione, non solo con i ragazzi, ma anche Holy Family School, la scuola costruita grazie ai fondi ricevuti da amici di AVSI e attra- con gli insegnanti e lo staff della scuola e sono proprio questi rapporti che fanno verso il Sostegno a distanza, si riempiranno di studenti delle classi elementari e medie la differenza con la maggior parte delle scuole della capitale. Pochi giorni fa James, nella loro nuova uniforme. studente delle medie, ci ha comunicato che riprenderà a venire alla Holy Family School: lo Molti ragazzi sono ancora fuori Freetown, nelle Province, i territori al di fuori scorso anno, a causa di un ritardo e di alcune difficoltà in famiglia non aveva potuto iscri- della capitale, dove hanno trascorso le loro vacanze con i parenti che vi versi alla Holy Family e aveva quindi frequentato un’altra scuola nell’area. John gli chiede abitano. perché abbia deciso di tornare e James risponde: “desidero imparare; nella scuola che Le piogge finalmente stanno diminuendo, dopo aver causato molti danni in centro ho frequentato quest’anno se arrivavo in ritardo oltre ad essere punito, non trovavo posto città e qualche disagio anche nella nostra scuola riempiendo di fango alcuni cortili nelle classi sovraffollate … qui mi sento accolto e anche se gli insegnanti sono severi, non e rendendo quasi impraticabile la strada che da Calaba Town porta alla collina di mi picchiano e se ho delle difficoltà so di avere qualcuno che mi aiuterà”. Maynekineh sulla cima della quale è situata la scuola. Al termine delle lezioni, alle 2, molti ragazzi si fermano a giocare nei cortili della Questo però non dissuade certo i bambini che non vedono l’ora di ricominciare scuola, James e altri vengono anche il sabato nonostante non ci siano lezioni: la scuola. I più fortunati, che vivono nell’area di Mayenkineh, non hanno molta John e alcuni insegnanti organizzano partite di calcio nel cortile e gli studenti della Holy strada da fare, ma molti altri dovranno percorrere quella lunga salita di 40 minuti Family non si fanno certo mancare l’occasione di sfidare lo staff della scuola! a piedi. In pochi possono permettersi di salire con l’okada, la diffusissima moto-taxi gui- 8 primo okada libero. Non tutti i motociclisti poi sono disposti a salire fino alla scuola e Nicola Orsini, Responsabile AVSI Sierra Leone piccoli racconti che cambiano la vita 9 Nigeria: tutti a scuola pieni di speranza no, si prendono cura dei più piccoli aiutandoli a lavarsi, vestirsi e i più fortunati Settembre in piena stagione delle piogge, ma per fortuna in questi mesi non ha possono preparare la colazione che consiste in pap o garry: pappe fatte con un piovuto molto e tante famiglie degli slum sono state risparmiate dai frequenti cereali locali mescolati con l’acqua. allagamenti che avvengono di solito. Tutti i bambini prima di andare a scuola devono mettere a posto la casa composta Tra pochi giorni le strade di Lagos diventeranno nuovamente popolate da una normalmente da una stanza, prendere l’acqua dal pozzo e pulirla, poi finalmente folla di bambini con divise scolastiche di tutti i colori. Durante il periodo scolastico corrono a scuola. Le lezioni iniziano alle otto e ogni ora è scandita dal suono della la mattina si vede un flusso continuo di bambini schiamazzanti che a piedi, da soli o campanella, segna il cambio dell’ora e la rotazione degli insegnati, fino al momento in gruppo, raggiungono direttamente la scuola oppure aspettano lungo la strada i bus fatidico dell’intervallo. Il momento dell’intervallo è una festa e una gara per riuscire ad che arrivano sempre ad un’ora imprecisata. I bus a Lagos sono furgoncini gialli, con utilizzare giochi esterni come le altalene, gli scivoli ecc... delle panche di legno montate nella parte posteriore dove si accomodano i passegge- La scuola finisce all’una e trenta con la preghiera finale e al suono della campa- ri, fungono da minibus e affollano e caratterizzano le strade. nella scatta la fatidica esclamazione di gioia dei bambini come succede ovunque In questi giorni, nel traffico caotico di Lagos, si vedono le mamme con i bam- nel mondo. I bambini corrono fuori dalle classi contenti per quello che hanno bini correre per la strada alla ricerca di un bus libero per andare a scuola per imparato e felici di godersi un pò di meritato gioco. Sono pochissimi i bambini che espletare le formalità dell’inscrizione o chiedere informazioni. Accanto alla faccia i genitori vengono a prendere a scuola. La maggior parte si attarda nel cortile della gioiosa dei bambini che stanno per iniziare la scuola ci sono la facce melanconiche scuola e forma simpatici capannelli, nei quali discutono di quello che è accaduto a di altrettanti bambini che non sono certi di poter ritornare a scuola o di iniziare la scuola o parlano di calcio. scuola perché le madri non hanno i soldi. Lagos è una megalopoli dove puoi vedere la Molti bambini rimangono fino alle tre o alle quattro a giocare nel cortile della ricchezza più sfrenata e la povertà estrema. scuola, a fare i compiti o parlare fra di loro. Lentamente la scuola si svuota ed i Questo è il momento dell’anno dove i bambini sono carichi di attesa perchè si bambini con passo lento si dirigono verso il cancello e poi verso casa. La scuola è la avvicina il nuovo anno scolastico, il momento di rivedere i propri amici, di rivedere loro casa è il luogo dove possono giocare, imparare dove gli viene insegnato a guar- insegnanti, di indossare l’uniforme che loro amano, di ritrovare un ordine ed una bel- dare con speranza il proprio futuro e dove sono guardati per il loro valore. lezza e di allontanarsi dalla sporcizia e dalla violenza della vita di strada. In Nigeria non ci sono i cambi di stagioni, le variazioni di temperatura sono I bambini iniziano la scuola alle 7.45 con un momento di preghiera ed il canto minime ed il tempo sembra non scorrere mai, perciò per i bambini il tempo è dell’inno nazionale nigeriano. Molto spesso i bambini arrivano in ritardo a scuola scandito dalla scuola con i suoi ritmi e per gli adulti dal lavoro. per vari motivi legati al traffico e ai piccoli lavori domestici che svolgono a casa. I bambini ritornano alle loro case di un metro per due, sovraffolate, alle strade Infatti a Lagos, a causa del traffico, dei numerosi incidenti, dei vari scioperi improvvisi è sporche e piene di violenza ma con gli occhi pieni di gratitudine perchè la scuola una scommessa arrivare puntuali e molte volte scorgi folle di bambini e di lavoratori che è ricominciata! scrutano l’orizzonte nella speranza di vedere qualche “kabo” in arrivo. La giornata di molti bambini delle nostre scuole inizia verso le sei del mattino quando i genitori lasciano la loro casa. I genitori sono costretti a lasciare casa per andare al lavoro o a vendere al 10 pagare meno il trasporto. I bambini più grandi, ancora con gli occhi gonfi dal son- La scuola a Lagos ricomincia fra meno di una settimana, siamo ai primi di Alba Gianferrari, responsabile del sostegno a distanza in Nigeria. ~~~ Sostegno a distanza in Albania: sostenere la vita mercato alla mattina molto presto La presenza di AVSI in Albania è iniziata nel 1997, dentro ad un contesto sociale per evitare il traffico ed anche per complesso caratterizzato da povertà nelle aree rurali, forte migrazione, scarsis- piccoli racconti che cambiano la vita 11 sima scolarizzazione e alta disoccupazione. I bambini erano mandati per le strade a mendicare, tolti dalle scuole per andare al pascolo con le mucche e le pecore. per il fratellino piccolo, oltre ad un forte accompagnamento alla Ad oggi la situazione non è cambiata di molto, soprattutto nelle zone rurali, famiglia, perché quando si è soli è sempre più duro affrontare dove si aggiunge un fenomeno particolarmente grave: la scarsa attenzione nei le salite. confronti dei bambini più difficili e problematici che, invece di essere maggiormente Lorenzo è stato aiutato anche a comprendere la disabilità curati, vengono isolati. Molti bambini per questo motivo abbandonano la scuola e non del fratellino. Nell’ultimo colloquio con la madre, Suor vengono aiutati a risolvere problemi come la dislessia, molto diffusa proprio perché Maria Stella che segue il loro sostegno da vicino ha potuto non adeguatamente curata. Infine l’assenza di servizi sociali che si occupino di bambi- vederlo intento a spingere la carrozzina, a far ridere il ni con problemi a casa e insegnanti di sostegno per seguire e supportare coloro che piccolo quando piangeva e cedergli anche un po’ dei suoi hanno problemi di apprendimento completavano il quadro. giochi, avuti in regalo dal Centro. Puntare sul valore della AVSI ha iniziato subito ad operare in queste zone con il progetto del Sostegno vita genera sempre meravigliosi frutti. a distanza, che oggi coinvolge 19 realtà locali albanesi (tra centri diurni, istituti compresa tra 4 e17 anni. ~~~ Sostegno a distanza: due vite che cambiano insieme Uno di queste realtà è il Centro Diurno e Scuola Materna “Carlo Liviero” di Plug, dove Patrizia e Fabio di Roma sostengono da oramai due anni Kareem a Gerico, in sono inseriti nel progetto di Sostegno a distanza 46 bambini seguiti da 3 educatori. Le Palestina. Non avevano programmato di andarlo a trovare ma tutto li ha portati attività che si svolgono sono rivolte al teatro e alla musica, allo sport, all’informatica ed a quest’incontro. “Quest’anno, in occasione del nostro 25° anniversario di matri- alla formazione professionale. monio, abbiamo deciso di andare in Terra Santa rispondendo, l’ultimo giorno utile “Guardando fuori dal nostro centro - ci racconta Don Zeno Daniele - notiamo per l’iscrizione, di getto ad una e-mail che ci informava dell’organizzazione di questo che le proposte alternative per i ragazzi sono in rapido aumento: in primo luogo pellegrinaggio ad agosto. E così è venuto spontaneo immaginare una cosa, finora i cosiddetti “corsi” a pagamento, che suppliscono alle carenze dell’insegnamento incredibile anche solo da pensare: conoscere personalmente il ragazzo sedicen- scolastico e all’incapacità delle famiglie di far studiare i ragazzi e prospettano per tutti ne palestinese che sosteniamo a distanza tramite AVSI. facile accesso alle università statali e private; poi le discoteche camuffate da luoghi La scuola cattolica da lui frequentata, tenuta dai Francescani e diretta da Padre Mario, diurni per “feste” in crescente aumento e accettate dai genitori che in realtà alimenta- è a Gerico, una delle mete evocatrici di diversi episodi del Vangelo e compresa nel no il degrado tra gli adolescenti”. nostro pellegrinaggio. É stata sufficiente la nostra richiesta di volerlo incontrare e tutto scolastici e realtà educative) per un numero complessivo di 950 minori di età 12 Il Centro Diurno e la Scuola Materna sono quindi una proposta si è messo in moto, con semplicità, fino a stabilire l’appuntamento. Al momento di veramente alternativa per questi bambini e ragazzi. Una proposta che incontrarlo, abbiamo dovuto superare la naturale distanza tra persone che non pone l’attenzione sull’importanza del singolo e sul suo immenso valore, si conoscono ma con l’aiuto di Padre Mario e di Jacqueline, responsabile di AVSI offrendo un accompagnamento e un’istruzione di valore che tengono in presente in quella scuola, è stato un momento di gioia e commozione per tutti. considerazione anche la famiglia del bambino o del ragazzo che frequenta Anche Kareem, all’inizio muto e in disparte, è riuscito a superare la sua diffidenza, salutan- i due istituti. Come per Lorenzo, un bambino vivace ed intelligente alle doci con un abbraccio e un sorriso e il proposito di continuare il suo percorso di studi. prese con l’ultimo anno della materna e con una mamma impegnata Da parte nostra nutriamo la speranza che la trama di rapporti in cui Kareem è in- ad accudire il fratellino di tre anni handicappato, spesso molto stanca. trodotto lo aiuti a vivere con fiducia e speranza dentro al dramma umano e civile, Il Centro e il Sostegno a distanza hanno offerto un sostegno economico ancora irrisolto, che stanno vivendo i paesi di Israele e di Palestina e lo renda per le spese mediche, due carrozzine per spostarsi e corsi di riabilitazione capace di scegliere la via della pace”. piccoli racconti che cambiano la vita 13 Ecuador: sostegno a distanza e vite cambiate Ahanna é una bambina di 4 anni che vive a Pisulli, un quartiere povero e degra- condivisione, le lettere, i numeri… dato della periferia di Quito, la capitale dell’Ecuador. Ha due fratelli maggiori Accolti e amati i piccoli che frequentano questo asilo possono vivere momenti di se- di 15 e 12 anni. I suoi genitori hanno conosciuto un giorno Amparito, una donna renità, accorgersi che accanto a loro c’è chi li accompagna, che nonostante la realtà ecuadoregna di 42 anni che lavora da tanti anni nel quartiere in cui é nata, insieme a quotidiana spesso difficile non sono soli nell’affrontarla. Stefania Famlonga, italiana e responsabile per la Fondazione AVSI in Ecuador. Che addirittura dalla lontana Italia vi è chi ha a cuore la loro vita. Insieme ad altre donne del quartiere Stefania e Amparito portano avanti, anche Anche la mamma di Ahanna ora si è rimessa in gioco e affronta ogni giorno con una grazie all’aiuto di tanti sostenitori, un programma di educazione e accompagna- tensione ben diversa dalla cupa rassegnazione vissuta fino a qualche tempo prima. mento per circa 500 famiglie con bambini e giovani di tutte le età che abitano E il papà di Ahanna? A poco a poco sta cambiando. Perché la speranza e il bene in questo quartiere, che registra un altissimo tasso di sono sempre contagiosi. All’educatrice, che continua a incontrarlo in forma abbandono scolastico e analfabetismo. separata dalla moglie, ha detto che vuole cambiare e smettere di bere. La mamma di Ahanna, grazie ad Amparito, ha iniziato circa Il bisogno di sentirsi amati, il bisogno di sapere che nulla va perduto, che vi è speran- 3 anni fa ad assistere ad alcune riunioni organizzate con za e senso nella nostra vita sono i desideri più profondi che albergano in ogni cuore. altre donne come lei, guidate da educatrici e assistenti In Ecuador come in qualsiasi altra parte del mondo. sociali in cui si parla di felicità, di amicizia, dei figli, della loro È una storia semplice, questa, comune a tante altre che ci arrivano dai Paesi educazione e dell’importanza della loro istruzione. dove opera il Sostegno a Distanza. Un’occasione imperdibile di confronto e condivisione Storie di persone che hanno incontrato assistenti sociali, educatori, responsabili di per lei, che da tanti anni vive una situazione familiare davvero difficile: suo marito progetto, sostenitori che hanno dato una risposta alle loro esigenze primarie quali la picchiava ogni giorno per motivi differenti per poi decidere, qualche tempo fa, di cibo, vestiario e cure mediche. Ma che hanno permesso anche qualcosa di più. abbandonarla. La riscoperta di questi desideri, che non sono illusioni, ma la base da cui ripartire Per lei i giorni si susseguivano nelle difficoltà economiche, nella ricerca del lavoro e in con speranza insieme a chi ti aiuta a farlo. una profonda solitudine di cui pagavano un caro prezzo anche i figli. Da quando frequenta il gruppo delle madri però la mamma di Ahanna ha iniziato a sentire dentro di sé il desiderio di un cambiamento nella propria vita, ma so- ~~~ Evelyne, il Sostegno a distanza e il “fare con”… prattutto lo ha sentito come possibile. Tra i tanti stati africani in cui opera AVSI vi è il Rwanda, in cui è presente sin dal Anche altre mamme del quartiere da quando hanno conosciuto Stefania e Amparito 1994, anno del tristemente famoso genocidio che contrappose le comunità Hutu hanno sentito la necessità che qualcosa cambiasse e così, grazie al loro aiuto, si sono e Tutsi. messe a studiare e a lavorare. Alcune non avevano finito neanche la scuola elementare perché diventate mamme troppo presto o perché c’era bisogno di andare a lavorare. 14 quotidiane di cui ha bisogno. E impara: routine di igiene, di socializzazione, di Da allora AVSI ha portato avanti moltissimi progetti: nel settore della sanità soprattutto per la prevenzione dell’HIV/AIDS; nei campi rifugiati congolesi pre- In questi ultimi anni però hanno ripreso i loro studi, hanno iniziato a curare con più senti in Rwanda con progetti di “Child Protection”; interesse i loro figli e si sono messe a disposizione per accudire anche i figli delle altre nell’ambito idrico-ambientali con la costruzione e mamme che non sapevano a chi lasciare mentre andavano a lavorare. riabilitazione di acquedotti, insieme ad attività di sen- Così é nato l’asilo “Ojos de cielo”, dove la piccola Ahanna, insieme ad altri 35 sibilizzazione su tematiche igienico sanitarie rivolte bambini sostenuti a distanza, trascorre le sue giornate e riceve l’affetto e le cure alla popolazione. piccoli racconti che cambiano la vita 15 Di grande importanza anche i progetti nel settore educativo, volti a garantire ai spesso malata, il cui primo marito era morto di AIDS e il secondo l’aveva abbandona- mediche, di avere supporto psicologico e una vita dignitosa. ta. Erano soli, senza accesso a cure mediche né ad aiuti alimentari. La situazione era In questo quadro di attività si inserisce il progetto del Sostegno a distanza, cui si de- così disperata che la madre passava i suoi giorni ad aspettare di morire. dica con passione Evelyne, assistente sociale che si occupa di seguire le famiglie Dopo l’incontro con questa famiglia i figli vengono inseriti nel programma di e i bambini vulnerabili nel distretto di Gatsibo attraverso il metodo “fare con”, Sostegno a distanza e qualcosa inizia a cambiare. promosso da AVSI in ogni suo intervento: “Durante il nostro lavoro di assistenza Evelyne ci racconta del riaffiorare della speranza nella vita di questa donna. Le visite a sanitaria, psicosociale e di supporto all’istruzione, abbiamo scoperto presso le nostre casa si susseguono, viene accompagnata ad accedere ai canali di aiuto delle autorità famiglie grandi capacità. Vogliono e possono cambiare la loro vita, hanno buoni locali. Si scopre in grado di prendere la vita della sua famiglia nelle sue proprie mani. progetti. Si pensava fossero totalmente vulnerabili, ma nonostante le loro difficoltà Tramite il supporto di AVSI avvia un piccolo commercio di pesci e patate e da allora dimostrano di essere in grado di crescere non appena trovano una guida, qualcuno non si è più fermata. che le ascolti e le consigli, mostri loro come muoversi. Ha ampliato il suo commercio, è divenuta autosufficiente, ha iniziato a frequen- Durante la mia attività di follow up, ho parlato molto con le famiglie circa il loro stile di vita tare il centro sanitario con regolarità per curarsi. È fiera ed orgogliosa di poter le loro competenze, le difficoltà che incontrano…prima di tutto occorre essere molto sostenere la sua famiglia. attenti alle loro parole, prestare ascolto, dare tutto il tuo tempo, partecipare Come lei tante altre famiglie, tante altre storie che raccontano di un nuovo inizio, realmente alla loro vita. A volte è necessario anche condividere le tue esperienze, la tua un cambiamento positivo che si allarga, come i cerchi nell’acqua, in tutta la storia. Bisogna creare un rapporto di fiducia perché possano aprirsi e iniziare a camminare comunità in cui queste famiglie vivono. insieme a te. Nella mia esperienza ho sempre notato una risposta positiva a questo approccio. Dopo un po’ è la stessa madre, o padre, che ti espone la sua idea, che ti chiede un parere su di essa: vorrei fare questo…secondo te è possibile? Potrei riuscire? 16 Quando Evelyne la conobbe, viveva insieme ai fratelli e con la madre, sieropositiva, bambini e giovani poveri, spesso orfani, la possibilità di avere un’istruzione, cure ~~~ Costa d’Avorio: la scintilla dello sviluppo Spesso infatti, a causa dell’estrema indigenza in cui si trovano, li marchia un Molte le storie di successo che iniziano ad affiorare tra gli interventi mirati complesso di inferiorità. Questo è uno dei più grossi freni al loro sviluppo, non nell’ambito del progetto avviato tra AVSI, USAID l’agenzia di cooperazione ame- riescono a mostrare le loro capacità, la loro intelligenza. Tutto dipende da una ricana e PEPFAR (The U.S. President’s Emergency Plan for Aids Relief). Nel 2012 buona relazione con queste famiglie: solo così si possono scoprire, svelare a loro il progetto ha fornito assistenza e sostegno a 15.710 bambini orfani e vulnerabili stesse i loro tanti talenti”. e a 11.612 familiari adulti in Costa d’Avorio. Talvolta capita, ci racconta, che l’aiuto venga frainteso, che i destinatari invece Tra le modalità di intervento, oltre a quelle volte a fornire direttamente supporto medico- di trovare una spinta a mettersi in gioco si siedano ancora di più, pensando che sanitario, alimentare e istruzione, vi è anche la valorizzazione delle risorse esistenti d’ora in poi ci penserà l’assistente sociale ad aiutarli in tutto. Anche in questo caso nelle comunità per portare le famiglie che vi appartengono all’autonomia. Tra si tratta di approfondire il rapporto con la famiglia, farle capire perché è importante che queste storie vi è quella di Aminata Soro, vedova malata di AIDS e madre di tre bambine impari a camminare da sola, che il tratto di strada che si compie assieme per trovare le ri- sieronegative, che racconta il suo cammino con AVSI. “Nel 2008, dopo la morte di mio sorse serve ad imparare. Aiutati sì, ma al fine di divenire autonomi. marito, ho vissuto momenti molto difficili. Ho sofferto la fame e con me le mie figlie. Quan- Sono tante le testimonianze che Evelyne ci porta di questo do ho incontrato gli assistenti sociali di AVSI per la prima volta, chiesi subito di darmi un metodo, tanti i suoi racconti. Storie come quella della fami- sacco di riso e olio per dare da mangiare alla mia famiglia. Il loro rifiuto educato fu per me glia di Geradine Tuyisingive, ora sostenuta a distanza. scioccante perché in quel momento credevo di avere solo bisogno di mangiare e pren- piccoli racconti che cambiano la vita 17 dere le medicine per curarmi. Tutto quello che loro mi dicevano (ad esempio cercare di dipendere solo da me stessa, cercare l’autonomia…) non mi interessava affatto. Per me AVSI era la solita ONG che arriva, ti imbonisce e poi scompare dopo aver tratto un vantaggio finanziario dalla tua situazione di sofferenza. Ma sbagliavo! Mi rendo conto ora che se AVSI mi avesse dato il riso da mangiare e basta non avrei scoperto tutte le ricchezze che sono in me e intorno a me. La prova è che ho imparato a valorizzare il cortile di casa mia coltivandovi ortaggi grazie alle tecniche di coltivazioni fuori suolo che mi hanno insegnato. Mi lamentavo per la fame mentre in realtà ero in grado di produrre. È AVSI che mi ha fatto scoprire e capire questo. Ho venduto almeno 20 chili di pomodori e melanzane oltre a quanto utilizzato per dare da mangiare alla mia famiglia. Durante la guerra civile post-elettorale del 2010 gli ortaggi hanno salvato la mia vita e quella dei vicini rimasti quando era quasi impossibile trovare verdure sul mercato. Ora mi sento viva. Assieme ad altre tre donne inserite nel progetto di AVSI, nonostante la nostra condizione di vedove sieropositive, ho deciso di avviare anche un piccolo allevamento oltre alla coltivazione di ortaggi. Abbiamo diserbato completamente il cortile per costruire un allevamento di pollame grazie all’apporto finanziario, tecnico ma anche di supporto sociale di AVSI, all’interno di uno dei loro progetti rurali. Con questo supporto ci siamo messe al lavoro e il nostro comune desiderio di riuscire ci dà il coraggio di credere in un futuro più bello per noi e per i nostri bambini. Tutto ciò non è la soluzione ai tanti problemi che affliggono me e la mia gente, ma insegnare come farsi carico di se stessi, essere autonomi, è la più grande lezione che ho imparato nel mio viaggio con AVSI da quando le nostre strade si sono incrociate”. ~~~ Da una batteria di cartone al palco di un concerto: la grande passione di Amadi La grande passione di Amadi è la musica, sin da quando, nel 2004, ha iniziato a suonare la sua prima batteria al Centro Meo. Amadi è uno dei 1.240 bambini sostenuti da AVSI in Burundi attraverso il progetto di Sostegno a distanza. L’intervento si concentra nell’area rurale delle Province di Kayanza e Ngozi e nel contesto urbano dei quartieri Nord della capitale Bujumbura, 18 piccoli racconti che cambiano la vita 19 per mezzo del Centro ricreativo “MEO LINO LAVA”. Il Centro si rivolge a popolazione provata da lunghi anni di conflitti militari. Isabella si affeziona a Maria famiglie e bambini come luogo ricreativo diurno svolgendo anche attività e alla sua famiglia, ne condivide le novità, le gioie, le difficoltà… di supporto nutrizionale. Attraverso la proposta di tantissime attività, dal Attraverso questo scambio epistolare viene a conoscenza della difficile situazione di supporto scolastico allo sport, si cerca di fornire a bambini e ragazzi salute della madre, Rima, e di quanto questa influisca nella sua quotidianità e sulla alternative alla vita di strada. Tra queste vi è anche lo studio della musica serenità stessa della famiglia. Rima è molto anemica, come tanti abitanti di questa e l’approccio a diversi strumenti, quali ad esempio le percussioni, cui Amadi si è ben zona, e a causa di una protesi mal eseguita all’occhio destro soffre di gravi emicranie. presto appassionato e ha studiato con grande impegno, tanto da crearsi una prima All’ultima visita i medici hanno previsto che perderà la vista nell’arco di qualche anno. batteria, tutta sua, fatta di cartone per esercitarsi a casa. Alla già compromessa situazione di salute si unisce anche l’imbarazzo che le Un impegno e una passione che si sono tradotte in un lavoro: Amadi oggi ha crea la protesi mal riuscita e per questo esce raramente di casa. terminato i suoi studi secondari e suona nel gruppo dei Moutcho, piuttosto co- Isabella decide di inviare un contributo economico ulteriore rispetto alla quota del So- nosciuto in Burundi e speriamo presto anche in tutta l’East African Community. stegno (312 € annuali) per poter permettere alla mamma di Maria l’intervento agli occhi Hanno già fatto qualche tournée e hanno anche un profilo Facebook! e l’installazione di una nuova protesi che verrà realizzata a Beirut da un’equipe profes- Il successo di Amadi è un’emozione per tutti noi: è il successo dell’assistente sociale sionista. Il risultato è stato eccellente. Rima ora vede bene, soprattutto vede il sorriso, che lo ha seguito, del suo amico italiano che lo ha sostenuto in tutti questi anni con la sua la felicità che traspare dagli occhi di Maria: la sua mamma sta bene ed dedizione e il suo incoraggiamento, ed è un successo anche per la Fondazione AVSI, il cui è stata la sua amica lontana ad aver permesso questo miracolo! Nella obiettivo principale è quello del bene della persona e della sua felicità. lettera piena di gratitudine inviata a Isabella, Rima infatti scrive: “Non rie- ~~~ Sostegno a distanza: l’amicizia raddoppia le gioie e divide le angosce a metà Isabella conosce Maria quattro anni fa, durante un viaggio in Libano deciso per salutare Georges, il bambino da lei sostenuto con AVSI per quasi 10 anni e portato sino alla soglia dell’Università. È per incoraggiarlo mentre intraprende questo nuovo cammino, oramai autonomo, che Isabella e suo marito Walter decidono di andarlo a trovare e accompagnarlo a sostenere il suo primo esame da studente universitario. 20 sco ad esprimermi a parole, perché le parole non bastano…se non foste esistita nella vita di mia figlia Maria io non sarei guarita da questo dolore”. È lo sguardo d’amore che Isabella ha avuto su Maria e sulla sua famiglia a dare volto alle parole scritte dal filosofo Francis Bacon: “L’amicizia… raddoppia le gioie e divide le angosce a metà”. ~~~ Dalla Costa d’Avorio: camminare insieme verso l’autonomia Grazie all’équipe AVSI Libano Isabella e Walter riescono a conoscere anche la “Oh mio Dio grazie, grazie, grazie!” ha esclamato a non finire Salimata quando le famiglia di Georges e a passare assieme un po’ di tempo. è stato consegnato il denaro e il materiale necessario per ampliare la sua attività. Il sostegno di Georges finisce e Isabella decide di continuare questa esperienza: le Dopo una diagnosi di HIV durante l’assistenza prenatale, Salimata Lougue si è trovata viene proposta una bimba, Maria, che può conoscere di persona, cogliendo l’occasio- sola, responsabile dei suoi tre figli e quattro nipoti, abbandonata dal marito con cui era ne del viaggio. sposata da 12 anni. Maria è la più piccola di una famiglia formata da tre fratelli, un padre in grosse Ha lavorato come domestica fino alla nascita del suo quarto figlio, poi ha iniziato una difficoltà economiche e una madre con gravi problemi di salute. Vivono nel piccola attività di vendita di attiéké (couscous a base di manioca) e mentre le sue figlie villaggio di Becharreh, in Libano dove AVSI sostiene complessivamente 1.300 e le nipoti gestivano una vendita di prodotti alimentari si improvvisava anche lavanda- bambini e dove è presente sin dal 1996 attraverso diversi progetti in aiuto della ia. Tuttavia le entrate economiche erano insufficienti, nonostante il grande impegno. piccoli racconti che cambiano la vita 21 Quando il preside della scuola di una delle sue figlie le parlò della Fondazione AVSI, Salimata trova quel sostegno di uno dei quartieri più poveri della capitale Bujumbura, dove grazie al sostegno a cui aveva bisogno per mantenere viva la speranza e con- distanza i bambini e i ragazzi possono studiare e diventare grandi nonostante la realtà tinuare a muoversi verso l’autonomia: un aiuto concreto a in cui si trovano. In Burundi infatti decenni di guerra civile tra le comunità Hutu e Tutsi pagare le tasse scolastiche per i bambini, una bombola di hanno limitato lo sviluppo sociale, politico ed economico di un paese che oggi si trova gas da cucina, 20 litri di olio da cucina, e il contatto continuo con un assistente socia- al 166° posto nella classifica mondiale degli indicatori di sviluppo, ed è considerato le che segue con premura la situazione familiare sua e dei suoi bambini. uno dei più poveri del mondo. E proprio al Centro MEO Radjabu, 23 anni, scopre la La famiglia di Salimata è tra i 1.717 bambini e adulti che stanno beneficiando del- sua grande passione, quella per il calcio. Sostenuto a distanza dal 2004 , Radja- le attività di ampliamento e consolidamento economico guidate da AVSI, parte di bu è un ragazzo saggio e ubbidiente, che ha vissuto sempre con le nonne, e ha un grande progetto finanziato dall’agenzia di cooperazione americana USAID e terminato la scuola secondaria con buoni risultati. PEPFAR (The U.S. President’s Emergency Plan for Aids Relief). Attraverso questa Per tanto tempo il calcio è stato solo il passatempo con il quale trascorrere i collaborazione nel 2012 sono state fornite assistenza e sostegno complessivamente a pomeriggi con i compagni al Centro MEO. Poi la grande svolta quando riesce ad 15.710 bambini orfani e vulnerabili e 11.612 adulti in Costa d’Avorio, lavorando anche entrare nella società Fondazione Salama, che in swahili significa pace, creata dall’om- per potenziare e creare capacità e abilità di gestione per 18 sub-partners e sei centri di budsman Burundese, una sorta di mediatore di pace tra la società civile e il governo, assistenza sociale, al fine di agevolare il loro sviluppo e portarli all’indipendenza finanzia- con lo scopo di seguire i giovani nel percorso scolastico e spirituale. ria e gestionale. Un progetto a largo raggio che coinvolge attivamente i beneficiari Tra le varie attività offerte dalla Fondazione ci sono anche quelle svolte dalla società e le strutture locali. Con i suoi risparmi - 2 dollari al giorno posti in una cassetta di sportiva che dà ai ragazzi la possibilità di giocare nel campionato della seconda sicurezza che l’assistente sociale AVSI le ha fornito - Salimata ha potuto acquistare divisione del Burundi e di avere accesso ai tornei calcistici organizzati presso lo stadio una seconda bottiglia di gas da cucina, pagare $ 80 per una operazione chirurgica principale del Burundi, il Prince Louis Rwagasore, grazie a un accordo con la Federa- alla gamba necessaria a suo nipote e le tasse scolastiche per due dei suoi figli e due zione Calcistica Burundese. nipoti, oltre a saldare quasi tutti gli arretrati dell’affitto. Radjabu entra a far parte della squadra della Fondazione Salama come Ora sta pianificando di espandere la sua piccola impresa includendo la vendita giocatore professionista con il ruolo di attaccante. La sua determinazione di arachidi, frutta e dolci, e aggiungere addirittura un secondo punto vendita per e le sue capacità sono state notate dalla squadra VITAL’O FC, che gioca l’attiéké, che sarà gestito dalle sorelle e dai nipoti. in prima divisione nel campionato burundese, e ci sono buone probabilità “Grazie a AVSI, ho messo su un po’ di peso ora. Il mio medico dice che i valori del che venga acquistato facendo così un salto di qualità notevole nella car- mio sangue sono buoni, quindi ha ridotto le mie medicine!” riera calcistica. Dopo tanti calci dati al pallone semplicemente per passare Salimata è sicura e certa di essere accompagnata in un cammino che la porterà il tempo, il calcio diventa una vera passione che permette a Radjabu di verso la piena autonomia, per realizzare un futuro migliore per sè e per la sua costruirsi un futuro. Questo grande traguardo è stato possibile anche famiglia. grazie al Sostegno a distanza e al suo sostenitore che si è messo in gioco ~~~ Sostegno a distanza: appassionarsi alla vita! In Burundi c’è un posto dove i ragazzi possono ancora sognare e credere nel loro talento, sperando di trovare un giorno qualcuno che scommetta sulla loro passione. Questo luogo è il Centro MEO - Maman Enfants Orphelin situato in 22 decidendo di condividere un po’ di cammino insieme a lui. ~~~ Sostegno a distanza in Kosovo: un angelo con le mani sporche di fango Gli angeli sono al nostro fianco, anche se spesso non ce ne accorgiamo. Se ne piccoli racconti che cambiano la vita 23 trovano perfino a Bec, uno dei villaggi più poveri della regione di Gjakova, in Kosovo dove AVSI in collaborazione con il suo partner locale Shpresa e Jetes sostiene i bambini e le famiglie Al di là delle circostanze in cui uno si trova, il suo valore non è mai ridotto. Come più bisognose attraverso numerose attività educative e Ignatius, molti bambini che vivono in condizioni difficili pensano di non avere sanitarie. E proprio da Bec Donika Cakaj educatrice del progetto nulla da offrire, ma poco a poco il Sostegno a distanza li aiuta a rendersi conto Sostegno a distanza racconta l’incontro con i volti di 20 bambini del villaggio. che il loro valore è più grande delle loro circostanze. “Nell’ottobre 2011 ho iniziato la mia collaborazione con Shpresa e Jetes per guidare Ignatius, un ragazzo di 20 anni del Kenya, ha scoperto di avere un talento nella l’attività di recupero scolastico di un gruppo di bambini del progetto del Sostegno recitazione, cosa che lo ha aiutato a diventare sicuro di sé in tutti gli aspetti della a distanza, presso la scuola del villaggio di Bec. Era la mia prima esperienza come sua vita. Si aspetta cose grandi non perché pensi di averne in qualche modo il diritto, insegnante, davanti avevo i volti di 20 bambini, e la mia preoccupazione era quella di ma perché lo deve alla sua famiglia, alla sua comunità e al Sostegno a distanza. riuscire a dare il massimo. Nel mio cuore sentivo che tutto sarebbe andato bene, ma “Vivo con mia mamma. In tutto siamo 6 fratelli. Nel 2001 mio padre decise di andarse- quegli occhi rivolti a me sembravano chiedermi qualcosa di molto grande, e mi sentivo ne. Ero ancora piccolo per capirne il motivo. A quel tempo vagavo per le strade… Mi molto piccola nei loro confronti. svegliavo alle 6 della mattina e andavo casa per casa a chiedere qualcosa da mangia- Ed è proprio tra i bambini di questo gruppo che ho incontrato anche l’angelo di re. Vedermi andare in giro per le strade era duro per mia madre, ma l’unico lavoro che cui voglio parlarvi: Gashi Florian, un bambino con i vestiti strappati e con le mani lei poteva avere era quello di portare delle taniche d’acqua a casa della gente nella sporche di fango, che non riusciva a stare seduto al banco due minuti senza dire zona di Langata per 20 scellini, e questo non era sufficiente per nutrirci tutti quanti. qualcosa o disturbare gli altri; tanto che gli insegnanti della scuola lo ritenevano un Non molto tempo dopo che mio padre ha deciso di andarsene di casa, ero per le caso senza speranze. A un primo sguardo anch’io ho avuto difficoltà a riconoscerlo strade di Langata quando ho incontrato padre Dominique. Mi ha detto di smettere ma poi, facendo attenzione, mi sono accorta di avere davanti il bambino più innocente di vagare per le strade e di presentarmi a scuola l’indomani. Il giorno seguente che avessi mai incontrato. sono andato alla Little Prince, sono stato ammesso, e ho cominciato a studiare. Sembrava che le circostanze avessero causato in lui un atteggiamento negativo verso Fu un cambiamento molto rapido. Spesso mi chiedevo cosa stesse succedendo. tutto, ed io mi sentivo chiamata ad introdurre in lui un nuovo sguardo sulle cose. Ma “È un miracolo o cosa?” Avere avuto quella opportunità è stato un miracolo, come fare per riscoprire ogni volta l’angelo che si nascondeva dietro quell’a- ora lo riconosco. Passare dalla vita di strada alla scuola è stato molto difficile. spetto così contraddittorio? Ho capito che non era poi così difficile: bastava Durante i primi anni di studi ero sempre l’ultimo, penultimo, ultimo ancora. Mia guardare anche lui come ciascun altro bambino. madre continuava ad incoraggiarmi a studiare e Rosalia, l’assistente sociale Ogni giorno nel lavoro che facevo con il gruppo, trattavo Florian e gli altri bambini di AVSI, si assicurava sempre che fossi a scuola e che avessi tutto ciò di cui avendo in mente ciò che mi era stato insegnato: valorizzare e valutare usando come avevo bisogno. Mi sentivo amato da mia madre e dagli insegnanti che mi misura l’affetto che avevo per loro. A poco a poco tutto è diventato naturale, Flo- prestavano molta attenzione. C’era qualcuno che si prendeva cura di me, così rian rispondeva sempre di più e con positività. Oggi è uno dei bambini più presenti ho cominciato a fare del mio meglio. nel gruppo e anche il suo risultato a scuola è migliorato molto, ma soprattutto è riusci- Alla Little Prince, non siamo solo educati a livello accademico ma anche to a combattere tutti i pregiudizi che erano nati nei suoi confronti. per quanto riguarda le nostre capacità. Ho cominciato a recitare e come se Gli angeli sono al nostro fianco, anche se spesso non ce ne accorgiamo: dipende dal fosse un miracolo, tutti si sono resi conto che ne ero capace. Non potevo ca- nostro sguardo”. pire come tutto ciò stesse succedendo ma ha cominciato a piacermi; anche Donika Cakaj – educatrice nel progetto Sostegno a distanza 24 Sostegno a distanza in Kenya: l’occasione unica di Ignatius se provenivo dalla strada potevo ancora fare qualcosa di grandioso. piccoli racconti che cambiano la vita 25 Per caso c’era un regista americano che era venuto a Kibera per girare un film. stegno, lo staff di AVSI e SHIS, partner locale di AVSI in Albania, ha portato i suoi Passò mentre stavamo giocando a calcio, si fermò per un momento e cominciò saluti e il suo affetto. Un coinvolgimento prezioso quello della famiglia di Pietro, che a parlare con noi. Mi sono ritrovato a cantare per lui, è rimasto impressionato; insieme al supporto del personale AVSI e SHIS, ha sostenuto Ardjan e i suoi sogni. sono diventato il personaggio principale del suo film e questo per me significa qualcosa. Anche se sei giù, o in una situazione in cui non hai ciò di cui avresti bisogno, forse c’è ancora qualcosa in te che è prezioso. Credo che ciò che sono oggi sia dovuto alle molte persone senza le quali starei ancora vagando probabilmente per le strade come un ladro o peggio in prigione. Tornato da poco dall’esperienza vissuta per tre mesi in Sono grato perché, diversamente da molti bambini di strada, ho avuto un’occa- Kenya, Tommaso è ancora emozionato per l’incontro fatto sione unica. con i bambini del Sostegno a distanza e ha voluto condivi- ~~~ Sostegno a distanza: un incontro inaspettato che cambia la vita dere con noi la sua testimonianza. “Quando pensavo all’Africa mi venivano in mente tante immagini, tanti pensieri, la maggior parte dei quali tristi, perché mi dicevo “poveretti”. Dopo averci vissuto e averla vissuta invece ho capito che mi è stato donato tanto perché ho imparato e sono Tra le tante storie che arrivano dai paesi dove opera il Sostegno a distanza di cresciuto molto solo grazie alle persone che ho potuto incontrare. AVSI ve ne sono di veramente commoventi. Come quella di Ardjan, un bambino Questi incontri mi hanno richiamato all’essenziale, perché è impossibile rima- albanese di 11 anni. Un ragazzino molto intelligente che vive una situazione nere indifferenti di fronte a dei bambini, a dei genitori che pur non avendo niente famigliare estremamente difficile, di separazione forzata dalla madre e grave ab- sono sempre pronti ad accoglierti con il sorriso; un sorriso semplice, spontaneo, bandono. Nonostante tutte le difficoltà che Ardjan incontra nella sua vita quotidiana non vero, che spesso ha poco a che fare con i nostri. smette mai di sognare. Il suo sogno è quello di diventare pilota. Un giorno è andato da Spesso mi chiedevo perché sorridessero tutti, da dove venisse questa gioia e perché solo all’aeroporto, per vedere gli aeroplani decollare. Racconta la nostra coordinatrice lo- pur non avendo nulla fossero felici. Ed è proprio in questa semplicità che ho scoperto cale del Sostegno a distanza: “Ardjan sogna, immagina che un domani diventerà un pilota una voglia di vivere incredibile ed autentica. e magari andrà a trovare il suo amico Pietro che si trova in Italia e che grazie al Sostegno Mai mi sarei immaginato che persone che vivono nello slum, a Kibera o a Kos- a distanza ha avuto la fortuna di conoscere e di averlo come sostenitore nel suo cammino sovo, o dei bambini disabili, come a Nerkwo, mi potessero insegnare il valore di crescita. Ardjan ama la vita e vuole costruirsi un futuro migliore di quello che sta vivendo della vita pur nella difficoltà. Inoltre ho imparato tanto dalle persone che per queste oggi, a noi non resta altro che aiutarlo e sostenerlo in questo suo percorso di crescita” famiglie danno la vita, le persone di AVSI, del Sostegno a distanza, che ogni giorno Pietro, il suo amico italiano, che lo sostiene da 7 anni si è coinvolto moltissimo si impegnano per garantire una vita dignitosa e una speranza per il futuro di questi nella storia di questo bambino e lo è anche andato a trovare più volte portando- bambini. Tutte le persone di AVSI, infatti, lavorano al servizio di ogni singolo bambino gli la sua amicizia e l’affetto della moglie e della figlia che insieme a Pietro hanno che viene sostenuto, mettendo il cuore e tutto loro stessi. seguito passo dopo passo il difficile cammino di Ardjan. Mi viene spontaneo solo ringraziare per questa esperienza e spero che in molti E così Ardjan non poteva non pensare a Pietro e alla sua famiglia possano godere dei frutti, inaspettati, che da essa possono nascere, così come “a distanza”, quando finalmente, dopo tanti anni, si è potuto spero che sia possibile continuare a sostenere queste famiglie e questi bambini ricongiungere con la madre, che vive all’estero, dopo un lungo che hanno ancora voglia di sorridere”. e travagliato percorso. Nell’ultima lettera, che conclude il so- 26 ~~~ Sostegno a distanza: il dono di un incontro che fa crescere! Tommaso Vertemati piccoli racconti che cambiano la vita 27 Dalla Nigeria la storia di Stella, una mamma con un piccolo negozietto Quella di Stella Gambo dalla Nigeria è una delle tante belle storie che succedono grazie alla presenza di AVSI nel mondo. Vedova con quattro figli, Stella dona il suo amore e la sua vita anche a un altro ragazzino di quattro anni, sieropositivo, rimasto orfano. Inoltre, grazie all’aiuto ricevuto dal programma per le attività generatrici di reddito, Stella ha dato vita a un piccolo negozio tutto suo. L’incontro con il bambino che ora accoglie nella sua famiglia e con sua madre avviene vicino a una fogna nei pressi di una Chiesa dove i due erano guardati con indifferenza dai passanti. Non da Stella però, che viste le difficili condizioni in cui si trovavano decise di portarli alla Clinica St. Kizito, un centro sanitario nella periferia di Lagos, Nigeria che offre a 300 pazienti al giorno cure mediche, vaccinazioni, farmaci e un servizio di pronto soccorso. In più dispone di un centro nutrizionale e un servizio di prevenzione e cura dell’Hiv-Aids. I medici accolsero madre e figlio e iniziarono immediatamente la cura. Stella continuò a dimostrare la sua attenzione nei loro confronti prendendosi cura del ragazzo quando la madre improvvisamente morì nonostante tutti gli sforzi fatti per tenerla in vita. Da allora Stella, con il supporto della Clinica, ha accolto il ragazzino nella sua famiglia che è riuscito ad andare a scuola e crescere felice come gli altri figli della signora Gambo. Stella perse il marito a causa dell’HIV/AIDS e vive anche lei con il virus. Dopo la morte del marito, è diventato per lei difficile crescere i figli da sola. LA famiglia ha passato diversi anni in una casa fatta in legno, non costruita legalmente, che furono costretti a demolire rimanendo senza un tetto. Grazie a un piccolo commercio di verdure e all’aiuto economico di uno dei suoi figli ormai cresciuto, Stella e la famiglia sono stati in grado di costruire una struttura su un terreno acquistato dal marito poco prima di morire. Accanto alla casa hanno avuto la possibilità di costruire anche un piccolo negozietto in legno del quale tuttavia Stella non poteva fare uso non possedendo alcun finanziamento per avviare un commercio. Grazie al progetto realizzato da AVSI per le attività generatrici di reddito ha ricevuto una piccola somma per dare avvio al suo negozio. In una settimana è riuscita ad acquistare tutti i prodotti che le servivano e il numero di clienti che ogni giorno le fanno visita è davvero incoraggiante! 28 piccoli racconti che cambiano la vita 29 Un incontro che cambia la vita materassi, la loro quotidianità è migliorata, ma soprattutto grazie a loro è stato ques, che grazie all’amorevole attenzione di Francesco e Angela, una famiglia possibile un incontro che gli ha cambiato la vita. che da lontano lo sostiene, ha potuto ricevere ben più che un’istruzione. Orfano di entrambi i genitori, rimasto solo con il fratello e affetto dal virus dell’HIV, Jacques non aveva una vita semplice. Poteva andare a scuola, ma le difficili condizioni ~~~ Marie Josè e un sogno che diventa realtà di salute, unite a persistenti irritazioni cutanee causate dalla malattia, lo rendevano Buone nuove dalla Repubblica Democratica del Congo per una ragazza so- schivo, sempre in imbarazzo, con pesanti ripercussioni anche sugli studi. stenuta a distanza! Dopo 13 anni di sostegno Marie Josè ha terminato gli stu- L’ufficio AVSI in Rwanda decide di inserirlo nel programma di Sostegno a di superiori e finalmente il suo sogno sta per realizzarsi: tra pochi giorni inizierà distanza. Conosce Anita, l’assistente sociale che seguirà il suo cammino, e riceve a lavorare nella scuola materna locale di Rumangabo, che accoglie circa 45 bambini. beni materiali di prima necessità oltre alle cure mediche. I suoi sostenitori a distanza Il sostegno di Marie Josè iniziò nel 1998, quando aveva solo 6 anni e scarse saranno Francesco e Angela, due coniugi italiani. possibilità di studiare. I suoi sostenitori l’hanno accompagnata per un lungo Nelle lettere che l’assistente invia loro capiscono la solitudine e le difficoltà di Jacques cammino, durante il quale ha potuto dimostrare di essere una ragazza affidabile e e si dimostrano subito disponibili ad aiutare ancora di più questo bambino, chiedendo con una grande passione per i bambini. Marie Josè ha studiato se è possibile affiancargli qualcuno che quotidianamente possa seguire lui e il fratello. con impegno con la speranza di poter lavorare come educatrice. Anita si attiva e trova un’insegnate di sostegno che possa ogni giorno recarsi a casa L’assistente sociale che collabora con AVSI per l’ufficio di di Jacques e aiutarlo negli studi, mentre Francesco e Angela si rendono disponibili a Rumangabo ha visto con quale tenacia e passione la ragazza sostenerne le spese. ha portato a termine gli studi e le ha così proposto il ruolo di Un’altra figura entra quindi nella vita di Jacques, Angelique, che curiosamente educatrice presso la scuola materna locale. porta lo stesso nome della sua sostenitrice. Angelique è una mamma e ben presto Gli amici che da lontano in questi anni l’hanno sostenuta comprende che il bisogno di questi due fratelli non si limita alla necessità di imparare sono orgogliosi del traguardo che ha raggiunto, così come a leggere e scrivere. Oltre a controllare i compiti inizia ad interessarsi a loro come una lo è Marie Josè. Questi tredici anni insieme rimarranno certa- vera madre, verificando se hanno mangiato, gli insegna a preparare pasti equilibrati, li mente nei cuori di entrambi. In bocca al lupo Marie Josè! aiuta a gestire la casa, cerca delle pomate specifiche per le irritazioni di Jacques, che gli consentano non solo di curarle, come già avveniva, ma anche di migliorarle, così che il bambino non debba più sentirsi in imbarazzo in mezzo ai suoi coetanei. A volte, invece di andare a trovare Jacques, Angelique lo invita a casa sua, vanno a fare spesa al mercato assieme e si ferma da lei a mangiare: i suoi figli si sono 30 il suo cammino. Grazie a loro i due fratelli non dormono più sulla paglia ma su L’affetto, anche a distanza, porta sempre grandi frutti. Come è stato per Jac- ~~~ L’emozione più grande del viaggio: l’incontro e lo sguardo dei bambini di Haiti Carmelo conosce AVSI da tanto tempo, grazie all’impegno di sua madre con affezionati a Jacques, e per lui è davvero come aver l’AVSI POINT di Catania. Il Sostegno a distanza è stato un gesto naturale trovato una seconda famiglia. Anche i suoi risultati frutto del legame iniziato fin dall’infanzia. L’incontro con Emmanuel in Haiti scolastici sono migliorati: a fine anno si è posizionato 7° in è stata la conferma che il legame iniziato con un scheda e una fotografia è una classe di 45 studenti! spesso intenso come un’amicizia iniziata nelle aule di scuola... Un’amicizia Francesco e Angela seguono attraverso gli aggiornamenti dell’altro mondo!!! periodici di Anita i progressi di Jacques, la sua situazione, “Ci sono una serie di circostanze, nella mia vita, che hanno fatto si che que- piccoli racconti che cambiano la vita 31 sto viaggio e questa visita ad Haiti diventasse un’espe- fatto però nascere velocemente una grande intesa e complicità. La visita ai centri, i rienza concreta, una di quelle emozioni che difficilmente loro racconti e, soprattutto, mescolarsi con loro, nei loro giochi e nei balli, hanno reso il dimentichi. Mi sono avvicinato ad AVSI da piccolissimo momento del distacco, inaspettatamente, difficile. quando mia madre mi coinvolgeva nelle iniziative per raccogliere Mi aspettavo un incontro interessante, ma non potevo immaginare quanto mi fondi durante il periodo natalizio e spiegare alle persone le sarebbe piaciuto costruire aquiloni con loro. attività e i fini della Fondazione. Poi è arrivata l’esperienza Far vedere loro le mie foto, tenere una particolare lezione di italiano, giocare con loro, universitaria e la voglia di “partecipare attivamente”, di tenerli in braccio e, non mi stancherò di sottolinearlo, guardarli negli occhi. Penso “fare gruppo”, di organizzare e coinvolgere gli altri. Per il che non potrò mai dimenticare il primo sguardo con Emmanuel, vestito elegantissimo Natale del 2002 decidemmo di organizzare una Tombola di Beneficenza che come come per le grandi occasioni. L’affetto dei genitori e dei nonni che ci ringraziavano per impegno si proponeva il sostegno di un bambino a distanza, ovviamente proposi l’aiuto, per noi in fondo piccolissimo. subito di farlo con AVSI. Arrivò così la foto e la scheda di Emmanuel di Haiti. Difficile da trasmettere e spiegare, infine, la sensazione provata al momento Un bambino di 7 anni nato in una stupenda isola dei Caraibi di cui a stento dei saluti. Quasi “forzati” dai responsabili di AVSI concludiamo la giornata allontanan- conoscevamo solo la collocazione geografica. doci da quegli sguardi con una vena di malinconia. Oggi Emmanuel ha 17 anni e l’impegno della Tombola continua ogni Natale anche Felici dell’incontro ma dispiaciuti del poco tempo dedicato e, in fondo, sorpresi dalla grazie a lui. L’anno scorso, in una cena a Milano, raccontando di questo voglia di restare e approfondire questa esperienza. sostegno alcuni amici mi fecero una domanda che mi colpì profondamente: poi, d’estate, cominciai a pensare ad un eventuale viaggio a Cuba, la voglia e l’idea ~~~ Viaggio a Valona per conoscere l’amico sostenuto di concretizzare questo incontro divennero tangibili. All’inizio i primi tentativi di orga- Cari amici del Sostegno a distanza, una settimana fa sono rientrata dal mio soggiorno nizzare la visita, le condizioni politiche e sociali di Haiti, sembravano dare solo segnali in Albania… ed è andata stra-benissimo! negativi e, per un certo periodo, hanno reso proibitiva e impossibile la visita. Alla fine, I primi giorni sono stata ospite dalle suore di Valona, gentilissime, e però tutto è andato per il meglio. Siamo arrivati con un piccolo aereo che in 50 ho potuto vedere la scuola materna e passare tre mattine in una delle minuti ci ha portato da Cuba all’aeroporto di Port Au Prince in Haiti. classi, dove i bimbi, carinissimi, mi hanno “integrata” nonostante non La confusione al ritiro bagagli, i controlli superficiali all’aeroporto, davano subito l’im- avessimo una lingua comune con cui comunicare. Poi quando ho pressione delle condizioni del paese. Accolti dal personale locale di AVSI siamo saliti conosciuto Andrea e la sua famiglia hanno voluto ospitarmi in macchina e ci siamo diretti verso uno dei centri AVSI per conoscere la loro orga- loro stessi fino alla fine del mio soggiorno! Abbiamo passato nizzazione sul campo e la loro quotidianità. Nel tragitto, effettuato rigorosamente in molto tempo insieme e mi sono sentita proprio come in fami- Jeep viste le condizioni delle strade, si notavano, palesi, i segni lasciati dal terremoto glia. La gentilezza, la bontà e ospitalità non sono la grande dispo- e dalla lentezza politica del paese. Fogne a cielo aperto, venditori di alimenti o di nibilità economica a determinarle… Sono contentissima quindi di ricariche telefoniche per strada, abitazioni squarciate, accampamenti di tende. essere andata a Valona, ora che ho conosciuto Andrea, la sua In mezzo a tutta questa grande confusione l’emozione più grande del famiglia, che so dove vive, il sostegno a distanza sarà qualco- viaggio: l’incontro e lo sguardo dei bambini di Haiti. L’impatto iniziale è stato sa che farò con più coscienza e ancora più piacere. Pur essendo la prima volta sicuramente “timido”, soprattutto con Emmanuel e con Louis Denson e Taylor, i due che andavo in Albania, ho adorato queste paese e le persone che vi ho incontrato! “Ma non sei mai andato a conoscere di persona questo ragazzo?”. Quando bambini sostenuti da mia madre. La loro curiosità e la dolcezza dei loro occhi hanno 32 Cristina piccoli racconti che cambiano la vita 33 Una famiglia che ti accoglie e desidera il tuo bene liari ed economici, tali da rendere difficile la sussistenza della sua nare la presa. Spesso è con l’aiuto di un affetto caro che si recuperano famiglia. Fu allora che conobbe AVSI. I suoi figli vennero inseriti speranza ed energie per ritentare. Così è successo a Vicentia, una ragazza nel programma di Sostegno a distanza, grazie al quale lei stessa birmana di 19 anni, alle prese con gli esami di Stato. si mise in gioco e rimboccandosi le maniche riprese anche gli In Birmania se si falliscono per due volte consecutive gli esami di stato, occorre studi indirizzandoli verso il mondo del catering. sostenerli privatamente. Per questo, dopo non aver passato per la seconda Il Sostegno a distanza ha tra gli obiettivi anche quello di volta gli esami, Vicentia era tornata sì a studiare ma scoraggiata già pensando di far emergere le potenzialità di ogni singolo bambino o abbandonare la scuola e tornare in famiglia. Informati di ciò Mario e Giovanna, i ragazzo sostenuto e spesso di chi gli ruota attorno, affin- suoi sostenitori a distanza, subito hanno scritto alla ragazza tramite l’assistente ché ne prenda coscienza e le sviluppi. Per sé, per trovare sociale che la segue, Bee. Non per farle cambiare idea o forzarla in qualche modo, la propria strada ma anche per la comunità, per essere tutt’altro. Per dirle semplicemente che rispettavano la sua scelta, che nessuno la al servizio del suo sviluppo attraverso le proprie compe- obbligava a diplomarsi in un dato corso di studi o a laurearsi, ma che tenze e capacità. Le cose anno dopo anno migliorarono per era importante prendere la decisione non a cuore caldo, non sull’onda Angelina e ora è una professionista affermata: recentemente ha della delusione. Una solida istruzione insieme ad una buona cultura preparato e guidato degli studenti della St. Kizito Vocational Training Institute che han- le sarebbero state comunque di aiuto, qualsiasi scelta di vita avesse no servito al ricevimento organizzato dall’Ambasciatore d’Italia in Kenya, in occasione poi fatto, qualsiasi fosse stato il suo lavoro. E se poi un giorno avesse della Festa della Repubblica Italiana. la fortuna di diventare madre, ancora di più le torneranno utili gli studi Certamente Miss Angelina saprà portare un pezzo della sua storia e della sua fatti, per poter crescere meglio i suoi figli. Africa anche in questa prestigiosa rassegna. Dopo poco Bee ha potuto scrivere a Mario e Giovanna la bella notizia: Vicentia aveva riveduto le proprie decisioni tornando sui banchi di scuola. Non solo per le sagge parole che loro gli avevano scritto, ~~~ Uno speciale invito a nozze dal Rwanda ma per l’attenzione a ciò che era il suo bene che le avevano dimo- Le lettere di fine sostegno contengono sempre un po’ di nostalgia. Vi è riassunto il per- strato rivolgendosi a lei proprio come ci si rivolge un affetto caro. corso fatto dal bambino o dal ragazzo durante tutto il periodo del sostegno, i suoi saluti ~~~ La storia della chef Angelina 34 bellissima. Anni fa si ritrovò a dover affrontare seri problemi fami- Gli insuccessi a volte avviliscono talmente tanto da decidere di abbando- e ringraziamenti, un disegno, a volte persino un regalo per salutare l’amico lontano. Ma quella che è stata recapitata a Sabrina conteneva davvero una sorpresa inaspettata: la partecipazione alle nozze del ragazzo che da ben 11 anni sosteneva! La settima edizione di AppetitosaMente, a Siddi, Comune della Provincia del François era stato affidato a Sabrina quando ancora frequentava la scuola superiore. Medio Campidano, Sardegna, dal 3 al 5 agosto. Anche l’edizione del 2012 prevede Orfano di padre, morto durante il genocidio del 1994, viveva con 5 sorelle e la madre, la laboratori, degustazioni, spettacoli, mostre e concerti all’insegna dell’enogastrono- quale non aveva abbastanza mezzi per sopperire alla scolarizzazione di così tanti figli. mia e la partecipazione di importanti chef provenienti da diversi paesi del mondo. L’impegno che il ragazzo metteva nello studio però era tanto e Sabrina Tra questi chef una novità: la presenza di Angelina Anyango Opongo dal decide di sostenerlo anche durante l’Università. François si laurea in scienze e Kenya. Miss Angelina, come la chiamano i suoi studenti, oltre che chef è un’inse- gestione dello sviluppo, trova lavoro ed è quindi in grado ora di sostenersi da solo. Nel gnante presso St. Kizito Vocational Training Institute di Nairobi, con una storia frattempo si fidanza e decide di sposarsi e tra gli amici che festeggeranno piccoli racconti che cambiano la vita 35 assieme a lui vorrebbe vi fosse Sabrina, che ha tavo la terza classe primaria. Essendo orfana di permesso alla sua vita una svolta così decisiva. padre, gli assistenti sociali mi hanno molto sup- Nelle parole della lettera di François che accompa- portata e non si sono mai stancati di sostenermi gna la partecipazione emerge tutto l’affetto che lega ed accompagnarmi nel mio percorso scolastico. il ragazzo alla sua sostenitrice: Ho finito il ciclo primario con molte difficoltà ed “…davvero non è possibile trovare un confron- arrivare in terza classe secondaria per me era già to a tutto il tuo affetto e al sacrificio che hai un miracolo, ma non ho potuto continuare con compiuto, che non ha equivalenti nel mondo gli studi a causa del mio stato di salute, molto intero…troverai qui allegata la partecipazione cagionevole. alle mie nozze…la tua presenza avrà una grande importanza perché tu sei stata per me una persona dal valore incomparabile”. ~~~ Dalla Repubblica Democratica del Congo le belle storie di Louise e Ntahobari posto un corso professionale di taglio e cucito affinché potessi diventare autonoma, esercitando il mestiere di sarta. Attualmente sto facendo uno stage a Goma e alla fine del mese di luglio concluderò il mio percorso d’apprendistato. Alla fine del corso ci verrà rilasciato un brevetto per certificare che abbiamo seguito una formazione, della durata di 10 mesi, in taglio e cucito. Due ragazze, Louise di Jomba e Ntahobari di Rugari, del Nord Kiwu, hanno Oggi sono in grado di confezionare capi d’abbigliamento per le donne e anche per voluto raccontare la loro esperienza per testimoniare la grande opportunità gli uomini. Con questo mestiere servirò il mio paese e sarò sempre utile alla mia so- che ha rappresentato per loro il Sostegno a distanza. cietà. Sono riconoscente per tutto ciò che AVSI ha fatto per me e per questo “Mi chiamo Louise. Avevo 11 anni quando sono stata accolta dal Sostegno a anch’io darò ciò che posso, perché ho ricevuto gratuitamente dagli altri. distanza, frequentavo la quinta. Mi sono molto impegnata ed ho studiato tanto, Infinitamente grazie ad AVSI”. facendo molti sacrifici. A luglio 2005 ho ottenuto il mio diploma della scuola primaria. Grazie al sostegno di AVSI, i miei genitori sono stati in grado di pagare le tasse scolastiche per i miei 3 fratelli e la mia sorellina. La mia famiglia ha ringraziato molto il sostenitore per il suo aiuto che ci ha permesso di continuare con 36 Nonostante i miei insuccessi, AVSI non mi ha abbandonata, mi hanno pro- ~~~ Sostegno a distanza, un gesto di amicizia vero e gratuito che aiuta a crescere la scolarizzazione. Ciò che muove è sempre un incontro. L’incontro porta sempre in sé una Visto la necessità della mia famiglia, il sostenitore ha deciso di continuare a soste- scintilla che può divenire apertura, può metter in moto la persona. Dal de- nermi anche durante la scuola secondaria. A settembre 2005 ho continuato i miei siderio di un ragazzo di vedere più in profondità quanto incontrato durante studi secondari in Pedagogia Generale. Sei anni dopo, ho ottenuto il mio diploma un progetto di educazione alla cittadinanza a Pero (MI) nasce l’idea di un di Stato con 54% dei voti. Un mese dopo, il mio assistente sociale mi ha aiutato a sostegno a distanza. Riportiamo il racconto della professoressa Lanzetta, cercare un lavoro in una scuola convenzionata cattolica di Jomba. Oggi ho 18 anni dell’Istituto comprensivo di Pero, scuola media, che ha vissuto in prima e faccio l’insegnante, con il mio stipendio sono in grado di sostenere anche i miei persona questa esperienza. due fratelli minori a scuola. Sarò sempre riconoscente al mio sostenitore e alla sua “Tutto ebbe inizio nell’anno scolastico 2008-2009 in una classe di seconda media, benevolenza”. quando un ragazzino interessato al lavoro riguardante un progetto di educazione “Mi chiamo Ntahobari e sono sostenuta da AVSI dal 2004 da quando frequen- alla cittadinanza, intitolato “Volti e Vite”, propose di conoscere più da vicino alcune piccoli racconti che cambiano la vita 37 esperienze di ragazzi in altri paesi del mondo, magari anche che va ben oltre il puro aiuto economico, che mobilita i ragazzi a sentirsi uniti anche attraverso un gesto di solidarietà. fra di loro, che rende ancora più vicina la nostra amica Angela, che li stimola a riflet- Fu quindi naturale pensare ad un sostegno a distanza, perché tere sul proprio quotidiano, perché Angela spesso li ha richiamati col suo esempio un’iniziativa di questo tipo avrebbe coinvolto i ragazzi in prima ad un impegno scolastico più serio e consapevole … persona, sarebbero stati i protagonisti di un gesto di amicizia Si è vista sempre una generosa partecipazione, che ci ha permesso di inviare ad vero e gratuito e le distanze sarebbero state superate dentro Angela anche un contributo straordinario, che lei ha poi condiviso con la cuginetta, un abbraccio, che avrebbe aiutato a crescere innanzitutto chi o in altra occasione abbiamo potuto sostenere con un nostro contributo anche la lo poneva. costruzione della scuola superiore di Kireka”. Ben presto ci fu comunicato che avremmo potuto sostenere Angela! Una ragazzina di 9 anni che vive ancora oggi in un villaggio che si chiama Baita Kitindra in Uganda, vicino a Kampala. Angela, allora, viveva in una casa-famiglia con la nonna e altre tre ragazze, tutte ~~~ Un piccolo capofamiglia: la grande storia di un cammino condiviso grazie al Sostegno a distanza accolte nella casa in cui la nonna lavorava facendo la domestica. Trovarsi gravati dalla responsabilità di capofamiglia all’età di 10 anni non Da quel dicembre 2008 Angela è diventata per noi una speciale compagna di clas- è così inconsueto per un bambino in Africa. Non lo è stato neppure per se, ne è nato un rapporto epistolare, uno scambio di fotografie sempre molto atteso Fofana, chiamato Rougeo dagli amici, che vive nel quartiere di Abobo, uno dai ragazzi e proprio poco tempo fa abbiamo avuto anche l’occasione di poter tra i più poveri di Abidjani, capitale della Costa d’Avo- finalmente parlare direttamente con Angela e con Marco (il suo tutor )su Skype. rio. Per lui il grande stupore è stato poter tornare sui Nel corso degli anni evidentemente le classi che si sono prese la responsabilità di banchi di scuola grazie all’aiuto di un amico lontano. portare avanti il rapporto di amicizia si sono alternate e così l’incontro che abbiamo Secondo di tre figli, Fofana rimane presto orfano di avuto su Skype è stata l’occasione per un saluto della classe che lascerà il sostegno padre, deceduto a causa dell’AIDS. La stigmatizzazione e presto la classe che l’anno prossimo se ne farà carico tenterà un nuovo collega- sociale legata a questa malattia porta all’esclusione della mento, nel quale vorrebbe dedicare ad Angela un breve momento musicale. madre di Fofana e dei suoi tre figli dalla cerchia dei parenti e L’esperienza del sostegno a distanza ha poi sempre mobilitato i ragazzi in occasione della comunità in cui vivevano. Cacciati dalla casa in cui abi- delle giornate aperte, che la scuola organizza nel mese di dicembre. Abbiamo tavano e abbandonati gli studi, i tre bambini si ritrovarono a incontrato i volontari di AVSI che hanno vissuto alcuni periodi in Uganda e hanno vivere in una casa diroccata e a contare sul misero stipendio potuto raccontarci la loro esperienza e farci conoscere più da vicino la realtà della madre, che vende vestiti di seconda mano alla stazione di Abobo. ugandese. I ragazzi hanno lavorato alcuni mesi per realizzare oggetti (segnalibri, Purtroppo di lì a poco, a causa della difficile condizione in cui si erano collane,maschere, un libro di fiabe scritte da loro, ecc.) con il coinvolgimento degli ritrovati a vivere, la madre si ammala e così è il piccolo Fofana a doversi insegnanti del consiglio di classe, ma anche con il coinvolgimento attivo dei genitori recare ogni giorno alla stazione, per vendere i panni. Ed è proprio quando ogni che ci hanno preparato le torte e si sono affiancati ai figli per vendere questi oggetti speranza sembra perduta che accade l’inaspettato: un incontro con un assistente organizzando l’annuale mercatino. sociale di AJECI, partner locale di AVSI in Costa d’Avorio. Questa occasione diventa per i ragazzi della nostra scuola un momento significativo Quell’incontro stupisce la madre di Fofana, che si vede guardata in un altro modo, di racconto dell’esperienza che vivono sia agli altri compagni della scuola sia ai geni- accolta. Così parla di sé, della propria miseria, dei figli, del suo piccolo capofami- tori ed anche, in alcune occasioni passate, alle autorità locali! Un’esperienza quindi 38 piccoli racconti che cambiano la vita 39 “Benvenuta nella mia famiglia” glia... La famiglia di Fofana viene accolta nel Sostegno a distanza e la madre aiutata a curarsi. Può contare sull’aiuto che lo staff di AJECI e AVSI le offrono La famiglia è una risorsa grandissima per la società e può essere davvero e ora può di nuovo mantenere la sua famiglia. un luogo di accoglienza senza confini. Ne sono testimonianza Luca e Grazie alla mano tesa dal suo sostenitore Fofana è potuto tornare sui banchi Silvia, che pochi giorni fa sono venuti a trovarci presso la sede di AVSI a di scuola e abbandonare la strada. La sua gioia per questa inaspettata rinascita Cesena per attivare un sostegno a distanza, della speranza si è tradotta in un ottimo punteggio agli esami che concludono il ciclo accompagnati dal loro piccolo Nico. Portando primario, che gli ha permesso di orientarsi verso una buona scuola secondaria: ora con sé loro figlio, perché fosse partecipe di questa Fofana potrà frequentare il liceo. scelta, ne capisse l’importanza, fosse realmente La profonda gratitudine della madre fa da eco alla speranza con cui Fofana un gesto della famiglia. e i suoi fratelli possono ora guardare all’avvenire. Un profondo cambiamento Racconta Silvia che sin da piccola ha sempre reso possibile anche attraverso il sostenitore di “Rougeo”, che si è messo in desiderato poter sostenere a distanza un gioco decidendo di condividere un po’ di cammino insieme a lui attraverso il bambino, un suo coetaneo in difficoltà. Un desi- Sostegno a distanza. derio che ha coltivato in fondo al cuore insieme a ~~~ Elia e il suo sogno quello di formare una famiglia. Realizzato il secondo ha voluto che si compisse anche il primo e Luca si è reso subito disponibile. La perdita del figlio è il dolore più grande che possa colpire il cuore di una ma- Credendo profondamente nel grande valore che ha la carità, che coinvolge dre. Ma può accadere che da quelle ceneri fiorisca un’opera grande. È la storia ogni aspetto della vita, questo sostegno non poteva essere un gesto solo di Cecilia e di suo figlio Elia. suo, ma della famiglia. E così arrivato in AVSI Nico, occhi sgranati, si è guardato Elia aveva sin da piccolo manifestato una spiccata sensibilità verso chi si trova in con- attorno per tutto il tempo per poi fissarli infine sulla foto di Annie, una bimba dizioni difficili, esprimendo il suo desiderio di solidarietà in molti differenti modi, anche birmana di qualche anno più grande di lui. Sa che in un paese lontano, in Asia, con l’intenzione di sostenere a distanza un bambino. lei aspetterà sue notizie, che penserà a lui, a mamma Silvia e papà Luca, che si Quando un aneurisma ha posto fine alla sua vita, a soli 13 anni, è stata la madre a scambieranno foto e lettere. compiere i suoi desideri fondando l’associazione Nico è ancora troppo piccolo per scrivere. Tornato a casa ha fatto un “Il sogno di Elia”, attraverso la quale organizza raccolte fondi da destinare a progetti di disegno, appoggiandolo sulla lettera che mamma e papà invieranno ad solidarietà, ha istituito una borsa studio presso la scuola livornese dove Elia studiava, e Annie. Un bel disegno, per esprimere la sua gioia, per dirle “Benvenuta nella propone il Sostegno a distanza con AVSI, attraverso iniziative e sponsorizzazioni. mia famiglia”. Tra le tante iniziative di sensibilizzazione di cui si è resa partecipe vi è quella del Memorial dedicato ad Elia, un torneo di rugby (sport che amava e praticava) tenutosi anche quest’anno, a Livorno, il 20 maggio. La forte pioggia non ha certo aiutato l’organizzazione, ~~~ Il Maestro Muti e il Ravenna Festival per 30 bambini bisognosi e le loro famiglie ma in molti hanno partecipato all’evento, tra i quali l’On. Nel luglio scorso Le Vie dell’Amicizia, della Fondazione Ravenna Festival, fece tap- Marida Bolognesi, da sempre attiva e interessata alle pa in Kenya, a Nairobi e in quell’occasione i bambini del coro della Little Prince, la scuola tematiche del Sostegno a distanza. 40 piccoli racconti che cambiano la vita 41 Sentirsi uno di famiglia con il Sostegno a distanza della baraccopoli Kibera di Nairobi, sostenuta anche attraverso AVSI, furono diretti dal Maestro Riccardo Muti in un concerto memorabile. AVSI sostiene a distanza nel mondo più di 32.000 bambini. Ad ognuno di Quell’indimenticabile esperienza è rimasta nel cuore non solo dei piccoli parteci- loro basta davvero poco per sentirsi uno di famiglia. panti, che inviarono oltre 100 cartoline per ringraziare il Maestro e Cristina Mazza- Proprio come raccontano Massimo e Stefania, da tempo sostenitori a distanza villani Muti, presidente del Ravenna Festival, della straordinaria occasione datagli, con AVSI: ma anche in quello dei destinatari di tutte quelle letterine. “Siamo sempre più persuasi dal fatto che davvero basta poco per fare E così il Maestro Muti e il Ravenna Festival hanno deciso di sostenere a felice e aiutare una giovane amica, Rose, Myanmar, nelle sue esigenze distanza 30 bambini dello slum di Kibera e le loro famiglie bisognose, testimo- quotidiane, che servono a rendere la sua vita più dignitosa niando che il valore di un incontro grande può permanere, oltre l’emozione iniziale, e serena. Apprendere che Rose ha terminato i suoi studi e nel tempo. che è in attesa di cominciare il suo percorso universitario ~~~ Da famiglia a famiglia, la condivisione attraverso il Sostegno a distanza ci riempie il cuore di gioia. Siamo onorati di partecipare in questo momento della vita alla sua crescita”. La storia di Rose è una storia a lieto fine grazie all’aiuto ricevuto da amici che, seppure lontani, l’hanno fatta sentire una di Il Sostegno a distanza crea legami concreti, si partecipa della vita del famiglia. Diventa anche tu sostenitore a distanza! C’è un bambino sostenuto e della sua famiglia, nelle gioie e nei momenti tristi. bambino che aspetta di far parte della tua famiglia! Come la famiglia di Giulio, che sosteneva Bire, in Etiopia. La bambina era affetta da una rara forma di tumore e pochi mesi fa si è spenta. Non potendo recarsi in Etiopia per condividere il dolore con la famiglia di ~~~ Viaggio in Argentina per conoscere Julieta Belen Bire, hanno pensato di inviargli un regalo, la somma necessaria per acquistare Quando Stefano e Ileana hanno deciso di sostenere una bambina a distanza un carretto con asino. Il trasporto su due ruote è molto diffuso, spesso l’unico non hanno avuto dubbi sul Paese: Argentina! Ileana infatti è di origine ar- possibile, in Etiopia. L’assistente sociale che seguiva da vicino Bire, si è incaricata gentine e quindi la scelta non poteva che ricadere su quella terra. personalmente di cercare e scegliere con cura l’asino Così a febbraio inizia il sostegno a Julieta Belen e subito è grande il desi- e il carretto. derio di andarla a conoscere di persona. Tutta la famiglia si coinvolge in questa I genitori si sono commossi quando hanno visto nuova avventura e così Stefano e Ileana partono alla volta di Buenos Aires accom- arrivare i doni davanti alla porta della loro casa, pagnati dai loro due figli. hanno percepito l’affetto di quegli amici lontani. Il loro Di questo emozionante incontro ci racconta Julieta Nancy, responsabile dell’ac- gesto è stato importante per i genitori di Bire e per lo compagnamento familiare all’interno dell’Opera educativa Mario Pantaleo staff di AVSI Etiopia, perché ha ricordato che anche dove Julieta Belen studia. nelle situazioni più drammatiche c’è qualcuno Vi scrivo per raccontarvi della visita che abbiamo ricevuto lo scorso marzo presso che non esita a mettersi in gioco e a donare per la nostra sede di lavoro, dove opera l’accompagnamento famigliare e scolastico del il bene dell’altro, che, seppur distante, è vicino di nostro programma di Sostegno a distanza e il Centro Educativo La Huella, al cuore. 42 piccoli racconti che cambiano la vita 43 quale partecipano i bambini e i giovani del programma. Vorrei raccontarvi che Julieta ha iniziato a ricevere il Sostegno a distanza in febbraio, e in marzo siamo venuti a sapere che il suo sostenitore Stefano e sua moglie Ileana sarebbero venuti in Argentina per conoscerla. Conosciamo Julieta da tempo perché frequentava le attività del nostro Centro Educativo e quando le abbiamo dato la notizia ne è rimasta molto contenta, così come sua madre. Stefano e Ileana sono venuti con i loro due bambini, e Julieta è stata accompagnata dalla mamma e dai nonni. Abbiamo trascorso un pomeriggio davvero bello perché abbiamo potuto parlare molto e i padrini hanno potuto conoscere un altro aspetto della realtà di Julieta. Julieta ha portato in dono ai suoi padrini dei disegni realizzati da lei e dalla madre nel corso di disegno svoltosi in una giornata di attività per le famiglie, e ha mostrato i suoi quaderni e foto di casa sua, dei suoi parenti e del suo quartiere. Dal canto suo, la nonna di Julieta ha portato a Ileana un regalo fatto in casa, un centrino come quelli che lei confeziona tutti gli anni per decorare il mausoleo del Padre Mario. Poi abbiamo visitato tutti insieme le diverse zone della Fondazione, soprattutto il Mausoleo del Padre Mario Pantaleo, la scuola, l’asilo e il policlinico affinché la famiglia di Stefano potesse conoscere più a fondo la nostra vita a González Catán. Mi piacerebbe ringraziare Stefano, Ileana e i loro figli per essere venuti a conoscere Julieta e a condividere con noi un pranzo: è stato davvero gratificante perché si sono impegnati nella proposta del programma del Sostegno a distanza ben oltre il sostegno economico, e hanno saputo aprire il loro cuore a Julieta in un coraggioso gesto d’amore e di aiuto verso i più bisognosi. Grazie a nome di tutti coloro che fanno parte di questo progetto, a presto! De Brasi Julieta Nancy ~~~ Gratuitamente ho ricevuto, gratuitamente dono! Quando si lancia un sasso nell’acqua le onde concentriche che si formano via via si allargano sempre più. È un’esperienza semplice e immediata da fare. La stessa cosa accade quando nell’avvicinarsi al prossimo per aiutarlo nei suoi bisogni più concreti e materiali lo si accoglie, si tiene presente innanzi- 44 piccoli racconti che cambiano la vita 45 tutto che è un uomo, portatore di desideri e bisogni profondi. Tornata da poco dal viaggio in Albania per conoscere Horge, il bimbo si allargherà abbracciando la famiglia, gli amici, la comunità… che sostiene e la realtà in cui vive, Maria è ancora È l’effetto del metodo con cui AVSI opera, anche nel Sostegno a distanza. emozionata per l’incontro e ha voluto condividerlo Raccontando un anno di Sostegno a distanza, Alba Gianferrari, responsabile del con noi attraverso questa sua testimonianza. SAD per AVSI in Nigeria, fa emergere con chiarezza quali frutti possano così essere Ho ricevuto una splendida accoglienza da parte degli raccolti.Come per Kehinde Whafonde, che ha potuto frequentare la scuola organizzatori, Emira e Luis. Entrambi mi sono venuti grazie al Sostegno a distanza. Impegnandosi è anche divenuta la migliore della a prendere in aeroporto, dopo di che mi hanno fatto classe e ogni pomeriggio con suo fratello si trova con un gruppetto di bambini delle conoscere due grossi centri di accoglienza, uno a Tirana classi inferiori per aiutarli nei compiti. Di fronte alla domanda posta da Alba, “perché l’altro a Beltoie, un villaggio poverissimo a 30 km da lo fai?”, non sa rispondere. Ma sorride allargando le braccia, come a dire gra- Tirana, nel quale ho potuto apprezzare l’entusiasmo e tuitamente ho ricevuto, gratuitamente dono. la generosità di suor Eva e di Violetta che mandano O ancora racconta dei frequenti scontri verificatisi nel 2011 nella provincia avanti una scuola materna ed elementare in ambienti di Ikorodu, quando le scuole sostenute tramite AVSI sono state costrette molto puliti e decorosi, regalando ore di serenità a molti alla chiusura più volte. Nonostante i momenti difficili, i clan in contrasto che bambini ai quali preparano anche il vitto. Luis, un ge- giravano armati pronti a vendicarsi contro chiunque incontrassero sul loro cammino neroso organizzatore argentino, mi aveva perfino offerto non hanno mai attaccato o realizzato atti vandalici contro queste scuole. Questo di stare a casa sua, insieme a sua moglie e alle sue tre perché hanno visto, riconosciuto e apprezzato il lavoro che AVSI svolge lì. vivacissime figlie e si è preoccupato, inoltre, di organizzare i miei 4 giorni di per- Tanti piccoli esempi, spiega Alba, di come uno sguardo nuovo stia penetrando nella manenza a Tirana, insieme alla sua collega Mira, responsabile dell’organizzazione vita di chi è coinvolto direttamente o meno dal SAD:“terminata la scuola, i bam- SHIS, partner locale di AVSI. Insieme siamo andati a far visita a Horge che, bini recitano tutti insieme nel cortile la preghiera. Ci sono bambini cristiani, orfano di entrambi i genitori, vive con la nonna. Io ero un po’ emozionata e musulmani, animisti ma il gesto di pregare è un punto di unione dove perce- inoltre temevo di invadere l’intimità di una famiglia molto semplice. Per fortuna piscono la positività della loro vita e di quella dei compagni”. Mira ha saputo, abilmente, metterci a proprio agio ed io ho potuto conoscere Questo è possibile perché a monte vi è una proposta chiara e profonda- Horghe un vivace bambino di 11 anni, per niente imbarazzato, che per prima mente umana. Come afferma Barbara Pepoli, rappresentante AVSI per la cosa, mi ha mostrato la fotografia della mamma morta; in quel momento ho a Nigeria: “il contenuto della nostra proposta educativa è che il bambino non stento trattenuto le lacrime... Sono poi passata a mostrargli i piccoli doni che è un recipiente da riempire con quello che l’insegnante sa, ma è tirare fuori avevo preparato per lui, godendo così di una bellissima scena: lo stupore e la le sue capacità, aiutarlo a scoprire il significato di tutta la realtà e insieme gioia grande di un bambino che sembrava entrato nel paese dei balocchi, seguirla. Per questo si punta molto sui corsi di formazione professionale cosa che, purtroppo, non si vede quasi più nel nostro paese. Dopo le foto ed il ed educativa degli insegnanti, e a questo livello la famiglia del bambino –di tè ci siamo lasciati, felici di esserci conosciuti, ed io mi ripropongo di tornare qualunque appartenenza essa sia- non fa nessuna obiezione, vogliono il per gioire della compagnia di Horge. bene dei loro figli, hanno lo stesso deside- Grata per questa bellissima esperienza, rio di conoscere”. 46 Un viaggio in Albania, alla scoperta di Horge L’aiuto avrà certamente effetto sul diretto interessato, ma pian piano quell’esperienza Maria piccoli racconti che cambiano la vita 47 Dalla Palestina la storia di Lourdes me, può raccontarci. dalla segretaria della scuola femminile, quando una bambina si presenta alla Storie tutte diverse ma che testimoniano, ognuna, quanta speranza è in porta e chiede se qualcuno avesse portato la sua merenda. Purtroppo nessuno grado di portare una semplice decisione: quella di sostenere a distanza. aveva portato nulla, e lei era rimasta senza la merendina. Si era seduta da sola in un sa per parlare con persone che non conosce. Torno dalla segretaria, e mi racconta ~~~ Viaggio in Birmania: quando la vita riprende coscienza del proprio valore che la mamma è molto malata e il padre lavoricchia come falegname, insomma una La Birmania è meta di viaggi affascinanti: il paese delle mille pagode, isole e situazione molto difficile da affrontare. spiagge meravigliose, i monasteri e la loro profonda spiritualità. Sono tanti i Fortunatamente le compagne di classe si sono accorte che Lourdes non stava motivi per cui programmare un viaggio in questo paese. mangiando nulla, così alcune hanno diviso il loro panino a metà! La generosità delle E certamente sono alcuni dei motivi che hanno spinto un gruppo di amici a bambine mi ha particolarmente stupito e così ho deciso di informarmi bene sulla situa- scegliere questa terra, inserendo però, nell’itinerario, una tappa particolare: zione economica della famiglia. pur non sostenendo un bambino in Birmania (sostengono infatti un bimbo Mamma Sumaya ha affrontato con coraggio una brutta malattia, ma ora deve in Medio Oriente), hanno deciso di fermarsi a visitare l’orfanotrofio di superare e combattere le conseguenze, la chemioterapia l’ha trasformata, spesso Taunggyi. Nel loro racconto emerge la commozione e lo stupore dell’incontro con i non ha neppure la forza di reggersi in piedi, ma ogni mattina sveglia la sua bimba, le bambini e di come la condivisione di una parte del cammino possa far fiorire rapporti prepara il panino per la scuola e la colazione, ma non appena Lourdes esce di casa, si in cui rinasce la speranza. reca a letto, stanca e priva di forze. “Siamo tre famiglie di Bergamo ed una coppia di Varese e durante le ultime Issa lavora come falegname, ma il lavoro è davvero molto scarso e le giornate vacanze di Natale siamo stati in Myanmar per turismo, ma soprattutto con le passa spesso ad attendere qualche richiesta da parte di vecchi clienti…. Ci sono l’obiettivo di incontrare alcuni amici, in particolare Padre John, ora parroco giornate in cui non è neppure in grado di acquistare il pane da mettere in tavola, figu- a Mandalay, Liza May Thet Thetoo, collaboratrice AVSI per Thailandia e Myanmar, riamoci come può acquistare le medicine per Sumaya… Nang Swe Swe Aye, coordinatrice AVSI per Myanmar, oltre ad altri che per varie Oramai pieni di debiti, Issa non pagava la scuola e con grandissima difficoltà riusciva a vicende abbiamo conosciuto in Italia. angolo, così mi avvicino e le chiedo se non ha dei soldini con lei per comprare almeno un panino dal negozietto interno della scuola, ma lei non mi risponde… è troppo chiu- 48 chio, coordinatrice SAD delle scuole francescane di Terra Sancta di Betlem- “Sono già passati quattro anni da quando ho conosciuto Lourdes, mi trovavo dare qualche soldino alla bambina per potersi comprare “qualcosa Liza ci ha organizzato e seguito nel viaggio e ci ha proposto anche la visita di dolce” durante l’intervallo. di un collegio per bambini e bambine vicino a Taunggyi, seguito da AVSI e Non appena raccolgo tutti i dati che mi servono, invio la scheda dove sono ospitati circa 75 ragazzi. all’ufficio AVSI, e dopo poco mi viene confermato l’ingresso di L’incontro è stato particolarmente significativo e commovente ed ha reso evidente Lourdes nel Sostegno a distanza. Grazie a chi ha preso in so- come gli educatori/educatrici locali abbiano ormai acquisito e trasmesso ai bambini stegno la piccola Lourdes, tutto il debito contratto con la scuola una grande passione per l’educazione e l’amore per la bellezza. è stato cancellato, a volte viene offerta la merenda alla bambina, Ci hanno fatto vedere dove studiano, dove imparano a disegnare, dove mangiano quando ci accorgiamo che non ha nulla da mangiare, e se neces- e dormono; abbiamo visto la porcilaia, il luogo all’aperto dove i bambini si lavano, la sario la scuola le passa anche i libri per poter studiare” biblioteca, il dispensario. Questa è solo una delle tante storie che Giovanna Spec- Era il nostro secondo giorno in Myanmar e siamo stati colpiti dalla mancanza di piccoli racconti che cambiano la vita 49 materassi sui letti e di un frigorifero. Liza ci ha sorriso “una favola per Maria, la sua favola…nell’inviarla a Maria in Rwanda, mi e ci ha spiegato come sia molto più importante sono immaginato i suoi occhioni spalancati e felici mentre la sfogliava”. avere aiuti per supportare l’educazione dei bambini La storia è bella e semplice, proprio come quelle che tanto piacciono ai (quaderni, libri, attrezzature scolastiche…) e la loro bambini: Maria vive in un paese lontano e bello che viene però provato da salute. Non abbiamo capito subito il messaggio, ma è una crudele guerra interna, dove perde il suo affetto più caro. Ma dall’Italia stato necessario qualche altro giorno per osservare come giunge una sorpresa, un’orsetta con un gonnellino rosso e un panda che durante la vive la grande maggioranza dei birmani e quanto sia gran- notte prendono vita e l’accompagnano in un meraviglioso viaggio. de anche in Myanmar l’emergenza educativa, culturale, su cui AVSI sta puntando. Pronta l’idea Arrigo affida la storia alla brava illustratrice Federica Castagnoli Siamo stati accolti con festa e curiosità, ci hanno preparato una cena che che la racconta e riempie di colori e immagini le pagine. Il risultato è stupendo. è stata di qualità e quantità almeno pari a quelle che abbiamo gustato nei Insieme a due peluches, un’orsetta con il gonnellino rosso e un panda, proprio migliori ristoranti in Myanmar, abbiamo assistito ad uno spettacolo a cui hanno come nella favola, spedisce il tutto in Rwanda. partecipato tutti i bambini, con varie forme di danza, rappresentazione teatrale e La felicità di Maria è stata grandissima e continua a mostrare a tutti i suoi musica, espresse con grande intensità, ordine, bellezza ed in una lingua inglese che due nuovi compagni e la bella storia che parla di lei. Davvero un regalo vorremmo tanto fosse conosciuta a questo livello dai nostri bambini in Italia. unico e speciale! Attraverso la rappresentazione teatrale uno di questi bambini ci ha anche raccontato il dramma della sua vita, ceduto dalla mamma indigente ad una banda di trafficanti, poi riscattato dagli educatori AVSI ed ora capace con grande sensibilità di raccontare la sua storia e l’incontro con AVSI che gli ha salvato la vita. La distanza non importa se l’orizzonte è grande. Così il Brasile non dista molto per Impossibile non essere commossi di fronte allo spettacolo della vita che riprende e i bambini della scuola elementare di Buccinasco, un piccolo comune del milanese. che diventa cosciente del proprio valore. Viene spontaneo ringraziare Dio perché voi Una storia, la loro, che merita veramente di esser raccontata. esistete e create rapporti in cui rinasce la speranza”. Il primo passo fu fatto in prima elementare, a Natale, con la proposta da parte di ~~~ Dal sostegno a distanza una favola per Maria 50 ~~~ La distanza non importa se l’orizzonte è grande Stefania e Liliana, le maestre, di iniziare un’amicizia molto speciale, volta ad aiutare un bimbo in difficoltà. Un’amicizia che partisse da loro, in prima persona: “la proposta è stata fatta diretta- Il cuore sa trovare strade molto speciali per amare. Particolarissima quella mente ai bambini: non erano i genitori a tassarsi ma loro a sacrificare piccoli regali o trovata da Arrigo, che decide di iniziare un sostegno a distanza e così cono- mance. Il motivo è semplice: che loro si accorgessero di appartenere ad un mondo sce Maria, una bimba rwandese di tre anni. di cui possono essere protagonisti, un mondo non sempre roseo ma di cui possono Lettera dopo lettera, l’assistente sociale che la segue racconta la storia di cambiare un pezzetto”. Maria, comune purtroppo a tanti bambini del Rwanda: il genocidio, la perdita L’incontro è con Alex, brasiliano, di Belo Horizonte, poco più piccolo di loro. della madre… Una storia triste di abbandono e violenza, accolta dai bambini con grande affetto. Arrigo pensa di inviarle un regalo, qualcosa di speciale per lei che possa Scrutando le sue foto, un appuntamento molto atteso, si accorgevano di ogni farla sentire meno sola, ma cosa prendere per questa bimba così piccina? piccolo cambiamento, alla ricerca di segni che testimoniassero quella particolare Gli viene un’idea: “Ho sempre avuto davanti a me gli occhi attenti e felici di un bimbo amicizia (“vedi maestra, qui è meno triste dell’altra foto, forse perché ha ricevuto i mentre gli viene raccontata una favola”, e così inizia a pensare: nostri regali!”). Ai bambini non mancano semplicità e speranza: con la collaborazione piccoli racconti che cambiano la vita 51 dei loro genitori, per ben tre anni organizzano un mercatino di vendita dei loro giochi pur importante aiuto economico perché i bimbi fanno esperienza concreta di uno usati, per poter sostenere Alex e inviargli anche qualche regalo extra. sguardo di misericordia su di loro, di esser pensati da un Altro, di esser amati”. Quando le notizie sulla situazione di Alex iniziano ad essere più allarmanti preparano anche una preghiera particolare per Natale, affinché potesse essere adottato, trovare una famiglia che lo accogliesse e organizzano un collegamento skype per poterlo salutare ed incoraggiare. Quale la sorpresa quando, durante il video collegamento, 52 ~~~ Un viaggio in Uganda per incontrare i bambini e i ragazzi sostenuti a distanza Alex annuncia che sarebbe venuto in Italia perché era stato finalmente adottato, e Il viaggio per incontrare il bambino sostenuto è una grande avventura. I racconti dei successivamente, sorpresa ancor più grande, li va anche a trovare! sostenitori che hanno fatto questa esperienza hanno tutti lo stesso fil rouge: stupore Unanimi i pensieri e le parole dei piccoli protagonisti: un miracolo. Trovarsi davanti ed emozione. La realtà che si incontra supera ogni immaginazione e riesce a stupire quell’amico così lontano ha certamente fatto capire a tutti (più ai grandi che non ai ed emozionare, sempre. Ecco la testimonianza di Anna e Pietro, che assieme ad un piccoli, che già l’avevano intuito…) che non si sostiene un sogno, qualcosa di incer- gruppo di amici, hanno fatto un viaggio in Uganda, per andare a trovare i bambini e i to e fumoso, ma una persona, un bambino. ragazzi che sostengono a distanza con AVSI. Conclusosi il sostegno di Alex un nuovo bambino fa capolino: Murillo. Dopo l’iniziale Dopo quasi 3 anni dal mio ultimo viaggio in Uganda, finalmente lo scorso 3 marzo titubanza (“andiamo in quinta…non saremo più insieme alle medie e dobbiamo abban- con Alice, Elena, Laura M., Laura P., Mirella, Piero, Elena ed Andrea, parto da Milano donarlo subito”) hanno trovato subito le ragioni per un nuovo abbraccio, portato in Malpensa per tornare a Kampala. Questo viaggio è nato dal mio desiderio, condiviso Brasile da un disegno fatto per il loro nuovo amico: una mongolfiera con dentro tutti i dai miei compagni di viaggio e da altri amici, di tornare a trovare i bambini adottati loro nomi. con il sostegno a distanza di AVSI. Straordinaria la spiegazione: “Noi tutti aiutiamo Murillo a crescere, ad andare in alto Tanti amici, anche se non presenti fisicamente, hanno partecipato a questo viaggio, come la mongolfiera, siamo la sua energia; però abbiamo messo anche lui tra di consegnandoci letterine e regali per i bambini che avremmo incontrato, sia quelli del noi perché abbiamo imparato che se uno non si impegna, lui personalmente, non sostegno, sia quelli della Welcoming House, la casa di accoglienza di Rose. Il primo arriverà mai ad esser felice. L’arcobaleno rappresenta la felicità”. incontro è con Alex, un ragazzo sostenuto da una coppia di amici, Laura e Luigi. E per far sì che il passaggio alle medie non segni l’interruzione di que- Alex studia a Kampala, presso il COWA Vocational Trading Center. In questa scuola i sto nuovo rapporto ancora una volta s’ingegnano: un calendario per il ragazzi imparano un mestiere, ci sono corsi di informatica, di falegnameria, corsi per 2013 sulla loro esperienza di sostegno a distanza, realizzato nell’ambito diventare muratori e carpentieri. La direttrice, signora Betty, ci dice che Alex sta fre- di un concorso sulla pace. Il calendario è in vendita e con il ricavato quentando la scuola con ottimi risultati e ci mostra con orgoglio la sua pagella. Questa continueranno a sostenere Murillo. scuola è una possibilità per responsabilizzare e valorizzare i ragazzi, che altrimenti, Lo slancio, l’orizzonte così grande di questi piccoli protagonisti e degli come capita ai loro padri, si trastullerebbero sotto l’albero dello Jaka fruit a bere Nile adulti che li stanno accompagnando in questo cammino è accompa- Special (la tipica birra ugandese). gnato dall’affetto, l’attenzione e l’accoglienza che le educatrici di Murillo La signora Betty ci accompagna a vedere i laboratori e, mostrandoci i vari lavori in hanno per lui e per i suoi piccoli compagni di asilo a Belo Horizonte. corso ci dice, con orgoglio, che tutte le porte, le finestre, i banchi e gli arredi della Educare all’attenzione verso il prossimo, all’amore, alla speranza in Luigi Giussani High School sono stati fabbricati presso il Centro COWA. E il nostro contesti così violenti e poveri non è facile. tour prosegue proprio verso la Luigi Giussani HighSchool, inaugurata il 3 febbraio È questo che fa dire a Stefania: “L’esperienza del sostegno a distanza 2012. Ci accompagnano a fare il giro della scuola Mauro e Giulia, che lavorano per è davvero geniale, uno strumento educativo fondamentale, va oltre il AVSI. Qui dovremmo incontrare Akello, la ragazza che io ed alcuni amici e colleghi piccoli racconti che cambiano la vita 53 sosteniamo da circa due anni. La cer- che abbiamo incontrato, tutti gli amici che mi hanno accompagnato in questo viaggio: chiamo nella sua aula, ma la direttrice ci grazie ad ognuno per lo sguardo che hanno nei miei confronti e per la possibilità di dice che non è venuta a scuola. Sono bene che ho sperimentato sulla mia vita attraverso la loro amicizia”. un po’ triste, perché desideravo molto Anna incontrarla e darle il regalo che abbiamo portato dall’Italia espressamente per lei. Giulia “Agli inizi di marzo ho partecipato ad un viaggio in Uganda, invitato da una amica, per e Marco mi dicono di non preoccuparmi e che faranno di tutto per farmela incontrare. andare a trovare i bambini che lei ed altre persone, alcune delle quali partecipavano al E infatti sarà così, cinque giorni dopo, in un emozionante incontro al Meeting Point di viaggio, stanno sostenendo con AVSI. Kireka, Kampala. Anch’io con amici sto sostenendo un bambino ma ho sempre fatto questo gesto con Mauro e la Direttrice ci fanno visitare alcune aule, durante la lezione: i ragazzi sono noncuranza, senza interessarmi più di tanto. circa 50 per ogni classe e sono tutti vestiti con camicia bianca e maglione rosso con Arrivato in Uganda ho potuto rendermi conto della cura che gli amici di AVSI pongono a il logo della scuola, perché nelle scuole ugandesi vige la tradizione anglosassone delle ciascun bambino, il modo in cui viene seguito nel suo cammino, l’accoglienza che si allarga divise scolastiche. Sono molto belli questi ragazzi vestiti così, mi ricordano il colore alla sua famiglia, la preoccupazione per ognuno di loro senza trascurare i rapporti epistolari rosso della terra ugandese. tra il bambino ed i suoi sostenitori, il tutto documentato negli archivi tenuti a Kampala. In una classe il professore, molto giovane ed elegante, per ringraziarci della nostra L’emozione mia (e della mia famiglia che viaggiava con me) al momento dell’incontro visita, fa intonare un canto ai ragazzi: mi colpisce come riescano a cantare assieme e dei miei compagni di viaggio con i bambini da loro “adottati”, le informazioni che i vari a tenere la tonalità, pur rimanendo seduti al proprio posto! direttori scolastici fornivano sui progressi dei ragazzi (o ragazze), il coinvolgimento dei Mentre ci dirigiamo verso l’uscita, Mauro ci spiega che quasi tutti i professori della diversi responsabili AVSI in tutto ciò…Insomma una cosa che non si può immaginare: L.G.H.S. hanno frequentato il P.C.E. (The Permanent Centre for Education), nato nel un incontro che ti cambia la vita. Non puoi più essere come prima” Pietro 2009 dal desiderio di Rose, Clara ed altri educatori, di avere un luogo dove il lavoro dei giovani professori possa essere accompagnato e possa prendere forza e certezza, dove il rapporto educativo sia centrato sulla valorizzazione della persona, perché ciascuno possa fare emergere il proprio talento. Il P.C.E. si colloca nella società ugandese come una novità assoluta rispetto alla 54 ~~~ Sostegno a distanza: quando i bambini tendono le mani tradizione scolastica africana, nella quale i ragazzi sono costretti ad imparare tutto a I bambini sanno esser capaci di grandi slanci, di scelte profondamente so- memoria, non viene mai fatto l’appello, anche perché con classi composte da oltre lidali e caritatevoli quando vengono educati, accompagnati ad aprire il loro 100/120 allievi diventerebbe complesso, non è consentito agli studenti fare domande orizzonte al mondo. C’è chi decide per il suo undicesimo compleanno di fare la in classe, il maestro, per esercitare il proprio potere, molto spesso percuote gli allievi, consueta festa ma al posto dei regali proporre liberi contributi per sostenere a per cui molti poi, per paura, rinunciano ad andare a scuola. distanza una bambina, Isabella. O chi propone un regalo di classe alternativo per Invece alla L.G.H.S. tutto ciò non succede: le classi non superano i 50 allievi e gli inse- la propria maestra, per salutarla a fine anno: una somma da destinare al bambino che gnanti fanno l’appello, perché ogni persona ha il proprio valore umano. sanno lei sostiene in Perù. O chi ancora decide di “invitare a pranzo” per la festa Ci sarebbero ancora tante cose da raccontare , ma vorrei concludere ringraziando della Prima Comunione una bimba, coetanea, che abita in un altro paese, lontano tutti gli amici che ci hanno accolto a Kampala, Marco, Giulia, Mauro, Corrado, Rose e e molto più povero del proprio. Clara,Manolita e Stefano, le Suore Domenicane di Kakumiro, Veronica e David a Fort È l’idea di un gruppo di bambini, un’iniziativa originale per cui ogni famiglia ha ricevuto Portal, tutti i bambini della Welcoming House e tutti i ragazzi del sostegno a distanza una busta recante la scritta “Invita a pranzo Peninha” e l’ha restituita il giorno della piccoli racconti che cambiano la vita 55 Prima Comunione con la cifra che avrebbe speso A Betlemme sorge una scuola molto speciale: l’Istituto Effetà Paolo IV, che ha della festa: e così ora Peninha può contare sul come obiettivo la rieducazione audio-fonetica di bambini sordi, una patologia sostegno di tantissimi amici. molto frequente in questa regione. Tante le testimonianze che raccogliamo, Suor Piera, direttrice dell’Istituto, ci racconta la storia di Shahed, una bimba sono semplici e bellissime, a volte stupiscono per la creatività: a tutti questi che grazie al Sostegno a distanza di AVSI ha potuto frequentare questa scuola nostri piccoli sostenitori un grandissimo grazie! e la cui vita è cambiata radicalmente. ~~~ Dal Kenya un’amicizia che fa la differenza! Villaggio di Wadi Rahal periferia di Betlemme, piccolo paese arroccato sulle colline coltivate ad olivi con poche case di agricoltori e manovali giornalieri. La vita è un po’ dura per tutti, soprattutto per la famiglia Ziad: sei figli di cui due Quelle di Brandan e Austin sono due storie a lieto fine, due delle tante storie figlie con problemi di sordità. Il padre, debole sul piano fisico, è disoccupato; la madre, di speranza che lo staff del Sostegno a distanza di AVSI Kenya è felice di sofferente di depressione, si occupa come può dell’educazione e della crescita dei figli. raccontare. Brandan aveva un problema alla mandibola che gli impediva di La quarta figlia Isra’a, nasce con problemi di sordità medio grave (frequenta la muoverla correttamente. scuola Effetà dall’età di tre anni) e subito si aggiungono i problemi di diabete con con- Era il ricordo lasciatogli dal grave incidente in cui perse entrambi i genitori: ferite gravi seguenze gravose sull’economia familiare già provata. alla mandibola e ad una costola. Anche poter mangiare piccoli bocconi era per Per la famiglia è tutto un accavallarsi di situazioni problematiche. lui un’azione complessa e imbarazzante. Nel 2005 arriva Shahed, bellissima, ma si scopre subito che non sente: la madre en- Grazie al contributo dei suoi sostenitori ha potuto affrontare un delicato tra in una situazione depressiva che la porta a essere ricoverata all’ospedale mentale. intervento: nella lettera piena di gratitudine scritta alla famiglia che lo sostiene, Il problema più rilevante è come affrontare la rieducazione con tutte le spese di racconta la gioia di poter godere senza problemi della compagnia dei suoi amici trasporto, acquisto di protesi acustiche e frequenza scolastica. durante il pranzo a scuola! La direzione della scuola aiuta, incoraggia la madre sul piano psicologico. Il padre La riabilitazione sarà lunga e le partite a pallone sono ancora lontane ma Brandarn rifiuta la bimba dicendo che crescerà così, senza istruzione… saluta e sorride felice dalla foto che ha deciso di inviare a questi amici lontani Nonostante le resistenze dei genitori la scuola propone la frequenza dicendo che hanno reso possibile un piccolo miracolo. Anche per Austin l’amicizia di un che ci sono degli amici che, con il Sostegno a distanza di AVSI, si impegnano sostenitore ha fatto la differenza. a coprire le spese della scolarità. Nelle lettere che scrive al suo amico lontano racconta di sé, della sua difficoltà a vedere: La madre accetta, i progressi di Shahed sono notevoli: risponde, collabora con la è infatti quasi cieco. E questo amico prende veramente a cuore la storia di Austin e il logopedista, con le educatrici, si rivela molto intuitiva. Rapidamente acquista la capaci- suo dolore, tanto da inviare le somme necessarie per rendere possibile l’intervento alla tà di comunicare, di parlare, con grande soddisfazione e gioia dei genitori. cornea di entrambi gli occhi, insieme ad altri regali che gli tengano compagnia nel lungo Ora Shahed frequenta la prima elementare; è felice, ha molti interessi e viene a periodo di convalescenza che dovrà affrontare. Certamente un regalo quanto mai scuola serena accompagnata dalla sorella. Il cammino è ancora lungo…. ma la insperato quello di poter tornare di nuovo a vedere, ma forse la sorpresa più forza della vita ha vinto sulla povertà dove la persona può vivere con dignità. grande è stata la telefonata del suo sostenitore (ben organizzata con Antonino Ma- 56 La storia di speranza di Shahed a Betlemme se davvero avesse invitato la bimba al pranzo Suor Piera suri, che segue i rapporti con i sostenitori nel progetto Attraverso il Sostegno a distanza tanti bambini nati sordi possono frequentare la SAD in Kenya) subito dopo l’operazione! scuola, usufruire di cure specializzate quali le terapie logopedistiche e ottenere protesi piccoli racconti che cambiano la vita 57 acustiche; possibilità e cure diversamente impensabili stante il Fioriscono buone notizie in Kazakhstan: Evgenia finalmente potrà andare a grande risultato che questi bimbi ottengono ma è l’essere scuola! Genia, così la chiamano affettuosamente gli amici, ha 15 anni e non ha accettati dalla propria famiglia, l’integrazione nella potuto studiare come i suoi coetanei. comunità e quindi la possibilità di una vita più degna, Nata in un piccolo villaggio, divenuta sorda quando era ancora piccola, Genia è stata come la storia di Shahed testimonia. infatti allontanata dalla scuola poco tempo dopo averla iniziata perché “disturbava” e ~~~ La storia di David, ex bambino soldato. non è mai stata presa in considerazione alcuna alternativa. Così si è ritrovata a passare tutto il suo tempo in casa, in una difficile situazione sia materiale che sociale: l’impenetrabile silenzio in cui la bimba viveva era considerato David oggi ha 23 anni. Ha potuto studiare, trovare un lavoro, sposarsi ed un ostacolo insormontabile, davanti al quale si erano arresi scuola, servizi sociali e la avere un bambino. Ha potuto ritrovare una dimensione umana, degna, riu- stessa famiglia. scendo a reinserirsi nella società, grazie ad un incontro che lo ha accompa- L’incontro della madre di Genia con gli amici di Masp, partner locale di AVSI, e gnato nel lungo cammino di riabilitazione da un passato violento: quello di con Giulia e Lena, che si occupano del Sostegno a distanza in Kazakhstan, le bambino soldato. David ha infatti vissuto in primo piano le atrocità perpetrate dal ha fatto pian piano prendere coscienza del valore della figlia e della sua vita, Lord’s Resistence Army, che per oltre vent’anni hanno segnato il confine tra Uganda pur nella oggettiva difficoltà in cui si trovava a vivere. e Sudan. La sua famiglia fu annientata, lui fu catturato e portato a vivere con Entrambi i genitori hanno iniziato a maturare una coscienza diversa che li ha por- i ribelli nella foresta per tre anni. tati ad impegnarsi per la loro bambina, a cercare un lavoro, ad abbandonare l’al- Tre anni di marce forzate notturne, violenze, distruzione e sangue da cui riuscì fortu- colismo. E con l’aiuto di Giulia e degli amici di Masp hanno iniziato a combattere natamente a fuggire durante uno scontro a fuoco con i soldati governativi. una lunga battaglia, durata oltre tre anni, per veder riconosciuta prima l’indennità A lungo il passato lo ha stretto in un ricordo doloroso quotidiano: in ogni au- di invalidità e ottenere poi l’ammissione ad una scuola speciale. torità vedeva i suoi carcerieri, anche andare a scuola e confrontarsi con i professori Da quest’anno Genia frequenta la scuola per bambini affetti da sordità era un richiamo a quell’incubo che lo aveva così profondamente segnato. di Taldekurgan ed è felice. Talmente tanto che durante le vacanze di Natale Ma l’affetto e l’amicizia lasciano sempre un segno, anche quando non sem- ha aspettato con impazienza di poter tornare sui banchi di scuola. L’ambiente bra esservi alcuna speranza. Affetto da sieropositività a David fu indicato il scolastico le è favorevole, ha nuovi amici, s’impegna molto, prende ottimi voti Meeting Point di Kitgum, dove avrebbe potuto trovare un aiuto concreto. Vi e…ha anche imparato a cantare! trovò degli amici, lo staff di AVSI e il sostegno a distanza. gli permettesse di reinserirsi nella società e salvarsi. ~~~ La storia Mukangarambe, una donna intraprendente che ha saputo risollevarsi e guardare avanti Ritornare ad una vita normale è la cosa più eccezionale che possa capitare a chi ha su- Le donne sanno essere protagoniste a qualsiasi latitudine e in qualsiasi situa- bito traumi di questo tipo, un’occasione che con tutta probabilità non avrebbe mai avuto zione. Come Mukangarambe, una madre che, a seguito della morte del marito, si senza l’aiuto di chi gli ha permesso di curarsi, studiare e imparare un mestiere. trovò sola con le due figlie a vivere in una situazione di grave povertà e malattia. Non Ora David vive del suo lavoro e mantiene la sua famiglia. E possedevano nulla, la stessa abitazione era stata data loro in prestito, per qualche soprattutto può guardare con speranza gli occhi di suo figlio. tempo, da alcuni vicini. Sopravvivevano per lo più della carità dei compaesani. Grazie a loro David ha potuto avere supporto medico e psicologico, e con l’aiuto di una famiglia “a distanza” scegliere una scuola professionale che 58 Dal Kazakhstan la grande storia di Genia loro alto costo. Tuttavia non è il recupero audio-fonetico il più piccoli racconti che cambiano la vita 59 Quando le condizioni di salute della figlia più piccola, Marie Louise, degenerarono a tal punto da rendere necessario il ricovero, Mukangarambe tentò il tutto per curarla Sorellina… a distanza, la storia di una piccola donna dal cuore grande ma alla fine si dovette rassegnare ad aspettarne la morte. Come ultima speranza Benedetta ha 8 anni e per il giornalino della sua parrocchia ha scritto qualche amico le suggerì di rivolgersi agli uffici di AVSI: la situazione era una lettera per raccontare la grande avventura che, grazie al Sostegno disperata, un tentativo non costava nulla. a distanza di AVSI, vive ogni giorno. Lo staff di AVSI intervenne innanzitutto inserendo madre e figlie nel Vi voglio raccontare perché ho iniziato a sostenere una sorellina “a distanza”. programma di recupero nutrizionale e di assistenza sanitaria e successiva- Tutto è cominciato quando mi sono resa conto che io avevo tutto, una casa, tanti mente, attraverso il Sostegno a distanza, portò Marie Louise sui banchi di giochi, un babbo e una mamma che mi vogliono tanto bene; mentre in Africa e in altri scuola. paesi del mondo ci sono bambini che hanno poco o niente. Tante volte ho visto I primi passi su una nuova strada erano stati fatti, ma la grande svolta per alla televisione la pubblicità che diceva “Sostieni un bambino a distanza. Salva la sua Mukangarambe avviene quando gli amici di AVSI Kamonyi le propongono vita”. Ho iniziato a tartassare i miei genitori chiedendo di sostenere un fratellino o una di scommettere su se stessa e tentare di avviare un’attività generatrice di sorellina; ma loro dicevano: “Aspetta! Ci penseremo”. Io pensavo che non avrebbero mai reddito, frequentando uno dei corsi che AVSI organizza attraverso il programma di telefonato, ma loro, furbi, lo hanno fatto mentre io ero a scuola… Così sotto l’albero di Sostegno a distanza. Studia i primi elementi di contabilità e finanza, le tecniche di Natale ho trovato un delizioso pacco-regalo con dentro la lettera ufficiale che mi vendita, ottiene il budget necessario per iniziare… e così parte la rivendita di olio per informava che io avevo iniziato un sostegno a distanza. Ero al settimo cielo! lampade e pesce essiccato. Si chiama Mihiret, ha quasi nove anni e vive a Meki, una cittadina dell’Etiopia, con Come spesso accade, quando la speranza fa capolino, un mondo intero i genitori, due zii, una sorellina di tre anni, in una casa di legno, fango e lamiera. Frequenta comincia a muoversi e Mukangarambe, ha davvero colto al volo la possibilità di far la prima elementare, le piace molto studiare e da grande vorrebbe fare il medico. rinascere la sua famiglia. Dedicandosi con passione a questa nuova attività decide in Ho ricevuto la sua foto: ha un bel sorriso, sembra una bambina simpatica. Presto breve di ampliarla osservando le richieste del mercato e aggiungendo altri generi al riceverò altre sue notizie. Non vedo l’ora di scriverle di me e della mia famiglia. Con i suo dettaglio: cereali, cassava e pomodori. soldini che le mando, lei può continuare a studiare; avrà libri, quaderni, matite, Attraverso il programma di supporto all’avviamento di attività generatrici di medicine e potrà mangiare alla mensa della scuola. reddito di AVSI, e grazie alla sua innegabile capacità imprenditoriale unita ad una Proviamo a rinunciare ad un pacchetto di figurine o a un gelato: se mettiamo da parte grande volontà, Mukangarambe alla fine si è trova- poco meno di un euro al giorno per un anno, alla fine con questi soldini un bambino ta a gestire un vero e proprio commercio. che vive nei paesi poveri del mondo potrà andare a scuola, avere cibo, medicine e un Che è stata capace anche di differenziare: oltre amico in più. Sono felice di dare la mia amicizia a Mihiret e aiutarla a crescere con la alla rivendita di alimenti ha iniziato un piccolo sua famiglia. Spero che leggendo questo racconto tanti di voi vogliano fare come me. Benedetta allevamento di pecore e capre e ha acquistato un terreno boschivo per avviare un’attività di rivendita di legna da ardere, dal produttore al consumatore, senza intermediari. E così la sua avventura continua… In bocca al lupo Mukangarambe! ~~~ Quando il Sostegno a distanza aiuta a riscoprire il valore della famiglia È contento Alex: inizierà il corso di football americano cui teneva tanto, come premio per essersi impegnato in questi ultimi anni e aver recuperato le difficoltà che 60 piccoli racconti che cambiano la vita 61 presentava a scrivere e leggere. A raggiungere questa meta ha contribuito un’equipe specialissima: la famiglia, il Centro Educativo Edimar e il Sostegno a distanza. Durante i sei anni di affettuoso sostegno da parte dei suoi padrini, Alex ha potuto frequentare l’asilo Nossa Senhora Mae dos Homens prima e il Centro Edimar poi, con i quali AVSI collabora a Samambaia, periferia di Brasilia, Brasile. Quando iniziò il suo percorso era un bimbo timido, molto intelligente ma con difficoltà di concentrazione che negli anni avevano determinato anche qualche problema di apprendimento. L’accompagnamento delle educatrici ha risvegliato la curiosità di Alex e la paziente professionalità con cui è stato seguito ha dato ottimi frutti. Anche la famiglia di Alex si è lasciata coinvolgere in questo rapporto con le educatrici del Centro e con i padrini…a distanza, così che tanti cambiamenti sono stati resi possibili. Osservare la grande cura che persone estranee alla famiglia dedicavano ad Alex e alle sue sorelle ha fatto sì che i genitori si coinvolgessero sempre più nell’educazione, cercando un confronto con le responsabili del Centro che seguivano ogni giorno i loro figli. E pian piano sono fiorite scelte coraggiose per la propria vita, quali decidere di sposarsi, riaprire i libri (senza lasciare il lavoro!) per arrivare a conquistarsi una borsa di studio per l’Università, aprire un’attività. Cleyde, la mamma di Alex, racconta: “Il nido (del Centro, ndr) mi ha aperto l’orizzonte, perché mai avrei pensato di entrare all’Università. Quando i miei figli sono entrati al nido, avevo fatto solo le elementari, 4 anni qui in Brasile. A poco a poco le ragazze mi hanno incoraggiata a frequentare privatamente una scuola accelerata di recupero e oggi sono all’ Università!”. Anche Carlos, il padre, si è giocato in prima persona scommettendo sulla propria esperienza e ha aperto un’officina da fabbro. Durante la sua ultima visita nella residenza di Alex, Patricìa, coordinatrice locale del sostegno a distanza per AVSI a Brasilia, si è sorpresa di vedere il padre aiutare il figlio nel compito di matematica: una scena molto rara in questa realtà. Il sostegno ad Alex ora volge al termine: la strada che la famiglia ha intrapreso è buona, possono e vogliono contare sulle proprie forze. E il primo passo è proprio accompagnare Alex a football, impegnandosi per tre giorni a settimana a permettergli questa attività, che il centro sportivo del quartiere offre gratuitamente. Prendere sul serio i propri desideri e accorgersi di quelli dei figli, trovando il tempo e le energie per valorizzarli, è un grandissimo passo. 62 piccoli racconti che cambiano la vita 63 Il sostegno a distanza permette tante storie così belle, perché quando si scommette sull’educazione e sulla persona, quando si infonde coraggio e speranza, inevitabilmente lo sguardo si alza per volgersi un po’ più in là. ~~~ Joselyne, una storia di successo in Burundi La storia di Emmanuel, protagonista della realtà in cui vive All’idea di aiuto, soprattutto se legata a terre povere, come buona parte dell’Africa, si associa sempre la sussistenza alimentare e le cure mediche. Il che è certamente vero e sono necessità decisamente fondamentali, ma che spesso non spostano, da sole, di una virgola il problema. Joselyne Niyibaruta vive a nord del Burundi, nella provincia di Kayanza, a Rwegura L’educazione e l’istruzione, il “far crescere l’umano” e non solo le sue co- che si trova a nemmeno 100 km dalla capitale, ma faticosa da raggiungere a causa di gnizioni, sono altrettanto fondamentali. È per questo che AVSI da sempre dà strade difficilmente percorribili soprattutto dopo il calar del sole, quando l’insicurezza particolare valore all’educazione e sostiene progetti che danno la possibilità ai bene- per le possibili incursioni di ribelli ancora è nel cuore di tante famiglie. ficiari di formarsi e studiare. Ne è esempio la Luigi Giussani High School, la scuola Quando Joselyne ha incontrato lo staff AVSI che opera in Burundi, nel 2005, il pa- secondaria che sorge nella baraccopoli più grande di Kampala e che accoglie e fa dre se ne era andato già da tempo e lei viveva con la mamma e la sorella, in condizioni studiare 400 studenti, costruita grazie alle belle collane di carta riciclata create dalle di estrema povertà tali da non garantire né cure mediche né cibo, tantomeno l’accesso mamme del Meeting Point International dell’amica Rose, distribuite da 1.300 all’istruzione. E così è stata inserita nel progetto del Sostegno a distanza di AVSI. volontari degli AVSI Point in tutta Italia. Da allora un gruppo di amici italiani ha accompagnato ininterrottamente il suo A testimoniare l’importanza e l’impatto che può avere l’istruzione cammino, attraverso il Sostegno a distanza. Joselyne ha avuto così la possibilità su un bambino prima e su un giovane poi, è la storia di Emma- di vivere appieno la sua giovinezza e di poter mettere a frutto i suoi talenti. nuel Kintu, 28 anni, che vive a Kampala dove lavora presso In un paese dove la frequenza della scuola primaria tocca appena il 51% dei bambini l’ufficio del Sostegno a distanza di AVSI. La sua è una storia tra i 7 e i 12 anni e quella dell’istruzione secondaria è inferiore di circa 10 punti per- di successo nata proprio grazie all’amicizia di qualcuno che da centuali a quella media dell’Africa sub sahariana, in un paese dove molti bambini non lontano lo ha aiutato e gli ha permesso di crescere e studiare. hanno nemmeno la possibilità di acquistare una bic blu e un quaderno dove imparare Emmanuel, infatti, è stato sostenuto a distanza per 16 anni da a scrivere, andare a scuola con tutto il materiale necessario per Joselyne è Anna Maria e grazie a questa lunghissima amicizia, costellata stato un grande dono. da notizie, biglietti di auguri e letterine ha avuto la possibilità di Questo dono l’ha resa felice e per questo si è impegnata giorno dopo giorno. studiare dalle scuole primarie sino all’Università e scegliere un Sveglia prima dell’alba per andare a piedi a scuola, compiti a lume di candela la sera corso di laurea che gli permettesse di aiutare gli altri per poter divenire, proprio come dopo aver aiutato nelle faccende domestiche…fino a raggiungere un risultato racconta lui, “una persona con un ruolo importante nella società”. straordinario! Quest’anno inizierà il corso di laurea in Giurisprudenza presso Poco dopo la laurea in Studi Sociali e Amministrazione Sociale, Emmanuel l’Università di Ngozi. ha iniziato la sua collaborazione con l’ufficio del Sostegno a distanza a Insieme agli assistenti sociali che l’hanno con amore accompagnata, agli amici italiani Kampala come tirocinante per l’archiviazione dei materiali e documenti. Fin dall’i- che grazie al loro sostegno hanno reso possibile questo traguardo, facciamo a Jo- nizio Emmanuel si è fatto apprezzare per la sua serietà nell’affrontare il lavoro e per selyne tanti tanti auguri! le sue doti comunicative. Ciò gli ha permesso di diventare parte dello staff AVSI come Junior Program Assistant, incaricato di seguire la collaborazione tra AVSI e il Meeting Point di Kampala. 64 piccoli racconti che cambiano la vita 65 In una lettera Emmanuel racconta ad Anna Maria: “Amo questi bimbi del soprattutto il caldo. Racconta infatti: “quando arrivai lì faceva così caldo che morirono Meeting Point International perché sono per me come fratelli e sorelle e sono felice subito tutti i pidocchi. Ma la contentezza non è durata a lungo perché poco dopo sono in mezzo a loro. Questo affetto trova le radici nell’aiuto, amore e attenzione che tu mi arrivati i pidocchi locali, molto più resistenti…”. hai mostrato e senza i quali oggi sarei un “nessuno” nella società”. Lavorò alla costruzione di strade e ponti, fuggendo spesso dai campi di lavoro Per tutto lo staff del SAD in Uganda è motivo di grande gioia sapere che un ma… rientrandovi ogni volta perché, ricorda, “nel campo si mangiava più che fuori”. bambino che ha potuto accedere e proseguire i suoi studi grazie al Soste- Quando venne promulgata la legge per la quale chi aveva un lavoro poteva essere libe- gno a distanza, sia riuscito a raggiungere dei così grandi risultati. rato, un connazionale, conoscendone la tempra, andò subito a cercarlo proponendogli Ciò che è accaduto a Emmanuel potrebbe accadere di nuovo per i 400 studenti di lavorare per lui, in Etiopia, come camionista in una ditta di autotrasporti. della nuova scuola di Kampala. Garantire un percorso educativo per questi Le persone che incontrava si affezionavano a questo italiano dalle mille risor- giovani significa, infatti, dare loro la possibilità di crescere e accedere, nel se e sempre positivo: il sig. Niceforo riporta ancora oggi mille aneddoti sui futuro, anche all’università e quindi trovare un lavoro che li renda protagoni- compagni di prigionia, gli americani, gli autoctoni, i connazionali, che testimo- sti nella realtà in cui vivono. niano un’infinità di incontri e rapporti umani. ~~~ Un regalo speciale per i 100 anni del sig. Niceforo gli invia un telegramma, in cui lo invita a rientrare perché in Italia “è tutto da ricostruire”. E così torna anche il sig. Niceforo, si sposa, e apre una ditta di autotrasporti con i fratelli, che Chi viaggia senza incontrare l’altro, non viaggia, si sposta. – Alexandra David- diviene ben presto grande e che ancora oggi esiste, gestita da figli e nipoti. Néel. E certamente il sig. Niceforo Pevere, cent’anni lo scorso settembre, Una vita straordinaria quella del sig. Niceforo. Ne danno testimonianza le diverse può ben dire di aver viaggiato e incontrato. Soprattutto una terra, quella onorificenze di cui è stato insignito: nel 1977 Cavaliere al merito della Repubblica Italia- d’Africa, che lo ha portato a scegliere come regalo di compleanno, un so- na, nel 1983 La Croix du Combattant de l’Europe e infine nel 2006 il titolo di Cavaliere stegno a distanza con AVSI direttamente là: Getu Selam, una bimba etiope. della Patria. Etiope, perché di quel paese lontano ha conosciuto la bellezza dei paesaggi e il E ancora oggi, a 100 anni, il desiderio di costruire, di realizzare, di aiutare rimane calore del popolo attraverso tanti incontri fatti durante la seconda guerra mondiale. E vivo e così, per festeggiare l’anniversario, ha accolto subito con grande gioia la gli è rimasto nel cuore. Nato in un paese nel cuore del Friuli Venezia Giulia, quinto di proposta dei familiari di sostenere a distanza una bambina in Etiopia. E non ha dodici fratelli, ingegnoso e spirito libero, il sig. Niceforo è uno di quei personaggi sulla voluto alcun regalo materiale, ma solo donazioni in favore di questa sua nuova cui vita si potrebbe davvero scrivere la sceneggiatura di un film. avventura, quella di permettere a Getu Salam di studiare, crescere e realizzare il Sempre in movimento, a soli 17 anni partì alla volta dalla Francia dove lavorò suo sogno: divenire medico per aiutare gli altri, così come ora è lei ad esser aiutata. come operaio per alcuni anni partecipando alla intensa vita politica del primo no- Perché non si può far a meno di donare quando se ne è fatta esperienza. vecento. Raggiunta in visita la famiglia, che nel frattempo si era trasferita in Sardegna, I migliori auguri al sig. Niceforo, ringraziandolo per questa sua testimonianza di il regime gli impedì di ripartire e gli impose l’obbligo di firma tre volte alla settimana sul amore verso il prossimo che nasce da uno sguardo profondamente positivo sulla realtà. registro dei Carabinieri. Ma era difficile fermare il sig. Niceforo che riuscì comunque, con una fuga ben pianificata, a lasciare la Sardegna e tornare nella Penisola, dove però fu 66 Verso la fine degli anni 40 il fratello Efrem, in Etiopia pure lui, torna in Italia e poco dopo ~~~ Quando un’amicizia cambia una parte di mondo raggiunto dal richiamo alle armi e spedito in Africa: Etiopia. Si apre un anno ricco di sfide e speranze per Patrick e sua sorella Fielder: Vi rimase diversi anni tra battaglie, assedi e fughe. Fu condotto anche nei campi Fielder ha aperto una propria attività e grazie a questa potrà aiutare in prima persona di prigionia inglesi e americani, posti dei quali ricorda Patrick a frequentare l’Università. piccoli racconti che cambiano la vita 67 In prima persona, perché fino a poco fa Patrick era sostenuto a distanza ed è stato quell’aiuto, durato nove anni, ad aver permesso un cambiamento radicale. 68 Sierra Leone: quando il sostegno a distanza salva la vita Quando iniziò il sostegno i due fratelli avevano da poco perso entrambi i genitori e Osman è un ragazzo che vive con i genitori in un villaggio interno della Sierra le disponibilità economiche di Fielder erano insufficienti a far fronte non solo alle spese Leone e frequenta attualmente la 2^ media. Un ragazzo come tanti ma con un scolastiche del fratello, ma anche a quelle di sussistenza della propria famiglia. aiuto in più, quello da parte di un amico lontano, che lo accompagna attraverso Grazie all’affettuoso e costante sostegno da parte di un’altra famiglia, quella di un sostegno a distanza. E questo sostegno, per Osman, ha fatto la differenza. Paolo, Patrick ha potuto frequentare regolarmente la scuola, accedere alle cure Riportiamo qui di seguito la testimonianza di Francis Sam, l’assistente sociale che segue quando malato e alla sorella, che lo ha accolto, sono stati garantiti generi alimentari per Osman nell’ambito del Sostegno a distanza e che ci ha raccontato di questo miracolo: poter soddisfare le necessità primarie di tutto il nucleo familiare. “La sua salute ha cominciato ad avere problemi l’estate scorsa, dopo aver superato Attraverso l’incontro con lo staff AVSI in Uganda, anche la vita di Fielder è l’esame finale della Scuola Primaria che si svolge in 6^. Il ragazzo ha cominciato ad cambiata, poiché ha deciso di scommettere su se stessa e frequentare uno dei avvertire dei forti dolori al petto. All’inizio i genitori hanno pensato che si trattasse di corsi di formazione organizzato dall’ufficio AVSI di Gulu, quello per avviare un’at- un malessere comune e hanno tentato, per quello che potevano, di curarlo. Quando tività propria, e studiare i principi fondamentali della gestione d’impresa e delle scritture siamo stati informati di questo problema siamo intervenuti contabili. Alla fine ha ricevuto oltre ad un aiuto pratico anche un contributo economico immediatamente e lo abbiamo fatto ricoverare in un buon per iniziare una produzione in proprio di fagioli, verdure e sesamo. Ora vende i suoi pro- Ospedale privato, relativamente vicino al villaggio, per ac- dotti al mercato e riesce a contribuire positivamente al sostentamento della sua famiglia. certamenti. Dopo diverse analisi, i medici hanno scoperto Ma non solo: l’amicizia e l’affetto sono contagiosi. e diagnosticato che si trattava di un tumore. Così abbiamo L’aver vissuto, attraverso il sostegno a Patrick, un’esperienza di un aiuto per così trasferito il ragazzo in un altro ospedale nella città di Masanga tanti anni, gratuito e da parte di persone prima sconosciute, le ha fatto prendere dove ci sono dei chirurghi specializzati in questo settore. In una grande decisione: iniziare lei stessa a sostenere suo fratello e permettergli di settembre di quest’anno è stato possibile effettuare un inter- frequentare l’Università. Così Patrick ha iniziato gli studi in Scienze dell’Educa- vento chirurgico che ha asportato il tumore con successo e zione per poter divenire insegnante ed essere anche lui in futuro, attore di la convalescenza si é svolta senza complicazioni. altri cambiamenti. Osman si é ripreso ed é potuto tornare a scuola. Senza Alla lettera che comunicava i motivi che portano a concludere il sostegno di Patrick, questo tempestivo intervento da parte nostra, molto probabilmente non sarebbe soprav- e che contiene la sua lettera di saluti che riportiamo qui sotto, Paolo e la sua famiglia vissuto, anche perché, per la loro situazione economica, hanno risposto così: i genitori non avrebbero potuto pagare l’operazione chirurgica e la degenza in ospedale “Carissimi amici di AVSI, ho ricevuto la vostra lettera in merito alla fine del periodo che, in Sierra Leone, sono totalmente a carico dei degenti e molto costose. di sostegno a distanza di Patrick Abonga. La sua lettera mi ha commosso e mi ha Osman e la sua famiglia sono consapevoli di questo ed estremamente grati per l’aiuto che fatto rendere veramente conto della portata di questo gesto e di come aderendovi in gli ha salvato la vita e gli ha restituito la salute e la possibilità di guardare al futuro con spe- fondo anche senza rendersene pienamente conto si contribuisce realmente ranza. Anche per noi è stata un’esperienza bellissima poterci coinvolgere e farci carico al cambiamento (infinitesimale, personalissimo e senza clamore) di un pez- di questa situazione e vedere il sorriso sul volto di Osman. Grazie!” zettino di mondo... vi ringrazio di cuore e, In Sierra Leone sono quasi mille i bambini e i ragazzi seguiti in un rapporto se potete, fate arrivare attraverso il coordi- personale dallo staff locale di AVSI e dal suo partner locale FHM, grazie all’a- natore locale i miei saluti a Patrick”. micizia di tantissimi sostenitori a distanza. piccoli racconti che cambiano la vita 69 1.500 storie di speranza da Haiti Un regalo grande come il mondo A due anni dal terribile sisma che sconvolse Haiti, il 12 gennaio 2010, dove la distruzione sembrava aver detto l’ultima parola, tante piccole storie par- Tutto nasce da una festa di compleanno lano invece di rinascita grazie al sostegno a distanza di AVSI. e dal dono di una somma per festeggiare, Come quella di Jean Baptiste, che vive nel quartiere di Martissant. A seguito Alessandro decide per un regalo immenso: 10 sostegni a distanza, arroton- risorse economiche, non poteva garantirgli la frequenza ad alcuna scuola. Jean è dando la cifra regalata quanto basta per iniziarli. E il cammino cominciato sei stato accolto all’interno del progetto di sostegno a distanza di AVSI ed ora può anni fa non si è interrotto. contare su aiuti materiali ma soprattutto può abbandonare la strada e le sue bande Un gesto oggi controcorrente più che mai quello di Alessandro:mentre la per tornare sui banchi di scuola. crisi porta a restringere l’orizzonte, lui ha confermato l’intenzione di continuare O la storia di Jean Robins di Citè Soleil, che nel terremoto aveva perso il suo sostegno in favore dei bambini, che oggi sono saliti a 15, tra America Latina, entrambi i genitori. Accolto dalla nonna, poco dopo gli era stata diagnosticata Medio Oriente e Africa. un’ernia con necessità di intervento in tempi rapidi. Una notizia drammatica stante Ringraziamo di cuore il sig. Alessandro Indovina per questo suo gesto che già la difficile situazione di Jean: l’operazione era costosa, come costosa sarebbe dà un valore infinito ad ogni suo compleanno! stata la riabilitazione e le cure necessarie post intervento. Ma Jean ha avuto una possibilità in più e grazie a questa ha potuto sopportare le spese dell’intervento, seguire le opportune cure e lo scorso ottobre è potuto anche tornare a scuola! Ora è al primo anno della scuola primaria Saint Louis de Marillac, per lui la speranza ha 70 con un grande regalo, l’occasione. E invece del sisma aveva perso la casa ed era rimasto orfano di padre. La madre, priva di ~~~ Tantissimi auguri alla signora Bice da Nikolas un nome e un volto: quello del suo sostenitore a distanza. La signora Bice, sostenitrice a distanza, compie 101 anni! Insieme alle E ancora la storia di Miryame di Citè Soleil. Il suo sostegno era iniziato molti amiche del gruppo terza età della parrocchia, da quattro anni,sostiene a anni prima del sisma, nel 2005. Chi la sostiene è una grande famiglia, gli iscritti al distanza un bambino colombiano, Nikolas Felipe che, per l’occasione, le ha sindacato della FIBA CISL della provincia di Forlì – Cesena. Un’amicizia molto inviato un bellissimo dove ha rappresentato sé e tutta la sua classe mentre sentita e seguita anche attraverso la pubblicazione delle notizie di Miryam sul loro festeggiano il compleanno della signora. bollettino periodico. Immediatamente dopo il sisma, saputo che la bambina aveva Anche dal Centro S. Riccardo Pampuri di Bogotà, in Colombia, hanno peso la casa, il tam-tam degli iscritti si è attivato e nel giro di poco hanno raccolto voluto porgerle i loro auguri. Ecco uno stralcio della lettera: la somma necessaria alla ricostruzione dell’abitazione. Il grande interesse “Le porto un saluto particolarmente affettuoso dalla classe del dimostrato, l’immediatezza della risposta da parte dei suoi bimbo che lei sostiene, Nikolas Felipe, con l’augurio di felicità, sostenitori hanno commosso anche gli assistenti sociali in salute e molto amore. I bambini sperano di poter arrivare alla Haiti! La casa è stata ricostruita e Miryam certamente non sua età aiutando il prossimo e adoperandosi per il bene comune potrà mai dimenticare gli amici dell’Italia che con tanto come ha fatto lei: parole importanti se si pensa che arrivano affetto e attenzione la seguono da ben sette anni. proprio dal cuore delle persone che grazie a lei hanno potuto Queste sono solo tre storie dei circa 1.500 bambini che studiare, essere curati, sfamati e soprattutto educati nella loro vengono seguiti con il sostegno a distanza di AVSI ad integralità di persone”. Haiti: 1.500 storie di speranza. Tantissimi auguri di Buon Compleanno signora Bice!!! piccoli racconti che cambiano la vita 71 Sedersi insieme ad uno stesso tavolo Torno il giorno dopo con gli scalpelli e lui mi dice che non ha mai visto degli strumenti Marzia Lazzari, staff Sostegno a distanza in Rwanda racconta la grande sto- cosi! Lavoro per un giorno gratis, dopo di che a sera il falegname mi dice di tornare il ria di Jenade e della sua famiglia cambiata grazie ad uno sguardo d’amore giorno dopo e quello dopo ancora. Dopo qualche giorno di prova, a fine giornata inizia a della famiglia che da lontano lo sostiene. darmi 1000 franchi rwandesi (1,20 euro). Non sono molti ma come inizio non è male.. “ Jenade è un ragazzo di 18 anni, alto, robusto e in buona salute. “Karibu” ci Lo guardo e ho voglia di ridere. Mi alzo e lo abbraccio. Grazie. Anche noi dice appena arriviamo e così entriamo in casa sua dove lo troviamo indaf- abbiamo bisogno di segni di speranza. Ha trovato lavoro ed è solo grazie alla farato a pulire il salone. Subito ci invita a sederci su una panca di legno, unico sua forza, coraggio e ad un’amicizia che gli ha cambiato la vita: la famiglia ornamento della sala. Dopo le presentazioni, ci sorride e inizia a raccontarci la sua che lo sostiene. storia.. una storia che alla fine ci lascerà più contenti di prima, un più sollevati e con Jenade continua “La panca dove siete seduti l’ho fatta io da solo. Voglio più speranza per il futuro dei giovani e bambini in Rwanda. imparare da quel falegname e poi iniziare a farmi conoscere nel quartiere. “La mia storia con AVSI è iniziata nel 2005, grazie a mia madre che faceva Voglio fare un tavolo e delle sedie per la mia famiglia. Cosi saremo tutti seduti parte di una cooperativa partner di AVSI. Ho perso mio padre nel 1999, e le no- insieme mentre mangiamo… e poi chi lo sa, magari un giorno la famiglia che stre condizioni familiari non erano facili. Siamo una famiglia numerosa… viviamo in 7 mi sostiene potrà venire qui e sedersi con noi. Sorride e sorrido anch’io. in una piccola casa. Vivo con le mie 2 sorelle maggiori, 1 sorella e 2 fratelli acquisiti. Mia madre infatti, dopo la morte di mio padre, ha trovato un altro compagno con il quale ha avuto gli altri figli. La mia vita non è mai stata facile, ma ho sempre avuto un 72 ~~~ Dal Brasile la bella storia di Jean Jefferson sogno: diventare falegname. E così quando nel 2010 ho terminato il sesto anno della L’aiuto che si offre attraverso il Sostegno a distanza talvolta è velato da un scuola primaria, ho chiesto al mio assistente sociale se potevo frequentare la scuola timore: come può influire questo aiuto nella vita del bambino? Che cosa ri- professionale di falegnameria. marrà nel tempo? Jean Jefferson è cresciuto nel Centro Educativo “Cantinho Mi sono impegnato, consapevole dell’occasione che avevo.. le scuole da Natureza” che opera nella favela Morro dos Cabritos a Rio de Janeiro, professionali infatti costano tanto, e dovevo sfruttare al meglio questa Brasile. Tutta la sua storia educativa si è svolta all’interno del Centro e grazie opportunità. Ho studiato con coraggio e alla fine del 2011 ho ottenuto il certificato all’appoggio del Sostegno a distanza. Il suo sostegno, durato otto anni, si sta con un voto di 67,7%. E poi una volta tornato a casa, AVSI mi ha regalato questo kit ora concludendo e nel tracciare un bilancio dell’aiuto ricevuto attraverso il di falegnameria che mi ha cambiato la vita”. Jenade si ferma un attimo, prende tra le Sostegno a distanza racconta come questo abbia inciso sulla sua vita. mani degli strumenti e sorride. Noi siamo sempre più “Come sei venuto a conoscenza del corso di formazione per giovani? curiosi di sentire come continua il suo racconto: In verità io sono cresciuto qui in AVSI, facevo parte della Creche (asilo), quindi sono “Nel kit c’erano alcuni strumenti base, tra cui 5 qui da quando ero un bambino. Crescendo sono stato poi aiutato per la scuola con le piccoli scalpelli da legno, una piccola sega ma- attività del doposcuola. Quando incominciò il primo corso di formazione per il mercato nuale e altre piccole cose. Mi sono presentato da del lavoro ero molto piccolo, e non avrei potuto frequentarlo perché avevo 13, 14 anni. un falegname che abita qui nel mio villaggio e dopo Ma dato che io ci tenevo molto a fare quello che loro preparavano, andavo lì con i averlo un po’ osservato gli ho detto: ‘Quello posso ragazzi più grandi, anche se non stavo effettivamente facendo il corso. farlo anch’io!’. Il signore mi guarda e mi dice: ‘Cosa E poi cosa sei riuscito a fare? vuoi fare ragazzino?!’… si mette a ridere e mi dice ‘Ti Ho continuato da quando avevo 15 anni fino ai 17, quindi due anni, frequentando aspetto domani che mi fai vedere quello che sai fare’. continuamente il corso. piccoli racconti che cambiano la vita 73 Il corso corrispondeva alle aspettative che avevi? Certamente. Infatti ti spiegavano come funziona il mondo del lavoro, ti davano un appoggio se avevi qualsiasi tipo di problema relativo al lavoro, una questione che non sapevi, potevi chiedere. E anche se loro non sapevano subito rispondere, si mettevano lì con te, per aiutarti a capire. Cosa hai appreso che prima non sapevi? Tutto quello che so! Ero molto timido a quel tempo, e io non riuscivo a relazionarmi con le persone. E in vista del lavoro, mi hanno spiegato che non potevo rimanere così, perché avrei dovuto fare dei colloqui, delle interviste, devi saperti relazionare con le persone. Io ero molto chiuso. Diventavo nervoso, tremavo. Adesso sono qui tranquillo, quindi direi che quello che ho imparato è sicuramente il comportamento da avere sul lavoro. Non puoi arrivare in ritardo, le parole che usi con i tuoi amici sono diverse… Io ho iniziato con AVSI che ero un bambino e loro mi hanno aiutato a crescere, e crescere, crescere… In termini più tecnici, quello che hai imparato di più è stata la matematica, il portoghese, eccetera, o si tratta di una questione di comportamento? No, sono stati molto efficaci anche gli insegnamenti: la matematica, e le materie extrascolastiche. Ad esempio, se uno era interessato alla carriera di avvocato, preparavano una lezione su questo argomento, a uno interessava ingegneria, e facevano una lezione di ingegneria…, era molto bello ed interessante. Nella tua vita nel mondo del lavoro dopo il corso, cos’è che ritieni sia stato più utile, tra le cose che ti hanno insegnato? La cosa più utile è stata il relazionarsi con le persone, il modo di comportarsi, perché vedi, io prima mi sarei seduto così [posizione accasciata] e invece so che è opportuno sedersi così [posizione composta]. Adesso è diverso, è un’altra vita. Io trascorro al lavoro la maggior parte del mio tempo, quindi praticamente là è come la mia famiglia. Sei riuscito a rispondere alle richieste del corso? All’inizio è stato difficile, non capivo quello che stavano dicendo… poi ho iniziato a capire. Rimanevano insieme a me! All’inizio gli dicevo “non ce la faccio, non riesco a seguire” e loro mi rispondevano che lo sapevano che non riuscivo a seguire, ma che nel tempo ce l’avrei fatta. Mi spingevano a tentare di nuovo. E allora provavo di nuovo, e loro erano sempre con me, qualsiasi difficoltà io avessi, mi erano sempre vicini. Hai fatto uno stage dopo il corso? Dove? Sì, in uno studio di avvocati. E’ stato il mio primo impiego, e sta andando avanti fino ad 74 piccoli racconti che cambiano la vita 75 76 oggi; sono 3 anni che lavoro lì. Ho cominciato come Jovem Apprendiz (apprendista- Come usi i soldi del tuo stipendio? Aiuti in casa o compri cose che non potevi to), studiavo alla mattina, e poi lavoravo il pomeriggio, dalle 14 alle 18. avere prima di trovare lavoro? E che compiti hai? A quell’epoca, quando ero Jovem Apprendiz, il salario era molto più basso di quello Sono Office Boy cioè l’aiutante dello studio nella parte amministrativa, quindi aiuto in che è adesso. Quindi mia mamma mi diceva che non voleva il mio stipendio. Io davo archivio, faccio i giri al Cartorio (ufficio del registro), pago i documenti in banca, ecc.. il 30, il 40 % del mio salario a mia mamma, ma lei lo teneva per me, se non aveva Come hai fatto a trovare questo lavoro? cose da comprare. Io avevo già tutto, non avevo responsabilità di figli, di casa, quindi il Funzionava così, loro ci aiutavano nella ricerca del lavoro a preparare un curriculum denaro che usavo per me a volte era fin troppo, quindi lo davo a mia mamma. E ades- e i colloqui. Ad alcuni colloqui ci mandavano loro, ma ci aiutavano anche a cercarli so che guadagno molto di più, aiuto molto di più. Anche mia sorella ha frequentato il da soli. Io ho fatto tre colloqui e al mio quarto ho trovato il lavoro. All’inizio avevo un corso di AVSI e anche lei ha iniziato a lavorare, e aiuta in casa. Se vedo delle scarpe contratto come Jovem Aprendiz, ma poi mi ho ottenuto un posto fisso. da tennis, già so che il mese dopo posso comprarle. Ti piacerebbe continuare a studiare, lavorando allo stesso tempo? Cosa fai durante il tuo tempo libero? Sì, non posso smettere di studiare. Ho finito l’Ensino Medio l’anno scorso (scuola Il mio tempo libero è il fine settimana. Sto con gli amici, gioco a pallone, dormo, mi superiore). Adesso mi sto preparando per fare gli esami per entrare in Università. riposo, guardo le partite alla televisione. Gli esami per entrare in quale facoltà? Come è il tuo legame con il personale di AVSI? Hai mantenuto i contatti? Dunque… il mio sogno è sempre stato fare design. Ho sempre disegnato, vorrei Quando ho iniziato come Jovem Apprendiz, era possibile mantenere un contatto, per- fare disegno industriale. Però poi ho iniziato a lavorare nello studio, e adesso non ho ché c’era tempo tra la scuola e il lavoro, fare un salto qui per parlare con Aline (coor- idea. Non perché non voglio fare la università, ma sai quella fase in cui sei indeciso? dinatrice dei corsi). Ma oggi io lavoro dalle 8.30 alle 18 e faccio il corso per prepararmi E quindi io penso tutto il giorno e ogni giorno scopro qualcosa di nuovo. ad entrare in Università, dalle 19 alle 22… a volte Aline mi chiama e mi dice “facciamo Quindi tu quest’anno stai cercando di capire? qualcosa… tutti insieme, i ragazzi di AVSI, andiamo in pizzeria, parliamo…” ma oggi Esatto. raramente riusciamo a trovarci tutti. Per decidere la cosa migliore? Ma lavorate tutti? Esattamente. Si lavoriamo tutti! Come erano le condizioni della tua casa? Hai riscontrato dei cambiamenti Ok. Adesso rispetto alle prospettive: che prospettive hai? Vuoi continuare a stu- da quando hai iniziato il corso? diare per cambiare lavoro, o studiare per continuare quello che stai facendo? Sicuramente ho visto un cambiamento, perché prima di iniziare il corso ero un bambino, E questa è la domanda che ho nella mia testa dagli ultimi due anni… ma se io potessi, la mia vita era leggera, ma dopo il corso ho iniziato a sentire più continuerei a studiare facendo la facoltà di diritto. Anche perché loro stessi, quelli dello responsabilità verso la casa, verso mia mamma… Adesso mi studio, mi dicono di farlo, e che se ho delle difficoltà mi aiutano, mi stanno vicini… quindi interesso, ho la responsabilità delle mie cose… mi incentivano. Ma non è una cosa che io ho da sempre amato. Io ho sempre avuto la Credi che questo cambiamento sia stato un cambia- passione per il disegno. Quindi nella mia testa rimane sempre anche il disegno industriale. mento legato solo alla maturazione normale o a una Quindi sei in dubbio… maturazione legata in qualche modo al corso? Ho un dubbio fortissimo. Con il corso. Stai attento allora ai segnali, perché se stai attento ai segnali della realtà, con E adesso con chi vivi? certezza capisci quello che devi fare. Vivo con mia mamma, il mio patrigno e mia sorella. Sì, sicuramente! piccoli racconti che cambiano la vita 77 La riscoperta del valore della vita grazie ad uno sguardo d’amore gratuito Ingabire ha diciannove anni e una bambina che a settembre ne compirà quattro. Orfana di padre e di madre ha vissuto per anni con la zia, in ritardo con gli studi all’età di sedici anni frequentava ancora la quarta elementare. Stufa della situazione e delusa dalla vita Ingabire è partita per Kigali (la capi- 78 scoprire a Ingabire il significato di queste due parole, accogliendola come realmente fosse parte della loro famiglia. ~~~ Magdalena vuole diventare maestra in Birmania tale) per cercare una vita diversa. A Kigali non ha trovato ricchezza ma un’avven- Mi chiamo Stephen Tino, responsabile dell’ufficio AVSI tura e una gravidanza. L’assistente sociale di AVSI, saputo che Ingabire era andata a di Pekhon, e sono andato a far visita ad una famiglia Kigali e aveva abbandonato gli studi ha fatto il possibile per trovarla e riportarla a casa. che abita a Jeroblou, dove la gente che vi abita vive in Alle parole d’incoraggiamento dell’assistente sociale però è subito seguito il silenzio condizioni di grande povertà. Avevo sentito parlare del- nervoso della zia quando Ingabire le ha annunciato di essere incinta. le difficoltà scolastiche di una bambina sostenuta dal La ragazza ha visto nello sguardo della zia solo della rabbia. Aveva paura e progetto e avevo quindi deciso di andare a farle visita. voglia di scappare di nuovo. Non poteva più tornare a scuola, aveva perso la fiducia Il giorno in cui sono andato a incontrare Magdalena, la bambi- della zia, si sentiva veramente sola. Come avrebbe potuto prendersi cura di suo na e quattro dei suoi familiari mi aspettavano all’ingresso della figlio se non sapeva nemmeno amare se stessa? Poi arrivò una lettera. Erano casa coi loro sorrisi gentili ma timidi. Paolo e Caterina, i suoi sostenitori italiani. Ho chiesto alla madre come mai la bambina a dodici anni frequenti ancora la L’assistente sociale li aveva informati dell’accaduto e loro invece di essere seconda classe. delusi, sospendere il sostegno, hanno preso la penna in mano e iniziato a inco- La madre mi ha risposto in lacrime: “Sono io che porto il pane in casa e non pos- raggiare la ragazza. Lettera dopo lettera ad Ingabire sono arrivati tanti consigli e tante so stare in casa tutto il tempo e guidare e seguire mia figlia nel suo percorso parole affettuose. Paolo e Caterina si sono preoccupati per lei e per la bambina, e non scolastico. Dopo una pausa di alcuni secondi la madre ha continuato: hanno mai smesso di consigliarle di tornare a scuola. “Io non voglio che mia figlia finisca per trovarsi nelle mie medesime condizioni, anzi Ingabire ha pian piano riacquistato fiducia in se stessa e la voglia di tornare voglio che in futuro diventi una persona istruita.” sui banchi è diventata sempre più forte. Si è iscritta al Centro di Formazione Le ho detto che io sono un assistente sociale che lavora qui per conto dei sostenitori Professionale di Ngarama. I suoi sostenitori l’hanno aspettata, l’hanno incoraggiata e di molti bambini. le hanno dato la possibilità di studiare per raggiungere il suo nuovo obiettivo: imparare A conclusione della visita, abbiamo stabilito che la bambina venisse ad un mestiere, quello di sarta, per prendersi cura di Julienne, la sua bambina. abitare a casa mia dove c’è la corrente elettrica e vengono offerte lezioni Ora Ingabire non ha più paura perché si sente amata. Ora ha fiducia nel futuro di sostegno, dal momento che io ospito altri otto studenti delle scuole elementari i perché qualcuno l’ha guardata con amore. Si sente capace di amare la sua quali vivono e studiano in casa mia. Il suo arrivo ha sorpreso tutti gli studenti perché bambina perché Paolo e Caterina l’hanno educata all’amore. Anche la zia, ha lei dimostra più anni di quelli che ha ed è anche più grande degli altri fisicamente. Era trovato nei sostenitori italiani un esempio e ha iniziato ad interessarsi di più di Ingabire e molto contenta di conoscere gli altri perché ci sono due bambine più piccole ad aiutarla nella cura della sua piccola. di lei ma più avanti di lei negli studi. Lei ha sorriso e le ha guardate in un modo Quando Valeria, coordinatrice SAD AVSI per il Rwanda, l’ha incoraggiante e accogliente. incontrata a scuola, questa ragazza ha parlato di GIOIA Dal momento che la mia casa si trova sulla riva del lago Inlay, l’atmosfera e l’ambiente sono e di DONO. Grazie a Paolo e Caterina, che hanno fatto tranquilli e perfetti per lo studio. Il giardino stesso è circondato da muri in mattoni e ci sono piccoli racconti che cambiano la vita 79 alcune betulle e alberi di cocco che offrono ombra per il tempo libero e per lo studio. possibilità di stupirsi innanzi a qualcuno, che seppur mai visto e conosciuto, La distanza tra casa mia e la scuola è di cinque minuti a piedi. ha a cuore il tuo destino, la tua felicità. Siccome la scuola primaria è conosciuta per la qualità dell’istruzione e della discipli- Riportiamo le parole di Alberto Repossi, frutto della sua lunga esperienza come rappre- na, ho trasferito tutti e otto gli studenti, compresa lei, in questa scuola. sentante AVSI nei paesi del Medio Oriente “Vorrei infine dirvi che molti di questi bambini Poiché desidera diventare una maestra, in futuro il suo sogno potrà realiz- pensano di essere soli al mondo … pensano che il mondo sia duro, a volte crudele e zarsi. Gli studenti ospitati in casa mia vengono dai villaggi più poveri e più anche ingiusto e quando vengono a sapere che qualcuno da un paese lontani che sono quelli con maggiore necessità di persone istruite. diverso, qualcuno che non hanno mai visto o con il quale non hanno mai parlato, un ~~~ Chance aiutata dal Sostegno a distanza in Burundi qualcosa di comune qui. Non possono comprendere perché uno straniero vuole aiutarli, perché sono stati scelti, La storia di Chance, una bambina che ha conosciuto diverse preripezie e forse era fortuna o forse il disegno di Dio, è il suo modo di mostrare loro che avvenimenti dolorosi nella sua vita fin dalla tenera età, a partire dall’ab- non sono soli, che possono essere come bambini normali, che hanno una bandono del padre che l’ha lasciata, per formare una nuova famiglia, alla dignità e che hanno valore. Così caro amico sei per loro un angelo di tragica scomparsa della mamma. Dio, che aiuta questi bambini e non per i soldi, perché molti di Chance si è ritrovata sballottata da un parente all’altro finché un giorno il padre, dopo questi bambini non conoscono il valore dei soldi. È perché sono essere stato contattato ed aver parlato a lungo con il nostro assistente sociale, Floride, stati scelti e tu te ne prendi cura. Questo perché vuoi conoscerli ha capito l’errore che aveva commesso abbandonando la sua piccola e vuoi essere loro amico, soprattutto perché sei interessato ad e le ha chiesto perdono, accogliendola nella sua nuova casa insieme avere un’amicizia con loro”. alla nuova moglie. Il padre di Chance ha detto al nostro assistente: “Io sono suo padre e non ho fatto nulla finora per prendermi cura della mia piccola mentre c’è qualcuno che vive molto lontano da qui che pensa a lei ed al suo bene, ~~~ La rinascita dell’intera famiglia grazie al programma PelCa in Ecuador sostenendola e incoraggiandola, non posso che ringraziarlo, pregare per lui Da circa una decina di anni AVSI opera in Ecuador con il programma “Preescolar en la e dirmi che sono stato egoista ed irresponsabile e devo recuperare il tempo Casa” ovvero Asilo in casa (PelCa) destinato alle comunità rurali più distanti e bisogno- perduto sperando nel suo perdono...” se e quelle che vivono nella periferia della capitale Quito. Oggi Chance vive contenta ed amata col suo papà e questo ricongiungi- È stato sin dall’inizio un metodo davvero innovativo, che ha riscosso molti consensi. mento famigliare è stato possibile grazie al percorso educativo che AVSI ha Si tratta di un intervento centrato sull’educazione e la crescita dei bambini tra 0 e 5 messo in opera ogni giorno con la sua famiglia. anni, che trova una sua espressione anche nella formazione dei genitori, soprattutto ~~~ Il valore di un sostegno a distanza 80 completo estraneo vuole aiutarli ed essere loro amico non lo capiscono perché non è le mamme. Queste, qualche volta anche insieme ai padri, incontrano periodicamente i nostri educatori che danno loro consigli e idee da attuare poi a casa nella vita di tutti i giorni per accompagnare il bambino nella crescita. Che valore ha un sostegno a distanza? Un valore economico, materiale? La possi- Il Sostegno a distanza (SAD) ha non solo lo scopo di aiutare un bambino a crescere bilità di studiare e mangiare? Quella di curarsi? Certamente l’opportunità di studiare, bene, studiare e sviluppare le proprie potenzialità grazie alla guida di adulti che si pren- mangiare, vestirsi, curarsi è essenziale, ma ve ne è una ancora più importante: la dono cura di lui, ma anche di migliorare il suo ambiente di vita. Ecco perché attraverso piccoli racconti che cambiano la vita 81 Natale e la giornata del bambino confezionando decorazioni per la casa e materiali di il SAD si cerca di favorire l’intera comunità. supporto. Pubblichiamo la bella lettera che Verónica Patricia, madre di due bimbi, Nel quarto anno il mio più piccolo ha iniziato la scuola. Con le conoscenze acquisite ci ha scritto, nella quale traccia un bilancio della sua esperienza nel programma negli anni precedenti ha superato gli esami con successo. In quell’anno abbiamo Pelca: continuato a lavorare sia con i compiti a casa sia con i libri. Mi chiamo Verónica Patricia Echeverría Prades, ho 38 anni e sono sposata con Quest’anno mio figlio frequenta il secondo anno della scuola di base e noi andiamo Javier Vega Salas da 10 anni e 7 mesi, abbiamo due bambini belli ed intelligenti: alla riunione una volta ogni quindici giorni. I miei bambini vanno benissimo a scuola e Yandri Juniño, 9 anni e Jeremy Jordano, 6 anni. La nostra famiglia è stata accolta da continuano a farsi degli amici nuovi. AVSI nel maggio 2007. Il mio secondo figlio ha iniziato a ricevere il sostegno e siamo La mia referente monitora periodicamente i miei figli per verificare i loro progressi e, entrati a far parte di questa magnifica esperienza. eventualmente, per rinforzarli. Se mi venisse chiesto se il programma funziona, senza Attraverso di essa abbiamo conosciuto persone grandi e generose che, con la loro dubbio risponderei di sì, prima di tutto perché i genitori sono coinvolti nell’educazione attenzione e sincerità, hanno reso speciale il periodo trascorso insieme. Sono passa- dei figli, secondo perché con costanti sforzi otterremo ottimi studenti e ragazzi con ti già 5 anni pieni di allegria, tristezza, insegnamenti e tanto da imparare sia per i miei valori saldi, pieni d’amore e sicuri di se stessi. figli sia per me e mio marito. Quando siamo entrati il figlio più grande aveva 4 anni e In questo periodo ho avuto anche l’onore di partecipare come madre collaboratrice; 2 mesi, il secondo un anno e 3 mesi. Abbiamo preso parte al programma Pelca ed è insieme ad altre mamme ci riunivamo un giovedì al mese, condividendo temi d’inte- stato qualcosa di nuovo: non mi ero mai trovata nella posizione di dover insegnare ai resse comune, esperienze, risate, piani, programmi speciali. Sono stata invitata a miei figli ciò che è adeguato nei primi anni di vita, infatti con il più grande avevo com- partecipare a corsi di bigiotteria, di preparazione di spuntini e manifattura; ho seguito messo alcuni errori che sto pian piano correggendo e che non si sono ripetuti col perfino un corso di amministrazione d’impresa. Tutto ciò mi è servito molto, poiché più piccolo. Entrambi i miei due figli si sono fatti più indipendenti e socievoli; hanno ho scoperto abilità che non credevo di avere. Anche mio marito ha seguito corsi da perso il loro timore di ritrovarsi con gli altri bambini. Inoltre i temi sulla formazione idraulico ed elettricista ed ha partecipato alle riunioni quindicinali con me e i bambini. personale, nutrizione, salute mi hanno aiutata molto a migliorare come mamma e Questo non è tutto: a san Valentino siamo andati in un’osteria, la “Moniluco”; erava- sposa. Condividere esperienze con altre madri, parlare di cose personali, consigliarci mo coppie e abbiamo condiviso giochi e foto, fatto passeggiate e mangiato insieme. fra noi e darci dritte per migliorare la relazione coi figli e col partner, il provare sia È stata una giornata stupenda. Le coppie con più anni di matrimonio ci hanno tristezza sia allegria mi hanno reso cosciente che non ero la sola preoccupata di non raccontato la loro esperienza, ci hanno consigliato come creare un buon focolare saper lavorare, stimolare e orientare i miei figli nei loro primi anni di vita. Tutto ciò è domestico con un padre coraggioso, una madre prudente e figli obbedienti. stato interessante e nuovo. Sono molto grata ad AVSI e a tutti coloro che ci Nel secondo anno mio figlio ha iniziato ad imparare di più e secondo temi più artico- lavorano. La mia vita è cambiata radicalmente: prima lati, quando li ho visti lavorare, ho capito che erano molto capaci e che tutto ciò che ero una donna insicura e di pessimo umore, oggi mancava loro erano una spinta e più fiducia dalla loro mamma. invece sono più paziente. Devo tutto ciò ai colloqui, Anche nel terzo anno abbiamo lavorato sodo, con disciplina e costanza affinché i a mio marito, alle educatrici per la loro pazienza coi miei figli migliorassero ogni giorno. Benché Yandri non fosse formalmente inserito nel nostri figli. programma ha sempre accompagnato il fratellino, esercitandosi allo stesso modo e Ringrazio la Fondazione AVSI di avermi permesso di condividendo tutto. fare parte di questa grandiosa famiglia. Però la vita non è fatta solo di libri e compiti a casa: abbiamo tenuto anche riunioni Con affetto, per festeggiare i compleanni dei bambini e delle mamme; abbiamo festeggiato il 82 Verónica Patricia Echeverría Prades piccoli racconti che cambiano la vita 83 AVSI chi è La Fondazione AVSI è una organizzazione non governativa, ONLUS, nata nel 1972 e impegnata con oltre 100 progetti di cooperazione allo sviluppo in 37 paesi del mondo di Africa, America Latina e Caraibi, Est Europa, Medio Oriente, Asia. AVSI opera nei settori socio-educativo, sviluppo urbano, sanità, lavoro, agricoltura, sicurezza alimentare e acqua, energia e ambiente, emergenza umanitaria e migrazioni, raggiungendo più di 4.000.000 beneficiari diretti. La sua missione è promuovere la dignità della persona attraverso attività di cooperazione allo sviluppo con particolare attenzione all’educazione, nel solco dell’insegnamento della Dottrina Sociale Cattolica. Lo staff AVSI è composto da circa 1.400 persone che lavorano in queste attività. Una rete di circa 1.000 volontari in Italia, coinvolta in attività di sensibilizzazione e fundraising a favore di AVSI, incontra in un anno circa 400.000 persone. Nel 2012, AVSI ha ricevuto contributi per un importo complessivo di circa 28 milioni di euro metà da donatori istituzionali e metà da privati. La raccolta complessiva da parte del sistema AVSI nel mondo ammonta a circa 40 milioni di euro. Tra i suoi principali donatori istituzionali figurano il Ministero degli Esteri Italiano, l’Unione Europea, USAID, la FAO, l’UNICEF, la Banca Mondiale. Fondazione AVSI lavora con 700 partner locali (Istituzioni governative, educative, sanitarie, organizzazioni non governative e organizzazioni religiose); con donatori privati e pubblici, come comuni, province, regioni, stato Italiano, Unione Europea, Cooperazioni bilaterali, organismi internazionali, Banche di sviluppo. AVSI è promotrice di un network di oltre 60 organizzazioni, ovvero una rete informale di soggetti del privato sociale che in modo sistematico, collaborano per la realizzazione di progetti, per la riflessione comune sulle problematiche dello sviluppo, per condividere metodi ed esperienze. Il network comprende soci fondatori e soci partecipanti di AVSI, ma anche partner. Una rete legata dall’amicizia operativa. Il bilancio di AVSI è certificato da una delle maggiori società di revisione ed è pubblicato sul sito. AVSI è riconosciuta dal 1973 dal Ministero degli Esteri Italiano come organizzazione non governativa di cooperazione internazionale (ONG); è registrata come Organizzazione Internazionale presso l’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale degli Stati Uniti (Usaid); è accreditata dal 1996 al Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite di New York (Ecosoc); è accreditata presso il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia di New York (Unicef); è accreditata presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo dell’Industria di Vienna (Unido); è inserita nella Special List delle organizzazioni non governative dell’Organizzazione Internazionale dell’Onu per il Lavoro di Ginevra (Ilo); aderisce a UN Global Compact, è iscritta nella lista dell’Agenzia delle Entrate come organizzazione non lucrativa per il 5 per mille. è associata alla CDO Opere Sociali che, con le sue oltre 1.400 realtà non profit in tutta Italia, offre ad AVSI una grande possibilità di attingere know how per i progetti e i partner nei paesi in cui opera. AVSI ha avviato una riflessione sull’esperienza per fare patrimonio delle lezioni apprese, istituendo il Knowledge Center e collaborando con la Fondazione per la Sussidiarietà per l’approfondimento di tematiche antropologiche e la comprensione dei fenomeni socio-economici secondo una visione basata sulla centralità della persona e il valore del bene comune. AVSI è anche un Ente autorizzato dal Governo italiano per le adozioni internazionali. 84 piccoli racconti che cambiano la vita 85