Essbiographie in der Pflege
Ein Ratgeber und Erhebunginstrument für professionnell Pflegende
Autrici: Nadine Zens/Stefanie Ebel
Curatore: Kuratorium Deutsche Altershilfe
Traduzione: Tatiana Calari
Adattamento: Rita Bencivenga
Questo testo è un riassunto di un libretto non più disponibile in lingua originale in quanto il
progetto cui si riferisce non è più finanziato. Il libretto è stato condiviso con i Partner del progetto
FILL da parte del partner tedesco, VNB, in occasione dell’incontro di progetto che si è tenuto ad
Hannover. I contenuti sono stati giudicati interessanti dai soci di ALPHA che ne hanno curato una
traduzione/adattamento.
La biografia alimentare nell'assistenza al malato
Consigli e strumenti per l'assistenza professionale
L'idea di una “biografia alimentare” nasce dalla constatazione di una serie di fattori:
- Tutte le persone, anziane e non, hanno bisogno di una assunzione equilibrata dei diversi cibi, in
modo da bilanciare l'assunzione di carboidrati, vitamine, grassi. L'idratazione del corpo deve essere
costante.
- Tuttavia nelle persone anziane che vivono con forme di demenza si osserva un minore stimolo
della sete (con rischio di disidratazione), ma anche un minore appetito, quindi occorre spesso
persuadere il paziente a mangiare. Il paziente può non riconoscere più le pietanze come tali, può
avere problemi a digerire alcuni cibi, può rifutare tutto ciò che ha un sapore amaro, può avere timori
infondati di essere avvelenato.
Aspetti culturali
Nell'assistenza alla persona anziana, nell’individuazione dei piatti preferiti è importante tener conto
delle particolarità regionali e culturali, e non bisogna trascurare, in caso di pazienti di origine
straniera, possibili problemi legati alle differenze linguistiche e culturali che incidono
sull'assunzione del cibo.
Il lavoro biografico di cui si parla in questo libretto si rifà al concetto di “The Life Review” (196163), sviluppato dallo psichiatra americano Robert Neil Butler1 e basato sul ricorso ai ricordi di
persone anziane per risolvere conflitti personali o familiari all’avvicinarsi della morte. Ispirandosi a
questa tecnica, è stata sviluppata una tecnica che aiuta a riflettere sulla propria “biografia
alimentare”.
Biografia alimentare
1 Robert Neil Butler (1927-­‐2010) è stato un ricercatore e psichiatra che ha cambiato il modo in cui il mondo riflette sull’invecchiamento e sulle persone anziane. Vincitore di un premio Pulitzer, Butler ha coniato il termine "ageism" (sul modello di termini quali sessismo, razzismo) per attirare l’attenzione sulla discriminazione nei confronti delle persone anziane. Tutto ciò che viviamo lascia una traccia nella nostra vita, anche le sensazioni piacevoli che abbiamo
provato degustando alcune pietanze
Possiamo identificare 3 fasi:
- L'infanzia, durante la quale le preferenze e le abitudini alimentari sono imposte dalla famiglia
- L'adolescenza /eta adulta in cui le esperienze esterne impregnano le abitudini alimentari (viaggi,
nuovi stili di vita)
- Una terza fase coincide con la vita in comune con altre persone, che fa sì che si adottino nuove
abitudini alimentari
Nelle persone che vivono con la demenza gli autori del libretto hanno riscontrato come le
preferenze alimentari risalenti ad epoche precedenti (infanzia, adolescenza) abbiano il soppravento
nel determinare le preferenze attuali.
La conoscenza del percorso biografico alimentare degli individui che hanno in cura può pertanto
aiutare le persone che assistono i malati.
Si propone quindi l’utilizzo di questionari che permetteranno di raccogliere le informazioni
necessarie, ponendo domande diverse relative alle diverse preferenze alimentari, a seconda dell'età
e dei vari pasti della giornata. Si parte da una ricostruzione generale della storia alimentare della
persona per poi approfondire determinati aspetti relativi al gusto, festività particolari che hanno un
significato anche alimentare per la persona, le preferenze ed esigenze in relazione alle bevande o
alla consistenza del cibo.
La rielaborazione di questi dati é un processo lungo nel quale saranno coinvolti diversi attori: la
famiglia ma anche il personale assistenziale.
Tabella tipo – Questionario generale
Giornata
Pasto
Colazione
Pranzo
Merenda
Cena
Fuori pasto
Infanzia
Età adulta
Attuale
Alcune domande permettono di compilare in maniera guidata la tabella:
• Come si cucinava una volta a casa sua?
• Quale era il suo piatto preferito nell’infanzia?
• Ci sono pietanze che aveva l'abitudine di mangiare e che ora non mangia più?
• Quale é la sua cucina preferita?
Tabelle simili sono utilizzate per indagare altre componenti:
- Gusto (dolce, amaro, acido, grasso, avversione per alcuni cibi)
- Bevande (caffé, tee, latte, succo di frutta, acqua, alcolici)
- Consistenza preferite o non gradite (asciutto, friabile, liquido,…)
- Occasioni particolari (cucina regionale, festività, malattie, giorni della settimana)
Consigli per la somministrazione e rielaborazione dei questionari
•
Compilate i questionari preferibilmente ad uno stadio iniziale della malattia
•
Interrogate anche i familiari e le persone che hanno vissuto recentemente con il/la
paziente, in quanto spesso possono fornire dettagli sulle abitudini alimentari, tali da integrare le
informazioni date dal paziente stesso
•
Lavorate in maniera cronologica, iniziate ad esplorare l'infanzia e proseguite verso le
età successive, ricordate che le persone che hanno forme di demenza possono ricordarsi di
particolari della loro infanzia in maniera più precisa di quanto possano fare anche per periodi molto
più recenti
•
Cercate di facilitare il flusso del racconto, facendo in modo che la persona racconti
episodi o descriva situazioni piuttosto che rispondere a monosillabi o con frasi brevi a delle
domande troppo dirette.
I dati raccolti potranno aiutarvi a preparare cibi graditi alla persona, rendendo il momento del pasto
più semplice da gestire e migliorando la qualità di vita sia di chi consuma il pasto sia di chi lo serve
o lo somministra.
Ovviamente bisogna sempre essere attenti, osservare le reazioni della persona e in caso segnali di
non gradire qualcosa privilegiare l’osservazione piuttosto che i dati raccolti: come tutti, anche le
persone che vivono con la malattia di Alzheimer cambiano gusti e abitudini, anche se non sono in
grado di comunicarcelo direttamente.
Food In Later Life. FILL
http://fill-project.eu
Il progetto FILL, dedicato all’alimentazione in età avanzata, mira a fornire una prospettiva internazionale, interculturale e multidisciplinare su come la preparazione dei cibi e l’alimentazione dovrebbero cambiare nel corso degli anni per adattarsi ai cambiamenti delle esigenze nutrizionali e degli stili di vita. Partner del Progetto
Kaplan Consultants, Parigi, Francia kaplan-consultants.org
ALPHA Association, Genova, Italia www.associazionealpha.it
IFITS, Neuilly sur Marne, Francia
uniT, Graz,Austria www.uni-t.org
VNB, Hannover, Germania www.vnb.de
West Lothian College, Livingston, Regno Unito www.west-lothian.ac.uk
DISCLAIMER This project has been funded with support from the European Commission. This publication reflects the views only of the author, and the Commission cannot be held responsible for any use which may be made of the information contained therein. DISCLAIMER Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. Gli autori e le autrici sono i soli responsabili di questa pubblicazione e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. 
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ALPHA Buone Pratiche Germania 01