L.R. n.37/99 Progetto n. 9 di Ricerca e Sperimentazione “Caratterizzazione Formaggi” Soggetti interessati Progetto coordinato da: Università Politecnica delle Marche (UNIVPM) - Dipartimento di Scienze Alimentari, Agro-Ingegneristiche, Fisiche, Economico-Agrarie e del Territorio (SAIFET), Responsabile Tecnico-Scientifico Prof.ssa Francesca Clementi, con coinvolgimento in qualità di Partners cofinanziatori di: CIA Marche, Azienda Pala di Tavoleto (PU), Azienda Pittalis Bernardo di Ostra (AN), Caseificio Martarelli Formaggi di Camerata Picena (AN), Caseificio Meloni di Piobbico (PU). Per la realizzazione del progetto ci si è altresì avvalsi della collaborazione di: Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche (IZSUM), Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio (ONAF); Centro Italiano di Analisi Sensoriale. Obiettivi progettuali I formaggi tradizionali e tipici hanno un’origine molto antica e portano con sé il plus– valore della cultura di un determinato territorio, ma sono anche depositari e garanti di un patrimonio di biodiversità biologica, altrettanto importante. Un aspetto fondamentale che caratterizza la qualità nutrizionale e sensoriale di tali formaggi è, senza dubbio, la materia prima utilizzata nonché gli ambienti di caseificazione; esiste infatti una biodiversità nascosta, apportata dalle popolazioni di microrganismi filo-caseari naturalmente associati a tali produzioni e selezionati da secoli di pressione selettiva. La valorizzazione dei prodotti tradizionali, e più in generale, dei prodotti di pregio e di nicchia, ne richiede una appropriata tutela nei confronti di prodotti imitatori e competitori, che vengono immessi sul mercato con denominazioni uguali o simili, ma che non presentano le stesse peculiari caratteristiche. Obiettivo della presente ricerca è stato la caratterizzazione chimico-fisica, microbiologica, aromatica e sensoriale di alcune produzioni lattiero-casearie della regione Marche, finalizzata alla identificazione di marcatori di qualità, per la discriminazione, su base 1 oggettiva, di tali produzioni da competitori industriali di uguale denominazione, ma minore pregio. Oltre alle analisi chimico-fisiche e microbiologiche, che consentono di stabilire il valore nutrizionale di un alimento o la sua salubrità, ci si è avvalsi anche del test di preferenza, che evidenzia l’accettabilità di un prodotto da parte del consumatore e ne caratterizza il profilo sensoriale, utilizzando lo stesso consumatore quale strumento di misura (Consumer test). Le valutazioni sensoriali, possono, infatti, contribuire ad individuare i parametri tipicizzanti di uno specifico prodotto agro-alimentare, indicando il grado di percezione di tali parametri da parte del consumatore, e indirizzare così i produttori nella scelta di sistemi produttivi/gestionali più efficaci per salvaguardare ed esaltare le peculiarità dei prodotti, maggiormente recepite dal mercato. Azioni realizzate Lo studio è stato condotto prendendo in considerazione tre tipologie di formaggio tradizionalmente prodotte nella regione Marche (Pecorino, Caciotta e Caprino) ed un quarto formaggio (Caserotto), ottenuto dall’azienda Pittalis Bernando di Ostra con latte crudo vaccino ed una tecnologia casearia innovativa, basata sull’aggiunta direttamente in caldaia di olio di oliva monovarietale Raggia, varietà tipica della provincia di Ancona. Il campionamento di Pecorino, Caciotta e Caprino a latte crudo, prodotti senza l’aggiunta di starter commerciali, è stato effettuato in tre caseifici artigianali della regione Marche, situati nelle provincie di Ancona e Pesaro-Urbino, partner del progetto di ricerca (Azienda Agricola Pala Luca; Caseificio Meloni, Caseificio Martarelli Maria Luisa), mentre il campionamento dei corrispondenti competitori industriali, ottenuti con latte pastorizzato ed aggiunta di starter commerciali, è stato effettuato prelevando prodotti da un ipermercato della provincia di Ancona; complessivamente sono stati campionati 29 formaggi, di cui 8 Caprini, 12 Pecorini e 9 Caciotte da latte misto. Tutti i campioni sono stati sottoposti a: 1. determinazione del contenuto di NaCl, proteina grezza e grassi totali; 2. misurazione di pH, attività dell’acqua (aw), numero di perossidi della sostanza grassa; 3. ricerca di Listeria monocytogenes, Salmonella spp. ed enterotossine stafilococciche; 4. enumerazione di batteri lattici mesofili e termofili; 5. analisi PCR-DGGE della popolazione batterica; 6. analisi della componente volatile mediante SPME-GC. 2 L’insieme dei dati composizionali, microbiologici, e del profilo aromatico è stato sottoposto ad analisi PCA (Principal Component Analysis) e PLS-DA (Partial Least Square Discriminant Analysis). Per lo svolgimento del Consumer Test in totale sono stati reclutati circa 250 giudici non addestrati, che hanno consentito di ottenere, per ciascuna tipologia di formaggio, un numero di responsi tale da garantire la significatività dei dati rilevati. La selezione dei giudici è stata basata su sesso ed età, nell’intento di definire un gruppo di potenziali consumatori rappresentativo del profilo demografico nazionale. I quesiti sottoposti agli intervistati sono stati formulati evitando risposte aperte e prevedendo una scala di valutazione da 1 a 9 punti. Nell’ultima domanda del questionario, si è chiesto poi di esprimere, per ciascuna tipologia di formaggio, la preferenza verso la produzione artigianale o industriale. Risultati e considerazioni Tutte le produzioni in studio sono risultate conformi ai limiti legislativi previsti per i parametri igienico-sanitari considerati. L’analisi multivariata mediante PCA dei dati composizionali, microbiologici e gascromatografici ha prodotto un modello a 2 componenti che spiega il 33% della varianza. Nello score plot t1/t2, le 3 tipologie di formaggio sono risultate ben separate; al contrario, non è stato possibile distinguere i formaggi sulla base del processo produttivo (utilizzo di latte crudo o pastorizzato), indipendentemente dalla tipologia considerata (Caciotta, Pecorino o Caprino). Il corrispondente loading plot ha permesso di evidenziare i seguenti 3 gruppi di variabili: 1. variabili relative al profilo aromatico, che sono risultate responsabili della distinzione dei formaggi appartenenti alla tipologia Caprino; 2. variabili relative a conte microbiche, proprietà fisico-chimiche e composizionali, che hanno permesso di separare i formaggi appartenenti alla tipologia Caciotta; 3. variabili relative all’ecologia microbica, che sono risultate utili per discriminare i formaggi appartenenti alla tipologia Pecorino. In particolare, conte più elevate di batteri lattici e valori più alti di acqua hanno permesso di differenziare le Caciotte dai Pecorini e Caprini; questi ultimi a loro volta sono stati caratterizzati attraverso concentrazioni più elevate di composti aromatici, mentre i Pecorini si sono distinti per la presenza delle specie Lactobacillus coryniformis, Lb. rhamnosus e Lb. plantarum. 3 L’analisi PLS-DA ha prodotto anch’essa un modello a 2 componenti, il cui score plot t1/t2 ha confermato la separazione delle 3 tipologie di formaggio. Dall’analisi del corrispondente loading plot, è emerso che tale separazione è principalmente dovuta a 6 descrittori legati alla definizione del profilo aromatico, riguardanti il contenuto in acido butirrico, caproico, enantico, caprilico, caprico ed undecenoico. L’approccio utilizzato ha permesso, nel complesso, di caratterizzare le produzioni casearie considerate, nonché di identificare marcatori utili per una discriminazione oggettiva delle stesse. I consumer test condotti durante il periodo di ricerca sono stati eseguiti per ottenere ulteriori informazioni sul grado di apprezzamento da parte del consumatore nei confronti delle produzioni artigianali dei 4 caseifici partner del progetto, in comparazione ai competitori industriali reperibili in commercio con la stessa denominazione. Poiché le valutazioni hanno riguardato produzioni puntuali della stessa tipologia di formaggio, campionate presso il medesimo partner nei tre anni di ricerca, i risultati non possono essere intesi come estendibili alla intera produzione dei caseifici partner, ma come indicatori di massima. I risultati dei Consumer test eseguiti sulle produzioni di formaggio Caprino del Caseificio Meloni sono in linea di massima sovrapponibili, in quanto le valutazioni hanno sempre evidenziato una preferenza del consumatore verso il competitore industriale, probabilmente a causa del forte profilo sensoriale della produzione artigianale, maturata in fosse tufacee. I consumer test per la valutazione del Caserotto (azienda agricola Pittalis Bernardo) hanno invece evidenziato la decisa preferenza di questo rispetto al suo competitore industriale (una caciotta a base latte bovino pastorizzato, prodotta mediante aggiunta di starter commerciali). Per quanto riguarda infine la Caciotta (azienda agricola Pala Luca) e il Pecorino (caseificio Martarelli Maria Luisa) i Consumer test hanno mostrato dati discordanti, in quanto i Consumer test condotti durante il primo ed il terzo anno di studio hanno mostrato una preferenza dei giudici non addestrati per le produzioni artigianali, mentre i Consumer test condotti nel secondo anno hanno evidenziato un maggiore apprezzamento verso le produzioni industriali. 4