A pragmatic Approach to Capital Account Liberalization Eswar S. Prasad Raghuram G. Rajan DISCUSSION PAPER April 2008 PRESENTAZIONE ANDREY GORELIKOV ANDREA FALCONIO ERGEN PRESPA DEFINIZIONE E TEORIA CONVENZIONALE • Liberalizzazione dei flussi di capitale: consiste nel permettere la libera circolazione dei fondi in entrata ed in uscita nell’economia di un paese. Paesi a basso reddito (low-income) Capitale Paesi ad alto reddito (high-income) Accesso al capitale esterno dovrebbe accelerare la crescita del paese a basso reddito e permettere ai residenti del paese ricco di ottenere dei guadagni superiori … QUADRO STORICO Intorno al 1995 quasi tutti i maggiori economisti sostenevano : Liberalizzazione dei flussi - passo essenziale (vedi caso FMI) Però… La crisi finanziaria dell’Asia orientale nel 1997-98 solleva dei dubbi: La Corea del Sud, Economia apparentemente sana e ben amministrata prima della crisi fu gravemente danneggiata da: 1)massicci ritiri del capitale 2)altissima volatilità della valuta DUE FATTI STILIZZATI IN CONTRASTO CON LA TEORIA CLASSICA DEI BENEFICI DELL’INTEGRAZIONE FINANZIARIA Il paradosso di Lucas I casi di Cina e India Ma allora quali sono i benefici dell’integrazione finanziaria? I BENEFICI INDIRETTI O “COLLATERALI” DELL’INTEGRAZIONE FINANZIARIA Sviluppo istituzionale Sviluppo del sistema finanziario Miglioramenti nella corporate governance Effetto “disciplina” sulle politiche macroeconomiche Tali benefici si manifestano solo nel medio/lungo periodo e solo in quei Paesi che hanno raggiunto un livello minimo di sviluppo istituzionale. CONCETTO DI SOGLIA Livello minimo di qualità istituzionale (cioè, qualità della public governance e del sistema legale e giudiziario nonché trasparenza del governo) Per lo più: Nella situazione sotto soglia Effetto distruttivo sul paese (operatori esteri effettuano massiccio ritiro degli investimenti ai primi segni di problemi) E’ impossibile determinare se Paese si trova sopra o sotto la soglia, però… Periodo benigno all’apertura Periodo in cui il rischio associato all’apertura è minore CARATTERISTICHE DEL PERIODO BENIGNO 1) LE ELEVATE RISERVE IN VALUTA ESTERA (alla fine del 2007 i paesi emergenti detenevano 5 mld di dollari, rispetto agli 0,7 mld del 95) Anche se queste riserve sono un cuscino rilevante per le eventuali: - -crisi finanziarie - -attacchi speculativi sulla moneta nazionale - -crisi della bilancia dei pagamenti Creano problemi di due tipi: 1)Sempre più difficile la “sterilizzazione” (con bonds governativi) dei flussi in entrata apprezzamento della moneta nazionale 2)La maggior acquisizione di titoli a basso rendimento dai governi esteri finanziati dal debito ad alto rendimento nel paese di origine Segue… Tre tipi di risposta al problema: 1) L’uso più creativo delle riserve (ad es. ricapitalizzando le banche nazionali o convertendo nelle riserve di petrolio) 2) Creare dei fondi sovrani (Sovereign Wealth Funds) che reinvestono le riserve negli asset ad alto rendimento esteri 3) Espandere le opportunità di deflussi dei capitali privati all’estero 2) CAMBIAMENTO NELLA COMPOSIZIONE DEGLI AFFLUSSI DI CAPITALE LORDI AFFLUSSI LORDI (In MIL..$ ) 1980-1984 1985-1989 1990-1994 1995-1999 2000-2004 Mercati emergenti 66 60 194 328 288 % di debito 83 69.3 63.9 48.2 39.3 15.5 27.3 24.4 40.7 48.6 % di inves. portaf. 1.5 3.4 11.7 11 12.1 Altri Paesi in via di sviluppo 6 4 7 13 16 % di debito 83.8 82.2 71.8 58.6 55.4 % di FDI 15.1 17.2 27.7 40.9 44.2 1.1 0.6 0.5 0.5 0.4 % di FDI % di investimento di portafoglio Segue… Evidentemente, la maggiore importanza relativa degli FDI implica un minore rischio di crisi della bilancia dei pagamenti e quindi anche un minore rischio di cambio. Inoltre, all’interno della categoria “debito”, a differenza del passato, sono compresi prevalentemente titoli di debito a lunga scadenza denominati nella valuta locale. ulteriore riduzione dei suddetti rischi 3) PASSAGGIO DAL SISTEMA DI CAMBI FISSI ALL’INFLATION TARGETING DA PARTE DI MOLTI PAESI EMERGENTI La combinazione tra integrazione finanziaria e sistema di cambi fissi favorisce il verificarsi di crisi finanziarie e della bilancia dei pagamenti: problema della “triade impossibile”; problema della credibilità del tasso di cambio fissato. Sebbene l’lnflation targeting consenta il superamento di tali problemi, esso può generarne altri ma di minore rilevanza. In particolare: se gli afflussi di capitale dall’estero la BC i tassi d’interesse per contrastare le pressioni inflazionistiche e il tasso di cambio si apprezza; questo, tuttavia, danneggia le imprese esportatrici e fa la disoccupazione. Tale problema può essere risolto mediante aiuti fiscali a tali imprese. 4) SVILUPPO DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE Questo implica: minore rischio di insolvenza a seguito di improvvise riduzioni nell’afflusso di capitali; possibilità di flussi di capitale occulti ad esempio attraverso la sovra o sotto fatturazione delle partite commerciali (caso della Cina). Controllo di capitali Alcuni casi concreti di controlli Controllo deflussi America Latina (1980-1990) esito negativo Malesia (1997-1998) esito “sospetto” Controllo afflussi Cile. Esito “sospetto”. Perfezionamento settore privato. Tailandia. La tassa sui afflussi di portafoglio fece crollare la borsa India(2007). Perfezionamento settore privato. Considerazioni • I deflussi sono più semplici da controllare rispetto agli afflussi. • Il controllo è efficiente dove il sistema finanziario e le istituzioni funzionano bene. • Dopo il breve termine perdita di efficacia dei controlli. Costi del controllo Minore efficienza economica. Distorsione delle decisioni sugli investimenti da parte di imprese multinazionali. Non persegue l’obiettivo di riduzione delle probabilità delle crisi finanziarie (in particolare di crisi bancarie) Approccio concreto (SINTESI) 1) Solo i paesi sopra una certa soglia di sviluppo economico ed istituzionale sono pronti per la liberalizzazione dei flussi di capitali 2) Quando l’ambiente è favorevole, la liberalizzazione può contribuire al raggiungimento della suddetta soglia 3) Per contrastare l’effetto degli afflussi si propone di favorire i deflussi piuttosto che sterilizzare ed accumulare riserve 4) Tuttavia, nella prima fase della liberalizzazione è opportuno controllare i deflussi di capitali privati per evitare “fughe di capitali” Modello proposto • Fondi chiusi autorizzati dalle istituzioni. • Attraverso i depositi acquisteranno valuta estera in cambio di quella nazionale dalla BC. • Uso della valuta in una vasta gamma di asset stranieri. • Le licenze saranno emesse attraverso aste. Modello proposto di controllo dei deflussi Punti di forza del modello Netta separazione tra BC e fondi. Possibilità per investitori domestici di crescere (learning-byinvesting). Maggiore diversificazione per i privati. Più efficienza per il sistema finanziario. GRAZIE PER L’ATTENZIONE!