UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE FACOLTÀ DI ECONOMIA “GIORGIO FUÀ Financial Globalization: a Reappraisal M. Ayhan Kose, Eswar Prasad, Kenneth Rogoff e Shang-Jin Wei Corso di Economia Monetaria Internazionale Prof. Andrea F. Presbitero A.A. 2008/2009 Lavoro di: Camarri Valentina Fortunati Paola Gobbi Daniela GLOBALIZZAZIONE FINANZIARIA Oggetto di un acceso dibattito che ha portato all’emergere di giudizi contrastanti in merito alla positività o meno di tale fenomeno. Il paper si concentra su: Misurazione dell’apertura finanziaria Benefici e svantaggi connessi a tale fenomeno Effetti della globalizzazione finanziaria sulla crescita e sulla volatilità dei capitali MISURAZIONI DELL’APERTURA FINANZIARIA • • 1. 2. 3. Approccio tradizionale (misurazione dell’apertura finanziaria basata sulle restrizioni legali applicate ai flussi di capitale). AREAER Misurazione basata sugli anni impiegati da un paese ad effettuare una reale apertura finanziaria. CRITICHE Non viene catturato il grado di controllo del capitale, che può cambiare nel tempo anche se le restrizioni legali restano invariate. Le misure non riflettono sempre l’effettivo livello di integrazione di un’economia nel mercato internazionale del capitale. Nonostante l’ampia copertura dell’AREAER alcune tipologie di controllo non vengono conteggiate come tali. LA GLOBALIZZAZIONE DE JURE E DE FACTO GIOCA UN RUOLO FONDAMENTALE NELLA COMPRENSIONE DEL REALE PROCESSO DI INTEGRAZIONE FINANZIARIA DI UN PAESE. Globalizzazione de jure indotta da decisioni di policy Globalizzazione de facto effettiva apertura agli scambi MA QUALI SONO LE MISURAZIONI DE-FACTO DELL’INTEGRAZIONE? Misurazione dell’integrazione basata sui prezzi degli strumenti finanziari Problematiche pratiche riscontrate nell’utilizzo di tale metodo soprattutto per i mercati emergenti e i PVS. -gli strumenti finanziari in tali economie possono includere una moltitudine di rischi -i premi di liquidità sono difficili da quantificare. MISURAZIONE DELL’INTEGRAZIONE “QUANTITY BASED” BASATA SUI FLUSSI EFFETTIVI È la misurazione che meglio consente di stabilire l’integrazione finanziaria di fatto dei paesi. È preferibile l’utilizzo di flussi lordi netti (afflussi+deflussi) (flussi in entrata-flussi in uscita) ? GENERALMENTE SI UTILIZZANO PREFERIBILMENTE I FLUSSI LORDI PERCHÉ RISULTANO: -MENO VOLATILI -PIÙ COERENTI ALL’ANALISI DELL’INTEGRAZIONE FINANZIARIA Anche se……. I flussi lordi annuali tendono ad essere instabili e oggetto di errori di misurazione!!! quindi per ovviare a tale problema si utilizza la somma delle attività e delle passività sul PIL. IFI= (A+P)/PIL LANE-MILESI-FERRETTI Hanno costruito un data set delle attività e delle passività lorde per 145 paesi nel periodo che va dal 1970 al 2004. Contiene informazioni sulla struttura finanziaria e si focalizza su: IDE Investimenti azionari di portafoglio Debito estero QUALI EFFETTI HA LA GLOBALIZZAZIONE FINANZIARIA SULLA CRESCITA E SULLA VOLATILITÀ DEI FLUSSI DI CAPITALE? MODELLO DELLA CRESCITA NEOCLASSICO Trasferimento di capitale dai paesi ricchi a quelli poveri. Ciò implica: • Vantaggi per i paesi ricchi a causa dell’alto rendimento del capitale; • Vantaggi per i paesi poveri in termini di maggiori investimenti, riduzione del costo del capitale,integrazione del limitato risparmio interno, miglioramento del livello tecnologico e del settore manageriale e organizzativo. Teoria confutata dal paradosso Paradosso di Lucas L’INTEGRAZIONE FINANZIARIA HA GENERATO BENEFICI..MA… I movimenti di capitale hanno conosciuto un andamento estremamente volatile che ha concorso alla determinazione dello scoppio di crisi finanziarie nelle economie emergenti. Caratteristiche della crisi: 1. Forte afflusso di capitali esteri 2. Perdita di fiducia sul mercato Quindi: Fuga di capitali Crollo del tasso di cambio Twin crises: bancaria e valutaria CRISI FINANZIARIE DEGLI ANNI ‘90 MESSICO : sospinto dalle prospettive di realizzazione del NAFTA Intensificazione degli afflussi di capitale. MA… agli inizi del 1994: 1. Dubbi sulla competitività del paese 2. Considerevole debito(pubblico ed estero) Fuga degli investitori esteri CRISI FINANZIARIE DEGLI ANNI ‘90 CINA: Miracolo dell’est asiatico Forte intensificazione degli afflussi esteri di capitale Ma alla fine degli anni ’90: 1. Eccesso di capitali speculativi 2. Bolla creditizia e immobiliare 3. Crescenti squilibri tra attivo e passivo bancario APRIPISTA DELLA CRISI Tali crisi sarebbero risultate sicuramente meno violente in assenza di un regime di cambi fissi. CONCLUSIONI La globalizzazione finanziaria ha in linea generale effetti positivi. Per i PVS potrebbe avere un impatto estremamente positivo in termini di aumento della crescita e del benessere. Dovranno essere studiate nuove misurazioni dell’apertura finanziaria. Vanno studiati più a fondo i canali attraverso i quali si influenza maggiormente la crescita. CONCLUSIONI Le ricerche future devono focalizzare la loro attenzione sui benefici indiretti della globalizzazione finanziaria, ossia sulla TFP e la stabilità macroeconomica. Va analizzata la modalità con cui i paesi possono sfruttare al meglio i “benefici potenziali collaterali”. Definizione di analisi future più dettagliate sugli effetti determinati dalle Threshold Conditions. GRAZIE PER L’ATTENZIONE!