MESE DEL RAMADAN: MANTENIAMO ALTA L’ATTENZIONE SULLA SICUREZZA!
Autore:
Daniela Barona
Fonte:
INAIL
Il 18 giugno 2015 avrà inizio per tutti musulmani il mese sacro di Ramadan che, per il
calendario lunare adottato da Maometto, può avere una durata di ventinove o trenta
giorni: dall’alba al tramonto dovranno astenersi, tra l’altro, dal mangiare e dal bere.
Il digiuno durante il mese di Ramadan è un atto basilare di culto, obbligatorio per tutti
coloro che professano l’islamismo, ad esclusione di alcune categorie di persone
(anziani, malati cronici, donne in gravidanza e allattamento, …).
Per alcune attività lavorative però l’astensione dal mangiare può comportare un
aumento dei rischi di infortunio sul lavoro. Alessandra Ligi, direttore territoriale Inail di
Perugia-Terni in occasione di una conferenza stampa ha affermato “Tale aspetto, unito
all’obbligo da parte del datore di lavoro di valutare tutti i rischi per la sicurezza e la
salute del lavoratore, compresi quelli riguardanti “gruppi di lavoratori esposti a rischi
particolari” impone in questo periodo una particolare attenzione nei confronti di questi
lavoratori”.
I potenziali pericoli a cui sono esposti i musulmani in questo periodo comprendono la
disidratazione, l’ipoglicemia, la perdita di coscienza. I datori di lavoro dovrebbero
inoltre valutare lo sforzo fisico richiesto dalla mansione e le temperature elevate
stagionali che potrebbero comportare ulteriori pericoli per la salute degli osservanti.
Pagina 1 di 3
Con questi presupposti l’Inail di Perugia-Terni, in la collaborazione con il Cesf di
Perugia, il Servizio Prevenzione e Protezione dell’Asl Umbria 1, il Gised ed il Conup,
hanno promosso un depliant informativo “Sicurezza e intercultura, il Ramadan” mirato
a sensibilizzare i datori di lavoro su tale aspetto.
Nove sintetici punti che propongono una procedura per affrontare e gestire al meglio
questo particolare momento della vita lavorativa dei musulmani:
1. Verificare quanti dei propri lavoratori seguono il ramadan
2. Segnalare al medico competente i lavoratori al fine di prevenire effetti avversi nei
soggetti
maggiormente
sensibili
al
digiuno(malattie
metaboliche,
cardiopatie,
epatopatie, turbe endocrine, anziani, particolari trattamenti terapeutici..)
3. Predisporre un piano di lavoro per garantire una distribuzione dei carichi di lavoro
che tenga conto del digiuno dei propri lavoratori
4. Favorire momenti di recupero durante la giornata lavorativa
5. Predisporre un piano di monitoraggio per la sicurezza durante il periodo del
ramadan con i lavoratori coinvolti
6. Predisporre delle misure di supporto in caso di malore per questi lavoratori in modo
specifico (acqua, ghiaccio, zucchero, sali minerali, ecc.)
7. Garantire momenti di informazione/ formazione sul rapporto tra lavoro e digiuno
avvalendosi di mediatori culturali (se sussistono problemi di comunicazione)
8. Assicurare, durante il periodo, un coordinamento con il medico competente ed i
necessari raccordi con l’emergenza pubblica (118)
9.
Segnalare
e
registrare
situazioni
di
malore
in
questa
categoria
di
lavoratori,comunicandole al medico competente
Il depliant inoltre riporta gli obblighi normativi previsti per i Datori di Lavoro e per i
lavoratori e suggerisce utili e pratiche misure di prevenzione e protezione.
Pagina 2 di 3
Altra iniziatica interessante è l’opuscolo questa volta promosso dall’ASL di Mantova in
collaborazione con il CPP Agricoltura “Attenzione al gran caldo! Semplici azioni per
evitare i danni da calore sul lavoro”. Il Depliant, simile al primo nella trattazione dei
rischi e nelle misure di prevenzione adottabili, ha però la peculiarità di essere proposto
in 4 lingue: italiano, inglese, francese e arabo.
Il materiale citato può essere liberamente scaricato in formato pdf
Pagina 3 di 3
Scarica

Off_02_Alfa Maceri_Form 81/08 (precedente 626