Rassegna stampa 25/05/2011 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. INDICE AUSL RAVENNA 25/05/2011 La Voce di Romagna - Forli Il danno e la beffa 6 25/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Modena Elisoccorso potenziato con specialisti a tempo pieno 7 25/05/2011 Corriere di Romagna - Ravenna Cosmohelp, altro caso da seguire 8 25/05/2011 Corriere di Romagna - Ravenna Un nuovo veicolo per disabili e anziani 9 25/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Forli di VALERIO ROCCALBEGNI LUNEDÌ SCORSO la... 10 25/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Forli Giornata del sollievo Un questionario per misurare il dolore 11 25/05/2011 Corriere di Romagna - Ravenna I sapori della Baviera per tre giorni a Riolo 12 25/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna Faventia Sales, un milione e mezzo di debiti «E l'alta formazione che fine ha fatto?» 13 25/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna Timori 14 25/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna Caso di vaiolo in ospedale ? Una leggenda metropolitana 15 25/05/2011 La Voce di Romagna - Sport A Ravenna soffiano i 'Venti di Gloria' 16 25/05/2011 La Voce di Romagna - Rimini Acli e Pacha Mama se la bevono 17 25/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Bologna La rivoluzione entra al Galvani col fascicolo sanitario on line 18 25/05/2011 La Voce di Romagna - Ravenna Quattro giorni con Alberico il Grande 19 25/05/2011 La Voce di Romagna - Ravenna "Parto indolore: va applicato anche a Faenza e Lugo " 20 25/05/2011 La Voce di Romagna - Forli Medicina per i polmoni 21 25/05/2011 Il Sole 24 Ore - CentroNord In Romagna la sanità resta in rosso 22 AREA VASTA E REGIONE 25/05/2011 La Voce di Romagna - Forli 'Country Hospital esempio da copiare' 25 SANITÀ NAZIONALE 25/05/2011 Corriere della Sera - NAZIONALE La giornata nera della sanità In carcere 4 medici 27 25/05/2011 Corriere della Sera - MILANO Ospedali e Asl, 3 mila nuovi assunti Regione e sindacati divisi sulle cifre 28 25/05/2011 Il Sole 24 Ore Nelle indagini sanitarie garanzie di anonimato 29 25/05/2011 Il Sole 24 Ore Il deficit sanitario in calo: 2,32 miliardi 30 25/05/2011 La Repubblica - Torino Trapianti, il Piemonte medaglia d'oro 400 interventi e donazioni in crescita 31 25/05/2011 La Repubblica - Torino Molinette, tagli nel mirino della Procura 32 25/05/2011 La Repubblica - Roma Tar: illegittimi quei tagli alla sanità 33 25/05/2011 La Repubblica - Palermo Sanità, Lombardo sfida il ministro "Ecco i successi della nostra riforma" 34 25/05/2011 La Repubblica - Palermo Forniture ospedaliere, stop al maxi-appalto 35 25/05/2011 La Repubblica - Nazionale I disturbi dei bambini e le cure con farmaci 36 25/05/2011 La Stampa - NAZIONALE Un batterio terrorizza la Germania Già tre morti 37 25/05/2011 La Stampa - NAZIONALE Caccia all'interruttore anti-tumori 38 25/05/2011 Avvenire - Milano salute Non solo Pm10 Anche negli uffici entra il Pm 2.5 40 25/05/2011 Il Sole 24 Ore - NordOvest Mancano all'appello 350 pediatri 41 25/05/2011 Il Sole 24 Ore - Sud Per la sanità arrivano 113 milioni in più 42 25/05/2011 Il Sole 24 Ore - Sud «Sanità fondata su qualità e merito» 43 AUSL RAVENNA 17 articoli 25/05/2011 La Voce di Romagna - Forli Pag. 11 (diffusione:30000) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il danno e la beffa Domanda: come fa l' Emilia-Romagna a mantenere la sua fama di regione particolarmente attenta all'assistenza degli anziani e alla loro disabilità? Semplice. Una pletorica commissione unità di valutazione geriatrica dopo un ritardo di alcuni mesi dalla domanda, ne accerta la perdita dell'autosufficienza. L'erogazione dell'assegno di cura - solo per chi abbia superato i 75 anni - non decorre dalla data dell'accertamento in quanto diritto acquisito, ma rientra nell'istituto del legittimo interesse: un modo capzioso per dire che tutto dipende dalla disponibilità delle risorse.Nell'attesa mia suocera ha fatto a tempo a morire senza ricevere alcunché in quanto a Castrocaro (FC) i pagamenti erano (e forse lo sono ancora) in ritardo di un anno. AUSL RAVENNA 6 25/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Modena Pag. 21 (diffusione:165207, tiratura:206221) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato PAVULLO MEDICI E INFERMIERI ERANO FINORA VOLONTARI Elisoccorso potenziato con specialisti a tempo pieno La base Saer assume un ruolo di primo piano in regione - PAVULLO - LA BASE elicotteristica di Pavullo ha ottenuto un ruolo di primo piano in regione per il Soccorso Alpino con verricello, dopo che lo scorso anno ha compiuto ben 600 interventi. Lo prevede la convenzione appena firmata dall'Usl di Bologna per conto del Servizio sanitario regionale e dal Soccorso Alpino Emiliaomagna (Saer), per disciplinare le attività di soccorso via terra (alpina, speleologica, nelle forre) e con elicottero. Migliorerà così il coordinamento dei soccorsi in montagna e in grotta, rendendo omogenee le procedure in tutto il territorio regionale e sviluppando ulteriormente l'integrazione tra personale del 118 e i volontari del Soccorso Alpino Emilia-Romagna. Prevederrà l'utilizzo di personale del 118 nelle attività di elisoccorso con verricello. «Si tratta, per la prima volta - dicono i protagonisti dell'accordo - di una convenzione unica per tutto il territorio regionale che supera gli atti finora siglati dal Soccorso Alpino con le singole aziende sanitarie. E' in particolare per la base di elisoccorso di Pavullo, l'unica in regione dotata di elicottero con verricello, che la convenzione prevede l'utilizzo di personale del Servizio sanitario regionale (medici e infermieri) in orario di servizio (fino ad ora i medici e gli infermieri del 118 operavano come volontari). Si tratta di una innovazione di rilievo a garanzia della sicurezza degli stessi operatori, opportunamente formati dal Soccorso Alpino per prestare assistenza in condizioni particolari: nelle zone appenniniche altrimenti irraggiungibili». LA BASE di Pavullo (che affianca le altre tre basi di elisoccorso di Parma, Bologna e Ravenna) nel 2010 ha svolto circa 600 interventi, con il recupero tramite verricello di 48 persone. La convenzione ribadisce che la gestione delle chiamate di soccorso resta in capo alle centrali operative del 118 territorialmente competenti, mentre per le attività di intervento via terra (recupero di persone disperse o infortunate, assistenza in grotta) il coordinamento degli interventi spetta al Soccorso Alpino EmiliaRomagna che interviene con il proprio personale tecnico e sanitario volontario. Un Comitato regionale, a cui partecipano tecnici del Servizio sanitario regionale e di Soccorso Alpino Emilia-romagna, stabilisce i protocolli e le procedure di intervento, le attività di formazione degli operatori e il monitoraggio dell'andamento delle attività. Giuliano Pasquesi Image: 20110525/foto/5986.jpg AUSL RAVENNA 7 25/05/2011 Corriere di Romagna - Ravenna Pag. 11 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'associazione faentina organizza i "viaggi della speranza". Altri bambini in cura Cosmohelp, altro caso da seguire Ragazzina palestinese arrivata dalla Striscia di Gaza Da qualche giorno è giunta, dalla Striscia di Gaza, Fa ten, ragazzina palestinese di 16 anni. Il caso è stato segnalato da Save the children da tempo impegnata in Palestina. «Grazie al programma umanitario della Regione Emilia Romagna - ha spiegato il segretario di Cosmohelp, Domenico Merendi - è potuta arrivare fino a noi, ma non è stato facile riuscire ad avere un visto: Faten e il padre sono dovuti passare dall'Egi tto e non da Israele». Dal 20 maggio è ora ricoverata in Neurologia al Bellaria di Bologna dove sarà sottoposta ad esami. Si prevede una permanenza di circa un mese. Tra i casi in carico a Cosmohelp risulta ancora ricoverato al Policlinico di Modena (Chirurgia della mano) Jahja, il bambino proveniente dal Kosovo che mentre giocava a pallone si è gravemente ustionato gli avambracci e le mani dopo il contatto con un cavo dell'alta tensione. Un caso questo segnalato dai militari italiani di stanza in Kosovo. Jahja è arrivato in aprile ed è stato subito sottoposto ad un delicato intervento alla mano destra, quella con più speranze di salvarsi, mentre sono più critiche le condizioni della sinistra. Si prevede una permanenza in Italia di almeno due o tre mesi. Ede n, la ragazza eritrea arrivata in febbraio, è tuttora al Bellaria di Bologna: soffre di una grave forma di acalasia esofagea (causata anche da forti traumi passati) che non le permette di mangiare normalmente. Sta facendo una terapia che si protrarrà per circa due mesi. Si è felicemente risolto invece il caso di N esim, bimbo cardiopatico albanese operato al cuore nel 2010 presso il S. Orsola di Bologna. Nei giorni scorsi il piccolo era rientrato per un controllo, in seguito al quale le sue condizioni sono risultate buone, quindi è potuto rientrare in Albania. (f.d.) AUSL RAVENNA 8 25/05/2011 Corriere di Romagna - Ravenna Pag. 11 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Un nuovo veicolo per disabili e anziani precisato il presidente C e s a r e S a n g i o r g i . Nell'ultimo anno di esercizio sono stati circa 1.050 gli interventi svolti con i due mezzi finora disponibili. 60mila i chilometri percorsi per trasportare cittadini bisognosi a centri specializzati, ospedali, ambulatori. Interventi quotidiani. Il servizio è coordinato dall'assistente sociale Oriana Bandini. «Gli interventi sono giornalieri - ha rimarcato Sangiorgi - perchè la nostra popolazione è anziana e il territorio molto vasto con difficoltà evidenti di mobilità: 196 km quadrati di superfice montuosa, 220 km di strade comunali, 9 frazioni. In un simile contesto i mezzi si deteriorano e risulta impegnativo sostenere i costi». Soldi e geografia. S econdo l'assessore Guido Mo ndini «con questo progetto riusciremo a dare più sostenibilità e accessibilità al servizio, dovendoci sempre confrontare con il reperimento di risorse, fortemente erose anche dal contesto geografico in cui operiamo». Per il sindaco D avi de Missiroli «la convenzione rientra nel più ampio progetto "Prendersi cura di Brisighella" di cui ci siamo dotati impegnando i nostri volontari su tre fronti principali di sostegno alla comunità: il sociale, la protezione civile, il risanamento ambientale». Francesco Donati AUSL RAVENNA 9 25/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Forli Pag. 12 (diffusione:165207, tiratura:206221) di VALERIO ROCCALBEGNI LUNEDÌ SCORSO la... VALERIO ROCCALBEGNI di VALERIO ROCCALBEGNI LUNEDÌ SCORSO la Commissione Sanità della Provincia di Forlì-Cesena è andata in visita alla Casa della Salute di Langhirano (Parma), un modello che dovrebbe essere esportato nelle comunità di Forlimpopoli e di Modigliana. Ma che bella sorpresa rendersi conto che, tale modello, è già esistente nella realtà collinare romagnola dal ben lontano 1996. Un'esperienza pilota che è stata guida ed esempio per tante strutture nazionali, tanto che, tutt'oggi, ben 13 regioni prendono a modello il Country Hospital di Modigliana. LA CASA della Salute proposta, infatti, è l'esatta copia di quanto noi, in Romagna, abbiamo già e non si discosta in nulla dal modello originario. Se tutto deve ruotare attorno al cambio di denominazione, va bene; Country Hospital non piace, troppo americano, Casa della Salute è più attinente ai desideri del mondo italiano, benissimo. L'importante è, però, che i servizi non vengano tagliati. Nella presentazione fatta dal dottor Missiroli, coordinatore dei medici di medicina generale di Langhirano, si vantava la validità della medicina di gruppo, cioè medici di famiglia che avevano dislocato il loro ambulatorio all'interno dell'hospice e soprattutto la gestione in gruppo delle problematiche sanitarie. Su mia chiara ed esplicita domanda, Missiroli ha ammesso che tale meccanismo derivava da incontri ed esperienze verificate con il dottor Aulizio. ALLORA, devo visitare ed ascoltare la presentazione di una struttura considerata all'avanguardia, quando l'idea è 'copiata' dalla realtà del mio paese e bastava spostarsi di qualche decina di km da Forlì per vedere la stessa cosa. Com'è possibile che la Regione accrediti una struttura e neghi l'accreditamento alla gemella primogenita, solo perché ha un nome diverso? La Regione è madre o matrigna? Mi è stato detto: «Modigliana è a 18 km dall'ospedale più vicino». Non è vero. Intanto i km sono 21 e la realtà di Tredozio è ben più lontana. Inoltre, si gravita su Faenza, che si trova in un'altra Provincia Il Country Hospital non si tocca; si concordino eventuali riscontri sui costi reali (mai visti), ma troviamo al più presto una soluzione condivisa. I nostri cittadini hanno bisogno di avere risposte rapide ed in linea con le loro necessità sanitarie, non siamo figli di un Dio minore. * Consigliere Provinciale Pdl AUSL RAVENNA 10 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'INTERVENTO Non toccate il Country Hospital di Modigliana 25/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Forli Pag. 9 (diffusione:165207, tiratura:206221) Giornata del sollievo Un questionario per misurare il dolore QUANTO è intenso il dolore? Come viene alleviato? I trattamenti per ridurre la sofferenza sono efficaci? Sono alcune delle domande contenute nei questionari che i pazienti ricoverati nei presidi dell'Ausl di Forlì saranno chiamati a compilare oggi, in occasione della 'Giornata del Sollievo'. A livello nazionale, l'iniziativa, giunta alla 10ª edizione e promossa dal ministero della salute, dalla conferenza delle Regioni e delle Province autonome, e dalla Fondazione nazionale Gigi Ghirotti, si tiene domenica, ma in Emilia-Romagna è stata anticipata. Verrà diffuso materiale informativo, grazie ai volontari di Avo (associazione volontari ospedalieri) e Ior (Istituto oncologico romagnolo). AUSL RAVENNA 11 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SALUTE 25/05/2011 Corriere di Romagna - Ravenna Pag. 11 I sapori della Baviera per tre giorni a Riolo RIOLO TERME. Torna "La Baviera a Riolo Terme: festa della birra e non solo..." organizzata dall'Associazione gemellaggi grazie all'appoggio della Pro loco e la collaborazione dell'a ssociazione culturale di Oberasbach, città bavarese gemellata dal 2005. Domani, venerdì e sabato nel parcheggio di viale Mazzini a fianco del municipio si svolgerà la terza edizione della manifestazione. Accanto ai tipici prodotti locali e ai vini del territorio, verranno proposte specialità bavaresi. Oltre alla birra non mancheranno le altre specialità della cucina bavarese quali l'insalata di patate, le salsicce di Norimberga, il guanciale e i famosi Bretzel. Il tutto accompagnato da giovani gruppi locali, che creeranno un clima di festa con musica e balli. Quest'anno sarà presente domani e venerdi la banda della città di Oberasbach che farà rivivere le atmosere dell'Oktoberfest, mentre chiuderà la kermesse il giovane gruppo "Soleco ntro" che suonerà nella serata di sabato. Sarà inoltre presente vicino allo stand, il banchetto organizzato dal Sert della Ausl di Faenza che oltre a fornire informazioni sulle varie dipendenze, dà la possibilità di misurare il proprio grado alcolemico tramite l'etilometro. In questo modo i ragazzi si possono regolare e capire le proprie possibilità in relazione alle consumazioni effettuate. Con questo incontro viene ricambiata l'acc oglienza ricevuta durante i mercatini di Natale, dove già da 6 anni l'Ass ociazione gemellaggi riolese porta la collina faentina e i suoi prodotti tipici a Oberasbach. Nel prossimo mese di dicembre una delegazione di cittadini riolesi si recherà nuovamente in Baviera per far conoscere il nostro territorio in Germania e per la diffusione dei prodotti tipici, sempre molto apprezzati dai gemelli tedeschi. AUSL RAVENNA 12 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Birre e salsicce con i gemelli tedeschi 25/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna Pag. 21 (diffusione:165207, tiratura:206221) I mutui 'soffocano' la società che gestisce l'università negli ex Salesiani. I dubbi del Pdl SULL'UNIVERSITÀ negli ex Salesiani si sta giocando una partita il cui risultato sarà la permanenza dell'ateneo a Faenza. Di questo è convinta la capogruppo del Pdl in consiglio comunale, Raffaella Ridolfi, che dell'università in città si è occupata a più riprese a Palazzo Manfredi. Il punto è questo: l'azionista di maggioranza di Faventia Sales, società proprietaria degli ex Salesiani, cioè il Comune, in accordo con gli altri azionisti ha interrotto senza tanti preavvisi il rapporto con il presidente, Elio Ferri, candidando alla presidenza l'architetto Gianluca Cristoforetti e come vice Andrea Fabbri. Il siluro a Ferri è stato motivato dall'amministrazione con la necessità di un cambio di passo nella conduzione della società, proprietaria dell'immobile acquistato per otto milioni di euro qualche anno fa. Il punto che più ha turbato l'amministrazione comunale è stata probabilmente la situazione debitoria della società. A fronte di un bilancio che presentava entrate annuali per circa 140mila euro, c'era un deficit di 80mila euro. Forse poca cosa, sicuramente un nulla rispetto al mutuo di circa un milione e mezzo di contratto con un istituto creditizio per finanziare, fra l'altro, i necessari interventi di manutenzione dell'edificio. Le rate dei mutui devono essere onorate, ma in assenza di un piano strategico per l'università - è quello che il Comune addebitava alla guida di Faventia Sales - si faceva fatica a capire dove era possibile reperire i fondi. A meno che non fosse parte della strategia di Faventia Sales vendere porzioni degli ex Salesiani per autofinanziarsi. «Il core business di Faventia Sales è l'università di Bologna - spiega la capogruppo del Pdl Raffaella Ridolfi - non certo solo le lauree sanitarie dell' Ausl. Il primo progetto, redatto con l'ausilio del professor Carlo Bucci, era fatto bene ed era incentrato sull'alta formazione, che non si vede se si eccettua qualcosa legato al Cecob. Del progetto iniziale questi poi hanno fatto polpette». «Ricordo - riprende la Ridolfi - che quando si seppe che Faventia Sales avrebbe venduto le ex case delle suore (la Fondazione Banca del Monte vi ricaverà alloggi a canoni sociali, ndr) noi ci spiegammo la decisione con problemi di bilancio della società. Io presentai un'interpellanza in consiglio comunale a Faenza, Dragotto ne presentò un'altra in Regione. Non ci fu data risposta, ad eccezione di una informazione irrituale di Elio Ferri a noi consiglieri. Chiedemmo il bilancio della società, e non ci fu fornito. Ma al di là delle cifre, che in sè possono dire poco o nulla, noi dell'opposizione eravamo interessati alle scelte strategiche di Faventia Sales. Non ci fu data questa possibilità: nel 2009 Ferri illustrò un progetto da 32 milioni di euro sugli ex Salesiani, ma nessuno di noi sa come lo avrebbe finanziato. Sottolineo che i corsi sanitari dell'Ausl sono stati un riempitivo, nel timore che l'università di Bologna non arrivasse a Faenza». m.m. Image: 20110525/foto/4739.jpg AUSL RAVENNA 13 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Faventia Sales, un milione e mezzo di debiti «E l'alta formazione che fine ha fatto?» 25/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna Pag. 13 (diffusione:165207, tiratura:206221) Si è diffusa a Ravenna la notizia, assolutamente falsa, di un caso di vaiolo verificatosi all'ospedale Santa Maria delle Croci AUSL RAVENNA 14 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Timori 25/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna Pag. 13 (diffusione:165207, tiratura:206221) Caso di vaiolo in ospedale ? Una leggenda metropolitana Tante telefonate in redazione di lettori preoccupati LE prime telefonate sono arrivate in redazione ieri mattina. «Mi hanno detto che all'ospedale di Ravenna c'è un immigrato proveniente da Lampedusa malato di vaiolo. La notizia non sarebbe uscita per non creare allarme. Ma io ho due nipotini piccoli e sono preoccupata. Vi risulta che sia vero?». No, non è vero. Tutto falso: all'ospedale non c'è nessun malato di vaiolo. A smentirlo categoricamente è anche l'Ausl. La nonna può stare tranquilla: i nipotini non corrono rischi. Eppure, durante le giornata di ieri, sono arrivate altre telefonate di lettori che chiedevano la stessa cosa. Il meccanismo è sempre lo stesso: quello che alimenta le leggende metropolitane. C'è qualcuno che racconta la storia, ma mai come testimone diretto. Però la fonte da cui arriva la notizia è assolutamente certa. Invece si tratta di una 'bufala', che trasforma la 'vox populi' in realtà. Gli esempi sono numerosi. Come quella degli zingari che hanno rapito un bambino da una carrozzina in un ipermercato. O quella del fidanzato che, alla vigilia delle nozze, trova la promessa sposa a letto con l'amico e la lascia al momento di dire sì davanti al sacerdote. In questo caso escono anche nomi e cognomi dei diretti interessati, che volano di bocca in bocca. Tutto falso, anche se occorrono delle smentite sul giornale. E che dire, invece, del ristorante dove nel ragù ci mettono dei topi? Roba da ridere se non fosse che il titolare, per colpa di questa gratuita cattiveria, si è trovato ad un passo dal fallimento. L'antidoto? Organizzare una bella cena con forze dell'ordine e magistrati e scriverlo sul giornale: se in quel ristorante ci vanno a mangiare loro che fanno le indagini, vuol dire che non c'è nulla da temere. C'è poi la storia dell'incontro di un ragazzo con una bellissima sconosciuta in discoteca, cui fa seguito una nottata appassionata in albergo e si conclude con un sinistro messaggio di costei scritto con rossetto sullo specchio:'Benvenuto nel mondo dell'Aids'. Molto diffusa anche la versione secondo la quale la notte di sesso viene consumata in auto, e quando il mattino seguente il ragazzo viene trovato svenuto nell'auto, i medici che gli prestano i primi soccorsi scoprono che gli è stato espiantato un rene. Leggende metropolitane: come quella del vaiolo scoppiato nell'ospedale di Ravenna. AUSL RAVENNA 15 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 'BUFALA' LA NOTIZIA, SMENTITA DALL' AUSL , SI E' DIFFUSA IERI 25/05/2011 La Voce di Romagna - Sport Pag. 14 (diffusione:30000) A Ravenna soffiano i 'Venti di Gloria' Sul palco i campioni dell'epoca, ma anche comici, poeti e video RAVENNA - Ormai è tutto pronto per 'Venti di Gloria', lo spettacolo in programma domani sera (inizio ore 21) al Teatro Alighieri di Ravenna che ha l'obiettivo di celebrare il ventennale degli scudetti vinti nel maggio del 1991 dalle due squadre ravennati dell'epoca, il Messaggero in campo maschile e la Teodora in quello femminile. A spiegare come si svolgerà la serata è lo stesso ideatore dell'evento, il giornalista Marco Ortolani: "Si tratta di ricordi impressi nella mente di tantissimi ravennati ed è per questo che si tratta di una storia che merita di essere raccontata ancora. Lo faremo con i campioni sul palco, ma anche con interventi a tema affidati a comici (Il Duo Idea), a poeti (Franco Costantini), alla banda comunale e a emozionanti video con le immagini dei trionfi più belli". La prevendita di 'Venti di Gloria' a cui parteciperanno alcuni dei protagonisti di quelle imprese, tra cui coach Daniele Ricci, Stefano Margutti, Roberto Masciarelli e Sabrina Bertini (ci saranno anche i gioranlisti Jacopo Volpi, Lorenzo Dallari e Marco Nosotti), mentre altri, come il patron Carlo Sama e il fuoriclasse Karch Kiraly, presenzieranno con un contributo video - è ancora aperta allo store di Radio International, in Piazza Kennedy. Il biglietto dà diritto alla sciarpa originale della serata e al dvd omaggio realizzato dalle telecamere di Europa Service. Il botteghino dell'Alighieri aprirà invece giovedì alle 19.30. Parte dei proventi saranno destinati all'attività di 'L'Aquilone di Iqbal', gruppo di dottori-clown operante al reparto pediatria dell'ospedale di Cesena. "E' un'impresa difficile e stimolante - commentato il regista Ferrino Fanti - quella di allestire uno spettacolo privo della figura centrale del presentatore. Saranno tanti frammenti, ognuno con una sua storia. Abbiamo avuto qualche forfait imprevisto, come è normale quando si coinvolgono molte persone, ma alla fine siamo certi che lo spettacolo sarà godibile e divertente". "Plaudo a questa iniziativa - sottolinea l'assessore comunale allo Sport Pericle Stoppa anche perchè dà riferimenti importanti ai giovani che si avvicinano alla pallavolo. Sono lieto che questa ricorrenza si festeggi nel momento in cui la città vive un altro bel momento grazie alla RoburCosta. E attendiamo che anche il settore femminile sappia uscire dall'attuale momento buio". L'ex fuoriclasse del Messaggero Karch Kiraly parteciperà alla serata con un contributo video AUSL RAVENNA 16 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'evento 25/05/2011 La Voce di Romagna - Rimini Pag. 14 (diffusione:30000) RIMINI - "Beviamocela tutta" è l'incontro pubblico di mercoledì 25 maggio alle ore 21 sotto il portico dell'Arengo in piazza Cavour, organizzato da Acli Rimini Centro e Lega Consumatori Acli, con Pacha Mama, Rigas e 2 si per l'acqua bene comune, e con il Patrocinio del Comune di Rimini. Interverranno Tonino Bernabè ( foto ) vicepresidente Romagna Acque, Susy Epifani Medico igienista Ausl Rimini, Andrea Bascucci Comitato Acqua Pubblica, Massimiliano Marini esperto di trattamento acque. AUSL RAVENNA 17 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Acli e Pacha Mama se la bevono 25/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Bologna Pag. 12 (diffusione:165207, tiratura:206221) La cartella elettronica presentata agli studenti DANIELE PASSERI di DANIELE PASSERI SI IMMAGINI di avere accesso, grazie a un normale computer connesso in rete, a tutta la propria documentazione sanitaria, all'intero patrimonio di elementi della storia clinica di un individuo. Al Cup2000 di Bologna (i pionieri italiani delle prenotazioni sanitarie informatizzate dall' '89), lavorano da dieci anni al 'fascicolo sanitario elettronico', che tra qualche settimana diventerà realtà per quattro milioni e 300mila cittadini emiliano-romagnoli. La fase sperimentale è andata bene e, in attesa della presentazione ufficiale della piattaforma da parte della Regione a metà giugno, c'è già chi ha già capito la portata della novità, tanto da meritare un attestato: «Al liceo classico Luigi Galvani, la prima scuola in Emilia Romagna che promuove il Fascicolo sanitario elettronico del cittadino». La preside Sofia Gallo de Maio lo ha ricevuto ieri dalle mani del direttore generale di Cup2000 Mauro Moruzzi e del direttore di Qn e Il Resto del Carlino Pierluigi Visci . «Stiamo realizzando una rivoluzione copernicana capace di cambiare il mondo della sanità e dell'assistenza sociale - ha rimarcato con soddisfazione Mauro Moruzzi, direttore di Cup 2000 -. Siamo tra i primi in Europa a fornire digitalmente e nella massima privacy tutti i dati generati dall'utente nell'interazione col sistema sanitario regionale». Le 17 aziende sanitarie in regione aprono dunque le porte dei loro archivi per riempire automaticamente le 'My Page' di ciascun cittadino sul sito www.fascicolo-sanitario.it; e man mano che la 'vita sanitaria' del cittadino procede, affluiscono le informazioni. Ma che succede quando si fanno esami privatamente? Ed un evento clinico che non ha avuto rilevanza fuori dalla sfera privata? «Nessun problema, si possono inserire tutti i documenti in modo sicuro e criptato per tutelare la propria riservatezza», ha spiegato Moruzzi. I ragazzi del Galvani hanno subito messo alla prova il sistema, e ciascuno ha ricevuto le credenziali del proprio 'fascicolo sanitario elettronico'. Il direttore di Qn e 'Carlino, Pierluigi Visci si è detto «strabiliato: questo è uno strumento di democrazia che avvicina il cittadino alla realtà pubblica rendendolo più consapevole, aumentando la trasparenza e diminuendo la tensione di tante, lunghe, fasi burocratiche». Si potranno infatti anche pagare e prenotare gli esami, oltre a tenere il diario di tutti i farmaci assunti da una persona. I ragazzi gradiscono, saranno loro a 'collegare' nonni e genitori alla rivoluzione. AUSL RAVENNA 18 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La rivoluzione entra al Galvani col fascicolo sanitario on line 25/05/2011 La Voce di Romagna - Ravenna Pag. 23 (diffusione:30000) Venerdì comincia il Palio di Barbiano. La contesa domenica alle 22 Corteo di figuranti COTIGNOLA - In corrispondenza dell'ultimo fine settimana di maggio si accendono i riflettori su Barbiano e sul suo Palio di Alberico, giunto quest'anno alla XVIII edizione. La festa, organizzata dall'associazione culturale e ricreativa "Orizzonte 3000", con la locale sezione Avis di Barbiano ed il patrocinio del Comune di Cotignola e della Provincia di Ravenna, è dedicata ad Alberico il Grande, celebre capitano di ventura vissuto nella seconda metà del 1300, che ebbe il merito storico di raccogliere attorno a sé una compagnia di giovani soldati locali con la quale sconfisse, nella battaglia di Marino, l'invasore straniero, meritandosi il titolo di "Cavaliere di Cristo" assegnatogli dal Papa Urbano VI. Grandi tornei e giostre si tennero allora per festeggiare la straordinaria vittoria, e grandi festeggiamenti si celebrano di nuovo, oggi, per rivivere il ricordo del valoroso condottiero. Non si tratta di una semplice rievocazione storica medioevale, ma di un modo di far festa rivisitato che si è distinto negli ultimi anni in tutto il comprensorio. Una vera festa di paese, che riesce a coinvolgere tutta la comunità con delle caratteristiche uniche, dove i veri protagonisti sono gli spazi privati messi a disposizione degli organizzatori: i cortili diventano le "location" della festa ospitando di volta in volta mostre, spettacoli, arene musicali e osterie all'aperto. La contesa del Palio, con l'ormai tradizionale tiro alla fune fra i quattro rioni, è il momento centrale della manifestazione che si svolgerà domenica alle 22. La contesa sarà preceduta dalla sfilata storica, alle 21.30, composta da figuranti della corte di Alberico il Grande, con musici e tamburi che accompagneranno i tiratori in piazza per la sfida fra i rioni. Tantissimi però sono gli eventi di arte e spettacoli che si terranno nella quattro giorni di festa dal venerdì al lunedì. Intorno ad artisti famosi del piccolo schermo proposti sul palco centrale, ruoteranno altri spettacoli di arte varia in giro per tutto il paese, in una cornice festosa di grande coinvolgimento. Per finire,ci saranno sette punti di ristoro, tutti diversi fra loro per le varie tipologie di piatti. Ad aprire la XVIII edizione del Palio di Alberico venerdì 27 maggio saranno I Mancio e Stigma (Emo) e Andrea Di Marco, direttamente da Zelig, che si esibiranno in piazza a partire dalle 21.30. Il sabato sera invece sarà dedicato alla musica: sul palco centrale, alle 22, tributo a Michael Jackson con musicisti e ballerini professionisti, un front man inimitabile, in uno show fatto di video, luci e fuochi, in omaggio all'artista più grande di tutti i tempi. Domenica sera sarà invece dedicata alla rievocazione storica con il Palio di Alberico in piazza presentato da Andrea Vasumi. Infine a chiudere la festa di Barbiano sarà la comicità di Duilio Pizzocchi con una spettacolo cabaret in programma lunedì sera alle 21.45 in piazza. AUSL RAVENNA 19 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Quattro giorni con Alberico il Grande 25/05/2011 La Voce di Romagna - Ravenna Pag. 13 (diffusione:30000) "Parto indolore: va applicato anche a Faenza e Lugo " RAVENNA - "Parto in analgesia in tutti gli ospedali della Regione": a chiederlo è il consigliere regionale Pdl Gianguido Bazzoni. "La Regione dia indicazione di praticare il parto in analgesia in tutti gli ospedali delle aziende ospedaliere regionali". La legge voluta dal Ministro della salute, dell'ex governo Prodi Livia Turco, sul parto in analgesia risalente al maggio 2006, in Emilia-Romagna, a differenza ad esempio nel vicino Veneto non è praticato in tutti gli ospedali della Regione. "Ricordo come a seguito della legge la Ministro annunciava con enfasi l'esistenza di un patto con le Regioni per l'epidurale gratuita per garantire il parto indolore in tutti gli ospedali. A sostegno di una grande conquista di civiltà sottolineava anche l'accordo dei medici cattolici". Ad oggi passati cinque anni dalla legge "l'unica Regione che garantisce il parto in analgesia in tutti gli ospedali del sistema sanitario regionale è il Veneto". Sul tema l'Emilia Romagna ha deliberato nel dicembre del 2007: "Il diritto della partoriente di scegliere un controllo del dolore nel parto adeguato - si legge nel documento -, compresa l'anestesia perdurale, dovrebbe essere incluso tra quelli garantiti a titolo gratuito nei livelli essenziali di assistenza; valutato pertanto necessario, nel rispetto del diritto di libera scelta della donna sulle modalità e sullo svolgimento del parto, favorire il parto fisiologico e promuovere l'appropriatezza degli interventi, e riconoscere ad ogni donna in gravidanza il diritto ad un parto fisiologico usufruendo gratuitamente di tutte le tecniche di controllo/contenimento del dolore nel parto sicure ed efficaci, compresa la partoanalgesia; di stabilire che entro e non oltre il 1° luglio 2008 le Aziende Sanitarie della regione definiscano piani provinciali circa la organizzazione della risposta assistenziale in materia di controllo del dolore da travaglio di parto, concordati almeno fra le diverse aziende che insistono sui singoli ambiti provinciali; di stabilire che tali piani esplicitino le modalità di risposta e le prestazioni garantite per quanto riguarda le tecniche di controllo/contenimento del dolore a livello di ciascun punto nascita; di stabilire che entro e non oltre il 31 dicembre 2008 le Aziende Sanitarie della Regione debbano garantire, in almeno un punto nascita a livello di ciascuna provincia, l'erogazione del servizio di partoanalgesia secondo le modalità stabilite con il presente provvedimento, con carattere di gratuità e sulle 24 ore per tutti i giorni dell'anno; in tutti i punti nascita deve comunque essere garantita almeno una metodica non farmacologia di controllo/contenimento del dolore nel parto". Fin qui quando sancito dalla Regione oltre tre anni fa. "Ritenendo - riprende Bazzoni - che le linee guida così come ad oggi applicate dalla Ausl di Ravenna siano lesive della parità di trattamento dei cittadini, perché nella Ausl di Ravenna il parto in analgesia viene praticato solo nell'ospedale di Ravenna e non a Faenza e Lugo, ritengo di interrogare l'Assemblea legislativa sulla diffusione del parto indolore, con quali modalità è garantito questo servizio in tutte le Aziende sanitarie e se tutte hanno un solo punto nel quale viene praticato il parto in analgesia, ed infine se non ritenga opportuno di dare nuovi indirizzi al fine di garantire una parità di scelta". AUSL RAVENNA 20 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Gianguido Bazzoni (consigliere Pdl) chiede alla Regione uguale trattamento per tutti i cittadini 25/05/2011 La Voce di Romagna - Forli Pag. 12 (diffusione:30000) Medicina per i polmoni Il prof. Poletti inventa farmaco salva vita Europa e Nord America. Ai pazienti, casualmente inseriti nel gruppo "trattato", veniva somministrato Pirfenidone in due diversi dosaggi. Gli effetti collaterali (nausea, dispepsia, vomito, anoressia, fotosensibilità) erano sopportabili; i vantaggi del farmaco rispetto al placebo erano rappresentati fondamentalmente da una seppur lieve riduzione di mortalità nel gruppo trattato. La notizia della nascita di un farmaco salvavita a Forlì, quindi, sembra quasi arrivare come una celebrazione della "giornata del sollievo 2011". A livello nazionale, l'iniziativa, giunta alla decima edizione e promossa dal Ministero della salute, dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, e dalla Fondazione nazionale «Gigi Ghirotti», si tiene domenica 29, ma in EmiliaRomagna è stato deciso di anticiparla. Nell'occasione, oltre alla valutazione del dolore, verrà diffuso materiale informativo, grazie all'aiuto dei FORLI' - E' uscito in questi giorni, sulla prestigiosa rivista "Lancet", lo studio "Pirfenidone in patients with idiopathic pulmonary fibrosis: two randomised trials". La ricerca rappresenta una speranza per i malati di fibrosi polmonare idiopatica, malattia sino ad oggi incurabile. "In questo studio multicentrico internazionale - afferma il prof. Venerino Poletti, direttore dell'Unità Operativa di Pneumologia dell'ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì e uno dei direttori, insieme ad alcuni altri colleghi italiani, della ricerca - si documenta che il Pirfenidone può dare alcuni vantaggi a chi è affetto in forma lieve o moderata da questa grave malattia, fino ad oggi del tutto incurabile se non attraverso il trapianto polmonare. Finalmente, quindi, esiste una tenue speranza terapeutica per i pazienti affetti da Fibrosi Polmonare Idiopatica". Lo studio è stato condotto su pazienti affetti da Fibrosi Polmonare Idiopatica, di età compresa fra 40 e 80 anni, provenienti da 110 Centri situati in Australia, volontari di Avo (Associazione volontari ospedalieri) e Ior ( Istituto oncologico romagnolo). A Forlì, la lotta al dolore è una prassi ormai consolidata, grazie all'impegno del Comitato ospedale-territorio senza dolore, coordinato dal dottor Marco Maltoni. "Nella nostra Azienda, affrontiamo ogni tipo di sofferenza, sia quella cronica oncologica, di cui ci occupiamo noi come Unità Cure Palliative, in collaborazione con l'Irst di Meldola - spiegaMaltoni - sia quella cronica non oncologica, con un ambulatorio per la terapia antalgica all'interno di AnestesiaRianimazione, diretta dal dottor Giorgio Gambale. Tale ambulatorio è accessibile due volte la settimana e gestito dal dottor Emanuele Piraccini e dal dottor Paolo Calbi; i colleghi anestesisti seguono anche tutti gli aspetti relativi al dolore post-chirurgico e, quando indicata, la parto-analgesia". Parallelamente, è stato portato avanti un intenso lavoro di formazione e sensibilizzazione, rivolto tanto agli operatori sanitari quanto all'utenza. Venerino Poletti (terzo da sx) con la sua equipe medica AUSL RAVENNA 21 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Nuovo exploit dell'equipe di Pneumologia del Pierantoni 25/05/2011 Il Sole 24 Ore - CentroNord Pag. 5 (diffusione:58140, tiratura:211140) In Romagna la sanità resta in rosso Le Ausl romagnole hanno chiuso i bilanci 2010 con un totale di 23,3 milioni di disavanzo. Rispetto agli obiettivi concordati con la Regione, significa che le aziende di Forlì, Rimini, Cesena e Ravenna hanno sforato, in tutto, di circa un milione di euro. Il 2011 appare però difficile, perché oltre a rientrare nei tetti fissati da Bologna, le aziende dovranno sostenere costi maggiori e non potranno contare sugli stessi finanziamenti degli anni passati. A questo vanno aggiunti i piani di rientro che le Ausl dovranno rispettare per rimborsare gli aiuti ottenuti. È il caso, per esempio, di Forlì, dove il debito accumulato nel biennio 2008-2009 aveva sfiorato quota 60 milioni di euro. E dove la Regione, nel gennaio scorso, ha iniettato 24,5 milioni di euro cifra che ha consentito all'Ausl di chiudere in pareggio il 2010. Il direttore generale Licia Petropulacos si è trovata nel 2009, fresca di nomina, a dover gestire una vera bufera finanziaria: «Siamo partiti individuando i numerosi aspetti che registravano costi significativamente superiori a quelli medi regionali: sulla base di questa analisi, è stato redatto un piano di rientro pluriennale che contiene azioni di breve medio e lungo periodo. Nel 2010 ci siamo concentrati sulle prime, realizzando una riduzione dei costi pari a circa 4,7 milioni di euro». Anche i conti dell'Ausl di Cesena hanno avuto qualche problema. Il direttore generale, nonché coordinatrice di Area Vasta Maria Basenghi ammette qualche difficoltà a raggiungere l'obiettivo economico per il 2010. Il consuntivo ha chiuso, infatti, con un deficit di 8 milioni di euro, a fronte dei 5,18 concordati: «Abbiamo comunque affrontato il problema insieme alla Regione, con la quale si è convenuto di agire attraverso un piano di rientro che mira al recupero dell'equilibrio in un biennio. Le azioni previste hanno puntato al risparmio sulla spesa farmaceutica e sulla specialistica. Abbiamo inoltre agito con rigore nel governo dei consumi dei beni e nel controllo del turnover del personale». A Ravenna il 2010 chiude con una perdita di 8 milioni di euro (contro i 9,2 dell'anno precedente), a fronte di un obiettivo quantificato in 11,2 milioni: «Saremmo riusciti a fare ancora meglio - precisa il direttore generale dell'Ausl Tiziano Carradori - se non avessimo dovuto coprire la parte del disavanzo, antecedente al 2004, registrato dal Consorzio dei servizi sociali per 9,5 milioni di euro; è stato un imprevisto che ci è costato 1,8 milioni di euro». Ai risultati hanno contribuito alcune variabili come la riduzione di 2,3 milioni di euro nella mobilità passiva ma anche il calo del costo sanitario pro-capite. Sono i bilanci di missione delle singole aziende, che la Regione per trasparenza rende noti, a confermarlo: in quattro anni a Ravenna l'aumento è stato dell'11,53%, contro il 22,16% di Forlì, il 19,40% di Cesena e il 18,28% di Rimini. Dal 2004 al 2009, poi, nell'azienda diretta da Carradori la dotazione di personale è cresciuta di 500 unità e sono stati investiti 86 milioni di euro in modernizzazione strutturale e 26 milioni di euro in nuove tecnologie. «I problemi restano invece sulla spesa farmaceutica, dove non abbiamo aggredito gli eccessi, che ammontano a 3,4 milioni di euro». Ma il 2011 è in prospettiva un anno difficile: «L'obiettivo è restare entro gli 11 milioni di euro di disavanzo. Ma mentre nel 2010 il finanziamento regionale è cresciuto di 15 milioni di euro, quest'anno l'incremento è di soli 3 milioni». Futuro in chiaroscuro anche a Rimini. Il bilancio 2010 ha chiuso con un deficit di 7,3 milioni, contro l'obiettivo programmato di 5,9 milioni. I motivi, stando al direttore generale dell'Ausl Marcello Tonini, sono presto detti: «L'anno scorso abbiamo acquisito i sette Comuni della Valmarecchia, che corrispondono a 18.200 abitanti. L'obiettivo per il 2011 è chiudere a -5 milioni di euro. Ma non sarà facile anche perché non vogliamo intaccare la qualità delle cure. Proveremo con il servizio di lavanolo e le pulizie ma punteremo anche al risparmio energetico». La Regione dal canto suo, dopo gli eventi di Forlì, ha messo in campo un sistema di programmazione per far fronte alle emergenze finanziarie. È Carlo Lusenti, assessore alla Sanità, a spiegarlo: «Se durante l'anno alcune aziende sanitarie evidenziano eccedenze di spesa, queste vengono fronteggiate attraverso le azioni di contenimento messe in atto a livello aziendale e con risorse regionali accantonate proprio allo scopo di AUSL RAVENNA 22 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LA STORIA Piani di rientro sui conti 25/05/2011 Il Sole 24 Ore - CentroNord Pag. 5 (diffusione:58140, tiratura:211140) AUSL RAVENNA 23 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato fronteggiare eventuali situazioni critiche. Se poi la questione non è risolvibile nel corso dell'esercizio economico-finanziario, l'azienda sanitaria ha l'obbligo di mettere in campo un piano di rientro, dove devono essere indicate tutte le azioni necessarie a recuperare le eccedenze di spesa e ricondurre la gestione entro il vincolo dell'equilibrio di bilancio, senza intaccare i servizi e la loro qualità». Silvia Manzani © RIPRODUZIONE RISERVATA 22,2 milioni L'obiettivo. La cifra stimata dalla regione come disavanzo delle 4 Asl è stata sforata per circa un milione AREA VASTA E REGIONE 1 articolo 25/05/2011 La Voce di Romagna - Forli Pag. 17 (diffusione:30000) "13 Regioni prendono a modello il Country Hospital di Modigliana" MODIGLIANA - Lunedì scorso la Commissione Sanità della Provincia ha fatto visita alla Casa della Salute di Langhirano (Parma), un modello che dovrebbe essere esportato nelle comunità di Forlimpopoli e di Modigliana. Ma che bella sorpresa rendersi conto che, tale modello, è già esistente nella realtà collinare romagnola dal ben lontano 1996. Un'esperienza pilota che è stata guida ed esempio per tante strutture nazionali, tanto che, tutt'oggi, ben 13 Regioni prendono a modello il Country Hospital di Modigliana. La Casa della Salute proposta, infatti, è l'esatta copia di quanto noi, in Romagna, abbiamo già e non si discosta in nulla dal modello originario. Se tutto deve ruotare attorno al cambio di denominazione, va bene; Country Hospital non piace, troppo americano, Casa della Salute è più attinente ai desideri del mondo italiano, benissimo. L'importante è, però, che i servizi non vengano tagliati; su questi non siamo disposti a subire riduzioni consistenti. Su mia chiara ed esplicita domanda, Missiroli ha ammesso che tale meccanismo derivava da incontri ed esperienze verificate con il dottor Aulizio, medico di medicina generale di Modigliana. Allora, devo visitare ed ascoltare la presentazione di una struttura considerata all'avanguardia, quando l'idea è 'copiata' dalla realtà del mio paese e bastava spostarsi di qualche decina di chilometri da Forlì per vedere la stessa cosa. Com'è possibile che la Regione accrediti una struttura e neghi l'accreditamento alla gemella primogenita, solo perché ha un nome diverso? Mi è stato detto: "Modigliana è a 18 km dall'ospedale più vicino". Non è vero. Intanto i km sono 21 e la realtà di Tredozio è ben più lontana. Inoltre, si gravita su Faenza, che si trova in un'altra Provincia; quindi una esternalizzazione del servizio. Il Country Hospital (chiamatelo pure Casa della Salute) non si tocca; si concordino eventuali riscontri sui costi reali (mai visti), ma troviamo al più presto una soluzione condivisa. I nostri cittadini hanno bisogno di avere risposte rapide ed in linea con le loro necessità sanitarie. Non siamo figli di un Dio minore. Valerio Roccalbegni Consigliere provinciale Pdl Country Hospital a Modigliana è a rischio causa tagli dell'Ausl AREA VASTA E REGIONE 25 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 'Country Hospital esempio da copiare' SANITÀ NAZIONALE 16 articoli 25/05/2011 Corriere della Sera - Ed. Nazionale Pag. 24 (diffusione:619980, tiratura:779916) La giornata nera della sanità In carcere 4 medici Diagnosi false Carte sparite, diagnosi false e la tangente chiesta alla mamma di una bimba disabile V. Pic. ROMA - È stata una giornata nera per la sanità, quella di ieri. In tre diverse operazioni sono stati arrestati un chirurgo vascolare di Cagliari, un medico legale di Napoli, l'ex primario di neurochirurgia del Policlinico di Bari e un medico della stessa unità. Tra le accuse non solo il tentativo di cancellare le tracce di errori medici: compresa la garza dimenticata nell'addome di una paziente. Ma anche una truffa con diagnosi false ad anziani malati. E persino una tangente chiesta alla mamma di una bimba disabile. Il medico legale napoletano, consulente della sezione Lavoro del tribunale di Napoli, è stato colto in flagrante ieri mentre intascava quella tangente di 500 euro da Lucia Viggiano, per «sbloccare» la pratica del sussidio di accompagnamento della figlia con problemi. Ne aveva diritto la piccola. Lo aveva stabilito una sentenza. Poi l'intoppo: l'Inps lo aveva sospeso. Ma la donna non si era arresa. Nemmeno quando quel medico legale, nominato dal giudice per una nuova perizia sulla bimba, le aveva chiesto soldi. «Senza tenere conto della sofferenza che c'è dietro questa vicenda personale, e che è diventata la mia forza», racconta orgogliosa la 47enne divenuta mamma-coraggio grazie alla collaborazione, dell'associazione «Tutti a scuola». Lei ha fatto da gancio ai carabinieri di Napoli. Sembra sia stato uno specializzando disgustato, invece, a far tornare ai domiciliari Pasquale Ciappetta, l'ex primario del Policlinico di Bari, già accusato di tangenti nell'inchiesta su Giampaolo Tarantini. Stavolta l'accusa di concussione, per lui e per il collega Cataldo Fornaro, è per errori di cui avrebbero fatto sparire le prove distruggendo i verbali di chirurgia. Tra questi, la «dimenticanza» dell'ovatta che costò alla donna un nuovo intervento. Accusato di truffa aggravata invece il chirurgo vascolare della Asl di Carbonia (Cagliari) Mariano Carcassona che, con la complicità dell'endocrinologa Laura Petrini, faceva, soprattutto ad anziani, «false diagnosi di gravi malattie, per poter fare sofisticati esami non necessari». I malati dirottati nel suo studio privato, miracolosamente, poi guarivano. RIPRODUZIONE RISERVATA SANITÀ NAZIONALE 27 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Indagini Gli arresti a Bari, Napoli e Cagliari 25/05/2011 Corriere della Sera - Milano Pag. 5 (diffusione:619980, tiratura:779916) Ospedali e Asl, 3 mila nuovi assunti Regione e sindacati divisi sulle cifre «Accolte 9 richieste su dieci». «No, respinto il trenta per cento» I dati ufficiali La differenza tra i medici e gli infermieri che potranno essere assunti e quelli richiesti è indicata in 500 Simona Ravizza Tremiladuecento assunzioni a tempo indeterminato di medici e infermieri negli ospedali della Lombardia. Lo prevede una delibera approvata ieri dal Pirellone per sostituire i pensionati, stabilizzare i precari e ingaggiare new entry al posto di lavoratori che se ne sono andati altrove. Un provvedimento atteso anche per valutare il reale impatto dell'austerity nella sanità, dopo i segnali preoccupanti degli scorsi giorni (la fuga dei primari dal Niguarda, la cardiologia d'emergenza del Policlinico non più attiva 24 ore su 24 e il taglio di dieci milioni di euro su contratti atipici, consulenze e corsi di formazione contenuto nei piani di razionalizzazione della spesa corrente imposti dalla Finanziaria). È soddisfatto l'assessore alla Sanità, Luciano Bresciani: «Così garantiamo la continuità delle cure, la formazione degli operatori sanitari e la qualità dell'offerta medica, tenuto conto del fabbisogno del territorio e dell'ottimizzazione delle risorse, con l'abbattimento dei costi impropri che non offrono alcun vantaggio ai cittadini, ma solo un aggravio economico per la comunità». Sui numeri, però, si apre immediata la polemica. Per i vertici tecnici dell'assessorato alla Sanità, il piano di assunzioni accoglie il 90% delle domande avanzate dai singoli ospedali. La differenza tra il numero di medici e infermieri che potranno essere assunti e quelli richiesti è indicata in 500 unità. Un divario tutto sommato limitato. Ma i sindacati forniscono cifre ben diverse. Le illustra Claudio Carotti, funzionario della Funzione pubblica della Cgil, che mostra le proposte di piani di assunzioni fornite dalle aziende ospedaliere ai sindacati a metà aprile: «Viene assunto almeno il 30% in meno di medici e infermieri - attacca -. Il rischio è di fare peggiorare la qualità delle cure». Gli esempi forniti da Carotti, carte alla mano, si sprecano: al Niguarda viene dato il via libera a 132 assunzioni di infermieri contro i 187 domandati, i medici sono 39 contro 62; agli Istituti clinici di perfezionamento i contratti per gli infermieri sono 102 contro i 180 sperati, quelli per i medici 38 contro i 77 chiesti; stesso discorso al San Carlo (46 infermieri contro 103 e 29 medici contro 61) e al Sacco 52 infermieri contro 39 (mentre le cifre sui medici non sono state presentate). Per Sara Valmaggi del Pd il reale fabbisogno degli ospedali non viene soddisfatto a danno dei pazienti. Ma ci sono già ospedali che corrono in difesa del Pirellone. Il Policlinico diffonde un comunicato stampa ieri sera stessa: «La Regione ha risposto in termini corrispondenti a quanto da noi richiesto». Sullo sfondo, almeno quattro numeri certi: per gli ospedali i contratti a tempo indeterminato sono 2.840 (di cui 816 per medici), mentre per le Asl sono 393 (di cui 125 dirigenti). [email protected] RIPRODUZIONE RISERVATA 100 mila Foto: il costo annuale complessivo per un contratto medico 50 mila Foto: il costo annuale complessivo per un contratto infermieristico 3.233 Foto: il numero delle assunzioni a tempo indeterminato autorizzate in ospedali e Asl Foto: In corsia Rinforzi in arrivo per ospedali e Asl lombardi: la Regione ha sbloccato la firma dei contratti SANITÀ NAZIONALE 28 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Austerity Primi interventi dopo la fuga dei primari dal Niguarda e gli altri tagli imposti dalla Finanziaria 25/05/2011 Il Sole 24 Ore Pag. 35 (diffusione:334076, tiratura:405061) Nelle indagini sanitarie garanzie di anonimato Antonello Cherchi ROMA Arrivano le regole per effettuare i sondaggi che hanno l'obiettivo di verificare il grado di soddisfazione degli utenti delle strutture sanitarie. Le ha messe a punto il garante della privacy e sono state pubblicate sulla Gazzetta ufficiale 119 del 24 maggio. Si tratta delle linee guida rivolte a chi realizza operazioni di customer satisfaction per capire i giudizi dei cittadini sui servizi ospedalieri come la prenotazione, il ricovero, le visite ambulatoriali. Indagini la cui partecipazione è facoltativa e che vengono realizzate attraverso questionari che l'utente può compilare direttamente o che possono essergli sottoposti con interviste telefoniche, dirette, fatte via posta (anche elettronica) o con moduli online attraverso il sito della struttura sanitaria. Il Garante raccomanda di utilizzare, laddove possibile, un questionario che garantisca l'anonimato. Se ciò, però, non è possibile, e si devono per forza raccogliere anche dati personali, l'autorità chiede che quelle informazioni vengano distrutte o rese anonime subito dopo la registrazione. Nel caso vengano acquisiti dati sulla salute dell'intervistato, è prima necessario ottenere il suo consenso scritto. Obbligo che vale per le strutture sanitarie private ma non per quelle pubbliche e per quelle private convenzionate. Tutte le strutture, sia pubbliche sia private, devono invece fornire, anche oralmente, all'utente un'informativa chiara sugli scopi dell'intervista. E a tal proposito il Garante ha allegato alle linee guida un modello di informativa. © RIPRODUZIONE RISERVATA SANITÀ NAZIONALE 29 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Privacy. Linee guida sulla customer satisfaction 25/05/2011 Il Sole 24 Ore Pag. 9 (diffusione:334076, tiratura:405061) Il deficit sanitario in calo: 2,32 miliardi Roberto Turno È stato di 2,32 miliardi il deficit della spesa sanitaria nel 2010. Un rosso di bilancio che lascia però qualche speranza: il disavanzo s'è infatti ridotto di un terzo rispetto ai 3,23 miliardi di disavanzo cumulati nel 2009. Col Sud che da solo macina la metà delle perdite e il Lazio che somma quasi tutta l'altra metà, questa volta però anche con la presenza di cinque Regioni del Nord. Ma soprattutto con un risultato che sembra essere di buon auspicio: la ripresa, con pesanti deficit comunque da ripianare nel tempo, di quasi tutte le realtà commissariate o sottoposte a piano di rientro da parte del Governo. Per la prima volta dopo molti anni, per i bilanci di Asl e ospedali salute arrivano notizie non del tutto negative. Anche se il rapporto presentato ieri dalla Corte dei conti sollecita a tenere altissima la guardia, lasciando capire che le prospettive per i conti di settore restano una incognita ad altissima dose di rischio. Basta pensare agli ammortamenti non sterilizzati per gli investimenti: valgono 841 milioni solo per il 2010 e le Regioni dovranno saldarli diluiti negli anni. Non a caso, del resto, la spesa sanitaria è nel mirino delle prossime manovre di contenimento dei conti pubblici: nel 2012 scade il «patto» per la salute e nel 2013 si applicheranno per la prima volta i costi standard e l'ipotesi che i governatori (e gli assistiti) temono, è che a quel punto scatteranno i tagli con riduzione dei trasferimenti per 3-4 miliardi. I 2,32 miliardi di deficit del 2010, che non contabilizzano le manovre realizzate in sede locale, sono concentrati principalmente in 4 Regioni: Lazio (1,043 miliardi), Campania (495 milioni), Puglia (335 milioni)e Sicilia (228 milioni). Al Nord spiccano il Veneto (72,7 milioni) e la Liguria (88,6). Il rapporto col Pil è stato pressoché stabile (7,3%), mentre la spesa complessiva è cresciuta del 2,7%. Tra le voci di settore la farmaceutica ha segnato la principale riduzione (-0,6%), mentre la più alta dinamica di crescita è stata realizzata dalla specialistica (+6,1%). © RIPRODUZIONE RISERVATA SANITÀ NAZIONALE 30 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Regioni 25/05/2011 La Repubblica - Torino Pag. 7 (diffusione:556325, tiratura:710716) Trapianti, il Piemonte medaglia d'oro 400 interventi e donazioni in crescita Fiori all'occhiello il rene e il fegato In lista d'attesa 750 pazienti, uno su 4 da fuori regione SARA STRIPPOLI PRIMO centro italiano per trapianti d'organi. Sarà il ministro della sanità Ferruccio Fazio, domani a Roma per la giornata nazionale per la donazione e trapianto, a consegnare il riconoscimento all'ospedale Molinette di Torino. Nella classifica italiana il San Giovani Battista è al primo posto per i trapianti di rene e di fegato, al quinto per il cuore, al secondo per il polmone, ancora al quarto per il pancreas. Nel 2010 l'attività di donazione di organi e tessuti è aumentata e il Piemonte, con 29 donatori per milione di abitanti per anno, è stata la prima regione in Italia, contro una media nazionale di 18,2. E da anni ormai il Piemonte contende il primo posto per generosità a Toscana ed Emilia. Sempre l'anno scorso, nella nostra regione sono stati eseguiti 400 trapianti (di cui 13 da donatore vivente), con un incremento, rispetto al 2009, del 13 per cento. La maggior parte dell'attività ha riguardato organi addominali: 213 trapianti di rene e 142 di fegato. Quelli di cuore sono stati 26 e di polmone 15. Il numero complessivo di trapianti eseguiti da centri del Piemonte, dall'inizio della loro attività al 31 aprile del 2011, è di 6.138. La crescita dell'attività, hanno ricordato Pier Paolo Donadio e il responsabile del Centro trapianti Antonio Amoroso, ha consentito di contenere la mortalità di chiè in attesa di un intervento e le liste d'attesa non sono sostanzialmente aumentate: al 31 dicembre erano 750 i pazienti ansiosi di ricevere un organo da un donatore. Ei non residenti in Piemonte sono il 28 per cento dei pazienti complessivi in attesa di trapianto. Ma, al di là dell'elevato ritmo di attività, il premio del ministero della Salute prende in considerazione anche la qualità: per la maggior parte dei programmi di trapianto l'efficacia è pari o superiore a quella dei migliori centri europei. Un complesso di fattori di eccellenza, sottolinea l'assessore alla sanità Caterina Ferrero, «che si completa con un'efficace rete ospedaliera». I frutti che si raccolgono oggi, ha ricordato il commissario del San Giovanni Battista Emilio Iodice, sono il risultato di un lavoro sinergico di anni: la rete dei coordinamenti locali dei prelievi,i medici di tutte le rianimazioni, le équipe di prelievo e di trapianto, gli specialisti che seguono i pazienti prima e dopo l'intervento. Anello chiave del sistema sono ovviamente i donatori, ed è compito dei medici fare in modo che il consenso alla donazione continui a crescere. Per quanti progressi si facciano, ribadiscono infatti Donadio e Amoroso, il numero delle donazioni non basta mai ad azzerare le liste di attesa. Un problema universalee non soltanto italiano. Interessanti i dati sul consenso diffusi dall'ospedale: il 29 per cento dei potenziali donatori non concede l'autorizzazione, mentre gli organi non idonei per la presenza di qualche patologia incompatibile resta al 13 per cento. Sale l'età media dei donatori, attorno ai 50 anni, anche perché in parallelo diminuisce il numero delle morti per trauma nei più giovani. Le ragioni dell'opposizione al trapianto sono variegate, spiega Amoroso: difficoltà emotiva, l'idea dell'integrità del corpo, anche ignoranza. Molto dipende anche dalle notizie di cronaca che contribuisconoa rendere l'offerta fluttuante nel tempo. Classifica nazionale trapianti Rene Fegato Cuore Polmone Pancreas I DONATORI In Piemonte Media italiana 6.213 dal 2005 al 30 aprile 2011 1 Torino 1 Torino 1 Udine 1 Padova 1 Torino 18.2 milione di abitanti per anno 2 Padova 2 Pisa 5 Torino 2 Torino 2 Pisa 29.4 TRAPIANTI IN PIEMONTE 400 nel 2010 (13 da donatori viventi) SANITÀ NAZIONALE 31 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il caso Il centro subalpino premiato domani da Fazio: qualità ed efficacia a livelli europei 25/05/2011 La Repubblica - Torino Pag. 7 (diffusione:556325, tiratura:710716) Molinette, tagli nel mirino della Procura Reparti fuorilegge malgrado i lavori, Guariniello indaga sui "no" della politica Cardiochirurgia e terapia intensiva non rispettano gli standard. "Servono interventi corposi, ma mancano soldi..." SARAH MARTINENGHI LA MANCANZA di fondi per ristrutturare l'ospedale Molinette ora preoccupa anche la Procura. Il procuratore Raffaele Guariniello sta valutando a chi ascrivere la responsabilità per alcune importanti violazioni in tema di sicurezza visto che, al di là dei dirigenti di corso Bramante, c'è a monte il problema dei finanziamenti chiesti dal 2008 agli amministratori politici e non concessi. Alcuni reparti "delicati" e importanti come la cardiochirurgia e la terapia intensiva, nonostante i lavori che proprio in questi giorni si stanno eseguendo per adempiere alle prescrizioni impartite dagli ispettorie dai carabinieri dei Nas, non potranno comunque essere a norma neanchea opere concluse: mancherebbero, per problemi anche strutturali, gli standard minimi richiesti dalla normativa regionale per l'accreditamento sanitario, che contiene le disposizioni necessarie per poter svolgere l'attività medica. Per il pm Guariniello, che ha ricevuto la notizia di reato in seguito ai controlli effettuati dallo Spresal e dai Nas, ci sono due ordini di problemi. Il primo riguarda un elenco di carenze a cui l'ospedale sta ponendo rimedio con i lavori che avevano portato alcune settimane fa a chiudere i due reparti, spostando la terapia intensiva dal terzo al quinto piano e il blocco operatorio del primario Mauro Rinaldi al posto di terapia toracica (sempre al quinto piano). L'inchiesta della Procura era infatti partita dopo che i controlli avevano rilevato diverse violazioni: impianto di aerazione inadeguato (i filtri per garantire la purezza dell'aria in sala operatoria non venivano sostituiti dall'ottobre 2009), pavimentazione danneggiata, segni di infiltrazioni, estintori mal collocati, plafoniere senza schermo protettivo, materiali e attrezzature mediche in locali non adeguati. Entro i primi di giugno, comunque, le prescrizioni saranno attuate e l'attuale direzione dell'ospedale se la caverà pagando una multa. Rimane però un'altra serie di problematiche cui si potrebbe rimediare solo con una profonda e costosa ristrutturazione: «Mancano i locali per la preparazione e il risveglio dei pazienti operati - spiegano in Procura-i localie gli spazi per il deposito di materiale sporco e pulito sono insufficienti per entrambi i reparti, la superficie della sala operatoria è inferiore allo spazio minimo previsto che dovrebbe essere di 30 metri quadrati, gli spazi di passaggio in terapia intensiva sono limitati considerato anche che ci sono attrezzature ingombranti come gli aspiratori dei fluidi portatili (quelli fissi sono infatti fuori uso). E ancora, nel blocco operatorio, ci sono due autoclavia vapore entrambe fuori servizio, quindi gli strumenti vengono igienizzati presso la centrale di sterilizzazione dell'ospedale anziché sul posto». Con queste condizioni, per gli inquirenti, i reparti non potrebbero neanche aprire. Servirebbero dunque i milioni di euro chiesti da anni. «Da tempo ci siamo attivati per risolvere questi problemi - ha spiegato il direttore sanitario Roberto Arione - sappiamo bene che l'ospedale è una struttura vetusta e che, dopo un tot di anni, le tecnologie cambiano, ci sono nuove strumentazioni, è quindi normale avere problemi di spazio. Servono i soldi». La storia è sempre la stessa: si "dà il bianco", ma non si butta giù il muro. © RIPRODUZIONE RISERVATA Foto: IL PM Raffaele Guariniello cerca i responsabili Foto: L'OSPEDALE Nonostante i lavori di ristrutturazione le Molinette rischiano di avere alcuni reparti importanti non a norma. Servirebbero molti più denari per realizzare tutte le opere di adeguamento necessarie, ma mancano i soldi Foto: IL PRIMARIO Il cardiochirurgo Mauro Rinaldi SANITÀ NAZIONALE 32 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CRONACA 25/05/2011 La Repubblica - Roma Pag. 7 (diffusione:556325, tiratura:710716) Tar: illegittimi quei tagli alla sanità (carlo picozza) È ILLEGITTIMA la chiusura del Primo soccorso di Ceprano decisa dalla Asl di Frosinone in forza del Piano di riordino degli ospedali del Lazio firmato dalla commissaria-governatrice Renata Polverini. Parola del Tar. E il Consiglio di Stato ha ribadito: «È legittimo l'interesse al Primo soccorso». Così, dopo la sospensione della chiusura del Pronto soccorso di Bracciano, si allarga la guerra dei ricorsi contro i tagli di reparti e ospedali (da Anagni a Ferentino, a Pontecorvo). È rivolta nelle province, le aree più penalizzate dal Piano, dove il rapporto letti-abitanti è ben al di sotto di quel 3,3 per mille del Patto per la salute. In Ciociaria, a tagli fatti, di letti ce ne saranno 2,1 ogni mille residenti. Dopo l'ordinanza del Tar su Ceprano, il direttore della Asl ciociara, sostenuto dall'avvocatura della Regione, si era rivolto al Consiglio di Stato che ha confermato l'ordinanza del Tar. «Quella chiusura è illegittima», dice l'avvocato Domenico Valletta che ha presentato una denuncia in Procura contro i manager della Asl «per interruzione di servizio pubblico». Ma niente è cambiato. E lui si è rivolto di nuovo al Tar (oggi l'udienza) per chiedere la nomina di un commissario che provveda a far rispettare l'ordinanza. SANITÀ NAZIONALE 33 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Ceprano 25/05/2011 La Repubblica - Palermo Pag. 5 (diffusione:556325, tiratura:710716) Sanità, Lombardo sfida il ministro "Ecco i successi della nostra riforma" g. sp. IL GOVERNATORE Raffaele Lombardo sbatte sul tavolo del ministro alla Salute Ferruccio Fazio le "80 prime volte" della sanità siciliana. Lo fa con un "libro bianco" dove si descrivono i «veri numeri» della riforma, in risposta alla stroncatura pronunciata dal ministro durante un question time nel quale Fazio ha bocciato la Sicilia su spesa farmaceutica, assistenza domiciliare agli anziani, eccessivo tasso di ospedalizzazione e di cesarei. La risposta di Lombardo non si è fatta attendere: «Non è affidabile una persona che nell'arco di pochi giorni dà giudizi diametralmente opposti». Il dossier è stato presentato in occasione del Forum della sanità, una grande kermesse sulla Salute inaugurata ieri che ha portato in città il gotha della medicina mondiale. Per Lombardo «un appuntamento che possiamo considerare come gli stati generali per fare il punto su un successo che nessuno poteva immaginare, un processo segnato da tante calunnie, tanti attacchi, critiche, tanta amarezza, ma che oggi dà i suoi frutti». I "frutti" di cui parla il governatore sono enumerati nel controreport elaborato dall'assessorato regionale alla Salute. Tra i risultati sbandierati nel dossier, quello relativo al tasso di ospedalizzazione, che nel 2010 è sceso del 186 per mille rispetto al 2009. Il dato da raggiungere è il 160 per mille. Le prestazioni di ricovero inappropriate sono passate dal 6 per cento del 2009 al 4,6 per cento del 2010. Da maggio del 2009, inoltre, sono attivi i day service, che hanno fatto diminuire la percentuale dei ricoveri ospedalieri. Sul fronte dell'assistenza agli anziani, nel 2010 si è passati da 9 mila a 14 mila posti letto in residenze sanitarie assistite, con un aumento del 13 per cento dei posti disponibili. Sulla spesa ospedaliera si è però superato il tetto fissato del 13,3 per cento, ancora fermo al 15,55 per cento, anche se c'è stata un'inversione di tendenza. Il «libro bianco della salute 2011» prende in esame i tre anni del piano di riforma. «Per la prima volta dopo un vuoto di 10 anni - si legge - il Piano sanitario viene esitato dopo un lungo processo di condivisione con tutte le parti sociali; per la prima volta si definiscono tetti di spesa sulla base dell'analisi della domanda e vengono introdotti criteri oggettivi di premialità. Sono stati aperti 18 centri diurni per l'Alzheimer. Nella provincia di Palermo si attivano 100 nuovi posti di lungodegenza convenzionati e 166 posti di pubblici entro il 2011». L'opuscolo, articolato in 180 pagine ed elaborato dallo staff dell'assessore in quasi 60 giorni, non fuga le perplessità. Soprattutto quelle dei vicini di scranno di Russo. «Il ministro ha sbagliato a valutare la sanità siciliana sulla base dei numeri del 2009, ma l'assessore Russo deve dimostrare con dati certificati da organi terzi e dai cittadini che le cause che hanno determinato il dissesto finanziario sono state rimosse, e il servizio sanitario è migliorato», rilancia Giovanni Barbagallo, deputato del Pd all'Ars. L'affondo arriva dal parlamentare regionale siciliano del Pdl, Roberto Corona: «Lombardo e Russo oggi hanno messo in piedi una parata autocelebrativa». Per il capogruppo del Pid, Rudy Maira «potremmo fare un lungo elenco di cose negative a partire dalla gara sotto la lente di ingrandimento dell'Autorità di vigilanza su contratti pubblici, per arrivare ai casi di malasanità fioccati durante la gestione Russo». Il coordinatore regionale si Sinistra e Libertà, Erasmo Palazzotto, punta il dito contro le «troppe speculazioni sulle spalle dei cittadini» e «le responsabilità politiche alla base degli scandali della sanità, dall'appalto per il pta di Giarre a quello per le forniture ospedaliere nel bacino orientale, da ricercare nel sistema di nomina dei direttori generali basato su criteri politici». br /> Le tappe LO SCONTRO In parlamento il ministro della salute Ferruccio Fazio ha bocciato l'applicazione della riforma in Sicilia L'OPUSCOLO Il governo regionale ha preparato un libro bianco sull'applicazione della riforma SANITÀ NAZIONALE 34 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La polemica Al forum in corso a Palermo presentato un libro bianco: "Diminuite le prestazioni inappropriate" 25/05/2011 La Repubblica - Palermo Pag. 5 (diffusione:556325, tiratura:710716) Forniture ospedaliere, stop al maxi-appalto Multinazionale Usa si aggiudica la gara per la Sicilia orientale. I dubbi dell'Authority Il manager del Garibaldi di Catania sospende l'aggiudicazione "Ma chiariremo" GIUSI SPICA STOP alla gara finita nel mirino dell'autorità che vigila sulla regolarità dei contratti pubblici. Resta congelato il maxi-appalto da 56 milioni per le forniture chirurgiche in tutti gli ospedali della Sicilia orientale. Angelo Pellicanò, manager dell'ospedale Garibaldi di Catania ha sospeso l'aggiudicazione definitiva dopo lo stop dell'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, che in una delibera notificata all'azienda il 19 maggio parla di gara «viziata» sotto il profilo della «correttezza e della trasparenza». I dubbi sollevati dall'organo di controllo riguardano la «mancanza di prezzi a base d'asta» e le «possibili turbative» generate dall'obbligo per i concorrenti di offrire «almeno l'80 per cento delle voci indicate nel lotto». Il Garibaldi ha 30 giorni di tempo per dimostrare che la gara, che in fase di aggiudicazione provvisoria ha visto stravincere la multinazionale americana Johnson e Johnson, seguitaa ruota da Covidien e da Brown, è legittima. Le sorti del maxi-appalto sono appese anche a una sentenza del Tribunale amministrativo di Catania, presso il quale alcuni piccoli fornitori esclusi dalla gara hanno presentato ricorso. L'udienza non è ancora fissata, ma il Tar ha già rigettato la richiesta di sospensiva. Dopo il primo rifiuto del Tar catanese, i piccoli imprenditori iscritti all'associazione fornitori ospedalieri (Afors) si sono rivolti all'Authority. E l'organo ha inviato all'azienda una delibera con richiesta di chiarimenti. «Avrei anche potuto avviare l'iter per l'aggiudicazione definitiva - incalza il manager - ma, per il rispetto che ho delle istituzioni e per la consapevolezza dell'assoluta trasparenzae regolarità della gara, preferisco aspettare. Risponderemo punto per punto, sul piano tecnico e giuridico, ai dubbi dell'Authority». Sul merito Pellicanò non si sbilancia. Ma una cosa ci tiene a precisarla: «Se la gara andrà in porto, a parità di qualità e di quantità, avremo un risparmio del 30 per cento rispetto al passato». La vicenda, scoperta dal settimanale "S", presenta però, alcuni punti oscuri. Intanto, su 293 gare per la fornitura di materiali chirurgici, le proposte scelte sono quasi sempre le più care. La parte da leone l'ha fatta Johnson e Johnson medical, con 80 lotti vinti nel settore "suture", nonostante un'offerta superiore, a volte anche del doppio, rispetto a quelle dei concorrenti. A determinare l'assegnazione lo stesso meccanismo della gara, che assegna i punteggi non solo in base al criterio economico, ma anche in base a un criterio qualitativo che in alcuni casi sarebbe stato dirimente. C'è di più. Le imprese partecipanti dovevano offrire un ribasso non in rapporto ad un parametro predeterminato ed uguale per tutti, bensì rispetto al proprio listino ufficiale che può variare da ditta a ditta. Nella vicenda entra in ballo anche Salvo Riolo, ex topmanager di Codivien e di Johnson e Johnson e, per sei mesi, consulente dell'assessorato regionale alla Salute con l'incarico di redigere un'analisi di mercato sui prezzi delle forniture ospedaliere. In odor di sospetto per la sua presunta vicinanza con le aziende vincitrici, Riolo si difende: «Il mio ruolo si è limitato nel fornire al comitato tecnico di bacino il dossier sui prezzi, poi recepiti nel capitolato tecnico della gara bandita dal Garibaldi. Mi sono dimesso come consulente dell'assessorato prima che la gara fosse espletata. I primi a temere il mio operato come consulente, erano proprio i miei ex datori di lavoro». Già, perché il rapporto tra Riolo e J & J si è concluso nell'ottobre 2008, quando l'ex direttore per l'Italia della multinazionale, venne licenziato. Senza preavviso e con effetto immediato. Il motivo? Attriti con il superiore, il presidente Rodrigo Bianchi, in merito alla gestione del business. PER SAPERNE DI PIÙ www.salute.gov.it www.regione.sicilia.it I punti L'APPALTO Gara da 56 milioni per le forniture chirurgiche I LISTINI Il ribasso poteva essere effettuato sui listini di ogni singola azienda L'ANOMALIA Su 293 gare scelte quasi sempre le proposte più care I CRITERI Prevista anche discrezionalità sulla qualità delle forniture SANITÀ NAZIONALE 35 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CRONACA 25/05/2011 La Repubblica - Ed. Nazionale Pag. 46 (diffusione:556325, tiratura:710716) I disturbi dei bambini e le cure con farmaci Maurizio Bonati Istituto Mario Negri Milano ABBIAMO letto con apprensione l'articolo "Non sono malati, sono bambini" (del 15 maggio). In qualità di medici che operano nel settore dei disturbi neuropsichiatrici dell'età evolutiva, ci teniamo a chiarire, sulla base delle evidenze scientifiche e non della sola emotività, che l'utilizzo razionale dei farmaci (efficaci, sicuri, quando necessari e in modo appropriato) dovrebbe essere una finalità comune e condivisa. Riconoscere un disturbo e curarlo in modo appropriato è compito del medico con i genitori. Negare una cura (anche farmacologica), quando necessaria, è negare un diritto alla salute sia ai bambini che ai loro genitori. (La lettera è firmata anche da: Gabriele Masi, IRCCS Stella Maris, Pisa Antonella Costantino, IRCCS "Cà Granda" Policlinico, Milano Pietro Panei, Registro Italiano ADHD, Roma Stefano Vicari, IRCCS Bambino Gesù, Roma Alessandro Zuddas, Università di Cagliari). SANITÀ NAZIONALE 36 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LETTERE,COMMENTI&IDEE 25/05/2011 La Stampa - Ed. Nazionale Pag. 19 (diffusione:309253, tiratura:418328) Un batterio terrorizza la Germania Già tre morti [S. N.] BERLINO Cresce l'allarme in Germania per l'improvviso e rapido diffondersi di un'epidemia causata da un ceppo del batterio fecale Escherichia coli (Ehec), che ha già causato tre morti sospette e contagiato un numero «spaventosamente» alto di persone. Nelle ultime due settimane, secondo i dati del Robert Koch Institute, sono stati registrati più di 80 casi di sindrome uremica emolitica potenzialmente letale, causate dall'Ehec; ma ci sono 200 casi sospetti nello SchleswigHolstein, un centinaio in Bassa Sassonia e 42 ad Amburgo. Presente nella parte inferiore dell'intestino degli animali, il batterio ha colpito per lo più adulti, nella maggior parte dei casi donne. Quaranta delle persone ricoverate in ospedale si trovano attualmente tra la vita e la morte; e i medici non sono ancora riusciti a individuare l'origine di un'epidemia che si sta rapidamente estendendo verso il Sud della Germania. Secondo i dati dell'Oms (l'Organizzazione Mondiale della Sanità), la sindrome - che si sviluppa nel 10% dei pazienti contagiati - è caratterizzata da un'acuta crisi renale e problemi ematici ed è letale nel 75% per cento dei casi. Le autorità sanitarie suppongono che il batterio colpisca attraverso frutta e verdura non lavate, ma anche latte non pastorizzato o carne cruda. SANITÀ NAZIONALE 37 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ALLARME CONTAGIO 25/05/2011 La Stampa - Ed. Nazionale Pag. 31 (diffusione:309253, tiratura:418328) Medicina. L'ultima frontiera sono le terapie a bersaglio molecolare mirato. Obiettivo: disattivare le lesioni genetiche Conveg no internazionale a Torino svela come si stanno rivoluzionando la logica della ricerca e la pratica delle cure LIVIO TRUSOLINO IRCC CANDIOLO - UNIVERSITA' DI TORINO Il cancro si sviluppa e progredisce come conseguenza di una lesione genetica, cioè di un' alterazione del DNA, in una cellula adulta. Disattivare la lesione genetica che ha prodotto il tumore significa dunque comprometterne la crescita. Le terapie a bersaglio molecolare mirato (la «target therapy») sono appunto in grado di bloccare la funzione delle molecole geneticamente alterate nella massa neoplastica senza coinvolgere i tessuti normali e quindi senza causare un generico danno d'organo. Questa nozione ha due importanti conseguenze cliniche: impone che, prima di sottoporre il paziente al trattamento mirato, si accerti la presenza del difetto genetico «predittivo» della potenziale risposta al farmaco; in altre parole, la terapia è utile solo nei soggetti portatori di un tumore che contiene, nel DNA, l'anomalia che rende il tumore stesso suscettibile al farmaco mirato. La seconda implicazione è che questo approccio diagnostico-terapeutico mette in discussione, inevitabilmente, la classificazione tradizionale delle malattie neoplastiche. Nella prospettiva delle terapie mirate i tumori non sono più (o non solo) definiti per sede di insorgenza e per caratteristiche morfologiche, ma sulla base della lesione molecolare che li caratterizza e che, al contempo, li rende vulnerabili a un particolare trattamento. Le nuove terapie quindi sono non solo «mirate», ma anche «personalizzate»: la diagnosi molecolare si riferisce appunto alla necessità di caratterizzare ciascun paziente tumorale per il repertorio di mutazioni genetiche che il tumore presenta e che, per questo, lo rendono sensibile («responsivo») a un farmaco e resistente ad altri. L'identificazione d i un'anomalia del DNA in una percentuale più o meno ampia di tumori di un certo tipo suggerisce, ma non dà per scontato, che disattivare questa anomalia possa produrre un beneficio per il paziente: alcune alterazioni genetiche, infatti, si verificano in regioni del DNA silenti, e quindi non hanno conseguenze funzionali, oppure coinvolgono geni che, pur mutati, non influenzano la crescita dei tessuti. Per valutare se un difetto genetico svolga un ruolo causale nel generare e mantenere un tumore, e quindi per studiare gli effetti terapeutici di nuovi composti, sono necessari anni di lavoro in laboratorio. Tradizionalmente gli studi preclinici che esplorano la risposta a farmaci sperimentali impiegano le «linee cellulari», cioè cellule neoplastiche isolate decine di anni fa da pazienti portatori di tumore e coltivate per lunghi periodi in centri di ricerca diversi. Le linee cellulari offrono notevoli vantaggi perché sono facilmente manipolabili, possono essere modificate tramite l'introduzione di nuove proteine o la rimozione di quelle già esistenti e richiedono un semplice incubatore a 37C per la loro sopravvivenza. Tuttavia, questo sistema modello è lontano dalle caratteristiche biologiche di un tumore in un paziente: le cellule di una linea sono tendenzialmente tutte uguali, mentre un tumore «vero» è eterogeneo, non solo perché esistono importanti differenze da paziente a paziente, ma anche perché, nell'ambito della stessa massa, vi possono essere zone con un comportamento variabile. In più, le linee cellulari comunemente in uso hanno accumulato una certa «stanchezza», che dal punto di vista molecolare si esprime con una «deriva», un allontanamento dalle proprietà tipiche del tumore da cui sono state sviluppate in origine. Nell'Istituto di Candiolo abbiamo quindi deciso di generare una piattaforma di investigazione preclinica che meglio si avvicini al contesto dei tumori reali. Il progetto prevede il recupero di pezzi chirurgici dalla sala operatoria, con il consenso informato dei pazienti. Il pezzo viene conservato in condizioni che ne garantiscano la vitalità e impiantato in un animale ricevente, quasi sempre sotto la pelle di un topino di laboratorio. L'animale diventa un paziente in miniatura che viene sottoposto alle terapie sperimentali. Per questo, definiamo il topino che porta con sé il tumore umano «xeno-paziente». Lo studio permette l'esecuzione di analisi genetiche su larga scala sul tumore, in modo da identificare lesioni che, potenzialmente, sono suscettibili di attacco con i farmaci sperimentali. In presenza della lesione lo SANITÀ NAZIONALE 38 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Caccia all'interruttore anti-tumori 25/05/2011 La Stampa - Ed. Nazionale Pag. 31 (diffusione:309253, tiratura:418328) SANITÀ NAZIONALE 39 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato xenopaziente viene trattato con il farmaco mirato e la risposta alla terapia viene monitorata. In caso di risultato positivo il passo successivo è trasferire l'informazione alla clinica e iniziare a trattare i pazienti veri (ma solo quelli con il difetto genetico che risponde alla terapia) con il farmaco che ha dimostrato efficacia nello xenopaziente. In altre parole, gli xenopazienti permettono la personalizzazione preclinica delle terapie mirate. Livio Trusolino Oncologo RUOLO: E' PROFESSORE ALL'UNIVERSITA' DI TORINO E RESPONSABILE DELL'ONCOLOGIA MOLECOLARE ALL'IRCC DI CANDIOLO Lo sapevi che? L'evento da domani «2011 IRCC International Conference on Molecular Clinical Oncology»: è il convegno in programma da domani a sabato 28 all'Università di Torino e organizzato dall'Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo. Gli ospiti Da Jeffrey Engelman a Pier Paolo Pandolfi, sono attesi alcuni tra i maggiori nomi della ricerca. I Le informazioni Si trovano sul sito http://www.cancercoop.org/. 25/05/2011 Avvenire - Milano Pag. 4 (diffusione:105812, tiratura:151233) Uno screening su agenti di polizia locale ha provato che anche chi sta in ufficio subisce l'inquinamento PIERFRANCO REDAELLI on il titolo "appuntamenti della salute" Monza ha monitorato una parte della sua popolazione. Uno screening che ha coinvolto oltre 2 mila persone di diverse età. Promossi dall'assessore Marco Baldoni, direttore della clinica odontoiatrica universitaria San Gerardo Bicocca, hanno coinvolto oltre all'università, l'ospedale, diverse istituzioni del territorio. Interessante lo screening di Alberto Pesci, direttore della cattedra di Pneumologia, che ha presentato uno studio svolto su 20 agenti non fumatori della Polizia Locale di Monza che abitualmente operano lungo le strade. L'indagine voleva verificare gli effetti dell'inquinamento sull'apparato respiratorio. È stato monitorato l'impatto di inquinanti nell'aria come gas emessi nell'atmosfera dai veicoli e dagli impianti di combustione domestici e industriali. Gli agenti sono stati monitorati in due periodi: 15 giorni d'estate e 15 in inverno. Il campione è stato comparato con un identico gruppo di 20 agenti impiegati in ufficio. Dall'analisi effettuata è emerso che la principale causa di danno è rappresentata dal cosiddetto "stress ossidativo" che procura patologie alle strutture respiratorie. «Il dato singolare - ha detto Pesci - riguarda l'assoluta uguaglianza di risultati. Segno che l'inquinante più importane non è il pm 10, ma il pm 2,5 capace di infiltrarsi in ambienti chiusi». Interessanti anche i progetti relativi all'età pediatrica, all'alimentazione negli asili per prevenire i disturbi negli anni dell'adolescenza. L'assessore Baldoni ha poi presentato le condizioni di salute orale dei bambini, sottolineando la riduzione dell'incidenza di lesioni cariose e l'aumento della necessità di cura ortodontiche. Stessa indagine ha coinvolto circa mille anziani. SANITÀ NAZIONALE 40 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato salute Non solo Pm10 Anche negli uffici entra il Pm 2.5 25/05/2011 Il Sole 24 Ore - NordOvest Pag. 16 (diffusione:75240, tiratura:224000) Mancano all'appello 350 pediatri La Fimp denuncia turni massacranti nei piccoli ospedali: a rischio il turn-over Fabrizio Pasquino Sono poco più di mille i pediatri operativi tra Valle d'Aosta, Piemonte e Liguria. Ne servirebbero altri 350 per colmare il fabbisogno del territorio (più di 200 solo in Piemonte). Se in Vallée, dove operano 18 medici, l'offerta è soddisfacente, nelle altre due regioni la situazione si aggrava di anno in anno. A denunciare l'attuale condizione critica è la Fimp, la Federazione italiana medici pediatri. «Tra territorio e ospedali servirebbero almeno 850 pediatri - afferma Nico Sciolla, segretario piemontese della Federazione mentre sono 630 quelli che operano effettivamente. Il problema non ricade tanto sull'assistenza territoriale, ma sugli ospedali, quelli più piccoli in particolare, dove in organico ci sono 5-6 colleghi che fanno turni massacranti». Il problema della carenza dei pediatri affonda le sue radici nella riforma delle scuole di specialità, all'inizio degli anni Novanta. Fino ad allora gli atenei formavano mediamente 35 professionisti all'anno che accedevano per concorso e durante il periodo di studio non venivano remunerati. Con la riforma, gli specializzandi furono equiparati ad assistenti, con contratti per i quali progressivamente la disponibilità economica pubblica si è ridotta.Oggi si lavora se finanziati con le borse di studio del Miur. «Il ministero, quest'anno - spiega Angelo Tovo, direttore della Scuola di specializzazione in Pediatria dell'Università di Torino - pur avendo messo a disposizione delle Università di Torino e Novara 6 borse di studio in più rispetto agli ultimi due anni (21 nel 2011 contro le 15 del 2009 e 2010), non ha colmato il gap di richieste che si aggira attorno alle 30 domande. Siamo tra le scuole con il più alto numero di iscrizioni respinte». Servirebbe un maggiore numero di borse, rincara Giuseppe Grazia, presidente della sezione Piemonte e Valle d'Aosta della Società Italia di pediatria. Eventualmente supportate anche dalle Regioni. In Liguria la situazione non è molto diversa. «Negli ultimi tre anni accademici - dichiarano dal rettorato dell'Università di Genova - il Miur ha messo a disposizione 7 contratti a fronte di una richiesta media di 23 domande». A confermare il trend negativo è anche Alberto Ferrando, presidente della Federazione regionale degli ordini dei medici della Liguria: «Ad oggi non c'è una adeguata programmazione del turn-over dei pediatri, sia ospedalieri sia di famiglia, considerando che gli accessi alle Scuole di specialità sono diminuiti di 4 volte in trent'anni. Nel giro di 10-15 anni i pensionamenti non saranno sostituibili da altrettanti specialisti». A tali carenze, stanno in alcuni casi sopperendo progettualità regionali, dove gruppi di pediatri di famiglia vengono inseriti in turni di Guardia o addirittura gestiscono Punti Nascita in territori di media montagna, come a Domodossola. Tra le possibili soluzioni, tutti concordano sulla riduzione della durata della scuola di specializzazione (da 5 a 4 anni) come già in molti paesi europei, in modo da liberare risorse per nuove borse. © RIPRODUZIONE RISERVATA Borse di studio per la specializzazione di pediatria concesse dal Miur alle Università del Nord Ovest In calo il numero di pediatri nel Nord-Ovest 2009 2010 2011 Liguria 375 360 352 Piemonte 679 650 639 Valle d'Aosta 18 18 18 NORD-OVEST 1.072 1.028 1.009 2009 2010 2011 Genova 7 7 7 Torino 11 11 15 Novara 4 4 6 NORD-OVEST 22 22 28 Fonte: Fimp Piemonte e Liguria, Università degli Studi di Torino e Genova - Facoltà di Medicina e Chirurgia Sul territorio Nicola Sciolla SEGRETARIO FIMP PIEMONTE Carenza. Il problema della mancanza di pediatri ricade non tanto sul territorio quanto sugli ospedali più piccoli Giuseppe Grazia PRES. SOCIETÀ ITALIA DI PEDIATRIA PIEMONTE E LIGURIA Sostegni. Per aumentare il numero di borse di studio destinati agli specializzandi servirebbe il sostegno delle Regioni SANITÀ NAZIONALE 41 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Salute. Risorse scarse per le borse di studio: sono pochi i professionisti che si specializzano ogni anno 25/05/2011 Il Sole 24 Ore - Sud Pag. 16 (tiratura:405061) Per la sanità arrivano 113 milioni in più Confindustria: «Bene, ma si deve continuare» BARI Marco Montrone «Tornare con alcune decine di milioni in più è un successo per gli operatori della sanità e i cittadini. Il lavoro svolto con fatica e dedizione dall'assessore Tommaso Fiore ha portato il risultato sperato». Così Paolo Telesforo, delegato Sanità di Confindustria Puglia, esprime la soddisfazione per la decisione della Conferenza Stato-Regioni di assegnare 6 miliardi e 953 milioni di euro alla Puglia: 113 milioni in più del 2010. Tra le Regioni sono stati suddivisi 104,867 miliardi come risorse non vincolate, oltre a 1,6 miliardi vincolati agli obiettivi del Piano sanitario 2011. L'impegno del Governo rispetto a quanto concordato col Patto della salute 2009, ha poi consentito che il Fondo venisse incrementato di 486,5 milioni. In Puglia sono arrivati 113 milioni in più rispetto al 2010: da 6 miliardi e 840 milioni dello scorso anno ai 6 miliardi e 953 milioni di quest'anno. Di questi, 6 miliardi e 920 milioni a valere sul Fondo sanitario nazionale inizialmente stanziato per il 2011 e 32 milioni e 126mila euro sulla quota integrativa del Patto salute. «Un primo piccolo passo, attendiamo altri lusinghieri risultati - dice Telesforo -. Sono importanti anche le decisioni di attivare un tavolo tecnico che dovrebbe portare a modificare i criteri di riparto del Fsn introducendo l'indice di povertà e l'incidenza delle patologie e modificando il peso delle classi di età, così da concretizzare il lungo lavoro del ministro Raffaele Fitto a favore del Sud e della Puglia in particolare. E tra breve saranno discusse le tariffe per le prestazioni agli utenti fuori dai confini regionali. È la dimostrazione che quando maggioranza e opposizione marciano uniti, i risultati a favore della popolazione pugliese arrivano. È un buon esempio di politica del territorio, non disperdiamoci in inutili polemiche. Camminiamo uniti in vista della sfida che presto dovremo affrontare: il federalismo fiscale». Come saranno utilizzati i 113 milioni in più ottenuti dalla sanità Pugliese? L'assessore alla Salute, Tommaso Fiore, precisa: «Di quei milioni va considerato che poco meno di 70 sono disponibili, gli altri 40 sono sottoposti a una procedura ancora non incardinata dal ministero e basata sulle richieste delle Regioni. Degli effettivi 70 milioni, oltre 50 sono già allocati dal piano di rientro a copertura del deficit 2011. L'aggiuntivo vero, dunque, è di circa 18 milioni, che contiamo di utilizzare per alimentare i progetti che avevamo finanziato lo scorso anno col Dief e che quest'anno sarebbero a rischio definanziamento. Penso alla rete Aiart sui trapianti, alla telecardiologia, alle strock unit e alle terapie salva-vita contro gli ictus. Qualcosa potrà essere destinato al rafforzamento della diagnostica avanzata, della ricerca o per l'assistenza domiciliare alle malattie rare». © RIPRODUZIONE RISERVATA SANITÀ NAZIONALE 42 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Puglia. La rinegoziazione dei fondi del piano nazionale 2011 25/05/2011 Il Sole 24 Ore - Sud Pag. 7 (tiratura:405061) «Sanità fondata su qualità e merito» La polemica «Il ministro non ha saputo difendere la verità perché è stato chiamato all'ordine» Nino Amadore La si potrebbe battezzare operazione verità. Ed è quella che ha preso il via ieri al teatro Politeama di Palermo con una tre giorni dedicata alla sanità siciliana al confronto con il resto del paese: stato d'avanzamento della riforma, situazione dei conti, condizioni delle infrastrutture, rischio clinico e dunque qualità dell'assistenza. Una manifestazione fortemente voluta dall'assessore alla Salute Massimo Russo, il quarantenne magistrato in aspettativa che da tre anni siede sulla tolda di comando dell'assessorato alla sanità, anzi quello che fu il famigerato assessorato alla Sanità secondo il racconto che se ne può trarre dalle inchieste giudiziarie e da provvedimenti dei giudici: l'ultimo la scorsa settimana nei confronti dell'ex deputato Udc di Salemi Pino Giammarinaro, sospettato di rapporti con la mafia, che avrebbe avuto forti interessi nel settore della sanità. Ma questo è solo un fatto a margine di uno scontro politico che in certi momenti si fa duro con i rappresentanti del centrodestra siciliani ma non solo. Di cui la scorsa settimana in parlamento si è fatto portavoce il ministro della Salute Ferruccio Fazio. Giusto assessore? Il ministro è stato chiamato all'ordine e non ha saputo difendere la verità. Quello che mi sconcerta nelle parole di Fazio è che non ha attinto, prima di parlare, ai dati del suo ministero. Ed è per questo che presenteremo nelle varie sessioni del convegno che si tiene a Palermo i dati attuali sulla sanità siciliana che rivelano più delle parole. Ma questi numeri cosa dicono? Dicono che stiamo raggiungendo i livelli previsti dal patto per la salute per appropriatezza e occupazione. Un successo che è tutto a beneficio dei cittadini. Tanto per cominciare. Prego continui. Guardi, il frutto più prezioso delle riforme che abbiamo fatto è che gli operatori della nostra sanità si presentano con un dato di credibilità. Solo tre anni fa le cose non stavano in questo modo: si ricorderà le inchieste giudiziarie, il presidente della regione Salvatore Cuffaro che incontrava il prestanome di Provenzano Michele Aiello in uno sgabuzzino di un negozio di Bagheria, tutto ciò che è stato raccontato con il reportage la Mafia è bianca, proprio sulle infiltrazioni di cosa nostra nel servizio sanitario. Oggi non è più così. Oggi si può dire: sono siciliano e mi curo con efficacia e successo in Sicilia. Solo qualche giorno fa è stato eseguito un provvedimento nei confronti di Giammarinaro: la sanità torna al centro di inchieste sulla mafia. È un tema che lei conosce bene visto che ha indagato a lungo sui sistemi mafiosi trapanesi. Attenzione: i fatti non sono recenti e dimostrano che non mancano i modelli dell'affarismo mafioso. La nostra azione è stata ed è quella del rispetto delle regole. La nostra azione politica punta al rispetto del diritto costituzionale che non è né di destra né di sinistra. L'obiettivo è di non lasciare la sanità in mano alla politica, dire basta al mercato dei primariati, e i risultati si vedono. Il successo della riforma è intanto etico. Uno dei problemi per la Sicilia è la mobilità sanitaria. È uno dei punti che più avvantaggia le regioni del Nord ed è uno dei punti sui cui intendiamo insistere: in questo campo la nostra politica potrà ottenere il risultato di mettere in crisi il sistema sanitario del Nord che grazie alla mobilità sanitaria incassa 1,1 miliardi l'anno. Deve essere ben chiaro che noi non siamo più con il cappello in mano e non intendiamo esserlo nemmeno in futuro. E questo grazie ai processi di cambiamenti vari che abbiamo messo in campo. Va bene, ma c'è chi dice che la vostra riforma è troppo economicistica: più attenzione ai numeri e poco alla qualità. Ovvero risparmi sulla pelle dei cittadini. SANITÀ NAZIONALE 43 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Massimo Russo. L'assessore siciliano alla Salute fa il punto sulla riforma nell'ambito del convegno che è in corso di svolgimento a Palermo 25/05/2011 Il Sole 24 Ore - Sud Pag. 7 (tiratura:405061) SANITÀ NAZIONALE 44 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I detrattori di questo governo dovrebbero guardare a ciò che hanno dilapidato in questi anni: hanno dissipato le risorse di tutti. Abbiamo ricondotto la spesa alla normalità. Se poi le risorse sono poche lo sono per tutti. Noi abbiamo riformato un sistema che era fatto da 29 aziende sanitarie, abbiamo creato una governance unitaria e stiamo lavorando in tutto il territorio. Avete intanto riavviato i concorsi. Sì, è un risultato raggiunto che è frutto delle regole: abbiamo rifatto la pianta organica e si torna ad assumere sulla base del merito. Il precariato era funzionale a chi no n voleva il cambiamento e puntava sono a rafforzare il proprio potere. Su un concorso, e in particolare quello del direttore della farmacia del Civico, lei ha avuto uno scontro duro con il sottosegretario Gianfranco Micciché per avere rimosso il manager. I fatti hanno dato ragione a lei: i due dirigenti hanno presentato certificati falsi e sono stati sospesi. Micciché aveva puntato sul suo blog un orologio ma la verità ha bisogno dei suoi tempi e quando arriva fa male come ha fatto male al dotto Pietro Giammanco che è stato sospeso. Una persona che io conoscevo non doveva vincere il concorso pur avendone i titoli mentre doveva vincere chi i titoli non li aveva. Aspetto ora che Micciché chieda scusa. Ovviamente noi andremo fino in fondo: le carte sono state trasmesse in procura e stiamo collaborando con i magistrati. Deve essere chiaro che è finito il tempo delle raccomandazioni e dei privilegi. La riorganizzazione delle strutture ospedaliere sul territorio regionale ha liberato parecchi immobili. Che fine faranno? Abbiamo avviato un censimento generale di tutti i cespiti delle Aziende provinciali. L'obiettivo è di valorizzare al massimo questi beni e non è esclusa, ma lo stiamo verificando, la creazione di un fondo immobiliare. © RIPRODUZIONE RISERVATA Assessore Massimo Russo Magistrato, a lungo nella direzione distrettuale antimafia di Palermo e impegnato in delicatissime indagini sul sistema mafioso della provincia di Trapani, è stato al vertice della sezione palermitana dell'Associazione nazionale magistrati, ed è assessore alla Salute della giunta guidata da Raffaele Lombardo dall'insediamento Immobili L'assessore annuncia che è in corso il censimento su tutti i cespiti immobiliari delle Aziende sanitarie provinciali e che al termine di questo lavoro non è escluso, ma la valutazione è in corso, che venga creato un fondo immobiliare per la valorizzazione di quelle strutture non utilizzate dal sistema sanitario regionale