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Che pasticcio la TARES a Pinerolo
video su www.vocepinerolese.it
Cittadini infuriati. C’è qualcuno al timone?
Intervista esclusiva: anche nel pinerolese vivono i pentiti di mafia
articolo a pag. 7
Da killer della camorra al
pentimento, anche con Dio
S
e è vero che l’efficienza e
il buon andamento degli
uffici comunali sono lo
specchio della classe dirigente
che amministra la città, allora
ci sono brutte notizie per i pinerolesi. Almeno a giudicare
dall’ennesimo e ultimo scandalo legato alle cartelle Tares. Che
pasticcio! L’ufficio tributi del
Comune è stato preso d’assalto
da una folla di cittadini infuriati,
per non parlare del centralino.
ARTICOLO A PAG. 6
Esiste il monumento “alle vittime della violenza”
Le Foibe e il ricordo che
a Pinerolo non c’è. Perchè?
Video/intervista su www.vocepinerolese.it
Nella foto il monumento “Alle vittime della violenza e dell’intolleranza
religiosa e politica” di Pinerolo
DARIO MONGIELLO
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Di spalle il camorrista pentito intervistato dal direttore Dario Mongiello
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La città di Pinerolo,
nel 2005, inaugurò, nei
Viali Vittorio Veneto, il
monumento “Alle vittime della
violenza e dell’intolleranza religiosa e politica”. Giustamente,
nei “piloncini” del monumento, sono state poste delle targhe
ARTICOLO A PAG. 2
FEBBRAIO 2014
Voce Pinerolese
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LA WEB TV NUMERO UNO DEL PINEROLESE
I falò Valdesi in Val Pellice
Simbolo religioso e sociale
Segue da pag. 1
Esiste il monumento “alle vittime della violenza”
Le Foibe e il ricordo che
a Pinerolo non c’è. Perchè?
DARIO MONGIELLO
[email protected]
C
Nella fotografia di Enrico Uniate la gente intorno al falò
ENRICO NOELLO
A
nche quest’anno la
sera del 16 febbraio nelle borgate delle valli valdesi si sono accesi
i fuochi di gioia in ricordo
delle lettere patenti del 1848
che sancirono definitivamente la libertà di culto valdese
Intorno al falò si è radunata tutta la popolazione al di
là delle differenziazioni politiche, culturali, religiose, per
una grande festa popolare.
Impossibile dire quanti siano
stati i falò che si sono accesi la
sera del 16 febbraio in Val Pellice e Val D’angrogna Qua e là,
spontaneamente, si sono formate delle fiaccolate che hanno
preceduto l’accensione dei falò.
Alle ore 20, si sono accesi i
fuochi, intorno ai quali la gente
si è riunita per cantare, ascoltare brevi messaggi e riscaldarsi
con un bicchiere di vin brulé
e cioccolata calda generosamente offerto dalle associazioni locali. Suggestivo è stato
Violenza nel centro storico di Pinerolo
Nella foto il “luminoso” centro storico di Pinerolo
A
ncora una volta dobbiamo parlare di un’aggressione
avvenuta
nel centro storico di Pinerolo.
Un fatto molto grave che deve
richiamare una maggiore attenzione da parte delle autorità
civili (sindaco) e militari (carabinieri). Il centro storico di Pinerolo è sempre più abbandonato
ma di telecamere di sicurezza
nemmeno l’ombra. Sabato sera,
15 febbraio di fronte a un locale pubblico, un marocchino ha
avuto un diverbio con un’altra
persona. Sono volate paroloni
e minacce. Il marocchino si al-
lontana ma poco dopo torna con
in mano una bottiglia di vetro
spaccata. Impugnando dal collo
la bottiglia il marocchino si scaglia contro la persona puntando
il vetro tagliente al collo. Con
un gesto istintivo l’uomo alza
il braccio e riceve il colpo nel
braccio causandogli un taglio
profondo. Il marocchino si è poi
allontanato velocemente. Sul
posto è intervenuta una pattuglia
dei carabinieri per raccogliere le
testimonianze. Il marocchino è
stato identificato ma la vittima
non ha, al momento, denunciato
l’extracomunitario.
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lo spettacolo dei tanti fuochi
che hanno illuminato la notte.
A Luserna San Giovanni notevoli sono stai i falò in località Stallè,
Banchina degli Odin, Cio d’mai.
La festa del 17 Febbraio, ormai,
non rappresenta solamente un
evento profondamente radicato
della tradizione valdese, ma ha
un significato che va al di la’
dell’aspetto prettamente religioso: un messaggio di unione
tra i popoli e le minoranze etniche, un augurio di pace e di
speranza per tutti gli uomini.
ommemorative
in
memoria delle immani tragedie come
“Auschwitz”, “Hiroshima e
Nagasaki”; “Sabra e Shatila”; “Rwanda” e “New York
11 settembre 2011”. Peccato
che tra queste manca l’eccidio delle “Foibe” a danno di
Italiani dell’Istria, del Quarnaro e della Dalmazia, uccisi
dai comunisti del maresciallo Tito dopo la fine della
seconda guerra mondiale.
Una tragedia che nel 2004
il governo italiano si decise –finalmente – a ricordare
ufficialmente, il 10 gennaio,
come “Giorno del ricordo.”
Sarebbe un gesto di grande
intelligenza, e riconoscimento per le vittime e per i
famigliari, che anche la città
di Pinerolo ricordasse ufficialmente tale giornata. Si
potrebbe, magari, aggiungere una targa sul monumento
“Alle vittime della violenza
e dell’intolleranza religiosa
e politica”. L’importante è
che la città di Pinerolo, sensibile da sempre alla lotta
contro le violenze, ricordi
questa giornata. Il 10 gennaio scorso il presidente del
Senato Grasso ha dichiarato:
“Le foibe furono tra le pagine peggiori della nostra
storia. Questa giornata è
dedicata alla memoria di
migliaia di italiani dell’Istria, del Quarnaro e della
Dalmazia che, al termine del
secondo conflitto mondiale,
subirono indicibili violenze trovando, in molti, una
morte atroce nelle foibe del
Carso. Quanti riuscirono a
sfuggire allo sterminio furono costretti all’esilio. La popolazione italiana di quella
regione fu quasi cancellata e
di quell’orrore non si è man-
tenuto il doveroso ricordo
per anni. Questa giornata è
un momento fondamentale
di espressione dell’identità
nazionale. l’Italia non può
e non vuole dimenticare” se
vuole affrontare in maniera
condivisa le barriere di odio
e discriminazione. Non possiamo cancellare nulla; non
le sofferenze inflitte alle minoranze negli anni del fascismo e della guerra, nè quelle
inflitte a migliaia e migliaia
di italiani. Il ricordo è un
dovere, è un monito perchè
si impedisca che l’ignoranza abbia la prevalenza e che
tali orrori non avvengano
mai più. E’ un dovere nei
confronti dei sopravvissuti e
nei confronti delle famiglie
delle vittime. Ciascun Paese ha il dovere di coltivare
le proprie memorie, di non
cancellare le tracce delle
sofferenze subite dal proprio
popolo”.
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Pedofilia: «Dal Comitato
ONU un’aggressione
Movimento per la vita.
alla libertà religiosa»
Giornata per la vita
S
O
Festa della vita organizzata dall’ufficio famiglia della
diocesi di Torino
PIERGIACOMO ODERDA
ltre cento persone
hanno affollato la
palestra/teatro della
Casa Sacro Cuore di V. Pianezza 110 per la Festa della
vita organizzata dall’ufficio
famiglia della diocesi di Torino, in occasione della 36^
giornata nazionale. In scena,
lo spettacolo “La cicala e la
formica”, creazione del gruppo Imiut (“Un mondo in un
teatro”), con all’attivo già una
“performance” durante la settimana sociale del settembre
scorso di fronte alle casette
predisposte dagli uffici diocesani. I bimbi hanno partecipato attivamente al dipanarsi
della storia fra sketch spassosi, e la chitarra di Matteo,
la cicala che rallegra il lavoro delle formiche. Si parla di
amicizia, di speranza, Irene
spiega che l’associazione si
pone tra gli scopi una trasmissione di valori attenta alle
diverse età, con lo sguardo rivolto verso un progetto di solidarietà in Burkina Faso. Tra
gli attori anche un bimbo, Stefano e, non meno importante,
un folto stuolo di genitori che
assistono e trasportano la giovane compagnia in giro per
la provincia di Torino (www.
imiut.it). Dopo un’allegra
merenda, alcune associazioni
che si occupano di famiglia
e vita hanno allestito degli
stand rallegrati dalle primule
del Movimento per la vita e
si è dato corso ad uno scambio di iniziative, di progetti
per rinsaldare collegamenti
e collaborazioni, utili per essere maggiormente incisivi
nel territorio cittadino. L’idea
di una festa per la vita è già
realizzata in alcune diocesi
italiane, in particolare l’esperienza di Napoli vede partecipare attivamente associazioni
diverse che collaborano nel
preparare una manifestazione
che percorre le vie del centro
cittadino. Valter Boero, presidente del Movimento per la
Vita a Torino, ha descritto brevemente i fini dei sei centri di
aiuto alla vita, invitando tutte
le famiglie a portare a casa
una primula, segno di un impegno di promozione alla vita.
L’associazione “Il mandorlo”
ha presentato il suo lavoro con
le mamme e i gruppi familiari che si sono imbattuti nelle
sofferenze del post aborto. Il
Punto famiglia ha evidenziato i suoi percorsi formativi.
L’équipe Notre Dame ha raccontato il modo di organizzarsi tra gruppi famiglia. Il
Forum per le associazioni familiari sta progettando un’iniziativa di festa per le famiglie.
L’associazione “Radici e ali”
promuove interessanti iniziative nella fascia “zero sei”
all’interno del “Centro per le
famiglie e l’Infanzia” presso
la parrocchia Beato Frassati.
Il Rinnovamento nello Spirito ha promosso una giornata
di formazione nel saluzzese.
Era presente anche l’associazione “Hermandad señor de
Luren”, un gruppo di famiglie
peruviane in rapporto con la
parrocchia di Lucento alla ricerca di momenti di formazio-
Un momento dello spettacolo
ne in ambito familiare. Infine,
l’associazione “Le stelle”,
impegnata nella promozione
del protagonismo giovanile,
e l’associazione “Di famiglia”, che sta ha allestito in
questi mesi un percorso di
formazione in collaborazione
con l’Università Sacro Cuore di Milano per gli operatori
di pastorale familiare, hanno
egregiamente svolto il ruolo
di padroni di casa. Lo spirito
della giornata va cercato nel
Messaggio del Consiglio Episcopale Permanente, “Generare futuro”, in cui si riprendono
le parole di Papa Francesco a
Rio de Janeiro, in occasione
della Giornata Mondiale della
Gioventù. “Che ne sarà di noi
se non ci prendiamo cura dei
nostri occhi?”. I figli sono la
pupilla dei nostri occhi, ogni
figlio è volto del “Signore che
ama la vita” (Sap 11,6). Una
delle preoccupazioni principali del Papa è la promozione
della “cultura dell’incontro”,
unire la speranza dei giovani
con la saggezza degli anziani.
All’inizio del suo ministero,
Papa Francesco si raccomandava: “Un popolo che non si
prende cura degli anziani e
dei bambini e dei giovani non
ha futuro perché maltratta la
memoria e la promessa”. E
ancora esortava al custodire,
“l’aver cura l’uno dell’altro
nella famiglia, i coniugi si
custodiscono reciprocamente,
poi come genitori si prendono
cura dei figli e con il tempo
anche i figli diventano custodi dei genitori”. Gli fa eco il
card. Bagnasco nella recente
prolusione al Consiglio Episcopale Permanente (sessione invernale, da Avvenire, 28
gennaio 2013): “Se Dio c’entra con la vita di ciascuno, allora ognuno c’entra con la vita
degli altri” e questo capovolge
i rapporti, il modo di guardare,
di stare insieme. Nel messaggio per la giornata per la vita,
si riafferma come la società
tutta sia chiamata a decidere
quale cultura intenda promuovere a cominciare da quella
palestra decisiva per le nuove
generazioni che è la scuola.
La festa per la vita della diocesi di Torino è partita proprio
da una palestra, da una scuola e volge il suo pensiero a
quell’evento pubblico che ci
sarà a Roma il 10 maggio nello spirito delle parole del card.
Bagnasco. “Dopo la famiglia,
dove il papà e la mamma sono
i naturali e irrinunciabili maestri, è un grande spazio di
istruzione e educazione. Compito affascinante, quello di
insegnare ed educare nel contempo”. La giornata per la vita
si va a inserire in quella tematica del segreto di Nazareth, in
quell’alveo familiare dove “il
bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la
grazia di Dio era su di lui”.
Voce Pinerolese
EDITRICE
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GRAFICA
Edizioni Libere
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Dario Mongiello
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via De Gubernatis 21/a-b
REGISTRAZIONE­­­
Registrato presso il tribunale
di Pinerolo il 31/01/2006 n°3
ul rapporto contro la
Santa Sede del Comitato
per i Diritti del Fanciullo
delle Nazioni Unite interviene
il sociologo torinese Massimo Introvigne, coordinatore
dell’Osservatorio della Libertà
Religiosa e autore del volume
appena uscito «Pedofilia. Una
battaglia che la Chiesa sta vincendo» (Sugarco). Dopo avere
ricordato che la Convenzione
ONU di cui è emanazione il
Comitato non è mai stata ratificata dagli Stati Uniti, proprio
per timore di eccessive ingerenze negli affari interni degli
Stati firmatari, e che dei diciotto membri del Comitato uno
è stato designato dal governo
della Siria e un altro da quello
dell’Arabia Saudita, non proprio noti come esempi di tutela
dei diritti umani, Introvigne fa
notare che la personalità più
in vista, influente e nota del
Comitato è la peruviana Susana Villarán, sindaco di Lima e
cattolica «adulta» in perenne
polemica con i vescovi del suo
Paese a motivo del suo sfrenato
attivismo a favore del «matrimonio» omosessuale, dell’ideologia di genere e dell’aborto.
«Intendiamoci – precisa Introvigne – quello della pedofilia
nel clero cattolico, come c’insegnano Benedetto XVI e Papa
Francesco è un dramma reale,
non inventato, che non va nascosto e di cui vanno indagate
le cause. Tuttavia il rapporto
riprende statistiche esagerate
e accuse indiscriminate. Loda
alcune misure introdotte dalla
Santa Sede nel 2013, ma di-
mentica tutte quelle precedenti, in un maldestro tentativo
di contrapporre il Vaticano di
Papa Francesco a quello di
Benedetto XVI. Soprattutto, si
dimentica di dire che queste
misure hanno funzionato, e
possono costituire anzi un modello per altre istituzioni che
hanno gli stessi problemi di
pedofilia e che sono assai meno
vigorose della Santa Sede nel
contrastarli». La pedofilia poi,
secondo il sociologo, è utilizzata come punto di partenza per
una «assurda entrata a gamba
tesa» nel campo della dottrina
cattolica, con una pretesa di
«dettare addirittura alla Chiesa come vada interpretata la
Sacra Scrittura». “Il rapporto
chiede – nota Introvigne – il
ripudio dei documenti del Magistero in tema di omosessualità, la rinuncia della Chiesa a
parlare di «complementarietà»
del ruolo maschile e femminile,
il che implica che i due ruoli
siano diversi, una modifica «ur-
gente» della dottrina cattolica
sull’aborto, precisando – così
si legge nel documento – «le
circostanze in cui l’aborto è
permesso», e un insegnamento
e una pratica volta a «garantire
agli e alle adolescenti l’accesso alla contraccezione». «La
Chiesa – ripete Introvigne – ha
più volte riconosciuto le responsabilità di un certo numero
di preti e vescovi nel vergognoso dramma della pedofilia, e ha
preso misure drastiche che si
stanno rivelando efficaci. Questo documento tuttavia è la prova di come la tragedia dei preti
pedofili sia usata come pretesto
e come clava per aggredire la
Chiesa Cattolica e ingiungerle
“con urgenza” di cambiare la
sua dottrina in materia di omosessualità, aborto e contraccezione, affidando a commissioni
di esperti “politicamente corretti” perfino l’interpretazione
della Sacra Scrittura. E questa è un’intollerabile violazione della libertà religiosa».
FEBBRAIO 2014
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Notizie da Pinerolo
Oggetti consegnati ma “Pericolo” SADEM: porte aperte durante la marcia
non restituiti o pagati
Arca
dell’Usato
dove sei?
Non invitata all’ incontro olimpico 8 anni dopo Torino 2006
Sul bus Pinerolo-Torino e
su quello degli studenti...
Pinerolo non conta nulla
Assessore Turismo: chi?
video su www.vocepinerolese.it
video su www.vocepinerolese.it
Luigi Bontempo con la ricevuta
de “L’Arca dell’Usato”
I
n via Giustetto a Pinerolo (Abbadia Alpina) da
tempo ha chiuso i battenti
un’attività commerciale “Arca
dell’Usato”. La gente portava
oggetti vari in conto vendita.
Tutto bene, tutto regolare. Peccato che da tempo l’attività ha
chiuso, ma quel che è peggio è
che sono spariti anche gli oggetti lasciati all’Arca dell’Usato. “Abbiamo provato a cercare il titolare in tutti i modi ma
niente da fare –sbotta Luigi
Bontempo- .Non è possibile
una cosa del genere. Si è tenuta
la mia roba. Me la deve restituire o mi da i soldi che mi spettano. Come me sono in tanti
a lamentarsi. Se non ricevo
risposta a breve lo denuncio.”
Per chi lo volesse può segnalare la propria situazione a [email protected]
Nella foto una pappata con alcuni sindaci (ma non tutti) delle Olimpiadi del 2006
Nel riquadro la porta semi aperta (prima della definitiva rottura) dell’11
febbraio e la porta completamente aperta a dicembre sui bus della Sadem
R
accontiamo due episodi
accaduti a Pinerolo e
che riguardano le porte
dei Bus “Sadem” che, durante il
viaggio non si chiudono o, addirittura, rimangano aperte con
grave rischio per gli utenti. L’ultimo caso è quello dell’11 febbraio scorso, la porta posteriore
del bus della Sadem, in servizio
nella tratta Pinerolo – Torino
(via autostrada alle 7,55 circa) è
rimasta aperta per tutto il viaggio. Il disagio (e il pericolo?) per
i passeggeri è stato grande così
come per il povero autista che,
molto imbarazzato, ha provato
in tutte le maniere di porre rimedio all’inconveniente. E, come
nei classici film comici, non gli
è rimasto altro da fare che chiedere aiuto ai passeggeri. “Mi è
spiaciuto per l’autista – racconta
il nostro testimone – che, poverino, non sapeva più come fare per
risolvere il problema. Ha chiesto
a un signore se poteva spingere
la porta mentre l’autista azionava un bottone nella plancia del
bus. Niente da fare. La porta non
si è chiusa, anzi, all’altezza della
rotonda, zona Carello in corso
Unione Sovietica a Torino, la
porta si è definitivamente rotta”.
Come se non bastasse è emerso
che alcune volte, quando fuori
piove, anche all’interno dei bus
Sadem, cadono gocce d’acqua.
Sì, piove sui sedili. A dicembre
(vedi video) la porta è stata, invece, completamente aperta durante
la marcia. Segnalate a [email protected] eventuali,
ennesime, “anomalie...”
I
n occasione di Racchettinvalle, alcuni Sindaci
delle Olimpiadi si sono
ritrovati sabato 8 febbraio a
Sestriere per ricordare i Giochi Olimpici di Torino 2006.
Promotore dell’incontro il
Presidente di Turin Marathon,
Luigi Chiabrera, che ha invitato il Sindaco di Torino, Piero
Fassino, il Sindaco di Sestriere,
Valter Marin, il Sindaco di Cesana, Lorenzo Colomb, il Sindaco di Claviere, Franco Capra,
il Sindaco di Pragelato, Gianni
Arolfo, il Presidente di Vialattea, Giovanni Brasso, e Danilo
Bessone in rappresentanza di
Turismo Torino e Provincia. È
stata un’occasione per celebrare un evento che ha portato Torino e le Montagne Olimpiche
al centro del mondo e che ancora oggi riecheggia nella mente
del grande pubblico degli sport
invernali. Tra ricordi olimpici e
considerazioni sul futuro chissà
che questa sinergia tra Torino
e le sue Montagne Olimpiche
non riservi in futuro qualche
altra piacevole sorpresa sempre in chiave turistico-sportiva.
Nella fotouna pappata con alcuni sindaci (ma non tutti) delle
Olimpiadi del 2006
Il caso dell’assessore al turismo Negro.
Utile solo per il sindaco
Non ci dobbiamo stupire dell’assenza del comune di Pinerolo
all’incontro olimpico otto anni dopo le Olimpiadi del 2006
che si è svolto a Sestriere. Non è stato invito il sindaco, la città di Pinerolo ma, povero Buttiero, lui non ha responsabilità.
Piuttosto, il grande assente, è l’assessore al Turismo di Pinerolo Negro che, politicamente parlando, è inutile e dove tocca
fa danno. Vedi, come esempio, il fallimento del panettone in
vetrina. Eppure il sindaco se lo tiene stretto, non per le sue
capacità, dubitiamo noi, bensì perchè gli fa comodo in giunta. Insomma un “servitore muto” pronto ad alzare la manina
a favore del sindaco. Che pena questa situazione. Il sindaco
Buttiero farebbe bene a cambiare assessore, così, forse, un
invito in più arriverebbe.
Dario Mongiello
[email protected]
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Voce Pinerolese
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Dopo la denuncia di Voce Pinerolese:
Cittadini arrabbiati assaltano l’ufficio Tributi
Pasticcio TARES:
“restituiremo i soldi”
Segue da pag. 1
video su www.vocepinerolese.it
Che pasticcio la TARES a Pinerolo
Cittadini infuriati.
C’è qualcuno al timone?
Nelle cartelle errori dovuti a problemi durante il processo di migrazione dei
dati dei cittadini
video su www.vocepinerolese.it
MASSIMILIANO PUCA
Consigliere Comunale
L
e linee erano così
roventi che per ben
due giorni, il 12 e 13
febbraio, il comune è rimasto
isolato e sono dovuti intervenire i tecnici per ripristinare le
comunicazioni. Tuttavia, non è
per augurare buon San Valentino al sindaco che i cittadini di
Pinerolo hanno intasato le linee
comunali ma per domandare
come muoversi, per evitare di
incorrere in sanzioni o per riavere indietro i soldi indebitamente versati. Già perché dopo
i ritardi nell’invio della cartelle
della Tassa sui rifiuti, con la
conseguente “fretta” di pagare
entro il 14 febbraio, si è scoperto che le cartelle Tares erano
pure sbagliate. Praticamente,
nel programma utilizzato dal
comune – questa è la tesi difensiva di sindaco e compagni - le
pertinenze sono riconosciute
come abitazione principale.
Dunque gli importi da versare sono sbagliati e in eccesso.
Accortisi dell’errore, sollevato
proprio dalle colonne di Voce
Pinerolese, dal comune sono
corsi, si fa per dire, ai ripari. Il
termine per il pagamento è slit-
tato al 28 febbraio. Questo anche per dar modo a chi non ha
ancora ricevuto il bollettino di
pagamento di richiederne uno
nuovo. Il Comune raccomanda
inoltre di segnalare eventuali
incongruenze riscontrate, per
avere uno sgravio dalla cartella
del prossimo anno. Insomma,
ancora una volta i tratti distintivi dell’amministrazione cittadina sono fretta, superficialità
e approssimazione e a pagare
il conto sono, come al solito,
i cittadini, molti dei quali si
domandano: in questa barca
che naviga a vista, c’è davvero
qualcuno al timone?
Lettera aperta di un commerciante
Aumenti “sbagliati” con la Tares, tasse,
imposte, burocrazia e Pinerolo muore
SIMONE SINDONI
I
l pasticcio riguardante le
cartelle Tares ha scatenato
non poca rabbia e confusione tra i cittadini, che hanno
preso d’assalto l’ufficio Tributi
a partire dal 12 febbraio, dopo
la nostra segnalazione di alcuni
errori nei calcoli dell’imposta.
Abbiamo cercato di fare luce
sulla situazione, intervistando il
dottor Roberto Salvaia, dirigente dell’ufficio Tributi del Comune di Pinerolo. La scadenza
per il pagamento della prima
rata – ha detto Salvaia - è stata
prorogata fino al 14 febbraio e
verrà ulteriormente prorogata,
poiché il ritardo non è imputabile al cittadino, che non potrà
essere sanzionato. Nemmeno
riguardo i 30 centesimi a metro
quadro richiesti dallo Stato ci
saranno sanzioni, poiché non
sono autoliquidabili e deve
essere il Comune ad inviare i
modelli F24. Perché questo ritardo nell’invio delle cartelle?
Abbiamo dovuto trasferire i
dati da un vecchio programma gestionale che non poteva
gestire la Tares ad uno nuovo
che fosse in grado di gestirla;
in questo processo, non effettuato dall’amministrazione, ma
da due aziende esterne, ci sono
stati dei problemi che hanno
comportato l’arrivo del gestionale in Comune a dicembre.
I cittadini lamentano anche
un forte aumento rispetto alla
vecchia Tarsu. Sì, questi aumenti sono dovuti ad un nuovo
decreto che ha costretto il comune a rivedere i calcoli effet-
tuati sul bilancio di previsione;
abbiamo cercato comunque di
modulare le tariffe in modo da
limitare al massimo gli aumenti.
E riguardo la quota variabile applicata alle pertinenze?
Questo è uno degli errori scaturiti dal trasferimento dei dati da
un programma all’altro. È ovvio che se sono state calcolate
nella tassa anche pertinenze catastate separatamente, penso al
classico garage, la quota variabile non dovrà essere pagata.
In alcune cartelle però questo
conteggio risulta. In tal caso
il cittadino deve presentarsi in
Comune e l’errore verrà sistemato. E chi ha già pagato?
Chi ha già pagato può fare richiesta per ottenere un rimborso o uno sgravo dalla cartella
del prossimo anno. Quindi i
soldi non andranno persi?
Assolutamente no, ci mancherebbe. L’importante è che gli
errori vengano segnalati, anche solo con una mail all’ufficio tributi. Importante è anche
seguire il sito del Comune.
Quindi
questi
disagi non sono imputabili
all’amministrazione.
No, no. E a chi? Il Comune
ora dovrà svolgere degli accertamenti per capire se fossero
errori evitabili o meno. Posso
dire che sono senza dubbio legati alla migrazione dei dati.
I soldi non andranno persi, quindi, l’importante è controllare le
cartelle e segnalare eventuali
incongruenze; ci permettiamo
però di auspicare un rimborso, piuttosto che uno sgravo
dalla cartella futura, poiché
anche cifre minime, in questo
momento, fanno la differenza.
TARES, prima rata:
si può pagare fino al 28 febbraio
Dopo il caso delle cartelle pazze TARES che Voce Pinerolese
ha subito e per primo denunciato su www.vocepinerolese.it
(vedi i nostri vari servizi anche video) il comune di Pinerolo
ha preso ulteriori provvedimenti: ha nuovamente posticipato
il pagamento della Tares. Questo il comunicato stampa del
comune di Pinerolo. “E’ stato fissato al 28 febbraio 2014 il
termine per il pagamento della prima rata a saldo della Tares
2013. Una scelta voluta per permettere ai cittadini di avere
ancora diversi giorni di tempo per regolarizzare la propria posizione e per potersi rivolgere all’Ufficio Tributi, che in caso
di dubbi, è a disposizione per qualsiasi chiarimento. Si sottolinea che, ovviamente, non saranno applicate sanzioni né
richiesti interessi ai contribuenti per i versamenti effettuati
entro il 28 febbraio 2014”.
video su www.vocepinerolese.it
A
lla cortese attenzione
del dott. Roberto Salvaia. Vorrei iniziare
sperando che questo mio intervento possa essere di esempio
per tutti i cittadini ed in particolar modo di tutti gli imprenditori piccoli o grandi che siano, comunque a tutti coloro che con il
rischio di impresa hanno a che
fare. I commercianti ed i cittadini in generale nel Pinerolese e
non solo si sono trovati la famosa e tanto odiata Tares che tra
sigle e siglette non si capisce a
chi veramente andranno questi
compensi, tutto questo con degli
aumenti che, come tutti penseranno e penso anche io, non
giustificano i servizi, sempre carenti e non all’altezza della situazione.Ora io mi chiedo, visto
e considerato che le imprese nel
pinerolese stanno soffrendo già
di suo un abbandono da parte degli amministratori locali,
partendo anche dal piano urbanistico, la difficoltà dei parcheggi per giunta quasi tutti a pagamento, la zona a limitazione del
traffico nel centro storico, ad
aggiungere a tutto questo il comune e i responsabili di questo
scempio cosa fanno ? Pensano
di dare ossigeno ad un malato?
Nooo anzi gli infieriscono nuove
tasse con la speranza di far definitivamente morire il territorio,
partendo dal tribunale, dalla
camera di commercio, dal Nizza
Cavalleria, molte strutture sono
state cancellate ed ora cercano
di cancellare anche i piccoli
che potevano rendere Pinerolo
una bella cittadina ai piedi di
due valli. Io sono indignato ma
come molti di voi ancora stupito
che questa gente che occupa un
posto pubblico non pensi veramente che il rischio di impresa
e un pensiero lacerante che tutte
le notti di mantiene sveglio, di
giorno le studi tutte per credere
che non siano finiti i sogni, ma ci
siano ancora concrete speranze.
Certo chi occupa un posto pubblico queste problematiche non
le vive ma si eroga il diritto di
giudicare i forconi che hanno
creato dei disagi a dei poveri
impiegati gente che ha sbagliato il modo di manifestare ma che
nella rabbia trova tutti d’accordo, tutti condividono la stessa
rabbia, bene in Italia siamo in
60 milioni di abitanti, non sarà
giusto il termine forcone e forse
è troppo semplicistico e banale
ma sicuramente ora come stanno le cose siamo 60 milioni di
arrabbiati che ne hanno le scatole piene di gente che nelle amministrazioni fanno si e no 6 ore
di lavoro decretando il nostro
futuro con degli aumenti ingiustificati deprimendo sempre di
più una cittadina che poco tempo fa era un fiore all’occhiello
della periferia di una città come
Torino che un tempo aveva anche il vanto di essere capitale.
In definitiva i responsabili di
questi aumenti per poter essere degli amministratori amati
e stimati dai suoi cittadini, dovrebbero mettersi una mano
sulla coscienza, se ce l’hanno, e
rivedere queste assurde cartelle
esattoriali, rivedere i coefficienti, ricalcolare i compensi se non
vogliono vedere morire definitivamente il territorio. Oltretutto
avranno questi fantomatici amministratori una vita sociale,
andranno a comprare il giornale, si prenderanno un caffè in un
bar, andranno a comprare della frutta o della verdura da un
fruttivendolo, (peccato che non
sempre si da un volto a questa
gente) come potranno guardare
in faccia un lavoratore che rischia ogni giorno il suo capitale
quando sanno di averlo prosciugato togliendoli anche il rispetto di se stesso...? Fatevi questa
domanda e datevi una risposta,
e non serve avere l’appellativo
Dott. davanti ad un cognome
per trovare delle soluzioni, i
grandi risultati si ottengono
anche guardando dentro al nostro cuore... e cercare una pietà
che ormai è scomparsa. Con la
speranza di trovare dei riscontri
per tutti le auguro un lieto lavoro. R.P.
014
2003-2 voi
c
i on
11 ann
FEBBRAIO 2014
Voce Pinerolese
LA WEB TV NUMERO UNO DEL PINEROLESE
Tribunale di Pinerolo: la vergogna continua
Segue da pag. 1
video/intervista su www.vocepinerolese.it
Al macero i libri
7
Intervista esclusiva:
anche nel pinerolese vivono i pentiti di mafia
video su www.vocepinerolese.it
Da killer della camorra al
pentimento, anche con Dio
DARIO MONGIELLO
[email protected]
Avvocato Gregorio Colonna
DARIO MONGIELLO
[email protected]
A
lla vergogna non c’è
limite ma la vicenda
che denuciamo è orribile. “I libri della biblioteca,
presenti nel tribunale di Pinero-
lo, sono finiti al macero”. Questa è quanto afferma al nostro
giornale l’avvocato, del foro
di Pinerolo (per quanto ancora
foro di Pinerolo...?), Gregorio
Colonna. Una vicenda che ci
lascia stupefatti e ancora una
volta dimostra la scarsa sensibi-
lità sulla vicenda della chiusura
del tribunale di Pinerolo. L’on.
Vietti, a Ivrea, avrebbe già messo a disposizione un palazzo per
raccogliere i libri del “suo” tribunale eporediese. Nel video intervista su www.vocepinerolese.
it il racconto della vicenda.
A
bbiamo incontrato
Michele (nome di
copertura) un uomo
che è stato anche un killer
della camorra. Ha ucciso
delle persone, ha venduto
morte spacciando droga,
ha commesso molti reati,
rapine, estorsioni ecc. Ha
vissuto, a Napoli, per quasi
trent’anni, da camorrista: era
un “pezzo grosso”, il boss
della malavita napoletana.
Nel suo “ambiente” era riverito, temuto. Poi, un giorno,
è stato vittima di un agguato:
gli hanno sparato. La camorra, la mafia, non perdona.
Era con suo figlio. Da quel
giorno ha cominciato a pensare alla vita che faceva e al
dolore che recava. Si è pentito, si è avvicinato a Dio.
Ha chiesto perdono. Oggi è
un collaboratore di giustizia.
Vive sotto copertura e cambia spesso città. Anche nel
pinerolese, spesso, vengono trasferiti collaboratori di
giustizia, sotto protezione e
con nuove identità. Una realtà come tante altre presenti in molte città d’Italia. Su
www.vocepinerolese.it il video intervista a Michele che
racconta la sua storia.
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fonte:
visite nel mese di Gennaio 2014
FEBBRAIO 2014
Voce Pinerolese
8
LA WEB TV NUMERO UNO DEL PINEROLESE
Contro l’omofobia “Sign Of
Love” al “Porro” di Pinerolo
LAC
Lega Abolizione della Caccia
sezione di Pinerolo
video su www.vocepinerolese.it
E’
La classe 5^ Turistico dell’Istituto Ignazio Porro-Alberti di Pinerolo
GIUSEPPE B.
L
a scuola “Ignazio Porro”
di Pinerolo ha dato vita,
il 14 febbraio, in occasione della giornata dell’amore,
di San Valentino, ad un momento di riflessione per il rispetto dei
diritti dei gay e dei diritti civili.
In particolare una valutazione sul
presidente della Russia Vladimir
Putin che nel 2013 aveva firmato
una legge che vieta “la propaganda verso i minori delle relazioni sessuali non tradizionali”.
Il segretario generale dell’ONU
ha dichiarato: “Noi tutti dobbiamo alzare la voce contro gli attacchi a lesbiche, gay, bisessuali,
transgender e gli androgeni. No
Il triangolo rosso simbolo di “Sign Of Love”
ad arresti e discriminazioni”.
Ebbene l’Istituto scolastico
“Ignazio Porro” di Pinerolo, da
sempre attento a sensibilizzare i
giovani contro le varie forme di
discriminazione, ha voluto anche
quest’anno sensibilizzare gli studenti su questa tematica.
EDITRICE
Edizioni Libere
Piazza S. Donato, 30
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stato reso noto il 29
gennaio 2014 il rapporto Italia 2014
dell’Eurispes. Per quanto riguarda la caccia, il numero di contrari raggiunge livelli elevati, il
74,3%, rispetto a quanti invece si
dichiarano favorevoli, il 24,4%,
meno di un italiano su 4. Da
gennaio scorso, anche nel pinerolese è attiva una sezione della
LAC: Lega Abolizione della
Caccia. La competenza specifica
dell’ associazione ambientalista,
già presente sul territorio con
un nucleo di guardie giurate a
tutela della corretta attività venatoria, è quella di richiamare
l’attenzione della cittadinanza
sulla caccia, attività demandata
all’autogoverno delle associazioni venatorie. Informare e rendere
partecipe l’opinione pubblica nel
merito delle questioni, senza moralismo o pregiudizi, è uno degli
obiettivi della sezione pinerolese
che si occupa anche di sostenere
e promuovere campagne di sensibilizzazione su varie tematiche
animaliste ed ambientaliste con
tavoli informativi e interventi
didattici. L’attività venatoria,
è spesso vista come necessaria
gestione della fauna, ponendosi
ovviamente in conflitto con l’interesse ludico degli appassionati.
Un esempio concreto è la caccia
alla fauna autoctona, o tipica
fauna alpina, che in un contesto
di allarmante decrescita delle
popolazioni, consente ancora un
calendario venatorio alle specie
fagiano di monte, coturnice, pernice bianca e lepre variabile.Tali
prelievi, basati su piani numerici
predisposti dai CA interessati,
ovvero dai cacciatori stessi, non
sono più sostenibili funzionalmente alla conservazione delle
specie, sottraendo un patrimonio
ambientale alle generazioni future. Un esempio di estinzione
a causa dell’enorme impatto che
l’attività venatoria ha avuto su
una specie è quello della starna,
già fortemente ridotta numericamente per la distruzione dell’habitat e le massicce immissioni
a scopo venatorio con soggetti
di altra provenienza effettuate a
partire dagli anni ’60, che hanno
alterato il patrimonio genetico
delle popolazioni italiane. Perciò si deve avere coscienza dei
problemi e dei “danni collaterali” che la pratica venatoria comporta: il più emblematico sono
le centinaia di morti ammazzati
per incidenti tra cacciatori e di
gente comune, anche bambini,
che nulla avevano a che fare con
la predetta attività. E si plaude
ancora per la caccia agli animali
cosidetti “nocivi” invece di recuperare quegli equilibri il più
possibile naturali in cui le specie
possano convivere, evitando tra
l’altro immissioni di selvaggina
di ripopolamento, causa degli
squilibri stessi. Per chi fosse interessato alle attività della sezione,
ci saranno giornate “sul campo”,
come ad es. la piantumazione di
una siepe silvestre nella fattoria
didattica di un socio attivista:
Farm Serenity Cow, che produce
frutta e verdura biologica, previste domenica 9 e 16 aprile. Chi
vuole contattare la sezione per
iscriversi all’associazione, o per
altri motivi es. denunce di maltrattamento animali, bracconaggio etc, contattare la referente per
la sezione pinerolese della Lac,
Barbara cell 3298558446 mail
[email protected]
di Mazza Giuseppe & C.
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FEBBRAIO 2014
Voce Pinerolese
LA WEB TV NUMERO UNO DEL PINEROLESE
...lettere al Direttore...
potete scrivere a: [email protected]
Vergogna far trasferire il Nizza Cavalleria
E
gr. Direttore,
navigando su internet, per trovare notizie e foto del periodo della
mia gioventù, ho cercato
anche fatti relativi a quando
facevo il militare. Ho trascorso quasi un anno tra il
1969 e 1970 a Pinerolo, al
“Nizza”. Ricordo che il comandante era il colonnello
Rica e aiutante maggiore capitano Conti (che, purtroppo, mi dicono sia deceduto).
Sono sobbalzato dalla sedia
rimanendo per un attimo
basito. Mi creda ho iniziato ad imprecare per quello
che ho letto sul suo giornale
sul web relativo alla chiusura del “Nizza” a Pinerolo
e, le mie invettive erano rivolte me lo lasci dire a quel
(omissis...) che ha voluto
tutto questo. Credo di aver
trascorso uno dei periodi più
belli della mia vita a Pinerolo nonostante la comprensibile ristrettezza economica
del militare ma ero giovane
e ripeto ho un buon ricordo
della città, di Lombardore e
Sangano, etc. Insomma in
questo Paese quando una
cosa è bella, funziona cosa
succede? Che la distruggono. Costi troppo altri /
dicono loro distruggendo
La caserma dei carabinieri di Pinerolo
secoli di storia? Ma costi
alti di che? I costi alti sono
lo stipendio da generale che
ha deciso il trasferimento e,
forse, della sua invidia come
alpino nei confronti del
“Nizza cavalleria”. Ma le
forze politiche della città di
Pinerolo, Sindaco in testa,
non si è e non si sono opposti o hanno lasciato solo
Lei a difendere il Nizza? Mi
creda, avevo intenzioni per
questa estate -se la salute
mi assiste- di fare un viaggio a Pinerolo, nei luoghi
dei quali non smetto mai di
decantare e che mi hanno visto giovane Dragone. Dopo
Il Generale Angelo Distaso già comandante di “Nizza Cavalleria”
e già Presidente dell’Associazione dal 1993, è stato riconfermato “all’unanimità” e per acclamazione nella carica di Presidente.
Completano il direttivo: Vice Presidente 1° Mar. Cav. Uff. Armando Colella; Consigliere e Segretario Avv. Cav. Uff. Giancarlo
Canale; Consigliere Porta Stendardo Mar. Magg. Cav. Francesco
Princi, Consigliere Cassiere 1° Mar. Alfredo Taibi; Consigliere
Dr. Andrea Baldoni; Consigliere 1° Mar. lgt. Antonino Benenati; Consigliere 1° Mar. lgt. Ludovico Izzo; Consigliere Mar. ca.
Cav. Falcone Valentino, Consigliere Mar. Aiut. Giuseppe Bianco;
Consigliere Mar. Magg. Angelo Masciotta. Fra i tanti obiettivi da
perseguire è stata messa in evidenza la necessità di ricoprire lo
spazio lasciato dal trasferimento di “Nizza” con le sue tradizioni
e il suo passato, di recuperare quel prezioso patrimonio lasciatoci
dalla Scuola di Cavalleria di incidere per riconfermare alla Città
di Pinerolo il titolo di “Città della Cavalleria”. Alla Assemblea ha
voluto porgerci il Suo importante Augurio il primo cittadino della
Città Eugenio Buttiero.
questa notizia, purtroppo
letta solo oggi, mi rattrista
molto e non so cosa farò.
Ma è possibile che neanche
l’ANAC sia intervenuta in
difesa del Nizza? Ma quando mai non si difende una
istituzione simile? Era il
fiore all’occhiello. Fate attenzione al Museo dell’Arma di Cavalleria perchè
temo anche quello sparirà
da Pinerolo. Se dovessi fare
un salto a Pinerolo cercherò
di incontrarla per offrirle almeno un caffè consolandoci
a vicenda.
La saluto cordialmente
Piero Canu. Sardegna
E
gr. direttore,
voglio esprimerle la mia
totale condivisione del
suo articolo “Non voglio fare il
carabiniere. Però...”pubblicato
nel numero scorso nel suo giornale. Molte delle importanti
questioni da Lei sollevate interessano non solo i veri e propri
“talloni d’Achille” di questa
nostra “povera” nazione, come
la giustizia, la sicurezza dei cittadini, ma toccano anche la dignità di svolgere il mestiere del
Carabiniere nel territorio pinerolese. Non si può più consentire che la dignità dei Carabinieri, il loro alto senso dello
Stato, lo spirito di abnegazione
e di sacrificio, a disinteressato
vantaggio per tutta la comunità,
venga da “imbelli” locali calpestata, cosa che avviene già dal
semplice “sguardo” che può essere rivolto a quella “specie” di
abominevole luogo (caserma)
nel quale sono fatti dimorare, i
Nostri Carabinieri!, che vergogna! Mi piacerebbe che, dall’alto della sua forza propositiva e
il seguito che ha il suo giornale,
ella possa inviare questa sua
testimonianza pubblicata agli
alti vertici dell’Arma a Roma.
Chissà che qualcosa ella potrà
riuscire realmente a muovere!
Cordiali Saluti.
Felice A.
Fiaccolata silenziosa in memoria delle vittime della crisi
Associazione Nazionale Arma di Cavalleria
“Sezione Nizza Cavalleria - Cap. Marchese Gaspare Bolla”
Angelo Distaso nominato presidente
9
Movimento 9 dicembre, il leader Calvani a Pinerolo
“La fiaccolata ha
sfilato per le vie
della città, in ricordo
di coloro che si sono
suicidati per motivazioni
legati alla crisi. Alla fine,
il leader nazionale
Danilo
Calvani è intervenuto
in piazza Facta.
SIMONE SINDONI
N
uova manifestazione del
movimento 9 dicembre,
martedì 4 febbraio a Pinerolo. La Fiaccolata Silenziosa in
ricordo delle vittime della crisi è
fotogallery su www.vocepinerolese.it
Nelle foto Danilo Calvani parla dal palco allestito in piazza Facta e alcuni partecipanti alla manifestazione
partita da piazza San Lazzaro alle
18 e, dopo aver sfilato per le vie del
centro, è giunta in piazza Facta per
un comizio. E’ intervenuto Danilo
Calvani, coordinatore a livello nazionale del movimento: “Quella
che è iniziata” ha detto dal palco
“è una rivoluzione etico-culturale!
Dobbiamo difendere la Costituzione. Politici, volete andarvene? Il
nostro Paese si merita di più, chi
ci governa deve essere migliore di
noi. Rivogliamo le nostre sovranità sancite dalla Costituzione.
Uccidono (i politici n.d.a.) noi e
le nostre famiglie! Reagire è un
dovere, anche le forze dell’ordine
devono reagire.”
FEBBRAIO 2014
10
Voce Pinerolese
LA WEB TV NUMERO UNO DEL PINEROLESE
Notizie dai Paesi
Motori già caldi: Cominciamo con “L’unione Civica”
Appaltati i lavori. Tra breve inizieranno i lavori
Cavour: prossime elezioni amministrative
Il municipio di Cavour
DARIO POGGIO
I
ntervista all’avvocato
Giancarlo Perassi
La prima squadra a rompere gli indugi ed a scoprire le proprie carte incontrando i cittadini
pubblicamente è stata l’Unione
Civica guidata, come già nelle
precedenti elezioni, dall’avv.
Giancarlo Perassi. Infatti, venerdì 24 gennaio alle 20,30, nella
sala della bocciofila, sono state
trattate le tematiche relative ai
“ Problemi concreti del paese
e la sua amministrazione “ con
la successiva dichiarazione dei
principali obiettivi dell’Unione
Civica per le prossime elezioni
(purtroppo non vi è stata ancora,
smentendo le attese, la presentazione ufficiale dei componenti
della nuova compagine elettorale). In estrema sintesi…, duro
essere - Corresponsabile
- di quanto si
è fatto o non
fatto; in pratica di non poter prendere
alcuna iniziativa o decisione. Oggi chi
rappresenta il
40% dei citAvv. Giancarlo Perassi
tadini detiene,
e polemico l’intervento con cui di fatto, il potere mentre chi rapPerassi (supportato da Franco presenta circa il 60% dei cittadiManarini) ha aperto la serata ni (Unione Civica e Cavour senelencando criticità, maggiori co- za voi ?) non conta praticamente
sti e sprechi sui principali temi nulla, non ha alcuna voce in cada lui contestati all’attuale mag- pitolo!”. “Non sono qui per vingioranza (Scuola materna, Pisci- cere le elezioni” ha continuato
na a... costo zero ma con nuova Perassi “ ma vorrei che questo
richiesta di finanziamento di paese fosse amministrato bene e
660.000 euro, Lavori pubblici, vorrei poter dire la mia in una
Riqualificazione centro storico, amministrazione che operasse
Ospedale, Farmacia, Pista cicla- nell’interesse del paese …non
bile… dal costo di 330.000 euro, altro “ ed ha proseguito “ se poi
IMU prima casa al 5% (solo la nostra lista fosse premiata e
Cavour e Bibiana tra i comuni vincessimo le prossime elezioni
del circondario) e mini IMU non mi tirerei certamente indiecon soglia di non pagamento a tro… ma, non è questo, credete5 euro contro i normali 12, ad- mi, l’obiettivo; vorrei invece da
dizionale comunale IRPEF allo parte di tutti i cittadini cavouresi
0,70 % per tutti…). La discus- una presa di coscienza di cosa è
sione è poi proseguita sostenen- l’Amministrazione e di cosa si
do: “L’impossibilità per chi è può effettivamente chiedere e
all’opposizione, stante l’attuale pretendere dagli Amministratori
sciagurata legge elettorale, di . Comunque, in concreto, pur
con la situazione in essere di
una Opposizione che non conta
nulla, siamo riusciti a portare
nelle tasche del comune, nel solo
corso del 2013, ben 1.050.000
euro semplicemente sbloccando
due convenzioni che dormivano
in un cassetto! Ossia quella per
l’esecuzione della fognatura di
Castellazzo e quella con la Graniti San Giovanni per l’asfaltatura di via antica di Pinerolo”.
Si è poi passato a discutere gli
“Obiettivi” che l’Unione Civica
si impegna a realizzare, in caso
di vittoria; sull’argomento Perassi ha indicato prioritariamente “ La ristrutturazione dell’Ospedale (2/3 anni di lavoro per
le imprese cavouresi…), la riqualificazione, pulitura e manutenzione della Rocca… per farla
diventare una vera attrattiva per
tutti…, una efficace viabilità,
una nuova Scuola Materna e la
messa a norma delle Elementari
e Medie, ma sopratutto …” in
primis” l’Agricoltura e la tutela dell’Ambiente con il disalveo
del Pellice, la revoca del piano
cave, il regolamento per la gestione del Bedale e delle acque.
E, vi assicuro che, realizzeremo queste cose con un metodo
nuovo ed innovativo che coinvolgerà i cittadini nelle scelte e
nelle decisioni”.
Cavour
L
L’intervento sarà finanziato interamente dal Comune (ma i
computi ingegneristici sono stati realizzati, gratuitamente, dallo
studio dell’ingegner Franco Picotto) e andrà ad aggiungersi al
corposo piano di lavori finanziato per 200mila euro con un bando regionale, e che prevede sullo
stesso plesso, i lavori di sostituzione dei serramenti, interventi
di miglioramento dell’efficienza energetica e di adeguamento alle ultime normative sulla
sicurezza, con lavori al tetto, ai
cornicioni e all’impiantistica.
Aggiunge il sindaco Piergiorgio
Bertone: «Tutti vogliamo una
scuola efficiente, sicura, bella.
Nel programma dei lavori e delle opere promosse dal Comune
la scuola è sempre al primo posto. Detto questo occorre purtroppo sempre fare i conti con
le risorse a disposizione e con
i tempi della burocrazia. Credo
però che la miriade di piccoli e
grandi interventi realizzati negli
ultimi anni sui tre plessi scolastici, infanzia, primaria e media,
rispecchi la grande attenzione
rivolta
dall’amministrazione
all’istruzione e ai nostri ragazzi.
Non solo sulle opere, ma sull’intero settore in generale: non c’è
solo la rampa per disabili, ma
ci tengo a ricordare gli sforzi
compiuti dall’amministrazione
per garantire un buon servizio
mensa, un trasporto scolastico
efficiente, per promuovere un
servizio di accompagnamento
Il cimitero di Cavour
S
arà la ditta Odetti Livio
di Cavour a realizzare
i nuovi bagni comunali
all’interno del cimitero. L’azienda si è aggiudicata l’appalto nei giorni scorsi. «I nuovi bagni – spiega l’assessore
ai servizi cimiteriali Mauro
Chialvetto - verranno realizzati nei pressi del cosiddetto
secondo campo, un’area decisamente più centrale rispetto
alla precedente collocazione.
Si tratta di un’opera particolarmente importante. Il servizio già c’era, ma che era poco
funzionale». La costruzione
dei nuovi servizi igienici pubblici va ad aggiungersi ad una
serie di interventi all’interno
dell’area cimiteriale. Spiega il
sindaco Piergiorgio Bertone.
«Dopo alcune migliorie e ristrutturazioni negli anni passati, recentemente sono stati
messi a dimora oltre trenta
nuovi cipressi all’interno del
secondo campo, che ne hanno
rivoluzionato, in meglio, l’impatto visivo e uniformato l’aspetto rispetto al primo campo,
la parte più antica e monumentale del cimitero». Proprio
nell’area del secondo campo,
sono ormai imminenti i lavori
di costruzione del roseto della
memoria, l’area recintata per la
dispersione delle ceneri.
BREVI DA CAVOUR
Lotteria Proloco
Consegnato il Primo premio della
“Lotteria da Tuttomele a Natale 2013”
costituito da una
bicicletta elettrica
Atala del valore di
circa 1000,00 euro.
La vincitrice è la signora Lemmo Salvatina di San secondo
di Pinerolo che ha
mandato a ritirarla la nuora signora
Granero Sara.
Alla scuola primaria nuova rampa per disabili
a scuola primaria di Cavour avrà una nuova
rampa per l’accesso ai
disabili. Il progetto dell’opera è
stato approvato dalla giunta comunale la scorsa settimana.
«Attualmente – spiega l’assessore ai lavori pubblici Mauro
Chialvetto – esiste già un sistema di accesso per i disabili,
costituito da una rampa e da un
ascensore interno. Un paio d’anni fa inoltre è stato installato, su
iniziativa del Comune, un montascale esterno, lungo la scalinata d’ingresso. Ora il Comune ha
deciso di intervenire nuovamente. La nuova rampa consentirà
l’accesso diretto al primo piano
della scuola, dove sono situate
metà delle aule dell’istituto».
Al cimitero:
area dispersione ceneri e
nuovi bagni
Mauro Chialvetto
scolastico in convenzione con
la Croce Verde per gli alunni e
le famiglie in difficoltà, e molte
altre iniziative che fanno della
scuola il capitolo più importante
dell’agenda comunale».
Corso di yoga
E’ niziato mercoledì 5 febbraio 2014 e prosegue fino a maggio 2014 con 16 lezioni: 1° turno dalle ore 18 alle ore 19.45;
2° turno dalle ore 20 alle ore 21.45 sede del corso a CAVOUR
in via Dante Alighieri (Ex scuole elementari — accanto
alla Croce Verde). Per informazioni ed iscrizioni: Rosanna
335.6610437 (possibilmente tra le 18,00 e le 21,00)e-mail:
[email protected]
FEBBRAIO 2014
Voce Pinerolese
LA WEB TV NUMERO UNO DEL PINEROLESE
Torre Pellice: storia valdese, cultura, ricordo e iniziative. La memoria rinnovata
11
Tra un mese la sentenza
del Consiglio di Stato
Davide Rosso, direttore del Centro Culturale Valdese Luserna San Giovanni.
Centrale a biomasse
PIERGIACOMO ODERDA
Q
uasi
intimorito
dall’atmosfera che
si propaga dai volumi nella biblioteca
valdese di Torre Pellice, mi
inoltro negli uffici del Centro Culturale Valdese per incontrare il direttore, Davide
Rosso.Quali sono le eccellenze del Centro Culturale
Valdese? «La biblioteca è
incentrata sulla storia valdese e sui testi che riguardano
il protestantesimo mondiale.
E’ una nostra caratteristica
avere rapporti costanti non
solo con le chiese valdesi italiane ma anche con le chiese
protestanti tedesche, francesi,
inglesi, americane. Inoltre,
parte della chiesa valdese ha
sede in Uruguay, in Argentina. La biblioteca ha 90-100
mila volumi, la significativa
collezione di Bibbie copre un
ampio spettro linguistico. Nel
fondo antico, ci sono degli
incunaboli, delle cinquecentine, delle seicentine; a breve,
un progetto con l’Università
di Udine permetterà di interpretare i nostri testi più antichi, non tanto il testo quanto
le note a margine. Ci hanno
richiesto un testo dall’Università, abbiamo mandato la
scansione delle pagine che
interessavano, ed abbiamo
casualmente scoperto non
solo di avere un testo che esiste solo più in tre esemplari in
tutto il mondo, ma che per di
più è annotato da Melantone!
Nella biblioteca nazionale
di Firenze esiste un fondo di
milleottocento volumi solo
sul Cinquecento, raccolti dal
conte Guicciardini, il fondatore della Chiesa dei Fratelli.
La catalogazione verrà messa
in linea, e sul nuovo portale
del patrimonio valdese e protestante italiano comparirà il
risultato di questi studi. L’allestimento attuale del museo
risale al 1989, è un museo
che ha trent’anni. Abbiamo
pensato ad un “refreshment”
per renderlo più frizzante ma
il direttivo della Fondazione
ha in mente un ripensamento
generale. Aggiungeremo dal
primo febbraio una vetrina
in cui esporremo a rotazione i materiali che abbiamo
nei nostri depositi. Si predisporrà una didascalia più
approfondita scaricabile con
uno smartphone.» Il numero
78 della rivista Beidana del
dicembre scorso è intitolato
“Cultura e storia al femminile nelle valli valdesi”. «Si
tratta di una pubblicazione
di cui siamo coeditori insieme alla Società degli studi.
Negli anni ha svolto un ruolo
importante per il territorio,
racconta l’identità delle valli e lo fa in modo accurato e
scientificamente fondato. A
volte ci sono delle fughe in
avanti positive come questo
numero sulle donne.» Com’è
nato il tuo impegno nella
Fondazione? «Sono diventato direttore a gennaio 2013,
vincendo un bando. La mia
storia con la cultura valdese è
più lunga, ho lavorato dal ’95
all’Eco delle valli-Riforma,
come responsabile dell’area
locale del giornale. Vicepresidente della diaconia valdese per cinque anni, fino al
2012, sono attualmente presidente del Concistoro della
chiesa pinerolese. Sono anche membro del direttivo del
Centro ecumenico d’ascolto.
Nella foto lo stato attuale dei lavori, sospesi, per la costruzione della
centrale a Luserna San Giovanni nella zona bersaglio
ENRICO NOELLO
A
Luserna San Giovanni si ritorna a parlare del progetto della
centrale a biomasse legnose
che, da molto tempo, contrappone l’azienda agricola Guido
Merlo, proponente il progetto,
al comitato Luserna attiva che
con molti referendum, riunioni popolari e ricorsi si è sempre fatto portavoce di chi nel
paese è fortemente contrario
alla realizzazione del progetto che, come già detto più
volte, avrebbe, sempre a detta
del comitato, un forte impatto
ambientale. Erano stati pre-
Davide Rosso, direttore del Centro Culturale Valdese
sentati, in passato, dei ricorsi
in Provincia, sia da parte del
Comune, sia da parte del comitato, ma erano serviti a poco
in quanto i lavori di costruzione dell’impianto erano iniziati
e poi erano stati sospesi per
ben due volte. L’ultimo passo
è stato quello del ricorso al
Consiglio di Stato che Martedì 28 Gennaio a Roma presso
il palazzo Spada ha accolto
le ragioni delle parti . La sentenza definitiva in merito alla
costruzione della centrale dovrebbe essere emanata tra un
mese. Ne daremo prontamente
notizia sulle pagine e sul sito
web di voce pinerolese.
Macelleria (Pragelato) abitazione (Villar Perosa)
e cellulare a Bricherasio
Tre italiani arrestati per furto
La sede del Centro Culturale Valdese di Torre Pellice
Come studi sono laureato in
semiologia e quindi lavorare
al Centro Culturale significa
finalmente riuscire in qualche
modo a dare vita a quello che
ho fatto all’università, parlare di biblioteche o di catalogazione, di promozione del
patrimonio al museo mi permette di applicare quello che
ho studiato.» Cos’è il progetto “Le strade degli ugonotti
e dei valdesi”? “Nel 1687, i
valdesi vengono messi in tredici prigioni piemontesi, noi
ne abbiamo scelta una quella di Saluzzo. Gli ugonotti
partono in ordine sparso, i
francesi hanno individuato
il loro percorso, da Ginevra
in poi sostanzialmente hanno
seguito il percorso dei valdesi
di cui si conosce per certo il
tracciato, essendo stati deportati dai Savoia. Abbiamo
presentato questo percorso
che arriva a Bad Karlshafen,
un po’ sotto Francoforte, insieme ai tedeschi, agli svizzeri, ai francesi al Consiglio
d’Europa. Parla di negazione
dei diritti, di persecuzione, di
richiesta di asilo, di migranti
come quelli che arrivavano
dalla Libia o passano ancora
oggi attraverso Lampedusa.
Quando l’esercito del duca
è arrivato per liberare le
valli, i valdesi erano dodici
mila, nelle carceri sono finiti
solo più in otto mila, ne sono
usciti in tremila l’anno dopo.
Quando sono arrivati a Ginevra, sono stati accolti, erano
nella condizione in cui siamo
noi oggi, quando accogliamo
qualcuno che arriva, sfuggendo alle guerre. Questa idea è
piaciuta al Consiglio d’Europa che ha riconosciuto tutto
l’insieme del percorso come
itinerario culturale europeo
così come la via Francigena,
il Santuario da Compostola,
la Via dei fenici. La nostra
identità di europei si basa sul
fatto che c’era chi perseguitava e chi dava solidarietà,
si è capito che i diritti vanno rispettati e non negati. A
metà febbraio esce la guida
cartacea del percorso, il sito
“lestradedei valdesi.it” racconta queste vicende. In questo progetto, collaboriamo
con la Provincia e con il Gal
Escarton”. Il 17 febbraio?
«Quest’anno ricorre il trentennale della sigla dell’intesa
Chiese valdesi/ Stato. Abbiamo organizzato un momento
in cui proviamo a tirare le
somme, a vedere cos’è cambiato in trent’anni. Interessante l’ultimo libro di Giorgio Tourn per capire cosa ha
significato per noi la disputa
del Settecento tra scienza e
fede. E’ un tema che riguarda i cattolici, i protestanti, gli
atei, gli illuministi.» Come
mai il Centro Culturale Valdese si occupa di francese e
occitano? «L’occitano per i
valdesi è una lingua importante, è la loro lingua. Allo
stesso modo il francese è
stato la lingua ufficiale della
chiesa valdese, praticata fino
al dopo guerra. Per tre secoli
non potevano uscire dal ghetto se non per andare a studiare a Ginevra, dove si parlava
francese. La peste uccise tutti
i pastori, ne furono mandati
dalla Francia. Per la chiesa
valdese è fondamentale coltivare queste lingue perché
è qualcosa di identitario del
territorio. L’alta Val Chisone
fino al 1713 era Francia e lì
era normale parlare francese. A San Germano, a Torre
Pellice, in alta Val Pellice si
trovano ancora famiglie che
parlano francese in casa, sentendosi pienamente italiani,
non avendo nessuna volontà
di diventare francesi. » Cosa
propone l’ufficio “Il Barba”?
«Offre la possibilità di avere
delle visite guidate al nostro
territorio, in val d’Angrogna,
in val Germanasca, non solo
al museo. Ci si può avvalere
di questo servizio anche se si
risiede qui, ospitiamo migliaia di persone che arrivano da
Germania, Francia, dal resto
d’Italia. Una delle risorse che
abbiamo sul territorio è la
nostra storia, non dobbiamo
venderla, dobbiamo raccontarla; quello che prova a fare
il Barba è raccontare la nostra storia e mettersi in dialogo con chi arriva da fuori. »
I
Carabinieri di Villar Perosa e di Pinerolo hanno
eseguito tre arresti durante il fine settimana del 9
febbraio. Il primo quando una
donna Ileana U. di Pinerolo è
stata arrestata per il furto di
un cellulare avvenuto all’interno di un locale di Bricherasio. I carabinieri di Villar
Perosa hanno,invece, arrestato Vincenzo Febbraro 54
anni e Stefano Nucelli 37 anni
entrambi di Piossasco. I due
avevano prima rubato in una
macelleria di Pragelato e poi
in un appartamento di Villar
Perosa. Al 112 è arrivata una
telefonata con l’indicazione
dell’auto dei malviventi. I carabinieri hanno così istituito
dei controlli e hanno poi intercettato l’auto trovando anche,
a bordo, la refurtiva.
FEBBRAIO 2014
12
Voce Pinerolese
LA WEB TV NUMERO UNO DEL PINEROLESE
Torre Pellice
Il Palaghiaccio non chiude più
Unico Agente nel Piemonte a cavallo unisce il proprio dovere con la
salvaguardia dell’ambiente
Usseaux: Salvo Manfredi,
il vigile urbano a Cavallo
Nella foto il Palaghiaccio Cotta Morandini
ENRICO NOELLO
A
Torre Pellice si era
parlato di una possibile chiusura del
palazzetto del ghiaccio Cotta
Morandini, notizia che, nelle ultime settimane, sembrava aver trovato conferma. Le
motivazioni principali erano
principalmente economiche;
la Regione Piemonte doveva
stanziare dei soldi per la struttura e per la recente stagione
agonistica ma, a quanto pare,
la somma tardava ad arrivare
e si era paventata la chiusura
del Cotta Morandini. La Regione in ogni caso aveva comunque promesso che i soldi
sarebbero stati stanziati e finalmente nella mattina di Martedì 11 Febbraio l’accredito è
avvenuto. Si tratta di 130mila
euro che sono inferiori a quelli
dovuti ma che permetteranno,
altre che portare a termine la
stagione agonistica, di tenere
aperta la struttura per bambini
e scuole. Molta la gioia in Val
Pellice per quanto accaduto e
per il fatto di riuscire a portare avanti la tradizione degli
sport legati al ghiaccio, una
tradizione ormai storicamente
consolidata.
San Secondo di Pinerolo
Celebrazione del Giorno della
Memoria
Nelle foto il Vigile Urbano Salvo Manfredi in servizio con il suo cavallo
D
fotogallery su www.vocepinerolese.it
Nella fotografia i neo diciottenni insieme a Sindaco e Giunta. Sul web la photogallery completa
ROBERTO MAURO
S
ala Consiliare gremita di pubblico il 27
gennaio scorso per
assistere alla commemorazione che anche quest’anno
l’Amministrazione Comunale di San Secondo ha voluto
organizzare in occasione del
Giorno della Memoria, ricorrenza voluta dalle istituzioni
europee per ricordare il terribile evento che ha segnato la
storia dell’intero nostro Continente: la Shoah, le vittime
dell’Olocausto e delle leggi
razziali. In apertura di serata
il Sindaco dott. Paolo Cozzo, anticipava il programma
- particolarmente denso ed
impegnato - sottolineando
come la memoria non è una
realtà che si perde insieme
ai testimoni, ma deve essere trasmessa da quegli stessi
testimoni ai giovani, a coloro che fanno memoria delle
testimonianze e che a loro
volta possono tramandare. La
compagnia teatrale “Il Teatro Delle Dieci – Residenza
Multidisciplinare del Terri-
torio Pedemontano”, ha poi
messo in scena una toccante
rappresentazione riguardante
“La Rosa Bianca”, il gruppo
di studenti tedeschi attivo
dal giugno 1942 al febbraio
1943 che si oppose al regime della Germania nazista
pubblicando sei opuscoli che
chiamavano il popolo tedesco
ad ingaggiare una resistenza
passiva. A seguire, la coordinatrice della compagnia teatrale, Fulvia Roggero ha letto
le commoventi testimonianze
di Alberto Avaro e Francesco
Asvisio, due sansecondesi
che hanno vissuto in prima
persona quelle oscure pagine di storia e sono riusciti ad
uscirne ritornando in qualche
modo ad una vita normale. Al
termine delle letture, il Sindaco ha consegnato ai due
concittadini una targa a riconoscimento dell’impegno per
la testimonianza alle giovani
generazioni. Uguale riconoscimento è stato assegnato
alla memoria di Giovanni Cogno e Mario Mauro, anch’essi
costantemente impegnati nelle iniziative di trasmissione
della memoria. Quest’anno
l’Amministrazione Comunale
ha voluto abbinare questo momento commemorativo ad un
altro evento, anch’esso ricco
di significato: la consegna ai
neo diciottenni sansecondesi
invitati a presenziare, di una
copia della Costituzione della
Repubblica Italiana, simbolo
del nostro Paese, in qualche
modo “figlia” dello periodo
storico che visse quelle tragedie. Le parole del Sindaco:
“Un omaggio che facciamo ai
nuovi cittadini maggiorenni
di San Secondo con la speranza che possano trovare la
bussola per orientarsi in questo tempo così difficile e pieno di problemi e che possano
guardare al futuro dando sempre un’occhiata al passato, ricordando che i problemi che
viviamo oggi, benchè duri,
benchè mettano a dura prova
la nostra pazienza e la nostra
sensibilità, non sono nulla se
messi a confronto con quello
che le generazioni che hanno
vissuto le tragedie che ricordiamo oggi, possono testimoniare”.
a un anno circa,
presso il Comune di
Usseaux, presta il
proprio servizio Un Agente di
Polizia Locale un po’ particolare. Infatti, oltre alle normali
mansioni, pattuglia il territorio in sella ad un cavallo.
Salvo Manfredi, già istruttore
e tecnico federale di equitazione, ha saputo unire la passione con il dovere, dando un
tocco di passato ad un paese
che rispecchia le tradizioni
piemontesi. Dopo aver superato gli esami nell’aprile del
2013, per ottenere la “Qualifica Tecnico-Operativa per i
servizi di Polizia a Cavallo”,
Salvo Manfredi, non perde
tempo a sellare il proprio cavallo ed uscire in pattuglia,
orgoglio dell’intera comunità. Unico Agente nel Piemonte, ad aver ottenuto tale qualifica, e l’unico, dopo il reparto
a cavallo di Torino, dismesso
agli inizi del 2000, riesce ad
unire il proprio dovere con la
salvaguardia dell’ambiente.
Salvo Manfredi perché ha
pensato di utilizzare il cavallo per andare in pattuglia? Monto da quando avevo
6 anni, i cavalli sono la mia
passione, non vedevo alcuno
ostacolo a mettere in piedi
questo tipo di servizio. Ha
avuto problemi a costituire
questo tipo di servizio? No,
anzi ho avuto tanti incoraggiamenti da parte dell’Amministrazione e soprattutto
da parte del Sindaco Elvio
Rostagno, che ha creduto fin
dal primo momento a questo
progetto. Cosa riesce a fare
con il cavallo? Certamente posso raggiungere posti
difficili, e lontani. Posso
utilizzare il cavallo anche
in situazioni legate alla ricerca di persone scomparse,
controllo della flora e della
fauna e certamente è anche
un modo per dare maggiore
visibilità al paese, visto che
sono l’unico in Piemonte.
Che tipo di cavallo utilizza?
Utilizzo il mio cavallo personale, cavallo che ho preso al macello quando aveva
soltanto 6 mesi, ne sono trascorsi 15 anni ed è stata sempre con me. Si chiama Lola
di razza indigena. Che significa? Che una cavallo nata
in Italia e non appartiene a
nessuna razza iscritta all’albo delle razze riconosciute.
Cosa pensa la gente quando
la vede? All’inizio non capiva quale fosse il mio ruolo,
non erano abituati a vedere
un Agente di Polizia Locale a
cavallo, poi pian piano ci si
abitua. Ha mai fatto multe
a cavallo? No. Credo che il
sistema migliore per educare la gente, non è quello di
fare sanzioni amministrative
in maniera leggera. Credo
che il cittadino vada educato spiegando dove sta sbagliando. Ovviamente, se ho
a che fare con chi non vuol
capire, mi trovo costretto a
sanzionare. Ma se non fa
le multe quando dovrebbe,
non rischia di passare un
guaio? Si. In questo caso rischio di incorrere all’accusa
di “Omissione di atti d’Ufficio”, ma è un rischio che preferisco correre. Come si fa a
diventare Agenti di Polizia
a cavallo? Innanzitutto, bisogna già far parte del Corpo
di Polizia Locale, poi saper
andare bene a cavallo, possibilmente avere delle qualifiche che lo attestino ed infine,
sostenere un esame per ottenere la qualifica. Chi la rilascia? L’esame viene fatto dal
reparto a cavallo della Polizia di Stato e nel mio caso è
venuto l’istruttore nazionale
dell’intero reparto italiano,
il Dott. Piero Acquaro. Ho
fatto un esame teorico - pratico e sono risultato idoneo.
Progetti futuri? Mi piacerebbe tanto ripristinare un
reparto con almeno 6 Agenti,
anche facenti parte di altri
Comuni,da poter utilizzare
sia in maniera operativa, che
da poter portare in concorso
salto ostacoli.
WWW.VOCEPINEROLESE.IT
LA WEB TV DEL PINEROLESE
FEBBRAIO 2014
Voce Pinerolese
LA WEB TV NUMERO UNO DEL PINEROLESE
Scalenghe
13
Luserna San giovanni
Cani e gatti che “spariscono”
a Scalenghe?
Spettacolo teatrale
“Il Malato Immaginario”
di Molière”
A Luserna San Giovanni, sabato 22 febbraio 2014
alle ore 21.00 organizzato dal Gruppo Teatro della
chiesa valdese di Luserna San Giovanni ci sarà la
prima replica della commedia “Il Malato Immaginario” di Molière. Lo spettacolo nella Sala Albarin
di via Beckwith. Ingresso libero.
[email protected]
www.atleticapinerolo.com
Toro Club Piscina Granata
Il ricavato andrà interamente all’ospedale pediatrico di Hargeisa
Scalenghe
GIUSEPPE B.
“A
nomale sparizioni” di cani e gatti
a Viotto di Scalenghe? Sembrerebbe proprio
di sì. A darcene conferma è
proprio un’abitante di Viotto di Scalenghe che, da noi
contatta, ci conferma questa
voce che da tempo circola in
questa frazione della pianura
pinerolese. “Già un anno fa
abbiamo dovuto fare i conti
con improvvise scomparse
di cani e gatti. In una strada
lunga circa 200 metri sono
spariti tre gatti e un cane.
Adesso ci risiamo. Stessa
situazione dell’anno scorso”. Non può essere che gli
animali siano fuggiti senza
particolari responsabilità?
“Non credo proprio. Stiamo parlando di gatti e cani
tenuti in ottime condizioni,
che non si sono mai allontanati da casa. All’improvviso,
però, non si sono più visti.
Un esempio? Il mio gatto,
da pochi giorni, non si trova
più.” Secondo lei cosa può
essere accaduto? “Mi rifiuto
di pensare che sia una cosa
vera, anzi sono convinta che
è una leggenda metropolitana, ma c’è chi è convinto che
possono essere stati anche
mangiati.” Si rende conto
dell’affermazione? Mi sembra un’ipotesi eccessiva.
Ci sono delle prove? “Non
ci sono prove. Però non riusciamo a trovare una spiegazione logica.”
Rottamazione cartelle
Equitalia 2014
STUDIO COMMERCIALISTI
CROVELLA PINEROLO
L
a legge di stabilità 2014
consente di rottamare
le cartelle Equitalia ricevute entro il 31 ottobre 2013
e risparmiare gli interessi. Rientrano nel condono fiscale le
cartelle IVA, IRPEF, il bollo
auto, le multe per violazione
del codice stradale rilevate dal
comune o prefettura e le rateiz-
zazioni di pagamento in corso.
Purtroppo non rientrano i contributi previdenziali dell’INAIL
e dell’INPS. Per capirne di più,
bisogna recarsi presso le sedi
Equitalia e verificare l’origine
delle cartelle e, se rientrano tra
quelle ammesse al condono, effettuare il pagamento presso gli
uffici postali in unica soluzione
con il modello F35, indicando la dicitura “DEFINIZIONI
RUOLI – L.S. 2014” tutto tas-
sativamente entro il 28 febbraio 2014. Equitalia comunicherà
per posta, entro il 30 giugno
2014, la confermata estinzione
del debito. Ultimissima novità è il sospirato blocco delle
“cartelle pazze”, il quale potrà
finalmente essere applicato con
la sospensione andando sul sito
di Equitalia. Ovviamente restano valide tutte le altre modalità
già operative esistenti.
A.C
Grana galà della magia
con Marco Berry
(Lucignolo e le Iene)
Continuano le iniziative del Toro Club Piscina Granata, importante punto di riferimento per i tifosi
granata del basso pinerolese. Questa volta il club patrocinerà un importante iniziativa benefica che avrà
come protagonista un importante, nonché granatissimo, personaggio del mondo dello spettacolo, ovvero
Marco Berry. Infatti, la ONLUS del “mago” piemontese e il “Piscina Granata” hanno unito le proprie forze per rendere possibile la prima edizione del Gran
Galà della Magia, evento che si terrà il 28 febbraio
2014 presso il Teatro Incontro di Via Caprilli 31 a
Pinerolo. La serata, che avrà inizio alle ore 20:45,
non vedrà solo la presenza degli esponenti del Toro
Club e di Marco Berry, ma di altri noti prestigiatori
come Marco Aimone, Pino Rolle e Davide Allena. Il costo della serata sarà di 5€ per gli Under-12 e di
20€ per tutti gli altri. Il ricavato andrà interamente all’ospedale pediatrico di Hargeisa, cittadina somala
facente parte della regione del Somaliland, in cui è in atto una grave emergenza umanitaria.
Toro Club Piscina Granata
SERVIZI PER LA CASA
IL 'PRONTO RIPARAZIONE'
DEL PINEROLESE
Furto all’Indesit di None
U
n autotrasportatore pugliese di 58 anni è stato
arrestato il 14 febbraio
dai carabinieri di None per furto
di una lavastoviglie. L’uomo ha
“prelevato” l’elettrodomestico
all’interno della fabbrica Indesit di None e lo ha poi caricato
sul suo camion. L’azione non è
passata inosservata e sono stati
chiamati i carabinieri. I militari
stanno valutando se l’uomo, in
concorso con terzi, possa aver
anche nel passato rubato altri
elettrodomestici.
Regionale di cross organizzata dall’Atletica Pinerolo
2° Cross della Pace
Domenica 23 febbraio 2014 a Pinerolo si svolgerà il 2° Cross della Pace, manifestazione regionale
di cross organizzata dall’Atletica Pinerolo, appuntamento importante per l’atletica piemontese. Dopo
il successo dello scorso anno si torna a gareggiare al Parco della Pace dove saranno in palio i titoli
Regionali Individuali per le categorie Giovanili e i titoli di Campione Regionale Assoluti di Staffetta.
Grande novità 2014 il ritorno del Campionato Pinerolese aperto alle società del territorio e per la prima
volta “Campestrando”, gara non competitiva libera a tutti di 2Km. Le gare cominciano alle 9:00 con il
Trofeo Pinerolese, proseguono alle 10:15 con il Campionato di Staffette, alle 11:10 le prove Regionali
Giovanili e la giornata si concluderà con la “Campestrando” alle 12:10.
Le iscrizioni si ricevono entro le ore 24 del 20 febbraio direttamente dalla sezione dedicata online della
propria società, solo in via eccezionale anche a [email protected]. Per la “Campestrando” le
iscrizioni si ricevono presso il campo sportivo, Il Podio e la piscina, ammesse anche sul posto il giorno
della gara. Promozione per le scuole: al superamento dei 50 iscritti buono del valore di 100euro per
acquisto di materiale scacchistico o sportivo.
Info: Antonio Dotti 347 2468549
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FEBBRAIO 2014
14
Voce Pinerolese
LA WEB TV NUMERO UNO DEL PINEROLESE
RICETTE
IL MESTOLO
RICETTE
LASAGNA RICCA ALLA NAPOLETANA
di nonna GINIA
Da Peppa Pig
Virginia Filomena Nargi
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all’ insaccato...
Del maiale non si butta via niente
Ingredienti per 8 persone
per il ragù:
1kg di carne di maiele/ 60gr di sugna/50gr di pancetta/800gr di passata di pomodoro/
basilico sale e pepe.
300gr di polpettine/ 250gr di ricotta/250gr di fiordilatte/300gr di cervellatine/ 180gr di
parmigiano/ 500gr di lasagne/ sale.
MAIALE E PATATE
Ingredienti per8 persone
1,4 kg di spalla di maiale/900gr di patate/2 limoni / brodo vegetale/farina/ sale grosso/
timo/ rosmarino/olio extravergine di oliva.
ZEPPOLE CON LA MARMELLATA
Ingredienti:
300gr di patate lessate/200gr di farina/120gr di latte/40gr di burro/15gr di lievito di birra/
vanillina/4 tuorli /60gr di zucchero/grappa/ olio per friggere/sale./marmellata a piacere.
TORTELLI
H
o un nipotino fissato
per il maialino più
famoso al mondo, mi
sono chiesta tante volte a cosa
è dovuto tutto questo interessse: probabilmente la semplicità
con cui vengono raccontate le
sue avventure e la vita familiare allegra e spensierata attira
i bambini più dei complessi
e violenti cartoni animati che
hanno occupato gli schermi
negli anni passati. Il maiale è
protagonista anche della tavola
, particolarmente nel periodo
che precede il carnevale durante il quale intorno al maiale
ruota una galassia di tradizioni,
momenti di vita insieme e sapori. Tutto inizia con l’ingresso in famiglia di un maialino
piccolo che veniva nutrito in
maniera naturale con il pastone
e con gli scarti della verdura,
poi un mese prima dell’uccisione per irrobustire la carne
gli si dava farina di polenta a
grana grossa, il rito della macellazione durava tre giorni
durante i quali si lavoravano
le carni e si tenevano banchetti
dove si consumavano le parti
non conservabili. Si scioglieva
il grasso per preparare la sugna
e si mangiavano i ciccioli , in
tutta Italia però si saggiava la
pasta dei salami che veniva
cotta per vedere se era ben
salata, da questo rito nasce il
risotto con il“tastasal”. In passato la carne era preziosa e nel
medioevo nacquero delle figure specializzate nella macellazione e nella cura degli animali
d’allevamento: i “sanascrofe”
e i norcini, veri professionisti
della macellazione.Il maiale
non è solo il protagonista dei
cartoni odierni ma già nell’antichità ha avuto ruoli rilevanti
sia nella letteratura che nell’arte pittorica e nel cinema: Virgilio nell’Eneide usò una scrofa
bianca per idicare ad Enea la
spiaggia dove doveva sbarcare, mentre troviamo la sua
presenza nella vita quotidiana
sia nell’Odissea che nelle citazioni di Plinio, ma anche nel
‘Cristo si è fermato ad Eboli’
dove Carlo Levi descrive i ‘
sanascrofe’, nel cinema ricordiamo ‘L’albero degli zoccoli’ di Olmui e ‘Novecento ‘di
Bertolucci e nell’arte troviamo
raffigurazioni già nel 1100 fino
ad arrivare ad Andy Warhol.
Insomma il maiale è un vero
protagonista e come tale va
apprezzato e ammirato in tutte
le molteplici sfaccettature. In
cucina ci aiuta a rendere unici
piatti di tutti i tipi e soprattutto a insaporire ogni cosa dalle
verdure ai primi, dai secondi ai
dolci ,perchè non dimentichiamo che la sugna ci permette di
preparare dolci da veri intenditori ma ache fritture di qualità.
Abbiamo parlato del periodo
precedente al carnevale e non
solo il maiale è protagonista
ma anche tutto ciò che oggi definiamo ‘pesante’,dalle zuppe
ricche alle lasagne, dalle carni
cotte in vari modi ai dolci fritti vero simbolo della festa che
precede la quaresima. Prima
di dedicarci a una cucina dietetica e depurativa precedente
alla pasqua lasciamoci andare
ai gustosi intingoli e ai dolci
tipici del carnevale, per questo
motivo prepareremo una lasagna ricca alla napoletana, un
maiale con le patate e poi le
‘zeppole con la marmellata, e i
tortelli.Cominciamo dalla lasagna. Prima di tutto prepariamo
un buon ragù: facciamo un soffritto in cui rosoleremo la carne
di maiale, un poco di pancetta
e una noce di sugna, quando il
tutto è ben rosolato uniamo la
salsa di pomodoro, abbassiamo
la fiamma e lasciamo cuocere
a fuoco lento per almeno due
ore. Nel frattempo prepareremo delle polpettine piccole
nella maniera classica, cuociamo le cervellatine in un poco
di olio, tagliamole a fettine,
uniamo le polpettine e un poco
di ragù perchè insaporiscano.
Lavoriamo la ricotta con un
poco di sugo per ottenere una
crema densa, a questo punto
cuociamo le lasagne in acqua
salata , versiamo un poco di
ragù sul fondo della pirofila,
facciamo uno strato di lasagne,
splmiamo sopra uno strato di
ricotta, poi le polpettine con
la salsiccia, il parmigiano , il
fiordilatte a fettine e infine il
ragù. Facciamo un secondo
strato e finiamo con le lasagne,
il parmigiano e abbondante
ragù. Inforniamo a 180° per
30 min circa, prima di servire
lasciamo riposare dieci minuti.
Passiamo al maiale, frulliamo
il sale grosso con la buccia di
limone, il timo e il rosmarino,
rosoliamo la carne infarinata
in una padella a fuoco vivace,trasferiamola in una pirofila
da forno, irroriamola con un
poco di brodo, condiamola con
il sale aromatico, copriamola
con qualche fetta di limone,sigilliamo la pirofila con carta da
forno bagnata e con un foglio
di alluminio, poniamo in forno
a 170°e lasciamo cuocere per
un’ora, poi scopriamo la carne e dopo aver alzato la temperatura a 200° cuociamo per
altri 10min. , quindi uniamo
le patate che avremo fritto in
olio caldo per 3 min e condite
con il sale aromatico, a cottura
ultimata serviamo la carne a
fette e guarniamo con scorze
di limone a julienne. Dedichiamoci ai dolci: per la zeppole
scaldiamo le patate e passiamole, in una ciotala mescoliamo i tuorli con lo zucchero, la
farina il lievito sbriciolato il
latte il burro fuso e la grappa,
copriamo e lasciamo lievitare,
dopo circa 2 ore incorporiamo
le patate il sale e la vaniglia,
facciamo riposare 30 min e
dopo friggiamo la pastella in
olio profondo, quando sarà dorata farciamo con marmellata a
piacere e spolverizziamo con
zucchero. Per non farci mancare nulla prepariamo anche i
tortelli: in una casseruola versiamo acqua, burro, sale,scorza
di limone e zucchero portiamo
ad ebollizione, versiamo dentro la farina e mescoliamo con
un cucchiaio di legno, quando
il composto si stacca dalle pareti è pronto, lasciamo raffreddare e uniamo uno alla volta i
tuorli e le uova intere mescolando energicamente, copriamo e facciamo riposare per 2
ore almeno. Far scaldare olio e
quando è pronto immergiamo
il cucchiaio e prendiamo un
poco di composto e con l’aiuto
di u altro cucchiaio formiamo
delle palline da friggere in olio
profondo, quando saranno ben
rosolate le scoliamo su carta
assorbente e la spolverizziamo
con zucchero a velo.
Ingredienti:
180gr di farina/30gr di burro/4 uova e 2 tuorli/1 cucchiaio di zucchero semolato/scorza
grattugiata di limone/ 250gr di acqua/ olio per friggere / sale/ zucchero a velo.
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FEBBRAIO 2014
Voce Pinerolese
LA WEB TV NUMERO UNO DEL PINEROLESE
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Pinerolo F.C.: serie negativa di risultati, soli 4 punti in altrettante partite. Nota positiva giunge dal comune di Pinerolo
Continuano i risultati negativi, deluso il presidente Fortunato
“Questi risultati non sono da Pinerolo” ha detto il Presidente, anche se “Il lavoro dell’allenatore è ottimo”
I tifosi del Pinerolo F.C., una risorsa sportiva, prima di entrare allo stadio Barbieri
SIMONE SINDONI
[email protected]
M
ese di nuovo deludente per il Pinerolo F.C., che ha
totalizzato solamente quattro
punti in altrettante partite e
zero nelle ultime due. Nonostante il cambio di allenatore
e i nuovi arrivi nella rosa, il
campo continua a dare risultati a dir poco deludenti. Questo mese unica vittoria con il
Busca, battuto in casa per 1-0;
sconfitta esterna invece con il
Cherasco e interna con il Tortona. L’ultima partita, in casa
del Saluzzo, ha visto i pinerolesi passare in svantaggio
al secondo minuto del primo
tempo, a seguito di un errore
del portiere; il resto della partita è stato quasi un assolo della
squadra nostrana, che però non
è riuscita ad andare oltre l’1-1.
“Siamo passati in svantaggio
dopo un errore individuale ha detto il presidente Leonardo
Fortunato - e da lì in poi abbiamo passato la partita nella
metà campo avversaria. Piroli
ha segnato sugli sviluppi di
una punizione, – 32° primo
tempo – ma dopo non siamo
più riusciti a finalizzare. I risultati che stiamo ottenendo
sul campo mi deludono, non
sono da Pinerolo, speriamo
di riuscire a trovare una quadra. Il lavoro dell’allenatore,
Marco Fornello, è ottimo: in
settimana si provano numerosi schemi e la preparazione è
molto tecnica; purtroppo non
riusciamo ad esprimerla in
partita. Ci troviamo sempre ad
inseguire gli avversari; l’errore individuale ci sta, ma in
campo si è sempre in undici”.
Ricordiamo che il cambio allenatore è avvenuto a dicembre,
a seguito di risultati deludenti
prolungatisi per molte giornate; il nuovo allenatore, Marco
Fornello, ha iniziato cambiando il numero di allenamenti
da 3 a 4 la settimana, dicendo
che “In eccellenza quattro allenamenti sono indispensabili se si vuole giocare fino in
fondo la partita. La differenza
la faremo nel secondo tempo,
quando gli avversari saranno
stanchi.” Il problema, dunque, è quello che abbiamo individuato da mesi: la squadra
crea tanto, ma finalizza poco.
IIl direttore generale Zennaro
La situazione in classifica non
è rosea, tenendo sempre come
obiettivo i play-off: il Pinerolo è undicesimo, a 34 punti.
Ancora dieci le partite da giocare, trenta i punti in palio. Si
può ancora sperare, a patto di
un cambio di passo netto. La
prossima gara sarà in casa con
l’Atletico Gabetto, ultimo in
classifica e sconfitto all’andata
per 0-3; non un banco di prova
attendibile, ma comunque una
buona occasione per portare a
casa tre punti importantissimi.
Sul fronte societario, chiusa
ormai la vicenda dei rimborsi
per i lavori allo stadio Barbieri, l’attenzione è ora indirizzata verso il rinnovo della
concessione di utilizzo. Il Pinerolo sta concorrendo da solo,
poiché non vi sono altri richiedenti. Ora la società dovrà
presentare dei progetti che dovranno essere avallati dall’amministrazione. Nei piani della
società, già dall’anno scorso,
la creazione di campi sintetici
per la riqualificazione dell’area bar, investimenti piuttosto
consistenti. In merito, il presidente: “Finalmente la situazione dei rimborsi è risolta.
I preziosi collaboratori del Pinerolo F.C.. Un ambiente sano e amichevole
Purtroppo la burocrazia ci ha
fatto perdere quasi un anno e
varie occasione d’investimento. Ora puntiamo di nuovo sul
progetto dei campi sintetici e
della qualificazione dell’area
bar. Visto che dovremo chiedere dei mutui, l’autorizzazione
del Comune è indispensabile,
considerato che l’impianto è
di loro proprietà”. Il Pinerolo F.C. non pare più quindi in
procinto di lasciare la città, ora
che le condizioni complessive
paiono favorevoli ad un proseguimento del progetto.
Il presidente del Pinerolo F.C. Leonardo Fortunato
FEBBRAIO 2014
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Da killer della camorra al pentimento, anche con