I
l mese di novembre, per l’Avis regionale del Veneto,
è stato caratterizzato da due convegni di alto livello
scientifico. Affollatissimi, sia da parte di operatori del
Sistema trasfusionale italiano e veneto, sia soprattutto
da dirigenti e soci Avis. La dimostrazione che sugli
argomenti concreti, la voglia di approfondire e capire
non manca. Il primo convegno, fra gli splendidi affreschi del Castello del Catajo di Battaglia Terme (PD) si
è svolto il 14 novembre (foto sopra) e ha “festeggiato”
il decimo anno dell’Aip (Accordo interregionale plasma). Ne riferiamo a pagina 7. È stato soprattutto
un’occasione per analizzare tutto ciò che c’è ancora da
fare per arrivare al “Sistema Plasma” del nostro Paese.
Il “fulcro” del problema, come ha riferito dott. Gabriele Calizzani, Settore Plasma e Plasmaderivati del Centro nazionale sangue, è ora soprattutto quello di adeguarsi alle norme europee che impongono il “Plasma
Master File” per tutti gli emoderivati prodotti. Un
nuovo sistema che prevede - per garantire la massima
sicurezza possibile e per permettere anche ai prodotti
da plasma italiano di essere immessi nella libera circolazione internazionale - una rigorosa serie di controlli
e certificazioni. Un concetto, questo, che è stato ribadito - con particolare attenzione alle procedure ispettive “indipendenti” dai sistemi sanitari regionali - dallo
stesso direttore del Cns, dott. Giuliano Grazzini,
durante il convegno “Miglioramento della qualità del
Sistema trasfusionale” svoltosi a Treviso il 28 novembre. Anche questo è stato un affollatissimo incontro,
voluto dalla provinciale di Treviso e dalla Regionale, in
cui si sono messi a confronto i modelli e le esperienze
di accreditamento delle strutture trasfusionali di Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Al centro di tutto, naturalmente, la maggior sicurezza trasfusionale possibile, sia dal punto di vista dell’utilizzatore
finale (l’ammalato), sia da quello del donatore all’atto
del prelievo. Come ha affermato anche alla stampa lo
stesso dottor Grazzini, in Italia si è ad un livello di
sicurezza trasfusionale altissimo. I margini di miglioramento, però, ci sono, soprattutto in alcune regioni del
Centro-Sud storicamente “indietro” come quantità e
qualità. È grazie alla maggior consapevolezza, ai controlli sempre più incisivi e al progresso della medicina
trasfusionale che tali margini di miglioramento vengono “spostati” sempre un po’ più avanti. In ogni caso il
primo obiettivo è quello di rientrare quanto prima nei
requisiti imposti dall’UE. Sarà impegno di tutti nel
2010 e, come periodico, non mancheremo di tornare
sull’argomenti in modo approfondito. Le conclusioni
del convegno sono state affidate al presidente nazionale Avis Vincenzo Saturni, al presidente Simti Giuseppe
Aprili e a Tiziano Zenere della Fidas.
B.C.
INIZIATIVE REGIONALI
Quantità,
con qualità,
in sicurezza
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I nuovi orizzonti della ricerca etica
INIZIATIVE REGIONALI
R
icerca, volontariato, istituzioni: questi gli attori in nale Alberto Argentoni - c'è la volontà di essere un trait
campo in occasione del convegno “Nuove prospet- d'union tra territorio e istituzioni, intese come Servizio
tive per l'utilizzo delle cellule staminali”, organizzato Sanitario Nazionale, Enti locali, Università, e contribuidall'Avis comunale di Este in collaborazione con Avis re all'individuazione di nuovi modelli organizzativi,
Veneto lo scorso 12 settembre. Un incontro nato dalla presidiando l'area delle tematiche etiche come quelle del
volontà di informare e sensibilizzare donatori e dirigen- sangue cordonale e delle cellule staminali”. L'impegno di
ti su un tema complesso e di grande attualità, riflet- Avis in questo senso è iniziato con il sostegno alla
Fondazione Tes, che promuotendo nel contempo sul ruolo
ve la ricerca sull'utilizzo di celche l'associazionismo potrebbe
essere chiamato a giocare pro- Dal sangue periferico ognuno di noi lule staminali da sangue perifeprio nel campo delle cellule è potenziale donatore di staminali rico nella medicina rigenerativa. “Il prelievo di tali cellule - ha
staminali. Innanzitutto un
illustrato la dott.ssa Di Liddo
ruolo di presidio di natura
etica, come ha prospettato la dott.ssa De Silvestro del - è accessibile, non invasivo, non comporta problematiDimt di Padova: “La scienza, se lasciata a briglie sciol- che etiche e utilizza una fonte inesauribile per tutti e per
te, travalica confini da cui è difficile tornare indietro. Il tutta la vita. Ogni persona potrebbe essere donatore di celvolontariato è in grado di porre dei paletti all'utilizzo della lule staminali”. In questa prospettiva, si apre la questioscienza acquisita e far ritrovare il buon senso delle cose”. ne della gestione di tali cellule che, secondo il Prof.
“Da parte nostra - ha sottolineato il presidente regio- Manoni dell'Ulss 17, non potrà essere affidata ad un
ente pubblico ma ad un soggetto come l'Avis: “che ha
dimostrato di avere un'etica e di saper coniugare sensibilità e organizzazione”.
Ora quello che la nostra associazione può fare è mettere a disposizione la propria rete capillare e i propri
strumenti di informazione e formazione per agevolare la comunicazione tra mondo della ricerca, enti e pubblico. “Noi universitari - ha commentato il Prof. Parnigotto, presidente della Fondazione Tes - vogliamo restituire al territorio quel che il territorio ci dà. Per questo
abbiamo bisogno dell'Avis”. Spiegando alla popolazione l'importanza della ricerca, l'Avis può inoltre garantire al mondo universitario i fondi necessari per procedere nella scoperta di nuove frontiere in grado di cambiare l'approccio della medicina.
Giorgia Chiaro
Il 5 per mille Avis destinato in gran parte alla Ricerca
S
ono state pubblicate nel mese di novembre le preferenze 2007 per la destinazione del 5 per mille
alle Onlus e il loro ammontare. Circa 15 milioni
sono stati i contribuenti italiani che hanno destinato
il 5 per mille dell’Irpef. Le persone che hanno dato la
preferenza ad Avis Regionale Veneto sono state 2.870
per un totale di 10.481,17 euro e 2.870 preferenze
alle cinque province che avevano aderito (Belluno,
Rovigo, Treviso, Venezia, Verona) per un totale di
64.061,83 euro. La somma raccolta è importante per
poter dare seguito allo scopo che ci siamo prefissati:
“La ricerca scientifica”.
Crediamo che sia il futuro per tutti noi, poter dare
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realizzazione alle speranze di tante persone. Avis
Regionale Veneto devolverà l’importo alla “Fondazione Tes” di cui è fondatrice e sostenitrice. Essa,
come leggete sopra, promuove e gestisce la ricerca nel
campo della biologia e della medicina rigenerativa,
mediante tecniche, percorsi e metodologie compatibili con una visione etica della scienza, puntata sulla
centralità e l’unicità della persona umana. Anche le
sedi provinciali devolveranno una parte dell’introito
alla Fondazione Tes, oltre a realizzare specifici progetti locali. Ringraziamo quanti hanno ritenuto di
appoggiarci offrendoci la loro fiducia. Utilizzeremmo
al meglio le risorse assegnateci.
Vilma Fabris
S
empre nell'ambito del progetto “Vivere meglio? Si
può!” l'Avis Veneto, con il contributo della Regione, ha proposto dei corsi di primo soccorso con l'obiettivo di fornire utili conoscenze su tematiche sanitarie, di prevenzione e d'urgenza. L'iniziativa, da
subito ben accolta ovunque anche grazie all'infaticabile impegno di Orietta Novello, consigliere di Padova della regionale Veneto, vede la disponibilità di 80
sedi comunali che a turno, fino ad aprile del 2010,
ospiteranno i corsi. Così strutturati: 6 ore di lezioni
teorico-pratiche in un'unica giornata (di sabato)
tenute da personale infermieristico e medico abilitato e con materiale fornito dall'Avis regionale. Massimo 15 i partecipanti per ogni corso aperto, gratuitamente, a soci, giovani delle società sportive, dei grup-
pi parrocchiali, scout, ecc. che abbiano più di 17
anni. Le tematiche che vengono affrontate sono la
valutazione di una situazione d'emergenza, la protezione dell'infortunato, informazioni di base su traumi, fratture, distorsioni, ferite e trattamento di primo
soccorso, fasciatura e medicazioni, colpi di calore,
corpi estranei, manovre di rianimazione e massaggio
cardiaco esterno nell'adulto.
Ad ogni Avis comunale o Abvs partecipante al progetto, Avis regionale dona una valigetta di primo soccorso omologata secondo la legge 626/94, mentre ad
ogni partecipante viene rilasciato un attestato (che
non è, però, valido ai fini ECM). Per eventuali altre
Avis interessate all'iniziativa, contattare la segreteria
regionale allo 0422-405088.
Ecco tutte le Comunali che finora hanno aderito al progetto
A
l momento di andare in stampa le Avis comunali aderenti sono: Caselle di Selvazzano (Pd),
Belluno, Arlesega (Pd), Bosco di Rubano (Pd), Boara (Pd), Salboro (Pd), Verona, Carbonera (Tv), Este
(Pd), Montebelluna (Tv), Curtarolo (Pd), Villa del
Conte (Pd), Teolo (Pd), Legnago (Vr), S. Giovanni
Ilarione (Vr), Conselve (Pd), Anguillara (Pd),
Bagnoli (Pd), S. Giorgio in Bosco (Pd), Carmignano di Brenta (Pd), Bovolenta (Pd), Candiana (Pd),
Mareno di Piave (Tv), Terrossa (Vr), S. Angelo di
Piove (Pd), Villorba (Tv), Farra di Soligo (Tv),
Camposampierese (Pd), Borgoricco (Pd), Villanova
(Pd), Massanzago (Pd), Gazzo Padovano (Pd), Cittadella (Pd), Concordia Sagittaria (Ve), Pramaggiore (Ve), Due Carrare (Pd), Casalserugo (Pd), Eraclea (Ve), Annone Veneto (Ve), Caprino Veronese
(Vr), Brogliano (Vi), Castelgomberto (Vi), Cornedo Vicentino (Vi), Abano Terme (Pd), Veggiano
(Pd), Paese (Tv), Lupia Poianella (Vi), Recoaro Terme (Vi), Schio (Vi), Musile di Piave (Tv), Preganziol (Tv), Tencarola (Pd), Padova, Fontaniva (Pd),
Piazzola sul Brenta (Pd), Malo (Vi), Valdagno (Vi),
Asiago (Vi), Lendinara (Ro), Angiari (Vr), Castelguglielmo (Ro).
INIZIATIVE REGIONALI
Primo soccorso Avis, partono in 80
L’esordio all’Abvs di Belluno, ecco com’è andata
P
rimo corso di primo soccorso, sabato 3 ottobre,
alla sede centrale dell'Abvs di Belluno. Proposto
dall'Avis nell'ambito del progetto “Vivere meglio? Si
può fare!”, l'iniziativa ha suscitato l'entusiasmo dell'Abvs provinciale, che da tempo desiderava dare ai
donatori di sangue bellunesi la possibilità di seguire
corsi gratuiti finalizzati all'apprendimento delle prime nozioni di soccorso, impartite da personale infermieristico e medico abilitato.
All'incontro hanno partecipato, divisi in due
gruppi di 15 persone, donatori delle Sezioni di
Limana, Puos d'Alpago e Visome. Dalle ore
8.30 alle 15.30 infermieri specializzati hanno
spiegato come comportarsi per soccorrere al
meglio persone infortunate a seconda dei vari
casi e problematiche: valutazione della situazione, protezione dell'infortunato, trattamento di primo soccorso (cenni sui traumi, frattu-
re, distorsioni, ferite, esecuzione di fasciature e medicazioni appropriate, manovre di rianimazione e massaggio cardiaco esterno nell'adulto). Al termine è
anche stato consegnato, oltre a un opuscolo riassuntivo, il diploma di partecipazione. Il corso successivo si
tiene a metà dicembre.
Pierangelo Da Gioz
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Iniziative regionali