Coinvolti anche i teenagers Il ruolo ‘sociale’ delle società Nel 2011, per ciò che riguarda i centri estivi, sono due gli obiettivi del Comune di Cremona: migliorare la sinergia con le società canottieri di acqua e di terra e ‘aprire’ il progetto ai ragazzi di età compresa fra i 14 e i 18 anni, allargando il bacino dei giovani da coinvolgere. Jane Alquati, assessore alle Politiche giovanili, ha lanciato la sfida e non si nasconde le difficoltà, ma in un recente incontro ha avuto l’appoggio delle canottieri. Le società sportive, canottieri e non, in questi anni hanno assunto un ruolo sempre più importante in quanto — in diversi casi — hanno aperto i centri estivi ai ragazzi non iscritti. Un salto di qualità che conferma una peculiarità molto cremonese: le società canottieri (circa 24mila iscritti) svolgono un evidente ruolo sociale e, se si pensa all’impiantistica sportiva di livello, anche un ruolo di supplenza rispetto al pubblico. Quindicinale di economia e società abbinato al quotidiano «La Provincia» I CENTRI ESTIVI GRANDE REALTÀ Nella fotografia la grande festa di chiusura dei centri estivi di Cremona in piazza Stradivari I l progetto dei centri estivi, decollato da diversi anni a Cremona, è diventato una realtà importante e ha subìto varie evoluzioni. I centri estivi non sono più solo contenitori per ‘tenere impegnati’ i ragazzini a casa di scuola e consentire ai genitori di proseguire tranquillamente le attività lavorative ma sono diventati momenti di proposte formative ed educative a tutto tondo dove la pratica sportiva multidisciplinare, il gioco, lo studio e lo sviluppo della capacità di relazione sono momenti ugualmente significativi. Se il motore di questa macchina è il Comune, le società sportive di acqua e di terra della città sono — e in prospettiva potrebbero esserlo ancora di più — il carburante per dare sprint a iniziative e progetti sempre nuovi e anche più ambiziosi. Jane Alquati, assessore alle politiche giovanili del Comune di Cremona, non solo ha stretto un rapporto sinergico molto forte con le società sportive della città ma per il 2011 si è posta un traguardo ambizioso: coinvolgere nel pro- Luca Puerari getto i ragazzi di età compresa fra i 14 e i 18 anni. Una novità importante che ha il sapore della sfida e al tempo stesso anche una occasione da sfruttare. In questo senso le società canottieri di acqua e di terra hanno recepito il messaggio. In effetti, dalle testimonianze raccolte anche in occasione del forum di Mondo Padano, è emerso che è proprio in quella fascia di età che i giovani si allontano dalla società — presi dallo studio o dalle compagnie esterne — per poi ricomparire, come d’incanto, con moglie e figli dopo i trent’anni. Un altro aspetto molto importante è quello delle opportunità. I centri estivi sono una vera occasione per i tutti i ragazzi e in modo particolare per coloro che non sono iscritti alle diverse società. Sono loro i primi a ripresentarsi ai nastri di partenza della stagione successiva vuoi perchè nelle società canottieri hanno trascorso settimane diver- tenti vuoi perchè a Cremona — bene o male — spesso è solo grazie alle canottieri che si può praticare sport avvalendosi di strutture di un certo tipo. Queste considerazioni aprono due capitoli ampi e molto delicati: quello delle strutture sportive comunali e quello dell’‘apertura’ delle canottieri alla vita sociale della città. Per quanto riguarda l’impiantistica sportiva comunale, fatta eccezione per la piscina — che recentemente ha accolto lo stage degli atleti della nazionale di nuoto — gli impianti versano in condizioni ‘difficili’. Alcuni avrebbero necessità di un rilancio e altri di un intervento drastico... Oltre a questo aspetto è giusto sottolineare come a Cremona le canottieri di acqua e di terra — che contano complessivamente circa 24mila iscritti — svolgano un ruolo sociale. E’ sin troppo facile notare come i centri estivi concepiti in questo modo — multidisciplinari e aperti anche ai non iscritti — stiano riuscendo in quella che potremmo definire un’impresa: ‘aprire’ le società alla città. Un’azione certamente meritoria. © RIPRODUZIONE RISERVATA 2 FORUM Centri estivi non solo contenitori ma opp I Jane Alquati «Il Comune punta sempre più in alto L’obiettivo è quello di coinvolgere anche i ragazzi tra i 14 e i 18 anni» I PARTECIPANTI Jane Alquati: assessore per le Politiche giovanile del Comune di Cremona Alberto Superti: presidente della Canottieri Flora e presidente dell’Associazione delle Canottieri Giulio Maldotti: direttore della Canottieri Flora, ideatore del progetto centro estivo Stefano Zanoni: direttore del centro sportivo Stradivari Giulio Gelmini: maestro di tennis e referente della Canottieri Bissolati per i centri estivi Antonio Codazzi: centro sportivo San Zeno Cesare Beltrami: presidente del Panathlon Cremona Pierluigi Torresani: consigliere del Panathlon Cremona Roberto Rigoli: addetto stampa del Panathlon Cremona l progetto dei centri estivi, decollato da diversi anni a Cremona, ha subìto varie evoluzioni: non solo contenitori per impegnare i ragazzini nei mesi estivi e consentire ai genitori di lavorare ma anche progetti ricchi di proposte formative ed educative, legate alle discipline sportive ma non solo. Il forum realizzato da Mondo Padano in collaborazione con il Panathlon di Cremona guidato dal presidente Cesare Beltrami ha l’obiettivo di raccontare l’idea e la progettualità alla base dei centri estivi che proprio in queste settimane sono fase di allestimento. Ed è proprio dall’idea di fondo di Alberto Superti, presidente della Canottieri Flora e presidente dell’Associazione delle Canottieri — sodalizio che raccoglie tutte le società sia di acqua che di terra — che ha preso spunto la discussione. Il progetto complessivo ha l’obiettivo di dare alle varie iniziative un marcato taglio educativo e anche di condivisione. Sostanzialmente realizzare un’offerta formativa sulla città che sia, più o meno, uniformata e che coinvolge oltre mille bambini nell’arco dell’estate. Jane Alquati (assessore per le Politiche giovanile del Comune di Cremona). «Il tema dei centri estivi mi interessa moltissimo — spiega l’assessore — e proprio nei giorni scorsi abbiamo fatto una riunione con le società canottieri di acqua e di terra per programmare le attività del 2011. L’anno scorso è stato il primo anno che come assessore mi sono trovata a gestire il tema dei centri estivi che tradizionalmente si rivolgono ai bambini di età compresa fra i 3 e 14 anni». Un po’ di storia non fa mai male. In passato c’erano i centri estivi gestiti dal Comune, i centri estivi privati, quelli organizzati dalle società canottieri e dagli oratori. Dall’anno scorso il Comune ha proposto un percorso diverso. «Ci siamo posti l’obiettivo di uscire dallo schema fisso della convenzione che il Comune ha con le cooperative che gestiscono i centri estivi diurni — continua Alquati — e abbiamo stretto un rapporto con l’azienda sociale del cremonese, Un percorso di accreditamento che su modello regionale prevedeva tutta una serie di standard. E’ vero che i centri estivi servono principalmente per favorire la conciliazione dei tempi delle famiglie che sono impegnate nell’attività professionale anche quando i bambini sono a casa di scuola ma non volevo che venisse tralasciato l’aspetto pedagogico, l’attenzione alla qualità e a un progetto di fondo». Il Comune si è mosso con un percorso di accreditamento e sono state inserite solo quelle cooperative che garantivano determinati standard strutturali ma soprattutto pedagogici. E’ stata data la possibilità alle società canottieri di fare un corso di accreditamento qualificando la proposta educativa all’interno delle varie strutture di riferimento. Per il 2011 il Comune ‘alza il tiro’ e vuole fare un passo in avanti. «E’ vero — continua Jane Alquati — L’idea è di mantenere la sinergia con le società canottieri ma andando a individuare un ulteriore contatto: non più centri estivi riservati solo a bambini e ragazzi di età compresa fra i 3 e i 14 anni ma anche il coinvolgimento degli adolescenti della fascia 14-18 anni. Sappiamo che non è una cosa facile ma siamo motivati e fiduciosi. Stiamo cercando, attraverso gli operatori del Comune, di articolare delle proposte rivolte a questi ragazzi più grandi. Alle società canottieri come Comune abbiamo chiesto di mettere a disposizione le loro strutture sportive (canottaggio, bocce, basket...) e in questo modo daremo la possibilità a molti ragazzi, per il mese di luglio, di speri- mentare tutta una serie di discipline che magari non hanno mai provato. Abbiamo trovato nelle società sportive grande attenzione e capacità di dialogo, hanno recepito le nostre richieste e nonostante i tempi ristretti hanno offerto la massima collaborazione». Nelle prossime settimane il Comune distribuirà a tutte le famiglie con figli di età compresa fra i 3 e i 18 anni il depliant ‘La tua estate in città’ con la descrizione di tutte le proposte: grest — sempre sostenuti dal Comune — centri estivi del Comune, delle cooperative delle società canottieri. Cesare Beltrami (Presidente del Panathlon Cremona). «Il coinvolgimento nei centri estivi dei ragazzi di età compresa fra i 14 e i 18 anni è un fatto importante — spiega Beltrami — Questa è l’età dell’abbandono di una attività sportiva; l’età in cui chi fa attività agonistica si trova davanti alla scelta tra una vita normale, tra studio e amicizie, oppure un impegno sportivo crescente. Proporre una gamma di discipline sportive anche a livello amatoriale è una risposta a coloro i quali non hanno obiettivi agonistici ma vogliono praticare sport anche diversi». Alberto Superti (presidente della Canottieri Flora e presidente dell’Associazione delle Canottieri. «Come canottieri Flora dall’inizio del mio mandato, abbiamo recepito il pensiero della polisportività. In pratica — spiega Superti — come conciliare le varie attività sportive con la normale vita della canottieri. Abbiamo promosso e sostenuto un corso nel quale si è discusso di come creare un asse tra le società sportive, canottieri e non». La proposta dei centri estivi che hanno come fondamenta la polisportività assume un significato ancora maggiore oggi che registriamo una drastica diminuzione delle attività sportive quotidiane fatte in momenti non strutturati: una volta si giocava nella strada e anni fa gli stessi oratori avevano una proposta più ampia. Ora è diverso. «Le società canottieri — continua Superti — dispongono di strutture eccellenti dal punto di vista qualitativo e diversificate per quanto concerne l’offerta sportiva e ci è sembrato di partire con il piede giusto nell’impostazione di un centro estivo che facesse della polisportività il punto centrale. In questo primo anno ci siamo anche accreditati: ci siamo dati regole condivise e abbiamo puntato sulla validità degli operatori sia dal punto di vista sportivo che pedagogico per offrire elevati standard qualitativi e garanzie di sicurezza. Attorno a questi principi abbiamo costruito il nostro centro estivo». Giulio Maldotti (direttore della Canottieri Flora, ideatore del progetto centro estivo). «L’idea è nata per coniugare l’esigenza delle famiglie di un servizio qualificato rivolto ai bambini in età scolare, prioritariamente tra i 6 e i 12 anni, e la possibilità di sperimentare tante attività sportive sfruttando al meglio le nostre strutture che — come in altre società — nelle ore del mattino sono spesso Alberto Superti «Il progetto che abbiamo promosso è basato sulla polisportività e sulla qualità degli operatori» sottoutilizzate. Ci siamo messi a tavolino e abbiamo creato un progetto educativo aperto ai bambini di tutta la città, non solo agli iscritti al Flora. Siamo partiti dall’accreditamento e abbiamo proseguito con riunioni del nostro staff che è composto da personale qualificato: le coordinatrici sono insegnanti di scuola elementare, sono impegnati insegnanti di educazione fisica e istruttori. Un grande sforzo organizzativo reso possibile dall’appoggio di alcuni sponsor che hanno permesso alla società di realizzare il progetto in pareggio». La programmazione viene fatta in base al numero dei bambini che partecipano al progetto. I ragazzini, dopo una fase di accoglienza — gioco libero e di socializzazione fra loro e con gli operatori — vengono suddivisi in base all’età, solitamente in tre gruppi. Ogni giorno ogni gruppo sperimenta almeno tre sport a rotazione fra calcio, tennis, pallavolo, bocce, canottaggio e basket. Durante la giornata sono previste anche attività ricreative e di manualità dove i bambini lavorano con la creta. Da quest’anno nello schema di proposta estiva è stato introdotto anche un momento di svago con il nuoto libero che potrebbe anche far parte delle discipline sportive da praticare a rotazione con corsi di avviamento al nuoto per i più piccoli o corsi di nuoto per i ragazzini più grandi. Anche il momento del pasto viene sfruttato come un momento educativo: gli operatori cercano di dare ai bambini informazioni e consigli inerenti una corretta alimentazione. Nelle ore più calde della giornata, dopo il pranzo, c’è un momento di relax fatto di giochi da tavolo, di società. Chi vuole può disegnare, pitturare e anche fare i compiti delle vacanze. Il pomeriggio spesso è dedicato all’organizzazione di tornei e al recupero di giochi di una volta: tiro alla fune e corsa nei sacchi. Giulio Maldotti «Fare coincidere le esigenze delle famiglie con sport e formazione è il nostro vero obiettivo» Il centro estivo si sviluppa lungo l’arco dell’estate, dalla fine delle scuole fino al ritorno nelle aule a settembre, tranne nelle due settimane a cavallo di ferragosto. I cicli settimanali del centro estivo sono caratterizzati e scanditi dalle feste nelle quali si premiano tutti i ragazzini che hanno preso parte al progetto. «Dietro questa nostra proposta non c’è alcun intento competitivo — ricorda Maldotti — ma semplicemente si vuole dare la possibilità ai bambini di sperimentare attività sportive che diversamente non avrebbero occasione di praticare. E’ evidente che se il ragazzino mostra interesse e chiede di continuare a praticare un determinato sport facciamo di tutto per agevolare e assecondare questo desiderio anche nel periodo scolastico». Non sempre è facile far convivere le necessità di un progetto come il centro estivo con le legittime esigenze dei soci all’interno di una società dove i soci, giustamente, vantano diritti. «Ma al Flora il problema è stato risolto brillantemente grazie ad un utilizzo intelligente — in certe ore piuttosto che in altre, spiega Maldotti — delle strutture. Lo stesso momento del pasto dei bambini è stato leggermente anticipato e viene fatto prima dell’apertura ai soci del self service. Il momento della festa di fine settimana, che in teoria poteva essere il più delicato, dopo la sorpresa iniziale da parte dei soci alla fine si è trasformato in un momento di grande coinvolgimento generale in cui la società si stringe ai ragazzini. Una festa che viene riproposta in grande stile alla fine dell’estate quando partecipano tutti i ragazzini che nelle varie settimane hanno preso parte ai centri estivi». Pierluigi Torresani (consigliere del Panathlon Cremona). «Siamo di fronte a una svolta qualitativa importante delle società canottieri. La chiusura del ci- Pierluigi T «La pratica a qualsia venga deve ess Questo è messaggio 3 FORUM portunità educativa, formativa e sportiva clo del centro estivo ogni settimana con una festa offre ai ragazzi l’occasione di una gratificazione che crea interesse. Per tanti anni siamo sempre andati avanti ‘suonando a orecchio’, ora si comincia a suonare con lo spartito e puntare su persone qualificate per una nuova educazione allo sport è la chiave di volta. Facendo così — insiste Torresani — si fa amare di più ai ragazzi la pratica sportiva, anche a livello amatoriale. In questo senso si potrebbe anche ridurre il fenomeno dell’abbandono. E’ fondamentale trasmettere il messaggio che la pratica sportiva, a qualsiasi livello venga praticata, è gioia. I centri estivi intesi in questo modo, con un progetto formativo alle spalle, possono rappresentare un momento propizio per trasmettere questo modo di intendere lo sport». Torresani punta l’attenzione sul ruolo fondamentale, per non dire decisivo, degli istruttori e degli allenatori. «Sono loro a contatto con i ragazzi, sono loro che devono stimolare i nostri giovani a intraprendere una disciplina sportiva. E’ evidente che la formazione di queste figure è un investimento per il futuro, non necessariamente legato alla ‘produzione’ di campioncini». Cesare Beltrami (presidente del Panathlon Cremona). «La polisportività — che è uno dei punti base dei centri estivi così concepiti — quando è nata, promossa anche dal Coni, forse è stata male interpretata: all’interno di ogni sport si lavorava un po’ alla stesso modo, con un addestramento mirato con l’obiettivo di costruire basi per la prestazione. Diverso è l’approccio proposto in questa fase: siamo di fronte a un lavoro trasversale, fatto di tante esperienze sportive ma anche di vita insieme. Un pacchetto completamente diverso e per certi versi innovativo. A volte mi arrabbio con gli insegnanti della scuola — continua Beltra- Torresani a sportiva, asi livello intesa, ere gioia è il primo o da dare» mi — Molti di loro si lamentano e dicono che partecipare ai giochi studenteschi è tempo perso e non vedono dietro questa manifestazione l’esperienza di vita che il ragazzo fa». A fronte di queste note viene spontaneo chiedersi se i centri estivi ‘polisportivi’ possono anche rappresentare uno strumento di ‘reclutamento’ dei ragazzi per le diverse società sportive o restano soltanto una bella esperienza estiva. Giulio Maldotti (direttore della Canottieri Flora, ideatore del progetto centro estivo). «E’ una delle possibilità ma non è la nostra finalità, non è il motivo per cui ci siamo messi in gioco con questo progetto che per noi ha il compito di far capire ai bambini i legami tra educazione, formazione, attività sportiva e socializzazione. E’ anche vero che solo con un anno di esperienza alle spalle abbiamo visto alcune ragazzine di quinta elementare che, dopo aver provato tutte le attività, hanno scelto di continuare il canottaggio. In linea generale non è infrequente — spiega Maldotti — che un bambino si avvicini per gioco a una attività sportiva e poi si appassioni e chieda di proseguire nell’impegno». Giulio Gelmini (maestro di tennis e referente della Canottieri Bissolati per i centri estivi). «La mia esperienza è legata a venticinque anni di settimana sportiva a Brescia. Socializzazione, diffusione della pratica sportiva, polisportività sono concetti condivisibili e la Bissolati propone i centri estivi da molti anni cojnvolgendo nell’arco dell’estate alcune centinaia di ragazzini. Ma non ci si deve fermare qui: credo che le società sportive debbano anche porsi il problema di come agire per fare un salto di qualità: tutti facciamo un po’ tutto — magari compiendo sforzi organizzativi e anche investimenti economici rischiosi — mentre non sarebbe male specializzarsi in un settore piuttosto che in un altro, potendo contare sul- l’appoggio e sull’esperienza delle altre realtà presenti sul territorio. A mio avviso c’è molta dispersione e il rischio per i ragazzi è quello di sentirsi un po’ spaesati. Si spiega anche così il fenomeno dell’abbandono». Stefano Zanoni (direttore del centro sportivo Stradivari). «Da tre anni proponiamo il sistema del multisport, principalmente ai nostri soci. Dall’anno scorso abbiamo sposato l’idea dell’associazione delle canottieri di proporlo un po’ tutti allo stesso modo. Anche noi proponiamo un percorso che va a toccare tutti gli sport che riusciamo a fare con le nostre strutture; abbiamo aggiunto il judo che non è propriamente un’attività tipica delle associazioni sportive di acqua o di terra, abbiamo proposto l’arco e quest’anno — in collaborazione con il Golf Club — abbiamo in calendario uscite con il golf. I turni sono settimanali e la proposta — aperta a tutti i bambini, non solo ai figli dei soci — si conclude a fine luglio». L’intendimento iniziale era quello di proporre il centro estivo come servizio alle famiglie dei soci per poter dare l’opportunità ai ragazzi di vivere la società nel periodo nel quale i genitori sono impegnati al lavoro. Poi è stato introdotto il concetto di polisportività per invogliare i giovani a praticare diverse discipline sportive che in altro modo pochi avrebbero avuto la possibilità di provare. «Durante questo percorso ci siamo resi conto — continua Zanoni — che le società sportive a Cremona hanno assunto un ruolo sociale non indifferente che va oltre il consolidato ruolo sportivo. In città non esistono strutture che possono aiutare l’amministrazione comunale a formulare proposte educative e sportive rivolte ai ragazzini. E’ stato quasi automatico che le società si aprissero alla città. Siamo partiti con questo progetto, l’abbiamo condiviso con l’associazione delle canottieri e Stefano Zanoni «Le nostre società negli anni hanno assunto un ruolo sociale importante Giusto tenere conto anche di questo» anche il Comune si è mostrato interessato a una sinergia sempre più stretta con le società canottieri». Mi permetto solo di raccogliere la sfida lanciata dall’assessore Alquati che si è posta l’obiettivo di allargare i centri estivi ai ragazzi dai 14 ai 18 anni. E’ davvero una sfida: per quella che è la nostra esperienza troviamo molto difficile riuscire ad interessare questa fascia d’età. Non sono uno psicologo ma credo di poter dire che i ragazzini di questa età siano frenati nel parlare agli amici di un’estate passata alla canottieri partecipando a un centro estivo. Tenere un ragazzo di 16-17 anni in una struttura a passare la giornata praticando sport e svolgendo attività formative lo vedo come un traguardo molto complesso. Abbiamo provato a proporre momenti diversi — un confronto a squadre con altre realtà sfruttando un sano campanilismo — ma sinceramente ho paura che, almeno nelle prime esperienze che andremo a fare, dovremo affidarci molto sull’appoggio dell’assessorato che conta su un bacino d’utenza differente». Antonio Codazzi (centro sportivo San Zeno). «Sono anni che proponiamo il centro estivo ma tre anni fa l’abbiamo rinnovato e abbiamo pensato di aggiungere qualcosa di nuovo. Abbiamo sperimentato come gioco per i ragazzi seguiti da personale qualificato le bocce, il beach volley, il tennis. Abbiamo notato un grande interesse dei ragazzi e quest’anno abbiamo in cantiere un progetto più organico e mirato restringendo la gamma degli sport che verranno proposti. Il nostro centro estivo dura tutta l’estate, dal 15 giugno fino all’inizio delle scuole, compreso il periodo di ferragosto. Rispetto al tema dell’educazione — continua Codazzi — come società già da qualche anno stiamo portando avanti un discorso innovativo. Abbiamo puntato a far crescere il senso civico dei nostri ragazzi di età superiore ai 15 anni facendo fare dei lavoretti in società — spazzare il vialetto, ad esempio — regolarmente retribuiti. L’iniziativa è stata recepita con favore dai giovani». Pierluigi Torresani (consigliere del Panathlon Cremona). «Le società sportive, canottieri e non, vanno sostenute in questi progetti, in primis dai soci, anche in un discorso di apertura di queste strutture alla città. Si potrebbe pensare che per queste strutture tutto sia facile, che l’organizzazione di progetti di questa portata sia una cosa scontata per chi può contare su strutture sportive di qualità. Non è così. Al contempo — insiste Torresani — è giusto sottolineare il ruolo sociale che rivestono le società. Se consideriamo che le canottieri di acqua e di terra contano circa 24mila iscritti capiamo che siamo di fronte a un fenomeno quasi unico, una risorsa da utilizzare al meglio». Canottieri Baldesio. Il centro estivo viene organizzato dal 2006 esclusivamente per i figli dei soci che abbiano un’età compresa tra i 6 e i 12 anni. Il periodo va dal secondo lunedì del mese di giugno fino al secondo venerdì del mese di settembre con un’interruzione di tre settimane nel mese di agosto (quella antecedente e le due successive a Ferragosto). Gli educatori presenti sono cinque a cui si aggiungono alcuni istruttori con impiego orario giornaliero in base alle varie attività che vengono svolte. Il centro estivo va dal lunedì al venerdì con orario 8-18. Inoltre il venerdì pomeriggio si tengono le premiazioni finali dei tornei organizzati, dove a tutti i bambini viene dato un premio. Cral Asl. Il centro estivo è all’insegna del gioco e del divertimento e possono partecipare tutti i minori in età scolastica. In base ai bambini iscritti ogni settimana si organizzeranno laboratori di manipolazione multi materici, laboratori espressivi di collage, animazione alla lettura, piccoli atelier per la costruzione e collezione di personaggi e animali di carta. Giochi di squadra, tornei di calcetto, piscina libera. Possibilità di corsi sportivi (tennis, nuoto) gioco libero in un ampia area verde attrezzata. Il centro estivo — curato dalla Cooperativa sociale Metis — parte il 20 giugno e si concluderà il 29 luglio con cicli settimanali dal lunedì al venerdì. © RIPRODUZIONE RISERVATA Nella foto centrale i protagonisti del forum di ‘Mondo Padano’: Antonio Codazzi, Giulio Gelmini, Pierluigi Torresani, Jane Alquati, Cesare Beltrami, Alberto Superti, Roberto Rigoli, Giulio Maldotti e Stefano Zanoni (Foto Muchetti) Giulio Gelmini «Giusto offrire una proposta di base ma sarebbe opportuno studiare sinergie tra società per crescere di più» Antonio Codazzi «Ai ragazzini piace sperimentare sport che non hanno mai considerato Da non tralasciare l’aspetto educativo» DOSSIER 4 Sebastiano Giordani D a un paio d’anni si chiama ‘Giocaserio’, ma per tutti continua ad essere semplicemente e solamente la Colonia seriana. In città è senza dubbio il centro ricreativo per eccellenza, il luogo dove generazioni e generazioni di cremaschi hanno trascorso le loro estati. In riva al fiume Serio, lungo viale Santa Maria, è l’asso nella manica che il Comune di Crema può giocarsi da decenni per garantire la giusta risposta alle esigenze dei genitori. Un salvagente indispensabile soprattutto a luglio e agosto, quando i Grest chiudono i battenti e i figli si trovano senza attività ricreative organizzate da frequentare. La gestione della Colonia è affidato alla cooperativa sociale Aurora Domus e alla sua squadra di educatori, che da anni sta offrendo risposte qualitative all’altezza. Tanto che, proprio in questi giorni, le parti stanno discutendo il prolungamento della collaborazione: la cooperativa chiede sei ulteriori anni, il Comune ne propone tre. A complicare la trattativa ci sono, però, le novità che il Comune deve far digerire alla cooperativa a proposito dell’imminente stagione in riva al Serio: il bilancio comunale, provato dalla crisi economica, ha infatti diminuito il budget per la Colonia e tutti, di conseguenza, dovranno adeguarsi. In primis i genitori, ai quali sarà richiesto uno sforzo maggiore: le tariffe sono state innalzate a 62,5 euro settimanali per residenti nel Comune (52,5 euro nel 2010), mentre i non residenti dovranno versare 80 euro settimanali contro i 63 euro dell’anno scorso. Le minori risorse a disposizione potrebbero portare anche ad un accorciamento della stagione: le otto settimane garantite nel 2010 (dal 28 giugno al 20 agosto) potrebbero diventare sette. E’ nell’aria, infine, la diminuzione dei posti disponibili per i bimbi dai 3 ai 5 anni: essendo la fascia che necessita di maggiore assistenza, potrebbe essere ridotta per contenere i costi del personale. Tale decisione, così come quella relativa alla durata della stagione, è al vaglio del Comune proprio in questi giorni. È il vero asso nella manica del Comune per offrire una proposta estiva Ma ora i tagli fanno paura © RIPRODUZIONE RISERVATA Nr 8 del 5 maggio 2011 Direttore responsabile Vittoriano Zanolli A cura di Luca Puerari Reg. Trib. Cremona n. 154 del 29/8/81 Editore SOCIETÀ SERVIZI EDITORIALI Srl Presidente Giovanni Arvedi Fotocomposizione SEC - via delle Industrie, 2 - Cremona Pubblicità PubliA - largo P. Sarpi, 19 - Cremona Stampa SEL - via de’ Berenzani, 6 - Cremona Da un paio d’anni si chiama ‘Giocaserio’ ed è il centro ricreativo che ha cresciuto generazioni e generazioni di cremaschi Alcuni bambini impegnati in un disegno a terra realizzato con i gessetti Il momento dello svago in piscina anche alla Colonia Seriana è uno dei più attesi MA ANCHE SETTIMANE AVVENTURA, SCUOLE SPORTIVE, LABORATORI CREATIVI E CAMPUS Con i grest la parte del leone la fanno le parrocchie I Grest, le settimane avventura, le scuole sportive, i laboratori creativi, i campus per imparare l’inglese: non c’è solo la Colonia seriana, in città, a catalizzare l’attenzione e le energie dei più giovani durante l’estate. Le proposte sono per tutte le fasce d’età. Proprio per questo, ormai da tempo, il Comune di Crema prepara ogni primavera ‘Cre.ma che bello’: un opuscolo che elenca tutte le possibilità di svago all’orizzonte. Bambini del grest a Crema In via di elaborazione proprio in questi giorni, quest’anno il libretto non verrà stampato per mancanza di fondi: sarà però diffuso su internet e pubblicizzato a dovere nelle scuole e tra le famiglie. Buona parte dei contenuti, comunque, è già definita. La parte del leone la fanno, come da tradizione, i Grest: quindici quelli che saranno avviati tra le varie parrocchie cittadine. I primi inizieranno ad inizio giugno, gli ultimi finiranno ad inizio agosto. Ci sono poi proposte più insolite come le settimane avventura promosse dal Parco regionale del Serio, le attività sportive proposte dal Castelnuovo calcio e dal tennis club Crema o il City Camp per imparare l’inglese organizzato dal Comune all’oratorio di San Benedetto. Intrattenimento di varia natura offrono quindi l’Azione cattolica e le cooperative sociali Altana e Koala. Comune, società sportive e oratori I centri estivi decollano a giugno CASALMAGGIORE CREMA La Colonia seriana da anni un salvagente per i ragazzi Pierluigi Cremona C entro estivo comunale, oratori e società canottieri. Sono diverse le opportunità di svago per i ragazzi di Casalmaggiore che tra poco più di un mese si apprestano a finire l’anno scolastico e a godersi tre mesi di vacanze. Per quanto riguarda il centro estivo del Comune le attività sono state organizzate solo nelle quattro settimane di agosto. «Negli altri mesi — spiega la responsabile dei Servizi Sociali Noemi Zaffanella — ci sono già molte attività organizzate in città e si è preferito evitare di farsi concorrenza». Il Centro estivo di Casalmaggiore prevede attività dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 17 per tutti i bambini residenti nel Comune dai 6 ai 13 anni. Le attività principali saranno legate allo sport con l’utilizzo del centro sportivo Baslenga e della piscina degli Amici del Po. Il pranzo sarà effettuato alla mensa del Comune. Per i ragazzi da ricordare anche i turni del soggiorno marino da dodici giorni nella casa del Comune a Forte dei Marmi tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Iniziativa che a costi contenuti (solo 270 euro) offre un’ottima vacanza in uno dei luoghi di villeggiatura più rinomati del Tirreno. Un momento della festa di chiusura dei centri estivi dello scorso anno Se il Comune coprirà solo il mese di agosto molto più estesa sarà l’offerta delle due società canottieri Amici del Po ed Eridanea. «Le attività — afferma il presidente degli Amici del Po Paolo Antonini — dureranno tutta estate da giugno a settembre per giovani dai 5 ai 12 anni. La novità del 2011 è che oltre agli sport classici come calcio, tennis, nuoto, pallavolo e ai corsi di canoa, avvieremo i ragazzi al rugby. Ai momenti di svago verrà affiancato lo svolgimento dei compiti con assistenti ad hoc». Erisport è invece il centro che attiverà la canottieri Eridanea. «Le attività aperte anche ai non soci — spiega il presidente Marzio Azzoni — saranno da metà giugno a fine luglio per ragazzi dai 6 ai 14 anni con possibilità di fare solo il mattino, mattino più pranzo o tutta la giornata. Nel mese di luglio verrà avviata anche la sezione ‘baby’ per bambini dai 3 ai 5 anni. Oltre alla pratica sportiva ci sarà lo svolgimento dei compiti. Novità 2011 sarà l’introduzione del teatro tra le attività previste». © RIPRODUZIONE RISERVATA Ampia offerta, molte le opportunità per i ragazzini L’amministrazione ha scelto di ‘coprire’ agosto per evitare la ‘concorrenza’ con le altre agenzie educative