Coinvolti anche i teenagers
Il ruolo ‘sociale’ delle società
Nel 2011, per ciò che riguarda i centri estivi,
sono due gli obiettivi del Comune di Cremona: migliorare la sinergia con le società canottieri di acqua e di terra e ‘aprire’ il progetto ai ragazzi di età compresa fra i 14 e i 18 anni, allargando il bacino dei giovani da coinvolgere. Jane Alquati, assessore alle Politiche giovanili, ha lanciato la sfida e non si nasconde le difficoltà, ma in un recente incontro ha avuto l’appoggio delle canottieri.
Le società sportive, canottieri e non, in questi anni hanno assunto un ruolo sempre più
importante in quanto — in diversi casi —
hanno aperto i centri estivi ai ragazzi non
iscritti. Un salto di qualità che conferma
una peculiarità molto cremonese: le società canottieri (circa 24mila iscritti) svolgono
un evidente ruolo sociale e, se si pensa all’impiantistica sportiva di livello, anche un
ruolo di supplenza rispetto al pubblico.
Quindicinale di economia e società abbinato al quotidiano «La Provincia»
I CENTRI ESTIVI
GRANDE REALTÀ
Nella
fotografia
la grande
festa
di chiusura
dei centri
estivi
di Cremona
in piazza
Stradivari
I
l progetto dei centri estivi, decollato da diversi anni a Cremona, è diventato una realtà importante e ha
subìto varie evoluzioni. I centri estivi
non sono più solo contenitori per ‘tenere impegnati’ i ragazzini a casa di scuola e consentire ai genitori di proseguire
tranquillamente le attività lavorative
ma sono diventati momenti di proposte formative ed educative a tutto tondo dove la pratica sportiva multidisciplinare, il gioco, lo studio e lo sviluppo
della capacità di relazione sono momenti ugualmente significativi.
Se il motore di questa macchina è il
Comune, le società sportive di acqua e
di terra della città sono — e in prospettiva potrebbero esserlo ancora di più — il
carburante per dare sprint a iniziative
e progetti sempre nuovi e anche più ambiziosi.
Jane Alquati, assessore alle politiche
giovanili del Comune di Cremona, non
solo ha stretto un rapporto sinergico
molto forte con le società sportive della città ma per il 2011 si è posta un traguardo ambizioso: coinvolgere nel pro-
Luca Puerari
getto i ragazzi di età compresa fra i 14 e
i 18 anni. Una novità importante che
ha il sapore della sfida e al tempo stesso
anche una occasione da sfruttare.
In questo senso le società canottieri
di acqua e di terra hanno recepito il
messaggio.
In effetti, dalle testimonianze raccolte anche in occasione del forum di Mondo Padano, è emerso che è proprio in
quella fascia di età che i giovani si allontano dalla società — presi dallo studio o
dalle compagnie esterne — per poi ricomparire, come d’incanto, con moglie
e figli dopo i trent’anni.
Un altro aspetto molto importante è
quello delle opportunità. I centri estivi
sono una vera occasione per i tutti i ragazzi e in modo particolare per coloro
che non sono iscritti alle diverse società. Sono loro i primi a ripresentarsi ai
nastri di partenza della stagione successiva vuoi perchè nelle società canottieri hanno trascorso settimane diver-
tenti vuoi perchè a Cremona — bene o
male — spesso è solo grazie alle canottieri che si può praticare sport avvalendosi di strutture di un certo tipo.
Queste considerazioni aprono due capitoli ampi e molto delicati: quello delle strutture sportive comunali e quello
dell’‘apertura’ delle canottieri alla vita
sociale della città.
Per quanto riguarda l’impiantistica
sportiva comunale, fatta eccezione per
la piscina — che recentemente ha accolto lo stage degli atleti della nazionale di
nuoto — gli impianti versano in condizioni ‘difficili’. Alcuni avrebbero necessità di un rilancio e altri di un intervento drastico...
Oltre a questo aspetto è giusto sottolineare come a Cremona le canottieri di
acqua e di terra — che contano complessivamente circa 24mila iscritti — svolgano un ruolo sociale. E’ sin troppo facile notare come i centri estivi concepiti
in questo modo — multidisciplinari e
aperti anche ai non iscritti — stiano riuscendo in quella che potremmo definire un’impresa: ‘aprire’ le società alla
città. Un’azione certamente meritoria.
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2
FORUM
Centri estivi non solo contenitori ma opp
I
Jane Alquati
«Il Comune punta
sempre più in alto
L’obiettivo è quello
di coinvolgere
anche i ragazzi
tra i 14 e i 18 anni»
I PARTECIPANTI
Jane Alquati: assessore
per le Politiche giovanile
del Comune di Cremona
Alberto Superti:
presidente della
Canottieri Flora e
presidente
dell’Associazione delle
Canottieri
Giulio Maldotti:
direttore della Canottieri
Flora, ideatore del
progetto centro estivo
Stefano Zanoni:
direttore del centro
sportivo Stradivari
Giulio Gelmini:
maestro di tennis e
referente della
Canottieri Bissolati per i
centri estivi
Antonio Codazzi:
centro sportivo San
Zeno
Cesare Beltrami:
presidente del
Panathlon Cremona
Pierluigi Torresani:
consigliere del
Panathlon Cremona
Roberto Rigoli: addetto
stampa del Panathlon
Cremona
l progetto dei centri estivi, decollato
da diversi anni a Cremona, ha subìto varie evoluzioni: non solo contenitori per impegnare i ragazzini nei
mesi estivi e consentire ai genitori di lavorare ma anche progetti ricchi di proposte formative ed educative, legate alle discipline sportive ma non solo.
Il forum realizzato da Mondo Padano
in collaborazione con il Panathlon di
Cremona guidato dal presidente Cesare Beltrami ha l’obiettivo di raccontare
l’idea e la progettualità
alla base dei centri estivi che proprio in queste
settimane sono fase di
allestimento.
Ed è proprio dall’idea
di fondo di Alberto Superti, presidente della
Canottieri Flora e presidente dell’Associazione
delle Canottieri — sodalizio che raccoglie tutte
le società sia di acqua
che di terra — che ha
preso spunto la discussione. Il progetto complessivo ha l’obiettivo di
dare alle varie iniziative
un marcato taglio educativo e anche di condivisione. Sostanzialmente realizzare un’offerta
formativa sulla città
che sia, più o meno, uniformata e che coinvolge
oltre mille bambini nell’arco dell’estate.
Jane Alquati (assessore per le Politiche
giovanile del Comune
di Cremona). «Il tema
dei centri estivi mi interessa moltissimo —
spiega l’assessore — e
proprio nei giorni scorsi
abbiamo fatto una riunione con le società canottieri di acqua e di terra per programmare le
attività del 2011. L’anno scorso è stato il primo anno che come assessore mi sono trovata a gestire
il tema dei centri estivi che tradizionalmente si rivolgono ai bambini di età
compresa fra i 3 e 14 anni».
Un po’ di storia non fa mai male. In
passato c’erano i centri estivi gestiti dal
Comune, i centri estivi privati, quelli organizzati dalle società canottieri e dagli
oratori. Dall’anno scorso il Comune ha
proposto un percorso diverso. «Ci siamo posti l’obiettivo di uscire dallo schema fisso della convenzione che il Comune ha con le cooperative che gestiscono
i centri estivi diurni — continua Alquati
— e abbiamo stretto un rapporto con
l’azienda sociale del cremonese, Un percorso di accreditamento che su modello
regionale prevedeva tutta una serie di
standard. E’ vero che i centri estivi servono principalmente per favorire la conciliazione dei tempi delle famiglie che sono impegnate nell’attività professionale anche quando i bambini sono a casa
di scuola ma non volevo che venisse tralasciato l’aspetto pedagogico, l’attenzione alla qualità e a un progetto di fondo».
Il Comune si è mosso con un percorso
di accreditamento e sono state inserite
solo quelle cooperative che garantivano
determinati standard strutturali ma soprattutto pedagogici. E’ stata data la
possibilità alle società canottieri di fare
un corso di accreditamento qualificando la proposta educativa all’interno delle varie strutture di riferimento.
Per il 2011 il Comune ‘alza il tiro’ e
vuole fare un passo in avanti. «E’ vero —
continua Jane Alquati — L’idea è di
mantenere la sinergia con le società canottieri ma andando a individuare un
ulteriore contatto: non più centri estivi
riservati solo a bambini e ragazzi di età
compresa fra i 3 e i 14 anni ma anche il
coinvolgimento degli adolescenti della
fascia 14-18 anni. Sappiamo che non è
una cosa facile ma siamo motivati e fiduciosi. Stiamo cercando, attraverso
gli operatori del Comune, di articolare
delle proposte rivolte a questi ragazzi
più grandi. Alle società canottieri come
Comune abbiamo chiesto di mettere a
disposizione le loro strutture sportive
(canottaggio, bocce, basket...) e in questo modo daremo la possibilità a molti
ragazzi, per il mese di luglio, di speri-
mentare tutta una serie di discipline
che magari non hanno mai provato. Abbiamo trovato nelle società sportive
grande attenzione e capacità di dialogo,
hanno recepito le nostre richieste e nonostante i tempi ristretti hanno offerto
la massima collaborazione».
Nelle prossime settimane il Comune
distribuirà a tutte le famiglie con figli di
età compresa fra i 3 e i 18 anni il depliant ‘La tua estate in città’ con la descrizione di tutte le proposte: grest —
sempre sostenuti dal Comune — centri estivi del
Comune, delle cooperative delle società canottieri.
Cesare Beltrami (Presidente del Panathlon
Cremona). «Il coinvolgimento nei centri estivi
dei ragazzi di età compresa fra i 14 e i 18 anni
è un fatto importante —
spiega Beltrami — Questa è l’età dell’abbandono di una attività sportiva; l’età in cui chi fa attività agonistica si trova
davanti alla scelta tra
una vita normale, tra
studio e amicizie, oppure un impegno sportivo
crescente. Proporre una
gamma di discipline
sportive anche a livello
amatoriale è una risposta a coloro i quali non
hanno obiettivi agonistici ma vogliono praticare
sport anche diversi».
Alberto Superti (presidente della Canottieri Flora e presidente
dell’Associazione delle Canottieri. «Come canottieri Flora dall’inizio
del mio mandato, abbiamo recepito il pensiero
della polisportività. In
pratica — spiega Superti — come conciliare le
varie attività sportive con la normale vita della canottieri. Abbiamo promosso
e sostenuto un corso nel quale si è discusso di come creare un asse tra le società sportive, canottieri e non».
La proposta dei centri estivi che hanno come fondamenta la polisportività
assume un significato ancora maggiore
oggi che registriamo
una drastica diminuzione delle attività sportive
quotidiane fatte in momenti non strutturati:
una volta si giocava nella strada e anni fa gli
stessi oratori avevano
una proposta più ampia. Ora è diverso. «Le società canottieri — continua Superti — dispongono di strutture eccellenti dal punto di vista qualitativo e diversificate
per quanto concerne l’offerta sportiva e ci è sembrato di partire con il piede giusto nell’impostazione di un centro estivo
che facesse della polisportività il punto centrale. In questo primo
anno ci siamo anche accreditati: ci siamo dati
regole condivise e abbiamo puntato sulla validità degli operatori sia dal
punto di vista sportivo
che pedagogico per offrire elevati standard qualitativi e garanzie di sicurezza. Attorno a questi
principi abbiamo costruito il nostro centro estivo».
Giulio Maldotti (direttore della Canottieri Flora, ideatore del
progetto centro estivo). «L’idea è nata per coniugare l’esigenza delle famiglie di un servizio qualificato rivolto ai bambini in età scolare,
prioritariamente tra i 6 e i 12 anni, e la
possibilità di sperimentare tante attività sportive sfruttando al meglio le nostre strutture che — come in altre società — nelle ore del mattino sono spesso
Alberto Superti
«Il progetto
che abbiamo
promosso è basato
sulla polisportività
e sulla qualità
degli operatori»
sottoutilizzate. Ci siamo messi a tavolino e abbiamo creato un progetto educativo aperto ai bambini di tutta la città,
non solo agli iscritti al Flora. Siamo partiti dall’accreditamento e abbiamo proseguito con riunioni del nostro staff che
è composto da personale qualificato: le
coordinatrici sono insegnanti di scuola
elementare, sono impegnati insegnanti
di educazione fisica e istruttori. Un
grande sforzo organizzativo reso possibile dall’appoggio di alcuni sponsor che
hanno permesso alla società di realizzare il progetto in pareggio».
La programmazione viene fatta in base al numero dei bambini che partecipano al
progetto. I ragazzini, dopo una fase di accoglienza — gioco libero e di socializzazione fra loro e
con gli operatori — vengono suddivisi in base
all’età, solitamente in
tre gruppi. Ogni giorno
ogni gruppo sperimenta almeno tre sport a rotazione fra calcio, tennis, pallavolo, bocce, canottaggio e basket.
Durante la giornata
sono previste anche attività ricreative e di manualità dove i bambini
lavorano con la creta.
Da quest’anno nello
schema di proposta estiva è stato introdotto anche un momento di svago con il nuoto libero
che potrebbe anche far
parte delle discipline
sportive da praticare a
rotazione con corsi di avviamento al nuoto per i
più piccoli o corsi di nuoto per i ragazzini più
grandi.
Anche il momento del
pasto viene sfruttato come un momento educativo: gli operatori cercano di dare ai bambini informazioni e consigli
inerenti una corretta alimentazione. Nelle ore più calde della
giornata, dopo il pranzo, c’è un momento di relax fatto di giochi da tavolo, di società. Chi vuole può disegnare, pitturare e anche fare i compiti delle vacanze.
Il pomeriggio spesso è dedicato all’organizzazione di tornei e al recupero di giochi di una volta: tiro alla fune e corsa
nei sacchi.
Giulio Maldotti
«Fare coincidere
le esigenze
delle famiglie con
sport e formazione
è il nostro
vero obiettivo»
Il centro estivo si sviluppa lungo l’arco dell’estate, dalla fine delle scuole fino al ritorno nelle aule a settembre,
tranne nelle due settimane a cavallo di
ferragosto. I cicli settimanali del centro
estivo sono caratterizzati e scanditi dalle feste nelle quali si premiano tutti i ragazzini che hanno preso parte al progetto.
«Dietro questa nostra proposta non
c’è alcun intento competitivo — ricorda
Maldotti — ma semplicemente si vuole
dare la possibilità ai bambini di sperimentare attività sportive che diversamente non avrebbero occasione di praticare. E’ evidente che se il ragazzino mostra interesse e chiede
di continuare a praticare un determinato sport
facciamo di tutto per
agevolare e assecondare questo desiderio anche nel periodo scolastico».
Non sempre è facile
far convivere le necessità di un progetto come il
centro estivo con le legittime esigenze dei soci all’interno di una società
dove i soci, giustamente, vantano diritti. «Ma
al Flora il problema è
stato risolto brillantemente grazie ad un utilizzo intelligente — in
certe ore piuttosto che
in altre, spiega Maldotti
— delle strutture. Lo
stesso momento del pasto dei bambini è stato
leggermente anticipato
e viene fatto prima dell’apertura ai soci del
self service. Il momento
della festa di fine settimana, che in teoria poteva essere il più delicato, dopo la sorpresa iniziale da parte dei soci alla fine si è trasformato
in un momento di grande coinvolgimento generale in cui la società si
stringe ai ragazzini.
Una festa che viene riproposta in grande stile alla fine dell’estate quando partecipano tutti i ragazzini che nelle varie settimane hanno
preso parte ai centri estivi».
Pierluigi Torresani (consigliere del
Panathlon Cremona). «Siamo di fronte
a una svolta qualitativa importante delle società canottieri. La chiusura del ci-
Pierluigi T
«La pratica
a qualsia
venga
deve ess
Questo è
messaggio
3
FORUM
portunità educativa, formativa e sportiva
clo del centro estivo ogni settimana
con una festa offre ai ragazzi l’occasione di una gratificazione che crea interesse. Per tanti anni siamo sempre andati avanti ‘suonando a orecchio’, ora
si comincia a suonare con lo spartito e
puntare su persone qualificate per
una nuova educazione allo sport è la
chiave di volta. Facendo così — insiste
Torresani — si fa amare di più ai ragazzi la pratica sportiva, anche a livello
amatoriale. In questo senso si potrebbe anche ridurre il fenomeno dell’abbandono. E’ fondamentale trasmettere il messaggio che la pratica sportiva,
a qualsiasi livello venga praticata, è
gioia. I centri estivi intesi in questo modo, con
un progetto formativo
alle spalle, possono
rappresentare un momento propizio per trasmettere questo modo
di intendere lo sport».
Torresani punta l’attenzione sul ruolo fondamentale, per non dire decisivo, degli istruttori e degli allenatori.
«Sono loro a contatto
con i ragazzi, sono loro
che devono stimolare i
nostri giovani a intraprendere una disciplina sportiva. E’ evidente
che la formazione di
queste figure è un investimento per il futuro,
non necessariamente
legato alla ‘produzione’
di campioncini».
Cesare
Beltrami
(presidente del Panathlon Cremona). «La
polisportività — che è
uno dei punti base dei
centri estivi così concepiti — quando è nata,
promossa anche dal
Coni, forse è stata male
interpretata: all’interno di ogni sport si lavorava un po’ alla stesso
modo, con un addestramento mirato con
l’obiettivo di costruire
basi per la prestazione. Diverso è l’approccio proposto in questa fase: siamo
di fronte a un lavoro trasversale, fatto
di tante esperienze sportive ma anche
di vita insieme. Un pacchetto completamente diverso e per certi versi innovativo. A volte mi arrabbio con gli insegnanti della scuola — continua Beltra-
Torresani
a sportiva,
asi livello
intesa,
ere gioia
è il primo
o da dare»
mi — Molti di loro si lamentano e dicono
che partecipare ai giochi studenteschi
è tempo perso e non vedono dietro questa manifestazione l’esperienza di vita
che il ragazzo fa».
A fronte di queste note viene spontaneo chiedersi se i centri estivi ‘polisportivi’ possono anche rappresentare uno
strumento di ‘reclutamento’ dei ragazzi
per le diverse società sportive o restano
soltanto una bella esperienza estiva.
Giulio Maldotti (direttore della Canottieri Flora, ideatore del progetto
centro estivo). «E’ una delle possibilità
ma non è la nostra finalità, non è il motivo per cui ci siamo messi in gioco con questo
progetto che per noi ha
il compito di far capire
ai bambini i legami tra
educazione, formazione, attività sportiva e socializzazione. E’ anche
vero che solo con un anno di esperienza alle
spalle abbiamo visto alcune ragazzine di quinta elementare che, dopo
aver provato tutte le attività, hanno scelto di continuare il canottaggio.
In linea generale non è
infrequente — spiega
Maldotti — che un bambino si avvicini per gioco
a una attività sportiva e
poi si appassioni e chieda di proseguire nell’impegno».
Giulio Gelmini (maestro di tennis e referente della Canottieri Bissolati per i centri estivi). «La mia esperienza è
legata a venticinque anni di settimana sportiva
a Brescia. Socializzazione, diffusione della pratica sportiva, polisportività sono concetti condivisibili e la Bissolati propone i centri estivi da
molti anni cojnvolgendo
nell’arco dell’estate alcune centinaia di ragazzini. Ma non ci si deve fermare qui: credo
che le società sportive debbano anche
porsi il problema di come agire per fare
un salto di qualità: tutti facciamo un
po’ tutto — magari compiendo sforzi organizzativi e anche investimenti economici rischiosi — mentre non sarebbe
male specializzarsi in un settore piuttosto che in un altro, potendo contare sul-
l’appoggio e sull’esperienza delle altre
realtà presenti sul territorio. A mio avviso c’è molta dispersione e il rischio per i
ragazzi è quello di sentirsi un po’ spaesati. Si spiega anche così il fenomeno dell’abbandono».
Stefano Zanoni (direttore del centro sportivo Stradivari). «Da tre anni
proponiamo il sistema del multisport,
principalmente ai nostri soci. Dall’anno
scorso abbiamo sposato l’idea dell’associazione delle canottieri di proporlo un
po’ tutti allo stesso modo. Anche noi proponiamo un percorso che va a toccare
tutti gli sport che riusciamo a fare con le
nostre strutture; abbiamo aggiunto il judo che
non è propriamente
un’attività tipica delle
associazioni sportive di
acqua o di terra, abbiamo proposto l’arco e
quest’anno — in collaborazione con il Golf Club
— abbiamo in calendario uscite con il golf. I
turni sono settimanali e
la proposta — aperta a
tutti i bambini, non solo
ai figli dei soci — si conclude a fine luglio».
L’intendimento iniziale era quello di proporre il centro estivo come
servizio alle famiglie
dei soci per poter dare
l’opportunità ai ragazzi
di vivere la società nel
periodo nel quale i genitori sono impegnati al lavoro. Poi è stato introdotto il concetto di polisportività per invogliare i giovani a praticare
diverse discipline sportive che in altro modo
pochi avrebbero avuto
la possibilità di provare.
«Durante questo percorso ci siamo resi conto
— continua Zanoni —
che le società sportive a
Cremona hanno assunto un ruolo sociale non
indifferente che va oltre il consolidato
ruolo sportivo. In città non esistono
strutture che possono aiutare l’amministrazione comunale a formulare proposte educative e sportive rivolte ai ragazzini. E’ stato quasi automatico che le società si aprissero alla città. Siamo partiti con questo progetto, l’abbiamo condiviso con l’associazione delle canottieri e
Stefano Zanoni
«Le nostre società
negli anni hanno
assunto un ruolo
sociale importante
Giusto tenere conto
anche di questo»
anche il Comune si è mostrato interessato a una sinergia sempre più stretta con
le società canottieri».
Mi permetto solo di raccogliere la sfida lanciata dall’assessore Alquati che si
è posta l’obiettivo di allargare i centri
estivi ai ragazzi dai 14 ai 18 anni. E’ davvero una sfida: per quella che è la nostra
esperienza troviamo molto difficile riuscire ad interessare questa fascia d’età.
Non sono uno psicologo ma credo di poter dire che i ragazzini di questa età siano frenati nel parlare agli amici di
un’estate passata alla canottieri partecipando a un centro estivo. Tenere un ragazzo di 16-17 anni in una struttura a
passare la giornata praticando sport e
svolgendo attività formative lo vedo come un traguardo molto complesso. Abbiamo provato a proporre momenti diversi — un confronto a squadre con altre realtà sfruttando un sano campanilismo — ma sinceramente ho paura che,
almeno nelle prime esperienze che andremo a fare, dovremo affidarci molto
sull’appoggio dell’assessorato che conta su un bacino d’utenza differente».
Antonio Codazzi (centro sportivo
San Zeno). «Sono anni che proponiamo
il centro estivo ma tre anni fa l’abbiamo
rinnovato e abbiamo pensato di aggiungere qualcosa di nuovo. Abbiamo sperimentato come gioco per i ragazzi seguiti
da personale qualificato le bocce, il beach volley, il tennis. Abbiamo notato un
grande interesse dei ragazzi e quest’anno abbiamo in cantiere un progetto più
organico e mirato restringendo la gamma degli sport che verranno proposti. Il
nostro centro estivo dura tutta l’estate,
dal 15 giugno fino all’inizio delle scuole,
compreso il periodo di ferragosto. Rispetto al tema dell’educazione — continua Codazzi — come società già da qualche anno stiamo portando avanti un discorso innovativo. Abbiamo puntato a
far crescere il senso civico dei nostri ragazzi di età superiore ai 15 anni facendo
fare dei lavoretti in società — spazzare
il vialetto, ad esempio — regolarmente
retribuiti. L’iniziativa è stata recepita
con favore dai giovani».
Pierluigi Torresani (consigliere del
Panathlon Cremona). «Le società sportive, canottieri e non, vanno sostenute
in questi progetti, in primis dai soci, anche in un discorso di apertura di queste
strutture alla città. Si potrebbe pensare
che per queste strutture tutto sia facile,
che l’organizzazione di progetti di questa portata sia una cosa scontata per chi
può contare su strutture sportive di qualità. Non è così. Al contempo — insiste
Torresani — è giusto sottolineare il ruolo sociale che rivestono le società. Se
consideriamo che le canottieri di acqua
e di terra contano circa 24mila iscritti
capiamo che siamo di fronte a un fenomeno quasi unico, una risorsa da utilizzare al meglio».
Canottieri Baldesio. Il centro estivo
viene organizzato dal 2006 esclusivamente per i figli dei soci che abbiano
un’età compresa tra i 6 e i 12 anni. Il periodo va dal secondo lunedì del mese di
giugno fino al secondo venerdì del mese
di settembre con un’interruzione di tre
settimane nel mese di agosto (quella antecedente e le due successive a Ferragosto). Gli educatori presenti sono cinque
a cui si aggiungono alcuni istruttori con
impiego orario giornaliero in base alle
varie attività che vengono svolte. Il centro estivo va dal lunedì al venerdì con
orario 8-18. Inoltre il venerdì pomeriggio si tengono le premiazioni finali dei
tornei organizzati, dove a tutti i bambini viene dato un premio.
Cral Asl. Il centro estivo è all’insegna
del gioco e del divertimento e possono
partecipare tutti i minori in età scolastica. In base ai bambini iscritti ogni settimana si organizzeranno laboratori di
manipolazione multi materici, laboratori espressivi di collage, animazione alla
lettura, piccoli atelier per la costruzione e collezione di personaggi e animali
di carta. Giochi di squadra, tornei di calcetto, piscina libera. Possibilità di corsi
sportivi (tennis, nuoto) gioco libero in
un ampia area verde attrezzata. Il centro estivo — curato dalla Cooperativa sociale Metis — parte il 20 giugno e si concluderà il 29 luglio con cicli settimanali
dal lunedì al venerdì.
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Nella foto centrale
i protagonisti del forum
di ‘Mondo Padano’: Antonio
Codazzi, Giulio Gelmini,
Pierluigi Torresani, Jane
Alquati, Cesare Beltrami,
Alberto Superti, Roberto
Rigoli, Giulio Maldotti e
Stefano Zanoni
(Foto Muchetti)
Giulio Gelmini
«Giusto offrire una
proposta di base
ma sarebbe
opportuno studiare
sinergie tra società
per crescere di più»
Antonio Codazzi
«Ai ragazzini piace
sperimentare sport
che non hanno
mai considerato
Da non tralasciare
l’aspetto educativo»
DOSSIER
4
Sebastiano Giordani
D
a un paio d’anni si
chiama ‘Giocaserio’,
ma per tutti continua
ad essere semplicemente e solamente la Colonia seriana. In
città è senza dubbio il centro
ricreativo per eccellenza, il luogo dove generazioni e generazioni di cremaschi hanno trascorso le loro estati.
In riva al fiume Serio, lungo
viale Santa Maria, è l’asso nella manica che il Comune di
Crema può giocarsi da decenni per garantire la giusta risposta alle esigenze dei genitori.
Un salvagente indispensabile
soprattutto a luglio e agosto,
quando i Grest chiudono i battenti e i figli si trovano senza attività ricreative organizzate da
frequentare.
La gestione della Colonia è
affidato alla cooperativa sociale Aurora Domus e alla sua
squadra di educatori, che da
anni sta offrendo risposte qualitative all’altezza. Tanto che,
proprio in questi giorni, le parti stanno discutendo il prolungamento della collaborazione:
la cooperativa chiede sei ulteriori anni, il Comune ne propone tre.
A complicare la trattativa ci
sono, però, le novità che il Comune deve far digerire alla cooperativa a proposito dell’imminente stagione in riva al Serio:
il bilancio comunale, provato
dalla crisi economica, ha infatti diminuito il budget
per la Colonia e
tutti, di conseguenza, dovranno
adeguarsi.
In primis i genitori, ai quali sarà
richiesto uno sforzo maggiore: le tariffe sono state innalzate a 62,5 euro settimanali per
residenti nel Comune (52,5 euro
nel 2010), mentre
i non residenti dovranno versare 80
euro settimanali contro i 63
euro dell’anno scorso.
Le minori risorse a disposizione potrebbero portare anche ad un accorciamento della stagione: le otto settimane
garantite nel 2010 (dal 28 giugno al 20 agosto) potrebbero
diventare sette.
E’ nell’aria, infine, la diminuzione dei posti disponibili
per i bimbi dai 3 ai 5 anni: essendo la fascia che necessita
di maggiore assistenza, potrebbe essere ridotta per contenere i costi del personale. Tale decisione, così come quella
relativa alla durata della stagione, è al vaglio del Comune
proprio in questi giorni.
È il vero asso
nella manica
del Comune
per offrire una
proposta estiva
Ma ora i tagli
fanno paura
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Nr 8 del 5 maggio 2011
Direttore responsabile
Vittoriano Zanolli
A cura di
Luca Puerari
Reg. Trib. Cremona n. 154 del 29/8/81
Editore
SOCIETÀ SERVIZI EDITORIALI Srl
Presidente
Giovanni Arvedi
Fotocomposizione
SEC - via delle Industrie, 2 - Cremona
Pubblicità
PubliA - largo P. Sarpi, 19 - Cremona
Stampa
SEL - via de’ Berenzani, 6 - Cremona
Da un paio d’anni si chiama ‘Giocaserio’
ed è il centro ricreativo che ha cresciuto
generazioni e generazioni di cremaschi
Alcuni
bambini
impegnati
in un
disegno
a terra
realizzato
con i gessetti
Il momento
dello svago
in piscina
anche alla
Colonia
Seriana
è uno dei
più attesi
MA ANCHE SETTIMANE AVVENTURA, SCUOLE SPORTIVE, LABORATORI CREATIVI E CAMPUS
Con i grest la parte del leone la fanno le parrocchie
I
Grest, le settimane
avventura, le scuole sportive,
i laboratori creativi, i campus
per imparare l’inglese: non c’è
solo la Colonia seriana, in città, a
catalizzare l’attenzione e le
energie dei più giovani durante
l’estate. Le proposte sono per
tutte le fasce d’età. Proprio per
questo, ormai da tempo, il
Comune di Crema prepara ogni
primavera ‘Cre.ma che bello’: un
opuscolo che elenca tutte le
possibilità di svago all’orizzonte.
Bambini del grest a Crema
In via di elaborazione proprio in
questi giorni, quest’anno il
libretto non verrà stampato per
mancanza di fondi: sarà però
diffuso su internet e
pubblicizzato a dovere nelle
scuole e tra le famiglie. Buona
parte dei contenuti, comunque,
è già definita. La parte del leone
la fanno, come da tradizione, i
Grest: quindici quelli che
saranno avviati tra le varie
parrocchie cittadine. I primi
inizieranno ad inizio giugno, gli
ultimi finiranno ad inizio agosto.
Ci sono poi proposte più insolite
come le settimane avventura
promosse dal Parco regionale del
Serio, le attività sportive
proposte dal Castelnuovo calcio
e dal tennis club Crema o il City
Camp per imparare l’inglese
organizzato dal Comune
all’oratorio di San Benedetto.
Intrattenimento di varia natura
offrono quindi l’Azione cattolica
e le cooperative sociali Altana e
Koala.
Comune, società sportive e oratori
I centri estivi decollano a giugno
CASALMAGGIORE
CREMA
La Colonia seriana da anni
un salvagente per i ragazzi
Pierluigi Cremona
C
entro estivo comunale, oratori e società canottieri. Sono diverse
le opportunità di svago per i
ragazzi di Casalmaggiore che
tra poco più di un mese si apprestano a finire l’anno scolastico e a godersi tre mesi di vacanze.
Per quanto riguarda il centro estivo del Comune le attività sono state organizzate solo
nelle quattro settimane di
agosto. «Negli altri mesi —
spiega la responsabile dei Servizi Sociali Noemi Zaffanella
— ci sono già molte attività organizzate in città e si è preferito evitare di farsi concorrenza».
Il Centro estivo di Casalmaggiore prevede attività dal
lunedì al venerdì dalle 8 alle
17 per tutti i bambini residenti nel Comune dai 6 ai 13 anni. Le attività principali saranno legate allo sport con
l’utilizzo del centro sportivo
Baslenga e della piscina degli
Amici del Po. Il pranzo sarà effettuato alla mensa del Comune. Per i ragazzi da ricordare
anche i turni del soggiorno
marino da dodici giorni nella
casa del Comune a Forte dei
Marmi tra la fine di giugno e
l’inizio di luglio. Iniziativa che
a costi contenuti (solo 270 euro) offre un’ottima vacanza in
uno dei luoghi di villeggiatura più rinomati del Tirreno.
Un momento della festa di chiusura dei centri estivi dello scorso anno
Se il Comune coprirà solo il
mese di agosto molto più estesa sarà l’offerta delle due società canottieri Amici del Po
ed Eridanea.
«Le attività — afferma il presidente degli Amici del Po Paolo Antonini — dureranno tutta estate da giugno a settembre per giovani dai 5 ai 12 anni. La novità del 2011 è che oltre agli sport classici come
calcio, tennis, nuoto, pallavolo e ai corsi di canoa, avvieremo i ragazzi al rugby. Ai momenti di svago verrà affiancato lo svolgimento dei compiti
con assistenti ad hoc».
Erisport è invece il centro
che attiverà la canottieri Eridanea. «Le attività aperte anche ai non soci — spiega il presidente Marzio Azzoni — saranno da metà giugno a fine
luglio per ragazzi dai 6 ai 14
anni con possibilità di fare solo il mattino, mattino più
pranzo o tutta la giornata.
Nel mese di luglio verrà avviata anche la sezione ‘baby’ per
bambini dai 3 ai 5 anni. Oltre
alla pratica sportiva ci sarà lo
svolgimento dei compiti. Novità 2011 sarà l’introduzione
del teatro tra le attività previste».
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Ampia offerta, molte le opportunità per i ragazzini
L’amministrazione ha scelto di ‘coprire’ agosto per
evitare la ‘concorrenza’ con le altre agenzie educative
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