^'-'^-^4^;:' V BOCCALINI TRAJANO E U LETTERATURA CRITICA E POLITICA DEL SEICENTO. i TRAJANO BOCCALINI E LA CRITICA LETTERATURA DEL SEICENTO DISCORSO DI GIOVANNI MESTICA, FIKENZE, I TIPOGRAFIA DI 1878. G. BARBÈRA. E POLITICA CONSIGLIO AL COMUNALE Egregi Questo al fosse dopo nella ne Circolo decretò da deliberazione ricorrenza gentile del mosso grande di poi, aver meglio io vedevo dei me Italiano, dato che in i la cui voce cotesta natali. potessi, ; del della e assai quegli Per a tanta per città e nicipio. Mu- venturato; av- la atti che medesimi, levare a nazionale tenni sentimenti a giorni invito mi la mente pubblica- spese a inatteso seguente manifestazione aveano e pochi Festa stampa sato pas- Ancona, costì della la perchè di che ripetuto me del maggio filologico chiese quindi Del nel letto Magistratura vostra LORETO. signori, Discorso, anno DI 1' onore si ria glo- corrispondere degnazione, ho creduto di corredare opportune viva di ; compiacenza lui. tanti, vogliate riverenza offerirlo i gradirlo affettuosa Discorso zioni illustra- d' pubblicandolo ora siete mia Trajano e di che Voi, il ' ai loro rappresen-. documento verso della la patria Boccalini. Giovanni A Jesi, febbrajo 1878. la concittadini degni come ho Mestica. di uttmrm'fmv^^^^m^m^i^^^^'^^Sf^^^^^^mi^ii^mmmmmmmm ? •wmsmammmtì SOMMARIO. I. Ragione — di questo Discorso. intento e del Boccalini; II. —Nascita patrie piccole e lo patrie grandi. Roma le opinione su in Roma. collocamento suoi studi; suo Sua i Marchi- e giani. III. Il Boccalini — figliRidolfo in famiglia;i suoi lui da in Bentivoglio Quido Roma; e Clemente. Scuola nuta te- discepolo.Carattere suo del Boccalini. IV. dal Boccalini. Uffizi pubblici tenuti -• da farore Clemente Vili È giudice in Roma: dal e Suo nipote Pietro suo testimonianze sue Benevento. a gorerno Aldobrandini. zione pessima amministra- la su Ha della giustizia in questa città. V. Sotto — farelli-Borgbesee essi V il pontificato di Paolo Bonifazio specialmente dal e Tiene è amico Caetani. secondo qualità; farore Loro Boccalini al nello stato parecchi goyemi coi cardinali Scipione Caf- sua ; da riconoscenza. Serve ecclesiastico. dato alla repubblica veneta. VI. Carteggio del Boccalini — della repubblica veneta la politica papale di essa. VII. Scrive -" in Roma Per e esse, Sventa la corte le sue di opere Giudica pontificia. a la e Pietra specialmente per le insidie tesegli da quella col V ultima, viene severamente guardarsi dalle insidie principali ; i Parnaso ajuta nella contesa Sarpi.Lo il Sarpi ammonisce ; Tacito, i Ragguagli con Paolo con Comentari su del paragone in Gorpelia politico. sospetto della Spagna. di mezzo un tirate;ne rifiuta le onorificenze. VII!. "- Politica dei papi in Italia;loro relazioni con del Boccalini. Inquisizione nella Spagna È sospetto al Santo dello stato IX. n Boccalini — a e suoi gran i Ragguagli di Spagna. Uffizio anche la Spagna a' tempi nello stato il Boccalini. Suoi ecclesiastico. governo giudizi sul mal- ecclesiastico. Venezia. meriti e Politica della V Italia verso Parnaso ; muore e per repubblica veneta; suoi torti la civiltà. Il Boccalini veleno pubblica fattoglipropinar dalla 8 X. SOMMARIO. Stato — della medesima XI. sne ; metodo n — eroicomico delle griudìzisu la prosa. Il Boccalini seicento. di Ragguagli e quella forma col suddette opere medesime. Come XIV. dei delle Gozzi dei e torti : lo applica nella Pcurnato della e M Pietra politico, Originalità — seicento poesia ; nel nel politica. e tessitura e paragone XIII. vere critica Materia — Italiana condizioni sperimentale letteratura XII. letteratura Il Boccalini Leopardi pel primo quel e forma ; rispetto carattere fantastica a confronto e col Tassoni carattere e Caro, col col rispondessero pel secondo. alle condizioni tempi. Riassunto — di alcuni Ragguagli a di ciò che prova si è detto nel capitolo antecedente. XV. Comentari — Parnaso, del Tacito su Analogia seicento, relazioni ; del medesimi di Tiberio governo specialmente e dei coi coi governi quello di Filippo con di Eagguagli dei II monarchi della e corte pontifìcia. XVI. Intento — politico raffronto a questi Comentari litiche; perchè del XVII. Stile •"- del di a Venezia ne Comentari. nei piuttosto fosse vietata restano. Le ai lì Boccalini Machiavelli. del e chiamare ne che Boccalini Perchè citato ad non Antonio La Perchè Oaeeroazioni figli del Lettere po' Boccalini iatoriche la politiche e critica letteraria Tasso. Pedanteria. filosofia guai e e studiato mai 1 V ufficio di Ragguagli critica alla della Perchè Parnaso, deride da Dante quato Tor- a concetti Suoi pedantesca. letteratura; gua. lin- conosciuto, non del Boccalini prima la e Crusca. della giudizio, finora Un stile lo per Accademia dair in Italia ribella anche la su i petrarchisti, i liu- i parolai. Suoi — su si Marchigiani. essere su Marche. nelle italiana lingua La Magliabechi. Leopardi Il Boccalini — i su vuol Giacomo — XXI. si dovrebbero 11 Boccalini inviso XX. Ammirato lingua del Boccalini. e Giudizio XIX. Scipione Boccalini Boccalini. ^ XVIII. di Manoscritti stampa. pratico del e concetti la su Aristotele, confermato poesia anche giudizio nuovo suo : Alessandro da su di la Poetica Manzoni, e la su vina Di- Commedia, XXII. Suoi — concetti Giudizio notabile straniere moderne e su 1* arte sul Machiavelli. ; cultura Sua confronto sensatissimo anche tra sostanza nelle forma. e letterature il genio dei Tedeschi degP Italiani. XXIII. — AI nuovo col Boccalini indirizzo il Tassoni, della il - La letteratura letteraria critica Chiabrera, Insigne opinione del Tassoni XXIV. le istorie: del comporro su politicain la il nel seicento Pallavicino, il Bartoli lingua italiana Italia ; operano suo parlata intendimento ed e alla altri. scritta. rigene- I i-LJi jiji I ?*!_ ^^^^^^^mmmmmmmm 9 SOMMARIO. della patria dairAlighieri sino razione metà prima del La quel secolo. XXV. cinquecento; — Gran XXVI. Gonsalvo Capitano il ordini religiosi. XXVII. manto Vuole — XXVIII. Suoi — alle di e del concetti Siciliani e sul ragion di e dei necessaria culto, crede però gli eccessi stato corruzione la degli dei privilegie in par- il lavoro, deride esalta allo i delitti commessi e deplora e di pregiudizi; al tutto scevro stato i titoli nobileschi sangue. sul la altre di di parecchie confutazioni Vespri popolare, 1* abolizione primogeniture; la nobiltà i su della religione ; nota r istruzione tiiGolaredelle e stampa della sotto giudizi esso religioue.Biasima della r unità di lo scorcio verso storica. Sue disamina nella tempi. Neppure libertà la splendore nella Cordova. di politico governi de' suoi avversa suoi di Tacito; Il Boccalini r- infiacchimento suo politico nella critica sentenze oggi. Suo il Boccalini. ritempra II Boccalini ad libero; governo forma egli lo intenda. come di repubblica alla veneziana risce Prefe- glorifica il ; tirannicidio. XXIX. Banditore — della libertà d'Italia la insurrezione e Carlo di lei da XXX. Impresa — Gli con XXXr. altri stati dominio pliazione ; e fuori in per : redenzione del I martiri diritto le e contro breve Emanuele alleata tempo liberare per berazione li- la Spagna. l'Italia politica del seicento indirizzo. nuovo suo e del Bruno : am- Letteratura panella; Cam- Tommaso e l' : meriti cinquecento. il Amelot, delle in I^suoi Bayle. opere sue Boccalini; Girolamo tempi, concordanti del essa critici nel Sua in fama traduzioni e sua della di essi : il Marini, Briani. decadenza grande alla della efficacia letteratura nostra lui con delle allora Gli e politica secolo e riconoscenza. sandro ; Ales- il Testi mento risorgi- fallisse il letteratura nel tori altri scrit- negli intendimenti il Chiabrera Filippivhs. Perchè sue Rapida splendore ^ lui ; per a Spera la lingue. d' Italia d'Italia. nuove I di Savoja ; Giordano molteplici edizioni varie Tassoni XXXIV. : Sarpi canonico, un politici de' suoi la Spagna. politica popolare nel seicento GÌ' imitatori ~ di Savoja; V indipendenza Gentili. frate, un medesime XXXIII. essa ; Paolo rispetto agli scrittori seicento Italia avversi di materie Alberico Boccalini la speciali della letteratura delle Letteratura — contro I duca Emanuele Propositi di Carlo politica scientifica XXXII. d'Italia altamente propugna straniero. Caratteri — Emanuele Carlo di guerra Venezia. esso dal e delle nazioni della politica, suo decimonono. scienza nel cento: sei- I. Accettando, — nella parlare ragioni più a del mio del singoiar ; da vostra modo esso Boccalini discorso. E di la il oggidì precipua cagione consideri che la gode prima onde le e debito « si città, Tra il mare della muova delle come poi che libertà confortarne a della colpi nale nazio- e da sendo Es- noncuranza. e di lettere Troento l'Apennin, que' valorosi, conferito alP italiane, questo siede, fino la malvagità fortemente che si rato du- aver generazione, largamente all'onore Ogni la schiera della ha immeritamente vigliaccheria hanno più dopo venne i sotto fine, Ove Italia. in coltivata operando uomo benefici Boccalini stringe d' che giusto postuma Marche frutto, anni che na odier- altissimo con getto sogmenti monu- titolo, politica, tant' un molti giace il poi di propugnata, dalla ajutata fama ne' generazione risorgimento ineffabili che memoria, è da per un alla nobile più suo par gP lui da ardore per mi oscurarsi, impresso di mosso tutto letteratura nostra al splendida a prima lui grande con recato Trajano raccomanda attesoché ^tato scegliere sta invito cortese sono presenza, ingegno suo il signori, o all'Isauro. » cremento in- 12 BOCCALINI. TRAJANO noi A la si dunque resurrezione appartienedi lui,rinfrescandone di il queste contrade,dove Non celebrato,e appena vi attendete però peregrine intorno quasi a dire preparar ai suo da fama la in più dovrebbe nome pochi se della particolari bisbiglia. ne ad eh' io venga sere es- cose esporre vita. Oltre sua che l'erudizione minuziosa riuscirebbe in questo luogo affatto importuna, anche sapreiin tal parte estendermi il ancora volendo,io lungo. Il a Boccalini rispettivi agli«tudi da per avventura con diligenzaed ha non avuto pochi documenti degno biografo.Non suo non alle azioni di lui si troveranno e chi un giorno volgasia ricercarli Fin amore. da tuttavia ora molte • utili notizie si possono cavare da stampe, lasciate in di parecchi,che, massime dimenticanza, nel seicento, di proposito0 incidentemente parlarono di lui,e in * dalle sue opere, (') che nelle pubbliche e particolare Fra queste notizie, privatebiblioteche giaccionopolverose. che io ho cercato di accuratamente, raccogliere riferirò solo le che e quellein ispecie, più rilevanti, meglio al mio servono intento,il quale per via delle azioni e tutto sopra di^ lui mente la con e il è di far noscere co- più segnalatedel Boccalini delle esposizione dottrine la sue grado, che gli spetta nella nostra letteratura. II. Nacque Trajano Boccalini — (*)da Giovanni da Casa, del quale restano Di sua * lT madre Vedi le Note non a nel tuttavia belle opere 93. a reto Lo- Carpi,architetto della Santa trovasi altra notizia pag. 1556 se d'arte. (') non questa. TRA ch'essa conosciuta era (*) Egli che « la rusticale barbara, e civile, accompagnata da l'obbligò con «vigiliedagli studi proprio suo nelle Roma. di dimora della memorie fanno come Collegio egli chiama Marc' con Certo ('**) degli studi corso delle buone si ha un belle per À detto fecero generalmente chiamarsi. (•*)Ed ciò, alludendo, in di una delle Giulio sue se al anni in 1585, fermò le tutte a pure quelli tazione repu- romano, di. com' egli medesimo non prendiamo Consideramoni Agricola, là non il poi stabilmente fortune, ('^)vi sue menzione il alla testimonianz credere vita; onde della anno cui facesse che, sebbene dobbiamo Roma penultimo scrittori,che molti per fino il celebre anco poesie, {**)delle quali però oggidì domicilio, e, collocatevi al se verenza ri- Ridolfi, biografo, acquistò anche suo conoscenza. fino fors' e legali,(*») attendeva lettere ; e, di è dimostrò Rinaldo quale plauso sommo morte. a il quato Tor- verisirailmente più dire, Mureto, alcune da prima maestro suo nel valente raccolse vava tro- scritti,singolare Ebbe, a Antoni^ v'insegnò venne romano, si quale poi i suoi ammirazione. e eh' poco legio Col- nel e padovana fattavi fede la stessa Padova stesso e giovanetto, (®) ài Tasso nel di e ivi (*) 1583; sime duris- i quali agli studi; (**) tardi Bologna fortuna al sostentamento necessari » Neil' Università Q l'anno sempre, di Scuole cercare famiglia. (*) Per della e mettersi cagione dovette fece i mezzi di sé scritto lasciato a l'architett del- Giulia dì nome ha poi stesso nascita sua il sotto 13 * BOCCALINI. J ANO lui, fu egli in espose errore, la a sé notato e soleva ragione politichesopra dove, avendo dagU creduto realtà mase ri- di stesso, la Vita che a 14 benché quel grand'uomo, ciò la a Ed al e giunge sog- altri piccololuogo si conosce, patria,che una elevati patria Roma, per gode beni, onori e fortune,ivi L' anitno grande degli uomini patria.... Dove sua nati in Fréjus, si deve, in nato ostante, assegnare non : ha BOCCALINI. TRAJANO • le virtù ricchissimo certo il dottorato quale basta sanno o gliersi sce- adoperi gli spiriti generositàdi premi.... patrimonio trasmettono lasciano figliquei padri,che 'e conosca insignicon quando loro patria,nella una le buone ai lettere per una grandissimaeredità;poiché molto migliorcondizione è quella di un animo nobile e letterato, che vive in Roma qualche necessità,che quelladi colui che può soffrire di vedersi vivo sepolto in un vile castello, una con ancorché però nota abbondi in come » Ivi stesso d'ogni delizia.(*^) che assumono quellialtresì, per glio patria novella qualche gran città,dove possano mefar mostra del propriovalore,resta sempre vivo . del l'amore scrivendo doveva e e certamente le quali cose ripensarealla sua del resto,sede, massime Roma cultura luogo natio; vero della a egli reto. Lo- quei tempi, di ragione di st^to, attraeva gli eletti ambiziosi cevano, dispiritida ogni dove, ed era, come la pietradi paragone degl'ingegni;in ticolare paraltresì prima e dopo, decome poi, allora, gl'ingegni marchigiani,i quali colà hanno mostrato cialmente e che nella cosa sopra tutto potessero nelle arti spe- Le politica. Marche hanno dato apostolicaparecchi ponteficiinsigni,fra Pio IX, per le i quali basti ricordare Sisto V e azioni politichecelebratissimi e munifici protettori alla Sede delle arti ; alle Marche deve Roma i MM capolavori ammirabili ' di di e Gentile un altri fino al vivente concorrervi festivi ogni nella detto: fra Roma miseria anno vi I onde il coltivate dalla e recarsi qual che III. — Faccian fede Prima di soffermarci alla col donna quanto grave e ben di lui, Ridolfo, Aurelio Essi saper dopo la furono sua dove a a parla grandi ristanno le loro del quali tempo, più passeggiero. innanzi vita nella e dal solo al sapere io credo di tramutarsi nel hanno dalle nifesta, ma- vera qui nominati dei mezzo si più tanto Clemente; particolarmente, dovere, che in la virtù. Ma e padre piacerebbe ne domestica Troviamo poco. » Boccalini morte, restavano educati cose, si aspetto Trajano degli uffizi pubblici. E pensasse al dell' animo è tempo ricordo splendida, ci dato dalla sono come un taciturno e andare meno bontà la schietta cidiali mi- impero famiglia, perchè sua Fi contrade, de' mortali riguardare a Fiori. la cittade, perduto del Par fu dì chiama: recanatese cingon i il terribile inveterata, l'erme E di comune però, spinti « Che' parte capo Campo divenuto è Né pagne cam- maggior quelle pestilenzialicampagne, in La stesse rapiti dalle febbri consuetudine poeta sommo di soccombono doma. molti e marchigiani, che sogliono piazza loro Le mante Bra- un molti la per di njigliaja,facendo a storica quanti di essi dal Podesti. braccia*^ dei contadini dalle di tacere Francesco sono romane Fabriano, da Raffaello, per un 15 BOCCALINI. TEAJANO tre e pure figli quali alcun i due e primi. (*^) al gio maneg- eh' volentieri luogo sopra gli uomini egli citato, destinati piccole nelle grandi 16 BOCCALINI. TRAJANO città anche carriera onorata ben ben per dei ambedue questi bella giovani padre. Clemente nel 1636 del di fatti trattò duca di Vladislao che VII Venezia a importanti. Perocché XV pontificatodi Gregorio di nel 1628 (( talento in Continuava veneta, però tempo attendeva e é fondamento che padre stesso anche diede gioventù, né ; si tanto dal Boccalini ch'esso vana o V uno a é credibile che si imbandiva indigesta, stima dal e ma la principalmente il per era papa » repubblica storia, di cui una l' altro la Roma cultura, e gli Annali dovessero alcun per della mancassero d' istruzione il metodo non vitale e E al tempo all'istruzione quella scuola alunni solida vita; conseguenza. servire insegnamento. a' suoi di pericolo scrive, conoscere suo del interessi agP oggidì, che rileverebbe nel in Roma degli uffizi politici,non in a uffici turbolenze servire privatamente opera e trovavasi padre, e poiché egli ragiona Ridolfo nelle e e particolari notizie. ('^)La che figlisuoi. Molto ebbe scrivere a il di mediocre all'esercizio dubitare può stesso nome a segretario residente grandissima altreVi si hanno non di maneggi nel al eguale aveva Parigi, che a duca corse non del di per di sé teneva Brusoni, 1621 prigionia^e prelato era che adoperato i la quella patì degni nel 1627 esso Né nel di re repubblica veneta, della agente si fu Polonia. di re tra che ; fecero di Francia pace verità per riuscirono che alla e successi età Girolamo con la Parma, Spagna, ('^)e meno in venuti corte insieme i sappiamo nella incarichi che intendimenti negli uffizi politici,e prova onorevoli propri figli.Nel a* suoi risposero all' educazione provvedere usato certo però già erudizione dottrina, esponendo le Storie di Cor- 18 Asserisce non le lamenti richiami. e sue lamenti richiami e nobili alle leggi di governo nella « mentre mi interpretate cattile. (*^)» riferire coltura, che : « Per provveder nei Purus ai in libri delle e da molti filosofica, reputatissimo in fatto non sarebbe realmente Roma chi tiene ciò, torna qui aveva cattiva la su tici poli- vedere e il governatore che si trovano non che vero questa dottrina neppure oggidì apprezzata a dovizia ; onde uomini di governo quegli uffizi se in prova. E Vili ebbe avvenuto, posito pro- Di » agli caro e a uffizi troppo pur si chie orec- sentenza mestieri (") asinm. genti non popoli, per di le tutte somma quelle lettere, che ne che, In esercita leggi....È abbastanza, egli il che fa bisogna quel affatto sua soddisfazione legista,purus letteraria una chi dotto in sentimenti appresso a quanto sia loro sia di richiede si dar bene lui da s' ebbe Benevento, di meditare e specialmente medesimo mente. Checché quei tosi riotprivilegi, ai me a dar mia parlare abbastanza che credere a ispecie, sappiamo con quelli della a del quelle sceleratissime da lor modo a allusioni pontificia potenti. Sul corte al governo trovava si abbiano molte promossi testimonio io parole venivano contrari indotti in scitò su- testimonianza sottoposti, avvezzi e tanto cagione non da però gli fossero Benevento Sono paese: può Benché (*') ragioni dell' avversione, che le stesso lui a per 'tale un'insigne (**)siamo Caetani cardinale da e opere giustizia di che scritti,e il Boccalini governi massime particolarinotizie, noi delle mie in sì fatti ne' suoi molti dai che osservare seppe ciò BOCCALINI. qualcuno inculcate su TRAJANO per vero vivea avesse sotto . pontificato di Clemente da questo ; buon il TRAJANO marchigiano papa del (*')» Roma. in Del Comentari rileva, di Ferrara ebbe egli pure, deir infelice fece Roma in volle di il Campidoglio, f^ a que' tempi a 1 nel fare che ! ('*)» ; borsa e massime non menano del dopo e un luogo) di pasquinate : « I giudicidi quellofiatjus. tra' criminalisti Con a a de' seguiti cittadini, il giorno Quanti tanti sono rovescio, se mano ; s' infor- protettori, e sì vive, de' quali norma sentenze senza ticolari par- questo proposito colpo questa chi tutto Roma e delegati, le Guai cato pontifi- giudice in Roma. il gli sospende genio de' padroni sogliono rivedersi. il modi io in anch' lo Esercitò sotto giù col coltellaccio non morte funerale. di Vili egli più volte,dando fabbricati altrove di scudi prima poi secondo E Clemente giustizia ai miseri le e nipote del il de' barbari (dice in con procesai ho veduti macellari notizie rendere ponteficinostri hanno cui a P ufficio ricorda come importanti e Tasso, anni molti stesso, per medesimo tore poc' anzi protet- stato probabilmente e di fratello cardinale, (*') splendida pompa Boccalini, il sima potentis- Nel accoglienza, cortese onorato altresì Torquato IV dalla avversato. Cinzie, cardinale €hiesa Enrico e più politica, alla ribenedire Aldobrandini che ciò special protettore suo ne^ suoi avvedutezza pontefici precedenti a quel pontefice a spesso rivendicare stesso, Pietro papa una di nel fieramente Spagna restò grande rispetto,lodandolo nel e pubbliche cose assai e ; con specialmente Francia, già dai di di principe pieno dimostrata tempo maneggio testimonianza benefattore, (*^)ma, suo come come ducato per il Boccalini che di lui parla solo a e, gratissimo sempre non favore gran figlioRidolfo, suo 19 BOCCALINI. denari passa 20 TRAJANO loro V per città, l' paga oro che solo non secundum il col sangue. prohata, et aeta è Né Io terribile meno dopo che altri si fa V. Morto — col di nome r un della uso nuovo Allora poi alto, il che ne' suoi ciascun dal faceano vero, favori corte farelli ed figlio di nella V, ; de' suoi la favori questi due e una sua dignità a nipote, scienza autorevolissimi, protettore al V e Caetani. il in alla Bonifazio di vivo vrano so- quella e tare adot- dignità di fu largo Mediante (''') ingegno, nella Boccalini a Scipione Caf- conferì ottenne come facendolo levollo in porre più volte quale, scelse allora a notato stessa politica,e ministri. cercavano sorella, condo se- V elezione con i vecchi è quanti personaggi, dotati ghese Bor- autorità, perchè, stesso d succeduto, e il cardinale cadere uffizi. Paolo anche la sentenza pontefice attendeva capo ('*)» XI, Camillo pontificia, famiglia Borghese cardinale lettere Paolo scritti, qualche essi, dannato, con- morte. Vili, di Leone Boccalini d' dalla giustizia. (") papato sogliono papa giudici loro che so Clemente ogni miei testimonianza: sua morto corte papi de' chirografi a • detto a l' hanno uomo Roma; è stato perdette Boccalini del in era la volontà un quest'altra nel 1605 il brevissimo dopo loro con giudice stato sono d' i fare a' contra ma, la vita reo, giudici lasciato ha non castigo.(") » Ma lù Roma « chi e colpe de' grandi, dal dei stessi. hanno non Le nelle sangue primo, esenti sentenze papi supposto di è leggi fatte sopra con « Roma venali de' r arbitrio giorni il secondo oro siano, vanno delle peggiore suo in ma è i delitti grandi per ! L' unghie altre BOCCALINI. corte il buone papale governo dì TRAJANO città varie nello nell'anno ('*)Né altresì l' in ebbe solamente grandissimo Venezia, conto il Boccalini, Parnaso, di che abbondante v' è non che (questo, altro al come V sua, ; ragione la la prima Centuria sappiamo, della nel la alla 1598, in cui dimorava prestare servigi. Di forse ma medesima quale incarico Egli stesso dicendo di V Paolo repubblica veneta, dal avere Bagguagli reputazione ingegno suo Ma (*^) sua a in ciò di vero, così al fece di k Caetani, di si ad se la quel- conserva pubblica ambedue cando riverenza, dedi- e al e Caetani severo, sempre politica in ispecie e con fin Venezia, (")avea cominciato che qualità questi fossero a poi il gratitudine finalmente non ufficio di agente Roma dell' ambasciatore glisuccedette con non dire quali però fu avesse quale egli probabilmente in sussidio « de' la Borghese ei teneva ricorda il Caetani testimoniare al altamente disapprovava vulgatasi di- dei gratitudine sua Verso seconda. la voce, che Venezia a volle le stampe, con origine diede V altro e riparato trinsechez in- possiamo e neva te- questa esemplare manoscritto un uno ebbe di dottrina. il Boccalini (^*) poi e quando solennemente a certo, Borghese opera tuttora di lo (««)Da pel aveva ma politico ed raffermarla a che uomo composizione nella di sali che non la Roma, quegli meritamente meno la in contribuì e Caetani, trasse Sasso- a protezione, il Boccalini probabilmente ajutato la loro di danari. pur quei tempi nel 1611 come dopoché e, lo sovveniva a Argenta nel 1608, ('®) del amicizia, massime di fatti lo troviamo e ; Matelica(") e a ingegno eminente, a ufficio ad tale seguente ferrato. ecclesiastico stato esercitare a 21 BOCCALINI. veneto, figlioRidolfo. (*') l' ottenuto conseguito ufficio, i mezzi (di 22 TRAJANO decorosa una veneto, « cui a il avesse VI. suo essere in Roma aveva pubbliche sotto Clemente cose formò azione,non servizio del Vili parola,che mai della questi sentimenti del Boccalini di sue si apprendiamo non dottrine i la detta tra dalP causata nelle prima di corte due tificia, pondoti, sacer- il governo giudicare secondo all'incontro il Sarpi li pretendeva di tentare componimento allora senza a di Si inasprirsi. poter nulla,e dopo 22 novembre aveva richiesto di Paolo V disposizioni nel l'intesa non non far repubblica,incaricandolo un di queste lettere,data ai probabilmente cominciava ' rispettoalla celebre sottoporliad ecclesiastico tribunale. il Boccalini di notizie sopra le la politica e di cose il papa 1605, si raccoglie che verso la stringeva,ma repubblica e la repubblicavoleva lui per mini, que' valentuo- imprigionamento leggi dello stato, e del due grande stima, imputati di delitti comuni quali come della di li religione,in particolarmodo controversia la pure amicizia,che delle comunanza Dalla la reliquie scarse scambievolmente tenevano l'intima e le Sarpi,(*®)troppo Paolo a in fatti in che di pubblica. re- corrispondenza epistolare sì preziosa. Da una esse non verso repubblica veneta «fanno splendida testimonianza lettere il e » Di — la famiglia) per il tutto particolareoggetto C) alla e » E già fin da (**) quando fece mai non se fattaglidalF augustissimo senato delle maneggio a perciò doveva benessere. suo il sussistenza mercede generosa BOCCALINI. avere del tempo suo stesso, governo, quella contesa, che scusa il Boccalini rappresentato con vivi r ambizione colori alla in « Altro una non di San Marco Uffizio, che, Sant' mia opinione della la litigio,primo il di ripigliare con È bello riferir quando ministro qualche le p;-ofuma prima come Afferma di distinguere di vicario di Cristo, fra contesa stato la fa dato malignamente e nuova Calvino della in la Roma ragguaglio delle in quella in di città Italia eretici Francia, si come Palazzo, col fuoco, del » papa principe e dalla della e egli, cietà so- la durante pontificia,era corte sospetto. Aven- come voci sparse sul conto si mani parte gran eh' re-* nelle di chiesa sapere e molto persona in arguta appestato. qualità derivando repubblica setta in due quindi dell' del o luogo nella gran pregandolo le purga e da mali denigrarlo, quasiché una le vigilato sempre dogli poi i esse quel città questa rotto. inter- epistolare. Inquisizione che sotto devono civile. Gli in le per quasi paternità vostra venissero più di commercio leggerle, si confusione l'usato dell' se poco al Boccalini capitano di appunto, lettera, restò di infierì che carteggio, scrisse lettere buona molto signori, il principio o dal liberarmi apparentemente, lui qui, Le « Sarpi al- basterebbe tempo, loro di mani ha non : pericoloso è per Nel il questa almeno Composto, verenda, » penna. in espresse risposta ; il vero, controversia, mentovata ragioni dire a stolica apo- soggiunge » nelle lione suo nato accen- e sede foglio, non mio il tutto con la più che cadesse il questi spioni quno V, ridurre tanto se e, di monarchia, dire, molto, lo scrivere « suprema posso di Paolo smodata presunzione sua 23 BOCCALINI. TRAJANO fosse Lutero congratula con e di fatto sostenute lui per capo di in Germania esso perchè 24 abbia di i offeso avere consigli di corte la un Roma e dovè avventura di Venezia diceva del al egli di attese i a Egli stesso quest' opera una sua Maria circolavano di r II, duca di del di di dell'ottobre più liberamente dell'autore e in ; e di nel e la Vita prima animo in suo Boccalini, beneficato manifestate sua a (*') di far di ciò cesco Fran- dominio, dicendo tetto archi- servitore dergli ardito- di chie- la Pietra la prova e deva quale gli chie- lo faceva ispecie seguenti sus- di Parnaso quell'anno Giovanni questa grazia,f*) » Ma essendovi e manoscritti. Urbinb, nella Urbino, C^) ne' e compimento, a in aveva stamparla ad- principali opere anche Loreto, già devoto cardinale già in Roma di (*/) le altre della vita ; (*^) pubblica ragione lettera poi Boccalini Eagguagli i vie come politico.Nella recate egli figlio di essere le le per anni quegli Tacito, poi fin d'allora la facoltà che In fino al termine erano Paolo curice, del stesso del paragone il 1610 verso 1607, gli Annali, le Istorie Cornelio questi appresso, poco romance componendo su lavorare Bagguagli v'è veniva Pietra la e il capo tempesta. di Agricola due medico, stilo i Comentari : quando una si abbraccerà quelle ferite, dategli, sopra grave tutti profetiche,le quali Fra del con e cardinali, gentili dai ottobre 23 suo Ma — densavasi sue sin rammentare, ricevette egli VII. Parole » di ; mente a penna apostolica. Se sede una la con collegio un bene tener a lingua, perdonano, egli esclama, l'imbrunire su la con papa, l'Evangelo. per T amico ammonisce ultimo imputazioni fatti la falsità di tali coi chiarita da e a BOCCALINI. TRAJÀNO del paragone, le tiche opinioni poli- avversione alla " 26 TKAJANO S, molti ed amici v' non della di mia casa servire al buon stati dire non tali i ministri mi suo E, concetto danno hanno che so : confidenza, che i la ciò materia io è un assalto anche le stampe, con autorità, specialmente 1' avversario e e d' l'altero con in V ésca istoriografo della oppose grave con uno ma, per in altro nel la di loro esso molino. » a il litica potal beratosi Li- nere soste- Il governo detrimento Italia, tentò la di spa- Marchigiano, divulgati del degli gli fece offrire uomo ; essendo non più rischioso. che questo sforza mi questa insidia,ebbe dagli scritti fossero lungo a buon politici siano il grano gnuolo, temendo dominio di cadere trattenimenti da gioso. reli- del generali cose procurai perdere nel- particolare degli Spagnuoli Dal a frati,il parlare di il Boccalini un col brevità principale alimento, perchè, farina cieca, per V ordine spiegato altre in discorso, ancorché mio governo all'abito tutto avere parole, con ? pubblico prurito necessari corrotto dopo passammo in non non tralasciare, soggiunge parlare scrivere, meglio, perchè poco un (replicai io), gli Spagnuoli regni » al alla giocherebbero ancorché Padre governo. lo (*')Si specifichidi grazia, signor morra. discorsi ili tanti che far beneficio (ripigliòil padre), orecchie, (mi replicò questo signoria vostra un posizione com- bastante tempo permettevano (gli risposi io), altrinjentinel alla Boccalini r crede alla quanto fatto,perchè gì'interessi pubblico. Dunque dubbio degli mi in ; ma di niente era sia politica, di Senza pubblicato non padre) massime BOCCALINI: onori Corona. di e carica di Alla sdegnoso di alla sua guadagnar lauta visione, prov- lico consigliere au- qual proposta rifiuto;('^)atto TRAJANO ^tanto più lodevole riscontro consideri si e viltà la con Vili. Non — fosse ha avuto odio m sempre di ciò da i contro II Federico repubblica quindi le e veneta i su età alla in consanguìnea Germania, vagheggiato per e ducato della anche alla del in di il regno di Milano, tutto Chiesa, fra levata non è gli uomini Spagna, che di maraviglia di governo costituitosi minare do- per dar e già la regnava tanto suo lesse vo- nale meridio- Fraacia dove era teneva e il Sarde- quel disegno avrebbe la mezzo v' poi Napoli, Sicilia l'eflfettuazione di cora, an- universale, la intera, qua esempi quel monarchia V Italia la stranieri Europa somma confero decimosesto; Spagna, d' del contro Boccalini di seguendo con- pontefici ottavo, dolorosi dall' altra E poiché gna.("*) innanzi nuovi parte una dei d'Austria, che colorire dalP secolo resto casa disegno della soggettarsi nel corte sul più liberamente mano guerre tempi liano, ita- o distruzione le di la che opinione generale la veduti A' nostra. La penìsola, principi del entro, delle quali abbiamo neir la decimoterzo, chiamate continue Spagna. straniero o tutta nel siastico eccle- politica inveterata, inevitabilmente Manfredi il sole. il governo chiunque, Longobardi vantarsi mai alla sua occupar nanti, predomi- ancora amico politico. Quindi potere romani poteva la a tutti formidabile a però che seguendo metta allora tramontava non creda si minacciasse suo quale cordialmente papale, curia fosse si ove l' adulazione quanto domini i suoi su ammirare^ e la quella monarchia, che da e 27 BOCCALINI. signoria temporale in che un saldamente Roma partito vi fosse avverso fin dal pon- 28 TRAJANO BOCCALINI. * tificato di Sisto papi seguenti, amicizia. stretta poco a' tempi mantenne i avrebbe in ch'essi però queste allora essere menomata, a' versi ; tantoché questa preponderanza, quasi fossero come Non ostante di condurre averli per a blandirla in cattolicismo col della amore suo legata nella non desiderato. e corti, col segretissimamente C) La poderoso giosa, reli- riforma facevano lo quel nelle il non meglio asseguire e dovuto stessa si dibattevano del ropa, nell'Eu- rispetto di ciò a aveva quale (dice dosi essen- difensori a strettamente, in chia monar- che, preminenza papale Venezia contro terribile (( curia patrocinio, necessario punto queste vagheggiata quelli assai con contesa al loro per la tuttavia ciò della religione, ma mendo presu- le elezioni della spagnuoli che la mezzo giavano, spadroneg- propria, a progressi grande una vi sì andarle di e arbitrio manifesto fosse sebbene per i contro assai papi Roma casa loro tificio, pon- alla Spagna feudatari come sovrani i dei ostili castigliana.(**) Aggiungasi atteggiati il governo potenza in fosse non stati manife- ambasciatori i suoi e se i sentimenti nota? aveva due a Collegio, quali Caetani, ben atti di costretto spesso anche la fare che non papi il più dedicar Parnaso disposizióni degli animi, per trovava loro a egli aveva sacro approvavano quell'opera di dei anche di fatti osato del Caffarelli-Borghesee sicuro stato doveva cui JRagguagli suoi alcuni del Boccalini qualificati personaggi il sotto cardinali, con Come appresso erano dei si dai sostenuto essere sì e V poc'anzi ricorrere frangente, Inquisizione, mani era ma bunale tri- •d'ambedue Boccalini colpe di stesso) stato con 29 BOCCALINI. TRAJANO , politica, f**)» tenevale finissima vincoli di massime infierissemolto d'interessi e nella più Ghislieri adoperò talvolta le da perciò tempo, gran l'infausta alleanza VII in Spagna, Q^) afferma come dunque nella ('°)Benché amici, attesoché poi nella quella a molta con a con della discorrere delle nella mano ortodosso, dico che un in Roma, solo Sisto delle i matrimoni la i raccomandati, éhe e fece di tutte le di sotto entrare credere nostro Castel il peculio, i loro.... Si dispensano 1' oro favoriti, si vendute sono la e gelo, An- Sant' sòrte, purché fuori balzar stato gemmi agli stratta- parenti (^*)» Arbitraria, vendereccia della confusa in pose fino si dello papi spendono famiglie e dito, gra- eflfettivamente del i esser vorrei non supplica....Si beneficano il Lutero. dove V però toccate me tamente. occul- macchinati vengono da era Tacito Quanto religione, io Sarpi, e al il governo a come pontificia avesse doveva non reggia medesima in beneficio faccia della in Roma su corte severità, cose che Comentari egli giudicava santo nome libertà nell' odio lettera prima (esso scriveva), che il incorso sua i suoi scrivere ecclesiastico della mente Cle- poteva più rimanere altrove, dicendo anche autorevoli fra sospetto all'Inquisizioneromana, era accenna a intervalli,quel- estremo non Era Roma. egli stesso costretto danno a papa ròghi. Durava i e brevi eccetto V d' Italia. Il Boccalini sicuramente torture nello il dopo suggellata primamente Carlo e e, sebbene spagnuola che tuttavia qui coi unite comuni; monarchia ecclesiastico,anche stato saldamente tano esal- le dulgenze, in- religione crudele l' amministrazione giustizia; farraggine indigesta bandi, di editti e di di e leggi;f^) languente .30 TRAJANO r industria A mali questi commercio, credeva medesimo del .1 sudditi scoterebbero il papa essere per Cristo, di applicarsi quale far a sanno popoli, che non' avrò venir IX. r anno pertanto trasferirsi primavera, f ') La una sempre neutralità,non la nazione, si conservava a in e su o in mia vita sempre e dai effetto lo scorcio cialmente speforti con- l'animo nelsi vi della signori,benché di Cambrai lei,dannosa però lontani, che fermato aveva politicaassai circospetta che uno oltre teocratica repubblica veneta, meno su- vino, ad fors'anco 1611 negli aifari d'Italia dopo la lega di stavano vederli probabilmente appresso, conta rac- uji chiese che V ira Venezia; a i oppressioni. (^^)» indottovi amici, fin dal « troppo di da fiasco saputo tante spagnuola, de' suoi imposizioni, aggravato un Stanno da evitare la di di allegrezza liberarci Ad — ; e, disse: questa a qua delle alla restituire famìglia angariato i Turchi piangendo voglia che subappalti rovinosissimi, vendita se cario vi- come bisogna giustificatoappieno abitavano mare, recò la per essersi dove di padre un e role) pa- Chiesa, vassallidella che sue giogo, principi straordinariamente aveva biappaltatore dopo i (**) politico; ma potentato, esperienza degli appalti e da' toglie.(^^)»Discorrendo V Sisto onde trova sollevare per le si quanto si non il solamente rispettato nello soltanto. (riferiscole stato pontefici fosse de' il dominio laici ai giorno facilmente un ristoro qualche recare dagli uffizi pubblici dandoli ecclesiastico, stato io potersi (^^) la miseria. grandissima i sacerdoti r escludere con « il e BOCCALINI. avesse e rigida una talvolta avversa nuta te- a tutta alla — TRA 31 BOCCALINI, J ANO Spagna, e, guardandosi dal provocarla,le ròcca come della indipendenza poc'anzi nella r ol tracotanza papale splendida vittoria alla titolo nuovo la su teocrazia,e ragione di aveva benemerito nella controversia esservi accetto. della società ne giusto il avremmo anche le Sapeva inoltre di trovare In per tutta mondo colà dei dì a il diritti settembre 2 1 ; veduto probabilmente altre sue dall' Escuriale Europa, e apprestava 1' oro con e spingeva faceva il lungo, a da luce principali.Ma opere anno anno un più in messe guagli Eag- dell' dopo e fosse vissuto secondo se che non dei suoi stampa primo volume, (^^) e, un quella tranquilla città, alla mano pubblicò tirannìa,che anche essa altresì sperare Parnaso, di asilo ; quella im nella repubblica veneta, civile, posto subitamente il suddetta, doveva autorevolissimo,venerato. stesso in cercare Q^) Come Venezia, a amico, il sapiente difensore vecchio suo ostili pe' servigi prestatiad come di acquistato un mondo. del riconoscenza perseguitato dalle potenze più Boccalini riportatauna piegarsi,aveva a Essa giurisdizione,sforzando di contesa liquie re- d'Italia. libertà e contro ultime le salvare inespugnabile per stava lui perfida la vigilesguardo sanguinolentodel che dove penetrare nuovo le piacesse pugnali e veleni,raggiunse il libero scrittore marchigiano del Una ('•*) è suo letto assassini cercarono egli si credea là dov' 1613 moriva voce, che allora si sparse, pervenuta a più sicuro. fino in a Venezia prezzolatidal d'infirmare re Trajano e noi, lo disse d'arena colpi di sacchetti e si è pur vembre no- lini. Bocca- in molte morie me- spento nel per cattolico. f') Alcuni tal voce, Il 26 mano di eruditi dubitato se f^ 32 la TRAIANO in che in forse ciò che mettere quattordici città anni dov.'egliera Dieci dei chiedendo come è veleni il fine della ho ne il stampato fantastica letto X. delle il suo ragione, sapere, la di alle quali di condizioni della seicento. critici sonnacchiosi Il seicento il delirava. tranquillamente il confortarla con Ma quali E giudizio per avere in questa V autorità di è suo siderazione con- neva depo- suo nella : ^enza nome, Suum cuique sentire semplice un e titolo sentenza un, gran lui con le allora erano ,A ria glo- sua dunque letteratura? nostra sul non il Tacito zione fin- una alla sperava, posteritas rependit, ('*)Eccoci principi del di opu- Spagna. ('') dalla giusta fiducia sentenza gran un Trajano Boccalini ove una nostro morì durevolmente raccomandato futura, nei e in tristezze queste opere, ripetendo, pieno decus da del opere il velò fattigli propinar dei molte Firenze il Boccalini che detto Solleviamoci — di sotto accelerò, nando stesso, esami- conferma la trovata pubblicazione io alle e 1619, dove è veleni per vita pare stam- la violenza E nazionale alla La con ('*)» vita. sua attinenti Marchigiano, scolo mondo, Biblioteca nella scritture il nella e di affermano, ivi può siglio capi del Con- il permesso « si padre ai Tacito, su tutto a del morte loro Famoso, di Bagguagli noto la lettere elei1627, lo scorcio su a stato Ridglfo, non e scrivevano morto, di importantissime essi dopo ComentaH i suoi dei alcune veneta naturale, fino nell' archivio figlidel Boccalini, Aurelio dei due solo violentalo stata secolo, scoperte questo repubblica della più fosse morte sua BOCCALINI. certi chiaro a basta nome, : sare ripoloro Vit- 34 e TKAJANO scimie non degli stranieri, ('^)corae scrittori degli adoperata Del resto, arricchita del avviandola severità una Non avuta. Galilei del Davila del morali, de' suoi e del e descrittive,del Sarpi, del le Era — in o scritture le Segneri su mortali im- discipline le cose le istoriche su e naturale, e il libero Boccalini viveva, col fine l'Accademia detto della quale sottoscritto Stelluti. luogo a le e del Boccalini d' l' entrar su a il le indagare del consenso dotti e nome la stessa Roma de' su è che antichi di più forti ostacoli, e fu dei trovava talvolta zione osserva- dove fu il istituita i fondatori Francesco è non qui contrastare in scrittori teocrazia, cui dovendo avevano minciò co- rammentare il fabrianese volgo numeroso tra grato di si scibile,e sopra stessa, Lincei, cause, cui spirito di tendenza,. nuova in del seicento Galileo molteplici pregiudizi, tempo, dello marchigiani accanto l' età lo In esame. noi Questa signori, ogni parte filosofia nella tutto quella, portare a il mai aveva su Tassoni tifica scien- politiche. XI. il non seguaci Bartoli tazione imi- sentieri, prosa nelle del e il poema nuovi che seicento Pallavicino del positive, il delirava di nuovi pastoje dell' alla speaitezza, e suddetto e per rileva, diede più ancor paesana. e letteratura lirica dalle da lingua nel avere la nostra la sciolta e petrarchesca che la schietta all' pochi non genio italiano,il melodramma eroicomico, ciò sono che è generalmente era queir età, oltre ameno portati il fatto odierni, essi genere BOCCALINI. a il sostegno autorevolissimi, letterati sul combattuta e dei principio con ben i confusioni quelle incertezze, precorritrici là Tacito, suoi attempi tenuti dei quali doveva esser pareri, naturali cose lasciando V che nelle alle senza esame. ordinati in poi è vivace di con sità neces- alla sotto nelle al ; altrove pensamenti e ; anzi allora Che te. apertamenmetodo mentale, speri- ingegno, cioè V dall' giudizi più piacevasi spesso comunemente nelle se di sistema sue opere che mente propria scienza. vera e ed forma acuto con accompagna la tura let- quelle materie sto Que- sommo fervida quale Vestendo e conda fe- i concetti fantastica,riesce felicemente ad i Bug- l'utile anche Parnaso di non dottrina, dalla di servazione os- tate accet- però si raccoglie una poi teraria, politiche e nella critica let- cose un ironia, singolarissimo, eh' egli a intelletto in accoppiare guagU v' inclinasse anch'esso (") imaginazione, di di maliziosa egli medesimo sentenze a grado meditativo suoi tanti impugnare certa dall' autorità contrastare possedeva ad materie, alle quali volse i suoi esse più accenna ei pur dunque principalmente cavò V altro vero, una di censurarla nelle di era con come Attenendosi li ebbe uno fal^o. K intendere perita si l' se vedendosi indubitabili e suoi aristotelica,e direi meglio scolastica, abituale, lui certi per que' paradossi, per galileiana, sórta dottrina nuova non giudicati sarebbero V umo.re the ragione di credere desimo me- lio Corne- sopra egli,conoscendo eh' dice secolo,avea suo cementi a dove Boccalini dal Gomentari ai renti, appa- rinnovamento del avvertito è che donde ragione; contradizioni e compagne e Introduzione neir del Il scienze. delle della gli argomenti che armi altre 35 BOCCALINI. TRAJANO fanno il diletto,('^)come splendido documento. 1 36 BOCCALINI. TRAJANO XII. hanno scherzi il Boccalini scriveva Centuria catoria che dirà nella privati,non le passioni che meno il mondo. dedicatoria Così » della seconda fatti per società una di nazione, eccellenti virtuosi nella d' le azioni nell' altro soggetto Parnaso ('")» E di è rappresentata ogni tempo d' e lo scrittore stesso come ogni ma, li chia- nelle armi, nelle scienze, politica, nelle lettere, nelle arti. Al la cui stanza e dir daddpvero. uomini o, degli uomini interessi e Bagguagli di ai entro uno forzato s' era i costumi e sopra'gP nell' principi grandi, sensatamente è sul governo di tale Parnaso, col monte società, titolo di re Apollo, che per le deliberazioni da prendersi il parlamento de' virtuosi. Nel parlamento sempre siede convoca si discute ; e il re, dopo uditi i pareri,decide. però difficile accorgersi che, sebbene è ci mostri giusto talvolta e Apollo mite, anche come però l'autore ordinariamente sovrano un si rimane non dal satireggiare lui,specialmente allorché imagina che s'imbizzisca, dia in escandescenze, e capricciose,come coloro, che hanno in mano dell' impero» sono in di trattare e dell'opera qui sopra citata,e nella dedrdella prima aveva zando già scritto eh' egli,« scher- sopra Non ; vuota, questa materia forzato di occupare son bene piacevolezzeninno, ch'io come quella felicità •io. con dei le piazza mi nuova come seriamente begl'ingegni italiani,e con e sappia. Questa politichee morali cose molti scritto gli con Delle a — ogni scienza ed arte. si credono il lecito i potere supremo. distribuite fra i Francesco luzioni riso- prenda più Le di riche ca- più segnalati Guicciardini è il presidente del Consiglioreale,C) Niccolò Perenotto, TRAJANO delfico,(**)Gianfrancesco cancelliere gran dei segreto f *) • questioni, proposta riferisce deputati sono Castelvetro i lavori su Ci discorrendo. ha cui in inoltre romana in ufficiale,che e sta pubblica fa si e si qualifica col finzione d' oppure vi ? ora per da basti visione medio evo. è se sempre cerchi Parnaso anco due Centurie, alla che cerchi solo di qualche ledto questa più innanzi questa la vive A però composta di società immensa il mondo del gironi del l' Alighieri guarda quest' a il paragone trarre terra ; quasi sua, Inferno, dai ; alla una ziale sostan- perfetta, nelP e sua sbizzarrirsi, cosa dirò e e delibera si sfere del Paradiso terra "Apollo, stesso, che f*) È in in il gazzettiere di Menante, dell' il Boccalini. e ciò Italia, anzi T Purgatorio, dalle mobili guarda della nostro, per rinvolta sta vive Dai strature, magi- e tribunale il Boccalini che più grande dantesca via zioni congrega- governo, Boccalini accennare tanto tutto sotto del concetti seicento, come, cosa di contiene dire, fantasmagoria del di imaginativa, che Dei il al mondo Egli è titolo si alcune gli ordini manda Parnaso. in Livio ; e speciali consigli sotto edificazione,i ragguagli e ogni Tito letteratura degli atti del fine, il compilatore scrive di e politici; Lodovico amena particolare guardano ri- collegio dei cardinali. (^*)Evvi, il e i dei politica ciò: da su stà, mae- assemblea, disamina contraffatte sono pontificie e ruota uomini dell' sua materia la ; Tacito storici gli su Per gistratore re- politico nell' a letteraria. di censore recate più ordinariamente anche Lottini precetti morali Castiglione Baldassar principi,f '*)Le talvolta 37 BOCCALINI. opera, dugento dal divisa suo in Raggua- 38 TRAJANO continua si gli, forma trentuno e del comunemente ben sol tutto salvochè, ; l'autore al la che negare fra e po' volgari un ai tanta varietà, che da XIII. e lo trovato è L' arte — all'indole inerente che considerare per diverse due temperata e, e esempi fra e mente e dirsi gli antichi Luciano che si essa manifesta ; l' una di quale grave, apparisce Baldassar bizzarra facetamente samosatense un qui importa umana, sarcastica, della cominci verità per stare Tullio, ; l'altra tese, inat- didascaliche letterarie di per avvivato. dir, signorile, quale Platone futili o e che par principalmente di Galileo allegoricamente notona, mo- nuove Lasciando opere maniere di dialoghi Castiglione può della a alquanto più delle volte il così riscosso non nelle quasi hanno spesso del Boccalini. nuovo volta tal- presentar materie fantastica può riesca parecchi siano spirito,quando di si Non non generale nello particolari invenzioni le ma sfogo mostri che maggiore. ne un tro, più addie- più libero Bagguagli ve vengono esse forma sotto e non Parnaso accennato par bene seb- speciale, a di essa e stancarsi, è gratamente a in dà singoli componimenti entro ne' ; è si tenore tanti titolo Ragguagli dei lettura con cipe, Prin- del trattato suo finitezza e uniforme r per 0 coi veli maturità una soli liani, agi' Ita- esortazione questo con come senza ha ne politico adunque, patriottico sdegno, suo stile nota consideri, fa chi il del paragone Pietra La stessa quella eloquentissima, chiudeva cui il Machiavelli la e politico,che focosa una ricorda ci andamento stesso paragone fine per quale la lo con Pietra la BOCCALINI. ci diedero e Apuleo ; fra Caro Annibal potrebbe, non logia vicino del dai motivo probabilmente altre simili e nella naso Ma, congetture, particolarità della medesimo del in amico. suo del trovato singolare, che ad essi quella originalità,di cui susseguenti didascaliche materie suo quali tale per in Leopardi tiche resta in questa guagli carattere tal stata indi forma, che rapita, inferire teniamo aver anzi abbia 1' dove il nostro sotto filosofia la che poe- lata. sconso- dei Bag- per per che sendoché es- anno sta que- lungi però che imitato fermo mio stesso, ancora è - signoreggia. il Tassoni prima uno coi Marchigiani, pubblicati qualche e sparo Ga- maniera, altresì (^^)Tanto composta. tore. l'au- trattato più distintiva, è, furono di il massimo composizione precedette* Eagguagli la Secchia che vogliamo alla tanto il merito hanno una eroicomico, il Boccalini i fosse dà hanno dirsi che prose, adombrando Par- capriccio si vantava dei due sue qualità anche il che prima viene quello che una avviso, delle nel sempre si conforma rispetto di 2)i/i35adi Dante nella porali, Ca- siano che no e il que' tempi Ragguagli seconda invenzioni alcune imagini Ma Nel delle prò i italiani,che Gozzi, specialmente fatto o vere giustamente scrittori dire, a a condotta (") Con più ragione potrebbe fra i Roma materia della e quasi perugino Cesare del anni la ch'egli essere e, a ideare a anche iniziale molti vissuto altri avventura per impulso può e poemetti giocosi C^) queste sua; Forse arguire cheVApo* desse primo un il concetto prendesse ne e come salto ri- vivo più con stesso. fondamento, civitanovese dell'opera e il Boccalini ed senza quest'ultimo forma Gelli Giambattista i nostri 39 BOCCALINI. TRAJANO dall' altro averla cavata 40 TRAJANO ambedue alla condizioni dalle le tutte a abbia dato neir r furioso Orlando svolge nelle della romanzeschi, Bime nelle 0 poco poemi del seicento, per più forte se in quella il stessa pieganti allo e strano nobili e dei cortigiani,f®) dovea appiccavasi civile tale Or suscitare alla servitù lo parte le arti nell'andare il fasto impresso quel e le politica,come la e mode la burdi caccia a miscuglio ed dei forma tàggine sfacciache mavano agl'Italiani, for- l'eroicomico sdegno il del spagnolesco, ancora stato si parte, a pigliando l' abbiettezza pompa, ridevole, donde nutrimento. società all'esagerato, la vanità, farne altri più gloria vi a veniva istancabili vita e pita ra- Bracciolini, il Lippi, costumi, nel nella e e più senza consideri I furioso Secchia alla precedenti portava le poesia. quasi contagio il carattere, che nuova dei banza che primi ^ermi Forteguerri. La la chi vero, cono le condu- già apparsi nei luce non e un lentamente e poco poi in anche Nicolò assai in ; insieme Tassoni ad tutte I nel- il popolo. ispecie nell' Orlando stesso, tardi più e a erano vennero genere col poco perfezione. a in e Borni del a poesia, anche creazioni italiana appresso provarono titoli d' arte opere della lentamente, ingegni poesia eroicomica poemi Lalli le prepara dei Commedia, parte sua già queste i belli ; e la umano sociale stato dall'argomento ha ci sorgono ; la società tratto e lo impulso uscire non mezzo dell'ingegno Iliade, nell' Eneide, nella Divina Né le ed società, in facile,o signori, provare grandi creazioni materia tempi. Così, per della stesse Sarebbe 5[ualevivevano. "iome BOCCALINI. a dioso gran- piglia origine di apparenza liberi di uomini, quella dei cose gnanti repu- costumi 42 e TRAJANO condurla nel la Ma altezza vera forse si fa più un', avanti BOCCALINI, del polo della di tutti comico satira amara danno prepararle a movimenti^ col 0 e col nel mestiere, che mortajo. alla giorno un del mondo, universale i latini i Mazzoni, chi e Uticense che con gran sparsi, sudori solennità cocozze e venditori satira vanno non la lupini che meno delle e altre^ solo, come simili per di tutto un riforma essi con Jacopo propongano delle la si maggior riduce sardelle a « delle e adoperati giuggiole. (*')» dai la Dove apparisce acerba stravaganze realtà dispute molt« con che i Governi contro più aliene dalla e e verni Go- nei una che, dopo cavoli, delle i filosofi amanti contro a capacità degli scodellini dei commosso sono burbanza riforma, dei prezzo pestar l'acqua l' italiano e pubblicare a l' universale il fissare di alcuno altro, tutti inattesi,tutti ride- un voli, tutti impossibili, fino e frutto Grecia Seneca e costoro rimedio, chi un santemente inces- Apollo, sapienti della futili con fanno architettare ad deputi sette Catone che o è destinata disordini, che dei vista versale uni- in Parnaso senza mani, dunque Imagina » le popoli, straordinari e nulla di capo per dei l'aspettazione strepito hanno ai » in cui perpetua questi riformatori grandissimo « sussiego a Roma.(*') riforme pel qual uopo ; dove casa, una finzione deludono innovazioni insulse di Ragguaglio, (") sempre venire non in ritrovar penano corte la con sempre ma è il sopra Governi, che, promettendo •si molto più che « delle e cose. delle In tasticheri fan- queste invenizìoni,le quali però -annunziate non eccedere discorso quella grazia e ho di troppo dovuto i termini fare, pèrdono quella vita, che deriva in gionevoli ra- al esse dal particolareggiare, si ironia, chiudono giudizi di XV. de' Comentari e istoriche « I insieme del mentari stessi di tanti uomini sul di dire che il o maturità dell' osservati, non produrre sòrte?... l' età mano per de' vista Questa aggravata principi. mie più di senti pre- tutti e lumi e che mia, nata malme- fervore meno e dagli di acquistati esperienza, de' quali potrà i fatti valersi e le intenzioni de'prineipi, passati o presenti, a' casi, segrete dall' esatta apertamente più notizie fatto e queste alla schera ma- dormendo dall'autorità benefizio, paragonando suo la hanno ciecamente naso alcuna superfluo con senz'occhi anche Co- le mani che cagionato indisposizioni, mostrerà La politica.{^^) per è m' non abbiano per 1678 (nell'Introduzioneai fatica per ultima a del di Bilancia si metteranno spiritigiovanili,ma trascorse. Parnaso senno, di lini, Bocca- politiche nell'edizione generale dovrebbero maschera dalle cava litiche po- Cornelio di parecchie Lettere stesso conosciuti qual frutto avrà cose del Istorie le e agli uomini, che fatiche, che che alle e satissimi sen- principale fra tutte, (^*)è quella con mio guidarsi artifizi,non il mondo governi importantissima volto, mentre lasciavano dalla l' dal- e trasparente egli dice al lettore)passano aprire gli occhi posso ai qual frutto il ricordai'e senza velo un Annali gli il titolo Bagguagli Ma di lui dell'autore sotto vanno sotto opera su quali i drammatica azione intorno L'altra giudizio Tacito, dalP quei tempi. — a e 43 BOCCALINI. TRAJANO mia de' ; perchè la cognizione delle penna prima principi,siccome prudenza cose presenti ardisce fu la politica si e delle ragionarti prima, che osò 44 BOCCALINI. TRAIANO fatto nel di stesso vita la cifra in parlarti un' applicazione Carlo a medesimi. principi il massimo sopra quale de' Botta continuata istorici degP E » sembrava di tutta per morali politici, e vedere il già un rando vene- . del sacerdote nel Boccalini succoso queir Il repubblica, una della massima si politica italiana le applicata sistema di trovava di cui degli Annali ci Tiberio, quello di delle descrive gli i veleni entro la Boccalini i propinati casa misfatti, più della misera nella a di da di di primi sei in di libri quelli fine i furori Francia Bartolomeo, due. la e attribuita e la e tetra fine bile (orriin nipoti dell'antica la nella re, consanguinee papi famiglia Cenci Beatrice, degli violente, vedute le morti nefandi bliche pub- cose Filippo II, stesso Roma, e tismo dispo- regno San di e Carlo, Firenze a medicea, medesimo consumati padre il del ("^)In notte don grandi storie dell'Inquisizione giovane tempi procediòiento soniigliante dramma. fé da dirsi!) al a nei Guisardi dei auto del misteriosa il civili,la guerre gli assassinamenti Spagna latino terribile un nelle riscontro l'autore le delle stato scienza A' generalmente più specialmente e brazioni elucu- quelle Europa in lo governo, vivo un romani imperatori a già in isterico libero. al governo ridotto piccole monarchie, a vissuto e da di le condizioni massimo e sé studio più splendido della Boccalini, assodatesi del al repubbliche, il monumento uscì allo educatosi vòlto era delle che gagliardamente Machiavelli, di per di nutrimento avido e dimenticare lo traevano sua. ('*)attesta umano, robusto è da non autore dell'età ingegno un ma ; genere di Italia mani dal papi, Tebe, decapitazione fiamma, onde TRAJANO fu Giordano incenerito alle antico al è fraude nobilissimi che spalancano i morti tante Tiberio, la che Nella « il Tutto burla. che quelli che io si nelle può chiamare elle re come trovano alla altre che avverte profondamente, del degno politica, e fnuttqosamente che primato Clemente in per VIII di fra sanno III le accortissimo che Ed ben Roma Tacito lo non egli stesso, era massime veva dodiato stu- rato dichia- aveva cominciato sue di dalla gì'insegnatori di avea fatto ho Roma, di questa Paolo pratica come principi grandi, corte in goziati ne- sutterfugi, mano, corte scuola, dei ai maggiori dottori nella corti quando e faccia compito. (*®*)» uomo vole malage- vero cento al deva ren- della. corte e praticarli come espertissimo della saperlo, da con — tante politica di quel mutar alla di onore è stato non riuscito sia si chi del disgrazia. ('°°)» scienza questa V venga mondo, f ^)» del per tengono hanno mia per quale Tiberio di più furberia è agl'impegni e alla temo di castigo dica re cipi, prin- non castigliana....riesce corte distinguere quando da Dio, quella di Filippo II somiglianza Roma. di poi più fina volpe fu la de' nostri condegno tutto preziosi ; assassinamenti, tanti il veleni di d' oHi e le azioni e arsenale, primo lambicco un pazienza ('^)» Sopra « è considero corrotto sceleratezze. raccapricciato) il ed odorifere repentine il mondo sopra la tradimenti, gli assassinamenti i finalmente che, vinta l' del- distrutta e il Boccalini principi, ben narsi parago- secolo primo contaminata d' acque io, quando ond' potevano nel strattagemmi, coperta sotto ben stesso avevano colmo; sono di ivi giulia. « Oggi (diceva casa la impero Bruno, che stragi, 45 BOCCALINI. buona metter a ; donde 46 BOCCALINI. TRAJANO erasi quello scrittore. teneva che delle in accresciuta familiare aver ancora con di Ragguagli letterato un passioni,che cupi delle che a fine un egli « ^sono però poco di quei che sotto la le Discorsi composto fucina egli precetti prima sopra la e che meno anche Cornelio tando. det- la di quel quale negozio mirò afferma lo scritti gli scritti del erano, il Boccalini chiaramente gli steriose, mi- tanto veniva lode, le fatiche e che sono vivono per si ha che Scipione Ammirato Tacito eleganti nella forma, più morali un dico, me- comune^ meritano repubblica adesso Se dar del vedere senso, grati oggigiorno gli scritti mani.(^''*) » Poco aveva quel Che, sebbene ... meglio è lenti eccel- di loro proceder infermità, monarchia. dizi giu- nel sono di colo. se- negli stomachi quest' opera con la città. trattano ne' pajo un nella stessi, che d'una travaglia mente quel Questi finissimi occhiali » Gratissimi tratta avendo quanto mano « di nei si trovavano pratico; tutto stesso. che di fatti E — C^^) ciò e ; che, perfettamente dentro Gomentari i credo, XVI. di avevano di fuori. appariva io tutte persone, sentata rappre- Tacito in lode lavorati facevano che allora, facea imagina con modernamente politico Tacito, delle dove errato, gli diede avesse occhiali verità là fargli toccar per d' saporite finzioni sue un' orazione composta Apollo, suoi delle Parnaso, i fini secreti da breviloquenza una e politica di Tiberio, la coii immortale espresse i motivi di Boccalini il governi, specialmente de' celebrità ragione dunque scoprire potere a azioni mestieri (*®*)A la grado sommo volume che vare, gioper {^^^) di politici, fiacchi stemperati, e quelli,che sembra fiorentino a imitare, del Segretario al Boccalini, Il solo non comparabili punto non voluto Livio. Comentari ne' suoi però e avesse Tito su 47 BOCCALINI. TRAJANO è più acuto contrario, profondo e 4 dell'Ammirato, libero ma le i meriti, giudice inesorabile Onde forse a altra sopra Cornelio esempi moderni, scritti ; liberamente di fossero Ridolfo che pubblicarsi; io subito di luoghi più solo ho alcuno. illustrazione copiosa osservazioni e » dello e dichiariamo forse accadesse di vita che Il suo che da comando a che mi specialmente quelli a su i queste alcuno primo sbozzo deve vendo scri- che, animo fendere d'of- pertanto, anziché latino, può di e in molti penna ha non si ad colui a lavoro svariatissima critiche me, la deve scrittore stà Mae- l'originale,che scorrer si troppo avanti il solo con la che mostrarle cavar lasciata C®^) vazioni queste Osser- le e per tari Comen- ai entro se gloria propria, per pericoli,o scriviamo senza questo quello futuri figliuolie miei danna. con- e principi,Q^^) Anzi, perfezione quale dovendosi dal d'p]uropa ma, . sua essendo abbrucino, raccolta . Clemente e nasceranno, quello alla ridotte quest' opera quali pareranno levarmi volesse Dio . scrivere Tacito, i secondo e loda per Noi a segna ras- a arcigno, da lasciò : tempi, dei lunghe causa, più riguardata, temendo, ben stesso seguenti parole le di sé premunire qualunque molti tenerla le mani egli diceva, com' un' di e di rocché pe- sentenze passando suoi e ragione avea. occultamente e principi de' dei azioni viene latino, scrittore dello dalle occasione egli, prendendo notabili pari del Machiavelli; al dirsi peregrine una notizie governi contemporanei d'Italia, ma più che altro 48 TRAJANO le SU eh' azioni egli parve lui, a si di naso.Q^^) stima Tacito, che dal ad vergogna nostra che repubblica veneta da la affermando a a al stampa, rivederla, che massime della e sarebbe potuto storico pure Tacito ponderatamente il vero motivo riguardo verso dagli bestemmia, avesse taciuto del rifiuto della i due « » ma, non giudizio ci rafferma avvenne dopo vicini censori, si dovevano si potea altresì la misteriosa spagnuolo Bedmar, con la la la chi era « stato ecamini un timido considerazione ordita aveva tenza sen- col onorare quale che che,^per lode.("") congiura quale manifesto par stampa potentati la sarebbe che ; qual autore, un sguajataggine, quelle relazioni,si stessi quando è la repubblica loro, di governo detto a censori quei una di lezione loro e stico ecclesia- stato in che troppo principi che vero pericolo latino, maestro, proferita seriamente che ben dalla venir assoluto, aggiungendo meglio È » il andar quello dello contro anche dei parlar Boccalini censori, deputati lasciato s'era « nel Spagna. obbiettavano lo l'autore la stessa figlidel dei bocca per verrebbe con- confessare quest'opera insigne ai farne meglio dobbiamo prima vietò genio maledico suo governi, è di altra hanno, di Os- altresì politiclie. (*°')Eppure Par^ di volesse tal conto per e negli ben sono chi credere queir altro, che essi Centurie nelle e primo si vede che dunque titolo ; il stato essere anche come singolare tutto maniera nella potrebbe solamente servazioni di « Onesti'Comentari » ciò da cosa vantava qual procedimento al veramente, la penna maneggiar Annali è come pontificia, corte Il maraviglia. a onde della personaggi conosceva nuovo; a i e BOCCALINI. » Nel che lenzio, si- qual ciò sciatore dall'ambamesso in 50 altre 0 in Boccalini alle scritture, sue avvivato e guagli, dall' dalla gravità ironia e ha è opere dal è più e lega, varia affettazione la menoma di apparire marchigiano scritture il che in eccezioni, che la e lingua per anche da essere dire a non esso dell' uso alla certa una volezza, scorre- essi intoppi, nelle stampe di da poche di mi segue voci odierno, e maniere, provincia queste pajóno da fonte senza accogliere nelle è purgatamente viva è essa, all^ volte ama questa (*'*)Salvo fetto, ; di- nemmeno partiti.In e e del resto ma ; (*'*) comune, rare figure secolo allora, il Boccalini delle adoperata attinta d* tal segno sempre spontanei del di bei abitanti idiotismi. come cadono immune uso taluna anche parlare degli proprio V Ba^- ne' stranezze ricca e nalità, origi- qualche, bassezza, rare tutto forma zione negletta. L'elocu- scrittore nessuno esso guardi, dall' ortografia e più specialmente nella lingua, sue massime all' andazzo più eccellenti,è del di buona di interpunzione, che accennano quale anch'esso spiacevolmente arguzie di parole imagini, che dato trovarvi di frondosità qualche di pregiudica alla procedono, chi ben sue scibili, ricono- non periodare v'è non par particolare dalla delle de' che corrosi, e ha frizzi,che Nel talvolta se d' ordinario improntato dai scritti mano- ('»«) il Boccalini cui penna. rotondità, e e, d' è oggi opportunamente, libera sua in stile,in Lo — i su estrinseco, se segno figlio Ridolfo. del o XVII. di sottoscrizione questo a neppure medesimo dall'intemperie parte prive essere per Leti dal rappezzate o cancellati e BOCCALINI. TRAJANO rarissime biasimarsi, italiana, popolare, perchè le ha si può variazioni TRAJANO della favella per la che è antico. Ond' dagli altri somma, A da un io pregio questo parlar nostro, se impresso italiano, ma Sul spiccate. di ha ancora dato che, giudizio, che il Boccalini Apollo da minacce le con Marchigiani contentarsi a si la abbandonar lasciar la loro la con la con schiettezza candidezza riverenze e alla con là da Roma le altre ("^) » E con un' dove, avendo sia belle a né le co' cuore pre-^ e cerimonie ramente libe- figliuoli,che i padroni onorare gli amar anche di amici con le parate cortegiane im- giudizio fa titolo i risoluti piuttosto che tale zioni na- prieghi, erano di egli imaginato il narra tutte piuttosto invenzione espulso dove riceverlo, perchè animo, gnori, si- o Bagguagli là « usanza del dell' mente. altro, espresso e lodevolissima molto regione gli stessi e e possibile indurre fu che patria sentimento il Galateo Casa, di protestavano e da osservato giammai mente suoi che della monsignor di medesimo, fosse il fiorentino, sgradirete, ne' il sinceramente di non comandato solo come bella questa il di essi avendo di proposito udire sentatogli di imaginazione, penisola. non lucidità certa una gibili intelli- e della carattere un qual inviolabilmente né di una d' chiari brioso e questo eleganza conferisca arguto negli abitatori costume, che genera de- maggior erro, all' rendono ciò non di non all' altro credo però temperatezza una si capo non forma congiungere cui per tutti a di se creda, tuttof marchigiani hanno, stile si che quel conservare a scrittori segnalatissimo pregio facilità di egli rispetto alla quali nello i plebi delle tenacità grido, minori assai sono 51 BOCCALINI. che tenore un più stica, fanta- da Napoli Messere come 52 troppo semplice si spregevole e in mettevano titolo si appellato era che essere XVin. palpando qui grido, avete dell'Italia. de' colli puro marina è la il Musone neir atticismo di maggior copia egli e hanno considerazione per la forma la proprietà ha del le Io non oserei troppo da ancora da dirlo dubitarne, gli Il fiorentino agli studi e ai Antonio libri resta bedue am- il meriti studiato la particolare per Ciò ostante non scrittori il ne può che avere vivo tale v' è un ? pur indizi^ rire. giova qui rife- mi Magliabechi, un a di pensare ma ; per l'ha non che sospetto libertà sua il insigni Crusca della particolarità, una ad dagli archimandriti la se la su delicato essere afifermatamente e cede mune co- più squisita; che cose, dire. suo conferito luogo se al e l' aere quantunque in questi titoli,e l'Accademia È forse temerario citato. mai disprezzo abbia arte esso, e fra gli spetta natio gior mag- ebbe clima, questo io, provincia, essi con di Caro al veramente ottenuto ancora che signori, che Chienti, queir anch' non luogOj in e quanti profitto per con il ed glienza, acco- ("0 di questa il quasi e bello, può del senso piceni tra delizia di tra sostanza marchigiani Boccalini, che temperanza mandi alla o solo non il detto più grata parere. scrittori eterne Il dolce la la principalmente accennavo Leopardi, glorie ma sfratto, lo compreso, degli sopra del cui a più studiano alla vanità Voi — lo nobilesca boria Apollo, che contro quelli che come dalla quali gli fecero i Marchigiani, dell' fa corso, de' nuovi comparazione a allora che più pomposi, tanto i BOCCALINI. TRAIANO e del cui amore splendido mo- TRAJANO 53 BOCCALINI. . niiinento in dei stampa la Io, abbattutomi in male gran allorché mi levato non meritava dall' arena ! che Un' « coloro, che tu, lettor scagliano ancora le sillabe seicento, ma principi, il poteva non di Toscana. giudizio sappia, tìrvi ; un non meno che nel Boccalini, di squisito nella produrne probabilmente miracolosi nell'ultima incontrandosi col Seminario al e Collegio, dei uomo come tentosa, por- e più e, per vole autore- quanto rife- qui piace Leopardi, che delle opere d' fu arte, esemplari. Egli dunque, dimore passeggio soleva censore politica de'gran- mi delle pubblico precettore elogio, erudizione signori, critica son del un diverso quel Giacomo che enfatico del un' pubblicato, mai giudizio di o mortalato im- morte.... fatto stile esaltazione ben' anche sua Sì » lo vero, (**°)Un sul non è letterati, ingegno, quante nell' infallibilità credente ma lo ricco, trionfante Boccalini, del scandalizzare non oppresso dei della pace. con verità, in con Magliabechi, duchi Frisio Andrea (ivi si legge) aceto suo anzi era spirasse ceneri libro, la di questo da dettato del alle maraviglia respirasse scintille d' tante mia feconda debitori sono mio, la Campidoglio coli' acrimonia egli lini Bocca- nostro medesima che ma nel 1669. giudizio, credetti autore suo più gloriosa del avere Priega il assassina, nell'arena fu così il innanzi messa del nella opera che mai dicesse qual ma ; accertai cielo a si tale un tolse vituperosa. Q^^) veramente leggere a lui Boccalini, fatta del chiama già da prefazione, una quella prefazione un per di Bagguagli Amsterdam, che biblioteca, che gran (***)parlando nome, alla nella di le per belle sue fre lettere affabilmente a canati, Re- bane suburdi quel soffermarsi 54 TRAJANO lui con e BOCCALINI. parlarttilora di fra le altre entrato studi e di scuole. Una dei discorrere a pe'giovani studiosi,lo consigliòdi alunni a' suoi (•*')Io credo alla vicina Loreto, bandire quel gran in dubbio mettere valente veder che Io (^ della i meriti una egliattese, e e la nostra e teratura let- di quella gioventù, desiderò più «he non la rigenerazione sue. E essa fra noi Commedia, Convito essere esame stiÉa e latini,donde *JI«MU«MMV- ne per con del Boccalini e tutto dalla rammentare l'ingegnoimmenso di tura lettera- come, Dante, che Nova, nel VolgareEloquio registròdocumenti lungo tempo all' illustrazione la rinascenza ed dell'altra partecipano cominciandoci nella Vita più s' è accennato, già dell'una del carattere ritrarre e critica; doché essenpolitica all' altra, come critica, gioverà innanzi air di la vita intellettuale le opere nel altresì il desiderio signori,di o suoi nella letteratura air e al civile Proviamoci, — intrinsecamente nella doversi patria. XIX. nata mortale im- dava compimento a ispiròP sembra poveri studi fors' egli lo sperasse) recare lui stesso consiglio,ch'ei maestro, sMncludesse doveva mi di osato nell'animo Né nel dirizzati i nostri lini. Bocca- ripensatoal libero spesso air educazione che del mano licissimo quel grande e infequelle sue passeggiate in air Italia. canto Parnaso fervendo diciannovenne appena in mettere tempi tristissimi aveva che a concetto politico, in scrittore,che avrà libri di lettura che volentieri guardando uomo, di Ragguagli i volta rivolta insigni, dopo di principalmente degliesemplari greci degli studi e umani, che BOCCALINI. TKAJANO diedero cominciò delle questo secolo in si generale difetto per anche talvolta e più di e fosse di degno del Tasso V di Annibal Apologia mediocre, ebbe opportunità di esporre particolare in che sensatissime, credendo, -tre già vigore appunto più gravi ai si in costituiva Firenze studi di col di nome di dir cose meglio, lingua prendevano che si strava mo- quel tempo letterati, di compagnia una che ripetute, anche e propizio. Verso meno poi celebre divenuta hanno quel tempo, verso quale, lingua considerazioni dette, gli resto il la elocuzione su intendere, state erano prima. Del secoli ad per peggio causa critici odierni dare volendo o quando nuove, alcuni la su ciò per- poetica, Caro, una e Nulla V arte su qu'felsuoMibro italiana precetti i nota, salvochè in sostenendo in tandoli Quintiliano, interpre- rispetti i Discorsi ancora la d'ardire, o parafrasare a prima quelli che che non disputa da aveva più ristrettivaraente. che prodotto, alcuni Cicerone di Aristotele, fu contenti stettero V quale d'ingegno o la anche tentare a Alighieri. Se il divino trattavano, splendido cinquecento, alla ragioni dell' arte, avviata di nello frutto largo sì 55 ' Accademia della il Vocabolario della . Crusca, sua alla quale deve favella. di allora Senza tali da voler studi, molti l' Italia non punto è certo solo la critica questa parole che aver venne ne ; e maligna. a letteraria, essendo dovesse degenerava E non fu solo però ch'essi, esprofesso, contribuirono per una render invalsa tanza impor- coltivati anche ma vieppiù sivamente, esclu- leggiera l'opinione ufficio la disamina superficialità spesso questa l' menomare in e che delle tezza, gret- una pedanteria rabbiosa pedanteria, che in e quei 56 TRAJANO BOCCALINI. , tristissimi ineffabili per di XX. il colmo Tasso più nella il recovvi tale formare ad nella de' suoi offertole da uno « che sua, là dove ; imagina e eh' Francesco I vergogne da Apollo Platone e riuscito a di disputa, l' quale sofistiche e filosofi propria dottrina. ('**)Altrove italiani che lingua si a. è trattar respinta fanciulli,avrebbe se, essendo materie trattata « per in a la questa ordine loro tra tissime frequen- maraviglia tutta italiano a e la i letterati stà Mae- sua la loro ragione, però sua la bellissima nostra vera di quegli per con istanza didascaliche, naturalissima perduta tato depu- poi dice che, avendo abilitare di sia filosofici l' altro gagliardissima degnasse filosofia,scienza la a' fatta esempio, per essendo difende distinzioni da i filosofi dell' pubblicamente e quella bruttezze sopraddetti uno reale come sistemi non in intento Mirandola i imprendano nella tale ; come, della la letteratura, cerchi con Aristotele,('") e che, due che tutto però deride donde da alla pedanteria satira nascondere, Pico concetti di e le letteraria, Francia, concordare a stesso anima rifiuti il manto essa di ben aveva niente, i Apollo una n' registra che da di e era trattando critica innanzi della perenne ricoprire.("*) » Generalmente età considerare gravità e vuole Ragguagli ha non a forma, la sue Egli nudità sua sublime contrapposto tempo un la nella larghezza una nutrimento filosofia, vero che opere dominante. il Boccalini sostanza nelle sparsamente ond' ? Abituato — alle amarezze, contristata sventure Torquato cose mise tempi manda do- che fino nota riputazione, (piuttosto che in la- 58 TRAJANO rimatori. sequi voga, si e anche, spirito delle opere come deiP alfabeto. che spartano poteva dirsi dirotto dal Guicciardini. XXI. una e regole dalla dire neir arte di dal reo la che prigio* Pisa scritta e si non abbondante, suoi tempi, vedeva il che però lezza alla bel- vuole che i letterati siano liberi da tali egli nella la non già di via dar tenuta delle delle giogo d' arte mostrare che castigata dallo non immensamente com' il congiungere de' poeti d'ordinario Aristotele di inteso rappresenta dopo doversi i jiuoccia poeti ad stima Q^^) Convinto lima. opere i avesse altro convenzionali delle né in parole ciò la guerra riprende e naturalezza certa studio poesia arte, essi in perchè dire li mette convinto condannato nello ('^-) Nella V cui tre con la pensato, parolai Laconia, leggere a dei ('^^)Se fanno o mai fantasia, in detto aver due, fu mesi — e di con nia genio giurato ai ruffarsi abba- entrano non hanno non ad e dichiarare, a della letterato senato che erano carpicci lettera quella celebre un dare nel delle mai insieme Nemico imaginato. ('*'*) con che contendere prese quello la vanità volte più .tutto cementatori, coi autori a una per prende spesso burla assai allora compiace pedanti, ponendoli agli Deride Q^^) letterarie, che accademie in BOCCALINI. e cialmente spe- cendo impacci, fasua Poetica dai più regole, mosi fa- senza osservanzji.delle quali non fosse possibile di fare un perfetto : giudizio rettissimo, che, espresso poi poema r ancora da tempi come Alessandro al una caso Manzoni, (*'*)è novità. E questo particolare, nel suo apparso a' nostri giudizio, rapportato proposito del quale TRAJANO buona una azione; perocché fuori metterlo di liberata la dalla all'infelice gli chieda di è fa mesi di della con se Aristotele a sfacciato, che luogo ancora è quali scherzi sé a di stesso dicendo ne' con di le favole, scelti si concetti, congiunta de' profondo e niera, ma- (*^*)Nel qual bizzarro diritto,sopra é giato maneg- nei sotto e politiche a stessar vive il fantastico, la Divina portanti imghezza lar- punture informato e si Menante, » Alla (*'*) pedanti, lode dia chiaramente materie sempre regole nella metafore sotto sofo filo- quello le con quei freni moderno trattavano giudizio, apparentemente realtà un precetti morali. gretterie sopra. ciò le Il Tasso lui era il Boccalini che fra l'antico replica senza invenzione, nuova di di Ragguagli nella questi, presala e imbrigliar come « lui. a se più aver lavoro, ; lo purgasse subito venir di nota dopo luogo Apollo, d' biblioteca suo suddetta Aristotele che il tornasse accennata penna, e contro Al degno pur la vedeva ardito abbiamo che che sé, gli domanda aveva ingegni. ad fatto stesso, davanti i liberi quindi il Apollo Gostui meritava non richiama ne che regole esposte biblioteca e dai mossa della censore le buone cente re- Gerusalemme, sua Tasso al Aristotele, perciò degli errori, indignato la Castelvetro. osservate eccellenti opere Lodovico tuttavia era air immortalità. al poema intendere essendovi Poetica Apollo a Gerusalemme Invagina dunque consacrato quel delfica, che non ad come occasione ingiuriosa guerra poeta. essere riveder a due della pregio fa della Tasso, quando presentando Tasso, anche egli prende difesa, che Torquato memoria pedanti dà proferisce, acquista lo l'autore 59 BOCCALINI. suo ma Commedia, in 60 BOCCALINI. TRAJANQ £ si noti se Potete arguire, affermo dal il nostro è pure indizio che quattro fecero ne si distende il famosissimo giorno in molto solitario solo lo nella fecero gola suo Tragicommedia affermato nella può si de' Mecenati, conclusione verità Dall' una e massime curiose Anguillara Lodovico ingratitudine tutta di stati in lui, dire, professate, e scrivendo disagio contrada Torquato poesia italiana, de' tempi Parnaso senza » ('^*') alla non canza man- taneo consen- notizie mette Gianandrea a morisse in Roma di Torre di Tasso, dentissimi risplen- dall' avarizia virtuosi e l' dal- bruttamente tutti ferrajuolo, con in Nona,.... lumi così il Nella » ben non come presenti i stamente giu- arte poesia. da nella Non già furono a suo mero media, Com- aver tempi questo trattati, che stracciata. de' suoi nobilissima lui il véro Q^') » senz' e pugnali perfezione, attribuisce a che, secondo dure, Ariosto della entrare e locanda camera fossero di però alle dove, dopo poesie della i chiamò lo studio non ove loro là senza alcuni fianchi, gli eroico.... venire delle sostentamento vero e che poesia qualità la mala nei Poema approvarlo però sapremmo o luogo un casa, rivelava non veramente se l' altro in in cui tre Men- « poetare, per io in si trovava avendogli posti ma, che quel villa, che entrarono s' egli poema; edizioni. argomento. appuntati gli archibugi la morte, del titolo prigione, e minacciarono di gli ascosamente tale fabbricato si ha di verità Alighieri casino suo un il seicento belle non assai era in tutto e su Dante sacro quel Ragguaglio, di principio che la signori, o solo autore letterati il poema que' tempi a che ; del negletto non che li la videro giubba TRAJANO XXII. quello il ed è genere, amore, del di buon volte,e spesse r arte Su — ad negozio pertinente ingegno e consiglieride' principi e senatori scrivere nel granchio ben i diziosi sapere per quali Qualità essendosi d' è storia si torica le belle e parole, della non a storie non Comines, francese del in scorgeva di eloquenza, non frequenza sentenze, risponda in tal forma beneficio de' miei rico, sono quei che stimi i che condito curiosità,ma pascer in essa « tessitura non di esse per Gli « : non virtuosi dalla da da E tua dar l' animo ; e ret- altro un Tito di Livio denza-, pru- luogo, concioni,» ultimi chè per- forza de' tempi, fa che Apollo eh' io requisiti, in mi è cibo sono non al imbandito però più per perfetto isto- un relazione le sopra stile,non ordinata gusto solamente sostanziosamente la quello biasimata bene primi.-L'istoria giù- questa opinione in gravità ricerco de' acquisto della vivamente men giudizio proferito un non fare » grammatica. ('**) è da lui ribadita dove per suadono per- consistere imparare per raviglia ma- commendate. tanto una fatti,non i mati consu- palma di alla stile,perocché elle si leggono le storie nello neggio ma- segretari repubbliche siano bellezza la i pigliano quelli, che grosso tutta si ha loro storie vacità vi- nel e Guicciardini, non nel e corti arrivare le compita; Machiavelli le se nelle dice, di straordinaria solamente possono esse storia una trovate E di istorie,esso nelle che degli affari....Ond'è studio più lungo con scrivere consumati uomini ad e di ritorna vi s' intrattiene,essendo egli attese L'impresa a le istorie comporre grado cui a 61 BOCCALINI. della duto avve- mente delicata- palato della per mente lauta- dilettazione e grandemente riguardo all'utilità; t'in- «r- 62 TRAJANO gannì, credi se E io che lodi che di dir di queste, che tu esplicare della stati vilissimo tuttavia gli tessere istorie scritti libertà una r opposta e troppo limatori là gli su notabile nelle a de' suoi ('*')Fra in storici quello in che degli la opere scienza tempi, i la e ha della ; ma esso il « è veva mo- que' tempi contro là stesso, fatto sapea che Varchi, di qua assai sembra Machiavelli, non forma proferisce politica praticata perciò di saper mestiere al Parnaso aveva eterni fiacchi, frondosi mi non ' zione diletta- pure di siccome di sé culti oc- usati reazione dalla particolare, difesa rità ve- siano tanta sprezzo e quieti guerra ingegno che al ne' virtuosi, che giudizi poi, intorno bocca sue in la quali, ancorché storici periodo, collocato è far le ricotte. e del e gentil è tutti della riprovare maggiore, le ognuno, generale degli studi esagerazione Boccalini dal da e le sono consigli, i più animi tali. ('*^)» Questo dall' indirizzo verso i che dell' istoria, tra ad colui, che di pomposa L' anima bartolesco, agli eccessivo certamente loro, passate. cose prime, gli artifici e latino danno rendono le nelle turbolenze e degli nel stimi rende principi pace governi scritti de' che Cesare, voglio però più reconditi i lingua fine di così la tua la mantiene la cara pensieri tempi viva lungo tempo r delle perfetto isterico. un sommamente e ne' terso tenda at- quella prudenza, commendi sommamente altri tersa il solo ma frequente lezione il molto e sappia che dalla acquisto ben una di si beve ultime di è fare benché tu frase dell'istoria ; studio frase la studio latina,italiana,francese onorato solo allo imparar per greca, che BOCCALINI. .dove, ponendogli gli fa altro da' vedei^e che dire durre ri- principi per qual santa come bene stèsse cagione de' tiranni intendeva ardito ingegno secoli dopo esprimeva guardante ri- Principe, e, però che quella Sepolcri Ugo ne' levarli sol- opinione, del libero, si conforma e arti a e verità, dicevole alla rispondente non cranda, ese- le popoli il libro cosa come ultima quale una lume i accorti particolar modo in benché Alla di loro. contro di essa chiaro in farne a di copia la mettendo che e » l'originale adorar abbruciar e 63 BOCCALINI. TRAJANO a due Foscolo, mando chia- il Machiavelli « Gli Di dia allòr che che anco fallo, e che non allorché parlando gì' inalza talora imitabili dirittura critiche lascia non e inoltre spagnuoli, e del straniere circa la ha diversa italiani,buttata da (***) siamo pos- ufficiosità, lina generale che non le troppo sue vazioni osser- italiani,de' quali qualche sensate del Dirò su tocco molti anche Boccalini tuttavia che colpito singolarmente indole là di atti quali fanno sapere moderne. mi le questi ; ma però non tivo, significade' latini, cesi degl' inglesi,de' tedeschi, fran- alcuni sopra contemporanei, scrittori senza egli all'amicizia, qui raccogliere meno non molto giudizio. Se ninno quasi » volta altra degli gli sopra quelle e di sangue. eccessive certo, compensati lungo volendo in andrei che conceda novero libertà e di e svela genti qualche lodi nel alle regnatori, letterati di con ascriverli ed grondi lagrime ai scettro sfronda, ne neghiamo in non lo temprando Che, Non quel grande, . degl' ingegni dall'autore con bella letterature nelle fra queste una monianza testi- vazioni osser- comparativa, oltramontani apparente ed non- 64 curanza mirabili e così cosa qui (e che voglia sono stimati qual dififerenza Alla coloro^ che nelle s' e della sostituire scienza schiena, il comune la con oggidì geniali di 'una quelli è capo, ria mate- mente por germanici ai esse nella di trasportare a metodi in i Tedeschi), proprio ingegno, Q'^'^)ì" vogliono i oltramontani lavorar incaponiscono italiane scuole lezione; molteplice nel del non riosi labo- principalmente e miniera vedevano il cervello nuove Giusto sopra scrittori V hanho cose dalla cavata gli avere che si e additare che inventar sempre tutti a agV Italiani, come varia una per comune par giudizio suo un scritti,egli nota, i cui « di proposito ^ Lipsio, e BOCCALINI. TRAJANO peso mento, d'insegnadell'arte' studi ponderosa sterile e erudizione. XXIII. fiorenti dal ebbe col simo de' r autorità fu che in detto scrittor Aristotele queste è il mio contro : « modenese ragionò de' suoi Di » ritroso a uscì delle dir parere quello mi ammendino sì fatti una verità, di nell' opera, Pensieri così addimando perchè soni. Tas- impugnare tanto, che voglio e Aristotele, ma nell' andare avvertiscano delle scioccherie. dimenticata, Io scopo, mi principalis- Alessandro arditi di e ; sciogliersi a propugnatori, più gni, inge- regole convenzionali, compiacevasi parole perchè non detto dei uno raria, lette- forti dei contemporaneo suo critica quel secolo, delle e altri de' dotti questo amici, ho di volgo volta il quali tendenza di principi Boccalini Egli del i su deir autorità giogo alla rispondente tutto della rinnovamento Questo — che agli ho argomenti, se lo oggidì troppo diversi; dove mostra 66 TRAJANO stranienti fu Pallavicino del e in quella alle materie diede all'Italia Daniele libertà i nell' sommo si e de' grammatici levato assai il nostro idioma modificando la una diritto e rigore in questo ed già esempi negli scrittori del* lingue vive, favella, cui in erasi ragioni perfezionando, e adoperare deve le Torto stesso tutto tutte più? di pedanti. E con era come Che vindice suo il Tassoni non secolo quali quel il soverchio de' sostenere a trecento;* eh' esso, col confutare a niente conve- lingua italiana, temperata, argomento prima le stile eleganza più scrivere terribile,facendosi e ed eccellenti. più le stitichezze e medesimo di della uso intese può forma prosatori ragionevole non operétta Bello pari giudizio con il anco appresso, scientifiche,su Bartoli fu maestro tempo meditata sua della ragionando che alcun- autore, dialogo, dove viene del BOCCALINI. che e era nuto ve- tore scrit- ogni si che s' al usa suo Vive tempo, conchiudendo moribus prceteritis,loquere verbis preesentibus.E questa è appunto avanti e la come diciamolo dottrina salvochè nuova; aperto, da di lingua tuttaquanta come però che in messe felice e bizzarro professava ancora coi il scelta. fatti. più corrivi, meno vuole pigliar e tano difetla su il Tassoni ('*^) Queste sue stesso, né il stro no- queste cetamente fa- piacevoli quel Bime Cesare massime prima, Apologia; sua di messa sanno secolo mezzo nelle ingegno Boccalini si e lingua parlata, facendo la nella sosteneva dai si trova, laddove campo, Caro Annibal che gusto, usasse giudiziosa una aveva si accettata ora coloro antica: sentenza oggidì più maggiormente prescriveva la con le Caporali, (**®)e solo a parole, ma TRAJANO XXIV. Del — lo studio precipuo questo a e ; chiamarli, in appartengono bellamente critica le opere si che libertà, alla importanza e irresistibile gli poi può non ha dignità cuore nazionale siasi di d' italiano. Vedere manifestato nelle da Niccolini, è dell'arte gloriosa, ma ineffabili dolori moderni è e lungamente ne fossimo di nostra pensiero letterarie hanno dei nostra degli popoli piti civiltà Per altri. il calcato sempre degli e supremi la prima solo non nessuno di battista Giam- a sventure per assai meritevoli que chiun- il beni quei noi, sebbene 'quattordici secoli Là storia delle anche privo che già la ha forza con virili. opere d'Italia; perchè stato attrae come percorrere alla come Alighieri fino Dante tutto unità, profondamente commuovere verso, prosa air ratura lette- sé in gì'ingegni e ria, lettera- nazione, così somma, animi non della civile grandezza tici poli- La sue. indipendenza^ air attiene rono, fu- cosparse politica,0 signori, immedesimando ciò getto, sog- Boccalini del rispettive alla sostanza nostro i trattenimenti ancorché notizie e la delizia e genere, di osservazioni nel resto, coatinuando egli soleva come 67 BOCCALINI. nostro . le suolo questa fomite genti straniere, del popolo italiano quando e Europa, severe per questa forme di ordinato diritto la e Niccolò sistema e delle base politica. E letteratura l' Italia all' ambito letteratura prese di scienza dignità Primo Machiavelli. il concetto del e aspirazioni del si contrastavano farne contro specchio come e nostra più fieramente stranieri di sta documento come millenaria oppressione perenne e i potenti predominio allora più nobili negli scritti egli governo ridusse libero mortali ima coi 68 Discorsi su le Dialoghi su V arte di dai di liani grande un scelerata VI e di il duca Valentino ritorcerle dovesse Concordavano le seconda della condizioni infinitamente, la dava mentre 0 dominazione ad e di Gian alle forme nuove costoro sovvertivano, pur nei non giustizia sociale, e nelle Chiesa controversie si della di volendo, fu un' il giurisdizionali bene dal scienza, rato Scipione Ammi- attemperata camente fiac- assoluto. mettendo Am- sconfinata, autorità concetto vero particolarmente guardavano ' nobile governo principi vi si c")nsoIi- repubblica veneta, di Lottini Francesco quando disquisizioniteoriche Boterò, Giovanni di opere Giannotti; peggiorate erano calamità a la neutralità encomiare nelle Paruta essa perate, ado- stesso, straniera,, questa dal volta era secolo delle al sterminio. il e patria nostra che avevano suo a e principi fondamentali ne' del massima e le il Guicciardini parte denza indipen- sua necessità adoperavano, politica dro Alessan- Ferdinando e la che coloro col Machiavelli scienza nella ma le e principalmente, fatale patve contro tuttavia e XI allora arti Ita- gP principe quella un Luigi perdeva fiorentino V effettuazione che praticavano e tristissime quelle pensatore della stato, che L' Italia le costituzioni su a unità, e disegno, esortò principe, espose un si poi indipendenza in mente generoso e ragion il Cattolico. per avendo altro ne quando ventura; nare ordi- le funeste sempre pacati ragionamenti seguire a di coi di necessità per all' Italia restituire governi, la guerra compagnie scendendo dei della dimostrò primo Livio, civili,sbandite venderecce trattava di storie milizie le e BOCCALINI. TRAJANO della dello sovranità; Stato rivendicare della con al la primo TRAJANO ì suoi diritti,nella nazionale causa l' di Toscana, devoto al panegirista di a lo era XXV. la con rivolta così governi, sul la dottrina la trattò nelle alto meditato e disegno, insieme storica critica nella ciamento TJì'bcm Romam lo e r autorità senato e odierne delle forme di avere anche un' limitata popolare; monarchie del governo idea fede, oltre a un di il cominin cui si dimostra sopra, che Livio Boccalini -tutto effettivamente regia grandemente l'avesse del tacitiana hàbuefe. reges sostiene era deirass.emblea nelle non principio principi qui tale in le Istorie e di frontando con- di Tito dell' afférmazione marchigiano ne' suoi vedere deca valga prima esattezza a scrittore Roma ci più con .opere Annali temporanea; con- Machiavelli, può prima vita. pubblici procede principali la su ciò al si dell'opera citata stesso la poca loro Tale nella come storica come quecento cin- politica fatti d^i saggio dell'acume Per Tacito, letteratura in politiche sugli le Osservazioni Cornelio le i Discorsi argomento, e critica questi nella salvochè del novella passate somigliante anche gran politica,quando disamina età papi, del Machiavelli. infonderle a alla dei cadere letteratura nostra denza indipen- granduchi de' cliente temporale potere Il Boccalini — critica dei Ammirato, Boccalini Trajano sorse e della delU tacevano, in quella poi Filippo II, levavasi confutare stato viva sempre paurosamente d'Italia dell' unità 69 BOCCALINI. : Perocché ivi governo di il democratico, da quella del dipresso costituzionali,che come sono una ché libero, della quale egli, ancor- veduta in atto, e quasi il luogo qui un mostra nondimeno presentimento sopra citato ; e e ne fa parecchi 70 TRAIANO altri delle costituzione stessa sul imaginata in ma la opere, lui da questo, sue BOCCALINI. Parnaso. monte più altri luoghi contraddice del politico latino, mostrando che libertà di giudizio, sempre alieno altrui,quando diversamente; C*') del che nelle altre sue il suo Ragguagli Così, Eoma mi ha ; (**^)nella Pietra colpito vivamente che riguarda E nazionale. forma consueta il da dà popolo eroica (egli dice) alla quei disegni, pur e i Siciliani dovevano quali per scelerata e quando per baratro di di esempio frutti amari per crudel rabbia col perciò chiarissimo tempo vera sottoporsi al dominio trarre col sostituire parato pre- e « I re chiamati l'Italia fecero gl'Italian flagello de- loro riusciti;» essi colpa, a mensamente im- avere sopportare quell'antica bamente acer- Spagna. grandissimo la sotto saputo alla ciliani, Si- tica poli- biasima sopra tutte cipalmente prin- affinchè « le nazioni produca la pianta che fanno i risoluzione, di quivi propria sono Bruti la e tosto. furono troppo felicemente il peso servissero che due Vespri vita condizione signoria di^quell' isola, che tutti ai aver d'Italia pio, esem- politico poi spagnuola, così non dei profitto,anzi, la posterioreservitù aragonesi non lissime bel- di assennatezza intorno tirannia raggravata la di ma e qualche Boccalini venin la molte paragone la per Gomentari, ragionando vero, siciliano sia convinto nei vicino fantastica, il francese alla sì profondità egli pieno del in piegare, congiure quello per azione queir le sopra solo dal citare è cietà so- alle sentenze lasciato per di Parnaso giudizio critico in ci ha opere testimonianze. nei solo non Né minore non debolezza, all'autorità anche della della popoli, disperazione capitano nel di gente straniera. ('**)» TRAJANO Fra i suoi giudizi intorno piace finalmente dalla Consalvo in la conferma di consenso d'Europa Su del la in vinte avessero potuto più il poi su fa nella detto col la il Boccalini qui giudica le azioni, non ancora ma secondo Capitano Sandorano, con di il successo. da spagnuolo che un tale pochi anni fiacco dialogo scrittore,pur sorse la a difenderlo. mantenendo ; addosso in liberalità Nel che vero stesso, il quale il merito valse stemperato e al più rale, mo- scagionare a quel Pietro condanna dopo perato ado- possesso. secondo Né dei aspirasse alla che in tiene nel militare largheggiare il Guicciardini storia sua altrui aveva tirato era venuto si le lievi e che virtù vera si troppo ond'era pochi Mori magni reame napoletani, quasi paese, qual giudizio forma re i buoni signoria del il suo di meritevole titolo, maggiore leggerezza estrema con colui dei che suoi Giovio. del mediocre, numero tradimento i Napoli, quando quel il stato sospetti del non meritar e cacciata di reame storici gli Livio, principe del che meno nell'acquisto del piccoli; che i nel sarebbe mondo la già congregazione esser non che sottopone una Tito questi azione era battaglie che di Apollo Magno, Guicciardini del ad di tutti Apollo fatto, perchè così Granata da di istorico, sentenzia titolo di del titolo e il Guicciardini, Capitano. ("^^) avanti iscritto,a Fontano, relazione Senato il Gran Parnaso ottenuto. requisiti,presentati notò come ne Fer- Consalvo sopra la milizia tutta aveva composta quello cognominato, comparisce storici personaggi jattanza spagnuola chiedendogli dal ai ricordar Cordova, di nandez 71 BOCCALINI. morte del calini Boc- ragionamento ('") Che la verità se il a stro no- della sostanza, 72 solo non odio mortale al cui Napoli alla Se — critica condizioni e d'allora; donde accoppia di concetti Non già ne' praticata buona parte dei utile 0 « ('**)» famente la censurare in ciò per libertà seguisse da le smania ogni di e che, sé confessione istorie, ed egli pure lora al- tezze dissolu- abbia se Italia scudo per cato re- come e larmente partico- e dei ('") » cer- si fa a culto, sebbene allora religiosa, essendo afferma, viene Né quando di libri libro un generalmente lo buon d'ogni l' indice stesso coscienza le dottrine le e indignato averlo. per a già fin attribuisce essa in anche approva consentaneo stampa, ; ('") repubblica. Q^'')Loda usava a vorrebbe non dubitare ritratto confessando ognuno è e sì il anch'esso ribellioni a libertà e comestibili nei ; ad umana che Venezia, proibiti,pur proibito, all' il freno in ; danno società singolarissima. smodatamente e le su della Egli sua. stranieri perfino giunge saggi pagato della le dai e tempi talvolta eresie, le popoli, (*") abusi governo paesi nella larghezza a' la libertà Boccalini osservazioni sue prezzi, specialmente deplora e di regno tanto non una pregiudizi dell' età dei pertanto abbia non lia, in Ita- quella sapienza civile, originalità rispettivamente ai i suoi del governi egli derivò all' che la libertà dei suo massimamente. il valore dalle al spagnuola il Consaivo che non nare condo- ma conquista del la con storica, quanto vicende in dominazione politica si fa manifesto letteratura biasima la contribuito aveva tributo consueta contro deve si maniera, sua assodamento XXVL che eccessiva, ciò un'acrimonia adopera di BOCCALINI. TRAIANO che tate accet- chiaro di questa 74 tuosi la corruzione- chiesa r che, gli vede che non XXVII. loro di ad che un principio, il vita che uomo, da' questa scienza allevare sociali bene mal quanto ha sommamente arditamente le (son queste tra . parole) che sue quei fratelli,che industria Firenze tanto uomini che Quanto poi e del figliuoliloro ; (*") » Negli ordini delle eguaglianza, e primogeniture, V costoro, ai nobili già vuol e tutto e democratica preferiti sempre prepotenti si compiace padre l' dignità del- la nella le eguali il comune importanza commercio, lavorano fossero non hanno pregiati ; Q^^) e a ai tuosa vir- lui, dalla secondo la civile cuore il buon crudeltà, iniquissima ingiustizia ('•**) » Celebra la madre. più figliuolialtrettanto i V abolizione somma a di fine della data padri conosciuta. a propone parendogli facoltà di desimi me- sappia leggere V ottimo dell' educazione fra i degli uomini, e qualità governare esservi non ciascheduno, dipende, di per nulla sostiene miglior mezzo è necessaria ('^^)» il benessere ('^^)« Ma perbo, su- apertamente capriccio vogliono perpetuare al mondo per l'animo hanno e più Dio, portano a principi, che ai di coloro, a servono quello che essi. ignoranza, Q^^) e scrivere. si piacere per altri operano preferenza pietà umiltà, Maledice — a r brutto di predicano e miri che pieno torto popoli uomini fa che pernicioso di quella e della « chi, ricnella operai assalisce, il esteso che inutili che quando più più guise religiosi,specialmente meno e egli dice, come il collo e ; Q^^)% ipocrisia, par ingannare i poco a il vizio frequente, età, ordini degli Dio di in gramaglie. (•") Riprende vestano chiamandoli si BOCCALINI. TRAJANO e nel oziósi. gli (*'°) deriderne il fasto più che e che barbari ma la Argutissimo tra un da r della investirli col tale proposito contesa nata barone Avendo » Apollo, presentò una per egli così illustre ai nobiltà la del maggior nella tenuto anatomisti, nella che persone mostrava le tutte che cervello, non. dalla parte i ossa, sono la vera nelle la stante contraria nervi, fatte la carne ad nobiltà vene. in in nato ai (*^0 un che chiara tore, dotbera li- patria che non re, alla poi fondava non la gregazione con- aveva ne fede degli in prodotta e La » del il barone dizio, giu- vedendosi vato pro- le budella delle modo, degli uomini » patria porcari, Quanto » concludentemente quale di pretensioni, dice medesima « forzato favor a si sere es- napolitano. a quale sue sentenza conto, verun la delle parte baron ad di nato paragonato su lui per pubblica. re- zione congrega- produceva-che come a dolendosi uomo napolitani. sangue, gode il nobile quale la sentenza esser baroni la un non egli, di meritava egli ricorso alla causa chiara gente che leggi quello che acerbamente altra allegando di Romagna, fatto avanti contro promulgò congregazione di come la tanto giudizio vile, che anteposto a causa in comparire essendo commise malincuore a dottore un libertà, governandosi Parnaso, di e ove precedenza di il Sammarinese Maestà sua de' riti così della volta, una libero,.frizzo. suo castello insigne, solo causa per piccolo preminenza Né dei quel Ragguaglio, è napolitano « vando osser- le invasioni con ad però molto aurea principio ('^0 Sammarino, ma titoli,argutamente d'Italia. a gran dice, i servitù torna spesso ragiona altro questi ebbero e 75 BOCCALINI. TRAJANO chiaramente è posta nel 76 TRAJANO XXVni. del dispotismo pubblicava e Chi — neir della e e ed V su età di virile sua inclinazione franchezza, patria ìiberay e popolo, e il popolo lecito esser la e quelle repubbliche, x±e hanno i"er di per la fine non obbedire non ad forme dei la governi pure mista, proponendo a virtuosa, operosa, dar l' esempio di obbedire alle la monarchica dalle leggi esagera la considerare col e dai che universalmente, che aveva principe, la' perfezione della essa ed mostrata era di le ferire prela di lui, la nobiltà prepotente v' leggi, e e prima temperate con- erano prova repubblica di è ("') Certo stato. detta è limitata autorità cui andava in venerazione alla su esemplare ad que' tempi a egli anch' forme, specialmente poi due consigli dello mondò, mostra e giudizio a nulla le altre il Machiavelli, tuttavia per anche il e come pace. ; che sola (''^)Ragiona miste, e non tutto a mezzo sime felicis- sono . comandare repubblica veneta, {"^) dove, era la per già Aristotele, Cicerone come libertà, principe, vero istituite furono alcuno. ancora la per il nel risiede qualsivoglia con la di libertà sostiene e popoli ma significare stato e legge, (*''*) guerra, di ; Boccalini, la comandare, da capi al cima intendere sovranità dei è ha romana, ma i suoi il fa chiama la prendere com- manifestandoli modi uccidere glorioso di ora esso cui elegge (*^3)Secondo il tiranno. che in le sollevazioni giuste esser eh' quello a gnità la di- su in costume suo mille in dottrine avesse allegoricamente, concetti con il nutriva civile, è facile gofVerno pensiero. Ora- seguendo propri adulazione simili altre fasto, privilegi, del eguaglianza qual forma i dei più abbietta queste umana BOCCALINI. per tanti ; ch'egli ma è da celebrata la saldezza, pericoli e vi- TRAJANO cende volger di dodici nel la con stabilita in alla tanto finalmente e libero avversando può la tutto di fare in di il è pur proposito giano, marchi- di le narchie, mo- in mirazione am- da derare consi- non tanto allora preferire alle ancorché narchie mo- stretto, i monarchi tempo suo dove politica,quanto reggimento, al veramente Machiavelli governi, ch'erano esitare secolo quel il dall'altra Ed il vari doveva repubbliche del- dottrina una dei vigoreggia ebbe principe, (*'•*) veneta. era civile repubbliche, e Boccalini, avendo non E essa. il tutto disamina una Europa, di pura, mondo scrittore le parte una teoricamente esporre lo tanto de' Medici che prima dipoi così repubblica il nel nelle e di tirannesca esempi dunque dall' può la di caporioni, democrazia dove che ambiziosi rappresentativo, Guicciardini, una da signoria Come di fatti costituzionali moderna. il alla burrasche le attentati si vedevano ancora monarchie Tetà fra gli libertà sua governo nelle e popolare, dopo tutto vita sua riuscita ; né del la tina, fioren- la raffrontarla, politici solevano democrazia scomposta secoli, laddove ordinamento un sopra alternata avere i quale 77 BOCCALINI. del- , l'Europa, fra della mercimonio la per e risparmiò non l'altro e umano. genere da poiché, se biasimi le di rarissima rubarsi alla volta necci, ladrostati vii gregge; credere deve ; pel gli perfino giudizio preso qualche pauroso accuse e come chiamandoli si simi potentis- crudeltà, pe' i sudditi (*^0 Ne qualche esso loro Spagna dispotismo un politica tenere li sfida apertamente del di a giustizia,per scelerata di quei tutti, piegavano ond'egli l'un specialmente e gran beccai trimenti di lui al- spicciolata; abbonda nelle 78 TRAJANO lodi, e che par d'allora, sopra velare blandire monarchia ha politicascelerata e seicento Storia, e che che Aìinali porre di in quei tempi Pier dica più chiaramente dove suo, esalteranno fino alle stelle dice: la « rispetto a di pregarlo del Le età ora che si non avrà posterità il tanto suo nome ma maggior sia della quale gli pare degli seppero medici per ? Ma » (*^') il proposito questo tiranno; primo che in e e fiorentine verranno df risoluto può nominare quel principe, che ereditario altri si sforza Caligola carta gran virtù, l'animo quell'uccisore del tiranno, che ora principi Non « prima divenuti spiega sentimento il studiarono delle sedizioni anche dalla ai all'orecchio: bene tanto pratico, siano il canchero stato Vettori, la sola principi con Tacito, che portare della maestro dato aver, role pa- altrove, parti perdute degli Annali curare per queste Apollo rifiuti perciò che grazia, i vostri tale. immor- la pone qual per i secoli Tiberio, Nerone, fiorentino al tal atto Tacito duca) riceve e Boccalini scrittore modelli le tirando tutti per gloriosa dal accusar imagina chiesto voi di riscrivere a a fama sentire d' come Domiziano, aveva singolare, a ovvero l'Italia ora veniva con- floridissima della quale la verità il malizioso ma allorché, fingendo del dalla gli veniva cui a però pensiero, suo che, sociali (de' Medici, primo meritato Spiace Q^^) » condizioni fondatore ornamento e verranno ; quelli felicissimo toscana, splendore il coprire spesso signor Cosimo Il stato consideri camminava, insidioso, e cenere apparentemente essendo alle riguardo un o tiolpi. (( che all'adulazione,si politica contemporanea, specialmente avuto dei inclini della trattando BOCCALINI. possieda Lorenzino lo cora an- lode, quanto sepolto. (*") » TRAJANO XXIX. Se — nel Boccalini, levandosi veniva da del è che nazione lodando la poi il tanto azione vestire, nel si non di nazioni dell' universo. sempre i straniero; volesse riscuotersi anch' della da collo. P") per » volta l'una anni di monarchi stranieri contro ('") Che se la le per lo scrittore per duro dal Italia congiunture gloria usurpata strazia al e sente pre- quel giogo di insanguina e combattevano l'ambizione patria, anziché crudeli famosi e sua scuotere altre loro perosissime vitu- nostra della agi' Italiani, che il sangue la e nare, ragio- profondo letargo, suo l'altra spagnuoli, Maledice contro dal e e liberare difesa a nel divenuti Se le tutte singolare più barbare a cia Fran- ogni altra proporzionate spargevano peggio, alla felici vere do- propri ;(**^) di esser sapranno trovar tanti in e le esclama: il ferro barbari ferro, che si una libertà, sua i questa (•**)» Chiama ed ella impugnare confini, e di di tutte popoli, che giogo saprebbe posti dalla^ esser nemica a scuna cia- padrona arrecava mangiare vergognavano scimie per che un ha essere privi gl'Italiani, che erano nel ad e dentro capitalissima di diritto,che pure tornar straniere, diceva virtù conformandosi determinati o velli, Machia- del dell'indipendenza il sé il P Ammirato, e costituzione gloria infinita,che mostrarsi nazioni alla sostiene esse rimanere ognuna dottrina proposito osservando di il Lottini scostava, base Egli ciascuna a si governarsi da a medesima, natura sul prima civile. reggimento sé la libero governo Boterò, rinnovare questo, a nazionale, di il quelli poi vieppiù tutto del concetto sopra a 79 BOCCALINI. genti per marchigiano e il o, che la sua non il e capriccio* è tanto tà. liberabbrac- 80 TRAJANO ciò arditamente, disegno delP d'Italia, si coni' le fosse che il dovrà immediato, massima? Il avendosi fu indotto facile venire dalla dominazione del capo a credere a quale col principi naturali che pure questi formino, gine vivamente Si"ettava di pertanto chiude la Pietra alla generazione nostra effettuare il subdolo e gevasi il s' il Boccalini era di finzioni libero del contro un illustre Emanuele nando pompa già nazionale, guerra velo Machiavelli, più leale E per tale male cui apposto egli politiche, ora la Spagna, antenato in solenne il di 1' con quel dai suo Parnaso virtuosi di gloria mensa im- politico un non dei vol- cui a re dalla rispetto a non quella aperto linguaggio si fatto era auspic^e delle sia tutto tore bandiduce II, Carlo Emanuele vigile guardiano di patria.(*") » poiché come Vittorio ima- sotto il trasparente ora additava ; vuol una sommo il ma cari Gerione quegli era quel del paragone condottiero indignato cittadino, e I, che di del a signore, qua] stirpe sabauda. vigorosa con questa disegno in altrove della la libertà assicuri più tenersi ma egli dice fiorentino, scegliendosi però fiacco di espressiva, « quel fortissimo solo, che corpo un di di liberarla Esso com' e concordia allora intento legittimi; e pratico la con all'Italia politico, raccomanda questo, politiche stato supremo straniera. vigoroso discorso, i suoi che sarebbe d'Italia gli stati condizioni delle patria, si è fine un pieno tutto della vero proposto dall'esame que' tempi ch'egli, grandezza col dell'unità ancora della sentimento Boccalini, ciò per per fiorentino, Segretario quello tenere contrario •di tutti il come indipendenza del era BOCCALINI. Alpi, imagiacclamato il mondo con primo 82 TRAJANO fra tiranneggiante tiiiiidezza per .queir impresa Genova BOCCALINI. noi. Ma esitavano, o all'audace forniva lui tesori, i duchi di il Toscana, nella il di granduca medicea casa isterico di da vincersi oltre Venezia, benché risoluzioni ostile f si ne' primi Paolo non anni dalla lo cercò orditagli in repubblica. la gare toccava prima faceva cascare i Francesi tenerci non alle la la libertà vi abbiano da e loro, impero di ma tutti dopo- e, driennale, qua- germanico congiunta sopire misteriosa in eccitoUa nefanda. feriva parte. Questi sti, tri- Torino, in che colpo, anche Temo divul- Questi « un una della a veneto è anzi me, che anche concetti mortificati, e per conseguenza é che s' accordano dottrina, in a congiura sterminio a d'Italia. di successione si fu radici; questo repubblica, bassi tutti dipendenti all' egli all'ambasciatore dare sempre guerra dalla nome della e proponeva però uscire quella presto cospirazione audace volevano volle Emanuele Carlo Invano chi più calore dagli SpagnuQli, seno diceva e ficia ponti- Spagna; potentato Spagna ben il terrore qualunque di grave corte neutralità; testa alla essa Emanuele, pace scorcio far per di contro Carlo timida tolse pretesto Monferrato, unitosi Sarpi, sua su che di quel con finalmente che contro mezzo un alla vi fosse leni, ve- l'Italia stu- La » propri i di da sottomissione repubblica, benché adoperasse in (*^*) anche allora C'^) senato suo animose alla vi nel che a sé stessa. consigliava la servile onde o soldati, e levar per Savoja; i armi questi, a noti, fu detto saggiamente diavasi di Urbino e di nemico comune ben pericoloso principe avversi erano armigero Piemontese. al Parma governi italiani gelosia per ed contro altri gli di 1 Francesi Spagnuoli. Se avessi danari e la guerra, per metterei tutti costoro la spada; da tutta figliuolea sue Modena fatta ciar cac- a 1608, maritate aveva a principi italiani,il duca di Mantova, pensiero che, con eglistesso diceva, una ingiurie dei dalle proprie dagnata gua- A questo fine paItalia.(*''^))) recchi potesse più fortemente si d'amore, comperassi non riuscirei fors'anco e questi, come con sostenere per durabile,perchè e due il duca e se capo, prima, fin dal anni di questo onoratissima pace con due S3 BOCCALINI. TRAJANO vicini difendere catena le » potentati,('**) cose atto politicoimportantissimo,pel quale ilBoccalini imaginò che si celebrassero ne' suoi Baggtmgli Parnaso. ("^ namenti coli'ambasciatore A solenni feste in questo fine dipoi nei suaccennati ragiotri- consigliavauna veneto ^ • plice alleanza ed il Piemonte, acciò, formato stabilita restasse di tutti. Ma libertà si rinvolse era non debitamente XXXI. — secolo assunse La sia stato e allora anco la sua le catene mezzo è pur letteratura per forti, con- bello quél politica,ed suo periodo è così dai moderni tici cri- politicadel cento, sei- illustrato.' nostra signori,se 0 secoli gravarla. Ma quella generosi la e letale silenzio. Non suo deplorare che questo a importante del altri due per è pui* bella veramente ai l'Italia rivendicasse servaggio doveano tempo, sorda nel nuovo difesa la sempre per Svizzera della triangolo equilatero, un Venezia, di fati che nei indipendenza ; del i Cantoni Venezia, tra letteratura non precedente, nel fu splendida suo breve maggiore ampiezza, e prese come quella rigoglio però un indirizzo più 84 TRAJANO conforme alle condizioni dall'una mentre della indipendenza materia dei alla Chiesa. si cimentò e di affatica. Non ebbe colloquio, che di medesimo di cui e e politicò,ma ancora difendere del qual mi piace \Senezia in * memorabile col da la relazione lui doge. Perocché,* avendogli al la contro le argomento; manifestare esiste nella spesso un'esposizione tale egli ebbe 1621 principe francese addirebbe a che far conveniva non religione moderno un la mantenere per per diverse la cielo, e da la di stato, tal materia Camillo iirtarsi via ; possono Cristo di però il governo e non di su medesima strade, il regno e bandita incontrare possono replica, che una uomo italiano Parlamento, in fece Dante, formola celebre camminano ma fare succosissimo tratto che, non se repubblica. Solamente sua Condè, di concetto per dottrina il politica, il sapiente veneziano, rinnovando libertà si scrittore nel minima cosa di e essi, e talvolta con in Stato profonda si trova di Sarpi presentatane il detto del come breve principe luogo a primo allora affilato; prova occasione riferire un di e a il gravi dottrine solamente controversia stretto qui altra dei diritti dello armato sottilizzare della nel costituzioni odierne teologi di Roma, consultore la vitale nelle discussione è il concetto e Sarpi, di rocché, Pe- moderna. dair Paolo necessità non rinnovava quest' ardua coi quali egli parte In disputando delle società Italia,si estendeva ragionare un della d' gravissima governi, della BOCCALINI. non non è di per via Non « quei, che urtarsi, religione cammina stato a' dì nostri quei, che ma si prenunzia. Cavour: se né e ben vanno né questo per mondana, modarsi; inco- mondo, via e leste cenon TRAJANO mai può appetito di cammina per vie di mondane, riguardo, fraudolenta. parlarvi delle furono anch' essi vieti dommi letteratura alla nelle in disegno di le genti, dal volea quale perciò egli la tanto intendeva gì'Italiani quello Nembrot ! eh' » consentissero, del su lo cattedra e ed zio, del come fondò la Esso, non secolo espose dottrine nuove nelle scienza il tro con- dire a nella mei giare lumeg- filosofia civile del la che cattolico a titolo : chigiano mar- ospitale Inghilterra, riparato dalle persecuzioni religiose, avea scorcio Italia le armi prefissi al mio più giusto Sarpi tutte su Boccalini, chiama Gentili, che Alberico dove ben avrei quella con i limiti Q^'')Se vagante stra- suo l' intera dal argutamente esso lose nebu- Spagna, al di impugnare a di gando va- a papale re che andar quel con sottomessa cubrazioni elu- materie di del diversamente invece esortava loro abbandonarsi braccio dei metafisica alla supremazia se sdegnosi e amano il secondo una sostenuta di e ispecie Perocché trattando volentieri astrattezze utopie ; più gegni, in- dano Boccalini, Gior- del anche civile, e sociale, più scienza qui ragione scolastica,nelle attengono ma potentissimi arditissimi filosofia si però divina, Campanella. novatori della avrei similmente Tommaso e poi altri conviene non non di due dottrine contemporanei Bruno meno certo un religione, che di cosa a è vi quello a e come Tanto ('®0 » ben ma mascherato dominare alcun avere l'altro; incomodar 85 BOCCALINI. di in altrimenti libri umanità, scienze del decimosesto non e naturali insegnò dalla perituri altissime precorrendo Galileo al Gro- al Newton, diritto pubblico intemazionale. che Boccalini, ha il avuta per 6 86 TRAJÀNO lungo Marche nelle assai finalmente, oggi ma fama tempo minore tutto tutto, rivive nei de' suoi fortunato più meriti gran di tributo splendido uno da sopra BOCCALINI. di ; lui, riceve onore recchiatogli appa- il mondo civile, e, ciò che divulgati monumenti vai della sua sapienza. XXXII. Se — ci» non giurisdizionali tra la Chiesa alla meditazione luogo nei 0 dei dei libri dotti popolare. Quell'altra della la vita della persona civile, e nazione fantasia penetrare la rivolse sul esagerazione certo Machiavelli col merito gravi pei dotti, sotto forma delle gazzette air zione brevi esso fantastica così a questo compreso d' Italia e a polemica, Accostando riuscir bisognava neir a rebbe Sa- alla pari agli come pei letterati ragguagli e quasi questa a e maniera letteratura mostrò intento trasfondere tale quelli 'dettarono disteso il Boccalini comune che a E bilmente incontrasta- considerazioni odierne. intelligenza ben ragionate e della e lui metter Perocché nuovo. d'ogni restauratore. politicidel cinquecento, ha un e volere rispetto ; ma, altri scrittori trattazioni seicento ade« tosene Boccalini, fat- il nostro primamente del popolo. del traente, at- esplicazione sentimento del e mente diretta- capacità ordinaria menti nelle sua produrre a graduale sua forza la cominciar natura per stessa, alla con essere suo sioni discus- grandi politica, toccando nella il però, più generale parte proporzionarsi meglio Stato, serbata politici, ha nelle o può letteratura guati effetti doveva ufficio né lo e dei e scienziali parlamenti, delle controversie questa materia della di aver reden^ ravvivare nel cuor della tale riguardo nazione moderno. Dirò ebbe qui i suoi scrittore che frate un Simone Boccalini i torti dallo impotenti e perituro. Né due i vizi del io lo quel di leggieri. di secolo si fa Il Tacito, dopo opera più da pensieri dilavati in maggior maraviglia secondo; perchè costui, giudice, in dei censore ardimento, voluto aver le teste altro e se despoti, che falsità,di cui la » ben di V con nunziarli an- sti ingiu- libro La letti in un » sembrata pochissimi con parole^ ciò che reca affetta di mentre al volle, non il questo risponde la sua ne scrisse il libero esser Boccalini come peggio quel magnanimo maldicenza è cosparsa aver di vissuti siano essendogli applaudire Di mai pubblicati, i Comentari far gli voglia anche alzare detti? più riguardarla. (-^^)Anche tirando che par coronate. non di luogo Italia, giudizi suo politico e sdegno e di profluvio un in non poiché quanto che, da alle stampe, fu che messa che oratore per Bayle, fatti nel fossero Boccalini, soggiunge del ; accennato prima che manoscritto, fendere di- i il e stesso di voce questi nemici, confutare manifesto primo del nazionale francesi, l'Amelot soltanto Morale tenebre a la morte liberi con diritto Dirò canonico spagnuolo governo m'intratterrò scorcio e la fioca esso nelle del allora, un dopo e tura lettera- li ebbe ('^®)e denudati lascio queruli, scrittori su di loretano volentieri Vicenza (*") poco contro e scrittore Ben da per e popolare questa che ; parte del chericato? dalla di Benevento levarono allora tradittori, e con Ruggieri Bacci patriottismo veramente anco come oggi, specialmente come di i sentimenti egli è 87 BOCCALINI. TRAJANO fin su giudizio alle tante rassegna carico i troni non di « e su diremo inesattezze intorno allo 88 quel secolo e (*"')Ma ben di sopra le nazioni presso grandissima le per mani anche ma degli oltr' Alpe Olanda la Pietra del decima in Europa, studiosi non solo straniere, poi in lia, Ita- mano- divennero faceva ne quest' opera in la e tradotte erano l'ultima e vano corre- esemplari e politico tempo Comentari, suoi se la e breve stampe, 1669 se Italia in e le edizione, di sentenza con nel Paragone lingue salì 4,di Parnaso tantoché popolarissimi, di moltissimi (*^*) i Bagguagli scrilti ; civili stessi pubblicati la ebbe egli cui a politico.Degli fossero che prima eh' fu finirei sì presto, io più reputazione, scrittore altra né esso; registrare gli elogi, fuori, come BOCCALINI. italiano. scrittore volessi TRÀJANO in recchie pa- tino. ift la- anche 0^^ XXXIII. L' efficacia — Il immediata. la med^iraa e della al Né si noi de' ricordar basterà Ragguagli che, sebbene di non armi congiunse lui e durante le esso allo di lui gnificate; si- aveva strepito delle l'opera della e suoi, gna Spa- scritti dottrine resuscitata fra i la ne' suoi anche fatta lare. popo- anche ma la forma adoperava aveva tra sorsero cui gì' imitatori solamente de' contradittori A quale tresì al- ma morire guerra profeta. Ma delle suono politica,da letteratura della fantastica, in allora battaglie quella pochi seguaci delle non forma e di cialmente spe- opere grandissima, prima di Savoja, due queste pure Boccalini banditore stato non principi di il duca e era i veduti appena fu Italia in di stessa. cuno al- (^°*) primi, qual continuatore Parnaso, Girolamo aggiungesse né alla Briani modenese, forza,né al lepore TRAJANO 90 d'Italia « altro per so io ha morto il di onore, giorno le dopo si venuta Machiavelli Boccalini, per secolo un finché Alfieri, scrivendovi Vittorio unità, libertà. la letteratura nostra il finché popolo Emanuele, italiano dal sventolare rinvolta verosa, pol- e d' Italia al sole più chiare a sanguinose dar non alla note nell'età pendenza, indi- odierna le battaglie ; quindi più tregua auspice mano, ebbe non nazionale, già nuovo (*'°)Quindi le e le armi con letteratura politica ingigantirsi ; quindi rivoluzioni grandi tutto di nie* tiran- degli arcadi giacque mezzo e nazione. delle mano dipoi fatta e spiegò la non a riscatto del bandiera né fanno, propri vizi, ricadde nei e il braccio e della il peso sotto e pascersi a si non libertà la per splendore la dal inalzata rivoluzioni le che alto spirito, valore di languore; quella gagliarda nel svigorì ; di e il volere senza domestiche e breve un Ma fatti,prostrata di poco a nascimento ben ; che a' cavalieri e pensiero più guerre straniere poco il appello? fa chi a qualsivoglia stimolo a moltitudini vincono spera? di giorno. Q^^) » per L'Italia, a vile solleva ne delle si senso lo principi a' plebe, la che chi da Parlo, egli dice, BOCCALINI. e sé a duce stesso Vittorio quel glorioso vessillo piantato ^ Campidoglio. sul 4 XXXIV. vinto la con corto a torto sorse Neir volger di e E la che tempo, allora nell' altra su seicento. si la con spada parola ha.avuto forse mai spregiato allora, una prima parola. suoi, né i martiri in Ma — ravvivò palestra in maggior avevamo anche essa copia come, i principi Il pensiero scientifico pensiero nazionale. il di la manifestazione quel sì della TRAJANO verità fu suggellata dàlia apprestati corona. Per Campo di a la processo quelle dell' Paolo verità pugnale, Trajano veleni. Felici noi, in cui si si pensa di San Giorgio scrittore che i fastosi dei il di nome doloroso, invano Ai natale. Marche italiano e ogni la del suo VII paese e si esalta Polonia^ scolpita.(*") cittadino, antesignano della moderna più città qui dell' arte, che nel Loreta questo è stessa sua im- porti la preziosi tesori, di invano Ma, ciò che ammirare mostri dinò or- di lui ; si cercherebbe basilica, ove sì e memoria a nella per maestosa ricordo di fu mai agli amatori profusero perenne gode e dello ossa di sé pietra, che si cercherebbe di non Trajano Boccalini. credenti da convengono un'umile caro il popolo italiano non dogi sì chiesa le serba la coscienza la causa, ciò che ninno a bella La in Venezia monumenti quella chiesa genio preparata quivi,un'epigrafe si fosse dire e tempi, in sconoscenti migliore. aneora si ponesse Tra delle vuole straniero, Vladislao re qualunque presso si hanno ci Maggiore ma, dentro ciò che che misteriosi vivere a ; per scelerato di perisce di giunti del torture trafitte le marchigiano. ("*)Quando diritto,un per strazianti più dimentichiamo riacquistato aveva con tortura; alle non sente siamo sorte questa prezzo se Boccalini che non grandi, in rògo sostiene della anche anima pensare ! Ma quei Campanella e, Sarpi e può il sale della e Galileo, già canuto, è sottoposto il massimo a tiara Bruno prigionia gli spasimi supplizi coi e della Giordano verità inquisitorio corpo, tirannia Fiori, e Tommaso lunghissima la verità violenze le con duplice la 91 BOCCALIKI. com' suo bel mezzo fede con essa e il blico pubramente ve- grandissimo letteratura cri- 92 TRAJANO tica r e politica, Italia, dominazioni r illustrando fervido martire sotto gemeva Italia, i ingegno, BOCCALINI. del la pensiero più straniere. Fra oggi libera, monumenti gli ladra i scriva finalmente quando corruttrice e delle della martiri negletti renda nazionale, il di nome del suo il denza indipen- debito lui, robusto e, e onore. F NOTE. (*) Delle seguenti lo Opere del Boccalini in si citano note queste le edizioni : «e sig. Trajano Boccalini del molt'illust. et eccellentiss. In romano; Venetia, 1(514,appresso vanni Gio- Volumi Guerigli. » contiene di Parnaso Ragguagli De' due, in 16*, il primo dei quali,di pag. 478, prima, e il secondo, di pag. 453, la Centuria la Centuria seconda. 2® « La B ila» eia politica di tutte (Ginevra), per Giovanni Castellana Sono politiche Tacito, il Vita dagli La medesimo di contiene di cura la Pietra (*) hi 1568. più ambizioso di Lettere raccomodate politicocome alcun stesso di fa ne di lasciare sé, ch'empi stalla, vi fece stabulum di modo fare in della ogni che, avendo un' onore, arme testimonianza dealbavit; che e con una divenne fece ; fu fattamente Bi' signor monera ria luogo memoepitaffied elogi santo con sue, il che XXI. nascita nella patria, sì fatta imbiancare sua stampata lettera sua genza dili- quella città,incomincia governo suo d'arme cosa ruinosum troppo (quel) Con- secondo dalla è volume documento libri battesimali dei il Boccalini lunghissimi,di questo Le di politica, I, pag. 360 : « In Loreto, mio Vincenzo Casali, governatore, il quale lancia May. allegatoalla antico Ma Du del paragone esiste illustrato il tutto : terzo non nelio Cor- pagine (48 in tutto). del politiche et historiche numerazione « di politiche sopra politiche sopra la in fìne di Agricola, poste alcune Annali ricovrate, ristabilite e Gregorio Leti. » In questo Lore.to il poiché col autore autore, e anche Osservazioni le ni: Trajano Boccali"Widerhold,1678. » pag. 508, contiene degli Considerazioni le medesimo distinta una terza parte e libri signor cavaliere Ludovico del la Vita sopra hanno volume, i sei sopra del Agricola avvertimenti siderazioni Storie di Opere Hermano parte prima, di seconda parte delle Giulio di la e libro primo in 8"». La volume parti o tre .le Osservazioni le la facciata della grande iscrizione,che derio quel prelato per desi- ridicolo a tutti. » 94 NOTE. di (?) Giovanni (e Boccalini da Ridolfo Ciò e Pio risulta i questa, da ad nella che risulta annuale sale da la Giovanni iòidi Gh l'uno i finestroni del di cui 4o due I, apostolico, introducesse delle distrutto 198, pag. ottimo padrone libri (*) Nei del secolo matrina una Giulia. Con libri stessi non di la messer un é Trajano. di ddV Santa si e di Giovanni Tommaso che entro sotto é per ai essa v'è non da data registrato abbaglio libri adornano ; S° nel V zione ultima- loggiato Bramante, del facciata suddetta Biiancia cardinale ; ca^ politida II, 207 voi. periore su- Carpi ; e più 51. alla nota appartenenti alla seconda registrata volte talvolta anche anche apparisce mai credere Boccalini la che entro detta Architetto, Casa, sero v* introdus- per più trova tista Bat- superiore nel riferiremo Loreto, patria. È battesimali, Per » sotto succeduti Pio inoltre denominazione della improbabile padre deciraosesto, moglie « Casa, Giovan da nella Ridolfo Santa costruire disegno padre suo vino, 1580. architetti della disegno stipendio del della a dere cre- lini Bocca- decembre egli al a dì pane, chiesa che non documento lo degli stucchi, della se Giovanni chiesa parte pare dice: battesimali della nella lettera, che questa l'indicazione il 22 Ventura, dove nomina mio Giulia dell'Archivio appunto di poi 1556, dal continuata modificazioni dove nella esplicitamente metà là modo cominciata cupola anche Trajano fontane. a della dico provvigione nel disegno il sottoscritta di della morte Palazzo aveva mori Lattanzio ; 2® suddetto, attribuito era la e lui, i quali a recavasì documento ogni quindi e sua da modificazioni internamente di la finita e l'altro dopo varie né 1570 direzione, dopo sua casa !"" la facciata : nel disegnata la che Il secondo trasferimento Boccalini attribuiscono si esso fu oltre tera let- qual poiché inclinerei architetto una governatore nella occhio, Ad tro Pieè 1556; 1555. di stesso ottobre sott' del data scudi, legna. Ini la All' ufficio di 345 e ho del essere certa Loreto. a che copia debba 21 Dotti Boccalini, all' ufficio del di dell' Avv. 1555; di architetto. nomina Casa. tali documenti De Giovanni data in stesso di !• settembre l'ufficio di cortesia Gasparo a del alla primo nale cardi- Santa dall* Archivio cavate devo Il raccomanda e formale cardinale errore data assumer patente primo città. in Casa, colà Loreto, ufficio dal nell'Archivio conservano notizie cardinale mentovato gli presenta la di della grafi) bio- neir chiamatovi protettore si alcuni Ranieri Loreto, che altre detta di Santa allora A le come scritto maestro a di documenti hanno come concittadino, suo quali, del della e' è Casa due Giannuizzi lettera dal successe Santa libri battesimali dai è Carpi della architetto già Antonio, non e aggiunto che questa madre di aprile 1580, un Adriano sia stato medesimi, scritto negli nei Giulia per Adriano fosse Negli compare Boccalini, anni libri il cognome, Trajano. 22 come donna dove invece 1617, 1620, 95 NOTK. I à ' 1621, 1629, Boccalini è nominata Una di e Cj (•) G. M. 1375 pag. vive Bilancia Nel tuttora in nei libri detti, sud- vari nomi dei tanto Loreto ha cavalleria fino durato al presente, donna. una 124. politica, I, Degli (in nota): di capitano XVII Caterina una compariscono Boccalini Mazzucchelli, ec. secolo mortuarie tavole famiglia essa Serafìni Rocco Loreto. nelle quanto t in battesimo di comare di moglie romana, (ducis equitum) Boccalini. qua! scrittori italiani, t. 1762. Lorenzo Crasso, Brescia, — III, II, parte Elogi f , d'uomini letterati, Venezia, Oltre — gli scrittori, che hanno del parlato tomo VI, pag. De' suoi C) Giovan Battista a nelle Scuole menzione politico: a Ho nelle Scuole dì letto nel e della ed alimentata nel Univ., Univ. di Roma Collegio con cui affida Pietra del gone para- di foglio intrinseca nostra Bibl. lettera, della il piacere con la Bologna nella di ^ -appresso, Biogr, Diz. Bologna di citeremo e nel il manoscritto Rinuccini « qui 159-162. 1, p. 1. il Coronelli principio sul rammemorarmi serve anche Noù, La e citati il Remondini e studi fa Combi abbiamo Boccalini 317, il Boccalini 1666, V. S., perchè amicizia embrionata di Roma. Collegio lancia (Bi- » politica, III, 134.) (•) del in Mi a servitù quale, Alberto, fortuna. maligno, ingégno r dovea una monarchia suo conoscente, capitarne e allora uomo (Bilancia politica, I, 446.) il cardinale (•) « Si trovava che ancora mancò notte che, dando in impazzisse. Ridolfi ('•) « Rinaldo nello scrivere I, 39S.) Io ; credo Mureto, eloquenza cui morì, e rari e che insegnasse dal civile sebbene in soverchio e Marc' ora 1563 al io non quel Collegio Tasso, e di Padova ch' an- di modo fu bellissimo nel l'altro. Antonio sia insegnò 1567, applicato al poetare valeva maestro l'uno studio » trovandosi piacquero suo un cagione ingegno, scrivere giorno politica.) (Bilancia mio lodi il latinista, che filosofia il diritto soverchie hanno che poesie, in di fortuna. allo Tasso, (fu mani nisssuna Gonzaga Torquato maniera suo » questo sommo poi credibile, che col che poco non che alcune affaticasse signor Scipione, al ch'egli e facesse studio, allo egli Scipione giovinetto. Occorse ancor e convertirsi e nelle di e tare segui- idiota il mondo che il dominio privatissimo trovava a- uomo rivolta in tutto si diede un intendere ad andar universale da aggirare gii diede che 1583) anno non il fratello fatti si solamente ebbi Padova, di Malatesta, disordini molti si lasciò studio Giacomo per Egli perciò ma allo marchese signor alchimista, un questo del casa chiamato pessima d' che, trovandomi sovviene nella alla abbia ancora e dire^ Marc' Collegio quindi e di il Ridolfi. fino alla avverare Antonio politica, il celebre nel filosofia inodo Marc' {Bilancia » al tonio An- Romano 1585, storia. la in Ed cosa, è ^ 96 NOTE. 1579 cembre redi di v* è libri tanti architetto. studiava legge, acquisto sé. per è essi figliscritta dei lettera dalla detto « e Mandosi romano (**)Prospero dice di lui: Centuria Lazzaris, De ('*)Il Boccalini nell' avendo sì in sacrilegio»guardar altro un luogo speso (") al in una Nella III, 1), qualificò nel frontespizio stampati anche i Bayle {Dictionnaire Bilancia (") Agricola Julii, è incorse veramente il Davanzati lungaggini ('•)Ciò Boccalini, Dieci, padre nel quale rimasti sono {Delle Antonio voi. IV,. pag. si dice due Iscrizioni Cicogna 355-372, n, a fra che di altre veneziane cittadino 284-.) In città di luogo rore er- rimanente esse;n- abbozzate. Aurelio, figlidel Consiglio e l'altro illustrate Venezia, dei benemerito così Ridolfo della Gallia stesso Del veneto e Forum Agricola, solo «Di dice della Nello Vita. r^LCcolie (nota. 20). latino nome Fréjus, cose: veneto, un Il Boccalini al lui dam, Rotter- 30, 31. e si romano Caddi Ridolfo chiamato figli,uno da Jacopo Vita litica, po- tale e premier, sieno 1627 del le la Ili], (nota 6), Pietro tome detta entro per dicevano Agricola. la su pare decembre povero Parnaso Lo dal di Boccalini supplica una pag. come patria ridondanze, da scritta nella Aurelio.» e risulta e errore traducend.o del gregazione Con- (fìilancia Crasso note) in al Friuli uomo istoriche, di 161H. Agricola, fu Considerazioni queste dovi cosi « In é finalmente non Io (Ivi,pag. critique, e indótto Friuli, comune che ntarbonese, ; in IL XVI e et E romano Lorenzo Boccalini politica, nato che Artic. : Ragguagli 1612 historique anche era nella grave e mezzo nella similmente figli(nota,11); molto politiche stesso nel al poiché quanto quali a' Io, « (/vi, I, 248.) » de* suoi Venezia a Lears, 1697, sé ; (/vi, II, 271.) » sua si chiama romano 1682, politicai I, 298.) confessione Lettere sue Cen- sottoposto e venderle a causa una scudi. chiama periodo, secondo stesso delle prima mina car- di Roma: Roma (Bilancia » Roma. questa 130 veste et Romae, : porci selvaggi, irato. ebbe di importanza senza i occhio « emicuit, territorio da fui forzato terre, strade Boccalini del scriptorum, nel discosto poco che soprale ho possedimenti con dice 16).' (nota romano da 41.) guastavano esse risulta quale nella » etiam nobili che facesse ne legge biografici valde Mandosio prima, certe in romano cenni ne' Boccalini padre 1627, del romanorum Isola, luogo seminava cadere {Bibliotheca avea Farnese, cardinal » Prospero auctore sul egregios poetas scripsU. plura turicR, Inter u. poi il laureato giureconsulto gentiluomo baj. quattro: figlio Trajano, pel che fosse alli Pagati « Giovanni messer verisimile Trajano Che pagamento: servire dovettero essendo non a i6 de- la data sotto quarantotto, venduti legge libri Quei » di scudi Giunti di Casa, Santa mandato il seguente Thoin^sso messer per sono della Loi'eto, neirArchivio (") A 1834, Bilancia da frate nuele Ema- Picotti, politica^ 98 NOTR. ministro, un invidia. ed (") Giano aliis ac prcestat, fuerat, Nicio fiebat deferrentur, beìie nimiriim gerendop quoe ab illorum la politica, (*•) Ivi, 443. Clemente (*•) t Papa ricordare posso il protettore avessero ('*) « Mi veduto Antonio chiede e loro Felice in più felice per grazia quello in vero per quale, dopo i aver trattati trattargli a del zio. D nel di in » stesse (1. e). ogni (Ivi, pag. 441.) Èssendo 1592, il Boccalini dunque di pi^imo Clemente avervi II mio cenate me- i suoi negozio, quando (Ivi,pag. » VIII, 429.) molto ma Aldobrandini, del pontificato zio vigilanza, seguita del pontificato anno Vili scriveva cuno alordini obbliga tanta con non mecenate a cardinale il altri le^rato, disse arduo anni fosse io politica, II, 231.) obbligo. Pietro corte questo di e al modo vollOv in non Clemente fu dieci per il quale ed estremo per azione quella se come utantur, Le libéralissimo in nipote avuto * Boccalini politica, I, 197.) fanno che sua avere grandi negozi ora ogni IC). in Francia ubbidire ad violenta (nota il mio andato gli Bayle mendicanti Aldobrandini cardinale etc, Ridolfo (Bilancia essendo {Bilancia » il e lodi, religioni de* che, Perez. Pietro servitori, di molte Aldobrandini Qua- hominum esse imponunt^ benefattore, cardinale.» sovviene cardinale Pietro tutti le (ria da IG28 Cicogna mìo cumulo che permettere dal Vili, senza ut 36. nota febbrajo riferita Dieci, aliena. theologos (1. e.) multa, 433. pag. il 28 scritta dei Consiglio Qui « injuriis qucerimonice (Uiis atque nella prima Apsius ipsi quas sed essent dicifur il Mazzucchelli lettera Lettera ; commissa paruìt, non quo medicos (**) Bilancia (") de fieret, fere legibus, pag. che profitelur admiìiistratio rationibus crebroe proverbio ripetè quindi (**) Vedi altro Boccalini magistrum ac UH ipse prcRceptis jurisconsultos, accuse sissima danno- e porta non del scrive ducem quorum Romam nihil qui genera, così suis ut ac odiosissima cosa ; airoffìzinle (1.e.) oppidis, commisit, mobrem anche Eritreo iis in innanzi (Ivi, 215.) » regendis, ajunt, il oltreché reipublicce se «t inginocthiò s' principe, al odio gli salito al parole queste cato pontifi1(302. nel . Il Aldobrandini cardinale nel 1598 rivendicò Enrico Vedi anche molti ho veduto Campidoglio per debito Egli IV. ec. Ivi di Roma, civile il e di nome Clemente Ferrara, il fratello e nel Cinzie Vili 1600 nel benedisse ri- 1610. , 74. 66 : In « a nella pag. visita figliuolo aveva dove Roma, del il tribunale stesso a di 1621 nel pol.^ II, appresso v" che il ducato morì politica, I, anni quegli Chiesa alla Bilancia (?•) Bilancia fu 328: delle fatto sono governatore «Mentre carceri.... carcerare io era fu il dice giu- stato della città, giudice che trovato padre, in t- 99 NOTE. politica, l, 119. Bilancia (••) (") Ivi, I, 159. (»•)Ivi, I, 23i. (") I cardinali morirono ambedue 1617. Paolo pontefice nel VI cap. delle la di libri, in sette e*) La notizia da due risulta cardinale le lettere del 111.^'» È venuto di fatta quali è a trovarmi in bavere a memoria in data ciò Boccalini eh' in io che divisa mi Argenta al Gaetani delle si quali io Avendone Roma. Borghese ottenuta pia, co- (Roma). Oss."^« il S."^® Trajano la Boccalino Spinola bonificazione. Y. destinato prevalere si mandasse in piena satisfazione, eseguiti gli 111.™* deve S. altro ad gli che molti, alli da habbia egli prontamente era tore governa- persecution grande, 111.*° mio egli renissima se- sotto: della cb' in la e d607, Bonifazio cardinale Borghese Mons. a materia grazia concessa 165.) Marcantonio dettomi et potermene per don S.'« mio piaciuto miei pag. si colare parti- V Paolo d606, Borghese casa qui R.™"" ordini cbe di e app.° npn del cardinal Argenta, dal Istoria Sarpi, minio do- cui di contesa, i605, HI, dal al atfetto CafifarelU-Borghese, gli autografi ambedue Al lib. tenuto inedite principe pubblico - vien dell'ufficio anni venna, Ra- a mandatovi pontefice gli 1624, la (Paolo sommo Venezia nell'Archivio cortesia il Mirandola, Scipione conservano per di ardeva allora legato bene poco per Discorso. tra passate cose teneva quale questo repubblica in Io anni 1683, nel primo Boccalini, del morte il parecchi Caetani Bonifazio e Boccalini, fu ultimo la dopo con il dopo V, perchè Venezia, di Roma Qnest' fin 1606 dal parla in nel il secondo Scipione Caffarelli-Borghese gOYJ^^^ fu questo negozio mi havendomi Argenta. Onde in viene ad e haver adempito il quel luogo. Ma quale principalmenter fu posto in io so che si pigliano altri pretesti,se bene questa è la vera causa impulsiva, per la quale se li fa contro, e so anco eh' egli mostrarà la sua integrità, e potrà giustificarle sue fine il per azioni molto ma 11 un male luogo bene, con è intender che Argenta, come vorrebbono et di conto per non ho non giudicato causa gnita, coquelliche si querelano. cosi lui, come il Boccalino Magnate, nessun quando è troppo dove vi per eminente sono superiori poterH strapazzare ingegno alcuni, che huomini da far fare e per fanno poco, a modo il e 100 NOTE. loro. Baccomando carichi, in della degno è sua •governi et Apostolica, e Sede finire Y. a persona maggiori utile con chi di honor con caldamente, protettione, et Di la mano, 18 di Settembre Cardinal -• • I1L^« 160S. riverenza Oaetano. eh' ella 1."^*in una mia che il Boccalino. nel un servita^ è di uomo dove è di di voci mio III."^ sua Sarà giustificatiòne. di Spinola ha di sentirlo ragionare, suo molta dalla benigna si compiacerà et per Di fine V. Di a lo V. fede alcuna non fare solo fra Ma della sua si de- se dal diletto favori la a me ricevuti 9 di Novembre mano. R."** 1608. Hnml.rao U ed Card. ella med,* Rav."a Il dì di et quellieh' fatti humiliss.** reso Mong. di lettere di S. 111.*"* annumerare come sapersi difesa havrà huomo g.'% sua fortuna gran solo S. 111.*"* mala. alla F innumerabili al Boccalino all' ìn- l' ha che la quale 111."**, non qual- di il azione sua stata scopi*irà pur IH."** bacio S. HI."** et della degno all' orecchie S. V. a V. a nociuto esclamazione di V. S. ha ver rice- per la risposta ad con Fo nondimeno poi mano di et commodità, Io sostanza. darmi questa bonificazione, avanti cpn ma gli S. HI."** conforme impedito ogni riparo potersi presentar gnaràf Ferrara et et provvisto esser valore, stato di cose agli appassionati profluvio di V. a azioni, sue raccomandazione. sua nelle sensi di leg.°®di della far per le voce il favor restò paese Roma a giustificarin gov.*** fuori tentione (Roma). Oss.*"" mio beneficenza sua Sj* Obblig.»» ed ? il Boccalino per dalla Borghese ?R."^^ «." e viene ne odioso comando rac- ^ il dì Ravenna , i suoi per le me grazia. Al che Bacio et Il Card. e profitto della et flumilissimo ch' altro chè per- adoprare^ S. ili."»*et R."^* V. Se da lo promuove. S. 111.™* humilissimamente in Di S. 111.** il Boccalino V. a Oblìg."»» Gaetano. servo mo 101 NOTE. Il Boccalini (•?') fu Commissario Francesco breve del 22 : (Centuria III, U.) lib. in Ili, XXXV, ai 21 ottobre, di di La 1612, quella 1613. un fin Ma esemplare primo al dato titolo dedicatoria e stampe esiste ; onde è suavis perspicaci, habendis quoque, nostrae solum cutn conferendus. italiana, notizia ai 10 Ravenna Centuria di di » tomo IX, delle venzioni sov- Pier Capponi aprile, ai ed uno 30 di da opera data del 21 bre settem- la data del 21 bre settem- il Boccalini di quelli riferirli di qui dato aveva Il manoscritto Borghese casa che rnan- si leggono con nelle sotto. Trajano Buccalino Sigr et Br Ragguagli la all' altro. noli' Archivio diversi dei prima prima anno di Parnaso aiV Illr nomano, questo omnibus facundia lettere tre seconda Centuria all' 41. Caetani antiquitale Borghese, porta alquanto dei Menanti Avvisi non da della deir la lettera, 1613. del tuttora prezzo aplus..., risultarglila da qualche da ufficio, piìi particolare praeditus, Letteratura Boccalini manoscritto con 20. dice scritte della il detto nota soler tia mire nota decembre V Paolo fideli,judicioque della cardinale al Parnaso Bonifazio tindique inclaruit, dove al abbia ne nella ipsa piane nota; a in fatti è data riportata summa la quivi cardinale memoria dedicatoria lettera non selectissima Vedi medesimo cardinale (") del cum Caetani del al lettera Storia (*")TiRABOSCHi, abolì Sanctis) succedendovi poiché Matelica io* concionibus sed ingeniis, aetatis benché eruditione 1609, De 41. peragendis atque nel ultimo, Dà nota officiapì'omptus, sacris T Filippo conte seguente ci lasciò omnibus salibus nella della data populum ad fu e Ingenii praestantia a ad rebus in Matetica anno può arguire, si Mandósi ('')Il in amico di Governatore. riporta notizia, dalla ritratto mio Apiro, dell' aprile si ('*)Ciò atque di quello che dal apostolico Monconi creandovi ho (come il Sigr Card. Borghese. All' 111."° et Il che R."*» mio Sig.' Cardinal Sig.' et Pron. Col.°^° Borghesi (Roma). alle Quel tempo, eh' avanza ogni giorno vò fahricando fatiche dei miei Gommentarij, gli Annali,. et le Hidel Prencipe degli scrittori poHtici,Cornelio storie Tacito, volontieri per mia ricreatione spendo nella piacevol compodi Parnaso, ne' quali schersitione zando degU avisi dei Menanti sopra non meno le che passioni sopra et sopra i costumi et gl'interessi, degli huomini le attioni dei privati, Prencipi 1 102 NOTE. nell' uno, grandi, dir satam. il vero, dell'ingegno ha che deboliss. mio studij,vengono la del la bassezza doni di che che donano frutti del quei questi la viva con di otio mia ad Y steril ho gratitudine,ho tutto consecrato alla Da misurar quale i è solo le presento ingegno, di VS. mano. 111."* et presentano, obligo per debito per Dio stesso. me persona la bacio riverenza mio lei, alla esso con ogni prosperità del campo di VS. mio, che non sue benissimo obligo dj si questi tutte Conosco Ma ; à esser grandezza elettione protettione, attendere penna. è tra la per che strettissimo, ogni che qualitàdel sogetto, al quale la con presentar questo parto ella poiché essendo picciolo dono. mio sen- 111.™* da dalla escono forzato sono conseguentemente sproporzione, m.** VS. à mi me, anco che quelle cose, ardito Mecenate, di pigliata mi sogetto, stato sono libéralissimo mio quel nell' altro et N. S. di ceda con- 111."*,alla q'^lecon MateHc^ li di xx gno Giu- 1609. VS. Di lU."* R.»* et Humiliss."'» Oblig.«»o Ser.»'' et 'Trajano fine In Codice del si essi il mio non ho il mio 111.™° Mecenate, voglio in modo sottopongo alla Censura della mi et così: legge Avisi, i quali solo Questi quale composti i et alcuno, che della glorio Buccolini. di voler quali vivere, con infiniti rispetti per vadino Madre santa dilettar per alla chiesa stampa, Romana, obbedientiss. et morir riverentissimo. (") del (( esercito suo anch' Sebastiano, ebbi io egli quanto occasione discorse brajo riferita 1658 (**) Bilancia (*')Vedi la (*•) Bilancia Vita (") Venezia, (") Che del Fu destruzione Venezia, in dal al Consiglio padrone, Cicogna (nota dei Dieci dove d' ammirazione degno mio senatore Ridolfo de' più spiritosi ^ in data 28 feb- 16). politica, I, 124. precedente nota 43. politica, IH: Lettere XI Padre scritta da Mejetti, 1677, il vederlo.... un 1598 del comparve la con (Bilancia politica, I, 126.) ec.» di (*•) Lettera di ad ucciso Portogallo, Africa.... in patria della di re Paolo pag. Boccalii^ e Fra XVIII. Fulgenzio Micanzio, 184. continuasse a scrivere i Comentari fin 103 NOTE. il termine verso della alla premessa che tempo, fabbrico Per di fatti del di ultimi degli cav. mano nel quest' opera, a 1610 (1,441, che credere può la Vedi (") II nella del zio e di intero Pietro è 1854 mai poi tesse met- della luogo un nel 1603, che la scriveva nel 1602; lancia Ri- da un ma sr prima. lettera questa in in col Vincoli) un Giulio era pronipote Della di papa la lettera stessa, che opuscolo pubblicato titolo: seguente Remardo stampate: Orsini, Trajano Ser.""" Perchè mie le scriveva lio Giu- è inclusa Tasso, Francesco Boccalini, Firenze a Lettere d* illustri Tiziano Redi. Ve- Eccola Sig.'« pochi tra Altezza signor devoto tanto di e Urbino farmi Emilio beneficato di darle grazia Dio N. S. conceda a messione le bacìo la Da Roma, e lì 13 V. servitore m'ha stampa umilissimamente del dell' 111.™^ fatto disturbo A. alla privilegio,del quale Emilii. L' esser vanni io figliodi Giodi Loreto, il quale mentre visse grazia fel. m., questa mandare politichee morali, composizioni il desidero mesi Boccalini, architetto » 1609, zione carcera- l' uccisione scriveva diretta legge si nel non supplico Vostra fu la cenni ac- : « alcune parecchi la in cui a lettera cellio,Isabella » Da scorso. Di- questo che cominciata San Monnier Le Italiani per di anche seguente. nota tipi arguisce mentovato duca, (") Questa coi nel nella 41. nota (cardinale Rovere XII esempio, per risulta. non l'avesse cardinale ('*) Il si 28) nota ricorrono scrittori Vedi » (ivi,480, II, 193). Quando politica (I, 68) apparisce altro poi politica, I, 45) {Rilancia di Francia cap. come, ogni giorno spendo ec. ; Quel «e degli ricreazione del stessi anni, che Parnaso di principio sul cosi: principe mia per Comentari Marino IV Arrigo ai entro del catoria, dedi- Parnaso di comincia Comentari, Istorie volentieri riferito è che le lettera sua Ragguagli 1612, àe^* Ragguagli composizione il passo, dei de' miei e Tacito, politici Cornelio Centuria fatiche la documento settembre Annali gli sopra piacevole 21 ai alle avanza fa ne prima data qual lettera, la vita con ardito con dinale Car- chiederle di mia questa ogni felicità; et signor lettera. ogni som- mano. di 1610. ottobre » Perpetao e divotissimo servo . » Trajano Boccalini. » 104 NOTE. Nell'opuscolo data di 19 del Urbino di una l'autografo del cortesia per questa, mancano parte, e della mia quale Io d' Italia che da fatto avuta copia anche riverenza la la gratia, il mondo acciò Y. di lU."* et Sassoferrato, ad stampatori, 111.™* per ner otte- il fondamento consiste da ottener tutti di somma tutti gH amici che danari, di conversatione vertuosa di Y. S. 111."*,nella mie. favore, che che sicuramente anco per il vegga di V. S. 111."* nome quale mente grande- questo si sia. Bacio S. lU."*, alla otterrò da con Dio ogni Nostro bene. R."* li 20 di i la curiosità stante accertano mia, quale ella penna mano se S. di chieggo a V. S. lU."*, questa del Sig/ Ambasciador di Savoja lettera io gli darò in mano una in mio supplico ogni S. le delizie tutte il Secretario desidero, dalla de' suoi V. la Casa solito esser non desidero, mi frequentano S. 111."* scritta Da qui inedito, io 8ing."" di di quale goder della scrivere, che celebrato dice io arrivo se Uberamente più tanto V. nella cosa, e poste quell'Altezza Di Pron. (radii/nerò)tal letterati, che Signore fin Pieralisi, pubblico benignità stampare, radure stanno che privilegijche i in Roma star ha di Y. alla farò gratia, quanto mi mi ghese, Bor- cardinale credo privilegijin pregiuditio felicità,perchè miei, ch'io tanti Ciò : Sig.'«et Savoja, ricorrer dell'opera potrò di quel principe Prencipi il Boccalini compita simili da mio bedue Am- Firenze, d'Italia. Avendone Sante di suddetto nominato speciale importanza R."° Stato privilegio Roma. duca Ragguagli. di si conserva, quale al naso, l'opera degli Avvisi miei di Parandare a Vinegia a farli stampare, solo mi per alcuni privilegii di Principi,de' quali ho hauti gran quello del perchè ho trovato intoppo in ottener forzato son il volte più ab. Ser.""** Sig/ Duca conceder al Bibliotecario talmente che della centrale in Boccalini accompagna gli altri governi con di ni."**» et Ho ancora del de' suoi avere Barberiniana ha perchè Per lettera sua Biblioteca nella 129. egli quale Centuria prima filza pratiche da la con dall' Archivio tratte Urbino, fece risulta della il dono lettera un'altra pure 1612, ottobre furono Corte v'è stesso maggio 1611. Humìliss." Tbajano et Devotiss.o Buccalini. Ser.fe 106 NOTE. (") SA.RPI, Istoria Per (") in ambasciatore Sessa onta, battere fatto è di si duca lodato ricordare (cap. dice di gli altri avere narchia. mo- fattagli grandemente sia, giova qui di quella credere può legge si dal sparlato non Boccalini ciò (nota 151) aveva vera, il Boccalini che Discorso) questo è dal poi., I, 261). Comunque fu perchè pur se perchè suddetto, duca Sandorano Roma a spagnuolo, tale Ma 121. di Pietro il Boccalini che margine dal bXV Elenco entro III. lib. ec. politica, I, 100, Bilancia (") particolare {Bil. XV di disgrazia per sua praticato gli Spagnuoli. (") Tacerò « fanno abbondantissime lagrime che occultamente adesso lati che quello ec. queste nella di corte si cose, principi, solo e con io scrivo dove Roma, confidenza solo cerca dirò ne' pre- (Bil. poi., I, 295.) 9 ("•)Bilancia politica, I, 101,102: II, 29^, anche vedi cola, Agri- 23. (") Ivi, 1, 176, 179, 204, 233-34; n Ili, pag. non 7. diceva Boccalini, Corte di molte notizie potrebbero perchè uno colà saggio 8 maggio Nel sua in quei popoli, st;ito tificio ponche dei comodo a gli speciali aneddoti : camera. camenti man- 1612, mi piace, soglia casa sua XC della è da credere opera tra dare a che delle il riparasse lo dice anche in lo ne detti, ec- sandro Ales- primavera, che « vi si di Venezia fuggire per Stallio, Introduci, quanto zia) Vene)" stampava dell' il settembre cora an- riparano. allorché » che politi- trovavasi I ricorda aggiungesse, e Se disse (la repubblica que' virtuosi, maggio politici Lettere sue Centuria reina le la su storia. della scorcio prima serenissima sono {Bil. poi., I, 146.) » la se vi uomini alla del opere insigni. Dei che lo su altri e detti e nelle politica, anche Adulatemi, a che avvertire importano di quella spagnuola a di per i cardinali su Ragguaglio il Boccalini in detto. sud- anno la cuzione perse- Hist. Ut' 314. carte (••)Cade nello più anco ec, V (Bilan. polit., III) è autentica, egli quali parole terar., e probabilmente a ricetto Che papi, maestro suo detto quella ma Bilancia nella utilmente per al in Roma. nella inutile particolari, che istoriche benigno esercitato governati, credo i su cavare di a e Le Non Roma, Ho il solito per governo specialmente e VI dei particolare quel pontificato. » (••)Ivi,l, 297. qui solo Storia Paolo di al tempo del che nella Sarpi non a contentarsi stessi di (") che malumore era governatori cone il Anche — 164, possono luoghi. altri 262-63. (•')Ivi, I, vi molti in e 125. Ivi, I, (•*) Ivi, I, lib. II, 177, qui Venezia in al acconcio tempo ricordare che ferveva due la fatti degni contesa tra di nota il papa guiti see 107 NOTE. dell' interdetto tiso nel che gli l'avevano ragionamenti la pronunciare levava si in tutti Venezia, essi, il 6 i 1606 Gesuiti, intesa di partendo alle due di ore delia cosi chiesa, quando il dizione al Vicario si levò : stampati Barozzi, è d' anni nella : 57 al 26 detto d' anni visitato il «i in 1613, e. dal (^*) La in e. medico voce, la falsa, che d'arena^ ha chiesa Il dolori il 1613) già Amaltei quale et curioso il per la sera loro Con fuori luogo ; e, la ben'e- il luogo, gridò due In volumi il secondo morti 1613 nel dell' abitava, dice di da di Santa sta la Maria seguente romano Noi » avervi Trajano 1613, anno Boccalini febbre. di e Benedetti. fosse innanzi scorretta. giorni riscontro Cappuccini 103.) Furri, però letto : Boccalini dolori colici a diamo cre- A dì romano febbre, e » oggidì possiamo il Boccalini un 15 ottennero veneziana lingua Sig. Trajano signor multuariament tu- spettacolo parrocchiale colici obbedire, ricevere per registri de' (nota 16), il quale ammalato dal il Boccalini novembre. (novembre 57 nei trascinati partiva. Parnaso di molto e della (mori) di Cicogna 1612 nel primo contrada 16 in Ragguagli dice, che qual afìdato stato di i questo (Sarpi, ivi, pag. ordinaria Zeno era a e, barca, dimandò in popolo, che » dei -sagrestia nella Formosa^ il tutto malora. assai C') Apostolo memoria in che lo quali capiva a acqua, entrò ultimo patriarcale, Venezia, a esistente che in come ordinato Partirono ne I, dell' interdetto Cristo Cristo un lib. entro con col popolo, quanto terra edizione ("*)Questa dal di in officio possibile con Dio, chiamarono divote, dalle stato nel immediatamente. partire fecero e che ec, repubblica (del Senato), loro ; ciascuno in voce Ande le altri intender rifiutarono di in il papa, pubblicazione la processionalmente se Preposito, una dicendo e fosse notte intendere particolare della ingiunto grande, moltitudine concorse avvertivano voleva Teatini i ragiona- quali già i regolari dimoranti uffici, poiché i Gesuiti chiesa assai plebe, la dopo deliberazione uscissero suo e loro la il Istoria governo divini fu danari concitare il secolari alla che che Cappuccini maggio somma è avendo nei anche (Sarpi, » lando par- rendeva quando ma, quale quale usando voleva se il per il allora Signore, capo, fatto continuassero da I L'altro ecclesiastici gli che di coperto. 89, 90.) pag. « Nostro pa.ro\dL il capo teneva ed della a Signore; più prudenti, osservato, berretta la alli papa, pietà; divina, più discorso suo di parole è Nostro ciò il av- V, favellando Paolo fare la Maestà spesso eccettochè ambiguo, mento da a molte significare il voleva qXiando anco adoperò vi termine, questo usava repubblica Doge, V pontifìcio dopo nunzio il del e nominare occorse che alla Collegio persuasivo e è uno lanciato dei cospetto affettuoso ' L* repubblica. quella téma senza stato nel ucciso terzo di a errare colpi de' suoi di chiarar dichetti sac- Raggua- 108 NOTE. Centuria gli della bizzarria il II, dond' malignità per o aveva origine o avuto avere di «nteresse per occulto tenere vero. Iscrizioni (") Cicogna, che la Parnaso imitazione di per nel dalla Monarchia far e si dopo notte sta in da colpa che da pover uomo, • a il quale di le altre tutte dalla che che della Vita di Giove, è il dubbia, assai il (da la lingua che della nel » gigante nata versa di- lingua, Così e direi, strar dimo- pure balbetta ed che an- ed il trecento oggidì nata gigante è chiaro che parte sarebbe ec. ; » 1' Alfieri estrinseca ceva. di- donabile, impercirca ma dicava giu- non dello stile, Adelaide Calderara Butti Spilimbergo. C*) Ragguagli di Parnaso parlando sta Rispo- sua nostra delirava, il cinquecento madama a Parnaso, là dove quel a elocuzione. (") Ragguagli conferma gna, Spa- stessa sera nella armata. che della ma Discorso da d'Irene sia la mandate veramente errore, qui rilevare, di f •) Ciò che di la legge. sgrammaticava, italiana letteratura, e tutta il secento il grave lingua è data viene e anima. «La sue, secolo, che quattrocento stare C") Giordani, la V il fine: \erso vicende testa importa di tutta : giorno essere Monarchia chi A veneta, dolori, che tanti spaignuola) esalar quindi il Ma « a cerato car- il Boccalini confezioni, Cent. nelle questo Lasciamo il punto, stesso. della I stati gua- sdegno a sorge da a avanti repubblica nuova natura per Parnaso, da lingua della assalito certe sta ne Calsabigi che cioè cagione se processo; sé da portò la conoscono de' chiacchierava, » di stato 21 arbitrariamente grandissimi tormenti, con Raìiieri potrei in seguito, Apollo doge che guagli Rag- lini, Bocca- condotto si leva parole dellì^lfi^ri, quali si leggono le Ecco Pallade come il state f ) Ragguagli (") forma quella signora (la Monarchia furono le Ragguaglio, Trajano « vien aveva Donato de^ V Il stampa. esso, perchè posta, a che siano ne offeso Centuria prigione, il Boccalini immobile quelli di potente argomento: in alcuna ultimo stessa, dopo letto Ragguagli Contiene di per narrato senza corriero giunse la ha suddetta, da difende chi Ragguagli però neglettamente e scritti errori di lui Leonardo la difesa intitolato spagnnola è che il Boccalini a qualche 1619). Boccalini, moltissimi Monarchia la dei l'opera da pagine, Discorso, Secondo Apollo.» contro da più si geenna fatto di 42 quelli del di addosso (Norimbergho, Parnaso di luce da dissuaso «fu dice (1. e.) » opuscolo un alla tirarsi vendette. e*) È in'Roma era dare a non per inevitabili cui salute sua Il Crasso 16). (nota venete il Boccalini quando da fin amava su chi di forse può essa anche di sé stesso nel Cent. nel II, voi. I Ragguaglio dice : « Nei xc. : A chi XXVIII legge. della Ragguagli di Centuria un moderno I, 109 NOTE. Menante \ si morali. invenzione nuova con favole materie trattano metafore sotto politiche sotto e importanti scherzi scelti e di precetti » ('")Rag§ucLgli di (*Ó Ivi, Cent. II, XC, II, 417. pag. i. fu Il Perenotto segretario l' del- V. Carlo imperatore Cent. Parnaso, ^ (*^ Ivi, Cent. dell' autore Cosimo I II, Giova — qui di granduca scritta attribuitogli in col titolo dal Boccalini Toscana che rammentare politicomorale operetta nell'ufficio perciò II. il Lottini dei servigio di Avvedimenti c'è fu figlidi civili ; e ben satira una saporita. . ('*)Pietra ! censurati j I del in che è ha per il Sacro Cent. pili volte di Parnaso, I, Fra le 1" : due si parti (che dello lungo, Parnaso. che Boccalini, agli Toscana, come, così Che Chiaro Che V è pure di suono la se signor, ci campana • gli alti il Doria dei Gli uno, Avvisi di si trova le invenzioni con le notizie al del granduca di in a da convoca a qnelli, e contanti. dei favor assai hattasse Menanti, helli maggiori i Pardanelli. Apollo, la . . in Parnaso ufficiali dello la • » quale si r adunanza campana stato, come, grossa. per Pistoja, « in : Snona sono metto poe- più più breve, dedicato questi a nato opre son e Vi Atyìsì li pagano presieduta Dieta di manda che guagli, Rag- poemetto ; 3° è il credibile Parnaso, sUtro analogia poemetto, di Parnaso mese Ingegni, è : scrivon Ch^ogni d' po' questi ultimi Per che es.,il Menante, il *"? 1601, de' suoi primitiva Mecenate) di Vita un Difatti comincia c la » Ragguagli cui continuazione specialmente, per uomini. da Mecenate, la nel morto ne' viaggio suo di come abbia pare l' idea preso reputare ec, luoghi. e amorevolmente L'Esequie autore, altri 1531 nel nato d'un quest'ultimo cosa, Parnaso 2° può stesso In qualche possa Raggnaglio, il contrasto piacevoli quelle, aver al entro dopo più in e Boccalini Descrizione parti; Spagna 99 Rime sono Virtuosi. dei perugino, sue del mondo gli stati » di re pag. dal nominato sono in del xxviii, Marchigiano il due Collegio Caporali Cesare è II Tutti « politico per paragone titolo, Filippo (") Ivi, che del : errori. suoi «e nominato (") de' Pietra (•*) Nella politico paragone Parnaso Auditor della Camera in Parnaso ; » » esempio, Cino da no NOTE. . il ufficio quale attribuito è al .appartiene il Yarchi in non Di più ricotte pure neir Archìvio su dei Menanti che dice i prime nel Parnaso le egli Vedi si senza dal di che notare di ricotte : intorno, È » notabile dal dal esistente Avvisi sua ciò altro il Boccalini che pose com- Peranda le su Caporali. Carducci Alessandro sopra soni, Tas- diamante Collezione nella rapita che per Francesco e altresì T opera credibile prova, Gian che manoscritto è Non I dice Centuria intitolata aveva Giosuè poeti qual Collegio da ppr della ricotte. di de' adorno.» XXXI Franco 'Secchia alla Tavea alcuna ajuto T con è corami gli Raggua- (e questo fabbricatore raccoglie recarne è incrostata (nota 41). il Discorso premesso le Borghese, dategliene tracce altri il Varchi come Parnaso V Eritreo V alloro, nel chiamato maro suoi ne' Concistoro o Ed bianchissima faceva a casa di è Ragguaglio prime, di Ragguagli (") il di che d' corona il Sennuccio. avea Se il Boccalini Anche la il Varchi Non e ilCpllegìo Parnaso) segretario poemetto Boccalini Mugello (Cent. II, xvi). meritévoli ai di stesso in Viaggio ufficio nello da dal parole stesse Dino a aggiudicare per tibne le con del Barbèra. Ragguagli, che mai ì suoi 52 da né le né luogo, italiano la in difesa nella di (") Ivi, II, (•')Ivi, Cent. I, esso (**)Ciò della Centuria (") n' si erano ho nel a è voce sei guagli Rag- gentiluomo del paragone Discorso plica Re- una XIV di Ragguagli di altre, in vedere, l'altra in principi Cent. di Parnaso, Castellana una i della principio della Cosmopoli nel il quale è eroicomico. lettera riferita latino lo stesso su II ; genere (nota 1), Ginevra dal romanesca satireggiare dai anche arguisce due data, vi. gustosissirào componimento fatte potuta II, Cocozze, Ragguaglio dell'ediz. Prima Cent. Ritorna — I dei le XVI. Lxxvii. Zucche. un sussegue Parnaso, II, XXIII. anch' quel a vedi senza che del Pietra x. Spagna. Cent. anche alla appartenenti Cetra Firenze Discorso v, (volumetto contiene non il e paragone di più Soppli- d'Italia, Boccalini Traiano nazionale Il, politico paragone stampatore) Spagna, (»») Ivi, argomento non* del Cent. Cucurbitoi, se Biblioteca dello della (*")Ragguagli Parnaso allora che saggio. Cent. Cetra nei specialmente e cortigiani, per del Pietra di salvochè politico; Vedi, di Pietra contro società. intitolata: nome della i Un'operetta nella spesso, contro della Ragguagli veduto me scaglia ancora la edizioni 112. e de* mento strali appestavano (**) Per note Boccalini ragione^ il {**) A dedicatoria nella dei 1669, (Amsterdam) 48. nota Comentari la quale nel io 1677, Ili NOTB. Trajano di autore: da Battista Giovanni appresso opera Boccalini nazionale di In Firenze Piazza, Romano, come tra edizione questa di Biblioteca nella fatto l' dal- desiderata, grandemente e mentari Com- a : lasciati stati sono rapido confronto, un titolo questo con stampata ancora non li virtuosi.» tutti della Cosmopoli la e seguente sus- . Castellana, di nella estensione fine alla non del che quelle XVI leggono ho de' principi e la sia ho le miei comprò boccaliniani, un signore un altro lo e intitolandolo alcune lo donò e dove Bilancia il a a Prefazione alla vi e e di tempo aggiunse governano di Comentari Ginevra ; d'Italia, e un che dall'Italia il cava- Gregorio a Widerhold, volume, tenente con- Boccalini. medesimo del in quella dei terzo un di maestro dal stampare istoriche Storia che mandò vi varietà Tubinga, di lo note, fece acciò la portò ne in intento con manoscritti librajo un delle Leti, .lo politiche il alla andare altro coloro professore un fattevi politica, Lettere (••)Botta, esemplari al venuto la notizia con che sapere il medesimo May, che, Ginevra, in fa stampare verso esemplare, Du (1. e.) fece tedesco lier Ludovico ci de' molti uno gabinetti ne' è lettore, dilettarlo e perciocché deverà io di penna, il tutto, avendo fatto dalla m' fatica degli esempi si cela Bayle al sbozzo Ma e d'accomodare non giovare l'ornamento Il » milord Leti che mia questa replico e convenevole che quello tutto mai se proposito degli fatiche, Tacito, cose a seguente mie primo il che parte IV nel le tacersi. al d' ognuno, (verità),che il mondo. molte degli uomini,, scritti discorsi, con varietà uscite dovevano notar poi, mani è sono quali lib. di questo adequata, voluto soddisfazione questi de' molto animo per però e gran riportate Annali prima parole, del terminano degli che sopra, Comento 350, la in rispondono altro, non notabili queste al entro libri 6 le privati, cosa con di mano, genio, perciò mente li detto e parsa luce ma per sopra velocissima è ha che politica^ I, pag. Discorso : « Qui questo di che quello m' Annali seconda, si lettore, fatte con degli se ; salvochè libro ciascun Biiancia Annali, o di concordano, che trovato Comenti VI libro nella sono cap. dei ho da continuata quella Guicciardini. del Per (") Tito i Livio, di luoghi giudizi vedi quest' ("j Bilancia n Ivi, I, del Bilancia Boccalini Tacito su di e Ragguagli politica, I, 479-80. in 347-48, politica, I, 334-35, dei opera anche di confronto e molti altri Parnaso, 17. ("«) Ivi, 1, 63. (*®*)Ivi,I, nella pice erano : a difficili ad il parere pag. Confessava dell'Introduzione. prima Marc'Antonio intendersi, d* uomini Mureto e, avendo letteratissimi che sopra nella A queste il corte . pag. senso di 128 del voi. II parole di di Tacito udito esse Roma, non ne 112 NOTE. trovò alcuno, inni che desse gli Vedi d anche 17. pag. 462. (*•*)Ivi, I, dice : Nella «e Nel — II della voi. di Roma corte occulti pensieri. Bilancia nel es. in le compor nel esercizio faccende prime sia di è non degli mini, uo- più de' ma delle la rispettiva in che lascino costui, giunto delle case illustri ; più sceleratezze XC pone principi, dei Lettini fa le che Ragguaglio al di il mestiere accomodato, Quanto vedi il cap. XI nota. dei luogo un che fa nel e severamente. dove « tanto i ; Tarpea. possibile parlare andare senza la della di stato, ragione d'entrar pericolo correr Parnaso di Ragguagli co' cipi prin- » (*•')Ivi, I, 350. la corte Rupe « criminali. nei azioni, imagina alberi l' ingegno Perciò i letterati I gli sostenitore e ('••)Ivi, I, 354. quale ha come Discorso consiglia cuore molto TÀmmirato bottega, fabbricar e questa precipitato dalla questo 50, II, lxxxix. Cent. della pubblica egli il medesimo, che L una apra Cent. giudica stesso genealogie quale pag. a 346-47. politica, I, Ragguaglio Parnaso, delle solo non Patmaso, di ^losjjj Boccalini Per stessa, » (*••)Ragguagli ("») Bilancia gli astrologidel sono perfettissimi, gli anatomisti di soddisfazione, intera Vedi anche la nota 95, e al quanto mente Cle- di nome 16. nota ("») Ivi, I, 79. di Osservazioni Questo ?('••) titolo libro nell' ediz. 1677 vi di ogni del Cosmopoli L' ("•) ed esposizione Aurelio, si trova col Castellana quello semplicemente della figli del dei pratica dei Dieci essere fu nel che il ammessa, decretata ai ciascuno, per questo o alla Sì 29 novembre si trovava, della 2061 del del di donò Aurelio codici pratica poi e a che regina al 2067. Cicogna, un Vladislao ora altro VII re si conserva di Svezia, diviso sta però Polonia, nella in sette Il codice esistente che esaminato, lo ha dal ottenne, dal di per medesimo dodici ducati il manoscritto, di rinunziare o della dicembre che i ai due senigi 1627 fratelli del che quale fra vaticana volumi, segnati nell' Archivio veneto, anche a blica. repubdel più completo, Biblioteca contiene cogna Ci- accenneremo al governo esemplare di Comentari, non richiesto circa, Fatto un parole, bivio Ridolfo di Emanuele mensile in dono anno seguente. quell'opera al messi lo lasciarono durò essi avendo Comentari, dei suffragi, ma pensione una quindi, pensione, de' di Osservazioni. Boccalini, opera brevi princìpio nell'ediz. di suddetta legale numero che in sul e stampa citata domanda la fratelli de' fatta possedevano ei due e già presentato, al Consiglio la per nella i documenti (nota 16). Qui, riassumendola soltanto 1078, del è Consiglio tutti con di ricorre politiche dal a i mero nu- dizio giu- il Cemento 114 NOTE. acerbo troppo Boccalini in ciò che nelle cose, altri gli tale, gli delle di nella in hanno dato nelle testo, de* di cattolico religiosa-, piii le e parire com- Egli poi, » e al entro per dir sore cen- lo vero, becca rim- acremente troppo nelle però spesso mani, Boccalini col a con variazione fatto volta, ferma con- possano persone. alle, prese assai la nelle qualche confermando suddetta, scritto perchè a sore (profes- May venuti questi inveisce dove illustrando viene rado qualche e ; massime riforma la suddette oltre che sanno secondo, lui, addolcimento, non meno il Boccalini delle fendere of- quel prefazione alquanto, occhi tutti potrebbe Du essendomi scritti in e che volume Avendo « agli dice e : protestante, viene dovere, contro i suoi avanti come principi a parole e note della d' altre e aggiunse Ludovico premessa di addolcirli o, vi sua li lettori mano, Boccalini lamente so- la e religione altrove al nato par ammonire a quei intelligibile licenza, e di del anche T animo monarchico mutilazione, » queste rossore senza essendo libertà ma di del quelli domanda briglia in II cavaliere dedicatoria con grande troppo mi parte la probabilmente autore lettera ; mia si tratta con renderlo mondo. Tubinga) sua legge per del andar la di che signore, compiacque ove 1' eccessiva di chi necessario, pratiche si notare dove sentimenti accettò solo quali bisogna occhi diversi religione. Quel non devono luoghi, li parve che hanno pubblico, il servire fu di di materia per cortesìa che quelli a dottrine note del nostro scrittore. Lezioni ("') Ranalli, 1867-68. Fra — Boccalini, i Trajano Boccalini scrittore si propone guagli di Teoli, nella Milano nel 1863; a in e che autentiche 1643, di che si debbano in data (ma non cui mori mano in due mano tutte 1' hanno) Ve Ragguagli ne di Corso in Ma- Italia, Francesco rentino Fio- 1877, Trajano potersi pare posteriore Fra le a non quelle che al sette, in cui Parnaso, mettere» indirizzate due esitazione ha pata ristam- (Milano, Rinuccini. senza Rag- Tacito. le Battista il Boccalini. i mi non lo Carlo suo politica Cornelio porre nel novembre autentiche veramente Giovanni le 1» sopra a e e Lettere quaranta siano credo una Europea Scienza finalmente del dei politico, XVIII e 1855: cui pseudonimo Ferrari XVII nella Commentari queste Sarpi portano Rivista i suoi Fra dubbio Paolo Cavalli il civile paragone Giusepì^e (Venezia, Antonelli, 1873); Boccalini ("') del lez. politici italiani, nella rico Sto- in storica, sotto del parlato Archivio la dottrina Camerini, Pietra ; Ferdinando nini, 1863) tomo Eugenio hanno neW Memoria soltanto esporre alla Daelli Galeotti tempo. suo prefazione scrittori II di Parnaso)', dal sugli e Ranalli, Barbèra, II, ediz. I, dispensa'seconda, Firenze, serie,tomo il voi. XL, il io so, Leopoldo (Nuova Italiano oltre più moderni, quanto per lez. Storia, di È 26 sono bre novem- sunti rias- importan- 115 NOTE. cui in quella tissima si narrano qualche ha (***)II Boccalini in prefazioni, specialmente radissime ho Antonio Marco di sapevano del «Dieta il Boccalini, di amatore del ma, compiacendosi di di dà politiche appariscono idiotismi ('") Degli vari esempi di più essi dar aveva ("•) Ragguagli similmente dell'uso (*") Ivi, Cent. politica, 1, 18a, stelvetro 215. della E » che si dal convenga a XC, che quel più in che di mora. ed i hanno nel nella Bilancia della il Caro per Cent. « il Ca" che altro tuomini, galan- Bilancia civiltà ma oggidì di qualsiasi è I dice che pazienza di minor abitanti lar parVII cap. Centuria nella anche alla nella manco appellativo, agli e Marchigiani, qiie' tempi brutto al 439, pag. li chiama Forse loro manesco, ro- nenze; atti- insieme, entro LXXXIII, sanguinari, Boccalini parlare Imparate parla anche il Castelvetro tra sanguinari II, Agricola, meritato nel sono, anch'oggi invece I, Ragg. conosceva 35. bero potreb- e idiotismi xxviii. per morra Marche Ragguaglio sommamente ma Parnaso. romano e comune riferito passo Delle contesa ricorrono più particolari ha II, è mente nella Nel benissimo discrezione. Cent. marchigiano XXXVII, stessa, Ragg. proposito e nel II, LX. ; nioni opi- sue di anche comuni marchigiano Parnaso, Cosi marchigiano. stile Taltro. ^'imparate a invece mente, di grande le popolo, Questi Marchigiani come Tuno del comparativi. dei poi, familiarissimo che an- suo dove Ragguagli ne' labbra le su studi quale quello Boccalini Dialogo un il Boccalini dal usati generalmente errore, col il tuttora utili a prendo non se materia del e imperfettissimamente. specialmente si odono del Marine come secondaria, marchigiani notabili e più dove luoghi bene conoscer non cino, Pallavi- di Menante presentarlo molto parte una ufficio con stesso l' andazzo libro suo ma anche gì' interlocutori pone mostra nei seguire ner fra » secentate, poi gli resto Giacomo San Monte «scrittori posta per Revere 1858) Lavagnino, (Genova, Paesi sicuro, gradire. Giuseppe farsi e più ciò del stile gli nelle Parnaso, poiché dello bella a di E opere. allora sdrucciolassero letti esser che credere a vi quelle da secolo indotto sono sue Trattato del di Ragguagli ai alle entro per piuttosto madornale secentata quella dedicatoria nella notato alieni gravi non e mi a dì avventure Dominis. De I le tica, poli- avranno non pare altra gione re- d'Italia. ("*) Oggi ("•) fatti ma « la Sono qua ristampare con perosa. sia dello una dal capitati signor prefazione Anche stesso è Magliabechiana la lettera del i intitolata di Ragguagli Blaeu in nostro dedicatoria signor Frisio,sebbene 12o al signor è Biblioteca nazionale. Parnaso del maggior segno Frisio infame, la scriva Boccalini veramente e m'imagino il Blaeu padre bene ; vitu-. che ec. » 116 NOTE. Cosi Antonio Maglìabechi ciatichi, che colta V di è edizione la dice la Prose raffazzonamento (*'*)Ciò Magliabechi nella in Serie dei due : ed principe di ore di mezza e la perdonava non principe, qual provincia sufficiente rettorica Angelo di Ancona), fra i maestri cultura buon e luì, e segnatamente con Parnaso stesso, amico mio ciò, mi maestro il Moretti che prof. ha soleva diede (*") Ragguagli a Cent. II, XVI. (*") Ivi, Cent. II, LV. (»*»)Ivi, Cent. I, (»*«)Ivi, Cent. II, (»") Ivi, Cent. I, xc— (»»»)Ivi, Cent. I, xc. (»") Ivi, Cent. II, (**®)Ivi, Cent. 1, XIV, spesso, XCXI, Cent. I, Giacomo dei alunno terra lodato per Leopardi Ragguagli del di Collegio è passeggio. Egli il quale, raccontandomi del Leopardi H suo quell* opera. Cent. I, Cent. II, xxvi. XIV. Vedi e. XIV. 11, XII. ('•*)Ivi, il l'esortazione » di Recanati Lxxiii. lui, lxxvii. il troppo litigiosi, come di al Meriggiani, Parnaho, (»") Ivi, Collegio quei tempi un zione risolu- (piccola parlò seco subitamente legger di si cui presente dopo che in senza ottimo un demeriti. discorsi condur Eugenio avv. soggiunto gli quello trovavasi Boccalini, del gusto. a Ai da dei di loro e minore e che si trovano. venuta Monteroberto di loro sia Seminario nel Moretti 1* abate era di molto e dove da che non granduca, mese tati ammanet- disse dire-che del insieme birri, di torre, torno in- passato serenissimo, convien cagione, il serenissimo (*'*)Il professore nella la 547 pag. impiccati subito; fondo del Gamba dal due e da* presi essere in giustificatissima, non se è 1681, di camera del tutti granduca dovevano sappia ne se de* 17 fiscale, il quale del li mandò mezzo ajutanti sera furono auditore pietà vita,giacché in porvi tempo Benché signor XXXV. ^ alla Osservazioni delle tornandosene notte, 1* infinita ringraziassero maggio riferita Padova, erano La principe, dal condotti e 3 data (autore amico suo Toscana. il serenissimo servire di Lorenzini un u Boccalini /iwyua (Venezia, Gondoliere, 1839, Stefano e Zeno è che non del quella lettera, in una Tartini. Giorgio Terel, politica, di e Montanari di Torpedini) serenissimo a testi nota). Eccola alle da raccoglie ali* astronomo Bete- Parnaso, di Ragguagli I della 1734, di prefazione Bilancia Frisio del Pan- Magliabecchi, Apostolo La » della questa dei si corretta. volume di Centuria prima che voi. Firenze, quarta, dal citata Lorenzo nel contenute Parte Ragguagli, al secondo premessa Lettere fiorentine, dei al canonico lettera una delle xcv elegante più a in Caro Per — ed la stessa il Castelvetro: cagione Cent. punge I, xc, 117 NOTE. ('") Ragguagli di ('") I»ì, Gent. I, xxvm, (*•*"Alessandro Cent. Parnaso, il, I, xiv. sul Discorso Manzoni, 30. vi, Roma^ito storico,,Psirte seconda. (»••)Ragguagli qj della Cent. in dileggìo i gelatine, ' dove (*") Ivi, Cent. I, vi Lettere sue riguardo ai tempi. Generalmente lettere critica siano (o dai condizioni le ad e degli studi altri scrittori (*") politica, II; Agricola, scrisse, pochi Cent. Il, in anche intomo alla nate raffazzo- o utilmente per letterarie correnti 8. SìiìVArte istorica xc. XXVII. dopo, anni ed • in queste ma Boccalini opimpni le e Dante I, specialmente poeta, sommo dal anche deciraaterza si trova lui)si può esaminjare di 9. Agricola, nella e ciò che al queir età. Su (**•)Ivi, Cent. Bilanci» II ; sesta tutto veramente vedi pok {Biiancla poi., III, 52-61) intorno gli appunti fìgii conoscere in cose su nella poi scritte la poesia bernesca. giudìzi notabili al Boccaccio Petrarca, al intorno caduta era della BìL anche e solo non in che di Tor- per istoriche politiche.e déìVAminia depravatori Anche -- osservazioni altre in e e i lVhI Ragg. i soggetti e gì*intingoli, perfino i fegatellifatti arrosto; » Vedi xxviir. Dante su sono anguille le I, xcviii. ("^) Ivi, Cent. delle prendere a Nel xxvfn.— Tabbiezione, sbeiteggia manifestamente t, servili imitatori nota condotta tempi, le guazzetti, neirLXXXII e a' suoi poesia Parnaso, I inette Tasso, quale Cent, di giudiziosamente Agostino disteso trattato un pag. Mascardi. ("•) Ragguagli Cent. di I il Ragg. l'esperienza dalle i e in da si raccontano. esse alle Proemio I, e»*) Ivi, Cent. II, XIV, ('*•)Ivi, Cent, I, XXIII, un Maurizio a medico sopra alla il Boccalini disse schiena. pag. » 498.) fossero Il che famigliari 76-77. il gli applica le con di Giusto sendo es- frutto, che gioni ra- il anche dice stesso le ma cose, fiorentine, Maurizio prova quanto sommo giudizio colui Lipsio : Puccinotti dell'erudizione seguenti di al non Francesco - bibliograficadi {Ricordi tanto co^e 70. Bufalini, parlando Lipsio fatica Istorie sue di le Ciò avendo XXXI. tedesco, Giusto » e inutile, non essere quali il potere istorie^ le abbondantissimo quelf cavar ("*) Ivi, Cent. lettera tutto per nella anche lezione la ognuno e Vedi — scrivere particolari,nelle istorie nel tutto xiv. Apollo proibisca volume ad essa II, che 'pare conoscere consigli di Machiavelli cui picciol scritte possibile ài gusta in fatto succintamente in LIV, compendiosatnente Cent. Parnaso, parole mi : « Quest'uomo del Molte in le opere del gran di Boccalini volte sando ripenciò mente il cervello ha Bufalini, ediz. Le scienziato sua ponderosa stesso torna in una nella Monnier, politico che 1876, loretano urbinate. 8 118 NOTE. ("*) Vita Gabriello di (**")Tassoni, pitolo è Non che ne riferiva di prosa un secolo di ogni lasciata in abbandono. i rispetto è chiamandoli delle luoghi € Patir e r altro incluso nella V (Sopra Mecenate dne quello che Fu Al le de snon Che Caro il Perchè Alcune il Ha Certe Era la in Quando Dleder i E i le Né si più Tacito, gioverà qui 289, 348, ; tratto un le campane loro della II, 1-2, indi vòlto sul rimosse, naso dubbio nel caso, Martelli i fiorentin di Parnaso; i coltelli guaine, o di duelli- » il Boccalini ove seguenti 172-73. tempo un percosse. d'armi i a percosso tirò lui Bilancia, ricordare e il ferro autentiche parlò tolto scuole? il volto. traverso a fole hai che lo usate. di e il Caro; poeti rimossero Dentro luoghi 385-90 ne da ancor pugna riprovate dove e sottilissime altre indietro. T avrebbe non e il Castelvetro Che Caro, Libetro passi d^ ombre sì presto non parte II) : e carono nemico, un'Apologia d parole, allora dotto ai funerali stoccate. i colpi? Soggiunse Contro Con in scherma sofistica succedere vetro due novissime rubasti chi La tirar imaginator Vano A v Grammaticuocio. il Petrarca mai pedanti il Bennuecio, Pindo furo gli sue Che e**')Fra Castel poetiche fer quo entrare. ebbe suo rimbombò, Focide per corruccio, le Mune Anto certo un fa Annibal e da quel di Lodovico E i gladiatori. de* padrino per egli biasima s' ordinare dunque de lo steccato Annibal ir gli spettatori vesti le di scritti italiana toscane; egli pompa yetro Spogliatesi Né la ginechi antichi Il Castel Leopardi, II): Mecenate, di consolar per ca ben penne sian giostra, per Gii non non compir oggi Giacomo a cui parte voci, che «Indi £ in Parnaso, esequie essere esso Questo — anche Caporali più segnalati del ohe stifcicacoi, I nostri XV. (Milano, Stella, 1827), oggi ingiustamente Rime in {Viaggio di esso. cap. Crestomazia sua avventura per di importanza passo IX, degno e nella autori (*^*)Fra sto la sfuggì da scritta lib. diversi, notabilissimo, tutto ponderato. Chiabrera Pensieri : contraddice 1, 11-16, 81, 180, 285, 285 i 119 NOTE. ? di (**•)Ragguagli del (***)Pietra possono Maestà cacciati. parole, con cui di re loro Vespro maturi e Siciliani, essendo di Apollo, de' sdegnoso, tutto e Siciliani sia non dalla insolenza, prodigalità E spagnnola? ad noto è similissima dà pur ad si può libertà, nella barbaro. signore un volte questi natura dei I a voi. della pag. Cent. che eh' d'Italia, gina che come egli Pietro opuscolo — Cordova Sandorano. di 60 più pag.) Perchè, solo si di e zello, Faz- pigliano, cangiar straniero la in politica ripete più come, e la su diversa esempio, per principio. anche il chiaramente Consalvo nel Veramente — Magno, e BiL nel quale ivi ebbe (In Venezia, 1618, Prefazione si prova appresso « ai il ima- di Parnaso 17. che di Gran Tomaso benigni che major, stesso cacciato il titolo a Capitano e poi., II, Agricola, meritamente Nella di » dirittura a XXXVII Ragg. ciò, dicendo fu Napoli non Boccalini, nel spiega di sberteggiato Vedi contro di di Generale, sia infmito che osserva nell' impresa suona curaste in Siciliani sul v, medicamenti medicina Bilancia Vespri de' Francesi pericolosa, principe un nazioni gli Spagnuoli col titolo di significare «ila suprema potestà sopra dopo parlando spergiuro. ("'} i II, cap. poi, anche ebbe Consalvo Elenco lib. volevano II Femandez di subito italiano in nella Anche — giudizi su Il Boccalini titolo mutare per non le è eh' la guadagno e degli spagnuoli; 134-36, 142. Capitano » e quello gnoria si- siciliano ribellione grandissimo della sopra salute. vostra della alla molti con Francesi il Guicciardini loro. » fare medesimi ("•) Storia Gran di sicuri se l' dal- sia molto quella con della stato e passare signoria Vespro vostro l'arme popoli saggi sono servitù lo peggiorato dai col glorioso, certo per aveste quando speranza ben come curare, voi; Vespro non qualche vita di la ; ove quella francese di saputo ancorché maligna, grave accuratezza degli Spagnuoli mortale febbre una altrui il dominio dei gravemente hanno non Francesi allora trascuratezza insopportabile i Siciliani sicuramente però e e il con tanto ignoranza dalla alla solo che ognuno, eterno, ed avarizia air crudeltade, stata ma rebbe sa- dominio che te, gli disse, che a pare viziosissima tutto H V odio s* esacerbò Dunque il la e V intenzione che meritasse le i Siciliani impetuosi pareva non che barbari, ed sua anche Spagnuoli, mutato uomini Fazzello il a^i avessero gl'indiscreti buona, Centra balia il Fazzello Spagnuoli, stata Maestà. sua d' servi cambiati avendo allora Siciliani i farsi in dati non da di scusare cercato aveva Vespri Replicò e per considerati nei i quando vero, siciliani bruttamente sono ma Fazzello dopo italiano xxx. quesito Ragguaglio gioverà riportare Apollo, stato d' un Apollo, Tommaso dell' essersi risposta da Da » I£, politico':t Ambasciatori paragone udienza avere Cent. Parnaso, lettori Consalvo Capitano Baglioni : » questo 1 20 KOTB. che Sandorano, verità la A s scrittura sciocca, è candida e 59 pag. Boccalini; del dice soldato, per pura militare, scrittore sciocche chiama la appunto gli che descritta le pedantesche e se c'è II, 55-56, 226, 255. che, si avvede non d^lla amatori que' pochi fogli in il poveretto e a sua. politica, I, 235-236. Bilancia ('") palesa troveranno stile con si ('•V Ivi, 327. ('•*)Ivi, II, Agricola, 12. pag. (»") Ivi, 352. ("•) Ivi, 233. (»') Ivi, I, 251-52, 313, 372, 377, 434, 445; Pietra ("•) del Stati del mondo (*?»)Bilancia Pietra di re Paolo si Sarpi in ch'egli religiosa in Roma a Venezia veneziano, con di Lutero si come è Discorso « guagli Rag- e all'Italia del fatto lettere corsa voce 'riforma della artificiosamente voce VI cap. di nutrita teologo il gran denigrare nel ricordare sue della promotore e capo Calvino, falsità la per politico e Discorso. questo lì, vi, Parnaso, di da cattolico da delle seconda politica, II, 182; Hagguagli ('••)Bilancia fatto i nella accennato gli » I, 184-85, — pontificia per corte errori. e disegni È poi., I, 184-85. esso e anche azioni le Bil. si fosse modo dalla politico: il Boccalini rallegra de' suoi «Tutti lxv. lxiv, anche che proposito Vedi ~ intorno Vedi » I, paragóne italiano Spagna. in questo a Cent. del gentiluomo un 55. Ragguaglio: Parnaso in politica^ II, Parnaso, di ("•) censurati sono nel politico, paragone XXVIII. ('") Ragguagli di (*•')Bilancia più volte come per III. ai Gesuiti, ch'egli istigazione loro suol fosse I, 11. politica, II, 10, di ("') del paragone censurati in Parnaso ('«•)Ivi, Cent. (*••)Bilancia ("•) Ragguagli ("') Ivi, Cent. nobili Il, II, ix, politico ; Bil. » Bil. XLiii; politica, I, di I, XLix, nella II, ("•) Ragguagli di Lxxxii; rico En- k Tutti : poi., I, I, Bil. I, xeni, xli; gli lui. del stati mondo 352. II, Lxxxv; lxxi. politica, II, Agricola, poi., I, 35,36. 178. 311. Parnaso, (»") Ivi, Cent. XIV, ricorda e Francia di re 221; Cent. II, II, xxxix, xci. xl, e — in polìtica, I, 112, Bilancia altri più Vedi 426-27, 435, 45Ì, 461; II, 45, 227; ivi, Agricola, XI, accenna Ignaziani, il aramazzato di Parnaso, Cent. (*") Ragguagli Bilancia (*•')Ivi, Cent. II, XIV, 97; i Particolarmente — chiamare. Cent. Parnaso, Pietra contro in. 352. Ivi, I, (••*)Ragguagli sono Cent. Parnaso, ciò che luoghi. scrive 213, 361, 397, 32. VIII. Parnaso, Cent. poi., I, 270, 475. I, xviii, — A xxxix, proposito lxxi; del II, vi, succitato rm 122 NOTE. che renda. odiosa difetto, in che la sua in nota, popolo al vita la monarchia, dal avendo ciascuno vrebbe Dodipenda uomo. capriccio il principe aver dalle leggerezze qualche ritenimento sempre i sudditi. al pubblico e dalle Oerezze, che atterriscono dannose Che se V autorità dei principi fosse regolatada qualche freno di leggi,non di' loro la fine infelice che si vede; molti farebbero le dei le sollevazioni civili non nascono poiché popoli e guerre sata ordinariamente che dalla soverchia licenza de' principi e dair abuil Du de' Alle sudditi. »-^ May replica pazienza quali parole orrore stizzosamente ("*) Ragguagli ha ma di Parnaso, d' un torto. Cent. I,li, lxvii, lxxii, lxxvi, xc. politica,I, 75, 302, 422; II, 233-34. Bit. poi., I, 37, 38, 298, 361. ("•)Ivi, Cent. I, XXV. 144. ("•) Ivi,Cent. I, XXXV, 392. Cent. Il luogo "U Tacito, a cui qui I, Lxxxiv, (*") Ivi, Bt^to et Cassio il Boccalini, è il seguente: accenna Postquam, Siciliam nulla apud Pompejus opccBsiSy jam pubblica arma, Julianis ne quidem interfectoAntonio, Lepido, exutoque pressus, partibus nisi Cessar {Octavianus) dux rciiquus; posito triumviri se feì*en» et ad tuendam plebem tribunicio nomine^ consulem — Bilancia — ^ — jure ubi militem cunctos donis, populum annona, senatus olii pellexit,insurgere paullatim, munia dulcedire maadvei^sante nullo in se ferohabere, gistratuum, legum ; quum cistimi aut proscriptione cecidissent,celeri nobilium, pei* ades contentum, quanto quis tur, novis ac servitio ex promptor, arieti rebus opibus et honoribus tuta et prcesentia, quam extolleren^ velerà et periculosa mallent, (»") Bilancia politica,I, 270. (*••)Ragguagli di Parnaso, Cent. I, lxxxvii. (•") Ivi,Cent. II, XIX. politica, I, 379, 134. (»") Bilancia im altrove. e ("•) Ivi,II, È notabile ciò I, Lxxviii. le difficoltà mostrando che scrive nella Bilancia politica,V, 142-43, lo straniero; poiché dell'unione dei vari stati d'Italia per cacciare di essi s'ingrandisse troppo ingelosiva il timore gli altri. che l'uno di ("') Ragguagli ('»«)Ivi,Cent. 21 IV, e il dal duca, e a quattro ancora tatti prima durare da i Emanuele Carlo — Susa), Savoja, di stabilivasi lega difensiva per tutta anni principi,a della Chiesa, di tutta di e, in due Lesdiguières,conteneva maresciallo Nella Cent. I, LXxviii, 367. di Erosolo (nellavalle ("•) Il trattato maggio 1610 da distinte. Parnaso, la la vita appresso, loro con e e dei invito sottoscritto nome il di Enrico stipulazioni offensiva tra il re sori rispettivisuccesdi potervi partecipare libertà « la importasse conservare Cristianità e specialmente dell'Italia, e cui 123 NOTE. Italia Savoja Spagna la con de' vari di Savoja duca del di reame fu lib. II, •(*••)Questa I particolari Emanuele della medesima volume a 128 pag. 1614), a (anno così di il celebre più notabili, Emanuele all' nuele Ema- monarchia come a 49 pag. del 89, 90 (a. 1616), (a. 1615), a pag. sonetto 1613 dal Carlo della bandi ai poi, aggiungendo rato, Monfer- anche Italia, il quale la comincia : Italia, ah e Oh* io Chi te (***)Questi li d' Italia all'età preso veduti di partito patria, cacciando che uno, del Boccalini braccia che dovrebbesi farlo alcun da di essa nello sonosi stato di con sé male, di loro, alla accordati cui o in evento o e que' stati, che vi di si darebbe e il s' la godono. » che rando conside- e gli Spagnuoli tutti di pacifico (Bilancia fortuna a' Francesi agio libertà il lasciando capo, volendo un ingrandirebbe sinistra quello le parole sarebbe che della né prossimo, d'Italia, perciò mantenere si trova, nessuno Francesi, nazionali, fra essi pronto scacciarsi de' rovina a rovina dovessero dei medesimi, correre in se armi in del stati abbiamo 1' unità Ecco avere e e e seguendo dagli Spagnnoli, colle del peggior indipendenza non altri li gl'Italianihanno veracemente. gì'Italiani necessariamente, o Boccalini, altri principi,'e ingrandisca s' il V la » parricidi degli e galantuomo e spera. e finalmente tempo un gli liberarsi per Ardisci sinistri pure; Vedendo e grave anche ad guerriera; pondo onde leale : T oste già prima fare il mondo creda noi tutti era il compagno a congiura. non prevedeva sol tnoi sottrarti procedimenti nostra il danni a di Non temer! non mnoTa desia Contro né 1616 (a. 1618}. Nel poesia, egli scrisse 65 del azioni Storia Carlo di pag. della pie- 1865.) Spagna indicheremo Qui i bandi e le e il accresciuto la contro IV voi. Ricotti. Ercole colloqui diplomatici detto nel leggere di piemontese Carlo derazione confe- una e successione dalla piena sua monarchia 3, Firenze, Barbèra, cap. occasionata da si possono i ix, la della Storia (Ricotti, la ecclesiastico stato case primeggiare ziana repubblica vene- dovevano Lombardi, de' re gran ordinamento. nuovo degli stranieri quali Sicilia,lo — guerra, sostenuta 1618. al della Napoli. voi. montese, di ì del delle potenza un di al duca parte conseguito totale stati, fra titolo col avrebbe V Italia suoi la all'Europa dare di far la guerra faceva trattato abbattere ad espulsione raggiunta con col disegno questo indipendenza Questo Austria di e i modi finita assicuravasi guerra a e diretto IV, Enrico di Secondo Spagna, viqini.» i suoi sopra si determinavano Lombardia. la tutta disegno di la contro Spagna della imprese stipulazione seconda Nella in ambiziose le impedire i possesso chiamente sover- si opprimerebbero e deschi a' Te- potentati questa medio ri- di provincia agli Spagnuoli politica, l, 142-43.) 1 24 E in KOTE. forse manifestò contradizione italiani,che d' piuttosto alle il ed corpo, artificio nel disunirne per mortajo. de* re loro le (*••)Nani, ('") solo un V acqua pestano che Almansore, « Napoli lagrimano de* Spagnuoli. voi. piemontese, fu si e ») I, lib. veneziana, della^monarchia 48. lib. x, IV, di di ('"') Lettere 1863. volume Nella — veneti, pontificii e Della quali Tolgo le quali ufficiale era bene era da anche professa la in osservala, tanto siano tali, vacillano, in comodo. j" e* capi anco Questa era del del Spagna. delle Cent. in dieci anni fa e La crede di politico: le intorno che e li è che non pajono che chiaro riconosciuta, essa quello che li torna blica quella sapiente repub- «Discorso azioni stato, ed quella spagnuolo. fatto disegni gnamente, po' mali- un verità, dall'ambasciatore con guenti, se- italiana sebbene romana; da di parole religione, quelli e Antonio di Questo viene non le Sarpi, rappresentata Paolo Alfonso lingua dogmi in credono. spirituale paragone a I, xc), difesa Boccalini lettere nuove da Ruggieri Venezia dal Boccalini i politica ecclesiastica la « parte del all'Italia da cattolico re » (*"•)Francesco derisione stranieri: che la colo se- di doge uomini degli li pare nulla della italiano gentiluomo que' tempi è la cattolica pontefice in sostanza ma ("') Pietra recitare del consultore suo proposito, a libertà; poiché dir non temporale molti che loro alla qui del gran per 1623, a diplomatici quanto per e cadono (di Venezia), repubblica pregiudiciali r autorità dai in essendo internazionali pei carteggi usata il altresì che ci ricordano metà forse Venezia a grosso un importantissima Spagna bèra, Bar- di ambasciatori seconda seguente, una il 1618 esiste relazioni nella del letta poiché essa, Urbino di dettate di fra scritta poi cardinale, Priuli. ho ne lxxvhi. II, lett. !257,Firenze, parecchie prima ambasciatore Cueva, Albani spagnuoli, nella I, voi. Sarpi, contenente e le fra inedite; Paolo Biblioteca manoscritto, decimosesto Cent. Parnaso, fra 1862. III, voi. i, Venezia, Naratovich, Venete, Serie Relazioni 0") Ragguagli di però sieme, in- ogni possibile che oppressione Repubblica uniti 3. cap. un della Storia di principi si trovano, sono usano politico: la per si fanno chiariti il regno «I quale modo ed usato paragone miserie di così: numero, si sono con L* Istoria ("?) Ricotti, e del incontrandosi Mori, raccontano hanno alcuno, (Pietra » di molti che Spagnuoli, i servitù, fatto, là dove, un nel pericolo gravissimo, siano che, ancorché che scrisse parole, raiserissima e desiderio suo surriferite conoscono pericolosa una un un' stesso, Vicenza, di Orazione intitolata: alfabeto piena soraasco, nel Giangiorgio Trissino, già specialmente nel!' frate d' Trutina per la italiano ingiurie tentata (Ragg. e di fece messo in introduzione di villanie Delpholudrici 1620 Parnaso, contro Taòellionatus il 125 NOTE. Trajani Zeno, Note al Fontanini, (*") Simone della la per Bacci, Pietra monarchia 1619, Longo, in « morale et di Spagna. 1686. la Vedi la dal di La : « in anni quegli la più denominati stessi Centuria acrimonia e della di La Virgilio con Centuria alla della queste si io quarta la così: rappresentano fra di le spagnuola, parole: 0, nimium ctelo in ignota, et pelago Palinure, confide jacebia sereno, arena. lodi Centuria pubblicati Savoja di indicazioni, nome senza Carlo per cui cose fa e nella otto, pieni alti'e a turia Cen- Ragguagli 9 che più e le opuscolo, un sono Spagna Monarchia è di vedere tolte ho intitolato Non » contro Vi donde macchia, quarta. Savoja. Nudus Firenze, zia, Vene- es. e possono un vanni Gio- titolo quarta si quali e ristampata (per pochi Ragguagli (^arlo Emanuele di dei stampe quindi Parnaso Centuria altri intitolata appresso l'improprio con esaltazione le derisione Riputazione 1669) alcuni a stampato Parnaso, I di Ragguagli illust. Ragguagli Venetia, fu blico pub- questo molto romano, Briani suoi quale con del cinquanta di impropriamente nazionale e Parnaso del de' il 1616, cinquanta in con 1640, 1642). modenese, cittadino dotta tra- Creutz di ec: Aggiunta Amsterdam, qui soggiungo. d'autore Parnaso fu continuatore e rolamo Gi- Giry (Parigi, dal francese nel Boccalini cese fran- da politico (Amstelodami, si contengono ai Spagna, Biblioteca che e furono contro in Quesf » poi, e ferma af- nella e in Gioacchino Briani che fatta latina in Boccalini del secondo (Francfort, 1644, 1655,, Ernesto da Ragguagli unitamente terza; qui Martin Paris, tradotta paragone 1617), e Girolamo quale fatto 1618, 1629; quinta a* del Politicus Ragguagli nella Guerigli. questa: spagnuola fu versione una latino sig. Trajanp Convito volte più fu Aggiunta eccellentiss. solenne è A ec. tradotti, tedesco in e 1616 Lydius Parnaso Terza, Tarquinio modernes, auteurs Tacite medesimi Pietra in Lapis dieci prima de dei Il primo degli imitatori (**•*) Ragguagli divers furono v'è (Tubingen, di di Houssaie la lingua inglese, nella XXIV finalmente e de oeuvres Centuria pavese. titolo: questo Parte De Paimaso nella Ragguaglio 1626) ed Amelot eredi gli Apologia un* 41. prima in tedesco titolo per zione confuta- a 14. nota Bosso Boccalini del Napoli, Fougasse (Parigi, 1615) Del 1661). les Mazzucchelli, fiamminga. (Ap. » nota La scrisse Benevento, politico Critique ; ('•')I Ragguagli il di di commenté (*•»)Vedi C«*) paragone Tacite oii Boudot, canonico del 1622. Henricum, II.) tomo dell'opera de traduit ont Nicolaum apud 4o. ('••)Il titolo La Munaci, Boccalini; di di nuele Ema- i funerali l' epitaffio 126 NOTE. V*è introdotto politico) a vagone duca « di Savoja che mercè di che V contenenti ad alla da vedi tempo, similmente a scrittore Savoja 'di e titolo questo povertà : dove molto tieni per 1618, pag. de^ 20, calunniatori, narra di come e spagnuolo, d* regina Savoja, Apollo una infami potentati. del Apollo editti di il duca di la lavoro non di Apollo a cui la esser Savoja, fama del si vigliacco d' intitolata Combalense, e lettere di nuele Ema- in un magica V operetta Blaen Carlo e denigrare reputare e invittiss. Ragguaglio, e topoli, (An- di vano ave- quei Boccalini, La teria Segre- 1653), diversi nente conte- principi letterati. (*?*)Briani, Aggiunta Ragg. XL, (*••)Le due del trovano genovese ai 1615, ebbero Boccalini, aggiunte Soccino citata imitatori altre porta subito, e sette questo di nella di Alessandro Filippiche nel Ragguagli delFediz. 130 pag. probabilmente ne deve scrivere suo di Venezia di quanto 57 n. Castigo esemplare arte per » pure opuscolo un femmine triste figurato (Amsterdam, Raccolta un calunnie Si » solo è stampato al in ed sereniss. castigare due avendosi con imitazione di e Savojano, Italia, la repubblica procurato una fa Parnaso intitolato contenente » per spa- regia. V 50. confermare finalmente «al lingua Parnaso, è dedicato e V Annota- contengono, di di il dupa e stamperia pag. la racconta dalla Antopoli, all'Avviso regia). si esso Annotazioni Avvisi Fulvio perchè, nobilissimi in opuscolo un si alcune con tradotto tutto le e Annotationi stesso dùca IO, pag. stamperia dello il italiana: il duca di Venezia in che cose, 20) agli pag. Allegatione (di pag. 22) un* nelle scrive le sopra il medesimo contro quale spagnuolo (di à[\a.m2icch\2ife si novellista Quanto boccaliniani, con reprubblica la giunta un comprende Supplimento un Parnaso, delle sue. Parnaso nel si parlerà cui verso confutato fu buiti attri- autore Ragguagli di più Ragguagli di sono bertà li- vai furono essere con della I » Pubblicato dei Venezia, di nostra questa L'Avviso 73. Avviso un di certamente nota fatta quale Spagna, negò come del insieme, ha Manifesto, nel quale che Savojano: Fnlvio in Riputazione imitazione di è importanti Valerio gnuola ma da Savoja, scritto di Spagna. di la Avviso « miseria e doppie Spagnuolo repubblica la della e pa^ quello ristauratore di Spagna, quinta che guerra, dramma il del Spagna e Italia,una la cosa, Centuria uno di la che padre Tassoni, contro vede mostrato della 206, negò si questa d' avvelenate Esequie nota Filippiche d' principi Alessandro nella si è suo, milioni cento in Pietra d' Italia altri gli Emanuele valor tutti li che più pesa nella (come gli stati; dove pesare Carlo col Spagna de' Medici Lorenzo pure del Parnaso Boccalini Tassoni, stampate'da i come continuatori; d' autore titolo, molto ; precedente. nota e Ragguagli di ignoto. fatti ad La prima di esse scrittura naso Parse del espressivo : Discorso, 127 NOTE. nel Italia, in dimostra si quale per la tor della del Tassoni Italia, d* quiete libertà Le seguenti. note stampato nel relazioni delle di da letterati, che corti. nelle " con le Dextera egli verso da III, non in dotto un italiane seguente : espressivo il ha il niente O fra in stesso d' re « Prosa titolo Alla molto del amico Maggiore. » II, di varie Pel- scritture Casa ricordare quella che Sabaudiae debito. La scrittura: di ha Ed è che forza 69. Vittorio di morì dice Il Coronelii Alfieri, presente nella il consigliere rev."» 90. pag. 81. passata, come del manoscritte cardinale della Duci sua dare ricor- Teodoro Principi i bello un'altra di Misogallo ('") Il Boccalini ma, che regio titulo Filippica prima: (nota 70) ; Italia, è di lippo Fi- a piace detto autore ma erano dedito natale, terra vescovo, quali, oggi le De poi e del teologo era sabauda tutto e nuele Ema- mente principal- e ufficio. Qui mi di Apiro, mia (»») Filippica I, pag. {"») Filippica I, pag. il tale Carlo pere sa- cardinale; corte duca da corte, Tassoni, e**) Vedi figlio del esercitare conventuale il titolo pure mai divenuti sono altro nella che il leggeva è duca invidiosi -alcuni Spagna, cittadino latine, e mossagli egli si ì Savoja di uffici si fece ^^ dal nommato ai avere piemontese corte figlio Maurizio della dedit, querela stesso: gestet inanem aula la da lui poi comune e effigie da mea hcec fuit: con quel tempo minore quasris, fu Filiberto potè probabilmente il 1619 suo partigiani capitanati che di mano; dernamente (moe si quasi ricevuto T Tassoni ragguaglio Savoja, sorte sotto nelle italiano di bazzicare e soni Tas- cita il dando di nel Manifesto cui trattamento Tassoni segreta guerra dai del si che un principi rimeritato; merces aperta i Risposta volta Alessandro storico in Conserva- La che quello Archivio essi da prima di scrisse l'andazzo in la avvertire 1626, e mal jìcum, del segretario una Savoja esso fico ò che Monnier), seguivano cur relazioni che leoni, tra un Lungi Savoja Le distico, composto seguente per del significazione poi dipingere Circa prima neW quelli allora A intitolato. acconcio verso passate stato essere in il volumetto succitato 1855, cade Savoja, di gli Spagnuoli contro appresso, duca Spagnuoli l'armi prese pubblicata fu Mounier, qui £ anni parecchi Discorso Le state dal delli impero ingiustamente Filippiche Firenze, ec, sieno disturbata d* Italia questo a delV giustizia giustamente quanto e volumetto là di Santa parrocchia di Rossi principe a neìVIsolario 356, : «e Nel nelle per sepolto fu dice « in della » Maria letto aver pag. Orilo principio Italia. futura e Cicogna sul essere San sacrato Formosa Memorie stato Giorgio scoperto 128 NOTE. San di armena Zeno (Ann. morto in Giorgio sia al chi A del è nota quel di non regno a che pag. hoc qui nel dudum fama bis perire 1664), Uladislaus margine del presso che qui (nella capitello alli dovea dire manoscritte più in sopra, il dialetto del Sotto « sto a Za ze in è Bocca due pratica Il dalla nirsi vero Trajano, secondo o i contro o » pezor per succitate le morie Me- riferite parole epitaffi fatti i seguenti aveva nel di migliori, quei e suo che tristo. " far avventura del anche Fine. o un di di non gli erudita nanza. nomi- gran quello il del Giovio vigliacco prezzolato hanno che « della acquistata tempo che (1.e), desiderosi contraffazione autore documento Crasso nobili morto. » Cristo: de maligni, godono raporti. Bocalin, Tarda breve in 1 anca detto a morti coi deirAretin. molti poi, sguajata uno el Dio. per di accusa calao tntti, dove, conversazione Spagna moribondo de lengna e Venezia, l'Aretino, contro serva os- Boccalin: sepoltura mal epitaffi possono in di iscrizione Mazzucchelli Nelle ec). furono scrivea scriTan, sta disse sta dottor romano d'Apollo Questo la gli è sasso Fu Che mancò che Puccinelli, Giorgio Maggiore) il (dove Capitolo habeas et questa San di iii, virum, veneziano: Trajan Boccalini che consigliere Rossi, dopo lesse Cicogna " Questi del xii, cap. immortali- Il virtutem. » ; vissime gra- Encomiaste invidia, aggiunge Evangelisti senza ore cavit saevit chiesa in vivebat facta post zione, iscri- un* (voi. II, parte meae detta presso lui per Poloniae succitata, opera ordinasse un succeduto VII, Boccalinus dum dente resi- Discorso questo Trajanus felix, beent adattare doveva San in medesimo Vladislao se defunctus IV pene di Mazzucchelli nel e Rex Maecenates, Ili al però legge, non (Memorie sepolcrali ec, Qui air sia segretario si quale sotto Puccinelli non (Cap. 1632, III nel nota): docte Apostolo Boccalini sepoltura era donò maraviglia in ubi zione na- angolo un E ^ il sua che e padre 1377 Regios si del ediz. tati, « Venezia, dell' lapide in in Sigismondo riferiamo moriente ne Aurelio 68 e. la Boccalini che recherà mende, «Che essendo in qui e Boccalini. afferma: della sepolcri » Comentari 110), idioma; Trajano verissimo, Polonia dei loro i ^ono coro II, 138) rammenti re esemplare a sepolto Venezia al nel il famoso Fontanini Maggiore. (*") in iscrizioni con dicesi separato e dietro Giorgio Maggiore tirare per uso il calcio di svele- al leone ? JC 158.B7M4 Traiano BoocalinI Stmfòrd •— .i J' ..-^--^i^-iU^ . CI • la Mtara Univeraity Ubrarlat iiiiiliiinii 3 6105 038 795 048 JC 158 B7 m z' STANFORD UNIVERSITY STANFORD, LIBRARIES CALIFORNIA 94505