^'-'^-^4^;:'
V
BOCCALINI
TRAJANO
E
U
LETTERATURA
CRITICA
E
POLITICA
DEL
SEICENTO.
i
TRAJANO
BOCCALINI
E
LA
CRITICA
LETTERATURA
DEL
SEICENTO
DISCORSO
DI
GIOVANNI
MESTICA,
FIKENZE,
I
TIPOGRAFIA
DI
1878.
G.
BARBÈRA.
E POLITICA
CONSIGLIO
AL
COMUNALE
Egregi
Questo
al
fosse
dopo
nella
ne
Circolo
decretò
da
deliberazione
ricorrenza
gentile
del
mosso
grande
di
poi,
aver
meglio
io
vedevo
dei
me
Italiano,
dato
che
in
i
la
cui
voce
cotesta
natali.
potessi,
;
del
della
e
assai
quegli
Per
a
tanta
per
città
e
nicipio.
Mu-
venturato;
av-
la
atti
che
medesimi,
levare
a
nazionale
tenni
sentimenti
a
giorni
invito
mi
la
mente
pubblica-
spese
a
inatteso
seguente
manifestazione
aveano
e
pochi
Festa
stampa
sato
pas-
Ancona,
costì
della
la
perchè
di
che
ripetuto
me
del
maggio
filologico
chiese
quindi
Del
nel
letto
Magistratura
vostra
LORETO.
signori,
Discorso,
anno
DI
1'
onore
si
ria
glo-
corrispondere
degnazione,
ho
creduto
di
corredare
opportune
viva
di
;
compiacenza
lui.
tanti,
vogliate
riverenza
offerirlo
i
gradirlo
affettuosa
Discorso
zioni
illustra-
d'
pubblicandolo
ora
siete
mia
Trajano
e
di
che
Voi,
il
'
ai
loro
rappresen-.
documento
verso
della
la
patria
Boccalini.
Giovanni
A
Jesi,
febbrajo
1878.
la
concittadini
degni
come
ho
Mestica.
di
uttmrm'fmv^^^^m^m^i^^^^'^^Sf^^^^^^mi^ii^mmmmmmmm
?
•wmsmammmtì
SOMMARIO.
I.
Ragione
—
di questo Discorso.
intento
e
del Boccalini;
II. —Nascita
patrie piccole e lo patrie grandi. Roma
le
opinione su
in Roma.
collocamento
suoi studi; suo
Sua
i Marchi-
e
giani.
III.
Il Boccalini
—
figliRidolfo
in famiglia;i suoi
lui
da
in
Bentivoglio
Quido
Roma;
e
Clemente.
Scuola
nuta
te-
discepolo.Carattere
suo
del Boccalini.
IV.
dal Boccalini.
Uffizi pubblici tenuti
-•
da
farore
Clemente
Vili
È giudice in Roma:
dal
e
Suo
nipote Pietro
suo
testimonianze
sue
Benevento.
a
gorerno
Aldobrandini.
zione
pessima amministra-
la
su
Ha
della giustizia in questa città.
V.
Sotto
—
farelli-Borgbesee
essi
V
il pontificato di Paolo
Bonifazio
specialmente dal
e
Tiene
è amico
Caetani.
secondo
qualità; farore
Loro
Boccalini
al
nello stato
parecchi goyemi
coi cardinali Scipione Caf-
sua
;
da
riconoscenza.
Serve
ecclesiastico.
dato
alla repubblica
veneta.
VI.
Carteggio del Boccalini
—
della repubblica veneta
la
politica papale
di
essa.
VII.
Scrive
-"
in Roma
Per
e
esse,
Sventa
la corte
le
sue
di
opere
Giudica
pontificia.
a
la
e
Pietra
specialmente per
le insidie tesegli da quella col
V ultima, viene
severamente
guardarsi dalle insidie
principali
; i
Parnaso
ajuta nella contesa
Sarpi.Lo
il Sarpi
ammonisce
;
Tacito, i Ragguagli
con
Paolo
con
Comentari
su
del paragone
in
Gorpelia
politico.
sospetto della Spagna.
di
mezzo
un
tirate;ne
rifiuta le onorificenze.
VII!.
"-
Politica dei papi in Italia;loro relazioni con
del Boccalini.
Inquisizione nella Spagna
È sospetto al Santo
dello stato
IX.
n Boccalini
—
a
e
suoi gran
i
Ragguagli di
Spagna.
Uffizio anche
la Spagna a' tempi
nello stato
il Boccalini.
Suoi
ecclesiastico.
governo
giudizi sul mal-
ecclesiastico.
Venezia.
meriti
e
Politica della
V Italia
verso
Parnaso
;
muore
e
per
repubblica veneta; suoi torti
la civiltà. Il Boccalini
veleno
pubblica
fattoglipropinar dalla
8
X.
SOMMARIO.
Stato
—
della
medesima
XI.
sne
;
metodo
n
—
eroicomico
delle
griudìzisu
la
prosa.
Il Boccalini
seicento.
di
Ragguagli
e
quella forma
col
suddette
opere
medesime.
Come
XIV.
dei
delle
Gozzi
dei
e
torti
:
lo
applica nella
Pcurnato
della
e
M
Pietra
politico,
Originalità
—
seicento
poesia
;
nel
nel
politica.
e
tessitura
e
paragone
XIII.
vere
critica
Materia
—
Italiana
condizioni
sperimentale
letteratura
XII.
letteratura
Il
Boccalini
Leopardi pel primo
quel
e
forma
;
rispetto
carattere
fantastica
a
confronto
e
col Tassoni
carattere
e
Caro, col
col
rispondessero
pel secondo.
alle
condizioni
tempi.
Riassunto
—
di
alcuni
Ragguagli
a
di ciò che
prova
si è
detto
nel
capitolo antecedente.
XV.
Comentari
—
Parnaso,
del
Tacito
su
Analogia
seicento,
relazioni
;
del
medesimi
di Tiberio
governo
specialmente
e
dei
coi
coi
governi
quello di Filippo
con
di
Eagguagli
dei
II
monarchi
della
e
corte
pontifìcia.
XVI.
Intento
—
politico
raffronto
a
questi Comentari
litiche; perchè
del
XVII.
Stile
•"-
del
di
a
Venezia
ne
Comentari.
nei
piuttosto
fosse
vietata
restano.
Le
ai
lì Boccalini
Machiavelli.
del
e
chiamare
ne
che
Boccalini
Perchè
citato
ad
non
Antonio
La
Perchè
Oaeeroazioni
figli del
Lettere
po'
Boccalini
iatoriche
la
politiche
e
critica
letteraria
Tasso.
Pedanteria.
filosofia
guai
e
e
studiato
mai
1
V ufficio
di
Ragguagli
critica
alla
della
Perchè
Parnaso,
deride
da
Dante
quato
Tor-
a
concetti
Suoi
pedantesca.
letteratura;
gua.
lin-
conosciuto,
non
del Boccalini
prima
la
e
Crusca.
della
giudizio, finora
Un
stile
lo
per
Accademia
dair
in Italia
ribella
anche
la
su
i petrarchisti, i liu-
i parolai.
Suoi
—
su
si
Marchigiani.
essere
su
Marche.
nelle
italiana
lingua
La
Magliabechi.
Leopardi
Il Boccalini
—
i
su
vuol
Giacomo
—
XXI.
si dovrebbero
11 Boccalini
inviso
XX.
Ammirato
lingua del Boccalini.
e
Giudizio
XIX.
Scipione
Boccalini
Boccalini.
^
XVIII.
di
Manoscritti
stampa.
pratico del
e
concetti
la
su
Aristotele, confermato
poesia
anche
giudizio
nuovo
suo
:
Alessandro
da
su
di
la Poetica
Manzoni,
e
la
su
vina
Di-
Commedia,
XXII.
Suoi
—
concetti
Giudizio
notabile
straniere
moderne
e
su
1* arte
sul Machiavelli.
;
cultura
Sua
confronto
sensatissimo
anche
tra
sostanza
nelle
forma.
e
letterature
il genio dei Tedeschi
degP Italiani.
XXIII.
—
AI
nuovo
col Boccalini
indirizzo
il Tassoni,
della
il
-
La
letteratura
letteraria
critica
Chiabrera,
Insigne opinione del Tassoni
XXIV.
le istorie:
del comporro
su
politicain
la
il
nel seicento
Pallavicino, il Bartoli
lingua italiana
Italia ;
operano
suo
parlata
intendimento
ed
e
alla
altri.
scritta.
rigene-
I
i-LJi
jiji
I
?*!_
^^^^^^^mmmmmmmm
9
SOMMARIO.
della patria dairAlighieri sino
razione
metà
prima
del
La
quel secolo.
XXV.
cinquecento;
—
Gran
XXVI.
Gonsalvo
Capitano
il
ordini
religiosi.
XXVII.
manto
Vuole
—
XXVIII.
Suoi
—
alle
di
e
del
concetti
Siciliani
e
sul
ragion di
e
dei
necessaria
culto, crede
però gli eccessi
stato
corruzione
la
degli
dei privilegie in par-
il lavoro, deride
esalta
allo
i delitti commessi
e
deplora
e
di pregiudizi;
al tutto
scevro
stato
i titoli nobileschi
sangue.
sul
la
altre
di
di parecchie
confutazioni
Vespri
popolare, 1* abolizione
primogeniture;
la nobiltà
i
su
della
religione ; nota
r istruzione
tiiGolaredelle
e
stampa
della
sotto
giudizi
esso
religioue.Biasima
della
r unità
di
lo scorcio
verso
storica. Sue
disamina
nella
tempi. Neppure
libertà
la
splendore nella
Cordova.
di
politico
governi de' suoi
avversa
suoi
di Tacito;
Il Boccalini
r-
infiacchimento
suo
politico nella critica
sentenze
oggi. Suo
il Boccalini.
ritempra
II Boccalini
ad
libero;
governo
forma
egli lo intenda.
come
di repubblica alla
veneziana
risce
Prefe-
glorifica il
;
tirannicidio.
XXIX.
Banditore
—
della libertà
d'Italia
la insurrezione
e
Carlo
di lei da
XXX.
Impresa
—
Gli
con
XXXr.
altri stati
dominio
pliazione
;
e
fuori
in
per
:
redenzione
del
I
martiri
diritto
le
e
contro
breve
Emanuele
alleata
tempo
liberare
per
berazione
li-
la Spagna.
l'Italia
politica del seicento
indirizzo.
nuovo
suo
e
del
Bruno
:
am-
Letteratura
panella;
Cam-
Tommaso
e
l'
:
meriti
cinquecento.
il
Amelot,
delle
in
I^suoi
Bayle.
opere
sue
Boccalini;
Girolamo
tempi, concordanti
del
essa
critici nel
Sua
in
fama
traduzioni
e
sua
della
di essi
:
il
Marini,
Briani.
decadenza
grande
alla
della
efficacia
letteratura
nostra
lui
con
delle
allora
Gli
e
politica
secolo
e
riconoscenza.
sandro
; Ales-
il Testi
mento
risorgi-
fallisse il
letteratura
nel
tori
altri scrit-
negli intendimenti
il Chiabrera
Filippivhs. Perchè
sue
Rapida
splendore
^
lui ; per
a
Spera la
lingue.
d' Italia
d'Italia.
nuove
I di Savoja
; Giordano
molteplici edizioni
varie
Tassoni
XXXIV.
:
Sarpi
canonico,
un
politici de' suoi
la
Spagna.
politica popolare nel seicento
GÌ' imitatori
~
di Savoja;
V indipendenza
Gentili.
frate,
un
medesime
XXXIII.
essa
; Paolo
rispetto agli scrittori
seicento
Italia
avversi
di
materie
Alberico
Boccalini
la
speciali della letteratura
delle
Letteratura
—
contro
I duca
Emanuele
Propositi di Carlo
politica scientifica
XXXII.
d'Italia
altamente
propugna
straniero.
Caratteri
—
Emanuele
Carlo
di
guerra
Venezia.
esso
dal
e
delle nazioni
della
politica,
suo
decimonono.
scienza
nel
cento:
sei-
I.
Accettando,
—
nella
parlare
ragioni
più
a
del
mio
del
singoiar
;
da
vostra
modo
esso
Boccalini
discorso.
E
di
la
il
oggidì
precipua
cagione
consideri
che
la
gode
prima
onde
le
e
debito
«
si
città,
Tra
il
mare
della
muova
delle
come
poi
che
libertà
confortarne
a
della
colpi
nale
nazio-
e
da
sendo
Es-
noncuranza.
e
di
lettere
Troento
l'Apennin,
que'
valorosi,
conferito
alP
italiane,
questo
siede,
fino
la
malvagità
fortemente
che
si
rato
du-
aver
generazione,
largamente
all'onore
Ogni
la
schiera
della
ha
immeritamente
vigliaccheria
hanno
più
dopo
venne
i
sotto
fine,
Ove
Italia.
in
coltivata
operando
uomo
benefici
Boccalini
stringe
d'
che
giusto
postuma
Marche
frutto,
anni
che
na
odier-
altissimo
con
getto
sogmenti
monu-
titolo,
politica,
tant'
un
molti
giace
il
poi
di
propugnata,
dalla
ajutata
fama
ne'
generazione
risorgimento
ineffabili
che
memoria,
è
da
per
un
alla
nobile
più
suo
par
gP
lui
da
ardore
per
mi
oscurarsi,
impresso
di
mosso
tutto
letteratura
nostra
al
splendida
a
prima
lui
grande
con
recato
Trajano
raccomanda
attesoché
^tato
scegliere
sta
invito
cortese
sono
presenza,
ingegno
suo
il
signori,
o
all'Isauro.
»
cremento
in-
12
BOCCALINI.
TRAJANO
noi
A
la
si
dunque
resurrezione
appartienedi
lui,rinfrescandone
di
il
queste contrade,dove
Non
celebrato,e
appena
vi attendete
però
peregrine intorno
quasi a dire
preparar
ai
suo
da
fama
la
in
più dovrebbe
nome
pochi
se
della
particolari
bisbiglia.
ne
ad
eh' io venga
sere
es-
cose
esporre
vita. Oltre
sua
che l'erudizione minuziosa riuscirebbe in
questo luogo
affatto importuna, anche
sapreiin tal
parte estendermi
il
ancora
volendo,io
lungo. Il
a
Boccalini
rispettivi
agli«tudi
da
per
avventura
con
diligenzaed
ha
non
avuto
pochi documenti
degno biografo.Non
suo
non
alle azioni di lui si troveranno
e
chi
un
giorno volgasia ricercarli
Fin
amore.
da
tuttavia
ora
molte
•
utili notizie si possono
cavare
da
stampe, lasciate in
di parecchi,che, massime
dimenticanza,
nel seicento,
di
proposito0 incidentemente parlarono di lui,e in
*
dalle sue opere, (')
che nelle pubbliche e
particolare
Fra queste notizie,
privatebiblioteche giaccionopolverose.
che
io ho cercato
di
accuratamente,
raccogliere
riferirò solo le
che
e
quellein ispecie,
più rilevanti,
meglio
al mio
servono
intento,il quale
per via delle azioni
e
tutto
sopra
di^ lui
mente
la
con
e
il
è di far
noscere
co-
più segnalatedel Boccalini
delle
esposizione
dottrine la
sue
grado, che gli spetta nella
nostra
letteratura.
II.
Nacque Trajano Boccalini
—
(*)da
Giovanni
da
Casa, del quale restano
Di
sua
*
lT
madre
Vedi
le Note
non
a
nel
tuttavia belle opere
93.
a
reto
Lo-
Carpi,architetto della Santa
trovasi altra notizia
pag.
1556
se
d'arte. (')
non
questa.
TRA
ch'essa
conosciuta
era
(*) Egli
che
«
la
rusticale
barbara,
e
civile, accompagnata
da
l'obbligò
con
«vigiliedagli studi
proprio
suo
nelle
Roma.
di
dimora
della
memorie
fanno
come
Collegio
egli
chiama
Marc'
con
Certo
('**)
degli studi
corso
delle
buone
si ha
un
belle
per
À
detto
fecero
generalmente
chiamarsi.
(•*)Ed
ciò, alludendo,
in
di
una
delle
Giulio
sue
se
al
anni
in
1585,
fermò
le
tutte
a
pure
quelli
tazione
repu-
romano,
di.
com'
egli medesimo
non
prendiamo
Consideramoni
Agricola,
là
non
il
poi stabilmente
fortune, ('^)vi
sue
menzione
il
alla testimonianz
credere
vita; onde
della
anno
cui
facesse
che, sebbene
dobbiamo
Roma
penultimo
scrittori,che
molti
per
fino
il celebre
anco
poesie, {**)delle quali però oggidì
domicilio, e, collocatevi
al
se
verenza
ri-
Ridolfi,
biografo, acquistò anche
suo
conoscenza.
fino
fors'
e
legali,(*») attendeva
lettere ; e,
di
è
dimostrò
Rinaldo
quale
plauso
sommo
morte.
a
il
quato
Tor-
verisirailmente
più
dire,
Mureto,
alcune
da
prima
maestro
suo
nel
valente
raccolse
vava
tro-
scritti,singolare
Ebbe,
a
Antoni^
v'insegnò
venne
romano,
si
quale poi
i suoi
ammirazione.
e
eh'
poco
legio
Col-
nel
e
padovana
fattavi
fede
la stessa
Padova
stesso
e
giovanetto, (®) ài
Tasso
nel
di
e
ivi
(*)
1583;
sime
duris-
i quali
agli studi; (**)
tardi
Bologna
fortuna
al sostentamento
necessari
»
Neil' Università
Q
l'anno
sempre,
di
Scuole
cercare
famiglia. (*) Per
della
e
mettersi
cagione dovette
fece
i mezzi
di sé
scritto
lasciato
a
l'architett
del-
Giulia
dì
nome
ha
poi
stesso
nascita
sua
il
sotto
13
*
BOCCALINI.
J ANO
lui, fu
egli in
espose
errore,
la
a
sé
notato
e
soleva
ragione
politichesopra
dove, avendo
dagU
creduto
realtà
mase
ri-
di
stesso,
la Vita
che
a
14
benché
quel grand'uomo,
ciò
la
a
Ed
al
e
giunge
sog-
altri
piccololuogo
si conosce,
patria,che
una
elevati
patria Roma,
per
gode beni, onori e fortune,ivi
L' anitno grande degli uomini
patria....
Dove
sua
nati in
Fréjus, si deve,
in
nato
ostante, assegnare
non
:
ha
BOCCALINI.
TRAJANO
•
le virtù
ricchissimo
certo
il dottorato
quale basta
sanno
o
gliersi
sce-
adoperi gli spiriti
generositàdi premi....
patrimonio trasmettono
lasciano
figliquei padri,che
'e
conosca
insignicon
quando
loro
patria,nella
una
le buone
ai
lettere per
una
grandissimaeredità;poiché molto migliorcondizione
è quella di un animo nobile e letterato,
che vive in
Roma
qualche necessità,che quelladi colui
che può soffrire di vedersi vivo sepolto in un vile castello,
una
con
ancorché
però nota
abbondi
in
come
» Ivi stesso
d'ogni delizia.(*^)
che assumono
quellialtresì,
per
glio
patria novella qualche gran città,dove possano mefar mostra
del propriovalore,resta sempre vivo
.
del
l'amore
scrivendo
doveva
e
e
certamente
le
quali cose
ripensarealla sua
del resto,sede, massime
Roma
cultura
luogo natio;
vero
della
a
egli
reto.
Lo-
quei tempi, di
ragione di st^to, attraeva
gli eletti
ambiziosi
cevano,
dispiritida ogni dove, ed era, come
la pietradi paragone
degl'ingegni;in ticolare
paraltresì prima e dopo, decome
poi, allora,
gl'ingegni marchigiani,i quali colà
hanno
mostrato
cialmente
e
che
nella
cosa
sopra
tutto
potessero nelle arti spe-
Le
politica.
Marche
hanno
dato
apostolicaparecchi ponteficiinsigni,fra
Pio IX, per le
i quali basti ricordare Sisto V
e
azioni politichecelebratissimi e munifici protettori
alla
Sede
delle arti ;
alle Marche
deve
Roma
i
MM
capolavori
ammirabili
'
di
di
e
Gentile
un
altri fino al vivente
concorrervi
festivi
ogni
nella
detto:
fra
Roma
miseria
anno
vi
I onde
il
coltivate
dalla
e
recarsi
qual
che
III.
—
Faccian
fede
Prima
di
soffermarci
alla
col
donna
quanto
grave
e
ben
di
lui, Ridolfo, Aurelio
Essi
saper
dopo
la
furono
sua
dove
a
a
parla
grandi
ristanno
le
loro
del
quali
tempo,
più
passeggiero.
innanzi
vita
nella
e
dal
solo
al sapere
io credo
di tramutarsi
nel
hanno
dalle
nifesta,
ma-
vera
qui
nominati
dei
mezzo
si
più
tanto
Clemente;
particolarmente,
dovere, che
in
la virtù. Ma
e
padre
piacerebbe
ne
domestica
Troviamo
poco.
»
Boccalini
morte, restavano
educati
cose,
si
aspetto
Trajano
degli uffizi pubblici. E
pensasse
al
dell' animo
è
tempo
ricordo
splendida,
ci
dato
dalla
sono
come
un
taciturno
e
andare
meno
bontà
la
schietta
cidiali
mi-
impero
famiglia, perchè
sua
Fi
contrade,
de' mortali
riguardare
a
Fiori.
la cittade,
perduto
del
Par
fu
dì
chiama:
recanatese
cingon
i
il terribile
inveterata,
l'erme
E
di
comune
però, spinti
«
Che'
parte
capo
Campo
divenuto
è
Né
pagne
cam-
maggior
quelle pestilenzialicampagne,
in
La
stesse
rapiti dalle febbri
consuetudine
poeta
sommo
di
soccombono
doma.
molti
e
marchigiani, che sogliono
piazza
loro
Le
mante
Bra-
un
molti
la
per
di
njigliaja,facendo
a
storica
quanti di essi
dal
Podesti.
braccia*^ dei contadini
dalle
di
tacere
Francesco
sono
romane
Fabriano,
da
Raffaello, per
un
15
BOCCALINI.
TEAJANO
tre
e
pure
figli
quali alcun
i due
e
primi. (*^)
al
gio
maneg-
eh'
volentieri
luogo sopra
gli uomini
egli
citato,
destinati
piccole nelle grandi
16
BOCCALINI.
TRAJANO
città
anche
carriera
onorata
ben
ben
per
dei
ambedue
questi
bella
giovani
padre. Clemente
nel 1636
del
di fatti
trattò
duca
di
Vladislao
che
VII
Venezia
a
importanti. Perocché
XV
pontificatodi Gregorio
di
nel
1628
((
talento
in
Continuava
veneta,
però
tempo
attendeva
e
é fondamento
che
padre
stesso
anche
diede
gioventù,
né
;
si
tanto
dal
Boccalini
ch'esso
vana
o
V
uno
a
é credibile
che
si
imbandiva
indigesta,
stima
dal
e
ma
la
principalmente
il
per
era
papa
»
repubblica
storia, di cui
una
l' altro
la
Roma
cultura,
e
gli Annali
dovessero
alcun
per
della
mancassero
d' istruzione
il metodo
non
vitale
e
E
al
tempo
all'istruzione
quella scuola
alunni
solida
vita;
conseguenza.
servire
insegnamento.
a' suoi
di
pericolo
scrive, conoscere
suo
del
interessi
agP
oggidì, che
rileverebbe
nel
in Roma
degli uffizi politici,non
in
a
uffici
turbolenze
servire
privatamente
opera
e
trovavasi
padre,
e
poiché egli
ragiona
Ridolfo
nelle
e
e
particolari notizie. ('^)La
che
figlisuoi. Molto
ebbe
scrivere
a
il
di
mediocre
all'esercizio
dubitare
può
stesso
nome
a
segretario residente
grandissima
altreVi
si hanno
non
di
maneggi
nel
al
eguale
aveva
Parigi, che
a
duca
corse
non
del
di
per
di
sé
teneva
Brusoni,
1621
prigionia^e
prelato
era
che
adoperato
i
la
quella patì
degni
nel 1627
esso
Né
nel
di
re
repubblica veneta,
della
agente
si
fu
Polonia.
di
re
tra
che
;
fecero
di Francia
pace
verità
per
riuscirono
che
alla
e
successi
età
Girolamo
con
la
Parma,
Spagna, ('^)e
meno
in
venuti
corte
insieme
i
sappiamo
nella
incarichi
che
intendimenti
negli uffizi politici,e
prova
onorevoli
propri figli.Nel
a* suoi
risposero
all' educazione
provvedere
usato
certo
però
già erudizione
dottrina, esponendo
le Storie
di Cor-
18
Asserisce
non
le
lamenti
richiami.
e
sue
lamenti
richiami
e
nobili
alle
leggi
di
governo
nella
«
mentre
mi
interpretate
cattile.
(*^)»
riferire
coltura, che
:
«
Per
provveder
nei
Purus
ai
in
libri delle
e
da molti
filosofica,
reputatissimo in
fatto
non
sarebbe
realmente
Roma
chi
tiene
ciò, torna
qui
aveva
cattiva
la
su
tici
poli-
vedere
e
il governatore
che
si trovano
non
che
vero
questa dottrina
neppure
oggidì apprezzata
a
dovizia
; onde
uomini
di governo
quegli
uffizi
se
in
prova.
E
Vili
ebbe
avvenuto,
posito
pro-
Di
»
agli
caro
e
a
uffizi
troppo
pur
si
chie
orec-
sentenza
mestieri
(")
asinm.
genti
non
popoli, per
di
le
tutte
somma
quelle lettere, che
ne
che,
In
esercita
leggi....È
abbastanza, egli
il che
fa
bisogna
quel
affatto
sua
soddisfazione
legista,purus
letteraria
una
chi
dotto
in
sentimenti
appresso
a
quanto
sia
loro
sia di
richiede
si
dar
bene
lui
da
s' ebbe
Benevento,
di
meditare
e
specialmente
medesimo
mente.
Checché
quei
tosi
riotprivilegi,
ai
me
a
dar
mia
parlare abbastanza
che
credere
a
ispecie, sappiamo
con
quelli della
a
del
quelle sceleratissime
da
lor modo
a
allusioni
pontificia potenti. Sul
corte
al governo
trovava
si abbiano
molte
promossi
testimonio
io
parole venivano
contrari
indotti
in
scitò
su-
testimonianza
sottoposti, avvezzi
e
tanto
cagione
non
da
però
gli fossero
Benevento
Sono
paese:
può
Benché
(*')
ragioni dell' avversione, che
le
stesso
lui
a
per 'tale
un'insigne
(**)siamo
Caetani
cardinale
da
e
opere
giustizia
di
che
scritti,e
il Boccalini
governi
massime
particolarinotizie, noi
delle
mie
in sì fatti
ne' suoi
molti
dai
che
osservare
seppe
ciò
BOCCALINI.
qualcuno
inculcate
su
TRAJANO
per
vero
vivea
avesse
sotto
.
pontificato di
Clemente
da
questo
;
buon
il
TRAJANO
marchigiano
papa
del
(*')»
Roma.
in
Del
Comentari
rileva,
di
Ferrara
ebbe
egli pure,
deir infelice
fece
Roma
in
volle
di
il
Campidoglio, f^
a
que' tempi
a
1
nel
fare
che
! ('*)»
;
borsa
e
massime
non
menano
del
dopo
e
un
luogo)
di
pasquinate
:
«
I
giudicidi
quellofiatjus.
tra' criminalisti
Con
a
a
de'
seguiti
cittadini,
il
giorno
Quanti
tanti
sono
rovescio, se
mano
; s' infor-
protettori, e
sì
vive,
de'
quali
norma
sentenze
senza
ticolari
par-
questo proposito
colpo
questa
chi
tutto
Roma
e
delegati, le
Guai
cato
pontifi-
giudice in
Roma.
il
gli sospende
genio de' padroni
sogliono rivedersi.
il
modi
io in
anch'
lo
Esercitò
sotto
giù col coltellaccio
non
morte
funerale.
di
Vili
egli più volte,dando
fabbricati
altrove
di scudi
prima
poi secondo
E
Clemente
giustizia ai miseri
le
e
nipote del
il
de' barbari
(dice in
con
procesai ho veduti
macellari
notizie
rendere
ponteficinostri
hanno
cui
a
P ufficio
ricorda
come
importanti
e
Tasso,
anni
molti
stesso, per
medesimo
tore
poc' anzi protet-
stato
probabilmente
e
di
fratello
cardinale, (*')
splendida pompa
Boccalini,
il
sima
potentis-
Nel
accoglienza,
cortese
onorato
altresì
Torquato
IV
dalla
avversato.
Cinzie, cardinale
€hiesa
Enrico
e
più
politica,
alla
ribenedire
Aldobrandini
che
ciò
special protettore
suo
ne^ suoi
avvedutezza
pontefici precedenti
a
quel pontefice
a
spesso
rivendicare
stesso, Pietro
papa
una
di
nel
fieramente
Spagna
restò
grande rispetto,lodandolo
nel
e
pubbliche
cose
assai
e
;
con
specialmente
Francia, già dai
di
di
principe pieno
dimostrata
tempo
maneggio
testimonianza
benefattore, (*^)ma,
suo
come
come
ducato
per
il Boccalini
che
di lui
parla
solo
a
e,
gratissimo
sempre
non
favore
gran
figlioRidolfo,
suo
19
BOCCALINI.
denari
passa
20
TRAJANO
loro
V
per
città,
l'
paga
oro
che
solo
non
secundum
il
col
sangue.
prohata,
et
aeta
è
Né
Io
terribile
meno
dopo che altri
si fa
V.
Morto
—
col
di
nome
r
un
della
uso
nuovo
Allora
poi
alto,
il che
ne' suoi
ciascun
dal
faceano
vero,
favori
corte
farelli
ed
figlio di
nella
V,
;
de' suoi
la
favori
questi due
e
una
sua
dignità
a
nipote,
scienza
autorevolissimi,
protettore
al
V
e
Caetani.
il
in
alla
Bonifazio
di vivo
vrano
so-
quella
e
tare
adot-
dignità di
fu
largo
Mediante
(''')
ingegno,
nella
Boccalini
a
Scipione Caf-
conferì
ottenne
come
facendolo
levollo
in
porre
più volte
quale,
scelse
allora
a
notato
stessa
politica,e
ministri.
cercavano
sorella,
condo
se-
V elezione
con
i vecchi
è
quanti
personaggi, dotati
ghese
Bor-
autorità, perchè,
stesso
d
succeduto,
e
il cardinale
cadere
uffizi. Paolo
anche
la sentenza
pontefice attendeva
capo
('*)»
XI, Camillo
pontificia,
famiglia Borghese
cardinale
lettere
Paolo
scritti, qualche
essi,
dannato,
con-
morte.
Vili,
di Leone
Boccalini
d'
dalla giustizia.
(")
papato
sogliono
papa
giudici loro
che
so
Clemente
ogni
miei
testimonianza:
sua
morto
corte
papi de'
chirografi a
•
detto
a
l' hanno
uomo
Roma;
è stato
perdette
Boccalini
del
in
era
la volontà
un
quest'altra
nel 1605
il brevissimo
dopo
loro
con
giudice
stato
sono
d'
i
fare a'
contra
ma,
la vita
reo,
giudici
lasciato
ha
non
castigo.(") » Ma
lù Roma
«
chi
e
colpe de' grandi,
dal
dei
stessi.
hanno
non
Le
nelle
sangue
primo,
esenti
sentenze
papi
supposto
di
è
leggi fatte sopra
con
«
Roma
venali
de'
r arbitrio
giorni
il secondo
oro
siano, vanno
delle
peggiore
suo
in
ma
è
i delitti
grandi
per
! L'
unghie
altre
BOCCALINI.
corte
il
buone
papale
governo
dì
TRAJANO
città
varie
nello
nell'anno
('*)Né
altresì
l'
in
ebbe
solamente
grandissimo
Venezia,
conto
il Boccalini,
Parnaso,
di
che
abbondante
v' è
non
che
(questo,
altro
al
come
V
sua,
;
ragione
la
la
prima
Centuria
sappiamo,
della
nel
la
alla
1598, in cui dimorava
prestare
servigi. Di
forse
ma
medesima
quale incarico
Egli
stesso
dicendo
di
V
Paolo
repubblica veneta,
dal
avere
Bagguagli
reputazione
ingegno
suo
Ma
(*^)
sua
a
in ciò
di vero,
così
al
fece di
k
Caetani,
di
si
ad
se
la
quel-
conserva
pubblica
ambedue
cando
riverenza, dedi-
e
al
e
Caetani
severo,
sempre
politica in ispecie
e
con
fin
Venezia, (")avea cominciato
che
qualità questi fossero
a
poi
il
gratitudine
finalmente
non
ufficio di agente
Roma
dell' ambasciatore
glisuccedette
con
non
dire
quali
però fu
avesse
quale egli probabilmente
in sussidio
«
de'
la
Borghese
ei teneva
ricorda
il Caetani
testimoniare
al
altamente
disapprovava
vulgatasi
di-
dei
gratitudine
sua
Verso
seconda.
la voce,
che
Venezia
a
volle
le stampe,
con
origine
diede
V altro
e
riparato
trinsechez
in-
possiamo
e
neva
te-
questa
esemplare manoscritto
un
uno
ebbe
di dottrina.
il Boccalini
(^*)
poi
e quando
solennemente
a
certo,
Borghese
opera
tuttora
di
lo
(««)Da
pel
aveva
ma
politico ed
raffermarla
a
che
uomo
composizione
nella
di sali che
non
la
Roma,
quegli meritamente
meno
la
in
contribuì
e
Caetani,
trasse
Sasso-
a
protezione,
il Boccalini
probabilmente
ajutato
la loro
di danari.
pur
quei tempi
nel 1611
come
dopoché
e,
lo sovveniva
a
Argenta nel 1608, ('®)
del
amicizia, massime
di fatti lo troviamo
e
;
Matelica(") e
a
ingegno eminente,
a
ufficio ad
tale
seguente
ferrato.
ecclesiastico
stato
esercitare
a
21
BOCCALINI.
veneto,
figlioRidolfo. (*')
l' ottenuto
conseguito
ufficio,
i mezzi
(di
22
TRAJANO
decorosa
una
veneto,
«
cui
a
il
avesse
VI.
suo
essere
in Roma
aveva
pubbliche sotto Clemente
cose
formò
azione,non
servizio
del
Vili
parola,che
mai
della
questi sentimenti del Boccalini
di
sue
si
apprendiamo
non
dottrine
i
la detta
tra
dalP
causata
nelle
prima
di
corte
due
tificia,
pondoti,
sacer-
il governo
giudicare secondo
all'incontro
il
Sarpi
li pretendeva
di tentare
componimento
allora
senza
a
di
Si
inasprirsi.
poter nulla,e dopo
22
novembre
aveva
richiesto
di Paolo V
disposizioni
nel
l'intesa
non
non
far
repubblica,incaricandolo
un
di
queste lettere,data ai
probabilmente
cominciava
'
rispettoalla celebre
sottoporliad ecclesiastico tribunale.
il Boccalini di notizie sopra le
la
politica e
di
cose
il papa
1605, si raccoglie che
verso
la
stringeva,ma
repubblica e la
repubblicavoleva
lui per
mini,
que' valentuo-
imprigionamento
leggi dello stato, e
del
due
grande stima,
imputati di delitti comuni
quali come
della
di
li
religione,in particolarmodo
controversia
la
pure
amicizia,che
delle
comunanza
Dalla
la
reliquie
scarse
scambievolmente
tenevano
l'intima
e
le
Sarpi,(*®)troppo
Paolo
a
in fatti
in che
di
pubblica.
re-
corrispondenza epistolare sì preziosa. Da
una
esse
non
verso
repubblica veneta «fanno splendida testimonianza
lettere
il
e
»
Di
—
la
famiglia)
per
il
tutto
particolareoggetto
C)
alla
e
» E già fin da
(**)
quando
fece mai
non
se
fattaglidalF augustissimo senato
delle
maneggio
a
perciò doveva
benessere.
suo
il
sussistenza
mercede
generosa
BOCCALINI.
avere
del
tempo
suo
stesso,
governo,
quella contesa, che
scusa
il Boccalini
rappresentato
con
vivi
r ambizione
colori
alla
in
«
Altro
una
non
di
San
Marco
Uffizio, che,
Sant'
mia
opinione della
la
litigio,primo
il
di
ripigliare
con
È
bello
riferir
quando
ministro
qualche
le
p;-ofuma prima
come
Afferma
di
distinguere
di
vicario
di
Cristo,
fra
contesa
stato
la
fa
dato
malignamente
e
nuova
Calvino
della
in
la
Roma
ragguaglio delle
in
quella
in
di
città
Italia
eretici
Francia,
si
come
Palazzo,
col
fuoco,
del
»
papa
principe
e
dalla
della
e
egli,
cietà
so-
la
durante
pontificia,era
corte
sospetto. Aven-
come
voci
sparse
sul
conto
si
mani
parte
gran
eh'
re-*
nelle
di
chiesa
sapere
e
molto
persona
in
arguta
appestato.
qualità
derivando
repubblica
setta
in
due
quindi
dell'
del
o
luogo
nella
gran
pregandolo
le purga
e
da
mali
denigrarlo, quasiché
una
le
vigilato
sempre
dogli poi
i
esse
quel
città
questa
rotto.
inter-
epistolare.
Inquisizione
che
sotto
devono
civile. Gli
in
le
per
quasi
paternità
vostra
venissero
più
di
commercio
leggerle,
si
confusione
l'usato
dell'
se
poco
al Boccalini
capitano
di
appunto,
lettera, restò
di
infierì
che
carteggio,
scrisse
lettere
buona
molto
signori, il principio
o
dal
liberarmi
apparentemente,
lui
qui,
Le
«
Sarpi
al-
basterebbe
tempo,
loro
di
mani
ha
non
:
pericoloso
è
per
Nel
il
questa
almeno
Composto,
verenda,
»
penna.
in
espresse
risposta ;
il vero,
controversia,
mentovata
ragioni
dire
a
stolica
apo-
soggiunge
»
nelle
lione
suo
nato
accen-
e
sede
foglio, non
mio
il
tutto
con
la
più che
cadesse
il
questi spioni
quno
V,
ridurre
tanto
se
e,
di
monarchia,
dire,
molto,
lo scrivere
«
suprema
posso
di Paolo
smodata
presunzione
sua
23
BOCCALINI.
TRAJANO
fosse
Lutero
congratula
con
e
di
fatto
sostenute
lui
per
capo
di
in Germania
esso
perchè
24
abbia
di
i
offeso
avere
consigli
di
corte
la
un
Roma
e
dovè
avventura
di Venezia
diceva
del
al
egli
di
attese
i
a
Egli
stesso
quest'
opera
una
sua
Maria
circolavano
di
r
II, duca
di
del
di
di
dell'ottobre
più liberamente
dell'autore
e
in
; e
di
nel
e
la Vita
prima
animo
in
suo
Boccalini,
beneficato
manifestate
sua
a
(*')
di
far
di
ciò
cesco
Fran-
dominio, dicendo
tetto
archi-
servitore
dergli
ardito- di chie-
la Pietra
la
prova
e
deva
quale gli chie-
lo faceva
ispecie
seguenti
sus-
di Parnaso
quell'anno
Giovanni
questa grazia,f*) » Ma
essendovi
e
manoscritti.
Urbinb, nella
Urbino, C^)
ne'
e
compimento,
a
in
aveva
stamparla
ad-
principali opere
anche
Loreto, già devoto
cardinale
già
in Roma
di
(*/)
le altre
della vita ; (*^)
pubblica ragione
lettera
poi
Boccalini
Eagguagli
i
vie
come
politico.Nella
recate
egli figlio di
essere
le
le
per
anni
quegli
Tacito,
poi fin d'allora
la facoltà
che
In
fino al termine
erano
Paolo
curice,
del
stesso
del paragone
il 1610
verso
1607,
gli Annali, le Istorie
Cornelio
questi
appresso,
poco
romance
componendo
su
lavorare
Bagguagli
v'è
veniva
Pietra
la
e
il capo
tempesta.
di
Agricola
due
medico, stilo
i Comentari
:
quando
una
si abbraccerà
quelle ferite, dategli,
sopra
grave
tutti
profetiche,le quali Fra
del
con
e
cardinali,
gentili
dai
ottobre
23
suo
Ma
—
densavasi
sue
sin
rammentare,
ricevette
egli
VII.
Parole
»
di
;
mente
a
penna
apostolica. Se
sede
una
la
con
collegio
un
bene
tener
a
lingua,
perdonano, egli esclama,
l'imbrunire
su
la
con
papa,
l'Evangelo.
per
T amico
ammonisce
ultimo
imputazioni
fatti la falsità di tali
coi
chiarita
da
e
a
BOCCALINI.
TRAJÀNO
del paragone,
le
tiche
opinioni poli-
avversione
alla
"
26
TKAJANO
S, molti
ed
amici
v'
non
della
di
mia
casa
servire
al
buon
stati
dire
non
tali
i ministri
mi
suo
E,
concetto
danno
hanno
che
so
:
confidenza,
che
i
la
ciò
materia
io
è
un
assalto
anche
le stampe,
con
autorità, specialmente
1' avversario
e
e
d'
l'altero
con
in
V ésca
istoriografo della
oppose
grave
con
uno
ma,
per
in
altro
nel
la
di
loro
esso
molino.
»
a
il
litica
potal
beratosi
Li-
nere
soste-
Il governo
detrimento
Italia, tentò
la
di
spa-
Marchigiano, divulgati
del
degli
gli fece offrire
uomo
;
essendo
non
più rischioso.
che
questo
sforza
mi
questa insidia,ebbe
dagli scritti
fossero
lungo
a
buon
politici siano
il grano
gnuolo, temendo
dominio
di cadere
trattenimenti
da
gioso.
reli-
del
generali
cose
procurai
perdere
nel-
particolare degli Spagnuoli
Dal
a
frati,il parlare
di
il Boccalini
un
col
brevità
principale alimento, perchè,
farina
cieca, per
V ordine
spiegato
altre
in
discorso, ancorché
mio
governo
all'abito
tutto
avere
parole,
con
?
pubblico
prurito
necessari
corrotto
dopo
passammo
in
non
non
tralasciare, soggiunge
parlare
scrivere,
meglio, perchè
poco
un
(replicai io), gli Spagnuoli
regni
»
al
alla
giocherebbero
ancorché
Padre
governo.
lo
(*')Si specifichidi grazia, signor
morra.
discorsi
ili tanti
che
far beneficio
(ripigliòil padre),
orecchie,
(mi replicò questo
signoria
vostra
un
posizione
com-
bastante
tempo
permettevano
(gli risposi io), altrinjentinel
alla
Boccalini
r
crede
alla
quanto
fatto,perchè gì'interessi
pubblico. Dunque
dubbio
degli
mi
in
; ma
di
niente
era
sia
politica,
di
Senza
pubblicato
non
padre)
massime
BOCCALINI:
onori
Corona.
di
e
carica
di
Alla
sdegnoso
di
alla
sua
guadagnar
lauta
visione,
prov-
lico
consigliere au-
qual proposta
rifiuto;('^)atto
TRAJANO
^tanto più lodevole
riscontro
consideri
si
e
viltà
la
con
Vili.
Non
—
fosse
ha
avuto
odio
m
sempre
di
ciò
da
i
contro
II
Federico
repubblica
quindi le
e
veneta
i
su
età
alla
in
consanguìnea
Germania,
vagheggiato
per
e
ducato
della
anche
alla
del
in
di
il regno
di
Milano,
tutto
Chiesa,
fra
levata
non
è
gli uomini
Spagna,
che
di
maraviglia
di
governo
costituitosi
minare
do-
per
dar
e
già
la
regnava
tanto
suo
lesse
vo-
nale
meridio-
Fraacia
dove
era
teneva
e
il
Sarde-
quel disegno avrebbe
la
mezzo
v'
poi
Napoli, Sicilia
l'eflfettuazione di
cora,
an-
universale,
la
intera,
qua
esempi
quel
monarchia
V Italia
la
stranieri
Europa
somma
confero
decimosesto;
Spagna,
d'
del
contro
Boccalini
di
seguendo
con-
pontefici
ottavo,
dolorosi
dall' altra
E poiché
gna.("*)
innanzi
nuovi
parte
una
dei
d'Austria, che
colorire
dalP
secolo
resto
casa
disegno della
soggettarsi
nel
corte
sul
più liberamente
mano
guerre
tempi
liano,
ita-
o
distruzione
le
di
la
che
opinione generale
la
veduti
A'
nostra.
La
penìsola,
principi del
entro, delle quali abbiamo
neir
la
decimoterzo,
chiamate
continue
Spagna.
straniero
o
tutta
nel
siastico
eccle-
politica inveterata,
inevitabilmente
Manfredi
il sole.
il governo
chiunque,
Longobardi
vantarsi
mai
alla
sua
occupar
nanti,
predomi-
ancora
amico
politico. Quindi
potere
romani
poteva
la
a
tutti formidabile
a
però che
seguendo
metta
allora
tramontava
non
creda
si
minacciasse
suo
quale
cordialmente
papale,
curia
fosse
si
ove
l' adulazione
quanto
domini
i suoi
su
ammirare^
e
la
quella monarchia,
che
da
e
27
BOCCALINI.
signoria temporale
in
che
un
saldamente
Roma
partito
vi
fosse
avverso
fin dal
pon-
28
TRAJANO
BOCCALINI.
*
tificato
di
Sisto
papi seguenti,
amicizia.
stretta
poco
a'
tempi
mantenne
i
avrebbe
in
ch'essi
però queste
allora
essere
menomata,
a' versi ; tantoché
questa
preponderanza,
quasi
fossero
come
Non
ostante
di
condurre
averli
per
a
blandirla
in
cattolicismo
col
della
amore
suo
legata
nella
non
desiderato.
e
corti, col
segretissimamente
C)
La
poderoso
giosa,
reli-
riforma
facevano
lo
quel
nelle
il
non
meglio asseguire
e
dovuto
stessa
si dibattevano
del
ropa,
nell'Eu-
rispetto di ciò
a
aveva
quale (dice
dosi
essen-
difensori
a
strettamente,
in
chia
monar-
che,
preminenza
papale
Venezia
contro
terribile
((
curia
patrocinio, necessario
punto
queste
vagheggiata
quelli assai
con
contesa
al loro
per
la
tuttavia
ciò
della
religione, ma
mendo
presu-
le elezioni
della
spagnuoli
che
la
mezzo
giavano,
spadroneg-
propria,
a
progressi
grande
una
vi
sì
andarle
di
e
arbitrio
manifesto
fosse
sebbene
per
i
contro
assai
papi
Roma
casa
loro
tificio,
pon-
alla Spagna
feudatari
come
sovrani
i
dei
ostili
castigliana.(**) Aggiungasi
atteggiati
il governo
potenza
in
fosse
non
stati
manife-
ambasciatori
i suoi
e
se
i sentimenti
nota?
aveva
due
a
Collegio, quali
Caetani,
ben
atti
di
costretto
spesso
anche
la
fare
che
non
papi
il
più
dedicar
Parnaso
disposizióni degli animi,
per
trovava
loro
a
egli aveva
sacro
approvavano
quell'opera
di
dei
anche
di fatti osato
del
Caffarelli-Borghesee
sicuro
stato
doveva
cui
JRagguagli
suoi
alcuni
del Boccalini
qualificati personaggi
il
sotto
cardinali, con
Come
appresso
erano
dei
si
dai
sostenuto
essere
sì
e
V
poc'anzi
ricorrere
frangente,
Inquisizione,
mani
era
ma
bunale
tri-
•d'ambedue
Boccalini
colpe di
stesso)
stato
con
29
BOCCALINI.
TRAJANO
,
politica,
f**)» tenevale
finissima
vincoli
di massime
infierissemolto
d'interessi
e
nella
più
Ghislieri
adoperò talvolta le
da
perciò
tempo,
gran
l'infausta
alleanza
VII
in
Spagna, Q^)
afferma
come
dunque
nella
('°)Benché
amici,
attesoché
poi nella
quella
a
molta
con
a
con
della
discorrere
delle
nella
mano
ortodosso, dico
che
un
in
Roma,
solo
Sisto
delle
i matrimoni
la
i
raccomandati,
éhe
e
fece
di tutte
le
di
sotto
entrare
credere
nostro
Castel
il peculio,
i
loro.... Si dispensano
1' oro
favoriti, si
vendute
sono
la
e
gelo,
An-
Sant'
sòrte, purché
fuori
balzar
stato
gemmi
agli stratta-
parenti
(^*)» Arbitraria, vendereccia
della
confusa
in
pose
fino si
dello
papi spendono
famiglie
e
dito,
gra-
eflfettivamente
del
i
esser
vorrei
non
supplica....Si beneficano
il
Lutero.
dove
V
però
toccate
me
tamente.
occul-
macchinati
vengono
da
era
Tacito
Quanto
religione, io
Sarpi, e
al
il governo
a
come
pontificia avesse
doveva
non
reggia medesima
in beneficio
faccia
della
in Roma
su
corte
severità,
cose
che
Comentari
egli giudicava
santo
nome
libertà
nell' odio
lettera
prima
(esso scriveva), che
il
incorso
sua
i suoi
scrivere
ecclesiastico
della
mente
Cle-
poteva più rimanere
altrove, dicendo
anche
autorevoli
fra
sospetto all'Inquisizioneromana,
era
accenna
a
intervalli,quel-
estremo
non
Era
Roma.
egli stesso
costretto
danno
a
papa
ròghi. Durava
i
e
brevi
eccetto
V
d' Italia. Il Boccalini
sicuramente
torture
nello
il
dopo
suggellata primamente
Carlo
e
e, sebbene
spagnuola che
tuttavia
qui
coi
unite
comuni;
monarchia
ecclesiastico,anche
stato
saldamente
tano
esal-
le
dulgenze,
in-
religione
crudele
l' amministrazione
giustizia; farraggine indigesta
bandi, di editti
e
di
di
e
leggi;f^) languente
.30
TRAJANO
r industria
A
mali
questi
commercio,
credeva
medesimo
del
.1 sudditi
scoterebbero
il papa
essere
per
Cristo,
di
applicarsi
quale
far
a
sanno
popoli,
che
non' avrò
venir
IX.
r
anno
pertanto
trasferirsi
primavera, f ') La
una
sempre
neutralità,non
la nazione,
si
conservava
a
in
e
su
o
in mia
vita
sempre
e
dai
effetto
lo scorcio
cialmente
speforti
con-
l'animo
nelsi
vi
della
signori,benché
di Cambrai
lei,dannosa
però
lontani, che
fermato
aveva
politicaassai circospetta
che
uno
oltre
teocratica
repubblica veneta,
meno
su-
vino,
ad
fors'anco
1611
negli aifari d'Italia dopo la lega
di
stavano
vederli
probabilmente
appresso,
conta
rac-
uji
chiese
che
V ira
Venezia;
a
i
oppressioni. (^^)»
indottovi
amici, fin dal
«
troppo
di
da
fiasco
saputo
tante
spagnuola,
de' suoi
imposizioni,
aggravato
un
Stanno
da
evitare
la
di
di
allegrezza
liberarci
Ad
—
; e,
disse:
questa
a
qua
delle
alla
restituire
famìglia angariato
i Turchi
piangendo
voglia
che
subappalti rovinosissimi,
vendita
se
cario
vi-
come
bisogna
giustificatoappieno
abitavano
mare,
recò
la
per
essersi
dove
di
padre
un
e
role)
pa-
Chiesa,
vassallidella
che
sue
giogo,
principi
straordinariamente
aveva
biappaltatore
dopo
i
(**)
politico; ma
potentato,
esperienza
degli appalti
e
da'
toglie.(^^)»Discorrendo
V
Sisto
onde
trova
sollevare
per
le si
quanto
si
non
il
solamente
rispettato
nello
soltanto.
(riferiscole
stato
pontefici fosse
de'
il dominio
laici
ai
giorno facilmente
un
ristoro
qualche
recare
dagli uffizi pubblici
dandoli
ecclesiastico,
stato
io
potersi
(^^)
la miseria.
grandissima
i sacerdoti
r escludere
con
«
il
e
BOCCALINI.
avesse
e
rigida
una
talvolta
avversa
nuta
te-
a
tutta
alla
—
TRA
31
BOCCALINI,
J ANO
Spagna, e, guardandosi dal provocarla,le
ròcca
come
della
indipendenza
poc'anzi nella
r ol tracotanza
papale
splendida vittoria
alla
titolo
nuovo
la
su
teocrazia,e
ragione di
aveva
benemerito
nella
controversia
esservi
accetto.
della
società
ne
giusto il
avremmo
anche
le
Sapeva inoltre di
trovare
In
per
tutta
mondo
colà
dei
dì
a
il
diritti
settembre
2 1
;
veduto
probabilmente
altre
sue
dall' Escuriale
Europa,
e
apprestava
1' oro
con
e
spingeva
faceva
il
lungo,
a
da
luce
principali.Ma
opere
anno
anno
un
più
in
messe
guagli
Eag-
dell'
dopo
e
fosse vissuto
secondo
se
che
non
dei suoi
stampa
primo volume,
(^^)
e,
un
quella tranquilla città,
alla
mano
pubblicò
tirannìa,che
anche
essa
altresì sperare
Parnaso,
di
asilo ;
quella im
nella repubblica veneta,
civile,
posto subitamente
il
suddetta, doveva
autorevolissimo,venerato.
stesso
in
cercare
Q^) Come
Venezia,
a
amico, il sapiente difensore
vecchio
suo
ostili
pe' servigi prestatiad
come
di
acquistato un
mondo.
del
riconoscenza
perseguitato dalle potenze più
Boccalini
riportatauna
piegarsi,aveva
a
Essa
giurisdizione,sforzando
di
contesa
liquie
re-
d'Italia.
libertà
e
contro
ultime
le
salvare
inespugnabile per
stava
lui
perfida
la
vigilesguardo
sanguinolentodel
che
dove
penetrare
nuovo
le
piacesse pugnali e veleni,raggiunse il libero scrittore
marchigiano
del
Una
('•*)
è
suo
letto
assassini
cercarono
egli si credea
là dov'
1613
moriva
voce,
che allora si sparse,
pervenuta
a
più sicuro.
fino
in
a
Venezia
prezzolatidal
d'infirmare
re
Trajano
e
noi, lo disse
d'arena
colpi di sacchetti
e
si è pur
vembre
no-
lini.
Bocca-
in molte
morie
me-
spento nel
per
cattolico. f') Alcuni
tal voce,
Il 26
mano
di
eruditi
dubitato
se
f^
32
la
TRAIANO
in
che
in forse ciò che
mettere
quattordici
città
anni
dov.'egliera
Dieci
dei
chiedendo
come
è
veleni
il fine della
ho
ne
il
stampato
fantastica
letto
X.
delle
il
suo
ragione,
sapere,
la
di
alle
quali
di
condizioni
della
seicento.
critici sonnacchiosi
Il seicento
il
delirava.
tranquillamente
il confortarla
con
Ma
quali
E
giudizio
per
avere
in questa
V autorità
di
è
suo
siderazione
con-
neva
depo-
suo
nella
:
^enza
nome,
Suum
cuique
sentire
semplice
un
e
titolo
sentenza
un, gran
lui
con
le
allora
erano
,A
ria
glo-
sua
dunque
letteratura?
nostra
sul
non
il
Tacito
zione
fin-
una
alla
sperava,
posteritas rependit, ('*)Eccoci
principi del
di
opu-
Spagna. ('')
dalla
giusta fiducia
sentenza
gran
un
Trajano Boccalini
ove
una
nostro
morì
durevolmente
raccomandato
futura,
nei
e
in
tristezze
queste
opere,
ripetendo, pieno
decus
da
del
opere
il velò
fattigli propinar
dei
molte
Firenze
il Boccalini
che
detto
Solleviamoci
—
di
sotto
accelerò,
nando
stesso, esami-
conferma
la
trovata
pubblicazione
io
alle
e
1619, dove
è
veleni
per
vita
pare
stam-
la violenza
E
nazionale
alla
La
con
('*)»
vita.
sua
attinenti
Marchigiano,
scolo
mondo,
Biblioteca
nella
scritture
il
nella
e
di
affermano,
ivi
può
siglio
capi del Con-
il permesso
«
si
padre
ai
Tacito,
su
tutto
a
del
morte
loro
Famoso,
di
Bagguagli
noto
la
lettere
elei1627,
lo scorcio
su
a
stato
Ridglfo, non
e
scrivevano
morto,
di
importantissime
essi
dopo
ComentaH
i suoi
dei
alcune
veneta
naturale, fino
nell' archivio
figlidel Boccalini, Aurelio
dei due
solo
violentalo
stata
secolo, scoperte
questo
repubblica
della
più
fosse
morte
sua
BOCCALINI.
certi
chiaro
a
basta
nome,
:
sare
ripoloro
Vit-
34
e
TKAJANO
scimie
non
degli stranieri, ('^)corae
scrittori
degli
adoperata
Del
resto,
arricchita
del
avviandola
severità
una
Non
avuta.
Galilei
del
Davila
del
morali,
de' suoi
e
del
e
descrittive,del Sarpi, del
le
Era
—
in
o
scritture
le
Segneri
su
mortali
im-
discipline
le
cose
le istoriche
su
e
naturale,
e
il libero
Boccalini
viveva,
col
fine l'Accademia
detto
della
quale
sottoscritto
Stelluti.
luogo
a
le
e
del Boccalini
d'
l' entrar
su
a
il
le
indagare
del
consenso
dotti
e
nome
la
stessa
Roma
de'
su
è
che
antichi
di
più forti ostacoli, e
fu
dei
trovava
talvolta
zione
osserva-
dove
fu
il
istituita
i fondatori
Francesco
è
non
qui
contrastare
in
scrittori
teocrazia,
cui
dovendo
avevano
minciò
co-
rammentare
il fabrianese
volgo
numeroso
tra
grato
di
si
scibile,e sopra
stessa,
Lincei,
cause,
cui
spirito di
tendenza,.
nuova
in
del seicento
Galileo
molteplici pregiudizi,
tempo,
dello
marchigiani
accanto
l' età
lo
In
esame.
noi
Questa
signori,
ogni parte
filosofia
nella
tutto
quella,
portare
a
il
mai
aveva
su
Tassoni
tifica
scien-
politiche.
XI.
il
non
seguaci
Bartoli
tazione
imi-
sentieri,
prosa
nelle
del
e
il poema
nuovi
che
seicento
Pallavicino
del
positive,
il
delirava
di nuovi
pastoje dell'
alla
speaitezza,
e
suddetto
e
per
rileva, diede
più
ancor
paesana.
e
letteratura
lirica dalle
da
lingua
nel
avere
la nostra
la
sciolta
e
petrarchesca
che
la
schietta
all'
pochi
non
genio italiano,il melodramma
eroicomico,
ciò
sono
che
è
generalmente
era
queir età, oltre
ameno
portati
il fatto
odierni,
essi
genere
BOCCALINI.
a
il
sostegno
autorevolissimi,
letterati
sul
combattuta
e
dei
principio
con
ben
i
confusioni
quelle incertezze,
precorritrici
là
Tacito,
suoi
attempi
tenuti
dei
quali
doveva
esser
pareri,
naturali
cose
lasciando
V
che
nelle
alle
senza
esame.
ordinati
in
poi
è
vivace
di
con
sità
neces-
alla
sotto
nelle
al
; altrove
pensamenti
e
; anzi
allora
Che
te.
apertamenmetodo
mentale,
speri-
ingegno, cioè
V
dall'
giudizi più
piacevasi spesso
comunemente
nelle
se
di
sistema
sue
opere
che
mente
propria scienza.
vera
e
ed
forma
acuto
con
accompagna
la
tura
let-
quelle materie
sto
Que-
sommo
fervida
quale Vestendo
e
conda
fe-
i concetti
fantastica,riesce felicemente
ad
i
Bug-
l'utile anche
Parnaso
di
non
dottrina, dalla
di
servazione
os-
tate
accet-
però si raccoglie
una
poi
teraria,
politiche e nella critica let-
cose
un
ironia,
singolarissimo, eh' egli a intelletto in
accoppiare
guagU
v' inclinasse
anch'esso
(")
imaginazione,
di
di
maliziosa
egli medesimo
sentenze
a
grado meditativo
suoi
tanti
impugnare
certa
dall' autorità
contrastare
possedeva
ad
materie, alle quali volse
i suoi
esse
più
accenna
ei pur
dunque
principalmente
cavò
V altro
vero,
una
di censurarla
nelle
di
era
con
come
Attenendosi
li ebbe
uno
fal^o. K
intendere
perita
si
l'
se
vedendosi
indubitabili
e
suoi
aristotelica,e direi meglio scolastica,
abituale,
lui
certi
per
que'
paradossi,
per
galileiana, sórta
dottrina
nuova
non
giudicati
sarebbero
V umo.re
the
ragione di credere
desimo
me-
lio
Corne-
sopra
egli,conoscendo
eh'
dice
secolo,avea
suo
cementi
a
dove
Boccalini
dal
Gomentari
ai
renti,
appa-
rinnovamento
del
avvertito
è
che
donde
ragione;
contradizioni
e
compagne
e
Introduzione
neir
del
Il
scienze.
delle
della
gli argomenti
che
armi
altre
35
BOCCALINI.
TRAJANO
fanno
il
diletto,('^)come
splendido documento.
1
36
BOCCALINI.
TRAJANO
XII.
hanno
scherzi
il Boccalini
scriveva
Centuria
catoria
che
dirà
nella
privati,non
le
passioni
che
meno
il
mondo.
dedicatoria
Così
»
della seconda
fatti per
società
una
di
nazione, eccellenti
virtuosi
nella
d'
le azioni
nell' altro
soggetto
Parnaso
('")»
E
di
è rappresentata
ogni tempo
d'
e
lo scrittore stesso
come
ogni
ma,
li chia-
nelle armi, nelle scienze,
politica,
nelle lettere, nelle arti. Al
la cui stanza
e
dir daddpvero.
uomini
o,
degli uomini
interessi
e
Bagguagli di
ai
entro
uno
forzato
s' era
i costumi
e
sopra'gP
nell'
principi grandi,
sensatamente
è sul
governo
di tale
Parnaso, col
monte
società,
titolo
di
re
Apollo, che per le deliberazioni da prendersi
il parlamento de' virtuosi. Nel parlamento
sempre
siede
convoca
si discute ; e il re,
dopo uditi
i
pareri,decide.
però difficile accorgersi che, sebbene
è
ci mostri
giusto
talvolta
e
Apollo
mite,
anche
come
però
l'autore
ordinariamente
sovrano
un
si rimane
non
dal
satireggiare
lui,specialmente allorché imagina che
s'imbizzisca, dia
in
escandescenze, e
capricciose,come
coloro, che hanno
in
mano
dell' impero» sono
in
di trattare
e
dell'opera qui sopra citata,e nella dedrdella prima aveva
zando
già scritto eh' egli,« scher-
sopra
Non
;
vuota, questa materia
forzato di occupare
son
bene
piacevolezzeninno, ch'io
come
quella felicità
•io. con
dei
le
piazza
mi
nuova
come
seriamente
begl'ingegni italiani,e
con
e
sappia. Questa
politichee morali
cose
molti
scritto
gli
con
Delle
a
—
ogni scienza ed
arte.
si credono
il
lecito i
potere supremo.
distribuite fra i
Francesco
luzioni
riso-
prenda
più
Le
di
riche
ca-
più segnalati
Guicciardini
è il
presidente del Consiglioreale,C) Niccolò Perenotto,
TRAJANO
delfico,(**)Gianfrancesco
cancelliere
gran
dei
segreto
f *)
•
questioni,
proposta
riferisce
deputati
sono
Castelvetro
i lavori
su
Ci
discorrendo.
ha
cui
in
inoltre
romana
in
ufficiale,che
e
sta
pubblica
fa
si
e
si
qualifica col
finzione
d'
oppure
vi
?
ora
per
da
basti
visione
medio
evo.
è
se
sempre
cerchi
Parnaso
anco
due
Centurie,
alla
che
cerchi
solo di
qualche
ledto
questa
più innanzi
questa
la
vive
A
però composta
di
società
immensa
il
mondo
del
gironi del
l' Alighieri
guarda
quest'
a
il paragone
trarre
terra
;
quasi
sua,
Inferno, dai
; alla
una
ziale
sostan-
perfetta, nelP
e
sua
sbizzarrirsi,
cosa
dirò
e
e
delibera
si
sfere del Paradiso
terra
"Apollo,
stesso, che
f*) È
in
in
il gazzettiere
di
Menante,
dell'
il Boccalini.
e
ciò
Italia, anzi
T
Purgatorio, dalle mobili
guarda
della
nostro, per
rinvolta
sta
vive
Dai
strature,
magi-
e
tribunale
il Boccalini
che
più grande
dantesca
via
zioni
congrega-
governo,
Boccalini
accennare
tanto
tutto
sotto
del
concetti
seicento, come,
cosa
di
contiene
dire, fantasmagoria
del
di
imaginativa, che
Dei
il
al mondo
Egli è
titolo
si
alcune
gli ordini
manda
Parnaso.
in
Livio
; e
speciali consigli
sotto
edificazione,i ragguagli
e
ogni
Tito
letteratura
degli atti del
fine, il compilatore
scrive
di
e
politici; Lodovico
amena
particolare
guardano
ri-
collegio dei cardinali. (^*)Evvi,
il
e
i
dei
politica
ciò:
da
su
stà,
mae-
assemblea,
disamina
contraffatte
sono
pontificie e
ruota
uomini
dell'
sua
materia
la
; Tacito
storici
gli
su
Per
gistratore
re-
politico
nell'
a
letteraria.
di
censore
recate
più ordinariamente
anche
Lottini
precetti morali
Castiglione
Baldassar
principi,f '*)Le
talvolta
37
BOCCALINI.
opera,
dugento
dal
divisa
suo
in
Raggua-
38
TRAJANO
continua
si
gli,
forma
trentuno
e
del
comunemente
ben
sol
tutto
salvochè,
;
l'autore
al
la
che
negare
fra
e
po' volgari
un
ai
tanta
varietà,
che
da
XIII.
e
lo
trovato
è
L' arte
—
all'indole
inerente
che
considerare
per
diverse
due
temperata
e,
e
esempi
fra
e
mente
e
dirsi
gli antichi
Luciano
che
si
essa
manifesta
; l' una
di
quale
grave,
apparisce
Baldassar
bizzarra
facetamente
samosatense
un
qui importa
umana,
sarcastica, della
cominci
verità
per
stare
Tullio,
; l'altra
tese,
inat-
didascaliche
letterarie
di
per
avvivato.
dir, signorile, quale
Platone
futili
o
e
che
par
principalmente
di Galileo
allegoricamente
notona,
mo-
nuove
Lasciando
opere
maniere
di
dialoghi
Castiglione
può
della
a
alquanto
più delle volte
il
così
riscosso
non
nelle
quasi
hanno
spesso
del Boccalini.
nuovo
volta
tal-
presentar materie
fantastica
può
riesca
parecchi
siano
spirito,quando
di
si
Non
non
generale
nello
particolari invenzioni
le
ma
sfogo
mostri
che
maggiore.
ne
un
tro,
più addie-
più libero
Bagguagli
ve
vengono
esse
forma
sotto
e
non
Parnaso
accennato
par
bene
seb-
speciale, a
di
essa
e
stancarsi, è gratamente
a
in
dà
singoli componimenti
entro
ne'
;
è
si
tenore
tanti
titolo
Ragguagli
dei
lettura
con
cipe,
Prin-
del
trattato
suo
finitezza
e
uniforme
r
per
0
coi
veli
maturità
una
soli
liani,
agi' Ita-
esortazione
questo
con
come
senza
ha
ne
politico adunque,
patriottico sdegno,
suo
stile
nota
consideri, fa
chi
il
del paragone
Pietra
La
stessa
quella eloquentissima,
chiudeva
cui il Machiavelli
la
e
politico,che
focosa
una
ricorda
ci
andamento
stesso
paragone
fine
per
quale
la
lo
con
Pietra
la
BOCCALINI.
ci
diedero
e
Apuleo
;
fra
Caro
Annibal
potrebbe,
non
logia
vicino
del
dai
motivo
probabilmente
altre simili
e
nella
naso
Ma,
congetture,
particolarità della
medesimo
del
in
amico.
suo
del
trovato
singolare, che
ad
essi
quella originalità,di
cui
susseguenti
didascaliche
materie
suo
quali
tale
per
in
Leopardi
tiche
resta
in questa
guagli
carattere
tal
stata
indi
forma,
che
rapita,
inferire
teniamo
aver
anzi
abbia
1'
dove
il nostro
sotto
filosofia
la
che
poe-
lata.
sconso-
dei
Bag-
per
per
che
sendoché
es-
anno
sta
que-
lungi però che
imitato
fermo
mio
stesso,
ancora
è
-
signoreggia.
il Tassoni
prima
uno
coi
Marchigiani,
pubblicati qualche
e
sparo
Ga-
maniera,
altresì
(^^)Tanto
composta.
tore.
l'au-
trattato
più distintiva, è,
furono
di
il massimo
composizione
precedette*
Eagguagli
la Secchia
che
vogliamo
alla
tanto
il merito
hanno
una
eroicomico,
il Boccalini
i
fosse
dà
hanno
dirsi che
prose,
adombrando
Par-
capriccio
si vantava
dei due
sue
qualità anche
il
che
prima
viene
quello che
una
avviso,
delle
nel
sempre
si conforma
rispetto
di
2)i/i35adi Dante
nella
porali,
Ca-
siano
che
no
e
il
que' tempi
Ragguagli
seconda
invenzioni
alcune
imagini
Ma
Nel
delle
prò
i
italiani,che
Gozzi, specialmente
fatto
o
vere
giustamente
scrittori
dire,
a
a
condotta
(") Con più ragione potrebbe
fra i
Roma
materia
della
e
quasi
perugino Cesare
del
anni
la
ch'egli
essere
e,
a
ideare
a
anche
iniziale
molti
vissuto
altri
avventura
per
impulso
può
e
poemetti giocosi
C^)
queste
sua;
Forse
arguire cheVApo*
desse
primo
un
il concetto
prendesse
ne
e
come
salto
ri-
vivo
più
con
stesso.
fondamento,
civitanovese
dell'opera
e
il Boccalini
ed
senza
quest'ultimo
forma
Gelli
Giambattista
i nostri
39
BOCCALINI.
TRAJANO
dall' altro
averla
cavata
40
TRAJANO
ambedue
alla
condizioni
dalle
le
tutte
a
abbia
dato
neir
r
furioso
Orlando
svolge
nelle
della
romanzeschi,
Bime
nelle
0
poco
poemi
del
seicento,
per
più forte
se
in
quella
il
stessa
pieganti
allo
e
strano
nobili
e
dei
cortigiani,f®)
dovea
appiccavasi
civile
tale
Or
suscitare
alla servitù
lo
parte
le
arti
nell'andare
il fasto
impresso
quel
e
le
politica,come
la
e
mode
la burdi
caccia
a
miscuglio
ed
dei
forma
tàggine
sfacciache
mavano
agl'Italiani, for-
l'eroicomico
sdegno
il
del
spagnolesco,
ancora
stato
si
parte,
a
pigliando
l' abbiettezza
pompa,
ridevole, donde
nutrimento.
società
all'esagerato, la vanità,
farne
altri
più
gloria vi
a
veniva
istancabili
vita
e
pita
ra-
Bracciolini, il Lippi,
costumi,
nel
nella
e
e
più
senza
consideri
I
furioso
Secchia
alla
precedenti portava
le
poesia.
quasi contagio
il
carattere, che
nuova
dei
banza
che
primi ^ermi
Forteguerri. La
la
chi
vero,
cono
le condu-
già apparsi nei
luce
non
e
un
lentamente
e
poco
poi
in
anche
Nicolò
assai
in
; insieme
Tassoni
ad
tutte
I
nel-
il popolo.
ispecie nell' Orlando
stesso,
tardi
più
e
a
erano
vennero
genere
col
poco
perfezione.
a
in
e
Borni
del
a
poesia,
anche
creazioni
italiana
appresso
provarono
titoli
d' arte
opere
della
lentamente,
ingegni
poesia eroicomica
poemi
Lalli
le prepara
dei
Commedia,
parte
sua
già queste
i belli
; e
la
umano
sociale
stato
dall'argomento
ha
ci
sorgono
; la società
tratto
e
lo
impulso
uscire
non
mezzo
dell'ingegno
Iliade, nell' Eneide, nella Divina
Né
le
ed
società, in
facile,o signori, provare
grandi creazioni
materia
tempi. Così, per
della
stesse
Sarebbe
5[ualevivevano.
"iome
BOCCALINI.
a
dioso
gran-
piglia origine
di
apparenza
liberi
di
uomini,
quella
dei
cose
gnanti
repu-
costumi
42
e
TRAJANO
condurla
nel
la
Ma
altezza
vera
forse
si fa
più
un',
avanti
BOCCALINI,
del
polo della
di tutti
comico
satira
amara
danno
prepararle
a
movimenti^
col
0
e
col
nel
mestiere, che
mortajo.
alla
giorno
un
del
mondo,
universale
i latini
i
Mazzoni,
chi
e
Uticense
che
con
gran
sparsi,
sudori
solennità
cocozze
e
venditori
satira
vanno
non
la
lupini
che
meno
delle
e
altre^
solo,
come
simili
per
di
tutto
un
riforma
essi
con
Jacopo
propongano
delle
la
si
maggior
riduce
sardelle
a
«
delle
e
adoperati
giuggiole. (*')»
dai
la
Dove
apparisce acerba
stravaganze
realtà
dispute
molt«
con
che
i Governi
contro
più aliene dalla
e
e
verni
Go-
nei
una
che, dopo
cavoli, delle
i filosofi amanti
contro
a
capacità degli scodellini
dei
commosso
sono
burbanza
riforma,
dei
prezzo
pestar l'acqua
l' italiano
e
pubblicare
a
l' universale
il
fissare
di
alcuno
altro, tutti inattesi,tutti ride-
un
voli, tutti impossibili, fino
e
frutto
Grecia
Seneca
e
costoro
rimedio, chi
un
santemente
inces-
Apollo,
sapienti della
futili
con
fanno
architettare
ad
deputi
sette
Catone
che
o
è destinata
disordini, che
dei
vista
versale
uni-
in Parnaso
senza
mani,
dunque
Imagina
»
le
popoli,
straordinari
e
nulla
di
capo
per
dei
l'aspettazione
strepito
hanno
ai
»
in cui
perpetua
questi riformatori
grandissimo
«
sussiego
a
Roma.(*')
riforme
pel qual uopo
;
dove
casa,
una
finzione
deludono
innovazioni
insulse
di
Ragguaglio, (")
sempre
venire
non
in ritrovar
penano
corte
la
con
sempre
ma
è il
sopra
Governi, che, promettendo
•si
molto
più che
«
delle
e
cose.
delle
In
tasticheri
fan-
queste
invenizìoni,le quali però -annunziate
non
eccedere
discorso
quella grazia
e
ho
di
troppo
dovuto
i termini
fare, pèrdono
quella vita, che
deriva
in
gionevoli
ra-
al
esse
dal
particolareggiare,
si
ironia,
chiudono
giudizi
di
XV.
de'
Comentari
e
istoriche
«
I
insieme
del
mentari
stessi
di tanti
uomini
sul
di
dire
che
il
o
maturità
dell'
osservati,
non
produrre
sòrte?...
l' età
mano
per
de'
vista
Questa
aggravata
principi.
mie
più
di
senti
pre-
tutti
e
lumi
e
che
mia,
nata
malme-
fervore
meno
e
dagli
di
acquistati
esperienza, de' quali potrà
i fatti
valersi
e
le intenzioni
de'prineipi, passati o presenti, a' casi,
segrete
dall' esatta
apertamente
più notizie
fatto
e
queste
alla
schera
ma-
dormendo
dall'autorità
benefizio, paragonando
suo
la
hanno
ciecamente
naso
alcuna
superfluo
con
senz'occhi
anche
Co-
le mani
che
cagionato
indisposizioni, mostrerà
La
politica.{^^)
per
è
m'
non
abbiano
per
1678
(nell'Introduzioneai
fatica per
ultima
a
del
di Bilancia
si metteranno
spiritigiovanili,ma
trascorse.
Parnaso
senno,
di
lini,
Bocca-
politiche
nell'edizione
generale
dovrebbero
maschera
dalle
cava
litiche
po-
Cornelio
di
parecchie Lettere
stesso
conosciuti
qual frutto
avrà
cose
del
Istorie
le
e
agli uomini, che
fatiche, che
che
alle
e
satissimi
sen-
principale fra tutte, (^*)è quella
con
mio
guidarsi
artifizi,non
il mondo
governi
importantissima
volto, mentre
lasciavano
dalla
l'
dal-
e
trasparente
egli dice al lettore)passano
aprire gli occhi
posso
ai
qual frutto
il ricordai'e
senza
velo
un
Annali
gli
il titolo
Bagguagli
Ma
di lui
dell'autore
sotto
vanno
sotto
opera
su
quali
i
drammatica
azione
intorno
L'altra
giudizio
Tacito,
dalP
quei tempi.
—
a
e
43
BOCCALINI.
TRAJANO
mia
de'
;
perchè
la
cognizione
delle
penna
prima
principi,siccome
prudenza
cose
presenti
ardisce
fu la
politica si
e
delle
ragionarti
prima,
che
osò
44
BOCCALINI.
TRAIANO
fatto
nel
di
stesso
vita
la
cifra
in
parlarti
un'
applicazione
Carlo
a
medesimi.
principi
il massimo
sopra
quale
de'
Botta
continuata
istorici
degP
E
»
sembrava
di
tutta
per
morali
politici,
e
vedere
il
già
un
rando
vene-
.
del
sacerdote
nel Boccalini
succoso
queir
Il
repubblica,
una
della
massima
si
politica italiana
le
applicata
sistema
di
trovava
di
cui
degli Annali
ci
Tiberio,
quello
di
delle
descrive
gli
i veleni
entro
la
Boccalini
i
propinati
casa
misfatti, più
della
misera
nella
a
di
da
di
di
primi
sei
in
di
libri
quelli
fine
i furori
Francia
Bartolomeo,
due.
la
e
attribuita
e
la
e
tetra
fine
bile
(orriin
nipoti
dell'antica
la
nella
re,
consanguinee
papi
famiglia Cenci
Beatrice,
degli
violente, vedute
le morti
nefandi
bliche
pub-
cose
Filippo II,
stesso
Roma,
e
tismo
dispo-
regno
San
di
e
Carlo,
Firenze
a
medicea,
medesimo
consumati
padre
il
del
("^)In
notte
don
grandi
storie
dell'Inquisizione
giovane
tempi
procediòiento soniigliante
dramma.
fé
da
dirsi!) al
a
nei
Guisardi
dei
auto
del
misteriosa
il
civili,la
guerre
gli assassinamenti
Spagna
latino
terribile
un
nelle
riscontro
l'autore
le
delle
stato
scienza
A'
generalmente
più specialmente
e
brazioni
elucu-
quelle
Europa
in
lo
governo,
vivo
un
romani
imperatori
a
già
in
isterico
libero.
al governo
ridotto
piccole monarchie,
a
vissuto
e
da
di
le condizioni
massimo
e
sé
studio
più splendido della
Boccalini, assodatesi
del
al
repubbliche,
il monumento
uscì
allo
educatosi
vòlto
era
delle
che
gagliardamente
Machiavelli,
di per
di nutrimento
avido
e
dimenticare
lo traevano
sua.
('*)attesta
umano,
robusto
è da
non
autore
dell'età
ingegno
un
ma
;
genere
di
Italia
mani
dal
papi,
Tebe,
decapitazione
fiamma, onde
TRAJANO
fu
Giordano
incenerito
alle
antico
al
è
fraude
nobilissimi
che
spalancano
i
morti
tante
Tiberio,
la
che
Nella
«
il
Tutto
burla.
che
quelli che
io
si
nelle
può chiamare
elle
re
come
trovano
alla
altre
che
avverte
profondamente,
del
degno
politica, e
fnuttqosamente
che
primato
Clemente
in
per
VIII
di
fra
sanno
III
le
accortissimo
che
Ed
ben
Roma
Tacito
lo
non
egli stesso,
era
massime
veva
dodiato
stu-
rato
dichia-
aveva
cominciato
sue
di
dalla
gì'insegnatori di
avea
fatto
ho
Roma,
di
questa
Paolo
pratica
come
principi grandi,
corte
in
goziati
ne-
sutterfugi,
mano,
corte
scuola,
dei
ai
maggiori dottori
nella
corti
quando
e
faccia
compito. (*®*)»
uomo
vole
malage-
vero
cento
al
deva
ren-
della. corte
e
praticarli come
espertissimo della
saperlo,
da
con
—
tante
politica di quel
mutar
alla
di
onore
è stato
non
riuscito
sia
si
chi
del
disgrazia. ('°°)»
scienza
questa
V
venga
mondo, f ^)»
del
per
tengono
hanno
mia
per
quale
Tiberio
di
più
furberia
è
agl'impegni
e
alla
temo
di
castigo
dica
re
cipi,
prin-
non
castigliana....riesce
corte
distinguere quando
da
Dio,
quella di Filippo II
somiglianza
Roma.
di
poi
più fina volpe
fu la
de' nostri
condegno
tutto
preziosi ;
assassinamenti,
tanti
il
veleni
di
d' oHi
e
le azioni
e
arsenale,
primo
lambicco
un
pazienza
('^)» Sopra
«
è
considero
corrotto
sceleratezze.
raccapricciato)
il
ed
odorifere
repentine
il mondo
sopra
la
tradimenti, gli assassinamenti
i
finalmente
che, vinta
l'
del-
distrutta
e
il Boccalini
principi,
ben
narsi
parago-
secolo
primo
contaminata
d' acque
io, quando
ond'
potevano
nel
strattagemmi,
coperta
sotto
ben
stesso
avevano
colmo;
sono
di
ivi
giulia. « Oggi (diceva
casa
la
impero
Bruno,
che
stragi,
45
BOCCALINI.
buona
metter
a
;
donde
46
BOCCALINI.
TRAJANO
erasi
quello
scrittore.
teneva
che
delle
in
accresciuta
familiare
aver
ancora
con
di
Ragguagli
letterato
un
passioni,che
cupi delle
che
a
fine
un
egli
«
^sono però poco
di
quei che
sotto
la
le
Discorsi
composto
fucina
egli
precetti
prima
sopra
la
e
che
meno
anche
Cornelio
tando.
det-
la
di
quel
quale
negozio
mirò
afferma
lo
scritti
gli scritti
del
erano,
il Boccalini
chiaramente
gli
steriose,
mi-
tanto
veniva
lode,
le fatiche
e
che
sono
vivono
per
si ha
che
Scipione Ammirato
Tacito
eleganti nella forma, più morali
un
dico,
me-
comune^
meritano
repubblica adesso
Se
dar
del
vedere
senso,
grati oggigiorno gli scritti
mani.(^''*)
» Poco
aveva
quel
Che, sebbene
...
meglio è
lenti
eccel-
di
loro
proceder
infermità,
monarchia.
dizi
giu-
nel
sono
di
colo.
se-
negli stomachi
quest' opera
con
la città.
trattano
ne'
pajo
un
nella
stessi, che
d'una
travaglia
mente
quel
Questi finissimi occhiali
»
Gratissimi
tratta
avendo
quanto
mano
«
di
nei
si trovavano
pratico;
tutto
stesso.
che
di fatti
E
—
C^^)
ciò
e
;
che,
perfettamente
dentro
Gomentari
i
credo,
XVI.
di
avevano
di fuori.
appariva
io
tutte
persone,
sentata
rappre-
Tacito
in lode
lavorati
facevano
che
allora, facea
imagina
con
modernamente
politico Tacito,
delle
dove
errato, gli diede
avesse
occhiali
verità
là
fargli toccar
per
d'
saporite finzioni
sue
un' orazione
composta
Apollo,
suoi
delle
Parnaso,
i fini secreti
da
breviloquenza
una
e
politica di Tiberio,
la
coii immortale
espresse
i motivi
di
Boccalini
il
governi, specialmente
de'
celebrità
ragione dunque
scoprire
potere
a
azioni
mestieri
(*®*)A
la
grado
sommo
volume
che
vare,
gioper
{^^^)
di
politici,
fiacchi
stemperati,
e
quelli,che
sembra
fiorentino
a
imitare, del Segretario
al
Boccalini,
Il
solo
non
comparabili
punto
non
voluto
Livio.
Comentari
ne' suoi
però
e
avesse
Tito
su
47
BOCCALINI.
TRAJANO
è
più
acuto
contrario,
profondo
e
4
dell'Ammirato,
libero
ma
le
i
meriti, giudice inesorabile
Onde
forse
a
altra
sopra
Cornelio
esempi
moderni,
scritti ;
liberamente
di
fossero
Ridolfo
che
pubblicarsi; io
subito
di
luoghi più
solo
ho
alcuno.
illustrazione
copiosa
osservazioni
e
»
dello
e
dichiariamo
forse
accadesse
di
vita
che
Il
suo
che
da
comando
a
che
mi
specialmente
quelli
a
su
i
queste
alcuno
primo
sbozzo
deve
vendo
scri-
che,
animo
fendere
d'of-
pertanto, anziché
latino, può
di
e
in molti
penna
ha
non
si
ad
colui
a
lavoro
svariatissima
critiche
me,
la
deve
scrittore
stà
Mae-
l'originale,che
scorrer
si
troppo
avanti
il
solo
con
la
che
mostrarle
cavar
lasciata
C®^)
vazioni
queste Osser-
le
e
per
tari
Comen-
ai
entro
se
gloria propria,
per
pericoli,o
scriviamo
senza
questo
quello
futuri
figliuolie
miei
danna.
con-
e
principi,Q^^) Anzi,
perfezione
quale dovendosi
dal
d'p]uropa
ma,
.
sua
essendo
abbrucino,
raccolta
.
Clemente
e
nasceranno,
quello
alla
ridotte
quest' opera
quali pareranno
levarmi
volesse
Dio
.
scrivere
Tacito,
i
secondo
e
loda
per
Noi
a
segna
ras-
a
arcigno,
da
lasciò
:
tempi,
dei
lunghe
causa,
più
riguardata, temendo,
ben
stesso
seguenti parole
le
di
sé
premunire
qualunque
molti
tenerla
le mani
egli diceva,
com'
un'
di
e
di
rocché
pe-
sentenze
passando
suoi
e
ragione
avea.
occultamente
e
principi de'
dei
azioni
viene
latino,
scrittore
dello
dalle
occasione
egli, prendendo
notabili
pari del Machiavelli;
al
dirsi
peregrine
una
notizie
governi contemporanei
d'Italia,
ma
più
che
altro
48
TRAJANO
le
SU
eh'
azioni
egli
parve
lui,
a
si
di
naso.Q^^)
stima
Tacito,
che
dal
ad
vergogna
nostra
che
repubblica
veneta
da
la
affermando
a
a
al
stampa,
rivederla, che
massime
della
e
sarebbe
potuto
storico
pure
Tacito
ponderatamente
il
vero
motivo
riguardo
verso
dagli
bestemmia,
avesse
taciuto
del
rifiuto della
i due
«
»
ma,
non
giudizio
ci rafferma
avvenne
dopo
vicini
censori, si dovevano
si
potea
altresì
la misteriosa
spagnuolo Bedmar,
con
la
la
la
chi
era
«
stato
ecamini
un
timido
considerazione
ordita
aveva
tenza
sen-
col
onorare
quale
che
che,^per
lode.("")
congiura
quale
manifesto
par
stampa
potentati
la
sarebbe
che
;
qual
autore,
un
sguajataggine,
quelle relazioni,si
stessi
quando
è
la
repubblica
loro, di governo
detto
a
censori
quei
una
di
lezione
loro
e
stico
ecclesia-
stato
in
che
troppo
principi
che
vero
pericolo
latino, maestro,
proferita seriamente
che
ben
dalla
venir
assoluto, aggiungendo
meglio
È
»
il
andar
quello dello
contro
anche
dei
parlar
Boccalini
censori, deputati
lasciato
s'era
«
nel
Spagna.
obbiettavano
lo
l'autore
la stessa
figlidel
dei
bocca
per
verrebbe
con-
confessare
quest'opera insigne
ai
farne
meglio
dobbiamo
prima vietò
genio maledico
suo
governi,
è
di
altra
hanno, di Os-
altresì
politiclie.
(*°')Eppure
Par^
di
volesse
tal conto
per
e
negli
ben
sono
chi
credere
queir altro, che
essi
Centurie
nelle
e
primo
si vede
che
dunque
titolo ;
il
stato
essere
anche
come
singolare
tutto
maniera
nella
potrebbe
solamente
servazioni
di
«
Onesti'Comentari
»
ciò
da
cosa
vantava
qual procedimento
al
veramente,
la penna
maneggiar
Annali
è
come
pontificia,
corte
Il
maraviglia.
a
onde
della
personaggi
conosceva
nuovo;
a
i
e
BOCCALINI.
»
Nel
che
lenzio,
si-
qual
ciò
sciatore
dall'ambamesso
in
50
altre
0
in
Boccalini
alle
scritture,
sue
avvivato
e
guagli, dall'
dalla
gravità
ironia
e
ha
è
opere
dal
è
più
e
lega, varia
affettazione
la
menoma
di
apparire marchigiano
scritture
il
che
in
eccezioni, che
la
e
lingua
per
anche
da
essere
dire
a
non
esso
dell'
uso
alla
certa
una
volezza,
scorre-
essi
intoppi,
nelle stampe
di
da
poche
di
mi
segue
voci
odierno,
e
maniere,
provincia
queste
pajóno da
fonte
senza
accogliere nelle
è purgatamente
viva
è
essa,
all^ volte
ama
questa
(*'*)Salvo
fetto,
; di-
nemmeno
partiti.In
e
e
del resto
ma
; (*'*)
comune,
rare
figure
secolo
allora,
il Boccalini
delle
adoperata
attinta
d*
tal segno
sempre
spontanei
del
di bei
abitanti
idiotismi.
come
cadono
immune
uso
taluna
anche
parlare degli
proprio
V
Ba^-
ne'
stranezze
ricca
e
nalità,
origi-
qualche, bassezza,
rare
tutto
forma
zione
negletta. L'elocu-
scrittore
nessuno
esso
guardi, dall' ortografia
e
più specialmente nella lingua,
sue
massime
all' andazzo
più eccellenti,è del
di buona
di
interpunzione, che
accennano
quale
anch'esso
spiacevolmente
arguzie di parole
imagini, che
dato
trovarvi
di
frondosità
qualche
di
pregiudica alla
procedono, chi ben
sue
scibili,
ricono-
non
periodare v'è
non
par
particolare dalla
delle
de'
che
corrosi,
e
ha
frizzi,che
Nel
talvolta
se
d' ordinario
improntato
dai
scritti
mano-
('»«)
il Boccalini
cui
penna.
rotondità,
e
e,
d'
è
oggi
opportunamente,
libera
sua
in
stile,in
Lo
—
i
su
estrinseco, se
segno
figlio Ridolfo.
del
o
XVII.
di sottoscrizione
questo
a
neppure
medesimo
dall'intemperie
parte
prive
essere
per
Leti
dal
rappezzate
o
cancellati
e
BOCCALINI.
TRAJANO
rarissime
biasimarsi,
italiana,
popolare,
perchè
le
ha
si
può
variazioni
TRAJANO
della
favella
per
la
che
è
antico.
Ond'
dagli
altri
somma,
A
da
un
io
pregio
questo
parlar nostro,
se
impresso
italiano, ma
Sul
spiccate.
di
ha
ancora
dato
che,
giudizio, che
il Boccalini
Apollo
da
minacce
le
con
Marchigiani
contentarsi
a
si
la
abbandonar
lasciar
la
loro
la
con
la
con
schiettezza
candidezza
riverenze
e
alla
con
là
da
Roma
le altre
("^) » E
con
un'
dove, avendo
sia
belle
a
né
le
co'
cuore
pre-^
e
cerimonie
ramente
libe-
figliuoli,che
i padroni
onorare
gli
amar
anche
di
amici
con
le
parate
cortegiane im-
giudizio fa
titolo
i
risoluti
piuttosto che
tale
zioni
na-
prieghi,
erano
di
egli imaginato
il
narra
tutte
piuttosto
invenzione
espulso
dove
riceverlo, perchè
animo,
gnori,
si-
o
Bagguagli
là
«
usanza
del
dell'
mente.
altro, espresso
e
lodevolissima
molto
regione
gli stessi
e
e
possibile indurre
fu
che
patria
sentimento
il Galateo
Casa,
di
protestavano
e
da
osservato
giammai
mente
suoi
che
della
monsignor
di
medesimo,
fosse
il fiorentino,
sgradirete,
ne'
il
sinceramente
di
non
comandato
solo
come
bella
questa
il
di essi
avendo
di
proposito
udire
sentatogli
di
imaginazione,
penisola.
non
lucidità
certa
una
gibili
intelli-
e
della
carattere
un
qual
inviolabilmente
né
di
una
d'
chiari
brioso
e
questo
eleganza
conferisca
arguto
negli abitatori
costume,
che
genera
de-
maggior
erro,
all'
rendono
ciò
non
di
non
all' altro
credo
però
temperatezza
una
si
capo
non
forma
congiungere
cui
per
tutti
a
di
se
creda,
tuttof
marchigiani
hanno,
stile
si
che
quel
conservare
a
scrittori
segnalatissimo pregio
facilità
di
egli rispetto alla
quali nello
i
plebi
delle
tenacità
grido,
minori
assai
sono
51
BOCCALINI.
che
tenore
un
più
stica,
fanta-
da
Napoli
Messere
come
52
troppo semplice
si
spregevole
e
in
mettevano
titolo
si
appellato
era
che
essere
XVin.
palpando qui
grido,
avete
dell'Italia.
de' colli
puro
marina
è
la
il Musone
neir
atticismo
di
maggior
copia
egli
e
hanno
considerazione
per
la
forma
la
proprietà
ha
del
le
Io
non
oserei
troppo
da
ancora
da
dirlo
dubitarne,
gli
Il fiorentino
agli
studi
e
ai
Antonio
libri
resta
bedue
am-
il
meriti
studiato
la
particolare per
Ciò
ostante
non
scrittori
il
ne
può
che
avere
vivo
tale
v' è
un
?
pur
indizi^
rire.
giova qui rife-
mi
Magliabechi,
un
a
di pensare
ma
;
per
l'ha
non
che
sospetto
libertà
sua
il
insigni
Crusca
della
particolarità,
una
ad
dagli archimandriti
la
se
la
su
delicato
essere
afifermatamente
e
cede
mune
co-
più squisita; che
cose,
dire.
suo
conferito
luogo
se
al
e
l' aere
quantunque
in
questi titoli,e l'Accademia
È forse temerario
citato.
mai
disprezzo abbia
arte
esso,
e
fra
gli spetta
natio
gior
mag-
ebbe
clima,
questo
io,
provincia,
essi
con
di
Caro
al
veramente
ottenuto
ancora
che
signori, che
Chienti,
queir
anch'
non
luogOj
in
e
quanti
profitto per
con
il
ed
glienza,
acco-
("0
di questa
il
quasi
e
bello, può
del
senso
piceni
tra
delizia
di
tra
sostanza
marchigiani
Boccalini, che
temperanza
mandi
alla
o
solo
non
il detto
più grata
parere.
scrittori
eterne
Il
dolce
la
la
principalmente
accennavo
Leopardi, glorie
ma
sfratto, lo
compreso,
degli
sopra
del
cui
a
più studiano
alla vanità
Voi
—
lo
nobilesca
boria
Apollo,
che
contro
quelli che
come
dalla
quali gli fecero
i
Marchigiani,
dell'
fa
corso,
de' nuovi
comparazione
a
allora
che
più pomposi,
tanto
i
BOCCALINI.
TRAIANO
e
del
cui
amore
splendido
mo-
TRAJANO
53
BOCCALINI.
.
niiinento
in
dei
stampa
la
Io, abbattutomi
in
male
gran
allorché
mi
levato
non
meritava
dall'
arena
!
che
Un'
«
coloro, che
tu, lettor
scagliano
ancora
le
sillabe
seicento, ma
principi,
il
poteva
non
di Toscana.
giudizio
sappia,
tìrvi ;
un
non
meno
che
nel
Boccalini,
di
squisito nella
produrne
probabilmente
miracolosi
nell'ultima
incontrandosi
col
Seminario
al
e
Collegio,
dei
uomo
come
tentosa,
por-
e
più
e,
per
vole
autore-
quanto
rife-
qui
piace
Leopardi, che
delle
opere
d'
fu
arte,
esemplari. Egli dunque,
dimore
passeggio
soleva
censore
politica de'gran-
mi
delle
pubblico precettore
elogio,
erudizione
signori,
critica
son
del
un
diverso
quel Giacomo
che
enfatico
del
un'
pubblicato,
mai
giudizio
di
o
mortalato
im-
morte....
fatto
stile
esaltazione
ben'
anche
sua
Sì
»
lo
vero,
(**°)Un
sul
non
è
letterati,
ingegno, quante
nell' infallibilità
credente
ma
lo
ricco,
trionfante
Boccalini,
del
scandalizzare
non
oppresso
dei
della
pace.
con
verità, in
con
Magliabechi,
duchi
Frisio
Andrea
(ivi si legge)
aceto
suo
anzi
era
spirasse
ceneri
libro, la
di questo
da
dettato
del
alle
maraviglia
respirasse
scintille d'
tante
mia
feconda
debitori
sono
mio,
la
Campidoglio
coli' acrimonia
egli
lini
Bocca-
nostro
medesima
che
ma
nel 1669.
giudizio, credetti
autore
suo
più gloriosa del
avere
Priega
il
assassina,
nell'arena
fu
così
il
innanzi
messa
del
nella
opera
che
mai
dicesse
qual
ma
;
accertai
cielo
a
si
tale
un
tolse
vituperosa. Q^^)
veramente
leggere
a
lui
Boccalini, fatta
del
chiama
già
da
prefazione,
una
quella prefazione
un
per
di
Bagguagli
Amsterdam,
che
biblioteca, che
gran
(***)parlando
nome,
alla
nella
di
le
per
belle
sue
fre
lettere
affabilmente
a
canati,
Re-
bane
suburdi
quel
soffermarsi
54
TRAJANO
lui
con
e
BOCCALINI.
parlarttilora di
fra le altre entrato
studi
e
di scuole. Una
dei
discorrere
a
pe'giovani studiosi,lo consigliòdi
alunni
a' suoi
(•*')Io
credo
alla vicina
Loreto,
bandire
quel
gran
in dubbio
mettere
valente
veder
che
Io
(^
della
i meriti
una
egliattese,
e
e
la nostra
e
teratura
let-
di
quella gioventù,
desiderò più «he
non
la
rigenerazione
sue.
E
essa
fra noi
Commedia,
Convito
essere
esame
stiÉa
e
latini,donde
*JI«MU«MMV-
ne
per
con
del Boccalini
e
tutto
dalla
rammentare
l'ingegnoimmenso
di
tura
lettera-
come,
Dante, che
Nova, nel VolgareEloquio
registròdocumenti
lungo tempo
all' illustrazione
la rinascenza
ed
dell'altra partecipano
cominciandoci
nella Vita
più
s' è accennato,
già
dell'una
del carattere
ritrarre
e critica;
doché
essenpolitica
all' altra, come
critica,
gioverà innanzi
air
di
la vita intellettuale
le opere
nel
altresì il desiderio
signori,di
o
suoi nella letteratura
air
e
al
civile
Proviamoci,
—
intrinsecamente
nella
doversi
patria.
XIX.
nata
mortale
im-
dava
compimento
a
ispiròP
sembra
poveri studi
fors' egli lo
sperasse) recare
lui stesso
consiglio,ch'ei
maestro, sMncludesse
doveva
mi
di
osato
nell'animo
Né
nel
dirizzati i nostri
lini.
Bocca-
ripensatoal libero
spesso
air educazione
che
del
mano
licissimo
quel grande e infequelle sue passeggiate
in
air Italia.
canto
Parnaso
fervendo
diciannovenne
appena
in
mettere
tempi tristissimi aveva
che a
concetto politico,
in
scrittore,che
avrà
libri di lettura
che
volentieri
guardando
uomo,
di
Ragguagli
i
volta
rivolta
insigni,
dopo
di
principalmente
degliesemplari greci
degli studi
e
umani, che
BOCCALINI.
TKAJANO
diedero
cominciò
delle
questo secolo
in
si
generale
difetto
per
anche
talvolta
e
più
di
e
fosse
di
degno
del
Tasso
V
di
Annibal
Apologia
mediocre, ebbe
opportunità
di esporre
particolare
in
che
sensatissime,
credendo,
-tre
già
vigore
appunto
più gravi
ai
si
in
costituiva
Firenze
studi
di
col
di
nome
di
dir
cose
meglio,
lingua prendevano
che
si
strava
mo-
quel tempo
letterati,
di
compagnia
una
che
ripetute,
anche
e
propizio. Verso
meno
poi celebre
divenuta
hanno
quel tempo,
verso
quale,
lingua considerazioni
dette,
gli
resto
il
la elocuzione
su
intendere,
state
erano
prima. Del
secoli
ad
per
peggio
causa
critici odierni
dare
volendo
o
quando
nuove,
alcuni
la
su
ciò
per-
poetica,
Caro,
una
e
Nulla
V arte
su
qu'felsuoMibro
italiana
precetti
i
nota, salvochè
in
sostenendo
in
tandoli
Quintiliano, interpre-
rispetti i Discorsi
ancora
la
d'ardire,
o
parafrasare
a
prima
quelli che
che
non
disputa
da
aveva
più ristrettivaraente.
che
prodotto,
alcuni
Cicerone
di
Aristotele,
fu
contenti
stettero
V
quale
d'ingegno
o
la
anche
tentare
a
Alighieri. Se
il divino
trattavano,
splendido cinquecento,
alla
ragioni dell' arte,
avviata
di
nello
frutto
largo
sì
55
'
Accademia
della
il Vocabolario
della
.
Crusca,
sua
alla
quale deve
favella.
di
allora
Senza
tali
da
voler
studi,
molti
l' Italia
non
punto
è
certo
solo
la
critica
questa
parole
che
aver
venne
ne
; e
maligna.
a
letteraria, essendo
dovesse
degenerava
E
non
fu
solo
però
ch'essi,
esprofesso,
contribuirono
per
una
render
invalsa
tanza
impor-
coltivati
anche
ma
vieppiù
sivamente,
esclu-
leggiera
l'opinione
ufficio la disamina
superficialità
spesso
questa
l'
menomare
in
e
che
delle
tezza,
gret-
una
pedanteria rabbiosa
pedanteria, che
in
e
quei
56
TRAJANO
BOCCALINI.
,
tristissimi
ineffabili
per
di
XX.
il colmo
Tasso
più nella
il
recovvi
tale
formare
ad
nella
de'
suoi
offertole
da
uno
«
che
sua,
là dove
;
imagina
e
eh'
Francesco
I
vergogne
da
Apollo
Platone
e
riuscito
a
di
disputa,
l'
quale
sofistiche
e
filosofi
propria dottrina. ('**)Altrove
italiani
che
lingua
si
a.
è
trattar
respinta
fanciulli,avrebbe
se,
essendo
materie
trattata
«
per
in
a
la
questa
ordine
loro
tra
tissime
frequen-
maraviglia
tutta
italiano
a
e
la
i letterati
stà
Mae-
sua
la
loro
ragione,
però
sua
la
bellissima
nostra
vera
di
quegli
per
con
istanza
didascaliche,
naturalissima
perduta
tato
depu-
poi dice che, avendo
abilitare
di
sia
filosofici
l' altro
gagliardissima
degnasse
filosofia,scienza
la
a'
fatta
esempio,
per
essendo
difende
distinzioni
da
i filosofi dell'
pubblicamente
e
quella
bruttezze
sopraddetti
uno
reale
come
sistemi
non
in
intento
Mirandola
i
imprendano
nella
tale
; come,
della
la
letteratura, cerchi
con
Aristotele,('") e che,
due
che
tutto
però deride
donde
da
alla pedanteria
satira
nascondere,
Pico
concetti
di
e
le
letteraria,
Francia,
concordare
a
stesso
anima
rifiuti il manto
essa
di
ben
aveva
niente, i
Apollo
una
n'
registra che
da
di
e
era
trattando
critica
innanzi
della
perenne
ricoprire.("*) » Generalmente
età
considerare
gravità
e
vuole
Ragguagli
ha
non
a
forma,
la
sue
Egli
nudità
sua
sublime
contrapposto
tempo
un
la
nella
larghezza
una
nutrimento
filosofia,
vero
che
opere
dominante.
il
Boccalini
sostanza
nelle
sparsamente
ond'
?
Abituato
—
alle amarezze,
contristata
sventure
Torquato
cose
mise
tempi
manda
do-
che
fino
nota
riputazione,
(piuttosto che
in
la-
58
TRAJANO
rimatori.
sequi
voga,
si
e
anche,
spirito delle
opere
come
deiP alfabeto.
che
spartano
poteva
dirsi
dirotto
dal
Guicciardini.
XXI.
una
e
regole
dalla
dire
neir
arte
di
dal
reo
la
che
prigio*
Pisa
scritta
e
si
non
abbondante,
suoi
tempi,
vedeva
il
che
però
lezza
alla bel-
vuole
che
i letterati
siano
liberi
da
tali
egli
nella
la
non
già di
via
dar
tenuta
delle
delle
giogo
d' arte
mostrare
che
castigata dallo
non
immensamente
com'
il
congiungere
de'
poeti
d'ordinario
Aristotele
di
inteso
rappresenta
dopo
doversi
i
jiuoccia
poeti
ad
stima
Q^^) Convinto
lima.
opere
i
avesse
altro
convenzionali
delle
né
in
parole ciò
la guerra
riprende
e
naturalezza
certa
studio
poesia
arte,
essi
in
perchè
dire
li mette
convinto
condannato
nello
('^-)
Nella
V
cui
tre
con
la
pensato,
parolai
Laconia,
leggere
a
dei
('^^)Se
fanno
o
mai
fantasia, in
detto
aver
due, fu
mesi
—
e
di
con
nia
genio
giurato
ai
ruffarsi
abba-
entrano
non
hanno
non
ad
e
dichiarare,
a
della
letterato
senato
che
erano
carpicci
lettera
quella celebre
un
dare
nel
delle
mai
insieme
Nemico
imaginato. ('*'*)
con
che
contendere
prese
quello
la vanità
volte
più
.tutto
cementatori,
coi
autori
a
una
per
prende spesso
burla
assai
allora
compiace
pedanti, ponendoli
agli
Deride
Q^^)
letterarie, che
accademie
in
BOCCALINI.
e
cialmente
spe-
cendo
impacci, fasua
Poetica
dai
più
regole,
mosi
fa-
senza
osservanzji.delle quali non fosse possibile di fare un
perfetto : giudizio rettissimo, che, espresso
poi
poema
r
ancora
da
tempi
come
Alessandro
al
una
caso
Manzoni, (*'*)è
novità.
E
questo
particolare,
nel
suo
apparso
a' nostri
giudizio, rapportato
proposito
del
quale
TRAJANO
buona
una
azione; perocché
fuori
metterlo
di
liberata
la
dalla
all'infelice
gli chieda
di
è
fa
mesi
di
della
con
se
Aristotele
a
sfacciato, che
luogo
ancora
è
quali
scherzi
sé
a
di
stesso
dicendo
ne'
con
di
le
favole,
scelti
si
concetti, congiunta
de'
profondo
e
niera,
ma-
(*^*)Nel
qual
bizzarro
diritto,sopra
é
giato
maneg-
nei
sotto
e
politiche
a
stessar
vive
il
fantastico,
la Divina
portanti
imghezza
lar-
punture
informato
e
si
Menante,
» Alla
(*'*)
pedanti,
lode
dia
chiaramente
materie
sempre
regole
nella
metafore
sotto
sofo
filo-
quello
le
con
quei freni
moderno
trattavano
giudizio, apparentemente
realtà
un
precetti morali.
gretterie
sopra.
ciò
le
Il Tasso
lui
era
il Boccalini
che
fra
l'antico
replica
senza
invenzione,
nuova
di
di
Ragguagli
nella
questi, presala
e
imbrigliar
come
«
lui.
a
se
più
aver
lavoro,
; lo purgasse
subito
venir
di nota
dopo
luogo
Apollo,
d'
biblioteca
suo
suddetta
Aristotele
che
il
tornasse
accennata
penna,
e
contro
Al
degno
pur
la
vedeva
ardito
abbiamo
che
che
sé, gli domanda
aveva
ingegni.
ad
fatto
stesso,
davanti
i liberi
quindi
il
Apollo
Gostui
meritava
non
richiama
ne
che
regole esposte
biblioteca
e
dai
mossa
della
censore
le buone
cente
re-
Gerusalemme,
sua
Tasso
al
Aristotele,
perciò degli errori,
indignato
la
Castelvetro.
osservate
eccellenti
opere
Lodovico
tuttavia
era
air immortalità.
al
poema
intendere
essendovi
Poetica
Apollo
a
Gerusalemme
Invagina dunque
consacrato
quel
delfica, che
non
ad
come
occasione
ingiuriosa
guerra
poeta.
essere
riveder
a
due
della
pregio
fa della
Tasso, quando
presentando
Tasso,
anche
egli prende
difesa, che
Torquato
memoria
pedanti
dà
proferisce, acquista
lo
l'autore
59
BOCCALINI.
suo
ma
Commedia,
in
60
BOCCALINI.
TRAJANQ
£
si
noti
se
Potete
arguire,
affermo
dal
il nostro
è pure
indizio
che
quattro
fecero
ne
si distende
il famosissimo
giorno
in
molto
solitario
solo
lo
nella
fecero
gola
suo
Tragicommedia
affermato
nella
può
si
de'
Mecenati,
conclusione
verità
Dall'
una
e
massime
curiose
Anguillara
Lodovico
ingratitudine
tutta
di
stati
in
lui,
dire,
professate,
e
scrivendo
disagio
contrada
Torquato
poesia italiana,
de'
tempi
Parnaso
senza
»
('^*')
alla
non
canza
man-
taneo
consen-
notizie
mette
Gianandrea
a
morisse
in Roma
di Torre
di
Tasso,
dentissimi
risplen-
dall' avarizia
virtuosi
e
l'
dal-
bruttamente
tutti
ferrajuolo, con
in
Nona,....
lumi
così
il
Nella
»
ben
non
come
presenti
i
stamente
giu-
arte
poesia.
da
nella
Non
già furono
a
suo
mero
media,
Com-
aver
tempi
questo
trattati, che
stracciata.
de' suoi
nobilissima
lui
il véro
Q^') »
senz'
e
pugnali
perfezione, attribuisce
a
che, secondo
dure,
Ariosto
della
entrare
e
locanda
camera
fossero
di
però
alle
dove, dopo
poesie
della
i
chiamò
lo
studio
non
ove
loro
là
senza
alcuni
fianchi, gli
eroico....
venire
delle
sostentamento
vero
e
che
poesia
qualità
la mala
nei
Poema
approvarlo
però
sapremmo
o
luogo
un
casa,
rivelava
non
veramente
se
l' altro
in
in
cui
tre
Men-
«
poetare,
per
io
in
si trovava
avendogli posti
ma,
che
quel
villa, che
entrarono
s' egli
poema;
edizioni.
argomento.
appuntati gli archibugi
la morte,
del
titolo
prigione,
e
minacciarono
di
gli
ascosamente
tale
fabbricato
si ha
di
verità
Alighieri
casino
suo
un
il seicento
belle
non
assai
era
in tutto
e
su
Dante
sacro
quel Ragguaglio,
di
principio
che
la
signori,
o
solo
autore
letterati
il poema
que' tempi
a
che
; del
negletto
non
che
li
la
videro
giubba
TRAJANO
XXII.
quello il
ed
è
genere,
amore,
del
di buon
volte,e
spesse
r arte
Su
—
ad
negozio pertinente
ingegno
e
consiglieride' principi e
senatori
scrivere
nel
granchio ben
i
diziosi
sapere
per
quali Qualità essendosi
d'
è
storia
si
torica
le belle
e
parole,
della
non
a
storie
non
Comines,
francese
del
in
scorgeva
di
eloquenza,
non
frequenza
sentenze,
risponda
in tal forma
beneficio
de' miei
rico, sono
quei
che
stimi
i
che
condito
curiosità,ma
pascer
in
essa
«
tessitura
non
di
esse
per
Gli
«
:
non
virtuosi
dalla
da
da
E
tua
dar
l' animo
;
e
ret-
altro
un
Tito
di
Livio
denza-,
pru-
luogo,
concioni,»
ultimi
chè
per-
forza
de'
tempi,
fa che
Apollo
eh' io
requisiti,
in
mi
è cibo
sono
non
al
imbandito
però più
per
perfetto isto-
un
relazione
le
sopra
stile,non
ordinata
gusto solamente
sostanziosamente
la
quello biasimata
bene
primi.-L'istoria
giù-
questa opinione
in
gravità
ricerco
de'
acquisto della
vivamente
men
giudizio proferito
un
non
fare
»
grammatica. ('**)
è da lui ribadita
dove
per
suadono
per-
consistere
imparare
per
raviglia
ma-
commendate.
tanto
una
fatti,non
i
mati
consu-
palma di
alla
stile,perocché elle si leggono le storie
nello
neggio
ma-
segretari
repubbliche
siano
bellezza
la
i
pigliano quelli, che
grosso
tutta
si ha
loro
storie
vacità
vi-
nel
e
Guicciardini, non
nel
e
corti
arrivare
le
compita;
Machiavelli
le
se
nelle
dice,
di straordinaria
solamente
possono
esse
storia
una
trovate
E
di
istorie,esso
nelle
che
degli affari....Ond'è
studio
più lungo
con
scrivere
consumati
uomini
ad
e
di
ritorna
vi s' intrattiene,essendo
egli attese
L'impresa
a
le istorie
comporre
grado
cui
a
61
BOCCALINI.
della
duto
avve-
mente
delicata-
palato della
per
mente
lauta-
dilettazione
e grandemente
riguardo all'utilità;
t'in-
«r-
62
TRAJANO
gannì,
credi
se
E
io
che
lodi
che
di
dir
di
queste,
che
tu
esplicare
della
stati
vilissimo
tuttavia
gli
tessere
istorie
scritti
libertà
una
r
opposta
e
troppo
limatori
là
gli
su
notabile
nelle
a
de'
suoi
('*')Fra
in
storici
quello
in
che
degli
la
opere
scienza
tempi,
i
la
e
ha
della
; ma
esso
il
«
è
veva
mo-
que' tempi
contro
là
stesso,
fatto
sapea
che
Varchi,
di
qua
assai
sembra
Machiavelli,
non
forma
proferisce
politica praticata
perciò
di saper
mestiere
al
Parnaso
aveva
eterni
fiacchi, frondosi
mi
non
'
zione
diletta-
pure
di
siccome
di sé
culti
oc-
usati
reazione
dalla
particolare,
difesa
rità
ve-
siano
tanta
sprezzo
e
quieti
guerra
ingegno
che
al
ne'
virtuosi, che
giudizi poi,
intorno
bocca
sue
in
la
quali, ancorché
storici
periodo,
collocato
è
far le ricotte.
e
del
e
gentil
è
tutti
della
riprovare
maggiore,
le
ognuno,
generale degli studi
esagerazione
Boccalini
dal
da
e
le
sono
consigli, i più
animi
tali. ('*^)» Questo
dall' indirizzo
verso
i
che
dell' istoria,
tra
ad
colui, che
di
pomposa
L' anima
bartolesco,
agli
eccessivo
certamente
loro,
passate.
cose
prime,
gli artifici
e
latino
danno
rendono
le
nelle turbolenze
e
degli
nel
stimi
rende
principi
pace
governi
scritti
de'
che
Cesare, voglio però
più reconditi
i
lingua
fine di così
la tua
la mantiene
la
cara
pensieri
tempi
viva
lungo tempo
r
delle
perfetto isterico.
un
sommamente
e
ne'
terso
tenda
at-
quella prudenza,
commendi
sommamente
altri
tersa
il solo
ma
frequente lezione
il molto
e
sappia
che
dalla
acquisto
ben
una
di
si beve
ultime
di
è fare
benché
tu
frase
dell'istoria
;
studio
frase
la
studio
latina,italiana,francese
onorato
solo
allo
imparar
per
greca,
che
BOCCALINI.
.dove, ponendogli
gli fa
altro
da'
vedei^e
che
dire
durre
ri-
principi
per
qual
santa
come
bene
stèsse
cagione
de' tiranni
intendeva
ardito
ingegno
secoli
dopo esprimeva
guardante
ri-
Principe,
e,
però
che
quella
Sepolcri Ugo
ne'
levarli
sol-
opinione,
del
libero, si conforma
e
arti
a
e
verità, dicevole
alla
rispondente
non
cranda,
ese-
le
popoli
il libro
cosa
come
ultima
quale
una
lume
i
accorti
particolar modo
in
benché
Alla
di loro.
contro
di
essa
chiaro
in
farne
a
di
copia
la
mettendo
che
e
»
l'originale
adorar
abbruciar
e
63
BOCCALINI.
TRAJANO
a
due
Foscolo,
mando
chia-
il Machiavelli
«
Gli
Di
dia
allòr
che
che
anco
fallo, e
che
non
allorché
parlando
gì' inalza
talora
imitabili
dirittura
critiche
lascia
non
e
inoltre
spagnuoli,
e
del
straniere
circa
la
ha
diversa
italiani,buttata
da
(***)
siamo
pos-
ufficiosità,
lina
generale
che
non
le
troppo
sue
vazioni
osser-
italiani,de' quali
qualche
sensate
del
Dirò
su
tocco
molti
anche
Boccalini
tuttavia
che
colpito singolarmente
indole
là
di
atti
quali fanno
sapere
moderne.
mi
le
questi
; ma
però
non
tivo,
significade'
latini,
cesi
degl' inglesi,de' tedeschi, fran-
alcuni
sopra
contemporanei,
scrittori
senza
egli
all'amicizia,
qui raccogliere
meno
non
molto
giudizio. Se
ninno
quasi
»
volta
altra
degli
gli
sopra
quelle
e
di
sangue.
eccessive
certo, compensati
lungo volendo
in
andrei
che
conceda
novero
libertà
e
di
e
svela
genti
qualche
lodi
nel
alle
regnatori,
letterati
di
con
ascriverli
ed
grondi
lagrime
ai
scettro
sfronda,
ne
neghiamo
in
non
lo
temprando
Che,
Non
quel grande,
.
degl' ingegni
dall'autore
con
bella
letterature
nelle
fra queste
una
monianza
testi-
vazioni
osser-
comparativa,
oltramontani
apparente
ed
non-
64
curanza
mirabili
e
così
cosa
qui
(e
che
voglia
sono
stimati
qual dififerenza
Alla
coloro^ che
nelle
s'
e
della
sostituire
scienza
schiena,
il
comune
la
con
oggidì
geniali
di 'una
quelli
è
capo,
ria
mate-
mente
por
germanici
ai
esse
nella
di
trasportare
a
metodi
in
i Tedeschi),
proprio ingegno, Q'^'^)ì"
vogliono
i
oltramontani
lavorar
incaponiscono
italiane
scuole
lezione;
molteplice
nel
del
non
riosi
labo-
principalmente
e
miniera
vedevano
il cervello
nuove
Giusto
sopra
scrittori
V hanho
cose
dalla
cavata
gli
avere
che
si
e
additare
che
inventar
sempre
tutti
a
agV Italiani,
come
varia
una
per
comune
par
giudizio
suo
un
scritti,egli nota,
i cui
«
di
proposito
^
Lipsio,
e
BOCCALINI.
TRAJANO
peso
mento,
d'insegnadell'arte'
studi
ponderosa
sterile
e
erudizione.
XXIII.
fiorenti
dal
ebbe
col
simo
de'
r autorità
fu
che
in
detto
scrittor
Aristotele
queste
è
il mio
contro
:
«
modenese
ragionò
de' suoi
Di
»
ritroso
a
uscì
delle
dir
parere
quello
mi
ammendino
sì fatti
una
verità,
di
nell' opera,
Pensieri
così
addimando
perchè
soni.
Tas-
impugnare
tanto, che
voglio
e
Aristotele, ma
nell'
andare
avvertiscano
delle scioccherie.
dimenticata,
Io
scopo,
mi
principalis-
Alessandro
arditi
di
e
;
sciogliersi
a
propugnatori,
più
gni,
inge-
regole convenzionali,
compiacevasi
parole
perchè
non
detto
dei
uno
raria,
lette-
forti
dei
contemporaneo
suo
critica
quel secolo,
delle
e
altri
de' dotti
questo
amici,
ho
di
volgo
volta
il
quali
tendenza
di
principi
Boccalini
Egli
del
i
su
deir autorità
giogo
alla
rispondente
tutto
della
rinnovamento
Questo
—
che
agli
ho
argomenti,
se
lo
oggidì troppo
diversi;
dove
mostra
66
TRAJANO
stranienti
fu
Pallavicino
del
e
in
quella
alle materie
diede
all'Italia
Daniele
libertà
i
nell'
sommo
si
e
de' grammatici
levato
assai
il nostro
idioma
modificando
la
una
diritto
e
rigore
in questo
ed
già
esempi
negli scrittori del*
lingue vive,
favella,
cui
in
erasi
ragioni
perfezionando,
e
adoperare
deve
le
Torto
stesso
tutto
tutte
più?
di
pedanti. E
con
era
come
Che
vindice
suo
il Tassoni
non
secolo
quali quel
il soverchio
de'
sostenere
a
trecento;* eh' esso,
col
confutare
a
niente
conve-
lingua italiana,
temperata,
argomento
prima
le
stile
eleganza
più
scrivere
terribile,facendosi
e
ed
eccellenti.
più
le stitichezze
e
medesimo
di
della
uso
intese
può
forma
prosatori
ragionevole
non
operétta Bello
pari giudizio
con
il
anco
appresso,
scientifiche,su
Bartoli
fu maestro
tempo
meditata
sua
della
ragionando
che
alcun-
autore,
dialogo, dove
viene
del
BOCCALINI.
che
e
era
nuto
ve-
tore
scrit-
ogni
si
che
s'
al
usa
suo
Vive
tempo,
conchiudendo
moribus
prceteritis,loquere verbis preesentibus.E questa
è
appunto
avanti
e
la
come
diciamolo
dottrina
salvochè
nuova;
aperto, da
di
lingua tuttaquanta
come
però
che
in
messe
felice
e
bizzarro
professava
ancora
coi
il
scelta.
fatti.
più corrivi,
meno
vuole
pigliar
e
tano
difetla
su
il Tassoni
('*^) Queste
sue
stesso,
né
il
stro
no-
queste
cetamente
fa-
piacevoli quel
Bime
Cesare
massime
prima,
Apologia;
sua
di
messa
sanno
secolo
mezzo
nelle
ingegno
Boccalini
si
e
lingua parlata, facendo
la
nella
sosteneva
dai
si trova, laddove
campo,
Caro
Annibal
che
gusto,
usasse
giudiziosa
una
aveva
si
accettata
ora
coloro
antica:
sentenza
oggidì più
maggiormente
prescriveva
la
con
le
Caporali, (**®)e
solo
a
parole,
ma
TRAJANO
XXIV.
Del
—
lo studio
precipuo
questo
a
e
;
chiamarli,
in
appartengono
bellamente
critica
le opere
si
che
libertà, alla
importanza
e
irresistibile
gli
poi
può
non
ha
dignità
cuore
nazionale
siasi
di
d' italiano.
Vedere
manifestato
nelle
da
Niccolini,
è
dell'arte
gloriosa,
ma
ineffabili
dolori
moderni
è
e
lungamente
ne
fossimo
di
nostra
pensiero
letterarie
hanno
dei
nostra
degli
popoli
piti
civiltà
Per
altri.
il
calcato
sempre
degli
e
supremi
la
prima
solo
non
nessuno
di
battista
Giam-
a
sventure
per
assai
meritevoli
que
chiun-
il
beni
quei
noi, sebbene
'quattordici
secoli
Là
storia
delle
anche
privo
che
già
la
ha
forza
con
virili.
opere
d'Italia; perchè
stato
attrae
come
percorrere
alla
come
Alighieri fino
Dante
tutto
unità,
profondamente
commuovere
verso,
prosa
air
ratura
lette-
sé
in
gì'ingegni
e
ria,
lettera-
nazione,
così
somma,
animi
non
della
civile
grandezza
tici
poli-
La
sue.
indipendenza^
air
attiene
rono,
fu-
cosparse
politica,0 signori, immedesimando
ciò
getto,
sog-
Boccalini
del
rispettive alla
sostanza
nostro
i trattenimenti
ancorché
notizie
e
la delizia
e
genere,
di osservazioni
nel
resto, coatinuando
egli soleva
come
67
BOCCALINI.
nostro
.
le
suolo
questa
fomite
genti straniere,
del
popolo italiano
quando
e
Europa,
severe
per
questa
forme
di
ordinato
diritto
la
e
Niccolò
sistema
e
delle
base
politica. E
letteratura
l' Italia
all' ambito
letteratura
prese
di
scienza
dignità
Primo
Machiavelli.
il concetto
del
e
aspirazioni del
si contrastavano
farne
contro
specchio
come
e
nostra
più fieramente
stranieri
di
sta
documento
come
millenaria
oppressione
perenne
e
i potenti
predominio
allora più nobili
negli scritti
egli
governo
ridusse
libero
mortali
ima
coi
68
Discorsi
su
le
Dialoghi
su
V arte
di
dai
di
liani
grande
un
scelerata
VI
e
di
il duca
Valentino
ritorcerle
dovesse
Concordavano
le
seconda
della
condizioni
infinitamente,
la
dava
mentre
0
dominazione
ad
e
di Gian
alle
forme
nuove
costoro
sovvertivano,
pur
nei
non
giustizia sociale, e
nelle
Chiesa
controversie
si
della
di
volendo,
fu
un'
il
giurisdizionali
bene
dal
scienza,
rato
Scipione Ammi-
attemperata
camente
fiac-
assoluto.
mettendo
Am-
sconfinata,
autorità
concetto
vero
particolarmente
guardavano
'
nobile
governo
principi
vi si c")nsoIi-
repubblica veneta,
di
Lottini
Francesco
quando
disquisizioniteoriche
Boterò,
Giovanni
di
opere
Giannotti;
peggiorate
erano
calamità
a
la neutralità
encomiare
nelle
Paruta
essa
perate,
ado-
stesso,
straniera,, questa
dal
volta
era
secolo
delle
al
sterminio.
il
e
patria
nostra
che
avevano
suo
a
e
principi fondamentali
ne'
del
massima
e
le
il Guicciardini
parte
denza
indipen-
sua
necessità
adoperavano,
politica
dro
Alessan-
Ferdinando
e
la
che
coloro
col Machiavelli
scienza
nella
ma
le
e
principalmente,
fatale
patve
contro
tuttavia
e
XI
allora
arti
Ita-
gP
principe quella
un
Luigi
perdeva
fiorentino
V effettuazione
che
praticavano
e
tristissime
quelle
pensatore
della
stato, che
L' Italia
le costituzioni
su
a
unità,
e
disegno, esortò
principe, espose
un
si
poi
indipendenza
in mente
generoso
e
ragion
il Cattolico.
per
avendo
altro
ne
quando
ventura;
nare
ordi-
le funeste
sempre
pacati ragionamenti
seguire
a
di
coi
di
necessità
per
all' Italia
restituire
governi,
la
guerra
compagnie
scendendo
dei
della
dimostrò
primo
Livio,
civili,sbandite
venderecce
trattava
di
storie
milizie
le
e
BOCCALINI.
TRAJANO
della
dello
sovranità;
Stato
rivendicare
della
con
al
la
primo
TRAJANO
ì suoi
diritti,nella
nazionale
causa
l'
di Toscana,
devoto
al
panegirista
di
a
lo
era
XXV.
la
con
rivolta
così
governi,
sul
la dottrina
la
trattò
nelle
alto
meditato
e
disegno,
insieme
storica
critica
nella
ciamento
TJì'bcm Romam
lo
e
r autorità
senato
e
odierne
delle
forme
di
avere
anche
un'
limitata
popolare;
monarchie
del governo
idea
fede, oltre
a
un
di
il cominin cui si dimostra
sopra,
che
Livio
Boccalini
-tutto
effettivamente
regia grandemente
l'avesse
del
tacitiana
hàbuefe.
reges
sostiene
era
deirass.emblea
nelle
non
principio
principi
qui
tale
in
le Istorie
e
di
frontando
con-
di Tito
dell' afférmazione
marchigiano
ne' suoi
vedere
deca
valga prima
esattezza
a
scrittore
Roma
ci
più
con
.opere
Annali
temporanea;
con-
Machiavelli,
può
prima
vita.
pubblici
procede
principali
la
su
ciò al
si
dell'opera citata
stesso
la poca
loro
Tale
nella
come
storica
come
quecento
cin-
politica
fatti
d^i
saggio dell'acume
Per
Tacito,
letteratura
in
politiche sugli
le Osservazioni
Cornelio
le
i Discorsi
argomento,
e
critica
questi nella
salvochè
del
novella
passate
somigliante anche
gran
politica,quando
disamina
età
papi,
del Machiavelli.
infonderle
a
alla
dei
cadere
letteratura
nostra
denza
indipen-
granduchi
de'
cliente
temporale
potere
Il Boccalini
—
critica
dei
Ammirato,
Boccalini
Trajano
sorse
e
della
delU
tacevano, in quella poi
Filippo II, levavasi
confutare
stato
viva
sempre
paurosamente
d'Italia
dell' unità
69
BOCCALINI.
:
Perocché
ivi
governo
di
il
democratico,
da
quella del
dipresso
costituzionali,che
come
sono
una
ché
libero, della quale egli, ancor-
veduta
in
atto,
e
quasi
il
luogo qui
un
mostra
nondimeno
presentimento
sopra
citato
;
e
e
ne
fa
parecchi
70
TRAIANO
altri delle
costituzione
stessa
sul
imaginata
in
ma
la
opere,
lui
da
questo,
sue
BOCCALINI.
Parnaso.
monte
più altri luoghi contraddice
del
politico latino, mostrando
che
libertà
di
giudizio, sempre
alieno
altrui,quando
diversamente; C*') del
che
nelle altre
sue
il suo
Ragguagli
Così,
Eoma
mi
ha
;
(**^)nella Pietra
colpito vivamente
che
riguarda
E
nazionale.
forma
consueta
il
da
dà
popolo
eroica
(egli dice)
alla
quei disegni,
pur
e
i
Siciliani
dovevano
quali
per
scelerata
e
quando
per
baratro
di
di
esempio
frutti
amari
per
crudel
rabbia
col
perciò
chiarissimo
tempo
vera
sottoporsi al dominio
trarre
col sostituire
parato
pre-
e
«
I
re
chiamati
l'Italia
fecero
gl'Italian
flagello de-
loro
riusciti;»
essi
colpa,
a
mensamente
im-
avere
sopportare
quell'antica
bamente
acer-
Spagna.
grandissimo
la
sotto
saputo
alla
ciliani,
Si-
tica
poli-
biasima
sopra
tutte
cipalmente
prin-
affinchè
«
le nazioni
produca
la
pianta
che
fanno
i
risoluzione,
di
quivi
propria
sono
Bruti
la
e
tosto. furono
troppo felicemente
il peso
servissero
che
due
Vespri
vita
condizione
signoria di^quell' isola, che
tutti
ai
aver
d'Italia
pio,
esem-
politico poi
spagnuola,
così
non
dei
profitto,anzi,
la
posterioreservitù
aragonesi
non
lissime
bel-
di assennatezza
intorno
tirannia
raggravata
la
di
ma
e
qualche
Boccalini
venin
la
molte
paragone
la
per
Gomentari,
ragionando
vero,
siciliano
sia convinto
nei
vicino
fantastica, il
francese
alla
sì
profondità
egli
pieno
del
in
piegare,
congiure
quello
per
azione
queir
le
sopra
solo
dal
citare
è
cietà
so-
alle sentenze
lasciato
per
di Parnaso
giudizio critico
in
ci ha
opere
testimonianze.
nei
solo
non
Né
minore
non
debolezza, all'autorità
anche
della
della
popoli,
disperazione capitano nel
di
gente straniera. ('**)»
TRAJANO
Fra
i suoi
giudizi intorno
piace finalmente
dalla
Consalvo
in
la conferma
di
consenso
d'Europa
Su
del
la
in
vinte
avessero
potuto
più il
poi
su
fa nella
detto
col
la
il Boccalini
qui giudica le azioni, non
ancora
ma
secondo
Capitano
Sandorano,
con
di
il successo.
da
spagnuolo
che
un
tale
pochi anni
fiacco
dialogo
scrittore,pur
sorse
la
a
difenderlo.
mantenendo
;
addosso
in liberalità
Nel
che
vero
stesso, il quale
il merito
valse
stemperato
e
al
più
rale,
mo-
scagionare
a
quel Pietro
condanna
dopo
perato
ado-
possesso.
secondo
Né
dei
aspirasse alla
che
in
tiene
nel
militare
largheggiare
il Guicciardini
storia
sua
altrui
aveva
tirato
era
venuto
si
le lievi
e
che
virtù
vera
si
troppo
ond'era
pochi Mori
magni
reame
napoletani, quasi
paese,
qual giudizio
forma
re
i buoni
signoria del
il
suo
di
meritevole
titolo, maggiore
leggerezza
estrema
con
colui
dei
che
suoi
Giovio.
del
mediocre,
numero
tradimento
i
Napoli, quando
quel
il
stato
sospetti del
non
meritar
e
cacciata
di
reame
storici
gli
Livio, principe del
che
meno
nell'acquisto del
piccoli; che
i
nel
sarebbe
mondo
la
già
congregazione
esser
non
che
sottopone
una
Tito
questi
azione
era
battaglie
che
di
Apollo
Magno,
Guicciardini
del
ad
di tutti
Apollo
fatto, perchè
così
Granata
da
di
istorico, sentenzia
titolo
di
del titolo
e
il Guicciardini,
Capitano. ("^^)
avanti
iscritto,a
Fontano,
relazione
Senato
il Gran
Parnaso
ottenuto.
requisiti,presentati
notò
come
ne
Fer-
Consalvo
sopra
la milizia
tutta
aveva
composta
quello
cognominato,
comparisce
storici
personaggi
jattanza spagnuola
chiedendogli
dal
ai
ricordar
Cordova,
di
nandez
71
BOCCALINI.
morte
del
calini
Boc-
ragionamento
('") Che
la verità
se
il
a
stro
no-
della sostanza,
72
solo
non
odio
mortale
al cui
Napoli
alla
Se
—
critica
condizioni
e
d'allora;
donde
accoppia
di
concetti
Non
già
ne'
praticata
buona
parte
dei
utile
0
«
('**)»
famente
la
censurare
in ciò
per
libertà
seguisse
da
le
smania
ogni
di
e
che,
sé
confessione
istorie, ed egli pure
lora
al-
tezze
dissolu-
abbia
se
Italia
scudo
per
cato
re-
come
e
larmente
partico-
e
dei
('") »
cer-
si
fa
a
culto, sebbene
allora
religiosa, essendo
afferma,
viene
Né
quando
di
libri
libro
un
generalmente
lo
buon
d'ogni
l' indice
stesso
coscienza
le dottrine
le
e
indignato
averlo.
per
a
già fin
attribuisce
essa
in
anche
approva
consentaneo
stampa,
; ('")
repubblica. Q^'')Loda
usava
a
vorrebbe
non
dubitare
ritratto
confessando
ognuno
è
e
sì
il
anch'esso
ribellioni
a
libertà
e
comestibili
nei
; ad
umana
che
Venezia,
proibiti,pur
proibito,
all'
il freno
in
;
danno
società
singolarissima.
smodatamente
e
le
su
della
Egli
sua.
stranieri
perfino
giunge
saggi
pagato
della
le
dai
e
tempi
talvolta
eresie,
le
popoli, (*")
abusi
governo
paesi
nella
larghezza
a'
la libertà
Boccalini
osservazioni
sue
prezzi, specialmente
deplora
e
di
regno
tanto
non
una
pregiudizi dell' età
dei
pertanto
abbia
non
lia,
in Ita-
quella sapienza civile,
originalità
rispettivamente
ai
i suoi
del
governi
egli derivò
all'
che
la libertà
dei
suo
massimamente.
il valore
dalle
al
spagnuola
il Consaivo
che
non
nare
condo-
ma
conquista del
la
con
storica, quanto
vicende
in
dominazione
politica si fa manifesto
letteratura
biasima
la
contribuito
aveva
tributo
consueta
contro
deve
si
maniera,
sua
assodamento
XXVL
che
eccessiva, ciò
un'acrimonia
adopera
di
BOCCALINI.
TRAIANO
che
tate
accet-
chiaro
di
questa
74
tuosi
la
corruzione-
chiesa
r
che,
gli
vede
che
non
XXVII.
loro
di
ad
che
un
principio,
il
vita
che
uomo,
da'
questa
scienza
allevare
sociali
bene
mal
quanto
ha
sommamente
arditamente
le
(son queste
tra
.
parole) che
sue
quei fratelli,che
industria
Firenze
tanto
uomini
che
Quanto
poi
e
del
figliuoliloro
;
(*") » Negli ordini
delle
eguaglianza,
e
primogeniture,
V
costoro,
ai nobili
già
vuol
e
tutto
e
democratica
preferiti sempre
prepotenti
si compiace
padre
l'
dignità del-
la
nella
le
eguali
il
comune
importanza
commercio,
lavorano
fossero
non
hanno
pregiati ; Q^^) e
a
ai
tuosa
vir-
lui, dalla
secondo
la civile
cuore
il buon
crudeltà, iniquissima ingiustizia
('•**)
» Celebra
la madre.
più
figliuolialtrettanto
i
V abolizione
somma
a
di
fine della
data
padri
conosciuta.
a
propone
parendogli
facoltà
di
desimi
me-
sappia leggere
V ottimo
dell' educazione
fra i
degli uomini,
e
qualità
governare
esservi
non
ciascheduno, dipende,
di
per
nulla
sostiene
miglior mezzo
è necessaria
('^^)»
il benessere
('^^)« Ma
perbo,
su-
apertamente
capriccio vogliono perpetuare
al mondo
per
l'animo
hanno
e
più
Dio, portano
a
principi, che
ai
di
coloro,
a
servono
quello che
essi.
ignoranza, Q^^) e
scrivere.
si
piacere
per
altri
operano
preferenza
pietà
umiltà,
Maledice
—
a
r
brutto
di
predicano
e
miri
che
pieno
torto
popoli
uomini
fa
che
pernicioso di quella
e
della
«
chi,
ricnella
operai
assalisce, il
esteso
che
inutili
che
quando
più
più guise
religiosi,specialmente
meno
e
egli dice,
come
il collo
e
; Q^^)%
ipocrisia, par
ingannare
i
poco
a
il vizio
frequente,
età,
ordini
degli
Dio
di
in
gramaglie. (•") Riprende
vestano
chiamandoli
si
BOCCALINI.
TRAJANO
e
nel
oziósi.
gli
(*'°)
deriderne
il fasto
più che
e
che
barbari
ma
la
Argutissimo
tra
un
da
r
della
investirli
col
tale
proposito
contesa
nata
barone
Avendo
»
Apollo,
presentò
una
per
egli
così
illustre
ai
nobiltà
la
del
maggior
nella
tenuto
anatomisti,
nella
che
persone
mostrava
le
tutte
che
cervello, non.
dalla
parte
i
ossa,
sono
la
vera
nelle
la
stante
contraria
nervi,
fatte
la
carne
ad
nobiltà
vene.
in
in
nato
ai
(*^0
un
che
chiara
tore,
dotbera
li-
patria
che
non
re,
alla
poi
fondava
non
la
gregazione
con-
aveva
ne
fede
degli
in
prodotta
e
La
»
del
il barone
dizio,
giu-
vedendosi
vato
pro-
le budella
delle
modo,
degli uomini
»
patria
porcari,
Quanto
»
concludentemente
quale
di
pretensioni, dice
medesima
«
forzato
favor
a
si
sere
es-
napolitano.
a
quale
sue
sentenza
conto,
verun
la
delle
parte
baron
ad
di
nato
paragonato
su
lui
per
pubblica.
re-
zione
congrega-
produceva-che
come
a
dolendosi
uomo
napolitani.
sangue,
gode
il nobile
quale
la sentenza
esser
baroni
la
un
non
egli,
di
meritava
egli
ricorso
alla
causa
chiara
gente
che
leggi
quello che
acerbamente
altra
allegando
di
Romagna,
fatto
avanti
contro
promulgò
congregazione
di
come
la
tanto
giudizio
vile, che
anteposto
a
causa
in
comparire
essendo
commise
malincuore
a
dottore
un
libertà, governandosi
Parnaso,
di
e
ove
precedenza
di
il Sammarinese
Maestà
sua
de' riti
così
della
volta,
una
libero,.frizzo.
suo
castello
insigne,
solo
causa
per
piccolo
preminenza
Né
dei
quel Ragguaglio,
è
napolitano
«
vando
osser-
le invasioni
con
ad
però molto
aurea
principio
('^0
Sammarino,
ma
titoli,argutamente
d'Italia.
a
gran
dice,
i
servitù
torna
spesso
ragiona
altro
questi ebbero
e
75
BOCCALINI.
TRAJANO
chiaramente
è
posta
nel
76
TRAJANO
XXVni.
del
dispotismo
pubblicava
e
Chi
—
neir
della
e
e
ed
V
su
età
di
virile
sua
inclinazione
franchezza,
patria ìiberay
e
popolo,
e
il popolo
lecito
esser
la
e
quelle repubbliche,
x±e
hanno
i"er
di
per
la
fine
non
obbedire
non
ad
forme
dei
la
governi
pure
mista, proponendo
a
virtuosa,
operosa,
dar
l' esempio
di obbedire
alle
la
monarchica
dalle
leggi
esagera
la
considerare
col
e
dai
che
universalmente,
che
aveva
principe, la'
perfezione
della
essa
ed
mostrata
era
di
le
ferire
prela
di lui, la nobiltà
prepotente
v'
leggi, e
e
prima
temperate
con-
erano
prova
repubblica
di
è
("') Certo
stato.
detta
è limitata
autorità
cui
andava
in venerazione
alla
su
esemplare
ad
que' tempi
a
egli
anch'
forme, specialmente poi
due
consigli dello
mondò,
mostra
e
giudizio
a
nulla
le altre
il
Machiavelli,
tuttavia
per
anche
il
e
come
pace. ; che
sola
(''^)Ragiona
miste,
e
non
tutto
a
mezzo
sime
felicis-
sono
.
comandare
repubblica veneta, {"^) dove,
era
la
per
già Aristotele, Cicerone
come
libertà,
principe,
vero
istituite
furono
alcuno.
ancora
la
per
il
nel
risiede
qualsivoglia
con
la
di libertà
sostiene
e
popoli
ma
significare
stato
e
legge, (*''*)
guerra,
di
;
Boccalini,
la
comandare,
da
capi
al
cima
intendere
sovranità
dei
è
ha
romana,
ma
i suoi
il
fa
chiama
la
prendere
com-
manifestandoli
modi
uccidere
glorioso
di
ora
esso
cui
elegge
(*^3)Secondo
il tiranno.
che
in
le sollevazioni
giuste
esser
eh'
quello
a
gnità
la di-
su
in
costume
suo
mille
in
dottrine
avesse
allegoricamente,
concetti
con
il
nutriva
civile, è facile
gofVerno
pensiero. Ora- seguendo
propri
adulazione
simili
altre
fasto,
privilegi, del
eguaglianza
qual forma
i
dei
più abbietta
queste
umana
BOCCALINI.
per
tanti
;
ch'egli
ma
è da
celebrata
la
saldezza,
pericoli
e
vi-
TRAJANO
cende
volger di dodici
nel
la
con
stabilita
in
alla
tanto
finalmente
e
libero
avversando
può
la
tutto
di fare
in
di
il
è
pur
proposito
giano,
marchi-
di
le
narchie,
mo-
in
mirazione
am-
da
derare
consi-
non
tanto
allora
preferire alle
ancorché
narchie
mo-
stretto,
i monarchi
tempo
suo
dove
politica,quanto
reggimento,
al
veramente
Machiavelli
governi, ch'erano
esitare
secolo
quel
il
dall'altra
Ed
il
vari
doveva
repubbliche del-
dottrina
una
dei
vigoreggia
ebbe
principe, (*'•*)
veneta.
era
civile
repubbliche,
e
Boccalini, avendo
non
E
essa.
il
tutto
disamina
una
Europa,
di
pura,
mondo
scrittore
le
parte
una
teoricamente
esporre
lo
tanto
de' Medici
che
prima
dipoi
così
repubblica
il
nel
nelle
e
di
tirannesca
esempi
dunque
dall'
può
la
di
caporioni,
democrazia
dove
che
ambiziosi
rappresentativo,
Guicciardini,
una
da
signoria
Come
di
fatti
costituzionali
moderna.
il
alla
burrasche
le
attentati
si vedevano
ancora
monarchie
Tetà
fra
gli
libertà
sua
governo
nelle
e
popolare, dopo
tutto
vita
sua
riuscita
; né
del
la
tina,
fioren-
la
raffrontarla,
politici solevano
democrazia
scomposta
secoli, laddove
ordinamento
un
sopra
alternata
avere
i
quale
77
BOCCALINI.
del-
,
l'Europa,
fra
della
mercimonio
la
per
e
risparmiò
non
l'altro
e
umano.
genere
da
poiché,
se
biasimi
le
di
rarissima
rubarsi
alla
volta
necci,
ladrostati
vii gregge;
credere
deve
;
pel
gli
perfino
giudizio preso
qualche
pauroso
accuse
e
come
chiamandoli
si
simi
potentis-
crudeltà, pe'
i sudditi
(*^0 Ne
qualche
esso
loro
Spagna
dispotismo
un
politica
tenere
li sfida
apertamente
del
di
a
giustizia,per
scelerata
di
quei
tutti, piegavano
ond'egli
l'un
specialmente
e
gran
beccai
trimenti
di lui al-
spicciolata;
abbonda
nelle
78
TRAJANO
lodi, e
che
par
d'allora,
sopra
velare
blandire
monarchia
ha
politicascelerata
e
seicento
Storia,
e
che
che
Aìinali
porre
di
in
quei tempi
Pier
dica
più chiaramente
dove
suo,
esalteranno
fino alle stelle
dice:
la
«
rispetto
a
di pregarlo
del
Le
età
ora
che
si
non
avrà
posterità
il
tanto
suo
nome
ma
maggior
sia
della
quale gli
pare
degli
seppero
medici
per
?
Ma
»
(*^')
il
proposito
questo
tiranno;
primo
che
in
e
e
fiorentine
verranno
df
risoluto
può nominare
quel principe, che
ereditario
altri si sforza
Caligola
carta
gran
virtù, l'animo
quell'uccisore del tiranno, che
ora
principi
Non
«
prima
divenuti
spiega
sentimento
il
studiarono
delle sedizioni
anche
dalla
ai
all'orecchio:
bene
tanto
pratico, siano
il canchero
stato
Vettori,
la sola
principi con
Tacito, che
portare
della
maestro
dato
aver,
role
pa-
altrove,
parti perdute degli Annali
curare
per
queste
Apollo rifiuti perciò
che
grazia,
i vostri
tale.
immor-
la pone
qual
per
i secoli
Tiberio, Nerone,
fiorentino
al
tal
atto
Tacito
duca)
riceve
e
Boccalini
scrittore
modelli
le
tirando
tutti
per
gloriosa
dal
accusar
imagina
chiesto
voi
di
riscrivere
a
a
fama
sentire
d'
come
Domiziano,
aveva
singolare,
a
ovvero
l'Italia
ora
veniva
con-
floridissima
della
quale
la verità il malizioso
ma
allorché, fingendo
del
dalla
gli
veniva
cui
a
però
pensiero,
suo
che,
sociali
(de' Medici, primo
meritato
Spiace
Q^^) »
condizioni
fondatore
ornamento
e
verranno
;
quelli
felicissimo
toscana,
splendore
il
coprire spesso
signor Cosimo
Il
stato
consideri
camminava,
insidioso, e
cenere
apparentemente
essendo
alle
riguardo
un
o
tiolpi. ((
che
all'adulazione,si
politica contemporanea,
specialmente
avuto
dei
inclini
della
trattando
BOCCALINI.
possieda
Lorenzino
lo
cora
an-
lode, quanto
sepolto. (*")
»
TRAJANO
XXIX.
Se
—
nel
Boccalini, levandosi
veniva
da
del
è
che
nazione
lodando
la
poi
il
tanto
azione
vestire, nel
si
non
di
nazioni
dell' universo.
sempre
i
straniero;
volesse
riscuotersi
anch'
della
da
collo.
P")
per
»
volta
l'una
anni
di monarchi
stranieri contro
('") Che
se
la
le
per
lo scrittore
per
duro
dal
Italia
congiunture
gloria
usurpata
strazia
al
e
sente
pre-
quel giogo
di
insanguina
e
combattevano
l'ambizione
patria, anziché
crudeli
famosi
e
sua
scuotere
altre
loro
perosissime
vitu-
nostra
della
agi' Italiani, che
il sangue
la
e
nare,
ragio-
profondo letargo,
suo
l'altra
spagnuoli,
Maledice
contro
dal
e
e
liberare
difesa
a
nel
divenuti
Se
le
tutte
singolare
più barbare
a
cia
Fran-
ogni altra
proporzionate
spargevano
peggio,
alla
felici
vere
do-
propri ;(**^)
di
esser
sapranno
trovar
tanti
in
e
le
esclama:
il ferro
barbari
ferro, che
si
una
libertà,
sua
i
questa
(•**)» Chiama
ed
ella
impugnare
confini, e
di
di
tutte
popoli, che
giogo
saprebbe
posti dalla^
esser
nemica
a
scuna
cia-
padrona
arrecava
mangiare
vergognavano
scimie
per
che
un
ha
essere
privi gl'Italiani, che
erano
nel
ad
e
dentro
capitalissima
di
diritto,che
pure
tornar
straniere, diceva
virtù
conformandosi
determinati
o
velli,
Machia-
del
dell'indipendenza
il
sé
il
P Ammirato,
e
costituzione
gloria infinita,che
mostrarsi
nazioni
alla
sostiene
esse
rimanere
ognuna
dottrina
proposito
osservando
di
il Lottini
scostava,
base
Egli
ciascuna
a
si
governarsi da
a
medesima,
natura
sul
prima
civile.
reggimento
sé
la
libero
governo
Boterò,
rinnovare
questo,
a
nazionale,
di
il
quelli poi vieppiù
tutto
del
concetto
sopra
a
79
BOCCALINI.
genti
per
marchigiano
e
il
o, che
la
sua
non
il
e
capriccio*
è tanto
tà.
liberabbrac-
80
TRAJANO
ciò
arditamente,
disegno
delP
d'Italia, si
coni'
le
fosse
che
il
dovrà
immediato,
massima?
Il
avendosi
fu indotto
facile
venire
dalla
dominazione
del
capo
a
credere
a
quale
col
principi naturali
che
pure
questi formino,
gine vivamente
Si"ettava
di
pertanto
chiude
la Pietra
alla
generazione
nostra
effettuare
il
subdolo
e
gevasi
il
s'
il Boccalini
era
di
finzioni
libero
del
contro
un
illustre
Emanuele
nando
pompa
già
nazionale,
guerra
velo
Machiavelli,
più
leale
E
per
tale
male
cui
apposto
egli
politiche, ora
la
Spagna,
antenato
in
solenne
il
di
1'
con
quel
dai
suo
Parnaso
virtuosi
di
gloria
mensa
im-
politico
un
non
dei
vol-
cui
a
re
dalla
rispetto
a
non
quella
aperto linguaggio
si
fatto
era
auspic^e
delle
sia
tutto
tore
bandiduce
II, Carlo
Emanuele
vigile guardiano
di
patria.(*") »
poiché
come
Vittorio
ima-
sotto il trasparente
ora
additava
;
vuol
una
sommo
il
ma
cari
Gerione
quegli
era
quel
del paragone
condottiero
indignato cittadino,
e
I,
che
di
del
a
signore, qua]
stirpe sabauda.
vigorosa
con
questa
disegno
in
altrove
della
la libertà
assicuri
più
tenersi
ma
egli dice
fiorentino, scegliendosi però
fiacco
di
espressiva, « quel fortissimo
solo, che
corpo
un
di
di liberarla
Esso
com'
e
concordia
allora
intento
legittimi;
e
pratico
la
con
all'Italia
politico, raccomanda
questo,
politiche
stato
supremo
straniera.
vigoroso discorso,
i suoi
che
sarebbe
d'Italia
gli stati
condizioni
delle
patria,
si è
fine
un
pieno
tutto
della
vero
proposto
dall'esame
que' tempi
ch'egli,
grandezza
col
dell'unità
ancora
della
sentimento
Boccalini,
ciò
per
per
fiorentino,
Segretario
quello
tenere
contrario
•di tutti
il
come
indipendenza
del
era
BOCCALINI.
Alpi, imagiacclamato
il mondo
con
primo
82
TRAJANO
fra
tiranneggiante
tiiiiidezza
per
.queir impresa
Genova
BOCCALINI.
noi. Ma
esitavano, o
all'audace
forniva
lui
tesori, i duchi
di
il
Toscana,
nella
il
di
granduca
medicea
casa
isterico
di
da
vincersi
oltre
Venezia, benché
risoluzioni
ostile
f
si
ne'
primi
Paolo
non
anni
dalla
lo
cercò
orditagli
in
repubblica.
la
gare
toccava
prima
faceva
cascare
i Francesi
tenerci
non
alle
la
la
libertà
vi
abbiano
da
e
loro,
impero
di
ma
tutti
dopo-
e,
driennale,
qua-
germanico
congiunta
sopire
misteriosa
in
eccitoUa
nefanda.
feriva
parte. Questi
sti,
tri-
Torino,
in
che
colpo,
anche
Temo
divul-
Questi
«
un
una
della
a
veneto
è
anzi
me,
che
anche
concetti
mortificati, e
per
conseguenza
é
che
s' accordano
dottrina,
in
a
congiura
sterminio
a
d'Italia.
di
successione
si fu
radici; questo
repubblica,
bassi
tutti
dipendenti
all'
egli all'ambasciatore
dare
sempre
guerra
dalla
nome
della
e
proponeva
però uscire
quella
presto
cospirazione audace
volevano
volle
Emanuele
Carlo
Invano
chi
più calore
dagli SpagnuQli,
seno
diceva
e
ficia
ponti-
Spagna;
potentato
Spagna
ben
il terrore
qualunque
di
grave
corte
neutralità;
testa
alla
essa
Emanuele,
pace
scorcio
far
per
di
contro
Carlo
timida
tolse pretesto
Monferrato,
unitosi
Sarpi,
sua
su
che
di
quel
con
finalmente
che
contro
mezzo
un
alla
vi fosse
leni,
ve-
l'Italia stu-
La
»
propri
i
di
da
sottomissione
repubblica, benché
adoperasse
in
(*^*)
anche
allora
C'^)
senato
suo
animose
alla
vi
nel
che
a
sé stessa.
consigliava la servile
onde
o
soldati,
e
levar
per
Savoja;
i
armi
questi,
a
noti,
fu detto
saggiamente
diavasi
di Urbino
e
di
nemico
comune
ben
pericoloso principe
avversi
erano
armigero Piemontese.
al
Parma
governi italiani
gelosia
per
ed
contro
altri
gli
di
1
Francesi
Spagnuoli. Se avessi danari
e
la guerra,
per
metterei
tutti
costoro
la
spada;
da
tutta
figliuolea
sue
Modena
fatta
ciar
cac-
a
1608,
maritate
aveva
a
principi italiani,il duca
di
Mantova,
pensiero che,
con
eglistesso diceva, una
ingiurie dei
dalle
proprie
dagnata
gua-
A questo fine paItalia.(*''^)))
recchi
potesse più fortemente
si
d'amore,
comperassi
non
riuscirei fors'anco
e
questi, come
con
sostenere
per
durabile,perchè
e
due
il duca
e
se
capo,
prima, fin dal
anni
di
questo
onoratissima
pace
con
due
S3
BOCCALINI.
TRAJANO
vicini
difendere
catena
le
»
potentati,('**)
cose
atto
politicoimportantissimo,pel quale ilBoccalini imaginò
che si celebrassero
ne' suoi
Baggtmgli
Parnaso.
("^
namenti
coli'ambasciatore
A
solenni feste in
questo fine dipoi nei suaccennati
ragiotri-
consigliavauna
veneto
^
•
plice alleanza
ed
il
Piemonte, acciò, formato
stabilita
restasse
di tutti. Ma
libertà
si rinvolse
era
non
debitamente
XXXI.
—
secolo
assunse
La
sia
stato
e
allora
anco
la
sua
le catene
mezzo
è pur
letteratura
per
forti,
con-
bello
quél
politica,ed
suo
periodo
è
così
dai moderni
tici
cri-
politicadel
cento,
sei-
illustrato.'
nostra
signori,se
0
secoli
gravarla. Ma
quella
generosi
la
e
letale silenzio. Non
suo
deplorare che questo
a
importante
del
altri due
per
è pui* bella
veramente
ai
l'Italia rivendicasse
servaggio doveano
tempo,
sorda
nel
nuovo
difesa
la
sempre
per
Svizzera
della
triangolo equilatero,
un
Venezia,
di
fati che
nei
indipendenza ;
del
i Cantoni
Venezia,
tra
letteratura
non
precedente, nel
fu
splendida
suo
breve
maggiore ampiezza, e prese
come
quella
rigoglio però
un
indirizzo
più
84
TRAJANO
conforme
alle
condizioni
dall'una
mentre
della
indipendenza
materia
dei
alla
Chiesa.
si
cimentò
e
di
affatica.
Non
ebbe
colloquio, che
di
medesimo
di cui
e
e
politicò,ma
ancora
difendere
del
qual
mi
piace
\Senezia
in
*
memorabile
col
da
la relazione
lui
doge. Perocché,* avendogli
al
la
contro
le
argomento;
manifestare
esiste
nella
spesso
un'esposizione
tale
egli ebbe
1621
principe francese
addirebbe
a
che
far
conveniva
non
religione
moderno
un
la
mantenere
per
per
diverse
la
cielo, e
da
la
di
stato,
tal materia
Camillo
iirtarsi
via ;
possono
Cristo
di
però
il governo
e
non
di
su
medesima
strade,
il regno
e
bandita
incontrare
possono
replica, che
una
uomo
italiano
Parlamento,
in
fece
Dante,
formola
celebre
camminano
ma
fare
succosissimo
tratto
che,
non
se
repubblica. Solamente
sua
Condè,
di
concetto
per
dottrina
il
politica, il sapiente veneziano, rinnovando
libertà
si
scrittore
nel
minima
cosa
di
e
essi, e talvolta
con
in
Stato
profonda
si trova
di
Sarpi
presentatane
il
detto
del
come
breve
principe
luogo
a
primo allora
affilato;
prova
occasione
riferire
un
di
e
a
il
gravi dottrine
solamente
controversia
stretto
qui
altra
dei diritti dello
armato
sottilizzare
della
nel
costituzioni
odierne
teologi di Roma,
consultore
la
vitale nelle
discussione
è
il concetto
e
Sarpi,
di
rocché,
Pe-
moderna.
dair
Paolo
necessità
non
rinnovava
quest' ardua
coi
quali egli
parte
In
disputando
delle
società
Italia,si estendeva
ragionare
un
della
d'
gravissima
governi,
della
BOCCALINI.
non
non
è di
per
via
Non
«
quei, che
urtarsi,
religione cammina
stato
a' dì nostri
quei, che
ma
si
prenunzia.
Cavour:
se
né
e
ben
vanno
né
questo
per
mondana,
modarsi;
inco-
mondo,
via
e
leste
cenon
TRAJANO
mai
può
appetito
di
cammina
per
vie
di
mondane,
riguardo,
fraudolenta.
parlarvi delle
furono
anch'
essi
vieti
dommi
letteratura
alla
nelle
in
disegno di
le
genti,
dal
volea
quale perciò egli
la
tanto
intendeva
gì'Italiani
quello
Nembrot
!
eh'
»
consentissero,
del
su
lo
cattedra
e
ed
zio,
del
come
fondò
la
Esso,
non
secolo
espose
dottrine
nuove
nelle
scienza
il
tro
con-
dire
a
nella
mei
giare
lumeg-
filosofia civile del
la
che
cattolico
a
titolo
:
chigiano
mar-
ospitale Inghilterra,
riparato dalle persecuzioni religiose,
avea
scorcio
Italia
le armi
prefissi al mio
più giusto
Sarpi
tutte
su
Boccalini,
chiama
Gentili, che
Alberico
dove
ben
avrei
quella
con
i limiti
Q^'')Se
vagante
stra-
suo
l' intera
dal
argutamente
esso
lose
nebu-
Spagna, al
di
impugnare
a
di
gando
va-
a
papale
re
che
andar
quel
con
sottomessa
cubrazioni
elu-
materie
di
del
diversamente
invece
esortava
loro
abbandonarsi
braccio
dei
metafisica
alla
supremazia
se
sdegnosi
e
amano
il secondo
una
sostenuta
di
e
ispecie
Perocché
trattando
volentieri
astrattezze
utopie ;
più
gegni,
in-
dano
Boccalini, Gior-
del
anche
civile, e
sociale, più
scienza
qui ragione
scolastica,nelle
attengono
ma
potentissimi
arditissimi
filosofia
si
però
divina,
Campanella.
novatori
della
avrei
similmente
Tommaso
e
poi
altri
conviene
non
non
di due
dottrine
contemporanei
Bruno
meno
certo
un
religione, che
di
cosa
a
è
vi
quello
a
e
come
Tanto
('®0 »
ben
ma
mascherato
dominare
alcun
avere
l'altro;
incomodar
85
BOCCALINI.
di
in
altrimenti
libri
umanità,
scienze
del
decimosesto
non
e
naturali
insegnò dalla
perituri altissime
precorrendo
Galileo
al
Gro-
al
Newton,
diritto
pubblico intemazionale.
che
Boccalini, ha
il
avuta
per
6
86
TRAJÀNO
lungo
Marche
nelle
assai
finalmente,
oggi
ma
fama
tempo
minore
tutto
tutto, rivive
nei
de' suoi
fortunato
più
meriti
gran
di
tributo
splendido
uno
da
sopra
BOCCALINI.
di
;
lui, riceve
onore
recchiatogli
appa-
il mondo
civile, e, ciò che
divulgati
monumenti
vai
della
sua
sapienza.
XXXII.
Se
—
ci»
non
giurisdizionali tra la Chiesa
alla
meditazione
luogo
nei
0
dei
dei
libri
dotti
popolare. Quell'altra
della
la
vita
della
persona
civile, e
nazione
fantasia
penetrare
la rivolse
sul
esagerazione
certo
Machiavelli
col
merito
gravi
pei dotti,
sotto
forma
delle
gazzette
air
zione
brevi
esso
fantastica
così
a
questo
compreso
d' Italia
e
a
polemica,
Accostando
riuscir
bisognava
neir
a
rebbe
Sa-
alla
pari
agli
come
pei letterati
ragguagli
e
quasi
questa
a
e
maniera
letteratura
mostrò
intento
trasfondere
tale
quelli 'dettarono
disteso
il Boccalini
comune
che
a
E
bilmente
incontrasta-
considerazioni
odierne.
intelligenza
ben
ragionate
e
della
e
lui
metter
Perocché
nuovo.
d'ogni
restauratore.
politicidel cinquecento, ha
un
e
volere
rispetto
; ma,
altri scrittori
trattazioni
seicento
ade«
tosene
Boccalini, fat-
il nostro
primamente
del
popolo.
del
traente,
at-
esplicazione
sentimento
del
e
mente
diretta-
capacità ordinaria
menti
nelle
sua
produrre
a
graduale
sua
forza
la
cominciar
natura
per
stessa,
alla
con
essere
suo
sioni
discus-
grandi
politica, toccando
nella
il
però, più generale
parte
proporzionarsi meglio
Stato, serbata
politici, ha
nelle
o
può
letteratura
guati effetti doveva
ufficio
né
lo
e
dei
e
scienziali
parlamenti,
delle controversie
questa materia
della
di
aver
reden^
ravvivare
nel
cuor
della
tale
riguardo
nazione
moderno.
Dirò
ebbe
qui
i suoi
scrittore
che
frate
un
Simone
Boccalini
i torti
dallo
impotenti
e
perituro.
Né
due
i vizi del
io
lo
quel
di
leggieri.
di
secolo
si fa
Il
Tacito, dopo
opera
più da
pensieri dilavati
in
maggior
maraviglia
secondo;
perchè costui,
giudice,
in
dei
censore
ardimento,
voluto
aver
le
teste
altro
e
se
despoti,
che
falsità,di cui
la
»
ben
di
V
con
nunziarli
an-
sti
ingiu-
libro
La
letti in
un
»
sembrata
pochissimi
con
parole^
ciò che
reca
affetta di
mentre
al
volle,
non
il
questo
risponde
la
sua
ne
scrisse
il
libero
esser
Boccalini
come
peggio quel magnanimo
maldicenza
è cosparsa
aver
di
vissuti
siano
essendogli
applaudire
Di
mai
pubblicati, i Comentari
far
gli voglia anche
alzare
detti?
più riguardarla. (-^^)Anche
tirando
che
par
coronate.
non
di
luogo
Italia,
giudizi
suo
politico e
sdegno
e
di
profluvio
un
in
non
poiché
quanto
che,
da
alle stampe,
fu
che
messa
che
oratore
per
Bayle,
fatti nel
fossero
Boccalini, soggiunge
del
;
accennato
prima che
manoscritto,
fendere
di-
i
il
e
stesso
di
voce
questi nemici,
confutare
manifesto
primo
del
nazionale
francesi, l'Amelot
soltanto
Morale
tenebre
a
la morte
liberi
con
diritto
Dirò
canonico
spagnuolo
governo
m'intratterrò
scorcio
e
la fioca
esso
nelle
del
allora,
un
dopo
e
tura
lettera-
li ebbe
('^®)e
denudati
lascio
queruli,
scrittori
su
di
loretano
volentieri
Vicenza
(*") poco
contro
e
scrittore
Ben
da
per
e
popolare
questa
che
;
parte del chericato?
dalla
di Benevento
levarono
allora
tradittori, e
con
Ruggieri
Bacci
patriottismo
veramente
anco
come
oggi, specialmente
come
di
i sentimenti
egli è
87
BOCCALINI.
TRAJANO
fin
su
giudizio
alle
tante
rassegna
carico
i troni
non
di
«
e
su
diremo
inesattezze
intorno
allo
88
quel secolo
e
(*"')Ma
ben
di
sopra
le nazioni
presso
grandissima
le
per
mani
anche
ma
degli
oltr'
Alpe
Olanda
la
Pietra
del
decima
in
Europa,
studiosi
non
solo
straniere,
poi
in
lia,
Ita-
mano-
divennero
faceva
ne
quest' opera
in
la
e
tradotte
erano
l'ultima
e
vano
corre-
esemplari
e
politico
tempo
Comentari,
suoi
se
la
e
breve
stampe,
1669
se
Italia
in
e
le
edizione,
di
sentenza
con
nel
Paragone
lingue
salì
4,di Parnaso
tantoché
popolarissimi,
di
moltissimi
(*^*) i Bagguagli
scrilti ;
civili
stessi
pubblicati
la
ebbe
egli
cui
a
politico.Degli
fossero
che
prima
eh'
fu
finirei sì presto,
io
più
reputazione,
scrittore
altra
né
esso;
registrare gli elogi,
fuori,
come
BOCCALINI.
italiano.
scrittore
volessi
TRÀJANO
in
recchie
pa-
tino.
ift la-
anche
0^^
XXXIII.
L' efficacia
—
Il
immediata.
la
med^iraa
e
della
al
Né
si
noi
de'
ricordar
basterà
Ragguagli
che, sebbene
di
non
armi
congiunse
lui
e
durante
le
esso
allo
di
lui
gnificate;
si-
aveva
strepito
delle
l'opera
della
e
suoi,
gna
Spa-
scritti
dottrine
resuscitata
fra i
la
ne' suoi
anche
fatta
lare.
popo-
anche
ma
la forma
adoperava
aveva
tra
sorsero
cui
gì' imitatori
solamente
de' contradittori
A
quale
tresì
al-
ma
morire
guerra
profeta. Ma
delle
suono
politica,da
letteratura
della
fantastica, in
allora
battaglie
quella
pochi seguaci delle
non
forma
e
di
cialmente
spe-
opere
grandissima,
prima
di
Savoja,
due
queste
pure
Boccalini
banditore
stato
non
principi
di
il duca
e
era
i
veduti
appena
fu
Italia
in
di
stessa.
cuno
al-
(^°*)
primi, qual continuatore
Parnaso, Girolamo
aggiungesse né
alla
Briani
modenese,
forza,né
al
lepore
TRAJANO
90
d'Italia
«
altro
per
so
io
ha
morto
il
di onore,
giorno
le
dopo
si
venuta
Machiavelli
Boccalini, per
secolo
un
finché
Alfieri, scrivendovi
Vittorio
unità, libertà.
la
letteratura
nostra
il
finché
popolo
Emanuele,
italiano
dal
sventolare
rinvolta
verosa,
pol-
e
d' Italia
al sole
più chiare
a
sanguinose
dar
non
alla
note
nell'età
pendenza,
indi-
odierna
le
battaglie ; quindi
più tregua
auspice
mano,
ebbe
non
nazionale, già
nuovo
(*'°)Quindi
le
e
le armi
con
letteratura
politica ingigantirsi ; quindi
rivoluzioni
grandi
tutto
di
nie*
tiran-
degli arcadi
giacque
mezzo
e
nazione.
delle
mano
dipoi fatta
e
spiegò
la
non
a
riscatto
del
bandiera
né
fanno,
propri vizi, ricadde
nei
e
il braccio
e
della
il peso
sotto
e
pascersi
a
si
non
libertà
la
per
splendore
la
dal
inalzata
rivoluzioni
le
che
alto
spirito,
valore
di
languore; quella gagliarda
nel
svigorì ;
di
e
il volere
senza
domestiche
e
breve
un
Ma
fatti,prostrata
di
poco
a
nascimento
ben
; che
a' cavalieri
e
pensiero più
guerre
straniere
poco
il
appello?
fa
chi
a
qualsivoglia stimolo
a
moltitudini
vincono
spera?
di
giorno. Q^^) »
per
L'Italia,
a
vile
solleva
ne
delle
si
senso
lo
principi
a'
plebe,
la
che
chi
da
Parlo, egli dice,
BOCCALINI.
e
sé
a
duce
stesso
Vittorio
quel glorioso vessillo
piantato
^
Campidoglio.
sul
4
XXXIV.
vinto
la
con
corto
a
torto
sorse
Neir
volger
di
e
E
la
che
tempo,
allora
nell' altra
su
seicento.
si
la
con
spada
parola ha.avuto
forse
mai
spregiato
allora,
una
prima
parola.
suoi, né
i martiri
in
Ma
—
ravvivò
palestra
in
maggior
avevamo
anche
essa
copia
come,
i
principi
Il
pensiero
scientifico
pensiero
nazionale.
il
di
la manifestazione
quel
sì
della
TRAJANO
verità
fu
suggellata
dàlia
apprestati
corona.
Per
Campo
di
a
la
processo
quelle dell'
Paolo
verità
pugnale,
Trajano
veleni.
Felici
noi,
in
cui
si
si
pensa
di
San
Giorgio
scrittore
che
i fastosi
dei
il
di
nome
doloroso, invano
Ai
natale.
Marche
italiano
e
ogni
la
del
suo
VII
paese
e
si esalta
Polonia^
scolpita.(*")
cittadino, antesignano della
moderna
più
città
qui
dell' arte, che
nel
Loreta
questo
è
stessa
sua
im-
porti
la
preziosi tesori,
di
invano
Ma, ciò che
ammirare
mostri
dinò
or-
di lui ;
si cercherebbe
basilica, ove
sì
e
memoria
a
nella
per
maestosa
ricordo
di
fu mai
agli amatori
profusero
perenne
gode
e
dello
ossa
di sé
pietra, che
si cercherebbe
di
non
Trajano Boccalini.
credenti
da
convengono
un'umile
caro
il popolo italiano
non
dogi
sì
chiesa
le
serba
la coscienza
la causa,
ciò che
ninno
a
bella
La
in Venezia
monumenti
quella chiesa
genio
preparata
quivi,un'epigrafe
si fosse
dire
e
tempi,
in
sconoscenti
migliore.
aneora
si ponesse
Tra
delle
vuole
straniero, Vladislao
re
qualunque
presso
si
hanno
ci
Maggiore
ma,
dentro
ciò che
che
misteriosi
vivere
a
; per
scelerato
di
perisce di
giunti
del
torture
trafitte
le
marchigiano. ("*)Quando
diritto,un
per
strazianti
più
dimentichiamo
riacquistato
aveva
con
tortura;
alle
non
sente
siamo
sorte
questa
prezzo
se
Boccalini
che
non
grandi,
in
rògo
sostiene
della
anche
anima
pensare
! Ma
quei
Campanella
e,
Sarpi
e
può
il
sale
della
e
Galileo, già canuto, è sottoposto
il massimo
a
tiara
Bruno
prigionia gli spasimi
supplizi
coi
e
della
Giordano
verità
inquisitorio
corpo,
tirannia
Fiori, e Tommaso
lunghissima
la verità
violenze
le
con
duplice
la
91
BOCCALIKI.
com'
suo
bel
mezzo
fede
con
essa
e
il
blico
pubramente
ve-
grandissimo
letteratura
cri-
92
TRAJANO
tica
r
e
politica,
Italia,
dominazioni
r
illustrando
fervido
martire
sotto
gemeva
Italia,
i
ingegno,
BOCCALINI.
del
la
pensiero
più
straniere.
Fra
oggi
libera,
monumenti
gli
ladra
i
scriva
finalmente
quando
corruttrice
e
delle
della
martiri
negletti
renda
nazionale,
il
di
nome
del
suo
il
denza
indipen-
debito
lui,
robusto
e,
e
onore.
F
NOTE.
(*) Delle
seguenti
lo
Opere
del
Boccalini
in
si citano
note
queste
le edizioni
:
«e
sig. Trajano Boccalini
del molt'illust. et eccellentiss.
In
romano;
Venetia, 1(514,appresso
vanni
Gio-
Volumi
Guerigli.
»
contiene
di Parnaso
Ragguagli
De'
due, in 16*, il primo dei quali,di pag. 478,
prima, e il secondo, di pag. 453, la Centuria
la Centuria
seconda.
2®
«
La
B ila» eia
politica di tutte
(Ginevra), per Giovanni
Castellana
Sono
politiche
Tacito,
il
Vita
dagli
La
medesimo
di
contiene
di
cura
la Pietra
(*) hi
1568.
più
ambizioso
di
Lettere
raccomodate
politicocome
alcun
stesso
di
fa
ne
di lasciare
sé, ch'empi
stalla, vi fece
stabulum
di
modo
fare
in
della
ogni
che, avendo
un'
onore,
arme
testimonianza
dealbavit;
che
e
con
una
divenne
fece
;
fu
fattamente
Bi'
signor
monera
ria
luogo memoepitaffied elogi
santo
con
sue,
il che
XXI.
nascita
nella
patria,
sì
fatta imbiancare
sua
stampata
lettera
sua
genza
dili-
quella città,incomincia
governo
suo
d'arme
cosa
ruinosum
troppo
(quel)
Con-
secondo
dalla
è
volume
documento
libri battesimali
dei
il Boccalini
lunghissimi,di
questo
Le
di
politica, I, pag. 360 : « In Loreto, mio
Vincenzo
Casali, governatore, il quale
lancia
May.
allegatoalla
antico
Ma
Du
del paragone
esiste
illustrato
il tutto
:
terzo
non
nelio
Cor-
pagine (48 in tutto).
del
politiche et historiche
numerazione
«
di
politiche sopra
politiche sopra la
in fìne di
Agricola, poste
alcune
Annali
ricovrate, ristabilite e
Gregorio Leti. » In questo
Lore.to
il
poiché
col
autore
autore,
e
anche
Osservazioni
le
ni:
Trajano Boccali"Widerhold,1678. »
pag. 508, contiene
degli
Considerazioni
le
medesimo
distinta
una
terza
parte
e
libri
signor cavaliere Ludovico
del
la Vita
sopra
hanno
volume,
i sei
sopra
del
Agricola
avvertimenti
siderazioni
Storie
di
Opere
Hermano
parte prima, di
seconda
parte
delle
Giulio
di
la
e
libro
primo
in 8"». La
volume
parti o
tre
.le Osservazioni
le
la facciata
della
grande iscrizione,che
derio
quel prelato per desi-
ridicolo
a
tutti.
»
94
NOTE.
di
(?) Giovanni
(e
Boccalini
da
Ridolfo
Ciò
e
Pio
risulta
i
questa,
da
ad
nella
che
risulta
annuale
sale
da
la
Giovanni
iòidi
Gh
l'uno
i finestroni
del
di
cui
4o
due
I,
apostolico,
introducesse
delle
distrutto
198,
pag.
ottimo
padrone
libri
(*) Nei
del
secolo
matrina
una
Giulia.
Con
libri
stessi
non
di
la
messer
un
é
Trajano.
di
ddV
Santa
si
e
di Giovanni
Tommaso
che
entro
sotto
é
per
ai
essa
v'è
non
da
data
registrato
abbaglio
libri
adornano
; S°
nel
V
zione
ultima-
loggiato
Bramante,
del
facciata
suddetta
Biiancia
cardinale
;
ca^
politida
II, 207
voi.
periore
su-
Carpi
;
e
più
51.
alla
nota
appartenenti
alla
seconda
registrata
volte
talvolta
anche
anche
apparisce
mai
credere
Boccalini
la
che
entro
detta
Architetto,
Casa,
sero
v* introdus-
per
più
trova
tista
Bat-
superiore
nel
riferiremo
Loreto,
patria. È
battesimali,
Per
»
sotto
succeduti
Pio
inoltre
denominazione
della
improbabile
padre
deciraosesto,
moglie
«
Casa,
Giovan
da
nella
Ridolfo
Santa
costruire
disegno
padre
suo
vino,
1580.
architetti
della
disegno
stipendio
del
della
a
dere
cre-
lini
Bocca-
decembre
egli
al
a
dì pane,
chiesa
che
non
documento
lo
degli stucchi,
della
se
Giovanni
chiesa
parte
pare
dice:
battesimali
della
nella
lettera, che
questa
l'indicazione
il
22
Ventura,
dove
nomina
mio
Giulia
dell'Archivio
appunto
di
poi
1556,
dal
continuata
modificazioni
dove
nella
esplicitamente
metà
là
modo
cominciata
cupola
anche
Trajano
fontane.
a
della
dico
provvigione
nel
disegno
il
sottoscritta
di
della
morte
Palazzo
aveva
mori
Lattanzio
; 2®
suddetto,
attribuito
era
la
e
lui, i quali
a
recavasì
documento
ogni
quindi
e
sua
da
modificazioni
internamente
di
la
finita
e
l'altro
dopo
varie
né
1570
direzione, dopo
sua
casa
!"" la facciata
:
nel
disegnata
la
che
Il secondo
trasferimento
Boccalini
attribuiscono
si
esso
fu
oltre
tera
let-
qual
poiché inclinerei
architetto
una
governatore
nella
occhio,
Ad
tro
Pieè
1556;
1555.
di
stesso
ottobre
sott'
del
data
scudi,
legna.
Ini
la
All' ufficio
di 345
e
ho
del
essere
certa
Loreto.
a
che
copia
debba
21
Dotti
Boccalini,
all' ufficio
del
di
dell' Avv.
1555;
di architetto.
nomina
Casa.
tali documenti
De
Giovanni
data
in
stesso
di
!• settembre
l'ufficio
di
cortesia
Gasparo
a
del
alla
primo
nale
cardi-
Santa
dall* Archivio
cavate
devo
Il
raccomanda
e
formale
cardinale
errore
data
assumer
patente
primo
città.
in
Casa,
colà
Loreto,
ufficio
dal
nell'Archivio
conservano
notizie
cardinale
mentovato
gli presenta
la
di
della
grafi)
bio-
neir
chiamatovi
protettore
si
alcuni
Ranieri
Loreto,
che
altre
detta
di
Santa
allora
A
le
come
scritto
maestro
a
di
documenti
hanno
come
concittadino,
suo
quali,
del
della
e' è
Casa
due
Giannuizzi
lettera
dal
successe
Santa
libri battesimali
dai
è
Carpi
della
architetto
già Antonio,
non
e
aggiunto
che
questa
madre
di
aprile 1580,
un
Adriano
sia stato
medesimi,
scritto
negli
nei
Giulia
per
Adriano
fosse
Negli
compare
Boccalini,
anni
libri
il cognome,
Trajano.
22
come
donna
dove
invece
1617, 1620,
95
NOTK.
I
à
'
1621, 1629,
Boccalini
è
nominata
Una
di
e
Cj
(•) G.
M.
1375
pag.
vive
Bilancia
Nel
tuttora
in
nei
libri
detti,
sud-
vari
nomi
dei
tanto
Loreto
ha
cavalleria
fino
durato
al presente,
donna.
una
124.
politica, I,
Degli
(in nota):
di
capitano
XVII
Caterina
una
compariscono
Boccalini
Mazzucchelli,
ec.
secolo
mortuarie
tavole
famiglia
essa
Serafìni
Rocco
Loreto.
nelle
quanto
t
in
battesimo
di
comare
di
moglie
romana,
(ducis equitum)
Boccalini.
qua!
scrittori
italiani,
t.
1762.
Lorenzo
Crasso,
Brescia,
—
III,
II, parte
Elogi
f
,
d'uomini
letterati, Venezia,
Oltre
—
gli scrittori, che
hanno
del
parlato
tomo
VI,
pag.
De'
suoi
C)
Giovan
Battista
a
nelle
Scuole
menzione
politico:
a
Ho
nelle
Scuole
dì
letto
nel
e
della
ed
alimentata
nel
Univ.,
Univ.
di Roma
Collegio
con
cui
affida
Pietra
del
gone
para-
di
foglio
intrinseca
nostra
Bibl.
lettera,
della
il
piacere
con
la
Bologna
nella
di
^
-appresso,
Biogr,
Diz.
Bologna
di
citeremo
e
nel
il manoscritto
Rinuccini
«
qui
159-162.
1, p.
1.
il Coronelli
principio
sul
rammemorarmi
serve
anche
Noù,
La
e
citati
il Remondini
e
studi
fa
Combi
abbiamo
Boccalini
317,
il Boccalini
1666,
V.
S., perchè
amicizia
embrionata
di Roma.
Collegio
lancia
(Bi-
»
politica, III, 134.)
(•)
del
in
Mi
a
servitù
quale,
Alberto,
fortuna.
maligno,
ingégno
r
dovea
una
monarchia
suo
conoscente,
capitarne
e
allora
uomo
(Bilancia politica, I, 446.)
il cardinale
(•) « Si trovava
che
ancora
mancò
notte
che,
dando
in
impazzisse.
Ridolfi
('•) « Rinaldo
nello
scrivere
I, 39S.)
Io
;
credo
Mureto,
eloquenza
cui
morì,
e
rari
e
che
insegnasse
dal
civile
sebbene
in
soverchio
e
Marc'
ora
1563
al
io
non
quel Collegio
Tasso,
e
di Padova
ch'
an-
di modo
fu
bellissimo
nel
l'altro.
Antonio
sia
insegnò
1567,
applicato
al
poetare
valeva
maestro
l'uno
studio
»
trovandosi
piacquero
suo
un
cagione
ingegno,
scrivere
giorno
politica.)
(Bilancia
mio
lodi
il
latinista, che
filosofia
il diritto
soverchie
hanno
che
poesie,
in
di
fortuna.
allo
Tasso,
(fu
mani
nisssuna
Gonzaga
Torquato
maniera
suo
»
questo
sommo
poi credibile,
che
col
che
poco
non
che
alcune
affaticasse
signor Scipione,
al
ch'egli
e
facesse
studio,
allo
egli
Scipione
giovinetto. Occorse
ancor
e
convertirsi
e
nelle
di
e
tare
segui-
idiota
il mondo
che
il dominio
privatissimo
trovava
a-
uomo
rivolta
in
tutto
si
diede
un
intendere
ad
andar
universale
da
aggirare
gii diede
che
1583)
anno
non
il fratello
fatti
si
solamente
ebbi
Padova,
di
Malatesta,
disordini
molti
si lasciò
studio
Giacomo
per
Egli perciò
ma
allo
marchese
signor
alchimista,
un
questo
del
casa
chiamato
pessima
d'
che, trovandomi
sovviene
nella
alla
abbia
ancora
e
dire^
Marc'
Collegio
quindi
e
di
il Ridolfi.
fino
alla
avverare
Antonio
politica,
il celebre
nel
filosofia
inodo
Marc'
{Bilancia
»
al
tonio
An-
Romano
1585,
storia.
la
in
Ed
cosa,
è
^
96
NOTE.
1579
cembre
redi
di
v* è
libri
tanti
architetto.
studiava
legge,
acquisto
sé.
per
è
essi
figliscritta
dei
lettera
dalla
detto
«
e
Mandosi
romano
(**)Prospero
dice
di
lui:
Centuria
Lazzaris,
De
('*)Il Boccalini
nell'
avendo
sì
in
sacrilegio»guardar
altro
un
luogo
speso
(")
al
in
una
Nella
III, 1),
qualificò nel
frontespizio
stampati
anche
i
Bayle {Dictionnaire
Bilancia
(")
Agricola
Julii,
è
incorse
veramente
il Davanzati
lungaggini
('•)Ciò
Boccalini,
Dieci,
padre
nel
quale
rimasti
sono
{Delle
Antonio
voi. IV,. pag.
si dice
due
Iscrizioni
Cicogna
355-372,
n,
a
fra
che
di
altre
veneziane
cittadino
284-.) In
città
di
luogo
rore
er-
rimanente
esse;n-
abbozzate.
Aurelio,
figlidel
Consiglio
e
l'altro
illustrate
Venezia,
dei
benemerito
così
Ridolfo
della
Gallia
stesso
Del
veneto
e
Forum
Agricola,
solo
«Di
dice
della
Nello
Vita.
r^LCcolie
(nota. 20).
latino
nome
Fréjus,
cose:
veneto,
un
Il Boccalini
al
lui
dam,
Rotter-
30, 31.
e
si
romano
Caddi
Ridolfo
chiamato
figli,uno
da
Jacopo
Vita
litica,
po-
tale
e
premier,
sieno
1627
del
le
la
Ili],
(nota 6), Pietro
tome
detta
entro
per
dicevano
Agricola.
la
su
pare
decembre
povero
Parnaso
Lo
dal
di
Boccalini
supplica
una
pag.
come
patria
ridondanze,
da
scritta
nella
Aurelio.»
e
risulta
e
errore
traducend.o
del
gregazione
Con-
(fìilancia
Crasso
note)
in
al Friuli
uomo
istoriche,
di
161H.
Agricola,
fu
Considerazioni
queste
dovi
cosi
«
In
é finalmente
non
Io
(Ivi,pag.
critique,
e
indótto
Friuli,
comune
che
ntarbonese,
;
in
IL
XVI
e
et
E
romano
Lorenzo
Boccalini
politica,
nato
che
Artic.
:
Ragguagli
1612
historique
anche
era
nella
grave
e
mezzo
nella
similmente
figli(nota,11);
molto
politiche
stesso
nel
al
poiché quanto
quali
a'
Io,
«
(/vi, I, 248.)
»
de* suoi
Venezia
a
Lears, 1697,
sé
;
(/vi, II, 271.)
»
sua
si chiama
romano
1682,
politicai I, 298.)
confessione
Lettere
sue
Cen-
sottoposto
e
venderle
a
causa
una
scudi.
chiama
periodo,
secondo
stesso
delle
prima
mina
car-
di Roma:
Roma
(Bilancia
»
Roma.
questa
130
veste
et
Romae,
:
porci selvaggi,
irato.
ebbe
di
importanza
senza
i
occhio
«
emicuit,
territorio
da
fui forzato
terre,
strade
Boccalini
del
scriptorum,
nel
discosto
poco
che
soprale
ho
possedimenti
con
dice
16).'
(nota
romano
da
41.)
guastavano
esse
risulta
quale
nella
»
etiam
nobili
che
facesse
ne
legge
biografici
valde
Mandosio
prima,
certe
in
romano
cenni
ne'
Boccalini
padre
1627,
del
romanorum
Isola, luogo
seminava
cadere
{Bibliotheca
avea
Farnese,
cardinal
»
Prospero
auctore
sul
egregios poetas
scripsU.
plura
turicR,
Inter
u.
poi
il
laureato
giureconsulto
gentiluomo
baj. quattro:
figlio Trajano,
pel
che
fosse
alli
Pagati
«
Giovanni
messer
verisimile
Trajano
Che
pagamento:
servire
dovettero
essendo
non
a
i6 de-
la data
sotto
quarantotto,
venduti
legge
libri
Quei
»
di
scudi
Giunti
di
Casa,
Santa
mandato
il seguente
Thoin^sso
messer
per
sono
della
Loi'eto, neirArchivio
(") A
1834,
Bilancia
da
frate
nuele
Ema-
Picotti,
politica^
98
NOTR.
ministro,
un
invidia.
ed
(")
Giano
aliis
ac
prcestat,
fuerat,
Nicio
fiebat
deferrentur,
beìie
nimiriim
gerendop
quoe
ab
illorum
la
politica,
(*•) Ivi,
443.
Clemente
(*•) t Papa
ricordare
posso
il protettore
avessero
('*) «
Mi
veduto
Antonio
chiede
e
loro
Felice
in
più felice
per
grazia quello
in
vero
per
quale, dopo
i
aver
trattati
trattargli
a
del
zio.
D
nel
di
in
»
stesse
(1. e).
ogni
(Ivi, pag.
441.) Èssendo
1592, il Boccalini dunque
di
pi^imo
Clemente
avervi
II mio
cenate
me-
i
suoi
negozio, quando
(Ivi,pag.
»
VIII,
429.)
molto
ma
Aldobrandini,
del
pontificato
zio
vigilanza, seguita
del pontificato
anno
Vili
scriveva
cuno
alordini
obbliga
tanta
con
non
mecenate
a
cardinale
il
altri
le^rato, disse
arduo
anni
fosse
io
politica, II, 231.)
obbligo.
Pietro
corte
questo
di
e
al
modo
vollOv in
non
Clemente
fu
dieci
per
il quale
ed
estremo
per
azione
quella
se
come
utantur,
Le
libéralissimo
in
nipote
avuto
*
Boccalini
politica, I, 197.)
fanno
che
sua
avere
grandi
negozi
ora
ogni
IC).
in Francia
ubbidire
ad
violenta
(nota
il mio
andato
gli
Bayle
mendicanti
Aldobrandini
cardinale
etc,
Ridolfo
(Bilancia
essendo
{Bilancia
»
il
e
lodi,
religioni de*
che,
Perez.
Pietro
servitori,
di molte
Aldobrandini
Qua-
hominum
esse
imponunt^
benefattore,
cardinale.»
sovviene
cardinale
Pietro
tutti
le
(ria
da
IG28
Cicogna
mìo
cumulo
che
permettere
dal
Vili,
senza
ut
36.
nota
febbrajo
riferita
Dieci,
aliena.
theologos
(1. e.)
multa,
433.
pag.
il 28
scritta
dei
Consiglio
Qui
«
injuriis qucerimonice
(Uiis
atque
nella
prima
Apsius
ipsi
quas
sed
essent
dicifur
il Mazzucchelli
lettera
Lettera
;
commissa
paruìt,
non
quo
medicos
(**) Bilancia
(")
de
fieret,
fere legibus,
pag.
che
profitelur
admiìiistratio
rationibus
crebroe
proverbio
ripetè quindi
(**) Vedi
altro
Boccalini
magistrum
ac
UH
ipse prcRceptis
jurisconsultos,
accuse
sissima
danno-
e
porta
non
del
scrive
ducem
quorum
Romam
nihil
qui
genera,
così
suis
ut
ac
odiosissima
cosa
;
airoffìzinle
(1.e.)
oppidis,
commisit,
mobrem
anche
Eritreo
iis
in
innanzi
(Ivi, 215.)
»
regendis,
ajunt,
il
oltreché
reipublicce
se
«t
inginocthiò
s'
principe,
al
odio
gli
salito
al
parole
queste
cato
pontifi1(302.
nel
.
Il
Aldobrandini
cardinale
nel
1598
rivendicò
Enrico
Vedi
anche
molti
ho
veduto
Campidoglio
per
debito
Egli
IV.
ec.
Ivi
di
Roma,
civile
il
e
di
nome
Clemente
Ferrara,
il fratello
e
nel
Cinzie
Vili
1600
nel
benedisse
ri-
1610.
,
74.
66
:
In
«
a
nella
pag.
visita
figliuolo aveva
dove
Roma,
del
il tribunale
stesso
a
di
1621
nel
pol.^ II,
appresso
v"
che
il ducato
morì
politica, I,
anni
quegli
Chiesa
alla
Bilancia
(?•) Bilancia
fu
328:
delle
fatto
sono
governatore
«Mentre
carceri....
carcerare
io
era
fu
il
dice
giu-
stato
della
città,
giudice
che
trovato
padre,
in
t-
99
NOTE.
politica, l, 119.
Bilancia
(••)
(") Ivi, I,
159.
(»•)Ivi, I,
23i.
(")
I cardinali
morirono
ambedue
1617.
Paolo
pontefice
nel
VI
cap.
delle
la
di
libri, in
sette
e*)
La
notizia
da
due
risulta
cardinale
le
lettere
del
111.^'»
È
venuto
di
fatta
quali
è
a
trovarmi
in
bavere
a
memoria
in
data
ciò
Boccalini
eh'
in
io
che
divisa
mi
Argenta
al
Gaetani
delle
si
quali
io
Avendone
Roma.
Borghese
ottenuta
pia,
co-
(Roma).
Oss."^«
il S."^® Trajano
la
Boccalino
Spinola
bonificazione.
Y.
destinato
prevalere
si mandasse
in
piena satisfazione,
eseguiti gli
111.™* deve
S.
altro
ad
gli
che
molti, alli
da
habbia
egli prontamente
era
tore
governa-
persecution grande,
111.*°
mio
egli
renissima
se-
sotto:
della
cb'
in
la
e
d607,
Bonifazio
cardinale
Borghese
Mons.
a
materia
grazia
concessa
165.)
Marcantonio
dettomi
et
potermene
per
don
S.'« mio
piaciuto
miei
pag.
si
colare
parti-
V
Paolo
d606,
Borghese
casa
qui
R.™""
ordini
cbe
di
e
app.°
npn
del
cardinal
Argenta,
dal
Istoria
Sarpi,
minio
do-
cui
di
contesa,
i605,
HI,
dal
al
atfetto
CafifarelU-Borghese, gli autografi
ambedue
Al
lib.
tenuto
inedite
principe
pubblico
-
vien
dell'ufficio
anni
venna,
Ra-
a
mandatovi
pontefice
gli
1624,
la
(Paolo
sommo
Venezia
nell'Archivio
cortesia
il
Mirandola,
Scipione
conservano
per
di
ardeva
allora
legato
bene
poco
per
Discorso.
tra
passate
cose
teneva
quale
questo
repubblica
in
Io
anni
1683,
nel
primo
Boccalini,
del
morte
il
parecchi
Caetani
Bonifazio
e
Boccalini,
fu
ultimo
la
dopo
con
il
dopo
V, perchè
Venezia,
di
Roma
Qnest'
fin
1606
dal
parla
in
nel
il secondo
Scipione Caffarelli-Borghese
gOYJ^^^
fu
questo negozio mi
havendomi
Argenta. Onde
in
viene
ad
e
haver
adempito il
quel luogo. Ma
quale principalmenter fu posto in
io so che
si pigliano altri pretesti,se bene
questa è la vera
causa
impulsiva, per la quale se li fa contro, e so anco
eh' egli mostrarà
la sua
integrità, e potrà giustificarle sue
fine
il
per
azioni
molto
ma
11
un
male
luogo
bene,
con
è
intender
che
Argenta,
come
vorrebbono
et
di
conto
per
non
ho
non
giudicato causa
gnita,
coquelliche si querelano.
cosi lui, come
il Boccalino
Magnate,
nessun
quando
è
troppo
dove
vi
per
eminente
sono
superiori
poterH strapazzare
ingegno
alcuni, che
huomini
da
far
fare
e
per
fanno
poco,
a
modo
il
e
100
NOTE.
loro. Baccomando
carichi,
in
della
degno
è
sua
•governi
et
Apostolica, e
Sede
finire
Y.
a
persona
maggiori
utile
con
chi
di
honor
con
caldamente,
protettione, et
Di
la mano,
18
di
Settembre
Cardinal
-•
•
I1L^«
160S.
riverenza
Oaetano.
eh' ella
1."^*in
una
mia
che
il Boccalino.
nel
un
servita^
è
di
uomo
dove
è
di
di
voci
mio
III."^
sua
Sarà
giustificatiòne.
di
Spinola
ha
di
sentirlo
ragionare,
suo
molta
dalla
benigna
si
compiacerà
et
per
Di
fine
V.
Di
a
lo
V.
fede
alcuna
non
fare
solo
fra
Ma
della
sua
si de-
se
dal
diletto
favori
la
a
me
ricevuti
9
di
Novembre
mano.
R."**
1608.
Hnml.rao
U
ed
Card.
ella
med,*
Rav."a
Il dì
di
et
quellieh'
fatti
humiliss.**
reso
Mong.
di
lettere
di
S. 111.*"* annumerare
come
sapersi
difesa
havrà
huomo
g.'%
sua
fortuna
gran
solo
S. 111.*"*
mala.
alla
F innumerabili
al Boccalino
all' ìn-
l' ha
che
la quale
111."**,
non
qual-
di
il
azione
sua
stata
scopi*irà pur
IH."** bacio
S. HI."** et
della
degno
all' orecchie
S.
V.
a
V.
a
nociuto
esclamazione
di V.
S.
ha
ver
rice-
per
la risposta ad
con
Fo
nondimeno
poi
mano
di
et
commodità,
Io
sostanza.
darmi
questa bonificazione,
avanti
cpn
ma
gli
S. HI."**
conforme
impedito ogni riparo
potersi presentar
gnaràf
Ferrara
et
et
provvisto
esser
valore,
stato
di
cose
agli appassionati
profluvio
di
V.
a
azioni,
sue
raccomandazione.
sua
nelle
sensi
di
leg.°®di
della
far
per
le
voce
il favor
restò
paese
Roma
a
giustificarin
gov.*** fuori
tentione
(Roma).
Oss.*""
mio
beneficenza
sua
Sj*
Obblig.»»
ed
?
il Boccalino
per
dalla
Borghese
?R."^^ «."
e
viene
ne
odioso
comando
rac-
^
il dì
Ravenna
,
i suoi
per
le
me
grazia.
Al
che
Bacio
et
Il Card.
e
profitto della
et
flumilissimo
ch' altro
chè
per-
adoprare^
S. ili."»*et R."^*
V.
Se
da
lo promuove.
S. 111.™* humilissimamente
in
Di
S. 111.** il Boccalino
V.
a
Oblìg."»»
Gaetano.
servo
mo
101
NOTE.
Il Boccalini
(•?')
fu
Commissario
Francesco
breve
del
22
:
(Centuria III, U.)
lib.
in
Ili, XXXV,
ai 21
ottobre,
di
di
La
1612, quella
1613.
un
fin
Ma
esemplare
primo
al
dato
titolo
dedicatoria
e
stampe
esiste
; onde
è
suavis
perspicaci,
habendis
quoque,
nostrae
solum
cutn
conferendus.
italiana,
notizia
ai 10
Ravenna
Centuria
di
di
»
tomo
IX,
delle
venzioni
sov-
Pier
Capponi
aprile, ai
ed
uno
30
di
da
opera
data
del
21
bre
settem-
la
data
del
21
bre
settem-
il Boccalini
di
quelli
riferirli
di
qui
dato
aveva
Il manoscritto
Borghese
casa
che
rnan-
si
leggono
con
nelle
sotto.
Trajano Buccalino
Sigr
et Br
Ragguagli
la
all' altro.
noli' Archivio
diversi
dei
prima
prima
anno
di Parnaso
aiV Illr
nomano,
questo
omnibus
facundia
lettere
tre
seconda
Centuria
all'
41.
Caetani
antiquitale
Borghese, porta
alquanto
dei Menanti
Avvisi
non
da
della
deir
la lettera,
1613.
del
tuttora
prezzo
aplus...,
risultarglila
da
qualche
da
ufficio,
piìi particolare
praeditus,
Letteratura
Boccalini
manoscritto
con
20.
dice
scritte
della
il detto
nota
soler tia
mire
nota
decembre
V
Paolo
fideli,judicioque
della
cardinale
al
Parnaso
Bonifazio
tindique inclaruit,
dove
al
abbia
ne
nella
ipsa piane
nota;
a
in fatti è data
riportata
summa
la
quivi
cardinale
memoria
dedicatoria
lettera
non
selectissima
Vedi
medesimo
cardinale
(")
del
cum
Caetani
del
al
lettera
Storia
(*")TiRABOSCHi,
abolì
Sanctis)
succedendovi
poiché
Matelica
io*
concionibus
sed
ingeniis,
aetatis
benché
eruditione
1609,
De
41.
peragendis
atque
nel
ultimo,
Dà
nota
officiapì'omptus,
sacris
T
Filippo
conte
seguente
ci lasciò
omnibus
salibus
nella
della
data
populum
ad
fu
e
Ingenii praestantia
a
ad
rebus
in
Matetica
anno
può arguire,
si
Mandósi
('')Il
in
amico
di Governatore.
riporta
notizia, dalla
ritratto
mio
Apiro,
dell'
aprile
si
('*)Ciò
atque
di
quello
che
dal
apostolico
Monconi
creandovi
ho
(come
il
Sigr
Card.
Borghese.
All' 111."° et
Il
che
R."*» mio
Sig.' Cardinal
Sig.' et Pron. Col.°^°
Borghesi (Roma).
alle
Quel tempo, eh' avanza
ogni giorno vò fahricando
fatiche
dei miei
Gommentarij,
gli Annali,. et le Hidel Prencipe degli scrittori poHtici,Cornelio
storie
Tacito,
volontieri per mia
ricreatione
spendo nella piacevol compodi Parnaso, ne' quali schersitione
zando
degU avisi dei Menanti
sopra
non
meno
le
che
passioni
sopra
et
sopra
i costumi
et
gl'interessi,
degli huomini
le attioni
dei
privati,
Prencipi
1
102
NOTE.
nell' uno,
grandi,
dir
satam.
il vero,
dell'ingegno
ha
che
deboliss.
mio
studij,vengono
la
del
la bassezza
doni
di
che
che
donano
frutti
del
quei
questi
la viva
con
di
otio
mia
ad
Y
steril
ho
gratitudine,ho
tutto
consecrato
alla
Da
misurar
quale
i
è solo
le presento
ingegno,
di VS.
mano.
111."* et
presentano,
obligo
per
debito
per
Dio
stesso.
me
persona
la
bacio
riverenza
mio
lei, alla
esso
con
ogni prosperità
del
campo
di VS.
mio, che
non
sue
benissimo
obligo dj
si
questi
tutte
Conosco
Ma
;
à
esser
grandezza
elettione
protettione,
attendere
penna.
è tra la
per
che
strettissimo,
ogni
che
qualitàdel sogetto, al quale
la
con
presentar questo parto
ella
poiché essendo
picciolo dono.
mio
sen-
111.™*
da
dalla
escono
forzato
sono
conseguentemente
sproporzione,
m.**
VS.
à
mi
me,
anco
che
quelle cose,
ardito
Mecenate,
di
pigliata
mi
sogetto,
stato
sono
libéralissimo
mio
quel
nell' altro
et
N.
S.
di
ceda
con-
111."*,alla q'^lecon
MateHc^
li
di
xx
gno
Giu-
1609.
VS.
Di
lU."*
R.»*
et
Humiliss."'»
Oblig.«»o Ser.»''
et
'Trajano
fine
In
Codice
del
si
essi il mio
non
ho
il mio
111.™° Mecenate,
voglio
in
modo
sottopongo
alla Censura
della
mi
et
così:
legge
Avisi, i quali solo
Questi
quale
composti
i
et
alcuno, che
della
glorio
Buccolini.
di voler
quali
vivere,
con
infiniti rispetti
per
vadino
Madre
santa
dilettar
per
alla
chiesa
stampa,
Romana,
obbedientiss.
et morir
riverentissimo.
(")
del
((
esercito
suo
anch'
Sebastiano,
ebbi
io
egli
quanto
occasione
discorse
brajo
riferita
1658
(**) Bilancia
(*')Vedi
la
(*•) Bilancia
Vita
(")
Venezia,
(")
Che
del
Fu
destruzione
Venezia,
in
dal
al
Consiglio
padrone,
Cicogna
(nota
dei
Dieci
dove
d' ammirazione
degno
mio
senatore
Ridolfo
de'
più spiritosi
^
in
data
28
feb-
16).
politica, I, 124.
precedente
nota
43.
politica, IH:
Lettere
XI
Padre
scritta
da
Mejetti, 1677,
il
vederlo....
un
1598
del
comparve
la
con
(Bilancia politica, I, 126.)
ec.»
di
(*•) Lettera
di
ad
ucciso
Portogallo,
Africa....
in
patria
della
di
re
Paolo
pag.
Boccalii^
e
Fra
XVIII.
Fulgenzio
Micanzio,
184.
continuasse
a
scrivere
i Comentari
fin
103
NOTE.
il termine
verso
della
alla
premessa
che
tempo,
fabbrico
Per
di
fatti
del
di
ultimi
degli
cav.
mano
nel
quest'
opera,
a
1610
(1,441,
che
credere
può
la
Vedi
(")
II
nella
del
zio
e
di
intero
Pietro
è
1854
mai
poi
tesse
met-
della
luogo
un
nel
1603,
che
la
scriveva
nel
1602;
lancia
Ri-
da
un
ma
sr
prima.
lettera
questa
in
in
col
Vincoli)
un
Giulio
era
pronipote
Della
di papa
la lettera
stessa, che
opuscolo
pubblicato
titolo:
seguente
Remardo
stampate:
Orsini, Trajano
Ser."""
Perchè
mie
le scriveva
lio
Giu-
è inclusa
Tasso,
Francesco
Boccalini,
Firenze
a
Lettere
d* illustri
Tiziano
Redi.
Ve-
Eccola
Sig.'«
pochi
tra
Altezza
signor
devoto
tanto
di
e
Urbino
farmi
Emilio
beneficato
di
darle
grazia
Dio
N.
S. conceda
a
messione
le bacìo
la
Da
Roma,
e
lì 13
V.
servitore
m'ha
stampa
umilissimamente
del
dell' 111.™^
fatto
disturbo
A.
alla
privilegio,del quale
Emilii.
L' esser
vanni
io figliodi Giodi Loreto, il quale mentre
visse
grazia
fel. m.,
questa
mandare
politichee morali,
composizioni
il
desidero
mesi
Boccalini, architetto
»
1609,
zione
carcera-
l' uccisione
scriveva
diretta
legge
si
nel
non
supplico Vostra
fu
la
cenni
ac-
:
«
alcune
parecchi
la
in
cui
a
lettera
cellio,Isabella
»
Da
scorso.
Di-
questo
che
cominciata
San
Monnier
Le
Italiani
per
di
anche
seguente.
nota
tipi
arguisce
mentovato
duca,
(") Questa
coi
nel
nella
41.
nota
(cardinale
Rovere
XII
esempio,
per
risulta.
non
l'avesse
cardinale
('*) Il
si
28)
nota
ricorrono
scrittori
Vedi
»
(ivi,480, II, 193). Quando
politica (I, 68) apparisce
altro
poi
politica, I, 45)
{Rilancia
di Francia
cap.
come,
ogni giorno
spendo
ec.
;
Quel
«e
degli
ricreazione
del
stessi
anni,
che
Parnaso
di
principio
sul
cosi:
principe
mia
per
Comentari
Marino
IV
Arrigo
ai
entro
del
catoria,
dedi-
Parnaso
di
comincia
Comentari,
Istorie
volentieri
riferito
è
che
le
lettera
sua
Ragguagli
1612,
àe^* Ragguagli
composizione
il passo,
dei
de' miei
e
Tacito,
politici Cornelio
Centuria
fatiche
la
documento
settembre
Annali
gli
sopra
piacevole
21
ai
alle
avanza
fa
ne
prima
data
qual lettera,
la
vita
con
ardito
con
dinale
Car-
chiederle
di
mia
questa
ogni felicità; et
signor
lettera.
ogni
som-
mano.
di
1610.
ottobre
»
Perpetao
e
divotissimo
servo
.
»
Trajano
Boccalini.
»
104
NOTE.
Nell'opuscolo
data
di
19
del
Urbino
di
una
l'autografo
del
cortesia
per
questa,
mancano
parte,
e
della
mia
quale
Io
d' Italia
che
da
fatto
avuta
copia
anche
riverenza
la
la
gratia,
il mondo
acciò
Y.
di
lU."*
et
Sassoferrato,
ad
stampatori,
111.™* per
ner
otte-
il fondamento
consiste
da
ottener
tutti
di
somma
tutti
gH
amici
che
danari,
di
conversatione
vertuosa
di
Y.
S. 111."*,nella
mie.
favore, che
che
sicuramente
anco
per
il
vegga
di V. S. 111."*
nome
quale
mente
grande-
questo
si sia. Bacio
S. lU."*, alla
otterrò
da
con
Dio
ogni
Nostro
bene.
R."*
li 20
di
i
la curiosità
stante
accertano
mia, quale ella
penna
mano
se
S.
di
chieggo a V. S. lU."*, questa
del Sig/ Ambasciador
di Savoja
lettera
io gli darò
in mano
una
in mio
supplico ogni
S.
le delizie
tutte
il Secretario
desidero,
dalla
de' suoi
V.
la Casa
solito
esser
non
desidero,
mi
frequentano
S. 111."* scritta
Da
qui inedito,
io
8ing.""
di
di
quale
goder della
scrivere, che
celebrato
dice
io arrivo
se
Uberamente
più
tanto
V.
nella
cosa,
e
poste
quell'Altezza
Di
Pron.
(radii/nerò)tal
letterati, che
Signore
fin
Pieralisi, pubblico
benignità
stampare,
radure
stanno
che
privilegijche
i
in Roma
star
ha
di Y.
alla
farò
gratia, quanto
mi
mi
ghese,
Bor-
cardinale
credo
privilegijin pregiuditio
felicità,perchè
miei, ch'io
tanti
Ciò
:
Sig.'«et
Savoja,
ricorrer
dell'opera
potrò
di
quel principe
Prencipi
il Boccalini
compita
simili
da
mio
bedue
Am-
Firenze,
d'Italia.
Avendone
Sante
di
suddetto
nominato
speciale importanza
R."°
Stato
privilegio
Roma.
duca
Ragguagli.
di
si conserva,
quale
al
naso,
l'opera degli Avvisi miei di Parandare
a
Vinegia a farli stampare, solo mi
per
alcuni privilegii di Principi,de' quali ho hauti gran
quello del
perchè ho trovato
intoppo in ottener
forzato
son
il
volte
più
ab.
Ser.""** Sig/ Duca
conceder
al
Bibliotecario
talmente
che
della
centrale
in
Boccalini
accompagna
gli altri governi
con
di
ni."**» et
Ho
ancora
del
de' suoi
avere
Barberiniana
ha
perchè
Per
lettera
sua
Biblioteca
nella
129.
egli
quale
Centuria
prima
filza
pratiche
da
la
con
dall' Archivio
tratte
Urbino,
fece
risulta
della
il dono
lettera
un'altra
pure
1612,
ottobre
furono
Corte
v'è
stesso
maggio
1611.
Humìliss."
Tbajano
et
Devotiss.o
Buccalini.
Ser.fe
106
NOTE.
(") SA.RPI, Istoria
Per
(")
in
ambasciatore
Sessa
onta,
battere
fatto
è
di
si
duca
lodato
ricordare
(cap.
dice
di
gli
altri
avere
narchia.
mo-
fattagli
grandemente
sia, giova qui
di
quella
credere
può
legge
si
dal
sparlato
non
Boccalini
ciò
(nota 151)
aveva
vera,
il Boccalini
che
Discorso)
questo
è
dal
poi., I, 261). Comunque
fu
perchè
pur
se
perchè
suddetto,
duca
Sandorano
Roma
a
spagnuolo,
tale
Ma
121.
di Pietro
il Boccalini
che
margine
dal
bXV Elenco
entro
III.
lib.
ec.
politica, I, 100,
Bilancia
(")
particolare
{Bil.
XV
di
disgrazia
per
sua
praticato gli Spagnuoli.
(")
Tacerò
«
fanno
abbondantissime
lagrime
che
occultamente
adesso
lati
che
quello
ec.
queste
nella
di
corte
si
cose,
principi,
solo
e
con
io scrivo
dove
Roma,
confidenza
solo
cerca
dirò
ne'
pre-
(Bil. poi., I, 295.)
9
("•)Bilancia
politica, I, 101,102:
II, 29^,
anche
vedi
cola,
Agri-
23.
(") Ivi, 1, 176, 179, 204, 233-34;
n
Ili, pag.
non
7.
diceva
Boccalini,
Corte
di
molte
notizie
potrebbero
perchè
uno
colà
saggio
8
maggio
Nel
sua
in
quei popoli,
st;ito
tificio
ponche
dei
comodo
a
gli speciali
aneddoti
:
camera.
camenti
man-
1612,
mi
piace,
soglia
casa
sua
XC
della
è da
credere
opera
tra
dare
a
che
delle
il
riparasse
lo dice
anche
in
lo
ne
detti,
ec-
sandro
Ales-
primavera,
che
«
vi si
di
Venezia
fuggire
per
Stallio, Introduci,
quanto
zia)
Vene)"
stampava
dell'
il settembre
cora
an-
riparano.
allorché
»
che
politi-
trovavasi
I ricorda
aggiungesse,
e
Se
disse
(la repubblica
que' virtuosi,
maggio
politici
Lettere
sue
Centuria
reina
le
la
su
storia.
della
scorcio
prima
serenissima
sono
{Bil. poi., I, 146.)
»
la
se
vi
uomini
alla
del
opere
insigni. Dei
che
lo
su
altri
e
detti
e
nelle
politica,
anche
Adulatemi,
a
che
avvertire
importano
di
quella
spagnuola
a
di
per
i cardinali
su
Ragguaglio
il Boccalini
in
detto.
sud-
anno
la
cuzione
perse-
Hist.
Ut'
314.
carte
(••)Cade
nello
più
anco
ec,
V
(Bilan. polit., III) è autentica, egli
quali parole
terar.,
e
probabilmente
a
ricetto
Che
papi,
maestro
suo
detto
quella
ma
Bilancia
nella
utilmente
per
al
in Roma.
nella
inutile
particolari, che
istoriche
benigno
esercitato
governati,
credo
i
su
cavare
di
a
e
Le
Non
Roma,
Ho
il solito
per
governo
specialmente
e
VI
dei
particolare
quel pontificato. »
(••)Ivi,l, 297.
qui
solo
Storia
Paolo
di
al tempo
del
che
nella
Sarpi
non
a
contentarsi
stessi
di
(")
che
malumore
era
governatori
cone
il
Anche
—
164,
possono
luoghi.
altri
262-63.
(•')Ivi, I,
vi
molti
in
e
125.
Ivi, I,
(•*) Ivi, I,
lib.
II, 177,
qui
Venezia
in
al
acconcio
tempo
ricordare
che
ferveva
due
la
fatti
degni
contesa
tra
di
nota
il papa
guiti
see
107
NOTE.
dell' interdetto
tiso
nel
che
gli
l'avevano
ragionamenti
la
pronunciare
levava
si
in
tutti
Venezia,
essi,
il 6
i
1606
Gesuiti,
intesa
di
partendo
alle
due
di
ore
delia
cosi
chiesa,
quando
il
dizione
al Vicario
si levò
:
stampati
Barozzi,
è
d' anni
nella
:
57
al
26
detto
d' anni
visitato
il
«i
in
1613,
e.
dal
(^*) La
in
e.
medico
voce,
la
falsa, che
d'arena^
ha
chiesa
Il
dolori
il
1613)
già
Amaltei
quale
et
curioso
il
per
la
sera
loro
Con
fuori
luogo
; e,
la
ben'e-
il
luogo,
gridò
due
In
volumi
il secondo
morti
1613
nel
dell'
abitava,
dice
di
da
di
Santa
sta
la
Maria
seguente
romano
Noi
»
avervi
Trajano
1613,
anno
Boccalini
febbre.
di
e
Benedetti.
fosse
innanzi
scorretta.
giorni
riscontro
Cappuccini
103.)
Furri,
però
letto
:
Boccalini
dolori
colici
a
diamo
cre-
A
dì
romano
febbre,
e
»
oggidì possiamo
il Boccalini
un
15
ottennero
veneziana
lingua
Sig. Trajano
signor
multuariament
tu-
spettacolo
parrocchiale
colici
obbedire,
ricevere
per
registri de'
(nota 16), il quale
ammalato
dal
il Boccalini
novembre.
(novembre
57
nei
trascinati
partiva.
Parnaso
di
molto
e
della
(mori) di
Cicogna
1612
nel
primo
contrada
16
in
Ragguagli
dice, che
qual
afìdato
stato
di
i
questo
(Sarpi, ivi, pag.
ordinaria
Zeno
era
a
e,
barca, dimandò
in
popolo, che
»
dei
-sagrestia
nella
Formosa^
il
tutto
malora.
assai
C') Apostolo
memoria
in
che
lo
quali
capiva
a
acqua,
entrò
ultimo
patriarcale,
Venezia,
a
esistente
che
in
come
ordinato
Partirono
ne
I,
dell' interdetto
Cristo
Cristo
un
lib.
entro
con
col
popolo, quanto
terra
edizione
("*)Questa
dal
di
in
officio
possibile
con
Dio,
chiamarono
divote, dalle
stato
nel
immediatamente.
partire
fecero
e
che
ec,
repubblica
(del Senato),
loro
; ciascuno
in
voce
Ande
le
altri
intender
rifiutarono
di
in
il papa,
pubblicazione
la
processionalmente
se
Preposito,
una
dicendo
e
fosse
notte
intendere
particolare
della
ingiunto
grande,
moltitudine
concorse
avvertivano
voleva
Teatini
i
ragiona-
quali già
i
regolari dimoranti
uffici, poiché i Gesuiti
chiesa
assai
plebe,
la
dopo
deliberazione
uscissero
suo
e
loro
la
il
Istoria
governo
divini
fu
danari
concitare
il
secolari
alla
che
che
Cappuccini
maggio
somma
è
avendo
nei
anche
(Sarpi,
»
lando
par-
rendeva
quando
ma,
quale
quale usando
voleva
se
il
per
il
allora
Signore,
capo,
fatto
continuassero
da
I
L'altro
ecclesiastici
gli
che
di
coperto.
89, 90.)
pag.
«
Nostro
pa.ro\dL
il capo
teneva
ed
della
a
Signore;
più prudenti,
osservato,
berretta
la
alli
papa,
pietà;
divina,
più
discorso
suo
di
parole
è Nostro
ciò
il
av-
V, favellando
Paolo
fare
la Maestà
spesso
eccettochè
ambiguo,
mento
da
a
molte
significare il
voleva
qXiando
anco
adoperò
vi
termine,
questo
usava
repubblica
Doge,
V
pontifìcio dopo
nunzio
il
del
e
nominare
occorse
che
alla
Collegio
persuasivo
e
è
uno
lanciato
dei
cospetto
affettuoso
'
L*
repubblica.
quella
téma
senza
stato
nel
ucciso
terzo
di
a
errare
colpi
de' suoi
di
chiarar
dichetti
sac-
Raggua-
108
NOTE.
Centuria
gli della
bizzarria
il
II, dond'
malignità
per
o
aveva
origine o
avuto
avere
di
«nteresse
per
occulto
tenere
vero.
Iscrizioni
(") Cicogna,
che
la
Parnaso
imitazione
di
per
nel
dalla
Monarchia
far
e
si
dopo
notte
sta
in
da
colpa
che
da
pover
uomo,
•
a
il
quale
di
le
altre
tutte
dalla
che
che
della
Vita
di
Giove,
è il
dubbia,
assai
il
(da
la
lingua
che
della
nel
»
gigante
nata
versa
di-
lingua,
Così
e
direi,
strar
dimo-
pure
balbetta
ed
che
an-
ed
il trecento
oggidì
nata
gigante
è chiaro
che
parte
sarebbe
ec.
;
»
1' Alfieri
estrinseca
ceva.
di-
donabile,
impercirca
ma
dicava
giu-
non
dello
stile,
Adelaide
Calderara
Butti
Spilimbergo.
C*) Ragguagli
di
Parnaso
parlando
sta
Rispo-
sua
nostra
delirava, il cinquecento
madama
a
Parnaso,
là dove
quel
a
elocuzione.
(") Ragguagli
conferma
gna,
Spa-
stessa
sera
nella
armata.
che
della
ma
Discorso
da
d'Irene
sia
la
mandate
veramente
errore,
qui rilevare,
di
f •) Ciò
che
di
la
legge.
sgrammaticava,
italiana
letteratura,
e
tutta
il secento
il grave
lingua
è
data
viene
e
anima.
«La
sue,
secolo, che
quattrocento
stare
C") Giordani,
la
V
il fine:
\erso
vicende
testa
importa
di tutta
:
giorno
essere
Monarchia
chi
A
veneta,
dolori, che
tanti
spaignuola)
esalar
quindi
il
Ma
«
a
cerato
car-
il Boccalini
confezioni,
Cent.
nelle
questo
Lasciamo
il punto,
stesso.
della
I
stati
gua-
sdegno
a
sorge
da
a
avanti
repubblica
nuova
natura
per
Parnaso,
da
lingua
della
assalito
certe
sta
ne
Calsabigi
che
cioè
cagione
se
processo;
sé
da
portò
la
conoscono
de'
chiacchierava,
»
di
stato
21
arbitrariamente
grandissimi tormenti,
con
Raìiieri
potrei
in
seguito,
Apollo
doge
che
guagli
Rag-
lini,
Bocca-
condotto
si leva
parole dellì^lfi^ri, quali si leggono
le
Ecco
Pallade
come
il
state
f ) Ragguagli
(")
forma
quella signora (la Monarchia
furono
le
Ragguaglio,
Trajano
«
vien
aveva
Donato
de^
V
Il
stampa.
esso,
perchè
posta,
a
che
siano
ne
offeso
Centuria
prigione,
il Boccalini
immobile
quelli
di
potente
argomento:
in
alcuna
ultimo
stessa, dopo
letto
Ragguagli
Contiene
di
per
narrato
senza
corriero
giunse
la
ha
suddetta,
da
difende
chi
Ragguagli
però neglettamente e
scritti
errori
di lui Leonardo
la difesa
intitolato
spagnnola
è
che
il Boccalini
a
qualche
1619).
Boccalini,
moltissimi
Monarchia
la
dei
l'opera
da
pagine,
Discorso,
Secondo
Apollo.»
contro
da
più
si geenna
fatto
di 42
quelli del
di
addosso
(Norimbergho,
Parnaso
di
luce
da
dissuaso
«fu
dice
(1. e.)
»
opuscolo
un
alla
tirarsi
vendette.
e*) È
in'Roma
era
dare
a
non
per
inevitabili
cui
salute
sua
Il Crasso
16).
(nota
venete
il Boccalini
quando
da
fin
amava
su
chi
di
forse
può
essa
anche
di sé stesso
nel
Cent.
nel
II,
voi.
I
Ragguaglio
dice
:
«
Nei
xc.
:
A
chi
XXVIII
legge.
della
Ragguagli
di
Centuria
un
moderno
I,
109
NOTE.
Menante
\
si
morali.
invenzione
nuova
con
favole
materie
trattano
metafore
sotto
politiche
sotto
e
importanti
scherzi
scelti
e
di
precetti
»
('")Rag§ucLgli
di
(*Ó Ivi, Cent.
II, XC,
II,
417.
pag.
i.
fu
Il Perenotto
segretario
l'
del-
V.
Carlo
imperatore
Cent.
Parnaso,
^
(*^ Ivi, Cent.
dell'
autore
Cosimo
I
II,
Giova
—
qui
di
granduca
scritta
attribuitogli
in
col
titolo
dal
Boccalini
Toscana
che
rammentare
politicomorale
operetta
nell'ufficio
perciò
II.
il Lottini
dei
servigio
di
Avvedimenti
c'è
fu
figlidi
civili
;
e
ben
satira
una
saporita.
.
('*)Pietra
!
censurati
j
I
del
in
che
è
ha
per
il Sacro
Cent.
pili volte
di
Parnaso,
I,
Fra
le
1"
:
due
si
parti (che
dello
lungo,
Parnaso.
che
Boccalini,
agli
Toscana,
come,
così
Che
Chiaro
Che
V
è
pure
di
suono
la
se
signor,
ci
campana
•
gli alti
il Doria
dei
Gli
uno,
Avvisi
di
si trova
le invenzioni
con
le notizie
al
del
granduca
di
in
a
da
convoca
a
qnelli,
e
contanti.
dei
favor
assai
hattasse
Menanti,
helli
maggiori
i Pardanelli.
Apollo,
la
.
.
in
Parnaso
ufficiali dello
la
•
»
quale
si
r adunanza
campana
stato,
come,
grossa.
per
Pistoja,
«
in
:
Snona
sono
metto
poe-
più
più breve,
dedicato
questi
a
nato
opre
son
e
Vi
Atyìsì
li pagano
presieduta
Dieta
di
manda
che
guagli,
Rag-
poemetto
; 3°
è il
credibile
Parnaso,
sUtro
analogia
poemetto,
di Parnaso
mese
Ingegni,
è
:
scrivon
Ch^ogni
d'
po'
questi ultimi
Per
che
es.,il Menante,
il
*"?
1601,
de' suoi
primitiva
Mecenate)
di
Vita
un
Difatti
comincia
c
la
»
Ragguagli
cui
continuazione
specialmente,
per
uomini.
da
Mecenate,
la
nel
morto
ne'
viaggio
suo
di
come
abbia
pare
l' idea
preso
reputare
ec,
luoghi.
e
amorevolmente
L'Esequie
autore,
altri
1531
nel
nato
d'un
quest'ultimo
cosa,
Parnaso
2°
può
stesso
In
qualche
possa
Raggnaglio,
il contrasto
piacevoli quelle,
aver
al
entro
dopo
più
in
e
Boccalini
Descrizione
parti;
Spagna
99
Rime
sono
Virtuosi.
dei
perugino,
sue
del mondo
gli stati
»
di
re
pag.
dal
nominato
sono
in
del
xxviii,
Marchigiano
il
due
Collegio
Caporali
Cesare
è
II
Tutti
«
politico per
paragone
titolo, Filippo
(") Ivi,
che
del
:
errori.
suoi
«e
nominato
(")
de'
Pietra
(•*) Nella
politico
paragone
Parnaso
Auditor
della
Camera
in
Parnaso
;
»
»
esempio,
Cino
da
no
NOTE.
.
il
ufficio
quale
attribuito
è
al
.appartiene
il Yarchi
in
non
Di
più ricotte
pure
neir
Archìvio
su
dei
Menanti
che
dice
i
prime
nel
Parnaso
le
egli
Vedi
si
senza
dal
di
che
notare
di ricotte
:
intorno,
È
»
notabile
dal
dal
esistente
Avvisi
sua
ciò
altro
il Boccalini
che
pose
com-
Peranda
le
su
Caporali.
Carducci
Alessandro
sopra
soni,
Tas-
diamante
Collezione
nella
rapita
che
per
Francesco
e
altresì
T opera
credibile
prova,
Gian
che
manoscritto
è
Non
I dice
Centuria
intitolata
aveva
Giosuè
poeti
qual Collegio
da
ppr
della
ricotte.
di
de'
adorno.»
XXXI
Franco
'Secchia
alla
Tavea
alcuna
ajuto
T
con
è
corami
gli
Raggua-
(e questo
fabbricatore
raccoglie
recarne
è
incrostata
(nota 41).
il Discorso
premesso
le
Borghese,
dategliene
tracce
altri
il Varchi
come
Parnaso
V Eritreo
V
alloro, nel
chiamato
maro
suoi
ne'
Concistoro
o
Ed
bianchissima
faceva
a
casa
di
è
Ragguaglio
prime,
di
Ragguagli
(")
il
di
che
d'
corona
il Sennuccio.
avea
Se
il Boccalini
Anche
la
il Varchi
Non
e
ilCpllegìo
Parnaso)
segretario
poemetto
Boccalini
Mugello (Cent. II, xvi).
meritévoli
ai
di
stesso
in
Viaggio
ufficio
nello
da
dal
parole
stesse
Dino
a
aggiudicare
per
tibne
le
con
del
Barbèra.
Ragguagli,
che
mai
ì suoi
52
da
né
le
né
luogo,
italiano
la
in
difesa
nella
di
(") Ivi,
II,
(•')Ivi,
Cent.
I,
esso
(**)Ciò
della
Centuria
(")
n'
si
erano
ho
nel
a
è
voce
sei
guagli
Rag-
gentiluomo
del
paragone
Discorso
plica
Re-
una
XIV
di
Ragguagli
di
altre,
in
vedere, l'altra
in
principi
Cent.
di
Parnaso,
Castellana
una
i
della
principio
della
Cosmopoli
nel
il
quale
è
eroicomico.
lettera
riferita
latino
lo stesso
su
II ;
genere
(nota 1),
Ginevra
dal
romanesca
satireggiare
dai
anche
arguisce
due
data,
vi.
gustosissirào componimento
fatte
potuta
II,
Cocozze,
Ragguaglio
dell'ediz.
Prima
Cent.
Ritorna
—
I dei
le
XVI.
Lxxvii.
Zucche.
un
sussegue
Parnaso,
II, XXIII.
anch'
quel
a
vedi
senza
che
del
Pietra
x.
Spagna.
Cent.
anche
alla
appartenenti
Cetra
Firenze
Discorso
v,
(volumetto
contiene
non
il
e
paragone
di
più
Soppli-
d'Italia,
Boccalini
Traiano
nazionale
Il,
politico
paragone
stampatore)
Spagna,
(»») Ivi,
argomento
non*
del
Cent.
Cucurbitoi,
se
Biblioteca
dello
della
(*")Ragguagli
Parnaso
allora
che
saggio. Cent.
Cetra
nei
specialmente
e
cortigiani,
per
del
Pietra
di
salvochè
politico;
Vedi,
di
Pietra
contro
società.
intitolata:
nome
della
i
Un'operetta
nella
spesso,
contro
della
Ragguagli
veduto
me
scaglia
ancora
la
edizioni
112.
e
de*
mento
strali
appestavano
(**) Per
note
Boccalini
ragione^ il
{**) A
dedicatoria
nella
dei
1669,
(Amsterdam)
48.
nota
Comentari
la
quale
nel
io
1677,
Ili
NOTB.
Trajano
di
autore:
da
Battista
Giovanni
appresso
opera
Boccalini
nazionale
di
In
Firenze
Piazza,
Romano,
come
tra
edizione
questa
di
Biblioteca
nella
fatto
l'
dal-
desiderata,
grandemente
e
mentari
Com-
a
:
lasciati
stati
sono
rapido confronto,
un
titolo
questo
con
stampata
ancora
non
li virtuosi.»
tutti
della
Cosmopoli
la
e
seguente
sus-
.
Castellana,
di
nella
estensione
fine
alla
non
del
che
quelle
XVI
leggono
ho
de' principi
e
la
sia
ho
le
miei
comprò
boccaliniani,
un
signore
un
altro
lo
e
intitolandolo
alcune
lo donò
e
dove
Bilancia
il
a
a
Prefazione
alla
vi
e
e
di
tempo
aggiunse
governano
di
Comentari
Ginevra
;
d'Italia,
e
un
che
dall'Italia
il
cava-
Gregorio
a
Widerhold,
volume,
tenente
con-
Boccalini.
medesimo
del
in
quella
dei
terzo
un
di
maestro
dal
stampare
istoriche
Storia
che
mandò
vi
varietà
Tubinga,
di
lo
note,
fece
acciò
la
portò
ne
in
intento
con
manoscritti
librajo
un
delle
Leti, .lo
politiche
il
alla
andare
altro
coloro
professore
un
fattevi
politica,
Lettere
(••)Botta,
esemplari
al
venuto
la notizia
con
che
sapere
il medesimo
May, che,
Ginevra,
in
fa
stampare
verso
esemplare,
Du
(1. e.)
fece
tedesco
lier Ludovico
ci
de' molti
uno
gabinetti
ne'
è
lettore, dilettarlo
e
perciocché
deverà
io
di
penna,
il tutto,
avendo
fatto
dalla
m'
fatica
degli esempi
si cela
Bayle
al
sbozzo
Ma
e
d'accomodare
non
giovare
l'ornamento
Il
»
milord
Leti
che
mia
questa
replico
e
convenevole
che
quello
tutto
mai
se
proposito
degli
fatiche,
Tacito,
cose
a
seguente
mie
primo
il
che
parte
IV
nel
le
tacersi.
al
d' ognuno,
(verità),che
il mondo.
molte
degli uomini,,
scritti
discorsi, con
varietà
uscite
dovevano
notar
poi,
mani
è
sono
quali
lib.
di
questo
adequata,
voluto
soddisfazione
questi
de'
molto
animo
per
però
e
gran
riportate
Annali
prima
parole,
del
terminano
degli
che
sopra,
Comento
350,
la
in
rispondono
altro,
non
notabili
queste
al
entro
libri
6
le
privati,
cosa
con
di
mano,
genio, perciò
mente
li
detto
e
parsa
luce
ma
per
sopra
velocissima
è
ha
che
politica^ I, pag.
Discorso
:
«
Qui
questo
di
che
quello
m'
Annali
seconda,
si
lettore, fatte
con
degli
se
; salvochè
libro
ciascun
Biiancia
Annali,
o
di
concordano,
che
trovato
Comenti
VI
libro
nella
sono
cap.
dei
ho
da
continuata
quella
Guicciardini.
del
Per
(")
Tito
i
Livio,
di
luoghi
giudizi
vedi
quest'
("j
Bilancia
n
Ivi, I,
del
Bilancia
Boccalini
Tacito
su
di
e
Ragguagli
politica, I, 479-80.
in
347-48,
politica, I, 334-35,
dei
opera
anche
di
confronto
e
molti
altri
Parnaso,
17.
("«) Ivi, 1, 63.
(*®*)Ivi,I, nella
pice
erano
:
a
difficili ad
il parere
pag.
Confessava
dell'Introduzione.
prima
Marc'Antonio
intendersi,
d* uomini
Mureto
e,
avendo
letteratissimi
che
sopra
nella
A
queste
il
corte
.
pag.
senso
di
128 del voi. II
parole
di
di Tacito
udito
esse
Roma,
non
ne
112
NOTE.
trovò
alcuno,
inni
che
desse
gli
Vedi
d
anche
17.
pag.
462.
(*•*)Ivi, I,
dice
:
Nella
«e
Nel
—
II della
voi.
di Roma
corte
occulti
pensieri.
Bilancia
nel
es.
in
le
compor
nel
esercizio
faccende
prime
sia
di
è
non
degli
mini,
uo-
più
de'
ma
delle
la
rispettiva
in
che
lascino
costui, giunto
delle
case
illustri ;
più
sceleratezze
XC
pone
principi,
dei
Lettini
fa le
che
Ragguaglio
al
di
il mestiere
accomodato,
Quanto
vedi
il cap.
XI
nota.
dei
luogo
un
che
fa
nel
e
severamente.
dove
«
tanto
i
;
Tarpea.
possibile parlare
andare
senza
la
della
di stato,
ragione
d'entrar
pericolo
correr
Parnaso
di
Ragguagli
co'
cipi
prin-
»
(*•')Ivi, I, 350.
la
corte
Rupe
«
criminali.
nei
azioni,
imagina
alberi
l' ingegno
Perciò
i letterati
I
gli
sostenitore
e
('••)Ivi, I, 354.
quale
ha
come
Discorso
consiglia
cuore
molto
TÀmmirato
bottega,
fabbricar
e
questa
precipitato dalla
questo
50,
II, lxxxix.
Cent.
della
pubblica
egli
il medesimo,
che
L
una
apra
Cent.
giudica
stesso
genealogie
quale
pag.
a
346-47.
politica, I,
Ragguaglio
Parnaso,
delle
solo
non
Patmaso,
di
^losjjj Boccalini
Per
stessa,
»
(*••)Ragguagli
("»)
Bilancia
gli astrologidel
sono
perfettissimi, gli anatomisti
di
soddisfazione,
intera
Vedi
anche
la nota
95,
e
al
quanto
mente
Cle-
di
nome
16.
nota
("») Ivi, I, 79.
di Osservazioni
Questo
?('••)
titolo
libro
nell'
ediz.
1677
vi
di
ogni
del
Cosmopoli
L'
("•)
ed
esposizione
Aurelio,
si trova
col
Castellana
quello semplicemente
della
figli del
dei
pratica
dei
Dieci
essere
fu
nel
che
il
ammessa,
decretata
ai
ciascuno,
per
questo
o
alla
Sì
29
novembre
si trovava,
della
2061
del
del
di
donò
Aurelio
codici
pratica
poi
e
a
che
regina
al 2067.
Cicogna,
un
Vladislao
ora
altro
VII
re
si conserva
di Svezia,
diviso
sta
però
Polonia,
nella
in sette
Il codice
esistente
che
esaminato,
lo ha
dal
ottenne,
dal
di
per
medesimo
dodici
ducati
il manoscritto,
di
rinunziare
o
della
dicembre
che
i
ai
due
senigi
1627
fratelli
del
che
quale
fra
vaticana
volumi, segnati
nell' Archivio
veneto,
anche
a
blica.
repubdel
più completo,
Biblioteca
contiene
cogna
Ci-
accenneremo
al governo
esemplare
di
Comentari,
non
richiesto
circa,
Fatto
un
parole,
bivio
Ridolfo
di Emanuele
mensile
in dono
anno
seguente.
quell'opera
al
messi
lo lasciarono
durò
essi
avendo
Comentari,
dei
suffragi, ma
pensione
una
quindi,
pensione,
de'
di
Osservazioni.
Boccalini,
opera
brevi
princìpio
nell'ediz.
di
suddetta
legale
numero
che
in
sul
e
stampa
citata
domanda
la
fratelli
de'
fatta
possedevano
ei
due
e
già presentato,
al
Consiglio
la
per
nella
i documenti
(nota 16). Qui, riassumendola
soltanto
1078,
del
è
Consiglio
tutti
con
di
ricorre
politiche
dal
a
i
mero
nu-
dizio
giu-
il Cemento
114
NOTE.
acerbo
troppo
Boccalini
in
ciò
che
nelle
cose,
altri
gli
tale,
gli
delle
di
nella
in
hanno
dato
nelle
testo,
de*
di
cattolico
religiosa-,
piii
le
e
parire
com-
Egli poi,
»
e
al
entro
per
dir
sore
cen-
lo
vero,
becca
rim-
acremente
troppo
nelle
però
spesso
mani,
Boccalini
col
a
con
variazione
fatto
volta,
ferma
con-
possano
persone.
alle, prese
assai
la
nelle
qualche
confermando
suddetta,
scritto
perchè
a
sore
(profes-
May
venuti
questi inveisce
dove
illustrando
viene
rado
qualche
e
;
massime
riforma
la
suddette
oltre
che
sanno
secondo,
lui, addolcimento,
non
meno
il Boccalini
delle
fendere
of-
quel
prefazione
alquanto,
occhi
tutti
potrebbe
Du
essendomi
scritti
in
e
che
volume
Avendo
«
agli
dice
e
:
protestante,
viene
dovere,
contro
i suoi
avanti
come
principi
a
parole
e
note
della
d' altre
e
aggiunse
Ludovico
premessa
di addolcirli
o,
vi
sua
li lettori
mano,
Boccalini
lamente
so-
la
e
religione
altrove
al
nato
par
ammonire
a
quei
intelligibile
licenza,
e
di
del
anche
T animo
monarchico
mutilazione,
»
queste
rossore
senza
essendo
libertà
ma
di
del
quelli
domanda
briglia in
II cavaliere
dedicatoria
con
grande
troppo
mi
parte
la
probabilmente
autore
lettera
;
mia
si tratta
con
renderlo
mondo.
Tubinga)
sua
legge
per
del
andar
la
di
che
signore,
compiacque
ove
1' eccessiva
di chi
necessario,
pratiche
si
notare
dove
sentimenti
accettò
solo
quali bisogna
occhi
diversi
religione. Quel
non
devono
luoghi,
li parve
che
hanno
pubblico,
il
servire
fu
di
di
materia
per
cortesìa
che
quelli
a
dottrine
note
del
nostro
scrittore.
Lezioni
("') Ranalli,
1867-68.
Fra
—
Boccalini,
i
Trajano
Boccalini
scrittore
si propone
guagli
di
Teoli,
nella
Milano
nel
1863;
a
in
e
che
autentiche
1643,
di
che
si
debbano
in
data
(ma
non
cui
mori
mano
in
due
mano
tutte
1'
hanno)
Ve
Ragguagli
ne
di
Corso
in
Ma-
Italia,
Francesco
rentino
Fio-
1877, Trajano
potersi
pare
posteriore
Fra
le
a
non
quelle che
al
sette, in cui
Parnaso,
mettere»
indirizzate
due
esitazione
ha
pata
ristam-
(Milano,
Rinuccini.
senza
Rag-
Tacito.
le
Battista
il Boccalini.
i
mi
non
lo
Carlo
suo
politica
Cornelio
porre
nel
novembre
autentiche
veramente
Giovanni
le
1»
sopra
a
e
e
Lettere
quaranta
siano
credo
una
Europea
Scienza
finalmente
del
dei
politico,
XVIII
e
1855:
cui
pseudonimo
Ferrari
XVII
nella
Commentari
queste
Sarpi
portano
Rivista
i suoi
Fra
dubbio
Paolo
Cavalli
il
civile
paragone
Giusepì^e
(Venezia, Antonelli, 1873);
Boccalini
("')
del
lez.
politici italiani,
nella
rico
Sto-
in
storica,
sotto
del
parlato
Archivio
la dottrina
Camerini,
Pietra
; Ferdinando
nini, 1863)
tomo
Eugenio
hanno
neW
Memoria
soltanto
esporre
alla
Daelli
Galeotti
tempo.
suo
prefazione
scrittori
II
di
Parnaso)',
dal
sugli
e
Ranalli,
Barbèra,
II, ediz.
I, dispensa'seconda, Firenze,
serie,tomo
il
voi.
XL,
il
io so, Leopoldo
(Nuova
Italiano
oltre
più moderni,
quanto
per
lez.
Storia,
di
È
26
sono
bre
novem-
sunti
rias-
importan-
115
NOTE.
cui
in
quella
tissima
si narrano
qualche
ha
(***)II Boccalini
in
prefazioni, specialmente
radissime
ho
Antonio
Marco
di
sapevano
del
«Dieta
il
Boccalini,
di
amatore
del
ma,
compiacendosi
di
di
dà
politiche appariscono
idiotismi
('") Degli
vari
esempi
di
più
essi
dar
aveva
("•) Ragguagli
similmente
dell'uso
(*") Ivi, Cent.
politica, 1, 18a,
stelvetro
215.
della
E
»
che
si
dal
convenga
a
XC,
che
quel
più
in
che
di
mora.
ed
i
hanno
nel
nella
Bilancia
della
il Caro
per
Cent.
«
il Ca"
che
altro
tuomini,
galan-
Bilancia
civiltà
ma
oggidì
di
qualsiasi
è
I dice
che
pazienza
di minor
abitanti
lar
parVII
cap.
Centuria
nella
anche
alla
nella
manco
appellativo,
agli
e
Marchigiani,
qiie'
tempi
brutto
al
439,
pag.
li chiama
Forse
loro
manesco,
ro-
nenze;
atti-
insieme,
entro
LXXXIII,
sanguinari,
Boccalini
parlare
Imparate
parla anche
il Castelvetro
tra
sanguinari
II, Agricola,
meritato
nel
sono,
anch'oggi
invece
I, Ragg.
conosceva
35.
bero
potreb-
e
idiotismi
xxviii.
per
morra
Marche
Ragguaglio
sommamente
ma
Parnaso.
romano
e
comune
riferito
passo
Delle
contesa
ricorrono
più particolari
ha
II,
è
mente
nella
Nel
benissimo
discrezione.
Cent.
marchigiano
XXXVII,
stessa, Ragg.
proposito
e
nel
II, LX.
;
nioni
opi-
sue
di
anche
comuni
marchigiano
Parnaso,
Cosi
marchigiano.
stile
Taltro.
^'imparate a
invece
mente,
di
grande
le
popolo,
Questi
Marchigiani
come
Tuno
del
comparativi.
dei
poi,
familiarissimo
che
an-
suo
dove
Ragguagli
ne'
labbra
le
su
studi
quale quello
Boccalini
Dialogo
un
il
Boccalini
dal
usati
generalmente
errore,
col
il
tuttora
utili
a
prendo
non
se
materia
del
e
imperfettissimamente.
specialmente
si odono
del
Marine
come
secondaria,
marchigiani
notabili
e
più
dove
luoghi
bene
conoscer
non
cino,
Pallavi-
di Menante
presentarlo
molto
parte
una
ufficio
con
stesso
l' andazzo
libro
suo
ma
anche
gì' interlocutori
pone
mostra
nei
seguire
ner
fra
»
secentate,
poi gli
resto
Giacomo
San
Monte
«scrittori
posta
per
Revere
1858)
Lavagnino,
(Genova,
Paesi
sicuro,
gradire. Giuseppe
farsi
e
più
ciò
del
stile
gli
nelle
Parnaso,
poiché
dello
bella
a
di
E
opere.
allora
sdrucciolassero
letti
esser
che
credere
a
vi
quelle
da
secolo
indotto
sono
sue
Trattato
del
di
Ragguagli
ai
alle
entro
per
piuttosto madornale
secentata
quella
dedicatoria
nella
notato
alieni
gravi
non
e
mi
a
dì
avventure
Dominis.
De
I
le
tica,
poli-
avranno
non
pare
altra
gione
re-
d'Italia.
("*) Oggi
("•)
fatti
ma
«
la
Sono
qua
ristampare
con
perosa.
sia dello
una
dal
capitati
signor
prefazione
Anche
stesso
è
Magliabechiana
la lettera
del
i
intitolata
di
Ragguagli
Blaeu
in
nostro
dedicatoria
signor Frisio,sebbene
12o
al
signor
è
Biblioteca
nazionale.
Parnaso
del
maggior
segno
Frisio
infame,
la scriva
Boccalini
veramente
e
m'imagino
il Blaeu
padre
bene
;
vitu-.
che
ec.
»
116
NOTE.
Cosi
Antonio
Maglìabechi
ciatichi, che
colta
V
di
è
edizione
la dice
la
Prose
raffazzonamento
(*'*)Ciò
Magliabechi
nella
in
Serie
dei
due
:
ed
principe
di
ore
di
mezza
e
la
perdonava
non
principe,
qual
provincia
sufficiente
rettorica
Angelo
di Ancona),
fra
i maestri
cultura
buon
e
luì, e segnatamente
con
Parnaso
stesso,
amico
mio
ciò,
mi
maestro
il Moretti
che
prof.
ha
soleva
diede
(*") Ragguagli
a
Cent.
II,
XVI.
(*") Ivi,
Cent.
II,
LV.
(»*»)Ivi, Cent.
I,
(»*«)Ivi,
Cent.
II,
(»") Ivi,
Cent.
I,
xc—
(»»»)Ivi,
Cent.
I,
xc.
(»") Ivi,
Cent.
II,
(**®)Ivi,
Cent.
1, XIV,
spesso,
XCXI,
Cent.
I,
Giacomo
dei
alunno
terra
lodato
per
Leopardi
Ragguagli
del
di
Collegio
è
passeggio. Egli
il
quale, raccontandomi
del
Leopardi
H
suo
quell* opera.
Cent.
I,
Cent.
II,
xxvi.
XIV.
Vedi
e.
XIV.
11, XII.
('•*)Ivi,
il
l'esortazione
»
di Recanati
Lxxiii.
lui,
lxxvii.
il
troppo litigiosi,
come
di
al
Meriggiani,
Parnaho,
(»") Ivi,
Collegio
quei tempi
un
zione
risolu-
(piccola
parlò
seco
subitamente
legger
di
si
cui
presente
dopo
che
in
senza
ottimo
un
demeriti.
discorsi
condur
Eugenio
avv.
soggiunto
gli
quello
trovavasi
Boccalini,
del
gusto.
a
Ai
da
dei
di
loro
e
minore
e
che
si trovano.
venuta
Monteroberto
di
loro
sia
Seminario
nel
Moretti
1* abate
era
di
molto
e
dove
da
che
non
granduca,
mese
tati
ammanet-
disse
dire-che
del
insieme
birri,
di torre,
torno
in-
passato
serenissimo,
convien
cagione,
il serenissimo
(*'*)Il professore
nella
la
547
pag.
impiccati subito;
fondo
del
Gamba
dal
due
e
da*
presi
essere
in
giustificatissima,
non
se
è
1681,
di camera
del
tutti
granduca
dovevano
sappia
ne
se
de* 17
fiscale, il quale
del
li mandò
mezzo
ajutanti
sera
furono
auditore
pietà
vita,giacché
in
porvi tempo
Benché
signor
XXXV.
^
alla
Osservazioni
delle
tornandosene
notte,
1* infinita
ringraziassero
maggio
riferita
Padova,
erano
La
principe,
dal
condotti
e
3
data
(autore
amico
suo
Toscana.
il serenissimo
servire
di
Lorenzini
un
u
Boccalini
/iwyua (Venezia, Gondoliere, 1839,
Stefano
e
Zeno
è che
non
del
quella
lettera, in
una
Tartini.
Giorgio Terel,
politica,
di
e
Montanari
di
Torpedini)
serenissimo
a
testi
nota). Eccola
alle
da
raccoglie
ali* astronomo
Bete-
Parnaso,
di
Ragguagli
I della
1734,
di
prefazione
Bilancia
Frisio
del
Pan-
Magliabecchi, Apostolo
La
»
della
questa
dei
si
corretta.
volume
di
Centuria
prima
che
voi.
Firenze,
quarta,
dal
citata
Lorenzo
nel
contenute
Parte
Ragguagli,
al secondo
premessa
Lettere
fiorentine,
dei
al canonico
lettera
una
delle
xcv
elegante più
a
in
Caro
Per
—
ed
la stessa
il Castelvetro:
cagione
Cent.
punge
I, xc,
117
NOTE.
('") Ragguagli
di
('") Iȓ, Gent.
I, xxvm,
(*•*"Alessandro
Cent.
Parnaso,
il,
I,
xiv.
sul
Discorso
Manzoni,
30.
vi,
Roma^ito
storico,,Psirte
seconda.
(»••)Ragguagli
qj
della
Cent.
in
dileggìo i
gelatine,
'
dove
(*") Ivi, Cent.
I,
vi
Lettere
sue
riguardo
ai tempi.
Generalmente
lettere
critica
siano
(o
dai
condizioni
le
ad
e
degli studi
altri scrittori
(*")
politica, II; Agricola,
scrisse, pochi
Cent.
Il,
in
anche
intomo
alla
nate
raffazzo-
o
utilmente
per
letterarie
correnti
8. SìiìVArte
istorica
xc.
XXVII.
dopo,
anni
ed
•
in queste
ma
Boccalini
opimpni
le
e
Dante
I,
specialmente
poeta,
sommo
dal
anche
deciraaterza
si trova
lui)si può esaminjare
di
9.
Agricola,
nella
e
ciò che
al
queir età. Su
(**•)Ivi, Cent.
Bilanci»
II ;
sesta
tutto
veramente
vedi
pok
{Biiancla poi., III, 52-61)
intorno
gli appunti
fìgii
conoscere
in
cose
su
nella
poi
scritte
la
poesia bernesca.
giudìzi notabili
al Boccaccio
Petrarca,
al
intorno
caduta
era
della
BìL
anche
e
solo
non
in che
di Tor-
per
istoriche
politiche.e
déìVAminia
depravatori
Anche
--
osservazioni
altre
in
e
e
i
lVhI
Ragg.
i
soggetti e gì*intingoli,
perfino i fegatellifatti arrosto; »
Vedi
xxviir.
Dante
su
sono
anguille
le
I, xcviii.
("^) Ivi, Cent.
delle
prendere
a
Nel
xxvfn.—
Tabbiezione,
sbeiteggia
manifestamente
t,
servili imitatori
nota
condotta
tempi,
le
guazzetti,
neirLXXXII
e
a' suoi
poesia
Parnaso,
I inette
Tasso,
quale
Cent,
di
giudiziosamente Agostino
disteso
trattato
un
pag.
Mascardi.
("•) Ragguagli
Cent.
di
I il Ragg.
l'esperienza
dalle
i
e
in
da
si raccontano.
esse
alle
Proemio
I,
e»*) Ivi,
Cent.
II, XIV,
('*•)Ivi, Cent,
I, XXIII,
un
Maurizio
a
medico
sopra
alla
il Boccalini
disse
schiena.
pag.
»
498.)
fossero
Il che
famigliari
76-77.
il
gli applica
le
con
di Giusto
sendo
es-
frutto,
che
gioni
ra-
il
anche
dice
stesso
le
ma
cose,
fiorentine,
Maurizio
prova
quanto
sommo
giudizio
colui
Lipsio
:
Puccinotti
dell'erudizione
seguenti
di
al
non
Francesco
-
bibliograficadi
{Ricordi
tanto
co^e
70.
Bufalini, parlando
Lipsio
fatica
Istorie
sue
di
le
Ciò
avendo
XXXI.
tedesco,
Giusto
»
e
inutile, non
essere
quali
il potere
istorie^
le
abbondantissimo
quelf
cavar
("*) Ivi, Cent.
lettera
tutto
per
nella
anche
lezione
la
ognuno
e
Vedi
—
scrivere
particolari,nelle
istorie
nel
tutto
xiv.
Apollo proibisca
volume
ad
essa
II,
che
'pare
conoscere
consigli di
Machiavelli
cui
picciol
scritte
possibile
ài gusta
in
fatto
succintamente
in
LIV,
compendiosatnente
Cent.
Parnaso,
parole
mi
:
«
Quest'uomo
del
Molte
in
le
opere
del
gran
di
Boccalini
volte
sando
ripenciò
mente
il cervello
ha
Bufalini, ediz. Le
scienziato
sua
ponderosa
stesso
torna
in una
nella
Monnier,
politico
che
1876,
loretano
urbinate.
8
118
NOTE.
("*)
Vita
Gabriello
di
(**")Tassoni,
pitolo
è
Non
che
ne
riferiva
di
prosa
un
secolo
di
ogni
lasciata
in
abbandono.
i
rispetto
è
chiamandoli
delle
luoghi
€
Patir
e
r altro
incluso
nella
V
(Sopra
Mecenate
dne
quello
che
Fu
Al
le
de
snon
Che
Caro
il
Perchè
Alcune
il
Ha
Certe
Era
la
in
Quando
Dleder
i
E
i
le
Né
si
più
Tacito, gioverà qui
289, 348,
;
tratto
un
le campane
loro
della
II, 1-2,
indi
vòlto
sul
rimosse,
naso
dubbio
nel
caso,
Martelli
i fiorentin
di
Parnaso;
i coltelli
guaine,
o
di
duelli-
»
il Boccalini
ove
seguenti
172-73.
tempo
un
percosse.
d'armi
i
a
percosso
tirò
lui
Bilancia,
ricordare
e
il ferro
autentiche
parlò
tolto
scuole?
il volto.
traverso
a
fole
hai
che
lo
usate.
di
e
il Caro;
poeti rimossero
Dentro
luoghi
385-90
ne
da
ancor
pugna
riprovate
dove
e
sottilissime
altre
indietro.
T avrebbe
non
e
il Castelvetro
Che
Caro,
Libetro
passi
d^ ombre
sì presto
non
parte II) :
e
carono
nemico,
un'Apologia
d
parole,
allora
dotto
ai funerali
stoccate.
i colpi?
Soggiunse
Contro
Con
in
scherma
sofistica
succedere
vetro
due
novissime
rubasti
chi
La
tirar
imaginator
Vano
A
v
Grammaticuocio.
il Petrarca
mai
pedanti
il Bennuecio,
Pindo
furo
gli
sue
Che
e**')Fra
Castel
poetiche
fer
quo
entrare.
ebbe
suo
rimbombò,
Focide
per
corruccio,
le Mune
Anto
certo
un
fa
Annibal
e
da
quel di Lodovico
E
i
gladiatori.
de*
padrino
per
egli
biasima
s' ordinare
dunque
de
lo steccato
Annibal
ir
gli spettatori
vesti
le
di scritti
italiana
toscane;
egli
pompa
yetro
Spogliatesi
Né
la
ginechi
antichi
Il Castel
Leopardi,
II):
Mecenate,
di
consolar
per
ca
ben
penne
sian
giostra,
per
Gii
non
non
compir
oggi
Giacomo
a
cui
parte
voci, che
«Indi
£
in
Parnaso,
esequie
essere
esso
Questo
—
anche
Caporali più segnalati
del
ohe
stifcicacoi,
I nostri
XV.
(Milano, Stella, 1827), oggi ingiustamente
Rime
in
{Viaggio
di
esso.
cap.
Crestomazia
sua
avventura
per
di
importanza
passo
IX,
degno
e
nella
autori
(*^*)Fra
sto
la
sfuggì
da
scritta
lib.
diversi,
notabilissimo,
tutto
ponderato.
Chiabrera
Pensieri
:
contraddice
1, 11-16, 81, 180, 285, 285
i
119
NOTE.
?
di
(**•)Ragguagli
del
(***)Pietra
possono
Maestà
cacciati.
parole,
con
cui
di
re
loro
Vespro
maturi
e
Siciliani, essendo
di
Apollo,
de'
sdegnoso,
tutto
e
Siciliani
sia
non
dalla
insolenza,
prodigalità
E
spagnnola?
ad
noto
è
similissima
dà
pur
ad
si può
libertà,
nella
barbaro.
signore
un
volte
questi
natura
dei
I a
voi.
della
pag.
Cent.
che
eh'
d'Italia,
gina che
come
egli
Pietro
opuscolo
—
Cordova
Sandorano.
di
60
più
pag.)
Perchè,
solo
si
di
e
zello,
Faz-
pigliano,
cangiar
straniero
la
in
politica ripete più
come,
e
la
su
diversa
esempio,
per
principio.
anche
il
chiaramente
Consalvo
nel
Veramente
—
Magno,
e
BiL
nel
quale
ivi
ebbe
(In Venezia, 1618,
Prefazione
si prova
appresso
«
ai
il
ima-
di Parnaso
17.
che
di Gran
Tomaso
benigni
che
major,
stesso
cacciato
il titolo
a
Capitano
e
poi., II, Agricola,
meritamente
Nella
di
»
dirittura
a
XXXVII
Ragg.
ciò, dicendo
fu
Napoli
non
Boccalini,
nel
spiega
di
sberteggiato
Vedi
contro
di
di
Generale,
sia
infmito
che
osserva
nell' impresa
suona
curaste
in
Siciliani
sul
v,
medicamenti
medicina
Bilancia
Vespri
de' Francesi
pericolosa,
principe
un
nazioni
gli Spagnuoli col titolo di
significare «ila suprema
potestà sopra
dopo
parlando
spergiuro.
("'}
i
II, cap.
poi, anche
ebbe
Consalvo
Elenco
lib.
volevano
II
Femandez
di
subito
italiano
in
nella
Anche
—
giudizi su
Il Boccalini
titolo
mutare
per
non
le
è
eh'
la
guadagno
e
degli spagnuoli;
134-36, 142.
Capitano
»
e
quello
gnoria
si-
siciliano
ribellione
grandissimo
della
sopra
salute.
vostra
della
alla
molti
con
Francesi
il Guicciardini
loro.
»
fare
medesimi
("•) Storia
Gran
di
sicuri
se
l'
dal-
sia molto
quella
con
della
stato
e
passare
signoria
Vespro
vostro
l'arme
popoli saggi
sono
servitù
lo
peggiorato
dai
col
glorioso,
certo
per
aveste
quando
speranza
ben
come
curare,
voi; Vespro
non
qualche
vita
di
la
; ove
quella
francese
di
saputo
ancorché
maligna,
grave
accuratezza
degli Spagnuoli
mortale
febbre
una
altrui
il dominio
dei
gravemente
hanno
non
Francesi
allora
trascuratezza
insopportabile
i Siciliani
sicuramente
però
e
e
il
con
tanto
ignoranza
dalla
alla
solo
che
ognuno,
eterno,
ed
avarizia
air
crudeltade,
stata
ma
rebbe
sa-
dominio
che
te, gli disse, che
a
pare
viziosissima
tutto
H
V odio
s* esacerbò
Dunque
il
la
e
V intenzione
che
meritasse
le
i Siciliani
impetuosi
pareva
non
che
barbari,
ed
sua
anche
Spagnuoli,
mutato
uomini
Fazzello
il
a^i
avessero
gl'indiscreti
buona,
Centra
balia
il Fazzello
Spagnuoli,
stata
Maestà.
sua
d'
servi
cambiati
avendo
allora
Siciliani
i
farsi
in
dati
non
da
di scusare
cercato
aveva
Vespri
Replicò
e
per
considerati
nei
i
quando
vero,
siciliani
bruttamente
sono
ma
Fazzello
dopo
italiano
xxx.
quesito Ragguaglio gioverà riportare
Apollo,
stato
d' un
Apollo,
Tommaso
dell' essersi
risposta
da
Da
»
I£,
politico':t Ambasciatori
paragone
udienza
avere
Cent.
Parnaso,
lettori
Consalvo
Capitano
Baglioni :
»
questo
1 20
KOTB.
che
Sandorano,
verità
la
A
s
scrittura
sciocca,
è
candida
e
59
pag.
Boccalini;
del
dice
soldato,
per
pura
militare,
scrittore
sciocche
chiama
la
appunto
gli
che
descritta
le
pedantesche
e
se
c'è
II, 55-56, 226,
255.
che,
si avvede
non
d^lla
amatori
que' pochi fogli
in
il poveretto
e
a
sua.
politica, I, 235-236.
Bilancia
('")
palesa
troveranno
stile
con
si
('•V Ivi, 327.
('•*)Ivi, II, Agricola,
12.
pag.
(»") Ivi, 352.
("•) Ivi, 233.
(»') Ivi, I, 251-52, 313, 372, 377, 434, 445;
Pietra
("•)
del
Stati
del
mondo
(*?»)Bilancia
Pietra
di
re
Paolo
si
Sarpi
in
ch'egli
religiosa
in Roma
a
Venezia
veneziano,
con
di Lutero
si
come
è
Discorso
«
guagli
Rag-
e
all'Italia
del
fatto
lettere
corsa
voce
'riforma
della
artificiosamente
voce
VI
cap.
di
nutrita
teologo
il gran
denigrare
nel
ricordare
sue
della
promotore
e
capo
Calvino,
falsità
la
per
politico
e
Discorso.
questo
lì, vi,
Parnaso,
di
da
cattolico
da
delle
seconda
politica, II, 182; Hagguagli
('••)Bilancia
fatto
i
nella
accennato
gli
»
I, 184-85,
—
pontificia per
corte
errori.
e
disegni
È
poi., I, 184-85.
esso
e
anche
azioni
le
Bil.
si fosse
modo
dalla
politico:
il Boccalini
rallegra
de' suoi
«Tutti
lxv.
lxiv,
anche
che
proposito
Vedi
~
intorno
Vedi
»
I,
paragóne
italiano
Spagna.
in questo
a
Cent.
del
gentiluomo
un
55.
Ragguaglio:
Parnaso
in
politica^ II,
Parnaso,
di
("•)
censurati
sono
nel
politico,
paragone
XXVIII.
('") Ragguagli
di
(*•')Bilancia
più
volte
come
per
III.
ai Gesuiti,
ch'egli
istigazione
loro
suol
fosse
I,
11.
politica, II, 10,
di
("')
del
paragone
censurati
in
Parnaso
('«•)Ivi, Cent.
(*••)Bilancia
("•) Ragguagli
("') Ivi, Cent.
nobili
Il,
II, ix,
politico
;
Bil.
»
Bil.
XLiii;
politica, I,
di
I,
XLix,
nella
II,
("•) Ragguagli
di
Lxxxii;
rico
En-
k Tutti
:
poi., I,
I,
Bil.
I, xeni,
xli;
gli
lui.
del
stati
mondo
352.
II,
Lxxxv;
lxxi.
politica, II, Agricola,
poi., I,
35,36.
178.
311.
Parnaso,
(»") Ivi, Cent.
XIV,
ricorda
e
Francia
di
re
221;
Cent.
II,
II, xxxix,
xci.
xl,
e
—
in
polìtica, I, 112,
Bilancia
altri
più
Vedi
426-27, 435, 45Ì, 461; II, 45, 227; ivi, Agricola,
XI,
accenna
Ignaziani,
il
aramazzato
di Parnaso,
Cent.
(*") Ragguagli
Bilancia
(*•')Ivi, Cent.
II, XIV, 97;
i
Particolarmente
—
chiamare.
Cent.
Parnaso,
Pietra
contro
in.
352.
Ivi, I,
(••*)Ragguagli
sono
Cent.
Parnaso,
ciò
che
luoghi.
scrive
213, 361,
397,
32.
VIII.
Parnaso,
Cent.
poi., I, 270,
475.
I, xviii,
—
A
xxxix,
proposito
lxxi;
del
II, vi,
succitato
rm
122
NOTE.
che renda. odiosa
difetto,
in
che
la
sua
in
nota,
popolo
al
vita
la
monarchia,
dal
avendo
ciascuno
vrebbe
Dodipenda
uomo.
capriccio
il principe aver
dalle leggerezze
qualche ritenimento
sempre
i sudditi.
al pubblico e dalle Oerezze, che atterriscono
dannose
Che se V autorità dei principi fosse regolatada qualche freno
di leggi,non
di' loro la fine infelice che
si vede;
molti
farebbero
le
dei
le
sollevazioni
civili non
nascono
poiché
popoli e
guerre
sata
ordinariamente
che dalla soverchia licenza de' principi e dair abuil
Du
de'
Alle
sudditi. »-^
May replica
pazienza
quali parole
orrore
stizzosamente
("*) Ragguagli
ha
ma
di Parnaso,
d'
un
torto.
Cent.
I,li, lxvii, lxxii, lxxvi, xc.
politica,I, 75, 302, 422; II, 233-34.
Bit. poi., I, 37, 38, 298, 361.
("•)Ivi, Cent. I, XXV.
144.
("•) Ivi,Cent. I, XXXV,
392.
Cent.
Il luogo "U Tacito, a cui qui
I, Lxxxiv,
(*") Ivi,
Bt^to
et Cassio
il Boccalini, è il seguente:
accenna
Postquam,
Siciliam
nulla
apud
Pompejus
opccBsiSy
jam pubblica arma,
Julianis
ne
quidem
interfectoAntonio,
Lepido,
exutoque
pressus,
partibus nisi Cessar {Octavianus) dux
rciiquus; posito triumviri
se
feì*en» et ad tuendam
plebem tribunicio
nomine^ consulem
—
Bilancia
—
^
—
jure
ubi
militem
cunctos
donis, populum
annona,
senatus
olii pellexit,insurgere paullatim, munia
dulcedire
maadvei^sante
nullo
in
se
ferohabere,
gistratuum, legum
; quum
cistimi
aut
proscriptione cecidissent,celeri nobilium,
pei* ades
contentum,
quanto
quis
tur,
novis
ac
servitio
ex
promptor,
arieti
rebus
opibus et honoribus
tuta
et prcesentia, quam
extolleren^
velerà
et
periculosa mallent,
(»") Bilancia politica,I, 270.
(*••)Ragguagli di Parnaso, Cent.
I,
lxxxvii.
(•") Ivi,Cent. II, XIX.
politica, I, 379, 134.
(»") Bilancia
im
altrove.
e
("•) Ivi,II,
È notabile ciò
I, Lxxviii.
le difficoltà
mostrando
che scrive nella Bilancia
politica,V, 142-43,
lo straniero; poiché
dell'unione
dei vari stati d'Italia per cacciare
di essi s'ingrandisse troppo ingelosiva
il timore
gli altri.
che l'uno
di
("') Ragguagli
('»«)Ivi,Cent.
21
IV,
e
il
dal
duca,
e
a
quattro
ancora
tatti
prima
durare
da
i
Emanuele
Carlo
—
Susa),
Savoja,
di
stabilivasi lega difensiva
per
tutta
anni
principi,a
della Chiesa, di tutta
di
e, in
due
Lesdiguières,conteneva
maresciallo
Nella
Cent.
I, LXxviii, 367.
di Erosolo (nellavalle
("•) Il trattato
maggio 1610 da
distinte.
Parnaso,
la
la vita
appresso,
loro
con
e
e
dei
invito
sottoscritto
nome
il
di Enrico
stipulazioni
offensiva tra il re
sori
rispettivisuccesdi potervi partecipare
libertà
« la
importasse conservare
Cristianità e specialmente dell'Italia, e
cui
123
NOTE.
Italia
Savoja
Spagna
la
con
de' vari
di Savoja
duca
del
di
reame
fu
lib.
II,
•(*••)Questa
I
particolari
Emanuele
della
medesima
volume
a
128
pag.
1614), a
(anno
così
di
il celebre
più notabili,
Emanuele
all'
nuele
Ema-
monarchia
come
a
49
pag.
del
89, 90 (a. 1616),
(a. 1615), a pag.
sonetto
1613
dal
Carlo
della
bandi
ai
poi, aggiungendo
rato,
Monfer-
anche
Italia, il quale
la
comincia
:
Italia, ah
e
Oh*
io
Chi
te
(***)Questi
li
d' Italia
all'età
preso
veduti
di
partito
patria, cacciando
che
uno,
del
Boccalini
braccia
che
dovrebbesi
farlo
alcun
da
di
essa
nello
sonosi
stato
di
con
sé
male,
di
loro,
alla
accordati
cui
o
in
evento
o
e
que' stati, che
vi
di
si darebbe
e
il
s'
la
godono.
»
che
rando
conside-
e
gli Spagnuoli
tutti
di
pacifico
(Bilancia
fortuna
a' Francesi
agio
libertà
il
lasciando
capo,
volendo
un
ingrandirebbe
sinistra
quello
le parole
sarebbe
che
della
né
prossimo,
d'Italia, perciò
mantenere
si trova,
nessuno
Francesi,
nazionali,
fra essi
pronto
scacciarsi
de'
rovina
a
rovina
dovessero
dei
medesimi,
correre
in
se
armi
in
del
stati
abbiamo
1' unità
Ecco
avere
e
e
e
seguendo
dagli Spagnnoli,
colle
del
peggior
indipendenza
non
altri
li
gl'Italianihanno
veracemente.
gì'Italiani
necessariamente,
o
Boccalini,
altri principi,'e
ingrandisca
s'
il
V
la
»
parricidi degli
e
galantuomo
e
spera.
e
finalmente
tempo
un
gli
liberarsi
per
Ardisci
sinistri
pure;
Vedendo
e
grave
anche
ad
guerriera;
pondo
onde
leale
:
T oste
già prima
fare
il mondo
creda
noi
tutti
era
il compagno
a
congiura.
non
prevedeva
sol
tnoi
sottrarti
procedimenti
nostra
il
danni
a
di
Non
temer!
non
mnoTa
desia
Contro
né
1616
(a. 1618}. Nel
poesia, egli scrisse
65
del
azioni
Storia
Carlo
di
pag.
della
pie-
1865.)
Spagna
indicheremo
Qui
i bandi
e
le
e
il
accresciuto
la
contro
IV
voi.
Ricotti.
Ercole
colloqui diplomatici
detto
nel
leggere
di
piemontese
Carlo
derazione
confe-
una
e
successione
dalla
piena
sua
monarchia
3, Firenze, Barbèra,
cap.
occasionata
da
si possono
i
ix,
la
della
Storia
(Ricotti,
la
ecclesiastico
stato
case
primeggiare
ziana
repubblica vene-
dovevano
Lombardi,
de'
re
gran
ordinamento.
nuovo
degli stranieri
quali
Sicilia,lo
—
guerra,
sostenuta
1618.
al
della
Napoli.
voi.
montese,
di
ì
del
delle
potenza
un
di
al duca
parte
conseguito
totale
stati, fra
titolo
col
avrebbe
V Italia
suoi
la
all'Europa
dare
di far la guerra
faceva
trattato
abbattere
ad
espulsione
raggiunta
con
col
disegno
questo
indipendenza
Questo
Austria
di
e
i modi
finita assicuravasi
guerra
a
e
diretto
IV,
Enrico
di
Secondo
Spagna,
viqini.»
i suoi
sopra
si determinavano
Lombardia.
la
tutta
disegno
di
la
contro
Spagna
della
imprese
stipulazione
seconda
Nella
in
ambiziose
le
impedire
i
possesso
chiamente
sover-
si opprimerebbero
e
deschi
a' Te-
potentati
questa
medio
ri-
di
provincia
agli Spagnuoli
politica, l, 142-43.)
1 24
E
in
KOTE.
forse
manifestò
contradizione
italiani,che
d'
piuttosto
alle
il
ed
corpo,
artificio
nel
disunirne
per
mortajo.
de*
re
loro
le
(*••)Nani,
('")
solo
un
V acqua
pestano
che
Almansore,
«
Napoli
lagrimano
de*
Spagnuoli.
voi.
piemontese,
fu
si
e
»)
I,
lib.
veneziana,
della^monarchia
48.
lib. x,
IV,
di
di
('"') Lettere
1863.
volume
Nella
—
veneti, pontificii e
Della
quali
Tolgo
le
quali
ufficiale
era
bene
era
da
anche
professa
la
in
osservala,
tanto
siano
tali, vacillano,
in
comodo.
j"
e*
capi
anco
Questa
era
del
del
Spagna.
delle
Cent.
in
dieci
anni
fa
e
La
crede
di
politico:
le
intorno
che
e
li
è
che
non
pajono
che
chiaro
riconosciuta,
essa
quello
che
li torna
blica
quella sapiente repub-
«Discorso
azioni
stato, ed
quella
spagnuolo.
fatto
disegni
gnamente,
po' mali-
un
verità, dall'ambasciatore
con
guenti,
se-
italiana
sebbene
romana;
da
di
parole
religione,
quelli
e
Antonio
di
Questo
viene
non
le
Sarpi, rappresentata
Paolo
Alfonso
lingua
dogmi
in
credono.
spirituale
paragone
a
I, xc),
difesa
Boccalini
lettere
nuove
da
Ruggieri
Venezia
dal
Boccalini
i
politica ecclesiastica
la
«
parte
del
all'Italia
da
cattolico
re
»
(*"•)Francesco
derisione
stranieri:
che
la
colo
se-
di
doge
uomini
degli
li pare
nulla
della
italiano
gentiluomo
que' tempi
è la cattolica
pontefice
in sostanza
ma
("') Pietra
recitare
del
consultore
suo
proposito,
a
libertà; poiché
dir
non
temporale
molti
che
loro
alla
qui
del
gran
per
1623,
a
diplomatici
quanto
per
e
cadono
(di Venezia),
repubblica
pregiudiciali
r autorità
dai
in
essendo
internazionali
pei carteggi
usata
il
altresì che
ci ricordano
metà
forse
Venezia
a
grosso
un
importantissima
Spagna
bèra,
Bar-
di ambasciatori
seconda
seguente,
una
il 1618
esiste
relazioni
nella
del
letta
poiché
essa,
Urbino
di
dettate
di
fra
scritta
poi cardinale,
Priuli.
ho
ne
lxxvhi.
II, lett. !257,Firenze,
parecchie
prima
ambasciatore
Cueva,
Albani
spagnuoli,
nella
I,
voi.
Sarpi,
contenente
e
le
fra
inedite;
Paolo
Biblioteca
manoscritto,
decimosesto
Cent.
Parnaso,
fra
1862.
III, voi. i, Venezia, Naratovich,
Venete, Serie
Relazioni
0") Ragguagli
di
però
sieme,
in-
ogni possibile
che
oppressione
Repubblica
uniti
3.
cap.
un
della
Storia
di
principi
si trovano,
sono
usano
politico:
la
per
si
fanno
chiariti
il regno
«I
quale
modo
ed
usato
paragone
miserie
di
così:
numero,
si sono
con
L* Istoria
("?) Ricotti,
e
del
incontrandosi
Mori,
raccontano
hanno
alcuno,
(Pietra
»
di
molti
che
Spagnuoli,
i
servitù,
fatto, là dove,
un
nel
pericolo gravissimo,
siano
che, ancorché
che
scrisse
parole,
raiserissima
e
desiderio
suo
surriferite
conoscono
pericolosa
una
un
un'
stesso,
Vicenza,
di
Orazione
intitolata:
alfabeto
piena
soraasco,
nel
Giangiorgio Trissino, già
specialmente
nel!'
frate
d'
Trutina
per
la
italiano
ingiurie
tentata
(Ragg.
e
di
fece
messo
in
introduzione
di
villanie
Delpholudrici
1620
Parnaso,
contro
Taòellionatus
il
125
NOTE.
Trajani
Zeno,
Note
al
Fontanini,
(*") Simone
della
la
per
Bacci,
Pietra
monarchia
1619,
Longo,
in
«
morale
et
di
Spagna.
1686.
la
Vedi
la
dal
di
La
:
«
in
anni
quegli
la
più
denominati
stessi
Centuria
acrimonia
e
della
di
La
Virgilio con
Centuria
alla
della
queste
si
io
quarta
la
così:
rappresentano
fra
di
le
spagnuola,
parole:
0, nimium
ctelo
in
ignota,
et
pelago
Palinure,
confide
jacebia
sereno,
arena.
lodi
Centuria
pubblicati
Savoja
di
indicazioni,
nome
senza
Carlo
per
cui
cose
fa
e
nella
otto, pieni
alti'e
a
turia
Cen-
Ragguagli
9
che
più
e
le
opuscolo,
un
sono
Spagna
Monarchia
è
di
vedere
tolte
ho
intitolato
Non
»
contro
Vi
donde
macchia,
quarta.
Savoja.
Nudus
Firenze,
zia,
Vene-
es.
e
possono
un
vanni
Gio-
titolo
quarta
si
quali
e
ristampata
(per
pochi Ragguagli
(^arlo Emanuele
di
dei
stampe
quindi
Parnaso
Centuria
altri
intitolata
appresso
l'improprio
con
esaltazione
le
derisione
Riputazione
1669)
alcuni
a
stampato
Parnaso,
I di
Ragguagli
illust.
Ragguagli
Venetia,
fu
blico
pub-
questo
molto
romano,
Briani
suoi
quale
con
del
cinquanta
di
impropriamente
nazionale
e
Parnaso
del
de'
il
1616, cinquanta
in
con
1640, 1642).
modenese,
cittadino
dotta
tra-
Creutz
di
ec:
Aggiunta
Amsterdam,
qui soggiungo.
d'autore
Parnaso
fu
continuatore
e
rolamo
Gi-
Giry (Parigi,
dal
francese
nel
Boccalini
cese
fran-
da
politico
(Amstelodami,
si contengono
ai
Spagna,
Biblioteca
che
e
furono
contro
in
Quesf
»
poi,
e
ferma
af-
nella
e
in
Gioacchino
Briani
che
fatta
latina
in
Boccalini
del
secondo
(Francfort, 1644, 1655,,
Ernesto
da
Ragguagli
unitamente
terza;
qui
Martin
Paris,
tradotta
paragone
1617),
e
Girolamo
quale
fatto
1618, 1629;
quinta
a*
del
Politicus
Ragguagli
nella
Guerigli.
questa:
spagnuola
fu
versione
una
latino
sig. Trajanp
Convito
volte
più
fu
Aggiunta
eccellentiss.
solenne
è
A
ec.
tradotti,
tedesco
in
e
1616
Lydius
Parnaso
Terza,
Tarquinio
modernes,
auteurs
Tacite
medesimi
Pietra
in
Lapis
dieci
prima
de
dei
Il primo degli imitatori
(**•*)
Ragguagli
divers
furono
v'è
(Tubingen,
di
di
Houssaie
la
lingua inglese, nella
XXIV
finalmente
e
de
oeuvres
Centuria
pavese.
titolo:
questo
Parte
De
Paimaso
nella
Ragguaglio
1626)
ed
Amelot
eredi
gli
Apologia
un*
41.
prima
in tedesco
titolo
per
zione
confuta-
a
14.
nota
Bosso
Boccalini
del
Napoli,
Fougasse (Parigi, 1615)
Del
1661).
les
Mazzucchelli,
fiamminga.
(Ap.
»
nota
La
scrisse
Benevento,
politico
Critique
;
('•')I Ragguagli
il
di
di
commenté
(*•»)Vedi
C«*)
paragone
Tacite
oii
Boudot,
canonico
del
1622.
Henricum,
II.)
tomo
dell'opera
de
traduit
ont
Nicolaum
apud
4o.
('••)Il titolo
La
Munaci,
Boccalini;
di
di
nuele
Ema-
i funerali
l'
epitaffio
126
NOTE.
V*è
introdotto
politico) a
vagone
duca
«
di
Savoja
che
mercè
di
che
V
contenenti
ad
alla
da
vedi
tempo,
similmente
a
scrittore
Savoja
'di
e
titolo
questo
povertà
:
dove
molto
tieni
per
1618,
pag.
de^
20,
calunniatori,
narra
di
come
e
spagnuolo,
d*
regina
Savoja,
Apollo
una
infami
potentati.
del
Apollo
editti
di
il duca
di
la
lavoro
non
di
Apollo
a
cui
la
esser
Savoja,
fama
del
si
vigliacco
d'
intitolata
Combalense,
e
lettere
di
nuele
Ema-
in
un
magica
V operetta
Blaen
Carlo
e
denigrare
reputare
e
invittiss.
Ragguaglio,
e
topoli,
(An-
di
vano
ave-
quei
Boccalini,
La
teria
Segre-
1653),
diversi
nente
conte-
principi
letterati.
(*?*)Briani, Aggiunta
Ragg.
XL,
(*••)Le
due
del
trovano
genovese
ai
1615, ebbero
Boccalini,
aggiunte
Soccino
citata
imitatori
altre
porta
subito,
e
sette
questo
di
nella
di Alessandro
Filippiche
nel
Ragguagli
delFediz.
130
pag.
probabilmente
ne
deve
scrivere
suo
di
Venezia
di
quanto
57
n.
Castigo esemplare
arte
per
»
pure
opuscolo
un
femmine
triste
figurato
(Amsterdam,
Raccolta
un
calunnie
Si
»
solo
è
stampato
al
in
ed
sereniss.
castigare due
avendosi
con
imitazione
di
e
Savojano,
Italia, la repubblica
procurato
una
fa
Parnaso
intitolato
contenente
»
per
spa-
regia.
V
50.
confermare
finalmente
«al
lingua
Parnaso,
è
dedicato
e
V
Annota-
contengono,
di
di
il dupa
e
stamperia
pag.
la
racconta
dalla
Antopoli,
all'Avviso
regia).
si
esso
Annotazioni
Avvisi
Fulvio
perchè,
nobilissimi
in
opuscolo
un
si
alcune
con
tradotto
tutto
le
e
Annotationi
stesso
dùca
IO,
pag.
stamperia
dello
il
italiana:
il duca
di Venezia
in
che
cose,
20) agli
pag.
Allegatione (di pag. 22)
un*
nelle
scrive
le
sopra
il medesimo
contro
quale
spagnuolo
(di
à[\a.m2icch\2ife
si
novellista
Quanto
boccaliniani,
con
reprubblica
la
giunta
un
comprende
Supplimento
un
Parnaso,
delle
sue.
Parnaso
nel
si parlerà
cui
verso
confutato
fu
buiti
attri-
autore
Ragguagli
di
più
Ragguagli
di
sono
bertà
li-
vai
furono
essere
con
della
I
»
Pubblicato
dei
Venezia,
di
nostra
questa
L'Avviso
73.
Avviso
un
di
certamente
nota
fatta
quale
Spagna,
negò
come
del
insieme,
ha
Manifesto,
nel
quale
che
Savojano:
Fnlvio
in
Riputazione
imitazione
di
è
importanti
Valerio
gnuola
ma
da
Savoja, scritto
di
Spagna.
di
la
Avviso
«
miseria
e
doppie
Spagnuolo
repubblica
la
della
e
pa^
quello
ristauratore
di
Spagna,
quinta
che
guerra,
dramma
il
del
Spagna
e
Italia,una
la cosa,
Centuria
uno
di
la
che
padre
Tassoni,
contro
vede
mostrato
della
206, negò
si
questa
d' avvelenate
Esequie
nota
Filippiche
d'
principi
Alessandro
nella
si è
suo,
milioni
cento
in
Pietra
d' Italia
altri
gli
Emanuele
valor
tutti li
che
più
pesa
nella
(come
gli stati; dove
pesare
Carlo
col
Spagna
de' Medici
Lorenzo
pure
del
Parnaso
Boccalini
Tassoni, stampate'da
i
come
continuatori;
d' autore
titolo, molto
;
precedente.
nota
e
Ragguagli
di
ignoto.
fatti ad
La
prima
di
esse
scrittura
naso
Parse
del
espressivo : Discorso,
127
NOTE.
nel
Italia,
in
dimostra
si
quale
per
la
tor
della
del
Tassoni
Italia,
d*
quiete
libertà
Le
seguenti.
note
stampato
nel
relazioni
delle
di
da
letterati, che
corti.
nelle
"
con
le
Dextera
egli
verso
da
III,
non
in
dotto
un
italiane
seguente :
espressivo il
ha
il niente
O
fra
in
stesso
d'
re
«
Prosa
titolo
Alla
molto
del
amico
Maggiore.
»
II,
di
varie
Pel-
scritture
Casa
ricordare
quella
che
Sabaudiae
debito.
La
scrittura:
di
ha
Ed
è
che
forza
69.
Vittorio
di
morì
dice
Il Coronelii
Alfieri,
presente
nella
il
consigliere
rev."»
90.
pag.
81.
passata,
come
del
manoscritte
cardinale
della
Duci
sua
dare
ricor-
Teodoro
Principi
i
bello
un'altra
di
Misogallo
('") Il Boccalini
ma,
che
regio
titulo
Filippica
prima:
(nota 70) ;
Italia, è
di
lippo
Fi-
a
piace
detto
autore
ma
erano
dedito
natale,
terra
vescovo,
quali, oggi
le
De
poi
e
del
teologo
era
sabauda
tutto
e
nuele
Ema-
mente
principal-
e
ufficio. Qui mi
di Apiro, mia
(»») Filippica I, pag.
{"») Filippica I, pag.
il
tale
Carlo
pere
sa-
cardinale;
corte
duca
da
corte,
Tassoni,
e**) Vedi
figlio del
esercitare
conventuale
il titolo
pure
mai
divenuti
sono
altro
nella
che
il
leggeva
è
duca
invidiosi
-alcuni
Spagna,
cittadino
latine,
e
mossagli
egli
si
ì
Savoja
di
uffici
si fece
^^
dal
nommato
ai
avere
piemontese
corte
figlio Maurizio
della
dedit,
querela
stesso:
gestet inanem
aula
la
da
lui
poi
comune
e
effigie
da
mea
hcec fuit:
con
quel tempo
minore
quasris,
fu
Filiberto
potè
probabilmente
il 1619
suo
partigiani
capitanati
che
di
mano;
dernamente
(moe
si
quasi
ricevuto
T
Tassoni
ragguaglio
Savoja,
sorte
sotto
nelle
italiano
di bazzicare
e
soni
Tas-
cita
il
dando
di
nel
Manifesto
cui
trattamento
Tassoni
segreta
guerra
dai
del
si
che
un
principi
rimeritato;
merces
aperta
i
Risposta
volta
Alessandro
storico
in
Conserva-
La
che
quello
Archivio
essi
da
prima
di
scrisse
l'andazzo
in
la
avvertire
1626,
e
mal
jìcum,
del
segretario
una
Savoja
esso
fico
ò
che
Monnier),
seguivano
cur
relazioni
che
leoni,
tra
un
Lungi
Savoja
Le
distico, composto
seguente
per
del
significazione
poi dipingere
Circa
prima
neW
quelli
allora
A
intitolato.
acconcio
verso
passate
stato
essere
in
il
volumetto
succitato
1855,
cade
Savoja,
di
gli Spagnuoli
contro
appresso,
duca
Spagnuoli
l'armi
prese
pubblicata
fu
Mounier,
qui
£
anni
parecchi
Discorso
Le
state
dal
delli
impero
ingiustamente
Filippiche
Firenze,
ec,
sieno
disturbata
d* Italia
questo
a
delV
giustizia
giustamente
quanto
e
volumetto
là
di Santa
parrocchia
di
Rossi
principe
a
neìVIsolario
356,
:
«e
Nel
nelle
per
sepolto
fu
dice
«
in
della
»
Maria
letto
aver
pag.
Orilo
principio
Italia.
futura
e
Cicogna
sul
essere
San
sacrato
Formosa
Memorie
stato
Giorgio
scoperto
128
NOTE.
San
di
armena
Zeno
(Ann.
morto
in
Giorgio
sia
al
chi
A
del
è
nota
quel
di
non
regno
a
che
pag.
hoc
qui
nel
dudum
fama
bis
perire
1664),
Uladislaus
margine
del
presso
che
qui
(nella
capitello
alli
dovea
dire
manoscritte
più
in
sopra,
il
dialetto
del
Sotto
«
sto
a
Za
ze
in
è
Bocca
due
pratica
Il
dalla
nirsi
vero
Trajano,
secondo
o
i
contro
o
»
pezor
per
succitate
le
morie
Me-
riferite
parole
epitaffi
fatti i seguenti
aveva
nel
di
migliori,
quei
e
suo
che
tristo.
"
far
avventura
del
anche
Fine.
o
un
di
di
non
gli
erudita
nanza.
nomi-
gran
quello
il
del
Giovio
vigliacco prezzolato
hanno
che
«
della
acquistata
tempo
che
(1.e),
desiderosi
contraffazione
autore
documento
Crasso
nobili
morto.
»
Cristo:
de
maligni,
godono
raporti.
Bocalin,
Tarda
breve
in
1
anca
detto
a
morti
coi
deirAretin.
molti
poi, sguajata
uno
el
Dio.
per
di
accusa
calao
tntti,
dove,
conversazione
Spagna
moribondo
de
lengna
e
Venezia,
l'Aretino,
contro
serva
os-
Boccalin:
sepoltura
mal
epitaffi possono
in
di
iscrizione
Mazzucchelli
Nelle
ec).
furono
scrivea
scriTan,
sta
disse
sta
dottor
romano
d'Apollo
Questo
la
gli
è
sasso
Fu
Che
mancò
che
Puccinelli,
Giorgio Maggiore)
il
(dove
Capitolo
habeas
et
questa
San
di
iii,
virum,
veneziano:
Trajan
Boccalini
che
consigliere Rossi, dopo
lesse
Cicogna
"
Questi
del
xii,
cap.
immortali-
Il
virtutem.
»
;
vissime
gra-
Encomiaste
invidia,
aggiunge
Evangelisti
senza
ore
cavit
saevit
chiesa
in
vivebat
facta
post
zione,
iscri-
un*
(voi. II, parte
meae
detta
presso
lui
per
Poloniae
succitata,
opera
ordinasse
un
succeduto
VII,
Boccalinus
dum
dente
resi-
Discorso
questo
Trajanus
felix,
beent
adattare
doveva
San
in
medesimo
Vladislao
se
defunctus
IV
pene
di
Mazzucchelli
nel
e
Rex
Maecenates,
Ili
al
però
legge, non
(Memorie sepolcrali ec,
Qui
air
sia
segretario
si
quale
sotto
Puccinelli
non
(Cap.
1632,
III nel
nota):
docte
Apostolo
Boccalini
sepoltura
era
donò
maraviglia
in
ubi
zione
na-
angolo
un
E
^
il
sua
che
e
padre
1377
Regios
si
del
ediz.
tati,
«
Venezia,
dell'
lapide
in
in
Sigismondo
riferiamo
moriente
ne
Aurelio
68
e.
la
Boccalini
che
recherà
mende,
«Che
essendo
in
qui
e
Boccalini.
afferma:
della
sepolcri
»
Comentari
110),
idioma;
Trajano
verissimo,
Polonia
dei
loro
i
^ono
coro
II, 138)
rammenti
re
esemplare
a
sepolto
Venezia
al
nel
il famoso
Fontanini
Maggiore.
(*")
in
iscrizioni
con
dicesi
separato
e
dietro
Giorgio Maggiore
tirare
per
uso
il calcio
di
svele-
al leone
?
JC
158.B7M4
Traiano BoocalinI
Stmfòrd
•—
.i
J'
..-^--^i^-iU^
.
CI
•
la Mtara
Univeraity Ubrarlat
iiiiiliiinii
3
6105
038
795
048
JC
158
B7
m
z'
STANFORD
UNIVERSITY
STANFORD,
LIBRARIES
CALIFORNIA
94505
Scarica

- Forgotten Books