Harambee
notizie
Bollettino informativo dell’italian kenyan scout development project
Non in vendita - riservato agli associati
Anno I - n° 3 - Aprile 1987
Tra spedizione e spedizione
Mentre cominciano i preparativi per le spedizioni
finché sia proprio la gente di quella terra a mi-
della prossima estate, vorremmo riflettere su un
gliorare la qualità della propria vita, essendo essi
punto che consideriamo uno dei fattori qualifican-
stessi artefici del loro progresso.
ti del Progetto Nyandiwa: il fatto che il Progetto,
Noi possiamo (e vogliamo) dare solo gli stimoli.
fin dal suo concepimento, venga portato avanti in
Educazione sì, ma non con i nostri metodi, bensì
stretta collaborazione da due associazioni: una i-
entrando nella loro mentalità.
taliana, la Fondazione Brownsea, e una keniana,
Contiamo molto sui giovani (donde l’importanza
l’Associazione Scout del Kenya.
di un partner giovane come un’organizzazione
Ciò significa anzitutto che non siamo in Kenya
scout): agire sulle nuove generazioni, più pronte
solo in estate, in occasione delle spedizioni, ma
a recepire nuove idee, per raggiungere attraverso
che la nostra presenza a Nyandiwa si sente tutto
loro tutta la popolazione.
l’anno. Questo grazie al fatto che in Kenya c’è
Ci vorrà del tempo e molta forza d’animo per
chi lavora tutto l’anno per portare avanti quello
non lasciarsi prendere dallo sconforto o dalla
che viene predisposto in estate. E c’è anche un
bramosia di correre più in fretta, come da noi,
“supervisore”, un maestro in pensione che funge
nel nostro modo, ma non vediamo altra strada
da custode e, abbastanza regolarmente, ci invia
per raggiungere un progresso autentico e rispet-
delle relazioni sull’andamento dei lavori (… ma
toso dell’identità della popolazione.
quanta fatica prima che si rendesse conto
dell’importanza di questo compito).
Il 2° INCONTRO FORMATIVO
Al di là di questi aspetti “materiali” relativi allo
svolgimento dei lavori, questa “partnership” tra
Fondazione Brownsea e Associazione Scout ha
altri importanti significati, intimamente legati alla
filosofia stessa del progetto e al nostro stile di in-
Si terrà sabato 9 maggio, dalle 15 alle 17.30
in via Burigozzo, 11 nei locali dell’AGeSCI,
sul tema:
Apprendimento delle tecniche di animazione di gruppo
tervento.
Lavorare con la popolazione locale, anziché solo
per la popolazione locale vuol dire impegnarsi af-
Relatore dell’intero ciclo sarà il prof. M. Marrabese, psicologo ed esperto di cooperazione allo sviluppo.
Harambee notizie
Aprile 1987
2
IL PUNTO
Il gruppo del progetto energia ha iniziato la
propria attività, definendone gli obiettivi:
ricerca di fonti a basso contenuto tecnologico, da sostituire al fuoco arrestando il processo di deforestazione in atto (forni solari?);
ricerca di una forma di energia
(probabilmente eolica) che consenta di utilizzare l’acqua del lago per l’irrigazione;
verifica delle possibilità di fornire energia elettrica su base stabile alla casa del custode/il
centro, al mercato e al dispensario.
Sono stati avviati i contatti con il Cipsi, un organismo di coordinamento soggetti che, come noi,
operano per l’incentivazione dell’autosviluppo
del terzo Mondo. Il ruolo del Cpsi nei nostri
confronti sarà quello di metterci a disposizione
l’esperienza dei gruppi che ne fanno parte (p.e.
sul progetto energia) e di fornirci consulenza e
supporti per l’ottenimento dei finanziamenti previsti dalla legge 49 per le Organizzazioni Non
Governative (ONG) operanti in favore del Terzo
Mondo.
Il gruppo “Pubbliche Relazioni”
Siamo in cinque ad occuparci di “pubbliche relazioni”, vecchi e nuovi, coordinati da Antonio.
Ricordo molto bene quando, uno dei miei primi
incontri con “quelli del Kenya”, si parlò delle
caratteristiche e finalità di questo gruppo ancora
da costituire. Allora scopi e mezzi erano piuttosto nebulosi, ma gradualmente, nelle nostre riunioni settimanali, gli obiettivi del nostro lavoro
diventavano chiari definendosi come:
sviluppare verso l’esterno l’immagine del
“Progetto Nyandiwa” e cercare nuove forme
di finanziamento che ci consentissero di superare i vincoli imposti dal ricorso esclusivo
all’autofinanziamento e alle donazioni;
sviluppare la coesione del gruppo legato al
Progetto nel suo complesso, con particolare
riferimento a quanti di noi parteciperanno alle
spedizioni estive.
Nei nostri primi mesi di vita abbiamo sviluppato, e in qualche caso completato, una serie di attività:
opuscolo “Progetto Nyandiwa”: nel quale è
presentata la storia, gli obiettivi e i programmi
futuri del progetto e che ci consentirà di presentarci all’esterno, soprattutto presso potenziali finanziatori, con una immagine di credibilità e di
capacità organizzativa (disponibile entro metà
maggio);
bollettino “Harambee notizie”: con il quale ci
proponiamo di mantenere e rinforzare i legami
tra quanti si sentono in una qualche misura vicini al Progetto, attraverso notizie su: i nostri incontri, le attività dei vari gruppi, gli usi e i costumi dei Luo, oltre alle informazioni di carattere organizzativo (dal febbraio scorso);
1° ciclo di incontri formativi: per affrontare il
nostro impegno estivo in Kenya con una preparazione adeguata per quanto riguarda l’impatto
con una realtà molto diversa dalla nostra, ma soprattutto con riferimento ai rapporti con gli altri
partecipanti e con i Luo (secondo incontro 9
maggio alle ore 15 in via Burigozzo 11).
Nell’immediato futuro il maggior impegno per
tutti (dentro e fuori il gruppo P.R.) sarà nella ricerca di nuove forme di finanziamento
(finanziatori e nuove attività in aggiunta alle
mostre) che ci consentano di realizzare gli impegnativi programmi 87 - 88.
Per suggerimenti e proposte di collaborazione:
Antonio (tel. 02-5397913), oppure: Ausilia (tel.
02-303689) nelle ore serali.
Harambee notizie
Aprile 1987
3
TAM TAM
Gli strumenti musicali dei Luo
Ognuno di noi avrà certamente notato che presso i popoli primitivi il senso del ritmo è vivissimo. Il
ritmo viene fortemente accentuato rispetto alla melodia, soprattutto mediante l’uso abbondante di
strumenti a percussione. Alcuni partecipanti alla spedizione agosto ‘86 hanno svolto un’accurata indagine sui vari tipi di strumenti musicali usati dalla popolazione Luo. Ve ne proponiamo qui un estratto sperando che vi possa aiutare ad avvicinarvi a questo popolo e alla sua musica.
Tra gli Aerofoni (strumenti che producono il
suono per mezzo delle vibrazioni di una colonna
d’aria) i Luo usano l’oporo, il ndwero e il flute,
spesso suonati insieme sì da formare una piccola
banda.
L’oporo è un corno di bufalo ornato da perline
multicolori. Emette un suono particolarmente
forte ed era perciò utilizzato per comunicare a
lunghe distanze. È uno strumento piuttosto difficile da suonare: in passato l’insegnamento veniva trasmesso di padre in figlio, oggi questa tradizione si sta spegnendo a poco a poco.
Il ndwero è un corno di cervo molto sottile che
dà un suono più delicato rispetto a quello
dell’oporo.
Il flute invece è un piccolo flauto a sei fori.
Tra gli strumenti a corda sono particolarmente
interessanti il niatiti e l’orutu.
Il primo è costituito da un bacino di legno vuoto
ricoperto di pelle, tiene strette tra loro otto corde, suonate a due a due. In passato, come corde
venivano impiegati i tendini degli animali, oggi
si usa plastica o filo di sisal.
È uno strumento molto difficile sia da costruire
che da suonare e tradizionalmente i suonatori di
niatiti venivano richiesti solo in occasioni molto
speciali.
L’orutu invece è una specie di violino molto
semplice: in un tubo di legno viene inserito da
un lato un legnetto più piccolo. L’unica corda è
fissata a una estremità e all’altra è fatta passare
sopra un ponticello. Questo strumento suona
percuotendo la corda contro quella del piccolo
archetto; affinché le corde strofinate producano
un suono, è necessario che la corda dell’archetto
venga prima strofinata su una speciale gomma di
resina.
La kayamba, la gara e l’ajano appartengono
invece alla categoria degli strumenti Idiofoni,
cioè strumenti che producono il suono per mezzo della materia con cui sono costruiti.
La kayamba è uno strumento costituito da due
strati di gomma tenuti insieme con fili d’erba o
fili di sisal. Tra i due strati si trovano fagioli e
semi vari che “rumoreggiano” quando la kayamba viene scossa dal suonatore. Viene spesso utilizzato per accompagnare canti e danze.
Gara: sono piccoli campanelli formati da coperchietti di latta piegati in due, dentro ai quali vengono messi dei sassolini. In genere la gara si
porta alle caviglie, ultimamente si è adottato
l’uso di legarla a un bastone.
L’ajano è costituito da una zucca svuotata e
riempita di sassolini; è uno degli strumenti utilizzati dagli stregoni per i loro riti.
Infine la rimba, una specie di xilofono; è una
piccola cassa di risonanza sulla quale vengono
applicate per metà piccole strisce di metallo che,
sollevate, vibrano e, ricadendo sulla cassa, emettono suoni.
Harambee notizie
4
Aprile 1987
SPEDIZIONI ‘87 : che cosa si chiede ai partecipanti
1. In Italia
partecipazione agli incontri di formazione (il prossimo il 9 maggio alle 15 in via Burigozzo 11);
collaborazione alle attività di progettazione e organizzazione del
lavoro da fare in Kenya, nonché di reperimento di fondi;
acquisto, lettura e diffusione del libro “Harambee”.
2. In Kenya
spirito di adattamento alla vita di gruppo e alla mancanza delle
comodità cui siamo abituati in Italia;
spirito di avventura e di adattamento alle situazioni impreviste;
accettazione di quel minimo di disciplina e delle corvées che la
vita comunitaria impone (cucina, pulizie…)
MOSTRE MISSIONARIE
Cercasi collaboratori!
Nel mese di maggio sono state organizzate le seguenti mostre missionarie per la vendita dei prodotti dell’artigianato Luo / raccolta
fondi:
domenica 17 maggio ad Azzate (VA);
sabato 30 e domenica 31 maggio a Biassono (vicino a Monza).
Per il successo delle iniziative abbiamo bisogno di persone disposte
a collaborare, anche solo a una delle due mostre. Allo scopo mettetevi in contato con Ausilia (tel. 02-303689) o con Antonio (tel. 025397913).
A cura del Gruppo Pubbliche Relazioni,
via Burigozzo 11, Milano
Scarica

N° 03 - aprile (bollettino)