UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO - BICOCCA Facoltà di Sociologia Corso di laurea specialistica in Turismo, Territorio e Sviluppo Locale Progetto per la creazione di un modello di comunicazione turistica per l’Area del Lago di Como Relatore: Prof. Cesare MASSARENTI Correlatore: Dott. Daniele COMBONI Tesi di Laurea di: Aurelio SCHIAVONE Matr. 049343 Anno Accademico 2007 - 2008 Progetto per la creazione di un modello di comunicazione turistica per l’Area del Lago di Como a cura di Aurelio Schiavone Indice Introduzione 9 Cap.1 Il Sistema Turistico del Lago di Como - destinazione possibile per il turista norvegese? 11 1.1 STLC: finalità ed organi costituenti 11 1.2 STLC: obiettivi strategici 15 1.3 Le cinque Aree di Intervento 25 1.4 Programma di Sviluppo Turistico 2008-2010 37 Cap.2 - L'offerta turistica italiana ed il mercato norvegese 41 2.1 La gestione del fenomeno turistico in incoming 41 2.2 Analisi dei flussi turistici norvegesi e delle principali destinazioni 45 2.3 Regolamentazione turistica in Spagna, Grecia, Italia e posizionamento sul mercato 47 2.4 Il movimento turistico norvegese in Italia e le principali destinazioni 56 2.5 Prospettive di breve e medio periodo - andamento generale dell'offerta italiana 69 Cap.3 Analisi della domanda - profilo del turista norvegese 75 3.1 Segmenti socio-economici e culturali di appartenenza 75 3.2 Principali motivazioni e fattori determinanti per la scelta della destinazione estera 80 3.3 Tipo di alloggio e periodi preferiti 87 3.4 Analisi SWOT (Strenghts, Weaknesses, Opportunities, Threats) della destinazione Italia per il turista norvegese 91 3.5 Obiettivi promozionali 98 Cap.4 Elementi di gestione dei Sistemi Territoriali 103 4.1 Il territorio come destinazione turistica - applicazione del marketing ai Sistemi Territoriali 103 4.2 Fattori "push" e "pull" nella fruizione turistica del territorio 109 4.3 Corporate e Community - due tipologie di destinazione 118 4.4 Destinazioni community - i Sistemi Turistici Locali 120 4.5 Il concetto di marca nel turismo 126 Cap.5 La comunicazione turistica in internet del Lago di Como 133 5.1 La presenza del Lago di Como nei principali motori di ricerca norvegesi 133 5.2 I risultati della ricerca nel web 135 5.3 Analisi dell'attuale promozione turistica presente nei siti internet istituzionali 149 Considerazioni finali 157 Allegati 171 Bibliografia 183 Sitografia 185 Ringraziamenti Il lavoro di questa Tesi è frutto di una idea, nata qualche anno fa, relativa alla volontà di godere di un'esperienza di vita nei Paesi Scandinavi e di concretizzarla successivamente in un progetto che potesse essere quanto mai reale ed applicabile in ambito turistico. Per lo sviluppo di questa idea, come per molto altro, devo ringraziare Maria Laura Calabrò, la cui presenza nella mia quotidianità costituisce per me un supporto importantissimo ed insostituibile. Un ringraziamento va anche alla mia Famiglia che mi ha sostenuto durante questi anni di studio, con particolare riferimento a mio Padre; a tutti i miei amici che mi hanno appoggiato e consigliato ed a tutte le persone che, a vario titolo, mi hanno aiutato in questo progetto. Un ringraziamento quindi per i preziosi aiuti e suggerimenti a Fabio e Greta, Michele, Fabio ed Elena, prof. Cesare Massarenti, dott. Daniele Comboni, dott. Giorgio Casati. Introduzione Questo lavoro di Tesi è stato per me l'occasione di coniugare, a finalità accademiche, realtà a me vicine ed esperienze dirette, vissute durante il periodo di studi che si avvia a conclusione. All'inizio di quest'anno, e per sei bellissimi mesi, ho avuto infatti la grande opportunità di recarmi in Norvegia per trascorrere un periodo di studi presso l'Università di Oslo1 grazie al progetto Erasmus, ed ho così avuto modo di interagire con una realtà socialmente, culturalmente ed anche climaticamente differente dalla nostra. Un'esperienza di vita, prima ancora che meramente accademica, che penso abbia arricchito il mio bagaglio personale: per citare una frase a me cara, "dinanzi al diverso, all'ignoto, si è sempre soli, costretti a prendere le misure di sé stessi per rapportarle alle misure del mondo. Il prodigio del viaggio consiste tutto nel suo circuito paradossale: portando lontano, conduce il viaggiatore dentro di sé 2". Volendo quindi coniugare la mia personale quanto diretta esperienza scandinava con il percorso accademico in ambito turistico intrapreso ormai da cinque anni, ho deciso di definire alcune linee guida che un territorio come quello dell'Area del Lago di Como, luogo in cui sono nato e dove tuttora vivo, dovrebbe seguire per attrarre una domanda turistica così variegata e particolareggiata come quella norvegese. 1 Universitetet I Oslo 2 Tratto da: Dell’Agnese E., Ruspini E. (2005) (a cura di), Turismo al maschile, turismo al femminile. L’esperienza del viaggio, il mercato del lavoro, il turismo sessuale, Cedam, Padova 9 Facendo così riferimento, tra gli altri, ai numerosi studi specificatamente orientati al target norvegese3, ad analisi di settore, ai rapporti del Sistema Turistico Lago di Como ed alla teoria sulla comunicazione in ambito turistico, ho definito in chiave critica e propositiva alcuni concetti strategici che le evidenze teoriche ed i riscontri concreti evidenziano come cruciali nel tentativo di intercettare i flussi turistici norvegesi nel territorio lariano. Dapprima, procedendo ad analizzare le peculiarità del Sistema Turistico Lago di Como, ho definito le specificità dell'offerta comasca in relazione alla realtà scandinava in oggetto, per poi successivamente analizzare le caratteristiche della domanda definendo un profilo quanto più veritiero del turista norvegese. Successivamente, in un'ottica sempre più legata al concetto di organizzazione turistica locale, ho definito i caratteri principali della gestione dei Sistemi Territoriali, per poi analizzare la comunicazione turistica attualmente presente per la realtà comasca, con particolare riferimento al fondamentale strumento di internet, e sulla sua tracciabilità web, in considerazione dei numerosi studi che indicano nella rete il canale privilegiato del target norvegese. Nella sezione conclusiva, traendo spunto da tutto il percorso di stesura di questo lavoro, vengono quindi definite le linee di azione principali per un'efficace strategia comunicativa. Si tratta perciò di indicazioni operative mirate, esattamente adattate alle specificità della domanda norvegese in un ideale compromesso con le peculiarità dell'offerta turistica dell'Area del Lago di Como. 3 Piano Esecutivo 2009: rapporto congiunto Ambasciata – Consolati – ENIT 10 Cap.1 Il Sistema Turistico del Lago di Como - destinazione possibile per il turista norvegese? 1.1 STLC: finalità ed organi costituenti Il Sistema Turistico Lago di Como (STLC) nasce sul piano formale con il riconoscimento da parte della Regione Lombardia avvenuto con la Delibera di Giunta n. 1159 del 23 novembre 2005, in forza della Legge Regionale n. 8/2004 che per l'appunto invitava, recependo la già citata Legge Quadro sul turismo, gli enti Locali e gli imprenditori alla costituzione dei Sistemi Turistici4. Già prima di tale istituzione, le Province di Como e Lecco, le due interessate dal Sistema Turistico, cominciarono a considerare la possibilità di creare una forma di coordinamento delle iniziative pubbliche in campo turistico, partendo dal presupposto che il "Lago di Como" poteva godere già di una forte presenza nell'immaginario turistico italiano ed internazionale, essendo una "marca" già riconosciuta ed affermata. I processi avviati ancor prima della costituzione del STLC hanno seguito differenti percorsi per le due Province, le quali hanno proceduto a siglare, nel caso di Como nel 2003, un Protocollo d'Intesa programmatico tra Provincia e Camera di Commercio, dal quale è poi stato instituito un "Tavolo Provinciale di Confronto sul Turismo" (TPCT), prima forma embrionale di collaborazione tra realtà pubbliche e private in campo turistico. Parallela4 Osservatorio del Sistema Turistico Lago di Como, 1° rapporto di analisi 11 mente la Provincia di Lecco ha istituito un proprio Piano del Turismo Provinciale che, in una sua evoluzione, ha portato nel 2004 alla firma di un Protocollo di Intesa che instituiva contestualmente il "Tavolo di Coordinamento del Turismo" (TdC): come per la realtà comasca, esso costituiva un momento di incontro tra le realtà locali allo scopo di impostare e condividere le scelte programmatiche turistiche a livello provinciale. La sempre più stretta collaborazione, successivamente, tra le due Province in occasione della partecipazione congiunta alla BIT 2005 (Borsa Internazionale del Turismo) e della realizzazione congiunta dell'annuario degli alberghi, ha permesso di raggiungere un livello di integrazione tra tutti gli attori coinvolti tale da predisporre il primo Programma di Sviluppo Turistico congiunto (2005-2007), poi formalizzato con la nascita del Sistema Turistico Lago di Como (STLC). La Regione Lombardia ha voluto prendere atto di una realtà già esistente ed operante che trova come elemento catalizzatore il Lago di Como e che ha visto, come analizzato nella parte riguardante la teoria dei Sistemi Turistici, un impulso dal basso nella costituzione di realtà collaborative tra le due Province: la forma organizzativa che si è venuta a costituire, inoltre, fa riferimento a quanto precedentemente citato a proposito della governance. Lo strumento principale del STLC attuale fa diretto riferimento alla predisposizione e realizzazione del Programma di Sviluppo Turistico, ovvero di quell'insieme di progetti integrati che si sviluppano nell'arco di un triennio ed hanno come finalità quella di creare sinergie collaborative tra tutti gli attori del Sistema: il Sistema Turistico non ha inoltre personalità giuridica e la rappresentanza esterna è assicurata dalle Province di Como e Lecco. Qui di seguito si elencano gli organi del Sistema Turistico Lago di Como5 . • I "Tavoli di Coordinamento", retaggio dell'organizzazione turistica precedenti al STL, sono gli organi principali del Sistema Turistico Lago di Como, avendo loro la funzione di elaborare i progetti che saranno poi inseriti all'interno del Programma di Sviluppo Locale. I membri costituenti i tavoli di 5 http://www.sistematuristico.it/stlc/index.php?option=com_content&task=view&id=9&Itemid=11 12 Coordinamento, inoltre, hanno il compito si stimolare la predisposizione di idee progettuali all'interno dell'ambito in cui operano. La loro composizione, pressoché identica per le due Province, è qui di seguito indicata (tabella 1)6. Tavolo di Coordinamento interprovinciale Tavolo di Coordinamento di Como Tavolo di Coordinamento di Lecco Provincia di Como Provincia di Lecco Città di Como Città di Lecco Camera di Commercio di Como Camera di Commercio di Lecco Comunità Montana Triangolo Lariano Comunità Montana Valsassina Comunità Montana Lario Intelvese Comunità Montana Lario Orientale Comunità Montana Alpi Lepontine Comunità Montana VSM Comunità Montana Alto Lario Occid. Unione Commercianti UPCTS Confesercenti Confesercenti Club di Prodotto Montagna Club di Prodotto Montagna Club di Prodotto Lago Club di Prodotto Lago Club di Prodotto Affari Club di Prodotto Affari Navigazione laghi Navigazione laghi Ente di formazione Centro Formazione Professionale CONI CONI Ente parco Ente parco Tab. 1 • Il Coordinatore ha il compito di convocare e presiedere i Tavoli di Coordinamento e la Cabina di Regia sulla base di uno o più temi attorno ai quali si sviluppa la discussione e si propongono soluzioni. Egli garantisce inoltre la segreteria per tutte le attività inerenti la vita del Sistema Turistico e, soprattutto, lo rappresenta all'esterno in particolare nei rapporti con la Regione Lombardia. Il ruolo di Coordinatore viene ricoperto alternativamente dalle due Province: relativamente all'anno 2008 questa funzione è svolta dalla Provincia di Como. • La Cabina di Regia costituisce invece il cuore strategico del Sistema, ed i suoi compiti sono quelli di: definire gli obiettivi e la strategia di sviluppo turistico; stimolare la predisposizione di idee progettuali, anche convocando riunioni allargate per affrontare specifici temi; provvedere alla omogeneizzazione del 6 Elaborazione propria – fonte: Sistema Turistico Lago di Como 13 Programma di Sviluppo Turistico ed alla individuazione degli interventi prioritari; approvare il Programma; verificare l'attuazione del Programma ed eventualmente intervenire per rimuovere le cause di ritardi o rallentamenti. La Cabina di Regia è composta dalla Province di Como e Lecco, dalle Città di Como e Lecco e dalle Camere di Commercio di Como e Lecco. • L'Osservatorio del STLC rappresenta un'iniziativa al servizio di tutti gli operatori del turismo pubblici e privati, realizzato dalle due Camere di Commercio con il supporto tecnico di Isnart e Ideas. Nella predisposizione delle informazioni necessarie a favorire la crescita del Sistema, l'Osservatorio elabora un patrimonio di conoscenze al fine di operare un'azione di progettazione e realizzazione delle azioni di sviluppo locale, che siano supportate da dati appositamente elaborati. 14 1.2 STLC: obiettivi strategici Gli obiettivi che il STLC deve raggiungere sono chiaramente espressi dalla Cabina di Regia che li rende pubblici a tutti i soggetti: attualmente l'obiettivo da perseguire, relativamente al nuovo periodo di programmazione, è quello di rafforzare la capacità competitiva del Sistema Turistico Lago di Como. Questo concetto bene si adatta a quei principi enunciati in sede di analisi teorica dei territori a vocazione turistica, anche in un ottica di marchio che poi svilupperemo per il caso concreto. Nel contesto generale della pianificazione 20082010, quindi, l'Osservatorio e gli enti provinciali hanno identificato, nell'ottica di raggiungimento di questo macro obiettivo, cinque strategie mirate che costituiscono la risposta a precise esigenze emerse dall'analisi dell'offerta e delle dinamiche del mercato turistico. 1. DIVERSIFICARE I PRODOTTI TURISTICI per attrarre segmenti di domanda differenti in funzione delle risorse disponibili; 2. DIVERSIFICARE I MERCATI IN SENSO GEOGRAFICO, al fine di ridurre la dipendenza dal mercato tedesco e americano all’estero e lombardo in Italia; 3. COORDINARE LE ATTIVITÀ DI PREDISPOSIZIONE DEI DIVERSI PRODOTTI TURISTICI, DELLA LORO PROMOZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE 4. ATTRARRE UNA DOMANDA CHE SIA CARATTERIZZATA DA: a. una RELATIVAMENTE ELEVATA CAPACITÀ DI SPESA in base alle specifiche di ciascun prodotto, onde evitare la necessità del turismo di massa come compensazione al basso reddito generato dal singolo turista; b. UNA PERMANENZA MEDIA PIÙ ELEVATA al fine di migliorare il rapporto fra i costi di gestione e singolo turista, in particolare nelle strutture ricettive, e per favorire una fruizione delle diverse opportunità offerte dal Sistema Turistico Lago di Como; c. UNO STILE DI FRUIZIONE DEL TERRITORIO CHE NON CREI CONTRASTI FRA LE ESIGENZE DEI DIVERSI TURISMI PRESENTI NEL SISTEMA; d. UNA TENDENZA A RIPETERE L’ESPERIENZA DI VACANZA non solo perché prova della soddisfazione del turista, ma perché è una ottima base per attivare le moderne tecniche di marketing one to one. Tab. 2 15 La tabella 2, tratta dal sito ufficiale del STLC, offre importanti spunti di considerazione riguardo quanto fin qui analizzato, in una ideale applicazione concreta degli studi affrontati ed anche in relazione al target norvegese cui si farà spesso riferimento. Vediamo ad esempio al punto 1 come la diversificazione dei prodotti apra un varco nei confronti delle cosiddette "nicchie" di mercato che, come avremo modo di osservare con il Piano Esecutivo dell'Ambasciata Italiana, costituisce una peculiarità del mercato norvegese. Lo stesso punto 2 fa esplicito riferimento, in un'ideale continuazione con quanto affermato per il punto 1, alla necessità di diversificare l'offerta turistica anche in relazione alla geografia dei mercati di riferimento, e quello norvegese sembrerebbe, almeno a livello teorico, adatto a questo scopo a patto che si operino le dovute azioni di marketing e di gestione. Il terzo punto pone ulteriormente l'accento sulla necessità di coordinamento nella promozione e commercializzazione dei prodotti turistici, scopo che potremmo definire "istituzionale" di ogni Sistema Turistico. Il punto successivo fa riferimento all'esigenza di attrarre domanda turistica che presenti specifiche caratteristiche di alta propensione alla spesa, una permanenza media elevata, uno stile di fruizione poco "invasivo" rispetto agli altri turismi presenti sul territorio ed una tendenza a ripetere l'esperienze di vacanza. Gli studi sul mercato turistico outgoing norvegese evidenziano proprio questi caratteri quali specificamente riferibili ai turisti norvegesi: considerando ad esempio la capacità di spesa, vediamo come questo specifico target sia caratterizzato da un'altissima propensione al consumo turistico, essendo la società norvegese, nella sua organizzazione socio-economica, particolarmente florida, essendo la Norvegia è uno dei paesi più ricchi al mondo. La particolare richiesta di qualità nella fruizione dell'esperienza turistica che il turista norvegese richiede, evidenzia la notevole capacità di spesa affiancata alla conseguente presenza di turismi di nicchia (per fare ad esempio riferimento al punto "c") specificatamente assegnati ad una particolare risorsa (sia essa l'enogastronomia o l'ambiente naturale). Per riferirci invece alla lettera "b" (permanenza media) vedremo come, secondo gli studi proposti in questa Tesi, la permanenza media dei turisti norvegesi nella ricettività complementare sia piuttosto alta (5,87 giorni) se comparata con quella della ricettività classica, in special modo nel mese di febbraio in occasione delle va- 16 canze-neve coincidenti con la pausa scolastica, con una permanenza media nella ricettività complementare di 10,24 giorni. Questa è la situazione dettagliata del comparto alberghiero all'interno del STLC al 2006 7: • cinque stelle e cinque stelle lusso: 3 strutture a Cernobbio, Bellagio e Tremezzo per un totale di 292 camere quattro stelle: 51 strutture e 2.763 camere, concentrate per il 63% in Brianza e nei capoluoghi e per il 34% nel Basso e nel Centro Lago; • tre stelle: 136 strutture e 2.730 camere, di cui il 30% nell'area Centro Lago ed il 37% in Brianza e nei capoluoghi; • due stelle: 70 strutture e 950 camere, distribuite sul territorio in modo più omogeneo rispetto alle categorie alberghiere precedenti (picchi in Centro Lago, Brianza, Alto Lago e Valle Intelvi); • una stella: 76 strutture e 847 camere, con una distribuzione territoriale che rispecchia quanto appena detto sulle strutture a due stelle; • residenze turistico - alberghiere: 8 strutture e 223 camere con presenze significative in Alto Lago, Brianza, Ceresio e Capoluoghi. Affari Lago Montagna Capoluogo Alpi Leopontine Alto Lago di Como Basso lago di Como Brianza Capoluogo Centro Lago di Como Ceresio Triangolo Lariano Valle Intelvi Valle San Martino Valassina Fig. 1 - Capacità ALBERGHIERA per macroarea e microarea (camere 2006) 7 http://www.sistematuristico.it/stlc/index.php?option=com_content&task=view&id=2&Itemid=3 17 Analizzando invece il comparto extralberghiero, sempre relativamente all'anno 2006, possiamo individuare: • campeggi e villaggi turistici: 67 strutture per 7.388 piazzole, concentrati in prevalenza nell'Alto Lago e nell'area del Ceresio; • affittacamere: 42 strutture per 402 posti letto, distribuiti soprattutto nei capoluoghi, nell'Alto Lago, nel Basso lago e in Brianza; • agriturismo e "country house" (ovvero case di campagna che offrono ospitalità in camere o appartamenti in antichi casolari, case coloniche, ville d'epoca e castelli): 48 strutture per 614 posti letto, concentrati in Alto Lago ed in Brianza; • ostelli della gioventù e case per ferie: 4 strutture per 193 posti letto; • case ed appartamenti per vacanza: 270 strutture per 520 posti letto, concentrati in Alto Lago, Brianza e Capoluoghi; • rifugi alpini: 64 strutture per 1.484 posti letto; • bed and breakfast: 100 strutture per 509 posti letto, concentrati nelle tre aree del Lago, in Brianza e nei capoluoghi. Affari Lago Montagna Capoluogo Alpi Leopontine Alto Lago di Como Basso lago di Como Brianza Capoluogo Centro Lago di Como Ceresio Triangolo Lariano Valle Intelvi Valle San Martino Valassina Fig. 2 - Capacità EXTRALBERGHIERA per macroarea e microarea (postiletto 2006) 18 Vediamo quindi come la presenza di nicchie (ad esempio segmenti FIT, free and independent travelling), accompagnate dalla notevole capacità di spesa della domanda norvegese, possa rispondere in tutto o in parte alle esigenze manifestate dall'Osservatorio ed alle carenze manifestate (si faccia riferimento ad esempio alla scarsità di esercizi extralberghieri nel Centro Lago) nella capacità ricettiva. Proseguendo nell'analisi dei dati che l'organizzazione del STLC mette a disposizione attraverso i vari canali comunicativi8, vediamo cosa si prevede per il raggiungimento degli obiettivi: Questi obiettivi dovranno essere raggiunti nelle diverse microaree in cui attualmente è frammentato il STLC in maniera coordinata e facendo convergere le capacità progettuali e organizzative. L’organizzazione territoriale del Sistema dovrà garantire le sinergie sia fra gli attori pubblici che fra le organizzazioni dei privati, i quali saranno invitati a convergere in differenti Club di Prodotto, coordinati fra loro, al fine di garantire una presenza coordinata dei prodotti turistici nei diversi mercati. La politica di marca del Sistema Turistico potrà ammettere la compresenza di diversi marchi di prodotto, come segni grafici particolari derivanti dal logo di sistema, ma essi dovranno agire nel mercato in maniera sinergica gli uni con gli altri. Il processo di coordinamento dei Club di Prodotto potrà avvenire per gradi, prevedendo una fase iniziale in cui si ammette l’aggregazione di Club Monoprodotto (anche a livello di microarea). In questa fase sarà ammissibile una presenza dei prodotti nei diversi mercati non coordinata. Si tratterà tuttavia di una fase intermedia tesa a creare una omogeneizzazione dell’offerta per prodotto ed il relativo coordinamento delle attività promozionali. Questa iniziale frammentazione dovrà essere superata grazie alla collaborazione di tutti gli attori del Sistema. Il prodotto lusso, date le particolari esigenze della clientela a cui si rivolge e tenuto conto della notorietà internazionale delle tre marche turistiche ad esso connesse (Villa d’Este, Bellagio e Lago di Como – Lusso), agiranno autonomamente dal resto dei prodotti turistici nella promozione e commercializzazione, senza tuttavia escludere progetti sperimentali di integrazione con le altre tipologie di offerta del STLC. Tab. 3 8 Sito internet ufficiale - Camere di Commercio ed Osservatorio STLC 19 L'analisi di questa seconda tabella presuppone la presentazione dell'offerta turistica del STLC in base ai diversi fattori di attrattività o "pull" in base ai quali è stato suddiviso il territorio. Al suo interno il STLC si differenzia infatti notevolmente per la tipologia di domanda e offerta e la cartina di seguito riportata 9 (figura 3) mostra le aree in cui prevalgono i tre macro-prodotti che interessano il Sistema: Area Lago Area Montagna Area Affari Fig. 3 - AREE-PRODOTTO DEL STLC 9 Cartina tratta dal “1° rapporto di analisi” dell’Osservatorio del Sistema Turistico Lago di Como 20 Naturalmente, ognuno di essi può a sua volta essere scomposto in diversi sottoprodotti ed è a questo per l'appunto che si fa riferimento nella definizione di Club di Prodotto nella sua accezione di macro-area o di micro-area. Discorso a parte viene quindi fatto per il settore "Lusso" che opererà in un certo qual modo "slegato" dalle altre offerte turistiche presenti sul territorio, considerata la notorietà che alcune realtà presenti all'interno del STLC (l'esempio fa riferimento a Villa d'Este e Bellagio ma possono anche essere aggiunti il Centro Congressi Spazio Villa Erba, sempre nel comune di Cernobbio come anche tutte le grandi ville affacciate e gli alberghi sul lago sparsi in tutto il territorio). È quindi possibile individuare, nella figura seguente10, le 11 differenti aree all'interno del STLC, che rispettano le distinzioni di aree di prodotto proposte. Basso Lago Centro Lago Alto lago Ceresio Capoluoghi Brianza Triangolo Lariano Valassina Alpi Lepontine Valle San Martino Valle Intelvi Fig. 4 - AREE-PRODOTTO DEL STLC 10 http://www.sistematuristico.it/stlc/images/immagini/comuni%20stlc%20sub%20aree2.jpg 21 Prendendo spunto da quanto descritto sul sito del Sistema Turistico11 , è possibile delineare i tratti specifici di ognuna di queste aree: • La Valle Intelvi, ove è in atto una prima riqualificazione turistica; • Le Alpi Lepontine, turisticamente molto poco sviluppate e deboli, che sembrano però godere del prodotto turistico dell'Alto Lago; • La Valsassina, che pur vantando un passato turisticamente rilevante non sembra avere attualmente grande capacità attrattiva; • La Valle San Martino, sempre meno meta di villeggiatura e sempre più interessata dal turismo d'affari; • Il Triangolo Lariano che, ancora poco sviluppato, è frequentato quasi esclusivamente da turisti Italiani; • Il Basso Lago, che ospita strutture di eccellenza come Villa D'Este di Cernobbio; • Il Centro lago, apparentemente inesauribile miniera e locomotiva del STLC; • L'Alto Lago, sostanzialmente differente dal resto del bacino, che offre un prodotto più vicino allo sport; • I Capoluoghi, da considerare a sé perché interessati da una commistione di turismi e turisti; • La Brianza, caratterizzata senza ombra di dubbio da una vocazione turistica sempre più business, tanto da farle meritare il nominativo di Area Affari; • Il Ceresio, ovvero il tratto del Lago di Lugano nella Provincia di Como. 11 http://www.sistematuristico.it/stlc/index.php?option=com_content&task=view&id=2&Itemid=3 22 I due grafici qui proposti (Fig. 5 e Fig. 6) evidenziano una differenza negli incrementi dei diversi prodotti. Ceresio Basso Lago Alto Lago Brianza Capoluoghi Centro Lago 600.000 500.000 400.000 300.000 200.000 100.000 0 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Fig. 5 - STLC: andamento aree turistiche con presenze media superiori alle 150.000 unità. Anni 1998/2006 Valsassina Intelvi Alpi Lepontine Triangolo San Martino 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 0 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Fig. 6 - STLC: andamento aree turistiche con presenze media inferiori alle 150.000 unità. Anni 1998/2006 23 Allo scopo di rendere operativi gli interventi, che prendono il nome di Progetti Integrati, sono state costituite cinque distinte aree di intervento all'interno delle quali dovranno inserirsi le proposte formulate da tutti gli operatori: queste cinque aree, delle quali analizzeremo gli aspetti più importanti al fine di identificare l'attinenza che essi possono avere con le strategie relative al target norvegese, fanno riferimento all'Innovazione di Prodotto e di Processo, alla Mobilità sostenibile, al Patrimonio di comunità, all'Organizzazione del Sistema Turistico Lago di Como ed al Marketing innovativo. E' quindi interessante vedere come, sempre grazie ai dati presenti sui canali comunicazionali del STLC, queste aree di intervento si sviluppino12 . Per ogni area è prevista la formulazione di obiettivi-azioni riferibili alle Reti (intese come formule organizzative o "Network"), alla Formazione (riferibile alla necessità di specifiche figure orientate a specifici obiettivi), all'Informazione e Promozione, ai canali di Commercializzazione, agli Eventi, alle Strutture ed Infrastrutture, la cui presenza costituisce un elemento importante per il raggiungimento degli obiettivi. Fatta questa premessa, verranno qui elencate le diverse aree. 12 http://www.sistematuristico.it/stlc/index.php?option=com_content&task=view&id=21&Itemid=25 24 1.3 Le cinque Aree di Intervento AREA I INNOVAZIONE DI PRODOTTO E DI PROCESSO I progetti di questa area devono tendere a ridurre la distanza fra il posizionamento della domanda e quello dell’offerta favorendo, per ogni tipologia di servizio: ristrutturazioni orientate all’elevamento della qualità; gestione maggiormente imprenditoriale delle aziende turistiche a conduzione familiare, utilizzo delle nuove tecnologie sia nella definizione del prodotto, sia nella gestione dell’impresa. OBIETTIVI SPECIFICI PER OGNI TIPOLOGIA DI INTERVENTO: A.Reti 1.Incentivare l’adozione dei marchi di qualità gestionale e ambientale da parte delle imprese turistiche, anche in forma collettiva; 2.Incentivare l’adozione di marchi territoriali di qualità ambientale. B.Formazione: 1.Attivare momenti formativi a favore dei titolari e dei dipendenti delle imprese turistiche e culturali sul management aziendale, la soddisfazione del cliente, la definizione di offerte turistiche, la struttura della filiera verticale, l’utilizzo di nuove tecnologie; 2.Attivare momenti formativi a favore dei disoccupati orientati alla creazione di nuove imprese turistiche. C.Informazione e Promozione (non sono previsti interventi per questa tipologia) D.Commercializzazione (non sono previsti interventi per questa tipologia) E.Eventi 1.Favorire l’organizzazione di eventi, sia da parte degli enti pubblici sia da parte dei privati, che costituiscano per la loro rilevanza, originalità e qualità un elemento di attrazione autonomo del Sistema Turistico; 2.Favorire l’utilizzo di strumenti di valutazione ex ante, in itinere ed ex post degli eventi sia per verificare la coerenza della singola iniziativa con il proprio prodotto, sia per misurare le ricadute in termini di impatto economico e di immagine complessiva della marca Lago di Como. F.Strutture e infrastrutture 1.Incentivare l’utilizzo della finanza agevolata a favore delle strutture ricettive al fine di realizzare ristrutturazioni che vadano verso l’elevamento della categoria di appartenenza e la caratterizzazione della struttura in funzione del prodotto a cui appartiene; 2.Realizzare infrastrutture volte a favorire nuove forme di fruizione del territorio. Tab. 4 25 La prima area concerne un elemento fondamentale della fruizione turistica che costituisce un elemento fondamentale per il target norvegese, ovvero la qualità dell'offerta turistica. Non a caso è prevista l'adozione di specifici marchi di qualità gestionale, oltre che quelli territoriali di qualità ambientale. È stato studiato, sempre per portare un esempio concreto, come i turisti norvegesi siano particolarmente attenti alle tematiche ambientali, ed una misura che incentivi tale aspetto (marchi territoriali) sicuramente opera in questa direzione. La stessa formazione mira ad elevare il livello qualitativo dell'offerta, a cominciare dagli operatori del settore che spesso costituiscono il primo elemento umano di contatto nella fruizione turistica. Il problema della mancanza di informazioni in lingua, soprattutto nella fase di reperimento delle informazioni ma anche nella possibilità di rapportarsi fluentemente con gli operatori turistici, costituisce spesso un problema; una campagna di formazione specificatamente indirizzata potrebbe risolvere in parte questa criticità dell'offerta turistica. Quest'area (I) non prevede interventi per quanto riguarda la Commercializzazione ma soprattutto per l'Informazione e Promozione anche se, alla luce di quanto analizzato in questo studio, quest' ultimo aspetto non andrebbe assolutamente trascurato. Se, come avremo modo di elaborare più dettagliatamente in seguito, la mancanza di comunicazione risulta spesso essere una delle maggiori problematiche della nostra offerta turistica, è intuibile che la proposizione di informazioni e promozioni al turista relativamente al livello qualitativo raggiunto (o che si intende raggiungere nel breve periodo) dal sistema dell'offerta turistica, potrebbe elevare l'attrattività in quelle fasce di mercato che considerano la qualità uno degli elementi fondamentali nella scelta di una destinazione. Lo scopo infatti, si legge nell'obiettivo principale dell'Area I, è quello di ridurre la distanza fra il posizionamento della domanda e quello dell'offerta: l'esaltazione della qualità (o quantomeno il fatto che si tenda ad essa) dell'esperienza turistica tramite l'informazione e la promozione non può che andare in questo senso. Probabilmente una parte di questo messaggio "qualitativo" viene delegato all'organizzazione degli eventi (ad es. vedi "c1") anche se per forza di cose essi non possono, salvo rari casi, avere una risonanza internazionale. Per le strutture e le infrastrutture vediamo come il raggiungimento di standard qualitativi superiori si traduca nel- 26 l'incentivazione di opere di ristrutturazione, che accrescano la categoria di appartenenza: oltre a ciò, riferendosi nello specifico al target norvegese, vediamo come risulti fondamentale anche il punto successivo (d2) che prevede la realizzazione di infrastrutture volte a favorire nuove forme di fruizione del territorio. Gli studi confermano come varie nicchie di mercato, come il segmento FIT (free and independent travelling), prediligano sistemazioni alternative alla classica ricezione alberghiera, quindi questo obiettivo può apportare benefici anche in questo senso. AREA II MOBILITÀ SOSTENIBILE I progetti di questa area devono tendere a favorire lo spostamento dei turisti riducendo la necessità d’uso di mezzi privati grazie all’intermodalità dei trasporti e agli spostamenti via acqua. Si intendono favorire in generale gli spostamenti via acqua fra le diverse aree del Sistema Turistico, ed in particolare i collegamenti fra aree prodotto analoghe, al fine di agevolare una integrazione e arricchimento dell’offerta dei singoli prodotti turistici. OBIETTIVI SPECIFICI PER OGNI TIPOLOGIA DI INTERVENTO: A.Reti 1.Creare reti pubblico-private di operatori del trasporto che favoriscano la predisposizione del trasporto multimodale attraverso il coordinamento degli orari, delle linee e con la creazione di biglietti integrati. B.Formazione (non sono previsti interventi per questa tipologia) C.Informazione e Promozione 1.Attivare progetti di informazione capillare rivolti ai residenti e ai turisti che illustrino le opportunità di spostamento multimodale all’interno del Sistema Turistico. D.Commercializzazione (non sono previsti interventi per questa tipologia) E.Eventi 1.Favorire l’organizzazione di un programma di eventi, sia da parte degli enti pubblici sia da parte dei privati, che costituiscono momenti di sperimentazione di mobilità intermodale e di fruizione innovativa delle risorse del territorio. F.Strutture e infrastrutture 1.Favorire la realizzazione di approdi nei comuni che si affacciano ai laghi del Sistema Turistico che consentano l’uso di mezzi collettivi e siano connessi con la rete delle piste ciclabili, dei sentieri attrezzati e del trasporto pubblico; 2.Favorire la realizzazione di piste ciclabili che siano connesse con la rete degli approdi, dei sentieri attrezzati e del trasporto pubblico; 3.Favorire la realizzazione di sentieri attrezzati che siano connessi con la rete degli approdi, delle piste ciclabili e del trasporto pubblico. Tab. 5 27 L'argomento della mobilità sostenibile è un aspetto che coinvolge non solo la pratica turistica ma anche, forse soprattutto, la fascia di utenza maggiore dei trasporti pubblici ovvero la popolazione residente. Prendendo spunto da un piccolo studio da me effettuato in ambito accademico dal titolo "Informazione ed esclusione sociale nel Trasporto Pubblico Locale13", nella quale sono stati raccolti dati istituzionali per analizzare la correlazione, anche in ambito turistico, tra carenza di informazioni ed esclusione sociale nel sistema dei trasporti pubblici nella città di Como, è possibile analizzare gli obiettivi qui proposti alla luce delle considerazioni che sono emerse da quell'analisi. Da quest'ultima risulta chiara la relazione esistente tra accessibilità alle informazioni ed esclusione sociale; questa intesa come incapacità delle fasce più deboli ad accedere alle informazioni presenti in internet, alle stesse informazioni carenti od insufficienti, alle difficoltà quotidiane relative ad aspetti di fruizione materiale (vedi le piccole dimensioni del carattere utilizzato nelle pensiline per gli orari dei bus, etc.). Questa criticità è emersa anche (l'anno di riferimento è il 2006) in relazione alla pratica turistica, dai dati analizzati da Assoutenti Lombardia per gli anni 2003 e 2005 riferiti alla promozione a livello cartaceo di alcune località turistiche lombarde, tra le quali figurava naturalmente anche il Lago di Como. Lo studio ha quindi analizzato 91 pubblicazioni, verificando per ognuna la presenza di informazioni sull'accesso alla località o all'evento con i mezzi pubblici, e la loro correttezza e completezza. Paradossalmente, entrambi gli opuscoli promozionali dedicati al territorio comasco (nello specifico il primo indirizzato al territorio del comune di Brunate ed il secondo alla navigazione lacustre) non indicavano i collegamenti per la città di Como. Della totalità dei casi studiati, solo il 10% forniva informazioni corrette e complete. Analizzando i canali comunicativi dall'ottica di questi city users (turisti) 14, risulta eloquente la frase riportata all'interno del sito internet del comune di Como, nella sezione "How to get around the area"15 dedicata ai turisti stranieri, tutt'ora presente on-line16: "The Como bus 13 Tesina finale del corso “Luoghi collettivi, spazi pubblici e mobilità” 14 Martinotti, 1993 15 http://www.comune.como.it/como/eng/tourism/tourism_02.html 16 Accesso effettuato il giorno 23 settembre 2008 28 company is called SPT. It does have a website (http://www.sptcomo.it/), but it does not contain very much information. It is probably better to find out the information you need once you have arrived in Como". Questa affermazione emblematica evidenzia ulteriormente la necessità di attuare gli obiettivi specifici che l'Area di intervento (II) propone. Attualmente, comunque, il livello di comunicatività turistica, intendendo per questa la presenza di informazioni in inglese, relativamente ad esempio alla possibilità di acquistare biglietti cumulativi del TPL, è decisamente migliorata: molti siti internet offrono infatti tali informazioni 17, molti altri ancora ne sono privi 18. Quello della realizzazione di piste ciclabili connesse ad altri mezzi di trasporto come la navigazione lacustre o il servizio locale di bus (d1, d2, d3), è un obiettivo molto importante dal punto turistico, specialmente se analizzato in relazione al target norvegese. Dagli studi presentati in questa Tesi, infatti, si delinea uno scenario turistico futuro nel quale la proposizione di vacanze "attive" e/o nel verde, connesse ad esempio alle pratiche sportive come il cicloturismo, costituirà un elemento importante per il mercato norvegese anche nell'ottica della creazione ed agevolazione di turismi di "nicchia": la realizzazione di tale obiettivo aumenterebbe quindi l'attrattività dell'offerta turistica per questo target. A riguardo la situazione attuale non è troppo positiva, per cui si evidenzia la necessità di correre ai ripari. In occasione della settimana europea della mobilità, infatti, è stato presentato dal polo comasco del politecnico di Milano uno studio dal titolo "Como città ciclabile" dal quale emergono dati tutt'altro che positivi: senza entrare nei dettagli, vediamo come tre le strade più pericolose da percorrere in bicicletta (intrecciando dati statistici, interviste e prove sul campo) figurino proprio quelle che conducono alle stazioni ferroviarie di Como, per le quali al contrario si dovrebbe auspicare una logica di intermodalità (non solo quindi turistica) con la bicicletta. Il risultato mediatico di tutto questo è stata la pubblicazione poco edificante sul quotidiano cittadino comasco dell'articolo intitolato: "Da via Grossi a San Giovanni (la stazione centrale F.S., n.d.r.) Rischiare la pelle sui pedali - Il politecnico: ecco per- 17 http://www.navigazionelaghi.it/home_e.html ; http://www.funicolarecomo.it/ 18 http://www.sptlinea.it/informazioni.asp 29 ché a Como pedalare fa male alla salute 19". Questi dati ovviamente fanno riferimento alla sola città di Como e non all'intero Sistema Turistico Locale, ma sicuramente la città principale sede delle maggiori attrattive non può che prospettare, come si evince dall'Area di intervento (II), obiettivi che mirino a contrastare queste inefficienze. 19 Quotidiano “La Provincia di Como” del 21 settembre 2008, pag. 16 30 AREA III PATRIMONIO DI COMUNITÀ I progetti di questa area devono tendere a rendere fruibile il patrimonio naturale e culturale (paesaggi, architettura, saper fare, testimonianze orali, tradizione, enogastronomia, sport, etc…) come strumento principale per garantirne la conservazione e la valorizzazione. OBIETTIVI SPECIFICI PER OGNI TIPOLOGIA DI INTERVENTO: A.Reti 1.Favorire la fruibilità delle risorse naturali e storico-artistiche, organizzate a livello di Sistema, attraverso l’ideazione di percorsi di fruizione e la creazione di forme di coordinamento strutturate fra titolari dei beni e operatori specializzati nell’accoglienza; 2.Favorire la creazione di reti di artigiani e agricoltori che rendano fruibile il patrimonio di conoscenze della vita quotidiana e dei prodotti ad essa collegati, in particolare nelle forme più elevate dell’artigianato artistico e dell’enogastronomia di qualità, anche attraverso l’utilizzo di marchi di origine. B.Formazione 1.Creare figure specializzate di alta professionalità che sappiano comunicare al turista il complesso del patrimonio locale nelle diverse lingue e culture di provenienza dei turisti: sia nella forma della visita guidata; sia nella forma dell’organizzazione di eventi; 2.Professionalizzare tutti i dipendenti dei servizi rivolti al turista, perché siano il primo veicolo di conoscenza della ricchezza dell’offerta del territorio; 3.Incentivare il recupero delle lavorazioni artigianali tradizionali attraverso l’incontro degli artigiani con le nuove generazioni. C.Informazione e Promozione 1.Creare supporti informativi, principalmente multimediali, divisi per tema e diffusi nel territorio dell’offerta disponibile. D.Commercializzazione (non sono previsti interventi per questa tipologia) E.Eventi 1.Creare circuiti di eventi che, nell’arco dell’anno e per ogni area prodotto, siano di intrattenimento durante la visita dei beni artistici e naturali. Si intendono favorire gli eventi che siano capaci di comunicare anche gli aspetti della cultura intangibile locale; 2.Favorire l’organizzazione di eventi, sia da parte degli enti pubblici sia da parte dei privati, radicati sul territorio ma di valenza nazionale e internazionale, al fine di meglio affermare e rendere identificabile la matrice culturale locale. F.Strutture e infrastrutture 1.Favorire, attraverso collaborazioni fra pubblico e privato, l’attuazione di tutte le misure atte a garantire la piena fruibilità delle risorse artistiche, monumentali e naturali; 2.Garantire la piena accessibilità e fruibilità degli itinerari mediante tutti gli interventi necessari, in particolare utilizzando tecnologie innovative. Tab. 6 31 Quest'Area di intervento concerne il Patrimonio di Comunità, intendendo con esso quell'insieme culturale derivante dalle risorse naturali e storico-artistiche (a1), dal patrimonio artigiano ed agricolo come anche enogastronomico (a2), ovvero tutti quegli elementi di attrattività che contraddistinguono ed anzi configurano la specificità e l'identità di un territorio rispetto ad un altro, evidenziata tra l'altro dal prospettarsi dell'utilizzo di specifici marchi di origine per i prodotti di qualità. Quello della cultura in senso ampio e delle peculiarità delle località definibili "non classiche", è un aspetto che il Rapporto dell'Ambasciata ha messo in evidenzia come fondamentale nella politica di attrazione del target norvegese. In un'ottica di "slow tourism", infatti, viene auspicata la creazione di itinerari alternativi e tematici alla scoperta, ed in alcuni casi alla ri-scoperta, dei territori considerati "minori" (ovviamente se paragonati alle grandi città d'arte come Roma, Venezia e Firenze). Il ruolo dell'indotto economico relativo alla fruizione del patrimonio enogastronomico locale, ad esempio, è tutt'altro che trascurabile: il 45% dei turisti stranieri effettua un acquisto in cibo e/o vini prima del rientro dalle vacanze in Italia e, riferendoci nello specifico al target norvegese, sette turisti su dieci effettuano acquisti nel nostro paese direttamente riferibili alla tradizione enogastronomica italiana. L'enogastronomia, quindi, come anche la scoperta dei patrimoni culturali locali, purché supportati da un'offerta di fruizione qualitativamente alta, costituisce un elemento importante nella scelta della destinazione turistica per i turisti norvegesi, incluse anche le località cosiddette "minori" come può considerarsi in parte il STLC: in quest'ottica vanno letti gli obiettivi presenti nell'Area di intervento III. 32 AREA IV ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA TURISTICO LAGO DI COMO I progetti di questa area devono tendere a incentivare l’integrazione delle politiche di sviluppo turistico degli enti pubblici attraverso strumenti atti a favorire il confronto continuo e la valutazione dell’impatto e del risultato delle azioni in itinere ed ex post. Incentivare la creazione di reti di operatori organizzati in Club di Prodotto. Incentivare la collaborazione e la sinergia fra enti pubblici e Reti di operatori nelle attività di creazione del prodotto turistico, la sua promozione e commercializzazione. OBIETTIVI SPECIFICI PER OGNI TIPOLOGIA DI INTERVENTO: A.Reti 1.Favorire, attraverso azioni di supporto tecnico, la costituzione di Club di Prodotto, nella forma complessa di Club multiprodotto, composto dagli operatori turistici, in particolare attraverso l’integrazione organizzativa delle reti esistenti, che si occupino di confezionare le offerte turistiche. B.Formazione 1.Professionalizzare gli operatori del settore sui temi della progettazione, predisposizione, promozione e commercializzazione del prodotto turistico; 2.Creazione della figura professionale, fatte salve le norme sugli agenti di viaggio, di operatore specializzato nell’incoming; 3.Organizzare momenti formativi a favore degli enti pubblici sull’organizzazione e gestione del Sistema Turistico. C.Informazione e Promozione 1.Creare strumenti multimediali che consentano sia di informare gli attori del territorio, sia lo scambio di idee su tutti gli aspetti riguardanti il Sistema Turistico Lago di Como; 2.Creare momenti di scambio, attraverso convegni e workshop, fra gli attori del Sistema sulle tematiche di maggior rilievo per la vita del Sistema Turistico; 3.Proseguire e rafforzare la predisposizione di studi ed analisi del fenomeno turistico, dell’efficienza ed efficacia del sistema in particolare attraverso lo strumento dell’Osservatorio. D.Commercializzazione (non sono previsti interventi per questa tipologia) E.Eventi (non sono previsti interventi per questa tipologia) F.Strutture e infrastrutture 1.Rafforzare la rete degli IAT, attraverso la predisposizione di convenzioni fra enti pubblici o la predisposizione di punti informativi con le nuove tecnologie, in particolare nei punti di accesso al Sistema turistico e nei punti di concentrazione dei turisti delle diverse aree prodotto. Tab 7 Nell'Area IV viene affrontato il tema dell'organizzazione del Sistema Turistico e possiamo vedere come il concetto di Club di Prodotto venga qui nuovamente riproposto, dopo averlo incontrato relativamente ai prodotti Lago, Montagna ed 33 Affari che costituiscono l'offerta del STLC. Discorso già affrontato è anche quello della formazione degli operatori del settore che pone l'accento sull'esigenza di creare una figura professionale particolarmente specializzata nel settore incoming; anche gli altri aspetti facenti parte l'Area di intervento IV ricalcano qui in veste programmatica tutti gli aspetti peculiari di un'organizzazione di rete. Nella sezione "informazione e promozione" vengono quindi definiti i supporti multimediali preposti allo scambio di idee tra tutti gli attori del STLC, creando modelli di interrelazione che più volte abbiamo analizzato essere costitutivi stessi di ogni organizzazione sistemica. Un discorso a parte è quello costituito dalle infrastrutture, per le quali è previsto un rafforzamento generale degli uffici IAT (uffici di informazione ed accoglienza turistica): nella consueta ottica che vede la necessità di approntare informazioni dirette e capillari al turista per una completa fruizione del territorio, è quindi auspicato l'utilizzo delle nuove tecnologie a servizio dell'accoglienza, soprattutto nei punti di concentrazione dei turisti delle diverse aree prodotto. Quest'ultimo aspetto però si scontra con la più pressante esigenza di creare un sistema informativo della fruizione turistica "a monte", specificatamente preposto ed operante direttamente nei paesi d'origine dei flussi turistici, mediante gli stessi ausili tecnologici (internet) cui si fa riferimento per gli uffici IAT. 34 AREA V MARKETING INNOVATIVO I progetti di questa area devono tendere a realizzare attività di informazione e promozione turistica che restituiscano una immagine coordinata della destinazione, salvaguardando, al tempo stesso, la distinzione fra i diversi prodotti turistici. Realizzare azioni di marketing orientate alla creazione di un rapporto one to one con il turista. Coordinare la promozione della destinazione svolta dagli enti pubblici, dalla promozione delle offerte di vacanza svolta dagli operatori privati. OBIETTIVI SPECIFICI PER OGNI TIPOLOGIA DI INTERVENTO: A.Reti 1.Favorire la creazione di una rete di operatori dell’incoming, composta da agenti di viaggio locali, con lo scopo di dotare il Sistema Turistico Lago di Como di una autonoma rete di vendita, in particolare per le offerte predisposte dal Club di Prodotto. B.Formazione 1.Organizzare momenti formativi a favore degli attori pubblici e privati del Sistema Turistico in materia di marketing turistico e territoriale, soprattutto negli aspetti legati all’innovazione. C.Informazione e Promozione 1.Realizzare la comunicazione istituzionale, soprattutto verso i mezzi di comunicazione di massa, in maniera coordinata a livello di Sistema e centralizzata; 2.Realizzare la promozione istituzionale della destinazione valorizzando ciascun prodotto turistico come parte di un’offerta complessiva. La promozione andrà ad intercettare segmenti di domanda particolari utilizzando strumenti di comunicazione one to one ad esso adeguati, utilizzando in particolare le nuove tecnologie, creando una immagine coordinata e utilizzando la stessa marca di destinazione; 3.Realizzare momenti di condivisione fra gli attori pubblici e privati sulle attività promozionali pubbliche al fine di favorire le sinergie con le iniziative dei privati. D.Commercializzazione 1.Organizzare in ogni occasione di promozione spazi di commercializzazione messi a disposizione del club di prodotto e delle reti dell’incoming per la vendita delle offerte di vacanza. E.Eventi 1.Organizzare forme di incontro fra domanda ed offerta di prodotti turistici che garantiscano una miglior rapporto fra costi e benefici quali i roadshow, workshop, etc. F.Strutture e infrastrutture 1.Creare un incubatore delle reti turistiche che sia loro di supporto e avviamento nelle attività di predisposizione delle offerte turistiche e promozione, attraverso la messa a disposizione di spazi e servizi. Tab 8 Per ultimo viene analizzata l'Area di Intervento V "Marketing Innovativo" che presenta gli elementi più interessanti per questo studio, costituendo nel con- 35 tempo un importante strumento di indirizzo per la gestione della comunicazione territoriale del Sistema Turistico. L'obiettivo che infatti viene presentato come primario è quello della proposizione, tramite attività di informazione e promozione turistica, di un'immagine coordinata della destinazione pur nella distinzione dei diversi prodotti. Tenendo presenti le indicazioni che saranno successivamente meglio dettagliate nella sezione di questa ricerca relativa al marketing territoriale, vediamo come quanto indicato nell'Area V costituisca una sorta di riassunto operativo di quanto analizzato dai numerosi studi di marketing territoriale oggi disponibili. Vediamo infatti come venga proposto il concetto di creazione di una rete di operatori dell'incoming, costituente una realtà coesa di offerta turistica in risposta alla domanda dei flussi in ingresso, come descritto tra i principi alla base del marketing territoriale. La sezione dedicata alla formazione (b) prevede l'organizzazione di momenti formativi a favore degli attori pubblici e privati in materia di marketing turistico e territoriale. L'aspetto della comunicazione e della promozione turistica ricopre ovviamente un ruolo rilevante all'interno di questa Area di Intervento. La comunicazione istituzionale qui prospettata, infatti, rispecchia i principi teorici enunciati precedentemente e, facendo leva su una "politica di marca" già approfondita, prevede una gestione centralizzata e condivisa delle strategie comunicative. Vediamo inoltre come la promozione sia concepita come uno strumento in grado di intercettare particolari segmenti di domanda (nicchie) utilizzando strumenti di comunicazione one to one (che prevede cioè la personalizzazione del messaggio): in quest'ottica l'utilizzo della medesima "marca" di destinazione nella promozione dei diversi prodotti partecipa, come avviene per le realtà nazionali, alla promozione dell'intero Sistema, in una logica di coordinamento delle strategie comunicative. Anche le altre sezioni dell'Area di intervento (V) rimandano ai concetti propri delle organizzazioni sistemiche, mentre per quanto riguarda gli eventi, viene proposta l'organizzazione di forme di incontro quali roadshow (periodo dedicato all'esposizione di un determinato argomento o evento finalizzato alla sua promozione) e workshop, al fine di favorire l'incontro tra la domanda e l'offerta dei prodotti turistici del STLC. 36 1.4 Programma di Sviluppo Turistico 2008-2010 Lo sviluppo concreto di quanto qui analizzato si è configurato con la convocazione, il giorno 3 ottobre 2008, di una conferenza nella quale è stata illustrata la proposta di Programma di Sviluppo Turistico ed il Documento di valutazione di esclusione VAS (Valutazione Ambientale Strategica) "quale processo decisionale complesso ed allargato a portatori di interesse locale - si legge nella convocazione ufficiale20 - nell'ambito del più ampio procedimento di predisposizione degli atti del Programma di Sviluppo Turistico 2008/2010 Lago di Como". Sulla base dei principi sopra enunciati, quindi, è stato proposto il "Programma di Sviluppo Turistico 2008 - 201021" il quale presenta 82 differenti progetti, proposti da numerosi enti promotori di entrambe le Province, dalle molteplici finalità (per tutti i progetti si faccia riferimento all'allegato 9). E' interessante analizzare queste proposte progettuali, anche in relazione al target norvegese. Ad esempio 14 progetti prevedono, anche in un'ottica di intermodalità, il potenziamento o la creazione di itinerari ciclabili, prospettando in taluni casi l'incremento del cicloturismo, mentre uno solo cita anche il turismo equestre tra le finalità da raggiungere. Tre progetti fanno direttamente riferimento al concetto di mobilità come obiettivo principale, che va dalla cosiddetta "mobilità dolce" (ovvero dare la possibilità al turista di visitare il STLC limitando al massimo l'uso di mezzi propri) fino all'introduzione di uno specifico battello turistico e di navette bus per favorire lo spostamento dei flussi turistici. Ovviamente questo discorso non può prescindere da un'analisi della situazione attuale dei sistemi di trasporto locale, considerato che essi verranno, in un'ottica ottimistica, utilizzati anche dall'utenza turistica. Per quanto riguarda invece l'utilizzo dello strumento di Internet, a cui sarà dedicato un intero capitolo più avanti, all’interno della presente ricerca, viene proposta la realizzazione di un portale sul Lago di Como provvisto anche di un sistema di booking on-line gestito, e questa è la peculiarità della proposta, direttamente dalle strutture ricettive: considerando inoltre le strutture ricettive alternative, vediamo come siano proposti corsi di formazione 20 21 http://www.provincia.como.it/pls/provinciacomo/url/ITEM/56AE986285AF2983E040000A01017328 http://www.sistematuristico.it/stlc/images/documenti/elenco%20progetti%20pst%20completo.pdf 37 per incentivare tale forma di ospitalità ed azioni di "marketing innovativo" per promuovere le singole strutture. Lo stesso genere di marketing, per l'appunto "innovativo", viene citato anche per il progetto di promozione del turismo d'affari (mediante la creazione di un'immagine coordinata delle singole aziende consorziate) e per la promozione, non meglio specificata, del prodotto Italia all'estero, mediante la realizzazione di materiale cartaceo e rifacimento, anche in questo caso, di un sito web. Considerando invece l'ampio tema della comunicazione, vediamo come esso si intrecci anche con il citato bisogno, espresso da più parti, di professionalità nel mondo del turismo: si propongono ad esempio percorsi di formazione, volti allo sviluppo della comunicazione e del marketing del settore turistico locale, degli operatori e delle pubbliche amministrazioni, la stessa formazione che si prospetta anche per i lavoratori stagionali che operano nelle imprese turistiche del territorio. I due enti principali del STLC, ovvero le Province di Como e Lecco, propongono progetti relativi ad un generale processo di promozione territoriale: si va dall'"informazione turistica istituzionale", che ha come scopo quello di orientare il visitatore e stimolare il suo desiderio di conoscere i molti aspetti dell'offerta turistica del STLC, ad una "promozione turistica istituzionale" non meglio precisata nella descrizione. Sarà quindi importante analizzare gli sviluppi concreti relativi alla definizione dei progetti da sviluppare. E' ora interessante approfondire il tema del marchio territoriale relativamente al caso concreto del STLC: secondo quanto si può evincere dall'estratto del concept del logo, vediamo come il sistema dei valori che si esprime mediante il marchio e la capacità comunicativa che da esso deve esprimersi, costituisca un elemento di primaria importanza e non solo di mero esercizio grafico. "Il Lago di Como - si legge nel concept - vive nell'immaginario di tutti grazie a una forte carica emotiva in termini di valori del paesaggio, del viaggio e del comfort che restituisce ai suoi visitatori, grazie ad un equilibrio combinato tra questi elementi (...) abbiamo voluto sviluppare una ricerca che esprimesse tali valori in unico simbolo capace di unificare questo immaginario polivalente del lago(....) Emozione, Agilità ed Efficienza, ma anche Habitat, Ambiente e Natura 38 come valori affini ad un Turismo moderno e dinamico, in linea con le necessità di un nuovo modo di osservare oggi il Paesaggio che attraversiamo 22". La politica unitaria di marca del STLC, per citare il suo stesso organo di comunicazione, costituisce un messaggio coerente con le scelte strategiche adottate e pertanto, come analizzato nella parte teorica, vengono proposte rigide restrizioni nella regolamentazione relativamente all'utilizzo del marchio23 . Sono visibilmente presenti rimandi alla realtà nazionale (il tricolore) ed una versione riportante anche la scritta "Italia": non vi è fatalmente alcun rimando ad un marchio turistico nazionale, tuttora inesistente o perlomeno inadeguato ed inutilizzato (come si vedrà più avanti) e ciò quindi non lega direttamente, in un contesto di comunicazione internazionale, il marchio del STLC al prodotto "Italia". Per concludere il discorso legato al marchio del STLC, una nota di colore: colpisce profondamente quanto affermato dalla società incaricata della creazione del marchio24 nel presentare il proprio lavoro a proposito delle peculiarità "marine" delle coste comasche: "non solo "Clooney" dunque, ma anche raffinate vedute che nel marchio rappresentano valori naturali quali le montagne, il verde e gli animali che ne popolano boschi e rive marine25". 22 http://www.sistematuristico.it/stlc/index.php?option=com_content&task=view&id=10&Itemid=12 23 http://www.sistematuristico.it/stlc/images/documenti/manuale%20di%20utilizzo%20-%20como.pdf 24 http://www.morenogentili.com/studio/mission.html 25 http://www.morenogentili.com/studio/comunicazione.html 39 40 Cap.2 - L'offerta turistica italiana ed il mercato norvegese 2.1 La gestione del fenomeno turistico in incoming L'importanza del settore turistico in Italia, analizzato in chiave internazionale ovvero dal punto di vista dell'incoming all'interno del territorio nazionale, risulta evidente dall'emergere di innumerevoli studi di settore e dall'ordine di introiti derivanti da tale attività. Come appare dai dati forniti dall' ENIT - Agenzia nazionale del turismo, "il movimento della domanda estera negli esercizi ricettivi riguarda mediamente circa 42 milioni di cittadini stranieri che determinano oltre 160 milioni di pernottamenti ed un introito valutario dell'ordine di 31.000 milioni di Euro nel 2007. A livello mondiale l'Italia occupa il 5° posto per numero di arrivi internazionali ed il 4° posto per volume di ricavi valutari del turismo estero (dati UNWTO, Barometro giugno 2007)26". Emerge quindi chiara la motivazione e l'interesse riposto in tale settore economico da parte degli organi di governo del turismo italiano. All'interno di una logica efficientistica di correlazioni tra i vari enti interessati al fenomeno turistico, il 7 luglio 2004 il Ministero per gli Affari Esteri (MAE), insieme al Ministero delle Attività Produttive (MAP) e all' ENIT - Agenzia nazionale del turismo, ha siglato un Protocollo (il Protocollo d'Intesa MAE - MAP ENIT) per definire le linee di azione congiunta per la promozione all'estero dei flussi turistici verso l'Italia e dei flussi di investimenti diretti in campo turistico da e verso il nostro Paese. Citando le parole che l'allora Ministro degli Affari 26 http://www.enit.it/chiSiamo.asp?lang=IT 41 Esteri 27 utilizzò per introdurre lo studio "La Farnesina per il Turismo28" (cui si fa principalmente riferimento in questa sezione) pubblicato e distribuito dall'Ufficio Stampa e Comunicazioni del Ministero, possiamo osservare come "La rete diplomatico-consolare e gli Uffici ENIT all'estero costituiscono (..) osservatori privilegiati dei mercati turistico esteri e possono offrire informazioni di primaria importanza, segnalazioni di opportunità e "supporto sul campo" agli enti territoriali ed agli operatori del settore". Il Protocollo presuppone inoltre lo sviluppo di una programmazione promozionale turistica congiunta tra il Ministero degli Affari Esteri (MAE) e l'ENIT, l'impegno per l'attrazione di flussi turistici dai mercati che possono essere considerati "non tradizionali", l'istituzione di un apposito organo chiamato "Gruppo dei Referenti" avente lo scopo di facilitare la circolazione delle informazioni tra le varie istituzioni e per la risoluzione delle criticità del mercato turistico italiano oltre infine ad offrire sostegno alle imprese italiane del turismo che vogliano investire all'estero. Il "gruppo dei Referenti", composto dal Direttore Generale del Turismo del Ministero delle Attività Produttive (MAP), dal Direttore Generale della Cooperazione Economica alla Farnesina e dal Direttore Generale dell'ENIT (o dai rispettivi delegati), rappresenta una forma di consultazione costante tra i vari enti costituenti, finalizzata ad affrontare le criticità del settore turistico, ad analizzare le principali opportunità che si evidenziano e ad accogliere le segnalazioni provenienti dalle Ambasciate, riguardanti opportunità di investimento nel settore turistico all'estero per gli operatori italiani. Inoltre tale organo è preposto al superamento delle criticità derivanti dalla normativa italiana in materia di turismo nelle sue innumerevoli applicazioni pratiche. Questa interrelazione tra i vari enti si inserisce anche, come abbiamo avuto modo di osservare, in un contesto di "diplomazia economica" volta all'accrescimento della competitività delle imprese italiane all'estero. Come esplicitamente segnalato dallo studio del Ministero degli Affari Esteri, Ambasciate e Consolati, in quanto osservatori privilegiati delle realtà estere e dei relativi mercati, benefi27 On. Gianfranco Fini, Ministro degli Affari Esteri dal 18 novembre 2004 al 17 maggio 2006 28 http://www.esteri.it/MAE/doc_dossier/dossier_tur/turismo.pdf 42 ciando di contatti ai più alti livelli nel mondo istituzionale ed imprenditoriale, costituiscono un importante punto di riferimento per le imprese operanti nel territorio, svolgendo attività di sostenimento relativamente alle committenze locali, nei contenziosi relativi all'accesso al mercato e contribuendo alla protezione degli investimenti. La legge n°56/2005 ha inoltre dato il via alla creazione di Sportelli unici e quindi per l'integrazione logistica e funzionale delle attività delle Istituzioni e degli enti operanti all'estero finalizzati all'internazionalizzazione del sistema produttivo: ciò comporta, anche in ambito turistico, la circolazione delle informazioni raccolte dalla rete diplomatico-consolare relativamente alle possibilità per le imprese italiane presenti all'estero di investimento e collaborazione industriale, nonché le opportunità derivanti dalla richiesta di forniture di prodotti e servizi legati al settore turistico e alberghiero. Il Ministero per le Attività Produttive, attraverso la Direzione Generale per il Turismo, comunica queste informazioni alle Associazioni di categoria, Camere di Commercio e a tutti i soggetti pubblici e privati interessati ed organizza missioni di imprenditori all'estero per approfittare delle opportunità di maggiore interesse. L'accezione "sistemica" di tale approccio organizzativo, riprendendo il concetto del "fare sistema", a volte abusato ma quanto mai appropriato almeno nel caso in oggetto, dovrebbe quindi sviluppare un'azione sinergica tra gli enti operativamente più prossimi al fenomeno, estendendo la collaborazione tra Ambasciate, Consolati e Delegazioni ENIT, che hanno il compito di elaborare progetti di iniziative promozionali per attrarre i flussi turistici in entrata nel nostro Paese adattando le differenti proposte alle caratteristiche di ogni mercato di origine. La concretizzazione operativa più importante di tali concetti è sicuramente costituita dai "Rapporti Paese congiunti Ambasciate-ENIT" conosciuti anche come "Focus Paese", uno dei quali verrà in seguito preso in esame nel presente studio. Questi studi hanno lo scopo di concentrare gli interventi promozionali, sviluppando una funzione di supporto delle attività di attrazione dei flussi turistici anche relativamente alle Regioni. Per ogni Paese, i Rapporti congiunti forniscono un'analisi accurata dei mercati turistici locali, identificando ed esaminando il profilo dei potenziali turisti interessati a visitare il nostro Paese, indivi- 43 duando nel contempo le opportunità per il settore turistico italiano e la tipologia di interventi per incentivare il turismo dal mercato di origine verso l'Italia. Una volta acquisiti questi importanti dati, sarà compito degli organi di governo locale attuare tali indicazioni, al fine di produrre un'efficace attività di promozione del territorio. Questa promozione sarà quindi elaborata sulla base di informazioni precise ed attendibili sui vari mercati turistici: l'ente locale potrà essere inoltre coadiuvato da strutture di appoggio offerte dalle Sedi della rete diplomatico-consolare e dagli uffici ENIT, ove presenti, in un contesto di "Sistema Italia". Tutte le proposte relative ad ogni Paese analizzato, formulate quindi congiuntamente dalle sedi estere del MAE e dell'ENIT, formano la base per l'elaborazione del Programma esecutivo che l'ENIT presenta annualmente all'esame delle Regioni. Anche per quanto concerne l'oggetto di studio di questa Tesi, ovvero il turismo norvegese e le relative interazione con le nostre realtà locali, è possibile usufruire di questi dati specifici presenti nel Focus Paese 200829 relativo alla Norvegia e nel Piano Esecutivo 2009 - Rapporto congiunto Ambasciate, Consolati ed ENIT30, sempre relativo alla Norvegia. Riguardo alla presenza sul territorio degli enti fin qui descritti, il Ministero degli Affari Esteri è presente in Norvegia con un'Ambasciata nella capitale Oslo, due Agenzie Consolari onorarie ad Aalesund e Svolvær, quattro Vice Consolati onorari ad Bergen, Stavanger, Trondheim e Tromsø, mentre l'Ufficio ENIT competente per la Norvegia è il Italienska Statens Turistbyrå con sede a Stoccolma, dal quale dipende anche l'Islanda. 29 http://www.enit.it/rapporti/default.asp?action=download&file=Norvegia.pdf&area=europa 30 Fonte: Ambasciata d’Italia ad Oslo 44 2.2 Analisi dei flussi turistici norvegesi e delle principali destinazioni Lo studio del fenomeno turistico norvegese in generale, per poi concentrarsi nello specifico sul territorio comasco e relative considerazioni, non può prescindere dall'analisi di dati statistici raccolti nello studio cui si fa riferimento31 in questa sezione, provenienti sia da fonti statistiche norvegesi (Norway Statistic) sia da quelle italiane (ISTAT e UIC - Ufficio Italiano Cambi). Una prima analisi ci mostra come in Norvegia il numero dei viaggi all'estero (outbound) sia in costante crescita. L'8% circa della popolazione norvegese, a riprova di una marcata propensione al viaggio ed alla scoperta che costituisce una peculiarità della popolazione norvegese, ha intrapreso un viaggio almeno una volta l'anno registrando per il 2007 un incremento complessivo del 5% riguardo ai viaggiatori e del 6% dei viaggi all'estero. Le destinazioni outbound più popolari vedono al primo posto la Svezia, considerando i viaggi senza pernottamento, mentre se consideriamo i viaggi comprensivi di pernottamento la Spagna, una delle nostre principali concorrenti sul panorama dell'offerta turistica mondiale, si attesta saldamente al primo posto di questa speciale classifica. Per quanto riguarda la tipologia del turista, aspetto che verrà approfondito ulteriormente più avanti, possiamo evidenziare come la figura della donna stia ricoprendo nel viaggio un ruolo sempre più centrale, con vacanze in media più lunghe dei turisti uomini ed in numero superiore. Ciò si inserisce in una più generale considerazione del particolare tessuto socio-economico esistente nel nord Europa e conseguentemente anche nella società norvegese. La particolare floridità della situazione economica, unita alla politica fortemente egualitaria tendente all'eliminazione di qualunque discriminazione sociale, fa sì che nell'analisi del mercato norvegese non si possa far pienamente riferimento alla tradizionale suddivisione in classi di reddito: la società norvegese, infatti, può essere rappresentata da una piramide rovesciata nella quale la classe più abbiente risulta essere anche la più numerosa. Dal punto di vista dei consumi turistici ciò si traduce in una spiccata 31 Piano Esecutivo 2009: rapporto congiunto Ambasciata – Consolati - ENIT 45 tendenza alla personalizzazione dei consumi che comunque convive, come avremo modo di osservare anche più avanti relativamente alla situazione di particolari target, (ad es. famiglie con bambini) con la classica domanda di vacanza tradizionale in albergo. Un'altra specificità tipicamente scandinava vede nella fascia anziana della popolazione un particolare segmento che incrementa sempre più la frequenza dei viaggi. Nel 2006 una quota altissima della popolazione definibile anziana, compresa tra i 67 ed i 79 anni (circa il 70%) ha effettuato almeno una vacanza, incrementando questo dato del 60% rispetto all'anno 2003. 24 16 8 2002 2003 Totale 2004 2005 Dom. Travel 0 2006 2007 Outbound Fig. 7 - Numero di Viaggi per destinazione (in mln.) 2004-2007 Come si evince dal diagramma riassuntivo qui proposto (fig. 7) il numero di viaggi all'estero (outbound), nonostante una lieve contrazione nel primo semestre del 2007, è in costante crescita, mentre le vacanze effettuate all'interno del paese (domestic travel) sono in regressione32. 32 Per un’osservazione più analitica di questi dati si faccia riferimento agli allegati n. 1 e 2 46 2.3 Regolamentazione turistica in Spagna, Grecia, Italia e posizionamento sul mercato Prima di approfondire la questione delle destinazioni dell’outbound norvegese, vale la pena di soffermarci sulle politiche turistiche adottate dalle nazioni che sono le nostre più dirette concorrenti. Analizzando il caso spagnolo, ad esempio, vediamo come la politica turistica degli iberici sia fortemente incentrata su una pianificazione a lungo termine, gestita da un ente governativo come il Ministerio de Industria, Turismo y Comercio che propone a livello sovra regionale l'indirizzo strategico cui le regioni autonome ed i governi locali devono attenersi. La stessa strategia comunicativa, dallo sviluppo del logo alle modalità di proposizione alla clientela straniera, va letta nella direzione di uno sforzo unitario e, soprattutto, condiviso. Un esempio evidente di quanto fin qui descritto è costituito dal progetto "Turismo 2020: Plan de Turismo Español Horizonte 2020" che costituisce "... el Plan Estratégico del Consejo Español de Turismo cuyo objetivo es que el desarrollo turístico de España en el futuro se asiente sobre las bases de la competitividad y la sostenibilidad medioambiental, social y económica33". L'esistenza di un piano operativo annuale, e la sua accresciuta valenza gestionale se considerato inserito in un piano di sviluppo pluriennale, fa risaltare l'importanza che il governo spagnolo attribuisce al turismo ed a tutte le sue forme di comunicazione istituzionale. Citando il piano operativo 2008 spagnolo, vediamo come lo scopo principale sia quello di sviluppare una cultura del lavoro comune finalizzato al raggiungimento degli obiettivi fissati che sono: l'attribuzione del valore al cliente, la sostenibilità e l'analisi dell'ambiente concorrenziale, il tutto in un'ottica di leadership condivisa. "Turismo 2020 - si legge nel piano operativo Turespaña 2008 34 avalla e amplia questa strategia attuata per Turespaña negli ultimi tre anni e che, in un certo modo, può considerarsi come un approccio avanzato in linea 33 http://www.turismo2020.es/ 34 Plan Operativo Turespaña 2008 http://www.tourspain.es/NR/rdonlyres/C5E86B33-5620-4D08-8FE8-65C61C4729A6/9900/PLANOPERATIvO 200993.pdf, traduzione libera 47 con i principi di innovazione, cooperazione e orientamento al cliente, che il nuovo Piano incorpora". Un investimento molto incisivo, se consideriamo che la proiezione riguardante l'intero periodo 2008/2012 presenta un bilancio totale di € 1.760.951.259 per l'esecuzione di questo piano operativo a lungo termine. Una presa di coscienza, insomma, del ruolo chiave che il turismo può e deve ricoprire all'interno dell'economia del paese: il tentativo dichiarato quindi di aumentare la "Sensibilización a la Sociedad de la importancia que el Sector Turístico tiene para todo nosotros 35". Un altro interessante esempio a noi vicino è costituito dalla Grecia: in questa nazione la gestione turistica nazionale spetta all'Ente Nazionale Ellenico per il Turismo (E.O.T. 36), persona giuridica di diritto pubblico, sotto la tutela del Ministero del Turismo, e costituisce l'organizzazione statale principale del settore turistico greco. Il Ministero del Turismo, la cui sola esistenza testimonia la grande considerazione che nel fenomeno turistico viene posta, regola la gestione di tutte le attività connesse al turismo di cui generalmente si fatica a riconoscere il collegamento diretto (ad es. la regolamentazione dei Taxi). Anche l'aspetto fondamentale, sempre più spesso riconosciuto come tale, della formazione professionale nel turismo viene gestito da un ente sotto diretta tutela del Ministero del Turismo: l'Ente di Educazione e Formazione Turistica (O.T.E.K.). Come possiamo leggere nel sito ufficiale di tale ente37, "today, O.T.E.K includes the former Schools of Tourism Professions and the Schools for Tour Guides. The new form of O.T.E.K signals its role in the reorganization and modernization of tourism education and training in Greece, and in the creation of a modern system for the accreditation of the professional qualifications in the tourism sector". Altre emanazioni del Ministero del Turismo Greco sono l'Azienda di Sviluppo Turistico S.p.A. (E.T.A.A.E.38), società tutelata dal Ministero, il cui principale scopo "is to manage and administrate the state-owned tourism property while securing optimal development through modern financial techniques that 35 http://www.turismo2020.es/index.php?/esp/sobre 36 http://www.gnto.gr/ 37 http://www.otek.edu.gr/prof_en.htm 38 http://www.tourism-development.gr/default.html 48 promote the synergies between the State and the private sector" e la Camera Alberghiera di Grecia (X.E.E.), che si occupa su scala nazionale della gestione, dello studio e della promozione di tutto l'apparato ricettivo alberghiero greco. L'esempio greco ci mostra quindi come la regolamentazione della gestione delle politiche turistiche, affidata ad un apposito Ministero, permetta di gestire in maniera chiara ed unitaria tutti gli aspetti legati al fenomeno turistico che alla fine hanno consentito anche alla Grecia, oltre che alla Spagna, di precedere l’Italia nella classifica delle principali destinazioni "outbound" dei turisti norvegesi. Differente è il caso della gestione nazionale del turismo in Italia. Partendo dall'ultimo aspetto analizzato per il caso greco ovvero quello ministeriale (come peraltro anche per la Spagna), possiamo vedere come in Italia le funzioni e i compiti già assegnati in precedenza, in materia di turismo, al Ministero delle Attività Produttive siano ora attribuiti (ai sensi dell'articolo 1, comma 19-bis del decreto legge n. 181/2006 e convertito con modificazioni nella legge n. 233/2006 e successive modificazioni) direttamente alla Presidenza del Consiglio, ovvero al Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo39 . Questo Dipartimento, che si avvale delle strutture della soppressa Direzione Generale per il Turismo (Ministero delle Attività Produttive, ora Ministero dello Sviluppo Economico) è l'organismo di supporto al Presidente del Consiglio il quale opera nell'area funzionale "turismo" per l'esercizio delle competenze statali in materia. Il citato dipartimento esercita: • compiti di elaborazione, anche in raccordo con le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano degli indirizzi generali, dei principi e degli obiettivi per la valorizzazione e lo sviluppo competitivo del sistema turistico nazionale, in attuazione anche di quanto previsto dalla legge 29.03.2001, n135 (l'importante riforma della legislazione nazionale del turismo che ha ridefinito le competenze in ambito turistico); • iniziative di incentivazione in favore del settore turistico, programmazione e gestione di fondi strutturali; 39 http://www.governo.it/Presidenza/DSCT/index.html 49 • vigilanza sull'ENIT, sull'ACI e sul CAI; • assistenza alla domanda turistica; • promozione degli investimenti turistici all'estero ed in Italia; • riconoscimento dei titoli di studio e autorizzazione all'esercizio delle attività professionali turistiche per i cittadini comunitari ed extracomunitari; • relazioni istituzionali con l'Unione Europea e partecipazione alle fasi ascendenti e discendenti dell'elaborazione delle norme comunitarie; • rapporti con le Organizzazioni Internazionali e con gli altri Stati Esteri nel settore di competenza. Inoltre presso il Dipartimento opera anche la "Segreteria del Comitato delle Politiche Turistiche" con funzioni di supporto all'attività dello stesso Comitato. Nell'ambito del Dipartimento ha sede l'Osservatorio Nazionale del Turismo che svolge compiti di studio, analisi e monitoraggio delle dinamiche economico-sociali connesse al settore. A questa strutturazione organizzativa si aggiunge anche la figura del "Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio" con delega al turismo, attualmente ricoperta dall'On. Michela Vittoria Brambilla. E' utile approfondire il ruolo svolto dall'ENIT che, come abbiamo avuto modo di vedere dalle attribuzioni del Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo, è da quest’ultimo controllato. L'ENIT è "lo strumento primario per realizzare le politiche di promozione dell'immagine turistica dell'Italia e di supporto alla commercializzazione dei prodotti turistici italiani nel mondo, qualificandosi anche come riferimento per azioni istituzionali mirate nell'ambito comunitario ed internazionale40". I suoi compiti sono sostanzialmente mirati ad orientare l'offerta turistica nella scelta dei mercati, sia tradizionali sia emergenti, attraverso l'elaborazione del Piano Nazionale promozionale triennale e dei relativi piani esecutivi annuali, da sottoporre all'approvazione del Ministero vigilante (sostituito ora dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo), sentita, per i soli Piani triennali, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano. Es- 40 http://www.enit.it/chiSiamo.asp?lang=IT 50 so coordina e realizza inoltre programmi comuni con le Regioni e partecipa ai progetti integrati di promozione dotando le Regioni stesse di una struttura e di una rete internazionale al loro servizio; assiste e sostiene il sistema delle imprese turistiche nella commercializzazione dei prodotti da vendere all'estero, che necessitano di spazi commerciali, sedi espositive, workshop d'affari, opportunità di partecipazione a manifestazioni, saloni e borse mirate e "monografiche"; attua forme di collaborazione con gli Uffici della rete diplomatico-consolare e con le altre rappresentanze italiane all'estero, secondo quanto previsto da apposito Protocollo d'intesa; partecipa con altri enti e società anche private alla promozione del turismo, a garanzia di una maggiore economicità e funzionalità della sua azione. La struttura gestionale del turismo italiano dovrà affrontare le sfide lanciate da sistemi organizzativi (ad esempio quelli analizzati in precedenza in relazione alla Spagna ed alla Grecia) che vedono nei loro punti di forza l'unitarietà delle azioni intraprese, la gestione centralizzata della promozione turistica nazionale, non effettuata in modo autonomo dalle varie entità territoriali, come possono essere le Regioni, con una conseguente ed immediata riconoscibilità del marchio "paese" all'interno del mercato turistico globale. Troppe volte, nell'esempio italiano, si sono viste le regioni promuovere turisticamente loro stesse all'estero senza una strategia nazionale alle spalle, senza quell'attenzione al "Sistema Paese" di cui tanto si teorizza nell'ambito delle politiche turistiche. Allo scopo, infine, è utile quanto esemplificativo citare l'iniziativa, dimostratasi poi tendenzialmente fallimentare, relativa alla creazione di un logo del "Sistema Italia" che avrebbe dovuto accompagnare e, soprattutto, rappresentare la promozione turistica del nostro Paese all'estero. Il logo (fig. 8), senza addentrarci sui suoi costi di elaborazione, si è dimostrato inefficace sia nella sua rappresentazione (ad es. il tricolore risulta invertito, la stilizzazione dello stivale non rende l'idea di ciò che si dovrebbe rappresentare, etc.). Ancora più rovinoso si è rivelato il progetto, direttamente correlato al logo, di creare un sito internet unico per la promozione turistica italiana. Il sito internet www.italia.it infatti, entrato in funzione il giorno 22 febbraio del 2007, smise di funzionare definitivamente il 18 gennaio 51 del 2008 su sollecitazione dell'allora Vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli e su decisione dell'allora Ministro dell'Innovazione Luigi Nicolais: questi in una nota del 5 aprile 2007 41 aveva dichiarato in 7,8 milioni gli euro stanziati per il progetto riguardante la creazione del portale, istituendo contestualmente una commissione d'inchiesta sulle criticità emerse (come ad esempio, tra gli altri, gli errori e le omissioni, la mancanza della piattaforma di booking ed il mancato rispetto dei regolamenti concernenti l'accessibilità ai disabili). Fig. 8 - Logo www.italia.it 41 http://www.funzionepubblica.it/ministro/salastampa/comunicati/465.htm 52 Senza dilungarci su inutili questioni etiche o giuridiche (numerosi e noti sono state le polemiche e gli scandali che hanno circondato il progetto legato al portale), analizzando la situazione in termini di efficienza e competitività con gli altri paesi concorrenti, è necessario ribadire come l'Italia debba dotarsi di un sistema gestionale e direzionale del turismo, prima ancora che promozionale, unitario e soprattutto stabile nel tempo, in grado di elaborare piani strategici (in sinergia con tutti gli altri settori economici ed enti territoriali) su base pluriennale, al fine di valorizzare al meglio le risorse turistiche di cui abbiamo disponibilità (in seguito verrà anche fornita una stima riguardo la discrepanza esistente tra risultati ottenuti e risultati ottenibili con una maggiore promozione). Approfondendo un dato citato in precedenza, vediamo come relativamente all'anno 2007 le preferenze dei turisti norvegesi per la destinazione Spagna si siano consolidate con una crescita di circa 40.000 partenze mentre tra le altre destinazioni non-nordiche l'Italia come anche la Grecia (altra nostra diretta concorrente) si attesti in buona posizione (settima, scavalcata però rispetto al 2006 dalla Germania) superando in questa classifica la Francia che ha registrato una contrazione in questo senso rispetto all'anno 2005, con un ulteriore Peggioramento rispetto al 2006. (fig. 9) 42. Turkey France USA Italy Germany United Kingdom Greece Sweden Denmark Spain 0 100 200 300 400 500 600 Fig. 9 - Number of holiday trips to the most visited destination abroad 2007. 42 Fonte: Statistic Norway http://www.ssb.no/english/subjects/00/02/20/ferie_en/ 53 700 800 L'Italia dunque, complice anche la contrazione del volume complessivo del turismo "outbound" verso la stessa Spagna come anche la già citata difficoltà incontrata dalla Francia, presenta un'offerta tutto sommato competitiva in termini di volumi e, riguardo al 2006, anche in termini di share di mercato: assorbito il gap dei paesi esistente con le altre destinazioni europee, il nostro paese è tornato ad essere "economicamente interessante", beneficiando anche del flusso di ritorno da altri Paesi - destinazioni come la Croazia, che ha visto svalutare in pochi anni il suo "value for money" (rapporto qualità - prezzo) o Romania e Bulgaria, le cui offerte di servizi turistici si sono dimostrate inadatte al pubblico norvegese. Un'ulteriore analisi ci impone di studiare la ripartizione tra viaggi individuali e package travel, relativamente anche al mezzo di trasporto più popolare tra i norvegesi ovvero quello aereo. Le percentuali ci mostrano come nel 2005 l'aereo sia stato il mezzo utilizzato per il 46% di tutti i viaggi-vacanza e soprattutto, dato importante per il nostro studio, per il 74% di tutti i viaggi all'estero: l'anno successivo (2006) si è registrato un ulteriore incremento di utilizzo di due punti percentuali. L'analisi che si riferisce alla spesa turistica per il periodo 1999/ 2005 mostra nel dettaglio quanto fin qui elencato. (Tab. 9) Spesa turistica, in totale Anno Totale Spesa turistica, package travels Viaggi interni Outbound Totale Viaggi interni Outbound 1999 31638 9537 22100 5252 106 5146 2000 34451 9368 25053 6118 206 5912 2001 33391 9448 23943 6591 202 6389 2002 33681 8268 25413 6184 178 6006 2003 33932 9022 24910 5045 160 4884 2004 38828 9751 29078 6081 166 5916 2005 41790 10060 31729 6343 128 6215 Tab. 9 54 Questa tabella evidenzia un aspetto peculiare del mercato norvegese ed assolutamente strategico per qualunque operazione di marketing e di scelta degli strumenti di penetrazione commerciale: come si evince, la spesa outbound in package travel è aumentata di circa il 20% se consideriamo il periodo 1999/ 2005 ma di quasi il 50% in totale. La spesa totale per i viaggi, relativamente all'anno 2005, è stata quindi pari a 41,8 miliardi di NOK (Corone Norvegesi) pari a circa 5 miliardi di euro: di questi, 10,1 miliardi di NOK sono stati spesi per viaggi all'interno della Norvegia e ben 31,7 miliardi all'estero. Nello stesso anno, il totale per la spesa turistica "tutto compreso" (package travels) è stato di 6,3 miliardi di NOK. Citando testualmente le indicazioni fornite dal Piano Esecutivo, che come descritto nelle pagine precedenti vuole essere un'indicazione per le strategie di pianificazione turistica rivolta principalmente alle Regioni oltre che agli altri enti locali ed operatori del settore, "Trionfa quindi a mani basse il viaggiatore auto-organizzato o semi-organizzato, trionfano le scelte su internet, vince il mercato di chi sa piacere al segmento FIT (free and independent travelling, n.d.r.)43". Il mercato dei viaggi in partenza dalla Norvegia risulta quindi essere in forte crescita, sostenuta nel caso specifico soprattutto dall'automazione e dal taglio dei costi relativi al personale di terra: il traffico aereo internazionale è aumentato dell'11% passando dai 10,6 milioni di passeggeri nel 2004 agli 11,8 milioni nel 2005. I dati che si riferiscono alla ripartizione tra passeggeri di voli charter e di linea (allegato 3) evidenzia l'assoluta prevalenza dei viaggi di linea nel trasporto aereo ponendo comunque all'attenzione la presenza costante del viaggio "all inclusive", rispondente alla diffusa esigenza di una parte dei consumatori, soprattutto nel caso di viaggi-vacanza delle famiglie con figli piccoli. 43 Piano Esecutivo 2009: rapporto congiunto Ambasciata – Consolati – ENIT, pag. 7 55 2.4 Il movimento turistico norvegese in Italia e le principali destinazioni Il mercato norvegese è un'importante componente della più ampia area scandinava che, nel suo complesso, costituisce un settore di medie dimensioni. I mercati nazionali che ne fanno parte possono essere considerati ricchi, maturi, competenti e ad alta capacità di spesa. Soprattutto prendendo in analisi il caso norvegese, il livello reddituale, la "competenza individuale" e l'apertura psicologica verso le novità manifestate dai consumatori permettono, a livello teorico, rapidi riposizionamenti, favorendo tendenzialmente i Paesi con un'offerta turistica più articolata, quelli cioè che possono essere maggiormente in grado di gestire rapidi cambi negli equilibri del mercato turistico. Questa, in definitiva, sembra essere una necessità prioritaria per l'offerta italiana nel tentativo di attrarre turisti dall'area scandinava, di mantenere cioè le offerte classiche già consolidate nel tempo e dare impulso nel contempo alla promozione di destinazioni ancora poco riconosciute su scala internazionale, come potrebbe essere l'Area del Lago di Como. L'inesistenza di una precisa corrispondenza sia tra i dati di fonte norvegese (Norway Statistic) e quelli italiani oltre che tra le stesse fonti italiane ufficiali (nel caso specifico ISTAT e Ufficio Italiano Cambi) e la comparazione di dati provenienti da differenti fonti statistiche, sia norvegesi sia italiane, con fonti non statistiche a carattere locali (ad esempio dati provenienti da operatori turistici locali) ci permette di delineare solamente alcune tendenze relative, come nell'esempio seguente (Tab. 10), al comportamento di spesa dei turisti norvegesi in ingresso nel nostro territorio nazionale. 56 Arrivi e presenze in tutta Italia (dati ISTAT) Spesa turistica totale (dati UIC) Spesa turistica totale Presenze Perm. Media (gg.) (mln. €) Spesa turistica pro capite, al giorno (mln. €) Anno Arrivi 1993 69,983 308,607 4,4 1994 84,156 369,589 4,39 1995 91,654 373,033 4,07 1996 107,229 447,21 4,17 1997 124,066 481,606 3,88 1998 130,646 498,373 3,81 1999 148,18 578,928 3,9 2000 166,263 673,303 4,05 2001 177,641 722,105 4,06 2002 185939 741,975 3,99 110 148,25 2003 203029 798400 3,93 123 154,06 2004 241839 897748 3,71 146 162,63 2005 249171 837674 3,36 177 211,3 2006 323275 1224275 3,79 191 156,01 Tab. 10 57 Relativamente al lungo periodo (che va dal 1993 al 2006) i dati mettono in evidenza lo sviluppo del movimento outgoing verso l'Italia e ad essi si aggiungono, per il solo periodo che va dal 2002 al 2006, i dati attribuiti alla spesa turistica norvegese. Va evidenziato come la spesa pro capite giornaliera, rappresentazione del rapporto tra presenze e spesa totale, ha avuto un andamento progressivamente in crescita passando da € 148,25 del 2002 a € 211,30 del 2005, mentre una tendenza di segno opposto si è registrata riguardo al 2006, che ha presentato una spesa pro capite di € 156,01. Quest'ultimo aspetto non viene considerato dagli analisti come una vera e propria controtendenza, anche tenuto conto della natura su base campionaria dell'indagine condotta dall'UIC: si tende a leggere questo dato come una contrazione della spesa giornaliera (quantomeno oscillante) connessa alla crescente tendenza a frazionare le vacanze, con conseguenti maggiori costi legati ai servizi di trasporto. Il mercato - riporta il Piano Esecutivo - ha caratteristiche particolarmente favorevoli per l'offerta italiana, che potrebbe trovare spazi per una crescita più stabile e più marcata, tenuto conto anche del fatto che, a differenza della maggior parte dei mercati turistici esteri, quello norvegese non ha sofferto neppure la crisi nel biennio 2002/2003, nel quale si è registrato un generale raffreddamento dell'economia turistica a livello globale. La peculiare, come abbiamo avuto modo di studiare, capacità di spesa norvegese ha fatto si che l'impennata dei prezzi relativi tra gli altri anche ai servizi connessi all'ospitalità (ricettività alberghiera ed extra - alberghiera), registrata soprattutto durante il triennio immediatamente successivo all'introduzione della moneta unica, non influisse negativamente sulla dinamica dei flussi turistici verso l'Italia. 58 I grafici che seguono sintetizzano più nel dettaglio la situazione del mercato norvegese: il grafico della figura 10 mostra come la crescita degli arrivi sia stata costante, mentre è invece possibile identificare un lieve ripiegamento della spesa turistica riguardo all'anno 2007, diretta conseguenza di una rilevante flessione, nel periodo che va dal 2003 al 2007, del numero dei pernottamenti. 300 250 200 150 100 50 0 2002 2003 Arrivi 2004 2005 Pernottamenti 2006 2007 (stima) Spesa Totale Fig. 10 - Norvegia: arrivi, pernottamenti e spesa totale 2002 - 2007 E’ interessante anche analizzare il grafico successivo (fig. 11) che confronta, incrociandoli tra loro, alcuni dati macroeconomici e delle economie turistiche di Norvegia ed Italia: nel caso specifico si analizza il rapporto tra salario reale, spese al dettaglio e movimento outbound norvegese rapportati all'andamento dei prezzi dei beni turistici italiani (livello d'inflazione dei beni turistici). 59 130 125 120 115 110 105 100 95 90 2002 2003 2004 Reddito reale Andamento prezzi beni turistici 2005 2006 Volume delle vendite al dettaglio 2007 Outbound Fig. 11 - Norvegia: salario reale, spese al dettaglio e movimento outbound - Italia: andamento prezzi beni turistici Si traccia chiaramente un rapporto tra i flussi turistici in uscita e la capacità effettiva di spesa del consumatore turistico norvegese, intendendo misurare la propensione alla spesa turistica con i dati relativi agli acquisti di beni d'uso: possiamo definire la situazione fin qui esposta come un esempio di "insensibilità relativa" del mercato norvegese rispetto all'andamento dei prezzi dei servizi alberghieri ed extra - alberghieri italiani. Tutto ciò emerge ancora più chiaramente dall'integrazione dei dati della figura 12 con la rappresentazione grafica dell'andamento degli arrivi in Italia. 60 300 250 200 150 100 50 0 2002 2003 2004 2005 Reddito reale Rapporto €/Nok Spesa turistica Norvegese Volume delle vendite al dettaglio 2006 2007 Arrivi della Norvegia Outbound Anadmento prezzi beni turistici Fig. 12 - Norvegia: salario reale, spese al dettaglio e movimento outbound - Italia andamento prezzi beni turistici, spesa turistica norvegese e rapporto valutario €/Nok Quest'ulteriore variabile dimostra (fig. 12) come l'andamento degli arrivi da parte dei turisti norvegesi, per estensione l'appeal dell'Italia come località dove trascorrere le vacanze, non sia stato, almeno fino al 2007, scoraggiato dall'alto livello d'inflazione; anzi vi è da notare come la moderazione dell'inflazione italiana dell'ultimo periodo non abbia per nulla stimolato una più significativa crescita della spesa turistica italiana. Gli analisti attribuiscono questa situazione a noi favorevole al fatto che l'Italia pare essersi stabilmente qualificata come "destinazione di qualità", proponendo prezzi comunque relativamente alti rispetto alla concorrenza europea; per questo motivo il consumatore norvegese, che gode di un tasso di crescita reale del proprio reddito in ogni caso superiore all'andamento dell'inflazione italiana, percepisce il livello dei prezzi in misura piuttosto lieve. Questo risultato positivo in termini di mantenimento dei flussi verso l'Italia lo dobbiamo alla forte capacità di spesa dei turisti norvegesi, cosa che ha per- 61 messo di affrontare e superare l'impennata dei prezzi dei servizi alberghieri ed extralberghieri. Tutto ciò evidenzia fatalmente che solo grazie a questa peculiarità della composizione sociale norvegese abbiamo potuto reggere la concorrenza dei prezzi che vede nei nostri diretti competitori dei concorrenti avvantaggiati in tal senso; l'accezione di destinazione di qualità che siamo riusciti a conquistare nei confronti del target norvegese, per meriti o per ricchezza naturalmente presente nel territorio, costituisce un patrimonio fondamentale ed un vantaggio competitivo che deve assolutamente essere tutelato ed opportunamente gestito. Ciò, in altri termini, indica che se la nostra offerta turistica rispetto al mercato norvegese cresce, anche marcatamente, essa ha una debole tenuta di mercato, cioè non si propone in maniera sufficientemente attrattiva e può risultare inevitabilmente debole se rapportata ad altre offerte in competizione. Un'ulteriore analisi dei dati ci spinge a considerare come l'apporto valutario norvegese si sia ulteriormente ridotto, seppur in presenza di un aumento generale sia degli arrivi sia delle presenze: tale contrazione è stata maggiormente rilevante per quanto riguarda la spesa turistica media "pro capite". Ciò indica che la pressione operata dalla concorrenza in termini di capacità attrattiva è particolarmente forte e che la nostra destinazione, particolarmente costosa seppur ben nota e consolidata, risulta essere sfavorita dalla progressiva frammentazione delle vacanze un tempo più lunghe in vacanze brevi. Inoltre è opportuno registrare come si stia assistendo ad una progressiva perdita di capacità attrattiva delle destinazioni italiane relative alle vacanze-mare per famiglie, tradizionalmente di durata lunga o medio lunga e quindi con un livello rilevante della spesa totale. Per contro, volendo interpretare questi campanelli d'allarme in maniera differente o per usare una terminologia più appropriata volendo trasformare queste potenziali minacce in opportunità, è interessante vedere come la frammentazione delle vacanze e la perdita di attrattività delle destinazioni marine possa andare a vantaggio di quelle località che offrono l'opportunità di effettuare una vacanza breve, mettendo a disposizione attrattive anche naturali differenti dal mare con ciò diminuendo il livello di spesa totale. Il territorio dell'area del Lago di 62 Como, ad una prima analisi che in seguito verrà sviluppata e più analiticamente formulata, sembrerebbe quindi poter usufruire dell'opportunità che questa "debolezza" dell'offerta turistica italiana pone in risalto. Anche gli analisti, pur senza citare come è ovvio il caso dell'area comasca, delineano tra le misure da prendere quella della proposizione di forme di promozione e commercializzazione più omogenee del prodotto-turismo, in grado di coinvolgere il consumatore norvegese in destinazioni e forme di turismo non ancora sufficientemente "affiorate" sul mercato locale. Tutto ciò, almeno fino ad ora, non è ancora avvenuto, tenuto conto che analizzando i dati non risultano essere state offerte alternative per lo meno sostenibili, rispetto alle classiche destinazioni turistiche con una "immagine" già forte. Lo dimostra ad esempio la distribuzione dei flussi turistici norvegesi sul nostro territorio (per tutti i dati riguardanti le singole regioni si rimanda all'allegato 4) che è rimasta, nell'arco di sei anni (2001-2005) in sostanza invariata; si nota solo un miglioramento abbastanza consistente (in termini assoluti e percentuali) degli arrivi e dei pernottamenti in Toscana, segno che le decisioni degli operatori turistici e delle compagnie aeree, causa evidente e colpevole mancanza di comunicazione o forse causa mancanza di una seria progettazione turistica, privilegiano i percorsi a loro già noti. Anche l'esperienza personale insegna che la stragrande maggioranza della popolazione norvegese vede nella destinazione "Toscana" la materializzazione della vacanza "tipicamente all'italiana": l'impatto visivo delle colline toscane si presta evidentemente in maniere perfetta ad aderire all'immaginario turistico norvegese e quindi a costituire un ideale portavoce della "vera destinazione turistica italiana". L'importanza che l'immaginario turistico ricopre nella pratica turistica e le implicazioni concrete che ciò può avere, in termini di strategie gestionali per il turismo relativamente al caso oggetto di questo studio, saranno analizzate successivamente. 63 Tornando all'analisi della distribuzione spaziale dei flussi turistici norvegesi sul nostro territorio, è possibile mostrare come principali conseguenze la concentrazione dei flussi prevalentemente su cinque regioni italiane (in ordine di rilevanza per numero di pernottamenti: 1. Veneto, 2. Lazio, 3. Toscana, 4. Campania, 5. Lombardia), tutto ciò a dimostrare una generale debolezza, eccezion fatta per la Campania, dell'Italia meridionale che non riesce a trovare buone condizioni di espansione. Viene così ulteriormente evidenziata una situazione di relativa staticità di mercato, incapace di approfittare della situazione favorevole costituita dall'economia norvegese e dalla perdurante attrattività dell'Italia come destinazione turistica. Se non si dovesse ampliare il ventaglio delle destinazioni turistiche non semplicemente promosse ma effettivamente commercializzate concludono gli analisti - sul lungo periodo potrebbero determinarsi negatività o contrazioni sull'attuale quota di mercato, considerando anche che la positiva situazione attuale, stando agli indicatori macroeconomici della Norvegia e ai dati dell'economia turistica, dovrebbe perdurare senza difficoltà per i prossimi due o tre anni. Per quanto concerne la distribuzione territoriale dei flussi turistici norvegesi, in relazione questa volta alla tipologia delle località turistiche italiane, è interessante analizzare un apposito studio effettuato per l'ENIT a cura dell'ISTAT (vedi Tabella 11), dal quale emerge come la maggioranza dei flussi turistici norvegesi sia indirizzata verso le città d'arte (come abbiamo visto in special modo verso il Veneto) e le località marine (la Liguria in particolare, differenziandosi in questo dalle abitudini degli altri turisti nordici come gli svedesi che prediligono la costiera romagnola), in diretta risposta alle due motivazioni di fondo che indirizzano il turista norvegese nella definizione del luogo dove trascorrere le vacanze: l'approfondimento culturale ed arricchimento individuale e, ovviamente, l'evasione climatica. 64 Tipologia località Arrivi (A) Presenze (P) %A %P Città d’interesse storico ed artistico 98923 275285 48,7 34,5 Località collinari 5742 24065 2,8 3 Località lacuali 14248 59792 7 7,5 Località marine 41396 257,441 20,7 32,2 Località montane 12236 47816 6 6 Località religiose 31 46 0 0 Località termali 4098 17482 2 2,2 Capoluogo di provincia non altrimenti classificato 5467 12845 2,7 1,6 Comune non altrimenti classificato 20351 103628 10 13 TOTALE 203029 798400 100 100 Tab. 11 E' opportuno notare, inoltre, come non solo molte città d'arte italiane siano anche città di mare e viceversa, ma anche come i cosiddetti comuni non classificati vadano prevalentemente ascritti ai flussi motivati da interessi culturali ed enogastronomici, ad ulteriore riprova dell'importanza strategica ricoperta anche da questi comuni non tradizionalmente promossi. Purtroppo, volgendo l'attenzione in tale direzione, non risultano crescite significative sui centri d'arte minori né l'indirizzamento del movimento turistico evidenzia una più intensa attività di scoperta del territorio al di fuori delle destinazioni nuove. Lo studio preso in analisi osserva - e si tratta di un aspetto fondamentale per lo sviluppo di un'idea che si riferisca alla comunicazione turistica di una località come quella dell'area del Lago di Como - come "la ricerca di nuove località e di nuovi itinerari sia prevalentemente lasciata all'iniziativa ed all'intraprendenza del turista individuale che nella ricerca su internet (suo strumento privilegiato) trova non infrequentemente barriere di tipo linguistico o l'inesistenza di strumenti on-line di prenotazione ed acquisto44". 44 Piano Esecutivo 2009: rapporto congiunto Ambasciata – Consolati – ENIT, pag. 15 65 Questa osservazione getta le basi fondamentali di un discorso, che sarà ampiamente discusso nel proseguimento di questa Tesi, relativo all'importanza fondamentale della comunicazione nella gestione di una località turistica: l'intraprendenza del turista deve essere solo considerata come una possibilità, che potremmo anche definire fortuita, nell'attrazione di potenziali turisti: in nessun caso deve essere un fenomeno "prevalente" come indica lo studio. L'aspetto delle barriere, linguistiche come anche informatiche, che possono presentarsi nell'acquisizione delle informazioni attraverso il web ricoprono un aspetto ancor più fondamentale nell'analizzare la domanda turistica norvegese, considerando l'altissimo tasso di penetrazione di internet (70%) presente in Norvegia: una situazione così come presentata dallo studio, relativamente quindi alle località "nuove" e non ancora inserite in un circuito di promozione turistica, prefigura con certezza un fallimento in partenza. I dati pubblicati nel Piano Esecutivo dell’Ambasciata hanno inoltre reso evidente come nel "business" del ricordo enogastronomico l'Italia abbia una posizione di primissima importanza, dimostrata dal fatto che il 45% dei turisti stranieri effettua un acquisto in cibo e/o vini prima del rientro dalle vacanze. Considerando poi che sette turisti nordici su dieci effettuano acquisti nel nostro paese direttamente riferibili alla tradizione enogastronomica italiana, ci rendiamo conto di come tutte le difficoltà ed impedimenti che possano frapporsi tra il turista norvegese e la località turistica italiana costituiscano un effetto deprimente in un aspetto primario nella ricerca di nuove destinazioni, per l’appunto l'enogastronomia. Di conseguenza la staticità dell'offerta turistica italiana - prosegue lo studio - in rapporto alle tendenze di fondo del mercato locale dovrebbe essere resa maggiormente dinamica in termini di valorizzazione promozionale delle città e delle strade del vino e dell'olio e, contemporaneamente, della promozione dei piccoli centri d'arte, anche nel solco del censimento dei "borghi più belli d'Italia" promosso dall'ANCI. 66 Quanto alla preferenza degli alloggi, i dati ricavati dalle statistiche ISTAT ci permettono di compiere la classica ripartizione tra ricettività alberghiera ed extra alberghiera (per approfondimenti vedi allegato 5). E' quindi possibile delineare una crescita di entrambi i segmenti costante nel tempo: se però per quanto riguarda gli arrivi possiamo parlare di stabilità nella distribuzione, relativamente ai pernottamenti vediamo come la quota dell'extralberghiero sia passata in quattro anni, ovvero dal periodo che va dal 2002 al 2005, dal 33.97% al 23,51%, riducendosi quindi di un terzo. Questo calo va interpretato analizzando la fattispecie, considerando cioè l'interesse che il turista norvegese ripone nella vacanza attiva e a contatto con la natura (legata per l'appunto alla ricettività extra alberghiera). Tale discrepanza tra i dati reali e la domanda turistica vanno ancora ricercati nella carenza di promozione delle località minori e degli itinerari alternativi evidenziando, qualora ce ne fosse ancora bisogno, l'importanza di una corretta strategia comunicativa del territorio. Altre motivazioni possono ricercarsi nell'insufficienza della proposta sul mercato dell'offerta extralberghiera nazionale, come anche nella disponibilità diffusa di pacchetti comprensivi di alloggio in albergo 3-4 stelle che, di fatto, escludono ipotesi di ricettività differenti. L'interessato alle tipologie di alloggio complementare tende alla ricerca e all'acquisto on-line rimanendo quindi impossibilitato in tal senso, secondo quanto visto riguardo alle informazioni on-line, in posizione minoritaria rispetto al trend di mercato. Le circostanze fin qui descritte alimentano inoltre l'immagine turistica dell'Italia come una destinazione prevalentemente culturale e gastronomica, privilegiando quindi quella fascia di età che preferisce l'alloggio alberghiero di medio o alto livello ed estromettendo di fatto - con gravi conseguenze sulle potenzialità inespresse dell'offerta turistica - sia coloro che cercano questo genere di sistemazione sia quelli che la offrono (o potrebbero farlo se considerato redditizio) in Italia. 67 Risulta invece chiara la tendenza crescente del turista norvegese verso la ricettività (soprattutto quella di qualità) che nel periodo 2002-2006 ha registrato la maggiore crescita percentuale (vedi allegato 6): il tutto contrariamente a quanto segnalato dai dati che indicano invece una contrazione delle entrate valutarie nel 2006; ciò può però essere almeno in parte spiegato come attitudine a controllare in loco le spese come la ristorazione o lo shopping. Andamento debole invece per la ricettività extralberghiera, (si pensi al ruolo tuttora marginale dell'agriturismo) che aspetta ancora di essere adeguatamente proposto, nelle sue possibilità e pregi, al mercato norvegese. 68 2.5 Prospettive di breve e medio periodo - andamento generale dell'offerta italiana Considerando la tipologia di viaggio preferita dai turisti norvegesi relative al periodo invernale, ovvero la visita a tema culturale in una città d'arte dalla durata media di 7 giorni, è possibile vedere come l'attenzione del segmento si stia orientando soprattutto verso le grandi capitali dell'Europa Centrale come Vienna, Praga e Budapest, facendo così soffrire le più tradizionali alternative italiane (per le quali però è previsto per questo periodo un aumento non inferiore al 4% rispetto all'anno precedente, con Roma in testa tra le preferenze invernali in Italia). Ciò considerato, possono essere analizzati i dati che si riferiscono alla stagione estiva 2007 con la relativa certezza che essi non siano stati eccessivamente influenzati, nel loro potere di rappresentare il fenomeno dell'intero anno, dai dati invernali che poco condizionano il mercato italiano. L'andamento del 2007 ha quindi confermato le attese previsioni relative ad una moderata ma continua crescita complessiva dell'offerta italiana ed una marcata crescita (+ 12% rispetto all'anno 2006) delle vendite riguardanti i cosiddetti "self catering" (ad es. "House & Holiday"). Relativamente a questo specifico settore è da registrare l'ingresso sul mercato norvegese di molti operatori turistici danesi, specializzati anche nel settore sole/mare e vacanza neve; da questo punto di vista la destinazione Italia vede così rafforzare le possibilità di promozione internazionale. Per meglio focalizzare l'attenzione sull'area oggetto di questo studio, quella del Lago di Como, è interessante analizzare i dati che si riferiscono ai cataloghi 2008 estrapolando, dall'osservazione sulle nuove destinazioni entrate in catalogo e da quelle già presenti ma che si sono rafforzate, i dati relativi all'area lombarda (tabella 12). Una prima considerazione generale ci porta a concludere che gli operatori turistici hanno puntato in modo più deciso che in passato sull'offerta italiana (per i dati relativi a tutte le regioni italiane si rimanda all'allegato 7) ed hanno la persuasione che il rischio assunto sarà ripagato dal mercato, ciò a conferma del trend positivo riguardante il rapporto tra domanda norvegese ed offerta italiana degli ultimissimi periodi. 69 Regione New entries Destinazioni consolidate Scandorama, Casa Vacanze, Dagaasbo Travel, PeerGybt Tours, Midt Norge, AskeladLombardia den, Linnea reiser, Norsk Tur, World Travellers As, DownHill Travel, Gran Bussferie, Travel Invest Consolidamento dell’offerta italiana già presente nei cataloghi di: Bolletkontoriet / Ticket-2-Travel, Merlot, Sör-Vest Rejser, Felles Rejser Tab. 12 Dall'estrapolazione del caso lombardo emergono alcuni aspetti importanti. Per prima cosa la Lombardia, seguita dalla Liguria e dalla Campania (regioni interessate da segmenti di lusso che privilegiano destinazioni come Amalfi o la Riviera Ligure) è la regione italiana sulla quale gli operatori turistici hanno più puntato in termini di novità di catalogo. Emerge chiaro come la destinazione "laghi" sia una new entry di particolare importanza per la promozione del territorio di Como, in questo caso direttamente effettuata dai tour operators alla loro clientela, come anche per gli altri laghi lombardi. Il fatto, oltretutto, che la Lombardia sia l'unica regione a presentare il segmento "laghi" tra le new entry, evidenzia come l'attrattività lacuale stia rapidamente e, soprattutto, attualmente incrementando il suo appeal turistico, ponendo l'accento sull'importanza di cogliere questa nuova opportunità che gli operatori privati già hanno percepito e sulla quale stanno scommettendo: un'eventuale sinergia tra le varie entità interessate al fenomeno, T.O. come anche enti locali preposti alla gestione turistica ed operatori locali, potrebbe razionalizzare e rendere più efficiente la fruizione turistica del territorio, contribuendo magari ad incrementare quel dato che indica nel 7% circa la quota di arrivi e presenze nelle località lacuali italiane. Tutto ciò considerando anche, e questo deve far riflettere sulla necessità da parte degli organi preposti di intervenire il più rapidamente possibile, il fatto che la cancellazione dai cataloghi è molto facile se le nuove destinazioni non ottengono fin dal primo anno un risultato soddisfacente. 70 La presenza italiana nell'offerta dei viaggi organizzati si presenta nel complesso abbastanza soddisfacente analizzando, tra dati di fatto e previsioni, l'arco temporale che va dal 2006 al 2008: i grandi operatori hanno aumentato, come si è visto, l'offerta del nostro prodotto mentre quelli minori, non specializzati sull'offerta italiana, per il 2008 hanno soprattutto operato in una logica di continuità, alimentando una dinamica di rafforzamento delle località già conosciute e di offuscamento di quelle meno "standard". Nonostante l'alta desiderabilità dei nostri prodotti, si deve registrare nuovamente l'insufficienza e l'obsolescenza degli strumenti di promozione adottati nonché l'assenza, soprattutto, di forme di collaborazione organizzata e continuativa con il trade locale, tenuto conto anche della concorrenza sempre più accesa tra i Paesi turisticamente attrattivi. Mentre molti prodotti concorrenti rispondono adeguatamente alla crescita del già citato segmento FIT (free and independent travelling) conseguente all'aumentato bisogno di personalizzazione dell'esperienza di viaggio, l'offerta italiana patisce colpevolmente questa crescente difficoltà. Le cause - conclude il rapporto congiunto - vanno ricercate nel fatto che "mentre mancano strumenti informativi adeguati per rivolgersi direttamente ed efficacemente al consumatore norvegese, il trade locale ha difficoltà a supportare sia i processi individuali di autorganizzazione del viaggio con un'offerta self-catering, sia la diversificazione delle proposte sulle Regioni e sulle destinazioni già note45". Scontando una conoscenza superficiale del prodotto venduto e non trovando al riguardo un adeguato supporto dal nostro sistema turistico, il trade locale ha puntato e punta fatalmente sulle soluzioni di più facile applicazione o su quelle meno impegnative, come ad esempio proporre i prodotti tramite le grandi piattaforme di prenotazione (come Galileo, Amadeus, Sabre ed altri grandi booking centres) invece che agevolare la creazione di un proprio pacchetto, il che richiede conoscenze dirette del prodotto e contatti con l'Italia. In aggiunta a quanto detto, si potrebbe, a mio parere, inserire la questione sempre più dibattuta della mancanza di professionalità nel settore turistico, soprattutto ai livelli più alti, che viene sempre più spesso considerata come una delle principali cause delle difficoltà in cui 45 Piano Esecutivo 2009: rapporto congiunto Ambasciata – Consolati – ENIT, pag. 15 71 versa l'industria turistica italiana. Numerosi studi 46 mettono in evidenza questa necessità che se da un lato sensibilizza i decisori pubblici in tal senso, istituendo ad esempio specifici corsi di Laurea o di formazione professionale, dall'altro lato non manifesta, se non in sporadici casi, alcuna applicazione pratica e sistematica. Dallo stesso mondo delle imprese emerge - dichiara Bruno Gandolfi in un suo libro che analizza le politiche turistiche 47 - una richiesta differenziata di professionalità per il management aziendale, il marketing territoriale, la gestione dell'ambiente e dei beni culturali, etc. L'aspetto di una più professionale e seria considerazione del fenomeno turistico a livello generale e locale si scontra con la considerazione della gestione turistica come di un elemento secondario, quasi accessorio, della vita economica del paese. L'esempio, già in precedenza citato della Spagna e della Grecia, mostra come si possa creare un vantaggio competitivo non indifferente semplicemente attuando una corretta ed efficiente gestione, ad esempio con l'istituzione di un Ministero specifico, ed ovviamente con la reale e concreta applicazione dei principi che richiedono una professionalizzazione del settore turistico. Tornando allo studio, questa situazione di stallo rende evidente, riferendoci alle attività di promozione turistica, la necessità di operazioni di sensibilizzazione diretta del consumatore, possibili a costi contenuti solo attraverso un adeguato utilizzo della comunicazione sul web. Nell'ultimo periodo il tasso di crescita del nostro prodotto turistico in Norvegia è stato soprattutto sostenuto dal buon andamento nei self-catering e dal miglioramento della rete dei collegamenti aerei, ed in tal modo è stato possibile cogliere molte opportunità offerte dalla brillante congiuntura norvegese. Lo studio mostra come necessarie, oltre l'attuazione di misure più incisive di promozione, proprio strategie d'investimento pubblico rivolte alle compagnie aeree e agli aeroporti. Il segmento self-catering, considerando il mercato norvegese in termini 46 Ad esempio – “Formazione e percorsi di carriera: come sviluppare le professionalità degli operatori turistici per qualificare ed eccellere nell'offerta” http://www.formazione.ilsole24ore.com/Formazione/Brochure/KA3918_MANENTE.pdf - Associazione Italiana delle Società di Ricerca e Selezione “Assores: tre proposte per rilanciare il turismo italiano” http://www.assores.it/public/job%20in%20tourism.pdf 47 Gandolfi, 2004 72 generali, è l'unico a sviluppare sempre nuove mete e, nonostante si sia registrato un lieve calo delle destinazioni attorno agli scali low-cost (Pisa e Bergamo nello specifico) a favore delle classiche mete turistiche, un'adeguata promozione di aree nuove (che per l'appunto sono appetibili al segmento FIT) facilmente raggiungibili tramite trasporto aereo come la provincia di Como potrebbe incrementare l'afflusso di turisti. A supporto di tale ipotesi c'è da considerare che, a differenza del mercato svedese e finlandese, in quello norvegese anche le fasce giovanili (FIT) mostrano di apprezzare l'Italia come destinazione turistica sia come meta di viaggi individuali che per motivi di formazione e di studio, scongiurando quindi quelle preoccupazioni secondo le quali il nostro Paese cresce soprattutto nelle fasce di età più elevate (oltre i 50 anni) e quindi, fatalmente, indirizzate verso mete classiche e non alternative. Sulla situazione congiunturale dell'offerta italiana, e conseguentemente su quella dell'area del Lago di Como, e sulle sue prospettive per il breve-medio periodo un ruolo decisivo è ricoperto ovviamente dal numero e dalla frequenza dei collegamenti aerei diretti dalla Norvegia all'Italia. Una prima considerazione ci vede svantaggiati rispetto agli altri paesi concorrenti che beneficiano di una più fitta rete di collegamenti aerei: inoltre la situazione dei collegamenti aerei presenta un parallelismo con l'andamento degli arrivi e dei pernottamenti in Italia e con il contenuto dei cataloghi degli operatori turistici norvegesi, considerando infatti che da Roma in giù l'Italia non ha disponibilità di voli diretti (neppure stagionali) ciò costituendo quindi un ulteriore fattore di ostacolo al suo potenziale sviluppo turistico. I collegamenti aerei, principalmente per l'area del Lago di Como, oggetto di questo studio, sono principalmente frutto delle iniziative di rischio di compagnie aeree low-cost: per l'anno 2008 si sono infatti registrati lievi incrementi dei collegamenti diretti rispetto agli anni 2006 e 2007. Come si può osservare dalla tabella 13, i collegamenti con Milano e Bergamo sono frequentissimi (addirittura quotidiani nel caso di Ryanair) costituendo un collegamento relativamente comodo e costante con l'area comasca. 73 COMPAGNIA AEREA ROTTA SAS OSLO - MILANO LMM G V S D X OSLO – ROMA (FCO) X X X OSLO - PALERMO X ANNUALE X APR / OTT OSLO - CAGLIARI X APR / OTT OSLO - VENEZIA X APR / OTT X OSLO - PISA X X X OSLO – ROMA (FCO) X X X X GEN / MAR X X X X X APR / OTT X X LUGLIO X X GEN / MAR X X X X X X X APR / OTT OSLO (TRF) – BERGAMO (BYG) X X X X X X X ANNUALE X OSLO – NIZZA (NCE) OSLO (TRF) – PISA (PSA) STERLING ANNUALE APR / OTT OSLO – VENEZIA (VCE) RYANAIR X X OSLO – NAPOLI NORWEGIAN FREQUENZA OSLO – FIRENZE (FLR) X X X X X X X ANNUALE X X APR / OTT X X GEN / MAR X X X APR / OTT OSLO – ROMA (FCO) X X X OSLO – NIZZA (NCE) APR / OTT X X GEN / MAR X X X X APR / OTT Tab. 13 A riprova dell'importanza del trasporto aereo relativamente al mercato norvegese, sono da attendersi in futuro investimenti delle compagnie aeree sulle rotte italiane, poiché l'andamento degli arrivi sta crescendo ad un ritmo così sostenuto da rendere opportuna l'organizzazione di nuovi collegamenti che soddisfino della crescente domanda. 74 Cap.3 Analisi della domanda profilo del turista norvegese 3.1 Segmenti socio-economici e culturali di appartenenza Il tentativo di definizione del turista norvegese suggerisce di iniziare con l’approfondire alcuni dati riguardanti la situazione socio-economica del paese al fine di delinearne anche il profilo. La pressione fiscale in Norvegia è indubbiamente molto alta: tuttavia la presenza nel territorio di vaste fonti energetiche (prima fra tutte il petrolio), unita all'alta dinamicità del contesto economico, fa sì che il reddito reale delle famiglie non sia eroso (a differenza di quanto avviene nella vicina Svezia) in quanto al forte costo sociale non si accompagnano costi sociali aggiuntivi. Il livello reddituale del viaggiatore norvegese non costituisce un limite alla possibilità di viaggio per nessuna classe di reddito, incidendo se mai sulla frequenza, sulla durata del viaggio e sulla scelta della destinazione, offrendo pertanto la possibilità di effettuare viaggi selezionati di qualità ed anche costosi. Più che di segmentazione sociale si può far quindi riferimento ad una segmentazione della fascia economica dei viaggiatori, anche se abbiamo appena avuto modo di citare che una vera e propria differenza marcata tra classi di reddito non esiste: i 2/3 dei viaggi outbound sono effettuati in Norvegia dalle famiglie il cui "focus" produce un reddito annuo superiore a 500.000 corone norvegesi (NOK) che possono convertirsi in circa 61.000 Euro48 . Considerato quindi 48 61.550,8 Euro in data 13 settembre 2008 75 l'altissimo livello del prodotto interno lordo (PIL) pro capite norvegese49 (cresciuto nel periodo 2001/2006 del 17,2% 50) possiamo facilmente concludere che in sostanza tutti i norvegesi viaggiano all'estero con le sole limitazioni, peraltro sempre meno rilevanti, legate all'età. E' stata infatti osservata la tendenza secondo cui quote crescenti e consistenti di incremento del reddito reale vengono riservate all'acquisto di beni prodotti o disponibili all'estero: questa situazione ovviamente, diretta conseguenza dell'effetto combinato degli alti prezzi interni, costituisce una fortissima molla espansiva per il turismo outgoing. Il fattore prezzo acquisisce rilievo non tanto per il costo della vacanza cui esso fa riferimento quanto per l'attenzione al cosiddetto "value for money" (rapporto qualità-prezzo). Anche per quanto concerne il livello di istruzione, altro parametro tradizionalmente utilizzato nella segmentazione di qualsivoglia realtà sociale, non è paradossalmente possibile creare distinzioni nette tra la popolazione norvegese: con uno dei livelli formativi generali più alti al mondo risulta arduo definire tale criterio discriminante per l'analisi dei flussi outgoing, così direttamente correlato tra l'altro all'alto livello di reddito. Quanto fin qui descritto, fermo restando il livello culturale e di reddito leggermente superiore alla media per chi viaggia all'estero, delinea una distinzione funzionale della clientela "outbound" principalmente in base alla scelta della destinazione. E' quindi più chiaro, come logica conseguenza, il dato secondo il quale le destinazioni europee balneari di "massa", come per il già citato esempio della riviera romagnola, risultino poco attraenti per i consumatori norvegesi, a differenza dei consumatori degli altri paesi scandinavi che sopportano maggiori costi sociali aggiuntivi e vedono il proprio reddito eroso in misura maggiore. Per continuare su questa linea esemplificativa, vediamo come il turista norvegese alla ricerca della tradizionale vacanza al mare sia comunque una figura centrale nel mercato, presentando allo stesso tempo forti caratteri di mobilità, essendo attratto da livelli qualitativi alti, rispetto ambientale, tradizioni artistiche e vivacità culturale: un turista quindi "evoluto" e fortemente attratto dai messaggi di qualità che neces49 Il Sole 24 Ore.com: “Reddito pro capite, la Norvegia batte tutti” http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2008/01/pil-mondiale.shtml?uuid=cc025da6-bcf1-11dc -ac62-00000e25108c 50 Fonte: Rapporto Paese Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 2008 76 sità di servizi volti ad arricchire il tradizionale prodotto turistico (nel caso preso in esempio, il mare). Interessante è lo studio presentato sempre nel Rapporto Paese Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 2008, che propone un'identificazione di alcuni criteri-guida che vanno nella direzione di analizzare la mentalità norvegese nell'ambito dei consumi, soprattutto turistici. Le fonti a disposizione degli studiosi, unite alle analisi statistiche sui consumi e alle ponderazioni sull'orientamento dei flussi in uscita, hanno permesso quindi un'interpretazione applicata al concetto di "mentalità norvegese", sulla cui presunta esistenza sono stati compiuti studi nel corso degli anni, con particolare riguardo alla persistenza della cosiddetta "norvegesità" come risposta al mondo sempre più globalizzato. La seguente tabella mostra le conclusioni raggiunte da questo studio ed i loro risvolti sulle abitudini dei consumi turistici. CARATTERE CONSUMI TURISTICI Coltiva un profilo di intensa individualità, co- Ricerca forme di realizzazione di sé in forma me conseguenza dell’assenza storica di una attiva (vacanze sportive, vacanze attive e nel borghesia centralizzata verde, esplorazioni del territorio, ricerca di nuovi itinerari) Dal confronto secolare col mare, ha un atteg- È disponibile verso nuovi prodotti, che non giamento cauto verso la vita, ma molto aperto rifiuta per partito preso, né per eccessiva cura del denaro (curiosità verso nuove forme di vacanza, nuove destinazioni) Ritrova il proprio Io a contatto con la natura, È attento e sensibile agli aspetti sostenibili del per il rapporto impegnativo che se ne ha in turismo, ama gli ambienti naturali e privi di Norvegia polluzione, anche nella vacanza conserva una mentalità “ecologica” E’ orgoglioso (con un “nazionalismo” morbido che nasce dalla coscienza della ridotta misura del proprio Paese) e preciso (effetto combinato della pratica protestante e dall’organizzazione richiesta da un ambiente naturale difficile) Pretende il “value for money”, non tollera imprecisioni o ritardi in ordine ai beni o servizi dovutigli (tendenza verso un alto standard alberghiero) Ha bisogno di una compensazione fisica e La mitezza del clima, il sole e la qualità del psicologica nel caldo, nella luce e nel sole, mare, con il conseguente stile di vita rilassato, come antidoto al lungo buio invernale sono tra i principali motivi di scelta di un viaggio Si forma in uno dei sistemi scolastici ed uni- È sensibile all’aspetto culturale del viaggio, versitari più equilibrati, in una società che col- specie se combinato con i piaceri più immetiva l’arte e la cultura diati (ambiente naturale, enogastronomia) Tab. 14 77 Facendo riferimento ai consumi turistici qui menzionati, la cui identificazione mediante la definizione del "carattere" norvegese trova comunque fondamento negli studi precedentemente effettuati e nell'analisi della situazione di benessere e floridezza che contraddistingue la società ed economia scandinava, essi sono stati in questa sede menzionati come spunto di riflessione, per essere poi opportunamente analizzati nelle pagine seguenti. Un'altra peculiarità scandinava, connessa ad una tradizione culturale che storicamente è stata all'avanguardia in questo senso, riguarda il ruolo delle donne nella pratica turistica: i dati relativi alla frequenza dei viaggi di piacere mettono infatti in evidenza come le donne viaggino fuori confine più degli uomini. Cresce inoltre la propensione al viaggio che passa da 1,4 viaggi "pro capite" del 1992 a 1,7 viaggi "pro capite" del 2005 (vedi allegato 8), con un'assoluta maggioranza per i viaggi all'estero. Considerando invece le fasce d'età vediamo come quello dei viaggi all'estero sia un fenomeno che riguarda tutti gli individui senza distinzione di età: se la frequenza dei viaggi all'estero risulta simile per i giovani e gli anziani, particolarmente propenso al viaggio risulta invece essere il segmento, fra coloro che effettuano i viaggi, che va dai 45 ai 64 anni con 2,5 viaggi-vacanza effettuati in un anno (tabella 15). Numero di viaggi-vacanza Numero medio di viaggi-vacanza “pro capite” Eta’ Total 0 1 2 3 o piu’ Tra tutti Tra tutti coloro che effettuano viaggi-vacanza 16-24 100 26 36 18 19 1,4 1,9 25-44 100 19 36 20 25 1,7 2,2 45-64 100 22 30 18 30 1,9 2,5 65-79 100 39 24 15 21 1,4 2,3 Tab. 15 78 Qui di seguito invece (tabella 16) la propensione ai viaggi per fasce di reddito: com'è possibile osservare il numero medio dei viaggi è sostanzialmente simile tra i vari scaglioni, con la fascia massima che presenta il valore medio più alto. Numero di viaggi-vacanza Total Reddito della famiglia NOK 1000 0 1 2 Numero medio di viaggi-vacanza “pro capite” 3 o piu’ Tra tutti Tra tutti coloro che effettuano viaggi-vacanza Per cento -99 100 24 33 24 20 1,4 1,9 100-199 100 41 27 16 17 1,3 2,2 200-299 100 36 32 16 16 1,2 2 300-399 100 33 31 16 20 1,4 2,1 400-499 100 22 40 16 22 1,7 2,1 500- 100 14 33 21 32 2,1 2,4 Non indicato 100 31 30 15 23 1,5 2,2 Tab. 16 79 3.2 Principali motivazioni e fattori determinanti per la scelta della destinazione estera Lo studio identifica tre principali fattori che sostengono l'alta propensione ai consumi turistici. In primo luogo, confermando un aspetto concreto facilmente intuibile, i turisti norvegesi utilizzano la vacanza come momento di "evasione climatica", sfuggendo ai rigori del clima scandinavo. Secondariamente è possibile identificare l'"evasione dalla routine", in un'ottica di esperienza individuale e, come abbiamo già visto, di scoperta di nuove destinazioni. Come terza motivazione c'è da considerare, in special modo facendo riferimento alla fascia anziana della popolazione, l'esigenza di trarre dalla vacanza un'occasione di arricchimento personale, considerandone l'aspetto culturale oltre che quello della relazione con la realtà culinaria o sociale del paese visitato, od anche un più stretto contatto con la natura. Ovviamente questa divisione strumentale non deve distogliere dalla convinzione che la maggior parte dei viaggi sia dettata da una pluralità di motivazioni; ad esempio, l'elemento "cultura" raramente costituisce la motivazione principale di un viaggio bensì esso concorre con molte altre alla decisione finale. Quanto fin qui detto pone le basi per un concetto che gli studiosi del turismo conoscono bene, identificandolo come una tendenza moderna che si proporrà nel futuro, anzi già si propone, come un concetto universalmente riconosciuto di "personalizzazione" o "individualizzazione" del viaggio. Va da sé che questo genere di approccio da parte della domanda, ovvero l'esigenza di rendere il più possibile unica ed individuale l'esperienza turistica, viene assecondata dall'offerta turistica, venendo a creare quei segmenti di "nicchia" che fatalmente tendono col tempo a divenire sempre meno "marginali". Questa tendenza, nel caso specifico, è resa possibile dalla disponibilità (come abbiamo visto alta) dei mezzi finanziari e dalla contestuale sensibilità, che possiamo definire anche attenzione o consapevolezza, culturale e turistica. Verranno quindi a definirsi proposte che si riferiscono a vacanze "attive" e/o nel verde, connesse ad esempio alle pratiche sportive come il cicloturismo, il trekking, il canoeing, l'orientiring, il golf, l'equita- 80 zione, etc.. oppure vacanze più spiccatamente connesse alla realtà del territorio ospite, magari con itinerari "alternativi", con la frequente combinazione delle attrattività naturalistico - ambientali con quelle artistiche ed enogastronomiche. Un aspetto imprescindibile della comunicazione turistica, importantissimo nella sua essenziale semplicità, prevede che la destinazione turistica debba innanzitutto essere commercializzata, facilmente accessibile sul mercato e quindi, aggiungerei io, conosciuta. La questione fondamentale concerne le modalità con le quali attuare questi propositi, data per scontata la loro veridicità ed efficacia: a tal proposito lo "scollamento" tra domanda norvegese ed offerta italiana è evidente se consideriamo che gli studi indicano che la crescita della nostra offerta avrebbe potuto essere non sola marcata ma "imponente" se una maggiore gamma di prodotti fosse stata presente nei cataloghi dei grandi tour operators come in quelli specializzati o di nicchia. Esistono numerose accezioni per il termine "accessibilità": tralasciando quello già analizzato in precedenza che si riferisce alla possibilità fisica di raggiungere la località (che fa riferimento al trasporto aereo), per il nostro studio è sicuramente più interessante l'altro aspetto, circa l'accessibilità diretta alle informazioni da parte degli acquirenti, in relazione sia alla lingua che alle modalità di prenotazione e promozione. Favorire, quindi, una maggiore facilità d'ingresso on-line prima ancora che fisico. Facendo riferimento ad indagini comportamentali relative al consumatore nordico, vediamo come l'intero processo che porta all'acquisto del prodotto turistico sia dominato dall'utilizzo di Internet: è interessante a tal proposito analizzare i grafici seguenti (figure 13 e 14 51) ed osservare come internet risulti essere lo strumento più utilizzato per la scelta della destinazione turistica (54%). 51 Fonte: Rapporto Paese Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 81 Altro Guida turistica Offerte di viaggio Agenzie di viaggio Brochure Internet 0 10 20 30 40 50 60 Fig. 13 - Dalla pianificazione all’acquisto del viaggio. Le fonti della scelta della destinazione. Per quanto riguarda invece l'effettiva prenotazione, internet risulta essere il secondo canale di prenotazione utilizzato in assoluto, attestandosi comunque al 49% delle preferenze. Altro Agenzie di viaggio Guida turistica Brochure Offerte di viaggio Internet Fig. 14 - Dalla pianificazione all’acquisto del viaggio - il momento della prenotazione. 82 L'offerta italiana è in tal senso sicuramente carente sotto questo punto di vista, a maggior ragione prendendo atto dell'elevatissimo tasso di diffusione di internet sul territorio norvegese (tabella 17): per applicare il ragionamento alla pratica turistica, considerando l'esplosione delle transazioni commerciali operate su internet e la conseguente crescita delle ramificazioni dei collegamenti aerei lowcost, vediamo come questa carenza debba essere necessariamente superata. Ovviamente, i prodotti maggiormente venduti on-line riguardano i trasporti e, in misura maggiore, i biglietti aerei. Il settore "viaggi e vacanze" è quindi particolarmente interessato da questo fenomeno, sia per quanto riguarda gli acquisti dei cosiddetti "short break" sia per le vacanze più lunghe; tutto ciò va a diretto scapito delle agenzie di viaggio (almeno nella loro declinazione più tradizionale) che, seguendo un trend ormai globale, stanno cedendo sempre di più il passo alle imprese turistiche operanti on-line che, specialmente nel mercato nordico, prosperano meglio di quelle legate agli strumenti più tradizionali di comunicazione e marketing. Penetra- Utenti N. medio N. medio N. medio M. medio zione Unici/mm utenti/gg Giorni d’uso ore d’uso webpages Internet (‘000) ('000) (utente/mm) (utente/mm) (utente/mm) Austria 53% 3,721 1,485 12 163 1,906 Paese Belgio 54% 4,728 2,447 155 206 2,399 Danimarca 68% 3,045 1,493 147 22 3,058 Finlandia 65% 2,818 1,544 164 297 3,749 Francia 51% 25,388 14,531 172 261 2,768 Germania 46% 32,578 18,359 169 226 2,807 Irlanda 42% 1,365 591 13 189 1,871 Italia 36% 18,086 7,783 129 177 1,862 Paesi Bassi 83% 11,292 7,350 195 27 3,131 Norvegia 70% 2,620 1,288 147 274 3,080 Portogallo 44% 3,882 1,731 134 233 2,454 Russia 11% 13,255 5,048 114 133 1,695 Spagna 39% 13,628 8,828 194 306 2,675 Svezia 70% 5,259 2,895 16,5 31,7 4,019 Svizzera 58% 3,666 1,846 15,1 22,7 2,676 UK 62% 31,150 21767 21 34,4 3,440 Europa (UE) 40% 221463 121774 16,5 24,1 2,662 Stati Uniti 66% 156,697 114,472 21,9 31,4 2,826 Tab. 17 83 Considerata la crescita media del numero di connessioni (cresciute ad un ritmo non inferiore al 50% su base annua) e avendo la consapevolezza che il fattore di maggior crescita per tutto il settore "viaggi e vacanze" è legato all'uso di internet e agli strumenti di marketing on-line (in crescita tra i norvegesi più giovani l'acquisto diretto dal produttore dei servizi in Italia via web), è facile concordare con la prospettiva secondo cui si assisterà ad un'ulteriore e significativa espansione del mercato turistico legato alle transazioni via web, oltre che per le prenotazioni e gli acquisti, anche per il reperimento delle informazioni. Allo scopo, per rendere concreto il discorso ed applicarlo ad una realtà ben specifica, in uno dei capitoli seguenti sarà proposto uno studio sulle strategie di comunicazione on-line del territorio di Como, per tracciare lo stato della situazione attuale e suggerire miglioramenti, che costituisce parte integrante del presente lavoro di ricerca. Tornando ad internet ed al tentativo di definizione del "turista norvegese", possiamo vedere come un elemento che prevale tra i cosiddetti "smart users" sia proprio quello costituito dalle donne che vedono quindi ulteriormente rafforzare il proprio ruolo guida ed il proprio potere decisionale relativamente alle vacanze proprie e del nucleo familiare. Dati statistici norvegesi pongono infatti in evidenza la maggiore crescita percentuale dei viaggi vacanze per anno effettuati da donne, come già accennato in precedenza, il cui numero cresce più velocemente di quello degli uomini; parallelamente quello degli anziani (ultracinquantenni) cresce più velocemente di quello dei giovani. Da ciò possiamo concludere, citando ancora il Piano Esecutivo che "sono le donne e gli anziani ad apparire, in termini di tendenza, le figure dominanti del mercato e, quindi, quelle verso le quali usare particolare attenzione promozionale e commerciale52". Le tendenze fin qui descritte ci permettono anche di descrivere l'evoluzione delle già citate agenzie di viaggio che, non potendo competere in termini di efficienza con le prenotazioni on-line, hanno intelligentemente deviato la loro competenza sull'esaltazione della "personalizzazione" del viaggio di cui abbiamo parlato anche in precedenza. La produzione di viaggi di vacanza per l'appunto 52 Piano Esecutivo 2009: rapporto congiunto Ambasciata – Consolati – ENIT, pag. 28 84 "su misura" rappresenta ormai la fonte di una larga parte dei guadagni delle "nuove" agenzie di viaggio, in un'ottica di consulenza professionale fornita al turista e nella proposizione di viaggi "speciali" normalmente non prenotabili in internet (ad es. vacanze a cavallo, partecipazione ad eventi musicali, etc.). Queste nuove realtà vengono così a rispondere alle necessità legate alle nicchie di mercato come anche a quel segmento turistico costituito da individui con esigenze, per definizione, molto soggettive (vedi il già menzionato segmento FIT "free and independent travelling"). L'emergere di tipologie nuove di "fare vacanza" identifica quindi trend in costante sviluppo, sostenuti da fattori economici generali e da stili di vita fortemente influenzati dalle nuove tecnologie, in un contesto di maggiore individualizzazione e personalizzazione del viaggio: soddisfacendo questi nuovi target si potranno assecondare le loro forti (e concrete) propensioni al consumo per mezzo di specifiche azioni di marketing. Analizzando ad esempio il periodo medio di vacanze cui i norvegesi possono usufruire (in media 25 giorni l'anno) possiamo vedere come ci sia la tendenza a spezzettarle in 3 o 4 soluzioni "short breaks" durante l'anno, il che presuppone ulteriori strategie di diversificazione del marketing di offerta. Aumenta perciò la percentuale di chi effettua le proprie vacanze in maggio e settembre, con preferenza per i fine settimana, come anche aumenta il numero di coloro che si recano in vacanza per almeno una settimana ed il numero dei pensionati, una categoria con una sempre maggiore capacità di spesa. Si incrementa anche, come un dato del tutto nuovo, il numero di coloro i quali, a causa di impegni di lavoro diversificati tra partner, effettuano la loro vacanza da soli anziché con tutta la famiglia: ciò può spiegarsi nel fatto che, considerato l'aumento del numero degli impiegati nei settori della tecnologia informatica e dei media e diminuito quello degli operai, molti lavoratori non usufruiscono del canonico periodo di chiusura estiva delle aziende (che in Norvegia è in luglio a differenza degli altri paesi dell'UE che sospendono le attività in agosto). Per eseguire in chiave schematica una generale differenziazione dei profili fin qui descritti, è possibile distinguere le seguenti categorie di turisti: 85 • Viaggiatori + 50, con buone disponibilità di reddito e tempo libero, che permettono loro di esplorare (tipico approccio della mentalità nordica) il territorio visitato. • Viaggiatori DINKS (Double Income No Kids), costituito dalla fascia di turisti tra i 20 ed i 39 anni, che effettuano la loro vacanza principale o semplicemente un "city break" da soli o con un gruppo di amici. • Viaggiatori "empty nesters", ovvero viaggiatori individuali privi di famiglia propria che effettuano vacanze principali o brevi (solitamente 3 o 4 giorni) che spesso si organizzano con un gruppo di amici. In questo segmento un ruolo rilevante è ricoperto dalle cosiddette "green widows" ovvero quelle delle donne sole, in carriera, con reddito alto, capaci anche di influenzare con le proprie scelte gruppi estesi al di fuori della propria cerchia privata ("trend leaders"). • Viaggiatori "cosmopolitan", solitamente a reddito elevato, sono alla ricerca del lusso e di tutto ciò che è esclusivo come prova della propria apertura mentale e del proprio successo sociale: il viaggio è legato ad un evento, alla scoperta di una destinazione o di un albergo, o a luoghi consacrati alla mondanità. • Viaggiatori "high income villa", in altre parole coloro che solitamente si muovono in gruppo (che sia costituito dalla famiglia o da amici) e tendono a riprodurre nella vacanza un ambiente chiuso e selettivo ricercando soluzioni abitative anche di qualità molto elevata (come antiche case di campagna) in "self catering". 86 3.3 Tipo di alloggio e periodi preferiti Considerando questa variabile di scelta del viaggio, ci accorgiamo come stia crescendo sempre più l'interesse verso le forme di ricettività cosiddette self-catering ed alternative, ferma restando la tendenza di base verso l'ospitalità alberghiera di qualità, come i bed & breakfast, pernottamenti in case ed appartamenti in affitto o le soluzioni in contesti a contatto con la natura. La tendenza alla ricerca di soluzioni di alloggio che assicurino la massima flessibilità e libertà di movimento è per i norvegesi, come per gli scandinavi in senso più ampio, una caratteristica tipica, essendo questo particolare target refrattario, per tali ragioni, ai trattamenti di pensione completa o anche di mezza pensione. Sono invece molto apprezzate le soluzioni di solo alloggio o, per quanto riguarda la ricettività alberghiera, i cosiddetti "apartment hotels": un'altra peculiarità è oltretutto costituita dalla colazione di vero tipo continentale che i consumatori norvegesi richiedono, essendo il loro tipico breakfast, per varietà di scelta e per ricchezza, paragonabile ad un pranzo. Anche per quanto riguarda le diverse soluzioni di ospitalità è da considerare la grave carenza italiana, come già indicato, relativa alla circolazione del prodotto sul mercato turistico, alla mancata utilizzazione di strumenti di sensibilizzazione dell'utente e di un facile accesso alla prenotazione on-line, che si traduce inevitabilmente in una debolezza per l'offerta alberghiera italiana. Ovviamente, anche facendo riferimento alle motivazioni del viaggio già in precedenza analizzate, vediamo come l'estate sia il periodo nel quale si concentra la grande maggioranza delle vacanze dei norvegesi (il 65% nel 2005, con quattro punti percentuali in più per le donne rispetto agli uomini). Un dato confortante per il mercato incoming turistico italiano, che necessariamente deve essere tradotto in opportunità operativamente applicate, mostra come per la prima volta i norvegesi (nel periodo estivo che va da maggio ad agosto) abbiano viaggiato maggiormente all'estero piuttosto che all'interno del loro paese: quello dei viaggi domestici è un dato che continua a decrescere, al contrario del volume dei viaggi effettuati all'estero. E' inoltre in crescita anche la percentuale di chi effet- 87 tua un viaggio invernale (durante il cosiddetto "winter break") con una percentuale del 25% nel 2005 contro l'11 % del 1997, a delineare un trend in rapida espansione. Basso invece il numero di chi viaggia durante le festività natalizie (vedi tabella 18). Vediamo come l'elevata possibilità economica unita alla possibilità di effettuare più viaggi durante l'anno permetta la crescita e quindi l'apertura di nuove frontiere di nicchia, diversificando ulteriormente la domanda: a questa tendenza dovrà necessariamente corrispondere un adeguamento dell'offerta turistica italiana. Percentuale di popolazione in vacanza Anno Inverno Pasqua Estate Autunno Natale 1997 11 10 64 17 5 1998 12 13 62 17 6 1999 15 15 64 20 7 2000 19 12 62 23 7 2001 14 14 63 21 6 2002 14 14 63 21 7 2003 18 20 65 22 8 2004 20 15 62 26 8 2005 25 16 65 25 7 Maschi 25 16 61 24 6 Femmine 25 16 69 25 9 16-24 26 15 62 16 12 25-44 24 15 71 23 8 45-64 28 19 67 32 5 65-79 21 8 47 23 4 2005 Sesso Eta’ Tab. 18 88 Per quanto riguarda nello specifico il caso italiano, analizzando i dati ISTAT relativi all'anno 2006 sugli arrivi e le presenze dei turisti norvegesi nei nostri esercizi complementari ed alberghieri, vediamo come per questi ultimi si delinei un andamento piuttosto omogeneo durante tutto l'anno, con il picco nel mese di luglio (figura 15). 200000 180000 160000 140000 120000 100000 80000 60000 40000 20000 Gen Feb Mar Apr Mag Giu 0 Lug Arrivi esercizi complementari Arrivi alberghi Ago Set Ott Nov Dic Presenze esercizi complementari Presenze alberghi Fig. 15 - Presenze esercizi complementari ed alberghieri (2006) - Elaborazione propria Una spiegazione a ciò può derivare dal fatto che i cosiddetti city-breakers, categoria completamente slegata da logiche riguardanti il periodo in cui compiere i viaggi, sono interessati quasi esclusivamente alla tradizionale offerta alberghiera come, in genere, la fascia anziana della popolazione, caratterizzata da un maggior incremento del numero di viaggi pro capite. Quanto alla ricettività complementare, è invece interessante notare come il miglior rapporto tra arrivi e presenze si riscontri nel mese di febbraio, in occasione delle vacanze neve coincidenti con la pausa scolastica (self catering), con una durata media per questo mese di 10,24 giorni (mentre la permanenza media dell'anno è di 5,87 giorni). Segue il mese di agosto con 9,58 ed il mese di luglio con 7 giorni; il dato più basso invece si riferisce al mese di aprile con 3,77 giorni medi di permanenza (rif. allegato 10). Discorso diverso invece per la ricettività "classica" costituita dall'ospitalità alberghiera, che ha una media annua di permanenza di 3,4 giorni 89 (più bassa quindi di oltre due giorni rispetto a quella complementare): in questo caso i dati relativi alle presenze medie sono piuttosto omogenei per tutti i mesi dell'anno, con un'oscillazione contenuta che va dai 4 giorni medi di agosto ai 3 di aprile. Appare quindi tuttora bassa l'attrattività generale della nostra offerta nei mesi da novembre a febbraio (soprattutto dicembre) sostenuta tuttavia dalle grandi città d'arte e dal movimento verso le stazioni sciistiche più note. In contraddizione infatti con il desiderio di evasione climatica manifestata dal target norvegese, la destinazione Italia si scontra, per quanto riguarda il periodo invernale, con le località concorrenti più "calde" (prime fra tutte le Isole Canarie, come anche le destinazioni "long-haul" ovvero a grande distanza), riuscendo come già detto a mantenere una soglia minima di arrivi e presenze grazie al nostro patrimonio culturale. 90 3.4 Analisi SWOT (Strenghts, Weaknesses, Opportunities, Threats) della destinazione Italia per il turista norvegese Indubbiamente le peculiarità che rendono famosa l'Italia nel mondo, incarnata dal concetto di "made in Italy" cui tanto si fa riferimento, hanno fatto sì che nel corso dell'ultimo decennio l'attenzione delle popolazioni scandinave sulla nostra destinazione sia cresciuta, sollecitando la domanda turistica verso il nostro paese. L'Italia, custode d'indubbi patrimoni artistici, enogastronomici, tradizionalmente legata alla produzione d'alta moda come di prodotti universalmente conosciuti, ha quindi accresciuto il suo appeal anche nei confronti dei consumatori norvegesi. Volendo perciò riassumere quanto fin qui analiticamente descritto, vediamo come l'interesse verso la natura ed il turismo attivo, la particolare attenzione rivolta verso la cultura, l'arte, la musica, l'enogastronomia e lo shopping faccia del target norvegese un segmento particolarmente esigente in termini di domanda turistica, assumendo tutti questi fattori (in relazione alla già analizzata capacità di spesa) un ruolo decisivo nella scelta delle destinazioni nelle quali effettuare le vacanze. Lo stesso livello qualitativo dell'esperienza turistica, fortemente influenzato da quello altissimo già presente nei servizi erogati in patria, fa sì che il turista norvegese consideri questo aspetto fondamentale nella formazione delle aspettative di viaggio e vacanza, che deve quindi essere rapportato all'alto livello della propria spesa. L'offerta turistica italiana, caratterizzata da aspetti fortemente attraenti per il mercato nordico come il clima, la convenienza economica (seppur in calo), gli aspetti ecologici legati alla vacanza oltre a tutto quanto descritto in questa sezione, fa sì che il nostro paese registri un trend positivo di crescita sui mercati della domanda nordica. Lo stesso ruolo, fondamentale, ricoperto dal binomio turismo-ecologia, contrapposto antiteticamente al concetto di turismo di massa, fa emergere l'importanza di uno sviluppo di turismo sostenibile non più legato solo al concetto di salvaguardia ambientale, ma ora anche ad un aspetto principalmente economico come la soddisfazione delle aspettative di uno specifico target di consumatori. 91 Emerge inoltre l'aspetto già affrontato della "personalizzazione" del viaggio che l'utenza nordica, avendo già acquisito una cultura ed un'esperienza molto forti legate alla pratica turistica, considera come principale. Per il nostro paese in termini di gestione turistica, è necessario tener conto di tutti gli aspetti fin qui affrontati, valutandone le differenti valenze per adottare la migliore delle strategie possibili; distinguere i punti di forza e di debolezza dell'offerta turistica, le relative opportunità che si vengono a delineare ed i potenziali rischi ad esse legati. A tal proposito il Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT, in un ideale resoconto sulla situazione attuale della nostra realtà turistica rapportata al mercato norvegese, elenca tutti gli aspetti da tenere necessariamente in considerazione in qualsivoglia analisi. "Punti di forza" • Identificazione della "destinazione Italia" con uno stile di vita altamente qualitativo, a livello di individuo; • Attrazione climatica; • Ineguagliata ed ineguagliabile ricchezza storica, artistica, culturale; • Qualità estetica della produzione artigianale ed anche di massa, soprattutto nel settore della moda, che tuttora agisce da stimolo nei viaggi shopping; • Valori ambientali (sia urbani sia puramente naturali) assurti a livello di simbolo; • Varietà e qualità delle tradizioni gastronomiche ed enologiche; • Atteggiamento tipicamente italiano di curiosità, disponibilità ed apertura nei confronti del visitatore straniero (il "fattore umano"); • Distribuzione del patrimonio artistico ed ambientale praticamente su tutto il territorio nazionale; • Presenza di una ricettività di punta ospitata in palazzi, ville cittadine e di campagna, difficilmente contrastabile dalla concorrenza. E' interessante vedere come lo studio, dovendo sintetizzare in pochi punti un aspetto comunque vasto e complesso come quello della rappresentazione dei punti di forza turistici di una nazione come l'Italia, abbia inserito anche il "fattore umano" tra i nostri punti di forza, identificando in questo modo un'ulteriore 92 unicità della nostra offerta turistica nei confronti del target norvegese. Emerge chiara in quest'elenco la logica sottesa alla stesura dello stesso, elencante tutti gli aspetti finora individuati quali predominanti tra i criteri di scelta del turista norvegese analizzati nelle pagine precedenti. Di seguito sono analizzati i punti di debolezza del nostro prodotto, non intrinseci secondo lo studio al prodotto stesso ma riguardanti la managerialità e l'efficienza del cosiddetto "Sistema Italia" (composto quindi sia da entità pubbliche che private) nella promozione e nella commercializzazione dei singoli prodotti: un problema, pertanto, strettamente connesso a debolezze legate alla comunicazione turistica del prodotto turistico italiano. "Punti di debolezza" • insufficienza di investimenti promozionali per la divulgazione della "marca Italia" (cioè della presentazione organica e coordinata dell'Italia come destinazione turistica); • assenza di informazione scritta in lingua locale; • inesistenza di un sito web dedicato, in lingua locale (si veda ad esempio il caso relativo al portale "Italia.it" in precedenza analizzato); • insufficiente armonizzazione, per scarsezza di risorse disponibili, con i piani dei T.O. locali; a mio parere, derivante dalla scarsa gestione sinergica e collaborativa dei fenomeni turistici; • sul lato dell'offerta, insufficiente attenzione alla qualità del prodotto, soprattutto se comparata agli standard internazionali; • sul lato dei collegamenti aerei, insufficienza dei collegamenti diretti di linea (Alitalia non opera nei mesi invernali). Vediamo in questo caso come sia posto un particolare accento sull'aspetto dell'insufficienza della comunicazione (o meglio della sua debolezza), che influisce negativamente sulle prestazioni turistiche del nostro paese. La stessa cooperazione aperta e produttiva tra offerta italiana e domanda norvegese viene spesso ostacolata, secondo le conclusioni dello studio, dalla differenza di mentalità che dal lato dell'offerta (quindi quello italiano) peccherebbe di mancanza di flessibi- 93 lità e talvolta di provincialismo: se a ciò aggiungiamo un frequente deficit nel rapporto tra qualità e prezzo rispetto alla migliore concorrenza, emerge chiara la necessità di riformare ed innovare l'intero approccio italiano al mercato turistico. Le difficoltà e le incomprensioni nelle trattative nelle quali s'imbatte, spinge il trade norvegese ad entrare sul mercato italiano in forma diretta o imitativa, utilizzando ad esempio motori di ricerca specifici per la finalizzazione delle prenotazioni. Ampliando ulteriormente il corposo "punto di debolezza" relativo al lato dell'offerta, vediamo come la qualità dei servizi alberghieri, come anche il livello dei prezzi nei ristoranti e nelle strutture ricettive di fascia media, necessiti di un adeguamento a quelli che sono gli standard internazionali ("quality challenge"), che poi dovranno condizionare il livello dei prezzi, in un rapporto che deve costituire lo specchio fedele dei servizi effettivamente erogati. Il punto più dolente in termini di competitività risulta essere proprio quello dei prezzi; un ruolo fondamentale ed evidentemente dato troppo spesso per scontato è anche quello ricoperto dalla qualità del rapporto umano tra esercente e cliente, spesso inadeguato al ruolo di "prima linea" che ricopre l'accoglienza turistica. Va registrata inoltre la presenza di persistenti fattori di contrasto in ambito legislativo e regolamentare a livello centrale come anche a livello locale. Ad esempio il nodo della tutela corporativa della professione di guida turistica (anche in seguito all'opera di liberalizzazione imposto dalla "legge Bersani"); l'introduzione di tasse e tributi di vario genere, d'importo crescente; l'attraversamento e la sosta dei bus turistici nei centri urbani delle città d'arte ed infine, aspetto che va tenuto in seria considerazione poiché fortemente lesivo dell'immagine di una nazione, la percezione di fragilità del nostro sistema di sicurezza, con particolare riferimento alla sicurezza aeroportuale e alla scarsa capacità repressiva dei fenomeni di microcriminalità che vede nei turisti stranieri una fascia particolarmente soggetta a tali episodi criminali. Lo studio, seppur recentissimo, per ovvi motivi temporali non può inoltre aver riportato quell'episodio, tristemente famoso e quanto mai rapidamente diffusosi, relativo al problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania. Un evento incredibilmente dannoso che ha rovinato in ambito internazionale l'immagine, non solo turistica, del nostro. Un episodio che inevitabilmente, in una dinamica di generalizzazioni e non 94 conoscenza della situazione reale, alimentata dalle immagini proposte dai circuiti internazionali di tutto il mondo (il consumo televisivo fa riferimento in Norvegia anche e soprattutto ai network informativi internazionali come BBC e CNN) ha danneggiato la nostra offerta turistica. "Opportunità" Le opportunità che lo Studio identifica possono rifarsi direttamente a tre ambiti generali che sono stati identificati, relativi alla cosiddetta Italia "minore" (considerando per minore la concentrazione di risorse storico-artistiche rispetto alle grandi città universalmente conosciute) il cui tema è stato denominato "Conosci i nostri borghi", relativi al tema dello sviluppo turistico dell'Italia meridionale (tema "Conosci il nostro SUD") ed infine relativi alle destinazioni già conosciute, dal tema "Ritorna e conosci: Roma, Venezia e Firenze". In quest'ottica si vanno ad inserire i provvedimenti strategici che per l'appunto dovranno far valere la superiorità, rispetto alla concorrenza, dell'offerta turistica soprattutto in relazione ad un segmento di consumatori (il segmento FIT) di rilevante importanza. Occorre quindi che alla ricchezza dell'offerta turistica italiana corrisponda anche un'opportuna comunicazione delle stesse al mercato di origine del turista straniero, anche e soprattutto facendo riferimento ai turismi di "nicchia", spesso a valore aggiunto, che costituiscono una tendenza moderna e che esprimono esigenze particolari nel panorama del turismo internazionale. E' da registrare, a tal proposito, una sensibile carenza dell'offerta rispetto alla domanda di tali nicchie di mercato anche di grande rilievo (ad es. horse riding e alpine climbing), che non trova per l'appunto fonti informative almeno in lingua inglese, né agenti italiani specializzati allo sviluppo di tali opportunità. Riproponendo il discorso riguardante le grandi città d'arte, pur riconoscendo la tendenza crescente verso le località italiane minori, vediamo come appaia fondamentale operare strategie di fidelizzazione incentrate sulla proposizione di un nuovo approccio alle città, illustrando itinerari di visita cittadini rispondenti a criteri culturalmente qualitativi ed orientati ad una fruizione "lenta" e partecipata dei grandi arredi architettonici ed urbanistici ("slow tourism"). Questo prin- 95 cipio generale, o meglio quest'opportunità, si scontra però con l'attuale carenza di uno strumento fondamentale per la fruizione di una città turistica pur nella sua disarmante ed ovvia semplicità: la "piantina turistica" della città. Tale carenza, infatti, viene sovente percepita addirittura come offensiva dal potenziale turista, a sostegno del quale deve invece essere previsto un apposito piano "editoriale organico basato sulla varietà degli approcci di visita e, soprattutto, sulla chiarezza delle informazioni turistiche. Lo sviluppo ed il proliferare di idonee "carte turistiche" sia regionali sia comunali dovrebbe, secondo lo studio, costituire una vera e propria leva di marketing associando le stesse, in fornitura gratuita, al pacchetto turistico predisposto dagli operatori locali i quali si dovranno impegnare alla sua pubblicizzazione. Discorso simile si può fare per il cosiddetto "discount tourism", che prevede la consegna gratuita al turista in partenza verso l'Italia (spesso in periodi di bassa o medio - bassa stagione) di una discount card la quale dovrebbe fornire vantaggi, almeno in alcune sue proposte, maggiori di quelli usufruiti dai residenti nell'utilizzazione dei servizi connessi direttamente o indirettamente al turista. Si riconduce a questo tema, come a quello precedentemente trattato riguardo alle cartine turistiche, il tema gap informativo che riguarda i centri turistici "minori"la cui "scoperta" da parte del turista norvegese è spesso conseguenza del suo spirito d'intraprendenza e di avventura, e non di una precisa strategia comunicativa da parte dell’offerta. Per quanto riguarda il sud dell'Italia, invece, lo studio pone in evidenza la necessità di realizzazione, in un'ottica d'implementazione turistica del meridione, di "case studies" che rapportino offerta e domanda, che precostituiscono le condizioni della commercializzazione del territorio prima ancora che la sua promozione. L'inadeguatezza inoltre delle frequenze aeree "point-to-point" penalizza ulteriormente il Meridione in relazione alla sua concreta raggiungibilità, e ciò dovrebbe essere affrontato anche finanziariamente, a livello anche solo regionale, nell'offrire un supporto quanto meno in termini di realizzazione di campagne pubblicitarie agli operatori e ai vettori per l'avvio di operazioni charter o per l'instaurazione di regolari collegamenti aerei "low-cost". 96 "Rischi / difficoltà potenziali" I rischi e le difficoltà potenziali attualmente presenti nella nostra offerta turistica sono tutti direttamente imputabili alle situazioni fin qui descritte e quindi strettamente connessi ai "punti di debolezza". Allo scopo lo studio identifica: • il mantenimento dell'attuale dinamica dei prezzi interni in Italia; • i ritardi o carenze nel processo di riqualificazione di parte del patrimonio ricettivo nazionale; • i ritardi nel dare soluzione ai fattori di contrasto di origine legislativa e regolamentare; • i ritardi o carenze nell'utilizzo della leva tecnologica nella promozione turistica; • la persistenza dell'attuale gap d'investimenti finanziari nella promozione turistica rispetto ai principali "competitors" internazionali. Nel concludere la sezione emerge chiara la necessità di puntare su una forte, continuativa presenza promozionale che induca ad una maggiore conoscenza del prodotto e consenta di superare l'attuale "viscosità" del sistema, anche riguardo alla scarsa dinamicità già segnalata in precedenza relativamente al trade norvegese. 97 3.5 Obiettivi promozionali Nell'ultima sezione del Piano Esecutivo vengono identificati gli obiettivi per la promozione dei prodotti tradizionali e di nicchia come anche per la divulgazione delle risorse turistiche di singole regioni o di macroaree turistiche. La diversificazione degli stessi riguarda prevalentemente i contenuti della comunicazione più che gli strumenti della promozione e della commercializzazione. Viene quindi definita una scaletta logico-sequenziale che riassume operativamente quanto fin qui descritto. 1. costituzione di un "corpus" di letteratura turistica in lingua locale (norvegese), da archiviare elettronicamente e da aggiornare agevolmente, da utilizzare on-line e per le produzioni editoriali, per l'informazione del pubblico e la formazione della rete di vendita norvegese ("seminari on-line"); 2. distribuzione di informazioni e servizi sia al pubblico sia alle imprese, mediante un website di qualità, fortemente interattivo e dotato di validi motori di ricerca, anche allo scopo di rispondere al meglio alle esigenze del turismo individuale; 3. maggiore presenza sul territorio mediante istituzione di seminari, sales clinic ed incontri di studio e di orientamento per i T.O. locali; 4. favorire l'introduzione di nuove località italiane nei cataloghi dei T.O. locali e produzione di cataloghi ad hoc sull'Italia. Questo aspetto risulta essere interessante per la presente Tesi non solo per analizzare le operazioni che dal punto di vista operativo vengono a delinearsi e che vengono qui indirizzate agli enti locali e all'ENIT quanto, soprattutto, per cogliere quelle conclusioni che uno studio così articolato fa emergere. I principi contenuti nel Piano Esecutivo possono quindi essere applicati concretamente in un territorio anche più ristretto come quello dell'Area di Como. E' possibile infatti trasporre quanto analizzato dal livello macro ad un livello minore, proponendo soluzioni realistiche, soprattutto suffragate da studi, sia agli enti locali preposti alla gestione del fenomeno turistico sia a chi, siano essi operatori turistici privati come qualunque altro stakeholder, concorre a costituire quel sub- 98 strato di professionalità, competenza e risorse. E' infatti opportuno, operando un impulso "dal basso" e quindi proveniente dalle realtà locali che vogliono implementare razionalmente il proprio flusso turistico in ingresso, contribuire alla costituzione di un'offerta turistica nazionale chiara e tangibile ad entrare in un'ottica nuova relativamente alla gestione di tutto quanto attenga il turismo incoming: questa Tesi, a tal proposito, propone un parallelo con quanto fin qui analizzato, spostando questi concetti dal piano nazionale a quello locale, proponendo pertanto soluzioni concrete sulla scorta di quanto concluso dal Rapporto Congiunto. Quest'ultimo, come ovvio, propone indirizzi governativi a livello generale e nazionale che, seppur interessanti e meritevoli di notevoli discussioni metodologiche e di principio, non rispecchiano lo scopo del presente lavoro. Vengono infatti proposti interventi che, inseriti in un'ottica di sviluppo del tessuto sociale italiano, coinvolgono numerosi aspetti di politica nazionale riguardanti infrastrutture (aeroporti) come anche politiche di perequazione sociale in un'ottica di turismo come motore di sviluppo delle regioni meridionali del nostro paese: obiettivi, quindi, di promozione turistica a livello nazionale ed internazionale. Sicuramente gli enti nazionali preposti alla gestione del fenomeno turistico come l'ENIT, unitamente alle strutture che forniscono un'azione di supporto alle imprese operanti in settori internazionali come l'Ambasciata ed i Consolati, potranno e dovranno essere interlocutori privilegiati qualora si volesse operare una qualunque azione di politica gestionale turistica a livello locale, come anche per gli operatori turistici, che avrebbero così modo di usufruire di studi aggiornati e mirati al target di riferimento. Vediamo pertanto come una delle conclusioni del Piano Esecutivo, la strategia comunicativa più appropriata in relazione alla fattispecie del mercato turistico norvegese, possa essere fatta propria da un'amministrazione locale come da un operatore turistico privato. La centralità della comunicazione via internet è predominante rispetto ad altri canali pubblicitari, avendo tra l'altro il web un ruolo di potenziamento di tutte le altre iniziative promozionali: lo studio identifica, per il mercato norvegese, un piano di comunicazione turistica che poggi su internet e sulla stampa periodica. 99 Considerare la stampa periodica come uno dei fulcri della promozione sul mercato norvegese consente di rispondere al noto fenomeno della "personalizzazione" delle esperienze di viaggio e alla crescita del segmento FIT, in modo da sensibilizzare anche i consumatori di "nicchia", che sono in continuo aumento verso le destinazioni turisticamente "mature" come l'Italia. Fermo restando che uno dei punti fondamentali per ogni strategia comunicativa che abbia come oggetto il mercato norvegese non possa prescindere dalla costituzione di un ampio e stabile patrimonio informativo in lingua norvegese: aspetto, questo, relativamente oneroso in termini di costi ma assolutamente necessario. Lo scopo finale di un sito internet, sia esso relativo alla promozione turistica di una nazione che alla promozione di un territorio geograficamente limitato, non può prescindere dalla proposizione di informazioni in lingua, finalizzati alla fornitura di strumenti d'informazione, di ricerca e di scelta operabile direttamente dagli utenti privati (ad esempio FIT) in modo che essi possano assemblare autonomamente il proprio "pacchetto di viaggio", ovvero reperire informazioni / selezionarlo / prenotarlo / acquistarlo presso i fornitori o i loro intermediari (figure che per l'appunto possono e devono essere strettamente connessi alla meta turistica locale italiana). L'altra strategia comunicativa considerata come vincente per il caso preso in oggetto è, come descritto in precedenza in aggiunta a quella di internet, quella costituita da campagne inserzionistiche e di media relations su periodici e di affissioni nelle stazioni delle reti delle metropolitane. Una volta individuati i target, si attribuisce ad ognuno un segmento particolare, specificatamente individuato. Per una potenziale promozione turistica da sviluppare in Norvegia, quindi, lo studio in particolare ipotizza: • per la campagna inserzionistica (segmento) "sole e mare" relativa al target prioritario "famiglie" • 8 uscite nella rivista di viaggi e turismo (per la massa) "Reiser & Ferie". Tiratura 30.000 copie. Lettori ca. 143.000. Uscite 8 / anno; • 4 uscite nella rivista femminile (stile di vita) "Eva". Tiratura 42.900 copie. Lettori ca. 115.000 Uscite 1/ mese; 100 • 8 uscite nella rivista per le famiglie "Hjemmet". Tiratura 237.000 copie. Lettori ca. 900.000. Uscita 1/settimana (51 copie annuali). • per la campagna inserzionistica (segmento) "cultura, salute e benessere" relativa al target prioritario "età +45" • 6 uscite nella rivista benessere / stile di vita "Det gode liv". Tiratura: 20.000 copie. Lettori 85.000. Uscite 6/anno; • 6 uscite nella rivista femminile (stile di vita) "Tara". Tiratura 45.000 copie. Uscite 10/anno • 12 uscite nella rivista per la terza età (stile di vita) "Vi Over 60". Tiratura 393.000 copie. Uscite 12/anno. • per la campagna inserzionistica (segmento) "enogastronomia, moda e design" relativa al target prioritario "età 25/45" • 6 uscite nella rivista femminile (stile di vita, moda, shopping) "Elle". Tiratura 35.000 copie. Lettori ca. 100.000, Uscite 1/mese; • 6 uscite nella rivista femminile (stile di vita, arredamento, moda) "Henne". Tiratura 52.600 copie. Lettori ca. 254.000. Uscite 15/anno; • 8 uscite nella rivista femminile (stile di vita, arredamento, moda) "KK". Tiratura 73.100 copie. Uscite 1/settimana. Spetterebbe quindi ai decisori locali, nell'eventualità si decidesse di operare strategie promozionali nei confronti del mercato turistico norvegese, selezionare il target di riferimento in base alle risorse presenti sul territorio e seguire le indicazioni fornite dal Rapporto Congiunto. 101 102 Cap.4 Elementi di gestione dei Sistemi Territoriali 4.1 Il territorio come destinazione turistica - applicazione del marketing ai Sistemi Territoriali La strategia di comunicazione turistica rientra nel novero di tutte quelle iniziative che fanno capo al cosiddetto marketing che, in ambito turistico e quindi legato alle peculiarità del territorio, prende il nome di marketing territoriale: qualunque politica di attenta gestione territoriale farà quindi riferimento ad un apposito piano. In termini generali, esso è definibile come la disciplina che, operando da connettore intersistemico tra la domanda e l'offerta, si occupa di gestire i processi di scambio tra produttori e consumatori, al fine di giungere alla realizzazione degli obiettivi di vendita e profitto delle imprese attraverso la soddisfazione dei bisogni presenti nel mercato53 . L'applicazione di tali concetti prettamente economici e riconducibili in prima analisi ai fenomeni riguardanti lo scambio commerciale di beni e servizi, presenta però attinenze anche con aree geografiche, come evidenzia il crescente interesse verso la disciplina da parte di studiosi, istituzioni e imprese: secondo questa accezione, il marketing territoriale si riferisce alla gestione dei processi di scambio tra quanto un'area può offrire (riferimento diretto alle peculiarità turistiche di un'area) ed i soggetti esterni interes- 53 Martini, 2005 pag.35 103 sati a tale offerta (siano essi individui, organizzazioni, enti o imprese). Costituisce quindi uno strumento attraverso il quale il territorio, interagendo con i vari soggetti interessati, aumenta il proprio stock di risorse disponibili, facilitando da un lato i processi di commercializzazione di tutto ciò che il territorio è in grado di offrire ed esercitando dall'altro una forza di attrazione dall'esterno di risorse e competenze, il cui esempio più interessante per questo studio è costituito dai flussi turistici. Volendo qui proporre una definizione di marketing territoriale, alla luce di quanto fin qui precisato, vediamo come esso possa definirsi come "il processo attraverso il quale l'ente responsabile dell'azione di governance agisce sulla capacità di un'area, geograficamente definita, di esercitare un'attrattiva nei confronti di target specifici di fruitori, attivando con essi processi di scambio di varia natura. Il fine dell'azione di marketing è quello di aumentare, attraverso lo scambio, lo stock delle risorse disponibili, promuovendo lo sviluppo equilibrato e sostenibile del territorio, attraverso il coinvolgimento degli attori che, con la propria offerta e attività, contribuiscono al rafforzamento delle sue vocazioni54". Va da se che, coerentemente con l'oggetto del presente studio, la vocazione di offerta di una località fa diretto riferimento al fenomeno turistico, essendo un piano di marketing territoriale uno strumento fondamentale; quella della definizione della vocazione di offerta del territorio, unitamente ai relativi interventi per svilupparla e potenziarla, è la prima fase operativa del processo di marketing territoriale, che prevede successivamente: • l'individuazione dei target dei fruitori attuali e potenziali del territorio; • l'individuazione degli attori di riferimento per l'offerta di beni, servizi e strutture; • la definizione di progetti di intervento sulle vocazioni di offerta nell'ambito degli strumenti di azione propri della strategia sistemica territoriale; • l'individuazione e gestione degli strumenti operativi per la promozione, comunicazione e commercializzazione del territorio. L'aspetto sistemico, a cui il territorio secondo questo principio fa riferimento, emerge chiaramente dagli elementi sopra elencati, a partire dalla definizione 54 Martini, 2005 pag.38 104 proposta che prevede per l'appunto una logica di governance (cioè che fa riferimento alle modalità ed agli effetti dell'attività di governo, quindi a "rete", piuttosto che al suo assetto istituzionale) nella gestione territoriale. Tale orientamento prevede per l'appunto un'azione condivisa e compartecipata tra tutti gli attori portatori di interesse (stakeholders) nell'indirizzare la gestione territoriale verso obiettivi condivisi e non meramente imposti, secondo una logica superata e controproducente, arbitrariamente dall'ente locale di riferimento. A questo principio fa ad esempio riferimento il concetto di Sistema Turistico nelle sue diverse accezioni. Ritornando all'analisi dei concetti di marketing territoriale applicati al turismo, vediamo come debba esserci una stretta correlazione, considerata la particolare natura dell'oggetto del marketing stesso, tra questo e l'identità locale: possiamo considerare di fatto il marketing del territorio come "quell'interfaccia, quella capacità di contatto, di comunicazione di qualcosa di più profondo o di più strategico, che va a pescare sull'identità della comunità, sulla specificità di ciò che sai fare, di ciò che ti attrezzi a saper fare 55". Una definizione che relaziona strettamente la componente identitaria della località alle sue prerogative, che costituiranno l'attrattività in ambito turistico: il marketing territoriale assurge quindi al ruolo di intermediario tra l'ambiente esterno e la località, le sue peculiarità, la sua cultura e le molteplici sfaccettature che ad essa fanno riferimento, costituendo quindi un elemento importante di promozione e comunicazione di quello che viene definito un prodotto, per l'appunto "territoriale". Questo specifico "prodotto territoriale" presenta le caratteristiche, che lo contraddistinguono dalla concezione di prodotto universalmente riconosciuta, della varietà, essendo esso costituito da un insieme di attività, competenze e strutture offerte a target diversi; del controllo, essendo l'oggetto dello scambio non completamente posseduto, e quindi non completamente controllato, da chi gestisce l'azione di marketing; della fruizione e non acquisto, in quanto l'utilizzo del territorio, ad esempio a finalità turistiche, non implica il trasferimento della proprietà, essendo l'oggetto dello scambio la possibilità di fruire del territorio o delle sue attrazioni; della non riproducibilità delle sue risorse, in quanto esse non possono essere rigenerate una volta consumate, richiamando 55 Rullani, 1999 pag.31 105 ad esempio problematiche di sfruttamento del territorio che influenzano, in un'ottica di giustizia sociale verso le generazioni future, la capacità di sostentamento del territorio stesso e, in un'ottica turistica, la perdita di attrattività sul mercato; della localizzazione, in quanto il prodotto territorio non può essere separato dalla propria collocazione geografica e dalle caratteristiche che ne sono proprie; della delimitazione, che fa riferimento ai confini amministrativi di un'area territoriale. Quest'ultimo punto deve però essere contestato se si analizza il territorio da un punto di vista turistico in quanto l'omogeneità di un'offerta turistica e quindi delle sue risorse (oltre che dalla riconoscibilità e dalla percezione dello spazio da parte del target della domanda) non possono prescindere da confini amministrativi che, agendo su logiche diverse, non considerano adeguatamente questi aspetti (il caso del Lago di Como in tal senso è emblematico). Sarà successivamente necessario che il marketing territoriale, in un'ottica di accresciuta competizione tra i differenti territori, promuova la realizzazione di un'offerta mirata ad incontrare le richieste del mercato, incentivando gli attori locali ad assumere comportamenti ed iniziative coerenti con il disegno di offerta complessivo. Dovranno inoltre essere rafforzati gli elementi identitari che, come descritto prima, sono in grado di consolidare e differenziare l'offerta rispetto ai territori concorrenti, facilitando nel contempo l'accesso, sia sotto il profilo logistico - materiale che informativo. Descrivendo in senso ampio gli elementi che permettono di associare il concetto di marketing territoriale al fenomeno turistico, è interessante analizzare le cosiddette "tre dimensioni dello scambio" per un territorio, ovvero le tre possibili modalità di relazione nell'interazione territorio-esterno. La prima, la più evidente ed immediata, è quella dell'insediamento, che prevede un tipo di marketing del territorio riconducibile all'alveo del marketing dei beni industriali e dei servizi: in questo caso infatti la capacità attrattiva del territorio è legata alla sua posizione geografica, alla disponibilità di spazio ed all'esistenza di specifiche condizioni favorevoli (ad es. presenza di infrastrutture, di efficienza nella P.A., di dinamismo imprenditoriale, etc.). La seconda dimensione è quella relativa al 106 valore simbolico del territorio: in questo scenario l'oggetto dello "scambio" sono i prodotti arricchiti dalla provenienza territoriale, ovvero un valore aggiunto applicato agli elementi dell'offerta quali l'industria, l'artigianato, l'enogastronomia ed altri, configurando per questa situazione una gestione relativa al marketing dei beni di consumo. Interessante per questa seconda dimensione è il ruolo comunicativo e promozionale del territorio che vengono a ricoprire i prodotti che, come descritto in precedenza, acquisiscono valore dall'appartenenza al territorio e di conseguenza ad esso vengono indissolubilmente legati dal punto di vista promozionale: si tratta di una relazione bidirezionale, in quanto l'uno costituisce un ottimo veicolo promozionale per l'altro. E' il caso, ben conosciuto in ambito turistico, dell'appartenenza di prodotti tipici che vedono, in un ampliamento spesso strumentale di quanto descritto, un'assimilazione al territorio anche relativamente al nome del prodotto ad esempio gastronomico (nel quale il toponimo diventa esso stesso un marchio56 ). E' un discorso molto interessante dal punto di vista turistico oltre che concretamente applicabile, essendo quello del comparto eno-gastronomico un settore turistico in costante ascesa e, fatalmente, sempre meno di "nicchia". La terza dimensione dello scambio infine concerne l'aspetto turistico per eccellenza, quello cioè legato alla visita del territorio, che per l'appunto si riferisce alla generazione dei flussi di visitatori attratti dalle risorse (turistiche) su di esso presenti, siano esse naturali o artificiali, che costituiscono pertanto l'oggetto specifico dello scambio e di conseguenza i principali elementi di attrazione del territorio. La gestione dei flussi turistici, che acquistando dimensione sempre maggiore affermano il territorio come destinazione turistica, fa riferimento al cosiddetto marketing turistico oltre che dei servizi, nel quale l'azione della governance acquisisce un ruolo specifico in quanto destination management organization. L'azione combinata delle diverse linee di approccio al territorio, ovvero le tre dimensioni dello scambio, permettono allo stesso di godere di una prospettiva di sviluppo durevole nel tempo, capace quindi di autoalimentarsi attraverso la generazione di attività, risorse e competenze coerenti con l'orientamento strategico di fondo: in questo contesto agisce 56 In questo caso è prevista, generalmente, un’intesa preventiva tra il produttore e l’ente locale che è si ritiene depositario e gestore del marchio stesso 107 quindi il marketing territoriale, ovvero un disegno articolato che ha il compito di generare flussi verso il territorio, dal territorio verso il mercato ed interni al territorio stesso, intendendo per flussi le movimentazioni generate dalle differenti dimensioni dello scambio sopra analizzate. Come già accennato in precedenza, la visione sistemica di una strategia territoriale applicata al turismo emerge chiara in una logica di sviluppo locale: per definizione, infatti, il turismo ha un impatto che tende a coinvolgere trasversalmente l'economia del territorio nel quale si manifesta, con le conseguenti ricadute di natura sicuramente economica ma anche sociale, culturale ed ambientale. L'analisi degli impatti turistici ci mostra infatti come siano notevoli le conseguenze di un'applicazione territoriale di gestione del turismo (in questo caso analizzato principalmente dal punto di vista dell'incoming), orientando l'attività locale, consumando risorse ed alterando gli equilibri della località interessata. L'avvento del turismo costituisce quindi un forte elemento di trasformazione per il territorio, e spetta ad una buona gestione della politica turistica, e di rimando ad un piano di marketing, far sì che gli elementi positivi e di sviluppo prevalgano su quelli negativi. 108 4.2 Fattori "push" e "pull" nella fruizione turistica del territorio Il fenomeno turistico si manifesta attraverso lo spostamento spaziale su tre aree distinte, rappresentate dalle zone di origine del flusso turistico (che costituiscono il lato della domanda), dalle zone di transito ed ovviamente dalle destinazioni, che definiscono il lato dell'offerta turistica. Per meglio comprendere questo aspetto è necessario analizzare i fenomeni necessari a generare questi flussi, che creano in definitiva impulso al movimento: a tal proposito è quindi essenziale distinguere tra fattori "push" e fattori "pull" nello scambio di flussi turistici tra un territorio ed un altro. I fattori "push" sono strettamente connessi al alla domanda turistica, essendo essi relativi a tutti gli stimoli che fanno propendere allo spostamento, e possono essere distinti in due macrocategorie, ovvero quelli interni alla regione generatrice di flussi turistici e quelli connessi al rapporto che la regione generatrice intrattiene con la regione di destinazione (la destinazione turistica). Sono elementi interni alla regione generatrice i fattori economici, sociali, demografici ed ambientali. Applicando questa ripartizione teorica ed esplicativa al caso concreto del mercato turistico norvegese, abbiamo visto come esso sia caratterizzato, analizzando i fattori economici, da una congiuntura favorevole e da redditi disponibili altissimi e distribuiti tra tutta la popolazione residente, costituendo ciò un forte impulso al turismo in generale ed in particolare indirizzato all'estero (primo fattore "push"). Considerando invece ora i fattori sociali, vediamo come anche essi costituiscano nel caso norvegese un forte impulso al turismo in uscita, essendo essi collegati direttamente alle caratteristiche della società. Quella norvegese è una società nella quale la rigida divisione ed organizzazione del lavoro, strettamente connessa al "tempo libero" che si pone in posizione antitetica al "tempo del lavoro", sta progressivamente svanendo, presentando organizzazioni dei periodi lavorativi e di riposo sempre più differenziate a seconda della tipologia di lavoro e sempre meno standardizzate sui canonici periodi lavorativi estivi. Questa condizione favorisce tendenze di viaggio sempre più particolareggiate e quindi sempre più connesse ai cosiddetti turismi di nicchia, di cui si pro- 109 pone una approfondita analisi in questo studio. Anche per quanto riguarda il livello di istruzione della popolazione (uno dei più alti al mondo) vediamo come questo fattore sociale costituisca un forte elemento di spinta ("push") al turismo, assecondando la teoria secondo la quale esista un rapporto diretto tra istruzione, propensione al viaggio e relativa strutturazione complessa della domanda in termini di aspettative di qualità dei servizi turistici. Osserviamo ora i fattori demografici: vediamo come la propensione al viaggio, rispetto ad esempio all'età, sia alta in ogni segmento con l'incremento di viaggi relativamente alla fascia di età più matura. Altissima è infine la quota di donne che effettuano viaggi anche all'estero, superiore per numero a quella degli uomini. Per quanto riguarda infine i fattori ambientali, ultimo elemento "push" direttamente riconducibile alla regione generatrice, è stato studiato come esista una diretta relazione tra la scarsità di risorse naturali o storico/architettoniche e l'attitudine al trasferimento verso altre regioni. La realtà norvegese, pur ricca di risorse naturali di ineguagliabile bellezza ed unicità, presenta una rigida situazione climatica ed una limitata offerta storico-culturale classica (ovviamente effettuando un paragone con la situazione italiana): queste considerazioni sono tutte riscontrabili negli studi sulle principali motivazioni al viaggio dei norvegesi. A questo punto è necessario analizzare gli elementi "push" legati al rapporto fra la regione generatrice e la regione di destinazione: quelli geografici, ad esempio, riguardano la prossimità fra la regione di generazione e la regione di destinazione. Il concetto di prossimità fisica, con l'introduzione sul panorama mondiale di vettori in grado di percorrere lunghe distanze in tempi brevi e soprattutto con l'accresciuta accessibilità di tali mezzi di trasporto alla grande maggioranza di popolazione, ha visto accrescere la sua importanza strategica, ampliando opportunità di mercato per molte destinazioni turistiche. Lo sviluppo aereo, accentuato soprattutto dal fenomeno delle low cost, ha così prodotto un avvicinamento fisico tra le regioni generatrici e di destinazione, inserendo nella pratica turistica anche il "numero di ore di volo" nel novero della misurazione delle distanze da percorrere. I collegamenti tra la Norvegia e la località di destinazione oggetto di 110 questa Tesi, ovvero il territorio del Lago di Como, sono molto frequenti, come da analisi già in questa sede presentata: l'evoluzione tecnologica qui rappresentata dall'istituzione di voli low cost quotidiani tra l'aeroporto norvegese di Oslo Torp a quello italiano di Bergamo - Orio al Serio (oltre che quelli, meno frequenti, della compagnia aerea "Sas" con destinazione Milano) hanno quindi materialmente collegato in poche ore di volo, a costi contenuti ed accessibili la capitale Oslo alla città di Milano ed ai territori limitrofi, come è quello comasco. Anche in relazione ai fattori storici, quelli cioè legati all'esistenza o meno di una tradizione di scambio fra le diverse regioni in termini di flussi turistici, vediamo come il mercato della domanda norvegese reagisca molto bene all'offerta del mercato italiano, presentando un trend positivo, nonostante le criticità che sono emerse in questo studio. Riferendosi anche all'ultimo fattore, quello culturale (legato cioè al grado di similitudine fra le culture), è interessante notare come l'interesse verso la meta Italia e verso località riferibili alla tipologia del Lago di Como sia comunque incoraggiante, delineando trend e opportunità molto favorevoli che evidenziano una certa affinità, almeno teorica, tra i gusti della domanda norvegese e l'offerta di alcune località italiane, come quella lariana. La combinazione di tutti questi fattori "push", come detto legati al lato della domanda, costituisce un'importante presentazione di tutti gli aspetti che devono necessariamente essere presi in considerazione nell'elaborazione di un piano di gestione turistica efficace, che tenga cioè conto di tutte quelle specificità evidenziate dal mercato. Ovviamente a tutto questo dovrà rapportarsi di conseguenza il lato dell'offerta (regioni di destinazione) tenendo conto dei propri fattori "pull", cioè tutti quegli elementi che, a differenza dei fattori "push", possono essere costituiti oltre che dalle caratteristiche naturali, storico e antropologiche, anche dal comportamento strategico assunto al fine di favorire lo sviluppo turistico. Ad essere al centro del discorso è questa visione "protagonista" del territorio turistico, in una logica di sviluppo ponderato e non casuale, nella quale viene prevista anche la creazione ad hoc di attrazioni e proposte turistiche, in un'amalgama di prodotti, servizi ed attrazioni principalmente definiti dalla domanda, attraverso meccanismi variabili nel tempo e nello spazio. Prendendo 111 spunto dalle parole di Umberto Martini, autore di un interessante testo inerente la gestione e le politiche di marketing delle destinazioni turistiche57 , vediamo come un territorio che voglia svilupparsi debba attivare un insieme di processi strategici attraverso i quali: • definire lo stock di risorse, prodotti, servizi ed attrazioni da proporre come motivo del viaggio; • realizzare, dal punto di vista istituzionale ed organizzativo, una strategia che consenta di assumere un ruolo attivo e propositivo all'interno del mercato turistico, senza essere passivamente un "oggetto" di turismo; • promuovere le proprie offerte nelle regioni generatrici di flussi turistici più idonee, sotto il profilo geografico, comportamentale e attitudinale, a divenire bacini di attrazione dei flussi. Questi aspetti presuppongono una prospettiva strategica inserita in un contesto di pianificazione dell'attrattività turistica e delle strategie comunicative specificatamente indirizzate verso determinati mercati appositamente identificati. Vediamo ad esempio come lo studio effettuato dall'Ambasciata Italiana e dagli altri organismi che interagiscono nelle politiche turistiche italiane58 abbiano effettivamente individuato tali componenti nell'analisi del mercato norvegese, delineando scenari positivi e marcate opportunità nella definizione della realtà nordica quale target turistico, in direzione della quale orientare le proprie offerte. Osservando gli studi effettuati in proposito, l'area scandinava costituisce una regione generatrice di flussi turistici verso cui l'Italia deve fare riferimento, elevandola a destinatario privilegiato delle nostre strategie di comunicazione ed operando, in un'ottica strategica, sugli aspetti emersi come fondamentali dall'analisi della domanda norvegese. Per fare ciò occorre quindi agire sui fattori "pull", ossia sui fattori che siano in grado di agire verso le regioni generatrici di domanda (nel nostro caso la Norvegia), motivando i flussi turistici a scegliere o desiderare di trascorrere una vacanza presso la nostra destinazione. 57 Martini, 2005 58 Piano Esecutivo 2009: rapporto congiunto Ambasciata – Consolati – ENIT 112 Passando ora alla definizione di quelli che sono i fattori "pull", possiamo effettuare una schematizzazione strumentale che identifica le attrazioni, l'accessibilità e l'immagine turistica quali elementi di attrazione. Le attrazioni rappresentano quegli elementi, siano essi naturali o artificiali, che spingono un visitatore verso un determinato luogo ed ovviamente più questa presenta forti caratteristiche di unicità, specificità ed inimitabilità, più la località turistica di destinazione accresce la propria forza competitiva 59. Il grado di limitabilità e di riproducibilità delle attrazioni turistiche disponibili, definiscono quindi il grado di forza di cui la destinazione turistica usufruisce all'interno del competitivo mercato del turismo. Se le attrazioni naturali costituiscono elementi efficaci nella definizione dell'appeal turistico, quelle artificiali (strutture, infrastrutture) costituiscono il corollario necessario alla fruizione delle prime, e contribuiscono a definire il livello di attrattività generale costituendo nel contempo un metro di giudizio sulla qualità offerta nella proposta turistica. Sono quindi tutte le attrazioni turistiche artificiali, sulle quali è possibile operare in sede di gestione turistica, a completare idealmente le attrazioni naturali (patrimonio naturale ma anche artistico, antropologico e culturale) nella proposizione sul mercato di una località. Spesso sono anzi considerate primarie in sede di scelta di una destinazione (questo è il caso ad esempio di grandi eventi e manifestazioni come mostre o presenza di grandi musei), che vanno anche ad incidere sull'immagine e spesso anche sulle infrastrutture del territorio (si pensi a tal proposito all'impatto che avrà l'Expo del 2015 sull'area di Milano e sulle province limitrofe, sia in termini di flussi turistici sia di infrastrutture). Per contro le attrazioni artificiali, per loro stessa definizione, essendo tali sono soggette a riproducibilità da altre località concorrenti (è pertinente l'esempio che vede una proliferazioni di musei di fama mondiale in molte città europee), riducendo il vantaggio competitivo derivante dal "possederne" una: il rischio insito in tale evenienza è quello di trasformare l'attrazione artificiale in questione in un nonluogo che, secondo l'approccio antropologico proposto da Marc Augè 60, può es59 Altri studi definiscono le attrazioni come risorse di attrazione (cfr. Pollice F., Geografia del turismo, Milano 2002). Il concetto è tuttavia il medesimo 60 Augé,1993 113 sere definito come uno "spazio" svuotato di contenuti (identitari, relazionali e storici) e completamente slegato dal territorio, venendo a mancare quel rapporto unico e caratteristico con l'ambiente nel quale esso viene a trovarsi ed essendo fortemente standardizzato nei servizi che propone (l'esempio classico di nonluogo applicato al tema turistico è costituito dal villaggio turistico che, completamente avulso dal contesto che lo circonda, propone esperienze e servizi identici indipendentemente dalla località in cui si trova). In quest'ottica è quindi comprensibile la tendenza che prevede la ricerca di una specificità e di una unicità (come, ad esempio, legata a prodotti tipici o gastronomici che, in un'ottica di loro fruizione qualitativa, sono strettamente connessi al territorio di produzione) che caratterizzi ogni località che voglia definirsi turistica, al fine di usufruire di quel vantaggio competitivo che risulta fondamentale nel panorama dell'offerta turistica globale. La considerazione fin qui effettuata relativamente alle infrastrutture utilizzate a fini turistici, non esclude il fatto che esse vengano poi effettivamente adoperate anche in situazioni non strettamente connesse alla pratica turistica (si faccia ad esempio riferimento alla creazione di piste ciclabili, centri sportivi, stadi e palazzi dello sport, etc.) che costituiscono quindi un'offerta di servizi anche alla popolazione residente. La mescolanza di elementi distintivi qualificanti, rappresentati dalla combinazione di elementi naturali, artificiali, di risorse artistiche, culturali, architettoniche ed antropologiche, e la capacità di attivare un'azione strategica ed organizzata che sia in grado di potenziarli e renderli fruibili, può quindi contribuire a mantenere nel tempo la forza attrattiva e l'unicità della destinazione turistica, mettendola così al riparo dalla concorrenza di prezzo delle altre località, nel caso in cui dovesse subire una standardizzazione dell'offerta. 114 Il fattore dell'accessibilità concerne invece le tre dimensioni distinte che caratterizzano una destinazione, ossia l'accessibilità geografica (o raggiungibilità), l'accessibilità socio/politica e l'accessibilità economica (affordability). Per quanto riguarda la prima accezione, è possibile fare un riferimento diretto a quanto prima descritto riguardo ai "fattori geografici" dal lato della domanda, relativamente quindi alla necessità di facile raggiungibilità della località turistica attraverso percorsi e mezzi di trasporto adeguati, pianificando quindi per il territorio una rete di infrastrutture che tengano conto dei costi, dell'impatto ambientale e dei limiti di carico antropico. Altro genere è l'accessibilità socio/ politica, che fa riferimento alle condizioni nell'ambito delle quali i visitatori possono accedere ad una destinazione: nel caso del target norvegese, aderendo la Norvegia agli accordi di Schengen sulla libera circolazione delle persone, tali problematiche vengono a ridimensionarsi. Diverso è il discorso del grado di sicurezza in termini di ordine pubblico offerto ai turisti (altro elemento relativo all'accessibilità socio/politica insieme all'assistenza sanitaria, la presenza di servizi finanziari e di attività economiche e commerciali affini ai turisti): secondo gli studi, esso viene percepito come basso all'interno del nostro paese il quale, sempre secondo gli studi, offrirebbe un fragile sistema di sicurezza in generale ed aeroportuale in particolare. Discorso diverso è quello riguardante l'accessibilità economica (affordability) che fa riferimento al costo che i turisti provenienti dalla regione generatrice di flussi turistici devono sostenere per raggiungere (di nuovo quindi un rimando alla problematica della raggiungibilità) ed alloggiare in una destinazione; in questo senso le località turistiche possono operare politiche di prezzo, tendenti al contenimento degli stessi in un'ottica di incremento della forza attrattiva, o politiche di esclusività, selezionando quindi un circoscritto target di turisti che costituiranno tendenzialmente un settore di nicchia. Il fattore "pull" dell'informazione, accoglienza e ricettività risulta forse essere il più interessante per il presente studio, in quanto pone l'accento sull'aspetto della comunicazione nel turismo, inteso quindi come processo gestionale fondamentale nello sviluppo di un'area, che numerosi studi mettono in evidenza quale elemento imprescindibile nella buona riuscita di ogni strategia. Riportando la 115 definizione che Umberto Martini propone per "azione informativa", vediamo come attraverso essa "le destinazioni inviano ai mercati-obiettivo segnali comunicativi volti a stimolare la vacanza e a consentirne la pianificazione, mentre grazie all'attività di accoglienza predispongono il territorio a ricevere e a orientare efficacemente gli ospiti una volta raggiunta la destinazione61". Questa definizione, che a parere di chi scrive offre molteplici spunti di riflessione, evidenzia la duplice visione che la comunicazione turistica in senso generale enuncia; se da un lato essa costituisce uno strumento di marketing della destinazione turistica, stimolando bisogni all'interno del target di riferimento (definiti appunto "mercati-obiettivo"), dall'altro ricopre l'altrettanto importante ruolo di accoglienza ed orientamento al turista una volta raggiunta la località. L'aspetto della comunicazione rappresenta qui la sua centralità nel discorso della pianificazione turistica, svolgendo una funzione altamente condizionante e persuasiva nell'ambito di due momenti fondamentali nella definizione della pratica turistica: quello della scelta e della effettiva fruizione. Nella definizione qui proposta vengono inoltre citati "segnali comunicativi", lasciando intendere secondo un'interpretazione concettuale che le modalità di trasmissione della comunicazione possono essere, in ambito turistico, molteplici a seconda della definizione di specifici target e a seconda delle peculiarità del mercato generatore di flussi turistici. E' possibile citare qui le conclusioni alle quali è giunto il già citato Piano Esecutivo 2009, che identifica nelle riviste specializzate un efficace canale comunicativo per la clientela norvegese. L'ultimo fattore "pull" identificato fa riferimento al concetto di "immagine turistica", ossia alla considerazione positiva su cui la località turistica può fare affidamento nei mercati potenziali. L'immagine turistica di cui una località gode naturalmente per le sue peculiarità o che è riuscita a costruirsi mediante abili strategie di marketing, influenza notevolmente le dinamiche di scelta di una destinazione come luogo nel quale effettuare le vacanze: il turista infatti costruisce il proprio viaggio ancor prima della partenza elaborando le informazioni apprese sui differenti canali comunicativi (siti web, trasmissioni televisive, guide turi61 Martini, 2005 pag.77 116 stiche o riviste specializzate) in chiave simbolica, definendo ad esempio una specifica località come un "luogo degno di essere visto", identificato da quel processo simbolico prima descritto come "fuori dall'ordinario" e quindi degno di visita. L'alterità del luogo di vacanza rispetto al luogo di residenza è uno degli elementi fondamentali nel processo decisionale della destinazione turistica, ed una corretta strategia comunicativa può essere in grado di configurare la località turistica come "diversa" e "degna di essere vista". Il concetto di "immagine turistica" può essere analizzato anche ponendo come termine di paragone le modalità di viaggio tipiche delle epoche passate, in un esercizio di analisi delle diverse tendenze della "storia del turismo". La proposizione su larga scala e la sempre maggiore accessibilità di tecnologie di riproduzione (prima fra tutte la macchina fotografica e le successive, dirompenti modifiche tecnologiche allo stesso principio) hanno spostato il "focus" dell'esperienza del viaggio da "raccontare" a quello "da mostrare" proponendo quindi, in chiave strumentalmente antitetica, la figura del "viaggiatore logocentrico" a quella successiva del "turista oculocentrico"62 , la cui legittimazione dello status di viaggiatore della modernità viene consolidata dalla presentazione di materiale documentale prettamente visivo. La stessa pratica della caccia al souvenir 63, unitamente a quanto fin qui descritto, fa emergere chiaramente il ruolo primario dell'immagine della destinazione turistica nella fruizione del territorio: per qualunque destinazione sarà così di rilevante importanza intervenire sul processo di creazione ed alimentazione della propria immagine, agendo in maniera ponderata sugli strumenti di informazione e di comunicazione che, come abbiamo visto, agiscono a monte del processo di definizione del viaggio. Tutto ciò sarà quindi finalizzato alla creazione di un circolo virtuoso fra la generazione dell'immagine necessaria per motivare il viaggio e la successiva soddisfazione (nei casi di successo) delle aspettative così create, attraverso le attività e le esperienze svolte durante la vacanza. 62 N. Costa, “Sociologia del Turismo – Teorie sociali del turismo” – dispense a cura del docente 63 S. Barberani “Le culture del turismo” – dispense a cura del docente 117 4.3 Corporate e Community - due tipologie di destinazione Allo scopo di meglio delineare le diverse politiche di governo del territorio turistico, in relazione alle differenti strutture dei processi decisionali di tipo strategico e della ripartizione del potere e del controllo delle risorse, è qui utile definire i tratti caratteristici di questi due approcci, con la precisa finalità di giungere ad un esempio concreto. E' quindi possibile distinguere tra destinazioni di tipo corporate e destinazioni di tipo community64. Analizzando la prima (destinazioni di tipo corporate), vediamo come in questa situazione l'offerta turistica sia pensata, gestita e promossa sul mercato secondo approcci tipici del marketing, secondo una logica procedurale tipica di una società di gestione, che cioè possiede o controlla i fattori di attrattività della destinazione attraverso strumenti quali gli accordi contrattuali. Per fornire esempi più concreti e meglio comprensibili, si configura tale genere di gestione nel caso dei parchi divertimento, o per avvicinarci all'ambito del turismo secondo una visione più classica, nel caso dei grandi resort multi service e dei villaggi turistici. Per collegare inoltre il concetto allo studio del governo del territorio, vediamo come una destinazione verso le quali i flussi turistici siano fortemente condizionati e quindi gestiti da organizzazioni internazionali come i tour operator, possa ascriversi al concetto generale di tipo corporate. Nel caso di tali destinazioni, infatti, si evidenziano procedure gestionali tipiche delle imprese, prefigurando una gestione privatistica ed orientata al profitto riconducibile alla mentalità aziendale. È possibile riconoscere in questo genere di destinazioni una unità di controllo e comando ben definita, in grado cioè di modificare la caratteristica dell'offerta esercitando su di essa un diritto di proprietà o comunque di gestione diretta: secondo questo approccio sarà quindi concepibile una gestione che si adatti al modificarsi delle tendenze della domanda o che proponga nuove offerte sul mercato turistico senza impedimenti derivanti da altri attori sociali interessati. Questa gestione imprenditoriale permette inoltre, attraverso piani strategici e finanziari orientati alla generazione del profitto, di creare politiche di prezzo 64 Martini, 2005 pag.90 118 nel contesto concorrenziale che è l'offerta turistica, puntando alla generazione di valore a livello aggregato e non di singola area di attività. La stessa finalità ultima del tour operator, ovvero la proposizione di pacchetti di viaggio all-inlcusive, rientra in questa logica di gestione: queste società, rifacendosi a livello di teoria del turismo anche a quanto citato in riferimento ai non-luoghi di Augè, mirano alla fidelizzazione del proprio brand (marchio commerciale) piuttosto che a quello della località nel quale operano, essendo infatti loro in grado di proporre più servizi (standardizzati se pensiamo ai villaggi vacanze) e più destinazioni in stagioni diverse: sarebbe quindi quantomeno non economico puntare sulla promozione di una singola località piuttosto che non sul marchio della società turistica. E' il ruolo del territorio interessato ad essere cruciale in questo senso: nel caso corporate, infatti, esso viene analizzato quasi esclusivamente durante la fase di insediamento, attraverso un'analisi dei locational factors che fornirà un parere sullo studio delle caratteristiche del territorio e sugli obiettivi della società. Lo stesso ruolo degli enti territoriali locali si inserisce in questa dinamica, essendo loro parte attiva principalmente durante questa fase e perdendo rilevanza durante la fase operativa del progetto, durante la quale dovranno comunque impegnarsi a favorire la generazione di ricadute turistiche favorevoli (si pensi all'indotto) sul territorio, in una logica di sviluppo locale. Dopo l'analisi della seconda tipologia di destinazione turistica, ovvero quella community che più da vicino interessa il presente studio e che vedrà una concretizzazione legata alla situazione reale, sarà interessante analizzare il concetto di brand, approfondendo il ruolo sempre maggiore che l'idea di "marca" sta acquisendo nella gestione del turismo. 119 4.4 Destinazioni community - i Sistemi Turistici Locali Dopo aver analizzato il modello corporate, verranno qui esposte le caratteristiche fondamentali delle destinazioni community, le quali offrono spunti più concreti (ad esempio per il caso di Como) e più legati a casi reali di territori a vocazione turistica. Il concetto di community si pone in stretta correlazione con quello del brand in seguito analizzato, in quanto la destinazione community può essere definita come quel luogo che, attraverso l'interazione dell'attività di molteplici attori locali, si pone sul mercato turistico attraverso la proposizione di uno specifico marchio. Relativamente a questo tipo di destinazioni, sicuramente più presenti sul territorio nazionale rispetto a quelle di tipo corporate, possiamo definire come caratteristica fondamentale e peculiare il fatto che sia il territorio nel suo insieme (ed il concetto di insieme presuppone la definizione di un'offerta turistica omogenea, che poi vedremo più avanti) a proporsi sul mercato turistico, costituendo esso stesso l'offerta turistica nella sua globalità di servizi ed attrazioni. Un'altra differenza che lo contraddistingue, ed anzi lo pone in posizione antitetica, rispetto alle destinazioni corporate è costituito dalla proprietà delle risorse e delle attività che risultano infatti essere diffuse, ovvero possedute da unità imprenditoriali differenti e, di conseguenza, non controllabili da un unico soggetto. Sarà quindi l'ente territoriale a poter dirigere e controllare la gestione delle risorse paesaggistiche (ovvero parte degli elementi "pull" cui si accennava in precedenza) ed i beni pubblici, svolgendo così un ruolo decisivo nell'attività turistica del territorio, favorendo tra l'altro politiche di sostegno a favore dell'offerta turistica delle destinazioni. Si può quindi parlare a pieno titolo di offerta sistemica del territorio turistico, in quanto è possibile estrapolare da tale concetto la partecipazione attiva di più attori, privati e pubblici, che configurano strategie collaborative interaziendali in un sistema complesso di tipo adattivo: questa può essere definita anche come configurazione network dell'offerta di una destinazione65; all'interno di essa più attori combinano la loro offerta in una logica di collaborazione sinergica finalizzata alla presentazione di un'offerta territoriale. Lo sviluppo turistico, e per estensione lo sviluppo locale, 65 Martini, 2005 pag.94 120 di una destinazione di tipo community non può quindi prescindere da tale approccio organizzativo, nel quale la complessità delle relazioni che correlano le risorse naturali, le competenze, le professionalità, le attrazioni del territorio costituiscono per l'appunto un sistema. Anche dal punto di vista dell'immagine, relativamente alla proposizione del territorio sul mercato turistico, vediamo come l'importanza della strategia di brand possa ulteriormente rafforzare la forza evocativa del network turistico, facendo emergere nel panorama dell'offerta la località cui esso fa riferimento: sarà quindi il territorio nella sua globalità ad essere promosso, facendo ricadere al suo interno, in un circolo virtuoso, i benefici di tale promozione. I diversi approcci della gestione delle destinazioni di tipo community, evidenziano diverse tipologie di elementi che dovranno necessariamente essere messi in correlazione al fine di creare quel processo sistemico cui si accennava i precedenza: la nozione stessa di network (rete), presuppone l'esistenza di nodi e quindi di legami tra i vari soggetti interessati, che proporranno quindi attività di scambio tra loro in un'ottica di interazione finalizzata alla stabilizzazione del loro ruolo all'interno del sistema. A questo si deve quindi aggiungere quella componente, chiamata stakeholder, costituita da tutti quei soggetti portatori di interesse, in grado cioè di influenzare il raggiungimento di un obiettivo comune; sarà quindi opportuno integrare il cosiddetto network approach (ovvero relativo alla gestione delle relazioni tra i vari soggetti secondo uno schema relazione-opportunità-relazione) anche con uno stakeholder approach, ossia quegli studi che permettono di analizzare "la significatività degli interlocutori esterni di un'impresa nel processo di formulazione della strategia66". L'istituzionalizzazione di tali principi organizzativi è costituita dai cosiddetti SLOT turistici, ovvero "Sistema Locale di Offerta Turistica" nella cui definizione emerge chiaramente l'elemento sistemico di gestione dell'offerta territoriale finora analizzata: sarà quindi questo lo sbocco naturale di un processo di pianificazione turistica, in un'ottica di sviluppo territoriale della destinazione. 66 Martini, 2005 pag.105 121 Per muoverci sempre più dal piano teorico a quello pratico, vediamo come la riforma della legislazione nazionale del turismo, la legge n°135 del 2001 (legge quadro sul turismo), abbia affrontato nella definizione di una nuova organizzazione turistica, il concetto dei sistemi locali. Per descriverne brevemente i tratti essenziali, è possibile individuare le quattro parti fondamentali che la compongono, suddivise in dodici articoli: il Capo I (artt. 1-6) delinea i principi, le competenze e le strutture; il Capo II (art. 7) è relativo alla regolamentazione di imprese e professioni turistiche; il Capo III (artt. 8 - 10) concerne la semplificazione di norme e la costituzione di un fondo di rotazione per il prestito ed il risparmio turistico; il Capo IV (artt. 11-12) riguarda invece le abrogazioni e le disposizioni transitorie e finanziarie. La principale innovazione derivante dall'entrata in vigore di tale legge è costituita dal nuovo ruolo che nella politica turistica viene affidato agli enti territoriali minori, in ragione del quale vediamo come lo Stato e le Regioni, sulla base del principio della sussidiarietà (ovvero l'intervento degli enti pubblici visto come sussidio, solo nel caso in cui il cittadino o l'ente sottostante sia impossibilitato ad agire autonomamente), riconoscono il ruolo dei Comuni, delle Province e dei soggetti privati per la qualificazione, la promozione e lo sviluppo dell'offerta turistica nella valorizzazione del territorio. Questo approccio, relativamente alle competenze degli organi territoriali, si inscrive in un processo di devoluzione di competenze dallo Stato in direzione degli enti regionali, in attuazione dell'art. 117 della Costituzione. La parte della Legge che più interessa l'oggetto dello studio del territorio è quella relativa all'art. 5, all'interno del quale si fa per l'appunto riferimento ad una nuova realtà gestionale turistica: i Sistemi Turistici Locali. Queste nuove entità territoriali (anzi, sovra territoriali come vedremo) rispondono ad una precisa logica di interazione crescente tra attori pubblici e privati, secondo i principi di network che prevedono la cooperazione attiva e partecipante di tutti i soggetti portatori di interesse e direttamente collegati alla parte dell'offerta turistica di un territorio. Emerge inoltre la valenza legata al concetto di sviluppo economico, e quindi non solo turistico, del territorio cui l'STL fa riferimento, venendo cioè a considerarsi l'in- 122 dustria dello sviluppo come elemento economico generatore di reddito predominante del territorio, ovvero industria verso la quale indirizzare tutti gli sforzi organizzativi e gestionali. Per procedere ad una prima definizione di Sistema Turistico locale, vediamo come essi (art. 5, comma 1) vengano definiti come "contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a Regioni diverse e caratterizzati dall'offerta integrata di beni culturali e ambientali e d'attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato locale o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate". Procedendo ad una prima analisi di questa definizione di massima, vediamo come sussistano tutti gli elementi fin qui descritti riguardo alla concezione del territorio da un punto di vista turistico: vengono infatti nominati tutti quegli elementi che costituiscono le attrattive di un territorio, considerabili quindi a seconda del punto di vista elementi "pull", risorse, etc., forte elemento di collegamento con il territorio cui fanno riferimento (si pensi alla citazione riguardo i prodotti tipici). Il carattere sistemico è inoltre evidenziato dalla proposizione sul mercato di un'offerta definita per l'appunto integrata nella quale partecipano una pluralità di soggetti. Proseguendo nel prendere spunto dal testo di Gandolfi 67, vediamo come siano previste, a riprova di quanto più volte affermato, forme di concertazione tra gli enti turistici locali e gli enti istituzionali, le associazioni di categoria che concorrono alla formazione dell'offerta turistica nonché con i soggetti pubblici e privati interessati. Saranno poi le Regioni a riconoscere i diversi Sistemi Turistici Locali, definendo nel contempo le modalità e la misura di finanziamento dei progetti di sviluppo degli stessi, predisposti da soggetti pubblici o privati in forma singola o associata. L'esistenza di altri strumenti istituzionali agili che hanno come finalità l'aggregazione d'imprese e di enti pubblici però - come sottolinea l'autore analizzando nel suo testo gli STL- rischiano di creare una sovrapposizione con i Si67 Gandolfi, 2004 123 stemi Turistici Locali, che potranno quindi presentare momenti di contrapposizione con i cosiddetti "Patti Territoriali", "Contratti d'Area" o "Accordi di Programma". Secondo un punto di vista più legato al concetto di marca, vediamo come siano ora le Regioni (e le Province Autonome che ad esse possono essere paragonate) ad avere la piena titolarità della gestione sia del prodotto turistico su base territoriale, sia del suo marketing, con tutto ciò che questo implica e comprende in termini di comunicazione, promozione, relazioni pubbliche e, appunto, gestione della marca. Il fatto che, ad esempio, non siano precluse alle Regioni forme di rappresentazioni in fiere, mostre, accordi commerciali ed advertising in ambito turistico (anche slegate da un rimando preciso alla promozione generale del sistema Italia), fa sì che non si persegua un preciso piano comunicazionale nazionale e che quindi, come precisano studi, la promozione turistica delle singole regioni non incida sulla notorietà delle stesse, che risulta invece subordinata alle località in esse contenute. La relazione tra Sistemi Turistici Locali e promozione internazionale, facendo qui un intenzionale riferimento alla situazione del Sistema Turistico Lago di Como ed al mercato internazionale, è ottimamente stigmatizzata dalla considerazione che Landi 68 propone a tal proposito sul suo testo, ovvero che gli STL "per potersi proporre sul mercato internazionale avranno bisogno di un patrimonio di marca, in assenza del quale potranno certamente vendere ospitalità, ma senza grandi prospettive e, soprattutto, senza cogliere tutto il valore possibile, lasciandone una buona parte sulla catena distributiva esattamente come accade per i "prodotti bianchi69 " della grande distribuzione". Sono infatti poche le località, considerando con esse le Regioni ed i luoghi turistici in esse contenuti a livello provinciale, comunale o altro (anche quindi di Sistema Turistico), che possono concentrare in sé notorietà, esperienze dirette 68 Landi, 2003 69 I prodotti “bianchi” si contrappongono ai prodotti “di marca” in quanto, per l’appunto, privi di marchi 124 ed esperienze desiderate relativamente al mercato turistico estero (la Lombardia si pone in questo senso al quarto posto tra le Regioni italiane dietro, nell'ordine, al Lazio, Veneto e Toscana 70): per le altre (ad esempio il Molise, ultimo in classifica, con un grado di notorietà pari a zero) la strada del marketing sarà ovviamente più difficoltosa. Questo dato può considerarsi, pur nel suo carattere di mera indicatività, una vera e propria valutazione degli effetti di eventuali iniziative di marketing intraprese negli ultimi anni sui mercati turistici esteri. 70 Fonte: l’Immagine delle regioni italiane all’estero – Landi, 2003 – dati del VII rapporto sul Turismo Italiano 125 4.5 Il concetto di marca nel turismo Il concetto di marca applicato al turismo non può prescindere dalle considerazioni secondo le quali la competizione tra destinazioni turistiche stia progressivamente condizionando il mercato e le scelte politiche in materia di molte nazioni. Il concetto di marca è strettamente connesso al principio secondo cui le scelte di vacanza, condizionate da tutti quegli aspetti che abbiamo già descritto come la capacità economica, l'età ed altri elementi sensibili nella propensione al turismo, siano ulteriormente condizionate da altri fattori. Proponendo una schematizzazione effettuata da Stefano Landi nel suo studio sulla Marca nel Turismo71 , questi si generano nel presente per un'informazione ricevuta o ricercata; si consolidano e si arricchiscono durante un'esperienza diretta; si sedimentano nella memoria in modo più o meno permanente; si diffondono soprattutto per mezzo del passaparola (il meccanismo di comunicazione più efficace); possono rappresentare un sistema di valori (o disvalori) condivisi ed infine sono in grado, al momento più opportuno, di generare desideri ed influenzare scelte. Tenere conto di questi argomenti vuol dire prendere coscienza dell'esistenza di ulteriori dinamiche nel processo di scelta che non implicano necessariamente aspetti economici o peculiarità del turista, ma al contrario la necessità di effettuare studi che possono tradursi, nel concreto, nella creazione di strategie di marca territoriale o locale. L'ultimo aspetto evidenziato, quello cioè relativo alla generazione di desideri nella scelta turistica, mostra come un elemento di fondamentale importanza in questo genere di discorsi sia ricoperto dall'immagine del territorio nel processo di consumo turistico, che molto spesso viene fortemente condizionata da fenomeni extraturistici: tale elemento, unitamente a tutte le considerazioni che verranno fatte in proposito, si ricollega strettamente al concetto di marca come ad uno strumento capace nel contempo di rappresentare un territorio e di influenzare le dinamiche decisionali poco fa accennate. Analizzando la questione più approfonditamente, vediamo come una destinazione turistica, al pari dei produttori di servizi turistici che quindi costituiranno il lato dell'offerta, per poter rimanere sul mercato dovrà considerare la questione della 71 Landi, 2003 126 propria "marca", analogamente a quanto avviene in altri settori produttivi dell'economia. La finalità fondamentale della marca, e nell'esempio del turismo ciò appare pacifico, è quella di rappresentare un valore del prodotto (in questo caso turistico e/o territoriale) il quale, per poter essere sostenuto in un ambiente concorrenziale, deve essere creato (o quantomeno individuato ed esplicitato), connotato positivamente, accresciuto, mantenuto, rinnovato nel tempo e dinamizzato nell'affrontare i cambiamenti. Nello stabilire e successivamente conservare il rapporto privilegiato che viene ad instaurarsi con il consumatore - turista e/o fruitore di un territorio, la marca costituisce e rappresenta anche un valore economico, che potrà quindi essere speso sul terreno della competizione ottenendo migliori condizioni di prezzo o prevalere in termini di volume di vendite. Considerando ora la cosiddetta marca territoriale o di destinazione, vediamo come la sua notorietà sia una precondizione di esistenza: il presupposto, sostiene Landi, è che "una certa quantità di persone potenziali turisti sappiano che un certo luogo esiste, sappiano dov'è, e cosa può offrire. In sintesi, ne conoscano l'esistenza e le risorse di attrazione72". Questo è il primo problema per una destinazione turistica, il superamento del quale costituisce una conditio sine qua non per uno sviluppo dei flussi e della già citata notorietà. La conoscenza del territorio dovrà sedimentarsi nella "memoria turistica" e permanere nel tempo, sommandosi alle altre modalità di conoscenza (siano esse esperienze dirette o tutte le altre modalità di comunicazione del territorio che possono essere anche create strumentalmente) per costituire quello che può essere definito come "patrimonio della località" che, nelle strategie di comunicazione del territorio, si tenta di incrementare e ravvivare per far sì che si traduca in scelta concreta della destinazione ed atto di acquisto. Come è stato studiato, la memoria di per sé non può essere sufficiente ad innescare questo genere di processo di scelta da parte del consumatore/turista: a ciò si devono aggiungere tutti quegli elementi che, si faccia riferimento ad esempio al cosiddetto effetto di trascinamento73 , contribuiscono a condizionare le scelte finali. Le storie familiari, così come 72 Landi, 2003 pag.5 73 Si tratta di sollecitazioni che non sono generate necessariamente dal momento contingente né da aspetti economici 127 gli studi scolastici effettuati, le letture, i racconti, le esperienze e le eventuali soddisfazioni, la consuetudinarietà e come anche le notizie veicolate dai mezzi di informazione, costituiscono quindi un bagaglio di conoscenza del territorio, il quale può tradursi in una buona o cattiva visibilità "di partenza" nella promozione della destinazione oppure può costituire un elemento sul quale costruire ex novo la visibilità turistica. Vediamo quindi come la marca costituisca un vero e proprio valore aggiunto al prodotto (e quindi al territorio) cui fa riferimento. Un'altra implicazione tra concetto di marca e destinazione turistica fa riferimento a quei casi in cui sono i toponimi stessi, data la loro notorietà, a costituire un vero e proprio plus competitivo, talvolta il più importante: sarà quindi necessario analizzare questo aspetto caso per caso e verificare se all'immagine che il toponimo evoca si accompagnano effettivamente quelle attrattività (che possono essere chiamati fattori "pull" come è stato osservato prima) che possono o meno generare i flussi turistici. Non sempre infatti all'immagine che la domanda turistica ha di una località fa riferimento la medesima percezione da parte della popolazione locale o degli operatori turistici: controllare ed interpretare questa discrasia sta quindi alla base di una corretta rappresentazione della realtà turistica della località. Per voler tracciare quindi una prima considerazione riguardo al concetto di marca nel turismo, non possiamo prescindere dalla valutazione che tutti i prodotti turistici, e a questi dobbiamo estendere anche le destinazioni turistiche, entrano a far parte del complesso e articolato meccanismo di scelta di cui abbiamo prima accennato i tratti essenziali, ognuno con le proprie peculiarità e con le caratteristiche che possono risultare interessanti agli occhi dei potenziali turisti. L'aspetto fondamentale è entrare a far parte, ponendosi nel ruolo del prodotto turistico o della destinazione, di quella limitata short list che il potenziale turista si è creato in base al sentito dire, alle proprie esperienze dirette, alla comunicazione che interessa tale prodotto o destinazione, alle informazioni che a lui sono giunte o che (nel caso in cui queste non fossero sufficientemente ben indirizzate in partenza) è stato in grado di raccogliere, e che utilizzerà per la scelta finale: è infatti improponibile pensare che di volta in volta si vaglino tutti i prodotti turistici o tutte le destinazioni esistenti che, per convenzione o per logica, possono essere infinite o, come abbiamo visto, addirittura sconosciute. Que- 128 sto è un altro aspetto che evidenzia ulteriormente il ruolo dell'informazione nella fruizione turistica: gli elementi ricavati dallo studio effettuato relativamente al target norvegese ed al turismo nella nostra nazione o nel territorio di Como, ad esempio, ben si adattano a queste considerazioni, essendo emerse gravi lacune nel sistema informativo turistico nazionale come anche locale, mancando informazioni dettagliate in lingua ed essendo le stessi informazioni poco trasmesse mediante il canale di internet. Una comunicazione debole o errata, quindi, fa sì che la località turistica interessata, magari non avendo un toponimo tale da essere universalmente conosciuta o non avendo sviluppato le potenzialità che lo stesso presenta (come può essere ad esempio l'area del Lago di Como per questo target), non figuri nella short list a cui si accennava prima ed alla quale il potenziale turista fa ricorso nella definizione delle possibili destinazioni per la sua vacanza: è di cruciale importanza quindi entrare a far parte di questa particolare "lista", applicando magari i principi legati al concetto di marca prima elencati. E' proprio in questa fase del processo di scelta che la forza della marca di un prodotto turistico fa valere il suo peso, facendo sì che un prodotto agganciato ad una marca forte possa entrare in molti più processi decisionali (a livello di possibile scelta) di quanto non avvenga per prodotti o destinazioni con marca debole o addirittura inesistente. Si delinea quindi sempre più l'importanza di essere presenti nella mente del consumatore (e conseguentemente nella sua "short list" delle destinazioni), in quella che Landi definisce come "memoria collettiva del mercato" che - citando il testo - "costituisce anch'essa una precondizione di acquisto dal lato del consumatore (la vacanza è un bene voluttuario, e senza sogno non si compra74) e, per converso, un patrimonio fondamentale del produttore75". La letteratura sul concetto di brand equity (ossia il valore di una marca) applicato alle destinazioni turistiche è molto vasta e, per completare quanto fin qui descritto, risulta necessario citare alcuni elementi che rimandano ai marchi, 74 Il riferimento al sogno è relativo alla concezione dell’autore del testo “La marca nel turismo – analisi ed elementi di marketing strategico” secondo cui chi compra una vacanza ha una aspettativa emozionale che deve essere supportata da prestazioni che ne siano all’altezza: per il consumatore, semplificando, il prodotto turistico è quindi paragonabile ad un sogno 75 Landi, 2003 pag.17 129 come elementi in grado di incidere sul riconoscimento dell'identità territoriale. Il ruolo del marchio territoriale è quello di costituire un segno identificativo che, opportunamente associato ad un territorio e per estensione ad una destinazione turistica, lo rappresenti e ne distingua le connotazioni principali. I valori di una marca, riprendendo in parte i concetti di marketing territoriale già analizzati in precedenza, possono quindi agire come strumento di riconoscimento del prodotto (soprattutto in caso di elevata concorrenza nel mercato di riferimento), di rassicurazione (in quanto si lega ad una positiva esperienza ed alla qualità del prodotto legato a quella marca), di fidelizzazione (del consumatore come anche del turista) e di identità (in quanto la marca trasmette al consumatore la personalità che si è voluta attribuire al prodotto). Per quanto concerne invece il concetto di marchio territoriale, il testo presentato da Umberto Martini76 propone una schematizzazione degli effetti di brand equity che un marchio territoriale può sviluppare, riportando quindi come esso possa agire sulla: • notorietà del territorio, fungendo da elemento sintetico di riconoscimento nell'ambito di qualsiasi iniziativa promozionale o commerciale; • immagine del territorio, trasferendo attraverso i propri elementi grafici e simbolici segni dotati di significato al mercato, che definiscono quindi la personalità del territorio; • motivazione, inducendo comportamenti e decisioni da parte dei target. 76 Martini, 2005 pag.55 130 Il processo di creazione di un marchio non sarà pertanto un mero esercizio creativo e di grafica ma dovrà essere necessariamente preceduto da un attento processo di brand management che ne accompagni la diffusione e la gestione nel tempo. Facendo anche riferimento all'esempio riguardante il logo ed il sito italia.it, vediamo come la gestione del marchio turistico debba essere a carico degli enti responsabili delle politiche turistiche e dell'azione di governance: soprattutto, inoltre, esso deve essere condiviso e da tutti utilizzato, al fine di moltiplicare l'effetto di leva sulla promozione turistica che l'adozione di un marchio comporta. Dovrà quindi essere impiegato in qualsiasi forma di comunicazione che interesserà il territorio cui fa riferimento, ed il suo utilizzo largamente diffuso fra gli attori locali. Proprio a tale scopo, in un'ottica di uniformità nella comunicazione turistica che anche lo studio dell'Ambasciata 77 cui si faceva in precedenza riferimento accenna come necessità, il testo prevede la realizzazione di due distinti strumenti di indirizzo e controllo a supporto, per l'appunto, del pieno e corretto utilizzo del marchio territoriale. Il primo documento, un manuale tecnico d'uso, dovrà fissare le regole di utilizzo del marchio in qualsiasi sua realizzazione, si tratti di manifesti, stampati pubblicitari o packaging e merchandising dei prodotti, specificando i dati tecnici (forme, dimensioni, colori) e le possibili associazioni che ad esso possono essere accostate, evitando così utilizzi che possano comprometterne l'efficacia comunicativa. Il secondo strumento è invece costituito da un disciplinare d'uso che vincolerà per l'appunto l'uso del marchio da parte degli attori locali relativamente a criteri e regole da rispettare, indicando i principi di adesione (verrà realizzato allo scopo un registro degli utilizzatori del marchio), le modalità di controllo e le sanzioni in caso di utilizzo scorretto dello stesso. Si delinea in modo chiaro il rapporto tra utilizzo del marchio ed operatori turistici locali, i quali potranno usufruire di un marchio territoriale che ne certifichi l'appartenenza alla destinazione turistica specifica (nel caso di un territorio a 77 Piano Esecutivo 2009: rapporto congiunto Ambasciata – Consolati – ENIT 131 vocazione turistica). Questo ovviamente farà emergere nuove esigenze che gli organi di gestione turistica locale dovranno necessariamente rispettare, ad esempio incentivando l'uso del marchio territoriale, garantendone l'evocatività e gli standard qualitativi che ad esso vengono accostati, facendo sì in definitiva che il marchio territoriale svolga la sua importante funzione di medium tra le peculiarità del prodotto ed i canali comunicativi che in ambito turistico, come abbiamo avuto modo in più occasioni di riportare, costituiscono un aspetto di fondamentale importanza. 132 Cap.5 La comunicazione turistica in internet del Lago di Como 5.1 La presenza del Lago di Como nei principali motori di ricerca norvegesi L'elemento che forse più di ogni altro ha mostrato la sua centralità all'interno del discorso turistico generale, e nello specifico nella fruizione del territorio del Lago di Como in relazione al target norvegese, è quello della comunicazione turistica, intendendo con essa la possibilità di veicolare nella maniera il più efficace possibile il messaggio turistico che il territorio possiede direttamente al target di riferimento, ovvero direttamente ai paesi generatori di flussi turistici. Gli studi fin qui presentati mostrano come lo strumento che racchiude in sé le maggiori potenzialità per raggiungere questo scopo sia internet: le statistiche presentano come il target norvegese sia particolarmente propenso all'utilizzo, anche a finalità turistiche, di questo strumento, come evidenziato in precedenza ed è quindi di cruciale importanza analizzare la proposta del “Sistema Turistico Lago di Como” su internet e la raggiungibilità di tali informazioni partendo dai mercati esteri e in particolare da quello norvegese. Questa sezione intende analizzare la presenza del prodotto turistico "Lago di Como" sul web e la relativa accessibilità delle informazioni al target norvegese: si partirà dal presupposto che il potenziale turistico conosca l'esistenza di questa località italiana e che abbia la capacità, come del resto ampiamente dimostrato, 133 di ricercare le informazioni in lingua inglese. Si presuppone quindi che una strategia comunicativa debba raggiungere il target di riferimento, portando alla sua conoscenza il nome della località. Dapprima sono stati individuati i principali motori di ricerca norvegesi che sono78 : • http://www.google.com/intl/no/ ovvero la versione in lingua norvegese del popolare motore di ricerca "Google"; • http://www.kvasir.no/ interamente in lingua norvegese; • http://search.msn.no/ motore di ricerca "MSN" di Microsoft nella versione norvegese; • http://no.altavista.com/ motore di ricerca "Altavista" in lingua norvegese; • http://no.yahoo.com/ ovvero "Yahoo Norge". Per quanto riguarda la parola chiave inserita per la ricerca, si è optato per "Lake Como", essendo questo nome utilizzato nella guida turistica ufficiale in lingua inglese, come nello stesso sito ufficiale dell'assessorato al turismo della Provincia di Como. Lo scopo è stato quindi anche quello di analizzare, considerando la sola prima pagina dei risultati, la capacità comunicativa dei siti turistici ufficiali esistenti, e di verificarne l'effettiva raggiungibilità 79. 78 Elaborazione effettuata mediante http://www.whitelines.nl/index.html 79 Analisi effettuata il giorno 4 ottobre 2008 134 5.2 I risultati della ricerca nel web Il caso di Google Esaminiamo ora i risultati emersi dalla ricerca di "Lake Como" sul sito di Google in lingua norvegese: L'analisi è stata eseguita ricercando le informazioni nell'intero web (Søk på nettet) e non solo tra i risultati in lingua norvegese; questi, seguendo fedelmente il ranking proposto da Google, sono: 1. Il primo è costituito dalle immagini che Google propone come risultato della ricerca (images Google): tutte le immagini presenti nella prima pagina, seguendo il link, provengono da siti non istituzionali. 2. Il secondo presenta un link al sito "Wikipedia", l'enciclopedia libera presente sul web, seguendo il quale, troviamo una definizione di "Lake of Como" con informazioni relative al clima, alla geografia generale ed alcune informazioni turistiche inerenti i luoghi da visitare. Tutti i link presenti all'interno di 135 questa pagina portano a siti non istituzionali di vario genere. Ricordiamo che Wikipedia è un'enciclopedia aperta e gestita da editor volontari. 3. Il terzo risultato propone invece un sito internet dedicato alla promozione turistica del territorio comasco: http://www.discovercomo.com/. Questo sito, non ufficiale, propone informazioni in lingua inglese abbastanza dettagliate e presenta numerose informazioni che si riferiscono alle possibilità di alloggio, alle attrazioni presenti sul territorio, con anche un motore di ricerca dedicato agli alloggi ed ai ristoranti. Propone anche la possibilità di acquistare on-line, tramite il "lake Como store", guide turistiche dedicate, accessori e guide linguistiche. Questo portale fa parte di un network più grande (http://www.discoverytravelnetwork.com/): non è quindi un'iniziativa locale ma è un adattamento riguardante la realtà comasca di un formato prestabilito. Si legge sul sito di Discovery Travel Network: "Discovery Travel Network has been established to develop a professionally managed global network of leisure information portals. Each portals structure, design and administration tool has been developed in line with the very best web design practices and provide a comprehensive, content rich resource for locals, business travellers and holidaymakers alike. We provide a high traffic platform for owners of businesses to advertise through and are continually developing the network. Being part of the Discovery Travel Network is an exciting opportunity to develop a healthy revenue and guaranteed income stream through a local, lease/owned portal and advertise for free80". È quindi chiara la mancanza di una precisa strategia proveniente dai settori istituzionalmente preposti alla gestione della comunicazione turistica: questo è un primo esempio d'iniziativa privata (slegata però dal territorio ma calata dall'alto) basata sull'affiliazione di singoli soggetti privati che risulta essere il primo sito incontrato, nel caso specifico, da un potenziale turista nella ricerca d'informazioni sul Lago di Como. Esistono addirittura i portali "discover.com" relativi a Menaggio e Porlezza, due località del territorio comasco. Essendo siti sostanzialmente 80 http://www.discoverytravelnetwork.com/about.asp 136 privati e gestiti autonomamente, non c'è alcun riferimento al Sistema Turistico Lago di Como e ad alcun sistema di gestione turistica istituzionale. 4. Il quarto risultato collega l'utente al sito "In Italy on-line - Lake Como" (http://www.initaly.com/regions/lombardy/como.htm), nella sezione per l'appunto dedicata al Lago di Como. Il sito, in lingua inglese, riguarda il territorio italiano nella sua totalità e rimanda nelle sottosezioni alle singole realtà turistiche, con informazioni generiche e la possibilità di accedere ad un database concernente le opportunità di alloggio. In realtà di tratta di un sito relativamente povero d'informazioni e graficamente mal costruito, ma che presenta la possibilità di acquistare on-line un Tour guidato del lago. Anche in questo caso non vi è alcun riferimento a siti istituzionali od al STLC. 5. Il quinto risultato è invece relativo al sito "expedia.no" (http:// www.expedia.no/LakeComo-Hoteller.d6024900.Reise-Guide-Hoteller). Expedia è la società leader a livello mondiale nel settore del turismo e dei viaggi on-line che offre un servizio di prenotazione e acquisto direttamente dalla rete. Questo link, ovviamente in lingua norvegese, propone in automatico una lista di hotel nel territorio comasco, avendo già impostato automaticamente la località per la quale proporre le soluzioni. Anche in questo caso, quindi, non vi è alcun riferimento alle realtà istituzionali locali, come non vi è alcun ruolo attivo (fatto salvo per gli alberghi) operato da attori sociali locali (STLC). 6. Anche per il sesto risultato, abbiamo (http://www.hotell.com/hotell-italia/ hotell-como/) un grande database impostato su Como che propone soluzioni di alloggio classiche (hotels) nel territorio. Come per Expedia, non vi è alcun riferimento a realtà istituzionali locali. 7. Il settimo è un sito concernente la promozione (ovviamente finalizzata alla vendita di materiale informativo e alla mediazione alberghiera) dei laghi italiani (Italian Lakes) ovvero il Lago di Como, Lago di Lugano (nel versante italiano) ed il Lago Maggiore (http://italianlakes.com/). E' di notevole interesse analizzare come gli ideatori di questo sito descrivano la realtà comasca: "We are an American couple who now make our home in Italy 137 between Lake Como and Lake Lugano. Many first time travellers are not even aware of this area and what is has to offer. Many of the Italian travel books only briefly mention the lake district and make suggestions possibly to visit Lake Como or Lake Maggiore on a one day visit from Milan before ones departure. We think this is a big mistake and that the lake area is quite possibly the most beautiful area of all Italy 81". In sostanza essi descrivono, in forma discorsiva, quella che può essere identificata come una notevole mancanza d'informazioni sull'area del Lago di Como: affermano che molti viaggiatori non conoscono le attrattività del territorio e che molte guide turistiche menzionano incidentalmente la possibilità di raggiungere da Milano l'area del Lago, come una gita di corollario piuttosto che una vera e propria meta stabile. Sono proposte modalità di shopping selezionate per i turisti (aspetto che abbiamo visto essere un bisogno espresso da molti studi) e la possibilità di affittare case e ville sul lago per trascorrevi le vacanze. La sezione "trip planning" rimanda i visitatori a siti non istituzionali (ad es. Karen Brown, Lonely Planet, Travel-Italy, Northern Italy) e tutti non italiani. Questo sito si presenta forse come il più in linea con le esigenze espresse dal mercato turistico norvegese, coniugando informazioni turistiche, dati sulle modalità di trasporto pubblico, possibili itinerari in bicicletta, località dove è possibile praticare il golf, etc. Questo sito, ovviamente in lingua inglese, nella sezione "Comune Tourist Sites" presenta i link ai siti istituzionali di alcune amministrazioni comunali (alcuni dei quali verranno analizzati più avanti), senza però rimandare (come per tutti gli altri) al STLC né menzionarlo. 8. L'ottavo risultato (http://www.lakecomoresort.com/home/) è il più particolare: il Lake Como Family Nudist Resort è infatti un villaggio vacanze per nudisti che sorge sulle rive del Como Lake, in Florida. 9. Il nono risultato nel ranking di Google indirizza invece al sito http:// www.comoguide.com/ "Lake Como Italy Vacations, The official on-line guide" che però ufficiale non è: pur presentando nella sezione "contact us" il logo della Provincia di Como, esso non viene citato dalle fonti ufficiali. Si tratta di un sito in lingua inglese oltre che italiana, questa volta di una 81 http://italianlakes.com/aboutus/aboutus.htm 138 società con sede nell'alto lago, che offre informazioni, anche dettagliate, per effettuare una vacanza sul Lago, consigli sui testi per imparare l'italiano e ricette tipiche locali, etc. Anche in questo caso nessun riferimento al STLC. 10. Il decimo risultato è il più importante per il nostro studio: si tratta infatti di uno dei siti "istituzionali" per il turismo del Lago di Como (http:// www.lakeofcomo.info/index2.html). Il link rimanda a questo sito che però presenta, anche utilizzando diversi browser per la navigazione in internet, alcuni problemi di visualizzazione (numerosi codici vengono visualizzati). Il sito presenta i loghi delle Province di Como e Lecco oltre che quello della Regione Lombardia, che lo sponsorizza. Che il sito abbia dei problemi è ulteriormente confermato dal fatto che, cliccando sul logo della Provincia di Lecco, il navigatore viene indirizzato al sito internet http://www.italychina.info/, tra l'altro inesistente. La navigazione, pure nella sua difficoltà, permette però di accedere ad alcune informazioni ben strutturate, relative ai riferimenti telefonici dei servizi di trasporto oltre che per gli alloggi alberghieri. Un altro aspetto importante, che verrà in seguito sviluppato, è quello relativo ai link proposti da questo sito che, tra l'altro, non viene nemmeno menzionato nella guida ufficiale: APT di Como www.lakecomo.org (indicato anche nella guida ufficiale); ufficio informazioni turistiche della Provincia di Lecco www.turismo.provincia.lecco.it; Lario on Line www.larioonline.it; Sistema Lago di Como www.sistemalagodicomo.it (che però non è quello del Sistema Turistico Lago di Como); oltre ai link delle ferrovie dello Stato, ferrovie Nord e Navigazione Laghi. Si tratta quindi di siti internet che trovano collegamento nella sezione "link" di uno dei siti "ufficiali" del turismo lariano. Da segnalare la presenza su questo sito anche del collegamento, con tanto di logo, al sito del "Coordinamento turistico Lago di Como" (http://www.cctlagodicomo.it/). Dal punto di vista operativo è negativo il fatto che il sito http://www.lakeofcomo.info/ non sia navigabile se non nella sola homepage: i link per accedere alle sezioni interne non sono funzionanti, quindi il sito non è sostanzialmente utilizzabile. 11. L'ultimo risultato dell'analisi della prima pagina è il sito http:// www.gonomad.com/destinations/0504/lake_como_italy.html che presenta, 139 in una unica pagina, l'articolo di una free-lance sulle possibilità di organizzare una vacanza sul Lago di Como. L'unico riferimento a siti ufficiali è quello del sito http://www.lakeofcomo.info/, di cui abbiamo parlato anche per il risultato n°10. Anche i link sponsorizzati portano a risultati simili: il primo, www.booking.com, costituisce un sistema simile in tutto e per tutto a quello di Expedia, mentre il secondo, www.immobiliarecomo.com, è il sito di una società di intermediazione immobiliare. Nessuno dei due fa riferimento a siti istituzionali. L'esempio di Google mostra quindi come tra tutti i risultati della prima pagina, solo uno indichi un sito ufficiale che però, come già considerato, risulta non funzionante e non citato dalle guide turistiche ufficiali! 140 Il caso di Kvasir.no Analizzando invece i risultati di questo motore di ricerca, sempre utilizzando la stessa parola chiave (Lake Como), vediamo come molti di essi siano gli stessi analizzati per il caso di Google, mentre molti altri facciano semplicemente riferimento ad uno stesso sito internet. Appoggiandosi al motore di ricerca di Google, i risultati di kvasir.no sono identici a quelli di Google, mentre ricercando tra i risultati in norvegese è possibile notare degli scostamenti. Il dato più interessante, indicato nella seconda pagina tra i risultati di Google, è costituito da un articolo del Times nella sua versione on-line82, del 16 settembre 2007 dal titolo "A three-day guide to Lake Como Shelley said Lake Como 'exceeds anything I ever beheld in beauty'. He had a point, says Anthony Peregrine, on a drive through Italy". Questo interessante articolo di Anthony Peregrine descrive in maniera dettagliata ed a volte impietosa l'esperienza diretta di un turista straniero, all'interno del territorio che costituisce il STLC. Tralasciando la parte del suo itinerario in auto che va da Bergamo - "its heroes are a pope, a mad composer and a chap with three testicles"82 http://www.timesonline.co.uk/tol/travel/destinations/italy/article2452412.ece 141 fino a Lecco, che non viene visitata anzi agilmente (briskly) attraversata, il giornalista descrive la strada per Bellagio: "Well, I say "road". Only a profoundly disturbed person could have conceived of putting two-way traffic on what is a donkey track perched between mountain and water's edge. His madder brother then added buses". Emerge qui l'impressione che la tortuosa strada che collega Lecco a Bellagio ha provocato nell'autore del testo e, di conseguenza, in tutti coloro che, non avendo avuto esperienze dirette del luogo, leggono l'articolo. Nonostante questo dato connotato negativamente, il resoconto prosegue tra lo stupore del giornalista nel constatare le bellezze del lago - this (la zona di Bellagio n.d.r.) affords one of the loveliest prospects I have seen - e delle sue ville: il giudizio conclusivo sarà infine decisamente lusinghiero (The rest of the world will look a little unsatisfactory for some time to come). I commenti all'articolo, sempre presenti nella sezione "Travel" del Times on-line, concordano sull'attrattività del lago: "Lake Como is possibly one of the most picturesque settings in Europe and the residents of Como some of the most welcoming people you'll ever meet83". I link sponsorizzati rimandano invece a siti (ad esempio "vacanzeinvilla.com" e "lago-holiday.com") che propongono soluzioni di pernottamento di vario genere, senza però fare riferimenti a siti istituzionali o al STLC. 83 Utente EB London, London, UK 142 Il caso di Msn.no Anche il caso di Msn.no propone molte analogie con i risultati di Google, presentando allo stesso tempo esempi di siti internet specializzati nella promozione turistica italiana (e quindi indirettamente del Lago di Como) sviluppati e gestiti in altre nazioni: questo è un dato già affrontato dallo studio dell'Ambasciata Italiana, che ha analizzato come molti tour operators nordici (svedesi e danesi) operassero nel mercato norvegese nella promozione dell'Italia come destinazione turistica. L'esempio di quanto affermato è costituito dal sito danese www.in-italia.dk, presente tra i risultati nei siti sponsorizzati. In lingua danese, (lingua che ha forti somiglianze nella forma scritta con il norvegese) esso propone incidentalmente informazioni turistiche anche sul territorio del Lago di Como, occupandosi in realtà di fornire gli stessi servizi per tutto il territorio italiano. L'esempio più interessante è però costituito dal terzo risultato della ricerca di msn.no: http://www.larioonline.it/lakecomo/ risulta infatti essere uno dei siti più completi fra quelli fino ad ora esaminati, come viene descritto nella home 143 page del sito "the most complete website dedicated to the lake Como, Lugano lake and the near valleys". Esso propone informazioni in cinque lingue (italiano, inglese, francese, tedesco ed olandese) oltre ai servizi di reperimento delle informazioni per gli alloggi (propongono un fornito database organizzato per tipologia) ed altri servizi relativi, ad esempio, alla possibilità di effettuare il ricevimento delle nozze in una villa del lago o affittare yacht. Il sito, a differenza di molti altri, si occupa anche della zona del lecchese (città compresa), coprendo idealmente nella promozione l'intero territorio del STLC. Questo sito non è però ufficiale: non vi è alcun logo riferibile al Sistema Turistico anche se vengono proposti i riferimenti telefonici delle APT locali. Altro esempio è quello costituito dal sito http://www.bellagio.co.nz/ (quarto risultato), creato da un bellagino che, come si vede dal suo curriculum, "ha imparato ad usare il computer solo 5 anni fa, facendo esperienza nella rete, cominciando da un sito privato, ora webmaster di 4 siti in Europa". Il sito, completamente in lingua inglese, propone interessanti notizie, informazioni pratiche e link ai siti degli alberghi del solo territorio di Bellagio, anche se non propone alcun collegamento ai siti istituzionali. L'ottavo risultato, che a mio avviso andrebbe preso in seria considerazione per la stessa natura "autonoma" del sito, è costituito dalla versione "travel" di wikipedia (http://wikitravel.org/en/Lake_Como), con il quale condivide l'aspetto libero delle notizie pubblicate. Sarebbe utile prendere spunto dalle valutazioni che vengono proposte, ad esempio, per la città di Como "the lake's main town is a good base and although not as attractive as some of the other towns, it remains an elegant resort" o, peggio ancora, per quella di Lecco "a less attractive town at the end of the south-eastern 'leg' of the lake" mentre i giudizi per il lago e le sue attrattive sono molto lusinghieri. Colpisce l'osservazione che l'autore propone, al pari del giornalista dell'articolo del "Times on-line" che abbiamo presentato prima, riguardo al sistema viabilistico comasco, in special modo quello che costeggia il lago: "Despite the construction of new tunnels, the road on the Western Shore still crosses the centre of many villages. Avoid the road if 144 you are not a keen driver and dislike hairpins, steep inclines, sharp bends, and heavy traffic. (Fatal) accidents, often involving motorcyclists, are common". Tale aspetto, viene ripreso anche nella sezione "Stay safe" del sito, che ammonisce i turisti sul comportamento al volante della popolazione locale: "Locals love tailgating "slow" tourists. Allow them to overtake you, so you can follow them safely" come anche, in relazione ai motociclisti italiani, "Expect motorcyclists to overtake in a seemingly suicidal manner". La percezione negativa della sicurezza sulle strade comasche, come abbiamo visto, ricorre per ben due volte nelle prime pagine dei principali motori di ricerca, costituendo quindi non più un caso isolato ma una sensazione netta che i turisti hanno percepito durante il loro soggiorno sul lago: è quindi ovvio che un potenziale turista alla ricerca di informazioni su Como tramite internet, si convinca del fatto che questa costituisca una delle peculiarità principali del territorio lariano. Altre informazioni negative sono tratte da avvenimenti probabilmente sporadici (Be aware that water tests in 2007 showed the lake has 68 times the accepted level of colony forming bacteria. This poses a risk of skin infection to bathers. It is thought to be the result of poor waste management and treatment in the surrounding area) o quantomeno improbabili (Beware of wild boars in the forests surrounding the lake). Questo sito internet, come già detto svincolato da qualunque controllo istituzionale o da interessi economici, costituisce quindi a mio avviso un ottimo barometro della percezione che si ha all'estero del Lago di Como. Un primo provvedimento da adottare, in relazione a quanto emerso ed anche in un'ottica di miglioramento del servizio erogato, sarebbe quello di elevare gli standard di sicurezza sulle strade del territorio, aumentando i controlli e migliorando la rete viabilistica: solo dopo si potrà tentare di contrastare la cattiva reputazione che delle strade comasche si ha all'estero. Gli ultimi due risultati della prima pagina (lakecomohomes.com e festivallagodicomo.it) propongono invece servizi di booking on-line per appartamenti sul lago il primo, e una rassegna artistica (con informazioni esclusivamente in italiano) il secondo. 145 Il caso di Altavista I risultati ottenuti con Altavista, nella sua versione norvegese, mostrano invece risultati interessanti in relazione alla presenza di siti istituzionali nel ranking della prima pagina: per ben due volte compare infatti tra i risultati il sito www.lakecomo.org, ovvero il sito che la guida del STLC propone come ufficiale. Peccato, però, che Altavista non sia Google... Tralasciando tutti gli altri risultati, già analizzati per gli altri motori di ricerca o ininfluenti per lo scopo che si intende raggiungere, cerchiamo di esaminare i risultati relativi al sito istituzionale. Esso compare in due occasioni (al secondo risultato, escludendo i siti sponsorizzati, ed al settimo): nel primo caso il link indirizza alla versione in lingua inglese, mentre per il secondo si raggiunge la home page in italiano. Si tratta quindi di un caso di successo: il sito ufficiale infatti, seppur con le criticità che verranno esposte di seguito, è comparso tra i primi risultati della ricerca. Un ulteriore risultato, non presente tra le altre ricerche, è inoltre quello del sito www.lagodicomo.com/english/index.php (in quarta posizione) che promuove, 146 come anche gli altri, i servizi di ospitalità del territorio lariano in lingua inglese. La particolarità che emerge, però, è l'utilizzo per questi siti internet di indirizzi che fanno un chiaro riferimento al Lago di Como e che possono trarre in inganno con il loro nome circa la loro ufficialità: questo argomento, che verrà trattato successivamente, dovrà necessariamente essere affrontato dai decisori locali in sede di gestione dello strumento internet per la promozione del STLC. 147 Il caso di Yahoo! Norge Per ultimo è stato analizzato il motore di ricerca di Yahoo! nella versione norvegese: i risultati sono identici a quelli raggiunti da Altavista, quindi anche in questo caso il sito ufficiale www.lakecomo.org è comparso due volte nella prima pagina. Questa pur breve analisi, che tuttavia ha voluto essere la più concreta e pratica possibile, ha evidenziato alcune criticità nella comunicazione che del Lago di Como viene proposta al potenziale turista norvegese che utilizza internet per ottenere le informazioni: queste, salvo i due casi di Yahoo! ed Altavista, sono ad esclusivo appannaggio di siti privati, spesso legati ad organizzazioni estere e fortemente standardizzate. In nessun caso, inoltre, si fa riferimento all'esistenza del Sistema Turistico Lago di Como, il cui logo o semplicemente il nome non è mai comparso in nessun risultato. Questo dovrà necessariamente essere oggetto di analisi nella gestione dell'immagine del STLC in primis, delle sue strategie di comunicazione proattiva, e dell'immagine del territorio del Lago di Como di conseguenza. 148 5.3 Analisi dell'attuale promozione turistica presente nei siti internet istituzionali Questa sezione intende analizzare, dopo aver studiato i risultati di una potenziale ricerca della parola chiave "Lake Como", la presenza e la qualità delle informazioni che i siti internet delle realtà istituzionali presenti sul territorio del STLC propongono on-line. Per attuare questo intento, verranno identificati i siti internet che trovano citazione nelle guide turistiche ufficiali, ed in seguito saranno svolte considerazioni sulla loro efficacia e sull'interazione con altri siti simili. Si farà inoltre riferimento, anche in relazione a quanto considerato relativamente alla politica del marchio territoriale, alla presenza dei loghi ufficiali ed alla conseguente riconoscibilità di un sito rispetto al STLC. Il primo sito ad essere analizzato è quello che, rispettando l'ordine proposto dalla guida turistica del Sistema Turistico Lago di Como, fa riferimento all'assessorato al Turismo, Sport e Tempo Libero della Provincia di Como: www.provincia.como.it. Non appena effettuato l'ingresso in tale sito internet, che si presenta in lingua italiana, è possibile osservare come a fondo pagina siano presenti due immagini (link) che collegano il visitatore al sito "www.lakecomo.it" oppure al sito del STLC "www.sistematuristico.it/stlc/". Volendo invece ipotizzare l'utilizzo di tale sito da parte di un navigatore che non conosca la lingua italiana bensì quella inglese, è previsto un link "English corner" che rimanda alla descrizione delle funzionalità del sito in lingua inglese firmata dal Presidente della Provincia Leonardo Carioni dove si legge, per fornire un ulteriore dimostrazione di quanto più volte affermato in questa Tesi, come "Now more than ever, communication and information are crucial to the development of society84". Sulla destra è quindi presente un altro link (Tourism Councillorship web pages) dove vengono riportate le funzioni dell'Assessorato al Turismo: "Tourism department of Como Province develops the provincial tourist policy. Its institutional tasks are the 84 http://www.provincia.como.it/provinciacomo/home/int.jsp?_pageid=173,1 149 star rating, the vigilance and the publication of the yearbook of Hotels, camping-sites, residences, houses and apartments for vacation, B&B and others; the discipline of the activities and the services of the travel agencies, the qualifying examinations as tourist guides, tourist hosts-hostesses and travel agency directors." Per informazioni si rimanda alla mail [email protected], direttamente riferibile alla provincia di Como. Immediatamente sotto, è presente l'immagine che funge da link per il sito www.lakecomo.it (indicato nella guida cartacea come www.lakecomo.org: l'indirizzo porta comunque al medesimo sito). Vediamo quindi come il sito della Provincia di Como, pur fornendo per contatti il proprio indirizzo e-mail, indirizzi il visitatore verso il sito www.lakecomo.org, che risulta essere quello dell'Assessorato al Turismo. Analizziamo ora nello specifico il sito www.lakecomo.org (o indifferentemente www.lakecomo.it) che risulta essere anche il secondo riferimento web citato dalla guida turistica cartacea: esso inoltre viene citato come sito di promozione turistica ufficiale dal sito www.iat.it (informazioni e accoglienza turistica). Il sito, con una veste grafica non certo accattivante, presenta in alto a sinistra il logo "Lago di Como - Lake Como" (vedi figura lato) che non compare in nessun altro indirizzo web, mentre in alto a destra è possibile identificare lo stemma della Provincia di Como. Cliccando quindi sulla bandierina della Gran Bretagna per modificare il linguaggio, vediamo come la stessa pagina venga effettivamente tradotta in lingua inglese. I riferimenti in basso alla pagina, come anche nella sezione "contact us", riportano un ulteriore indirizzo e-mail: [email protected], ovvero un secondo indirizzo al quale richiedere informazioni turistiche. Proseguendo nella navigazione, vediamo come il link "hospitality" indirizzi il navigatore in una pagina in 150 italiano della Provincia di Como85 intitolata "Ospitalità" che offre un database e la possibilità di effettuare ricerche avanzate in relazione alla tipologia ed alla zona cui riferirsi. Questa pagina, come già indicato, è in italiano e non permette di accedere alla versione in inglese: cliccando nella stessa in alto a destra (English corner) il navigatore viene nuovamente indirizzato nella pagina, analizzata prima, dove il presidente della Provincia descrive il servizio offerto dalla Provincia di Como, e dove si ritorna, seguendo i link, al sito www.lakecomo.it. Si tratta quindi di un circolo vizioso che riporta sostanzialmente il turista straniero alla posizione di partenza, senza la possibilità (presupponendo la non conoscenza della lingua italiana) di avere informazioni sui servizi di ospitalità. Un risultato simile si ottiene accedendo alla sezione "events", dove le informazioni sono presentate in italiano. Cliccando anche qui sull'icona della bandiera della Gran Bretagna si ritorna inevitabilmente nella home page. La stessa cosa accade sostanzialmente anche per le altre sottosezioni del sito, alcune delle quali sono raggiungibili in lingua inglese accedendo esclusivamente dall'home page inglese (ad es. "How to get there") mentre altre sono invariabilmente in italiano (ad es. "Monuments", "Transport" o "Our pubblications"). Accedendo invece al link veloce "Tourist Guide" (anche in questo caso solo dalla home page e non da link interni) è possibile scaricare una guida turistica interamente in inglese, versione in lingua della guida cartacea distribuita in italiano. Dal punto di vista della comunicazione visiva, vediamo come nel sito si faccia uso del logo prima proposto mentre non vi è alcun cenno a quello del STLC, presente invece nella guida cartacea. Questo genera una mancata connessione degli sforzi comunicativi (in primis il logo) tra il STLC ed il sito dell'Assessorato al Turismo della Provincia di Como, che pure è uno dei maggiori enti pubblici che costituiscono lo stesso Sistema Turistico. La stessa proposizione di una nuova e-mail per ricevere informazioni può generare confusione nel visitatore straniero che si trova a dover inviare la sua richiesta a più indirizzi. La mancanza di strumenti di ricerca, ad esempio dell'alloggio, in lingua inglese pone delle problematiche di facile identificazione. 85 http://turismo.provincia.como.it/turismo/index_ricerca.asp 151 Proseguendo con l'analisi dei siti internet indicati nella Guida Turistica Ufficiale, analizziamo il sito provincia.lecco.it e turismo.provincia.lecco.it. Il primo presenta, non appena si effettua l'accesso, la stessa immagine/link del Sistema Turistico Lago di Como presente anche nel sito della Provincia di Como, ma non c'è la possibilità di accedere ad una sezione del sito in inglese. Anche il sito dell'Ufficio Informazioni Turistiche di Lecco, cosa forse ancora più grave, non offre la possibilità di cambiare la lingua di visualizzazione: l'unico servizio offerto agli utenti non italiani del sito è costituito dalla possibilità, accedendo alla sezione "download", di scaricare una "guida turistica tascabile" in francese, tedesco e spagnolo. Anche per questo sito (che però non presenta alcun logo personale), come anche per l'omologo comasco, non c'è alcun riferimento al STLC né al suo logo. Il rimando ad un indirizzo e-mail porta a [email protected]. Esauriti i riferimenti internet presenti sulla Guida Turistica del Sistema Turistico Lago di Como, andiamo ad analizzare il sito internet www.sistematuristico.it che compare come link, nelle sole sezioni in italiano, dei siti web delle Province di Como e Lecco. Il sito internet, che per dovere di cronaca non ambisce ad essere un punto di riferimento per ottenere informazioni turistiche, presenta informazioni istituzionali sul Sistema Turistico Lago di Como nella sola lingua italiana: la funzione di informazione turistica è quindi demandata ai siti prima analizzati. Questo è inoltre l'unico sito nel quale è presente il logo ufficiale del STLC. 152 Un altro sito ufficiale, già incontrato in precedenza in quanto tra i risultati dei motori di ricerca norvegesi, è il sito www.lakeofcomo.info. Detto della sua non funzionalità (non è possibile navigare all'interno del sito dalla home page ma solo dal risultato prima indicato nel ranking della ricerca) vediamo come esso proponga un ulteriore logo (vedi figura lato). Pertanto esso si pone in posizione antagonista rispetto a quello analizzato in precedenza del STLC il quale quindi, a seconda di quanto reperibile su internet, sembra godere di due distinti loghi. Appare inoltre interessante analizzare i link che da questo sito vengono proposti: oltre al sito www.lakecomo.org già incontrato ed oltre a quello dell'Ufficio Informazioni Turistiche di Lecco, vengono riportati ulteriori link. Il primo, già analizzato in quanto emerso dalla ricerca effettuata su msn nella versione norvegese, è www.larioonline.it. Esso non riporta alcun riferimento alle istituzioni locali né loghi di alcun genere, pur avendo un proprio link all'interno del sito del comune di Como86 . Un altro link, forse più importante per l'analisi che si sta qui effettuando, è quello che porta al portale del "Sistema Lago di Como": www.sistemalagodicomo.it. "Dal 2002 - si legge nella sezione "chi siamo"- Sistema Lago di Como è il portale per un Turismo Integrato sul Lago di Como". Esso propone alcuni servizi prevalentemente in lingua italiana mentre sono poche le informazioni in lingua inglese. Anche in questo caso non si fa alcun riferimento al STLC: lo stesso nome (Sistema Lago di Como) può tra l'altro facilmente trarre in inganno. Nella figura a lato, il logo di "www.sistemalagodicomo.it". 86 Il sito del Comune di Como http://www.comune.como.it/como/eng/tourism/tourism_04.html , nella sezione “turismo” presenta i link ai siti: www.lakecomo.org, www.comolake.com e www.larioonline.it/english/index.html 153 La tabella seguente (tabella 19) mostra tutti i siti internet che si occupano di fornire a vario titolo servizi turistici relativi al territorio lariano: sono stati inclusi anche quelli che hanno nel nome un riferimento diretto a Como ed al lago. La definizione degli stessi è stata effettuata ricercando le parole chiave "Lago Como, Lake Como" nel motore di ricerca di Google. Nome Sito Sito ufficiale di promozione Sito citato da istituzioni locali turistica www.provincia.como.it www.lakecomo.it X Erogazione info turistiche X X X X info turistiche in inglese Logo turistico personale X X www.cctlagodicomo.it X www.sistematuristico.it/stlc/ X www.provincia.lecco.it X www.turismo.provincia.lecco.it X X www.lakeofcomo.info X X X www.larioonline.it X X www.sistemalagodicomo.it X X www.lagodicomo.com X X www.comolake.com X X X X X X www.comoeilsuolago.it Riferimenti al STLC Link a siti ufficiali X X X X X X X X X X X X X Tab. 19 Emergono alcuni aspetti degni di essere sottolineati. Riprendendo quanto affermato nelle pagine precedenti, vediamo come il servizio generale offerto dai siti internet "istituzionali" sia fondamentalmente basso se rapportato ad un'utenza straniera (considerandola tale per la sua necessità di reperire informazioni in lingua inglese). Soprattutto nel caso di un’utenza evoluta come quella norvegese. Sebbene il sito ufficialmente riconosciuto dalle istituzioni locali sia solo uno, molti altri vengono citati (solitamente con un link) dagli stessi siti istituzionali, generando quindi confusione su quale sia in realtà quello accreditato. Lo stesso logo ufficiale del STLC non viene utilizzato neanche dai siti ufficiali che anzi propongono (è il caso del sito www.lakecomo.it) propri loghi che inevitabilmente non rientrano in quelle logiche di cooperazione e di marchio territoriale delineate nella sezione precedente. La stessa qualità delle informazioni in inglese (spesso irraggiungibili) e dell'assetto grafico di questo sito, inoltre, possono indurre il turista a non considerarlo come ufficiale (l'indirizzo e-mail utilizza ad esempio il dominio gratuito "tin.it") preferendolo ad esempio ad altri (privati e non ufficiali) che presentano una veste grafica "user friendly" e, so- 154 prattutto, la disponibilità di informazioni in inglese facilmente raggiungibili. La qualità delle immagini proposte è scadente e la navigabilità del sito è bassissima. E’ stato inoltre dimostrato, nella simulazione di reperimento informazioni da parte del target norvegese, come il ranking dei risultati penalizzi fortemente il sito ufficiale di promozione del Lago di Como: nel confronto con gli altri siti non ufficiali, il sito dell'Assessorato al Turismo della Provincia di Como risulta peggiore in quanto a contenuti, informazioni in lingua, visibilità nei ranking e navigabilità. La comunicazione on-line del STLC risulta infine pressoché nulla. Un'attenta analisi di queste criticità deve essere un elemento imprescindibile nella definizione delle politiche promozionali del territorio del STLC: in special modo relativamente al target norvegese, oggetto di questo studio, non si possono tralasciare tutti gli elementi fin qui emersi, considerando il ruolo cruciale che l'informazione in internet ricopre nella definizione dell'itinerario turistico: "Planning the trip is like "half the joy" of the holiday 87". Una soluzione possibile potrebbe prevedere l'acquisizione, da parte degli enti costituenti il STLC, dei domini privati che con il loro nome possono forviare le ricerche di un utente di internet (ad es. "Como lake", "sistema Lago di Como", "Lago di Como", etc.) per eliminarli o farli confluire nello stesso sito ufficiale che, in maniera improrogabile, deve essere adattato agli standard qualitativi e quantitativi che gli competono. Oltre a ciò deve essere operata una concreta strategia di marketing territoriale legata all'utilizzo del logo che deve necessariamente essere unico, riconosciuto da tutti ed utilizzato in maniera chiara al fine di scindere tutto ciò che è "ufficiale" da ciò che non lo è. Inoltre i siti degli enti pubblici dovranno fare esclusivamente riferimento al sito ufficiale di promozione turistica, evitando di proporre link di siti privati e non ufficiali: essi dovranno inoltre rimandare, per informazioni turistiche, sempre allo stesso sito evitando sovrapposizioni di competenze e di riferimenti per contatti (e-mail). Tutto ciò, ovviamente, dovrà essere accompagnato da un massiccio utilizzo delle lingue straniere: considerando almeno quella inglese come essenziale, si dovrà 87 Rune Hauger, colloquio personale 155 procedere a proporre il sito internet ufficiale di promozione turistica anche in altre lingue. La proposizione del sito internet ufficiale di promozione turistica del Lago di Como in lingua norvegese, ad esempio, potrebbe avere effetti positivi e dirompenti sul mercato nordico, ampliando orizzonti che, vista la situazione attuale della promozione on-line, attualmente sono ancora sconosciuti: una semplice traduzione abbinata ad una corretta e professionale gestione del sito internet potrebbero avere effetti insperati e straordinari sul target turistico norvegese. Sarebbe un peccato far fallire ogni studio di settore ed ogni sforzo di promozione del territorio semplicemente a causa di una cattiva gestione del sito internet ufficiale di promozione turistica. L’utilizzo corretto ed estensivo della lingua inglese, in una ipotesi minima, è un requisito imprescindibile. 156 Considerazioni finali In questa sezione conclusiva si tenterà di formulare un piano di intervento relativo alla comunicazione del territorio dell'Area del Lago di Como: quanto verrà affermato si collega direttamente alle considerazioni fin qui presentate, agli studi analizzati ed alle informazioni acquisite mediante l'osservazione della comunicazione attualmente esistente. A tale scopo si farà inoltre riferimento allo specifico capitolo presente nel testo "Management dei Sistemi Territoriali" di Umberto Martini, traendone gli aspetti teorici ed applicando gli stessi alla situazione concreta del territorio del STLC. Tale progetto si inserisce nell'analisi delle relazioni possibilmente esistenti tra l'offerta costituita dal STLC e dalla domanda relativa allo specifico target del mercato turistico norvegese. Il marketing, come abbiamo analizzato, ha il preciso compito di gestire i processi di scambio con il mercato (qualunque esso sia) al fine di massimizzare la generazione di valore: questo concetto può essere applicato anche al fenomeno turistico, identificando le specifiche competenze utilizzabili nel raggiungimento di questo obiettivo. È quindi necessaria l'adozione di un metodo analitico incentrato sull'informazione e di un metodo di azione strategica sui mercati obiettivo88, la cui unione costituisce fondamentalmente la strategia di mercato della destinazione turistica. Il primo metodo, per delinearne i tratti principali, concerne il ricorso a ricerche di mercato, analisi della concorrenza, segmentazione e posizionamento, mentre il metodo relativo all'azione strategica prevede la definizione di programmi ope88 Martini, 2005 pag.167 157 rativi, gestione del marketing mix e misurazione dei risultati conseguiti. La compresenza in questa Tesi di numerosi studi effettuati da diversi enti (Camera di Commercio, Ambasciata, Osservatorio del Sistema Turistico Lago di Como, etc.) è stata organizzata in modo tale da rappresentare per l'appunto gli elementi sopra indicati, finalizzati in questa formulazione al target turistico norvegese: le analisi che scaturiscono dai diversi metodi cui si fa riferimento, devono infatti necessariamente "condurre all'identificazione di una posizione-obiettivo, definita in termini di segmenti, di mercati geografici e di relazioni competitive. Sulla base di tale posizione - prosegue l'autore - dovrà essere pianificato un insieme di attività che rientrano nelle tradizionali leve del marketing mix, ossia le politiche di prodotto, di prezzo, di distribuzione e di comunicazione ". L'analisi dei feed-back, in un secondo momento, consentirà di verificare l'efficacia delle decisioni assunte, in un contesto di dinamicità dell'azione di marketing. Questo genere di approccio, assimilabile alla logica di azione di un'impresa industriale o di servizi, non può ovviamente prescindere dall'esistenza di una precisa strategia di sviluppo turistico a lungo termine, svincolata quindi da logiche di interessi personali o da instabilità politiche. Un ruolo fondamentale è inoltre ricoperto dalla competenza degli operatori del settore che, in un contesto di strategie di marketing territoriale, deve necessariamente essere specifica e non approssimativa. E' interessante ora analizzare l'aspetto teorico che viene proposto riguardante l'organizzazione della destinazione turistica, al fine di identificare la corrispondenza o meno con il caso del STLC. Nel testo viene ipotizzata, come primo assetto organizzativo, una sostanziale divisione del marketing turistico in Micro e Macro. Secondo questo approccio, l'azione di marketing dell'Organizzazione turistica regionale (o, per estenderne il significato, dell'Istituzione turistica locale) risulta essere limitata rispetto a quella di una impresa turistica o rispetto a quella di una destinazione di tipo corporate: questo perché quella che possiamo anche definire come "l'Organizzazione centrale" non può esercitare un pieno controllo sulle variabili del marketing mix (con particolare riferimento al prodotto, prezzo e distribuzione), che risultano invece controllabili dagli attori locali, pro- 158 prietari delle imprese turistiche che gestiscono i servizi e le attrazioni turistiche. Si esplicita quindi la divisione logica ed operativa tra l'azione di macro-marketing turistico, condotta a livello di destinazione, e l'azione di micro-marketing condotta dai singoli attori. Sempre facendo proprie le teorie proposte dal testo, questo spiegherebbe perché le organizzazioni turistiche istituzionali (che siano regionali o locali) si siano sempre occupate esclusivamente della promozione e/ o dell'accoglienza turistica, ovvero di attività che non prevedono necessariamente un elevato grado di integrazione delle politiche e delle decisioni operative tra gli enti territoriali e gli attori locali, costituendo quindi un semplice completamento dell'offerta di servizi. Secondo questo principio, quindi, l'Organizzazione turistica istituzionale, a livello macro, si occupa di elaborare studi ed analisi e di promuovere il territorio e l'accoglienza turistica, mentre gli attori locali, a livello micro, attuano politiche di prodotto, di prezzo e commerciali, oltre alla promozione dei servizi che essi erogano. Facendo ora riferimento a quanto analizzato, ad esempio, relativamente al ventaglio dell'offerta dei siti internet sul territorio del Lago di Como (istituzionali e non), vediamo come sostanzialmente si venga a configurare, nel caso specifico, questo genere di organizzazione "parallela". Seppure infatti a livello teorico e di principio il Sistema Locale si fondi su di un'organizzazione sistemica, vediamo come non vi sia, almeno per il caso specifico, alcuna integrazione tra le strategie comunicative nonché la proposizione di obiettivi differenti tra i due livelli del marketing turistico: l'Organizzazione turistica istituzionale del Lago di Como ad esempio, fatta salva la difficoltà nell'individuare chi sia concretamente (STLC, Province, etc.), propone attualmente, pur nelle sue criticità, una comunicazione on-line prettamente finalizzata alla promozione del territorio ed all'accoglienza turistica, senza una reale integrazione con gli attori locali. Questi ultimi, per contro, hanno sopperito alla carenza di organizzazione "sistemica" proveniente dall'Istituzione proponendo portali finalizzati alla promozione dei servizi privati (anche di intermediazione), attuando per l'appunto politiche di prezzo e di prodotto e relegando la promozione del territorio ed accoglienza turistica in secon- 159 do piano: si veda la figura 16, rappresentante la divisione tradizionale del marketing turistico in macro e micro89 . Fig. 16 Questa soluzione organizzativa è quindi antitetica a quella sistemica (auspicabile e proseguibile), che prevede una logica di integrazione dell'offerta e che vede nell'Organizzazione turistica "Istituzionale" un elemento con più ampi campi d'azione, in un contesto di relazioni collaborative con le imprese proprie di un Sistema Turistico. Sembra quindi essere questa una prima conclusione relativa all'analisi dell'Area del Lago di Como intesa come destinazione turistica: si configura come necessaria una maggiore collaborazione organizzativa, gestionale e comunicativa tra tutti gli attori del territorio rispetto a quanto non si verifichi attualmente, almeno dal punto di vista informativo: integrando idealmente quanto riportato dal 89 Fonte: Martini, 2005 - elaborazione propria. 160 Programma di Sviluppo Turistico 2008-10 e relativamente alle cinque Aree di intervento (obiettivi del STLC), si dovrà procedere ad una reale organizzazione sistemica dell'offerta territoriale, adottando una precisa strategia di marchio territoriale. Sono stati precedentemente riportati gli obiettivi che il STLC intende raggiungere nelle diverse microaree in cui è attualmente frammentato il Sistema Turistico: a proposito della politica di marca, si legge che essa "potrà ammettere la compresenza di diversi marchi di prodotto, come segni grafici particolari derivanti dal logo di sistema, ma essi dovranno agire nel mercato in maniera sinergica gli uni con gli altri90 ". E' stato dimostrato nelle pagine precedenti, relativamente all'indagine condotta sui siti internet di promozione turistica, come i numerosi loghi del Lago di Como operanti in rete non agiscano assolutamente in maniera sinergica, anzi generano confusione nell'utente della rete: l'adozione di un unico marchio territoriale riconoscibile e condiviso costituirebbe invece un'efficace strumento di promozione "sistemica" del territorio. Analizziamo ora la relazione tra il target turistico ipotizzato in questa Tesi, quello norvegese, e le componenti dell'azione di destination marketing proposte da Umberto Martini nel suo testo91 e di seguito riportate, a mio parere adattabili al contesto di riferimento ed in parte presenti anche nelle 5 Aree di intervento prima citate. 1. Ricerche e analisi di mercato • Tendenze e previsioni della domanda • Analisi evolutiva dei segmenti di mercato attuali e potenziali • Misurazione della soddisfazione dei turisti • Gestione di data-base Questo primo punto, sempre facendo riferimento al target norvegese per il Lago di Como, risulta essere affrontato in maniera esaustiva dagli studi dell'Ambasciata, che per l'appunto definisce le tendenze di tale mercato, opera delle previsioni dell'andamento della domanda ed identifica i differenzi segmenti di mer90 http://www.sistematuristico.it/stlc/index.php?option=com_content&task=view&id=21&Itemid=25 91 Martini, 2005 161 cato esistente. I risultati di ciò mostrano come il target norvegese possa essere attratto dall'Area del Lago di Como identificando con essa un territorio a forte valenza turistica: gli stessi segmenti (o nicchie) che si vengono a configurare per questa domanda sembrano oltretutto prefigurare scenari positivi per l'offerta turistica del STLC, a patto che questa riesca a superare le criticità nella comunicazione emerse nel presente studio e che adotti politiche atte ad elevare il livello qualitativo dei servizi proposti al turista. Spetterà inoltre all'organizzazione del STLC, cosa che peraltro porta avanti con l'Osservatorio, misurare la soddisfazione dei turisti e creare e gestire un data-base con queste informazioni. 2. Supporto alla definizione di politiche del prodotto • Creazione di club di prodotto • Identificazione di offerte coerenti con l'evoluzione del mercato • Politiche per la qualità • Benchmarking (analisi della concorrenza) Anche il secondo punto costituisce una riflessione molto importante sull'analisi del target norvegese e delle sue possibili interazioni con il STLC. La creazione di club di prodotto (aggregazioni orizzontali di operatori che forniscono servizi destinati a segmenti particolari della domanda o nicchie) ha costituito nel Sistema Turistico lariano tre differenti prodotti, relativi alla montagna, al Lago e agli "affari". La nascita e la gestione di servizi di nicchia può facilmente adattarsi alle crescenti necessità che il target norvegese esprime in questo senso, avendo lo studio dell'Ambasciata evidenziato come la nascita e lo sviluppo di nuove tendenze turistiche (nicchie) sia una peculiarità della domanda turistica norvegese, strettamente connessa ad esempio a concetti di tutela ambientale e di approfondimento delle peculiarità culturali del territorio visitato. La proposizione di politiche per la qualità, costituisce un altro fondamentale tassello da inserire nel più ampio mosaico della politica di attrazione del turista norvegese: quello della qualità dell'esperienza turistica costituisce infatti un elemento imprescindibile nel processo decisionale della pratica turistica, il tutto favorito dalla notevole capacità di spesa di cui la popolazione norvegese gode. Ciò presuppone uno standard qualitativo monitorato e costante nel tempo, che possa cioè entrare a 162 far parte degli elementi che andranno a costituire l'immagine di un territorio nel tempo. Anche per quanto concerne l'analisi della concorrenza, si può attualmente fare riferimento alle analisi svolte dall'Osservatorio. 3. Politiche di promozione e comunicazione turistica della destinazione • Campagne pubblicitarie rivolte ai mercati obiettivo • Creazione di siti e portali web della destinazione • Partecipazione a fiere e workshop internazionali • Gestione dell'immagine e della "marca" della destinazione • Alleanze ed azioni di co-marketing con altre organizzazioni (turistiche e non) Il terzo punto analizza e sintetizza uno degli aspetti fondamentali di questa Tesi: il ruolo della comunicazione nella fruizione turistica in generale e nelle strategie di attrazione turistica del target norvegese nello specifico. Lo studio dell'Ambasciata già proposto, definisce nel dettaglio le strategie comunicative che vengono ritenute le migliori e le più incisive, indicando addirittura, ad esempio, il nome delle testate norvegesi attraverso le quali proporre messaggi pubblicitari. Il ruolo del portale web del Lago di Como è stato ampiamente approfondito: considerando nuovamente la notevole propensione del turista norvegese nell'utilizzare la rete internet per la ricerca di informazioni, di creazione del pacchetto turistico e di prenotazione della vacanza, la presenza di un servizio on-line funzionale ed efficiente è davvero imperativa. Riguardo al concetto di marca si è già ampiamente discusso: le nostre considerazioni divergono leggermente dagli obiettivi che il STLC si propone, il quale ipotizza la capacità di compresenza contemporanea di più loghi che, all'atto pratico, si sono dimostrati poco sinergici gli uni con gli altri. 4. Ufficio stampa e pubbliche relazioni • Organizzazione di tour promozionali (educational) nella località per addetti ai media, operatori dell'outgoing, compagnie di trasporto • Gestione dei rapporti con la stampa 163 • Comunicati stampa • Eventi di presentazione delle stagioni e/o delle iniziative turistiche alla stampa 5. Attività redazionale • Predisposizione, stampa e diffusione di materiali informativi e promozionali sulla destinazione • Stesura di testi per articoli, libri o guide turistiche 6. Progettazione e gestione di eventi • finalizzati alla generazione di flussi turistici in periodi determinati della stagione • finalizzati a rafforzare la notorietà e l'immagine della destinazione sui mercati-obiettivo Quanto indicato nei punti 4, 5 e 6 concerne il ruolo di promozione del territorio che quella fin qui definita "Organizzazione turistica istituzionale" dovrà esercitare in collaborazione con gli altri attori locali, avendone nel contempo la diretta responsabilità. Da non sottovalutare a tal proposito l'importanza della stampa e della diffusione di materiali informativi e di guide turistiche, supporti necessari nella loro semplicità ad una fruizione. Nel caso specifico del territorio comasco, si dovrà necessariamente superare la débâcle subita la scorsa estate dalla città di Como: gli info point ufficiali erano infatti sistematicamente sprovvisti di cartine da fornire ai turisti, tanto che gli albergatori si sono dovuti attrezzare scaricando da internet e stampando alcune cartine per i loro clienti. Il quotidiano locale "La Provincia" di martedì 24 giungo 2008 titolava così: "Info point senza cartine L'assessore fa il fattorino. Anche martedì niente mappe della città di Como. Il titolare del turismo, Scopelliti, le porta personalmente: "Ma voglio capire cosa non va negli uffici" 92". 7. Supporto dell'azione degli operatori locali • Iniziative promozionali congiunte • Benchmarking internazionale 92 http://www.laprovinciadicomo.it/stories/Homepage/14895/ 164 • Lancio della destinazione su nuovi mercati 8. Sostegno all'attività commerciale • Creazione di pacchetti integrati • Promozione di club di prodotto • Creazione e gestione di siti web di destinazione con funzioni di prenotazione • Promozione di azioni per il miglioramento della qualità delle strutture e creazione di marchi • Gestione diretta di attività commerciali in fiere, workshop, relazioni con buyer professionali 9. Accoglienza ed informazione ai turisti • Creazione e manutenzione di centri informativi per i turisti, dislocati anche in punti chiave di transito • Analisi della soddisfazione dei turisti • Apertura di punti informativi nelle regioni generatrici di domanda turistica 10. Fidelizzazione dei turisti • Campagne pubblicitarie rivolte agli ospiti • Siti web contenenti forum di discussione o chat con gli ospiti • Azioni di customer relationship marketing (CRM) Anche gli altri punti sopra indicati dovranno essere prerogative dell'organo di governo turistico locale: per coniugare quanto descritto con la realtà presa in esame, vediamo come tutto concordi sulla necessità di operare efficaci strategie comunicative finalizzate all'attrazione, al supporto ed alla fidelizzazione del turista (le tre fasi delle azioni di destination marketing ovvero prima, durante e dopo la vacanza): a tal proposito lo strumento di internet compare sistematicamente in ogni fase della fruizione turistica, ossia in quella della creazione dell'interesse nel potenziale turista, nella gestione del primo contatto, nella fase dell'acquisto ed in quella del mantenimento della relazione. In questa fase conclusiva, quindi, può essere utile fare riferimento, per il caso comasco, al concetto di destination management: esso può essere definito come "l'insieme delle decisioni strategiche, organizzative ed operative attraverso le 165 quali gestire il processo di definizione, promozione e commercializzazione dei prodotti turistici di incoming equilibrati, sostenibili ed adeguati alle esigenze economiche degli attori coinvolti93". E' qui interessante analizzare la schematizzazione, operata sulla base del modello di Pearce 94, che analizza gli obiettivi dell'azione di destination marketing: questi obiettivi costituiscono in definitiva gli elementi che anche il territorio del Lago di Como dovrà considerare come fondamentali nell'ipotesi di attrazione della turistica norvegese. Questa distinzione si basa sull'identificazione di differenti fasi all'interno del processo di selezione delle destinazioni, ed a queste associa uno specifico obiettivo di destination marketing. Questa analisi non intende quindi entrare nello specifico dei processi decisionali relativi alla scelta della destinazione turistica: la complessità e la vastità dell'argomento sono oggetto di molti studi tra i quali quello di Moutinho95 , considerabile il più esaustivo. Come si evince dalla figura 17 (Vacation tourist behavior model96) le dinamiche che coinvolgono il processo decisionale nella scelta della destinazione turistica sono molteplici e coinvolgono numerosi aspetti. Secondo questo approccio, la decisione finale raramente è spontanea, bensì è preparata e pianificata, spesso in un lungo e significativo periodo di tempo; la costruzione di questo modello si fonda su tre concetti comportamentali di base: la motivazione, la cognizione (percezione) e l'apprendimento. Il modello di Moutinho, quindi, viene qui proposto in termini esplicativi al fine di rappresentare la vastità dell'argomento trattato, e per introdurre con cognizione di causa il modello di Pearce. 93 Martini, 2005 94 Morrison, Pearce, Rutledge, 1998 95 Moutinho, 1987 96 http://etd.rau.ac.za/theses/available/etd-06012005-125430/restricted/Chapter4.pdf 166 Fig. 17 - Vacation tourist behavior model 167 Analizziamo ora gli obiettivi dell'azione di destination marketing così come proposti dal testo di Umberto Martini 97 sulla base del modello di Pearce (tabella 20): Fase del processo di selezione delle destinazioni Obiettivi di destination marketing creare notorietà della destinazione delle regioni generatrici Awareness set agire sull'immaginario collettivo posizionare correttamente l'offerta della destinazione Available set enfatizzare la presenza di attrazioni, collegandole ai bisogni e alle motivazioni turistiche presenti nella regione generatrice rendere "visibili" e tangibili le attrazioni offerte e il tipo di attività praticabili nella destinazione rafforzare il valore e l'unicità delle attrazioni disponibili Early consideration set rassicurare i turisti nei confronti di particolari rischi o difficoltà che possono essere associati alla destinazione mostrare le diverse categorie di bisogno che la destinazione può soddisfare Late consideration set Choice facilitare l'accesso a tutte le informazioni relative alla destinazione, dai servizi offerti al viaggio necessario per raggiungerla facilitare l'attività di prenotazione Tab. 20 Sono tutti argomenti già affrontati nel corso di questa Tesi e per questo motivo sono stati riproposti in questa sezione conclusiva: per ogni obiettivo, infatti, si è proceduto ad identificare in concreto l'adattabilità alla realtà del Lago di Como, in relazione al target norvegese. Si è quindi fatto riferimento, per quanto riguarda la "Awareness set" (fase della consapevolezza) alle considerazioni relative alla politica di marchio del STLC ed alla comunicazione turistica effettuabile direttamente nel mercato di riferimento (vedi considerazioni dell'Ambasciata Italiana relative alla campagna pubblicitaria). Considerando invece la "Available set" (fase della disponibilità) vediamo come il concetto di comunicazione più volte affrontato emerga in tutta la sua importanza: per questa fase lo studio dell'Ambasciata ha identificato ad esempio i bisogni e le motivazioni della domanda turistica norvegese, evidenziando le sue peculiarità e le tendenze attualmente 97 Martini, 2005 168 in atto. Dal punto di vista dell'offerta (STLC), lo studio proposto dall'Osservatorio del Sistema Turistico ha invece mostrato le attrattività del territorio che, sulla base della comparazione con quanto descritto dall'Ambasciata, possono definirsi adattabili alle esigenze norvegesi. I risultati raggiunti dai due studi sopra citati ricorrono anche nella "Early consideration set" (fase delle prime considerazioni) nel mostrare, ad esempio, l'esistenza di diversi club di prodotto all'interno del territorio del STLC. Abbiamo anche visto, rafforzando con ciò quanto concluso dal rapporto dell'Ambasciata, come sia importante rassicurare i turisti norvegesi circa particolari rischi o difficoltà concernenti la località in oggetto: lo studio delle informazioni su internet ha ad esempio evidenziato come il problema della pericolosità del sistema stradale lariano sia percepito come importante da più fonti straniere, considerando inoltre il più ampio leit motiv della "mancanza di sicurezza" che per i turisti stranieri (ad es. microcriminalità) caratterizza la destinazione Italia in generale. La "Late consideration set" (fase delle ultime considerazioni) concerne principalmente l'utilizzo del canale di internet per gestire le informazioni turistiche del STLC e, relativamente al target norvegese, è stata più volte evidenziata l'importanza di una implementazione di tale strumento. Nel corso di questa Tesi è stata affrontata la situazione della comunicazione su internet del territorio lariano, evidenziando alcune lacune il cui superamento è strettamente necessario, anche in relazione al largo uso che di internet fanno i norvegesi e le popolazioni nordiche in generale: anche l'ultima fase "Choice" (Scelta) è inerente principalmente a questo aspetto, essendo l'attività di prenotazione ormai stretta prerogativa di internet. Si è quindi proposto questo schema in quanto rappresenta, evidenziando gli obiettivi di destination marketing, tutto ciò che l'Area del Lago di Como, che può essere indicata dal punto di vista istituzionale come il Sistema Turistico Lago di Como (STLC), dovrebbe concretamente attuare in un'ottica di attrazione della domanda turistica norvegese: la presente Tesi ha più volte evidenziato come sussistano numerosi punti di contatto tra i bisogni espressi da questo mercato e l'offerta del territorio lariano, facendo ad esempio riferimento alle tendenze di fruizione turistica che vanno delineandosi nel paese scandinavo (ad es. seg- 169 mento "FIT") ed alle specifiche proposte che in relazione ad esse possono essere formulate dal STLC. Superando quindi le criticità emerse nel campo della comunicazione turistica, sia riguardo le modalità di fruizione sia per i contenuti stessi, adeguando opportunamente gli standard qualitativi dell'offerta e tenendo conto di tutte le considerazioni fin qui esposte, il territorio dell'Area del Lago di Como può benissimo essere in grado, a mio avviso, di attrarre una domanda turistica così particolareggiata quanto rilevante come quella norvegese. 170 Allegati Allegato 1 (fonte: "Piano Esecutivo 2009: rapporto congiunto Ambasciata - Consolati - ENIT") Destinazione Motivazione (incluse motivazioni miste) Viaggi domestici + Vacanza Lavoro outbound Anno Totale Viaggi domestici Viaggi outbound 2004 8,43 4,27 2,28 1,88 7,58 1,96 2005 8,77 4,44 2,47 1,86 7,89 2,11 2006, I semestre 4,16 2,07 1,23 0,86 3,68 1,16 2006, II semestre 4,78 2,13 1,4 1,25 4,45 1,04 2006, totale 8,94 4,2 2,63 2,11 8,13 2,2 2007, I semestre 4,16 1,95 1,4 81 3,55 1,22 Numero di turisti, per destinazione e motivazione di viaggio (in mln.) 2004-2007 Allegato 2 (fonte: “Piano Esecutivo 2009: rapporto congiunto Ambasciata – Consolati - ENIT”) Anno Totale Viaggi vacanza Viaggi lavoro Tot. Dom. Trav. Outbound Tot. Dom. Trav. Outbound Tot. Dom. Trav. Outbound 2002 21,78 16,51 5,27 17,11 12,88 4,23 4,67 3,63 1,04 2003 23,05 17,84 5,2 18,07 13,98 4,08 4,98 3,86 1,12 2004 20,76 14,8 5,96 16,41 11,59 4,82 4,35 3,21 1,14 2005 21,31 15,15 6,16 16,6 11,81 4,79 4,71 3,34 1,36 2006 I sem 9,9 6,97 2,93 7,49 5,25 2,24 2,41 1,71 0,7 2006 II sem 12,1 8,23 3,86 9,82 669 3,13 2,27 1,55 0,72 2006 Tot. 22 15,2 6,79 17,31 11,94 5,37 4,68 3,26 1,42 9,95 6,71 3,23 724 4,73 2,51 2,7 198 73 2007 I sem Numero di viaggi, per destinazione e motivazione di viaggio (in mln.) 2002-2007 NB: piccole differenze nelle sommatorie dipende dal fatto che i dati disponibili sono solo a due decimali e quindi oggetto di arrotondamento. 171 Allegato 3 (fonte: “Piano Esecutivo 2009: rapporto congiunto Ambasciata – Consolati - ENIT”) Total Anno Total Domestic traffic International traffic 2003 30 109 335 20 931 797 9 177 538 2004 31 104 742 21 415 220 9 689 522 2005 34 803 987 22 989 577 11 814 410 Scheduled traffic Anno Total Domestic traffic International traffic 2003 28 277 426 20 844 498 7 432 928 2004 29 256 803 21 312 401 7 944 402 2005 32 647 942 22 849 063 9 798 879 Charter traffic Anno Total Domestic traffic International traffic 2003 1 831 909 87 299 1 744 610 2004 1 847 939 102 819 1 745 120 2005 2 156 045 140 514 2 015 531 172 Allegato 4 (fonte: “Piano Esecutivo 2009: rapporto congiunto Ambasciata – Consolati - ENIT”) Anno 2002 Anno 2006 REGIONI di destinazione Arrivi Presenze Arrivi x.000 Presenze x.000 Abruzzo 850 3564 1123 4615 Basilicata 181 564 268 484 Calabria 380 1497 625 2181 Campania 13966 101455 14954 8416 Emilia Romagna 10258 34233 16607 58620 Friuli Venezia Giulia 2510 11908 3605 14900 Lazio 37160 108229 48792 261668 Liguria 13193 66334 16760 69773 Lombardia 21687 53456 48394 109925 Marche 1836 9039 2329 19841 Molise 67 204 74 125 Piemonte 5800 21764 12109 59969 Puglia 1127 3008 1778 4515 Sardegna 3734 24347 5065 28207 Sicilia 6057 25348 9569 35553 Toscana 27874 116674 55985 204443 Trentino Alto Adige 6099 20451 9656 33024 Umbria 2106 6202 2635 9618 Valle d’Aosta 1635 5846 2551 9923 Veneto 29439 127884 50396 212691 TOTALE 185039 741975 323275 1224791 173 Allegato 5 (fonte: “Piano Esecutivo 2009: rapporto congiunto Ambasciata – Consolati - ENIT”) Anno Arrivi (A) Presenze (P) %A %P Albergh. Extra-alb. Albergh. Extra-alb. Alber. Extr.a Alber. Extr.a 1999 126754 20731 425761 153167 85,94 14,06 73,54 26,46 2000 140783 25481 484497 188806 84,67 15,33 71,95 28,05 2001 148953 27932 473214 175354 84,21 15,79 72,96 27,04 2002 151996 33973 489940 252035 8173 18,27 66,03 33,97 2003 168807 34222 551615 246785 83,14 16,86 69,09 30,91 2004 204425 37414 647017 250731 84,52 15,48 72,07 27,93 2005 249171 42191 837674 257409 82,77 17,23 76,49 23,51 Allegato 6 (fonte: “Piano Esecutivo 2009: rapporto congiunto Ambasciata – Consolati - ENIT”) Tipologia di alloggio Arrivi Presenze 5 stelle e 4 stelle 54755 169076 3 stelle e residenze turistico alberghiere 70808 244781 2 stelle e 1 stella 26403 76083 Totale esercizi alberghieri 151,966 489,94 Alloggi in affitto 13 105 Campeggi e Villaggi 14 118 Alloggi agrituristici 2 11 Altri esercizi 5 18 Totale esercizi complementari 34 252 TOTALE 186 742 Anno 2003 – Distribuzione in base alla tipologia di alloggio Tipologia di alloggio Arrivi Presenze 5 e 4 stelle 120757 386715 3 stelle e residenze turistico alberghiere 127390 459735 2 stelle e 1 stella 29450 86306 Totale esercizi alberghieri 277597 932756 Alloggi in affitto 19356 138588 Campeggi e Villaggi turistici 12306 94146 Alloggi agrituristici 4981 27419 Altri esercizi 9025 31882 Totale esercizi complementari 45678 292036 TOTALE 323275 1224792 Anno 2006 – Distribuzione in base alla tipologia di alloggio 174 Allegato 7 (fonte: “Piano Esecutivo 2009: rapporto congiunto Ambasciata – Consolati - ENIT”) “New entries” Destinazioni consolidate REGIONI Vulcani d’Italia (Adventures), Costiera Amalfitana (Atlantic Rejser, Adria Sol), Napoli ( Dagaasbo Travel). Campania Consolidamento dell’offerta italiana già presente nei cataloghi di: Carpe Diem Singelrejser, Norsk Tur, OlivenRejser, Runway-Unitur AS, Spa Travel, Språkreisebyrået, Sör-Vest Rejser, Tema Reiser Fredrikstad, Worldwide. San Marino (Askeladden), Emilia-Romagna Consolidamento dell’offerta italiana già presente nei cataloghi di: Runway, Språkreisebyrået Friuli-Venezia Giulia Consolidamento dell’offerta italiana già presente nei cataloghi di: La bella Italia Sperlonga (La Bella Italia), Lazio Consolidamento dell’offerta italiana già presente nei cataloghi di: Casa Vacanze, Mediterraneo, Norsk Tur, Olivenrejser, Runway, Tiramisu, Atlantic Rejser, Norsk Kunstformiddling. Cinque Terre (Scandorama), Liguria Lombardia Altre Località: Billetkontoriet/Ticket-2-Travel , Casa Vacanze, Eurobus, Hit og dit, Mediterraneo, Merlot, La Bella Italia, Runway. Laghi: Scandorama, Casa Vacanze, Dagaasbo Travel, PeerGybt Tours, Midt Norge, Askeladden, Linnea reiser, Norsk Tur, World Travellers As, DownHill Travel, Gran Bussferie, Travel Invest Consolidamento dell’offerta italiana già presente nei cataloghi di: Bolletkontoriet / Ticket-2-Travel, Merlot, Sör-Vest Rejser, Felles Rejser Consolidamento dell’offerta italiana già presente nei cataloghi di: Marche Askeladden, Casa Vacanze, Tiramisu Consolidamento dell’offerta italiana già presente nei cataloghi di Molise La Bella Italia Asti, Acqui Terme, Torino (Scandorama), Piemonte Consolidamento dell’offerta italiana già presente nei cataloghi di Inspiratur, Merlot, Olivenreiser, Tema Reiser Consolidamento dell’offerta italiana già presente nei cataloghi di Puglia Sardegna Adriasol, CarpeDiem, Olivenreiser Consolidamento dell’offerta italiana già presente nei cataloghi di Haganor reiser, Mediterraneo, Olivenreiser 175 Sicilia Consolidamento dell’offerta italiana già presente nei cataloghi di Haganor reiser, La bella Italia, Norsk Tur, Olivenreiser Consolidamento dell’offerta italiana già presente nei cataloghi di Toscana Umbria Askeladden, Atlantic Reiser, Billetkontortet, Carpe Diem, Haverstad, Heitmqan Travel, Home Tour, Inspiratour, Linnea Reiser, Norsk Tour, Scandorama Norcia (Askeladden) Lido di Jesolo (Scandorama) Veneto Consolidamento dell’offerta italiana già presente nei cataloghi di Billetkontortet, Casa Vacanze, Dagaasbo, Granbussferie, Hanganor, Haverstad, Mediterraneo, VelvaereRejser AS, Jomfru Rejser, La Bella Italia, Merlot, Runway, Spatravel, Tema Reiser, Tiramisu, 176 Allegato 8 (fonte: “Piano Esecutivo 2009: rapporto congiunto Ambasciata – Consolati - ENIT”) Numero di viaggi-vacanza Anno Total 0 1 Numero medio di viaggi-vacanza “pro capite” 2 3 o piu’ Tra tutti Tra tutti coloro che effettuano viaggi-vacanza Per cento 1992 100 27 38 19 16 1,4 1,9 1993 100 27 33 20 20 1,5 2,1 1994 100 28 38 18 16 1,3 1,9 1997 100 26 39 19 16 1,4 1,8 1998 100 28 37 18 17 1,4 1,9 1999 100 24 34 20 22 1,6 2,1 2000 100 25 35 20 20 1,5 2 2001 100 23 37 20 19 1,5 2 2002 100 25 33 20 22 1,6 2,1 2003 100 22 35 20 23 1,7 2,1 2004 100 25 30 21 24 1,7 2,2 2005 100 24 33 18 25 1,7 2,2 Maschi 100 25 34 20 21 1,6 2,1 Femmine 100 23 31 17 29 1,9 2,4 16-24 100 26 36 18 19 1,4 1,9 25-44 100 19 36 20 25 1,7 2,2 45-64 100 22 30 18 30 1,9 2,5 65-79 100 39 24 15 21 1,4 2,3 2005 Sesso Eta’ 177 Allegato 9: (Programma di Sviluppo Turistico 2008 – 2010, elenco riassuntivo delle schede progetto presentate al 31 luglio 2008) ! Promot ore 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 Comune di Carate Urio Comune du Asso Comune di Bellagio Comune di Caglio Comune di Carlazz o Comune di Cernob bio Comune di Cernob bio Comune di Cernob bio Comune di Civenna Comune di Erba Comune di Eupilio Comune di Gera Comune di Griante Comune di Menagg io Comune di Musso Comune di Porlezz a Comune di Rezzag o Comune di Sorico Comuni Tremez zina Comuni Tremez zina Comuni riviera del Bregagn o Consorz io laghi lariani Consorz io laghi lariani Consorz io laghi Pro vin cia CO Titolo Descrizione LE NOTI MUSICALI DI CARATE URIO realizzazione di un anfiteatro a bordo lago nella spiaggia antistante la Chiesa di Urio CO LA VALLASSINA SUL LAGO DI COMO riqualificazione antico percorso asso-rezzago-caglio-lago di como CO MOBILITA' TURISTICA AREA BELLAGIO-SAN PRIMOMAGREGLIO-CIVENNA CO LA VALASSINA SUL LAGO DI COMO CO REALIZZAZIONE PISTA CICLABILE DI DIRAMAZIONE DELLA PISTA CICLABILE DI COLLEGAMENTO DEL LAGO DI LUGANO AL LAGO DI COMO - TRATTO INVERNALE servizio Estivo ( Aprile-Ottobre) di bus navetta a 25 posti ( con possibilità di trasporto biciclette) che colleghi il centro di Bellagio all'area montana riqualificazione antico percorso asso-rezzago-caglio-dorsale brunate bellagio-osservatorio sormano-pian del tivano-lago di como realizzazione pista ciclabile CO MISSOLTINO DAYS grande evento plurigiornaliero con finalità benefiche a favore dell'associazionismo sociale del territorio CO PERCORSO PEDONALE IN ZONA OLIERA consolidamento delle rive e creazione di percorsi pedonali protetti collegati alla viabilità principale CO SISTEMAZIONE AREE ESTERNE RELATIVE AL POLO SPORTIVO CULTURALE ADIACENTE A VILLA BERNASCONI sistemazione delle aree esterne relative alle strutture sportive (palazzetto dello sport e sala voga) e alla struttura ricettiva/culturale della Villa Bernasconi. CO IL BELVEDERE DI CIVENNA SUL LAGO DI COMO E DI LECCO recupero di area al parco belvedere CO PROMOZIONE E DIFFUSIONE DI OFFERTE TURISTICHE MINORITARIE: BED AND BREAKFAST NELL\'ALTA BRIANZA REALIZZAZIONE DI UN ITINERARIO CICLOPEDONALE CON VALENZA AMBIENTALE-STORICO-CULTURALE corsi di formazione finalizzati alla promozione e diffusione di bed and breakfast percorso ciclopedonale con funzione di collegamento tra il lago di Pusiano "a valle" ed il lago del Segrino "a monte". CO PISTA CICLOPEDONALE LUNGOLAGO CO GREENWAY - GRIANTE MENAGGIO realizzazione pista ciclopedonale che costeggia il lungolago nel tratto torrente S.Vincenzo confine comune di Vercana creazione cordolo con pavimentazione,creazione marciapiede, posa panchine CO REALIZZAZIONE DI NODO FUNZIONALE DI COLLEGAMENTO CON COMPLETAMENTO GREEN WAY TRATTO GRIANTE MENAGGIO E PISTA CICLABILE \"EX FERROVIA\" MENAGGIO - PORLEZZA COMPLETAMENTO PERCORSO PEDONALE ATTREZZATO LUNGOLAGO MUSSO CON COLLEGAMENTO SS EX REGINA CO CO area funzionale con parcheggi. Green way GrianteMenaggio.Pista ciclabile collegamento della Strada EX REGINA con la passeggiata a Lago per la formazione di un percorso attrezzato per il superamento delle barriere architettoniche acquisto e gestione di un battello turistico e di un autobus bipiano CO MOBILITITA\' SOSTENIBILE E CREAZIONE DI RETI MULTIMODALI CO LA VALASSINA SUL LAGO DI COMO riqualificazione antico percorso asso-rezzago-caglio-dorsale brunate bellagio-osservatorio sormano-pian del tivano-lago di como CO REALIZZAZIONE PASSERELLA CICLOPEDONALE SORICO LA PUNTA realizzazione ponte pedonale che collega la sponda occidentale con quella orientale del Canale Mezzola CO IMPIANTO SPORTIVO SOVRACOMUNALE INTEGRATO CON PALESTRA IN ACQUA E FUORI ACQUA, MOMENTI DI SOCIALIZZAZIONE E SERVIZI ALLA PERSONA RIQUALIFICAZIONE AREE A LAGO realizzazione di una piscina coperta con due vasche e annessi servizi anche alla persona . CO dotazione degli spazi ad uso spiaggia, di servizi igienici con eventuale previsione di chioschi; opere di sistemazione accessi a lago ecc realizzazione di un percorso pedonale CO GREENWAY DELLA RIVIERA DEL BREGANO:PERCORSO CICLPOEDONALE, INTERVENTI DI COMPLETAMENTO CO PROGETTO E SVILUPPO DELLA NAVIGAZIONE ELETTRICA SUI LAGHI MINORI realizzazione di pontili per l'attracco, fornitura di una barca elettrica, nonchè eventuali strutture destinate alla navigazione CO REALIZZAZIONE DI PONTILI DI ATTRACCO TEMPORANEO SUI COMUNI RIVIERASCHI DEL LARIO realizzazione di strutture galleggianti CO RIQUALIFICAZIONE SPIAGGIE PER LA BALNEAZIONE CON RELATIVE INFRASTRUTTURE A TERRA PER ASSISTENZA AI individuazione di spiagge da delimitare per la balneazione prevedendo la possibilità di realizzare piccole strutture destinate 178 25 26 27 28 29 30 31 32 33 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 lariani Idrotech Lario gestioni srl Lario fiere Lario fiere Lario fiere Parco Lago Segrino Parco Lago Segrino Parco Valle Lambro Pianello del Lario Pianello del Lario Promo Bellagio Parco Spina Verde Agenzia Alta Valsassi na Ass Ospiti per Casa Ass.Osp iti per Casa Ass.Lett eLariaM ente Autoser vizi lario bus srl Brianza conventi on bureau Cai Lecco Comune Barzanò Comune Calolzio corte Comune Calolzio corte Comune Calolzio corte Comune Malgrat e Comune Merate Comune Parlasc o Parco Montev ecchia/ Val Curone Parco Montev ecchia/ CO CO CO CO CO BAGNANTI IL LAGO DI SOTTO REALIZZAZIONE PORTALE LAGO DI COMO CON SISTEMA DI BOOKING ONLINE DIRETTAMENTE GESTITO DA HOTEL/APPARTAMENTI ARTIGIANA IL LOCALE - SPAZIO POLIFUNZIONALE PER LA PROMOZIONE DEL TERRITORIO E DELLE RISORSE RISTOREXPO all'assistenza ai bagnanti escursioni turistiche sub lacuali con Robot realizzazione di un portale del Lago di Como evento regionale diffuso per la promozione dell'artigianato lombardo spazio polifunzionale permanente da realizzare all'interno del centro espositivo Lariofiere dodicesima edizione di Ristorexpo, riconosciuto marketplace per i professionisti della ristorazione realizzazione di un itinerario escursionistico con valenza geologico-naturalistica CO REALIZZAZIONE DI UN ITINERARIO ESCURSIONISTICO CON VALENZA GEOLOGICO NATURALISTICA CO IL PESCE DOLCE campagna di salvaguardia ed incentivazione dei prodotti tipici locali CO LA PORTA DEL PARCO VALLE LAMBRO CO AMPLIAMENTO IMPIANTO FRANGIONDE PORTO DI PIANELLO A) potenziamento del sistema ciclopedonale del Parco B) Sistema di comunicazione C) Riqualificazione del paesaggio agrario ampliamento impianto frangionde Porto di Pianello del Lario CO AMPLIAMENTO IMPIANTO FRANGIONDE PORTO DI PIANELLO ampliamento impianto frangionde Porto di Pianello del Lario CO PROMOZIONE ITALIA - ESTERO CO stampa materiale promozionale cartaceo, partecipazione a fiere, rifacimento sito web sistema integrato di ricettività turistica e culturale dei parchi LC SISTEMA INTEGRATO DI RICETTIVITA' TURISTICA E CULTURALE DEI PARCHI NELL\'AREA INSUBRICA ITALOSVIZZERA VIVI L'ALTA VALSASSINA LC AZIONI DI MARKETING INNOVATIVO informare e promuovere ogni singolo Bed & Breakfats iscritto alla nostra associazione realizzando la promozione istituzionale della destinazione LC/ CO B&B DI QUALITÀ DELLE PROVINCE DI LECCO E COMO Innovazione/Aggiornamento informatico LC/ CO LETTELARIAMENTE promozione letteratura, cinema ecc. LC FLY TO LAKE nuovo servizio shuttle LOWCOST che collega giornalmente Bellagio con l'aeroporto internazionale di Milano Malpensa LC PROMOZIONE INTEGRATA PER IL TURISMO D'AFFARI creazione di un' immagine coordinata della comunicazione delle singole aziende consorziate e attivazione azioni collettive di marketing innovativo sistema informativo per il territorio LC MUSEO DELL'ALPINISMO LECCHESE aggiornamento e sviluppo del progetto LC lavori di riqualificazione LC LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE, CON FORMAZIONE DI ACCESSI AL PARCO DELLA CANONICA DI SAN SALVATORE E ALLA SALA CIVICA COMPLETAMENTO PISTA CICLOPEDONALE LOTTO C LC IN LOCO DE CALOLCIO rievocazione storica sulle origini dell'insediamento della repubblica serenissima di Venezia LC FORMAZIONE AREA ATTREZZATA PER CAMPER LOCALITA' LAVELLO formazione area attrezzata per i camper in località Lavello LC RIQUALIFICAZIONE GENERALE LUNGOLAGO DI MALGRATE riqualificazione lungolago di malgrate LC RESTAURO E GESTIONE DELLA "VILLA CONFALONIERI" LC RISTRUTTURAZIONE EX LATTERIA PER REALIZZARE UN PUNTO INFORMATIVO restauro e gestione di "Villa Confalonieri", nuova destinazione a sede di polo culturale ristrutturazione ex latteria per realizzare punto informativo LC REALIZZAZIONE NUOVI PARCHEGGI A SERVIZIO DEL SENTIERO DALLA PIANURA AL LAGO- ATTRAVERSO RETE NATURA 2000 E LA BRIANZA LECCHESE DI PARCO IN PARCO, DA TRENO A TRENO realizzazione nuovi parcheggi LC INTERVENTO DI RESTAURO DEL "BALCONE DEL RE" restauro dei resti di un'antica torre di segnalazione (il balcone del re), accessibilità e collegamento dell'area mediante un idoneo percorso pedonale 179 completamento pista ciclopedonale Lotto "C" 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 Val Curone Comune Suello Comune Suello Comune Taceno Comunit à montan a Lario Oriental e Comunit à montan a valle S. Martino Comunit à montan a valle S. Martino Comunit à montan a valle S. Martino Comunit à montan a valle S. Martino Comunit à montan a Valsassi na Comunit à montan a Valsassi na Consorz io Lario Consorz io Lario Consorz io Varenna Gruppo Centro Ginnico Lecco Lavoro srl Lecco Lavoro srl Lecco Lavoro srl Parco Monte Barro Parco Monte Barro Comune di Colico Comune di Lecco LC LC REALIZZAZIONE COLLEGAMENTO CICLOPEDONALE FRA ABITATO E LAGO DI ANNONE ALLESTIMENTO CENTRO VISITE DEL LAGO realizzazione collegamento ciclo pedonale fra l'abitato e il lago di annone allestimento della sede del Centro Visitatori del lago recentemente realizzato, per creare un punto di ritrovo e un centro informazioni per turisti, scolaresche e usufruitori dell’annessa pista ciclopedonale itinerario che si snoda principalmente lungo un'antica mulattiera che collega i paesi di Taceno e Vendrogno rivisitazione generale del sentiero che da Abbadia Lariana collega a monte degli abitati tutti i Comuni della sponda orientale del Lario fino a Colico LC IL BENE E' VICINO - NATURA, CULTURE E SAPORI LC RIVISITAZIONE DEL SENTIERO DEL VIANDANTE LC CORSO DI FORMAZIONE PER GLI OPERATORI DELL'ECOMUSEO "VAL SAN MARTINO" corso di formazione per gli operatori dell'Ecomuseo "Val San Martino" LC CENTRO DI ACCOGLIENZA VISITATORI, DOCUMENTAZIONE E INTERPRETAZIONE ECOMUSEO "VAL SAN MARTINO" centro di accoglienza visitatori, documentazione ed interpretazione Ecomuseo "Val San Martino" LC REALIZZAZIONE SEGNALETICA DEI BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL' ECOMUSEO "VAL SAN MARTINO" realizzazione segnaletica dei beni culturali e paesaggistici dell' Ecomuseo "Val San Martino" LC VALORIZZAZIONE DEL GIARDINO BOTANICO GASPARE DE PONTI valorizzazione del Giardino Botanico Gaspare De Ponti LC PISTA CICLOPEDONALE DELLA VALSASSINA - LOTTO FUNZIONALE IN COMUNE DI CORTENOVA pista ciclopedonale lotto funzionale in comune di cortenova LC PISTA CICLOPEDONALE DI FONDOVALLE - LOTTO FUNZIONALE NEI COMUNI DI CORTENOVA E TACENO pista ciclopedonale lotto funzionale in comune di cortenova e taceno LC festival musica sull'acqua LC FESTIVAL MUSICA SULL'ACQUA, MUSICA E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO IAT - PORTA NORD LAGO DI COMO LC UFFICIO TURISTICO DI VARENNA LC SERVIZIO BIKE SHARING servizio bike sharing LC AZIONI DI SISTEMA E FORMATIVE A SUPPORTO DEL STLC NELL'AREA ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA TURISTICO LAGO DI COMO AZIONI DI SISTEMA E FORMATIVE A SUPPORTO DEL STLC NELL'AREA INNOVAZIONE DI PRODOTTO E PROCESSO realizzazione di un nuovo Iat sulla SS36, direzione Chiavenna/Colico costruzione di gazebo in prossimità dell'imbarcadero ferry e traghetto LC AZIONI DI SISTEMA E FORMATIVE A SUPPORTO DEL STLC NELL'AREA PATRIMONIO DI COMUNITA' percorsi di formazione volti allo sviluppo della comunicazione e del marketing del settore turistico locale, degli operatori e delle pubbliche amministrazioni formazione che consenta una maggiore qualificazione dei lavoratori stagionali che operano nelle imprese turistiche del territorio. promozione stage, projet work, corsi di qualificazione del personale LC CENTRO TURISTICO EREMO MONTE BARRO recupero edificio a scopo turistico LC DALLA PIANURA AL LAGO percorso pedonale e ciclo equestre che attraversi la Brianza collinare sul'asse Montevecchia-San Genesio-Monte Barro LC REALIZZAZIONE PERCORSO CICLOPEDONALE NEL TERRITORIO COMUNALE pista ciclopedonale LC PROMOZIONE DEL TURISMO SCOLASTICO promozione turismo culturale/scolastico LC 180 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 Parco Adda Nord Parco Adda Nord Provinc e Como/ Lecco Provinc e Como/ Lecco Provinc e Como/ Lecco Provinc e Como/ Lecco Provinc e Como/ Lecco Provinc e Como/ Lecco Provinc e Como/ Lecco Provinc e Como/ Lecco LC MARKETING TERRITORIALE realizzazione di un patto territoriale per la promozione del parco LC RIPRISTINO DELLA NAVIGABILITÀ A FINI TURISTICI DEL FIUME ADDA realizzazione di un approdo ad uso delle scolaresche, dei gruppi di ricerca, dei campi di lavoro di Legambiente all’interno dell'!"#$% CO /LC INFORMAZIONE TURISTICA ISTITUZIONALE orientare il visitatore e stimolare il suo desiderio di conoscere i molti aspetti dell'offerta turistica del STLC. CO /LC ANTICHE VIE COMMERCIALI promozione antiche vie commerciali del territorio CO /LC REALIZZAZIONE DI SERVIZI RELATIVI AL SISTEMA MUSEALE DELLA PROVINCIA DI LECCO creazione di servizi stabili funzionali al Sistema Museale della Provincia di Lecco CO /LC PISTA CICLOPEDONALE PONTE FERROVIARIO DISMESSO CALOLZIOCORTE - OLGINATE pista ciclopedonale ponte ferroviario dismesso Calolziocorte Olginate CO /LC COMPLETAMENTO CIRCUITAZIONE LAGO DI ANNONE E SEGNALETICA COORDINATA realizzazione di un percorso ecologico - ambientale, pedonale, ciclabile attorno al Lago di Annone CO /LC PROMOZIONE TURISTICA ISTITUZIONALE promozione turistica CO /LC CARTE TOPOGRAFICHE PER ALPINISTI creazione di carte topografiche CO /LC PACHETTI DI MOBILITA' DOLCE produrre e fornire a turisti e residenti tutte le informazioni necessarie per poter visitare l'intero territorio del STLC, limitando al minimo l'utilizzo di mezzi propri (auto). ! ! Allegato 10: Presenze ed arrivi negli esercizi complementari italiani (Istat 2006) Presenze ed arrivi negli esercizi complementari italiani Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Arrivi esercizi complementari 371 1594 1000 2269 3042 7766 17447 3920 4586 2615 766 303 Presenze esercizi complementari 1736 16329 5087 8564 13099 40864 122223 37546 28532 13230 3331 1480 Arrivi alberghi 9045 11363 16891 25424 28468 32681 57995 19915 30712 27281 12576 5246 Presenze alberghi 29633 41978 52330 77861 89904 105227 195301 81590 105933 90185 43037 19757 Permanenza media esercizi 4,67925 10,244 complementari 5,087 3,77435 4,30605 5,26191 7,00539 9,57806 6,22154 5,05927 4,34856 4,88449 Permanenza media 3,27617 3,69427 3,0981 alberghi 3,0625 3,15807 3,21982 3,36755 4,09691 3,44924 3,30578 3,42215 3,76611 181 182 Bibliografia Ambasciata d’Italia (2008), Piano Esecutivo 2009: rapporto congiunto Ambasciata – Consolati – ENIT. Ancarani, F. e Valdani, E (2000), Strategie di marketing del territorio, Egea, Milano. Articolo, Da via Grossi a San Giovanni. Rischiare la pelle sui pedali – Il politecnico: ecco perché a Como pedalare fa male alla salute in “La Provincia di Como”, 21 settembre 2008. Augé, M. (1993), Nonluoghi (traduzione italiana), Eleuthera, Milano. Barberani, S., Le culture del turismo, dispense a cura del docente. Becattini, G. (2002) (a cura di G. Becatini e F. Sforzi), “I sistemi locali nello sviluppo economico italiano e nella sua interpretazione”, in Lezioni sullo sviluppo locale, Rosenber & Sellier, Torino. Cogno, E. e Dall’Ara, G. (2005), Comunicazione e tecnica pubblicitaria nel turismo, Franco Angeli, Milano. Comboni, D. (2008), Materiale didattico relativo al laboratorio “Comunicazione integrata in un sistema turistico ed elaborazione di un Piano di comunicazione” per il Corso di laurea specialistica in “Turismo, Territorio e Sviluppo Locale, a.a. 2007/2008, gentile concessione del docente. Costa, N. (2005), I professionisti dello sviluppo turistico locale, Hoepli, Milano. Costa, N., Sociologia del Turismo – Teorie sociali del turismo, dispense a cura del docente. Dell’Agnese E., Ruspini E. (2005) (a cura di), Turismo al maschile, turismo al femminile. L’esperienza del viaggio, il mercato del lavoro, il turismo sessuale, Cedam, Padova. Dini, A. (2006), Le professioni della comunicazione, Il Sole 24 Ore, Milano. Fellmann, J. D., Getis, A. e Getis, J.(2007), Geografia umana, McGraw-Hill, Milano. Gandolfi, B. (2004), Capire il turismo: politiche, formazione, incentivi, organizzazione, Guaraldi Universitaria, Rimini. Giordana, F. (2004), La comunicazione del turismo tra immagine, immaginario e immaginazione, Franco Angeli, Milano. Istat (anni vari) , Statistiche del turismo. Jenkins, H. (2007), Cultura convergente, Apogeo, Milano. 183 Landi, S. (2003), La marca nel turismo. Analisi ed elementi di marketing strategico, Touring Editore, Milano. Martini, U. (2005), Management dei sistemi territoriali. Gestione e marketing delle destinazioni turistiche, G. Giappichelli Editore, Torino. Martinotti G. (1999), La dimensione metropolitana. Sviluppo e governo della nuova città, il Mulino, Bologna. Martinotti G. (1993), Metropoli, il Mulino, Bologna. Massarenti, C. (2008), Materiale didattico relativo all’insegnamento “Sistemi di comunicazione avanzata per il turismo” per il Corso di laurea specialistica in “Turismo, Territorio e Sviluppo Locale, a.a. 2007/2008, gentile concessione del docente. Morrison, A. M. – Pearce, P. L. e Rutledge, J. L. (1998), Tourism: Bridges Across Continents, McGraw Hill, Sidney. Moutinho, L. (1987), “Consumer Behaviour in Tourism”, in European Journal of Marketing, Volume 21, Issue 10, Page, 5-44. Nuvolati G. (2002), Popolazioni in movimento, città in trasformazione. Abitanti, pendolari, city users, uomini d’affari e flaneurs, il Mulino, Bologna. Osservatorio del Sistema Turistico Lago di Como (2008), rapporti di analisi (vari). Pichierri, A. (2003), La regolazione dei sistemi locali. Attori, strategie, strutture, Il Mulino, Bologna. Provasi, G. (2002) (a cura di), Le istituzioni dello sviluppo. I distretti industriali tra storia, sociologia ed economia, Donzelli, Roma. Rolando, S, (2004), La comunicazione di pubblica utilità, Vol.2. Società, economia, cultura, Franco Angeli, Milano. Rullani, E. (1999), “L’impresa e il suo territorio: strategie di globalizzazione e di radicamento sul territorio”, in Sinergie, n°49, Atti del convegno Il marketing per lo sviluppo locale, LUISS, Roma, 5 marzo. Urry, J. (1995), Lo sguardo del turista, il tempo libero e il viaggio nelle società contemporanee, Seam, Roma. 184 Sitografia ACTeN - Anticipating Content Technology Needs, articoli, on-line 1 settembre 2008. <http://www.acten.net/cgi-bin/WebGUI/www/index.pl/> Associazione Italiana delle Società di Ricerca e Selezione, Assores: tre proposte per rilanciare il turismo italiano, on-line 20 settembre 2008. <http://www.assores.it/public/job%20in%20tourism.pdf> Camera di Commercio di Como, on-line 12 settembre 2008. <http://www.co.camcom.it/> Comune di Como, How to get around the area, on-line 23 settembre 2008. <http://www.comune.como.it/como/eng/tourism/tourism_02.html> Enit, Enit Reports 2007: Norvegia, on line 3 settembre 2008 <http://www.enit.it/rapporti/default.asp?action=download&file=NORVEGIA.pdf&area=europa > Enit, Sito ufficiale dell'ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo, on-line 2 settembre 2008. < http://www.enit.it/> España , Plan Operativo Turespaña 2008, on-line 2 settembre 2008. <http://www.tourspain.es/NR/rdonlyres/C5E86B33-5620-4D08-8FE8-65C61C4729A6/9900/ PLANOPERATIVO200993.pdf> España, Turismo 2020 - Plan de Turismo español Horizonte 2020, on-line 2 settembre 2008. < http://www.turismo2020.es/> Governo Italiano, Ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione, on-line 7 settembre 2008. < http://www.funzionepubblica.it/> Greece, Hellenic Republic - Ministry of Tourism - Greek National Tourism Organisation, on-line 3 settembre 2008. < http://www.gnto.gr/> 185 Il Sole 24 Ore.com, Reddito pro capite, la Norvegia batte tutti, on-line 15 ottobre 2008. <http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2008/01/pil-mondiale.shtml?uuid=cc025da6bcf1-11dc-ac62-00000e25108c> Istat, Statistiche del turismo (anni vari), on-line 27 settembre 2008. < www.istat.it > Mara Manente, 2° Forum Turismo Milano - 5 giugno 2008 Formazione e percorsi di carriera: come sviluppare le professionalità degli operatori turistici per qualificare ed eccellere nell'offerta - CISET, Università Cà Foscari di Venezia, on-line 20 settembre 2008. < http://www.formazione.ilsole24ore.com/Formazione/Brochure/KA3918_MANENTE.pdf > Massarenti, C. e Mezza, M. (2007), Communication continuum, Nova24 Review, on-line 1 settembre 2008. <http://www.sociologia.unimib.it/old/wcms/file/materiali/4033.pdf> Ministero degli Affari Esteri, La Farnesina per il turismo, on-line 5 settembre 2008. < http://www.esteri.it/MAE/doc_dossier/dossier_tur/turismo.pdf> Provincia di Como, Valutazione ambientale strategica (VAS) - verifica di esclusione del programma di sviluppo turistico "Lago di Como". Avviso di deposito e invito alla conferenza di verifica, on-line 18 settembre 2008. <http://www.provincia.como.it/pls/provinciacomo/docs/PAGE/PROVCO_08/ PROVCO_CONVOCAZIONE_CONFERENZA_VERIFICA_VAS_DEL_S_T_L_C_/INVITO %20CONFERENZA%20VERIFICA%20VAS.PDF> Sistema Turistico Lago di Como, on-line 20 settembre 2008. <http://www.sistematuristico.it/stlc/index.php?option=com_content&task=view&id=8&Itemid=10> Statistic Norway, More Popular to travel abroad, on-line 2 ottobre 2008 < http://www.ssb.no/english/subjects/00/02/20/ferie_en/> Studio Gentili Associati, Lavori, on-line 3 ottobre 2008. < http://www.morenogentili.com/studio/comunicazione.html > Times on-line, A three-day guide to Lake Como, on-line 23 settembre 2008. <http://www.timesonline.co.uk/tol/travel/destinations/italy/article2452412.ece> University of Johannesburg - Electronic Thesis and Dissertation Database (ETD-db), Consumer behaviour relevant to wildlife holiday, on-line 5 ottobre 2008. <http://etd.rau.ac.za/theses/available/etd-06012005-125430/restricted/Chapter4.pdf> 186