Emergenza GAZA
Aggiornamento n 2
9 agosto 2014
I. QUADRO DELL’EMERGENZA
L'emergenza nella Striscia di Gaza e
nello Stato di Palestina
Oltre 1.800 il bilancio dei morti
palestinesi in un mese di combattimenti
nella Striscia ei Gaza, dopo l'avvio
dell'operazione
militare
israeliana
4 luglio 2014
"Protettive Edge": alla data del 6
agosto, i bambini uccisi risultavano 429,
2.744 quelli feriti e 32.500 i bambini
senza tetto, a causa di oltre un mese di
bombardamenti dal cielo, dal mare e da
terra, uniti alle operazioni terrestri
condotte dall'esercito israeliano nella
Striscia di Gaza. Il numero di sfollati ha
raggiunto un picco massimo di 273.000
persone accolte nelle scuole UNRWA e
risultava di 166.000 il 4 agosto, dopo il
ritiro delle truppe di terra israeliane, numero destinato nuovamente a crescere a fronte di un intensificarsi
degli scontri.
Da giugno 2014, la situazione umanitaria nello Stato di Palestina era andata gravemente peggiorando a
seguito dell’escalation progressivo di violenza. A Gaza, il crescendo di operazioni militari e delle ostilità
hanno causato un bilancio senza precedenti di vittime - la grande maggioranza tra donne e bambini - con un
numero elevato di feriti, che urgono assistenza e cure mediche, mentre una distruzione estesa di
indispensabili infrastrutture civili come ospedali e servizi idrici e igienico-sanitari ulteriormente aggrava le
condizioni delle popolazioni civili vittime delle operazioni militari.
Allo stato attuale, tanto gli attacchi aerei, quanto le operazioni militari ed il lancio di razzi continuano ad
esporre i bambini a gravissimi danni sia fisici sia psicologici: 373.000 bambini necessitano sostegno
psicosociale specialistico.
Il drammatico deterioramento della situazione ha ulteriormente aggravato una condizione umanitaria che a
Gaza era già disastrosa, che era andata peggiorando già nei primi 6 mesi del 2014, con un regresso
significativo nella fornitura dei servizi di base, della disponibilità di carburante e con l’erosione dei
meccanismi familiari di sussistenza.
Violenti scontri si sono registrati tra palestinesi e forze di sicurezza israeliane in Cisgiordania e
Gerusalemme Est, con violenze ripetute.
Programmi di emergenza dell’UNICEF a Gaza e nello Stato di Palestina
A seguito del peggioramento della situazione, l’UNICEF ha rivisto i suoi obiettivi programmatici per
rispondere ai crescenti bisogni umanitari della popolazione colpita. Specialmente per quanto riguarda gli
interventi nell’ambito del settore “Sanità”, l’UNICEF ha rivisto l’obiettivo per la fornitura di medicinali
salvavita, dei farmaci di base le cui scorte risultano esaurite e di prodotti sanitari primari, per raggiungere
30.000 bambini nelle cliniche neonatali e pediatriche.
Nel settore “Acqua e Igiene” gli obiettivi dell’UNICEF includono il supporto per riabilitare le condutture
idriche e di smaltimento dei rifiuti fognari, il trasposto d’acqua mediate autobotti, l’educazione all’igiene
presso le comunità altamente vulnerabili, comprese le comunità colpite dall’attuale escalation di violenza.
Come agenzia leader per guidare le organizzazioni partener nel settore “Acqua e Igiene”, l’UNICEF
continuerà ad operare per assicurare una risposta coordinata e tempestiva all’emergenza umanitaria,
inclusi gli interventi in termini di advocacy e di mobilitazione delle risorse, per affrontare la crisi della
mancanza di carburante a Gaza, essenziale al funzionamento degli impianti idrici e igienico-sanitari.
Squadre di emergenza per il sostegno psicosociale e gli Spazi a misura di bambino forniranno servizi di
protezione e supporto psicosociale, compresa l’educazione sul rischio di mine e ordigni inesplosi per
famiglie e bambini, con attenzione particolare alle aree maggiormente colpite dall’escalation di violenze
acuitesi dal mese di giugno, incluse Gaza, Hebron e Gerusalemme Est.
Il meccanismo di monitoraggio e registrazione delle gravi violazioni commesse sui bambini verrà rafforzato,
così come verrà intensificata lazione di advocacy per migliorare la protezione dei bambini in stato di
detenzione militare.
L’UNICEF supporterà l’accesso in sicurezza all’insegnamento per i bambini in età scolare, incluso il
trasporto protetto alle scuole e la riabilitazione di quelle danneggiate, nonché l’aumento della presenza di
personale addetto alla protezione dei bambini ai check point, per garantire che possano andare a scuola in
sicurezza. L’UNICEF rivolgerà particolare attenzione alle esigenze degli adolescenti, ragazze e ragazzi,
nelle aree maggiormente a rischio, attraverso attività educative di dopo scuola e programmi socio-ricreativi.
Nei Gruppi di lavoro per settore di
intervento (Cluster Groups) con le
organizzazioni partner, l’UNICEF continuerà
a guidare la risposta umanitaria nel settore
“Acqua e Igiene”, del Gruppo di lavoro del
settore “Protezione dell’Infanzia” e del
gruppo di lavoro
“Israele/ Territorio
Palestinese Occupato” sulle gravi violazioni
commesse
sui
bambini.
L’UNICEF
coordinerà con l’Organizzazione Mondiale
della Sanità (WHO) il gruppo di lavoro sulla
“Salute Mentale
e Psicosociale” e
coordinerà con l’Ong partner Save the
Children la risposta umanitaria del gruppo
di lavoro del settore “Istruzione”.
Interventi di risposta all’emergenza a Gaza
Protezione dei bambini vulnerabili
Delle oltre 166.000 persone attualmente sfollate la metà sono bambini, accolti nelle scuole dell’UNRWA1 l’agenzia dell’ONU il cui mandato è assistere i rifugiati palestinesi – e in 12 scuole pubbliche, un numero che
si prevede in aumento qualora si intensificano le operazioni militari
Interventi:
L'UNICEF sostiene le organizzazioni partner nella verifica delle morti infantili: rapporti quotidiani vengono
prodotti su uccisioni, fermenti e altre gravi violazioni sui bambini. Per mitigare l’impatto sui bambini e i loro
familiari delle violenze in corso l’UNICEF finora ha:
1
Il mandato specifico dell’UNRWA riguarda l’assistenza ai rifugiati palestinesi dei campi profughi di Gaza e Cisgiordania.
Coordinandosi e sostenendosi reciprocamente, l’UNICEF opera per fornire servizi e assistenza ai residenti palestinesi di Gaza e
Cisgiordania, l’UNRWA a coloro che hanno lo status di rifugiati – status che per i palestinesi è ereditario - in quanto espulsi dalle loro
terre di origine a partire dalla guerra arabo-israeliana del 1948-49 in poi.
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fornito supporto al Palestinian Centre for Democracy and Conflict Resolution (PCDCR), sostenendo 5
team/squadre di sostegno psicosociale per assistere almeno 25.000 bambini e le loro famiglie. Fino al 7
agosto 3.230 bambini avevano ricevuto sostegno psicosociale.
Ha pre-posizionato per la distribuzione 60.000 opuscoli informativi, per dare indicazioni ai familiari su
come proteggere i bambini in situazioni di pericolo.
Ha realizzato messaggi radio sui rischi degli ordigni inesplosi che saranno trasmessi da 5 stazioni radio,
raggiungendo circa 1 milione di persone; ha inviato a 80.000 persone sms con informazioni sulla
protezione dei bambini e sul sostegno psicosociale ed un numero verde cui chiedere consigli e supporto:
tra il 4 e 7 agosto il numero verde ha ricevuto chiamate da 150 persone da Gaza terrorizzate da una
ripresa delle violenze.
con il sostegno dell'UNICEF 1.200 bambini hanno preso parte ad attività socio ricreative e 640 hanno
ricevuto kit di materiali per dette attività.
Attraverso il meccanismo di monitoraggio e registrazione delle gravi violazioni commesse sui bambini
durante i conflitti, l’UNICEF sta costantemente monitorando la situazione e registrando l’impatto sui
bambini.
Acqua e Igiene
Giorni ininterrotti di bombardamenti hanno
arrecato gravi danni alle vitali infrastrutture
idriche e fognarie ed interrotto le forniture
elettriche. I danni causati dagli attacchi aerei
alle condotte idriche e ai pozzi, alle stazioni
di smaltimento dei rifiuti fognari e di
trattamento delle acque, come alle stesse
linee
elettriche,
hanno
ulteriormente
aggravato il sistema idrico e fognario che
era già sovraccarico a Gaza, dove le
temperature stagionali risultano in crescita.
Nelle condizioni attuali, le riparazioni
risultano
difficili
per
operare
sulle
infrastrutture a causa della situazione sul
terreno, con tecnici pubblici uccisi mentre
erano a lavoro per interventi di riparazione. La situazione attuale implica gravi rischi di salute pubblica per
malattie veicolate da acqua contaminata.
Allo stato attuale, 1,2 milioni di persone non hanno accesso sicuro all’acqua potabile, il 50% delle stazioni di
pompaggio e smaltimento dei rifiuti fognari sono fuori uso, 800.000 persone risultano a rischio per la
possibile contaminazione del sistema idrico a casa del danneggiamento di quello fognario.
Interventi:
Condizioni idriche ed igienico-sanitarie precarie hanno serie ripercussioni per i bambini palestinesi,
esponendoli a gravi rischi di malattie
veicolate dall’acqua contaminata. Ad ora
l’UNICEF:
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in collaborazione con il WFP, sta
utilizzando un sistema di buoni-acquisto
per 4.000 famiglie (24.000 persone)
affinché possano acquistare acqua e
prodotti igienici.
sta sostenendo il Dipartimento pubblico
delle risorse idriche per riparazioni
d’emergenza delle reti idriche e fognarie,
fornendo fondi di emergenza per il
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ripristino dell'impianto di trattamento delle acque di scarico di Rafa danneggiato dai bombardamenti.
sta supportando la distribuzione d'acqua potabile tramite autobotti con l'obiettivo di raggiungere 35.000
persone.
oltre 3.000 kit igienico-sanitari per adulti e 2.000 per bambino sono in corso di fornitura.
1.000 taniche per l'acqua sono in corso di distribuzione mentre 10 cisterne idriche gonfiabili sono in
attesa di autorizzazione dalle autorità israeliane.
Sanità e Nutrizione
Al 7 agosto, gli ospedali non danneggiati dai bombardamenti hanno continuato a funzionare con scarse
risorse e posti letto limitati. Diversi operatori sanitari sono stati uccisi o feriti e numerose strutture sanitarie
sono state danneggiate.
Per sostenere il Ministero della Sanità nelle cure ai feriti, l’UNICEF:
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ha fornito i vaccini necessari per le vaccinazioni di routine in corso nei centri sanitari.
ha condotto una valutazione delle scorte mediche e farmaci prioritari, comprese le scorte di emergenza.
Un totale di 23 tipologie di farmaci essenziali stanno venendo forniti alle strutture sanitarie.
sta monitorando i servizi sanitari di base, in particolare il sistema della catena del freddo e i servizi di
vaccinazione.
con il WFP, l’UNICEF fornirà biscotti ad alto valore energetico per 10.000 bambini al di sotto dei 2 anni e
sta organizzando la distribuzione di alimenti per i bambini sfollati nei centri di accoglienza.
in coordinamento con il Ministero della Sanità, l’UNICEF sta sostenendo attività di consultorio
sull’allattamento al seno per le madri sfollate presso le scuole pubbliche e attività di controllo sul rischio
di scoppi epidemici.
Istruzione e partecipazione degli adolescenti
Alla data del 22 luglio, 85 scuole
risultavano danneggiate a scapito di
oltre 90.000 scolari; 20.000 adolescenti
presso 20 spazi a misura di bambino
hanno urgente bisogno di supporto per
poter condurre attività di sostegno
psicosociale e socio-ricreative. Alla data
del 7 agosto le distruzioni enormemente
maggiori.
Per mitigare l’impatto su bambini e
adolescenti delle violenze in corso
l’UNICEF sta:
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coordinando
le
organizzazioni
partner per il settore di intervento
Istruzione
fornendo attività di sostegno psicosociale per gli adolescenti sfollati accolti presso le 12 scuole
pubbliche;
formando almeno 100 operatori da impiegare in 20 spazi a misura di bambino per attività di sostegno agli
adolescenti;
sostenendo attività di dopo-scuola per almeno 20.000 ragazzi e ragazze adolescenti tra i 12 e i 18 anni,
tra cui educazione sulle Life skills, le competenze utili a consentire loro di esprimersi e di affrontare la
situazione di emergenza attuale;
fornendo 15.000 zaini scolastici e materiali di cancelleria, 50 kit di primo soccorso e 300 kit per lo
sviluppo della prima infanzia.
Fondi necessari per l’emergenza nello Stato di Palestina (luglio - dicembre 2014)
Allla data del 30 giugno l'UNICEF ha stimato necessari 14.284.000 dollari per rispondere ai bisogni umanitari
nello Stato di Palestina nel corso della seconda parte del 2014. A fronte dei fondi finora ricevuti, alla data del
7 agosto l’UNICEF necessità di 13,7 milioni di dollari, essenziali per mettere in grado l’UNICEF di proseguire
i programmi umanitari, inclusa l’erogazione di assistenza medica d’emergenza, servizi idrici e igienicosanitari, di istruzione e protezione dell’infanzia.
Settori di intervento
Fondi necessari
per il 2014
($ usa)
3.000.856
Sanità e nutrizione
Acqua e Igiene
Protezione dell’infanzia
Istruzione
Guida e coordinamento dei Cluster Groups
TOTALE
3.421.826
2.253.584
3.949.788
1.090.044
13.716.098
www.unicef.it - [email protected] – cpp. 745.000
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