Dipartimento di Biologia Vegetale UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO Relazione sull’attività Didattica e di Ricerca nell’anno 2000 Viale P.A. Mattioli, 25 10125 TORINO (TO) − ITALY Tel.: 0116707446/7 Fax: 0116707459 Personale Afferente Personale Docente: 15 Tecnici: 17 Amministrativi: 2 Bibliotecari: 2 Facoltà Rappresentate: Scienze M.F.N.; Agraria; Farmacia 1. ATTIVITÀ DI RICERCA. SETTORI Botanica (BIO/01) Botanica Generale I. Elaborazione di modelli teorici in biologia: teorie simbiotiche e loro impatto sulla teoria dell'evoluzione e sull'ecologia. Morfogenesi I. II. III. IV. Morfogenesi radicale Influenza di fattori biotici e abiotici sul ciclo cellulare del meristema apicale delle radici Effetti morfogenetici di fattori biotici ed abiotici in meristemi di piante superiori Reduction of the chemical inputs in a vegetable crop by the use of beneficial rizosphere microorganisms Biologia delle Simbiosi I I. II. III. IV. V. Identificazione di geni strutturali e funzionali nelle simbiosi micorriziche Analisi cellulare e molecolare della parete cellulare in Tuber Confronto tra sistemi micorrizici e simbiosi fissatrici di azoto in legumi mutanti Dinamica del citoscheletro nelle radici micorrizate e relazioni con il ciclo cellulare Interazioni cellulari tra i funghi micorrizici arbuscolari e PGPRs (Plant Growth promoting Rhizobacteria) VI. Identificazione ed espressione di geni nif in batteri endosimbionti di funghi arbuscolari VII. Caratterizzazione biochimica e molecolare di enzimi nei funghi simbionti Applicazioni biotecnologiche dei funghi simbionti: 1. Analisi delle interazioni tra piante trasformate e funghi simbionti. 2. Caratterizzazione biochimica e molecolare di meccanismi di resistenza/tolleranza a metalli pesanti in funghi simbionti 3. Sviluppo di sonde molecolari per l'identificazione di funghi di interesse economico appartenenti al genere Tuber Biologia delle Simbiosi II I. Influenza di funghi AM sulla struttura, ploidia e attività dei nuclei delle cellule corticali colonizzate 2 Biotecnologie Vegetali I. II. III. IV. Ottimizzazione e impiego di tecniche per lo studio , la conservazione e valorizzazione di beni culturali e ambientali Caratterizzazione delle micoflore di compost e vermicompost e loro utilizzazione in agricoltura sostenibile Effetto di endofiti fungini e di metaboliti secondari bioattivi sulla morfogenesi in vitro, o in condizioni controllate, di piante d'interesse agricolo o industriale Caratterizzazione ecogenetica e conservazione in situ ed ex situ di Puja raimondii endemica peruviana a rischio di estinzione Botanica Sistematica (BIO/02) Sistematica delle Piante Superiori I. II. III. Analisi floristiche su entità rare e critiche del territorio italiano. Approfondimenti sistematici su alcune entità critiche con analisi morfologiche. Analisi biomolecolari su entità di particolare interesse con ricostruzioni filogenetiche. Micologia sistematica I. II. III. IV. V. VI. Check-list di Basidiomiceti italiani Conservazione ex situ di Basidiomiceti saprotrofi e ectomicorrizici: coltura, caratterizzazione e rivitalizzazione dei miceli Biodiversità fungina nell’aerosol di impianti di compostaggio La citofluorimetria a flusso come strumento di analisi quantitative e qualitative dei funghi aerodiffusi Biodiversità fungina in suoli inquinati da metalli pesanti Caratterizzazione morfo-strutturale, biochimica e fisiologica dei propaguli fungini aerodiffusi. Lichenologia I. II. III. IV. V. VI. Simbiosi lichenica: aspetti morfologici, anatomici e riproduttivi. Principi di ecofisiologia: metaboliti primari, secondari e loro risvolti ecologici e applicativi. Lichenologia applicata: Colonizzazione, crescita e competizione. Licheni e pedogenesi, processi di degradazione delle superfici litiche (meccanismi biogeofisici e biogeochimici). Biomonitoraggio ambientale. 3 VII. Criteri di valutazione del biodeterioramento di materiali lapidei. Metodi di prevenzione e controllo. Botanica Applicata (BIO/03) Geobotanica I. II. III. IV. V. VI. VII. VIII. IX. X. XI. Analisi vegetazionale delle zone umide delle Alpi Occidentali Vegetazione di substrati serpentinitici ed ultrabasici Vegetazione delle sorgenti con acque ricche di carbonati Analisi floristiche, corologiche e fitogeografiche. Vegetazione delle Alpi. Vegetazione delle aree urbane disturbate Vegetazione degli ambiti fluviali con utilizzazione di indici di qualità ambientale su base vegetale. Incidenza delle specie esotiche sulla vegetazione. Rapporti tra vegetazione e turismo. Dinamismo della vegetazione. Cartografia della vegetazione e carte tematiche derivate (Carta della natura, della naturalità, del dinamismo); Ecologia Vegetale I. II. III. IV. V. VI. VII. VIII. IX. X. XI. Valutazione delle relazioni idriche in differenti tipologie di cespuglietti ad Alnus viridis Uso dell’azoto ed efficienza fotosintetica in megaforbie subalpine Analisi comparativa delle risposte di frutteti a concimazioni tradizionali ed a trattamenti con organismi rizosferici e simbionti Valutazione di traspirazione e conduzione termica del fusto in piante in aeroponica usate per biomonitoraggio Analisi della biodiversità e della sua variazione in ambienti disturbati e naturali. Approfondimento di alcuni aspetti ecologici legati al dinamismo della vegetazione: strategie vegetative e riproduttive delle specie vegetali, banca semi, micorrizazione arbuscolare. Dinamismo della vegetazione naturale su terreni denudati e dopo interventi di semina. Tempi e modalità di ricolonizzazione e sviluppo delle specie spontanee. Analisi delle variazioni della copertura vegetale e della biomassa epigea nel tempo. Valutazioni sullo sviluppo dell’apparato radicale attraverso metodi di analisi dell’immagine. Valutazione degli effetti del disturbo sulla componente micorrizica arbuscolare, resilienza della comunità fungina arbuscolare nel tempo e interazioni con il dinamismo della vegetazione. 4 Botanica Forestale I. II. III. Studi sull 'autoecologia e la distribuzione di specie e razze ecologiche di entità arboree di interesse forestale (Pinus sylvestris, Pinus nigra, Pinus mugo, ) Autoecologia e distribuzione di specie erbacee esotiche nei territori di origine (Gymnocalycium) Analisi vegetazionale di popolamenti a Pinus uncinata in relazione alla micoflora simbionte Botanica sistematica (agraria) V. VI. VII. Analisi chemotassonomiche su specie di interesse agrario e forestale (Artemisia, Lavandula, Pinus) Analisi biomolecolari in gruppi critici (Sempervivum, Vitis, Corylus, Artemisia, Gymnocalycium) Palinotassonomia (Corylus, Vitis, Artemisia, Lavandula, Campanula, Gymnocalycium) Micologia I. II. III. IV. V. Biodiversità dei funghi endomicorrizici ed analisi del polimorfismo genetico Caratterizzazione molecolare di batteri endosimbionti dei funghi endomicorrizici Analisi della biodiversità ed organizzazione delle comunità fungine saprotrofe della rizosfera e della fillosfera di piante di pomodoro trasformate Interazioni tra ceppi di Pseudomonas fluorescens agenti di lotta biologica ed isolati di Fusarium della rizosfera di cetriolo Caratterizzazione filogenetica di endofiti fungini sterili delle radici di piante a diverso status micorrizico in un ecosistema mediterraneo Palinologia I. II. III. IV. Flora pollinica aerodiffusa: Calendari pollinici e previsioni Ricostruzione ambientale su base pollinica Diagrammi pollinici olocenici. Archeopalinologia Briologia I. Risposte delle principali briofite delle torbiere ai principali parametri ecologici II. Utilizzo di moss bags per valutazione di fenomeni di inquinamento locali 5 Biologia Vegetale Applicata IV. V. Riconoscimento polline stimma in specie e cultivar di generi di interesse agrario e forestale (Vitis, Corylus, Actinidia, Juglans) Struttura e ultrastruttura di polline e stimma (stesse specie) Fisiologia Vegetale (BIO/04) Fisiologia Vegetale I. II. III. IV. V. VI. VII. VIII. Biochimica e Fisiologia del Metabolismo Primario Biochimica, Fisiologia e Biologia Molecolare del Metabolismo Secondario Risposte delle piante agli stress abiotici Risposte delle piante agli stress biotici Elettrofisiologia Interazioni tritrofiche pianta-predatore-carnivoro Allelopatia (interazione pianta-pianta) Fisiologia delle piante in ambiente microgravitazionale Biologia Molecolare delle Piante IX. X. XI. III. IV. V. VI. VII. Espressione differenziata di geni in risposta agli stress biotici Espressione differenziata di geni in risposta agli stress abiotici Analisi filogenetica del genere Mentha tramite RAPD-PCR Identificazione di geni strutturali e funzionali nelle simbiosi micorriziche Functional genomics: Produzione e analisi di sequenze EST da funghi simbionti Identificazione ed espressione dei geni per le estensine in cocomero Identificazione ed espressione di geni nif in batteri endosimbionti di funghi arbuscolari Identificazione ed espressione di geni coinvolti nel trasporto del fosfato e del nitrato in funghi arbuscolari Biologia Farmaceutica (BIO/15) I. II. III. Ricerca ed individuazione di composti statino-simili in funghi Ascomiceti e Basidiomiceti coltivati in vitro Isolamento in coltura di ceppi di Basidiomiceti Saggi di attività antibatterica e antifungina su ceppi di Basidiomiceti 6 IV. V. VI. Test di attività antitumorale su estratti di miceli fungini, su frazioni purificate di estrati da vegetali superiori e su composti isolati da vegetali superiori (in coll. con il Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco) Test di tossicità su composti isolati da vegetali superiori e su estratti di miceli di Basidiomiceti (in coll. colla sezione di Patologia ambientale del Dipartimento di Medicina e Oncologia sperimentale Della Facoltà di Medicina) Ricerca ed individuazione di composti statino-simili in funghi Ascomiceti e Basidiomiceti coltivati in vitro Sono settori di ricerca e applicazione anche le seguenti strutture del Dipartimento di Biologia Vegetale: ERBARIO L'Erbario del Dipartimento di Biologia vegetale riunisce le collezioni di exsiccata formatesi in circa 250 anni di ricerca floristica. La sua consistenza è oggi stimata intorno al milione di campioni e si colloca, come importanza, fra i primi tre Erbari italiani. Le collezioni di Fanerogame e di Crittogame vascolari sono divise in due sezioni: Herbarium Pedemontanum, riferito all'ambito geografico piemontese e alla Valle d'Aosta, e l'Herbarium Generale, relativo a tutto il resto del mondo. A queste si affiancano raccolte relative a Crittogame, Briofite e Fungi oltre a collezioni di tipo tematico come Spermatoteca e Palinoteca. La gestione dell'Erbario si basa sulla conservazione, l'incremento e la valorizzazione di queste collezioni. Funzioni che mettono in rapporto l'Istituzione torinese con gli altri Erbari italiani, d'Europa ed extra europei per il supporto richiesto per le ricerche scientifiche di tipo sistematico, tassonomico, nomenclaturale e floristico. Altre attività sono quelle relative a supporto didattico in particolare per studenti universitari e per la consultazione dei materiali da parte di ricercatori interni ed esterni. Molte sono le richieste di consultazione e scambio di materiali con erbari europei ed extraeuropei. La divulgazione scientifica rappresenta anche uno degli scopi dell'Erbario e si attua tramite conferenze, visite guidate e articoli su riviste ad ampia diffusione. La ricerca scientifica è strettamente legata ad approfondimenti sui contenuti delle collezioni sia in senso floristico sia in senso storico. ORTO BOTANICO Del Dipartimento di Biologia vegetale fa parte L'Orto Botanico, struttura scientifica e didattica istituita nel 1729 e da allora sempre strettamente collegata con le attività della maggior parte dei botanici afferenti allo studio di Torino. 7 Attualmente l'orto botanico mantiene: 1. collezioni sistematiche in piena terra, incrementate ed aggiornate dal punto di vista sistematico e nomenclaturale; 2. una serra per piante tropicali ,di cui lo scorso anno è stato effettuato il restauro conservativo, nella quale sono accolte anche specie rare ed alcune in estinzione, nell'ambito del programma internazionale di mantenimento del germoplasma 3. una serra per piante succulente, reaurata nel presente anno, nella quale sono in fase di ampliamento le collezioni vive 4. una serra temperata nella quale si sta ricostituendo una collezione di Pelargonium e Cycas 5. una serra temperata di cui si attende la ristrutturazione completa su finanziamento Regionale 6. un Boschetto, rivisitato in modo da ricostruire in modo diacronico i cambiamenti del bosco planiziale padano dal Villafranchiano 7. una collezione di specie di interesse etnobotanico 8. una collezione di specie della fitoterapia delle valli alpine 9. un alpineto L'Orto botanico è l'unico museo universitario con regolare apertura al pullico, con visite guidate, nel periodo primaverile estivo, e fa parte delle istituzioni che aderiscono all'Abbonamento Musei della Città di Torino, svolgendo quindi un importante ruolo di divulgazione scientifica ed educazione naturalistica. L'Orto Botanico partecipa a congressi nazionali ed internazionali , a mostre ed esposizioni, ed il personale è parte attiva in programmi di ricerca. BIBLIOTECA La Biblioteca del Dipartimento di Biologia vegetale nasce intorno al 1840 come biblioteca dell’Orto Botanico dell’Università. Il suo patrimonio librario e documentale consta di 35.000 libri e opuscoli e di oltre 1400 collezioni di periodici, di cui 390 attualmente in corso di abbonamento. Da segnalare un cospicuo numero di opere di gran pregio e antichità, prelinneane e del periodo di immediata influenza linneana (edizioni dei sec. XVI-XVIII), costituenti il fondo storico. Sono parte ragguardevole delle collezioni della Biblioteca anche i fondi costituiti da edizioni ottocentesche. Pur offrendo la necessaria documentazione bibliografica su un arco molto più alto di competenze, tale patrimonio è soprattutto ricco come fondamentale fonte documentale per la floristica, la micologia e la microscopia elettronica biologica, facendo della Biblioteca uno dei nuclei più ragguardevoli di documentazione specialistica nel settore della botanica, tra gli altri congeneri in Italia. Oltre al servizio di consultazione, la Biblioteca (aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.00) offre al pubblico servizi di informazione bibliografica, diffusione selettiva dell’informazione, fotoriproduzione, prestito interbibliotecario e document delivery, prestito interno (limitatamente ai docenti e ricercatori del Dipartimento), consultazione (autonoma o assistita) di basi dati su CDROM (Current Contents Life Sciences, Current Contents Agriculture, Biology & Environmental Sciences, Index Kewensis) e in linea (Web of Science, PubMed, Agricola). In Biblioteca è presente 8 una postazione riservata per l’interrogazione di basi dati, che si possono utilizzare su prenotazione dopo aver frequentato un breve corso di formazione tenuto dal personale. La Biblioteca si è trovata nel 2000 a dover contrastare la perdita di capacità d’acquisto del budget pur dovendo acquisire nuove risorse digitali da integrare nella collezione; al contempo, ha ritenuto necessario perseguire una strategia incentrata sul miglioramento dei servizi chiave, ottimizzando l’accesso alla Biblioteca e all’informazione. La Biblioteca è impegnata nel coordinamento delle attività di conversione degli archivi catalografici Erasmo per l’utilizzazione del software di catalogazione partecipata EasyCat. Lavora inoltre sia alla realizzazione dell’accesso remoto alla Biblioteca, con servizi fruibili in linea, sia all’inserimento dei propri archivi catalografici nel catalogo collettivo nazionale in linea dei periodici (ACNP), sia alla progettazione di interventi di digitalizzazione del materiale antico. Oggi però le tecnologie pretendono la cooperazione; è pertanto necessario arrivare alla convergenza di servizi prima separati. Nel presente la Biblioteca sta già tentando di correlare le attività intraprese ed i servizi offerti a questo obiettivo. La sua strategia prevede l’avvio di un confronto con gli ambiti accademici locali e nazionali per la realizzazione di progetti di utilizzo di periodici elettronici full text, gratuiti e a pagamento, e di acquisizione consortile di licenze per basi dati specialistiche e per il recupero catalografico automatico del pregresso. MICOTECA La Mycotheca Universitatis Taurinensis (MUT) è un'iniziativa speciale del Dipartimento di Biologia Vegetale per l'isolamento, la determinazione, la conservazione, lo scambio di ceppi ed isolati fungini e per la loro sperimentazione e applicazione biotecnologica. La collezione conta attualmente 2000 isolati di 750 specie, per lo più di funghi filamentosi; i singoli ceppi o isolati sono conservati liofilizzati o su terreni minimi dedicati. Ogni entità conservata è schedata in un data base dedicato ed è inserita on line. Il Responsabile scientifico si avvale di un comitato di coordinamento costituito da Docenti e Ricercatori del Dipartimento di Biologia Vegetale afferenti a BIO/01, BIO/02 e BIO/03 che lavorano in vari campi della micologia. La gestione operativa è affidata a un responsabile tecnico nella persona della Dott.sa Cristina Varese, Tecnico laureato D1. E' in corso di organizzazione un settore per la conservazione di linee cellulari di piante da utilizzarsi per applicazioni biotecnologiche e per la conservazione ex situ. La Micoteca nell'anno 2000, oltre attività di servizio per il DBV e vari Enti pubblici e privati a seguito di convenzioni (Marcopolo S.p.A.) o prestazioni a pagamento (Soremartec, Politecnico di Torino) ha svolto e ha in corso ricerche (inquadrabili in botanica, micologia e biotecnologie vegetali "morbide") coordinate da S. Scannerini 9 CENTRO DI MICROSCOPIA ELETTRONICA Nell’anno 2000 il Centro di Microscopia Elettronica ha svolto i compiti istituzionali di analisi al microscopio elettronico a trasmissione, preparazione dei materiali per scansione e registrazione documentazione fotografica dei campioni. Il servizio si è svolto soprattutto per il Dipartimento di Biologia Vegetale e Centro di Micologia del Terreno del CNR e in minoer parte per altri utenti universitari. La mancanza di dotazioni ha costretto ad attingere pesantemente agli scarsi fondi delle prestazioni a pagamento onde garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria delle apparecchiature. Pur conservando il suo carattere di Centro di microscopie avanzate, stante la situazione e l’impossibilità di acquisire fondi per l’aggiornamento degli apparecchi, in data 29/11/2000 su proposta del Direttore (prof. Silvano Scannerini) approvata all’unaminità dal Presidente e Magnifico Rettore (Prof. Rinaldo Bertolino) e dal Consiglio Direttivo del Centro, il Centro stesso, con tutte le sue pertinenze, è stato fatto confluire nel Dipartimento di Biologia Vegetale. Dal 29/11/2000 il Centro di Microscopia Elettronica è stato rinominato Centro di Microscopie Avanzate, ospitando, oltre al Microscopio Elettronico a trasmissione Philips CM10 anche due ultramicrotomi, due Microscopi Confocali a Scansione Laser, un’apparecchiatura per la produzione digitale di diapositive e dispositivi per l’allestimento di preparati per Microscopio Elettronico a Scansione. CENTRO DI STUDIO SULLA MICOLOGIA DEL TERRENO DEL C.N.R. Strettamente associato al Dipartimento opera il Centro di Studio sulla Micologia del Tereno del CNR , che da più di 50 anni finalizza i suoi sforzi su ricerche micologiche di base ed applicative in piena sinergia con il personale universitario. Il Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Professor Gustavo Colonnetti, con decreto in data 7 aprile 1951 istituì infatti con effetto dal 1° luglio 1950 e presso l'Università di Torino, il Centro di studio per la Micologia del Terreno rendendo esecutiva la Convenzione stipulata il 25 febbraio 1951 tra il C.N.R. e l'Università di Torino. Durante tutti questi anni le due istituzioni hanno collaborato in modo assai fruttuoso, mettendo in comune idee, personale, spazi di laboratorio e risorse economiche (Bonfante e Scannerini, 1999 Botanica in La facoltà di Scienze matematiche Fisiche Naturali di Torino, 1848-1998. Ricerca Insegnamento Collezioni Scientifiche a cura di Carla Silvia Roero, Deputazione Subalpina di Storia patria , 131-152) Il CSMT ha come obiettivo specifico quello di studiare la biologia, la biodiversità e l'ecologia dei funghi del suolo, dando particolare rilievo alle interazioni che essi instaurano con le radici delle piante e con le popolazioni batteriche. Tali studi individuano un ambiente specializzato (la rizosfera) che collega grazie ad un filo comune organismi appartenenti a diversi regni del vivente: piante, funghi e batteri. La rizosfera, all'interfaccia tra mondo abiologico e biologico, apre problematiche di biologia di base e biologia applicata. In questo settore e al momento attuale, il CSMT costituisce un Centro di importanza 10 nazionale ed internazionale nel settore della Biologia e Biotecnologia dei funghi simbionti micorrizici 11 Descrizione dell’attività Profilo storico La cattedra di Botanica dell'Università di Torino con annessa la direzione dell' Orto Botanico risale ai primi del 700 (1729 fondazione dell'Orto Botanico ). Tra i Professori più insigni del XVIII, XIX Secolo e inizi del XX si ricordano: Carlo Allioni (il più insigne sistematico della sua epoca , autore della Flora Pedemontana) Giuseppe Giacinto Moris, Senatore del Regno (autore della Flora Sardoa), Giovanbattista Delponte (uno dei primi in Europa ad affrontare sperimentalmente la Fisiologia Vegetale) Giuseppe Gibelli (lo scopritore delle ectomicorrize che "costruì" la biologia sperimentale dei vegetali ), Oreste Mattirolo, Senatore del Regno, (lo scopritore dei Basidiolicheni e specialista insigne di Funghi ipogei ). Il Dipartimento di Biologia Vegetale è stato costituito nel 1983, in particolare grazie all'iniziativa del prof. Arturo Ceruti e del prof. Silvano Scannerini che hanno contribuito in modo determinante allo sviluppo dei settori generali Micologia e Biologia Vegetale di Torino. I docenti contribuiscono all'attività didattica in numerosi Corsi di laurea ed in diversi Dottorati di Ricerca. I componenti del Dipartimento hanno sviluppato varie tematiche di ricerca scientifica, rivolgendo la loro attenzione sia alla ricerca di base sia a diversi settori applicativi. Attività di ricerca BOTANICA (BIO/01) PROGRAMMI DI RICERCA Botanica I. Elaborazione di modelli teorici in biologia: teorie simbiotiche e loro impatto sulla teoria dell'evoluzione e sull'ecologia. (Prof. Scannerini) Scopo della ricerca è valutare l'impatto delle teorie simbiontiche sui modelli riduzionisti e uniformitaristi in biologia sperimentale ed evoluzionistica nonché le loro implicazioni in bioetica. Morfogenesi I. Morfogenesi radicale (Dr. Fusconi) Viene studiata la struttura dell’apparato radicale di piante di pomodoro (Lycopersicon esculentum) dal punto di vista morfometrico (lunghezza e diametro delle radici di diverso ordine, grado di 12 ramificazione) isto-anatomico (organizzazione cellulare degli apici radicali e delle zone differenziate della radice) e della vitalità cellulare (utilizzando i seguenti test: messa in evidenza dell’attività della succinati deidrogenasi; colorazione con fluoresceina dicacetato e con fluorocromi per acidi nucleici) in piante micorrizate e non, coltivate in substrati con diversi livelli di fosforo. II. Influenza di fattori biotici e abiotici sul ciclo cellulare del meristema apicale delle radici (Dr. Fusconi) In piante di porro (Allium porrum) è stata valutata l’influenza della micorrizazione e della nutrizione fosfatica sulla durata del ciclo mitotico e delle sue fasi e sulla sintesi di RNA dei meristemi apicali delle radici avventizie utilizzate tecniche autoradiografiche. E’ stato messo in evidenza che sia il fosfato aggiunto, sia la micorrizazione provocano una aumento della lunghezza del ciclo mitotico nel suo complesso e delle fasi G1 ed S. Gli apici delle piante micorrizate inoltre subiscono un precoce arresto dell’attività mitotica che determina un blocco della crescita radicale. In plantule di pisello (Pisum sativum) viene studiato l’effetto della somministrazione di cloruro di cadmio a diverse concentrazioni sull’indice mitotico e sulla durata del ciclo mitotico mediante citofluorimetria a flusso e somministrazione di bromo deossiuridina. III. Effetti morfogenetici di fattori biotici ed abiotici in meristemi di piante superiori (Dr. Trotta) Nell'ambito di questo progetto ci si è occupati di: a) Influenza di micorrize arbuscolari e della nutrizione fosfatica sul bilancio ormonale della pianta ospite. b) Influenza di micorrize arbuscolari sulla struttura cromatinica del nucleo in cellule della corteccia radicale dell'ospite. a) Dopo aver determinato il livello di acido indolacetico (IAA) e di zeatina riboside (ZR) in radici di piante di porro (Allium porrum) infettate col fungo micorrizico arbuscolare Glomus mosseae e averne discusso i risultati, in relazione agli effetti morfogenetici indotti dal fungo sullo sviluppo dell'apparato radicale, in un lavoro in corso di pubblicazione su Plant and Soil, sono in corso esperimenti di somministrazione di auxine, citochinine e loro precursori su piante micorrizate e non, in coltura idroponica ed in vitro. I primi risultati delle colture idroponiche evidenziano un effetto rilevante degli ormoni sia sullo sviluppo radicale che sulla colonizzazione dell'apparato radicale da parte del fungo. b) Ricerche precedenti su piante di porro (Allium porrum) e di pisello (Pisum sativum), infettate col fungo AM Glomus mosseae, hanno evidenziato una ipertrofia nucleare in cellule corticali della radice, riconducibile ad un aumento della decondensazione della cromatina e dell'attività trascrizionale. Analoghe ricerche condotte nel corso dell'anno su piante di pomodoro (Lycopersicon esculentum) hanno evidenziato la presenza di popolazioni cellulari 2C, 4C e 8C nelle radici sia dei controlli che dei micorrizati, con un aumento significativo della popolazione 8C in questi ultimi. Inoltre, misure del diametro nucleare hanno evidenziato un aumento nei micorrizati a tutti i livelli di ploidia. Questi dati, insieme ad una diminuzione della quantità di istoni H1, indicano anche nel pomodoro una modificazione dell'attività trascrizionale indotta dal simbionte. Parallelamente, analisi condotte su nucleosomi di porro mediante cromatografia di affinità e tecniche di immunomarcatura, hanno evidenziato il coinvolgimento degli istoni H1 nel processo di decondensazione della cromatina 13 IV. Reduction of the chemical inputs in a vegetable crop by the use of beneficial rizosphere microorganisms (Dr. Trotta) Progetto di ricerca europeo. Sono proseguiti gli esperimenti volti a saggiare l'influenza di batteri del suolo del genere Pseudomonas e di micorrize arbuscolari sul contenimento del patogeno radicale Rhizoctonia solani in piante di pomodoro. Allo scopo sono state allestite delle prove sia in vitro che in vivo. Le prove in vitro riguardanti l'influenza di Pseudomonas fluorescens ceppo A6 sulla germinazione di spore di Glomus mosseae, hanno evidenziato un effetto positivo sulla germinazione e sull'allungamento dell'ifa fungina. Inoltre lo studio dell'interazione in vitro tra P.fluorescens e R.solani, ha evidenziato un contenimento operato dal batterio dell'infezione radicale da parte del patogeno. Infine il fungo micorrizico ed il batterio hanno mostrato attività sinergica sull'accrescimento della pianta. I risultati di questa ricerca sono stati presentati al 4° Congresso Nazionale sulle Biotecnologie Biologia delle simbiosi I Le simbiosi del mondo vegetale rappresentano l'oggetto di studio del gruppo coordinato dalla Prof. Paola Bonfante. Le micorrize, associazioni tra le radici delle piante e numerosi funghi del suolo, sono oggetto di ricerche tese a capire le basi cellulari e molecolari di una interazione che è molto diffusa in natura (presente nel 90% delle piante) e che ha un profondo significato biologico. Le ricerche svolte si inseriscono in queste linee principali I. Identificazione di geni strutturali e funzionali nelle simbiosi micorriziche (Dr. Lanfranco) L'interazione tra piante e funghi porta ad una modificazione dell'espressione genica nei due partners e controlla la morfogenesi fungina. Questa linea di ricerca raggruppa indagini volte a identificare il ruolo della chitinsintasi con tecniche di biologia cellulare e molecolare in Tuber, Gigaspora margarita e Hymenoschiphus ericae II. Analisi cellulare e molecolare della parete cellulare in Tuber (Prof. Bonfante) All'interno di un progetto nazionale (ex 40%) si è analizzata la struttura della parete di Tuber nei diversi momenti del ciclo cellulare e si sono localizzate polisaccaridi strutturali e proteine identificate tramite analisi molecolari (ad esempio proteine con motivi RDG, o proteine hydrophobin-like) III. Confronto tra sistemi micorrizici e simbiosi fissatrici di azoto in legumi mutanti (Prof. Bonfante) Si è effettuata una dettagliata analisi genetica e fenotipica di Lotus mutanti: i risultati hanno portato a risultati inediti, quale l' individuare il ruolo del gene mutato Sym-4 e il ruolo giocato dall'epidermide nell'interazione simbiontica (progetto locale ex_60%) IV. Dinamica del citoscheletro nelle radici micorrizate e relazioni con il ciclo cellulare (Prof. Bonfante) Si è iniziata usando il microscopio confocale un'analisi del citoscheletro nelle radici micorrizate e no di Lotus sia linee WT sia linee mutanti. I dati permettono di individuare come il citoscheletro nelle sue componenti di tubulina e actina sia coinvolto nella risposta di difesa della pianta (progetto locale ex-60%) 14 V. Interazioni cellulari tra i funghi micorrizici arbuscolari e PGPRs (Plant Growth promoting Rhizobacteria) (Prof. Bonfante) Un approccio combinato di genetica, uso di mutanti, test di aggregazione, radici trasformate in vitro osservate al microscopio elettronico e a microscopia confocale, ha permesso di dimostrare che molecole di superficie dei PGPRs, quali i lipolisaccaridi, sono determinanti cruciali nei processi di adesione (progetto Europeo IMPACT) VI. Identificazione ed espressione di geni in batteri endosimbionti di funghi arbuscolari (Dr. Lanfranco) Una delle scoperte più significative del nostro gruppo è che alcuni ceppi di funghi micorrizici contengono dei batteri che appaiono essere simbionti obbligati. La disponibilità di una libreria genomica, costruita sul fungo, ci ha permesso di iniziare un'analisi funzionale sul genoma di tali batteri. Abbiamo identificato dei trasportatori del fosfato, dei geni coinvolti nel processo di colonizzazione e una parte cospicua dell'operone nif. adesione (progetti Europei IMPACT, Genomyca) VII. Caratterizzazione biochimica e molecolare di enzimi nei funghi simbionti (Prof. Bonfante) L'analisi di proteine fungine espresse in condizioni differenziate (situazioni di stress, mezzi di coltura diversi) ha portato ad identificare bande diverse che microsequenziate hanno permesso di individuare delle SOD e delle perossidasi. Sono stati messi a punto saggi di attività. Applicazioni biotecnologiche dei funghi simbionti: VIII. Analisi delle interazioni tra piante trasformate e funghi simbionti. (Prof. Bonfante) Piante trasformate in modo da esprimere proteine antifungine nella rizosfera aprono un complesso problema di rilascio nell'ambiente, in quanto si deve valutare il loro impatto sulle popolazioni microbiche non target del suolo. Si sono analizzati con diversi metodi molecolari e biochimici gli effetti di linee transgeniche di patata e pomodoro e si si è valutata la loro attività su funghi simbionti. Tali microorganismi benefici sembrano non essere coinvolti nel loro sviluppo dalle proteine espresse dalla pianta modificata (Progetto Europeo IMPACT) IX. Caratterizzazione biochimica e molecolare di meccanismi di resistenza/tolleranza a metalli pesanti in funghi simbionti (Prof. Bonfante) Alcuni funghi simbionti dimostrano particolari capacità di tolleranza a metalli pesanti. Nell'ambito di un progetto Finalizzato Biotecnologie (finanziato sul CSMT-CNR) ci poniamo come obiettivo quello di capire i meccanismi molecolari di tale resistenza/tolleranza usando tecniche biochimiche e molecolari X. Sviluppo di sonde molecolari per l'identificazione di funghi di interesse economico appartenenti al genere Tuber (Prof. Bonfante) I tartufi sono dei funghi di grande interesse economico per alcune regioni italiane. Sono tuttavia oggetto di sofisticazioni sia come prodotto alimentare sia sotto forma di fungo simbionte che micorriza le radici delle piante ospiti. Abbiamo messo a punto svariate sonde molecolari che permettono di individuare senza ambiguità la specie fungina 15 Biologia delle simbiosi II 1. Influenza di funghi AM sulla struttura, ploidia e attività dei nuclei delle cellule corticali colonizzate (Dr. Fusconi) Vengono studiati gli effetti della micorrizazione e delle variazioni della nutrizione fosfatica piante di porro (Allium porrum) coltivate a due concentrazioni di fosfato (3.2 e 96 µm), micorrizate o no con Glomus mosseae mediante tecniche citofluorimetriche. Sono state messe in evidenza variazioni di ploidia legate al differenziamento e alla senescenza radicale, con percentuali maggiori di nuclei poliploidi nelle piante nutrite con elevati livelli di fosforo rispetto a quelle cresciute con livelli più bassi. In radici di pomodoro (Lycopersicon esculentum) sono state studiate le modificazioni nucleari durante la colonizzazione AM e l'interazione suscettibile con Phytophthora nicotianae. L'analisi citofluorimetrica dopo colorazione con DAPI (4’,6-diamidino-2-fenilindolo) dei nuclei presenti nelle zone colonizzate dal fungo micorrizico ha messo in evidenza un aumento della ploidia strettamente legato alla presenza del fungo. Nelle piante infette durante le prime fasi dell’infezione si verifica invece un aumento dei nuclei 2C a scapito dei 4C rispetto ai controlli indicando che l’attivazione di meccanismi legati alla difesa potrebbe essere accompagnata da un blocco del ciclo cellulare e quindi del processo di endoreduplicazione. Biotecnologie Vegetali I. Ottimizzazione e impiego di tecniche per lo studio , la conservazione e valorizzazione di beni culturali e ambientali. (Prof. Scannerini) Scopo del progetto è individuare le modalità di biodegrado da funghi di documenti cartacei , valutare i rischi delle singole specie fungine e sviluppare protocolli di conservazione e recupero (Collaboratore Dr. C. Varese) II. Caratterizzazione delle micoflore di compost e vermicompost e loro utilizzazione in agricoltura sostenibile. (Prof. Scannerini) Scopo del progetto è accrescere la collezione della Micoteca acquisendo miceti di ambienti estremi (termofili) con capacità particolari di biodegradazione di residui organici e con potenziali applicazioni agrotecnologiche e biotecnologiche. Nonché sperimentare i compost risultanti su orticole.(collaboratori: Dr. Cristina Varese, Dr. S. Voyron, Dr. A. Anastasi). III. Effetto di endofiti fungini e di metaboliti secondari bioattivi sulla morfogenesi in vitro, o in condizioni controllate, di piante d'interesse agricolo o industriale. (Prof. Scannerini) Scopo del progetto è costruire modelli per la morfogenesi in vitro di piante agrarie in presenza di endofiti fogliari o arbuscolari, per ottimizzarne la micropropagazione e la produzione di metaboliti secondari bioattivi e per valutare sperimentalmente il continuum simbiosi mutualistica-simbiosi patosistica (collaboratori: Dr. A. Fusconi, Dr . M. Mucciarelli, Dr. C. Varese, Dr. S. Voyron) V. Caratterizzazione ecogenetica e conservazione in situ ed ex situ di Puja raimondii endemica peruviana a rischio di estinzione (S. Scannerini Coordinatore del gruppo Università di Torino, collaboratori A. Fusconi, M. Mucciarelli) 16 Convenzione internazionale di ricerca : Università di Torino, Università di Milano-Bicocca e Regione Lombardia , Universitad nacional Mayor San Marcos , Lima-Peru- . Scopo del progetto è lo sviluppo di biotecnologie morbide per la protezione, la conservazione e la valorizzazione di Puja raimondii in situ ed ex situ .Nella prima fase si provvede a sperimentare tecniche di micropropagazione da tessuti fogliari e a caratterizzare in termini biologico molecolari la variabilità genetica di popolazioni campione. 17 BOTANICA SISTEMATICA (BIO/02) PROGRAMMI DI RICERCA Sistematica delle Piante Superiori I. Analisi floristiche su entità rare e critiche del territorio italiano. (Prof. Siniscalco) I dati ottenuti nell’ambito del Progetto INTERREG II “Flora delle Alpi Occidentali” sono stati oggetto di elaborazione, in particolare per quanto riguarda le 350 specie rare individuate e censite sul territorio piemontese e la flora della Valle di Susa. Carte sintetiche della distribuzione in Piemonte, Valle d’Aosta e Francia sono state preparate nell’ambito della collaborazione internazionale. II. Approfondimenti sistematici su alcune entità critiche con analisi morfologiche (Prof. Siniscalco) Sono effettuate analisi su polline, semi e frutti con tecniche biometriche relative ad aspetti macro e micromorfologici su specie dei generi Euphorbia, Campanula, Allium, Ambrosia. III. Analisi biomolecolari su entità di particolare interesse con ricostruzioni filogenetiche. (Prof. Siniscalco) Le analisi sono state effettuate in parte su specie dei generi Euphorbia, Artemisia e Gymnocalycium Micologia sistematica I. Check-list di Basidiomiceti italiani (Prof. Filipello) Il Ministero dell’Ambiente, in attuazione delle disposizioni comunitarie relative alla Direttiva Habitat 92/43/CEE in materia di salvaguardia, protezione e miglioramento e con l’intento di coordinare la raccolta, l’organizzazione e la informatizzazione di tutti i dati relativi all’ ambiente naturale, ha approvato, in data 28/01/2000, una Convenzione con l’Università degli Studi della Tuscia, dal titolo “Biodiversità delle specie fungine in Italia: compilazione di una check-list della micoflora italiana” A questo progetto collabora il Dipartimento di Biologia vegetale, nella mia persona e in qualità di Responsabile d’area per le regioni Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia. II. Conservazione ex situ di Basidiomiceti saprotrofi e ectomicorrizici: coltura, caratterizzazione e rivitalizzazione dei miceli (Prof. Filipello) La conservazione dei funghi ex situ gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento globale della biodiversità e rappresenta una banca di risorse genetiche di fondamentale importanza nelle applicazioni ambientali e biotecnologiche. Sono stati allestiti i primi esperimenti di coltura di miceli da inoculi prelevati da carpofori cresciuti in un ambiente incontaminato e. di grande interesse naturalistico (Bosco dell’Alevè). I miceli sono stati sottoposti a conservazione sotto olio minerale e mediante liofilizzazione e verranno studiati dal punto di vista morfo-strutturale (presenza e fisionomia delle unioni a fibbia e delle ramificazioni), cariologico (mantenimento del dicarion con tecniche fluorimetriche) e biochimico-fisiologico (test DBB e attività enzimatiche). A intervalli di 18 tempo scalari dagli interventi di conservazione saranno verificate le stesse caratteristiche sui miceli riportati a normale vita vegetativa. III. Biodiversità fungina nell’aerosol di impianti di compostaggio (Prof. Filipello) Il compostaggio del materiale organico è un processo microbiologico che genera contaminanti biologici aerodiffusi, soprattutto batteri e funghi. Il rischio che si formino concentrazioni atmosferiche di questi contaminanti pericolose per la salute degli operatori è molto alto quando gli impianti sono chiusi. E’ perciò importante monitorare la carica totale e quella delle specie patogene e potenzialmente patogene. Sono stati campionati i funghi aerodiffusi di un impianto di compostaggio di rifiuti urbani, mescolati con residui vegetali, ancora in fase sperimentale. IV. La citofluorimetria a flusso come strumento di analisi quantitative e qualitative dei funghi aerodiffusi (Prof. Filipello) Si sta sperimentando l’applicabilità della citofluorimetria a flusso alla valutazione quantitativa dell’aerosolo fungino, confrontando la sensibilità di questa tecnica con quella delle tecniche tradizionali. Poiché in molti tipi di analisi ambientali può essere importante distinguere la componente viva da quella morta o da quella viva, ma incapace di sviluppare colonie, sono stati saggiati diversi tipi di fluorocromi in grado di selezionare queste diverse componenti. Come sistema sperimentale sono state impiegate colonie mature di Penicillium brevicompactum Dierkx e Aspergillus fumigatus Fresenius. I conidi di queste specie non si colorano o si colorano soltanto in minima percentuale in assenza di pretrattamenti. E’ stato allora necessario sperimentare numerosi metodi chimici e fisici, in grado di rendere le loro pareti più permeabili. Le più alte percentuali di positività ai fluorocromi sono state ottenute pretrattando con microonde. Sospensioni conidiche titolate, pure e miste, sono state allora analizzate al FCM, applicando lo scatter (forward e side scatter) e la fluorescenza dopo trattamento con microonde. Si sono acquisiti in tal modo dati preliminari molto interessanti che aprono la strada alla messa a punto di metodi appropriati allo studio quantitativo e qualitativo dell’aerosol fungino. V. Biodiversità fungina in suoli inquinati da metalli pesanti (Prof. Filipello) Vengono studiate le variazioni della biodiversità in comunità microfungine di ambienti disturbati da fattori antropici. In particolare il suolo circostante uno stabilimento industriale di lavorazioni metallurgiche che immette inquinanti, in particolare metalli pesanti, da 30 anni, con conseguenze sul paesaggio circostante che si presenta molto degradato, con aree completamente prive di vegetazione. L’analisi del suolo con spettrofotometro ad assorbimento atomico indica presenza di livelli tossici di Zn, Cu, Ni, Mn e Pb, soprattutto nei siti esposti alla direzione prevalente dei venti. Si stanno studiando i funghi saprotrofi in fase di quiescienza e di crescita attiva, mediante - Isolamento (metodi diretti e indiretti) - Dimostrazioni di tolleranza in sistemi sperimentali seminaturali e artificiali - Prime indagini sui meccanismi di tolleranza VI. Caratterizzazione morfo-strutturale, biochimica e fisiologica dei propaguli fungini aerodiffusi. (Prof. Filipello) E’ stata studiata in specie di Penicillium e Aspergillus la presenza di n-alcani e di sporopollenine, molecole a funzione altamente protettiva e a localizzazione superficiale, presenti perlopiu’ nei vegetali superiori. Gli estratti degli n-alcani in esano sono stati analizzati mediante gascromatografia. I profili gascromatografici di tutti gli isolamenti sono qualitativamente simili e 19 comprendono tutta la serie di n-alcani tra C18 e C31, con una prevalenza di picchi nell’area tra C22 e C27. Notevoli sono però le differenze quantitative, valutate come contenuto totale di n-alcani (µg mg-1 di peso secco) e percentuali di singoli n-alcani rispetto all’area totale dei picchi. La concentrazione di n-alcani per unità di superficie conidica è risultata particolarmente elevata in Aspergillus versicolor (Vuill.) Tiraboschi Penicillium brevicompactum Dierchx, P. aurantiogriseum Dierchx e P. digitatum Saccardo. La valenza ecologica di queste specie è ben nota e i nostri dati dimostrano che i loro conidi sono costantemente presenti nel bioaerosol della città di Torino, anche nei periodi in cui il tasso di inquinamento dell’aria raggiunge i valori massimi. La funzione protettiva degli n-alcani verrebbe così indirettamente confermata. Per la sporopollenina non ci sono solventi in grado di estrarla; sicchè l’unico modo che permette di ricercarla consiste nel dissolvere, idrolizzare o degradare il materiale ad essa associato nel contesto della parete cellulare. Alle tecniche chimiche di isolamento, metodo di Gooday et ale metodo di Erdtman abbiamo affiancato tecniche di microscopia ottica ed elettronica a scansione e a trasmissione, nel tentativo di ricostruire un modello di localizzazione spaziale del biopolimero nel contesto della parete conidica. Le tecniche impiegate lasciano un residuo coerente e deformabile che può essere rimosso soltanto dopo l’azione di un forte ossidante come l’ipoclorito di sodio. Le indagini in microscopia ottica ed elettronica permettono di localizzare il residuo sporopolleninico nella parte esterna della parete cellulare che si presenta bistratificata, densa agli elettroni e PATAg negativa. Il trattamento con ipoclorito di sodio dei conidi integri conferma questi dati, eliminando i due strati esterni opachi agli elettroni. La reazione con Auramina O, positiva per i conidi integri e negativa per il residuo sporopolleninico, associata alle analisi ultrastrutturali, indica, tuttavia, che la sporopollenina é il principale, ma non l’unico componente degli strati più esterni e che essa non si trova a diretto contatto con l’ambiente. Lichenologia ü Indagini floristiche ed ecologiche nel settore occidentale delle Alpi (Dr Piervittori) - Le ricerche sono volte alla conoscenza e alla valorizzazione della diversità lichenica in arre naturali e antropizzatedel settore occidentale delle Alpi (Piemonte e Valle d’Aosta). Le indagini si basano sull’acquisizione di dati bibliografici, d’erbario e di campo e sono finalizzate alla produzione di checklist regionali. ü Aspetti applicativi della Lichenologia (Dr Piervittori) – Le peculiarità ecofisiologiche dei licheni e l’accertata sensibilità alle variazioni ambientali rendono quanto mai attuale il loro impiego in campo ambientale. Le indagini condotte vertono prevalentemente alla messa a punto di protocolli metodologici, e relativa standardizzazione, atti alla: ü valutazione del degrado ambientale correlato all’impatto antropico mediante l’impiego dei licheni come bioindicatori e bioaccumulatori in collaborazione con l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ANPA), le ARPA di Piemonte e Valle d’Aosta e l’Assessorato all’Ambiente della Regione Piemonte (Biomonitoraggio). ü definizione dei fattori ambientali che controllano la colonizzazione lichenica su manufatti lapidei di interesse storico e artistico e alla stima degli effetti di questa sul materiale litico utilizzato. Le indagini si svolgono in collaborazione con l’Istituto Centrale per il Restauro di 20 Roma e il Laboratorio scientifico della Soprintendenza Beni Artistici e Storici di Venezia (Biodeterioramento); ü verifica e sperimentazione di ulteriori metodiche che consentano l’impiego dei licheni come indicatori ambientali in senso lato. BOTANICA APPLICATA (BIO/03) PROGRAMMI DI RICERCA Geobotanica VII. Analisi vegetazionale delle zone umide delle Alpi Occidentali (Dr. Buffa) Rilevamento delle tipologie vegetazionali delle zone umide con analisi in campo di parametri ecologici come profondità della falda, conducibilità elettrica delle acque, altezza sulla falda del substrato morboso, pH. Analisi fitosociologica e tipificazione dei popolamenti. Calcolo della correlazione parametri ecologici- clima-vegetazione. VIII. Vegetazione di substrati serpentinitici ed ultrabasici (Dr. Buffa) Analisi delle comunità vegetali specificamente legate a questi substrati in ambienti d’altitudine, influenza dei parametri ecologici e pedologici calcolati con metodi diretti e indiretti, studio fitosociologico dei popolamenti e loro inquadramento sintassonomico. IX. Vegetazione delle sorgenti con acque ricche di carbonati (Dr. Buffa) Indagini sulla composizione della vegetazione legata a questi peculiari ambienti, con particolare attenzione alle formazioni generatrici di rocce carbonatiche a quote più basse, ma estese anche alle sorgenti d’altitudinesia in zone d’altitudine. Schedatura dei medesimi a scopo protettivo (si tratta di ambienti tutelati ai sensi della direttiva Habitat a livello prioritario IV. Analisi floristiche, corologiche e fitogeografiche. (Prof. Siniscalco; Prof. Montacchini) Sono proseguite le analisi dei dati immessi nella banca dati sulla “Flora delle Alpi Occidentali” con collaborazioni con Conservatoire Botanique di Gap (Fr) e con Conservatoire Botanique di Ginevra (Ch) con stampa e pubblicazione di carte di distribuzione in particolare per le entità rare e critiche. Sono stati apportati approfondimenti e contributi nell’ambito della discussione sul concetto di rarità e sulle sue possibili applicazioni territoriali gestionali. V. Vegetazione delle Alpi. (Prof. Siniscalco; Prof. Montacchini) L’analisi di alcuni tipi di vegetazione delle Alpi viene continuata e approfondita. In particolare si è iniziato un lavoro sulla distribuzione degli Habitat prioritari secondo la Direttiva dell’Unione Europea, anche in Parchi Nazionali e Regionali. VI. Vegetazione delle aree urbane disturbate (Prof. Siniscalco; Prof. Montacchini) La vegetazione delle aree urbane disturbate è particolarmente caratterizzata dall’invasione da parte specie esotiche e dalla sostituzione anche totale della vegetazione spontanea. Sono stati studiati i meccanismi di diffusione di queste specie e in particolare le loro strategie vegetative e riproduttive. VII. Vegetazione degli ambiti fluviali con utilizzazione di indici di qualità ambientale su base vegetale. (Prof. Siniscalco; Prof. Montacchini) 21 Sono stati applicati indici di qualità ambientale basati su caratteristiche della flora e della vegetazione come VVA, RCE2, indici macrofitici, per metterli in relazione con i metodi tradizionali di analisi della vegetazione. Tali indici vengono anche valutati nell’ambito di una convenzione stipulata con la Provincia di Torino per la gestione e la conservazione della flora, della fauna e degli Habitat prioritari e non prioritari secondo la Direttaiva Habitat dell’Unione Europea. VIII. Incidenza delle specie esotiche sulla vegetazione. (Prof. Siniscalco; Prof. Montacchini) Una quantificazione della incidenza delle specie esotiche sul territorio Piemontese è in atto da diversi anni e continua nell’ottica di stabilire anche i rapporti tra presenza di esotiche e qualità dell’ambiente. IX. Rapporti tra vegetazione e turismo (Prof. Siniscalco; Prof. Montacchini) Continuano le ricerche sugli effetti del turismo nelle aree di montagna anche nei Parchi Nazionali e Regionali. In particolare si proseguono le ricerche sulle piste da sci, sugli effetti dell’innevamento artificiale sulle piante, sulla diffusione delle specie spontanee in aree disturbate. X. Dinamismo della vegetazione (Prof. Siniscalco; Prof. Montacchini) Il dinamismo della vegetazione dopo abbandono di aree un tempo coltivate o dopo disturbo è stato studiato in alcune zone dell' Appennino Ligure Piemontese con particolare attenzione a stabilire tempi e modi della ricolonizzazione. Questo lavoro viene continuato con la collaborazione e il supporto della Provincia di Alessandria. XI. Cartografia della vegetazione e carte tematiche derivate (Carta della natura, della naturalità, del dinamismo) (Prof. Siniscalco; Prof. Montacchini) A partire dai dati ottenuti negli studi sopra accennati si è proceduto alla stesura di carte della vegetazione e di carte tematiche per evidenziare il tipo di dinamismo della vegetazione, il grado di naturalità rispetto alla vegetazione climacica e si prepareranno anche Carte della Natura nell’ambito di una convenzione stipulata con l’ Università di Parma in parallelo con altre Università Italiane. Ecologia Vegetale I. Valutazione delle relazioni idriche in differenti tipologie di cespuglietti ad Alnus viridis (Dr. Buffa) Analisi delle relazioni idriche e della competizione per l’acqua durante le successioni secondarie dominate da A. viridis, valutazione dei fenomeni di crisi idrica e delle loro cause. Monitoraggio della traspirazione e di parametri ecologici e microclimatici relativi alle stazioni di studio. Competizione fra l’Ontano e specie nitrofile. II. Uso dell’azoto ed efficienza fotosintetica in megaforbie subalpine (Dr. Buffa) Valutazione della plasticità nelle risposte fotosintetiche di alcune megaforbie in relazione all’ambiente di crescita ed a parametri biochimici fogliari, valutazione delle relazione fra plasticità, tenore di azoto, efficienza quantica, con analisi eseguite in campo in piante esposte alla radiazione diretta e piante ombreggiate da arbusti. III. Analisi comparativa delle risposte di frutteti a concimazioni tradizionali ed a trattamenti con organismi rizosferici e simbionti (Dr. Buffa) 22 Valutazione degli effetti di pratiche agronomiche alternative alla concimazione sulla fotosintesi e le relazioni idriche di frutteti, analizzati anche sotto il profilo produttivo da collaboratori agronomi IV. Valutazione di traspirazione e conduzione termica del fusto in piante in aeroponica usate per biomonitoraggio (Dr. Buffa) Rilevamento di parametri ecologici utili per ottimizzare il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico tramite biomonitors vegetali. Per il momento le analisi si concentrano sul calcolo dell’area fogliare esposta, della conduttanza stomatica, dei flussi termici che attraverso il fusto permettono un riscaldamento dell’intera pianta nel periodo invernale. V. Analisi della biodiversità e della sua variazione in ambienti disturbati e naturali (Prof. Siniscalco; Prof. Montacchini) Si sono continuati gli studi sulla valutazione della ricchezza floristica e dell’equitabilità in tipi di vegetazione ben conosciuti della Pianura e delle Alpi cercando di mettere in relazione diversi livelli di ricchezza e equitabilità con il livello di naturalità o di disturbo. Tali tipi di analisi sono stati condotti in particolare su piste da sci e in aree sottoposte a forte pressione antropica e in aree di controllo, non disturbate. VI. Approfondimento di alcuni aspetti ecologici legati al dinamismo della vegetazione: strategie vegetative e riproduttive delle specie vegetali, banca semi, micorrizazione arbuscolare. (Prof. Siniscalco; Prof. Montacchini) Nell’ambito degli stadi dinamici dopo abbandono della coltura o negli stadi a seguito di disturbo antropico o naturale (alluvioni, incendio) si sono effettuate analisi sulla banca semi per interpretare la ricolonizzazione spontanea e le sue relazioni con le strategie vegetative e riproduttive delle specie vegetali. Tra queste strategie la simbiosi micorrizica arbuscolare, che gioca un ruolo determinante nelle ricolonizzazioni di ambiti disturbati, viene analizzata con metodi già applicati a numerosi casi studiati negli anni passati e con metodi nuovi appena individuati. VII. Dinamismo della vegetazione naturale su terreni denudati e dopo interventi di semina (Prof. Siniscalco; Prof. Montacchini) Questi aspetti sono stati analizzati sulle piste da sci, in particolare in Valle d’Aosta, con la collaborazione del CEMAGREF di Grenoble e con ARPA Valle d’ Aosta per valutare gli effetti della neve artificiale, con e senza additivi chimici, sulle piante. Sono stati anche studiati i rapporti con le specie seminate e con le pratiche agronomiche (concimazione in particolare). VIII. Tempi e modalità di ricolonizzazione e sviluppo delle specie spontanee (Prof. Siniscalco; Prof. Montacchini) Le modalità di ricolonizzazione delle aree abbandonate da parte di arbusti spontanei sono state e verranno studiate con analisi degli anelli di crescita delle piante presenti. Analisi statistiche vengono utilizzate per un’intrepretazione delle procedure di ricolonizzazione, anche in relazione alle strategie riproduttive delle piante. IX. Analisi delle variazioni della copertura vegetale e della biomassa epigea nel tempo (Prof. Siniscalco; Prof. Montacchini) Sono state messe a punto metodologie di analisi accurate per la valutazione della copartura vegetale. Allo stesso modo vengono messe a punto metodologie di analisi della biomassa epigea in condizioni di distrurbo antropico. Tali analisi vengono effettuate principalmente in alta quota in ralazione alle strategie e ai cambiamenti climatici. 23 X. Valutazioni sullo sviluppo dell’apparato radicale attraverso metodi di analisi dell’immagine (Prof. Siniscalco; Prof. Montacchini) Nell’ultimo anno si è cercato di applicare metodi già provati di analisi dell’immagine relativi all’apparato radicale in condizioni di laboratorio, ad analisi di apparati radicali complessi quali quelli di piante prelevate in campo o di apparati non direttamente riferibili a piante singole ma complessivamente alla comunità vegetale ottenendo dati molto interessanti e poco noti sulla presenza delle radici in ambienti disturbati e in ambienti naturali di controllo (ad esempio pascoli alpini). Tali studi sono proseguiti quest’anno con la collaborazione dell’Università del Piemonte Orientale (Sede di Alessandria, Prof. G. Berta). XI. Valutazione degli effetti del disturbo sulla componente micorrizica arbuscolare, resilienza della comunità fungina arbuscolare nel tempo e interazioni con il dinamismo della vegetazione. (Prof. Siniscalco; Prof. Montacchini) Il disturbo crea alterazioni del reticolo di ife di funghi micorrizico arbuscolari presenti nel terreno. Tale alterazione può essere misurata con opportune tecniche ed è anche un buon indice del disturbo esercitato sulla comunità vegetale e sulle sue possibilità di resilienza. La valutazione del potenziale di inoculo micorrizico arbuscolare può essere quindi interessante per la comprensione e la previsione delle modalità e dei tempi di recupero della comunità vegetale disturbata o del ripristino dopo semina. Micologia I. Biodiversità dei funghi endomicorrizici ed analisi del polimorfismo genetico (Prof. Bonfante) Lo sviluppo di sonde molecolari e l'analisi dei geni ribosomali nelle loro diverse componenti (18 S, ITS, 28 S) ha pemesso di identificare ceppi fungini di Gigasporacee di nuovo isolamento e di riclassificare ceppi provenienti da collezioni II. Caratterizzazione molecolare di batteri endosimbionti dei funghi endomicorrizici (Prof. Bonfante) Una combinazione di tecniche morfologiche a microscopia confocale e di biologia molecolare (analisi e sequenza dei geni 16 S, costruzione di alberi filogenetici) ha permesso di rintracciare 11 isolati fungini di diversa provenienza geografica che contengono batteri riportabili al genere Burkholderia III. Analisi della biodiversità ed organizzazione delle comunità fungine saprotrofe della rizosfera e della fillosfera di piante di pomodoro trasformate (Dr Girlanda) E’ stata avviata un'indagine sull’impatto di piante di pomodoro produttrici costitutive di alti livelli di enzimi antifungini (glucanasi e chitinasi) in foglie e radici sulla componente microfungina saprotrofa indigena non-target in due distinti microhabitat, rizosfera e fillosfera. Sono stati complessivamente ottenuti oltre settemila isolati; la maggior parte delle specie identificate è da ricondursi ai generi Cladosporium, Coniothyrium, Fusarium, Gliocladium, Penicillium, Trichoderma, Verticillium. IV. Interazioni tra ceppi di Pseudomonas fluorescens agenti di lotta biologica ed isolati di Fusarium della rizosfera di cetriolo (Dr Girlanda) 24 E’ proseguito lo studio delle interazioni tra ceppi di Pseudomonas fluorescens agenti di lotta biologica (un ceppo produttore ed un ceppo sovrapproduttore di composti antifungini ad ampio spettro) ed isolati di Fusarium spp. ottenuti dalla rizosfera di Cucumis sativus. E' stato verificato che tali funghi, noti comprendere ceppi saprotrofi con capacità di controllo biologico naturale dei patogeni, possono essere inibiti dai composti antimicrobici 2,4-difloroglucinolo e pioluteorina. V. Caratterizzazione filogenetica di endofiti fungini sterili delle radici di piante a diverso status micorrizico in un ecosistema mediterraneo (Dr Girlanda) E’ stata intrapresa la caratterizzazione di miceli sterili demaziacei (DSM) stretti associati sia di ectomicorrize di Pinus halepensis sia di endomicorrize arbuscolari di Rosmarinus officinalis in uno stesso ecosistema in Liguria. Nuovi campionamenti a distanza di dieci anni da quelli delle prime indagini hanno messo in luce la natura costante, nel tempo e nello spazio, di questa associazione. L'analisi delle sequenze dell’ rDNA dei diversi morfotipi ha consentito di individuare le affinità sistematiche di tali DSM, tra i quali sono stati riconosciute entità ad ecologia ed affiliazioni pressoché ignote (quali Rhizopycnis vagum e Zalerion arboricola). Botanica Applicata (Agraria) (Prof. Caramiello) Per ciò che concerne le ricerche di Botanica applicata in Facoltà di Agraria, si intende proseguire sullo schema delle indagini in corso, ponendo particolare attenzione alle caratteristiche sistematiche, di distribuzione e tassonomiche di specie di interesse agrario e forestale. Accanto a questo indirizzo prosegue quello della ricostruzione ambientale su base pollinica, utilizzando sia materiale di torbiera sia trappole naturali (suolo , muschi) attuali. Di particolare attualità è tutto il settore dell'archeobotanica, sviluppato nell'ambito dei Beni Culturali, in collaborazione con Storici ed Archeologi, per valutare le vie ed i tempi di domesticazione delle specie coltivate e per integrare le diverse culture in ambiti territoriali meglio definiti dal punto di vista dell'uso del territorio e del grado di variazione dell'impatto antropico nel tempo. Botanica Forestale I. Studi sull 'autoecologia e la distribuzione di specie e razze ecologiche di entità arboree di interesse forestale (Pinus sylvestris, Pinus nigra, Pinus mugo, ) (Prof. Caramiello) E' stata intrapresa la caratterizzazione chemotassonomica e biomolecolare di popolazioni di Pinus sylvestris su campioni prelevati nell'ampio areale della specie, dalla Svezia all'Appennino , considerando anche alcune popolazioni dell'Inghilterra, che si ritiene siano autoctone. Le analisi chemotassonomiche sono attualmente in fase di elaborazione e si sta procedendo anche sulle caratterizzazioni biomolecolari. Analoga ricerca è in corso per le entità italiane di Pinus nigra gr. Lo studio su Pinus mugo è agli inizi, e si intende procedere a partire dalle popolazioni dell'arco alpino occidentale. II. Autoecologia e distribuzione di specie erbacee esotiche nei territori di origine (Gymnocalycium) (Prof. Caramiello) 25 Il genere Gymnocalycium è oggetto di un ampio gruppo di indagini in merito alle problematiche sistematiche ed ecologiche con ricerche ambientali in campo ed approfondimenti sulla sistematica e filogenesi del genere mediante medodiche biomolecolari . I primi risultati sono stati oggetto di pubblicazioni e interventi a congressi internazionali. L'ultima campagna di esplorazione in Uruguay e Brasile. ha consentito la raccolta di materiali per il proseguimento dello studio. III. Analisi vegetazionale di popolamenti a Pinus uncinata in relazione alla micoflora simbionte (Dr. Buffa; Prof. Caramiello) I popolamenti vengono esaminati per stabilire una correlazione fra produzione di carpofori di determinate specie simbionti, clima e tipologie di vegetazione. In parallelo vengono studiati gli effetti della simbiosi sulla capacità di crescita di questa specie, interessante per le sue capacità pioniere e per il suo adattarsi a substrati estremamente poveri o ostili. E' stata completata un'indagine, in collaborazione con l'Università di Barcellona, per la valutazione dell'andamento di crescita della specie in territori di parchi nazionali nella catena dei Pirenei. In territorio italiano , sul versante Piemontese dell'arco alpino occidentale è stata condotta una prima indagine con l'identificazione di macromiceti simbionti e di tipi di micorrize. Botanica Sistematica Agraria I. Analisi chemotassonomiche su specie di interesse agrario e forestale (Artemisia, Lavandula, Pinus) (Prof. Caramiello) Sono state condotte analisi chemotassonomiche su specie piemontesi di Artemisia e su popolazioni spontanee di Lavandula , considerando anche alcune entità di lavandini che potrebbero presentare interesse economico. II. Analisi biomolecolari in gruppi critici (Sempervivum, Vitis, Corylus, Artemisia, Gymnocalycium) (Prof. Caramiello) Il genere Gymnocalycium è oggetto di un ampio gruppo di indagini in merito alle problematiche sistematiche ed ecologiche con ricerche ambientali in campo ed approfondimenti sulla sistematica e filogenesi del genere mediante medodiche biomolecolari . I primi risultati sono sono stati oggetto di pubblicazioni e interventi a congressi internazionali. L'ultima campagna di esplorazione in Uruguay e Brasile.ha consentito la raccolta di materiali per il proseguimento dello studio. E' iniziato lo studio biomolecolare sul complesso di entità ascrivibili a Sempervivum tectorum. L., che presenta notevoli difficoltà interpretative a livello tassonomico e nomenclaturale. Le indagini su Vitis proseguono, e sono volte all'identificazione delle caratteristiche colore della bacca, utilizzando 10 cultivar a frutto bianco e 10 a frutto nero, sottoposte a BSA. Le analisi su Artemisia sono state concluse ed oggetto di pubblicazione, mentre è in atto la raccolta di materiali per il,proseguimento delle indagini su Corylus. III. Palinotassonomia (Corylus, Vitis, Artemisia, Lavandula, Campanula, Gymnocalycium) (Prof. Caramiello) Sono in prosecuzione le valutazioni morfopalinologiche su polline acetolizzato delle entità menzionate, nell'ambito del programma nazionale "Flora palinologica italiana" 26 Palinologia I. Flora pollinica aerodiffusa (Prof. Caramiello) Proseguono le rilevazioni aerosporologiche nell'area torinese per la valutazione dell'incidenza dei pollini allergogeni in relazione alle caratteristiche climatiche. Le indagini comportano collaborazioni con ASL ed enti ospedalieri, per la prevenzione e terapia delle malattie allergiche. Analoghe rilevazioni sono in atto a Tortona ed a Savigliano, sempre in collaborazione con le ASL. II. Calendari pollinici e previsioni (Prof. Caramiello) Nel corso dell'anno si sono iniziate le valutazioni per la previsione delle principali stagioni polliniche, in funzione delle esigenze cliniche ed anche di quelle agronomiche., utilizzando le serie storiche di rilevamenti ormai disponibili per l'area torinese e per alcune stazioni extraurbane. III. Ricostruzione ambientale su base pollinica Diagrammi pollinici olocenici. (Prof. Caramiello) Sono in corso , anche con tesi e tesi di dottorato, numerose analisi di torbiere e di suoli superficiali per la ricostruzione storica dell'evoluzione del paesaggio, su base pollinica. Le analisi riguardano le Alpi Marittime e le teobiere della Valle Pesio. Quest'ultima indagine si è svolta in collaborazione col Parco regionale della Valle Pesio e Tanaro. IV. Archeopalinologia (Prof. Caramiello) Nell'ambito del Progetto Finalizzato Beni Culturali del CNR prosegue l'attività dell'unità operativa, con indagini in Piemonte( Alba, Villa del Foro), Liguria( Monte Trabocchetto, Diano Marina, Pian del Ciliegio) Calabria( Tropea). Sempre nell'ambito del progetto sono stati completati i due "prodotti finali", consistenti nella Bibliografia Palinologica italiana (con CD Rom) ed in un manuale di Tecniche di laboratorio, entrambi pubblicati dal CNR Briologia I. Risposte delle principali briofite delle torbiere ai principali parametri ecologici (Dr. Buffa) Studio della correlazione fra parametri di importanza ecologica ed abbondanza delle specie di briofite più importanti quantitativamente nella vegetazione delle zone umide. Le indagini hanno risvolti applicativi per la possibile protezione, gestione, rigenerazione di questi ambienti, ritenuti per parecchie tipologie di interesse prioritario ai sensi della direttiva comunitaria HABITAT. II. Utilizzo di moss bags per valutazione di fenomeni di inquinamento locali (Dr. Buffa) Valutazione dell’inquinamento atmosferico locale tramite briofite indigene e trapiantate utilizzate come biomonitors. Miglioramento delle conoscenze ecologiche ed ecofisiologiche sulle specie utilizzate, al fine di migliorare i possibili risultati di biomonitoraggio Biologia Vegetale Applicata I. Riconoscimento polline stimma in specie e cultivar di generi di interesse agrario e forestale (Vitis, Corylus, Actinidia, Juglans) (Prof. Caramiello) Sono state effettuate ricerche di tipo morfologico e chimico su polline e stimma di specie e cultivar dei generi citati, individuando diverse fasi di recettività stimmatica, caratterizzate da modificazioni morfologiche e di secrezione. Per ciò che concerne il polline si e valutata vitalità e germinabilità 27 II. Struttura e ultrastruttura di polline e stimma (stesse specie) (Prof. Caramiello) Sono state condotte indagini al TEM sulla struttura di parete del granulo pollinico e sulla localizzazione di sostanze di riconoscimento. Sono in corso studi sull utilizzazione delle sostanze di riserva.Gli stimmi sono stati analizzati al SEM ed al MO, mentre non sono ancora stati allestiti i campioni per il TEM. FISIOLOGIA VEGETALE (BIO/04) PROGRAMMI DI RICERCA Fisiologia Vegetale I. Biochimica e Fisiologia del Metabolismo Primario (Prof. Maffei) Viene studiata l'anatomia ultrastrutturale, la localizzazione immunocitochimica e alcune proprietà enzimatiche dei principali enzimi coinvolti nel meccanismo fotosintetico C4 della specie Vetiveria zizanioides. II. Biochimica, Fisiologia e Biologia Molecolare del Metabolismo Secondario (Prof. Maffei) E' presa in considerazione la via biosintetica del mentofurano nel genere Mentha. I risultati ottenuti hanno permesso la definizione della via biosintetica, il clonaggio e l'espressione eterologa in S. cerevisiae e in E. coli del gene della mentofurano sintasi. Si è inoltre studiata la via di assorbimento di zuccheri in Mentha spicata per la formazione del composto principale carvone, tramite l'impiego di zuccheri marcati. I risultati hanno permesso di individuare nel fruttosio lo zucchero maggiormente utilizzato per la sintesi di questo monoterpene III. Risposte delle piante agli stress abiotici (Prof. Maffei) Colture cellulari di Vetiveria zizanioides sono state sottoposte a stress abiotico tramite l'utilizzo della resina Amberlite XAD-4. I risultati hanno evidenziato un aumento dell'attività di alcuni enzimi del metabolismo primario, qali le invertasi. Inoltre si sono valutate variazioni del potenziale di membrane e di pH extracellulare. Piante di cetriolo e di menta sono state sottoposte all'azione delle radiazioni UV-B. I risultati hanno mostrato un chiaro effetto sulla morfogenesi e sul metabolismo secondario, valutato anche in funzione dell'attivazione differenziata di geni. Tramite l'uso di microscopia laser confocale si è dimostrato l'effetto del mentolo sulla liberazione del calcio citosolico in radici di cetriolo. L'effetto del mentolo e di altri monoterpeni è stato studiato sui potenziali di membrana di radici di cetriolo. Mentre nelle radici di tabacco coltivato in vitro si è valtato l'effetto dell'acido 3,4diidrossibenzoico. IV. Risposte delle piante agli stress biotici (Prof. Maffei) Continuia lo studio del micelio PGP-HSF nell'elicitazione della crescita di piante coltivate in vitro e in vivo di Mentha piperita V. Elettrofisiologia (Prof. Maffei) 28 Lo studio dei potenziali di membrana è dedicato alla valutazione delle risposte delle foglie e delle radici di piante di interesse agronomico all'applicazione di sostanze naturali. VI. Interazioni tritrofiche pianta-predatore-carnivoro (Prof. Maffei) A seguito di un recente rapporto di collaborazione con il Max Planck Institute for Chemical Ecology di Jena è iniziato un programma di ricerche volto ad individuare la via di trasduzione del segnale nelle interazioni tritrofiche Spodoptera littoralis - Phaseolus lunatus - Cotesia marginiventris. Sono studiate in particolare le variazioni del potenziale di membrane delle foglie di fagiolo di Lima a seguito dell'applicazione di sostanze naturali prodotte dalla foglia stessa e da quelle prodotte dalla larva erbivora. VII. Allelopatia (interazione pianta-pianta) (Prof. Maffei) L'allelopatia è lo studio dell'interazione fra pianta e pianta. Sono studiati gli effetti dell'autointossicazione di composti naturali prodotti dal genere Mentha e delle loro interazioni con altre specie. Lo studio è svolto tramite tecniche di elettrofisiologia, biochimica vegetale e biologia molecolare. VIII. Fisiologia delle piante in ambiente microgravitazionale (Prof. Maffei) La colonizzazione di satelliti (Luna, Europa) e pianeti (Marte) pone il problema fondamentale del trasporto di materiale vegetale vivente nello spazio. A tale fine, tramite un programma di ricerca in corso di finanziamento con ESA (Ente Spaziale Europeo) ed ASI (Agenzia Spaziale Italiana) vengono studiate strategie adattative delle piante in ambiente microgravitazionale e particolari dispositivi ottici atti a velutare tempestivamente lo statod salute delle piante in ambienti controllati. Biologia Molecolare delle Piante 1. Espressione differenziata di geni in risposta agli stress biotici (Prof. Maffei) Tramite la tecnica definita DDRT-PCR sono studiate le risposte delle piante a stress abiotici quali aggiunta di resine in colture cellulari o stress luminosi dovuti a radiazioni UV-A, UV-B e luce blu. 2. Espressione differenziata di geni in risposta agli stress abiotici (Prof. Maffei) È studiata l'interazione del fungo PGP-HSF con le radici di Mentha 3. Analisi filogenetica del genere Mentha tramite RAPD-PCR (Prof. Maffei) È stata condotta una prima analisi filogenetica del genere Mentha tramite la tecnica RAPD-PCR, ulteriori indagini saranno svolte tramite ulteriori tecniche di biologia molecolare (con particolare riferimento all'analisi del gene della limonene sintasi). XII. Identificazione di geni strutturali e funzionali nelle simbiosi micorriziche (Dr. Lanfranco) L'interazione tra piante e funghi porta ad una modificazione dell'espressione genica nei due partners e controlla la morfogenesi fungina. Questa linea di ricerca raggruppa indagini volte a identificare il ruolo della chitinsintasi con tecniche di biologia cellulare e molecolare in Tuber, Gigaspora margarita e Hymenoschiphus ericae XIII. Functional genomics: Produzione e analisi di sequenze EST da funghi simbionti (Dr. Lanfranco) Le expressed sequence tags offrono un eccellente approccio per studiare il functional genome quando un programma di sequenziamento totale non è facilmente affrontabile. Nel caso dei funghi simbionti abbiamo ottenuto nel 2000 circa 200 EST da una cDNA library di micelio di Tuber. Le 29 sequenze sono state analizzate con la tecnica dei macro array in collaborazione con l'INRA di Nancy e hanno portato ad alcuni significativi risultati sull'espressione differenziale di geni legati allo sviluppo del fungo (Programma dell'assegnista dr Lacourt). Un simile approccio è iniziato per il fungo Gigapsora margarita. XIV. Identificazione ed espressione dei geni per le estensine in cocomero (Dr. Lanfranco) I geni per l'estensina appartengono a una famiglia multigenica. Si è iniziata un'indagine in collaborazione con il dr Cosgrove allo scopo di identificare la presenza di trascritti e di proteine in radici di cocomero micorrizate XV. Identificazione ed espressione di geni in batteri endosimbionti di funghi arbuscolari (Dr. Lanfranco) Una delle scoperte più significative del nostro gruppo è che alcuni ceppi di funghi micorrizici contengono dei batteri che appaiono essere simbionti obbligati. La disponibilità di una libreria genomica, costruita sul fungo, ci ha permesso di iniziare un'analisi funzionale sul genoma di tali batteri. Abbiamo identificato dei trasportatori del fosfato, dei geni coinvolti nel processo di colonizzazione e una parte cospicua dell'operone nif. adesione (progetti Europei IMPACT, Genomyca) XVI. Identificazione ed espressione di geni coinvolti nel trasporto del fosfato e del nitrato in funghi arbuscolari (Dr. Lanfranco) Si è iniziata un'analisi volta a identificare geni presenti nel genoma fungino di Gigaspora margarita e Glomus mosseae, ma di interesse per la nutrizione minerale della pianta. A questo scopo si sono costruite nuove librerie genomiche arricchite (Progetto europeo genomyca, in collaborazione con i diversi partern). 30 2. PROSPETTO DEI FINANZIAMENTI RICEVUTI DAL DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA VEGETALE NEL TRIENNIO 1998/2000 FONTE DI FINANZIAMENTO Fondi di Ateneo (Ricerca) Fondi di Ateneo (Altri interventi) Progetti nazionali MURST Contratti UE C.N.R. I.N.F.N. I.N.F.M. A.S.I. Enti pubblici locali Altri Ministeri Enti privati Fondazioni Organismi pubblici esteri Altri Enti di ricerca nazionali I.S.S. TOTALE CODICE ANNO 1998 ANNO 1999 ANNO 2000 010 011 134.597.295 253.324.676 176.293.425 163.320.370 151.084.680 144.152.800 020 116.000.000 41.000.000 94.000.000 30.000.000 38.613.117 30.000.000 030 040 050 060 070 080 090 100 101 102 103 92.000.000 106.572.080 204.699.999 136.029.000 18.375.330 204.566.666 152.099.950 288.649.000 11.293.127 104 907.194.050 769.584.791 909.892.674 31 3. ELENCO DEI CONTRATTI DI RICERCA ECONOMICAMENTE PIÙ SIGNIFICATIVI DEGLI ULTIMI 3 ANNI Ente contraente Aquater Asl 20 Titolo convenzione Responsabile scientifico “STUDIO DEL DINAMISMO Dott. Buffa DELLA VEGETAZIONE SU AREE TEST LUNGO IL TRACCIATO DEL METANODOTTO PASSO GRIES- MORTARA” Prof.ssa Caramiello I. Rilevazione Durata Importo 3 anni 53.400.000 1 anno 8.000.000 Prof.ssa Caramiello 1 anno 21.083.333 Prof.ssa Colombo 1 anno 25.000.000 Prof. Montacchini, Prof.ssa Dal Vesco, Prof.ssa Siniscalco 3 anni 53.000.000 Prof. Scannerini 1 anno 30.000.000 Prof. Maffei 3 anni 29.000.000 Prof. ssa Caramiello 3 anni 240.000.000 Pollini L’Ente di Gestione dei Parchi e delle Riserve naturali cuneesi Filtrati Spa Ipla Marco Polo Eng. Srl Martini e Rossi Spa Città di Torino “ANALISI PALINOLOGICA DEL QUADRATO PERMANENTE “SFAGNETO DEL VALLONE CRAVINA” E DEL GHIACCIAIO DELL’ABISSO SCARASON NELLA CONCA DELLE CARSENE“. “VALUTAZIONE MEDIANTE ANALISI GASCROMATOGRAFICA DEL POTENZIALE ADSORBIMENTO DI PRODOTTI VOLATILI NATURALI SU MATERIALE DESTINATO AL CONFEZIONAMENTO DI FILTRI “VALUTAZIONE MEDIANTE ANALISI GASCROMATOGRAFICA DEL POTENZIALE ADSORBIMENTO DI PRODOTTI VOLATILI NATURALI SU MATERIALE DESTINATO AL CONFEZIONAMENTO DI FILTRI ANALISI DELLA COMPONENTE FUNGINA DI DUE PRODOTTI: ENZYVEBA NUCLEO BASE 1 E ENZYVEBA NUCLEO BASE 2 “PROGETTO DI COLTIVAZIONE E PRODUZIONE DI CALAMO AROMATICO (ACORUS CALAMUS) DIPLOIDE PRIVO DI -ASARONE COLLABORAZIONE 32 Regione Piemonte Arpa Piemonte Soremartec - Ferrero TECNICA E DI GESTIONE RIFERITA ALL’APERTURA AL PUBBLICO E ALLA PROMOZIONE DELL’ORTO BOTANICO BIOMONITORAGGIO DELLA Dott.ssa Piervittori QUALITÀ DELL’ARIA TRAMITE LICHENI “RETE DI Dott.ssa Piervittori BIOMONITORAGGIO DELLA QUALITA’ DELL’ARIA IN PIEMONTE E VALLE D’AOSTA: VALUTAZIONE TRAMITE LA BIODIVERSITA’ DEI LICHENI EPIFITI ” Progetto di ricerca e sviluppo Prof. Maffei sul miglioramento produttivo e genetico della Menta piemontese (Mentha piperita nm rubescens ) 3 anni 282.500.000 2 anni 13.333.333 2 anni 80.000.000 qu 33 4. ATTIVITA’ DIDATTICA ANNO 1999 2000 Nella tabella seguente sono elencati gli insegnamenti coperti da docenti afferenti al Dipartimento per titolarità diretta o in affidamento Insegnamento Biochimica Vegetale Biologia Generale ed Applicata modulo sistematica Biologia Vegetale Corso di Laurea o Scuola di Specializzazione D.U. Biologia D.U. Agraria Farmacia Biologia vegetale applicata Agraria Biologia Vegetale Applicata Scienze Biologiche Biologia Vegetale Applicata D.U. Biologia Biotecnologie vegetali Scienze Biologiche Biotecnologie vegetali D.U. Biologia Biotecnologie vegetali Biotecnologie Industriali Botanica Scienze Biologiche Botanica Scienze Naturali Botanica D.U. Interfacoltà di Scienze e Turismo alpino D.U. Biologia Botanica Botanica Farmaceutica Farmacia Botanica Farmaceutica Diploma Universitario Tecniche Erboristiche Agraria Botanica Forestale Tipo Fondamentale Teorico/Sperimentale di Indirizzo Fondamentale Teorico/Sperimentale di indirizzo Fondamentale Teorico/Sperimentale Fondamentale Teorico sperimentale Fondamentale Teorico/Pratico di indirizzo Complementare Teorico/Pratico Fondamentale Teorico/Sperimentale di indirizzo Complementare Teorico/Sperimentale Fondamentale Teorico/Sperimentale Fondamentale Teorico/Sperimentale Fondamentale Teorico/Sperimentale Fondamentale Teorico-pratico Fondamentale Teorico/Sperimentale Fondamentale Teorico/Sperimentale Fondamentale Teorico / Sperimentale Fondamentale Teorico/Sperimentale 34 Botanica II Scienze Biologiche Botanica sistematica Scienze Biologiche Botanica sistematica Scienze Naturali Botanica sistematica Agraria Ecologia Vegetale Scienze Biologiche Fisiologia Vegetale Scienze Biologiche Fisiologia Vegetale Scienze Naturali Fisiologia Vegetale D.U. Biologia Fitofarmacia Farmacia Geobotanica Scienze Biologiche Geobotanica Scienze Naturali Laboratorio di Biologia Sperimentale II Modulo Fisiologia Vegetale Lichenologia Metabolismo e Prodotti Secondari delle Piante Metabolismo e Prodotti Secondari delle Piante Micologia Micologia Morfologia e Fisiologia Vegetale Morfologia e Fisiologia Vegetale Paleobotanica Scienze Biologiche Scienze Naturali Biotecnologie Agrarie D.U. Biologia Scienze Biologiche D.U. Biologia Biotecnologie Indirizzo Industriale Biotecnologie Indirizzo Agrario Modulo I e II Scienze Naturali Caratterizzante Indirizzo MorfologicoFunzionale Fondamentale Teorico/Sperimentale Fondamentale Teorico/Sperimentale Fondamentale Teorico/ Sperimentale Complementare TeoricoSperimentale Fondamentale Teorico−Sperimentale Fondamentale Teorico−Sperimentale di indirizzo Complementare TeoricoSperimentale Fondamentale Teorico /Sperimentale Complementare Teorico/Sperimentale Fondamentale Teorico/Sperimentale di indirizzo Teorico/pratico Complementare TeoricoSperimentale Fondamentale Teorico/Sperimentale Complementare Teorico/Pratico Fondamentale Teorico−Sperimentale Fondamentale Teorico−Sperimentale di indirizzo Fondamentale TeoricoSperimentale Fondamentale TeoricoSperimentale Fondamentale 35 Teorico/Sperimentale indirizzo di Gli insegnamenti complementari proposti sono tali da fornire offerte formative che soddisfino le esigenze professionali e teorico-pratiche nel campo generale della Biologia Vegetale, con particolare riferimento agli interventi sull'ambiente, alle applicazioni biotecnologiche e alle conoscenze di base sperimentali, in accordo con le esigenze del mercato del lavoro. Dottorati di Ricerca Il Dipartimento collabora con altri Dipartimenti dell'Università di Torino all'organizzazione dei corsi e delle attività di ricerca per il conseguimento dei seguenti Dottorati di Ricerca: Biologia e Biotecnologia dei Funghi Il Dipartimento è sede amministrativa; Coordinatore prof.Scannerini, Collegio dei Docenti per il 2000: Bonfante, Filipello, Luppi Fanno parte delDottorato anche i seguenti Dipartimenti: I. Dipartimento di Valorizzazione e protezione delle Risorse agroforestali, Facoltà di Agraria II. Dipartimento di Chimica Organica della facoltà di Scienze MFN III. POLITECNICO di Torino Scienze Bio-Chimiche Il Dipartimento non è sede amministrativa, fanno parte di tale dottorato oltre al Dipartimento di Biologia Vegetale, Il Dipartimento di Biologia Animale (Sede) e altri Dipartimentoi dell’Ateneo di Torino, Milano fa parte del Collegio dei Docenti il Prof. M. Maffei Difesa dell'ambiente ed organizzazione del territorio Il dottorato è rivolto a laureati in Scienze forestali ed ambientali, Scienze naturali, Geologia e Psicologia con lo scopo di fornire un'aggiornata conoscenza interdisciplinare delle problematiche e delle metodologie inerenti i diversi indirizzi di ricerca collegati all'analisi, la prevenzione e la percezione dei rischi naturali e dei dissesti per la difesa del suolo, dell'ambiente e delterritorio. Fa parte del Collegio dei Docenti la Prof. Rosanna Caramiello. 36 5. Prospetto Riassuntivo della Produzione Scientifica del Dipartimento Periodo di Riferimento: dal 01/01/2000 al 31/12/2000 Tipo Produzione Indici Quali Quantitativi Totali IF medio per articolo Articoli su riviste Scientifiche ISI Articoli su riviste non ISI 26 1,615 Totali 31 67 Italia 40 Estero 27 10 Italia 5 Estero 5 5 Italia 4 Estero 1 Editors di Libri 2 Italia 1 Estero 1 Rapporti finali di Ricerca pubblicati attraverso un Ente e disponibili al Pubblico 0 0 0 Brevetti 0 0 0 Conferenze ad Invito 14 Italia 9 Estero 5 Membri di "Editorial Boards" di Riviste ISI 2 Italia 4 Estero 1 Comunicazioni a congressi Capitoli di Libri a carattere scientifico Autori di Libri a carattere scientifico Membri di Comitati Scientifici di Congressi 5 Assegni Cofinanziati 1 Borse di Studio 10 Dottorati di Ricerca in corso Biol Biotec. Funghi /Scienze Bio Chimiche 4 Dottorati di Ricerca conseguiti Biol Biotec. Funghi /Scienze Bio Chimiche 5 37 Tesi portate alla discussione 30 Negli allegati che seguono vengono riportati in modo analitico i dati riassunti nella tabella precedente. 6. Allegati I dati sono riferiti all’anno solare 2000 a) Pubblicazioni del Dipartimento di Biologia Vegetale. Articoli pubblicati su riviste scientifiche ISI e non ISI (queste ultime sono individuate da IF nullo) b) Pubblicazioni del Dipartimento di Biologia Vegetale. Capitoli di libri ed Editors c) Comunicazioni a Congressi d) Conferenze ad invito di afferenti al Dipartimento di Biologia Vegetale in Congressi e presso Enti di Ricerca. e) Membri di Comitati Scientifici di Congressi afferenti al Dipartimento di Biologia Vegetale f) Membri di “Editorial Boards” di riviste scientifiche afferenti al Dipartimento di Biologia Vegetale g) Assegni Cofinanziati attivi presso il Dipartimento di Biologia Vegetale h) Dottorati attivi presso il Dipartimento di Biologia Vegetale i) Dottorati conseguiti presso il Dipartimento di Biologia Vegetale j) Borse di Studio attive presso il Dipartimento di Biologia Vegetale k) Tesi elaborate presso il Dipartimento di Biologia Vegetale l) Ospiti stranieri 38