ASSISTENZA PRIMARIA Ottobre 2006 Volume 12 Numero 10 Progetto Cuore a Brescia: parte la campagna informativa S i è già parlato nei precedenti numeri del progetto “Prevenzione e disease management delle patologie croniche” destinato a strutturare un processo di miglioramento continuo dei servizi sanitari competenti nel trattamento di patologie croniche, all’interno del quale l’ASL di Brescia ha inteso avviare anche un’azione organica di prevenzione di tali patologie. sanitari nella loro pratica quotidiana, possono contribuire positivamente all’adozione di comportamenti più salubri da parte di tutti i cittadini con cui vengono a contatto. Oltre ad informare ed educare, gli operatori sanitari possono proporre e, quando necessario, “prescrivere” e supportare comportamenti ben definiti e contestualizzati. Questo ambizioso obiettivo si sostanzia nella realizzazione di una capillare “Campagna di sensibilizzazione degli operatori sanitari per la promozione degli stili di vita sani”. La campagna, che ha come destinatario finale la popolazione generale, richiede un fattivo coinvolgimento di tutti gli Operatori Sanitari. 2. gli stili di vita sono difficili da modificare, ma gli operatori possono svolgere un ruolo rilevante nei confronti dei propri assistiti e dei cittadini in generale, sia utilizzando i messaggi che la letteratura scientifica attuale mostra come fattori di documentata efficacia preventiva, sia partecipando all’attività di educazione e promozione di tali stili di vita; 3. tale ruolo deve essere vissuto da tutti gli operatori sanitari come parte integrante e fondamentale della propria attività professionale. È diffuso e radicato tra gli operatori sanitari un certo “modus operandi” che, di fronte alla malattia, privilegia il solo approccio curativo farmacologico/chirurgico, ritenendo privi di efficacia gli interventi per il miglioramento degli stili di vita. Al contrario, esistono evidenze scientifiche che dimostrano non solo che la maggior conoscenza e consapevolezza sugli stili di vita a valenza preventiva da parte delle singole persone spinge verso un’adozione di tali comportamenti, ma che anche gli operatori All’interno: • i risultati del “Progetto Cuore” dell’Istituto Superiore della Sanità; • le evidenze scientifiche in materia di prevenzione del tabagismo, alimentazione, attività fisica, inclusi i corrispondenti riferimenti bibliografici, links informatici e corsi di formazione a distanza, accreditati ECM, sul tema. Saranno inoltre distribuiti i manifesti del “Progetto cuore” che gli operatori affiggeranno nei loro spazi di lavoro, in visione ai loro pazienti. E’ noto infatti che: 1. gli stili di vita - corretta alimentazione, attività motoria, riduzione del tabagismo hanno una comprovata azione preventiva per le patologie cardiocerebrovascolari, i tumori, le patologie respiratorie ecc.; opuscolo, che è in corso di distribuzione a tutti gli operatori sanitari per il tramite dei colleghi formatori intermedi, che si adopereranno a divulgarne i contenuti con un processo di diffusione “a cascata”. L’opuscolo, che intende offrire un aiuto concreto per innalzare diffusamente la sensibilità e la responsabilizzazione a muoversi in direzione preventiva, contiene: Ad ogni Operatore Sanitario si viene dunque a chiedere di: Per poter giocare questo ruolo, è indispensabile che ciascuno approfondisca la tematica in modo da essere egli stesso sensibilizzato, convinto, formato, e quindi poter a sua volta sensibilizzare, convincere, aiutare attivamente i propri assistiti e più in generale i cittadini. I messaggi educativi proposti dall’ASL sono in linea con quelli individuati dal “Progetto Cuore” dell’Istituto Superiore della Sanità, e con le Linee Guida e il Piano Sanitario Nazionale del Ministero della Salute: l’iniziativa bresciana si inserisce quindi in una più ampia campagna nazionale. In particolare, “Progetto Cuore” a Brescia prevede l’attivazione di gruppi di “formatori intermedi” (MMG/PLS, farmacisti, medici dello sport, infermieri dei MMG/PLS, specialisti) capaci di attivare, in collaborazione con l’ASL, all’interno della propria realtà lavorativa, una serie di interventi combinati per innalzare la sensibilità e la capacità degli Operatori Sanitari a promuovere stili di vita sani. Per aiutare tale processo è stato predisposto un • Dedicare un minimo di tempo per studiare, approfondire e interiorizzare queste tematiche; • Manifestare la propria condivisione circa i contenuti dei messaggi educativi proposti, esponendo nel proprio spazio di lavoro i manifesti del “Progetto Cuore a Brescia”; • Individuare le modalità ritenute più opportune per inserire nella propria pratica quotidiana la consuetudine a trasmettere messaggi educativi agli utenti; • Imparare a riconoscere lungo la storia sanitaria della vita degli assistiti i momenti in cui è maggiore la recettività a cambiare le abitudini di vita scorrette. Tutto questo nella consapevolezza che anche il tempo dedicato dagli operatori sanitari all’informazione, alla comunicazione e alla relazione è da considerarsi come tempo di cura e di presa in carico della persona. LEA FARMACI: SICUREZZA D’USO Pagina 2 Assistenza domiciliare ai pazienti emopatici a rischio di neutropenia ed LEA: DGR VIII/3111 A decorrere dal 1 settembre 2006 è entrata in vigore la DGR n. VIII/3111 del 1.08.2006 relativa alle modifiche di erogabilità a carico del SSR per alcune prestazioni di specialistica ambulatoriale, che fa seguito ai precedenti provvedimenti sui LEA ed, in particolare, al DPCM 29 novembre 2001. Il testo integrale del provvedimento è consultabile sul sito www.sanita.regione.lombardia.it. Si riporta di seguito la sintesi delle principali indicazioni in relazione alle seguenti prestazioni: • • densitometria ossea chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri • assistenza odontoiatrica • medicina fisica e riabilitazione DENSITOMETRIA OSSEA e CHIRURGIA REFRATTIVA CON LASER AD ECCIMERI Viene modificata l’erogabilità delle prestazioni di densitometria ossea e chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri, garantendola ai soli cittadini residenti in Lombardia iscritti al SSR. Conseguentemente, le prescrizioni su ricettario regionale potranno essere effettuate ai residenti in Regione Lombardia e solo per i criteri clinici in precedenza definiti dalla DGR n. VII/13796 del 2003. Si ricorda, in proposito, che compete al medico prescrittore l’individuazione e l’indicazione dei criteri medesimi al fine della prescrizione a carico del SSR. ASSISTENZA ODONTOIATRICA Il provvedimento declina criteri clinici e criteri socio-economici in base ai quali è stata selezionata la casistica che può fruire di prestazioni odontoiatriche con il SSR in regime ambulatoriale. L’erogazione con il SSR dell’as-sistenza odontoiatrica è esclusivamente destinata a pazienti residenti in Regione Lombardia. CRITERI CLINICI Odontoiatria infantile e prevenzione Nell'odontoiatria infantile i LEA, e quindi il SSR, devono farsi carico di potenziare la prevenzione, oltre che ottimizzare gli interventi terapeutici. Le patologie orali pediatriche che oggi risultano avere importanza nei primi 14 anni di vita, sono: • la carie dentale in soggetti a rischio • le parodontiti aggressive • le alterazioni morfologico-funzionali dei mascellari • le patologie delle mucose orali a rischio per cancerogenicità Le prestazioni odontoiatriche a carico del SSR devono essere garantite ai soggetti appartenenti alla fascia d'età dai 0 ai 14 anni, considerati a rischio e cioè con un alto numero di elementi dentari decidui persi o sede di processi cariosi (indice dmft/DMFT>1) Le prestazioni erogabili a carico del SSR, note per l’efficacia in soggetti in permuta dentaria sono: • igiene orale professionale; • applicazione di vernici cario-protettive e/o di sigillanti • terapia riabilitativa delle lesioni cariose della dentatura decidua con tecniche restaurative provvisorie o minimali (Art) • terapia delle lesioni dei denti permanenti • estrazione dei denti decidui con polpa compromessa e applicazione di mantenitori di spazio. E’ opportuno che il bambino minore di 14 anni, che rientra nelle indicazioni cliniche individuate, debba essere valutato da uno specialista odontoiatra operante in struttura accreditata, in modo da poter constatare la sussistenza delle condizioni cliniche e provvedere al trattamento relativo. Inoltre, su richiesta del PLS, tutti i bambini con età uguale o inferiore ai 6 anni possono essere sottoposti ad una prima valutazione odontoiatrica presso una Struttura accreditata. Odontoiatria e malformazioni Il SSR garantisce le terapie odontoiatriche complete per i soggetti con labiopalatoschisi o affetti da malformazioni craniofacciali congenite. Odontoiatria e trattamenti ortopedico-ortodontico Possono essere sottoposti a trattamento ortopedico-ortodontico i soggetti in fase dinamica di crescita che presentino gravi alterazioni dei rapporti intermascellari tali da pregiudicare una corretta funzionalità dell’apparato masticatorio e/o della crescita facciale. Odontoiatria e gravidanza Alla luce delle interrelazioni tra la patologia orale della madre e la patologia orale del bambino, è inserito nei LEA il controllo delle patologie dento-parodontali della gravida mediante l’applicazione di protocolli dento-parodontali preventivi professionali mirati, al fine d’indirizzare correttamente i comportamenti preventivi della madre, già in fase di gravidanza. Odontoiatria e patologia tumorale Indipendentemente dall’età a tutti i soggetti affetti da patologie delle mucose orali che non guariscono spontaneamente entro 14 giorni dalla comparsa dei primi segni e sintomi va assicurata la valutazione iniziale e il relativo follow up, se necessario, al fine della prevenzione del carcinoma intra-orali e di altre gravi patologie, come da raccomandazione dell’Orga-nizzazione Mondiale della Sanità. Odontoiatria per particolari condizioni morbose Tutte le cure odontoiatriche necessarie – con l’eccezione di quelle la cui unica indicazione è di tipo estetico – vanno assicurate a: 1. Soggetti nati con condizioni di gravi deficit fisici, sensoriali e neuropsichici (codice di esenzione 051) 2. Soggetti affetti da patologie o trattamenti sistemici che aggravano le patologie orodentali o che rendono le cure odontoiatriche a rischio o che comportano trattamenti di particolare complessità quali: • Patologie cardiovascolari gravi – Classe NYHA III/IV (codice esenzione 021) Pagina 3 • Neoplasie sistemiche come leucemie o linfomi, ecc.. (codice esenzione 048) • Infezione HIV (codice esenzione 020) • Insufficienza renale cronica (codice esenzione 023) • Cirrosi (codice esenzione 008) e epatopatia cronica attiva (codice esenzione 016) • Pazienti in attesa di trapianto (codice esenzione 050) e trapiantati (codice esenzione 052) 5. danneggiati da vaccinazione obbligatoria, trasfusioni, somministrazione di emoderivati, limitatamente alle prestazioni necessarie per la cura delle patologie previste dalla legge n. 210/1992 6. vittime del terrorismo e della criminalità organizzata e familiari (il coniuge e i figli; in mancanza dei predetti, i genitori) 7. ciechi e i sordomuti 8. pazienti sottoposti a terapia del dolore 9. soggetti rientranti nell'accordo tra Regione Lombardia e Ministero della Giustizia • Precancerosi delle mucose orali • Trattamenti radianti nel distretto cervico-facciale 10. ex deportati da campi di sterminio titolari di pensione vitalizia • Epilessia (codice esenzione 017) • Patologie psichiatriche gravi (codice esenzione 044 ) • Pazienti con dipendenza da sostanze stupefacenti, psicotrope e da alcool (codice esenzione 014) 11. infortunati sul lavoro per il periodo dell'infortunio e per le patologie direttamente connesse purché indicato sulla ricetta • Altre patologie non specificate che richiedono un trattamento preferibilmente in strutture ospedaliere al fine di prevenire o trattare eventuali complicanze insorte durante i trattamenti odontoiatrici (tra i quali sono da ricomprendere anche i pazienti diabetici). 3. Esenti per malattie rare, per quanto correlato alla patologia primaria; 4. Soggetti che non possano usufruire di cure convenzionali, quali gli edentuli affetti da gravi atrofie dei mascellari ed i portatori di deficit anatomici conseguenti a perdita di tessuti molli e/o duri per neoplasie o traumi. L’accertamento del criterio che determina l’erogabilità della prestazione con il SSR è a carico del medico prescrittore che stila l’impegnativa per “visita odontoiatrica”; conseguentemente lo specialista, operante nella struttura accreditata, valuterà la tipologia di trattamento necessario, secondo le indicazioni contenute nel provvedimento. Deve essere assicurata all’interno delle categorie di pazienti individuati nel presente provvedimento e quindi compresa nei LEA, l’assistenza protesica odontoiatrica. CRITERI SOCIO-ECONOMICI Le categorie sotto riportate possono usufruire dei trattamenti odontoiatrici con il SSR a prescindere dalla condizione patologica presente: 1. invalidi di guerra titolari di pensione vitalizia 2. invalidi per servizio (categorie dalla 1a all'8a) 3. invalidi civili al 100% 4. invalidi civili minori di 18 anni con indennità di frequenza essere erogate a carico del SSR ai soli cittadini residenti in Lombardia, e subordinatamente a definiti “Criteri clinici di erogabilità e condizioni”: · criteri di appropriatezza (ad es. disabilità gravi da neuro - motolesione..) · criteri di prescrivibilità (ad es. talune prestazioni sono erogabili solo su indicazione dello specialista, oppure se inserite in progetto riabilitativo individuale..); · note vincolanti per l’erogazione (ad es. l’indicazione deve essere documentata da scala di valutazione). Si rimanda all’allegato per l’elenco delle prestazioni di Medicina Fisica e Riabilitazione e delle relative note, che prevedono in particolare che: · l’accesso del paziente alla struttura riabilitativa, avvenga previa presentazione di impegnativa redatta su ricettario regionale dai soggetti autorizzati (MMG, specialisti, ecc); 12. titolari di pensione e i familiari a carico, secondo i limiti di reddito previsti · per le prestazioni che lo prevedono, debba essere stilato un piano riabilitativo individuale redatto, o comunque, validato dallo Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione. 13. disoccupati iscritti agli elenchi anagrafici dei Centri per l’impiego e i familiari a carico 14. lavoratori in mobilità e i familiari a carico 15. lavoratori in cassa integrazione straordinaria e i familiari a carico 16. trapiantati d'organo con reddito complessivo del nucleo familiare anagrafico, riferito secondo i limiti previsti. L’indicazione dei criteri socio economici, laddove non attestata da tessera di esenzione, deve essere autocertificata dal paziente mediante l’apposizione della propria firma autografa sul retro della ricetta, mentre la struttura sanitaria che eroga il servizio provvederà alla marcatura della casella contrassegnata dalla lettera “R”. Odontoiatria d’urgenza RISCOSSIONE DEI TICKET E RITIRO DEI REFERTI I soggetti erogatori di prestazioni di specialistica ambulatoriale sono stati invitati ad organizzare le attività di prenotazione prevedendo, per quanto possibile la riscossione, nel caso sia dovuto, del ticket all’atto della prenotazione stessa. Viene altresì data l’indicazione agli erogatori di richiamare gli utenti agli adempimenti previsti dal comma 18, art. 4 della legge n. 412 del 1991 in caso di mancato ritiro dei risultati di visite o esami diagnostici e di laboratorio, ovvero al pagamento per intero della prestazione usufruita, anche in caso di esenzione. In proposito si è in attesa di definire le modalità attuative con le Strutture erogatrici. Il provvedimento prevede, infine, che le strutture accreditate con il SSR assicurino il trattamento delle emergenze algiche, di quelle legate a processi infiammatori acuti e a quelle relative ai traumi dentali. MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE L’elenco delle prestazioni di medicina fisica e riabilitazione erogabili dal SSR è consultabile sul sito www.aslbrescia.it, sezione Medici Cure Primarie, Protocolli professionali. Viene confermata l’esclusione dal SSR di alcune prestazioni (indicate con colore grigio). Il Decreto prevede che alcune prestazioni di medicina fisica e riabilitazione possono DECORRENZA DEL PROVVEDIMENTO Le disposizioni indicate sono entrate in vigore il 1 settembre 2006; viene comunque garantita anche per date successive al 1 settembre ma da concludere entro il 31 dicembre 2006 l’erogazione, anche a cicli, delle prestazioni: • già prenotate alla data del 1 agosto 2006; • prenotate tra il 1° agosto ed il 31 agosto erogabili a cicli secondo le vecchie regole e da concludere entro il 31 dicembre 2006. Pagina 4 Sicurezza d’uso BIFOSFONATI: osteonecrosi dei mascellari ed altri eventi avversi I bifosfonati inibiscono il riassorbimento osseo, infatti sono impiegati per prevenire o trattare l’osteoporosi, il morbo di Paget a livello osseo, l’ipercalcemia da tumore e per le altre condizioni associate ad aumentata attività osteoclastica. L’analisi post-marketing ha riguardato i seguenti bifosfonati: Zoledronato/Acido Zoledronico (Zometa), Pamidronato (Aredia), Alendronato (Fosamax) e Risedronato (Actonel). I dati internazionali provenienti dai sistemi spontanei di segnalazione, riguardanti le reazioni avverse associate ai bifosfonati, suggeriscono che questa classe di farmaci può causare gravi eventi avversi, alcuni dei quali sono di seguito riportati. 1) Osteonecrosi della mandibola Dati tratti dalla specifica letteratura, allo scopo di individuare i fattori di rischio per la comparsa di osteonecrosi della mandibola. A partire dal 2002 sono stati pubblicati, in letteratura, diversi reports sulla possibile correlazione tra l’uso di bifosfonati e la comparsa di necrosi avascolare della mandibola. Wang e collaboratori per primi hanno descritto 3 casi di osteonecrosi in donne sottoposte a chemioterapia per cancro metastatico della mammella in trattamento anche con pamidronato. Contemporaneamente, Marx e collaboratori hanno segnalato 36 casi di osteonecrosi avascolare in pa- zienti in trattamento con acido pamidronico / zoledronico per cancro metastatico, mieloma multiplo ed osteoporosi. Nel 2004, ulteriori 63 casi sono stati descritti da Ruggiero e collaboratori, 56 dei quali relativi a pazienti in terapia con bifosfonati endovena nel corso di chemioterapia e 7 in trattamento con bifosfonati per via orale per osteoporosi. L’Australian Adverse Drug Reaction Bulletin ha riportato 13 casi segnalati in Australia, mentre la FDA ha inviato, in data 5 maggio 2005, una Dear Doctor Letter a tutti i dentisti in seguito a 139 segnalazioni di osteonecrosi da acido pamidronico e zoledronico. Durie ha descritto i risultati di un’indagine condotta nel 2004 dall’International Myeloma Foundation: dei 1203 partecipanti allo studio, 152 pazienti avevano sviluppato osteonecrosi, la cui analisi d’incidenza cumulativa ne ha rivelato lo sviluppo dopo 36 mesi di trattamento. Osservatorio sui dati nazionali L’analisi del database ministeriale ha rivelato, dal 2002 a tutt’oggi, la presenza di numerose segnalazioni di reazioni avverse analoghe e più precisamente: • 66 segnalazioni, delle quali 61 gravi, sono pervenute dal gennaio 2002 a tutto il 2004; • 62, delle quali 60 gravi, sono pervenute nel 2005; • 25, delle quali 15 gravi, dal gennaio 2006 a tutt’oggi. I medicinali più segnalati sono: Zometa e Aredia, quindi la via parenterale risulta essere la più rischiosa. Relativamente ai dati di casa nostra, il GIF (Gruppo Interregionale di Farmacovigilanza) contiene 31 segnalazioni del 2004 e 57 segnalazioni del I° semestre 2005 di osteonecrosi / osteomielite / osteite della mandibola e di ascessi mandibolari/dentali associati all’assunzione di bifosfonati. Sulla base dei dati sopra riportati si possono trarre le seguenti considerazioni: • la correlazione tra bifosfonati e necrosi avascolare della mandibola sembra dimostrata, anche se coesistono numerosi altri fattori di rischio: i pazienti oncologici necessitano di trattamenti generalmente complessi che rappresentano una causa documentata di osteonecrosi; • i dati attualmente disponibili non consentono di stabilire con precisione l’incidenza reale di tale evento, tuttavia a fronte della stima dell’Azienda produttrice di 3 casi ogni 10.000 pazienti trattati, recenti lavori in letteratura indicano, invece, un’incidenza molto maggiore: 6-7%; • nei casi descritti in letteratura, l’osteonecrosi si associa spesso all’uso protratto dei bifosfonati ad alte dosi e somministrati per via endovenosa; • le lesioni in questione si sono manifestate più frequentemente a seguito di estrazione dentale, negli altri casi spontaneamente, mentre una revisione dell’Office of Drug Safety dell’FDA ha evidenziato il presentarsi di osteonecrosi dopo impiego dei bifosfonati sia per via iniettiva che per via orale; Pagina 5 • relativamente al meccanismo d’azione, alcuni autori hanno rilevato che, per il contenuto di azoto nella struttura molecolare, i bifosfonati sono caratterizzati da una potenza molto superiore a quella di altri farmaci della stessa classe e che, non essendo metabolizzati, tendono ad accumularsi nel tessuto osseo partecipando al processo necrotico; La specifica localizzazione dell’osteonecrosi a livello mascellare è stata correlata ad alcuni fattori tra cui la maggiore esposizione di questo osso all’ambiente esterno attraverso i denti, frequentemente interessati da processi infiammatori ed infettivi e da altre patologie che aumentano il turnover osseo, infatti la maggior parte dei casi di osteonecrosi consegue ad interventi dentari. Trattamento dei pazienti affetti da osteonecrosi della mandibola I principali interventi adottati per il trattamento della reazione avversa sono stati sia di tipo chirurgico (osteotomia, toilette chirurgica, avulsione dentaria) sia di tipo medico (antibioticoterapia, ossigeno iperbarico), tuttavia la rimozione chirurgica del tessuto necrotico non risulta risolutiva e la terapia con ossigeno iperbarico non è efficace nel limitare la progressione dell’osteonecrosi. Comunque, i pazienti con aree limitate di esposizione ossea sono stati efficacemente trattati con irrigazioni e terapia antibiotica, mentre quelli sintomatici e con fratture patologiche spesso richiedono una resezione segmentale dell’osso con successiva ricostruzione. Bibliografia 1. Purcell PM and Boyd IW. Bisphosphonates and osteonecrosis of the jaw. Med J Aust 2005; 182 (8): 417-8. 2. Durie BG, Katx M, Crowley J. Osteonecrosis of the Jaw and Bisphonates. NEJM 2005; 353:99-102. 3 Wang J, Goodger NM, Pogrel MA. Osteonecrosis of the jaws associated with cancer chemotherapy. J Oral Maxillofac Surg 2003; 61: 1104-7. 4 Marx RE. Pamidronate (Aredia) and zoledronate (Zometa) induced avascular necrosis of the jaws: a growing epidemic. J Oral Maxillofac Surg 2003; 61: 1115-7. 5 Ruggiero SL, Merotra B, Rosemberg TJ, Engroff SL. Osteonecrosis of the jaws associated with the use of biphosphonates: A review of 63 cases. J Oral Maxillofac Surg 2004; 62: 527-34. 6 Greenberg MS. Intravenous bisphosphonates and osteonecrosis. Oral Surgery, Oral Medicine, Oral Pathology, Oral Radiology, and Endodontology 2004; 98: 259-260. 7 Schwartz HC. Osteonecrosis and bisphosphonates: correlation versus causation. J oral Maxillofac Surg 2004; 62: 763-4. 8 Robinson NA, Yeo JF. Bisphosphonates – A Word of Caution. Ann Acad Med Singapore 2004; 33(Suppl): 48S-49S. 9 Pogrel MA. Bisphosphonates and bone necrosis. J Oral Maxillofac Surgery 2004; 62: 391-392. 10 Bagan JV, Murillo J, Jimenez Y, Poveda R, Milian MA, Sanchis JM, Silvestre FJ, Scully C. Avascular jaw osteonecrosis in association with cancer chemotherapy: series of 10 cases. J Oral Pathol Med 2005; 34: 120-3. 11 Durie B, Katz M, McCoy J, et al. Osteonecrosis of the jaws in myeloma. Time dependent correlation with Aredia and Zometa use. Reported as abstract n 756, American Society of Hematology (ASH) meeting, San Diego, CA, December 2004. 12 Resoconto GIF 2004 e 2005. 2) Disturbi oculari da bifosfonati Dalla data della loro introduzione nel mercato canadese al 28 febbraio 2003 (vedi tabella a fondo pagina) il Ministero della Salute canadese ha ricevuto 27 segnalazioni di sospetti disturbi oculari e visivi associati a bifosfonati, dalle quali si evince che soprattutto il pamidronato è stato associato ad infiammazioni oculari. Le ulteriori 28 segnalazioni australiane del 2004, relative a infiammazioni oculari imputate a bifosfonati, indicano che il dolore oculare, l’arrossamento e i disturbi visivi possono essere dovuti ad infiammazioni oculari causate dalla assunzione dei bifosfonati e, sebbene questi effetti oculari possano essere rari con i bifosfonati, gli operatori sanitari devono essere consapevoli di tale possibilità. 3) Sintomi simil-influenzali: affaticamento, reazioni gastrointestinali, anemia, dispnea ed edema. Segnalazioni di sospette reazioni avverse a carico dell’apparato oculare da bifosfonati pervenute al Ministero della Salute canadese dalla data di introduzione nel mercato canadese al 28 febbraio 2003 Variabile Alendronato Etidronato Pamidronato Risedronato 1996 1979 1992 1999 Anno di introduzione nel mercato canadese Reazioni avverse • Alterazioni visive • Alterazioni visive • Alterazioni visive • Cecità • Cecità • Cecità • Dolore oculare • Glaucoma • Congiuntiviti • Cecità temporanea • Neurite ottica • Emorragia oculare • Ulcerazione corneale • Congiuntiviti • Edema periorbitale • • Dolore oculare • Cheratite • Fotofobia Distacco della retina • Infiammazione dell’iride • Degenerazione della macula lutea • Alterazione del riflesso pupillare • Alterazione della lacrimazione • Fotopsia • Alterazioni della retina Pagina 6 4) Danno renale da bifosfonati Negli USA, in una coorte di 72 casi provenienti dalla banca dati FDA della segnalazione spontanea, è stato osservato un danno renale, fino ad insufficienza, associato ad acido zoledronico. Tuttavia, nell’esaminare il rapporto di causalità, gli autori hanno sottolineato la presenza di fattori di confusione rappresentati da patologie o farmaci che di per sé possono portare ad insufficienza renale: neoplasie, mieloma multiplo, diabete, ipertensione, precedente terapia con bifosfonati, chemioterapia antineoplastica, disidratazione grave e tempo di infusione < 15 minuti. Comunque l’acido zoledronico è escreto immodificato attraverso l’emuntorio renale e in parte mediante secrezione tubulare attiva, quindi la sua tossicità renale dipende sia dalla dose che dal tempo di infusione. Il dosaggio raccomandato è risultato di 4 mg infusi in un tempo di almeno 15 minuti ogni 3 o 4 settimane, inoltre è essenziale una buona idratazione oltre che un monitoraggio dei livelli serici di creatin i n a . Il pamidronato ad alte dosi può causare danno tubulare, ma può anche indurre sindrome nefrosica ed insufficienza renale secondaria a glomerulosclerosi segmentale focale. Questa sindrome non è stata riportata con nessun altro bifosfonato. Le alte concentrazioni di bifosfonato trovate a livello osseo e renale possono spiegare la specifica tossicità di questo farmaco. Un possibile meccanismo di nefrotossicità potrebbe includere l’accumulo intracellulare nelle cellule del tubulo prossimale simile a quello osservato negli osteoclasti. 5) Dolore acuto a ossa, legamenti e muscoli da aledronato e risedronato Dalla commercializzazione (avvenuta nel 1995) al novembre 2002, la FDA ha ricevuto segnalazioni di eventi avversi seri (morte, ospedalizzazione, invalidità e anomalie congenite) relative a dolore acuto alle ossa, legamenti, muscoli. Il range di età andava da 7 a 84 anni. • il trattamento dei casi conclamati deve essere attuato tempestivamente e orientato al controllo della sintomatologia dolorosa e dell’infezione ossea, mediante cicli prolungati o intermittenti di terapie antibiotiche specifiche, irrigazioni e periodiche procedure chirurgiche poco invasive (es. drenaggi); • devono essere inviati ad un oculista i pazienti che accusano perdita della vista o dolore oculare; • le congiuntiviti non specifiche raramente richiedono trattamento e di solito si riducono in intensità durante le successive esposizioni ai bifosfonati; • più effetti avversi (es. episclerite associata a uveite) possono insorgere contemporaneamente e per risolvere l’infiammazione oculare è necessario sospendere il farmaco; • per risolvere la sclerite, il trattamento con bifosfonati deve essere sospeso; • necessità di un controllo regolare della funzione renale in corso di terapia con zoledronato, con particolare attenzione ai pazienti con precedente disfunzione renale; • l'acido alendronico è un bifosfonato autorizzato per via orale alla dose di 5 mg/die per la prevenzione e alla dose di 70 mg/settimana o 10 mg/die per il trattamento dell'osteoporosi post-menopausale, esso dovrebbe essere considerato come una causa di sinovite o poliartrite in assenza di altre patologie; • i medici dovrebbero segnalare come evento avverso un dolore grave o acuto alle ossa, ai legamenti e/o ai muscoli che inizia subito dopo l'uso di bisfosfonato; • l’interruzione della terapia e la scomparsa del dolore dirimerebbero il dubbio fra dolore da osteoporosi e dolore indotto da bifosfonato. Dopo la sospensione del trattamento farmacologico, alcuni pazienti hanno avvertito il miglioramento immediato, mentre la maggioranza ha avuto un miglioramento più graduale. La FDA, dal settembre 1998 al giugno 2003, ha ricevuto negli Stati Uniti 6 segnalazioni di dolore acuto alle ossa, ai legamenti o ai muscoli causato dal sodio risedronato, un bifosfonato di uso più limitato. La sottosegnalazione del dolore da bifosfonati è probabilmente considerevole: • per la natura dell’evento; soggettiva • perché i medici possono attribuire il dolore all'osteoporosi. 6) Sinovite da acido alendronico presentatasi come sindrome del tunnel carpale Raccomandazioni generali per la gestione di pazienti in terapia con bifosfonati, da adottare nei pazienti che iniziano il trattamento o che sono in terapia: • limitare l’uso di questi farmaci a stati ipercalcemici documentati, attuando un attento e continuo monitoraggio dei pazienti; • prima di iniziare il trattamento, procedere ad un accurato esame dentale ed adottare misure preventive di igiene; • evitare interventi dentali invasivi durante la terapia; Pagina 7 AGGIORNATO IL PRONTUARIO DELLE DIMISSIONI I l Prontuario delle Dimissioni, con- cordato e diffuso a tutte le Strutture di Ricovero e Cura Pubbliche e Private dell’ASL di Brescia a partire dall’ottobre 2004, è stato integrato con il gruppo delle Eparine a Basso Peso Molecolare (EBPM). Tale gruppo terapeutico, oggetto di un articolo su Assistenza Primaria di maggio, riveste per il Servizio Sanitario un rilevante impegno economico: nell’ASL di Brescia, nel 1°bimestre 2006 si è osservato un incremento del 28% della spesa rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Si ricorda che il Prontuario delle Dimissioni è stato concepito come strumento per supportare il Medico Specialista all’atto della dimissione Ospedaliera o della visita ambulatoriale, nella scelta del farmaco che, nella medesima classe, comporti il minor costo a livello territoriale. La versione aggiornata del Prontuario delle Dimissioni è pubblicata sul sito www.aslbrescia.it nella sezione Operatorià Medici Cure Primarie à Farmaci. Per facilitare il medico nella scelta del farmaco a minor costo, si è ritenuto opportuno dividere i farmaci in 2 gruppi, in base all’indicazione: • • EBPM indicate per la Profilassi della Trombosi Venosa Profonda (TVP) in chirurgia generale e chirurgia ortopedica; EBPM indicate per il trattamento della TVP. I costi delle EBPM sono riferiti a 30 giorni di terapia con una fiala al dì; tale costo si raddoppia nel trattamento della TVP quando è prevista 1 fiala ogni 12 ore. E’ stato inoltre riportato, accanto ad ogni molecola, lo schema posologico indicato in scheda tecnica. FARMACI: SICUREZZA D’USO Riportiamo in sintesi le ultime Note Informative AIFA-EMEA sulla sicurezza d’uso di farmaci per i quali sono state segnalate gravi reazioni avverse, note gia anticipate via mailing list e riportate sul sito www.aslbrescia.it nella sezione Operatori Medici Cure Primarie Farmacovigilanza. ANZEMET (dolasetron mesilato) E’ un medicinale antagonista della serotonina, autorizzato come antiemetico ed antinausea negli adulti, sebbene talvolta sia stato utilizzato anche nei bambini e negli adolescenti sottoposti a chemioterapia. Da un’analisi dei dati provenienti da studi clinici e da valutazioni post marketing relativi alla sicurezza nei bambini e negli adolescenti, è scaturito che, particolarmente in questi ultimi più che negli adulti, il medicinale in questione ha prodotto significative modifiche dei tracciati elettrocardiografici, a causa del verificarsi di aritmia sopraventricolare/ventricolare, arresto cardiaco ed infarto del miocardio. Pertanto le Autorità Regolatorie Europee e l’AIFA hanno ritenuto necessario introdurre, nel Riassunto delle Caratteristiche del prodotto e nello specifico foglietto illustrativo, la seguente controindicazione: “L’uso di Anzemet è controindicato in bambini ed adolescenti sotto i 18 anni di età” OMNIC e PRADIF (Tamsulosin) Nel corso dell’intervento chirurgico di faco-emulsione della cataratta in alcuni pazienti in trattamento o trattati da poco con Tamsulosin (farmaco indicato per il trattamento della sintomatologia delle basse vie urinarie associata all’Ipertrofia prostatica benigna) è stata osservata una evidente modifica del tono dilatatorio dell’iride normale, definita “Sindrome dell’iride a ban- diera”. Suggerimenti: • l’interrompere il trattamento con tamsulosin una/due settimane prima dell’intervento chirurgico di cataratta; • evitare l’inizio della terapia con tamsulosin ai pazienti da sottoporre all’intervento chirurgico di cataratta. PREPARATI A BASE DI “CIMICIFUGAE RACEMOSAE RIZOMA” Trattasi di preparati di origine vegetale, utilizzati per il trattamento dei sintomi minori del climaterio e per il sollievo sintomatico del dolore. A seguito di 42 segnalazioni di epatotossicità (considerate sufficientemente documentate) in pazienti trattati con i preparati di cui sopra, l’EMEA e il Comitato per i medicinali di origine vegetale raccomandano agli operatori sanitari di: • verificare se i pazienti con gravi reazioni epatiche risultano in trattamento con prodotti fitoterapici e di precisarne la composizione; • segnalare all’autorità nazionale le sospette reazioni avverse epatiche; • invitare all’interruzione dell’assunzione dei prodotti contenenti Cimicifugae racemosae rizoma; • invitare ad informare sempre il proprio medico in caso di assunzione di preparati di origine vegetale. Pagina 8 ASSISTENZA AI BAMBINI DISABILI Assistenza domiciliare ai pazienti emopatici a rischio di neutropenia ed infezioni A SL di Brescia e AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi Brescia Onlus) hanno recentemente sottoscritto un Protocollo d’intesa per la realizzazione di un Progetto sperimentale di assistenza domiciliare ai pazienti emato-oncologici a rischio di neutropenia ed infezioni, definito in accordo con l’Unità Operativa di Ematologia degli Spedali Civili di Brescia. Il Progetto è stato promosso dalla Direzione Sanitaria, con il Dipartimento Cure Primarie, e dalla Direzione Sociale, con il Servizio Anziani Cure Domiciliari. È finalizzato al miglioramento della qualità di vita dei pazienti emato-oncologici attraverso il monitoraggio e la gestione domiciliare del periodo post-trattamento chemioterapico, limitando gli episodi di ricovero ospedaliero ed i connessi rischi di infezioni da agenti multiresistenti. In base alle caratteristiche del paziente, l’Unità Operativa di Ematologia segnalerà al Servizio Anziani - Cure domiciliari dell’ASL l’indicazione al monitoraggio domiciliare. Informata tempestivamente, l’UVMD del Distretto interessato verificherà con il MMG la presenza di condizioni che permettano la gestione domiciliare del paziente. In caso affermativo, informato il paziente ed ottenutane la disponibilità, l’Unità Operativa di Ematologia recapiterà specifica lettera di dimissione al MMG e segnalerà la data di avvio del monitoraggio domiciliare I all’UVMD. Il monitoraggio (solitamente 3 settimane dopo ogni ciclo) e gli eventuali trattamenti domiciliari saranno realizzati, in base ad apposito protocollo, dal MMG e dal personale infermieristico delle Strutture erogatrici Distrettuali accreditate per l’ADI. Medico ed infermieri potranno avvalersi di consulenza da parte del l’Unità Operativa di Ematologia per telefono (24 ore/die, 7 giorni su 7), per e-mail o, qualora si renda indispensabile, tramite accesso domiciliare dello specialista ematologo. Il Progetto sarà avviato ad inizio ottobre nei 6 Distretti accreditati per l’erogazione dell’assistenza domiciliare (1 – Brescia Città; 3 – Rezzato; 4 – Valletrompia; 7 – Chiari; 8 – Orzinuovi e 9 – Leno) oltre che nel Distretto 2 – Gussago (in questo caso attraverso la collaborazione della Domus Salutis, Ente accreditato esterno), ed avrà una durata di circa 6 mesi. Nel periodo di sperimentazione saranno seguiti almeno 20 pazienti in assistenza domiciliare come alternativa alla gestione in ricovero ospedaliero. La verifica dei risultati di questi 6 mesi di attività ci offrirà spunti utili a valutare le scelte future. Il Protocollo d’intesa e il testo del Progetto, con tutti gli allegati, sono già disponibili presso tutte le UVMD distrettuali e sono pubblicati sul sito web www.aslbrescia.it. n collaborazione con i referenti dei PLS e dei Neuropsichiatri Infantili e Pediatri delle Aziende Ospedaliere, la Direzione Sanitaria dell’ASL, con il Dipartimento Cure Primarie, e la Direzione Sociale dell’ASL, con il Servizio Disabilità, hanno redatto il “Protocollo sperimentale per l'attivazione di un piano interdisciplinare di intervento e la promozione della continuità di cura nei confronti dei bambini con grave disabilità nell'ASL di Brescia”. Obiettivo nodale della iniziativa: garantire, per i bambini con grave disabilità, la definizione, l’attivazione e la verifica periodica di un piano interdisciplinare di intervento, che preveda il ruolo di tutti gli attori coinvolti. Il protocollo è finalizzato a migliorare la qualità dell’assistenza ai bambini con grave disabilità attuando modalità funzionali e condivise di comunicazione, migliorando la integrazione organizzativo —professionale tra i servizi e gli operatori coinvolti nella problematica. Il Distretto Socio Sanitario svolgerà un ruolo di facilitazione dell’integrazione; il PLS sarà il responsabile della conduzione clinica complessiva. Il protocollo, recepito con appositi atti deliberativi sia dall’ASL che dalle Aziende Ospedaliere, ha valenza sperimentale per la durata di un anno ed è consultabile sul sito www.aslbrescia.it nella sezione Medici Cure Primarie Protocolli professionali. stampato in proprio Direzione e Amministrazione a cura Dipartimento Cure Primarie Azienda Sanitaria Locale di Brescia Via Galileo Galilei, 20 25128 Brescia Tel. 030/383.9244 Fax 030/383.9317 e-mail: [email protected] website: http://www.aslbrescia.it