Una casa di accoglienza per le studentesse di Koupéla AFRICA 1 2 Il PUNTO DI PARTENZA Ha il nome di un fiore, di quelli colorati e profumati che adornano i nostri giardini, la ragazza di 16 anni che bussa alla porta dell’Oasi Santa Teresa, gestita dalla Fraternità di Emmaus, a Koupéla, in Burkina Faso. Hortence chiede di essere accolta in casa per continuare a studiare. È timida e parla a bassa voce. Ma ha il coraggio di reclamare una speranza per il futuro. Frequenta il quarto anno delle scuole superiori e deve sostenere l’esame intermedio. Ha bisogno di più tempo per studiare. Impiega un’ora per tornare a casa da scuola, quando ormai è già buio. Nella capanna in cui vive con la famiglia non c’è l’energia elettrica e con il buio è impossibile studiare. In Africa sono questi incontri che cambiano la vita e, di conseguenza, le scelte. Il tocco della mano di Hortence sulla porta chiede di allargare il cuore e di aggiungere un altro tassello al progetto a favore dell’istruzione che il movimento sta portando avanti in questo Paese già da qualche anno. Al Centro Jean Paul II, inaugurato nel 2010, che accoglie studenti liceali a cui offre la possibilità di studiare usando la luce elettrica, libri e computer, alla cucina e alla mensa che ha l’obiettivo di garantire un pasto giornaliero a 40 ragazzi, bisogna affiancare la costruzione di una casa di accoglienza per giovani studentesse che, diversamente, dovrebbero rinunciare alla loro formazione. 3 LA NECESSITÀ Vi sono paesi nei quali i diritti assumono le sembianze della speranza e possono realizzarsi solo grazie all’impegno e al sostegno di altri. Koupéla è un dipartimento del Burkina Faso, capoluogo della Provincia di Kouritenga. La sua popolazione è di 60.000 abitanti, ma nel periodo scolastico si triplica per la presenza di studenti che affollano gli 8 Licei. La popolazione vive in grande povertà, soprattutto tra aprile e settembre quando il raccolto dell’anno precedente è finito ed è troppo presto per seminarne uno nuovo. Le famiglie risiedono in capanne di argilla con il tetto di paglia, non c’è acqua corrente né energia elettrica e i giovani fanno grandi sacrifici per studiare, consapevoli che solo l’istruzione potrà garantire loro un futuro diverso. Molte famiglie non riescono a sostenere le spese per l’istruzione dei figli: tasse, affitto, cibo e materiale scolastico. Molti giovani lavorano durante l’estate per poter trovare i soldi per le tasse scolastiche, oltre naturalmente a lavorare nei campi con i loro genitori o parenti. La scuola è lontana dai villaggi e i ragazzi sono costretti a percorrere a piedi molti chilometri e a rimanere fuori tutto il giorno. L’orario scolastico è dalle 7,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 17,00 per evitare di rimanere in 4 classe nelle ore più calde. Questo significa uscire di casa prima delle 6,00 e ritornare dopo le 18,00. La mancanza di libri e altro materiale didattico rende difficile studiare a casa. È più semplice esercitarsi in gruppo. Ecco perché è facile incontrarli per strada, radunati intorno ai lampioni. A questa prima difficoltà si aggiunge il costo dei libri, la difficoltà a reperirli e l’assenza di biblioteche, senza trascurare il fatto che studiare a memoria non aiuta la mente ad elaborare, ricercare, approfondire. Per le ragazze la situazione è ancora più complessa: esse non possono vivere in affitto e se non hanno un tutore a Koupéla devono rinunciare al diritto alla studio. Ecco l’urgenza di aggiungere quest’altra tessera all’iniziale progetto del Centro di formazione giovanile dedicato a Giovanni Paolo II. IL CENTRO GIOVANNI PAOLO II 5 IL PROGETTO INIZIALE Il progetto iniziale è un’articolata serie di opere a favore dei giovani liceali a Koupela. I punti sostanziali: Paillotte utilizzata come sala studio, ma anche per piccoli incontri, feste, …; Biblioteca con materiale scolastico e di approfondimento; Sala computer per gli approfondimenti e per conoscere il mondo; Cucina e refettorio per dare ai giovani che vivono lontano da casa, la possibilità di un pasto quotidiano; Sala polivalente per corsi, conferenza, visione di films, …; Lavagne in aree apposite per studio in gruppo; Adozioni scolastiche per permettere ai giovani in difficoltà, di proseguire gli studi nei licei. Lo scopo fondamentale è offrire ai giovani studenti uno spazio educativo. Non si tratta solo di un’area di servizio dove poter studiare ma di un’esperienza formativa basata sull’amicizia sincera fra i giovani stessi, sull’approfondimento di carattere culturale, morale e spirituale, su momenti di intrattenimento e di comunione, sulla preghiera e sul lavoro comune. 6 LA CASA La casa, 137mq, sarà composta da: - due stanze da letto, ciascuna di sei posti, destinate alle ragazze del quadriennio; - due stanze da letto di quattro posti ciascuna, destinate alle ragazze che frequentano il triennio conclusivo del Liceo; - una stanza da letto/ufficio per la responsabile con toilette interna; - quattro toilette con lavabo, bagni e quattro docce in box separati; - una sala per incontri, studio, momenti di formazione o ristoro. Le stanze da letto saranno arredate con molta semplicità, con letti a castello. Ogni letto sarà dotato di comodino e le ragazze potranno usufruire di un armadietto a muro personale. 7 LA GESTIONE La gestione della casa sarà affidata alla comunità di consacrate della Fraternità di Emmaus, presente da anni sul territorio. L’idea di fondo è quello di dare un servizio che oltre a comprendere i luoghi, dia spazio anche alla formazione specifica di ognuna delle ragazze, con incontri personali e comunitari su temi inerenti l’essere donna e esserlo in Burkina. La Fraternità di Emmaus è un movimento ecclesiale sorto negli anni ‘90 nella diocesi di Nocera Inf.-Sarno e ora diffusa in altre diocesi italiane. Il suo scopo è annunciare con gioia la speranza del Vangelo, accompagnare con la preghiera il cammino della Chiesa, accogliere il grido dei poveri e mettersi al servizio dei più bisognosi. In campo di servizio, sostiene la federazione “Progetto Famiglia” e tutte le sue attività sia in Italia che all’estero (Burkina Faso, Ucraina, Palestina). 8 Dal 2003 è presente anche in Africa con progetti di solidarietà, nel 2007 ha costruito l’ “Oasi Santa Teresa”, base di tutte le attività di evangelizzazione e di solidarietà in Burkina Faso. Dal 2009 risiede stabilmente una piccola comunità di consacrate che gestisce il centro di formazione “Giovanni Paolo II” e tutte le altre attività del Progetto Famiglia. Inaugurazioni alla scuola di Namoighin al pozzo di Passam-Noaghin al Centro Giovanni Paolo II 9 IL COSTO Il costo totale del progetto è di 65mila €: 55mila € per la costruzione 10mila € per l’arredamento COSA PUOI FARE ? COME ? Puoi donarci c/c postale intestato a un letto a castello: 200 € Progetto Famiglia Cooperazione Onlus una scrivania con la sedia: 70 € - n. 86084696 un armadietto: 100 € c/c bancario intestato a un comodino: 50 € Progetto Famiglia Cooperazione Onlus un bagno completo: 350 € IT 81 Q 03359 01600 10000 0009 269 una finestra: 75 € - Banca Prossima Filiale 5000 Milano una porta: 100 € una porta-zanzariera: 75 € un armadietto classificatore: 80 € materiale per la casa: 50 € 10 11 via Adriana, 18 – Angri (SA) c/o Cittadella della Carità Tel./Fax 081.91.55.48 sito: www.progettofamiglia.org Contatti Caterina Paladino responsabile del Centro Jean Paul II [email protected] Dina Coppola fundraiser 347 744 96 62 - [email protected] 12