Numero 22, anno VI: ottobre 2006
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
SOMMARIO
Estate 2006
SOMMARIO....................................................................................................................................................... 2
PENSARE CON LA PROPRIA TESTA ............................................................................................................. 3
Influenza della rotazione della Terra sulla circolazione atmosferica ................................................................. 4
Il giornale del tempo – ESTATE 2006 ............................................................................................................... 9
NOTIZIE DAL MONDO.................................................................................................................................... 14
CRONACA METEO LIGURIA ......................................................................................................................... 20
CRONACA METEO SUD AMERICA............................................................................................................... 30
Meteorologia d’altri tempi ................................................................................................................................ 37
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EDITORIALE
PENSARE CON LA PROPRIA TESTA
Di: Roberto Pedemonte
Siamo ormai al termine del quinto anno di pubblicazione della rivista. Spesso abbiamo scritto
di quanto i mass media si siano occupati, e specialmente di come lo abbiano fatto, del tempo.
Il panorama è sconsolante. Con l’esclusione, naturalmente, di alcuni sprazzi e brevi momenti,
non esiste l’oggettività scientifica nel fornire le notizie. Non esiste né metodo né capacità per
valutare i fatti e quindi riferirli al grande pubblico, in termini comprensibili, si capisce. Non
esiste contraddittorio. Neanche su grandi temi che coinvolgono l’intero pianeta. La notizia
meteorologica fa “notizia” (e quindi è remunerativa per chi la divulga) solo se allarma, incute
timore, spaventa.
Ci sono dati incontrovertibili che dimostrino, senza l’ombra di alcun dubbio, che il pianeta si sta
avviando alla catastrofe? No. Gli studiosi non sono in armonia su alcune teorie e qui, come
avviene in politica, è molto semplice prendere e divulgare quella che più è utile al proprio
interesse, al proprio tornaconto. Nonostante quindi i dati non siano univoci, è necessario
prendere in considerazione che gli effetti delle attività umane possano avere un impatto
negativo e importante sull’ambiente? Sì. E’ necessario. Cercare e adoperarsi affinché l’uomo,
con le sue opere, non abbia influenza traumatica per l’ambiente in cui vive è un dovere di tutti.
Non bisogna trascurare che la gente deve essere informata in modo obiettivo. Non bisogna
“creare notizie” ove queste non esistono, ove l’evento rientra nel normale avvicendamento
atmosferico stagionale. Dovremo poter valutare, con la nostra testa, i fatti che un buon
divulgatore dovrebbe fornire senza enfatizzarli e un buon studioso dovrebbe spiegare in modo
chiaro.
I dati forniti da apparecchi misuratori sono vecchi di qualche secolo, una porzione ben piccola
di storia climatica della Terra, e molto radi fino alla metà dell’ottocento (tuttora vaste zone del
pianeta ne sono sprovviste). Il monitoraggio sul nostro pianeta ha avuto un incremento
esponenziale da quelle prime misurazioni strumentali. Si può quindi mettere a confronto valori
del passato con quelli attuali senza pensare che sussistano interrogativi metodologici e senza
legittimare criteri di paragone? Gli scienziati si pongono questi problemi, i divulgatori mediatici
no.
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Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
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DIDATTICA
Di: Diego Rosa
Influenza della rotazione della Terra sulla circolazione atmosferica
(quarta parte)
Abbiamo visto nel precedente articolo l’espressione dell’accelerazione totale di un punto P
dotato di movimento indipendente in un sistema rigido in movimento
1) d2 P/dt2 = d2O/dt2 + x d2i/dt2 + yd2j/dt2 + zd2k/dt + x’’i + y’’j + z’’k +2(x’ di/dt + y’ dj/dt
+ z’ dk/dt)
dove : d2O/dt2 + x d2i/dt2 + yd2j/dt2 + zd2k/dt = at è l’accelerazione di trascinamento cioè
l’accelerazione, rispetto al sistema fisso, del punto se fosse solidale con il sistema rigido in
movimento, x’’i + y’’j + z’’k = ar è l’accelerazione relativa del punto rispetto al sistema in
movimento e 2(x’ di/dt + y’ dj/dt + z’ dk/dt) = 2(w^vr ) = 2ac è l’opposto dell’accelerazione di
Coriolis acl .
L’ accelerazione di trascinamento del punto P, essendo ancora O l’origine del sistema di assi
mobili e P0 la la proiezione ortogonale di P sull’asse istantaneo di rotazione e w il modulo di w,
assume anche l’espressione :
2)
at = a0 +w’ ^(P-O)- w2 (P-P0)
Nel caso della Terra si può ipotizzare che w sia costante per cui scegliendo il polo O nell’asse di
rotazione , a0 e w’ sono nulli e si ha semplicemente:
3)
at = - w2 (P-P0)
il cui modulo è pari a w2 R cos φ, con R il raggio terrestre e φ la latitudine.
L’accelerazione di trascinamento è semplicemente l’accelerazione centripeta proporzionale al
quadrato della velocità di rotazione ed alla distanza perpendicolare del punto P dall’asse di
rotazione stesso. L’accelerazione centrifuga opposta ad essa è diretta verso l’esterno della
superficie terrestre ed essendo perpendicolare all’asse ha ovunque, salvo all’equatore, una
componente tangenziale diretta, nel nostro emisfero, da N a S . Se la Terra fosse
perfettamente sferica tale componente sarebbe pari a: at sen φ. Per tale accelerazione ogni
massa sarebbe spinta a migrare verso l’equatore. Nelle prime fasi della sua formazione il globo
terrestre era fluido e sotto tale forza si è deformato assumendo una forma all’incirca elissoidale
in modo tale che la forza di gravità non fosse più diretta perpendicolarmente alla superficie ma
avesse una componente tangenziale tale neutralizzare perfettamente quella dovuta alla forza
centrifuga.
L’accelerazione di Coriolis, acl = - 2(w^vr ), per la definizione di prodotto vettoriale è sempre
diretta perpendicolarmente tanto alla velocità relativa vr che alla velocità di rotazione w.
In un punto P della superficie terrestre il vettore w può essere sempre decomposto in un
vettore w1 perpendicolare alla superficie ed in un vettore w2 tangenziale diretto secondo il
meridiano del punto
4)
w = (w1 + w2)
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Sicché abbiamo :
5)
acl = -2(w1 ^vr ) – 2(w2 ^vr)
a tale accelerazione corrisponde una forza: fcl = m acl
Inoltre è evidente che il modulo di w1 è dato da w sen φ e quello di w2 da w cos φ essendo
ancora φ la latitudine del punto.
Risulta immediatamente che -2(w1 ^vr ) = γcl se vr è diretta tangenzialmente alla superficie,
ha direzione orizzontale, perpendicolare a w1 e diretta verso destra nell’emisfero N, a sinistra
in quello S, di valore (modulo) costante al variare della direzione di vr mentre – 2(w2 ^vr) ha
direzione verticale e valore massimo con direzione della velocità relativa E-O, valore nullo con
direzione N- S.
Cerchi di inerzia
L’accelerazione di trascinamento, abbiamo visto, ha la componente tangenziale alla superficie
diretta verso S perfettamente equilibrata dalla componente tangenziale della gravitazione
diretta verso N (nel nostro emisfero, nell’altro succede lo stesso scambiando il N con il S) .
Sulla superficie terrestre si possono così individuare moti stazionari nei quali le forze dovute
all’accelerazione relativa ar sono equilibrate da quelle indotte dall’accelerazione di Coriolis, acl.
Le loro orbite, nel riferimento terrestre, sarebbero circolari, se trascurassimo la variazione della
forza di Coriolis con la latitudine.
Sia f il parametro di Coriolis dato da da: f = 2 w sen φ, fv = γcl è la componente orizzontale,
diretta verso il centro, dell’accelerazione di Coriolis essendo v il modulo di vr avente direzione
tangenziale al cerchio di inerzia e verso orario nell’emisfero N. L’accelerazione relativa è quella
centrifuga del moto circolare , diretta ancora secondo il raggio r ma in senso opposto di
modulo modulo: γcl = v2 /r . In situazione stazionaria abbiamo l’equilibrio delle forze per unità
di massa:
6)
v2 /r = fv
da cui r = v/f
-5
-4
Alla latitudine di 45° f = 2 ·7,29 ·10 · 0.7 = 10 , avendosi: w = 7,29 10
poniamo v =1 m/s deduciamo r = 10 km.
-5
rad/s e sen φ = 0,7. Se
Accelerazione del gradiente orizzontale della pressione atmosferica
Consideriamo un parallelepipedo d’aria sulle cui 2 basi opposte e verticali S1 e S2 di sezione
unitaria e distanziate di Δx si eserciti una pressione (perpendicolare ad esse) rispettivamente
pari a: p e p + Δp. Per la legge di Newton il volume d’aria del parallelepipedo di massa pari a:
Δx · ρ avendo indicato con ρ la densità, subirà un’accelerazione data da :
7)
γG = - Δp/( Δx · ρ)
Il segno – indicando un verso diretto verso le x negative. Facendo tendere Δx a 0 otteniamo:
8)
γG = - dp/dx · 1/ ρ
Tale accelerazione è diretta secondo la direzione x, nel caso più generale secondo il gradiente
di pressione orizzontale: GH = grad p cioè perpendicolarmente alle linee isobariche. Ricordiamo
che data una grandezza, quale la pressione p, funzione delle coordinate x,y,z in un sistema
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cartesiano ortogonale cioè data p = p(x,y,z), grad p è il vettore: δp/δx i + δp/δyj + δp/δzk dove
i, j, k sono i versori degli assi coordinati e δp/δx, δp/δy, δp/δz sono le derivate parziali di p.
Si ha così la relazione vettoriale:
9)
γG = -grad p/ ρ
Si dimostra ancora facilmente che in un determinato punto γG è pari al prodotto
dell’accelerazione di gravità g per la pendenza i della superficie isobarica.
10)
γG = g i
Equazione del vento geostrofico
Nelle depressioni e negli anticicloni come in ogni moto rotatorio dell’atmosfera, se trascuriamo
l’attrito, 3 forze in condizioni stazionarie si equilibrano : la forza dovuta all’accelerazione del
gradiente di pressione γG, di modulo γG,la forza dovuta all’accelerazione di Coriolis γcl , di
modulo γcl = fv e quella dovuta all’accelerazione centrifuga γC, di modulo γC = v2 /r , tutte tali
forze avendo una direzione perpendicolare alle isobare cioè, per traiettorie curve, diretta verso
il centro di curvatura .
Si ha così su ogni unità di massa (le forze corrispondendo alle accelerazioni) l’quilibrio
vettoriale delle forze:
11)
γG + γcl + γC = 0
cui corrisponde un’analoga equazione per i moduli i cui segni però devono essere scelti a
secondo il caso di alte o di basse pressioni ( fig 1).
Fig .1 Forze agenti nelle depressioni e negli anticicloni
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Nelle depressioni e negli anticicloni delle medie, alte latitudini, la forza centrifuga γC è di regola
piccola rispetto alle altre due . In questo caso dalla 10) ponendo γC = 0 si ha subito la velocità
del vento detto geostrofico vgeo il cui modulo è = γG / f =
‫ ׀‬grad p ‫ · ׀‬1/ ρf , indicando con
‫׀‬grad p ‫ ׀‬il modulo del gradiente:
12)
vgeo = (1/ ρf) k ^ grad p
avendo indicato con k il versore della verticale ( diretta verso l’alto) nel punto. Tale relazione
esprime bene la velocità dei venti reali per moti in larga scala lontano dall’equatore e dai centri
di alta e bassa pressione, quando l’attrito è trascurabile (sopra gli oceani oppure per altezze
maggiori di 2000 m).
Determiniamo, per avere un’idea dell’ordine delle grandezze in gioco, la velocità del vento
geostrofico, al livello del mare ed alla latitudine di 60° N quando esista un gradiente orrizontale
di pressione di 1 mb (100 hPa) su 1 grado meridiano (111 km). Abbiamo:
γG = 100/(111· 103 · 1,3) = 0,69 10-3 m/ s2 (1,3 = densità dell’aria presunta)
f = 2 · 0,729 10-4 · 0,86 = 1,26 10-4 rad/s
v = γG / f = 6,9/1,26 = 5,47 m/s
Con tale velocità l’accelerazione centrifuga a 200 km dal centro depressionario sarebbe = v2 /r
2
= 0,14 m/ s pari 1/5 dell’accelerazione di Coriolis
Secondo S. P. Khromow a fronte dello stesso gradiente di 1 mbar per grado di longitudine, si
avrebbero le seguenti velocità geostrofiche ( in m/s ) alle differenti latitudini:
φ
10°
20°
30°
40°
50°
60°
70°
80°
90°
V(m/s)
27,4
14
9,5
7,4
6,2
5,5
5,1
4,9
4,8
Equazione del vento ciclostrofico
Allorquando la forza di Coriolis diventa trascurabile rispetto alle altre componenti, ad
equilibrare la forza di gradiente in una depressione non resta che la forza centrifuga. Dalla 10)
si ha subito:
12)
v2 /r = ‫׀‬grad p ‫ ׀‬/ρ
essendo il gradiente della pressione diretto dal centro verso l’esterno.
Ne discende .
13)
v = √(r ‫ ׀‬grad p ‫ ׀‬/ρ).
In situazioni anticicloniche la forza centrifuga e la forza del gradiente di pressione hanno la
stessa direzione per cui una situazione di equilibrio ciclostrofico non è possibile. Questa è la
ragione per cui nei pressi dell’equatore dove la forza di Coriolis, proporzionale al seno della
latitudine, tende a divenire trascurabile sistemi anticiclonici stabili non si costituiscono.
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L’equilibrio ciclostrofico al contrario rappresenta bene venti ciclonici violenti a piccolo raggio di
curvatura con aria calda e leggera come avviene nei cicloni tropicali, nei “tornados” americani
e nelle trombe d’aria europee. In tali casi la forza di Coriolis è trascurabile a fronte delle forze
del gradiente e delle forze centrifughe. Nei tornados e nelle trombe d’aria le velocità sono
dell’ordine dei 200 km/h ed i raggi variano da 10 a 100 m.
Nei cicloni tropicali i raggi sono molto più grandi ( in generale variano dai 50 ai 100 km ) ma i
venti superano ancora abbondantemente i 100 km/h e la forza di Coriolis è piccola perché essi
si formano a latitudini che non superano i 20° di latitudine così che normalmente la forza
centrifuga è 25 volte quella di Coriolis.
Vento di gradiente
Quando la forza di Coriolis e quella centrifuga sono ambedue significative si può parlare di
vento di gradiente.
Riprendiamo la 10) esplicitando
14)
v2 /r + fv + γG = 0
E’ una equazione di 2° grado dove dobbiamo assegnare il segno ai coefficienti, positivo quando
le forze (per unità di massa) sono dirette verso il centro. Calcoliamo le velocità di equilibrio
distinguendo due casi : (1) bassa pressione, (2) alta pressione
(1) Bassa pressione γC sono negative γG è positiva e si ha risolvendo, tenendo conto della sola
radice positiva (v è il modulo di v )
15)
v = 1/2(- fr+√( f2 r2 +4 γG r )).
La soluzione è sempre possibile essendo la radice > di fr ed il discriminante positivo.
(2) Alta pressione
Coriolis è positiva, γC e γG sono negative e si ha :
16)
v = 1/2(fr±√( f2 r2 -4 γG r ))
2
Si hanno 2 soluzioni reale positive solo se f r> 4 γG cioè se fr > 4 volte la velocità del vento
geostrofico corrispondente. Il parametro di Coriolis essendo un dato del sito significa che
avvicinandosi al centro dell’anticiclone il gardiente di pressione proporzionale a γG deve ridursi
per consentire l’equilibrio.
Tutto quanto detto vale quando le forze di attrito sono trascurabili.
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CLIMATOLOGIA
A cura di: Roberto Pedemonte
Il giornale del tempo – ESTATE 2006
Valori stagionali
I dati giornalieri sono rilevati dai METAR disponibili sul sito www.wunderground.com e si riferiscono a località
scelte come rappresentative di Regione Climatica nel territorio italiano e sulla base dei dati disponibili
Nome Stazione
Altitudine m
Latitudine
Longitudine
241
46°28' N
11°20' E
6
45°30' N
12°20' E
MILANO Linate
103
45°26' N
9°17' E
GENOVA Sestri
3
44°25' N
8°51' E
ROMA Fiumicino
3
41°48' N
12°14' E
44
41°08' N
16°47' E
1
39°15' N
9°03' E
34
38°11' N
13°06' E
BOLZANO
VENEZIA Tessera
BARI Palese Macchie
CAGLIARI Elmas
PALERMO Punta Raisi
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NOTIZIE DAL MONDO
Giugno - agosto 2006
A cura di: Roberto Pedemonte e Massimo Riso
Europa
Nel mese di luglio un'anomala ondata di calore ha colpito tutta l'Europa.
EUROPA OCCIDENTALE
Dalla metà di luglio condizioni meteorologiche di estremo caldo hanno interessato molte aree
dell'Europa, con temperature di oltre 32°C.
In Gran Bretagna nel pomeriggio del 19, la
temperatura ha raggiunto a 36.5°C a Wisley, la
temperatura più calda di luglio mai registrata in
Gran Bretagna. Alla fine del mese si sono contati
50 morti per questa ondata di calore in Spagna,
Francia, Italia e Paesi Bassi.
GERMANIA
L'onda di calore che interessato l'Europa.
Fonte: Natural Hazards.
Forti temporali hanno colpito l’Europa centrale il
29 giugno, e in Germania sono caduti chicchi di
grandine della taglia di palle da tennis nel
Villingen-Schwenningen (Friburgo). Circa 100
persone sono rimaste ferite, soprattutto da tagli
alla testa. Un uomo è affogato a causa delle
inondazioni vicino a Offenburg.
ROMANIA
Nella Romania settentrionale, nell'area di Bistriat
Nasaud, la forte pioggia ha provocato una frana
il giorno 21 giugno, uccidendo almeno 9
persone.
Tra il primo e il 2 luglio, nella parte
settentrionale del paese, temporali hanno
causato inondazioni dove hanno trovato la morte
11 persone.
L'immagine dal satellite NOAA del 29 giugno
evidenti i forti temporali.
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ASIA
India - Strana pioggia rossa caduta su Kerala
COREA DEL SUD
Il Tifone Ewiniar sviluppatosi nell'Oceano Pacifico occidentale come depressione il 29 giugno,
ha raggiunto la forza di tempesta tropicale il giorno successivo e lo status di tifone il 3 luglio.
Ewiniar si è nuovamente indebolito a tempesta tropicale prima di toccare la terraferma nella
parte sud-occidentale della Corea del Sud il giorno 10, con venti intorno a 75 km/h e forti
piogge.
THAILANDIA
Nelle province settentrionali della Thailandia, la pioggia incessante della fine di agosto ha
prodotto inondazioni che hanno provocato otto morti. Gli allagamenti nella provincia di Nan
sono i più gravi da 40 anni. Anche nella vicina Cambogia, le esondazioni lungo il Fiume
Mekong, hanno causato otto vittime.
GIAPPONE
Nel mese di agosto in Giappone, sulle isole di Hokkaido e Kyushu, un'onda di calore ha portato
la richiesta di energia elettrica a livelli record. Le temperature massime sono arrivate a 35°C
su Kyushu.
Il 12 agosto si è formata la Tempesta Tropicale Wukong nel Mar delle Filippine ed è giunta sul
Giappone sud-occidentale (Kyushu) il 17 con venti a 85 km/h, pioggia intensa e allagamenti,
prima di indebolirsi a depressione.
INDONESIA
Pioggia torrenziale ha provocato inondazioni nella parte orientale dell’Isola di Sulawesi, nella
provincia di Sulawesi Meridionale, il 19 e 20 giugno. Nel distretto più colpito di Sinjai, due
strade sono state bloccate da frane; acqua e fango hanno raggiunto 2,10 metri di altezza. Ci
sono stati almeno 216 morti.
INDIA
Intense piogge monsoniche hanno colpito il paese il 4 e 5 luglio causando 41 vittime. Le linee
ferroviarie dell’area di Mumbai sono stata allagate. Forti piogge hanno colpito Calcutta, nello
stato del Bengala, il giorno 19, producendo gravi inondazioni nella città, dove sono stati
registrati circa 180 mm di pioggia. Nel mese di luglio negli stati
di Maharashtra e Gujarat 110.000 persone sono state evacuate
da aree allagate. Dalla fine di maggio a tutto il mese di luglio, il
totale dei decessi dovuti a inondazioni provocate dai monsoni
sono stati circa 500.
Ha il sapore della fantascienza lo strano fenomeno che si
verificò nel luglio del 2001 a Kerala, in India e che si è ripetuto
verso la metà di agosto. Cinque anni fa, per vari giorni, sulla
città indiana era piovuto rosso. La gente era abituata a
qualcosa del genere, quando le tante tempeste di sabbia che
giungono dal nord si mescolano alle piogge locali. Ma a Godfrey
Un campione della strana pioggia Louis, fisico della Mahatma Gandhi University, quel fenomeno
rossa
apparve molto strano. Non era come tutte le altre piogge
Fonte: repubblica.it
frammiste a sabbia. E così raccolse alcuni campioni del
materiale caduto e lo analizzò.
Non risultò sabbia ma globuli rossastri delle dimensioni di circa 10 micron, poco più grandi di
un globulo rosso che è di 7 micron, Louis sostiene di aver osservato 15 piccole cellule
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fuoriuscire da una cellula madre dando origine ad un chiaro processo di moltiplicazione, ancora
più strano che le cellule risultano prive di DNA.
Il ricercatore indiano, ipotizza che la pioggia rossa sia composta da organismi di origine
extraterrestre giunti fin sulla Terra. Spiega Louis: "La caduta di materiale extraterrestre sulla
Terra può essere spiegata se si ipotizza che all'origine della pioggia vi sia stata una piccola
cometa che si è scontrata con il nostro pianeta, i cui frammenti sono precipitati nell'atmosfera
terrestre proprio sopra Kerala". A sostegno di questa ipotesi vi è il fatto che poco prima della
pioggia rossa del 2001 vennero udite delle esplosioni del tutto simili a quelle che producono le
meteoriti quando esplodono nell'atmosfera. Se l'ipotesi dovesse trovare conferma, secondo
Louis, il corpo cometario che incrociò la Terra avrebbe dovuto possedere al suo interno almeno
50.000 chilogrammi di tale materiale.
La ripetizione del fenomeno è spiegabile con l'ipotesi extraterrestre? "Si - sostiene Louisperché è possibile che dopo 5 anni la Terra sia entrata nell'orbita della cometa che impattò con
il nostro pianeta nel 2001". Un po' quel che succede quando in agosto si hanno le stelle
cadenti.
Conclude Louis: "Il primo ad essere scettico sull'ipotesi dell'ipotesi extraterrestre delle piogge
rosse sono io stesso, tuttavia al momento rimane la spiegazione più semplice e ovvia e
corroborata da un insieme di prove. Sarò il primo a ritrattarla, tuttavia, se qualcuno dimostrerà
che quelle particelle hanno un'altra origine".
Fonte: Repubblica.it
CINA
Il 19 giugno Nella Cina meridionale 99 mm di pioggia in due ore hanno fatto uscire dagli argini
il fiume di Bashili, allagando 11 villaggi nella provincia di Fujian e, in quella sud-occidentale di
Sichuan, una frana provocata dalla forte pioggia ha ucciso 11 persone nel villaggio di Shiji
(Xinhua). Il 25 giugno un’inondazione improvvisa (flash flood) nella provincia di Hunan,
sempre in Cina meridionale, ha ucciso 11 persone. Il governo cinese ha comunicato che gli
allagamenti sono stati i peggiori in 30 anni in alcune parti del paese, con 349 morti.
La tempesta tropicale Jelawat si è formata nella Mar Cinese Meridionale il 26 giugno e ha
toccato la costa nella provincia di Guangdong, nel sud-est, il giorno 29, vicino a Zhanjiang.
Jelawat si è indebolita al contatto con la terraferma con venti intorno a 55 km/h. L'impatto
primario di questo sistema depressionario è stato la forte pioggia in alcune aree delle province
di Guangdong e di Guangxi.
La tempesta tropicale Bilis si è sviluppata come depressione nell'Oceano Pacifico occidentale il
giorno 8 luglio e ha raggiunto la forza di tempesta tropicale il giorno successivo. Attraversando
il nord delle Filippine, la forte pioggia ha causato dozzine di morti. Bilis quindi ha interessato la
punta settentrionale dell’isola di Taiwan il 13, prima di toccare terra nella Cina sud-orientale, in
provincia di Fujian, con venti massimi intorno a 100 km/h. In questa provincia e in quelle di
Guangdong e di Hunan sono state attribuite a Bilis almeno 575 vittime e l'evacuazione di 2,5
milioni di persone. Sono state stimate perdite economiche per 3,3 miliardi di dollari.
Ad agosto la siccità in Cina, la peggiore in 50 anni, ha interessato approssimativamente 18
milioni di persone. La provincia sud-occidentale di Sichuan è stata quella maggiormente
colpita. A Chongqing, nessuna pioggia in oltre 70 giorni, e i due terzi dei fiumi risultano
asciutti.
Il Tifone Prapiroon, sviluppatosi come depressione a est della Filippine il 31 luglio, ha
attraversato la Filippine il primo agosto e raggiunto la forza di tifone il giorno dopo. Prapiroon
ha investito la terraferma nella parte meridionale della provincia cinese di Guangdong il 3, con
venti a 130 km/h. Il tifone ha lasciato sulla sua scia almeno 80 morti in Cina dopo avere ucciso
sei persone nella Filippine.
Il giorno 6 agosto, una tempesta tropicale transitata vicino a Guam, dopo essersi formata il
giorno precedente nell'Oceano Pacifico occidentale, ha acquisito lo status di tifone. Saomai,
questa la sua denominazione, è giunto sulla linea costiera cinese il 10, poco a sud di Wenzhou,
lungo il confine tra le province di Fujian e di Zhejiang. Qui la massima velocità del vento è
stata di quasi 240 km/h. Il tifone ha provocato l'evacuazione di un milione e mezzo di persone
dalle aree inondate e causato almeno 441 morti. Saomai è stato classificato come il tifone più
potente che abbia colpito la Cina in 50 anni.
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TAIWAN
Una depressione si è sviluppata nell'Oceano Pacifico occidentale il 18 luglio, raggiungendo la
forza di tifone il 20. Kaemi, questo il nome assegnatogli, ha attraversato Taiwan il 24, con
venti a 130 km/h e ha quindi raggiunto la provincia di Fujian, nella Cina sudorientale, vicino a
Gulangyu il giorno successivo. La pioggia ha prodotto inondazioni molto estese provocando
almeno 34 morti, 75 dispersi, e la distruzione di migliaia di case.
La tempesta Tropicale Bopha, sviluppatasi nel Mar delle Filippine il 6 agosto, ha percorso la
parte meridionale di Taiwan il giorno 8, con venti intorno a 65 km/h e piogge intense.
AMERICA
Nel mese di luglio un'anomala ondata di calore ha colpito la parte nord-orientale degli Stati Uniti.
Nord America
STATI UNITI
Un periodo di grave e insolita siccità ha colpito il Profondo Sud, dai deserti del sud-ovest verso
est, fino alle Pianure Meridionali, dal Texas all’Arizona meridionale. Nella Louisiana meridionale,
dai tempi dell’Uragano Katrina, cioè dal 1° ottobre 2005, sono stati gli otto mesi più asciutti da
111 anni.
Il 19 giugno una pioggia persistente ha
raggiunto 280 mm di altezza nella grande
Houston, Texas. Piene improvvise si sono
abbattute nelle parti sud ed est della città. I
Vigili del Fuoco hanno liberato più di 500 persone
imprigionate dalle acque, tuttavia non si sono
riscontrati morti o danni seri.
Nelle regioni del medio atlantico e del nord-est,
periodi di pioggia insolitamente intensi si sono
verificati tra il 22 e il 28 giugno. La quantità di
pioggia ha ecceduto 254 mm in alcune aree, con
La tempesta tropicale:Alberto
numerosi
record
giornalieri
e
mensili.
Animazione radar.
Allagamenti molto estesi in tutta la grande
Washington, DC, in parte della Pennsylvania e dello stato di New York. A causa del livello
raggiunto dal fiume Susquehanna, 200.000 persone nell’area di Wilkes-Barre, Pennsylvania,
sono state evacuate. In questo periodo si sono contate 16 vittime e danni per oltre 100 milioni
di dollari.
La depressione sviluppatasi nel Mare dei Caraibi
nord-occidentale il 10 giugno, ha raggiunto la
forza di tempesta tropicale il giorno successivo,
appena giunta sul Golfo del Messico. La parte
occidentale di Cuba ha ricevuto 305 mm di
pioggia nei giorni 10 e 11. Alberto, questo il
nome assegnatole, è approdata quindi nella baia
di Apalachee, in Florida, a mezzogiorno del 15
giugno, con venti intorno a 85 km/h, pioggia
intensa e allagamenti.
Alberto, indebolitosi a depressione, si è poi
inoltrato nell’entroterra di Georgia e delle
Caroline,
provocando
comunque
al
suo
passaggio l’esondazione di fiumi e portando con
L'onda di calore che ha colpito la parte nord
sé piogge che hanno raggiunto altezze di 75-130
orientale degli Stati Uniti.
Fonte: Natural Hazards.
mm.
Un'onda di calore ha colpito grandi aree della
nazione tra il 16 e il 25 luglio. Particolarmente colpita la California, con 140 decessi attribuibili
agli alti valori della temperatura, che ha superato i 40°C.
17
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
La tempesta tropicale Beryl, sviluppatasi lungo la costa del sud-est degli Stati Uniti il 18 luglio,
ha spazzato il New England meridionale, transitando lontano dall’isola di Nantucket nella
mattina del 21 con venti a 85 km/h. A Nantucket le raffiche hanno raggiunto 71 km/h.
Un'onda di calore nella parte nord-orientale degli Stati Uniti si è verificata durante la prima
settimana di agosto facendo 22 vittime nello stato di New York. Nella città di New York l'indice
di calore, che rappresenta gli effetti combinati di calore e umidità, è salito a 44°C il giorno 3.
A partire dal 27 luglio fino alla fine di agosto la pioggia caduta nelle aree urbane di El Paso,
Texas, ha raggiunto un’altezza di oltre 380 mm. Quasi due volte la media stagionale per la
città. Le inondazioni che sono seguite hanno provocato la morte di una persona, distrutto 300
case e causato danni per 100 milioni di dollari.
MESSICO
L’Uragano John, formatosi nell'Oceano Pacifico orientale il 28 agosto, ha raggiunto la forza di
uragano il giorno successivo. John ha colpito le aree litoranee del Messico, da Lazaro Cardenas
a Cabo Corrientes, transitando parallelo alla linea costiera il 30 e il 31. John ha quindi toccato
terra nella Baja California, vicino a Cabo del Este, il primo settembre con venti fino a 175
km/h.
AFRICA
Etiopia - una disastrosa inondazione ha colpito il paese causando 626 vittime.
ETIOPIA
In Etiopia, durante il mese di agosto, le inondazioni che hanno devastato il paese e mietuto
626 vite. Sono sicuramente tra le peggiori occorse lungo il Fiume Omo.
La zona dell'Etipia colpita dalle
inondazioni
Fonte: Rai24news
SWAZILAND
Un sistema di temporali ha colpito lo stato di Swaziland durante i primi tre giorni di agosto,
generando raffiche di vento fino a 120 km/h. I venti hanno causato danni strutturali e
significativi a edifici, distruggendo 100 case, provocato la morte di una persona e il ferimento
di numerose altre.
18
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
OCEANIA
Australia, Temperature basse e fuori stagione hanno colpito il paese nel mese di giugno.
AUSTRALIA
Temperature basse e fuori stagione hanno colpito l'Australia nel mese di giugno. Molte stazioni
hanno infranto il record minimo di temperatura per il mese. Per l’intera isola si tratta del
quarto giugno più freddo dal 1950.
Il 19 agosto nell'Oceano Pacifico centrale si è formato il Tifone Ioke. Attraversata la Linea del
Cambio Data ed entrato nel Pacifico occidentale il 27, Ioke è passato a nord dell’atollo di Wake
Island (amministrato dall’aviazione militare USA) il giorno 31, con raffiche del vento che hanno
raggiunto 160 km/h, prima che la forza del vento distruggesse gli strumenti della stazione
meteorologica. L'Aeronautica americana ha evacuato tutti i 200 residenti dell'isola.
19
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 21 anno VI
CRONACA METEO LIGURIA
Giugno - agosto 2006
A cura di: Paolo Muzio
Una estate strana, per certi versi anomala, con i tre mesi, ognuno con un suo particolare:
giugno secco, diviso in due periodi, freddo all’inizio e caldo alla fine; luglio molto caldo, e
agosto sotto la media termica, e specialmente per le province centrali della regione,
piovosissimo (oltre i 300 mm). Questa ennesima serie di “anomalie” cominciata dopo il 2003,
forse sembra destinata ad una svolta proprio con la fine dell’estate. Sembra che la
meridianizzazione delle correnti si faccia da parte per riaprire la porta al flusso atlantico.
Sembra, ma ne riparleremo a fine autunno. Continua la siccità agli estremi liguri, mentre in
altre zone si è ritornati in media o addirittura sopra quella annuale!
Ma cominciamo con la cronaca.
Giugno:
1/5
Comincia fresca l’estate, con cielo variabile per incursioni fredde in quota, ma senza
precipitazioni.
6
Temporale in Val Fontanabuona nel pomeriggio con grandine. Pochi comunque i millimetri.
7
Giornata simile alla precedente ma senza precipitazioni.
8
Bella giornata di inizio estate.
9
La maggiore umidità e lo sviluppo cumuliforme nell’entroterra levantino generano intensi
rovesci con 6 mm in pochi minuti.
10
Bella giornata con sole velato.
11
Aumento della nuvolosità ma senza precipitazioni.
12/15
Bello con temperatura in salita.
16
Cielo coperto da nubi alte e sottili.
17/18
Poche gocce di pioggia e ulteriore aumento della temperatura.
20
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
19/28
Giornate caratterizzate dal caldo oltre la media e dal cielo velato. Specialmente il 28 con punte
oltre i 33°C.
29
L’unica novità sono le 4 gocce che, intorno alle 3 del mattino, sono venute giù insieme alla
sabbia. Raggiunto il mm nell’estremo levante della regione.
30
Giornata simile alla precedente.
Luglio
1
Continua la siccità sul nord-ovest e sulla nostra regione: Luglio si apre con una bella, calda e
limpida giornata
2
Qualche nuvola al mattino, poi nulla, a parte un localizzato minitemporale nell’entroterra
chiavarese. Aumento del caldo
3
Giornata simile alla precedente: nel pomeriggio sviluppo di cumuli nell’entroterra (Val Trebbia)
con temporale e grandine.
4/5
Sereno
6
Si parte con una instabilità del cielo, solcato da altocumuli castellani, anche qualche sparuta
goccia di pioggia in mattinata alternata al sole. Poi, in serata, l’arrivo di un sistema
temporalesco scarica sulla regione, in particolare nel Savonese e Genovese di ponente, una
prima quantità di acqua. Più asciutti il Levante e lo Spezzino.
FOTO. 6
Immagine Meteosat8
Fonte: Meteoliguria.it
21
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
La seconda nella notte successiva tra le 2 e le 3 del 7
Comincia (tra le 2 e le 3 del mattino) con temporali, grandine con accumuli interessanti in
tutta la regione (escluso purtroppo l’estremo ponente rimasto quasi a secco)
Foto 2
Grafico pluviometrico stazione
meteo di Alpicella.
Fonte: Meteoliguria.it
Foto 3
Foto 4
Grafico pluviometrico stazione Mappa delle precipitazioni.
meteo di Colle di Cadibona.
Fonte: Meteoliguria.it
Fonte: Meteoliguria.it
8
Bella giornata di sole, limpida, post temporale con fioritura di cumuli innocui e temperatura che
rimane nella media. Rovesci pomeridiani brevi.
9/11
Bello e molto caldo umido con punte di 33/34°.Attività cumuliforme nell’entroterra con qualche
rovescio isolato.
12
Sereno al mattino, nel primissimo pomeriggio temporale in alta Val Bisagno/ Trebbia con tuoni
e pioggia.
IMM 04
Foto di Giuseppe Trimarchi, “Bernh” nel forum di Liguriameteo.com
Replica notturna dalle 22 alle 24 con accumuli tra il ponente genovese e la Val Polcevera di
10/20 mm.
22
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
13/16
Nuvoloso al mattino, in seguito, verso le 12 fioritura di cumuli tra le valli Scrivia e Trebbia con
temporali modesti.
17/19
Sereno con temperatura in leggera diminuzione, non si sono superati i 30°.
20/21
Più caldo.
22
Bello, aumento dell’umidità con formazione di cumulonembi sulle Alpi Liguri e in Val Trebbia.
23/24
Nuvoloso, caldo e afoso al mattino. Nel primo pomeriggio, (specialmente il 24), formazione di
temporali nell’entroterra Imperiese, in Val Trebbia, seguiti da altre formazioni nel Savonese,
Genovese e Spezzino.
25
Caldo e temporali pomeridiani. Uno con violenta grandinata a Sottocolle, in alta Val Trebbia.
Tutto l'Appennino Genovese viene interessato da una cella temporalesca intensa. Altri
temporali nell’entroterra Imperiese, Savonese e Spezzino come di mostra l’animazione del
radar
IMM 05
Animazione radar Settepani
26
Ancora caldo e due celle temporalesche pomeridiane. La prima nelle solite zone, Trebbia e
Aveto con spostamento verso l’Emilia. L’altra nell’estremo ponente.
23
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
IMM 06
Foto Aereonet.
27
Sempre caldo, sereno, con formazione di cumuli nell’interno verso l’Emilia senza fenomeni.
28
Nuvoloso, caldo e umido al mattino. Nel pomeriggio si scatena un violento temporale, tra
Savona e Genova, con grandine e 20/30 mm di accumulo in poco tempo.
IMM 07
IMM 08
Foto di William Demasi “The eye” nel forum di Liguriameteo.com
29
Giornata post-temporale, leggermente più fresca, ma più umida. Verso le 12 si sviluppa una
cella notevole nell’entroterra Savonese che si evolve verso nord.
30/31
Si chiude, con due giornate caldo umide, il mese di luglio forse il più caldo in assoluto, da
quando si fanno rilevamenti meteorologici.
24
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
Dati meteorologici mese di luglio 2006 Stazione GENOVA UNIVERSITA' DIAM (Dipartimento di
Ingegneria Ambientale) - Latitudine 44°25' N - Longitudine 8° 52' E - Altitudine m 40
Agosto
1
Si parte con temporalino mattutino intorno alle ore 5 (pochi mm).
2
In serata un temporale con accumuli modesti tra Savona e Genova.
3
Nella primissima mattinata un’altra cella temporalesca regala pioggia sia a ponente che a
levante del capoluogo. Verso la fine della mattinata un enorme cellulone temporalesco si
avvicina
alle
coste
liguri:
IMM
09,
IMM
10,
IMM
11.
Temporale serale con arcobaleno doppio bellissimo, visibile un po’ da tutta Genova. In finale
accumuli anche superiori ai 50 mm: IMM 12.
25
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
IMM 09 - Immagine Meteosat 8
Fonte: www.himet.it
IMM 10- Immagine Meteosat 8
Fonte: www.himet.it
IMM 11 - Tromba d'aria, vista da: San Salvatore
Foto: Matteo “teo84” nel forum di
Liguriameteo.com
IMM 12 - Sant'Olcese, l'arcobaleno doppio del 3
agosto
Foto: Paolo Muzio
4
Serena e limpida giornata post-temporale.
5
Giornata nuvolosa e fresca con fiorire di incudini un po’ dappertutto e temporali che hanno
interessato un po’ tutta la liguria da Savona fino a La Spezia. Cumulate intorno ai 20 mm.
26
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
IMM 10
cella 5 agosto. Foto di Gael Massone “Soffioartico” nel forum di
Liguriameteo.com.
6/7
Giornate più fresche dopo i temporali del giorno precedente.
8
Nuvoloso con un temporale pomeridiano in zona Valnoci.
9
Instabilità pomeridiana regala piogge sparse su tutta la regione: 5mm.
10
Bella giornata.
11/12
Due giornate nuvolose, caratterizzate dalle piogge e i temporali che hanno colpito in particolare
il Tigullio e lo Spezzino.
13
La domenica comincia con un temporale marittimo intorno alle ore 4. Formatosi al largo del
Golfo di Genova ha generato diverse celle di cui una si è scaricata contro l’Appennino
deviandola verso il Passo del Turchino.
In serata nuovo temporale con grandine. La temperatura è scesa fino ai 10.7°C di GenovaSestri. Probabile record per il mese di agosto a Genova. E’ stata una intensa linea
temporalesca quella che ha colpito la nostra regione, specialmente quella centrale. La grandine
è caduta abbondante e in alcuni casi, (come nel voltrese/pegliese) di grosse dimensioni.
Nell’entroterra in Val Trebbia si sono registrati valori a 900 m. s.l.m. inferiori ai 3°C. Altro
probabile record in agosto.
27
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
IMM 12 - Grandine a Mele
Per gentile concessione di Umberto ..... “umbfrr”
nel forum di Liguriameteo.com.
IMM 13 - Mappa dei fulmini del 13 agosto 2006
14/15
Due giornate di transizione tra due sistemi temporaleschi. Il Ferragosto in serata si chiude con
le prime piogge a ponente.
16
Comincia con forti precipitazioni nel ponente genovese con cumulate a livelli estremi: 300 mm
al Passo del turchino, 230 alle Capanne di Marcarolo, 223 a Busalla, 200 a Sanda (vicino
Savona), oltre 100 dietro Voltri (Madonna delle Grazie), 50 a Pegli e via via verso levante con
accumuli minori.
IMM 15
IMM 16
IMM 14
Grafico pluviometrico stazione Grafico pluviometrico stazione Grafico pluviometrico stazione
meteo del Passo del Turchino meteo di Colle di Isoverde. meteo di Colle di Busalla.
Fonte: Meteoliguria.it
Fonte: Meteoliguria.it
Fonte: Meteoliguria.it
17
In mattinata comincia a piovere in maniera impressionante a Genova e in alcune zone della
provincia. La linea delle precipitazioni si trova tra la Valbisagno e la Valpolcevera. La stazione
CMIRL di Vicomorasso presenta un bel 280 mm in poche ore (dato confermato dal pluviometro
personale distante in linea meno di 500 m). Ben tre temporali scaricano sulla provincia di
Genova quantitativi d’acqua superiori ai 100/150 mm in poche ore.
28
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
IMM 14
Grafico pluviometrico stazione
meteo di Vicomorasso
Fonte: Meteoliguria.it
IMM 15
Grafico pluviometrico stazione
meteo di Crocetta d'Orero.
Fonte: Meteoliguria.it
IMM 16
Grafico pluviometrico stazione
meteo dell'istituto di Idraulica
(GE).- Fonte: Meteoliguria.it
18
Molto vento nella notte su Genova con danni nel levante della città. Poca pioggia, più intensa
nell’estremo ponente ligure finalmente preso da precipitazioni diffuse.
19
Coperto al mattino con rovesci sul
Tigullio, in miglioramento fino a
sereno nel corso del pomeriggio con
temperature in ripresa che ricordano
che si è ancora in agosto.
20/22
Belle giornate
23
Maccaja
IMM 15
Fonte: Meteoliguria.it
24
Giornata nuvolosa con aumento della
nuvolosità fino a coperto su tutta la
regione.
25
Nella primissima mattinata temporale marittimo che colpisce in maggior misura le zone a
ponente di Genova lisciando gran parte della regione accumuli interessanti: nell’area voltrese
fino a 75 mm, a Pegli, circa 58 mm, Passo del Turchino circa 56 mm, Campomorone, 40 mm,
Aeroporto di GE-Sestri 38.4 mm.
26
Sereno con formazioni di cumuli durante la giornata.
27
Brevi rovesci nella primissima mattinata sul levante genovese, formazioni temporalesche sul
Tigullio e nell’entroterra levantino, ma senza precipitazioni.
28
Nuvoloso con formazione di cumuli senza precipitazioni.
29
Bella giornata con debole pioggia serale sul Savonese e sul Genovese.
30
Bellissima giornata di sole limpida e secca con tramontana moderata dopo la debole pioggia
della notte precedente.
31
Giornata simile alla precedente, secca e limpida.
29
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
CRONACA METEO SUD AMERICA
A cura di: Gustavo Pittaluga
L'inverno in Sud America - emisfero australe
(giugno, luglio e agosto 2006)
L' inverno si presenta con delle temperature medie abbastanza alte. Un evento meteo di
mesoscala, la grandine, colpisce in maniera inconsueta la capitale dell'argentina. Ecuador: la
previsione meteo cerca di pronosticare se le ceneri del vulcano Tungurahua si sposteranno
oppure no sulla capitale Quito.
Mappe delle anomalie delle temperature
Giugno 2006
Fonte: Iri (USA)
Luglio 2006
Anomalie delle temperature
(°C)
Agosto 2006
Anomalie delle temperature:
rispetto al periodo 1961 - 1990
30
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
Mappe delle anomalie delle precipitazioni
Giugno 2006
Luglio 2006
Fonte: Iri (USA)
Anomalie precipitazioni (mm)
Agosto 2006
Anomalie delle precipitazioni:
rispetto al periodo 1979 - 1995
Bilancio climatico per giugno 2006
In genere le temperature medie oltrepassano la media climatica, in modo particolare sul
Paraguay e dintorni dove le temperature registrano un' anomalia superiore ai +3 °C; questi
valori superano il percentile 90. Non si presentano grandezze negative, tranne su posti isolati
come quello sul confine tra Bolivia e Perù.
Le precipitazioni hanno scarti positivi dall'Uruguay fino l' Ecuador. Sul Brasile, Colombia,
Venezuela e sul Sudovest del Cile invece le piogge mensili sono minori dalla media climatica.
Considerando la regione in maniera ampia, dal punto di vista statistico tutti questi valori non si
discostano dal 10° al 90° percentile.
Bilancio climatico per luglio 2006
Anche questo mese le temperature superano la media climatica sul Paraguay e zone vicine;
superano per la seconda volta nella stagione e questa volta anche oltrepassano il percentile
90. Le anomalie positive delle temperature interessano una regione geograficamente più
grande. Il confine tra Bolivia e Perù, su zone di montagna, invece subisce anomalie fredde.
Le precipitazioni registrano scarti positivi sul centro-Nord della Patagonia ma è sulla Colombia
dove le scarse precipitazioni misurate arrivano a valori estremi uguali oppure minori al 10°
percentile.
Bilancio climatico per agosto 2006
Questo mese le temperature, pure se in misura media, si trovano lievemente sopra la media
climatica, gli scarti sono vicini ai + 2C. Verso il sud ed est (Argentina e Uruguay) ci sono dei
posti dove gli scarti sono negativi, in una prima analisi questi non sarebbero minori al 10°
percentile.
Per quanto riguarda le precipitazioni queste non registrano troppi scarti, tranne sulla Colombia
dove gli scarti sono più grandi.
31
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
Eventi più significativi e situazioni tipiche dell'inverno in Sudamerica
Giugno: inconsuete temperature
Le temperature sono, climaticamente, più alte della media climatologica (specie a giugno e
luglio). Ecco un esempio per Paso de los Toros (Uruguay), giorno 08.giugno.06. Sotto (figura
1) si riportano le temperature con massime estive; nel cerchio la temperatura di 28, 4 C della
stazione. La climatologia (sotto la figura 1) indica che la temperatura media massima è di 16,4
C. A destra (figura 2) la circolazione nella bassa atmosfera ha una fortissima e rettilinea
circolazione da nord, cioè avvezione d' aria più calda dai tropici verso le latitudine medie.
Figura 1. Temperature massime per il 08.06. Cerchio:
stazione Paso de los Toros (Uruguay) - fonte
www.ogimet.com; Climatologia:
Giu
TN
-3,5
TXM 16,4
Figura 2: Circolazione a 850 hPa e
theta_e (previsione , a 3 ore)
TNM 7,0
TN (Temperatura Minima assoluta) - TXM Temperatura Massima mensile TNM Temperatura Minima mensile. Fonte: Servizio meteorologico dell'
Uruguay.
- Inondazioni in Cile
A giugno intense precipitazione colpiscono le regioni VII e IX del Cile con 798 persone che
subiscono almeno qualche disagio.
Dopo, a luglio, le piogge colpiscono la regione VIII, con la crescita del fiume Bio-Bio: vie e case
inondate, interruzione dell' energia elettrica, caduta di alberi e forte impatto sulla popolazione,
con perdite di vite umane.
32
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
Figura 3
Il centro urbano di Hualqui sotto le acque del fiume Bio-Bio.
Fonti: El Mercurio e Azkintuwe
- Nubifragio con grandine a Buenos Aires, 26.07.06
Inconsueta e violenta caduta di grandine sulla capitale dell' Argentina. La stima del fenomeno
meteo è di 25 minuti di grandine su una grandissima area. Chicchi con diametri misurati di
fino 7 centimetri. Il fenomeno cagiona tagli del servizio elettrico, feriti, danni su macchine,
aerei, case e negozi. Oltre 10.000 taxi danneggiati. Le dichiarazioni di alcune persone: "Per
me questa è stata una faccenda completamente sconosciuta... come ci fosse un
bombardamento" A.K.; "sono stati minuti di paura. Sono stato costretto a nascondermi in un
corridoio della mia casa perché i vetri esplodevano".
Secondo degli studi l'area più grande che può essere colpita da grandine si trova entro una
zona tra 100 km e 10 km e l’evento di grandine si svolge entro i 30 minuti (Hohl, RM., 2001).
Al di là di queste precisazioni, l'evento grandine di luglio a Buenos Aires è storico: sia per la
durata, l' intensità come per la estensione territoriale (colpita capitale e periferia).
Il fenomeno a mesoscala: sulla figura 4 (sinistra) si presenta l' immagine del radar (20 UTC =
17 locale) e sulla figura 5 (destra) l' immagine da satellite infrarosso, 17.45 ore locali (il
quadro arancio segna la cella responsabile del fenomeno). Il radiosondaggio della periferia di
quella città, figura 6, - mattina - lasciava qualche traccia (per esempio notare il indice TOTL
di 60,9) sulle probabilità di almeno un temporale forte.
Copertina del sito web del giornale
argentino Clarin: "forte temporale con
grandine sulla Capitale e la periferia di
Buenos
Attesa in coda di taxi e macchine danneggiate
dall’evento. Le officine hanno da fare: ricambiare i
cristalli ed eliminare i danni della grandine.
33
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
Figura 4 e 5. Fonte: servicio meteorologico nazionale, Argentina
Figura 6
- Siccità in Brasile
Pure se i mesi singoli non tendono a presentare grandi mancanze di piogge, Curitiba soffre la
mancanza d' acqua e perciò il vitale elemento viene razionato. Sulla figura 7, sotto, si può
vedere come man mano che passa il tempo la mancanza di precipitazione è più evidente:
l'area in marrone mostra la carenza di precipitazione nei confronti delle precipitazioni normali.
34
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
Figura 7
- Nevicate abbondanti (luglio / agosto) : latitudine centrali sulle montagne e valli dell’Argentina e del
Cile
Viabilità: la neve produce problemi per i trasporti, specie i camion (foto sinistra) che devono
attraversare i passi per circolare tra Argentina - Cile. La neve però favorisce le attività
sportive invernali e il turismo (foto destra)
Fonte: Giornale Uno - Mendoza
35
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
- Ecuador, agosto 2006
Evacuati e dispersi dall' eruzione del vulcano Tungurahua. Molte famiglie sono costrette a
lasciare le loro case. Le nuvole del vulcano arrivano ad avere un diametro di 280 km. Il
servizio meteorologico d' Ecuador lavora per prevede se le nuvole di cenere arriveranno oppure
no sulla capitale Quito.
Immagine composta satelite Acqua - Nasa: nuvole e cenere, in marrone.
Fonti:
Iri, Ncep e e altre citate nei grafici e mappe.
Hohl, RM., 2001,Relationship between hailfall intensity and hail damage on ground,
determinated by radar and lightning observations, Zurich, Switzerland
36
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
Meteorologia d’altri tempi
Introduzione
Di: Roberto Pedemonte
Nel secolo dei “Lumi e della Ragione” ci fu un proliferare di
invenzioni e scoperte. Gli uomini di scienza misero a
disposizione della comunità tutta la loro conoscenza e
fantasia per ideare e costruire, o far costruire, strumenti
nuovi onde poter indagare, con metodo scientifico, la
natura. Molte di quelle apparecchiature, benché affinate e
tecnologicamente
evolute,
sono
oggigiorno
ancora
utilizzate, altre dimenticate.
Ci è parso interessante rievocare in questo numero, sempre
dal periodico genovese “Avvisi Patrii”, la descrizione
dettagliata di una nuova “Macchina”, realizzata intorno al
1780 dal lombardo Marsilio Mandriani, per misurare, oltre la
quantità della pioggia caduta, la durata della precipitazione
liquida: il Cronyometro. Sarà forse per il nome poco
comprensibile e/o facilmente confondibile con altri
strumenti uno dei motivi per cui questa “Macchina” non
ebbe la fortuna sperata dall’inventore e dai redattori
dell’articolo dell’epoca, ma sicuramente si noterà la
Marsilio Landriani 1751-1815
genialità del suo creatore.
Marsilio Landriani, nacque a Milano il 1° ottobre 1751 da
nobile famiglia e intraprese gli studi scientifici. Nel 1775,
pubblicò le “Ricerche fisiche intorno alla salubrità dell'aria”,
(ristampato per i tipi di Giunti nel 1995) che
rappresentarono il suo primo lavoro scientifico. In
quell’opera descrisse un nuovo strumento, l'eudiometro,
neologismo da lui ideato per definire lo strumento che era
in grado di misurare la salubrità dell’aria; in altre parole la
quantità di ossigeno, cioè della parte “più respirabile,
salubre e pura”, presente nell'aria. Nel 1776 Landriani fu
chiamato a ricoprire la cattedra di fisica sperimentale nel
Ginnasio di Brera e nominato socio della Società Patriottica,
appena fondata, prima istituzione scientifica milanese
divenendone, sei anni dopo, conservatore anziano. Dopo il
1790 Marsilio Landriani si occupò delle possibili applicazioni
della chimica rivolta alla spiegazione dei fenomeni elettrici e
al perfezionamento di strumenti meteorologici. Tra il 1790 e
il 1794 si trasferì a Dresda in missione diplomatica. Morì a
Vienna nel 1815, riparatovi a seguito dell'invasione
napoleonica dell'Italia settentrionale.
Sebbene il lavoro di Marsilio Landriani sia stato superato
dalle nuove tecnologie, ci illustra emblematicamente la
grande genialità che contraddistinse gli uomini di scienza di
quel secolo e benché lo scienziato sia oggi tra i grandi nomi L'Eudiometro inventato da
meno noti del suo secolo, forse anche perché molte delle Landriani
spiegazioni date sull’analisi chimica dell'aria atmosferica si rivelarono successivamente
approssimative o addirittura errate, il suo eudiometro e i suoi strumenti furono usati in tutta
Europa da altri studiosi tra i quali il chimico-fisico e filosofo inglese Joseph Priestley e AntoineLaurent Lavoisier, uno dei padri della chimica moderna.
37
Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
Da “Avvisi Patrii” n° 21 del 25 maggio 179
Cronyometro
Ossia Misura-tempo della pioggia
Il Cav. Marsilio Mandriani ben noto per
le sue speculazioni e talenti dimostrati
nelle cose fisiche ha inventato una
Macchina, che, come leggesi negli
Opuscoli di Milano, potrebbe chiamarsi
Cronyometro, ossia Misura-tempo della
pioggia. Può essa servire altresì a
misurarne la quantità; mediante una
piccola variazione. Ognun sa che l’aria
insalubre, ed irrespirabile è migliorata, e
resa respirabile dalle piogge; essendo
universale l’osservazione, che l’aria
stessa delle paludi, e de’ luoghi più
insalubri dopo una dirotta pioggia si
può respirare senza timore e pericolo di
contrarre una delle malattie conosciute
sotto il nome di morbi d’aria cattiva. Nè
Il Cronyometro inventato da Marsilio
Mandriani.
men l’aria delle risaje ne’ tempi di
primavera e d’autunno è perniciosa per la stessa regione. Lo stesso effetto
benefico producesi dalle piogge nelle Paludi Pontine, nelle Maremme di
Siena ec. E se accada, che passi molto tempo senza piovere le malattie
suddette si fanno frequenti: così che per viaggiare a quelle parti convien
aspettare, che siano cadute piogge dirotte. Prova di ciò evidentissima, dice
l’Autore, io ebbi in una piccola scorsa che io feci nelle Maremme Senesi. Non
ebbi prima d’intraprendere un tal viaggio l’avvertenza di domandare se era
molto tempo, che in quelle Maremme non era piovuto: trovai l’aria molto
viziata ed insalubre. Le malattie putride fatte frequenti, la respirazione
poco libera, un certo calor cutaneo, ed un abbattimento straordinario delle
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Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
forze unito ad un certo senso di peso universale a tutti i muscoli, mi
rendevano bastevolmente avvertito dell’insalubrità di quell’aria. Ciò
nonostante m’indussi a respirarla percorrendo quelle vallate bonificate dalla
Sovrana Munificenza. Quando ecco inaspettato insorge un minaccioso
temporale che si scioglie in una dirottissima e rovinosa pioggia; la quale,
sebbene non durasse che per brevissim’ora, pure talmente fu sensibile
l’effetto della di lei benefica influenza, che dissipato il calor cutaneo, resa
libera e facile la respirazione, e ritornato il vigore ai muscoli, mi trovai come
rinnovato; e l’eudiometro che aveva meco dimostrommi che quella pioggia era
bastata a migliorare l’aria di quelle vallate.
Manifesto sulle: Ricerche fisiche intorno
alla salubrità dell'aria.
Biblioteca Lazzerini - Prato
Posto ciò non deve sembrar cotanto
irragionevole la nostra consuetudine di
scegliere il piovoso autunno a preferenza
d’ogni altra più amena stagione per
villeggiare; perché se le nostre case di
campagna fossero tutte in luoghi di aria
costantemente in ogni stagione salubre,
saremmo ben poco avveduti se
all’amenità delle altre stagioni
preferissimo l’incostanza dell’autunno,
ma siccome buona parte delle nostre
villeggiature sono situate in luoghi, ne’
quali nella state ed anche nella
primavera, per le particolari circostanze
delle acque e pel genere della
coltivazione, l’aria non è molto sana, si
è convenuto di passare nelle campagne
quella stagione in cui l’aria per la
frequenza delle piogge è dappertutto di
un’uniforme salubrità.
Avendo dunque le piogge una tanto diretta influenza sulla salubrità
dell’aria, nessuna vi sarà, che giudicar possa come sterile ed inutile curiosità
il determinare la durata delle piogge per mezzo di una macchina ben fatta:
giacchè, se non è impossibile, è almeno sommamente incomodo e difficile il
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Rivista Ligure di Meteorologia – n° 22 anno VI
tener conto, massima di notte, della durata della pioggia per mezzo
dell’orologio.
Se la pioggia fosse sempre uniforme, la quantità dell’acqua piovuta darebbe
la quantità del tempo in cui è durata la pioggia; ma siccome la pioggia ora è
placida, ora è dirotta e rovinosa, per estimare la durata della medesima è
necessario di fare in modo che in un luogo dato, tanto quando piove adagio,
come quando piove fortemente, la pioggia sia sempre uniforme ed eguale. Ciò
si ottiene situando sul colmo di un tetto un ampio vaso di rame, terminante
in un cono acciocché l’acqua tutta si raccolga nel fondo. Questo vaso è
sostenuto da quattro grossi bastoni di ferro che lo tengono sollevato dal
tetto. Nel fondo conico di questo vaso è situato un sifone di rame, la
curvatura del quale si solleva dal fondo del vaso di circa otto in dieci linee.
Il braccio più lungo di questo sifone passa pel tetto, e per la soffitta, o volta
nella sottoposta stanza, ed entra in un vaso, ove l’acqua si raccoglie.
Lateralmente a questo sifone sono saldati due tubi aperti di rame, il lembo
de’ quali, per la parte per cui entrano nel vaso sopravanza di circa due linee
la curvatura del sifone. Il diametro di questi due tubi è di circa un pollice e
mezzo. L’offizio di questi è di non permettere mai che l’acque nel fondo del
vaso s’innalzi più di due linee circa al disopra della curvatura del sifone,
perché arrivata al disopra del livello del lembo delle aperture di questi due
tubi, per quelli esce e si scarica sul tetto in modo che, tanto quando piove
placidamente, come quando la pioggia è dirotta e rovinosa, il flusso del
sifone è sempre equanime e uniforme; poiché l’acqua nel fondo conico del
vaso è in ogni circostanza di pioggia ad un’altezza sempre costante, per cui
il flusso del sifone deve necessariamente essere uniforme ed equabile.
Perlocchè determinando una volta per sempre la quantità dell’acqua efflussa
dal sifone, per es. nello spazio di un’ora, si può facilmente dalla quantità
cadutane nel vaso entro la stanza, col quale come dicemmo, comunica il
sifone, trovare la durata della pioggia. Se questo vaso sarà di una figura
cilindrica, o quadrata si potrà facilmente per mezzo di una scala annessavi
misurare la quantità dell’acqua cadutavi, e da questa la durata della
pioggia, dividendo l’altezza del vaso in varie parti eguali, ciascuna delle
quali equivalga all’acqua che cade in un’ora; e suddividendo ciascuno di
questi spazj rappresentanti un’ora, in un dato numero di parti eguali le
quali rappresenteranno le divisioni di un’ora ecc.
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Il vaso di cui mi servo è un cilindro cavo di latta inverniciata, lateralmente
al quale evvi saldato un tubolo di latta, in cui è inserita una canna
comunicante di cristallo parallela al vaso stesso acciò si possa conoscere
l’elevazione dell’acqua caduta nel vaso e da questa il tempo della durata
della pioggia.
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Numero 22, anno VI: ottobre 2006