Sommario
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02 IN CONTINUO AUMENTO I NIDI AZIENDALI
.
Sono sempre più i datori di lavoro che scelgono
di aprire nidi per i figli dei dipendenti
04 IN ARRIVO LA CARTA REGIONALE DEI SERVIZI
Pubblicazione di informazione Socio-sanitaria
dell’Azienda Sanitaria Locale della provincia
di Brescia
ASL della provincia di Brescia
Direzione Generale
Sede legale:
viale Duca degli Abruzzi,15 25124 Brescia
www.aslbrescia.it [email protected]
Direzione Aziendale:
Direttore Generale
Carmelo Scarcella
Direttore Amministrativo
Mario Frera
Direttore Sanitario
Annamaria Indelicato
Direttore Sociale
Fausta Podavitte
Direttore Responsabile
Laura Bergami
Progetto grafico e impaginazione
Lorena Molinari - Gavardo (BS)
Servizi fotografici
BresciaFoto
Stampa
Endi snc – Bagnolo Mella (BS)
.
06 IMPOLLINAZIONE E APICOLTURA BINOMIO VINCENTE
.
La Commissione apistica vigila anche
sulla tutela degli alveari
09 NUOVA RICETTA AL VIA DAL 1° DI APRILE
.
I nuovi ricettari offrono maggiori garanzie
per la tutela della privacy dei cittadini
10 MALATTIE INFETTIVE: SVILUPPO E CURA
.
Queste patologie sono causate da batteri e virus
che attaccano l'organismo
12 PERCHÈ ALLATTARE AL SENO FA BENE
.
Un opuscolo e un percorso "protetto"
accompagnano le neo-mamme nell'allattamento
15 FARMACI DI NOTTE? SÌ MA SOLO SE URGENTI
.
I farmacisti chiedono ai cittadini di andare
in farmacia di notte solo per le urgenze
16 P.A. NUOVE GESTIONI DELLE RISORSE UMANE
ASL Informa Anno VII – numero 1
Autorizzazione del Tribunale di Brescia
n. 08 del 04/03/1999
Tiratura
80.000 copie
Numero chiuso in redazione il
17 marzo 2005
Nei prossimi mesi tutti i bresciani riceveranno
una "card" per la loro salute
.
Anche la pubblica amministrazione adotta
il lavoro flessibile per le consulenze
19 DIRITTI E DOVERI DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE
.
Un vademecum per sapere che cosa
un medico deve o non deve fare
21 PIÙ INFORMAZIONE CONTRO LA MORTE IN CULLA
Hanno collaborato alla realizzazione
di questo numero:
Silvestro Abrami, Laura Antonelli, Mino
Baitelli, Lucia Branca Vergano, Grazia
Boffelli, Fiorenza Comincini, Gianalfredo
Facchi, Mario Frera, Annamaria Indelicato,
Fulvio Lonati, Giosuè Mignognia, Mauro
Narra, Gaetano Penocchio, Fausta Podavitte,
Nada Saleri, Daria Scarpato, Claudio Scotti,
Luisa Soldati, Marco Tufari, Lucilla Zanetti.
.
Tre anni di campagna per prevenire
una sindrome ancora inspiegabile
22 EDUCARE PER SCONFIGGERE ALCOL E FUMO
.
Al via una serie di iniziative per informare
sui rischi legati al consumo di alcol e sigarette
23 DISABILITÀ CAMBIA LA RETE DEI SERVIZI
Nei prossimi mesi si concluderà un percorso
iniziato due anni fa
A L
Editoriale
TERZO SETTORE:
una risorsa per l’Azienda Sanitaria Locale
a partecipazione è uno dei valori di maggior rilievo
presenti nella mission dell’ASL della provincia di
Brescia. Utilizzata come modalità di governo
favorisce e crea un tessuto di relazioni efficace, efficiente
ed equo, che genera rapporti non di tipo unidirezionale, ma
di interazione reciproca, di collaborazione e di servizio. Essa
costituisce una base metodologica di lavoro attraverso la
quale l’ASL di Brescia ha sviluppato rapporti con i soggetti
istituzionali e del terzo settore, le cui proposte e contributi
sono determinanti per definire strategie di programmazione
dei servizi, in sintonia con una realtà sociale in continua
trasformazione.
In particolare è rilevante la varietà e diffusione delle
associazioni di volontariato che costituiscono una
componente sociale estremamente dinamica e soprattutto
interessata ad occuparsi del “bene comune”. In virtù della
conoscenza che esse hanno del territorio e della capacità
di cogliere i bisogni dei cittadini, sono in grado di anticipare
le istituzioni nella rilevazione della domanda e di farsi
portavoce della richiesta di servizi.
molto importanti le prospettive che si sono aperte con
l’istituzione del Tavolo di Coordinamento di Salute Mentale, della Consulta per l’educazione alla salute, del
Tavolo di concertazione con i rappresentanti delle Residenze Sanitarie Assistenziali. Senza dimenticare le
collaborazioni attivate con gli enti di patronato e le associazioni che sono portavoce dei cittadini disabili.
L
È indiscutibile che il terzo settore sia un fenomeno sociale emergente, una risorsa per l’instaurarsi di
partnership sempre più necessarie; è per questo che l’ASL della provincia di Brescia, in sintonia con quanto
già avviato, intende promuovere nel corso del 2005 un ulteriore “Tavolo” al fine di creare le condizioni per
un confronto e per la valorizzazione delle potenzialità dei diversi soggetti coinvolti.
Questa azione nasce anche da indicazioni della Regione Lombardia che ha scelto questa linea di impegno
attivando un proprio Tavolo del Terzo Settore e ponendo tra gli obiettivi dei Direttori Generali delle ASL
il coinvolgimento su progetti e programmazione di tutti i soggetti interessati, attivi a livello locale.
Da qui nascono le strategie di lavoro per il futuro, consapevoli che nel nostro territorio questo obiettivo
sia facilmente raggiungibile per la presenza di una rete associativa e di cooperazione sociale disponibile ad
essere protagonista nelle politiche di welfare insieme all’ASL.
Dr. Carmelo Scarcella
Direttore Generale
ASL della provincia di Brescia
A L
Nidi aziendali
MAMME E LAVORATRICI: SI PUÒ...
anche con l’aiuto dell’azienda
Sono sempre di più gli asili nido che vengono aperti nei luoghi di lavoro.
Finanziati dalla Regione e dallo Stato sono una risposta efficace per i genitori che lavorano.
l dilemma, dopo
aver avuto un figlio
e se non si ha la
fortuna di avere nonne, zie
o vicine premurose, è per
molte donne quello del
“Dovrei riprendere a
lavorare, ma come faccio?
E lui-lei dove lo lascio? Ci
sarà posto al nido vicino
casa?”. Sempre più spesso,
o per scelta o per necessità,
a lavorare in famiglia sono
in due, papà e mamma, e
quando arriva un bambino
ricominciare a lavorare può
diventare un vero
problema. È proprio per
venire incontro a queste
necessità che, la legge 23
del 1999, che tutti
conoscono come legge
famiglia, ha previsto la
possibilità di realizzare asili
nido e micro-nidi nei luoghi di lavoro.
Sostenuta e, anzi, fortemente
incrementata negli scorsi anni, questa
opportunità ha
ricevuto, oltre ai
finanziamenti
regionali, anche
quelli previsti
dallo Stato. Il
sostegno alla loro
apertura risponde
in modo nuovo
alle richieste
espresse negli
ultimi anni da
parte di madri,
ma sempre più
anche di padri,
che lavorano tutto
il giorno. L e
coppie chiedono
I
I nidi aziendali: strumenti nuovi e flessibili che aiutano le famiglie ad affrontare
le proprie responsabilità armonizzando tempi di lavoro e di cura
strumenti nuovi e flessibili per affrontare le loro responsabilità,
armonizzando nella propria vita i tempi di lavoro con quelli della
cura. D’altro canto istituzioni pubbliche, privato sociale e anche
i settori produttivi sono interessati ad un maggiore investimento
nel capitale umano, favorendo le risposte ai bisogni delle persone
in un contesto moderno e dinamico. La nuova coscienza di una
responsabilità sociale del mondo aziendale è testimoniata dal
numero crescente di domande presentate all’ASL di Brescia per
ottenere i finanziamenti previsti per la costruzione o gestione di
asili nido nei luoghi di lavoro. Queste nuove iniziative sono
espressione di apertura alle necessità del contesto sociale e, più
direttamente, un’attenzione alle esigenze dei propri collaboratori
e dei loro bambini. In tale modo molte aziende ed enti pubblici
investono nel miglioramento del clima aziendale e anche nella
loro immagine.
Un ulteriore effetto raggiunto è stata la crescita della rete di
servizi per la prima infanzia, sottodimensionata rispetto alla diffusa
richiesta. I nidi aziendali offrono inoltre la possibilità alle aziende
che li gestiscono, singolarmente o in convenzione, e ai dipendenti
che fruiscono dei posti per i propri figli, di usufruire di sgravi fiscali
in relazione alle spese sostenute.
• 02 •
A L
Nidi aziendali
I nidi finanziati nel 2003 e nel 2004
Progetti
Gestione
Costruzione/
ristrutturazione
Posti
Gestione
Costruzione/
ristrutturazione
Aziende
Pubbliche
Private
ANNO 2003
ANNO 2004
2
8
8
12
48
194
160
278
3
7
8
13
Progetti di gestione finanziati nel 2004
Comune
Aziende coinvolte
N. posti
Brescia
Comune di Brescia
25
Comune di Leno
16
Desenzano
Comune di Desenzano
30
Tavernole
Valle Trompia Solidale
16
Finmatica
23
Sc. Mat."La Vittoria"
10
Brescia
Azienda Spedali Civili
60
Vestone
Ricovero Valsabbino
"A.Passerini"
10
Leno
Brescia
Adro
Progetti di costruzione o ristrutturazione
finanziati nel 2004
Comune
Manerba
Aziende coinvolte
Comune di Manerba
N. posti
20
Brescia
Istituto "Vittoria Razzetti"
29
Coop. Soc.
La Nuvola-Orzinuovi
29
ASM Brescia
60
Toscolano
Asilo di Gaino
Coop. Soc.
8
Pontevico
Comune di Pontevico
24
Ospitaletto
Gruppo Fraternità
8
Vestone
Comune di Vestone
28
Manerbio
Azienda Ospedaliera
di Desenzano
20
San Felice
Cooperativa Area
16
Gardone VT
Fondazione di Cura
"Città di Gardone VT"
21
Desenzano
Cameo SpA
15
Orzinuovi
Brescia
Quando i nidi
sono "micro"
La normativa regionale specifica che si intendono
micro-nidi quelli con una capacità ricettiva tra 8 e
29 posti, mentre si considerano nidi quelli tra 30 e
60 posti. “Aziendali” vuol dire che devono essere
attivati nei luoghi di lavoro o nelle immediate
vicinanze, destinando ai figli dei dipendenti delle
aziende coinvolte nella realizzazione, una quota di
posti superiore al 50% del totale. Secondo quanto
previsto dai bandi 2003 e 2004 le aziende hanno
potuto presentare richieste di finanziamento per
nuove costruzioni, acquisto e/o ristrutturazione di
immobili finalizzati alla realizzazione di nidi o micronidi aziendali e gestione di nidi o micro-nidi in fase
di avvio o già avviati. I Comuni hanno diffuso
localmente l’informazione circa la modalità di
presentazione dei progetti, promosso le iniziative
nelle aziende del proprio territorio e raccolto i
progetti. All’ASL di Brescia tocca invece il compito
di valutare i progetti, formare le graduatorie e
proporre il piano di finanziamento. Nel 2004 il budget
complessivo a disposizione è stato di € 2.263.198 e
sono state 22 le aziende che hanno presentato
domanda di finanziamento: 9 per la gestione di nidi
avviati o in corso di avvio e 13 per costruzioni/ristrutturazioni.
Il piano approvato ha previsto il finanziamento di 20
progetti per 438 posti, di cui 278 da costruire. Oltre
ai finanziamenti specifici per i nidi e i micro-nidi nei
luoghi di lavoro, ogni anno l’ASL di Brescia approva
un ulteriore piano di riparto delle risorse regionali
per le attività socio-assistenziali, che prevede anche
finanziamenti gestionali agli asili nido pubblici e
privati del territorio che hanno presentato domanda.
Nel piano del 2004 sono stati finanziati 104 asili nido,
di cui 8 di nuova attivazione, per un totale di 2.631
posti autorizzati (1.239 pubblici e 1.392 privati).
Questi dati danno l’idea del potenziamento avvenuto
in questo tipo di servizio, non solo per numero, ma
anche per tipologia.
• 03 •
A L
Carta regionale dei servizi
SE LA SALUTE
sta tutta in una carta
Quest’anno gli abitanti dell’ASL della Provincia di Brescia impareranno a conoscere due nuove sigle:
C.R.S. (Carta Regionale dei Servizi ) e S.I.S.S. (Sistema Informativo Socio-Sanitario).
a Carta Regionale dei
Servizi (C.R.S.) è un grande
progetto rivolto a tutti i
cittadini della Regione Lombardia.
Con questa carta il dialogo con la
pubblica amministrazione diventa
molto più semplice e immediato,
grazie alla possibilità di accesso in
tempo reale a servizi socio-sanitari
e di altro tipo. È una tessera, che
assomiglia a un bancomat o a una
carta di credito, in corso di
distribuzione a tutti i cittadini della
Regione Lombardia (arriva per
posta) e costituirà la nuova chiave
di accesso ai servizi offerti
dalla pubblica amministrazione
lombarda.
L
Per cominciare, la Carta Regionale
dei Servizi, permette ai cittadini
l’accesso ai servizi on-line della
pubblica amministrazione
(Sistema Informativo SocioSanitario) e inoltre:
3
3
3
3
3
è Tessera Sanitaria Nazionale
e sostituisce l’attuale
tesserino sanitario cartaceo
è Tessera Europea di
Assicurazione e Malattia
(TEAM) e garantisce l’assistenza
sanitaria nell’Unione Europea,
secondo le norme vigenti nei
singoli Paesi (sostituendo il
modello E111)
contiene i dati delle esenzioni
attesta ufficialmente il codice
fiscale
consente agli operatori
sanitari autorizzati (medici
curanti, medici ospedalieri,
Ecco com'è la Carta regionale dei servizi
3
3
farmacisti, ecc.) di accedere
ai dati del titolare
registra informazioni sanitarie
utili in emergenza
nel campo della salute,
garantisce l’accesso ai Servizi
Socio-Sanitari in modo
semplice, rapido e sicuro. I
servizi sviluppati gradualmente
permetteranno al medico
curante di prenotare
direttamente visite
specialistiche ed esami e di
consultare referti on-line. In
ospedale, nell’ASL e in
farmacia la carta permetterà
una maggior rapidità e
sicurezza nel riconoscimento
dell’assistito e nell’erogazione
dei vari servizi.
Quanto costa?
È gratuita e il suo utilizzo è
strettamente personale.
• 04 •
Dove la puoi usare
Potrà essere utilizzata dal medico
curante, in farmacia, in una
struttura ospedaliera o negli uffici
dell’ASL. Con la semplice consegna,
l’interessato consentirà l’accesso
ai propri dati sanitari aggiornati e
a informazioni necessarie a chi lo
visita. Queste informazioni
saranno leggibili soltanto
attraverso appositi terminali e
potranno essere utilizzate dal
medico di fiducia e dagli operatori
socio-sanitari abilitati. La carta dà
inoltre accesso a un sistema che
consente di fare prenotazioni più
rapide, precise ed efficaci,
garantendo la massima privacy.
La privacy
La carta regionale dei servizi
garantisce il rispetto e la tutela
della privacy. Si avvale di un
evoluto sistema di sicurezza che
utilizza i più alti standard in
A L
Carta regionale dei servizi
materia di tutela della privacy e del trattamento dei
dati personali, in conformità alle normative vigenti.
La carta è già attiva
Al momento della consegna è già attiva. Per avvalersi
dei servizi che verranno progressivamente resi
disponibili basta recarsi in un ufficio postale del
territorio lombardo per: richiedere il codice personale
PIN, che permette di utilizzarla via internet; sottoscrivere
e consegnare il “modulo di consenso” per il trattamento
dei dati sensibili coperti dalla privacy. Le persone che
non la riceveranno a casa potranno andare nelle sedi
distrettuali dell’ASL (sportelli scelta e revoca del medico)
per farne richiesta. In caso di furto o smarrimento,
bisognerà contattare subito il numero verde 800.030606
e, dopo aver sporto denuncia alle autorità di Pubblica
Sicurezza, recarsi all’ASL per richiedere il rilascio di una
nuova carta.
Numero Verde
Quali sono i principali servizi?
3
3
3
3
Per sapere
tutto su tutte
le vaccinazioni
la connessione in rete di tutti gli operatori e le
strutture sanitarie regionali
la prenotazione diffusa delle prestazioni e per
tutte le strutture erogatrici regionali
la registrazione dei referti delle prestazioni
ambulatoriali, di pronto soccorso e le lettere di
dimissione
la comunicazione ai medici di medicina generale
e ai pediatri degli eventi sanitari accaduti ai loro
pazienti.
Cos’è il S.I.S.S.?
Il Progetto SISS (Sistema Informativo Socio Sanitario)
nasce con l’intento di migliorare il Servizio sociosanitario regionale attraverso un sistema informatico
di comunicazione e cooperazione tra gli operatori
socio-sanitari, le organizzazioni socio-sanitarie e i
cittadini. È un sistema altamente tecnologico che
permette di riorganizzare e ottimizzare i servizi
usando le modalità tipiche della rete internet
attraverso canali riservati, a garanzia dei massimi
livelli di sicurezza e a tutela della riservatezza dei
dati, nel rispetto della normativa in materia di privacy.
Si tratta di una rete sicura e aperta al futuro
inserimento di nuovi servizi. La realizzazione del SISS
nell’ASL della Provincia di Brescia inizia quest’anno
e continuerà negli anni successivi, fino al
completamento previsto nel 2007.
Ulteriori informazioni sono disponibili contattando
IL NUMERO VERDE 800.030606 dal lunedì al sabato
dalle 8 alle 20 o visitando il sito internet del progetto
www.crs.lombardia.it
• 05 •
800.777.346
da lunedì a venerdì
dalle 8.00 alle 17.00
Per prenotare
tutte le visite
specialistiche
CUP
C entro U nico
di P renotazione
848.848.444
dalle 8.30 alle 17.30
A L
Commissione apistica
IMPOLLINAZIONE E APICOLTURA:
un binomio per l’ambiente e l'agricoltura
Quel piccolo insetto, dalle mille qualità,
ha un ruolo fondamentale per le piante.
arlare di api significa parlare di
impollinazione e cioè di procreazione nel
mondo vegetale. La procreazione è il modo
in cui una specie si perpetua nel tempo al di là della
vita del singolo. In questo caso l’impollinazione
consiste nell’incontro del polline con lo stigma
appartenente alla stessa pianta, oppure
l’impollinazione incrociata che è la più ricorrente:
il polline di una pianta è trasportato sullo stigma di
un fiore di un’altra pianta della stessa specie col
risultato di un maggior rimescolamento genetico e
perciò nuove linee.
Il motivo è che nell’impollinazione incrociata
esistono dei veri e propri vettori o agenti
dell’impollinazione: il vento, l’acqua, gli uccelli, gli
insetti. L’insetto visita un fiore, il polline rimane
imprigionato sulla folta peluria del suo corpo e nel
passaggio da un fiore all’altro cade sugli stigmi di
un altro fiore con cui l’insetto viene a contatto. Gli
insetti costituiscono un gruppo zoologico immenso,
che i naturalisti stimano in più di un milione di
specie. Si classificano in imenotteri, coleotteri,
lepidotteri, ditteri. Il ruolo principale degli insetti
è l'impollinazione dei fiori e l'ape cosiddetta
domestica ha un ruolo fondamentale. Appartiene
all'ordine degli imenotteri, famiglia degli apidae,
genere apis; con quattro specie: cerana, florea,
dorsata, e mellifica. La specie apis mellifica conta
numerose razze che si distinguono per i caratteri
morfologici dovuti alla loro diffusione geografica.
Le api operaie sono un esempio sorprendente di
imenotteri specializzati nella raccolta di polline e
nettare.
Non sono nè il nettare nè il polline ad orientarne
il volo: l’attrazione è dovuta alla pigmentazione e
forma dell’insieme dei petali e sepali (stimolanti
ottici) nonchè agli odori dei fiori (stimolanti chimici).
L’ape operaia memorizza le sensazioni ottiche e
chimiche di una visita e bottina i fiori della stessa
specie vegetale per diversi giorni di seguito, senza
mai visitare altre specie: comportamento istintivo
quale risultato di un addestramento naturale nel
corso del quale l’insetto associa la nutrizione (nettare
e polline) con i caratteri del fiore (colore, forma,
P
Api al lavoro su di un'arnia
profumo, ecc..). L’ape agisce sopra i 10 gradi
centigradi. È questo il valore agronomico
dell’impollinazione: gli insetti pronubi permettono
la realizzazione della fecondazione delle piante
entomofile, cioè la maggior parte di quelle agrarie
(frutticole, orticole, da foraggio) sia spontanee che
coltivate. Il miele è la sostanza alimentare che le
api producono partendo dal nettare dei fiori o dalle
secrezioni di parti vive di piante, che esse
raccolgono, trasformano, combinano con sostanze
proprie e depongono nei loro favi.
Avvengono numerosi scambi da un’ape all’altra,
all’interno dell’alveare, che consentono una graduale
maturazione e arricchimento di enzimi che derivano
dalle secrezioni ghiandolari delle api stesse. I
componenti principali del miele sono il fruttosio, il
glucosio, l’acqua, altri zuccheri e sostanze diverse,
tra cui acidi organici, sali minerali, enzimi, aromi e
molte altre. Il miele è un alimento di elevato valore
nutritivo, facilmente assimilabile. Il glucosio fornisce
energia di immediato utilizzo, il fruttosio viene
metabolizzato a livello epatico e costituisce una
riserva energetica.
Cento grammi di miele forniscono 320 calorie e un
elevato potere dolcificante. E' costituito
prevalentemente da zuccheri semplici (glucosio e
fruttosio in percentuali diverse: tale rapporto è
molto importante poiché, ad un elevato rapporto
in glucosio corrisponde un'alta tendenza alla
cristallizzazione) ed è facilmente digeribile. Il
glucosio entra infatti direttamente in circolo e viene
quindi utilizzato immediatamente mentre il
• 06•
A L
UN'ARTE ANTICA
COME IL MONDO
L’apicoltura è stata praticata
dall’uomo adottando metodi
diversi in funzione delle
conoscenze tecnologiche, per
procurarsi il miele che fino a
tempi recenti era l’unico
dolcificante noto e largamente
impiegato. Attualmente le api
vivono in ogni parte del mondo
ad eccezione delle estreme
regioni polari. L’uomo primitivo
apprese a procurarsi il miele
saccheggiando i nidi costruiti
dalle api nei tronchi degli alberi
cavi, negli anfratti e nelle
fessure delle rocce. Un dipinto
ritrovato in Spagna orientale,
eseguito durante il Mesolitico
probabilmente circa 7.000 anni
avanti Cristo, mostra come
quegli uomini primitivi
praticassero la raccolta del
miele. La vera apicoltura ebbe
inizio da quando l’uomo,
riconoscendo l’importanza
delle api, ha iniziato a
salvaguardare le famiglie d’api
che scopriva nei tronchi cavi
degli alberi o in altre
anfrattuosità curandole e
proteggendole. Progressivamente
arnie costruite in maniera
rudimentale usando materiali
diversi sono state sostitute
con le arnie moderne.
Commissione apistica
fruttosio è consumato più lentamente garantendo un apporto energetico
diluito nel tempo. È per questo motivo che viene consigliato
nell’alimentazione dello sportivo, nell’alimentazione geriatrica e nella
dieta dell’età scolare. Un’altra sua prerogativa è quella di avere un
elevato potere dolcificante (superiore a quello del saccarosio) quindi
a livello dietetico permette di realizzare un piccolo risparmio calorico.
MIELE:alimento prezioso
da salvaguardare
La sanità pubblica si è sempre preoccupata di salvaguardare le api da
malattie che possono colpire un’intera famiglia (alveare) o più famiglie
(apiario). Il regolamento di polizia veterinaria del febbraio del 1954
prescrive provvedimenti di profilassi e di eradicazione per alcune malattie.
Lo stesso livello di attenzione è stato rivolto al miele, principale prodotto
delle api, per salvaguardarne l’origine, le caratteristiche organolettiche
e la salubrità. Importanti norme dell’Unione Europea, nazionali e regionali
si sono susseguite nel tempo. La direttiva comunitaria 2001/110/CE
riguarda la produzione e la commercializzazione del miele e nel decreto
legislativo 179/2004 nazionale vengono data precise indicazioni circa la
denominazione, l’origine nonché le caratteristiche di composizione del
miele e la sua etichettatura. Norme regionali, come la legge 24 marzo
2004 n. 5, danno disposizioni per l’attività del settore apistico e lo
disciplinano. Stabiliscono, cioè, lo spostamento di apiari sul territorio per
sfruttare le fioriture in tempi diversi di specie vegetali presenti in
determinate aree (acacia, tiglio, castagno, ecc..). L’articolo 1 della recente
legge 24 dicembre 2004, n. 313 dice: “La presente legge riconosce
l'apicoltura come attività di interesse nazionale utile per la conservazione
dell'ambiente naturale, dell'ecosistema e dell'agricoltura in generale ed
è finalizzata a garantire l'impollinazione naturale e la biodiversità di
specie apistiche, con particolare riferimento alla salvaguardia della razza
di ape italiana (Apis mellifera ligustica Spinola) e delle popolazioni di api
autoctone tipiche o delle zone di confine”.
L’ASL di Brescia, con il Dipartimento di prevenzione veterinario ha specifici
compiti in questo settore: raccolta delle denunce di possesso degli apicoltori,
gestione delle domande di nomadismo, visite sanitarie per escludere la
presenza di malattie, autorizzazioni per i laboratori di smielatura, vigilanza
e provvedimenti di polizia veterinaria. Per questo è stata costituita la
Commissione apistica composta da tre veterinari ufficiali dell’ASL e due
esperti apistici delle associazioni di apicoltori, per tutelare la sanità degli
apiari e di conseguenza del miele anche in virtù della cospicua presenza
di apiari/alveari sul nostro territorio.
DENUNCE PRESENTATE
AL 31 MARZO 2004
TOTALE
ASL DI BRESCIA
STANZIALI
NOMADI
696
70
766
9.792
1.581
11373
APIARI
ALVEARI
• 07 •
A L
La nuova ricetta
PER TUTELARE DI PIÙ
la ricetta cambia faccia
Se non vogliamo far conoscere i nostri dati anagrafici,
sulle prescrizioni farmaceutiche, possiamo chiedere al medico l'etichetta da applicare.
al 1° di aprile vanno
definitivamente in
pensione le ‘vecchie’
ricette. Il 1° gennaio scorso, infatti,
è entrato in vigore il nuovo
ricettario unico per la prescrizione
di farmaci e prestazioni specialistiche
a carico del servizio sanitario per
i cittadini, italiani o straneri,
residenti o in temporaneo soggiorno
in Italia.
Il nuovo modello verrà utilizzato
da tutti i medici abilitati a
prescrivere, cioè i medici di
medicina generale, i pediatri di
libera scelta, i medici di continuità
assistenziale, quelli delle strutture
di ricovero pubbliche e private
accreditate, i medici dei servizi
dell’ASL di Brescia (consultori, Sert,
cipartimento di prevenzione), i
medici delle residenze sanitarie
assistenziali.
Fino al 31 marzo era prevista la
coopresenza del vecchio ricettario,
sostituito definitivamente dal 1°
aprile. Ricordatevi che la validità
delle ricette per i farmaci è di 30
giorni e quindi se è redatta sul
vecchio modello ed è stata
compilata il 31 marzo potrà essere
utilizzata fino al 30 aprile. Per
quanto riguarda, invece, la
prescrizione di visite e indagini
specialistiche, la validità delle
ricette non è limitata, ma è legata
alla persistenza del problema
clinico.
Al nuovo ricettario si è giunti con
un iter normativo iniziato con la
Finanziaria del 2004 che stabiliva
la revisione dei ricettari, sia per
adeguarli alla normativa sulla
privacy, sia per consentire la loro
elaborazione informatizzata. Con
D
decreto del 18 maggio 2004, il
ministero delle Finanze e il
ministero della Salute hanno
definito il nuovo modello di ricetta,
che presenta significative novità
rispetto a quello precedentemente
in uso.
Dal punto di vista del cittadino, la
principale novità è l’introduzione
di un’etichetta adesiva, che può
essere richiesta al medico e
utilizzata, solo in caso di prescrizioni
farmaceutiche, per coprire i dati
anagrafici dell’assistito, qualora,
per motivi di riservatezza,
preferisca non essere identificabile.
L’assistito che non vuole che i
propri dati vengano resi noti deve
chiederlo direttamente al
medico. Questa etichetta
potrà essere rimossa solo per
necessità legate al controllo
della correttezza amministrativa
o per scopi epidemiologici e
di ricerca, nel rispetto delle
norme deontologiche.
Il cittadino, inoltre, non viene
più identificato con il codice
sanitario, ma con il codice
fiscale, che è riportato su
quasi tutti i tesserini sanitari
e sarà l’elemento riconoscitivo
sulla nuova tessera del
sistema informativo sociosanitario (SISS) chiamata CRS
(Carta regionale dei servizi),
in corso di distribuzione a tutti
i cittadini dell’ASL di Brescia.
Ad ogni buon conto, è utile
portare con sé, quando si va
medico, il codice fiscale, per
consentirgli di aggiornare
l’archivio informatico.
Per quanto riguarda le
condizioni di esenzione legate
• 09 •
al reddito, è stata introdotta la
firma del cittadino a lato delle
caselle riservate all’esenzione,
con la quale è lui stesso ad
autocertificare il proprio reddito.
La rilevanza e la complessità delle
novità introdotte comporta per il
medico, da un lato la necessaria
revisione dei programmi che
consentono la compilazione
automatica, dall’altro, nei casi di
compilazione manuale,
un’attenzione, una precisione e
una chiarezza precedentemente
non richiesti; la collaborazione tra
cittadino e medico potrà snellire
la fase di avvio della nuova
procedura.
La nuova ricetta (sopra)
e quella vecchia (sotto)
A L
Malattie infettive
SE BATTERI E VIRUS
vanno all'attacco
L'importanza delle difese immunitarie per sconfiggere l'invasione dei microrganismi.
a sempre l’uomo ha cercato di capire le cause
delle malattie. Una delle prime certezze che
ha avuto è che a volte una malattia può
trasmettersi da una persona ad un’altra, colpendo più
individui contemporaneamente fino a coinvolgere
intere comunità. Soltanto nel 1800 con la scoperta
dell’esistenza di esseri viventi microscopici, i microbi,
fu aperta la strada allo studio delle malattie infettive
e ci volle poi un altro secolo prima che il concetto di
“infezione”, cioè di invasione dell’organismo umano
da parte di microbi responsabili di specifiche malattie,
fosse accettato come causa di malattia.
D
Le malattie infettive
immediata. Si parla allora di immunizzazione e per
ciascun microrganismo ogni individuo può essere
Per malattia infettiva s'intende appunto l’invasione “immune”, cioè protetto grazie a un precedente contatto
dell’organismo umano da parte di particolari o a una vaccinazione. In caso contrario l’individuo è detto
microrganismi, come batteri e virus, capaci di causare “recettivo”, cioè non protetto e può contrarre la malattia.
sintomi tipici che si ripetono in ogni individuo attaccato
da quella medesima infezione. Non sempre, però, il La diffusione del problema
contatto con un microrganismo porta ad una malattia.
Si possono avere varie situazioni in base al rapporto tra Nonostante la mortalità da malattie infettive si sia
l'aggressività del microrganismo e le capacità di difesa ridotta drasticamente negli ultimi sessant’anni, grazie
dell'ospite. Può verificarsi, ad esempio, un’infezione alla disponibilità in molti casi di efficaci interventi di
senza sintomi quando il microrganismo penetra prevenzione e di cura, le malattie infettive restano un
nell'organismo umano senza però causare la malattia, rilevante problema sanitario. Colpiscono, infatti, ogni
in questo caso il soggetto non ha neppure la anno almeno il 20% della popolazione infantile e circa
consapevolezza dell'infezione. Al contrario la malattia il 10% dei cittadini ricoverati in ospedale, inoltre sono
infettiva si ha quando il microrganismo supera le difese le complicanze più spesso in causa nei decessi delle
dell’organismo e causa danni con i relativi sintomi. persone anziane. Il più recente rapporto mondiale sulla
salute dell’Organizzazione mondiale della sanità,
conferma che le malattie infettive sono ancora oggi la
Le difese immunitarie
principale causa di sofferenza e di morte nel nostro
Tra le difese dell’organismo umano rivestono una pianeta. Infatti, se l’allarme per le infezioni emergenti
particolare importanza quelle del sistema immunitario. e riemergenti ha trovato una risposta di impegno nei
Questo sistema è composto da gruppi di cellule in grado paesi ricchi, nei paesi poveri o sconvolti da guerre e
di riconoscere le sostanze estranee all'organismo e di catastrofi naturali le malattie infettive continuano ad
reagire contro di esse grazie all'azione diretta di essere un grave problema sanitario. La prevenzione ha
particolari cellule, i “globuli bianchi”, e alla produzione potuto e può certamente molto sulla diffusione delle
di “anticorpi” capaci di bloccarle e distruggerle. Le difese malattie infettive: ne sono testimonianza i grandi
immunitarie sanno anche mantenere la “memoria” del successi ottenuti che hanno consentito tra l’altro la
contatto avuto con un microrganismo, così che nel caso completa eradicazione dal globo di malattie come il
di un secondo contatto la risposta difensiva risulta vaiolo e la poliomielite. Uno strumento molto
• 10 •
A L
importante per la prevenzione delle
malattie infettive è la possibilità di
applicare le misure utili ad impedire
la loro diffusione, in particolare nelle
comunità e nei soggetti che possono
rappresentare un maggiore rischio
di trasmissione della malattia.
Le meningiti
Tra le malattie per le quali sono
previsti interventi per prevenirne
l’insorgenza ci sono le meningiti.
Queste patologie, a esordio rapido,
sono dovute all’infiammazione delle
membrane che avvolgono e
proteggono il cervello: le meningi,
appunto. L’infiammazione delle
meningi può essere causata anche
da virus o da batteri. Le meningiti
virali sono meno gravi e a volte sono
complicanze di comuni esantemi
infantili, come la parotite. Le
meningiti batteriche sono invece
più gravi e i batteri che le causano
più spesso sono: l’Haemophilus
influenzae, lo Streptococco
pneumoniae e la Neisseria
meningitidis. L’Haemophilus
influenzae è molto diffuso
nell’ambiente e colpisce di più i
bambini con meno di cinque anni.
Malattie infettive
La vaccinazione contro questo
microrganismo è efficace e
consigliata nei bambini sotto l'anno
d'età in 3 dosi: la prima nel terzo,
la seconda nel quinto, la terza tra
l’undicesimo e il dodicesimo mese
di vita. Lo Streptococco pneumoniae
è anch’esso molto diffuso
nell’ambiente e può causare, oltre
a classiche polmoniti, anche le
meningiti negli anziani o nelle
persone con scarse difese
immunitarie. Anche contro questo
microrganismo esiste un vaccino
efficace, utile soprattutto negli
anziani. La Neisseria meningitidis
provoca spesso forme gravi e si
trasmette di più tra i bambini e i
giovani. I vaccini disponibili non
proteggono dal ceppo B che è il
responsabile più frequente delle
meningiti di questo tipo in Italia e,
inoltre, funzionano molto bene
negli adulti, ma non nei bambini.
La somministrazione di specifici
antibiotici alle persone che hanno
avuto contatti stretti con i malati
garantisce in modo efficace la
prevenzione della diffusione,
mentre è ormai dimostrata
l’inefficacia della disinfezione degli
ambienti dove il malato ha vissuto.
• 11 •
Il ruolo dell’ASL
Anche l’ASL di Brescia è
costantemente impegnata nel
controllo e nella prevenzione delle
malattie infettive. Ha per questo
attivato le misure necessarie per
conoscere e tenere sotto controllo
le dimensioni del problema a cui è
finalizzata in particolare la denuncia
delle malattie infettive.
Le strutture di ricovero e cura e i
medici di famiglia, infatti,
trasmettono all’ASL questa specifica
segnalazione ad ogni diagnosi di
malattia che può diffondersi nella
popolazione. Il personale sanitario
dell’ASL, reperibile 24 ore su 24
su tutto il territorio, si attiva poi
in ogni caso in cui risulta
necessario circoscrivere la
possibilità anche remota di
pericolo per la comunità. Nel corso
del 2005 queste procedure, grazie
all’attuazione di uno specifico piano
previsto dalla Regione Lombardia,
saranno rese ancora più efficienti
sia per la miglior conoscenza della
diffusione delle malattie infettive
tra la popolazione sia per gli
interventi utili a prevenirne la
diffusione tra i cittadini.
A L
Allattamento al seno
LE MILLE VIRTÙ
del latte di mamma
L’allattamento materno promuove la salute e il benessere dei nostri bambini e
garantisce benefici effetti anche alle madri, alle famiglie e alla collettività in generale.
La riscoperta recente dell’importanza dell'allattamento materno ha incoraggiato la
scelta consapevole di questo tipo di alimentazione. Oggi, infatti, il 95% delle donne
sceglie di allattare al seno il proprio bambino. A fronte di questo indubbio successo,
è importante non abbassare la guardia e proseguire nell’opera di divulgazione dei
vantaggi del latte materno per poter raggiungere traguardi sempre più lusinghieri.
Perché scegliere di allattare
La dieta di chi allatta
L'
allattamento materno è la migliore forma di alimentazione
per garantire un sano sviluppo dei neonati. Il latte materno
contiene tutto quello di cui il bambino ha bisogno per la sua
crescita e il suo sviluppo: acqua, proteine, grassi, zuccheri, sali, fermenti
digestivi. Tutti questi elementi sono presenti nella giusta concentrazione
e si adattano giorno per giorno ai bisogni nutrizionali e alle capacità di
digestione e di assorbimento del bambino, che sono estremamente
variabili nei primi mesi di vita. Per queste ragioni il latte materno può
rappresentare l’unico alimento del bambino sino a sei mesi di vita, senza
bisogno di integrazioni. Il latte materno è sempre pronto, alla temperatura
giusta e inoltre permette un notevole risparmio economico. Non solo.
Aiuta a mantenere un profondo legame affettivo tra mamma e bimbo.
L’allattamento al seno fa bene al bambino e offre importanti vantaggi
anche alla mamma.
Vantaggi per il bambino
Vantaggi per la mamma
·
·
Ha un’azione protettiva nei
confronti delle infezioni che il
bambino potrebbe contrarre,
grazie agli anticorpi prodotti
dalla madre.
· Aiuta a prevenire l’ipertensione
e l’obesità nell’età adulta.
· Contiene sostanze che
possono favorire lo sviluppo
mentale.
·
Riduce il rischio di SIDS
(morte improvvisa del
lattante).
Favorisce un più rapido
ritorno dell’utero alle sue
normali dimensioni.
·
Aiuta a perdere i chili di
troppo accumulati in gravidanza.
·
Riduce il rischio di tumori
alla mammella prima della
menopausa.
·
Riduce il rischio di tumori
all’ovaio.
·
Protegge dall’osteoporosi.
• 12 •
Di tutto un po',
ma occhio a tè,
caffè e cioccolata
·
La dieta della donna che
allatta deve essere libera, varia
e gradita, non esistendo cibi da
preferire o da eliminare durante
l’allattamento. Soprattutto non
esistono cibi o bevande che
favoriscano o riducano la
produzione del latte.
·
Alcuni cibi possono dare un
sapore diverso al latte, ma non
è necessario eliminarli dalla
dieta, se il bambino continua a
mangiare normalmente.
·
Per la salute della mamma
e del bambino è opportuno
sospendere l’abitudine al fumo
di sigaretta e l’uso di
superalcolici.
·
Caffè, tè e cioccolata, per
le loro caratteristiche di
sostanze eccitanti, vanno
limitati.
·
L’uso di droghe è bandito.
A L
Un opuscolo per il progetto
ASL - Punti Nascita
L’Azienda sanitaria locale di Brescia ha
ritenuto opportuno avviare un percorso
comune con i ‘punti nascita’ e i pediatri di
libera scelta realizzando un opuscolo che
promuove e sostiene l’allattamento
materno. Il libretto è dedicato alle mamme
in attesa, alle mamme che hanno già
partorito, ai papà, e al loro bambino. E’ un
contributo per l’informazione ai genitori
e un supporto al lavoro degli operatori
sanitari dei consultori familiari, degli
ospedali e dei pediatri.
Con la stampa dell’opuscolo prende avvio
anche una campagna informativa su tutto
il territorio dell’ASL per fornire un supporto
continuativo nel tempo alla donna per
l’allattamento al seno e sostenere l’impegno
potenziando l’integrazione tra punti
nascita, consultori familiari e pediatri di
libera scelta.
Allattamento al seno
è il numero verde da fare se avete dei
800.07.70.40 dubbi, siete in difficoltà, avete bisogno
di chiarimenti o semplicemente volete
qualche consiglio sull’allattamento.
Funziona dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00. La linea
verde, dedicata esclusivamente ai temi dell’allattamento,
garantisce continuità al sostegno offerto alle mamme che
allattano, la consulenza telefonica e permette di poter parlare
immediatamente con le operatrici del consultorio, per ritrovare
la sicurezza e la serenità necessarie.
Numero Verde
Un opuscolo
e un numero verde
per informazioni
e consigli
• 13 •
A L
Allattamento al seno
La rete di sostegno all’allattamento
L’ASL è impegnata in un progetto dedicato al percorso nascita che segue la donna per tutto il periodo
necessario garantendo momenti di incontro e sostegno. Durante la gravidanza sono organizzati i corsi di
accompagnamento alla nascita, con incontri dedicati al tema dell’allattamento al seno. Dopo la nascita, per
orientare e sostenere la donna e la famiglia, si è creata una rete di continuità: punti nascita e consultori
collaborano in un percorso che viene chiamato ‘Dimissione protetta’.
Le neo-mamme possono così beneficiare di visite domiciliari di ostetriche o assistenti sanitarie per assicurare
accompagnamento e sostegno al rientro a casa. Inoltre, nei consultori le mamme trovano spazi appositamente
creati perché possano incontrarsi, incontrare le operatrici sanitarie, in gruppo o individualmente per trovare
un aiuto per superare le difficoltà e, attraverso il confronto con altre, ridimensionare le proprie ansie e
preoccupazioni, insomma, sentirsi meno sole.
Punti nascita e consultori collaborano in un percorso che viene chiamato "Dimissione protetta".
Visite a domicilio, spazi nei consultori e un depliant informativo aiutano le neo-mamme
a chiarire dubbi, superare difficoltà e sentirsi meno sole
Quando non si può allattare
Fortunatamente solo una piccola percentuale di donne non ha la possibilità di allattare. Ad esempio non possono
allattare le donne con tubercolosi in atto, quelle sieropositive per il virus dell’AIDS, le tossicodipendenti, le alcoliste,
e le donne che hanno manifestazioni erpetiche sulla cute della mammella.
Alcuni problemi di salute ritenuti comunemente delle controindicazioni all’allattamento (come ad esempio problemi
di vista) da soli non lo escludono, ma vanno valutati caso per caso.
Molto più rare sono le controindicazioni che dipendono dal neonato.
Quando iniziare ad allattare
Il bambino può essere attaccato al seno anche poco dopo il parto, infatti è molto reattivo nelle prime due ore e
può sfruttare il riflesso innato della suzione. Se però il bambino non vuole succhiare o la mamma non desidera
attaccarlo subito al seno ciò non significa che l’allattamento sia compromesso, ma è possibile provare in momenti
successivi.
La secrezione della mammella inizia con la produzione di un liquido particolare, denso e di colore giallo, detto
colostro. È l’alimento più adatto per i primi giorni di vita perché assai nutriente (è ricco di proteine, sali minerali),
ha proprietà anti-infettive (contiene anticorpi), agisce come lassativo, aiutando ad eliminare il meconio (prime
feci dense e scure). Solo dopo la montata lattea, che si verifica in genere dopo la terza giornata dal parto, il latte
materno comincia ad assumere i caratteri del latte definitivo (o maturo).
• 14 •
A L
Intervista
FARMACI
DI NOTTE?
Sì, ma solo se urgenti
Il turno di guardia farmaceutica
deve garantire le medicine.
“Vede, chi fa il farmacista fa un lavoro un po’ speciale e lo sceglie
per vocazione. L’unica cosa che chiede è di poterlo fare al meglio.
Cosa voglio dire? Be’, semplicemente essere davvero al servizio
del cittadino”. Renato Grendene, Presidente dell’Associazione
Titolari di farmacia della Provincia di Brescia, non ha dubbi
quando comincia a raccontare di che cosa vuol dire essere
farmacista, parlare con le persone che arrivano e che spesso,
oltre alle medicine, chiedono che qualcuno le ascolti un po’,
tenere aperto giorno e notte per poter garantire che ognuno
in caso di vera urgenza trovi i farmaci di cui ha davvero bisogno.
“Il turno di guardia farmaceutica deve servire per garantire che,
Renato Grendene, Presidente dell’Associazione
in qualsiasi momento del giorno e della notte, sia possibile
Titolari di farmacia della Provincia di Brescia
trovare i farmaci necessari - prosegue Grendene -. Lo sa, invece,
molto spesso la gente va in farmacia di notte solo perché, ad
esempio, ha dimenticato di comperare gli assorbenti o il disinfettante. E invece lo spirito del servizio notturno
non è certo quello di essere un supermercato aperto 24 ore su 24”.
“Guardi dico questo soprattutto per le piccole farmacie magari nei paesi, dove il titolare è da solo - spiega
ancora Grendene -. Dopo che ha fatto il turno di notte, infatti, il giorno seguente deve affrontare un’altra
giornata di lavoro dietro al banco. Basta rifletterci un attimo per capire perfettamente cosa può voler
significare doversi svegliare una, due, tre volte per una crema, dei profilattici o delle siringhe”. L’invito è
dunque quello di rivolgersi alle farmacie
di turno di notte esclusivamente per
farmaci con ricetta urgente. Il servizio
I numeri verdi delle farmacie di turno
del farmacista, tra l’altro, non deve e non
può essere equiparato a quello di un
Telefona a:
commerciante qualsiasi. “Senza contare
Chiari, Lago d’Iseo, Palazzolo
800.297002
che se fosse così - sottolinea ancora il
Valle Trompia
800.296157
Presidente di ATF - faremmo anche della
concorrenza sleale vendendo, ad
Valle Sabbia, Lago di Garda
800.208755
esempio, la stessa crema, ma in un orario
Brescia e Comuni limitrofi
800.231061
in cui gli altri esercizi commerciali sono
Montichiari, Leno, Orzinuovi
800.233686
tenuti alla chiusura”. “Credo che con un
Pronto Pagine Gialle per tutta la provincia 892424
po’ di collaborazione e buon senso le
cose possano andare nel verso giusto
Oppure guarda
per tutti - conclude Grendene -. Alla
il Giornale di Brescia e Bresciaoggi
professionalità, di cui il camice bianco è
il simbolo, i farmacisti tengono in modo
il sito www.federfarma.brescia.it
particolare, ricordiamocelo prima di
il televideo di Teletutto
suonare il campanello notturno perché
abbiamo finito la schiuma da barba!”.
• 15 •
A L
Incarichi professionali
Autonomia, responsabilizzazione
della dirigenza e nuove gestioni
DELLE RISORSE UMANE
Nuove norme assimilano sempre di più
la pubblica amministrazione all'impresa privata.
Anche l'ASL di Brescia regolamenta il "lavoro flessibile".
capo ai dirigenti - interviene però
soltanto dopo aver superato lo
sbarramento delle leggi finanziarie
che vietano - negli ultimi anni assunzioni a tempo indeterminato:
nella sostanza pesanti vincoli
preventivi intervengono nella
possibilità di acquisire le dotazioni
ritenute idonee agli scopi
istituzionali.
Gli incarichi professionali
solo a esperti di provata competenza
ell’evoluzione normativa
finalizzata - ai vari livelli
- ad assimilare la pubblica
amministrazione all’impresa
privata, pur nel fermo
riconoscimento della sostanziale
differenza dei fini da realizzare, il
legislatore nazionale ha perseguito
- nel quadro di un più razionale
utilizzo delle risorse - anche la
progressiva responsabilizzazione
della dirigenza: nel nuovo contesto
tali figure assumono poteri tipici
di un privato datore di lavoro nella
gestione delle risorse umane (ex
art.5 d.lgs 30/03/2001 n.165).
La piena disponibilità nella
gestione delle risorse aziendali - in
N
Per allentare il peso di questi
vincoli, l’azienda pubblica ha
iniziato - nell’ambito della gestione
del personale - a percorrere la
strada dell’utilizzo di forme di
lavoro cosiddetto “alternativo”.
L’art. 36 del decreto n.165/2001,
già citato, sdogana ufficialmente
la possibilità di ricorso a forme di
lavoro “flessibile”: possibilità che
- ampiamente interpretata permette l’acquisizione - seppur
temporanea - di nuove
professionalità. Posti questi
principi, il legislatore si è riservato
ulteriori interventi di
regolamentazione, a fronte di
comportamenti della pubblica
amministrazione non sempre in
linea con i criteri ispiratori:
provvedimenti di portata
nazionale e/o regionale.
• 16 •
Le leggi
per contenere
la spesa pubblica
3
legge finanziaria per
l’anno 2003 (disposizione
confermata anche per l’anno
2004), che, all’art.34,
individua nel 90% della
spesa
media
annua
sostenuta per le medesime
finalità nel triennio 19992001, il limite per il ricorso
alle assunzioni temporanee.
3
decreto legge n.
191/2004 che prevede la
riduzione del 15% della
spesa sostenuta negli anni
2001/2002 per gli studi e
incarichi conferiti a soggetti
estranei all’amministrazione;
3
richiesta della Regione
Lombardia alle Aziende
Sanitarie di ridurre del 50%
(rispetto al 2003) la spesa
per gli incarichi;
A L
Incarichi professionali
L'ASL di Brescia ha approvato il regolamento, in vigore dal 1° marzo, per incarichi di consulenza e collaborazione professionale
L’Azienda Sanitaria Locale di Brescia si è uniformata alle regole imposte, realizzando marcate economie,
fermi restando i servizi garantiti all’utenza. Valutato il rilievo - sia per le finalità istituzionali che per l’impegno
economico - assunto dal fenomeno “lavoro flessibile”, l’Asl non solo si è preoccupata di limitare i costi, ma
ha ritenuto opportuno regolamentare il ricorso all’uso degli incarichi professionali e con la deliberazione
n. 719 del 27.10.2004 ha approvato il regolamento per l’attribuzione degli incarichi di consulenza e
collaborazione professionale, che è entrato in vigore il 1° marzo.
Modalità chiare e omogenee - e ora anche codificate - permetteranno di raggiungere l’obiettivo primario:
individuare e assegnare incarichi con professionisti di certificata esperienza, nell’ambito di un percorso di
trasparenza amministrativo/gestionale.
In base a questo regolamento, l’autonomia - e la responsabilità -del dirigente responsabile di struttura che
richiede il conferimento di un incarico viene tutelata: cade - tuttavia - in capo allo stesso di dimostrare la
sussistenza della necessità di tale rapporto, (presupposto previsto nell’art. 7 comma 6 del Dlgs 165/2001
“Per esigenze cui non possono far fronte con personale in servizio, le amministrazioni pubbliche possono
conferire incarichi individuali ad esperti di provata competenza”).
Il dirigente - al pari di un privato datore di lavoro - effettua una valutazione del curriculum vitae e
professionale, gestisce un colloquio di natura tecnica, per accertare l’idoneità, e quindi, motivatamente,
propone l’accensione del rapporto con il professionista.
Per contratti che prevedano un impegno di spesa superiore ad 8.000,00 € - o a rapporti di durata superiore
ad 8 mesi - la procedura di selezione diventa più articolata.
Si procede, infatti - a tutela della correttezza amministrativa - ad approntare “per singolo profilo professionale,
disciplina o ambito operativo” una procedura selettiva sulla base di un avviso pubblico e a dare idonea
pubblicità della possibilità all’esterno tramite mezzi informativi. Con il regolamento sopra indicato, l’Asl
di Brescia prosegue il percorso finalizzato a creare un complesso di norme aziendali qualificanti che, da un
lato mira a perseguire la responsabilizzazione e l’autonomia dei propri collaboratori e - dall’altro - tutela i
principi basilari dell’imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione (art. 97 Cost.).
• 17 •
A L
Medici: diritti e doveri
Dottore,
ME LO PASSA LA ‘MUTUA’?
Questa è la domanda tipica del paziente che entra in ambulatorio,
anche se le "mutue" non esistono più da anni.
medici, tanto meno se formulate a seguito di una
visita non concordata fatta da uno specialista privato.
Il medico di famiglia, invece, quando lo ritiene
necessario, attiva opportune consulenze specialistiche
che valuterà conoscendo la tua storia sanitaria, se
sono indicate al tuo specifico caso, se non vi sono
interferenze con altri farmaci e se quei farmaci sono
concedibili a carico dal Servizio sanitario. Ricordati
che scavalcare il proprio medico e rivolgersi a specialisti
di propria iniziativa non giova alla costruzione di un
reciproco rapporto di fiducia.
D
Perché al mio amico questo farmaco lo passano e
a me no?
Cerchiamo di spiegare come e quando
Dalla Convenzione Nazionale per la Medicina Generale
(DPR 270/2000 - Accordo Collettivo Nazionale):
Vi sono alcuni farmaci che sono gratuiti solo per chi
presenta determinate malattie. Evidentemente il tuo
amico soffre di una di quelle malattie. Prescrivendo
un farmaco in fascia A, a chi non ha diritto, il medico
commette un reato.
Io sono esente al 100%: perché il mio medico
mi fa pagare le supposte e le pomate per i dolori?
Art. 36 - Assistenza farmaceutica e modulario
1. La prescrizione di medicinali avviene, per qualità
e quantità, secondo scienza e coscienza, con le
modalità stabilite dalla legislazione vigente nel
rispetto del prontuario terapeutico nazionale, così
come riclassificato dall'art. 8, comma 10, della legge
24.12.1993, n. 537 e successive integrazioni e
modificazioni.
2. Il medico può dar luogo al rilascio della prescrizione
farmaceutica anche in assenza del paziente, quando,
a suo giudizio, ritenga non necessaria la visita del
paziente.
Le domande dei pazienti
Le pomate e le supposte sono medicinali che il Servizio
sanitario non rimborsa. I farmaci sono stati classificati
in due fasce: fascia A e fascia C. La classe A comprende
tutti i farmaci che sono gratuiti per il cittadino. Vi
sono inclusi tutti quelli che sono ritenuti essenziali
per assicurare le cure previste nei Livelli essenziali di
assistenza sanitaria. Su questi farmaci le regioni
possono decidere di applicare un ticket, per confezione
venduta o per ricetta. Nella classe C sono invece
compresi quei farmaci che non sono considerati
essenziali o la cui efficacia non è adeguata rispetto al
loro costo. Questi farmaci sono tutti a pagamento: il
loro prezzo è a carico dei cittadini anche per coloro
che hanno l’esenzione totale.
Il mio medico non vuole trascrivermi le medicine
che mi ha prescritto lo specialista privato. Come
devo fare?
Il tuo medico di famiglia non è in alcun modo tenuto
a trascrivere meccanicamente le prescrizioni di altri
Una mia vicina di casa prende un farmaco molto
buono per il mal di stomaco, voglio farmelo
prescrivere anch’io. Posso?
Non è una buona idea prendere farmaci solo perché
• 19 •
A L
Medici: diritti e doveri
hanno fatto bene a qualcun altro. E’ invece
preferibile consultare il proprio medico di famiglia.
Ciò a tutela dei pazienti: ogni prescrizione di farmaci
nasce dalla valutazione complessiva sulla salute
della singola persona che solo il tuo medico può
garantire.
Ma perché se io so già di avere bisogno di una
medicina devo farmela scrivere dal medico?
L’accesso dei cittadini al bene farmaco non è libero,
ma disciplinato da norme speciali che lo sottraggono
alle leggi generali sul commercio.
Il farmaco infatti non è un prodotto di consumo
come gli altri: la sua dispensazione al pubblico è
riservata in via primaria e assoluta al farmacista, su
necessaria prescrizione del medico che è l’unico che
può giudicare, secondo scienza e coscienza, se quel
medicinale è indicato per quel paziente. (Testo unico
delle leggi sanitarie di cui al Regio Decreto 27 luglio
1934, n. 1265, in particolare art. 122).
Lo specialista da cui mi ha mandato il mio medico
mi ha prescritto dei farmaci, che poi lui mi ha detto
che non andavano bene, ma allora perché mi ha
mandato dallo specialista?
Lo specialista è un consulente del medico di medicina
generale, il quale è invece il professionista che
conosce tutta la storia sanitaria del paziente ed è
l’unico che può effettuare una valutazione
complessiva e giudicare se i farmaci o gli esami
prescritti sono necessari o controindicati. E’ il tuo
medico di fiducia, fidati di lui.
Ma perché il mio medico fa sempre un sacco di
storie se io voglio farmi un po’ di scorta di medicine
da tenere in casa in caso di bisogno? Non li paga
mica lui.
Nella prescrizione dei farmaci a carico del Servizio
sanitario il medico è tenuto a rispettare le leggi e i
decreti in vigore, potendo essere chiamato a
rispondere in prima persona in caso di mancata
osservanza di queste norme.
Il mio medico non vuole che lo si chiami a casa per
fare le ricette, ma io come faccio sono anziana e
non ho voglia di andare a fare la coda in
ambulatorio.
Tra i compiti del medico previsti dalla “Convenzione
nazionale” dei medici di famiglia non è previsto che
la trascrizione dei farmaci venga effettuata a
domicilio. La convenzione prevede la visita
domiciliare per visitare chi non può andare in
ambulatorio, mentre è previsto che si possa
mandare qualcuno al proprio posto per ottenere le
ricette.
Inoltre è impensabile che il medico di medicina
generale venga utilizzato per fare le ricette a casa
dei pazienti per i quali sarebbe certamente una
grande comodità, ma un modo sbagliato di utilizzare
la professionalità del medico.
Sono stata dimessa dall’ospedale sabato mattina,
mi servivano le medicine che mi erano state
prescritte; ho telefonato al medico, ma la segreteria
telefonica mi ha risposto che dovevo rivolgermi alla
Guardia Medica. Alla guardia mi è stato risposto
che loro non sono tenuti a fare le ricette. Ho
telefonato all’ospedale e mi hanno detto che il
medico di famiglia è obbligato ad essere reperibile
sino alle 10 per fare le ricette. Chi ha ragione?
Recentemente è stato stipulato un accordo tra ASL
di Brescia e strutture di ricovero che prevede, nel
caso di dimissione nei giorni in cui sia difficile reperire
il medico curante (ad esempio venerdì sera, sabato,
domenica), che il medico specialista della spedalità
pubblica o equiparata provveda a prescrivere
direttamente su ricetta del Servizio sanitario i
farmaci necessari per la fase immediatamente
successiva al ricovero.
Il mio medico si lamenta sempre che deve
rispettare le note CUF. Cosa sono le note CUF?
Le cosiddette “note CUF” sono dei limiti alla
prescrizione dei farmaci", che ne consentono la
vendita solo per la cura di particolari malattie,
per esempio i farmaci antiulcera, o in quantità
limitate, o ancora solo all’interno di strutture
sanitarie. È la Commissione Unica del Farmaco
(CUF), le cui funzioni sono attualmente trasferite
all'Agenzia italiana per il farmaco (AIFA), l'organo
tecnico del ministero della Salute, che approva la
commercializzazione dei farmaci e decide se il
farmaco è considerato essenziale e se può essere
rimborsato dal Servizio sanitario, previa la
presentazione in farmacia della ricetta del Servizio
sanitario, se questi devono avere l’obbligo di
ricetta o se possono essere venduti liberamente
nelle farmacie, come farmaci da banco.
L'AIFA può anche selezionare dei casi particolari,
per i quali un farmaco ha delle limitazioni nella
vendita. Il medico è tenuto a prestare particolare
attenzione alle note AIFA, che per alcuni
medicinali ha previsto la gratuità solo se il
paziente è affetto da determinate patologie.
• 20 •
A L
SIDS
PER UN SONNO SICURO
DEL TUO BAMBINO:
tre anni di informazione
e prevenzione
La campagna informativa sulla morte in culla (SIDS) punta alla riduzione dei fattori di rischio.
Monitoraggio dell’ASL di
Brescia: le tre rilevazioni
Che cos’è la SIDS?
gni anno nell’ASL di
Brescia si verificano in
media 2 casi di SIDS su
circa 10.000 nuovi nati. Tutti i
casi registrati dal 2000 in poi sono
avvenuti nei primi tre mesi di vita
dei bimbi. La SIDS, chiamata
anche la morte in culla del
neonato, è la morte improvvisa
di un bambino, apparentemente
sano, d’età compresa tra una
settimana e un anno di vita; tale
evento avviene di solito durante
il sonno e non è prevedibile.
O
La campagna informativa
nei Punti Nascita e nei
Distretti ASL
La campagna informativa, messa
in atto da oltre tre anni, punta sulla
riduzione dei fattori di rischio, e
focalizza l’attenzione dei genitori
sulle precauzioni da adottare:
· mettere il neonato in posizione
supina (a pancia in su) nel sonno;
· farlo dormire in ambienti non
troppo caldi, evitando l’eccessiva
copertura;
· non fumare in sua presenza.
Anche l’allattamento al seno è un
fattore protettivo. Questi semplici
strumenti hanno dimostrato
un’efficacia preventiva e
rappresentano i più importanti
fattori per l’abbattimento del
rischio SIDS.
Per i piccoli, meglio dormire
a pancia in su
Particolarmente importante è la
posizione nel sonno del bambino
che rappresenta il più importante
fattore per l’abbattimento del
rischio di SIDS.
Deve essere adottata la posizione
nel sonno a pancia in su (posizione
supina).
La posizione pancia in giù (prona)
deve essere evitata perché
aumenta il rischio di SIDS da 3 a 9
volte.
Anche la posizione sul fianco deve
essere comunque sconsigliata
perché il bambino tende a ruotare
ed assumere la posizione sbagliata
e il rischio di SIDS è doppio rispetto
alla posizione supina.
• 21 •
Per un mese all’anno in tre anni
consecutivi, dal 2002 al 2004, in
occasione di sedute vaccinali l’ASL
ha curato la distribuzione di
questionari ai genitori con relativa
compilazione. Confrontando le tre
rilevazioni campionarie si è potuto
osservare l’efficacia della campagna
informativa sulla SIDS:
· la posizione corretta “a pancia
in su” (supina) è aumentata
notevolmente dal primo anno di
campagna informativa a scapito
della posizione sul fianco, passando
dal 41.2% al 63.5%;
· la posizione sul fianco è
diminuita dal 40.6% al 19.9% ;
· la posizione mista nell’ultima
rilevazione è anch’essa diminuita
dal 9.5 all’8.4%;
· la posizione più a rischio di tutte,
quella “a pancia in giù” (prona), è
calata limitatamente dal 8.7% al
8.2% e rappresenta lo ”zoccolo
duro” per il quale si deve lavorare.
Prospettive future
È utile monitorare periodicamente
l’andamento della campagna per
la prevenzione della SIDS perché le
interviste alle madri consentono di
verificare i punti critici e di predisporre
gli interventi correttivi. Per il futuro
occorrerà potenziare l’integrazione
tra i punti nascita, le sedi vaccinali
ASL e i pediatri di famiglia per
incrementare la distribuzione e
l’accompagnamento dell’opuscolo.
A L
Educazione alla salute
Educare per dire no
AD ALCOL E FUMO
Mail-art e slogan per informare sui rischi dell'alcolismo.
Un club dei vincenti contro le sigarette.
Alcol: insieme per sensibilizzare
Se l’alcol è da sempre un grave problema sociale, quello che in questi
ultimi anni sta cambiando sono i consumatori. Sono, infatti, soprattutto
giovani e donne, i nuovi ‘bevitori’. Ecco perché l’ASL della Provincia
di Brescia ha deciso di far partire una campagna informativa sul tema
dell’alcol specificatamente rivolta a queste due fasce di popolazione.
Per renderla più significativa ed efficace si è deciso di attivare una prima
fase durante la quale raccogliere le indicazioni dei ragazzi e delle donne
sul tema in questione. Sarà quindi organizzata, nel mese di aprile (mese
nazionale di prevenzione dei rischi e dei problemi legati al consumo
di bevande alcoliche), una «mail-art» (arte postale), così da raccogliere
elementi utili per la costruzione di una campagna di sensibilizzazione, per
la prevenzione dell’abuso di sostanze alcoliche tra le donne e per prevenire
i rischi connessi all’uso di bevande alcoliche tra i giovani.
In alcuni centri commerciali, dalle parrucchiere, dalle estetiste e,
naturalmente, nei Consultori Familiari della nostra ASL, le donne potranno
trovare una scheda informativa sull’alcol e una cartolina sulla quale
riportare «slogan» da loro creati e che ritengono maggiormente efficaci
per raggiungere l’obiettivo della campagna informativa. Lo stesso vale
per i ragazzi, che troveranno la cartolina nelle loro scuole, negli oratori
o nei centri di aggregazione giovanile che frequentano. A loro verrà
chiesto, di ideare messaggi scritti e di creare, con le tecniche che
preferiscono, anche delle immagini.
Con questa proposta s’intende non solo ottenere materiale di
comunicazione efficace, ma anche stimolare i due target di riferimento
ad una riflessione sull’uso dell’alcool e sondare la loro percezione rispetto
a questa problematica.
• 22 •
FUMO:
MR. STARBENE
INCONTRA
I BAMBINI
Giornata conclusiva
del progetto anti-tabacco
Il 31 maggio, giornata nazionale
libera dal fumo, il Direttore
Generale dell’ASL, dottor Carmelo
Scarcella, incontrerà a Brescia nel
teatro della sede dell'ASL i bambini
delle scuole elementari, coinvolti
nel progetto «Il Club dei vincenti
– Un piano speciale contro il fumo».
Si tratta di una proposta educativa
della Regione Lombardia che ha
come obiettivo lo sviluppo di un
processo di ricerca e riflessione
per l’adozione di scelte positive
per la salute. Durante l’intero
percorso i bambini hanno lavorato
con un immaginario Mr. Starbene
(o Benstò, a scelta delle diverse
classi), che li ha stimolati a
diventare un gruppo di persone
attente e capaci ad affrontare
situazioni anche difficili e
complicate («il club dei vincenti»)
e a essere protagonisti di un
mondo senza fumo.
In questa giornata i bambini
verranno coinvolti in attività
ludico-espressive che riprenderanno
i temi della proposta educativa
utilizzando l’attivazione psicomotoria,
tecniche psicodrammatiche e di
play-back theatre. Inoltre, proprio
il dottor Scarcella li nominerà,
ufficialmente, componenti del
Club dei vincenti, con la consegna
della tessera di adesione al
gruppo.
A L
Disabilità
Rete dei servizi:
ECCO COME CAMBIA
Partita due anni fa, la riorganizzazione delle strutture per persone disabili
si concluderà nei prossimi mesi con l'apertura dei Centri diurni.
l territorio dell’ASL di Brescia si caratterizza per un elevato numero di servizi residenziali e diurni
per la disabilità, gestiti in massima parte dal privato sociale. L’ASL ha promosso numerosi percorsi
con gli operatori di queste strutture, che negli anni hanno consentito di definire progetti di servizio
diversificati, in grado di rispondere ai singoli bisogni delle persone. Negli ultimi due anni, a seguito di
indicazioni regionali, è stata avviata una profonda riorganizzazione delle strutture che accolgono le persone
disabili identificando diverse tipologie di servizi nell’area socio-sanitaria e socio-assistenziale. La trasformazione
dei CRH in Residenze sanitarie disabili (RSD), delle CAH in Comunità socio-sanitarie (CSS) e dei CSE in Centri
diurni disabili (CDD), porta a identificare strutture che devono organizzarsi in modo più specifico in relazione
al diverso livello dei bisogni sanitari oltre che socio-assistenziali ed educativi. Sono stati introdotti nuovi
strumenti di rilevazione del grado di fragilità degli ospiti in base al quale devono essere garantite prestazioni
socio-sanitarie adeguate. In particolare nelle Comunità socio-sanitarie gli ospiti con grave disabilità, privi
di sostegno familiare, potranno fruire di un voucher mensile di lungo-assistenza per l’acquisto di prestazioni
socio-sanitarie nella stessa comunità. Le ultime strutture oggetto di trasformazione sono gli istituti di
riabilitazione che devono decidere a breve se trasformarsi in strutture socio-sanitarie (RSD) o mantenersi
nell’ambito della riabilitazione, caratterizzandosi in modo più specifico in base alle diverse attività offerte.
Anche l’area del sociale nei prossimi mesi verrà rivisitata per identificare servizi in grado di rispondere ai
diversi bisogni di crescita personale, autonomia, integrazione sociale delle persone disabili.
Un grande cambiamento quindi dove i disagi vengono certamente contenuti grazie alla radicata esperienza
di lavoro insieme di ASL, Comuni ed enti gestori, lasciando spazio ad una rinnovata progettualità che deve
mettere sempre più al centro la persona disabile e la sua famiglia.
I
Tipologia
di servizio
CENTRI DIURNI
PER PERSONE
CON DISABILITÀ
(C.D.D.)
I servizi nell'ASL
di Brescia
Cosa sono
in fase di attivazione
Struttura socio-sanitaria di prossima istituzione, non
residenziale, per disabili gravi sopra i 18 anni (minori accolti
solo eccezionalmente). Si differenzia dal C.S.E. per la sua
valenza sanitaria.
CENTRI SOCIO-EDUCATIVI
(C.S.E)
29, molti nel 2005 diventeranno
Centri diurni per persone
con disabilità
Struttura non residenziale per disabili sotto i 65 anni. Favorisce
la crescita evolutiva, lo sviluppo delle capacità funzionali
residue, l’autonomia raggiunta e la socializzazione.
COMUNITÀ ALLOGGIO
HANDICAP (C.A.H.)
FUTURE COMUNITÀ
SOCIO-SANITARIE (C.S.S.)
14
Servizio residenziale per disabili sotto i 65 anni, privi di
sostegno familiare o con famiglie non in grado di rispondere
alle loro esigenze. Favorisce comportamenti autonomi e migliori
relazioni con il gruppo. Gli ospiti con grave disabilità potranno
fruire di un voucher mensile di lungo-assistenza per l’acquisto
di prestazioni socio-sanitarie nella comunità stessa.
RESIDENZE SANITARIOASSISTENZIALI (R.S.D.)
GIÀ CENTRI RESIDENZIALI
HANDICAP (C.R.H.)
4
di cui 1 C.R.H.
ancora in fase di trasformazione
Strutture residenziali per disabili gravi o gravissimi, sotto i 65
anni, bisognosi di prestazioni a elevato grado di integrazione
sanitaria, riabilitazione e/o mantenimento oltre che di un
sostegno socio-assistenziale.
SERVIZI DI FORMAZIONE
ALL’AUTONOMIA (S.F.A.)
17
Servizio diurno per disabili sotto i 65 anni, con discrete capacità
relazionali, di adattamento e di comunicazione. Favorisce la
crescita personale e una migliore integrazione sociale, per
svilupparne l’autonomia.
ISTITUTI
DI RIABILITAZIONE
PER DISABILI (I.D.R.)
in fase di trasformazione
Strutture extraospedaliere che erogano interventi riabilitativi
a disabili senza limiti di età.
• 23•
Gli URP
distretto per distretto
Ufficio Relazioni con il Pubblico
Responsabile: Dottor Marco Tufari e-mail: [email protected]
Sede centrale: viale Duca degli Abruzzi, 15 - Brescia Referente: Rosaria Santagati
tel. 030.3838250/5 fax 030.3838061
I Referenti URP dei Distretti Socio-sanitari dell'ASL di Brescia
Distretto
Socio-sanitario
Indirizzo
Referente
Orario
Telefono
N. 1
Brescia
Via Nikolajewka, 11
Brescia
Fiorella Albini
[email protected]
Dal lunedì al venerdì
8.30 - 12.00
030.3839742
N. 2
Brescia Ovest
Via Richiedei, 10
Gussago
Franca Parisio
[email protected]
Dal lunedì al venerdì
11.30 - 12.30
13.00 - 14.00
030.2526922
N. 3
Brescia Est
Via F.lli Kennedy, 115
Rezzato
Cristina Romagnoli
[email protected]
Dal lunedì al venerdì
14.00 - 15.30
030.2499824
N. 4
Valle Trompia
Via Beretta, 3
Gardone V. T.
Guido Rampini
[email protected]
lunedì
14.00 - 16.00
Dal martedì al venerdì
8.30 - 12.30
030.8915323
N. 5
Sebino
Via Giardini Garibaldi
Iseo
Emanuela Busi
[email protected]
Dal lunedì al venerdì
9.00 - 13.00
14.00 - 16.00
030.9887456
N. 6
Monte Orfano
Via Lungo Oglio
Battisti, 39
Palazzolo S/Oglio
Santina Parietti
[email protected]
Dal lunedì al venerdì
9.00 - 12.00
14.00 - 16.00
030.7439837
N. 7
Oglio Ovest
Piazza Martiri della
Libertà, 25
Chiari
Santa Partegiani
[email protected]
Dal lunedì al venerdì
9.00 - 12.00
14.00 - 16.00
030.7007013
mercoledì
10.00 - 12.00
030.9949926
N. 8
Alfredo D'Alessandro
Bassa Bresciana Viale Marconi, 27/27b [email protected]
Orzinuovi
Occidentale
N. 9
Bassa Bresciana
Centrale
Piazza Donatori di
Sangue, 1
Leno
Angelo Bozzoni
[email protected]
lunedì e giovedì
14.00 - 16.00
Martedì
9.00 - 12.00
030.9078202
N. 10
Bassa Bresciana
Orientale
Via Falcone, 18
Montichiari
Pietro Marini
[email protected]
lunedi, mercoledì,
venerdì
11.00 - 12.00
030.9661245
N. 11 e 12
Garda e
Vallesabbia
Viale Landi, 5
Salò
Fiorenza Gerosa
[email protected]
Dal lunedì al venerdì
9.00 - 12.00
14.00 - 16.00
0365.296661
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