Marzo - Aprile 2004
COSMO 3-4
EDITORIALE
COSMO VIVE DI NOTIZIE
COSMO conta più anni del Centro delle Comunicazioni OSM. Nato nel 1965 come Notiziario del Priore generale, dall’11 marzo 1967 si chiamò COSMO, cioè C(ommentarii) O(rdinis) S
(ervorum) M(ariae) O(bservationes). Ai primi del 1969 esso perdette il suo carattere di lettera
esclusiva del Priore generale e, a partire dal 1970, divenne Bollettino del Centro Comunicazioni OSM. In realtà questo Centro Comunicazioni OSM non esisteva ancora giuridicamente. Fu il
Capitolo generale di Opatija (1971) ad approvare un Decreto –il decreto n. 15– che diceva:
“Per assicurare un efficiente e fruttuoso interscambio di informazioni e di idee tra tutte le parti
vive dell’Ordine, il Capitolo generale decide di creare un centro generale delle Comunicazioni,
per raccogliere e trasmettere a tutto l’Ordine quanto interessa la vita e l’attività dei frati”. Il
Capitolo generale di Barcellona (1977) confermò sostanzialmente il Decreto di Opatija, ma,
raccogliendo l’invito espresso da un intervento capitolare di fra Hubert M. Moons –che allora
curava l’edizione plurilingue di COSMO– incluse l’aggiunta che stabiliva che ogni Provincia,
Vicariato e Missione dell’Ordine avesse un corrispondente con il Centro di Comunicazioni per
trasmettere le notizie riguardanti l’ambiente, la situazione ecclesiale, la vita e l’attività dei Servi che vi vivono”. Inoltre, il Capitolo generale di Barcellona, meglio specificando il testo costituzionale approvato nel 1968 a Majadahonda (Madrid), incluse espressamente, e al primo posto, tra i Segretari generali da eleggersi da parte del Consiglio generalizio, il Segretario per il
Centro delle Comunicazioni, dizione rimasta nel testo costituzionale approvato definitivamente
dalla Santa Sede nel 1987 (cfr Costituzioni, art. 285/a).
Questa premessa spiega l’importanza di COSMO che, soprattutto nel periodo 1983-2001, ha
conosciuto una considerazione largamente apprezzata, nonostante i molti e persistenti problemi dovuti alla raccolta di notizie, alla loro traduzione nelle varie lingue dell’Ordine ecc.
COSMO continua, diciamo pure, la sua “missione”, ma attualmente conosce una crescente
penuria di notizie. A insidiare la trasmissione di notizie da inviare al Centro Comunicazioni è
senza dubbio l’inarrestabile ricorso, da parte del segretariati locali, alla trasmissione di informazioni via e-mail. A parte che molto spesso queste e-mail non vengono inviate alla redazione
di COSMO, esse presentano vari limiti. E ci spieghiamo subito. Di fatto, il moltiplicarsi del ricorso alla posta elettronica sembra aver collocato a riposo i cosiddetti corrispondenti di COSMO i quali, forse, penseranno che le notizie ci giungano comunque. Poi che cosa succede?
Nel redigere le notizie da affidare a COSMO, i responsabili del bollettino cercano di essere
esatti, riferendo nomi e cognomi, date, numeri, ambientazione ecc. Molte delle e-mail che riusciamo a mettere insieme si distinguono spesso per genericità di contenuto, per incompletezza
di dati, per il crescente uso di indicare frati e sorelle con il solo nome privo del cognome e addirittura con il nome abbreviato. Ne deriva la impossibilità di utilizzare le notizie. Ci perdonino le lettrici e i lettori di COSMO. Non parliamo poi delle foto, quasi sempre prive di una didascalia. Ben venga l’utilissimo strumento della posta elettronica, ma non dimentichiamoci che
molte sorelle e fratelli –particolarmente i meno giovani che, poi, sono anche i più numerosi–
non dispongono di un proprio e-mail. E ciò va detto anche di non poche comunità.
Leggendo gli atti di capitoli e riunioni provinciali, come pure gli atti dei Capitoli generali
delle nostre sorelle, troviamo una crescente insistenza sull’importanza dell’interscambio delle
comunicazioni. Perché non avvalersi anche di COSMO?
Altre volte abbiamo osservato che COSMO, allo scopo di essere uno strumento di comunicazione vivo e, perché no?, interessante, più che ricordare ciò che sorelle e frati celebrano vorrebbe dare notizia di come le sorelle e i fratelli vivono, operano, tentano di realizzare i loro
progetti in ogni parte del mondo in cui sono presenti.
Far conoscere a tutti i membri della Famiglia servitana queste notizie non può che essere un
motivo per sostenere e alimentare la fiducia, frutto di una vera e autentica comunione.
Scriveteci e la “vostra” notizia raggiungerà l’intera Famiglia servitana.
La redazione
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NUOVO
FRAY JOSÉ ÁNGEL M. CAMARILLO LÓPEZ
SEGRETARIO GENERALE PER LE COMUNICAZIONI OSM
In seguito alle dimissioni da Segretario generale per le Comunicazioni OSM presentate da
fra Lino M. Pacchin in data 10 ottobre 2003, il Consiglio generalizio, nella sessione del 5-6
aprile, ha nominato a succedergli nell’incarico, con decorrenza dal 1° maggio 2004, fra José
Ángel M. Camarillo López.
Fra José Ángel M., 46 anni, figlio della Provincia messicana, è attualmente membro della
équipe di formazione della Comunità internazionale di formazione S. Alessio Falconieri. Ordinato sacerdote nel 1982, ha conseguito nel 1988 a Roma, presso l’Università Pontificia Salesianum la Licenza in Scienze dell’Educazione. In Provincia è stato sempre impegnato nel campo della formazione degli studenti professi. Il nuovo Segretario generale per le Comunicazioni
si distingue anche per la notevole competenza musicale che si aggiunge alle sue non comuni
doti vocali.
Nella lettera di nomina, il Priore generale ha comunicato al nuovo Segretario l’elenco dei
possibili componenti del Segretariato generale che, consultati a suo tempo da fra Lino M. Pacchin, ora Priore del convento di Pietralba\Weissenstein, avevano favorevolmente risposto, ma
che, per le difficoltà sopravvenute, non furono mai convocati.
La redazione di COSMO esprime il suo più vivo ringraziamento a fra Lino M. Pacchin che,
per oltre due sessenni, ha guidato con assiduità, competenza e autorevolezza non soltanto
l’attività del Segretariato generale per le Comunicazioni, ma la puntuale e apprezzata preparazione e pubblicazione di COSMO.
trovano in Cile). Fondazione appartenente al
Vicariato Andino, orientata alla implantatio
Ordinis, alla promozione vocazionale, in un
contesto di evangelizzazione popolare, in
uno dei quartieri periferici di Lima, Ate Vitarte. I frati accompagnano alcune comunità
cristiane, in una zona umile e povera, e sono
una presenza discreta molto apprezzata dalla gente (La parrocchia, S. Gregorio, ha una
popolazione di 150.000 persone e 14 comunità).
Viviamo la solennità dei nostri Sette Santi
con i cristiani di “San Gregorio” e poi abbiamo un incontro di condivisione fraterna col
consiglio della comunità. Stesso incontro fraterno, il giorno dopo, con la comunità cristiana di Nuevo Avitarte.
I frati sono impegnati nella sistemazione
della casa che diverrà Convento e casa di
accoglienza vocazionale. Non mancano difficoltà finanziarie per portare a termine i lavori. Per eventuali offerte, p. f., contattare l’Economo generale dell’Ordine.
2 comunità delle Siervas de María Dolorosa (Mexico) (2 professe di voti temporanei
e 6 di voti perpetui), una nella città di Lima
(casa de formazione e servizio pastorale) e
l’altra a Pachacamac, nella “sierra”, dedita
all’evangelizzazione popolare e all’assistenza di una scuola materna con 80 bambini. È
stata decisa l’apertura di una terza comunità
nella zona della capitale. Ci colpisce l’estre-
PRIORE GENERALE
E CASE GENERALIZIE
VISITA CANONICA DEL PRIORE
GENERALE E CONSIGLIERE
IN AMERICA LATINA
Dal 16 febbraio al 30 marzo 2004, fr Ángel M. Ruiz Garnica, Priore generale, accompagnato da fr Honorio M. Martín Sánchez, Consigliere di riferimento per la Regione dell’America Latina, hanno fatto visita ai
fratelli e membri della Famiglia dei Servi presenti in Perù, Bolivia, Cile e Argentina. Ecco
un riassunto di quanto ci è stato concesso di
“vedere e ascoltare”. Abbiamo incontrato
personalmente circa 80 persone e diversi
gruppi della Famiglia dei Servi (suore, fraternità dell’OSSM, Amici dei Servi, Laiche Consacrate), consigli pastorali, catechisti, insegnanti, studenti ecc., e visitato 11 comunità
osm. Nel Vicariato Andino ci sono 36 frati (6
professi temporanei), 3 novizi, 6 aspiranti, 1
prenovizio, 7 comunità, 2 vescovi osm (+ 3
frati in Italia); nella Delegazione di Argentina
17 frati, 4 prenovizi, 1 candidato, 4 comunità.
Abbiamo incontrato 7 vescovi.
PERÚ, LIMA: 16-19 febbraio. 1 comunità osm:
2 frati di voti solenni e 1 di voti temporanei
(peruviano) (altri due professi temporanei si
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ma durezza di vita della gente in questa zona semi-deserta e, allo stesso tempo, la presenza “luminosa e coraggiosa” delle nostre
Sorelle. Viviamo un momento intenso di cordiale fraternità nella casa delle Suore
(quartiere La Magdalena), dove ci troviamo
frati e suore (è presente la Superiora generale, sr Elida).
BOLIVIA, LA PAZ, ORURO, COCHABAMBA. 2028 febbraio. Da Lima, altitudine livello del
mare, con 30 gradi di caldo, arriviamo a La
Paz, dove fa freddo, a 4.100 metri! Ci aspettano fr Hugo e fr Jairo. Subito partiamo per
Oruro, una città di circa 200.000 abitanti, a
3.700 metri di altitudine. Arriviamo proprio
nella grande festa del “Carnevale di Oruro”,
“Obra maestra del Patrimonio oral e intangible de la humanidad”, festa-pellegrinaggiosagra di contenuto religioso-popolare, dove
una cinquantina di gruppi (composti da alcune decine fino a più di un migliaio di ballerini/
e) danzano ininterrottamente per un percorso di 4 chilometri, ognuno con il proprio
gruppo musicale e vestiti multicolori: spettacolo di una bellezza ancestrale e che culmina con l’entrata nel Santuario, per venerare
la “Mamita del Socavón”. Secondo fonti giornalistiche sono circa 35.000 danzanti, 5.000
musicisti, 300.000 persone che visitano il
carnevale, dalle 7.30 fino alle 04 del mattino.
L’altitudine di Oruro ci fa star un po’ “sulle
nuvole”, con malessere alla testa e la pressione alta. L’accompagnatore del Priore generale cede al “male di altura” e sta un giorno a letto con febbre.
Qui c’è una comunità di 4 frati dedita alla
cura del Santuario (l’unico santuario dei Servi in America Latina), attorno al quale frati
instancabili e missionari eroici hanno costruito una scuola, una mensa, un centro per la
difesa delle donne che soffrono violenza,
adozioni a distanza, ecc. Ci sono anche le
Serve di Maria Riparatrici, che curano un
centro di salute primaria, e dirigono un centro per bambini vittime di problemi familiari.
C’è una fiorente presenza dell’Ordine Secolare.
Viviamo un momento di grande fraternità
come famiglia e con i collaboratori della pastorale nel Santuario. Come nella visita a Lima, il Priore generale e il Consigliere parlano
sull’Ordine, sulla situazione in Mozambico, e
dopo segue un dialogo di mutuo arricchimento. Fr. Sebastián M. Sandoval, direttore
di teatro, prepara gentilmente in nostro onore una rappresentazione con la partecipazione dei ragazzi/e del collegio.
L’ospitalità in queste terre è grande, sentita, cordiale. Il senso di famiglia si rafforza e
si ringrazia il Signore e santa Maria per le
“grandi cose che i Servi e le Serve di oggi
continuano a fare in mezzo alla gente più
umile e povera”. Stanno in mezzo a loro,
condividendo gioia e speranze, presenze
che danno fiducia.
COCHABAMBA. 26-27 febbraio. Fr Nico M.
Sartori ci accompagna con la macchina a
Cochabamba (600.000 abitanti, a 2.700 metri di altitudine), 5 ore di viaggio da Oruro,
dove abbiamo la seconda comunità in Bolivia: 3 frati e 3 aspiranti, una comunità orientata all’accoglienza, all’animazione vocazionale e all’evangelizzazione in un quartiere
della città.
Anche qui troviamo i membri dell’Ordine
Secolare, gente semplice e affettuosa.Come
nei luoghi precedenti, è previsto un incontro
come Famiglia: discorsi di presentazione,
dialogo con i visitatori, momento di preghiera, attività ricreative...
L’arcivescovo, Mons. Tito Solari, si presenta all’improvviso nell’umile convento, e
dice che “sente il dovere di incontrare il Priore generale per ringraziarlo per la presenza
e servizio dei Servi nella sua diocesi” (i Servi
lavorano nella pastorale di quartiere, nella
divulgazione della pietà mariana per mezzo
della radio e l’insegnamento, ecc.).
CILE: SANTIAGO, PUERTO MONTT, COYHAIQUE.
28 febbraio - 16 marzo. A Santiago ci sono 3
comunità: Santa Teresita, parrocchia; Santa
Bernardita, parrocchia e casa di formazione;
N. S. De Guadalupe, casa di formazione
(teologia). Domenica 29 abbiamo l’incontro
con la Famiglia dei Servi, preparato per 3
Laiche consacrate, vincolate alla comunità di
Peñalolén e che lavorano a Koinomadelfia =
luogo di Comunione e Fraternità, un opera
iniziata dodici anni fa da fr Gabriele M. Paccanaro per accogliere bambini da zero anni
fino ai 18, vittime di disagi familiari (80 bambini che sono curati da una “zia”, distribuiti in
8 case, dove convivono 10 bambini di età
diversa). Un altro spazio per la condivisione
dei beni! Una ottantina di persone ci accolgono negli spazi del convento di santa Bernardita: frati delle tre comunità di Santiago,
aspiranti e postulanti, Serve di Maria SS. Ad3
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dolorata (Firenze), Amici dei Servi, Fraternità
dell’OSSM, Laiche consacrate...
Seguono comunicazioni da parte dei visitatori, dialogo assembleare, parte ricreativa,
celebrazione eucaristica. Non mancano gli
incontri con i Professori della Fundación
Educacional “Santa Teresita”, che presiede
fr Faustino M. Gazziero, una bellissima
realtà dove studiano più di 3.000 studenti di
primaria e secondaria!
PUERTO MONTT. 6-8 marzo. Puerto Montt è
una città di circa 200.000 abitanti, a 1.000
km da Santiago e 800 da Coyhaique. Qui
non c’è una comunità dei Servi, ma un frate,
fr Domingo M. Faúndez che svolge una intensa attività pastorale, vocazionale, di promozione dell’Ordine Secolare e del culto a s.
Pellegrino nella zona costiera della città. Da
poche settimane sono presenti anche due
suore Compassioniste Serve di Maria, che
lavoreranno nella parrocchia di S. Pellegrino
Laziosi. La parrocchia ha un raggio di 40 km,
e la compongono 14 “Cappelle” o comunità
cristiane. Ci sono 7 fraternità dell’OSSM
(circa 350 membri). Si percepisce una comunità cristiana fortemente impegnata nell’evangelizzazione, in un ambiente dove la religiosità popolare è molto viva e molto in sintonia con la spiritualità dei Servi. L’accoglienza è stata entusiasta da parte della gente.
Abbiamo vissuto momenti di grande e festosa partecipazione popolare nella benedizione di due cappelle (una in onore di S. Filippo
Benizi, portato in pellegrinaggio, su una
macchina, con una processione di fedeli in
festa, discorsi, danze popolari, ricevimenti
delle autorità, presenza del Arcivescovo,
ecc.). La seconda Cappella è dedicata alla
Vergine Annunziata, nella località di Chipiquiyaipe. Non è mancata la benedizione del
“Santuario Natural de San Peregrino Laziosi,
Joven convertido”.
Il giorno 8 marzo facciamo visita a mons.
Juan M. Agurto OSM, Vescovo Coadiutore
di San Carlos de Ancud, nella grande isola di
Chiloé. Giornata di riposo e visita alla bella
isola.
COYHAIQUE. 9-15 marzo. 1 comunità dei Servi composta da 7 frati, che lavorano nella
parrocchia-cattedrale di Coyhaique (40.000
circa gli abitanti, sede del Vicariato Apostolico), in una dozzina di Cappelle, nel grande
Liceo S. Felipe (1.070 studenti), dove salutiamo i professori e ci incontriamo con cento
studenti per un dialogo aperto su diversi temi, accompagnati da fr Alex M. Ruiz, incaricato della pastorale in questo centro educativo.
Qui incontriamo il Vescovo Luis M. Infanti, OSM, che ci invita a pranzo alla sua
casa. Troviamo anche la Famiglia dei Servi,
nel collegio (anche qui circa mille alunni!)
delle Serve di Maria Addolorata (Firenze),
dove partecipano l’Ordine Secolare, i frati e
le Sorelle. Incontro di preghiera, dialogo con
il Priore generale, rinfresco...
Abbiamo fatto una visita anche a Puerto
Aysén, dove stanno le Suore Serve di Maria
Addolorata di Firenze che portano avanti una
bellissima opera in favore dell’infanzia disagiata (problemi familiari, violenza, abbandoni): È “Hogar el Ángel” e il “Centro M. Eleonora Giorgi”, dove hanno trovato accoglienza, educazione, affetto, famiglia, ecc. 40 piccoli, 20 da zero a 2 anni e altri 20 da 2 anni
in su. Anche qui un’altro campo aperto per la
solidarietà fraterna!
ARGENTINA: BUENOS AIRES, QUILMES, FÁTIMA,
LAS TOSCAS. 16-30 marzo. Comunità di Buenos Aires (Devoto): Dopo l’incontro di saluto
con i frati, ci troviamo con membri dell’OSSM
e con il Consiglio pastorale, una trentina di
persone, per una condivisione di esperienze,
convivialità, cena.
È casa di formazione per i postulanti (4) e
sede della Delegazione.
COMUNITÀ DI QUILMES: Dopo l’incontro con i
frati, anche qui è previsto l’incontro con il
Consiglio pastorale, membri dell’OSSM, Serve di Maria Addolorata di Nocera, rappresentanti dei diversi movimenti ecclesiali... una
sessantina di persone. Ci sono molti giovani
(6 comunità che si ispirano alla spiritualità
del Rinnovamento Carismatico). Si vede che
c’è molta vita, tante attività, forte spirito missionario, tanta gioia e impegno cristiano nella catechesi familiare e in tanti altri settori
della vita parrocchiale, dove i laici sono veramente protagonisti.
COMUNITÀ DI FÁTIMA. Comunità al servizio
della formazione regionale come sede del
prenoviziato-noviziato del Cono Sud, anche
se in questo momento non è in funzione.Una
realtà che appare idonea per il servizio della
formazione iniziale e permanente, che viene
da uno sforzo comune tra le giurisdizioni del
Vicariato Andino, Argentina e Brasile.
Con motivo della presenza del Priore ge4
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nerale nella zona, ha avuto luogo una riunione con il Vicario del Vicariato Andino, il Delegato dell’Argentina, il Provinciale del Brasile
e il Coordinatore del Cono Sud. La riunione
aveva come obiettivo chiarire se Fatima avrà
un futuro ancora come sede comune del prenoviziato-noviziato per la regione. L’incontro
non ha portato ad un orientamento unanime,
anche se è emersa una disponibilità maggioritaria a continuare ancora la tappa del noviziato a Fátima, augurandosi che nel mese di
luglio, i responsabili delle tre giurisdizioni e i
formatori prendano un orientamento definitivo, in attesa che in momenti successivi
(Capitolo regionale nel 2005), si possa prospettare, eventualmente, un’altra sede per
questo periodo della formazione (si parla soprattutto del Messico e della Bolivia) (cf. più
avanti p. 7).
LAS TOSCAS, PROVINCIA DI SANTA FÉ. Questa
era l’ultima delle comunità da visitare. Dopo
l’incontro con i frati, siamo andati ad Avellaneda, una cittadina dove fino all’anno scorso
avevamo una presenza dei frati, e dove sono
fortemente rimasti il ricordo e le buone opere
dei nostri fratelli, nonché altre presenze della
Famiglia (Serve di Maria Riparatrici, Istituto
Secolare Servitano, Ordine Secolare), come
il Collegio dei Servi, un centro educativo altamente stimato e che tuttora è sotto la responsabilità giuridica della Delegazione.
Abbiamo incontrato un numeroso gruppo
di professori e successivamente abbiamo
celebrato l’Eucaristia d’inizio del corso accademico, assieme a studenti e familiari.
Nel programma c’era anche una mezza
giornata di convivenza con la Famiglia dei
Servi, che ha avuto luogo nella casa per ritiri
Nuestra Señora de Itatí (che ora gestiscono
le Sorelle Riparatrici). Dopo l’incontrodialogo, abbiamo avuto l’Eucaristia, dove
due coppie di giovani sposi hanno fatto la
promessa nell’Ordine Secolare (Patrizia e
Gabriel, Roxana e Guillermo). È seguito il
famoso “asado”, il tutto in un ambiente festivo e fraterno. Altro gruppo di 10 persone si
preparano per costituire una nuova fraternità
OSSM nella località di Tacuarendì.
La visita ci ha permesso di vedere tante
realtà bellissime dentro alla famiglia dei Servi, per lo più presenze discrete ma significative, entusiaste di poter conoscere e vivere
una concreta spiritualità, servendo la gente
umile con impegno e gioia in tanti settori e
attraverso svariate iniziative di evangelizzazione, di catechesi, di presenza attiva
nell’ambito della giustizia e della solidarietà,
ecc.
Abbiamo visto come i laici sono in prima
linea nell’evangelizzazione e come il carisma
dei Sette Padri prende oggi risvolti nuovi davanti agli emergenti bisogni e sfide.
Abbiamo incontrato frati missionari ormai
anziani ma ancora pieni di vitalità apostolica
e giovani frati entusiasti e pieni di progetti:
semi di Vangelo sparsi nella vasta messe del
Regno, per dare ancora fiducia e speranza
alla gente, nella quotidianità e bellezza della
vita!
SEGRETARIATI
E UFFICI GENERALI
fr Honorio M. Martín Sánchez, osm
ISTITUTO STORICO
PROGRAMMATO UN CONVEGNO
SCIENTIFICO PER IL 2006
Il Collegium dell’Istituto Storico ha già formulato l’ipotesi di programma di un Convegno scientifico per l’ottobre del 2006 che sarà tenuto nell’ambito del Corso di Storia e
Spiritualità dell’Ordine. Nelle intenzioni dei
promotori, il Convegno dovrebbe essere il
primo di una serie di convegni storici per una
riflessione rinnovata sulla storia dei Servi
con l’obiettivo di giungere alla pubblicazione
di una “Storia dell’Ordine” aggiornata. Tema
del Convegno sarà: Gli Ordini religiosi tra
soppressioni e ripresa (1848-1950). Il caso
dei Servi di Maria. Il Collegium ha elaborato
un particolareggiato schema di programma.
Il Convegno avrà la durata di quattro giorni.
Ogni tema affrontato comprenderà relazioni
e comunicazioni per complessive tredici relazioni e otto comunicazioni. Ogni tema prevede, dopo le relazioni e le comunicazioni, anche il dibattito. Gli argomenti trattati saranno
i seguenti. 1. Tra soppressioni e ripresa; 2.
Espansione e impegno missionario; 3. Movimento femminile; 4. Spiritualità, teologia e
cultura; 5. Vita delle comunità; 6. Al servizio
della Chiesa. All’interno di ciascuno di questi
argomenti saranno svolte tematiche particolari. Accompagneranno il Convegno tre mostre: documentaria, bibliografica e fotografi5
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ca; è prevista la informatizzazione su CD
delle mostre. La cartella consegnata ai convegnisti conterrà: una tavola cronologica con
alcune fasce comprendenti dati attinenti alla
storia della Chiesa, alla storia civile, ai Capitoli e ai Priori generali dell’Ordine, alle fondazioni di conventi, alla istituzione delle giurisdizioni, ai santi e beati OSM, a personaggi
illustri, a libri, pubblicazioni e periodici, al
movimento femminile (fondazioni, riconoscimenti, aggregazioni all’Ordine), al Terz’Ordine, alle Confraternite dell’Addolorata e, infine, tabelle e mappe.
Franco Azzalli
di contrattaccare. Per giorni su alcuni giornali
locali, quelli più legati al governo, sono apparsi articoli fortemente diffamatori contro le
monache Serve di Maria, contro Elilda dos
Santos (una laica consacrata) e la Chiesa
del Mozambico. L’arcivescovo di Nampula,
mons. Tomé Makhweliha, per la prima volta
dall’inizio della denuncia fatta dalle monache, il 19 marzo ha divulgato un comunicato
dai toni chiari e forti. Eccone il testo: «Noi,
Chiesa Cattolica dell’arcidiocesi di Nampula,
respingiamo tutte le notizie calunniose apparse ultimamente su alcuni giornali che
hanno giudicato inattendibili le denunce delle
suore del monastero e di suor Elilda. Respingiamo tutti i meccanismi che sono stati utilizzati per ridurre al silenzio o travisare il lavoro
che la Chiesa Cattolica, in Nampula, ha svolto denunciando il traffico di minori, rapimenti,
assassini e mutilazioni di cadaveri. Dichiariamo falsa ogni affermazione intesa a dimostrare una Chiesa divisa, lontana da coloro
che, a nome della stessa, hanno denunciato
fin dall’inizio, i crimini praticati. Riaffermiamo
la nostra volontà di continuare a lavorare per
la difesa della vita e per la dignità della persona umana, indipendentemente dal credo
religioso, dalla razza, dal colore, dalla posizione politica o socio-economica. Esigiamo
che le investigazioni continuino e arrivino a
conclusioni esaurienti, trasparenti e particolareggiate. Che la verità venga presto in luce
e che i criminali siano smascherati. D. Tomé
Makhweliha, Arcivescovo di Nampula»
Il comunicato è stato firmato anche dal
rappresentante dei sacerdoti diocesani di
Nampula e dai presidenti della CIRM
(Conferenza dei Religiosi del Mozambico) e
della CONFEREMO (Conferenza delle Religiose del Mozambico).
Dal 16 al 20 marzo si è svolta nella cattedrale una settimana di orazione ecumenica
guidata dall’arcivescovo con la partecipazione numerosa del popolo, di religiosi/e e del
clero. In data da stabilire è in programma
una processione-manifestazione per le vie
della città. Infine madre Juliana Calvo OSM,
priora del monastero Mater Dei, in una comunicazione scrive: “Tutto tace e sono iniziate nuove investigazioni da parte del governo. C’è anche una commissione parlamentare con membri dei due partiti (Frelimo
e Renamo) che sta svolgendo indagini. I trafficanti hanno cambiato tattica,così pure il go-
GIUSTIZIA E PACE
MOZAMBICO. CRONACHE DI UN ORRORE
Il 20 marzo, promosso dal Centro di Spiritualità “Ferdinando Maria Baccilieri”, in collaborazione con il Segretariato Missioni, di cui
è responsabile fra Benito M. Fusco, e la
Commissione Giustizia e Pace della Provincia di Piemonte-Romagna, ha avuto luogo a
Galeazza Pepoli (Bologna) un incontro sul
tema della scomparsa e del traffico di organi
dei bambini a Nampula (Mozambico), con le
testimonianze dirette di fra Claudio M. Avallone del Segretariato Generale Giustizia e
Pace, appena rientrato dal Mozambico, e
dell’inviato speciale del giornale Il Resto del
Carlino Lorenzo Sani, autore del reportage
nazionale che ha diffuso notizie e immagini
degli orrori di Nampula. In comunione con le
suore Serve di Maria di Nampula e i monaci
e le monache dei monasteri italiani, al termine delle testimonianze e dopo la mensa fraterna, si è tenuta una veglia di preghiera
“Dare voce a chi non ha voce”, con testi e
canti preparati e inviati dal monastero delle
Serve di Maria di Arco. La veglia è stata preceduta dalla proiezione di alcuni filmati provenienti dal Mozambico. In occasione dell’incontro è proseguita la raccolta di firme di
adesione all’appello internazionale lanciato
dalle monache Serve di Maria di Nampula.
L’ARCIVESCOVO DI NAMPULA
DIFENDE LE MONACHE SERVE DI MARIA
A Nampula, dopo la morte della diaconessa luterana e la pressione della stampa
internazionale, non si è più verificata la
scomparsa di bambini. Tutto si è fermato improvvisamente anche se i responsabili del
traffico di organi e di bambini hanno cercato
6
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verno. Vedremo come finirà…” Nella sua comunicazione, madre Juliana ringrazia anche
quanti hanno seguito e sostenuto la vicenda
del traffico di organi e di bambini manifestando la loro solidarietà.
Claudio Avallone
Bruno (*055-40.64.41), P. Paolo (*0669.76.741) e P. Riccardo (*06- 69.93.01).
CONO SUR (CONFERENZA DEL CONO SUD
DELL’AMERICA
LATINA)
IL PRIORE GENERALE E IL SUO VICARIO
INCONTRANO IL CONSIGLIO
ECONOMATO GENERALE
RIUNITO IL CONSIGLIO
DI AMMINISTRAZIONE DELL’ORDINE
Cogliendo occasione della sua presenza
nella Delegazione Rioplatense per la Visita
canonica, il Priore generale fra Ángel M.
Ruiz Garnica ha convocato il Consiglio del
Cono Sud dell’America Latina. La riunione si
è tenuta a Buenos Aires il 23 marzo. Erano
presenti, oltre al Priore generale, il Vicario
generale dell’Ordine fra Honorio M. Martín
Sánchez, il Priore provinciale della Provincia
brasiliana fra Jorge M. Borges, il Delegato
provinciale Rioplatense fra Agustín M.
Poier, il Vicario provinciale del Vicariato Andino fra Bernardino M. Zanella e il Coordinatore fra Rinaldo M. Stecanela.
Tema dell’incontro: la collaborazione a
livello regionale. Si è preso atto che in tutte
le regioni dell’Ordine è in corso un’ampia riflessione sulla collaborazione regionale con
la modifica delle esperienze iniziali. Per la
regione del Cono Sud dell’America Latina è
di grande importanza privilegiare la formazione iniziale e permanente. Circa la creazione del noviziato comune è emerso quanto
segue: 1. Ciascuna giurisdizione, e soprattutto i segretariati per la formazione, studino
l’opportunità di modificare la durata del prenoviziato rispetto a quella attuale; 2. Si riconosce che sarà inevitabile arrivare in futuro
alla creazione di un noviziato comune per
tutta l’America Latina. A tale scopo, occorre
una maggiore coscienza tra i formatori e tutti
i frati e bisogna elaborare un programma comune con la Provincia messicana; 3. Nel
frattempo, il Cono sud riprenderà il suo noviziato regionale a partire dal 2005. Una proposta suggerisce Fátima (Argentina), formando la comunità a partire dal luglio prossimo, affinché i frati si trovino nella comunità
entro la fine dell’anno. Questa proposta tuttavia si scontra con il grave problema dei
possibili componenti di questa comunità.
L’alternativa proposta dal Vicariato Andino è
la comunità di Cochabamba. Qui già esiste
una comunità stabile che, senza troppe difficoltà, potrebbe essere completata da un
maestro dei novizi di larga esperienza e da
un frate del Brasile e uno dell’Argentina. La
A Eger, in Ungheria, nei giorni 22-26 marzo, si è riunito il Consiglio di Amministrazione dell’Ordine. Erano presenti: l’Economo
generale fra Piergiorgio M. Mazzoleni e i
membri del Consiglio, i frati Augustine M.
Kulbis, Michel M. Sincerny, Eugenio M.
Ganassin, Gottfried M. Wolff, Valdir M.
Borges. È stato invitato a Eger, in occasione
del Consiglio d’Amministrazione dell’Ordine
fr Riccardo M. Casagrande che ha guidato
la liturgia nei giorni di lavoro. L’Economo ge-
COLLABORAZIONE
TRA LE PROVINCE
nerale presenterà al Consiglio generalizio il
frutto del lavoro per l’approvazione.
CONFITES
XX MARCIA NAZIONALE
Per iniziativa della CONFITES, nella notte
tra l’8 e il 9 maggio, si terrà a Roma la XX
Marcia nazionale di ringraziamento della Famiglia Servitana per il VII centenario dall’approvazione pontificia dell’Ordine. Tema della
marcia sarà: “7 secoli di servizio con Santa
Maria, nella Chiesa, per la pace nel mondo”.
Il percorso della marcia per complessivi 16
km, sarà il seguente: Catacombe di San Callisto, Basilica di S. Maria in Trastevere,
Sant’Alessio
Falconieri-Marianum
(Gianicolo), piazza San Pietro, chiesa di S.
Marcello al Corso. Allo scopo di favorire la
massima partecipazione dei membri della
Famiglia servitana, sono stati organizzati
viaggi in pullman da Rovato (Brescia), Follina (Treviso), Vicenza, Chioggia, Bologna,
Firenze, Pistoia, Ancona, Napoli, Taranto e
Siracusa. Per informazioni rivolgersi a: P.
7
COSMO 3-4
Marzo - Aprile 2004
casa è idonea e il contesto ecclesiale e sociale è favorevole. Comunque, l’argomento
sarà ripreso nella riunione del Consiglio regionale che si terrà il 16 luglio a Fátima. Il
Consiglio vicariale Andino condivide l’idea di
un noviziato comune per tutta l’America Latina e, per l’immediato, ritiene che la soluzione più realistica per il Cono Sud e per evitare
maggiori problemi, sia la scelta provvisoria di
Cochabamba, almeno per l’anno 2005-2006,
o di Aguascalientes come opzione tempora-
secondo lo Spirito nella preghiera, nelle iniziative apostoliche, nella vita coniugale e familiare, nel lavoro quotidiano, nel tempo libero. Ogni componente della comunità, secondo le proprie possibilità e capacità, si sforzerà di prendere parte attiva a particolari impegni di servizio pastorale della comunità religiosa o della propria parrocchia. Attraverso
la devozione alla Vergine Addolorata ogni
componente la nostra comunità acquista un
singolare interesse per il servizio agli infermi,
agli anziani, ai fratelli bisognosi sia dal punto
di vista fisico che spirituale e morale. Con lo
spirito e ad imitazione dei primi cristiani i
componenti delta Comunità si riuniranno una
volta al mese nel segno della comunione fraterna per approfondire la conoscenza reciproca, per sostenersi nei comune cammino
di perfezione cristiana, ciascuno offrendo
con semplicità il proprio contributo di esperienze e di idee.
La Fraternità Secolare sarà conosciuta
come “Ragazzi di Padre Fedele” e si riunirà
almeno una volta al mese per una riflessione
sulla Parola di Dio, per l’esame e l’approfondimento della Regola, di temi umani e sociali, religiosi e argomenti propri della vita quotidiana di comune interesse, secondo il seguente programma di massima: preghiera
Mariana, presentazione di un tema specifico,
vuoi legato alla spiritualità dei Servi, vuoi ad
un argomento di attualità mediato attraverso
il comune nostro credo cattolico; domande di
chiarificazione e dibattito; concelebrazione
dell’Eucaristia; agape cristiana. All’interno
della Fraternità Secolare “Ragazzi di Padre
Fedele” verrà creato un gruppo di coordinamento composto da cinque persone, tra le
quali verrà scelta anche la persona a cui verranno affidati compiti di Segreteria. L’impegno dura un anno, rinnovabile anno per anno.
Abbiamo chiesto, pertanto, al priore della
comunità dei Servi di Maria di TorinoSuperga fra Venanzio M. Ramasso di accogliere codesta nostra istanza, facendosi nostra guida spirituale e nostro maestro di vita,
nel comune intento di costruire insieme un
gruppo coeso ed affiatato dove forte e tangi-
PROVINCE, VICARIATI,
DELEGAZIONI
nea per il medesimo periodo.
Faustino Gazziero
PIEMONTE-ROMAGNA
TORINO. SI CONSOLIDA
IL GRUPPO “RAGAZZI DI PADRE FEDELE”
Un gruppo di amici, unito da moltissimi
anni da comune sentire e da una frequentazione che affonda le proprie radici negli anni
dell’adolescenza sotto la guida di Padre Fedele M. Banchio che dedicò interamente il
suo apostolato sacerdotale, dal 1938 fino alla morte avvenuta nel 1996, a noi giovani del
centro di Torino, desidera, nell’intento di testimoniare la propria fede in Cristo, unirsi in
una comunità secolare che, con l’appoggio e
la guida dei Servi di Maria, manifesti sincera
volontà di condividere l’ideale dei Servi di
Maria e si impegni a vivere e a esprimere
nella propria situazione familiare e sociale i
valori umani ed evangelici di vita cristiana,
ispirandosi a Maria Madre e Serva di nostro
Salvatore Gesù Cristo. Coscienti che la famiglia è il fondamento della società civile, la
nostra comunità secolare privilegerà l’apostolato e la testimonianza della famiglia cristiana, sostenendosi reciprocamente nella
vita matrimoniale, familiare e sociale e
nell’impegno attivo nel mondo secondo la
spiritualità dell’Ordine dei Servi di Maria, seguendone le direttive e la Regola propria.
Inserita nella Chiesa e nel mondo, la nostra
comunità condividerà con i Servi di Maria le
ansie e le aspirazioni e, spinti dall’amore di
Dio, si impegnerà a collaborare alla costruzione di un mondo nuovo alla luce dei valori
evangelici. La nostra comunità vuole vivere
8
Marzo - Aprile 2004
COSMO 3-4
bile sia l’ispirazione alla beata Vergine Maria.
Il Gruppo “Ragazzi di Padre Fedele”
mo Capitolo provinciale elettivo, in sostituzione di fra Mariano M. Martinello recentemente scomparso, fra Piergiorgio M. Di Domenico che ha accettato.
UNA MOSTRA DI FIORENZO M. GOBBO
IN OMAGGIO A GIOVANNI PAOLO II
KENYA. CRONACA MINORE SULLA NASCITA
DELLA COMUNITÀ DI NAIROBI
Dal 27 marzo al 25 aprile, nella Torre Viscontea a Lecco, ha avuto luogo l’apprezzatissima Mostra di opere di fra Fiorenzo M.
Gobbo OSM, in omaggio al Santo Padre
Giovanni Paolo II per il XXV del suo pontificato. Tema e titolo della Mostra: Luce e colore della Grazia. Il mistero della Vergine
nell’arte di un suo servo. La Mostra è stata
promossa dalla Pontificia Facoltà Teologica
Marianum e, con il coordinamento generale
di Adriano Stasi, organizzata interamente
da Demetra, studio di comunicazione con
sede a Lecco che, tra gli altri eventi, organizzò nel dicembre 2002 il Forum Mariologico
Internazionale e lo scorso mese di dicembre
il convegno “Il restauro e la protezione dei
beni culturali ecclesiastici. Il caso del convento di Pescarenico”. All’inaugurazione della Mostra erano presenti l’arcivescovo Piero
Marini, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche
pontificie, il Preside del Marianum fra Silvano M. Maggiani e numerose autorità. Come
ha ricordato fra Fiorenzo parlando della sua
arte: “Nelle grandi decorazioni di vetrate,
mosaici e affreschi per chiese e cappelle desidero continuare la grande tradizione della
Bibbia dei poveri delle cattedrali classiche,
ossia portare un messaggio di speranza e di
conforto alla solitudine dell’uomo d’oggi. Nella mia opera ho cercato di esprimere temi
mariani e cristologici insieme. Un tema ricorrente è la maternità divina, dove Maria tiene
in braccio non solo il Figlio bambino, ma anche il Figlio morto. La Madre del Signore non
è per me solo un volto, ma una persona
sempre legata a Cristo e al suo mistero. Maria è la grande Madre che aiuta l’uomo, ogni
uomo, a nascere e morire e poi rinascere”.
Gli inizi di una qualsiasi pagina di storia
non sono quasi mai gloriosi. Spesso, dietro
le quinte di eventi e decisioni importanti, si
nascondono meschinità e piccolezze indegne della futura grandezza e gloria di fatti
che marcheranno il cammino delle generazioni a venire. Così, in giuste proporzioni, sta
avvenendo anche per l’avvio della nuova
presenza dei Servi in Kenya. Il progetto, ovviamente, è nobile e necessario: permettere
ai candidati all’Ordine Ugandesi di avvalersi
di una scuola di teologia qualificata e nello
stesso tempo attenta alle esigenze della cultura africana; avere la possibilità di frequentare ben tre Facoltà teologiche cattoliche, e
perché no?, di aprirsi all’accoglienza di nuove vocazioni in questa terra dove il carisma
mariano avrebbe una parola forte da proporre. La realizzazione concreta, però, deve fare i conti con una realtà di vita, che guarda
più agli aspetti materiali che agli alti ideali.
Verrebbe da scoraggiarsi, ma si sa, è il prezzo da pagare. La prima preoccupazione della nostra missione in Kenya è stata la ricerca
di una casa da affittare nei pressi della Facoltà teologica Tangaza, alla periferia sudovest della città caotica di Nairobi: una casa
in grado, per almeno due anni, di ospitare
una dozzina di frati, tra studenti e formatori.
Contatti personali e telefonici presso privati
ed agenzie lasciavano intravedere qualche
prospettiva, ma a prezzi talvolta assolutamente improponibili. Anche una Congregazione religiosa, di fronte alla nostra disperazione, si era resa disponibile ad offrire un’ala
vuota di un complesso mastodontico utilizzato per i loro pochi studenti. Sembrava una
soluzione ottimale, ma la cifra di affitto richiesta ci ha fatto chiaramente capire che non
eravamo i benvenuti. La Provvidenza non
abbandona i suoi figli: una signora, rappresentante del Kenya presso le Nazioni Unite,
a New York, cattolica fervente, desiderava
affittare per alcuni anni la sua bella casa ad
un istituto religioso. Il prezzo dell’affitto ci è
sembrato ragionevole. Questa casa è diventata la prima sede dei Servi in Kenya. Presto
sarà comunità ed avrà anche il suo relativo
PROVINCIA VENETA
NUOVO CONSIGLIERE PROVINCIALE
Il Consiglio provinciale della Provincia
Veneta, nella sessione del 10 febbraio, a
norma dell’art. 233/c delle Costituzioni, ha
eletto Consigliere provinciale fino al prossi-
9
COSMO 3-4
Marzo - Aprile 2004
nome.
L’arredamento della casa è stata la seconda preoccupazione; sentivamo la necessità di renderci indipendenti e di svincolarci
dai padri Camilliani che, con profondo senso
di ospitalità, si erano prodigati ad aiutarci nei
primi momenti. Chi frequenta i bazar arabi o
visita i mercati africani deve necessariamente imparare l’arte della contrattazione, altrimenti deve aspettarsi di essere spennato
senza pietà. È un’arte, ma non tutti sono artisti. La difesa più comune per gli stranieri è
quella di fare le compere nei grandi supermercati, di cui fortunatamente Nairobi è ben
fornita, dove i prezzi sono più alti, ma almeno sono fissi. Ma non si può comprare una
vettura di seconda mano in un supermercato. E se credi di avere contrattato ragionevolmente con il privato che vuole sbarazzarsi
della sua vettura, incappi poi nel meccanico
che, raccomandato da persone di fiducia, ha
l’incarico di revisionare motore e carrozzeria.
Qui paghi lavori non fatti, parti di ricambio
non sostituite, e, certo, l’estenuante lavoro
del titolare e numerosi aiuti. Neppure puoi
comprare al supermercato sedie di legno di
cipresso, e allora vai in giro da vari artigiani
e per non essere imbrogliato del tutto compri
un po’ da uno e un po’ dall’altro e, soltanto
alla fine ti accorgi che l’ultimo falegname ti
ha chiesto esattamente un terzo della cifra
del primo.
Ci si potrà almeno fidare della propria
cuoca? Ascolta tutte le nostre lamentele riguardo ai venditori e ai loro traffici, è solidale
con noi ed è prodiga di tanti buoni consigli.
“Avete bisogno di tende? C’è qui mia sorella
che è sarta e non prende quasi niente! Anzi
ella stessa vi accompagna al mercato ad acquistare il materiale adatto”. Al mercato ci ha
accompagnato, ma ha acquistato esattamente il doppio del materiale, che avrebbe
poi cucito a casa sua, ed ha richiesto ben
dieci volte il prezzo normale per un simile
lavoro.
Potrei continuare all’infinito con piccoli
episodi analoghi, ma termino perché sono
cose che, se non avessi acquisito un po’ di
umorismo, potrebbero ferirmi o umiliarmi.
Non è tutto: manca il vescovo, anzi l’arcivescovo e futuro cardinale dell’arcidiocesi di
Nairobi. Non metto in dubbio le sue qualità
personali e capacità pastorali, certo il nostro
primo contatto con lui non è stato tra i più
calorosi. Sapere a quale “gruppo” appartenevamo ed il motivo della nostra presenza in
diocesi era più importante di conoscere chi
eravamo. Date le relative risposte agli interrogativi, non ha saputo trattenersi dal dirci
che comunque, prima di stabilirci a Nairobi,
avremmo dovuto chiedere il suo permesso.
Purtroppo aveva dimenticato che pochi mesi
prima il nostro superiore locale gli aveva fatto visita ed aveva ottenuto il suo consenso
verbale e che tra le mani aveva una nuova
lettera di richiesta da parte del Priore provinciale. Quando timidamente gli abbiamo fatto
osservare che già aveva dato il suo consenso ci ha chiesto quali erano stati gli accordi.
Ricordavo bene quanto mi era stato riferito,
cioè che il permesso di iscrivere i nostri studenti alle Facoltà di teologia era condizionato, appena possibile, ad un nostro inserimento in diocesi con un qualche lavoro apostolico. Solo allora l’arcivescovo si è convinto e,
dopo alcune raccomandazioni generiche sul
reclutamento delle vocazioni, ci ha sbrigativamente congedati. Piccolezze di poco conto, certo! Ma nonostante queste piccolezze
rimane il fatto che i Servi di Maria sono ora
presenti a Nairobi e che, sebbene qualche
pagina di storia non sia ancora stata scritta,
il libro c’è ed aspetta solo che qualcuno
prenda in mano la penna e cominci a riempirne i fogli.
Gino Leonardi
CHIUSO IL PROCESSO DIOCESANO
PER FRA GIOACHINO M. ROSSETTO
Il 15 settembre 1995, solennità dell’Addolorata, nella basilica di S. Maria di Monte Berico a Vicenza, aveva avuto luogo la solenne
apertura della causa di beatificazione del
Servo di Dio fra Gioachino M. Rossetto,
sacerdote e frate dell’Ordine dei Servi di Maria, nato a Falgare di Poleo, Schio (Vicenza)
l’8 giugno 1880 e spentosi, all’età di 55 anni,
nel convento di Tirano (Sondrio), l’11 giugno
1935. In chiusura dell’omelia di quella solenne concelebrazione, il vescovo di Vicenza
mons. Pietro Nonis formulò questa singolare invocazione alla Vergine: “A lei domandiamo di accompagnare il cammino e l’opera di
coloro che con fatica assidua, con prudenza
evangelica e con senso di sapienziale giudizio attenderanno al compito non lieve di esaminare la vita e le opere, gli scritti e i detti di
padre Gioachino M. Rossetto”. Ebbene, do10
Marzo - Aprile 2004
COSMO 3-4
po più di otto anni di lavoro, finalmente, il 20
dicembre 2003, il nuovo vescovo di Vicenza
mons. Cesare Nosiglia, ha presieduto, sempre nella basilica di Monte Berico, la solenne
celebrazione di chiusura del processo diocesano per la canonizzazione del Servo di Dio
fra Gioachino M. Rossetto.
Alla sessione pubblica di chiusura e alla
celebrazione eucaristica hanno partecipato
mons. Pietro Nonis, che aveva aperto il processo diocesano, nonché mons. Bernardo
M. Cazzaro e mons. Aldo M. Lazzarin, già
vescovi missionari, partiti proprio dal santuario di Monte Berico, quasi idealmente testimoni di quello zelo apostolico che infiammò
il cuore di Padre Gioachino nel portare il
messaggio di amore del Padre ad ogni uomo. Hanno concelebrato una ottantina di
presbiteri (sacerdoti diocesani, religiosi Servi
di Maria e sacerdoti della diocesi di Vittorio
Veneto), insieme ad una folta presenza della
Famiglia spirituale fondata da padre Gioachino, l’Istituto Secolare Femminile “San Raffaele Arcangelo” e l’Unione Sacerdotale
“San Raffaele Arcangelo”, oltre naturalmente
a numerosi pellegrini e devoti, accorsi anche
per l’occasione.
Da Inter fratres, n. 266, p. 99
che da tempo operano ad Acatepec, ha deciso l’apertura della nuova comunità in quest’area. Va tenuto presente che già da 21
anni, prima il Vicariato poi la Provincia Messicana erano impegnati nella ricerca di un
luogo dove svolgere l’apostolato dei Servi tra
gli “ultimi”. Inoltre, il Capitolo provinciale del
2003 aveva impegnato il Consiglio “a studiare la possibilità di costituire giuridicamente la
comunità” di Acatepec. Nel decidere la nascita di questa nuova comunità la decisione
positiva del Consiglio è stata unanime.
Da una relazione del Priore provinciale
Ángel M. Vargas
I 40 ANNI DI LA DIVINA PROVIDENCIA
Una lunga nota del Boletín Informativo
Mexicano (2004, n. 1), a firma di fra Felipe
M. Mariscal Chávez, ripercorre i 40 anni di
vita (1963-2003) del convento e parrocchia
di La Divina Providencia di Città del Messico.
La parrocchia, creata due anni prima, fu affidata ai Servi di Maria nel 1963 dall’allora arcivescovo Miguel Darío Miranda favorevolmente colpito da un concerto in suo onore
alla cui esecuzione aveva collaborato l’orchestra parrocchiale di Santa Cruz Acalpixca
– dove i Servi erano presenti dal 1950. La
comunità dei Servi, formatasi nel novembre
1963, ebbe subito l’incarico che ancora oggi
assolve, della collaborazione pressoché quotidiana da prestare alla basilica di N. Signora
di Guadalupe, particolarmente per il ministero delle confessioni. Inizialmente la parrocchia era molto estesa, comprendendo il territorio di altre tre parrocchie erette successivamente. L’attuale chiesa fu costruita in soli
undici mesi grazie all’attivismo di fra Clemente M. Francescon. L’architettura della
nuova chiesa si adeguò alle recentissime indicazioni della costituzione conciliare sulla
Liturgia Sacrosanctum Concilium. Sostenevano questo rinnovamento il Coro musicale
“Vivaldi”, l’Azione Cattolica e il “Movimento
familiare cristiano”. Nel 1970 fu costruito il
convento, divenuto poi centro dei segretariati
del Vicariato messicano. Le varie attività della parrocchia, grazie, particolarmente, all’impegno dei frati Juan Ángel M. Gasperini,
Andrés M. Ponso e Silvestro M. Caron furono caratterizzate dalla creazione di numerose associazioni – tra le quali un importante
“Gruppo biblico” e l’avvio dell’Ordine Secolare Servitano. Nel 1973 iniziarono anche le
MESSICANA
NASCE UNA NUOVA COMUNITÀ
NELLE MONTAGNE DI ACATEPEC
Prima di prendere la decisione di aprire
giuridicamente una comunità tra le montagne di Acatepec, dove alcuni nostri frati operano già da alcuni anni tra i nativi della zona,
il Consiglio provinciale si è riunito a Teocuitlapa, dove è stato festosamente accolto dalla popolazione locale. Nel corso di un incontro, a Tlapa, con il vescovo diocesano mons.
Alejo Zavala Castro e, a Teocuitlapa, con i
responsabili della comunità, è stato espresso
da tutti il desiderio che la chiesa di Teocuitlplata venga eretta in parrocchia e affidata a
noi. Molto probabilmente gli indigeni della
zona ignorano il significato del termine
“collegialità”, ma non c’è dubbio che la successiva decisione presa dal Consiglio provinciale è stata veramente frutto di una consultazione “collegiale”. Il Consiglio, il 5 marzo
2004, dopo aver discusso sulla situazione,
sul luogo in cui stabilire la residenza dei frati,
sulle caratteristiche di Acatepec e di Teocuitlapa e dopo aver sentito il parere dei frati
11
COSMO 3-4
Marzo - Aprile 2004
lezioni di mariologia per gli studenti teologi e
per i laici interessati. Le lezioni erano tenute
da professori gesuiti, carmelitani e di altri istituti religiosi. Questi primi corsi furono il nucleo iniziale del futuro Centro Mariano dei
Servi di Maria. Dal 1987, con l’arrivo di fra
Luciano M. Torniero, venne creato il SINE
(“Sistema Integral para la Nueva Evangelización). Per dieci anni, fra Luciano ha impostato su questi nuovi criteri l’attività della parrocchia. Si colloca in questo periodo la costruzione degli uffici parrocchiali e della cappella-oratorio di S. Pellegrino, al cui disegno
collaborò anche fra Faustino M. Faustini. In
sintesi, i trascorsi 40 anni di vita della parrocchia e della comunità di La Divina Providencia si possono così descrivere: merito dei
risultati raggiunti è innanzitutto dei frati che ci
hanno preceduto; l’attività pastorale si è sviluppata seguendo gli orientamenti e le istanze di una comunità ecclesiale in continua trasformazione, anche a motivo del crescente
fenomeno dell’urbanesimo ed i nuovi problemi sociali connessi; tutto quanto è stato fatto
lo si deve non soltanto ai frati, ma alla grande collaborazione di laici, amici e benefattori.
I nuovi problemi sono tanti, ma grazie soprattutto al clima fraterno –caratteristica costante di questa comunità– il futuro è promettente.
grine Parish-Shrine (1985); Muntinlupa, Manila, Seven Holy Founders; Muntinlupa, Manila, St. Peregrine Formation Community;
Muntinlupa, Manila, St. Mary’’ of the Servants. Il Vicariato conta: 35 professi solenni,
9 professi temporanei, e 8 prenovizi. È in fase di preparazione la Convenzione tra la
Provincia e il Vicariato; sono poi in vigore, in
questa fase di passaggio, alcune norme
provvisorie approvate dal Consiglio generalizio. Nel prossimo mese di giugno sarà celebrato il primo Capitolo vicariale. Il Vicariato
ha un suo bollettino di comunicazioni, Servitelink.
SPAGNA
MOZAMBICO. ERRATA-CORRIGE
Nel COSMO 11-12/2003 (novembredicembre), parlando dell’ordinazione sacerdotale del primo Servo di Maria mozambicano lo abbiamo erroneamente chiamato Manuel Custodio M. Langana. Il nome esatto è
invece fra Custódio Cardoso Maria Luís.
Ci scusiamo sinceramente dell’errore compiuto.
VICARIATO ANDINO
IL “CASO AYSÉN”,
IMPEGNO DELLA CHIESA
Sul tema “Tira fuori la tua mano e mettila
nel mio costato” (Gv 20,27), convocato dal
nostro vescovo mons. Luis M. Infanti De La
Mora, OSM, ha avuto luogo per sacerdoti,
religiose, agenti pastorali e familiari di giovani “scomparsi”, nella Casa Belén di Coyhaique, il 7 febbraio, la giornata di informazione
e discernimento dedicata al “Caso Aysén”.
In apertura della giornata Mons. Luis M.
Infanti ha spiegato l’impegno assunto dalla
Chiesa locale per affrontare il doloroso caso
dei giovani “scomparsi”. Quindi Guido Jamarillo, rappresentante dei familiari di questi
giovani, ha informato su alcune circostanze
attinenti alla morte di alcuni di loro. Poi l’avvocato dei familiari, il dr. Cristián Cruz, ha
informato sull’azione legale portata avanti
per 5 giovani per i quali venne presentata
una denuncia penale il 7 novembre 2002. È
seguito un dibattito nel corso del quale i presenti hanno potuto rendersi conto del lavoro
compiuto dal vescovo per arrivare alla verità
intorno alla morte dei giovani, le cui famiglie,
inizialmente si sentirono senza voce, mentre
ora stanno sperimentando la piena dedizione
FILIPPINE
RHETT M. SARABIA,
PRIMO VICARIO PROVINCIALE
La Delegazione delle Filippine è divenuta
Vicariato provinciale. Nacque come Delegazione il 1° febbraio 1996. Il Consiglio generalizio, nella sessione del 6 novembre 2003 ha
dato il consenso al passaggio della Delegazione allo stato giuridico di Vicariato delle
Filippine. La Delegazione, nei giorni 10-11
dicembre 2003 ha celebrato la sua ultima
Assemblea generale. Mercoledì 24 marzo, il
Consiglio provinciale della Provincia di Piemonte-Romagna, riunito nel convento della
Beata Vergine della Ghiara a Reggio Emilia,
ha proceduto allo spoglio delle schede del
primo scrutinio per l’elezione del Vicario provinciale delle Filippine. Ha ottenuto la maggioranza assoluta fra Rhett M. Sarabia, 40
anni, che ricopriva l’ufficio di Delegato provinciale. Cinque le comunità del nuovo Vicariato: Libjo, Dinagat Island, San Antonio de
Padua (1997); Muntinlupa, Manila, St. Pere12
Marzo - Aprile 2004
COSMO 3-4
della Chiesa a questo caso. Sono seguiti lavori di gruppo per studiare le iniziative da
portare avanti. Nella riunione plenaria al termine della giornata si è giunti alle seguenti
conclusioni: 1. La Chiesa dell’Aysén, facendosi carico del “Caso Aysén”, ha dimostrato
di essere una chiesa viva e profetica, in grado di accogliere i fratelli, incarnandosi nella
loro realtà e nel loro ambiente; una chiesa
che, sull’esempio di Gesù, vuole coinvolgere
tutti, attuando e intraprendendo cammini di
misericordia, senza esclusione alcuna. 2. La
Chiesa dell’Aysén deve seguire con impegno
il “Caso Aysén” e tutte quelle situazioni in cui
vengono attaccati i valori cristiani affermati
da Cristo e dal Vangelo, tra i quali il valore
della vita e della giustizia; 3. Si deve creare
una commissione che informi e coordini le
diverse istanze della Chiesa e promuova
azioni per rafforzare l’opzione pastorale a
favore dei poveri e per i giovani, come previsto dal nostro Piano Pastorale per il sessennio 2001-2006.
Da Puentes de Aysén, 7 (2004), n. 75
fermato dal Consiglio generalizio; - eleggere
il Consiglio vicariale, attenendosi a quanto
deliberato dal Capitolo generale 2001; - approvare la programmazione triennale del
nuovo Vicariato.
Il nuovo Vicariato comprende cinque comunità: Trichy, Jegan Matha Priory; Chennai, Jyothi Matha Alayam; Muppaiyur, Arul
Matha Priory; Bangalore, Servite Formation
House; Thanjavur, Jeeva Matha Illam. Con
riferimento al 31 gennaio 2004, i frati del Vicariato dell’India, compresi quelli fuori del
FAMIGLIA SERVITANA
territorio indiano, sono: 43 Professi solenni,
20 professi temporanei, 23 prenovizi, 9 postulanti.
UNIFAS
PUBBLICATI GLI ATTI
DEL IV CONVEGNO INTERNAZIONALE
A cura del Segretariato UNIFAS (Roma)
sono usciti a stampa gli Atti del IV Convegno
Internazionale della Famiglia Servitana
(Fatima-Portogallo, Seminário do Verbo Divino, 13-18 luglio 2003). Il volume reca per titolo il tema del Convegno: Ascoltare per servire. Premesse le lettere di convocazione del
Priore generale fra Ángel M. Ruiz Garnica e
di organizzazione della Segretaria UNIFAS sr
M. Gina Casumaro, SMR, il volume presenta il programma del Convegno, l’elenco dei
partecipanti (33 frati OSM, 2 monache Serve
di Maria d’Italia, 2 Serve di Maria Addolorata
di Chioggia, 5 Compassioniste Serve di Maria, 2 Serve di Maria SS.ma Addolorata di
Firenze, 4 Serve di Maria di Galeazza, 4
Servants of Mary dell’India, 2 Servants of
Mary di Ladysmith, 4 Servite Sisters of London, 2 Misioneras de Maria Dolorosa, 2 Serve di Maria SS.ma Addolorata di Napoli, 4
Serve di Maria Addolorata di Nocera, 3 Serve di Maria di Pisa, 4 Mantellate Serve di
Maria di Pistoia, 3 Serve di Maria di Ravenna, 9 Serve di Maria Riparatrici, 1 Serva de
S. Maria do Cenácolo; 3 membri del Servite
Secular Institute, 2 del Regnum Mariae, 34
membri dell’Ordine secolare provenienti da
Australia, Canada, Chile-Bolivia, Inghilterra,
Francia-Belgio, India, Irlanda, Italia, México,
Mozambico, Portogallo, USA; 4 rappresen-
INDIA
INDETTO IL PRIMO CAPITOLO VICARIALE
Le fondazioni indiane, iniziate nel 1974
dalla Provincia Veneta, con la comunità, ora
soppressa, di Mamallapuram, furono erette
in Delegazione provinciale il 1° giugno 1993.
Il Consiglio generalizio, nella sessione del 23
giugno 2003, ha dato il consenso al passaggio della Delegazione provinciale dell’India in
Vicariato, accogliendo il decreto del Capitolo
provinciale elettivo della Provincia Veneta
del 2003 e la successiva richiesta del Priore
provinciale Veneto del 6 giugno 2003. In data 29 febbraio 2004, il Priore provinciale veneto fra Ferdinando M. Perri, viste le delibere della recente Assemblea generale della
Delegazione provinciale dell’India (28-30
gennaio 2003) ha convocato ufficialmente il I
Capitolo elettivo del Vicariato dell’India che
sarà celebrato a Chennai dal 31 maggio al 5
giugno 2004. Sono state anche fissate le date degli scrutini per l’elezione del Vicario provinciale. Compiti istituzionali del primo Capitolo vicariale saranno: - stabilire il nome del
nuovo Vicariato provinciale; - offrire indicazioni per la stesura definitiva della Convenzione tra Provincia e Vicariato; - emanare il
Direttorio vicariale che, una volta approvato
dal Consiglio provinciale, dovrà essere con13
COSMO 3-4
Marzo - Aprile 2004
tanti delle UNIFAS nazionali e associati delle
Scuole OSM nel mondo, delle Servite Sisters
of London e delle Serve di Maria Riparatrici).
Infine, 2 relatori e 4 invitati. Dopo la Cronaca, in tre lingue (italiana, inglese e spagnola)
a cura di fra Lino M. Pacchin, vengono riportati alcuni messaggi augurali giunti al
Convegno. Seguono le conferenze del Priore
generale fra Ángel M. Ruiz Garnica, del prof.
Marco Guzzi, di sr Joyce Rupp e l’omelia di
chiusura del Priore generale. Anche questa
sezione è in più lingue. Chiude il volume il
Messaggio alla Famiglia Servitana.
Unitamente agli Atti del IV Convegno, a
cura della Segreteria sono usciti anche gli
Atti della V Assemblea Internazionale della
Famiglia Servitana, tenuta a Roma nei giorni
14-17 marzo 2003. L’opuscolo è stato composto con Personal Computer a cura di sr M.
Gina Casumaro e fra Gabriele M. Gravina
del Segretariato Operativo UNIFAS.
ROMA. INCONTRO
incondizionata, l’eliminazione dei pregiudizi
che sono il principale ostacolo ad una vera
comunione tra i popoli. Questo rappresenta il
punto di aggancio con la missione, perché
anch’essa mette a confronto popoli di diversa estrazione, ma tutti con la medesima destinazione, la patria celeste, giacché tutti siamo stranieri su questa terra, come dice San
Paolo. Queste direttive si applicano alla vita
quotidiana in comunità; queste diventano
sempre più comunità internazionali. Il mondo
ormai si avvia verso la costituzione di una
comunità pentecostale su scala mondiale. A
mezzogiorno abbiamo partecipato all’Eucaristia, presieduta da fra Giancarlo e animata
dalle Compassioniste Serve di Maria. Dopo il
pranzo a sacco nei locali interni, il pomeriggio è trascorso vivendo sereni momenti ricreativi. La sera abbiamo recitato la preghiera dei Vespri, animata dalle Serve di Maria
Riparatrici e di Galeazza.
Il secondo giorno, vissuto nel monastero
di Colle Fanella, abbiamo prima visitato la
mostra sui 200 anni di presenza delle monache OSM a Roma. Quindi, sr Bernardetta Di
Ciaccia ha parlato di come le sorelle vivono
la dimensione contemplativa del carisma
servitano. Era presente anche la Presidente
federale M. Cecilia Barbaresi. La mattinata
si è conclusa con la celebrazione eucaristica
presieduta da fra Joacir M. Borges, maestro e priore della comunità di formazione S.
Alessio Falconieri. Si è trattato di una bellissima esperienza di condivisione e conoscenza. In tutti si percepiva il desiderio di riconoscerci come membri di un’unica Famiglia.
Asunción Antonio Felix
ANNUALE
PROFESSI E PROFESSE
Nei giorni 14-15 febbraio ha avuto luogo
l’incontro dei professi e delle professe della
Famiglia servitana di Roma. Il primo giorno
dell’incontro si è svolto nella comunità
“Ancilla Domini” delle Suore Serve di Maria
SS.ma Addolorata di Napoli; il secondo giorno nel monastero delle claustrali OSM di Colle Fanella. Circa 70 i partecipanti delle diverse Congregazioni OSM presenti a Roma con
i professi del Collegio S. Alessio Falconieri. I
giovani e le giovani partecipanti provenivano:
dall’Europa, con l’Italia; dall’Asia con le Filippine, l’India e l’Indonesia; dall’Africa, con la
Costa d’Avorio, il Madagascar e il Camerun;
dall’America Latina, con il Brasile, il Messico,
il Perù, la Bolivia, la Colombia e il Cile.
Il primo giorno si è aperto con il benvenuto ai partecipanti di Madre Alfonsina De
Matteis, Priora generale delle Serve di Maria
SS.ma Addolorata di Napoli. Fra Giancarlo
M. Bruni OSM ha tenuto una relazione sul
tema: ”L’internazionalità, un valore da apprezzare e da vivere”. IlIl tema è stato sviluppato nei seguenti punti: 1. Basi bibliche; 2.
Immagini; 3. Come vivere l’internazionalità:
sospendendo i giudizi, provando simpatia
per lo straniero, abituandosi alla sola lingua
internazionale, quella dell’amore. Adottare
l’amore come lingua di comunicazione universale porta con sé l’accoglienza piena e
UNIFASI
RIUNIONE DEL CONSIGLIO
A Villadose (Rovigo), presso la casa della
Diaconia della Misericordia si è riunito, il 20
Marzo, il Consiglio dell’UNIFASI.
Gioioso è stato l’incontrarsi sia grazie alla
tenerezza dei nostri fratelli Marisa e Remigio Cecchetto che hanno saputo donare
un’accoglienza attenta e delicata, grazie al
desiderio del servizio che sta animando ciascuno dei componenti del Consiglio.
Il Consiglio ha deciso di mantenere i contatti con le varie componenti della Famiglia
Servitana utilizzando gli strumenti informativi
che ciascuno possiede e di affidare a sr.
Francesca Aloisio il compito di trasmettere
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Marzo - Aprile 2004
COSMO 3-4
le comunicazioni; ha poi provveduto ad affidare il servizio di segretario e di economo a
Riccardo Lorenzon OSSM.
È stato inoltre programmato l’incontro
della Famiglia Servitana d’Italia a Montesenario il 4 luglio 2004 ed è stato individuato,
quale argomento di riflessione comune per
quella giornata il significato del Monte a partire dalla lettera del Priore Generale ai fratelli
e alle sorelle della Famiglia Servitana in occasione dei 700 anni dall’approvazione definitiva dell’Ordine.
Come indicato dall’Assemblea, il Consiglio ha avviato anche la programmazione di
un incontro di tutta la Famiglia Servitana a
carretto, dalle boutiques rutilanti dei centri
commerciali al negozio con la scritta a pennello sul muro Mish, carne, con davanti, in
attesa innocente, il vitellino legato per il naso, destinato al sacrificio quotidiano; di fare,
in una parola, il percorso inverso a quello da
loro sognato.
In convento sì, così si potrebbe definire la
casa delle Serve di Maria Riparatrici di Pus
Mesini, se non lo si vivesse nella sua quotidianità: un convento aperto alla gente dalla
mattina alla sera, un centinaio di bambini
che frequentano la scuola materna al piano
terra, con circa quaranta ragazze e donne
adulte che per due settimane hanno frequentato, nell’affollato salone del primo piano, il
corso di taglio e cucito tenacemente messo
assieme da mia moglie Magda.
Con sr Bardhe barricata a studiare in camera (si è finalmente laureata) e sr Rosa divisa tra i fornelli della cucina e i medicinali
dell’infermeria. Ogni tanto sparivano per i loro momenti di preghiera e di raccoglimento
e, un attimo dopo, rieccole là al computer o a
muovere pacchi di riso e taniche d’acqua, a
incontrare genitori che non possono pagare
la retta dell’asilo e a lottare con un pezzo di
ricambio che nemmeno i volenterosi soldati
italiani di stanza a Valona sono in grado di
reperire per sé. Una vita intessuta di preghiera e di concreta evangelizzazione e promozione umana in una realtà che è ferma a
cinquant’anni fa, alla famiglia patriarcale e
alle tradizioni di un popolo di pastori che resistono al tempo e alle dittature. Se ce l’abbiamo fatta è grazie a loro, alle suore di Pus
Mesini e a loro va il nostro ringraziamento. E
se mai ritorneremo in Albania, se le Serve di
Maria Riparatrici lo vorranno, il Centro Madre
Elisa Andreoli sarà di nuovo “casa” nostra.
Fabrizio Sternieri
CONGREGAZIONI
conclusione dell’anno 2005; è stato indicato,
quale periodo possibile, l’8-11.XII.2005.
Rosanna Marchionni
RIPARATRICI
IL CENTRO MADRE ELISA ANDREOLI
A PUS MESINI (ALBANIA)
Due settimane ai confini dell’Europa, in
un paese che si sente abbandonato da Dio,
ma che in realtà è solo abbandonato dagli
uomini, pareva quasi impossibile che io e
mia moglie ce la facessimo. Eppure ce l’abbiamo fatta, a dispetto dei traghetti da Terzo
mondo della Skenderbeg Line che fanno da
spola tra Brindisi e Valona, a dispetto del clima umido che non fa dormire la notte, a dispetto della vipera che sr Gemma ha trovato
in garage e delle buche che abbiamo pazientemente aggirato ogni giorno nelle strade di
Valona. E ce l’abbiamo fatta a incontrare un
popolo che ancora oggi porta le conseguenze delle repressioni e delle persecuzioni
cruente subite. Ce l’abbiamo fatta a incontrare delle donne e dei bambini che guardano
con occhi assenti al loro futuro perché neppure hanno un presente, essendo fatto il loro
oggi di piccoli e grandi problemi irrisolti. Ce
l’abbiamo fatta a sostenere i loro sguardi indagatori, curiosi di scoprire perché noi che
viviamo ogni giorno nella società ricca, addirittura opulenta, che sta al di là del Canale
d’Otranto, abbiamo scelto di varcare i confini
della terra delle aquile, di passare dalla tecnologia avanzata al cavallo che trascina il
CHIOGGIA
INCONTRO INTERCOMUNITARIO IN MESSICO
L’8 dicembre 2003, per ricordare i 17 anni
di presenza della Congregazione delle Serve
di Maria Addolorata di Chioggia in Messico,
si sono incontrate, nella comunità dell’Immacolata Concezione di Cordoba, Veracruz, le
sorelle delle diverse comunità della Congregazione operanti in Messico e cioè delle comunità di: Santa Maria del Fiat, Maltrata;
San José, Córdoba; Mater Dolorosa, Orizaba (Veracruz); Santa María de la Esperanza,
15
COSMO 3-4
Marzo - Aprile 2004
Xochimilco (México, D.F.); presente anche sr
Ma. Soledad in rappresentanza della comunità Familia de Nazareth, Piedras Negras
(Coahuila). Per i frati Servi di Maria è intervenuto fra Felipe M. Mariscal Chávez che
ha tenuto una riflessione mariana ed ha presieduto l’Eucaristia. Diciassette anni fa sarebbe stato utopico immaginare un nostro
così grande e rapido sviluppo in terra messi-
PUBBLICAZIONI
alla Congregazione eremitica di Monte Senario.
AUTORI VARI, Fons Lucis. Miscellanea
di Studi in onore di Ermanno M. Toniolo. A
cura di R. Barbieri – I. M. Calabuig – O. Di
Angelo. Roma, Edizioni Marianum 2004,
XXXI-800 p. Ill. Euro 65.00.
BREVI
Dopo la Lettera (19.12.1999) dell’allora
Preside fra Ignazio M. Calabuig, un breve
profilo biografico (Vincenzo Benassi), l’elenco dei collaboratori e la Tabula gratulatoria, gli Studi e Testi sono così suddivisi: Bibliografia del prof. Ermanno M. Toniolo
(Silvano M. Danieli, OSM); SEZIONE BIBLICA: “Madre di Sion” e “Figlia di Sion”. Riletture mariane, greco-latine, del Salmo 87 (86),
5 e Zaccaria 2,14; 9,9 (secoli III-XVII)
(Aristide M. Serra, OSM); Una formula enigmatica e un oracolo misterioso (Lc 2, 22; 34b
-35) (Alberto Valentini, SMM); Maria fidanzata/sposa. Verifica della traduzione di Luca
1, 26-38 nel Nuovo Testamento CEI, 1997
(Mario M. Masini, OSM); “E da quell’ora il
discepolo la prese nel suo ambiente” (Gv
19,27). La presenza della madre di Gesù
nella comunità giovannea (Ugo Vanni, SJ);
Mary, the Holy Spirit, and the Church in Luke
-Acts: a Meditation on the Symbols in the
Story (Walter C. Brenann, OSM); Angeli e
Apocrifi del II-III secolo cristiano sui racconti
canonici dell’Infanzia di Gesù. Riletture e interpretazioni (Elio M. Peretto, OSM); SEZIONE PATRISTICA. La maternità di Maria nelle
definizioni conciliari di Costantinopoli I, Efeso
e Calcedonia (Enrico Dal Covolo, SDB); Tipologia Maria-Chiesa nell’esegesi di Ambrogio e Agostino (Luigi Gambero, SM); La maternidad virginal de María en el Apologeticum del Beato de Liébana (José Antonio
Riestra). SEZIONE LITURGICA. Spunti della
letteratura del I millennio sulla presenza della Vergine Maria nel dinamismo dei sacramenti (Angelo M. Gila, OSM); L’immagine
pasquale di Maria nel tetravangelo siriaco di
Rabbula di Edessa (Jesús Castellano Cervera, OCD); Un “Magnificat” liturgico ambrosiano? (Achille M. Triacca, SDB); Note per
un’ermeneutica del prefazio dell’Immacolata
(Ignazio M. Calabuig, OSM). SEZIONE TRA-
cana.
Da Una Vita, un servizio, 1/2004
MARIANUM. Il 24 marzo, nella sede della
Facoltà, è stato presentato il volume della
prof.ssa Cettina Militello, docente al Marianum, La Chiesa “il corpo crismato”. Trattato
di ecclesiologia. Ha presieduto la sessione il
card. Francesco Marchisano. Dopo il saluto
e la presentazione del volume da parte del
Preside fra Silvano M. Maggiani, hanno
parlato: il prof. Tullio Citrini, rettore del Pontificio Seminario Lombardo, docente di ecclesiologia (Una nuova stagione della ricerca
ecclesiologica?), il prof. Giancarlo M. Bruni,
OSM, docente di ecumenismo al Marianum
(Ecclesiologia ed ecumenismo: acquisizioni
e prospettive) e il prof. Matias Augé CMF,
docente di Liturgia all’Istituto Teologico Claretianum e al Pont. Ist. Liturgico della Pont.
Università Lateranense (La Liturgia fa la
Chiesa, la Chiesa fa la Liturgia).
MONACO DI BAVIERA. Il bollettino della
Provincia Tirolese Serviten, a partire dal Nr.
1/2004, 33, Jahrgang, ha iniziato, a cura della comunità claustrale di Monaco di Baviera,
la storia del locale monastero delle monache
Serve di Maria, fondato nel 1716 da Maria
Eletta di Gesù, proveniente dal monastero
di S. Maria del Pianto di Venezia. Nel monastero, sin dalle origini, si pratica l’adorazione
diurna e notturna del SS.mo Sacramento. Il
monastero di Monaco è riuscito a superare,
senza soluzione di continuità, sia le traversie
delle soppressioni sia le turbinose vicende
della seconda guerra mondiale. La fondazione di questo monastero si richiamava, anche
nelle Costituzioni del 1729 –come già in
quelle di Venezia (1669) e di Arco (1699)–
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Marzo - Aprile 2004
COSMO 3-4
DIZIONE ECCLESIALE. Die Darstellung Ma-
conservato nella Cancelleria del Tribunale di
Rovigo e –cosa di molto maggiore interesse
– della documentazione attinente alle indagini preliminari o istruttoria e al dibattimento
conservata nell’Archivio di Stato. Il confronto
tra il testo del Diario e quello delle carte processuali consente la piena ricostruzione di
questo doloroso episodio della vita di Maria
Bolognesi. In un primo capitolo l’Autore descrive l’ambiente, gli avvenimenti e i personaggi coinvolti in questa vicenda. Nel secondo capitolo viene attentamente ricostruito il
processo sia nella fase istruttoria sia nella
fase dibattimentale. Infine, viene riprodotta
tutta la documentazione originale.
riens auf Münzen. Ein unbeachtetes Forschungsgebiet (Anton Ziegenaus); Un sermon d’Alain de Lille († 1203) pour la fête de
la Annonciation: Gloriosa dicta sunt de te,
civitas Dei (Ps. 86, 3) (Jean Longères,
PSS); Maternidad divina y santidad de la Virgen en la vble M. María de Jesús de Ágreda
(1602-1665) (Gaspar Calvo Moralejo,
OFM); SEZIONE TEOLOGICA. Maria nell’insegnamento del magistero dal Concilio Vaticano II a oggi (Angelo Amato, SDB); Il
“principio mariano” nell’esperienza di fede e
nella epistemologia teologica (Marcello Bordoni); La concezione del mondo nella postmodernità (Ignazio Sanna); Il problema morale, la donna (le donne) e Maria di Nazaret
(Bernardo M. Antonini, OSM); Martirio di
Maria e nascita della Chiesa nella teologia di
Hans Urs von Balthasar (Luca M. Di Girolamo, OSM); SEZIONE ECUMENICA. La formula
“simul iustus et peccator” e la dottrina teologica ad essa sottesa nel dialogo ecumenico
cattolico-luterano dal 1967 al 2000
(Giovanni Iammarrone, OFM Conv); First
Thoughts about Mariology, Second Thoughts
about Sophiology (Edward G. Farrugia, SJ);
La Madre del Signore nel dialogo ecumenico
oggi: dalla “Madre di tutte le divisioni” alla
“Madre e Serva dell’unità dei dispersi figli di
Dio” (Salvatore M. Perrella, OSM); SEZIONE
SPIRITUALITÀ MARIANA. La Trinità e panorama diacronico di fine Novecento (Stefano de
Fiores, SMM); Mary - A Living Catechism
(Ioann G. Roten, SM); Eucaristia e amore
sponsale (Giulia Paola Di Nicola).
DANILO M. SARTOR, OSM. Pregare Maria oggi. Nelle stagioni della vita e dell’anno
liturgico. Paoline Edit. Libri, Milano 2004, 87
p., Euro 3,50.
Come pregare Maria oggi? Con la mente
in sintonia con la riflessione biblica e teologica della Chiesa del nostro tempo e con il
cuore vibrante di fronte alle paure e alle speranze, alle difficoltà e ai problemi della gente. Queste preghiere non hanno nulla di precostituito: sono nate dalla vita e da circostanze occasionali. Si rivolgono alla Madre del
Signore nel tentativo di dirle le cose di sempre, ma in un contesto di attualità ecclesiale
e storica, nelle stagioni della vita e dell’anno
liturgico. Una “provocazione” per ogni credente perché preghi colei che è “segno di
sicura speranza e di consolazione per il popolo di Dio in cammino” (Lumen gentium 68).
TITO M. SARTORI, OSM. Storia di un
processo. Imputata Maria Bolognesi. Centro
Maria Bolognesi, Rovigo 2003, 119 p. Euro
6,50.
TERENZIO M. BIONDI, OSM. Brogliaccio
missionario. Edizioni ADAM, Ancona 2003,
64 p.
Fra Terenzio M. Biondi, missionario nel
Swaziland dal 1948, è anche un fecondo
scrittore. Non si contano le “corrispondenze”
da lui inviate dall’Africa per la rivista Le Missioni dei Servi di Maria e non poche pubblicazioni che, in forma vivace, presentano le
sue esperienze missionarie. In questo opuscolo illustrato, dopo poche notizie sull’Ordine dei Servi di Maria e sulla missionarietà,
sono raccolte alcune tra le più significative
pagine di fra Terenzio che, all’età di 83 anni,
conserva l’entusiasmo e l’ardore che lo spinsero, all’età di 27 anni, a dedicare la sua vita
Il processo intentato a Maria Bolognesi
nell’ottobre 1948 e dal quale ella uscì assolta
dal reato di simulazione ascrittole “per non
aver commesso il fatto”, viene ricostruito
dall’Autore sulla base dell’esame delle carte
processuali. Finora si conosceva soltanto la
versione processuale redatta nel Diario da
Maria Bolognesi. Grazie alla dott.ssa De
Giuli Lucia, perito del tribunale di Rovigo,
fra Tito ha potuto consultare le carte processuali che vengono riportate in questa pubblicazione. Si tratta del testo della sentenza
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COSMO 3-4
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ANIMAZIONE VOCAZIONALE
ESPERIENZA E MEMORIA DI UNA VOCAZIONE
La mia vocazione nasce pian piano nei gruppi giovanili della mia parrocchia da quando avevo 19 anni: ero un giovane ribelle, figlio del suo tempo, con in testa tutto il fumo che
può annebbiare la mente nella prima gioventù, quando la caratteristica principale era quella di
frequentare la chiesa soltanto per i matrimoni e per le feste quindicenni in cui ci si divertiva.
Il Signore mi stava chiamando attraverso le cose che più mi piacevano, prima facendomi partecipare alla corale di una cappellina nella periferia della città, dove venni a trovarmi quasi per
caso volendo seguire una fanciulla che mi piaceva molto.
Dalla corale passai al gruppo giovanile del teatro della parrocchia; per alcuni mesi facevo parte della corale e del gruppo giovanile che animavano due messe domenicali. Un anno
prima di terminare il corso di ingegneria industriale in elettronica, mi capitò tra le mani un volantino su cui era scritto a grandi lettere: “Ti piacerebbe diventare sacerdote?”. Da quel momento ho cominciato a prendere in considerazione l’eventualità di entrare nel seminario diocesano. Il versetto evangelico che non mi abbandonava mai era questo: “Nessuno ha un amore
più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13). Finalmente mi decisi –un semestre prima di terminare la scuola– di compiere il pre-seminario. Fui subito ammesso nella
categoria speciale di “seminarista in famiglia”. Ottenuto il diploma in ingegneria, il 28 febbraio 1992 fui solennemente ammesso in seminario. Fu lo stesso vescovo a consegnarmi la
talare. Dopo un anno propedeutico di spiritualità a Santillo, Coah. (la mia diocesi), ho frequentato due anni di filosofia nel seminario di Guadalajara, un anno di servizio pastorale in seminario come membro della équipe di formazione dei seminaristi minori, quindi sono ritornato a
Guadalajara per il corso teologico. In cuor mio avvertivo da tempo il bisogno di una vita spiritualmente più piena. Il primo giorno di scuola conobbi gli studenti esterni: i primi che contattai
furono i Servi di Maria.
Durante il primo anno di teologia, guidato dal mio direttore spirituale (oggi vescovo di
Guadalajara, mons. Miguel Romano), sostenuto dai miei compagni e con l’accompagnamento
di fra Ramón M. Bustillos, ho potuto compiere il passaggio da seminarista a candidato Servo
di Maria: il tutto con i dovuti permessi, dopo aver ottenuto il consenso pieno del mio direttore
spirituale, del prefetto per la formazione e del rettore del seminario di Guadalajara. Dopo un
lungo colloquio con il mio vescovo compii il passo decisivo. Nell’agosto 1997 ero già prenovizio nella comunità di Xochimilco, insieme ai professi per studiare teologia nella Pontificia Facoltà di Teologia di Città del Messico. Due anni più tardi ho interrotto il corso teologico per
compiere il noviziato a Siena. Giunsi in Italia il 14 giugno 1999 e iniziai il noviziato a Montesenario il 28 agosto. Dopo un anno intenso, non privo di momenti difficili, il 23 agosto 2000
ho emesso la professione temporanea. Il resto fa parte del mio normale curriculum di frate.
Vi chiederete perché ho raccontato tutto questo. Rispondo: perché siamo e viviamo di
esperienze concrete, vive, forti, positive, negative, piacevoli e talvolta non piacevoli, ma se ci
manca la memoria storica viene a mancare il fondamento della nostra personalità.
Sono e voglio essere un umile servo della umile Serva dell’umile Servo Cristo nostro
Signore, contento di esserlo, pieno di speranze e di progetti che, mi auguro, non abbiano a svanire. Sono capitato in questa famiglia per grazia di Dio e da lui continuo a ricevere grazia su
grazia. Non mi resta nient’altro da dire, se non: grazie.
FRA ALFONSO M. ARÉCHIGA DÍAZ
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COSMO 3-4
PAGINA DI ANIMAZIONE MISSIONARIA
PAROLA DI UNA NEO MISSIONARIA
Riportiamo la testimonianza di una Compassionista Serva di Maria neo missionaria a Cochrane
(Aysén, Chile).
Le suore di Cochrane chi sono? Era la domanda che mi facevo prima di partire per il Cile.
Non le conosco tanto. Non ho mai saputo più di tanto sulle loro attività o le cose che facevano.
Il 19 novembre 2003 sono partita da Roma per il Cile con l’ansia nel cuore di conoscere la nostra
missione. Sono arrivata a Cochrane il 21 novembre. Le suore mi hanno accolto con amicizia e calore familiare e così anche la gente di questo paese. Dall’aeroporto alla nostra casa di Cochrane c’è
una distanza di 350 km. È una distesa immensa di terra in cui non ci sono abitanti, perché ricoperta
soltanto da montagne e laghi. Per coprire quella distanza ci sono volute sette ore, allietate dalla
gioia di poter ammirare una natura incantevole. Non riuscivo a chiudere gli occhi perché ero talmente catturata e affascinata da questo meravigliosa natura che mi spingeva a lodare il Signore.
Da quando mi trovo qui ho potuto farmi un’idea generale del lavoro missionario che le nostre suore svolgono: la missio ad gentes, ecco quello che fanno le nostre suore. Lavorano per la
Chiesa, formata da persone e non dalle mura. Le suore non mi hanno spiegato a parole quello che
fanno, ma mi hanno mostrato, attraverso i fatti, il loro lavoro. Le suore nella parrocchia, officiata
da loro, amministrano il sacramento del battesimo, svolgono il rito dei funerali, guidano le paraliturgie. Ci sono vari gruppi della parrocchia, divisi per fasce di età, che sono seguiti dalle suore e
dai laici che si impegnano per il Regno di Dio. E poiché solo una volta al mese il sacerdote viene
nella parrocchia per la celebrazione dell’Eucaristia, le suore, negli altri giorni del mese, guidano la
Liturgia della Parola. Le suore volentieri si fermano con le persone che chiedono aiuto spirituale
fino a dimenticare le proprie necessità ed esigenze; spesso vanno a dormire dopo la mezzanotte.
Tanta forza e tenacia vengono a loro dal Signore e dal pensiero che il loro aiuto è dato alle persone
che il Signore ha amato e voluto a sua immagine e somiglianza e che rappresentano Cristo.
Un giorno siamo state invitate in un campo di militari che costruiscono strade pubbliche.
Siamo andate io e sr. Antonella. Il capo della spedizione ci ha invitate per celebrare una paraliturigia in ricordo di un soldato morto durante i lavori di costruzione della strada; bisognava raggiungere un posto sperduto e sconosciuto e dove non ci sono ancora collegamenti stradali con Cochrane e
con altre regioni vicine. Era una località distante da Cochrane circa 200 km, raggiungibile con l’automobile e, in più di un tratto, in barca per attraversare una parte del mare. Nella zona non ci sono
abitanti, ma solo l’accampamento dei militari che lavorano in quel posto. Abbiamo fatto un viaggio
in un certo senso tranquillo, perché non si incontravano altre macchine, né persone, ma soltanto
animali e una natura meravigliosa. Partite da casa alle 8.00 a.m. siamo giunte a destinazione alle
15.30. Abbiamo pranzato con i militari, poi con un viaggio in barca durato mezzora, siamo giunti
sul luogo della celebrazione. Ad accoglierci c’erano una trentina di soldati che ci aspettavano con
ansia. Subito ho preso la chitarra e insieme con loro abbiamo cominciato a cantare, pregare e ad
ascoltare la Buona Novella della speranza. Erano commossi al vedere noi, suore straniere, andate
da loro a lavorare per loro. Nei loro volti si leggeva la gioia di aver pregato e di aver ascoltato la
Parola di Dio. Per me questo è un lavoro molto importante e, da parte di chi lo svolge, occorrono
molto coraggio, preparazione spirituale e psicologica, perché chi viene da noi si aspetta parole di
coraggio, di conforto, di amore e di speranza. Abbiamo fatto ritorno alla nostra casa alle 22.30 p.m.
Mi piace molto il servizio missionario che svolgiamo qui. È una missione diretta come ci
chiede la Chiesa con le parole del Papa: missio ad gentes. Questa è la missione della Chiesa e noi
siamo parte della Chiesa. È questo anche lo scopo della presenza delle nostre suore qui in terra cilena, secondo un’indicazione delle nostre Costituzioni, come voleva la nostra Fondatrice: apostolato
religioso e caritativo, come richiesto dal luogo e dal tempo in cui siamo chiamate a operare.
sr. Imelda Arinquin, COM
19
COSMO 3-4
Marzo - Aprile 2004
S OMM ARI O
FOTOCRONACA
1.
JOSÉ ÁNGEL M. CAMARILLO LÓPEZ
NUOVO SEGRETARIO GENERALE PER LE
COMUNICAZIONI OSM
2.
2
3.
PRIORE GENERALE
E CASE GENERALIZIE
VISITA CANONICA DEL PRIORE GENERALE
E CONSIGLIERE IN AMERICA LATINA
4.
5.
2
6.
SEGRETARIATI E UFFICI GENERALI
ISTITUTO STORICO
GIUSTIZIA E PACE
ECONOMATO GENERALE
7.
8.
5
6
7
9.
COLLABORAZIONE TRA LE PROVINCE
CONFITES
CONO SUR
7
7
10.
11.
PROVINCE, VICARIATI, DELEGAZIONI
PIEMONTE-ROMAGNA
PROVINCIA VENETA
MESSICANA
FILIPPINE
SPAGNA
VICARIATO ANDINO
INDIA
8
9
11
12
12
12
13
12.
Fr. Susaimani M., primo Vicario del neo Vicariato dell’India
Fr. Rhett M. Sarabia, primo Vicario del neoVicariato delle Filippine
Lecco, Torre Viscontea. Inaugurazione Mostra
del pittore fra Fiorenzo M. Gobbo, aperta
dall’arc.vo Piero Marini
Oruro (Bolivia). Orfanotrofio retto dalle Serve
di Maria Riparatrici
Il Priore generale e le Misioneras de Maria Dolorosa (Perù)
Avellaneda (Argentina). Promessa di 4 giovani
dell’OSSM
Filippine. Incontro di animazione vocazionale
Coyhaique (Cile). Fr Giuseppe M. Bellò (92
anni) con il Priore generale
Nampula (Mozambico). Sr Juliana Calvo Ariño, sr Angelina, comboniana e la mamma di
una bambina rapita a gennaio 2004 e mai più
ritrovata
Nampula (Mozambico). Mamma davanti alla
tomba di una bimba rapita e uccisa
Pochacamac, Lima (Perù). Siervas de María
Dolorosa con il Priore generale e fra Honorio
M. Martín Sánchez.
Chile. Laiche consacrate. Al centro il Priore
generale; penultimo a destra fra Gabriele M.
Paccanaro, fondatore di Koinomadelfia
FAMIGLIA SERVITANA
UNIFAS
UNIFASI
13
14
COSMO
CONGREGAZIONI
RIPARATRICI
CHIOGGIA
15
15
BREVI
PUBBLICAZIONI
EDITORIALE
16
16
1
ANIMAZIONE VOCAZIONALE
PAGINA DI ANIMAZIONE MISSIONARIA
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Piazza San Marcello, 5
00187 ROMA – Italy
tel. (+39) 06 699 30 1
fax (+39) 06 679 2131
Posta elettronica: [email protected]
Direttore Responsabile: Lino M. Pacchin
Editore: Casa Generalizia Servi di Maria
Autorizzazione del Tribunale di Roma
55/91 del 1° febbraio 1991
Stampato in proprio
n.
COSMO viene inviato gratuitamente a chiunque
ne faccia richiesta. Ogni destinatario è tuttavia
pregato a inviare un contributo annuo tramite CCP
n. 29430006 intestato a: Economato generale
osm, Piazza San Marcello, 5 – 00187 ROMA, Italy.
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02 - Servi di Maria