dell’A.N.VV.F.
La Voce
SEZIONE DEL DIPARTIMENTO
ANNO II • NUMERO 4
www.anvvf.com • [email protected]
SETTEMBRE 2013
Associazione Nazionale Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale - Sezione Dipartimentale - presso l’Ufficio del Referente per i rapporti con l’Associazione: Via Sorianello, 1 - 00178 Roma
INFORMAZIONE • COPIE GRATUITE PER I SOCI
A cura del Presidente, Vincenzo D’Angelo
L’Associazione incontra le nuove leve
del Corpo Nazionale
N
ei giorni 10, 15, 16 e 18 luglio 2013 la Sezione Dipartimentale ha intrattenuto, per circa due ore ciascuna varie sezioni del 72° Corso Vigili permanenti
in prova che è in svolgimento presso le Scuole Centrali Antincendi.
Con encomiabile sensibilità il Comandante Ing. Alessandro Paola ha non solo consentito e programmato gli incontri, ma ha anche voluto fare personalmente l’introduzione
a ciascuno di essi per presentare l’Associazione, evidenziandone importanza e meriti, e sopratutto per sottolineare il contributo che questa può dare, con l’intrattenimento su memoria
storica, tradizioni ed esperienze, alla conoscenza della struttura e dell’ambiente in cui andranno le nuove leve ad operare.
A ciascun allievo è stata consegnata una copia dell’opuscolo sull’evoluzione delle istituzioni antincendi nel nostro Paese, curato per conto dell’Associazione dalla Sezione
Dipartimentale, e già acquisito ai siti della stessa nonché a
quello del nazionale, attraverso l’organizzazione dello staff
della segreteria di questa sezione, onde consentire a ciascuno
di essi di avere uno strumento personale e semplice di approfondimento delle conoscenze , ma anche per ricordare l’esistenza del Sodalizio, delle sue finalità e del suo impegno ad
operare a fianco al Corpo Nazionale.
I Soci Ingg. Pacini e Colcerasa, già Comandanti delle
Scuole Centrali Antincendi, hanno innanzi tutto tenuto a sottolineare che, a loro parere, la formazione di base del vigile
del fuoco non può limitarsi al solo apprendimento della professione ma deve necessariamente essere completata da
un’adeguata conoscenza della struttura nell’ambito della
quale la professione è svolta, e dello spirito che la anima e
degli ideali che ne costituiscono la guida; hanno di conseguenza illustrato le tappe di sviluppo del Corpo Nazionale e
della Protezione Civile, facendone notare gli aspetti salienti,
Tre momenti dell’accoglienza degli allievi vigili permanenti del 72° corso.
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e soffermandosi a commentare ciascuno di essi in modo da
consentirne una lettura ed un’interpretazione corretta, che
non sempre sono date.
Dall’esame critico dell’evoluzione storica ha rimarcato il fatto che la stessa è proceduta attraverso una progressione ininterrotta di avvenimenti, fatti ed esperienze che
collegano generazioni diverse.
Hanno concluso ricordando che la conservazione
della memoria storica, la promozione ed il cemento della colleganza tra momenti di vita diversa dei vigili del fuoco sono
proprio le finalità che l’Associazione si propone, e che la
stessa è aperta al contributo di tutti.
Si è avuto modo di rilevare una gratificante attenzione
da parte degli allievi e che gli argomenti trattati hanno destato
ampio interesse, tanto che gli incontri si sono sempre conclusi con calorosi e scroscianti applausi ai relatori ed in contemporanea all’Istituzione dell’Associazione.
In tema di Canadair
e di incendi boschivi
D
ai notiziari internet si è appreso che in attuazione al disposto normativo di cui al DPR 5aprile2013, n.5 è stata
affidata al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco la gestione della flotta aerea antincendi (19 Canadair) fin qui gestita
dalla Presidenza del Consiglio, per tramite del Dipartimento
della Protezione Civile.
E’ una notizia di assoluto rilievo poiché si tratta di un provvedimento legislativo che comporta l’ampliamento delle attività
istituzionali del Corpo Nazionale VVF, concepito evidentemente
in armonia, con le norme che disciplinano le competenze delle
regioni in materia di incendi boschivi.
L’attribuzione al Corpo Nazionale della importante ulteriore
funzione predetta, costituisce sicuro è motivo di soddisfazione per
tutti i vigili del fuoco, di oggi e di ieri, che vedono accresciuta la
fiducia che le Istituzioni e il Paese tutto, ripongono nelle capacità
gestionali e operative del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Peraltro, allo scopo di soddisfare eventuali curiosità in
quanti avessero interesse a conoscere come le accresciute competenze istituzionali si potranno riflettere sull’appartato operativo
del Corpo ed in particolare per gli “addetti ai lavori”, si è ravvisata l’utilità di approfittare delle conoscenze del nostro socio
Ing. Fabrizio Colcerasa che nell’ambito del Corpo, ma non solo,
nella sua qualità di dirigente generale, ha svolto ruoli funzionali
di primissimo piano.
A tale riguardo si fa memoria che il socio Colcerasa, tra gli
altri incarichi, ha soddisfatto quelli di Direttore Centrale per
l’Emergenza del Dipartimento VF per assurgere poi al ruolo di
Vice Capo Dipartimento della Protezione Civile.
Al socio ed amico Colcerasa è stato quindi chiesto:
- conviene anche lui sulla considerazione che in ragione delle
nuove competenze in materia di incendi boschivi, ne potrà derivare maggiore prestigio per il Corpo Nazionale ed i suoi appartenenti?
- avuto riguardo del vigente assetto funzionale del Corpo , di
quale implementazione organizzativa, logistica e strumentale,
a suo parere, dovrebbe dotarsi il Corpo per soddisfare compiutamente le esigenze che la gestione del delicato e complesso
nuovo settore operativo richiederà?
- ritiene che le normative vigenti in materia di incendi boschivi,
siano esaustive nel disciplinare i limiti delle competenze, ovvero
delle operatività congiunte, delle diverse istituzioni cointeressate alla lotta degli incendi boschivi , vedi in particolare: regioni, forestale, aeronautica e VVF ecc.?
Nel ringraziarlo per la disponibilità e la competenza dimostrate, il socio Fabrizio Colcerasa ci ha così risposto:
Un incontro tra gli allievi del 72° Corso e gli esponenti dell’Associazione Nazionale dei Vigili del
Fuoco, alla gentile presenza del Comandante delle
Scuole Centrali Antincendi Ing. Alessandro Paola.
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La flotta aerea antincendio
della protezione civile trasferita al CNVVF
di Fabrizio Colcerasa
R
generali e delle relative professionalità (ben individuate nella rispettiva
“mission istituzionale” v.si d.l.gs.
139/’06), nonchè per una migliore
coerenza organizzativa ed economicità di scala del Sistema della
Protezione Civile.
Tale evoluzione legislativa,
che sembra poter aprire ulteriormente
l’orizzonte futuro del CNVF, si
Canadair CL415
presta ad alcune considerazioni che
si porgono al lettore, qualora interessato, per ogni utile conoscenza,
ovvero approfondimento e riflessione.
D’altronde, sembra anche ragionevole valutare che l’ampliamento delle competenze del CNVF, determinatosi per effetto
della estensione formale e sostanziale delle attività di estinzione
degli incendi, a quelli definiti boschivi, non possa che recare un
prestigio ulteriore allo stesso CNVF ed al personale dipendente,
fermo restando, tuttavia, che la nuova competenza costituirà nel
tempo un sistematico banco di prova per tutta l’Organizzazione,
per l’impegno di tipo operativo e per l’impiego delle cospicue
risorse logistiche, tecniche e finanziarie che ne conseguono e che
sarà necessario acquisire per il futuro.
In tale ottica, è sicuramente interessante sviluppare tale
esercizio, di approfondimento e riflessione, anche alla luce della
recente Direttiva del Dipartimento della Protezione Civile, in data
27/06/2013, con la quale il Capo del Dipartimento fornisce - come
di consueto - le procedure operative standard di Sistema alle varie
strutture dello Stato che ne compongono l’organizzazione:
“Concorso della flotta aerea dello Stato nella lotta attiva agli
incendi boschivi” Ed. 2013
In effetti, tale nuovo contesto, il trasferimento dello strumento organizzativo e gestionale, unitamente alle competenze,
della flotta aerea antincendio della Protezione Civile al CNVF,
sembra preannunziare ulteriori cambiamenti nel difficile percorso
relativo ad una maggiore omogeneità ed univocità operativa del
Sistema stesso, nel cui ambito, va rammentato, ancora oggi interviene in modo straordinario il CNVF, con le squadre a terra,
secondo l’usuale schema delle Convenzioni, con le Regioni, in
osservanza della Legge 353/2000 e delle Leggi Bassanini di fine
anni ’90 (con l’integrazione di successivi Decreti e Direttive),
ispondo ben volentieri alle
domande che l’amico e socio
Natale Stella ha formulato
sull’argomento della flotta aerea VF.
Mi sembra quanto meno corretto,
tuttavia, premettere che l’esposizione
nel seguito illustrata sia esclusivamente il mio parere personale, privo
di alcuna volontà e/o scopo di interferire e/o criticare l’operato del Governo o delle Amministrazioni a
vario titolo interessate e responsabili, ovvero, di rappresentare il
pensiero della nostra Associazione.
Le riflessioni che seguono, desiderano essere solo ed
esclusivamente la testimonianza, sia delle esperienze direttamente
maturate sul campo nel corso del servizio reso nel Dipartimento
VF ed in quello della Protezione Civile, sia e sopratutto, dell’immutato interesse, del rispetto, della riconoscenza e dell’orgoglio
per l’appartenenza all’Organizzazione dello Stato - al CNVF in
particolare - alla quale è demandato il gravoso ed essenziale
compito operativo della tutela e della salvaguardia della persona
umana e dei beni, con lo specifico riferimento a quelli ambientali
del patrimonio boschivo.
Ciò premesso, mi pare ragionevole ritenere che, con il
D.M. 10/12/2012 recante:
“Aggiornamento normativo della componente aerea del CNVF”
(12A13257) GU n° 297 del 21/12/2012
e con il DPR 05/04/2013, recante:
“Regolamento recante disciplina del trasferimento della flotta
aerea antincendio della Protezione Civile al Dipartimento Vigili
del Fuoco, Soccorso Pubblico e Difesa Civile a norma dell’art.7,
comma 2/bis della Legge 353 del 21/XI/2000” GU n° 94 del
22/04/2013
sia stato realizzato, sotto il profilo legislativo, un importante
progetto di adeguamento ed evoluzione della Struttura operativa
del CNVF.
Tutto ciò, in linea con una visione più ampia e strategica
dell’Organizzazione, secondo la quale il complesso delle attività
del soccorso tecnico urgente e, in particolare, quelle concernenti
l’estinzione degli incendi in genere, le siano affidate in maniera
sempre più diffusa e pertinente per rispetto delle sue competenze
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(segue a pag. 4)
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Elicottero AB412
Fire-Boss AT-802
Elicottero
Sikorsky-Erickson
S-64
nella più ampia cornice degli scenari di intervento di protezione
civile (così come stabilito dalla medesima L.353/2000).
Un modello, questo, apparso, per esperienze precorse,
molto eterogeneo e diversificato da Regione a Regione, nonché
presunto motivo, non solo della disuniformità dei livelli qualitativi
del servizio , ma anche di alcune discrasie di natura contabile
amministrativa a carico del personale VF: sia, in quanto impegnato
solo in modo straordinario, a termini di competenze istituzionali,
nell’attività AIB; sia perché remunerato attraverso la gestione
dei fondi stanziati a favore di altra Amministrazione, con notevole
onerosità delle procedure .
D’altronde, cambiamenti futuri che potrebbero delinearsi,
dovrebbero essere conseguenti a provvedimenti capaci di risolvere
i problemi di sovrapposizione delle competenze e delle responsabilità
(ad oggi ancora esistenti) di Figure e di Soggetti istituzionali
diversi; di ambiguità e di incertezza, nella catena di comando e
controllo e nella stessa definizione di “ incendio di bosco”, più
che “incendio di interfaccia”, oltre che di confusione dei ruoli,
rispettivamente, del Prefetto, del Presidente (o Assessore alla
P.C.) della Regione, del Sindaco, del Comandante dei VVF, del
COS/DOS/ROS, etc. Mi riferisco alla realizzazione di migliori e
più snelle/semplici condizioni del coordinamento e del’uso delle
diverse risorse all’uopo necessarie - umane e strumentali - e, di
conseguenza, di un deciso e marcato incremento positivo della
risposta all’emergenza incendi boschivi, da troppi anni, ormai,
elemento negativo della gestione di una parte non irrilevante dell’ambiente naturale del Paese.
Con ogni probabilità, si potrebbe avere ancora bisogno
non solo di interventi di variazione, affinamento e potenziamento
del Sistema operativo VF (penso alle CC.MM.RR. ed alle Sale
Operative Regionali, alla disponibilità di nuovi mezzi ed attrezzature), ma anche di autorevoli adeguamenti dei dispositivi di
Legge e/o dei Regolamenti concernenti il ruolo e le competenze
delle varie Amministrazioni, ai quali più coerentemente potrebbe
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essere necessario conformare gli attuali protocolli integrati
operativi: ad esempio, lo stesso CENTRO OPERATIVO / SOCAV
del Dipartimento VF, le Sale Operative Unificate Permanenti
(SOUP/COR) delle Regioni; forse, anche lo stesso COAU e la
SALA ITALIA del Dipartimento della P.C.
Quello che si potrebbe cogliere, dalla lettura dei due
nuovi Testi normativi citati (e dalla Direttiva della P.C. ed. 2013),
è lo stimolo ad un ulteriore indispensabile approfondimento, con
relativa possibile adozione di provvedimenti di ristrutturazione e
adeguamento del Sistema integrato operativo, che potrebbe concernere anche le contestuali e fondamentali attività di prevenzione
(Polizia Amministrativa) e di Polizia Giudiziaria, per il contrasto
dei reati commessi, allo stato assegnate, rispettivamente, alle
Regioni ed al Corpo Forestale dello Stato, con una visione molto
frammentata e, visti i risultati nel tempo (al netto dell’interazione
più o meno favorevole clima-territorio), non sempre sufficientemente
incisiva nella lotta al fenomeno (che ha origini e motivazioni di
chiara matrice malavitosa o, comunque, dolosa o colposa).
Infine, ma non per minore importanza di quanto sopra argomentato, tra i temi che si scorgono all’orizzonte, oggetto di
possibili ulteriori approfondimenti sulla materia in trattazione, per
effetto dei recenti provvedimenti citati in epigrafe, potrebbe
riemergere la questione del Volontariato AIB e degli operai
stagionali che costituiscono, allo stato, una realtà organizzativa
assai rilevante e significativa ma, anche, elemento di incertezza
gestionale/operativa: mi riferisco ai diversi modelli organizzativi e
funzionali adottati su base locale, alla variegata disuniformità dei
protocolli operativi; alla frammentazione dei dispositivi integrati;
alla mancanza di una vera ed unica cabina di regia (per dettaglio,
sono note le difficoltà di comunicazioni tra squadre di terra e di
aria e l’integrazione funzionale dei diversi soggetti sul campo).
Tutto ciò sembra possibile che avvenga nel prossimo
futuro, a compimento e completamento di un percorso logico del
tutto naturale, anche se non facile da gestire in relazione alle stratificazioni delle diverse Leggi e dei Regolamenti che dal 1975 in
poi hanno caratterizzato la specifica politica strategica del nostro
Paese (onestamente, senza grandi risultati positivi) a fronte del
persistente (statistiche alla mano) fenomeno degli “incendi
boschivi”, in quanto tali, o così come definiti dalla L.353/2000.
Un fenomeno che, senza “enfasi o colore partitico “ ma
con grande preoccupazione e comprensione della realtà, in
occasione della Conferenza generale voluta sull’argomento in
questione dal CNVF nel 1999, poco prima che la bozza di Legge
(futura 353/2000) vedesse la luce, nello splendido scenario della
Sala Convegni dell’ISA, fu ricondotto, davanti ad una eccezionale
moltitudine di Addetti ai Lavori istituzionali - non solo del
CNVF - da un illustre Oratore dello stesso CNVF, ad una vera e
propria “ industria del fuoco”.
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Il grande incendio di Tientsin
di Alessandro Mella
parte non deposero le armi non riconoscendo la resa.
Celebre è il caso del sommergibile “Torelli” che in
accordo con le marine tedesche e giapponesi restò in armi fino
al 30 agosto 1945 nelle acque del Pacifico.
Gli ultimi italiani provenienti dalla Cina giunsero a
Napoli nel marzo del 1946.
Un fazzoletto d’Italia in terra cinese
N
el 1901 dopo lunghi e difficili mesi si andava concludendo, in Cina, la ribellione dei “Boxer”. Una conclusione che fu favorita dall’intervento di varie nazioni
europee le quali contribuirono alla repressione dei ribelli. Tra
queste nazioni figurava anche il Regno d’Italia che in seguito
alla firma della pace, nel settembre 1901, ebbe riconosciuta
una concessione dall’Imperatore Tsu Tsi. Egli offrì agli italiani
la sovranità su circa 46 ettari della città di Tientsin oggi nota
come Tianjin.
Fu così quindi, che al pari di altri stati, anche il nostro
ebbe una sua colonia nel continente asiatico, territorio la cui
storia è oggi assai poco nota. La presenza italiana prosegui fino
alla seconda guerra mondiale pur con periodi di relazioni altalenanti tra Italia e Cina.
La concessione partì ufficialmente il 7 giugno 1902 in
una zona caratterizzata da un terreno fangoso e palustre situato
nei pressi del fiume Pei ed abitato da circa 15000 persone per
lo più alloggiate in capanne.
Gli italiani avviarono subito una serie di operazioni di
bonifica ed iniziarono ad erigere nuove strutture secondo schemi
ordinati e razionali dotando l’aerea di strade, piazze, ospedale,
cattedrale, caserme, edifici ad uso sportivo e così via.
La vita politica era affidata ad un podestà che, come nei
centri italiani, gestiva la cosa pubblica con una sorta di comitato
composto da cinesi ed italiani. I primi erano, tra l’altro, anche
parte integrante della polizia locale. In pochi anni il villaggio di
fango divenne una bella ed ordinata cittadina dove le due
comunità (italiana e cinese) vivevano serenamente ed in comune
accordo basando la loro vita sull’attività commerciale.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 i soldati italiani
ivi presenti finirono in parte prigionieri dei giapponesi ed in
Il grande incendio del 1927
Come abbiamo avuto modo di spiegare nei pressi di
Tientsin esistevano anche concessioni rilasciate ad altre nazioni
presso cui operavano molte imprese commerciali.
Proprio in una di queste attività, attorno alle dieci del
mattino del 24 dicembre del 1927, si sviluppò un feroce incendio
che partendo dal reparto di confezionamento delle candele si
portò nei magazzini della Standard Company.
Immediatamente i pompieri cinesi tentarono un primo
attacco al rogo alimentato dal petrolio, dalla paraffina e dal
molto legname ma tale era l’insufficienza di mezzi e dotazioni
che parve impossibile averne ragione mentre questi si faceva
più violento di attimo in attimo.
Fu prontamente dato l’allarme ai reparti pompieri delle
concessioni europee che giunsero in appoggio alla meno
preparata ed attrezzata squadra locale.
Ormai era evidente che le strutture coinvolte dall’incendio
non si potevano salvare e che l’opera di soccorso poteva solo
tentare di proteggere i capannoni posti a soli sette metri di
distanza da quello sinistrato.
Il terrore che potessero verificarsi esplosioni di vapori
di benzina si fece subito vivo anche perché uno dei magazzini
in fiamme conteneva 60.000 cassettine in cui erano collocate
due taniche di benzina per una.
Immagini del rogo tratte dal mensile “Il pompiere italiano”.
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STANDARD OIL OF NEW YORK
CAPITANO DI fregata Cav. Uff. L.Neyrone
Console d’Italia
Concessione Italiana
TIENTSIN
Shanghai,13 gennaio 1928
Da lì a poco un altro problema si manifestò alle pompe
dei reparti francese ed inglese che si guastarono per via della
sabbia dell’acqua del fiume nonché per la crosta di grasso
gelato che vi galleggiava e che si formava a causa della paraffina
e della stearina che colando dal rogo si infilavano nel corso
d’acqua.
La sola pompa che pareva resistere e lottare sodo era la
Tamini della brigata italiana, bella motopompa comprata nel
1926 dalla nostra municipalità ed entrata in azione alle 11.30
del mattino.
L’opera dei pompieri italiani si fissò, quindi, nella
memoria collettiva giacché, con circa due km di manichette e 5
lancie da incendio, i nostri vigili riuscirono a prendere il
controllo dell’incendio nel giro di 17 ore.
In loro aiuto giunse paradossalmente il vento che, invece
di alimentare le fiamme già vivaci, fece crollare il tetto del magazzino contribuendo a soffocare il fuoco divoratore.
L’intervento si chiuse all’alba del giorno di Natale del
1927 e la Brigata Pompieri della Concessione Italiana rientrò
alla sua caserma tra l’ammirazione generale.
La loro capacità, il loro coraggio e la qualità della motopompa Tamini si fecero ben lodare da tutti come di seguito riportato nelle lettere che i dirigenti dell’impresa vollero far
pervenire al Console Italiano e che riportò il periodico “Il
Pompiere Italiano” nel 1928:
Signore,
Desideriamo esprimere il Nostro sincero apprezzamento a Voi e agli Ufficiali
ed uomini del CORPO ITALIANO dei POMPIERI ,per l’aiuto prestato a
questa compagnia,durante la conflagrazione nel nostro stabilimento di Tientsin.
Il vostro aiuto ha giovato ad evitare un gravissimo danno alla compagnia.
Prego di accertare da parte di questa compagnia i nostri Ringraziamenti
più riconoscenti per il servizio resoci.
Molto sinceramente vostri
Standard Oil Company di New York
f.to H.J.EVERALL
Vice Direttore
Capitano di Fregata Cav. Uff. L.Nerone
Console Generale d’Italia
Concessione Italiana
TIENTSIN
Tientsin 30 dicembre 1927
Caro Signore,
Desideriamo esprimerVi il nostro più sincero apprezzamento per il servizio altamente eccellente resoci dal Corpo Italiano dei Pompieri,sotto la guida dei
Signori Angeloni,Bai e Furlan in occasione dell’incendio ai nostri impianti
della concessione Russa.
Il loro lavoro fu compiuto in condizioni difficilissime a causa del tempo freddissimo e delle cattive condizioni dell’acqua. Nonostante tutto questo essi
mantennero in servizio la loro macchina giorno e notte finchè l’incendio fu
domato e non vi era alcun pericolo che si estendesse alle altre proprietà. Se
non fosse stato per il loro aiuto temiamo che il fuoco avrebbe assunto
proporzioni molto più vaste di quanto fece.
Confideremo un grande favore se vorreste gentilmente trasmettere al
personale di cui sopra,il nostro apprezzamento e ringraziamento per il loro
servizio:
Voi potete a buona ragione andare orgogliosi del personale del vostro Corpo
dei Pompieri.
Fedelmente vostri
Standard Oil Company di New York
Ramo di Tientsin
f.to G. WOOD
Direttore Interinale
Anche lontano dall’Italia i nostri pompieri si fecero valere
e scrissero così un'altra splendida e coraggiosa pagina di storia
dei servizi antincendi, una pagina per molto tempo quasi dimenticata!
Tientsin italiana: Piazza Regina Elena.
L’autore desidera ringraziare Claudio Gioacchini per le notizie, i dati, e le informazioni ricavate dalle cronache del tempo. Un
ringraziamento ad Alfredo Angeloni che a capo della polizia italiana della zona, volle nel 1928 lasciare un resoconto dell’evento che
giungesse fino a noi.
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Prevenzione - Ambiente sicuro
Un po’ di conoscenza e qualche consiglio utile
di Raffaele Barbato
N
ell’ambiente del lavoro, nelle scuole e in casa non ci
stancheremo mai di dire che la prevenzione contro gli
incidenti domestici e la miglior difesa, basta conoscere
le regole più importanti per evitare danni a persone e a
cose,visto l’avvicinarsi dell’inverno, oggi, parliamo del gas.
d’ acciaio, dispositivi come fornelli da cucina e stufe catalitiche
possono essere usati anche là dove non esiste una condotta centralizzata di gas. Bombolette più piccole sono usate per alimentare
fornelli da camping, lampade a gas portatili ecc.
Consigli Utili:
- Collocare sempre all’esterno dell’abitazione le bombole del
gas in uso, e non depositare mai negli scantinati le bombole
vuote, quest’ultime in caso d’incendio sono pericolosissime.
- Chiudere sempre il rubinetto principale del gas alla sera prima
di andare a dormire o quando lasciate casa per un lungo periodo.
- Monossido di carbonio ( CO), che cos’è, un composto chimico
contenete carbonio e ossigeno, di formula (CO) . E’ un gas incolore, inodore, più leggero dell’aria, velenoso per tutti gli
animali a sangue caldo. I più comuni sintomi sono: mal di
testa, nausea, dolori cervicali, sonnolenza, colorito del volto “
rosso ciliegia “.
- Pericolo di morte se non si interviene in tempo.
IL GAS
Il gas è fonte di energia indispensabile per l’uomo, ma
allo stesso tempo è un pericolo per se stesso se non si usano le
necessarie precauzioni, le conseguenze che può provocare basta
una scintilla in una casa invasa dal gas per provocare esplosioni
devastanti.
I gas utilizzati per uso domestico sono: Il metano e il
GPL, il metano è più leggero dell’aria e quindi sale, il GPL è
più pesante dell’aria quindi tende ad accumularsi verso il basso,
se sentite odore del gas in casa, non accendete fiamme e non
provocate scintille, non accendete apparecchiature elettriche,
non suonate campanelli, non usate il telefono ecc., ma aprite
subito le finestre per ventilare il locale. Chiudete il contatore
del gas, o il rubinetto della bombola (bottiglia) staccare
l’interruttore generale della luce, se l’odore del gas persiste,
chiamare i Vigili del Fuoco.
Il Metano, idrocarburo gassoso che si forma nella putrefazione di sostanze organiche: presente in abbondanza nei gas
naturali e delle miniere, frequente in giacimenti, da solo o
associato con petrolio, usato come combustibile o come materia
prima per numerose sintesi chimiche. Fu scoperto da Alessandro
Volta nel 1778.
Il GPL, diversi idrocarburi leggeri, soprattutto propano
e butano, vengono liquefatti mediante compressione a temperature
relativamente basse per essere più facilmente trasportati e conservati. Al momento della compressione, che si verifica alla
fuoriuscita dal contenitore, a pressione e temperatura ambiente,
ritornano allo
stato di gas
combustibile.
Con i cosiddetti
GPL ( gas di petrolio liquefatto), normalmente conservati in
grosse bombole
Vietare:
E’ vietato istallare stufe a gas o simili a fiamma libera
nella camera da letto.
Come intervenire:
In caso di sospetta esalazione di monossido di carbonio:
- Areare immediatamente il locale aprendo tutte le finestre.
- Allontanare tutte le persone dall’ambiente invaso.
- Spegnere la fonte dalla produzione di monossido di carbonio
- Non provocare scintille o fiamme vive.
- Se necessario telefonate ai Vigili del Fuoco .115
Conclusione:
I combustibili gassosi, allo stato puro, sono inodori e
talvolta tossici ( come accade, ad esempio, per il monossido di
carbonio): per questo motivo sono spesso mescolati a composti
di zolfo che , avendo un odore sgradevole, consentono di individuare eventuali perdite nei condotti e negli apparecchi di combustione a gas.
Fate attenzione se trovate una perdita non usate fiamme
libere come accendini o fiammiferi è pericoloso, ma usate acqua
e sapone.
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Risultano non eletti i soci Manunta Barone Enzo voti 10,
Peruzzi Claudio voti 8, Simeti Giuseppe voti 6.
REVISORI DEI CONTI risultano eletti i soci:
Sabella Roberto
voti 68,
Falcone Giuseppe
voti 64,
Celli Paolo
voti 62,
Ciofi Enzo
voti 62,
Terracino Vincenzo
voti 51.
Sintesi di verbale
Il giorno 23 Aprile 2013, si è tenuta l’Assemblea congressuale dei Soci della Sezione Dipartimentale presso la Sala Cinema degli AA.VV.PP. per discutere i seguenti punti:
1. Dimissione Consiglio Direttivo e dei revisori dei Conti
2. Elezione e proclamazione Nuovi Organi Statutari
Risultano presenti all’Assemblea n. 81 soci con diritto di
voto. Il Presidente uscente Vincenzo D’Angelo dopo aver data
una sintesi di lettura sulle attività svolte dell’Associazione Dipartimentale e la continua crescita d’iscrizioni dei nuovi soci, il
Presidente dà corso alle procedure per il rinnovo degli organi statutari secondo il seguente ordine cronologico:
a) Nomina Comitato elettorale: conferma designazione del Presidente d’Assemblea e dei soci Barbato Raffaele e Montalto
Mauro;
b) Formalizzazione delle dimissioni degli organi elettivi uscenti.
L’atto è stato assolto dal Presidente e dal Segretario della Sezione
che hanno rispettivamente relazionato in merito a quanto è stato
possibile realizzare nei due anni trascorsi. Tra l’altro, il Presidente
ha sottolineato la “Pubblicazione” sull’evoluzione storica del
Corpo Nazionale ideata ed elaborata dal socio Pacini Antonio;
c) Si Conferma per acclamazione Il Presidente Onorario Socio
Alberto D’errico ;
d) Presentazione delle liste dei candidati;
e) Scrutinio delle schede elettorali con il seguente esito di voto:
Successivamente, con riunione separata, i soci eletti
hanno confermato il socio D’Angelo Vincenzo nella funzione di
Presidente della Sezione. Analogamente sono stati confermati
nelle funzioni rispettivamente di Segretario e Tesoriere i Soci
Barbato Raffaele e Sacco Vincenzo.
Il socio Celli Paolo è stato confermato nella funzione di
Presidente dei Revisori dei Conti.
Dopo l’avvenuta proclamazione delle nomine il giorno
30 aprile c.a. Il Consiglio Direttivo riunitesi ha confermato le
specifiche di funzione , che sono riportate nel documento finale
di nomina.
La Segreteria
Comunicazione ai colleghi
in servizio del CNVVF
In materia informativa e documentale, giova ricordare
che tra le innovazioni introdotte dall’atto statutario approvato dal
Congresso dell’aprile 2011, l’Associazione Nazionale dei Vigili
del Fuoco del Corpo Nazionale annovera tra i propri soci effettivi
anche il Personale in Servizio del Corpo Nazionale.
E’ stata questa un’importante novità, intervenuta previo
assenso dell’Amministrazione, che contribuisce in modo decisivo a cementare i legami di amicizia, solidarietà e collaborazione tra i colleghi in servizio attivo e quelli in quiescenza .
Si tratta quindi di una libera facoltà di cui anche il personale in attività del Corpo può avvalersi, rivolgendosi alle segreterie delle rispettive sedi territoriali dell’Associazione.
Per i colleghi degli Uffici Centrali, la possibilità di iscriversi al sodalizio potrà soddisfarsi rivolgendosi alla segreteria
della sezione Dipartimentale che trovasi nell’ambito delle Scuole
Centrali Antincendi – previo appuntamento telefonico al numero
366 5725500 .
Il Vice Presidente, Natale Stella
CONSIGLIO DIRETTIVO i primi nove (9) eletti sono risultati
nell’ordine i soci:
Barbato Raffaele
voti 71,
Di Campli Franco
voti 68,
Clemente Antonio
voti 67,
Stella Natale
voti 64,
D’Angelo Vincenzo
voti 62,
Montalto Mauro
voti 57,
Colcerasa Fabrizio
voti 52,
Sacco Vincenzo
voti 49,
Rella Armando
voti 37.
La Voce dell’A.N.VV.F. - SEZIONE DEL DIPARTIMENTO
Ufficio del Presidente tel. 06 716362252 / Ufficio Segreteria tel. 06 716362337
Hanno collaborato:
Vincenzo D’Angelo, Raffaele Barbato, Natale Stella, Antonio Pacini, Fabrizio Colcerasa, Alessandro Mella
Grafica e stampa: Servizio Documentazione e Relazioni Pubbliche
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