(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Comune di Avola 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: NZ03359 Regione Sicilia CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: MINORI IN PRIMO PIANO 2012 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Assistenza minori A02 4ª 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Avola è un comune italiano di 31.826 abitanti, della provincia di Siracusa, in Sicilia. A pianta esagonale, si affaccia sulla costa ionica della Sicilia Orientale nel Golfo di Noto. Secondo taluni, l'origine della città si fa risalire alla Hybla maggiore (Hybla major) sita in prossimità della costa sud-orientale della Sicilia. La zona, abitata precedentemente dai Sicani, fu invasa dai Siculi e divenne teatro di lotte per il predominio sulla regione. I Siculi combatterono gli indigeni e si insediarono definitivamente sul territorio a cavallo fra il XIII e il XII secolo a.C. Dell'epoca dei Siculi sono testimonianza i numerosi reperti, soprattutto vasellame e stoviglie, rinvenuti in alcune tombe in quella che è oggi la Riserva naturale orientata di Cava Grande del Cassibile. Nel corso del XVIII e XIX secolo Avola fu abbellita da alcune pregevoli costruzioni civili (Palazzo Ducale, Palazzo di Città, Teatro Comunale ecc.) e religiose (chiese di Sant'Antonio Abate, Sant'Antonio di Padova e la fastosa Chiesa Madre). Nei primi decenni del XX secolo vennero eretti anche alcuni eleganti villini liberty che dettero, e continuano a dare, ulteriore lustro al centro cittadino. L'economia del paese è legata, soprattutto, ai prodotti agricoli e alle coltivazioni, marginale è la pesca. Rinomata è la pasticceria, legata alla coltivazione nelle zone limitrofe alla città di Noto di una particolare varietà di mandorla, la Mandorla Pizzuta d'Avola. Da Avola prende il nome anche il famoso vino, il Nero d'Avola, la cui origine è legata ai vitigni della cittadina e, nonostante oggi sia prodotto soprattutto in altre località, rende Avola famosa in tutto il mondo. Soffermandoci sulla popolazione residente totale, che come abbiamo detto conta 31.826 cittadini, confrontabile nel grafico di seguito inserito, notiamo che negli ultimi dieci anni ha avuto notevole crescita. Lo stesso, purtroppo, non può essere affermato per la fascia più giovane d’età, ossia per i minori. Dalle tabelle riguardanti il numero delle nascite e dei minori fino a 14 anni, notiamo in entrambe un sensibile calo: Anno Nascite 2002 333 2003 307 2004 301 2005 270 2006 287 2007 297 2008 272 2009 298 2010 272 Anno 0-14 anni 2002 5.460 2003 5.390 2004 5.265 2005 5.176 2006 5.018 2007 4.955 2008 4.863 2009 4.753 2010 4.689 2011 4.658 Affinché con questo progetto si possa fare interventi mirati alle singole fasce d’età, abbiamo voluto estrapolare dati ancora più dettagliati, quantificando il totale dei minori per ogni singola età: Distribuzione della popolazione per età scolastica 2011 di cui stranieri Totale Totale Femmine Maschi+Femmine Maschi Femmine M+F % 149 4 3 7 2,5% 279 Età Totale Maschi 0 130 1 156 141 297 8 1 9 3,0% 2 141 134 275 3 2 5 1,8% 3 156 135 291 2 2 4 1,4% 4 170 127 297 2 2 4 1,3% 5 142 151 293 4 2 6 2,0% 6 158 150 308 1 3 4 1,3% 7 155 160 315 2 3 5 1,6% 8 185 156 341 3 3 6 1,8% 9 163 152 315 3 1 4 1,3% 10 147 156 303 4 0 4 1,3% 11 181 156 337 4 1 5 1,5% 12 175 161 336 3 5 8 2,4% 13 170 145 315 0 2 2 0,6% 14 187 169 356 1 0 1 0,3% 15 178 160 338 1 3 4 1,2% 16 200 177 377 2 3 5 1,3% 17 207 198 405 6 3 9 2,2% 18 212 197 409 2 2 4 1,0% Dal tavolo tematico “Famiglia e minori”, in seno al Pdz, sono emerse una serie di problematiche in merito alle quali si prende maggiormente coscienza della necessità di intervenire e sostenere la famiglia nel difficile momento che essa attraversa. La famiglia in passato rappresentava il luogo privilegiato in grado di rispondere a tutti i bisogni dei propri membri, anche di quelli deboli. Oggi per le mutate condizioni, in un periodo storico in cui è difficile conciliare mercato del lavoro ed esigenze familiari, sempre più pressanti diventano le richieste da parte della famiglia di sostegno per l’educazione, l’accudimento e l’organizzazione del tempo libero, ricreativo e socializzante dei figli. Tra le priorità emerse, elenchiamo le seguenti: Sostegno alla genitorialità Informazione sui servizi offerti Servizio di assistenza economica Opportunità di spazifamiglia flessibili e partecipati; Attenzione alla fascia d’età 036 mesi, la più adatta ad attività di prevenzione. Rispetto ai minori, i bisogni rilevati sono: Punti di riferimento extrafamiliari credibili, adeguati, e organizzati con cui interrelazionarsi, costituendo essi un supporto ed un “alter” alla famiglia; Centri aggregazionali, comunità del tempo libero, centri per attività sportive e ludiche; Spazi verdi, come punti d’incontro; Centri di ascolto e di orientamento, dove gli adulti, piuttosto che esprimere la loro protettiva autorevolezza, possano recuperare la funzione educativa, che garantisca la trasmissione di valori e di esperienze tra generazioni; dove la comunità territoriale riconosca che il suo ruolo pedagogico e il diritto del minore ad essere tutelato ed accompagnato nel processo di crescita. Il Comune di Avola, nonostante numerose difficoltà, soprattutto di natura economica, che non permettono la realizzazione di servizi più mirati, nonché la realizzazione di nuove strutture o, semplicemente, di potenziare quelle esistenti sia dal punto di vista del personale che degli strumenti utili allo svolgimento delle attività ludico-motorie, ha, comunque, cercato di dare delle risposte attuando dei servizi, che in qualche modo potessero aiutare le famiglie, ma, soprattutto, offrire ai ragazzini con minori opportunità sociali nuove occasioni di socializzazione e in alcuni casi di recupero. Con fondi comunali (L. 328/00) sono stati attivati i seguenti servizi: Sostegno economico, alternativo al ricovero Ricovero presso case-famiglia per 14 bambini e due mamme Centro per minori, che riesce a fare attività solo per 25 bambini Sostegno antidisagio e dispersione nella scuola (Progetto “Scuole” L.328/00) Animazione nei quartieri a rischio (progetto “Centro di cittadinanza comunale”) Attività educativa individualizzata per minori con provvedimenti dell’autorità giudiziaria od a rischio di devianza (prog. L. 328/00 “Laboratori esplorativi”) Relativamente all'infanzia e all'adolescenza ci si pone, quindi, l'obiettivo di dare risposte concrete ai bisogni dei minori e delle loro famiglie allo scopo di preservare l'identità e sviluppare la personalità dei minori e di garantire, promuovere e tutelare i loro diritti, offrire condizioni per una migliore qualità di vita attraverso la prevenzione e/o il superamento delle condizioni di disagio, che troppo spesso rischiano di sfociare in disadattamento prima e in devianza dopo. Altro dato da non sottovalutare è la dispersione scolastica, che nell’anno scolastico 2011/2012 ha raggiunto il numero di 20 minori che hanno abbandonato la scuola. (Fonte: Ufficio di Servizi sociali) 7) Obiettivi del progetto: Il progetto mira a conseguire risultati a valenza integrativa tra i minori, anche in situazione di disagio, e i volontari, attraverso uno scambio reciproco di modelli di vita e atteggiamenti socio-culturali. Il progetto consentirà di sostenere le responsabilità e le competenze familiari attraverso interventi di socializzazione ed educativi diretti ai minori in difficoltà volti a limitare e contrastare fenomeni di devianza o/e di emarginazione e ad intervenire specie in quelle situazioni in cui carenze di ordine sociale e culturale pregiudicano una sana ed equilibrata crescita del minore. I giovani volontari avranno il compito di aiutare i minori, che frequentano la scuola Primaria e Secondaria, nello svolgimento dei compiti, fungendo anche da tramite tra la famiglia e l’istituzione scolastica, al fine di migliorarne il rendimento. Inoltre, durante i periodi di sospensione delle attività didattiche, coinvolgeranno i minori mediante lo svolgimento di attività di socializzazione e ludico-ricreative, aiutandoli a gestire il tempo libero. Sarà attenzionata la partecipazione, nel gruppo dei volontari, di giovani con minori opportunità. (vedi punti 8.2 e 18) Gli obiettivi del progetto possono essere così di seguito riassunti: Obiettivi per i volontari Fornire alle giovani generazioni, che scelgono la possibilità del Servizio Civile, un’importante opportunità formativa, progettata fin da subito come momento di orientamento alla crescita, educazione alla cittadinanza attiva ed alla solidarietà; Favorire la partecipazione a giovani con minori opportunità; Favorire nei giovani operatori di servizio civile l’acquisizione di una coscienza civica e sociale fondata sulla solidarietà e sulla mutua assistenza, sull’accoglienza nei confronti dei soggetti disagiati, stimolando la maturazione civile dei volontari attraverso esperienze di tipo assistenziale e socio-affettivo; Consentire ai giovani operatori di servizio civile di svolgere le diverse attività previste in modo tale da ottenere al termine del servizio, un bagaglio esperienziale significativamente valido sia da un punto di vista etico e civico, sia da un punto di vista tecnico-operativo; Sviluppare, nei volontari in servizio civile, competenze di tipo pedagogico, didattiche e di animazione; Stimolare nei volontari la promozione di nuovi progetti di solidarietà a favore dei minori in qualunque situazione essi vivano; Far in modo che i volontari diventino esempio di vita, di lotta alla violenza e alle devianze minorili, che svolgano funzioni di sostegno e guida per i minori; Promuovere una cultura della cittadinanza che veda i volontari di servizio civile come soggetti appartenenti a un contesto, capaci di influenzarlo positivamente rendendolo più rispondente in principi della nostra costituzione repubblicana; Obiettivi del progetto Prevenire i rischi di emarginazione dei minori; Favorire la sensibilizzazione nei confronti dei minori e delle famiglie di appartenenza e dell’ambiente cittadino; Favorire l'integrazione di prestazioni volte a rafforzare la sfera affettivo relazionale di minori con problemi e situazioni familiari particolari; Promuovere una logica di piano improntata secondo un modello di welfare community per la progettazione e costruzione di una rete di opportunità per la famiglia e il minore; Migliorare l'integrazione e la socializzazione dei bambini/ragazzi nel proprio ambiente di vita; Favorire l'accesso alle strutture educative presenti sul territorio (oratorio, centro d'aggregazione giovanile, strutture sportive, ecc.) Fornire ai bambini e ai ragazzi un luogo dove incontrarsi e svolgere attività divertenti e utili per la loro crescita rispondendo anche all’esigenza di genitori con lunghi orari di lavoro; Stimolare il minore all'acquisizione dell'autonomia relativamente alla cura della persona, alla gestione del proprio tempo e dei propri spazi, alla sfera relazionale ( con i coetanei e con le figure adulte); Sostenere e rafforzare l'impegno scolastico, offrendo il tutoraggio scolastico; Coinvolgere i minori in attività di laboratori artigianali e di attività culturali e ricreative; Realizzare interventi di supporto didattico e di tipo ludico – ricreativo per minori dai 6-14 anni finalizzati a conseguire obiettivi didattici e a fornire migliori opportunità di gestione del tempo libero; Coinvolgere ragazzi dai 14-18 anni innescando processi di socializzazione, promuovendo e valorizzando la partecipazione dei minori a livello propositivo, decisionale e gestionale, in esperienze aggregative in modo da offrire al minore uno spazio educativo dove, attraverso le varie azioni del progetto, possa esprimere se stesso e portarlo all’autodeterminazione; Estendere i servizi svolti anche ai bambini disagiati e/o diversamente abili; Potenziare le capacità relazionali sia all'interno del nucleo familiare di appartenenza, sia nei rapporti con gli insegnanti, con i compagni di scuola, con il vicinato e con le realtà del quartiere; Introdurre criteri di approccio volti a ridurre il rischio di allontanamento del minore dalla famiglia e/o favorire il suo rientro nella stessa; Coinvolgere i genitori per una maggiore presa di coscienza del loro ruolo, situandoli al centro di un percorso che li promuova come principali agenti di educazione dei figli; Aumentare le reti di supporto alle famiglie dei minori; Creare una risposta integrativa ai servizi sociali esistenti, per soddisfare in modo capillare i bisogni di assistenza e socializzazione degli utenti in difficoltà; Promuovere la partecipazione attiva della collettività e incoraggiare la solidarietà sociale attraverso la valorizzazione delle iniziative offerte dal volontariato e dalle forze di solidarietà organizzata, come previsto dal piano nazionale degli interventi e dei servizi socio-sanitari secondo la L.328/00; Alimentare e rafforzare la rete di strutture e organizzazioni di volontariato presenti nel territorio, favorendo e stimolando le scelte di impegno sociale operate dai giovani, attraverso un progetto fortemente strutturato su principi di gratuità, solidarietà e impegno civile; Promuovere e diffondere la cultura dell’infanzia intesa come complesso di scelte metodologiche che siano rispettose del minore, delle sue esigenze e delle sue fasi evolutive. 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Le attività previste hanno l’obiettivo di fornire uno spazio, sia fisico che relazionale, per favorire l’aggregazione dei giovani, la loro partecipazione alle diverse attività, la loro educazione in funzione di un positivo processo di crescita e di una reale prevenzione del disagio giovanile. Il confronto con i volontari e con i coetanei assume in questo contesto un valore particolarmente rilevante, perché permetterà di favorire l'autostima, acquisendo sentimenti di valore personale e sperimentando la fiducia negli altri coetanei, educare all'uso del tempo libero, imparando ad individuare le priorità e acquisendo la capacità di scelta tra svariati interessi e formare all'autocontrollo, sapendo gestire l'impulsività ed valutando il rispetto e la motivazione delle regole. Le attività parascolastiche, integrative e di doposcuola consistono nelle attività di assistenza e di tipo ludico-espressive da svolgersi in forma coordinata con l'attività didattica della scuola. FASI Accoglienza e formazione dei volontari I volontari saranno accolti presso la sede dell’Ente alla presenza di rappresentanti istituzionali del comune, ove saranno presentati brevemente le attività previste, il personale operante e le attrezzature necessarie allo svolgimento del servizio. Si procederà, successivamente, alla conoscenza tra gli operatori e alla formazione generale e specifica. Raccolta dati, informazione e coinvolgimento dei partners del progetto e delle famiglie E’ prevista, inizialmente, una raccolta sistematica di dati che permetta una mappatura completa degli utenti da contattare al fine di svolgere una prima analisi della situazione e dei bisogni specifici per l’utente, alla quale seguirà la preparazione e compilazione di questionari da distribuire e raccogliere. Si provvederà a informare le famiglie, le scuole, le associazioni, gli enti parrocchiali, i partner e gli enti con cui l’Ente interagisce col coinvolgimento dei volontari, attraverso l’organizzazione di riunioni e l’invio di lettere, per illustrare il progetto e per stabilire opportune modalità di collaborazione. ATTIVITA’ -Presentazione ed Accoglienza tra giovani volontari del Servizio civile, OLP e dipendenti dell’Ente; -Conoscenza tra i volontari del servizio civile, i dipendenti ed i partners coinvolti nel progetto: dopo una prima accoglienza, al fine di costituire una vera equipe saranno organizzati degli incontri di gruppo per condividere obiettivi ed attività del progetto; -formazione generale dei giovani volontari: tramite incontri tematici (vedi box 32-33); -formazione specifica dei giovani volontari: tramite incontri tematici (vedi box 39-40); -Mappatura degli utenti target da contattare: sarà realizzata una mappatura dei contatti delle famiglie con utenti potenziali al fine di svolgere una prima analisi della situazione e dei bisogni specifici; -creazione materiale informativo: ideazione e stampa degli opuscoli informativi, con la specifica delle attività da realizzare; -Raccolta delle adesioni: si raccoglieranno le adesioni che verranno registrate in un apposito archivio, utile poi anche al monitoraggio del progetto; -Contatti telefonici per informare dei servizi che il progetto metterà a disposizione: sarà realizzata una campagna informativa agile e poco invasiva, grazie allo strumento telefonico; -Contatti con la scuola: si contatteranno le scuole al fine di verificare le utenze; -Invio del materiale per posta e posta elettronica: distribuzione del materiale Planning Pianificazione e programmazione delle attività previste dal progetto, attraverso “Breafing” e colloqui individuali che vedranno coinvolti i vari attori territoriali, le famiglie dei minori coinvolti nel progetto, assistenti sociali, psicologi, sociologi, gli Enti co-promotori del progetto. Ci si propone di individuare casi specifici di famiglie con particolari esigenze di assistenza ai bambini nelle fasce orarie non coperte dalle attività scolastiche. Avvio dei volontari alle attività di animazione e assistenza sul territorio I volontari collaboreranno con gli operatori locali nella progettazione e nella realizzazione di percorsi di sostegno didattico e di animazione pomeridiane, attività individuali e di gruppo finalizzate all’integrazione dei soggetti in situazioni di disagio sociale e non (giochi di gruppo, doposcuola, attività motorie, drammatizzazione, canto, ascolto musica, organizzazione manifestazioni, convegni, cineforum e tornei sportivi, ecc) rivolte ai bambini frequentanti le scuole elementari e medie. In una fase di maggiore maturità del volontario e di maggiore padronanza delle metodologie di intervento, si prevede di coinvolgere i volontari in attività di supporto didattico e di animazione ludico – ricreative rivolte a bambini disagiati e diversamente abili, sia nelle attività che si svolgeranno nella sede dell’Ente che presso le famiglie. Le attività saranno svolte sempre in sinergia con personale esperto. informativo realizzato per la promozione dei servizi di assistenza; -Preparazione dell’ufficio accoglienza per le famiglie. -Pianificazione delle attività scolastiche: i volontari, di concerto con i docenti delle scuole coinvolte e con gli operatori dell’Ente, organizzeranno la tipologia ed il numero delle attività da svolgersi; -Pianificazione delle attività extrascolastiche: i volontari, in collaborazione con le famiglie dei minori coinvolti, organizzeranno i momenti di incontro con i minori per lo svolgimento dei compiti scolastici e per le attività ricreative da svolgersi nei momenti liberi; -Pianificazione degli incontri con i partners del progetto: i giovani volontari pianificheranno e condivideranno gli incontri per l’organizzazione di attività comuni(come da punto 6). -Realizzazione di uno(o più)laboratori : i giovani volontari si adopereranno nell’allestimento di vari laboratori che possano stimolare la fantasia e la creatività attraverso attività costruttive, ludiche, di verbalizzazione e drammatizzazione, portando così il minore alla messa in comune del proprio operato; –Inserimento in gruppi di lavoro, ludico-didattici: tale azione permette ai minori di acquisire norme, valori e di instaurare relazioni soddisfacenti con coetanei e adulti. I gruppi hanno lo scopo di promuovere i talenti e risorse di ciascuno, proprio per questo sono di estrema utilità le attività manipolative, esplorative e mobili; (fascia 6-14 anni) -Organizzazione di eventi: i volontari coinvolgeranno i giovani nell’organizzazione di dibattiti, convegni, cineforum e di tornei sportivi, per favorire il confronto e la cittadinanza attiva. (fascia 15-18 anni) Convegno finale Con il coinvolgimento di enti interessati e relativi operatori di settore si favorirà la realizzazione di un Convegno da tenersi nel corso dell’ultimo mese di progetto attraverso il quale rappresentare le attività realizzate territorialmente grazie all’impiego dei volontari ed i risultati conseguiti con riferimento alle specifiche attività progettuali, invitando le autorità competenti e l’intera comunità. -Verifica del raggiungimento degli obiettivi: grazie al monitoraggio alla fine del servizio si potrà verificare se gli obiettivi sono stati raggiunti; -Organizzazione di un convegno finale: coinvolgimento degli anziani e delle famiglie che hanno preso parte alle attività del progetto; verifica e confronto tra le esperienze vissute dai volontari e dagli utenti. -Elaborazione di un rapporto finale su servizi e bisogni emergenti. 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Al fine di una migliore riuscita del progetto, i volontari del Servizio Civile Nazionale si avvarranno della collaborazione delle seguenti figure professionali, costituendo una equipe di progetto: Attività Raccolta dati, informazione e coinvolgimento dei partners del progetto e delle famiglie Planning Avvio dei volontari alle attività di animazione e assistenza sul territorio Convegno Finale Professionalità Quantità Resp. Uff. Servizio Sociali Esperto informatico Resp. Ufficio Stampa Resp. Uff. Servizio Sociali Psicologo Resp. Uff. Servizio Sociali Animatore socio culturale Assistente sociale Psicologo Resp. Ufficio Stampa Centralinista 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 TOTALE RISORSE UMANE 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 7 8 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 8 12) Numero posti con solo vitto: 0 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 1400h annuali al netto delle giornate di permesso previste, con un minimo di 12 ore settimanali obbligatorie. 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Disponibilità a trasferimenti temporanei di sede per formazione, sensibilizzazione, visite guidate ed eventuali missioni per servizio; Rispetto delle direttive impartite, dell’orario previsto, delle mansioni da svolgere, comportamento rispettoso delle regole e massima riservatezza. Flessibilità oraria, impegno nei giorni festivi 16) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: L’Ente, ha previsto un piano articolato di diffusione dell’iniziativa progettuale, che sarà finalizzato alla valorizzazione dei progetti, alla promozione, alla sensibilizzazione, alla creazione di sinergie fra gli enti accreditati e gli attori locali, al sostegno alla formazione, nonché alla verifica e al riconoscimento del Servizio Civile sul territorio Regionale. Il piano organizzato in tre fasi come di seguito, avrà una durata minima di 22 ore. 17) Criteri e modalità di selezione dei volontari: La selezione avverrà sulla base delle seguenti azioni: 1. Esame dei titoli di studio e delle precedenti esperienze 2. Prova pratica per la valutazione della conoscenza da parte del candidato degli obiettivi del progetto 3. Colloquio Per ciascuna delle precedenti azioni viene attribuito un punteggio che sommato (max 110) è in grado di restituire una graduatoria. 1) Esame dei titoli di studio, esperienze, conoscenze e delle precedenti esperienze (max 50 punti) La valutazione avviene sulla base della documentazione che il candidato consegnerà all’atto della presentazione della domanda. In questa sezione al candidato possono essere attribuiti max 50 punti di cui max 30 per le precedenti esperienze e max 20 per i titoli di studio, esperienze, conoscenze, secondo il seguente schema: a. Precedenti esperienze (max 30 punti) Presso l’ente che attua il progetto (punteggio max n. 12: periodo valutabile max ultimi 12 mesi da moltiplicare x il coefficiente 1,00) Nello stesso settore del progetto ma in enti diversi (punteggio max n. 9: periodo valutabile max ultimi 12 mesi da moltiplicare x il coefficiente 0,75) Presso l’ente del progetto ma in settori diversi (punteggio max n. 6: periodo valutabile max ultimi 12 mesi da moltiplicare x il coefficiente 0,50) Presso altri enti (punteggio max n. 3: periodo valutabile max ultimi 12 mesi da moltiplicare x il coefficiente 0,25) b. Titoli di Studio, professionali, Esperienze aggiuntive, altre conoscenze (max 20 punti) Titoli di studio (si attribuisce uno solo dei punteggi in base al titolo più elevato; il punteggio più alto viene assegnato al titolo più basso per permettere la partecipazione ai giovani con “minori opportunità”) Laurea magistrale (5 punti) Laurea di I livello (6 punti) Diploma e/o Attestato di qualifica professionale (7 punti) Licenza media e/o elementare (8 punti) Titoli Professionali (non è possibile cumulare i punteggi dei titoli attinenti e non attinenti) o o o Attinenti al progetto (max 4 punti) Non attinenti al progetto (max 2 punti) Non terminati (max 1 punti) Esperienze aggiuntive non valutate in precedenza (max 4 punti) (es. animatore di villaggi turistici,attività di assistenza ai bambini durante il periodo estivo, ecc.) Altre conoscenze (max 4 punti) (es. conoscenza di una lingua straniera, informatica, musica, teatro, pittura, ecc.). 2) Prova pratica La prova pratica viene effettuata da candidati attraverso la somministrazione di un questionario con 6 domande a risposta multipla per valutare la conoscenza degli obiettivi del progetto. Alla prova viene attribuito un punteggio (max 60) che viene riportato all’interno della scheda di valutazione del colloquio di cui sotto. 3) Colloquio (max 60 punti) Al colloquio effettuato singolarmente ad ogni candidato viene attribuito un punteggio sulla base dei seguenti elementi: 1. Motivazioni generali del candidato 2. Conoscenza progetto (vedi prova pratica 2) 3. Condivisione obiettivi del progetto 4. Pregressa esperienza nello stesso o in analogo settore di impiego 5. Interesse del candidato a svolgere le mansioni del progetto 6. Idoneità del candidato a svolgere le attività previste dal progetto 7. Abilità e competenze del candidato 8. Interesse per l’acquisizione di particolari abilità e competenze previste dal progetto 9. Disponibilità del candidato nei confronti di condizioni richieste per l’espletamento del servizio (es: missioni Trasferimenti, flessibilità oraria…) 10. Altri elementi di valutazione (rischio di esclusione sociale/disabilità) Max 60 punti Max 60 punti Max 60 punti Max 60 punti Max 60 punti Max 60 punti Max 60 punti Max 60 punti Max 60 punti Max 60 punti Il punteggio finale del colloquio viene ottenuto attraverso la media aritmetica (n1+n2…/10) dei diversi punteggi che vengono attribuiti alle variabili. 18) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): no 19) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Al fine di realizzare la qualità massima del progetto, intesa come rapporto qualità/efficacia, è stato improntato ed implementato, grazie all’esperienza maturata dalla gestione di precedenti analoghe esperienze progettuali, un Sistema di Monitoraggio e Valutazione interna (di seguito denominato sistema) delle attività previste nel presente progetto. Funzione del sistema è quello di monitorare e valutare le attività progettuali attraverso una rilevazione periodica e sistematica dell’andamento delle attività previste dal progetto. L’impianto metodologico del monitoraggio e le attività previste sono stati pensati in stretta corrispondenza con gli obiettivi del progetto, al fine di rilevare gli indicatori, in relazione alle diverse tipologie di obiettivi previsti. Le attività, i metodi e gli strumenti utilizzati per i monitoraggi avranno anche la finalità di valutare all’inizio, in itinere e a conclusione dell’esperienza, gli esiti del progetto in termini di crescita umana, sociale, civica e professionale, nonché le ricadute delle attività svolte sui destinatari ed i beneficiari, sui volontari stessi, sull’ente e sul territorio in generale. La verifica interna prevede che vengano valutati gli esiti del progetto in relazione a standard precisi, di carattere quantitativo e qualitativo (anche se, considerata la specificità degli obiettivi del presente progetto, la dimensione qualitativa è preponderante). La metodologia principale si basa sulla raccolta di dati ed informazioni e la relativa analisi e valutazione. Per quanto riguarda le analisi, i dati vengono elaborati per singolo volontario. Il piano di monitoraggio si articola, anche in confronti periodici e ravvicinati, tra i volontari, gli OLP e il responsabile del monitoraggio e sulle rilevazioni dei dati ed informazioni inerenti gli indicatori. Sono obiettivi del sistema: garantire il controllo di efficacia/efficienza delle attività di Progetto; la verifica della rispondenza dell’impiego di ciascun singolo giovane con le attività riportate nel progetto la verifica della rispondenza tra le attività svolte e gli obiettivi progettuali verificare la realizzazione delle attività programmate nei modi e nei tempi pianificati; verificare cosa funziona e cosa non funziona nel progetto; valutare le risultanze del monitoraggio; fornire suggerimenti (azioni correttive e/o preventive) per il corretto funzionamento del progetto; verificare e monitorare l’attività formativa; verificare e valutare la crescita del giovane. 20) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO 21) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: 22) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Le risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico al progetto sono: - promozione delle attività del progetto € 500,00 - realizzazione di seminari e convegni € 500,00 23) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Automezzi da trasporto per trasferimenti; uffici; postazioni PC per favorire l’approccio ai nuovi strumenti mediatici; telefoni; materiale da cancelleria e facile consumo; fotocopiatrici; videoregistratore; lettore CD; strumenti informatici di stampa macchina fotografica digitale per produrre modulistica reportage realizzare book fotografici etc;giochi di società “carte da gioco, dama, scacchi, monopoli etc.”; karaoke per attività musicali e di danza; strumenti per le attività ricreative; attrezzature da palestra, alcune delle attrezzature saranno messe a disposizione dai Partner CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 24) Eventuali crediti formativi riconosciuti: 25) Eventuali tirocini riconosciuti : 26) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Le attività previste dal progetto assicureranno acquisizioni utili alla crescita individuale umana, tecnico ed esperienziale del volontario con reale possibilità di una qualificata preparazione psico- attitudinale e teorico- pratico con acquisizione di competenze e le professionalità utili ai fini del curriculum vitae con particolare riferimento a: - Condurre campagne d’informazione; Ideare e realizzare conferenze, seminari e dibattiti; Utilizzo di tecniche informatiche; Formazione generale dei volontari 27) Sede di realizzazione: Locali dell’ente. 28) Modalità di attuazione: In proprio, presso l’Ente con formatori dello stesso, con eventuale ricorso ad esperti per alcune tematiche. 29) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: NO 30) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La formazione generale dei volontari in servizio, coerentemente con il dettato delle Linee Guida emanate dall’Ufficio Nazionale, avverrà secondo tecniche e metodologie diversificate; in particolare saranno adottate le metodologie della lezione frontale (per almeno il 50% delle ore complessive previste, attraverso moduli frontali d’aula con l’impiego di uno o più docenti o esperti in conformità al dettato normativo citato, supportate da sussidi audiovisivi ed informatici, distribuzione di dispense) e l’attuazione di dinamiche non formali (per almeno il 30% delle ore complessive previste. L’impianto metodologico per la formazione generale, nello specifico, comprenderà il ricorso alle seguenti tecniche: ◘ Lezioni frontali ◘ Dinamiche non formali: - giochi psicologici; - simulazioni ed esercitazione; - giochi di ruolo; - esercitazioni pratico-guidate; - role playing, - lavoro di gruppo; - circle time; - lettura e commento di materiale didattico. Ed ancora, come previsto dalla Circolare 8 aprile 2004 e successive modifiche, verrà effettuato un monitoraggio interno, volto alla rilevazione dell’andamento del percorso formativo predisposto, dei livelli di apprendimento ed acquisizione di conoscenze e competenze, nonché sulla crescita umana dei volontari. Il monitoraggio è finalizzato anche all’attuazione di verifiche in itinere, volte a comprendere quali saranno le aree che necessiteranno di maggiori approfondimenti. La verifica delle competenze acquisite e della crescita personale dei volontari non si concluderà alla fine delle ore destinate alla formazione generale, ma sarà costantemente effettuata durante i 12 mesi di servizio. Per il dettaglio delle attività di monitoraggio si rinvia al punto 42. 31) Contenuti della formazione: Concordemente con le Linee Guida emanate dall’Ufficio Nazionale, i contenuti della formazione generale seguono le tappe di un percorso logico in cui si innesta la storia del servizio civile, come concorso alla difesa della Patria, eredità valoriale dell’obiezione di coscienza attualizzata in un percorso di esperienza di cittadinanza attiva in cui il rapporto con le Istituzioni costituisce elemento fondante; i contenuti della formazione generale avranno particolare riguardo per il settore di attinenza del progetto oltre ai principi generali del servizio civile, dell’obiezione di coscienza ed all’organizzazione dell’ente, come espressione della cittadinanza attiva e portatrici di valori coerenti con l’impegno di servizio civile. Inseriamo, di seguiti, i moduli formativi che verranno trattati: Modulo 1: L’identità del gruppo in formazione (ore 6) Si tratta di un modulo/laboratorio nel quale il formatore, utilizzando tecniche formative appropriate, lavorerà alla definizione di un’identità di gruppo dei volontari in servizio civile che esprimeranno le loro idee sul servizio civile, le proprie aspettative, le motivazioni e gli obiettivi individuali. Il formatore, partendo dai concetti di “patria”, “difesa senza armi”, “difesa nonviolenta”, ecc., avrà come obiettivo non la condivisione e/o accettazione del significato che le istituzioni attribuiscono a tali parole, bensì quello di creare nel volontario la consapevolezza che questo è il contesto che legittima lo Stato a sviluppare l’esperienza di servizio civile. Modulo 2: Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà (ore 4) Partendo dalla presentazione della legge n. 64/01, si evidenzieranno i fondamenti istituzionali e culturali del servizio civile nazionale, sottolineando gli elementi di continuità e di discontinuità fra il “vecchio” servizio civile degli obiettori di coscienza e il “nuovo” servizio civile volontario, con ampi riferimenti alla storia del fenomeno dell’obiezione di coscienza in Italia e ai contenuti della legge n. 230/98. Modulo 3: Il dovere di difesa della Patria (ore 4) A partire dal dettato costituzionale, se ne approfondirà la sua attualizzazione anche alla luce della recente normativa e della giurisprudenza costituzionale. In particolare, si illustreranno i contenuti delle sentenze della Corte Costituzionale nn.164/85, 228/04, 229/04 e 431/05, in cui si dà contenuto al concetto di difesa civile o difesa non armata. Possono inoltre essere qui inserite tematiche concernenti la pace e diritti umani alla luce della Costituzione italiana, della Carta Europea e degli ordinamenti delle Nazioni Unite. Modulo 4: La difesa civile non armata e nonviolenta (ore 2) Muovendo da alcuni cenni storici di difesa popolare nonviolenta, si presenteranno le forme attuali di realizzazione della difesa alternativa sul piano istituzionale, di movimento e della società civile. Nell’ambito di riferimenti al diritto internazionale si possono inoltre approfondire le tematiche relative alla “gestione e trasformazione nonviolenta dei conflitti”, alla ”prevenzione della guerra” e alle “operazioni di polizia internazionale”, nonché ai concetti di “peacekeeping”, “peace-enforcing” e “peacebuilding”. Modulo 5: La protezione civile (ore 4) In questo modulo verranno forniti elementi di protezione civile intesa come collegamento tra difesa della Patria e difesa dell’ambiente, del territorio e delle popolazioni. Si evidenzieranno le problematiche legate alla previsione e alla prevenzione dei rischi, nonché quelle relative agli interventi di soccorso. Modulo 6: La solidarietà e le forme di cittadinanza (ore 2) In questo modulo si partirà dal principio costituzionale di solidarietà sociale e dai principi di libertà ed eguaglianza per affrontare il tema delle limitazioni alla loro concretizzazione. In tale ambito saranno possibili riferimenti alle povertà economiche e all’esclusione sociale, al problema della povertà e del sottosviluppo a livello mondiale, alla lotta alla povertà nelle scelte politiche italiane e negli orientamenti dell’Unione Europea, al contributo degli Organismi non Governativi. Verrà inoltre presentato il concetto di cittadinanza e di promozione sociale, come modo di strutturare, codificando diritti e doveri, l’appartenenza ad una collettività che abita e interagisce su un determinato territorio; si insisterà sul concetto di cittadinanza attiva, per dare ai volontari il senso del servizio civile come anno di impegno, di condivisione e di solidarietà. Si evidenzierà il ruolo dello Stato e della società nell’ambito della promozione umana e della difesa dei diritti delle persone ed il rapporto tra le istituzioni e le organizzazioni della società civile. Inoltre, partendo dal principio di sussidarietà, si potranno inserite tematiche concernenti le competenze dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni nei vari ambiti in cui opera il servizio civile, con riferimenti al Terzo Settore nell’ambito del welfare.Sarà infine importante assicurare una visione ampia di queste tematiche, nel senso di evidenziare sempre le dinamiche internazionali legate alla globalizzazione che investono anche le questioni nazionali e territoriali e di offrire un approccio multiculturale nell’affrontarle. Modulo 7: Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato (ore 4) In questo modulo verranno evidenziate le affinità e le differenze tra le varie figure che operano sul territorio. Sarà chiarito il significato di “servizio” e di “civile”. Modulo 8: La normativa vigente e la Carta di impegno etico (ore 4) Verranno illustrate le norme previste dal legislatore, nonché quelle di applicazione che regolano il sistema del servizio civile nazionale. Modulo 9: Diritti e doveri del volontario del servizio civile (ore 4) In tale modulo, strettamente collegato al precedente, occorrerà mettere in evidenza il ruolo e la funzione del volontario e illustrare la circolare sulla gestione, concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale. Modulo 10: Presentazione dell’Ente (ore 4) In questo modulo, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui si troveranno a prestare l’anno di servizio civile, verranno presentate la storia, le caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’Ente accreditato. Modulo 11: Il lavoro per progetti (ore 4) Questo modulo, collegato al precedente, illustrerà il metodo della progettazione nelle sue articolazioni compresa la fase della valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto e la valutazione della crescita umana dei volontari in servizio civile. 32) Durata: 42 ore Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 33) Sede di realizzazione: Locali dell’ente 34) Modalità di attuazione: In proprio, presso l’Ente con formatori dell’ente e con enti terzi 35) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: L’intero progetto formativo sarà articolato in tre “fasi” di attività interconnesse ed interagenti, ognuna delle quali è dotata di una sua caratterizzazione specifica quanto a contenuti tecnici ed operazionali. La prima fase si esplicita nell’azione tecnica di “preparazione” e costituisce il punto di inizio del processo progettuale; qui confluiscono (da precedenti contatti con l’ambiente sociale, culturale ed organizzativo) e vengono elaborate ed organizzate tutte quelle informazioni di base che danno forma e struttura all’intera attività. La suddetta fase si concretizza attraverso: - analisi del contesto; - rilevazione del fabbisogno di formazione; - pianificazione del progetto di dettaglio per l’utenza specifica. La seconda fase si esplicita nell’azione tecnica di “realizzazione” e costituisce l’implementazione del progetto formativo. In questa fase si svolgono le operazioni didattiche previste controllando gli eventi che tali operazioni producono grazie ad opportuni interventi di verifica in progress. La terza fase si esplicita nell’azione tecnica della “valutazione” e prevede: una verifica in itinere, per monitorare la realizzazione ed operare eventuali modifiche in corso d’opera, una valutazione della qualità e dell’efficacia/efficienza del processo formativo; Metodologie Sono previste :lezione frontale per il 60%, dinamiche non formali per il 40 %. Il percorso formativo prevede un’organizzazione di tipo seminariale a cura di esperti nel settore. Le tecniche e metodologie attive previste nelle dinamiche non formali sono: Esercitazioni teorico pratiche; Lavori di gruppo; Gruppi di discussione; Problem-solving; Attività pratica di affiancamento ed accompagnamento al lavoro. 36) Contenuti della formazione: Modulo n° 0 “PRESENTAZIONE CORSO” OBIETTIVI: Conoscere i moduli formati e preparare il volontario all’acquisizione degli stessi. CONTENUTI: Cenni sui moduli formativi, sulle metodologie di insegnamento e sul collegamento con le attività del progetto. METODOLOGIA: lezioni frontali. DURATA: 3 ore. Modulo n° 1 “AREA GIURIDICA” OBIETTIVI: Conoscere le norme relative ai diritti di libertà individuale e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. CONTENUTI: Norme relative al rispetto della privacy, della libertà individuale e della vita di comunità; norme sulla sicurezza, sistemi e procedure; responsabilità civile e penale; D.Lgs. n. 196/03, D.Lgs. n. 81/08. METODOLOGIA: lezioni frontali e dinamiche non formali. DURATA: 9 ore. Modulo n° 2 “AREA LEGISLATIVA” OBIETTIVI: Conoscere i servizi assistenziali, sociali e sanitari e i modelli socioculturali di riferimento. CONTENUTI: Cenni sulla storia dello stato sociale e dei servizi assistenziali, sociali e sanitari dell’anziano, modelli di riferimento socio-culturali: il sistema dei servizi sociali e sanitari in Sicilia e in Italia; cenni sulla Legge 328/00; analisi delle tendenze in atto nei servizi socio assistenziali e sanitari. METODOLOGIA: lezioni frontali. DURATA: 6 ore Modulo n° 3 “AREA PSICO - SOCIALE” OBIETTIVI: Conoscere le problematiche emergenti (psico-fisiche e sociali) dell’utente minore. CONTENUTI: Aspetti relativi all’organizzazione scolastica; la didattica laboratoriale; strategie di accoglienza per alunni stranieri, mansioni da svolgere durante il servizio e collaborazione con le figure operanti nella scuola, analisi della dispersione scolastica: strategie di intervento e di recupero, il tutoraggio scolastico: modalità di intervento e organizzazione degli spazi e dei tempi educativi, l’importanza del curricolo implicito, il rapporto con i bambini: dal primo approccio a una conoscenza più approfondita. METODOLOGIA: lezioni frontali e dinamiche non formali. DURATA: 34 ore. Modulo n° 4 “AREA INFORMATICA” OBIETTIVI: Utilizzare gli strumenti informatici di base e applicarli per diverse funzioni collegate all’attività professionale. CONTENUTI: Concetti teorici di base, sistemi di videoscrittura, fogli elettronici, internet e posta elettronica. METODOLOGIA: lezioni frontali e dinamiche non formali. DURATA: 20 ore. 37) Durata: 72 ore Altri elementi della formazione 38) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Come già anticipato nel punto 20 il Sistema di Monitoraggio e Valutazione implementato dall’Ente riguarda anche le attività di formazione ed in particolare l’andamento e la verifica del percorso formativo predisposto, la valutazione periodica dell’apprendimento di nuove conoscenze e competenze e la crescita individuale dei volontari. Precisamente per il monitoraggio delle attività formative (generali e specifiche) sarà utilizzato il seguente piano: Somministrazione di test di verifica iniziali (per la valutazione iniziale) Somministrazione di test di verifica in itinere (per il monitoraggio dell’apprendimento, e l’eventuale riformulazione e/o correzione dei percorsi formativi) Somministrazione di test di verifica finali (per la valutazione dell’apprendimento delle conoscenze e competenze acquisite e della crescita del volontario) Osservazione (Schede) in itinere da parte degli operatori locali e formatori. Alla fine di ogni giornata formativa sarà fatto compilare un test motivazionale per rilevare la reazione a caldo all’esperienza formativa fatta. Somministrazione, fine corso, di un questionario di valutazione dei docenti e dei moduli formativi. A fine del percorso formativo sarà richiesto di redigere una relazione finale. 43) Bilancio d’esperienza Sarà attuato un bilancio di esperienze secondo la scheda predisposta dall’ufficio regionale, a cura del dipendente Spadaro Maria Giuseppina quale OLP, in considerazione del fatto che sarà la persona più a contatto con il volontario per l’intera durata del progetto, e quindi avrà la possibilità di verificare, anche tramite il monitoraggio, i cambiamenti prodotti nell’anno. Avola, 30/10/2012 Il Responsabile legale dell’ente e Responsabile del Servizio civile nazionale Dott. Giovanni Luca Cannata