POF 2014 – 2015
F. S. Lina Sciascia
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INDICE
1.
IDENTITÀ DELLA SCUOLA
a.
b.
c.
d.
e.
PREMESSA
L’I“TITUTO COMPREN“IVO
MISSION
CONTESTO
PRINCIPI ISPIRATORI
2. I BISOGNI
a.
b.
c.
I BISOGNI DELLA REALTÀ SOCIO - CULTURALE
I BISOGNI FORMATIVI CULTURALI
INDIRIZZI DEL CON“IGLIO D’I“TITUTO
3. LE RISORSE
a.
b.
c.
d.
RISORSE STRUTTURALI
GLI SPAZI FUNZIONALI
RISORSE STRUMENTALI
RISORSE UMANE E PROFESSIONALI
e. RISORSE FINANZIARIE
4. OFFERTA FORMATIVA
a.
b.
c.
d.
CONTRATTO FORMATIVO
PERSONALIZZAZIONE EDUCATIVO – DIDATTICA
•
Inclusione
•
Gestione del disagio
•
Ambiti di intervento
Inclusione alunni diversamente abili
Inclusione alunni stranieri
Inclusione alunni BES – DSA
DALL’ALUNNO AL CITTADINO
COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA
5. IL CURRICOLO D’I“TITUTO
a.
b.
c.
d.
FINALITÀ “CUOLA DELL’INFANZIA
FINALITÀ SCUOLA DEL PRIMO CICLO
OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI
I TRE LIVELLI DELLA PROGETTAZIONE
e. LA PIANIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ
f.
g.
• Accoglienza
• Flessibilità
• Responsabilità
• Contenuti
• Metodologia
• Mezzi e strumenti
• Programmazione
TEMPO SCUOLA
• Flessibilità tempo scuola
• Tempi e orari
ATTIVITÀ DI RACCORDO VERTICALE
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6. LA VALUTAZIONE
a.
b.
c.
LA VALUTAZIONE DIDATTICA
VALUTAZIONE INTERNA
VALUTAZIONE ESTERNA
• Invalsi
• Valutazione e miglioramento
• Rapporto di rendicontazione sociale
. AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
a.
b.
c.
PROGETTI D’I“TITUTO COMPLEMENTARI ALL’OFFERTA FORMATIVA
ATTIVITÀ PROGETTUALI AGGIUNTIVE E DI POTENZIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
PROGETTI ESTERNI
8. FAMIGLIA E TERRITORIO
a.
b.
c.
d.
FAMIGLIA
ENTE LOCALE
ASL
ALTRI ENTI E ASSOCIAZIONI
9. AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE
a.
PIANO DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE
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STRUTTURA DEL POF
Le macro aree
IDENTITÀ
DELLA
SCUOLA
I BISOGNI
FORMAZIONE
LE RISPOSTE
FAMIGLIA
TERRITORIO
LE RISORSE
POF
AMPLIAMENTO
OFFERTA
L’OFFERTA
FORMATIVA
FORMATIVA
VALUTAZIONE
IL
CURRICOLO
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PREMESSA
Il Pia o pe l Offe ta Fo ati a ha il alo e di u contratto tra la scuola e il territorio ed esprime l’ide tità
dell’Istituto.
Nel piano trovano posto le scelte di fondo e le linee di indirizzo che si concretizzano nei progetti e nelle
iniziative atti ati el o so dell a o e ostituis e la ase pe gli i peg i e ip o i da assu e e pe ealizza e
la issio e dell Istituzio e s olasti a. Il POF, i fatti:




illustra la struttura, l'organizzazione della scuola e le attività che vi si svolgono;
presenta tutti i progetti, le attività e i servizi offerti dall'istituto;
illustra le modalità e i criteri per la valutazione degli alunni;
descrive le azioni di continuità, orientamento, sostegno e recupero, corrispondenti alle esigenze degli
alunni concretamente rilevate.
Gli obiettivi che il P.O.F. si pone sono:
 garantire un'organizzazione sempre più funzionale;
 este de e il a po dell offe ta fo ati a;
 elevare la qualità dei servizi;
 pe ette e il o f o to o l ute za, pe e ifi a e uelli he so o i eali isog i di alu i e ge ito i;
 aprire la scuola al territorio;
 definire le caratteristiche specifiche della scuola;
 fornire le necessarie informazioni alle famiglie, agli enti locali o ad altri soggetti coi quali la scuola opera.
Viene redatto dal Collegio dei Docenti partendo dall'analisi dei bisogni e delle risorse del territorio e
dall'attenta
valutazione
delle
competenze
professionali
del
personale
scolastico.
Deve essere approvato dal Consiglio d'Istituto.
Il passaggio all auto o ia, non è un evento come tanti altri, essa costituisce uno snodo ulteriore nella
complessa vicenda della libertà di insegnamento e di organizzazione scolastica che, ha segnato in profondità la
storia italiana e rappresenta una significativa occasione, non soltanto per portare efficienza e funzionalità sul
piano amministrativo e gestionale, ma per rilanciare la scuola intorno ai valori della cultura, dell’i peg o
etico - civile, della persona, della solidarietà.
La i e a della ualità e, ui di, della p odutti ità " ultu ale", ette i gio o l ide tità di ogni scuola, il suo
li a, l i
agi e, la p oposta fo ati a, il odo di po si ei o f o ti dell ute za.
Nella scuola dell’auto o ia tutto è fu zio ale al successo for ativo, che si ide tifica co la pie a
formazione della persona umana.
Il successo formativo è inteso come valorizzazione delle identità e come piena formazione.
L ela o azio e di u progetto formativo o po ta l assu zio e, da pa te della s uola, di istanze formative
provenienti dalla società contemporanea in generale e, nello specifico, dal territorio nel quale si trova inserita.
La logica che muove le scelte operate rimane sempre la medesima: offrire percorsi didattici che abbiano come
obiettivo la fo azio e i teg ale dell uo o e del ittadi o e he ies a o a lega e l azio e fo ati a
dell istituzio e s olasti a al o testo sto i o- sociale in cui essa si trova ad operare.
Da qui, l atte zio e allo s iluppo a o i o dell i di iduo o pa ti olare riguardo ai progetti legati alla
prevenzione e al recupero del disagio o a tematiche importanti per la formazione del cittadino e del cittadino
europeo.
Al u e p oposte ha o u espi o plu ie ale , alt e t o a o la lo o agio e d esse e ella situazione
contingente.
È, comunque, i po ta te sottoli ea e l i se i e to el u i olo, di tematiche formative diverse di anno in
anno, ma riconducibili tutte ad una scala di valori sociali condivisibili.
Tali tematiche i te ultu a, ispetto e sal agua dia dell a ie te, musica, sport, legalità, educazione alla
pace, alla bellezza e alla solidarietà fra i popoli), possono dive ta e il ful o di p ogetti d Istituto e, al temine di
questi, rimanere come un possibile sfondo integratore o chiave di lettura delle varie discipline e permeare la
qualità dei rapporti interpersonali fra gli attori del processo di insegnamento- apprendimento.
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La o plessità dell istituzio e s olasti a i hiede la p ese za di figu e e o ga i che, definiscono
l o ga ig a
a della s uola e he, p esiedo o si goli aspetti della ita dell Istituto, i te age do e
collaborando gli uni con gli altri.
L’ISTITUTO COMPRENSIVO.
A pa ti e dall a o s olasti o
/
, a seguito di u ulte io e pia o di dimensionamento delle scuole si è
ostituito il uo o Istituto Co p e si o “tatale Ni o Di Ma ia di “o
ati o -Delia , o sede e t ale a
“o
ati o, he isulta o posto dalle s uole dell I fa zia, P i a ia e “e o da ia di ° g ado di entrambi i
territori comunali.
Queste uo e i osta ze, o elate all a uisizio e dell auto o ia didatti a ed o ga izzati a, ostituis o o
delle valide risorse e motivazioni per il raggiungimento degli obiettivi che si prefigge la scuola stessa. Nel
nuovo Istituto ci si potrà avvalere di competenze professionali diverse che favoriranno, certamente, il
p og essi o a i hi e to della s uola. I olt e, sa à possi ile st uttu a e l azio e p ogettuale su u i pia to
curricolare verticale, che dà maggiori garanzie per una più solida continuità e coerenza.
L'integrazione, inoltre, tra i diversi tipi di scuola, pur nel rispetto delle proprie caratteristiche, permetterà di
mettere in relazione stili diversi di insegnamento e apprendimento specifici di ciascun ordine di scuola,
realizzando percorsi in continuità verticale tra infanzia, primaria e secondaria di 1° grado.
L Istituto si a ale di u a Di ige za ed Uffi i di “eg ete ia ollo ati p esso la sede della s uola P i a ia di
Sommatino.
LA “MISSION” E LE POLITICHE DELL’IC “ NINO DI MARIA”
La issio dell Istituto si asa sulla o sape olezza he la s uola dell auto o ia de e pe segui e il su esso
fo ati o, i teso o e pie o sviluppo della perso a u a a , ell otti a della fo azio e integrale
dell i di iduo, el ispetto delle ide tità pe so ali, so iali, ultu ali dei si goli alu i, o o segue te
alo izzazio e delle di e sità. Pe assi u a e il su esso fo ati o a tutti gli alu i, l o ga izzazio e edu ati a e
didattica verrà personalizzata negli obiettivi e nei percorsi formativi (personalizzazione educativa).
Nella o i e dell auto o ia s olasti a si adotte a o eventuali formule innovative di flessibilità curricolare e
modulare, i cui esiti saranno oggetto di periodica valutazione.
Tutte le attività educative e didattiche della scuola e le iniziative formative extrascolastiche, verranno integrate
in un progetto unitario.
In tale prospettiva, la scuola si configurerà come un vero e proprio laboratorio didattico e la valutazione che,
ha valenza formativa non sanzionatoria, o ti ue à ad esse e st u e to p i ipe pe l individuazione delle
strategie che possano assicurare il successo degli alunni nei processi di apprendimento (valutare per educare).
Alla luce di quanto sopra, le politiche dell IC Ni o Di Ma ia i a o a:

ga a ti e l educazione e lo s iluppo a o i o della pe so alità del a i o e dell adoles e te e
promuovere la fo azio e e l i alza e to del su esso fo ati o pe tutti gli alu i e le alu e,
favorendo:
o
o
o
o
la graduale acquisizione di competenze pre disciplinari, disciplinari e interdisciplinari;
la maturazione di capacità critiche, creative, relazionali e di autonomia progettuale ed
operativa;
la consapevole interiorizzazione dei valori della convivenza civile;
l i se i e to atti o e espo sa ile i u o testo a ie tale atu ale e so io ultu ale i
rapida evoluzione;
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









diffondere la cultura organizzativa che si realizza attraverso buone pratiche di analisi, monitoraggio e
valutazione delle attività e dei servizi, attitudi e all i o azio e, ile azio e del g ado di soddisfazio e
pe epito dall ute za e dispo i ilità al iglio a e to o ti uo;
assi u a e u a o ti uità edu ati a e fo ati a t a i t e o di i di s uola: i fa zia, p i a ia e
secondaria di 1° grado;
garantire lo studio a a zato dell i glese;
favorire l app o io alla ulti edialità e l uso delle iso se della ete o diale ;
p esta e atte zio e alle di e sità e alo izza le;
fa o i e l aggio a e to del pe so ale do e te e o do e te pe a rescerne la professionalità;
coinvolgere le famiglie nel processo educativo e formativo dei propri figli;
fa o i e l i t oduzio e di uo e etodologie e te i he didatti he ;
instaurare rapporti collaborativi con gli enti locali al fine di assicurare il maggior numero di servizi: dal
trasporto alunni alla refezione scolastica, pre - scuola, post – scuola e pe fa o i e l a i hi e to
dell offe ta fo ati a sia o l i te e to di espe ti este i, sia o l atti azio e di p ogetti
complementari;
promuovere iniziative di cittadinanza e valorizzare la storia locale e il patrimonio storico.
CONTESTO
Sommatino è un piccolo centro rurale che conta una popolazione di circa 7000 abitanti, costituita da
coltivatori diretti, braccianti agricoli, piccoli proprietari terrieri, artigiani, commercianti, ex emigrati, impiegati
e professionisti.
Il paese ha una forte tradizione mineraria, conclusasi negli anni Settanta con la chiusura totale delle miniere,
senza che ad essa sia subentrata alcuna forma di riconversione economica.
Oggi la sua economia è basata prevalentemente su attività agricole, edili ed artigianali che, unite alla nascita di
piccole industrie, alimentano un modesto commercio. Molte famiglie vivono, inoltre, con il sussidio
pensionistico degli ex minatori, destinato, ovviamente, ad esaurirsi.
Accanto alle famiglie che, con equilibrio, offrono opportunità formative ed educative ai propri figli, ne esistono
altre che, pur dedicando tempo ed energie alla loro cura, spesso li isolano in contesti familiari a sé stanti, non
ise a do spazio al o f o to, all auto o ia di pe sie o e di s elte, alla elazio alità spontanea.
Si registra, altresì, la presenza di famiglie che si preoccupano solo dei bisogni primari dei minori, non valutando
l i po ta za della sfe a affetti o - cognitiva e relazionale. Queste famiglie, quindi, o contrastano talune attività
che la scuola fornisce o, pur mostrandosi interessate al processo di crescita educativo - cognitiva del proprio
figlio, delegano tale compito alla scuola.
Nel territorio, poche sono le possibilità di lavoro per i giovani e modeste le occasioni di promozione culturale.
Tuttavia è possibile annoverare tra le agenzie educative e di sviluppo che, oltre alla scuola, operano nel
territorio: la Pro-Lo o, la C o e ‘ossa Italia a, l Asso iazio e Cattoli a, l Asso iazio e Ause he i lude a he
l U i e sità della te za età), la Biblioteca comunale frequentata, tuttavia, solo per la consultazione di opere
per motivi di studio e le parrocchie che assolvono sempre meno al compito di luogo di aggregazione dei
giovani, funzione assolta, in parte, dalle associazioni sportive.
Anche la banda musicale può essere considerata come una delle poche occasioni di svago e di momento
culturale. Occorre, infine, menzionare i due Musei presenti a Sommatino: quello minerario e quello etno –
antropologico.
Non ci sono scuole medie superiori, per cui, i ragazzi che intendono continuare gli studi della scuola media
dell o ligo, si t asfe is o o gio al e te ei o u i i i io i.
Inoltre, è aumentato il numero dei ragazzi della fascia di età compresa tra i 10 e i 14 anni che trascorre molto
tempo per strada, nei bar o nelle sale – giochi e che fruisce passivamente dei programmi televisivi.
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Tutto ciò rappresenta un ulteriore sintomo della perdita dei valori e della crisi della famiglia. Tale condizione di
disagio sociale e scolastico va combattuta con strategie comuni, attraverso la promozione di iniziative capaci di
mobilitare le risorse morali, intellettuali, immaginative, affettive e motorie dei ragazzi.
Il territorio di Delia presenta un contesto socio-economico medio che, oggi, risente di una certa restrizione
e o o i a, a he el setto e dell ag i oltu a. L i t oduzio e di uo i ulti a di pes o he, el te ito io
agrario deliano, hanno trovato condizioni pedoclimatiche ottimali, e coltivazioni di frutteti ad alto reddito e di
ortaggi in mini serra, non hanno prodotto gli effetti sperati.
Quest i po ta te atti ità e o o i a pe epita dalla popolazio e o e p o iso ia, pe le i e tezze del
e ato e delle o dizio i li ati he e pe la a e te fo azio e del p odutto e ag i olo. L imprenditore
agricolo deliano presenta carenze professionali notevoli.
Da quanto detto, emerge un bisogno formativo notevole che la Scuola, agenzia formativo - educativa
istituzionale, non può non considerare.
Nel territorio sono presenti la Condotta Agraria e altre associazioni di categoria, che svolgono funzioni di
assiste za all ag i olto e.
La popolazione, costituita da coltivatori diretti, braccianti agricoli, artigiani, commercianti, impiegati,
professionisti, ex emigrati pensionati ed extracomunitari, ha goduto di un periodo di floridezza, durante il
quale ha investito i redditi, provenienti dall'agricoltura e dalle rimesse degli emigrati, nella trasformazione
delle terre, nell'ampliamento dei negozi e, soprattutto, nella costruzione di nuove abitazioni nel centro storico
e in nuove zone residenziali.
Il fe o e o ig ato io s uota osta te e te l agglo e ato delle sue fo ze più sa e e p odutti e e, pu
assicurando alle famiglie una fonte di reddito, ne smembra la struttura, con conseguenze riscontrabili, in vario
modo, sulla psiche dei bambini e degli adolescenti che giungono a Scuola con ansie, carenze affettive e
relazionali.
Delia, tradizionale terra di emigrazione, da più di un decennio, è divenuta, pure, terra di immigrazione. Il
fenomeno è rilevante e riguarda interi nuclei familiari di nordafricani, perlopiù marocchini, e nuclei familiari di
Rumeni trasferitisi, stabilmente, nella cittadina. Il fenomeno investe, direttamente, la Scuola che registra una
presenza notevole di alunni di lingua nativa di e sa dall Italia o.
La comunità straniera non appare molto integrata nel tessuto socioculturale cittadino, anche se accettata dalla
maggioranza dei cittadini.
Data la vastità del fenomeno, la Scuola, non può limitarsi ad accogliere ed a mediare tra le culture, ma deve
elaborare un progetto educativo multiculturale per far conoscere e valorizzare le differenze socioculturali e
religiose, ponendole come risorsa per crescere insieme culturalmente. Il livello culturale degli abitanti, in
genere, è medio, ma non tutti i genitori appaiono in grado di seguire, adeguatamente, il processo di
apprendimento dei loro figli. I genitori partecipano alla vita della Scuola in maniera piuttosto irregolare, molto
attiva nei primi anni di Scuola del bambino e quasi assente negli ultimi , legando, quasi, la loro presenza a
Scuola ad una funzione protettiva piuttosto che ad una funzione di guida, di formazione e di orientamento, di
partecipazione consapevole e responsabile al processo di crescita dei loro figli.
Le strutture sociali e del tempo libero, con specifiche finalità educative, pur presenti, sono carenti. Il "Parco
Robinson", con i tre campi di tennis, il bocciodromo e il campo di calcio sono gli unici centri istituzionali di
incontro per i giovani che possono utilizzarli, però, solo nella bella stagione.
Molto sentita è, tra i giovani della cittadina, la mancanza di una struttura sportiva polivalente che sembra
possa p e de e a io ell i
ediato g azie all i iziati a di pe so ale spe ializzato palla olo, te is, ecc).
La biblioteca comunale, pur attrezzata in dotazioni librarie ed audiovisive, viene frequentata dai giovani,
solamente, per la consultazione di opere per motivi di studio; ogni altra attività è, di fatto, impedita dalla
insufficienza di locali. Oggi i servizi sociali sono abbastanza attivi grazie alla presenza nel territorio della Caritas,
opera assistenziale rivolta prevalentemente agli extra comunitari, e alla Cooperativa AGAPE, con servizi rivolti
agli anziani e ai diversamente abili. L O ato io "Città dell i o t o" e al u e asso iazio e spo ti e s olgo o, pu
tra mille difficoltà, il loro compito di animazione socioculturale, offrendo ai ragazzi spazio extrascolastico di
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aggregazione e di tempo libero vigilato. Tutti questi elementi pesano negativamente sulla personalità del
cittadino. L i suffi ie za di st uttu e ultu ali, so iali e del te po li e o pe alizza, pesa te e te, i ittadi i,
riducendone, al minimo, le attività.
Ragazzi ed anziani, infatti, trascorrono il tempo libero in attività disperdenti, che non contribuiscono, certo, a
sviluppare le loro capacità critiche e di socializzazione: relegati in casa, per lo più, davanti al televisore,
fruendo, passivamente e indiscriminatamente, dei programmi televisivi; costretti a giocare in mezzo alle strade
o in piazze, o a frequentare centri di ritrovo, sale da gioco, bar, dove trascorrono ore attorno ai flipper,
videogame e biliardini, accumulando, ancor più, tensioni ed intrecciando amicizie, spesso, pericolose.
PRINCIPI ISPIRATORI
La Scuola svolge u uolo st ategi o all i te o della “o ietà, poi h , i sie e alla Fa iglia, ostituis e u a delle
p i ipali age zie edu ati e espo sa ili della fo azio e dell i di iduo e del ittadi o.
La società locale si aspetta che questa scuola informi il proprio operato educativo a principi etico - valoriali
certi e consolidati, che possano essere trasmessi – o l i seg a e to e l ese pio – alle nuove generazioni,
disorientate e smarrite di fronte ai cambiamenti repentini in atto in una Società multiforme e cangiante.
Be h
ell opi io e olletti a talu i o po ta e ti e alo i fa ia o egist a e alutazio i alte e e
differenziate, questa scuola pone le basi della sua azione progettuale su punti di riferimento selezionati e
condivisi da tutti (personale della scuola e genitori), essendo tutti orientati al medesimo intento di sostenere
gli alunni in una crescita armonica e conforme alle necessità individuali e collettive.
Pertanto il nostro Istituto, rifiutando ogni ideologia preconcetta e professando una fede laica nei valori
dell Uo o, fa o is e ei dis e ti l a uisizio e di u atteggia e to iti o e della apa ità di giudizio,
presupposti necessari per effettuare scelte consapevoli e libere. È possibile, inoltre, evidenziare come punti di
forza universal e te i o os iuti e o e seg i he o ota o e ide tifi a o l Istituto, i segue ti p i ipi:
Uguaglianza
Aggiornamento
personale
Libertà
d’insegnamento
Imparzialità
Accoglienza
Integrazione
Accoglienza
integrazione
Efficienza
Trasparenza
Partecipazione
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L’uguaglia za. La scuola si impegna a perseguire il diritto allo studio nel rispetto e nella valorizzazione delle
di e sità i di iduali, so iali e ultu ali di ias u alu o. Nessu a dis i i azio e ell e ogazio e del se izio
scolastico sarà compiuta per motivi riguardanti sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni
psico-fisiche e socio-economiche.
L’i parzialità. I soggetti che operano a vario titolo nella scuola agiscono secondo criteri di obiettività ed equità.
L’accoglie za e l’i tegrazione. La scuola si impegna, con opportuni ed adeguati atteggiamenti ed azioni di tutti
gli ope ato i del se izio, a fa o i e l a oglie za dei ge ito i e degli alu i, l i se i e to e l i teg azio e di
questi ultimi, in particolare nella fase di ingresso. U atte zio e aggio e sa à p estata alle p o le ati he
relative agli alunni in situazione di handicap e di svantaggio.
L’efficie za. L atti ità s olasti a si i fo a a ite i di effi ie za, effi a ia, flessi ilità, ell o ga izzazio e dei
servizi amminist ati i, dell atti ità didatti a e dell offe ta fo ati a i teg ata.
La partecipazione. La scuola, per favorire la più ampia realizzazione dei contenuti del POF, promuove la
partecipazione e la collaborazione di tutte le sue componenti.
La trasparenza. Le istituzio i s olasti he ga a tis o o u i fo azio e o pleta e t aspa e te su tutte le
attività promosse.
La libertà di insegnamento. I docenti svolgono la loro funzione nella piena libertà di insegnamento e
ell auto o ia p ofessio ale, i o os iute dalla norma, al fine di garantire a tutti gli alunni la formazione e la
crescita umana e culturale. Pertanto, gli insegnanti, nel rispetto degli obiettivi formativi nazionali e comunitari,
generali e specifici di ciascun indirizzo, possono adeguare i Curricoli didattici alle esigenze educative della classe
mediante la Programmazione didattica, sia disciplinare che coordinata.
L’aggior a e to del perso ale. Tutto il personale della scuola si impegna a migliorare la propria professionalità
attraverso la partecipazione ad attività di formazione e di aggiornamento deliberate dagli Organi Collegiali
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La rilevazione dei bisogni formativi degli alunni e della domanda educativa espressa dal Territorio costituisce
fase prioritaria ed i i u ia ile della p ogettazio e dell offe ta fo ati a.
BISOGNI DELLA REALTÀ SOCIO-CULTURALE:






progressivo aumento di famiglie in situazione di disagio socio-economico;
presenza di alunni con problemi socio-affettivi e relazionali spesso connessi alla crisi della famiglia
tradizionale.
presenza nei tre ordini di scuola di allievi stranieri immigrati il cui numero è in aumento costante; gli alunni
di più recente immigrazione non hanno ancora acquisito una competenza in lingua italiana sufficiente a
permetter loro di seguire con profitto le diverse attività didattiche;
aumento di un diffuso e crescente i pa io oto io negli alunni, che non hanno a disposizione spazi e
tempi adeguati per il gioco libero all ape to, l esplo azio e, l i peg o fisico;
aumento di alunni con disturbi specifici di apprendimento e relazionali.
aumento di alunni con disturbi dell'attenzione di ADHD.
Costituiscono risorse da attivare per la realizzazione del progetto educativo:

la disponibilità di alcune associazioni a olla o a e o l Istituto pe o t i ui e all atti azio e di i iziati e
per bambini e ragazzi in orario extrascolastico;
 la disponibilità di Comuni, imprese, privati ad offrire contributi , progettuali ed economici ;
 la partecipazione e il coinvolgimento dei docenti dei tre ordini di scuola, del personale amministrativo, dei
olla o ato i s olasti i ella p ogettazio e dell offe ta fo ati a;
 le oppo tu ità di a i hi e to p ofessio ale degli ope ato i s olasti i i o segue za della ealtà dell
Istituto Comprensivo;
 la presenza di spazi didattici attrezzati ( laboratori multimediali, di scienze, aula polifunzionale, biblioteche,
lavagne interattive), non ancora sufficienti, rispetto ai bisogni, ma già abbastanza significativa.
Il nostro Istituto ha, da tempo, operato le seguenti scelte, per rispondere adeguatamente ai bisogni:
Scelte Formative

Elaborare un percorso formativo
integrato



Valorizzare il punto di vista
dell’alu o


Suscitare la motivazione


Stimolare la creatività

valorizzando le potenzialità di 
Scelte didattiche
Individuare le competenze trasversali
Condividere scelte metodologiche
Costruire percorsi didattici interdisciplinari
Verificare con prove comuni le competenze acquisite
Creare u
li a di a ettazio e, a he utilizza do l’errore o e
momento di riflessione e di crescita
Attivare situazio i i ui il ragazzo possa liberamente esprimere la propria
opinione e confrontarla con gli altri, al fine di sviluppare una propria
progettualità e senso critico
Utilizzare strumenti capaci di interessare, di migliorare il tasso di successo
adeguati all’età e al gruppo-classe (gioco- occasioni ludiche – uso di
strumenti multimediali …)
Esplicitare i percorsi e gli obiettivi da raggiungere per coinvolgere i ragazzi
Costruire insieme percorsi didattici
Creare opportunità formative
Utilizzare linguaggi diversi
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tutti

Produrre attività che pongano 
continuamente

gli alunni nella condizione di 
porsi problemi,
analizzarli, ipotizzare situazioni
riorganizzando le conoscenze
Creare l’idea dell’apparte e za
alla Comunità

e formare alla cultura della

solidarietà promovendo

il rispetto dei valori che ispirano

la Convivenza Civile

Proporre attività per il confronto di diverse strategie di soluzione ai
problemi
Riflettere sul proprio operato e sulla propria crescita e maturazione
Orga izzarsi i ase all’attività da svolgere
Riferire e documentare ciò che si sta realizzando
Prendere coscienza di vivere in una struttura sociale
Condividere regole
Riconoscere e rispettare i ruoli; rispettare le diversità
Assumere responsabilità
Cooperare
Rispettare le ose e l’a ie te
BISOGNI FORMATIVI E CULTURALI.
Il Collegio dei docenti, dopo avere effettuato un'attenta analisi della situazione ambientale in cui sono inseriti
gli alu i, pe ie e alla o lusio e he do e e dell Istituto p o ede e a soddisfa e i segue ti isog i:













Conoscenza di sé.
Acquisizione di comportamenti sociali basati sulla comprensione, il dialogo, il rispetto degli altri e su
un solido quadro valoriale di riferimento.
Accrescimento della capacità di pensiero autonomo.
Acquisizione di linguaggi e competenze cognitive, relazionali, logico - processuali, culturali e tecnici.
Bisogno di una buona qualità dei servizi.
Potenziamento - arricchimento del curricolo musicale – espressivo.
Potenziamento del curricolo matematico – scientifico.
Preve zio e dell’i successo scolastico.
Sport e qualità della vita.
Incrementare le relazioni Scuola, alunni, genitori.
Essere soggetti attivi nelle esperienze di apprendimento;
Essere valutati secondo criteri chiari , motivati e tempestivi tali da sviluppare un adeguato processo di
maturazione;
Sviluppare il desiderio di progredire prima nel campo dello studio e poi in quello del lavoro.
LA SCUOLA SI PRESENTA, DUNQUE, COME LUOGO:






dell'educazione integrale della persona, che si inserisce in un mondo complesso da affrontare
criticamente;
dell'orientamento, risultato della definizione di sé e della rivendicazione di un proprio ruolo nella
società;
della conquista della propria identità;
della motivazione e del significato, condizioni fondamentali di qualsiasi apprendimento;
della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi;
della relazione educativa, che supera la logica dello scambio di prestazioni (il sapere del docente contro
l'impegno dell'alunno) e del rapporto di ruoli (che pure si mantengono distinti e asimmetrici), per farsi
accettazione incondizionata l'uno dell'altro;
POF 2014 – 2015
F. S. Lina Sciascia
12


dell accompagnamento dell'alunno nel suo divenire uomo e cittadino per renderlo cosciente del suo
valore e del suo posto nella società.
I BISOGNI
LE NOSTRE RISPOSTE
LE ATTESE
Conoscenza di sé e
valorizzazione delle
proprie capacità.
Pote zia e to dell autosti a
e t alità dell alu o el
processo insegnamento apprendimento).
Percezione corretta di sé.
Accrescimento della
capacità di pensiero
autonomo.
Ascolto e rispetto dell u i ità
dell alu o.
Sviluppo del pensiero critico.
Necessità di instaurare
positivi rapporti affettivo
- relazionali.
Organizzazione di spazi e tempi
per il dialogo ed il confronto.
Acquisizione di corretti stili
relazionali.
Uniformità degli stili educativi.
Socializzazione ed integrazione
nel gruppo classe e nella
comunità scolastica.
Assunzione di comportamenti
partecipativi.
Conoscenza delle regole
concordate e condivise.
Consapevolezza di appartenere
ad una comunità.
Coinvolgimento, ell azio e
educativa e didattica, della
famiglia.
Collaborazione effettiva della
famiglia.
Necessità di acquisire il
senso democratico della
vita sociale.
Educazione alla convivenza civile.
Coinvolgimento in attività della
scuola e della comunità.
Interiorizzazione delle norme di
convivenza civile e democratica.
Necessità di sviluppare la
motivazione
all app e di e to.
Rilevazione e potenziamento dei
canali preferenziali degli alunni.
Strategie didattiche mirate e
motivazionali.
Interesse, curiosità e
partecipazione.
Necessità di acquisire
modalità adeguate di
organizzazione del lavoro
e/o metodo di studio.
Organizzazione flessibile delle
attività.
Acquisizione di un corretto
metodo di studio.
Sviluppo delle capacità di
ascolto, comprensione e
produzione.
Dotazione di strumentalità di base
e dei linguaggi e metodi specifici
delle discipline.
Raggiungimento di adeguati
livelli di apprendimento.
Necessità di
comportamenti
rispettosi degli altri, delle
cose proprie di quelle
comuni.
POF 2014 – 2015
F. S. Lina Sciascia
13
Una buona qualità dei
servizi
Avvio procedure di qualità nei
processi.
Efficienza ed efficacia dei servizi.
Le aspettative delle famiglie
Dalle schede di rilevamento del gradimento del servizio, si ricava che le attese delle famiglie si esprimono nel
poter contare su:
 una solida professionalità docente sotto il profilo didattico ed ancor più educativo e relazionale;
 u a o ti uità edu ati a pe l i te a du ata di ias u o dei seg e ti s olasti i;
 una particolare attenzione alle regole, come occasione di crescita nel dominio su di sé e nel
riconoscimento del valore del rispetto per se stessi, gli altri, le cose e gli ambienti.
 il pote zia e to dell espe ie za usi ale, spo ti a e dell a uisizio e della li gua st a ie a;
 un equilibrato carico di lavoro settimanale;
 servizi come: trasporto, refezione scolastica, pre - scuola, post - scuola.
Le esigenze dei docenti
Possono essere riassunte così:
 progettazione di percorsi di insegnamento/apprendimento condivisa.
 disporre di attrezzature e sussidi funzionali e adeguati all atti ità didatti a da s olge e;
 avere occasioni continue di aggiornamento e formazione;
 collaborare con alunni, famiglie, enti locali, associazioni culturali del territorio.
INDIRIZZI GENERALI DEL CONSIGLIO D’ISTITUTO
Il Co siglio d Istituto deli ea alcune Linee generali di indirizzo per le attività della scuola e per le scelte di
gestione ed amministrazione in vista della predisposizione periodica del POF. Fornisce inoltre, a corredo delle
Linee, più specifiche raccomandazioni per la progettazione e la gestione del POF annuale e dei servizi. Le linee,
ge e ali e spe ifi he pe l A.“.
4/15, sono le seguenti:
P ogetta e e ealizza e l offe ta fo ati a dell Istituto Co p e si o ella p ospetti a dell u ita ietà,
salvaguardate le differenze specifiche d o di e P i a ia, “e o da ia , le li e tà i di iduali e tutto il aggio di
autonomia degli organi collegiali o rappresentativi che siano riconosciuti dalle norme.
In particolare si raccomanda di:
 Attuare ciascun progetto e attività, quando siano essi deliberati dagli organismi collegiali o affidati alle
figure di sistema, secondo le medesime modalità operative, assicurando dunque, o l u ifo ità
progettuale e gestionale in tutti i plessi e le classi della scuola, la sostanziale unitarietà e omogeneità
dell offe ta fo ati a e ogata. Il medesimo criterio si applichi ai servizi e alle loro condizioni di esercizio,
alle infrastrutture, alle attrezzature e agli orari.
 Garantire, a seguito di questa base condivisa e ovunque applicata - dalla didattica ai servizi - ogni
ulteriore progettualità, sia essa educativa, formativa, orientativa o collocata in ambito integrativo ed
extracurricolare, può liberamente dispiegarsi per aggiunta e differenza. Offrire al contesto territoriale,
tanto alla sua articolazione istituzionale (Istituzioni scolastiche, Enti Locali, Azienda sanitaria) quanto alla
più ampia configurazione dei soggetti sociali e economici che in esso agiscono, ma soprattutto alle
famiglie che della scuola sono gli interlocutori fondamentali, occasione di ascolto, proposta, iniziativa,
o di isio e e alutazio e su ua to l Istituto p ogetta e ealizza, ella p ospetti a della e di o tazio e
sociale.
In particolare si raccomanda di:
POF 2014 – 2015
F. S. Lina Sciascia
14

Mo ito a e osta te e te, a he att a e so l i piego della te ologia i fo ati a, l a da e to e il
g adi e to dei p ogetti, delle atti ità e dei se izi e ogati, da do o to el sito e dell Istituto dei
isultati e delle alutazio i a olte p esso l ute za.
 Favorire la conoscenza e la pubblica condivisione dei risultati conseguiti dalla scuola o da una sua parte
nelle Prove Nazionali, ai concorsi e gare scolastiche, nelle manifestazioni, o comunque nelle situazioni di
confronto dalle quali sia desumibile, secondo parametri oggettivi, lo stato presente raggiunto
dall Istituzio e ell edu azio e e elle o pete ze.
 Adeguare le infrastrutture e le procedure degli uffici alla recente normativa in merito al Codice
dell A
i ist azio e digitale CAD e alla de ate ializzazio e delle p o edu e; suppo ta e i do e ti ella
gestione del registro on-li e e ella o u i azio e, a he i fo ato digitale, o l ute za.
 “pe i e ta e l i t oduzio e del egist o di lasse o -line, secondo gradualità e adesione volontaria dei
docenti di classe.
 Promuovere iniziative di incontro e confronto tra rappresentanti dei genitori nei diversi organi collegiali
(consigli di Classe, Interclasse, Istituto), favorendo assemblee o scambi di informazioni mediante canali
informatici scolastici.
 Revisionare il sito istituzionale integrando le informazioni generali relative ai Plessi della scuola Primaria
e con la descrizione specifica dei progetti presenti nel POF.
Po e l agi e fo ati o dell Istituzio e alla isu a dei segue ti alo i: il ispetto, la u a, l e elle za e
l i lusio e. “ull asse del ispetto e ip o o si ollo a o le elazio i t a le pe so e he ell Istituzio e ope a o:
gli alunni, i docenti e tutto il personale, i genitori. Nel rispetto trova regola anche il rapporto con le cose, dalle
attrezzature agli spazi comuni, ai tempi, al linguaggio.
“ull asse della u a, i fi e e i i izio, t o a se so l azio e fo ati a ed edu ati a: el ispo de e ai isog i e ai
diritti degli alunni meno abili o non ancora pienamente integrati alla cultura del territorio, quanto il dare
materia e risposta didatti a alla u iosità e all i tellige za di ias u o.
I due assi defi is o o lo spazio d azio e he a att a e sato ello spi ito dell e elle za, he o uol di e solo
ricerca della primazia, ma significa far sempre meglio quello che si è deciso di fare secondo ragioni.
Il pu to d i izio pe l i lusio e il i o os i e to dell o igi alità e dell u i ità di ias u alu o, e t e gli
snodi del percorso si devono fare col proporre e col richiedere ciò che le differenti potenzialità consentono.
L o ietti o
uello di ius i e a po ta e e o se a e tutti de t o l Istituzio e, a te e do se p e i o to
l o igi alità dei di e si a atte i e la pe ulia ità dei oltepli i isog i. Quale t atto salie te del ost o i lude e
de e sta e il o i i e to he a s uola
posto pe og u o e pe og u o tutto i te o .
Assu e e l i pia to u i ola e e dis ipli a e uale pu to a di e, sia i P i a ia he i “e o da ia, nella
p ogettazio e dell offe ta fo ati a, o pa ti ola e igua do alle sue i te sezio i e alle interdipendenze dei
sape i, o ie ta do du ue la didatti a e la sua o ga izzazio e all i teg azio e a o i a del u i olo
obbligatorio con le attività opzionali, laboratoriali, integrative ed extracurricolari che la scuola saprà proporre,
i uest o di e di priorità:
• Garantire, utilizzando ogni risorsa normativa o finanziaria disposta dallo Stato allo scopo, la massima
o ti uità e se e ità dell i seg a e to u i ola e. “o o du ue da i o du e ai soli asi di o p o ata
necessità e urgenza le occasioni per suddividere una classe in assenza del docente.
• Promuovere l'istruzione e l'educazione nella scuola alla luce della Costituzione repubblicana, dei suoi
valori di uguaglianza, di libertà e d'indiscriminato accesso al sapere, coniugando lo studio del sistema dei
diritti e dei doveri inerenti la persona, come enunciato nella Carta anche in prospettiva storica, con il più
ampio tema del rispetto quotidiano dei diritti di tutti gli uomini e dell'ambiente.
• In particolare si raccomanda di: Offrire nella scuola ogni possibilità di conoscenza, confronto e scambio di
esperienze che fortifichino in ciascuno la determinazione della propria identità – personale, di comunità,
di territorio –, nutrendola sempre con la varietà e la differenza, esponendola volutamente e
serenamente alla molteplicità delle culture e delle opinioni, delle letture e delle interpretazioni, delle
fedi.
POF 2014 – 2015
F. S. Lina Sciascia
15
•
Predisporre la scuola, dagli spazi ai laboratori, alle attrezzature e alla formazione di tutti gli utenti, al
pieno impiego delle tecnologie dell'informazione e della scienza. Esse sono concepite quale supporto
della didatti a e all a uisizio e dei uo i li guaggi e delle fo e o te po a ee della o u i azio e
nelle quali la cultura e i saperi sorgenti vanno a disporsi.
In particolare si raccomanda di:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Co solida e e o pleta e ell istituto le dotazio i
ulti ediali LIM pe tutte le aule/ lassi
(relativamente alla Scuola Primaria progressivamente a partire dalle classi V).
P edispo e le o essio i alla ete i a da suffi ie te a ga a ti e l uso intenso, quando richiesto dalla
didattica, del web e delle sue applicazioni.
Destinare risorse per la formazione dei docenti alla didattica sperimentale in questi settori, alla loro
olla o azio e i ete, alla eazio e e all i piego di piattafo e di e-learning in condivisione con altre
istituzioni o gestite in proprio dalla scuola.
P o uo e e e o ti ua e a pe segui e la spe i e tazio e a he att a e so l ausilio di la o ato i
scientifici e tecnologici.
Predisporre un percorso di continuità educativa agendo in effettivo raccordo tra la scuola Primaria e la
scuola Secondaria di I grado e consolidando le attività di orientamento per la scuola Secondaria di II
grado.
In particolare si raccomanda di:
Favorire la conoscenza reciproca dei metodi di insegnamento e dei contenuti nel passaggio tra la classe V
della scuola Primaria e la classe I della scuola Secondaria di I grado.
C ea e u a o ti uità t a l u o e l alt o tipo di s uola ispetto alle odalità di app e di e to e
comportamento di lavoro degli alunni.
Conoscere gli obiettivi finali effettivamente perseguiti e conseguiti e il curriculum delle classi quinte su
cui fissare i pre-requisiti per le classi prime della scuola Secondaria di I grado.
Acquisire informazioni sui singoli alunni, anche in funzione della formazione delle classi.
Promuovere congiuntamente attività che possano favorire la continuità del percorso formativo.
Colti a e la p ope sio e dell Istituto alla ulti ultu alità.
P o uo e e osta te e te l i seg a e to delle li gue st a ie e.
Favo i e la p ese za del letto e ad eli gua e di alt e atti ità o u ue fi alizzate all app e di e to e
approfondimento delle lingue e delle culture straniere.
Promuovere le certificazioni linguistiche.
P o uo e e l a oglie za degli st a ie i.
Consolidare le i iziati e i olte all edu azio e fisi a, oto ia e spo ti a, o e st u e to di suppo to allo
s iluppo pe so ale di og i allie o el uale o fluis a o i alo i positi i dello spo t e l a uisizio e di sa i
stili di vita non solo nei profili comportamentali, ma anche in quelli della salute dei giovani.
In particolare si raccomanda di:
Pote zia e il Ce t o spo ti o s olasti o o l o ietti o di p o uo e e atti ità di a ia e to alla p ati a
sportiva.
‘i hiede e all A
i ist azio e lo ale l a
ode a e to delle strutture sportive
C ea e pe l Istituto u pe o so di edu azio e alla usi alità he te ga o to sia della o ti uità o le
scuole di infanzia sia della continuità tra primaria e secondaria, con l'obiettivo di far crescere una
sensibilità verso la musica nella sua più ampia accezione, di utilizzare la musica come modalità di
comunicazione tra i bambini/ragazzi e gli adulti, di formare graduali competenze musicali.
In particolare si raccomanda:
A ia e pe o si p opedeuti i all edu azio e usi ale suoni, musiche, ritmi, giochi) anche attraverso
l'utilizzo di strumenti musicali e della voce.
POF 2014 – 2015
F. S. Lina Sciascia
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RISORSE STRUTTURALI
Scuola secondaria di I grado
Plesso Lu a Pig ato
Plesso “ette
i i
SOMMATINO
Scuola primaria Sede centrale I.C.
Viale Garibaldi
“cuola dell’i fa zia
Plesso A o ale o
Plesso M. H. P esti
Scuola secondaria di 1° grado
Plesso Luigi ‘usso - Via G. Dolce, 8
Scuola primaria
Plesso Gio a i XXIII – Viale Europa, 28
“cuola dell’i fa zia
Plesso – Viale Europa
DELIA
SPAZI SCOLASTICI
INFANZIA
Aule
Servizi
Cortili
Sommatino
8
2
1
PRIMARIA
Delia
4
1
1
Sommatino
17
3
2
SECONDARIA I
GRADO
Delia
11
3
1
Sommatino
9
2
2
Delia
6
2
1
SPAZI FUNZIONALI
INFANZIA
Sommatino
Sala docenti
palestra
Cucina
Refettorio
Uffici
amministrativi
Sala medica
PRIMARIA
Delia
1
1
Sommatino
1
1
1
1
SECONDARIA I
GRADO
Delia
1
1
1
1
Sommatino
1
1
Delia
1
1
1
1
POF 2014 – 2015
F. S. Lina Sciascia
17
In questi ultimi anni il nostro Istituto Scolastico, grazie ai finanziamenti dell’Unione Europea, ai Fondi
Nazionali e Regionali, si è arricchito di varie dotazioni librarie, didattiche e tecnologiche che hanno
permesso di costruire una scuola rispondente alle esigenze formative della società dei nostri tempi.
RISORSE STRUMENTALI
INFANZIA
Sommatino
Laboratorio
Multimediale
Laboratorio
Scientifico
Laboratorio
Artistico
Laboratorio
Linguistico
Laboratorio
Psicomotorio
Biblioteca Alunni
Biblioteca
docenti
LIM
PRIMARIA
Delia
SECONDARIA I
GRADO
Sommatino
Delia
Sommatino
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
Delia
1
1
1
1
1
1
1
1
17
12
RISORSE UMANE
DOCENTI
INFANZIA
PRIMARIA
SECONDARIA I GRADO
Sommatino
20
27
22
69
ISTITUTO
Delia
9
27
20
56
125
ATA
D.S.G.A.
ASSISTENTI AMMINISTRATIVI
COLLABORATORI SCOLASTICI
ISTITUTO
POF 2014 – 2015
Sommatino
1
6
10
17
Delia
8
8
25
F. S. Lina Sciascia
18
ALUNNI
INFANZIA
PRIMARIA
SECONDARIA I GRADO
Sommatino
171
361
196
728
ISTITUTO
Delia
80
211
139
430
1158
FUNZIONI STRUMENTALI
AREA 1
Lina SCIASCIA
GESTIONE POF
AREA 2
SITO WEB
REGISTRO ELETTRONICO
Consalvo FONTI
AREA 3
CONTINUITÀ
ORIENTAMENTO
COORDINAMENTO AREE PROGETTUALI
Battista CIMINO
AREA 4
BES
PREVENZIONE INSUCCESSO SCOLASTICO
Patrizia DIBILIO
Cinzia SCIASCIA
AREA 5
VALUTAZIONE
AUTOVALUTAZIONE
QUALITÀ
INVALSI
Luigi LO PORTO
RISORSE FINANZIARIE






Fondi europei (PON – POR)
Fondi nazionali
Fondo d’istituto (FIS)
Fondo Legge 440
Contributi comunali
Contributi privati
POF 2014 – 2015
F. S. Lina Sciascia
19
Organigramma
Dirigente scolastico e collaboratori

Dirigente scolastico : Prof. ssa Agata Rita Galfano

Collaboratore vicario del dirigente scolastico: Prof. Leonardo Burgio

Collaboratore del dirigente scolastico: ins. Maria Gabriella Di Caro
funzioni del dirigente scolastico









Dirige l'Istituto Comprensivo "Nino Di Maria";
Rappresenta legalmente l'Istituto;
Instaura e mantiene le relazioni con enti pubblici e privati a vari livelli territoriali;
Coordina e pianifica insieme ai Collaboratori, ed alle Funzioni Strumentali le attività dei gruppi di
lavoro;
Ѐ responsabile della procedura gestione delle risorse umane;
Ѐ responsabile della procedura formazione del personale;
Predispone la diffusione, la conoscenza e l'applicazione dei Regolamenti di Istituto e del POF;
Attiva e coordina le risorse umane dell'Istituto per conseguire gli obiettivi di qualità e di efficienza;
Controlla e vaglia la documentazione da presentare all'esterno.
funzioni del collaboratore vicario













Sostituisce il Dirigente Scolastico in caso di assenza;
Ѐ responsabile della sede scuola Media Sommatino;
Coordina le attività del POF in collaborazione con la funzione strumentale preposta;;
Cura sostituzioni, permessi, recuperi,ore eccedenti e accoglienza dei nuovi docenti;
Organizza l'attività dei docenti relativamente a orario calendario, impegni;
Gestisce i permessi di entrata ed uscita degli alunni, le varie manifestazioni in collaborazione con la
funzione strumentale preposta;
Ѐ responsabile delle comunicazioni scuola-famiglia;
Ѐ responsabile della gestione sorveglianza degli alunni presso la sede Scuola Sec. di Sommatino;
Collabora con il DSGA per attività del personale ATA;
Coordina le attività proposte dagli Enti esterni;
Presiede la Commissione Acquisti su delega del DS;
Ѐ componente dell'Ufficio di Dirigenza;
Coordina l'attività didattica relativamente a: esame di stato, simulazione prove d'esame,esami
integrativi e di idoneità;
funzioni del collaboratore del dirigente scolastico







Sostituisce il Dirigente Scolastico in caso di assenza del docente con funzioni vicarie assumendone i
compiti;
Coo di a l atti ità didatti a elati a e te a: esa e di stato, si ulazio e p o e d esa e,esa i
integrativi e di idoneità, corsi di recupero, corsi di consolidamento, in caso di assenza del docente
con funzioni vicarie ;
Cura sostituzioni, permessi, recuperi, ore eccedenti e accoglienza dei nuovi docenti;
Organizza l'attività dei docenti relativamente a orario calendario, impegni;
Gestisce i permessi di entrata ed uscita degli alunni, le varie manifestazioni in collaborazione con la
funzione strumentale preposta;
Ѐ responsabile delle comunicazioni scuola-famiglia;
Collabora con il DSGA per attività del personale Ata;
POF 2014 – 2015
F. S. Lina Sciascia
20

Ѐ o po e te dell Uffi io di Di ige za.
Segreteria
Direttore dei servizi generali ed amministrativi : Ins. Maria Puccio
Il Dsga:





Ѐ responsabile della procedura gestione della documentazione;
Ѐ responsabile della procedura servizi amministrativi e di supporto;
Organizza l'attività del personale addetto ai servizi amministrativi dell'Istituto;
Organizza l'attività dei collaboratori scolastici e degli assistenti tecnici in base alle direttive del DS;
Predispone il Piano Annuale ed i budget di spesa in collaborazione con il DS;
Controlla i flussi di spesa dei parametri di preventivo;
Predispone il Conto Consuntivo,i libri fiscali e la relazione finanziaria;
Gestisce l'archivio documentale dei collaboratori esterni;
Gestisce la modulistica della committenza pubblica per l'apertura, la conduzione e la chiusura corsi
e per la rendicontazione;
Gestisce i rapporti con i collaboratori esterni e con i fornitori;
Gestisce la contabilità corrente e gli adempimenti fiscali;
Sovrintende la segreteria e lo smistamento delle comunicazioni;
Ѐ delegata alla gestione dell'attività negoziale;








Ѐcomponente dell'Ufficio di Dirigenza.
Assistenti amministrativi






Benedetta Parrinello
Giusilia Valenza
Carmen Incardona
Michele Messana
Gregorio Messina
Concetta Virgone
I rispettivi curriculum sono visibili sul sito del MIUR alla
pagina:https://oc4jese1ssl.pubblica.istruzione.it/trasparenzaPubb/ricercacv.do
Referenti di plesso
Plesso
Responsabile
Email
SOMMATINO
“ uola dell i fa zia
A o ale o
“ uola dell i fa zia
M. H. P esti
Scuola primaria
G. L. Radice - Sede centrale
POF 2014 – 2015
Ins. Maria Concetta Mauro
Email
Ins. Maria Angela Geraci
Email
F. S. Lina Sciascia
21
Plesso
Responsabile
Scuola secondaria di 1° grado
Settembrini
Scuola secondaria di 1° grado
L. Pig ato
Email
Prof. Leonardo Burgio
Email
Viale Europa
Ins. Giuseppa Strazzeri
Email
Giovanni XXIII
Ins. Giuseppa Strazzeri
Email
Luigi Russo
Prof. Stefano Di Natale
Email
DELIA
“ uola dell i fa zia
Scuola primaria
Scuola secondaria di 1° grado
Funzioni dei referenti di plesso



Funzioni interne al plesso:
o essere punto di riferimento per alunni, genitori e colleghi;
o far circolare le varie informazioni provenienti dalla segreteria, affidando ad un collega del plesso o
ad u olla oratore s olasti o l’i ari o di predisporre la ra olta e la atalogazio e delle ir olari;
o gestire le sostituzioni dei colleghi assenti secondo gli accordi approvati in sede di collegio docenti;
o coordinare le mansioni del personale ATA;
o gestire l’orario s olasti o el plesso di o pete za;
o seg alare al apo d’istituto l’eve tuale e essità di indire riunioni con colleghi e/o genitori;
o creare un clima positivo e di fattiva collaborazione;
o assi urarsi he il regola e to d’Istituto sia appli ato.
Fu zio i i te e all istituto o p e si o:
o i for are il apo d’istituto e o lui ra ordarsi i
erito a qualsiasi problema o iniziativa che
dovesse nascere nel plesso di competenza;
o raccordarsi, qualora se ne presentasse la necessità, anche con gli altri plessi dello stesso ordine in
erito a parti olari de isio i o i iziative d’i teresse o u e;
o realizzare u a ordo orizzo tale e verti ale all’i ter o dei plessi he ospita o ordi i diversi di
scuola.
Funzioni esterne al plesso:
o instaurare e coltivare relazioni positive con gli enti locali;
o instaurare e coltivare relazioni positive e di collaborazione con tutte le persone che hanno un
interesse nella scuola stessa.
Responsabili Prevenzione, Protezione, Sicurezza
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione: Prof. L. Burgio
Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza: Prof.ssa A. Parrinello
POF 2014 – 2015
F. S. Lina Sciascia
22
Organi collegiali
Espressione della gestione democratica della scuola sono gli Organi Collegiali, a ciascuno dei quali è
demandata una funzione differente e specifica. Nello schema seguente vengono riportati i diversi organi
ope a ti all i te o dell Istituto Co p e si o in tutti i tre ordini di scuola.
Che cosa sono
Gli organi collegiali sono organismi di governo e di gestione delle attività scolastiche a livello territoriale e di
singolo istituto. Sono composti da rappresentanti delle varie componenti interessate e si dividono in organi
collegiali territoriali e organi collegiali scolastici.
Rappresentanza
Il processo educativo nella scuola si costruisce in primo luogo nella comunicazione tra docente e studente e si
arricchisce in virtù dello s a io o l i te a o u ità he atto o alla s uola i e e la o a. I uesto se so la
partecipazione al progetto scolastico da parte dei genitori è un contributo fondamentale. Gli Organi collegiali
della scuola che - se si esclude il Collegio dei Docenti - prevedono sempre la rappresentanza dei genitori, sono
tra gli strumenti che possono garantire sia il libero confronto fra tutte le componenti scolastiche, sia il
raccordo tra scuola e territorio, in un contatto significativo con le dinamiche sociali. Tutti gli Organi collegiali
della scuola si riuniscono in orari non coincidenti con quello delle lezioni.
COLLEGIO DEI
DOCENTI
COMMISSIONI
CONSIGLIO
D'ISTITUTO
GRUPPI DI
LAVORO
ORGANI
COLLEGIALI
TEAM
DOCENTI
STAFF DI
PRESIDENZA
CONSIGLIO DI
CLASSE
INTERCLASSE
INTERSEZIONE
POF 2014 – 2015
F. S. Lina Sciascia
23
PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA
Particolare rilevanza assume, per la valutazione dei processi formativi e dei isultati, il Patto Edu ati o di
Co espo sa ilità Edu ati a , io , un atto che formalizzi un reciproco impegno fra l istituzione scolastica e i
suoi fruitori (alunni, famiglie), in cui vengano chiaramente definiti gli elementi fondamentali del loro rapporto
e, in particolare, del rapporto fra docente e allievo:







Chiara definizione dei percorsi di apprendimento e degli obiettivi da raggiungere.
Condivisione consapevole dei percorsi e degli obiettivi da parte degli alunni.
Necessità e volontà di colmare le lacune della preparazione.
Controlli in itinere e flessibilità dei processi.
Trasparenti e tempestive: verifiche e valutazione.
Efficacia dell azione formativa e qualità dei risultati ottenuti.
Compatibilità dei percorsi formativi con i ritmi d’apprendimento dell’alunno e i tempi dedicati al
recupero.
TRAGUARDI FORMATIVI
ALFABETIZZAZIONE CULTURALE:
• formazione reale di competenze;
• strutturazione di una mappa di saperi e strategie culturali di base da utilizzare per il graduale
app e di e to auto o o e la o uista dell ide tità i di iduale e so iale;
• storicizzazione e riconoscimento di valori e tradizioni per porsi in relazione con il tempo presente e il
contesto fisico e sociale.
INTEGRAZIONE ED INCLUSIONE:
•
•
•
personalizzazione di percorsi formativi: scoperta dei propri talenti/ inclinazioni per riconoscersi
competenti nella pluralità delle dimensioni di sviluppo evolutivo;
trasformazione dell' "esperienza scuola" in occasione di comunicazione e dialogo, cooperazione e
collaborazione, come valenza trasversale che veicola aspetti quali solidarietà, rispetto per sé e per gli altri;
promozione del bene comune e coscienza civica e democratica .
FINALITÀ GENERALE
ASSICURARE IL SUCCESSO FORMATIVO A TUTTI: raggiungimento di livelli formativi differenziati fra gli alunni
al fine di agevolare la strutturazione di personalità flessibili, capaci di continui aggiustamenti nella società
prossima futura .
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PERSONALIZZAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA
La personalizzazione, come trattamento differenziato degli alunni, è una strategia che consente di soddisfare
le necessità di formazione di ciascuno. Onde garantire il successo scolastico per gli alunni in difficoltà,
all i te o di og i lasse, vengono intraprese azioni di tutoring, di individualizzazione e di recupero,
potenziamento e consolidamento.
La scuola, pertanto, si organizza per la crescita umana e culturale dell'alunno, per la prevenzione o correzione
delle varie forme di disinteresse e demotivazione che possono condurre all'insuccesso scolastico.
Naturalmente, in questo processo, grande importanza riveste la partecipazione delle famiglie: consolidata è
l a itudi e dei do e ti a ealizza e o le fa iglie fo e di olla o azio e fo date sulla condivisione.
L'O.C.S.E. ha più volte sottolineato la persistenza di disuguaglianze nella scuola e il rischio di fallimento delle
politiche egualitarie dell'istruzione, che non avrebbero di fatto modificato la distribuzione delle opportunità
di istruzione tra le classi sociali.
La specifica correlazione tra fattori socio-culturali e rendimento scolastico, la difficoltà affettivo - relazionale
che connota sempre più ampie fasce della popolazione scolastica, la presenza di alunni diversamente abili e
la recente immigrazione da paesi extracomunitari, pongono la scuola di fronte all'esigenza di ridefinire il
concetto di "uguaglianza delle opportunità educative" e di identificare strategie di integrazione e/o di
prevenzione e compensazione del disagio. In questa prospettiva, la nozione di uguaglianza delle opportunità
educative si declina e si modifica nella ricerca di una uguaglianza dei risultati, peculiare di una concezione
solida isti a e o u ita ia della so ietà. I uesto se so, l'offe ta fo ati a dell Istituto si fo da sulla ricerca
di modalità organizzative, strategie educative e interventi didattici e relazionali che garantiscano la massima
efficacia e la rimozione più ampia possibile delle disuguaglianze, nel rispetto delle differenze.
AMBITI DI INTERVENTO
1 - Inclusione degli alunni diversamente abili
L'inserimento degli alunni diversamente abili nelle sezioni/classi è finalizzato alla piena inclusione attraverso
l'offerta di opportunità formative, nella prospettiva del massimo sviluppo possibile delle potenzialità
individuali e dell'assunzione della diversità come valore e arricchimento per tutti i protagonisti del percorso
fo ati o. I olla o azio e o la fa iglia e o gli spe ialisti dell A.s.l., la s uola p edispo e pe og i
alunno diversamente abile un Pia o Edu ati o I di idualizzato PEI e affia a, agli i seg a ti di lasse,
docenti "di sostegno".
Le attività di integrazione non sono mirate unicamente all'alunno diversamente abile, ma riguardano tutto il
gruppo classe in cui è inserito e si alternano a specifici interventi di tipo individuale, laddove ciò sia previsto
dal piano educativo.
2- Inclusione degli alunni stranieri.
La presenza di alunni extra-comunitari è assunta come risorsa educativa e arricchimento posti a disposizione
di tutti gli alu i dell Istituto, gia h fa o is e u a fo azio e ulti ultu ale, ape ta alle diffe e ze, solidale
e capace di confronto e di scambio con le culture diverse.
Sono già in atto interventi individualizzati per l'insegnamento dell'italiano, e una progettazione di attività di
educazione interculturale.
Inoltre, si potranno inserire nei curricoli delle discipline parti inerenti la nostra cultura, il nostro sistema
giu idi o, il ost o siste a di alo i he l alu o , o u ue, te uto a o os e e e ispetta e, se za
t alas ia e l i se i e to di pa ti i e enti culture diverse da quella occidentale (sistemi notazionali extra europei e calcoli aritmetici differenti per quanto concerne l'area logico-matematica; cenni sulle culture
extraeuropee per quanto concerne l'area storico – antropologica; fiabe, miti, leggende e poesie di altri
continenti per quanto concerne l'area linguistica; ascolto di brani musicali appartenenti a culture diverse da
quella occidentale; utilizzo di materiali iconici peculiari di paesi extra-europei).
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F. S. Lina Sciascia
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3- Inclusione alunni con BES – DSA.
L atte zio e he il ost o istituto ha da pa e hi a i i olto al te a del D“A, o atti ità di fo azio e e
i te e ti di o sule za he ha o, pe alt o, o dotto all i di iduazio e del distu o i al u i alu i e alla
certificazione dello stesso, oggi diventa ancora più pregnante in riferimento alla nuova normativa
(L.170/2010 e D.M 5669 e Linee guida del luglio 2011). Le nuove norme in materia di disturbi specifici di
apprendimento in ambito scolastico, sollecitano ancora una volta la scuola - nel contesto di flessibilità e di
autonomia avviato dalla legge 59/99 – a porre al centro delle proprie attività e della propria cura, la persona.
In tale contesto, si inserisce la legge 170/2010, rivolta ad alunni che necessitano, oltre ai prioritari interventi
di didattica individualizzata e personalizzata, anche di specifici strumenti e misure che derogano da alcune
prestazioni richieste dalla scuola. Per consentire, pertanto, agli alunni con DSA di raggiungere gli obiettivi di
apprendimento, devono essere riarticolate le modalità didattiche e le strategie di insegnamento sulla base
dei bisogni educativi specifici, in tutti gli ordini e gradi di scuola. Le Linee guida presentano alcune indicazioni,
elaborate sulla base delle più recenti conoscenze scientifiche, per realizzare interventi didattici
individualizzati e personalizzati, nonché per utilizzare gli strumenti compensativi e per applicare le misure
dispensative, formalizzati nei Piani Didattici Personalizzati ( PdP).
La Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 - “t u e ti d i te e to pe alu i o isog i edu ati i spe iali
e o ga izzazio e te ito iale pe l i lusio e s olasti a deli ea e p e isa la st ategia i lusi a della s uola
italia a al fi e di ealizza e appie o il di itto all app e dimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione
di difficoltà.
L I lusio e scolastica vuole essere il processo attraverso il quale gli impedimenti vengono rimossi in modo
che ciascun individuo possa essere valorizzato, incontrando le condizioni per esprimere al meglio le proprie
potenzialità. Ciò non significa negare il fatto che ognuno di noi è diverso o negare la presenza di disabilità che
de o o esse e t attate i
a ie a adeguata, a uol di e sposta e l a alisi e l i te e to dalla pe so a ome
i di idualità alla pe so a o e isulta te del contesto socio – economico - culturale in cui vive, per
individuarne gli ostacoli e operare per la loro rimozione. In questo senso, il Bisogno Educativo diventa
«Speciale» ed è dunque necessario lo sviluppo di competenze e risorse «speciali», migliori, più efficaci.
Pe ta to, sulla ase dell a alisi del tessuto so iale il ost o Istituto si p opo e u p ogetto i ato, atto a
ricevere in modo adeguato alunni con Bisogni Educativi Speciali offrendo a ciascuno una reale e fattiva
integrazione. Da qui matura l esige za di sviluppare e approfondire percorsi specifici che, inseriti in un
progetto scolastico, possano anche diventare occasione di formazione per i docenti.
PAI - Piano d’inclusione d’Istituto
“ulla ase dell a alisi del tessuto so iale il ost o Istituto si p opo e u p ogetto i ato, atto a i e e e i
modo adeguato alunni con Bisogni Educativi Speciali offrendo a ciascuno una reale e fattiva integrazione. Da
qui matura l’esige za di sviluppare e approfondire percorsi specifici che, inseriti in un progetto scolastico,
possano anche diventare occasione di formazione per i docenti. A seguito di rilevazioni effettuate nelle singole
classi di Scuola Primaria e Scuola Secondaria di 1° grado delle due sedi scolastiche, emerge una situazione in
cui alcuni alunni, pur essendo privi di certificazione, si caratterizzano come soggetti BES in quanto denotano
cali motivazionali nel percorso di apprendimento, difficoltà di integrazione, ristretto codice linguistico, scarso
interesse della famiglia alla vita scolastica dei figli e, in rari casi, atteggiamenti di aggressività fisica e verbale.






I BES (alunni con Bisogni Educativi Speciali) nel nostro Istituto riguardano, dunque:
alunni con disabilità;
alunni con DSA (Distu o “pe ifi o dell App e di e to ;
alunni con deficit del linguaggio;
alunni con disturbo oppositivo provocatorio;
alunni con disagio socio-culturale;
alunni stranieri di recente immigrazione. ( Allegati 1 – 1a)
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DALL’ALUNNO AL CITTADINO
AMBIENTE SOCIALE
AMBIENTE FAMILIARE
ALUNNO
SCUOLA
FUNZIONE ORIENTATIVA
FUNZIONE DIDATTICA
SVILUPPO DELLA PERSONALITÀ
Conoscenza di sé e delle proprie capacità
FUNZIONE FORMATIVA
APPRENDIMENTO
SVILUPPO DELLA SOCIALITÀ
Modificazione del modo di pensare e di
sentire
Autostima
Acquisizione e ampliamento dei saperi
Capacità di giudicare e di compiere scelte consapevoli
Formazione di una solida base culturale
Sviluppo di capacità e abilità
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Socializzazione Correttezza nei
comportamenti
Senso del dovere
Assunzione di responsabilità
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COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA
La scuola
Imparare a
imparare
Comunicazione
nella madre lingua
Competenza
digitale
comunicazione
nelle lingue
straniere
Il cittadino di
domani
Spirito di iniziativa e
imprenditorialità
competenza
matematica e
competenze di base in
scienza e tecnologia
consapevolezza ed
espressione
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competenze sociali e
civiche
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Il u i olo della s uola de e esse e o ie tato, i a zitutto, a ost ui e se so , sig ifi ato di appa te e za
e condivisione di un progetto, che dia valore ai contesti di apprendimento, al clima di classe, per
contrastare la crescente disaffezione dei ragazzi verso la scuola.
Se l'oggetto della didattica è l'insegnamento, che punta all'apprendimento, questi due processi insieme si
a ifesta o ell espli itazio e e ella ost uzio e del u i olo.
Nella sua a ezio e più a pia, il u i olo l i sieme delle situazioni di apprendimento mediante le quali gli
insegnanti dispongono un sistema di opportunità educative per gruppi di alunni più o meno ampi. Esso
ostituis e sosta zial e te l i pia to el uale si p efigu a o e si attua o i pe o si fo ati i che
fa o is o o l app e di e to.
Nel curricolo si organizzano quindi i mezzi e le risorse disponibili, considerando un insieme di fattori
didattici, metodologici e valutativi.
Il sistema delle diverse situazioni di apprendimento, organizzate mediante u oppo tu a p og a
azio e,
tende a conseguire intenzionalmente i traguardi formativi stabiliti dalla scuola nel progetto educativo
att a e so l i te azio e o ti ua t a le dis ipli e, gli st u e ti, le st ategie e i etodi, affi h gli alu i
possano gradualmente maturare comportamenti, atteggiamenti, valori.
Oggetto dell azio e edu ati a il alo e della pe so a, o e esp esso elle I di azio i Nazionali per il
u i olo, elle Di hia azio i I te azio ali dei Di itti dell uo o e dei Di itti del fanciullo, e la scuola opera
perché ogni alunno abbia riconosciuto il diritto al pieno sviluppo della personalità e riconosce a ciascuno
pari dignità sociale rimuovendo, attraverso interventi specifici, qualsiasi ostacolo che impedisca il pieno
sviluppo della persona umana.
Nell'alveo delle finalità generali della scuola i due segmenti scolastici dell'Istituto Comprensivo (Scuola
dell'Infanzia e Scuola del primo ciclo), perseguono finalità specifiche poste in continuità orizzontale e verticale
(fra i due segmenti). Il curricolo si articola attraverso i campi di esperienza nella scuola dell'infanzia e
attraverso le discipline nella scuola del primo ciclo d'istruzione. (ALLEGATO 2)
LA SCUOLA DELL’INFANZIA SI PONE LA FINALITÀ DI:




consolidare l'identità personale
promuovere la conquista dell'autonomia
sviluppare le competenze
promuovere lo sviluppo della cittadinanza
LA SCUOLA DEL PRIMO CICLO SI PONE LA FINALITÀ DI:





promuovere il pieno sviluppo della persona
elaborare il senso della propria esperienza
acquisire gli alfabeti di base della cultura
promuovere la pratica consapevole della cittadinanza attiva
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TRAGUARDI FORMATIVI GENERALI
Ispirati ai valori universalmente riconosciuti e condivisi, gli obiettivi formativi salvaguardano la pratica e la
continuità educativa posta in essere da ciascun segmento di scuola e si traducono in relazioni educative e
fo ati e all i te o di u o testo s olasti o, luogo dell app e di e to e della fo azio e, do e oesisto o
una molteplicità di alfabeti culturali e dove, il processo delle conoscenze e degli apprendimenti, sono orientati
alla scoperta e alla costruzione dei saperi.
I saperi si declinano in tre dimensioni, che indicano ciò che lo studente deve sapere, fare ed essere come uomo
e futuro cittadino titolare di diritti, ma anche soggetto a doveri e mirano alla progressiva costruzione
dell ide tità pe so ale, alla p og essi a a uisizio e di st u e ti og iti i ultu ali olti al o segui e to di
o pete ze, alla atu azio e di a ilità so iali att a e so l assu zio e di i peg o e espo sa ilità.
Gli obiettivi generali possono così essere individuati:
Promuovere la costruzione di un atteggiamento critico.
Abituare l alu o ad argomentare e sostenere il punto di vista proprio ed altrui, anche prediligendo linguaggi
più consoni al proprio stile cognitivo e di apprendimento
Fornire strumenti di indagine e di giudizio sufficienti per valutare il senso delle azioni, fatti e comportamenti
individuali e sociali in riferimento ai valori della convivenza civile.
Riconoscere ed utilizzare i diversi sistemi di segni e simboli.
Sapere interrogare una realtà (un testo, oggetto) per tentare di trovare una soluzione ai problemi e un senso al
proprio operato.
Saper individuare e circoscrivere un problema, distinguendo in modo logico e per complessità, i vari
argomenti e il crescente grado di difficoltà.
Promuovere l ape tu a al cambiamento, s iluppa do u i tellige za adatti a i
o testi e situazio i di e se.
Essere disponibili e collaborativi con gli altri contribuendo, con il proprio apporto personale, ad un possibile
miglioramento sociale.
Essere consapevoli dei propri limiti e delle proprie capacità e potenzialità per immaginare a pensare il proprio
progetto di vita.
Essere capaci di assumere consapevolmente le responsabilità e di portare a termine impegni assunti.
Avviare a compiere scelte autonome ed originali nel contesto sociale.
Valorizzare il pat i o io o os iti o, alo iale e o po ta e tale p op io dell alu
o.
Radicare il sapere sul fare e l'agire, quindi sull’essere integrandoli con sistematicità, fornire gli strumenti per
aff o ta e e isol e e i
odo pe so ale i p o le i he l alu o i o t a;
Acquisire la consapevolezza dell'esistenza delle varie forme di disagio, diversità ed emarginazione esistenti nel
o do he i o da l alu o;
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I TRE LIVELLI DELLA PROGETTAZIONE
CURRICOLARE
LIVELLI
CHI
COSA
COLLEGIO UNITARIO
CURRICOLO
POF
D’ISTITUTO
1°
CURRICOLO
DIPARTIMENTI
2°
FORMATIVO
3°
CONSIGLI DI
CURRICOLO
CLASSE
DISCIPLINARE
INTERCLASSE
PROGETTAZONE
ANNUALE
INTERSEZIONE
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CURRICOLO D’I“TITUTO
1° LIVELLO
STRATEGIE
GENERALI
VALORI
PROCESSI
CULTURALI
COMPETENZE CHIAVE
CURRICOLO
VERTICALE E
ORIZZONTALE
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INDIRIZZI DEL
CONSIGLIO
D'ISTITUTO
METODOLOGIA
PERSONALIZZAZIONE
CONTRATTO
FORMATIVO
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CURRICOLO FORMATIVO
2° LIVELLO
PROGETTAZIONE
DIDATTICA
NUCLEI FONDANTI
PROVE D'INGRESSO
VERIFICHE
QUADRIMESTRALI
SISTEMA DI
INTERDISCIPLINARIETÀ
VALUTAZIONE
MULTIDISCIPLINARIETÀ
COMPETENZE DA
CERTIFICARE
Il pu to di parte za (del resto già i plicito ell’art. 8 del Regolamento), non può che
essere l’i dividuazio e - in termini di osservabilità e certificabilità - delle competenze
conclusive specifiche e trasversali dei cicli e degli indirizzi.
Se la selezione delle conoscenze si compie in rapporto ai traguardi per lo sviluppo
delle competenze, è evidente che la definizione di queste ultime non solo implica un
loro quadro compatto e coeso, ma costituisce anche un prius logico e cronologico per
la procedura di articolazione dei curricoli.
Certificazione delle competenze (allegati A - B)*
IMPARARE AD IMPARARE COME "COMPETENZA DELLE COMPETENZE"
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CURRICOLO DISCIPLINARE
3° LIVELLO
INDICATORI
OO.AA DISCIPLINE
CONTENUTI E ATTIVITÀ
RECUPERO
PERSONALIZZAZIONI
CONSOLIDAMENTO
PROGETTI
METODOLOGIE
POTENZIAMENTO
CONTESTI E STILI
VERIFICHE
PERIODICHE
DI
APPRENDIMENTO
I TRE TASSELLI DEL MOSAICO DISCIPLINARE
1
2
SAPERI
ESSENZIALI
NUCLEI
FONDANTI
Unità cognitive da
interiorizzare e
capitalizzare.
CONTENUTI
(ESOGENE)
LINGUAGGI
Formae mentis.
Strutture euristiche
di una disciplina.
(ENDOGENE)
3
FINALITA'
FORMATIVE
Argomenti ineludibili di ogni
disciplina
Simbolici Operativi (il fare)
Dispositivo ermeneutico: il punto di
vista interpretativo di una disciplina.
Metodologia della ricerca: gli apparati
investigativi di una disciplina
Meccanismi generativi: i dispositivi
dinamico-processuali-trasformativi di
una disciplina.
Vocazione trasversale: trasferibilità multi-pluriinterdisciplinare.
Vocazione di senso: paradigmi etico-sociali di una disciplina.
Vocazione di significato: paradigmi di progettualità
esistenziale di una disciplina
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* Al termine della scuola primaria e secondaria di I grado viene elaborata, così come previsto dal decreto n.
22 del 19 agosto 2009 che ha regolamentato e reso operativa, in materia di valutazione, la legge 169/2008, la
certificazione delle competenze. La certificazione di una competenza è la descrizione e la relativa valutazione
di un saper fare intenzionale, efficace e contestualizzato che richiede l'uso di diverse abilità e conoscenze. La
certificazione così intesa costituisce un documento integrativo alla scheda di valutazione. In attesa di più
precise indicazioni ministeriali il Collegio ha adottato dei modelli di certificazione delle competenze elaborati
da un gruppo di lavoro dell'Istituto.
La pianificazione delle attività
ACCOGLIENZA
L'accoglienza rappresenta un punto privilegiato d'incontro fra scuola e famiglia, come fondamento essenziale
della qualità della scuola e della sua offerta formativa.
E' importante privilegiare esperienze relazionali e sociali cercando da subito di entrare in sintonia con la realtà
familiare di ciascun bambino. "Prendersi cura significa anche saper gestire un processo di crescita nella sua
complessità e richiede, da parte nostra, un atteggiamento di tipo accogliente: non basta conoscere teorie, ma
contare sul nostro sviluppo interiore che prima di tutto è emozionale, divenendo via via più consapevole e
razionale.
INCONTRO - CONOSCENZA - COMUNICAZIONE - FIDUCIA - RISPETTO -RELAZIONE - COLLABORAZIONE sono le
parole chiave in cui i docenti si identificano per operare scelte educativo - didattiche in sintonia con il
"metodo" dell'accoglienza.
La prese za di alu i stra ieri ella ostra realtà i po e alla “ uola u a parti olare ura all’a oglie za e alla
convivenza civile tra alunni portatori di culture, religioni, lingue diverse, per porre le basi per la formazione
dell’uo o e del ittadi o, apa e di i serirsi ella so ietà ivile o e e ro attivo, ello spirito
dell’uguaglia za, ella apa ità di apertura al dialogo e al o fro to i u a so ietà ulti ulturale.
La nostra scuola intende favorire il successo scolastico, e, nella consapevolezza che la motivazione e lo star
e e so o gli sti oli he fa o s atta e l app e di e to, e a di ea e, o og i ezzo, u fa o e ole li a
elazio ale ed u a ie te d app e di ento tale da consentire a ciascun alunno di sentirsi accettato,
valorizzato e stimolato nello sviluppo delle proprie peculiari potenzialità.
Ciò spiega o e l accoglienza non si limiti solo al momento di accesso al nuovo ordine di scuola, ma si articoli
in diverse azioni che tendono a rendere praticabile il successo scolastico.
FLESSIBILITÀ
Ciascuna delle istituzioni scolastiche autonome ha la possibilità di dotarsi di percorsi formativi individuali
impostati su di un nucleo fondamentale a base nazionale e su una quota gestibili autonomamente dalle scuole
in funzione di esigenze e di obiettivi particolari (art.. 3 del D. M. n° 234 del 26/06/2000).
L 8 % del o te o e a uale di ias u a dis ipli a p e ista dal pia o di studi ostituis e la uota azio ale
obbligatoria; il restante 20% rappresenta la quota obbligatoria riservata a ciascuna istituzione scolastica, cioè
all auto o a s elta dell istituzio e e ostituis e u p i o alo e aggiu to al pia o dell offe ta fo ati a, sia
come strumento di identificazione della specificità della scuola, sia come mezzo per corrispondere meglio alle
esigenze formative degli alunni e alle attese del contesto sociale di riferimento (D. M. . n° 47 – 13/06/2006).
Nel nostro Istituto la quota del 20%, in maniera flessibile, sarà utilizzata per IL POTENZIAMENTO DEL MONTE
ORE DISCIPLINARE.
CONTENUTI
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Ogni Insegnante potrà proporre i contenuti più idonei a promuovere ed arricchire la personalità ed il bagaglio
culturale degli alunni, coerentemente con le Indicazioni dei Piani nazionali e la situazione dei singoli allievi.
Le discipline di insegnamento, quadri concettuali, saranno esplicitate attraverso le attività educativo didattiche più idonee a realizzare gli obiettivi prefissati.
Tali discipline, obbligando il pensiero dell'alunno ad impadronirsi della loro struttura, del loro metodo e del
loro linguaggio, favoriscono:
• la formazione mentale dell'alunno, in senso globale (sviluppo delle capacità di analisi, di ragionamento, di
relativizzazione dei punti di vista, etc.) e in senso specifico (sviluppo e potenziamento di capacità
rispondenti allo statuto epistemologico di ciascuna disciplina: pensare storicamente, operare
tecnicamente etc.);
• l'integrazione con l'ambiente, poiché forniscono mezzi e strumenti di lettura critica della realtà materiale e
sociale in cui vivono.
Poiché la Scuola di base, più formativa che informativa, è finalizzata alla crescita morale, spirituale,
intellettuale, affettiva, culturale, civica, sociale e fisica di ciascun alunno, non bisogna puntare tanto alla
quantità dei contenuti, quanto alla loro qualità e significatività. Questi ultimi devono motivare
l'apprendimento e coinvolgere direttamente l'alunno nel processo educativo, in maniera diretta, con
motivazioni intrinseche che lo impegnino nella soluzione del problema e nell'unificazione delle strutture
disciplinari.
I Consigli di Classe, di Interclasse e di Intersezione faranno sì che i contenuti siano chiari ed essenziali,
interdisciplinari e unitari.
METODOLOGIA
Nello svolgimento delle attività verranno adottate le seguenti metodologie:
•
•
•
•
•
•
•
metodo empirico, fondato sulle diverse esperienze (fisiche, affettive, mentali, etico - sociali);
metodo scientifico (induttivo, logico-deduttivo e socio-affettivo);
metodo collaborazione;
Il metodo induttivo è molto utile per i bambini e i preadolescenti, che non hanno, ancora, sviluppato bene
le capacità di astrazione. Si partirà dal concreto, dalla realtà che circonda l'allievo per giungere,
progressivamente, all'astrazione; dal vicino al lontano;
metodo laboratoriale il laboratorio è soprattutto una scelta metodologica, che coinvolge attivamente
insegnanti e alunni i pe o si di i e a, att a e so l uso iti o delle fo ti.
La didattica laboratoriale si basa sullo scambio intersoggettivo tra alunni e docenti in una modalità
paritaria di lavoro e di cooperazione, coniugando le competenze dei docenti con quelle in formazione degli
alunni. E la ricerca condotta con questo metodo è un percorso didattico, che non soltanto trasmette
conoscenza, ma, molto spesso, apre nuove piste di conoscenza e produce nuove fonti documentarie.
Il percorso laboratoriale non ha come fine quello di produrre una ricerca con esiti scientifici inoppugnabili,
ma quello di far acquisire agli alunni conoscenze, metodologie, competenze ed abilità didatticamente
isu a ili. E p ati a ile ella s uola e fa uscire dalla ristrettezza e dalla ipetiti ità dell i seg a e to e
dell app e di e to t adizio ali.
Il metodo ipotetico - deduttivo presuppone l'assunzione di ipotesi e la derivazione di conseguenze
logiche;
Il metodo della ricerca e sperimentazione promuove la creatività e spinge i discenti a problematizzare gli
aspetti della realtà;
Esso si articola in varie fasi:
o Individuazione del campo di indagine e del problema;
o Esame del problema;
o Formulazione delle ipotesi;
POF 2014 – 2015
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36
•
o Raccolta dei dati;
o Verifica delle ipotesi;
o Formulazione di principi di carattere generale con spiegazione dei fenomeni considerati;
o Comunicazione dei dati;
Il metodo della partecipazione e della collaborazione consente, attraverso lavori di gruppo, di esperienze
e di partecipazione alla vita democratica, di creare in classe un clima di fiducia e di collaborazione in cui
l'alunno può autogestirsi ed avviare un dialogo su problematiche di attualità.
Si farà ricorso all'insegnamento individualizzato, che resta prioritario nel caso di alunni diversamente abili;
tuttavia, sarà essenziale promuovere attività integrative e curriculari, in gruppo, ai fini di un coinvolgimento
della classe nel P. E. (Piano Educativo) e di una maggiore integrazione in essa, dell'alunno.
MEZZI E STRUMENTI
Per tutte le attività educative previste, i docenti potranno utilizzare i seguenti mezzi e strumenti:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Libri di testo;
E book
LIM
Internet
Materiali, sussidi e strutture in dotazione della scuola (audiovisivi, laboratori, carte geografiche, ecc.);
Biblioteche scolastiche;
Laboratorio multimediale;
Biblioteca comunale;
Visite guidate;
PROGRAMMAZIONE
L atti ità di p og a
azio e o ga izzata su base plurisettimanale e vede alternarsi momenti dedicati alla
classe, momenti dedicati alle discipline. Il recupero, il consolidamento e lo sviluppo sono, al bisogno, articolati
in blocchi per incidere in maniera più significativa nei processi di apprendimento. Inoltre è stato definito un
livello medio di programmazione orizzontale bimestrale.
RESPONSABILITÀ E DECISIONALITÀ
La complessità dell istituzio e scolastica richiede la presenza di figure e organi che definiscono l o ga ig a
a
della scuola e che presiedono singoli aspetti della vita dell Istituto interagendo e collaborando gli uni con gli
altri.
TEMPO SCUOLA
Flessibilità tempo scuola
Infanzia
Il tempo scuola è di 1400 ore annue, suddivise in 40 ore settimanali.
I docenti adotteranno un orario flessibile nella realizzazione dei progetti aumentando il loro orario giornaliero
per recuperarlo successivamente nelle ore di compresenza.
La compresenza potrà essere flessibile
Primaria
Il tempo scuola è di 990 ore annue, suddivise in 30 ore settimanali.
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Il tempo scuola è di 1320 ore annue, suddivise in 40 ore settimanali. ( 10 ore settimanali: 5 mensa e 5 dopo
mensa)
Secondaria di I grado
Il tempo scuola è di 990 ore annue, suddivise in 30 ore settimanali.
TEMPI E ORARI
Scuola dell’infanzia
Orario ridotto
Da lunedì a sabato dalle ore 08,00 alle ore 13,00
Tempo Normale
Da lunedì a venerdì dalle ore 08,00 alle ore 16,00
Tempo Pieno
Da lunedì a venerdì dalle ore 08,15 alle ore 16,15
Tempo normale
Da lunedì a sabato dalle ore 08,15 alle ore 13,15
Tempo normale
Da lunedì a sabato dalle ore 08,30 alle ore 13,30
Scuola primaria
Scuola secondaria di I
grado
ATTIVITÀ DI RACCORDO
Il raccordo verticale tra Scuola dell’infanzia e Scuola primaria si concretizza:
Nella elaborazione di una scheda unificata di verifica finale, che viene compilata dalle docenti di scuola
dell I fa zia e he ie e utilizzata pe la fo azio e delle p i e lassi di “ uola P i a ia e pe la conoscenza
iniziale degli alunni.
I u i o t o t a le do e ti dell ulti o a o della s uola dell I fa zia e i do e ti della p i a P i a ia,
p e ede te l i izio delle lezio i, pe la p ese tazio e degli alu i, sop attutto, di uelli he p ese ta o
particolari problemi.
Il raccordo verticale tra Scuola primaria e Scuola secondaria di I grado si concretizza:
Nelle attività inerenti ai progetti Accoglienza, Continuità e Anni Ponte.
Nella collaborazione tra i due ordini di scuola in merito alla iscrizione degli alunni alla prima Secondaria di 1º
grado
In un incontro tra insegnanti di sostegno dei due ordini di scuola per la conoscenza approfondita degli alunni
portatori di handicap.
Nel a o do didatti o t a l i te lasse di ui ta P i a ia e la “ uola Secondaria di 1º grado proponendo agli
alu i u espe ie za di la o ato io pe la ealizzazio e di u atti ità sotto la guida dei do e ti dei due o di i di
scuola e attivando metodologie concordate.
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Nel quadro di una cultura formativa, didattica, gestionale e organizzativa sempre più complessa e articolata,
determinata, in modo prevalente, dall’i troduzio e dell’auto o ia scolastica, acca to alla valutazione dei
risultati, è sempre più presente la valutazione dei processi e del contesto organizzativo in cui essi vengono
realizzati.
In tal senso la valutazione farà riferimento a tre aspetti fondamentali:



la valutazione didattica, i olta ad app ezza e i p o essi e gli esiti dell app e di e to;
la valutazione interna o autovalutazio e d’istituto, tesa ad accertare il funzionamento della scuola sul
pia o p ogettuale, su uello o ga izzati o e gestio ale, su uello delle elazio i i te e e e so l este o,
sull otti izzazio e delle iso se a disposizio e della s uola, allo s opo di i di idua e dei pu ti forti e dei
punti deboli per migliorare il sistema scuola e il servizio da questa erogato;
la valutazione esterna, che si propone di raccogliere elementi per informare i decisori delle politiche
scolastiche e formative sullo stato complessivo del sistema e, anche, in generale, dei risultati ottenuti
nelle prove di conoscenza e di abilità predisposte dagli istituti di Valutazione.
VALUTAZIONE DIDATTICA
È indispensabile per rivedere le pratiche didattiche, riadattare la programmazione e attivare la
sperimentazione sui processi di insegnamento-apprendimento, ma diventa anche una fondamentale risorsa
formativa utile ad orientare e promuovere il processo di app e di e to, att a e so l adegua e to delle
proposte didattiche e delle richieste alle possibilità e ai ritmi di apprendimento individuali e del gruppo classe.
Essa risulta più efficace se gli alunni:




comprendono con chiarezza che cosa ci si aspetta da loro;
ricevono un feedback sulla qualità del proprio lavoro;
ricevono consigli su come procedere per raggiungere i traguardi condivisi;
so o oi olti ell espe ie za di app e di e to, i u li a di fidu ia e di suppo to.
Valutazione degli alunni
La circolare ministeriale 047/14 stabilisce i parametri e le modalità valutative regolate dal DPR 122/2009, il
Regolamento di coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità
applicative in materia, ai sensi degli artt.2 e 3 del D.L. 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con
modificazioni,dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169.
I parametri su cui deve basarsi la valutazione degli alunni sono tre:
 il processo di apprendimento
 il comportamento
 Il rendimento scolastico complessivo. (art.1, c.3)
E o pete za del Collegio dei do e ti sta ili e le modalità e i criteri valutativi, che vanno a costituire parte
integrante del POF. (art.1,c.5)
Si effettuerà attraverso:

La valutazione diagnostica che serve per conoscere la situazione d i g esso degli alu
definire il Piano di Studio Personalizzato.
POF 2014 – 2015
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i e pote
eglio
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

La valutazione formativa che:
o controlla in itinere il processo di insegnamento / apprendimento;
o verifica gli esiti formativi;
o mira al recupero di lacune evidenziate .
La alutazio e so
ati a he esp essa dalla s uola alla fi e dei uad i est i ei uali l a o s olasti o
suddiviso, consente di apprezzare e certificare le competenze degli alunni, ovvero la loro capacità di
utilizzare in modo organico e aggregato le conoscenze e le abilità che hanno acquisito durante una parte
significativa del loro processo formativo.
La valutazione degli alunni diversamente abili sarà relativa agli interventi educativi e didattici effettivamente
svolti e sarà sempre correlata al P.E.I. e prescinderà dal raggiungimento degli obiettivi standard, in quanto
igua de à il p og esso dell allie o i appo to alle sue pote zialità e ai li elli di app e di e to i iziali.
In tal senso la valutazione assume una connotazione formativa perché evidenzia le mete anche minime
aggiu te dall alu o, e alo izza le iso se pe so ali i di a do le odalità pe s iluppa le, lo aiuta a
motivarsi e a sviluppare una immagine positiva e realistica di sé.
In presenza di alunni con DSA , debitamente certificati e/o diagnosticati da uno specialista, e di alunni con
BES, il Consiglio di Classe ha il compito di definire il PDP, Piano Didattico Personalizzato, nel quale vengono
individuati i percorsi alternativi e le necessarie misure dispensative, nonché gli strumenti compensativi,
ritenuti indispensabili alla personalizzazione della didattica e al successo formativo degli alunni.
Al fine di garantire adeguate forme di verifica e di valutazione ed evitare che gli alunni con DSA siano posti in
condizioni di svantaggio rispetto agli altri alunni, i docenti devono adottare le seguenti misure:
 separare la valutazione di competenze diverse coinvolte in uno stesso compito o in una stessa verifica (ad
es. separare la valutazione della competenza ortografica da quella della competenza compositiva);
 usare una valutazione formativa per rinforzare l'autostima;
 e ita e la pu tualizzazio e delle diffi oltà e aiuta e l alu o a di e ta e o sape ole i positi o delle
proprie capacità e dei propri miglioramenti;
 far capire che gli errori sono migliorabili.
Pe ua to igua da l Esa e di stato, o
possi ile dispe sa e gli alu i o distu i spe ifi i di
apprendimento dalle prove scritte, in particolare da quelle di lingua straniera.
Le oggettive difficoltà degli studenti dovranno essere pertanto compensate mediante l'assegnazione di tempi
più distesi per l'espletamento delle prove, l'utilizzo di apparecchiature, strumenti informatici e ogni opportuno
strumento compensativo, nonché attraverso valutazioni più attente ai contenuti che alla forma.
L’alu o o italofo o, o non ancora sufficientemente italofono, non è generalmente un alunno
incompetente su tutto, ma si trova, per qualche tempo, in una situazione nella quale non ha le parole per dire,
per comunicare la sua competenza scolastica e disciplinare. Incompetenza linguistica, quindi, non significa
incompetenza scolastica.
Si dovrà predisporre un PDP o una progetto individualizzato per rispondere ai bisogni educativi e di
apprendimento specifici.
Sul documento di valutazione, laddove non si abbiano indicazioni chiare sul raggiungimento degli obiettivi, a
se o da della data di a i o dell alu o e delle i fo azio i a olte sulle sue a ilità e o os e ze s olasti he,
negli spazi riservati alle discipline o agli ambiti disciplinari, possono essere espressi enunciati di questo tipo o
simili:
A. La alutazio e o ie e esp essa i ua to l alu o si t o a ella p i a fase di alfabetizzazione in lingua
italia a
B. La alutazio e esp essa si ife is e al percorso personale di apprendimento in ua to l alu o si t o a ella
fase di alfa etizzazio e i li gua italia a
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40
Per quanto concerne la valutazione finale, è possibile, almeno per il primo anno dell'inserimento scolastico
degli alunni non italofoni, avere una visione ed un uso più elastico della scheda, utilizzando giudizi globali che
mettano in evidenza i progressi ell a uisizio e del lessi o dis ipli a e e le ope azio i e tali he lo
sottendono, facendo riferimento agli obiettivi programmati per il singolo piano di lavoro individualizzato e
tenendo conto dei dati di partenza di ciascun alunno.
Strumenti della valutazione
Pe aluta e i
odo oggetti o e aute ti o
e essa io utilizza e u a oltepli ità di st u e ti; a tale s opo
gli insegnanti utilizzano:
 Osservazioni occasionali e sistematiche a otazio i el o so dell atti ità sul u e o e sulla ualità
degli i te e ti, g iglie di osse azio e, i hieste e o po ta e ti i elazio e all a go e to di la o o,
registrazioni e trascrizioni, tabulazione di dati, promemoria analitici, registro ...);
 Prove scritte (prove oggettive di tipo: vero o falso, risposte a scelta multipla. elaborati personali, cloze
test, abbinamento, relazioni, completamento, domande aperte...);
 Prove orali (domande, esposizioni orali, risposta a domande precise, interventi spontanei, capacità di
sostenere una conversazione, capacità di argomentare;...).
 Prove pratiche;
 Prove oggettive;
La alutazio e ie e espli itata dall i seg a te att a e so:
 Giudizi espressi sulle prestazioni didattiche e sulle prove di verifica;
 Giudizio sintetico espresso nel documento di valutazione ufficiale, alla fine del primo quadrimestre e
conclusivo (scheda).
Tempi della valutazione
Pur essendo il momento della verifica costante e continuo, possono essere evidenziati particolari periodi quali:
 Prove di verifica entro il primo mese dell’a o scolastico p o e d i g esso , allo s opo di e ifi a e le
abilità possedute e le competenze acquisite rispetto agli indicatori disciplinari:
 Prove bimestrali in itinere.
 Prove di verifica a conclusione del primo quadrimestre come momenti di regolazione della
programmazione disciplinare.
 Prove di verifica a co clusio e dell’a o scolastico pe a e ta e i li elli di o pete za a uisita
ispetto alle o pete ze attese di og i si golo alu o.
Oggetto della valutazione
Poiché la scuola si propone di formare in modo globale, saranno oggetto di valutazione:
 L’aspetto socio – relazionale ( comportamento e relazionalità)
 L’aspetto cog itivo l app e di e to o e o o segui e to degli o ietti i p efissati elle dis ipli e ;
 L’aspetto espressivo ( capacità di comunicazione verbale e non );
 L’aspetto etacog itivo ( inteso quale consapevolezza e apa ità di o t ollo he l alu o ha del p op io
processo di apprendimento);
 L’aspetto otivazio ale ( interesse, impegno, partecipazione … .
Scrutinio finale ( DPR 122/2009 art.4, c.5 e 6)
Sono ammessi alla classe successiva gli alunni che hanno ottenuto una valutazione non inferiore a 6/10 in ogni
disciplina (art.193/ D.lgs 297/94) e non inferiore a 6/10 nel comportamento. Non sono ammessi alla classe
successiva gli alunni per i quali permangono carenze in un congruo numero di discipline, secondo le
modalità e i criteri stabiliti dal collegio dei docenti e introdotti nel POF.
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POF 2014 – 2015
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Criteri – scala di misurazione – griglie della valutazione (ALLEGATO 3)
AUTOVALUTAZIONE D’ISTITUTO
Ogni istituto italiano verrà chiamato a pubblicare il suo primo rapporto di autovalutazione, ENTRO LUGLIO
: si t atte à di u do u e to he illust e à i isultati aggiu ti ell app e di e to e uelle he sa a o le
azioni da promuovere al fine di migliorare il rendimento.
Gli obiettivi dichiarati sono quattro:











riduzione della dispersione s olasti a e dell i su esso s olasti o;
diminuzione del 'gap' tra le scuole appartenenti ad aree geografiche diverse, per quanto riguarda il
livello di apprendimento degli alunni;
consolidamento e potenziamento delle competenze di base degli studenti;
valorizzazione degli esiti ottenuti dagli alunni.
TAPPE DEL PROCESSO DI VALUTAZIONE
E t o il ese di otto e
l INVALSI informa gli istituti scolastici in merito agli indicatori e ai dati
che saranno oggetto di comparazione e che dovranno essere alla base della compilazione dei rapporti
di autovalutazione che, riguarderanno:
 gli ambienti di apprendimento,
 le pratiche didattiche ed educative,
 l'apertura verso il territorio,
 il livello e la qualità dell'apprendimento degli studenti,
 gli elementi socio-economici di contesto.
Entro luglio 2015 le scuole sono chiamate a produrre il loro primo rapporto di autovalutazione con
gli obiettivi di miglioramento, utilizzando un format corredato di indicatori e dati comparabili, reso
dispo i ile dall INVALSI entro il mese di ottobre. I dati e lo stesso Rapporto, saranno immessi in una
piattaforma predisposta dai Servizi Informativi del Miur.
anno scolastico 2015/2016, costituzione nuclei di valutazione, composti da dirigenti tecnici e da
esperti individuati secondo la loro esperienza e competenza.
Dall’a o scolastico
/
gli istituti sara o sottoposti a verifica ester a.
Il ost o Istituto do à te e e o to dell auto alutazio e s olta all'i te o del p ogetto Valutazio e e
iglio a e to , o pila do il appo to se o do il uo o odello st uttu ato dall INVALSI.
Il rapporto di autovalutazione sarà completato entro luglio 2015 e sarà reso pubblico tramite il portale
“ uola i hia o e do à esse e pu li ato a he sul sito e dell Istituzio e s olasti a.
Al termine del triennio, tutto il processo si concluderà con la pubblicazione, da pa te dell Istituto, di
un primo Rapporto di rendicontazione sociale.
Normativa di riferimento
Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca
Direttiva n. 11 del 18 settembre 2014
Priorità strategiche del Sistema Nazionale di valutazione per gli anni scolastici 2014-2015, 2015-2016 e 20162017
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POF 2014 – 2015
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Ai fi i dell auto alutazio e so o stati defi iti degli i di ato i da adotta e o e pa a et i di a atte e ge e ale
per la verifica del livello di realizzazione degli obiettivi:
Qualità: ispo de za alle esige ze dell ute za e dei o piti istituzio ali
Efficienza: rapporto fra risorse (umane e finanziarie) e risultati
Efficacia: rapporto fra obiettivi didattici e formativi e risultati raggiunti
Economicità: rapporto ottimale fra risorse impiegate (costi di gestione) e risultati
Produttività: appo to f a l effi a ia e l effi ie za i elazio e ai isultati
VALUTAZIONE ESTERNA
Prove Invalsi
Il Sistema Nazionale Valutazione nasce dall'esigenza di dotare il Paese di un sistema di valutazione dei risultati
conseguiti dalla Scuola in linea con le esperienze più avanzate a livello internazionale.
Per realizzare le suddette finalità è necessario che il SNV sia basato su valutazioni derivate da prove
standardizzate.
Esse non si pongono in antitesi con la valutazione formativa e sommativa quotidianamente realizzata
all'interno delle scuole, ma vogliono solo rappresentare un utile punto di riferimento esterno per integrare gli
elementi di valutazione attualmente esistenti.
Valutazione e miglioramento
L a plia e to dei pote i de isio ali e degli spazi di flessi ilità a disposizio e delle si gole u ità s olasti he
ella defi izio e dell offe ta fo ati a o po ta i e ita il e te u affo za e to delle responsabilità
richieste ai singoli operatori scolastici e alla comunità scolastica nel suo insieme. La scuola viene chiamata a
rendere conto delle proprie azioni organizzative ed educative in rapporto al contesto sociale entro cui opera
ed al sistema di istruzione di cui fa parte. E e ge io l esige za di u a alutazio e di siste a, apa e di
assumere la complessità del servizio scolastico nelle sue diverse componenti.
Rapporto di rendicontazione sociale
Circolare 47/14
POF 2014 – 2015
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L a plia e to dell'offerta formativa costituisce un arricchimento della proposta dell'Istituto ed è finalizzato
ad offrire ai nostri alunni opportunità di crescita, di esperienza, di socializzazione, di conoscenza.
Alla ealizzazio e dell a plia e to dell offe ta fo mativa concorrono:


attività complementari all offe ta fo ati a;
attività progettuali aggiuntive e di potenziamento dell Offe ta Fo
ati a;
Tutte le attività dovranno essere oe e ti o le fi alità di Istituto e i isog i fo
ati i dell ute za.
ATTIVITÀ COMPLEMENTARI ALL’OFFERTA FORMATIVA
Si tratta di attività non aggiuntive he, pu a e do u a lo o ollo azio e all i te o dei u i oli delle dis ipli e
di studio, meritano un particolare rilievo per la loro valenza formativa o perché sono state ritenute necessarie
in sede di analisi dei bisogni.
La progettazione delle attività non aggiuntive, ma di ampliamento, ha per fine il potenziamento del processo
fo ati o, dell offe ta edu ati a e di app e di e to p oposta dalla s uola.
Il Collegio dei Do e ti defi is e l i sie e delle atti ità, integrandole con le attività strutturate e gli
insegnamenti obbligatori.
Pertanto i docenti, faranno riferimento agli ambiti di progettualità del POF ed elaboreranno attività inter –
trans – multi - disciplinari per:







arricchire le esperienze degli alunni;
stimolare la motivazione ad apprendere;
p ati a e l i peg o pe so ale e la solida ietà;
proporre interventi disciplinari di tipo compensativo, per il recupero degli apprendimenti e lo sviluppo
delle potenzialità individuali;
promuovere la diversità delle persone e delle culture come ricchezza;
articolare attività formative di continuità e di orientamento.
Laboratori di grande valenza e d efficacia diffuse.
POF 2014 – 2015
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Le esperienze multi - disciplinari hanno il fine di trovare interconnessioni fra le conoscenze disciplinari,
promuovendo competenze più ampie e trasversali, condizione indispensabile per la piena realizzazione
personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale.
Di seguito sono riportate le azioni che la scuola è impegnata ad attivare in coerenza con i bisogni rilevati:


•
•
•
•
•
•
Le attività di accoglienza, continuità ed orientamento
L'integrazione socio-culturale e la solidarietà
Il sostegno linguistico per alunni stranieri
L’educazione alla legalità
L'educazione alla lettura
Laboratori linguistici - artistici – espressivi
L i fo ati a e le TIC
Le attività di recupero e potenziamento
AZIONI E PROGETTI D’ISTITUTO
La scuola si prefigge lo sviluppo delle seguenti azioni:
Accoglienza
A oglie za , nel linguaggio pedagogico, i di a l atto positi o o ui si i e e u a pe so a all'i te o di u a
istituzio e. Nella s uola i soggetti a olti e a oglie ti so o tutti olo o he pa te ipa o all espe ie za
scolastica: alunni - genitori - insegnanti - personale ATA – Dirigente. Gli obiettivi di una scuola che accoglie
sono quindi:
•
•
•
•
•
facilitare l'inserimento iniziale
consolidare l'integrazione
favorire il passaggio tra ordini di scuola
sviluppare il processo di continuità educativa
garantire coerenza nel progetto formativo
Accoglienza ed inclusione degli alunni diversamente abili
La p ese za di alu i di e sa e te a ili elle lassi ostituis e u oppo tu ità pe tutti, pe i pa a e a
conoscere e accettare la diversità e per orientare allievi e docenti verso valori della vita e della relazione
fondati sull'aiuto e sulla collaborazione reciproci e finalizzati alla formazione del Cittadino.
La scuola dispone di docenti di sostegno specializzati che seguono gli alunni nelle attività di apprendimento e
di socializzazione, affinché vengano assicurate loro oggettive ed idonee condizioni per la partecipazione alla
vita scolastica e per lo sviluppo formativo. Nel nostro Istituto, come previsto dall'art. 15 della legge n. 104/92,
è costituito l'apposito gruppo di lavoro e sono attivi i contatti tra gli operatori della scuola e quelli sociosanitari per concordare tempi e modalità per la formazione dei Piani Educativi Individualizzati ai sensi della
C.M. n. 258/92.
Continuità
Il nostro Istituto promuove la continuità del processo di sviluppo fo ati o dell alu o dall i fa zia alla p eadolescenza, attraverso u azio e edu ati a e didatti a che, pur nella differenziazione delle specifiche
competenze, sia unitaria nel perseguimento degli obiettivi fondamentali. Verranno programmate in corso
d a o a ie atti ità di a o do t a la s uola dell i fa zia, p i a ia e se o da ia di I g ado, i o t i t a do e ti
su percorsi didattici e metodologici. Si realizzeranno, inoltre, momenti di incontro tra gli alunni degli anni
ponte dei tre ordini di scuola, utilizzando spazi , strutture e strumenti comuni.
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Intercultura
La complessità delle relazioni umane, sociali e lavorative, la mobilità verso e da nuovi Paesi, la presenza di
alunni stranieri sempre più significativa, determinano la necessità di costruire una comunità quanto più plurale
e coesa.
La scuola è pertanto chiamata a ridefinire i suoi compiti in funzione di una nuova dimensione di cittadinanza
perseguendo i seguenti obiettivi:
•
•
•
offrire le stesse opportunità a tutti gli alunni senza forme di discriminazione, anche attraverso interventi di
sostegno linguistico di italiano come lingua seconda;
preparare tutti gli alunni a vivere e lavorare in contesti multiculturali e plurilingue confrontando le diverse
esperienze e punti di vista;
avvicinare e sensibilizzare gli alunni ad una lettura non etnocentrica del mondo, della sua storia, dei suoi
problemi e delle sue risorse.
Le i iziati e he si atti e a
riconosciuti.
o i peg e a
o i do e ti dell Istituto, ma anche operatori esterni ed enti
Orientamento
L O ie ta e to ostituis e pa te i teg a te del u i olo di studio e più i ge e ale del p o esso edu ati o e
fo ati o fi dalla s uola dell i fa zia, ua do si ealizza o le p i e i terazioni culturali con la realtà,
finalizzate ad amplificare il potenziale di ciascun allievo.
Pe uesto oti o la s uola s olge u a se ie di atti ità he, pa te do dalla s uola dell i fa zia e p i a ia ed
attraverso la condivisione di un progetto comune, fa o is a o la o os e za di s e dell alt o.
Esso prevede due obiettivi:


di tipo formativo per dare la possibilità agli alunni di utilizzare al meglio le proprie possibilità e riguarda la
o os e za del s , l i di iduazio e del p op io stile og iti o, la gestione delle dinamiche relazionali;
di tipo informativo per dare notizie sulle opportunità formative del territorio e precisamente sulle Scuole
“upe io i p ese ti ella p o i ia, a e e i fo azio i sull o ga izzazio e delle stesse, sui u i oli di studi e
una prima conoscenza degli ambienti.
Comunicazione istituzionale - sito web
Il sito e della s uola pe ette di « iflette e l ide tità dell Istituto, affia a si alle atti ità t adizio ali pe
affo za le e ello stesso te po ga a ti e l osse anza delle norme sulle applicazioni tecnologiche che ne
innalzino la qualità».
L o ietti o p i a io dell i
issio e i ete pe ias u a s uola
uello di ga a ti e la isi ilità delle atti ità
ealizzate all i te o dell istituto e di ette e i i olazione informazioni sui progetti didattici e di ricerca,
materiali prodotti dagli alunni, attività sportive e ricreative, uscite didattiche e così via. Il sito web della scuola
potrà ospitare le comunicazioni istituzionali come circolari e bandi di concorso, ma anche orari scolastici, orari
di ricevimento dei docenti e della biblioteca scolastica, comunicazioni scuola-famiglia. Il sito potrà
approfondire e testimoniare il rapporto della scuola con il territorio cui appartiene: la storia, la tradizione
locale, il patrimonio ambientale e culturale, la vita sociale nella quale è inserita. Potranno essere presenti link a
siti di altre scuole e siti culturali di biblioteche, musei e case editrici, e sarà anche possibile immettere proposte
tematiche e programmatiche di ricerca, permettendo alla scuola di diventare soggetto attivo in questo
processo. Questa azione darà alle scuole e agli alunni, la possibilità di elaborare, mettere in rete e usare
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materiali di ricerca, riflessioni, informazioni, commenti da affiancare alle tradizionali informazioni cartacee con
il multimediale, il digitale.
Sostegno all’attività dei docenti
Tale azione si esplicita nelle seguenti attività:
•
•
Fornire ai nuovi docenti informazioni sulle finalità, sulla struttura organizzativa e sulle modalità operative
dell istituzio e s olasti a.
Fa o i e l a esso all i fo azio e i ete i fo ati a da pa te dei Do e ti e la ealizzazio e di un archivio
di facile consultazione di siti di interesse didattico e di materiali e sussidi formativi per i Docenti.
PROGETTI COMPLEMENTARI
PROGETTO
Progetto Informaforma sicurezza
Salute/Alimentazione
Accoglienza
continuità – anni
ponte.
“ONO PICCOLO ...
“ARÒ GRANDE
Orientamento
Laboratorio
Espressivo/
Creativo
Progetto Kiva
legalità
Sport (pallavolo)
REFERENTI
DESTINATARI
Tutti i
docenti
Tutte le classi
Sommatino Delia
Rodonò M.
A.
Cimino B.
Tutte le classi
Delia
Tutte le classi
Delia
Docenti
classe
Sez. 5 anni –Sc.
Infanzia
Cl. Prime e quinte
- Sc. Primaria
Cl. Prime e terzeSc. Secondaria
Delia
Docenti
classe
Classi V –
Scuola Primaria
Classi III Scuola
Secondaria
Delia
Docenti
delle classi
Tutte le classi Sc. Primaria
Delia
B. Cimino
Delia
APD –
Volley
DOCENTI
COINVOLTI
L. Burgio
L. Lo Porto
AZIONI
Opuscolo
informativo
sulla
sicurezza
PERIODO
SVOLGIMENTO
Tutto l a
o
Raccordo
pedagogico,
curricolare e
organizzativo.
Gennaio maggio
2
Classi quinte Sc. Primaria
Sommatino
Delia
POF 2014 – 2015
F. S. Lina Sciascia
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Scrittura creativa
Calogera
Sciascia
Classe 2a A t.p.
Primaria
Sommatino
1
Metalinguaggio
– tecniche
grafiche e
informatiche
Da gennaio a
maggio
ATTIVITÀ PROGETTUALI AGGIUNTIVE E DI POTENZIAMENTO
PROGETTO
1
2
3
4
5
6
Pratica
musicale
Scuola
primaria
SPORT DI
CLASSE PER LA
PRIMARIA
GIOCHI
SPORTIVI
STUDENTE
SCHI E CLASSI
IN GIOCO
GIORNATA
DELLO SPORT
Paesaggio
rurale:
conoscere e
riscoprire
Educazione
alimentare
U pie o di
legalità
7
Amico
ambiente
REFERENTI
Prof. Rino
Cigno
Ins. Calogera
Sciascia
Prof. B. Cimino
Prof. B. Cimino
Prof. F. Tabita
Prof. B. Cimino
Prof. F. Tabita
Prof. M. L.
La China
DESTINATARI
Alunni
III/IV/V
Sommatino - Delia
DOCENTI
COINVOLTI
ORE
AGGIUNTIVE
Ins./N. INS.
8
204 ins.
10 n. ins.
Alunni
III/IV/V
Sommatino - Delia
Tutti
gli
insegnanti
di
educazione
fisica
Alunni
scuola Tutti
gli
secondaria I grado
insegnanti
Sommatino - Delia
di
educazione
fisica
Primaria e
Tutti
gli
secondaria
insegnanti
Sommatino e Delia di
educazione
fisica
4 DOCENTI
1^ B
Secondaria
1 esperto
Sommatino
di
fotografia
Docenti classi
coinvolte
PERIODO
SVOLGIMENTO
Novembre
maggio
Dall
2014
di e
-------------
Intero a.s.
-------------
Intero a.s.
-------------
5 ore ins.
Dicembre - marzo
€
materiale
3/4/5A Alunni
primaria- scuola
secondaria di I
grado
Sommatino
Docenti classi Alunni classi IV
IV
Sommatino - Delia
Docenti
classi
coinvolte
3 n. ins
Intero a.s.
Docenti
classi IV
3 n. ins
Intero a.s.
Docenti livelli
Docenti
tutti i livelli
flessibilità
Intero a.s.
Alunni Scuola
infanzia
Sommatino/Delia
POF 2014 – 2015
e
F. S. Lina Sciascia
48
AAA%
Associazione culturale
Sommatino - Delia
Ass. “Stella Cometa”
6. PRESEPE VIVENTE
Presepi di quartiere e presepe vivente
Delia
FAMIGLIA
L'integrazione con le famiglie si esplicita tramite:



collaborazione e condivisione nella scelta e nella pratica dello stile educativo;
positive scansioni relazionali scuola/famiglia;
valorizzazione delle competenze dei genitori.
I colloqui con le famiglie si svolgeranno:



per la scuola dell i fa zia, i uatt o i o t i a uali;
per la scuola primaria, in quattro incontri di due ore (con cadenza bi est ale e, all o o e za, du a te le
ore di programmazione;
per la scuola secondaria, i t e i o t i a uali e i u i o t o e sile i di idualizzato di u o a, sulla
base della disponibilità dei docenti.
TERRITORIO
La scuola, come centro propulsore di crescita culturale, non può che collaborare e cooperare con altre agenzie
te ito iali delegate alla diffusio e della ultu a att a e so:
• l'utilizzo adeguato delle risorse;
• la valorizzazione delle competenze di esperti locali;
• la partecipazione ad iniziative promosse da organizzazioni locali.
ENTE LOCALE
L i teg azio e o il Co u e di “o
•
•
•
ati o si espli ita
edia te:
l'uso di spazi o u ali Ce t o “o iale Poli ale te, Villa o u ale, Ce t o “o iale Pizzo Fe o , Ca po
sportivo, Parco urbano, Biblioteca comunale);
l'uso della strumentazione e dei mezzi del Comune;
collaborazioni per la realizzazione di attività varie.
ASL
L'Istituto partecipa alle iniziative di medicina scolastica ed alle altre forme di prevenzione,igiene e profilassi
p o osse dall Azie da “a ita ia Lo ale.
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F. S. Lina Sciascia
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Il tema della formazione/aggiornamento del personale della scuola è da considerarsi una priorità per lo
s iluppo dell i te o siste a fo ati o, il iglio a e to della ualità del siste a dell ist uzio e e del p o esso
di integrazione scolastica.
Esso va inserito nella più ampia costruzione di un sistema formativo iniziale, permanente e in servizio di tutto il
personale della scuola.
La formazione iniziale e in servizio, a distanza e in presenza (blended), dei docenti di sostegno e curricolari,
deve tener conto delle problematiche emergenti e dei contributi che le recenti acquisizioni delle discipline
psicopedagogiche e didattiche offrono, nonché dei nuovi approcci che permettono risultati efficaci ell a ito
della diag osi e dell i te e to elle situazio i di disa ilità.
PIANO DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE
Il piano di Formazione e Aggiornamento rappresenta un supporto utile al raggiungimento di obiettivi
t as e sali atti e ti la ualità delle iso se u a e ed pe ta to u azio e te de te a iglio a e l effi a ia
dell azio e fo ati a, a creare condizioni favorevoli al raggiungimento degli obiettivi del POF oltre che al
tentativo di dare corpo ad attività di confronto, di ricerca e sperimentazio e p e iste dall Auto o ia.
Il Collegio dei Do e ti i o os e l aggio a e to, sia i di iduale he ollegiale, o e un aspetto irrinunciabile
e ualifi a te della fu zio e do e te, fu zio ale alla p o ozio e dell effi a ia del siste a s olasti o e della
ualità dell offe ta fo ati a e de e esse e i teso o e u p o esso siste ati o e p og essi o di
consolidamento delle competenze.
L atti ità fo ati a a p og a
ata i fu zio e dei isog i fo ati i ile ati t a i do e ti edia te
u i dagi e o os iti a so
i ist azio e di uno specifico questionario). Nel ost o aso il p ogetto
Valutazio e e iglio a e to ha ile ato l esige za di spe ifi isog i fo ati i i di iduati ella elazio e dei
valutatori esterni.
La programmazione delle iniziative dovrà considerare alcuni aspetti qualificanti:
a. la necessità di attivare interventi riferiti alla complessità comunicativo - relazionale degli alunni e affrontare
problemi di comportamento, di disciplina, di scarsa motivazione;
b. l au e to del u e o degli alu i st a ie i he o po ta e essa ia e te l i ple e tazio e di u a
politica di accoglienza e di integrazione che abbia u effi a e i aduta sul p o esso di i teg azio e e di
interscambio culturale;
c. la p ese za di alu i di e sa e te a ili i
olte lassi dell istituto.
d. potenziamento curricolo disciplinare matematico-scientifico.
Vanno favorite sia le iniziative formative online e di autoformazione sia i rapporti sinergici con le altre scuole
del territorio e vanno programmate attività formative obbligatorie (D.Lgs. 81/2008);
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Le u e ose i o azio i, l auto o ia s olasti a e il p o esso di io di o dettato dalla riforma della scuola,
nella prospettiva di confermare il ruolo strategico del personale scolastico, hanno reso in questi anni ancora
più pressante la necessità di una formazione e di un aggiornamento continuo.
FINALITA E OBIETTIVI DEL PIANO
Il progetto di formazione si propone di:
• Fo i e o asio i di iflessio e sui issuti e sulle p ati he didatti he;
• Fo i e o asio i di a uisizio e di o os e ze utili al iglio a e to del appo to edu ati o e alla
facilitazione degli apprendimenti;
• Fa o i e il rinforzo della motivazione personale e della coscienza/responsabilità professionale;
• Miglio a e la o u i azio e t a i do e ti, au e ta do o testual e te o os e za e sti a e ip o a; così
come tra alunni e docenti.
• Fo i e o asio i di app ofo di ento e aggiornamento dei contenuti delle discipline in vista della loro
utilizzazione didattica.
Pe ta to, l atti ità di fo azio e sa à ispi ata a:
 consentire al personale scolastico di ogni area e disciplina di potersi appropriare di strumenti e
competenze ite uti i dispe sa ili e t as e sali pe aff o ta e l atti ità p ofessio ale e l e oluzio e
normativa che regolano il funzionamento della Scuola, con riferimento agli specifici saperi disciplinari
in relazione alla costruzione di percorsi didattici per competenza ai fini anche della certificazione al
te i e dell o ligo di ist uzio e;
 consentire al personale docente di approfondire, sperimentare ed implementare informazioni e
competenze a supporto della didattica (utilizzo delle nuove tecnologie informatiche);
 sostenere la ricerca didattico - pedagogica in riferimento alle innovazioni di struttura e di
ordinamento;
 fa ilita e l a oglie za e l i teg azio e degli alu i st a ie i e degli alu i disa ili;
 sviluppo dei contenuti dell'insegnamento (saperi essenziali, curricoli disciplinari, linguaggi non verbali,
tematiche trasversali);
 metodi e organizzazione;
 integrazione delle tecnologie nella didattica;
 valutazione degli esiti formativi;
 promuovere la cultura dell'innovazione e sostenere i progetti di ricerca e di sperimentazione che la
scuola mette in atto o e il p ogetto di a ia e to allo st u e to usi ale D. . 8/ .
Personale A.T.A.
1) formazione relativa assistenza ed inclusione alunni diversamente abili (collaboratori scolastici);
2) for azio e spe ifi a pe il pe so ale A
i ist ati o elati a all a ea o ta ile, a ea pe so ale, a ea alu i,
o u i azio i o l este o sito e , privacy.
Relativamente alla partecipazione a corsi, seminari, incontri e altre iniziative di formazione rientranti
comunque nelle tematiche sopra elencate e realizzate fuori sede in orario non coincidente con quello di
servizio, si pot à ealizza e i a o do oi segue ti ite i p efissati dalla o t attazio e de e t ata d Istituto
che prendano in considerazione:
a) disponibilità individuale;
b) anzianità di servizio nella sede scolastica;
c) rotazione, affinché tutti possano formarsi e poi riportare e condividere la propria esperienza formativa con
l i te o ollegio dei do e ti o g uppo A.T.A. della scuola.
IL COLLEGIO DEI DOCENTI HA Già APP‘OVATO IL PIANO DI FO‘MA)IONE ED AGGIO‘NAMENTO PE‘ L A.“.
2014/2015.
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Il piano dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2014/2015 è stato approvato dal
Collegio dei Docenti, all’unanimità, nella seduta del verbale n° e adottato dal
Consiglio D’istituto nella seduta del _____ verbale n° ___ delibera n° __.
Sarà sottoposto a verifica in itinere.
Prof.ssa Agata Rita Galfano
POF 2014 – 2015
F. S. Lina Sciascia
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