L'attore nell'epoca
della sua riproducibilità tecnica
Modena, Biblioteca Antonio Delfini
26 maggio 2013
Prologo 1
1. Laurence Olivier
2. Richard Burton
3. Kenneth Branagh
4. Mel Gibson
5. Ethan Hawke
Amleto, Atto 2 scena 2
“Chi è Ecuba per lui, o lui per Ecuba,
da piangere per lei?”
“Ho sentito che certi criminali che ascoltano un
dramma sono stati colpiti fin dento l'anima
dall'arte astuta della rappresentazione.”
“Ora farò recitare questi attori davanti a mio zio.
Lo sonderò sin dentro l'anima se ha un
sussulto”.
Prologo 2
Il Test di Turing
(Blade Runner)
Blade Runner
“Un'ultima domanda.
Sei a teatro, seduta in platea.
In scena stanno pranzando.
I commensali si gustano il loro antipasto
di ostriche crude.
La prima portata è cane bollito.”
1 + 2 = Blade Hamlet
Il critico è Amleto, che si commuove di fronte a
quello che fa l'attore e passa all'azione
(e osserva anche il pubblico...).
Il critico è il Blade Runner che coglie la nota falsa
nel replicante che agisce di fronte a lui.
Il Patalogo 18 (1995)
L'attore non era un problema
1. La tradizione del grande attore era finita.
Restano le ultime propaggini
(Vittorio Gassman, Giorgio Albertazzi)
ma viste con sospetto per i meccanismi di
proiezione divistica che innestano negli
spettatori.
Il grande attore

Alamano Morelli

Antonio Morocchesi
Un attore che esegue istruzioni e produce segni
che provocano emozioni nello spettatore.
Ma attenzione: anche nell'attore il gesto, la
postura producono emozioni.
L'attore non era un problema
1.b. Per l'attore lo sbocco era il cinema
come protagonista...
(Marcello Mastroianni o Alberto Sordi)
...o come caratterista...
(Salvo Randone, Paolo Stoppa)
L'attore non era un problema
1.c. ...oppure la televisione
che dava enorme popolarità
(Corrado Pani, Tino Buazzelli,
Enrico Maria Salerno,
Andreaina Pagnani, Rina Morelli...)
L'attore non era un problema
2. Anche il teatro di regia era entrato in crisi
Un preciso modello d'attore
(un attore funzionale, in grado di eseguire
come una super-marionetta
i compiti assegnati dal regista)
Però il modello non è riuscito a imporsi
(malgrado i modelli pedagogici e le scuole).
L'attore non era un problema
2.b. Konstantin Stanislavskij, o della psicologia
L'attore deve rivivere in scena
le emozioni del personaggio,
così come l'ha delineato il regista...
e riviverle ogni sera.
L'interiorità...
L'attore non era un problema
3. Il nuovo teatro: l'attore è un performer,
esegue compiti
(azioni, gesti, suoni...).
La padronanza del corpo.
L'espressione del proprio io più profondo
(la soggettività).
La reazione al mondo e all'ambiente
(l'altro, il gruppo, la metropoli, il mondo).
L'energia, la bellezza.
Il training

Ryszard Cieslak all'Odin Teatret
L'attore non era un problema
4. Le eccezioni...
(la tradizione reinventata)
4.1. Attori alla ricerca della verità scenica
(Carlo Cecchi, Santagata e Morganti)
(ma qual è la fonte di questa verità?)
(nel qui e ora dell'evento,
nel rapporto con lo spettatore)
4.2. Leo contro Carmelo
Leo vs Carmelo
Dissoluzione della
rappresentazione
Contaminazioni, intrecci:
alto e basso


Presenza

Corpo impedito

Pienezza del senso

Svuotamento del senso

Riflessione sulle ideologie

Rifiuto delle ideologie

Percorso sapienziale

De-pensare, de-pensarsi
L'ATTORE E' UNO
SCIAMANO

Vocazione pedagogica




L'ATTORE SI ANNULLA
NELLA PHONE'
Rifiuto della pedagogia
L'attore è un alieno
Il caso Ronconi
Fine della tradizione - una tradizione peraltro inesistente, dal
punto di vista della drammaturgia, della lingua e dell'attore

Partire dal testo: lettura attenta alla lettera e alla molteplicità dei
significati (inevitabile nell'età del sospetto: Marx-Freud-de
Saussure/Lévi-Strauss)

Rifiuto e di interpretazioni a priori (entro certi limiti) a favore del
lavoro di scena


No alla psicologia
Superamento dell'identificazione attore-personaggio (Marisa
Fabbri nelle Baccanti)


Regia critica // attore critico

Il teatro come strumento conoscitivo
Un miracolo?
Alla metà degli anni Novanta:
una nuova generazione di attori
Un miracolo?
Sandro Lombardi
 Marco Baliani
 Marco Paolini
 Toni Servillo
 Moni Ovadia
 Danio Manfredini
 Ermanna Montanari
...

Un miracolo?
Percorsi di formazione
Teatro non di parola
Autopedagogia
(i Maestri di una generazione senza padri:
incontri, seminari, laboratori)
Percorsi differenziati e non assimilabili
(letture, attività con bambini e ragazzi, eccetera)
Attività pedagogica in proprio
Un miracolo?
I diversi livelli di coscienza
(la cosa, l'animale, il bambino, il diverso)
La disciplina del corpo
(la body art e la performance, la diversità)
L'autobiografia
La narrazione
La voce e il canto
…
Il carisma
Il ritorno dell'attore-autore
La memoria del corpo
La memoria personale
L'imperfezione
(La musica)
L'individualità e la personalità
(nell'errore, nell'imperfezione)
L'improvvisazione
Il “vissuto”
Quando si esaurisce il serbatoio di esperienze?
L'attore nell'epoca della sua
riproducibilità tecnica
Max Headroom
Jessica Rabbitt
L'attore nell'epoca della sua
riproducibilità tecnica
Life Forms
(Merce Cunningham)
The Uncanny Valley
Masahiro Mori (Energy, 1970)
The Uncanny Valley
Robot industriale
Pupazzo di peluche
Robot umanoide
Cadavere
Zombi
Burattino (bunraku)
The Uncanny Valley
The Uncanny Valley
The Uncanny Valley
The Uncanny Valley
“L'antropomorfismo più importante
per il nostro cervello
è legato all'azione,
più che all'aspetto.”
Il perturbante
(Unheimlich)
“Questo elemento perturbante, che non è in realtà niente
di nuovo o di estraneo, ma è invece un che di familiare
alla vita psichica fin dai tempi antichissimi e ad essa
estraniatosi soltanto a causa del processo di rimozione, ci
chiarisce ora anche la definizione di Schelling, secondo la
quale il pertubante è qualcosa che avrebbe dovuto
rimanere nascosto e che è invece affiorato”.
(Sigmund Freud, Il perturbante, 1919)
Il perturbante
"Sotto il quotidiano scoprite l’inspiegabile. Dietro la regola
consacrata decifrate l’assurdo. Diffidate del minimo
gesto, pur semplice in apparenza. Non accettate
supinamente la consuetudine tramandata, cercatene la
necessità. Vi preghiamo, non dite ‘è naturale’ di fronte
agli avvenimenti di ogni giorno. In un’epoca in cui regna
l’anarchia, in cui corre il sangue, in cui il disordine è un
ordine e l’arbitrarietà prende forza di legge, e l’umanità si
disumanizza... Non dite mai: ‘è naturale’, affinché nulla
passi per immutabile."
Bertolt Brecht, gli attori al pubblico all’inizio de
L’eccezione e la regola.
La musica
Performance RENdering CONtest
“Fryden ha l’intuizione di analizzare le registrazioni di musiche interpretate da
esseri umani, o analizzando le registrazioni commerciali di grandi musicisti
contenute nei cd o analizzando brani suonati su uno strumento collegato
direttamente ad un computer. Attraverso l’analisi di tali registrazioni, il
computer può immagazzinare dei dati e creare delle regole informatiche per
l’interpretazione. Attualmente, dopo quarant’anni di ricerche, al Royal Institute
of Technology di Stoccolma hanno raggiunto la creazione di circa 30 regole.
Alcune di queste regole riguardano il fraseggio, la dinamica, la tensione
armonica e melodica, gli accenti, l’articolazione. Ecco ad esempio alcuni dati
che un computer può memorizzare: suonare le note più velocemente o più
lentamente (cioè variando il tempo in modo da imitare la capacità umana di
suonare in modo più veloce o in modo più lento), suonare le note dando ai
suoni un effetto legato o un effetto staccato, suonare le note variando
l’intensità del suono (suoni più forti e suoni più deboli). In particolare è proprio
quest’ultima regola, la dinamica, l’intensità dei suoni, ad essere molto utile per
creare espressività, dando l’idea di un’interpretazione non meccanica ma
emotiva. Inoltre, proprio l’interpretazione emotiva, in grado di trasmettere
emozioni all’ascoltatore, è un altro elemento che viene trasformato in
parametri informatici.”
Il robot in scena
Ozira Hirata
Geminoid F.
Un robot può avere carisma?
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L`attore nell`epoca della sua riproducibilità tecnica