IMIEL la Qualità Strada prov. per Francavilla F. Anno 9 n. 1 Periodico di informazione e analisi Internet: www.ideanews.it Gennaio 2003 DISTRIBUZIONE GRATUITA Il Piano ospedaliero, l’edilizia, la delusione dell’Udc. La strategia? “Finchè la barca va” Troppe beghe, Ceglie resta al palo di Luca Dipresa da Internet ritorniamo alla carta stampata che resta pur sempre uno dei mezzi più affascinanti della comunicazione. Siamo al nuovo anno ed allora riproponiamo il nostro primo amore: l'idea, che ormai naviga felicemente su internet, registrando una presenza giornaliera che ci stimola a continuare, non fosse altro perché diamo la possibilità a moltissimi nostri emigrati di vivere l'aria casalinga. Emblematico l'episodio raccontatoci da un nostro concittadino che, al ritorno a Ceglie lo scorso mese di agosto per un periodo di riposo, quando un suo amico cercava di informarlo su quanto accaduto lo bloccò di netto: “So tutto, ogni sera sono collegato con www.ideanews.it”. E allora torniamo alle considerazioni sulla vita locale, dalla politica alla cultura, alla quotidianità. Partiamo, dunque, dalla politica. La coalizione di centrodestra con il suo nocchiere amministra da poco meno di un semestre. La città nello scegliere Mario Annese volle fare una precisa scelta, confidando nel ruolo che il navigato uomo politico potesse esercitare. Però, anche se si vota direttamente il proprio sindaco, analogamente si sceglie la maggioranza dalla quale, diciamolo francamente ed è anche un bene - ogni primo cittadino non può prescindere. Almeno fino a quando il sistema elettorale non viene cambiato. Ed è qui che qualcosa non ha funzionato. Tutti sanno da quale clima e Il clima situazione si uscisse (ovvero di tensione dall’esperienza Magno), con all’interno del centrodestra una ereditato da Magno vivibilità piuttosto pesante. Ma alla fine, con le elezioni da fare, tutto fu messo in secondo piano. Facile, allora, immaginare che prima o poi, alla prima occasione, le carte bisognava nuovamente metterle sul tavolo. Tutto quanto con il rischio di compromettere la vivibilità all'interno della “casa berlusconiana” e con il pericolo di ritornare al punto di partenza. Ed eccoci ai primi mal di pancia. L’Udc, certamente “penalizzata” al momento del varo dell'esecutivo, che chiede visibilità. E qui, crediamo che nessuno possa avere da dire perché rientra nella legittima attività di ogni partito. Tutti sanno e sappiamo come è andata a finire. Ma c’è chi è pronto a scommettere che il fuoco continui a covare sotto la cenere. Magari, questa volta, con al posto dell’Udc, An o Fi. Insomma è la solita storia, come accadeva al tempo della prima repubblica. Nostalgia del propor- E zionalismo? Forse, considerato come sono andate le cose con la nuova legge. Ma torniamo a noi. Ribadendo che per un obiettivo giudizio bisogna ancora attendere, dando il giusto lasso di operatività al governo della città, non possiamo non fare alcune considerazioni sui principali accadimenti di questi pochi mesi. Il piano di riordino ospedaliero è sicuramente stato il fatto più emblematico. Siamo più che mai convinti che ancora una volta Ceglie ci abbia rimesso. E questo pur rimanendo dell'avviso che una legge in tal senso andava fatta. Si, ma con equa distribuzione ed obiettività. Ci tacceranno di campanilismo? Ci sta bene, perché mentre noi facevamo da tempo i moderni, il paese senza frontiere, dalle larghe vedute, altrove si consolidavano situazioni: collocamento, Enel, gas, distrettualizzazioni e via dicendo. Ed oggi ne paghiamo le spese. La situazione dell'ospedale va riportata alle origini, quando Ceglie individuata sede di distretto arrivò ad una sorta di compromesso: sede a Francavilla e presidenza ad un cegliese. Poi anche la presidenza ritornò a …Canossa ed a noi rimase quasi niente. Si potrebbe andare avanti di questo passo per capire come, con il passare degli anni la musica non è mai cambiata e mentre da Ceglie si toglieva, altrove si potenziava. Il tutto facilitato anche dalla mancanza di presenze istituzionali, quelli che in gergo comune si chiamano santi protettori. In altre situazioni, nessuno si sarebbe scandalizzato o arrabbiato se in tema di riordino si fosse deciso per la creazione di poli specialistici: un polo chirurgico in un posto, quello ginecologico e pediatrico in un altro, quello della medicina e lungodegenza in un altro ancora. Anche perché, dove starebbe il risparmio se per mantenere quello che il riordino ci ha assegnato bisogna pur sempre accendere i termosifoni, la luce, rispondere al telefono, preparare i pasti e via discorrendo. Nemmeno la funzionale ristrutturazione operata è valsa a creditarne una maggiore funzionalità e fruibilità rispetto a qualche fatiscente struttura viciniora. Però abbiamo ottenuto il 118? Si come autorimessa, parcheggio. E spieghiamo perché: immaginate un incidente stradale? Arriva il 118 e, rendendosi conto che la situazione è di una certa gravità, secondo voi dove porta l'infortunato? a Ceglie? Lasciamo a voi la risposta. La cosa che ci ha favorevolmente impressionati di questa amministrazione è l'attenzione verso il mondo della scuola. Ha ragione il sindaco a dire che i nostri ragazzi li dobbiamo far vivere Scuola, ed operare in strutture belle e primi passi funzionali ed è da plaudire anche fanno che l’istituzione di una scuola sperare alberghiera, dove in fatto di ristorazione non siamo, almeno qui, secondi a nessuno. Però auspichiamo una maggiore attenzione al mondo del volontariato e dell'associazionismo. Non ci è piaciuta, ad esempio, apprendere che la stagione del “Caelium” deve tenersi nella sala conferenze del Centro di Alta specializzazione San Raffaele. E il teatro perché l'abbiamo riaperto, dopo tanto penare? Dove sta l'attenzione verso il nostro mondo associativo? E questo il ringraziamento che si fa all'Associazione Caelium che ha il “demerito” di portare a Ceglie fior di musicisti? Vanno bene le stagioni teatrali ma la gente in questi otto anni, moltissimi anche i forestieri, hanno sempre manifestato gradimento per i concerti ed un po’ tutti speravano di potervi assistere nel “nostro” teatro. Sbrighiamoci pure a pensare cosa si vuol fare della villa Cento Pini che, andando di questo passo, presto si dovrà pensare ad un nuovo intervento di ristrutturazione. Queste alcune cose che al momento volevamo sottolineare, per il resto non una parola in più anche perché dobbiamo dare il giusto e sufficiente tempo per operare ed attuare il programma che gli elettori hanno votato. Pagina 2 COMMENTI La città e il suo grande artista del Novecento Emilio Notte in visita nella sua città natale. Sotto: il catalogo della Galleria realizzato nel ’93 dalla Provincia e dal Comune di Ceglie Il catalogo dimenticato della Galleria “Notte” N el gennaio del 1993 si inaugurò, nel centro storico di Ceglie Messapica, con la presenza di autorità e di personalità dell'arte e della cultura, la Galleria civica “Emilio Notte”, un evento che ebbe risonanze nei Tg nazionali. Vi erano state sistemate le pregevoli opere, che il grande pittore aveva donato alla città, ove aveva avuto i natali; e si era colta l’occasione di lanciare un prestigioso catalogo illustrante la meravigliosa produzione, che veniva offerta alla fruizione dei visitatori. Tale pubblicazione che fu redatta, con particolare eleganza artistica e con appropriato rilievo storico, contiene un saggio di Enrico Crispolti, ordinario di storia dell'arte contemporanea nell'università si Siena, su “Notte, che raccolse il testimone di Boccioni” (ritenuto il maggiore esponente del futurismo); e una riflessione molto dotta di Riccardo Notte, figlio dell'artista originario di Ceglie, sullo strabiliante inserimento del grande genitore nell'“orizzonte europeo”. L'opuscolo, realizzato con il qualificato apporto del giornalista Gino Agnese, che da giovane aveva frequentato il maestro, venne dagli ad- detti agli uffici comunali inviato a tutte le gallerie d'arte, ai centri turistici nazionali e alle principali istituzioni culturali, perché fosse, nella maniera più adeguata, notificata l'importante presenza, concretizzatasi in questa città. Un elenco selettivo delle esposizioni, organizzate in tanti anni, con la citazione dei più interessanti articoli pubblicati per circa un secolo, e l'indicazione delle note bibliografiche, costituiscono altro elemento, che aiuta a far conoscere l'essenza e l'evoluzione del genio artistico di Emilio Notte. Si intese, in tal modo, pubblicizzare e mettere a disposizione degli studiosi e dei turisti - fu sottolineato, nel testo di presentazione del Catalogo, da Paolo Locorotondo, sindaco della città in quel periodo in maniera organica e contestuale, l'interessante complesso culturale della Murgia dei trulli; e vivacizzare un itinerario compreso in testimonianze di una comune matrice. L'Amministrazione comunale dell’epoca aveva raccolto le insistenti premure, rivolte da sede autorevole, disponendo la collocazione dell'irripetibile patrimonio in un edificio più accogliente di quello, ove era stato inizialmente posto, e che era divenuto ormai inagibile. Periodico di informazione e analisi Anno 9 n. 1 - Gennaio 2003 Direzione e redazione: Direttore Resp.: Luca Dipresa Via Bologna, 4 Periodico a cura dell’associazione 72013 Ceglie Messapica (Br) “l’idea”. Edizioni: "l'idea" La testata non gestisce banche dati Internet: www.ideanews.it d’uso redazionale (art. 25, 675/96). Fax: 1782250430 Registrazione Tribunale Brindisi, E-mail: [email protected] numero 695 del 13.12.1995. Il numero è stato realizzato grazie alla collaborazione di società e cittadini. Stampa: La Tipografica- via Castromediano, 7 - tel. 0831.377065 - Ceglie M. l'idea, Gennaio 2003 DIBATTITI L’eutanasia dell’ospedale Silenzio d’interesse di Mino De Masi A nche se il presidente della Regione Fitto, con due circolari ai suoi dodici direttori Asl, ha congelato il riordino del Piano ospedaliero regionale, di fatto è iniziato il lento smantellamento dell'onusta struttura cegliese. Dunque, dopo 300 anni, un paio di rivoluzioni, altrettante guerre mondiali, dopo almeno tre virulente ondate di peste e un numero incalcolato di epidemie coleriche, dopo il declino dei Borbone, dei Savoia e della solidarietà postbellica, l’ospedale è destinato ad un incontrastato ridimensionamento, ultimo atto di un possibile azzeramento in nome e per conto di una spesa largamente saccheggiata. E’ una sconfitta di tutta la città perché non abbiamo saputo difendere l’antico luogo di cura, un’offesa alla nostra storia perché non siamo stati capaci di motivare un futuro al ruolo della sanità cegliese, è persino un avvilimento della tenuta civile in quanto presunte argomentazioni finanziarie hanno preteso contropartite sulla qualità della vita. Tutto questo in una cornice di lacerazioni interne e vendicativi boicottaggi. I programmi di riordino, tutti i piani di cosiddetta “razionalizzazione”, si accompagnano a impopolarità che non sempre ripaga l’audacia di chi li disegna, soprattutto se poi gli interventi si prestano a sospetti di pressioni e di favoritismi: è accaduto anche al trentatreenne governatore il quale, spinto dal desiderio di tagliare per primo il traguardo della nuova mappa nazionale dei posti letto, ha finito per varare un progetto organicamente inattuabile, parziale e, peggio, invecchiato precocemente. E così mentre alcune divisioni muoiono per le sopraggiunte pensioni di primari non sostituiti o per il trasferimento di medici allontanati ad altri “importanti incarichi”, alla Regione si sta già lavorando per un Piano-bis più incline alle esigenze di cassa e al consenso politico. Ceglie sta pagando severamente l’atteggiamento di sottomissione nei confronti dei comuni del circondario, un ossequio reso ancora più mortificante dai silenzi istituzionali pronti ad ammainare la bandiera del vituperato campanile pur di capitalizzare riconoscimenti di partito: c’è spiegazione all’appagamento per l’elemosina di un servizio chirurgo-ambulatoriale brandito come conquista? Se si deve tagliare si tagli pure, lo si faccia però in modo giusto ed equo, con decisioni credibili dettate da ragioni legittime, e non attraverso magie di reparti cancellati, restituiti e addirittura ampliati in una notte nelle città residenza di parlamentari. E’ sensato assegnare a Francavilla e ad Ostuni rianimazioni e sale operatorie, lo consigliano il numero di abitanti e la vicinanza di arterie stradali, ma è pure indispensabile consentire lo sviluppo internistico a complessi strategici come quello cegliese, obiettivi che non saranno certamente raggiunti con i 35 posti di Lungodegenza attribuiti solo per gonfiare il numero complessivo delle disponibilità di ricovero. Tutti concordano sull’inutilità di quelle assegnazioni in mancanza di una “Medicina del territorio” che se davvero funzionasse ridurrebbe le degenze ospedaliere e renderebbe vani i ricoveri “lunghi”, appunto. Così si è fatto nella tanto citata Toscana, regione richiamata a iosa per dimostrare che anche il centrosinistra ha i suoi piani da piangere, che anche quei governi sono stati contestati. E allora? La reazione di quella gente ha ridotto scempi che allignano ovunque, l’attenzione ha consentito di realizzare una sfera sanitaria capace di integrare servizi, ospedali, ambulatori e territorio. Qualche oratore nostrano si conceda un breve soggiorno tra Firenze e Siena, mal che vada troverà il Chianti. Gennaio 2003, l'idea Pagina 3 ATTUALITA’ Chiuso e abbandonato il “tesoro carsico” di Montevicoli. Necessaria una trattativa di rilancio Il turismo si perde nelle Grotte se ci fosse stato anche il presepe nelle Grotte di Montevicoli? Ci pare più che opportuno riproporre una domanda che da qualche anno a questa parte sono in molti a farsi. Il Natale a Ceglie per quarantenni è stato sinonimo di presepe nelle grotte, un regalo che la natura ci ha fatto ma che adesso mostriamo di apprezzare ben poco. Migliaia e migliaia di visitatori che anno dopo anno salivano sulla collina più alta dell'agro cegliese per ammirare la natività nella grotta scoperta e valorizzata nel 1960. Un vero gioiello come ebbe modo di affermare il prof. Pietro Parenzan che per primo studio la cavità carsica che, sempre a detta dello studioso non si esauriva lì, ma aveva un prosieguo. E dagli anni sessanta la Pro Loco ha fatto del presepe di Montevicoli uno dei punti fermi dell'organizzazione annuale. Tutto andò avanti fino al 1996 quando si tagliava il nastro delle 35 edizioni. Da allora nulla più perché le disposizioni di legge imponevano un adeguamento quanto mai necessario. Ceglie è una città votata al turismo ed allora E IL CASO Boom di visitatori al presepe vivente di Pino Santoro Ha sorpreso persino gli organizzatori dell’Azione Cattolica della Chiesa Madre lo straordinario successo ottenuto dalla seconda edizione del “Presepe vivente nel centro storico”. Emozionante vedere la parte antica di Ceglie popolarsi di migliaia di visitatori, gran parte forestieri, premiando con la loro presenza, la fatica di chi ha contribuito alla manifestazione. Ho incontrato come collaboratore artistico, un gruppo motivato da un entusiasmo coinvolgente, a cominciare dal parroco don Giuseppe De Santis, Maurizio Semeraro, Antonio Elia, Giuseppe Ciniero, Angelo Francioso, Vito Argentiero, Domenico Monaco, Francesco Caliandro, Cosimo Caliandro, Cosimo Gigante. Avremmo voluto però, presentare agli oltre 15.000 visitatori, il nostro stupendo centro storico, curato e imbiancato. Ci contiamo per l’appuntamento del 2003. Natale nel centro storico - si pensava - il problema verrà affrontato e risolto, prima a poi. Nemmeno a parlarne. Silenzio (o indifferenza) assoluta. Il tutto complicato anche dalla annosa questione dell'accesso alle grotte, nonostante che la mano pubblica abbia da più di trent'anni creato una strada “pubblica”. Va anche detto che negli anni Ottanta la Regione Puglia elargì un contributo di circa cento milioni per la sua valorizzazione. Sicuramente il finanziamento sarà ritornato al mittente. Allora, non è forse il caso di porre un punto fermo o di partenza? Di mezzo c’è la questione con la proprietà privata in cui sorge l’accesso alle grotte. Inutile portarla per le lunghe, che una volta per tutta si definisca la questione trovando un accordo o qualcosa che possa rendere tutti soddisfatti. Se c’è la volontà di farlo, le soluzioni si trovano. Alla città quel che interessa è la fruibilità della grotta che per davvero potrà ulteriormente rilanciare il turismo. Se poi, come pare, la Grotta di Montevicoli è tra le aree catalogate e protette quale patrimonio naturale a livello regionale il discorso di interventi di recupero, adeguamento e quant’altro è necessario non può che avere la strada spianata. Un altro Natale è passato con le porte delle grotte chiuse. Siamo alla svolta? Può essere queste una delle sfide della nuova amministrazione per il 2003. L'appuntamento a dicembre prossimo. La commovente vicenda di una donna sudafricana che cerca e finalmente trova a Ceglie la sua famiglia Ritorna dal padre dopo 50 anni Francina Hodgkinsons e (a destra) Francesco Bellanova, indicato dalla freccia nel campo di prigionia In Sudafrica è rapidamente diventato uno dei casi più seguiti dall’opinione pubblica: un “Chi l’ha visto” a lieto fine che ha visto come protagonista una donna del paese australe e parte della sua famiglia ritrovata dopo oltre mezzo secolo a 8.000 chilometri di distanza. E’ una storia di amore, lealtà e fraternità quella che si è incrociata tra Francina Hodgkinsons e i suoi fratelli cegliesi, tutti figli di Francesco Bellanova deceduto sette anni fa. Una storia che inizia in piena Seconda Guerra mondiale, nel 1941, quaando l’uomo aveva solo 21 anni e venne catturato a Tobruk insieme a migliaia di altri compagni. Deportato in un villaggio del Sudafrica Francesco Bellanova si innamora di Hester, una giovane del luogo, figlia del proprietario di una delle aziende nelle quali lavoravano i prigionieri. Hester e le altre sorelle (lei era la più giovane di 10 figli), che la pensavano diversamente dal padre - i prigionieri erano solo degli stranieri - e, perciò, si dettero un gran da fare per aiutarli. Dalla sincera relazione tra Francesco ed Hester nasce, nel maggio del 1945, un mese dopo la fine della guerra, Rancina. L’anno seguente Bellanova fu rimpatriato. Quello che i due si dissero alla partenza rimane un mistero, ed a nulla valsero le insistenze di portare con sé in Italia Hester: il padre Johannes Petrus vietò alla figlia di partire per l’Italia. Undici anni più tardi Hester, mantenendo per sé il dolore per la perdita dell’uomo che le aveva dato una figlia, sposa un manager di lingua inglese che coltivava ananas, vicino ad Heast London e la piccola Francina trova il conforto di una figura paterna a lungo desiderata. Dopo la morte della madre, avvenuta nel 1974, Francina si trovò tra le mani, per puro caso, un’agenda. In quelle pagine si parlava di Francesco Bellanova. Da allora ha vissuto per trovare i suoi consanguinei, una ricerca culminata qualche settimana fa con un abbraccio tenero e affettuoso con i bravi fratelli e sorelle cegliesi finalmente conosciuti. Pagina 4 PRIMO PIANO l'idea, Gennaio 2003 Il consigliere della Margherita traccia un bilancio negativo per sindaco e giunta. E spiega perchè “La maggioranza calpesta il dialogo” di Tommaso Argentiero * P Gli argomenti della protesta rima di addentrarmi nelle considerazioni sull'attività amministrativa di questi primi mesi della nuova amministrazione di Casa comunale. centro destra, ho Uno degli argomenti pensato che fosse caldi è la variante per necessario evidenla realizzazione della ziare il ruolo dei nuova Casa comunagruppi di opposile: errori di progettazione, in particolazione costeranno re l'alleanza tra mezzo miliardo ai Margherita, Ds e cittadini cegliesi. Il nuovo Comune Prc. Non era affatto scontato che, dopo il risultato per Imprese nel cassetnoi molto deludento. te, all’indomani L’opposizione accudella competizione sa l’amministrazione elettorale, non si ricomunale di congeschiasse una specie lare nei cassetti mudi Babele. Invece, merose richieste forti di un impegno avanzate da imprese comune e di un locali per ottenere i programma politibenefici previsti dalla L’area artigianale co amministrativo legge 488. che ci aveva visto tutti partecipi, siamo riusciti a conTeatro dell’assurdo. durre questa prima La mancata concesfase amministratisione del Teatro cova in modo unitamunale alle associario, indirizzando la zioni culturali è un nostra azione amaltro tema caldo: la ministrativa sulle “Caelium” sarà coproblematiche che stretta ad emigrare investono il tessuto per tenere la stagione sociale della nostra concertistica. Gode il comunità. E non Teatro pubblivo puc'è ragione per dugliese. Il teatro bitare che questa intesa non possa contitro destra che amministra Ceglie nuare. Messapica ha sino ad oggi dimoCi siamo dati un metodo che è strato superficialità e poca affidabiquello dell'ascolto della città. lità, basti pensare che si è arenata di Interventi come quello sul costo elefronte all'approvazione del Bilancio vato del carburante nella nostra città, Consuntivo 2001, sul quale noi forrispetto ai comuni limitrofi, la queze di opposizione mettevamo in evistione della invasione dei topi per le denza errori madornali. E e solo l’ivie della città, la necessità di elimipotesi di un nostro intervento presso nare il ticket per i ragazzi trasportati la Corte dei Conti ha imposto di rinelle zone di campagna con gli vedere il tutto. scuolabus o la questione delle instalAnche Ceglie è fra gli oltre 30 lazioni, senza alcun controllo, delle Comuni che hanno deliberato il riantenne per la telefonia, insieme a corso al Tar contro la delibera di tante altre questioni, sono frutto delriordino ospedaliero, questo perché l'ascolto delle problematiche dei citnoi forze di opposizione abbiamo tadini. sostenuto che fosse indispensabile Stessa cosa non si può certo dire percorrere quella strada. Solo per i gruppi di maggioranza, litigiosi Alleanza Nazionale e Forza Italia e conflittuali al punto da far mancare hanno continuato a sostenere il spesso il numero legale in Consiglio Piano Ospedaliero varato dalla Comunale. La maggioranza di cen- Il centro ottocentesco di Ceglie Regione Puglia, che vede Ceglie ulteriormente privata di servizi. Ma questa, come tutti sanno, è una storia che viene da lontano, tant’è che ancora prima che il Piano sanitario si avvii all’attuazione c’è la tentazione da parte di alcuni di anticiparne i tempi, eliminando prima dello stabilito, alcuni reparti: è il caso di Ostetricia. Continuiamo. Negli scaffali del Comune volutamente sono tenute in parcheggio diverse pratiche di aziende e cittadini cegliesi che avevano la opportunità di attingere a contributi a fondo perduto per l'industria e servizi di cui la legge n.488/1992. Tutto questo non sarà possibile per responsabilità precise di questa Amministrazione Comunale, che non ha convocato la conferenza dei servizi. Sul piano culturale voglio mettere in evidenza la questione relativa alla mancata concessione del Teatro Comunale all'associazione Caelium, per l'organizzazione della stagione concertistica 2003. Nel Consiglio Comunale del 28 novembre con una interrogazione rivolta al sindaco ho sollevato la questione della variante approvata dalla Giunta Comunale riferita ai lavori per il completamento della nuova Casa Comunale; la variante prevede un ulteriore aumento dei costi di circa cinquecentomilioni di vecchie lire. Ho sostenuto che poiché la variante è stata determinata da carenze progettuali, così come evidenziato nella delibera di Giunta, l'aumento della spesa non doveva essere a carico dell'Ente Comunale, ma del responsabile della progettazione, inoltre mettevo in evidenza altre cose, a mio parere poco chiare, ho ottenuto delle risposte evasive, che non rispondevano a nessuno dei quesiti posti. A tal proposito voglio sottolineare una sola questione, quella della dovuta comunicazione (immediata) alla Autorità per la vigilanza sui Lavori Pubblici della proposta di variante, bene questa è stata inviata solo il 29 novembre, cioè 45 giorni dopo l'approvazione da parte della Giunta Comunale della delibera di variante dei lavori per il completamento della nuova sede comunale. E, coincidenza sospetta, il giorno successivo alla presentazione della mia interrogazione in Consiglio Comunale! Come consiglieri di opposizione non abbiamo molti strumenti amministrativi per far valere le nostre ragioni, non c’è più il Comitato di Controllo Regionale per gli atti amministrativi. Oggi, di fronte a nostre perplessità nei confronti di atti amministrativi, spesso non riceviamo alcuna risposta, anzi volutamente veniamo snobbati, quasi a dire: “cosa vogliono quei rompiscatole?”. La soluzione sarebbe quella di rivolgerci alla Corte dei Conti o peggio alla magistratura. Ma quando si arriva a questo vuol dire che in questo paese non c’è più spazio per la politica. Vuol dire che la maggioranza, il sindaco e l’esecutivo vengono meno al principio di parzialità della loro azione politico-amministrativa. (* consigliere com. Margherita) Gennaio 2003, l'idea Pagina 5 PRIMO PIANO L’associazione “Caelium” costretta ad emigrare pur di realizzare la stagione concertistica L’interno del Teatro comunale. L’opera, completamente ristrutturata, è stata riaperta nel febbraio scorso IL PROGRAMMA Incontri d’autore con la “classica” Programma della IX Stagione concertistica “Caelium” Teatro sordo alla musica vanno in scena solo farse Dopo decenni di attesa si è alzato il sipario del Teatro comunale ma il palco è chiuso alla musica, almeno a quella d’autore che l’associazione “Caelium” organizza nella Stagione concertistica da ormai nove anni. Dopo aver girovagato tra la chiesa dei Passionisti, l’ex cinema Torroni e qualche sala scolastica, i maestri musicali invitati dalla “Caelium” hanno trovato ospitalità presso l’auditorium del Neurolesi, ma sulla mancata fruibilità del teatro registriamo la garbata quanto decisa reazione dell’associazione musicale che, con una lettera ai soci e alle forze politiche e sociali, ha voluto porre un problema che più che politico è di stile, di sensibilità e attenzione. Ecco il documento del direttivo firmato dal presidente, il maestro Massimo Gianfreda. A nche quest’anno la Stagione Concertistica organizzata dalla nostra Associazione si svolgerà presso il Centro di Alta Specializzazione “San Raffaele” il quale, attraverso la sensibile e fattiva collaborazione delle Direzioni Amministrativa e Sanitaria, si è reso disponibile ad ospitarci incoraggiato dalla tradizione quasi decennale che ci vede impegnati nella nostra cittadina a proporre manifestazioni culturali di indiscusso spessore artistico sia per la qualità dei programmi di sala che per la partecipazione di eminenti personalità del mondo musicale (Cristiano Rossi, Massimiliano Pitocco, Bruno Tommaso, Romano Mussolini, Claudia Antonelli ecc.). Dopo decenni di silenzio il Teatro Comunale poteva essere la sede ideale per ospitare anche la nostra Stagione Concertistica in quanto la naturale destinazione della struttura prevede “solo spettacoli teatrali e concerti”; purtroppo, abbiamo appreso che per lo svolgimento al suo interno di tali spettacoli una delibera adottata dal Commissario Straordinario recita che le Associazioni o altri Enti versino nelle casse del Comune la cospicua tariffa di Euro 1000,00 a serata; risulta evidente che per organizzare una Stagione Concertistica con più appuntamenti la somma complessiva diventa insostenibile. Ovviamente fino a quando a tale stato di cose non verrà posto rimedio attraverso l'approvazione di un Regolamento “guida” (così come peraltro menzionato nella stessa delibera) per la nostra e altre Associazioni non sarà possibile sostenere tale onere. Si auspica, quindi: 1) un nuovo Regolamento che preveda l'istituzione di una Commissione tecnica composta da personalità autorevoli nel campo artistico-musicale la quale avrà il compito di valutare le varie offerte culturali e predisporre un cartellone di prosa e di concerti; 2) la costituzione di un apposito capitolo di spesa nel quale convogliare le risorse finanziarie che oggi, purtroppo, vengono utilizzate e destinate per attività o che non hanno un particolare seguito di La lettera spedita pubblico o che sono di scarsa vaalle forze politiche lenza artistica. Con nota raccomandata, Prot. n. 287, del 9.9.2002 abbiamo inviato all'attenzione della Amministrazione Comunale un’istanza avente per oggetto: “Richiesta Teatro Comunale, patrocinio e compartecipazione per la IX Stagione Concertistica”; purtroppo, dopo diverse sollecitazioni telefoniche, è emerso che “non c'è una lira”. Ragion per cui non era possibile per l'Amministrazione compartecipare alla manifestazione. Ultimamente, invece e non senza meraviglia, abbiamo appreso attraverso la stampa che l' Amministrazione Comunale ha deliberato di approvare il preventivo di spesa ed il programma della stagione di prosa fatto pervenire dal Consorzio Teatro Pubblico Pugliese. Ci chiediamo: era proprio impossibile far coesistere le due iniziative con un minimo impegno economico e nel rispetto della consolidata tradizione dell'Associazione “Caelium”? Massimo Gianfreda Presidente del Consiglio di amministrazione Ceglie Messapica, 4 gennaio 2003 PROGRAMMA GENERALE Domenica 19 gennaio ore 18,30 Concerto inaugurale Orchestra da Camera “Caelium” Direttore: Massimo Gianfreda Flautista: Palma Di Gaetano Domenica 23 febbraio ore 18,30 Four for tango Massimiliano Pitocco - bandonean Diego Conti - violino Giovanni Rinaldi contrabbasso Rosario Mastroserio pianoforte Domenica 16 marzo ore 18,30 Duo clarinetto pianoforte Ferdinando Rubinetti clarinetto Valfrido Ferrari - pianoforte Domenica 6 aprile ore 20,30 Duo voce chitarra Francesca Romano Iorio - soprano Giovanni Cernicchiaro - chitarra Domenica 11 maggio ore 20,30 Operetta, che passione ! Idea Decenvirale - soprano Vincenzo Camporeale - pianoforte Domenica 8 giugno ore 20,30 Brass choir (ensamble ottoni) Direttore: Domenico Gabriele Pagina 6 ULTIMA l'idea, Gennaio 2003 Grande vivacità tra le società di calcio, pallacanestro e volley. E presto sarà completato il Palazzetto Un anno d’oro per lo sport cegliese ran bel momento per lo sport cegliese. Mai come in quest’anno abbiamo vissuto un momento così vivace ed appassionante, dal calcio al basket alla pallavolo sembra un susseguirsi di eventi che sta entusiasmando contro ogni florida previsione. Ed un bravo va sicuramente dato a quel gruppo di persone che ci rimettono denaro e tempo accontentandosi dell'unica soddisfazione rappresentata dall'amore verso lo sport e dell'attenzione verso i nostri ragazzi. Parlare delle imprese dei ragazzi di Armando Monaco (calcio) Enzo Galetta, Enrico Marseglia, Aldino Bellanova (basket), Aldo Putignano, Angelo Barnaba, Jean Pierre Urgesi e Mimmo Argentiero (pallavolo), è quello che in questo momento vogliamo esaltare. Un gran numero di ragazzi che hanno trovato spazio ed istruttori capaci di far esprimere e risaltare tutte le potenzialità che possiedono e che, altrimenti, sarebbero rimaste nascoste. E non c'è da meravigliarsi in una eventuale loro esplosione. Ceglie ha talenti da vendere. Un esempio su tutti? Marco Nacci, giovanissimo calciatore che dopo la scuola calcio don Guanella, oggi, anticipando i tempi e grazie alla propria classe, sta diventando un punto fermo nell’attacco della squadra di calcio. E allora come non sottolineare l'impegno dei cinquanta ragazzini del vivaio di basket dell’Oggi Sposi Fratelli Santoro che proprio in queste settimane hanno dato prova del loro valore nel corso di un seguitissimo saggio. Così, oltre al grazie a queste società e ai dirigenti, da queste colonne lanciamo l'appello (o l’invito) a che altre persone possano sostenere l’impegno della dirigenza di tutte queste discipline sportive che, sottolineiamolo ancora, fanno del bene ai nostri ragazzi. E le cose non potranno che migliorare quando anche il palazzetto sarà finalmente ultimato. G I piccoli grandi campioni del Basket I nomi di tutti i ragazzi del gruppo Minibasket: Donato, Luca ed Emma Urso, Flavio, GIovanni ed Alessandro Bellanova, Cosimo Urso, Domenico Mastrovito, Gianluca Nacci, Giuseppe Epicoco, Armando Cassese, Fabio Elia, Tony Elia, Pierangelo Amico, Luca , Mauro. Marco e Moreno Vitale, Daniele Semeraro, Vincenzo Semeraro, Emanuele Musci, Vitalba Sponzelli, Doriana e Cristina Nannavecchia, Margherita Palma, Gianluca e Roberto Santacroce, Doriana e Alberto Putignano, Cosimo Sgura, Kevin Mastrovito, Antonello e Mimmo Psrisi, Luca Turrisi, Arcangelo Palmisano, Marco Zizzi, Mariana Blasi, Francesco Tursi, Maria e Antonio Nacci, Pietro pepe, Pietro Conserva, Tonia Lodedo, Lucia Muscato, Donatello Urso, Simone Argentiero, Pietro Fragnelli, Alessia e Gianluca Argentiero, Sergio Nisi, Marco Romanelli. Boicottati dai cartelli stradali? Scomparsi i vigili di quartiere Sosta in Corso Garibaldi I cartelli all’uscita di Ostuni Il disordine è tornato a impadronirsi della città: lo specchio è la sosta selvaggia in Corso Garibaldi, tornata ai fasti - si fa per dire - degli anni Ottanta. Rispuntano le auto e scompaiono i vigili urbani, secondo la teoria del liquidi (quella dei vasi comunicanti). Ma la responsabilità del caos non è soltanto dei nostri “vigili di quartiere”, anzi anche loro soffrono questa impotenza che appare imposta: sembra piuttosto che i cegliesi abbiano colto la loro “comprensione” e deciso di considerare un optional il codice della strada. E così si ignorano sensi unici, soste vietate. E pure il buon senso. Qualcuno vuol allontanare i turisti da Ceglie. Forse è una conclusione esagerata, ma francamente non comprendiamo la ragione dei cartelli stradali “provvisoriamente” installati a novembre all’uscita di Ostuni. I segnali obbligano ad una lunga deviazione causa lavori, peraltro conclusi, lungo la sede stradale alle porte di Ceglie: in realtà era sufficiente girare intorno all’ospizio, ma i gitanti della domenica questo non lo sanno e per raggiungere la nostra città sono costretti ad allungare fino all’incrocio di Palagogna. Diciotto chilometri contro i 9 usuali. Vittima del business dei cartelli stradali?