Piano Integrato Locale per la Promozione di Stili di Vita Sani anno 2013 Il “Piano Integrato Locale per la promozione di Stili di Vita sani 2013” è stato realizzato dal Gruppo di Lavoro composto da: Acerbi Luigi (coordinatore del gruppo), Assirati Margherita, Brambilla Paolo, Calaciura Antonella, Chiavegatti Benedetta, Bertolini Elena, Franzetti Maura, Giovanetti Gisella, Lucchini Roberto, Morelli Cristina, Meconi Alessandra, Piloni Wilma, Vezzoni Maria. Direttore Dipartimento di Prevenzione Medico: Maurizio Montanelli Direttore Dipartimento ASSI: Silvano Casazza Direttore Dipartimento Dipendenze: Alfio Lucchini Direttore Dipartimento Cure Primarie: Galdino Cassavia INDICE Piano Integrato Locale per la Promozione di Stili di Vita Sani anno 2013 1. Gli indirizzi aziendali pag. 3 2. Gli obiettivi strategici per l’anno 2013 pag. 4 3. Il Modello organizzativo per l’attuazione del PIL pag. 5 4. Strumenti informatici di comunicazione/partecipazione pag. 8 5. I programmi per la promozione di stili di vita sani Tabella riassuntiva Età perinatale e prima infanzia Ragazzi e adolescenti Adulti e famiglie pag. pag. pag. pag. 9 10 31 62 2 1. Gli indirizzi Il “Piano Integrato Locale 2013” puntualizza gli interventi finalizzati alla promozione della salute e di sani stili di vita. Gli obiettivi generali e le azioni di sistema, pur se contestualizzati alla realtà locale, sono ispirati ai grandi obiettivi di salute della programmazione regionale, nazionale e comunitaria. I principali riferimenti normativi e operativi fanno riferimento ai documenti di programmazione dell’ASL Milano Due per l'anno 2013 e alle indicazioni della Regione Lombardia espresse, in particolare, negli indirizzi di programmazione sanitaria 2013 (DGR IX 4334 del 26/10/2012). La programmazione 2013 è orientata alla revisione dei progetti già avviati nel 2012 e all’inserimento di nuove attività in base a criteri di appropriatezza e di efficacia sanitaria, alla fattibilità e alla disponibilità di risorse, alla valutazione delle priorità e all’analisi dei bisogni emersi dall’analisi del contesto locale. Nella progettazione delle attività di promozione della salute la ASL svolge un ruolo duplice: sia di erogatore d’interventi rivolti alla popolazione o a destinatari intermedi, sia di attivatore d’alleanze interne ed esterne, che valorizzino le risorse presenti nella comunità locale. Sono in particolare privilegiati l’integrazione e il coordinamento intersettoriali, a partire dai soggetti afferenti alla rete del sistema sanitario e socio-sanitario regionale, ma anche coinvolgendo Enti ed Istituzioni ad esso esterne. Viene quindi promossa una modalità d’intervento integrata, condivisa e partecipata, in primo luogo tra le diverse componenti della ASL (Dipartimenti, Servizi, Distretti, …) e tra gli erogatori locali di servizi pubblici e privati, sanitari e socio-sanitari (AO, RSA, strutture ambulatoriali, erogatori autorizzati/accreditati, ….), ma si considera un obiettivo strategico qualificante perseguire l’integrazione con i diversi soggetti presenti nel territorio potenzialmente in grado di influire su fattori di rischio o protezione, assetti strutturali o organizzativi, comportamenti o orientamenti, sul sistema informativo e sulle conoscenze, sulle abitudini di vita e sulle opportunità offerte per migliorare le condizioni di salute e di benessere della comunità locale (enti territoriali, istituzioni, piani di zona, scuola, società scientifiche, associazioni, volontariato, parrocchie, aziende, consorzi, cooperative, ...). Questi indirizzi vengono perseguiti attraverso la definizione di obiettivi strategici generali anche a valenza pluriennale, la creazione di un modello organizzativo e formativo coerente alle azioni di sistema che si vogliono attivare, l’avvio di programmi e progetti volti a raggiungere obiettivi specifici definiti. 3 2) Gli obiettivi strategici per l’anno 2013 Gli obiettivi generali per l’anno 2013 sono definiti anche facendo riferimento alla strategia pluriennale già delineata nei PIL 2009-2012 e articolati sia in base a una valenza di tipo funzionaleorganizzativo, sia attraverso l’identificazione dei temi e dei contenuti prevalenti. Per l’anno 2013 gli obiettivi prioritari del Piano Integrato Locale sono così definiti: a. Completare la realizzazione del modello organizzativo già avviata negli anni precedenti, funzionale agli obiettivi di coordinamento, integrazione, verifica della qualità. b. Attivare strumenti informatici di comunicazione e partecipazione in particolare potenziando le funzioni interattive del sito aziendale istituzionale, attivando una Newsletter e una biblioteca on line. c. Attivare canali preferenziali con i partner istituzionali a maggior rilevanza territoriale con particolare attenzione alle Aziende Ospedaliere e agli Enti Locali. d. Attuare strategie di sviluppo di comunità e favorire l’autonomia di gestione locale di enti, istituzioni o gruppi di popolazione. e. Avviare programmi e progetti che perseguano in particolare: la promozione dell’attività fisica, una sana alimentazione, la lotta al tabagismo e alle dipendenze, la prevenzione delle principali patologie a rilevanza epidemiologica e sociale, il miglioramento delle condizioni di salute e benessere negli ambienti di vita e di lavoro. Il consolidamento dei progetti già attuati in ambiente di lavoro e l’avvio in strutture produttive, in accordo tra i Servizi afferenti al Dipartimento di Prevenzione, con la collaborazione dei Distretti e del Dipartimento Dipendenze. 4 3) Il modello organizzativo Nel corso del 2012 è stata definitivamente avviata l’attività del “Nucleo di coordinamento aziendale”, è stata formalizzata la costituzione di tre “Gruppi di lavoro” con target differenziato per fasce d’età e sono rimasti attivi i Gruppi di Miglioramento finalizzati alla formazione dei componenti dei Gruppi di lavoro. A completamento del modello già precedentemente delineato, nel 2013 dovrà essere formalizzata e attivata la costituzione della “Rete territoriale per la promozione di stili di vita sani”. Il Dipartimento di Prevenzione, in accordo con la Direzione Strategica, ha promosso un processo che investe tutte le articolazioni organizzative della ASL ponendosi come elemento facilitatore di un’azione partecipata e intersettoriale. I processi di miglioramento del modello organizzativo sono quindi sostanzialmente attuati e verranno completati nel 2013. Si è costituita di fatto una struttura di coordinamento articolata in tre livelli che svolgono un’attività tra loro complementare con il chiaro riconoscimento di obiettivi comuni o sussidiari: Rete Territoriale per la promozione di stili di vita sani Nucleo di Coordinamento PIL Gruppi di Lavoro orientati a fasce di utenza omogenee Vengono di seguito esplicitate la composizione e le funzioni attribuibili a ciascuno di questi tre organismi. Rete Territoriale per la promozione di stili di vita sani E’ uno dei principali strumenti da attuarsi nel 2013 per garantire la condivisione degli interventi di promozione della salute. Ha la connotazione di un organo territoriale finalizzato a favorire una partecipazione allargata a diversi soggetti. Costituisce uno degli obiettivi più ambiziosi e qualificanti del PIL e potrà vedere una sua progressiva valorizzazione nel tempo. La Rete Territoriale ha il compito di indicare le strategie, orientare la programmazione, favorire sinergie all’interno di tutto il territorio della ASL, sostenere la massima partecipazione di soggetti esterni alla ASL e garantire le risorse necessarie. Al suo interno devono essere rappresentati, almeno in prospettiva, tutti i soggetti a vario titolo coinvolti o coinvolgibili nella promozione della salute: i Dipartimenti e i Servizi dell’ASL, i rappresentanti dei Medici e Pediatri di famiglia, le Strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate, i rappresentanti del Terzo e Quarto Settore, gli Enti Locali e il mondo delle imprese. Con questi soggetti devono essere ricercati contatti istituzionali attraverso l’inserimento di referenti autorevoli e motivati. La effettiva partecipazione delle strutture accreditate, o che comunque hanno, a qualsiasi titolo, rapporti convenzionali con la ASL, va garantita anche attraverso la revisione dei contratti in essere e l’inserimento al loro interno di uno specifico articolato, che contempli la fattiva partecipazione di queste strutture a programmi di promozione della salute e, ove possibile, l’inserimento di obiettivi specifici, anche a carattere individuale assegnati ai dirigenti coinvolti. Alla “Rete Territoriale per la promozione di stili di vita sani” sono attribuiti compiti strategici quali: garantire la sinergia e la collaborazione tra la ASL e le istituzioni presenti sul territorio potenzialmente coinvolte nelle attività di educazione alla salute; realizzare un sistema di alleanze con i partner esterni che permetta la conoscenza reciproca delle iniziative di promozione della salute in atto e la condivisione di programmi educativi; 5 promuovere il coordinamento e l’integrazione delle attività svolte da diversi soggetti, istituzionali e non, ottimizzando le risorse disponibili sul territorio e garantendo la coerenza dei contenuti e dei messaggi, secondo le linee guida regionali e di ASL, pur nel rispetto del principio della libera iniziativa dei soggetti esterni; favorire la progettazione di iniziative comuni e condivise, integrate, intersettoriali, partecipate, di durata pluriennale; esprimere un indirizzo sulle attività di educazione alla salute e attuare un monitoraggio sui progetti in corso; valutare i macroprogetti realizzati dalla ASL ed esprimere pareri in proposito tenendo conto in particolare della scala di priorità basata su rilevanza, realizzabilità, efficacia. Nucleo di Coordinamento PIL Avviato dal 2011. Ha il compito di favorire il coordinamento interno all’ASL, di garantire la massima coerenza interna degli interventi promossi, la miglior aderenza a prove di evidenza e la maggior efficacia pratica. E’ costituito dai Direttori di Dipartimento e da operatori di riferimento per il coordinamento dei progetti PIL. Deve mantenere stretti contatti con i referenti dei dipartimenti/servizi che sostengono attività di promozione della salute. Al “Nucleo di Coordinamento PIL” sono attribuiti compiti principalmente riferiti alla integrazione operativa interna degli indirizzi aziendali: monitorare la realizzazione del Programma Integrato Locale per la promozione di stili di vita sani; sostenere l’attuazione degli indirizzi e delle linee guida regionali, di ASL o di organismi autorevoli di settore; recepire gli indirizzi espressi dalla Rete territoriale ed elaborare, per quanto di competenza, proposte operative coerenti; favorire la sinergia e la collaborazione tra tutti i Dipartimenti e i Servizi della ASL coinvolti nelle attività di educazione alla salute; favorire la realizzazione di iniziative interdipartimentali sin dalla fase di analisi del contesto e di programmazione. I Gruppi di Lavoro “intersettoriali” Si tratta di tre Gruppi di Lavoro trasversali e intersettoriali finalizzati a generare sinergie tra progetti condotti da diversi dipartimenti/servizi, rendendoli parti complementari di programmi unitari e condivisi, basati sull’evidenza e sulla valutazione di prove di efficacia. Negli anni 2010 e 2011 sono stati attivati come “gruppi di miglioramento” per favorire la formazione e l’integrazione dei componenti. Sono stati definitivamente strutturati e formalizzati nel 2012 e così denominati: Gruppo di Lavoro età perinatale e prima infanzia Gruppo di Lavoro seconda infanzia e adolescenza Gruppo di Lavoro adulti e famiglie I tre Gruppi di Lavoro sono strutturati per comprendere la totalità dei progetti che si sviluppano nell’ASL secondo raggruppamenti omogenei di popolazione. Si vuole così accentuare la centralità dei soggetti a cui l’intervento è orientato e la necessità di coordinare, e dove possibile unificare, i progetti rivolti alla stessa popolazione. Si facilita così anche l’integrazione degli operatori/attori di diversa appartenenza, che spesso svolgono attività distinte ma rivolte allo stesso target di popolazione. In ogni Gruppo di Lavoro si identifica un coordinatore. Ad ogni progetto è attribuito un responsabile che sovraintende alle fasi operative della sua realizzazione. I responsabili dei principali progetti devono essere componenti dei Gruppi di Lavoro. 6 La composizione dei Gruppi di Lavoro vede la presenza trasversale dei Dipartimenti dell’ASL e partecipazione, almeno embrionaria, di soggetti esterni. In alcuni casi la partecipazione di questi ultimi è richiesta di volta in volta, secondo la tematica affrontata. I compiti dei gruppi di lavoro sono di carattere tecnico-scientifico, orientati prioritariamente all’attuazione degli indirizzi espressi dall’ASL e alla verifica dei risultati, sono finalizzati a: garantire il coordinamento e l’integrazione delle attività rivolte agli stessi destinatari; verificare la qualità e l’efficacia degli interventi di promozione della salute; attuare il monitoraggio e la verifica dei progetti in corso; valutare i nuovi progetti con particolare attenzione alla coerenza con i programmi regionali e aziendali; assicurare il sostegno metodologico ai progetti di particolare complessità. L’attività della “Rete territoriale” e dei “Gruppi di lavoro” dovrà essere rendicontata attraverso la stesura di verbali e report. La Rete territoriale orienta e verifica l’attività dei Gruppi di lavoro che, per altro, possono svolgere un importante compito propositivo nei confronti della Rete, per gli ambiti di interesse attribuiti. 7 4) Strumenti informatici di comunicazione/partecipazione Per il 2013 è previsto l’aggiornamento periodico del sito nell’area specificamente dedicata alla promozione della salute e l’attivazione sperimentale di una “Newsletter” e di una “Biblioteca online” con materiale didattico ad accesso in rete. Sito aziendale Il sito aziendale è stato predisposto in modo da avere in homepage un accesso facilitato a tutte le iniziative di promozione della salute, distinte per fasce di popolazione. Il PIL è pubblicato nella sezione “ASL che promuove la salute” con la descrizione di tutti i progetti attivi e l’indirizzo di posta elettronica dei responsabili di progetto. Newsletter Scopo della Newsletter è l’attivazione di una rete informativa e collaborativa tra i diversi soggetti che nel territorio della ASL si occupano di promozione della salute. La sperimentazione parte con l’obiettivo di promuovere il programma “Una scuola che promuove la salute (SpS)” e sostenere la Rete Locale delle scuole promotrici di salute. Verificata la fattibilità e l’efficacia della newsletter, si potrà estendere il suo ambito di interesse all’insieme delle iniziative di promozione della salute condotte dalla ASL Milano 2 nel suo territorio. Obiettivi specifici dell’iniziativa sono: promuovere i progetti contenuti nel PIL della ASL Milano Due; pubblicizzare eventi/iniziative di promozione della salute; condividere le esperienze positive della Rete Locale SpS tra le scuole; mantenere alta l’attenzione alle problematiche della salute. Nella fase d’avvio i destinatari principali saranno insegnanti e dirigenti scolastici, successivamente genitori, famiglie e stakeholder, con progressiva estensione ed eventuale differenziazione dei destinatari in base all’allargamento del target. Biblioteca online E’ in corso di sperimentazione una biblioteca che mette a disposizione materiale didattico per operatori, educatori ed insegnanti impegnati nel campo della promozione della salute in fascia di età 4-18 anni. La registrazione e la scelta dei testi avvengono online, l’iscrizione permette di ricevere i libri e il materiale didattico presso le principali sedi distrettuali della ASL. I testi disponibili sono più di 300 suddivisi per tematiche di interesse educativo e pedagogico (abilità e competenze; accoglienza e mediazione culturale, adolescenza, affettività e sessualità; bambini con bisogni speciali; benessere a scuola; bullismo; ambiente ed ecologia; famiglia; metodologia; operatori sanitari; stili di vita e salute). 8 5) I Progetti di educazione alla salute - anno 2013 Nella tabella riassuntiva riportata di seguito sono indicati i programmi, progetti ed iniziative qualificanti suddivisi per fasce d’età la cui attuazione è prevista nell’anno 2013. 5.1 - Tabella Riassuntiva Età perinatale e prima infanzia Programma integrato “Rete Locale Genitori Più” Comprende i progetti specifici di seguito elencati: Comunità Amica dei Bambini per la promozione dell’allattamento al seno Mamme Libere dal Fumo MiVoglioBene Pappa e Nido pag. 10 pag 31 pag 60 Pag 62 Ragazzi e adolescenti Programma integrato “Rete Locale Scuole Promotrici di Salute” (rete SHE) Comprende i progetti specifici di seguito elencati: Scuola libera dal fumo Piedibus Menù 10 e lode Prevenzione delle disarmonie alimentari La mensa della salute Affettivita’ e sessualita’ in adolescenza: comunicare tra maschi e femmine Life Skills Training Program Unplugged Diritto alla salute dell’adolescente: promozione della cultura andrologica a scuola nei giovani maschi Adulti e Famiglie Camminare insieme Pausa amica: opportunità per la salute nel contesto lavorativo Star bene per lavorare bene: come costruire a scuola un ambiente più sano per tutti Con meno sale nel pane c’è più gusto … e guadagni in salute Punto di ascolto e consulenza sugli effetti negativi per la salute delle sostanze psicoattive 9 5.2 - Età perinatale e prima infanzia Rete Locale “GenitoriPiù” “GenitoriPiù” è stato identificato all'interno del PIL come programma prioritario che contiene tutti i principali interventi rivolti al miglioramento della salute nella età neonatale e prima infanzia. E' volto a promuovere 7 azioni di efficacia dimostrata per la tutela della salute infantile. Si basa sullo sviluppo di una rete di comunità e sulla valorizzazione delle capacità genitoriali, sulla consapevolezza di quanto i genitori possono fare in prima persona per promuovere la salute fisica e psicologica dei figli, a cominciare da prima del concepimento e poi per tutto il corso dello sviluppo. All’interno del programma sono compresi progetti specifici descritti separatamente, quali Comunità Amica dei Bambini e Mamme Libere dal Fumo. Responsabile del programma Luigi Acerbi – Responsabile U.O. Prevenzione nelle Comunità della ASLMI2 [email protected] - tel.: 0282456701-06 - Sede: via Friuli n° 2, Lacchiarella (Milano). Strutture coinvolte Struttura Dipartimento di Prevenzione Medico (SMPC, SIAN, SISP) Dipartimento Cure Primarie (Servizio Assistenza Medica di Base) Dipartimento ASSI (Servizio Famiglia e Persone Fragili) Distretti Altri soggetti coinvolti Soggetti Ministero della Salute Unicef A. O. di Melegnano Osp. S. Raffaele Pediatri di Famiglia Cooperative sociali che operano sul territorio tramite leggi di settore mail: Descrizione Promuove il programma a livello locale, realizza le indagini epidemiologiche e programma la formazione Coinvolge i pediatri di base e ne programma la formazione, informa i medici di medicina generale Sensibilizza e forma operatori del percorso nascita nelle sedi consultoriali; realizza “Gruppi Gravidanza” e “Gruppi mamma-bambino” Coordinamento locale, promozione attività dei consultori familiari, interazione con i medici-pediatri e operatori del distretto Fase Descrizione Progettazione Il Ministero ha validato il progetto Unicef e lo ha e sponsor proposto alle regioni Italiane ottenendo una elevata adesione. Ha inoltre fornito i fondi per la fase di avvio e valutazione e per il coordinamento nazionale. Progettazione Ha ideato il progetto in collaborazione con e Sponsor l’Associazione Culturale Pediatri e il Gruppo Collaborativo OMS di Trieste. Ha gestito la raccolta dati a livello nazionale e diffuso i risultati. Realizzazione Sensibilizzazione e formazione degli operatori del punto nascita. Interventi concordati tra operatori ospedalieri e consultori familiari, anche nelle situazioni a rischio o di disagio sociale e per l’orientamento alle strutture presenti sul territorio. Realizzazione Sensibilizzazione degli operatori del punto nascita. Realizzazione Coinvolti per counselling individuale e per sensibilizzare le giovani mamme a partecipare ai Gruppi di pari. Realizzazione Vengono attivate in particolare a supporto di casi a rischio e nella depressione post-partum. 10 A.C.P. Milano ACP (Associazione Culturale Pediatri) FIMP (Fed. Italiana Medici Pediatri) ASNAS (Assoc. Naz. Assistenti Sanitari) FNCO (Federaz. Naz. Collegi Ostetriche) IPASVI (Fed. Naz. Collegi Inf. Prof., Ass. San., Vig. Infanzia) SIGO (Società Italiana Ginecologia-Ostetricia) SIN (Società Italiana di Neonatologia) SIP (Società Italiana di Pediatria) Sponsor Realizzazione e Sponsor Realizzazione e Sponsor Sponsor Adesione formale al progetto locale. Progettazione e Realizzazione delle prime indagini di efficacia e adesione formale al progetto nazionale. Adesione al progetto locale e nazionale. Adesione al progetto nazionale. Realizzazione Adesione al progetto e sensibilizzazione delle ostetriche. e Sponsor Sponsor Adesione al progetto nazionale. Sponsor Adesione al progetto nazionale. Sponsor Adesione al progetto nazionale. Sponsor Adesione al progetto nazionale. Reti/ambiti di Concertazione Rete nazionale delle Regioni/ASL aderenti al progetto nazionale GenitoriPiù - Unicef. Il progetto nasce da una proposta condivisa da numerose associazioni professionali (vedi altri soggetti coinvolti) all’interno del programma nazionale GenitoriPiù. Rete HPH (in particolare per azione di prevenzione del fumo di tabacco in gravidanza). Rete BFCI (comunità amica dei bambini). A livello locale è stato presentato e condiviso nell’ambito dei Piani di Zona. Sintesi descrittiva del progetto "GenitoriPiù" è un programma prioritariamente orientato allo sviluppo di comunità, che contiene i principali interventi rivolti al miglioramento della salute nella età neonatale e prima infanzia, nel rispetto della cultura dei diversi gruppi sociali. Promuove 7 azioni di efficacia dimostrata per la tutela della salute infantile. E’ finalizzato all’accompagnamento e al sostegno della famiglia e in particolare della donna dal periodo preconcezionale e per i primi anni di vita del bambino. Si basa sulla valorizzazione delle capacità dei genitori e sulla consapevolezza di quanto possono fare in prima persona per promuovere la salute fisica e psicologica dei figli, a cominciare da prima del concepimento e poi per tutto il corso dello sviluppo. Le sette azioni da promuovere e i conseguenti effetti positivi sulla salute sono riassunti di seguito. Azioni/comportamenti e Effetti sulla salute: 1) Assumere acido folico (vitamina B9) prima del concepimento e in gravidanza: riduce il rischio di malformazioni: spina bifida, anencefalia, cardiopatie congenite, labiopalatoschisi, altro. 2) Non fumare in gravidanza ed in presenza di bambini (fumo passivo): riduce il rischio di basso peso neonatale, prematurità, mortalità perinatale, SIDS (morte improvvisa del lattante), patologie delle prime vie respiratorie 3) Allattare al seno nei primi mesi di vita: riduce il rischio di infezioni gastrointestinali, di infezioni delle prime vie respiratorie, di SIDS (morte improvvisa del lattante) 4) Mettere a dormire il bambino a pancia in su: riduce il rischio di SIDS (morte improvvisa del lattante) 5) Usare il seggiolino in auto: protegge da traumi, morbilità e mortalità da incidenti 6) Fare tutte le vaccinazioni consigliate: evita di ammalarsi di specifiche malattie infettive 7) Leggergli un libro ad alta voce: migliora lo sviluppo intellettivo e la relazionale genitori-bambino La metodologia in uso è ispirata alle Linee guida UNICEF, OMS, che la ASLMI2 ha recepito nelle Procedure prodotte dai diversi Servizi coinvolti. Tutte le strutture sanitarie presenti sul territorio sono coinvolte. L’offerta di sostegno alla gravidanza e nel primo anno di vita sul territorio è svolta 11 in particolare, oltre che dai Pediatria di Famiglia, dai Consultori Familiari, ben rappresentati e diffusi nel territorio, che attivano “Gruppi gravidanza” e “Gruppi mamma-bambino”. Per ogni “Gruppo gravidanza” vengono realizzati orientativamente 7 incontri di 2 ore ciascuno, 3 a cadenza mensile e 4 a cadenza settimanale, dal 3° al 9° mese di gravidanza presso i Consultori Familiari. Durante tali incontri viene facilitata l'interazione tra le gravide e le operatrici al fine di comunicare esperienze e vissuti, fornire informazioni e spiegazioni dei cambiamenti fisici e psicologici tipici della gravidanza. L'importanza dell'accompagnamento e del sostegno della donna nel periodo della gravidanza è fortemente sostenuta dalle linee guida OMS e dal protocollo assunto dalla ASLMI2. Nei “Gruppi mamma-bambino” vengono proposte e trattate tematiche inerenti la relazione con il neonato (attaccamento e separazione), la cura e l'accudimento, nonché le principali patologie del neonato e del lattante. I momenti fondanti sono l’accoglienza di quesiti e preoccupazioni, la promozione del dialogo e del confronto tra le mamme e con gli operatori. Nel corso degli incontri vengono di volta in volta affrontati argomenti che promuovano azioni preventive efficaci. L'obiettivo dell'intervento è di rinforzare la capacità genitoriale e di far fronte agli eventi connessi alla crescita psicofisica del figlio. Il confronto alla pari tra le mamme viene incentivato, favorito e utilizzato come metodologia di attivazione del gruppo. Viene inoltre offerta la possibilità di monitorare periodicamente la crescita ponderale del bambino. Inoltre alcuni gruppi sono caratterizzati dall'utilizzo delle tecniche di massaggio neonatale. Sono realizzati diversi percorsi, in relazione alle diverse strategie e metodologie delle conduttrici dei gruppi. Azioni cardine per l'attuazione del progetto sono la formazione e aggiornamento delle figure professionali coinvolte, la distribuzione di materiale formativo e informativo e la promozione di messaggi informativi rivolti in particolare verso le giovani coppie. Parole chiave: Genitorialità, Counselling, Gravidanza, Allattamento al seno, Fumo passivo, Prevenzione tabagismo, Prevenzione incidenti, Educazione socio-affettiva. Diagnosi di Contesto “GenitoriPiù” è stato identificato all'interno del PIL come programma prioritario che contiene i principali interventi rivolti al miglioramento della salute nella età neonatale e prima infanzia. E' volto a promuovere 7 azioni di efficacia dimostrata per la tutela della salute infantile. Si basa sulla valorizzazione delle capacità dei genitori, da prima del concepimento e poi per tutto il corso dello sviluppo. La letteratura evidenzia l'importanza di un'azione complessiva e coordinata degli interventi di promozione della salute sui principali fattori di rischio o protezione: posizione nel sonno del lattante, alimentazione della gestante e del lattante, fumo in gravidanza e fumo passivo, strumenti di protezione degli incidenti, vaccinazioni, lettura ad alta voce sin dal primo anno di vita. Agire su questi comportamenti permette di ridurre sensibilmente sulle principali patologie del neonato e del lattante (spesso da questi influenzate in modo sinergico): malformazioni congenite, infezioni respiratorie ricorrenti, disturbi dell'accrescimento, obesità, morte improvvisa del lattante, incidenti, specifiche malattie infettive, relazione genitori-bambino, sviluppo cognitivo e psicomotorio. L'analisi dei bisogni condotta nella ASL ha evidenziato la presenza di consistenti margini di miglioramento per la prevenzione di alcune importanti patologie dell'epoca neonatale e prima infanzia o la necessità di interventi educativi per il mantenimento dei livelli raggiunti. L'approccio utilizzato per la diagnosi di comunità ha parzialmente coinvolto i genitori dei bambini che erano stati inclusi nel campione. Il livello di partecipazione della comunità (uno od entrambi i genitori) è stato limitato alla presentazione dei temi indagati e degli scopi dell'indagine con la finalità di condividere il metodo e le finalità della rilevazione. I temi scelti erano "a priori" quelli di puericultura riconosciuti dalla letteratura internazionale e nazionale come prioritari sia per gli effetti statisticamente importanti sulla salute, sia in quanto associabili ad interventi efficaci finalizzati alla promozione di comportamenti con azioni sinergiche: assunzione di folati in epoca periconcezionale, fumo in gravidanza e davanti al bambino, allattamento al seno nei primi sei mesi, posizione in culla "a pancia in su", impiego del seggiolino di sicurezza, adesione alle vaccinazioni raccomandate, 12 lettura precoce da parte dei genitori. La prevalenza dei comportamenti che costituiscono obiettivi del progetto nella ASLMI2 sono stati valutati nella ASL MI2 in due studi ripetuti, uno all’inizio del progetto (2007) ed uno a distanza di 4 anni (2011). E’ stato utilizzato un questionario a risposte chiuse compilato da uno dei due genitori di lattanti nati e residenti o domiciliati nei comuni dell'ASL MI 2. I bambini sono stati reclutati in tutti i centri vaccinali della ASL. Di seguito sono esposti i principali risultati, comparati delle due indagini epidemiologiche (dati consolidati in file mdb e analizzati con EPI Info). - N° interviste: 2007: 479 2010: 402 - Assunzione adeguata di folati: 2007: 30% 2010: 33% - Fumo in gravidanza e dopo nascita: 2007: 8,5% e 12,6%. 2010: 8% e 11% - Allattamento al seno: 2007: 67,1% * 2010: 67,4% * * - Posizione in culla "a pancia in su": 2007: 62% 2010: 69% - Trasporto sicuro in auto: 2007: 87% 2010: 91,5% - Adesione vaccini, convinti/dubbi/contrari: 2007: 89% - 10% - 1% 2010: 89% - 9% - 2% - Utilità lettura precoce ad alta voce: 2007: 85% 2010: 98% * esclusivo: 47,5%; predominante: 6,5 %; complementare: 12%; ** esclusivo: 51%; predominante: 2,4 %; complementare: 14%; I dati relativi alle due indagini sono dettagliati in report descrittivi disponibili presso il SMPC della ASL. Obiettivo Generale Accompagnamento e sostegno alle famiglie, preparazione all’evento nascita e promozione di stili di vita sani nei bambini, sostegno alla coppia e alla genitorialità, rafforzamento del rapporto mammabambino, per ridurre i fattori di rischio ed incentivare i comportamenti protettivi rispetto alle principali patologie dell’età neonatale e prima infanzia attraverso sette specifiche azioni: 1) Assumere acido folico prima del concepimento e in gravidanza: riduce il rischio di malformazioni congenite, 2) Non fumare in gravidanza e in presenza di bambini (fumo passivo): riduce morbilità e mortalità pre e post-neonatale, 3) Allattare al seno nei primi mesi di vita: riduce il rischio di infezioni, di SIDS (morte improvvisa del lattante), etc. 4) Mettere a dormire il bambino a pancia in su: riduce il rischio di SIDS (morte improvvisa del lattante) 5) Usare il seggiolino in auto: protegge da traumi, morbilità e mortalità da incidenti 6) Fare tutte le vaccinazioni consigliate: evita di ammalarsi di specifiche malattie infettive 7) Leggergli un libro ad alta voce: migliora lo sviluppo intellettivo e la relazionale genitoribambino Destinatari Destinatari finali dei sette messaggi informativi è la popolazione generale ed in particolare i futuri genitori e i giovani genitori. Il miglior modo per raggiungerli è di sensibilizzare il personale che viene a contatto con le donne in età fertile, le giovani coppie e i neo-genitori. Target Donne gravide (genere) Neomamme (famiglie) Operatori sanitari Criteri qualitativi di scelta N° gravide che si rivolgono al consultorio / N° nati nel territorio della ASLMI2 N° neomamme che si rivolgono al consultorio / N° nati nel territorio della ASLMI2 N° operatori della ASL per i quali è programmata formazione specifica GenitoriPiù / N° tot operatori percorso nascita della ASL Criteri quantitativi scelta 2000 / 6100 2000/ 6100 70 / 140 13 Obiettivi specifici Obiettivo specifico Realizzazione di iniziative di aggiornamento dedicate Formazione operatori sanitari dedicati e coinvolti nel percorso nascita Indicatore di risultato Realizzazione di eventi di formazione / eventi di formazione programmati N° operatori ASL partecipanti / n° tot. operatori per i quali è programmata la formazione GenitoriPiù 2012 Distribuzione di materiale informativo Servizi sanitari ai quali è stato fornito rivolto alle famiglie dei nuovi nati nei materiale informativo e formativo servizi sanitari coinvolti nel percorso /Servizi sanitari del percorso nascita nascita e in particolare nei punti presenti nella ASL. nascita del territorio Attivazione del Gruppo di Lavoro N° incontri del gruppo di GenitoriPiù miglioramento svolti / N° incontri programmati Attivazione del Gruppo di Lavoro, N° incontri del gruppo di interaziendale ASL - Azienda miglioramento svolti / N° incontri ospedaliera programmati Garantire la partecipazione di Partecipazione alle fasi di esponenti di gruppi, associazioni, enti programmazione e/o realizzazione e/o della società civile. valutazione dei progetti Realizzazione di Gruppi Gravidanza N° consultori ove sono stati attivati in tutte le sedi dei consultori familiari Gruppi Gravidanza / N° tot. consultori della ASL Realizzare gruppi Mamma- bambino N° Consultori in cui sono stati in tutti i consultori familiari della realizzati i gruppi / N° tot. consultori ASL Risultato atteso 100% >80% >80% 100% 100% Ottenere la partecipazione 11/11 11/11 Azioni Tipo intervento Descrizione Sviluppo di Valorizzazione delle risorse individuali, di coppia e collettive anche comunità attraverso il confronto tra pari e l'attivazione delle risorse sociali presenti sul territorio. Intervento Organizzazione di iniziative di formazione rivolte a operatori del percorso formativo nascita della ASL MI2. Informativo e Distribuzione di materiale informativo GenitoriPiù presso i servizi del percorso comunicativo nascita territoriali. Realizzazione di incontri rivolti a gruppi di gravide e di mamme con operatori del consultorio familiare sui principali temi di prevenzione e promozione della salute infantile e della copia. Pubblicizzazione dei Gruppi di pari nell'ambito dei Corsi di Preparazione al parto, nei consultori familiari e nei punti nascita. Educativo Sostegno alla genitorialità e realizzazione di counselling neonatale. Promozione di stili di vita tramite interventi di counselling sanitario motivazionale presso le strutture ospedaliere e ambulatoriali, coinvolgendo anche gruppi di pari. Organizzativo Realizzazioni di gruppi gravidanza e gruppi mamma bambino per favorire l’accesso alle strutture consultoriali. Setting Tipologia setting: sevizi sanitari, consultorio, ambulatori, ospedale, studi dei PLS. Descrizione: il progetto promuove prevalentemente una maggior attitudine del personale sanitario presente nelle strutture territoriali della ASL MI2 a mettere in atto il counselling individuale per 14 incentivare sane abitudini dei genitori e dei neonati-bambini, ridurre i comportamenti a rischio per le principali patologie della gestazione e della prima infanzia. Criticità e linee di tendenza per il 2013 Il programma si va evolvendo verso una più concreta integrazione tra le diverse strutture sanitarie presenti nel territorio ed è volto a breve-medio termine a una più concreta attivazione di comunità nel suo complesso. Negli ultimi anni si è focalizzato principalmente sulla formazione e sensibilizzazione del personale ed ha reso disponibile materiale formativo e informativo in tutte le sedi sanitarie della ASL. Attualmente sono stati messi a punto ed avviati progetti specifici finalizzati alla promozione dell'allattamento al seno; al contenimento del tabagismo con particolare riferimento alla gravidanza e al puerperio; all’alimentazione-attività fisica nei primi anni di vita, che vengono descritti di seguito più nel dettaglio. La collaborazione con l’azienda ospedaliera di Melegnano ha avuto un netto incremento nel corso del 2013 e ben promette l’attività impostata nel 2013. L’azienda Ospedaliera di Melegnano non è inserita nella rete HPH. Più complesso il contatto con i punti nascita presenti nella città di Milano, nei quali nascono più del 50% dei figli di residenti nella ASL Milano2, in particolare nell’ospedale S. Raffaele. All’interno del programma “GenitoriPiù” si collocano anche i progetti: Comunità Amica dei Bambini, per la promozione dell’allattamento al seno Responsabili del progetto Maura Franzetti: Servizio Igiene e Salute Pubblica, ASLMilano2, Via Aldo Moro n° 22, Pioltello (MI) - tel. 0292654011 - [email protected] Wilma Piloni: Responsabile Unità operativa Consultori Familiari, Servizio Famiglia e Persone Fragili, ASLMilano2, Via Turati n° 4, Cernusco SN (MI) – tel.: 0292654457 – [email protected] Strutture coinvolte Struttura Descrizione Dipartimento In collaborazione col dipartimento ASSI promuove e gestisce il progetto. I Servizi di d’Igiene e Salute Pubblica, Medicina Preventiva nella Comunità, Igiene degli Prevenzione Alimenti e Nutrizione costituiscono la rete di operatori “coinvolti” nella protezione promozione e sostegno dell’allattamento Materno Dipartimento Il Servizio Famiglia e Persone Fragili attraverso gli operatori dell’U.O. Consultori ASSI Famigliari, rappresenta l’unità principale di erogazione delle prestazioni “dedicate” alla protezione promozione e sostegno dell’allattamento Materno Dipartimento Servizio Assistenza Medica di Base rappresenta il coordinamento delle attività Cure della “Pediatria di Famiglia” che rappresenta l’altra componente di professionisti Primarie “dedicati” alla promozione protezione e sostegno dell’allattamento Materno Altri soggetti coinvolti: Soggetti Fase AO Progettazione, Melegnano realizzazione, valutazione La Leche League Progettazione, realizzazione, valutazione Descrizione Con i suoi punti nascita, rappresenta un’importante componente “dedicata” alla I fase di promozione protezione e sostegno dell’allattamento Materno. Partecipa al gruppo di lavoro interaziendale per la promozione dell’allattamento al seno. E’ un’associazione di volontariato del territorio che offre servizi di promozione protezione e sostegno dell’allattamento Materno. Partecipa al gruppo di lavoro GenitoriPiù. 15 UNICEF Università di Trieste Pediatri di Fimiglia Progettazione, valutazione Progettazione, valutazione Realizzazione Collabora al Sostegno metodologico e alla ricerca policentrica con l’Università di Trieste, per l’applicazione del progetto BFCI in Italia Sostegno metodologico monitoraggio delle tre fasi della ricerca e valutazione finale dei risultati. Unità per la ricerca sui servizi sanitari e la salute internazionale – IRCCS Burlo Garofolo Svolgono un’importante funzione di informazione e sostegno Reti/ambiti di Concertazione: A livello nazionale e internazionale l’ambito di concertazione generale è rappresentato dalla Rete “Comunità amica dei bambini per l’allattamento al seno – Baby Friendly Community Initiative” (BFCI). Questa rete si incontra 3 – 4 volte all’anno per il monitoraggio del progetto BFCI, pubblica una Newsletter periodica e svolge incontri nazionali annuali di aggiornamento. A livello locale il progetto trova momenti di rete interistituzionale nel gruppo di lavoro GenitoriPiù e nel Gruppo di lavoro AO-ASL. Sintesi descrittiva del progetto È un progetto di promozione dell’allattamento al seno esclusivo e si abbina ad uno studio controllato multicentrico di livello nazionale. Nasce dall’esperienza del progetto, “Ospedali amici dei bambini” (BFHI) che ha dimostrato che la strategia dei “Dieci passi per Allattare al Seno con Successo” è in grado di aumentare i tassi di allattamento al seno alla nascita ed a 3 mesi di vita. Poiché il BFHI non è stato in grado di aumentare in misura sufficiente i tassi di allattamento esclusivo, raccomandati a 6 e 12 mesi, sono necessari altri interventi, da attuare dopo la dimissione dalla maternità, per raggiungere i tassi di allattamento esclusivo indicati a 6 e 12 mesi. Il BFCI è già stato sperimentato in altri Paesi e costituisce l’adattamento ai servizi sanitari del territorio dei principi e metodi della BFHI e l’applicazione in una prospettiva che tenga conto delle caratteristiche della comunità locale. Il Comitato Italiano UNICEF nel 2008, sulla base di un’esperienza pilota effettuata a Milano, ha elaborato un progetto di ricerca per l’attuazione e la valutazione dell’iniziativa BFCI. La strategia a gradini impiega i “Sette Passi per Allattare al Seno con Successo”. E’ attualmente in fase di realizzazione e valutazione in 18 Aziende Sanitarie in Italia, tra le quali, in Lombardia le ASL città di Milano, ASL Milano 1 , l’ASL Milano 2, ASL di Sondrio. L’ASL Milano Due ha aderito al BFCI nel 2009, con il progetto di ricerca nel Distretto di Pioltello. La strategia del progetto prevede di adattare localmente e realizzare il percorso dei “Sette Passi UNICEF per la protezione, promozione e sostegno dell’allattamento al seno nelle strutture sociosanitarie territoriali” di seguito elencati: Definire una politica aziendale per l’allattamento al seno e farla conoscere a tutto il personale Formare tutto il personale per attuare la politica aziendale Informare tutte le donne in gravidanza e le loro famiglie sui benefici e sulla pratica dell’allattamento al seno Sostenere le madri e proteggere l’avvio e il mantenimento dell’allattamento al seno Promuovere l’allattamento al seno esclusivo fino ai 6 mesi compiuti, l’introduzione di adeguati alimenti complementari oltre i 6 mesi e l’allattamento al seno prolungato Creare ambienti accoglienti per favorire la pratica dell’allattamento al seno Promuovere la collaborazione tra il personale sanitario, i gruppi di sostegno e la comunità locale Parole chiave: Allattamento al seno, Latte materno, Nutrizione, Partecipazione pubblica. Diagnosi di contesto La prevalenze dell’allattamento materno nella popolazione della ASLMilano2 è stata più volte rilevata constatando valori sovrapponibili sostanzialmente alla media regionale e nazionale ma sicuramente con un margine importante di miglioramento. Prevalenza dell’allattamento al seno esclusivo al 3°mese nella ASLMI2: 16 - Indagine Regione Lombardia: 2006 42% 2012 54% - Indagine locale GenitoriPiù: 2007 47,5 2010 51% - Indagine progetto BFCI: 2009 51% Già da alcuni anni è iniziato un percorso di condivisione delle differenti esperienze del personale Sanitario per rendere qualificati ed omogenei gli interventi nel territorio, anche in seguito ai dati locali rilevati più recentemente in collaborazione con l’Università di Trieste e raffrontati con altre analoghe realtà nazionali. Tali considerazioni hanno portato alla scelta di questo programma tra le priorità individuate dal PIL 2011 e nel PIL 2012 è iniziata la fase di realizzazione. Le azioni si collocano in diversi momenti del percorso nascita. Le evidenze disponibili indicano che una maggiore efficacia degli interventi di sostegno all’allattamento al seno è conseguita dai progetti che combinano diverse strategie ed interventi contemporaneamente (EU Blue Print for Action 2004.). Nel contesto locale il ruolo degli operatori sanitari dei consultori famigliari è cruciale in quanto essi svolgono un’azione di promozione, protezione e sostegno dell’Allattamento Seno durante tutto il “Percorso Nascita”. Inoltre sono presenti contiguità tra operatori sanitari delle AAOO e dell’ASL tali da facilitare un’azione comune su obiettivi condivisi. Obiettivo generale Promuovere l’allattamento al seno esclusivo attraverso la sensibilizzazione degli operatori sociosanitari e della popolazione target. Destinatari Target Genere Famiglie Genere Famiglie Personale sanitario coinvolto Personale informato Criteri quantitativi scelta Puerpere raggiunte da interventi di counselling individuale / nascite ASLMilano2 Puerpere partecipanti a gruppi mamma-bambino / puerpere utenti dei consultori familiari ASLMilano2 Gravide raggiunte da interventi di counselling individuale / nascite ASLMilano2 Gravide partecipanti a gruppi gravidanza / gravide utenti consultori familiari ASLMilano2 N°operatori coinvolti che partecipano alla formazione /totale operatori coinvolti N°operatori informati che partecipano alla formazione /totale operatori informati Criteri qualitativi di scelta 2000/6100 nati 2013 800/2000 2000/6100 500/2000 36 operatori coinvolti che partecipano alla formazione /60 operatori coinvolti della ASL 42 operatori informati che partecipano alla formazione / N° 70 operatori informati della ASL Obiettivi specifici Obiettivo specifico Indicatore di risultato Risultato atteso Mantenere/aumentare il Tasso di allattamento al seno Prevalenza dell’allattamento al tasso di allattamento al esclusivo e predominante a 3 seno con trend invariato o in seno a 3 mesi mesi aumento rispetto agli anni precedenti Migliorare il sistema di Inserimento nel programma di rilevazione routinaria dei registrazione delle vaccinazioni Avvenuta modifica della maschera tassi di allattamento di 4 campi specifici per la di inserimento dati nel programma nell’ASL rilevazione dei tassi di vaccinale. allattamento a 3-6 12 mesi 17 Organizzare 4 incontri di 2 ore ciascuno con il personale “informato” (secondo le categorie del progetto BFCI) che ha un ruolo importante per indirizzare le richieste dell’utenza alla figura indicata Organizzare un incontro di formazione con operatori “coinvolti” (secondo le categorie del progetto BFCI) che devono avere conoscenze toriche sull’allattamento e sapere a chi indirizzare le madri per un ulteriore approfondimento Distribuzione materiale informativo ideato e stampato dalla ASL a tutte le sedi qualificanti del percorso nascita. Personale “informato” che ha partecipato agli incontri / totale del personale informato dell’ASLMilano2 60% Personale “coinvolto”che ha partecipato alla formazione/ totale del personale coinvolto dell’ASLMilano2 60% Diffusione del materiale informativo in base a un Piano di distribuzione del materiale informativo a Sedi Distrettuali, Consultori Familiari, Centri Vaccinali, PLS, MMG, Farmacie, Ospedali. Sedi in cui opera personale dedicato al quale è stato consegnato il documento / totale sedi in cui opera personale dedicato Diffusione a tutto il personale dedicato del documento sulle procedure per la promozione AS nella ASL Milano 2 Favorire la cultura Asili nido operanti nel territorio dell’allattamento al seno dell’ASL Milano 2 che negli asili Nido. applicano le procedure per conservazione e somministrazione di latte materno e/o attuano iniziative promozionali dell’allattamento al seno. Istituzione numeri Identificazione di riferimenti telefonici di “primo telefonici istituzionali per soccorso” informazioni su allattamento al seno e accesso ai servizi di promozione. Accordi/protocolli con Elaborazione di ospedali accordi/protocolli condivisi con i punti nascita presenti nel territorio. Elaborazione e attuazione di un piano di distribuzione di opuscoli informativi multilingue, locandine con politica aziendale e piano d’azione, locandine su luoghi dedicati all’allattamento al seno 16 sedi in cui opera personale dedicato al quale è stato consegnato il documento / 16 totale sedi in cui opera personale dedicato Almeno il 50% degli asili del territorio ha applicato le procedure e/o ha attuato iniziative di promozione dell’AS. Avvio e pubblicizzazione riferimenti telefonici dedicati di Atto di approvazione accordi/protocolli condivisi di Azioni Le azioni principali a scadenza annuale sono elencate nella tabella sottostante: 18 Azioni Ambito Organizzativo Ambito Informativo – Comunicativo Descrizione Attuazione dell’ atto d’impegno e della Procedura aziendale per la Promozione, protezione e sostegno dell’allattamento al seno sottoscritto dall’ASL Milano 2 Aggiornare periodicamente la sezione specifica per la promozione dell’allattamento al seno sul sito aziendale. Aggiornare periodicamente l’indirizzario dei servizi di sostegno alla mamma che allatta etc. Sedi indirizzi, recapiti telefonici, referenti. Fornire materiale informativo con la politica dell’ASL Milano 2 a favore della “Promozione, protezione, sostegno dell’AS” a punti nascita, servizi di assistenza sociale presso i Comuni, CAV ed altre Organizzazioni di Volontariato del settore.. Organizzare 4 incontri di 2 ore ciascuno con il personale “informato” (secondo le categorie del progetto BFCI)che ha un ruolo importante per indirizzare le richieste dell’utenza alla figura indicata Organizzare un incontro di formazione con operatori “coinvolti” (secondo le categorie del progetto BFCI) che devono avere conoscenze toriche sull’allattamento e sapere a chi indirizzare le madri per un ulteriore approfondimento. Ambito Distribuire nelle sedi distrettuali, nei consultori, nei centri vaccinali dell’ASL MI Ambientale 2, uno specifico cartello di segnalazione (qui la mamma che allatta è benvenuta) per facilitare l’identificazione di spazi di accoglienza per la mamma che vuole allattare. Definire una proposta di arredo per uno spazio per allattare all’interno dei distretti sanitari dell’ASL Milano 2 Ambito Favorire l’incontro di tutti i soggetti sociali e le risorse presenti sul territorio che Sviluppo di possano svolgere un’azione positiva per la promozione dell’allattamento al seno, comunità dalla fase di progettazione e realizzazione alla valutazione dei risultati. Coinvolgere la rappresentante degli utenti al monitoraggio annuale del presente piano d’azione ed al processo di autovalutazione del progetto. Produrre un documento che definisca e condivida tra comunità e ospedale, l’offerta informativa alle mamme che rientrano a casa. Svolgere un’indagine conoscitiva su conoscenze, attitudini e pratiche (CAP) dei PdF e degli operatori dei gruppi di sostegno alla mamma che allatta (GSMA) Fornire i dati locali ai partner del progetto BFCI affidandone l’analisi alla struttura di coordinamento dell’Università di TS per lo studio policentrico BFCI nel Distretto 3. Organizzare incontri informativi con operatori del terzo settore operanti nel territorio dell’ASL Milano 2. Ambito Formativo Setting Tipologia setting: Le attività progettuali sono ambientate prevalentemente in strutture socio sanitarie rappresentate dagli ambulatori (pediatrici dei punti nascita, pediatri di famiglia, consultoriali dedicati al percorso nascita) Descrizione: Il progetto si rivolge alla comunità nel suo complesso ma assume come ambiti privilegiati i servizi del settore materno-infantile rivolti alla gravidanza, al parto e alla prevenzione nel primo anno di vita: punti nascita ospedalieri, luogo in cui si svolge il “bonding” madre-figlio; ambulatori dei pediatri di famiglia, dove si affrontano i primi problemi di puericultura; ambulatori 19onsultori ali, dove si svolgono gruppi di accompagnamento alla nascita e si svolgono consulenze (singole o a gruppi) relative all’allattamento al seno e più in generale a tematiche di “genitorialità”. Valutazione di Impatto Si verificherà inoltre la possibilità di misurare l’impatto anche da una stima degli opuscoli distribuiti ai neonati su una popolazione campione.. 19 Valutazione di risultato Si verificherà anche la fattibilità di: Indagine con questionario ad hoc su conoscenza dei servizi dell’ASL e comportamenti dei PdF Autovalutazione/monitoraggio delle attività secondo il piano di azione BFCI Criticità e linee di tendenza per il 2013 Nel nostro territorio gravitano diversi ospedali di cui solo alcuni stanno adottando una strategia formale per il sostegno dell’allattamento al seno. Inoltre soltanto 1/3 delle nascite avviene negli ospedali afferenti al territorio. Mamme Libere dal Fumo Responsabile del progetto Wilma Piloni: Responsabile Unità operativa Consultori Familiari - Servizio Famiglia e Persone Fragili, ASLMilano2 Via Turati n° 4, Cernusco SN (MI) – tel.: 0292654457 [email protected] Strutture coinvolte Struttura Dipartimento ASSI, Dipartimento Prevenzione Altri soggetti coinvolti Soggetti Regione Veneto - USSL di Treviso Università Cà Foscari Venezia, statistica medica Rete regionale HPH Azienda ospedaliera di Melegnano Consultori privati accreditati Descrizione Serv. Famiglia e P.F. (progettazione, formazione, realizzazione, valutazione) SMPC (progettazione, formazione e valutazione) Fase progettazione e coordinamento nazionale valutazione nazionale formazione Realizzazione e formazione distribuzione materiale informativo Descrizione Ha elaborato il progetto e lo ha proposto alle altre regioni italiane Ha supportato la valutazione nazionale, raccolta dati, elaborazione report. Ha promosso il progetto nella regione Lombardia e ha attuato il livello regionale di formazione. Partecipa alla sensibilizzazione delle gravide, alla distribuzione di materiale e alla formazione. Contribuisce alla diffusione del materiale informativo Reti/ambiti di Concertazione Programma inter-regionale Genitori Più, Rete Regionale HPH, Gruppo di lavoro Genitori Più della ASL MI2, Gruppo di progetto “mamme Libere dal Fumo” ASL Milano 2. Sintesi descrittiva del progetto Mamme libere dal fumo si propone di ridurre il numero di donne che fumano in gravidanza e soprattutto il numero di donne che riprendono a fumare dopo il parto attraverso il counseling ostetrico motivazionale. I ginecologi ma soprattutto le ostetriche, che nel loro operato si trovano in una situazione di maggior vicinanza alla donna e al suo nucleo familiare, a partire dal partner, costituiscono il perno di qualsivoglia azione di sensibilizzazione e di counseling. La ASL Milano 2 ha attuato un piani di formazione del personale del percorso nascita, con particolare riferimento alle ostetriche. Ha acquisito e distribuito materiale formativo per il personale 20 sanitario e informativo per le giovani coppie e per le gravide e neomamme. Ha avviato iniziative di counselling breve motivazionale presso i consultori familiari. Ha attivato una rete territoriale con altre strutture potenzialmente coinvolte. Parole chiave: fumo, gravidanza, counseling breve Diagnosi di contesto Il fumo di sigaretta rappresenta uno dei principali fattori di rischio di malattia e di morte nella nostra popolazione. La OMS, il Ministero della Salute e la Regione Lombardia riconoscono che la cessazione e la prevenzione all’abitudine al fumo di tabacco costituisca un obiettivo prioritario di salute. Il Piano Integrato per la Promozione di stili di vita sani della ASL Milano 2 inserisce questa problematica tra le priorità di intervento nei programmi di educazione e promozione della salute. Da un’indagine condotta nella ASL Milano 2 nel 2007: il 24% delle donne in età fertile fumava prima della gravidanza, il 65% di queste ha smesso di fumare in gravidanza, il 9% delle gravide fumava. Dati nettamente superiori a quelli riscontrati a livello nazionale e ai limiti superiori di quelli regionali. Il fumo di sigaretta nel mondo occidentale costituisce un problema emergente anche nella popolazione femminile con una prevalenza di fumatrici intorno al 17%. Nelle donne la curva storica dell’ultimo decennio non evidenzia una significativa riduzione (come invece avviene nei maschi), parimenti la cessazione di questa abitudine con l’aumentare dell’età nel sesso femminile è meno frequente e i danni per la salute sono più rilevanti. Si aggiungono importanti danni per la salute al prodotto del concepimento e al neonato/bambino, in seguito agli effetti del fumo passivo. La madre fumatrice costituisce inoltre un modello educativo negativo nell’ambito familiare. Dati raccolti nella nostra ASL confermano un trend già rilevato a livello nazionale: in seguito o in preparazione della gravidanza un numero rilevante di donne (70%) abbandonano l’abitudine al fumo per tutto il periodo della gestazione. Di queste però ben 2/3 riprendono a fumare nell’anno successivo al parto. L’allattamento al seno costituisce un fattore di protezione rispetto alla ripresa del fumo. Nel corso del 2011 e 2012 è stato avviato anche uno studio per valutare l’efficacia dell’intervento locale ed è stato reclutato un nutrito campione di gravide (122 nel 2011; 124 nel 2012) sul quale è in corso il follow up. Esistono prove di efficacia che dimostrano la validità del counselling motivazionale breve con esperienze condotte anche in Italia. Obiettivo generale Evitare l'esposizione al fumo della mamma e del neonato. Garantire alle gravide che frequentano il consultorio almeno un intervento di counselling motivazionale breve per la cessazione dell’abitudine al fumo o per il mantenimento dell’astensione nelle gravide che hanno smesso. Ridurre il numero delle donne fumatrici in gravidanza. Ridurre il numero delle donne che riprendono a fumare dopo il parto. Destinatari Destinatari Genere: donne utenti dei consultori Famiglie Obiettivi specifici Obiettivo specifico Criteri qualitativi di scelta Donne esposte a counselling individuale in consultorio / nati 2013 . Donne partecipano ai gruppi gravidanza / donne utenti dei consultori. Il fumo in gravidanze e durante il puerperio costituisce un importante fattore di rischio per donna e neonato. Indicatore di risultato Criteri quantitativi scelta 2000 / 6100 500 / 2000 Risultato atteso 21 Aggiornamento del personale dedicato del percorso nascita Attivazione del counselling ostetrico motivazionale per la prevenzione del tabagismo in gravidanza e puerperio Garantire counselling ostetrico alle donne seguite presso il consultorio Ostetriche formate / tot ostetriche dei consultori N° di consultori che hanno attivato il counselling / n° totale consultori della ASL 100% Donne esposte a counselling antifumo / donne partecipanti ai gruppi gravidanza e mamma-bambino Mantenere o ridurre il numero di Donne fumatrici in gravidanza / tot gravide fumatrici in gravidanza Mantenere l’astensione al fumo Non fumatrici a 6 mesi /1 anno dal parto / dopo il parto donne che hanno smesso di fumare in gravidanza Valutare in ambito locale l’esito Completamento della raccolta dati relativi del counselling ostetrico antifumo allo studio sul comportamento delle donne fumatrici in gravidanza e puerperio esposte a counselling e avviare l’analisi dei dati 100% Azioni Azioni di tipo Formativo Educativo Informativo 100% <8% >70% Proseguire lo studio in corso e analizzare i primi dati. Descrizione Sensibilizzazione e formazione delle ostetriche alle problematiche fumo-gravidanza e al counseling motivazionale breve. Attuazione di interventi di counseling ostetrico nei confronti di donne in età fertile e gravide. Realizzazione di gruppi di pari. Distribuzione di materiale informativo alle giovani coppie e gravide. Setting Tipologia setting: Servizi sanitari Descrizione: il setting principale è costituito dalle sedi dei Consultori Familiari, 14 tra principali e distaccate presenti su tutto il territorio dell’ASL Milano 2. I punti nascita ospedalieri e gli ambulatori dei pediatri di base costituiscono altri luoghi potenziali di sensibilizzazione. Valutazione Viene valutata la formazione degli operatori, l’attivazione del counselling presso i consultori familiari, l’efficacia dei singoli interventi, la prevalenza di fumo in gravidanza e puerperio. MiVoglioBene Responsabile del progetto Luigi Acerbi Mail: [email protected] Tel.: 0282456701-06 Indirizzo sede: via Friuli n° 2, Lacchiarella (Milano) Ruolo / funzione: Responsabile U.O. Prevenzione nelle Comunità della ASLMI2 Strutture coinvolte Struttura Descrizione Dip. Prevenzione Favorisce la partecipazione di tutti i soggetti interessati. Coinvolge in particolare il SMPC e i Centri Vaccinali. Dip. Cure Primarie Verifica la coerenza con i progetti aziendali dei Servizi sanitari di base. Gestisce i rapporti con i pediatri e medici di base. Approva e organizza i 22 Dip ASSI Distretti corsi di formazione. Coinvolge i Consultori familiari e il Servizio Famiglia per la diffusione dei messaggi educativi. Organizzano l’attività e favoriscono l’integrazione degli interventi in ambito territoriale. Altri soggetti coinvolti Soggetti Fase: Società Italiana di Progettazione Pediatria e realizzazione Società Italiana di Progettazione Pediatria Preventiva e realizzazione e Sociale Ministero della Sponsor Salute Reti/ambiti di Concertazione Reti di concertazione GenitoriPiù locale BFCI locale Guadagnare in salute Descrizione Ha elaborato il Progetto e partecipa alla sua diffusione pubblicando sul sito www.sip.it lo stesso e il materiale relativo. Ha elaborato il Progetto e partecipa alla sua diffusione pubblicando sul sito www.sipps.it lo stesso e il materiale relativo. Ha condiviso il Progetto e fornito il suo patrocinio all'interno dell'iniziativa "Guadagnare Salute". Ambiti di Concertazione Descrizione: Il Gruppo d Lavoro GenitoriPiù locale ha approvato i contenuti e i metodi del progetto e ne verifica la realizzazione. La rete BFCI contribuisce alle iniziative di promozione dell’allattamento materno. Il Ministero della Salute lo considerato coerente con il programma nazionale Guadagnare in Salute e ne ha concesso l’utilizzazione del Logo. Verrà presentato al tavolo interistituzionale del Piano di Zona. Sintesi descrittiva del progetto “MiVoglioBene” è un progetto di prevenzione primaria del sovrappeso e obesità infantili, realizzato dalla nascita fino ai 6 anni di vita, e prevede l’adozione in sequenza di 10 semplici azioni preventive circa la corretta alimentazione e un stile di vita attivo. Ogni singola azione preventiva è sostenuta da numerosi studi scientifici che ne hanno mostrata la sua efficacia. La novità del Progetto è l’adozione delle 10 azioni secondo un format definito per tipologia di azione, sequenza, finestra temporale di presunta maggiore efficacia e materiale formativo specifico. La sua realizzazione avviene inizialmente e in via prioritaria attuando processi di promozione di stili di vita sani da parte dei Pediatri di Base, con una successiva estensione ai servizi sanitari e sociosanitari territoriali e alle strutture ospedaliere. A medio termine dovranno esere messe in atto interventi presso le sedi di aggregazione e socializzazione di bambini e neogenitori. E’ basato sulla facilitazione del counselling, sulla valorizzazione del ruolo genitoriale e sull’attivazione delle risorse sociali potenzialmente interessate. Il Progetto prevede l’arruolamento da parte dei Pediatri di circa il 10% dei neonati nell’anno 2013, che verranno seguiti con la tempistica prevista dai bilanci di salute. Il calcolo del Body Mass Index (BMI) consentirà di determinare a partire dai 2 anni la prevalenza di sovrappeso/obesità (secondo Cole,) e di early adiposity rebound (secondo Rolland Cachera) tra 2 e 6 anni. Le 10 azioni individuate: L’azione 1 : allattamento al seno per almeno i primi 6 mesi di vita, meglio se fino ai 12 mesi. In caso di mancanza di latte materno, il Pediatra consiglierà come sostituto del latte materno un latte adattato a basso contenuto proteico. Il Pediatra si adopererà per sostenere l’allattamento, soprattutto nelle prime settimane, sui seguenti punti: 23 Sostenendo la motivazione all’allattamento Assicurando accessi per la semplice verifica del peso, secondo necessità Limitando le principali cause di abbandono dell’allattamento Utilizzando curve di crescita specifiche per l’allattato al seno (OMS) Trovando assieme alla madre un equilibrio tra richiesta del neonato e esigenze della madre Evitando le integrazioni inutili di latte formulato. Azione 2: introduzione cibi complementari dopo i 6 mesi. Si intende il posticipare l’introduzione di alimenti o bevande al di fuori del latte a dopo i 6 mesi, quando ciò non sia imposto da motivi clinici individuali. Nell’elenco dei cibi da posticipare si considerano la frutta, i biscotti, altre bevande al di fuori di latte ed acqua. Per le bevande, si veda anche quanto descritto per l’azione 4 (vedi oltre). Azione 3: apporto proteico controllato (in particolare nei primi 2 anni). Ciò si realizza fornendo semplici schemi nutrizionali, differenti se il bambino è allattato al seno o con latte formulato. Ai bilanci di salute si esemplifica la quota di alimento con contenuto proteico che si ritiene corretta (nel caso di allattamento esclusivo al seno, si considera corretta ogni quantità di latte assunta, in caso di latte formulato si consiglia l’utilizzo di un latte a contenuto proteico ridotto e si fornisce una quota massima giornaliera consigliata). Dopo lo svezzamento, si forniscono le quote consigliate di alimenti a maggior contenuto proteico, quali carni, formaggi, yogurt, pesce, ecc. E’ comunque consigliato mantenere un apporto proteico controllato anche dopo i 24 mesi. Azione 4: evitare succhi, tisane, soft drinks, thè zuccherato, ed ogni altra bevanda con contenuto calorico fino a 6 anni. Non si considera l’assunzione sporadica o legata a ragioni cliniche (es. in corso di enterite). Ad ogni bilancio per tutta la durata dello studio il Pediatra ricorderà l’azione e raccoglierà informazioni sulla sua reale applicazione. Azione 5: sospendere l’uso del biberon entro i 24 mesi. Studi scientifici pubblicati hanno dimostrato un maggior rischio di sovrappeso/obesità nei bambini con svezzamento dal biberon tardivo (oltre i 24 mesi), a prescindere dalla quota calorica introdotta e dal tipo di bevanda. Il rischio si correla, in altri termini, con la modalità di assunzione, favorendo il consumo “incosciente” o la “dipendenza routinaria” legata al biberon. L’azione preventiva si effettua ai bilanci 6 e 7. In ogni caso, viene sconsigliato il ricorso al biberon. Azione 6: incoraggiare i movimenti attivi del bambino, quando possibile, a scapito del suo trasporto passivo. È importante che abitui il tuo bambino ad andare a piedi quando è possibile, soprattutto in tragitti ripetuti molte volte, per esempio quando lo accompagni all’asilo o a scuola. Muoversi attivamente anziché farsi trasportare è inoltre importante perché il piccolo impari a rendersiconto delle distanze e dei luoghi attraversati, insomma a scoprire il mondo che lo circonda. In alcune città sono in atto iniziative per raggiungere la scuola a piedi, in gruppo, accompagnati da uno o più genitori (per esempio il Piedibus). Inoltre si raccomanderà di evitare l’uso abituale del passeggino per gli spostamenti del bambino oltre i 3 anni di età. Azione 7: individuare se si verifica un Early adiposity rebound, vale a dire un incremento del valore assoluto del BMI prima dei 6 anni. Studi clinici hanno documentato un rischio elevato di sovrappeso/obesità nei bambini con precoce aumento del BMI in una fase nell’infanzia in cui il suo valore è atteso in progressivo calo di visita in visita. Inoltre, un early adiposity rebound si associa ad un maggiore rischio di alterazione metaboliche, a prescindere dalla condizione di sovrappeso/obesità. L’identificazione dell’early adiposity rebound non rappresenta in assoluto un’azione preventiva, bensì il presupposto per un intervento molto precoce nei casi individuati. In altri termini, l’azione preventiva vera e propria è sul Pediatra, che osservando la curva del BMI e rendendo partecipe la famiglia di un eventuale andamento negativo può attivarsi per ottenerne la normalizzazione nel tempo. Tale azione si realizza ai bilanci dai 2 anni in poi. Azione 8: TV solo dopo i 2 anni, massimo 8 ore/settimana. Anche la riduzione del tempo utilizzato dal bambino in attività sedentarie (TV, videogiochi, PC) rappresenta una misura efficace per contrastare il rischio di insorgenza di obesità, oltre che corretta abitudine in generale per la salute psico-fisica del bambino. La quota di 8 ore settimanali viene stabilita in accordo con le indicazioni delle Società Scientifiche Pediatriche, e concede 1 ora giornaliera ed una piccola tolleranza occasionale. Tale azione si realizza a partire dal 5° bilancio (circa 12 mesi) in quanto è 24 di osservazione sempre più frequente un consumo precocissimo di tali attività. Azione 9: incentivare attività ludiche di movimento, regalare giochi di movimento adatti all’età. Ad ogni bilancio dal 3° mese in poi, si forniranno esempi di attività di movimento adatte all’età del bambino. In particolare, si forniranno esempi di attività di movimento e gioco che possono essere svolte assieme ai genitori e/o ai coetanei, all’aperto come in casa, in modo da favorirne l’accettazione. Azione 10: uso dell’Atlante Fotografico delle porzioni alimentari per mostrare in modo semplice ed obiettivo quale sia la porzione alimentare da consigliarsi al bambino in età prescolare. Tale azione si realizza con impiego, dal bilancio 7 e successivi, dell’Atlante Scotti Bassani in cui ogni alimento di uso comune viene fotografato in 3 taglie differenti nel piatto. Si intende che la quota consigliata debba corrispondere a questa età alla foto identificata dal simbolo Δ. Studi clinici hanno documentato l’efficacia di tale strumento per l’educazione alimentare così come per il recall alimentare, svincolando sia l’operatore che il familiare dalla necessità della pesata dell’alimento. E’ allo studio la possibilità di approntare un Atlante Fotografico delle porzioni pediatriche, limitato ai cibi di maggior consumo. La sequenza delle varie azioni è programmata con uno schema temporale che suggerisce il momento adatto per la sua discussione con i genitori, il rinforzo regolare nelle visite successive e il chiarimento comune dei dubbi o difficoltà nella sua realizzazione. Per ogni azione è disponibile in versione cartacea o digitale (scaricabile liberamente dal sito www.sipps.it ) una scheda illustrativa con riferimenti bibliografici, esempi e sitografia utile. Parole chiave 1) prevenzione 3) corretta alimentazione 2) obesità 4) corretto stile di vita Diagnosi di contesto Attualmente, la prevalenza di sovrappeso ed obesità infantile (OI) a 6 anni in Italia è paragonabile a quella delle età successive (complessivamente 25%), senza differenze significative tra i sessi e con variazioni tra aree geografiche. Pertanto, lo spazio per interventi di prevenzione è confinato ai primi anni di vita, a partire dal momento della nascita. I principali fattori di rischio per l’OI sono stati identificati da studi scientifici e sono classificabili in fattori familiari e individuali. Tra i fattori familiari, i più importanti sono la presenza di obesità nei genitori e lo stile di vita familiare. Tra quelli individuali, vi sono una scorretta alimentazione nei primissimi anni (ipercalorica, eccesso di proteine, grassi e zuccheri semplici) ed un eccesso di attività sedentarie associato ad una riduzione dell’attività motoria. I programmi preventivi finora adottati hanno avuto scarso successo in quanto, indirizzati prevalentemente o unicamente alla classe medica, sono riusciti a coinvolgere minimamente le altre componenti sociali (famiglia, scuola, media, istituzioni, aziende commerciali). Solo azioni coordinate, nell’ambito di campagne a largo raggio, possono avere chance di successo. Nella nostra realtà, il Pediatra di Famiglia è una figura cruciale della prevenzione dell’obesità ed il suo ruolo è fondamentale nell’acquisizione precoce di corrette abitudini alimentari e stili di vita, che appartengono ai suoi compiti “istituzionali”. Pertanto, rappresenta la figura professionale che possiede i migliori requisiti in questo contesto: in genere conosce bene la famiglia, segue il bambino dalla nascita fino almeno ai 6 anni di vita utilizzando al riguardo i Bilanci di Salute (8 visite di controllo a tempi codificati nei primi 6 anni di vita), vale a dire momenti istituzionalmente dedicati alla prevenzione. Inoltre, ha ulteriori occasioni di contatto con il bambino e la sua famiglia per rafforzare il suo ruolo educativo e per interpretare il pattern di crescita del bambino e comunicare ai genitori eventuali deviazioni dalla norma. Dati rilevati nell’ultimo decennio nella nostra ASL evidenziano un aumento di prevalenza di sovrappeso e obesità in età infantile, che sembra tuttavia essersi arrestato nell’ultimo periodo. E’ stata anche riscontrata recentemente una riduzione del sovrappeso e obesità a 5-6 anni. I dati di prevalenza di sovrappeso + obesità nella nostra ASL tra 5 e 6 anni erano 23.1% nel 2002 e 16.6% nel 2011, collateralmente si osservava un incremento dei soggetti sottopeso (8.2% nel 2002 e 9.9% 25 nel 2011). Nei bambini di origine non italiana, infine, nel 2011 si osservava un maggior rischio per sottopeso (12.5%) e sovrappeso + obesità (23.5%). Tale informazione non era disponibile nel 2002. Queste frequenze meritano una conferma attraverso la prosecuzione di tale monitoraggio nel tempo. Obiettivo generale Favorire l’adozione di stili di vita sani sin dai primi mesi e anni di vita con particolare riferimento a una corretta alimentazione e alla prevenzione dell’obesità infantile Destinatari Destinatari Bambini 2 anni Criteri qualitativi di scelta Criteri quantitativi di scelta N° bambini raggiunti da interventi di 600/6100 promozione stili vita sani / n° nati ASLMI2 anno Obiettivi specifici Obiettivo specifico Ridurre la prevalenza obesità infantile Indicatore di risultato di Prevalenza eccesso ponderale e obesità a 2 e 5 anni valutati tramite BMI Formazione pediatri di base Partecipazione di pediatri di base della ASL a iniziative di aggiornamento dedicate alla realizzazione del progetto Formazione/informazione Organizzazione di iniziative operatori ASL di aggiornamento Pubblicizzazione aziendale sul Sito Pubblicizzazione attraverso materiale informativo cartaceo Pubblicizzazione tramite strumenti di comunicazione collettivi Azioni Azioni Educativo Formativo Formativocomunicativo Risultato atteso Mantenere invariato o ridurre la prevalenza di eccesso ponderale o obesità infantile Almeno il 40% dei pediatri di Base partecipano a iniziative di aggiornamento per la realizzazione del progetto. Realizzazione di un convegno di aggiornamento rivolto agli operatori ASL Il sito aziendale rappresenta Realizzazione di uno spazio un tramite importante per la dedicato sul sito della diffusione di informazione, ASLMilano2 strumenti informativi e messaggi educativi. La disponibilità di materiale Predisposizione/diffusione/uso di informativo presso le sedi materiale informativo ambulatoriali favorisce i processi di comunicazionecouncelling. Realizzazione di interventi Pubblicazione su stampa locale e su stampa e/o radio locali. interventi da emittenti radio locali Descrizione Promozione comportamenti sani counselling presso gli studi dei pediatri di base Potenziamento e valorizzazione delle competenze dei pediatri di base e operatori ASL per le attività di promozione della salute : trasmissione di informazioni, conoscenze con modalità unidirezionali (lezione, conferenza, convegno) e/o tramite realizzazione e diffusione di materiale informativo 26 Setting Tipologia setting: setting primario del Progetto per l’anno 2013 è lo studio del pediatra di Famiglia, in occasione dei bilanci di salute 0-6 anni. Descrizione: i bilanci di salute eseguiti dai pediatri di base permettono un contatto individuale con il bambino e i genitori e un importante momento di orientamento dei comportamenti e delle abitudini di vita. Valutazione di Impatto Viene valutato stimando i bambini/genitori raggiunti da interventi di promozione della salute nel primo anno. Valutazione di Risultato Viene valutato il trend di prevalenza dell’obesità mediante indagini condotte ogni 3 anni e la realizzazione di alcuni indicatori di risultato relativi alla formazione degli operatori dedicati e all’attivazione di processi e strumenti informativi. Criticità e linee di tendenza Nel corso del 2013 verrà avviato il progetto con prioritaria attenzione alla sua attuazione nel corso dei bilanci di salute fatti dai pediatri di base, a breve e medio termine verrà valutata l’estensione alle strutture sanitarie e socio-sanitarie e dei MMG, il coinvolgimento degli enti locali e delle associazioni di volontariato, delle comunità aggregative ed educative. Pappa e Nido Responsabile del progetto Benedetta Chiavegatti Indirizzo: Via Giovanni Paolo I Strutture coinvolte Struttura Dipartimento Prevenzione Medica Dipartimento ASSI Settore Vigilanza Altri soggetti coinvolti Soggetti Referenti Comunali/ Assessorato Ufficio Servizi Sociali o Scuola Referenti Comunali/ Assessorato Uff. Servizi Sociali o Scuola Aziende di Ristorazione Mail: [email protected] Ruolo / funzione Assist. Sanitaria Tel.:0298115377 Descrizione Il SIAN è il servizio promotore e le operatrici dei SIAN Nutrizione sono coinvolte in tutte le fasi del progetto - Gli operatori del Dip. ASSI, collaborano alla realizzazione del progetto, attuando sopralluoghi congiunti col le colleghe del SIAN e promuovendo l’uso in autonomia dello strumento da parte dei nidi (per un auto-miglioramento) Fase: Realizzazione Valutazione Realizzazione Descrizione I funzionari o assessori referenti per la scuola sono coinvolti nella fase di monitoraggio e nella fase della valutazione con riunioni annuali. Nella fase della valutazione con riunione per un report annuale Le Aziende di ristorazione partecipano al monitoraggio della Ristorazione scolastica mettendo a disposizione il personale e la documentazione necessaria per la valutazione. 27 Coordinatore del Nido Realizzazione Coordinatore del Nido Valutazione I coordinatori sono coinvolti nella fase di monitoraggio e nella fase della valutazione con riunioni annuali. Inoltre si promuove una loro autonomia nel valutare il proprio menù utilizzando la griglia dello strumento I coordinatori sono coinvolti nella fase della valutazione con riunione per un report annuale Reti/ambiti di Concertazione Reti di concertazione Ambiti di Concertazione Rete locale Scuole che promuovono la Piani di zona Salute Rete Lombarda Scuole che promuovono la salute : Programma genitori + Descrizione: il Collegamento tra le “Reti “ sopra citate è importante per la promozione della Salute e per il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti nelle strutture scolastiche. Sintesi descrittiva del progetto Il progetto “Pappa e nido” è nato con lo scopo di fornire un supporto ai Comuni per favorire il miglioramento di qualità della Ristorazione scolastica, dei cibi e delle abitudini alimentari dei bambini e ragazzi che la utilizzano. Il metodo utilizzato favorisce la responsabilizzazione, l’autoanalisi e la revisione dei processi che portano alla erogazione dei pasti, dalla conservazione, alla preparazione, cottura e distribuzione. Si è costruito uno strumento di valutazione del Servizio di Ristorazione, agevole e di semplice utilizzazione, il “pappa e nido”che costituisce una guida alla valutazione sistematica di ogni struttura. Le schede di valutazione si articolano in 3 parti distinte riguardanti: 1) la valutazione dei generi alimentari presenti nel menù; 2) le caratteristiche relative al capitolato d’appalto; 3) le caratteristiche organizzative che influenzano la qualità nutrizionale del Servizio di Ristorazione Scolastica. Il progetto viene presentato ogni anno alle Amministrazioni comunali in incontri finalizzati a sensibilizzare i funzionari comunali, i gestori e gli operatori delle mense riguardo la nutrizione degli studenti. Successivamente durante tutto l’anno scolastico le operatrici del SIAN si recano in tutti i Comuni dell’ASL e dopo un sopralluogo congiunto con il referente comunale presso i centri cottura delle scuole viene compilato il menù a punti. Tale verifica permette una prima valutazione dello “stato dell’arte” del Servizio di Ristorazione in ogni mensa dei Comuni che hanno aderito al progetto. Ad ogni centro cottura viene restituita una valutazione che evidenzia punti di forza e debolezza e indica i margini di miglioramento. L’analisi complessiva dei dati viene presentata a settembre dell’anno scolastico successivo alla presenza di tutti i Comuni che hanno aderito al progetto. Una prima valutazione di efficacia del progetto avverrà a due anni dalla iniziale compilazione delle schede di analisi, per verificare la messa in atto dei processi di miglioramento Parole chiave 1) dieta corretta 3) sicurezza alimentare 2) qualità nutrizionale 4) Nidi d’infanzia Diagnosi di contesto La promozione di comportamenti e stili di vita in grado di favorire la salute e di ridurre i fattori di rischio passa attraverso la diffusione di una buona alimentazione. Il Dipartimento di Prevenzione della nostra Azienda si occupa dal 1998 di monitorare e migliorare il servizio di Ristorazione scolastica nelle scuole del territorio: la Ristorazione nei nidi, come nelle mense scolastiche, contribuisce alla copertura del 40% del fabbisogno calorico giornaliero, fornendo una parte importante della razione alimentare quotidiana. E’ fondamentale quindi che la tabella dietetica 28 sappia fornire ai bambini da 1 a 3 anni un pasto dalle prescrizioni dietetiche ottimali dal punto di vista qualitativo, quantitativo per la loro fascia d’età, igienico e sia buono e appetibile nel gusto. La ASLMI 2 comprende 53 Comuni , nei quali sono operative 25 Aziende di Ristorazione, gli asili nido tra pubblici e privati sono circa 138. Ogni Comune imposta il proprio menù in autonomia, ciò determina una qualità di derrate alimentari e un sistema organizzativo differente. Non sempre le caratteristiche riscontrate sono in linea per l’attuazione di una sana nutrizione e il compito della ASL è quello di indirizzare i comuni verso una “migliore “ erogazione del pasto. E’ nata perciò l’esigenza di fornire uno strumento utilizzabile da tutti gli “attori” della Ristorazione ( genitori, funzionari del Comune, Assessorati, Aziende di Ristorazione ) per analizzare gli ambiti migliorativi in tema di Ristorazione, che potesse essere di semplice utilizzo e di facile lettura e che potesse servire da base per l’organizzazione del servizio. Ogni Comune imposta il proprio menù in autonomia, ciò determina una qualità di derrate alimentari e un sistema organizzativo differente. Fino ad oggi è stato difficile pianificare un controllo capillare ed efficace da parte della ASL. Obiettivo generale Migliorare l’alimentazione dei bambini della fascia di età da 12 a 36 mesi agendo attraverso i meccanismi educativi che può esercitare la Ristorazione Scolastica . Destinatari Destinatari I Referenti della Ristorazione Scolastica comunali sono gli interlocutori privilegiati della ASL per il miglioramento del menù Criteri qualitativi di scelta Criteri quantitativi di scelta N° Referenti dei comuni per la ristorazione dei nidi 50/53 aderenti al progetto / n° Comuni della ASL Obiettivi specifici Obiettivo specifico Indicatore di risultato Realizzare il menu “pappa e N° menù a punti realizzati in comuni / n° nido” nella maggior parte dei comuni della ASL comuni della ASL Risultato atteso >80% >70% Realizzare il menù “pappa e nido” nella maggior parte dei nidi della ASL Miglioramento dei generi alimentari presenti nel menù. N° menù a punti realizzati / n° nidi presenti nella ASL evidenziati critici / n° >60% Miglioramento delle caratteristiche relative alle derrate alimentari Miglioramento delle caratteristiche organizzative del Servizio di Ristorazione evidenziati critici / n° >60% evidenziati critici / n° >60% Azioni Azioni Intervento educativo organizzativo Modificazione di almeno 2 ambiti dalle schede di analisi come punti nidi Modificazione di almeno 2 ambiti dalle schede di analisi come punti nidi Modificazione di almeno 2 ambiti dalle schede di analisi come punti nidi Descrizione Il menù “pappa e nido” è uno strumento per la valutazione del menù dei nidi: si articola su 3 parti : le prime due riguardano gli alimenti e la terza l’organizzazione del servizio. Tale strumento è compilato dagli operatori del SIAN in collaborazione con il personale del Comune della mensa analizzata, per la condivisione del punteggio raggiunto. Il progetto prevede un report complessivo con tutti i Comuni 29 del punteggio ottenuto nel primo anno di valutazione ed una valutazione a due anni dalla prima , per la verifica del miglioramento del servizio erogato. Setting Tipologia setting: Cucine Asili Nido Descrizione: l’intervento si svolge nei nidi d’infanzia e principalmente nelle cucine; il sopralluogo avviene alla presenza del Referente Comunale – Assessore, alla presenza di del Coordinatore del Nido e dell’Azienda di Ristorazione Valutazione di Impatto La prima parte del progetto è stata attuata nell’anno scolastico 2011- 2012 sono stati coinvolti come programmato 50 comuni su 53. Valutazione di Risultato Per la valutazione di risultato si deve attendere l’anno scolastico 2013- 2014 come da pianificazione dei tempi del progetto Criticità e linee di tendenza Il progetto è articolato su 3 anni scolastici, quindi la conclusione e le eventuali criticità emergeranno alla fine del lavoro, per quanto riguarda la prima fase , conclusa a maggio 2012, la criticità evidente è stato il campo di attuazione, limitato ai soli Nidi Pubblici. 30 5.3 - Ragazzi e adolescenti Rete Locale Scuole promotrici di salute Responsabile del progetto Maria Vezzoni Mail: [email protected] Tel.: 02 92654932 Indirizzo sede: SMPC Dipartimento Prevenzione Medica via Amendola 3 – 20090 Segrate Ruolo / funzione: dirigente medico coordinatore della rete locale SpS Strutture coinvolte Struttura Dipartimento di Prevenzione Medico Dipartimento A.S.S.I. Dipartimento Dipendenze Distretti Descrizione SMPC e SIAN partecipano congiuntamente alla progettazione, realizzazione e valutazione Partecipazione al tavolo di lavoro (GdL fascia 3-18) interdipartimentale e alla realizzazione dei corsi Partecipazione al tavolo di lavoro (GdL fascia 3-18) interdipartimentale e alla realizzazione dei corsi Partecipano alla diffusione dell’iniziativa Altri soggetti coinvolti Soggetti Fase: Ufficio Scolastico Progettazione Milano Scuole del Progettazione, territorio ASL Realizzazione e valutazione Comuni Progettazione e sponsor Associazioni di volontariato progettazione Descrizione Coinvolto dal 2006 nella progettazione e costruzione del modello Le scuole sono state coinvolte in tutte le fasi del progetto Coinvolti sia nella fase di progettazione che come sponsor Alcune associazioni che lavorano con le scuole sono state coinvolte nella fase di progettazione Reti/ambiti di Concertazione Reti di concertazione Ambiti di Concertazione Rete Lombarda Scuole che Promuovono Salute Piani di Zona Rete SHE Assemblea dei Sindaci Rete Locale Scuole che Promuovono Salute Descrizione: partecipazione ai lavori di progettazione e realizzazione della Rete Lombarda partecipazione alla conferenza di Vilnius 2009 (HPS); progetto European Food Framework 2012 della Rete Europea delle Scuole per la salute (SHE). Sintesi descrittiva del progetto II programma Scuola che promuove la salute si ispira ai concetti proposti dalla Rete Europea delle Scuole che promuovono la salute (SHE Network) e promuove lo sviluppo di un contesto che faciliti le scelte salutari, attraverso l'influenza positiva su filosofia, attitudini e azioni di tutti, alunni, staff e famiglie. La Scuola promotrice di salute (SpS) diventa ambito dove vivere la salute in un clima scolastico positivo che produce benessere mentale e sociale, dove acquisire conoscenze, confrontarsi con gli educatori e con i pari in temi di salute, acquisire competenze e abilità per la salute, usufruire di opportunità orientate alla salute (ad esempio ambienti liberi dal fumo, piedibus, ristorazione che propone una sana alimentazione, frutta a merenda, igiene delle mani e della bocca, giochi all’aperto). L'intervento si sviluppa a partire dalla formalizzazione dell'adesione della scuola alla Rete Locale 31 SpS della ASL Mi2. Il Dirigente formalizza una “commissione salute” composta dai rappresentanti di genitori, docenti, operatori scolastici, operatori sanitari e alunni. La “commissione salute” attiva la partecipazione di tutti gli attori ed è responsabile della rilevazione del profilo di salute e della pianificazione degli interventi di promozione della salute nella scuola. Essa effettua, insieme ad altri soggetti interessati, un'analisi dei bisogni e individua gli obiettivi prioritari, pianifica le azioni da intraprendere e valuta i risultati. Il percorso di Scuola che promuove la salute contempla strategie ed azioni in 6 ambiti: 1. Filosofia della scuola 2. Organizzazione e leadership 3. Clima scolastico 4. Curriculum educativo 5. Ambiente e servizi 6. Alleanze La scuola attua attraverso appositi strumenti un’autovalutazione del proprio percorso SpS, tale valutazione viene facilitata da incontri di confronto tra operatori scolastici, genitori, alunni e personale qualificato della ASL. L’impegno che la scuola pone nello sviluppo di un ambiente che promuove la salute viene certificato e celebrato in occasione di giornate dedicate allo scambio di esperienze tra le scuole in rete. Nel 2007/08 sono state certificate 59 scuole (su 347 plessi del territorio della ASL Milano2); nel 2009 le scuole certificate sono state 77, nel 2010 sono state 80, nel 2011 sono state 89 (compresa 1 scuola secondaria di 2°grado) e nel 2012 le scuole certificate sono state 91 (compresa 1 scuola secondaria di 2°grado), confermando la stabilità del programma. Dal 2012 cinque Istituti scolastici dell’ambito territoriale della ASL Milano 2 fanno parte della Rete Lombarda SpS. Parole chiave 1) sviluppo comunità 3) promozione salute 2) scuola 4) stili di vita Diagnosi di contesto Nel 2001 è stata condotta un'indagine per conoscere la tipologia degli interventi di educazione alla salute condotti nelle scuole, dall'infanzia alla secondaria di 1° grado, dell'ASL Milano 2. All’indagine, condotta attraverso questionari e interviste, ha partecipato il 74% delle Dirigenze Scolastiche presenti sul territorio (ex USSL 27). Sono emerse differenti modalità di approccio ai temi della salute. Non tutte le scuole sviluppavano interventi di educazione alla salute e poche erano le scuole che fornivano un ambiente scolastico coerente con gli obiettivi di salute (ad esempio scuola libera dal fumo, consumo di frutta a merenda, igiene orale a scuola, attività motoria adeguata). Anche i programmi educativi su temi di salute non erano equamente offerti sul territorio: solo il 41% delle scuole dell'infanzia, il 47% delle scuole primarie e l'85% delle scuole secondarie di 1°grado trattava almeno 2 argomenti di salute. In media nelle scuole intervistate venivano trattati 1,5 argomenti nelle scuole dell'infanzia, 1,8 nelle scuole primarie e 2,8 nelle scuole secondarie di 1°grado. Le tematiche maggiormente sviluppate erano: alimentazione per tutti i cicli, educazione sessuale e fumo per primarie e secondarie. Con il progetto di "Certificazione Scuola libera dal fumo" iniziato nel 2002 e concluso nel 2007 sono state certificate 130/324 scuole della ASL di allora, 188 docenti hanno partecipato a corsi di formazione sul fumo. Dall'esperienza positiva di collaborazione scuola-famiglia-ASL,condotta con il progetto "Scuola libera dal fumo" e dalla necessità di trovare interventi più efficaci per la promozione di sani stili di vita, nasce il programma "Carissimo Pinocchio: una Scuola che promuove la salute" che si ispira ai concetti proposti dalla Rete Europea delle Scuole che promuovono la salute (SHE), e imposta il proprio lavoro su un modello di salute che valorizza l'intera organizzazione scolastica e, nel contempo concentra la propria attenzione sull'individuo. Ogni scuola partecipante contribuisce attraverso la propria commissione salute ad analizzare il proprio contesto e individuare con l'aiuto degli operatori sanitari i bisogni e le strategie da applicare localmente. Contribuiscono alla descrizione del contesto i dati provenienti dall’indagine 32 HBSC e Okkio alla salute. Obiettivo generale Obiettivo della Rete Locale SpS è quello di identificare e diffondere esempi di buone pratiche e di favorire lo scambio di esperienze e conoscenze per realizzare scuole promotrici di salute. Destinatari Destinatari Bambini/ragazzi dai 3-13 anni Operatori scolastici Criteri qualitativi di scelta Scuole che aderiscono alla Rete Locale SpS dall’infanzia alla secondaria di 1° grado Operatori delle Scuole che aderiscono alla Rete Locale SpS Obiettivi specifici Obiettivo Strutturare il curriculum educativo sulla salute nei POF delle scuole Formalizzare e attivare una commissione salute Offrire attivamente la frutta a scuola come merenda Elaborare il proprio profilo di salute ed analizzare i bisogni della scuola Trattare almeno 4 tematiche relative alla salute nel curriculum scolastico (attività fisica, alimentazione, dipendenze, sicurezza) Organizzare un Piedibus per la propria scuola Avere una tabella dietetica che tenga conto dei suggerimenti del SIAN nei tre ambiti: tabella dietetica, derrate, ambito organizzativo Sviluppare e approvare un piano strategico scritto per la salute e il benessere di tutti (Carta SpS), secondo le linee guida per una SPS Ampliare la proposta della rete Locale SpS agli Istituti Superiori (sperimentazione) Criteri quantitativi di scelta 18.000 / 64.747 90 scuole / 343 scuole nel territorio Indicatore di risultato Nr. scuole che hanno un curriculum educativo sulla salute Nr. scuole che hanno attivato una commissione salute Nr. delle scuole che offrono la frutta a merenda agli studenti Nr. Istituti con profilo di salute elaborato tramite uno degli strumenti proposti dalle reti SpS Nr. di scuole che hanno strutturato queste tematiche nel curriculum e inserite nel POF Nr. di scuole primarie che attivano almeno un percorso piedibus per 6 mesi all’anno Nr. di scuole che, nel menù a punti della ristorazione, ottiene un punteggio da "buono" a "molto buono" in tutti e tre gli ambiti Nr. di scuole con piano strategico approvato Risultato atteso 90% delle scuole in rete Nr . Istituti Superiori coinvolti 1 100% delle scuole in rete 60% delle scuole in rete 65% delle scuole in rete 65% delle in rete 50% delle scuole primarie in rete 30% delle scuole ottengono un punteggio >= buono/molto buono in tutti e tre gli ambiti 55% delle scuole che partecipano al programma 33 Azioni Tipologia d’intervento Intervento di sviluppo di comunità Intervento di Formazione Intervento di Formazione Descrizione Incontri con Dirigenti Scolastici, referenti per la salute delle scuole, docenti, genitori, alunni, ATA, referenti dei comuni per: facilitare la realizzazione del percorso SpS (analisi dei bisogni, pianificazione, realizzazione, autovalutazione e celebrazione dei risultati); facilitare l’organizzazione di percorsi piedi bus come da progetto specifico; realizzare una scuola libera dal fumo come da progetto specifico; mettere in atto in tutta la scuola azioni coerenti relativamente all'alimentazione, all'attività fisica, alla prevenzione del tabagismo e alla salute mentale e sociale per tutti, anche per il personale scolastico come da progetto specifico. Organizzazione di momenti di scambio di esperienze tra le scuole in rete Organizzare e svolgere corsi di formazione per docenti e partecipanti alle commissioni salute sui seguenti argomenti: Scuola che promuove la salute: linee guida A scuola di sicurezza Salute orale Scuola libera dal fumo Stili di vita Life Skills Training Questione di etichetta Formazione per i Componenti delle Commissioni Mensa Progetti di formazione e consulenza per le scuole superiori 1. Unplugged 2. Sportello prevenzione disarmonie alimentari 3. Affettività e sessualità in adolescenza: comunicare tra maschi e femmine Setting Tipologia setting: ambiente scolastico Descrizione: Gli interventi nei contesti scolastici sono, tra gli interventi negli ambienti di vita, quelli che hanno il miglior rapporto costo-beneficio. Valutazione di Impatto E’ prevista una valutazione d’impatto sul numero di scuole che aderiscono alla Rete locale SpS. Risultati: nel 2012 hanno aderito 90 scuole (plessi) su 343 presenti. (43 scuole infanzia, 34 primarie, 16 secondarie di 1°grado). Sperimentalmente è stata certificata una scuola secondaria di 2° grado. Sono stati coinvolti 18.041 alunni su 64.747. Valutazione di Risultato Una valutazione di risultato viene effettuata sugli indicatori elencati nella tabella degli obiettivi e tenendo conto anche di altri indicatori di processo analizzati nel programma SpS. Obiettivo Risultati del 2012 Strutturare il curriculum educativo sulla 96% delle scuole che partecipano al programma salute nei POF delle scuole hanno strutturato nel POF un curriculum sulla salute che affronta i principali temi in maniera interdisciplinare in tutti i cicli scolastici, tenendo conto delle linee guida e delle raccomandazioni istituzionali 34 Formalizzare e attivare una commissione salute Offrire attivamente la frutta a scuola come merenda Elaborare il proprio profilo di salute e analizzare i bisogni della scuola Trattare almeno 4 tematiche relative alla salute nel curriculum scolastico (attività fisica, alimentazione, dipendenze, sicurezza) Organizzare un Piedibus per la propria scuola Avere una tabella dietetica che tenga conto dei suggerimenti del SIAN nei tre ambiti: tabella nutrizionale, derrate, organizzazione del servizio Sviluppare e approvare un piano strategico scritto per la salute e il benessere di tutti (Carta SpS) secondo le linee guida per una SPS Ampliare la proposta della rete Locale SpS agli Istituti Superiori (sperimentazione) 100% degli istituti ha formalizzato una commissione salute composta da docenti, genitori, ATA e in alcuni casi anche alunni. In totale sono stati coinvolti nelle commissioni salute dei 36 istituti (90 scuole): 184 docenti, 187 genitori, 50 ATA e 44 alunni. 81% delle scuole che partecipano al programma dichiarano di adottare come merenda la frutta a scuola per tutti, in alternativa a tutte le altre 62% delle scuole in rete dichiara di analizzare la propria situazione di partenza attraverso gli strumenti forniti dalla rete e altri metodi Nel curriculum scolastico l’attività fisica è presente nel 93% delle scuole; l’alimentazione nel 95%; le dipendenze nel 57% e la sicurezza nel 90% 50% delle scuole primarie che partecipano al programma hanno organizzato un piedi bus con almeno una linea per almeno 6 mesi all’anno (rilevazione effettuata ogni 2 anni è prevista per il 2013) 51% delle scuole in rete ha sviluppato e approvato un piano strategico scritto per la salute e il benessere di tutti (carte strategica SpS) 1 Istituto Superiore coinvolto Criticità e linee di tendenza Nel 2012 hanno aderito alla Rete locale il 27% delle scuole dell’infanzia e primaria e il 20% delle secondarie di 1° grado. Trend di partecipazione alla Rete locale SpS Dal 2007 ad oggi il numero delle scuole che hanno aderito al modello SpS è costantemente aumentato, nonostante le difficoltà crescenti incontrate dalla scuola, per citarne alcune, l'aumento del numero degli studenti, la riduzione continua delle risorse umane ed economiche, la carenza di spazi da dedicare alle diverse attività. A fronte di tali criticità, tuttavia, molti dirigenti scolastici hanno manifestato l’importanza di dare continuità al percorso SpS proprio al fine di riorganizzare e 35 utilizzare in maniera più efficace le proprie risorse interne, sottolineando come vantaggio collaterale quello di rendere più incisivi gli interventi anche grazie ad una maggior visibilità e condivisione degli stessi. Nel modello adottato dalla ASL vengono proposti 37 obiettivi per la realizzazione di un ambiente scolastico promotore di salute, come definito nelle linee guida europee (IUHPE). Dal 2007 ad oggi gli obiettivi raggiunti dalle scuole sono aumentati in modo costante. Andamento della realizzazione degli obiettivi nel percorso SpS Il curriculum per la salute si è arricchito negli anni e, se alcune tematiche hanno visto una flessione nel corso dell’ultimo anno, questo è in parte dovuto ad una più precisa standardizzazione del percorso: le tematiche inserite nel curriculum devono infatti possedere maggiori requisiti di efficacia rispetto al passato e devono utilizzare una metodologia life skills. L’anno scolastico 2011/12 ha visto la sperimentazione dello strumento di autovalutazione messo a punto nel 2010/11 che consente una più chiara definizione del percorso SpS, permettendo di entrare maggiormente nella tipologia e nel grado di attuazione degli interventi realizzati. Lo strumento, costruito con il contributo delle scuole in rete grazie alle “commissioni salute” e all’Osservatorio di rete, rappresenta un navigatore utile per tutti, identificando meglio il percorso da compiere. Nei grafici sono illustrati alcuni esempi delle azioni strategiche scelte per misurare gli obiettivi. 36 Il 13 e il 20 novembre 2012 sono stati organizzati due eventi (Pioltello e San Giuliano Milanese) con 189 partecipanti per celebrare l’impegno delle 91 scuole e per diffondere le esperienze condotte in ambito di promozione della salute. Nel corso dell’anno la formazione è stata effettuata ad 88 docenti. I risultati del programma sono stati presentati con un poster al Convegno Nazionale Guadagnare salute a Venezia nel giugno 2012. Inoltre la ASL Milano2 partecipa al progetto European Food Framework della Rete Europea delle Scuole per la salute. Sperimentazione della Rete Lombarda SpS Nell’anno scolastico 2011/12 cinque Istituti (con 18 scuole) appartenenti alla Rete Locale SpS della nostra ASL hanno aderito al progetto sperimentale della “Rete Lombarda delle scuole che promuovono la salute”. Istituti scolastici Plessi scolastici partecipanti alla sperimentazione regionale SpS 3° Circolo Didattico di Pioltello Scuola Infanzia Statale F.lli GRIMM Scuola Primaria Statale BONTEMPI D.D. 3 CIRC. Circolo Didattico di Cassano Scuola Infanzia Statale CASCINE SAN PIETRO (Guarnazzola) Scuola Infanzia Statale CRISTO RISORTO Scuola Infanzia Statale GROPPELLO Scuola Primaria Statale CASCINE SAN PIETRO Scuola Primaria Statale GUARNAZZOLA D.D Scuola Primaria Statale GROPPELLO 1° Circolo Didattico di Cernusco S/N Scuola Infanzia Statale DANTE 1 Circolo Scuola Primaria Statale A. MANZONI 1 Circolo Circolo Didattico Molino Vecchio di Scuola Infanzia Statale C. COLLODI Gorgonzola Scuola Infanzia Statale Gianni RODARI Scuola Primaria Statale Molino VECCHIO D.D. 1° Circolo Didattico di S:Giuliano Scuola Infanzia Statale MARCOLINI 1 Circolo Scuola Infanzia Statale PIAGET 1 Circolo Scuola Infanzia Statale MENOTTI SERRATI 1 Circolo Scuola Primaria Statale G. RODARI 1 Circolo Scuola Primaria Statale CAVALCANTI D.D.S. 1 Circolo 37 Il 25.6.2012 è stata formalizzata la Rete di Scuole Lombarde che Promuovono la Salute. Il Circolo Didattico di Cassano d’Adda (ASL Milano 2) è stato identificato come Istituto capofila delle Scuole promotrici di salute di Milano e provincia. All’interno del programma “Scuola che promuove la salute” si collocano anche i progetti: Scuola libera dal fumo Responsabile del progetto Antonella Calaciura Mail: [email protected] Tel.:0292654219 Indirizzo sede:ASL MI2 via C. Battisti - 20090 Vimodrone Ruolo / funzione: Medico - Dipartimento di Prevenzione Medico – SMPC Strutture coinvolte Struttura Dipartimento di Prevenzione Medico Dipartimento Dipendenze Descrizione Ha avviato il progetto nelle scuole e coordina gli interventi principalmente attraverso il SMPC. Partecipa alla realizzazione del progetto Altri soggetti coinvolti Soggetti Fase: Ufficio Scolastico Progettazione Regionale Scuole del Progettazione, territorio ASL Realizzazione, Valutazione Reti/ambiti di Concertazione Reti di concertazione Rete Locale Scuole che Promuovono Salute Descrizione Coinvolto dal 2002 nella progettazione e costruzione del percorso Le scuole sono state coinvolte in tutte le fasi del progetto Ambiti di Concertazione Piani di Zona Assemblea dei Sindaci Sintesi descrittiva del progetto Il progetto ha lo scopo di promuovere interventi educativi e favorire, in tutto l’ambito scolastico, l’acquisizione di requisiti e condizioni finalizzati alla prevenzione e alla dissuasione dall’abitudine al fumo, attraverso la sensibilizzazione, la partecipazione e la vigilanza di tutti i soggetti che a vario titolo fanno parte del contesto scolastico. L'intervento si sviluppa a partire dalla formalizzazione dell'adesione della scuola alla Rete Locale SpS della ASL Mi2. Il percorso di Scuola libera dal fumo contempla strategie ed azioni in 5 ambiti: Ambiente scolastico Formazione dei docenti e del personale ATA Curriculum educativo svolto in classe Partecipazione dei genitori Strategie antifumo La “commissione salute” pianifica le azioni da intraprendere e valuta i risultati attraverso appositi strumenti di autovalutazione. Nel 2011/12 il 48% delle Scuole appartenenti alla Rete locale SpS ha soddisfatto i requisiti richiesti per una “Scuola libera dal fumo”. 38 Parole chiave 1) ambiente di vita 3) promozione salute 2) scuola, 4) stili di vita , tabagismo Diagnosi di contesto I dati di contesto (risultati dell’indagine HBSC 2009-2010 in Regione Lombardia evidenziano come il consumo di tabacco sia sperimentato per la prima volta ed aumenti in modo considerevole nel periodo preadolescenziale : la percentuale dei giovani che fumano è pari a 0.92% tra gli 11enni, 8.09% tra i 13enni, 30.58% tra i 15enni ) hanno fatto emergere la necessità di proseguire nel cammino intrapreso, volto a rendere gli ambienti di vita liberi dal fumo. Il verificarsi di un calo di interesse per questo argomento da parte delle scuole (flessione del 10% rispetto al 2010 ) ci deve stimolare a mettere in atto nuove strategie per mantenere viva l’attenzione sulle tematiche del tabagismo. Obiettivo generale Il progetto ha lo scopo di diffondere e sostenere una " cultura senza tabacco " che esce dalle aule e coinvolge la collettività in un processo sostenibile a difesa della salute. Destinatari Destinatari Bambini/ragazzi dai 3-13 anni Operatori scolastici Criteri qualitativi di scelta Criteri quantitativi di scelta Scuole che aderiscono alla Rete Locale SpS 18.000 / 64747 dall’infanzia alla secondaria di 1° grado Operatori delle scuole che aderiscono alla Rete 90 scuole / 343 presenti sul Locale SpS territorio Obiettivi specifici Obiettivo specifico Inserire la tematica del tabagismo nel curriculum educativo sulla salute Indicatore di risultato Nr. scuole che hanno inserito la tematica nel curriculum educativo sulla salute Sensibilizzare il personale Nr. commissioni salute docente e non docente affinché sensibilizzate prenda coscienza del proprio ruolo di modello di comportamento positivo per gli alunni Risultato atteso 60% delle scuole in rete Coinvolgere le famiglie e la Nr. di scuole che comunità locale nel sostenere organizzano iniziative la lotta al tabagismo contro il tabagismo rivolte alle famiglie Sviluppare e sostenere una Nr. di scuole che espongono strategia preventiva del elaborati originali dei tabagismo mirata all’ambiente ragazzi contro il tabagismo e al contesto scolastico Informare sulle opportunità di Nr. di scuole che disassuefazione il personale distribuiscono l’informativa della scuola che decide di smettere di fumare Realizzare una Scuola libera Nr. di scuole con almeno dal fumo che soddisfi almeno 3/5 requisiti 30% delle scuole in rete 100% delle scuole in rete 60% delle scuole in rete 60% delle scuole in rete 60% delle scuole in rete 39 3/5 requisiti Azioni Azioni Intervento Informativo Comunicativo Intervento di sviluppo di comunità Intervento formativo Intervento educativo Intervento ambientale Descrizione Incontri informativi sulle strategie antifumo con le commissioni salute delle scuole aderenti alla Rete Locale Incontri con Dirigenti Scolastici, referenti per la salute delle scuole, docenti, genitori, alunni, ATA, referenti dei comuni per: facilitare la realizzazione di una scuola libera dal fumo incoraggiare gli adulti di riferimento ad organizzare iniziative sportive, culturali e ricreative che stimolino ad assumere comportamenti coerenti a favore della salute. Come da progetto Life Skills Training Program Incontri con i docenti per favorire l’inserimento nel curriculum didattico di interventi di prevenzione del tabagismo sviluppati a spirale, che prevedano un approccio positivo , il coinvolgimento attivo degli studenti, basati non solo sulla conoscenza dei danni che il fumo è in grado di provocare a breve, medio e lungo termine ma soprattutto capaci di potenziare quelle abilità pro sociali che mettono i ragazzi in grado di percepire chiaramente la pericolosità del fumo, l’influenza della pressione del gruppo dei pari, di sviluppare un maggiore senso critico nei confronti dei mass-media e dei messaggi pubblicitari ed orientarli verso scelte o modelli di vita più salutari Sviluppo di un ambiente di studio e ricreativo libero dal fumo, sia dai prodotti nocivi derivati dalla combustione del tabacco che dai messaggi occulti correlati. Realizzazione di materiale di pubblicità creativa da parte dei ragazzi su scelte positive per la salute e che riducano l’accettabilità sociale del fumo; diffusione degli elaborati nella scuola e nelle comunità limitrofe (oratori, centri di aggregazione). Intervento Organizzativo Visibilità dei cartelli di divieto in tutto l'ambito scolastico e rispetto dello stesso anche nelle aree pertinenti alla scuola come cortili, giardini. Setting Tipologia setting: Ambiente Scolastico Descrizione: gli anni della scuola dell'obbligo costituiscono un momento importante per la crescita e l’acquisizione di attitudini e comportamenti salutari: il modello proposto dal percorso “ Scuola libera dal fumo “ presenta caratteristiche che possono risultare una modalità efficace di promozione della salute in ambito scolastico Valutazione di Impatto E’ prevista una valutazione d’impatto sul numero di scuole che soddisfano i requisiti richiesti per potersi accreditare come scuole libere dal fumo. Nel 2011/12 il 48% delle Scuole appartenenti alla Rete locale SpS ha soddisfatto i requisiti richiesti per una “Scuola libera dal fumo”. Valutazione di Risultato Una valutazione di risultato viene effettuata sugli indicatori elencati nella tabella degli obiettivi Obiettivo Risultati 2012 Inserire la tematica del tabagismo nel Nr. scuole che hanno inserito la tematica nel curriculum educativo sulla salute curriculum educativo sulla salute: 57% 40 Sensibilizzare il personale docente e non docente affinché prenda coscienza del proprio ruolo di modello di comportamento positivo per gli alunni Coinvolgere le famiglie e la comunità locale nel sostenere la lotta al tabagismo Nr. commissioni salute sensibilizzate: non valutato nel 2012 Nr. di scuole che organizzano iniziative contro il tabagismo rivolte alle famiglie: non valutato nel 2012 Sviluppare e sostenere una strategia Nr. di scuole che espongono elaborati originali dei preventiva del tabagismo mirata all’ambiente ragazzi contro il tabagismo: non valutato nel 2012 e al contesto scolastico Informare sulle opportunità di Nr. di scuole che distribuiscono l’informativa: non disassuefazione il personale della scuola che valutato nel 2012 decide di smettere di fumare Realizzare una Scuola libera dal fumo che Nr. di scuole con almeno 3/5 requisiti: 48% delle soddisfi almeno 3/5 requisiti scuole in rete Piedibus: tutti a scuola a piedi Responsabile del progetto Margherita Assirati Mail: [email protected] Tel.:0282456702 Indirizzo sede: via Friuli, 2 Lacchiarella Ruolo / funzione Medico consulente Servizio Medicina Preventiva nelle Comunità Strutture coinvolte Struttura ASLMI2 – SMPC Descrizione Fornisce consulenza a docenti, genitori e volontari che desiderino attuare l’iniziativa nella propria scuola, predispone e distribuisce materiale informativo. Scuola viene coinvolta nella progettazione, organizzazione e realizzazione, inserisce il progetto nel POF e contribuisce alla valutazione finale. Comune (assessorato coinvolto nella progettazione, organizzazione( fornendo consulenza educazione, trasporti, sulla viabilità, supporto nella ricerca degli accompagnatori), nella Ufficio tempi e orari) realizzazione pratica del progetto e nella sua valutazione. Altri soggetti coinvolti Soggetti Fase: Associazioni di progettazione, Volontariato realizzazione Genitori progettazione, realizzazione Descrizione Partecipano all’organizzazione ed alla realizzazione del progetto, gestiscono e coordinano l’attività degli accompagnatori Favoriscono la partecipazione dei figli, partecipano all’organizzazione e realizzazione, intervengono come accompagnatori Reti/ambiti di Concertazione Reti d concertazione Ambiti di Concertazione Rete HPS PGT, Piani di Zona Descrizione: il progetto si inserisce a pieno titolo all’interno dei programmi di educazione alla salute propri della Rete delle scuole che promuovono la salute (HPS).I Comuni inseriscono il progetto all’interno dei piani di zona, e nei piani di Governo del territorio come opportunità per guidare il proprio sviluppo. 41 Sintesi descrittiva del progetto Il progetto si pone all'interno del Piano integrato Locale degli interventi di promozione degli stili di vita sani per l'anno 2010 tra i progetti di Educazione alla salute destinati a ragazzi ed adolescenti, come programma tematico inserito all'interno del progetto " Una scuola che promuove la salute"( Rete SHE), rispondendo alle indicazioni del PIL attraverso integrazione, intersettorialità e coinvolgimento di soggetti esterni in tutte le sue fasi. Lo scopo principale è promuovere l'attività fisica nei bambini. Prevede l'attivazione di percorsi guidati casa-scuola, attraverso l'impegno di volontari, genitori, nonni. Queste modalità di percorrere in sicurezza il tragitto casa-scuola, denominate walking-bus, sono state già realizzate decenni fa in Danimarca e poi diffuse con grande successo nel resto d'Europa, negli Stati Uniti ed anche in Italia. La sedentarietà è un determinante importante dell’obesità, che in Italia ha un elevato tasso di prevalenza: i dati della WHO ci indicano che in Italia nel 2012 circa il 31% dei ragazzi tra i 6 ed i 17 anni è sovrappeso. Negli ultimi decenni l’attività motoria dei bambini si è ridotta molto. Oggi solo la metà dei bambini di 11 anni va a scuola a piedi, mentre sempre di più sono accompagnati da un adulto, in genere in macchina. Anche la diminuzione dell’autonomia di spostamento è un fenomeno preoccupante, perché si è evidenziato che l’acquisizione di conoscenza ambientale è influenzata dall’esperienza. L’attività motoria migliora la capacità di apprendimento, consente un miglior controllo emotivo, migliora l’autostima e aumenta le capacità di socializzazione. Il progetto consiste in un impegno condiviso dai vari attori coinvolti, articolato come segue: 1. La ASL attraverso il Servizio di Medicina Preventiva nelle Comunità si impegna a: • Fornire la consulenza a docenti,amministratori, genitori e volontari che desiderino attuare l’iniziativa nella propria scuola o nel proprio comune. • Predisporre e distribuire materiale informativo. 2. La Scuola che aderisce si impegna ad informare e motivare il collegio docenti ed inserire il progetto nel piano dell’offerta formativa. 3. Il Comune fornisce consulenza sulla viabilità, supporto nella ricerca degli accompagnatori e nella realizzazione pratica del progetto. 4. La Famiglia si assume la responsabilità di una decisione che restituisce l'autonomia ai propri figli, contribuisce a motivarli e collabora alla realizzazione. 5. Le associazioni che collaborano apportano sinergie utili al raggiungimento degli obiettivi che il progetto si prefigge. 6. Gli adulti volontari, collaborando attivamente all’organizzazione, si fanno carico di accompagnare i bambini a scuola con il Piedibus. Gli operatori del Comune e della Scuola individuati quali referenti del progetto collaborano poi per: • organizzare un gruppo di lavoro che studi e valuti la fattibilità. (il gruppo di lavoro può essere costituito da : docenti, rappresentanti dei genitori e delle associazioni di volontariato, un responsabile del Comune e dei Vigili, un operatore sanitario, accompagnatori ed ogni altro soggetto potenzialmente interessato). • informare le famiglie degli alunni. • valutare quanti alunni vanno a scuola a piedi o in bici, in auto o con i mezzi pubblici, • chiedere l’adesione al progetto e le iscrizioni dei bambini • scegliere gli itinerari e le fermate • selezionare gli accompagnatori e sperimentare il percorso • attivare almeno un itinerario e un periodo di sperimentazione entro l’anno • valutare la possibile estensione del progetto e nuovi itinerari. Il progetto è destinato per lo più a bambini di 6-10 anni. I risultati vengono valutati in base al numero di linee di Piedibus attivate e al numero di bambini partecipanti. 42 Parole chiave 1) attività fisica 3)alleanze per la salute 5) scuola 2) stili di vita 4)obesità 6) empowerment Diagnosi di contesto La sedentarietà è un determinante importante dell'obesità, che in Italia ha un tasso di prevalenza elevato. Si stima che gli obesi o le persone in sovrappeso siano circa 16 milioni. L’ 11% dei bambini è obeso ed il 22.9% è in soprappeso, in Lombardia in particolare la percentuale di bambini obesi è del 7%, mentre in soprappeso è il 20% (Okkio alla salute 2010); questi dati ricalcano perfettamente i dati del territorio ASLMI2, dove sovrappeso ed obesità sono stati indagati attraverso i bilanci di salute dei pediatri nel periodo 2002-2004 nei bambini tra i 5 ed i 6 anni, dimostrando sovrappeso nel 20%, obesità nel 6% dei casi. E' noto che l'attività fisica moderata ( camminare, andare in bicicletta) offre sostanziali benefici in termini di salute. Per questo è importante abituare i bambini a camminare fin da piccoli: comportamenti sani in giovane età possono portare a stili di vita sani anche in età adulta. Nello studio HBSC condotto in Toscana l’attività fisica, intesa non come pratica sportiva,ma come l’insieme dei movimenti che favoriscono il dispendio energetico, quali camminare di buon passo, giocare, andare in bicicletta, è stata indagata, ed il numero medio settimanale di giorni nei quali si praticano almeno 60 minuti complessivi di attività fisica, sono circa 2 nei ragazzi di 11 anni. Nello studio di valutazione dei comportamenti condotto dalla ASL MI2, le abitudini relative all’attività fisica indicavano che il 22,6% del campione non praticava nessuno sport e l’8,9% dichiarava di non svolgere mai alcuna attività motoria. Tutti i ragazzi invece passavano una parte considerevole di tempo davanti al video, il 22,3% trascorreva 3 o più ore alla televisione o al computer: abitudine risultata più frequente tra i bambini obesi che tra i normopeso (30% vs 20,4%). Mentre negli anni '70 la maggior parte dei bambini andava a scuola a piedi,oggi solo la metà dei bambini di 11 anni va a scuola a piedi o in bicicletta. Sempre più bambini sono accompagnati da un adulto, in genere in automobile. La diminuzione dell'autonomia di spostamento dei bambini è un fenomeno preoccupante anche perché molte ricerche hanno evidenziato che l'acquisizione di conoscenza ambientale è influenzata dall'esperienza. Armstrong (1993), che ha studiato l'influenza della diminuzione della mobilità autonoma sullo sviluppo fisico dei bambini, evidenzia che il 50% delle ragazze e il 30% dei ragazzi tra i 10 e i 16 anni non compiono un percorso di 10 minuti a piedi al giorno. La percezione dei rischi condiziona l'autonomia ed è diversa nei bambini e nei genitori. I genitori, diversamente dai figli, considerano gli incidenti stradali come eventi probabili e gravi. AmpofoBoateng e Thompson (1991, 1993) sottolineano che le limitazioni di autonomia sono dovute più alle paure dei genitori che non alle reali incapacità dei bambini. La paura di aggressioni nei confronti dei bambini, amplificata dai media, incrementa la percezione della pericolosità dell'ambiente urbano. Il trasporto a scuola in automobile ha quindi diverse ripercussioni: congestione di automobili nelle vicinanze delle scuole con conseguente aumento dell'inquinamento, aumento della sedentarietà e riduzione dell'autonomia dei bambini. Il Piedibus nasce come possibile risposta a questi problemi, allo scopo di aumentare l'attività fisica nei bambini, fornendo soluzioni di trasporto alternative e sicure, con impatto positivo su tutti gli aspetti citati. Questo percorso si inserisce alla perfezione nel contesto del progetto "Una scuola che promuove la salute", inserito tra i programmi di educazione alla salute nel PIL 2010, come proposta di un servizio a favore della salute ed il benessere, con un ruolo complementare agli interventi curricolari di educazione alla salute in tema di attività fisica, sicurezza ecc, prevedendo inoltre un'ampia partecipazione comunitaria (famiglia, associazioni di volontariato, amministrazione comunale...) 43 Obiettivo generale Promuovere l’attività fisica quotidiana nei bambini e negli accompagnatori adulti. Destinatari Destinatari Criteri qualitativi di scelta Criteri quantitativi di scelta Bambini 6-10 Numero degli alunni frequentanti le scuole anni primarie della ASL che hanno aderito al progetto 9000/29517 / ° totale alunni delle scuole primarie della ASL Obiettivi specifici Obiettivo specifico Indicatore di risultato Promuovere il Piedibus presso Scuole primarie raggiunte tutte le scuole primarie dall'informazione promozionale della ASL / tot scuole primarie del territorio Promuovere l’adesione al N° di scuole primarie che realizzano il progetto e la sua realizzazione piedibus / N° totale di scuole primarie della ASL Mantenere o aumentare il N° di Scuole Partecipanti 2011/2012/ numero di Scuole aderenti N° di Scuole partecipanti 2012/2013 rispetto al 2012 Coinvolgere attivamente al N° di alunni coinvolti / N° di alunni delle Piedibus almeno il 10% degli scuole primarie aderenti alunni delle scuole aderenti Risultato atteso 100% >= 25% >=1 10% Azioni Azioni Descrizione Intervento di sviluppo di Promozione di interventi coordinati di diversi attori nella comunità comunità per la promozione di attività fisica che coinvolge docenti, amministratori, genitori e volontari. Intervento informativo - Attivazione di processi di comunicazione e confronto tra scuole, comunicativo famiglie e comuni Intervento formativo Formazione dei soggetti coinvolti a vario titolo nel progetto Intervento organizzativo Attivazione di gruppi di lavoro Setting Tipologia setting: luoghi informali Descrizione: Il setting principale in cui si svolge il progetto sono luoghi informali cioè il percorso strada/scuola definito per ciascuna linea Piedibus nonché la scuola stessa. Valutazione di Impatto Nell’anno scolastico 2011/2012 il progetto è stato proposto a tutte le 109 scuole primarie del territorio ASLMI2 (27811 alunni). L’adesione di 28 scuole Primarie e di una Scuola dell’Infanzia ha portato al coinvolgimento di 9100 bambini nelle diverse attività didattiche connesse al progetto, mentre 1503 si sono iscritti ad una delle 60 linee di Piedibus attive durante l’anno scolastico. Valutazione di Risultato Nell’anno scolastico 2011/12 hanno aderito 28 scuole primarie in 15 comuni, pari al 27% del totale; ha aderito inoltre 1 scuola dell'Infanzia facente parte di un Circolo didattico dove partecipava la scuola primaria. In particolare gli alunni e le classi coinvolte sono stati: Totale scuole aderenti: 28 scuole: 8842 alunni, 1 scuola dell’infanzia con 258 alunni. 8842 sono stati i bambini coinvolti nelle diverse attività connesse al progetto. I bambini 44 partecipanti attivamente al Piedibus sono stati in totale 1503. Sono state attivate 60 linee Piedibus coinvolgendo inoltre 300 accompagnatori adulti, con un risvolto importante anche sulla loro attività fisica e sull’interazione generazionale; in alcune realtà il Piedibus viene ormai svolto in autonomia, senza la consulenza della ASL (il raggiungimento dell’autonomia viene considerato un valore aggiunto del progetto). Criticità e linee di tendenza La difficoltà maggiore sta nel portare a regime un progetto che richiede grande coordinazione tra soggetti diversi: scuola, comune, Asl, genitori e volontari. Creare queste sinergie spesso è molto complicato e richiede un notevole impegno, nonché risorse. E' emersa la necessità di una maggiore divulgazione dell’iniziativa all’interno delle comunità locali, infatti una più capillare pubblicizzazione potrebbe aiutare a reperire più volontari ma non solo, incoraggerebbe anche altre fasce di popolazione (adulti ed anziani) ad assumere stili di vita sani. La disponibilità di volontari costituisce un elemento limitante e quindi uno degli aspetti critici per la realizzazione del progetto. Come già sottolineato, il progetto Piedibus richiede una grande partecipazione comunitaria e proprio per questo, pur rimanendo centrato sulla scuola per la sua caratteristica di percorso di educazione alla salute rivolto ai bambini, potrebbe essere interessante promuoverlo non solo all’interno dell’istituzione scolastica, ma anche presso le amministrazioni comunali (ufficio educazione, tempi e orari…) che rivestono un ruolo importante non solo nella progettazione e realizzazione del progetto specifico, ma anche nel contribuire a migliorare la qualità educativa attraverso servizi integrativi che favoriscano il diffondersi di corretti stili di vita. Menù dieci e lode Responsabile del progetto Benedetta Chiavegatti Indirizzo: Via Giovanni Paolo I Mail: [email protected] Ruolo / funzione Assist. Sanitaria Tel.:0298115377 Strutture coinvolte Struttura Descrizione Dipartimento Il SIAN è il servizio promotore e le operatrici dei SIAN Nutrizione sono coinvolte Prevenzione in tutte le fasi del progetto Medica Il Servizio SMPC è promotore del “macro progetto“ Scuola che promuove la salute del quale “Menù 10 e lode!” è parte integrante, SMPC è coinvolto nella fase di realizzazione . Altri soggetti coinvolti Soggetti Fase: Referenti Realizzazione Comunali/ Assessorato Ufficio Scuola Referenti Valutazione Comunali/ Assessorato Uff. Scuola Aziende di Realizzazione Ristorazione Famiglie realizzazione Descrizione I funzionari o assessori referenti per la scuola sono coinvolti nella fase di monitoraggio e nella fase della valutazione con riunioni annuali. Nella fase della valutazione con riunione per un report annuale Le Aziende di ristorazione partecipano al monitoraggio della Ristorazione scolastica mettendo a disposizione il personale e la documentazione necessaria per la valutazione. I genitori della Commissione mensa partecipano al 45 monitoraggio della tabella dietetica Reti/ambiti di Concertazione Reti di concertazione Ambiti di Concertazione Rete locale Scuole che promuovono la Salute Piani di zona Rete Lombarda Scuole che promuovono la salute: Programma Genitoripiù Descrizione: Il Collegamento tra le “Reti “ sopra citate è importante per la promozione della Salute e per il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti nelle strutture scolastiche Sintesi descrittiva del progetto Il progetto “Menù 10 e lode” è nato con lo scopo di fornire un supporto ai Comuni per favorire il miglioramento di qualità della Ristorazione scolastica, dei cibi e delle abitudini alimentari dei bambini e ragazzi che la utilizzano. Il metodo utilizzato favorisce la responsabilizzazione, l’autoanalisi e la revisione dei processi che portano alla erogazione dei pasti, dalla conservazione, alla preparazione, cottura e distribuzione. Si è costruito uno strumento di valutazione del Servizio di Ristorazione, agevole e di semplice utilizzazione, il “Menù 10 e lode”, che costituisce una guida alla valutazione sistematica di ogni struttura. Le schede di valutazione si articolano in 3 parti distinte riguardanti: 1) la valutazione dei generi alimentari presenti nel menù; 2) le caratteristiche relative al capitolato d’appalto; 3) le caratteristiche organizzative che influenzano la qualità nutrizionale del Servizio di Ristorazione Scolastica. Il progetto viene presentato ogni anno alle Amministrazioni comunali in incontri finalizzati a sensibilizzare i funzionari comunali, i gestori e gli operatori delle mense riguardo la nutrizione degli studenti. Successivamente durante tutto l’anno scolastico le operatrici del SIAN si recano in tutti i Comuni dell’ASL e dopo un sopralluogo congiunto con il referente comunale presso i centri cottura delle scuole viene compilato il menù a punti. Tale verifica permette una prima valutazione dello “stato dell’arte” del Servizio di Ristorazione in ogni mensa dei Comuni che hanno aderito al progetto. Ad ogni centro cottura viene restituita una valutazione che evidenzia punti di forza e debolezza e indica i margini di miglioramento. L’analisi complessiva dei dati viene presentata a settembre dell’anno scolastico successivo alla presenza di tutti i Comuni che hanno aderito al progetto. Una prima valutazione di efficacia del progetto avverrà a due anni dalla iniziale compilazione delle schede di analisi, per verificare la messa in atto dei processi di miglioramento. Parole chiave 1) dieta corretta 3) sicurezza alimentare 2) qualità nutrizionale 4) ristorazione scolastica Diagnosi di contesto La promozione di comportamenti e stili di vita in grado di favorire la salute e di ridurre i fattori di rischio passa attraverso la diffusione di una buona alimentazione. Il Dipartimento di Prevenzione della nostra Azienda si occupa dal 1998 di monitorare e migliorare il servizio di Ristorazione scolastica nelle scuole del territorio: la Ristorazione scolastica contribuisce alla copertura del 40% del fabbisogno calorico giornaliero, fornendo una parte importante della razione alimentare quotidiana. E’ fondamentale quindi che la tabella dietetica sappia fornire agli studenti un pasto dalle prescrizioni dietetiche ottimali dal punto di vista qualitativo, quantitativo, igienico e sia buono e appetibile nel gusto. La ASLMI 2 comprende 53 Comuni , nei quali sono operative 25 Aziende di Ristorazione e 50 Commissioni Mensa. Ogni Comune imposta il proprio menù in autonomia, ciò determina una qualità di derrate alimentari e un sistema organizzativo differente. Non sempre le caratteristiche riscontrate sono in linea per l’attuazione di una sana nutrizione e il compito della ASL è quello di 46 indirizzare i comuni verso una “migliore “ erogazione del pasto. E’ nata perciò l’esigenza di fornire uno strumento utilizzabile da tutti gli “attori” della Ristorazione ( genitori, funzionari del Comune, Assessorati, Aziende di Ristorazione ) per analizzare gli ambiti migliorativi in tema di Ristorazione, che potesse essere di semplice utilizzo e di facile lettura e che potesse servire da base per l’organizzazione del servizio. La ASLMI 2 comprende 53 Comuni , nei quali sono operative 25 Aziende di Ristorazione e 50 Commissioni Mensa. Ogni Comune imposta il proprio menù in autonomia, ciò determina una qualità di derrate alimentari e un sistema organizzativo differente. Fino ad oggi è stato difficile pianificare un controllo capillare ed efficace da parte della ASL Obiettivo generale Migliorare l’alimentazione degli studenti della fascia di età dai 3 ai 14 anni Destinatari Destinatari I Referenti della Ristorazione Scolastica sono gli interlocutori privilegiati della ASL per il miglioramento del menù I responsabili o cuochi delle aziende di ristorazione Obiettivi specifici Obiettivo specifico Realizzare il menu a punti nella maggior parte dei comuni della ASL Realizzare il menù a punti nella maggior parte delle mense della ASL Miglioramento dei generi alimentari presenti nel menù. Miglioramento delle caratteristiche relative alle derrate alimentari Miglioramento delle caratteristiche organizzative del Servizio di Ristorazione Azioni Azioni Intervento Educativo Organizzativo Criteri qualitativi di scelta N° Referenti dei comuni per la ristorazione scolastica aderenti / n° Comuni della ASL N° responsabili aziende ristorazione o cuochi presenti / n° nidi esistenti nella ASL Criteri quantitativi 50/53 50/53 Indicatore di risultato Risultato atteso N° menù a punti realizzati in comuni / n° >80% comuni della ASL N° menù a punti realizzati / n° scuole presenti nella ASL Modificazione di almeno 2 ambiti dalle schede di analisi come punti scuole Modificazione di almeno 2 ambiti dalle schede di analisi come punti scuole Modificazione di almeno 2 ambiti dalle schede di analisi come punti scuole >70% evidenziati critici / n° >60% evidenziati critici / n° >60% evidenziati critici / n° >60% Descrizione Il” menù 10 e lode!” è uno strumento per la valutazione del menù scolastico : si articola su 3 parti : le prime due riguardano gli alimenti e la terza l’organizzazione del servizio. Le schede di rilevazione sono compilate dagli operatori del SIAN in collaborazione con il personale del Comune della mensa analizzata, per la condivisione del punteggio raggiunto. Il progetto prevede un report complessivo con tutti i Comuni del punteggio ottenuto nel primo anno di valutazione ed una valutazione a due anni dalla prima, per la verifica del miglioramento del servizio erogato. 47 Setting Tipologia setting: Ambiente scolastico Descrizione: nelle cucine e refettori delle scuole alla presenza del Referente Comunale – Assessore, eventualmente alla presenza di Rappresentanti della Commissione Mensa e dell’Azienda di Ristorazione. Valutazione di Impatto La prima parte del progetto è stata attuata nell’anno scolastico 2010- 2011 sono stati coinvolti come programmato 50 comuni su 53 Valutazione di Risultato Si deve attendere maggio- giugno 2013 come da pianificazione dei tempi del progetto. Criticità e linee di tendenza Criticità evidenziate nessuna, la partecipazione alle riunioni realizzate con i referenti comunali è stata alta ed è stato segnalato che il “menù 10 e lode!” è utilizzato come strumento di lavoro durante le commissioni mensa per la stesura del menù .I genitori e gli insegnanti giudicano il “menù 10 e lode!” uno strumento pratico e semplice da utilizzare, anche per chi non è un professionista della nutrizione. Alcuni comuni, 2 certi, hanno pubblicizzato l’iniziativa sul giornalino locale e un comune ha chiesto agli operatori del SIAN di tenere un incontro serale rivolto alla popolazione per una illustrazione più dettagliata del progetto. La Mensa della salute Responsabile del progetto Gisella Giovanetti Indirizzo sede: Via Giovanni Paolo I Strutture coinvolte Struttura Dipartimento Prevenzione Medica Mail: [email protected] Ruolo / funzione: Dietista ASL Tel.: 02.9811.5378 Descrizione di SIAN sezione Nutrizione. Le operatrici del SIAN sono coinvolte nella fase organizzativa, di realizzazione e valutazione del corso Altri soggetti coinvolti Soggetti Fase: Provincia Settore Agricoltura Organizzazione Realizzazione Valutazione ASL MI 1 Organizzazione Valutazione Referenti Comunali/ Assessorato Organizzazione Ufficio Scuola Referenti Comunali/ Assessorato Realizzazione Ufficio Scuola Referenti Comunali/ Descrizione Il settore Agricoltura della provincia ha partecipato alla stesura del materiale necessario per la costruzione del Corso, dell’opuscolo “ la Mensa della Salute “ e mette a disposizione i docenti per la realizzazione e la valutazione del Corso Gli operatori dell’ASL MI1 hanno partecipato alla stesura del materiale necessario per la costruzione del Corso, dell’opuscolo “ la Mensa della Salute “ e partecipano alla valutazione dei Corsi effettuati I funzionari o assessori referenti per la scuola sono coinvolti nella fase di organizzazione promuovendo la formazione e facendosi carico dei relativi costi . I funzionari o assessori referenti per la scuola sono coinvolti nella fase realizzazione mettendo a disposizione luoghi idonei alla docenza. La valutazione del corso tramite questionari è trasmessa 48 Assessorato Ufficio Scuola Valutazione agli uffici comunali che istituiranno ufficialmente la Commissione Mensa Reti/ambiti di Concertazione Reti di concertazione Ambiti di Concertazione Rete locale Scuole che promuovono la Salute Descrizione: il Collegamento con la Rete locale Scuole che promuovono la Salute è importante per il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti nelle strutture scolastiche. Sintesi descrittiva del progetto La Commissione Mensa assume un ruolo determinante in quanto possiede un canale privilegiato vivendo all’interno della realtà nella quale si deve agire. I componenti della Commissione Mensa ( genitori, insegnanti, funzionari comunali, gestori di aziende di ristorazione ) devono agire in sinergia promuovendo un ampio discorso di educazione alla salute, facendosi portavoce per un miglioramento dell’ambiente scolastico, superando le resistenze che interferiscono, facilitando l’accettazione consapevole di nuove abitudini, evitando di sminuire il ruolo della Commissione Mensa riducendola a controllore delle cucine e come correttore di menù. La Commissione Mensa è un organo deliberato dal Comune, con un proprio regolamento, i genitori e gli insegnanti eleggono dei propri rappresentanti che si occuperanno, dopo una apposita formazione che molti comune rendono obbligatoria, di contribuire al miglioramento della Ristorazione dei piccoli utenti. La Commissione Mensa deve svolgere le seguenti funzioni: Sapere valutare il prodotto finale (pasto pronto al consumo ), sia dal punto di vista igienico che dal punto di vista nutrizionale. Sapere identificare i problemi emergenti e trovare le possibili soluzioni. Sapere lavorare in gruppo, trovando soluzioni per il miglioramento del Servizio di Ristorazione. Il Corso ha un costo di 15 € a persona o 100 € a corso (da 10 fino a 35 persone). L’Amministrazione Comunale, di norma si fa carico del costo del corso. La sede è individuata presso il Comune che lo richiede o se i partecipanti provengono da differenti Comuni, nel luogo più raggiungibile per tutte le persone. Sono previsti 3 momenti formativi di 4 ore ciascuna. Il programma del Corso è il seguente: Presentazione del corso e pre-test -La Ristorazione scolastica -La Prima Giornata Commissione Mensa- Il Ruolo- Gli strumenti - Simulazione guidata Presentazione lavoro a casa Seconda Giornata la mensa come scuola: aspetti educativi relazionali e sociali del cibo Aspetti Psicologici legati alla Ristorazione Scolastica Lavoro di gruppo sul “Ruolo della comunicazione tra i diversi attori” “ Visita virtuale in cucina “ Dalla cucina al refettorio: Visita sul campo . Terza Giornata Quarta Giornata Correzione lavori a casa - Come alimentarsi in modo corretto ed equilibrato: L’alimentazione a scuola - Diete speciali e situazioni particolari ( dieta blanda) Esercitazione in gruppo: stesura di un menù corretto -Test di valutazione – customer satisfaction -Consegna dell’attestato. Parole chiave 1)Ristorazione Collettiva 3)sicurezza degli alimenti 2)alimentazione e nutrizione 4)diete speciali Diagnosi di contesto La promozione della salute nella scuola è un insieme di processi, azioni e interventi che mettono in grado la comunità scolastica di sostenere e migliorare le condizioni di salute e il benessere di tutti coloro che ruotano sistematicamente in questo ambiente di lavoro, inclusi i genitori, che dovranno partecipare attivamente affinché si crei una situazione favorevole alla salute. 49 L’Educazione Alimentare gioca un ruolo fondamentale nella promozione della salute per la prevenzione di tutte le patologie legate alla nutrizione. La diffusione così ampia e sempre in costante aumento dagli anni 50 in poi, nei paesi industrializzati, di malattie come l’obesità, il diabete, l’ipertensione, le patologie cardiovascolari, portano inevitabilmente a considerare prioritarie azioni correttive per correggere lo stile di vita. Nell’ambito scolastico l’Educazione Alimentare trova un ampio spazio, i bambini in età scolare stanno ancora strutturando le loro abitudini alimentari, quindi è possibile raggiungere risultati migliori. E’ necessario tuttavia, per attivare un processo educativo conoscere i comportamenti, le abitudini e gli atteggiamenti della popolazione. Nell’ambito del territorio di competenza dell’ASLMI2, 45 Comuni hanno una Commissione Mensa strutturata operativa e funzionante e definita con il proprio regolamento dell’amministrazione comunale. Tali Commissioni in media hanno una durata dai 3 ai 5 anni. Il SIAN- sezione nutrizione nel 1998 istituì un corso di formazione con successive revisioni per i Componenti della Commissione Mensa. Dal 2012 , questo Corso viene organizzato in collaborazione con la Provincia di Milano settore Agricoltura e l’ASLMI1; ciò ha permesso l’ampliamento del Corso stesso con l’arricchimento di contenuti grazie ad una visione più ampia a riguardo della Ristorazione Collettiva anche grazie alla possibilità dell’inserimento di alcune figure professionali ( Tecnologi Alimentari e Psicologi) che non sono previsti nell’ASLMI2. Obiettivo generale Migliorare l’alimentazione nella popolazione in età scolare. Migliorare le abitudini alimentari delle famiglie e coinvolgerle nella promozione di uno stile alimentare corretto che contrasti la malnutrizione per qualità, e per quantità sia per eccesso che per difetto. Destinatari Destinatari Criteri qualitativi di scelta Criteri quantitativi Genitori Famiglie di studenti residenti presso il territorio di competenza 80/ 500 dell’ASL MI2, che volontariamente sono stati eletti come membri della Commissione Mensa insegnanti Insegnanti delle scuole del territorio di competenza 20/ 100 dell’ASLMI2, che hanno il compito di vigilare la classe durante il momento del pasto a scuola. Obiettivi specifici Obiettivo specifico Migliorare le conoscenze dei partecipanti riguardo al ruolo della Commissione Mensa, della qualità igienica e nutrizionale del pasto somministrato. Indicatore di risultato N° di partecipanti che hanno migliorato le proprie conoscenze / n° totale di partecipanti. Valutazione tramite questionario pre- e post-intervento e di valutazione finale Risultato atteso >70% Azioni Azioni Descrizione Intervento formativo - Il corso prevede l’apprendimento di competenze con il coinvolgimento comunicativo dei partecipanti con simulazioni, lavori di gruppo e lezioni frontali agevolate dalla distribuzione di materiale e slide Setting Tipologia setting: Sale consiliari dei Comuni o Spazi Comunali- Biblioteche ecc oppure sedi ASL Descrizione: le Amministrazioni Comunali mettono a disposizione luoghi facilmente raggiungibili dagli utenti in modo da favorire la partecipazione di questi eventi formativi, tuttavia se nei Corsi vi sono utenti provenienti da vari comuni, i Corsi sono organizzati anche nelle Aule Formazione delle 50 sedi ASL. Valutazione di Impatto Nel 2012 sono stati organizzati 3 corsi formativi,per la progettazione nell’ anno scolastico in corso si prevede l’organizzazione di 3-4 corsi nel periodo gennaio- maggio. Valutazione di Risultato La valutazione avviene a conclusione di ogni edizione del corso e globalmente nel mese di giugno a fine anno scolastico. Prevenzione delle disarmonie alimentari Responsabile del progetto Gisella Giovanetti Indirizzo sede: Via Giovanni Paolo I Strutture coinvolte Struttura Dipartimento Prevenzione Medica Mail: [email protected] Ruolo / funzione: Dietista Tel.: 02.98115378 Descrizione di SIAN sezione Nutrizione: le operatrici del SIAN sono coinvolte nella fase organizzativa ,di realizzazione e valutazione del corso Altri soggetti coinvolti Soggetti Fase: Descrizione Insegnanti scuole Organizzativa Gli insegnanti facilitano il contatto tra le operatrici superiori di secondo grado del SIAN e gli studenti , proponendo incontri e sollecitando l’interesse per l’argomento Studenti scuole superiori Organizzativa Gli studenti, e i rappresentanti di classe propongono il di secondo grado progetto alla classe. Reti/ambiti di Concertazione Reti di concertazione Ambiti di Concertazione Rete Locale Scuola che Promuove la Salute, Piano di zona Rete Lombarda scuola che promuove la salute. Descrizione: il Collegamento tra le “Reti “ sopra citate è importante per la promozione della Salute e per il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti nelle strutture scolastiche Abstract Il progetto denominato “Spazio di ascolto per le disarmonie alimentari” è rivolto agli studenti delle scuole di secondo grado. Gli studenti possono accedere allo sportello di ascolto spontaneamente, oppure su indicazione di insegnanti o famigliari, nella massima privacy, per discutere con gli operatori dell’ASL MI2 ogni problematica collegata a questo tema, ricevendo informazioni ed indicazioni in un clima di assoluta serenità. Le iscrizioni allo sportello alimentare avvengono presso la segreteria della scuola e da quest’anno si è regolamentato l’accesso a non più di 20-25 ragazzi per istituto. Gli incontri sono 2 con ogni studente , al fine di poter valutare nel secondo incontro come le abitudini alimentari o di attività fisica sono cambiate a seguito delle indicazioni e i consigli dati nel primo colloquio. Per casi particolari sono previsti più incontri. In dettaglio il progetto è così articolato: Le operatrici del SIAN incontrano all’inizio dell’anno scolastico gli insegnanti Referenti per la Salute negli istituti scolastici, che hanno aderito al progetto, per organizzare gli appuntamenti con gli studenti. 51 Gli incontri individuali si svolgono presso un aula dedicata ai colloqui e viene consegnato agli studenti materiale informativo. Ciò è necessario per valutare i miglioramenti nei comportamenti e nell’ apprendimento. Si facilitano gli eventuali colloqui tra gli studenti e lo psicologo qualora ne si ravveda la necessità Si elaborano le schede antropometriche degli studenti fornendo strumenti per l’auto valutazione. Si produce una Relazione finale dell’attività di sportello nel mese di luglio- settembre da inviare agli istituti scolastici. Parole chiave 1) educazione alimentare 3) stili di vita corretti 2) disturbi del comportamento alimentare 4) diete Diagnosi di contesto L’Azienda Sanitaria Locale ha come compito istituzionale la promozione di programmi diretti a migliorare le conoscenze e le capacità comportamentali della comunità giovanile. Una delle strategie consiste nell’attuare processi ben articolati di interventi che consentano ai giovani di aumentare le proprie conoscenze per acquisire una specifica coscienza per la tutela della salute. Come è noto i messaggi promozionali da soli non sono in grado di mutare atteggiamenti e comportamenti, ma possono sensibilizzare e costituire un momento di riflessione su taluni argomenti inerenti la salute. Per un piano di promozione della salute, la creazione e lo sviluppo di servizi quali gli Sportelli di ascolto per l’Educazione Alimentare all’interno delle strutture scolastiche degli istituti superiori, rivolti ai ragazzi e ai docenti, possono rispondere adeguatamente a contenere o modificare abitudini alimentari dannose e stili di vita considerati a rischio. L’obesità, per esempio, è sicuramente un problema sociale rilevante, e se è vero che il cittadino o lo studente spesso non è in grado di esprimere la domanda di bisogno di salute, è altrettanto vero che questa domanda comunque è efficacemente colta da strutture che operano a livelli diversi da quello sanitario. Ne sono testimonianza, ad esempio, le numerose campagne pubblicitarie di prodotti dimagranti e il costante fiorire di centri benessere a cui le persone, per la maggior parte giovani, si affidano nella speranza di un risultato; risultato, ammesso che si ottenga, il più delle volte temporaneo e, alla lunga, generatore di senso di frustrazione e di innesco di disturbi del comportamento alimentare. I dati epidemiologici a livello nazionale non sono rassicuranti in tema di sovrappeso ed obesità (1 persona su 3 risulta essere sovrappeso). Il monitoraggio sullo stato nutrizionale condotto, nell’anno scolastico 1999-2000 nel territorio ASLMI2 che ha coinvolto 2300 ragazzi non ha dimostrato nella prevalenza dell’obesità differenze rispetto alla situazione nazionale. L’indagine ha inoltre evidenziato dati preoccupanti riguardanti la magrezza delle adolescenti. Nell’ ASLMI 2 sono presenti 21 scuole superiori di secondo grado, 17 scuole hanno aderito al progetto. Obiettivo generale Fornire agli studenti frequentanti gli istituti di secondo grado informazioni nutrizionali per la promozione della salute e per la prevenzione dei disturbi alimentari. Destinatari Destinatari Studenti dai 14 ai 19 anni di età frequentanti scuole secondari di secondo grado Obiettivi specifici Obiettivo specifico Aumentare le conoscenze nel campo della nutrizione nel valutare quali e quanti alimenti Criteri qualitativi di scelta Criteri quantitativi di scelta N° totale di studenti raggiunti 98% dall’intervento / N° studenti richiedenti il contatto Indicatore di risultato N° di studenti che hanno imparato a calcolare BMI /N° degli studenti incontrati. Risultato atteso Dati rilevabili al secondo colloquio. > o = al 70%di studenti che sanno 52 consumare per seguire una corretta alimentazione. Favorire una conoscenza approfondita sui comportamenti errati sugli stili di vita. Azioni Azioni Intervento formativo / comunicativo Intervento educativo . calcolare il BMI N° di studenti che hanno modificato le proprie abitudini alimentari/N° degli studenti incontrati. Dati rilevabili al secondo colloquio. > 20% di studenti che migliorano l’alimentazione o stile di vita Descrizione Durante il colloquio individuale con gli studenti all’alimentazione corretta nella fascia di età all’alimentazione nello sport, materiale relativo circonferenza addominale . Durante i due colloqui si toccano temi riguardanti stili di vita, l’attività motoria. si consegna materiale relativo 14 -20 e materiale relativo al calcolo del BMI e della i comportamenti alimentari, gli Setting Tipologia setting: Ambiente scolastico: salette dedicate ai colloqui o sala medica Descrizione: la scuola mette a disposizione delle aule o delle Sale adibite a colloqui individuali. Valutazione di Impatto L’adesione al progetto da parte degli studenti è notevole, gli insegnanti sono collaborativi. Nell’anno scolastico 2011/12 hanno aderito 16 istituti per un totale di studenti 503. Il 90% dei ragazzi incontrati dichiara di aver modificato alcune delle abitudini alimentari errate. Il 95% degli studenti sa calcolare il BMI. Valutazione di Risultato I risultati dei colloqui nell’anno scolastico 2012- 2013 saranno verificabili a giugno 2013, a fine anno scolastico . Criticità e linee di tendenza Non sempre nelle scuole ci sono luoghi adatti ai colloqui individuali; tempi lunghi d’attesa tra un colloquio e l’altro. Affettività e sessualità in adolescenza: comunicare tra maschi e femmine Responsabile del progetto Dott.ssa Wilma Piloni: Responsabile Unità operativa Consultori Familiari - Servizio Famiglia e Persone Fragili, ASLMI2 Via Turati n° 4, Cernusco SN (MI) – tel.: 0292654457 [email protected] Strutture coinvolte ASL Milano 2- Dipartimento ASSI- Servizio Famiglia e Persone Fragili- Consultori Familiari e Consultori Adolescenti Altri soggetti coinvolti Scuole secondarie di II del territorio della ASL Milano 2 (progettazione, realizzazione, verifica). Le scuole partecipano alla fase di progettazione e programmazione delle attività, ottengono l'adesione delle classi, programmano gli interventi e partecipano alla valutazione dei risultati. Reti/ambiti di Concertazione 53 Progetto coerente alle indicazioni regionali e nazionali, di fatto facente parte di una rete istituzionale significativa. Rete locale scuola che promuove la salute,Rete lombarda scola che promuove la salute. Sintesi descrittiva del progetto: Accanto all’attività istituzionale di promozione dei servizi territoriali specifici, quali sono i Consultori Familiari e Adolescenti, si prevede la progettazione e attuazione di percorsi di approfondimento sugli aspetti emotivi, affettivi e relazionali della sessualità. La metodologia utilizzata è stata di tipo esperienziale, con l’ausilio di strumenti individuali e di gruppo. Sono attuati cicli di incontri di durata e frequenza variabile a seconda del contesto scolastico. La valutazione dell’iniziativa si è basata sul gradimento degli studenti. Il progetto si propone di accogliere il totale delle richieste di intervento nelle classi presentate dalle scuole secondarie di II grado. Parole chiave: affettività, educazione sessuale, educazione socio-affettiva, adolescenza Diagnosi di contesto La normativa regionale prevede interventi in tema di affettività e sessualità da parte degli operatori dei consultori. Dalle scuole della ASL Milano 2 è emersa in questi ultimi anni una domanda di intervento educativo - formativo diretta agli adolescenti sulle tematiche della sessualità, affettività egli aspetti relazionali tra pari. La consapevolezza dei docenti e degli operatori della necessità di accompagnare gli adolescenti nel percorso di crescita è stata alla base della progettazione e attuazione di interventi specifici rivolti alla fascia di età target. Obiettivo generale Sensibilizzazione sui cambiamenti corporei ed emotivi della pubertà. Approfondimento della tematica dell’affettività/sessualità in adolescenza. Incremento delle informazioni sulla procreazione consapevole e le M.T.S. Sostegno ad un percorso di maggiore responsabilità nelle scelte. Aumento dei comportamenti di autotutela. Promozione del riconoscimento delle differenze di genere Destinatari: Target Criteri qualitativi di scelta Criteri quantitativi scelta Adolescenti il n° di soggetti che si intendono raggiungere / 2000/ 29000 14-18 anni popolazione adolescenti stimata di quella fascia d’età Obiettivi specifici Obiettivo specifico Attuare incontri informativi su tematiche di educazione all’affettività nelle classi Garantire l’intervento a tutti gli studenti delle scuole aderenti al progetto, prevalentemente come gruppo classe o gruppi di genere. Gradimento dell’iniziativa da parte degli studenti valutato tramite questionario compilato dagli studenti Studenti che hanno maturato un atteggiamento libero di esprimersi verso i coetanei Studenti che hanno maturato un Indicatore di risultato N° incontri svolti nelle classi / n° classi richiedenti N° studenti scuole secondarie di II° grado aderenti all’iniziativa / totale studenti delle scuole stesse N° questionari con valutazione positiva (abbastanza o molto) / N° questionari compilati N° questionari con valutazione positiva (abbastanza o molto) / N° questionari compilati N° questionari con valutazione Risultato atteso >90% >90% >60% >60% 54 atteggiamento libero di esprimersi verso i positiva (abbastanza o molto) / N° coetanei questionari compilati >60% Azioni Azioni Descrizione Intervento informativo e Trasmissione di informazioni tramite materiali pieghevoli ed opuscoli comunicativo Intervento di sviluppo di Acquisizione di competenze attraverso attivazioni, interazioni e comunità stimoli al gruppo classe o sottogruppi di studenti Intervento educativo Educazione ad uno stile di vita tramite attivazioni Setting Tipologia setting: ambiente scolastico Descrizione: la scelta del setting riveste un momento importante per facilitare la comunicazione e l'interazione nel gruppo di pari, vengono individuate le aule più adeguate agli incontri (aula videobiblioteca, etc..) Criticità e linee di tendenza per il 2013 La riflessione sull’attività svolta in questi ultimi anni scolastici consente di rilevare, a fronte della sostanziale positività dell’iniziativa alcuni nodi critici. Il gruppo classe è ancora da noi individuato come interlocutore privilegiato . Risulta però evidente l’incremento di complessità nella composizione dei gruppi con presenza significativa di elementi di eterogeneità ( etnie, culture, religioni diverse ). A ciò si aggiunge anche la rilevanza della tipologia di disabilità sempre più spesso “integrata “ tra i normodotati. In alcuni particolari situazioni la classe può apparire più come luogo di disagio relazionale per gli studenti che come ambito affettivo,rispettoso dell’individualità. A tal proposito resta obiettivo da realizzare un’ ancora più fattiva collaborazione con il personale docente finalizzata ad una corresponsabilità educativa. Un’altra criticità è legata alla strutturazione a “spot” del nostro intervento che prevede due incontri di due/tre ore per classe . Riteniamo infatti che sarebbe opportuno programmare almeno un’altra serie di incontri a distanza di uno o due anni per poter incrementare l’efficacia dell’accompagnamento adulto al percorso di crescita dei ragazzi. LifeSkillsTraining Program – Sperimentazione Regione Lombardia Il LifeSkillsTrainingProgram è un programma di prevenzione all’uso e abuso di sostanze validato scientificamente e dimostratosi capace di ridurre il rischio a lungo termine di abuso di alcol, tabacco e droghe (ma anche violenza e bullismo). Il programma è stato sviluppato negli Stati Uniti dal prof. Gilbert J. Botvin il quale sperimenta e verifica la validità del programma da oltre trent’anni; dal 2008 è stato avviato il suo adattamento per l’Italia. Il LifeSkillsTrainingProgram ha ricevuto riconoscimenti da numerosi enti ed istituzioni del settore (fra cui NIDA, CSAP e CDC) e viene promosso ormai da diversi anni dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Responsabile della sperimentazione Dr. Alfio Lucchini, [email protected], 02-92654503, Via Turati,4 Cernusco S/N). Referenti tecnici: Dr.ssa Alessandra Meconi 02-92654679 [email protected], Elena Bertolini 02-92654500 [email protected] Strutture coinvolte: Dipartimento Dipendenze, Dipartimento di Prevenzione e Servizio Famiglia dell’ ASL Milano Due. Altri soggetti coinvolti: 55 Istituti di Istruzione Secondaria di Primo grado (realizzazione, valutazione), Ufficio Scolastico regionale (programmazione e valutazione), Enti Locali, UdP (programmazione). Reti /ambiti di concertazione: Piani di Zona, Rete della Scuola che promuove Salute (SPS), Tavolo Tecnico Regionale Prevenzione, Comitato Rete Prevenzione Sintesi descrittiva del progetto Il LifeSkills Training è un programma educativo-promozionale che si focalizza sulle capacità di resistenza all’adozione di comportamenti a rischio all’interno di un modello più generale di incremento delle abilità personali e sociali. In particolare: decision making, problem solving, creatività, senso critico, comunicazione efficace, relazioni interpersonali, autocoscienza, empatia, gestione delle emozioni e gestione dello stress, individuate dall’OMS come competenze sociali e relazionali centrali nella promozione della salute. Il programma mira ad aumentare nei soggetti in età preadolescenziale la capacità di gestione delle sfide quotidiane e a favorire un maggior senso di controllo personale. A tal fine cerca di intervenire sui diversi fattori implicati nell’uso e abuso di sostanze, siano essi relativi alle influenze esterne (l’ambiente, i media, i pari, ecc.) e sia a fattori psicologici interni (ansia, sociale, bassa autostima, propensione a ricercare emozioni forti, ecc.). L’azione su tali fattori rende possibile contrastare la motivazione dei preadolescenti ad usare droghe, riducendone la vulnerabilità e la suscettibilità alla pressione esterna. Il potenziamento delle life skills è inoltre uno strumento utile nell’attività didattica quotidiana perchè consente ai docenti di sperimentare una metodologia di lavoro attiva e di costruire relazioni positive con gli studenti.; allo stesso tempo, rinforzando la motivazione e l’autoconsapevolezza, permette agli studenti di migliorare i propri apprendimenti e di interagire positivamente nei contesti formativi. Parole chiave: prevenzione, droga, competenze psico-sociali Diagnosi di contesto attraverso l’adozione del LSTP la Regione Lombardia ha avviato una sperimentazione di durata triennale per agire a contrasto della tendenza alla precocizzazione all’uso di sostanze (come evidenziato dalla rilevazione HBSC anno 2010). Al territorio ASL Milano Due, sulla base della popolazione studentesca presente in fascia di età 11-14, sono state assegnate n° 8 scuole per l’implementazione del programma. L’individuazione degli Istituti è avvenuta in collaborazione con la referente territoriale dell’Ufficio Scolastico Regionale. Obiettivo generale Promozione e sviluppo delle competenze psico-sociali nella popolazione scolarizzata, fascia di età 11-14 anni. Destinatari Studenti degli istituti di istruzione secondaria di primo grado, preadolescenti (età 11-14 ) 8 scuole che corrisponde a tot studenti sul n tot di scuole Obiettivi specifici formazione degli insegnanti e supporto all’implementazione del programma 1° LIVELLO n° scuole raggiunte: Istituto Comprensivo di Gorgonzola (sede principale Via Mazzini e plesso di Via Umbria) e l’istituto Comprensivo Iqbal Masik di Pioltello (sede di Seggiano e plesso di Limito). n° docenti formati: n. 19 a Gorgonzola, n. 12 a Pioltello n° studenti coinvolti: circa n. 275 per complessive n. 11 classi prime. 56 2° LIVELLO n° scuole raggiunte: Istituto Comprensivo di Gorgonzola (plesso di Via Umbria), Istituto Comprensivo Viquarterio di Pieve Emanuele, Istituto Comprensivo P. Frisi di Melegnano (sede secondaria di II grado “A. Moro” di Cerro al Lambro). n° docenti formati: n. 9 a Gorgonzola, n. 10 a Pieve Emanuele, n. 6 a Cerro al Lambro. n° studenti coinvolti: circa n. 210 per complessive n. 9 classi seconde. E’ stata predisposta una valutazione di processo per entrambi i livelli che prevede l’utilizzo dei seguenti strumenti: Schede di monitoraggio per insegnanti (1 scheda per ogni unità del programma) Documentazione della supervisione agli insegnanti (n. 2 incontri di accompagnamento) Schede di monitoraggio per operatori (inizio e fine anno scolastico). Il programma agisce sullo sviluppo delle competenze personali, quali problem solving e decision making, delle abilità sociali, quali l’assertività o la capacità di rifiuto, percezioni e informazioni sulle sostanze. Per tali obiettivi è stata predisposta una valutazione di efficacia attraverso: Questionario studenti: comportamenti, intenzioni, atteggiamenti, abilità, credenze, normative belief Questionario insegnanti La valutazione si svolge attraverso la campionatura e l’individuazione di un gruppo di controllo ed è coordinata a livello regionale. Per il 1° livello la campionatura riguarda gli studenti di Gorgonzola (plesso di via Umbria) e di Pioltello ( n.2 classi sede di Limito e n.1 classe plesso di Seggiano), mentre il gruppo controllo è rappresentato dagli studenti dell’Istituto Comprensivo “Curiel” di Paullo e dell’Istituto Comprensivo di Cassina de Pecchi. Per il 2° livello la campionatura riguarda gli studenti delle tre classi seconde dell’I.C. Viquarterio di Pieve Emanuele, e dell’I. C. “ P. Frisi” di Melegnano (sede secondaria di II grado “A. Moro” di Cerro al Lambro), mentre il gruppo controllo è rappresentato dagli studenti dell’I.C. Betulle di Pieve Emanuele, e dagli studenti delle classi seconde dell’I.C. di Via Mazzini, Gorgonzola. Azioni Il programma si articola attraverso un’azione di tipo formativo rivolta agli insegnanti, un’azione di tipo educativo rivolta agli studenti e un’azione di tipo organizzativo rivolta alla scuola attraverso l’inserimento del programma nel POF. Setting ambiente scolastico Valutazione di impatto Per l’anno scolastico 2012/13 sono stati raggiunti n° 4 Istituti Comprensivi nei quali è stata realizzata la formazione degli insegnanti. In tre plessi è stato implementato il secondo livello del programma, mentre in n. 4 plessi scolastici è stato avviato il primo livello del programma. Valutazione di risultato La sperimentazione avrà termine nel 2014, ma a conclusione di ogni annualità di implementazione del programma vengono forniti dati intermedi di valutazione da parte del Coordinamento Regionale LST riguardanti l’intera Regione Lombardia. Criticità e linee di tendenza l’I.C. Viquarterio di Pieve Emanuele e l’I.C. “P.Frisi”di Melegnano, con la sede secondaria di II grado ” Aldo Moro” di Cerro al Lambro, non hanno avviato il primo livello del programma sulle 57 nuove classi prime per turn-over dei docenti già formati, carenza di organico in fase di inizio anno scolastico e presenza di personale non di ruolo. L’implementazione del Programma per l’anno scolastico 2013/14 prevede di proseguire nel miglioramento della comunicazione verso gli istituti di Istruzione Secondaria di I grado del territorio, sia per il reclutamento di nuove scuole, sia per programmare l’attività di formazione e di gestione del programma all’interno del territorio. Unplugged - Sperimentazione Regione Lombardia Unplugged è un programma di prevenzione all’uso e abuso di sostanze validato scientificamente basato sul modello dell’influenza sociale disegnato da un gruppo di ricercatori europei e valutato attraverso uno studio sperimentale randomizzato e controllato condotto in 7 paesi europei (EU.DAP). Il programma si è dimostrato capace di ridurre il rischio a lungo termine di abuso di alcol, tabacco e droghe. Responsabile della sperimentazione Dr. Alfio Lucchini, [email protected], 02-92654503, Via Turati,4 Cernusco S/N). Referenti tecnici: Dr.ssa Alessandra Meconi 02-92654679 [email protected], Elena Meconi 02-92654500 [email protected] Strutture coinvolte Dipartimento Dipendenze Altri soggetti coinvolti Istituti di Istruzione Secondaria di Secondo grado (realizzazione, valutazione), Ufficio Scolastico regionale (Programmazione e valutazione), Enti Locali, UdP (programmazione). Presenza di Reti /ambiti di concertazione Piani di Zona, Rete della Scuola che promuove Salute (SPS), Tavolo Tecnico Regionale Prevenzione, Comitato rete Prevenzione. Sintesi descrittiva del progetto Unplugged è un programma educativo-promozionale che si focalizza sulle capacità di resistenza all’adozione di comportamenti a rischio in adolescenza all’interno di un modello più generale di incremento delle abilità personali e sociali. In particolare: decision making, problem solving, creatività, senso critico, comunicazione efficace, relazioni interpersonali, autocoscienza, empatia, gestione delle emozioni e gestione dello stress, individuate dall’OMS come competenze sociale e relazionali centrali nella promozione della salute. Il programma mira ad aumentare nei soggetti in fase di crescita adolescenziale le capacità di gestione delle sfide quotidiane e a favorire un maggior senso di controllo personale. A tal fine cerca di intervenire sui diversi fattori implicati nell’uso e abuso di sostanze, siano essi relativi alle influenze esterne (l’ambiente, i media, i pari, ecc.) e sia a fattori psicologici interni (ansia, sociale, bassa autostima, propensione a ricercare emozioni forti, ecc.). L’azione su tali fattori rende possibile contrastare la motivazione delle persone ad usare droghe, ridurre la vulnerabilità e la suscettibilità alla pressione esterna e diminuire così il ricorso alle droghe. Il potenziamento delle life skills è inoltre uno strumento utile nell’attività didattica quotidiana, poichè consente ai docenti di sperimentare una metodologia di lavoro attiva e di costruire relazioni positive con gli studenti; allo stesso tempo, rinforzando la motivazione e l’autoconsapevolezza, permette agli studenti di migliorare i propri apprendimenti e di interagire positivamente nei contesti formativi. Parole chiave: prevenzione, droga, competenze psico-sociali. 58 Diagnosi di contesto Attraverso l’adozione del programma Unplugged la Regione Lombardia ha avviato una sperimentazione di durata biennale per agire a contrasto del fenomeno della precocizzazione all’uso di sostanze (come evidenziato dalla rilevazione HBSC anno 2010). Al territorio ASL Milano Due, sulla base della popolazione studentesca presente in fascia di età 14-15, è stata assegnata n° 1 scuola delle n°4 previste a livello provinciale, per l’implementazione del programma . L’individuazione dell’ Istituto è avvenuta in collaborazione con la referente territoriale dell’Ufficio Scolastico Regionale. Obiettivo generale Promozione e sviluppo delle competenze psico-sociali nella popolazione scolarizzata fascia di età 14-15 anni per contrastare la domanda di droga in adolescenza. Destinatari Studenti delle classi prime degli Istituti di Istruzione Secondaria di secondo grado, adolescenti (età 14-15 anni). Nell’anno scolastico 2011/12 il programma è stato implementato nell’Istituto Piero della Francesca di san Donato Milanese e sede staccata di Melegnano, coinvolgendo circa n. 185 studenti. Obiettivi specifici: Per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado il programma prevede di accrescere il bagaglio di risorse personali e di potenziare le abilità interpersonali (life skills), in quanto fondamentali fattori protettivi del consumo di sostanze. E’ inoltre mirato a correggere le errate convinzioni dei ragazzi sulla diffusione e l’accettazione di comportamenti a rischio, e a migliorare le conoscenze sui rischi dell’uso di tabacco, alcol e sostanze psicoattive e sviluppare un atteggiamento non favorevole alle sostanze. Nei confronti degli insegnanti il programma è studiato per rinforzare le competenze formative ed educative, in particolare per quanto riguarda la gestione dei gruppi e la comunicazione efficace, utili alla promozione della salute e alla prevenzione dei comportamenti a rischio. Attraverso la realizzazione di Unplugged nelle classi viene infatti approfondita la conoscenza del modello dell’influenza sociale, le life skills e il loro ruolo nella prevenzione scolastica dell’uso di sostanze e nella promozione della salute degli studenti. Il programma fornisce alla Scuola strumenti di intervento validati coerenti con i principi ispiratori della Rete di Scuole che Promuovono Salute (SPS). Azioni Il programma si articola attraverso un’azione di tipo formativo rivolta agli insegnanti, un’azione di tipo educativo rivolta agli studenti e un’azione di tipo organizzativo attraverso l’inserimento nel POF del programma. Setting Ambiente scolastico Valutazione di impatto Nell’anno scolastico 2011/12 Unplugged si è realizzato in n. 34 Istituti della Regione Lombardia., circa n. 143 sono gli insegnanti formati e n.136 le classi coinvolte per un totale di circa n. 2250 studenti. Per Milano città e la sua Provincia, il Coordinamento Regionale della sperimentazione, in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale ha stabilito che il programma doveva essere implementato nell'anno scolastico 2011/12, in n. 4 Istituti. Nel territorio dell'ASL MI2 Unplugged è stato realizzato in n. 1 scuola, ovvero nell’Istituto Piero della Francesca di San Donato Milanese all’interno del quale sono stati formati n. 14 docenti e raggiunti n. 185 per n. 8 classi prime, ovvero la totalità delle classi prime. Tutte le classi hanno portato a termine le n. 12 unità previste dal programma. 59 Valutazione di risultato La sperimentazione avrà termine nel 2013, ma a conclusione di ogni annualità di implementazione del programma vengono forniti dati intermedi di valutazione a cura dell’Osservatorio Epidemiologico delle Dipendenze di Grugliasco (TO) . Criticità e linee di tendenza Pur essendo stato completato in tutte le classi dell’Istituto “Piera della Francesca” di San Donato Milanese, il programma Unplugged secondo gli insegnanti ha mostrato alcune criticità legate alla tipologia delle attivazioni proposte, considerate in parte non rispondenti all'età del gruppo target. La scuola non ha pertanto riconfermato l’applicazione del programma nell’anno scolastico 2012/13. Inoltre, per l’anno scolastico 2012/13 n. 4 Istituti hanno richiesto informazioni sulle caratteristiche del programma e sulle modalità di implementazione, ma ne hanno valutato la non realizzabilità ritenendolo troppo oneroso rispetto al numero di docenti da formare, al numero di ore di formazione previste e al numero di classi da coinvolgere. Come conclusione della fase di sperimentazione prevista dalla Regione Lombardia (durata biennale), per l’anno scolastico 2013-14 verranno fornite alle ASL nuove indicazioni operative e di programmazione. Diritto alla salute dell’adolescente: la promozione della cultura andrologica a scuola nei giovani maschi Responsabile del progetto Dott.ssa Wilma Piloni: Responsabile Unità operativa Consultori Familiari - Servizio Famiglia e Persone Fragili, ASLMI2 Via Turati n° 4, Cernusco SN (MI) – tel.: 0292654457 [email protected] Strutture coinvolte ASL Milano 2- Dipartimento ASSI- Servizio Famiglia e Persone Fragili- Consultori Familiari e Consultorio Adolescenti Altri soggetti coinvolti Scuole secondarie di II ° del territorio ASL Milano 2, classi 4e (fase di realizzazione e di organizzazione). Le scuole partecipano alla fase di progettazione e programmazione delle attività, ottengono l'adesione delle classi, programmano gli interventi e partecipano alla valutazione dei risultati. Reti/ambiti di Concertazione Istituzioni scolastiche locali Sintesi descrittiva Dalla letteratura andrologica si rileva un significativo aumento tra i giovani di malattie infettive anche a trasmissione sessuale e una bassa percentuale di soggetti maschi che accedono alle strutture sanitarie, ciò giustifica un’attenzione preventiva a partire dall’età adolescenziale. Vengono quindi programmati interventi di sensibilizzazione rivolti agli alunni delle scuole primarie di secondo grado e viene proposta una visita andrologica. Parole chiave: educazione sessuale, prevenzione MTS. Diagnosi di contesto Dalla letteratura andrologica si rileva un significativo aumento dell’infertilità maschile, un aumento tra i giovani di malattie infettive anche a trasmissione sessuale e una bassa percentuale di soggetti 60 maschi che accedono alle strutture sanitarie, ciò giustifica un’attenzione preventiva a partire dall’età adolescenziale. La modifica della legislazione attinente al servizio militare ha comportato la non possibilità per il giovane di accedere ad un controllo andrologico “obbligatorio”. Le scuole del territorio hanno più volte richiesto interventi attinenti questa tematica per i quali è stata dimostrata l’efficacia in termini di miglioramento delle conoscenze e dei comportamenti. Viene quindi offerto agli studenti frequentanti il IV anno di scuola secondaria di II grado una visita andrologica specialistica all’interno dell’Istituto, successiva ad un incontro condotto dallo stesso medico e da un operatore del consultorio a carattere informativo/educativo. Obiettivo generale Promuovere la cultura della prevenzione andrologica; fornire informazioni sull'anatomia genitale,sulla fertilità e sulla salute sessuale; individuare precocemente eventuali patologie andrologiche. Destinatari Target Criteri qualitativi di scelta Criteri quantitativi scelta Studenti 17-18 N° di soggetti che si intendono raggiungere / 900 / 6000 e anni - classi 4 popolazione adolescenti stimata di quella fascia d’età Obiettivi specifici Obiettivo specifico Attuare incontri formativi su tematiche di educazione all'affettività in tutte le classi degli istituti che ne fanno richiesta. Garantire l’intervento a tutti gli studenti delle scuole aderenti al progetto, prevalentemente come gruppo. Indicatore di risultato Risultato atteso N° interventi nelle classi / N° di 90% classi richiedenti N° studenti delle classi 4e di scuole secondarie di II grado aderenti all’iniziativa / n° tot. studenti delle classi stesse Eseguire visita andrologica nei ragazzi N° visite eseguite/ N° visite che ne fanno richiesta richieste dagli studenti Azioni Azioni Intervento informativocomunicativo Intervento formativo Intervento educativo 90% 100% Descrizione Trasmissione di informazioni attraverso incontri con gruppi di studenti e distribuzioni di opuscoli Acquisizione di maggiori competenze tramite incontri con gruppi Intervento educativo sia da parte degli operatori ASL che dell'andrologo con l'obiettivo di promuovere stili di vita corretti e incrementare la consapevolezza e il rispetto di sé e dell'altro nelle relazioni affettive. Setting Tipologia setting: ambiente scolastico Descrizione: all’interno delle scuole sono stati effettuati sia gli interventi a carattere informativo sia le visite medico-specialistiche Criticità e linee di tendenza per il 2013 Viene sempre più confermato l’incremento di richieste da parte delle scuole, motivato probabilmente da: un’aumentata sensibilità tra i docenti sull’importanza di questa offerta preventiva e da una maggior consapevolezza da parte dei giovani maschi sulla necessità di preservare la propria fertilità . Molto gradita è anche la possibilità di confrontarsi con personale competente sugli 61 aspetti relativi alla cura di sé e al coinvolgimento in una sessualità attiva. Non si evidenziano pertanto criticità se non la difficoltà di equilibrare richieste e risorse. 5.4 - Adulti e Famiglie Camminare insieme Responsabile del progetto Cristina Morelli Mail:[email protected] Indirizzo sede: via Amendola N°3 Segrate Ruolo / funzione: Dirigente Medico SMPC Tel.:0292654920 Strutture coinvolte Struttura Descrizione Dipartimento Medico di Il Servizio di Medicina Preventiva nelle Comunità si occupa della Prevenzione promozione, offre consulenza a Ente Locale e Associazioni per l’avvio del progetto e segue il monitoraggio. La Medicina dello Sport si occupa in particolare della formazione dei WL Insieme collaborano nel marketing (preparazione materiali, manuale, poster..) e nell’ organizzazione di eventi Il Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione collabora al marketing (produzione di materiale divulgativo) e fornisce consulenza sull’ alimentazione al gruppo dei camminatori ove richiesto Dipartimento delle Cure Collaborano nella sensibilizzazione degli Enti Locali, dei MMG e delle Primarie farmacie del territorio Distretti Organizzazione e promozione locale Altri soggetti coinvolti Soggetti Fase: Comuni Progettazione, realizzazione, valutazione Associazioni di realizzazione Volontariato, Sportive, Centri Anziani, Parrocchie, Strutture Sanitarie Medici di medicina informazione Generale, Farmacie e marketing Descrizione L’Ente locale informa le Associazioni sui vantaggi dei GdC e attiva la rete di alleanze. Organizza e dirige il Tavolo Tecnico. E’ coinvolto nella programmazione delle uscite fornendo consulenza sulla sicurezza dei percorsi e supporto nella ricerca di Capi Passeggiata. Collabora all’informazione della popolazione (manifesti, sito web) Contribuiscono alla progettazione partecipata e rendono disponibili volontari per il ruolo di CP. Collaborano a dare vita all’esperienza: organizzazione delle uscite, reclutamento delle persone che guidano il gruppo e diffusione della proposta tra la gente. I medici di medicina generale, in quanto “ prescrittori” dell’attività motoria, pubblicizzano l’opportunità tra i propri pazienti. Le farmacie, in quanto punto di riferimento per la comunità, contribuiscono a pubblicizzare l’iniziativa. Possono fungere da sponsor Reti/ambiti di Concertazione 62 Reti di concertazione Ambiti di Concertazione Reti comunali Uffici di Piano di Zona, Assemblea dei sindaci Descrizione: i Comuni inseriscono il progetto all’interno dei Piani di zona, come opportunità per guidare il proprio sviluppo Sintesi descrittiva del progetto Il progetto rientra tra le proposte presenti nel Piano Integrato Locale per l’anno 2013 relativamente alla promozione degli stili di vita sani. Si tratta di un intervento di promozione dell’attività motoria rivolto alla fascia dell’età adulta ( > 25 a.) che possiede requisiti di integrazione, intersettorialità e coinvolgimento di soggetti esterni. Numerosi e riconosciuti dalle evidenze scientifiche risultano gli effetti positivi di una attività fisica moderata come il cammino sulle condizioni di salute: effetti preventivi nei confronti delle malattie croniche (malattie cardiovascolari, ictus, diabete, obesità, alcuni tipi di tumori); effetto benefico del movimento nell’aumentare il grado di autonomia degli anziani e nel ridurre il rischio di cadute; influenza positiva su alcune malattie mentali. In generale il cammino è in grado di aumentare la sensazione di benessere con vantaggi (quantificati e quantificabili) sia per i singoli che per le comunità. Per la categoria degli adulti di qualsiasi età l’attività motoria collettiva più idonea è rappresentata dal Gruppo di Cammino, un gruppo di persone che cammina insieme con cadenza regolare, in uscite di circa un’ora, organizzate e guidate da Capi Passeggiata . L’esperienza presenta numerosi vantaggi: semplice, accessibile a tutti, economica, facilmente organizzabile e sostenibile. Un’esperienza in grado di migliorare la qualità della vita specialmente negli anziani favorendone il benessere psichico e la socializzazione. Il fatto di svolgersi all’aperto, oltre a risultare ancor più piacevole, accresce conoscenza, sensibilità e senso di appartenenza al territorio. Per organizzare e sostenere tali iniziative nella comunità locale occorre avviare collaborazione e concertazione tra le agenzie presenti, per creare una rete di alleanze gestita in genere dall’Ente Locale. A tale scopo esso istituisce un tavolo tecnico-organizzativo con rappresentanti propri e delle Associazioni/Agenzie interessate, operatori dell’ASL come consulenti ed altre figure ritenute interessate e significative. E’ compito di questo gruppo di lavoro curare e condividere l’organizzazione: la cadenza delle uscite, la scelta del percorso, la ricerca dei volontari conduttori del gruppo(Capi Passeggiata). L’iscrizione formale per i partecipanti è gratuita. Il Comune individua al suo interno un referente del progetto per tenere contatti con il gruppo e monitorare l’andamento dell’esperienza. Nell’ASL Milano due a fine 2012 risultano avviati stabilmente “Gruppi di Cammino” in 10 dei 53 Comuni del proprio ambito territoriale e risultano coinvolte 330 persone adulte. Informazioni aggiornate sul progetto sono reperibili sul sito ASL insieme alle notizie sui Gruppi che camminano già attivi (volantini con riferimenti per tutti i gruppi organizzati). E’ stato elaborato e diffuso un manuale per Walk Leader in formato telematico la cui versione cartacea è in attesa di stampa. E’ stato prodotto, diffuso e pubblicato su you-tube un video esplicativo su come organizzare GdC nel proprio territorio con risposte alle FAQ. http://www.youtube.com/watch?v=ZQsV6txRBI Parole chiave 1) Promozione di stili di vita sani 2)Promozione dell’attività fisica Diagnosi di contesto In linea con le evidenze scientifiche (indicazioni OMS) ed epidemiologiche (PASSI) viene affrontata la necessità di implementare l’attività fisica in particolare tra le persone adulte/anziane del territorio. Per la categoria degli adulti di qualsiasi età il Gruppo di Cammino rappresenta l’attività motoria collettiva più idonea indicata come buona pratica locale da autorevoli organismi di Sanità pubblica. Essi definiscono la promozione dell’attività fisica una tra le azioni necessarie a diffondere ed implementare stili di vita ed ambienti consoni alla salute in un programma di contrasto alla sedentarietà. Nel territorio dell’ASL Milano Due esperienze analoghe risultavano presenti solo in modo sporadico e con obiettivi e modalità diverse (stimolo a raggiungere una 63 migliore performance, partecipazione a pagamento). La scelta di proporla nel nostro territorio in questi termini deriva dalla valutazione delle sue caratteristiche di semplicità, economicità, accessibilità e sostenibilità, ritenute molto favorevoli e positive rispetto alle risorse che si richiede di impegnare. Obiettivo generale Aumentare nella popolazione la consapevolezza che l’attività fisica è utile e necessaria per mantenersi in buona salute; sviluppare strategie a livello locale attraverso interventi di dimostrata efficacia per fare in modo che aumenti il tempo dedicato all’attività fisica. Destinatari Destinatari Popolazione Comune 50.001 Criteri qualitativi di scelta Criteri quantitativi di scelta Si è convenuto di scegliere una fascia di età più Offerta alla popolazione ampia possibile (l’intera popolazione adulta) perché adulta presente in 10 comuni è dimostrato che l’attività fisica fa bene alle persone della ASL di qualsiasi età. La scelta di 10 comuni si basa sul fatto che rappresenta il numero di comuni che hanno voluto aderire alla proposta Obiettivi specifici Obiettivo specifico Attivare gruppi di cammino in comuni del territorio ASL Milano Due Risultato atteso Almeno un gruppo in 10/53 comuni Per il 2013 si conta di attivare almeno 2 nuovi GdC Attivare gruppi che effettuino N° di gruppi che attuano 2 o Superiore al 50% dei gruppi attivi stabilmente almeno due uscite più uscite settimanali settimanali di 30/45 minuti ciascuna Formare almeno 1 Capo N° di gruppi che hanno Superiore al 50% dei gruppi attivi Passeggiata per ogni gruppo almeno un Capo Passeggiata attivo formato Formare volontari idonei a fare N° di persone formate Almeno 20 WL formati i Capi Passeggiata Azioni Azioni intervento informativo/comunicativo Intervento formativo Indicatore di risultato N° di gruppi di cammino attivi (Nel 2012 sono stati 10) Descrizione Presentazione del progetto ai Comuni interessati ed alle Associazioni di volontariato per informarli e sensibilizzarli sull’organizzazione dell’iniziativa. Incontri con i Capi Passeggiata per monitorare l’esperienza (due volte all’anno). Organizzazione di un raduno annuale con i partecipanti ai GdC per la restituzione dei dati e per creare l’occasione di conoscenza e scambio di esperienze tra i partecipanti. Informazione sul progetto e Marketing (stampa del manuale ASL sui GdC, poster, sito web dell’ASL, video informativo caricato su you tube, articoli sulla stampa locale) E’ in programma di avviare una modalità per comunicare in modo rapido ed efficace attraverso una newsletter dedicata . Si ritiene di migliorare la sensibilizzazione dei MMG affinché spingano gli assistiti che ne possano trarre beneficio a partecipare ai GdC Organizzazione di Corsi di formazione per Capi Passeggiata (4 64 all’anno: due per ciascuna macroarea, nord e sud) per favorire l’acquisizione e potenziamento di competenze e abilità per i volontari Intervento di sviluppo di La ASL si fa carico di effettuare consulenza ai Comuni guidandoli comunità sui passi principali da compiere per avviare un processo di miglioramento/ mantenimento della salute delle persone grazie al coinvolgimento e alla partecipazione delle istanze sociali presenti nel territorio. Tutte queste collaborano al’interno di una rete operativa capillare in cui ciascuno porta il proprio peculiare contributo, partecipando al tavolo tecnico per concertare l’organizzazione del GdC. Per il 2013 si conta di aumentare il numero di camminatori attivando almeno 2 nuovi GdC. Monitoraggio dell’esperienza e promozione del confronto in occasione di un raduno (maggio/giugno 2013) aperto a tutti i gruppi che camminano Setting Tipologia setting: Luoghi del tempo libero. Descrizione: La maggior parte delle attività previste si svolge in luoghi all’aria aperta (parchi , aree di campagna o zone in cui sorgono cave o cascine, percorsi pedonali o ciclabili, ma anche percorsi sicuri all’interno del paese, non vicini a strade trafficate) in cui si possano individuare percorsi agevoli e sicuri dove camminare in compagnia. Valutazione di Impatto e Risultato Nell’anno 2012 si è concorso ad attivare Gruppi di Cammino in 10 dei 53 Comuni dell’ASL . Hanno camminato 330 persone. La partecipazione alle uscite è risulta in media di 20 persone. In 8 dei 10 comuni vengono organizzate 2 o più uscite settimanali. Ad oggi sono stati effettuati 5 incontri di formazione per “Capi passeggiata” (presenti 130 persone) In 6/10 comuni il gruppo è guidato da CP formati. Si sono organizzati 8 incontri pubblici a scopo promozionale. Il progetto è stato esposto presso il Tavolo Interistituzionale degli Uffici di Piano e in occasione di alcune (3) Assemblee dei Sindaci. Operatori SMPC e Medicina dello Sport hanno partecipato a 19 incontri tecnico organizzativi con Enti Locali e/o Associazioni, hanno tenuto 5 incontri di formazione per “Capi passeggiata” ed hanno partecipato a 8 incontri pubblici a scopo promozionale. Criticità e linee di tendenza La criticità prevalente è mantenere nel tempo il GdC. Per affrontare eventuali problematiche il progetto necessita di periodiche verifiche sul campo . Incontri periodici risultano utili per verificare la conduzione del programma e per condividere i punti di forza in modo da farli conoscere anche in altre realtà. Appare indispensabile individuare un referente unico per ciascun comune rispetto all’ASL in modo da riuscire ad avere contatti in modo rapido ed efficace. Una risorsa importante è rappresentata dai CP formati, anche se risulta difficoltoso tenere i contatti e soprattutto ottenere il ritorno dei dati utili necessari al monitoraggio. Questo rende necessaria una loro maggiore sensibilizzazione sull’importanza della raccolta delle informazioni: anche a tale scopo, far conoscere e responsabilizzare, si intende organizzare un incontro di restituzione dei dati nell’ambito del un raduno annuale che si intende organizzare per i gruppi che camminano. Sarà l’occasione utile anche per un confronto e una condivisione dell’esperienza tra i camminatori. Una difficoltà riscontrata è quella di far effettuare gli esercizi di mobilizzazione articolare previsti durante il percorso. Vengono spesso tralasciati a vantaggio della camminata vera e propria, che risulta più spontanea e piacevole: su questo aspetto si è scelto per il momento di lasciare libertà di scelta ai gruppi. Sul fronte delle alleanze, è apparso complicato il coinvolgimento attivo dei Medici di medicina 65 generale: una criticità da su cui si ritiene di riflettere per meglio intervenire (Maggiore diffusione dell’informazione? Più efficace sensibilizzazione?). Esiste la necessità di reperire fondi e risorse per l’organizzazione dell’evento di ritrovo annuale dei Gruppi: si conta di trovare sostegno nella partnership con la struttura sanitaria presente nel comune di Inzago. Il manuale GdC , già pronto da un anno, non è stato ancora edito a stampa per problemi esterni all’ASL. Approfittando di questo slittamento temporale si è stabilito di programmare anche la stampa di un poster ASL per la promozione dei GdC . La creazione di un database per il monitoraggio dell’esperienza rappresenta una necessità ed una criticità che si ha in programma di affrontare nel corso del 2013. Pausa Amica Responsabile del progetto Montanelli Maurizio Mail: [email protected] Indirizzo: Melzo, Via Mantova 12 Ruolo / funzione Medico dirigente Tel.:0298114810 Strutture coinvolte Struttura Dipartimento Prevenzione Medico Descrizione Il SIAN è il servizio promotore e le operatrici dei SIAN Nutrizione, dietiste e assistenti sanitarie, sono coinvolte in tutte le fasi del progetto. SMPC: per lavoro di sinergia con altri progetti come “gruppi di cammino” Dipartimento Il Dipartimento Amministrativo è coinvolto nella fase di realizzazione, in Amministrativo particolare per la revisione dei contratti di gestione dei distributori automatici di cibi e bevande Comitato Unico di Sono state recepite proposte avanzate dal CUG, finalizzato alla Garanzia valorizzazione del benessere dei lavoratori e alle pari opportunità Altri soggetti coinvolti Soggetti Fase: Azienda di Rifornimento dei distributori automatici Realizzazione aziendali Descrizione e aziende attuano il cambiamento di alcuni generi alimentari nei distributori erogatori di cibi e bevande Sintesi descrittiva del progetto Il progetto si propone di promuovere stili di vita sani nell’ambiente di lavoro della ASLMI2 e in particolare di sensibilizzare i dipendenti a corrette abitudini alimentari, all’incentivazione dell’attività fisica, all’uso delle scale e all’astensione dal fumo di sigaretta. E’ caratterizzato da azioni molto pratiche e concrete la cui finalità è rendere più facile l’assunzione di scelte salutari Infatti le azioni che caratterizzano questo progetto sono di natura informativa attraverso ulteriori interventi riguardanti la promozione dell’attività fisica, mettendo a punto nuovi strumenti informativi; a tal fine si sta anche organizzando un convegno a cui verranno invitati i dipendenti ASL, dal titolo “Sovrappeso e obesità: dalla sorveglianza alla promozione di sani stili di vita. Risultati di 10 anni di attività nel territorio della ASL Milano 2”. Un altro gruppo importante di azioni caratterizzanti il progetto invece è di natura organizzativa, è prevista l’applicazione di un nuovo capitolato d’appalto di fornitura delle macchinette automatiche e la distribuzione di rastrelliere per le biciclette nelle sedi ASL. Si porrà particolare attenzione nella scelta dei generi alimentari derivati dal pane (come creckers, schiacciatine) che oltre a non dover contenere un’ alta 66 percentuale di grassi e non contenere grassi idrogenati, dovrà essere esplicitata l’adesione del produttore al progetto regionale “pane senza sale”, di cui l’Azienda ASLMI2 è promotrice. In collaborazione con il progetto “Camminare insieme”, si valuterà la fattibilità di attivazione di un gruppo di cammino. Per fornire informazioni relative a come poter smettere di fumare, si è previsto di promuovere la conoscenza tra i dipendenti del centro antifumo attivo nella sede ASL di Cassina de Pecchi e gestito dal dipartimento ASSI Parole chiave 1) qualità nutrizionale; 2) fumo di tabacco e salute; 3) attività fisica; 4) ambiente di lavoro; 5) pari opportunità Diagnosi di contesto La ASLMI2 ha identificato tra i progetti prioritari uno o più interventi condotti in ambienti di lavoro per la promozione di stili di vita sani, anche in base agli indirizzi indicati dalla Regione Lombardia. Si è ritenuto di attivare in via preliminare un progetto presso le sedi di lavoro della ASLMI2. Negli ambienti di lavoro della ASL non è mai stato condotto in precedenza un progetto rivolto ai dipendenti con queste finalità. L'ASL ha tra i propri compiti quello di promuovere sani stili di vita nella popolazione (come si evince dai progetti Genitori più, scuola che promuove la salute, mensa dieci e lode, mensa della salute, sportello per prevenire le disarmonie alimentari). Si ritiene perciò doveroso affrontare questo aspetto nella realtà aziendale per coerenza con i messaggi che quotidianamente vengono forniti alla popolazione generale attraverso i progetti di promozione della salute. Inoltre si ritiene doveroso fornire salutari opportunità nel luogo di lavoro dato che è dimostrato che lo stile di vita sano si costruisce a partire dalle piccole abitudini quotidiane. Nel contesto aziendale attuale i punti critici rilevati che ostacolano queste sane abitudini sono: - l'attività lavorativa che si svolge presso le sedi ASL è prevalentemente sedentaria; - le abitudini alimentari dei dipendenti ASL non differiscono da quelle della popolazione generale; - l’abitudine al fumo di sigaretta dei dipendenti ASL (26%) è sostanzialmente sovrapponibile a quella della popolazione generale, tenendo conto in particolare della netta prevalenza del sesso femminile; - manca la disponibilità nelle varie sedi di un servizio di ristorazione; - sono presenti esclusivamente distributori di snack e bevande zuccherate, in genere non dieteticamente consigliati; Nell'ambito della programmazione aziendale questo progetto è stato quindi considerato di rilievo e propedeutico a sviluppare analoghi interventi in ambiti lavorativi di realtà produttive presenti nel territorio. La motivazione risiedono anche nel voler essere più coerenti con i messaggi che quotidianamente diamo con il nostro lavoro. Un’azione educativa condotta in strutture frequentate anche dal pubblico, sia pur prioritariamente rivolta a operatori sanitari, può influenzare anche il comportamento degli utenti e ottimizzare alcuni interventi sanitari: i dipendenti ASL possono costituire un riferimento/modello rispetto alla popolazione generale e, nella loro attività quotidiana svolgono anche attività educative. Obiettivo generale Aumentare le opportunità di comportamenti salutari nell’ambito lavorativo e/o durante la pausa pranzo: attraverso “piccoli passi” che possono diventare abitudini, come scegliere uno snack salutare, come avere la possibilità di camminare in percorsi sicuri vicini alla propria sede di lavoro, o come scegliere di non fumare o scegliere di muoversi, anche all’interno della struttura di lavoro, optando per le scale invece che per l’uso dell’ascensore Destinatari Destinatari Criteri qualitativi di scelta Criteri quantitativi di scelta 67 Tutti i dipendenti ASL N° dipendenti raggiunti dall’intervento / N° totale dei dipendenti ASL. Si considera che in questa fase del progetto possano essere raggiunti almeno un terzo dei dipendenti ASL. Obiettivi specifici Obiettivo specifico Applicare il capitolato per i distributori automatici aziendali valutando la qualità nutrizionale dei generi alimentari contenuti Elaborazione di nuova cartellonistica per promuovere l’uso delle scale Distribuzione delle rastrelliere per biciclette Azioni Azioni Interventi di natura informativa e comunicativa Interventi organizzativi 208/624 Indicatore di risultato Risultato atteso Applicazione del capitolato d’appalto operativo Posizionamento e utilizzazione dei nuovi distributori automatici Cartelloni specifici Rastrelliere nelle sedi ASL Affissione in ogni sede ASL Posizionamento in almeno 10 sedi Descrizione Informare tutti i dipendenti dei motivi alla base del progetto e delle azioni che l’ASL ha messo in atto, via e.mail e con uso di cartellonistica. Realizzazione del convegno aperto a tutti i dipendenti “Sovrappeso e obesità: dalla sorveglianza alla promozione di sani stili di vita. Risultati di 10 anni di attività nel territorio della ASL Milano 2” Cartellonistica nelle sedi ASL specifica per la promozione dell’uso delle scale. Informare in modo specifico della presenza di un centro anti fumo attivo nella sede ASL di Cassina de Pecchi Applicazione del capitolato d’appalto per l’erogazione di alimenti nei distributori automatici. Distribuzione delle rastrelliere. Setting Tipologia setting: ambiente di lavoro Descrizione: Il progetto viene realizzato all’interno degli ambienti di lavoro, nei luoghi comuni dedicati al consumo di cibi e bevande nelle pause dell’orario lavorativo Star bene per lavorare bene: come costruire a scuola un ambiente più sano per tutti Responsabile del progetto Maria Vezzoni Mail: [email protected] Tel.: 02 92654932 Indirizzo sede: SMPC Dipartimento Prevenzione Medica via Amendola 3 – 20090 Segrate Ruolo / funzione: dirigente medico Strutture coinvolte Struttura Dipartimento di Prevenzione Medico Dipartimento A.S.S.I. Dipartimento Dipendenze Descrizione Pianifica, realizza e valuta gli interventi Partecipazione al tavolo di lavoro PIL Partecipazione al tavolo di lavoro PIL Altri soggetti coinvolti 68 Soggetti Scuole appartenenti alla Rete Locale SpS della ASL Milano2 Comuni Fase: Progettazione, Realizzazione e valutazione Realizzazione Descrizione Le scuole sono state coinvolte in tutte le fasi del progetto Collabora ad azioni migliorative per la scuola Reti/ambiti di Concertazione Reti di concertazione Ambiti di Concertazione Rete Locale Scuole che Promuovono Salute Rete SHE Descrizione: organizzazione della Rete Locale SpS ASL Mi2 Sintesi descrittiva del progetto II progetto “Star bene per lavorare bene: come costruire a scuola un ambiente più sano per tutti” si ispira ai concetti proposti dalla Rete Europea delle Scuole che promuovono la salute (SHE Network) e dalla Rete Europea WHP che promuovono lo sviluppo di contesti di vita che facilitino le scelte salutari. L'intervento si sviluppa a partire dalla formalizzazione dell'adesione della scuola alla Rete Locale SpS della ASL Mi2. Un ambiente di lavoro sano è probabilmente quello in cui le pressioni sui dipendenti sono appropriate in relazione alle loro capacità e risorse, alla quantità di controllo che hanno sul loro lavoro, e al sostegno che ricevono dalle persone che contano per loro. Poiché la salute non è semplicemente assenza di malattia o infermità, ma un positivo stato di completo benessere fisico, mentale e sociale (WHO, 1986), un ambiente di lavoro sano è quello in cui non c'è solo l'assenza di condizioni dannose, ma un’abbondanza di opportunità che promuovono la salute. Tra queste possiamo includere: una valutazione continua dei rischi per la salute, l’esistenza di un’adeguata formazione sui temi di salute, la disponibilità di opportunità per fare scelte salutari attraverso pratiche di supporto organizzativo e la salubrità delle strutture. Un ambiente di lavoro sano è uno in cui il personale ha fatto della promozione della salute una parte importante della propria vita lavorativa. Corretti stili di vita influiscono in maniera sostanziale sulla salute. Gli stili di vita che maggiormente contribuiscono a migliorare la salute secondo la letteratura, sono i seguenti: Un'attività fisica regolare I fattori dietetici, in particolare, l’eccesso di peso Un ambiente di vita e di lavoro senza fumo Relazioni sociali amichevoli in ambiti di vita e di lavoro. La promozione della salute nei luoghi di lavoro è il risultato di sforzi congiunti dei datori di lavoro, dei lavoratori e della società, volti a migliorare la salute e il benessere nei contesti lavorativi. Vi contribuiscono i seguenti fattori: il miglioramento dell’organizzazione del lavoro e dell’ambiente lavorativo; l’incoraggiamento del personale a partecipare ad attività salutari; la promozione di scelte sane; l’incoraggiamento alla crescita personale. Parole chiave 1) Ambiente di lavoro 3) promozione salute 2) Scuola 4) stili di vita Diagnosi di contesto Il sistema di sorveglianza PASSI indica la necessità di attivare nella comunità interventi per la promozione di stili di vita salutari. L’ambiente lavorativo rappresenta un contesto ideale per raggiungere una parte della popolazione adulta. Ogni scuola partecipante contribuisce attraverso la propria commissione salute ad analizzare il 69 proprio contesto e individuare con l'aiuto degli operatori sanitari i bisogni e le strategie da applicare localmente. Contribuiscono alla descrizione del contesto i dati provenienti dall’Osservatorio della Rete Locale SpS. Obiettivo generale Il progetto intende coinvolgere le scuole in un processo di miglioramento che prevede di migliorare gli stili di vita dei lavoratori e aumentare le opportunità per la salute nel contesto lavorativo. Destinatari Destinatari Operatori scolastici Criteri qualitativi di scelta Scuole che aderiscono alla Rete Locale SpS Obiettivi specifici Obiettivo Facilitare le scelte salutari nel contesto lavorativo: migliorare l’offerta di alimenti nella ristorazione scolastica, Promuovere una sana alimentazione con il personale scolastico: migliorare l’offerta di alimenti nei distributori, organizzare per feste e eventi buffet salutari, organizzare corsi di cucina Promuovere l’attività motoria con il personale scolastico: venire a scuola a piedi o in bicicletta, utilizzare le scale, utilizzare gli spazi aperti per la ricreazione, organizzare attività extrascolastiche di movimento, GdC; . Informare sulle opportunità di disassuefazione il personale della scuola che decide di smettere di fumare Promuovere un buon clima relazionale nel contesto lavorativo Sviluppare e approvare un piano strategico scritto per la salute e il benessere di tutti (Carta SpS), secondo le linee guida per una SPS Azioni Azioni Intervento Informativo Comunicativo Intervento Organizzativo Criteri quantitativi di scelta 90 scuole Indicatore di risultato Risultato atteso Nr di scuole con punteggio 20% delle scuole in rete da parte del SIAN da "buono" a "molto buono" nel menù della ristorazione Nr. Scuole impegnate 10% delle scuole in rete nell’aumentare le opportunità per una sana alimentazione Nr. Scuole impegnate nell’aumentare le opportunità di movimento 10% delle scuole in rete Nr. di scuole che distribuiscono l’informativa Nr. Scuole impegnate a favorire un buon clima relazionale e senso di appartenenza Nr. di scuole con piano strategico approvato 60% delle scuole in rete 50% delle scuole in rete 50% delle scuole che partecipano al programma Descrizione Incontri informativi sulle strategie per promuovere la salute dei lavoratori, distribuzione di materiale informativo Focus group con il personale per attuare nella scuola modifiche organizzative per la salute negli ambiti: alimentazione, attività motoria, tabagismo, clima di relazioni. 70 Setting Tipologia setting: Ambiente lavorativo Descrizione: gli interventi in ambienti di lavoro sono raccomandati dalle Istituzioni per la salute Internazionali, nazionali e regionali. Valutazione di Impatto E’ prevista una valutazione d’impatto sul numero di scuole che aderiscono alla Rete locale SpS e hanno attivato iniziative per la salute dei lavoratori. Valutazione di Risultato Una valutazione di risultato viene effettuata sugli indicatori elencati nella tabella degli obiettivi Con meno sale nel pane c’è più gusto … e guadagni in salute Responsabile del progetto Maurizio Montanelli Indirizzo: via Mantova ( Melzo) Strutture coinvolte Struttura Dipartimento Prevenzione Medica Mail: montanelli.maurizio@aslmi 2.it Ruolo / Resp. Dip. Prev. Medico Tel.:0298114810 Descrizione Il SIAN e l’SMPC sono i Servizi coinvolti . Altri soggetti coinvolti Soggetti Fase: Unione Regionale Organizzazione Panificatori Confcommercio Sponsor Lombardia Comuni Realizzazione Direzioni Sanitarie Realizzazione Descrizione L’Unione Panificatori ha siglato il 31 dicembre 2010 un accordo per la realizzazione del progetto Facilità la diffusione della proposta tra i commercianti attraverso i propri canali comunicativi e incontri nelle figure dei Referenti Comunali per la Ristorazione Scolastica I Direttori Sanitari delle Strutture Ospedaliere e delle RSA del territorio . Reti/ambiti di Concertazione Reti di concertazione Ambiti di Concertazione Rete Locale Scuole che promuovono la Salute Piani di Zona Descrizione: Sono stati coinvolti nel progetto i Comuni e i Responsabili delle Aziende di Ristorazione, perché fosse possibile l’adesione al progetto nelle Scuole, negli Ospedali e nelle RSA. Sintesi descrittiva del progetto Il progetto della Regione Lombardia, si prefigge di ottenere , con la collaborazione delle Associazioni di Categoria dei Panificatori, la massima diffusione sul territorio regionale, nelle fasi di produzione e vendita, del pane con ridotto contenuto di sale. Questo obiettivo trova le sue ragioni nel fatto che l'elevato consumo di sale nella dieta è alla base di un riconosciuto incremento della pressione arteriosa, e di conseguenza l’'insorgenza di patologie cronico degenerative. La promozione di una riduzione del consumo di sale nella dieta non può che prevedere, in una prima fase, un intervento sull' alimento che di gran lunga è il più gradito ed il più consumato: il pane. Una proficua collaborazione della nostra ASL con le Associazioni di categoria della 71 Provincia di Milano ha permesso di definire un progetto d'intervento condiviso, che ha come obbiettivo quello di rendere disponibile ai cittadini una diffusa offerta di pane con contenuto di sale non superiore a 1,7 grammi (riferito alla farina). Il progetto è stato presentato alle Amministrazioni Comunali in incontri finalizzati alla promozione della salute che hanno aderito , sensibilizzando a loro volta le Aziende di Ristorazione e i panificatori della zona. Durante l’anno gli operatori del SIAN verificheranno l’adesione del progetto sul territorio. Parole chiave 1) dieta corretta 2) sani stili di vita Diagnosi di contesto L'Organizzazione mondiale della Sanità' (Oms) raccomanda un consumo massimo di 5 grammi di sale al giorno. Il consumo medio nel nostro paese è di circa 10- 12 grammi al dì. Il pane è l’alimento più diffuso e rappresenta il 40% dell’eccesso di sale totale. In alcuni paesi Europei, ( Belgio, Olanda, Danimarca ) è stata recepita già dal 2007 una raccomandazione dell’Unione Europea riguardante la diffusione e la commercializzazione del pane a basso contenuto di sodio e in questi paesi è una realtà diffusa e consolidata. In base anche alle sollecitazioni provenienti dalla Regione e dal Ministero della Salute la ASL ha inserito il progetto nel PIL 2013. Obiettivo generale Migliorare l’alimentazione nella popolazione attraverso la riduzione del contenuto di sale nel pane. Destinatari Destinatari Criteri qualitativi di scelta Criteri quantitativi di scelta Popolazione generale ASL Popolazione presumibilmente raggiunta 30% / popolazione totale della ASL Obiettivi specifici Obiettivo specifico Adesione dei panificatori del territorio Riduzione del sale nel pane nelle Ristorazioni Scolastiche e Asili nido nel territorio della ASL MI2 Riduzione del sale nel pane nelle Aziende di Ristorazione nel territorio della ASL MI2 Le Direzioni Sanitarie delle RSA / Ospedali Indicatore di risultato Risultato atteso N° di panificatori nella ASLMi2 aderenti al 30% progetto / totale panificatori N° dei Referenti del Comuni per la 50% Ristorazione Scolastica/ N° del Comune della ASL Numero di Aziende aderenti / numero totale aziende 50% Numero di Strutture aderenti / n° Ospedali e RSA nel territorio 20% Azioni Azioni Descrizione Educative - Azioni di sostegno e di promozione con momenti informativi rivolti alla informative popolazione, ai Comuni e Ospedali - RSA e panificatori organizzati dal Dipartimento di Prevenzione della ASL Setting Tipologia setting: Scuole, Comuni, biblioteche, spazi destinati ad incontri, sedi ASL 72 Descrizione: gli incontri con i Referenti Comunali si sono svolti presso le Sedi dell’ASL , gli incontri con i panificatori nelle sede Comunali. Punto di ascolto e consulenza sugli effetti negativi per la salute delle sostanze psicoattive Responsabile del progetto Dr.ssa Alessandra Meconi 02-92654679 [email protected] Strutture coinvolte Dipartimento Dipendenze Altri soggetti coinvolti UdP, CAG, Istituti di istruzione secondaria di I e II grado, STM, Servizi Sociali Presenza di Reti /ambiti di concertazione Piani di Zona, rete dei CAG, Comitato Rete Prevenzione Sintesi descrittiva di progetto Questo progetto prevede azioni di ascolto e di consulenza sugli effetti negativi delle sostanze sulla salute rivolte ad adulti/famiglie, agli operatori sociali (degli Enti Locali, operatori dei CAG, e dell’educativa di strada) e insegnanti di scuola secondaria di primo e di secondo grado. La letteratura scientifica in materia di prevenzione e le linee guida regionali sulla prevenzione delle diverse forme di dipendenza in adolescenza e pre-adolescenza, indicano infatti come prioritario l’intervento di supporto/potenziamento dei fattori di protezione a bilanciamento/contrasto degli specifici fattori di rischio che agiscono in questa fase del processo di crescita. Poiché tra i fattori di protezione, viene unanimemente riconosciuta la presenza di un adeguato sostegno parentale, è stato valutato come opportuno favorire un più specifico livello di competenza sia da parte dei genitori, che da parte degli adulti di riferimento (operatori sociali e insegnanti) attraverso azioni di ascolto e di consultazione. A questo scopo è stata realizzata l’apertura di un punto di ascolto e di consulenza presso il Servizio Territoriale delle Dipendenze di Gorgonzola, attraverso l’attivazione di una linea telefonica dedicata (n° verde Infodroga), di un indirizzo aziendale di posta elettronica. Diagnosi di contesto: Dall’operatività rivolta alle figure educative del territorio, in particolare insegnanti ed operatori dei CAG, ma anche assistenti sociali dei Servizi Comunali, è emersa l’esigenza di migliorare la capacità di individuare e riconoscere comportamenti a rischio connessi all’uso di sostanze nei giovani. Attraverso il progetto si è ritenuto di intercettare anche le famiglie che non individuano i servizi come risorsa. Parole chiave: Adolescenti, insegnanti, genitori e genitorialità, gruppo di pari, tabagismo, prevenzione alcolismo, uso di droghe, riduzione del danno, tossicodipendenza. Obiettivo generale Promozione e sviluppo delle competenze educative e relazionali nella popolazione adulta a contatto con preadolescenti ed adolescenti. Destinatari 1) popolazione preadolescenziale, adolescenziale e giovanile più in generale, esposta a rischi per la salute connessi all'uso di sostanze psicoattive legali e illegali; 2) adulti/famiglie, operatori sociali (operatori degli Enti Locali, dei CAG e dell’educativa di strada) e insegnanti di scuola secondaria di primo e secondo grado Obiettivi specifici 73 Fornire informazioni sugli effetti negativi per la salute delle sostanze psico-attive per riconoscerli e intervenire secondo modalità efficaci di fronte a comportamenti di uso e/o di abuso e/o di dipendenza; Aumentare negli adulti la capacità di riconoscere gli effetti negativi per la salute connessi all’uso di sostanze psico-attive da parte della popolazione giovanile; Aumentare negli adulti la capacità di intervenire secondo modalità efficaci di fronte a comportamenti di uso di sostanze psicoattive nella popolazione giovanile; Aumentare la capacità della rete dei Servizi di orientare le richieste di aiuto e di intervento degli adulti sui comportamenti a rischio dei giovani. Azioni Gestione di un punto di ascolto e di consulenza presso il Servizio Territoriale delle Dipendenze di Gorgonzola, per mezzo di una linea telefonica dedicata (n° verde 800 184 909), di un indirizzo aziendale di posta elettronica ([email protected]); distribuzione di materiale di pubblicizzazione del progetto attraverso la Campagna di prevenzione del Dipartimento Politiche Antidroga anno 2012. Setting: Comunità, ovvero la popolazione di adulti che a diverso titolo è a contatto con i giovani del territorio. Valutazione di impatto: Il progetto si propone di sensibilizzare gli adulti del territorio (genitori, insegnanti e operatori sociali ) a una cultura di prevenzione selettiva/mirata delle diverse forme di dipendenza nella popolazione giovanile (preadolescenti, adolescenti e giovani adulti), e di promuovere i servizi presenti sul territorio che si occupano di tutelare la salute della popolazione in questa fase del processo di crescita. Si stimano in un anno di attività 40 contatti telefonici e sulla rete, n. 35 consulenze telefoniche ad adulti/famiglie, n. 5 consulenze telefoniche agli operatori sociali/insegnanti. Valutazione di risultato: N° dei soggetti individuati come punti di interesse per la campagna di distribuzione del materiale di pubblicizzazione del progetto (medici di medicina generale, pediatri di famiglia, operatori del Servizio Famiglia e Persone Fragili, Uffici di Piano, operatori dei Servizi Sociali dei Comuni, operatori dei centri di Aggregazione Giovanile e dell’educativa di strada, operatori dell’Unità Mobile Giovani, personale delle farmacie) sensibilizzati rispetto all’azione di prevenzione selettiva svolta attraverso il “Punto di ascolto e di consulenza sugli effetti negativi per la salute delle sostanze psicoattive”. Criticità e linee di tendenza Il materiale di pubblicizzazione del progetto distribuito sul territorio aziendale nel corso del primo trimestre 2012, e consistente in n°10.000 brochures, n°10.000 leaflets, n°500 locandine formato 22x30 e n°500 locandine formato 40x50, della Campagna di prevenzione del Dipartimento Politiche Antidroga “Apri il dialogo, chiudi alla droga”, non ha evidenziato lo stesso impatto della precedente campagna di pubblicizzazione elaborata dal Dipartimento delle Dipendenze dell’ASLMI2; è necessario garantire la pubblicizzazione costante del punto di ascolto, così come la formazione comune degli operatori addetti al numero verde. uniformare modalità comunicative rivolte all’utenza e tipologia di informazioni da garantire nell’azione di counselling. 74