Piano Integrato Locale
per la Promozione di
Stili di Vita Sani
anno 2013
Il “Piano Integrato Locale per la promozione di Stili di Vita sani 2013” è stato realizzato dal Gruppo di Lavoro
composto da: Acerbi Luigi (coordinatore del gruppo), Assirati Margherita, Brambilla Paolo, Calaciura Antonella,
Chiavegatti Benedetta, Bertolini Elena, Franzetti Maura, Giovanetti Gisella, Lucchini Roberto, Morelli Cristina,
Meconi Alessandra, Piloni Wilma, Vezzoni Maria.
Direttore Dipartimento di Prevenzione Medico: Maurizio Montanelli
Direttore Dipartimento ASSI: Silvano Casazza
Direttore Dipartimento Dipendenze: Alfio Lucchini
Direttore Dipartimento Cure Primarie: Galdino Cassavia
INDICE
Piano Integrato Locale per la Promozione di Stili di Vita Sani
anno 2013
1. Gli indirizzi aziendali
pag.
3
2. Gli obiettivi strategici per l’anno 2013
pag.
4
3. Il Modello organizzativo per l’attuazione del PIL
pag.
5
4. Strumenti informatici di comunicazione/partecipazione pag.
8
5. I programmi per la promozione di stili di vita sani
 Tabella riassuntiva
 Età perinatale e prima infanzia
 Ragazzi e adolescenti
 Adulti e famiglie
pag.
pag.
pag.
pag.
9
10
31
62
2
1. Gli indirizzi
Il “Piano Integrato Locale 2013” puntualizza gli interventi finalizzati alla promozione della
salute e di sani stili di vita. Gli obiettivi generali e le azioni di sistema, pur se contestualizzati alla
realtà locale, sono ispirati ai grandi obiettivi di salute della programmazione regionale, nazionale e
comunitaria. I principali riferimenti normativi e operativi fanno riferimento ai documenti di
programmazione dell’ASL Milano Due per l'anno 2013 e alle indicazioni della Regione Lombardia
espresse, in particolare, negli indirizzi di programmazione sanitaria 2013 (DGR IX 4334 del
26/10/2012).
La programmazione 2013 è orientata alla revisione dei progetti già avviati nel 2012 e
all’inserimento di nuove attività in base a criteri di appropriatezza e di efficacia sanitaria, alla
fattibilità e alla disponibilità di risorse, alla valutazione delle priorità e all’analisi dei bisogni emersi
dall’analisi del contesto locale.
Nella progettazione delle attività di promozione della salute la ASL svolge un ruolo duplice:
sia di erogatore d’interventi rivolti alla popolazione o a destinatari intermedi, sia di attivatore
d’alleanze interne ed esterne, che valorizzino le risorse presenti nella comunità locale. Sono in
particolare privilegiati l’integrazione e il coordinamento intersettoriali, a partire dai soggetti
afferenti alla rete del sistema sanitario e socio-sanitario regionale, ma anche coinvolgendo Enti ed
Istituzioni ad esso esterne. Viene quindi promossa una modalità d’intervento integrata, condivisa e
partecipata, in primo luogo tra le diverse componenti della ASL (Dipartimenti, Servizi, Distretti,
…) e tra gli erogatori locali di servizi pubblici e privati, sanitari e socio-sanitari (AO, RSA,
strutture ambulatoriali, erogatori autorizzati/accreditati, ….), ma si considera un obiettivo
strategico qualificante perseguire l’integrazione con i diversi soggetti presenti nel territorio
potenzialmente in grado di influire su fattori di rischio o protezione, assetti strutturali o
organizzativi, comportamenti o orientamenti, sul sistema informativo e sulle conoscenze, sulle
abitudini di vita e sulle opportunità offerte per migliorare le condizioni di salute e di benessere della
comunità locale (enti territoriali, istituzioni, piani di zona, scuola, società scientifiche, associazioni,
volontariato, parrocchie, aziende, consorzi, cooperative, ...).
Questi indirizzi vengono perseguiti attraverso la definizione di obiettivi strategici generali
anche a valenza pluriennale, la creazione di un modello organizzativo e formativo coerente alle
azioni di sistema che si vogliono attivare, l’avvio di programmi e progetti volti a raggiungere
obiettivi specifici definiti.
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2) Gli obiettivi strategici per l’anno 2013
Gli obiettivi generali per l’anno 2013 sono definiti anche facendo riferimento alla strategia
pluriennale già delineata nei PIL 2009-2012 e articolati sia in base a una valenza di tipo funzionaleorganizzativo, sia attraverso l’identificazione dei temi e dei contenuti prevalenti.
Per l’anno 2013 gli obiettivi prioritari del Piano Integrato Locale sono così definiti:
a.
Completare la realizzazione del modello organizzativo già avviata negli anni
precedenti, funzionale agli obiettivi di coordinamento, integrazione, verifica della
qualità.
b.
Attivare strumenti informatici di comunicazione e partecipazione in particolare
potenziando le funzioni interattive del sito aziendale istituzionale, attivando una
Newsletter e una biblioteca on line.
c.
Attivare canali preferenziali con i partner istituzionali a maggior rilevanza
territoriale con particolare attenzione alle Aziende Ospedaliere e agli Enti Locali.
d.
Attuare strategie di sviluppo di comunità e favorire l’autonomia di gestione locale
di enti, istituzioni o gruppi di popolazione.
e.
Avviare programmi e progetti che perseguano in particolare:
 la promozione dell’attività fisica,
 una sana alimentazione,
 la lotta al tabagismo e alle dipendenze,
 la prevenzione delle principali patologie a rilevanza epidemiologica e sociale,
 il miglioramento delle condizioni di salute e benessere negli ambienti di vita e di
lavoro.
 Il consolidamento dei progetti già attuati in ambiente di lavoro e l’avvio in strutture
produttive, in accordo tra i Servizi afferenti al Dipartimento di Prevenzione, con la
collaborazione dei Distretti e del Dipartimento Dipendenze.
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3) Il modello organizzativo
Nel corso del 2012 è stata definitivamente avviata l’attività del “Nucleo di coordinamento
aziendale”, è stata formalizzata la costituzione di tre “Gruppi di lavoro” con target differenziato per
fasce d’età e sono rimasti attivi i Gruppi di Miglioramento finalizzati alla formazione dei
componenti dei Gruppi di lavoro. A completamento del modello già precedentemente delineato, nel
2013 dovrà essere formalizzata e attivata la costituzione della “Rete territoriale per la promozione
di stili di vita sani”. Il Dipartimento di Prevenzione, in accordo con la Direzione Strategica, ha
promosso un processo che investe tutte le articolazioni organizzative della ASL ponendosi come
elemento facilitatore di un’azione partecipata e intersettoriale.
I processi di miglioramento del modello organizzativo sono quindi sostanzialmente attuati e
verranno completati nel 2013. Si è costituita di fatto una struttura di coordinamento articolata in tre
livelli che svolgono un’attività tra loro complementare con il chiaro riconoscimento di obiettivi
comuni o sussidiari:
 Rete Territoriale per la promozione di stili di vita sani
 Nucleo di Coordinamento PIL
 Gruppi di Lavoro orientati a fasce di utenza omogenee
Vengono di seguito esplicitate la composizione e le funzioni attribuibili a ciascuno di questi
tre organismi.
Rete Territoriale per la promozione di stili di vita sani
E’ uno dei principali strumenti da attuarsi nel 2013 per garantire la condivisione degli
interventi di promozione della salute. Ha la connotazione di un organo territoriale finalizzato a
favorire una partecipazione allargata a diversi soggetti. Costituisce uno degli obiettivi più ambiziosi
e qualificanti del PIL e potrà vedere una sua progressiva valorizzazione nel tempo.
La Rete Territoriale ha il compito di indicare le strategie, orientare la programmazione,
favorire sinergie all’interno di tutto il territorio della ASL, sostenere la massima partecipazione di
soggetti esterni alla ASL e garantire le risorse necessarie. Al suo interno devono essere rappresentati, almeno in prospettiva, tutti i soggetti a vario titolo coinvolti o coinvolgibili nella
promozione della salute: i Dipartimenti e i Servizi dell’ASL, i rappresentanti dei Medici e Pediatri
di famiglia, le Strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate, i rappresentanti del Terzo e
Quarto Settore, gli Enti Locali e il mondo delle imprese. Con questi soggetti devono essere ricercati
contatti istituzionali attraverso l’inserimento di referenti autorevoli e motivati.
La effettiva partecipazione delle strutture accreditate, o che comunque hanno, a qualsiasi
titolo, rapporti convenzionali con la ASL, va garantita anche attraverso la revisione dei contratti in
essere e l’inserimento al loro interno di uno specifico articolato, che contempli la fattiva
partecipazione di queste strutture a programmi di promozione della salute e, ove possibile,
l’inserimento di obiettivi specifici, anche a carattere individuale assegnati ai dirigenti coinvolti.
Alla “Rete Territoriale per la promozione di stili di vita sani” sono attribuiti compiti strategici
quali:
 garantire la sinergia e la collaborazione tra la ASL e le istituzioni presenti sul territorio
potenzialmente coinvolte nelle attività di educazione alla salute;
 realizzare un sistema di alleanze con i partner esterni che permetta la conoscenza reciproca
delle iniziative di promozione della salute in atto e la condivisione di programmi educativi;
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 promuovere il coordinamento e l’integrazione delle attività svolte da diversi soggetti,
istituzionali e non, ottimizzando le risorse disponibili sul territorio e garantendo la coerenza
dei contenuti e dei messaggi, secondo le linee guida regionali e di ASL, pur nel rispetto del
principio della libera iniziativa dei soggetti esterni;
 favorire la progettazione di iniziative comuni e condivise, integrate, intersettoriali,
partecipate, di durata pluriennale;
 esprimere un indirizzo sulle attività di educazione alla salute e attuare un monitoraggio sui
progetti in corso;
 valutare i macroprogetti realizzati dalla ASL ed esprimere pareri in proposito tenendo conto
in particolare della scala di priorità basata su rilevanza, realizzabilità, efficacia.
Nucleo di Coordinamento PIL
Avviato dal 2011. Ha il compito di favorire il coordinamento interno all’ASL, di garantire la
massima coerenza interna degli interventi promossi, la miglior aderenza a prove di evidenza e la
maggior efficacia pratica. E’ costituito dai Direttori di Dipartimento e da operatori di riferimento
per il coordinamento dei progetti PIL. Deve mantenere stretti contatti con i referenti dei
dipartimenti/servizi che sostengono attività di promozione della salute.
Al “Nucleo di Coordinamento PIL” sono attribuiti compiti principalmente riferiti alla
integrazione operativa interna degli indirizzi aziendali:
 monitorare la realizzazione del Programma Integrato Locale per la promozione di stili di
vita sani;
 sostenere l’attuazione degli indirizzi e delle linee guida regionali, di ASL o di organismi
autorevoli di settore;
 recepire gli indirizzi espressi dalla Rete territoriale ed elaborare, per quanto di competenza,
proposte operative coerenti;
 favorire la sinergia e la collaborazione tra tutti i Dipartimenti e i Servizi della ASL
coinvolti nelle attività di educazione alla salute;
 favorire la realizzazione di iniziative interdipartimentali sin dalla fase di analisi del contesto
e di programmazione.
I Gruppi di Lavoro “intersettoriali”
Si tratta di tre Gruppi di Lavoro trasversali e intersettoriali finalizzati a generare sinergie tra
progetti condotti da diversi dipartimenti/servizi, rendendoli parti complementari di programmi
unitari e condivisi, basati sull’evidenza e sulla valutazione di prove di efficacia. Negli anni 2010 e
2011 sono stati attivati come “gruppi di miglioramento” per favorire la formazione e l’integrazione
dei componenti. Sono stati definitivamente strutturati e formalizzati nel 2012 e così denominati:
 Gruppo di Lavoro età perinatale e prima infanzia
 Gruppo di Lavoro seconda infanzia e adolescenza
 Gruppo di Lavoro adulti e famiglie
I tre Gruppi di Lavoro sono strutturati per comprendere la totalità dei progetti che si
sviluppano nell’ASL secondo raggruppamenti omogenei di popolazione. Si vuole così accentuare la
centralità dei soggetti a cui l’intervento è orientato e la necessità di coordinare, e dove possibile
unificare, i progetti rivolti alla stessa popolazione. Si facilita così anche l’integrazione degli
operatori/attori di diversa appartenenza, che spesso svolgono attività distinte ma rivolte allo stesso
target di popolazione. In ogni Gruppo di Lavoro si identifica un coordinatore. Ad ogni progetto è
attribuito un responsabile che sovraintende alle fasi operative della sua realizzazione. I responsabili
dei principali progetti devono essere componenti dei Gruppi di Lavoro.
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La composizione dei Gruppi di Lavoro vede la presenza trasversale dei Dipartimenti dell’ASL e
partecipazione, almeno embrionaria, di soggetti esterni. In alcuni casi la partecipazione di questi
ultimi è richiesta di volta in volta, secondo la tematica affrontata.
I compiti dei gruppi di lavoro sono di carattere tecnico-scientifico, orientati prioritariamente
all’attuazione degli indirizzi espressi dall’ASL e alla verifica dei risultati, sono finalizzati a:




garantire il coordinamento e l’integrazione delle attività rivolte agli stessi destinatari;
verificare la qualità e l’efficacia degli interventi di promozione della salute;
attuare il monitoraggio e la verifica dei progetti in corso;
valutare i nuovi progetti con particolare attenzione alla coerenza con i programmi regionali
e aziendali;
 assicurare il sostegno metodologico ai progetti di particolare complessità.
L’attività della “Rete territoriale” e dei “Gruppi di lavoro” dovrà essere rendicontata attraverso la
stesura di verbali e report. La Rete territoriale orienta e verifica l’attività dei Gruppi di lavoro che,
per altro, possono svolgere un importante compito propositivo nei confronti della Rete, per gli
ambiti di interesse attribuiti.
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4) Strumenti informatici di comunicazione/partecipazione
Per il 2013 è previsto l’aggiornamento periodico del sito nell’area specificamente dedicata alla
promozione della salute e l’attivazione sperimentale di una “Newsletter” e di una “Biblioteca
online” con materiale didattico ad accesso in rete.
Sito aziendale
Il sito aziendale è stato predisposto in modo da avere in homepage un accesso facilitato a tutte le
iniziative di promozione della salute, distinte per fasce di popolazione. Il PIL è pubblicato nella
sezione “ASL che promuove la salute” con la descrizione di tutti i progetti attivi e l’indirizzo di
posta elettronica dei responsabili di progetto.
Newsletter
Scopo della Newsletter è l’attivazione di una rete informativa e collaborativa tra i diversi soggetti
che nel territorio della ASL si occupano di promozione della salute.
La sperimentazione parte con l’obiettivo di promuovere il programma “Una scuola che promuove la
salute (SpS)” e sostenere la Rete Locale delle scuole promotrici di salute. Verificata la fattibilità e
l’efficacia della newsletter, si potrà estendere il suo ambito di interesse all’insieme delle iniziative
di promozione della salute condotte dalla ASL Milano 2 nel suo territorio.
Obiettivi specifici dell’iniziativa sono:
 promuovere i progetti contenuti nel PIL della ASL Milano Due;
 pubblicizzare eventi/iniziative di promozione della salute;
 condividere le esperienze positive della Rete Locale SpS tra le scuole;
 mantenere alta l’attenzione alle problematiche della salute.
Nella fase d’avvio i destinatari principali saranno insegnanti e dirigenti scolastici, successivamente
genitori, famiglie e stakeholder, con progressiva estensione ed eventuale differenziazione dei
destinatari in base all’allargamento del target.
Biblioteca online
E’ in corso di sperimentazione una biblioteca che mette a disposizione materiale didattico per
operatori, educatori ed insegnanti impegnati nel campo della promozione della salute in fascia di
età 4-18 anni. La registrazione e la scelta dei testi avvengono online, l’iscrizione permette di
ricevere i libri e il materiale didattico presso le principali sedi distrettuali della ASL. I testi
disponibili sono più di 300 suddivisi per tematiche di interesse educativo e pedagogico (abilità e
competenze; accoglienza e mediazione culturale, adolescenza, affettività e sessualità; bambini con
bisogni speciali; benessere a scuola; bullismo; ambiente ed ecologia; famiglia; metodologia;
operatori sanitari; stili di vita e salute).
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5) I Progetti di educazione alla salute - anno 2013
Nella tabella riassuntiva riportata di seguito sono indicati i programmi, progetti ed iniziative
qualificanti suddivisi per fasce d’età la cui attuazione è prevista nell’anno 2013.
5.1 - Tabella Riassuntiva
Età perinatale e prima infanzia
Programma integrato “Rete Locale Genitori Più”
Comprende i progetti specifici di seguito elencati:
 Comunità Amica dei Bambini per la promozione dell’allattamento al seno
 Mamme Libere dal Fumo
 MiVoglioBene
 Pappa e Nido
pag.
10
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31
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60
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62
Ragazzi e adolescenti
Programma integrato “Rete Locale Scuole Promotrici di Salute” (rete SHE)
Comprende i progetti specifici di seguito elencati:
 Scuola libera dal fumo
 Piedibus
 Menù 10 e lode
 Prevenzione delle disarmonie alimentari
 La mensa della salute
 Affettivita’ e sessualita’ in adolescenza: comunicare tra maschi e femmine
 Life Skills Training Program
 Unplugged
Diritto alla salute dell’adolescente:
promozione della cultura andrologica a scuola nei giovani maschi
Adulti e Famiglie





Camminare insieme
Pausa amica: opportunità per la salute nel contesto lavorativo
Star bene per lavorare bene: come costruire a scuola un ambiente più sano per tutti
Con meno sale nel pane c’è più gusto … e guadagni in salute
Punto di ascolto e consulenza sugli effetti negativi per la salute delle sostanze psicoattive
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5.2 - Età perinatale e prima infanzia
Rete Locale “GenitoriPiù”
“GenitoriPiù” è stato identificato all'interno del PIL come programma prioritario che contiene tutti i
principali interventi rivolti al miglioramento della salute nella età neonatale e prima infanzia. E'
volto a promuovere 7 azioni di efficacia dimostrata per la tutela della salute infantile. Si basa sullo
sviluppo di una rete di comunità e sulla valorizzazione delle capacità genitoriali, sulla
consapevolezza di quanto i genitori possono fare in prima persona per promuovere la salute fisica e
psicologica dei figli, a cominciare da prima del concepimento e poi per tutto il corso dello sviluppo.
All’interno del programma sono compresi progetti specifici descritti separatamente, quali Comunità
Amica dei Bambini e Mamme Libere dal Fumo.
Responsabile del programma
Luigi Acerbi – Responsabile U.O. Prevenzione nelle Comunità della ASLMI2 [email protected] - tel.: 0282456701-06 - Sede: via Friuli n° 2, Lacchiarella (Milano).
Strutture coinvolte
Struttura
Dipartimento di Prevenzione Medico
(SMPC, SIAN, SISP)
Dipartimento Cure Primarie (Servizio
Assistenza Medica di Base)
Dipartimento ASSI (Servizio Famiglia
e Persone Fragili)
Distretti
Altri soggetti coinvolti
Soggetti
Ministero della Salute
Unicef
A. O. di Melegnano
Osp. S. Raffaele
Pediatri di Famiglia
Cooperative sociali che
operano sul territorio
tramite leggi di settore
mail:
Descrizione
Promuove il programma a livello locale, realizza le
indagini epidemiologiche e programma la formazione
Coinvolge i pediatri di base e ne programma la
formazione, informa i medici di medicina generale
Sensibilizza e forma operatori del percorso nascita nelle
sedi consultoriali; realizza “Gruppi Gravidanza” e
“Gruppi mamma-bambino”
Coordinamento locale, promozione attività dei consultori
familiari, interazione con i medici-pediatri e operatori del
distretto
Fase
Descrizione
Progettazione Il Ministero ha validato il progetto Unicef e lo ha
e sponsor
proposto alle regioni Italiane ottenendo una elevata
adesione. Ha inoltre fornito i fondi per la fase di avvio e
valutazione e per il coordinamento nazionale.
Progettazione Ha ideato il progetto in collaborazione con
e Sponsor
l’Associazione Culturale Pediatri e il Gruppo
Collaborativo OMS di Trieste. Ha gestito la raccolta dati
a livello nazionale e diffuso i risultati.
Realizzazione Sensibilizzazione e formazione degli operatori del punto
nascita. Interventi concordati tra operatori ospedalieri e
consultori familiari, anche nelle situazioni a rischio o di
disagio sociale e per l’orientamento alle strutture
presenti sul territorio.
Realizzazione Sensibilizzazione degli operatori del punto nascita.
Realizzazione Coinvolti per counselling individuale e per sensibilizzare
le giovani mamme a partecipare ai Gruppi di pari.
Realizzazione Vengono attivate in particolare a supporto di casi a
rischio e nella depressione post-partum.
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A.C.P. Milano
ACP (Associazione
Culturale Pediatri)
FIMP (Fed. Italiana
Medici Pediatri)
ASNAS (Assoc. Naz.
Assistenti Sanitari)
FNCO (Federaz. Naz.
Collegi Ostetriche)
IPASVI (Fed. Naz.
Collegi Inf. Prof., Ass.
San., Vig. Infanzia)
SIGO (Società Italiana
Ginecologia-Ostetricia)
SIN (Società Italiana di
Neonatologia)
SIP (Società Italiana di
Pediatria)
Sponsor
Realizzazione
e Sponsor
Realizzazione
e Sponsor
Sponsor
Adesione formale al progetto locale.
Progettazione e Realizzazione delle prime indagini di
efficacia e adesione formale al progetto nazionale.
Adesione al progetto locale e nazionale.
Adesione al progetto nazionale.
Realizzazione Adesione al progetto e sensibilizzazione delle ostetriche.
e Sponsor
Sponsor
Adesione al progetto nazionale.
Sponsor
Adesione al progetto nazionale.
Sponsor
Adesione al progetto nazionale.
Sponsor
Adesione al progetto nazionale.
Reti/ambiti di Concertazione
Rete nazionale delle Regioni/ASL aderenti al progetto nazionale GenitoriPiù - Unicef. Il progetto
nasce da una proposta condivisa da numerose associazioni professionali (vedi altri soggetti
coinvolti) all’interno del programma nazionale GenitoriPiù.
Rete HPH (in particolare per azione di prevenzione del fumo di tabacco in gravidanza). Rete BFCI
(comunità amica dei bambini).
A livello locale è stato presentato e condiviso nell’ambito dei Piani di Zona.
Sintesi descrittiva del progetto
"GenitoriPiù" è un programma prioritariamente orientato allo sviluppo di comunità, che contiene i
principali interventi rivolti al miglioramento della salute nella età neonatale e prima infanzia, nel
rispetto della cultura dei diversi gruppi sociali. Promuove 7 azioni di efficacia dimostrata per la
tutela della salute infantile. E’ finalizzato all’accompagnamento e al sostegno della famiglia e in
particolare della donna dal periodo preconcezionale e per i primi anni di vita del bambino. Si basa
sulla valorizzazione delle capacità dei genitori e sulla consapevolezza di quanto possono fare in
prima persona per promuovere la salute fisica e psicologica dei figli, a cominciare da prima del
concepimento e poi per tutto il corso dello sviluppo. Le sette azioni da promuovere e i conseguenti
effetti positivi sulla salute sono riassunti di seguito.
Azioni/comportamenti e Effetti sulla salute:
1) Assumere acido folico (vitamina B9) prima del concepimento e in gravidanza: riduce il rischio di
malformazioni: spina bifida, anencefalia, cardiopatie congenite, labiopalatoschisi, altro.
2) Non fumare in gravidanza ed in presenza di bambini (fumo passivo): riduce il rischio di basso
peso neonatale, prematurità, mortalità perinatale, SIDS (morte improvvisa del lattante), patologie
delle prime vie respiratorie
3) Allattare al seno nei primi mesi di vita: riduce il rischio di infezioni gastrointestinali, di infezioni
delle prime vie respiratorie, di SIDS (morte improvvisa del lattante)
4) Mettere a dormire il bambino a pancia in su: riduce il rischio di SIDS (morte improvvisa del
lattante)
5) Usare il seggiolino in auto: protegge da traumi, morbilità e mortalità da incidenti
6) Fare tutte le vaccinazioni consigliate: evita di ammalarsi di specifiche malattie infettive
7) Leggergli un libro ad alta voce: migliora lo sviluppo intellettivo e la relazionale genitori-bambino
La metodologia in uso è ispirata alle Linee guida UNICEF, OMS, che la ASLMI2 ha recepito nelle
Procedure prodotte dai diversi Servizi coinvolti. Tutte le strutture sanitarie presenti sul territorio
sono coinvolte. L’offerta di sostegno alla gravidanza e nel primo anno di vita sul territorio è svolta
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in particolare, oltre che dai Pediatria di Famiglia, dai Consultori Familiari, ben rappresentati e
diffusi nel territorio, che attivano “Gruppi gravidanza” e “Gruppi mamma-bambino”.
Per ogni “Gruppo gravidanza” vengono realizzati orientativamente 7 incontri di 2 ore ciascuno, 3 a
cadenza mensile e 4 a cadenza settimanale, dal 3° al 9° mese di gravidanza presso i Consultori
Familiari. Durante tali incontri viene facilitata l'interazione tra le gravide e le operatrici al fine di
comunicare esperienze e vissuti, fornire informazioni e spiegazioni dei cambiamenti fisici e
psicologici tipici della gravidanza. L'importanza dell'accompagnamento e del sostegno della donna
nel periodo della gravidanza è fortemente sostenuta dalle linee guida OMS e dal protocollo assunto
dalla ASLMI2.
Nei “Gruppi mamma-bambino” vengono proposte e trattate tematiche inerenti la relazione con il
neonato (attaccamento e separazione), la cura e l'accudimento, nonché le principali patologie del
neonato e del lattante. I momenti fondanti sono l’accoglienza di quesiti e preoccupazioni, la
promozione del dialogo e del confronto tra le mamme e con gli operatori. Nel corso degli incontri
vengono di volta in volta affrontati argomenti che promuovano azioni preventive efficaci.
L'obiettivo dell'intervento è di rinforzare la capacità genitoriale e di far fronte agli eventi connessi
alla crescita psicofisica del figlio. Il confronto alla pari tra le mamme viene incentivato, favorito e
utilizzato come metodologia di attivazione del gruppo. Viene inoltre offerta la possibilità di
monitorare periodicamente la crescita ponderale del bambino. Inoltre alcuni gruppi sono
caratterizzati dall'utilizzo delle tecniche di massaggio neonatale. Sono realizzati diversi percorsi, in
relazione alle diverse strategie e metodologie delle conduttrici dei gruppi.
Azioni cardine per l'attuazione del progetto sono la formazione e aggiornamento delle figure
professionali coinvolte, la distribuzione di materiale formativo e informativo e la promozione di
messaggi informativi rivolti in particolare verso le giovani coppie.
Parole chiave: Genitorialità, Counselling, Gravidanza, Allattamento al seno, Fumo passivo,
Prevenzione tabagismo, Prevenzione incidenti, Educazione socio-affettiva.
Diagnosi di Contesto
“GenitoriPiù” è stato identificato all'interno del PIL come programma prioritario che contiene i
principali interventi rivolti al miglioramento della salute nella età neonatale e prima infanzia. E'
volto a promuovere 7 azioni di efficacia dimostrata per la tutela della salute infantile. Si basa sulla
valorizzazione delle capacità dei genitori, da prima del concepimento e poi per tutto il corso dello
sviluppo. La letteratura evidenzia l'importanza di un'azione complessiva e coordinata degli
interventi di promozione della salute sui principali fattori di rischio o protezione: posizione nel
sonno del lattante, alimentazione della gestante e del lattante, fumo in gravidanza e fumo passivo,
strumenti di protezione degli incidenti, vaccinazioni, lettura ad alta voce sin dal primo anno di vita.
Agire su questi comportamenti permette di ridurre sensibilmente sulle principali patologie del
neonato e del lattante (spesso da questi influenzate in modo sinergico): malformazioni congenite,
infezioni respiratorie ricorrenti, disturbi dell'accrescimento, obesità, morte improvvisa del lattante,
incidenti, specifiche malattie infettive, relazione genitori-bambino, sviluppo cognitivo e
psicomotorio.
L'analisi dei bisogni condotta nella ASL ha evidenziato la presenza di consistenti margini di
miglioramento per la prevenzione di alcune importanti patologie dell'epoca neonatale e prima
infanzia o la necessità di interventi educativi per il mantenimento dei livelli raggiunti. L'approccio
utilizzato per la diagnosi di comunità ha parzialmente coinvolto i genitori dei bambini che erano
stati inclusi nel campione. Il livello di partecipazione della comunità (uno od entrambi i genitori) è
stato limitato alla presentazione dei temi indagati e degli scopi dell'indagine con la finalità di
condividere il metodo e le finalità della rilevazione. I temi scelti erano "a priori" quelli di
puericultura riconosciuti dalla letteratura internazionale e nazionale come prioritari sia per gli effetti
statisticamente importanti sulla salute, sia in quanto associabili ad interventi efficaci finalizzati alla
promozione di comportamenti con azioni sinergiche: assunzione di folati in epoca periconcezionale,
fumo in gravidanza e davanti al bambino, allattamento al seno nei primi sei mesi, posizione in culla
"a pancia in su", impiego del seggiolino di sicurezza, adesione alle vaccinazioni raccomandate,
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lettura precoce da parte dei genitori. La prevalenza dei comportamenti che costituiscono obiettivi
del progetto nella ASLMI2 sono stati valutati nella ASL MI2 in due studi ripetuti, uno all’inizio del
progetto (2007) ed uno a distanza di 4 anni (2011). E’ stato utilizzato un questionario a risposte
chiuse compilato da uno dei due genitori di lattanti nati e residenti o domiciliati nei comuni
dell'ASL MI 2. I bambini sono stati reclutati in tutti i centri vaccinali della ASL. Di seguito sono
esposti i principali risultati, comparati delle due indagini epidemiologiche (dati consolidati in file
mdb e analizzati con EPI Info).
- N° interviste:
2007: 479
2010: 402
- Assunzione adeguata di folati:
2007: 30%
2010: 33%
- Fumo in gravidanza e dopo nascita:
2007: 8,5% e 12,6%.
2010: 8% e 11%
- Allattamento al seno:
2007: 67,1% *
2010: 67,4% * *
- Posizione in culla "a pancia in su":
2007: 62%
2010: 69%
- Trasporto sicuro in auto:
2007: 87%
2010: 91,5%
- Adesione vaccini, convinti/dubbi/contrari:
2007: 89% - 10% - 1%
2010: 89% - 9% - 2%
- Utilità lettura precoce ad alta voce:
2007: 85%
2010: 98%
* esclusivo: 47,5%; predominante: 6,5 %; complementare: 12%;
** esclusivo: 51%; predominante: 2,4 %; complementare: 14%;
I dati relativi alle due indagini sono dettagliati in report descrittivi disponibili presso il SMPC della
ASL.
Obiettivo Generale
Accompagnamento e sostegno alle famiglie, preparazione all’evento nascita e promozione di stili di
vita sani nei bambini, sostegno alla coppia e alla genitorialità, rafforzamento del rapporto mammabambino, per ridurre i fattori di rischio ed incentivare i comportamenti protettivi rispetto alle
principali patologie dell’età neonatale e prima infanzia attraverso sette specifiche azioni:
1) Assumere acido folico prima del concepimento e in gravidanza: riduce il rischio di
malformazioni congenite,
2) Non fumare in gravidanza e in presenza di bambini (fumo passivo): riduce morbilità e mortalità
pre e post-neonatale,
3) Allattare al seno nei primi mesi di vita: riduce il rischio di infezioni, di SIDS (morte improvvisa
del lattante), etc.
4) Mettere a dormire il bambino a pancia in su: riduce il rischio di SIDS (morte improvvisa del
lattante)
5) Usare il seggiolino in auto: protegge da traumi, morbilità e mortalità da incidenti
6) Fare tutte le vaccinazioni consigliate: evita di ammalarsi di specifiche malattie infettive
7) Leggergli un libro ad alta voce: migliora lo sviluppo intellettivo e la relazionale genitoribambino
Destinatari
Destinatari finali dei sette messaggi informativi è la popolazione generale ed in particolare i futuri
genitori e i giovani genitori. Il miglior modo per raggiungerli è di sensibilizzare il personale che
viene a contatto con le donne in età fertile, le giovani coppie e i neo-genitori.
Target
Donne gravide
(genere)
Neomamme
(famiglie)
Operatori sanitari
Criteri qualitativi di scelta
N° gravide che si rivolgono al consultorio / N°
nati nel territorio della ASLMI2
N° neomamme che si rivolgono al consultorio /
N° nati nel territorio della ASLMI2
N° operatori della ASL per i quali è
programmata formazione specifica GenitoriPiù /
N° tot operatori percorso nascita della ASL
Criteri quantitativi scelta
2000 / 6100
2000/ 6100
70 / 140
13
Obiettivi specifici
Obiettivo specifico
Realizzazione
di
iniziative
di
aggiornamento dedicate
Formazione operatori sanitari dedicati
e coinvolti nel percorso nascita
Indicatore di risultato
Realizzazione di eventi di formazione /
eventi di formazione programmati
N° operatori ASL partecipanti / n° tot.
operatori per i quali è programmata la
formazione GenitoriPiù 2012
Distribuzione di materiale informativo Servizi sanitari ai quali è stato fornito
rivolto alle famiglie dei nuovi nati nei materiale informativo e formativo
servizi sanitari coinvolti nel percorso
/Servizi sanitari del percorso nascita
nascita e in particolare nei punti
presenti nella ASL.
nascita del territorio
Attivazione del Gruppo di Lavoro N° incontri del gruppo di
GenitoriPiù
miglioramento svolti / N° incontri
programmati
Attivazione del Gruppo di Lavoro,
N° incontri del gruppo di
interaziendale ASL - Azienda
miglioramento svolti / N° incontri
ospedaliera
programmati
Garantire la partecipazione di
Partecipazione alle fasi di
esponenti di gruppi, associazioni, enti programmazione e/o realizzazione e/o
della società civile.
valutazione dei progetti
Realizzazione di Gruppi Gravidanza
N° consultori ove sono stati attivati
in tutte le sedi dei consultori familiari Gruppi Gravidanza / N° tot. consultori
della ASL
Realizzare gruppi Mamma- bambino
N° Consultori in cui sono stati
in tutti i consultori familiari della
realizzati i gruppi / N° tot. consultori
ASL
Risultato atteso
100%
>80%
>80%
100%
100%
Ottenere la
partecipazione
11/11
11/11
Azioni
Tipo intervento Descrizione
Sviluppo
di Valorizzazione delle risorse individuali, di coppia e collettive anche
comunità
attraverso il confronto tra pari e l'attivazione delle risorse sociali presenti sul
territorio.
Intervento
Organizzazione di iniziative di formazione rivolte a operatori del percorso
formativo
nascita della ASL MI2.
Informativo e
Distribuzione di materiale informativo GenitoriPiù presso i servizi del percorso
comunicativo
nascita territoriali.
Realizzazione di incontri rivolti a gruppi di gravide e di mamme con operatori
del consultorio familiare sui principali temi di prevenzione e promozione della
salute infantile e della copia.
Pubblicizzazione dei Gruppi di pari nell'ambito dei Corsi di Preparazione al
parto, nei consultori familiari e nei punti nascita.
Educativo
Sostegno alla genitorialità e realizzazione di counselling neonatale.
Promozione di stili di vita tramite interventi di counselling sanitario
motivazionale presso le strutture ospedaliere e ambulatoriali, coinvolgendo
anche gruppi di pari.
Organizzativo
Realizzazioni di gruppi gravidanza e gruppi mamma bambino per favorire
l’accesso alle strutture consultoriali.
Setting
Tipologia setting: sevizi sanitari, consultorio, ambulatori, ospedale, studi dei PLS.
Descrizione: il progetto promuove prevalentemente una maggior attitudine del personale sanitario
presente nelle strutture territoriali della ASL MI2 a mettere in atto il counselling individuale per
14
incentivare sane abitudini dei genitori e dei neonati-bambini, ridurre i comportamenti a rischio per
le principali patologie della gestazione e della prima infanzia.
Criticità e linee di tendenza per il 2013
Il programma si va evolvendo verso una più concreta integrazione tra le diverse strutture sanitarie
presenti nel territorio ed è volto a breve-medio termine a una più concreta attivazione di comunità
nel suo complesso. Negli ultimi anni si è focalizzato principalmente sulla formazione e
sensibilizzazione del personale ed ha reso disponibile materiale formativo e informativo in tutte le
sedi sanitarie della ASL. Attualmente sono stati messi a punto ed avviati progetti specifici
finalizzati alla promozione dell'allattamento al seno; al contenimento del tabagismo con particolare
riferimento alla gravidanza e al puerperio; all’alimentazione-attività fisica nei primi anni di vita, che
vengono descritti di seguito più nel dettaglio.
La collaborazione con l’azienda ospedaliera di Melegnano ha avuto un netto incremento nel corso
del 2013 e ben promette l’attività impostata nel 2013. L’azienda Ospedaliera di Melegnano non è
inserita nella rete HPH.
Più complesso il contatto con i punti nascita presenti nella città di Milano, nei quali nascono più del
50% dei figli di residenti nella ASL Milano2, in particolare nell’ospedale S. Raffaele.
All’interno del programma “GenitoriPiù” si collocano anche i progetti:
Comunità Amica dei Bambini, per la promozione dell’allattamento al seno
Responsabili del progetto
Maura Franzetti: Servizio Igiene e Salute Pubblica, ASLMilano2, Via Aldo Moro n° 22, Pioltello
(MI) - tel. 0292654011 - [email protected]
Wilma Piloni: Responsabile Unità operativa Consultori Familiari, Servizio Famiglia e Persone
Fragili,
ASLMilano2, Via Turati n° 4, Cernusco SN (MI) – tel.: 0292654457 –
[email protected]
Strutture coinvolte
Struttura
Descrizione
Dipartimento In collaborazione col dipartimento ASSI promuove e gestisce il progetto. I Servizi
di
d’Igiene e Salute Pubblica, Medicina Preventiva nella Comunità, Igiene degli
Prevenzione Alimenti e Nutrizione costituiscono la rete di operatori “coinvolti” nella protezione
promozione e sostegno dell’allattamento Materno
Dipartimento Il Servizio Famiglia e Persone Fragili attraverso gli operatori dell’U.O. Consultori
ASSI
Famigliari, rappresenta l’unità principale di erogazione delle prestazioni “dedicate”
alla protezione promozione e sostegno dell’allattamento Materno
Dipartimento Servizio Assistenza Medica di Base rappresenta il coordinamento delle attività
Cure
della “Pediatria di Famiglia” che rappresenta l’altra componente di professionisti
Primarie
“dedicati” alla promozione protezione e sostegno dell’allattamento Materno
Altri soggetti coinvolti:
Soggetti
Fase
AO
Progettazione,
Melegnano realizzazione,
valutazione
La Leche
League
Progettazione,
realizzazione,
valutazione
Descrizione
Con i suoi punti nascita, rappresenta un’importante componente
“dedicata” alla I fase di promozione protezione e sostegno
dell’allattamento Materno. Partecipa al gruppo di lavoro
interaziendale per la promozione dell’allattamento al seno.
E’ un’associazione di volontariato del territorio che offre servizi di
promozione protezione e sostegno dell’allattamento Materno.
Partecipa al gruppo di lavoro GenitoriPiù.
15
UNICEF
Università
di Trieste
Pediatri di
Fimiglia
Progettazione,
valutazione
Progettazione,
valutazione
Realizzazione
Collabora al Sostegno metodologico e alla ricerca policentrica con
l’Università di Trieste, per l’applicazione del progetto BFCI in Italia
Sostegno metodologico monitoraggio delle tre fasi della ricerca e
valutazione finale dei risultati. Unità per la ricerca sui servizi
sanitari e la salute internazionale – IRCCS Burlo Garofolo
Svolgono un’importante funzione di informazione e sostegno
Reti/ambiti di Concertazione:
A livello nazionale e internazionale l’ambito di concertazione generale è rappresentato dalla Rete
“Comunità amica dei bambini per l’allattamento al seno – Baby Friendly Community Initiative”
(BFCI). Questa rete si incontra 3 – 4 volte all’anno per il monitoraggio del progetto BFCI, pubblica
una Newsletter periodica e svolge incontri nazionali annuali di aggiornamento. A livello locale il
progetto trova momenti di rete interistituzionale nel gruppo di lavoro GenitoriPiù e nel Gruppo di
lavoro AO-ASL.
Sintesi descrittiva del progetto
È un progetto di promozione dell’allattamento al seno esclusivo e si abbina ad uno studio
controllato multicentrico di livello nazionale. Nasce dall’esperienza del progetto, “Ospedali amici
dei bambini” (BFHI) che ha dimostrato che la strategia dei “Dieci passi per Allattare al Seno con
Successo” è in grado di aumentare i tassi di allattamento al seno alla nascita ed a 3 mesi di vita.
Poiché il BFHI non è stato in grado di aumentare in misura sufficiente i tassi di allattamento
esclusivo, raccomandati a 6 e 12 mesi, sono necessari altri interventi, da attuare dopo la dimissione
dalla maternità, per raggiungere i tassi di allattamento esclusivo indicati a 6 e 12 mesi.
Il BFCI è già stato sperimentato in altri Paesi e costituisce l’adattamento ai servizi sanitari del
territorio dei principi e metodi della BFHI e l’applicazione in una prospettiva che tenga conto delle
caratteristiche della comunità locale. Il Comitato Italiano UNICEF nel 2008, sulla base di
un’esperienza pilota effettuata a Milano, ha elaborato un progetto di ricerca per l’attuazione e la
valutazione dell’iniziativa BFCI. La strategia a gradini impiega i “Sette Passi per Allattare al Seno
con Successo”. E’ attualmente in fase di realizzazione e valutazione in 18 Aziende Sanitarie in
Italia, tra le quali, in Lombardia le ASL città di Milano, ASL Milano 1 , l’ASL Milano 2, ASL di
Sondrio. L’ASL Milano Due ha aderito al BFCI nel 2009, con il progetto di ricerca nel Distretto di
Pioltello.
La strategia del progetto prevede di adattare localmente e realizzare il percorso dei “Sette Passi
UNICEF per la protezione, promozione e sostegno dell’allattamento al seno nelle strutture sociosanitarie territoriali” di seguito elencati:
 Definire una politica aziendale per l’allattamento al seno e farla conoscere a tutto il personale
 Formare tutto il personale per attuare la politica aziendale
 Informare tutte le donne in gravidanza e le loro famiglie sui benefici e sulla pratica
dell’allattamento al seno
 Sostenere le madri e proteggere l’avvio e il mantenimento dell’allattamento al seno
 Promuovere l’allattamento al seno esclusivo fino ai 6 mesi compiuti, l’introduzione di adeguati
alimenti complementari oltre i 6 mesi e l’allattamento al seno prolungato
 Creare ambienti accoglienti per favorire la pratica dell’allattamento al seno
 Promuovere la collaborazione tra il personale sanitario, i gruppi di sostegno e la comunità locale
Parole chiave: Allattamento al seno, Latte materno, Nutrizione, Partecipazione pubblica.
Diagnosi di contesto
La prevalenze dell’allattamento materno nella popolazione della ASLMilano2 è stata più volte
rilevata constatando valori sovrapponibili sostanzialmente alla media regionale e nazionale ma
sicuramente con un margine importante di miglioramento. Prevalenza dell’allattamento al seno
esclusivo al 3°mese nella ASLMI2:
16
- Indagine Regione Lombardia:
2006 42%
2012 54%
- Indagine locale GenitoriPiù:
2007 47,5
2010 51%
- Indagine progetto BFCI:
2009 51%
Già da alcuni anni è iniziato un percorso di condivisione delle differenti esperienze del personale
Sanitario per rendere qualificati ed omogenei gli interventi nel territorio, anche in seguito ai dati
locali rilevati più recentemente in collaborazione con l’Università di Trieste e raffrontati con altre
analoghe realtà nazionali. Tali considerazioni hanno portato alla scelta di questo programma tra le
priorità individuate dal PIL 2011 e nel PIL 2012 è iniziata la fase di realizzazione. Le azioni si
collocano in diversi momenti del percorso nascita. Le evidenze disponibili indicano che una
maggiore efficacia degli interventi di sostegno all’allattamento al seno è conseguita dai progetti che
combinano diverse strategie ed interventi contemporaneamente (EU Blue Print for Action 2004.).
Nel contesto locale il ruolo degli operatori sanitari dei consultori famigliari è cruciale in quanto essi
svolgono un’azione di promozione, protezione e sostegno dell’Allattamento Seno durante tutto il
“Percorso Nascita”. Inoltre sono presenti contiguità tra operatori sanitari delle AAOO e dell’ASL
tali da facilitare un’azione comune su obiettivi condivisi.
Obiettivo generale
Promuovere l’allattamento al seno esclusivo attraverso la sensibilizzazione degli operatori sociosanitari e della popolazione target.
Destinatari
Target
Genere
Famiglie
Genere
Famiglie
Personale sanitario
coinvolto
Personale
informato
Criteri quantitativi scelta
Puerpere raggiunte da interventi di counselling
individuale / nascite ASLMilano2
Puerpere partecipanti a gruppi mamma-bambino /
puerpere utenti dei consultori familiari
ASLMilano2
Gravide raggiunte da interventi di counselling
individuale / nascite ASLMilano2
Gravide partecipanti a gruppi gravidanza /
gravide utenti consultori familiari ASLMilano2
N°operatori coinvolti che partecipano alla
formazione /totale operatori coinvolti
N°operatori informati che partecipano alla
formazione /totale operatori informati
Criteri qualitativi di scelta
2000/6100 nati 2013
800/2000
2000/6100
500/2000
36 operatori coinvolti che
partecipano
alla
formazione /60 operatori
coinvolti della ASL
42 operatori informati che
partecipano
alla
formazione / N° 70
operatori informati della
ASL
Obiettivi specifici
Obiettivo specifico
Indicatore di risultato
Risultato atteso
Mantenere/aumentare
il Tasso di allattamento al seno Prevalenza dell’allattamento al
tasso di allattamento al esclusivo e predominante a 3 seno con trend invariato o in
seno a 3 mesi
mesi
aumento rispetto agli anni
precedenti
Migliorare il sistema di Inserimento nel programma di
rilevazione routinaria dei registrazione delle vaccinazioni Avvenuta modifica della maschera
tassi
di
allattamento di 4 campi specifici per la di inserimento dati nel programma
nell’ASL
rilevazione
dei
tassi
di vaccinale.
allattamento a 3-6 12 mesi
17
Organizzare 4 incontri di 2
ore ciascuno con il
personale
“informato”
(secondo le categorie del
progetto BFCI) che ha un
ruolo
importante
per
indirizzare le richieste
dell’utenza alla figura
indicata
Organizzare un incontro di
formazione con operatori
“coinvolti” (secondo le
categorie del progetto
BFCI) che devono avere
conoscenze
toriche
sull’allattamento e sapere
a chi indirizzare le madri
per
un
ulteriore
approfondimento
Distribuzione
materiale
informativo
ideato
e
stampato dalla ASL a tutte
le sedi qualificanti del
percorso nascita.
Personale “informato” che ha
partecipato agli incontri / totale
del
personale
informato
dell’ASLMilano2
60%
Personale “coinvolto”che ha
partecipato alla formazione/
totale del personale coinvolto
dell’ASLMilano2
60%
Diffusione
del
materiale
informativo in base a un Piano
di distribuzione del materiale
informativo a Sedi Distrettuali,
Consultori Familiari, Centri
Vaccinali,
PLS,
MMG,
Farmacie, Ospedali.
Sedi in cui opera personale
dedicato al quale è stato
consegnato il documento / totale
sedi in cui opera personale
dedicato
Diffusione a tutto il
personale dedicato del
documento
sulle
procedure
per
la
promozione AS nella ASL
Milano 2
Favorire
la
cultura Asili nido operanti nel territorio
dell’allattamento al seno dell’ASL
Milano
2
che
negli asili Nido.
applicano le procedure
per
conservazione
e
somministrazione
di
latte
materno e/o attuano iniziative
promozionali dell’allattamento
al seno.
Istituzione
numeri Identificazione di riferimenti
telefonici
di
“primo telefonici
istituzionali
per
soccorso”
informazioni su allattamento al
seno e accesso ai servizi di
promozione.
Accordi/protocolli
con Elaborazione
di
ospedali
accordi/protocolli condivisi con i
punti nascita presenti nel
territorio.
Elaborazione e attuazione di un
piano di distribuzione di opuscoli
informativi multilingue, locandine
con politica aziendale e piano
d’azione, locandine su luoghi
dedicati all’allattamento al seno
16 sedi in cui opera personale
dedicato al quale è stato
consegnato il documento / 16
totale sedi in cui opera personale
dedicato
Almeno il 50% degli asili del
territorio ha applicato le procedure
e/o ha attuato iniziative di
promozione dell’AS.
Avvio e pubblicizzazione
riferimenti telefonici dedicati
di
Atto
di
approvazione
accordi/protocolli condivisi
di
Azioni
Le azioni principali a scadenza annuale sono elencate nella tabella sottostante:
18
Azioni
Ambito
Organizzativo
Ambito
Informativo –
Comunicativo
Descrizione
Attuazione dell’ atto d’impegno e della Procedura aziendale per la Promozione,
protezione e sostegno dell’allattamento al seno sottoscritto dall’ASL Milano 2
Aggiornare periodicamente la sezione specifica per la promozione
dell’allattamento al seno sul sito aziendale.
Aggiornare periodicamente l’indirizzario dei servizi di sostegno alla mamma che
allatta etc. Sedi indirizzi, recapiti telefonici, referenti.
Fornire materiale informativo con la politica dell’ASL Milano 2 a favore della
“Promozione, protezione, sostegno dell’AS” a punti nascita, servizi di assistenza
sociale presso i Comuni, CAV ed altre Organizzazioni di Volontariato del
settore..
Organizzare 4 incontri di 2 ore ciascuno con il personale “informato” (secondo le
categorie del progetto BFCI)che ha un ruolo importante per indirizzare le
richieste dell’utenza alla figura indicata
Organizzare un incontro di formazione con operatori “coinvolti” (secondo le
categorie del progetto BFCI) che devono avere conoscenze toriche
sull’allattamento e sapere a chi indirizzare le madri per un ulteriore
approfondimento.
Ambito
Distribuire nelle sedi distrettuali, nei consultori, nei centri vaccinali dell’ASL MI
Ambientale
2, uno specifico cartello di segnalazione (qui la mamma che allatta è benvenuta)
per facilitare l’identificazione di spazi di accoglienza per la mamma che vuole
allattare. Definire una proposta di arredo per uno spazio per allattare all’interno
dei distretti sanitari dell’ASL Milano 2
Ambito
Favorire l’incontro di tutti i soggetti sociali e le risorse presenti sul territorio che
Sviluppo
di possano svolgere un’azione positiva per la promozione dell’allattamento al seno,
comunità
dalla fase di progettazione e realizzazione alla valutazione dei risultati.
Coinvolgere la rappresentante degli utenti al monitoraggio annuale del presente
piano d’azione ed al processo di autovalutazione del progetto.
Produrre un documento che definisca e condivida tra comunità e ospedale,
l’offerta informativa alle mamme che rientrano a casa.
Svolgere un’indagine conoscitiva su conoscenze, attitudini e pratiche (CAP) dei
PdF e degli operatori dei gruppi di sostegno alla mamma che allatta (GSMA)
Fornire i dati locali ai partner del progetto BFCI affidandone l’analisi alla
struttura di coordinamento dell’Università di TS per lo studio policentrico BFCI
nel Distretto 3. Organizzare incontri informativi con operatori del terzo settore
operanti nel territorio dell’ASL Milano 2.
Ambito
Formativo
Setting
Tipologia setting: Le attività progettuali sono ambientate prevalentemente in strutture socio
sanitarie rappresentate dagli ambulatori (pediatrici dei punti nascita, pediatri di famiglia,
consultoriali dedicati al percorso nascita)
Descrizione: Il progetto si rivolge alla comunità nel suo complesso ma assume come ambiti
privilegiati i servizi del settore materno-infantile rivolti alla gravidanza, al parto e alla prevenzione
nel primo anno di vita: punti nascita ospedalieri, luogo in cui si svolge il “bonding” madre-figlio;
ambulatori dei pediatri di famiglia, dove si affrontano i primi problemi di puericultura; ambulatori
19onsultori ali, dove si svolgono gruppi di accompagnamento alla nascita e si svolgono consulenze
(singole o a gruppi) relative all’allattamento al seno e più in generale a tematiche di “genitorialità”.
Valutazione di Impatto
Si verificherà inoltre la possibilità di misurare l’impatto anche da una stima degli opuscoli
distribuiti ai neonati su una popolazione campione..
19
Valutazione di risultato
Si verificherà anche la fattibilità di:
 Indagine con questionario ad hoc su conoscenza dei servizi dell’ASL e comportamenti dei PdF
 Autovalutazione/monitoraggio delle attività secondo il piano di azione BFCI
Criticità e linee di tendenza per il 2013
Nel nostro territorio gravitano diversi ospedali di cui solo alcuni stanno adottando una strategia
formale per il sostegno dell’allattamento al seno. Inoltre soltanto 1/3 delle nascite avviene negli
ospedali afferenti al territorio.
Mamme Libere dal Fumo
Responsabile del progetto
Wilma Piloni: Responsabile Unità operativa Consultori Familiari - Servizio Famiglia e Persone
Fragili, ASLMilano2 Via Turati n° 4, Cernusco SN (MI) – tel.: 0292654457 [email protected]
Strutture coinvolte
Struttura
Dipartimento ASSI,
Dipartimento Prevenzione
Altri soggetti coinvolti
Soggetti
Regione Veneto - USSL
di Treviso
Università Cà Foscari
Venezia, statistica medica
Rete regionale HPH
Azienda ospedaliera di
Melegnano
Consultori privati
accreditati
Descrizione
Serv. Famiglia e P.F. (progettazione, formazione, realizzazione,
valutazione)
SMPC (progettazione, formazione e valutazione)
Fase
progettazione e
coordinamento
nazionale
valutazione
nazionale
formazione
Realizzazione e
formazione
distribuzione
materiale
informativo
Descrizione
Ha elaborato il progetto e lo ha proposto alle
altre regioni italiane
Ha supportato la valutazione nazionale, raccolta
dati, elaborazione report.
Ha promosso il progetto nella regione Lombardia
e ha attuato il livello regionale di formazione.
Partecipa alla sensibilizzazione delle gravide, alla
distribuzione di materiale e alla formazione.
Contribuisce alla diffusione del materiale
informativo
Reti/ambiti di Concertazione
Programma inter-regionale Genitori Più, Rete Regionale HPH, Gruppo di lavoro Genitori Più della
ASL MI2, Gruppo di progetto “mamme Libere dal Fumo” ASL Milano 2.
Sintesi descrittiva del progetto
Mamme libere dal fumo si propone di ridurre il numero di donne che fumano in gravidanza e
soprattutto il numero di donne che riprendono a fumare dopo il parto attraverso il counseling
ostetrico motivazionale.
I ginecologi ma soprattutto le ostetriche, che nel loro operato si trovano in una situazione di
maggior vicinanza alla donna e al suo nucleo familiare, a partire dal partner, costituiscono il perno
di qualsivoglia azione di sensibilizzazione e di counseling.
La ASL Milano 2 ha attuato un piani di formazione del personale del percorso nascita, con
particolare riferimento alle ostetriche. Ha acquisito e distribuito materiale formativo per il personale
20
sanitario e informativo per le giovani coppie e per le gravide e neomamme. Ha avviato iniziative di
counselling breve motivazionale presso i consultori familiari. Ha attivato una rete territoriale con
altre strutture potenzialmente coinvolte.
Parole chiave: fumo, gravidanza, counseling breve
Diagnosi di contesto
Il fumo di sigaretta rappresenta uno dei principali fattori di rischio di malattia e di morte nella
nostra popolazione. La OMS, il Ministero della Salute e la Regione Lombardia riconoscono che la
cessazione e la prevenzione all’abitudine al fumo di tabacco costituisca un obiettivo prioritario di
salute.
Il Piano Integrato per la Promozione di stili di vita sani della ASL Milano 2 inserisce questa
problematica tra le priorità di intervento nei programmi di educazione e promozione della salute. Da
un’indagine condotta nella ASL Milano 2 nel 2007: il 24% delle donne in età fertile fumava prima
della gravidanza, il 65% di queste ha smesso di fumare in gravidanza, il 9% delle gravide fumava.
Dati nettamente superiori a quelli riscontrati a livello nazionale e ai limiti superiori di quelli
regionali.
Il fumo di sigaretta nel mondo occidentale costituisce un problema emergente anche nella
popolazione femminile con una prevalenza di fumatrici intorno al 17%. Nelle donne la curva
storica dell’ultimo decennio non evidenzia una significativa riduzione (come invece avviene nei
maschi), parimenti la cessazione di questa abitudine con l’aumentare dell’età nel sesso femminile è
meno frequente e i danni per la salute sono più rilevanti. Si aggiungono importanti danni per la
salute al prodotto del concepimento e al neonato/bambino, in seguito agli effetti del fumo passivo.
La madre fumatrice costituisce inoltre un modello educativo negativo nell’ambito familiare.
Dati raccolti nella nostra ASL confermano un trend già rilevato a livello nazionale: in seguito o in
preparazione della gravidanza un numero rilevante di donne (70%) abbandonano l’abitudine al
fumo per tutto il periodo della gestazione. Di queste però ben 2/3 riprendono a fumare nell’anno
successivo al parto. L’allattamento al seno costituisce un fattore di protezione rispetto alla ripresa
del fumo.
Nel corso del 2011 e 2012 è stato avviato anche uno studio per valutare l’efficacia dell’intervento
locale ed è stato reclutato un nutrito campione di gravide (122 nel 2011; 124 nel 2012) sul quale è
in corso il follow up.
Esistono prove di efficacia che dimostrano la validità del counselling motivazionale breve con
esperienze condotte anche in Italia.
Obiettivo generale
Evitare l'esposizione al fumo della mamma e del neonato. Garantire alle gravide che frequentano il
consultorio almeno un intervento di counselling motivazionale breve per la cessazione
dell’abitudine al fumo o per il mantenimento dell’astensione nelle gravide che hanno smesso.
Ridurre il numero delle donne fumatrici in gravidanza. Ridurre il numero delle donne che
riprendono a fumare dopo il parto.
Destinatari
Destinatari
Genere: donne utenti
dei consultori
Famiglie
Obiettivi specifici
Obiettivo specifico
Criteri qualitativi di scelta
Donne esposte a counselling individuale in
consultorio / nati 2013 .
Donne partecipano ai gruppi gravidanza /
donne utenti dei consultori. Il fumo in
gravidanze e durante il puerperio costituisce un
importante fattore di rischio per donna e
neonato.
Indicatore di risultato
Criteri quantitativi scelta
2000 / 6100
500 / 2000
Risultato atteso
21
Aggiornamento del
personale
dedicato del percorso nascita
Attivazione del counselling
ostetrico motivazionale per la
prevenzione del tabagismo in
gravidanza e puerperio
Garantire counselling ostetrico alle
donne seguite presso il consultorio
Ostetriche formate / tot ostetriche dei
consultori
N° di consultori che hanno attivato il
counselling / n° totale consultori della
ASL
100%
Donne esposte a counselling antifumo /
donne partecipanti ai gruppi gravidanza e
mamma-bambino
Mantenere o ridurre il numero di Donne fumatrici in gravidanza / tot gravide
fumatrici in gravidanza
Mantenere l’astensione al fumo Non fumatrici a 6 mesi /1 anno dal parto /
dopo il parto
donne che hanno smesso di fumare in
gravidanza
Valutare in ambito locale l’esito Completamento della raccolta dati relativi
del counselling ostetrico antifumo
allo studio sul comportamento delle donne
fumatrici in gravidanza e puerperio esposte
a counselling e avviare l’analisi dei dati
100%
Azioni
Azioni di tipo
Formativo
Educativo
Informativo
100%
<8%
>70%
Proseguire lo
studio in corso
e analizzare i
primi dati.
Descrizione
Sensibilizzazione e formazione delle ostetriche alle problematiche
fumo-gravidanza e al counseling motivazionale breve.
Attuazione di interventi di counseling ostetrico nei confronti di donne
in età fertile e gravide. Realizzazione di gruppi di pari.
Distribuzione di materiale informativo alle giovani coppie e gravide.
Setting
Tipologia setting: Servizi sanitari
Descrizione: il setting principale è costituito dalle sedi dei Consultori Familiari, 14 tra principali e
distaccate presenti su tutto il territorio dell’ASL Milano 2.
I punti nascita ospedalieri e gli ambulatori dei pediatri di base costituiscono altri luoghi potenziali
di sensibilizzazione.
Valutazione
Viene valutata la formazione degli operatori, l’attivazione del counselling presso i consultori
familiari, l’efficacia dei singoli interventi, la prevalenza di fumo in gravidanza e puerperio.
MiVoglioBene
Responsabile del progetto
Luigi Acerbi
Mail: [email protected]
Tel.: 0282456701-06
Indirizzo sede: via Friuli n° 2, Lacchiarella (Milano)
Ruolo / funzione: Responsabile U.O. Prevenzione nelle Comunità della ASLMI2
Strutture coinvolte
Struttura
Descrizione
Dip. Prevenzione
Favorisce la partecipazione di tutti i soggetti interessati. Coinvolge in
particolare il SMPC e i Centri Vaccinali.
Dip. Cure Primarie
Verifica la coerenza con i progetti aziendali dei Servizi sanitari di base.
Gestisce i rapporti con i pediatri e medici di base. Approva e organizza i
22
Dip ASSI
Distretti
corsi di formazione.
Coinvolge i Consultori familiari e il Servizio Famiglia per la diffusione dei
messaggi educativi.
Organizzano l’attività e favoriscono l’integrazione degli interventi in ambito
territoriale.
Altri soggetti coinvolti
Soggetti
Fase:
Società Italiana di Progettazione
Pediatria
e realizzazione
Società Italiana di Progettazione
Pediatria Preventiva e realizzazione
e Sociale
Ministero
della Sponsor
Salute
Reti/ambiti di Concertazione
Reti di concertazione
GenitoriPiù locale
BFCI locale
Guadagnare in salute
Descrizione
Ha elaborato il Progetto e partecipa alla sua diffusione
pubblicando sul sito www.sip.it lo stesso e il materiale
relativo.
Ha elaborato il Progetto e partecipa alla sua diffusione
pubblicando sul sito www.sipps.it lo stesso e il materiale
relativo.
Ha condiviso il Progetto e fornito il suo patrocinio
all'interno dell'iniziativa "Guadagnare Salute".
Ambiti di Concertazione
Descrizione: Il Gruppo d Lavoro GenitoriPiù locale ha approvato i contenuti e i metodi del
progetto e ne verifica la realizzazione. La rete BFCI contribuisce alle iniziative di promozione
dell’allattamento materno. Il Ministero della Salute lo considerato coerente con il programma
nazionale Guadagnare in Salute e ne ha concesso l’utilizzazione del Logo. Verrà presentato al
tavolo interistituzionale del Piano di Zona.
Sintesi descrittiva del progetto
“MiVoglioBene” è un progetto di prevenzione primaria del sovrappeso e obesità infantili,
realizzato dalla nascita fino ai 6 anni di vita, e prevede l’adozione in sequenza di 10 semplici azioni
preventive circa la corretta alimentazione e un stile di vita attivo. Ogni singola azione preventiva è
sostenuta da numerosi studi scientifici che ne hanno mostrata la sua efficacia. La novità del
Progetto è l’adozione delle 10 azioni secondo un format definito per tipologia di azione, sequenza,
finestra temporale di presunta maggiore efficacia e materiale formativo specifico.
La sua realizzazione avviene inizialmente e in via prioritaria attuando processi di promozione di
stili di vita sani da parte dei Pediatri di Base, con una successiva estensione ai servizi sanitari e
sociosanitari territoriali e alle strutture ospedaliere. A medio termine dovranno esere messe in atto
interventi presso le sedi di aggregazione e socializzazione di bambini e neogenitori. E’ basato sulla
facilitazione del counselling, sulla valorizzazione del ruolo genitoriale e sull’attivazione delle
risorse sociali potenzialmente interessate.
Il Progetto prevede l’arruolamento da parte dei Pediatri di circa il 10% dei neonati nell’anno 2013,
che verranno seguiti con la tempistica prevista dai bilanci di salute.
Il calcolo del Body Mass Index (BMI) consentirà di determinare a partire dai 2 anni la prevalenza
di sovrappeso/obesità (secondo Cole,) e di early adiposity rebound (secondo Rolland Cachera) tra 2
e 6 anni.
Le 10 azioni individuate:
L’azione 1 : allattamento al seno per almeno i primi 6 mesi di vita, meglio se fino ai 12 mesi.
In caso di mancanza di latte materno, il Pediatra consiglierà come sostituto del latte materno un
latte adattato a basso contenuto proteico. Il Pediatra si adopererà per sostenere l’allattamento,
soprattutto nelle prime settimane, sui seguenti punti:
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 Sostenendo la motivazione all’allattamento
 Assicurando accessi per la semplice verifica del peso, secondo necessità
 Limitando le principali cause di abbandono dell’allattamento
 Utilizzando curve di crescita specifiche per l’allattato al seno (OMS)
 Trovando assieme alla madre un equilibrio tra richiesta del neonato e esigenze della madre
 Evitando le integrazioni inutili di latte formulato.
Azione 2: introduzione cibi complementari dopo i 6 mesi. Si intende il posticipare
l’introduzione di alimenti o bevande al di fuori del latte a dopo i 6 mesi, quando ciò non sia
imposto da motivi clinici individuali. Nell’elenco dei cibi da posticipare si considerano la frutta, i
biscotti, altre bevande al di fuori di latte ed acqua. Per le bevande, si veda anche quanto descritto
per l’azione 4 (vedi oltre).
Azione 3: apporto proteico controllato (in particolare nei primi 2 anni). Ciò si realizza
fornendo semplici schemi nutrizionali, differenti se il bambino è allattato al seno o con latte
formulato. Ai bilanci di salute si esemplifica la quota di alimento con contenuto proteico che si
ritiene corretta (nel caso di allattamento esclusivo al seno, si considera corretta ogni quantità di
latte assunta, in caso di latte formulato si consiglia l’utilizzo di un latte a contenuto proteico ridotto
e si fornisce una quota massima giornaliera consigliata). Dopo lo svezzamento, si forniscono le
quote consigliate di alimenti a maggior contenuto proteico, quali carni, formaggi, yogurt, pesce,
ecc. E’ comunque consigliato mantenere un apporto proteico controllato anche dopo i 24 mesi.
Azione 4: evitare succhi, tisane, soft drinks, thè zuccherato, ed ogni altra bevanda con
contenuto calorico fino a 6 anni. Non si considera l’assunzione sporadica o legata a ragioni
cliniche (es. in corso di enterite). Ad ogni bilancio per tutta la durata dello studio il Pediatra
ricorderà l’azione e raccoglierà informazioni sulla sua reale applicazione.
Azione 5: sospendere l’uso del biberon entro i 24 mesi. Studi scientifici pubblicati hanno
dimostrato un maggior rischio di sovrappeso/obesità nei bambini con svezzamento dal biberon
tardivo (oltre i 24 mesi), a prescindere dalla quota calorica introdotta e dal tipo di bevanda. Il
rischio si correla, in altri termini, con la modalità di assunzione, favorendo il consumo
“incosciente” o la “dipendenza routinaria” legata al biberon. L’azione preventiva si effettua ai
bilanci 6 e 7. In ogni caso, viene sconsigliato il ricorso al biberon.
Azione 6: incoraggiare i movimenti attivi del bambino, quando possibile, a scapito del suo
trasporto passivo. È importante che abitui il tuo bambino ad andare a piedi quando è possibile,
soprattutto in tragitti ripetuti molte volte, per esempio quando lo accompagni all’asilo o a scuola.
Muoversi attivamente anziché farsi trasportare è inoltre importante perché il piccolo impari a
rendersiconto delle distanze e dei luoghi attraversati, insomma a scoprire il mondo che lo circonda.
In alcune città sono in atto iniziative per raggiungere la scuola a piedi, in gruppo, accompagnati da
uno o più genitori (per esempio il Piedibus). Inoltre si raccomanderà di evitare l’uso abituale del
passeggino per gli spostamenti del bambino oltre i 3 anni di età.
Azione 7: individuare se si verifica un Early adiposity rebound, vale a dire un incremento del
valore assoluto del BMI prima dei 6 anni. Studi clinici hanno documentato un rischio elevato di
sovrappeso/obesità nei bambini con precoce aumento del BMI in una fase nell’infanzia in cui il suo
valore è atteso in progressivo calo di visita in visita. Inoltre, un early adiposity rebound si associa
ad un maggiore rischio di alterazione metaboliche, a prescindere dalla condizione di
sovrappeso/obesità. L’identificazione dell’early adiposity rebound non rappresenta in assoluto
un’azione preventiva, bensì il presupposto per un intervento molto precoce nei casi individuati. In
altri termini, l’azione preventiva vera e propria è sul Pediatra, che osservando la curva del BMI e
rendendo partecipe la famiglia di un eventuale andamento negativo può attivarsi per ottenerne la
normalizzazione nel tempo. Tale azione si realizza ai bilanci dai 2 anni in poi.
Azione 8: TV solo dopo i 2 anni, massimo 8 ore/settimana. Anche la riduzione del tempo
utilizzato dal bambino in attività sedentarie (TV, videogiochi, PC) rappresenta una misura efficace
per contrastare il rischio di insorgenza di obesità, oltre che corretta abitudine in generale per la
salute psico-fisica del bambino. La quota di 8 ore settimanali viene stabilita in accordo con le
indicazioni delle Società Scientifiche Pediatriche, e concede 1 ora giornaliera ed una piccola
tolleranza occasionale. Tale azione si realizza a partire dal 5° bilancio (circa 12 mesi) in quanto è
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di osservazione sempre più frequente un consumo precocissimo di tali attività.
Azione 9: incentivare attività ludiche di movimento, regalare giochi di movimento adatti
all’età. Ad ogni bilancio dal 3° mese in poi, si forniranno esempi di attività di movimento adatte
all’età del bambino. In particolare, si forniranno esempi di attività di movimento e gioco che
possono essere svolte assieme ai genitori e/o ai coetanei, all’aperto come in casa, in modo da
favorirne l’accettazione.
Azione 10: uso dell’Atlante Fotografico delle porzioni alimentari per mostrare in modo
semplice ed obiettivo quale sia la porzione alimentare da consigliarsi al bambino in età prescolare.
Tale azione si realizza con impiego, dal bilancio 7 e successivi, dell’Atlante Scotti Bassani in cui
ogni alimento di uso comune viene fotografato in 3 taglie differenti nel piatto. Si intende che la
quota consigliata debba corrispondere a questa età alla foto identificata dal simbolo Δ. Studi clinici
hanno documentato l’efficacia di tale strumento per l’educazione alimentare così come per il recall
alimentare, svincolando sia l’operatore che il familiare dalla necessità della pesata dell’alimento.
E’ allo studio la possibilità di approntare un Atlante Fotografico delle porzioni pediatriche, limitato
ai cibi di maggior consumo.
La sequenza delle varie azioni è programmata con uno schema temporale che suggerisce il
momento adatto per la sua discussione con i genitori, il rinforzo regolare nelle visite successive e il
chiarimento comune dei dubbi o difficoltà nella sua realizzazione.
Per ogni azione è disponibile in versione cartacea o digitale (scaricabile liberamente dal sito
www.sipps.it ) una scheda illustrativa con riferimenti bibliografici, esempi e sitografia utile.
Parole chiave
1) prevenzione
3) corretta alimentazione
2) obesità
4) corretto stile di vita
Diagnosi di contesto
Attualmente, la prevalenza di sovrappeso ed obesità infantile (OI) a 6 anni in Italia è paragonabile
a quella delle età successive (complessivamente 25%), senza differenze significative tra i sessi e
con variazioni tra aree geografiche. Pertanto, lo spazio per interventi di prevenzione è confinato ai
primi anni di vita, a partire dal momento della nascita. I principali fattori di rischio per l’OI sono
stati identificati da studi scientifici e sono classificabili in fattori familiari e individuali. Tra i fattori
familiari, i più importanti sono la presenza di obesità nei genitori e lo stile di vita familiare. Tra
quelli individuali, vi sono una scorretta alimentazione nei primissimi anni (ipercalorica, eccesso di
proteine, grassi e zuccheri semplici) ed un eccesso di attività sedentarie associato ad una riduzione
dell’attività motoria.
I programmi preventivi finora adottati hanno avuto scarso successo in quanto, indirizzati
prevalentemente o unicamente alla classe medica, sono riusciti a coinvolgere minimamente le altre
componenti sociali (famiglia, scuola, media, istituzioni, aziende commerciali). Solo azioni
coordinate, nell’ambito di campagne a largo raggio, possono avere chance di successo.
Nella nostra realtà, il Pediatra di Famiglia è una figura cruciale della prevenzione dell’obesità ed il
suo ruolo è fondamentale nell’acquisizione precoce di corrette abitudini alimentari e stili di vita,
che appartengono ai suoi compiti “istituzionali”. Pertanto, rappresenta la figura professionale che
possiede i migliori requisiti in questo contesto: in genere conosce bene la famiglia, segue il
bambino dalla nascita fino almeno ai 6 anni di vita utilizzando al riguardo i Bilanci di Salute (8
visite di controllo a tempi codificati nei primi 6 anni di vita), vale a dire momenti istituzionalmente
dedicati alla prevenzione. Inoltre, ha ulteriori occasioni di contatto con il bambino e la sua famiglia
per rafforzare il suo ruolo educativo e per interpretare il pattern di crescita del bambino e
comunicare ai genitori eventuali deviazioni dalla norma.
Dati rilevati nell’ultimo decennio nella nostra ASL evidenziano un aumento di prevalenza di
sovrappeso e obesità in età infantile, che sembra tuttavia essersi arrestato nell’ultimo periodo. E’
stata anche riscontrata recentemente una riduzione del sovrappeso e obesità a 5-6 anni. I dati di
prevalenza di sovrappeso + obesità nella nostra ASL tra 5 e 6 anni erano 23.1% nel 2002 e 16.6%
nel 2011, collateralmente si osservava un incremento dei soggetti sottopeso (8.2% nel 2002 e 9.9%
25
nel 2011). Nei bambini di origine non italiana, infine, nel 2011 si osservava un maggior rischio per
sottopeso (12.5%) e sovrappeso + obesità (23.5%). Tale informazione non era disponibile nel
2002. Queste frequenze meritano una conferma attraverso la prosecuzione di tale monitoraggio nel
tempo.
Obiettivo generale
Favorire l’adozione di stili di vita sani sin dai primi mesi e anni di vita con particolare riferimento
a una corretta alimentazione e alla prevenzione dell’obesità infantile
Destinatari
Destinatari
Bambini 2 anni
Criteri qualitativi di scelta
Criteri quantitativi di scelta
N° bambini raggiunti da interventi di
600/6100
promozione stili vita sani / n° nati ASLMI2 anno
Obiettivi specifici
Obiettivo specifico
Ridurre la prevalenza
obesità infantile
Indicatore di risultato
di Prevalenza
eccesso
ponderale e obesità a 2 e 5
anni valutati tramite BMI
Formazione pediatri di base
Partecipazione di pediatri di
base della ASL a iniziative
di aggiornamento dedicate
alla
realizzazione
del
progetto
Formazione/informazione
Organizzazione di iniziative
operatori ASL
di aggiornamento
Pubblicizzazione
aziendale
sul
Sito
Pubblicizzazione
attraverso
materiale informativo cartaceo
Pubblicizzazione
tramite
strumenti di comunicazione
collettivi
Azioni
Azioni
Educativo
Formativo
Formativocomunicativo
Risultato atteso
Mantenere invariato o ridurre la
prevalenza di eccesso ponderale o
obesità infantile
Almeno il 40% dei pediatri di
Base partecipano a iniziative di
aggiornamento
per
la
realizzazione del progetto.
Realizzazione di un convegno di
aggiornamento
rivolto
agli
operatori ASL
Il sito aziendale rappresenta Realizzazione di uno spazio
un tramite importante per la dedicato
sul
sito
della
diffusione di informazione, ASLMilano2
strumenti informativi e
messaggi educativi.
La disponibilità di materiale Predisposizione/diffusione/uso di
informativo presso le sedi materiale informativo
ambulatoriali favorisce i
processi di comunicazionecouncelling.
Realizzazione di interventi Pubblicazione su stampa locale e
su stampa e/o radio locali.
interventi da emittenti radio locali
Descrizione
Promozione comportamenti sani counselling presso gli studi dei pediatri di base
Potenziamento e valorizzazione delle competenze dei pediatri di base e operatori
ASL per le attività di promozione della salute
: trasmissione di informazioni, conoscenze con modalità unidirezionali (lezione,
conferenza, convegno) e/o tramite realizzazione e diffusione di materiale
informativo
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Setting
Tipologia setting: setting primario del Progetto per l’anno 2013 è lo studio del pediatra di Famiglia,
in occasione dei bilanci di salute 0-6 anni.
Descrizione: i bilanci di salute eseguiti dai pediatri di base permettono un contatto individuale con
il bambino e i genitori e un importante momento di orientamento dei comportamenti e delle
abitudini di vita.
Valutazione di Impatto
Viene valutato stimando i bambini/genitori raggiunti da interventi di promozione della salute nel
primo anno.
Valutazione di Risultato
Viene valutato il trend di prevalenza dell’obesità mediante indagini condotte ogni 3 anni e la
realizzazione di alcuni indicatori di risultato relativi alla formazione degli operatori dedicati e
all’attivazione di processi e strumenti informativi.
Criticità e linee di tendenza
Nel corso del 2013 verrà avviato il progetto con prioritaria attenzione alla sua attuazione nel corso
dei bilanci di salute fatti dai pediatri di base, a breve e medio termine verrà valutata l’estensione
alle strutture sanitarie e socio-sanitarie e dei MMG, il coinvolgimento degli enti locali e delle
associazioni di volontariato, delle comunità aggregative ed educative.
Pappa e Nido
Responsabile del progetto
Benedetta Chiavegatti
Indirizzo: Via Giovanni Paolo I
Strutture coinvolte
Struttura
Dipartimento
Prevenzione Medica
Dipartimento ASSI
Settore Vigilanza
Altri soggetti coinvolti
Soggetti
Referenti Comunali/
Assessorato Ufficio
Servizi Sociali o
Scuola
Referenti Comunali/
Assessorato
Uff.
Servizi Sociali o
Scuola
Aziende
di
Ristorazione
Mail: [email protected]
Ruolo / funzione Assist. Sanitaria
Tel.:0298115377
Descrizione
Il SIAN è il servizio promotore e le operatrici dei SIAN Nutrizione
sono coinvolte in tutte le fasi del progetto
- Gli operatori del Dip. ASSI, collaborano alla realizzazione del
progetto, attuando sopralluoghi congiunti col le colleghe del SIAN e
promuovendo l’uso in autonomia dello strumento da parte dei nidi (per
un auto-miglioramento)
Fase:
Realizzazione
Valutazione
Realizzazione
Descrizione
I funzionari o assessori referenti per la scuola sono
coinvolti nella fase di monitoraggio e nella fase della
valutazione con riunioni annuali.
Nella fase della valutazione con riunione per un report
annuale
Le Aziende di ristorazione partecipano al monitoraggio
della Ristorazione scolastica mettendo a disposizione il
personale e la documentazione necessaria per la
valutazione.
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Coordinatore del Nido Realizzazione
Coordinatore del Nido Valutazione
I coordinatori
sono coinvolti
nella fase di
monitoraggio e nella fase della valutazione con riunioni
annuali. Inoltre si promuove una loro autonomia nel
valutare il proprio menù utilizzando la griglia dello
strumento
I coordinatori sono coinvolti nella fase della valutazione
con riunione per un report annuale
Reti/ambiti di Concertazione
Reti di concertazione
Ambiti di Concertazione
Rete locale Scuole che promuovono la Piani di zona
Salute
Rete Lombarda Scuole che promuovono
la salute : Programma genitori +
Descrizione: il Collegamento tra le “Reti “ sopra citate è importante per la promozione della
Salute e per il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti nelle strutture scolastiche.
Sintesi descrittiva del progetto
Il progetto “Pappa e nido” è nato con lo scopo di fornire un supporto ai Comuni per favorire il
miglioramento di qualità della Ristorazione scolastica, dei cibi e delle abitudini alimentari dei
bambini e ragazzi che la utilizzano. Il metodo utilizzato favorisce la responsabilizzazione,
l’autoanalisi e la revisione dei processi che portano alla erogazione dei pasti, dalla conservazione,
alla preparazione, cottura e distribuzione.
Si è costruito uno strumento di valutazione del Servizio di Ristorazione, agevole e di semplice
utilizzazione, il “pappa e nido”che costituisce una guida alla valutazione sistematica di ogni
struttura. Le schede di valutazione si articolano in 3 parti distinte riguardanti: 1) la valutazione dei
generi alimentari presenti nel menù; 2) le caratteristiche relative al capitolato d’appalto; 3) le
caratteristiche organizzative che influenzano la qualità nutrizionale del Servizio di Ristorazione
Scolastica.
Il progetto viene presentato ogni anno alle Amministrazioni comunali in incontri finalizzati a
sensibilizzare i funzionari comunali, i gestori e gli operatori delle mense riguardo la nutrizione
degli studenti. Successivamente durante tutto l’anno scolastico le operatrici del SIAN si recano in
tutti i Comuni dell’ASL e dopo un sopralluogo congiunto con il referente comunale presso i centri
cottura delle scuole viene compilato il menù a punti. Tale verifica permette una prima valutazione
dello “stato dell’arte” del Servizio di Ristorazione in ogni mensa dei Comuni che hanno aderito al
progetto. Ad ogni centro cottura viene restituita una valutazione che evidenzia punti di forza e
debolezza e indica i margini di miglioramento.
L’analisi complessiva dei dati viene presentata a settembre dell’anno scolastico successivo alla
presenza di tutti i Comuni che hanno aderito al progetto. Una prima valutazione di efficacia del
progetto avverrà a due anni dalla iniziale compilazione delle schede di analisi, per verificare la
messa in atto dei processi di miglioramento
Parole chiave
1) dieta corretta
3) sicurezza alimentare
2) qualità nutrizionale
4) Nidi d’infanzia
Diagnosi di contesto
La promozione di comportamenti e stili di vita in grado di favorire la salute e di ridurre i fattori di
rischio passa attraverso la diffusione di una buona alimentazione. Il Dipartimento di Prevenzione
della nostra Azienda si occupa dal 1998 di monitorare e migliorare il servizio di Ristorazione
scolastica nelle scuole del territorio: la Ristorazione nei nidi, come nelle mense scolastiche,
contribuisce alla copertura del 40% del fabbisogno calorico giornaliero, fornendo una parte
importante della razione alimentare quotidiana. E’ fondamentale quindi che la tabella dietetica
28
sappia fornire ai bambini da 1 a 3 anni un pasto dalle prescrizioni dietetiche ottimali dal punto di
vista qualitativo, quantitativo per la loro fascia d’età, igienico e sia buono e appetibile nel gusto.
La ASLMI 2 comprende 53 Comuni , nei quali sono operative 25 Aziende di Ristorazione, gli
asili nido tra pubblici e privati sono circa 138.
Ogni Comune imposta il proprio menù in autonomia, ciò determina una qualità di derrate
alimentari e un sistema organizzativo differente. Non sempre le caratteristiche riscontrate sono in
linea per l’attuazione di una sana nutrizione e il compito della ASL è quello di indirizzare i comuni
verso una “migliore “ erogazione del pasto.
E’ nata perciò l’esigenza di fornire uno strumento utilizzabile da tutti gli “attori” della
Ristorazione ( genitori, funzionari del Comune, Assessorati, Aziende di Ristorazione ) per
analizzare gli ambiti migliorativi in tema di Ristorazione, che potesse essere di semplice utilizzo e
di facile lettura e che potesse servire da base per l’organizzazione del servizio.
Ogni Comune imposta il proprio menù in autonomia, ciò determina una qualità di derrate
alimentari e un sistema organizzativo differente. Fino ad oggi è stato difficile pianificare un
controllo capillare ed efficace da parte della ASL.
Obiettivo generale
Migliorare l’alimentazione dei bambini della fascia di età da 12 a 36 mesi agendo attraverso i
meccanismi educativi che può esercitare la Ristorazione Scolastica .
Destinatari
Destinatari
I Referenti della Ristorazione
Scolastica comunali sono gli
interlocutori privilegiati della ASL
per il miglioramento del menù
Criteri qualitativi di scelta
Criteri quantitativi di scelta
N° Referenti dei comuni per
la ristorazione dei nidi
50/53
aderenti al progetto / n°
Comuni della ASL
Obiettivi specifici
Obiettivo specifico
Indicatore di risultato
Realizzare il menu “pappa e N° menù a punti realizzati in comuni / n°
nido” nella maggior parte dei comuni della ASL
comuni della ASL
Risultato atteso
>80%
>70%
Realizzare il menù “pappa e
nido” nella maggior parte dei
nidi della ASL
Miglioramento dei generi
alimentari presenti nel menù.
N° menù a punti realizzati / n° nidi presenti
nella ASL
evidenziati
critici / n°
>60%
Miglioramento
delle
caratteristiche relative alle
derrate alimentari
Miglioramento
delle
caratteristiche organizzative
del Servizio di Ristorazione
evidenziati
critici / n°
>60%
evidenziati
critici / n°
>60%
Azioni
Azioni
Intervento
educativo organizzativo
Modificazione di almeno 2 ambiti
dalle schede di analisi come punti
nidi
Modificazione di almeno 2 ambiti
dalle schede di analisi come punti
nidi
Modificazione di almeno 2 ambiti
dalle schede di analisi come punti
nidi
Descrizione
Il menù “pappa e nido” è uno strumento per la valutazione del menù dei nidi: si
articola su 3 parti : le prime due riguardano gli alimenti e la terza l’organizzazione
del servizio. Tale strumento è compilato dagli operatori del SIAN in collaborazione
con il personale del Comune della mensa analizzata, per la condivisione del
punteggio raggiunto. Il progetto prevede un report complessivo con tutti i Comuni
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del punteggio ottenuto nel primo anno di valutazione ed una valutazione a due
anni dalla prima , per la verifica del miglioramento del servizio erogato.
Setting
Tipologia setting: Cucine Asili Nido
Descrizione: l’intervento si svolge nei nidi d’infanzia e principalmente nelle cucine; il sopralluogo
avviene alla presenza del Referente Comunale – Assessore, alla presenza di del Coordinatore del
Nido e dell’Azienda di Ristorazione
Valutazione di Impatto
La prima parte del progetto è stata attuata nell’anno scolastico 2011- 2012 sono stati coinvolti
come programmato 50 comuni su 53.
Valutazione di Risultato
Per la valutazione di risultato si deve attendere l’anno scolastico 2013- 2014 come da
pianificazione dei tempi del progetto
Criticità e linee di tendenza
Il progetto è articolato su 3 anni scolastici, quindi la conclusione e le eventuali criticità
emergeranno alla fine del lavoro, per quanto riguarda la prima fase , conclusa a maggio 2012, la
criticità evidente è stato il campo di attuazione, limitato ai soli Nidi Pubblici.
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5.3 - Ragazzi e adolescenti
Rete Locale Scuole promotrici di salute
Responsabile del progetto
Maria Vezzoni
Mail: [email protected]
Tel.: 02 92654932
Indirizzo sede: SMPC Dipartimento Prevenzione Medica via Amendola 3 – 20090 Segrate
Ruolo / funzione: dirigente medico coordinatore della rete locale SpS
Strutture coinvolte
Struttura
Dipartimento di
Prevenzione Medico
Dipartimento A.S.S.I.
Dipartimento
Dipendenze
Distretti
Descrizione
SMPC e SIAN partecipano congiuntamente alla progettazione,
realizzazione e valutazione
Partecipazione al tavolo di lavoro (GdL fascia 3-18) interdipartimentale e
alla realizzazione dei corsi
Partecipazione al tavolo di lavoro (GdL fascia 3-18) interdipartimentale e
alla realizzazione dei corsi
Partecipano alla diffusione dell’iniziativa
Altri soggetti coinvolti
Soggetti
Fase:
Ufficio Scolastico Progettazione
Milano
Scuole del
Progettazione,
territorio ASL
Realizzazione e
valutazione
Comuni
Progettazione e sponsor
Associazioni di
volontariato
progettazione
Descrizione
Coinvolto dal 2006 nella progettazione e
costruzione del modello
Le scuole sono state coinvolte in tutte le fasi del
progetto
Coinvolti sia nella fase di progettazione che come
sponsor
Alcune associazioni che lavorano con le scuole
sono state coinvolte nella fase di progettazione
Reti/ambiti di Concertazione
Reti di concertazione
Ambiti di Concertazione
Rete Lombarda Scuole che Promuovono Salute Piani di Zona
Rete SHE
Assemblea dei Sindaci
Rete Locale Scuole che Promuovono Salute
Descrizione: partecipazione ai lavori di progettazione e realizzazione della Rete Lombarda
partecipazione alla conferenza di Vilnius 2009 (HPS); progetto European Food Framework 2012
della Rete Europea delle Scuole per la salute (SHE).
Sintesi descrittiva del progetto
II programma Scuola che promuove la salute si ispira ai concetti proposti dalla Rete Europea delle
Scuole che promuovono la salute (SHE Network) e promuove lo sviluppo di un contesto che faciliti
le scelte salutari, attraverso l'influenza positiva su filosofia, attitudini e azioni di tutti, alunni, staff e
famiglie. La Scuola promotrice di salute (SpS) diventa ambito dove vivere la salute in un clima
scolastico positivo che produce benessere mentale e sociale, dove acquisire conoscenze,
confrontarsi con gli educatori e con i pari in temi di salute, acquisire competenze e abilità per la
salute, usufruire di opportunità orientate alla salute (ad esempio ambienti liberi dal fumo, piedibus,
ristorazione che propone una sana alimentazione, frutta a merenda, igiene delle mani e della bocca,
giochi all’aperto).
L'intervento si sviluppa a partire dalla formalizzazione dell'adesione della scuola alla Rete Locale
31
SpS della ASL Mi2. Il Dirigente formalizza una “commissione salute” composta dai rappresentanti
di genitori, docenti, operatori scolastici, operatori sanitari e alunni. La “commissione salute” attiva
la partecipazione di tutti gli attori ed è responsabile della rilevazione del profilo di salute e della
pianificazione degli interventi di promozione della salute nella scuola. Essa effettua, insieme ad
altri soggetti interessati, un'analisi dei bisogni e individua gli obiettivi prioritari, pianifica le azioni
da intraprendere e valuta i risultati. Il percorso di Scuola che promuove la salute contempla
strategie ed azioni in 6 ambiti:
1. Filosofia della scuola
2. Organizzazione e leadership
3. Clima scolastico
4. Curriculum educativo
5. Ambiente e servizi
6. Alleanze
La scuola attua attraverso appositi strumenti un’autovalutazione del proprio percorso SpS, tale
valutazione viene facilitata da incontri di confronto tra operatori scolastici, genitori, alunni e
personale qualificato della ASL. L’impegno che la scuola pone nello sviluppo di un ambiente che
promuove la salute viene certificato e celebrato in occasione di giornate dedicate allo scambio di
esperienze tra le scuole in rete.
Nel 2007/08 sono state certificate 59 scuole (su 347 plessi del territorio della ASL Milano2); nel
2009 le scuole certificate sono state 77, nel 2010 sono state 80, nel 2011 sono state 89 (compresa 1
scuola secondaria di 2°grado) e nel 2012 le scuole certificate sono state 91 (compresa 1 scuola
secondaria di 2°grado), confermando la stabilità del programma. Dal 2012 cinque Istituti scolastici
dell’ambito territoriale della ASL Milano 2 fanno parte della Rete Lombarda SpS.
Parole chiave
1) sviluppo comunità
3) promozione salute
2) scuola
4) stili di vita
Diagnosi di contesto
Nel 2001 è stata condotta un'indagine per conoscere la tipologia degli interventi di educazione alla
salute condotti nelle scuole, dall'infanzia alla secondaria di 1° grado, dell'ASL Milano 2.
All’indagine, condotta attraverso questionari e interviste, ha partecipato il 74% delle Dirigenze
Scolastiche presenti sul territorio (ex USSL 27). Sono emerse differenti modalità di approccio ai
temi della salute. Non tutte le scuole sviluppavano interventi di educazione alla salute e poche
erano le scuole che fornivano un ambiente scolastico coerente con gli obiettivi di salute (ad
esempio scuola libera dal fumo, consumo di frutta a merenda, igiene orale a scuola, attività motoria
adeguata). Anche i programmi educativi su temi di salute non erano equamente offerti sul
territorio: solo il 41% delle scuole dell'infanzia, il 47% delle scuole primarie e l'85% delle scuole
secondarie di 1°grado trattava almeno 2 argomenti di salute. In media nelle scuole intervistate
venivano trattati 1,5 argomenti nelle scuole dell'infanzia, 1,8 nelle scuole primarie e 2,8 nelle
scuole secondarie di 1°grado. Le tematiche maggiormente sviluppate erano: alimentazione per tutti
i cicli, educazione sessuale e fumo per primarie e secondarie. Con il progetto di "Certificazione
Scuola libera dal fumo" iniziato nel 2002 e concluso nel 2007 sono state certificate 130/324 scuole
della ASL di allora, 188 docenti hanno partecipato a corsi di formazione sul fumo. Dall'esperienza
positiva di collaborazione scuola-famiglia-ASL,condotta con il progetto "Scuola libera dal fumo" e
dalla necessità di trovare interventi più efficaci per la promozione di sani stili di vita, nasce il
programma "Carissimo Pinocchio: una Scuola che promuove la salute" che si ispira ai concetti
proposti dalla Rete Europea delle Scuole che promuovono la salute (SHE), e imposta il proprio
lavoro su un modello di salute che valorizza l'intera organizzazione scolastica e, nel contempo
concentra la propria attenzione sull'individuo.
Ogni scuola partecipante contribuisce attraverso la propria commissione salute ad analizzare il
proprio contesto e individuare con l'aiuto degli operatori sanitari i bisogni e le strategie da
applicare localmente. Contribuiscono alla descrizione del contesto i dati provenienti dall’indagine
32
HBSC e Okkio alla salute.
Obiettivo generale
Obiettivo della Rete Locale SpS è quello di identificare e diffondere esempi di buone pratiche e di
favorire lo scambio di esperienze e conoscenze per realizzare scuole promotrici di salute.
Destinatari
Destinatari
Bambini/ragazzi
dai 3-13 anni
Operatori
scolastici
Criteri qualitativi di scelta
Scuole che aderiscono alla Rete Locale SpS
dall’infanzia alla secondaria di 1° grado
Operatori delle Scuole che aderiscono alla
Rete Locale SpS
Obiettivi specifici
Obiettivo
Strutturare il curriculum educativo sulla
salute nei POF delle scuole
Formalizzare e attivare una
commissione salute
Offrire attivamente la frutta a scuola
come merenda
Elaborare il proprio profilo di salute ed
analizzare i bisogni della scuola
Trattare almeno 4 tematiche relative
alla salute nel curriculum scolastico
(attività fisica, alimentazione,
dipendenze, sicurezza)
Organizzare un Piedibus per la propria
scuola
Avere una tabella dietetica che
tenga conto dei suggerimenti del SIAN
nei tre ambiti: tabella dietetica, derrate,
ambito organizzativo
Sviluppare e approvare un piano
strategico scritto per la salute e il
benessere di tutti (Carta SpS), secondo
le linee guida per una SPS
Ampliare la proposta della rete Locale
SpS agli Istituti Superiori
(sperimentazione)
Criteri quantitativi di scelta
18.000 / 64.747
90 scuole / 343 scuole nel
territorio
Indicatore di risultato
Nr. scuole che hanno un
curriculum educativo sulla
salute
Nr. scuole che hanno
attivato una commissione
salute
Nr. delle scuole che
offrono la frutta a merenda
agli studenti
Nr. Istituti con profilo di
salute elaborato tramite
uno degli strumenti
proposti dalle reti SpS
Nr. di scuole che hanno
strutturato queste
tematiche nel curriculum e
inserite nel POF
Nr. di scuole primarie che
attivano almeno un
percorso piedibus per 6
mesi all’anno
Nr. di scuole che, nel
menù a punti della
ristorazione, ottiene un
punteggio da "buono" a
"molto buono" in tutti e tre
gli ambiti
Nr. di scuole con piano
strategico approvato
Risultato atteso
90% delle scuole in rete
Nr . Istituti Superiori
coinvolti
1
100% delle scuole in rete
60% delle scuole in rete
65% delle scuole in rete
65% delle in rete
50% delle scuole primarie
in rete
30% delle scuole
ottengono un punteggio >=
buono/molto buono in tutti
e tre gli ambiti
55% delle scuole che
partecipano al programma
33
Azioni
Tipologia d’intervento
Intervento di sviluppo
di comunità
Intervento di
Formazione
Intervento di
Formazione
Descrizione
Incontri con Dirigenti Scolastici, referenti per la salute delle scuole,
docenti, genitori, alunni, ATA, referenti dei comuni per:
 facilitare la realizzazione del percorso SpS (analisi dei bisogni,
pianificazione, realizzazione, autovalutazione e celebrazione dei
risultati);
 facilitare l’organizzazione di percorsi piedi bus come da progetto
specifico;
 realizzare una scuola libera dal fumo come da progetto specifico;
 mettere in atto in tutta la scuola azioni coerenti relativamente
all'alimentazione, all'attività fisica, alla prevenzione del tabagismo e
alla salute mentale e sociale per tutti, anche per il personale scolastico
come da progetto specifico.
Organizzazione di momenti di scambio di esperienze tra le scuole in rete
Organizzare e svolgere corsi di formazione per docenti e partecipanti
alle commissioni salute sui seguenti argomenti:
 Scuola che promuove la salute: linee guida
 A scuola di sicurezza
 Salute orale
 Scuola libera dal fumo
 Stili di vita
 Life Skills Training
 Questione di etichetta
 Formazione per i Componenti delle Commissioni Mensa
Progetti di formazione e consulenza per le scuole superiori
1. Unplugged
2. Sportello prevenzione disarmonie alimentari
3. Affettività e sessualità in adolescenza: comunicare tra maschi e
femmine
Setting
Tipologia setting: ambiente scolastico
Descrizione: Gli interventi nei contesti scolastici sono, tra gli interventi negli ambienti di vita,
quelli che hanno il miglior rapporto costo-beneficio.
Valutazione di Impatto
E’ prevista una valutazione d’impatto sul numero di scuole che aderiscono alla Rete locale SpS.
Risultati: nel 2012 hanno aderito 90 scuole (plessi) su 343 presenti. (43 scuole infanzia, 34
primarie, 16 secondarie di 1°grado). Sperimentalmente è stata certificata una scuola secondaria di
2° grado. Sono stati coinvolti 18.041 alunni su 64.747.
Valutazione di Risultato
Una valutazione di risultato viene effettuata sugli indicatori elencati nella tabella degli obiettivi e
tenendo conto anche di altri indicatori di processo analizzati nel programma SpS.
Obiettivo
Risultati del 2012
Strutturare il curriculum educativo sulla
96% delle scuole che partecipano al programma
salute nei POF delle scuole
hanno strutturato nel POF un curriculum sulla
salute che affronta i principali temi in maniera
interdisciplinare in tutti i cicli scolastici, tenendo
conto delle linee guida e delle raccomandazioni
istituzionali
34
Formalizzare e attivare una commissione
salute
Offrire attivamente la frutta a scuola come
merenda
Elaborare il proprio profilo di salute e
analizzare i bisogni della scuola
Trattare almeno 4 tematiche relative alla
salute nel curriculum scolastico (attività
fisica, alimentazione, dipendenze, sicurezza)
Organizzare un Piedibus per la propria
scuola
Avere una tabella dietetica che tenga conto
dei suggerimenti del SIAN nei tre ambiti:
tabella nutrizionale, derrate, organizzazione
del servizio
Sviluppare e approvare un piano strategico
scritto per la salute e il benessere di tutti
(Carta SpS) secondo le linee guida per una
SPS
Ampliare la proposta della rete Locale SpS
agli Istituti Superiori (sperimentazione)
100% degli istituti ha formalizzato una
commissione salute composta da docenti, genitori,
ATA e in alcuni casi anche alunni. In totale sono
stati coinvolti nelle commissioni salute dei 36
istituti (90 scuole): 184 docenti, 187 genitori, 50
ATA e 44 alunni.
81% delle scuole che partecipano al programma
dichiarano di adottare come merenda la frutta a
scuola per tutti, in alternativa a tutte le altre
62% delle scuole in rete dichiara di analizzare la
propria situazione di partenza attraverso gli
strumenti forniti dalla rete e altri metodi
Nel curriculum scolastico l’attività fisica è
presente nel 93% delle scuole; l’alimentazione nel
95%; le dipendenze nel 57% e la sicurezza nel
90%
50% delle scuole primarie che partecipano al
programma hanno organizzato un piedi bus con
almeno una linea per almeno 6 mesi all’anno
(rilevazione effettuata ogni 2 anni è prevista per il
2013)
51% delle scuole in rete ha sviluppato e approvato
un piano strategico scritto per la salute e il
benessere di tutti (carte strategica SpS)
1 Istituto Superiore coinvolto
Criticità e linee di tendenza
Nel 2012 hanno aderito alla Rete locale il 27% delle scuole dell’infanzia e primaria e il 20% delle
secondarie di 1° grado.
Trend di partecipazione alla Rete locale SpS
Dal 2007 ad oggi il numero delle scuole che hanno aderito al modello SpS è costantemente
aumentato, nonostante le difficoltà crescenti incontrate dalla scuola, per citarne alcune, l'aumento
del numero degli studenti, la riduzione continua delle risorse umane ed economiche, la carenza di
spazi da dedicare alle diverse attività. A fronte di tali criticità, tuttavia, molti dirigenti scolastici
hanno manifestato l’importanza di dare continuità al percorso SpS proprio al fine di riorganizzare e
35
utilizzare in maniera più efficace le proprie risorse interne, sottolineando come vantaggio collaterale
quello di rendere più incisivi gli interventi anche grazie ad una maggior visibilità e condivisione
degli stessi.
Nel modello adottato dalla ASL vengono proposti 37 obiettivi
per la realizzazione di un ambiente scolastico promotore di
salute, come definito nelle linee guida europee (IUHPE). Dal
2007 ad oggi gli obiettivi raggiunti dalle scuole sono aumentati
in modo costante.
Andamento della realizzazione
degli obiettivi nel percorso SpS
Il curriculum per la salute si è arricchito negli anni e, se alcune tematiche hanno visto una flessione
nel corso dell’ultimo anno, questo è in parte dovuto ad una più precisa standardizzazione del
percorso: le tematiche inserite nel curriculum devono infatti possedere maggiori requisiti di
efficacia rispetto al passato e devono utilizzare una metodologia life skills.
L’anno scolastico 2011/12 ha visto la sperimentazione dello strumento di autovalutazione messo a
punto nel 2010/11 che consente una più chiara definizione del percorso SpS, permettendo di entrare
maggiormente nella tipologia e nel grado di attuazione degli interventi realizzati. Lo strumento,
costruito con il contributo delle scuole in rete grazie alle “commissioni salute” e all’Osservatorio di
rete, rappresenta un navigatore utile per tutti, identificando meglio il percorso da compiere. Nei
grafici sono illustrati alcuni esempi delle azioni strategiche scelte per misurare gli obiettivi.
36
Il 13 e il 20 novembre 2012 sono stati organizzati due eventi (Pioltello e San Giuliano Milanese)
con 189 partecipanti per celebrare l’impegno delle 91 scuole e per diffondere le esperienze condotte
in ambito di promozione della salute. Nel corso dell’anno la formazione è stata effettuata ad 88
docenti. I risultati del programma sono stati presentati con un poster al Convegno Nazionale
Guadagnare salute a Venezia nel giugno 2012. Inoltre la ASL Milano2 partecipa al progetto
European Food Framework della Rete Europea delle Scuole per la salute.
Sperimentazione della Rete Lombarda SpS
Nell’anno scolastico 2011/12 cinque Istituti (con 18 scuole) appartenenti alla Rete Locale SpS della
nostra ASL hanno aderito al progetto sperimentale della “Rete Lombarda delle scuole che
promuovono la salute”.
Istituti scolastici
Plessi scolastici
partecipanti alla sperimentazione
regionale SpS
3° Circolo Didattico di Pioltello
Scuola Infanzia Statale F.lli GRIMM
Scuola Primaria Statale BONTEMPI D.D. 3 CIRC.
Circolo Didattico di Cassano
Scuola Infanzia Statale CASCINE SAN PIETRO
(Guarnazzola)
Scuola Infanzia Statale CRISTO RISORTO
Scuola Infanzia Statale GROPPELLO
Scuola Primaria Statale CASCINE SAN PIETRO
Scuola Primaria Statale GUARNAZZOLA D.D
Scuola Primaria Statale GROPPELLO
1° Circolo Didattico di Cernusco S/N Scuola Infanzia Statale DANTE 1 Circolo
Scuola Primaria Statale A. MANZONI 1 Circolo
Circolo Didattico Molino Vecchio di Scuola Infanzia Statale C. COLLODI
Gorgonzola
Scuola Infanzia Statale Gianni RODARI
Scuola Primaria Statale Molino VECCHIO D.D.
1° Circolo Didattico di S:Giuliano
Scuola Infanzia Statale MARCOLINI 1 Circolo
Scuola Infanzia Statale PIAGET 1 Circolo
Scuola Infanzia Statale MENOTTI SERRATI 1 Circolo
Scuola Primaria Statale G. RODARI 1 Circolo
Scuola Primaria Statale CAVALCANTI D.D.S. 1
Circolo
37
Il 25.6.2012 è stata formalizzata la Rete di Scuole Lombarde che Promuovono la Salute. Il Circolo
Didattico di Cassano d’Adda (ASL Milano 2) è stato identificato come Istituto capofila delle
Scuole promotrici di salute di Milano e provincia.
All’interno del programma “Scuola che promuove la salute” si collocano anche i progetti:
Scuola libera dal fumo
Responsabile del progetto
Antonella Calaciura
Mail: [email protected]
Tel.:0292654219
Indirizzo sede:ASL MI2 via C. Battisti - 20090 Vimodrone
Ruolo / funzione: Medico - Dipartimento di Prevenzione Medico – SMPC
Strutture coinvolte
Struttura
Dipartimento di Prevenzione
Medico
Dipartimento Dipendenze
Descrizione
Ha avviato il progetto nelle scuole e coordina gli interventi
principalmente attraverso il SMPC.
Partecipa alla realizzazione del progetto
Altri soggetti coinvolti
Soggetti
Fase:
Ufficio Scolastico Progettazione
Regionale
Scuole del
Progettazione,
territorio ASL
Realizzazione,
Valutazione
Reti/ambiti di Concertazione
Reti di concertazione
Rete Locale Scuole che Promuovono Salute
Descrizione
Coinvolto dal 2002 nella progettazione e
costruzione del percorso
Le scuole sono state coinvolte in tutte le fasi del
progetto
Ambiti di Concertazione
Piani di Zona
Assemblea dei Sindaci
Sintesi descrittiva del progetto
Il progetto ha lo scopo di promuovere interventi educativi e favorire, in tutto l’ambito scolastico,
l’acquisizione di requisiti e condizioni finalizzati alla prevenzione e alla dissuasione dall’abitudine
al fumo, attraverso la sensibilizzazione, la partecipazione e la vigilanza di tutti i soggetti che a
vario titolo fanno parte del contesto scolastico.
L'intervento si sviluppa a partire dalla formalizzazione dell'adesione della scuola alla Rete Locale
SpS della ASL Mi2. Il percorso di Scuola libera dal fumo contempla strategie ed azioni in 5 ambiti:
 Ambiente scolastico
 Formazione dei docenti e del personale ATA
 Curriculum educativo svolto in classe
 Partecipazione dei genitori
 Strategie antifumo
La “commissione salute” pianifica le azioni da intraprendere e valuta i risultati attraverso appositi
strumenti di autovalutazione. Nel 2011/12 il 48% delle Scuole appartenenti alla Rete locale SpS ha
soddisfatto i requisiti richiesti per una “Scuola libera dal fumo”.
38
Parole chiave
1) ambiente di vita
3) promozione salute
2) scuola,
4) stili di vita , tabagismo
Diagnosi di contesto
I dati di contesto (risultati dell’indagine HBSC 2009-2010 in Regione Lombardia evidenziano
come il consumo di tabacco sia sperimentato per la prima volta ed aumenti in modo considerevole
nel periodo preadolescenziale : la percentuale dei giovani che fumano è pari a 0.92% tra gli
11enni, 8.09% tra i 13enni, 30.58% tra i 15enni ) hanno
fatto emergere la necessità di proseguire nel cammino intrapreso, volto a rendere gli ambienti di
vita liberi dal fumo.
Il verificarsi di un calo di interesse per questo argomento da parte delle scuole (flessione del 10%
rispetto al 2010 ) ci deve stimolare a mettere in atto nuove strategie per mantenere viva
l’attenzione sulle tematiche del tabagismo.
Obiettivo generale
Il progetto ha lo scopo di diffondere e sostenere una " cultura senza tabacco " che esce dalle aule e
coinvolge la collettività in un processo sostenibile a difesa della salute.
Destinatari
Destinatari
Bambini/ragazzi
dai 3-13 anni
Operatori
scolastici
Criteri qualitativi di scelta
Criteri quantitativi di scelta
Scuole che aderiscono alla Rete Locale SpS
18.000 / 64747
dall’infanzia alla secondaria di 1° grado
Operatori delle scuole che aderiscono alla Rete 90 scuole / 343 presenti sul
Locale SpS
territorio
Obiettivi specifici
Obiettivo specifico
Inserire la tematica del
tabagismo nel curriculum
educativo sulla salute
Indicatore di risultato
Nr. scuole che hanno
inserito la tematica nel
curriculum educativo sulla
salute
Sensibilizzare
il personale Nr. commissioni salute
docente e non docente affinché sensibilizzate
prenda coscienza del proprio
ruolo
di
modello
di
comportamento positivo per
gli alunni
Risultato atteso
60% delle scuole in rete
Coinvolgere le famiglie e la Nr. di scuole che
comunità locale nel sostenere organizzano iniziative
la lotta al tabagismo
contro il tabagismo rivolte
alle famiglie
Sviluppare e sostenere una Nr. di scuole che espongono
strategia
preventiva
del elaborati originali dei
tabagismo mirata all’ambiente ragazzi contro il tabagismo
e al contesto scolastico
Informare sulle opportunità di Nr. di scuole che
disassuefazione il personale distribuiscono l’informativa
della scuola che decide di
smettere di fumare
Realizzare una Scuola libera
Nr. di scuole con almeno
dal fumo che soddisfi almeno
3/5 requisiti
30% delle scuole in rete
100% delle scuole in rete
60% delle scuole in rete
60% delle scuole in rete
60% delle scuole in rete
39
3/5 requisiti
Azioni
Azioni
Intervento
Informativo
Comunicativo
Intervento di
sviluppo di
comunità
Intervento
formativo
Intervento
educativo
Intervento
ambientale
Descrizione
Incontri informativi sulle strategie antifumo con le commissioni salute delle
scuole aderenti alla Rete Locale
Incontri con Dirigenti Scolastici, referenti per la salute delle scuole, docenti,
genitori, alunni, ATA, referenti dei comuni per:
 facilitare la realizzazione di una scuola libera dal fumo
 incoraggiare gli adulti di riferimento ad organizzare iniziative sportive, culturali
e ricreative che stimolino ad assumere comportamenti coerenti a favore della
salute.
Come da progetto Life Skills Training Program
Incontri con i docenti per favorire l’inserimento nel curriculum didattico di
interventi di prevenzione del tabagismo sviluppati a spirale, che prevedano un
approccio positivo , il coinvolgimento attivo degli studenti, basati non solo sulla
conoscenza dei danni che il fumo è in grado di provocare a breve, medio e lungo
termine ma soprattutto capaci di potenziare quelle abilità pro sociali che mettono
i ragazzi in grado di percepire chiaramente la pericolosità del fumo, l’influenza
della pressione del gruppo dei pari, di sviluppare un maggiore senso critico nei
confronti dei mass-media e dei messaggi pubblicitari ed orientarli verso scelte o
modelli di vita più salutari
Sviluppo di un ambiente di studio e ricreativo libero dal fumo, sia dai prodotti
nocivi derivati dalla combustione del tabacco che dai messaggi occulti correlati.
Realizzazione di materiale di pubblicità creativa da parte dei ragazzi su scelte
positive per la salute e che riducano l’accettabilità sociale del fumo; diffusione
degli elaborati nella scuola e nelle comunità limitrofe (oratori, centri di
aggregazione).
Intervento
Organizzativo
Visibilità dei cartelli di divieto in tutto l'ambito scolastico e rispetto dello stesso
anche nelle aree pertinenti alla scuola come cortili, giardini.
Setting
Tipologia setting: Ambiente Scolastico
Descrizione: gli anni della scuola dell'obbligo costituiscono un momento importante per la crescita
e l’acquisizione di attitudini e comportamenti salutari: il modello proposto dal percorso “ Scuola
libera dal fumo “ presenta caratteristiche che possono risultare una modalità efficace di
promozione della salute in ambito scolastico
Valutazione di Impatto
E’ prevista una valutazione d’impatto sul numero di scuole che soddisfano i requisiti richiesti per
potersi accreditare come scuole libere dal fumo.
Nel 2011/12 il 48% delle Scuole appartenenti alla Rete locale SpS ha soddisfatto i requisiti
richiesti per una “Scuola libera dal fumo”.
Valutazione di Risultato
Una valutazione di risultato viene effettuata sugli indicatori elencati nella tabella degli obiettivi
Obiettivo
Risultati 2012
Inserire la tematica del tabagismo nel
Nr. scuole che hanno inserito la tematica nel
curriculum educativo sulla salute
curriculum educativo sulla salute: 57%
40
Sensibilizzare il personale docente e non
docente affinché prenda coscienza del proprio
ruolo di modello di comportamento positivo
per gli alunni
Coinvolgere le famiglie e la comunità locale
nel sostenere la lotta al tabagismo
Nr. commissioni salute sensibilizzate: non valutato
nel 2012
Nr. di scuole che organizzano iniziative contro il
tabagismo rivolte alle famiglie: non valutato nel
2012
Sviluppare e sostenere una strategia Nr. di scuole che espongono elaborati originali dei
preventiva del tabagismo mirata all’ambiente ragazzi contro il tabagismo: non valutato nel 2012
e al contesto scolastico
Informare sulle opportunità di
Nr. di scuole che distribuiscono l’informativa: non
disassuefazione il personale della scuola che
valutato nel 2012
decide di smettere di fumare
Realizzare una Scuola libera dal fumo che
Nr. di scuole con almeno 3/5 requisiti: 48% delle
soddisfi almeno 3/5 requisiti
scuole in rete
Piedibus: tutti a scuola a piedi
Responsabile del progetto
Margherita Assirati
Mail: [email protected]
Tel.:0282456702
Indirizzo sede:
via Friuli, 2 Lacchiarella
Ruolo / funzione
Medico consulente Servizio Medicina Preventiva nelle Comunità
Strutture coinvolte
Struttura
ASLMI2 – SMPC
Descrizione
Fornisce consulenza a docenti, genitori e volontari che desiderino
attuare l’iniziativa nella propria scuola, predispone e distribuisce
materiale informativo.
Scuola
viene coinvolta nella progettazione, organizzazione e realizzazione,
inserisce il progetto nel POF e contribuisce alla valutazione finale.
Comune
(assessorato coinvolto nella progettazione, organizzazione( fornendo consulenza
educazione,
trasporti, sulla viabilità, supporto nella ricerca degli accompagnatori), nella
Ufficio tempi e orari)
realizzazione pratica del progetto e nella sua valutazione.
Altri soggetti coinvolti
Soggetti
Fase:
Associazioni
di progettazione,
Volontariato
realizzazione
Genitori
progettazione,
realizzazione
Descrizione
Partecipano
all’organizzazione
ed
alla
realizzazione del progetto, gestiscono e
coordinano l’attività degli accompagnatori
Favoriscono la partecipazione dei figli,
partecipano all’organizzazione e realizzazione,
intervengono come accompagnatori
Reti/ambiti di Concertazione
Reti d concertazione
Ambiti di Concertazione
Rete HPS
PGT, Piani di Zona
Descrizione: il progetto si inserisce a pieno titolo all’interno dei programmi di educazione alla
salute propri della Rete delle scuole che promuovono la salute (HPS).I Comuni inseriscono il
progetto all’interno dei piani di zona, e nei piani di Governo del territorio come opportunità per
guidare il proprio sviluppo.
41
Sintesi descrittiva del progetto
Il progetto si pone all'interno del Piano integrato Locale degli interventi di promozione degli stili di
vita sani per l'anno 2010 tra i progetti di Educazione alla salute destinati a ragazzi ed adolescenti,
come programma tematico inserito all'interno del progetto " Una scuola che promuove la salute"(
Rete SHE), rispondendo alle indicazioni del PIL attraverso integrazione, intersettorialità e
coinvolgimento di soggetti esterni in tutte le sue fasi.
Lo scopo principale è promuovere l'attività fisica nei bambini.
Prevede l'attivazione di percorsi guidati casa-scuola, attraverso l'impegno di volontari, genitori,
nonni.
Queste modalità di percorrere in sicurezza il tragitto casa-scuola, denominate walking-bus, sono
state già realizzate decenni fa in Danimarca e poi diffuse con grande successo nel resto d'Europa,
negli Stati Uniti ed anche in Italia.
La sedentarietà è un determinante importante dell’obesità, che in Italia ha un elevato tasso di
prevalenza: i dati della WHO ci indicano che in Italia nel 2012 circa il 31% dei ragazzi tra i 6 ed i
17 anni è sovrappeso.
Negli ultimi decenni l’attività motoria dei bambini si è ridotta molto. Oggi solo la metà dei
bambini di 11 anni va a scuola a piedi, mentre sempre di più sono accompagnati da un adulto, in
genere in macchina.
Anche la diminuzione dell’autonomia di spostamento è un fenomeno preoccupante, perché si è
evidenziato che l’acquisizione di conoscenza ambientale è influenzata dall’esperienza. L’attività
motoria migliora la capacità di apprendimento, consente un miglior controllo emotivo, migliora
l’autostima e aumenta le capacità di socializzazione.
Il progetto consiste in un impegno condiviso dai vari attori coinvolti, articolato come segue:
1. La ASL attraverso il Servizio di Medicina Preventiva nelle Comunità si impegna a:
• Fornire la consulenza a docenti,amministratori, genitori e volontari che desiderino attuare
l’iniziativa nella propria scuola o nel proprio comune.
• Predisporre e distribuire materiale informativo.
2. La Scuola che aderisce si impegna ad informare e motivare il collegio docenti ed inserire il
progetto nel piano dell’offerta formativa.
3. Il Comune fornisce consulenza sulla viabilità, supporto nella ricerca degli accompagnatori e
nella realizzazione pratica del progetto.
4. La Famiglia si assume la responsabilità di una decisione che restituisce l'autonomia ai propri
figli, contribuisce a motivarli e collabora alla realizzazione.
5. Le associazioni che collaborano apportano sinergie utili al raggiungimento degli obiettivi che il
progetto si prefigge.
6. Gli adulti volontari, collaborando attivamente all’organizzazione, si fanno carico di
accompagnare i bambini a scuola con il Piedibus.
Gli operatori del Comune e della Scuola individuati quali referenti del progetto collaborano poi
per:
• organizzare un gruppo di lavoro che studi e valuti la fattibilità.
(il gruppo di lavoro può essere costituito da : docenti, rappresentanti dei genitori e delle
associazioni di volontariato, un responsabile del Comune e dei Vigili, un operatore sanitario,
accompagnatori ed ogni altro soggetto potenzialmente interessato).
• informare le famiglie degli alunni.
• valutare quanti alunni vanno a scuola a piedi o in bici, in auto o con i mezzi pubblici,
• chiedere l’adesione al progetto e le iscrizioni dei bambini
• scegliere gli itinerari e le fermate
• selezionare gli accompagnatori e sperimentare il percorso
• attivare almeno un itinerario e un periodo di sperimentazione entro l’anno
• valutare la possibile estensione del progetto e nuovi itinerari.
Il progetto è destinato per lo più a bambini di 6-10 anni.
I risultati vengono valutati in base al numero di linee di Piedibus attivate e al numero di bambini
partecipanti.
42
Parole chiave
1) attività fisica
3)alleanze per la salute
5) scuola
2) stili di vita
4)obesità
6) empowerment
Diagnosi di contesto
La sedentarietà è un determinante importante dell'obesità, che in Italia ha un tasso di prevalenza
elevato. Si stima che gli obesi o le persone in sovrappeso siano circa 16 milioni. L’ 11% dei
bambini è obeso ed il 22.9% è in soprappeso, in Lombardia in particolare la percentuale di bambini
obesi è del 7%, mentre in soprappeso è il 20% (Okkio alla salute 2010); questi dati ricalcano
perfettamente i dati del territorio ASLMI2, dove sovrappeso ed obesità sono stati indagati
attraverso i bilanci di salute dei pediatri nel periodo 2002-2004 nei bambini tra i 5 ed i 6 anni,
dimostrando sovrappeso nel 20%, obesità nel 6% dei casi.
E' noto che l'attività fisica moderata ( camminare, andare in bicicletta) offre sostanziali benefici in
termini di salute. Per questo è importante abituare i bambini a camminare fin da piccoli:
comportamenti sani in giovane età possono portare a stili di vita sani anche in età adulta.
Nello studio HBSC condotto in Toscana l’attività fisica, intesa non come pratica sportiva,ma come
l’insieme dei movimenti che favoriscono il dispendio energetico, quali camminare di buon passo,
giocare, andare in bicicletta, è stata indagata, ed il numero medio settimanale di giorni nei quali si
praticano almeno 60 minuti complessivi di attività fisica, sono circa 2 nei ragazzi di 11 anni. Nello
studio di valutazione dei comportamenti condotto dalla ASL MI2, le abitudini relative all’attività
fisica indicavano che il 22,6% del campione non praticava nessuno sport e l’8,9% dichiarava di
non svolgere mai alcuna attività motoria. Tutti i ragazzi invece passavano una parte considerevole
di tempo davanti al video, il 22,3% trascorreva 3 o più ore alla televisione o al computer: abitudine
risultata più frequente tra i bambini obesi che tra i normopeso (30% vs 20,4%).
Mentre negli anni '70 la maggior parte dei bambini andava a scuola a piedi,oggi solo la metà dei
bambini di 11 anni va a scuola a piedi o in bicicletta.
Sempre più bambini sono accompagnati da un adulto, in genere in automobile. La diminuzione
dell'autonomia di spostamento dei bambini è un fenomeno preoccupante anche perché molte
ricerche hanno evidenziato che l'acquisizione di conoscenza ambientale è influenzata
dall'esperienza.
Armstrong (1993), che ha studiato l'influenza della diminuzione della mobilità autonoma sullo
sviluppo fisico dei bambini, evidenzia che il 50% delle ragazze e il 30% dei ragazzi tra i 10 e i 16
anni non compiono un percorso di 10 minuti a piedi al giorno.
La percezione dei rischi condiziona l'autonomia ed è diversa nei bambini e nei genitori. I genitori,
diversamente dai figli, considerano gli incidenti stradali come eventi probabili e gravi. AmpofoBoateng e Thompson (1991, 1993) sottolineano che le limitazioni di autonomia sono dovute più
alle paure dei genitori che non alle reali incapacità dei bambini. La paura di aggressioni nei
confronti dei bambini, amplificata dai media, incrementa la percezione della pericolosità
dell'ambiente urbano. Il trasporto a scuola in automobile ha quindi diverse ripercussioni:
congestione di automobili nelle vicinanze delle scuole con conseguente aumento
dell'inquinamento, aumento della sedentarietà e riduzione dell'autonomia dei bambini.
Il Piedibus nasce come possibile risposta a questi problemi, allo scopo di aumentare l'attività fisica
nei bambini, fornendo soluzioni di trasporto alternative e sicure, con impatto positivo su tutti gli
aspetti citati. Questo percorso si inserisce alla perfezione nel contesto del progetto "Una scuola che
promuove la salute", inserito tra i programmi di educazione alla salute nel PIL 2010, come
proposta di un servizio a favore della salute ed il benessere, con un ruolo complementare agli
interventi curricolari di educazione alla salute in tema di attività fisica, sicurezza ecc, prevedendo
inoltre un'ampia partecipazione comunitaria (famiglia, associazioni di volontariato,
amministrazione comunale...)
43
Obiettivo generale
Promuovere l’attività fisica quotidiana nei bambini e negli accompagnatori adulti.
Destinatari
Destinatari
Criteri qualitativi di scelta
Criteri quantitativi di scelta
Bambini 6-10 Numero degli alunni frequentanti le scuole
anni
primarie della ASL che hanno aderito al progetto
9000/29517
/ ° totale alunni delle scuole primarie della ASL
Obiettivi specifici
Obiettivo specifico
Indicatore di risultato
Promuovere il Piedibus presso Scuole
primarie
raggiunte
tutte le scuole primarie
dall'informazione promozionale della
ASL / tot scuole primarie del territorio
Promuovere
l’adesione al N° di scuole primarie che realizzano il
progetto e la sua realizzazione piedibus / N° totale di scuole primarie
della ASL
Mantenere o aumentare il N° di Scuole Partecipanti 2011/2012/
numero di Scuole aderenti N° di Scuole partecipanti 2012/2013
rispetto al 2012
Coinvolgere attivamente al N° di alunni coinvolti / N° di alunni delle
Piedibus almeno il 10% degli scuole primarie aderenti
alunni delle scuole aderenti
Risultato atteso
100%
>= 25%
>=1
10%
Azioni
Azioni
Descrizione
Intervento di sviluppo di Promozione di interventi coordinati di diversi attori nella comunità
comunità
per la promozione di attività fisica che coinvolge docenti,
amministratori, genitori e volontari.
Intervento informativo - Attivazione di processi di comunicazione e confronto tra scuole,
comunicativo
famiglie e comuni
Intervento formativo
Formazione dei soggetti coinvolti a vario titolo nel progetto
Intervento organizzativo
Attivazione di gruppi di lavoro
Setting
Tipologia setting: luoghi informali
Descrizione: Il setting principale in cui si svolge il progetto sono luoghi informali cioè il percorso
strada/scuola definito per ciascuna linea Piedibus nonché la scuola stessa.
Valutazione di Impatto
Nell’anno scolastico 2011/2012 il progetto è stato proposto a tutte le 109 scuole primarie del
territorio ASLMI2 (27811 alunni).
L’adesione di 28 scuole Primarie e di una Scuola dell’Infanzia ha portato al coinvolgimento di
9100 bambini nelle diverse attività didattiche connesse al progetto, mentre 1503 si sono iscritti ad
una delle 60 linee di Piedibus attive durante l’anno scolastico.
Valutazione di Risultato
Nell’anno scolastico 2011/12 hanno aderito 28 scuole primarie in 15 comuni, pari al 27% del
totale; ha aderito inoltre 1 scuola dell'Infanzia facente parte di un Circolo didattico dove
partecipava la scuola primaria. In particolare gli alunni e le classi coinvolte sono stati:
Totale scuole aderenti: 28 scuole: 8842 alunni, 1 scuola dell’infanzia con 258 alunni.
8842 sono stati i bambini coinvolti nelle diverse attività connesse al progetto. I bambini
44
partecipanti attivamente al Piedibus sono stati in totale 1503.
Sono state attivate 60 linee Piedibus coinvolgendo inoltre 300 accompagnatori adulti, con un
risvolto importante anche sulla loro attività fisica e sull’interazione generazionale; in alcune realtà
il Piedibus viene ormai svolto in autonomia, senza la consulenza della ASL (il raggiungimento
dell’autonomia viene considerato un valore aggiunto del progetto).
Criticità e linee di tendenza
La difficoltà maggiore sta nel portare a regime un progetto che richiede grande coordinazione tra
soggetti diversi: scuola, comune, Asl, genitori e volontari. Creare queste sinergie spesso è molto
complicato e richiede un notevole impegno, nonché risorse. E' emersa la necessità di una maggiore
divulgazione dell’iniziativa all’interno delle comunità locali, infatti una più capillare
pubblicizzazione potrebbe aiutare a reperire più volontari ma non solo, incoraggerebbe anche altre
fasce di popolazione (adulti ed anziani) ad assumere stili di vita sani. La disponibilità di volontari
costituisce un elemento limitante e quindi uno degli aspetti critici per la realizzazione del progetto.
Come già sottolineato, il progetto Piedibus richiede una grande partecipazione comunitaria e
proprio per questo, pur rimanendo centrato sulla scuola per la sua caratteristica di percorso di
educazione alla salute rivolto ai bambini, potrebbe essere interessante promuoverlo non solo
all’interno dell’istituzione scolastica, ma anche presso le amministrazioni comunali (ufficio
educazione, tempi e orari…) che rivestono un ruolo importante non solo nella progettazione e
realizzazione del progetto specifico, ma anche nel contribuire a migliorare la qualità educativa
attraverso servizi integrativi che favoriscano il diffondersi di corretti stili di vita.
Menù dieci e lode
Responsabile del progetto
Benedetta Chiavegatti
Indirizzo: Via Giovanni Paolo I
Mail: [email protected]
Ruolo / funzione Assist. Sanitaria
Tel.:0298115377
Strutture coinvolte
Struttura
Descrizione
Dipartimento Il SIAN è il servizio promotore e le operatrici dei SIAN Nutrizione sono coinvolte
Prevenzione in tutte le fasi del progetto
Medica
Il Servizio SMPC è promotore del “macro progetto“ Scuola che promuove la salute
del quale “Menù 10 e lode!” è parte integrante, SMPC è coinvolto nella fase di
realizzazione .
Altri soggetti coinvolti
Soggetti
Fase:
Referenti
Realizzazione
Comunali/
Assessorato
Ufficio Scuola
Referenti
Valutazione
Comunali/
Assessorato Uff.
Scuola
Aziende
di Realizzazione
Ristorazione
Famiglie
realizzazione
Descrizione
I funzionari o assessori referenti per la scuola sono
coinvolti nella fase di monitoraggio e nella fase della
valutazione con riunioni annuali.
Nella fase della valutazione con riunione per un report
annuale
Le Aziende di ristorazione partecipano al monitoraggio
della Ristorazione scolastica mettendo a disposizione il
personale e la documentazione necessaria per la
valutazione.
I genitori della Commissione mensa partecipano al
45
monitoraggio della tabella dietetica
Reti/ambiti di Concertazione
Reti di concertazione
Ambiti di Concertazione
Rete locale Scuole che promuovono la Salute
Piani di zona
Rete Lombarda Scuole che promuovono la
salute: Programma Genitoripiù
Descrizione: Il Collegamento tra le “Reti “ sopra citate è importante per la promozione della
Salute e per il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti nelle strutture scolastiche
Sintesi descrittiva del progetto
Il progetto “Menù 10 e lode” è nato con lo scopo di fornire un supporto ai Comuni per favorire il
miglioramento di qualità della Ristorazione scolastica, dei cibi e delle abitudini alimentari dei
bambini e ragazzi che la utilizzano. Il metodo utilizzato favorisce la responsabilizzazione,
l’autoanalisi e la revisione dei processi che portano alla erogazione dei pasti, dalla conservazione,
alla preparazione, cottura e distribuzione.
Si è costruito uno strumento di valutazione del Servizio di Ristorazione, agevole e di semplice
utilizzazione, il “Menù 10 e lode”, che costituisce una guida alla valutazione sistematica di ogni
struttura. Le schede di valutazione si articolano in 3 parti distinte riguardanti: 1) la valutazione dei
generi alimentari presenti nel menù; 2) le caratteristiche relative al capitolato d’appalto; 3) le
caratteristiche organizzative che influenzano la qualità nutrizionale del Servizio di Ristorazione
Scolastica.
Il progetto viene presentato ogni anno alle Amministrazioni comunali in incontri finalizzati a
sensibilizzare i funzionari comunali, i gestori e gli operatori delle mense riguardo la nutrizione
degli studenti. Successivamente durante tutto l’anno scolastico le operatrici del SIAN si recano in
tutti i Comuni dell’ASL e dopo un sopralluogo congiunto con il referente comunale presso i centri
cottura delle scuole viene compilato il menù a punti. Tale verifica permette una prima valutazione
dello “stato dell’arte” del Servizio di Ristorazione in ogni mensa dei Comuni che hanno aderito al
progetto. Ad ogni centro cottura viene restituita una valutazione che evidenzia punti di forza e
debolezza e indica i margini di miglioramento.
L’analisi complessiva dei dati viene presentata a settembre dell’anno scolastico successivo alla
presenza di tutti i Comuni che hanno aderito al progetto. Una prima valutazione di efficacia del
progetto avverrà a due anni dalla iniziale compilazione delle schede di analisi, per verificare la
messa in atto dei processi di miglioramento.
Parole chiave
1) dieta corretta
3) sicurezza alimentare
2) qualità nutrizionale
4) ristorazione scolastica
Diagnosi di contesto
La promozione di comportamenti e stili di vita in grado di favorire la salute e di ridurre i fattori di
rischio passa attraverso la diffusione di una buona alimentazione. Il Dipartimento di Prevenzione
della nostra Azienda si occupa dal 1998 di monitorare e migliorare il servizio di Ristorazione
scolastica nelle scuole del territorio: la Ristorazione scolastica contribuisce alla copertura del 40%
del fabbisogno calorico giornaliero, fornendo una parte importante della razione alimentare
quotidiana. E’ fondamentale quindi che la tabella dietetica sappia fornire agli studenti un pasto
dalle prescrizioni dietetiche ottimali dal punto di vista qualitativo, quantitativo, igienico e sia
buono e appetibile nel gusto.
La ASLMI 2 comprende 53 Comuni , nei quali sono operative 25 Aziende di Ristorazione e 50
Commissioni Mensa. Ogni Comune imposta il proprio menù in autonomia, ciò determina una
qualità di derrate alimentari e un sistema organizzativo differente. Non sempre le caratteristiche
riscontrate sono in linea per l’attuazione di una sana nutrizione e il compito della ASL è quello di
46
indirizzare i comuni verso una “migliore “ erogazione del pasto.
E’ nata perciò l’esigenza di fornire uno strumento utilizzabile da tutti gli “attori” della Ristorazione
( genitori, funzionari del Comune, Assessorati, Aziende di Ristorazione ) per analizzare gli ambiti
migliorativi in tema di Ristorazione, che potesse essere di semplice utilizzo e di facile lettura e che
potesse servire da base per l’organizzazione del servizio.
La ASLMI 2 comprende 53 Comuni , nei quali sono operative 25 Aziende di Ristorazione e 50
Commissioni Mensa.
Ogni Comune imposta il proprio menù in autonomia, ciò determina una qualità di derrate
alimentari e un sistema organizzativo differente. Fino ad oggi è stato difficile pianificare un
controllo capillare ed efficace da parte della ASL
Obiettivo generale
Migliorare l’alimentazione degli studenti della fascia di età dai 3 ai 14 anni
Destinatari
Destinatari
I Referenti della Ristorazione Scolastica
sono gli interlocutori privilegiati della
ASL per il miglioramento del menù
I responsabili o cuochi delle aziende di
ristorazione
Obiettivi specifici
Obiettivo specifico
Realizzare il menu a punti
nella maggior parte dei comuni
della ASL
Realizzare il menù a punti
nella maggior parte delle
mense della ASL
Miglioramento dei generi
alimentari presenti nel menù.
Miglioramento
delle
caratteristiche relative alle
derrate alimentari
Miglioramento
delle
caratteristiche
organizzative
del Servizio di Ristorazione
Azioni
Azioni
Intervento
Educativo Organizzativo
Criteri qualitativi di scelta
N° Referenti dei comuni per la
ristorazione scolastica aderenti / n°
Comuni della ASL
N°
responsabili
aziende
ristorazione o cuochi presenti / n°
nidi esistenti nella ASL
Criteri quantitativi
50/53
50/53
Indicatore di risultato
Risultato atteso
N° menù a punti realizzati in comuni / n°
>80%
comuni della ASL
N° menù a punti realizzati / n° scuole presenti
nella ASL
Modificazione di almeno 2 ambiti
dalle schede di analisi come punti
scuole
Modificazione di almeno 2 ambiti
dalle schede di analisi come punti
scuole
Modificazione di almeno 2 ambiti
dalle schede di analisi come punti
scuole
>70%
evidenziati
critici / n°
>60%
evidenziati
critici / n°
>60%
evidenziati
critici / n°
>60%
Descrizione
Il” menù 10 e lode!” è uno strumento per la valutazione del menù scolastico : si
articola su 3 parti : le prime due riguardano gli alimenti e la terza l’organizzazione
del servizio. Le schede di rilevazione sono compilate dagli operatori del SIAN in
collaborazione con il personale del Comune della mensa analizzata, per la
condivisione del punteggio raggiunto. Il progetto prevede un report complessivo
con tutti i Comuni del punteggio ottenuto nel primo anno di valutazione ed una
valutazione a due anni dalla prima, per la verifica del miglioramento del servizio
erogato.
47
Setting
Tipologia setting: Ambiente scolastico
Descrizione: nelle cucine e refettori delle scuole alla presenza del Referente Comunale –
Assessore, eventualmente alla presenza di Rappresentanti della Commissione Mensa e
dell’Azienda di Ristorazione.
Valutazione di Impatto
La prima parte del progetto è stata attuata nell’anno scolastico 2010- 2011 sono stati coinvolti
come programmato 50 comuni su 53
Valutazione di Risultato
Si deve attendere maggio- giugno 2013 come da pianificazione dei tempi del progetto.
Criticità e linee di tendenza
Criticità evidenziate nessuna, la partecipazione alle riunioni realizzate con i referenti comunali è
stata alta ed è stato segnalato che il “menù 10 e lode!” è utilizzato come strumento di lavoro
durante le commissioni mensa per la stesura del menù .I genitori e gli insegnanti giudicano il
“menù 10 e lode!” uno strumento pratico e semplice da utilizzare, anche per chi non è un
professionista della nutrizione. Alcuni comuni, 2 certi, hanno pubblicizzato l’iniziativa sul
giornalino locale e un comune ha chiesto agli operatori del SIAN di tenere un incontro serale
rivolto alla popolazione per una illustrazione più dettagliata del progetto.
La Mensa della salute
Responsabile del progetto
Gisella Giovanetti
Indirizzo sede: Via Giovanni Paolo I
Strutture coinvolte
Struttura
Dipartimento
Prevenzione Medica
Mail: [email protected]
Ruolo / funzione: Dietista ASL
Tel.: 02.9811.5378
Descrizione
di SIAN sezione Nutrizione. Le operatrici del SIAN sono coinvolte nella
fase organizzativa, di realizzazione e valutazione del corso
Altri soggetti coinvolti
Soggetti
Fase:
Provincia Settore
Agricoltura
Organizzazione
Realizzazione
Valutazione
ASL MI 1
Organizzazione
Valutazione
Referenti Comunali/
Assessorato
Organizzazione
Ufficio Scuola
Referenti Comunali/
Assessorato
Realizzazione
Ufficio Scuola
Referenti Comunali/
Descrizione
Il settore Agricoltura della provincia ha partecipato alla
stesura del materiale necessario per la costruzione del
Corso, dell’opuscolo “ la Mensa della Salute “ e mette
a disposizione i docenti per la realizzazione e la
valutazione del Corso
Gli operatori dell’ASL MI1 hanno partecipato alla
stesura del materiale necessario per la costruzione del
Corso, dell’opuscolo “ la Mensa della Salute “
e
partecipano alla valutazione dei Corsi effettuati
I funzionari o assessori referenti per la scuola sono
coinvolti nella fase di organizzazione promuovendo la
formazione e facendosi carico dei relativi costi .
I funzionari o assessori referenti per la scuola sono
coinvolti
nella fase realizzazione mettendo a
disposizione luoghi idonei alla docenza.
La valutazione del corso tramite questionari è trasmessa
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Assessorato
Ufficio Scuola
Valutazione
agli uffici comunali che istituiranno ufficialmente la
Commissione Mensa
Reti/ambiti di Concertazione
Reti di concertazione
Ambiti di Concertazione
Rete locale Scuole che promuovono la Salute
Descrizione: il Collegamento con la Rete locale Scuole che promuovono la Salute è importante
per il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti nelle strutture scolastiche.
Sintesi descrittiva del progetto
La Commissione Mensa assume un ruolo determinante in quanto possiede un canale privilegiato
vivendo all’interno della realtà nella quale si deve agire. I componenti della Commissione Mensa (
genitori, insegnanti, funzionari comunali, gestori di aziende di ristorazione ) devono agire in
sinergia promuovendo un ampio discorso di educazione alla salute, facendosi portavoce per un
miglioramento dell’ambiente scolastico, superando le resistenze che interferiscono, facilitando
l’accettazione consapevole di nuove abitudini, evitando di sminuire il ruolo della Commissione
Mensa riducendola a controllore delle cucine e come correttore di menù. La Commissione Mensa è
un organo deliberato dal Comune, con un proprio regolamento, i genitori e gli insegnanti eleggono
dei propri rappresentanti che si occuperanno, dopo una apposita formazione che molti comune
rendono obbligatoria, di contribuire al miglioramento della Ristorazione dei piccoli utenti.
La Commissione Mensa deve svolgere le seguenti funzioni:
Sapere valutare il prodotto finale (pasto pronto al consumo ), sia dal punto di vista igienico che dal
punto di vista nutrizionale.
Sapere identificare i problemi emergenti e trovare le possibili soluzioni.
Sapere lavorare in gruppo, trovando soluzioni per il miglioramento del Servizio di Ristorazione.
Il Corso ha un costo di 15 € a persona o 100 € a corso (da 10 fino a 35 persone).
L’Amministrazione Comunale, di norma si fa carico del costo del corso. La sede è individuata
presso il Comune che lo richiede o se i partecipanti provengono da differenti Comuni, nel luogo
più raggiungibile per tutte le persone. Sono previsti 3 momenti formativi di 4 ore ciascuna. Il
programma del Corso è il seguente:
Presentazione del corso e pre-test
-La Ristorazione scolastica -La
Prima Giornata Commissione Mensa- Il Ruolo- Gli strumenti - Simulazione guidata Presentazione lavoro a casa
Seconda
Giornata
la mensa come scuola: aspetti educativi relazionali e sociali del cibo Aspetti
Psicologici legati alla Ristorazione Scolastica Lavoro di gruppo sul “Ruolo
della comunicazione tra i diversi attori”
“ Visita virtuale in cucina “ Dalla cucina al refettorio: Visita sul campo .
Terza Giornata
Quarta Giornata
Correzione lavori a casa - Come alimentarsi in modo corretto ed equilibrato:
L’alimentazione a scuola - Diete speciali e situazioni particolari ( dieta
blanda) Esercitazione in gruppo: stesura di un menù corretto -Test di
valutazione – customer satisfaction -Consegna dell’attestato.
Parole chiave
1)Ristorazione Collettiva
3)sicurezza degli alimenti
2)alimentazione e nutrizione
4)diete speciali
Diagnosi di contesto
La promozione della salute nella scuola è un insieme di processi, azioni e interventi che mettono in
grado la comunità scolastica di sostenere e migliorare le condizioni di salute e il benessere di tutti
coloro che ruotano sistematicamente in questo ambiente di lavoro, inclusi i genitori, che dovranno
partecipare attivamente affinché si crei una situazione favorevole alla salute.
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L’Educazione Alimentare gioca un ruolo fondamentale nella promozione della salute per la
prevenzione di tutte le patologie legate alla nutrizione.
La diffusione così ampia e sempre in costante aumento dagli anni 50 in poi, nei paesi
industrializzati, di malattie come l’obesità, il diabete, l’ipertensione, le patologie cardiovascolari,
portano inevitabilmente a considerare prioritarie azioni correttive per correggere lo stile di vita.
Nell’ambito scolastico l’Educazione Alimentare trova un ampio spazio, i bambini in età scolare
stanno ancora strutturando le loro abitudini alimentari, quindi è possibile raggiungere risultati
migliori. E’ necessario tuttavia, per attivare un processo educativo conoscere i comportamenti, le
abitudini e gli atteggiamenti della popolazione.
Nell’ambito del territorio di competenza dell’ASLMI2, 45 Comuni hanno una Commissione
Mensa strutturata operativa e funzionante e definita con il proprio regolamento
dell’amministrazione comunale. Tali Commissioni in media hanno una durata dai 3 ai 5 anni. Il
SIAN- sezione nutrizione nel 1998 istituì un corso di formazione con successive revisioni per i
Componenti della Commissione Mensa.
Dal 2012 , questo Corso viene organizzato in collaborazione con la Provincia di Milano settore
Agricoltura e l’ASLMI1; ciò ha permesso l’ampliamento del Corso stesso con l’arricchimento di
contenuti grazie ad una visione più ampia a riguardo della Ristorazione Collettiva anche grazie
alla possibilità dell’inserimento di alcune figure professionali ( Tecnologi Alimentari e Psicologi)
che non sono previsti nell’ASLMI2.
Obiettivo generale
Migliorare l’alimentazione nella popolazione in età scolare. Migliorare le abitudini alimentari delle
famiglie e coinvolgerle nella promozione di uno stile alimentare corretto che contrasti la
malnutrizione per qualità, e per quantità sia per eccesso che per difetto.
Destinatari
Destinatari Criteri qualitativi di scelta
Criteri quantitativi
Genitori
Famiglie di studenti residenti presso il territorio di competenza
80/ 500
dell’ASL MI2, che volontariamente sono stati eletti come
membri della Commissione Mensa
insegnanti Insegnanti delle scuole del territorio di competenza
20/ 100
dell’ASLMI2, che hanno il compito di vigilare la classe
durante il momento del pasto a scuola.
Obiettivi specifici
Obiettivo specifico
Migliorare le conoscenze dei
partecipanti riguardo al ruolo della
Commissione Mensa, della qualità
igienica e nutrizionale del pasto
somministrato.
Indicatore di risultato
N° di partecipanti che hanno migliorato
le proprie conoscenze / n° totale di
partecipanti.
Valutazione tramite
questionario pre- e post-intervento e di
valutazione finale
Risultato atteso
>70%
Azioni
Azioni
Descrizione
Intervento formativo - Il corso prevede l’apprendimento di competenze con il coinvolgimento
comunicativo
dei partecipanti con simulazioni, lavori di gruppo e lezioni frontali
agevolate dalla distribuzione di materiale e slide
Setting
Tipologia setting: Sale consiliari dei Comuni o Spazi Comunali- Biblioteche ecc oppure sedi ASL
Descrizione: le Amministrazioni Comunali mettono a disposizione luoghi facilmente raggiungibili
dagli utenti in modo da favorire la partecipazione di questi eventi formativi, tuttavia se nei Corsi vi
sono utenti provenienti da vari comuni, i Corsi sono organizzati anche nelle Aule Formazione delle
50
sedi ASL.
Valutazione di Impatto
Nel 2012 sono stati organizzati 3 corsi formativi,per la progettazione nell’ anno scolastico in
corso si prevede l’organizzazione di 3-4 corsi nel periodo gennaio- maggio.
Valutazione di Risultato
La valutazione avviene a conclusione di ogni edizione del corso e globalmente nel mese di giugno
a fine anno scolastico.
Prevenzione delle disarmonie alimentari
Responsabile del progetto
Gisella Giovanetti
Indirizzo sede: Via Giovanni Paolo I
Strutture coinvolte
Struttura
Dipartimento
Prevenzione Medica
Mail: [email protected]
Ruolo / funzione: Dietista
Tel.: 02.98115378
Descrizione
di SIAN sezione Nutrizione: le operatrici del SIAN sono coinvolte nella
fase organizzativa ,di realizzazione e valutazione del corso
Altri soggetti coinvolti
Soggetti
Fase:
Descrizione
Insegnanti
scuole Organizzativa Gli insegnanti facilitano il contatto tra le operatrici
superiori di secondo grado
del SIAN e gli studenti , proponendo incontri e
sollecitando l’interesse per l’argomento
Studenti scuole superiori Organizzativa Gli studenti, e i rappresentanti di classe propongono il
di secondo grado
progetto alla classe.
Reti/ambiti di Concertazione
Reti di concertazione
Ambiti di Concertazione
Rete Locale Scuola che Promuove la Salute,
Piano di zona
Rete Lombarda scuola che promuove la salute.
Descrizione: il Collegamento tra le “Reti “ sopra citate è importante per la promozione della
Salute e per il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti nelle strutture scolastiche
Abstract
Il progetto denominato “Spazio di ascolto per le disarmonie alimentari” è rivolto agli studenti delle
scuole di secondo grado. Gli studenti possono accedere allo sportello di ascolto spontaneamente,
oppure su indicazione di insegnanti o famigliari, nella massima privacy, per discutere con gli
operatori dell’ASL MI2 ogni problematica collegata a questo tema, ricevendo informazioni ed
indicazioni in un clima di assoluta serenità.
Le iscrizioni allo sportello alimentare avvengono presso la segreteria della scuola e da quest’anno
si è regolamentato l’accesso a non più di 20-25 ragazzi per istituto. Gli incontri sono 2 con ogni
studente , al fine di poter valutare nel secondo incontro come le abitudini alimentari o di attività
fisica sono cambiate a seguito delle indicazioni e i consigli dati nel primo colloquio. Per casi
particolari sono previsti più incontri.
In dettaglio il progetto è così articolato:
Le operatrici del SIAN incontrano all’inizio dell’anno scolastico gli insegnanti Referenti per la
Salute negli istituti scolastici, che hanno aderito al progetto, per organizzare gli appuntamenti con
gli studenti.
51
Gli incontri individuali si svolgono presso un aula dedicata ai colloqui e viene consegnato agli
studenti materiale informativo.
Ciò è necessario per valutare i miglioramenti nei comportamenti e nell’ apprendimento.
Si facilitano gli eventuali colloqui tra gli studenti e lo psicologo qualora ne si ravveda la necessità
Si elaborano le schede antropometriche degli studenti fornendo strumenti per l’auto valutazione.
Si produce una Relazione finale dell’attività di sportello nel mese di luglio- settembre da inviare
agli istituti scolastici.
Parole chiave
1) educazione alimentare
3) stili di vita corretti
2) disturbi del comportamento alimentare
4) diete
Diagnosi di contesto
L’Azienda Sanitaria Locale ha come compito istituzionale la promozione di programmi diretti a
migliorare le conoscenze e le capacità comportamentali della comunità giovanile.
Una delle strategie consiste nell’attuare processi ben articolati di interventi che consentano ai
giovani di aumentare le proprie conoscenze per acquisire una specifica coscienza per la tutela della
salute. Come è noto i messaggi promozionali da soli non sono in grado di mutare atteggiamenti e
comportamenti, ma possono sensibilizzare e costituire un momento di riflessione su taluni
argomenti inerenti la salute.
Per un piano di promozione della salute, la creazione e lo sviluppo di servizi quali gli Sportelli di
ascolto per l’Educazione Alimentare all’interno delle strutture scolastiche degli istituti superiori,
rivolti ai ragazzi e ai docenti, possono rispondere adeguatamente a contenere o modificare
abitudini alimentari dannose e stili di vita considerati a rischio. L’obesità, per esempio, è
sicuramente un problema sociale rilevante, e se è vero che il cittadino o lo studente spesso non è in
grado di esprimere la domanda di bisogno di salute, è altrettanto vero che questa domanda
comunque è efficacemente colta da strutture che operano a livelli diversi da quello sanitario. Ne
sono testimonianza, ad esempio, le numerose campagne pubblicitarie di prodotti dimagranti e il
costante fiorire di centri benessere a cui le persone, per la maggior parte giovani, si affidano nella
speranza di un risultato; risultato, ammesso che si ottenga, il più delle volte temporaneo e, alla
lunga, generatore di senso di frustrazione e di innesco di disturbi del comportamento alimentare. I
dati epidemiologici a livello nazionale non sono rassicuranti in tema di sovrappeso ed obesità (1
persona su 3 risulta essere sovrappeso). Il monitoraggio sullo stato nutrizionale condotto, nell’anno
scolastico 1999-2000 nel territorio ASLMI2 che ha coinvolto 2300 ragazzi non ha dimostrato nella
prevalenza dell’obesità differenze rispetto alla situazione nazionale. L’indagine ha inoltre
evidenziato dati preoccupanti riguardanti la magrezza delle adolescenti. Nell’ ASLMI 2 sono
presenti 21 scuole superiori di secondo grado, 17 scuole hanno aderito al progetto.
Obiettivo generale
Fornire agli studenti frequentanti gli istituti di secondo grado informazioni nutrizionali per la
promozione della salute e per la prevenzione dei disturbi alimentari.
Destinatari
Destinatari
Studenti dai 14 ai 19 anni di
età
frequentanti
scuole
secondari di secondo grado
Obiettivi specifici
Obiettivo specifico
Aumentare le conoscenze nel
campo della nutrizione nel
valutare quali e quanti alimenti
Criteri qualitativi di scelta
Criteri quantitativi di scelta
N° totale di studenti raggiunti 98%
dall’intervento / N° studenti
richiedenti il contatto
Indicatore di risultato
N° di studenti che hanno
imparato a calcolare BMI
/N° degli studenti incontrati.
Risultato atteso
Dati
rilevabili
al
secondo
colloquio.
> o = al 70%di studenti che sanno
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consumare per seguire una
corretta alimentazione.
Favorire
una
conoscenza
approfondita
sui
comportamenti errati sugli stili
di vita.
Azioni
Azioni
Intervento
formativo /
comunicativo
Intervento
educativo
.
calcolare il BMI
N° di studenti che hanno
modificato
le
proprie
abitudini
alimentari/N°
degli studenti incontrati.
Dati
rilevabili
al
secondo
colloquio.
> 20% di studenti che migliorano
l’alimentazione o stile di vita
Descrizione
Durante il colloquio individuale con gli studenti
all’alimentazione corretta nella fascia di età
all’alimentazione nello sport, materiale relativo
circonferenza addominale .
Durante i due colloqui si toccano temi riguardanti
stili di vita, l’attività motoria.
si consegna materiale relativo
14 -20 e materiale relativo
al calcolo del BMI e della
i comportamenti alimentari, gli
Setting
Tipologia setting: Ambiente scolastico: salette dedicate ai colloqui o sala medica
Descrizione: la scuola mette a disposizione delle aule o delle Sale adibite a colloqui individuali.
Valutazione di Impatto
L’adesione al progetto da parte degli studenti è notevole, gli insegnanti sono collaborativi.
Nell’anno scolastico 2011/12 hanno aderito 16 istituti per un totale di studenti 503. Il 90% dei
ragazzi incontrati dichiara di aver modificato alcune delle abitudini alimentari errate. Il 95% degli
studenti sa calcolare il BMI.
Valutazione di Risultato
I risultati dei colloqui nell’anno scolastico 2012- 2013 saranno verificabili a giugno 2013, a fine
anno scolastico .
Criticità e linee di tendenza
Non sempre nelle scuole ci sono luoghi adatti ai colloqui individuali; tempi lunghi d’attesa tra un
colloquio e l’altro.
Affettività e sessualità in adolescenza: comunicare tra maschi e femmine
Responsabile del progetto
Dott.ssa Wilma Piloni: Responsabile Unità operativa Consultori Familiari - Servizio Famiglia e
Persone Fragili, ASLMI2 Via Turati n° 4, Cernusco SN (MI) – tel.: 0292654457 [email protected]
Strutture coinvolte
ASL Milano 2- Dipartimento ASSI- Servizio Famiglia e Persone Fragili- Consultori Familiari e
Consultori Adolescenti
Altri soggetti coinvolti
Scuole secondarie di II del territorio della ASL Milano 2 (progettazione, realizzazione, verifica).
Le scuole partecipano alla fase di progettazione e programmazione delle attività, ottengono
l'adesione delle classi, programmano gli interventi e partecipano alla valutazione dei risultati.
Reti/ambiti di Concertazione
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Progetto coerente alle indicazioni regionali e nazionali, di fatto facente parte di una rete
istituzionale significativa. Rete locale scuola che promuove la salute,Rete lombarda scola che
promuove la salute.
Sintesi descrittiva del progetto:
Accanto all’attività istituzionale di promozione dei servizi territoriali specifici, quali sono i
Consultori Familiari e Adolescenti, si prevede la progettazione e attuazione di percorsi di
approfondimento sugli aspetti emotivi, affettivi e relazionali della sessualità. La metodologia
utilizzata è stata di tipo esperienziale, con l’ausilio di strumenti individuali e di gruppo. Sono attuati
cicli di incontri di durata e frequenza variabile a seconda del contesto scolastico. La valutazione
dell’iniziativa si è basata sul gradimento degli studenti. Il progetto si propone di accogliere il totale
delle richieste di intervento nelle classi presentate dalle scuole secondarie di II grado.
Parole chiave: affettività, educazione sessuale, educazione socio-affettiva, adolescenza
Diagnosi di contesto
La normativa regionale prevede interventi in tema di affettività e sessualità da parte degli operatori
dei consultori. Dalle scuole della ASL Milano 2 è emersa in questi ultimi anni una domanda di
intervento educativo - formativo diretta agli adolescenti sulle tematiche della sessualità, affettività
egli aspetti relazionali tra pari.
La consapevolezza dei docenti e degli operatori della necessità di accompagnare gli adolescenti nel
percorso di crescita è stata alla base della progettazione e attuazione di interventi specifici rivolti
alla fascia di età target.
Obiettivo generale
Sensibilizzazione sui cambiamenti corporei ed emotivi della pubertà.
Approfondimento della tematica dell’affettività/sessualità in adolescenza.
Incremento delle informazioni sulla procreazione consapevole e le M.T.S. Sostegno ad un percorso
di maggiore responsabilità nelle scelte.
Aumento dei comportamenti di autotutela.
Promozione del riconoscimento delle differenze di genere
Destinatari:
Target
Criteri qualitativi di scelta
Criteri quantitativi scelta
Adolescenti il n° di soggetti che si intendono raggiungere /
2000/ 29000
14-18 anni popolazione adolescenti stimata di quella fascia d’età
Obiettivi specifici
Obiettivo specifico
Attuare incontri informativi su tematiche
di educazione all’affettività nelle classi
Garantire l’intervento a tutti gli studenti
delle scuole aderenti al progetto,
prevalentemente come gruppo classe o
gruppi di genere.
Gradimento dell’iniziativa da parte degli
studenti valutato tramite questionario
compilato dagli studenti
Studenti che hanno maturato un
atteggiamento libero di esprimersi verso i
coetanei
Studenti che hanno maturato un
Indicatore di risultato
N° incontri svolti nelle classi / n°
classi richiedenti
N° studenti scuole secondarie di II°
grado aderenti all’iniziativa / totale
studenti delle scuole stesse
N° questionari con valutazione
positiva (abbastanza o molto) / N°
questionari compilati
N° questionari con valutazione
positiva (abbastanza o molto) / N°
questionari compilati
N° questionari con valutazione
Risultato atteso
>90%
>90%
>60%
>60%
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atteggiamento libero di esprimersi verso i positiva (abbastanza o molto) / N°
coetanei
questionari compilati
>60%
Azioni
Azioni
Descrizione
Intervento informativo e Trasmissione di informazioni tramite materiali pieghevoli ed opuscoli
comunicativo
Intervento di sviluppo di Acquisizione di competenze attraverso attivazioni, interazioni e
comunità
stimoli al gruppo classe o sottogruppi di studenti
Intervento educativo
Educazione ad uno stile di vita tramite attivazioni
Setting
Tipologia setting: ambiente scolastico
Descrizione: la scelta del setting riveste un momento importante per facilitare la comunicazione e
l'interazione nel gruppo di pari, vengono individuate le aule più adeguate agli incontri (aula videobiblioteca, etc..)
Criticità e linee di tendenza per il 2013
La riflessione sull’attività svolta in questi ultimi anni scolastici consente di rilevare, a fronte della
sostanziale positività dell’iniziativa alcuni nodi critici. Il gruppo classe è ancora da noi individuato
come interlocutore privilegiato . Risulta però evidente l’incremento di complessità nella
composizione dei gruppi con presenza significativa di elementi di eterogeneità ( etnie, culture,
religioni diverse ). A ciò si aggiunge anche la rilevanza della tipologia di disabilità sempre più
spesso “integrata “ tra i normodotati. In alcuni particolari situazioni la classe può apparire più come
luogo di disagio relazionale per gli studenti che come ambito affettivo,rispettoso dell’individualità.
A tal proposito resta obiettivo da realizzare un’ ancora più fattiva collaborazione con il personale
docente finalizzata ad una corresponsabilità educativa. Un’altra criticità è legata alla strutturazione
a “spot” del nostro intervento che prevede due incontri di due/tre ore per classe . Riteniamo infatti
che sarebbe opportuno programmare almeno un’altra serie di incontri a distanza di uno o due anni
per poter incrementare l’efficacia dell’accompagnamento adulto al percorso di crescita dei ragazzi.
LifeSkillsTraining Program – Sperimentazione Regione Lombardia
Il LifeSkillsTrainingProgram è un programma di prevenzione all’uso e abuso di sostanze validato
scientificamente e dimostratosi capace di ridurre il rischio a lungo termine di abuso di alcol, tabacco
e droghe (ma anche violenza e bullismo). Il programma è stato sviluppato negli Stati Uniti dal prof.
Gilbert J. Botvin il quale sperimenta e verifica la validità del programma da oltre trent’anni; dal
2008 è stato avviato il suo adattamento per l’Italia. Il LifeSkillsTrainingProgram ha ricevuto
riconoscimenti da numerosi enti ed istituzioni del settore (fra cui NIDA, CSAP e CDC) e viene
promosso ormai da diversi anni dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Responsabile della sperimentazione
Dr. Alfio Lucchini, [email protected], 02-92654503, Via Turati,4 Cernusco S/N).
Referenti tecnici: Dr.ssa Alessandra Meconi 02-92654679 [email protected], Elena
Bertolini 02-92654500 [email protected]
Strutture coinvolte:
Dipartimento Dipendenze, Dipartimento di Prevenzione e Servizio Famiglia dell’ ASL Milano Due.
Altri soggetti coinvolti:
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Istituti di Istruzione Secondaria di Primo grado (realizzazione, valutazione), Ufficio Scolastico
regionale (programmazione e valutazione), Enti Locali, UdP (programmazione).
Reti /ambiti di concertazione: Piani di Zona, Rete della Scuola che promuove Salute (SPS),
Tavolo Tecnico Regionale Prevenzione, Comitato Rete Prevenzione
Sintesi descrittiva del progetto
Il LifeSkills Training è un programma educativo-promozionale che si focalizza sulle capacità di
resistenza all’adozione di comportamenti a rischio all’interno di un modello più generale di
incremento delle abilità personali e sociali. In particolare: decision making, problem solving,
creatività, senso critico, comunicazione efficace, relazioni interpersonali, autocoscienza, empatia,
gestione delle emozioni e gestione dello stress, individuate dall’OMS come competenze sociali e
relazionali centrali nella promozione della salute.
Il programma mira ad aumentare nei soggetti in età preadolescenziale la capacità di gestione delle
sfide quotidiane e a favorire un maggior senso di controllo personale. A tal fine cerca di intervenire
sui diversi fattori implicati nell’uso e abuso di sostanze, siano essi relativi alle influenze esterne
(l’ambiente, i media, i pari, ecc.) e sia a fattori psicologici interni (ansia, sociale, bassa autostima,
propensione a ricercare emozioni forti, ecc.). L’azione su tali fattori rende possibile contrastare la
motivazione dei preadolescenti ad usare droghe, riducendone la vulnerabilità e la suscettibilità alla
pressione esterna.
Il potenziamento delle life skills è inoltre uno strumento utile nell’attività didattica quotidiana
perchè consente ai docenti di sperimentare una metodologia di lavoro attiva e di costruire relazioni
positive con gli studenti.; allo stesso tempo, rinforzando la motivazione e l’autoconsapevolezza,
permette agli studenti di migliorare i propri apprendimenti e di interagire positivamente nei contesti
formativi.
Parole chiave: prevenzione, droga, competenze psico-sociali
Diagnosi di contesto
attraverso l’adozione del LSTP la Regione Lombardia ha avviato una sperimentazione di durata
triennale per agire a contrasto della tendenza alla precocizzazione all’uso di sostanze (come
evidenziato dalla rilevazione HBSC anno 2010). Al territorio ASL Milano Due, sulla base della
popolazione studentesca presente in fascia di età 11-14, sono state assegnate n° 8 scuole per
l’implementazione del programma. L’individuazione degli Istituti è avvenuta in collaborazione con
la referente territoriale dell’Ufficio Scolastico Regionale.
Obiettivo generale
Promozione e sviluppo delle competenze psico-sociali nella popolazione scolarizzata, fascia di età
11-14 anni.
Destinatari
Studenti degli istituti di istruzione secondaria di primo grado, preadolescenti (età 11-14 )
8 scuole che corrisponde a tot studenti sul n tot di scuole
Obiettivi specifici
formazione degli insegnanti e supporto all’implementazione del programma
1° LIVELLO
 n° scuole raggiunte: Istituto Comprensivo di Gorgonzola (sede principale Via Mazzini e
plesso di Via Umbria) e l’istituto Comprensivo Iqbal Masik di Pioltello (sede di Seggiano e
plesso di Limito).
 n° docenti formati: n. 19 a Gorgonzola, n. 12 a Pioltello
 n° studenti coinvolti: circa n. 275 per complessive n. 11 classi prime.
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2° LIVELLO
 n° scuole raggiunte: Istituto Comprensivo di Gorgonzola (plesso di Via Umbria), Istituto
Comprensivo Viquarterio di Pieve Emanuele, Istituto Comprensivo P. Frisi di Melegnano
(sede secondaria di II grado “A. Moro” di Cerro al Lambro).
 n° docenti formati: n. 9 a Gorgonzola, n. 10 a Pieve Emanuele, n. 6 a Cerro al Lambro.
 n° studenti coinvolti: circa n. 210 per complessive n. 9 classi seconde.
E’ stata predisposta una valutazione di processo per entrambi i livelli che prevede l’utilizzo dei
seguenti strumenti:
 Schede di monitoraggio per insegnanti (1 scheda per ogni unità del programma)
 Documentazione della supervisione agli insegnanti (n. 2 incontri di
accompagnamento)
 Schede di monitoraggio per operatori (inizio e fine anno scolastico).
Il programma agisce sullo sviluppo delle competenze personali, quali problem solving e decision
making, delle abilità sociali, quali l’assertività o la capacità di rifiuto, percezioni e informazioni
sulle sostanze. Per tali obiettivi è stata predisposta una valutazione di efficacia attraverso:
 Questionario studenti: comportamenti, intenzioni, atteggiamenti, abilità, credenze,
normative belief
 Questionario insegnanti
 La valutazione si svolge attraverso la campionatura e l’individuazione di un gruppo di
controllo ed è coordinata a livello regionale. Per il 1° livello la campionatura riguarda gli
studenti di Gorgonzola (plesso di via Umbria) e di Pioltello ( n.2 classi sede di Limito e n.1
classe plesso di Seggiano), mentre il gruppo controllo è rappresentato dagli studenti
dell’Istituto Comprensivo “Curiel” di Paullo e dell’Istituto Comprensivo di Cassina de
Pecchi. Per il 2° livello la campionatura riguarda gli studenti delle tre classi seconde
dell’I.C. Viquarterio di Pieve Emanuele, e dell’I. C. “ P. Frisi” di Melegnano (sede
secondaria di II grado “A. Moro” di Cerro al Lambro), mentre il gruppo controllo è
rappresentato dagli studenti dell’I.C. Betulle di Pieve Emanuele, e dagli studenti delle classi
seconde dell’I.C. di Via Mazzini, Gorgonzola.
Azioni
Il programma si articola attraverso un’azione di tipo formativo rivolta agli insegnanti, un’azione di
tipo educativo rivolta agli studenti e un’azione di tipo organizzativo rivolta alla scuola attraverso
l’inserimento del programma nel POF.
Setting
ambiente scolastico
Valutazione di impatto
Per l’anno scolastico 2012/13 sono stati raggiunti n° 4 Istituti Comprensivi nei quali è stata
realizzata la formazione degli insegnanti. In tre plessi è stato implementato il secondo livello del
programma, mentre in n. 4 plessi scolastici è stato avviato il primo livello del programma.
Valutazione di risultato
La sperimentazione avrà termine nel 2014, ma a conclusione di ogni annualità di implementazione
del programma vengono forniti dati intermedi di valutazione da parte del Coordinamento Regionale
LST riguardanti l’intera Regione Lombardia.
Criticità e linee di tendenza
l’I.C. Viquarterio di Pieve Emanuele e l’I.C. “P.Frisi”di Melegnano, con la sede secondaria di II
grado ” Aldo Moro” di Cerro al Lambro, non hanno avviato il primo livello del programma sulle
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nuove classi prime per turn-over dei docenti già formati, carenza di organico in fase di inizio anno
scolastico e presenza di personale non di ruolo.
L’implementazione del Programma per l’anno scolastico 2013/14 prevede di proseguire nel
miglioramento della comunicazione verso gli istituti di Istruzione Secondaria di I grado del
territorio, sia per il reclutamento di nuove scuole, sia per programmare l’attività di formazione e di
gestione del programma all’interno del territorio.
Unplugged - Sperimentazione Regione Lombardia
Unplugged è un programma di prevenzione all’uso e abuso di sostanze validato scientificamente
basato sul modello dell’influenza sociale disegnato da un gruppo di ricercatori europei e valutato
attraverso uno studio sperimentale randomizzato e controllato condotto in 7 paesi europei
(EU.DAP). Il programma si è dimostrato capace di ridurre il rischio a lungo termine di abuso di
alcol, tabacco e droghe.
Responsabile della sperimentazione
Dr. Alfio Lucchini, [email protected], 02-92654503, Via Turati,4 Cernusco S/N).
Referenti tecnici: Dr.ssa Alessandra Meconi 02-92654679 [email protected], Elena
Meconi 02-92654500 [email protected]
Strutture coinvolte
Dipartimento Dipendenze
Altri soggetti coinvolti
Istituti di Istruzione Secondaria di Secondo grado (realizzazione, valutazione), Ufficio Scolastico
regionale (Programmazione e valutazione), Enti Locali, UdP (programmazione).
Presenza di Reti /ambiti di concertazione
Piani di Zona, Rete della Scuola che promuove Salute (SPS), Tavolo Tecnico Regionale
Prevenzione, Comitato rete Prevenzione.
Sintesi descrittiva del progetto
Unplugged è un programma educativo-promozionale che si focalizza sulle capacità di resistenza
all’adozione di comportamenti a rischio in adolescenza all’interno di un modello più generale di
incremento delle abilità personali e sociali. In particolare: decision making, problem solving,
creatività, senso critico, comunicazione efficace, relazioni interpersonali, autocoscienza, empatia,
gestione delle emozioni e gestione dello stress, individuate dall’OMS come competenze sociale e
relazionali centrali nella promozione della salute.
Il programma mira ad aumentare nei soggetti in fase di crescita adolescenziale le capacità di
gestione delle sfide quotidiane e a favorire un maggior senso di controllo personale. A tal fine cerca
di intervenire sui diversi fattori implicati nell’uso e abuso di sostanze, siano essi relativi alle
influenze esterne (l’ambiente, i media, i pari, ecc.) e sia a fattori psicologici interni (ansia, sociale,
bassa autostima, propensione a ricercare emozioni forti, ecc.). L’azione su tali fattori rende
possibile contrastare la motivazione delle persone ad usare droghe, ridurre la vulnerabilità e la
suscettibilità alla pressione esterna e diminuire così il ricorso alle droghe.
Il potenziamento delle life skills è inoltre uno strumento utile nell’attività didattica quotidiana,
poichè consente ai docenti di sperimentare una metodologia di lavoro attiva e di costruire relazioni
positive con gli studenti; allo stesso tempo, rinforzando la motivazione e l’autoconsapevolezza,
permette agli studenti di migliorare i propri apprendimenti e di interagire positivamente nei contesti
formativi.
Parole chiave: prevenzione, droga, competenze psico-sociali.
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Diagnosi di contesto
Attraverso l’adozione del programma Unplugged la Regione Lombardia ha avviato una
sperimentazione di durata biennale per agire a contrasto del fenomeno della precocizzazione
all’uso di sostanze (come evidenziato dalla rilevazione HBSC anno 2010). Al territorio ASL Milano
Due, sulla base della popolazione studentesca presente in fascia di età 14-15, è stata assegnata n° 1
scuola delle n°4 previste a livello provinciale, per l’implementazione del programma .
L’individuazione dell’ Istituto è avvenuta in collaborazione con la referente territoriale dell’Ufficio
Scolastico Regionale.
Obiettivo generale
Promozione e sviluppo delle competenze psico-sociali nella popolazione scolarizzata fascia di età
14-15 anni per contrastare la domanda di droga in adolescenza.
Destinatari
Studenti delle classi prime degli Istituti di Istruzione Secondaria di secondo grado, adolescenti (età
14-15 anni). Nell’anno scolastico 2011/12 il programma è stato implementato nell’Istituto Piero
della Francesca di san Donato Milanese e sede staccata di Melegnano, coinvolgendo circa n. 185
studenti.
Obiettivi specifici:
Per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado il programma prevede di accrescere il
bagaglio di risorse personali e di potenziare le abilità interpersonali (life skills), in quanto
fondamentali fattori protettivi del consumo di sostanze. E’ inoltre mirato a correggere le errate
convinzioni dei ragazzi sulla diffusione e l’accettazione di comportamenti a rischio, e a migliorare
le conoscenze sui rischi dell’uso di tabacco, alcol e sostanze psicoattive e sviluppare un
atteggiamento non favorevole alle sostanze. Nei confronti degli insegnanti il programma è studiato
per rinforzare le competenze formative ed educative, in particolare per quanto riguarda la gestione
dei gruppi e la comunicazione efficace, utili alla promozione della salute e alla prevenzione dei
comportamenti a rischio. Attraverso la realizzazione di Unplugged nelle classi viene infatti
approfondita la conoscenza del modello dell’influenza sociale, le life skills e il loro ruolo nella
prevenzione scolastica dell’uso di sostanze e nella promozione della salute degli studenti. Il
programma fornisce alla Scuola strumenti di intervento validati coerenti con i principi ispiratori
della Rete di Scuole che Promuovono Salute (SPS).
Azioni
Il programma si articola attraverso un’azione di tipo formativo rivolta agli insegnanti, un’azione di
tipo educativo rivolta agli studenti e un’azione di tipo organizzativo attraverso l’inserimento nel
POF del programma.
Setting
Ambiente scolastico
Valutazione di impatto
Nell’anno scolastico 2011/12 Unplugged si è realizzato in n. 34 Istituti della Regione Lombardia.,
circa n. 143 sono gli insegnanti formati e n.136 le classi coinvolte per un totale di circa n. 2250
studenti. Per Milano città e la sua Provincia, il Coordinamento Regionale della sperimentazione, in
collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale ha stabilito che il programma doveva essere
implementato nell'anno scolastico 2011/12, in n. 4 Istituti. Nel territorio dell'ASL MI2 Unplugged è
stato realizzato in n. 1 scuola, ovvero nell’Istituto Piero della Francesca di San Donato Milanese
all’interno del quale sono stati formati n. 14 docenti e raggiunti n. 185 per n. 8 classi prime, ovvero
la totalità delle classi prime. Tutte le classi hanno portato a termine le n. 12 unità previste dal
programma.
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Valutazione di risultato
La sperimentazione avrà termine nel 2013, ma a conclusione di ogni annualità di implementazione
del programma vengono forniti dati intermedi di valutazione a cura dell’Osservatorio
Epidemiologico delle Dipendenze di Grugliasco (TO) .
Criticità e linee di tendenza
Pur essendo stato completato in tutte le classi dell’Istituto “Piera della Francesca” di San Donato
Milanese, il programma Unplugged secondo gli insegnanti ha mostrato alcune criticità legate alla
tipologia delle attivazioni proposte, considerate in parte non rispondenti all'età del gruppo target. La
scuola non ha pertanto riconfermato l’applicazione del programma nell’anno scolastico 2012/13.
Inoltre, per l’anno scolastico 2012/13 n. 4 Istituti hanno richiesto informazioni sulle caratteristiche
del programma e sulle modalità di implementazione, ma ne hanno valutato la non realizzabilità
ritenendolo troppo oneroso rispetto al numero di docenti da formare, al numero di ore di formazione
previste e al numero di classi da coinvolgere.
Come conclusione della fase di sperimentazione prevista dalla Regione Lombardia (durata
biennale), per l’anno scolastico 2013-14 verranno fornite alle ASL nuove indicazioni operative e di
programmazione.
Diritto alla salute dell’adolescente: la promozione della cultura andrologica a scuola nei giovani
maschi
Responsabile del progetto
Dott.ssa Wilma Piloni: Responsabile Unità operativa Consultori Familiari - Servizio Famiglia e
Persone Fragili, ASLMI2 Via Turati n° 4, Cernusco SN (MI) – tel.: 0292654457 [email protected]
Strutture coinvolte
ASL Milano 2- Dipartimento ASSI- Servizio Famiglia e Persone Fragili- Consultori Familiari e
Consultorio Adolescenti
Altri soggetti coinvolti
Scuole secondarie di II ° del territorio ASL Milano 2, classi 4e (fase di realizzazione e di
organizzazione). Le scuole partecipano alla fase di progettazione e programmazione delle attività,
ottengono l'adesione delle classi, programmano gli interventi e partecipano alla valutazione dei
risultati.
Reti/ambiti di Concertazione
Istituzioni scolastiche locali
Sintesi descrittiva
Dalla letteratura andrologica si rileva un significativo aumento tra i giovani di malattie infettive
anche a trasmissione sessuale e una bassa percentuale di soggetti maschi che accedono alle strutture
sanitarie, ciò giustifica un’attenzione preventiva a partire dall’età adolescenziale.
Vengono quindi programmati interventi di sensibilizzazione rivolti agli alunni delle scuole primarie
di secondo grado e viene proposta una visita andrologica.
Parole chiave: educazione sessuale, prevenzione MTS.
Diagnosi di contesto
Dalla letteratura andrologica si rileva un significativo aumento dell’infertilità maschile, un aumento
tra i giovani di malattie infettive anche a trasmissione sessuale e una bassa percentuale di soggetti
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maschi che accedono alle strutture sanitarie, ciò giustifica un’attenzione preventiva a partire dall’età
adolescenziale.
La modifica della legislazione attinente al servizio militare ha comportato la non possibilità per il
giovane di accedere ad un controllo andrologico “obbligatorio”.
Le scuole del territorio hanno più volte richiesto interventi attinenti questa tematica per i quali è
stata dimostrata l’efficacia in termini di miglioramento delle conoscenze e dei comportamenti.
Viene quindi offerto agli studenti frequentanti il IV anno di scuola secondaria di II grado una visita
andrologica specialistica all’interno dell’Istituto, successiva ad un incontro condotto dallo stesso
medico e da un operatore del consultorio a carattere informativo/educativo.
Obiettivo generale
Promuovere la cultura della prevenzione andrologica; fornire informazioni sull'anatomia
genitale,sulla fertilità e sulla salute sessuale; individuare precocemente eventuali patologie
andrologiche.
Destinatari
Target
Criteri qualitativi di scelta
Criteri quantitativi scelta
Studenti 17-18 N° di soggetti che si intendono raggiungere /
900 / 6000
e
anni - classi 4 popolazione adolescenti stimata di quella fascia d’età
Obiettivi specifici
Obiettivo specifico
Attuare incontri formativi su tematiche di
educazione all'affettività in tutte le classi
degli istituti che ne fanno richiesta.
Garantire l’intervento a tutti gli studenti
delle scuole aderenti al progetto,
prevalentemente come gruppo.
Indicatore di risultato
Risultato atteso
N° interventi nelle classi / N° di
90%
classi richiedenti
N° studenti delle classi 4e di scuole
secondarie di II grado aderenti
all’iniziativa / n° tot. studenti delle
classi stesse
Eseguire visita andrologica nei ragazzi N° visite eseguite/ N° visite
che ne fanno richiesta
richieste dagli studenti
Azioni
Azioni
Intervento
informativocomunicativo
Intervento
formativo
Intervento
educativo
90%
100%
Descrizione
Trasmissione di informazioni attraverso incontri con gruppi di studenti e
distribuzioni di opuscoli
Acquisizione di maggiori competenze tramite incontri con gruppi
Intervento educativo sia da parte degli operatori ASL che dell'andrologo con
l'obiettivo di promuovere stili di vita corretti e incrementare la consapevolezza e
il rispetto di sé e dell'altro nelle relazioni affettive.
Setting
Tipologia setting: ambiente scolastico
Descrizione: all’interno delle scuole sono stati effettuati sia gli interventi a carattere informativo
sia le visite medico-specialistiche
Criticità e linee di tendenza per il 2013
Viene sempre più confermato l’incremento di richieste da parte delle scuole, motivato
probabilmente da: un’aumentata sensibilità tra i docenti sull’importanza di questa offerta preventiva
e da una maggior consapevolezza da parte dei giovani maschi sulla necessità di preservare la
propria fertilità . Molto gradita è anche la possibilità di confrontarsi con personale competente sugli
61
aspetti relativi alla cura di sé e al coinvolgimento in una sessualità attiva. Non si evidenziano
pertanto criticità se non la difficoltà di equilibrare richieste e risorse.
5.4 - Adulti e Famiglie
Camminare insieme
Responsabile del progetto
Cristina Morelli
Mail:[email protected]
Indirizzo sede: via Amendola N°3 Segrate
Ruolo / funzione: Dirigente Medico SMPC
Tel.:0292654920
Strutture coinvolte
Struttura
Descrizione
Dipartimento Medico di Il Servizio di Medicina Preventiva nelle Comunità si occupa della
Prevenzione
promozione, offre consulenza a Ente Locale e Associazioni per l’avvio
del progetto e segue il monitoraggio.
La Medicina dello Sport si occupa in particolare della formazione dei
WL
Insieme collaborano nel marketing (preparazione materiali, manuale,
poster..) e nell’ organizzazione di eventi
Il Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione collabora al
marketing (produzione di materiale divulgativo) e fornisce consulenza
sull’ alimentazione al gruppo dei camminatori ove richiesto
Dipartimento delle Cure Collaborano nella sensibilizzazione degli Enti Locali, dei MMG e delle
Primarie
farmacie del territorio
Distretti
Organizzazione e promozione locale
Altri soggetti coinvolti
Soggetti
Fase:
Comuni
Progettazione,
realizzazione,
valutazione
Associazioni
di realizzazione
Volontariato,
Sportive,
Centri
Anziani, Parrocchie,
Strutture Sanitarie
Medici di medicina informazione
Generale, Farmacie e marketing
Descrizione
L’Ente locale informa le Associazioni sui vantaggi dei GdC
e attiva la rete di alleanze. Organizza e dirige il Tavolo
Tecnico. E’ coinvolto nella programmazione delle uscite
fornendo consulenza sulla sicurezza dei percorsi e supporto
nella
ricerca
di
Capi
Passeggiata.
Collabora
all’informazione della popolazione (manifesti, sito web)
Contribuiscono alla progettazione partecipata e rendono
disponibili volontari per il ruolo di CP. Collaborano a dare
vita
all’esperienza:
organizzazione
delle
uscite,
reclutamento delle persone che guidano il gruppo e
diffusione della proposta tra la gente.
I medici di medicina generale, in quanto “ prescrittori”
dell’attività motoria, pubblicizzano l’opportunità tra i
propri pazienti. Le farmacie, in quanto punto di riferimento
per la comunità, contribuiscono a pubblicizzare l’iniziativa.
Possono fungere da sponsor
Reti/ambiti di Concertazione
62
Reti di concertazione
Ambiti di Concertazione
Reti comunali
Uffici di Piano di Zona, Assemblea dei sindaci
Descrizione: i Comuni inseriscono il progetto all’interno dei Piani di zona, come opportunità per
guidare il proprio sviluppo
Sintesi descrittiva del progetto
Il progetto rientra tra le proposte presenti nel Piano Integrato Locale per l’anno 2013 relativamente
alla promozione degli stili di vita sani. Si tratta di un intervento di promozione dell’attività motoria
rivolto alla fascia dell’età adulta ( > 25 a.) che possiede requisiti di integrazione, intersettorialità e
coinvolgimento di soggetti esterni. Numerosi e riconosciuti dalle evidenze scientifiche risultano gli
effetti positivi di una attività fisica moderata come il cammino sulle condizioni di salute: effetti
preventivi nei confronti delle malattie croniche (malattie cardiovascolari, ictus, diabete, obesità,
alcuni tipi di tumori); effetto benefico del movimento nell’aumentare il grado di autonomia degli
anziani e nel ridurre il rischio di cadute; influenza positiva su alcune malattie mentali. In generale il
cammino è in grado di aumentare la sensazione di benessere con vantaggi (quantificati e
quantificabili) sia per i singoli che per le comunità.
Per la categoria degli adulti di qualsiasi età l’attività motoria collettiva più idonea è rappresentata
dal Gruppo di Cammino, un gruppo di persone che cammina insieme con cadenza regolare, in
uscite di circa un’ora, organizzate e guidate da Capi Passeggiata . L’esperienza presenta numerosi
vantaggi: semplice, accessibile a tutti, economica, facilmente organizzabile e sostenibile.
Un’esperienza in grado di migliorare la qualità della vita specialmente negli anziani favorendone
il benessere psichico e la socializzazione. Il fatto di svolgersi all’aperto, oltre a risultare ancor più
piacevole, accresce conoscenza, sensibilità e senso di appartenenza al territorio. Per organizzare e
sostenere tali iniziative nella comunità locale occorre avviare collaborazione e concertazione tra le
agenzie presenti, per creare una rete di alleanze gestita in genere dall’Ente Locale. A tale scopo esso
istituisce un tavolo tecnico-organizzativo con rappresentanti propri e delle Associazioni/Agenzie
interessate, operatori dell’ASL come consulenti ed altre figure ritenute interessate e significative.
E’ compito di questo gruppo di lavoro curare e condividere l’organizzazione: la cadenza delle
uscite, la scelta del percorso, la ricerca dei volontari conduttori del gruppo(Capi Passeggiata).
L’iscrizione formale per i partecipanti è gratuita. Il Comune individua al suo interno un referente
del progetto per tenere contatti con il gruppo e monitorare l’andamento dell’esperienza.
Nell’ASL Milano due a fine 2012 risultano avviati stabilmente “Gruppi di Cammino” in 10 dei 53
Comuni del proprio ambito territoriale e risultano coinvolte 330 persone adulte.
Informazioni aggiornate sul progetto sono reperibili sul sito ASL insieme alle notizie sui Gruppi che
camminano già attivi (volantini con riferimenti per tutti i gruppi organizzati).
E’ stato elaborato e diffuso un manuale per Walk Leader in formato telematico la cui versione
cartacea è in attesa di stampa. E’ stato prodotto, diffuso e pubblicato su you-tube un video
esplicativo su come organizzare GdC nel proprio territorio con risposte alle FAQ.
http://www.youtube.com/watch?v=ZQsV6txRBI
Parole chiave
1) Promozione di stili di vita sani
2)Promozione dell’attività fisica
Diagnosi di contesto
In linea con le evidenze scientifiche (indicazioni OMS) ed epidemiologiche (PASSI) viene
affrontata la necessità di implementare l’attività fisica in particolare tra le persone adulte/anziane
del territorio. Per la categoria degli adulti di qualsiasi età il Gruppo di Cammino rappresenta
l’attività motoria collettiva più idonea indicata come buona pratica locale da autorevoli organismi
di Sanità pubblica. Essi definiscono la promozione dell’attività fisica una tra le azioni necessarie a
diffondere ed implementare stili di vita ed ambienti consoni alla salute in un programma di
contrasto alla sedentarietà. Nel territorio dell’ASL Milano Due esperienze analoghe risultavano
presenti solo in modo sporadico e con obiettivi e modalità diverse (stimolo a raggiungere una
63
migliore performance, partecipazione a pagamento). La scelta di proporla nel nostro territorio in
questi termini deriva dalla valutazione delle sue caratteristiche di semplicità, economicità,
accessibilità e sostenibilità, ritenute molto favorevoli e positive rispetto alle risorse che si richiede
di impegnare.
Obiettivo generale
Aumentare nella popolazione la consapevolezza che l’attività fisica è utile e necessaria per
mantenersi in buona salute; sviluppare strategie a livello locale attraverso interventi di dimostrata
efficacia per fare in modo che aumenti il tempo dedicato all’attività fisica.
Destinatari
Destinatari
Popolazione
Comune
50.001
Criteri qualitativi di scelta
Criteri quantitativi di scelta
Si è convenuto di scegliere una fascia di età più Offerta alla popolazione
ampia possibile (l’intera popolazione adulta) perché adulta presente in 10 comuni
è dimostrato che l’attività fisica fa bene alle persone della ASL
di qualsiasi età. La scelta di 10 comuni si basa sul
fatto che rappresenta il numero di comuni che
hanno voluto aderire alla proposta
Obiettivi specifici
Obiettivo specifico
Attivare gruppi di cammino in
comuni del territorio ASL
Milano Due
Risultato atteso
Almeno un gruppo in 10/53
comuni
Per il 2013 si conta di attivare
almeno 2 nuovi GdC
Attivare gruppi che effettuino N° di gruppi che attuano 2 o Superiore al 50% dei gruppi attivi
stabilmente almeno due uscite più uscite settimanali
settimanali di 30/45 minuti
ciascuna
Formare almeno 1 Capo N° di gruppi che hanno Superiore al 50% dei gruppi attivi
Passeggiata per ogni gruppo almeno un Capo Passeggiata
attivo
formato
Formare volontari idonei a fare N° di persone formate
Almeno 20 WL formati
i Capi Passeggiata
Azioni
Azioni
intervento
informativo/comunicativo
Intervento formativo
Indicatore di risultato
N° di gruppi di cammino
attivi (Nel 2012 sono stati
10)
Descrizione
Presentazione del progetto ai Comuni interessati ed alle Associazioni
di volontariato per informarli e sensibilizzarli sull’organizzazione
dell’iniziativa.
Incontri con i Capi Passeggiata per monitorare l’esperienza (due volte
all’anno).
Organizzazione di un raduno annuale con i partecipanti ai GdC per la
restituzione dei dati e per creare l’occasione di conoscenza e scambio
di esperienze tra i partecipanti. Informazione sul progetto e Marketing
(stampa del manuale ASL sui GdC, poster, sito web dell’ASL, video
informativo caricato su you tube, articoli sulla stampa locale)
E’ in programma di avviare una modalità per comunicare in modo
rapido ed efficace attraverso una newsletter dedicata .
Si ritiene di migliorare la sensibilizzazione dei MMG affinché
spingano gli assistiti che ne possano trarre beneficio a partecipare ai
GdC
Organizzazione di Corsi di formazione per Capi Passeggiata (4
64
all’anno: due per ciascuna macroarea, nord e sud) per favorire
l’acquisizione e potenziamento di competenze e abilità per i volontari
Intervento di sviluppo di La ASL si fa carico di effettuare consulenza ai Comuni guidandoli
comunità
sui passi principali da compiere per avviare un processo di
miglioramento/ mantenimento della salute delle persone grazie al
coinvolgimento e alla partecipazione delle istanze sociali presenti nel
territorio. Tutte queste collaborano al’interno di una rete operativa
capillare in cui ciascuno porta il proprio peculiare contributo,
partecipando al tavolo tecnico per concertare l’organizzazione del
GdC.
Per il 2013 si conta di aumentare il numero di camminatori attivando
almeno 2 nuovi GdC.
Monitoraggio dell’esperienza e promozione del confronto in
occasione di un raduno (maggio/giugno 2013) aperto a tutti i gruppi
che camminano
Setting
Tipologia setting: Luoghi del tempo libero.
Descrizione: La maggior parte delle attività previste si svolge in luoghi all’aria aperta (parchi ,
aree di campagna o zone in cui sorgono cave o cascine, percorsi pedonali o ciclabili, ma anche
percorsi sicuri all’interno del paese, non vicini a strade trafficate) in cui si possano individuare
percorsi agevoli e sicuri dove camminare in compagnia.
Valutazione di Impatto e Risultato
Nell’anno 2012 si è concorso ad attivare Gruppi di Cammino in 10 dei 53 Comuni dell’ASL .
Hanno camminato 330 persone. La partecipazione alle uscite è risulta in media di 20 persone.
In 8 dei 10 comuni vengono organizzate 2 o più uscite settimanali.
Ad oggi sono stati effettuati 5 incontri di formazione per “Capi passeggiata” (presenti 130
persone)
In 6/10 comuni il gruppo è guidato da CP formati. Si sono organizzati 8 incontri pubblici a scopo
promozionale. Il progetto è stato esposto presso il Tavolo Interistituzionale degli Uffici di Piano e
in occasione di alcune (3) Assemblee dei Sindaci.
Operatori SMPC e Medicina dello Sport hanno partecipato a 19 incontri tecnico organizzativi con
Enti Locali e/o Associazioni, hanno tenuto 5 incontri di formazione per “Capi passeggiata” ed
hanno partecipato a 8 incontri pubblici a scopo promozionale.
Criticità e linee di tendenza
La criticità prevalente è mantenere nel tempo il GdC. Per affrontare eventuali problematiche il
progetto necessita di periodiche verifiche sul campo . Incontri periodici risultano utili per verificare
la conduzione del programma e per condividere i punti di forza in modo da farli conoscere anche
in altre realtà. Appare indispensabile individuare un referente unico per ciascun comune rispetto
all’ASL in modo da riuscire ad avere contatti in modo rapido ed efficace.
Una risorsa importante è rappresentata dai CP formati, anche se risulta difficoltoso tenere i contatti
e soprattutto ottenere il ritorno dei dati utili necessari al monitoraggio. Questo rende necessaria una
loro maggiore sensibilizzazione sull’importanza della raccolta delle informazioni: anche a tale
scopo, far conoscere e responsabilizzare, si intende organizzare un incontro di restituzione dei dati
nell’ambito del un raduno annuale che si intende organizzare per i gruppi che camminano. Sarà
l’occasione utile anche per un confronto e una condivisione dell’esperienza tra i camminatori.
Una difficoltà riscontrata è quella di far effettuare gli esercizi di mobilizzazione articolare previsti
durante il percorso. Vengono spesso tralasciati a vantaggio della camminata vera e propria, che
risulta più spontanea e piacevole: su questo aspetto si è scelto per il momento di lasciare libertà di
scelta ai gruppi.
Sul fronte delle alleanze, è apparso complicato il coinvolgimento attivo dei Medici di medicina
65
generale: una criticità da su cui si ritiene di riflettere per meglio intervenire (Maggiore diffusione
dell’informazione? Più efficace sensibilizzazione?).
Esiste la necessità di reperire fondi e risorse per l’organizzazione dell’evento di ritrovo annuale dei
Gruppi: si conta di trovare sostegno nella partnership con la struttura sanitaria presente nel
comune di Inzago.
Il manuale GdC , già pronto da un anno, non è stato ancora edito a stampa per problemi esterni
all’ASL. Approfittando di questo slittamento temporale si è stabilito di programmare anche la
stampa di un poster ASL per la promozione dei GdC .
La creazione di un database per il monitoraggio dell’esperienza rappresenta una necessità ed una
criticità che si ha in programma di affrontare nel corso del 2013.
Pausa Amica
Responsabile del progetto
Montanelli Maurizio
Mail: [email protected]
Indirizzo: Melzo, Via Mantova 12
Ruolo / funzione Medico dirigente
Tel.:0298114810
Strutture coinvolte
Struttura
Dipartimento
Prevenzione Medico
Descrizione
Il SIAN è il servizio promotore e le operatrici dei SIAN Nutrizione, dietiste
e assistenti sanitarie, sono coinvolte in tutte le fasi del progetto.
SMPC: per lavoro di sinergia con altri progetti come “gruppi di cammino”
Dipartimento
Il Dipartimento Amministrativo è coinvolto nella fase di realizzazione, in
Amministrativo
particolare per la revisione dei contratti di gestione dei distributori
automatici di cibi e bevande
Comitato Unico di Sono state recepite proposte avanzate dal CUG, finalizzato alla
Garanzia
valorizzazione del benessere dei lavoratori e alle pari opportunità
Altri soggetti coinvolti
Soggetti
Fase:
Azienda di Rifornimento
dei distributori automatici Realizzazione
aziendali
Descrizione
 e aziende attuano il cambiamento di alcuni
generi alimentari nei distributori erogatori di
cibi e bevande
Sintesi descrittiva del progetto
Il progetto si propone di promuovere stili di vita sani nell’ambiente di lavoro della ASLMI2 e in
particolare di sensibilizzare i dipendenti a corrette abitudini alimentari, all’incentivazione
dell’attività fisica, all’uso delle scale e all’astensione dal fumo di sigaretta.
E’ caratterizzato da azioni molto pratiche e concrete la cui finalità è rendere più facile l’assunzione
di scelte salutari
Infatti le azioni che caratterizzano questo progetto sono di natura informativa attraverso ulteriori
interventi riguardanti la promozione dell’attività fisica, mettendo a punto nuovi strumenti
informativi; a tal fine si sta anche organizzando un convegno a cui verranno invitati i dipendenti
ASL, dal titolo “Sovrappeso e obesità: dalla sorveglianza alla promozione di sani stili di vita.
Risultati di 10 anni di attività nel territorio della ASL Milano 2”. Un altro gruppo importante di
azioni caratterizzanti il progetto invece è di natura organizzativa, è prevista l’applicazione di un
nuovo capitolato d’appalto di fornitura delle macchinette automatiche e la distribuzione di
rastrelliere per le biciclette nelle sedi ASL. Si porrà particolare attenzione nella scelta dei generi
alimentari derivati dal pane (come creckers, schiacciatine) che oltre a non dover contenere un’ alta
66
percentuale di grassi e non contenere grassi idrogenati, dovrà essere esplicitata l’adesione del
produttore al progetto regionale “pane senza sale”, di cui l’Azienda ASLMI2 è promotrice.
In collaborazione con il progetto “Camminare insieme”, si valuterà la fattibilità di attivazione di un
gruppo di cammino. Per fornire informazioni relative a come poter smettere di fumare, si è
previsto di promuovere la conoscenza tra i dipendenti del centro antifumo attivo nella sede ASL di
Cassina de Pecchi e gestito dal dipartimento ASSI
Parole chiave
1) qualità nutrizionale; 2) fumo di tabacco e salute; 3) attività fisica; 4) ambiente di lavoro; 5) pari
opportunità
Diagnosi di contesto
La ASLMI2 ha identificato tra i progetti prioritari uno o più interventi condotti in ambienti di
lavoro per la promozione di stili di vita sani, anche in base agli indirizzi indicati dalla Regione
Lombardia. Si è ritenuto di attivare in via preliminare un progetto presso le sedi di lavoro della
ASLMI2. Negli ambienti di lavoro della ASL non è mai stato condotto in precedenza un progetto
rivolto ai dipendenti con queste finalità. L'ASL ha tra i propri compiti quello di promuovere sani
stili di vita nella popolazione (come si evince dai progetti Genitori più, scuola che promuove la
salute, mensa dieci e lode, mensa della salute, sportello per prevenire le disarmonie alimentari).
Si ritiene perciò doveroso affrontare questo aspetto nella realtà aziendale per coerenza con i
messaggi che quotidianamente vengono forniti alla popolazione generale attraverso i progetti di
promozione della salute. Inoltre si ritiene doveroso fornire salutari opportunità nel luogo di lavoro
dato che è dimostrato che lo stile di vita sano si costruisce a partire dalle piccole abitudini
quotidiane. Nel contesto aziendale attuale i punti critici rilevati che ostacolano queste sane
abitudini sono:
- l'attività lavorativa che si svolge presso le sedi ASL è prevalentemente sedentaria;
- le abitudini alimentari dei dipendenti ASL non differiscono da quelle della popolazione
generale;
- l’abitudine al fumo di sigaretta dei dipendenti ASL (26%) è sostanzialmente sovrapponibile a
quella della popolazione generale, tenendo conto in particolare della netta prevalenza del sesso
femminile;
- manca la disponibilità nelle varie sedi di un servizio di ristorazione;
- sono presenti esclusivamente distributori di snack e bevande zuccherate, in genere non
dieteticamente consigliati;
Nell'ambito della programmazione aziendale questo progetto è stato quindi considerato di rilievo e
propedeutico a sviluppare analoghi interventi in ambiti lavorativi di realtà produttive presenti nel
territorio. La motivazione risiedono anche nel voler essere più coerenti con i messaggi che
quotidianamente diamo con il nostro lavoro. Un’azione educativa condotta in strutture frequentate
anche dal pubblico, sia pur prioritariamente rivolta a operatori sanitari, può influenzare anche il
comportamento degli utenti e ottimizzare alcuni interventi sanitari: i dipendenti ASL possono
costituire un riferimento/modello rispetto alla popolazione generale e, nella loro attività quotidiana
svolgono anche attività educative.
Obiettivo generale
Aumentare le opportunità di comportamenti salutari nell’ambito lavorativo e/o durante la pausa
pranzo: attraverso “piccoli passi” che possono diventare abitudini, come scegliere uno snack
salutare, come avere la possibilità di camminare in percorsi sicuri vicini alla propria sede di lavoro,
o come scegliere di non fumare o scegliere di muoversi, anche all’interno della struttura di lavoro,
optando per le scale invece che per l’uso dell’ascensore
Destinatari
Destinatari
Criteri qualitativi di scelta
Criteri quantitativi di scelta
67
Tutti i
dipendenti ASL
N° dipendenti raggiunti dall’intervento / N°
totale dei dipendenti ASL. Si considera che in
questa fase del progetto possano essere raggiunti
almeno un terzo dei dipendenti ASL.
Obiettivi specifici
Obiettivo specifico
Applicare il capitolato per i
distributori
automatici
aziendali valutando la qualità
nutrizionale
dei
generi
alimentari contenuti
Elaborazione
di
nuova
cartellonistica per promuovere
l’uso delle scale
Distribuzione delle rastrelliere
per biciclette
Azioni
Azioni
Interventi di
natura
informativa e
comunicativa
Interventi
organizzativi
208/624
Indicatore di risultato
Risultato atteso
Applicazione del capitolato
d’appalto operativo
Posizionamento e utilizzazione dei
nuovi distributori automatici
Cartelloni specifici
Rastrelliere nelle sedi ASL
Affissione in ogni sede ASL
Posizionamento in almeno 10 sedi
Descrizione
Informare tutti i dipendenti dei motivi alla base del progetto e delle azioni che
l’ASL ha messo in atto, via e.mail e con uso di cartellonistica.
Realizzazione del convegno aperto a tutti i dipendenti “Sovrappeso e obesità:
dalla sorveglianza alla promozione di sani stili di vita. Risultati di 10 anni di
attività nel territorio della ASL Milano 2”
Cartellonistica nelle sedi ASL specifica per la promozione dell’uso delle scale.
Informare in modo specifico della presenza di un centro anti fumo attivo nella
sede ASL di Cassina de Pecchi
Applicazione del capitolato d’appalto per l’erogazione di alimenti nei distributori
automatici. Distribuzione delle rastrelliere.
Setting
Tipologia setting: ambiente di lavoro
Descrizione: Il progetto viene realizzato all’interno degli ambienti di lavoro, nei luoghi comuni
dedicati al consumo di cibi e bevande nelle pause dell’orario lavorativo
Star bene per lavorare bene: come costruire a scuola un ambiente più sano per tutti
Responsabile del progetto
Maria Vezzoni
Mail: [email protected]
Tel.: 02 92654932
Indirizzo sede: SMPC Dipartimento Prevenzione Medica via Amendola 3 – 20090 Segrate
Ruolo / funzione: dirigente medico
Strutture coinvolte
Struttura
Dipartimento di Prevenzione
Medico
Dipartimento A.S.S.I.
Dipartimento Dipendenze
Descrizione
Pianifica, realizza e valuta gli interventi
Partecipazione al tavolo di lavoro PIL
Partecipazione al tavolo di lavoro PIL
Altri soggetti coinvolti
68
Soggetti
Scuole appartenenti alla Rete
Locale SpS della ASL Milano2
Comuni
Fase:
Progettazione, Realizzazione e
valutazione
Realizzazione
Descrizione
Le scuole sono state coinvolte
in tutte le fasi del progetto
Collabora ad azioni
migliorative per la scuola
Reti/ambiti di Concertazione
Reti di concertazione
Ambiti di Concertazione
Rete Locale Scuole che Promuovono Salute
Rete SHE
Descrizione: organizzazione della Rete Locale SpS ASL Mi2
Sintesi descrittiva del progetto
II progetto “Star bene per lavorare bene: come costruire a scuola un ambiente più sano per tutti”
si ispira ai concetti proposti dalla Rete Europea delle Scuole che promuovono la salute (SHE
Network) e dalla Rete Europea WHP che promuovono lo sviluppo di contesti di vita che facilitino
le scelte salutari.
L'intervento si sviluppa a partire dalla formalizzazione dell'adesione della scuola alla Rete Locale
SpS della ASL Mi2.
Un ambiente di lavoro sano è probabilmente quello in cui le pressioni sui dipendenti sono
appropriate in relazione alle loro capacità e risorse, alla quantità di controllo che hanno sul loro
lavoro, e al sostegno che ricevono dalle persone che contano per loro. Poiché la salute non è
semplicemente assenza di malattia o infermità, ma un positivo stato di completo benessere fisico,
mentale e sociale (WHO, 1986), un ambiente di lavoro sano è quello in cui non c'è solo l'assenza
di condizioni dannose, ma un’abbondanza di opportunità che promuovono la salute. Tra queste
possiamo includere: una valutazione continua dei rischi per la salute, l’esistenza di un’adeguata
formazione sui temi di salute, la disponibilità di opportunità per fare scelte salutari attraverso
pratiche di supporto organizzativo e la salubrità delle strutture. Un ambiente di lavoro sano è uno
in cui il personale ha fatto della promozione della salute una parte importante della propria vita
lavorativa. Corretti stili di vita influiscono in maniera sostanziale sulla salute.
Gli stili di vita che maggiormente contribuiscono a migliorare la salute secondo la letteratura, sono
i seguenti:
 Un'attività fisica regolare
 I fattori dietetici, in particolare, l’eccesso di peso
 Un ambiente di vita e di lavoro senza fumo
 Relazioni sociali amichevoli in ambiti di vita e di lavoro.
La promozione della salute nei luoghi di lavoro è il risultato di sforzi congiunti dei datori di lavoro,
dei lavoratori e della società, volti a migliorare la salute e il benessere nei contesti lavorativi.
Vi contribuiscono i seguenti fattori:
 il miglioramento dell’organizzazione del lavoro e dell’ambiente lavorativo;
 l’incoraggiamento del personale a partecipare ad attività salutari;
 la promozione di scelte sane;
 l’incoraggiamento alla crescita personale.
Parole chiave
1) Ambiente di lavoro
3) promozione salute
2) Scuola
4) stili di vita
Diagnosi di contesto
Il sistema di sorveglianza PASSI indica la necessità di attivare nella comunità interventi per la
promozione di stili di vita salutari. L’ambiente lavorativo rappresenta un contesto ideale per
raggiungere una parte della popolazione adulta.
Ogni scuola partecipante contribuisce attraverso la propria commissione salute ad analizzare il
69
proprio contesto e individuare con l'aiuto degli operatori sanitari i bisogni e le strategie da
applicare localmente. Contribuiscono alla descrizione del contesto i dati provenienti
dall’Osservatorio della Rete Locale SpS.
Obiettivo generale
Il progetto intende coinvolgere le scuole in un processo di miglioramento che prevede di
migliorare gli stili di vita dei lavoratori e aumentare le opportunità per la salute nel contesto
lavorativo.
Destinatari
Destinatari
Operatori
scolastici
Criteri qualitativi di scelta
Scuole che aderiscono alla Rete Locale SpS
Obiettivi specifici
Obiettivo
Facilitare le scelte salutari nel contesto
lavorativo: migliorare l’offerta di
alimenti nella ristorazione scolastica,
Promuovere una sana alimentazione
con il personale scolastico: migliorare
l’offerta di alimenti nei distributori,
organizzare per feste e eventi buffet
salutari, organizzare corsi di cucina
Promuovere l’attività motoria con il
personale scolastico: venire a scuola a
piedi o in bicicletta, utilizzare le scale,
utilizzare gli spazi aperti per la
ricreazione, organizzare attività
extrascolastiche di movimento, GdC;
.
Informare sulle opportunità di
disassuefazione il personale della
scuola che decide di smettere di fumare
Promuovere un buon clima relazionale
nel contesto lavorativo
Sviluppare e approvare un piano
strategico scritto per la salute e il
benessere di tutti (Carta SpS), secondo
le linee guida per una SPS
Azioni
Azioni
Intervento Informativo
Comunicativo
Intervento Organizzativo
Criteri quantitativi di scelta
90 scuole
Indicatore di risultato
Risultato atteso
Nr di scuole con punteggio 20% delle scuole in rete
da parte del SIAN da
"buono" a "molto buono"
nel menù della ristorazione
Nr. Scuole impegnate
10% delle scuole in rete
nell’aumentare le
opportunità per una sana
alimentazione
Nr. Scuole impegnate
nell’aumentare le
opportunità di movimento
10% delle scuole in rete
Nr. di scuole che
distribuiscono
l’informativa
Nr. Scuole impegnate a
favorire un buon clima
relazionale e senso di
appartenenza
Nr. di scuole con piano
strategico approvato
60% delle scuole in rete
50% delle scuole in rete
50% delle scuole che
partecipano al programma
Descrizione
Incontri informativi sulle strategie per promuovere la salute dei
lavoratori, distribuzione di materiale informativo
Focus group con il personale per attuare nella scuola modifiche
organizzative per la salute negli ambiti: alimentazione, attività
motoria, tabagismo, clima di relazioni.
70
Setting
Tipologia setting: Ambiente lavorativo
Descrizione: gli interventi in ambienti di lavoro sono raccomandati dalle Istituzioni per la salute
Internazionali, nazionali e regionali.
Valutazione di Impatto
E’ prevista una valutazione d’impatto sul numero di scuole che aderiscono alla Rete locale SpS e
hanno attivato iniziative per la salute dei lavoratori.
Valutazione di Risultato
Una valutazione di risultato viene effettuata sugli indicatori elencati nella tabella degli obiettivi
Con meno sale nel pane c’è più gusto … e guadagni in salute
Responsabile del progetto
Maurizio Montanelli
Indirizzo: via Mantova ( Melzo)
Strutture coinvolte
Struttura
Dipartimento
Prevenzione Medica
Mail: montanelli.maurizio@aslmi 2.it
Ruolo / Resp. Dip. Prev. Medico
Tel.:0298114810
Descrizione
Il SIAN e l’SMPC sono i Servizi coinvolti .
Altri soggetti coinvolti
Soggetti
Fase:
Unione
Regionale Organizzazione
Panificatori
Confcommercio
Sponsor
Lombardia
Comuni
Realizzazione
Direzioni Sanitarie
Realizzazione
Descrizione
L’Unione Panificatori ha siglato il 31 dicembre
2010 un accordo per la realizzazione del progetto
Facilità la diffusione della proposta tra i
commercianti attraverso i propri canali
comunicativi e incontri
nelle figure dei Referenti Comunali per la
Ristorazione Scolastica
I Direttori Sanitari delle Strutture Ospedaliere e
delle RSA del territorio .
Reti/ambiti di Concertazione
Reti di concertazione
Ambiti di Concertazione
Rete Locale Scuole che promuovono la Salute Piani di Zona
Descrizione: Sono stati coinvolti nel progetto i Comuni e i Responsabili delle Aziende di
Ristorazione, perché fosse possibile l’adesione al progetto nelle Scuole, negli Ospedali e nelle
RSA.
Sintesi descrittiva del progetto
Il progetto della Regione Lombardia, si prefigge di ottenere , con la collaborazione delle
Associazioni di Categoria dei Panificatori, la massima diffusione sul territorio regionale, nelle fasi
di produzione e vendita, del pane con ridotto contenuto di sale. Questo obiettivo trova le sue
ragioni nel fatto che l'elevato consumo di sale nella dieta è alla base di un riconosciuto incremento
della pressione arteriosa, e di conseguenza l’'insorgenza di patologie cronico degenerative.
La promozione di una riduzione del consumo di sale nella dieta non può che prevedere, in una
prima fase, un intervento sull' alimento che di gran lunga è il più gradito ed il più consumato: il
pane. Una proficua collaborazione della nostra ASL con le Associazioni di categoria della
71
Provincia di Milano ha permesso di definire un progetto d'intervento condiviso, che ha come
obbiettivo quello di rendere disponibile ai cittadini una diffusa offerta di pane con contenuto di sale
non superiore a 1,7 grammi (riferito alla farina).
Il progetto è stato presentato alle Amministrazioni Comunali in incontri finalizzati alla promozione
della salute che hanno aderito , sensibilizzando a loro volta le Aziende di Ristorazione e i
panificatori della zona. Durante l’anno gli operatori del SIAN verificheranno l’adesione del
progetto sul territorio.
Parole chiave
1) dieta corretta
2) sani stili di vita
Diagnosi di contesto
L'Organizzazione mondiale della Sanità' (Oms) raccomanda un consumo massimo di 5 grammi di
sale al giorno. Il consumo medio nel nostro paese è di circa 10- 12 grammi al dì.
Il pane è l’alimento più diffuso e rappresenta il 40% dell’eccesso di sale totale.
In alcuni paesi Europei, ( Belgio, Olanda, Danimarca ) è stata recepita già dal 2007 una
raccomandazione dell’Unione Europea riguardante la diffusione e la commercializzazione del
pane a basso contenuto di sodio e in questi paesi è una realtà diffusa e consolidata.
In base anche alle sollecitazioni provenienti dalla Regione e dal Ministero della Salute la ASL ha
inserito il progetto nel PIL 2013.
Obiettivo generale
Migliorare l’alimentazione nella popolazione attraverso la riduzione del contenuto di sale nel pane.
Destinatari
Destinatari
Criteri qualitativi di scelta
Criteri quantitativi di scelta
Popolazione generale ASL Popolazione presumibilmente raggiunta
30%
/ popolazione totale della ASL
Obiettivi specifici
Obiettivo specifico
Adesione dei panificatori del
territorio
Riduzione del sale nel pane
nelle Ristorazioni Scolastiche
e Asili nido nel territorio della
ASL MI2
Riduzione del sale nel pane
nelle Aziende di Ristorazione
nel territorio della ASL MI2
Le Direzioni Sanitarie delle
RSA / Ospedali
Indicatore di risultato
Risultato atteso
N° di panificatori nella ASLMi2 aderenti al
30%
progetto / totale panificatori
N° dei Referenti del Comuni per la
50%
Ristorazione Scolastica/ N° del Comune della
ASL
Numero di Aziende aderenti / numero totale
aziende
50%
Numero di Strutture aderenti / n° Ospedali e
RSA nel territorio
20%
Azioni
Azioni
Descrizione
Educative - Azioni di sostegno e di promozione con momenti informativi rivolti alla
informative popolazione, ai Comuni e Ospedali - RSA e panificatori organizzati dal
Dipartimento di Prevenzione della ASL
Setting
Tipologia setting: Scuole, Comuni, biblioteche, spazi destinati ad incontri, sedi ASL
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Descrizione: gli incontri con i Referenti Comunali si sono svolti presso le Sedi dell’ASL , gli
incontri con i panificatori nelle sede Comunali.
Punto di ascolto e consulenza sugli effetti negativi per la salute delle sostanze psicoattive
Responsabile del progetto
Dr.ssa Alessandra Meconi 02-92654679 [email protected]
Strutture coinvolte
Dipartimento Dipendenze
Altri soggetti coinvolti
UdP, CAG, Istituti di istruzione secondaria di I e II grado, STM, Servizi Sociali
Presenza di Reti /ambiti di concertazione
Piani di Zona, rete dei CAG, Comitato Rete Prevenzione
Sintesi descrittiva di progetto
Questo progetto prevede azioni di ascolto e di consulenza sugli effetti negativi delle sostanze sulla
salute rivolte ad adulti/famiglie, agli operatori sociali (degli Enti Locali, operatori dei CAG, e
dell’educativa di strada) e insegnanti di scuola secondaria di primo e di secondo grado.
La letteratura scientifica in materia di prevenzione e le linee guida regionali sulla prevenzione delle
diverse forme di dipendenza in adolescenza e pre-adolescenza, indicano infatti come prioritario
l’intervento di supporto/potenziamento dei fattori di protezione a bilanciamento/contrasto degli
specifici fattori di rischio che agiscono in questa fase del processo di crescita. Poiché tra i fattori di
protezione, viene unanimemente riconosciuta la presenza di un adeguato sostegno parentale, è stato
valutato come opportuno favorire un più specifico livello di competenza sia da parte dei genitori,
che da parte degli adulti di riferimento (operatori sociali e insegnanti) attraverso azioni di ascolto e
di consultazione. A questo scopo è stata realizzata l’apertura di un punto di ascolto e di consulenza
presso il Servizio Territoriale delle Dipendenze di Gorgonzola, attraverso l’attivazione di una linea
telefonica dedicata (n° verde Infodroga), di un indirizzo aziendale di posta elettronica.
Diagnosi di contesto: Dall’operatività rivolta alle figure educative del territorio, in particolare
insegnanti ed operatori dei CAG, ma anche assistenti sociali dei Servizi Comunali, è emersa
l’esigenza di migliorare la capacità di individuare e riconoscere comportamenti a rischio connessi
all’uso di sostanze nei giovani. Attraverso il progetto si è ritenuto di intercettare anche le famiglie
che non individuano i servizi come risorsa.
Parole chiave: Adolescenti, insegnanti, genitori e genitorialità, gruppo di pari, tabagismo,
prevenzione alcolismo, uso di droghe, riduzione del danno, tossicodipendenza.
Obiettivo generale
Promozione e sviluppo delle competenze educative e relazionali nella popolazione adulta a contatto
con preadolescenti ed adolescenti.
Destinatari
1) popolazione preadolescenziale, adolescenziale e giovanile più in generale, esposta a rischi per la
salute connessi all'uso di sostanze psicoattive legali e illegali;
2) adulti/famiglie, operatori sociali (operatori degli Enti Locali, dei CAG e dell’educativa di strada)
e insegnanti di scuola secondaria di primo e secondo grado
Obiettivi specifici
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Fornire informazioni sugli effetti negativi per la salute delle sostanze psico-attive per riconoscerli e
intervenire secondo modalità efficaci di fronte a comportamenti di uso e/o di abuso e/o di
dipendenza; Aumentare negli adulti la capacità di riconoscere gli effetti negativi per la salute
connessi all’uso di sostanze psico-attive da parte della popolazione giovanile;
Aumentare negli adulti la capacità di intervenire secondo modalità efficaci di fronte a
comportamenti di uso di sostanze psicoattive nella popolazione giovanile; Aumentare la capacità
della rete dei Servizi di orientare le richieste di aiuto e di intervento degli adulti sui comportamenti
a rischio dei giovani.
Azioni
Gestione di un punto di ascolto e di consulenza presso il Servizio Territoriale delle Dipendenze di
Gorgonzola, per mezzo di una linea telefonica dedicata (n° verde 800 184 909), di un indirizzo
aziendale di posta elettronica ([email protected]); distribuzione di materiale di pubblicizzazione
del progetto attraverso la Campagna di prevenzione del Dipartimento Politiche Antidroga anno
2012.
Setting:
Comunità, ovvero la popolazione di adulti che a diverso titolo è a contatto con i giovani del
territorio.
Valutazione di impatto:
Il progetto si propone di sensibilizzare gli adulti del territorio (genitori, insegnanti e operatori
sociali ) a una cultura di prevenzione selettiva/mirata delle diverse forme di dipendenza nella
popolazione giovanile (preadolescenti, adolescenti e giovani adulti), e di promuovere i servizi
presenti sul territorio che si occupano di tutelare la salute della popolazione in questa fase del
processo di crescita.
Si stimano in un anno di attività 40 contatti telefonici e sulla rete, n. 35 consulenze telefoniche ad
adulti/famiglie, n. 5 consulenze telefoniche agli operatori sociali/insegnanti.
Valutazione di risultato:
N° dei soggetti individuati come punti di interesse per la campagna di distribuzione del materiale di
pubblicizzazione del progetto (medici di medicina generale, pediatri di famiglia, operatori del
Servizio Famiglia e Persone Fragili, Uffici di Piano, operatori dei Servizi Sociali dei Comuni,
operatori dei centri di Aggregazione Giovanile e dell’educativa di strada, operatori dell’Unità
Mobile Giovani, personale delle farmacie) sensibilizzati rispetto all’azione di prevenzione selettiva
svolta attraverso il “Punto di ascolto e di consulenza sugli effetti negativi per la salute delle sostanze
psicoattive”.
Criticità e linee di tendenza
Il materiale di pubblicizzazione del progetto distribuito sul territorio aziendale nel corso del primo
trimestre 2012, e consistente in n°10.000 brochures, n°10.000 leaflets, n°500 locandine formato
22x30 e n°500 locandine formato 40x50, della Campagna di prevenzione del Dipartimento Politiche
Antidroga “Apri il dialogo, chiudi alla droga”, non ha evidenziato lo stesso impatto della
precedente campagna di pubblicizzazione elaborata dal Dipartimento delle Dipendenze
dell’ASLMI2; è necessario garantire la pubblicizzazione costante del punto di ascolto, così come la
formazione comune degli operatori addetti al numero verde.
uniformare modalità comunicative rivolte all’utenza e tipologia di informazioni da garantire
nell’azione di counselling.
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anno 2013