Volano Volano “Biglietto da visita” ® Volano Agricoltura, Orticoltura, Giardinaggio, Attrezzature Professionali, Pet-food, Zootecnia, Enologia e Apicoltura Affidati ad un partner del tuo territorio capace, competente e conveniente. RoveReto Viale Trento, 81 tel. 0464 412016 AlA Via Malfatti, 15 tel. 0464 671018 MoRi Via Dante, 2 tel. 0464 918132 volAno Via Trento, 34 tel. 0464 411617 Besenello Via De Gasperi, 8 tel. 0464 820132 Volano Presenze in municipio per il pubblico del sindaco e degli assessori Si rende noto che sindaco e assessori ricevono presso gli uffici comunali secondo l’orario sotto riportato: SINDACO - Sig. Mattè Francesco URBANISTICA - EDILIZIA - EDILIZIA - TURISMO ASSISTENZA - VIGILI DEL FUOCO MARTEDÌ GIOVEDÌ 17.00-18.00 10.30-12.30 VICESINDACO - Sig. Pasquali Rudi PERSONALE - LAVORI PUBBLICI - ARREDO URBANO PATRIMONIO - SERVIZI COMUNALI MARTEDÌ 16.00-17.00 ASSESSORE - Sig. Battistotti Massimo ATTIVITÀ SPORTIVE - BILANCIO - INDUSTRIA ARTIGIANATO - COMMERCIO MARTEDÌ 17.00-18.00 ASSESSORE - Sig. Tovazzi Giuseppe AGRICOLTURA - AMBIENTE - MONTAGNA - VIABILITÀ MARTEDÌ 17.00-18.00 ASSESSORE - Sig. Zambelli Andrea ATTIVITÀ CULTURALI - POLITICHE GIOVANILI MARTEDÌ 17.00-18.00 “La Collana di guide dei Paesi del Trentino”. “Biglietto da visita ®” è impaginata e stampata da Grafiche Dalpiaz srl - 38123 Ravina di Trento (TN) - Via Stella 11/b - Tel. 0461 913545 - www.grafichedalpiaz.com Volano Numeri ed indirizzi utili Orario apertura al pubblico uffici comunali: lunedì - mercoledì - giovedì - venerdì dalle 10.00 alle 12.30 martedì dalle 15.00 alle 18.00 www.comune.volano.it - e-mail: [email protected] fax 0464 413427 Centralino municipio: 0464 411250 Ufficio Ragioneria: 0464 499931 Ufficio Tecnico: 0464 419312 Magazzino Comunale: 0464 461203 Ufficio Tributi Sovracomunale: 0464 916210 Asilo nido Sovracomunale: 0464 490295 Scuola Materna: 0464 411516 Scuola Elementare: 0464 410475 Scuola Musicale: 0464 410892 Vigili del Fuoco Volontari: 0464 419131 oppure 115 Corpo Intercomunale Polizia Municipale http://www.comprensorioc10.tn.it 0464/484227 - 0464/484253 - fax 0464/424748 Stazione Carabinieri: 0464 834114 oppure 112 Ufficio Postale: 0464 410450 Amb. Igiene e Sanità Pubblica: 0464 461644 - 0464 453706 Farmacia Comunale: 0464 412596 Comprensorio centralino: 0464 484200 Servizi Socio-Assistenziali: 0464 484211 Parrocchia “Purificazione di Maria”: 0464 410416 Colonia “Santa Maria Goretti”: 0464 438150 Tesoreria Comunale c/o Cassa Rurale Alta Vallagarina: 0464 387200 Trenta spa Luce - Acqua - Gas, segnalazione guasti: 800 289423 (gas metano) 800 969888 (energia elettrica) Abitanti: 3.043 (1.1.2009) Altitudine: 189 m s.l.m. Festa del Patrono: Purificazione di Maria Vergine - prima domenica di febbraio - Cap: 38060 Mercato: sabato mattina c/o P.zza Pertini Volano Ieri, oggi e domani Leggendo ed interpretando le pagine di storia contenute nel libro “Volano, storia di una Comunità” edito dal Comune e condensate in alcuni passaggi della presente pubblicazione, si può capire come i volanesi abbiano saputo lasciarsi contaminare dagli scambi e dalle culture che la strada imperiale ha sempre portato con se, senza per questo rinunciare alla propria identità e la propria autonomia che con orgoglio ancora oggi intendono valorizzare. I punti di riferimento secolare quale l’assemblea dei capifamiglia (Regola) e temporale rappresentato della Pieve, ora sono stati sostituiti rispettivamente dall’Amministrazione Comunale e dalla Parrocchia le quali, nonostante le moderne e mutate esigenze continuano ad operare in stretta sinergia, seppur nel rispetto dei reciproci ruoli primari, anche grazie al fondamentale apporto del volontariato che opera nei più svariati settori, culturale, sportivo, aggregativo e sociale con proficue ricadute in termini di qualità ed economicità di servizi offerti alle famiglie. Le opere pubbliche e di valenza pubblica messe in campo e migliorate, anche recentemente, grazie a questa collaborazione ed intreccio di risorse umane e sociali della Comunità sono rappresentate principalmente dalla Scuola Materna, dall’Asilo Nido che offre sevizio anche alle vicine Comunità di Besenello e Calliano, dall’Oratorio sede di numerose associazioni e di uno dei più grandi cinema-teatro della Vallagarina con il vicino centro sportivo e ricreativo dedicato al calcio e alle bocce, per non dimenticare poi la gloriosa Colonia edificata sul monte Finonchio che da tre generazioni ospita le attività di aggregazione estiva dei ragazzi di Volano e dei comuni vicini. Accanto a questo patrimonio sociale realizzato e gestito per l’appunto in collaborazione con la Parrocchia, il Comune ha voluto comunque dotarsi di una ulteriore serie di strutture destinate al miglioramento della crescita culturale e sportiva della propria Comunità come la Palestra, recentemente rinnovata, la Scuola Musicale nel cui edificio è ospitata temporaneamente la Biblioteca Comunale, il Centro Servizi Anziani nel quale, oltre ad alcuni appartamenti per persone autosufficienti, gli ambulatori di medicina pubblica e la Farmacia Comunale, trova sede il Circolo Pensionati e Anziani e l’Università della Terza Età. Negli ultimi anni è stato inoltre ristrutturato ed ampliato il cimitero con il relativo piazzale d’ingresso. Nell’ultimo anno sono stati effettuati importanti investimenti per rendere più sicuro l’edificio della Scuola Elementare e per dotarlo di nuove tecnologie legato all’apprendimento delle lingue e dell’informatica. In questi ultimi mesi sono in piena attività i cantieri relativi al nuovo arredo urbano del centro storico in porfido con la posa delle nuove reti di distribuzione Volano telefonica, elettrica ed illuminazione pubblica che renderanno più gradevole il salotto antico di Volano. Nel contempo è stato predisposto il progetto relativo ai nuovi parcheggi cooperativi pertinenziali che saranno ospitati presso piazza Pertini e parco Legàt al servizio dei residenti. Altri progetti in fase di elaborazione sono principalmente quello relativo alla nuova Caserma dei Vigili del Fuoco Volontari e relativa riorganizzazione degli spazi presso il Magazzino Comunale, la nuova Biblioteca Comunale presso Casa Frizzera recentemente acquistata dal Comune e la nuova Scuola Media dell’Alta Vallagarina dotata di aule adeguate, uffici, mensa, palestra e piscina che sorgerà nella zona adiacente al magazzino comunale e verrà costruita grazie al contributo della PAT ed alla compartecipazione dei comuni Besenello e Calliano. Alla realizzazione delle opere e dei servizi sopra descritti e di molte altre legate all’aggregazione sociale delle varie associazioni hanno contribuito le varie Amministrazioni che si sono succedute in un’ottica di continuità del fare. L’Amministrazione Comunale ha inoltre saputo coltivare buone relazioni con le Comunità vicine e non solo e ha cercato di valorizzare la peculiarità della Comunità di Volano di sapersi prendere carico dei propri bisogni in un’ottica di forte sinergia e fiducia fra pubblico e privato. Volano Volano Percorrendo la Strada Statale 12, a 19 km a sud di Trento, verso Rovereto, superato lo splendido complesso medievale di Castel Beseno, e la rocca di Castelpietra in Vallagarina, si entra nel territorio comunale di Volano, che comprende una vasta superficie che va dalle pendici occidentali del Monte Finonchio e del Cengio Rosso alla riva sinistra dell’Adige in una splendida cornice di montagne e coltivazioni di vite, che, ricoprendo le aree alluvionali del Taio, Campià, Loppio e Gorga, attraversano la valle dell’Adige lungo la ex strada imperiale. L’area comunale si adagia su un terrazzo naturale che si affaccia sulla vallata circondata da rilievi prealpini la su una superficie di 10,76 kmq, a circa 189 m. sul livello del mare. Il clima è temperato grazie alla posizione ottimamente soleggiata e riparata, adatto alla coltivazione della vite e di altra frutta. A nord dell’abitato, ai piedi del monte Finonchio, si sviluppa la zona industriale, cui sono collegate aree boschive e pascoli di interesse naturalistico ed agrituristico. Ai margini dei terreni coltivati il sottobosco è fitto di cespugli di corniolo, ginepro e biancospino mentre boschi di faggi, larici carpini e pini neri si alternano ad ampie aree prative creando l’habitat ideale per aquile, camosci, caprioli, scoiattoli e ghiri, volpi, tassi e fagiani. Abitata sin dal mesolitico l’evoluzione di Volano è strettamente legata alla vita del fiume che per secoli , ha rappresentato una preziosa risorsa economica e importante via di comunicazione ma anche una minaccia da presidiare con la rigorosa manutenzione delle sponde. Le pendici particolarmente friabili delle formazioni rocciose della Padella e del Cengio Rosso diedero origine alla grande frana di Castelpietra, tra Volano e Calliano, che nell’883 deviò il corso del fiume dal suo alveo originario allontanandolo dall’abitato di Volano oltre il Taio, una vasta zona umida e naturalistica ora coltivata a vigneto e frutteto. Volano Posizione geografica Volano è adagiata su un terrazzo alluvionale a 189 msm sul versante sinistro dell’Adige in Vallagarina , 19 km a sud di Trento sulla n.12 dell’Abetone e del Brennero che, correndo parallelamente al fiume Adige, la collega a Verona, in Veneto, Trento e Bolzano per poi proseguire fino in Austria. Il suo territorio si sviluppa per quasi undici chilometri quadrati dal fondovalle alla sommità del monte Finonchio (1603 msm.). A parte alcune aree di villeggiatura estiva e la colonia S. Maria Goretti, situate sulle pendici del Finonchio e alcune abitazioni situate verso nord e sulla collina verso RoveVista di Volano da “Fontana Fredda” reto, il paese di Volano è concentrato in un unico nucleo abitato ai lati dell’antica strada romana e poi via imperiale (via Claudia Augusta) che collegava Rovereto con Trento e, per esteso, l’Italia al mondo tedesco. Confina con i comuni di Nomi, Calliano, Rovereto e Pomarolo ed è circondata da rilievi prealpini ricoperti da aree boschive. Dista, inoltre, rispettivamente circa 4 km dal casello di Rovereto Nord dell’autostrada Brennero-Modena (A22) e dallo scalo ferroviario di riferimento sulla linea VeronaBrennero. L’aeroporto più vicino è quello di Verona a 80 km di distanza, quello di Milano/Linate a 202 Km, quello intercontinentale di Milano Malpensa si trova a 240 km, l’aeroporto di Venezia a 140. Volano Il nome di Volano Il nome del comune pare avere almeno tre possibili derivazioni. La prima è in stretta relazione con abellana, nome latino degli alberi di nocciolo molto diffusi nell’area , ipotesi rafforzata dal nome tedesco di Nussdorf (paese delle noci) attribuito a Volano nel medioevo dalle popolazioni tedesche di Folgaria. La seconda , di origine romana, è collegata ai prediali che derivavano i toponimi dai nomi propri, in questo caso Avolius, Bolanius o Volius. La terza potrebbe essere collegata alla locale produzione di ceramica o olla che risale alla preistoria. Alcuni studiosi (Pfister) ipotizzano un’origine prelatina o celtica del nome da avon(acqua)-lan (terra), ovvero “terra vicino al fiume” avallata dal fatto che fino al IX sec dC il paese era bagnato dall’Adige e che due frazioni del vicino comune di Avio, Vo Destro e Vo Sinistro che sorgono presso il fiume, hanno il prefisso Vo. Paolo Diacono cita il castrum Volanaes tra quelli distrutti dai Franchi nel 590 mentre documenti del 1197 menzionano l’esistenza di una pieve ad Avolanum che successivamente, nel 1250, prenderà il nome di Burgus Avolani. Lo Stemma Questo antico stemma fu, riconosciuto ufficialmente il 15 maggio 1931. Nello scudo coronato sono rappresentati due alberi di nocciolo intrecciati e con radici sullo sfondo del cielo azzurro. Completano l’emblema tre stelle d’argento a 6 punte. Circondano lo scudo i tipici ornamenti degli stemmi comunali : due rami con fronde legate da un nodo d’argento e azzurro con cocche e nastri. di Raffaelli & Lorenzi Via Zucchelli, 41 - Volano - Tel. 0464 490303 e-mail: [email protected] Volano L’Economia La dinamicità del tessuto economico di Volano ha sempre avuto una forte impronta dalla presenza della Strada Imperiale, ora Strada Statale 12 che, nonostante l’attuale disagio provocato dal traffico di passaggio, ha offerto opportunità di scambio culturale per la popolazione e di visibilità per le aziende insediate sul proprio territorio. Il settore primario, specialmente in passato, ha sempre avuto un ruolo di fondamentale importanza per il sostentamento della popolazione, specialmente per quelle coltivazioni ed allevamenti destinati all’autoconsumo. Durante il 1800 e 1900 ebbero una discreta diffusione le colture legate all’allevamento del baco da seta e del tabacco, il cui impulso fu legato alla presenza nella vicina Rovereto di aziende di trasformazione specializzate nei rispettivi settori. Anche Volano fu coinvolto da insediamenti analoghi, infatti operò per diversi anni una realtà dove lavoravano molte persone, specialmente donne, nella quale veniva trattato ed essicato il tabacco, l’antica “Masera” ora abbattuta per far posto alla Scuola Elementare. Attualmente le aziende agricole sono fortemente ridimensionate ed il tempo pieno ha lasciato il posto al part-time anche grazie alla meccanizzazione che ha reso più agevole il lavoro nei campi. Il territorio coltivato di Volano si aggira attorno ai 300 ettari la metà ubicati nella piana dell’Adige sotto l’abitato e l’altra adagiata sulla dolce collina posta sopra il paese alle pendici del monte Finonchio. Nelle coltivazioni la parte principale è riservata ai vigneti, anche se vi è una La zona industriale e artigianale di Volano realizzata all’estremità orientale del paese negli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Volano buona presenza del melo con impianti specializzati di qualità ed altra frutta minore quale il susino, il kiwi ed il ciliegio quest’ultimo coltivato con il sistema storico, ovvero con la presenza di grandi ed antiche piante collocate per lo più sui confini dei vigneti le quali, proprio per la loro imponenza hanno ancora la funzione di ancoraggio dei fili che sostengono le viti. Dal nome dei ciliegi, in dialetto “ziresi” deriva il toponimo dal quale ha avuto origine la famosa zona di produzione del “Marzemino di Ziresi” ora D.O.C. Trentino Superiore. Questo vino prodotto dalle uve provenienti dai terreni collocati a nord dell’abitato, dove una volta si estraeva l’argilla, assume, grazie alla compattezza del terreno ed ai profumi trasmessi dal microclima della zona pedemontana, un colore rosso rubino ed un sapore secco e pieno che trova la sua massima espressione dopo un invecchiamento di due anni in botti di rovere. Il territorio di Volano, specialmente quello collinare, è inoltre molto rinomato per la produzione di chardonnay dedicato alla trasformazione dello spumante “Trento DOC metodo classico”. Il settore agricolo ha stimolato, a partire dagli anni settanta, l’avvio di attività legate alla filiera agroindustriale quali cantine, magazzini frutta e distillerie anco- ra molto attive, insediate nella zona artigianale sorta a nord dell’abitato. Nella stessa zona e nello stesso periodo sono sorte molte altre attività manifatturiere legate al settore dei serramenti e rivestimenti in legno e PVC ed aziende metalmeccaniche che danno lavoro a numerose maestranze anche provenienti da fuori comune. Molto attivo è anche il settore dell’edilizia e delle attività artigianali ad esso collegate, nonché attività legate alla cura della persona come laboratori di parrucchiere ed estetica. La vicinanza alle vie di comunicazione ha da sempre stimolato anche il settore del terziario con la presenza di attività commerciali insediate sia in centro storico con una forte valenza sociale, sia sull’asse viario della SS 12. Grazie alla vocazione sociale del paese di Volano recentemente sono sorti anche servizi legati all’assistenza di persone disabili che occupano molte persone fra volontari ed operatori professionali. Sempre nel terzo settore merita segnalare una buona presenza di pubblici esercizi ed attività di ristorazione nonché, nell’ultimo periodo, l’avvio di attività di accoglienza come B&B collegati all’effetto traino turistico dovuto all’avvio del MART e dell’attività della Strada del Vino e dei Sapori della Vallagarina di cui il Comune di Volano è socio fondatore. Volano L’abitato Di fronte un giardino comunale con area verde ove sono stati rinvenuti i resti di un edificio romano. Subito dopo il primo esempio di architettura rinascimentale, il balcone barocco in pietra con righiera in ferro battuto di casa Gioseffi. Il portale tra due colonne scanalate con capitelli corinzi porta la data del 1502. Appena più in la, casa Frizzera: al primo piano un elegante loggiato a sette archi. Sotto, al livello stradale, si trova un portale settecentesco, più squadrato e massiccio. Casa Raffaelli mostra un affresco allegorico. Al termine di via Roma L’abitato di Volano conserva ancora nella sua parte più antica le case tradizionali con aie lastricate, ballatoi e scale esterne. Lungo la ex strada imperiale , parallela alla strada statale, si possono ammirare palazzi di epoca barocca abbelliti da affreschi, logge e portali. L’accesso da nord è consentito dalla SS 12 dopo i Salenghi, dove si sviluppa l’area industriale. Seguendo le indicazioni che portano in Paese, il nucleo urbano si sviluppa lungo l’asse stradale dove i porticati danno accesso a cortili interni cui si affacciano diverse abitazioni. Entrati in paese lungo la via Roma si incontra subito a sinistra la chiesetta di S. Rocco con preziosi affreschi del 400 e del 500. Facciata di Casa Gioseffi, in via Roma 17 Volano confluiscono Via Venezia che va verso l’Adige e Via Galilei e via Camposala dove si può vedere un capitello di pregio risalente al ‘500: all’interno della nicchia un affresco raffigura Gesù che incontra la Madre, circondato dai santi Valentino, Rocco, Lorenzo e Sebastiano. Proseguendo lungo la strada principale, che da qui prende il nome di via Trento ancora due affreschi : il primo, del 1494, decora casa Tovazzi e raffigura una Madonna col bambino ed angeli, mentre una madonna con bambino e santi orna, sull’altro lato, casa Consolati. Altri affeschi a carattere mariano ed una Annunciazione all’incrocio con via Stazione. Proseguendo per via Trento, alla successiva svolta destra da un trivio ad Y partono contemporaneamente le vie Ponta e Viate. Questo punto è noto come la Crosera: su casa Huez un grande capitello con iscrizioni del 1404 rappresenta la Sacra famiglia ed i Santi Rocco e Sebastiano. Da qui si intravede la scalinata in pietra che conduce al Sagrato della Chiesa arcipretale che sorge sul dosso, al vecchio Municipio con portale in pietra e, seguendo per via S. Maria, alla nuova sede municipale ospitata presso le ex Scuole Elementari. Volano Il centro storico Volano - comunità contadina senza padroni e senza benefattori e quindi costretta, ora per migliorare ora più spesso per sopravvivere, a fare sempre e pressoché tutto da sé - quell’esercizio di autogoverno, quella partecipazione paritaria alle decisioni d’interesse collettivo, quel coinvolgimento di tutti, anche con la prestazione gratuita, alle realizzazione di pubblica utilità, anche la struttura edilizia del centro storico volanese è tutt’altro che estranea al formarsi di un’abitudine alla collaborazione. Esso infatti si è sviluppato, per lo meno dal XVI e fino al XIX secolo, per agglomerazione degli edifici Visione dall’alto della zona sud-orientale del centro storico di Volano Scorcio di casa Voltolini, in via Venezia 13 Volano lungo poche strade e, a ridosso di quelli, attorno a cortili interni, utilizzando talora lo stesso muro, le stesse pietre (tipi di costruzione del tutto diversi, come i “masi” isolati di campagna, rimasero invece inconsueti fino a pochi decenni or sono). Una tale struttura - sorta di organismo con membra più o meno compattamente legate e quindi in certo grado interdipendenti - induceva e costringeva gli abitanti al contatto, talvolta stretto fino a condividere spazi comuni nel lavoro e nello svago (ad esempio con i “filò” interfamiliari nelle stalle); e nel contatto stimolava a esercitare e rafforzare, appunto, l’accordo e la solidarietà, non senza tensioni e contrasti inevitabili anche nel raggruppamento sociale più compatto. e-mail: info@panificio_vivori.it L’edificio tipico di Volano era costituito da un corpo in muratura, integrato da scale, poggioli, ballatoi e solai pensili di legno. Volano Il nuovo arredo urbano del centro storico In questi ultimi mesi sta prendendo corpo in tutta la sua eleganza il nuovo arredo del centro storico frutto di un progetto che l’Amministrazione Comunale ha elaborato negli anni scorsi e su cui ha investito molte risorse per ridare dignità al cuore della “Volano antica”. L’immagine complessiva dell’abitato storico di Volano, per i suoi aspetti architettonici, rappresenta inequivocabilmente il documento più significativo per raccontare la storia della sua formazione e crescita. E’ partendo da questo presupposto che l’ideazione del progetto ha trovato la sua naturale evoluzione nel cercare di mantenere e, se possibile, valorizzare le funzioni legate alle esigenze abitative vista la forte presenza di famiglie che vi risiedono, ma anche commerciali testimoniate dai negozi e botteghe artigianali che ancora oggi portano avanti la loro attività e aggregative grazie alle varie manifestazioni che si svolgono durante l’anno. Analizzando le vecchie foto si è notato come in passato le strade fossero costituite prevalentemente da pavimentazione in terreno battuto e aciottolato nelle adiacenze dei manufatti in pietra e nelle corti private. Negli anni cinquanta vennero poi pavimentate in porfido e, recentemente, ricoperte da asfalto a seguito della posa della nuova rete di fognature, acquedotto e metano. Era giunto perciò il momento di ridare dignità a valore storico alle strade ed ai luoghi che hanno segnato la storia delle famiglie di Volano cercando di mantenerne il più possibile i tratti caratteristici seppur in un’ottica di mutate e moderne esigenze. E’ stato così che, per quanto riguarda la pavimentazione, si è voluto privilegiare il porfido in cubetti posati ad archi contrastanti per la quasi totalità delle vie eccetto che per le vie Trento e Roma per le quali, avendo le stesse una carreggiata più ampia, è stata prevista in aggiunta una cunetta centrale composta da una doppia piastra sempre in porfido trentino. Inoltre in alcune situazioni più significative e di fronte a manufatti importanti è stato inserita una pavimentazione in aciottolato. Le novità principali del nuovo arredo sono però rappresentate dalla nuova configurazione di piazza Marconi che, con la demolizione della vecchia cabina elettrica ha potuto assumere in parte le funzioni di spazio dedicato alle relazioni sociali e dalla collocazione al centro della “Piazota” di una nuova fontana in pietra che, attraverso una ricostruzione storica seppur ridotta per esigenze di spazio, ha cercato di ricreare in chiave contemporanea l’ambiente originario dell’antico lavatoio demolito nel 1962. Nell’ottica di una valorizzazione complessiva del centro storico in tutti i suoi elementi più importanti, sono inoltre state sostituite, dove risultava necessario, le soglie dei portali utilizzando nuovi materiali che si rifacessero a quelli esistenti come pietra calcarea bianca o porfido. Da sottolineare che unitamente al nuovo arredo è stata posata in tutte le utenze, sia pubbliche che private, la nuova infrastruttura composta da cavidotti adatti a sviluppare le nuove tecnologie per la larga banda, nonché la nuova rete di distribuzione elettrica con la realizzazione di due nuove cabine interrate. Anche la nuova illuminazione pubblica ha assunto i connotati di una volta attraverso la riproposizione moderna delle antiche lanterne a braccio che fanno bella mostra di se sulle facciate delle case. Il centro storico insomma concepito possibilmente come luogo di relazione fra persone con l’auspicio, che i vari importanti interventi di abbellimento e funzionalità fin qui eseguiti contribuiscano a migliorare la qualità della vita dei suoi residenti e, grazie all’accogliente ed accattivante ambiente capace di attirare nuovi visitatori, il progresso delle attività economiche che vi operano. Volano Le botteghe del centro storico... Màgama Agricoltura, Agricoltura, Orticoltura, Giardinaggio Giardinaggio Orticoltura, Volano Volano Via Trento, Trento, 34 34 Via Tel. 0464 411617 Tel. 0464 411617 Tabacchi Giornali e tabacchi Servizio fax - Gioco del Lotto Articoli da regalo - Profumeria Giocattoli - Merceria Via Trento, 16 - 38060 Volano (Tn) tel e fax 0464 412441 LAGARINA LAGARINA SEDE NOMI Tel. 0464 834141 FILIALI CALLIANO Tel. 0464 834121 VOLANO Tel. 0464 410236 LIZZANA Tel. 0464 421345 Casalinghi Articoli regalo Vernici ...ti aspettano a Volano Confezioni GIANNA di Marzari Doria di Bonat Silvana Via Trento, 24 - 38060 Volano tel. 0464 411510 Abbigliamento uomo donna - bambino Via Stazione, 25 - 38060 Volano Tel. 0464 410481 Pane e latte Tabacchi - Giornali - Lotto Via Trento, 3 Volano Via 3 Novembre, 2 - Volano Tel e fax 0464 490166 di Missimi Maria Rivendita n. 1 Lotto 0438 Fasoli Marco Volano VOLANO (TN) - TEL. 0464.411426 Volano La Pieve della Purificazione di Maria e la Chiesa di San Rocco Il comune di Volano ha vissuto diverse stagioni di particolare rilevanza artistica, ed architettonica. Per secoli a partire dal XV secolo, i rapporti artistici di Volano si sono saldamente intrecciati con l’area veronese e veneziana più vivaci e feconde rispetto a quella germanica per ravvivarsi intorno al XVII secolo. Questi cambiamenti si sintetizzano nei due principali edifici religiosi del paese: la Pieve della Purificazione di Maria e la piccola Chiesa di S Rocco. La Pieve della Purificazione di Maria costruita su un rilievo roccioso a sud del Paese è il più antico edificio documentato di Volano. Nominata già alla fine del XII sec. in occasione della consacrazione della vicina chiesa di S. Ilario e ritoccata più volte nei secoli successivi la Pieve presenta una elegante facciata tardo barocca. Venne ricostruita nelle forme attuali alla seconda metà del Settecento su iniziativa della comunità locale che ne commissionò i lavori a Giuseppe Antonio Sartori (abside) e Bernardo Tacchi (facciata) due tra i più valenti architetti lagarini dell’epoca: L’interno a lar- L’altar maggiore della parrocchiale di Volano. Volano ga aula con volta adornata di stucchi è impreziosito da otto altari barocchi in marmi policromi, diversi dei quali risalenti alla grande tradizione scultorea settecentesca delle botteghe castionesi (Francesco Passerini, Valentino Villa, Giovanni Antonini). Le tele e gli affreschi sono della stessa epoca. Fra le pitture sono da segnalare le grandi tele settecentesche del pittore veronese Bartolomeo Zeni. Sul sagrato della Chiesa si trova la cappella della Confraternita con un altare ligneo ed una pala ottocentesca. Volano La Chiesa di San Rocco La chiesetta gotica di S. Rocco, è un piccolo gioiello affrescato. Costruita verso la seconda metà nel 300 forse su una chiesa preesistente, secondo alcuni studiosi, già dal 1050, fu rimaneggiata nel 400 e interamente affrescata sul finire di quel secolo e nei primi tre decenni del secolo successivo da Maestranze veronesi quali Gaspare Rotaldo e forse Francesco Verla. La chiesa venne consacrata il 16 agosto 1502. Originariamente costruita fuori dalle mura lungo la vecchia strada imperiale che attraversa completamente Volano, la chiesa è ora inclusa nell’abitato a nord del Paese. La peste era una calamità piuttosto frequente nel Medioevo ed il culto di San Rocco, protettore dalla peste, si diffuse nel XVI Il presbiterio, le storie di San Rocco secolo edivenne particolarmente sentito in occasione dell’epidemia del 1630 , quando la chiesa fu oggetto di lavori e ristrutturazioni. All’epoca un piccolo ospedale adiacente alla chiesa offriva riparo a viaggiatori, poveri e bisognosi, sostenuto dai lasciti dalle elemosine della comunità. Nel 1700 la chiesa e l’ospedale ospitarono le riunioni della Regola Volano assumendo anche un rilevante significato civile ed identitario per la comunità. Sia la facciata che l’interno della chiesa sono interamente affrescati. Nella facciata a capanna resta solo l’affresco superiore con Angeli che suonano, santi e Madonna: resti di notevole valore di un Giudizio universale dicui la aprte superiore rappresenta il paradiso. Pare che la vivida rappresentazione della parte inferiore che rappresentava il purgatorio e le fiamme infernali fosse rimossa . era così realistica da aver terrorizzato i cavalli dell’impetratice Maria Teresa d’Austria che ne ordinò la cancellazione. Ai lati della porta di ingresso le finestre ogivali furono ricavate successivamente, nel 1800. L’interno ad un sola navata è di particolare interesse. Il soffitto è in legno. L’altare maggiore che raffigura il Santo e ai lati le rappresentazioni laterali. Le pareti della navata, suddivise in doppia fila di riquadri raccontano agli episodi biblici. A destra vita di Gesù e a sinistra la vita di Maria, e la strage dgli innocenti. L’arco trionfale con timpano a sesto acuro riporta le storie di S. Giorgio che uccide il drago, S. Martino e la Crocefissione. Nell’abside, con gli Evangelisti ed i Profeti, è Interno della chiesetta di S. Rocco a Volano Volano La navata, le storie di Maria e l’infanzia di Cristo, lato destro rappresentato il ciclo delle storie di S. Rocco dell’abside, uno dei migliori del nord Italia. Due piccoli altari poggiano sull’arco dell’abside. La chiesa di San Rocco oggi restaurata è fra i più interessanti simboli artistici del primo rinascimento del Trentino e testimonianza del clima culturale del paese alla fine del 400. Lungo la ex strada imperiale si possono ammirare numerosi edifici della stessa epoca con bei portali ed eleganti facciate (case Raffaelli, Gioseffi, Cainelli, Tovazzi). La navata, la passione di Cristo, lato sinistro Volano Eremo di Santa Cecilia Sulle pendici del Monte Finonchio, su una cengia nel cuore dello strapiombo conosciuto come Cengio Rosso che domina la Vallagarina a nord del Paese, in uno splendido contesto paesaggistico, sopra CastelPietra si trova l’eremo di S. Cecilia, caratteristico edificio del Settecento, ex romitorio, eretto su una edicola seicentesca dedicata alla Madonna sul Trono. “Questo romitaggio si trova in un incavo del Zengio Rosso presso Castelpietra in territorio di Volano. Dal basso della valle nulla si vede, anzi parrebbe impossibile che ci sia qualche cosa di più dei nidi del passero solitario. Eppure vi è un piccolo piazzale e addossata alla rupe a strapiombo la capellina con due piccoli locali, dei quali uno serve da ripostiglio, l‘altro da cucina per i visitatori. Dal ciglio del piazzale si domina la valle dell‘Adige da Trento fino a Rovereto, si vede il fiume azzurro snodarsi attraverso le campagne e i paesi accostati ai piedi dei monti”. L’iscrizione sulla nicchia affrescata che funge da pala d’altare, riporta la data d’originedel capitello e i suoi au- tori “QUESTA OPERA LA FATA F(ARE) RAFAEL DE RAFAEI E ZUAN BATISTA DE SPERANZA MASSARI DI LIMOSINA. 1611”, ma probabilmente le sue origini sono più antiche. Dalla cappella si gode uno stupendo panorama della vallata sotto- Nei suoi tratti più esposti il sentiero è protetto con cordini e sostegni metallici stante. Una tradizionale processione ogni anno, il 5 agosto, porta in pellegrinaggio i devoti di Volano all’eremo di S. Cecilia. Il pellegrinaggio fu ufficializzato nel 1716, poco dopo la trasformazione dell’eremo in cappella, ma solo nel 1830 l’arciprete “canonizzò” la data del 5 agosto e non il 22 novembre, data in cui la Chiesa festeggia la Santa. Il pellegrinaggio all’eremo rientrava infatti tra le più antiche processioni della popolazione di Volano, forse per ricordare gli abitanti salvati dalla franadel Cengio rosso (883); forse per scongiurare la siccità che d’estate minacciava il raccolto, o forse ancora un voto della popolazione per essere stata risparmiata dal saccheggio francese del 1703. Volano I Capitelli nei borghi e nelle campagne di Volano Tipica testimonianza della religiosità e della devozione degli abitanti di Volano nelle sue espressioni quotidiane è rappresentata dai numerosi capitelli, edicole e tabernacoli dedicati alla Madonna e di Santi protettori che sorgono agli incroci e lungo le strade della campagna volanese. Alcuni erano stazioni della via crucis o delle processioni legate alle Rogazioni di primavera; quali il tabernacolo della madonna nella località Ziresi, all‘imbocco della strada del Finonchio. Sulla facciata di casa Gelmi, in via S.Maria n.17, una deposizione dalla croce modellata ai primi del ‘900 in cotto colorato, secondo i canoni tradizionali della scultura popolare Edicola sulla facciata di casa Alovisi (HUEZ?) alla Crosera. Secondo l‘iscrizione fu eretta nel 1404 ma più volte rimaneggiata fino al 1872: sullo sfondo d‘un paesaggio aperto è rappresentata la Sacra famiglia con angelo che offre un cestello, fra San Sebastiano e San Rocco in primo piano. Sulla facciata di casa Tovazzi, nella piazza omonima, tracce d‘una Madonna con il Bambino seduta su un modesto trono marmoreo. Sullo sfondo un paesaggio vistosamente incorniciato da motivi ornamentali. Pregevolissimo l‘affresco sulla parete di casa Consolati, in Via Trento n.13: Madonna col Bambino (tra due Santi), che nella struttura e nel cromatismo richiama i modelli Il settecentesco tabernacolo del Crocefisso, fra Riselè e Pióveghe Volano della pittura veneta del ‘500. Notevole e singolare è invece l’edicola sul muro d‘un orto verso la sommità di via Camposala: sui relitti d‘un arco di mattoni, nella nicchia è riconoscibile una stazione della Via Crucis con Gesù che cade sotto la croce; sull‘arco a larghe bande sono in parte visibili figure di santi. Madonna col bambino fra San Domenico e Sant‘Antonio da Padova sono visibili La deposizione di Gesù nel sepolcro, nel tabernacolo in louna della 14 stazioni della Via Crucis calità Maseroni, oltre la via Galilei: il dipinto, oggi fortemente ritoccato, appare di discreta fattura ottocentesca; da notare la testimonianza d‘un arcaismo fonetico nella scritta B.V AGIUTO, entro l‘aureola della Vergine. Il tabernacolo del Crocefisso si trova ad un crocevia fra Riselè e Piòveghe, segnato da un tiglio secolare ormai abbattuto. Quando fu eretto, nel 1775, ospitava la croce dell‘antica chiesa arcipretale e fino agli anni Sessanta fu meta d‘una solenne processione annuale. Il tabernacolo di Sant‘Antonio, costruito nel 1882 in un incavo naturale della roccia lungo la Strada Vecchia era, fino a qualche decennio fa, la prima tappa di ristoro per chi saliva a piedi in montagna. L‘iscrizione dell‘architraveè nella tipica grafia gotica dell’epoca. di Dalbosco Michele PAVIMENTAZIONI IN PORFIDO CIOTTOLI 38060 CALLIANO (TN) - Via G. Marconi, 5 tel. 0464 834103 - Cell. 336 899337 Volano La Storia I primi insediamenti umani nella zona di Volano risalgono alla preistoria. Sono del Mesolitico(8000-4500 a.C.) punte di frecce in selce, resti animali e le sepolture giovanili con scarsi corredi rinvenute in una cava in località “Paludei”, mentre resti di antropizzazione risalenti al Neolitico e al periodo del Bronzo antico (1800-1600 a.C.) e Bronzo medio (1600-1300)e frammenti ceramici furono rinvenuti a sud del dosso Destor, sul dosso di Gorga e sui rilievi del Castel e del Cuchet, forse antichi castellieri preistorici , che proteggevano i primi nuclei abitati dalle esondazioni del fiume. Un periodo celtico si registra intorno al 500 aC con i primi insediamenti stabili ed abitazioni con opere murarie a secco. Un sepolcreto, monete e reperti della Roma imperiale testimoniano il passaggio delle truppe romane lungo la strada imperiale che venne poi denominata Claudia Augusta, ed i successivi stanziamenti romani che a partire dal II sec. aC e nei primi secoli dopo Cristo portarono alla graduale integrazione con le popolazioni locali e alla romanizzazione del territorio. A questo periodo risalgono reperti vari e monete ritrovati a Volano tra il 700 e l’800, una pietra miliare del 361dC, circa, rinvenuta sul Dos Destor La collocazione politico-istituzionale e amministrativa di Volano durante l’età moderna nella carta 4 del Tirol Atlas. Volano e, tra gli altri, i resti di un edificio romano del III-IV secolo d.C. (tegole, coppi e peso per telaio con marchio impresso) venuti alla luce alla periferia nord del paese, di fronte alla chiesa di S. Rocco nei cui pressi probabilmente passava anche il confine tra il municipio romano di Trento e quello di Verona. Dopo le invasioni barbariche di Unni, Baiuvari e Franchi la zona atesina venne governata dai Longobardi che organizzarono il territorio in 36 ducati tra cui quello di Tridentum che giungeva sino ad Avio e la cui superficie corrispondeva grossomodo al municipio romano. Risale a questo periodo ( 590 dC) la prima testimonianza dell’esistenza di Volano. Paolo Diacono, storico dei Longobardi nel suo “Historia Longobardorum” menziona infatti il castrum “Volaenes” come uno dei dodici villaggi longobardi distrutti dai Franchi durante una loro incursione nella valle dell’Adige e in Vallagarina. I resti di un antico castello erano ancora visibili sul Dos Destor nell’800. Al periodo longobardo si fanno risalire anche alcuni toponimi (Camposala, Salengo e gahagi –gazzi-che significa bosco, riserva). L’organizzazione territoriale di epoca medievale era caratterizzata da tre istituzioni fondamentali: la pieve, la comunità e la giurisdizione feudale. Con Lizzana, Mori e Villa Lagarina, Volano fu sede di una delle prime quattro Pievi della Vallagarina che divenne sede fortificata con una possente cinta muraria e Il Castello della Pietra visto da Volano. Volano Paese e la Vallagaria godono della più ampia autonomia : il governo è assegnato a dei “capitani” tra i quali conti Tirolo, i de Beseno, il famoso Jacopino da Lizzana e i Castelbarco. Nel 1319 viene nominato anche un antico insediamento denominato Barbarola, ora scomparso, sito ad est del Destor in un’area che all’epoca apparteneva, invece, ai Veneziani. Nel secolo successivo la famiglia dei Castelbarco si allea con i Venezioni ma viene rapidamente estromessa e nel 1439 Volano si arrende alla Repubblica di Venezia che fissa i nuoviconfini a Castelpietra. Successivamente rivendicata dai Trapp, insediatisi a Castelbeseno, si giunge ad un comRiparazione veicoli ben 8 porte di accesso. E’ del 1197, nell’atto di fondazione della vicina chiesa di S. Ilario, la prima menzione della libera comunità di Volano, e della pieve di S. Maria , entrambe nella giurisdizione di Castel Beseno in cui era inserito il territorio di Volano. Conteso tra i conti di Appiano e i Castelbarco nel 1208 Volano viene venduto a Federico Vanga che lo porterà in dote alla Diocesi di Trento all’atto della sua investitura come Principe vescovo. Volano resterà per secoli possedimento dei principi Vescovi di Trento. In questo periodo il Sostituzione pneumatici Ricarica climatizzatori Servizio revisioni Tel. 339 3938315 - CALLIANO - Via Castel Beseno, 5 Volano promesso, il confine viene arretrato e per qualche tempo Volano viene divisa: il Borgo va ai Trapp mentre la Villa resta a Venezia. Le due aree graviteranno la prima intorno alla antica chiesa del borgo consacrata prima a santa Cecilia, poi alla Madonno a quindi a San Rocco. La seconda alla chiesa di S.Pietro, poi dedicata alla Purificazione di Maria. Nel 1487 scoppia il conflitto tra Venezia e l’imperatore Federico III. La sconfitta del Capitano Roberto da Sanseverino nella battaglia di Calliano, il 10 agosto 1487, non modifica la situazione di Volano che sotto i veneziani gode per qualche tempo di un periodo di rinnovato benessere e privilegi. Sconfitta Venezia alla Ghiara d’Adda (1508), l’Austria occupa la Valle Lagarina, formando sulla sinistra dell’Adige una Pretura comprendente i Paesi del vecchio distretto veneziano, facente capo a Rovereto, nella quale viene inserito anche Volano che diventa così suddito immediato dell’Impero e della Contea del Tirolo. Il cinquecento è un periodo dificile. L’Austria impone tasse e balzelli che suscitano la rivolta dei contadini. Gli avvocati di Volano, Saibanti e Matteo del Ben ven- gono imprigionati per aver difeso gli statuti a garanzia dei privilegi (diritti) di Volano. Lo statuto di Volano del 1584 è un importante documento che regola diritti e doveri della comunità, legati principalmente all’economia locale. Sono le pubbliche assemblee denominate “regole” che decidono democraticamente degli affari della comunità e dirimono le controversie . I verbali giunti fino a noi documentano le tappe principali della comunità nel’ 600 e nel ‘700. Con le guerre napoleoniche nel 1801 cade il Principato vescovile al quale, tranne brevi parentesi, Volano aveva appartenuto per quasi 600 anni. Austriaci e francesi si alternano così come battaglie e scorribande. Tuttavia si sviluppa l’industria della seta che porta nuova ricchezza e per qualche tempo Volano diventa uno dei maggiori centri di produzione di bozzoli. Al regno bavarese (1806-1810) segue il regno d’Italia di Napoleone (1810-1815) e con il Congresso di Vienna il comune di Volano torna all’Austria, per rimanervi fino alla fine della Prima Guerra mondiale, quando nel 1918 venne annesso al Regno d’Italia. Volano Emigrazione della gente di Volano La gravosa situazione economica e sociale caratterizzata da notevoli squilibri tra le risorse disponibili e la popolazione era diffusa ovunque agli inizi dell’800. Alle disastrose guerre napoleoniche e alle calamità naturali e metereologiche seguì un breve periodo di relativo benessere legato alla produzione della seta, al decollo industriale di Rovereto, dove i volanesi si recano a piedi attratti dalle nuove opportunità di lavoro, e allo sviluppo delle attività legate alla costruzione della Ferrovia nella valle dell’Adige. Alla industralizzazione segue tuttavia il declino delle attività agricole e la manodopera sottoccupata nei campi è costretta ad emigrare. Nella Vallagarina la situazione è sempre più critica: fame, miseria e mancanza di lavoro danno origine, durante il periodo invernale, alle emigrazioni temporanee di contadini, braccianti, operai e artigiani verso varie regioni dell’Europa ma soprattutto verso l’Americadel Sud, Brasile ed Argentina. Tra il 1855 e il 1875 una serie di disastri si abbattè sulla regione. Le nuove malattie delle piante , in particolare delle viti e dei gelsi hanno effetti pesantissimi nella produzione viticola e sull’industria della seta e gradualmente l’emigrazione si trasforma da temporanea a permanente spingendo molti abitanti di Volano verso le lontane Americhe. Nella seconda metà degli anni Settanta l’esodo diventa particolarmente vigoroso, favorito dall’evoluzione dei mezzi di trasporto che aprono nuove vie di comunicazione. Secondo il Guetti ben 92 uomini e 72 donne migrarono da Volano verso il continente americano. Mentre il governo austriaco e le amministrazioni comunali cercano di scoraggiare il flusso migratorio ponendo difficoltà al rilascio dei permessi e vincolandoli alla rinuncia di beni e terreni, le rimessedegli emigrati portano indubbi benefici alla regione contribuendo non poco allo sviluppo del paese e a rilanciare lentamente l’economia locale in particolare la viticoltura e la frutticoltura. Un ruolo fondamentale legato allo sviluppo di nuovi modelli associazionistici e organizzativi è da riconoscersi ad un illustre cittadino di Volano, Giovani Battista Panizza, che contribuì significativamente alla nascita dei primi movimenti cooperativo-solidali fondando la Società Agricoltori della Vallagarina, cui seguirono le prime famiglie cooperative, la Cassa di Risparmio ed altre iniziative che capitalizzando l’onesta laboriosità locale portarono ad una significativa crescita economica, civile e sociale. Volano Il trauma della guerra I lunghi anni del primo conflitto mondiale, che videro vaste aree del Trentino teatro delle ostilità belliche, lasciarono un pesante segno sull’economia locale, riscontrabile non solo nelle distruzioni e nei danneggiamenti materiali, ma anche nel crollo di ogni attività produttiva. La Comunità di Volano, pur in prossimità del fronte, aveva evitato il dramma dell’evacuazione, ma non aveva certo potuto esimersi dal soffrire tutti i disagi dell’occupazione militare in un clima di mobilitazione generale e di economia di guerra. All’indomani della cessazione del conflitto dunque anche gli abitanti di VoIl traghetto militare da Chiusole a Volano lano, al pari dell’intera popolazione trentina, si trovarono a dover affrontare l’opera di ricostruzione e di recupero delle proprie capacità produttive, in un contesto tanto istituzionale, quanto economico, che vedeva sconvolto ogni precedente equilibrio. Di fronte alle perdite umane e al dissesto sociale provocato dal conflitto stavano le devastazioni e i danni materiali prodotti dai combattimenti, nonché i pesanti sconquassi finanziari. In particolare a soffrire di tale situazione fu tutta la fascia di confine della regione, che da fine maggio del 1915 all’inizio di novembre del 1918 fu al centro di un aspro confronto tra le forze belligeranti e venne sottoposta a una sistematica opera di danneggiamento, di distruzione e di asportazione Volano Specializzato in SALDATURA ACCIAIO INOX MONTAGGIO MACCHINE MECCANICHE E INDUSTRIALI Donne di Volano mobilitate per i lavori di campagna di beni, sorte quest’ultima che toccò anche a Volano. Pesantissime furono poi le perdite finanziarie, al punto che interi comparti dell’economia locale si trovarono decurpati di ingenti risorse. Sotto il peso di uno sconquasso particolarmente rilevante, l’economia trentina che, come si è potuto osservare, aveva percorso durante gli anno della belle époque un interessante tragitto di razionalizzazione, portando l’agricoltura verso sempre più chiari obiettivi di mercato e giovandosi di un crescente flusso turistico, venne sottoposta a un drastico degrado. Via Salenghi, 66/5 - 38060 Volano (Tn) Tel. +39 0464 410335 - Fax +39 0461 712275 Cell. +39 329 0909717 Volano Le fornaci di Volano Nel corso di tutta l’epoca moderna, le fornaci da laterizi più importanti del territorio lagarino furono quelle localizzate lungo il corso del fiume Adige, in corrispondenza degli abitati di Volano e di Villa Lagarina. In esse si producevano gran parte dei mattoni, quadretti da pavimento e tegole per i manti di copertura dei tetti (“coppi“) necessari alle costruzioni edilizie di tutta la valle. Le fornaci di Volano sorgevano sulla riva sinistra dell’Adige, 38060 CALLIANO, Trento via Brennero, 30 - Tel. 0464 835518 - Fax 0464 835519 www.pratoverde.tn.it - [email protected] a poca distanza l’una dall’altra nella campagna tra il paese e il Castel Pietra: due direttamente sulla via imperiale; due più defilate verso il fianco della montagna. La loro collocazione non era certo casuale. A poca distanza si trova la località “Palui”, a est dell’attuale zona industriale di Volano, in cui si cavava la materia prima necessaria per la produzione dei laterizi: l’argilla, qui depositata dal fiume Adige in corrispondenza della grande ansa esistente prima della retifica ottocentesca. Diminuendo la velocità dell’acqua, l’ansa favoriva infatti la deposizione delle finissime particelle di argilla sospese nell’acqua. L’estrazione avveniva in prevalenza nel periodo estivo lavoratori asportavano l’argilla fino ad una profondità di 2-3 metri, creando una buca di forma rettangolare. Una volta che si giungeva allo strato sottostante, costituito da sabbia, la buca si riempiva rapidamente di acqua proveniente dalla falda sotterranea, costringendo i cavatori ad abbandonarla per una nuova. L’argilla estratta veniva lavorata nelle fornaci, chiamate a Volano “copère”, in quanto la maggior parte dei laterizi da esse prodotti era costituita dalle caratteristiche tegole ricurve: i cosiddetti “coppi“. Finchè rimasero attive, le fornaci diedero lavoro a diverse persone di Volano (oltre che naturalmente ai diretti conduttori) impiegate nelle varie fasi di preparazione dei laterizi. Vennero chiuse negli anni ‘60 del secolo scorso. Volano Le cave di pietra del territorio di Volano Uno dei materiali fondamentali dell’edilizia storica lagarina è la pietra, usata come materiale da costruzione nelle murature, nelle volte, nei pilastri, nelle scale e nei poggioli degli edifici, ma impiegata anche nell’ornato architettonico: dalle semplici cornici delle porte e delle finestre, ai più importanti portali degli ingressi carrai delle case, anche il campanile è interamente con pietra bianca di Volano. La pietra era inoltre largamente impiegata nelle pavimentazioni di cortili e androni sotto forma di ciottoli (“salasài”) e lastre. Un uso così diffuso dei materiali lapidei sottintendeva un’altrettanto consistente possibilità di reperirne, in loco, con abbondanza. Così nel corso dell’epoca moderna, fino all’inizio del secolo scorso, andò affermandosi l’importanza delle cave di pietra, chiamate localmente “predàre” o “preère”. Sono due le cave di pietra ubicate nel territorio di Volano che rivestirono in passato una certa importanza nella vita economica e sociale del paese, ambedue localizzate sul fianco della montagna soprastante l’abitato: quella di “Spiazze”, la più vicina al paese, ai piedi del “Dos di Gàrdole”, e quella di “Cornalé”, sulla fascia collinare a sinistra della strada che conduce verso Saltaria e Noriglio. Le cave sfruttavano la formazione rocciosa nota come rosso ammonitico, ma anche le formazioni più antiche, come i calcari grigi di Noriglio o quelle sovrappostesi in seguito, come il biancone. Lo sfuttamento di queste cave è senz’altro antico, anche se le prime testimonianze documentate non sono anteriori al tardo Quattrocento e si ricollegano con l’arrivo a Volano, o quantomeno con la decisione di fermarsi stabilmente in paese, di alcune famiglie di spezapreda originarie del Nord Italia (Valpolicella, Lago di Como, Valtellina e Bergamasco). Fotografia scattata agli inizi del secolo durante i lavori di costruzione dell’asilo infantile Volano Il fiume l’area trentina e quella veronese per tutto il medioevo. Gli incontrastati protagonisti del traffico fluviale erano i radaroli veronesi, potente corporazione mercantile che si occupava principalmente di rifornire le imprese edilizie Il fiume era l’elemento geografico più importante del terdella città veneta. I radaroli derivavano il loro nome delle ritorio volanese e la sua centralità, nel rapporto tra amzates, le zattere, che erano costruite con gli stessi tronchi biente e comunità, era dovuta a due aspetti fondamentali. che venivano fluitati lungo il corso d’acqua fino a giungere Da un lato l’Adige costituiva la più importante via d’acqua a destinazione. Zattere che trasportavano legname, chiatte regionale e forse la più importante via di comunicazione rimorchiate da riva cariche di merci, piccole imbarcazioni in assoluto; dall’altro i villaggi in cui a vela, traghetti che mettevano in territorio era sulle sponde del fiucomunicazione le due sponde del me dovevano fare continuamente fiume, come testimonia la preseni conti con ricorrenti e rovinose za di un piccolo porto a Chiusole: la inondazioni che non trovavano seri vita sull’Adige, quando era ancora ostacoli. Il rapporto con l’Adige possibile navigarlo, doveva essere delle popolazioni lagarine e della piuttosto vivace. comunità di Volano, oscillava così Per rendersi conto di quanto il protra la volontà di sfruttare economiblema delle continue esondazioni camente la possibilità che il fiume dell’Adige sia stato fondamentale offriva come via di comunicazione e prima della messa in sicurezza deil timore della forza distruttiva che gli argini, basta scorrere la raccolta l’Adige esercitava quando sfuggiva delle calamità capitate in Trentino, al controllo dell’uomo. messa a punto durante la seconda I commercianti, soprattutto quelli metà del Settecento e conclusa nel di legname, utilizzarono l’Adige tra Acquerello di Edmund Gurk risalente al 1840, imbarco sul traghetto Volano operazione volta evidentemente a rafforzare gli argini del fiume. Nella carta di regola del 1654 si precisa che erano i massari a dovere far portare le pietre sulle rive dell’Adige. Poteva essere inoltre richiesto, per chi ne aveva la possibilità, l’impiego di carri e di bestiame, necessari alle operazioni di trasporto del materiale da destinare a questo scopo. L’obbligatorietà di quelle prestazioni d’opera si desume, oltre che dagli espliciti paragrafi ad esse nella regolamentazione comunitaria, anche dal fatto che la mancata presenza a questi lavori comportava l’iscrizione nei Libri dei manifesti, ossia nei registri delle denunce agli organismi comunali. Il traghetto “dei volanesi” 1803 dall’erudito volanese padre Giangrisostomo Tovazzi. In essa si può leggere l’impressionante serie di piene che con disarmante regolarità funestavano sia la città di Trento, sia la vallata atesina. La comunità di Volano, per cercare di tutelare i propri terreni, aveva stabilito, almeno dall’adunanza della regola del 1547, l’obbligo per i membri della comunità di partecipare alla difesa degli argini (“roste”), obbligandoli a prestare dei lavori di manutenzione delle sponde. Nella carta di regola del 1584 era anche previsto l’obbligo di “cavar prede da menare alle rive del Adese”, IMPIANTI ELETTRICI di Dellaidotti e Marcolini s.n.c. 38060 Calliano - Via C. Battisti 25 Tel/Fax 0464 414070 Dellaidotti Walter cell. 339 2184293 Marcolini Cristian cell. 338 2216016 Volano La caduta della frana del Sengio Ros della frana un altare dedicato a Santa Cecilia, nel mezzo della parete rocciosa. Cengio, Zengio o Sengio, questo episodio segna una tragica svolta nella storia di un paese nato e sviluppatosi grazie alla presenza del fiume che, deviato, non potrà più sostenere la comunità . Il monte Barco (ora M. Finonchio) dominava con una parete a picco l’Adige che scorreva alla sua base curvando in direzione del Pozzol. A suoi piedi, all’altezza di Castel Pietra dove il Rio Cavallo confluiva nell’Adige, sorgeva il nucleo di Villa della Pietra, con una chiesa dedicata a san Pietro. Nell’883, a causa del disgelo o per una scossa tellurica, il fianco del monte già eroso dalla corrente dell’Adige frana sul fiume, costringendolo quasi a tornare indietro. La vicina località della Prea Scritta infatti è sopraelevata rispetto al corso del fiume e non consente un deflusso più diretto. Molte persone di Villa si salvarono, forse avvertite da segni promonitori o perché al lavoro nei campi. Gli scampati, ormai senzatetto, sono dapprima ospitati nelle case del Borgo poi costruiscono le nuove case nella zona a sud di Borgo l’attuale Piazzota, via Volpare, Via Santa Maria dove ricostruiscono anche la chiesa sulle cui fondamenta sorgerà l’attuale arcipretale, dando vita all’attuale Volano. In memoria di questo episodio venne eretto nell’epicentro OGGI Le frane proseguono. L’acqua penetra nelle fratture verticali della roccia porosa e ghiacciando provocano un aumento di volume e, con il disgelo, il conseguente distacco. Dopo l’ultima frana del marzo 85, un’altra segue nel febbraio 2009 e sfiora, in località Marochi, il vecchio maso oggi abitato dalla famiglia Mattè. Circa mille metri cubi di materiale, terra e sassi, franati dal Cengio Rosso, sulle pendici del Finonchio, spezzano alberi e piante. Un enorme masso all’improvviso devia la traiettoria e termina la sua corsa a circa 150 metri dal vecchio maso. Uno spettacolo da brividi ma sono tutti illesi, per fortuna, anche i turisti che occasionalmente si trovano nella zona. A fermare la frana una vecchia cava di inerti che crea un provvidenziale avvallamento a protezione delle case. Già dopo la frana nel 1985 la proposta di una barriera di sicurezza venne accantonata in quanto la protezione offerta dall’avvallamento della ex cava pareva, a ragione, sufficiente a garantire la sicurezza degli abitanti. Due sentieri sono stati chiusi: il “Percorso dell’arte”, interrotto dal crollo, e il sentiero che porta all’eremo di Santa Cecilia. Non a caso l’area si chiama Marochi. Volano MANIFESTAZIONI MARTEDÌ GRASSO Sfilata di carnevale con carri allegorici TERZO FINE SETTIMANA DI MAGGIO sabato e domenica Memoriae Devozioni Popolari e Mondo Contadino LUGLIO “Alta Vallagarina Cabaret” 16 AGOSTO Sagra di S. Rocco PRIMA DOMENICA DI SETTEMBRE Magnalonga Volano Carnevale di Volano Il carnevale, dal “Giovedì Grasso” al “Martedì Grasso”, è un evento molto sentito a Volano. Da 50 anni l’appuntamento più importante è la sfilata dei carri allegorici, tra le ultime rimaste nei carnevali trentini. I carri che rappresentano per lo più i cartoni animati o le favole, anche se non mancano i riferimenti scherzosi o satirici alla vita del paese, vengono allestiti nei mesi precedenti da gruppi del paese, dai genitori dei bambini delle scuole elementari e non mancano i gruppi di goliardi. La sfilata si tiene nel primo pomeriggio del Martedì grasso, ultimo giorno di Carnevale e per anni ha animato il centro storico. Ora è stata spostata in un quartiere più recente accanto alla scuola elementare. Al termine della sfilata una giuria decreta il vincitore, votando il carro più bello. Volano “Memoriae Devozioni Popolari e Mondo Contadino” Terza di maggio. Ogni anno a Volano la terza domenica di maggio è divenuta la più importante ricorrenza del paese. La manifestazione ricorda il voto civile e religioso alla Madonna (Maria Ausiliatrice), durante la prima guerra mondiale. Si temeva infatti che il paese potesse venire evacuato al pari di altri comuni limitrofi, tra cui anche la vicina Rovereto, vicini al fronte tra Italia ed Impero Austro-Ungarico (di cui il Trentino faceva parte). Merito della mancata evacuazionefu , secondo i credenti, il voto alla Madonna. Volano non fu l’unico paese a scampare all’evacuazione. Villa Lagarina, Nogaredo, Calliano, non furono sfollati, anche per garantire all’esercito la manodopera e un retroterra organizzativo. La festa ricorda quei tragici fatti e la manifestazione “Memoriae” associa la devozione ai momenti di allegria e di promozione turistica del territorio. La manifestazione comprende varie iniziative: sin dal sabato pomeriggio il centro abitato viene rallegrato da mercatini, giochi e ricostruzione degli antichi mestieri. Tutto ha un’aria magica fino al mattino della domenica, quando gli abitanti si preparano alla processione solenne. Ognuno fa la sua parte chi addobba a festa gli edifici, chi distribuisce candele. La due giorni si conclude con un torneo tra i quattro rioni storici che compongono Volano (Corea, Borgo, Crosera e Piazota), seguito dalla Santa Messa e dai fuochi d’artificio.Con la Terza di maggio si completano le sagre storiche del paese, dedicate ai due patroni S.Rocco, il 16 agosto, e S.Maria, il 2 febbraio. Inoltre ogni anno sono presenti degli artisti di strada che disegnano sull’asfalto immagini sacre. Volano Tempo Libero e Passeggiate Il territorio è ideale per escursioni a piedi o in bici, numerosi sono i Capitelli disseminati sul territorio. L’ambiente del fondovalle e della prima fascia collinare è dominato da intense coltivazioni a vigneto e a frutteto (mele). Ai margini dei terreni coltivati e delle abitazioni, attorno ai tre-quattrocento metri sul livello del mare, inizia la vegetazione spontanea, costituita da bosco ceduo in cui prevalgono le essenze del frassino, nocciolo, carpino, rovere. Il sottobosco è fitto di cespugli di corniolo, rosa canina, biancospino. Verso i mille metri compaiono il faggio, la betulla e il larice. Tra i 1400 e i 1600 metri si trova l’ampia area prativa di Malga Finonchio un tempo fortemente dedita all’alpeggio. Molto ricca la flora minore, sia di fiori che di frutti selvatici. A partire dai 700 metri di quota si ha una buona presenza di funghi Offre inoltre strutture sportive e interessanti percorsi enogastronomici quali la Magnalonga, di Trekking e Mountain bike. Passeggiate Antica Strada di S. Antonio Si parte da piazza Marconi, si sale per via Galilei o per via D.Chiesa verso loc. Sgarvec. Si lascia la via asfaltata per prendere il sentiero in direzione “colonia”. Arrivo il loc. S. Antonio nei pressi della fontana. Eremo di Santa Cecilia L’ Eremo di S. Cecilia è raggiungibile solo a piedi. Vari i percorsi possibili. 1. Salire lungo il vecchio sentiero: dalla Strada Statale n. 12, a Nord di Volano, in direzione Trento, dopo 2 km, poco prima di giungere a CastelPietra, sulla destra si diparte una piccola stradina, (via Fornaci - cartello indicatore). Percorsi circa 100 mt, nei pressi di una casa gialla, si individua a sinistra un piccolo parcheggio e l’inizio del sentiero che costeggiando un vigneto e poi nel bosco, sale in direzione Est verso il Zengio Ros. Dopo 10’ si raggiunge un’ampio sentiero (sentiero dell’Arte), dove si individua un sentiero e un cartello con l’indicazione “Santa Cecilia”. Si risale faticosamente, superando un crocifisso e in circa 30’ ci si ricollega con l’itinerario precedente. 2 E’ anche possibile parcheggiare nei pressi di CastelPietra, a fianco del ristorante La Rocca e lungo il Sentiero dell’ Arte, seguire le indicazioni per Volano, fino a a raggiungere il bivio sopracitato. 15’ in più, ma potendo ammirare CastelPietra e le maroche. 3. La via d’accesso più rapida è dalla loc. Sant’ Antonio, che si raggiunge percorrendo la strada comunale che dalla zona ar- Volano tigianale di Volano, risale il monte Finonchio. Si arriva in loc.S. Antonio in auto percorrendo la strada che sale in montagna in direzione “Moietto” oppure a piedi col percorso 1. Si continua a piedi per la strada tagliafuoco in direzione S.Cecilia. Si arriva in una radura con un punto panoramico sulla Vallagarina e sulla Valle dell’Adige. Lì parte il sentiero per l’Eremo. Ad un certo punto (quota 530 m.) c’è un bivio. Si sale a destra in direzione “Eremo S. Cecilia”. 4- A Sant’ Antonio, dove si lascia l’autovettura e a piedi si percorre la strada Forestale omonima che con direzione Nord (si diparte a sx per chi sale da Volano), raggiunge in poco meno di 1 km (10’ circa) la loc. “Prà de le Strie”, dove la strada forestale termina, davanti al capitello delle Strie. Da qui si segue l’evidente sentiero pianeggiante (a sinistra ottimo punto panoramico sull’Alta Vallagarina), che superato il Valom si porta sotto l’incombente e alta rupe del Zengio Ros. Dopo circa 15’ si raggiunge un bivio, con un sentiero che scende verso sx (vecchio accesso), qui si prende la diramazione a destra (Est), che inizia a salire, con notevole pendenza e vari gradini, fino a raggiungere la base della rupe, dove si trova il capitello di San Valentino (15’ circa). Con un pò di attenzione in questo tratto è molto facile avvistare numerosi camosci. Da San Valentino il sentiero piega verso sinistra (Nord), lungo la base della rupe, salendo poco a poco sulla cengia, alla fine della quale, quasi d’improvviso si arriva alla chiesetta e al pic- colo piazzale, in parte protetto dalle rocce strapiombanti (20’ - tot. 1 ora circa). Questo tratto è attrezzato con funi metalliche, scalini e piccoli ripiani in legno, prestare la massima attenzione!!! Sentiero dell’Arte Si imbocca la strada che sale verso la montagna in direzione “Moietto”. Al terzo tornante si imbocca la Strada dell’Arte. Si continua lungo il percorso fino a Castel Pietra, per poi proseguire lungo il Rio Cavallo verso Castel Beseno. NB: attualmente il percorso è temporaneamente interrotto in Loc. Marochi a causa della frana del Cengio Rosso. Saltaria Si arriva in loc.S. Antonio in auto percorrendo la strada che sale il montagna in direzione “Moietto” oppure a piedi col percorso 1. Si continua a lungo la strada fino ad arrivare ad un tornante dal quale sulla destra parte una stradina “tagliafuoco”. Dopo qualche centinaio di metri la stradina diventa un sentiero. Si arriva a Saltaria nei pressi di una fontana e di una chiesetta. Si prosegue verso Toldi sulla strada asfaltata. Arrivati a Toldi, scendere a destra lungo la ripida via del paese. Prendere il sentiero e l’antica via che scende verso Volano. Arrivati nei pressi della pista di motocross girare a sinistra. Dopo qualche minuto girare a destra e scendere fino a valle. Volano Monte Finonchio e Rifugio “F.lli Filzi” Dislivello: mt. 350 - Tempo 1h 20’ (sola andata) Localizzazione: Monti di Rovereto - Folgaria Periodo: Tutto l’anno. Caratteristiche: Strada forestale con pendenza moderata. Vista molto panoramica su tutte le montagne circostanti, dall’Altopiano di Folgaria al Monte Bondone, dall’Altissimo di Nago alla Vigolana. Accessibilità per persone con disabilità motorie o sensoriali: Possibile senza problemi, con o senza neve, sia per persone con lievi disabilità motorie che per ipovedenti anche gravi e non vedenti. Nella stagione invernale l’itinerario è generalmente battuto per cui non dovrebbero essere necessarie le ciaspole. Le persone in carrozzina (nella stagione estiva) dovrebbero teoricamente potere accedere in auto al rifugio (esponendo l’apposito contrassegno), ma in questo caso occorre un veicolo fuoristrada o almeno a trazione integrale. Punti di appoggio: Rifugio “F.lli Filzi” (mt. 1603, Tel. 0464/435.620, Tel. gestore 0464/430.012, aperto nella stagione estiva e generalmente in tutti i fine settimana dei restanti periodi, prenotazione consigliata). MALGA FINONCHIO Si arriva in auto al parcheggio a quota 1220 m. Si prende la strada sterrata che parte dal parcheggio stesso. Si arriva direttamante alla Malga Finonchio. Dalla Malga Finonchio si puo’ proseguire verso il Monte Finonchio prendendo il sentiero che parte a monte della Malga. MONTE FINONCHIO Si arriva in auto fino al parcheggio in loc. Gelmi. Si prende la strada sterrata che sale verso il Monte Finonchio. Alla fine del bosco si puo’ salire per un ripido sentiero sulla sinistra oppure proseguire lungo la strada. Arrivati in Moietto, frazione montana a circa 12 km da Rovereto, dopo la fontana, svoltare a sinistra e, poi, subito a destra dove troviamo un parcheggio. Da qui possiamo prendere direttamente il sentiero 103, ma decidiamo per una variante: torniamo sulla strada, dove c’è la fontana, prendiamo la stradina che passa per la piccola chiesetta e continuiamo fino a dove termina il caseggiato e la strada asfaltata. Sulla sinistra abbiamo l’imbocco del sentiero (segnato anch’esso come 103) che ci porterà sul Finonchio (a tratti si intersecherà col sentiero 103 che parte dal parcheggio e, poi, si unirà ad esso). Dall’imbocco del sentiero, dove c’è un cartello segnavia, iniziamo la camminata tenendo, al primo bivio, il sentiero di destra, avanti fino ad altro bivio e, questa volta, prendiamo quello di sinistra. Dopo breve salita ripida, ci imbattiamo in un incrocio, lo attraversiamo e proseguiamo diritti in direzione nord-est; dopo circa 10 passi incontriamo un bivio e noi prendiamo il sentiero di Volano destra che va in direzione est, sempre segnato dalle bandiere bianco-rosse della SAT. Sbucati su una prima strada forestaletagliafuoco, la attraversiamo e continuiamo diritti in direzione est. Seguiamo il sentiero, molto ripido, fino a che non ci troviamo a passare per una caratteristica radura di conifere. Usciti dal sentiero, nei pressi della seconda strada forestale-tagliafuoco, procediamo diritti, in salita, sempre in mezzo al bosco fitto, ed arriviamo nei pressi dei piccoli prati di Malga Finonchio. Da Malga Finonchio (mt. 1344), seguiamo le indicazione del cartello segnavia, che ci consiglia di continuare, per Monte Finonchio, verso oriente; andiamo per il sentiero, che, nuovamente, si immerge nel bosco, e al primo bivio che incontriamo, svoltiamo a destra e saliamo per ripido sentiero boschivo fino a trovarci sui prati del Finonchio dove seguiamo la traccia e i paletti, conficcati nel terreno dalla SAT, in direzione nord-est, verso le antenne del Finonchio, ora visibili. Arrivati sulla stradina carrozzabile, procediamo, aggirando il versante orientale del monte, fino ad incontrare il sentiero 104, proveniente dalla Guardia, che ci porterà in vetta, al Rifugio Filzi (mt. 1603). Dalla cima possiamo allietarci di ottima vista sulle maggiori catene Trentine e quelle adiacenti. Dopo breve o lunga pausa, torniamo, fino alla Malga Finonchio, per la stessa via dell’andata, facendo molta attenzione a non scivolare, in quanto il tratto di percorso è molto ripido. Dalla Malga, decidiamo di seguire la stradina che si dirige verso est e proseguiamo fino alla fine di esso dove troviamo il sentiero che taglia, per il lungo, il versante di Terragnolo. Quindi scendiamo. Dopo circa 20 minuti, intersechiamo la prima forrestale-tagliafuoco che avevamo trovato all’andata, in quanto la seconda si ferma prima del sentiero che abbiamo preso per il ritorno. Proseguiamo diritti in discesa e poco dopo troviamo un segnavia, in località Palvèra (mt. 1035); da qui proseguiamo per il sentiero alla nostra sinistra, in direzione sud-est e, in circa 10-15 minuti, arriviamo sopra ad un gruppo di casette, in località Pietra (Prea). Da qui proseguiamo, in direzione nord, per la strada sterrata che ci riporterà al Moietto e, quindi, al parcheggio. Bikers Partenza: Volano Salenghi Arrivo: Colonia Monte Finonchio Difficoltà Alta Distanza: 10 Km Accattivante itinerario di MTB che dal fondovalle lagarino conduce fino alla vetta del Finonchio una delle cime più panoramiche dell’intera zona. Un percorso quindi da non perdere sia per la difficoltà (la salita è lunga) che per l’ambiente in cui si svolge. Effettuatelo possibilmente durante il periodo di apertura dei rifugi (prima domenica di Giugno – ultima di Settembre) in modo da godervi, in tutta la comodità del Rifugio Filzi, il meritato premio per la salita: tanto, come dice il vecchio saggio Volano “in discesa vanno anche i sassi”. Accesso Dai Salenghi, zona industriale a nord di Volano, nei pressi del distributore di benzina sulla SS12. Dopo 50m si trova un comodo parcheggio. Descrizione km 0.00 – 189m. Dal parcheggio si prosegue lungo la stradina in direzione della zona industriale fino ad arrivare quasi al suo termine dove si svolta a dx. In breve si giunge all’inizio della salita. 2. km 0.79 – 191m. Imboccare la strada asfaltata del Finonchio e seguirla ignorando altri bivi. Si supera così la località S. Antonio (440m – vedi foto) e S. Corrado, per raggiungere “Fontana Fredda” (fontana – vedi foto). 3. km 7.76 – 914m (Fontana Fredda). Al bivio proseguire a sx verso il Finonchio. Continuare fino ad incontrare la Località “Brusai” e “Colonia Goretti” (fino a qui abbiamo ricalcato il percorso di gara della Volano-Monte Finonchio). Proseguire lungo la strada asfaltata ignorando il bivio che si trova presso un tornante con parcheggio e dove sulla dx parte la strada sterrata che porta alla Malga Finonchio. Raggiungere la località Gelmi (1283m) dove ci si immette sulla strada sterrata (divieto di accesso sulla dx) che conduce prati del Monte Finonchio. (NB lo sterrato oltre Gelmi è impercorribile con la bdc perchè sassoso e sconnesso. Molto bella e poco frequentata da mezzi Negozio specializzato per bici TREK Sci da fondo FISCHER e MADSHUS VOLANO (TN) Via Panizza, 62 0464 412205 Volano motorizzati la salita fino a Gelmi) 4. km 13.93 – 1514m. Proseguire dritti su terreno più agevole ignorando un bivio a dx (dal quale, guardando a dx, si intravede una baita) fino ad arrivare allo scollinamento dove s’incontra un incrocio con indicazione “Serrada, Scottini e Rif Fabio Filzi Monte Finonchio”. Seguire la strada di sx che in breve porta al Rifugio Filzi. 5. km 15.84 - 1603m (Rif. Filzi al Finonchio). Ritornare al bivio segnalato al punto 4. Girare a sx (senso di marcia) e proseguire sul sentiero che si indirizza verso il bosco. Lungo il sentiero mantenere sempre la traccia di dx. Fare attenzione in prossimità dell’inizio del bosco dove si incontra un incrocio poco evidente: piegare a dx e portarsi a Malga Finonchio (1344m). Dalla malga seguire per intero il sentiero 103 (incrociando due volte la strada) fino a raggiungere la località Moietto (924). 6. km 20.32 – 924m (Moietto). Proseguire a dx in direzione di Fontana Fredda da dove seguiamo il percorso di salita fino al punto di partenza. 7. km 29.22 – 189m (arrivo) Da ricordare che Volano è collegato agevolmente alla pista ciclabile che scorre lungo la riva dell’Adige, percorsa annualmente da migliaia di tutisti, specialmente provenienti da Nord Europa. Volano Album Volanese Volano Volano Bese e o Besenello Bibliografia Foto e notizie pubblicati in questa guida sono tratti da: 1. Volano - Storia di una comunità a cura di Roberto Adami, Marcello Bonazza e Gian Maria Varanini. Edito da Nicolodi Editore nel 2005 per conto del Comune di Volano. Il traguardo dell’alta qualità per il Vostro prestigio • Stampati per l’industria, commercio ed enti pubblici • Volantini • Manifesti • Biglietti da visita • Libri • Moduli per ufficio • Depliant • Riviste per il Vostro Opuscoli prestigio • Danilo Battisti 2. Volano pietra con pietra il sig.- Documentazione Battisti per averfotografica gentilmente TestoRingraziamo di Sergio Raffaelli di Tomconcesso l’uso delle foto del suo sito per completare masolaManfrini. Editore Cassa di Risparmio Volano. documentazione della guida “Bigliettodida Visita” di Besenello. 3. La guerra di30 Volano Da oltre anni Danilo Battisti ha documentato con manifestazioni Besenel di Evaprecisa Bertoni,dedizione Silviana eventi Bonat,eMariano Frizzera,diDiego Leoni, Flalo con la collaborazione dei suoi abitanti, immagini vio Panizza, Claudia Prosser, Fiorenzo Tovazz, Camillo Zadra. che rappresentano ora la memoria storico fotografica deldall’Amministrazione Paese. Stampato Comunale di Volano. La sua attività di documentazione fotografica è rac- 38123 Ravina (TN) • Via Stella, 11/b z.i. Tel. 0461 913545 • Fax 0461 913186 www.grafichedalpiaz.com [email protected] coltaSancti in unRochi archivio ed oggi anche un sito internet 4. Temlum www.fotoda.it ricco di bellissime fotografie, una fi di Roberto Stefano Manfrini eEditori nestra Adami, su Besenello per Ferrari. turisti, visitatori curiosi1992. di tutto il mondo. Un lavoro prezioso anche per le future generazioni. 5. Guida Pratica del Comune di Volano. Pezzini Editore 1983. Volano La nostra azienda, attiva dal 1956, si occupa della produzione di finestre speciali in legno lamellare e oscuri in legno massiccio e lamellare. Si tratta di una produzione “artigianale” con cura nei dettagli e nel design, eseguita però con moderni macchinari a controllo numerico computerizzato. Scegliamo con cura accessori e vernici rigorosamente idrosolubili per dare un manufatto di altissima qualità nel rispetto dell’ambiente. Siamo concessionari di zona di marchi prestigiosi come Internorm e FerreroLegno, così da poter offrire una gamma completa di prodotti, dal PVC al legno/alluminio, di alta qualità, nello stile FinesterAdami. 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