REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA &216,*/,25(*,21$/( $77,&216,/,$5, '(//¶$66(0%/($ 9,,,A/(*,6/$785$ 6HGXWDQGHORWWREUHDQWLPHULGLDQD $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (381) 3 VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 SEDUTA DI LUNEDÌ 21 OTTOBRE 2002 ANTIMERIDIANA PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BORTUZZO INDI DEL PRESIDENTE MARTINI INDICE PAG. PAG. 6XOSURFHVVRYHUEDOH ......................................... 5-33 MOLINARO.....................................................14 RITOSSA............................................... 15-18-25 SANTAROSSA, $VVHVVRUH DOOD VDQLWj H DOOH SROLWLFKHVRFLDOL.................................................16 CIANI, $VVHVVRUH DOO DPELHQWH DOOD SURWH]LRQH FLYLOHHDOSHUVRQDOH .................... 17-20-23-24-26 VANIN .............................................................22 ZOPPOLATO ...................................................22 ANTONAZ .......................................................24 BRUSSA...........................................................29 &RQJHGL ................................................................... 5 /HJJH UHJLRQDOH $QQXQ]LRGL ULFRUVR GHO *RYHUQR DOOD&RUWH&RVWLWX]LRQDOH .................................. 5 3URJHWWL GL OHJJH $QQXQ]LR HG DVVHJQD]LRQH DOOH FRPSHWHQWL&RPPLVVLRQL ,QWHUURJD]LRQL$QQXQ]LRGLULVSRVWHVFULWWH ......... 6 ,QWHUURJD]LRQL LQWHUSHOODQ]H H PR]LRQL $QQXQ]LR.......................................................... 7 $QQXQ]LR GL FRUUH]LRQL IRUPDOL H GL FRRUGLQDPHQWRDOHJJHUHJLRQDOH..................... 8 ,QWHUURJD]LRQLHGLQWHUSHOODQ]H6YROJLPHQWR ..... 9 PRESIDENTE.....9-11-12-14-15-16-19-22-24-25 ARDUINI, $VVHVVRUH DOOH ILQDQ]H DOOD SURJUDPPD]LRQH DOOD VWDWLVWLFD DOOD JHVWLRQH EHQ]LQHDSUH]]RULGRWWRHDOO ,UDS................. 9-12 ALZETTA........................................................ 10 VISINTIN ................................................... 12-16 NARDUZZI, $VVHVVRUH $OO DJULFROWXUD $OOH )RUHVWH$OOD*HVWLRQH)DXQLVWLFD(9HQDWRULD .................................................................... 13-14 6XOO¶RUGLQHGHLODYRUL...................................... 30-32 PRESIDENTE ..................................30-31-32-33 TESINI..............................................................32 MATTASSI ......................................................32 ARDUINI, $VVHVVRUH DOOH ILQDQ]H DOOD SURJUDPPD]LRQH DOOD VWDWLVWLFD DOOD JHVWLRQH EHQ]LQHDSUH]]RULGRWWRHDOO ,UDS ....................33 5LFKLHVWDGLLQYHUVLRQHGHOO¶RUGLQHGHOJLRUQR....31 PRESIDENTE ............................................ 31-32 CIANI, $VVHVVRUH DOO DPELHQWH DOOD SURWH]LRQH FLYLOHHDOSHUVRQDOH ..........................................31 GOTTARDO ....................................................31 TESINI..............................................................31 2UGLQHGHOJLRUQRGHOODSURVVLPDVHGXWD ............33 $WWLFRQVLOLDUL - (381) 4 VIII LEGISLATURA – PAG. $//(*$72 5LVSRVWHVFULWWHDGLQWHUURJD]LRQL Risposta dell’assessore alla sanità e alle politiche sociali, Santarossa, all’interrogazione n. 264 del consigliere Molinaro ........................................ 35 Risposta dell’assessore all’edilizia, ai servizi tecnici e alla pianificazione territoriale, Seganti, all’interrogazione n. 25 del consigliere Lippi .. 37 Risposta dell’assessore alla formazione 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 PAG. professionale, al lavoro, alla previdenza, alla cooperazione, all’artigianato e ai parchi, VenierRomano, ai sensi dell’articolo 103, comma 4 del Regolamento, all’interrogazione orale n. 870 del consigliere Antonaz ..........................................38 Risposta dell’assessore alla sanità e alle politiche sociali, Santarossa, all’interrogazione n. 252 del consigliere Ritossa ............................................40 ,QWHUURJD]LRQL LQWHUSHOODQ]H H PR]LRQL DQQXQ]LDWH .............................................................41 $WWLFRQVLOLDUL - (381) 5 VIII LEGISLATURA – 35(6,'(1=$'(/9,&(35(6,'(17( %2578==2 /DVHGXWDLQL]LDDOOHRUH PRESIDENTE. Dichiaro aperta la trecentoottantunesima seduta del Consiglio regionale. 6XOSURFHVVRYHUEDOH PRESIDENTE. Informo che sono a disposizione dei Consiglieri alcune copie del processo verbale della seduta n. 379 e che, se non saranno state sollevate eccezioni nel corso della seduta antimeridiana, il verbale stesso sarà considerato approvato. &RQJHGL PRESIDENTE. Comunico che ha chiesto congedo per la seduta antimeridiana l’ assessore Guerra. ,OFRQJHGRqFRQFHVVR $QQXQ]LRGLULFRUVRGHO*RYHUQRDOOD&RUWH &RVWLWX]LRQDOHDYYHUVRXQDOHJJHUHJLRQDOH PRESIDENTE. Comunico, inoltre, ai sensi dell’ articolo 47 del Regolamento interno, che il Governo, nella seduta del Consiglio dei Ministri dell’ 11 ottobre 2002, ha deliberato di impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale la L.R. n. 16/2002, recante “Disciplina del nuovo sistema di classificazione del personale della Regione nonché ulteriori disposizioni in materia di personale”. Do lettura del documento: “RICORSO del Presidente del Consiglio dei Ministri, 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 rappresentato dall’ Avvocatura Generale dello Stato, presso la quale ha domicilio, in Roma, via dei Portoghesi n. 12 nei confronti del Presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia per la dichiarazione di illegittimità costituzionale della legge della Regione Friuli-Venezia Giulia 13 agosto 2002 n.20, “disciplina del nuovo sistema di classificazione del personale della Regione, nonché ulteriori disposizioni in materia di personale”, pubblicata in BUR suppl. straord. n. 16 del 16 agosto 2002, relativamente agli artt. 3 co.8, 8 co.4, 11 e 13, giusta delibera del Consiglio dei Ministri dell’ 11 ottobre 2002. 1 - La legge regionale indicata in epigrafe detta un nuovo sistema di classificazione del personale della Regione nonché reca ulteriori disposizioni in materia di personale regionale. In particolare la legge ridefinisce il sistema delle fonti in materia di organizzazione degli uffici e personale della Regione, apportando modificazioni a leggi regionali vigenti, introducendo un nuovo sistema di classificazione del personale da definirsi in sede di contrattazione collettiva. In particolare, per la prima attuazione del sistema di classificazione, sono istituite, per il personale non dirigente, quattro categorie denominate A, B, C e D, articolate in posizioni economiche interne. Inoltre, vengono dettate norme di inquadramento di personale presso l’ Amministrazione regionale nonché disposizioni urgenti per una definitiva sistemazione dell’ assetto del personale regionale. Viene, altresì, prevista una modifica della legge regionale n. 18/96, concernente norme in materia di personale, laddove vengono $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (381) 6 VIII LEGISLATURA – modificate anche le disposizioni inerenti la contrattazione collettiva. La Regione, infatti, avendo statutariamente competenza legislativa esclusiva sullo stato giuridico ed economico del personale degli uffici e degli Enti da essa dipendenti, ha istituito il comparto unico del pubblico impiego della Regione e degli Enti locali e l’ Agenzia regionale per la rappresentanza negoziale (ARERAN). 2 - L’ entrata in vigore della riforma del Titolo V della Costituzione non ha inciso sul tipo di competenza legislativa in cui ricade la materia disciplinata dalla legge regionale, poiché già lo Statuto prevede una competenza esclusiva della Regione (articolo 4, comma 1, punto 1), per quanto attiene la materia dell’ “ ordinamento degli uffici e degli Enti dipendenti dalla Regione e stato giuridico ed economico del personale ad essi addetto” . Resta fermo il vincolo del rispetto della Costituzione, indicato dallo Statuto medesimo. Pertanto, la legge regionale è costituzionalmente illegittima per le seguenti ragioni: a) l’ articolo 3, comma 8, l’ articolo 11 e l’ articolo 13, nel prevedere l’ inquadramento e la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato, attraverso procedure selettive riservate, di varie categorie di personale assunto con contratto di lavoro a tempo determinato, violano il principio costituzionale dell’ accesso ai pubblici uffici mediante concorso pubblico di cui agli articoli 3, 51 e 97, commi 1 e 3, della Costituzione, come più volte affermato dalla giurisprudenza costituzionale (da ultimo sentenza n.194/2002); b) l’ articolo 8, comma 4, che modifica l’ articolo 14 della legge regionale n. 18/96, nel prevedere, quale requisito per l’ accesso alla categoria dirigenziale, l’ espletamento di corsi di formazione manageriale, da attuarsi a cura di strutture specializzate esterne all’ Amministrazione regionale, si pone in contrasto con la succitata norma costituzionale (articolo 97 della Costituzione), con la giurisprudenza costituzionale richiamata, nonché con i principi di ragionevolezza, buon andamento ed imparzialità della pubblica – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 amministrazione. Per queste ragioni il Presidente del Consiglio dei Ministri conclude chiedendo che la Corte dichiari la illegittimità costituzionale della legge della Regione Friuli-Venezia Giulia 13 agosto 2002 n.20, negli artt. 3 co.8, 8 co.4, 11 e 13.” $QQXQ]LRGLSURJHWWLGLOHJJHHG DVVHJQD]LRQHDOOHFRPSHWHQWL&RPPLVVLRQL PRESIDENTE. Comunico, quindi, che sono pervenuti alla Presidenza i seguenti disegni di legge: «Provvedimenti urgenti in materia di fauna minore e di flora spontanea» (289) «Fondo di rotazione per iniziative economiche nel Friuli Venezia Giulia. Adeguamento ai sensi del D.LGS. 110/2002» (290) «Norme in materia di riordino territoriale» (292), che sono stati assegnati alle competenti Commissioni; nonché le seguenti proposte di legge: «Norme regionali sulle discipline bionaturali per il benessere» (291), d’ iniziativa dei consiglieri Zvech, Degano, Mattassi, Baiutti, Alzetta, Zorzini «Agevolazioni di viaggio nei confronti delle famiglie» (293), d’ iniziativa del consigliere Sasco, che sono state assegnate alle competenti Commissioni. $QQXQ]LRGLULVSRVWHVFULWWHDG LQWHUURJD]LRQL $WWLFRQVLOLDUL - (381) 7 VIII LEGISLATURA – 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 PRESIDENTE. Comunico, altresì, che ai sensi dell’ articolo 103, comma 4, del Regolamento interno del Consiglio regionale, l’ Assessore alla Sanità e alle Politiche sociali, Santarossa, ha fornito risposta scritta alla seguente interrogazione a risposta orale: Baiutti: “ Sulle dichiarazioni del Consigliere Marini relativamente all’ Agenzia Regionale per la Sanità” (1182) (I.O. n. 870: Antonaz) «Servizi in appalto all’ Agenzia ospedaliera di Trieste». Serpi: “ Inaugurazione dell’ Ufficio di rappresentanza della Regione Friuli Venezia Giulia a Bruxelles” (1183) Comunico, inoltre, che l’ Assessore alla Sanità ed alle Politiche sociali, Santarossa, ha fornito risposta scritta alle seguenti interrogazioni: Franz, Vanin: “ Semplificazione modalità di richiesta per la riduzione IRAP” (1184) (I.S. n. 252: Ritossa) «Mancata realizzazione del servizio di dialisi presso il presidio ospedaliero di Monfalcone» (I.S. n. 264: Molinaro) «Quale valorizzazione delle professioni infermieristiche, riabilitative, tecnico sanitarie e della riabilitazione in Friuli Venezia Giulia»; e che l’ Assessore all’ Edilizia e ai Servizi tecnici, Seganti, ha fornito risposta scritta alla seguente interrogazione: (I.S. n. 25: Lippi) «Perché lo IACP di Trieste non ha ancora intavolato gli alloggi ceduti in proprietà agli assegnatari?». I testi delle risposte saranno riportati in allegato al presente resoconto. $QQXQ]LRGLLQWHUURJD]LRQLGLLQWHUSHOODQ]H HGLPR]LRQL PRESIDENTE. Comunico che sono pervenute alla Presidenza le seguenti interrogazioni a risposta orale: Ritossa: “ Estrema pericolosità dell’ incrocio della statale 552 del passo del monte Rest all’ altezza della diga di Redona, in comune di Tramonti di Sopra (Pordenone)” (1180) Serpi: “ Sulla situazione del Porto di Trieste” (1181) Fontanelli: “ Sul processo di privatizzazione dello stabilimento Fincantieri di Monfalcone” (1185) Marini: “ Indennizzi agli esuli istriani, fiumani e dalmati - personale della Regione” (1186) Dal Mas: “ Sulla costruzione in Comune di Arzene di un impianto per la produzione di energia elettrica tramite la combustione di biomasse” (1187) Degano: “ Quale è la posizione della Giunta regionale sulla collocazione della “ piattaforma logistica” del Porto di Trieste e sul futuro del Porto Vecchio?” (1188) Violino: “ Progetto di coltivazione di una cava a fossa in comune di Mereto di Tomba” (1189) Fontanelli: “ Vendita della SAF alla Arriva International Ltd” (1190) Antonaz: “ Piano riabilitazione” (1191) regionale della Cisilino: “ Mereto di Tomba ombelico del Friuli?” (1192); la seguente interrogazione a risposta scritta: Baiutti ed altri: “ Sulla pubblicizzazione del bando 2002 per l’ agevolazione prima casa L.R. 9/99 art. 23” (280); le seguenti interpellanze: $WWLFRQVLOLDUL - (381) 8 VIII LEGISLATURA – Mattassi: “ Valorizzazione ambientale e pista di go-kart: una palese contraddizione” (870) Puiatti: “ Politiche energetiche statali e regionali nel Friuli Venezia Giulia” (871) Brussa: “ Muore prima di nascere la nuova «Agenzia regionale per lo sviluppo ruraleERSA»?” (872) Sonego: “ Gestione dei fondi PIA” (873) Sonego: “ Mancato rimborso di somme da parte della ditta Chiurlocom” (874) Mattassi: “ La Regione non emana direttive sul risanamento delle società controllate e Autovie Venete diserta l’ Assemblea di Crs” (875) Franz ed altri: “ Tutela dei lavoratori Telecom residenti in regione” (876) Dolcher: “ Quale pubblicità ha dato o intende dare la Regione al bando del Ministero dell’ Ambiente per l’ attivazione di <<Agende 21 Locali>>” (877) Tesini ed altri: “ Sulla cessione del gruppo SAF ad altre società: l’ Amministrazione regionale non può essere assente in questa vicenda” (878) Cisilino: “ Esiste una volontà politica sulle Fondazioni bancarie?” (879) Gherghetta: “ Legge sull’ amianto: da quando si potranno usare i registri per gli esposti e dove questi sono depositati” (880); nonché le seguenti mozioni: Zoppolato: “ Qualcuno salvi Abele” (112) Moretton ed altri: “ Legge elettorale” (113). I relativi testi saranno riportati in allegato al presente resoconto. 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 $QQXQ]LRGLFRUUH]LRQLIRUPDOLHGL FRRUGLQDPHQWRDOHJJHUHJLRQDOH PRESIDENTE. Comunico, infine, che ai sensi dell’ articolo 81, comma 2, primo e secondo periodo, del Regolamento interno, al testo della legge regionale (n. 234), recante “ Norme in materia di bonifica e di ordinamento dei Consorzi di bonifica, nonché modifiche alle leggi regionali 9/1999, in materia di concessioni regionali per lo sfruttamento delle acque, 7/2000, in materia di restituzione degli incentivi, 28/2001, in materia di deflusso minimo vitale delle derivazioni d’ acqua e 16/2002, in materia di gestione del demanio idrico” , approvato dal Consiglio regionale nella seduta dell’ 1 ottobre 2002, sono state apportate le seguenti correzioni formali e di coordinamento: 1. All’ articolo 20, comma 4, sono state soppresse le parole: <<, con un contributo fino al 50 per cento,>>, già inserite per mero errore materiale. 2. Le disposizioni di cui agli emendamenti istitutivi degli articoli 23 bis, 23 ter e 23 quater sono state riunite in un capo apposito (capo IV: «Modifiche alle leggi regionali 9/1999, 7/2000, 28/2001 e 16/2002»), collocate, rispettivamente, agli articoli 27, 26 e 25, in ragione dell’ ordine cronologico delle leggi modificate, e integrate nella rubrica, ove si è fatto opportuno riferimento alla materia disciplinata. 3. La disposizione di cui all’ emendamento all’ articolo 24, ora articolo 28 (recante: «Abrogazioni»), è stata collocata in un articolo apposito (articolo 24), nel capo IV, relativo alle modifiche a talune leggi regionali vigenti, ed è stata munita della seguente rubrica: «Modifica all’ articolo 5 della Legge regionale 9/1999, concernente la sospensione del rilascio di nuove concessioni regionali per lo sfruttamento delle acque». 4. All’ articolo 26 l’ autorizzazione di spesa originariamente prevista al comma 3 dell’ articolo 3 (ora 1 ter) della legge regionale 28/2001 è stata opportunamente collocata al $WWLFRQVLOLDUL - (381) 9 VIII LEGISLATURA – comma 2 dell’ articolo 26 medesimo. 5. All’ articolo 27 i commi sono stati riordinati in ragione dell’ ordine numerico degli articoli della legge regionale 16/2002, oggetto di modifica, e, su indicazione della Ragioneria generale, è stato aggiunto il seguente comma, conseguente al contenuto della norma sostanziale di cui al comma 6, approvata dall’ Aula: <<16. In relazione al disposto di cui al comma 5 bis dell’ articolo 20 della legge regionale 16/2002, come aggiunto dal comma 6, per quanto concerne il mantenimento delle contabilità speciali e il differimento dell’ applicazione delle disposizioni ivi richiamate, nell’ ambito dell’ unità previsionale di base 3.7.556 dello stato di previsione dell’ entrata del bilancio pluriennale per gli anni 2002-2004 e del bilancio per l’ anno 2002 è soppresso il capitolo 1159 del documento tecnico allegato ai bilanci medesimi.>>. 6. L’ inserimento di articoli aggiuntivi, che disciplinano materie estranee all’ oggetto della proposta di legge originaria, ha reso necessario integrare il titolo della legge, aggiungendo le parole: <<, nonché modifiche alle leggi regionali 9/1999, in materia di concessioni regionali per lo sfruttamento delle acque, 7/2000, in materia di restituzione degli incentivi, 28/2001, in materia di deflusso minimo vitale delle derivazioni d’ acqua e 16/2002, in materia di gestione del demanio idrico>>. ,QWHUURJD]LRQLHVYROJLPHQWRGL ,QWHUSHOODQ]H PRESIDENTE. Passiamo, quindi, al primo punto all’ ordine del giorno, che prevede lo svolgimento di interrogazioni ed interpellanze. Do lettura dell’ interrogazione n. 932 del consigliere Alzetta, iscritta all’ ordine del giorno: “ Il sottoscritto Consigliere regionale, 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 considerato il perdurare dell' ondata di freddo che ha colpito l' intera Italia con punte massime raggiunte proprio nella nostra regione, ondata di freddo che, a detta di molti, rasenta la calamità naturale; considerato che tale situazione sta aumentando la spesa che le famiglie dovranno sostenere per il riscaldamento e che ciò inciderà non poco sui bilanci familiari dei soggetti più deboli (pensionati, famiglie monoreddito, ecc.); considerato che solo alcune parti del territorio regionale godono di agevolazioni per l' acquisto di combustibili per il riscaldamento (aree montane) e che comunque, anche per i residenti in quel territorio la spesa per il riscaldamento sarà di molto maggiore che per gli anni passati; ritenuto, per esperienza diretta, che molte persone nell' ambito delle politiche assistenziali poste in essere dagli EELL richiederanno un intervento contributivo di questi ultimi quale aiuto per far fronte alle spese di riscaldamento, interpella il Presidente della Giunta regionale per sapere se l' esecutivo intende individuare forme di sostegno contributivo da erogare tramite gli Enti locali ai soggetti meno abbienti quale aiuto per far fronte alle maggiori spese di riscaldamento sostenute durante l' ondata di freddo che sta investendo l' intero Paese con punte massime proprio nella nostra regione.” La parola alla Giunta. ARDUINI, $VVHVVRUH DOOH ILQDQ]H DOOD SURJUDPPD]LRQH DOOD VWDWLVWLFD DOOD JHVWLRQH EHQ]LQH D SUH]]R ULGRWWR H DOO ,5$3 Grazie, Presidente. Mi sembra che siamo distanti dalla data in cui ha fatto l’ interrogazione e non so quale valore possa avere, ora, una mia risposta. Comunque, è da diverso tempo che l’ interrogazione era all’ ordine del giorno per la risposta, in seguito a svariati motivi. L’ interrogazione concerne le misure contributive riguardanti l’ abbattimento dei costi di riscaldamento domestico in montagna, $WWLFRQVLOLDUL - (381) 10 VIII LEGISLATURA – 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 finanziato annualmente con le risorse del Fondo regionale per la montagna. contributi, che risultano ora più veloci ed efficaci. E’ appena stata pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione - quindi, capisce da quando è stata datata anche la risposta (Supplemento straordinario n. 8 del 16 maggio 2002) - la L.R. 15 maggio 2002: “ Disposizioni collegate alla legge finanziaria 2002” , che, all’ articolo 4 riporta le nuove disposizioni in materia di sviluppo della montagna. Si è pertanto raggiunto il duplice risultato di sostenere le famiglie laddove sussiste reale difficoltà e, contemporaneamente, di ridurre l’ intervento finanziario regionale a beneficio di altre iniziative maggiormente significative per lo sviluppo del territorio montano. L’ articolo modifica sostanzialmente l’ intervento riguardante l’ abbattimento dei costi di riscaldamento domestico in montagna, in ragione del fatto che il precedente intervento regionale nell’ area montana si sovrapponeva ai benefici disposti dallo Stato in materia di abbattimento dei costi di riscaldamento domestico. Con decreto legge n. 268 del 30 settembre 2000 (Misure urgenti in materia di imposta sui redditi delle persone fisiche e di accise) e con legge n. 388 del 23 dicembre 2000, infatti veniva ulteriormente ridotta l’ accisa sui prodotti utilizzati per il riscaldamento, incrementando i benefici sia per la zona climatica F, (climaticamente più fredda) sia per la zona climatica E. Inoltre è emerso come la maggior parte delle domande riguardava il contributo forfetario delle precedenti L. 400.000 (elargito quando il beneficiario dichiarava di provvedere al riscaldamento utilizzando il legname derivato dal taglio delle colture boschive) e che la media dei redditi familiari dei richiedenti non superava i 40 milioni di lire annui. Tenuta presente pertanto la disponibilità finanziaria accantonata nel Fondo regionale per lo sviluppo della montagna per quest’ intervento, si è inteso intervenire con la massima efficacia nelle zone montane realmente penalizzate climaticamente (zona F), dal momento che la zona climatica E già beneficia del sostegno statale. Le attuali disposizioni prevedono altresì un ridimensionamento del limite di reddito per famiglie e delle modalità di erogazione dei L’ intervento sarà attivato tramite le Comunità montane, stante anche la proroga di cui al D.D.L. 264 presentato dalla Giunta regionale, con il quale si prevede il differimento della soppressione delle stesse al 1° gennaio 2003, entro tempi brevi. La parola al Consigliere interrogante. ALZETTA. Credo che non serva riformulare le osservazioni di sempre sui ritardi con cui vengono affrontati gli argomenti posti dai Consiglieri con interrogazioni ed interpellanze. Lo ha ammesso lo stesso Assessore, anche se gli devo riconoscere che è già la seconda seduta che fa slittare questo argomento, quindi non è colpa sua. La mia intenzione era quella di porre all’ attenzione della Giunta il problema che in quei giorni era evidente a tutti e che stava determinando richieste che venivano avanzate alle Amministrazioni comunali, per capire se ci potesse essere un intervento che andasse a contenere la notevole maggiore spesa che le famiglie risiedenti in parti importanti del territorio della nostra Regione dovevano affrontare per sopperire a quell’ evento meteorologico. Però, l’ oggetto della mia interrogazione, in realtà, era quello di chiedere che l’ Amministrazione regionale fosse in grado di affrontare quell’ emergenza – perché di tale cosa si è trattato – così come altre, in tempi più tempestivi e rapidi rispetto al solito. Al di là di questo fatto, ritengo sia opportuno non sovrapporre forme di contribuzione, se ne esistono già di altra natura. $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (381) 11 VIII LEGISLATURA – In questo caso, comunque, veniva segnalata, e credo che sia evidente a tutti, la straordinarietà di quanto stava avvenendo. Non è comune, anche per i nostri territori, il fatto che le temperature scendano di gran lunga al di sotto dello zero per molti giorni. Questo era il dato che volevo far emergere, quindi, come interveniamo con somma urgenza per esondazioni ed altro, credo che sia importante e necessario poter intervenire con strumenti snelli, come ha richiamato l’ Assessore nella chiusura del suo intervento, anche nel prossimo futuro. Quindi, non è che mi possa esprimere in termini di soddisfazione o meno. Non sono soddisfatto, perché sono passati dieci mesi da quando ho presentato questa interrogazione; non sono soddisfatto, perché in quei giorni nessuno, nemmeno l’ autorità preposta, è riuscito a dare un segnale di possibile azione nei confronti delle famiglie, delle aziende e dei Comuni - perché le scuole ed altri edifici pubblici sono riscaldati -, quindi, solo per questa ragione credo di dover esprimere la mia insoddisfazione. Mi auguro e spero che il futuro ordinamento - in quanto lei Assessore fa riferimento alle Comunità Montane – dia strumenti perché nei singoli territori possano essere svolte queste iniziative. Grazie. PRESIDENTE. Do lettura dell’ interpellanza n. 825 dei consiglieri Visintin, De Gioia e Pozzo, iscritta all’ ordine del giorno: “ I sottoscritti Consiglieri regionali, premesso che: 1) in Regione, le ricevitorie del lotto che esercitano l' attività di riscossione delle tasse automobilistiche sono soggette ad adempimenti burocratici che si traducono in pesanti oneri aggiuntivi: a) il versamento settimanale all' Ente competente (Regione) può essere fatto SOLO tramite c/c postale e non tramite soluzioni più agevoli e sicure (ad es. rimessa interbancaria – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 diretta); b) la rendicontazione degli annullamenti settimanali all' Ente competente prevede l' invio, entro il venerdì successivo alla chiusura della settimana contabile a mezzo “ ASSICURATA CONVENZIONALE" di un plico contenente l' elenco settimanale degli annullamenti effettuati ed i corrispondenti scontrini-ricevute annullati in originale; c) la “ Assicurata” relativa agli annullamenti ed il versamento settimanale vanno spediti a due indirizzi diversi; 2) le ricevitorie del lotto della Regione non sono abilitate alla riscossione di molti tipi di bollo (autocarro, camper, auto di prima immatricolazione, eccetera) mentre gli uffici postali, A.C.I. e le “ Scuole Guida" abilitate non sono soggette a queste limitazioni; 3) la operazione di cui al punto 1/b è da considerarsi superflua in quanto l' automazione di tutte le operazioni di riscossione garantisce il totale controllo delle entrate; 4) con il sistema in uso, in caso di smarrimento dello scontrino-bollo, la ricevitoria non è in grado di fornire alcun duplicato o informazione al riguardo; 5) attualmente non esiste la possibilità di controllo sui bolli auto effettuati in precedenza; accertato che: la rendicontazione di cui al punto 1/b ha cadenza settimanale SOLO nelle Regioni Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, Valle d' Aosta; nelle Regioni Liguria e Toscana non è richiesto l' invio del plico contenente l' elenco degli annullamenti e corrispondenti scontriniricevute annullati che devono essere conservati in ricevitoria; considerato che: le ricevitorie sono capillarmente distribuite sul territorio; $WWLFRQVLOLDUL - (381) 12 VIII LEGISLATURA – l’orario di apertura prolungato agevola il cittadino ed evita la formazione di file di utenti in attesa; 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 territorio regionale. il Presidente della Giunta regionale per conoscere come intende operare per: In conclusione, per quanto riguarda la Regione Friuli Venezia Giulia, la tassa automobilistica continua ad avere carattere erariale, quindi nulla possiamo dire nè possiamo dettare regole in merito ad una competenza che è tutta in carico allo Stato. eliminare le incombenze burocratiche inutili (vedi punto 3); PRESIDENTE. La parola ad uno dei Consiglieri interpellanti. eliminare le limitazioni a cui sono soggette le ricevitorie (vedi punto 2) rispetto ad altri soggetti deputati alla riscossione del bollo auto; VISINTIN. Mi dichiaro soddisfatto della risposta. interpellano 5.” ovviare alle carenze segnalate ai punti 4 e La parola alla Giunta. ARDUINI, $VVHVVRUH DOOH ILQDQ]H DOOD SURJUDPPD]LRQH DOOD VWDWLVWLFD DOOD JHVWLRQH EHQ]LQH D SUH]]R ULGRWWR H DOO ,5$3 Con riferimento alla interpellanza n. 825 “ Bollo auto” , presentata in data 23 maggio 2002 dai consiglieri Visintin, De Gioia e Pozzo, in materia di riscossione delle tasse automobilistiche, con la quale si chiede di conoscere come il Presidente della Giunta regionale intenda operare al fine di sollevare le ricevitorie del lotto che esercitano la suddetta attività da adempimenti burocratici inutili (quali, ad es. la rendicontazione settimanale all’ Ente competente), eliminare le limitazioni cui le suddette ricevitorie, in qualità di concessionari del servizio della riscossione, sono sottoposte rispetto ad altri soggetti che esercitano la medesima attività (per es.: uffici postali, A.C.I. e Scuole Guida abilitate) e di ovviare ad alcune disfunzioni legate al suddetto servizio, si rappresenta che, per quanto concerne la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la titolarità delle funzioni di riscossione, accertamento, recupero, rimborso, applicazione delle sanzioni e contenzioso amministrativo relative alle tasse automobilistiche spetta all’ Amministrazione finanziaria statale. Parimenti non compete a questa Regione il gettito delle tasse automobilistiche riscosse sul PRESIDENTE. Do lettura dell’ interrogazione n. 1143 dei consiglieri Molinaro, Di Natale, Petris, Baritussio e Gottardo, iscritta all’ ordine del giorno: “ Visto l' art. 3, comma 3, della LR 15/1991, come da ultimo sostituito dall' art. 75, comma 4, della LR 42/1996, che prevede nelle aree montane e nelle zone soggette a vincolo idrogeologico, tra l' altro, che possano essere ammessi, previa autorizzazione rilasciata dal Comune competente per territorio, alla circolazione lungo i percorsi vietati al transito dei veicoli a motore dalla legge medesima, i mezzi strettamente necessari per le operazioni di gestione delle riserve di caccia; vista la deliberazione della Giunta regionale n. 2688 dell' 11/09/1998 recante un indirizzo interpretativo di tale norma dal quale si evince che " ... tutte le fasi della caccia di selezione ivi compresa la fase dell' abbattimento sono da considerare operazioni di gestione delle riserve di caccia" e come tali sono da tenere in considerazione ai fini dell' applicazione della disposizione regionale derogatoria; atteso altresì che il medesimo atto deliberativo precisa che " ... nella caccia tradizionalmente intesa il legislatore si preoccupa in via principale che la caccia non rechi danno al patrimonio faunistico, demandando solo alla fase di pianificazione generale l' inserimento di tale attività in un contesto di equilibrio e conservazione, mentre la caccia di selezione utilizza, in via principale, l' attività venatoria dei singoli cacciatori, $WWLFRQVLOLDUL - (381) 13 VIII LEGISLATURA – oggettivandola ed affidando a tale attività l' obiettivo pubblico della gestione faunistica di alcune specie di animali"; considerato che alla luce di tale indirizzo interpretativo, l' esercizio della attività venatoria tradizionale non è considerato "gestione" di rilevanza pubblica e pertanto quanti esercitano la stessa non possono fruire della disposizione derogatoria di cui all' art. 3 della LR 15/1991 e successive modificazioni ed integrazioni; considerato che a) l' esercizio della caccia di selezione per particolari prelievi di fauna selvatica è disciplinato dalla LR 15/5/1987 n.14, che per tale attività trovano attualmente applicazione tutte le vigenti norme regionali generali in materia venatoria e che pertanto essa si configura solo una modalità diversa di esercizio dell' attività venatoria; b) i principi di protezione e conservazione nonché di razionale sfruttamento del patrimonio faunistico sottendono la legislazione nazionale e regionale in materia venatoria per tutte le modalità di caccia; c) la deliberazione della Giunta regionale è stata assunta precedentemente all' entrata in vigore della LR 30/1999, disciplina quadro in materia venatoria, che all' art. 4, comma 1, dispone che "ogni forma di caccia ha pari dignità e pari diritti"; ritenuto che, alla luce della situazione normativa sopravvenuta e delle oggettive disparità di trattamento provocate tra cittadini che esercitano l' attività venatoria, la determinazione giuntale debba essere riconsiderata; i sottoscritti Consiglieri regionali interrogano il Presidente della Giunta regionale per conoscere se e quando intenda procedere ad una riconsiderazione della deliberazione n. 2688 del 11.9.1998 per assicurare minime 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 condizioni di pari trattamento per quanti esercitano l' attività venatoria nelle aree montane soggette a vincolo idrogeologico.” La parola alla Giunta. NARDUZZI, $VVHVVRUHDOO DJULFROWXUDDOOH IRUHVWH DOOD JHVWLRQH IDXQLVWLFD H YHQDWRULD Come noto la L.R. 14/91 emendata dall’ art. 75 comma 4 della L.R. 42/96 prevede che i Comuni montani possano autorizzare i percorsi dei veicoli a motore sulle strade forestali per “ le operazioni di gestione della riserva di caccia” . Una circolare interpretativa della Direzione regionale delle foreste del 1997 aveva limitato letteralmente tale fattispecie per le sole attività legate strettamente alla gestione della riserva, e cioè alla distribuzione di fieno, allestimento delle mangiatoie e tipologie del genere. Successivamente con semplice atto di indirizzo di Giunta n. 2688 nel 1998, e dopo parere favorevole dell’ Ufficio legale, era stata estesa tale facoltà anche ai cacciatori che praticano la caccia di selezione. L’ osservazione degli interroganti appare peraltro condivisibile ed opportuna, atteso che la L.R. 30/99 ha sancito il principio che “ ogni forma di caccia ha pari dignità e pari diritti” . In tal senso era stata già formulata dalla Direzione regionale delle foreste una proposta di delibera (con allegata relazione) al fine di estendere l’ indirizzo della delibera n. 2688/1998 anche alla caccia tradizionale. L’ Ufficio legale, però, ha ritenuto di non accettare tale interpretazione. Per trovare in via definitiva una soluzione al problema dell’ accesso delle strade forestali a tutti i cacciatori (accesso che deve essere interpretato, però, come opportunità e non come diritto, in quanto disciplinato dai Sindaci dei Comuni) è stato già approntato un articolo di legge per estendere la deroga all’ accesso con mezzi a motore non solo alla “ gestione delle riserve di caccia ma anche all’ attività venatoria” . $WWLFRQVLOLDUL - (381) 14 VIII LEGISLATURA – In questo senso, visto che l’ interrogante è anche il Presidente della IV Commissione, ricordo ugualmente che giace presso la sua Commissione il disegno di legge con l’ emendamento relativo alla soluzione di questo problema, quindi, a maggior ragione, lo ringrazio di aver fatto questa interrogazione e sono sicuro che quanto prima riusciremo a trovare uno spazio, all’ interno della Commissione, per l’ approvazione di questo importante articolato. Questa norma, unitamente ad altre norme urgenti in materia di caccia, è in calce al disegno di legge giuntale sull’ applicazione del regime di deroga previsto dall’ art. 9 della direttiva n. 79/409/CEE del Consiglio dell’ Unione Europea. Quindi, credo che collaborando riusciremo a risolvere questi problemi. PRESIDENTE. La parola ad uno dei Consiglieri interroganti. MOLINARO. Presidente e colleghi, mi dichiaro soddisfatto, in quanto lo scopo di questa interrogazione, che avevo presentato assieme ai colleghi Di Natale, Petris, Baritussio e Gottardo, era quello di sollecitare il governo regionale ad agire per superare questo dato di disuguaglianza che c’ era nell’ ambito dei territori montani. Prendo atto che l’ azione in via amministrativa non è stata ritenuta sufficiente ed adeguata, pertanto, nei tempi compatibili con il calendario dell’ Aula e delle Commissioni, questa norma, che è stata depositata all’ inizio di ottobre, sarà senz' altro esaminata, come del resto le altre. Comunque, ringrazio l’ Assessore per la risposta. PRESIDENTE. Do lettura dell’ interpellanza n. 792 dei consiglieri Ritossa, Di Natale e Castaldo, iscritta all’ ordine del giorno: “ Appurato che la nostra Regione per prima produsse un Testo Unico, al fine di rendere il sistema degli aiuti in agricoltura, compatibile 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 con la nostra realtà regionale, rappresentando, in tal senso, l' esigenza volta innanzitutto a chiudere sul nascere ogni possibile ed eventuale contenzioso con la Commissione Europea circa i pregressi; valutato che il cosiddetto Testo Unico, così come in vigore, necessita di un proprio adeguamento al nuovo sistema dettato dal Regolamento di Sviluppo Rurale; ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali, interpellano il Presidente della Giunta regionale e l' Assessore competente per comprendere: il motivo per cui non sia ancora avvenuta a livello comunitario la produzione del Testo Unico; se vi siano eventuali aggiornamenti al succitato testo; se vi sia l' intento di notificare vecchie leggi ponendo pertanto i presupposti per un contenzioso con la Regione FVG; se si intendano esporre le imprese agricole del FVG al rischio di possibili recuperi aprendo, pertanto, ad una situazione di grave incertezza in tale settore; posto che, oltre all' aggiornamento della legge, si renderebbe poi necessaria la produzione dei regolamenti attuativi, quanto tempo si voglia riservare all' adempimento di tale iter.” La parola alla Giunta. NARDUZZI, $VVHVVRUHDOO DJULFROWXUDDOOH IRUHVWHDOODJHVWLRQHIDXQLVWLFDHYHQDWRULD La legge regionale 13 luglio 1998, n. 12, recante: ” Nuove norme in materia di incentivi ed interventi economici in agricoltura, nonché norme di riprogrammazione del DOCUP Obiettivo 5b e procedure di attuazione delle iniziative comunitarie Interreg II” , già approvata dalla Comunità europea, necessita, $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (381) 15 VIII LEGISLATURA – con riferimento ai più recenti sviluppi legislativi ed in particolare agli Orientamenti comunitari per gli aiuti di Stato nel settore agricolo e al Decreto Legislativo 18 maggio 2001, n. 228, di una radicale rivisitazione. La Giunta regionale ha indicato quale priorità per l’ azione amministrativa la elaborazione di un nuovo articolato che metta in sicurezza gli aiuti di Stato nel comparto agricolo, con riferimento ad un quadro normativo comunitario ormai definito, - si spera, perché potrebbe essere che nel 2006 cambi nuovamente, quindi rischiamo anche da questo punto di vista - e ha disposto che detta elaborazione sfrutti gli spazi praticabili di indirizzo politico che caratterizzano l’ autonomia della Regione. Gli Uffici, nella consapevolezza della complessa situazione relativa agli interventi agricoli rispetto alle norme comunitarie, hanno proposto, in sede programmatoria, di legittimare l’ erogazione degli aiuti transitando gli interventi nel settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, sul Piano di Sviluppo Rurale, in qualità di aiuti aggiuntivi e ottenendone l’ approvazione comunitaria. Inoltre è stata già predisposta una serie di provvedimenti specifici ed in particolare la nuova disciplina per l’ acquisto dei terreni agricoli - pendente in Consiglio regionale -, la nuova disciplina per le emergenze fitosanitarie - legge regionale n. 21 del corrente anno -, le nuove misure per la copertura assicurativa dei rischi - pendente in Consiglio regionale - e le nuove norme in materia di credito e consorzi di garanzia fidi. Contemporaneamente gli Uffici stanno approntando un nuovo testo per disciplinare in maniera organica gli interventi nel settore agricolo, che si ispira alla politica agricola comunitaria e integra le misure del Piano di Sviluppo Rurale e che, ai fini della legittimazione della spesa, sarà uno strumento immediatamente applicabile. PRESIDENTE. La parola ad uno dei Consiglieri interpellanti. – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 RITOSSA. Mi dichiaro soddisfatto della risposta dell’ Assessore, in quanto questa interpellanza aveva il senso di stimolare l’ Assessorato a fare in modo di avere un quadro normativo preciso per quanto riguarda l’ incidenza delle questioni comunitarie sulla nostra agricoltura, in modo particolare in merito all’ aspetto della commercializzazione dei prodotti agricoli e non ultima la disciplina della vendita e di acquisto dei terreni agricoli, che, come sappiamo benissimo, è una delle argomentazioni che ci terrà inchiodati in questo Consiglio anche nel prossimo futuro. PRESIDENTE. Do lettura dell’ interpellanza n. 848 dei consiglieri Visintin, De Gioia e Pozzo, iscritta all’ ordine del giorno: “ Premesso che il DPCM 29/11/01 fissa i livelli essenziali di assistenza nell' ambito sanitario e dell' integrazione sociosanitaria, livelli che a loro volta devono essere recepiti nell' ambito della programmazione sanitaria e socio-sanitaria delle Regioni; ritenuto: che questa Regione nell' ambito delle sue competenze debba recepire i livelli di assistenza sanitaria e sociale, secondo i criteri di solidarietà e della sussidiarietà, con particolare riguardo alla tutela delle fasce più deboli e che comunque richiedono interventi articolati e complessi; che debbano essere adeguatamente finanziati i Fondi Sanitario e Sociale delle Regioni senza aggravio sulle famiglie per le spese fino ad ora a carico del sistema di protezione sociale; i sottoscritti Consiglieri regionali, interpellano il signor Presidente della Giunta regionale per conoscere quali atti intenda compiere per dare una concreta e sollecita risposta in merito: al recepimento, nell' ambito del Servizio Sanitario, Socio-sanitario e Sociale, dei livelli essenziali di assistenza; $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (381) 16 VIII LEGISLATURA – all’adozione di un adeguato provvedimento che recepisca le linee di indirizzo del Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2001/2003 di cui alla L. 328/2000; alla necessità di tutela delle fasce deboli in ambito sanitario, socio-sanitario ed assistenziale della Regione Friuli Venezia Giulia. “ La parola alla Giunta. SANTAROSSA, $VVHVVRUH DOOD VDQLWj H DOOHSROLWLFKHVRFLDOL Con riferimento a quanto richiesto con l’ interpellanza in oggetto, si comunica che la Giunta regionale ha provveduto al recepimento del DPCM 29.11.2001 - Definizione dei livelli essenziali di assistenza - con proprie deliberazioni n. 2747 del 29.7.2002 e n. 2987 del 28.8.2002. Devesi precisare al riguardo che la Giunta, nell’ impostare una linea di comportamento orientata a soddisfare le esigenze dei cittadini, ha disposto che le prestazioni escluse dai LEA già prenotate e non erogate al 31.8.2002, continueranno, fino ad esaurimento, ad essere a carico del Servizio sanitario regionale. Un tanto è stato previsto tenendo in debito conto le scelte organizzativo-gestionali delle Aziende, il contratto del comparto della sanità e le politiche di regolamentazione dell’ assistenza integrativa. Per quanto concerne il Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2001/2003, la Giunta regionale, con propria delibera n. 1891 dd. 28 maggio 2002, ha approvato il programma per la prima attuazione della legge 328/2000 e contestualmente assegnato i fondi statali per l’ anno 2001 e anni precedenti. Tra gli obiettivi del citato programma (indicati nell’ allegato C scheda 3) si segnala in particolare l’ adozione, entro il corrente anno, di linee guida per il governo della rete dei servizi sociali, quale documento propedeutico alla definizione del nuovo Piano regionale del sistema integrato di interventi e servizi sociali, previsto dalla legge 328/2000. – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 PRESIDENTE. La parola ad uno dei Consiglieri interpellanti. VISINTIN. La ringrazio, Assessore. Mi ritengo soddisfatto. PRESIDENTE: Do lettura dell’ interrogazione n. 1092 del consigliere Ritossa, iscritta all’ ordine del giorno: “ Il sottoscritto Consigliere regionale interpella il Presidente della Giunta regionale e l’ Assessore competente: essendo noto che esiste, da molti anni, uno studio specifico elaborato dallo studio dell' ing. Cappella, che indica con precisione e puntualità, supportato da dati scientifici, i livelli degli inquinanti presenti nei due succitati corsi d' acqua, al momento dell' ingresso in Italia dal versante sloveno; appurato che, a distanza di anni, la situazione persiste e in molti casi è peggiorata, tanto che periodicamente - e ciò che viene con puntualità rilevato dalla stampa e dai riscontri effettuati dai tecnici dell' ARPA -, ogniqualvolta si ripresentano situazioni anomale (vedasi lavaggi effettuati oltreconfine dal macello MIP, con rilascio in acqua di sangue e residui organici di animali macellati); persistendo inoltre, nel torrente Corno, inquinamento derivante dallo scarico di liquami fognari e, situazione ancor più pericolosa, per il fiume Vipacco, l' inquinamento derivante da agenti classificati come metalli pesanti, che in entrambi i casi finiscono dai suddetti affluenti nel fiume Isonzo, dopo aver attraversato parti abitate delle città di Gorizia e Savogna d' Isonzo; interroga per sapere: l. Quali saranno le azioni di prospettiva per la salvaguardia del bacino idrico dell' Isonzo, al fine di tutelarne sia il flusso minimo vitale, quanto ridurne il grado di inquinamento, già elevato e manifesto; $WWLFRQVLOLDUL - (381) 17 VIII LEGISLATURA – 2. Quali interventi operativi siano stati messi in atto o già realizzati per favorire l' autodepurazione delle acque; 3. Se non si intende utilizzare il canale finanziario INTERREG III Italia-Slovenia per predisporre non solo un rilevamento definitivo e aggiornato degli inquinamenti a cavallo del confine, quanto gli strumenti operativi per la loro eliminazione; 4. Se non si ritiene che la Giunta regionale debba intraprendere un' azione di tutela, esplicitata anche attraverso una protesta formale presso i suoi pari ruolo sloveni e attraverso le vie diplomatiche delle due Nazioni, al fine di ottenere una più efficace sorveglianza delle aziende responsabili delle succitate azioni ed un' azione preventiva per tutto quello che riguarda i responsabili, accertati o sospetti, dell' inquinamento perpetrato.” La parola alla Giunta. CIANI, $VVHVVRUH DOO DPELHQWH DOOD SURWH]LRQH FLYLOH H DO SHUVRQDOH Indubbiamente, la risposta è molto articolata ed ho una nota di tre cartelle che fa riferimento all’ inquinamento del torrente Corno e del fiume Vipacco. La risposta si articola in quattro punti distinti ai quesiti posti da parte dell’ interrogante. Per quanto riguarda il punto 1, si evidenzia che con l’ entrata in vigore del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, relativo alla tutela delle acque, così come modificato con disposizione del decreto 258 del 18 agosto 2000, le Regioni sono chiamate a porre in essere, nel rispetto di precise scadenze temporali, diversi adempimenti tra cui, in particolare, l’ approvazione del piano di tutela delle acque. Il piano di tutela contiene, come disposto dall’ articolo 44 del sopra richiamato decreto legislativo, oltre agli interventi volti a garantire il raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi stabiliti dal decreto medesimo, le 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa del sistema idrico. A tal fine esso contiene, in particolare: i risultati dell’ attività conoscitiva (che riguardano sostanzialmente il rilevamento delle caratteristiche del bacino idrografico e l’ analisi dell’ impatto esercitato dall’ attività antropica, nonché il rilevamento dello stato di qualità del corpo idrico); l’ individuazione degli obiettivi di qualità ambientale e per specifica destinazione; l’ elenco dei corpi idrici a specifica destinazione e delle aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’ inquinamento e di risanamento; le misure di tutela qualitative e quantitative tra loro integrate e coordinate per bacino idrografico; l’ indicazione della cadenza temporale degli interventi e le relative priorità; il programma di verifica dell’ efficacia degli interventi previsti; gli interventi di bonifica dei corpi idrici. Rimane inteso che, sulla base delle disposizioni di cui all’ articolo 5 del D.Lgs. n. 152/99, l’ obiettivo a regime resta quello di conseguire per ogni corpo idrico significativo (tra cui rientra anche il fiume Isonzo) il raggiungimento dell’ obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato di “ buono” entro il 31 dicembre 2016. Per assicurare il raggiungimento di tale obiettivo, entro il 31 dicembre 2008 ogni corpo idrico superficiale classificato o tratto di esso deve conseguire almeno i requisiti dello stato “ sufficiente” individuati dallo specifico allegato 1 di detto decreto legislativo. A livello operativo si segnala che è imminente la definizione, da parte della competente Autorità di bacino, degli obiettivi su scala di bacino cui devono attenersi i piani di tutela delle acque. La Direzione regionale dell’ Ambiente, da parte sua, ha predisposto la documentazione necessaria alla pubblicazione di un bando di gara per l’ affidamento delle operazioni rivolte all’ espletamento dell’ attività conoscitiva e alla redazione del piano di tutela. Faccio una sintesi, Consigliere, poi le farò avere tutto l’ articolato della risposta. Relativamente al punto 2 dell’ interrogante, $WWLFRQVLOLDUL - (381) 18 VIII LEGISLATURA – tra le iniziative messe in atto per favorire la salvaguardia e l’ autodepurazione delle acque si segnalano per importanza quelle che hanno interessato i due impianti di depurazione di Gradisca d’ Isonzo e Romans d’ Isonzo, entrambe finanziate nell’ ambito dell’ iniziativa comunitaria Interreg II Italia-Slovenia. In particolare la prima ha avuto come finalità il potenziamento e la ristrutturazione dell’ impianto di depurazione consortile di Gradisca d’ Isonzo, per un importo complessivo pari a Euro 593.925,43. I lavori si sono regolarmente conclusi in data 14.03.2001. La seconda ha visto la realizzazione di lavori di ampliamento e ristrutturazione dell’ impianto di depurazione comunale di Romans d’ Isonzo, per un importo complessivo di Euro 490.634,05. I lavori sono stati regolarmente ultimati in data 26.03.2001. Con riferimento al punto 3, si evidenzia che, nell’ ambito dell’ iniziativa comunitaria Interreg III A Italia-Slovenia, il Comune di Gorizia ha presentato alla Direzione regionale dell’ Ambiente una specifica scheda progettuale riguardante il potenziamento dell’ impianto di depurazione municipale, affinché l’ intervento venga inserito tra quelli a regia regionale. L’ importo quantificato per la realizzazione delle opere ammonta a Euro 18.756,00. Attualmente sono in corso di valutazione, da parte della Giunte regionale, le proposte progettuali avanzate a vario titolo all’ interno delle diverse iniziative comunitarie Interreg III, tra cui rientra anche quella sopra citata, di cui posso dire che avrà, sicuramente, regia regionale. Inoltre nell’ ambito dell’ iniziativa comunitaria Interreg III A Italia-Austria, la Direzione regionale dell’ Ambiente ha presentato il progetto denominato “ SGRF Sistema per la gestione delle reti fognarie” , già approvato dal relativo Comitato di Pilotaggio, che prevede la sperimentazione di sistemi di monitoraggio, manutenzione e gestione ottimale delle reti fognarie, intervenendo su due aree pilota particolarmente interessanti ed indicative a livello regionale, di cui una 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 localizzata all’ interno della città di Gorizia. Tra le peculiarità che hanno concorso alla selezione di quest’ ultima area c’ è anche quella rappresentata dal suo carattere transfrontaliero. In relazione al punto 4, ferma restando l’ autonomia decisionale della Giunta regionale in merito agli orientamenti da assumere per assicurare una più efficace sorveglianza sui fenomeni di inquinamento provenienti da oltre confine e sulle relative responsabilità, pare utile segnalare che l’ argomento sollevato nell’ interpellanza in oggetto verrà posto all’ attenzione e discusso in seno alla Commissione mista italo-slovena per l’ idroeconomia, organo tecnico-politico che già in passato ha avuto modo di esaminare tematiche di natura ambientale. PRESIDENTE. La parola al Consigliere interrogante. RITOSSA. La ringrazio per quanto è stato affermato, in modo particolare per la relazione suppletiva che mi sarà consegnata. È evidente che con questa interrogazione l’ interesse era quello di sollevare un dato oggettivo. Sostanzialmente, si guarda sempre ad una attività conoscitiva. Per quanto riguarda l’ attività conoscitiva della parte inquinante - che ci arriva, in modo particolare, da parte slovena, - c' è ampia documentazione e registrazione dei dati, tanto è vero che il noto professionista che ha fatto tutta una serie di rilevamenti per la Provincia e per il Comune di Gorizia, attualmente è dipendente e dirigente dell’ Arpa, motivo per cui questi dati possono essere confermati immediatamente. Fa specie, invece, che non si sia ancora addivenuti, in modo particolare in riferimento al punto 4 del dispositivo della mia interrogazione, ad una definizione ben precisa, soprattutto a livello di Governo sloveno, perché si sa quali sono i centri inquinanti, da dove deriva la quantità e la capacità di autodepurazione del bacino idrico, ma c' è chi fa orecchie da mercante e sappiamo benissimo $WWLFRQVLOLDUL - (381) 19 VIII LEGISLATURA – quali sono gli sforzi che la Regione sta facendo, in modo particolare attraverso l’ Interreg 3, per il rilevamento delle acque, la capacità di autodepurazione delle stesse ed i continui tentativi per avere la mappatura completa, non solo utilizzando l’ Interreg 3 Italia-Slovenia, ma anche l’ Interreg 3 ItaliaAustria. Quindi, mi auguro che quello che era stato un lavoro ben preciso e definitivo, già avviato per quanto riguarda il confine italo-austriaco, sia portato a compimento anche per quanto riguarda la parte slovena. PRESIDENTE. Do lettura delle interrogazioni n. 999 del consigliere Vanin e n. 1043 del consigliere Zoppolato, iscritte all’ ordine del giorno, che, essendo di argomento analogo, saranno svolte congiuntamente: “ Il sottoscritto Consigliere regionale, premesso: che la stampa ha recentemente riportato all' attenzione dell' opinione pubblica l' annoso problema della impedita accessibilità ai cantieri di Aprilia Marittima; che come noto si tratta di una realtà economica dalla quale dipende il sostentamento di almeno 400 famiglie; inoltre Aprilia Marittima è un punto di riferimento del turismo nautico al quale è correlato un indotto ad alta specializzazione; che anche questa volta si tratta di effettuare i necessari dragaggi del canale Coron per consentire un tranquillo accesso alla darsena; che il ritardo della sistemazione definitiva del problema sta invogliando numerosi turisti tedeschi e austriaci a trasferire le loro imbarcazioni in altre “ marine” specialmente in quelle slovene e croate; che tutto ciò rappresenta un danno grave per l' economia della zona; che la Regione ha più volte tentato di 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 intervenire effettuando dragaggi che si sono dimostrati nel tempo assolutamente inefficaci; che nel novembre 2001 la Regione stessa aveva approvato un progetto di dragaggio e ricostituzione di barene del canale; che tale progetto non è stato realizzato; che invece con delibera del 20 febbraio scorso è stato approvato un intervento di dragaggio per solo 54.000 mc; che notizie di stampa riportano che da parte di esponenti ambientalisti è stato presentato un esposto in Procura lamentando asserite illegittimità nell' uso dei fanghi di risulta che non essendo rifiuti dovrebbero essere utilizzati per costruire barene e non dovrebbero essere convogliati alla stazione di pompaggio del tubone; interroga il Presidente della Regione per conoscere l. Quali sono le ragioni che hanno portato alla mancata attuazione della delibera del novembre 2001. 2. Se il tempo perso possa essere in qualche modo recuperato. 3. Se comunque non ritenga insufficiente il dragaggio di 54.000 mc. 4. Se intende nei prossimi giorni assicurare l' aumento ad almeno 200.000 mc del volume di dragaggio del Coron. 5. Se intende fornire adeguate spiegazioni al Consiglio regionale in merito alle asserite illegittimità affermate dall' associazione ambientalista. 6. Se comunque intende intervenire in prima persona ed attuare tutti gli interventi necessari per assicurare la navigabilità del canale Coron.” (999) “ Vanin” “ Il sottoscritto Consigliere regionale, $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (381) 20 VIII LEGISLATURA – considerata l’estrema importanza ambientale e turistica della laguna di Grado e Marano (16 mila ha complessivamente); rilevato che detto ecosistema ha evidente pregio naturalistico oltre a costituire un’importante risorsa per il settore della pesca; visto l’obbligo della Regione di mantenere i canali navigabili; osservato con estrema preoccupazione che dal ' 96 non è invece più stato effettuato nessuno scavo significativo; ricordato che gli scavi, oltre a essere necessari per la navigabilità, servono all' ecosistema lagunare perché immettono nuovo ossigeno indispensabile per la sopravvivenza e la buona riproduzione della fauna ittica esistente; sottolineato che il Parlamento ha approvato l' estensione del protocollo della laguna di Venezia a quella di Marano e Grado, ma gli snellimenti burocratici per i dragaggi che ne dovevano conseguire non sono ancora realtà, perché la Commissione costituita ad hoc dalla Regione non ha ancora provveduto a sviluppare l' estensione del protocollo; denunciato il fatto che detta Commissione si è riunita appena tre volte e l' ultima seduta è andata deserta; preso atto del fatto che, in data 26 marzo, il Presidente Tondo, su proposta dell' assessore all' ambiente Ciani, ha chiesto al Governo la nomina di un commissario che però avrà poteri limitatissimi e insufficienti (si parla al massimo di uno scavo di 150 mila metri cubi) a risolvere il problema del milione e 300 mila metri cubi; interroga il Presidente della Giunta regionale e l' Assessore all' Ambiente per sapere: come giustifichino un simile colpevole e dannoso ritardo nell' affrontare un problema che crea serio nocumento all' ambiente, alla pesca, alla nautica da diporto del Friuli Venezia – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 Giulia; come intendano attivarsi per fare sì che la Commissione per l’ estensione del protocollo di Venezia lavori con le necessarie: serietà, velocità, efficacia.” (1043) “ Zoppolato” La parola alla Giunta. CIANI, $VVHVVRUH DOO DPELHQWH DOOD SURWH]LRQH FLYLOH H DO SHUVRQDOH Risposta congiunta per i colleghi Vanin e Zoppolato. Non ho nessuna documentazione scritta a tal riguardo, nel senso che le evoluzioni in corso sono quasi, di fatto, quotidiane. Il problema del blocco del dragaggio dei canali lagunari è determinato da norme che sono uscite via via negli anni e che, di fatto, impediscono la gestione dei sedimenti lagunari. Dall’ entrata in vigore del decreto Ronchi ogni qualvolta c' è un sedimento da trattare, sia esso in acqua che sui terreni, c' è l’ obbligatorietà della gestione analitica dei sedimenti. In poche parole: se un sedimento rimane tal quale dov’ è, sia a terra che in laguna, non vi sono altri tipi di problematiche. Cosa diversa è nel momento stesso in cui l’ uomo, sia facente parte di un’ istituzione od un privato, acquisisce questi sedimenti e materiali: essi devono essere prima classificati all’ interno delle norme che sono prescritte dal decreto Ronchi e dai decreti seguenti, che fanno riferimento a norme nazionali, ma che, soprattutto, sono norme che derivano dalla Comunità Economia Europea e che il Governo italiano recepisce. Per cercare di fare comprendere bene al Consiglio regionale la problematica di questi temi, vi devo dire che nel decreto Lunardi, quello sulle grandi opere, c’ era una norma precisa che diceva, espressamente, che le terre da scavo per realizzare le grandi opere non sono assoggettate alle norme sui rifiuti, ma devono essere trattate come dei sedimenti normali. Riguardo a questo, l’ Unione Europea ha $WWLFRQVLOLDUL - (381) 21 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 aperto un’ infrazione nei confronti di quella legge ed il Governo italiano dovrà adeguare questa norma in virtù del dispositivo dell’ infrazione aperta dall’ Unione Europea. Credo che questa dia l’ esempio della complessità del tema della gestione dei sedimenti che, come dicevo, non sono soltanto quelli lagunari, ma sono anche tutti gli altri sedimenti, le terre di scavo e di movimentazione, ogni qual volta si debbano realizzare opere. A tal riguardo, dopo lunghe peripezie e vari tentativi per cercare di risolvere il problema del dragaggio dei canali nella laguna di Marano e Grado, siamo giunti alla richiesta di commissariamento della Regione, fatta pervenire da parte del Presidente della Giunta regionale, quindi nella volontà di riuscire a superare questo impasse attraverso una nomina commissariale a livello nazionale. È evidente che anche le nomine commissariali vanno in deroga ai dispositivi di legge per quanto concerne le norme italiane, ma non possono, certo, superare i dispositivi legislativi o le direttive di carattere europeo, che un singolo Stato membro, a tal riguardo, non può superare. Nel giugno di quest’ anno il Presidente del Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato di emergenza ed è seguita la nomina di un commissario straordinario per la laguna che ha il compito di interventi di bonifica e di dragaggio, dando la carica commissariale all’ Assessore pro-tempore all’ ambiente della Regione Friuli-Venezia Giulia. Da qui, ho iniziato, come commissario, a svolgere i ruoli che mi sono stati preposti, cioè, in data 7 agosto di quest’ anno, ho organizzato una Conferenza di servizi a Roma, in cui sono stati convocati tutti i soggetti istituzionali, e non solo, preposti all’ ambito della laguna - mi riferisco alle Province, ai Comuni ed alle Associazioni ambientaliste - per approvare il piano per l’ effettuazione di carotaggi. Questo piano non è null’ altro che un piano per andare a definire quale sia lo stato dei sedimenti all’ interno della laguna, che è un atto propedeutico ed assolutamente necessario per gestire i sedimenti stessi. Su questo ho sviluppato un bando europeo, si sono presentati diversi studi progettuali per fare gli interventi di carotaggio e, quindi, di analisi. Sono quattro le società arrivate al rush finale. Entro la giornata di domani dovranno presentare un conto economico, quindi un preventivo che il commissario, attraverso la sua struttura, dovrà sviluppare. Gli interventi di carotaggio e di analisi inizieranno i primi del mese di novembre con delle priorità che sono, indubbiamente, quelle critiche dei canali navigabili. Mi riferisco ad Aprilia, ai due canali di accesso al porto di Marano ed all’ approdo dell’ area dell’ Aussa Corno, che è un porto industriale molto importante e che necessita anch’ esso delle manutenzioni dei canali navigabili. Quindi, già dalla fine del mese di novembre o all’ inizio del mese di dicembre, sarò nelle condizioni di avere la classificazioni dei sedimenti per poterli analizzare. Nel frattempo, ho dato mandato ad un laboratorio specializzato pubblico della nostra Regione di sviluppare tutta la batimetria dei canali navigabili della laguna. Anche questo diventa, sicuramente, importante per sapere quanti sedimenti devono essere scavati all’ interno delle varie lagune. Quindi predisporrò in tempi molto stretti i progetti di scavo dei canali. In seguito, alla fine di questa tornata, i sedimenti verranno gestiti secondo le disposizioni previste dall’ incarico commissariale che mi è stato conferito dal Presidente del Consiglio dei Ministri. In queste ultime settimane, dopo l’ incontro che la Giunta ha avuto nella zona della Bassa Friulana, la stampa ha già riferito che saremo nelle condizioni di poter iniziare i dragaggi dei canali lagunari entro la fine di quest’ anno. $WWLFRQVLOLDUL - (381) 22 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 Questa è una vicenda assolutamente complessa. Posso anche dirvi che in altre parti d’ Italia il problema è analogo. Nella laguna di Venezia i sedimenti classificati all’ interno delle tabelle, che poi sono quelli a cui facevo riferimento prima, vengono disposti all’ interno di discariche specializzate, al costo di Lire 1.100 al kg. Circa una settimana fa, da La Spezia è partito un treno di sedimenti per la Germania. Questo per rendere l’ idea di come la complessità della materia è stata determinata non da imposizioni o da volontà specifiche di una singola amministrazione, ma soprattutto da norme europee molto complesse. Apprezzo il fatto di aver dato risposta, oggi, a queste interrogazioni, seppur datate. Vorrei, inoltre, dare comunicazione al Consiglio regionale ed a tutti gli interessati sugli sviluppi di questa vicenda, che diventa molto importante. PRESIDENTE. La parola al presentatore dell’ interrogazione n.999. VANIN. Grazie, Assessore. Mi ritengo parzialmente soddisfatto, anche perché da quattro anni sentiamo parlare di questo problema, che non è di poco conto; anzi, direi che in base alle notizie che stiamo seguendo in questi ultimi tempi, sulla stampa, non mi sembra un problema da sottovalutare. Certo, ho fatto la mia interrogazione in particolare per il problema nel settore turistico, in quanto sento molte lagnanze sul caso dei canali navigabili. Delle sue parole mi ritengo soddisfatto, perché, in questo momento, lei ha quasi fatto una promessa, cioè che entro la fine dell’ anno potremo essere informati di qualcosa di diverso e di molto importante per la soluzione di questo problema. Grazie. PRESIDENTE. La parola al presentatore dell’ interrogazione n. 1043. ZOPPOLATO. Nonostante il grande impegno profuso dall’ Assessore, credo che dovrò rifare l’ interrogazione, perché la gente è pronta a ribellarsi, a scendere sulle strade ed a fare il percorso che, giustamente, dovrà fare. Assessore, c' è bisogno di date. Purtroppo, per tanto tempo abbiamo sentito dire: “ Il prossimo mese faremo questo, questo e quest’ altro...” . Vorrei delle date precise e vorrei che a queste interrogazioni si rispondesse dicendo: “ Entro questo mese faremo questo, entro quell’ altro mese faremo questo; alla fine i dragaggi saranno terminati entro il...” . Perché, se entro la prossima primavera i dragaggi non saranno terminati, Assessore, il problema sarà che il turismo decadrà. Già in molti se ne stanno andando via. Succederanno fatti abbastanza dannosi per la nostra economia. Quindi, Assessore, fra un mese le ripresenterò l’ interrogazione per avere termini e date precise. Mi serve sapere se qualcosa si farà, ed entro quando, perché, altrimenti, la gente, rimanendo nell’ incertezza, dirà: “ Me ne vado, qui non c' è più spazio, pertanto vado in altre zone” . Apprezzo tutto il lavoro fatto, però non ho avuto una risposta precisa sulle date, quindi farò un’ altra interrogazione per avere i termini precisi ed anche per comunicarli alla gente, in quanto la gente ormai non crede più alle promesse generiche. Quindi, bisogna che lei ci indichi una data. Magari fissi un mese in più di quello che le serve per essere sicuro: ad esempio, invece di dire “ dicembre” , può dire che inizia il 15 gennaio e finisce entro il 20 giugno, però c' è bisogno di date precise. PRESIDENTE. Do lettura dell’ interrogazione n. 1006 del consigliere Antonaz, iscritta all’ ordine del giorno: “ Cresce l' allarme inquinamento a Sagrado, precisamente nella frazione di Poggio III Armata, a causa degli scarichi dell' azienda "Nuova Torcitura", un' industria tessile che, $WWLFRQVLOLDUL - (381) 23 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 prelevando l’acqua dall’Isonzo a monte dell’abitato di Poggio, utilizza come scolo per i residui delle lavorazioni un canale che confluisce successivamente di nuovo nell’Isonzo. L' allarme inquinamento è emerso solo dopo i lavori di consolidamento dei piloni dell' oleodotto e di ristrutturazione della centrale idroelettrica della Nuova Torcitura, poiché hanno richiesto il prosciugamento del canale di alimentazione suddetto, dove però le sostanze residue delle lavorazioni hanno continuato ad essere scaricate. Questo ha ridotto il canale ad una discarica a cielo aperto, dall' acqua scura e maleodorante, che ha provato la moria della fauna ittica e ha allarmato abitanti, Protezione Civile e Forestale, che ha provveduto a prelevare dei campioni d' acqua per le analisi. Anche se non ancora a livello ufficiale sono emerse indicazioni su un livello di sostanze molto più elevato di quanto consentito dai termini di legge. Tutto ciò premesso, Consigliere regionale il sottoscritto interroga il Presidente della Giunta regionale per sapere: se non ritenga necessario approfondire al più presto la questione, verificando che l' allarme di questi giorni non si sia verificato solo perché il livello delle acque è più basso e non permette la diluizione delle sostanze chimiche immesse normalmente nel canale; se non intenda controllare la regolarità degli impianti della Nuova Torcitura, accertando che non sia stata contaminata la falda; se non intenda predisporre dei prelievi periodici di campioni d' acqua, al fine di verificare costantemente il livello di inquinamento, anche dopo che il flusso d' acqua sarà ripristinato ai livelli consueti alla fine dei lavori sul corso del fiume Isonzo.” La parola alla Giunta. CIANI, $VVHVVRUH DOO DPELHQWH DOOD SURWH]LRQH FLYLOH H DO SHUVRQDOH In relazione alla richiesta di notizie in merito all’ inquinamento di un canale, a causa di uno scarico di acque reflue industriali, nella frazione Poggio Terza Armata in Comune di Sagrado, si segnala quanto segue. Da informazioni assunte presso l’ ARPA, si è venuti a conoscenza che tale inquinamento, verificatosi a causa del non regolare funzionamento del depuratore delle acque reflue provenienti dallo stabilimento “ Nuova Torcitura di Sagrado” , è stato accertato dopo il controllo ispettivo eseguito dal Servizio Territoriale del Dipartimento provinciale dell’ ARPA di Gorizia, previa richiesta formulata dal Comando della competente Stazione Forestale. Il fenomeno si è manifestato in maniera appariscente in concomitanza con l’ interruzione del flusso delle acque del canale laddove confluiscono le acque reflue. Va rilevato che il succitato Servizio sta provvedendo tuttora sia alle attività di controllo dello scarico che della funzionalità dell’ impianto di depurazione in argomento Va rilevato inoltre che il più recente controllo sullo scarico delle acque reflue provenienti dallo stabilimento di cui ho fatto menzione, è stato eseguito in data 8 maggio u.s., il cui esito ha evidenziato il superamento dei limiti di accettabilità per quanto attiene ai parametri COD e tensioattivi, previsti nella tabella A della Legge 319/1976 ed applicabili nel regime transitorio ai sensi del D.Lgs. 152/1999 ad uno scarico esistente autorizzato di acque reflue industriali in acque superficiali. Per quanto attiene specificatamente alla necessità di un puntuale monitoraggio delle acque di falda, non è stato ritenuto necessario, al momento, avviare tale iniziativa in considerazione della natura sostanzialmente organica delle acque reflue prodotte dallo stabilimento di cui trattasi, nonché dal fatto che lo scarico recapita in acque superficiali e non direttamente sul suolo, il che impone una classificazione diversa anche della strategia $WWLFRQVLOLDUL - (381) 24 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 imposta dal decreto legislativo 152. PRESIDENTE. La parola al Consigliere interrogante. ANTONAZ. Rileggerò la risposta che mi ha dato, perché ci sono alcuni passi che mi sembravano contraddittori, ma forse ho capito male. Lei, forse, sa che questo canale confluisce nell’ Isonzo, cioè fa un percorso... ,QWHUUX]LRQH ...quindi tutto quello che viene scaricato in questo canale, poi va nell’ Adriatico, cioè dove i nostri figli ed i nostri nipoti fanno il bagno. Pertanto rilevo che c' è una necessità ed approfitto di questa occasione per fargliela notare, cioè l’ ARPA opera nei limiti del possibile, però è anche un suo compito, come responsabile politico amministrativo di questo ente, potenziare l’ opera di controllo e di prevenzione, in particolare su queste forme di inquinamento che sono diffuse nella regione. Quindi, al di là, della situazione specifica, credo che ci sia questo problema. Servono risorse? Sì, e bisogna farle saltare fuori. PRESIDENTE. Do lettura dell’ interrogazione n. 1099 del consigliere Ritossa, iscritta all’ ordine del giorno: “ Il sottoscritto Consigliere regionale, verificati i danni causati dalla recente mareggiata sostenuta da fortissimo vento di scirocco, evento che di fatto ha eroso circa 70.000 metri cubi di sabbia dagli arenili di Grado; preso atto degli ingenti danni che tale mareggiata ha causato sulle spiagge riducendo brutalmente l' arenile oltre che aver riversato sul bagnasciuga tonnellate di materiale spiaggiato; convenuto che stante l' apertura della stagione turistica bisogna intervenire immediatamente con delle sorbone per effettuare il rimpascimento degli arenili con nuova sabbia prelevata al largo ed in particolare sul dosso della Mula di Muggia; rilevato che il notevole materiale spiaggiato, codificato rifiuto speciale, non può essere inviato in discariche normali ma solo in ambiti specifici con un notevole aggravio fiscale per il Comune; interroga il Presidente della Giunta regionale per conoscere quali potranno essere gli interventi della Regione a sostegno dell' Amministrazione comunale gradese, viste le spese, impreviste ed imprevedibili, che detto Ente locale, suo malgrado, dovrà affrontare; E se di un tanto si terrà conto già in sede di variazione di bilancio con un finanziamento specifico.” La parola alla Giunta. CIANI, $VVHVVRUH DOO DPELHQWH DOOD SURWH]LRQHFLYLOHHDOSHUVRQDOHA partire dalla serata del 5 giugno 2002, il territorio regionale è stato colpito da intense precipitazioni meteoriche che hanno interessato con particolare violenza la provincia di Pordenone, l’ intera zona montana e pedemontana e la fascia costiera della regione. La gravità dell’ evento, unitamente ai bollettini meteorologici che prevedevano uno spostamento della perturbazione, con uguale o addirittura maggiore intensità, sull’ intera zona montana e pedemontana della regione, ha indotto l’ Assessore regionale alla protezione civile, d’ intesa con il Presidente della Giunta, a dichiarare, con decreto n. 581/DRPC/2002 di data 5 giugno 2002, lo stato di emergenza sull’ intero territorio regionale, al fine di predisporre i primi interventi urgenti, necessari al soccorso delle popolazioni colpite e finalizzati alla realizzazione delle prime opere di pronto intervento a salvaguardia della pubblica incolumità. Con successiva nota dell’ 11 giugno 2002 il $WWLFRQVLOLDUL - (381) 25 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 Presidente della Giunta regionale ha richiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della protezione civile, l’ adozione di provvedimenti straordinari ed urgenti a causa degli eccezionali eventi atmosferici che hanno colpito il territorio regionale. Ne è seguito un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 giugno 2002 dove è stato dichiarato, ai sensi e per gli effetti dell’ art. 5 della legge n. 255, lo stato di emergenza nel territorio delle Province di Pordenone, Udine e Gorizia, colpito dall’ eccezionale evento atmosferico del 5 giugno, fra cui rientra anche il fortunale avvenuto a Grado, che ha causato il depauperamento di un prezioso luogo naturale, cioè il Banco d’ Orio, che era stato inghiottito da questa mareggiata. Sono arrivati dei primi finanziamenti da parte del Governo nazionale. Certo, non sono sufficienti a sviluppare l’ intera strategia di messa in sicurezza del territorio, ma posso assicurare che nell’ arco delle prossime settimane il Comune di Grado riceverà gli stanziamenti previsti, come Lignano Sabbiadoro, che ha avuto gli stessi problemi, per risolvere questo problema che si ripercuote troppo spesso all’ interno della nostra regione. PRESIDENTE. La parola al Consigliere interrogante. RITOSSA. Mi dichiaro soddisfatto della risposta. Spero che, nel frattempo, comunque, possa essere attivata una convenzione, in modo particolare con il Ministero dell’ Ambiente, per poter procrastinare quello che era già uno studio sperimentale, in modo che ci sia questa collaborazione continuativa tra Regione, Comune ed, in modo particolare, il Ministero dell’ Ambiente, per avere dei finanziamenti tali da realizzare il rimpascimento della spiaggia, in modo naturale, con lo spostamento sostanziale della cosiddetta Mula di Muggia, cioè quel grosso deposito di sabbia verso il litorale gradese. È evidente che per fare questo necessitano determinate opere di grandi dimensioni, per realizzare le quali la Regione, né tanto meno il Comune, hanno la capacità finanziaria ed organizzativa. Per questo motivo, oltre i cosiddetti pennelli sul bagnasciuga, servirà una qualità ed una quantità di opere tali, per cui è giusto ed è auspicabile poter continuare quella programmazione e quell’ azione determinata con il Ministero dell’ Ambiente per fare in modo che per vie naturali avvenga il rimpascimento, nonostante queste situazioni che sono ben note sulle spiagge del gradese, soggette a continue erosioni. Rimane ancora il fatto che dovremmo codificare in modo particolare gli aiuti da poter dare a questi Comuni rivieraschi, perché ad ogni azione di queste sciroccate si sa bene quali sono le grandi quantità di materiale spiaggiato che arrivano sul bagnasciuga di queste spiagge. Il trasporto in discarica di questo materiale, quantificato in vecchie lire, è costato, nel corso del 2001, la bellezza di due miliardi e cento milioni. È evidente che cifre del genere non possono essere pagate, esclusivamente, con il ricavato delle tasse dei rifiuti solidi urbani pagate dai residenti di quelle località. Bisogna porsi questa domanda e trovare una soluzione dal punto di vista legislativo. PRESIDENTE. Do lettura dell’ interpellanza n. 867 del consigliere Brussa, iscritta all’ ordine del giorno: “ E’ noto come l’ ARPA sia stata ripetutamente coinvolta in una serie di situazioni che ne hanno limitato fortemente l’ attività; in particolare, anche a seguito della mancata approvazione per lungo tempo da parte della Regione del conto consuntivo per l’ esercizio 2000 e per il bilancio di previsione per l’ esercizio finanziario 2001. Le difficoltà che l’ hanno coinvolta hanno riguardato praticamente quasi tutti i suoi settori al punto che la Giunta regionale nel corso del 2001 ha ritenuto necessario disporre un’ ispezione. $WWLFRQVLOLDUL - (381) 26 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 Le valutazioni finali di quell’ ispezione hanno delineato un quadro davvero poco edificante di quanto avvenuto in questi anni all’ ARPA, al punto che nelle valutazioni finali si afferma che “ … l’ azione amministrativa dell’ ARPA non è conforme alla normativa di riferimento per tutti gli aspetti presi in considerazione. L’ intensità delle violazioni è di diverso livello nei profili esaminati, ma va constato che l’ Agenzia non osserva neppure le disposizione normative recate dal Regolamento di organizzazione da essa stessa predisposto." E così continua “ Il mancato rispetto della normativa non pare essere andato a vantaggio dell’ economicità e dell’ efficacia dell’ azione amministrativa…” . Ed ancora “ L’ andamento della spesa in questi primi tre anni e la mancata adozione di accorgimenti per il controllo della medesima assumono particolare importanza, in quanto destinati a riflettersi direttamente sul bilancio regionale, che costituisce la fonte principale per il finanziamento dell’ Agenzia” . Infine, hanno affermato gli ispettori “ … un ulteriore elemento di criticità è rappresentato dalla mancata ottemperanza dell’ Agenzia, negli atti e nei fatti alle raccomandazioni del collegio dei revisori agli indirizzi del Comitato di indirizzo e verifica, ed alle disposizioni della Giunta regionale nell’ esercizio dell’ attività di vigilanza” . A seguito di tale ispezione ci si sarebbe aspettati, da parte della Giunta regionale, l’ assunzione di alcuni provvedimenti nei confronti di coloro che si erano resi responsabili di una tale situazione. In realtà nulla è successo. Anzi! Si apprende, infatti, che il Direttore generale dell’ ARPA ha recentemente assunto un decreto con il quale si assegna, ed assegna ad altre 10 persone tra dirigenti e consulenti esterni un incentivo economico pari a complessivi euro 310.838,24 (più di 600 milioni di vecchie lire). Tali incentivi si riferiscono agli anni 2000 e 2001 e, spiega il Direttore nel suo decreto, possono essere assegnati in quanto gli obiettivi prefissati “ sono stati raggiunti” e le relazioni annuali sulle attività svolte e sui risultati conseguiti, “ sono state approvate per decorrenza dei termini” . La Giunta regionale, in pratica, non si è espressa. Ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale interpella il Presidente della Giunta regionale per sapere: se tale decreto sia legittimo; se esso sia opportuno in considerazione che, come ricordato in premessa, gli incentivi riguardano gli esercizi finanziari 2000 e 2001 oggetto di pesanti valutazioni da parte degli ispettori regionali; perché la Giunta regionale non ha espresso alcun giudizio di merito sulle relazioni relative alle attività svolte e sui risultati conseguiti, venendo meno alla propria funzione di controllo; se non ritenga di fornire apposita relazione al Consiglio regionale o alla Commissione competente sul merito della vicenda.” La parola alla Giunta. CIANI, $VVHVVRUH DOO DPELHQWH DOOD SURWH]LRQH FLYLOH H DO SHUVRQDOH Anche in questo caso la risposta sarà molto articolata. Con riferimento all’ interpellanza, andrò a leggere tutta la risposta, perché mi pare che il tema sia assolutamente importante e che, quindi, sia opportuno che l’ Aula ne abbia piena conoscenza. Giova innanzitutto premettere che l’ articolo 7 del contratto regolante il rapporto di lavoro del Direttore generale dell’ ARPA, stipulato in data 1 aprile 1999, prevede che la Giunta regionale entro 30 giorni dalla presentazione della Relazione sulle attività svolte e sui $WWLFRQVLOLDUL - (381) 27 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 risultati conseguiti, di cui all’ articolo 7, comma 3 lett. g) della L.R. 6/1998, determina l’ integrazione del compenso annuo spettante al Direttore generale nella misura massima del 20% sulla base della realizzazione degli obiettivi fissati dal Comitato d’ indirizzo e di verifica dell’ ARPA e dei risultati di gestione come emergenti dalla menzionata Relazione. Devo dire che l’ onere aggiuntivo nella misura massima del 20% viene dato, perché lo stipendio equiparato al Direttore generale dell’ ARPA è il medesimo dei dirigenti delle Aziende sanitarie, cui l’ ARPA fa riferimento, così come in tutte le altre parti d’ Italia. Nel menzionato contratto, quindi, non è qualificato in alcun modo il silenzio della Giunta regionale, il quale pertanto non può essere inteso come riconoscimento dell’ incentivo. Si rileva a tale proposito che l’ imprenscindibilità di una determinazione al riguardo, da parte della Giunta regionale, si desume in special modo anche dalla considerazione che solo all’ esecutivo regionale spetta individuare il quantum del compenso integrativo, essendo lo stesso da determinarsi tra lo 0 ed il 20% del compenso annuo. Ciò posto, si rileva che la valutazione della realizzazione degli obiettivi e dei risultati di gestione deve essere effettuata dalla Giunta regionale unitamente al controllo del bilancio d’ esercizio, come dice il conto consuntivo della L.R. 6/1998, sia per ragioni d’ interpretazione normativa sia per motivi di logica gestionale. Invero, nell’ articolo 74 del Regolamento di organizzazione dell’ ARPA approvato in data 8 agosto 2000, analogamente alla normativa che disciplina l’ attività di programmazione, contabilità e controllo delle Aziende sanitarie regionali, è stato precisato che la Relazione sulla gestione costituisce un allegato del bilancio di esercizio, potendosi solo contestualmente all’ analisi del bilancio di esercizio valutare in termini di economicità l’ attività di gestione in rapporto agli obiettivi prefissati. In tale ottica la Giunta regionale, con deliberazione del 13 luglio 2001, aveva preso atto della opportunità e necessità di procedere alla determinazione del compenso integrativo di cui all’ articolo 7 del contratto disciplinante il rapporto di lavoro del Direttore generale dell’ ARPA in sede di controllo del bilancio di esercizio. Orbene, in sede di valutazione del bilancio d’ esercizio dell’ anno 2000 la Giunta regionale non ha assunto tale determinazione per l’ anno 2000, in quanto, con deliberazione del 19 dicembre 2001, ha ritenuto di non approvare il bilancio d’ esercizio 2000 in considerazione dei rilievi istruttori formulati dalla Direzione regionale dell’ ambiente e dalla Ragioneria generale, che riteneva di poter formare ulteriori osservazioni solamente dopo aver avuto notizia dalla Giunta regionale degli esiti dell’ ispezione disposta in data 20 luglio. Per mero scrupolo si segnala a tale proposito che in data 25 gennaio 2001 l’ ARPA ha fornito i chiarimenti richiesti con la citata delibera giuntale, ma non ha mai provveduto a riadottare il bilancio consuntivo per l’ anno 2000. Per quanto riguarda il bilancio di esercizio per l’ anno 2001 s’ informa che lo stesso è stato trasmesso alla Regione in data 4 giugno 2002 ed a seguito dell’ interruzione dei termini avvenuta con nota della Direzione regionale dell’ ambiente il giorno 1° agosto 2002, a seguito dei rilievi formulati dalla Ragioneria generale. Devo dare notizia che questo bilancio 2001, con tutti i rilievi accettati e riadottati anche nel bilancio da parte dell’ ARPA, è stato approvato nell’ ultima delibera della Giunta regionale, cioè quella di venerdì scorso. Da quanto succintamente: sopra esposto si evince che senza determinazione da parte della Giunta regionale in alcun modo il Direttore generale dell’ ARPA può procedere alla liquidazione del proprio compenso integrativo; che la Giunta regionale, alla luce delle disposizioni dell’ articolo 74 del Regolamento di organizzazione e degli articoli 22 e 26 rispettivamente della L.R. 6/1998 e della L.R. 49/1996, assumerà le proprie determinazioni $WWLFRQVLOLDUL - (381) 28 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 sul compenso integrativo in sede di controllo dei bilanci d’ esercizio; che eventuali contrasti tra normativa vigente e clausole contrattuali devono essere risolti in sede di giurisdizione ordinaria civile a seguito di formali atti di messa in mora della Regione o con modifiche contrattuali. In relazione a questo ultimo aspetto la Giunta regionale, con delibera di generalità del 28 agosto 2002, n. 2993, ha dato mandato al Direttore regionale dell’ ambiente, a seguito della nota indirizzata dallo stesso in data 9 agosto 2002 alla Segreteria generale della Presidenza della Regione, nonché per conoscenza al Presidente della Regione ed alla S.V., di procedere al compimento di tutti gli atti necessari per riallineare le disposizioni contrattuali a quelle previste dalla normativa vigente. In pratica, ci sarà una modifica del contratto vigente, per quanto concerne il Direttore generale dell’ ARPA. Tutto ciò premesso e considerato, in relazione alle specifiche interrogazioni poste dal consigliere Brussa, si rileva quanto segue. 1) Se sia legittimo che il Direttore generale dell’ ARPA abbia firmato gli emolumenti. Il decreto del Direttore generale dell’ ARPA di data 4 settembre 2002, n. 378 a parere della scrivente Direzione regionale risulta illegittimo sotto i seguenti aspetti. A) Come evidenziato nelle premesse, stante l’ articolo 7 del contratto di lavoro del Direttore generale dell’ ARPA, senza la preventiva determinazione da parte della Giunta regionale, il Direttore generale dell’ ARPA non poteva procedere alla liquidazione del proprio compenso integrativo, non essendo qualificato contrattualmente in alcun modo il silenzio della Giunta regionale ed in considerazione che solo all’ esecutivo regionale spetta individuare il quantum del compenso integrativo da determinarsi tra lo 0 ed il 20% del compenso annuo. B) Nel decreto in argomento sono indicati dei presupposti per la liquidazione dei compensi manifestamente erronei. b.1) Il fatto che il programma delle attività per l’ anno 2001 è stato approvato dalla Giunta regionale unitamente al bilancio preventivo 2001. Il programma delle attività per l’ anno 2001 è stato oggetto di controllo da parte della Giunta regionale con una delibera distinta da quella di presa d’ atto del bilancio preventivo, essendo stato approvato già il giorno 24 maggio 2001. In particolare in quest’ ultima delibera la Giunta regionale, tra l’ altro, aveva imposto di rispettare, nell’ attuazione degli obiettivi, il principio di contenimento della spesa e della ottimizzazione delle risorse, non essendo nello stesso specificato con dettaglio di obiettivi e di spesa gli specifici investimenti che dovranno essere effettuati nel corso dell’ anno in relazione alle effettive disponibilità finanziarie. b.2) Il fatto che il bilancio preventivo per l’ anno 2001 è stato approvato per decorrenza dei termini mediante una formale presa d’ atto. La Giunta regionale infatti entro i termini previsti dalla normativa vigente per il controllo ha ritenuto di non poter provvedere al controllo, a seguito dei rilievi formulati dalla Ragioneria generale, ad esercizio oramai concluso, facendosi riserva di valutare la gestione contabile dell’ ARPA nel 2001 in sede di controllo del bilancio di esercizio per il medesimo anno. b.3) Il fatto che il bilancio consuntivo (d’ esercizio) dell’ anno 2000 è stato approvato per decorrenza dei termini ai sensi dell’ articolo 4 della L.R. 6/1998. Invero, come esposto nelle premesse, con delibera della Giunta regionale di data 19 dicembre 2001, n. 4351, l’ organo esecutivo regionale ha ritenuto di non approvare il bilancio d’ esercizio per l’ anno 2000. b.4) Il fatto che il bilancio consuntivo (d’ esercizio) dell’ anno 2001 risulta approvato per decorrenza dei termini ai sensi dell’ articolo 4, comma 3 della legge istitutiva. Nelle premesse si è già evidenziato che il bilancio di esercizio per l’ anno 2001 è stato trasmesso alla $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (381) 29 - VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 Regione in data 4 giugno 2002 ed è stato approvato nella Giunta regionale di venerdì scorso. b.5) Il fatto che nella nota indirizzata al Presidente della Regione in data 14 giugno 2002 è stato segnalato che, essendo trascorsi più di trenta giorni dalla data di presentazione delle relazioni sulle attività svolte e sui risultati conseguiti negli anni 2002 e 2001, le stesse sono da considerarsi approvate per decorrenza di termini. Nella nota di data 14 giugno 2002 difatti il Direttore generale non fa alcun cenno ad una approvazione per decorrenza di termini, peraltro non prevista né legislativamente né normativamente. b.6) Il fatto che nella nota indirizzata al Presidente della Regione in data 14 giungo 2002 veniva comunicato che, in caso di silenzio da parte della Presidenza, avrebbe provveduto al riconoscimento a sé stesso e ai dirigenti assunti con contratto di diritto privato dell’ incentivo previsto dalle norme contrattuali fino ad un massimo del 20% degli emolumenti. In tale nota invero il Direttore generale dell’ ARPA informava che, qualora nulla osti da parte della Presidenza, s’ intendeva dar avvio alle procedure per il riconoscimento dell’ incentivo in questione. B) Se sia opportuna l’ erogazione dei compensi integrativi per gli anni 2000 e 2001, i quali sono stati oggetto di pesanti valutazioni – questa era l’ interrogazione che faceva l’ interrogante -. Nelle premesse si è già evidenziato che l’ opportunità di riconoscere l’ erogazione del compenso integrativo spettante al Direttore generale dell’ ARPA e la sua quantificazione verrà valutata in sede di approvazione dei bilanci d’ esercizio 2000-2001, tuttora non avvenuta, se non per quello del 2001, che è avvenuta la settimana scorsa, ma che non dà l’ obbligo e l’ opportunità al Direttore di darsi l’ incentivo, perché spetta darlo alla Giunta, dallo 0 al 20%. C) Perché la Giunta regionale non ha espresso alcun giudizio di merito sulle relazioni relative alle attività svolte e sui risultati conseguiti venendo meno alla propria funzione di controllo? Come già ampiamente e ripetutamente chiarito, la Giunta regionale esprimerà le proprie valutazioni sulle relazioni relative alle attività svolte in sede di controllo dei bilanci d’ esercizio per gli anni 2000 e 2001. Per completezza di informazioni, devo aggiungere che il compenso incentivante che l’ Amministrazione regionale eroga al Direttore è vincolato dal contratto, quindi è il contratto che definisce le modalità e la Giunta regionale dovrà definire la quota spettante fra lo 0 ed il 20% di aumento in base al contratto, cosa che non avviene per tutti gli altri dirigenti, perché i contratti che sono stati stipulati fra tutti i vari dirigenti in seno all’ ARPA sono stati stipulati direttamente con il Direttore generale, quindi non sono passati attraverso il controllo della Giunta, per cui quello è un rapporto specifico tra il Direttore generale e tutti gli altri dirigenti, quindi quel versamento di corresponsione del 20% in più attiene alle facoltà del Direttore generale. Inoltre, devo dire che con una nota seguente all’ interpellanza, il Direttore generale dell’ ARPA ha mandato una nota alla Giunta regionale dicendo che ha sospeso il trasferimento del 20% dell’ emolumento a sé stesso, in virtù delle note che gli sono state inviate. ,QWHUUX]LRQH Per gli altri è legittimo, come stavo spiegando un attimo fa, in quanto il contratto è stato stipulato fra i dirigenti ed il Direttore regionale, quindi non spetta alla Giunta definire quale sia il compenso incentivante. Questa è la norma prescritta all’ interno dei vari contratti. 35(6,'(1=$'(/35(6,'(17(0$57,1, PRESIDENTE. La parola al Consigliere interpellante. $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (381) 30 - VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 BRUSSA. Assessore, la devo ringraziare, perché credo che, in quattro anni abbondanti che siedo in quest’ Aula, mai un Assessore ha risposto in maniera così puntuale, importante e forte. Quindi, questa Regione ha ricevuto un danno erariale per due motivi: perché il Direttore dell’ ARPA ha fatto un atto illegittimo e perché la Giunta regionale non ha modo di poter intervenire. Quindi, ho una doppia soddisfazione: quella di aver ottenuto una risposta importante e quella di aver sollevato un problema vero, nonostante che, nei giorni seguenti, io stesso sia stato oggetto di aspre critiche da parte di questi dirigenti, su cui, tra l’ altro, la Giunta regionale – come lei ha ricordato – non ha nemmeno la potestà di intervenire in merito. Pertanto le chiedo se la Giunta regionale intende assumere qualche provvedimento, perché non è pensabile che, nel momento in cui lei mi risponde che l’ atto è illegittimo, debba prendere atto che, conseguentemente ad un atto illegittimo, la Regione ha sborsato circa 500 milioni che non potrà mai più recuperare. Quindi, mi dichiaro soddisfatto per il fatto che lei abbia dichiarato illegittimo quel provvedimento ed è, davvero, singolare che un dirigente di un ente come l’ ARPA, otto giorni dopo che la Giunta regionale manifesta, con propria delibera, su sua proposta, la necessità di modificare questo Regolamento, tranquillamente faccia un proprio decreto in cui stabilisce questo e mette come elemento di forza il silenzio assenso, elemento che, peraltro, oggi lei ha confermato non essere l’ elemento determinante, perché ci fa piacere – e guai se non fosse così – che la Giunta regionale possa e debba valutare, al momento del conto consuntivo, l’ attività svolta. Però rimane una perplessità, Assessore, e lo dico da amministratore di questa Regione: se il sottoscritto non avesse sollevato questo problema, i soldi sarebbero stati erogati, come di fatto lo sono stati. A questo punto, ha risposto che, solo in via ordinaria ed in via giurisdizionale, la Regione potrà recuperare questi soldi. Credo che il Direttore dell’ ARPA – non è un fatto personale – oltre a sospendere i propri emolumenti, doveva presentare le dimissioni, come atto di legittimità, perché se è vero che era a conoscenza – come immagino – del provvedimento della Giunta che precisava un indirizzo della Giunta regionale, comunque ha assunto un atto che non diventa veniale, perché si è autosospeso, ma diventa determinante per quanto riguarda gli altri dieci dirigenti con contratto a tempo determinato. Oltretutto, lei mi ha insegnato, con la sua puntuale risposta, che è facoltà della Giunta regionale stabilire la percentuale da 0 al 20% e sappiamo che questo decreto, invece, ha stabilito il 20%. Quindi ripeto che non ho nulla di personale contro il Direttore e stigmatizzo che uno di questi dirigenti si sia permesso di attaccare, a mezzo stampa, il sottoscritto, che ha svolto non solo il proprio dovere, ma credo le abbia permesso di poter esprimere, pubblicamente, questa situazione davvero imbarazzante, mettendo la Regione di fronte al fatto di dover prendere atto che, comunque, i 500 milioni non saranno recuperabili e credo che nemmeno un’ azione giurisdizionale possa fare in modo che la Regione rientri. Quindi, Assessore, chiedo che su questo problema faccia una relazione alla Commissione competente, perché vorrei capire e sapere se la Giunta regionale, alla luce di queste cose, non intenda mettere in discussione non solo il Direttore generale, ma anche i rapporti in essere, perché sono direttamente conseguenti di un rapporto di fiducia tra il Direttore regionale, perché vorrei capire se può esistere la fiducia di un dirigente regionale e conseguentemente una automatica sfiducia di tutta la gestione. La ringrazio. 6XOO¶RUGLQHGHLODYRUL $WWLFRQVLOLDUL - (381) 31 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 PRESIDENTE. Dichiaro esaurito il tempo dedicato al punto n. 1 dell’ ordine del giorno e, prima di passare all’ esame del punto n. 2, vorrei comunicare che la Conferenza dei Capigruppo ha stabilito di raddoppiare i tempi a disposizione dei Relatori e dei singoli Gruppi per la discussione di tale provvedimento. Ricordo, quindi, che alle 13 si riunirà nuovamente la Conferenza dei Capigruppo per completare i lavori. 5LFKLHVWDGLLQYHUVLRQHGHOO¶RUGLQHGHO JLRUQR PRESIDENTE. Ha chiesto l’ assessore Ciani. Ne ha facoltà. di parlare CIANI, $VVHVVRUH DOO DPELHQWH DOOD SURWH]LRQH FLYLOH H DO SHUVRQDOH Grazie, Presidente. So che questa mattina si sono riuniti i Capigruppo cercando di trovare un’ intesa sui lavori dell’ Aula... PRESIDENTE. Mancava la Giunta. CIANI, $VVHVVRUH DOO DPELHQWH DOOD SURWH]LRQHFLYLOHHDOSHUVRQDOHPurtroppo ero impegnato in Aula per rispondere alle interrogazioni. Vorrei fare una richiesta, cioè quella di modificare l’ ordine del giorno, quindi posticipare la norma relativa al personale. Questo può permettere alla Giunta un attimo di riflessione in riferimento al rilievo da parte del Governo nazionale sull’ ultima legge sul personale che abbiamo approvato, attinente a quattro specifici rilievi che sono stati fatti. Da parte della Giunta c' è la volontà importante di perseguire soprattutto l’ inquadramento dei precari. Alcuni precari sono stati inquadrati con la precedente legge, la 10 del 2002, non oggetto di rilievo e che, di fatto, abbiamo riproposto nella legge 20 del 2002, però quest’ ultima è stata oggetto di rilievo da parte del Governo. Quindi l’ inquadramento in ruolo della stessa tipologia di personale precario, che era stato assunto con una legge, ora viene fatto oggetto di rilievo da parte del Governo, su un articolo identico. Pertanto c' è la necessità di una riflessione da parte della Giunta regionale. A tal riguardo abbiamo già fatto degli incontri nella giornata di venerdì con il nostro Ufficio legale e con le organizzazioni sindacali, che hanno inteso ritrovarsi in quel giorno. Quindi chiedo al Consiglio regionale di posticipare questa norma per permettere che ci sia un’ opportunità in più, che dovrà essere valutata nell’ arco delle prossime ore. PRESIDENTE. Quindi, sulla sua proposta, uno a favore ed uno contro. Gottardo è favorevole, mentre Tesini è contrario. Ha chiesto di parlare il consigliere Gottardo. Ne ha facoltà. GOTTARDO. Intervengo per esprimermi a favore della richiesta della Giunta di posticipare l’ argomento, stante - credo - la disponibilità della Giunta a proseguire, immediatamente, sull’ altro punto, che è quello sull’ energia, che era un argomento già dibattuto e per il quale c’ era l’ intesa a procedere con gli emendamenti della Giunta. Quindi, sono favorevole alla presa d’ atto di questa richiesta che, ovviamente, credo che non possa essere rifiutata e che potrebbe consentire a tutti di risolvere delle norme che legittimamente stanno a cuore al Consiglio regionale ed all’ Aula. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Tesini. Ne ha facoltà. TESINI. Intervengo per dire che sono contrario a questa proposta di ulteriore posposizione dell’ ordine del giorno – poi preannuncio che avevo qualcosa da dire sull’ ordine dei lavori –, però vorrei che fosse chiaro che questa posizione non ha nulla di polemico. In particolare, lo dico avendo sentito le motivazioni del collega Gottardo che condividiamo quando dice che in questa proposta di legge è contenuta la soluzione di qualche problema che preoccupa l’ insieme $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (381) 32 - VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 dell’ Assemblea. consigliere Tesini. Ne ha facoltà. L’ unica questione è che preoccupa il motivo dell’ ulteriore slittamento, perché ricordo che questo punto è stato messo come primo argomento all’ ordine del giorno, direttamente qui in Aula, con un’ argomentazione molto esplicita da parte dei colleghi di maggioranza, dicendo: “ Abbiamo urgenza di licenziare questo provvedimento. Le cose sono chiarite e definite” . TESINI. Intervengo sull’ ordine dei lavori. Presidente, devo confessarle un’ amnesia, ma in realtà, alle 13.30 i colleghi Moretton, Puiatti ed io ci eravamo già presi un impegno con persone esterne, sacrificando la nostra colazione, perché abbiamo preso questo impegno dalle 13.30 alle 14.30, quindi chiederei di rinviare la Conferenza dei Capigruppo delle 13.00 alle 14.30, in quanto ho il sospetto che non possa durare solo mezz’ ora. Quindi, questo era il motivo per cui questa questione è stata posta al primo punto, nonostante fosse già iniziata la discussione su un altro provvedimento... Poi leggiamo sui giornali che c' è qualche fatica ad incontrarsi, guardiamo il parterre e vediamo sempre degli angeli custodi che ci assistono. Morale: siccome siamo maliziosi, abbiamo il sospetto che, partendo da un articolo che la Commissione aveva convenuto, poi se ne attacchino chissà quanti altri... PRESIDENTE. Se nessuno obiezioni, così rimane stabilito. solleva ,QWHUUX]LRQH Quindi, visto che l’ orario delle 14.30 mi sembra adeguato per tutti, proseguiamo con i lavori d’ Aula fino alle 13.30. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Mattassi. Ne ha facoltà. Pertanto vorremmo – e su questo le richiedo una precisa rassicurazione – che non si creino i presupposti per una mini-omnibus in materia di personale, perché in questo caso la questione non sarebbe quella di rinviarla dal primo punto al terzo, ma è quella di dire: “ Avevamo un’ intenzione e vogliamo farne un’ altra” . MATTASSI. Presidente, mi trovo in un certo imbarazzo, perché in questo momento dovremmo proseguire all’ esame di un testo, sul quale era stato demandato alla Giunta di predisporre gli emendamenti del caso. Il consenso che, in Commissione, c’ era da parte nostra, quando si fece lo stralcio in Aula, era relativo a quella questione, non ad altre, anche perché una legge in materia di personale l’ abbiamo fatta da poco tempo. La IV Commissione, per contribuire ad arricchire il dibattito, ha fatto una serie di audizioni, alle quali ha partecipato l’ assessore Arduini per capire e tenere conto di alcuni suggerimenti... Per questo motivo sono contrario. PRESIDENTE. Pongo in votazione la proposta dell’ assessore Ciani di posticipare il punto n. 2 dell’ ordine del giorno e di passare subito al punto n. 3. (¶DSSURYDWD 6XOO¶RUGLQHGHLODYRUL PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il PRESIDENTE. Mi scusi, Consigliere, ho capito dove vuole arrivare. Gli emendamenti sono arrivati. Sospendo i lavori per un quarto d’ ora... MATTASSI. Presidente, le chiedo una sospensione significativa, perché questo modo di procedere è irrispettoso di quest’ Aula. È stato dato un mandato alla Giunta per predisporre gli emendamenti più di un mese fa. Noi non conosciamo gli emendamenti e non sappiamo nemmeno se vi è stato da parte della Giunta un minimo di disponibilità ad accettare suggerimenti ed indicazioni. $WWLFRQVLOLDUL - (381) 33 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 Non c' è stato nessun colloquio, così come ci saremmo attesi, pertanto chiedo di avere almeno un’ ora di tempo per poter esaminare e per poter predisporre ulteriori emendamenti, e non è escluso che, quando riprenderemo i lavori d’ Aula, io chieda un’ altra sospensione, perché si tratta di un modo di procedere che è quanto meno irrispettoso del mandato affidato alla Giunta da parte di quest’ Aula. PRESIDENTE. Ha chiesto di l’ assessore Arduini. Ne ha facoltà. parlare ARDUINI, $VVHVVRUH DOOH ILQDQ]H DOOD SURJUDPPD]LRQH DOOD VWDWLVWLFD DOOD JHVWLRQH EHQ]LQH D SUH]]R ULGRWWR H DOO ,5$3 Vorrei sapere se il collega Mattassi vuole approvare la legge o vuole fare ostruzionismo, in quanto... ,QWHUYHQWR IXRUL PLFURIRQR GHO FRQVLJOLHUH 0DWWDVVLTXHVWHVWXSLGDJJLQL Io non l’ ho interrotta, impari l’ educazione... Imparate l’ educazione... &RQIXVLRQHLQ$XOD Perché dico così? Perché, da come si erano manifestati i lavori d’ Aula nelle sedute passate, se avessi presentato gli emendamenti, comunque lei non li avrebbe avuti prima. I miei emendamenti non sono altro che la mia legge copiata dal consigliere Mattassi a piene mani, e sono la riscrizione parziale di alcuni articoli della mia legge presentata in Commissione. Se ha la bontà di leggerli - e non servono cinque ore - vedrà che è come dico io. ,QWHUUX]LRQH Quindi, deciderà l’ Aula se sospendere o meno i lavori. &RQIXVLRQHLQ$XOD PRESIDENTE. Consiglieri, sono le 11.30. Un’ ora di lavoro dei Capigruppo, vuol dire arrivare alle 12.30. Anticipando tutto, si possono cominciare i lavori alle 14.00. Quindi, sospendo i lavori e convoco immediatamente la Conferenza dei Capigruppo. Recuperiamo il tempo, così alle 14.30 ricominciamo i lavori d’ Aula. 6XOSURFHVVRYHUEDOH PRESIDENTE. Poiché non ci sono state osservazioni sul processo verbale della seduta n. 379, del 19 settembre 2002, lo stesso si intende approvato. 2UGLQHGHOJLRUQRGHOODSURVVLPDVHGXWD PRESIDENTE. Informo, quindi, che il Consiglio è convocato in seduta pomeridiana, alle ore 14.30, con il seguente ordine del giorno: 1. Seguito della discussione sulla proposta di legge: “ Misure urgenti per il sostegno all’ utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, per la programmazione energetico ambientale e per l’ attivazione del mercato dell’ energia elettrica nel Friuli Venezia Giulia” <251> (d’ iniziativa dei consiglieri Mattassi, Gherghetta, Moretton, Baiutti, Fontanelli) (iscritta all’ odg ai sensi dell’ articolo 36 del Regolamento) 2. Discussione sullo stralcio: “ Costituito da uno stralcio di un emendamento aggiuntivo di un articolo in materia di personale alla proposta di legge n. 233 “ Istituzione dell’ Agenzia regionale per lo sviluppo rurale – ERSA” ” (233-01) (Relatore di maggioranza Molinaro) (Relatore di minoranza Petris) 3. Discussione sulla mozione: “ Il Consiglio regionale chiede la permanenza in FVG del Direttore regionale agli Studi” (111) $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (381) 34 - VIII LEGISLATURA – – SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 (d’ iniziativa dei consiglieri Zoppolato, Follegot, Londero, Vanin, Violino, Bortuzzo, Franz) 4. Discussione sulla proposta di legge: “ Interventi per il diritto allo studio, il riordino e l’ arricchimento dell’ offerta formativa” (68) (d’ iniziativa dei consiglieri Zvech, Travanut, Alzetta, Degrassi, Gherghetta, Mattassi, Petris, Sonego, Tesini) (iscritta all’ odg ai sensi dell’ articolo 36 del Regolamento) 5. Seguito della discussione sulla proposta di legge: “ Interventi regionali per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio edilizio rurale” (112) (d’ iniziativa dei consiglieri Guerra, Arduini, Bortuzzo, Follegot, Franz, Londero, Narduzzi, Seganti, Vanin, Violino, Zoppolato) (iscritta all’ odg ai sensi dell’ articolo 36 del Regolamento) 6. Votazione per l’ elezione di un componente nel Consiglio di amministrazione dell’ INSIEL S.p.A. (L.R. 66/78) 7. Votazione per l’ elezione di quattro componenti nella Commissione regionale per le pari opportunità (L.R. 23/90) Dichiaro chiusa la seduta. /DVHGXWDWHUPLQDDOOHRUH $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (381) 35 - VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 5LVSRVWHVFULWWHDGLQWHUURJD]LRQL 5LVSRVWDGHOO¶DVVHVVRUHDOODVDQLWjHDOOH SROLWLFKHVRFLDOL6DQWDURVVDDOO¶LQWHUURJD]LRQH FRQULFKLHVWDGLULVSRVWDVFULWWDQGHO FRQVLJOLHUH0ROLQDUR La S.V. ha interrogazione: presentato la seguente “ Il sottoscritto Consigliere regionale, vista la legge 10.8.2000, n. 251, che prevede, tra l’ altro, che le Regioni promuovano, nell’ esercizio delle proprie funzioni legislative, di indirizzo, di programmazione ed amministrative, lo sviluppo e la valorizzazione delle funzioni delle professioni infermieristiche, della riabilitazione, tecnico-sanitarie e della prevenzione, per contribuire, anche attraverso la diretta responsabilizzazione di funzioni organizzative e didattiche, al diritto alla salute del cittadino, al processo di aziendalizzazione ed al miglioramento delle qualità organizzative e professionali del Servizio sanitario; visto l' articolo 11, comma 8, della legge regionale 13/1995, che impegna la Giunta regionale a definire modalità organizzative e di funzionamento per le attività di coordinamento e valorizzazione, tra l' altro, degli operatori di riabilitazione funzionale, e l’ articolo 12 della legge regionale 13/1995 che prevede la istituzione del Servizio infermieristico in ciascuna Azienda sanitaria regionale; vista la deliberazione n. 430 del 3.5.2002, del Direttore generale dell' Azienda per i servizi sanitari n. 4 Medio Friuli, con la quale è istituito il Servizio dell' assistenza sanitaria e sono individuati i requisiti e le modalità per l' accesso al posto di responsabile del Servizio, deliberazione assunta con forti perplessità dal Consiglio dei sanitari dell' Azienda stessa, che lamentava poca chiarezza nella definizione organizzativa, per garantire pari dignità alle diverse aree professionali, e riserve esplicite delle organizzazioni sindacali e professionali; atteso che una linea d' azione per la valorizzazione delle professioni sanitarie costituisce un preciso obbligo per l' Amministrazione regionale e che lo stesso non può che esplicitarsi in determinazioni coerenti da parte dei diversi soggetti del Servizio sanitario regionale, pena una involuzione di un processo ampio di crescita e di apporto delle diverse componenti professionali; atteso, altresì, che è necessario conoscere le modalità di attuazione delle previgenti norme regionali, assicurate nell' ambito della propria autonomia dalle Aziende sanitarie regionali, per individuare uniformi modalità organizzative; interroga il Presidente della Giunta regionale per conoscere: a) quale sia lo stato di attuazione delle disposizioni normative regionali art. 12 della legge regionale 13/1995 (istituzione dei Servizio infermieristico aziendale) e art. 11, comma 9, della legge regionale 13/1995 (modalità di organizzazione del coordinamento e della valorizzazione per la riabilitazione funzionale); b) se e quali determinazioni intenda la Giunta regionale assumere in merito alla istituzione del Servizio dell' assistenza sanitaria presso l' Azienda per i servizi sanitari n. 4 Medio Friuli; c) se e quali iniziative intenda assumere per una piena, concreta ed uniforme attuazione delle disposizioni legislative nazionali di cui alla legge 25/12000 nel territorio regionale, a partire dall' emanando atto aziendale di cui all’ articolo 2 della legge regionale 8/2001.” Si risponde: “ Con riferimento ai chiarimenti richiesti al punto a) dell’ interrogazione scritta, relativamente all’ istituzione dei Servizi $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (381) 36 - VIII LEGISLATURA – ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 Infermieristici aziendali e alle modalità di organizzazione del coordinamento e della valorizzazione per la riabilitazione funzionale di cui agli artt. 11, comma 9, e 12 della L.R. 13/1995, la Direzione Regionale della Sanità e delle Politiche Sociali ha condotto una ricognizione presso le Aziende per i Sevizi Sanitari, Ospedaliere e gli IRCCS della Regione. Dalle risposte finora pervenute emerge che dall’ entrata in vigore della L.R. 13/95, l’ attivazione dei Servizi Infermieristici, generalmente integrati da un Referente aziendale per l’ area riabilitativa, e la nomina del relativo responsabile, sono avvenute in base alla normativa nel tempo vigente, mentre l’ orientamento espresso dalle Aziende è volto a definire il ruolo e le competenze di detti Servizi in accoglimento delle innovazioni introdotte dalla L. 251/2000. Per completezza d’ informazione si ritiene utile allegare un quadro riassuntivo della situazione, che verrà integrato con gli ulteriori dati, appena disponibili. OSPEDALIERA S. MARIA Dirigente DELLA UD N. “ TRIESTINA” infermieristico responsabile MISERICORDIA A.S.S. per la copertura di un posto di del Servizio Infermieristico, da conferire ex art. 7 della L. 251/2000. 1 Il S. Infermieristico è stato istituito Non nel 2001, ex L. 251/2000. riabilitazione funzionale: le 34 c' è un di Servizio dotazione di Organico: dirigente infermieristico unità a contratto privato; 7 referenti suddivise nei quattro Distretti. Il sono infermieristici (DS) in staff, sette coordinamento è affidato ad un nei Distretti e nei Dipartimenti, Direttore di Distretto. quattro referenti dell’ assistenza delle U.O. “ cure primarie” dei Distretti. A.S.S. N. 2 Nel 1995: istituito il Servizio “ ISONTINA” Infermieristico, con nomina di un Referente Responsabile. Riabilitazione, Nel 2002 è stato l’ incarico di Nel 1997 è stato nominato un aziendale che di dipende attribuito funzionalmente dal Direttore dirigente sanitario. infermieristico ex L. 251/2000. A.S.S. N. 3 “ ALTO FRIULI” Nel 1996: istituito con proprio Nel regolamento Terapista di funzionamento; 1996: nominato del Riab. un Come nominato Responsabile del SIA Referente Aziendale. Collaboratore Nel 1997 e nel 2001: previsti i Professionale esperto; (Attualmente in corso piani confronto Servizio di Riabilitazione. con OOSS per organizzazione del riorganizzazione del servizio). CRO SERVIZIO RIABILITAZIONE INFERMIERTICO FUNZIONALE S. Infermieristico attivato dal 1995: istituito Serv. Infermieristico 1997: nominato referente delle “ MEDIO Az.le (è organo di staff della attività di riabilitazione. FRIULI” Direzione Il Sanitaria nominato il Responsabile. Afferiscono al Il dirigente responsabile dipende della collaborazione dell’ ASS 6 dipendenti con dal Direttore Sanitario. e dell’ Azienda S. Maria degli infermieristica distaccati al corso Angeli di Pordenone. di Laurea per Infermiere. SIA Infermieristico nella ma Direzione è prevista Non c' è un Riabilitazione: Servizio tale di Direzione Sanitaria Az.le. anche i professionalità A.S.S. N. 5 “ BASSA nell’ imminente applicazione della E’ allo studio un’ integrazione FRIULANA” L. 251/2000 nell’ organigramma di della Istituto. nell’ ambito funzione raibilitativa dell’ area vasta Nel 1996: istituito il Servizio Nel 1996: Attività di supporto Infermieristico Aziendale; alla direzione Generale, come Organico: previsto dal 1° PIMT; nel 1996: nominato Responsabile servizio; del nominati Infermieristici AZIENDA alla SIA medico dell’ U.O. di Ortopedia; triestina. DIRETTA afferisce dell’ incarico di dirigente sanitario funzione viene svolta dal personale non l’ istituzione del S. infermieristico GESTIONE Referente 2002: E’ in corso il conferimento C’ è un Ufficio sanitaria, UNIVERSITARIO A e Funzionale: il CRO si avvale incardinato POLICLINICO Az.le) Non c' è un S. di Riabilitazione 1997, BURLO A.S.S. N. 4 Il Servizio di assistenza un Il Coordinamento afferisce alla medesimo Direzione Sanitaria, con nomina i di Referenti annuale rinnovabile; Struttura Nel 1997: istituita Unità Operativa e tecnico-sanitari di funzionale dipartimento. funzioni Nel 2002, conferito l’ incarico di coordinamento in Direz. Gen.le Direzione Sanitaria; la direzione Dirigente Infermieristico. attraverso del Servizio è affidata ad un Attualmente in corso adeguamento dell’ area Responsabile. organizzativo confermato fino al marzo 2000. E’ attualmente in corso il bando della L. 251/2000 Infermieristica autonomia opera con all’ interno della alle disposizionI dell’ Azienda di raccordo un con e Referente Riabilitativa, $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (381) 37 - VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 A.S.S. N. 6 “ FRIULI OCCIDENTALE” Nel 1996: istituito il Servizio Nel 1996: istituito il Servizio di Infermieristico Riabilitazione nell’ ambito Aziendale delle attività della Direzione Sanitaria con nomina di un Responsabile. Funzionale; nominato il Responsabile. Nel 2001: istituito il Servizio di coordinamento e valorizzazione operatori professionali riabilitazione; della individuato il Referente Aziendale, in staff al Direttore Sanitario. Per quanto concerne il quesito sollevato al punto b) in ordine all’ istituzione del Servizio di Assistenza Sanitaria e all’ individuazione dei criteri per l’ accesso al posto di responsabile presso l’ Azienda per i Servizi Sanitari n. 4 “ Medio Friuli” , si precisa che l’ Azienda di cui trattasi, nell’ interesse precipuo di valorizzare le professioni sanitarie e di promuovere l’ integrazione multiprofessionale, ha sospeso gli effetti del relativo provvedimento in attesa di disciplinare più compiutamente tale materia in sede di atto aziendale. residenziale pubblica sovvenzionata siti negli immobili contraddistinti dai numeri civici 42 – 44 e 46 di via Locchi e 5 di via Colautti; constatato che gli acquirenti hanno adempiuto agli impegni assunti e rispettato i vincoli contrattualmente previsti, compreso quello del mantenimento della proprietà per la durata di 10 anni; considerato che ora, trascorso tale termine, i proprietari che lo volessero potrebbero legittimamente procedere all’ alienazione degli alloggi; preso atto che, dopo oltre dieci anni dalla stipula dei contratti, lo I.A.C.P. non ha ancora provveduto all’ intavolazione degli alloggi a nome dei legittimi proprietari e che questo è causa di gravi impedimenti nel caso di eventuali vendite; interroga Con riferimento ai chiarimenti richiesti in ordine all’ attuazione dell’ art. 2 della LR. 8/2001 - punto e) - la Direzione della Sanità e delle Politiche Sociali in collaborazione con l’ Agenzia Regionale della Sanità, sta individuando principi e criteri sulla base dei quali le Aziende Sanitarie Regionali adotteranno i rispettivi atti aziendali. E’ comunque intendimento della Direzione di addivenire quanto prima all’ emanazione di tali linee di indirizzo, ferma restando l’ esigenza di ottemperate alle recenti disposizioni legislative ed agli orientamenti ministeriali intervenuti in materia.” “ Con riferimento all’ interrogazione in argomento, si precisa e si comunica quanto segue: 5LVSRVWDGHOO¶DVVHVVRUHDOO¶HGLOL]LDDLVHUYL]L WHFQLFLHDOODSLDQLILFD]LRQHWHUULWRULDOH6HJDQWL DOO¶LQWHUURJD]LRQHFRQULFKLHVWDGLULVSRVWDVFULWWD QGHOFRQVLJOLHUH/LSSL a) gli stabili di Via Locchi n. 42, 44, e 46, che corrisponde all’ edificio contraddistinto dal n. 5 di Via Colautti, - già di proprietà deII’ INCIS - sono divenuti proprietà dello IACP-TS, a seguito del D.P.R. n. 1036/72; La S.V. ha interrogazione: presentato la seguente “ Premesso che tra il 1983 e il 1987 lo I.A.C.P. di Trieste ha trasferito in proprietà agli assegnatari in locazione che ne avevano fatto domanda una trentina dei 54 alloggi di edilizia il Presidente della Giunta regionale per conoscere le ragioni dell’ incomprensibile ritardo nella definizione delle procedure di intavolazione degli alloggi di via Locchi e via Colautti e come intenda porvi rimedio nel più breve tempo possibile.” Si risponde: b) parte dell’ area di sedime è risultata successivamente di proprietà del Comune di Trieste. A seguito di infruttuosa trattativa per l’ acquisto è stata iniziata e positivamente conclusa la procedura di usucapione dell’ area stessa definitasi in data 20/09/1996 con intavolazione del diritto di proprietà a nome dello IACP-TS. Nella stessa data è stato $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (381) 38 - VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 intavolato il frazionamento condominiale dell’ edificio di Via Locchi n.42, mentre in data 24/10/1996 è stato intavolato il frazionamento condominiale di Via Locchi n.44; c) per l’ edificio di Via Locchi n.46 è stato presentato all’ Ufficio Tavolare il relativo piano di frazionamento condominiale sub G.N.2567/98, che non risulta tuttora accolto.” 5LVSRVWDGHOO¶DVVHVVRUHDOODIRUPD]LRQH SURIHVVLRQDOHDOODYRURDOODSUHYLGHQ]DDOOD FRRSHUD]LRQHDOO DUWLJLDQDWRHDLSDUFKL9HQLHU 5RPDQRDLVHQVLGHOO¶DUWLFRORFRPPDGHO 5HJRODPHQWRDOO¶LQWHUURJD]LRQHRUDOHQGHO FRQVLJOLHUH$QWRQD] La S.V. ha interrogazione: presentato la seguente “ Preso atto che attualmente è in corso un' indagine penale concernente una supposta frode nella somministrazione degli alimenti presso l' Azienda Ospedaliera di Trieste; ritenuto di non entrare ovviamente nel merito delle responsabilità in attesa del giudizio della Magistratura, nei confronti della quale si riconferma la massima fiducia e stima; ritenuto peraltro che i fatti così come riportati dalla stampa, se confermati, sarebbero di gravità estrema, in quanto a migliaia di persone con la salute compromessa sarebbe stata somministrata un' alimentazione non consona al loro stato, con le intuibili conseguenze; ritenuto anche che tali fatti, sempre se confermati, sarebbero gravissimi dal punto di vista etico, giacché si sarebbero ottenuti illeciti arricchimenti speculando su persone malate; considerato che, dalle informazioni assunte, almeno negli ospedali di Trieste l' alimentazione fornita ai malati continua ad essere di qualità considerata scadente e che anche la distribuzione degli alimenti, riguardo alle scelte del vitto da parte dei degenti risulterebbe insoddisfacente; atteso che oltre al servizio di somministrazione dei pasti, anche il servizio concernente guardaroba e lavanderia e quello per le pulizie, dati in appalto, non sembrano soddisfacenti; atteso altresì che dalle informazioni assunte sembrerebbe che il personale sanitario incaricato del controllo e della sorveglianza della regolare fornitura di servizi da parte delle ditte appaltanti avrebbe tempo addietro accertato e segnalato gravi e ripetute irregolarità nelle forniture in parola, con pregiudizio per i malati e per la stessa azienda, e che nessun intervento ne sarebbe seguito da parte dell' amministrazione, ma che anzi il suddetto personale sarebbe stato subito dopo trasferito ad altre attività; considerato che per i servizi in parola le ditte fornitrici sono compensate con diversi miliardi di lire all' anno; ritenuta l' esigenza di accertare puntualmente la regolarità dei servizi forniti in appalto all' Azienda ospedaliera di Trieste e l' accuratezza dei controlli in merito. Tutto ciò premesso, Consigliere regionale, il sottoscritto interroga il Presidente della Giunta regionale per conoscere: se non ritiene doveroso disporre una rigorosa verifica sulla regolarità dei servizi forniti in appalto all' Azienda ospedaliera di Trieste, a tutela dei malati e della salvaguardia del corretto utilizzo delle risorse pubbliche; se non ritiene altrettanto doveroso disporre rigorosi accertamenti in merito al trasferimento ad altra attività del personale sanitario incaricato dei controlli sui servizi appaltati, a salvaguardia di tutti gli operatori sanitari che continuano a lavorare onestamente nel solo interesse del malato.” Si risponde: “ Si fornisce, nell’ allegato alla presente, la $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (381) 39 - VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 risposta, in conformità del comma 4 dell’ articolo 103 del Regolamento interno del Consiglio regionale, all’ interrogazione di cui all’ oggetto. Distinti saluti.” Allegato “ Si espone quanto di seguito, evidenziando, a premessa, che è l’ Azienda ospedaliera titolare dei rapporti contrattuali instaurati con la controparte e delle conseguenti verifiche della conforme gestione del servizio appaltato. A livello operativo e con cadenza costante, vengono effettuati dall’ Azienda ospedaliera verifiche e controlli presso le Unità operative Aziendali ed i Servizi interessati, con il principio del “ contraddittorio” , con possibilità, quindi, di contestare immediatamente e formalmente eventuali inadempienze contrattuali; in tali verifiche e controlli sono impiegati, contestualmente, operatori di diverse qualifiche professionali (assistenti sanitarie vigilatrici, dietiste, personale amministrativo), esperti nel controllo e verifica del rispetto dei contenuti dei vari capitolati d’ appalto. Si riportano alcuni dati di sintesi relativi alle verifiche ed ai controlli operati sui tre principali servizi affidati in appalto: Servizio di ristorazione, Servizio di pulizie generali e Servizio di lavanderia: Servizio di ristorazione verifiche sanitarie Anno 1999 Anno 2000 Anno 2001 (al 15.12) igienico n. 61 n. 94 n. 79 n. 201 alimenti (49 verbali) n. 350 alimenti n. 762 alimenti (127 verbali) n. 88 alimenti - controlli di qualità (vitto n. 88 comune, diete speciali) alimenti (22 verbali) - verifiche conformità n. 55 (derrate e alimenti alimenti primari) Sono stati effettuati controlli a campione su n. 59 alimenti per la valutazione della correttezza e precisione delle grammature previste e sono state analizzate le tabelle di conversione cotto-crudo per un totale di n. 205 alimenti. Da tali verifiche e controlli è emerso un grado di non conformità del 3% dei casi, per i quali sono state applicate le sanzioni economiche previste dal relativo capitolato speciale di appalto. Sono state promosse ed attivate, più volte ed anche recentemente, indagini nei confronti degli utenti-degenti, volte a valutare il grado di soddisfacimento. Dalle stesse è emerso un buon grado di soddisfazione per il servizio reso. Nel secondo semestre 2001 è stata svolta autonomamente, dall’ Ufficio relazioni con il pubblico unitamente a rappresentanti di associazioni di volontariato e dei consumatori operanti in ospedali, un’ indagine similare, con risultati altrettanto soddisfacenti. Servizio generali di pulizie Anno 1999 Anno 2000 Anno 2001 (al 30.9) - ispezioni di ambienti e n. 87 n. 295 n. 148 servizi verbali verbali verbali . giudizi di qualità n. 151 n. 422 n. 213 giudizi giudizi giudizi . ripetizione immediata 30% della prestazione 25.5% 32,3% A seguito dell’ attività di controllo sono state applicate sanzioni economiche nella misura dell’ 1% sul totale dei controlli effettuati. Nel secondo semestre 2001, sono state effettuate due distinte indagini conoscitive rivolte ai degenti, mediante questionario. Entrambe le indagini hanno evidenziato un grado di soddisfazione superiore al 90%. Servizio di lavanolo - ispezioni sul servizio - giudizi di qualità ripetizione immediata della prestazione Anno 2000 n. verbali n. 2079 3,07% Anno 2001 (al 15.12) 127 n. 96 verbali n. 1554 1,7% $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (381) 40 - VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 A seguito dell’ attività di controllo sono state applicate sanzioni economiche nella misura dello 0,8% sul totale dei controlli effettuati. Su quanto rappresentato nell’ interrogazione consiliare circa il trasferimento “ ad altra attività” del “ personale sanitario incaricato del controllo e della sorveglianza della regolare fornitura di servizi” , risulta che tale eventuale trasferimento - di propria ed esclusiva competenza dell’ Ente, datore di lavoro, nel rispetto della relativa disciplina giuridica viene ascritto solo a provvedimenti connessi al processo di trasformazione delle esigenze gestionali aziendali. Risulta, altresì, che, relativamente al Servizio di ristorazione, l’ Azienda ospedaliera, per la sua autonomia gestionale istituzionalmente sancita, si è costituita parte civile nel procedimento. promosso il 4.10.2001 ed attualmente in corso, innanzi al Tribunale di Trieste, a carico del direttore mensa e dei direttori della produzione della ditta appaltatrice, in quanto “ persona giuridicamente offesa” . Si informa che, a seguito di richiesta, quanto sopra è stato partecipato alla Procura Regionale della Corte dei Conti, comunicando che da quanto risultante non si ravvisano elementi per ulteriori interventi di competenza della Direzione regionale della sanità e delle politiche sociali.” 5LVSRVWDGHOO¶DVVHVVRUHDOODVDQLWjHDOOH SROLWLFKHVRFLDOL6DQWDURVVDDOO¶LQWHUURJD]LRQH FRQULFKLHVWDGLULVSRVWDVFULWWDQGHO FRQVLJOLHUH5LWRVVD La S.V. ha presentato la seguente interrogazione con richiesta di risposta scritta: “ Preso atto che la delibera n. 286 del 28/12/2001 del Direttore Generale dell' Azienda per i Servizi Sanitari n. 2 "Isontina", in merito alla organizzazione dei servizi di dialisi, recita che nei primi mesi del 2002 è prevista l' attivazione del servizio di dialisi presso l' Ospedale di Monfalcone; rilevato che allo stato attuale, l' ospedale di Monfalcone risulta essere l' unico sprovvisto di tale servizio a livello regionale e, fatto ancora più grave, non è ancora data per imminente la messa a disposizione dei posti nel nosocomio in parola; ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale, interroga il Presidente della Giunta regionale per conoscere i reali motivi che a tutt' oggi hanno impedito l' apertura del servizio dialisi nella "città dei cantieri" nonostante si registri un elevato numero di fruitori del servizio, costretti, con troppa frequenza, ad affrontare anche a mezzo ambulanze, defatiganti spostamenti verso il centro di Cormons e vedendosi, pertanto, ulteriormente vessati date le deboli condizioni fisiche in cui la gran parte dei soggetti dializzati versa.” Si risponde: “ Acquisite le necessarie informazioni dall’ Azienda per i servizi sanitari n. 2 “ Isontina” , si espone quanto segue. Per quanto concerne il quesito proposto (ovvero “ per conoscere i reali motivi che a tutt’ oggi hanno impedito l’ apertura del servizio dialisi nella “ città dei cantieri” nonostante si registri un elevato numero di fruitori del servizio, costretti, con troppa frequenza, ad affrontare anche a mezzo ambulanze, defatiganti spostamenti verso il centro di Cormons e vedendosi, pertanto, ulteriormente vessati date le deboli condizioni fisiche in cui la gran parte dei soggetti dializzati versa” ), si evidenzia che i lavori edilizi per il collegamento della piastra degenze con la piastra ambulatoriale nella sede dell’ Ospedale San Polo di Monfalcone hanno determinato, nel 1999, lo spostamento del servizio di dialisi ad assistenza limitata presso la struttura ospedaliera di Cormons. Peraltro, si rileva che - a far data dall’ 11.3.2002 - il Centro Dialisi di Monfalcone è divenuto completamente $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (381) 41 - VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 operativo. Nell’ auspicio di aver fornito esauriente risposta, si porgono distinti saluti.” ,QWHUURJD]LRQLLQWHUSHOODQ]HHPR]LRQL ,QWHUURJD]LRQHDULVSRVWDVFULWWD “ Premesso che in data 9 ottobre 2002 è stato dato ampio rilievo, anche con inserti a pagamento sui giornali locali, alla pubblicazione del nuovo bando relativo alle agevolazioni per la prima casa; rilevato che tale bando è accompagnato da un opuscolo informativo, disponibile, unitamente alla domanda, sul sito Internet della Regione, presso le Banche convenzionate, gli uffici relazioni con il pubblico e le Direzioni provinciali e regionale dell’ Edilizia e dei servizi tecnici; atteso che su detto opuscolo appare la fotografia dell’ Assessore regionale all’ Edilizia e servizi tecnici e che il nome dell’ Assessore medesimo compare anche sugli avvisi di pubblicazione del bando 2002 apparsi sui giornali locali; considerato che nell’ ottobre 2001 lo stesso Assessore aveva provveduto ad inviare a un numero considerevole di richiedenti, una comunicazione a sua firma, su carta intestata della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, con la quale si segnalava il reperimento di ulteriori 95 miliardi per il finanziamento della graduatoria delle domande presentate sul bando del 20/9/99, annunciando ai beneficiari il finanziamento delle rispettive domande; preso atto che il precedente Assessore all’ Edilizia e Servizi tecnici, cui va riconosciuto il merito di aver reperito i 95 miliardi della lettera di cui sopra, ha sempre correttamente operato nei confronti dei richiedenti tramite la figura del Direttore regionale all’ Edilizia e ai servizi tecnici; atteso che le leggi intercorse tra il 1992 ed oggi hanno inteso separare i compiti di indirizzo politico da quello amministrativo, demandando ai dirigenti tutte le comunicazioni relative agli utenti oggetto del procedimento amministrativo, superando la vecchia consuetudine della comunicazione dell’ Assessore di turno, considerata pratica clientelare e molto vicina alla propaganda elettorale effettuata a spese dell’ Ente Pubblico, duramente condannata a suo tempo dal partito in cui milita l’ attuale Assessore all’ Edilizia e Servizi Tecnici; tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali, interrogano il Presidente della Giunta Regionale per sapere: a) quale sia stato il costo complessivo della pubblicazione degli avvisi sui quotidiani, della stampa degli opuscoli, nonché dell’ invio della lettera dell’ ottobre 2001 ai soggetti inseriti nella graduatoria del 1999; b) chi abbia sostenuto tali costi anche in forma parziale; c) nel caso in cui il costo sia stato totalmente sostenuto dall’ Amministrazione regionale, quali provvedimenti intende adottare per evitare, in futuro, iniziative che non possono essere condivise rispetto alla necessità di separare il momento politico da quello meramente amministrativo spettante alla struttura burocratica.” (280) “ Baiutti-Gherghetta-Visintin-Sonego” ,QWHUURJD]LRQLDULVSRVWDRUDOH “ Preso atto dell’ estrema pericolosità dell’ incrocio della SS 552 del passo del monte Rest all’ altezza della diga di Redona, in Comune di Tramonti di Sopra (PN); constatato che in questo tratto la carreggiata si biforca in direzione di Faidona e crea una sorta di area libera tra le due sedi stradali; $WWLFRQVLOLDUL - (381) 42 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 specificato a questo proposito come l’ effetto ottico causato dalla strutturazione della statale potrebbe far sbandare i veicoli in transito, con le ovvie conseguenze del caso se si pensa che sotto il bivio si trovano profonde acque del bacino idroelettrico; sottolineata la necessità di intervenire sul problema sollevato in prossimità dell’ invaso di Redona, in quanto si rischiano gravissime conseguenze per gli automobilisti di passaggio (i guardrail installati in zona si presentano, infatti, vecchi e arrugginiti a tal punto da non risultare idonei a contenere un eventuale urto con mezzo in corsa); ricordato come sul tema sia più volte intervenuto lo stesso Sindaco di Tramonti di Sopra, Roberto Vallar, il quale ha segnalato l’ insidiosità del bivio e l’ aggravamento dell’ effetto ottico nel corso delle ore notturne, risultando l’ incrocio non opportunamente illuminato; ribadita la necessità di mettere al più presto mano alla strada in questione, soprattutto per quanto concerne la sostituzione dei parapetti dell’ area che dà direttamente sulla diga di Redona e l’ installazione di un adeguato sistema di illuminazione; ricordato altresì che un interessamento diretto di questa Giunta regionale nei confronti dell’ Anas si rende quanto mai necessario, vista la futura competenza su assi viari al momento di proprietà dello stesso Ente nazionale per le strade; il sottoscritto Consigliere regionale, interroga il Presidente della Giunta regionale e l’ Assessore competente per sapere se: non ritengano opportuno attivarsi immediatamente in merito alla situazione di pericolosità riscontrata lungo la strada in oggetto. non ritengano di dover concordare con l’ Anas le modalità di immediato intervento nel bivio per Faidona, facendo installare un sistema di illuminazione notturna e nuovi guardrail di protezione nel punto che dà direttamente sul sottostante invaso idroelettrico ed evitando così inutili rischi per le persone che si trovino a transitare su questo asse viario. Un tanto per garantire, anche qualora a tutt’ oggi non sussista una eventuale competenza regionale quantomeno un intervento dell’ Anas su pressante intervento regionale.” (1180) “ Ritossa” “ Il sottoscritto Consigliere regionale, con riferimento alla vicenda relativa alla volontà, da parte del terminalista TICT, di procedere alla “ restituzione” all’ Autorità Portuale di 85 lavoratori dalla medesima “ distaccati” presso il Molo VII; e ciò anche per cercare di limitare le pesantissime perdite di bilancio dell’ anno in corso, valutabili nell’ ordine di oltre 1,5 milioni di Euro: rilevato che il “ canone di concessione” pattuito tra A.P. e T.I.C.T. era stato notevolmente “ limato” proprio in virtù del fatto che il terminalista medesimo si era fatto carico dell’ assorbimento degli 85 lavoratori considerati, allora come ora, in “ esubero” dall’ A.P. - con ciò “ sgravando” non di poco il bilancio, già all’ epoca non particolarmente florido e brillante, dell’ A. P.; considerato che, proprio grazie anche a tale “ escamotage” la T.IC.T. (il cui azionista di riferimento era ed è costituito da Luka Koper) aveva potuto superare la concorrenza del Porto di Rostock che all’ epoca dell’ assegnazione della gestione del Molo VII aveva avanzato - in concorrenza con T.I.C.T. - la propria candidatura; preso atto che l’ Autorità Portuale di Trieste, che peraltro gode di numerosi e consistenti finanziamenti e contributi erogati da codesta Amministrazione regionale, è entrata - con una quota del 10% - nel capitale sociale della Società di gestione del medesimo Molo VII, parrebbe addirittura in contrasto con un preciso orientamento contrario espresso, si dice in $WWLFRQVLOLDUL - (381) 43 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 forma scritta, dal competente Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; ritenuto che, con tale scelta, l’ A.P. non sia nella condizione ottimale per svolgere la propria funzione principale che dovrebbe essere quella di autorità garante del corretto e miglior utilizzo delle strutture portuali e della libera concorrenza fra tutti gli operatori; rilevato ancora che le rilevanti perdite di bilancio della società terminalista, come più sopra evidenziate, pare saranno coperte mediante un aumento del capitale sociale cui dovranno concorrere tutti gli azionisti della società, che è di natura privata, ivi compresa quindi - l’ A.P.; avendo raccolto voci “ ufficiose” secondo le quali alcuni autorevoli ed importanti spedizionieri triestini, unitamente ad altri imprenditori italiani - fra i quali pare anche appartenenti al Gruppo Gavio - avrebbero avanzato all’ A.P. una richiesta di concessione cinquantennale dell’ intera area del Porto Vecchio di Trieste, con ciò vanificando le speranze di Trieste di poter ottenere l’ EXPO e rendendo assolutamente inutile la trasferta a Siviglia che - così stando le cose - assumerebbe le sembianze di una gita o di un’ allegra scampagnata a spese del contribuente; interroga il Presidente della Giunta regionale e l’ Assessore competente per sapere: 1. se - in caso di riassorbimento, da parte dell’ A.P., degli 85 lavoratori - il “ Contratto di Concessione” ed il relativo canone possano ancora considerarsi validi o saranno ridiscussi; 2. se corrisponda al vero che il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, on. Pietro Lunardi, avesse espresso la propria ferma ed assoluta contrarietà all’ ingresso dell’ Autorità Portuale di Trieste nel capitale sociale della Società T.I.C.T.; 3. con quali denari l’ Autorità Portuale parteciperà - per la quota di propria competenza - alla copertura del rilevante deficit della T.I.C.T.; 4. se corrispondano al vero o quale fondamento abbiano le notizie di una richiesta di concessione cinquantennale dell’ area del Porto Vecchio di Trieste.” (1181) “ Serpi” “ Premesso che da dichiarazioni apparse sulla stampa triestina il consigliere regionale Marini ha espresso l’ intenzione della maggioranza di sopprimere l’ Agenzia regionale della sanità in caso di vittoria del suo schieramento alle elezioni regionali della prossima primavera; atteso che il suddetto Consigliere ha espresso pesanti giudizi sull’ operato dell’ Agenzia definendola un “ mostro” causa dei molti problemi che attanagliano la sanità regionale; rilevato che tali dichiarazioni non appaiono generose nei confronti dell’ Assessore regionale alla Sanità, bypassato, a giudizio del suddetto Consigliere, dall’ Agenzia che assorbirebbe molti dei compiti di sua pertinenza e competenza; constatato che tali giudizi sembrano più frutto di un pregiudizio etnico che risente di echi di lontane polemiche che di un ragionato e ponderato progetto di completamento della riforma sanitaria regionale; considerato che la riforma dell’ Agenzia regionale della sanità andrebbe ricalibrata in un’ ottica di una riforma e di un assetto istituzionale delle ASL connessa ad un più ampio riassetto del settore unitamente alla presenza di un Assessore più competente e presente di quello che risulta dalle parole del Vice Capogruppo di Forza Italia; Tutto ciò premesso, Consigliere regionale, il sottoscritto interpella il Presidente della Giunta regionale per sapere se le dichiarazioni del consigliere Marini, anche nella sua veste di Vicepresidente del Gruppo consiliare del $WWLFRQVLOLDUL - (381) 44 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 Presidente della Giunta, siano o meno l’ espressione della volontà della maggioranza regionale di affossare l’ Agenzia regionale della Sanità, cardine della riforma sanitaria, scaricando su di essa le inefficienze e le incapacità di chi dovrebbe avere la responsabilità del governo della sanità regionale.” (1182) “ Baiutti” “ Con riferimento a quanto citato in oggetto, il sottoscritto Consigliere regionale, avendo appreso che i giorni 8 e 9 ottobre c.a. una folta delegazione composta da molti pubblici amministratori, da un particolarmente nutrito gruppo di personale dirigenziale della Regione ulteriormente implementata da rappresentanti estranei all’ Amministrazione regionale, è stata invitata a Bruxelles per partecipare all’ inaugurazione dell’ Ufficio di rappresentanza presso la sede della U.E. ed ai relativi festeggiamenti; considerato che dalle notizie sommariamente apprese e sussurrate nei corridoi del “ Palazzo” , tale delegazione parrebbe essere particolarmente numerosa; ritenendo che i relativi costi di tale “ trasferta” saranno posti - ovviamente - a carico del pubblico erario; rammentati i reiterati e recenti inviti, rivolti sia dal Presidente della Giunta sia da numerosi Assessori, ad un maggior rigore e ad una particolare oculatezza nella spesa del denaro pubblico; valutato che, nell’ attuale situazione congiunturale ed economica, un eventuale e così cospicuo dispendio - per non dire dissipatorio scialo - di denaro difficilmente potrebbe essere compreso dai cittadini ai quali sempre più frequentemente vengono imposti sacrifici, rinunce e tagli; interroga il Presidente della Giunta regionale per conoscere: 1. da quante persone sarà composta la delegazione “ invitata” dalla Regione alla due giorni di Bruxelles e quali criteri hanno presieduto alla sua composizione; 2. se alla medesima parteciperanno anche persone, in rappresentanza di Enti e/o associazioni, estranee all’ Amministrazione regionale; 3. in caso affermativo, le spese relative a tali partecipanti a carico di chi saranno poste; 4. a quanto si presume ammonteranno le spese complessive di tale trasferta.” (1183) “ Serpi” “ Preso atto della complessità della dichiarazione sugli aiuti comunitari, statali e regionali ricevuti secondo la regola del “ de minimis” , ai fini dell’ ottenimento della riduzione dell’ IRAP; stante la possibilità che, in assoluta buona fede e senza eludere la “ ratio” della norma, qualche contribuente possa incorrere in errori meramente formali, anche insignificanti, che comportino conseguenze gravi e sproporzionate rispetto al beneficio richiesto; preso atto che una situazione analoga si è già verificata con riferimento alla corresponsione dei contributi regionali per i neo assunti, fattispecie in cui 14 persone, pur avendo diritto al contributo e pur rispettando i limiti posti dal regime “ de minimis” , hanno ottenuto il rigetto della richiesta e segnalazioni all’ autorità giudiziaria penale; verificato, dalla lettura del Regolamento C.E. n. 69/2001, che la normativa europea non richiede la forma della dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà per quanto riguarda l’ elencazione dei contributi ricevuti secondo la normativa “ de minimis” ; ritenuto in ogni caso imprescindibile il dovere di precisione e diligenza cui deve attenersi il contribuente; ritenuti altrettanto imprescindibili, da parte $WWLFRQVLOLDUL - (381) 45 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 della Pubblica amministrazione, gli obiettivi di semplificazione e sburocratizzazione, in ossequio all’ esigenza di celerità delle pratiche e di facilità negli adempimenti formali da parte dei cittadini; volendo tutelare le istanze dei numerosi contribuenti che, altrimenti, potrebbero essere altresì indotti a rinunciare all’ agevolazione IRAP cui avrebbero diritto; i sottoscritti Consiglieri regionali, interrogano l’ Assessore competente per conoscere se non ritenga di intervenire tempestivamente in merito alle difficoltà segnalate, proponendo che i contribuenti possano produrre una dichiarazione in carta semplice in cui siano richiamati tutti gli aiuti ricevuti secondo la regola del “ de minimis” ed una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà in cui venga unicamente attestato se, ed eventualmente in quale misura, la somma dei benefici ottenuti superi i limiti previsti dal regime “ de minimis” .” (1184) “ Franz-Vanin” “ Premesso che lo stabilimento Fincantieri di Monfalcone costituisce una realtà produttiva importantissima per l’ economia regionale e rappresenta il fulcro dell’ occupazione nell’ area monfalconese e che ogni sforzo deve essere fatto al fine di garantire i livelli occupazionali e la capacità produttiva dello stabilimento, il sottoscritto Consigliere, verificato che è in corso il processo di privatizzazione degli stabilimenti Fincantieri ed in particolare che sembra profilarsi la vendita per parti dei diversi stabilimenti; sentite le preoccupazioni delle rappresentanze sindacali che ritengono indispensabile il mantenimento di una unica realtà produttiva nazionale, in un quadro di integrazione tra le produzioni dei vari stabilimenti e di contenimento dell’ esternalizzazione di parte dei cicli produttivi, interroga per sapere: quali azioni siano in atto da parte della Regione Friuli-Venezia Giulia al fine garantire prioritariamente i livelli occupazionali e produttivi del settore cantieristico nella nostra Regione; se non si intenda sostenere il mantenimento dell’ unità ed integrità aziendale della Fincantieri; se non si ritenga di incontrare al più presto le rappresentanze sindacali dello stabilimento monfalconese al fine di conoscere direttamente la situazione e le problematiche prospettate dal processo di privatizzazione in atto.” (1185) “ Fontanelli” “ Considerato che la Finanziaria per il 2003 recentemente approvata dal Consiglio dei Ministri prevede uno stanziamento di 450 milioni di euro divisi nella misura di 150 milioni di euro all’ anno per il 2003, 2004 e 2005, che vanno ad aggiungersi ai 200 milioni di euro già stanziati con apposito provvedimento normativo nel 2001 per gli indennizzi agli esuli istriani, fiumani e dalmati; valutata come estremamente positiva questa previsione di spesa anche se non tale da chiudere il capitolo beni abbandonati; preso atto, però, dell’ estrema lentezza con cui il Ministero del Tesoro sta procedendo alla liquidazione delle pratiche per gli indennizzi suddetti, in particolare, per quelli di più modesta entità; rilevato come la motivazione ufficiale di questi ritardi sia sempre quella della solita carenza di personale; considerato come nella nostra Regione sia presente un notevole numero di esuli istriani, fiumani e dalmati e loro eredi; il sottoscritto Consigliere regionale di FiCCD-FdC, interroga $WWLFRQVLOLDUL - (381) 46 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 il Presidente della Giunta regionale per sapere: 1. se non intenda, in via del tutto eccezionale e per un periodo di tempo determinato, addivenire ad una convenzione con il Ministero del Tesoro che preveda la messa a disposizione di personale della Regione Friuli Venezia Giulia al fine di sopperire alle suddette mancanze di personale addetto alla liquidazione delle pratiche dei beni abbandonati; 2. se, in caso affermativo, sia intenzione della Giunta regionale inserire nella Finanziaria 2003, in corso di predisposizione, un apposito stanziamento a tale scopo.” (1186) “ Marini” “ Premesso che su di un impianto analogo a quello da realizzarsi nel Comune di Arzene, alcune Amministrazioni comunali della Provincia di Udine hanno già espresso parere negativo; considerata la vicinanza dell’ impianto a centri abitati, frutteti e coltivazioni agricole di qualità; considerato che il progetto prevede la realizzazione di un impianto di notevoli dimensioni che non risulta essere stato sperimentato in ambienti simili a quello previsto per la sua realizzazione; considerato inoltre che l’ approvvigionamento del materiale da combustione risulterebbe oltremodo difficoltoso in quanto risulta essere localizzato lontano dai luoghi di produzione delle biomasse; vista l’ illogicità della realizzazione di un impianto che deve contribuire a limitare le immissioni nocive ma che per funzionare fa aumentare vertiginosamente il traffico pesante, inquinante e pericoloso, con evidenti ricadute sulla qualità della vita; tutto ciò premesso, Consigliere regionale, il sottoscritto interroga il Presidente della Giunta e l’ Assessore competente per sapere se: a) è stata fatta una reale valutazione sulla validità dell’ impianto sotto il profilo tecnico ed economico e la sua conformità alla programmazione del fabbisogno energetico in F.V.G.; b) se è stata fatta una adeguata valutazione di impatto ambientale tesa a verificare i possibili effetti negativi sulle componenti ambientali del territorio interessato dalla realizzazione dell’ impianto.” (1187) “ Dal Mas” “ Lunedì scorso un vertice tenutosi a Trieste fra il sottosegretario agli Affari Esteri Antonione e i rappresentanti della Regione, Provincia, Comune, Autorità Portuale e Camera di Commercio avrebbe sancito la scelta definitiva sulla futura destinazione del Porto Vecchio. Meglio tardi che mai, anche se la lunga e tormentata storia del riuso del Porto Vecchio induce quanto meno alla prudenza e quindi all’ uso del condizionale. Non è il caso qui di ripercorrere le controverse tappe di questa annosa vicenda. Basti ricordare, per quanto concerne la posizione della Regione, che l’ obiettivo di una concentrazione di tutte le attività portuali nel Porto Nuovo e il recupero urbanistico di quello Vecchio, era già chiaramente indicato nei programmi delle Giunte Cecotti (Centrosinistra + Lega) nel 1995 e Cruder (Centrosinistra) nel 1996, quando il Centrodestra triestino era decisamente contrario a tale progetto. Quello che non è chiaro, invece, è quale sia l’ atteggiamento in merito dell’ attuale Giunta regionale. Le cronache riportano due posizioni differenziate: quella dell’ assessore al turismo e all’ industria Dressi favorevole all’ ” apertura del Porto Vecchio” e quindi alla collocazione della $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (381) 47 - VIII LEGISLATURA – ! ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 “ piattaforma logistica” , prevista anche dalla recente intesa Governo-Regione, nell’ area attualmente occupata dalla Ferriera, e quella dell’ assessore ai trasporti Franzutti, che propende invece per collocare la “ piattaforma” proprio nell’ area del Porto Vecchio come richiesto anche dall’ Associazione spedizionieri. Quale delle due tesi sposerà il Presidente Tondo? E’ una domanda che ho già posto in un’ interrogazione del 5 luglio scorso rimasta ancora senza risposta. In quell’ occasione chiedevo anche quali azioni la Giunta aveva attivato nei confronti di Evergreen per avere assicurazioni sul suo futuro impegno a Trieste. Una richiesta tanto più di attualità oggi, considerato che sta per scadere il termine per la presentazione all’ Autorità Portuale del progetto per la nuova sede del Lloyd Triestino e che, secondo quanto dichiarato dallo stesso Presidente dell’ Autorità Maresca, non ci sarebbero stati finora segnali da parte del Lloyd. Tutto ciò premesso, Consigliere regionale, il sottoscritto interroga il Presidente della Giunta regionale per sapere: quale sarà la posizione della Giunta regionale sulla collocazione della “ piattaforma logistica” e quindi sul destino del Porto Vecchio, tenendo anche conto che l’ Intesa Governo Regione del 20 settembre scorso, prevede che la progettazione della “ piattaforma” sia completata entro il secondo semestre 2003; se la Giunta ha avuto recenti contatti con Evergreen sul futuro del Lloyd Triestino e sulla progettata realizzazione della sua nuova sede nell’ area del Porto Vecchio; quali azioni ha intrapreso la Giunta regionale affinché il Governo nazionale inserisca in Finanziaria un apposito stanziamento per il progetto Expo.” (1188) “ Degano” “ Premesso che è in corso l’ iter autorizzativo per la realizzazione di un progetto di coltivazione di una cava a fossa in Comune di Mereto di Tomba (UD), il cui volume complessivo sarà di 500.000 mc; accertato che detta cava è finalizzata alla fornitura di materiale inerte, ghiaia e sabbia, per il mercato delle costruzioni, edifici ed infrastrutture viabilistiche, oltre che per l’ impianto di calcestruzzo collocato in sito; ricordato che attualmente tale area è destinata ad uso agricolo e che l’ obiettivo del Piano Regolatore Generale del Comune di Mereto di Tomba in tali zone “ è quello di consentire un razionale sviluppo produttivo da ottenersi attraverso la realizzazione di idonee infrastrutture, nonché tutte le pratiche edificatorie funzionali ad una moderna e corretta attività agricola” ; considerato che l’ estrazione di materiale inerte non rientra tra le attività di promozione e miglioramento dell’ agricoltura e che verrebbe a collocarsi in una realtà estranea a simili interventi; il sottoscritto Consigliere regionale, interroga il Presidente della Giunta e l’ Assessore competente per sapere 1. quali siano le ragioni per cui non è stata attivata la procedura di Valutazione d’ Impatto Ambientale; 2. se siano stati coinvolti nel percorso autorizzativo il Comune di Mereto di Tomba e la Provincia di Udine; in caso affermativo quali sono i pareri espressi o, in caso contrario, quali sono stati i motivi per cui si è ritenuto di non dover interpellare i suddetti Enti; 3. se la realizzazione della cava rientri conformemente nel PRAE - Piano Regionale Attività Estrattive; 4. quale sia lo stato di elaborazione del PRAE, con quali strumenti intenda intervenire $WWLFRQVLOLDUL - (381) 48 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – "##$%"&' ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 la Giunta per una sua rapida approvazione e quali i tempi per la sua effettiva entrata in vigore.” (1189) “ Violino” “ Appreso dagli organi di stampa dell’ ipotesi di cessione della loro quota di proprietà della SAF da parte degli azionisti privati, alla società inglese Arriva International Limited; considerato che la SAF ha in appalto la gestione del trasporto su strada in larga parte del territorio regionale; considerato che nei prossimi anni verranno messe a gara per la gestione le tratte ferroviarie regionali e che il gestore delle linee automobilistiche potrà concorrere con significativi vantaggi per tale appalto; atteso che il trasferimento fuori Regione della sede fiscale delle ditte comporta significative perdite fiscali; considerato che il settore dei trasporti è sicuramente strategico per lo sviluppo dell’ economia regionale, il sottoscritto Consigliere interroga per sapere: quali valutazioni stia facendo la Giunta regionale sul processo di vendita ipotizzato; quali azioni si intendano fare al fine di garantire occupazione stabile alle lavoratrici ed ai lavoratori delle ditte interessate; se non si intenda intervenire al fine di favorire la costituzione di un gruppo regionale possibilmente in mano ad Amministrazioni comunali, in grado di rilevare la SAF; quali iniziative si stiano mettendo in atto affinché anche il processo di privatizzazione del trasporto ferroviario non diventi occasione di trasferimento all’ estero dei centri decisionali e gestionali ed anzi sia motivo di rilancio dell’ economia e dell’ occupazione.” (1190) “ Fontanelli” “ Preso atto delle notizie recentemente fornite da emittenti televisive locali in merito alla bozza di Piano regionale della riabilitazione che prevederebbe la concentrazione all’ Istituto Gervasutta di Udine di tutti i pazienti della Regione con necessità di un “ percorso riabilitativo intensivo in sede ospedaliera” ; considerato che ciò comporterebbe inaccettabili disagi per i malati residenti nelle Udine stessa, vista la vastità del territorio, che Provincie di Gorizia, Pordenone, Trieste e di in un momento particolarmente difficile com’ è il percorso riabilitativo, si troverebbero inevitabilmente privati della possibilità di avere con la dovuta frequenza vicino familiari e amici, con le intuibili conseguenze sullo stesso esito del percorso riabilitativo; considerato altresì che ciò comporterebbe gravi disagi e pesanti oneri economici ai familiari dei malati, che sarebbero costretti a ripetuti viaggi a Udine per tutto il tempo del percorso riabilitativo, che spesso ha una durata di più mesi; atteso che lo stesso Assessore regionale alla sanità, intervistato da una delle sopra citate emittenti televisive, ha confermato che tale bozza di Piano si tradurrà in delibera di Giunta regionale in tempi brevi, vista l’ esigenza di razionalizzare il settore; preso atto che il giorno successivo alla suddetta intervista l’ Agenzia regionale della sanità ha diffuso una nota, in cui veniva precisato che “ al momento non esiste alcun Piano per la riabilitazione” , che sembra quindi di fatto smentire le dichiarazioni rese dall’ Assessore; rilevato che i tagli e i ridimensionamenti previsti dalla bozza di Piano della riabilitazione avrebbe pesantissime ricadute sullo stato di salute e sul benessere della popolazione, colpendo in modo particolare gli anziani e i disabili; tutto ciò premesso, Consigliere regionale, il sottoscritto interroga il Presidente della Giunta regionale $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (381) 49 - VIII LEGISLATURA – "##$%"&' ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 per conoscere: se non ritenga doveroso assicurare alla popolazione di questa Regione la possibilità di avvalersi di un’ adeguata assistenza riabilitativa, senza dover sopportare i disagi e le limitazioni che la pianificazione regionale vorrebbe arbitrariamente imporre; se non ritenga necessario, stante l’ esigenza della massima chiarezza in un settore così delicato ed importante per la salute pubblica, precisare se devono essere ritenute vere le dichiarazioni dell’ Assessore regionale alla sanità o quelle dell’ Agenzia regionale della sanità; se dunque non ritenga che sia finalmente giunto il momento di affrontare la pianificazione sanitaria in modo trasparente, con un confronto pubblico di dati e di idee, in modo da pervenire a piani condivisi e supportati da elementi oggettivamente verificabili, anche per evitare la sciagurata esperienza del recente Piano dell’ emergenza, per il quale è superfluo qualsiasi commento.” (1191) “ Antonaz” “ Premesso che nel Comune di Mereto di Tomba si intende realizzare, su terreni oggi ad uso agricolo, una cava di ghiaia di notevoli proporzioni (500.000 metri cubi); rilevato che, sempre nel Comune di Mereto, è sito lo stabilimento industriale della Dinamite Dipharma S.p.A, impianto chimico classificato come stabilimento a rischio di incidente rilevante, ove peraltro sono già avvenuti accadimenti anche mortali; rilevato che, sempre il Comune di Mereto di Tomba, era interessato al progetto per i lavori, condotti dal Consorzio Ledra Tagliamento, di reimmisione in falda dell’ acqua proveniente dai canali di irrigazione con possibili conseguenze alla salute della popolazione che la utilizza; considerato che la situazione del Comune di Mereto di Tomba e dintorni (San Vito di Fagagna, Basiliano, Sedegliano ecc.) non è più sostenibile; ritenuto che il diritto alla salute ed alla sicurezza dei cittadini della Regione non risulta escluso entro il territorio del Comune di Mereto di Tomba; tutto ciò premesso, Consigliere regionale, il sottoscritto interroga il Presidente della Regione per sapere: se intende provvedere, e come, a tutelare la popolazione del Comune di Mereto di Tomba e dintorni (San Vito di Fagagna, Basiliano, Sedegliano, ecc.) da presenti e futuri rischi alla salute e alla sicurezza.” (1192) “ Cisilino” ,QWHUSHOODQ]H “ Appreso dalla stampa che i rappresentanti del Comune di Precenicco hanno recentemente ricevuto i componenti della delegazione ufficiale della Direzione generale dell’ impiego e degli affari sociali della Comunità Europea, guidata dal Direttore generale con rappresentanti di 13 Comunità Europee; richiamato il fatto che in tale circostanza la delegazione si è intrattenuta con gli amministratori locali ed ha visitato il fiume Stella e la Laguna di Marano; atteso che durante la visita il sindaco di Precenicco ha illustrato le caratteristiche della zona sottolineando l’ importanza della salvaguardia del territorio e dell’ ambiente definiti “ quale Patrimonio e risorsa dello sviluppo e l’ occupazione per i locali” ; ricordato che in prossimità della riserva naturale delle foci dello Stella, sito di interesse internazionale incluso nell’ elenco europeo dei ZPS (siti di interesse prioritario), è in fase di realizzazione un complesso turistico di oltre 30.000 mc comprendente una pista di go-kart dedicata a gare internazionali; $WWLFRQVLOLDUL - (381) 50 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – "##$%"&' ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 ritenuto che tale iniziativa sia palesemente in contrasto con le finalità dello sviluppo economico ed occupazionale connesso con la conservazione attiva della natura; atteso che tale iniziativa è stata recentemente ritenuta dalla Giunta regionale non assoggettabile neppure alla valutazione di impatto ambientale in evidente violazione della normativa del settore e in contrasto con le più banali valutazioni del buon senso; ritenuto con ciò la cerimonia della visita internazionale una evidente violazione del principio di trasparenza che l’ amministrazione pubblica deve sempre seguire e un’ iniziativa di propaganda menzognera che nuoce all’ immagine della Regione Friuli Venezia Giulia; il sottoscritto Consigliere regionale, interpella il Presidente della Giunta regionale per conoscere: se non ritenga di cattivo gusto l’ azione di rappresentazione di un indirizzo pubblico di valorizzazione dell’ ambiente naturale, in palese contrasto con l’ iniziativa della costruzione di una pista internazionale di gokart, destinata alle competizioni internazionali posizionata nei pressi della riserva naturale internazionale; l’ orientamento dell’ Amministrazione regionale nei confronti delle prospettive di valorizzazione degli ambienti naturali anche in chiave occupazionale; l’ orientamento dell’ Amministrazione regionale nei confronti della valorizzazione della riserva naturale internazionale delle foci dello Stella.” (870) “ Mattassi” “ Premesso che il nuovo quadro istituzionale ed amministrativo in materia di produzione elettrica ha contribuito a creare nella Regione Friuli Venezia Giulia una situazione di vera e propria “ anarchia energetica” , consentita anche dalla lunga assenza di un Piano energetico regionale, così come previsto dalla legge 10/1982; vi sono previsioni, derivanti da studi ufficiali della Regione propedeutici al Piano citato, che per il 2005 ipotizzano un sostanziale pareggio fra i consumi elettrici regionali e la produzione netta con le attuali fonti idroelettriche, centrali a metano (Servola a Trieste) e con la conversione a metano ed il risanamento della parte a carbone dell’ attuale centrale di Monfalcone; è stata comunque già autorizzata la costruzione di una centrale a metano a Torviscosa, per una potenza installata di 800 MW, che porterà ad una produzione elettrica superiore, nelle previsioni degli studi citati, di circa un terzo rispetto ai consumi regionali; sono state presentate ulteriori richieste, relative a procedure di cui sono responsabili in modo autonomo la Regione e lo Stato in base al DPCM 377 del 10/8/88, per ulteriori 500 MW di potenza installata in tre distinti siti (Sedegliano, ZIU, Gorizia) a cui si aggiungono progetti industriali per altri 400 MW circa a Codroipo ed Arzene; la società acquirente la centrale di Monfalcone non intende né risanare e migliorare il ciclo produttivo della sezione a carbone (320 MW) né riconvertire a metano la sezione ad olio combustibile (640 MW); questa centrale è il maggior responsabile di emissioni di anidride carbonica nell’ area regionale, è collocata di fatto all’ interno della città di Monfalcone, da anni per motivi di inadeguatezza impiantistica e di impatti ambientali produce al di sotto delle proprie potenzialità, ed ha creato in passato ed è tuttora responsabile di gravi disagi ai cittadini residenti nelle immediatezze dell’ impianto; in assenza di indirizzi certi in tema di programmazione e con le prospettive attuali è $WWLFRQVLOLDUL - (381) 51 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – "##$%"&' ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 lecito prevedere che le emissioni di anidride carbonica subiranno una drastica impennata, contribuendo a peggiorare globalmente e localmente i mutamenti climatici ormai evidenti, in totale spregio del protocollo di Kyoto; la Giunta regionale ha presentato un disegno di legge che finalmente propone un ruolo di indirizzo per la Regione e, in particolare, prevede - fino all’ entrata in vigore del Piano regionale energetico o comunque per un periodo massimo di due anni - la sospensione delle autorizzazioni in materia di impianti di produzione di energia elettrica da fonti non rinnovabili di propria competenza; considerato che l’ art. 2, comma 3, del D. Lgs. 23 aprile 2002, n. 110, recante le norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione in materia di energia, prevede che le funzioni statali relative alla costruzione e gestione degli impianti di produzione di energia elettrica di potenza superiore a 300 MW termici, siano esercitate d’ intesa con la Regione stessa; il sottoscritto Consigliere regionale, interpella la Giunta regionale per sapere se non ritenga necessaria, anche ai fini di un miglior svolgimento delle diverse competenze in senso federalista nel periodo d’ attesa dell’ annunciato Piano energetico, la convocazione di un tavolo di confronto Stato Regione nel quale riconsiderare le specifiche funzioni alla luce delle considerazioni citate in premessa, per individuare le effettive priorità del sistema di produzione, utilizzo e consumo di energia elettrica nel Friuli Venezia Giulia, anche alla luce della sua posizione geografica; di avanzare la richiesta allo Stato di adottare, in analogia con la scelta della Regione, nell’ immediato una moratoria delle autorizzazioni di competenza statale, al fine di non compromettere definitivamente la possibilità di programmazione regionale; condivida la necessità di affermare, anche nei fatti, la priorità del risanamento e della conversione a metano dell’ esistente centrale di Monfalcone rispetto ad ogni ulteriore nuovo insediamento energetico nella Regione.” (871) “ Puiatti” “ Come è noto, il Consiglio regionale ha recentemente approvato la Legge regionale che istituisce l’ Agenzia regionale per lo sviluppo rurale-ERSA. Una delle questioni più dibattute all’ interno di tale provvedimento è stata quella relativa al personale attualmente in servizio presso quello che è ormai l’ ex-ERSA, per il quale è stata prevista, ai sensi dell’ art.19, la possibilità di esercitare l’ opzione di essere o assegnato al nuovo Ente, rinunciando così al ruolo unico regionale, o assegnato ad altre strutture dell’ Amministrazione regionale, mantenendo in questo caso il ruolo unico. Va sottolineato come a tale determinazione si potrà arrivare dopo che sarà predisposta la pianta organica del nuovo Ente, per la definizione della quale sono previsti tempi medio-lunghi, non inferiori agli 8-10 mesi. Sempre l’ art.19 della legge precisa che qualora le opzioni esercitate non consentano di coprire tutti i posti previsti dalla pianta organica, il personale dell’ ex-ERSA “ può essere assegnato in posizione di comando” presso la nuova Agenzia. Si comprendono, quindi, le perplessità e il disagio del personale attualmente in servizio, il quale, proprio nel corso di una recentissima ed affollata assemblea sindacale, ha unanimemente assunto la decisione di non voler esercitare alcuna “ opzione” sino a che non sarà fatta assoluta chiarezza sulle ricadute contrattuali e previdenziali rispetto alle opzioni possibili. Ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale interpella il Presidente della Giunta regionale per sapere: $WWLFRQVLOLDUL - (381) 52 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – "##$%"&' ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 1) quali iniziative intende assumere l’ esecutivo regionale per dare certezze giuridiche, contrattuali e previdenziali al personale attualmente in servizio, al fine di consentire a questo una scelta non penalizzante per la propria posizione lavorativa, anche alla luce delle non tranquillizzanti dichiarazioni dell’ assessore Ciani che sembrano ipotizzare, in assenza di opzione, un’ azione coercitiva dell’ Amministrazione regionale; 2) come la Giunta regionale intenda valorizzare le particolari professionalità esistenti oggi all’ ERSA nel caso prevalga l’ opzione, da parte dei dipendenti, di non far parte del nuovo Ente e come intenda la Giunta stessa conciliare il considerevolissimo aumento della spesa che discenderà dall’ applicazione della nuova legge istitutiva dell’ Agenzia con le proprie difficoltà di Bilancio e con le disposizioni contenute nella finanziaria dello Stato che, tra l’ altro, pone limiti alle nuove assunzioni. Il sottoscritto Consigliere regionale, interpella altresì il Presidente della Giunta regionale per sapere come intenda “ risarcire” Gorizia e la sua Provincia che, dopo aver dovuto registrare, per la prima volta nella storia della Regione, il venir meno di un suo rappresentante in Giunta regionale, perde ora, con l’ istituzione della nuova “ Agenzia regionale per lo sviluppo rurale-ERSA” , l’ unica struttura a livello di Direzione regionale esistente sul proprio territorio.” (872) “ Brussa” “ Premesso: 1. che il Ministero delle Attività Produttive ha dato seguito alla attuazione del Programma Integrato di Agevolazioni (PIA) provvedendo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale 292 del 17.12.2001 della circolare 209 del 29 novembre 2001; 2. che il PIA prevede contributi a fondo perduto a favore di imprese meridionali che effettuano investimenti in macchinari, impianti ed attrezzature connessi al programma di innovazione e che non poche imprese della nostra Regione, aventi controllate o stabilimenti in meridione, sono interessate al buon fine del provvedimento del MAP; 3. che le domande presentate dalle imprese agli sportelli bancari convenzionati allo scopo di ottenere i benefici del PIA sono state circa 500 in luogo delle previste 100/150 con la conseguente disparità tra risorse disponibili e fondi richiesti; 4. che i meccanismi di assegnazione consentono, pur nella ristrettezza delle risorse, di dare seguito alle erogazioni a favore delle domande classificatesi con il punteggio migliore e con ciò di non compromettere le legittime aspettative delle aziende che hanno fatto la domanda di fondi con progetti di alto profilo; 5. che risulterebbe che le banche convenzionate incaricate di ricevere le domande e di istruirle stiano dando corso a supplementi di istruttoria chiedendo alle imprese richiedenti adempimenti non previsti dalla procedura ministeriale e opponendo cavilli pretestuosi al normale decorso della pratica di finanziamento. Lo scrivente Consigliere regionale interpella il Presidente della Giunta regionale per sapere: a) se sia a conoscenza dei fatti indicati nella presente interpellanza; b) se non ritenga che possa ravvisarsi l’ eventualità che il MAP, a corto di risorse, stia esercitando indebite pressioni sulle banche incaricate allo scopo di sfoltire con procedure arbitrarie la lista delle domande considerabili come accoglibili con lo scopo di bilanciare domanda e disponibilità di risorse; c) se non ritenga di dover intervenire sul Ministro delle Attività produttive allo scopo di tutelare le imprese della Regione che in modo diretto o indiretto sono interessate ad un corretto decorso delle istruttorie PIA. $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (381) 53 - VIII LEGISLATURA – "##$%"&' ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 Lo scrivente Consigliere chiede risposta orale nel corso della prima seduta utile del Consiglio regionale.” (873) “ Sonego” “ Premesso che il Signor Ermando Bilato sostiene di godere di crediti nei confronti della ditta Chiurlocom di Pordenone; che in relazione a tali crediti la Federconsumatori ha sollecitato a mezzo lettera (allegata) la ditta in oggetto affinché provvedesse a saldare quanto dovuto; che Federconsumatori ritiene che il credito sia corrispondente all’ importo di contributi regionali di più annualità. Lo scrivente Consigliere regionale interpella il Presidente della Giunta regionale per sapere: se sia conoscenza dei fatti in parola; ad emanare le direttive necessarie per le politiche di risanamento delle società partecipate, Crs compresa, e che la mancanza di tali direttive sono la vera causa della mancata partecipazione di Melò o di un suo delegato all’ assemblea di Crs; considerato ancora che il Presidente Bosco aveva prospettato per Crs un radioso futuro immaginandola come l’ ANAS regionale e che all’ atto del suo insediamento il Presidente Melò aveva chiesto una pausa di riflessione che però si sta protraendo da troppo tempo; ritenuto che tale situazione non possa giovare a Crs anche nell’ ottica di importanti e forse decisivi interventi infrastrutturali viari per la nostra regione che si stanno prospettando, interpella il Presidente della Regione per sapere: se non ritenga di dover intervenire affinché il problema del signor Bilato possa essere risolto. a) se la mancata partecipazione di Autovie Venete all’ assemblea di Crs sia stata concordata con l’ Amministrazione regionale; Chiede risposta nel corso della prima seduta utile del Consiglio regionale.” (874) “ Sonego” b) se non ritenga che la pausa di riflessione presasi dal Presidente di Autovie, Melò, per decidere sul futuro di Crs non si stia protraendo da troppo tempo, provocando sconcerto tra i soci privati che hanno minacciato dimissioni in massa dal CdA della società; “ Il sottoscritto Consigliere regionale, appreso che il socio di maggioranza del Crs, ovvero Autovie Venete, ha disertato l’ assemblea della società convocata per assumere importanti decisioni per il suo futuro; c) se e quali direttive intenda emanare sul risanamento della società controllata di cui Crs fa parte, anche nell’ ottica delle considerazioni in premessa; atteso che tale mancata partecipazione ha suscitato non poche polemiche tra i soci privati di Crs che non riescono, a questo punto, a prevedere le prospettive future per questa azienda che, a quanto è dato sapere, non trova la giusta autonomia tra il suo Presidente, Rinaldo Bosco, e il socio di maggioranza di Autovie Venete nella persona del suo presidente Dario Melò; d) se intenda cedere, come per altro paventato in passato, Crs ai privati.” (875) “ Mattassi” considerato che la Regione, a sua volta socio di riferimento di Autovie Venete, tarda “ I sottoscritti Consiglieri regionali, preso atto che Telecom Italia sta attuando una ristrutturazione che comporta lo spostamento, verso la sede di Trieste, di numerosi lavoratori attualmente impiegati nelle sedi di Udine e Gorizia, residenti in tutto il $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (381) 54 - VIII LEGISLATURA – "##$%"&' ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 territorio regionale, compresa la Provincia di Pordenone e la Carnia; verificato che il sistema di turnazione presso la sede di Trieste prevede una copertura oraria (7.30 - 20.00 dal lunedì al sabato; 7.30 - 18.30 domenica e festività) che, in caso di utilizzo dei mezzi pubblici, porta ad impiegare fino a 15 ore di tempo per fornire una prestazione lavorativa di 8 ore, rendendo contemporaneamente disagevole il ricorso a mezzi propri, sia per la mancanza di parcheggi, sia per la difficoltà di formare gruppi di lavoratori con orari comuni; accertato che questa situazione ha già interessato 40 lavoratori trasferiti nel 1997 (una decina dei quali licenziatisi per i disagi legati al pendolarismo), 8 lavoratori della Provincia di Udine recentemente trasferiti nella sede di Trieste e 13 lavoratori della Provincia di Pordenone da breve tempo trasferiti nella sede di Mestre; accertato altresì che ulteriori 20 lavoratori, di cui 17 della Provincia di Udine, sono collocati in una lista di “ esuberi” in attesa di trasferimento verso le sedi di Trieste o Mestre; osservato che tali trasferimenti hanno prodotto un evidente peggioramento per la qualità della vita degli interessati e delle loro famiglie; verificato che le mansioni dei lavoratori coinvolti riguardano l’ utilizzo di terminali collegati alla rete aziendale nazionale, circostanza che non rende indispensabile la presenza fisica del personale nel capoluogo o fuori Regione, ma che consente, invece, di creare postazioni di lavoro remotizzate; ritenuto di interpretare queste scelte della Società come un passo verso un processo di accorpamento di tutti gli uffici verso Trieste e verso la sede di Mestre, con l’ ipotesi che quest’ ultima diventi, successivamente, l’ unica sede di gestione tecnica della Società nel Triveneto; ritenuto altresì di interpretare i trasferimenti verso la sede di Trieste come una modalità attraverso la quale ottenere gradualmente il “ silenzio sindacale” dei lavoratori, in quanto indotti a cercare “ spontaneamente” nuove occupazioni; verificato che la Telecom Italia controlla, attraverso la società Finsiel s.p.a., il 52% dell’ Insiel (a fronte del 46,5% detenuto dalla Regione); verificato altresì che il Friuli Venezia Giulia è, al tempo stesso, il maggior cliente dell’ lnsiel, contribuendo per il 70% del fatturato; ritenuto pertanto che la Giunta regionale, anche in funzione di questi rapporti, abbia tutto lo spazio politico necessario per richiedere maggiore tutela per i lavoratori residenti in Regione; interpellano il Presidente e l’ Assessore competente per conoscere quali iniziative abbiano assunto in seguito alle segnalazioni ricevute dai lavoratori interessati; se l’ argomento sia stato già posto all’ attenzione dei vertici della Telecom, nell’ incontro tenutosi a luglio con l’ amministratore delegato del Gruppo sulle tematiche inerenti il potenziamento strutturale e gestionale dell’ Insiel; se sia emersa l’ intenzione da parte dell’ Azienda, proprio in virtù del supporto che la Regione offre alla Telecom attraverso l’ Insiel, di individuare soluzioni alternative che, mediante la creazione di centri di governo nel resto della Regione, evitino le dimissioni dei lavoratori interessati; quali altre azioni si intenda porre in essere per salvaguardare il posto di lavoro dei dipendenti danneggiati dall’ atteggiamento della Telecom Italia.” (876) “ Franz-Vanin-Bortuzzo-Follegot-LonderoViolino” $WWLFRQVLOLDUL - (381) 55 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – "##$%"&' ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 “ Premesso che il Ministero dell’ Ambiente e della Tutela del Territorio, Direzione per lo Sviluppo sostenibile ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n 188 del 12 Agosto 2002 il “ Bando per il cofinanziamento di programmi di attivazione e di attuazione di AGENDE 21 LOCALI in base: al DEC/GAB/89/01 del 03/05/01 che prevede specificatamente un intervento di promozione a livello locale di progetti di Agenda 21; il capitolo 28 dell’ Agenda 21, che contiene il programma di azione per lo sviluppo sostenibile per il XXI secolo adottato a Rio de Janeiro nel 1992 dall’ UNCED; la “ Carta delle città europee per un modello urbano sostenibile” , detta Carta di Aalborg, approvata dalla Conferenza europea sulle Città Sostenibile nel 1994, con la quale gli aderenti si impegnano a promuovere processi di Agenda 21 locale; la posizione comune (CE) n. 3/2000 del 27 settembre 2001 11076/1/01 REV 1, definita dal Consiglio che istituisce il VI Programma comunitario di azione in materia di ambiente “ Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta” e che individua nella promozione dell’ Agenda 21 locale una linea d’ azione strategica per migliorare la qualità della vita negli ambienti urbani, considerata peraltro indispensabile nel documento “ Strategia nazionale di azione ambientale per lo sviluppo sostenibile” , in attesa di adozione formale da parte del CIPE. Sul punto le Regioni sono state sentite, per convocazione del Ministero in data 17/05/02, per acquisire il loro parere circa la bozza del provvedimento di cofinanziamento di progetti di Agenda 21 locale. Con il bando il Ministero intende cofinanziare progetti di Agenda 21 locale, promuovendo azioni ricadenti in una delle seguenti categorie di intervento: A) attivazione del processo di Agenda 21 locale; B) attuazione e sviluppo del processo di Agenda 21 locale. Intendendo da un lato stimolare un numero sempre maggiore di Enti locali e di Enti di gestione delle aree protette verso l’ attivazione del processo di Agenda 21 locale e, dall’ altro, sostenere l’ attuazione dei processi già avviati. Possono partecipare al bando i Comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti, secondo l’ ultima rilevazione ISTAT 2000; Consorzi, associazioni ed unioni, costituiti unicamente da Comuni, con popolazione totale superiore a 10.000 abitanti o con popolazione superiore a 8.000 abitanti se situati nelle Regioni ad obiettivo 1; Consorzi, associazioni ed unioni, costituiti unicamente da Comuni, con popolazione totale superiore a 8.000 abitanti situati nelle Regioni ad obiettivo 1; Province e Comunità Montane; Enti di gestione delle aree protette inclusi nell’ elenco ufficiale di cui all’ art.5 comma 3 della legge n. 394/91. Per i soggetti di cui sopra, ad esclusione delle Comunità montane e degli Enti di gestione delle aree protette, che concorrono al cofinanziamento di progetti relativi alla categoria di intervento B) costituiscono requisiti di ammissibilità l’ aver aderito, con ratifica formale alla Carta di Aalborg entro la data di presentazione del progetto, l’ aver costituito il Forum permanente e l’ aver redatto il Rapporto sullo Stato dell’ Ambiente. Le Categorie di intervento ammissibili sono indicate nell’ art. 4 del Bando. In particolare sono ammesse al cofinanziamento del Ministero: A. Attivazione del processo di Agenda 21 locale; A. 1 Azioni di coinvolgimento degli attori locali; A.2 Costituzione del Forum permanente di Agenda 21 locale e selezione dei temi da approfondire, nonché delle modalità e strumenti per la redazione del Rapporto sullo stato dell’ ambiente; A.3 Redazione del Rapporto sullo stato dell’ ambiente del territorio interessato; B. Attuazione degli obiettivi individuati nel processo di Agenda 21 Locale; B.1 Definizione del Piano d’ azione locale, assicurando l’ integrazione delle proposte formulate nell’ ambito degli strumenti di pianificazione esistenti; B.2 Studi di prefattibilità delle azioni già individuate nel Piano di azione locale; $WWLFRQVLOLDUL - (381) 56 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – "##$%"&' ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 B.3 Redazione di studi e linee guida per la messa a punto di prescrizioni normative e di strumenti amministrativi ed economici, quali Regolamenti, bandi, incentivi o disincentivi per l’ attuazione delle azioni del piano. Il sostegno del Ministero è concesso, sotto forma di cofinanziamento, per un unico progetto presentato dai soggetti di cui sopra e la quota a carico del Ministero non potrà superare, per ogni categoria di intervento, il 70% del costo ammissibile del progetto e comunque non potrà essere superiore a euro 150.000,00 per entrambe le categorie. La quota di finanziamento non riferibile al Ministero deve essere certificata con dichiarazione d’ impegno dall’ organo competente per Statuto, contestualmente alla presentazione dell’ istanza di cofinanziamento e, successivamente, da atti esecutivi assunti prima della concessione del cofinanziamento da parte del Ministero. La durata massima dei progetti presentati per il cofinanziamento è perentoriamente fissata in 18 mesi dalla comunicazione di inizio lavori. Il modulo di domanda completo della documentazione da presentare in duplice copia, di cui una in formato elettronico, in conformità a quanto previsto nelle Linee guida, consultabili sul sito web del Ministero dell’ ambiente e della tutela del territorio (http://www.minambiente.it/SVS/index.htm) e secondo gli schemi pubblicati sul medesimo sito, deve essere inviata in busta chiusa mediante raccomandata A.R. entro il 90 giorno dalla pubblicazione del Bando sulla G.U. e quindi scade il 10 novembre 2002. Premesso quanto sopra, la sottoscritta Consigliera regionale, interpella il Presidente della Giunta regionale per sapere: se ha inteso porre in essere iniziative volte a promuovere e supportare i Comuni, specie quelli minori, per la partecipazione al Bando emanato dal Ministero dell’ Ambiente e di cui si sono descritte in premessa le caratteristiche; se, in caso negativo, non ritenga almeno di svolgere un attento monitoraggio presso gli Enti locali interessati per conoscere se siano informati e sensibili circa l’ opportunità offerta dal Bando e circa le iniziative da essi assunte autonomamente.” (877) “ Dolcher” “ Appreso dalla stampa della possibile acquisizione della SAF S.p.A., azienda che esercita il servizio di trasporto pubblico locale nella Provincia di Udine, da parte di un altro privato che non ha alcuna sede nella nostra Regione; considerato che i soci della SAF hanno ricevuto in passato ingenti contribuzioni da parte della Regione per l’ acquisto di mezzi di trasporto, per la costruzione di deposito di mezzi e per altri interventi legati all’ esercizio del trasporto pubblico locale; considerato ancora che la Regione interviene annualmente con ingenti finanziamenti del proprio bilancio per lo svolgimento da parte dei concessionari, qual è la SAF, del servizio di trasporto pubblico locale; atteso che nella “ partita” del trasporto pubblico locale intervengono di fatto diversi soggetti: quelli pubblici come la Regione che eroga i finanziamenti per le concessioni del servizio; le Province che predispongono il Piano del Servizio di trasporto pubblico locale e che sono “ titolari” delle concessioni; i Comuni dove di fatto viene esercitato il servizio; i soggetti “ privati” cioè gli utenti, anello debole ma decisivo di questa catena vista anche la tipologia delle persone che utilizzano in prevalenza il servizio, dagli studenti a coloro che sono privi di mezzi propri, a chi infine per scelta preferisce il trasporto pubblico contribuendo alla tutela del territorio; gli addetti del servizio pubblico locale, ovvero le loro OO.SS., chiamate a tutelare i diritti di questi ultimi; le Società di $WWLFRQVLOLDUL 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD - (381) 57 - VIII LEGISLATURA – "##$%"&' ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 trasporto pubblico locale che esercitano questo servizio nei diversi territori; riscontrata la preoccupante assenza della Regione in questa vicenda della cessione della SAF, che non può essere trattata al pari di qualsiasi altra cessione di società considerata la tipologia dei servizi svolti, la tipologia dell’ utenza a cui questi servizi sono rivolti e per conto di chi questi stessi servizi sono stati svolti; i sottoscritti Consiglieri regionali, interpellano il Presidente della Regione per sapere: 1. se la Regione fosse stata a conoscenza della trattativa in corso per la cessione della SAF S.p.A. ad altro gruppo privato; 2. se non ritenga, considerata la delicatezza della tipologia del servizio svolto dalla SAF, visto l’ ingente impegno finanziario sostenuto dall’ Amministrazione regionale in passato a favore delle aziende che esercitano il servizio di trasporto pubblico locale, oggi confluite nella SAF e considerato che l’ Amministrazione regionale interviene annualmente in maniera determinante nel finanziamento di questa tipologia di servizio, di dover convocare urgentemente un tavolo di confronto con i diversi soggetti che intervengono in questa vicenda per ottenere adeguate garanzie sul futuro dei servizi di trasporto pubblico locale, formali impegni sulla salvaguardia degli attuali livelli occupazionali degli addetti oggi impegnati nello svolgimento dei servizi di trasporto pubblico locale in Provincia di Udine e per verificare se esistano soluzioni diverse dalla vendita della SAF ad un gruppo che non ha sede in Regione, considerato che un tanto avrebbe ripercussioni di non poco conto per il sistema economico regionale e per le entrate della Regione stessa.” (878) “ Tesini-Mattassi-Travanut” “ Premesso che in data 9 dicembre 1999 è stata depositata dal sottoscritto Consigliere l’ interpellanza n. 302 con oggetto “ La Giunta vigila sugli Statuti delle fondazioni bancarie” , tuttora in attesa di risposta; visto che dal 16 ottobre 2002 è in vigore il Regolamento attuativo (Decreto del Ministro dell’ Economia 217 del 2 agosto 2002) della riforma delle fondazioni bancarie, che dà il via al procedimento di revisione degli Statuti delle fondazioni stesse, al conseguente azzeramento dei loro attuali organi di governo e di controllo e alla loro nuova nomina alla luce della normativa legislativa, regolamentare e statutaria nel frattempo intervenuta o adottata; atteso che la riforma si sostanzia, in via di esemplificazione su: a) un nuovo sistema di individuazione degli Enti titolari del potere di nomina dei componenti dell’ organo di indirizzo della fondazione; b) un nuovo criterio di svolgimento dell’ attività della fondazione; c) una nuova conformazione del fondazione; filosofia circa la patrimonio della considerato che le principali caratteristiche cui le nuove fondazioni bancarie faranno riferimento sono: a) il principio di prevalenza dei soggetti designati dagli Enti locali (Comuni, Province e Regione); b) la necessità di scegliere tre settori rilevanti nell’ ambito dei quattro settori ammessi con scelta vincolata per almeno tre anni; c) che la maggioranza del reddito disponibile andrà destinata ai settori ammessi mentre la restante parte potrà essere destinata ai settori rilevanti, ma a ciascuno di questi non potrà essere erogato più di quanto erogato al settore ammesso che ha ricevuto di meno; d) che le fondazioni potranno investire in attività vocate allo sviluppo del territorio; rilevato che la Regione Friuli Venezia $WWLFRQVLOLDUL - (381) 58 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ())*+(,- ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 Giulia è al quinto posto, in campo nazionale, per patrimonio detenuto dalle fondazioni di origine bancaria con 3.044,5 milioni di Euro; rilevato, altresì, che questa riforma rappresenta una decisa svolta nel mondo delle fondazioni bancarie cui la Regione non può non assumersi le proprie responsabilità; Tutto ciò premesso, Consigliere regionale, il sottoscritto interpella lì Presidente della Regione e l’ Assessore competente per conoscere: 1. Se si ritiene di prendere in esame l’ opportunità di dare istruzioni alle realtà presenti sul nostro territorio regionale al fine di elaborare una direttiva di indirizzo preliminare alla modifica dei rispettivi statuti e conseguenti adempimenti.” (879) “ Cisilino” “ Il sottoscritto Consigliere regionale, vista la legge regionale 12 settembre 2001, n.22 “ Disposizioni in materia di sorveglianza, prevenzione e informazione delle situazioni di rischio amianto e interventi regionali ad esso correlati” ; atteso che con deliberazione della Giunta regionale n. 3209 del 27 settembre 2002 veniva costituita la Commissione regionale sull’ amianto prevista dall’ art.5 della citata legge regionale; considerato che l’ art.3 della succitata legge prevede l’ istituzione di due registri regionali di cui uno per gli esposti e uno per i mesoteliomi e per le altre neoplasie correlabili all’ esposizione all’ amianto; considerato inoltre l’ art.10 della legge in questione che prevede la predisposizione di un piano di informazione sulla patologia asbestocorrelata, interpella il Presidente della Regione per sapere: a) se e, in caso affermativo, dove siano depositati i Registri previsti dall’ art. 3 della LR 22/2001; b) da quale data si possano usare; c) se, in attesa del piano di informazione previsto dall’ art.10 che si auspica non tardi ad arrivare, non ritenga di dare comunque ampie informazioni sulla avvenuta istituzione dei Registri sopra richiamati e dove siano, se lo sono, depositati.” (880) “ Gherghetta” 0R]LRQL “ Vista l’ impressionante escalation di gravissimi ed efferati delitti che vedono come vittime bambini indifesi; Preso atto del fallimento delle politiche lassiste che hanno pervaso e condizionato la vita del Paese negli ultimi trent’ anni, indebolendo e dissacrando i valori fondanti della società cristiana in modo da generare un senso di irresponsabilità e il disprezzo della vita umana; osservato che, accanto a incisive politiche pedagogiche che devono vedere protagonista lo Stato, le istituzioni, la famiglia, è necessario e sentito come un esigenza dall’ opinione pubblica, provvedere all’ inasprimento delle pene per chi si macchia di crimini orribili nei confronti di minorenni; ribadito che è giunto il momento di mettere da parte la visione cattocomunista che per anni ha indotto a tenere in considerazione esclusivamente le “ ragioni” di chi delinque, contravvenendo alle regole del vivere civile, atteggiamento che ha messo in second’ ordine, spesso calpestandole ed offendendole, le ragioni di chi è vittima di aggressioni, stupri, violenze omicide; considerato che in questi anni le famiglie di molti figlioli uccisi barbaramente spesso hanno $WWLFRQVLOLDUL - (381) 59 - 5HJLRQH)ULXOL±9HQH]LD*LXOLD VIII LEGISLATURA – ())*+(,- ALLA SEDUTA DEL 21 OTTOBRE 2002 dovuto assistere alla beffa dell’ assassino rimesso in libertà dopo breve tempo, il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale a sollecitare il Governo centrale ad assumere iniziative concrete al fine di inasprire le pene per chi si macchia di crimini odiosi nei confronti dei minori; ad avviare un dibatto serio e senza pregiudizi per verificare se non sia opportuno e socialmente utile chiedere la reintroduzione della pena di morte per delitti di particolare efferatezza come, per esempio, lo stupro e l’ omicidio di una bambina indifesa.” (112) “ Zoppolato” “ Il Consiglio regionale, con riferimento al dibattito politico in corso sul nuovo Statuto speciale della Regione; considerando che la forma di governo regionale e il sistema elettorale costituiscono aspetti essenziali del futuro assetto istituzionale della Regione e che il dibattito sulla riforma istituzionale non può prescindere da tali aspetti, che assumono un’ importanza vitale per la governabilità e la rappresentatività delle istituzioni regionali, anche nella considerazione che si tratta di materie decostituzionalizzate dalla legge costituzionale 2/2001 e demandate ad una legge regionale rinforzata; preso atto che dal referendum confermativo del 29 settembre scorso è emersa una volontà popolare favorevole all’ elezione diretta del Presidente e tale indicazione deve pertanto costituire un punto fermo della nuova forma di governo che il Consiglio regionale dovrà dare alla Regione; rilevato che, in assenza di un intervento del legislatore regionale prima della scadenza della corrente legislatura, le prossime elezioni sono destinate a svolgersi secondo regole previste per le Regioni ordinarie e che queste non appaiono corrispondere alle esigenze di corretta rappresentanza della Comunità regionale, per quanto concerne le sue variegate componenti territoriali, le minoranze linguistiche che la contraddistinguono e le condizioni di parità di accesso delle donne alle cariche elettive; si impegna a procedere, prima della scadenza dell’ attuale legislatura, ad una modifica della legislazione elettorale che, ferma restando l’ elezione diretta del Presidente della Regione supportata da un premio di maggioranza che ne garantisca la governabilità, rimuova quegli elementi della normativa prevista per le Regioni ordinarie incompatibili con le peculiarità di questa Regione, e introduca strumenti più adeguati in particolare per quanto concerne: a) la eliminazione del cd listino regionale, in quanto meccanismo che comporta l’ elezione di Consiglieri non sorretti da un consenso elettorale diretto; b) il mantenimento dell’ attuale distribuzione territoriale della rappresentanza elettorale nelle esistenti Circoscrizioni; c) la previsione di meccanismi idonei a favorire la rappresentanza di minoranze linguistiche presenti in Regione e segnatamente della minoranza slovena; d) la introduzione di condizioni di parità per l’ accesso alle cariche elettive da parte delle donne, tenuto anche conto delle norme costituzionali e statutarie che impongono il perseguimento di questo obiettivo al legislatore regionale.” (113) “ Moretton-Brussa-Degano” $FXUDGHO6HUYL]LR5HVRFRQWL&RQVLOLDULGHOOD5HJLRQH)ULXOL9HQH]LD*LXOLD 7UDVFUL]LRQH$57&26DQ*LRUJLRGL1RJDUR6WDPSD6WDPSHULDGHO&RQVLJOLR5HJLRQDOH7ULHVWH 6WDPSDFRSHUWLQDHULOHJDWXUD7LSRJUDILD$GULDWLFD7ULHVWH