B. P. R. Bollettino della Provincia Romana C. Ss. R. Anno 56. Nuova serie, numero straordinario 2° giugno 2011 --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 2° numero speciale dedicato alle attività della nostra Pastorale Giovanile Vocazionale Redentorista (PGVR) Questo secondo numero speciale del Bollettino Provinciale dedicato alle attività della nostra P.G.V.R., è particolarmente ricco in notizie, immagini e anche spunti e inviti alla riflessione. Le notizie e immagini sono quelle che riportano qualcosa delle tante iniziative che i gruppi giovanili portano avanti a Roma, nelle due parrocchie di s. Gioacchino e di s. Giovanni Neumann, a Francavilla al Mare, e a San Sperate. Infine (l‟ho lasciato per ultimo solo per sottolinearne l‟importanza) per la prima volta veniamo informati anche circa il gruppo dei filippini di Venezia, ai quali va un saluto particolare. Tante iniziative a livello formativo e di crescita nella vita spirituale, ma anche a livello operativo, con attività caritative e di volontariato e a livello culturale in particolare di promozione del teatro e della musica che hanno visto la nascita di piccole ma grandi “compagnie teatrali”. Spunti di riflessione li troviamo in particolare nei racconti vivi di esperienze, sulle quali è sempre importante non fermarsi alla superficie ma cercare di immedesimarsi in ciò che viene raccontato, penso qui in particolare a quanto ci viene riportato del viaggio in Burkina Faso. Anche la testimonianza vocazionale di Daniele è un deciso invito a meditare e confidare nella presenza significativa del Signore nella nostra vita. Una terza e ultima considerazione: queste pagine ci aiutano a immergerci già nel clima di preparazione dell‟incontro giovanile “San Sperate 2013”; viene riportato l‟annuncio ufficiale a tutta la nostra famiglia redentorista, fatto a marzo, appena è stato scelto il luogo dove si sarebbe svolto; vi troviamo anche la prima parte della storia di questi incontri: p. Pietro ci riporta così ai primi 2, quello di Pagani del 1987 e quello di El Espino (Spagna) del 1988. S. Gerardo amava ripetere spesso: “il Redentore è il mio maestro, io devo seguire le sue pedate”. Essere PIGIVUERRINI non è altro che mettersi alla scuola di questo maestro, lasciarci educare da Lui, seguire con fiducia le sue orme, sapendo che a Lui sta a cuore che abbiamo la “vita in abbondanza” p. Gianni PGVR ROMA – SAN GIOACCHINO INIZIARE DAI GIOVANI, SOPRATTUTTO DAI + GIOVANI Iniziare dai giovani, soprattutto dai + giovani. Questo è stato il punto di partenza di quest‟anno, ripartire da chi aveva appena finito la formazione cristiana sacramentale e offrire un nuovo cammino come quello che può essere il post cresima. Così sin da Settembre con l‟aiuto di P. Pietro e la fondamentale collaborazione dello studente Massimiliano Guardini con cui ho condiviso il ruolo di animatore. I primi problemi sono sorti subito all'inizio eravamo due persone inesperte (in questo campo di animazione) e non sapevamo che cosa proporre ai ragazzi. Dovevamo riuscire a stabilire una comunicazione con loro, riuscire ad attirarli e a offrirgli qualcosa di nuovo capace di farli crescere anche a livello spirituale. Siamo partiti con il tipo di offerta e di pubblicità, il nuovo oratorio giovanile (l‟ex cripta della chiesa) ha iniziato a prendere una forma definitiva, è stato attrezzato per ricevere i ragazzi e per farli giocare, abbiamo avuto anche materiale per lavorare e per approfondire gli incontri. E con questo abbiamo risolto per quanto riguardava la parte più ludica della cosa, ma ora veniva la parte più importante, che tipo di programma proporre??? A questo quesito abbiamo risposto molto semplicemente, quest‟anno abbiamo deciso di affrontare un argomento attuale a tutte le età: il rapporto con se stessi e con gli altri. Dopo un iniziale chiusura da parte dei ragazzi nell‟affrontare questo tema, dovuto sia all‟età dell‟adolescenza sia all‟imbarazzo di trattare tematiche nuove attuali in parrocchia con due “sconosciuti” come potevamo essere io e Massimiliano, abbiamo avuto delle belle soddisfazioni nel sentire dibattiti e nel vedere la profondità delle riflessioni dei nostri giovanissimi che hanno saputo con autocritica analizzarsi e analizzare quello che hanno intorno. In tutto questo però non abbiamo mai trascurato il discorso religioso e biblico affrontando anche una lezione sulla genesi del mondo sia dal punto di vista scientifico sia partendo dalla Genesi biblica, e concludendo il cammino di un anno con il regalo del vangelo ai ragazzi. Come bilancio del primo anno sicuramente è positivo, creare un qualcosa che prima non c‟era è sempre positivo adesso il lavoro si sposta sul mantenere questo gruppo e riproporci in maniera migliore nei prossimi anni cercando di dare nuove basi giovanili alla PGVR della nostra realtà. Mi permetto inoltre di ringraziare P. Pietro in prima persona per averci seguito nel nostro cammino e nell‟averci dato la possibilità di tenere e rifondare un gruppo importante come i giovanissimi e in secondo luogo ringrazio anche Massimiliano Guardini che si è speso molto e con cui ci siamo spalleggiati in maniera eccellente per tutto l‟anno. Davide Prignano 2 …CONTINUARE CON I GIOVANI Continuare un cammino con i giovani nella nostra realtà parrocchiale è diventata ormai una grande sfida. Come far proseguire ai giovani il loro cammino con Gesù? Come coinvolgerli, in modo che possano partecipare più assiduamente ai nostri appuntamenti? Come farli gustare di più il senso di appartenenza alla Chiesa? Sono solo alcune domande che mi sono posto all‟inizio del nostro percorso annuale. Dopo la bellissima esperienza dello scorso anno del meeting in Ucraina, preceduto da un cammino intenso di preparazione, per alcuni dei nostri giovani è arrivato il momento di grandi scelte e cambiamenti. C‟è chi per studiare si è trasferito fuori Roma, c‟è chi è tornato nella sua “patria” e infine c‟è chi si è sentito troppo grande lasciando lo spazio ai più giovani. Nonostante alcune assenze abbiamo comunque continuato la nostra formazione con i giovani presenti. Prima di tutto ci siamo buttati nella preparazione dell‟oratorio giovanile. Nonostante i lavori di restauro della cripta della Chiesa, siamo riusciti ad arredare una bellissima stanza che si trova all‟ingresso della nostra Cripta. Grazie al finanziamento da parte del Comune e della parrocchia abbiamo arricchito l‟oratorio col materiale necessario per rendere ancora più belli e interessanti i nostri incontri. Vorrei ringraziare in modo particolare il nostro animatore Davide Prignano che, nonostante gli impegni universitari, si è buttato con tutto il cuore in questa affascinante avventura. Abbiamo dedicato tantissimo tempo a fare diversi lavori: operai, imbianchini, falegnami… Ma ne valeva davvero la pena. Ad ottobre abbiamo iniziato i nostri incontri con una scadenza mensile e per la prima volta con la partecipazione dei nostri seminaristi. La loro presenza non solamente ha arricchito ogni appuntamento, ma ha dato un chiaro spessore vocazionale con la testimonianza della scelta radicale di vita. Il testo guida è stato il sussidio PGVR «TAG – liberi di appatenere» ed è stato presentato e approfondito da diversi ospiti: P. Alfonso Amarante, P. Vito Lombardi, St. Massimiliano Guardini. In occasione del bicentenario della nascita di San Giovanni Neumann abbiamo conosciuto la figura del santo redentorista attraverso la presentazione multimediale preparata da me stesso. Durante ogni incontro abbiamo avuto la possibilità di discutere insieme e di addentrarci più profondamente nel testo proposto. Sono sicuro che il tema della libertà ha dato la possibilità ad ogni giovane di guardare dentro di sé e gli ha dato il coraggio di testimoniare e vivere quella scelta radicale che consiste nel seguire Cristo come Maestro e Signore. Mi dispiace che non siamo riusciti a fare qualcosa di più, ma ringrazio di cuore tutti coloro che ci hanno creduto e hanno voluto continuare a percorrere insieme questo cammino di fede. Occorre però aggiungere che altri giovani si sono impegnati in diverse attività parrocchiali e non sono mancati a tante iniziative che la parrocchia San Gioacchino ha proposto per quest‟anno pastorale: il catechismo, la ripristinata festa del Patrono e l‟animazione del momento delle feste parrocchiali, il consiglio parrocchiale, il coro, le gite… Speriamo che con il nuovo anno pastorale riusciamo con grande forza di volontà e di unità, ad essere ancora più attivi sia a livello locale che a livello provinciale. Padre Pietro 3 PGVR ROMA - MONTESPACCATO ATTIVITÀ E CAMMINO 2010/2011 GRUPPO SAN GIOVANNI NEUMANN Anche quest‟anno le attività del nostro gruppo sono state diverse e ci hanno visti impegnati su diversi fronti. L‟anno pastorale lo abbiamo aperto con un ritiro a Farfa, presso l‟abbazia dei benedettini, sul tema: “La nostra identità”, che abbiamo affrontato dal punto di vista spirituale e umano. Eravamo tanti ed è stata una esperienza davvero trainante, il modo giusto per partire! Il nostro gruppo è molto eterogeneo. Siamo tutti diversi e soprattutto viviamo il gruppo con modalità personali che si adattano alle esigenze di tutti. Alcuni sono sempre assidui, altri si affacciano di tanto in tanto, perché impediti dal lavoro o da altre attività. Altri ancora sono “pendolari”, legati a noi, ma perché studiano fuori o lavorano fuori, partecipano come e quando possono. Altri ancora ci girano intorno, interessati e incuriositi ma non ancora decisi a mettersi in gioco. Gli incontri li abbiamo tenuti quasi regolarmente. Ogni giovedì alle 21.00 o in oratorio o in casa dei padri, magari con un piatto di P. Vincenzo, per iniziare… Gli argomenti di catechesi e di riflessione, affrontati negli incontri, sono stati diversi. Con la proiezione del film “State buoni se potete” ci ha interessato la figura di san Filippo Neri. Una vera scoperta per molti di noi. Abbiamo chiesto a p. Vincenzo che ci tenesse degli incontri sulla vita e il messaggio di questo santo, sul periodo in cui è vissuto. Sono stati incontri impegnativi, ma li abbiamo trovati interessanti. Alla fine abbiamo visto il vecchio film “State buoni se potete” che molti di noi non avevano visto. Diciamo che questo santo così “fuori dalle righe” ci ha fatto riflettere sul tema della gioia. Gli altri incontri li abbiamo dedicati al tema che quest‟anno ci ha proposto la PGVR, gli incontri sono stati animati da Laura Bonardi e da qualche intervento di P. Vincenzo. Altri incontri li ha tenuti P. Pietro e don Filippo Lanci, un sacerdote nostro amico. Abbiamo focalizzato la nostra attenzione sul tema della scelta di Gesù, che ci ha visti in accesi e costruttivi dibattiti. Durante gli incontri abbiamo sempre lasciato spazio agli interventi di tutti i partecipanti e questo è stato un modo per sollevare argomenti correlati al tema che stavamo svolgendo. Qualche altro incontro lo abbiamo lasciato per discutere sulle varie iniziative parrocchiali. Durante la Novena di Natale abbiamo realizzato il “Presepe vivente” con un momento di festa per i bambini del quartiere, in collaborazione con l‟associazione “Amici del monte”. Diverse sere siamo usciti insieme per una birra e una pizza in allegria. Durante i tempi forti e le celebrazioni della Pasqua e del Natale abbiamo dato una mano per l‟animazione della liturgia, in particolare durante le Veglie. Ogni primo giovedì del mese non è mai mancato il momento di preghiera con l‟adorazione e con il coinvolgimento di catechisti e adulti. Ci stiamo cimentando anche nella preghiera spontanea…. 4 Durante la quaresima, quest‟anno, abbiamo sospeso i nostri incontri del gruppogiovani e abbiamo partecipato ai “Mercoledì di Quaresima”, con tutta la comunità. Diversi sacerdoti e suore ci hanno tenuto delle catechesi sul Vangelo della Misericordia. È la prima volta che tutta la comunità vive un cammino di catechesi e di preghiera insieme, in un tempo forte dell‟anno liturgico. È stato faticoso all‟inizio ma molti lo hanno ritenuto positivo. Il nostro gruppo inoltre ha partecipato regolarmente agli incontri della Consulta di Pastorale Giovanile della Prefettura, con un impegno in primo piano. Diverse sono state le iniziative con i gruppi giovanili della nostra prefettura primo dell‟anno è stata la Veglia in cammino per le strade della prefettura, conclusasi con la celebrazione eucaristica del mattino… al centro giovanile San Lorenzo e la visita alla tomba di Giovanni Paolo II. La via Crucis di prefettura in quaresima, dalla Parrocchia di san Giuseppe all‟Aurelio a quella di N. S. di Lourdes. E infine il festival dei giovani della diocesi di Roma, con la festa di fine anno a San Lino con la novità del Cineforum. Occasioni belle che ci hanno messo a confronto con altri giovani e altre esperienze. Ultimamente c‟è uno scambio di amicizia e di condivisione, specialmente tra le parrocchie di san Lino, di S. Ambrogio e di san Giovanni Neumann, speriamo che presto si contagino anche le altre… Fra alti e bassi siamo riusciti a stare insieme a fare ancora un anno di cammino. L‟ultimo appuntamento sarà il ritiro di verifica di fine anno che stiamo già organizzando a Magliano Sabina, dalle suore redentoriste e poi comincia l‟estate… Antonella Veracchi Gruppo teatro dell’oratorio San Giovanni Neumann “LA COMPAGNIA CHE ARRANCA” Che dire del nostro gruppo teatro? Da dove iniziare? Beh dall‟inizio!!! Sono quattro anni che nella nostra Parrocchia San Giovanni Neumann, i giovani ci siamo costituiti in compagnia teatrale. I primi tre anni abbiamo lavorato per la serata durante la festa di santa Rita, per esibirci sul palcoscenico in piazza. Visti poi tutti i disagi di una rappresentazione all‟aperto, con rumori, giostre e microfoni fasulli… abbiamo deciso di continuare a lavorare e a fare le nostre esibizioni in veri teatri, devolvendo il ricavato delle offerte in beneficenza. Il primo anno siamo stati soli, autogestiti. Il secondo anno abbiamo avuto con noi, a tempo pieno, P. Vincenzo, e la simpaticissima maestra, una vera maestra, Fabrizia Magaglio. Un vero talento! Il gruppo è decollato, abbiamo avuto nuove entrate, qualche temporanea uscita e la scoperta di un sacco di persone con le quali ci siamo veramente divertiti. 5 Ogni Martedì sera alle 21.00, anche d‟inverno, ci vedevamo in oratorio, per gli esercizi e per le prove. Quest‟anno poi abbiamo proprio sfondato! La preparazione di sei pezzi di teatro di autore è stata per noi una vera sfida. Ci siamo messi in gioco con copioni tratti da autori della statura di Dario Fo, di Edoardo de Filippo e di altri. Una vera sfida contro il tempo, per lo più, molto limitato e la messa in campo delle capacità di ognuno. L‟impegno è cresciuto specialmente negli ultimi mesi e nella settimana prima del debutto, giorni davvero belli, intensi e indimenticabili, in cui abbiamo dato veramente tutto. Al di là della qualità del nostro lavoro, l‟esperienza del teatro ci ha lasciato tanti insegnamenti e ci ha aiutato a tirare fuori il meglio di noi. La nostra Compagnia è eterogenea e accoglie attori e attrici che vanno dai 18 ai 70 anni!!! Una vera scommessa. Tutti attori e tutti scenografi e coreografi. Nessuno è rimasto con le mani in mano. Dai tecnici del mixer e delle luci ai suggeritori di scena, agli attrezzisti e coreografi, senza dimenticare il cuoco ufficiale - P. Vincenzo – e i suoi aiutanti. Non è mancato nulla e tutto è stato fatto con impegno e senza lamentele. L‟esperienza più arricchente è stata quella di stare insieme e di starci veramente bene, scoprendo tutto il bello e il meglio che c‟è negli altri. Tutti ci siamo messi in gioco e senza riserve. È la prima volta che anche un sacerdote, si mette a recitare con noi e come uno di noi. Sto parlando di Vincenzo, che è stato per tutti una scoperta, non solo per il talento artistico, è un attore bravo! Ma soprattutto per l‟amicizia e la coesione che siamo riusciti a creare insieme a lui. La presenza della bravissima Maestra, Fabrizia Magaglio ci ha proprio aiutato a dare il massimo. Ha accolto tutti e valorizzato le qualità di ognuno. Ci ha aiutati ad avere più fiducia in noi e negli altri e per di più ci ha dato lezioni di vero teatro, con una competenza e una capacita sorprendente di adeguarle ad ognuno di noi. Ci siamo anche autotassati e poi autofinanziati e devo dire che tutti abbiamo sentito lo stesso coinvolgimento e lo stesso entusiasmo. Lo spettacolo, pensate, della durata di due ore, è andato in scena sabato e domenica, 11 e 12 giugno alle ore 21.00 presso il teatro della parrocchia di S. Ambrogio che ci ha accolti con grande disponibilità. Anzi è doveroso un ringraziamento a Don Massimiliano e ai suoi ragazzi per averci messo a disposizione tutto e per un intera settimana. L‟ esibizione, stando ai giudizi degli spettatori, numerosi, è stata molto apprezzata, infatti diverse persone ci hanno chiesto di ripeterla. Abbiamo avuto anche il piacere di avere come nostro spettatore d’onore P. Antonio, il Provinciale P. Gianni e P. Pietro che hanno reso più bella la serata di domenica. E anche tanti amici conoscenti parrocchiani e giovani dai vari gruppi di prefettura che ci conoscono. Un pubblico caldo, affettuoso ed entusiasta!!! Davvero quella del gruppo teatro è una esperienza che riempie e fa stare bene. Speriamo di migliorarla e di arricchirla ulteriormente, negli anni che verranno. Luciana Umbro 6 ESPERIENZA DI VOLONTARIATO NEL GRUPPO GIOVANI DI MONTESPACCATO Quest‟anno il gruppo giovani della parrocchia di San Giovanni Neumann a Montespaccato ha voluto fare una esperienza nuova. Ci siamo messi in contatto con la Comunità di Sant‟Egidio di Primavalle per avere qualche delucidazione sul volontariato e per ascoltare l‟esperienza di altri giovani. Sentire il racconto dei volontari ha destato interesse nella maggior parte di noi e abbiamo voluto lanciarci in questa esperienza nuova e difficile nello stesso tempo. Non eravamo pronti, né sapevamo cosa ci aspettasse, per questo abbiamo chiesto qualche incontro di preparazione. Dopo due riunioni, insieme abbiamo deciso di fare una esperienza concreta con i poveri. Ogni terzo giovedì del mese ci siamo ritrovati nella cappellina della Comunità a Primavalle per la preghiera o nella nostra Cappella, a seconda degli accordi presi; e poi, divisi in gruppi, siamo partiti per la stazione di San Pietro, per Valle Aurelia e per i dintorni di Gregorio VII. Abbiamo trovato alla stazione gruppi di immigrati polacchi, pakistani, tunisini, rumeni, moldavi e di altre nazionalità. Spesso erano tormentati dal freddo e dalla fame, tristi e abbandonati, per non dire scansati dai passanti frettolosi. Gente da evitare, perché sporca e malvestita. Con molta delicatezza e un sorriso li abbiamo avvicinati e, dopo aver sciolto il ghiaccio, abbiamo offerto panini imbottiti, tè e latte caldo che le signore della Caritas ci hanno preparato ogni volta con tanto amore. Abbiamo lasciato una coperta, dei calzini e dei guanti e berretti per aiutarli a combattere il freddo. Molti erano ubriachi, cercando di affogare nell‟alcol la disperazione. Uno di quelli che abbiamo incontrato sotto gli archi di Gregorio VII è morto assiderato, molti erano febbricitanti o malati. Alcuni erano ormai rassegnati. Altri più coscienti del loro destino e disposti a cercare una soluzione. L‟incontro con questa gente ci ha messo in discussione. Di fronte a certe situazioni estreme ci siamo sentiti anche impotenti. Non pensavamo potesse esistere tanto degrado. Abbiamo toccato con mano che la nostra società non è giusta e lascia nell‟abbandono tanta gente, in condizioni invivibili. La nostra esperienza non è stata solo portare delle cose materiali, anche se utili. Abbiamo cercato di far capire ai barboni che sono persone come noi. Li abbiamo ascoltati a lungo, sedendoci vicino a loro e ci siamo accorti che sono persone che possono dare tanto. Abbiamo ascoltato storie tristi e a volte drammatiche, che ci hanno fatto pensare veramente. A noi si sono aggiunti altri volontari della parrocchia e giovani che non frequentano nessun gruppo, i quali hanno vissuto questa esperienza come un arricchimento e sono pronti a rifarla. Ci siamo resi conto che stare con i poveri non è un gesto di volontariato ma di arricchimento umano e che a volte i veri poveri possono essere quelli che pensano di avere tutto. Tutte le volte che siamo ritornati da questa esperienza eravamo più ricchi e più felici. Nelle spedizioni ci hanno accompagnati i volontari di Sant‟Egidio e padre Vincenzo. All‟interno del gruppo non tutti hanno voluto fare questa esperienza, alcuni non si sentivano pronti. Speriamo di ripetere altre esperienze con i poveri e di coinvolgere altra gente. Il Vangelo e tutte le riflessioni fatte duranti gli incontri di gruppo in questa esperienza le abbiamo vissute in prima persona e abbiamo capito che Gesù è nei poveri e che lì è più facile incontrarlo e sentire la sua presenza. Francesco Iacobellis e Ivana Raguso 7 PGVR FRANCAVILLA AL MARE IL GRUPPO GIOVANILE DI FRANCAVILLA AL MARE Abbiamo iniziato l‟anno con l‟idea di unire il gruppo dei giovanissimi con quello dei giovani. A fine anno possiamo dire che nel complesso la decisione è stata giusta, ha dato buoni risvolti concreti. Intenzione di noi animatori (Fabio, Paola, P. Raffaele e Giampaolo) era quella di lavorare per obiettivi, dare cioè ai ragazzi degli stimoli concreti su cui concentrarci volta per volta. Allora le tappe che ci siamo prefissi sono state diverse. Le costanti sono state l‟animazione della messa della domenica sera e l‟incontro a seguire. Questi appuntamenti fissi sono stati i punti di riferimento nell‟anno con alti e bassi nella partecipazione. In questi incontri abbiamo chiesto ai ragazzi dei temi che potessimo sviscerare insieme, sono stati da loro proposti il ruolo della donna e i social network, che abbiamo approfondito in diversi incontri con discreto interesse. Il primo appuntamento è stato il ritiro d‟avvento con il tema “l‟accidia” svolto prima di natale in un alloggio vicino Francavilla. Arrivati a Natale ci siamo concentrati sulla preparazione della Santa Messa della Vigilia. Dopo le feste gli incontri settimanali hanno avuto come linea guida il sussidio PGVR, “Tag, liberi di appartenere” e in questa seconda metà dell‟anno una delle priorità che ci eravamo dati era il cammino in preparazione della GMG di Madrid. Purtroppo problemi logistici circa i prezzi dei biglietti aerei e il costo totale proposto dalla diocesi ci hanno spinto a rinunciare alla partecipazione con nostro grande malincuore, così gli incontri che volevamo dedicare alla formazione spirituale in vista di questo evento sono venuti meno. La tappa successiva è stata il secondo ritiro tema “Ansia e stress” sul brano di Matteo 6, 25 che abbiamo trascorso a Giulianova (TE). A quel punto eravamo lanciati sulla Settimana Santa, che, come da un po‟ di anni, condividiamo con gli scout. Dalla Via Crucis, Veglia del Giovedì Santo per chiudere con la Veglia di Sabato, vissuta con grande intensità. Dopo la ricca Settimana Santa abbiamo lavorato per la festa di chiusura anno, la mitica “mission impossibile” arrivata alla sesta edizione. Dal punto di vista logistico l‟evento richiede un grande sforzo di tutti, essendo una manifestazione che accompagna a momenti di preghiera, giochi feste e tornei sportivi. Anche qui c‟è una forte collaborazione con gli scout e, dall‟anno scorso, abbiamo iniziato una bellissima sinergia con la parrocchia vicina, Santa Liberata, nel cui territorio si svolge l‟iniziativa. Chiusura che come ogni anno è stata davvero ricca, partecipata e piena di momenti belli, anche quest‟anno la nostra MI6 è stato un momento felice di fine dell‟anno. Non dimentichiamoci che prima di Natale e di Pasqua abbiamo contribuito alla vendita di calendari e uova per l‟associazione FOR LIFE, grazie alla quale la nostra parrocchia è amica di una scuola in Burkina Faso… ma quella è un‟altra bella storia! Nel complesso possiamo essere soddisfatti del nostro anno, che, con partecipazioni non sempre costanti, hanno visto la presenza di diversi ragazzi. Forse ciò in cui possiamo migliorarci è il coinvolgimento di persone nuove nelle nostre attività e la capacità di essere missionari della nostra realtà. Affidiamo al Signore le nostre difficoltà e i nostri successi, nella certezza che le nostre preghiere non cadranno nel vuoto. Giampaolo Di Biase 8 DIARIO DI UN VIAGGIO IN BURKINA FASO Dal 23 al 27 novembre 2010 alcuni rappresentanti della parrocchia Sant‟Alfonso di Francavilla al Mare, Padre Raffaele Jaworski, Giampaolo Di Biase, Patrizia D‟Archivio, Fabio Febbo e Francesca Cascavilla, insieme ad Alessandro Carriero sono stati in Burkina Faso per l‟inaugurazione della mensa della scuola “St.Alphonse” di Pousghin. Appena arrivati siamo stati accolti dai nostri amici e fidati collaboratori di For Life Laurent Dipama e François, e da un padre camilliano, padre Omer. Dopo la notte trascorsa al Centre National Cardinal Paul Zoungrana di Ouagadougou abbiamo visitato, accompagnati da Laurent e padre Omer, lo Juvenat Saint Camille, uno studentato per ragazzi tenuto dai Padri Camilliani, molto ben organizzato. Nel pomeriggio, dopo aver incontrato una suora medico, suor Marie, ma senza la possibilità di entrare nell‟ospedale pediatrico Charles de Gaulle, abbiamo raggiunto Pusghin dove si trova la scuola St Alfonso di For Life. La visita è stata a sorpresa, ma siamo stati accolti ugualmente dal canto dei bambini “Bienvenus au Faso, bienvenus... Soyez bienvenus chers amis, chers amis” (benvenuti in Burkina Faso, benvenuti! Siate i benvenuti cari amici!). La prima impressione sulla scuola, però, non è stata positiva: la situazione sanitaria dei bambini non è buona, la scuola è sporca e disordinata. L‟orto che la popolazione espressamente aveva chiesto non è stato curato e non ha dato frutto. Il pozzo invece è funzionante e molto frequentato, la mensa è ben costruita e più spaziosa di quanto sembrasse. La sera abbiamo alloggiato nel centro turistico di Weotenga, a pochi km da Pusghin. La mattina dopo siamo tornati alla scuola, dove siamo stati accolti da tutta la comunità del posto, con canti e danze tipiche e nuovamente con il canto dei bambini. C‟era un‟aria di festa e accorrevano tutti dai villaggi vicini. È seguita subito una riunione con i 3 insegnanti delle 3 classi della scuola e con il comitato dei genitori dei bambini; dopo una lunga discussione sono state stabilite 3 priorità: il funzionamento quotidiano della mensa, l‟igiene e la salute dei bambini, la possibilità di 2 divise per bambino e la pulizia delle stesse. Giunta l‟ora del pranzo è stato possibile constatare che effettivamente la mensa è ben organizzata e viene garantito un pasto abbondante, a base di cereali e legumi, a ogni bambino della scuola. Dopo il pranzo abbiamo ricevuto i 3 insegnanti di cui uno è il direttore della scuola, il capo del villaggio con alcuni rappresentanti e Laurent, nominato rappresentante di 9 For Life in Burkina, nel centro turistico di Weotenga, dove abbiamo discusso nuovamente dei progetti di For Life, chiedendo la promessa di collaborazione da parte degli insegnanti e dei genitori. Sono stati stabiliti tre progetti in cui si impegnerà l‟associazione: il mantenimento della mensa, la salute dei bambini attraverso periodiche visite mediche e la costruzione, una all‟anno, delle 3 classi mancanti per completare il ciclo di studi della scuola primaria che in Burkina è di 6 anni. Ai rappresentanti dei genitori è stato chiesto di portare avanti un progetto, sempre con il contributo dell‟associazione: l‟impegno di curare l‟orto rendendolo produttivo. La mattina seguente abbiamo raggiunto Ouidi, a pochi km da Pusghin, per incontrare in un dispensario finanziato dalla Associazione “Omni Animo” il capo dei medici del distretto sanitario di Zorgho, Edmond Gue, che ha dato la disponibilità, a partire da gennaio, per una visita mensile ai bambini con prescrizione della terapia, affiancata da un‟educazione sulle norme igieniche per i bambini ma anche per gli insegnanti, con eventuale visita di un‟infermiera anche più frequente. Il problema che si è posto è l‟applicazione delle terapie, che sono tutte a pagamento, al quale provvederà l‟associazione For Life. In cambio della cura dei bambini, alla For Life è stato richiesto di potenziare questo dispensario con l‟apporto della corrente elettrica, ora completamente assente, attraverso pannelli solari in modo da garantire la luce, la funzionalità del frigorifero per i medicinali e di alcune apparecchiature sanitarie (ecografo, mini sala operatoria, elettro cardiografo, laboratorio). Successivamente siamo tornati alla scuola ed abbiamo preso visione della situazione confessionale dei piccoli che frequentano la scuola: 107 musulmani, 56 cattolici, 4 protestanti e 4 animisti. Per circa un‟ora si è poi provveduto a far lavare ai bambini prima del pranzo mani, piedi, viso e testa con l‟acqua del pozzo ed è stata ribadita l‟importanza della pulizia quotidiana dei bambini e della scuola. Nel pomeriggio siamo ritornati a salutare i padri dello Juvenat e il tutto si è concluso con un‟adorazione animata dai ragazzi dello studentato, durante la quale si sentivano in lontananza anche le preghiere dei musulmani: un momento emozionante. Ancor di più quando tra le tante domande risuona questa frase dal brano del Vangelo letto: E il Re risponderà loro: «In verità vi dico: tutto quello che avete fatto a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40). Francesca Cascavilla 10 PGVR VENEZIA LA PASTORALE GIOVANILE A VENEZIA La nostra pastorale giovanile è ancora in fase di apprendimento e di studio e legata all‟organizzazione della comunità filippina; però ciò non ha impedito di iniziare un lavoro pastorale. Per quello che riguarda i giovani c‟è stata subito la possibilità di coinvolgerli. Nel novembre del 2009 abbiamo inviato un container nelle Filippine dopo le devastazioni provocate dal tifone Ondoy e un bel gruppo di giovani ha partecipato a quest‟iniziativa. È stato un lavoro lungo e faticoso. Dopo questa esperienza di servizio ho cercato di organizzare degli incontri di conoscenza. Nonostante alcuni problemi legati alle oggettive difficoltà strutturali e organizzative, abbiamo optato per mantenere dei legami con i giovani attraverso eventi che la comunità organizza a livello culturale e sociale. E poi le novene settimanali nelle case sia a Venezia che in Terraferma rimangono momenti di contatto. Inoltre abbiamo già organizzato, presso i salesiani a Venezia, diversi tornei di basket. Nello spirito del nostro carisma, abbiamo iniziato con la missione nella comunità filippina. La prima missone del novembre-dicembre 2010, svoltasi completamente nelle case dei filippini sparsi sul territorio della diocesi, ha portato a iniziare un percorso di catechesi per ragazzi. Il gruppo si incontrava il sabato pomeriggio alla Fava. Nella seconda misisone, quella di maggio – giugno 2010, si è cercato maggiormente di coinvolgere i ragazzi e giovani. Si è optato di organizzare degli incontri con bambini, ragazzi e giovani nei locali parrocchiali là dove la missione si svolgeva. Questo per favorire una integrazione. L‟esperienza fu positiva. Da questa esperienza è emerso che un gran numero di ragazzi hanno problemi a scuola. Perciò abbiamo cercato di aiutarli coinvolgendo i genitori e il servizio d‟immigrazione di Venezia che si è già impegnato in questo campo. Durante l‟estate abbiamo organizzato diverse uscite insieme con le famiglie. Poi nel nostro bollettino locale chiamato FAVALITA, abbiamo una pagina dedicata ai ragazzi! C‟è stata la terza missione nella comunità filippina, questa volta con l‟aiuto di p. Rey Culaba, un sacerdote redentorista che molti anni fa lavorò anche qui a Venezia. Volevo avere un altro padre, sia per la S. Messa nella loro lingua come per avere più tempo per stare con i ragazzi e giovani. Si può dire che questa terza missione ha “sbloccato” la situazione con i ragazzi. Il gruppo che si è formato supera ormai i 35 ragazzi, che sono molto legati alla nostra chiesa. Sono quasi tutti pre-adolescenti e i giovani che 11 mi aiutano sono 5. Ci incontriamo ogni domenica pomeriggio alla Fava per il catechismo e un corso di inglese. Questo corso di inglese è un incentivo che piace molto ai loro genitori. Sono molto attivi i ragazzi con 3 responsabili giovani che aiutano. Loro hanno aperto un sito su Facebook con il nome di Favaclub, è un gruppo chiuso su Facebook, ci si può solo accedere se sei invitato da un membro. Il nome è stato scelto da loro. Fanno anche servizio all‟altare. Durante le vacanze di Natale siamo andati 5 pomeriggi a giocare nel patronato dei salesiani a Venezia, è una struttura adatta per incontri. Il 9 gennaio di quest‟anno siamo andati un giorno sulla neve ad Asiago. La nostra casa di Venezia dovrebbe essere resa più accogliente e adatta per organizzare una PGVR. I locali ci sarebbero ma ci vogliono dei lavori. La disposizione dei locali finora non ha creato grossi impedimenti, ma se vogliamo continuare il problema si porrà. Perciò mi sono fermato a questo per il momento. Certamente l‟agibilità di tutto il complesso dell‟oratorio agevolerebbe il lavoro con i giovani. La missione nr. 4 è stata più breve e solamente nelle parrocchie. È durata un mese. Abbiamo aggiunto altre due parrocchie. Questo perché abbiamo avuto molto da fare con la visita del Patriarca alla comunità filippina e la visita del Papa a Venezia. Due momenti importanti di comunione ecclesiale con la realtà italiana. La visita pastorale del Patriarca, domenica 3 aprile 2011, ha richiesto una lunga preparazione. Abbiamo preparato un video di 40 minuti della storia e delle realtà filippina a Venezia. È stata una festa, la chiesa era piena e i bambini si sono esibiti in vari spettacoli. Alla visita del Pontefice, inizio maggio, siamo andati in 500 filippini alla S. Messa nel parco San Giuliano. Quest‟anno abbiamo iniziato anche il doposcuola per i ragazzi delle medie e il corso di lingua italiana anche a Mestre e a Marghera. La Santa Missione ha sempre come titolo BUILDING BRIDGES WITH MOTHER MARY, ha mostrato che è un mezzo ideale per arrivare a coinvolgere le famiglie filippine sparse sul territorio della diocesi e aiutarle nel processo di integrazione nel tessuto ecclesiale della diocesi. Abbiamo concluso la Missione il giorno di Pentecoste con 6 prime comunioni e 20 cresime nella Basilica di San Marco, che è stata chiusa per noi due ore prima del tempo per poter celebrare all‟altare maggiore. Un grande riconoscimento da parte della diocesi del nostro lavoro con la comunità filippina che attraverso la Missione si è fatto conoscere a Venezia. p. Luigi Ramazzotti 12 PGVR SAN SPERATE AUGURI PADRE VITO In quest‟anno di grazia, dove un nostro caro giovane ha iniziato il cammino verso il sacerdozio, ci ritroviamo a festeggiare un evento speciale: il 10° anniversario di ordinazione sacerdotale di P. Vito. Da ormai 6 anni, P. Vito vive la sua chiamata qua a San Sperate; normalmente è lui che con la sua gioia festeggia ogni nostra occasione… ma quest‟anno la comunità di San Sperate ha voluto organizzare tre giorni di attività per rendergli grazie di tutto ciò che fa. Per tale evento è stato organizzato un triduo di preghiera e di festeggiamenti in compagnia di P. Gianni, di P. Pietro e di mons. Sabino A. Lattanzio (parroco di san Giacomo a Barletta, la parrocchia di origine di P. Vito). Il triduo è iniziato il giorno venerdì 6 Maggio. Essendo anche il primo venerdì del mese, si è pensato di terminare l‟Adorazione Eucaristica con una veglia vocazionale animata dai giovani e da padre Pietro. Il tema della veglia è stato l‟analizzare 4 aspetti importanti del sacerdozio: l‟essere SERVI, TESTIMONI, MAESTRI E PASTORI. Il giorno dopo, restando in tema di vocazione, P. Pietro ci ha presentato la figura di San Giovanni Nepomuceno Neumann, un santo vescovo redentorista del quale quest‟anno si ricordano i 200 anni dalla nascita. Entrambi gli eventi, sia la veglia sia la presentazione della figura di S. Giovanni Neumann, sono stati molto seguiti dalla popolazione di San Sperate ed è rimasta molto colpita dalla figura del Santo Redentorista. Il 7 maggio inoltre è stata celebrata la S. Messa vespertina del sabato sera da P. Gianni. Hanno concelebrato tutti i padri presenti nella casa e la Messa è stata seguita da molta gente. L‟8 invece, la mattina è stata celebrata la S. Messa solenne di ringraziamento, di sera è stato rappresentato il musical “Sulla via di Damasco”. Il musical parla della storia di san Paolo prima e dopo la conversione raccontata dagli studenti di una sinagoga. Hanno partecipato alla rappresentazione oltre al gruppo giovani PGVR anche altre “associazioni” come per esempio il coro della chiesa della Madonna del Perpetuo Soccorso, il corpo di ballo o i musicisti per la musica “dal vivo”. Molta gente è venuta a vedere lo spettacolo anche da fuori paese ed è stata molto soddisfatta. Che dire, son stati 3 giorni davvero intensi dove ci siamo sentiti chiamati a scoprire la nostra vocazione…. Speriamo che in ognuno di noi e di chi ha partecipato si sia acceso quel fuoco dentro che come per Padre Vito ha dato una svolta alla sua vita. Fabrizio Podda 13 FESTA PGVRini Il giorno 04/06/2011 tutti i ragazzi della Pastorale Giovanile Vocazionale Redentorista, accompagnati dalle rispettive famiglie, sotto l'occhio vigile di Padre Vito Lombardi si sono riuniti ai campetti in erba della famiglia Caria per festeggiare la conclusione delle attività invernali, ma anche l'inizio di quelle estive (campi scuola, barracca, piscine). Ormai è da qualche anno che ci piace chiudere le attività invernali con una festa che coinvolga le famiglie, è davvero bello vedere i nostri cari coinvolti totalmente in questa giornata…. Tra cucina, pallone e tante chiacchiere è come se venissero ricatapultati nella loro giovinezza, dove appunto questa occasione gli permette di rincontrare vecchi amici, e di conoscere i genitori degli amici dei loro figli… La festa ha inizio alle ore 17 circa con una bella partita a calcio, dove i giovanissimi con il loro fiato da vendere danno filo da torcere ai giovani ormai “stagionati”. Verso le 19.00 incominciano ad arrivare i primi genitori. I giochi durano fino alle 21 circa, momento in cui, tutti quanti ci fermiamo per una preghiera comunitaria. Quest‟anno ha accompagnato la nostra preghiera guidata da Padre Vito, il Magnificat delle famiglie. È un‟emozione unica trovarci li, amici e famiglie, a ringraziare il Signore per tutto ciò che ci dona giorno dopo giorno!!! Per non parlare di quanto sia arricchente cenare tutti insieme, dai più piccoli ai più anziani…. La serata vola tra chiacchiere e risate. All‟improvviso ci si rende conto che anche questo sabato sera all'insegna del divertimento e dell'amicizia è passato velocissimo… Non ci resta altro che programmarne al più presto un altro. Silvia Vinci e Claudia Vinci 14 IL PRESEPE VIVENTE A San Sperate, come ormai da 4 anni, noi giovani della PGVR, nel periodo natalizio abbiamo rinnovato la tradizione del Presepe Vivente. Si tratta della rappresentazione della natività in un ambiente agro-pastorale tipicamente sardo. La rappresentazione si apre con una breve ma partecipata processione di figuranti. I protagonisti indossano gli abiti della tradizione sarda, altri rappresentano la Sacra Famiglia, questi però in costume dei tempi di Gesù. Il corteo parte dalla chiesa parrocchiale e attraversa le vie del paese annunciando la nascita del Signore. Tra canti e preghiere si giunge all‟oratorio dei Padri Redentoristi. Il campo sportivo della casa dei Missionari si trasforma in un piccolo villaggio caratterizzato da abitazioni tipiche campidanesi. Qui i protagonisti della manifestazione in abito sardo, si cimentano nelle varie mansioni della vita quotidiana. In un ambiente si rivive l‟esperienza della cucina dove si prepara la pasta che verrà offerta ai visitatori. In un altro locale vengono serviti i tipici dolci sardi (ciambelle, amaretti), in un cantuccio attrezzato con la tipica padella si arrostiscono castagne. In un ampio loggiato fornito di graticole sempre pronte sulle braci roventi si arrostiscono le salsicce, piatto preferito per la gustosa prelibatezza della carne e l‟accorta cottura. Il centro di tutto rimane la Sacra Famiglia. La natività viene rappresentata in un ambiente che riproduce una stalla con gli animali che scaldano il bambinello, custodito in una tipica culla sarda, tra il padre e la madre. Il giorno dell‟Epifania si chiude la manifestazione, alla processione partecipano con gli splendidi e arabeschi abiti arabi i Re Magi che accompagnano i figuranti nel corteo dell‟ultimo giorno. Essi prima fanno visita e portano doni alla casa di riposo del Cottolengo per rendere partecipi a questo evento anche le anziane ospiti. Una volta arrivati nel luogo della ricostruzione del piccolo presepe, si chinano davanti al neonato a offrono i loro doni al Gesù Bambino. Questa manifestazione richiama gli abitanti di San Sperate e quelli dei paesi limitrofi. È un momento di socializzazione e riflessione e quanto viene raccolto dalle offerte tra i visitatori è donato alle famiglie bisognose del paese. Per noi giovani questa è un‟occasione di fatica ma di incontro con le varie realtà sociali che ci permette di trasmettere il messaggio evangelico e di accrescere il nostro spirito di condivisione. Rita Di Giovanni 15 LA MERAVIGLIOSA AVVENTURA DEL MUSICAL “Sulle vie di Damasco” Quando a settembre abbiamo ripreso le attività invernali della PGVR abbiamo pianificato tutti gli impegni per l‟anno 2010 e tra questi Padre Vito ha anche proposto di rappresentare il musical “Sulle vie di Damasco” in occasione dei festeggiamenti del suo 10° anniversario di sacerdozio ad aprile. Come tutti sappiamo questo musical è la toccante rivelazione della conversione di San Paolo. … Noi attori…??? Tutto all‟inizio ci sembrava un‟utopia…. Mi sembrava quasi impossibile che l‟evento potesse andare in porto. Mi è stato consegnato lo spartito con i canti, visto che oltre a far parte del gruppo giovani PGVR faccio anche parte ormai da quasi 15 anni del coro che anima la messa la domenica, e insieme mi è stato anche consegnato il cd con le musiche per potermi ascoltare i brani e iniziare anche ad impararli. Si scherzava tra di noi su chi potesse essere uno o l‟altro personaggio e cercavamo piano piano di immedesimarci…. Sembrava quasi che una parte fosse stata scritta per ognuno di noi e una apposta per me. Ma ancora non sapevo quale! Io tra me e me pensavo a una che tutti dicevano che mi somigliava vocalmente nel cd ma non mi era ancora stato confermato niente. A dicembre poi Padre Vito ha convocato tutti i gruppi e i volenterosi partecipanti per definire parti e personaggi e per comunicarci che il musical sarebbe stato appunto in onore dei suoi 10 anni di sacerdozio perché, visto che sappiamo bene che ama la musica e il canto, non ci sarebbe stata occasione migliore per festeggiare questo evento! E così sono venuta a conoscenza anche della mia adorata parte: “La legge”! Adorata perché fin dal primo momento ho pensato che mi si addiceva molto bene, che la voce della cantante del cd mi assomigliava e che forse anche caratterialmente sarebbe stata perfetta impersonata da me visto che ho un carattere forte, parecchio imponente e a volte anche, come mi diceva sempre Padre Vito, “azzura” che da noi significa spigolosa e autoritaria. Da quel momento è iniziato il lavoro maggiore!!! Per un po‟ di tempo ho accantonato spartiti e cd per i vari impegni del periodo natalizio e quando a gennaio ho deciso di riprendere a riascoltarlo mi è venuto il panico! La parte non era poi così facile come sembrava da impersonare, facevo fatica a essere come sono sempre stata caratterialmente fuori dal musical, testarda, prepotente e “azzura”. Mi veniva da essere dolce e spensierata…. Con alcuni musicisti mi incontravo regolarmente per provare il mio pezzo da solista e puntualmente ripetevo sempre la stessa frase della strofa per decine di volte. Ricordo che il primo giorno che sono andata la pianista mi ha fatto ripetere la prima frase una quindicina di volte e invece di arrabbiarmi mi veniva da ridere…. Sembrava strano per il mio carattere, me lo 16 diceva continuamente. Poi piano piano ho iniziato ad accorpare le frasi della strofa, ad associare a ogni frase un tono di voce un po‟ più deciso e forte anche caratterialmente. Poi sono iniziate le prove generali…. Abbiamo messo su con fatica e duro lavoro di ore le varie parti corali, poi piano piano sono subentrate le parti dei solisti e poi il vero e proprio teatro. Ad ogni frase veniva associato un movimento diverso e sono riuscita a prendere possesso della parte. Ricordo i grandi incoraggiamenti di Padre Vito che mi diceva: “Non ti devi sentire una scema… non sei l‟unica ad avere questo problema! Tu sei LA LEGGE e chi meglio di te sa cosa è giusto! Devi far credere che tu sei la persona più imponente di questo musical!!!”. E così sono andata avanti più decisa che mai! Col tempo ho preso possesso del palco, della scena, del mio abito maestoso e meraviglioso, della mia decisione vocale e anche della mia “azzudagine”… … nell‟ultimo mese prima del fatidico 8 maggio, giorno del debutto a San Sperate, ho pensato varie volte, sfiduciata, che non ce l‟avremo mai fatta a debuttare quel giorno! Tornavo a casa dopo le ore di prove con il coro e i musicisti sfinita, più stanca che mai, e puntualmente ripetevo “cavolo… quell‟attacco di quella canzone non ci verrà mai, quella seconda voce neppure, siamo troppo pochi e indecisi!”. E invece ogni volta che ci rivedevamo la gioia e l‟emozione era tanta perché forse ho sempre creduto che ce l‟avremo fatta! Padre Vito ha sempre creduto in noi e ci ha sempre incoraggiato! Poi sono iniziate le prove generali dell‟ultima settimana, ci vedevamo praticamente ogni giorno… Si era instaurato un rapporto bello e di complicità. Ormai ognuno di noi era entrato talmente nel personaggio che quando ci vedevamo ci chiamavamo con i “nomigloli” dei nostri personaggi! Era simpatico e divertente vederci tutti coinvolti in questa esperienza grandiosa che credo sia veramente piaciuta a tutti i protagonisti. Qualche giorno prima finalmente abbiamo messo insieme tutto lo spettacolo con recitato e cantato! È stato veramente divertente vedere le scene che si scandivano senza problemi, vederci entrare e uscire nelle parti come se fossimo sempre stati abituati a queste esperienze! Poi è arrivata la prova generale…. Un po‟ stressante ma veramente bella! E ancora non avevo preso coscienza che mancavano veramente poche ore al debutto! La mattina dell‟8 mi sono alzata ansiosa ma molto emozionata, come del resto tutti quanti! Speravo che tutto andasse per il meglio… ed è stato così a parte qualche problema tecnico, come d‟altronde anche per le altre due repliche negli oratori anspi di Arborea e Villasor, ma è stato comunque bello! Ci hanno fatto una marea di complimenti. Tutti quelli che mi incontravano che conoscevano la mia parte dal cd mi dicevano “Sembri proprio tu… ti si addice alla grande! Brava!”. E mi sembrava strano come potesse 17 essere veramente vero… Ero stata maestosa nel mio piccolo… ero riuscita a trasmettere agli spettatori quello che avevo dentro di me: “la LEGGE di Dio”!!! Ma anche tutti gli altri “attori” sono stati fantastici: Timoteo che si è rivelato un grande attore innato; Fortunato che con la sua saggezza di giovane ragazzo ha interpretato alla grande il suo personaggio; Beniamino che è stato un semplice e serioso lavorato; Stefano e la sua grande interpretazione di fede; la soavità della voce di Maria; la dolce e persuasiva compagna della mia scena la Grazia; Demetrio, ultimo attore arrivato nel musical, ma perfetto nella sua parte; la grande Lidia e i filosofi; i primi apostoli Pietro e Giacomo; la dolcezza di Aquila e Prisca; Maestro Gamaliele che con la sua saggezza ha insegnato ai suoi allievi la maestosità della legge di Dio; il nostro adorato protagonista Paolo che con grande fatica ha interpretato ben 16 parti tra canti e danze insieme alla sua compagna Luce; e infine che dire del nostro birichino Tobia? È stato grande grande grande nella sua parte, nel coinvolgere tutti noi in questa meravigliosa avventura e nel trasmetterci quello che anche nella vita gli riesce particolarmente bene: la gioia di Dio! E cosa avremo potuto fare senza collaborazione di musicisti, coristi e corpo di ballo? Ovviamente niente…. Sono stati la parte essenziale per la realizzazione delle nostre scene! I musicisti sono stati veramente pazienti nel seguirci, grandi nel preparare il tutto con cura e amore come se stessimo riproducendo esattamente le basi del cd e bravi nel coprire, perché no, anche qualche piccola imperfezione di attori e coristi! I tre bravissimi ragazzi del corpo di ballo provenienti dal circolo anspi di Villasor con le loro coreografie hanno riempito il palcoscenico. E senza le nostre adorate sarte? Grazie di cuore a Paola, Mariella e Rita per la fatica, il tempo e l‟impegno che hanno dedicato alla riuscita dei nostri meravigliosi e maestosi abiti! Grazie anche a tutte quelle persone che dietro le quinte hanno lavorato in silenzio a sistemare microfoni, sipario, luci e gobbo. E a sopportare le nostre lamentele e ansie!!! E infine, ciliegina sulla torta, un grazie alle nostre presentatrici “acidelle” come amano definirsi loro: Francesca e Ilaria che hanno saputo con ironia presentare al pubblico il nostro spettacolo. Ringrazio veramente tutti di cuore per la riuscita di questo meraviglioso spettacolo, per il messaggio che prima di tutto siamo riusciti a trasmettere agli altri, ma principalmente a me stessa, per la pazienza e il coinvolgimento di tutti i partecipanti e per il tempo messo a disposizione per l‟interpretazione della grande fede del nostro Paolo di Tarso! Spero vivamente che questa attività sia l‟inizio di una grande serie di spettacoli che con il nostro impegno e nel nostro piccolo riusciremo a mettere su! Ringraziamo Dio che ci ha accompagnato in questa grande e meravigliosa esperienza e credo di parlare veramente a nome di tutti con questa mia testimonianza! Valentina Sciola 18 TESTIMONIANZA VOCAZIONALE THE SECRET: IO REDENTORISTA DOPO UN ANNO! Perché The Secret? Il segreto? Qual è il segreto della mia vocazione? Prova a rispondere te che mi conosci o te che mi conosci solo in foto e poi non continuare a leggere…dai prova! (suspance xD) Hey ti avevo detto di non continuare! Curioso eh…vuoi proprio saperlo! Ho capito, proverò a parlartene brevemente.Non so e non ritengo giusto datare la mia vocazione, ritengo quest‟ultima un gran mistero che sarebbe troppo “umano” definire in un determinato periodo della mia vita. Sono convinto che la vocazione ognuno di noi la possiede da sempre, ma dobbiamo fare il faticoso e a volte fastidioso sforzo di comprendere quale risponda meglio alla nostra realizzazione più profonda. Fin da bambino certamente, ho ricevuto una educazione cristiana che ho saputo conservare per tutti questi anni. Beh, quando parlo con i miei genitori, loro rimangono sempre sorpresi positivamente di questa mia scelta, proprio perché da bambino, sì ho ricevuto questa educazione religiosa ma loro, come tante famiglie di ora, svolgevano solo il loro dovere da genitori che mandavano il loro figlio al catechismo. Non mi soffermerò tanto sull‟adolescenza, come sul tempo del Liceo, proprio perché l‟ho vissuto come tantissimi ragazzi e giovani, con le fatiche scolastiche, le gioie e le ferite causate da diverse esperienze, gli amici, i dubbi sulla fede e sulla vita, gli scontri con i genitori, in poche parole tutto ciò che pressoché tutti da ragazzi viviamo. Ma ciò che ha dato più colore in questo periodo è stata la mia esperienza vocazionale in un gruppo, chiamato “Emmaus”, che sostituiva il Seminario Diocesano. Tornando al gruppo, noi giovani ci incontravamo quasi ogni fine settimana per condividere le esperienze di tutta una settimana e per percorrere un cammino di, perdonatemi la parola troppo difficile, discernimento vocazionale. Degli anni stupendi, dove ho potuto sperimentare in pienezza anche la missione che un sacerdote diocesano è chiamato a vivere quotidianamente laddove viene inviato. Un attimo!!! Una nota importante: io conobbi questo cammino attraverso un campo-scuola che mi fu proposto da mia madre, che vide casualmente il manifestino appeso al portone della chiesa e che io snobbai! 19 Ma il mio cammino doveva prendere un‟altra direzione, infatti al termine del Liceo durante un periodo più difficile della mia vita, cioè quello della scelta J, io sentì una forte spinta verso un altro tipo di vita, quello comunitario e nello specifico missionario. Ed ecco allora che chiesi di iniziare un cammino tra i Missionari Redentoristi, conosciuti in precedenza. Ed eccomi qui allora, ancora in cammino, tra gioie e difficoltà, tra conferme e dubbi, ma sempre forte perché cosciente che chi mi accompagna, il mio fratello e amico Gesù, sta sempre con me, anche se non vi nascondo, che a volte ama nascondersi! J E da postulante redentorista, tutta la mia vita ha cambiato direzione, sia nei rapporti che nello studio, ma anche in ciò che amo di più, la testimonianza attraverso la pastorale. E infatti quel catechismo che iniziai da piccolo e che proseguii da giovane come catechista in una parrocchia diocesana, si trasforma ora nell‟essere catechista da postulante redentorista, chiamato a collaborare in due parrocchie redentoriste. Non vi nascondo che la catechesi ai bambini e ai ragazzi da sempre è stata la mia “benzina”, insieme alla preghiera, ma è stata anche la mia pista dove mettere alla prova la mia fede con la testimonianza. E sono chiamato allora a testimoniare da “missionario” ma prima di tutto, da battezzato, Dio che è Padre, Gesù che mi è fratello e amico, ma a volte anche un po‟ “rompi”! J Soprattutto fare esperienza di Lui e con Lui, riconoscerlo nello spezzare IL pane, quel pane dove tutti noi ci riconosciamo o dovremo riconoscerci come fratelli! Sono convinto che per testimoniare attraverso la catechesi, nel mio caso, ma aggiungerei in ogni quotidiano incontro, sono indispensabili due cose: lo sguardo e il sorriso. Ed è questo che ti auguro caro fratello e/o cara sorella, di avere uno sguardo che abbraccia e un sorriso che accoglie, perché «nessuno è così povero da non poterlo donare, nessuno è così ricco da poterne fare a meno». Ops…dimenticavo di rivelare il segreto della mia vocazione!!! Lascio che sia il canto a svelartelo! http://www.youtube.com/watch?v=FexZCiC8SJw&feature=player_embedded Daniele Carta COMUNICAZIONI APPUNTAMENTI ESTIVI 2011 Camposcuola ragazzi: 27 giugno – 3 luglio a Bau Mela (Lanusei) Camposcuola giovanissimi: 22–29 luglio a Bussolengo (Verona) Camposcuola giovanissimi: 30 luglio – 5 agosto a Bussolengo (Verona) Giornata Mondiale della Gioventù: 16-21 agosto a Madrid 20 MEETING – SAN SPERATE 2013 PROVINCIA ROMANA DELLA CONGREGAZIONE DEL SS. REDENTORE Il Superiore Provinciale Rev.mi Confratelli della Provincia Stim.mi Oblati Carissimi Giovani della P.G.V.R LORO SEDI Oggetto: Incontro giovani europei “San Sperate 2013” Il giorno 7 marzo il Consiglio Provinciale, ancora assente il p. Antonio Cirulli, si è riunito a San Sperate, avendo tra i punti all’Ordine del Giorno anche l’incontro europeo dei giovani che siamo stati incaricati di organizzare e che, come ha deciso la Commissione PGVR, si svolgerà proprio a San Sperate. La sera precedente avevamo incontrato i giovani del gruppo locale che abbiamo informato e ascoltato nelle loro reazioni circa questo evento e questa “sfida” per la nostra Provincia e per la nostra PGVR.. Abbiamo avuto anche un lungo, cordiale e approfondito colloquio col Sindaco di San Sperate Antonio Paulis. Con la presente lettera voglio invitare a considerare che questo deve essere per tutti noi un evento; non una iniziativa tra le tante, magari anche più impegnativa delle altre, ma un vero evento che va preparato e vissuto come tale e che deve lasciare un solco profondo nella vita delle singole comunità, di coloro che condividono il nostro carisma come oblati o come laici che ci affiancano nel nostro ministero apostolico, dei giovani che formano i gruppi della nostra Provincia e dell’Europa, o che comunque entreranno in contatto e si lasceranno avvicinare e impegnare nel meeting. Perché questo diventi realtà, ed esca quindi dall’ambito dei pii desideri, è necessario creare una rete di 21 sinergetica collaborazione, che ci veda tutti quanti impegnati concretamente, ciascuno nel suo ambito e secondo le sue capacità e le sue possibilità. La collaborazione che ci viene richiesta pensiamola a tutti i livelli, da quello puramente organizzativo e logistico, che vedrà naturalmente impegnata in modo particolare la comunità di San Sperate, a quello della promozione del meeting tra i giovani della vostra comunità, a quello della solidarietà e dell’aiuto economico. Da non trascurare, anzi da tenere presente da subito, è l’eventualità che ci siano dei gruppi che programmando il loro viaggio possano prevedere una sosta in qualcuna delle nostre case. Non abbiamo paura di aprire le porte delle nostre comunità ai giovani e ai loro animatori! Teniamo conto che anche i nostri sono stati accolti dalle comunità di varie Province e nessuno può dimenticare, in positivo o in negativo il “come” questo è avvenuto. Presto nascerà la Commissione preparatoria, della quale abbiamo chiesto facciano parte anche un padre e un giovane della Provincia di Napoli. Sentiamoci chiamati ad offrire alla neonata Conferenza dei redentoristi europei la possibilità far incontrare tra loro e con noi i giovani di tutta Europa che sono già in cammino con noi e condividono, da giovani e con tutta la loro esuberanza, il nostro carisma missionario. Da parte mia prendo l’impegno di tenervi aggiornati, spero senza tediarvi, sui passi che di volta in volta si faranno nel cammino di preparazione. Per il momento vi saluto caramente invitandovi a mettere tutto il nostro impegno nelle mani del Signore per l’intercessione della Vergine Santissima, di s. Alfonso e degli altri nostri santi e beati. Vostro fratello in Cristo Redentore dell’uomo p. Giovanni Congiu Superiore Provinciale Roma, 11 marzo 2011 Importante! Puoi mandare suggerimenti, informazioni, idee, proposte... al seguente indirizzo e-mail: [email protected]. 22 MEETING – SAN SPERATE 2013 STORIA DEI MEETING (1) I giovani di tutto il mondo che collaborano con i Redentoristi, hanno tante cose in comune: - L‟amore verso il Redentore - L‟entusiasmo missionario - L‟apertura verso i bisognosi - La semplicità nella comunicazione… Proprio per questo ogni tre anni vengono organizzati gli Incontri Internazionali della PGVR. Durante ogni incontro i giovani hanno la possibilità di conoscere la ricchezza culturale e spirituale dei diversi popoli. I giovani ragazzi e ragazze da ogni angolo del mondo condividono con gli altri la loro esperienza personale dell‟amore di Dio, pregano e giocano insieme, presentano agli altri le tradizioni delle proprie culture, ecc. Finalità dell’incontro Un punto di partenza per la ripresa della pastorale giovanile e una risposta alla richiesta della Chiesa per una nuova evangelizzazione dell‟Europa. Dare l‟avvio a varie iniziative all‟interno delle parrocchie redentoriste, come: - La formazione di gruppi stabili di giovani sino alla creazione di comunità giovanili; - L‟organizzazione di incontri, perché i giovani possano approfondire la spiritualità e scoprire la propria vocazione nella Chiesa e nel mondo; - L‟impegno nella vita sociale e la possibilità di partecipazione alle attività missionarie redentorista. PAGANI (ITALIA) 4-9 agosto 1987 Tema: “S. ALFONSO E I GIOVANI” Partecipanti: oltre 1000 giovani tra cui 217 italiani. In occasione del Bicentenario della morte di S. Alfonso de Liguori (1787-1987) i Redentoristi hanno avuto una idea veramente bella: far incontrare i giovani di tutto il mondo che simpatizzano con loro e collaborano nelle loro attività. Così a Pagani (SA), dove riposano le spoglie di S. Alfonso, dal 4 al 9 agosto 1987 si tenne il Primo Convegno della gioventù Redentorista. Il contenuto delle riflessioni girava attorno ad una grande tematica: “Alfonso come scelta che può trasformare me giovane”. Il santo veniva considerato nelle sue due scelte fondamentali: Amore al Redentore e Amore ai poveri. Ogni giornata del pellegrinaggio aveva un suo tema: - Alfonso e i problemi del suo tempo: noi e i problemi che viviamo. - Alfonso e la scelta di Cristo: noi e le scelte di Cristo. - Alfonso e i poveri: noi e i poveri. I partecipanti erano divisi in gruppi di 20. Ogni gruppo doveva usare due lingue, avere un animatore e un segretario. Nel corso della mattinata i gruppi affrontavano il tema della giornata riportando ad ora convenuta il risultato del lavoro di gruppo nell‟assemblea generale. Al pomeriggio si costituivano gruppi di interesse: musica, poesia, pittura, cinema, letteratura, sport, ecc. 23 EL ESPINO (SPAGNA) 7-12 agosto 1988 Tema: “IL MAGNIFICAT DI MARIA” Partecipanti: 1100 giovani giunti da diversi paesi d‟Europa, ma anche dal Sud Africa, dall‟Australia e dall‟Argentina. L‟Italia era rappresentata da 94 giovani del Centro-Nord (Provincia Romana) e 93 del Sud (Provincia Napoletana). L‟incontro successivo era proposto ad El Espino in Spagna dal 7 all’12 agosto 1988 per segnare la conclusione dei festeggiamenti per il II° centenario della morte di S. Alfonso. La scelta della località era strettamente legata al tema generale dell‟incontro: “IL MAGNIFICAT DI MARIA” Annunciare il Vangelo ai poveri. El Espino infatti non è una città o un paese ma un santuario mariano che viene messo a disposizione dei giovani. Ogni giornata aveva un tema specifico che veniva preparato prima attraverso dei mimi che le nazioni prepararono, e poi per gruppi linguistici in luoghi differenti. Temi specifici per ogni giorno: La gioia della fede Farci evangelizzare dai poveri Vivere in comunità La missione dei giovani e la nuova evangelizzazione dell‟Europa. Sono stati proposti dei gruppi di interesse nei quali i giovani avevano la possibilità di venire a contatto con diverse realtà a seconda della loro sensibilità: la comunità di S. Egidio, il gruppo di Taizè, esperienza dei redentorista nell‟Est, esperienza delle Oblate del SS. Redentore con le prostitute, la guerra in Afganistan, la situazione europea e tanti altri temi per stimolare l‟interesse di ciascuno dei partecipanti. Le giornate, oltre alla preghiera, alla riflessione e alla discussione, sono state vivacizzate da mimi, e da manifestazioni artistiche. Dopo i primi due grandi raduni e le esperienze intermedie a livello interprovinciali (TroisEpis 1989 e Bussolengo 1990) ben presto si è compreso che il messaggio di S. Alfonso e le sue ansie missionarie domandano a tutti, in particolare ai giovani, di prendere a cuore le esigenze del nostro tempo, di non chiudere gli occhi, rassegnati, davanti alla scristianizzazione dell‟Europa, e di impegnare un po‟ delle proprie energie per annunciare il Vangelo. 24 LESSICO FAMILIARE PGVR PGVR = PASTORALE GIOVANILE VOCAZIONALE REDENTORISTA PGVR significa Pastorale Giovanile Vocazionale Redentorista. Il fondatore dei Redentoristi, Alfonso de Liguori, ha speso tutte le energie della sua vita per annunciare ai più abbandonati la gioia immensa della salvezza, la possibilità di una vita nuova, rinnovata dall‟amore. Il carisma Redentorista, che incarna l‟intuizione fondamentale di Alfonso e della comunità delle origini, poggia su due elementi: 1. Seguire Gesù Cristo, il Redentore; 2. La predicazione dell‟abbondante Redenzione a coloro che sono abbandonati. E chi più dei giovani, abbandonati e bistrattati dalle grandi agenzie educative, oggi hanno bisogno di accogliere e vivere insieme un progetto ampio di pienezza umana e spirituale? Il Ministro ecclesiale della Pastorale Giovanile può essere definito come la risposta della comunità cristiana alle necessità dei giovani e in contempo “la condivisione con l‟intera comunità del dono unico dei giovani”. A partire da questa indicazione generale della Chiesa, la Congregazione dei Redentoristi, con la sigla PGVR indica un dinamismo apostolico che porti i giovani a vivere la gioia di scoprire che Cristo cammina con loro, si dona e offre continuamente un‟esperienza di comunione per dirci che la vita ha senso solo se diventa dono per gli altri. La PGVR si propone fondamentalmente tre obiettivi: incoraggiare la crescita completa, umana e spirituale, di ciascun giovane; invitare e incoraggiare i giovani a vivere nel mondo contemporaneo come discepoli di Gesù Cristo; spronare i giovani ad una partecipazione responsabile alla vita, alla missione e al lavoro della fede cattolica della comunità. La proposta della PGVR che nasce da queste ispirazioni si propone di promuovere una programmazione creativa, partecipativa, flessibile, adattabile e piacevole che sia appropriata alla crescita dei giovani. La PGVR è caratterizzata dal calore di una famiglia, essa è intergenerazionale, multiculturale e rivolta all‟inserimento e promuove la collaborazione all‟interno della comunità. Da ciò si comprende che il compito essenziale del ministero della PGVR è di facilitare un incontro personale di offerta e di scambio tra il giovane e l‟abbondante pazzia di Dio, ed investiga come questo incontro possa diventare sorgente di un progetto (o una “vocazione”) di vita per i giovani in questo mondo. La PGVR deve prestare particolare attenzione a quei giovani che si trovano ai margini della società. Si propone di strare con loro e sarà per loro una voce. Su questa base fattivamente la PGVR: inviterà i giovani a esperienze di vita e condivisione comunitaria con la comunità apostolica Redentorista; si impegnerà ad adattarsi e a condividere con i giovani in un modo “familiare” e creativo la Parola di Dio, così che quei giovani potranno vivere questa esperienza come un incontro con l‟abbondante e pazzo amore di Dio; favorirà incontri personali con i giovani e ricercherà come questi momenti possano diventare sorgente di un progetto vocazionale di vita; inviterà i giovani a partecipare ad appropriati programmi di “condivisione e volontariato”; si impegnerà per la formazione di giovani leaders e incoraggerà e faciliterà l‟esercizio del leadership; promuoverà la crescita di giovani avendo particolarmente a cuore le situazioni critiche. La PGVR non è un gruppo ecclesiale o un movimento, ma un percorso formativo umano e spirituale offerto ai giovani che vivono nelle nostre comunità, a quelli che incontriamo durante le missioni e le attività apostoliche (mondo della scuola e del lavoro) a coloro che liberamente si avvicinano alle nostre realtà. P. Michael Kelleher (Irlanda) – P. Alfonso V. Amarante (Italia) 25 Invito alla VISIONE IL DISCORSO DEL RE Regia: Tom Hooper Interpreti: Colin Firth (Albert/Re Giorgio VI), Geoffrey Rush (Lionel Logue), Helena Bonham Carter (Elisabetta) Soggetto: Inghilterra, anni Trenta del secolo scorso. Quando Re Giorgio V muore nel proprio letto, lasciando due figli maschi, la naturale successione fa salire al trono il maggiore, che prende il nome di Edoardo VII. Dopo appena sei mesi tuttavia il nuovo Re, fermamente deciso a non interrompere la relazione con l‟americana divorziata Wally Simpson, abdica in favore del fratello. Albert, il nuovo sovrano, ora Giorgio VI, soffre da sempre di una forma debilitante di balbuzie, che gli impedisce di parlare in pubblico. La moglie Elisabetta lo convince a farsi curare da Lionel Logue, un logopedista piuttosto eccentrico, che usa metodi poco ortodossi. Le visite vanno avanti all‟insegna della tensione e del nervosismo. Nel frattempo l‟Inghilterra entra in guerra con la Germania, e arriva per il Re la necessità di tenere un discorso via radio alla Nazione. Con Lionel a fianco, Giorgio riesce a comunicare ai cittadini la fiducia necessaria per affrontare la dura prova del conflitto bellico. Valutazione Pastorale: Si tratta di un prodotto dagli impeccabili connotati anglosassoni. Siamo nell‟ambito di quella misura descrittiva che sa di perfezionismo ma non diventa maniera fine a se stessa. Ricostruzione d‟epoca esemplare, caratteri e comportamenti adeguati alla situazione storica. Al centro il rapporto tra il Re e Lionel, ossia tra Sua Maestà e un borghese qualunque. Alberto/Re Giorgio deve superare impacci non da poco per riuscire ad accettare la „parità‟ di livello con il suo tutore, soprattutto pensando al popolo che si aspetta da lui parole elevate. Di tutto questa vicenda autentica, il copione fa materia per un dramma intenso e sfaccettato, non esente anche da punte di umorismo e convergente sul traguardo della reciproca stima, che diventa amicizia e rispetto. La notevole prova attoriale di Firth e Rush va evidenziata come contributo importante alla riuscita di un film, che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e nell‟insieme realistico. (da www.cnvf.it). Invito all’ASCOLTO L‟opera che vogliamo proporre al vostro ascolto, in questo secondo numero del Bollettino PGVR, è un cd di Lou Reed, pubblicato nel 1992 e intitolato Magic And Loss: Magia E Perdita. Magia, come la “magia” della vita, il suo irripetibile incanto. Perdita, come l‟esperienza dolorosa della “perdita” di qualcuno a cui si vuole bene. Nell‟arco di due aprili Lou Reed perde due amici: Doc Pomus e Rita. La causa di entrambe le morti è il cancro. Lou Reed rimane talmente scosso che alla fine decide di mettere in versi e in musica l‟evento. Ogni traccia dell‟album è accompagnata da un simbolo e da un sottotitolo che lo rendono simile a un “racconto morale” del XVII secolo. L‟album è concepito così come una sorta di pellegrinaggio lungo il cammino di paura, sofferenza e disperazione che attraversa chiunque deve lottare contro una malattia mortale. Ma diventa anche l‟occasione per celebrare l‟amicizia e la trascendenza dei sentimenti. Nel finale della seconda traccia (What’s good: Cosa c‟è di buono) viene enunciata la tesi: “La vita è come una bibita alla maionese/La vita è come uno spazio senza luogo/La vita è come un gelato alla pancetta/Ecco ciò che è la vita senza te… A che serve ad un cieco farsi guidare da un cane di cioccolata/A 26 che serve un naso computerizzato/E a cosa è servito un tumore in aprile/A niente – assolutamente a niente… Cosa c’è di buono/La vita è buona – /Ma assolutamente non giusta”. In Dreamin‟ (Sognando) Lou Reed si rivolge all‟amica dopo che se ne è andata: “Se chiudo gli occhi vedo il tuo viso e non sono più senza te/Se mi sforzo e mi concentro posso ancora sentire la tua voce/M’immagino nella tua camera accanto alla sedia/Stai fumando una sigaretta... Sedevi con un tubo nel braccio – Eri così magra/Ancora scherzavi, non so quali droghe ti avessero dato/Dicevi: “Immagino che non sia il momento d’investimenti a lungo termine”/Ridevi sempre, ma non hai mai riso di me… Dicono che alla fine il dolore era così forte che gridavi/Certo non eri una santa, ma avresti meritato meglio di questo”. Nell‟ultimo brano (Magic and loss) si arriva alla sintesi. Reed usa il fuoco come metafora dai molteplici significati: è il fuoco del giudizio, il fuoco come simbolo di distruzione, il fuoco come mezzo per una rinascita, il fuoco come purificazione. Il senso di tutto l‟album è condensato in questo brano: se riesci ad attraversare il cammino del dolore, ad accettare la vita e la sua fine, a purificare la tua anima sullo scoglio della sofferenza, allora scoprirai che c‟è una porta in fondo alla strada e non un muro: “Quando attraversi rabbia e autocommiserazione/E hai la forza di ammetterlo a te stesso/Quando il passato ti fa ridere e riesci ad assaporare la magia/Che ti ha permesso di sopravvivere alla tua battaglia/Scopri che quel fuoco è passione/E che più avanti c’è una porta e non un muro”. L‟esperienza della perdita dei due amici si riassume nella saggezza che solo l‟esperienza può donare: “C’è un po’ di magia in ogni cosa/E poi qualche perdita per equilibrare le cose stesse”. Una curiosità: nell‟album è incluso un libretto con la traduzione in italiano di tutti i testi, che valgono da soli l‟acquisto del cd. St. Massimiliano Guardini CSsR Invito alla LETTURA “Nessuno si salva da solo” (Mondadori 2011) è il nuovo romanzo di Margaret Mazzantini, autrice del best seller “Venuto al mondo”, vincitore del Premio Campiello 2009. Il romanzo è ambientato nel dehor di un ristorante romano in una sera d‟inizio estate. Qui i due protagonisti della storia, Delia e Gaetano (poco più che trentenni e ormai già ex coniugi), consumano una rancorosa cena mentre decidono sull‟affidamento dei loro due figli Cosmo e Nico. Delia e Gaetano stavano assieme da dieci anni, e la loro storia sentimentale nacque quando lei era appena uscita dall‟anoressia e lui era alla ricerca di un amore. Avevano vissuto un‟intensa relazione amorosa, piena di delicatezze e di misteriose intese, ma poi l‟amore era fuggito lasciando spazio a mutue recriminazioni e risentimenti. Ora Delia vive con i bambini nella casa che aveva messo su insieme a Gaetano, mentre lui vive in uno squallido residence. Chissà com’è stato possibile arrivare a questo punto? Dove abbiamo sbagliato? Queste sono le due domande che fanno da continuo sfondo ai monologhi interiori dei due ex coniugi durante la cena. Pochi tavoli dal loro, cenava una coppia di teneri anziani che parlavano tra di loro con dolcezza, come se si fossero fidanzati il giorno prima. Delia e Gaetano li guardavano, consapevoli che a loro due non sarebbe stato possibile continuare a crescere sino ad invecchiare insieme, perché in un certo qual modo – senza ancora capacitarsi del come – avevano sbagliato troppo, avevano fallito. L‟anziano commensale ad un certo punto stringe le mani di Delia e Gaetano, dicendo loro: “Nessuno si salva da solo”; piccola grande verità forse compresa troppo tardi dai due protagonisti. Il linguaggio del libro è per certi versi crudo e violento; la narrazione è disincantata, fatta da periodi brevi ma incessanti e intrisi di straziante realismo. Un libro che punta ai sensi del lettore, il quale riesce a immedesimarsi molto bene nei sentimenti dei protagonisti. Un libro che colpendo dritto sui sensi si fa leggere molto rapidamente. Un libro che d‟altro canto non dà spazio alla ragione, alla riflessione, e in cui la ricerca del perché, del “cosa abbiamo sbagliato?”, è affrontata solo da un punto di vista emotivo; è una ricerca incapace di razionalizzare gli eventi, di meditarli, di far assumere a ciascuno le proprie responsabilità, di aprirsi al perdono. In questo senso il romanzo offre uno spaccato molto reale di alcune “malattie” della società attuale. St. Massimiliano Mura 27 LIBRERIA PGVR COLLANA DI SUSSIDI PGVR PER L’ANIMAZIONE DEI GRUPPI La Pastorale Giovanile Vocazionale Redentorista (PGVR) ogni anno propone ai giovani che frequentano le comunità redentoriste o quelli incontrati durante le missioni, un tema per camminare, riflettere e crescere insieme con la proposta spirituale alfonsiana-redentorista. Sono ancora disponibili gli opuscoli PGVR per i cammini formativi degli ultimi anni. P. FADI RAHI CSsR “I BEATI REDENTORISTI UCRAINI” I martiri che vengono presentati in questo opuscoletto sono dei missionari redentoristi beatificati da Giovanni Paolo II insieme ad altri 21 cristiani ucraini durante la sua memorabile visita in questo paese martoriato durante l‟epoca sovietica, il 27 giugno 2001. Il gruppo fu chiamato “Mykolay Charnesky e 24 compagni”, di esso facevano parte 8 vescovi, 6 sacerdoti diocesani, 7 sacerdoti religiosi, 3 suore e 1 laico. Mi pare di poter affermare che da questo si può dedurre che si voleva far comprendere che Charnesky veniva posto come “il capo”, il punto di riferimento paradigmatico anche degli altri 24. Primo vescovo redentorista ucraino, nella sua attività di Visitatore Apostolico sperimentò ben presto cosa significa essere perseguitato dal regime comunista. Inizia per lui una vita di sofferenza, di carcere, di privazioni, di torture che non solo non lo fermano ma gli danno la possibilità di aiutare e confortare i compagni di prigionia. Per molti versi le stesse cose si possono dire degli altri 3 redentoristi e degli altri del gruppo; ma ci sono naturalmente anche delle particolarità nelle storie dei singoli che è bene, anzi doveroso far conoscere e divulgare. È ciò che si propone questo lavoro di p. Fadi Rahi, redentorista libanese ora in Italia, che ringrazio per la sua opera piccola ma sicuramente preziosa, perché la testimonianza di questi nostri fratelli raggiunga le nostre vite e diventi significativa per le prove quotidiane e quelle più difficili che noi oggi siamo chiamati ad affrontare. (Dall’introduzione al libro di P. Gianni Congiu) CONTATTACI: PGVR Roma: www.anchetu6importante.it PROVINCIA ROMANA: www.cssr.it STUDENTATO: www.pgvrna.eu/stud_cssr NOVIZIATO: www.pgvrna.eu/noviziato 28