B. P. R.
Bollettino della Provincia Romana C. Ss. R.
Anno 56. Nuova serie, numero straordinario 2° giugno 2011
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2° numero speciale dedicato
alle attività della nostra
Pastorale Giovanile
Vocazionale Redentorista
(PGVR)
Questo secondo numero speciale del Bollettino Provinciale dedicato alle
attività della nostra P.G.V.R., è particolarmente ricco in notizie, immagini e
anche spunti e inviti alla riflessione.
Le notizie e immagini sono quelle che riportano qualcosa delle tante
iniziative che i gruppi giovanili portano avanti a Roma, nelle due parrocchie di s.
Gioacchino e di s. Giovanni Neumann, a Francavilla al Mare, e a San Sperate.
Infine (l‟ho lasciato per ultimo solo per sottolinearne l‟importanza) per la prima
volta veniamo informati anche circa il gruppo dei filippini di Venezia, ai quali va
un saluto particolare.
Tante iniziative a livello formativo e di crescita nella vita spirituale, ma
anche a livello operativo, con attività caritative e di volontariato e a livello
culturale in particolare di promozione del teatro e della musica che hanno visto
la nascita di piccole ma grandi “compagnie teatrali”.
Spunti di riflessione li troviamo in particolare nei racconti vivi di esperienze,
sulle quali è sempre importante non fermarsi alla superficie ma cercare di
immedesimarsi in ciò che viene raccontato, penso qui in particolare a quanto ci
viene riportato del viaggio in Burkina Faso. Anche la testimonianza vocazionale
di Daniele è un deciso invito a meditare e confidare nella presenza significativa
del Signore nella nostra vita.
Una terza e ultima considerazione: queste pagine ci aiutano a immergerci
già nel clima di preparazione dell‟incontro giovanile “San Sperate 2013”; viene
riportato l‟annuncio ufficiale a tutta la nostra famiglia redentorista, fatto a
marzo, appena è stato scelto il luogo dove si sarebbe svolto; vi troviamo anche
la prima parte della storia di questi incontri: p. Pietro ci riporta così ai primi 2,
quello di Pagani del 1987 e quello di El Espino (Spagna) del 1988.
S. Gerardo amava ripetere spesso: “il Redentore è il mio maestro, io devo
seguire le sue pedate”. Essere PIGIVUERRINI non è altro che mettersi alla scuola
di questo maestro, lasciarci educare da Lui, seguire con fiducia le sue orme,
sapendo che a Lui sta a cuore che abbiamo la “vita in abbondanza”
p. Gianni
PGVR ROMA – SAN GIOACCHINO
INIZIARE DAI GIOVANI,
SOPRATTUTTO DAI + GIOVANI
Iniziare dai giovani, soprattutto dai + giovani. Questo è stato il punto di partenza
di quest‟anno, ripartire da chi aveva appena finito la formazione cristiana
sacramentale e offrire un nuovo cammino come quello che può essere il post cresima.
Così sin da Settembre con l‟aiuto di P. Pietro e la fondamentale collaborazione dello
studente Massimiliano Guardini con cui ho condiviso il ruolo di animatore.
I primi problemi sono sorti subito
all'inizio eravamo due persone inesperte (in
questo campo di animazione) e non
sapevamo che cosa proporre ai ragazzi.
Dovevamo
riuscire
a
stabilire
una
comunicazione con loro, riuscire ad attirarli
e a offrirgli qualcosa di nuovo capace di farli
crescere anche a livello spirituale. Siamo
partiti con il tipo di offerta e di pubblicità, il
nuovo oratorio giovanile (l‟ex cripta della
chiesa) ha iniziato a prendere una forma
definitiva, è stato attrezzato per ricevere i
ragazzi e per farli giocare, abbiamo avuto
anche materiale per lavorare e per approfondire gli incontri. E con questo abbiamo
risolto per quanto riguardava la parte più ludica della cosa, ma ora veniva la parte più
importante, che tipo di programma proporre???
A questo quesito abbiamo risposto molto semplicemente, quest‟anno abbiamo
deciso di affrontare un argomento attuale a tutte le età: il rapporto con se stessi e con
gli altri. Dopo un iniziale chiusura da parte dei ragazzi nell‟affrontare questo tema,
dovuto sia all‟età dell‟adolescenza sia all‟imbarazzo di trattare tematiche nuove attuali
in parrocchia con due “sconosciuti” come
potevamo essere io e Massimiliano, abbiamo
avuto delle belle soddisfazioni nel sentire
dibattiti e nel vedere la profondità delle
riflessioni dei nostri giovanissimi che hanno
saputo con autocritica analizzarsi e analizzare
quello che hanno intorno. In tutto questo
però non abbiamo mai trascurato il discorso
religioso e biblico affrontando anche una
lezione sulla genesi del mondo sia dal punto
di vista scientifico sia partendo dalla Genesi
biblica, e concludendo il cammino di un anno
con il regalo del vangelo ai ragazzi.
Come bilancio del primo anno sicuramente è positivo, creare un qualcosa che
prima non c‟era è sempre positivo adesso il lavoro si sposta sul mantenere questo
gruppo e riproporci in maniera migliore nei prossimi anni cercando di dare nuove basi
giovanili alla PGVR della nostra realtà. Mi permetto inoltre di ringraziare P. Pietro in
prima persona per averci seguito nel nostro cammino e nell‟averci dato la possibilità di
tenere e rifondare un gruppo importante come i giovanissimi e in secondo luogo
ringrazio anche Massimiliano Guardini che si è speso molto e con cui ci siamo
spalleggiati in maniera eccellente per tutto l‟anno.
Davide Prignano
2
…CONTINUARE CON I GIOVANI
Continuare un cammino con i giovani nella nostra realtà parrocchiale è diventata
ormai una grande sfida. Come far proseguire ai giovani il loro cammino con Gesù? Come
coinvolgerli, in modo che possano partecipare più assiduamente ai nostri appuntamenti?
Come farli gustare di più il senso di appartenenza alla Chiesa? Sono solo alcune domande
che mi sono posto all‟inizio del nostro percorso annuale. Dopo la bellissima esperienza
dello scorso anno del meeting in Ucraina,
preceduto
da
un
cammino
intenso
di
preparazione, per alcuni dei nostri giovani è
arrivato il momento di grandi scelte e
cambiamenti. C‟è chi per studiare si è trasferito
fuori Roma, c‟è chi è tornato nella sua “patria” e
infine c‟è chi si è sentito troppo grande
lasciando lo spazio ai più giovani. Nonostante
alcune assenze abbiamo comunque continuato
la nostra formazione con i giovani presenti.
Prima di tutto ci siamo buttati nella
preparazione dell‟oratorio giovanile. Nonostante
i lavori di restauro della cripta della Chiesa,
siamo riusciti ad arredare una bellissima stanza
che si trova all‟ingresso della nostra Cripta. Grazie al finanziamento da parte del Comune e
della parrocchia abbiamo arricchito l‟oratorio col materiale necessario per rendere ancora
più belli e interessanti i nostri incontri. Vorrei ringraziare in modo particolare il nostro
animatore Davide Prignano che, nonostante gli impegni universitari, si è buttato con tutto
il cuore in questa affascinante avventura. Abbiamo dedicato tantissimo tempo a fare
diversi lavori: operai, imbianchini, falegnami… Ma ne valeva davvero la pena.
Ad ottobre abbiamo iniziato i nostri incontri con una scadenza mensile e per la prima
volta con la partecipazione dei nostri seminaristi. La loro presenza non solamente ha
arricchito ogni appuntamento, ma ha dato un chiaro spessore vocazionale con la
testimonianza della scelta radicale di vita. Il testo guida è stato il sussidio PGVR «TAG –
liberi di appatenere» ed è stato presentato e approfondito da diversi ospiti: P. Alfonso
Amarante, P. Vito Lombardi, St. Massimiliano
Guardini. In occasione del bicentenario della
nascita di San Giovanni Neumann abbiamo
conosciuto la figura del santo redentorista
attraverso la presentazione multimediale
preparata da me stesso. Durante ogni
incontro abbiamo avuto la possibilità di
discutere insieme e di addentrarci più
profondamente nel testo proposto. Sono
sicuro che il tema della libertà ha dato la
possibilità ad ogni giovane di guardare dentro
di sé e gli ha dato il coraggio di testimoniare e
vivere quella scelta radicale che consiste nel
seguire Cristo come Maestro e Signore.
Mi dispiace che non siamo riusciti a fare qualcosa di più, ma ringrazio di cuore tutti
coloro che ci hanno creduto e hanno voluto continuare a percorrere insieme questo
cammino di fede. Occorre però aggiungere che altri giovani si sono impegnati in diverse
attività parrocchiali e non sono mancati a tante iniziative che la parrocchia San Gioacchino
ha proposto per quest‟anno pastorale: il catechismo, la ripristinata festa del Patrono e
l‟animazione del momento delle feste parrocchiali, il consiglio parrocchiale, il coro, le gite…
Speriamo che con il nuovo anno pastorale riusciamo con grande forza di volontà e di
unità, ad essere ancora più attivi sia a livello locale che a livello provinciale.
Padre Pietro
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PGVR ROMA - MONTESPACCATO
ATTIVITÀ E CAMMINO 2010/2011
GRUPPO SAN GIOVANNI NEUMANN
Anche quest‟anno le attività del nostro gruppo sono state diverse e ci hanno visti
impegnati su diversi fronti. L‟anno pastorale lo abbiamo aperto con un ritiro a Farfa,
presso l‟abbazia dei benedettini, sul tema: “La nostra identità”, che abbiamo
affrontato dal punto di vista spirituale e umano. Eravamo tanti ed è stata una
esperienza davvero trainante, il modo giusto per partire! Il nostro gruppo è molto
eterogeneo. Siamo tutti diversi e soprattutto viviamo il gruppo con modalità personali
che si adattano alle esigenze di tutti. Alcuni sono sempre assidui, altri si affacciano di
tanto in tanto, perché impediti dal lavoro o da altre attività. Altri ancora sono
“pendolari”, legati a noi, ma perché studiano fuori o lavorano fuori, partecipano come
e quando possono. Altri ancora ci girano intorno, interessati e incuriositi ma non
ancora decisi a mettersi in gioco.
Gli incontri li abbiamo tenuti
quasi regolarmente. Ogni giovedì
alle 21.00 o in oratorio o in casa
dei padri, magari con un piatto di
P. Vincenzo, per iniziare…
Gli argomenti di catechesi e di
riflessione,
affrontati
negli
incontri, sono stati diversi. Con la
proiezione del film “State buoni se
potete” ci ha interessato la figura
di san Filippo Neri. Una vera
scoperta per molti di noi. Abbiamo
chiesto a p. Vincenzo che ci
tenesse degli incontri sulla vita e il
messaggio di questo santo, sul
periodo in cui è vissuto. Sono stati
incontri impegnativi, ma li abbiamo trovati interessanti. Alla fine abbiamo visto il
vecchio film “State buoni se potete” che molti di noi non avevano visto. Diciamo che
questo santo così “fuori dalle righe” ci ha fatto riflettere sul tema della gioia.
Gli altri incontri li abbiamo dedicati al tema che quest‟anno ci ha proposto la PGVR,
gli incontri sono stati animati da Laura Bonardi e da qualche intervento di P. Vincenzo.
Altri incontri li ha tenuti P. Pietro e don Filippo Lanci, un sacerdote nostro amico.
Abbiamo focalizzato la nostra attenzione sul tema della scelta di Gesù, che ci ha visti
in accesi e costruttivi dibattiti. Durante gli incontri abbiamo sempre lasciato spazio agli
interventi di tutti i partecipanti e questo è stato un modo per sollevare argomenti
correlati al tema che stavamo svolgendo. Qualche altro incontro lo abbiamo lasciato
per discutere sulle varie iniziative parrocchiali. Durante la Novena di Natale abbiamo
realizzato il “Presepe vivente” con un momento di festa per i bambini del quartiere, in
collaborazione con l‟associazione “Amici del monte”. Diverse sere siamo usciti insieme
per una birra e una pizza in allegria. Durante i tempi forti e le celebrazioni della
Pasqua e del Natale abbiamo dato una mano per l‟animazione della liturgia, in
particolare durante le Veglie. Ogni primo giovedì del mese non è mai mancato il
momento di preghiera con l‟adorazione e con il coinvolgimento di catechisti e adulti. Ci
stiamo cimentando anche nella preghiera spontanea….
4
Durante la quaresima, quest‟anno, abbiamo sospeso i nostri incontri del gruppogiovani e abbiamo partecipato ai “Mercoledì di Quaresima”, con tutta la comunità.
Diversi sacerdoti e suore ci hanno tenuto delle catechesi sul Vangelo della
Misericordia. È la prima volta che tutta la comunità vive un cammino di catechesi e di
preghiera insieme, in un tempo forte dell‟anno liturgico. È stato faticoso all‟inizio ma
molti lo hanno ritenuto positivo.
Il nostro gruppo inoltre ha
partecipato
regolarmente
agli
incontri della Consulta di Pastorale
Giovanile della Prefettura, con un
impegno in primo piano. Diverse
sono state le iniziative con i gruppi
giovanili della nostra prefettura
primo dell‟anno è stata la Veglia in
cammino
per
le
strade
della
prefettura,
conclusasi
con
la
celebrazione
eucaristica
del
mattino… al centro giovanile San
Lorenzo e la visita alla tomba di
Giovanni Paolo II. La via Crucis di prefettura in quaresima, dalla Parrocchia di san
Giuseppe all‟Aurelio a quella di N. S. di Lourdes. E infine il festival dei giovani della
diocesi di Roma, con la festa di fine anno a San Lino con la novità del Cineforum.
Occasioni belle che ci hanno messo a confronto con altri giovani e altre esperienze.
Ultimamente c‟è uno scambio di amicizia e di condivisione, specialmente tra le
parrocchie di san Lino, di S. Ambrogio e di san Giovanni Neumann, speriamo che
presto si contagino anche le altre…
Fra alti e bassi siamo riusciti a stare insieme a fare ancora un anno di cammino.
L‟ultimo appuntamento sarà il ritiro di verifica di fine anno che stiamo già
organizzando a Magliano Sabina, dalle suore redentoriste e poi comincia l‟estate…
Antonella Veracchi
Gruppo teatro dell’oratorio San Giovanni Neumann
“LA COMPAGNIA CHE ARRANCA”
Che dire del nostro gruppo teatro? Da dove iniziare? Beh
dall‟inizio!!!
Sono quattro anni che nella nostra Parrocchia San
Giovanni Neumann, i giovani ci siamo costituiti in compagnia
teatrale. I primi tre anni abbiamo lavorato per la serata
durante la festa di santa Rita, per esibirci sul palcoscenico in
piazza. Visti poi tutti i disagi di una rappresentazione
all‟aperto, con rumori, giostre e microfoni fasulli… abbiamo
deciso di continuare a lavorare e a fare le nostre esibizioni in
veri teatri, devolvendo il ricavato delle offerte in beneficenza. Il primo anno siamo
stati soli, autogestiti. Il secondo anno abbiamo avuto con noi, a tempo pieno, P.
Vincenzo, e la simpaticissima maestra, una vera maestra, Fabrizia Magaglio. Un vero
talento! Il gruppo è decollato, abbiamo avuto nuove entrate, qualche temporanea
uscita e la scoperta di un sacco di persone con le quali ci siamo veramente divertiti.
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Ogni Martedì sera alle 21.00, anche d‟inverno, ci vedevamo in oratorio, per gli
esercizi e per le prove. Quest‟anno poi abbiamo proprio sfondato! La preparazione di
sei pezzi di teatro di autore è stata per noi una vera sfida. Ci siamo messi in gioco con
copioni tratti da autori della statura di Dario Fo, di Edoardo de Filippo e di altri. Una
vera sfida contro il tempo, per lo più,
molto limitato e la messa in campo delle
capacità di ognuno. L‟impegno è cresciuto
specialmente negli ultimi mesi e nella
settimana prima del debutto, giorni
davvero belli, intensi e indimenticabili, in
cui abbiamo dato veramente tutto. Al di là
della qualità del nostro lavoro, l‟esperienza
del teatro ci ha lasciato tanti insegnamenti
e ci ha aiutato a tirare fuori il meglio di
noi. La nostra Compagnia è eterogenea e
accoglie attori e attrici che vanno dai 18 ai
70 anni!!! Una vera scommessa. Tutti
attori e tutti scenografi e coreografi.
Nessuno è rimasto con le mani in mano. Dai tecnici del mixer e delle luci ai suggeritori
di scena, agli attrezzisti e coreografi, senza dimenticare il cuoco ufficiale - P. Vincenzo
– e i suoi aiutanti. Non è mancato nulla e tutto è stato fatto con impegno e senza
lamentele.
L‟esperienza più arricchente è stata quella di stare insieme e di starci veramente
bene, scoprendo tutto il bello e il meglio che c‟è negli altri. Tutti ci siamo messi in
gioco e senza riserve. È la prima volta che anche un sacerdote, si mette a recitare con
noi e come uno di noi. Sto parlando di Vincenzo, che è stato per tutti una scoperta,
non solo per il talento artistico, è un attore bravo! Ma soprattutto per l‟amicizia e la
coesione che siamo riusciti a creare insieme a lui.
La presenza della bravissima Maestra,
Fabrizia Magaglio ci ha proprio aiutato a dare
il massimo. Ha accolto tutti e valorizzato le
qualità di ognuno. Ci ha aiutati ad avere più
fiducia in noi e negli altri e per di più ci ha
dato lezioni di vero teatro, con una
competenza e una capacita sorprendente di
adeguarle ad ognuno di noi.
Ci siamo anche autotassati e poi
autofinanziati e devo dire che tutti abbiamo
sentito lo stesso coinvolgimento e lo stesso
entusiasmo.
Lo spettacolo, pensate, della durata di due ore, è andato in scena sabato e
domenica, 11 e 12 giugno alle ore 21.00 presso il teatro della parrocchia di S.
Ambrogio che ci ha accolti con grande disponibilità. Anzi è doveroso un ringraziamento
a Don Massimiliano e ai suoi ragazzi per averci messo a disposizione tutto e per un
intera settimana. L‟ esibizione, stando ai giudizi degli spettatori, numerosi, è stata
molto apprezzata, infatti diverse persone ci hanno chiesto di ripeterla. Abbiamo avuto
anche il piacere di avere come nostro spettatore d’onore P. Antonio, il Provinciale P.
Gianni e P. Pietro che hanno reso più bella la serata di domenica. E anche tanti amici
conoscenti parrocchiani e giovani dai vari gruppi di prefettura che ci conoscono. Un
pubblico caldo, affettuoso ed entusiasta!!!
Davvero quella del gruppo teatro è una esperienza che riempie e fa stare bene.
Speriamo di migliorarla e di arricchirla ulteriormente, negli anni che verranno.
Luciana Umbro
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ESPERIENZA DI VOLONTARIATO NEL GRUPPO
GIOVANI DI MONTESPACCATO
Quest‟anno il gruppo giovani della parrocchia di San Giovanni Neumann a
Montespaccato ha voluto fare una esperienza nuova. Ci siamo messi in contatto con la
Comunità di Sant‟Egidio di Primavalle per avere qualche delucidazione sul volontariato
e per ascoltare l‟esperienza di altri giovani. Sentire il racconto dei volontari ha destato
interesse nella maggior parte di noi e abbiamo voluto lanciarci in questa esperienza
nuova e difficile nello stesso tempo. Non eravamo pronti, né sapevamo cosa ci
aspettasse, per questo abbiamo chiesto qualche incontro di preparazione.
Dopo due riunioni, insieme abbiamo deciso di fare
una esperienza concreta con i poveri. Ogni terzo
giovedì del mese ci siamo ritrovati nella cappellina
della Comunità a Primavalle per la preghiera o nella
nostra Cappella, a seconda degli accordi presi; e poi,
divisi in gruppi, siamo partiti per la stazione di San
Pietro, per Valle Aurelia e per i dintorni di Gregorio
VII. Abbiamo trovato alla stazione gruppi di immigrati
polacchi, pakistani, tunisini, rumeni, moldavi e di
altre nazionalità. Spesso erano tormentati dal freddo
e dalla fame, tristi e abbandonati, per non dire
scansati dai passanti frettolosi. Gente da evitare,
perché sporca e malvestita. Con molta delicatezza e
un sorriso li abbiamo avvicinati e, dopo aver sciolto il
ghiaccio, abbiamo offerto panini imbottiti, tè e latte caldo che le signore della Caritas
ci hanno preparato ogni volta con tanto amore. Abbiamo lasciato una coperta, dei
calzini e dei guanti e berretti per aiutarli a combattere il freddo.
Molti erano ubriachi, cercando di affogare nell‟alcol la disperazione. Uno di quelli
che abbiamo incontrato sotto gli archi di Gregorio VII è morto assiderato, molti erano
febbricitanti o malati. Alcuni erano ormai rassegnati. Altri più coscienti del loro destino
e disposti a cercare una soluzione.
L‟incontro con questa gente ci ha messo in discussione. Di fronte a certe situazioni
estreme ci siamo sentiti anche impotenti. Non pensavamo potesse esistere tanto
degrado. Abbiamo toccato con mano che la nostra società non è giusta e lascia
nell‟abbandono tanta gente, in condizioni invivibili. La nostra esperienza non è stata
solo portare delle cose materiali, anche se utili. Abbiamo cercato di far capire ai
barboni che sono persone come noi. Li abbiamo ascoltati a lungo, sedendoci vicino a
loro e ci siamo accorti che sono persone che possono dare tanto. Abbiamo ascoltato
storie tristi e a volte drammatiche, che ci hanno fatto pensare veramente.
A noi si sono aggiunti altri volontari della parrocchia e giovani che non
frequentano nessun gruppo, i quali hanno vissuto questa esperienza come un
arricchimento e sono pronti a rifarla. Ci siamo resi conto che stare con i poveri non è
un gesto di volontariato ma di arricchimento umano e che a volte i veri poveri possono
essere quelli che pensano di avere tutto. Tutte le volte che siamo ritornati da questa
esperienza eravamo più ricchi e più felici. Nelle spedizioni ci hanno accompagnati i
volontari di Sant‟Egidio e padre Vincenzo.
All‟interno del gruppo non tutti hanno voluto fare questa esperienza, alcuni non si
sentivano pronti. Speriamo di ripetere altre esperienze con i poveri e di coinvolgere
altra gente. Il Vangelo e tutte le riflessioni fatte duranti gli incontri di gruppo in questa
esperienza le abbiamo vissute in prima persona e abbiamo capito che Gesù è nei
poveri e che lì è più facile incontrarlo e sentire la sua presenza.
Francesco Iacobellis e Ivana Raguso
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PGVR FRANCAVILLA AL MARE
IL GRUPPO GIOVANILE DI FRANCAVILLA AL MARE
Abbiamo iniziato l‟anno con l‟idea di unire il gruppo dei giovanissimi con quello dei
giovani. A fine anno possiamo dire che nel complesso la decisione è stata giusta, ha
dato buoni risvolti concreti. Intenzione di noi animatori (Fabio, Paola, P. Raffaele e
Giampaolo) era quella di lavorare per obiettivi, dare cioè ai ragazzi degli stimoli
concreti su cui concentrarci volta per volta. Allora le tappe che ci siamo prefissi sono
state diverse. Le costanti sono state l‟animazione della messa della domenica sera e
l‟incontro
a
seguire.
Questi
appuntamenti fissi sono stati i punti
di riferimento nell‟anno con alti e
bassi nella partecipazione. In questi
incontri abbiamo chiesto ai ragazzi
dei temi che potessimo sviscerare
insieme, sono stati da loro proposti il
ruolo della donna e i social network,
che abbiamo approfondito in diversi
incontri con discreto interesse.
Il primo appuntamento è stato il
ritiro d‟avvento con il tema “l‟accidia”
svolto prima di natale in un alloggio
vicino Francavilla. Arrivati a Natale ci
siamo concentrati sulla preparazione della Santa Messa della Vigilia. Dopo le feste gli
incontri settimanali hanno avuto come linea guida il sussidio PGVR, “Tag, liberi di
appartenere” e in questa seconda metà dell‟anno una delle priorità che ci eravamo
dati era il cammino in preparazione della GMG di Madrid. Purtroppo problemi logistici
circa i prezzi dei biglietti aerei e il costo totale proposto dalla diocesi ci hanno spinto a
rinunciare alla partecipazione con nostro grande malincuore, così gli incontri che volevamo dedicare alla formazione spirituale in vista di questo evento sono venuti meno.
La tappa successiva è stata il secondo ritiro tema “Ansia e stress” sul brano di
Matteo 6, 25 che abbiamo trascorso a Giulianova (TE). A quel punto eravamo lanciati
sulla Settimana Santa, che, come da un po‟ di anni, condividiamo con gli scout. Dalla
Via Crucis, Veglia del Giovedì Santo per chiudere con la Veglia di Sabato, vissuta con
grande intensità. Dopo la ricca Settimana Santa abbiamo lavorato per la festa di
chiusura anno, la mitica “mission impossibile” arrivata alla sesta edizione. Dal punto di
vista logistico l‟evento richiede un grande sforzo di tutti, essendo una manifestazione
che accompagna a momenti di preghiera, giochi feste e tornei sportivi. Anche qui c‟è
una forte collaborazione con gli scout e, dall‟anno scorso, abbiamo iniziato una
bellissima sinergia con la parrocchia vicina, Santa Liberata, nel cui territorio si svolge
l‟iniziativa. Chiusura che come ogni anno è stata davvero ricca, partecipata e piena di
momenti belli, anche quest‟anno la nostra MI6 è stato un momento felice di fine
dell‟anno. Non dimentichiamoci che prima di Natale e di Pasqua abbiamo contribuito
alla vendita di calendari e uova per l‟associazione FOR LIFE, grazie alla quale la nostra
parrocchia è amica di una scuola in Burkina Faso… ma quella è un‟altra bella storia!
Nel complesso possiamo essere soddisfatti del nostro anno, che, con partecipazioni non sempre costanti, hanno visto la presenza di diversi ragazzi. Forse ciò in cui
possiamo migliorarci è il coinvolgimento di persone nuove nelle nostre attività e la
capacità di essere missionari della nostra realtà. Affidiamo al Signore le nostre difficoltà e i nostri successi, nella certezza che le nostre preghiere non cadranno nel vuoto.
Giampaolo Di Biase
8
DIARIO DI UN VIAGGIO IN BURKINA FASO
Dal 23 al 27 novembre 2010 alcuni rappresentanti
della parrocchia Sant‟Alfonso di Francavilla al Mare,
Padre Raffaele Jaworski, Giampaolo Di Biase, Patrizia
D‟Archivio, Fabio Febbo e Francesca Cascavilla,
insieme ad Alessandro Carriero sono stati in Burkina
Faso per l‟inaugurazione della mensa della scuola
“St.Alphonse” di Pousghin.
Appena arrivati siamo stati accolti dai nostri amici
e fidati collaboratori di For Life Laurent Dipama e
François, e da un padre camilliano, padre Omer.
Dopo la notte trascorsa al Centre National Cardinal
Paul Zoungrana di Ouagadougou abbiamo visitato,
accompagnati da Laurent e padre Omer, lo Juvenat
Saint Camille, uno studentato per ragazzi tenuto dai
Padri Camilliani, molto ben organizzato. Nel
pomeriggio, dopo aver incontrato una suora medico,
suor Marie, ma senza la possibilità di entrare
nell‟ospedale pediatrico Charles de Gaulle, abbiamo
raggiunto Pusghin dove si trova la scuola St Alfonso di
For Life.
La visita è stata a sorpresa, ma siamo stati accolti ugualmente dal canto dei
bambini “Bienvenus au Faso, bienvenus... Soyez bienvenus chers amis, chers amis”
(benvenuti in Burkina Faso, benvenuti! Siate i benvenuti cari amici!). La prima
impressione sulla scuola, però, non è stata positiva: la situazione sanitaria dei bambini
non è buona, la scuola è sporca e disordinata. L‟orto che la popolazione
espressamente aveva chiesto non è stato curato e non ha dato frutto. Il pozzo invece
è funzionante e molto frequentato, la mensa è ben costruita e più spaziosa di quanto
sembrasse. La sera abbiamo alloggiato nel centro turistico di Weotenga, a pochi km
da Pusghin.
La mattina dopo siamo
tornati alla scuola, dove
siamo stati accolti da tutta la
comunità del posto, con canti
e
danze
tipiche
e
nuovamente con il canto dei
bambini. C‟era un‟aria di
festa e accorrevano tutti dai
villaggi vicini. È seguita
subito una riunione con i 3
insegnanti delle 3 classi della
scuola e con il comitato dei
genitori dei bambini; dopo
una lunga discussione sono
state stabilite 3 priorità: il
funzionamento
quotidiano
della mensa, l‟igiene e la salute dei bambini, la possibilità di 2 divise per bambino e la
pulizia delle stesse. Giunta l‟ora del pranzo è stato possibile constatare che
effettivamente la mensa è ben organizzata e viene garantito un pasto abbondante, a
base di cereali e legumi, a ogni bambino della scuola.
Dopo il pranzo abbiamo ricevuto i 3 insegnanti di cui uno è il direttore della scuola,
il capo del villaggio con alcuni rappresentanti e Laurent, nominato rappresentante di
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For Life in Burkina, nel centro turistico di Weotenga, dove abbiamo discusso
nuovamente dei progetti di For Life, chiedendo la promessa di collaborazione da parte
degli insegnanti e dei genitori. Sono stati stabiliti tre progetti in cui si impegnerà
l‟associazione: il mantenimento della mensa, la salute dei bambini attraverso
periodiche visite mediche e la costruzione, una all‟anno, delle 3 classi mancanti per
completare il ciclo di studi della
scuola primaria che in Burkina è di
6 anni. Ai rappresentanti dei
genitori è stato chiesto di portare
avanti un progetto, sempre con il
contributo dell‟associazione: l‟impegno di curare l‟orto rendendolo
produttivo.
La mattina seguente abbiamo
raggiunto Ouidi, a pochi km da
Pusghin, per incontrare in un
dispensario finanziato dalla Associazione “Omni Animo” il capo dei
medici del distretto sanitario di
Zorgho, Edmond Gue, che ha dato la disponibilità, a partire da gennaio, per una visita
mensile ai bambini con prescrizione della terapia, affiancata da un‟educazione sulle
norme igieniche per i bambini ma anche per gli insegnanti, con eventuale visita di
un‟infermiera anche più frequente. Il problema che si è posto è l‟applicazione delle
terapie, che sono tutte a pagamento, al quale provvederà l‟associazione For Life. In
cambio della cura dei bambini, alla For Life è stato richiesto di potenziare questo
dispensario con l‟apporto della corrente elettrica, ora completamente assente,
attraverso pannelli solari in modo da garantire la luce, la funzionalità del frigorifero
per i medicinali e di alcune apparecchiature sanitarie (ecografo, mini sala operatoria,
elettro cardiografo, laboratorio).
Successivamente
siamo
tornati alla scuola ed abbiamo
preso visione della situazione
confessionale dei piccoli che
frequentano la scuola: 107
musulmani,
56
cattolici,
4
protestanti e 4 animisti. Per circa
un‟ora si è poi provveduto a far
lavare ai bambini prima del
pranzo mani, piedi, viso e testa
con l‟acqua del pozzo ed è stata
ribadita l‟importanza della pulizia
quotidiana dei bambini e della
scuola. Nel pomeriggio siamo
ritornati a salutare i padri dello Juvenat e il tutto si è concluso con un‟adorazione
animata dai ragazzi dello studentato, durante la quale si sentivano in lontananza
anche le preghiere dei musulmani: un momento emozionante. Ancor di più quando tra
le tante domande risuona questa frase dal brano del Vangelo letto: E il Re risponderà
loro: «In verità vi dico: tutto quello che avete fatto a uno dei più piccoli di questi miei
fratelli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40).
Francesca Cascavilla
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PGVR VENEZIA
LA PASTORALE GIOVANILE A VENEZIA
La nostra pastorale giovanile è ancora in fase di apprendimento e di studio e
legata all‟organizzazione della comunità filippina; però ciò non ha impedito di iniziare
un lavoro pastorale. Per quello che riguarda i giovani c‟è stata subito la possibilità di
coinvolgerli. Nel novembre del 2009 abbiamo inviato un container nelle Filippine dopo
le devastazioni provocate dal tifone Ondoy e un bel gruppo di giovani ha partecipato a
quest‟iniziativa. È stato un lavoro lungo e faticoso. Dopo questa esperienza di servizio
ho cercato di organizzare degli
incontri di conoscenza. Nonostante
alcuni problemi legati alle oggettive
difficoltà strutturali e organizzative,
abbiamo optato per mantenere dei
legami con i giovani attraverso
eventi che la comunità organizza a
livello culturale e sociale. E poi le
novene settimanali nelle case sia a
Venezia
che
in
Terraferma
rimangono momenti di contatto.
Inoltre abbiamo già organizzato,
presso i salesiani a Venezia, diversi
tornei di basket.
Nello spirito del nostro carisma, abbiamo iniziato con la missione nella comunità
filippina. La prima missone del novembre-dicembre 2010, svoltasi completamente
nelle case dei filippini sparsi sul territorio della diocesi, ha portato a iniziare un
percorso di catechesi per ragazzi. Il gruppo si incontrava il sabato pomeriggio alla
Fava.
Nella seconda misisone, quella di maggio – giugno 2010, si è cercato
maggiormente di coinvolgere i ragazzi e giovani. Si è optato di organizzare degli
incontri con bambini, ragazzi e giovani nei locali parrocchiali là dove la missione si
svolgeva. Questo per favorire una integrazione. L‟esperienza fu positiva. Da questa
esperienza è emerso che un gran numero di ragazzi hanno problemi a scuola. Perciò
abbiamo cercato di aiutarli coinvolgendo i genitori e il servizio d‟immigrazione di
Venezia che si è già impegnato in questo campo.
Durante l‟estate abbiamo organizzato
diverse uscite insieme con le famiglie. Poi
nel nostro bollettino locale chiamato
FAVALITA, abbiamo una pagina dedicata
ai ragazzi!
C‟è stata la terza missione nella
comunità filippina, questa volta con
l‟aiuto di p. Rey Culaba, un sacerdote
redentorista che molti anni fa lavorò
anche qui a Venezia. Volevo avere un
altro padre, sia per la S. Messa nella loro
lingua come per avere più tempo per
stare con i ragazzi e giovani. Si può dire
che questa terza missione ha “sbloccato”
la situazione con i ragazzi. Il gruppo che si è formato supera ormai i 35 ragazzi, che
sono molto legati alla nostra chiesa. Sono quasi tutti pre-adolescenti e i giovani che
11
mi aiutano sono 5. Ci incontriamo ogni domenica pomeriggio alla Fava per il
catechismo e un corso di inglese. Questo corso di inglese è un incentivo che piace
molto ai loro genitori. Sono molto attivi i ragazzi con 3 responsabili giovani che
aiutano.
Loro hanno aperto un sito su Facebook con il nome di Favaclub, è un gruppo
chiuso su Facebook, ci si può solo accedere se sei invitato da un membro. Il nome è
stato scelto da loro. Fanno anche servizio all‟altare. Durante le vacanze di Natale
siamo andati 5 pomeriggi a giocare nel patronato dei salesiani a Venezia, è una
struttura adatta per incontri. Il 9
gennaio di quest‟anno siamo andati un
giorno sulla neve ad Asiago.
La
nostra
casa
di
Venezia
dovrebbe essere resa più accogliente
e adatta per organizzare una PGVR. I
locali ci sarebbero ma ci vogliono dei
lavori. La disposizione dei locali finora
non ha creato grossi impedimenti, ma
se vogliamo continuare il problema si
porrà. Perciò mi sono fermato a
questo per il momento. Certamente
l‟agibilità di tutto il complesso
dell‟oratorio agevolerebbe il lavoro
con i giovani.
La missione nr. 4 è stata più breve e solamente nelle parrocchie. È durata un
mese. Abbiamo aggiunto altre due parrocchie. Questo perché abbiamo avuto molto da
fare con la visita del Patriarca alla comunità filippina e la visita del Papa a Venezia.
Due momenti importanti di comunione ecclesiale con la realtà italiana. La visita
pastorale del Patriarca, domenica 3 aprile 2011, ha richiesto una lunga preparazione.
Abbiamo preparato un video di 40 minuti della storia e delle realtà filippina a Venezia.
È stata una festa, la chiesa era piena e i bambini si sono esibiti in vari spettacoli. Alla
visita del Pontefice, inizio maggio, siamo andati in 500 filippini alla S. Messa nel parco
San Giuliano.
Quest‟anno
abbiamo
iniziato
anche il doposcuola per i ragazzi
delle medie e il corso di lingua
italiana anche a Mestre e a Marghera.
La Santa Missione ha sempre
come titolo BUILDING BRIDGES
WITH MOTHER MARY, ha mostrato
che è un mezzo ideale per arrivare a
coinvolgere
le
famiglie
filippine
sparse sul territorio della diocesi e
aiutarle nel processo di integrazione
nel tessuto ecclesiale della diocesi.
Abbiamo concluso la Missione il
giorno di Pentecoste con 6 prime
comunioni e 20 cresime nella Basilica
di San Marco, che è stata chiusa per noi due ore prima del tempo per poter celebrare
all‟altare maggiore. Un grande riconoscimento da parte della diocesi del nostro lavoro
con la comunità filippina che attraverso la Missione si è fatto conoscere a Venezia.
p. Luigi Ramazzotti
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PGVR SAN SPERATE
AUGURI PADRE VITO
In quest‟anno di grazia, dove un nostro caro giovane ha iniziato il cammino verso
il sacerdozio, ci ritroviamo a festeggiare un evento speciale: il 10° anniversario di
ordinazione sacerdotale di P. Vito. Da ormai 6 anni, P. Vito vive la sua chiamata qua a
San Sperate; normalmente è lui che con la sua gioia festeggia ogni nostra occasione…
ma quest‟anno la comunità di San
Sperate ha voluto organizzare tre
giorni di attività per rendergli
grazie di tutto ciò che fa.
Per
tale
evento
è
stato
organizzato un triduo di preghiera e
di festeggiamenti in compagnia di
P. Gianni, di P. Pietro e di mons.
Sabino A. Lattanzio (parroco di san
Giacomo a Barletta, la parrocchia di
origine di P. Vito).
Il triduo è iniziato il giorno
venerdì 6 Maggio. Essendo anche il
primo venerdì del mese, si è
pensato di terminare l‟Adorazione Eucaristica con una veglia vocazionale animata dai
giovani e da padre Pietro. Il tema della veglia è stato l‟analizzare 4 aspetti importanti
del sacerdozio: l‟essere SERVI, TESTIMONI, MAESTRI E PASTORI.
Il giorno dopo, restando in tema di vocazione, P. Pietro ci ha presentato la figura
di San Giovanni Nepomuceno Neumann, un santo vescovo redentorista del quale
quest‟anno si ricordano i 200 anni dalla nascita. Entrambi gli eventi, sia la veglia sia la
presentazione della figura di S. Giovanni Neumann, sono stati molto seguiti dalla
popolazione di San Sperate ed è rimasta molto colpita dalla figura del Santo
Redentorista. Il 7 maggio inoltre è stata celebrata la S. Messa vespertina del sabato
sera da P. Gianni. Hanno concelebrato tutti i padri presenti nella casa e la Messa è
stata seguita da molta gente.
L‟8 invece, la mattina è
stata celebrata la S. Messa
solenne di ringraziamento, di
sera è stato rappresentato il
musical “Sulla via di Damasco”.
Il musical parla della storia di
san Paolo prima e dopo la
conversione raccontata dagli
studenti di una sinagoga. Hanno
partecipato alla rappresentazione oltre al gruppo giovani PGVR anche altre “associazioni” come per esempio il coro
della chiesa della Madonna del Perpetuo Soccorso, il corpo di ballo o i musicisti per la
musica “dal vivo”. Molta gente è venuta a vedere lo spettacolo anche da fuori paese
ed è stata molto soddisfatta.
Che dire, son stati 3 giorni davvero intensi dove ci siamo sentiti chiamati a
scoprire la nostra vocazione…. Speriamo che in ognuno di noi e di chi ha partecipato si
sia acceso quel fuoco dentro che come per Padre Vito ha dato una svolta alla sua vita.
Fabrizio Podda
13
FESTA PGVRini
Il giorno 04/06/2011 tutti i ragazzi della Pastorale
Giovanile Vocazionale Redentorista, accompagnati dalle
rispettive famiglie, sotto l'occhio vigile di Padre Vito Lombardi
si sono riuniti ai campetti in erba della famiglia Caria per
festeggiare la conclusione delle attività invernali, ma anche
l'inizio di quelle estive (campi scuola, barracca, piscine).
Ormai è da qualche anno che ci piace chiudere le attività
invernali con una festa che coinvolga le
famiglie, è davvero bello vedere i nostri
cari coinvolti totalmente in questa
giornata…. Tra cucina, pallone e tante
chiacchiere è come se venissero ricatapultati nella loro giovinezza, dove
appunto questa occasione gli permette
di rincontrare vecchi amici, e di
conoscere i genitori degli amici dei loro
figli…
La festa ha inizio alle ore 17 circa
con una bella partita a calcio, dove i
giovanissimi con il loro fiato da vendere
danno filo da torcere ai giovani ormai
“stagionati”. Verso le 19.00 incominciano ad arrivare i primi genitori. I giochi durano fino alle 21 circa, momento in cui,
tutti quanti ci fermiamo per una preghiera comunitaria. Quest‟anno ha accompagnato
la nostra preghiera guidata da Padre Vito, il Magnificat delle famiglie.
È un‟emozione unica trovarci li, amici e famiglie, a ringraziare il Signore per tutto
ciò che ci dona giorno dopo giorno!!! Per non parlare di quanto sia arricchente cenare
tutti insieme, dai più piccoli ai più anziani…. La serata vola tra chiacchiere e risate.
All‟improvviso ci si rende conto che anche questo sabato sera all'insegna del
divertimento e dell'amicizia è passato velocissimo… Non ci resta altro che
programmarne al più presto un altro.
Silvia Vinci e Claudia Vinci
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IL PRESEPE VIVENTE
A San Sperate, come ormai da 4 anni, noi giovani della PGVR, nel periodo natalizio
abbiamo rinnovato la tradizione del Presepe Vivente. Si tratta della rappresentazione
della natività in un ambiente agro-pastorale tipicamente sardo.
La rappresentazione si apre con una breve ma partecipata processione di figuranti.
I protagonisti indossano gli abiti della tradizione sarda, altri rappresentano la Sacra
Famiglia, questi però in costume dei tempi di Gesù. Il corteo parte dalla chiesa
parrocchiale e attraversa le vie del paese annunciando la nascita del Signore. Tra canti
e preghiere si giunge all‟oratorio dei Padri Redentoristi.
Il campo sportivo della casa dei
Missionari si trasforma in un piccolo
villaggio caratterizzato da abitazioni
tipiche campidanesi. Qui i protagonisti
della manifestazione in abito sardo, si
cimentano nelle varie mansioni della vita
quotidiana.
In un ambiente si rivive l‟esperienza
della cucina dove si prepara la pasta che
verrà offerta ai visitatori. In un altro
locale vengono serviti i tipici dolci sardi
(ciambelle, amaretti), in un cantuccio
attrezzato con la tipica padella si
arrostiscono castagne. In un ampio
loggiato fornito di graticole sempre pronte sulle braci roventi si arrostiscono le
salsicce, piatto preferito per la gustosa prelibatezza della carne e l‟accorta cottura.
Il centro di tutto rimane la Sacra Famiglia. La natività viene rappresentata in un
ambiente che riproduce una stalla con gli animali che scaldano il bambinello, custodito
in una tipica culla sarda, tra il padre e la madre.
Il giorno dell‟Epifania si chiude la manifestazione, alla processione partecipano con
gli splendidi e arabeschi abiti
arabi i Re Magi che accompagnano i figuranti nel corteo
dell‟ultimo giorno. Essi prima
fanno visita e portano doni alla
casa di riposo del Cottolengo
per rendere partecipi a questo
evento anche le anziane ospiti.
Una volta arrivati nel luogo
della ricostruzione del piccolo
presepe, si chinano davanti al
neonato a offrono i loro doni al
Gesù Bambino.
Questa
manifestazione
richiama gli abitanti di San Sperate e quelli dei paesi limitrofi. È un momento di
socializzazione e riflessione e quanto viene raccolto dalle offerte tra i visitatori è
donato alle famiglie bisognose del paese.
Per noi giovani questa è un‟occasione di fatica ma di incontro con le varie realtà
sociali che ci permette di trasmettere il messaggio evangelico e di accrescere il nostro
spirito di condivisione.
Rita Di Giovanni
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LA MERAVIGLIOSA AVVENTURA DEL MUSICAL
“Sulle vie di Damasco”
Quando a settembre abbiamo ripreso le attività invernali della PGVR abbiamo
pianificato tutti gli impegni per l‟anno 2010 e tra questi Padre Vito ha anche proposto
di rappresentare il musical “Sulle vie di Damasco” in occasione dei festeggiamenti del
suo 10° anniversario di sacerdozio ad aprile. Come tutti sappiamo questo musical è la
toccante rivelazione della conversione di San Paolo.
… Noi attori…??? Tutto all‟inizio ci
sembrava un‟utopia…. Mi sembrava
quasi impossibile che l‟evento potesse
andare in porto. Mi è stato consegnato
lo spartito con i canti, visto che oltre a
far parte del gruppo giovani PGVR
faccio anche parte ormai da quasi 15
anni del coro che anima la messa la
domenica, e insieme mi è stato anche
consegnato il cd con le musiche per
potermi ascoltare i brani e iniziare
anche ad impararli. Si scherzava tra di
noi su chi potesse essere uno o l‟altro
personaggio e cercavamo piano piano
di immedesimarci…. Sembrava quasi che una parte fosse stata scritta per ognuno di
noi e una apposta per me. Ma ancora non sapevo quale! Io tra me e me pensavo a
una che tutti dicevano che mi somigliava vocalmente nel cd ma non mi era ancora
stato confermato niente. A dicembre poi Padre Vito ha convocato tutti i gruppi e i
volenterosi partecipanti per definire parti e personaggi e per comunicarci che il
musical sarebbe stato appunto in onore dei suoi 10 anni di sacerdozio perché, visto
che sappiamo bene che ama la musica e il canto, non ci sarebbe stata occasione
migliore per festeggiare questo evento! E così sono venuta a conoscenza anche della
mia adorata parte: “La legge”! Adorata perché fin dal primo momento ho pensato che
mi si addiceva molto bene, che la voce della cantante del cd mi assomigliava e che
forse anche caratterialmente sarebbe stata perfetta impersonata da me visto che ho
un carattere forte, parecchio imponente e a volte anche, come mi diceva sempre
Padre Vito, “azzura” che da noi significa spigolosa e autoritaria.
Da quel momento è iniziato il
lavoro maggiore!!! Per un po‟ di tempo
ho accantonato spartiti e cd per i vari
impegni del periodo natalizio e quando
a gennaio ho deciso di riprendere a
riascoltarlo mi è venuto il panico! La
parte non era poi così facile come
sembrava da impersonare, facevo
fatica a essere come sono sempre stata
caratterialmente fuori dal musical,
testarda, prepotente e “azzura”. Mi
veniva da essere dolce e spensierata….
Con alcuni musicisti mi incontravo
regolarmente per provare il mio pezzo da solista e puntualmente ripetevo sempre la
stessa frase della strofa per decine di volte. Ricordo che il primo giorno che sono
andata la pianista mi ha fatto ripetere la prima frase una quindicina di volte e invece
di arrabbiarmi mi veniva da ridere…. Sembrava strano per il mio carattere, me lo
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diceva continuamente. Poi piano piano ho iniziato ad accorpare le frasi della strofa, ad
associare a ogni frase un tono di voce un po‟ più deciso e forte anche
caratterialmente. Poi sono iniziate le prove generali…. Abbiamo messo su con fatica e
duro lavoro di ore le varie parti corali, poi piano piano sono subentrate le parti dei
solisti e poi il vero e proprio teatro. Ad ogni frase veniva associato un movimento
diverso e sono riuscita a prendere possesso
della parte. Ricordo i grandi incoraggiamenti
di Padre Vito che mi diceva: “Non ti devi
sentire una scema… non sei l‟unica ad avere
questo problema! Tu sei LA LEGGE e chi
meglio di te sa cosa è giusto! Devi far
credere che tu sei la persona più imponente
di questo musical!!!”. E così sono andata
avanti più decisa che mai! Col tempo ho
preso possesso del palco, della scena, del
mio abito maestoso e meraviglioso, della
mia decisione vocale e anche della mia
“azzudagine”…
… nell‟ultimo mese prima del fatidico 8
maggio, giorno del debutto a San Sperate,
ho pensato varie volte, sfiduciata, che non
ce l‟avremo mai fatta a debuttare quel giorno! Tornavo a casa dopo le ore di prove
con il coro e i musicisti sfinita, più stanca che mai, e puntualmente ripetevo “cavolo…
quell‟attacco di quella canzone non ci verrà mai, quella seconda voce neppure, siamo
troppo pochi e indecisi!”. E invece ogni volta che ci rivedevamo la gioia e l‟emozione
era tanta perché forse ho sempre creduto che ce l‟avremo fatta! Padre Vito ha sempre
creduto in noi e ci ha sempre incoraggiato! Poi sono iniziate le prove generali
dell‟ultima settimana, ci vedevamo praticamente ogni giorno… Si era instaurato un
rapporto bello e di complicità. Ormai ognuno di noi era entrato talmente nel
personaggio che quando ci vedevamo ci chiamavamo con i “nomigloli” dei nostri
personaggi! Era simpatico e divertente vederci tutti coinvolti in questa esperienza
grandiosa che credo sia veramente piaciuta a tutti i protagonisti.
Qualche giorno prima finalmente
abbiamo messo insieme tutto lo
spettacolo con recitato e cantato! È
stato veramente divertente vedere le
scene che si scandivano senza
problemi, vederci entrare e uscire
nelle parti come se fossimo sempre
stati abituati a queste esperienze! Poi
è arrivata la prova generale…. Un po‟
stressante ma veramente bella! E
ancora non avevo preso coscienza che
mancavano veramente poche ore al
debutto! La mattina dell‟8 mi sono
alzata ansiosa ma molto emozionata,
come del resto tutti quanti! Speravo
che tutto andasse per il meglio… ed è stato così a parte qualche problema tecnico,
come d‟altronde anche per le altre due repliche negli oratori anspi di Arborea e
Villasor, ma è stato comunque bello! Ci hanno fatto una marea di complimenti. Tutti
quelli che mi incontravano che conoscevano la mia parte dal cd mi dicevano “Sembri
proprio tu… ti si addice alla grande! Brava!”. E mi sembrava strano come potesse
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essere veramente vero… Ero stata maestosa nel mio piccolo… ero riuscita a
trasmettere agli spettatori quello che avevo dentro di me: “la LEGGE di Dio”!!!
Ma anche tutti gli altri “attori” sono stati fantastici: Timoteo che si è rivelato un
grande attore innato; Fortunato che con la sua saggezza di giovane ragazzo ha
interpretato alla grande il suo personaggio; Beniamino che è stato un semplice e
serioso lavorato; Stefano e la sua grande interpretazione di fede; la soavità della voce
di Maria; la dolce e persuasiva compagna della mia scena la Grazia; Demetrio, ultimo
attore arrivato nel musical, ma perfetto nella sua parte; la grande Lidia e i filosofi; i
primi apostoli Pietro e Giacomo; la dolcezza di Aquila e Prisca; Maestro Gamaliele che
con la sua saggezza ha insegnato ai suoi allievi la maestosità della legge di Dio; il
nostro adorato protagonista Paolo che con grande fatica ha interpretato ben 16 parti
tra canti e danze insieme alla sua compagna Luce; e infine che dire del nostro
birichino Tobia? È stato grande grande grande nella sua parte, nel coinvolgere tutti noi
in questa meravigliosa avventura e nel trasmetterci quello che anche nella vita gli
riesce particolarmente bene: la gioia di Dio!
E cosa avremo potuto
fare senza collaborazione di
musicisti, coristi e corpo di
ballo? Ovviamente niente….
Sono stati la parte essenziale
per la realizzazione delle
nostre scene! I musicisti
sono
stati
veramente
pazienti nel seguirci, grandi
nel preparare il tutto con
cura e amore come se
stessimo
riproducendo
esattamente le basi del cd e
bravi nel coprire, perché no,
anche
qualche
piccola
imperfezione di attori e
coristi! I tre bravissimi ragazzi del corpo di ballo provenienti dal circolo anspi di
Villasor con le loro coreografie hanno riempito il palcoscenico.
E senza le nostre adorate sarte? Grazie di cuore a Paola, Mariella e Rita per la
fatica, il tempo e l‟impegno che hanno dedicato alla riuscita dei nostri meravigliosi e
maestosi abiti!
Grazie anche a tutte quelle persone che dietro le quinte hanno lavorato in silenzio
a sistemare microfoni, sipario, luci e gobbo. E a sopportare le nostre lamentele e
ansie!!!
E infine, ciliegina sulla torta, un grazie alle nostre presentatrici “acidelle” come
amano definirsi loro: Francesca e Ilaria che hanno saputo con ironia presentare al
pubblico il nostro spettacolo.
Ringrazio veramente tutti di cuore per la riuscita di questo meraviglioso
spettacolo, per il messaggio che prima di tutto siamo riusciti a trasmettere agli altri,
ma principalmente a me stessa, per la pazienza e il coinvolgimento di tutti i
partecipanti e per il tempo messo a disposizione per l‟interpretazione della grande
fede del nostro Paolo di Tarso! Spero vivamente che questa attività sia l‟inizio di una
grande serie di spettacoli che con il nostro impegno e nel nostro piccolo riusciremo a
mettere su! Ringraziamo Dio che ci ha accompagnato in questa grande e meravigliosa
esperienza e credo di parlare veramente a nome di tutti con questa mia
testimonianza!
Valentina Sciola
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TESTIMONIANZA VOCAZIONALE
THE SECRET: IO REDENTORISTA DOPO UN ANNO!
Perché The Secret?
Il segreto? Qual è il segreto della mia vocazione?
Prova a rispondere te che mi conosci o te che mi conosci solo in foto e poi non
continuare a leggere…dai prova!
(suspance xD)
Hey ti avevo detto di non continuare! Curioso eh…vuoi
proprio
saperlo!
Ho
capito,
proverò
a
parlartene
brevemente.Non so e non ritengo giusto datare la mia
vocazione, ritengo quest‟ultima un gran mistero che sarebbe
troppo “umano” definire in un determinato periodo della mia
vita. Sono convinto che la vocazione ognuno di noi la possiede
da sempre, ma dobbiamo fare il faticoso e a volte fastidioso
sforzo di comprendere quale risponda meglio alla nostra
realizzazione più profonda.
Fin da bambino certamente, ho ricevuto una educazione
cristiana che ho saputo conservare per tutti questi anni. Beh,
quando parlo con i miei genitori, loro rimangono sempre
sorpresi positivamente di questa mia scelta, proprio perché da bambino, sì ho ricevuto
questa educazione religiosa ma loro, come tante famiglie di ora, svolgevano solo il
loro dovere da genitori che mandavano il loro figlio al catechismo.
Non mi soffermerò tanto sull‟adolescenza, come sul tempo del Liceo, proprio
perché l‟ho vissuto come tantissimi ragazzi e giovani, con le fatiche scolastiche, le
gioie e le ferite causate da diverse esperienze, gli amici, i dubbi sulla fede e sulla vita,
gli scontri con i genitori, in poche parole
tutto ciò che pressoché tutti da ragazzi
viviamo. Ma ciò che ha dato più colore
in questo periodo è stata la mia
esperienza vocazionale in un gruppo,
chiamato “Emmaus”, che sostituiva il
Seminario Diocesano. Tornando al
gruppo, noi giovani ci incontravamo
quasi
ogni
fine
settimana
per
condividere le esperienze di tutta una
settimana e per percorrere un cammino
di, perdonatemi la parola troppo
difficile,
discernimento
vocazionale.
Degli anni stupendi, dove ho potuto
sperimentare in pienezza anche la
missione che un sacerdote diocesano è chiamato a vivere quotidianamente laddove
viene inviato. Un attimo!!! Una nota importante: io conobbi questo cammino
attraverso un campo-scuola che mi fu proposto da mia madre, che vide casualmente il
manifestino appeso al portone della chiesa e che io snobbai!
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Ma il mio cammino doveva prendere un‟altra direzione, infatti al termine del Liceo
durante un periodo più difficile della mia vita, cioè quello della scelta J, io sentì una
forte spinta verso un altro tipo di vita, quello comunitario e nello specifico missionario.
Ed ecco allora che chiesi di iniziare un cammino tra i Missionari Redentoristi,
conosciuti in precedenza.
Ed eccomi qui allora, ancora in cammino, tra
gioie e difficoltà, tra conferme e dubbi, ma sempre
forte perché cosciente che chi mi accompagna, il
mio fratello e amico Gesù, sta sempre con me,
anche se non vi nascondo, che a volte ama
nascondersi! J E da postulante redentorista, tutta la
mia vita ha cambiato direzione, sia nei rapporti che
nello studio, ma anche in ciò che amo di più, la
testimonianza attraverso la pastorale.
E infatti quel catechismo che iniziai da piccolo e
che proseguii da giovane come catechista in una
parrocchia diocesana, si trasforma ora nell‟essere
catechista da postulante redentorista, chiamato a
collaborare in due parrocchie redentoriste. Non vi
nascondo che la catechesi ai bambini e ai ragazzi da
sempre è stata la mia “benzina”, insieme alla
preghiera, ma è stata anche la mia pista dove
mettere alla prova la mia fede con la testimonianza. E sono chiamato allora a
testimoniare da “missionario” ma prima di tutto, da battezzato, Dio che è Padre, Gesù
che mi è fratello e amico, ma a volte anche un po‟ “rompi”! J Soprattutto fare
esperienza di Lui e con Lui, riconoscerlo nello spezzare IL pane, quel pane dove tutti
noi ci riconosciamo o dovremo riconoscerci come fratelli! Sono convinto che per
testimoniare attraverso la catechesi, nel mio caso, ma aggiungerei in ogni quotidiano
incontro, sono indispensabili due cose: lo sguardo e il sorriso.
Ed è questo che ti auguro caro fratello e/o cara sorella, di avere uno sguardo che
abbraccia e un sorriso che accoglie, perché «nessuno è così povero da non poterlo
donare, nessuno è così ricco da poterne fare a meno».
Ops…dimenticavo di rivelare il segreto della mia vocazione!!! Lascio che sia il
canto a svelartelo!
http://www.youtube.com/watch?v=FexZCiC8SJw&feature=player_embedded
Daniele Carta
COMUNICAZIONI
APPUNTAMENTI ESTIVI 2011
Camposcuola ragazzi: 27 giugno – 3 luglio a Bau Mela (Lanusei)
Camposcuola giovanissimi: 22–29 luglio a Bussolengo (Verona)
Camposcuola giovanissimi: 30 luglio – 5 agosto a Bussolengo (Verona)
Giornata Mondiale della Gioventù: 16-21 agosto a Madrid
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MEETING – SAN SPERATE 2013
PROVINCIA ROMANA
DELLA CONGREGAZIONE DEL SS. REDENTORE
Il Superiore Provinciale
Rev.mi Confratelli della Provincia
Stim.mi Oblati
Carissimi Giovani della P.G.V.R
LORO SEDI
Oggetto: Incontro giovani europei “San Sperate 2013”
Il giorno 7 marzo il Consiglio Provinciale, ancora assente il p. Antonio
Cirulli, si è riunito a San Sperate, avendo tra i punti all’Ordine del Giorno
anche l’incontro europeo dei giovani che siamo stati incaricati di organizzare e
che, come ha deciso la Commissione PGVR, si svolgerà proprio a San Sperate.
La sera precedente avevamo incontrato i giovani del gruppo locale che
abbiamo informato e ascoltato nelle loro reazioni circa questo evento e questa
“sfida” per la nostra Provincia e per la nostra PGVR.. Abbiamo avuto anche un
lungo, cordiale e approfondito colloquio col Sindaco di San Sperate Antonio
Paulis.
Con la presente lettera voglio invitare a considerare che questo deve
essere per tutti noi un evento; non una iniziativa tra le tante, magari anche più
impegnativa delle altre, ma un vero evento che va preparato e vissuto come tale
e che deve lasciare un solco profondo nella vita delle singole comunità, di
coloro che condividono il nostro carisma come oblati o come laici che ci
affiancano nel nostro ministero apostolico, dei giovani che formano i gruppi
della nostra Provincia e dell’Europa, o che comunque entreranno in contatto e
si lasceranno avvicinare e impegnare nel meeting. Perché questo diventi realtà,
ed esca quindi dall’ambito dei pii desideri, è necessario creare una rete di
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sinergetica collaborazione, che ci veda tutti quanti impegnati concretamente,
ciascuno nel suo ambito e secondo le sue capacità e le sue possibilità.
La collaborazione che ci viene richiesta pensiamola a tutti i livelli, da
quello puramente organizzativo e logistico, che vedrà naturalmente impegnata
in modo particolare la comunità di San Sperate, a quello della promozione del
meeting tra i giovani della vostra comunità, a quello della solidarietà e
dell’aiuto economico. Da non trascurare, anzi da tenere presente da subito, è
l’eventualità che ci siano dei gruppi che programmando il loro viaggio possano
prevedere una sosta in qualcuna delle nostre case. Non abbiamo paura di aprire
le porte delle nostre comunità ai giovani e ai loro animatori! Teniamo conto
che anche i nostri sono stati accolti dalle comunità di varie Province e nessuno
può dimenticare, in positivo o in negativo il “come” questo è avvenuto.
Presto nascerà la Commissione preparatoria, della quale abbiamo chiesto
facciano parte anche un padre e un giovane della Provincia di Napoli.
Sentiamoci chiamati ad offrire alla neonata Conferenza dei redentoristi
europei la possibilità far incontrare tra loro e con noi i giovani di tutta Europa
che sono già in cammino con noi e condividono, da giovani e con tutta la loro
esuberanza, il nostro carisma missionario.
Da parte mia prendo l’impegno di tenervi aggiornati, spero senza
tediarvi, sui passi che di volta in volta si faranno nel cammino di preparazione.
Per il momento vi saluto caramente invitandovi a mettere tutto il nostro
impegno nelle mani del Signore per l’intercessione della Vergine Santissima,
di s. Alfonso e degli altri nostri santi e beati.
Vostro fratello in Cristo Redentore dell’uomo
p. Giovanni Congiu
Superiore Provinciale
Roma, 11 marzo 2011
Importante!
Puoi mandare suggerimenti, informazioni, idee, proposte... al
seguente indirizzo e-mail: [email protected].
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MEETING – SAN SPERATE 2013
STORIA DEI MEETING (1)
I giovani di tutto il mondo che collaborano con i Redentoristi, hanno tante cose in
comune:
- L‟amore verso il Redentore
- L‟entusiasmo missionario
- L‟apertura verso i bisognosi
- La semplicità nella comunicazione…
Proprio per questo ogni tre anni vengono organizzati gli Incontri Internazionali della
PGVR. Durante ogni incontro i giovani hanno la possibilità di conoscere la ricchezza
culturale e spirituale dei diversi popoli. I giovani ragazzi e ragazze da ogni angolo del
mondo condividono con gli altri la loro esperienza personale dell‟amore di Dio, pregano e
giocano insieme, presentano agli altri le tradizioni delle proprie culture, ecc.
Finalità dell’incontro
 Un punto di partenza per la ripresa della pastorale giovanile e una risposta alla
richiesta della Chiesa per una nuova evangelizzazione dell‟Europa.
 Dare l‟avvio a varie iniziative all‟interno delle parrocchie redentoriste, come:
- La formazione di gruppi stabili di giovani sino alla creazione di comunità giovanili;
- L‟organizzazione di incontri, perché i giovani possano approfondire la spiritualità e
scoprire la propria vocazione nella Chiesa e nel mondo;
- L‟impegno nella vita sociale e la possibilità di partecipazione alle attività missionarie
redentorista.
PAGANI (ITALIA)
4-9 agosto 1987
Tema: “S. ALFONSO E I GIOVANI”
Partecipanti: oltre 1000 giovani tra cui 217 italiani.
In occasione del Bicentenario della morte di S. Alfonso de Liguori
(1787-1987) i Redentoristi hanno avuto una idea veramente bella:
far incontrare i giovani di tutto il mondo che simpatizzano con loro e
collaborano nelle loro attività. Così a Pagani (SA), dove riposano le
spoglie di S. Alfonso, dal 4 al 9 agosto 1987 si tenne il Primo
Convegno della gioventù Redentorista.
Il contenuto delle riflessioni girava attorno ad una grande
tematica: “Alfonso come scelta che può trasformare me
giovane”. Il santo veniva considerato nelle sue due scelte
fondamentali: Amore al Redentore e Amore ai poveri.
Ogni giornata del pellegrinaggio aveva un suo tema:
- Alfonso e i problemi del suo tempo: noi e i problemi che viviamo.
- Alfonso e la scelta di Cristo: noi e le scelte di Cristo.
- Alfonso e i poveri: noi e i poveri.
I partecipanti erano divisi in gruppi di 20. Ogni gruppo doveva usare due lingue, avere
un animatore e un segretario. Nel corso della mattinata i gruppi affrontavano il tema della
giornata riportando ad ora convenuta il risultato del lavoro di gruppo nell‟assemblea
generale. Al pomeriggio si costituivano gruppi di interesse: musica, poesia, pittura,
cinema, letteratura, sport, ecc.
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EL ESPINO (SPAGNA)
7-12 agosto 1988
Tema: “IL MAGNIFICAT DI MARIA”
Partecipanti: 1100 giovani giunti da diversi paesi d‟Europa, ma
anche dal Sud Africa, dall‟Australia e dall‟Argentina. L‟Italia era
rappresentata da 94 giovani del Centro-Nord (Provincia Romana)
e 93 del Sud (Provincia Napoletana).
L‟incontro successivo era proposto ad El Espino in Spagna
dal 7 all’12 agosto 1988 per segnare la conclusione dei
festeggiamenti per il II° centenario della morte di S. Alfonso.
La scelta della località era strettamente legata al tema
generale dell‟incontro: “IL MAGNIFICAT DI MARIA” Annunciare il Vangelo ai poveri. El Espino infatti non è una città o un paese ma un
santuario mariano che viene messo a disposizione dei giovani.
Ogni giornata aveva un tema specifico che veniva preparato prima attraverso dei mimi
che le nazioni prepararono, e poi per gruppi linguistici in luoghi differenti.
Temi specifici per ogni giorno:
 La gioia della fede
 Farci evangelizzare dai poveri
 Vivere in comunità
 La missione dei giovani e la nuova evangelizzazione
dell‟Europa.
Sono stati proposti dei gruppi di interesse nei quali i giovani
avevano la possibilità di venire a contatto con diverse realtà a
seconda della loro sensibilità: la comunità di S. Egidio, il gruppo
di Taizè, esperienza dei redentorista nell‟Est, esperienza delle
Oblate del SS. Redentore con le prostitute, la guerra in
Afganistan, la situazione europea e tanti altri temi per stimolare
l‟interesse di ciascuno dei partecipanti.
Le giornate, oltre alla preghiera, alla riflessione e alla
discussione, sono state vivacizzate da mimi, e da manifestazioni
artistiche.
Dopo i primi due grandi raduni e le esperienze intermedie a livello interprovinciali (TroisEpis 1989 e Bussolengo 1990) ben presto si è compreso che il messaggio di S. Alfonso e le
sue ansie missionarie domandano a tutti, in particolare ai giovani, di prendere a cuore le
esigenze del nostro tempo, di non chiudere gli occhi,
rassegnati, davanti alla scristianizzazione dell‟Europa, e di
impegnare un po‟ delle proprie energie per annunciare il
Vangelo.
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LESSICO FAMILIARE PGVR
PGVR = PASTORALE GIOVANILE VOCAZIONALE REDENTORISTA
PGVR significa Pastorale Giovanile Vocazionale Redentorista. Il fondatore dei Redentoristi,
Alfonso de Liguori, ha speso tutte le energie della sua vita per annunciare ai più abbandonati la
gioia immensa della salvezza, la possibilità di una vita nuova, rinnovata dall‟amore.
Il carisma Redentorista, che incarna l‟intuizione fondamentale di Alfonso e della comunità
delle origini, poggia su due elementi: 1. Seguire Gesù Cristo, il Redentore; 2. La predicazione
dell‟abbondante Redenzione a coloro che sono abbandonati. E chi più dei giovani, abbandonati
e bistrattati dalle grandi agenzie educative, oggi hanno bisogno di
accogliere e vivere insieme un progetto ampio di pienezza umana
e spirituale? Il Ministro ecclesiale della Pastorale Giovanile può
essere definito come la risposta della comunità cristiana alle
necessità dei giovani e in contempo “la condivisione con l‟intera
comunità del dono unico dei giovani”. A partire da questa
indicazione generale della Chiesa, la Congregazione dei
Redentoristi, con la sigla PGVR indica un dinamismo apostolico
che porti i giovani a vivere la gioia di scoprire che Cristo cammina
con loro, si dona e offre continuamente un‟esperienza di
comunione per dirci che la vita ha senso solo se diventa dono per
gli altri.
La PGVR si propone fondamentalmente tre obiettivi:
incoraggiare la crescita completa, umana e spirituale, di ciascun giovane;
invitare e incoraggiare i giovani a vivere nel mondo contemporaneo come discepoli di
Gesù Cristo;
 spronare i giovani ad una partecipazione responsabile alla vita, alla missione e al lavoro
della fede cattolica della comunità.


La proposta della PGVR che nasce da queste ispirazioni si propone di promuovere una
programmazione creativa, partecipativa, flessibile, adattabile e piacevole che sia appropriata
alla crescita dei giovani. La PGVR è caratterizzata dal calore di una famiglia, essa è
intergenerazionale, multiculturale e rivolta all‟inserimento e promuove la collaborazione
all‟interno della comunità. Da ciò si comprende che il compito essenziale del ministero della
PGVR è di facilitare un incontro personale di offerta e di scambio tra il giovane e l‟abbondante
pazzia di Dio, ed investiga come questo incontro possa diventare sorgente di un progetto (o
una “vocazione”) di vita per i giovani in questo mondo. La PGVR deve prestare particolare
attenzione a quei giovani che si trovano ai margini della società. Si propone di strare con loro e
sarà per loro una voce.
Su questa base fattivamente la PGVR:
 inviterà i giovani a esperienze di vita e condivisione comunitaria con la comunità
apostolica Redentorista;
 si impegnerà ad adattarsi e a condividere con i giovani in un modo “familiare” e creativo
la Parola di Dio, così che quei giovani potranno vivere questa esperienza come un
incontro con l‟abbondante e pazzo amore di Dio;
 favorirà incontri personali con i giovani e ricercherà come questi momenti possano
diventare sorgente di un progetto vocazionale di vita;
 inviterà i giovani a partecipare ad appropriati programmi di “condivisione e volontariato”;
 si impegnerà per la formazione di giovani leaders e incoraggerà e faciliterà l‟esercizio del
leadership;
 promuoverà la crescita di giovani avendo particolarmente a cuore le situazioni critiche.
La PGVR non è un gruppo ecclesiale o un movimento, ma un percorso formativo umano e
spirituale offerto ai giovani che vivono nelle nostre comunità, a quelli che incontriamo durante
le missioni e le attività apostoliche (mondo della scuola e del lavoro) a coloro che liberamente
si avvicinano alle nostre realtà.
P. Michael Kelleher (Irlanda) – P. Alfonso V. Amarante (Italia)
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Invito alla VISIONE
IL DISCORSO DEL RE
Regia: Tom Hooper
Interpreti: Colin Firth (Albert/Re Giorgio VI), Geoffrey Rush (Lionel
Logue), Helena Bonham Carter (Elisabetta)
Soggetto: Inghilterra, anni Trenta del secolo scorso. Quando Re Giorgio
V muore nel proprio letto, lasciando due figli maschi, la naturale
successione fa salire al trono il maggiore, che prende il nome di Edoardo
VII. Dopo appena sei mesi tuttavia il nuovo Re, fermamente deciso a
non interrompere la relazione con l‟americana divorziata Wally Simpson,
abdica in favore del fratello. Albert, il nuovo sovrano, ora Giorgio VI,
soffre da sempre di una forma debilitante di balbuzie, che gli impedisce
di parlare in pubblico. La moglie Elisabetta lo convince a farsi curare da Lionel Logue, un logopedista
piuttosto eccentrico, che usa metodi poco ortodossi. Le visite vanno avanti all‟insegna della tensione e del
nervosismo. Nel frattempo l‟Inghilterra entra in guerra con la Germania, e arriva per il Re la necessità di
tenere un discorso via radio alla Nazione. Con Lionel a fianco, Giorgio riesce a comunicare ai cittadini la
fiducia necessaria per affrontare la dura prova del conflitto bellico.
Valutazione Pastorale: Si tratta di un prodotto dagli impeccabili connotati anglosassoni. Siamo
nell‟ambito di quella misura descrittiva che sa di perfezionismo ma non diventa maniera fine a se stessa.
Ricostruzione d‟epoca esemplare, caratteri e comportamenti adeguati alla situazione storica. Al centro il
rapporto tra il Re e Lionel, ossia tra Sua Maestà e un borghese qualunque. Alberto/Re Giorgio deve
superare impacci non da poco per riuscire ad accettare la „parità‟ di livello con il suo tutore, soprattutto
pensando al popolo che si aspetta da lui parole elevate. Di tutto questa vicenda autentica, il copione fa
materia per un dramma intenso e sfaccettato, non esente anche da punte di umorismo e convergente sul
traguardo della reciproca stima, che diventa amicizia e rispetto. La notevole prova attoriale di Firth e
Rush va evidenziata come contributo importante alla riuscita di un film, che, dal punto di vista pastorale,
è da valutare come consigliabile e nell‟insieme realistico. (da www.cnvf.it).
Invito all’ASCOLTO
L‟opera che vogliamo proporre al vostro ascolto, in questo secondo numero
del Bollettino PGVR, è un cd di Lou Reed, pubblicato nel 1992 e intitolato
Magic And Loss: Magia E Perdita.
Magia, come la “magia” della vita, il suo irripetibile incanto. Perdita, come
l‟esperienza dolorosa della “perdita” di qualcuno a cui si vuole bene.
Nell‟arco di due aprili Lou Reed perde due amici: Doc Pomus e Rita. La causa
di entrambe le morti è il cancro. Lou Reed rimane talmente scosso che alla
fine decide di mettere in versi e in musica l‟evento.
Ogni traccia dell‟album è accompagnata da un simbolo e da un sottotitolo
che lo rendono simile a un “racconto morale” del XVII secolo. L‟album è
concepito così come una sorta di pellegrinaggio lungo il cammino di paura,
sofferenza e disperazione che attraversa chiunque deve lottare contro una
malattia mortale. Ma diventa anche l‟occasione per celebrare l‟amicizia e la trascendenza dei sentimenti.
Nel finale della seconda traccia (What’s good: Cosa c‟è di buono) viene enunciata la tesi: “La vita è come
una bibita alla maionese/La vita è come uno spazio senza luogo/La vita è come un gelato alla
pancetta/Ecco ciò che è la vita senza te… A che serve ad un cieco farsi guidare da un cane di cioccolata/A
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che serve un naso computerizzato/E a cosa è servito un tumore in aprile/A niente – assolutamente a
niente… Cosa c’è di buono/La vita è buona – /Ma assolutamente non giusta”.
In Dreamin‟ (Sognando) Lou Reed si rivolge all‟amica dopo che se ne è andata: “Se chiudo gli occhi vedo
il tuo viso e non sono più senza te/Se mi sforzo e mi concentro posso ancora sentire la tua
voce/M’immagino nella tua camera accanto alla sedia/Stai fumando una sigaretta... Sedevi con un tubo
nel braccio – Eri così magra/Ancora scherzavi, non so quali droghe ti avessero dato/Dicevi: “Immagino
che non sia il momento d’investimenti a lungo termine”/Ridevi sempre, ma non hai mai riso di me…
Dicono che alla fine il dolore era così forte che gridavi/Certo non eri una santa, ma avresti meritato
meglio di questo”.
Nell‟ultimo brano (Magic and loss) si arriva alla sintesi. Reed usa il fuoco come metafora dai molteplici
significati: è il fuoco del giudizio, il fuoco come simbolo di distruzione, il fuoco come mezzo per una
rinascita, il fuoco come purificazione.
Il senso di tutto l‟album è condensato in questo brano: se riesci ad attraversare il cammino del dolore, ad
accettare la vita e la sua fine, a purificare la tua anima sullo scoglio della sofferenza, allora scoprirai che
c‟è una porta in fondo alla strada e non un muro: “Quando attraversi rabbia e autocommiserazione/E hai
la forza di ammetterlo a te stesso/Quando il passato ti fa ridere e riesci ad assaporare la magia/Che ti ha
permesso di sopravvivere alla tua battaglia/Scopri che quel fuoco è passione/E che più avanti c’è una
porta e non un muro”.
L‟esperienza della perdita dei due amici si riassume nella saggezza che solo l‟esperienza può donare: “C’è
un po’ di magia in ogni cosa/E poi qualche perdita per equilibrare le cose stesse”.
Una curiosità: nell‟album è incluso un libretto con la traduzione in italiano di tutti i testi, che valgono da
soli l‟acquisto del cd.
St. Massimiliano Guardini CSsR
Invito alla LETTURA
“Nessuno si salva da solo” (Mondadori 2011) è il nuovo romanzo di Margaret
Mazzantini, autrice del best seller “Venuto al mondo”, vincitore del Premio
Campiello 2009. Il romanzo è ambientato nel dehor di un ristorante romano in
una sera d‟inizio estate. Qui i due protagonisti della storia, Delia e Gaetano (poco
più che trentenni e ormai già ex coniugi), consumano una rancorosa cena
mentre decidono sull‟affidamento dei loro due figli Cosmo e Nico.
Delia e Gaetano stavano assieme da dieci anni, e la loro storia sentimentale
nacque quando lei era appena uscita dall‟anoressia e lui era alla ricerca di un
amore. Avevano vissuto un‟intensa relazione amorosa, piena di delicatezze e di
misteriose intese, ma poi l‟amore era fuggito lasciando spazio a mutue
recriminazioni e risentimenti. Ora Delia vive con i bambini nella casa che aveva
messo su insieme a Gaetano, mentre lui vive in uno squallido residence. Chissà
com’è stato possibile arrivare a questo punto? Dove abbiamo sbagliato? Queste
sono le due domande che fanno da continuo sfondo ai monologhi interiori dei
due ex coniugi durante la cena.
Pochi tavoli dal loro, cenava una coppia di teneri anziani che parlavano tra di loro con dolcezza, come se
si fossero fidanzati il giorno prima. Delia e Gaetano li guardavano, consapevoli che a loro due non
sarebbe stato possibile continuare a crescere sino ad invecchiare insieme, perché in un certo qual modo –
senza ancora capacitarsi del come – avevano sbagliato troppo, avevano fallito. L‟anziano commensale ad
un certo punto stringe le mani di Delia e Gaetano, dicendo loro: “Nessuno si salva da solo”; piccola
grande verità forse compresa troppo tardi dai due protagonisti.
Il linguaggio del libro è per certi versi crudo e violento; la narrazione è disincantata, fatta da periodi brevi
ma incessanti e intrisi di straziante realismo. Un libro che punta ai sensi del lettore, il quale riesce a
immedesimarsi molto bene nei sentimenti dei protagonisti. Un libro che colpendo dritto sui sensi si fa
leggere molto rapidamente. Un libro che d‟altro canto non dà spazio alla ragione, alla riflessione, e in cui
la ricerca del perché, del “cosa abbiamo sbagliato?”, è affrontata solo da un punto di vista emotivo; è una
ricerca incapace di razionalizzare gli eventi, di meditarli, di far assumere a ciascuno le proprie
responsabilità, di aprirsi al perdono. In questo senso il romanzo offre uno spaccato molto reale di alcune
“malattie” della società attuale.
St. Massimiliano Mura
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LIBRERIA PGVR
COLLANA DI SUSSIDI PGVR PER L’ANIMAZIONE DEI GRUPPI
La Pastorale Giovanile Vocazionale Redentorista (PGVR) ogni anno propone ai giovani che frequentano le
comunità redentoriste o quelli incontrati durante le missioni, un tema per camminare, riflettere e crescere
insieme con la proposta spirituale alfonsiana-redentorista.
Sono ancora disponibili gli opuscoli PGVR per i cammini formativi degli ultimi anni.
P. FADI RAHI CSsR
“I BEATI REDENTORISTI UCRAINI”
I martiri che vengono presentati in questo opuscoletto sono dei
missionari redentoristi beatificati da Giovanni Paolo II insieme ad
altri 21 cristiani ucraini durante la sua memorabile visita in
questo paese martoriato durante l‟epoca sovietica, il 27 giugno
2001. Il gruppo fu chiamato “Mykolay Charnesky e 24
compagni”, di esso facevano parte 8 vescovi, 6 sacerdoti
diocesani, 7 sacerdoti religiosi, 3 suore e 1 laico.
Mi pare di poter affermare che da questo si può dedurre che si voleva far
comprendere che Charnesky veniva posto come “il capo”, il punto di riferimento
paradigmatico anche degli altri 24. Primo vescovo redentorista ucraino, nella
sua attività di Visitatore Apostolico sperimentò ben presto cosa significa essere perseguitato dal regime
comunista. Inizia per lui una vita di sofferenza, di carcere, di privazioni, di torture che non solo non lo
fermano ma gli danno la possibilità di aiutare e confortare i compagni di prigionia. Per molti versi le
stesse cose si possono dire degli altri 3 redentoristi e degli altri del gruppo; ma ci sono naturalmente
anche delle particolarità nelle storie dei singoli che è bene, anzi doveroso far conoscere e divulgare.
È ciò che si propone questo lavoro di p. Fadi Rahi, redentorista libanese ora in Italia, che ringrazio per la
sua opera piccola ma sicuramente preziosa, perché la testimonianza di questi nostri fratelli raggiunga le
nostre vite e diventi significativa per le prove quotidiane e quelle più difficili che noi oggi siamo chiamati
ad affrontare.
(Dall’introduzione al libro di P. Gianni Congiu)
CONTATTACI:
PGVR Roma: www.anchetu6importante.it
PROVINCIA ROMANA: www.cssr.it
STUDENTATO: www.pgvrna.eu/stud_cssr
NOVIZIATO: www.pgvrna.eu/noviziato
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PGVR SPECIALE n° 2 - CSSR