La Città di Salerno - 22/08/2012 SANT'ANTONIO ABATE Sigilli a 8 tonnellate di pOlnodoro Mancava qualsiasi tipo di etichetta sui barattoli della merce lì SANT'ANTONIO~~--ABATE Nel prosieguo dei controlli straordinari disposti a tutela dei consumatori dal Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari, il Nucleo Antifrodi Carabinieri di Salerno, in collaborazione con i militari della Compagnia dei carabinieri di Castellammare di Stabia, hanno sottoposto a sequestro oltre otto tonnellate di pomodori pelati, confezionati in barattoli privi di ogni indicazione obbligatOlia sulla tracciabilità, rinvenuti presso i locali di un'industria conserviera di Sant'Antonio Abate. Sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro anche tre quintali di salumi, privi di idonea documentazione attestante la provenienza. -, I controlli del Nacdi Salerno si inseriscono nell'operazione "Estate Sicura" che hanno già visto il sequestro di 2600 litri di olio extravergine d '.oliva con etichettature ingannevoli, cin- Un recente sequestro dì barattoli di pomodoro que 5 tonnellate di prodotti con falsi marchi Dop, duecento tonnellate di fitofarmaci illegali e l'accertamento di violazioni per oltre 16 milioni di euro. Purtroppo si tratta di un fenomeno particolarmente diffuso nel comprensorio e, alme- no per quanto riguarda l'Agro nocerino-sarnese, è legato principalmente ai pomodori. I controlli in ogni caso continueranno nelle prossime settimane da parte delle forze dell' ordine. Aldo Padovano (·~IPRODUZIONE RISiORVA TA ~-==i4'&i.ì\iiJ$J. "\It0. SALVATORE DARE SORRENTO/SANT'AGNELLO Dopo 1'allarme arrivano le contromisure delle amministrazioni comunali di Sorrento e Sant'Agnello. Così come indicato dal settore veterinario della Regione Campania i sindaci Giuseppe euomo e Gian Michele Orlando hanno varato le ordinanze che vietano la pesca di frutti di mare/ crostacei e ricci a meno di 100 meti'i dalla costa. Motivo? La presenza in acqua della miero-alga killer che sta infestando il mare della penisola sorrentina. L' ostreopsis ovata/ infatti, è stata rinvenuta nelle acque di Sorrento e Sant'Agnello e rende tossici i frutti di mare. Restano cOlnunque ancora in corso ulteriori esami per determinare con precisione la tossina responsabile, della positività riscontrata dall'istituto zooprofilattico sperimentale del mezzogiorno di Portici. La comunicazioqe del rischio per i cittadini di Sorrento e Sant'Agnello sarà effettuata attraverso la distribuzione degli opuscoli appositamente distribuiti nel corso degli incontri formativi con gli operatori nei vari Comuni tenuti nel corso degli anni precedenti da personale dell' osservatorio regionale per la sicurezza alimentare ed affissione, in particolare nelle aree segnalate, di locandine e , _ marùfesti. Proprio come ha chiarito in un fax urgente il settore veterinario della Regione Campania. L'allarme c'è, inutile negarlo nonostante la situazione possa tornare alla normalità nel corso dei prossimi giorni. A Sorrento, l'altro giorno, il consigliere comunale di minoranza, Rosario Fiorentino, aveva immediatamente richiesto al sindaco Cuomo di assumere tutti i provvedimenti necessari per fronteggiare la sihtazione. L' ostreopsis ovata è una microalga che appartiene alla famiglia delle ostreopsidaceae. E' una specie tipica dei climi caldi e tropicali ma negli ultimi anni è presente anche sulle coste italiane. La fioritura dell' alga è stata segnalata nelle acque del litorale di Genova ma anche già osservata in numerose occasioni in Toscana, Emilia Romagna e Puglia già dall' estate 2003-2004. La fioritura dell' alga può causare un'intossicazione i cui sintomi sono raffreddore, difficoltà respiratorie, tosse e febbre. L'alga provoca chiazze bianche o marroni in acqua, spesso anche con cattivo odore. Talvolta può capitare che si possa verificare qualche intossicazione per i bagnanti, soprattutto se ci sono mareggiate. La positività alla tossina rilevata impone misure cautelari relativamente al Metropolis - 29/08/2012 Frutti di mare tossici, leordi II1II I Còmuni di Sorrento e Sant'Agnello varano le misure contro l'alga killer, ufficiale il divieto di pesca fino a 100 metri dalla costa pure per gli amatori consumo umano di echino- della costa ed in siti posti dermi (ricci di mare), frutti a meno di 100 metri dalla di mare (molluschi bivalvi stessa. e gasteropodi) e crostacei Un caso analogo a quello (granchi) raccolti anche a scoppiato oggi capitò a Pialivello amatoriale per au- no di Sorrento. Il sindaco toconsumo lungo il litorale Giovarmi Ruggiero adottò del territorio di Sorrento e . subito i provvedimenti del Sant'Agnello in prossimìtà caso per scongiurare il peg- gioo Ma ci furono anche polemiche perché la presenza' della rnicroalga killer non fermò l'opera criminale dei datterari. I Comuni di Sorrento e Sant'Agnello, quindi, sono immediatamente scesi campo per scongiurare conseguenze gravi per la presenza della tossina nelle acque della penisola sorrentina. C'è attesa, comunque, per gli esiti delle altre analisi svolte all'istituto di Portici. Verdetto previsto nelle prossime ore. Il Mattino di Caserta - 30/08/2012 lII;n><é.?! ::>\\<1 (l')i~ con ii l!"u'::cG Il direttore del Consorzio di tutela del rnarchio interviene sull'inchiesta «Fuori mercato chi froda, la Procura ci aiuti» Quattro dei 39 indagati siedono nel Cda dell' ente: il nodo è l'uso di latte congelato non dichiarato Rosaria Capacchione Dauna parte i consumatoril che acquistano un prodotto di eccellenza ma che corrono il rischio di pOltarne a casa uno di scarso . valore commerciale e nutritivo. Dalr altra i, produttori, quelli onesti, schiacciati dalla concorrenza sleale - e in molti casi mafiosa - di chi utilizza il marchio Dop per imporre la mozzarella sui grandi mercati senza però rispettare ilrigido disciplinare. In alternativa, su un binario parallelo che solo in un caso si è incrociato con l'altro - in occasione dell' adesione del caseificio «Le terre di don Diana» al Consorzio di tutela -la filiera delle aziende sequestrate al clan dei Casalesil un centinaio l attuaIrnente amministrate da professionisti nominati dalla Dda. La sintesi potrebbe essere una sorta di quadratura del cerchio, con l'inserimento di tutti i caseifici in mano alla Procura antimafia nelConsorzio chetutelala produzione Dopdimozzarella di bufala.,«Sarebbe la manna dal cielo - diceAntcinio Lucisano, direttore dell'ente - e una significativa iniezione di legalità. Nonc'èspazio, tranoi, perchifrodaiconsumatoti e aggira la legge ma la Procura dovrebbe darci una mano. In senso costruttiVOI nell' ottic9-del buono che scaccia il cattivo}}. Lucisano, arrivato nel Consorzio di viale Carlo III, a Caserta, dopo il commissariamento di due anni fa e con l'intenzione di dare una svolta manageriale al comparto, ha letto sconsolato i retroscena delfinchiesta che coinvolge 28 caseifici, con quattro dei 39 indagati che siedono nel suo consiglio di amministrazione. Retroscena che già conosceva, essendo II antefatto della sua nomina. E chiede aiuto alla Procura perché è consapevole della necessità di una svolta concreta, p,er evitare che entro due anni la mozzarella di bufala, travolta dalle indagini e dagli scandali che minano la fiducia dei consumatori - perda il marchio tanto faticosamente conquistato. L'ultimo è quello della mozzarella annacquata con latte congelato, vietato dal disciplinare, e venduta come se fosse Dop. ((Noi non possiamo far altro - spiega - che informare il consumatore sul valore aggiunto ~rappresentato dal marchio Dop, ricono- sciuto in ambito intelnazionale, e da quello del Consorzio, che insieme garantiscono che il prodotto rispetta un disciplinare e subisce molti più controlli dei prodotti similari. Ma è impresa ardua: il nostro prodotto, a differenza delle altre grandi Dop, spesso viene venduto sfuso, in deroga alle leggii il ter~. mine !1mozzarellall è purtroppo considerato generico) con la conseguenza di rendere difficile la riconoscibilità delle varie tipologie di prqdottoi la distribuzione non ha un particolare interesse a spiegare le differenze. Il prezzo di vendita più o meno uguale è . proprio ilrisultato di tutto ciò. L'effetto finale è che lo stesso produttore finisce per essere demotivato dal produrre mozzarella di bufala campana, sottoponendosi a obblighi e costi che non gli sono riconosciuti dal mercato}). Così, finisce per diffondersi una sorta di fai -da-te, con molti produttori di mozzarella di ottima qualità che si rifiutano di entrare a far pmte del consorzio non ritenendosi sufficientemente difesi dall' aggressione dei ((colleghi» più spregiudicati. Ammette Lucisano: ((Per onestà ìntellettuale, non possiamo ignorare gli errori commessi dal Consorzio negli anni scorsi. Ma bisogna aggiungere che la stessa adesione al Consorzio e al disciplinare rappresenta di per séun costo fisso su ogni chilo di prodotto "mardùato". È evidente che starne fuori è quìndi molto comodo l specie se sihala capacità di imporre un proprio marchio, anziché sottostare almmThiocollettivo della Dop». Quattro indagati nel Cda. Sono i rappresen tanti della cordata del «latte congelato)}. Quanto pesano oggi? ((Oggi non cisano lobby in grado di influenzare le politiche del Consorzio, che opera con la massima trasparenza e collabora attivamente con le istituzioni e gli organismi di controllo. Esiste però - conclude Antonio Lucisano - un problema molto serio, rappresentato dalla eccedenza di latte bufalina Dop rispetto alia capacità di assorbimento del prodotto Dop da parte del mercato. E inoltre vi sarebbero margini di crescita enormi, se vi fosse una forte volontà e una concreta capacità di fare marlceting in nlOdo adeguato, ma la stra~ grande maggioranza delle imprese è di piccola o piccolissima dimensione, continuando a non avere piena consapevolezza delle grandi potenzialità di questo fOlmaggio. Un peccato: per le aziende, per lo sviluppo del mercato e per un prodotto che ciinvidiano in tutto il mondo e che si vende dasè}. o ~ RIPRODUZIO~IE RISERVATA , ------------- Il Mattino di Caserta - 30/08/2012 Commissione parlamentare Russo: subito il-decreto tracciabilità ~~n governo e la Regione Campaniriflettano in fretta sulla necessità di mettere in campo ogni azione a tutela della mozzarella cli bufala Dop». È quanto auspica il presidente della commissione Agricoltura della Camera dei deputati Paolo Russo alla luce dell'inchiesta della Dda di Napoli sulla mozzarella adulterata. «L'utilizzo di ingreclienti diversi da quelli previsti dal disciplinare - sottolinea ancora il parlamentare - rappresenta una truffa per i consumatori ed unafor- ma di concorrenza sleale per i praduttorionesti. Quanto svelato dalle indagini della magistratura è, traI' altro, l'ennesima colata cli fango che travolge l'immagine di un prodotro apprezzato in tutto il mondo». {,Per questo motivo appare quanto mai indispensabile l'azione incisiva delle istituzioni che conclude in argomento 1'onorevole Russo - dovranno scendere in campo con tutti gli strumenti ed i poteri a disposizione, a partire dall'atteso decreto attuativo che tutela la tracciabilità assoluta del prodotto, per impedire che gliepisodi di cui i giornali danno notizia in questi giorni possano ripetersi». © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Mattino di Salerno - 31/08/2012 Battipaglia Mozzarella doc da tutelare il Consorzio incontra Caldoro BATIIPAGLIA. La Coldiretti Campania, alla luce delle notizie riferite all'inchiesta della procura di Napoli che coinvolge ventotto caseifici che producono mozzarella di bufala campana dop, ha «espresso viva preoccupazione per la vicenda, chiedendo la convocazione di un incontro urgente al consigliere del presidenteCaldoro per l'agricoltura} VìtoAmendolara, alfine di affrontare la problematica e mettere in campo ogni azione utile a tutela e salvaguardia di un prodotto che rappresenta la Pllilta di diamante dell' agroalimentare della regione». «Si tratta di affennare che nel prezzo della mozza rella 'di bufala campana è compresa la genuinità del prodotto di base che deve essere .rigorosamente fresco e-proveniente dalle pIavince'_,di Caserta, Salerno, Frosinone e Latina - chiarisce Coldiretti - Se invece è congelato, in polvere, cagliato, di bufala italiana o di vacca, mllilto in una qualunque altra parte del mondo, quel latte abbatte il valore del prodotto finito e riduce il prezzo di vendita di almeno del 30 per cento». «La credibilità co,nquistata dai produttOli campani nel garantire la qualità delle produzioni - aggiunge Coldiretti - è un patrimonio da difendere nei confronti di quanti con le frodi e la contraffazione cercano , di sfruttare la fiducia acquisita per fare affari. La contraffazione alimentare è un crimine particolarmente odioso, perché si fonda soprattutto sull'inganno nei confronti di quanti, che pur avendo una ridotta capacita di spesa, sono costretti a pagare un prezzo non corrispondente alla qualità del prodotto»,