Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza e integrità 2015/2017
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SOMMARIO
1 INTRODUZIONE ....................................................................................................................................... 2
2 OBIETTIVI .................................................................................................................................................. 2
3 SCOPO.......................................................................................................................................................... 3
4 ACRONIMI .................................................................................................................................................. 3
5 DOCUMENTI INTEGRATIVI .................................................................................................................. 3
6 AMBITO DI APPLICAZIONE .................................................................................................................. 4
7 ORGANIZZAZIONE AZIENDALE PER L’ATTUAZIONE DELLA POLITICA DI PREVENZIONE
DELLA CORRUZIONE ...................................................................................................................................... 4
8 PROCESSO DI GESTIONE DEL RISCHIO DI CORRUZIONE ........................................................... 7
9 LA MAPPATURA DEI PROCESSI DELL’AREA SANITARIA E DELLA RICERCA .................... 10
10
CODICE ETICO E DI COMPORTAMENTO AZIENDALE ........................................................... 11
11
GESTIONE DEI CONFLITTI DI INTERESSE ................................................................................ 12
11.1
11.2
11.3
Svolgimento di incarichi esterni ........................................................................................................................12
Gli incarichi extra-istituzionali ...........................................................................................................................13
Le cause di incompatibilità ed inconferibilità ....................................................................................................13
12
COMUNICAZIONE.............................................................................................................................. 14
12.1
12.2
12.3
Rapporti con la società civile .............................................................................................................................14
Rapporti con le società partecipate/controllate ................................................................................................15
Le reti ................................................................................................................................................................15
13
TUTELA DEL DIPENDENTE CHE EFFETTUA SEGNALAZIONI (C.D. WHISTLEBLOWER)
16
LA FORMAZIONE .............................................................................................................................. 16
INNOVAZIONE E SVILUPPO ........................................................................................................... 17
COLLEGAMENTO CON IL CICLO DELLE PERFORMANCE ...................................................... 18
MISURE ULTERIORI PER LA PREVENZIONE DEL RISCHIO DI CORRUZIONE ................ 19
MISURE PER LA PREVENZIONE DEL RISCHIO DI CORRUZIONE ....................................... 22
ATTIVITÀ DI CONTROLLO ............................................................................................................. 25
LE RESPONSABILITÀ’ ...................................................................................................................... 27
IL PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA 2015-2017 ........................................................... 27
GIORNATA DELLA TRASPARENZA ............................................................................................. 29
ALLEGATI ............................................................................................................................................ 30
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
NOME
FUNZIONE
REDAZIONE
Simona Orsi
Resp. Prev. Corruz. Trasp. ed
Integrità
VERIFICA
Manuela Benelli
UO Accreditamento, Qualità e M.C.
APPROVAZIONE
Monica Calamai
Direttore Generale
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE
C.F. e P.I.: 04612750481 - tel. 055 794.111 (centralino)
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
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Introduzione
Nelle pagine che seguono sono presentati gli aggiornamenti al Piano Triennale per la Prevenzione della
Corruzione (PTPC) ed al Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (PTTI) 2014-2016 che,
come previsto dall’art. 10, comma 2, del D.Lgs. n. 33/2013, ne costituisce una sezione, di seguito definito
“Piano”.
Per rendere agevole la consultazione del documento i due Piani sono mantenuti distinti in modo che, con
immediatezza, possano essere identificati gli eventuali temi di interesse.
Il processo di implementazione del Piano è un processo graduale che vedrà l’adozione progressiva dei
nuovi strumenti per la prevenzione del rischio di corruzione ed illegalità. Il Piano, come i suoi allegati,
potrà essere aggiornato costantemente (e visibile sul sito www.aou-careggi.toscana.it), tenendo conto degli
sviluppi del lavoro e dell’evoluzione del processo di gestione del rischio di corruzione.
La stesura del Piano in oggetto è stata preceduta da un’attenta azione di analisi delle varie fattispecie, che
ha condotto al presente risultato anche per il tramite di un diffuso coinvolgimento delle parti interne
interessate, in quanto competenti per materia.
L’adozione definitiva del Piano sarà preceduta da un periodo di procedura “aperta” alla scopo di poterne
rilevare i feedback da parte degli stakeholder interni ed esterni.
2
Obiettivi
Gli obiettivi principali che si pone il presente Piano sono:
1. elencare le aree di attività maggiormente esposte al rischio di corruzione;
2. creare un contesto sfavorevole alla corruzione;
3. ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione;
4. aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione;
5. rendere trasparente l’organizzazione e le attività aziendali quale principale strumento di prevenzione dei fenomeni corruttivi;
6. implementare le buone pratiche e diffondere l’etica pubblica all’interno dell’organizzazione e
dei processi di lavoro.
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Scopo
Il presente Piano si pone come scopo principale quello di proseguire il percorso di analisi dei
processi/procedimenti aziendali iniziato nel 2014 per individuare quelli più esposti al rischio di corruzione
e prevedere le misure di prevenzione, i meccanismi di monitoraggio e gli interventi formativi idonei a
prevenirne gli effetti, rivolti in particolare ai soggetti operanti nelle aree individuate a rischio di corruzione
medio/alto.
4
Acronimi
AOU
ANAC
CIVIT
OIV
PNA
UO
UPD
URP
FAD
5
Azienda Ospedaliero Universitaria
Autorità Nazionale AntiCorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni
pubbliche
Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l'Integrità delle
Amministrazioni Pubbliche (ora ANAC)
Organismo Indipendente di Valutazione
Piano Nazionale Anticorruzione
Unità Operativa
Ufficio Procedimenti Disciplinari
Ufficio Relazioni con il Pubblico
Formazione a distanza.
Documenti integrativi
Sono documenti integrativi al presente Piano che ne costituiscono parte integrante e sostanziale:
1. il codice etico e di comportamento aziendale (provv. del direttore generale n. 449/2014 e ss.mm.ii);
2. la procedura per le segnalazioni di illecito – whistleblower policy (provv. del direttore generale n. 185/2014
e ss mm. ii);
3. il regolamento per l’autorizzazione agli incarichi extra-impiego (in corso di adozione);
4. il regolamento per le attività sponsorizzate (in corso di aggiornamento);
5. la procedura per le consulenze/collaborazioni inerenti le attività di formazione e training in ambito
formativo (provv. del direttore generale n. 771/2014);
6. gli elementi di sintesi della recente normativa pubblicati sul sito istituzionale (sezione “Amministrazione
Trasparente/Altri contenuti/Corruzione/Documentazione aziendale”) ad utilizzo di tutti i dipendenti,
soggetta a periodico aggiornamento;
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7. gli indirizzi per la rotazione dei dipendenti operanti nelle aree a rischio di corruzione (Allegato 6 al
presente documento);
8. il patto di integrità/protocollo di legalità (Allegato 7 al presente documento)
9. il piano delle performance per le parti di competenza;
10. il piano annuale di formazione - PAF ed il codice disciplinare per le parti di competenza.
6
Ambito di applicazione
Il presente Piano si applica a tutti i dipendenti dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi (di seguito
“Azienda”) appartenenti all’area del comparto sanità ed alle aree della dirigenza, con rapporto di lavoro a
tempo indeterminato o determinato, anche in posizione di comando o assimilata.
Per quanto compatibili le previsioni del Piano si estendono a tutti coloro che, direttamente o
indirettamente, stabilmente o temporaneamente, instaurano rapporti o relazioni con l’Azienda ed operano
per perseguirne gli obiettivi, quali i collaboratori, i consulenti, i tirocinanti, gli specializzandi ed i
frequentatori con qualsiasi tipologia di contratto o incarico ed a qualsiasi titolo, nonché i collaboratori a
qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi, o che realizzano opere in favore dell’Azienda. A tal
fine, gli stessi sigleranno il patto di integrità/protocollo di legalità (Allegato 7) ed inoltre negli atti di
incarico o nei contratti di collaborazione, di consulenza o di servizio, sarà inserita apposita clausola,
secondo la quale il rapporto comporta l’obbligo di uniformare la propria condotta ai contenuti dello
stesso ed ai documenti integrativi, in quanto compatibili.
In analogia con quanto indicato nel precedente Piano e nel Codice etico e di comportamento aziendale,
alla luce delle disposizioni che disciplinano il rapporto tra personale dipendente dall’Università (sia che si
tratti di personale in regime di diritto pubblico, sia che si tratti di personale contrattualizzato) e le Aziende
del Servizio Sanitario Regionale - in particolare per quanto disposto dal D.Lgs. n. 517/1999 – nello
svolgimento delle attività inerenti l’assistenza sanitaria a tali soggetti si applicano i criteri e le disposizioni
del presente Piano per quanto compatibili, stante l’inserimento nell’organizzazione aziendale e fatto salvo
l’ordinamento specifico al quale tale personale è sottoposto. Quando si parla nel presente documento
genericamente di dipendente/professionista viene compreso pertanto anche tale personale con le
accezioni sopra evidenziate.
7
Organizzazione aziendale per l’attuazione della politica di prevenzione della corruzione
L’organizzazione prevista all’interno dell’Azienda per l’attuazione della politica di prevenzione della
corruzione, delineata nel presente documento ed in quelli integrativi, a fianco del Responsabile per la
prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità (di seguito il Responsabile), è costituita da:
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- la Direzione aziendale
La direzione riveste un ruolo determinante di guida nell’attuazione della politica di prevenzione della
corruzione, trasparenza ed integrità aziendale, condividendo gli obiettivi proposti dal Responsabile,
considerandoli obiettivi strategici dell'organizzazione e sostenendone il raggiungimento con tutte le risorse
necessarie.
La Direzione aziendale insieme alle Direzioni di Dipartimento/Area vengono considerate la parte che
deve necessariamente sensibilizzare i dipendenti sull’importanza del rispetto delle regole e di quanto
stabilito ai fini di prevenire i fenomeni di corruzione e maladministration all’interno dell’organizzazione.
- i Dirigenti responsabili delle strutture aziendali
I Dirigenti responsabili delle strutture aziendali concorrono con il Responsabile e la Direzione alla
definizione di misure idonee a prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione ed a controllarne il
rispetto da parte dei dipendenti che afferiscono alla struttura cui sono preposti. L’attività di prevenzione
della corruzione è dunque un’azione sinergica e combinata dove ai compiti del “Responsabile” è affiancata
l’attività di tali Dirigenti, ai quali sono affidati precisi poteri propositivi ed obblighi di collaborazione,
monitoraggio e di azione diretta in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza (Piano
2014/2016 pr. n. 4).
I Dirigenti responsabili di dipartimento/area e di unità operativa nell’esercizio delle proprie funzioni, in
collaborazione con il proprio Referente, sono dunque tenuti a curare, mediante un sistema articolato “a
cascata”, il pieno e motivato coinvolgimento di tutti i dirigenti e dipendenti dei settori cui sono preposti,
in particolare quelli addetti alle aree a più elevato rischio di corruzione.
- i Referenti per la prevenzione della corruzione e trasparenza (Allegato 2).
I Referenti per la prevenzione della corruzione e trasparenza (di seguito i Referenti) collaborano
funzionalmente con il Responsabile, svolgendo attività di supporto in riferimento all’area di rispettiva
assegnazione.
I Referenti sono anche investiti degli obblighi inerenti la trasparenza, pertanto dovranno inviare i flussi
informativi obbligatori per l’implementazione del sito “Amministrazione Trasparente” e saranno
responsabili, per la propria parte, della correttezza del dato inviato, del rispetto dei termini per l’invio e
della tenuta del corretto aggiornamento, in stretta collaborazione con il Dirigente responsabile della
struttura di afferenza (Allegato 5).
I Referenti monitorano l’osservanza delle misure contenute nel Piano e nei documenti integrativi allo
stesso per l’area di competenza, informando il proprio dirigente ed il Responsabile di eventuali
inosservanze rilevate.
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I Referenti saranno destinatari di specifica formazione, che dovranno successivamente diffondere
all’interno della struttura di afferenza, nonché sondarne eventuali necessità di aggiornamento, allo scopo
di rilevare il debito formativo e programmare le relative attività, in collaborazione con il Responsabile e la
UOc Formazione.
In caso di inottemperanza agli obblighi previsti dal presente paragrafo, i Referenti potranno essere
sanzionati per responsabilità disciplinare insieme al dirigente responsabile, secondo le disposizioni previste
dai codici disciplinari delle rispettive aree di appartenenza, nonché dai codici di comportamento.
In particolare i Referenti Amministrativi di Dipartimento (RAD) (art. 33 dell’Atto aziendale approvato
con provvedimento n° 547/2014), quali Referenti anche per l’applicazione della politica aziendale sulla
prevenzione della corruzione e trasparenza, costituiscono il riferimento per il Responsabile a livello di
Dipartimento ad Attività Integrata (DAI) di assegnazione.
- i Referenti Sanitari di Dipartimento - RSD (art. 33 dell’Atto Aziendale approvato con provvedimento
n° 547/2014) collaborano con il RAD al fine di garantire la politica di prevenzione della corruzione e
trasparenza aziendale all’interno del DAI di afferenza (Allegato 2).
- l’Organismo di supporto stabile, che va a sostituire l’originario Gruppo di Lavoro costituito con atto
del Direttore Generale prot. n. 36091 del 25.10.2013, è coordinato dal Responsabile e composto da
dipendenti individuati quali riferimenti dei vari servizi aziendali, funzionali all’attività di cui all’oggetto,
che possono essere di tipo clinico, amministrativo o tecnico (vedi Allegato 3). Tale Organismo supporta
in modo stabile l’attività del Responsabile su specifiche tematiche ed aree di attività aziendali. Si riunisce
su convocazione del Responsabile e può comunque essere consultato diversamente a seconda delle
necessità presentatesi. Oltre ad una parte a composizione fissa, può essere integrato a seconda delle
tematiche affrontate. Ogni membro di tale entità si fa inoltre portavoce delle varie istanze derivanti dagli
specifici servizi/attività aziendali di provenienza.
Fanno parte stabilmente di tale Organismo i Referenti e gli RSD.
I componenti dell’Organismo ed i Referenti sono tenuti a relazionare al Responsabile attraverso confronti
periodici, fatte salve le situazioni di urgenza, rimanendo di fatto quest’ultimo sempre l’unico riferimento
dell’intera politica di prevenzione della corruzione e trasparenza aziendale.
- la Commissione di valutazione permanente aziendale, istituita con provvedimento del direttore
generale n. 799/2014, effettua, come scopo principale, verifiche tese a valutare la correttezza ed a
certificare l'esistenza dei presupposti legittimanti le richieste di attribuzione di beni e dispositivi secondo le
diverse percentuali indicate nei capitolati di gara.
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Processo di gestione del rischio di
corruzione
La finalità principale della politica di prevenzione
della corruzione trasparenza ed integrità, prevista nel
precedente Piano e richiamata nel presente
documento di aggiornamento, è quella di consentire
l'emersione
delle
aree
e
dei
relativi
processi/procedimenti a rischio di corruzione
medio/alto, che devono essere presidiati mediante
l'implementazione o l’adozione di misure di
prevenzione, già esistenti o nuove. Il presente Piano
andrà pertanto progressivamente a mappare tutte le aree di attività aziendali, individuando il relativo
rischio, nonché le azioni e gli strumenti necessari per prevenire quello medio/alto, stabilendo le priorità di
trattazione.
Il concetto di “corruzione “ viene affrontato in senso lato considerando oggetto di analisi tutte le azioni
che spaziano da un presupposto di reato in senso stretto fino ad arrivare alla maladministration, dando cioè
conto di una devianza dal modello che la nostra Carta fondamentale individua in materia di apparati
pubblici preposti al soddisfacimento dell’interesse generale, affinché il bene della collettività sia
adeguatamente perseguito e realizzato da ogni pubblico agente nell’esercizio delle funzioni che gli sono
affidate.
Il processo di gestione del rischio è un processo circolare che parte dalla mappatura dei processi e
procedimenti e termina con la valutazione ed il monitoraggio degli stessi. In modo sintetico le fasi sono:
a. la mappatura dei processi/procedimenti di ogni area aziendale considerata;
b. la valutazione del rischio per ogni processo/procedimento;
c. la definizione delle misure per la sua prevenzione, valutando quelle già in essere e quelle nuove
da adottare;
d. l'attività di monitoraggio e valutazione delle misure adottate.
Nel processo di gestione del rischio della nostra Azienda sono stati coinvolti tutti i Dirigenti responsabili
delle strutture, le posizioni organizzative, i dipendenti a vario titolo coinvolti ed i Referenti interessati nei
processi/procedimenti oggetto di analisi.
Per processo si è inteso un insieme di attività correlate, che creano valore trasformando delle risorse (input
del processo) in un prodotto (output) destinato ad un soggetto interno o esterno all'Azienda, con
un’accezione più ampia di quello di procedimento amministrativo.
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E’ stato concordato di procedere comunque ad un’analisi dettagliata dell’attività aziendale, completa sia
dei processi che dei procedimenti in senso stretto, cogliendo così l’occasione di procedere
progressivamente anche ad una mappatura degli stessi a livello aziendale.
Per il 2014, quale obiettivo programmato, si è proceduto in via prioritaria alla mappatura dell’Area
Tecnica ed Amministrativa, i cui gradi di rischio risultano evidenziati in Allegato 4; sarà obiettivo per il
2015 proseguire con la mappatura dei processi/procedimenti delle restanti aree amministrative
(in particolare Direzione e Staff della direzione aziendale), per proseguire successivamente ad
analizzare i processi pertinenti l’area sanitaria e della ricerca.
Un elemento importante che sin da qui si vuole evidenziare in quanto scaturito in sede di audit per
l’analisi dei processi/procedimenti con i soggetti coinvolti, è l’associazione fra prevenzione del rischio e
miglioramento organizzativo dei processi oggetto di analisi. In tutti i focus group svolti è emersa, al di là
della presenza o meno del rischio di corruzione, l’opportunità e soprattutto la necessità, di migliorare
l’organizzazione di alcuni processi ed attività aziendali.
E’ inoltre emersa la necessità di implementare i processi di informatizzazione e di dematerializzazione
aziendale, che dovrà necessariamente coinvolgere tutta l’Azienda e che sta già portando progressivamente
ad una revisione della maggior parte dei percorsi sia tecnico-amministrativi che sanitari, favorendone la
tracciabilità, la verifica e l’efficienza.
a. La mappatura dei processi/procedimenti di ogni area aziendale
La valutazione delle aree e dei processi/procedimenti a rischio è stata effettuata considerando la
metodologia proposta dal Piano Nazionale (PNA), attraverso una griglia di domande concordata anche
con le altre Aziende sanitarie ed ospedaliere di Area Vasta Centro. Si è inoltre deciso di integrare i risultati
ottenuti dalla griglia di domande, con un’analisi locale della percezione del rischio nelle diverse aree,
portata avanti attraverso colloqui diretti con gli interessati, allo scopo di meglio calare i quesiti generici
nella specificità del contesto analizzato.
Alla mappatura dei rischi ha dato supporto la struttura interna di Accreditamento e Risk management.
L'individuazione delle aree di rischio è stata quindi il risultato di un processo complesso che ha visto la
valutazione del rischio, realizzata attraverso la verifica "sul campo" dell'impatto del fenomeno corruttivo
sui singoli processi/procedimenti analizzati. Questa è stata realizzata dunque attraverso diverse azioni
integrate, fra cui:
-
il questionario proposto dal PNA e concordato quale strumento comune tra le Aziende
di Area Vasta-Centro, punto di partenza dell’analisi;
l’analisi quantitativa e qualitativa di valutazione del rischio percepito da parte degli operatori coinvolti;
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l’analisi dei casi ripresi dai media e dalla stampa nella nostra realtà, nonché a livello regionale e nazionale;
i focus group con i dirigenti e con gli altri operatori al fine di evidenziare il potenziale rischio di illegalità e corruzione nelle aree considerate, calandolo nello specifico contesto
analizzato;
il benchmark con le altre Aziende del Servizio Sanitario.
Nelle aree evidenziate a rischio medio/alto è stato concordato per il 2015 di effettuare anche un successivo audit di approfondimento specifico con i dirigenti e gli operatori coinvolti, atto a valutarne in generale
tutti gli aspetti di possibile maladministration, per la corretta individuazione delle misure di contenimento
presenti o da adottare, nonché dei relativi strumenti di monitoraggio.
b. La valutazione del rischio
L'impatto dei diversi rischi è stato misurato da almeno tre punti di vista: economico, organizzativo e
reputazionale.
Elemento importante in questa fase è quello del confronto con le altre aziende al fine di evidenziare
processi, rischi e misure di prevenzione, che possono essere utili anche alla nostra realtà; confronto cha
sta avvenendo con le altre Aziende del Servizio Sanitario Regionale, ma anche con altre Aziende del
territorio nazionale che partecipano al progetto “Illuminiamolasalute”.
Il tipo di analisi del rischio sopra delineato ha mostrato chiaramente che tutte le strutture ed i processi
considerati possono essere interessati a fenomeni di corruzione/maladministration ed in ognuno possono
esservi delle attività a rischio.
Per la gestione della prevenzione del rischio di corruzione è stata adottata una metodologia di mappatura
e valutazione che, non limitandosi alla mappatura dei soli processi afferenti alle “Aree di rischio comuni e
obbligatorie” per tutte le Pubbliche Amministrazioni previste nel Piano Nazionale Anticorruzione, ha
preso in esame ulteriori processi amministrativi e tecnici che i responsabili di struttura hanno ritenuto
opportuno valutare.
Come previsto dal PNA sono state in ogni caso coinvolte in primo luogo le aree obbligatorie, comuni a
tutte le Pubbliche Amministrazioni previste dall’art. 1, comma 16, che sono:
a) Area: acquisizione e progressione del personale;
b) Area: affidamento di lavori, servizi e forniture;
c) Area: provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari, privi di effetto economico diretto ed
immediato per il destinatario;
d) Area: provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed
immediato per il destinatario.
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Si proseguirà anche per quest’anno sulle rimanenti aree amministrative da analizzare con la stessa modalità
sopra evidenziata.
c. Le misure per la prevenzione
Per ciascuna area a rischio medio/alto mappata verranno quest’anno valutate le misure di prevenzione già
esistenti, proposte quelle nuove, o considerate eventuali necessarie implementazioni, per ridurre la
probabilità che il rischio si verifichi, cercando di applicare prioritariamente le misure preventive, che in
termini di costi economici ed organizzativi, non superino i benefici attesi.
d. Il monitoraggio e la valutazione
La gestione del rischio si completerà con l’azione di monitoraggio e valutazione delle misure adottate,
procedura che sarà strutturata all’interno dell’Organismo di supporto stabile ed avrà lo scopo di verificare
l’efficacia delle misure adottate, nonchè la loro necessaria successiva implementazione.
La rete di controlli e di audit “di secondo livello” così strutturata e finalizzata alla verifica dell'efficacia dei
sistemi di prevenzione adottati ed alla successiva messa in atto di ulteriori strategie di prevenzione, potrà
avvenire attraverso:
- una rete interna;
- strutture esterne;
- anche organismi appositamente costituiti trasversalmente tra enti diversi del servizio sanitario (es. con le
altre aziende, con altri Enti regionali o di altro tipo).
L’Organismo valuterà la scelta più opportuna da proporre alla direzione aziendale.
Lo stesso verificherà inoltre l’opportunità di adottare “Il Manuale dei Controlli”, dove saranno indicate le
misure previste per la gestione del rischio di corruzione alto e le relative procedure di monitoraggio.
9
La mappatura dei processi dell’area sanitaria e della ricerca
A partire dal 2015 sarà previsto in forma incrementale l’avvio di un percorso di mappatura ed analisi
anche dei processi afferenti alle attività sanitarie e della ricerca.
Tale attività dovrà essere attuata in linea con la progressiva riorganizzazione del sistema sanitario regionale
prevista a decorrere dal 2015, che richiederà un necessario coinvolgimento/coordinamento con le altre
aziende sanitarie ed ospedaliere, ma anche con le università.
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
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Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza e integrità 2015/2017
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Sarà compito dell’Organismo di supporto stabile proporre alla direzione i processi da analizzare,
evidenziando quelli che dovrebbero essere monitorati in via prioritaria, integrandosi nel contesto
organizzativo sopra delineato.
10 Codice etico e di comportamento aziendale
Come previsto dalla normativa, con provvedimento del Direttore Generale n. 499 del 18.07.2014, è stato
adottato il Codice etico e di comportamento aziendale (di seguito Codice) che prevede principi etici e regole comportamentali specifiche, che richiamano ad un approccio concreto, in modo da far comprendere
ai dipendenti, con facilità, il comportamento eticamente e giuridicamente adeguato nelle diverse situazioni.
Il Responsabile ha inoltre elaborato guide comportamentali contenenti elementi di sintesi della recente
normativa in materia di prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità, partecipata ai dirigenti
responsabili delle strutture aziendali e pubblicata sul sito “Amministrazione Trasparente” a disposizione
di tutti i dipendenti, in periodico aggiornamento.
Ogni professionista aziendale è tenuto a conoscere la normativa in tema di prevenzione della corruzione e
trasparenza, nonché il codice etico e di comportamento aziendale, rispondendo personalmente in caso di
violazione.
Attraverso i diversi uffici competenti sono stati predisposti adeguati moduli per la certificazione dei
conflitti di interessi e schemi tipo di contratto/convenzione, bando, inserendo la condizione
dell'osservanza dei Codici di comportamento anche per i collaboratori esterni a qualsiasi titolo.
Il Responsabile e l’UPD si sono occupati nel corso del 2014 di emanare pareri sull’applicazione del Codice
e di fornire indicazioni per i casi dubbi.
L’UPD ogni anno dovrà proporre eventuali modifiche/integrazione al Codice sulla base delle risultanze
dei procedimenti disciplinari relativi all’anno in corso.
E’ inoltre in corso da parte dell’UPD un aggiornamento dei Codici disciplinari con la recente normativa in
tema di prevenzione della corruzione, trasparenza ed integrità che si concluderà nel 2015.
Al fine di dare piena diffusione ed applicazione a quanto disposto dal Codice e dalla recente normativa in
tema di prevenzione della corruzione e trasparenza, sarà programmata nel corso del 2015, con il supporto
delle strutture aziendali Formazione, Clinica delle Organizzazioni, Amministrazione del Personale e UPD,
un percorso formativo obbligatorio in FAD, rivolto a tutti i professionisti aziendali.
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corruzione trasparenza e integrità 2015/2017
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11 Gestione dei conflitti di interesse
Per conflitto di interessi, reale o potenziale, si intende qualsiasi relazione, intercorrente tra un
professionista ed altri soggetti, che possa risultare di pregiudizio per l’Azienda, in particolare quando vi sia
il rischio che un interesse privato possa condizionare gli atti riguardanti un primario interesse istituzionale.
Il conflitto di interessi può ricondursi a tutti i casi in cui sussista il rischio che il professionista si avvalga
della propria posizione all’interno dell’Azienda per favorire se medesimo o un soggetto verso il quale è in
qualche modo legato, o nei casi in cui possa essere comunque messa in dubbio la sua imparzialità
nell’assumere decisioni verso soggetti esterni che hanno con l’Azienda rapporti contrattuali o di fornitura
di beni e/o servizi.
Il professionista informa tempestivamente per iscritto il proprio Dirigente responsabile degli eventuali
conflitti di interesse (anche potenziali), che possono coinvolgerlo in relazione al servizio di appartenenza,
limitatamente alle attività a lui affidate, precisando, se in prima persona, o suoi parenti o affini entro il
secondo grado, il coniuge o il convivente.
Il Dirigente responsabile, coadiuvato dal proprio Referente, valuta la presenza o meno di conflitto di
interessi, anche potenziale, del personale assegnato, con la possibilità di avvalersi anche del supporto
giuridico della UOc Amministrazione del personale.
In presenza di situazioni di conflitto di interessi, personali, del coniuge, di conviventi, di parenti, di affini
entro il terzo grado, che possano pregiudicare l’agire corretto ed imparziale del professionista, il Dirigente
responsabile della struttura lo invita ad astenersi dal prendere decisioni o svolgere le attività inerenti.
A tal proposito si richiama anche il codice etico e di comportamento aziendale.
11.1
Svolgimento di incarichi esterni
Le novità introdotte dalla L. n. 190/2012 e ss.ii.mm., in materia di svolgimento da parte dei dipendenti
pubblici di incarichi interni ed esterni, anche non retribuiti, sono volte a rendere più severe le valutazioni
che le amministrazioni di appartenenza, devono svolgere al fine di appurare l'insussistenza di un qualche
conflitto di interesse (anche solo potenziale) nello svolgimento delle proprie attività lavorative e tra quelle
e le attività svolte all'esterno dell'Azienda; anche allo scopo di garantire il rispetto dei principi di esclusività
del dipendente pubblico e di buon andamento della pubblica amministrazione, già sanciti nella
Costituzione, mediante la verifica dell'insussistenza di incompatibilità organizzativa e vigilanza sul divieto
di cumulo degli impieghi.
A tale scopo, la strategia di prevenzione del rischio di corruzione approntata dal legislatore prevede che il
dipendente renda accessibili, al proprio responsabile ed all'Azienda, attraverso una serie di dichiarazioni e
comunicazioni, determinate informazioni anche di carattere privato, ai fini della possibile valutazione
dell'assenza del conflitto di interessi. A tale fine i competenti uffici del personale, in stretta collaborazione
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con il dirigente responsabile, predispongono apposita modulistica tesa a rilevare dette possibili situazioni
di conflitto.
Nel corso del 2015 gli uffici del personale, in collaborazione con le strutture interessate, si
preoccuperanno di far siglare progressivamente tali moduli a tutto il personale coinvolto. Il contenuto
delle autocertificazioni sarà di seguito valutato in collaborazione con i dirigenti responsabili. Tali uffici si
struttureranno inoltre per rilevare annualmente i nuovi conflitti di interesse emersi, secondo quanto
richiesto dalla normativa.
Ai fini di un più efficace raggiungimento dell’obiettivo sopra richiamato e nel rispetto dell’obiettivo di
dematerializzazione, l'Azienda predisporrà specifici adattamenti tecnici e procedure organizzative affinché
le dichiarazioni e comunicazioni obbligatorie, previste dalla recente normativa e dal Codice etico e di
comportamento, possano essere rese dal dipendente per via telematica, attraverso un “Portale del
Dipendente”, in un'ottica di efficienza dei processi di verifica e di organicità nella gestione delle
informazioni riguardanti il personale.
11.2
Gli incarichi extra-istituzionali
Per quanto concerne invece più specificamente l'autorizzazione a svolgere attività ed incarichi extraistituzionali e la relativa procedura di verifica da parte della UOc Amministrazione del Personale, nel
2015 sarà adottato uno specifico regolamento, quale misura necessaria già prevista dal Piano Nazionale
Anticorruzione e da quello aziendale 2014/2016, che costituirà parte integrante e sostanziale del presente
documento.
Nel 2015 i competenti uffici aziendali e quelli dell’Università degli Studi di Firenze dovranno concordare il
processo di valutazione dei conflitti di interesse inerenti le attività sopra richiamate del personale
universitario in afferenza assistenziale, ogni qualvolta presentino riflessi sull’assistenza.
11.3
Le cause di incompatibilità ed inconferibilità
I competenti uffici del personale nel corso del 2014 si erano attivati per dare attuazione al D.Lgs. n.
39/2013, atto a rilevare eventuali cause di incompatibilità ed inconferibilità, richiamate dall’interpretazione
formulata da ANAC nella delibera n. 58/2013. Nel 2015 si darà diversamente applicazione a quanto
precisato dalla successiva delibera ANAC n. 149/2014 che, sostituendo per intero la precedente, rende
applicabili le previsioni del decreto solo agli incarichi di direttore generale, direttore amministrativo e
sanitario, attesa la disciplina speciale dettata dal legislatore delegante all’art. 1, commi 49 e 50 della legge 6
novembre 2012, n. 190, e dagli artt. 5, 8, 10 e 14 del decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 (in linea anche
con la sentenza n. 5583/2014 emessa dalla terza sezione del Consiglio di Stato).
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12 Comunicazione
Uno degli strumenti essenziali nel percorso della prevenzione della corruzione e dell’illegalità è l’aspetto
della comunicazione delle diverse attività, sia nei confronti degli operatori interni e dei collaboratori, sia
dei cittadini e di tutti gli stakeholder aziendali.
A questo riguardo è attiva la collaborazione con la struttura aziendale della Comunicazione, anche
attraverso i relativi riferimenti (Allegato 2 e 3).
Nel corso del 2015 verrà predisposto con la loro collaborazione un opuscolo sul Codice etico e di
comportamento aziendale da far girare tra tutti i dipendenti ed i portatori di interesse dei servizi
dell’Azienda, ai fini di una maggiore e semplificata diffusione dei principi ispiratori e delle regole interne.
12.1
Rapporti con la società civile
Al fine di disegnare un'efficace strategia di prevenzione della corruzione, verranno realizzate forme di
sensibilizzazione e consultazione della cittadinanza, finalizzate alla promozione della cultura dell’etica
pubblica e della legalità, con il coinvolgimento dei cittadini e delle organizzazioni portatrici di interessi
collettivi; è stata all’uopo attivata anche una mail dedicata ([email protected]) per accogliere le
segnalazione e le proposte sulla politica di prevenzione della corruzione e trasparenza aziendale.
Sempre a tale finalità verrà istituito un sistema di segnalazione di illeciti/maladministration aperto
all’esterno, dove gli interessati potranno segnalare, anche in modalità informale, episodi di cattiva
amministrazione, conflitto d'interessi, corruzione, tramite il sito web aziendale, per mail
([email protected] ), ma anche attraverso la rete degli uffici per la relazione con il pubblico,
con cui il Responsabile ha costituito uno stabile collegamento.
Nel corso del 2015 saranno sviluppati a tal fine strumenti comunicativi semplificati per i cittadini, al fine
di potenziarne la partecipazione ed il contributo sul tema dell’integrità del sistema sanitario.
E’ obiettivo del 2015 rafforzare anche i rapporti di collaborazione con le Associazioni accreditate con le
quali sarà stipulato un protocollo d’intesa contenente anche i principi inerenti tale politica. In
collaborazione con le varie forme di associazionismo accreditato saranno attivati momenti di confronto,
con gruppi di cittadini interessati, allo scopo di segnalare le criticità incontrate nei servizi aziendali e
suggerire possibili miglioramenti dell’organizzazione. Tale attività sarà condotta in sinergia con i servizi
aziendali preposti.
Anche la Giornata della Trasparenza anno 2015, organizzata dalla struttura della Comunicazione di
concerto con lo Staff, avrà come obiettivo principale il coinvolgimento della cittadinanza ed in particolare
degli stakeholder interni ed esterni.
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12.2
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Rapporti con le società partecipate/controllate
Gli Enti di diritto privato partecipati/in controllo da parte dell’Azienda, elencati nell’apposita sezione del
sito “Amministrazione Trasparente”, così come previsto dalla normativa, sono tenuti ad introdurre e ad
implementare adeguate misure organizzative e gestionali per ridurre il rischio di corruzione ed illegalità.
Qualora questi Enti adottino già modelli di organizzazione e gestione del rischio sulla base del D.Lgs. n.
231/2001 nella propria azione di prevenzione della corruzione, possono fare perno su essi, ma
estendendone l’ambito di applicazione, non solo ai reati contro la pubblica amministrazione previsti dal
D.Lgs. n. 231/2001, ma anche a tutti quelli considerati nella L. n. 190/2012, dal lato attivo e passivo,
anche in relazione al tipo di attività svolta dall’ente. Tali parti dei modelli di organizzazione e gestione,
integrate ai sensi della L. n. 190/2012 e denominate Piani di prevenzione della corruzione, debbono essere
pubblicati sul loro sito istituzionale ed essere trasmessi all’Azienda.
Gli Enti di diritto privato partecipati/controllati devono, inoltre, nominare un Responsabile per
l’attuazione dei propri Piani di prevenzione della corruzione, nonché definire nei propri modelli di
organizzazione e gestione dei meccanismi di accountability, che consentano ai cittadini di avere notizie in
merito alle misure di prevenzione della corruzione e trasparenza adottate ed alla loro attuazione.
Nel corso del 2014 è stato dato avvio ad un più stretto rapporto con tali Enti, (in particolare Fondazione
Careggi ed Immobili Careggi) coinvolgendoli anche nei percorsi formativi aziendali in tema di
prevenzione della corruzione e trasparenza organizzati dall’Azienda.
Nel corso del 2015 l’Azienda dovrà implementare i rapporti con detti Enti, i quali per loro parte
dovranno organizzare un idoneo sistema informativo per monitorare l’attuazione delle misure
sopra indicate e sistemi di raccordo finalizzati a realizzare il flusso delle informazioni.
13 Le reti
Al fine di far crescere i rapporti con le altre realtà regionali e nazionali è nostra intenzione rafforzare la
collaborazione con i Responsabili per la prevenzione della corruzione e trasparenza delle altre Aziende del
Sistema Sanitario Regionale per uniformarne i processi comuni.
Risulterà inoltre importante la partecipazione al progetto nazionale “Illuminiamolasalute” allo scopo di
inserirsi nella rete di collegamenti di rilievo nazionale, utile allo scambio delle buone pratiche ed a
condividere i percorsi.
Nel corso del 2015 è nostra intenzione programmare anche incontri con le autorità di pubblica sicurezza
(Prefettura, Questura, Procura, Carabinieri del N.A.S., Guardia di Finanza), allo scopo di presentare loro
la politica di prevenzione della corruzione e trasparenza aziendale, nella speranza di poter costituire con
gli stessi un proficuo rapporto di collaborazione anche per l’eventuale adozione di protocolli d’intesa.
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Tutela del dipendente che effettua segnalazioni (c.d. whistleblower)
Nel corso di quest’anno è stata svolta un’attività di sensibilizzazione, comunicazione e formazione tra i
dipendenti sui diritti e sugli obblighi relativi alla divulgazione delle segnalazioni di azioni illecite e di
maladministration, adottando anche un’apposita procedura per la segnalazione di whistleblowing , che
prevede alcuni accorgimenti per la tutela del dipendente che segnala, prevedendo un obbligo di
riservatezza da parte del Responsabile e delle persone da lui identificate per gestire tali informazioni. La
procedura è pubblicata sul sito intranet aziendale a disposizione di tutti i professionisti.
Il dipendente che ritiene di aver subito una discriminazione per il fatto di aver effettuato una segnalazione
di illecito può darne notizia anche al Comitato Unico di Garanzia (CUG). Il presidente del CUG deve
riferire della situazione di discriminazione all'Ispettorato della funzione pubblica, se la segnalazione non è
già stata effettuata dal Responsabile.
Per il 2015 verrà predisposto un sistema di segnalazione criptata via web allo scopo di meglio
garantire l’anonimato del segnalante.
Sempre per il 2015 sarà esteso tale sistema di segnalazione agli utenti esterni approntando le
medesime garanzie.
In vista di tali previsioni sarà oggetto di integrazione anche lo specifico regolamento adottato con provv.
del direttore generale n. 185/2014.
15 La Formazione
La formazione rappresenta, alla luce degli obiettivi generali del presente Piano, lo strumento principe per
creare un contesto sfavorevole alla corruzione su cui la nostra Azienda ha investito notevoli risorse fin
dalla stesura del precedente Piano, nella convinzione che la corruzione, soprattutto quando diviene
sistemica sia, oltre che un comportamento illegale del singolo, anche indicatore di una cultura che, se
radicata, mette in pericolo la vita stessa dell’organizzazione. I dipendenti sono stati accompagnati in
questo percorso, consapevoli che non si tratta di un adeguamento passivo dei singoli ad una norma, ma di
costruire le condizioni affinché avvenga un reale cambiamento organizzativo a cui tutti possano
partecipare attivamente.
A questo fine la formazione dedicata alla prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità rientrerà
anche per quest’anno fra i capitoli del Piano Formativo Aziendale 2015-2016.
E’ stata prevista nel corso del 2014 una formazione per particolari funzioni aziendali, sia per il livello di
rischio, sia per l’attività specifica svolta, che proseguirà anche nel corso di quest’anno.
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Per il 2015 oltre alle giornate formative dedicate in particolar modo alle aree considerate a rischio di
corruzione medio/alto, è in fase di programmazione un percorso di formazione in FAD rivolto a tutti i
professionisti dell’Azienda, che avrà ad oggetto la normativa in tema di prevenzione della corruzione
trasparenza ed integrità ed in particolare il codice etico e di comportamento aziendale. In tale percorso, a
fianco della struttura della Formazione, sarà direttamente coinvolta la struttura aziendale Clinica delle
Organizzazioni, l’Amministrazione del Personale e l’UPD.
Per favorire la conoscenza di questa normativa anche per chi entra in Azienda, tale corso interesserà
anche i
“Nuovi Assunti”, con l’obiettivo di far acquisire e comprendere tali importanti principi sin dai primi
momenti di vita in Azienda.
E’ nostra convinzione che tale tipo di impostazione debba trovare origine già nelle scuole di
formazione/specializzazione del personale sanitario, dove i formatori dovrebbero assumere il primario
compito di educare gli studenti all’etica della professione e della ricerca, sia per evitare che abusi del
passato abbiano a ripetersi nel presente e nel futuro, sia per stimolare la riflessione sui problemi tuttora
aperti, la cui soluzione è molto probabilmente nelle mani dei giovani attualmente in formazione; si
presenterà a tal fine una proposta di collaborazione all’Università.
16 Innovazione e sviluppo
Rientra nella politica di prevenzione della corruzione, oggetto del presente Piano, anche la lotta agli
sprechi, quali fenomeni di maladministration e lo sviluppo degli investimenti mancati, oltre ad un utilizzo
non ottimizzato della dotazione tecnologica già disponibile in Azienda.
L’Azienda intende pertanto investire nel 2015 sull’innovazione tecnologica, intesa in senso lato (ivi
comprensiva anche di tutta la parte di analisi di processo e gestione organizzativa) ritenendo che sia non
solo sviluppo “tecnologico”, ma anche un modo di pensare nuovo, in rete e “globale”, per migliorare
l’erogazione di assistenza sanitaria al cittadino nel suo complesso. A tal fine si prevede di introdurre,
laddove sia ritenuto necessario, quelle tecnologie più confacenti all’attività assistenziale e di ricerca.
Importante anche ai fini di scelte trasparenti è la riorganizzazione del processo di valutazione, acquisto e
monitoraggio delle tecnologie sanitarie (HTA) e la prosecuzione ed il rafforzamento del percorso di
sviluppo di strumenti digitali di informazione e servizi a favore dell’utenza (wifi free, Totem, App per smart
phone e tablet -progetto generale Careggi Smart Hospital).
La Health Technology Assessment (HTA), quale metodo di valutazione multidisciplinare, economica, etica,
scientifica, organizzativa e sociologica delle tecnologie mediche in campo sanitario, in particolare
contribuisce a far sì che la conoscenza esplicita non incontri difficoltà a penetrare tra le abitudini e la
prassi della comunità scientifica, attraverso valutazioni oggettive e l’utilizzo di metodiche standardizzate.
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Con il termine tecnologie mediche si fa sostanzialmente riferimento a cinque macro-aree: farmaci,
dispositivi medici, procedure (mediche e chirurgiche) terapeutiche, di diagnosi e prevenzione, sistemi di
supporto, sistemi di organizzazione e gestione.
Si ritiene che, a prescindere dal quadro economico congiunturale, si impongano delle scelte di
introduzione e modifica dell’assetto tecnologico e strategico nel perimetro dell’innovazione e sviluppo, in
modo da ottimizzare le risorse attuali, garantendone la qualità del servizio erogato. Per sostenere questi
obiettivi saranno comunque necessari investimenti nel campo della ricerca e dell’innovazione.
In merito a tali obiettivi si fa riferimento anche al Piano della Performance.
17 Collegamento con il ciclo delle Performance
Il PTPC e il PTTI devono essere integrati tra loro e con il Piano della Performance, che ne costituisce parte
integrante e sostanziale, per la parte di competenza. Il quadro normativo ha visto il susseguirsi di una serie
di provvedimenti in materia di prevenzione della corruzione (L. n. 190/2012, D.Lgs. n. 39/2013, L. n.
98/2013), di trasparenza (D.Lgs. n. 33/2013) e di ciclo della performance (D.Lgs. n. 150/2009 come
modificato dalle leggi nn. 135/2012 e 125/2013), facendo sorgere un’esigenza di coordinamento delle
diverse disposizioni. In tal senso, l’Autorità già con delibera n. 6/2013 ha promosso l’attuazione di un
ciclo “integrato” indirizzando le amministrazioni verso la definizione, all’interno del Piano della
Performance, di obiettivi riguardanti la prevenzione della corruzione, la trasparenza e l’integrità; ulteriori
indicazioni operative in tal senso sono state recentemente fornite a tutte le amministrazioni pubbliche ai
fini dell’avvio del ciclo della performance 2014-2016. Allo stesso tempo, la delibera n. 50/2013 ha
previsto che vi sia un esplicito collegamento fra il Piano della Performance e gli obiettivi indicati nel PTTI.
Successivamente il PNA, come richiamato dal precedente Piano aziendale, predisposto dal Dipartimento
della Funzione Pubblica e approvato dall’Autorità con la delibera n. 72/2013, ha previsto la coerenza tra
gli obiettivi indicati nei PTPC con quelli previsti nei Piani della Performance.
Alla luce delle considerazioni sopra esposte, il documento presentato in queste pagine viene elaborato con
l’intento di dare attuazione ad un ciclo “integrato”, garantendo una coerenza tra gli ambiti comuni
sviluppati nel Piano della Performance, nel PTPC e nel PTTI. La coerenza tra i tre documenti viene
realizzata sia in termini di obiettivi, indicatori, target e risorse associate, sia in termini di processo e
modalità di sviluppo dei contenuti.
Per rendere chiara l’integrazione degli strumenti programmatori e garantire il collegamento tra performance
e prevenzione della corruzione, nei Piani della Performance sarà esplicitamente previsto il riferimento a
obiettivi, indicatori e target relativi ai risultati da conseguire tramite la realizzazione del presente Piano: nel
Piano della Performance 2015-2017, in corso di adozione, saranno pertanto previsti obiettivi, indicatori e
target sia per la performance organizzativa (tramite indicatori di risultato e di processo, prevalentemente
associabili al livello strategico ed operativo) sia per la performance individuale (obiettivi assegnati al
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Responsabile della prevenzione della corruzione, al personale di supporto allo stesso ed al personale
dirigente a vario titolo coinvolto nella realizzazione del Piano).
18 Misure ulteriori per la prevenzione del rischio di corruzione
Sono in corso di sviluppo alcune misure trasversali, ulteriori rispetto a quelle obbligatorie, che hanno anche la finalità di rendere più trasparenti alcuni processi aziendali potenzialmente a rischio di corruzione
medio/alto.
a. Informatizzazione e dematerializzazione dei processi: implementazione di un sistema di supporto
informatico alle attività aziendali che ne consenta la tracciabilità al fine di ridurre il rischio di "blocchi"
non controllabili, con l’emersione delle responsabilità per ciascuna fase; in particolare la misura dovrà intervenire sulla gestione delle risorse umane (presenze), sulla gestione documentale (protocollo e modulistica/firma digitale), sui sistemi di prenotazione/gestione delle liste d’attesa e sui processi di investimento.
Nel corso del 2015 sarà strutturato il “Portale dei dipendenti” attraverso il quale risulterà possibile la diretta comunicazione con i dipendenti, anche allo scopo di far siglare loro, in modo informatico, la modulistica richiesta periodicamente dalla recente normativa, come quella relativa ai conflitti di interessi, di cui al
precedente paragrafo 9.
b. Monitoraggio sul rispetto dei termini procedimentali: rientra nella precedente tipologia, anche la
realizzazione di un sistema dedicato allo scopo di monitorare il rispetto dei termini procedimentali, facendo
emergere eventuali omissioni o ritardi che possono comportare non solo una sanzione a carico
dell’Azienda, ma consentire anche l’emersione di eventuali fenomeni corruttivi o di maladministration. Tale
procedura faciliterà anche la corretta pubblicazione dei dati sul sito “Amministrazione Trasparente”.
c. Controllo periodico delle partite IVA nel 2014 la UOc Amministrazione del Personale ha effettuato
un controllo sull’eventuale titolarità delle partite IVA in capo a tutti i dipendenti in servizio in collaborazione con l’Agenzia dell’Entrate, allo scopo di rilevare eventuali attività extra-istituzionali illegittime non
autorizzate. Nel corso del 2015 proseguirà il controllo nei confronti di tutti i nuovi assunti e saranno strutturate successive forme di controllo a campione nei confronti di tutti i dipendenti. Sarà valutata di concerto con l’Università l’opportunità di procedere al controllo anche nei confronti del personale universitario
in afferenza assistenziale.
d. Certificazione Area Tecnica - E’ in corso la certificazione dell’Area Tecnica. Il Referente della struttura Accreditamento e Risk Management, che segue tale progetto, relazionerà periodicamente il Responsabile sullo stato di avanzamento.
e. Informatizzazione e dematerializzazione dei processi(multiproject) - Provvedimento del DG n.
648/2014.
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Tale progetto è nato dell’esigenza di far fronte ad una sempre crescente complessità della normativa in
materia di appalti pubblici e consiste nell’adozione di un sistema efficiente e trasparente che rispetti, non
solo la recente normativa di settore, ma che sia atto anche a prevenire fenomeni di corruzione.
Si considera necessario attuare un sistema di gestione complessiva del processo di realizzazione degli investimenti che ne governi tutte le fasi, dalla pianificazione alla realizzazione e orientato alla gestione del ciclo
di vita completo di un investimento.
La gestione di tutti i processi di investimento dovrà coinvolgere più direttamente la Direzione Aziendale
che diventa elemento centrale delle fasi di avvio e monitoraggio durante l’attuazione. La riorganizzazione
riguarderà in seguito i processi interni alle strutture che gestiscono gli investimenti in una logica di project
management. Tale nuova organizzazione dovrà garantire maggiore efficienza ed efficacia nella programmazione e realizzazione degli investimenti rappresentando quindi, anche una misura di contenimento del rischio di corruzione. Sarà possibile raggiungere tali obiettivi prevedendo in particolare più ampiamente:
-
-
-
-
l’introduzione di elementi di innovazione e cambiamento nella gestione degli investimenti aziendali, con riferimento specifico alle logiche del project management, orientando più decisamente
l’organizzazione aziendale ad una gestione per progetti;
l’inserimento nella nuova gestione di regole chiaramente definite che offrano garanzie in tema di
trasparenza e gestione del rischio corruzione, individuando ed attivando un sistema di controllo e
monitoraggio di tutte le fasi del processo di investimento;
un’adeguata formazione dei soggetti coinvolti, tanto attraverso il lavoro dei team di progetto che
attraverso corsi strutturati, orientati alla diffusione e condivisione delle conoscenze acquisite
all’interno del proprio ambito lavorativo;
la standardizzazione, attraverso il lavoro dei team di progetto costituiti per l’innovazione nella gestione degli investimenti, di un metodo di gestione applicabile ai progetti di tutte le tipologie.
Il nuovo processo di pianificazione e gestione degli investimenti sarà pertanto incentrato sulla Direzione
Aziendale e su un nuovo ruolo dei Gestori dei settori di investimento (lavori, tecnologie sanitarie e tecnologie informatiche), con implementazione di un sistema informativo MIS (Management Information System) a
supporto delle attività di management, in grado di gestire le informazioni contenute nei computi metrici
estimativi.
Il Referente del progetto relazionerà nel corso del 2015 il Responsabile sullo stato di avanzamento del
progetto e sui riflessi dello stesso ai fini della politica di prevenzione della corruzione e trasparenza.
f. Nuova gestione processi di interfaccia con l’utente - Questa direzione aziendale ha impostato una
generale riorganizzazione delle politiche di gestione della sua utenza orientate alla trasparenza ed alla
efficienza.
Gli interventi hanno interessato molti processi in vari settori, sanitari e non sanitari, sempre con una
visione integrata finalizzata anche a migliorare le relazioni tra strutture organizzative e funzionali,
progettando e sviluppando tutte le possibili sinergie.
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In quest’ottica, considerata la rilevanza che assume la gestione di tutti i rapporti diretti ed indiretti con la
nostra utenza, peraltro oggetto di numerose segnalazioni di criticità, è stato avviato un progetto di
riorganizzazione di tutti i processi che costituiscono l’interfaccia con i cittadini/utenti inerenti i percorsi
ambulatoriali ed amministrativi.
Tale interfaccia è attualmente rappresentata sia da servizi a prevalente natura amministrativa, che servizi
“tecnologici” e sanitari che dovranno essere parte di un unico processo, gestione interfaccia utenza, che
garantisca una forte integrazione tra di loro.
Gli obiettivi del progetto, oltre a quello generale di costruire il macro processo sopra descritto, sono:
-
Progettare e realizzare una modalità unica di gestione dell’utenza;
-
Erogare servizi omogenei;
-
Razionalizzare il personale ad oggi dedicato;
-
Maggiore integrazione tra i processi sanitari e non sanitari;
-
Adottare strumenti e modalità di erogazione dei servizi ad alta tecnologia e digitalizzazione;
-
Migliorare il primo accesso ai nostri servizi da parte dell’utenza;
-
Disincentivare, per i servizi dove è possibile farlo, la necessità di ricorrere ad accessi diretti;
-
Ridurre l’affollamento delle sale di attesa ed gli eccessivi tempi di attesa.
Il progetto dovrà svilupparsi interessando sia l’organizzazione del personale attualmente impiegato in tutti
i servizi di interfaccia con l’utenza (dalla programmazione delle attività ambulatoriali, alla prenotazione,
all’accoglienza e orientamento, all’indirizzamento e gestione dei flussi fino alla erogazione dell’attività, sia
sanitaria che amministrativa), sia la gestione dei servizi esternalizzati che l’impiego di sistemi informatici.
Il Referente del progetto relazionerà nel corso del 2015 il Responsabile sullo stato di avanzamento del
progetto e sui riflessi dello stesso ai fini della politica di prevenzione della corruzione e trasparenza, come
intesa dal presente documento
g. Gestione delle liste di attesa e ottimizzazione della programmazione chirurgica
L’Azienda, in ottemperanza a quanto stabilito con la della Delibera Giunta Regione Toscana n°638/2009
“ Direttiva per la gestione unica delle liste degli interventi chirurgici e dei tempi massimi di attesa in regime istituzionale, sia
ordinario che libero-professionale. Tutela del diritto di accesso dell`assistito” e con il documento RFC 165 “Standard
per la comunicazione in tempo reale delle liste di attesa per intervento e relativi tempi di attesa per Unità Operativa, nonché
date ed esito di eventi specifici lungo il percorso di ciascun paziente dall’inserimento in lista alla dimissione post intervento”,
è impegnata in un profondo e strategico riassetto della programmazione chirurgica. La deliberazione della
Giunta Regionale richiamata fornisce indicazioni alle aziende sanitarie per la realizzazione di un nuovo
modello di organizzazione dell’accesso alle prestazioni chirurgiche, che individua un termine generale
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entro il quale tutti gli interventi chirurgici devono essere effettuati, stabilendo l’inserimento di tutti i
pazienti in un unico registro di prenotazione chirurgica con indicazione della classe di priorità.
Tale intervento permette un più corretto accesso degli utenti e consentirà un’efficace comunicazione alla
Regione di informazioni sulla numerosità dei pazienti in attesa (media, minima e massima) ed altri dettagli
previsti per ciascun ambito di chirurgia ambulatoriale, ordinaria e Day Surgery, ma anche una corretta
gestione delle schede di segnalazione che giungono dai cittadini in lista di attesa tramite Call Center
regionale.
Determinante sarà l’avvio e la configurazione di nuovo sistema software per la gestione informatizzata del
percorso chirurgico, che consenta il rispetto delle norme vigenti, la mappatura dei percorsi chirurgici
esistenti, la mappatura delle esigenze dei professionisti, la condivisione ed individuazione del percorso
chirurgico standard aziendale.
Questo permetterà inoltre di poter gestire le richieste provenienti da Autorità competenti e la
pubblicazione dei relativi dati sul sito “Amministrazione Trasparente”/Sezione Servizi erogati/Tempi
medi dei servizi erogati/Liste d’attesa, ad oggi in corso di implementazione.
In merito a tali obiettivi si veda anche il Piano della Performance.
19 Misure per la prevenzione del rischio di corruzione
Nel corso del 2014, a seguito della mappatura dei processi/procedimenti delle Aree aziendali oggetto di
analisi, è emersa con i dirigenti ed i referenti delle strutture coinvolte la necessità di implementare o
attivare nel corso di quest’anno le seguenti misure di prevenzione della corruzione:
a. Regolamenti: è stata prevista la necessaria adozione nel 2015 del:
- regolamento per l’autorizzazione agli incarichi extra-impiego;
- regolamento sui criteri di attribuzione degli incarichi dirigenziali e di sostituzione temporanea (ex art. 18
del CCNL 8.6.2000);
- regolamento sulla mobilità interna ed esterna;
- aggiornamento del regolamento per le attività sponsorizzate;
- aggiornamento del regolamento per le donazioni;
- regolamento per la definizione dei criteri per le sovvenzioni ed i contributi.
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b. Gestione del Conflitto di interessi:
a. si prevede l’adozione della modulistica specificatamente elaborata per la gestione del conflitto di
interessi a
- a tutti i professionisti aziendali in applicazione del Codice di comportamento nazionale (D.Lgs n.
62/2013) ed aziendale;
- ai componenti delle commissioni di gara/selettive (art. 35bis del D.Lgs n. 165/2001);
- ai Responsabili Unici dei Procedimenti (RUP)
- ai componenti del Comitato Etico.
b. si ritiene necessaria la comunicazione da parte dei professionisti ai competenti uffici aziendali di tutte le
attività extra-istituzionali effettuate, sia che prevedono o no una esplicita autorizzazione, ai fini della
valutazione dell’eventuale conflitto di interessi anche potenziale, con l’attività espletata in Azienda.
c. Codice etico e di comportamento aziendale: aggiornamento/integrazione in particolare all’art. 24 Disposizioni speciali , che riguarda lo svolgimento delle procedure negoziali ed in particolare la
redazione delle condizioni contrattuali, la conclusione di accordi e la stipula di contratti per conto
dell'Azienda, nonché la fase di esecuzione degli stessi, anche a seguito dei recenti fatti di cronaca, che
hanno visto coinvolti alcuni professionisti aziendali (evidenziato da parte della Commissione permanente).
E’ inoltre in corso da parte dell’UPD un aggiornamento dei Codici disciplinari con la recente normativa in
tema di prevenzione della corruzione, trasparenza ed integrità che si concluderà nel 2015.
d. Whistleblowing : per il 2015 verrà predisposto un sistema di segnalazione criptata via web allo scopo
di meglio garantire l’anonimato del segnalante.
Sempre per il 2015 sarà esteso tale sistema di segnalazione agli utenti esterni apportando le medesime
garanzie per il segnalante.
In vista di tali novità sarà oggetto di integrazione anche il regolamento adottato.
e. Affari Generali: implementazione e pubblicazione sul sito di albi on line per avvocatura, con
indicazione dei criteri di scelta (in collaborazione con gli Affari Legali).
f. Rotazione del personale. l’Azienda adotta i criteri generali per realizzare la rotazione del personale
dirigenziale e del personale con funzioni di responsabilità, ivi compreso quello del responsabile del
procedimento, operante nelle aree a più elevato rischio di corruzione (Allegato 6). L’applicazione di tali
criteri si sposa comunque con quello dell’efficienza e della continuità dell'azione amministrativa, clinica ed
assistenziale ed è in ogni caso attuata previa adeguata informazione alle organizzazioni sindacali
rappresentative ed in sinergia con le politiche regionali sul tema.
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g. Attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro. Ai fini dell'applicazione dell' art. 53,
comma 16 ter, del D.Lgs n. 165/2001, si prevede per il 2015, da parte dei competenti uffici aziendali:
- una nota da consegnare al personale in sede di pensionamento contenente la clausola del divieto di
prestare attività lavorativa (a titolo di lavoro subordinato o di lavoro autonomo) per i 3 anni successivi
alla cessazione del rapporto nei confronti dei destinatari di provvedimenti adottati o di contratti
conclusi con l'apporto decisionale del dipendente;
- l’inserimento nel Patto di Integrità, di cui all’Allegato 7, di tale clausola (art. 53, comma 16 ter, del D.Lgs
n. 165/2001);
- l’inserimento nei bandi di gara o negli atti prodromici agli affidamenti, anche mediante procedura
negoziata, della condizione soggettiva di non aver concluso contratti di lavoro subordinato o
autonomo e comunque di non aver attribuito incarichi ad ex dipendenti, che hanno esercitato poteri
autoritativi o negoziali per conto dell’Azienda per il triennio successivo alla cessazione del rapporto.
h. Patto di di Integrità/Protocollo di legalità. L’Azienda adotta un Patto di Integrità/Protocollo di
Legalità, concordato con le altre aziende sanitarie di area vasta centro ed approvato dall’Area Tecnica
aziendale, finalizzato alle attività di prevenzione e contrasto dei fenomeni corruttivi, da far firmare ai soggetti esterni con cui si stipulano contratti/convenzioni/accordi di varia natura (Allegato 7). Tale Patto
viene adottato ai sensi dell’art. 1, comma 17, della Legge 190/2012, in base al quale le stazioni appaltanti
possono prevedere negli avvisi, bandi di gara o lettere d’invito che il mancato rispetto delle clausole contenute nei protocolli di legalità/patti di integrità costituisce causa di esclusione dalla gara.
Tale schema base di patto dovrà essere utilizzato in tutte le procedure di scelta del contraente per le quali,
a titolo esemplificativo e non esaustivo, si riportano le seguenti tipologie:
- gare di appalto per opere, lavori, servizi e forniture, anche in economia;
- convenzionamenti diretti - anche previa emissione di bandi;
- con soggetti del terzo settore e strutture sanitarie private;
- procedure di sponsorizzazioni e simili;
- donazioni;
- prove visione;
- comodati;
- aste per alienazioni di beni immobili, mobili;
- locazioni
i. Convenzione per consulenza /formazione/training in ambito formativo - Provv. 771 del
11.11.2014. In linea con i principi espressi dalla L. n. 190/2012 e successivi decreti attuativi, in particolare
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il D.Lgs n. 33/2013, che obbliga a rendere trasparenti le attività delle pubbliche amministrazioni, quale
primario sistema di prevenzione di eventuali fenomeni corruttivi, l’AOUC ha adottato una specifica
procedura che prevede la pubblicazione sul proprio sito istituzionale di un avviso rivolto a tutti i soggetti
esterni, interessati alla conclusione di accordi per lo
svolgimento di attività di
consulenza/formazione/training da parte dei professionisti aziendali, i cui curricula risultano pubblicati sul
sito internet, sezione “Amministrazione Trasparente” (www.aou-careggi.toscana.it).
Le prestazioni richieste devono essere coerenti con l’attività istituzionale e non devono sussistere motivi
di conflitto di interesse, ai sensi della vigente normativa e della regolamentazione aziendale. In presenza
delle condizioni legittimanti l’Azienda può stringere un rapporto di collaborazione attraverso lo schema
tipo di convenzione allegato al richiamato atto.
Tale modello di convenzione è stato adottato nell’ottica di rendere trasparente questa tipologia di
collaborazioni con l’esterno e disciplinare in modo uniforme e diretto i termini e le modalità di
esecuzione, nonché le eventuali condizioni economiche delle prestazioni rese.
l. Collegamento con gli Organi di controllo
Nel corso del 2015 il Responsabile formalizzerà un collegamento stabile con gli organi interni di
controllo: Collegio Sindacale, Controllo di Gestione e Organismo Interno di Valutazione (OIV), in
particolare:
- Il Collegio Sindacale invierà al Responsabile le osservazioni fatte sui provvedimenti aziendali,
evidenziando nel verbale quelle da sottoporre necessariamente alla valutazione del Responsabile in quanto
potrebbero sottendere fenomeni di corruzione o di maladministration. Il Referente aziendale per i rapporti
con il Collegio parteciperà al Responsabile le risposte delle strutture aziendali alle osservazioni o ne
comunicherà la mancata risposta, o il mancato accoglimento, che dovrà anche essere oggetto di
pubblicazione sul sito “Amministrazione Trasparente”. Il Collegio trasmetterà al Responsabile la relazione
di fine anno.
- Il Controllo di Gestione e le UOc Politiche del Personale: i Referenti per le politiche del personale e
del Controllo di gestione informeranno il Responsabile dell’eventuale mancato raggiungimento degli
obiettivi organizzativi ed individuali, inerenti la politica di prevenzione della corruzione e trasparenza
aziendale da parte dei dipendenti.
20 Attività di controllo
La funzione di controllo fa parte dell'attività ordinaria dell'Azienda tesa ad assicurare che i servizi,
attraverso l'amministrazione attiva dei dirigenti, siano erogati in conformità alle leggi e secondo l'effettiva
opportunità di tutela dell'interesse pubblico concreto prevalente.
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Accanto alle aree di controllo disciplinate dalla legge: controllo del collegio sindacale, del controllo di
gestione, valutazione del personale dirigenziale, controllo strategico e controllo di qualità, l'Azienda
dovrà predisporre ulteriori metodologie di controllo, che dovranno cercare di cogliere i potenziali
rischi di corruzione insiti nelle varie attività ed i monitoraggi relativi alla misure di contenimento
adottate.
Il monitoraggio dell’attività posta in essere direttamente dai dirigenti responsabili delle strutture aziendali
relativo all’area di pertinenza, rappresenta il primo livello di controllo di prevenzione del rischio di
corruzione. Tali dirigenti dovranno relazionare periodicamente al Responsabile sulle risultanze delle
attività di controllo condotte in modalità sia ordinaria che straordinaria, sull’osservanza delle misure di
prevenzione del rischio di corruzione con gli stessi concordate. Oggetto dei controlli saranno in
particolare le situazioni di incompatibilità ed i conflitti di interesse dagli stessi rilevati, nonché in generale
il rispetto della recente normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza e dei codici di
comportamento nazionale ed aziendale.
Rimane necessariamente in capo ad ogni dirigente la responsabilità di controllare le attività che
vengono svolte all’interno dei propri uffici o che gli sono specificatamente affidate. Il dirigente è
inoltre sollecitato a segnalare nuove forme di controllo e verificare che possono essere attuate a livello
aziendale, essendo i controlli fra le attività più importanti dell'incarico dirigenziale che acquisiscono
maggior rilevanza quanto più alto è il grado ricoperto. A tal fine il dirigente può servirsi anche del
supporto dei competenti uffici aziendali.
L’Azienda dovrà inoltre strutturare un processo di controllo di secondo livello in particolare per le
aree a rischio di corruzione alto.
L’Organismo di supporto stabile, di cui al precedente paragrafo 5., dovrà strutturare nel corso dell’anno
l’attività di controllo e monitoraggio di secondo livello (anche a campione) sui processi di attività aziendali
e sulle misure di prevenzione della corruzione adottate, dando precedenza alle attività aziendali
evidenziate a rischio di corruzione medio/alto. Tale controllo ha lo scopo valutare il rispetto dei requisiti
di legge, della correttezza delle procedure utilizzate e la validità delle misure di prevenzione del rischio
adottate.
L’Organismo avrà la possibilità di strutturare controlli anche su aree/servizi aziendali in cui vengono
rilevate possibili situazioni di corruzione/maladministration.
L’Organismo di supporto stabile, nel corso della strutturazione del procedimento di controllo di secondo
livello, di cui al presente paragrafo (ed al paragrafo 5.), da presentare nel 2015 come proposta alla
direzione aziendale, valuterà l’opportunità di istituire, ai fini considerati, il Servizio Ispettivo, di cui alla L.
23-12-1996 n. 662 “Misure di razionalizzazione della finanza pubblica”, previsto proprio per effettuare verifiche
a campione sui dipendenti delle pubbliche amministrazioni.
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21 Le responsabilità’
Riassumendo quanto previsto dalla normativa e dal precedente Piano sono identificabili tre tipologie di
responsabilità principali: per il Responsabile, per i dirigenti e per tutti i dipendenti.
a) La responsabilità del Responsabile per la prevenzione della corruzione
Tale responsabilità è prevista per il caso di mancata predisposizione del PTPC e di mancata adozione delle
misure per la selezione e la formazione dei dipendenti. Nel caso in cui all'interno dell'Azienda vi sia una
condanna per un reato di corruzione, accertato con sentenza passata in giudicato, è prevista una
responsabilità dirigenziale, disciplinare ed amministrativa, oltre che per il danno erariale ed all'immagine,
salvo che il Responsabile provi di avere predisposto, prima della commissione del fatto, il Piano e di aver
vigilato sul funzionamento e sull'osservanza. È esclusa la responsabilità ove l'inadempimento degli
obblighi, sia "dipeso da causa a lui non imputabile".
b) La responsabilità dei dirigenti
L'art. 1, comma 33, L. n. 190/2012 stabilisce inoltre che la mancata o incompleta pubblicazione da parte
dell’Azienda delle informazioni di cui al comma 31, va valutata come responsabilità dirigenziale ai sensi
dell'art. 21 del D.Lgs n. 165/2001 ed eventuali ritardi nell'aggiornamento dei contenuti obbligatori sugli
strumenti informatici sono sanzionati a carico dei responsabili del relativo servizio.
c) La responsabilità dei dipendenti per violazione delle misure di prevenzione
Le misure di prevenzione e contrasto alla corruzione e trasparenza, previste nel presente documento e
adottate dall’Azienda, devono essere comunque rispettate da tutti i dipendenti e da tutti i professionisti
che svolgono attività presso la Stessa; la loro violazione costituisce illecito disciplinare.
22 Il Programma per la trasparenza 2015-2017
Con il D.Lgs. n. 33/2013 è stato rafforzato il concetto di trasparenza delle pubbliche amministrazioni
(D.Lgs. n. 150/2009), che viene intesa come accessibilità totale alle informazioni concernenti
l'organizzazione e le attività, allo scopo di favorirne forme diffuse di controllo sul perseguimento delle
funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche. Il concetto di trasparenza, così come delineato
dalle recenti normative, favorendo l’accesso, da parte della collettività, a tutte le informazioni delle
pubbliche amministrazioni, è strettamente connesso a quello di integrità.
In tale ottica la trasparenza ha la finalità di rendere la nostra Azienda come una "casa di vetro" in una
logica di piena apertura verso l'esterno al fine di rendicontare, in modo semplice e chiaro, gli obiettivi che
raggiungiamo con le risorse che vengono messe a disposizione dalla collettività.
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Gli adempimenti di trasparenza adottati si conformano al D.Lgs. n. 33/2013, alle Linee guida dell’ANAC
riportate in particolare nella delibera n. 50/2013 ed alle indicazioni dell'AVCP (oggi ANAC) con
riferimento ai dati sui contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture.
Salvi i limiti previsti dalla normativa (es. privacy e tutela dati sensibili), sono state pubblicate sul
sito aziendale “Amministrazione Trasparente” tutte le informazioni previste dall’Allegato A del
D.Lgs n. 33/2013, seguendo criteri di facile accessibilità, completezza e semplicità di
consultazione.
Nella verifica dei percorsi per la pubblicazione dei vari documenti, dovrà tenersi conto della
ricerca della massima efficienza dei percorsi amministrativi e di pubblicazione, cercando di
evitare tutte le duplicazioni dei vari documenti ed attività; questo dovrà avvenire anche con
l’integrazione del percorso sulla dematerializzazione dei processi aziendali.
Il Responsabile ha individuato all’uopo un Referente per la pubblicazione dei dati sul sito
“Amministrazione Trasparente” (Allegato 2) che, interfacciandosi con i dirigenti responsabili della
correttezza dei dati da pubblicare e del relativo aggiornamento (o con i loro Referenti), si preoccupa di
manutenere il sito, rispettandone i criteri richiesti di corretta pubblicazione, ai sensi della normativa sopra
richiamata e ss.mm.ii..
a) Procedimento di elaborazione e adozione del programma
Per ciascun adempimento ed obbligo di pubblicità è stato individuato il relativo dirigente responsabile,
che sarà anche responsabile del periodico aggiornamento, secondo quanto previsto dalla delibera ANAC
n. 50/2013 (vedi Allegato 5). I dirigenti potranno servizi del supporto dei propri Referenti e del Referente
per la pubblicazione dei dati sul sito “Amministrazione Trasparente”, secondo le rispettive competenze.
Le modalità di gestione dei dati sono affidate al dirigente responsabile delle singole strutture di
produzione. La correttezza, completezza ed aggiornamento delle informazioni riportate sul sito è sempre
affidata a ciascuna delle strutture produttrici dei dati, che possono farsi supportare dal Responsabile per la
pubblicazione.
Si riportano nell’Allegato 5 i dati che l’Azienda è tenuta a pubblicare nel sito web, divisi in sottosezioni
seguendo lo schema predisposto dall’ANAC ed indicato nella delibera n. 50/2013, evidenziandone i
riferimenti.
Tali obblighi saranno in progressivo aggiornamento in linea con le ulteriori richieste provenienti dalla
normativa e da ANAC.
b) Iniziative di comunicazione della trasparenza
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La pubblicazione nel sito istituzionale - sezione “Amministrazione Trasparente” delle informazioni, dati e
documenti riguardanti l’organizzazione e l’attività, nonché il loro aggiornamento, unitamente alla
pubblicazione del presente Programma, rappresenta già una fondamentale modalità per promuovere e
realizzare gli obiettivi di trasparenza del Programma stesso.
Saranno raccolti i feedback degli stakeholder interni ed esterni sul livello di utilità e di utilizzazione dei dati
pubblicati, nonché eventuali osservazioni sulla qualità delle informazioni pubblicate attraverso la mail
[email protected], ma anche attraverso il canale dell’Ufficio Relazioni con il
Pubblico.
c) Processo di attuazione del Programma
Come espressamente previsto dall’art. 43 del D. Lgs. n. 33/2013, i dirigenti responsabili degli uffici
garantiranno il tempestivo e regolare flusso delle informazioni, da pubblicare nel rispetto dei termini
stabiliti dalla legge.
Per tali motivi, sono stati individuati nell’Allegato 5 i dirigenti responsabili della produzione, elaborazione
e pubblicazione dei dati richiesti, la cui identificazione è avvenuta sulla base delle rispettive competenze.
L’attuazione del Programma triennale per la Trasparenza e, in generale, degli obblighi di pubblicità in
materia di trasparenza, dovranno essere a periodico monitoraggio da parte dei dirigenti responsabili dei
singoli adempimenti ed i loro Referenti; il Responsabile della Trasparenza coadiuvato dal Referente per la
pubblicazione dei dati sul sito “Amministrazione Trasparente”, farà i necessari controlli sullo stato di
manutenzione del sito da parte dei diretti responsabili.
Il Responsabile si occuperà della predisposizione annuale dello stato di avanzamento del Programma, nel
quale sarà dato conto dello stato degli adempimenti normativi. Gli esiti del monitoraggio saranno
pubblicati annualmente attraverso la griglia di attestazione elaborata in collaborazione con l’OIV, quale
prospetto riepilogativo sullo stato di attuazione del Programma.
Per il 2015 dovranno essere implementate in particolare le sezioni Performance, Benessere
Organizzativo, Tempi medi di erogazione dei servizi/liste d’attesa, procedimenti amministrativi,
incarichi conferiti (nella modalità richiesta).
L’UPD nell’aggiornamento dei codici disciplinari dovrà tenere presente anche gli obblighi di segnalazione
di cui all'art. 43, comma 5, del D. Lgs n. 33, ai fini dell'eventuale attivazione del procedimento disciplinare.
22.1
Giornata della Trasparenza
Sarà organizzata anche per quest’anno la giornata della trasparenza avente la finalità principale di rendere
noto ai cittadini, alle associazioni di volontariato ed agli stakeholder in genere, la politica di trasparenza e
prevenzione della corruzione aziendale, con evidenziazione delle buone pratiche intraprese.
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE
C.F. e P.I.: 04612750481 - tel. 055 794.111 (centralino)
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Pag. 29 di 30
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza e integrità 2015/2017
PN15/903/…
Ed. 1
Rev. 0
Gestiranno l’organizzazione e la diffusione della Giornata, anche allo scopo di sensibilizzare la
partecipazione degli interessati, la struttura della Comunicazioni insieme allo Staff.
23 Allegati
Allegato 1 - Obiettivi anno 2015
Allegato 2 - Referenti per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità e RSD
Allegato 3
- Organismo di supporto stabile al Responsabile per la prevenzione della corruzione
trasparenza ed integrità
Allegato 4- Griglia di rilevazione e graduazione dei rischi di corruzione
Allegato 5 - Griglia degli obblighi di pubblicazione con i rispettivi responsabili
Allegato 6 – Indirizzi per la Rotazione
Allegato 7 – Patto di integrità
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Pag. 30 di 30
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
Allegato 1
Programma degli obiettivi relativi all’anno 2015
Ambiti di attività considerati:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Codici etico e di comportamento aziendale- diffusione di buone pratiche e valori;
Rotazione del personale: adozione di specifici indirizzi generali;
Attività successiva a cessazione del rapporto di lavoro (c.d. revolving doors);
Tutela dipendente che effettua segnalazioni (c.d. whistleblowerestensione delle segnalazioni all’esterno;
Patti di integrità/protocollo di legalità;
Formazione: strutturazione di un percorso in FAD;
Benessere organizzativo;
Monitoraggio liste d’attesa;
Associazioni e portatori di interesse esterni ed interni.
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
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Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
Schema Obiettivi anno 2015
Struttura
Formazione
Obiettivo
FAD (formazione a distanza) su
normativa
in
materia
di
prevenzione della corruzione
trasparenza
e
codici
di
comportamento
Aggiornamento del regolamento
sulle sponsorizzazioni
Criticità delle
Organizzazioni
Studio e corretta attuazione di
quanto richiesto per “Benessere
Organizzativo”
e
relativa
implementazione del sito
Tempi
2015
Indice
Altre strutture coinvolte
Somministrazione in via Clinica delle Organizzazioni
sperimentale alle aree a
Amministrazione del Personale
rischio di corruzione alto
UPD
Giugno 2015
2015
Report fine anno fatto
dalle strutture
coinvolte sull’attività
svolta
Applicazione a tutti i
contratti conclusi con privati
Direzione sanitaria
a decorrere dall’adozione
Pubblicazione sul sito
Amministrazione
Trasparente
Strutturazione progetto ed Direzione aziendale
applicazione
in
via
sperimentale alle aree a Formazione
rischio di corruzione alto
Report
illustrativo
fine
anno
e
pubblicazione dati sul
sito Amministrazione
Trasparente
FAD (in collaborazione con la Si veda sopra Formazione
Formazione
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Modalità di verifica
Pag. 2 di 34
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
Amministrazione
del Personale
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
Adozione
regolamento
per
l’autorizzazione agli incarichi
extra-impiego e strutturazione di Aprile 2015
una procedura congiunta con
UNIFI per il personale i afferenza
assistenziale
Applicazione a tutti i rapporti
a decorrere da maggio 2015
Pubblicazione sul sito
Amministrazione
Trasparente
Adozione
regolamento
per
attribuzione incarichi COCOCO
Aprile 2015
e libero professionali
Applicazione a tutti i rapporti
a decorrere da maggio 2015
Pubblicazione sul sito
Amministrazione
Trasparente
Adozione
regolamento
per
attribuzione incarichi dirigenziali
e di sostituzione temporanea (art. Aprile 2015
18 CCNL 8.6.200) – Aree
dirigenza
Applicazione a tutti i rapporti
a decorrere da maggio 2015
Pubblicazione sul sito
Amministrazione
Trasparente
Definizione
e
introduzione Marzo 2015
nell’iter di nota da consegnare al
personale
in
sede
di
pensionamento contenente la
clausola del divieto di prestare
Applicazione a tutti i rapporti
a decorrere da marzo 2015
Report fine anno fatto
dall’ufficio
competente
sull’attività svolta
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
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Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
attività lavorativa ex art. 53, co. 16
ter, D.Lgs n. 165/2001
Aggiornamento/integrazione del Aprile 2015
Codice etico e di comportamento
aziendale
Adozione regolamento rimborsi Agosto 2015
sulle missioni
Adozione regolamento
mobilità esterna ed interna
UPD
Pubblicazione sul sito
Amministrazione
Trasparente
Applicazione a decorrere da
Settembre 2015
Pubblicazione sul sito
Amministrazione
Trasparente
Aggiornamento del regolamento Aprile 2015
sui procedimenti disciplinare e
adeguamento alla normativa sulla
prevenzione della corruzione e
trasparenza
Applicazione a decorrere da
Maggio 2015
Pubblicazione sul sito
Amministrazione
Trasparente
Adozione
consulenze
occasionali
Applicazione a decorrere da
Maggio 2015
Pubblicazione sul sito
Amministrazione
Trasparente
regolamento Aprile 2015
prestazioni
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Applicazione
mobilità
a
tutte
Pubblicazione sul sito
Amministrazione
Trasparente
le
e
sulla Giugno 2015
Applicazione a decorrere da UPD
Maggio 2015
Pag. 4 di 34
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
Adozione regolamento comodati
Aprile 2015
Applicazione a decorrere da
Maggio 2015
Pubblicazione sul sito
Amministrazione
Trasparente
regolamento Aprile 2015
Applicazione a decorrere da
Maggio 2015
Pubblicazione sul sito
Amministrazione
Trasparente
Regolamento sulle sovvenzioni e Aprile 2015
contributi
Applicazione a decorrere da
Maggio 2015
Pubblicazione sul sito
Amministrazione
Trasparente
Implementazione e pubblicazione 2015
sul sito di albi on line per
avvocatura, con indicazione di
criteri di scelta.
Scelta comparata da tale
elenco secondo i criteri
delineati
Predisposizione
segnalazione Aprile 2015
criptata per whistleblowing ed
apertura agli utenti esterni
Possibilità di utilizzo nuovo ESTAR
sistema a decorrere da
Maggio 2015
Visualizzazione
sito
Programmazione di un sistema per 2015
il monitoraggio dei tempi
procedimentali
Possibilità di utilizzo nuovo
sistema entro dicembre 2015
Visualizzazione
dal
sito e reportistica in
merito alla tempistica
dei procedimenti per
Affari Generali
Aggiornamento
donazioni
Programmazione
strategica ed
Innovazione
(Area Staff)
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Pag. 5 di 34
Affari Legali
Pubblicazione sul sito
Amministrazione
Trasparente
dal
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
la direzione
Comunicazione
Direzione
Operativa
Predisposizione del “Portale per i 2015
dipendenti”, anche allo scopo di
siglare i moduli periodici sul
conflitto
di
interesse
ed
incompatibilità;
Possibilità di utilizzo nuovo
sistema entro dicembre 2015
Visualizzazione
sito
Organizzazione e diffusione 2015
Giornata della Trasparenza anno
2015
Organizzazione
dicembre 2015
Pubblicazione invito
sul sito e sui
quotidiani con relativo
resoconto finale
Predisposizione brochure su codice Aprile 2015
etico e di comportamento
aziendale
Utilizzo e diffusione
decorrere da Maggio 2015
Gestione
informatizzata: /
implementazione
sito
Amministrazione
Trasparente
della sezione liste d’attesa e
monitoraggio tempi servizi erogati
/
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
entro Staff
a
Pubblicazione
diffusione
Direzione Sanitaria e Staff
Pag. 6 di 34
dal
e
Pubblicazione dati sul
sito Amministrazione
Trasparente
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
Allegato 2
Referenti per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità e RSD
L’eventuale aggiornamento dell’elenco dei Referenti avverrà direttamente con la pubblicazione sul sito “Amministrazione trasparente”/Altri
contenuti/Corruzione.
Area Tecnico-Amministrativa
Dipartimento/
Area
Direzione generale
Area Staff direzione
Andrea Belardinelli
Macro-Struttura
Struttura interna
SODs Direzione Operativa
Servizio di Prevenzione e
Protezione – SePP
UOc Affari legali
/
/
Area Programmazione Strategica
Area Comunicazione e politiche
del Personale
Dirigente
/
Referente
/
Nicola Berti
Enrichetta Brandi
Patrizia Zoccarato
Alessandra Martini
Andrea Belardinelli
Andrea Belardinelli
Politiche del Personale e relazioni
sindacali
Matteo Sammartino
Matteo Sammartino
/
Programmazione strategica ed
Innovazione
Innovazione tecnologica nelle
attività clinico-assistenziali
Comunicazione
Formazione
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Giovanni Squarci
Giovanni Squarci
Laura D’Addio
Carla Degl’Innocenti
Pag. 7 di 34
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
Area Qualità accreditamento e
rischio clinico
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
Clinica delle Organizzazioni
Laura Belloni
Accreditamento Qualità e Risk
/
Management
Laboratorio per le attività di
studio e ricerca applicata del
Riccardo Tartaglia
Centro Gestione Rischio Clinico e
Sicurezza del Paziente
UOc Amministrazione del
Personale
UOc Affari Generali e rapporti
con il Collegio Sindacale
Ufficio Procedimenti
Disciplinari – UPD
Contabilità Generale e Finanza
Attività Amm. a supporto dei
DAI
Gestione Libera Professione
Programmazione e monitoraggio
Progettazione
Realizzazioni
Facility Management
Area Amministrativa
Paola Lombardi
Area Tecnica
Filippo Terzaghi
FORMAS
/
/
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Maria Ditta
Manuela Benelli
Giulio Toccafondi
Paola Lombardi
Simona Barbieri
Raffaella Giardiello
Paola Lombardi
Paolo Tagliaferri
Donatella Totaro
Silvia Carradori
Paola Marzuoli
Igor Pasqualetti
Elena Bechi
Alessandro Comparini
Filippo Terzaghi
Daniele Novelli
Massimo Novelli
Maria Giuliana Bonaviri
Lucia Nardini
Luigi Tucci
Ambra Amerini
Pag. 8 di 34
Alessandra Pieroni
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
Area Sanitaria
Dipartimento/Area
Direzione Sanitaria
DAI Professioni Sanitarie
DAI Cardiovascolare
DAI DEA
DAI dei Servizi
DAI Materno Infantile
DAI Neuromuscolo -scheletrico e
organi di senso
Struttura
Responsabile
Referente
Farmacia
Roberto Banfi
Roberto Banfi
Igiene e organizzazione ospedaliera Fabrizio Niccolini
Area servizi sanitari
Rossana Casini
Rossana Casini
Biobanche
Rossana Casini
/
Angela Brandi
/
Gianfranco Gensini
/
Carlo Nozzoli
/
/
/
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Ilario Menchi
Carlo Dani
Adriano Peris
Fabiola Piatti
RSD
/
/
/
/
/
Silvia Giovannini
Sara Franchi
Monica Gnozzi
Matteo Tomaiolo
Cristina Poggiali
Maurizio Bartolucci
Claudia Muscolino
Filomena Autieri
Cinzia Frosolini
Francesca Lo Fiego
Pag. 9 di 34
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
DAI Oncologico
Marco Carini
Marco Carini
Elisabetta Torrigiani
Andrea Mercatelli
DAI Anestesia e Rianimazione
Angelo Raffaele De Gaudio
Angelo Raffaele De
Gaudio
Fontani Franca
Kypa Ngoyi Ngongo
DAI Medico-Geriatrico
DIPINT– Servizi alla ricerca
formazione ed integrazione
Luciano Gabbani
Luciano Gabbani
Daniela Marcucci
Paola D’Onofrio
/
/
/
Comitato Etico
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Pag. 10 di 34
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
Allegato 3
Organismo di supporto stabile al Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Coordinamento: Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità (Simona Orsi)
Componenti stabili:
-
Enrico Masotti (Supporto alle funzioni Direzionali ed integrazione organizzativa) Referente per i rapporti con la Direzione aziendale
Alessandra Cerofolini (Comunicazioni) – Referente per il sito “Amministrazione Trasparente” (pubblicazione ed aggiornamento periodico dei dati)
Manuela Benelli (Accreditamento Qualità e Risk management) – Referente per la Struttura Accreditamento e Risk Mnagement (Supporto per il monitoraggio dei processi/procedimenti a rischio e per l’organizzazione e l’implementazione di un Sistema di prevenzione della corruzione e trasparenza
aziendale);
Paolo Tagliaferri (UOc Affari Generali) – Referente Privacy e rapporti con il Collegio Sindacale;
Donatella Totaro (UOc Amministrazione del Personale) - Referente per i rapporti con l’UPD e gestione giuridica del personale;
Carla Degl’Innocenti (UOs Formazione) – Referente per l’attività di formazione obbligatoria specifica;
Matteo Sammartino (Politiche del Personale e relazioni sindacali) - Referente per il Sistema di valutazione a raggiungimento degli obiettivi programmati annualmente – collegamento con il Piano delle Performance;
Ilaria Carli – Controllo di Gestione;
Sandra Alderighi – rapporti con le Associazioni accreditate;
Anna Maria Bartolini - Referente per i rapporti con l’URP.
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE
C.F. e P.I.: 04612750481 - tel. 055 794.111 (centralino)
[email protected] - [email protected] - www.aou-careggi.toscana.it
Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Pag. 11 di 34
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
Allegato 4
Griglia di rilevazione e graduazione dei rischi di corruzione
La valutazione del rischio è stata effettuata secondo le modalità indicate nel paragrafo 6. Il punteggio di identificazione delle aree a rischio va da 0 a 15: da
0/4 = basso, 5/7 medio, 8/15 = alto.
Le specifiche inerenti ogni processo/procedimento sono riportate sul sito “Amministrazione Trasparente”/Attività e procedimenti/Tipologia di
procedimento/processo.
AREA TECNICA
UO interessate
Settore di riferimento
U.O. Progettazione
Area tecnica/U.O.C. Progettazione Progettazione e Validazione del Progetto
U.O. Realizzazioni
U.O. Realizzazioni
Realizzazioni opere
5,5
U.O. Facility
U.O. Facility
Realizzazione interventi manutentivi
7,1
U.O. Facility
U.O. Facility
Gestione del magazzino Tecnico (a supporto attività manutentive)
3,1
U.O. Facility
U.O. Facility
Gestione servizi di manutenzione programmata
Tutte le U.O. Area Tecnica
Tutte le U.O. Area Tecnica
Acquisizioni in economia di fornitura di beni servizi e lavori
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE
C.F. e P.I.: 04612750481 - tel. 055 794.111 (centralino)
[email protected] - [email protected] - www.aou-careggi.toscana.it
Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Processi
Grado di rischio
Pag. 12 di 34
6
6,33
3,1
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
U.O. Programmazione e
monitoraggio
U.O. Programmazione e
monitoraggio
Pianificazione e programmazione opere
U.O. Programmazione e monitoraggio
U.O. Programmazione e monitoraggio
U.O. Programmazione e monitoraggio
U.O. Programmazione e monitoraggio
Processo di acquisizione, beni economali
U.O. Programmazione e monitoraggio
U.O. Programmazione e monitoraggio
U.O. Programmazione e monitoraggio
Direzione Aziendale
UO interessate
U.O. Programmazione e monitoraggio
U.O. Programmazione e monitoraggio
U.O. Programmazione e monitoraggio
Direzione Aziendale
Settore di riferimento
Gestione dell’autoparco aziendale
UOC Programmazione e
monitoraggio
U.O. Progettazione
UOC Programmazione e monito- Procedimento di approvazione del programma triennale dei lavori
raggio
UOC progettazione
Procedimento di affidamento servizi tecnici sotto soglia di € 40.000
U.O. Progettazione
UOC progettazione
Procedimento di affidamento servizi tecnici sotto soglia tra € 40.001
e € 100.000
4,25
Tutte le U.O. Area Tecnica
Tutte le strutture area tecnica
Procedimento di affidamento di incarichi per Progettazione Direttore Lavori Coordinamento sicurezza e Collaudo scelto in ambito privato (esterno)
4
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE
C.F. e P.I.: 04612750481 - tel. 055 794.111 (centralino)
[email protected] - [email protected] - www.aou-careggi.toscana.it
Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Fatturazione attiva delle utenze nei confronti di Enti esterni presenti
in Careggi
Gestione del servizio portierato aziendale
Gestione del servizio di vigilanza e rimozione auto
Cooperazione sanitaria internazionale
Procedimenti
Pag. 13 di 34
6
2,3
5,33
5
2,9
4,4
5,6
grado di rischio
6
2,75
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
Tutte le U.O. Area Tecnica
Tutte le strutture area tecnica
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
Procedimento di affidamento di incarichi per progettazione Direttore Lavori Coordinamento sicurezza e collaudo scelto in ambito pubblico (interno)
3,25
Tutte le U.O. Area Tecnica
Tutte le strutture area tecnica
Procedimento di indizione gara ordinaria/straordinaria/ristrutturazione e nuove edificazioni
4,5
Tutte le U.O. Area Tecnica
Tutte le strutture area tecnica
Procedimento di aggiudicazione gara ordinaria/straordinaria/ristrutturazione e nuove edificazioni
4
Tutte le U.O. Area Tecnica
tutte le strutture area tecnica
Procedimento di variante in corso d'opera
Tutte le U.O. Area Tecnica
tutte le strutture area tecnica
Procedimento di accordo bonario
Tutte le U.O. Area Tecnica
tutte le strutture area tecnica
Procedimento di transazione
Tutte le U.O. Area Tecnica
UOC Programmazione e monito- Procedimento di nomina del RUP
raggio
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE
C.F. e P.I.: 04612750481 - tel. 055 794.111 (centralino)
[email protected] - [email protected] - www.aou-careggi.toscana.it
Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Pag. 14 di 34
4,25
4,25
4,25
3
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
AREA AMMINISTRATIVA
UO interessate
Settore di riferimento
Processi
Grado di rischio
U.O.c Affari Generali
gestione corrispondenza e Protocollo
U.O.s Gestione Attività Libera
Professione
Gestione del rapporto convenzionale con le strutture pubbliche in
cui i professionisti svolgono la libera professione
U.O.s Gestione Attività Libera
Professione
Gestione del rapporto convenzionale con le strutture private in cui i
professionisti svolgono la libera professione
(extra-regione)
Gestione e ripartizione compensi derivanti
dall’attività libero professionale intramuraria
U.O.s Gestione Attività Libera
Professione
U.O.s Gestione Attività Libera
Professione
2,7
4,2
4
5,5
Uo Contabilità Generale
Predisposizione del rendiconto contabile
sull’attività libero professionale intramuraria
da allegare al bilancio aziendale
Gestione e ripartizione compensi attività aggiuntive d’equipe e progetti destinati
alla riduzione delle liste d’attesa e alla copertura di carenze
d’organico
Ciclo passivo
8,25
Uo Contabilità Generale
Ciclo attivo
2,3
U.O.s Gestione Attività Libera
Professione
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE
C.F. e P.I.: 04612750481 - tel. 055 794.111 (centralino)
[email protected] - [email protected] - www.aou-careggi.toscana.it
Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Pag. 15 di 34
5,5
1,46
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
Uo Contabilità Generale
Gestione Cassa Economale
Uo Contabilità Generale
Adempimenti Fiscali
Uo Contabilità Generale
Gestione economico/contabile del patrimonio
Attività Amministrativa a supporto dei Dipartimenti ad Attività Integrata
Attività Amministrativa a supporto dei Dipartimenti ad Attività Integrata
Attività Amministrativa a supporto dei Dipartimenti ad Attività Integrata
Attività Amministrativa a supporto dei Dipartimenti ad Attività Integrata
Attività Amministrativa a supporto dei Dipartimenti ad Attività Integrata
Attività Amministrativa a supporto dei Dipartimenti ad Attività Integrata
Attività Amministrativa a supporto dei Dipartimenti ad Attività Integrata
Gestione e rilascio all'utenza della cartella clinica
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE
C.F. e P.I.: 04612750481 - tel. 055 794.111 (centralino)
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
2,9
2,5
gestione della documentazione aziendale archiviazione ed eliminazione
gestione accettazione e dimissione amministrativa ricoveri
Gestione amministrativa dei beni storico-artistici aziendali
Gestione amministrativa attività di supporto ai percorsi ambulatoriali
Gestione ticket
2
6
6,3
5,25
5,6
4,6
4,9
Gestione di contratti inerenti servizi di supporto attività amministrativa e/o sanitaria
Pag. 16 di 34
4,75
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
Attività Amministrativa a supporto dei Dipartimenti ad Attività Integrata
Attività Amministrativa a supporto dei Dipartimenti ad Attività Integrata
Attività Amministrativa a supporto dei Dipartimenti ad Attività Integrata
Gestione contabile di fatture per esami diagnostici e per rimborsi
donazioni sangue
5,25
Gestione giuridico amministrativa dei contratti di appalto dei servizi
trasversali
5,25
U.O.c. Amm.ne del Personale Pensioni
Processo di gestione previdenziale del personale dipendente
Gestione anagrafiche sanitarie e dati afferenti alla CSE
2,7
U.O.c. Amm.ne del Personale Personale universitario in afferen- Liquidazione della retribuzione di risultato
za ass.le
U.O.c. Amm.ne del Personale Personale universitale in afferenza Gestione economica dell’attività di didattica e tutoraggio dei medici
ass.le
U.O.c. Amm.ne del Personale Personale universitale in afferenza Gestione posizione assicurativa INAIL per il personale specializzanass.le
do
UO Amm.ne del personale
Presenze
Gestione carta operatore
UO Amm.ne del personale
Presenze
Gestione presenze/assenze
UO Amm.ne del personale
UO Amm.ne del personale
Gestione del debito informativo verso INAIL per gli infortuni e malattie professionali
UO Amm.ne del personale
UO Amm.ne del personale
Cessione del quinto
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE
C.F. e P.I.: 04612750481 - tel. 055 794.111 (centralino)
[email protected] - [email protected] - www.aou-careggi.toscana.it
Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
4
2,29
2,29
3,13
2,75
3
3,33
3,75
Pag. 17 di 34
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
UO Amm.ne del personale
UO Amm.ne del personale
Predisposizione pratica amministrava di pignoramenti
4,96
UO Amm.ne del personale
UO Amm.ne del personale
Valutazione di fine incarico
4,33
U.O.c. Amm.ne del Personale Settore Giuridico
Gestione visite fiscali
UO Amm.ne del personale
UO Amm.ne del personale
Gestione pratiche connesse al personale deceduto in servizio
(escluso procedure previdenziali)
UO interessate
Settore di riferimento
Descrizione sintetica del procedimento
7,33
4
Grado di rischio
U.O.c Affari Generali
Concessione patrocinio legale:
-affidamento incarico difensivo legali esterni e/o periti esterni
-rimborso spese legali e/o peritali
4,7
U.O.c Affari Generali
Convenzioni attive con Aziende Sanitarie, Aziende pubbliche,
Aziende private per la fornitura di servizi e/o consulenze
6,7
U.O.c Affari Generali
Convenzioni passive con Aziende Sanitarie, Aziende pubbliche,
Aziende private per la fornitura di servizi e/o consulenze
6,7
U.O.c Affari Generali
Stipula appendici polizze assicurative a seguito aggiudicazione
ESTAR RC Patrimoniale e sperimentazione
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Pag. 18 di 34
4
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
U.O.c Affari Generali
Gestione dei sinistri con garanzia assicurativa esclusi quelli di competenza ESTAV
4,7
U.O.c Affari Generali
Gestione procedimento di accesso agli atti ex L. 241/90 (Provvedimento Direttore Generale e Dirigenziali e relativi atti endoprocedimentali esclusi quelli relativi a selezioni pubbliche per l’assunzione di
personale e quelli relativi a appalti e lavori pubblici )
3,5
U.O.c Affari Generali
Gestione procedimento di accesso ai dati personali
3,5
U.O.c Affari Generali
Gestione diretta del contenzioso stragiudiziale, cioè dei sinistri derivanti da responsabilità civile per danni verso terzi per i quali non sia
stata avviata un’azione in sede giudiziale civile (esclusa mediazione).
6,7
U.O.c Affari Generali
Predisposizione atti di comodato
6,7
U.O.c Affari Generali
Gestione procedure di mediazione ai sensi del D.Lgs. 28/2010
6,6
U.O.c Affari Generali
Attribuzione sovvenzioni e contributi
7,3
U.O.c Affari Generali
Attribuzione consulenze e prestazioni occasionali
6,7
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE
C.F. e P.I.: 04612750481 - tel. 055 794.111 (centralino)
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Pag. 19 di 34
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
U.O.s Gestione Attività Libera
Professione
Procedimento di attivazione e/o modifica libera professione
5
U.O.s Gestione Attività Libera
Professione
Procedimento di attivazione e/o modifica convenzione con altri Enti per attivazione Libera Professione in ingresso o in uscita
5
U.O.s Gestione Attività Libera
Professione
Procedimento di attivazione convenzione con strutture private per
utilizzo struttura logistico/amministrativo per lo svolgimento della
Libera Professione
U.O. Contabilità Generale
U.O. Contabilità Generale
6,3
2
Donazioni
Predisposizione E Gestione Bilancio di Esercizio
2,5
U.O. Contabilità Generale
Gestione del Bilancio Preventivo annuale
4,67
Attività Amministrativa a supporto dei Dipartimenti ad Attività Integrata
Gestione malum: Applicazione sanzione per omessa disdetta ed
omesso ritiro referti
4,9
U.O.c. Amm.ne del Personale U.O. Amm.ne del Personale Giuridico
Stipula contratto individuale di lavoroa tempo indeterminato/determinato ed eventuale proroga (comparto e dirigenza)
3,33
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE
C.F. e P.I.: 04612750481 - tel. 055 794.111 (centralino)
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Pag. 20 di 34
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
U.O.c. Amm.ne del Personale U.O. Amm.ne del Personale Giuridico
Mobilità interna personale dirigente e comparto (ruolo amministrativo e tecnico)
U.O.c. Amm.ne del Personale U.O. Amm.ne del Personale Giuridico
U.O.c. Amm.ne del Personale Settore Giuridico
Rilascio certificati di servizio, giuridici ed economici
U.O.c. Amm.ne del Personale Settore Giuridico
U.O.c. Amm.ne del Personale Settore Giuridico
Applicazione permessi ex D.lgs 151/2001 (Maternità) e L. 104/1992
(Handicap)
Aspettative e congedi non retribuiti ex CCNNLL, L.49/1987 (Paesi
in via di sviluppo) DPR 194/01 (Volontariato) D.LGS. 151/2001
(Adozioni internazionali)
Congedi retribuiti: diritto allo studio e per formazione
U.O.c. Amm.ne del Personale U.O. Amm.ne del Personale Giuridico
U.O.c. Amm.ne del Personale Settore Giuridico
Assegni al nucleo
U.O.c. Amm.ne del Personale Settore Giuridico
Mutamento di profilo per inidoneità psicofisica personale del comparto
U.O.c. Amm.ne del Personale Settore Giuridico
Contratti part-time (comparto) ed impegno ridotto (dirigenza)
U.O.c. Amm.ne del Personale Settore Giuridico
Comandi in entrata e in uscita, assegnazioni temporanee
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE
C.F. e P.I.: 04612750481 - tel. 055 794.111 (centralino)
[email protected] - [email protected] - www.aou-careggi.toscana.it
Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
4,38
2
2,16
2,16
1,5
2,7
Autorizzazione incarichi extra-impego
Pag. 21 di 34
5,66
2,75
2,62
4
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
U.O.c. Amm.ne del Personale Settore Giuridico
Dimissioni e scadenze incarico
U.O.c. Amm.ne del Personale Settore Giuridico
Trasferimenti in uscita
U.O.c. Amm.ne del Personale Settore Giuridico
Mobilità per compensazione
Ufficio procedimenti disciplinari
U.O.c. Amm.ne del Personale Pensioni
4,38
Gestione procedimenti disciplinari a carico dei dipendenti per sanzioni disciplinari superiori ai 10 gg. di sospensione dal servizio e gestione della documentazione dei procediementi di competenza dei
dirigenti
Dispense di inabilità per malattie previa valutazione e conteggio di
pensione
U.O.c. Amm.ne del Personale
Inserimento in attività assistenziale personale universitario
U.O.c. Amm.ne del Personale
Attribuzione incarichi dirigenti medici e sanitari
U.O.c. Amm.ne del Personale Gestione Fabbisogno Risorse
Umane
Attivazione concorso per assunzione a tempo inderminato preceduta da mobilità preconcorsuale
U.O.c. Amm.ne del Personale Gestione Fabbisogno Risorse
Umane
Attivazione selezione per assunzione Direttori Strutture Complesse
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE
C.F. e P.I.: 04612750481 - tel. 055 794.111 (centralino)
[email protected] - [email protected] - www.aou-careggi.toscana.it
Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
1,83
Pag. 22 di 34
4,08
5,83
3,5
4,67
4,87
6
4,5
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
U.O.c. Amm.ne del Personale Gestione Fabbisogno Risorse
Umane
Attivazione selezione per assuzione a tempo determinato
U.O.c. Amm.ne del Personale Gestione Fabbisogno Risorse
Umane
Assuzione a tempo indeterminato e determinato in esito a conclusione concorso o utilizzo graduatoria
U.O.c. Amm.ne del Personale Gestione Fabbisogno Risorse
Umane
Mobilità del personale pre-concorsuale
U.O.c. Amm.ne del Personale Gestione Fabbisogno Risorse
Umane
Mobilità del personale compartimentale ed intercompartimentale in
entrata
U.O.c. Amm.ne del Personale Gestione Fabbisogno Risorse
Umane
Incarichi libero professionali per progetti aziendali
U.O.c. Amm.ne del Personale Gestione Fabbisogno Risorse
Umane
Incarichi di co.co.co. e libero-prof.li –attuazione progetti Regionali
U.O.c. Amm.ne del Personale Gestione Fabbisogno Risorse
Umane
Incarichi co.co.co. attuazione progetti Ministeriali
U.O.c. Amm.ne del Personale Gestione Fabbisogno Risorse
Umane
Attivazione borse di studio progetti Ministeriali
U.O.c. Amm.ne del Personale Gestione Fabbisogno Risorse
Umane
Assegnazione diretta borse di studio/co.co.co a giovani ricercatori
vincitori bandi ministero della salute
U.O.c. Amm.ne del Personale Gestione Fabbisogno Risorse
Umane
Selezione 15 septies D.Lgs 502/1992
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Pag. 23 di 34
6
5,33
7,33
7,33
10
10
10
7
7
10
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
U.O.c. Amm.ne del Personale Gestione Fabbisogno Risorse
Umane
Selezione 15 octies D.Lgs 502/1993
U.O.c. Amm.ne del Personale Gestione Fabbisogno Risorse
Umane
Ricostituzione rapporto di lavoro
U.O.c. Amm.ne del Personale Gestione Fabbisogno Risorse
Umane
Proroga dei contratti a tempo determinato
U.O.c. Amm.ne del Personale
Conferimento incarico di sostituzione temporanea
U.O.c. Amm.ne del Personale
Conferimento incarichi di posizione organizzative
U.O.c. Amm.ne del Personale
Gestione pratica di rimborso spese su istituti contrattuali (missione/servizio fuori sede, aggiornamento obbligatorio)
3,2
U.O.c. Amm.ne del Personale
Liquidazione compensi da lavoro straordinari personale del comparto
3,2
U.O.c. Amm.ne del Personale
Monetizzazione ferie personale cessato a qualunque titolo
U.O.c. Amm.ne del Personale
Procedura diretta alla stipula della convenzione per invalidi e categorie protette
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[email protected] - [email protected] - www.aou-careggi.toscana.it
Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Pag. 24 di 34
10
5,33
6,66
4,33
1,66
4
3,33
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
Allegato 5
Griglia degli obblighi di pubblicazione con i Responsabilità della pubblicazione ed aggiornamento dei dati sulla
trasparenza
I livello
II livello
Struttura
Responsabile
Referente
Tempi di
aggiornamento
(rispetto all’emissione del
dato)
Disposizioni generali
Organizzazione
Programma per la
Trasparenza e
l’Integrità
Respons.
Trasparenza
Orsi Simona
Attestazioni OIV o
struttura analoga
/
OIV
Atti generali
Affari Generali
annuale
Giuliana Ceccarelli
annuale
Raffaella Giardiello
Sanzioni per mancata
comunicazione dati
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Orsi Simona
Paolo Tagliaferri
tempestivo
tempestivo
Pag. 25 di 34
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
Articolazione degli
uffici
Affari Generali
Raffaella Giardiello
Paolo Tagliaferri
tempestivo
Telefono posta
elettronica
Affari Generali
Raffaella Giardiello
Paolo Tagliaferri
tempestivo
Affari Generali
(consulenti)
Raffella Giardiello
Paolo Tagliaferri
tempestivo
Personale
(collaboratori)
Paola Lombardi
Simona Barbieri
tempestivo
Consulenti e collaboratori
Incarichi
amministrativi di
vertice (DG, DA,
DS)
Personale
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
tempestivo
Staff
Enrico Masotti
Incarichi
amministrativi di
vertice (Direttori
DAI/Area/Strutture)
Personale
Paola Lombardi
Dirigenti
Personale
Posizioni
organizzative
Personale
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE
C.F. e P.I.: 04612750481 - tel. 055 794.111 (centralino)
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Segreteria
Simona Barbieri
tempestivo
Paola Lombardi
Simona Barbieri
tempestivo
Paola Lombardi
Simona Barbieri
tempestivo
Pag. 26 di 34
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
Dotazione organica
Personale
Paola Lombardi
Simona Barbieri
annuale
Personale non a
tempo indeterminato
Personale
Paola Lombardi
Simona Barbieri
annuali/trimestrale
(costi)
Tassi di assenza
Personale
Paola Lombardi
Simona Barbieri
trimestrale
Incarichi conferiti e
autorizzati ai
dipendenti
Personale
Paola Lombardi
Simona Barbieri
tempestivo
Contrattazione
collettiva
Relazioni sindacali
Matteo Sammartino
Marco Salvego
tempestivo
Contrattazione
integrativa
Relazioni sindacali
Matteo Sammartino
Marco Salvego
annuali/trimestrale
(costi)
OIV
/
OIV
Giuliana Ceccarelli
tempestivo
Personale/ESTAR
Paola Lombardi
Simona Barbieri
tempestivo
Politiche del
Personale
Matteo Sammartino
Matteo Sammartino
tempestivo
Bandi di concorso
Performance
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
Sistema di
misurazione e
valutazione della
Performance
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE
C.F. e P.I.: 04612750481 - tel. 055 794.111 (centralino)
[email protected] - [email protected] - www.aou-careggi.toscana.it
Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Pag. 27 di 34
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
Enti controllati
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
Piano della
Performance
Politiche del
Personale
Matteo Sammartino
Matteo Sammartino
tempestivo
Relazione sulla
Performance
Politiche del
Personale
Matteo Sammartino
Matteo Sammartino
tempestivo
Ammontare
complessivo dei
premi
Personale
Paola Lombardi
Simona Barbieri
tempestivo
Dati relativi ai premi
Personale
Paola Lombardi
Simona Barbieri
tempestivo
Benessere
organizzativo
Criticità delle
Organizzazioni
Laura Belloni
Maria Ditta
tempestivo
Enti pubblici vigilati
Contabilità
Generale e Finanza
Silvia Carradori
Igor Pasqualetti
annuale
Società partecipate
Contabilità
Generale e Finanza
Silvia Carradori
Igor Pasqualetti
annuale
Enti di diritto privato
controllati
Contabilità
Generale e Finanza
Silvia Carradori
Igor Pasqualetti
annuale
Rappresentazione
grafica
Contabilità
Generale e Finanza
Silvia Carradori
Igor Pasqualetti
annuale
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE
C.F. e P.I.: 04612750481 - tel. 055 794.111 (centralino)
[email protected] - [email protected] - www.aou-careggi.toscana.it
Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Pag. 28 di 34
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
Attività e procedimenti
Provvedimenti
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
Dati aggregati
attività
amministrativa
Affari Generali
Raffaella Giardiello
Paolo Tagliaferri
tempestivo
Tipologie di
procedimento
Affari Generali
Raffaella Giardiello
Paolo Tagliaferri
tempestivo
Monitoraggio
tempi
procedimentali
Affari Generali
Raffaella Giardiello
Tutte le Strutture
Ogni Dirigente che
utilizza
autocertificazioni
Relativo Referente
Manuela Benelli
tempestivo
tempestivo
Dichiarazioni
sostitutive e
acquisizione d'ufficio
dei dati
Accreditamenti
Qualità e Risk
Management
Provvedimenti organi
indirizzo-politico
Affari generali
Raffaella Giardiello
Paolo Tagliaferri
semestrale
Provvedimenti
dirigenti
Affari generali
Raffaella Giardiello
Paolo Tagliaferri
semestrale
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE
C.F. e P.I.: 04612750481 - tel. 055 794.111 (centralino)
[email protected] - [email protected] - www.aou-careggi.toscana.it
Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Pag. 29 di 34
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
Controlli sulle imprese
Area Tecnica
Bandi di gara e contratti
Sovvenzioni, contributi
sussidi, vantaggi economici
Bilanci
Beni immobili e gestione patrimonio
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
Filippo Terzaghi
Area Tecnica
Filippo Terzaghi
Gestori di
fabbisogno
(pubblicazione
annuale dei CIG)
Direzione
Amministrativa
Alessandra Pieroni
tempestivo
Alessandra Pieroni
tempestivo
Ogni Gestore per la parte
di competenza
annuale
(31 gennaio)
Criteri e modalità
Affari Generali
Raffaella Giardiello
Paolo Tagliaferri
tempestivo
Atti di concessione
Affari Generali
Raffaella Giardiello
Paolo Tagliaferri
tempestivo
Albo dei beneficiari
Affari Generali
Raffaella Giardiello
Paolo Tagliaferri
annuale
Bilancio preventivo e
consuntivo
Contabilità
Generale e Finanza
Silvia Carradori
Igor Pasqualetti
Piano indicatori e
risultati attesi di
bilancio
Contabilità
Generale e Finanza
Silvia Carradori
Patrimonio
Area Tecnica
Filippo Terzaghi
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C.F. e P.I.: 04612750481 - tel. 055 794.111 (centralino)
[email protected] - [email protected] - www.aou-careggi.toscana.it
Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
tempestivo
Igor Pasqualetti
tempestivo
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Alessandra Pieroni
tempestivo
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
immobiliare
Canoni di locazione o
affitto
Filippo Terzaghi
Alessandra Pieroni
tempestivo
Corte dei Conti
Raffaella Giardiello
Paolo Tagliaferri
tempestivo
Comunicazione/UR
P
Giovanni Squarci
Anna Maria Bartolini
Class Action
Affari Legali
Enrichetta Brandi
Alessandra Martini
tempestivo
Costi contabilizzati
Contabilità Analitica
Barbara Tonietti
Silvia Pittino
annuale
Controlli e rilievi sull'amministrazione
Carta dei
servizi/Standard di
qualità
Servizi erogati
Pagamenti dell' amministrazione
Area Tecnica
Collegio Sindacale/
Tempi medi di
erogazione dei servizi
Direzione Operativa /
/
annuale
Liste di attesa
Direzione Operativa /
/
tempestivo
Indicatore di
tempestività dei
pagamenti
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Contabilità
Generale e Finanza
Silvia Carradori
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Igor Pasqualetti
tempestivo
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
IBAN e pagamenti
informatici
Opere pubbliche
Interventi straordinari e di emergenza
Altri contenuti - corruzione
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
Contabilità
Generale e Finanza
Silvia Carradori
Igor Pasqualetti
tempestivo
Area Tecnica
Filippo Terzaghi
Alessandra Pieroni
tempestivo
Area Tecnica
Filippo Terzaghi
Alessandra Pieroni
tempestivo
Area Igiene e
organizzazione
ospedaliera
tempestivo
Fabrizio Niccolini
Rossana Casini
Responsabile per la
prevenzione della
corruzione
Orsi Simona
tempestivo
Responsabile per la
trasparenza
Orsi Simona
tempestivo
Piano triennale per
la prevenzione della
corruzione
Orsi Simona
annuale
Regolamenti per la
prevenzione e la
repressione della
corruzione e
Orsi Simona
tempestivo
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Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
Ed. 1
Rev. 0
dell'illegalità
Relazione del
Responsabile per la
prevenzione della
corruzione
Altri contenuti – Accesso Civico
Regolamenti
Orsi Simona
annuale
Orsi Simona
tempestivo
Orsi Simona
annuale
Catalogo di dati,
metadati e banche
Andrea Belardinelli
dati
Altri contenuti - Accessibilità e Catalogo di dati, metadati e
banche dati
Obiettivi di
accessibilità
annuale
Paolo Tagliaferri
Alessandra Cerofolini
Andrea Belardinelli
(da pubblicare
secondo le
indicazioni
contenute nella
circolare
dell'Agenzia per
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[email protected] - [email protected] - www.aou-careggi.toscana.it
Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
Alessandra Cerofolini
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Paolo Tagliaferri
annuale
Piano triennale per la prevenzione della
corruzione trasparenza ed integrità - anni
2015/2017
PN 14/903/01
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l'Italia digitale n.
61/2013)
Provvedimenti per Andrea Belardinelli
uso dei servizi in
rete
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Responsabile per la prevenzione della corruzione trasparenza ed integrità
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Alessandra Cerofolini
Paolo Tagliaferri
annuale
Indirizzi aziendali per la Rotazione dei
dipendenti operanti in aree a rischio di corruzione
(L. n. 190/2012, art. 1 co. 4)
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Copia allegato °6 al Piano triennale per la prevenzione della corruzione trasparenza e
integrità 2015/2017
SOMMARIO
INTRODUZIONE ....................................................................................................................................................................... 1
DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI ............................................................................................................................................. 2
1 SCOPO ................................................................................................................................................................................ 3
2 RIFERIMENTI ....................................................................................................................................................................... 3
3 DURATA DEGLI INCARICHI................................................................................................................................................ 5
4 CAMPO DI APPLICAZIONE................................................................................................................................................. 6
4.1
I VERTICI DELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE .................................................................................. 6
4.2
4.3
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO (RUP) ................................................................................. 7
FIGURE INFUNGIBILI ...................................................................................................................... 7
6.
7.
MISURE ALTERNATIVE ALLA ROTAZIONE .............................................................................. 9
PROCEDURA DI ROTAZIONE ................................................................................................... 11
8. FORMAZIONE.................................................................................................................................................................... 12
9.
ROTAZIONE OBBLIGATORIA ................................................................................................ 12
Gruppo di redazione:
NOME
FUNZIONE
REDAZIONE
Simona Orsi
Resp.
Prevenzione
corruzione Trasp. e
Integrità
VERIFICA
Manuela Benelli
UO Accreditamento,
Qualità e M.C.
APPROVAZIONE
Monica Calamai
Direttore Generale
DATA
FIRMA
INTRODUZIONE
La rotazione degli incarichi già dalla “Riforma Brunetta” (D.Lgs n. 150/2009) è stata considerata come
strumento fondamentale di trasparenza e contrasto alla corruzione, essendo stata inserita come una
delle misure gestionali proprie dei dirigenti: l’articolo 16, co. 1, lett. l quater, del D.Lgs n. 165/2001
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Indirizzi aziendali per la Rotazione dei
dipendenti operanti in aree a rischio di corruzione
(L. n. 190/2012, art. 1 co. 4)
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Copia allegato °6 al Piano triennale per la prevenzione della corruzione trasparenza e
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prevede che i dirigenti, con provvedimento motivato, facciano ruotare il personale coinvolto in
procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva.
La legge n. 190/2012, all’articolo 1 comma 4, lettera e), assegna al Dipartimento della Funzione
Pubblica il compito di definire criteri generali per assicurare la rotazione dei dirigenti nei settori
particolarmente esposti al rischio di corruzione.
E’ compito del Responsabile per la prevenzione della corruzione, d’intesa con il dirigente competente,
verificare, l’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività, nel cui
ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione (art. 1, comma 10, lettera b).
Nelle more della definizione dei criteri generali, ai sensi del sopra citato art. 1 co. 4, lett. e), si è ritenuto
opportuno predisporre delle modalità applicative per la rotazione del personale, nelle aree qualificate a
rischio di corruzione “alto”, dando contestualmente atto che, nell’ottica già delineata con il Piano
nazionale di prevenzione della corruzione, la prospettiva organizzativa che l’azienda intende darsi in
materia occupa uno spazio temporale di almeno 5 anni, nel corso dei quali poter avviare ogni
necessario ed insostituibile processo di formazione quale presupposto di base della rotazione nelle aree
a rischio alto di corruzione.
DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI
DPCM – Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
PTPC – Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione
CIVIT – Commissione Indipendente per la Valutazione la Trasparenza e l’Integrità
ANAC – Autorità Nazionale Anticorruzione
D.Lgs - Decreto Legislativo
UPD – Ufficio Procedimenti Disciplinari
OIV - Organismo Indipendente di Valutazione
SSR - Servizio Sanitario Regionale
SSN - Servizio Sanitario Nazionale
Agenas – Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali
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Indirizzi aziendali per la Rotazione dei
dipendenti operanti in aree a rischio di corruzione
(L. n. 190/2012, art. 1 co. 4)
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SCOPO
La rotazione dei dirigenti e dei dipendenti, con funzioni di responsabilità operanti nelle aree a più
elevato rischio di corruzione, è prevista come strumento fondamentale per contrastare la corruzione
intesa nel senso più ampio e cioè, come ogni comportamento teso a favorire l’interesse privato
dell’attore pubblico rispetto all’interesse generale, allontanando il privilegio, la consuetudine e la prassi,
che possono finire per favorire coloro che sono capaci di intessere relazioni con i dipendenti ed i
dirigenti inamovibilmente inseriti in un certo ruolo, a discapito di altri: “L’alternanza tra più professionisti
nell’assunzione delle decisioni e nella gestione delle procedure, infatti, riduce il rischio che possano crearsi relazioni
particolari tra amministrazioni ed utenti, con il conseguente consolidarsi di situazioni di privilegio e l’aspettativa a risposte
illegali improntate a collusione” (CIVIT, oggi ANAC).
La rotazione dei dirigenti e del personale è una misura che non dovrà essere applicata
acriticamente ed in modo generalizzato a tutte le posizioni lavorative, in quanto presenta non
indifferenti profili di delicatezza e complessità, ponendosi per certi versi in contrasto con i criteri per il
conferimento degli incarichi dirigenziali fissati dall’art. 19 del D.Lgs n. 165/2001, che riconnettono tale
conferimento ad elementi legati alla professionalità acquisita dai dirigenti e puntano sulla continuità,
dimostrata appunto dalla competenza e dai risultati ottenuti. La rotazione infatti, inizialmente prevista
come ordinario sistema di attribuzione degli incarichi col D.Lgs n. 29/1993, è stata successivamente
eliminata, proprio perché contrastante con i principi di merito e continuità dell’azione amministrativa,
che impone la valorizzazione della professionalità acquisita dai dipendenti in certi ambiti e settori di
attività. La legge n. 190/2012 l’ha ripristinata, ma al solo scopo di utilizzarla come misura
preventiva particolare, per i casi di specifico rischio “alto” di corruzione.
L’Azienda procederà pertanto ad identificare in via prioritaria le strutture ed i servizi che
svolgono attività nelle aree a più elevato rischio di corruzione (mappatura), dove lo strumento della
rotazione dovrà essere applicato in via prevalente, quale strumento tipico di prevenzione del rischio.
Ovviamente, tale strumento sarà possibile applicarlo anche in settori non identificati a priori ma
che manifestino, sulla base dei fatti, sintomi di debolezza al fenomeno corruttivo
2
RIFERIMENTI
-
La Legge n. 190/2012:
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Indirizzi aziendali per la Rotazione dei
dipendenti operanti in aree a rischio di corruzione
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v prevede la rotazione dei dirigenti nei settori particolarmente esposti al rischio di corruzione;
v obbliga alla predisposizione di procedure per la rotazione di dirigenti e funzionari;
v prevede la verifica dell’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici a più alto rischio di
corruzione.
Le Linee di indirizzo del Comitato Interministeriale (istituito con DPCM del 16 gennaio
2013) indicano la necessità di prevedere:
v adeguati sistemi di rotazione del personale addetto alle aree ad alto rischio di
corruzione, con l’accortezza di mantenere continuità e coerenza degli indirizzi e le necessarie
competenze delle strutture;
v indirizzi per evitare che possano consolidarsi delle rischiose posizioni “di privilegio” nella
gestione diretta di certe attività, correlate alla circostanza che lo stesso funzionario si occupi
personalmente per lungo tempo dello stesso tipo di procedimenti e si relazioni sempre con gli
stessi utenti.
La Conferenza Unificata del 24 luglio 2013 sancisce nel merito che:
v la rotazione dei dirigenti e funzionari può avvenire solo al termine dell’incarico;
v gli Enti (in forza dell’art.16 c. 1 l-quater D.Lgs.165/2001) provvedano al monitoraggio delle
attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione, disponendo, con
provvedimento motivato, la rotazione del personale nei casi di avvio di procedimenti penali o
disciplinari per condotte di natura corruttiva.
Il Piano Nazionale Anticorruzione, approvato l’11 settembre 2013 , stabilisce che:
v le pubbliche amministrazioni sono tenute ad adottare adeguati criteri per realizzare la
rotazione del personale dirigenziale e del personale con funzioni di responsabilità (ivi compresi i
responsabili del procedimento), operanti nelle aree a più elevato rischio di corruzione (per il
personale dirigenziale, la rotazione integra altresì i criteri di conferimento degli incarichi
dirigenziali);
v la misura deve essere adottata in tutte le amministrazioni - previa adeguata informazione
alle organizzazioni sindacali rappresentative - salvo motivati impedimenti connessi alle
caratteristiche organizzative dell’amministrazione (in tal caso, la motivazione è inserita nel
PTPC);
v il criterio di rotazione deve essere previsto nell’ambito dell’atto generale contente i criteri di
conferimento degli incarichi dirigenziali approvato dall’autorità di indirizzo politico;
v deve essere identificato un nocciolo duro di professionalità infungibili per lo svolgimento delle
attività proprie di ciascun ufficio o servizio a rischio di corruzione;
v per il personale dirigenziale addetto alle aree a più elevato rischio di corruzione, la durata
dell’incarico deve essere fissata al limite minimo legale;
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v per il personale non dirigenziale, la durata di permanenza nel settore deve essere prefissata
da ciascuna amministrazione secondo criteri di ragionevolezza, preferibilmente non superiore a
5 anni, tenuto conto anche delle esigenze organizzative;
v per il personale dirigenziale, alla scadenza dell’incarico la responsabilità dell’ufficio o del
servizio deve essere di regola affidata ad altro dirigente, a prescindere dall’esito della valutazione
riportata dal dirigente uscente;
v l’applicazione della misura va valutata anche se l’effetto indiretto della rotazione comporta
un temporaneo rallentamento dell’attività ordinaria, dovuto al tempo necessario per acquisire la
diversa professionalità;
v l’attuazione della mobilità, specialmente se temporanea, costituisce un utile strumento per
realizzare la rotazione tra le figure professionali specifiche e gli enti di più ridotte dimensioni;
v nel caso di impossibilità di applicare la misura della rotazione per il personale dirigenziale a
causa di motivati fattori organizzativi, l’amministrazione pubblica applica la misura al personale
non dirigenziale, con riguardo innanzi tutto ai responsabili del procedimento.
DURATA DEGLI INCARICHI
L’AOU Careggi adotta il principio della rotazione del personale alla naturale scadenza
dell’incarico dirigenziale o di responsabilità conferito (comparto), nelle aree a più elevato rischio di
corruzione, nel rispetto delle norme contrattuali e degli accordi sindacali, fermi restando i casi di revoca
dell’incarico per le ipotesi di applicazione di misure disciplinari, cautelari o in caso di riorganizzazione
aziendale.
Per quanto riguarda la rotazione del personale dirigenziale addetto alle aree a più elevato rischio
di corruzione, la durata dell’incarico deve essere fissata al limite minimo legale: cinque anni per gli
incarichi di struttura complessa, tre anni per la struttura semplice e per l’incarico professionale (art. 27 CCNL 8.6.2000).
Per il personale non dirigenziale, la durata originaria dell’incarico è prefissata nel relativo
contratto e comunque, se non esplicitamente previsto, per un periodo non superiore ai cinque anni.
Nel caso fosse necessario procedere alla rotazione su un incarico al momento ricoperto da altro
dipendente, l’intervallo temporale necessario al raggiungimento del termine di scadenza dell’incarico di
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quest’ultimo, verrà utilizzato per i necessari passaggi di competenze, salva l’ipotesi in cui vi sia il
consenso degli interessati ad una cessazione anticipata.
4
CAMPO DI APPLICAZIONE
La professionalità medio-alta, che generalmente si innesta in incarichi di vertice, è quella che,
proprio per questo, può rivelarsi a particolare rischio, perché è da lì che passano decisioni, spese,
accordi.
La misura della rotazione trova applicazione pertanto nei confronti dei direttori/responsabili di
struttura dotati di poteri gestionali e decisionali, operanti nei processi aziendali caratterizzati da rischio
di corruzione “alto”.
La rotazione degli incarichi dirigenziali non sarà invece applicata a quelle figure il cui livello di
professionalità è indispensabile alle finalità istituzionali, graduato in maniera differente a seconda del
ruolo rivestito (infungibili). In quest’ultimo caso potrà essere valutata l’opportunità di applicare la
misura della rotazione all’interno della struttura ai titolari di posizione organizzativa ed ai responsabili di
procedimento.
In analogia con quanto indicato nel Piano triennale per la prevenzione della corruzione
dell’Azienda e nel Codice etico e di comportamento aziendale, al personale universitario in afferenza
assistenziale, si applicano i criteri stabiliti nel presente documento, stante l’inserimento
nell’organizzazione aziendale e fatto salvo l’ordinamento specifico al quale tale personale è sottoposto.
Le decisioni che dovranno eventualmente essere prese nei confronti di tale personale, saranno
concordate con l’Università degli Studi di Firenze.
4.1
I VERTICI DELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Le figure identificative del vertice aziendale sono il Direttore Generale, Il Direttore Sanitario ed il
Direttore Amministrativo. Per tali figure sono già previsti criteri di rotazione o misure di contenimento
atte a mitigare la discrezionalità della scelta, che potrebbe essere fonte di fenomeni corruttivi.
L'incarico di Direttore di dipartimento, affidato dal Direttore Generale d’intesa col Rettore,
tenendo conto dei requisiti d'esperienza professionale, del curriculum scientifico e della capacità
gestionale ed organizzativa, di durata generalmente triennale, se in area a rischio di corruzione alto, è
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soggetto a rotazione alla scadenza, salvo proroghe che dovranno essere motivate per scritto da
infungibilità del dirigente.
4.2
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO (RUP)
Tra le figure aziendali che possono maggiormente essere esposte a rischio di corruzione per la
tipologia di attività svolta, rientra anche il Responsabile unico del procedimento (RUP), nominato dalla
stazione appaltante per gestire l'intero procedimento che riguarda il rapporto contrattuale, assumendosi
le conseguenti responsabilità e dovendo garantire la trasparenza e l’imparzialità dell’attività
amministrativa.
Il rapporto tra Azienda e RUP non può propriamente definirsi “gerarchico in senso stretto”: il
RUP acquisisce infatti nell’ambito del proprio procedimento un’autonomia funzionale indispensabile
per poter svolgere al meglio il proprio compito.
Di tale figura il Dirigente responsabile del servizio dovrà assicurarne la rotazione, in caso rilevi
conflitto di interesse, anche potenziale, allo scopo di prevenire fenomeni corruttivi, intesi come
necessità di evitare l’instaurarsi di rapporti anomali, quali quelli specificati al precedente paragrafo 1,
informandone il Responsabile per la prevenzione della corruzione.
La rotazione potrà avvenire, oltre che alla conclusione dei singoli contratti, anche attraverso
l’affidamento al soggetto di incarichi di RUP in settori “merceologici” diversi rispetto a quelli seguiti nei
precedenti incarichi, fatte salve le professionalità necessarie al ruolo e le competenze richieste (es; da
manutenzioni a lavori o da manutenzioni beni immobili ad impiantistica etc etc ).
Il RUP, per sua parte, dovrà astenersi dalla trattazione di ogni intervento in caso di conflitto di
interessi, anche potenziale, segnalando per scritto al proprio Dirigente responsabile (è prevista la firma
di apposito modulo sul conflitto di interessi).
4.3
FIGURE INFUNGIBILI
L’Azienda, come linea generale e compatibilmente con l’organico e con l’esigenza di mantenere
continuità e coerenza di indirizzo delle strutture, è intenzionata ad applicare il principio di rotazione,
prevedendo che, nei settori esposti ad alto rischio di corruzione, sia assicurata l’alternanza dei
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dipendenti, con particolare riguardo ai direttori/responsabili di struttura, ai responsabili di
procedimento, nonché ai componenti delle commissioni di gara e di concorso.
La difficoltà, quale Azienda del Servizio Sanitario, è di provvedere alla rotazione degli incarichi di
personale di alta specialità, data la complessità e l’onerosità di taluni adempimenti, sia a livello sanitario
che tecnico-amministrativo, nonché la potenziale, unicità di tali figure professionali.
La specificità delle Aziende del Servizio Sanitario non rende sempre possibile applicare
acriticamente il principio della rotazione, basti pensare ai Direttori di Dipartimento/Struttura ambito
medico-sanitario, agli incarichi conferiti con concorso, dove è prevista un’altissima professionalità e
dove, non solo contrattualmente il mancato rinnovo dell’incarico è conseguenza di una valutazione
negativa da parte del Collegio Tecnico, ma spesso non esistono reali alternative se non a grave discapito
della qualità dei servizi resi ai cittadini e/o un notevole aggravio dei costi.
Per quanto riguarda invece l’area dirigenziale Tecnica, Professionale ed Amministrativa, ai fini
dell’applicazione dei criteri di rotazione, la stessa richiede, in ragione dei diversi ambiti di attività
professionale previsti, l’attivazione di specifici percorsi formativi che l’Azienda si impegna ad avviare
all’interno dell’’orizzonte temporale del prossimo quinquennio, valutato come necessario per poter
costruire percorsi multidisciplinari a favore dei vari soggetti coinvolti
La rotazione dei dirigenti è pertanto di fatto difficile, se non impossibile, solo per le
figure infungibili e per quelle il cui spostamento provocherebbe problemi oggettivi di
continuità e di buon funzionamento dei servizi.
Sono dichiarati infungibili, con esplicita motivazione scritta, quei profili professionali per i quali è
previsto il possesso di lauree specialistiche e/o abilitazioni specialistiche, possedute da una sola unità
lavorativa non altrimenti sostituibili, ovvero figure che abbiano acquisito una specifica professionalità
pluriennale non sostituibili immediatamente, senza pregiudizio per l’efficacia ed efficienza del servizio.
Nel caso in cui sussiste l’impossibilità oggettiva e motivata di rotazione per una o più posizioni esposte
al rischio di corruzione alto, per le motivazioni sopra indicate, l’Azienda formalizzerà dei protocolli
attraverso cui si definiscano misure “rinforzate” sui processi in questione, anche utilizzando adeguati
strumenti di controllo interno, ove non ancora esistenti.
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Indirizzi aziendali per la Rotazione dei
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Lo scopo primario della rotazione è infatti fare in modo che i dipendenti non intessano relazioni
strette o continuative sempre con gli stessi interlocutori, pertanto un’ulteriore modalità di dare
attuazione al predetto principio, sarà far esaminare pratiche e documenti da più soggetti o, dove
possibile, la rotazione delle pratiche stesse dove, pur rimanendo fermi i dipendenti, ruotano le pratiche
e si riduce il rischio di incrostazioni.
Sul piano della interna del organizzazione lavoro, è compito invece del dirigente
responsabile assicurare la rotazione nell’affidamento della responsabilità dei procedimenti e
nel compimento di atti di vigilanza o di gestione di determinati pratiche a rischio alto di
corruzione ed adottare idonee misure di contenimento e monitoraggio, allo scopo di prevenire
fenomeni corruttivi, dandone comunicazione al Responsabile per la prevenzione della
corruzione.
6. MISURE ALTERNATIVE ALLA ROTAZIONE
Nei casi in cui non risulti possibile operare la rotazione a fine incarico, a titolo esemplificativo, si
individuano pertanto tra le modalità organizzative da attuare:
• la rotazione dell’attività, affidata di volta in volta a operatori diversi dal titolare, con rotazione
delle pratiche;
• l’applicazione di doppia sottoscrizione del provvedimento conclusivo o della proposta
conclusiva dell’istruttoria, sia da parte del soggetto istruttore della pratica, sia del titolare del
potere di adozione dell’atto finale, quale forma di corresponsabilità del procedimento;
• l’adozione di specifiche misure di controllo interno dei procedimenti/processi a rischio alto,
concordate in sede di mappatura con i dirigenti responsabili delle strutture aziendali interessate;
• le misure di formazione specifica dei soggetti coinvolti e maggiormente esposti al rischio di
corruzione alto.
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Indirizzi aziendali per la Rotazione dei
dipendenti operanti in aree a rischio di corruzione
(L. n. 190/2012, art. 1 co. 4)
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Dato che la ratio alla base della norma è evitare che un soggetto sfrutti un potere o una
conoscenza acquisita per ottenere un vantaggio illecito, è ragionevole ritenere praticamente equipollenti
i criteri ed i provvedimenti incentrati sulla rotazione dei dipendenti in genere e quelli che prevedono la
segregazione e la contrapposizione dei ruoli e dei compiti, come già avvenuto nell’ambito privatistico,
stante a dimostrazione la giurisprudenza ormai consolidata sull’applicazione del D.Lgs n. 231/2001
(omologo della L. n. 190/2012) dove si individua nella segregazione e separazione dei compiti e dei
ruoli, la via maestra per scongiurare fenomeni devianti quali quelli corruttivi.
In particolare nei procedimenti ritenuti ad alto rischio di corruzione, sarà necessario prevedere:
1. l’individuazione di uno o più soggetti estranei all’ufficio di competenza, anche con
funzioni di segretario verbalizzante, in aggiunta a coloro che assumono decisioni sulle
procedure di gara/offerta nell’affidamento di appalti o selezioni di personale;
2. l’assegnazione delle pratiche con un criterio di tipo orizzontale e non verticale, non
ripartendone cioè un certo numero per ogni addetto, ma in guisa che ogni addetto svolga una
parte del lavoro afferente ciascuna pratica, assicurando in tal modo che ogni provvedimento sia
passato al vaglio di più istruttori.
Diventa elemento basilare di ogni attività preventiva da porre in essere in assenza della rotazione
fisica dei dipendenti, dunque quello della COLLEGIALITA’. Tale principio si basa sull’assunto che nei
procedimenti che devono concludersi con un provvedimento, l’esistenza di un elemento di collegialità,
da inserire nella fase propositiva (proposta redatta da un collegio ed adottata dal Dirigente), o nella fase
interlocutoria (parere elaborato da un collegio e rimesso al Dirigente), o in quella finale decisoria
(valutazione effettuata da un collegio e decisione motivata adottata in maniera conforme o non
conforme dal dirigente), può essere decisivo al fine di garantire la trasparenza e legittimità del
comportamento.
La mobilità, “specialmente se temporanea, può costituire un utile strumento per realizzare la rotazione tra le
figure professionali specifiche, pertanto l’Azienda potrà promuovere iniziative di raccordo con le
Aziende/Enti interessati, finalizzate all’attuazione di suddetta mobilità tra professionalità equivalenti
(Conferenza unificata il 24 luglio 2013 - per l’applicazione della legge n. 190/2012 in regioni, enti locali
ed enti del servizio sanitario nazionale).
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Un ulteriore soluzione potrebbe essere infine il ricorso alla stipula di convenzioni/accordi tra
enti: la gestione in tale forma di alcune funzioni e servizi, può facilitare la possibilità di controlli
incrociati su determinati percorsi ritenuti ad alto rischio di corruzione.
7. PROCEDURA DI ROTAZIONE
Il dirigente che opera in area individuata dal Piano come a rischio di corruzione alto, alla naturale
scadenza dell’incarico conferito, sarà valutato anche sotto l’aspetto della possibile rotazione.
In sede di valutazione a fine incarico, nel corso della valutazione di prima istanza, il Dirigente suo
diretto responsabile, si esprimerà anche in merito ad una possibile rotazione d’incarico del dirigente
considerato. Il Collegio Tecnico, in seconda istanza, esprimerà parere in merito a quanto indicato in
prima istanza ai fini di una possibile rotazione del dirigente sottoposto a valutazione.
La Direzione aziendale, valutati i pareri, deciderà sulla rotazione del dirigente con atto motivato o
sull’adozione di ulteriori misure di controllo o contenimento del rischio.
A seguito di suddetta valutazione, potrà essere decisa dunque:
1. la rotazione dell’incarico, anche valutando periodi di compresenza e/o percorsi formativi
specifici;
2. la conferma nell’incarico dichiarandone con motivazione scritta l’infungibilità;
3. la rotazione delle sole pratiche ritenute a rischio alto, anche valutando periodi di compresenza
e/o percorsi formativi specifici;
4. l’adozione di misure specifiche di monitoraggio relativamente alla gestione di pratiche ritenute
particolarmente a rischio di corruzione (possibile anche come misura ulteriore in aggiunta al punto 1. e
al punto 2.)
Nel relativo provvedimento di conferma d’incarico, qualora non si applichi la rotazione, ne dovrà
essere dettagliatamente motivata l'infungibilità, nonché le misure che si intende adottare per il
contenimento del rischio alto di corruzione, se non già presenti.
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Di tali decisioni sarà informato anche il Responsabile per la prevenzione della
corruzione, che ha l’onere di verificare, d’intesa con il dirigente competente, l’effettiva
rotazione degli incarichi nelle strutture che svolgono attività in cui è più elevato il rischio o
dove siano stati commessi reati di corruzione.
8. FORMAZIONE
Per garantire che la rotazione non comprometta il funzionamento degli uffici ed il patrimonio di
abilità presenti, il personale sarà coinvolto in percorsi di formazione ed aggiornamento continuo, anche
mediante sessioni formative in house, con l’obiettivo di:
1. creare, ove possibile, competenze di carattere trasversale e professionalità che possano nel lungo
periodo essere utilizzate in una pluralità di settori, con “lo svolgimento di formazione ad hoc ed
attività preparatoria di affiancamento, affinchè si acquisiscano le conoscenze e la perizia
necessaria per lo svolgimento della nuova attività considerata area a rischio alto;
2. procedere ad un aggiornamento continuo sulla recente normativa in materia di prevenzione
della corruzione, trasparenza ed integrità per la gestione dei conflitti di interesse.
E’ compito del dirigente responsabile segnalare al Responsabile per la prevenzione della
corruzione ed alla Formazione interna, in sede di predisposizione del Piano Formativo
Annuale, le necessità formative presenti all’interno della propria struttura, ai fini
dell’applicazione dei criteri di rotazione e delle eventuali alternative alla stessa riportati nel
presente documento.
9. ROTAZIONE OBBLIGATORIA
Si procede necessariamente alla rotazione per tutti i dipendenti in caso di notizia formale di avvio
di procedimento penale a carico di un dipendente (ad esempio perché l’amministrazione ha avuto
conoscenza di un’informazione di garanzia o è stato pronunciato un ordine di esibizione ex art. 256
c.p.p. o una perquisizione o sequestro) ed in caso di avvio di procedimento disciplinare per fatti di
natura corruttiva.
In tali situazioni, ferma restando la possibilità di adottare la sospensione del rapporto, l’Azienda:
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- per il personale dirigenziale procede con atto motivato alla sospensione dell’incarico in essere ed
al passaggio ad altro incarico, ai sensi del combinato disposto dell’art. 16, comma 1, lett. l quater, e
dell’art. 55 ter, comma 1, del D.Lgs. n. 165 del 2001;
- per il personale non dirigenziale procede all’assegnazione ad altro servizio, ai sensi del citato art.
16, comma 1, lett. l quater;
- per il personale universitario in afferenza assistenziale, a seguito di possibile sospensione
dall’attività, saranno applicate le misure previste nell’ambito dello specifico ordinamento.
La misura dovrà essere applicata anche se l’effetto indiretto della rotazione comporterà un
temporaneo rallentamento dell’attività ordinaria, dovuto al tempo necessario per acquisire la diversa
professionalità.
La rotazione è inoltre vincolante per tutti i dipendenti laddove si rilevano circostanze che ne
impongano l'utilizzo, anche se l'organizzazione non lo consentirebbe o anche nelle aree non qualificate
a particolare rischio di corruzione, come in caso di emersione di una situazione di conflitto di interessi,
che non possa essere diversamente gestita, se non imponendo un spostamento definitivo del
dipendente ad altro servizio.
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PROTOCOLO DI LEGALITA’ / PATTO DI INTEGRITA’
tra l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi e i
PARTECIPANTI alla procedura di scelta del contraente
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PARTECIPANTE________________________________________________________________________
Specificare tipologia e oggetto procedura _____________________________________________________
CIG __________ CUP _______________;
PREMESSO CHE
Ai sensi dell’art. 1, comma 17, della L. 6 novembre 2012, n. 190 è stato previsto nell’avviso, bando di gara o lettera
d’invito che il mancato rispetto delle clausole contenute in questo documento costituisce causa di esclusione dalla gara.
Il presente documento deve essere pertanto obbligatoriamente ed attentamente esaminato, sottoscritto in calce e
siglato su ogni foglio e presentato insieme all’offerta o al preventivo, dal titolare o rappresentante legale del soggetto
partecipante alla procedura in oggetto.
La mancata consegna di questo documento debitamente sottoscritto comporterà mancanza di elemento essenziale
sottoposto a soccorso istruttorio ai sensi del D.L. 90/2014 convertito in Legge 114/2014 previo pagamento di sanzione a
titolo di penale.
Esso costituisce parte integrante della procedura in oggetto ed esplica la sua efficacia su qualsiasi contratto
conseguentemente assegnato da AOUC.
Nel caso di procedura di gara on line il documento sarà predisposto a cura della Regione ed inserito negli atti e
modelli di gara che ciascun concorrente deve esaminare, sottoscrivere ed inviare nei termini perentori alla amministrazione
aggiudicatrice.
Art. 1 – Oggetto
1.1.
Questo Protocollo di legalità/Patto d’Integrità stabilisce la reciproca, formale obbligazione di AOUC e dei
partecipanti alla procedura in oggetto di conformare i propri comportamenti ai principi di lealtà, trasparenza e
correttezza nonché l’espresso impegno anti-corruzione di non offrire, accettare o richiedere somme di denaro o
qualsiasi altra ricompensa, vantaggio o beneficio, sia direttamente che indirettamente tramite intermediari, al fine
dell’assegnazione del contratto e/o al fine di distorcerne la relativa corretta esecuzione.
Art. 2 - Obblighi dell’AOUC
2.1. Il personale, i collaboratori ed i consulenti dell’AOUC impiegati ad ogni livello nell’espletamento della procedura
in oggetto e nel controllo dell’esecuzione del relativo contratto assegnato, sono consapevoli del presente Protocollo di
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PARTECIPANTI alla procedura di scelta del contraente
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legalità/Patto d’Integrità, il cui spirito condividono pienamente, nonché delle sanzioni previste a loro carico in caso di
mancato rispetto di questo Patto.
2.2. A tal fine, il predetto personale si impegna a comunicare prontamente al proprio Responsabile di struttura/RUP
e al Responsabile Prevenzione Corruzione eventuali comportamenti difformi posti in essere dai concorrenti/contraenti.
2.3 L’Azienda si impegna a comunicare a tutti i partecipanti alla procedura di scelta del contraente, con le forme
previste dalle normativa vigente e normalmente mediante evidenza nelle sedute pubbliche, i dati più rilevanti riguardanti la
gara: l’elenco dei concorrenti ed i relativi prezzi quotati, l’elenco delle offerte respinte con la motivazione dell’esclusione e le
ragioni specifiche per l’assegnazione del contratto al vincitore con relativa attestazione del rispetto dei criteri di valutazione
indicati nel capitolato di gara/manifestazione d’interesse.
Art. 3 Obblighi del partecipante alla procedura di scelta
3.1. Il Partecipante alla procedura di scelta s’ impegna a segnalare ad AOUC qualsiasi tentativo di turbativa,
irregolarità o distorsione nelle fasi di svolgimento della procedura in oggetto e/o durante l’esecuzione dei contratti, da parte
di ogni interessato o addetto o di chiunque possa influenzare le decisioni relative alla procedura stessa.
3.2. Il Partecipante dichiara di non trovarsi in situazioni di controllo o di collegamento (formale e/o sostanziale) con
altri partecipanti; in caso contrario deve dichiarare ogni situazione di controllo o dui collegamento sostanziale e formale e
dichiara di avere formulato autonomamente l’offerta, allegando documentazione idonea a dimostrare che la situazione di
controllo e/o di collegamento non ha influito sulla formulazione dell’offerta stessa.
3.3. Il Partecipante dichiara altresì di non avere concluso né che concluderà con altri operatori economici alcun tipo
di accordo volto ad alterare o limitare la concorrenza. In particolare il partecipante s’ impegna, nel caso in cui risulti
assegnatario del contratto, a non subappaltare alcuna parte del servizio/fornitura a nessuno degli altri partecipanti così come,
nel caso in cui non dovesse risultare aggiudicatario, ad accettare subappalti dal soggetto affidatario.
3.4. Il partecipante si obbliga ad acquisire con le stesse modalità e gli stessi adempimenti previsti dalla normativa
vigente in materia di subappalto, preventiva autorizzazione da parte dell’Amministrazione aggiudicatrice, anche per i subaffidamenti relativi alle seguenti categorie:
a) trasporto di materiali a discarica per conto di terzi;
b) trasporto, anche transfrontaliero, e smaltimento rifiuti per conto terzi;
c) estrazione, fornitura e trasporto terra e materiali inerti;
d) confezionamento, fornitura e trasporto di calcestruzzo e di bitume;
e) noli a freddo di macchinari;
f) forniture di ferro lavorato;
g) noli a caldo;
h) autotrasporti per conto di terzi
i) guardiania dei cantieri.
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3.5. Il partecipante si obbliga altresì ad inserire identiche clausole di integrità e anti-corruzione nei contratti di
subappalto e di subcontratto ed è consapevole che, in caso contrario, le eventuali autorizzazioni non saranno concesse.
3.6. L’assegnatario s’impegna a rendere noti, su richiesta di AOUC, tutti i pagamenti eseguiti e riguardanti il contratto
assegnato, inclusi quelli eseguiti a favore di intermediari e consulenti. La remunerazione di questi ultimi non deve superare il
“congruo ammontare dovuto per servizi legittimi” in riferimento a tariffari professionali laddove presenti..
3.7. Il partecipante s’ impegna al pieno e leale rispetto delle norme contenute nel Codice Etico e nel Codice di
Comportamento adottato da AOUC con delibera n. ______ del ___/___/___ , del quale dichiara di aver preso piena
visione e conoscenza.
3.8. Il partecipante è a conoscenza del disposto dell’art. 53 del D. Lgs. 165/2001, così come modificato dalla Legge
190/2012, e dal Piano Nazionale Anticorruzione, disposizione per la quale è fatto divieto a dipendenti dell’AOUC che negli
ultimi tre anni di servizio hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto della stessa pubblica amministrazione, di
svolgere, nei tre anni successivi alla cessazione del rapporto di pubblico impiego, attività lavorativa o professionale presso i
soggetti privati destinatari dell’attività della pubblica amministrazione svolta attraverso i medesimi poteri. Il concorrente
dichiara quindi di non avere attualmente in essere rapporti di lavoro o professionali con il predetto personale dell’Azienda e
si impegna altresì a non instaurarne fino a tre anni dopo la cessazione dal rapporto di pubblico impiego, consapevole che i
contratti conclusi e gli incarichi conferiti in violazione di quanto previsto dalla predetta normativa, sono nulli ed è fatto
divieto ai soggetti privati che li hanno conclusi o conferiti di contrattare con le pubbliche amministrazioni per i successivi tre
anni con obbligo di restituzione dei compensi eventualmente percepiti e accertati, ad essi riferiti.
3.9. Il partecipante è a conoscenza di quanto previsto dall’art. 4 commi 2 e 6 del D.P.R. 62/2013, disposizioni per le
quali:
a) è fatto divieto a dipendenti dell’AOUC di accettare, per sé o per altri, regali o altre utilità, salvo quelli d’uso di
modico valore pari ad € 150,00 calcolato su base annua, per ciascun donante effettuati occasionalmente nell’ambito delle
normali relazioni di cortesia e nell'ambito delle consuetudini internazionali. In ogni caso, indipendentemente dalla
circostanza che il fatto costituisca reato, il dipendente non chiede, per sè o per altri, regali o altre utilità, neanche di modico
valore a titolo di corrispettivo per compiere o per aver compiuto un atto del proprio ufficio da soggetti che possano trarre
benefici da decisioni o attività inerenti all'ufficio, né da soggetti nei cui confronti è o sta per essere chiamato a svolgere o a
esercitare attività o potestà proprie dell'ufficio ricoperto;
b) è fatto divieto a dipendenti dell’AOUC di accettare incarichi di collaborazione da soggetti privati che abbiano, o
abbiano avuto nel biennio precedente, un interesse economico significativo in decisioni o attività inerenti all'ufficio di
appartenenza.
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3.10. Il partecipante dichiara quindi di rispettare i divieti di cui alle precedenti lettere a) e b), non offrendo regali o
altre utilità o incarichi in violazione delle predette disposizioni impegnandosi prontamente a segnalare al Responsabile per la
Prevenzione della Corruzione dell’AOUC eventuali comportamenti difformi posti in essere da personale dipendente
dell’amministrazione.
Art. 4 Sanzioni
4.1. Il sottoscritto soggetto partecipante prende nota ed accetta che, ferme restando le penalità e le cause di
risoluzione previste dalla normativa e dai capitolati speciali di appalto/contratti, nel caso di mancato rispetto degli impegni
anticorruzione assunti con il presente Protocollo di legalità/Patto di integrità comunque accertato dall’AOUC, potranno
essere applicate le seguenti sanzioni, non in maniera alternativa, anche congiuntamente, nel rispetto dei principi di gradualità
e proporzionalità, in relazione alla gravità dell’evento e all’eventuale recidiva dello stesso:
a) risoluzione del contratto anche nel caso di un solo episodio perché comunque giudicato grave e rilevante;
b) escussione della cauzione provvisoria;
c) escussione della cauzione definitiva;
d) responsabilità per danno arrecato all’AOUC nella misura dell’8% del valore del contratto, impregiudicata la prova
dell’esistenza di un danno maggiore;
e) responsabilità per danno arrecato agli altri concorrenti della procedura nella misura dell’1% del valore del
contratto per ogni partecipante, sempre impregiudicata la prova predetta;
f) esclusione del concorrente dalle procedure indette da tutte le Aziende ed Enti dell’Area Vasta Centro del SSRT per
1 anno.
g) segnalazione alle Autorità competenti, compresa l’ Autorità Nazionale Anticorruzione;
h) nullità dei contratti e degli incarichi e divieto di contrattare con le pubbliche amministrazioni per i successivi tre
anni con obbligo di restituzione dei compensi eventualmente percepiti e accertati ad essi riferiti, per i soggetti privati che
violano le disposizioni del precedente comma 3.8.
Art. 5 Durata del Protocollo di Legalità/Patto di Integrità e delle relative sanzioni
5.1. Il presente Protocollo di Legalità/Patto di Integrità e le relative sanzioni applicabili, resteranno in vigore sino alla
completa esecuzione del contratto assegnato a seguito della procedura in oggetto.
Per le specifiche previsioni di cui all’art. 53 del D.lgs 165/2001, così come modificato dalla Legge 190/2012 e di cui
dall’art. 4, commi 2 e 6, del D.P.R. 62/2013, ambedue descritte all’art. 3 “Obblighi del partecipante alla procedura di scelta”,
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il presente Protocollo di Legalità/Patto di Integrità e le relative sanzioni restano in vigore anche successivamente alla
completa esecuzione del contratto, per i periodi corrispondenti alle annualità fissate dalle predette disposizioni.
Art. 6 Foro competente per la risoluzione di controversie
6.1. Ogni controversia relativa all’interpretazione ed esecuzione del presente Protocollo di Legalità/Patto d’Integrità
fra l’AOUC ed i Partecipanti e tra gli stessi Partecipanti sarà risolta dall’Autorità Giudiziaria competente del Foro di Firenze
in quanto Foro esclusivo.
Per l’AOUC
________________________________
Per il Partecipante
_______________________
(timbro della società)
(firma legale rappr.nte)
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in uno stato totalmente corrotto si fanno leggi a non finire (publio