12 la Settimana
Contenuti poco definiti La teoria gender non viene esposta in
modo chiaro e definito. La nebulosità è coerente con la natura del
pensiero gender, teso a decostruire
(decostruire i ruoli, gli stereotipi,
ecc.). Inoltre l’esposizione sfuggente e poco identificabile con cui
il pensiero gender viene proposto,
tende a farlo accettare, senza una
vera valutazione, da parte della
società. Fino al punto che l’attuale
strategia consiste nel negare l’esi-
speciale
stenza di una teoria gender.
Manipolazione del linguaggio
La manipolazione del linguaggio
per modellare la realtà è una tecnica abilmente usata dai sostenitori
dell’ideologia gender, che, giocando con le parole, vogliono rendere
accettabili al sentire comune idee e
fatti prima inammissibili. Un esempio: il termine genere va sostituendo
la parola sesso, nei media, ma anche
nelle leggi degli stati e nelle dichiarazioni internazionali. Dapprima
domenica 8 novembre 2015
è fatto passare come un innocuo
sinonimo di sesso, poi si tira fuori
il suo specifico significato, carico
di conseguenze sconvolgenti sulla
cultura, sulle leggi e sulla società.
Vari livelli di profondità Possiamo figurarci l’ideologia gender
come una struttura a cerchi concentrici. In periferia, idee e rivendicazioni accettabili per il sentire
comune, ragionevoli ed eque. Ma
una volta raggiunti i primi successi
in queste cose, si fanno avanti idee
e rivendicazioni più radicali: prima
suggerite, poi affermate con insistenza dai media, poi imposte da
programmi educativi sempre più
vincolanti, infine intimate con sanzioni penali (leggi anti-omofobia).
In ognuna di queste fasi, è raro che
il gender sia espressamente nominato: si parla di “parità”, “contrasto
alle discriminazioni”… In altre parole, viene presentato il volto ragionevole e rassicurante del cerchio
esterno.
Azioni strategiche
L’ideologia
gender
non esiste?
Abbiamo usato varie volte la parola
“ideologia”. Nel dizionario (Garzanti) troviamo questa definizione: «Sistema di idee
che costituisce la base per l’azione politica, sociale, religiosa ecc». Di fronte all’aumento di
attenzione rivolta alla questione, i fautori
del gender negano la stessa esistenza di
un’ideologia gender. Ma guardiamo ai fatti
(pochi esempi tra tanti):
•un tribunale (Messina) obbliga l’anagrafe a registrare un uomo come donna;
•un altro tribunale (Bologna) definisce
“pregiudizio” l’idea che per un bambino
servano un papà e una mamma;
•per le scuole primarie sono predisposti opuscoli che parlano di “Lisa e i suoi
papà” (quindi, per essere genitore, il sesso maschile o femminile non conta);
•in TV sentiamo affermare che la donna
che ha partorito “non è la mamma”.
Se l’ideologia del gender non esiste,
cosa sono questi fatti?
Istituzioni internazionali Le organizzazioni LGBT e femministe esercitano una
notevole influenza sulle grandi istituzioni
sopranazionali (ONU, Unione Europea),
dove le loro rivendicazioni sono fortemente
sostenute e promosse, con raccomandazioni
rivolte agli stati perché adottino legislazioni
gay-friendly.
Legislazioni egualitarie Ovunque nel
mondo si moltiplicano: • leggi sul matrimonio tra persone dello stesso sesso; • leggi sul
riconoscimento di genitori dello stesso sesso
(in alternativa alla genitorialità naturale); •
leggi anti-omofobia, che oltre a vietare i comportamenti aggressivi verso gli omosessuali,
considerano reato le opinioni contrarie alle
rivendicazioni LGBT in tema di matrimonio
e filiazione; • programmi scolastici contro le
discriminazioni, finalizzati a formare le nuove generazioni all’idea di parità (intesa come
indifferenza) dei sessi, o meglio, dei generi.
Uso dei mass media I media sono un
campo d’azione obbligatorio per chi si propone di modificare il modo di pensare e di
sentire della gente. La conquista dei media
da parte del gender è già in gran parte avvenuta. Ne abbiamo una prova nei dibattiti
in TV, che sono sfacciatamente sbilanciati.
Di solito si vedono da un lato numerosi per-
sonaggi a sostenere le tesi pro-gender (per
esempio l’omogenitorialità), col conduttore
che, invece di restare neutrale, è schierato
dalla loro parte; dall’altro lato un solo interlocutore, spesso trattato con aggressività (e
a volte neppure c’è). Esistono perfino linee
guida ufficiali sul linguaggio da adottare
sulla stampa e in TV.
Interventi nella scuola Progetti scolastici
contro la discriminazione e il bullismo sono
spesso il pretesto per promuovere nei bambini una mentalità in linea col gender. In Italia il DDL Fedeli parla apertamente di introdurre nelle scuole “l’educazione di genere e la
prospettiva di genere”.
Conquista del terzo mondo Papa Francesco ne ha parlato, usando la forte espressione
«colonizzazione ideologica». L’occidente ricco
sostiene i paesi sottosviluppati, a condizione che questi adottino legislazioni favorevoli alle rivendicazioni omosessualiste. Non si
tratta solo di abolire il reato di omosessualità, ma anche del riconoscimento legale delle
unioni omosessuali e ciò che vi è connesso.
L’esempio citato dal Papa riguardava l’adozione di testi scolastici pro-gender. Si tratta
di un vero e proprio ricatto, che gioca sul bisogno dei popoli per imporre idee e progetti
estranei alle loro culture.
Il gender ci riguarda
Perché preoccuparsi di un’ideologia? Non resto libero di pensarla a modo mio, anche se
altri la pensano in modo differente? Il gender non è una convinzione personale, e neppure
è un’idea astratta. Entra nella vita quotidiana, imponendosi nelle relazioni umane e nella
convivenza civile. I fautori del gender non si limitano ad avere un pensiero, vogliono che sia
il pensiero di tutti, per legge.
«È naturale avere due papà», «a una certa età si può scegliere il proprio genere»: queste,
per un bambino, non sono affermazioni neutre, influenzano sicuramente lo sviluppo della
sua identità. Se le informazioni non corrispondono alla realtà, alla verità della persona, la
loro influenza non potrà che essere dannosa.
La convivenza umana si è sempre basata sul presupposto che l’esperienza umana si collochi in un orizzonte di verità che non decidiamo noi, perché ci è dato come realtà (la mela di
San Tommaso). Vediamo che, in coerenza col suo carattere libertario e individualista, l’ideologia gender spinge l’umanità a rinnegare questo presupposto di realtà, scegliendo invece
come valore supremo il principio di autodeterminazione.
L’ideologia gender non si fonda nella verità, non può trionfare. È un gigante dai piedi
d’argilla: imponente, ma destinato a cadere, come sono crollati altri giganti ancora più spaventosi. Nel frattempo il nostro compito è quello dei seguaci di Cristo in ogni tempo della
storia, chiamati a confrontarsi con l’opera della menzogna: pregare, resistere, testimoniare…
anche pagando di persona, se Dio ce lo chiede.
Gesù ha detto «Io sono la Verità». È Lui il Signore della storia.
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Alleanza femminista L’ideologia gender
è un progetto generale di cambiamento della
società, basato su un credo relativista e libertario. Non coincide con la lotta femminista o
omosessualista.
Però presso questi movimenti trova alleanze.
Parte consistente del movimento femminista vede il rifiuto della differenza sessuale
come via maestra per combattere il dominio
maschile attraverso il raggiungimento della
parità di genere. Per fortuna esiste anche un
femminismo della differenza, che rivendica la
parità valorizzando la specificità femminile.
Alleanza omosessualista I movimenti
LGBT rivendicano la totale equivalenza tra le
relazioni omosessuali e quelle eterosessuali.
Queste affermazioni trovano un forte supporto nel pensiero gender. Anche a questo proposito, va detto che molti omosessuali non si
riconoscono in queste posizioni.
Alleanza con i poteri finanziari Molti tra
i grandi poteri finanziari hanno deciso di sostenere le rivendicazioni LGBT e femministe,
che, di fatto, si concretizzano nella promozione della prospettiva di genere nella società.
Almeno in alcuni casi (per esempio Barilla,
Dolce & Gabbana) questa politica è stata adottata sotto la minaccia di boicottaggi.
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